vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole

v ita n ostra
Giornale Parrocchiale
della comunità
S. Stefano - Bedizzole
Quaresima:
Periodico Febbraio - Marzo
2014
tempo favorevole
di conversione
orario S. Messe
FESTIVI
in Parrocchia:
Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30
DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15
ore 18,15 Vespro e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,30 Suore Canossiane
ore 8,30 Frazioni
ore 9,00 Casa di Riposo
ore 9,30 Pontenove
ore 16,30 Santuario di Masciaga
sommario
La Parola del Parroco
3
Vita
dell’Oratorio
FERIALI
in Parrocchia:
ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,00 Suore Canossiane
ore 9,00 Santuario di Masciaga
ore16,00 Casa di Riposo
CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazione
Sabato ore 17 - 19
Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo
la prima domenica di ogni mese.
catechesi per adulti
Ogni Martedi ore 8.30:
S. Messa e riflessione in parrocchia
Ogni Domenica ore 18:
Vespro - Breve catechesi - S. Messa
Vita della
Chiesa
Una povertà che arricchisce
4-5
Benedetta Bianca Porro
6-7
Quaresima 2014
6
Centri di Ascolto 2014
6
Biblia Pauperum
8-9
Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio
Da Natale alla Candelora
10
Time out ...qualche volta serve!
11
AC NEWS
12
Annunciati i temi della GMG
12
Gruppo Cafarnao
13
La Famiglia è Arte
13 - 14
Festa per la Vita
15
IN AVVENTO E QUARESIMA:
Centri di Ascolto nelle Contrade
Incontro per genitori dei bambini I.C.R.F.
indirizzi utili
PARROCCHIA Don Franco Dagani
030 674112 - cell. 339 6924826
ORATORIO Don Vincenzo Arici
030 674842 - cell. 328 2866104
SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina
030 6870706 - cell. 338 2722653
ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA
030674041
ISTITUTO SUORE CANOSSIANE
030 674000
COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA
030 6871419
SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA
030 674025
SCUOLA STATALE
030 674568
SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI
030 674375
PARROCCHIA S. VITO
030 674524
CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI
030 674213
PALAZZO MUNICIPALE
030 6872711
CARABINIERI
030 674222
POLIZIA LOCALE
030 6872925
conosci e segui la Vita
della tua Parrocchia
Vita
della Comunità
Vita della
Parrocchia
Cara scuola ti scrivo ...
16
Scuola Materna Sacra Famiglia 16 - 17
Tana dei Cuccioli
18
La Chiesa per la scuola
18
Contro la violenza sulle donne
19
30 anni di Gruppo Missionario
21 - 22
Consiglio Pastorale
22
Madre Luigina e Madre Luisa
23
3°premio al Presepio di Bedizzole
24
Casa di Soggiorno per anziani
25
Il mio Paese
26
Smaltimento rifiuti
27
Novantenni e oltre a Bedizzole
28
Date Torneo di calcio
28
Immagini della Comunità
29
Grazie per la Generosità
30
Anagrafe Parrocchiale
30
Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z.
Sito: www.parrocchiadibedizzole.it
e-mail: [email protected]
redazione
Editore e Redattore: Don Franco Dagani
Direttore Responsabile: Don Adriano Bianchi
In redazione: Don Franco Dagani
Don Roberto Soncina - Don Vincenzo Arici
Raffaella Berardi - Giovanni De Marco
Carlo Bresciani - Vittorio Boniotti
Dalle Missioni
Realizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole
Festa del Beato Allamano
20
Costo E 3,00 a copia. Disponibile con offerta libera.
Dal Venezuela
20
La Parola del Parroco
LA MIA FAMIGLIA
di Don Franco
Carissimi,
da quando il Papa ha indetto il
Sinodo sulla famiglia e ha invitato
le comunità ad interrogarsi su dove
va la famiglia oggi, quali sono i suoi
problemi, quali tensioni vive, quale
attenzione ha la società per essa,
perché c’è sempre più paura a
fare famiglia, perché i matrimoni
religiosi
sono
drasticamente
diminuiti? … penso spesso alla mia
famiglia, alla famiglia dove sono
nato e cresciuto, dove è maturata
la mia vocazione. Mi piace parlarne
non per mettermi in mostra, non
per dire che la mia è una famiglia
perfetta, ma semplicemente per
ringraziare il Signore di avermi dato
la mia famiglia, di essere cresciuto
in essa, di aver ricevuto molto da
essa.
Una famiglia povera, contadina,
modesta, dove alcuni pilastri
erano ben solidi. Innanzitutto in
casa ci si voleva bene, un bene
non fatto di parole, di sentimenti
sdolcinati ma lo si vedeva sul volto
di ognuno, era provato dai fatti
e dalle scelte. Ci si voleva bene
in famiglia perché si condivideva
tutto, c’era sempre l’altro prima di
se stessi, ci si perdonava. Il perdono,
la riconciliazione, la riconoscenza,
la condivisione erano nel sangue
di tutti. Era quindi naturale portare
fuori il bene, l’amore imparato in
casa, vissuto tra le mura domestiche.
I vicini, quanti bussavano alla porta,
quanti domandavano aiuto erano
considerati i primi parenti. Nessuno
usciva da casa nostra senza un
piccolo aiuto, un consiglio, una
parola, un sorriso. Si litigava talvolta
in casa, si discuteva fortemente, si
esprimevano pareri diversi ma alla
fine l’accordo si trovava. Impossibile
chiudere la giornata senza arrivare
al perdono, alla riconciliazione.
Altro pilastro della mia famiglia
(eravamo chiamati i mugnai di
Leno) era lo stile di vita austero.
Ognuno aveva il suo ruolo preciso. I
genitori facevano i genitori, erano la
guida della casa! Erano autorevoli
grazie alla loro bontà, alla fiducia
che riscuotevano, all’affetto che
dimostravano, alla passione che
mettevano, al sudore e alla loro
fatica di ogni giorno.
Papà e mamma non parlavano
molto, ci guidavano con il loro
esempio, ci richiamavano con
il loro sguardo, non ci dicevano
quello che dovevamo fare ma lo
intuivamo dal loro comportamento.
La casa era una vera famiglia dove
si sapeva tutto, si condivideva tutto,
si parlava, ci si confidava. Si stava
bene in casa perché si respirava
un clima di fraternità, di rispetto, di
serenità.
Chi teneva in piedi la casa era la
Fede. Le tempeste, le difficoltà, la
povertà, la sofferenza, la morte, i
contrasti non hanno mai mandato
alla deriva la famiglia, non l’hanno
mai sfaldata, non l’hanno mai
messa in crisi perché era salda sulla
Fede.
La Fede della mia famiglia era il
Signore: Lui aveva il primo posto: Lui,
la sua parola, i suoi comandamenti,
erano “tutto” per noi. Erano la
luce, il sostegno, il rifugio, la forza, il
nutrimento, la meta, la strada.
Era impastata di Dio, di preghiera,
di devozioni, di opere di carità, di
vita di parrocchia, di oratorio, di
pellegrinaggi al cimitero, di visita
alle famiglie povere la nostra
giornata.
Tutto questo dava serenità, gioia,
entusiasmo, spirito alla casa.
Ringrazio Dio per la mia famiglia,
per la vita che essa mi ha dato, per
i valori che mi ha trasmesso, per il
Signore che mi ha comunicato.
Lo benedico ogni giorno e prego
per tutte le famiglie.
v ita n ostra 3
Vita della Chiesa
IL MESSAGGIO DEL PAPA PER LA QUARESIMA
UNA POVERTÀ CHE ARRICCHISCE
“Si è fatto povero per arricchirci con
la sua povertà” (cfr 2 Cor 8,9) è il titolo
del Messaggio del Santo Padre per
la Quaresima 2014. Il titolo è una
citazione della Seconda Lettera di
San Paolo ai Corinzi nella quale
l’apostolo incoraggia i cristiani ad
essere generosi nell’aiutare i fedeli
di Gerusalemme che si trovano nel
bisogno. Nel documento, datato 26
dicembre, Festa di Santo Stefano,
diacono e primo martire, il Papa
si interroga sul significato, per i
cristiani di oggi, dell’invito di San
Paolo alla povertà evangelica.
Di seguito riportiamo il testo del
Messaggio:
“Cari fratelli e sorelle,
in occasione della Quaresima,vi offro
alcune riflessioni, perché possano
servire al cammino personale e
comunitario di conversione. Prendo
lo spunto dall’espressione di San
Paolo: «Conoscete infatti la grazia
del Signore nostro Gesù Cristo: da
ricco che era, si è fatto povero per
voi, perché voi diventaste ricchi per
mezzo della sua povertà» (2 Cor
8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani
di Corinto per incoraggiarli ad
essere generosi nell’aiutare i fedeli
di Gerusalemme che si trovano nel
bisogno. Che cosa dicono a noi,
cristiani di oggi, queste parole di
San Paolo? Che cosa dice oggi a
noi l’invito alla povertà, a una vita
povera in senso evangelico?
La grazia di Cristo
Anzitutto ci dicono qual è lo stile
di Dio. Dio non si rivela con i mezzi
della potenza e della ricchezza
del mondo, ma con quelli della
debolezza e della povertà: «Da ricco
che era, si è fatto povero per voi…».
Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale
in potenza e gloria con il Padre, si è
fatto povero; è sceso in mezzo a noi,
si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è
spogliato, “svuotato”, per rendersi in
tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15).
È un grande mistero l’incarnazione
di Dio! Ma la ragione di tutto questo
è l’amore divino, un amore che
4 v ita n ostra
è grazia, generosità, desiderio di
prossimità, e non esita a donarsi e
sacrificarsi per le creature amate.
La carità, l’amore è condividere in
tutto la sorte dell’amato. L’amore
rende simili, crea uguaglianza,
abbatte i muri e le distanze. E Dio ha
fatto questo con noi. Gesù, infatti,
«ha lavorato con mani d’uomo, ha
pensato con intelligenza d’uomo,
ha agito con volontà d’uomo,
ha amato con cuore d’uomo.
Nascendo da Maria Vergine, egli si
è fatto veramente uno di noi, in tutto
simile a noi fuorché nel peccato»
(Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past.
Gaudium et spes, 22).
Lo scopo del farsi povero di Gesù
non è la povertà in se stessa, ma
– dice San Paolo – ‘…perché voi
diventaste ricchi per mezzo della
sua povertà’. Non si tratta di un
gioco di parole, di un’espressione
ad effetto! E’ invece una sintesi della
logica di Dio, la logica dell’amore,
la logica dell’Incarnazione e della
Croce. Dio non ha fatto cadere su
di noi la salvezza dall’alto, come
l’elemosina di chi dà parte del
proprio superfluo con pietismo
filantropico. Non è questo l’amore
di Cristo! Quando Gesù scende
nelle acque del Giordano e si fa
battezzare da Giovanni il Battista,
non lo fa perché ha bisogno di
penitenza, di conversione; lo fa
per mettersi in mezzo alla gente,
bisognosa di perdono, in mezzo a
noi peccatori, e caricarsi del peso
dei nostri peccati. E’ questa la
via che ha scelto per consolarci,
salvarci, liberarci dalla nostra
miseria. Ci colpisce che l’Apostolo
dica che siamo stati liberati non
per mezzo della ricchezza di Cristo,
ma per mezzo della sua povertà.
Eppure San Paolo conosce bene le
‘impenetrabili ricchezze di Cristo’ (Ef
3,8), ‘erede di tutte le cose’ (Eb 1,2).
Che cos’è allora questa povertà con
cui Gesù ci libera e ci rende ricchi?
È proprio il suo modo di amarci,
il suo farsi prossimo a noi come il
Buon Samaritano che si avvicina
a quell’uomo lasciato mezzo
morto sul ciglio della strada (cfr Lc
10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà,
vera salvezza e vera felicità è il suo
amore di compassione, di tenerezza
e di condivisione. La povertà di
Cristo che ci arricchisce è il suo
farsi carne, il suo prendere su di sé
le nostre debolezze, i nostri peccati,
comunicandoci la misericordia
infinita di Dio. La povertà di Cristo
è la più grande ricchezza: Gesù è
ricco della sua sconfinata fiducia in
Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni
momento, cercando sempre e solo
la sua volontà e la sua gloria. È ricco
come lo è un bambino che si sente
amato e ama i suoi genitori e non
dubita un istante del loro amore e
della loro tenerezza. La ricchezza
di Gesù è il suo essere il Figlio, la
sua relazione unica con il Padre è
la prerogativa sovrana di questo
Messia povero. Quando Gesù ci
invita a prendere su di noi il suo
“giogo soave”, ci invita ad arricchirci
di questa sua “ricca povertà” e
“povera ricchezza”, a condividere
con Lui il suo Spirito filiale e fraterno,
a diventare figli nel Figlio, fratelli nel
Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29).
È stato detto che la sola vera
tristezza è non essere santi (L. Bloy);
potremmo anche dire che vi è una
sola vera miseria: non vivere da figli
di Dio e da fratelli di Cristo.
La nostra testimonianza
Potremmo pensare che questa
“via” della povertà sia stata quella
di Gesù, mentre noi, che veniamo
dopo di Lui, possiamo salvare il
mondo con adeguati mezzi umani.
Non è così. In ogni epoca e in
ogni luogo, Dio continua a salvare
gli uomini e il mondo mediante
la povertà di Cristo, il quale si fa
povero nei Sacramenti, nella Parola
e nella sua Chiesa, che è un popolo
di poveri. La ricchezza di Dio non
può passare attraverso la nostra
ricchezza, ma sempre e soltanto
Vita della Chiesa
attraverso
la
nostra
povertà,
personale e comunitaria, animata
dallo Spirito di Cristo.
Ad imitazione del nostro Maestro, noi
cristiani siamo chiamati a guardare
le miserie dei fratelli, a toccarle,
a farcene carico e a operare
concretamente per alleviarle. La
miseria non coincide con la povertà;
la miseria è la povertà senza fiducia,
senza solidarietà, senza speranza.
Possiamo distinguere tre tipi di
miseria: la miseria materiale, la
miseria morale e la miseria spirituale.
La miseria materiale è quella che
comunemente viene chiamata
povertà e tocca quanti vivono in
una condizione non degna della
persona umana: privati dei diritti
fondamentali e dei beni di prima
necessità quali il cibo, l’acqua, le
condizioni igieniche, il lavoro, la
possibilità di sviluppo e di crescita
culturale. Di fronte a questa miseria
la Chiesa offre il suo servizio, la sua
diakonia, per andare incontro ai
bisogni e guarire queste piaghe che
deturpano il volto dell’umanità. Nei
poveri e negli ultimi noi vediamo il
volto di Cristo; amando e aiutando
i poveri amiamo e serviamo Cristo.
Il nostro impegno si orienta anche
a fare in modo che cessino nel
mondo le violazioni della dignità
umana, le discriminazioni e i soprusi,
che, in tanti casi, sono all’origine
della miseria. Quando il potere, il
lusso e il denaro diventano idoli, si
antepongono questi all’esigenza
di una equa distribuzione delle
ricchezze. Pertanto, è necessario
che le coscienze si convertano
alla giustizia, all’uguaglianza, alla
sobrietà e alla condivisione.
Non meno preoccupante è la
miseria morale, che consiste nel
diventare schiavi del vizio e del
peccato. Quante famiglie sono
nell’angoscia perché qualcuno
dei membri – spesso giovane – è
soggiogato dall’alcol, dalla droga,
dal gioco,dalla pornografia! Quante
persone hanno smarrito il senso
della vita, sono prive di prospettive
sul futuro e hanno perso la speranza!
E quante persone sono costrette a
questa miseria da condizioni sociali
ingiuste, dalla mancanza di lavoro
che le priva della dignità che dà
il portare il pane a casa, per la
mancanza di uguaglianza rispetto
ai diritti all’educazione e alla salute.
In questi casi la miseria morale può
ben chiamarsi suicidio incipiente.
Questa forma di miseria, che è
anche causa di rovina economica,
si collega sempre alla miseria
spirituale, che ci colpisce quando
ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo
il suo amore. Se riteniamo di non
aver bisogno di Dio, che in Cristo ci
tende la mano, perché pensiamo di
bastare a noi stessi, ci incamminiamo
su una via di fallimento. Dio è l’unico
che veramente salva e libera.
Il Vangelo è il vero antidoto contro
la miseria spirituale: il cristiano è
chiamato a portare in ogni ambiente
l’annuncio liberante che esiste il
perdono del male commesso, che
Dio è più grande del nostro peccato
e ci ama gratuitamente, sempre, e
che siamo fatti per la comunione e
per la vita eterna. Il Signore ci invita
ad essere annunciatori gioiosi di
questo messaggio di misericordia
e di speranza! È bello sperimentare
la gioia di diffondere questa buona
notizia, di condividere il tesoro a noi
affidato, per consolare i cuori affranti
e dare speranza a tanti fratelli e
sorelle avvolti dal buio. Si tratta di
seguire e imitare Gesù, che è andato
verso i poveri e i peccatori come il
pastore verso la pecora perduta, e
ci è andato pieno d’amore. Uniti a
Lui possiamo aprire con coraggio
nuove strade di evangelizzazione e
promozione umana.
Cari fratelli e sorelle, questo tempo
di Quaresima trovi la Chiesa intera
disposta e sollecita nel testimoniare
a quanti vivono nella miseria
materiale, morale e spirituale il
messaggio evangelico, che si
riassume nell’annuncio dell’amore
del Padre misericordioso, pronto ad
abbracciare in Cristo ogni persona.
Potremo farlo nella misura in cui
saremo conformati a Cristo, che si
è fatto povero e ci ha arricchiti con
la sua povertà. La Quaresima è un
tempo adatto per la spogliazione;
e ci farà bene domandarci di quali
cose possiamo privarci al fine di
aiutare e arricchire altri con la nostra
povertà. Non dimentichiamo che la
vera povertà duole: non sarebbe
valida una spogliazione senza
questa dimensione penitenziale.
Diffido dell’elemosina che non
costa e che non duole.
Lo Spirito Santo, grazie al quale
‘[siamo] come poveri, ma capaci di
arricchire molti; come gente che non
ha nulla e invece possediamo tutto’
(2 Cor 6,10), sostenga questi nostri
propositi e rafforzi in noi l’attenzione
e la responsabilità verso la miseria
umana, per diventare misericordiosi
e operatori di misericordia. Con
questo auspicio, assicuro la mia
preghiera affinché ogni credente e
ogni comunità ecclesiale percorra
con frutto l’itinerario quaresimale, e
vi chiedo di pregare per me. Che il
Signore vi benedica e la Madonna
vi custodisca”.
v ita n ostra 5
Vita della Chiesa
Quaresima 2014
OGNI GIORNO:
dal lunedi al venerdi
Messa – Lodi (Vespro) - breve
riflessione
ore 8.30/18.00 in Parrocchia
ore 8.45 Lodi e Messa in Santuario
Preghiera via radio (94.00 mhz)
per tutta la famiglia con il
Sussidio dell’Ufficio Missionario
Una Santa di Casa Nostra
BENEDETTA BIANCA PORRO
LUNEDI 10 – 24 – 31 MARZO
7 APRILE ore 20.30
Centri di Ascolto
GIOVEDI 20 MARZO ore 20,30
Scuola di preghiera
presso la Madri Canossiane
6 – 7 – 8 APRILE
Quarantore in Parrocchia
PER STUDENTI – LAVORATORI
GIOVANI:
Mercoledi ore 6.45 preghiera
in Coretto
PER RAGAZZI ELEMENTARI E
MEDIE: Mercoledi ore 7.40
preghiera al teatro dell’Oratorio
OGNI VENERDI:
ore 14.30 Via Crucis in S. Rocco
ATTIVITÀ CARITATIVE:
In ogni famiglia il salvadanaio
dell’ufficio Missionario
Il 23 gennaio ricorrono i cinquant’anni della morte delle
venerabile
Benedetta
Bianchi
Porro, giovane ragazza di Dovadola
(Forlì), morta a Sirmione a 28 anni
a causa di una rara malattia. Se
all’inizio la sua infermità e poi
il suo letto si sono dimostrati un
“calvario”, alla fine si sono rivelati
il “luogo teologico”, ossia il luogo
dove Dio si è a lei presentato. Ma
CENTRI D’ASCOLTO - QUARESIMA 2014
CANTRINA
presso fam. Averoldi
MASCIAGA
presso
fam. Salvadori
PONTENOVE
presso fam. Bettinsoli Sandro
MOMANGIONE
presso
fam. Polato Pini
COGOZZO presso
fam.
Bottarelli GianPaolo
MACESINA presso
fam.
Facchetti Gabriella
S. TOMMASO - BAGATTE
presso
fam. Tagliani
SEDESINA presso
fam. Ambrogio Franca 6 v ita n ostra
- tratto da “Credere”
MONTESCANTINO
presso
fam. Stretti Franco
SAN ROCCO
presso
fam. Locatelli Borno
ZONA MONUMENTO
presso fam. Ponza Luigi
BOLOGNINA
presso
fam. Barba Dario
VIA BENACO presso
fam. Anataloni Giovanni
VIA LARGA
presso fam. Marchiori Paolo
CENTRO SOCIALE
Mercoledi ore 15 - viale Libertà
andiamo con ordine. Benedetta
nasce a Dovadola l’8 agosto 1936,
seconda di sei figli. Ancora piccola
viene colpita da poliomielite, la
quale le lascia come conseguenza
l’accorciamento della gamba
destra. Eppure saprà vivere questa
esperienza di infermità dandole
una coloritura profonda: “io so che
attraverso la sofferenza il Signore
mi conduce verso una strada
meravigliosa”: io so che in fondo
alla via, Gesù mi aspetta. Ma non
illudiamoci, perché Benedetta
giungerà a questo traguardo dopo
un susseguirsi di fatiche e di lotte,
di pianti e ribellioni, come bene
emerge dai suoi diari e dalle sue
lettere, autentico riflesso di una vita
ascetica e mistica.
Ancora bambina lascerà Dovadola
per trasferirsi a Sirmione sul Garda,
dove già il padre lavorava presso
lo stabilimento termale. Tratti della
sua vita e riflessi del suo animo
li ritroviamo scritti nei diari che
la madre impose di scrivere a
Benedetta così come agli altri figli.
Dice la madre: “è un esercizio che
insegna a esprimersi correttamente.
Inoltre, impone uno studio retrospettivo, un inquadramento del
carattere, e aiuta a raggiungere
l’equilibrio”. Oggi possiamo godere
e gustare tale scrigno di vita
spirituale anche perché Benedetta
vivrà con impegno e diligenza
questo compito, come lei stessa
scrive:”caro libro che sei stato il mio
compagno di vita, ora ci lasciamo,
tu racchiudi i miei dolori, le mie
gioie, tutta la mia vita, conservali
che ti siano care fino a che il mio
cuore abbia l’ultimo battito”. Si
appassionerà alla lettura dei testi
di Dostoevskij, e successivamente
agli autori classici cristiano, quali
sant’Agostino, san Francesco, santa
Teresa d’Avila, santa Teresa di Gesù
Bambino quindi la Sacra Scrittura.
Nel 1957 subisce il primo di una
lunga serie di interventi al capo.
Di questi interventi e in particolare
degli stati d’animo che vive,
troviamo testimonianza nel diario
Vita della Chiesa
e ancor più nelle lettere, grazie alle
quali resta in contatto con gli amici.
Scrive all’amica Maria Grazia,
compagna universitaria:”alla fine di
giugno mi sono operata d’urgenza,
non ti spaventare, neuro fibroma
acustico … vorrei dirti come sono
conciata, ma temo di non riuscirci.
In occasione dell’operazione mi
tagliarono i capelli a zero e ora
la mia testa assomiglia molto ad
una spazzola per abiti; inoltre
in seguito all’intervento, mi si è
paralizzato il facciale di sinistra
(per un errore del medico!) e così
a fine settembre dovrò rientrare
in clinica per rimettermi a posto
la faccia. Ti confesso che a volte
mi sento terribilmente depressa”.
Un anno dopo, sempre all’amica
Maria Grazia, scrive: io penso che
cosa meravigliosa è la vita (anche
nei suoi aspetti più terribili) e la
mia amina è piena di gratitudine
e amore verso Dio, per questo …
faccio la vita di sempre; pure a me
sembra così completa! La vita in sé
e per sé mi sembra un miracolo e
vorrei poter innalzare sempre l’inno
di lode a chi me l’ha data.
Intorno al 1960 conosce Nicoletta
Padovani, anche lei studentessa
universitaria, parte del movimento
Gioventù Studentesca di Azione
Cattolica, guidato allora da don
Luigi Giussani. Grazie a Nicoletta,
Benedetta riuscirà a prendere
consapevolezza della fede che
già viveva ma alla quale ancora
non sapeva dare volto e nome:
cara Nicoletta, capisco che prima
di tutto devo accettarmi così
come sono, miserella e mediocre e
impotente, affidandomi a Lui.
Nel 1963 la marcia inarrestabile
del male ha ormai bloccato tutti
i centri vitali, provocando cecità,
perdita della mobilità degli arti, del
senso del gusto e dell’olfatto. La
sensibilità rimasta nella mano destra
e un filo di voce fanno da ponte
di comunicazione con il mondo
esterno. Attraverso un alfabeto di
segni e tocchi convenzionali – da
studentessa universitaria li imparò
da sola, quando, nel 1956, capì la
sua malattia! – Benedetta legge
i messaggi degli amici e risponde
servendosi ordinariamente della
madre. Di tutto questo ne parla
rispondendo a Natalino, con
una lettera divenuta ormai il suo
manifesto: “caro Natalino, in Epoca
è stata riportata una tua lettera,
che la mamma mi ha trasmesso
per mezzo delle mani. Sono sorda
e cieca, perciò le cose per me
diventano abbastanza difficoltose.
Anch’io come te, ha ventisette
anni, e sono inferma da tempo. Un
morbo mi ha atrofizzata, quando
stavo per coronare i miei lunghi
anni di studio: ero laureanda in
medicina, a Milano. Accusavo da
tempo una sordità cui i medici
stessi non credevano, all’inizio. E io
andavo avanti così non creduta,
e tuffata nei miei studi che amavo
disperatamente. Avevo sedici anni
quand’ero già iscritta all’Università.
Poi il male mi ha completamente
arrestata, quando avevo quasi
terminato lo studio. Ero all’ultimo
esame, e la mia quasi laurea mi ha
servito solo per diagnosticare me
stessa: perché, ancora, fino allora
nessuno aveva capito di che si
trattasse. Fino a tre mesi fa godevo
ancora della vista: ora è notte.
Però nel mio Calvario non sono
disperata. Io so che in fondo alla
via Gesù mi aspetta. Prima nella
poltrona, ora nel letto che è la mia
dimora, ho trovato una sapienza
più grande di quella degli uomini.
Ho trovato che Dio esiste ed è
Amore, Fedeltà, Gioia, Fortezza, fino
alla consumazione dei secoli. Fra
poco io non sarò più che un nome,
ma il mio spirito vivrà, qui fra i miei,
fra chi soffre, e non avrò neppure
io sofferto invano. E tu, Natalino,
non sentirti solo, mai. Procedi
serenamente lungo il cammino del
15 - 22 APRILE 2014
per info: Ufficio CVS - Brescia 030.2312083
tempo, e riceverai luce, verità, la
strada sulla quale esiste veramente
la Giustizia, che non è quella degli
uomini, ma la giustizia che Dio solo
può dare. Le mie giornate non sono
facili: sono dure, ma dolci, perché
Gesù è con me, col mio patire,
e mi dà soavità nella solitudine
e luce nel buio. Lui mi sorride e
accetta la mia cooperazione con
Lui. Ciao, Natale, la vita è breve;
passa velocemente. Tutto è una
brevissima passerella, pericolosa
per chi vuole sfrenatamente
godere, ma sicura per chi coopera
con Lui, per giungere in Patria. Ti
abbraccio. Tua sorella in Cristo (1
giugno 1963)”.
Il paradosso lo troviamo proprio al
rientro da Lourdes, giugno 1963:
eccomi a casa, meno stanca, ma
con tanta nostalgia nel cuore …
dalla città della Madonna si ritorna
nuovamente capaci di lottare, con
più dolcezza, pazienza e serenità.
Ed io mi sono accorta, più che mai,
della ricchezza del mio stato, e non
desidero altro che conservarlo. E’
stato questo per me il miracolo di
Lourdes quest’anno.”
Ormai il tempo si fa breve e anche
dalle lettere s’intuisce che sente
vicino l’incontro: faccio fatica, e il
tendermi una mano anche per un
attimo, mi rimette in marcia. Nella
nostra marcia verso il Cielo. La nostra
vera Patria. Mi pare di perdere la
memoria, forse si avvicinerà la mia
festa. Il 20 gennaio 1964 chiede di
ricevere la Comunione e l’Unzione
degli Infermi e il 23 gennaio muore,
rivolgendo a Dio un’ultima parola:
“grazie”. Il 23 dicembre 1993 sono
state riconosciute le virtù eroiche
e si stanno ora vagliando i presunti
miracoli per la beatificazione.
v ita n ostra 7
Vita della Chiesa
BIBLIA PAUPERUM
catechesi con l’arte
Numero nuovo del giornale
parrocchiale…articolo nuovo della
Biblia, motivo di gaudio indicibile per
le mie tre lettrici, che nell’edizione
natalizia del bollettino non avevano
trovato la desiderata rubrica
(lasciandole sconcertate, avendomi
confessato essere quelle le pagine
migliori per incartare le uova o per
accendere la stufa). Non volendo
creare altri inconvenienti ho deciso,
dunque, di riprendere in mano carta,
penna e testi vari per aggiungere un
ulteriore tassello all’enorme mosaico
di arte e fede della nostra chiesa.
Nonostante il consueto tono
scherzoso di apertura, ciò che si andrà
illustrando è serio, scelto in base al
tempo liturgico della Quaresima. Il
tema è quello della croce, intesa
sia come strumento di morte, sia
come mezzo di salvezza per chi crede.
L’opera d’arte che ci accompagnerà
in questo percorso è un oggetto
singolare, gelosamente conservato in
sacrestia e solitamente non visibile
in quanto esposto solo una o due
di DonArVi
volte l’anno: la STAUROTECA,
ossia il reliquiario che contiene
due schegge del legno della S.
Croce, realizzata nel XVIII secolo
e poi arricchita il secolo successivo
dall’argentiere bresciano Giovanni
Fioletti. Oltre ad essere preziosa per
i materiali impiegati, lo è soprattutto
per il tesoro inestimabile che
contiene e per l’affascinante storia
che l’avvolge.
Per i romani la crocifissione era la
pena capitale riservata agli schiavi
e ai ribelli. Il condannato veniva
flagellato (Gv 19,1), poi era costretto
a portare per le vie della città non
tutta la croce (come siamo abituati a
vedere nelle tradizionali stazioni della
Via Crucis) bensì solo il patibulum, cioè
l’asse orizzontale. La trave verticale
(lo stipes) era già piantata sul monte
Calvario, luogo delle esecuzioni
capitali. Il condannato veniva sedato
con una bevanda a base di vino e
mirra (che curiosamente Gesù non
accetta, come riportato da Marco
15,23) e nel frattempo venivano
La scritta autografa dell’Arciprete Febbrari “Che fece dono della Reliquia a questa Chiesa di Bedizzole”
8 v ita n ostra
La Stauroteca
(sec. XVIII)
inchiodati mani e piedi. Sul capo del
condannato veniva appeso il titulus,
ovvero il cartiglio che riportava
l’accusa e il motivo della condanna.
L’evangelista Giovanni ci descrive
questo fatto quando riporta che “Pilato
compose anche l’iscrizione e la fece porre
sulla croce; vi era scritto: Gesù il Nazareno,
il Re dei Giudei” (Gv 19,19). La morte
sopraggiungeva per soffocamento
perché l’irrigidimento dei muscoli
delle braccia e del petto comportava
l’impossibilità di respirare. Questo
è ciò che ci consegna la storia. La
devozione verso la croce di
Cristo nasce in seguito all’editto
di Milano del 313 che liberalizzava
il culto dei cristiani. Ma ciò che
diede il via ad un vero e proprio
entusiasmo per la santa Croce,
fu il suo ritrovamento attribuito
secondo la tradizione a S. Elena,
madre dell’imperatore Costantino.
L’episodio (certamente storico nel suo
insieme) è stato lungo i secoli avvolto
da un alone leggendario. Fatto sta che,
dopo vari colpi di scena, (narrati con
gustosa ingenuità anche da Jacopo
da Varagine nella sua Legenda Aurea)
la croce viene rinvenuta insieme al
titulus, ai chiodi e alla corona di spine.
Elena arraffa tutto e consegna il sacro
bottino al figlio, che lo porta a Roma.
E da qui ci muoviamo per arrivare
fino a noi. Nell’archivio parrocchiale
sono conservati tre documenti
che autenticano con profusione di
stemmi, ceralacca, firme e sigilli,
la reliquia in questione come
Vita della Chiesa
proveniente “de sacro Ligno Sanctissime
Crucis Domini Nostri Jesu Christi”; il
primo del 23 agosto 1736 a firma
di Prospero Lambertini, cardinale
di Bologna e poi pontefice con il
nome di Benedetto XIV. Il secondo
del 19 settembre 1806 vergato dal
vicario generale della diocesi Pietro
Angelo Stefani. L’ultimo, e più
interessante, è datato 11 giugno 1816
e riconfermato nel 1865, nel 1888
e nel 1919, ad opera dei vescovi
Gabrio Maria Nava, Girolamo
Verzeri, Giacomo Maria Corna
Pellegrini e Giacinto Gaggia, che
firmano in calce. Interessante perché
il retro di tale documento è occupato
da una scritta autografa di don
Giuseppe Antonio Febbrari,
arciprete di Bedizzole e vicario
foraneo. Riporto testualmente
ciò che scrive riguardo la storia e la
provenienza di tale reliquia: “L’oltre
descritta particella del legno della SS.
Croce di N.S.G.C. che apparteneva alle
monache di S. Giulia in Brescia è stata
segata dalla porzione che ora si venera nella
chiesa maggiore di S. Faustino e Giovita, la
quale fù regalata nell’ottavo secolo dal Re
Desiderio alla di lui figlia Abadessa in detto
monastero. È legno durissimo che segandolo
mandò polvere di soavissimo cedro della
cui qualità è parte l’autentico legno della
SS. Croce, che si venera, a poca porzione
ridotto, in Roma e fù riposto nel prezioso
reliquiario dove trovasi parte della tavola
in cui fù scritto J.N.R.J con un chiodo e
qualche spina della corona di G.C.”. Le
due schegge bedizzolesi (lunghe 6
e 3 centimetri) vantano quindi una
documentazione storica di tutto
rispetto e la loro muta presenza
ci ricorda perennemente il
sacrificio di Gesù consumato
sulla croce. Ecco il motivo della
preziosa collocazione: esse sono
circondate da una cornice d’oro
massiccio tempestata di perle e
piccole gemme entro fiorellini d’oro;
racchiusa fra due spessi cristalli di
rocca circondati a loro volta da una
cornice in argento. È ovvio che la
scelta dei materiali è stata motivata
dall’importanza della reliquia in
se; ma è anche bello vedere in essi
la realizzazione concreta di una
“Invocazione alla Croce” composta
da S. Pier Damiani nell’XI secolo:
“O croce, più pura del cristallo, più
rutilante dell’oro, che sei stata adornata
dalle membra del Salvatore come da
gemme primaverili e da perle!
O Croce, più argentea della luna, più
splendente del sole”. Non solo; se si
osservano con una lente i fiorellini
d’oro ci si accorgerà che questi
non sono stati cesellati a caso. Essi
formano quattro gruppi di tre specie
diverse: una rosa, un anemone
e una peonia che, nella botanica
Particolare delle due schegge lignee
antica, significano rispettivamente il
sangue versato da Cristo sulla
croce attraverso le cinque piaghe,
La crocefissione di Cristo, la
salvezza. Il tutto avvolto da fronde
di alloro che è un ulteriore simbolo
della morte in croce. Un vero
trattato di teologia mistica in poco
spazio. Ci si potrebbe domandare
il perché di tanta ricchezza per un
pezzo di legno. “Perché non si è venduto
questo olio per trecento denari e non si sono
dati ai poveri?”…è la reazione sdegnata
di Giuda davanti alla donna che
“spreca” prezioso nardo per ungere
i piedi di Gesù (vedi Gv 12, 1-8). Il
senso è chiaro: in quella reliquia
il cristiano non venera il legno
in se, bensì la realtà che esso
rappresenta. Toccare una reliquia
e pregare davanti ad essa vuol dire, in
un certo senso, entrare in sintonia con
la vita di Colui che ne è rappresentato;
la preghiera e l’adorazione è infatti
sempre e unicamente rivolta verso
Dio. Ecco il perché di elementi
preziosi; non sono altro che il segno
della venerazione e della fede in
Cristo che nella morte in croce
ha manifestato tutto il suo
amore per noi, perché “nessuno ha
un amore più grande di questo: dare la vita
per i propri amici” (Gv 15,13). In questa
Quaresima che si apre, fermiamoci
una volta di più a riflettere sul quel
santo Sacrificio che ci ha acquistato la
salvezza. E se ci capiterà di venerare
la reliquia esposta, preghiamo nel
nostro cuore con le antiche parole
della liturgia bizantina: “Venite, fedeli,
adoriamo il legno che ci ha reso degni di
schiacciare la testa dei nemici invisibili.
Venite, onoriamo con i nostri canti la croce
del Signore. Salve o croce, noi cristiani ti
veneriamo con rispetto e rendiamo gloria al
Dio che tu porti”.
L’autentica del Card. Lambertini (23 agosto 1736)
v ita n ostra 9
VITA IN ORATORIO
10 v ita n ostra
Vita in Oratorio
Time Out ...
qualche volta serve!
campo diciottenni (con qualcuno al di sotto e altri al di sopra) a Torino
Eccome se serve! Anche se
dura solo pochi giorni. Anche se
bisogna scarpinare per un bel
po’.
Anche...anzi,
soprattutto
se il gruppo che partecipa è
determinato a fare l’esperienza
ad ogni costo! Abbiamo bisogno
di vivere momenti di distensione,
di semplice compagnia; senza
obiettivi particolari (se non le
cose da visitare e l’ostello dove
alloggiare, naturalmente), contenti
solo di stare insieme. Ma chissà per
qual arcano motivo, nonostante la
convinzione e la necessità, quando
poi bisogna realizzare questo
desiderio, ci si lascia prendere da
una sorta di scrupolo e si comincia
a pensare: “Ma ha senso andare
via così alcuni giorni senza grandi
programmi? Un momento serio
bisogna pur mettercelo! E la sera?
Facciamo niente?...” e via di seguito
su questo tono. Per il Lab-Oratorio
Invernale, più che da questi
pensieri (preparare fascicoletti
con preghiere, lavori di gruppo e
riflessioni su tematiche varie) ho,
allora, preferito lasciarmi guidare
dall’esempio di un Maestro ben
più autorevole, che ha dimostrato
come anche i momenti di riposo
possono trasformarsi in occasioni
per fare il bene.
“Gli apostoli si riunirono attorno
a Gesù e gli riferirono tutto quello
che avevano fatto e quello che
avevano insegnato. Ed egli disse
loro:“Venite in disparte, voi soli, in un
luogo deserto e riposatevi un po’”
(Mc 6,30-31).
Ora, non ho certo la pretesa di far la
parte dell’Unigenito, né tantomeno
di far rivestire i panni degli apostoli
ai giovani compagni di ventura;
ho riportato la pagina evangelica
solo per far capire che questo è
stato lo stile che ha caratterizzato
l’esperienza. E allora il mettersi
in coda al Museo del Cinema e
attaccar bottone subito con gente
sconosciuta è diventata complicità.
Girare per mezza Torino in cerca
della basilica della Consolata e
promettere (guardandosi bene
dal mantenere) di bere una bella
tazza di cioccolata calda si è
trasformata nell’occasione per
rivendicazioni feroci nei confronti
del sottoscritto. Passeggiare per
Rivoli di notte nell’intento di trovare
un locale aperto e dover affrontare
la salita al ritorno (resa ancora più
interessante dall’allegro suono di
campanelli) ha acquistato il sapore
di qualcosa di “proibito”che da
troppo tempo si era smesso di fare.
E potrei aggiungere: ridere per la
fortuna sfacciata che ti arride in
una partita a carte e infierire senza
mezzi termini sugli avversari! Tramare
nell’ombra per rovistare nella
reverenda borsa (dev’essere una
sorta di maledizione di quel luogo)
e documentare la “pretesca”
reazione con pericolosissime foto,
debitamente
occultate.
Tutto
questo, e altro, è stato Torino 2014.
Se anche il Figlio di Dio ha sentito
l’esigenza di stare un po’ da solo
con le persone più vicine senza
dover ad ogni costo fare progetti
pastorali, vuol dire che tutti
abbiamo bisogno di un Time Out…
e soprattutto di amici che fermano
il tempo insieme a te.
(P.S.: per dovere di cronaca devo
dire che il “momento serio” c’è
stato ugualmente; e così la visita
guidata alle camerette di don
Bosco e la preghiera davanti al
suo corpo hanno rappresentato
una bellissima ouverture a tutta
l’avventura).
DonArVi
v ita n ostra 11
Vita in Oratorio
AC NEWS
Il 2014 per l’Azione Cattolica è
un anno importante: l’anno
del rinnovo degli incarichi
associativi.
Infatti, in ogni parrocchia
d’Italia dove è presente, si
eleggono i rappresentanti dei
nuovi consigli parrocchiali che,
voteranno i componenti dei
consigli diocesani che, a loro
volta voteranno i rappresentanti
del Consiglio Nazionale.
Ragazzi, giovani e adulti sono
stati chiamati a riflettere sul
triennio passato per analizzare
cosa si è fatto e proporre cosa
fare per i prossimi tre anni.
Anche nella nostra parrocchia
gli associati si sono riuniti per
questa verifica domenica 8
dicembre 2013.
Dopo avere pregato, con l’aiuto
del Responsabile diocesano
dell’ACR hanno ripercorso il
cammino passato e fatto proposte per il nuovo triennio.
Molto belle le proposte scaturite:
“Cercare di conoscere Gesù
divertendosi” per i ragazzi
dell’ACR ;
“Esserci e metterci la Faccia”
quella proposta del gruppo
giovani zonale formato da
Bedizzole e Gavardo nello
spirito delle Unità Pastorali;
“Conoscere e approfondire
documenti ed insegnamenti
del Papa” per gli adulti.
Molto del cammino sarà dettato
dal nuovo Consiglio Diocesano
che verrà eletto il 22/23 febbraio
prossimo.
Alla fine dell’incontro è stato
eletto il nuovo Consiglio Parrocchiale di AC così composto:
Monica Tagliani Responsabile per l’ACR
Alice Bianchi e Francesca
Cottini - Responsabili per il
settore Giovani
Vincenzina Repetto
Responsabile per il settore Adulti
Virginia Venturoli
Vice responsabile per il settore
Adulti
Chiara Tagliani - Presidente
Vorrei augurare buon lavoro
ai nuovi eletti e, soprattutto
ringraziare chi ha fatto parte del
vecchio Consiglio Parrocchiale,
che si è impegnato perché
l’associazione crescesse.
A loro va la gratitudine di tutti gli
associati dal più piccolo al più
anziano nella fede.
Grazie anche ai nostri sacerdoti
che ci accompagnano in questo cammino.
Chiara
APPUNTAMENTI
• Ritiro di avvento SABATO 14
DICEMBRE 2013 per i ragazzi
dell’ACR dai 9 ai 14 anni
Erano presenti nella nostra
12 v ita n ostra
parrocchia oltre ai ragazzi di
Bedizzole, ragazzi ed educatori
di Gavardo e Novagli di
Montichiari.
• VENERDÌ 31 GENNAIO ore
20.15 FIACCOLATA E VEGLIA PER
LA PACE - A chiusura del mese
della Pace aperta a tutti
• INCONTRO MESILE ADULTI AC
Lunedì 3 febbraio ore 14.30 –
Masciaga Casa del pellegrino
• INCONTRO ZONALE MENSILE
ACG – Venerdì 7 febbraio ore
20.30 oratorio di Bedizzole
ANNUNCIATI I TEMI
DELLE PROSSIME GMG!
Papa Francesco ha stabilito i
temi delle tre prossime edizioni
della Giornata Mondiale della
Gioventù, scandendo le tappe
dell’itinerario di preparazione
spirituale che nell’arco di tre
anni condurrà alla celebrazione
internazionale con il Papa
prevista a Cracovia nel luglio
2016. Per la Gmg diocesana
del 2014, il tema sarà “Beati i
poveri in spirito, perché di essi
è il regno dei cieli”; per la Gmg
del 2015 “Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio”. Infine
per la Gmg di Cracovia del 2016:
“Beati i misericordiosi, perché
troveranno misericordia”.
I tre temi sono tratti dalle
Beatitudini evangeliche. A Rio
de Janeiro, Papa Francesco
aveva chiesto ai giovani, “con
tutto il cuore”, di rileggere
le Beatitudini per farne un
concreto programma di vita.
Vita in Oratorio
Coppie e Famiglie
in Cammino
Il gruppo Cafarnao
riceve il “Padre Nostro”
Il Padre Nostro è la preghiera che
Gesù ci ha insegnato, la preghiera
che più di tutte parla ai cristiani di
Dio, l’unica in grado di avvicinarci
a Lui in modo definitivo, in grado di
renderci partecipi del Suo Regno
d’amore e di condurci a vivere la
fede con la certezza di trovare un
Dio che è Padre.
Il testo del Padre Nostro è stato
consegnato domenica 12 gennaio 2014, giorno del Battesimo del
Signore, durante la celebrazione
Eucaristica, alla presenza dei sacerdoti, dei catechisti e dei genitori che quotidianamente offrono la
loro testimonianza di preghiera.
La celebrazione Eucaristica del Battesimo di Gesù, è stata scelta, non
a caso, quale circostanza più significante, in quanto alla fine del tempo
di Natale, Gesù viene unto di Spirito
Santo e proclamato da Dio “il figlio
mio prediletto” (Mt. 3, 17).
Mediante il rito della consegna del
Padre Nostro la comunità cristiana
di Bedizzole affida ad ogni ragazzo
in cammino la preghiera che Gesù
ci ha insegnato per rivolgerci a Dio
Padre, chiedendo a ciascuno di
farla propria quale Suo figlio.
Il rito della consegna traccia il momento culminante di un cammino catechistico articolato in varie
tappe che viene accompagnato
durante l’anno dall’ascolto della rivelazione che Gesù fa di Dio Padre,
da una graduale introduzione all’esperienza della preghiera e dall’insegnamento dello Spirito.
La consegna del Padre Nostro, tappa senza forse tra le fondamentali
del percorso catecumenale, segna
dunque per il gruppo Cafarnao, l’inizio di quel cammino dell’interiorizzazione della preghiera cristiana
che infine assumerà il suo significato
più compiuto nella redditio, ovvero
nella restituzione alla comunità dei
fedeli del Padre Nostro di ciascuno.
In mano ai bambini di terza elementare, don Roberto e i catechisti
hanno lasciato un grande dado a
sei facce con il nome delle sei preghiere cristiane più conosciute, da
lanciare sul tavolo per scoprire di
volta in volta la preghiera quotidiana.
Elisa
La Famiglia
è Arte
Un vecchio detto dice che
“un’immagine vale più di mille
parole”. Non saprei dire sia
vero o meno. Certo quello a cui
hanno potuto assistere alcune
famiglie di Bedizzole nella
giornata di sabato 4 gennaio
u.s. sembra confermarlo.
Il gruppo “famiglie in cammino”
ha fatto tappa al Museo
Diocesano di Brescia per
una riflessione sulla famiglia
attraverso la visione e la
spiegazione di alcuni quadri
presenti nel museo.
Ma andiamo per ordine.
Siamo partiti da Bedizzole in una
giornata che non prometteva
nulla di buono: pioggia a
catinelle!
Non sarebbe stata certamente
la pioggia a fermarci: qualcosa
di speciale ci attendeva.
Metropolitana: fermata Sant’
Eufemia e via veloci per Piazza
Vittoria. Qui ad attenderci c’era
don Giuseppe Fusari direttore
del museo diocesano. Sarebbe
stato lui il nocchiero del nostro
viaggio nell’arte.
Ci siamo recati presso la Chiesa
di S. Maria della Carità. Si trova
nel cuore del Centro Storico di
Brescia, in via dei Musei, ed è
un’importante luogo di culto,
simbolo della nostra città.
Edificata a seguito del Sacco
di Brescia del 1512 e ricostruita
un secolo dopo, è il monumento
più importante dell’architettura
barocca bresciana. Nata per
ospitare le donne bisognose, fu
più volte restaurata nel corso dei
secoli. L’ultimo restauro concluso
solo pochi mesi fa l’ha riportata
al massimo splendore (alcune
immagini si posso vedere sul sito
www.amicidellachiesasmc.it).
Don Fusari nell’introdurre la
spiegazione delle opere artistiche contenute è partito
proprio dal fatto che la chiesa
attraverso i suoi dipinti costituiva
per i fedeli del tempo una specie
di libro nel quale erano illustrati
gli elementi cardine della
fede. Le persone leggevano
attraverso le immagini. Don
Fusari ha fatto muovere i nostri
occhi dallo splendido ed unico
pavimento, poi a salire verso
l’altare maggiore, riccamente
decorato, al tabernacolo al di
sopra del quale entro una cornice lignea intagliata è collocato
l’affresco della Madonna della
Carità. Un aspetto certamente
significativo è dato dal fatto che
l’edificio odierno è realizzato
sopra il precedente, dedicato
alla Maria Maddalena, con
lo scopo di accogliere al suo
interno una fedele (forse la più
fedele) riproduzione della Santa
Casa di Nazaret, custodita nel
Santuario della Santa Casa a
Loreto, qui posta nel 1658.
Da qui ci siamo recati alla
chiesa
di
San
Giovanni
Evangelista, situata nel centro
storico di Brescia, in contrada
San Giovanni, una traversa di
corso Mameli. È una delle chiese
più antiche della città e fa da
prezioso scrigno a prestigiose
opere
d’arte,
soprattutto
pittoriche, fra le quali spiccano
le opere dei pittori Romanino e
v ita n ostra 13
Vita in Oratorio
Moretto. Qui don Giuseppe ci ha
fatto apprezzare la capacità del
Moretto e Romanino di parlare
attraverso l’arte, in particolare
per le opere contenute nella
Cappella del Santissimo Sacramento la più importante opera
del rinascimento bresciano.
Qui abbiamo potuto osservare
un specie di “duello” artistico
tra i due pittori, il cui risultato è
stata la realizzazione pittorica
di tre nicchie, una di fondo e
due laterali, sormontate da
tre rispettive lunette al di sotto
della volta di copertura. I dipinti
del Moretto sono quelli sulla
parete destra: la Raccolta
della Manna, Elia confortato
dall’angelo, i due evangelisti
Luca e Marco, L’ultima cena
nella lunetta e sei Profeti nel
sottarco. Le opere del Romanino
occupano invece il lato sinistro:
la Resurrezione di Lazzaro, la
Cena in casa del Fariseo, gli
evangelisti Matteo e Giovanni,
la Messa di san Gregorio nella
lunetta e nuovamente sei
Profeti nel sottarco. Le scene
del Moretto appartengono
all’Antico Testamento, mentre
quelle del Romanino sono
episodi del Nuovo Testamento.
Anche qui assistiamo ad una
comunicazione/catechesi
attraverso l’arte: si ha la
rappresentazione del dialogo
fra Dio e gli uomini attraverso
i profeti, della testimonianza
della sua esistenza grazie agli
Evangelisti.
Dopo tanta bellezza, verso
le 13.00 presso il chiostro di S.
Giovanni gli occhi hanno potuto
posarsi su qualcosa di un poco
più prosaico: panini e bibite. Qui
molte parole, ma tutte colme di
meraviglia per quanto appena
goduto. Avevamo
appena
iniziato!
Don Fusari ci aspettava presso
il museo diocesano (http://
w w w. d i o c e s i . b r e s c i a . i t /
museodiocesano/index.php).
Il Museo è il patrimonio artistico
della diocesi di Brescia, situato
14 v ita n ostra
nel
chiostro
grande
del
monastero di San Giuseppe, in
via Gasparo da Salò, a poca
distanza da Piazza della Loggia.
Il museo, fondato dal vescovo
Luigi Morstabilini nel 1978,
raccoglie
numerose
opere
d’arte provenienti da tutto il
territorio della diocesi, spazianti
tra dipinti, sculture, oggetti
di oreficeria, tessuti liturgici
ed i codici miniati. Il museo
è inoltre sede regolare di
esposizioni d’arte sacra legate
al contesto bresciano. Tra gli
artisti si annoverano dipinti
di Giovanni Battista Pittoni, Il
Moretto, Romanino, Andrea
Celesti, Giuseppe Tortelli, Pietro
Avogadro, Francesco Savanni,
Paolo Veneziano e Giambattista
Tiepolo, Jacopo Tintoretto.
Qui i bambini hanno potuto,
all’interno degli spazi espositivi,
partecipare con l’ausilio di
una educatrice al laboratorio
denominato:
“Fabulandia, il laboratorio
segreto delle fiabe”,
attraverso il quale si sono
confrontati in maniera divertente sull’elaborazione e sul
racconto delle fiabe.
I genitori, guidati da don
Fusari, hanno visitato il museo
soffermandosi in particolare
su alcune opere incentrare su
tematiche attinenti la famiglia,
approfondendo il significato
di alcuni particolari reconditi o
tratti di pennello mai casuali.
Cosa abbiamo portato a casa.
Certamente ancora una volta
la consapevolezza che una
giornata passata “assieme” vale
più di cento giornate in solitaria,
ancor più se assieme stanno le
famiglie con i figli al seguito, pur
quando cominciano ad essere
un po’ grandi. Ma ancora, che
per “leggere” ciò che ci sta
attorno quotidianamente o
davanti al naso come un quadro,
è necessario aprire bene gli
occhi, perché i visi, sguardi,
persone che ci circondano
talvolta dicono più di tante
parole e, pertanto, come dice
don Fusari “dobbiamo solo
imparare a leggere con gli
occhi”.
AUGURI don ROBERTO!
Don Roberto è stato nominato
Parroco di Visano, un paese di
1800 abitanti nella Bassa Bresciana.
Lo accompagna la nostra
preghiera e il nostro augurio.
Faremo il saluto domenica 27 aprile
e l’ingresso a Visano il 18 maggio.
Nel prossimo Bollettino
gli manifesteremo
la nostra riconoscenza.
Vita in Oratorio
Coppie e Famiglie
in Cammino
BENVENUTI
Bedizzole
FESTA
LA VITA
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Res tatto!!!PER
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famiglia
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“GENERARE IL FUTURO”
cell x sms
La nostra parrocchia ha festeggiato la Giornata Mondiale
per la VITA, domenica 2
febbraio.
La comunità è stata accolta
all’ingresso della Chiesa da tre
famiglie, che consegnavano
fiocchi rosa e azzurri.
Durante la Messa sono stati
portati all’altare in offertorio
oltre al pane e al vino, i fiocchi
consegnati a simbolo della vita
che si è generata e che ogni
giorno si rigenera, con l’invito
a porli sulle porte o sui cancelli
per una settimana. Inoltre, è
stato portato un ulivo, che poi
al termine della Messa è stato
piantato in Oratorio.
Il pranzo di condivisione è stato
veramente importante, per
poter suggellare ancor di più
questo scambio di esperienze,
opinioni, tra famiglie in continua
crescita, e sempre più messe alla
prova dalla condizione odierna
di vita, da problematiche anche
aci
t
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a
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con
Coppie e Famiglie
in Cammino
[email protected]
Coppie e
Famiglie
in Cammino
Bedizzole
x info
don Roberto
338 2722653
importanti che si presentano.
I figli sono la pupilla dei nostri
occhi ... che ne sarà di noi se
non ci prendiamo cura dei nostri
occhi? Come potremmo andare
avanti? ...
Con le parole di Papa Francesco
è stata aperta la giornata, e
proprio perchè i figli sono il nostro
futuro è stato organizzato un
laboratorio nel pomeriggio nel
quale ad ogni bambino è stato
consegnato un bulbo, che loro
hanno piantato in un vasetto e
di cui dovranno prendersi cura,
e nel loro piccolo fare crescere!
Generare futuro è tenere ben
ferma e alta questa relazione
di amore e di sostegno, indispensabile per prospettare una
comunità umana ancora unita
e in crescita, consapevoli che
“un popolo che non si prende
cura degli anziani e dei bambini
e dei giovani non ha futuro,
perché maltratta la memoria e
la promessa”.
v ita n ostra 15
Vita della Parrocchia
LETTERA DEL VESCOVO
CARA SCUOLA TI SCRIVO
E TI SONO VICINO
Desidero far pervenire a tutta la
scuola una parola di augurio, un
messaggio di incoraggiamento,
un segno di vicinanza, proprio
in questo periodo dell’anno,
dedicato a importanti scelte
per molte famiglie, relative al
percorso scolastico dei figli, e per
le scuole, nella presentazione dei
piani dell’offerta formativa”. Si
apre con queste parole la lettera
che il Vescovo Luciano Monari
ha indirizzato alle famiglie, agli
studenti, ai dirigenti scolastici, a
personale docente e non docente
alle comunità civili e religiose e
a tutte le altre realtà interessate
alla dimensione scolastica per
testimoniare l’attenzione con cui
anche la Chiesa bresciana guarda
al momento dell’iscrizione al nuovo
anno scolastico. Nonostante sia
spesso raccontata per i problemi
che vive, il Vescovo continua la
sua lettera sottolineando come
la scuola continui ad essere
momento e luogo significativo per
la vita e la crescita personale di
tutti e di ciascuno. Ancora mons.
Monari si augura che nella scuola,
luogo in cui la centralità della
persona deve essere qualcosa in
più di una semplice dichiarazione
d’intenti, si rinnovi ogni giorno quel
patto di solidarietà tra le varie
realtà educative. Cari dirigenti,
insegnanti, personale scolastico, e
soprattutto voi, studenti e genitori:
sappiate che la Chiesa c’è ed è
pronta ad essere ancora e sempre,
come le si addice, a servizio della
vostra umanità, continua il Vescovo
nella sua lettera. La Chiesa, con
tutte le modalità che le sono
proprie, è vicina alla scuola, ricorda
ancora mons. Monari, per proporre
con rispetto la buona notizia di
Gesù perché come credenti siamo
convinti che, senza un riferimento
a Dio e senza una dimensione
religiosa, la cultura sia più povera.
Per questo il Vescovo invita i cristiani
presenti nel mondo della scuola
a essere testimoni sinceri, liberi e
sereni della fede che li aiuta a
interpretare la vita, la cultura, la
storia e a guardare all’esperienza
scolastica come un campo in cui
il buon seme può portare molto
frutto. Di qui l’invito del Vescovo
a
guardare
all’insegnamento
della religione cattolica come
a un’opportunità preziosa nel
cammino culturale e formativo
degli studenti.
Il Vescovo Monari dedica gli ultimi
passaggi della sua lettera ad
alcuni incoraggiamenti. Il primo è
per le famiglie, i genitori che stanno
vivendo con trepidazione questo
momento di scelta, perché, si legge
nella lettera, sappiano collaborare
al meglio con i dirigenti, docenti
e personale scolastico perché il
percorso culturale dei loro figli si
realizzi nel modo più completo
possibile.
C’è poi un pensiero particolare per i
dirigenti, gli insegnanti e il personale
non docente della scuola perché
non abdichino al loro essere
educatori, proponendosi al fianco
degli studenti nella ricerca della
rotta della verità e del bene in quel
mare aperto che sono la nostra
società e la nostra cultura. Il Vescovo
Monari, che dichiara di sentirsi vicino
a tutta la scuola, statale e paritaria,
chiude la sua lettera annunciando
due
appuntamenti:
l’incontro
con tutti i dirigenti scolastici, in
programma per il mese di marzo,
e l’appuntamento straordinario
del 10 maggio in piazza San Pietro
a Roma, quando Papa Francesco
incontrerà il mondo della scuola.
Scuola Materna Sacra Famiglia
Incontro preparazione al Natale
Anche quest’anno come i precedenti, in occasione delle feste
natalizie, alla scuola dell’infanzia
Sacra Famiglia c’è stato un
momento di riflessione per i genitori
ma, diversamente dagli altri anni
scorsi, invece del consueto incontro
serale (tra i genitori, insegnanti e
don Roberto) c’è stata una gradita
novità: il fatto che questo momento
16 v ita n ostra
lo abbiamo vissuto di pomeriggio
insieme ai nostri bambini.
Così il 19 dicembre alle 15 noi
genitori abbiamo raggiunto i nostri
figli presso la scuola materna e tutti
insieme abbiamo ascoltato, prima
la coordinatrice Mariateresa e
poi don Roberto che ci ha fatto
riflettere coinvolgendo i bambini.
Mentre davanti a noi scorrevano
le immagini con i disegni fatti dagli
alunni della scuola don Roberto
ci ha aiutato a riconoscere i personaggi del presepe: ha chiesto
ai bambini quale fosse il loro
personaggio preferito, chi ha detto
l’Angelo, chi Maria, per altri i pastori
Vita della Parrocchia
e sempre facendo loro domande
ha ricordato che chi per primo
ha creato il presepe è stato San
Francesco.
Don Roberto si è soffermato sulla
figura dello “stupito” che nel
presepe è colui che in mano non
ha doni da portare a Gesù, ma
porta la sua meraviglia: lo stupore
di essere di fronte al miracolo della
Natività.
Ecco quello “stupito” dovrebbe
assomigliare un po’ a tutti noi che
riviviamo ogni anno lo spirito del
Natale, sempre con rinnovato
stupore e spiritualità.
I bambini poi guidati dalle loro
insegnanti hanno intonato “Tu
scendi dalle stelle” ed è giunta l’ora
di uscita.
Si è concluso così un momento di
riflessione, ma anche di allegria e
soprattutto di condivisione, che ci
ha fatto vivere ancora una volta la
scuola dell’infanzia Sacra Famiglia,
proprio come una famiglia.
Mamma di Nicolò
Bello l’incontro per i bambini della
scuola materna Sacra Famiglia
accompagnati dai genitori con
Don Roberto, che ha saputo
gestire la situazione con i bambini
rendendoli non solo spettatori ma
protagonisti facendogli raccontare
con parole sue la Nascita di Gesù.
Noi genitori li’ a guardarli stupiti
nel vedere con quanta gioia ed
entusiasmo partecipavano, ed infine molto toccante è stato sentirli
cantare “Tu scendi dalle stelle”
accompagnati da Don Roberto e
dalle insegnanti.
Mamma di Davide
Vesti candide, bimbi sorridenti, manine giunte, Angeli che portano
l’annuncio: “È arrivato nella culla,
oggi proprio il Redentore!”. Hanno
recitato proprio cosi i nostri piccoli
Angeli, bambini e bambine della
scuola materna Sacra Famiglia, la
sera del 20 Dicembre 2013. In chiesa
colma di gente, genitori, parenti,
amici, conoscenti, tutti abbiamo
assistito, alla semplice, ma sentita
ed emozionante ricostruzione della
nascita di Gesù Bambino. La breve
funzione religiosa si è aperta con
una processione di angeli, piccoli,
mezzani, ordinatamente silenziosi
e in fila per due fino all’altare;
poi i grandi, pastori e personaggi
principali in un piccolo presepe in
posizione centrale, guidati come
sempre, dalle loro maestre, punti di
riferimento costanti e attenti. Dopo
le letture, le preghiere e la riflessione
tenuta da Don Vincenzo, recita
della poesia e canto di Natale
eseguito da tutti i bambini in coro,
momento questo particolarmente
emozionante ed intenso. La festa
si è conclusa con la consegna ad
ogni bambino di un piccolo Gesù
Bambino in regalo e dal successivo
rinfresco nelle sale della parrocchia.
L’atmosfera del Natale, l’annuncio
della venuta di Gesù, il messaggio
di pace agli uomini di buona
volontà si sentono in modo particolarmente profondo quando
sono i nostri bambini a dircelo, ed
è questo che io, come mamma,
ho sentito quella sera, nelle voci
festanti ed emozionate e nei sorrisi
dei nostri piccoli.
Mamma di Roberto
L’Epifania
La mia impressione durante questa
piccola cerimonia è stata bella e
semplice: un’atmosfera sentita dai
genitori ma tanto dai bambini.
La sorpresa dei “RE MAGI” che
donano le caramelle hai bambini
è piaciuta, anche i costumi hanno
stupito anche i bambini, che guardavano molto colpiti. BELLO!
Una mamma
Proposte per l’estate
La Suola Materna Sacra
Famiglia nello spirito di fattiva
collaborazione e per venire
incontro alle necessità delle
famiglie che si trovassero in
difficoltà per affidare i propri
figli nei mesi estivi, propone
di impegnarli con attività
ludico/educative in un CENTRO ESTIVO, da tenersi nel
mese di Luglio.
Il servizio sarà attivo
con il numero minimo di
aderenti e l’orario della
proposta parte dal lunedì
al venerdì dalle ore 9.00 alle
16.00 con inizio il 1 luglio 2014
Il costo indicativo, che
sarà parametrato al numero
di adesioni non supererà
l’attuale retta mensile più i
pasti,
Si precisa che non
è previsto il servizio in PartTime, ciò non toglie che
il bambino/a può essere
portato a casa anche in
orario
antecedente
le
16,00. potrebbe, altresì essere proposto il
servizio
anticipato (7,30 - 9,00) con
un supplemento rispetto alla
quota di partecipazione.
Si faranno le necessarie verifiche con i genitori
rispetto alla durata del centro estivo e se la proposta
complessiva raccoglieranno
adesioni sarà dato seguito
all’iniziativa.
v ita n ostra 17
Vita della Parrocchia
LA TANA DEI CUCCIOLI
L’asilo nido “ La Tana dei
Cuccioli” presso la scuola
materna “Sacra Famiglia” da
quest’anno accoglie bambini da 1 a 3 anni. L’asilo nido si
trova all’interno di una scuola
paritaria di ispirazione cattolica,
ne rispetta i principi e si impegna
nella progettazione di attività
che hanno come obiettivo il
benessere del bambino.
Molta importanza è data all’
organizzazione dell’ambiente,
curato nei particolari, costruito
su misura e adattato a questa
fascia di età così da offrire al
bambino, attraverso i piccoli
dettagli, un messaggio di
calore, affetto e amore. In un’
atmosfera aperta che valorizza
le diversità di ciascuno, i nostri
obiettivi sono: l’acquisizione
dell’identità attraverso le relazioni con l’altro, lo sviluppo
dell’autonomia attraverso il
distacco dell’ambiente familiare e lo sviluppo delle
competenze. Ogni bambino,
infatti, sviluppa attraverso il
gioco e le relazioni con l’educatrice e con i compagni la
propria autonomia, la propria
sicurezza e la propria autostima
valorizzando quindi il proprio sé.
I Nostri Orari:
7.30 - 8.30 Servizio anticipato
(su richiesta)
8.30 - 9.15 Accoglienza
12.45 -13.00 Prima uscita
15.45 -16.00 Ricongiungimento
16.00 -17.30 Servizio posticipato (su richiesta)
Le educatrici introdurranno
nel mese di Marzo una novità:
“PIGIAMA PARTY AL NIDO”
prevede una serata al mese
partendo da Sabato 15 Marzo,
dove i bambini potranno
riscoprire il nido durante il clima
serale. L’asilo aprirà alle ore
19.00 e le educatrici saranno a
diposizione fino alle ore 23.00;
durante la serata i bambini
mangeranno, verrà messo loro
il pigiamino, raccontata una
storia, guardato un cartone
animato e… per chi non
dovesse riuscire a tenere gli
occhietti aperti fino all’ora
“tarda”, la tanto attesa nanna
serale!!! Abbiamo pensato ad
un contesto serale nido perché
non tutti i genitori hanno aiuti da
parte di nonni, amici o parenti,
molti magari si sentono invece
di chiedere loro già troppo,
quindi perché non affidare i loro
cuccioli a chi si prende cura
d’essi quotidianamente?
SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER
L’ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Per informazioni visitate il nostro
sito:
www.latanadeicuccioli.webnode.it
La Chiesa per la scuola
L’obiettivo della mobilitazione del
10 maggio va inquadrato nel contesto del decennio sull’educazione
e centrato su un’idea concreta di
bene comune. Se educare è possibile e necessario, se coltivare l’umano viene prima del profitto, se la
scuola è la frontiera della socializzazione, non possiamo far finta di
niente. La Chiesa storicamente ha
sempre avvertito l’urgenza di star
dentro a questo mondo perché sa
per esperienza che solo persone libere e critiche possono dar seguito
ad una società giusta e aperta.
Siamo tutti consapevoli della crisi
economica che non risparmia neanche i beni di prima necessità. Tra
questi però la scuola va difesa e
promossa a costo di qualsiasi sacrificio perché ne va della salute pubblica e della stessa democrazia.
Per far questo occorre evitare che
18 v ita n ostra
la scuola sia aggredita dall’ideologia di chi vuole ridurla ad un sapere funzionale al mercato oppure
orientato a una visione prefabbricata della realtà. Essa è piuttosto
l’esperienza di crescere insieme attraverso un confronto serrato con
tutte le forme della conoscenza.
Prendersi cura della scuola è dunque un impegno e insieme una
opportunità. Solo ripartendo da
questa attenzione al percorso di
ciascuna ragazza e di ciascun ragazzo si realizzerà una comunità
all’altezza delle sfide che l’epoca
presente pone con incalzante velocità. Vogliamo per questo ritessere i fili della scuola, cioè quello delle
generazioni (docenti e discenti),
quello delle agenzie educative
(scuola, famiglia, chiesa), quello, infine, delle dinamiche sociali (scuola
e lavoro). Senza dimenticare che
siamo dentro un processo di grandi trasformazioni che la scuola non
può subire. Deve rinnovarsi e rimotivarsi.
Sarà Papa Francesco ad accogliere il mondo della scuola in piazza
San Pietro. Non c’è testimone migliore per assicurare a tutti che
la Chiesa intende promuovere la
scuola per il bene di tutti, a favore
di ciascuno.
+ Mons. Nunzio Galantino
Segretario Generale della CEI
Vita della Parrocchia
ASSESSORATO ALLA CULTURA
A BEDIZZOLE
UNA CAMPAGNA
CONTRO LA
VIOLENZA
SULLE DONNE
L’Assessorato alla Cultura del
Comune di Bedizzole ha promosso e attivato un articolato
progetto di contrasto alla violenza di genere (femminicidio),
di formazione e prevenzione,
di educazione di genere
denominato:
PROGETTO ALLORO.
Partners del progetto i Comuni di
Rezzato e Lonato, la Casa delle
Donne di Brescia e l’Assessorato
alle Pari Opportunità di Brescia.
La prestigiosa iniziativa culturale
è partita sabato 18 gennaio
2014 in Sala Disciplina con
l’inaugurazione della mostra
delle vignette del satirist Furio
Sandrini (alias Corvo Rosso)
“TI AMO TROPPO.... NO AL
SILENZIO! BASTA VIOLENZA
SULLE DONNE”. La rassegna
rimarrà aperta al pubblico fino
al 18 febbraio con i seguenti
orari: 9 – 12 e 15 – 18.
“TI AMO TROPPO...”, alla fine è
sempre questa la giustificazione,
semplice e implacabile, dei
peggiori atti nei confronti delle
donne.
“.... NO AL SILENZIO!”, la
violenza sulle donne è un
problema culturale che va
affrontato andando al di là
della fredda cronaca.
L’uso della satira consente
di rompere con la forza
disarmante del sorriso la censura
e l’autocensura di questo
scabroso argomento.
Si è avviata così una forte
campagna di sensibilizzazione
e di informazione sul tema della
violenza sulle donne con un
ricco e stimolante programma
in calendario.
Bedizzole sarà teatro di una
molteplicità
di
eventi
sul
tema: letture, presentazioni
di libri, incontri con gli autori,
performance, musica, cinema,
mostre, conferenze e spettacoli.
Grazie al progetto saranno
inoltre promosse informazioni e
formazione di docenti e studenti
al fine di prevenire la violenza
nei confronti delle donne e
la discriminazione di genere,
anche attraverso un’adeguata
valorizzazione della tematica
nei libri di testo. Per tale ragione
verranno affrontati contenuti
formativi e informativi riguardanti
i maltrattamenti verso le donne,
la violenza verso l’universo
femminile, la delittuosità sessuale, i maltrattamenti psico-
 

logici in ambito domestico e i
comportamenti di stalking oggi
finalmente punibili per legge
anche con la detenzione in
carcere.
A Bedizzole vengono dunque
offerte tutte le prospettive e le
opportunità migliori per poter
analizzare a fondo questa
terribile tematica; sapere e
non tacere è il primo passo
per limitarla. Una corretta educazione di genere, fin dalla
prima infanzia, è la marcia giusta
verso il rinnovamento culturale
delle nuove generazioni.
Assessore alle Politiche
Educative e Culturali
Teresa Prof.ssa Monetti

 
 
v ita n ostra 19
Dalle Missioni
DAI MISSIONARI DELLA CONSOLATA
16 Febbraio:
FESTA DEL
BEATO GIUSEPPE
ALLAMANO
Preceduta
da
un
triduo,
Domenica 16 Febbraio celebreremo in Parrocchia la festa
del Beato Giuseppe Allamano,
nostro Fondatore. Giuseppe
Allamano è nato nel paese dei
Santi, Castelnuovo d’Asti (poi
denominato Castelnuovo Don
Bosco), come San Giuseppe
Cafasso suo zio materno e
San Giovanni Bosco di cui fu
allievo all’oratorio di Valdocco.
Egli però scelse di diventare
sacerdote diocesano e trascorse 46 anni della sua vita
come Rettore del Santuario
della Consolata di Torino. Sotto
lo sguardo della Madonna sentì
nascere in sé il desiderio che a
tutti i popoli fosse annunciato
Gesù vera consolazione del
mondo. Fondò le congregazioni
dei Missionari e delle Missionarie
della Consolata che sono oggi
presenti in oltre 24 nazioni in
quattro continenti. È curioso
che quest’uomo che non uscì
mai dall’Italia sia conosciuto
in Asia, America e considerato
uno dei moderni apostoli
che ha fondato, attraverso i
suoi missionari e missionarie,
tante giovani Chiese d’Africa.
Giovanni Paolo II lo proclamò
Beato nel 1990, noi suoi figli
abbiamo il desiderio che sia
presto dichiarato Santo perchè
la Chiesa lo presenti a tutti
come modello di sacerdote
diocesano con un cuore aperto
al mondo, testimone del dovere
di ogni discepolo di Cristo di
spargere, quanto gli è possibile,
la fede” (LG 17). Questo anno
2014 per i Missionari della
20 v ita n ostra
Consolata e i loro amici è un
“Anno Allamaniano” dedicato
a riscoprire il suo insegnamento
e il suo stile di vita. Il calendario
2014 della nostra rivista Missioni
Consolata è tutto dedicato
al Beato Allamano. Spero che
possa entrare nelle case delle
famiglie di Bedizzole.
VISITE DI
MISSIONARI DELLA
CONSOLATA
A BEDIZZOLE
Il sogno missionario del Beato
Allamano che ha preso forma
nei suoi missionari sparsi in varie
parti del mondo, nei mesi scorsi
ha avuto due testimonianze
toccanti nella nostra comunità,
in occasione della Messa delle
Dame missionarie (che si celebra
ogni terzo mercoledì del mese).
A dicembre abbiamo rivisto P.
LUIGI MANCO, per vari anni fu
superiore della nostra comunità
di Bedizzole e da sei anni
ritornato al lavoro missionario in
Argentina. P. Luigi illustrò la sua
attività in una nuova missione
aperta recentemente in una
zona povera dell’Argentina.
Nel mese di Gennaio abbiamo
rivisto Fratel DOMENICO BUGATTI, originario di Lumezzane e
da oltre 30 anni missionario a
Isiro, nell’est della Repubblica
Democratica del Congo. La
regione in cui Fratel Domenico
si trova è da anni infestata da
guerre e razzie. Per rispondere
alle tante necessità e sofferenze
della gente egli ha organizzato,
con l’aiuto di tanti benefattori,
un programma concreto di
assistenza ai bambini abbandonati, ai disabili e ai carcerati
nella città di Isiro.
DAL VENEZUELA
Dal Venezuela giungano a tutti
gli auguri più belli di un anno
ricco di pace di tanta fede e
speranza nel Signore ....Vi spero tutti in bene nella gioia che
viene nel vivere con entusiasmo la nostra fede cristiana.
Io mi trovo ancora qui in Venezuela, tra “los caños del Delta”.
Ora nel vicino ospedaletto c’è
il segnale di internet così possiamo tutti comunicare con il
resto del mondo.
È stato un miracolo del Signore
questo segnale!!!!
Da tempo cerco nelle pagine
internet le ultime di VITA NOSTRA, ma non le trovo; forse vi
siete dimenticati di noi bedizzolesi lontani???
Spero mi sappiate comprendere, vivendo in questi luoghi
isolati il ricordo dei lontani molte volte si fa sentire.
VITA NOSTRA mi fa sentire tra di
voi! Rinnovo ancora con tanto affetto per don Franco, don
Vincenzo e don Roberto gli auguri per un santo anno. Un abbraccio a tutti voi!
Suor Luigina Goffi
Vita della Parrocchia
1984 - 2014
30 ANNI DI GRUPPO MISSIONARIO
L’impulso che ha dato avvio
alla formazione del Gruppo
Missionario di Bedizzole è avvenuto dal contatto e dalla
presenza nel nostro paese
dell’Istituto dei Missionari della Consolata. Un campo di
lavoro per raccolta fondi per
le missioni nell’estate del 1984,
organizzato dai
Padri della
Consolata e coordinato da
P. Giano Benedetti, è stata,
infatti, la prima esperienza
d’impegno missionario che è
continuato poi sotto la guida
di P. Bruno Marcon, responsabile
dell’animazione missionaria e difensore della causa degli indios
dell’amazzonia brasiliana, che
è tornato alla casa del Padre la
vigilia di Natale di 15 anni fa.
Nel corso degli anni abbiamo
maturato la convinzione che
il Gruppo Missionario non
poteva operare fine a se
stesso, ma doveva essere seme
nel terreno della parrocchia,
preoccupandosi di coinvolgere
l’intera comunità per stimolarla
nel cammino di diventare
“Chiesa Missionaria”.
Nel 1990, pertanto, il Gruppo
Missionario entra a far parte
della pastorale parrocchiale
con il coordinamento di Don
Giancarlo Scalvini.
Inizia un nuovo cammino di
promozione missionaria: non
solo
azione,
ma
anche
formazione ed informazione,
considerando importante l’impegno ad educare ad uno
spirito di carità, di solidarietà,
di condivisione e di giustizia
secondo gli insegnamenti del
Vangelo.
COSA FA E COSA HA FATTO
NEGLI
ANNI
IL
GRUPPO
MISSIONARIO?
Il Gruppo Missionario
PROMUOVE:
•iniziative di sensibilizzazione
verso le problematiche del
Sud del mondo
•adozioni a distanza e
richieste di contributi all’
Amministrazione Comunale
a favore dei missionari nativi
di Bedizzole;
• attività di formazione/
informazione per una cultura
di pace e di giustizia
• raccolta firme a sostegno
di varie campagne
Il Gruppo Missionario
ORGANIZZA:
• pranzo/cena di solidarietà annuale a favore dei
bambini di strada brasiliani
di “Operazione Lieta”
P. Gigi
dal Kenya
• Mostre - mercatini di
artigianato
artistico
del
terzo mondo e prodotti del
commercio equo e solidale;
• Raccolte di fondi/viveri
o materiale vario (es. ferro)
per far fronte ad emergenze
o bisogni della collettività
in collaborazione con il
Gruppo Caritas
Il Gruppo Missionario ANIMA:
• con impronta missionaria
i momenti forti dell’anno
liturgico (Ottobre Missionario
con bancarella del libro
e
Giornata
Missionaria
Mondiale,
Operazione
“un dono in dono” per S.
Lucia, Quaresima con Via
Crucis Missionaria itinerante
presso le chiesette delle
contrade e Giornata dei
Missionari Martiri, Festa della
Consolata);
Il Gruppo Missionario
COLLABORA:
•con
gruppi/associazioni
presenti nel territorio e nella
parrocchia
• con diversi missionari
sparsi nel mondo attraverso
il contatto epistolare o
l’incontro
di
missionari
rientrati per il loro periodo di
vacanza.
IL GRAZIE DEL GRUPPO …
• innanzitutto, al SIGNORE
che ci ha dato grandi doni:
-
di conoscere persone
che spendono la loro vita
per gli altri, uomini di Dio
dotati di una sensibilità
v ita n ostra 21
Vita della Parrocchia
speciale, missionari e
missionarie, religiosi, laici
e famiglie impegnati in
terre di missione
-
-
di non rimanere indifferenti e di essere consapevoli che esiste un
mondo dove la sofferenza e la miseria sono
quotidiani
di condividere negli anni
il nostro cammino e la
nostra crescita umana
e spirituale con amici
che nella semplicità desiderano dedicare un po’
del proprio tempo a chi
ha bisogno
• alle molte persone che
ci hanno seguito nel nostro
cammino in questi anni:
-
i Missionari della Consolata,i sacerdoti e parroci
della nostra parrocchia,
le Dame Missionarie, i
gruppi parrocchiali e
di volontariato di altre
associazioni
• ai nostri Missionari nativi di
Bedizzole, in particolare:
-
Suor Luigina Goffi e P. Gigi
Anataloni dell’Istituto Mis-
sionari della Consolata,
Madre Maria Orlandini,
Suor Valeria Mattei del-le
Piccole Figlie del Sacro
Cuore, Suor Marica Bussi
della
Comunità
del
Cenacolo, P. Giancarlo
Orlini Piamartino
• a tutti coloro che hanno
risposto con cuore grande
e generoso alle nostre iniziative permettendoci di
concretizzare il nostro impegno e spronandoci a
proseguire.
IL NOSTRO AUSPICIO …
Per il futuro, auspichiamo
vivamente che altre persone,
giovani e famiglie, sentano il
desiderio di fare qualcosa per
gli altri e, magari, di accrescere
il nostro gruppo che ora più
che mai necessita di “nuove
leve” per un nuovo entusiasmo
ad essere luce che illumina ed
a vivere pienamente la nostra
scelta battesimale; come ricorda il nostro Vescovo in
questo “Anno della Missione”, se
vogliamo che la Chiesa diventi
missionaria, devono diventare
missionari tutti i credenti.
Gruppo Missionario
di Bedizzole
RESOCONTI ULTIME
INIZIATIVE
Mostra Missionaria dal 10 novembre al 24 dicembre 2013 a
sostegno dei lavori di ampliamento
della Casa di accoglienza di Villa el Salvador a Lima in Perù della
Comunità Cenacolo, di cui fa parte
Suor Marica Bussi di Bedizzole
Euro 1.600,00
Cena della Solidarietà del 25
gennaio 2014 a favore dell’Assoc.
“Operazione Lieta” dei Padri Piamartini che opera con i bambini di
strada nel nord est del Brasile.
Euro 1.400,00
22 v ita n ostra
Consiglio Pastorale
Parrocchiale
Martedì
10
Dicembre
si è tenuto l’incontro
del Consiglio Pastorale
e del Consiglio per gli
Affari Economici. Dopo
un primo momento di
preghiera, Don Franco ha
ripercorso il cammino di
questo anno pastorale, in
particolare ha sottolineato
l’importanza del riscoprire
la gioia del Vangelo, dopo
l’esortazione
di
Papa
Francesco “Evangelii Gaudium”.
In un secondo momento,
Don Roberto ha illustrato
il cammino del Sinodo per
le famiglie in particolare il
documento preparatorio
indirizzato
alle
chiese
locali sul quale si è
lavorato tutta la serata. Il
documento è composto
da tre parti: famiglia ed
evangelizzazione, chiesa
e vangelo sulla famiglia,
insegnamento della chiesa
sulla famiglia. Dopo la
discussione in gruppi, il
Consiglio concorda che
è fondamentale ritornare
oggi al Vangelo della
famiglia ed al sacramento
del matrimonio.
In
conclusione,
viene
presentato il ricco calendario
delle
iniziative
pastorali per il Natale
mentre il Consiglio per
gli Affari Economici ha
illustrato la non facile
situazione economica della parrocchia.
Il Segretario
Vita della Parrocchia
MADRE LUIGINA:
Una Religiosa
dal cuore grande
È singolare poter leggere questo
brano di Marco, durante il funerale
di M. Luigina.
Quante volte in questi mesi
andandola a salutare, e non più
di una settimana fa, mi diceva “le
raccomando don Franco, al mio
funerale, legga la Parola di Dio e
poi si sieda in silenzio”.
Ed invece non posso tacere!
Le
molte
persone
presenti
stamattina in Chiesa, ci danno la
prova più lampante del ruolo che
questa religiosa Canossiana, ha
giocato nella comunità dove è
stata.
Madre Luigina non è stata una
religiosa dal collo storto, pia,
contemplativa, con la corona
sempre in mano. È stata una suora
molto attiva,.
L’ho conosciuta a 87 anni….
dinamica, energica era ancora sul
campo di battaglia.
Ha macinato chilometri a piedi
sotto l’acqua e sotto il sole
cocente (solo ultimamente si faceva portare in macchina). Gli
ammalati, le famiglie, i poveri erano
i suoi destinatari.
La conoscevano tutti a Bedizzole.
È stata lei a portarmi nelle case,
a farmi conoscere i quartieri, ad
indicarmi le situazioni più difficili a
farmi le prime raccomandazioni.
Ha fatto suo madre Luigina lo
stile semplice, familiare, diretto,
evangelico di Gesù, quello stile che
abbiamo appena letto in Marco.
Ha fatto la religiosa, la mamma, la
nonna, la confidente.
Quante spose nei momenti difficili
sono accorse a lei per un consiglio,
per confidare le proprie pene, per
domandare un aiuto, per sfogarsi….
Tornavano a casa rasserenati.
Non aveva cultura questa suora…
lo affermava lei…
Eppure era ascoltata, apprezzata,
cercata…
Parlava con il cuore, ripeteva a
memoria le parole del Vangelo,
raccomandava quello che aveva
appreso in convento.
Decisa, forte, non si rassegnava,
alzava la voce quando c’era
bisogno, rimproverava, ti tirava le
orecchie.
Non voleva diventare vecchia,
non si rassegnava a starsene in
disparte, si lamentava perché (a
90 anni) non le facevano più fare
niente. Lei si riteneva sempre in
forze! Non meno di dieci giorni fa
le raccomandavo di pregare, di
offrire le sue sofferenza…. Lei mi ha
risposto: “però potrei fare ancora
qualcos’altro…”.
Mi ha promesso che in Paradiso
(oltre a pregare) chiederà di fare
qualcosa d’altro.
Grazie suora! Il passaggio di M.
Luigina nelle varie comunità dove
l’obbedienza l’ha voluta è sempre
stato incisivo.
Ha lasciato il segno e la sua
testimonianza di una religiosa
convinta, energica, determinata,
fedele
alla
sua
vocazione
Canossiana!
Sua Ecc.za Mons. Bruno Foresti
avrebbe voluto celebrare i suoi
funerali per anni l’ha incontrata
a Corteno, ci segue con la sua
preghiera.
Scusami madre Luigina perché non
ti ho obbedito! Continua anche in
cielo ad occuparti di noi!
dall’Omelia del Parroco
A nome delle “tue ragazze della
maglieria”, che in questo momento
tutte vorrebbero dirti qualcosa
di bello e di bene, che hanno da
te ricevuto riassumiamo con un
semplice ringraziamento.
• Grazie per quanto ci hai
insegnato quando ancora bambine
trascorrevamo con te molte ore della
giornata;
• grazie perchè ci hai insegnato i
valori del vivere cristiano e umano;
• grazie perchè ci hai insegnato a
diventare delle brave spose, mamme
e ora delle brave nonne.
I tuoi consigli, i tuoi insegnamenti
li porteremo sempre con noi, come
perle preziose, per la vita, ma tu,
Madre Luigina, dal cielo continua
a proteggerci, a guidarci e non
mancare di intercedere per noi e
per le nostre famiglie una speciale
protezione. Grazie madre Luigina!
Le tue ragazze
MADRE LUISA CELLA
La nostra madre Luisa se ne è
andata in punta di piedi incontro
al Signore della Vita, dopo 72
anni di fedeltà a lui, al quale ha
consegnato la sua vita.
La bontà di madre Luisa e la
sua mitezza hanno fatto si che i
bambini della scuola materna e
delle elementari dove ha prestato
servizio, e i loro famigliari la
ricordassero anche a distanza di
anni con profondo affetto e sincera
gratitudine.
Limpida nella mente, umile nel
cuore, semplice nel tratto, è
passata tra la gente amando senza
misura e suscitando gesti buoni con
l’irresistibile fascino del suo materno
sorriso che si è stampato nel cuore
di quanti lei ha incontrato nel suo
lungo cammino.
Molti ti sono grati per i tuoi
insegnamenti e per la fede che
hai trasmesso loro con l’esempio
della tua vita, cara madre Luisa!!!
Come Santa Maddalena e Santa
Giuseppina Bakita, tu hai scelto
“DIO SOLO NEL FINE, DIO SOLO
NELL’OPERA, DIO SOLO NELLA
RICOMPENSA”.
Ora il Signore ti accolga a se per il
premio riservato ai suoi servi buoni
e fedeli.
Dal cielo ottieni benedizioni su tutti
noi: sulla tua cara sorella Bianca, sui
nipoti e parenti tutti.
GRAZIE NOSTRA CARA MADRE
LUISA e ARRIVEDERCI...
La tua comunità di Bedizzole
v ita n ostra 23
Vita della Comunità
VINCE IL 3° PREMIO il PRESEPIO di BEDIZZOLE
al concorso presepi MCL della provincia di Brescia - NATALE 2013
Dal 1997 il Gruppo Presepio
Bedizzole è una realtà costante del
nostro Paese e continua a realizzare
pregevoli presepi nella nostra bella
Chiesa Parrocchiale. Dall’anno della
sua costituzione, promossa dall’allora
curato, Don Leonardo Farina, passi
avanti ne sono stati fatti ed il gruppo
è riuscito negli anni, a perfezionare
tecniche e stili di realizzazione.
Finalmente il 2013 è stato l’anno
dell’affermazione pubblica, tant’è che
la commissione di valutazione del 40°
Concorso Presepi MCL di Brescia
dal tema: “Andiamo, vediamo
questo avvenimento (Lc 2,15)”, ha
assegnato al Presepio di Bedizzole, il
3° posto per la categoria Parrocchie.
Il trofeo è rappresentato da una
pregevole targa in resina colorata
deposta su tavola rivestita in velluto
blu, che sarà presto allocata nel nuovo
centro Parrocchiale di Bedizzole. A
fianco del trofeo sarà posta anche la
tavola lignea, scolpita in basso rilievo,
realizzata dall’artista bedizzolese
Paolo Venturoli. Il basso rilievo del
Venturoli rappresenta, dal 2012, il
logo ufficiale del Gruppo Presepio
Bedizzole.
mulino ad acqua, una corte delimitata
da un originale portale ed un porticato
hanno dominato la scenografia,
impreziosita da un vasto e curato
sfondo paesaggistico, dipinto dalla
pittrice Inga Semjannikova, anch’essa
di Bedizzole e parte del gruppo
Presepio da alcuni anni. Piante vere,
ad altezza naturale, balze e ruderi
seminascosti dalla vegetazione hanno
completato la suggestione del Presepio
parrocchiale.
Dure settimane di lavoro notturno hanno
dato un buon risultato, apprezzato dalla
comunità parrocchiale, che anche in
un anno economicamente travagliato
come quello trascorso, ha consentito,
tramite le offerte, di coprire le spese
necessarie per realizzare il tutto.
Anche le donazioni in materiali ed
opere di lavoro professionale gratuite
hanno significativamente contribuito
al risultato artistico ed economico.
Il Presepio 2013 è stato realizzato nello
stile del Presepio Tipico Popolare,
ovvero quello che rappresenta la
Natività di Gesù ambientata nei
paesaggi rurali, locali. Un bellissimo
Un grazie a tutti quelli che hanno
lavorato in questi anni, a tutti coloro
che ci hanno sostenuto a vario titolo
ed un grazie a tutti quanti hanno
apprezzato il Presepio di Bedizzole.
24 v ita n ostra
Hanno realizzato il Presepio 2013:
Gabriele Ceselin, Maurizio Corona,
Alessandro Levorato, Domenico
Petrocelli, Giorgio Galelli, Fabrizio
Fantoni, Paolo Venturoli, Guido
Capelli, Inga Semjannikova.
Hanno Collaborato con opere e
materiali: Luca Stretti, Paolo Moreni,
Stefano Venturini.
Gabriele Ceselin
Logo ligneo
del Gruppo
Presepio
Bedizzole
scolpito
da Paolo
Venturoli
Il Gruppo Presepio, archivata
l’edizione 2013, si riposerà qualche
mese per poi riprendere nell’autunno,
rinnovando l’invito a tutti quanti loro,
giovani e meno giovani, vorranno
entrare a far parte o ritornare a far parte
del Gruppo.
Trofero
3° Premio
Concorso
Presepi MCL
Vita della Comunità
Dalla Casa di Soggiorno per Anziani di Bedizzole
RITRATTI D’ARGENTO
QUANDO LA FOTOTERAPIA
INCONTRA GLI ANZIANI ...
Da qualche tempo, gli ospiti
della nostra Fondazione sono tutti fotomodelli: nella
residenza per gli anziani e al
Centro Diurno sono apparsi set
fotografici, obiettivi, cavalletti
per fotocamere e il necessario
per immortalare sguardi d’annata con differenti storie di vita.
Occhi capaci di dire molto
anche senza parole, sorrisi
carichi di malinconia ma anche
di speranza, visi quieti e zigomi
impetuosi, spalle decise che
nonostante l’età delineano caratteri forti e vitali.
Tutto questo è il Laboratorio
“Fotograficamente” avviato in
forma sperimentale da un paio
di mesi circa e finalizzato ad
offrire agli anziani un particolare
mezzo di esprimersi,al contempo
giocoso e “terapeutico”.
Grazie
alla
competenza
tecnico-fotografica di Laura
Giancaterina, che recentemente è entrata a far parte
dello staff di animazione, e al
supporto della psicologa, Dr.ssa
Anna Palmerini, è stato possibile
aumentare l’offerta animativoeducativa della Fondazione
regalando
possibilità
autoespressive anche a persone
estremamente compromesse
dal punto di vista fisico e
mentale.
Gina
Mettersi in posa per una foto
non richiede particolare impegno e può farlo anche chi si
muove soltanto parzialmente,
chi è costretto su una sedia a
rotelle e chi ha problematiche
molto gravi dal punto di vista
cognitivo. Se la maggior parte
dei nostri ospiti è reticente
all’idea di utilizzare strumenti
come la scrittura o la pittura,
una fotocamera suscita molta
meno soggezione e difficoltà.
Sebbene l’utilizzo della fotografia come mezzo di sostegno
nelle relazioni di aiuto sia stato
documentato già nel 1856
(The Face of Madness, Gilman
- 1976), le potenzialità di questo
medium come strumento riabilitativo e terapeutico sono
ancora oggi poco esplorate.
La
fotografia
può
venire
impiegata come uno strumento
‘facilitatore’ all’interno di un
contesto non clinico allo scopo
di aiutare le persone a diventare
maggiormente consapevoli di
alcuni modi di essere. Ma non
solo. La fotografia può essere
anche arte-terapia di facile
utilizzo poichè le immagini di
sé scatenano un universo di
emozioni e sensazioni: sono un
veicolo per raccontarsi.
Con i nostri anziani, al centro
di tutto sta la relazione con
gli operatori, che fungono
da facilitatori di esperienze
e stimolano gli ospiti coinvolti
nel progetto, dove possibile, a
parlare un poco di se, dei propri
vissuti e ricordi.
Dalmina
ideale per disturbi dello sguardo
della società contemporanea
estremamente egocentrata che
guarda senza vedere o che non
guarda affatto, ma soprattutto
che spesso non vede i bisogni
dell’altro, bisogni come quello
di uno sguardo benevolo e
solidale così importante per
un anziano. In questo senso Il
laboratorio “Fotograficamente”
può essere visto come percorso etico che ha trovato
nella grande sensibilità della
Presidenza della Fondazione
(nella persona dell’Avv. Soncina) e nella lungimiranza
e disponibilità del Direttore
Sanitario, Dr.ssa Tagliani, una via
per valorizzare l’unicità dei nostri
ospiti attraverso un’innovativa
forma di auto-espressione.
“Fotografare (…) è porre sulla
stessa linea la mente, gli occhi
e il cuore”
(H. Cartier-Bresson)
Rosina
La fotografia è capace di
rivelare aspetti istantanei di
realtà ai quali non prestiamo più
caso. Ci permette di imparare
a vedere le cose in modo
diverso. Può essere la “terapia”
v ita n ostra 25
Vita della Comunità
IL MIO PAESE
Una Rubrica “IL MIO PAESE”
che suscita tanto interesse.
Molti ci hanno manifestato
il loro consenso, altri hanno
espresso il loro disappunto
su alcune affermazioni.
Siamo contenti che faccia
discutere e riflettere.
È importante che
le persone dialoghino!
ANDRÒ a VOTARE
Si avvicina la consultazione per le
Europee e le Amministrative. Ed io vi
assicuro che andrò a votare.
Non voglio essere fra quelli che
si rifiutano di esercitare questo
diritto, non voglio stare a casa per
protesta, non voglio lasciare solo
ad altri la possibilità di scegliere i
futuri amministratori.
Il voto è un diritto, è il frutto di
battaglie, di conquiste, è l’arma
più importante della democrazia,
è la possibilità di dire la mia –
di scegliermi chi mi piace – chi
condivide le mie scelte – chi porta
avanti i miei progetti – chi difende
i miei diritti – chi fa i miei interessi –
chi mi rappresenta …. non voglio
allora rinunciarvi!
Rinunciare
vuol
dire
essere
indifferenti, fregarsene, lasciar fare.
Rinunciare vuol dire che mi vanno
bene tutti, che la politica non mi
riguarda, che la cosa pubblica non
mi interessa. Rinunciare al voto vuol
dire perdere il diritto di contestare,
di criticare, di obiettare, di dire la
mia.
Andrò a votare e valuterò bene
la lista, i programmi, le persone.
Valuterò la loro credibilità, le
promesse non mantenute, la
passione e l’impegno che hanno
profuso, l’amore al paese che
hanno
dimostrato.
Sceglierò
gente che ha voglia di lavorare, di
sporcarsi le mani, gente che non
conta le ore – persone che non si
fanno pagare gli straordinari.
Guarderò alle persone che non
hanno paura “a farsi dare del
tu” che non tengono le distanze,
che sono sempre presenti, che
desiderano che la persona cresca
sul piano umano – spirituale –
culturale – civile.
Voglio persone entusiaste, fiere
di essere cristiani, orgogliose di
appartenere ad una comunità
parrocchiale, che non hanno
vergogna ad andare in chiesa, che
hanno un minimo di competenza,
che vogliono fare una politica
seria, che sono appassionate per
il paese, che non sono totalmente
sprovvedute, che non arrivano
all’ultimo momento e si credono
dei padri eterni e dei salvatori.
Sì, andrò a votare per dire le mie
scelte, per scegliere quelli che
voglio.
(Un cittadino che ama il suo paese)
Amministrare il (BENE) COMUNE
L’ABC dell’ente locale
Acli Zona Hinterland
Circoli di Borgosatollo, Botticino, Capodimonte,
Castenedolo, Flero, Poncarale, Rezzato
con il Patrocinio dei Comuni di
16
23
30
06
13
20
Castenedolo
Rezzato
gennaio 2O14 | 20.3O
Il Comune - Competenze dell’ente locale, ruoli e funzioni degli organi e della struttura
Castenedolo (Sala dei Disciplini)
gennaio 2O14 | 20.3O
Il Bilancio comunale - Programmazione finanziara, imposte, patto di stabilità ecc.
Castenedolo (Sala dei Disciplini)
gennaio 2O14 | 20.3O
La programmazione urbanistica - Piano di Governo del Territorio e non solo
Flero (Sala Consiliare)
febbraio 2O14 | 20.3O
L’ambiente - Tutela del territorio, rifiuti, risparmio energetico, ecc.
Flero (Sala Consiliare)
febbraio 2O14 | 20.3O
I servizi alla persona - Piano delle politiche sociali, legge 328, diritto allo studio
Rezzato (Sala Italo Calvino)
febbraio 2O14 | 20.3O
Democrazia e partecipazione - Maggioranza e opposizione, coinvolgimento cittadini
Rezzato (Sala Italo Calvino)
Il corso è rivolto a giovani e adulti che vogliono accrescere la propria cultura amministrativa
per svolgere un buon servizio alla comunità.
I docenti sono Amministratori pubblici e Funzionari esperti. Il corso prevede un numero minimo di 2O iscritti.
Quota di iscrizione: 10 euro (da versare al primo incontro). Iscrizioni entro martedì 7 gennaio 2014.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.aclibresciane.it - telefono 0302294030
26 v ita n ostra
Flero
Vita della Comunità
ASSESSORATO ALL’ECOLOGIA
PER UN CORRETTO
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
La raccolta differenziata è una
pratica che richiede la convinta
e coscienziosa collaborazione di
tutti i cittadini, rappresenta una
scelta a favore dell’ambiente,
perché aumentando la raccolta
della quota di rifiuti differenziati,
si riduce il conferimento in
discarica o ai termodistruttori e
si favorisce il recupero di quei
materiali ancora utilizzabili o
riciclabili.
Gli inceneritori non dissolvono
i rifiuti, ma li bruciano, creando
delle scorie pericolose che da
una parte occuperanno meno
volume dei rifiuti di partenza, ma
verranno a loro volta portate in
discariche (discariche per rifiuti
pericolosi) dove possono creare
comunque un rischio per noi e
per l’ambiente. L’unica soluzione
al problema dei rifiuti può essere
solamente la riduzione dei
rifiuti, uno stile di vita con meno
sprechi nonché aumentare il
riutilizzo e il riciclaggio.
Se diminuiremo i rifiuti smaltiti,
diminuiranno i costi di smaltimento e nel futuro si potrà
chiedere
all’Amministrazione
tariffe adeguate all’impegno di
ogni singolo cittadino.
Da Dicembre 2013 è stata
distribuita in tutte le case del
nostro Comune la guida “La
raccolta differenziata de-ve
crescere”, per aiutare a classificare i rifiuti secondo tipologia
e per indicare la corretta
modalità di smaltimento. La
collaborazione, le segnalazioni
e i suggerimenti di tutti i cittadini
consentiranno di realizzare al
meglio il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti.
Il nuovo sistema di raccolta
prevede la presenza sul territorio
comunale di campane per la
raccolta del VETRO, cassonetti
marroni per la raccolta dei
RIFIUTI ORGANICI, cassonetti
grigi per la raccolta dei rifiuti
INDIFFERENZIATI.
Il conferimento di SFALCI
E POTATURE dovrà essere
effettuato ai Green Service.
La raccolta della CARTA e
della PLASTICA è effettuata col
metodo porta-a-porta con le
seguenti modalità:
• Carta ogni settimana il
venerdì;
• Plastica ogni settimana il
sabato;
Per i cittadini di Bedizzole è
disponibile il Centro di raccolta
comunale in Località Cascina
Nova Locatelli aperto il:
•Lunedì 8.00-12.30 e 14.00-17.00;
•Martedì, Mercoledì e Venerdì
14.00-17.00;
•Sabato 8.00 - 12.30
e 14.00 - 17.00.
I cittadini possono portare i
seguenti rifiuti:
ingombranti, carta e cartone,
vetro
e
lattine,
plastica,
legno, rottami metallici, RAEE,
accumulatori al piombo, olii
esausti vegetali e minerali, inerti,
pneumatici, farmaci scaduti,
pile, contenitori vuoti etichettati
T e/o F.
Per il conferimento di rifiuti
domestici voluminosi e pesanti
come ad esempio mobili o
elettrodomestici è possibile
chiedere il servizio di ritiro
gratuito a domicilio.
Il ritiro viene effettuato il primo
sabato di ogni mese previo
prenotazione
telefonica
al
numero verde 800 437678.
Nota Bene: in caso di smarrimento sarà possibile ritirare
la chiave elettronica che
serve per aprire sia i cassonetti
grigi per l’indifferenziata che
quelli marroni per l’organico,
e/o il kit per la raccolta rifiuti,
presso l’Ufficio Lavori pubbliciEcologia-Patrimonio al 2° piano
del Palazzo comunale sito in
Piazza Vittorio Emanuele II n. 1 a
Bedizzole nei seguenti orari:
mercoledì dalle 9:00 alle 11:30
Per informazioni telefonare al
numero tel/fax 0306872924
oppure scrivere all’indirizzo di
posta elettronica:
lavoripubblici@comune.
bedizzole.bs.it
v ita n ostra 27
Vita della Comunità
Novantenni e oltre a Bedizzole
AGNELLI ELEONORA
AGNELLI ROSA
ALBERTI TERESA
ALDOFREDI CARLO
AMADEI ROSINA
ANDREOLI MARIA
ANTONIOLI MARIA
AQUILINO GIUSEPPA
ARABIA PIETRO
ARICI GIUSEPPINA
AVEROLDI LUIGINA SIBILLA
BACCARO ERMES
BERTOLI VIRGINIO
BERTOLONI INES
BERTOLONI LUIGINA
BESCHI CRISTINA
BESCHI GIOVANNI
BETTINZOLI MARIA
BIANCHI LAURA
BIGNOTTI AGNESE
BIGNOTTI CLAUDIA
BOCCHIO GIAN PAOLO
BODEI ELVIRA
BONA CATERINA
BONERA MANSUETO
BONETTI CECILIA
BONOMINI CATERINA
BONZANINI ROSINA
BOREL IOLANDA
BOTTARELLI CRISTINA
BOTTARELLI GIUSEPPE
BOTTARELLI MARIA
BOTTURI LUCIA
BRAGAGNA DARMA
BRESCIANI BIANCA
BRESCIANI DAVIDE
BROGNOLI CLARA
CALASTRI LUCIANO
CALDERA CAROLINA
CALDERA PIERINA
CASAROTTO IOLE
CASELLA ZAIRA
CAZORZI MARCELLO
CENATI MARIA
CERATELLI ANGELA
CHESI MARIA
CHIESA MARIA
COCCOLI BEATRICE
COCCOLI SEVERINO
COMINELLI PALMIRO
COMINI LUCIA
COMINOTTI CATERINA
CONFORTI BRUNA
CONFORTI GIOVANNA
CONFORTI PIERINA
CORSINI PACE
CORVETTI EMILIO
CORVETTI VITTORIA
COSTANTINI CESARINA
COTTINI IRMA
DAL MIN ALDO
DALLAPE’ SERAFINA
DANZE’ ANTONINO
DELLA MAESTRA MARIA
DELLAMAESTRA PIERINA
DIOTTI MARIA
EVASINI RINA
FACCHETTI LETIZIA
FERRACINA DOMENICA VITTORIA
FERRACINA DOMENICO
FERRARESI LUIGI
FOLLI CESIRA
FOUQUET JACQUELINE
FRANZONI GINA
GASPARINI LORENZO
GHIO CALVIA
GIACOMINI LUCIA
GOBBI GIULIA
GRAZIOLI ROSINA
LAFFRANCHI GIOVANNI
LAINI PIETRO
LEALI AGNESE
LEALI SEVERINO
LOCATELLI LUIGIA
LOMBARDI LUIGIA
MACCABIANI CESIRA
MAGRI PIERINA
MARAI SANTA
MARINI OSVALDA
MASSARDI CATTERINA
MATTEI ANGELO
MELONI GUIDO
MELONI RENATO
MONTANARI ROSA
MOR MARIA
MORGANTI ALDINO
MORRA CARMELA
NOVELLI MATILDE
ORLANDINI MARIO
ORLINI ANGELA
ORTOGNI ANNA
PAPA MARIA
PAPA TERESA
PASINI ADELE
PICCINELLI AMBROGIA
PICENI ROSA
PINTOSSI ANGELO
PINZONI MATILDE
PIOVANELLI FRANCESCO
PIOVANELLI ROSA
POLI ELISA
POLI RITA
PRINA ENRICA
REQUILIANI CELESTE
RIGHETTI ALFREDO
ROBERTI GIACINTO
SADOUQ AICHA
SAETTI OTTORINA
SALIM KAIED
SANDRI MARIA
SIGNORI MARTINA
SONCINA ANGELA
SONCINA ILBA
SPAGNOLI ANGELA
TAGLIANI MARIA
TONNI GIUSEPPE
VALETTI CASTA
VENTURELLI NATALE
VERDELLI ROSETTA
VERNI ENRICHETTA
VIVIANI ANNETTA
VIVIANI CARLINO
VIVIANI PIERINO
VIZZARDI ANTONINA
ZAGHINI RICCA
ZANETTI DELIA
ZANONI ADELE
ZECCHI CARLO
ZECCHI SAVINA
ZERBIO ANTONIA
ZERNERI LIDIA
INIZIO TORNEI MERCOLEDI 30 APRILE 2014
28 v ita n ostra
Vita della Comunità
Battesimi di Gennaio
Battesimi di Febbraio
Festa di S. Stefano con l’Arcivescovo
Mons. Zani
Una pizza dopo le fatiche natalizie
Incontro di Preghiera con
i fratelli Ortodossi
v ita n ostra 29
Anagrafe Parrocchiale
La Parrocchia S. Stefano p.m. Bedizzole
organizza il
Viaggio - Pellegrinaggio in
IRLANDA
dal 15 al 22 maggio 2014
QUOTA: euro 1.150,00
Iscrizioni presso le Madri Canossiane (viale Libertà)
ENTRO e NON OLTRE il 28 febbraio 2014 con versamento della caparra
obbligatoria di euro 200,00
Saldo entro e non oltre il 30 aprile 2014
Riunione organizzativa pre-partenza Lunedì 12 maggio ore 20,30
presso l’oratorio San Giovanni Bosco
Informazioni presso Don Franco
Grazie per ogni gesto
di generosità
Offerte Pro Oratorio
(Offerte dal 8 dicembre 2013 al 10 febbraio 2014
Offerte settimanali
Candele
Funerali
Battesimi
Stampa Cattolica
Offerte Sante Messe anno 2013
Contributo straordinario dalla Curia
Abbonamenti Bollettino al 10/02
Sponsor Bollettino al 10/02
Offerte per Tridui
Sono nuovi Figli di Dio
E 6.934,94
E 1.960,81
E 2.650,00
E
220,00
E
64,00
E 1.965,00
E 20.000,00
E 13.260,00
E 3.350,00
E 1.355,00
1° domenica di gennaio
1° domenica di febbraio
N.N.
N.N.
N.N.
N.N.
N.N.
N.N.
N.N.
Meccanica PIERRE
Agricoltori per Festa S. Stefano
Gruppo Alpini
Associazione 3a Età
Z.R.
Visita Famiglie
Combattenti
E
765,26
E
991,77
E
500,00
E
150,00
€
200,00
€
100,00
€
100,00
€
100,00
E
500,00
E 2.000,00
E
500,00
E
100,00
E
50,00
E 1.000,00
E
175,00
E
50,00
Sono tornati alla Casa del Padre
La Rocca Clarissa
di Sebastiano e di Glazkova Nadelda
Coccoli Mario di anni 89
Madre Luisa Cella di anni 93
Vallin Bellino di anni 93
Gazzurelli Giacomina di anni 91
La Rocca Stefan
di Sabastiano e di Glazkova Nadelda
Timelli Riccardo di anni 79
Zaghini Enrica di anni 92
Cordini Rosangela di anni 70
Lombardi Ideanice di anni 80
Fanelli Riccardo
di Omar e di Bridi Monica
Schivardi Angela di anni 85
Viviani Giuseppa di anni 83
Madre Montini Luigina di anni 94
Bondoni Angelo di anni 89
Spada Pietro
di Andrea e di Castellin Francesca
Raimondi Clara di anni 104
Motti Ezio di anni 75
Pedrini Maria di anni 85
Folli Cesira di anni 100
Bresciani Luigi di anni 76
Bresciani Maria di anni 85
30 v ita n ostra
Un grazie a quanti hanno rinnovato l’abbonamento!
Attendiamo che altri ci dimostrino ancora la loro fiducia.
È l’unico mezzo che abbiamo per migliorarci e andare avanti! GRAZIE!
(L’incaricata raccoglie l’offerta).
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