Una nuova specie di Tritonia Cuvier 1798

Estratto da
Trainito E., Doneddu M., 2014. Nudibranchi del Mediterraneo. Il Castello pp.192
Una nuova specie di Tritonia Cuvier 1798 (Opisthobranchia: Nudibranchia: Tritoniidae) dalla
Sardegna occidentale associata al corallo rosso mediterraneo, Corallium rubrum (Linnè, 1758)
Maggio 2014
Doriopsilla di Pelseneer
Doriopsilla pelseneeri D’Oliveira, 1895 - 20 mm - Sinonimi: Dendrodoris minima Pruvot-Fol, 1951 e Dendrodoris racemosa Pruvot-Fol, 1951. Il colore di fondo varia a seconda della taglia: gli esemplari giovani e piccoli sono uniformemente
bianchi, quelli di media taglia gialli o arancione, i più grossi rossi. È sempre presente un anello bianco attorno al ciuffo
branchiale. Il dorso è coperto da grossi tubercoli irregolari. Rinofori e branchie sono sempre del medesimo colore del
resto del corpo. Le segnalazioni per il Mediterraneo fanno riferimento ai due sinonimi descritti da Pruvot-Fol.
Famiglia Tritoniidae
Caratteristica di questa famiglia è la presenza di cerata ramificati con funzione respiratoria disposti solitamente
lungo due file laterali. I rinofori sono ramificati nella parte apicale, il corpo è limaciforme allungato e le aperture
anale, urinaria e genitale sono asimmetricamente disposte sul lato destro. Si alimentano dei polipi di madrepore,
gorgonacei, alcionari o idroidi.
Una nuova specie di Tritonia Cuvier 1798 (Opisthobranchia: Nudibranchia: Tritoniidae) dalla
Sardegna occidentale associata al corallo rosso mediterraneo, Corallium rubrum (Linnè, 1758)
A new species of Tritonia Cuvier, 1798 (Opisthobranchia: Nudibranchia: Tritoniidae) from
Western Sardinia associated with the Mediterranean red coral, Corallium rubrum (Linnè, 1758)
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Mauro Doneddu1, Flavio Sacco2 ed Egidio Trainito3
via Palau, 5 - 07029 Tempio Pausania 2 Dip. di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università di Cagliari, via Fiorelli, 1 - 09126 Cagliari
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Villaggio i Fari - 07020 Porto San Paolo
Key words: Tritonia, Nudibranchia, Opisthobranchia, Sardinia, Corallium rubrum
Abstract
A new species of Tritoniidae is reported from western Sardinia
and described as Tritonia coralliumrubri sp. nov. All the specimens so far found come from Capo Caccia, Alghero (Northwestern Sardinia) and Capo Mannu, (West-central Sardinia), and
in both localities they were found in association with the red
coral, Corallium rubrum (Linnè, 1758), that seems most likely
to be the prey. No other species of the genus are known to be
associated with the red coral. The new species, peculiar in
morphology and color, was compared, using as molecular marker the mitochondrial gene cytochrome oxidase subunit I
(COI), with all other species in the Genus of which data are
available in the NCBI database.
Riassunto
Una nuova specie di Tritoniidae viene segnalata e descritta
come Tritonia coralliumrubri n. sp. Tutti gli esemplari finora rinvenuti provengono da Capo Caccia, Alghero (Sardegna nord-occidentale) e Capo Mannu (Sardegna centro-occidentale) e in
entrambe le località sono stati rinvenuti in associazione con il
corallo rosso, Corallium rubrum (Linnè, 1758), che con ogni probabilità è la loro preda. Nessun’altra specie del genere è associata con il corallo rosso. La nuova specie, distintiva come
morfologia e colorazione, è stata confrontata, utilizzando come
marcatore molecolare il gene mitocondriale subunità I della citocromo ossidasi (COI), con tutte le altre specie del Genere i cui
dati sono disponibili nella banca dati NCBI.
Introduzione
Nel 1993, durante un campionamento della fauna malacologica associata a Corallium rubrum (Linnè, 1758), il primo autore ebbe l’opportunità di raccogliere, lavorando a bordo di
un’imbarcazione di pescatori di corallo, alcuni esemplari di
una specie non identificata di Tritonia. Questi esemplari furono rinvenuti sui rami di corallo, e fu possibile osservarli viventi. Il corallo fu raccolto al largo del promontorio di Capo
Caccia (Alghero, Sardegna nord-occidentale) a una profondità
di circa 100 metri, manualmente in immersione con autorespiratori e issato tramite funi a bordo dell’imbarcazione in
cesti. Non fu possibile osservare la predazione sui polipi del
corallo da parte degli esemplari di Tritonia ma gli esemplari
furono tutti rinvenuti su rami viventi di corallo, e mai su vecchi rami non più viventi o su altri organismi involontariamente raccolti frammisti al corallo. Quindi l’ipotesi che i polipi
di corallo fossero il substrato alimentare della Tritonia sembrò altamente suggestiva. Furono prese alcune foto degli
esemplari viventi e uno di essi fu conservato in alcol. Apparve
subito evidente che gli esemplari non appartenevano a nes-
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suna delle specie del genere Tritonia note per il Mediterraneo
e l’Atlantico orientale ed essi furono riportati come Tritonia
sp. in una checklist degli opistobranchi del nord Sardegna
(Doneddu, Manunza & Trainito, 1995). In seguito, per ragioni
logistiche, non fu più possibile effettuare nuove ricerche sulla
fauna associata al Corallium rubrum, e nessun altro esemplare
di questa specie di Tritonia fu più trovato per quasi vent’anni.
Durante il 2012, nuovi esemplari di Tritonia sono stati raccolti, manualmente durante immersioni con autorespiratore
effettuate dal secondo autore per campionare Corallium rubrum, in località Capo Mannu, nella Sardegna centro-occidentale, a una profondità di 35 metri, in ambiente di coralligeno.
Gli esemplari, morfologicamente identici a quelli di Capo Caccia, sono sicuramente conspecifici con questi, e sono stati trovati anche questa volta associati a Corallium rubrum, con il
quale sono quindi strettamente in relazione.
DESCRIZIONE
Classis Gastropoda Cuvier, 1795
Ordo Nudibranchia Blainville, 1814
Familia Tritoniidae Lamarck, 1809
Genus Tritonia Cuvier, 1798
Tritonia coralliumrubri Doneddu, Sacco & Trainito, sp. nov.
Materiale
Olotipo: un esemplare (lungo da conservato 9 mm) Capo Caccia, Alghero (Sardegna nord-occidentale) 40°59’N 008°11’E,
100 m di profondità, 18 maggio 1993, rinvenuto su Corallium
rubrum. Depositato presso il Dipartimento di Biologia Ambientale, Università degli Studi Roma Tre.
Paratipo: un esemplare (lungo da conservato 11 mm) Capo
Mannu (Sardegna centro-occidentale) 40°04'N 008°25'E, 35
m di profondità, 20 maggio 2012, rinvenuto su Corallium rubrum. Depositato presso il Dipartimento di Scienze della Vita
e dell’Ambiente, Università di Cagliari.
Altro materiale esaminato: quattro esemplari osservati viventi, misuranti in vita da 8 a 11 mm, in località Capo Caccia,
Alghero, (aprile-maggio 1993). Tre esemplari lunghi da 7 a
11 mm, località Capo Mannu, San Vero Milis. Tutti gli esemplari di questa specie sono stati trovati associati a Corallium
rubrum (Linnè, 1758), appartenente all’ordine Alcyonacea.
Morfologia esterna
L’olotipo era lungo 10 mm in vita, 9 mm nell’esemplare conservato. Il paratipo 11 mm. Il corpo è limaciforme allungato,
con la metà posteriore gradualmente rastremata verso la
coda. Il margine anteriore del piede è arrotondato, mentre la
parte posteriore termina con una coda a punta acuta. Su ogni
lato del dorso quindici appendici arborescenti di dimensioni
variabili, sono inserite ad altezze diverse (Fig. 1). Queste appendici sono poste simmetricamente sui due lati, le prime
subito dietro i rinofori e le ultime, molto ridotte, a circa un
mm dalla punta della coda. Il velo orale, bilobato, porta sei
processi digitiformi allungati per ogni lobo. Le guaine rinoforiali cilindriche, leggermente svasate verso l’alto, hanno il
margine frastagliato per la presenza di corte digitazioni. I rinofori hanno l’aspetto tipico dell’intera famiglia, con un asse
decentrato digitiforme circondato da una serie di processi biforcati all’apice (Fig. 2). Il colore di fondo del corpo è bianco
grigiastro, translucido sui bordi del mantello e sul velo orale.
Il dorso è marezzato da irregolari macchie nerastre, talvolta
confluenti, assenti sul velo orale, su rinofori e guaine rinoforiali e sulle appendici dorsali. Al centro del dorso aree di
forma romboidale appaiono più chiare per una minor densità
delle chiazze scure (Figg. 3-4).
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Anatomia interna
La formula radulare è 21.1.1.1.21. Il dente rachidiano è tricuspidato con cuspide centrale appuntita e laterali arrotondate; i denti laterali sono spatolati e quelli marginali sono
allungati, appuntiti e tendono a essere ricurvi verso l’esterno.
Le mascelle sono robuste con il bordo masticatorio munito
di almeno 4 file di robusti dentelli (Figg. 5-6).
Etimologia
Il nome coralliumrubri deriva da Corallium rubrum, l’alcionaceo sul quale questa specie vive in associazione.
Discussione
La famiglia Tritoniidae rappresenta un gruppo monofiletico di
specie relativamente omogenee (Bertsch & al., 2009) e comprende nudibranchi di forma allungata, con branchie secondarie ramificate lungo il bordo del mantello, un velo orale con
processi allungati e una larga radula con un dente mediano e
numerosi denti laterali (Marcus, 1983). Il genere Tritonia è caratterizzato da ghiandola digestiva indivisa, assenza di placche
gastriche e radula con dente rachidiano tricuspidato (Odhner,
1963; Marcus, 1983). Tritonia coralliumrubri pur avendo le caratteristiche del genere, non può essere confusa con nessun’altra Tritonia, per la peculiare morfologia e colorazione. Su
questa nuova specie sono state eseguite analisi molecolari utilizzando come marcatore genetico un gene mitocondriale: la
subunità I della citocromo ossidasi (COI). Il DNA è stato
estratto da un esemplare conservato in etanolo al 95%, utilizzando la tecnica “Salting Out” con leggere modifiche da Miller
& al. (1988). A partire dal DNA templato, è stato amplificato e
poi sequenziato il gene COI, ottenendo una sequenza pulita di
435bp da utilizzare per le successive analisi. La sequenza è
stata confrontata con tutte le specie presenti nella banca dati
della NCBI (National Center for Biotechnology Information)
utilizzando lo strumento BLASTn. T. coralliumrubri si colloca
tra le specie del genere Tritonia, ma non è emersa nessuna corrispondenza con una specie fra quelle depositate in banca dati,
confermando che si tratta con grande probabilità di una specie
nuova. La specie più vicina è risultata essere Tritonia festiva,
ma con solo l’86% di identità fra le sequenze delle due specie.
Inoltre, le due specie, pur condividendo alcune caratteristiche,
sono morfologicamente molto diverse e occupano zone geografiche molto distanti, infatti T. festiva ha un areale che va
dall’Alaska a Baja California ed è nota per il Giappone. Tuttavia,
al momento della stesura di questo articolo non sono state trovate all’interno della banca dati NCBI sequenze del gene COI
per 5 delle 6 specie di Tritonia presenti in Mediterraneo (T.
hombergi, T. plebeja, T. lineata, T. striata, T. nilsodhneri, T. manicata), bensì solo per T. nilsodhneri, rendendo impossibile il
confronto genetico con le altre 5. In ogni caso, le marcate differenze morfologiche inducono ad escludere che si tratti di una
di esse.
Al fine di determinare la posizione filogenetica di questa nuova
specie all’interno del gruppo delle specie Tritonia descritte in
Mediterraneo e studiare il gruppo stesso, sarà necessario sequenziare il gene COI per le specie non presenti nella banca
dati, ampliare il numero di esemplari sequenziati di Tritonia
coralliumrubri e infine aumentare il numero di marcatori sequenziando altri geni (e.g. gene mitocondriale 16S).
Anche per quanto riguarda la biologia T. coralliumrubri non
ha equivalenti fra le altre specie del genere Tritonia. Il ritrovamento della nuova specie in associazione con Corallium rubrum in entrambe le stazioni non può essere casuale,
considerando la notevole distanza, circa 60 km tra le due località, e la relativa rarità di Corallium rubrum stesso. È presumibile quindi che per Tritonia si tratti di un substrato
alimentare esclusivo o quantomeno preferenziale. Recente-
mente sono state censite le prede su cui si alimentano i Tritonidae del genere Tritonia (McDonald & Nybakken, 1999;
García-Matucheski & Muniain, 2011). I substrati alimentari
conosciuti ammontano a 40 specie collocate in 29 generi diversi, ma non risulta che sia mai stata segnalata prima d’ora
un’associazione tra nudibranchi del genere Tritonia e nessuna delle ventinove specie del genere Corallium (Ordo Alcyonacea) conosciute al mondo.
Bibliografia
Bertsch H., Valdés A. & Gosliner T. M. 2009. A New Species of Tritoniid Nudibranch, the First Found Feeding on a Zoanthid Anthozoan, with a Preliminary
Phylogeny of the Tritoniidae. Proceedings of the California Academy of Sciences,
Series 4, 60 (12): 431–446.
Doneddu M., Manunza B. & Trainito E. 1995. Opistobranchi del Nord Sardegna:
censimento ed annotazioni. Biologia Marina Mediterranea, 2 (2): 369-370.
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano la Dott.ssa Giulia Furfaro e il Dott. Maurizio Muzzi per
l’estrazione della radula e la realizzazioni delle immagini al SEM presso i laboratori del Dipartimento di Biologia Ambientale, Università degli Studi Roma Tre.
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García-Matucheski S. & Muniain C. 2011. Predation by the nudibranch Tritonia
odhneri (Opisthobranchia: Tritoniidae) on octocorals from the South Atlantic
Ocean. Marine Biodiversity, 41 (2): 287-297.
Marcus Ev. 1983. The Western Atlantic Tritoniidae. Boletim de Zoologia Universitade de Sao Paulo, 6: 177–214.
McDonald G. R. & Nybakken J. W. 1999. A worldwide review of the food of nudibranch mollusks. Part II. The suborder Dendronotacea. The Veliger, 42 (1): 62–66.
Miller S. A., Dykes D.D. & PoleskyH.F. 1988. A simple salting out procedure for extracting DNA from human nucleated cells. Nucleic Acids Research, 16 (3): 1215.
Odhner N. H. 1963. On the taxonomy of the Family Tritoniidae (Mollusca: Opisthobranchia). The Veliger, 6 (1): 48–52.
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