Quarantaduesimo Numero La Rana

PER LA PUBBLICITÀ
SU QUESTO GIORNALE:
IL GIORNALE DI BOVOLONE
+39 333.4450204
[email protected]
Prossima uscita
13 dicembre
Anno 04 - Numero 09
Ottobre-Novembre 2014
La Rana raddoppia
I
n questo editoriale parleremo di noi, della Rana, di un
mensile che è riuscito a consolidarsi nel territorio di Bovolone,
avendo raggiunto ormai quasi
4 anni di vita.
Abbiamo realizzato un numero unico per i mesi di ottobre
e novembre con 28 pagine, per
riuscire ad inserire il maggior
numero di notizie che ci giungono sempre più copiose dai
nostri collaboratori e da tutte
le realtà di Bovolone.
La presenza sempre maggiore
di articoli e notizie è un fatto
positivo, significa che il prodotto editoriale viene apprezzato
e che diventa sempre più un
punto di riferimento per l’informazione del paese.
Ma da novembre ci sarà una
novità: “La Rana” raddoppierà, ovvero il prossimo numero
uscirà nel paese di Cerea, anziché a Bovolone. Sarà un “numero zero”, per farci conoscere dai ceretani, per allargare i
nostri orizzonti e per diventare
ancora più forti e radicati sul
territorio.
Molti inserzionisti bovolonesi
hanno già deciso di seguirci
con molto entusiasmo in questa nuova avventura, aspetto
che ci ha piacevolmente sorpreso e che ci fan bene sperare per il proseguo di questo
progetto.
Se le cose andranno come devono andare, dal mese di dicembre usciranno due “Rane”,
una sarà la versione di Bovolone e una quella di Cerea, con
notizie diverse al loro interno
confezionate appositamente
per i due paesi, solamente alcune rubriche rimarranno fisse
in entrambi.
Quindi ai lettori di Bovolone
non rimarrà che pazientare
durante il mese di novembre,
l’unico mese in cui la Rana farà
un “salto” a Cerea; l’appuntamento è quindi fissato per il
periodo intorno a Santa Lucia
con il consueto numero natalizio. Potrete comunque rimanere sempre aggiornati con le
notizie più “fresche” sul nostro
sito www.larananews.it o sulla nostra pagina facebook La
Rana News.
Costantino Meo
Direttore Responsabile
ed in edicola al
“PASSATEMPO” a Bovolone,
“LA BOTTEGA” a Villafontana,
"ANGOLO DI PAOLA"
a Ca’ degli Oppi
e “Supermercato edicola
MENEGATTI”
a Oppeano.
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siamo presenti
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INFANZIA
“Non ho tempo...”
Pag. 4
MANIFESTAZIONI
Le nuove iniziative
bovolonesi in programma
Pag. 10
EVENTI
Spettacolo di mistero “El salgar de le strie” Pag. 14
RUBRICA
Ti racconto una canzone
Pag.17
CADUTI
L’elenco inedito dei caduti
Bovolonesi Pag. 19
PERSONAGGI
Susanna Barcotto...omaggia i
grandi della musica italiana
Pag. 20
CONCORSO LETTERARIO
Concorso letterario “Mario Donadoni”: i vincitori Pag. 21
www.larananews.it
V
CULTURA
Iv° cena delle idee venerdi’ 28 novembre 2014
Presso il centro sportivo culturale “Crosare”
enerdì 28 Novembre
alle ore 20 presso il Centro
Sportivo Culturale “CROSARE” si terrà la IV ° CENA
DELLE IDEE del Centro Studi e Ricerche. Un invito per
tutte le persone sensibili
alla cultura del territorio e
della sua gente. Durante la
cena verrà illustrata la relazione sulle attività dell’anno in corso e presentato il
programma per il prossimo
anno. Con l’occasione inizierà il tesseramento anno
2015.
Il
tagliandino che trovate
in questo numero è da consegnare in uno dei seguen-
ti punti (nostri affiliati) per
l’adesione alla cena:
- Supermercato ZANCA-MORELATO di Villafontana
- Centro Ferramenta MOZZO
Via Madonna, 292
- Edicola “IL PASSATEMPO”
Via Roma, 1
- Edicola “LUIGINA” Via Garibaldi, 39
- Edicola “IL FOLLETTO” Via
S.Pierin, 76
- Pietro Paolo Abram cell. 347
4761555
- Angelo Sante Patuzzo cell.
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Sarà gradita una libera donazione da coloro che parteciperanno alla cena.
Corso di giornalismo e comunicazione
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RICERCHE di Bovolone , in
collaborazione con il mensile “LA RANA” promuove
ed organizza un CORSO DI
GIORNALISMO E COMUNICAZIONE tenuto dal Direttore Costantino Meo.
Il CORSO si snoderà in 5 lezioni.
ARGOMENTI IN PROGRAMMA:
- Lunedì 27 ottobre 2014
Nascita della scrittura e storia del giornalismo.
- Lunedì 03 novembre 2014
Evoluzione del giornalismo
nel ‘900.
- Lunedì 10 novembre 2014
Dalla carta stampata al Web,
l’avvento dei social network,
com’ è cambiata l’informazione.
- Lunedì 17 novembre 2014
Essere giornalisti: come scrivere una notizia.
- Lunedì 24 novembre 2014
Prova finale con stesura di
un articolo.
Per l’iscrizione al CORSO
scrivere a: [email protected] oppure telefonare
al n. 334 1722038 sig. Angelo Sante Patuzzo; Vi informeremo sul costo e sul
luogo dove si svolgeranno
le lezioni.
Durante la serata della
CENA DELLE IDEE del 28
novembre verranno consegnati gli ATTESTATI ai partecipanti al CORSO.
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LA RUBRICA DI MARY
“Non ho tempo...”
“N
on ho tempo,
devo correre, non ho tempo”
questa è la frase più usata da
Bianconiglio, uno dei protagonisti di Alice nel paese
delle meraviglie. Sempre con
l’orologio in mano, di corsa
contro il tempo, sempre di
fretta. È proprio Bianconiglio
l’esempio del mondo odierno.
Tutto corre con una velocità
assurda, tanto da non lasciare il tempo per vivere le esperienze. Per gli adulti potrebbe essere una scelta, diverso
è per i bambini che si vedono
privati della possibilità di vivere a fondo il loro tempo.
Maria Montessori metteva in
guardia insegnanti e genitori: raccomandava loro di non
anticipare i tempi dei bambini e di rispettare sempre
le loro fasi di crescita. “Per
crescere sano un bambino ha
bisogno di oziare, di avere
un tempo per sé dove sperimentare il silenzio, la fantasia
non pilotata da televisione
e giochi. Un bambino ha bisogno di imparare il rispetto
dei cicli vitali, veder crescere
un germoglio, accudire una
piantina o un cucciolo”. Già
da neonati alcuni genitori
sono presi dall’ansia per paura che la crescita dei loro figli
non sia nei tempi: avrebbe
dovuto pesare un chilo in più,
gli altri bambini, a quest’età
stanno già seduti, il mio è il
primo ad aver parlato rispetto ai suoi coetanei. Insomma,
hanno pochi mesi e sono già
vittime dello stress da prestazione. I bambini hanno i loro
tempi e ogni piccolo arriva
alla maturità o a conquistare
alcuni obiettivi con naturalezza. È inutile farsi prendere
dal panico o sfoggiare delle
virtù che sono nella norma.
Quando iniziano poi le scuole e come sempre le attività
extrascolastiche non c’è figlio
che non debba diventare un
piccolo campione nello sport
o suonare uno strumento musicale. Intendiamoci dare delle possibilità ai nostri bimbi di
diventare adulti capaci è sicuramente una cosa positiva, ma
la nostra ambizione non deve
ricadere sulle spalle dei bimbi, che spesso non vogliono
far altro che giocare e divertirsi. Ci sono piccoli con interi
pomeriggi pianificati, hanno
un’agenda impegnata come
quella dei grandi manager. I
bambini di oggi sono abituati
a muoversi in auto fin da piccolissimi, a viaggiare, hanno
accesso a computer, internet,
tv. A un primo sguardo, possono apparire più competenti
che in passato, ma è bene non
confondere informazione con
comprensione, intelligenza
con maturità. Anche nell’era
delle tecnologie multimediali, per crescere sereni e fiduciosi, i bisogni dei bambini
continuano ad essere gli stessi e come tali vanno rispettati. Quindi anche il tempo
dell’ozio è importante per la
loro crescita, se vissuto come
momento di assoluta libertà,
insegna a vivere intensamente, ma anche a lasciare liberi
l’immaginazione e i propri
pensieri. I genitori non dovrebbero trasmettere la smania del “fare per non perdere
tempo” o del “tutto e subito”
di cui la nostra società è intrisa. Gli adulti sono il primo
specchio delle loro emozioni
e molto spesso l’origine delle
loro ansie e frustrazioni per
questo il mio è un invito a rispettare i ritmi e le esigenze
dei vostri figli e possibilmen-
p.4
LO SAPEVATE CHE...
Lo sapevate che tra i diritti
naturali dei bambini e delle
bambine il primo è il diritto
all’ozio, a vivere momenti di
tempo non programmati dagli adulti. Il termine “ozio” ha
origini molto antiche, presso i
latini, il termine “otium” indicava un’occupazione principalmente votata alla riflessione e
si contrapponeva al concetto
di “negotium”, inteso come
occuparsi (più per necessità
che per scelta) dei propri affari:
famiglia, attività lavorativa…
Nel tempo l’ozio ha assunto
una connotazione negativa:
“l’ozio è il padre dei vizi” perché sinonimo di inattività, pigrizia, inerzia. In origine non
era oggetto di riprovazione
sociale, in quanto inteso come
un lasso di tempo che ognuno dedicava esclusivamente
a sé stesso e che si concedeva
per prendere distanza dalle
attività giornaliere legate alla
sussistenza. Proprio per recuperare l’importanza dell’ozio il
FAI (Fondo Ambiente Italiano)
organizza ormai da alcuni anni
una manifestazione dal titolo
Festival dell’ozio, un piccolo
antidoto al ritmo frenetico della nostra civiltà per recuperare
i ritmi naturali dell’esistenza.
Due giorni ricchi di iniziative
rivolte a tutte le fasce d’età:
laboratori creativi, attività
all’aria aperta, visite speciali,
spettacoli serali a cui si alternano semplici consigli oziosi. Per
info: www.fondoambiente.it.
te anche i vostri, lasciando ai
bambini-ragazzi il tempo di
disporre del loro tempo.
Mary Merenda
Insegnante di
scuola dell’infanzia
RIMEDI NATURALI
p.7
ECHINA-TRE
L’
Inserzione commerciale
echinacea,
grazie
alle sue proprietà immunostimolanti, è una delle piante
medicinali più ricercate nel panorama fitoterapico italiano.
Con il termine echinacea vengono comunque indicate le radici, o rizoma, e le parti aeree.
A questo genere appartengono nove specie ma solo tre di
queste vengono considerate
officinali: Echinacea purpu-
rea, angustifolia e pallida. Pur
con delle piccole differenze,
hanno proprietà fitoterapiche
abbastanza simili.
L’attività principale dell’echinacea è quella di stimolare il
sistema immunitario, cioè il sistema che ci permette di combattere le malattie e di contrastare, in un certo qual modo e
se mantenuto in efficienza, i
fenomeni dell’invecchiamento legati alla perdita di efficienza del sistema immunitario stesso.
Tra i principali impieghi terapeutici dell’echinacea si riconoscono:
- prevenzione di alcune sindromi influenzali;
- coadiuvante nelle malattie
da raffreddamento e in alcune
patologie infettive;
- coadiuvante negli stati di
debilitazione da sindrome influenzale e da stress e/o affaticamento psico-fisico.
è fondamentale vedere l’echinacea come il tassello di un
mosaico molto ampio di terapie naturali e in questo sistema oltre ai vari fito-estratti
prendere in considerazione
anche vitamine, aminoacidi,
minerali ecc.
Cosa contiene l’echinacea?
Contiene un particolare fitocomplesso (cioè un insieme
di vari principi attivi presenti
nelle piante e spesso neanche
perfettamente isolabili): polifenoli, la cui molecola più importante è l’Echinacoside, polisaccaridi e olio essenziale.
Chiunque di noi ha sperimentato che in alcuni periodi è più
facile prendersi un raffreddore, mentre in altri sembra quasi impossibile ammalarsi, anche
se ci starnutiscono in faccia: la
differenza tra questi due periodi, a parità di persona, è
una diversa efficienza del sistema immunitario. Nei periodi di
stress intenso (sia psico-fisico,
per esami, problemi sul lavoro,
fare troppo spesso le ore piccole alterando il ritmo sonno-veglia, od anche per allenamenti
e lavori intensi ecc.) il sistema
psico-neuro-endocrino-immunologico non è più efficiente
come prima. è infatti facile osservare che se un lavoro o un
hobby è stancante ma piace, la
reazione dell’organismo è ben
diversa da quella che ci induce
un lavoro che si odia: tra i vari
danni (patologie psico-somatiche ecc) anche il sistema immunitario si indebolisce con la
conseguenza che ci si ammala
più facilmente. Ecco perché si
consiglia l’echinacea sia per la
profilassi, sia eventualmente,
per un aiuto ad esempio durante il decorso di un raffreddore,
spesso detto banale ma banale non è: se trascurato può
favorire influenze e patologie
dell’apparato respiratorio. Per
esperienza si consiglia sempre
di prevenire un raffreddore
poiché quando questa patologia è stata contratta deve fare
comunque il suo corso.
Da quanto sopra, si comprende l’importanza dell’echinacea
in un mondo in cui lo stress
cronico è diventato quasi la
regola ed il nostro sistema immunitario viene continuamente aggredito da nuovi virus e
sostanze tossiche. è quindi una
pianta da inserire nel sistema
anti-stress, nella prevenzione
di raffreddori ed influenze e
nel sistema anti-age poiché il
potere del sistema immunitario è direttamente proporzionato alla qualità della vita.
L’echinacea è reperibile sul
mercato in diverse formulazioni: tisane a base di polvere di radice secca, tintura
e soprattutto estratti secchi
la cui formula è ben definita e standardizzata (polisaccaridi 15% ed echinacoside
4%). Modalità e tempi di
somministrazione variano
da prodotto a prodotto ma i
risultati migliori si ottengono con l’utilizzo preventivo,
che deve cominciare alla
comparsa dei primi sintomi
associati a stati influenzali e
ad altre malattie da raffreddamento.
RACCONTI
p.8
Ai miei genitori
M
olti dei miei articoli prendono spunto dalle
canzoni che ascolto durante
i miei tragitti in macchina o
mentre sono in ufficio e che
riescono ancora a crearmi
emozioni e ricordi. La canzone che Stefano D’Orazio,
ex batterista dei “Pooh”,
scrisse in occasione del 50°
anniversario di matrimonio
dei genitori: “50 primavere” ha fatto volare il mio
pensiero ai miei genitori che
non ci sono più fisicamente
ma vivono sempre nel mio
cuore. Eravamo nel 1996 e
quell’anno, il 30 ottobre, i
miei genitori avrebbero dovuto festeggiare il loro 50°
anniversario di matrimonio.
Si erano conosciuti che erano giovanissimi, mia madre
poco più di una sedicenne,
mio padre poco più di 19
anni, la guerra non era an-
cora finita e come mi raccontava spesso mia madre,
le cose non andavano bene
e molte famiglie vivevano
di stenti, spesso per avere
qualcosa da mangiare si doveva chiedere qualcosa a chi
ne aveva e così, spesso, faceva anche mia madre “e a
olte l’era umiliante andar a
bàtar le porte e domandarghe la carità “Per l’amor di
Dio”… ma se te volei magnar… d’altra parte serene
in oto fradei tra omeni e
done…”, a volte quando mi
raccontava questo gli luccicavano gli occhi e io pensavo
alle sofferenze sopportate
da giovane. Poi riprendeva
“No come adeso che voialtri vivì nel bombason” me lo
ripeteva spesso soprattutto
quando io mi lamentavo di
qualcosa, “pensa che quando semo sposè mi e to papà
serene talmente pitochi che
el gavea intorno le scarpe
fate con el scartozo, adeso
ringraziè el Signor che gavì
tuto…”. Mi ricordava questo
soprattutto quando a volte
mi lamentavo dei momenti
difficili che dovevo affrontare. Si sposarono giovanissimi, 18 anni mia madre in attesa di mio fratello Riccardo,
poco più di 21 anni mio padre, nonostante si siano sposati giovanissimi posso dire
anche ora a distanza di tanti
anni, che il loro matrimonio
fu proprio un “Matrimonio
d’Amore”. Non ho mai sentito mio padre ne mia madre
mancarsi di rispetto, per carità come in tutti i matrimoni c’erano delle discussioni,
ma mai offese, insulti… e
quando c’erano questi “litigi” il bello era nel vederli
cercarsi per fare pace. Quando mio padre ci ha “lasciati”
a volte per tirarla su di morale le chiedevo ”Pasqua”,
era il suo vero nome, “ma
dime la verità, se te tornesi
indrio nel tempo te sposaresito ancora cosita zoena?” e
lei mi rispondeva senza pensarci due volte “con to papà
subito, anzi anca prima…a
quindesani”. È già, questa
frase la dice lunga su quanto
amore ci fosse stato tra queste due persone. Il loro matrimonio fu veramente felice, nonostante le difficoltà
economiche io e mio fratello
ci crebbero senza mai farci
mancare nulla e insegnandoci, con il loro “stile di vita”,
che prima di tutto ci deve
essere l’amore e poi il resto
arriverà. Molte sarebbero
ancora le cose da scrivere
su queste due straordinarie
persone, del carattere sempre allegro e sorridente di
mio padre, delle autentiche
lezioni di vita di mia madre,
della loro unità nel saper
affrontare giornalmente le
insidie della vita, la gioia di
vivere nonostante le difficoltà…e mi fermo qui perché se
no dopo “me ciapa el magon
e non son più bon de andar
avanti”. Per tutto questo, in
quel lontano ormai 30 ottobre 1996, avremmo voluto
organizzare una grandissima festa per festeggiare i 50
anni di matrimonio, i miei
genitori ci tenevano molto,
ma purtroppo non sempre
le cose vanno come vorresti,
qualche mese prima, a maggio, mio padre ci lasciò per
volontà di Colui che è il vero
Padrone della nostra vita e
quando ci chiama…bisogna
andare… Nell’ottobre del
2011 mia madre si “unì” per
la “seconda e definitiva volta” con mio padre e spero
vivamente che ora, visto che
niente e nessuno li potrà più
separare, possano festeggiare insieme tutti gli anniversari che avrebbero voluto
festeggiare qua giù. Buon
anniversario e siate felici per
sempre!
Claudio Bertolini
MANIFESTAZIONI
p.10
Le nuove iniziative bovolonesi in programma
S
i è tenuta martedì 30
settembre a Palazzo Corte
Salvi la consueta riunione di
fine mese dei commercianti
per discutere la programmazione delle prossime manifestazioni in programma a Bovolone. Ancora una volta ha
visto la scarsissima presenza
di rappresentanti delle tante
attività presenti sul territorio e quindi, ancora una volta, si è persa l’occasione di
dare il proprio contributo di
idee per sviluppare al meglio
queste iniziative. L’Assessore
Costantino Turrini con il Presidente della Pro Loco Vladimiro Taietta hanno presentato un programma di
massima per gli eventi dell’8
e 9 novembre in occasione
di San Martino, 30° anno di
fondazione del Gruppo Folkloristico “El Paiar” e “Serata
del Mistero”. Sabato 8 no-
vembre si celebrerà la “Festa
di San Martino” con la novità del coinvolgimento di tutte le attività commerciali di
Bovolone con la classica castagnata e non solo. L’idea è
che la Pro Loco si prenderà
l’incarico di contattare i 2/3
“caldarrostari” locali per
ordinare un certo quantitativo di castagne arrostite e
di metterle a disposizione (si
è ipotizzato di 5 kg a testa)
delle varie attività commerciali che lo richiederanno
per offrirle ai propri clienti,
si chiederà un piccolo contributo per la spesa delle
caldarroste. La Festa di San
Martino sarà animata in vari
punti del paese dal Gruppo
folcloristico “El Paiar” e da
altri gruppi provenienti dalla provincia, che sono stati
invitati dal “Paiar” per festeggiare il 30° anniversario
dalla fondazione del gruppo
folcloristico e daranno vita
a “performance” itineranti
per le piazze del paese, una
mostra a Palazzo Corte Salvi dall’ 8 di novembre completerà i festeggiamenti. In
occasione di questa nuova
iniziativa il centro sarà chiuso al traffico dalle 19 alle
24. Al secondo punto si è
discusso delle festività natalizie che inizieranno con
la “ Festa di Santa Lucia”
, dopo un’animata discussione (pochi i commercianti
presenti ma con idee chiare) a maggioranza è stato
deciso che la festa si terrà
sabato 13 dicembre con la
presenza di Santa Lucia la
quale assieme al “Castaldo”
non mancherà anche di girare nelle varie vie centrali del
paese offrendo dolciumi ai
bambini e che la festa avrà
un seguito anche domenica
14 con la presenza di Santa
Lucia in centro paese per la
raccolta di giocattoli da destinare ai bambini meno fortunati oltre a questo ci sarà
un “Mercatino del giocattolo usato”, con bancarelle,
gestito dai bambini presso i
giardini di Palazzo Corte Salvi. Quest’anno Bovolone ha
aderito ad un progetto legato alle festività natalizie
promosso dalla Provincia di
Verona il quale prevede la
promozione delle varie iniziative dei comuni veronesi
aderenti attraverso migliaia di volantini distribuiti
in tutta la provincia. Bovolone, all’interno di questo
opuscolo, ha pensato di promuovere un percorso culturale con visite alla mostra
dei presepi, al Battistero di
San Giovanni Battista, percorso degli stili del mobile
nelle “Cantine del Vescovo”
e shopping nei negozi. La
Pro Loco e la Confcommercio hanno proposto per gli
addobbi natalizi di valutare
assieme alle attività commerciali di fornire loro un
alberello con tappetino rosso e una locandina di “negozio aderente”, dietro a
un contributo che servirà
anche per eventuali luminarie che saranno installate.
MEDICINA
p.11
L’elaborazione del lutto - la gestione della perdita
D
a sempre il mese di
novembre è strettamente legato alla commemorazione
dei defunti. La perdita di un
nostro caro è una esperienza
molto dolorosa e di difficile
gestione e che comporta un
tempo per poter rielaborare
il lutto. La morte è una tra
le paure ancestrali più radicate negli esseri umani, che
in ogni epoca e in ogni luogo ha vissuto e vive di particolari rituali per aiutare
a venire elaborata, se non
addirittura “esorcizzata”.
Esiste un tempo per poter
rielaborare il lutto legato
alla morte: generalmente, il
percorso del lutto copre un
tempo che statisticamente
va dai 6 ai 24 mesi; chiaramente su questi tempi incidono sia variabili individuali che sociali e culturali
oltre al contesto e alle modalità in cui si è verificata
la morte e quindi i tempi
non sono rigidi.
Dopo una perdita possono
presentarsi sintomi a livello
cognitivo, emozionale, com-
portamentale, somatico e
relazionale.
A livello cognitivo: difficoltà
di concentrazione, lievi stati
confusionali, disorientamento, possibili idee di suicidarsi, pensieri ricorrenti relativi
al proprio caro e alle circostanze della sua morte.
A livello emozionale: paura,
rabbia, solitudine, tristezza,
disperazione, stordimento.
A livello comportamentale:
pianto, disturbi del sonno,
diminuzione delle attività
quotidiane, isolamento, disturbi del comportamento
alimentare, dipendenza dagli altri.
A livello somatico: diminuzione dell’energia, dolori
muscolari, sintomi somatici
d’ansia (tachicardia, vertigini, cefalea, ecc.).
A livello relazionale: in base
alle risposte delle persone
che ci stanno vicine e a come
capiranno i sintomi prima
elencati si profilerà l’intero
percorso del lutto.
Il più famoso medico che si
è occupato di elaborazione
del lutto è stata la psichiatra
svizzera Elisabeth KublerRoss. Nel suo più famoso li-
bro (“La morte e il morire”)
lei teorizza cinque fasi attraverso le quali passerebbe
obbligatoriamente un individuo (anche se non necessariamente in questa esatta
sequenza) a seguito della
perdita di una persona cara
o dell’annuncio di un’imminente perdita. Queste cinque fasi sono:
1. Negazione/Rifiuto (in
principio si nega il lutto
come naturale meccanismo
di difesa);
2. Rabbia (quando si realizza
la perdita, subentra un enorme carico di dolore che provoca una grande rabbia alle
volte rivolta verso se stessi
o persone vicine o, in molti
casi, verso la stessa persona
defunta);
3. Negoziazione (si tenta di
reagire all’impotenza cercando delle risposte o trovando soluzioni per spiegare
o analizzare l’accaduto);
4. Depressione (ci si arrende
alla situazione razionalmente ed emotivamente);
5. Accettazione (si accetta
l’accaduto, riappacificandosi
con esso, spesso sperimentando fasi di depressione e
rabbia di natura moderata,
volte a riconciliarsi definitivamente con la realtà).
Naturalmente resta fondamentale accompagnare
le persone in un momento
così delicato, soprattutto
coloro che chiedono aiuto
o che sentono di non essere
riusciti a passare oltre una
perdita importante con un
occhio particolare alle risorse personali della persona e alla sua cultura familiare e sociale, che può
portarlo ad accettare ed
assimilare la morte in modi
del tutto differenti eppure
altrettanto funzionali. Non
è detto, ad esempio, che
“piangere” o “deprimersi”
sia un passaggio sempre
obbligato, così come spesso accade che non si arrivi
mai alla fase di accettazione, senza per questo che il
lutto resti irrisolto e che si
debba intervenire per paura di conseguenze o intoppi futuri nel benessere psicofisico della persona.
Dott.ssa Susie Baldi
Psicologa/Psicoterapeuta
Via del Tulipano, 4, 37051 Bovolone (VR)
Tel. 045 690 2182
Direttore Sanitario Dott. ssa Emy Brunello
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di medicina sportiva (Dott. Carlo Segattini)
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INIZIATIVE
p.13
Un defibrillatore per rendere Bovolone una “Città Cardioprotetta”
un defibrillatore, l’arresto
del cuore può essere risolto
salvando la vita della persone ed evitando successivi
problemi neurologici. Ecco
perché l’associazione Gente
e Territori si propone di donare, ai Comuni di Verona e
della provincia, 40 defibrillatori e di formare 300 persone in grado di eseguire la
rianimazione cardiopolmonare, grazie a una generosa
donazione da parte di una
persona che desidera rimanere anonima.
Biblio by Night edizione 2014-2015
B
ovolone sarà una
“Città Cardioprotetta”, è
questo il nome del progetto
dell’Associazione Culturale
“Gente e Territori”, nata a
Verona ma allargatasi a molti altri comuni della Provincia. Verrà donato quindi un
defibrillatore al Comune di
Bovolone ed in più verranno
formate 6 persone in grado
di eseguire la rianimazione
cardiopolmonare.
Il defibrillatore verrà posizionato, adiacente al Comune, luogo frequentato da
molti cittadini, in una posizione strategica, perché in
prossimità delle scuole elementari, della biblioteca, dei
Vigili Urbani, degli uffici di
Acque Veronesi, di Bovolone
Attiva e di tutti gli uffici Comunali, questi ultimi teatro
anni fa, di un triste episodio,
dove una persona recatesi
proprio in Comune, aveva
avuto un infarto e purtroppo non ce l’ha fatta. Ora se
si verificasse un caso simile, il defibrillatore, se usato
in tempo, potrebbe salvare
una vita in più.
Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione
tra il sindaco Emilietto Mirandola e la dottoressa Beatrice Mantovani, ex consigliere comunale di Bovolone
e attuale consigliere di circoscrizione del Comune di Verona con delega alla sanità,
nonché presidente del direttivo dell’associazione Gente
e Territori di Bovolone.
Come ben si sa l’arresto
cardiaco è una delle prime
cause di morte della nostra società. Se affrontato
in maniera adeguata e con
I
l Gruppo per la Cultura di Bovolone diretto dal
consigliere comunale Fabio
Gioso riparte con le serate di
BBN (Biblio by Night).
Il programma è il seguente:
Giovedì 6 novembre: “IL
CLOSLIEU” di Arno Stern
condotto dalla pittrice ed
educatrice Barbara Arduini.
Dedicato a tutti gli educatori di scuola dell’infanzia
e primaria. Dedicato anche
agli adulti. Per la liberatoria
esperienza di esprimere la
propria personalità, dipingendo, sia nei bimbi che negli adulti.
Giovedì 13 novembre: “IL
POTERE DEI SUONI”, a cura
del musicista Luca Donini,
presentazione dello studio
sul potere terapeutico dei
suoni e della musica.
Giovedì 20 novembre: “READING DI POESIA” con la poetessa Agata De Nuccio.
Giovedì 27 novembre: “VIVERE VERDE” erbe per la salute, il benessere, la cucina,
a cura de “L’ERBECEDARIO
DELLA LESSINIA”, con la dottoressa Serena Brugnoli.
Giovedì 4 dicembre: “SERATA DANTESCA”, il professor
Wurzer Alessandro presenterà e spiegherà il XXI Canto
dell’Inferno di D. Alighieri, il
Canto dei Barattieri.
Tutti gli incontri sono gratuiti e liberi. Si terranno,
sempre alle ore 21, presso
la Biblioteca Civica di Bovolone e nell’Auditorium
adiacente.
EVENTI
p.14
Domenica 9 novembre: spettacolo di mistero
“El salgar de le strie”
Presso la “Corte Bianchi” al Bosco
corso letterario “Mistero al
Battistero” – storie, cante
e fole d’un tempo. Durante
tutta la serata degustazione
prodotti tipici.
I
l progetto si presenta
molto allettante per la curiosità storica ed il richiamo
nei confronti della gente
che sono interessati , o almeno incuriositi, a vedere
tali spettacoli. Lo spettacolo
fa parte di una rete di spettacoli voluti della Regione
del Veneto e che si svolgono nel mese di novembre in
tutta la Regione. Il progetto
ha l’obiettivo di riscoprire e
riproporre antiche tradizioni
popolari che sono parte del
patrimonio culturale d’un
tempo. Patrimonio che esalta i valori essenziali della
vita. Queste rievocazioni e
racconti e la qualità storica
delle località e sedi delle manifestazioni scelte in luoghi
spesso misconosciuti , fanno
da richiamo di partecipazione. Ecco il programma:
Ore 17,00 : Visita guidata
alla corte medioevale Bianchi con pila da riso al Bosco;
Ore 17,45 : Rappresentazione teatrale “El Salgar de le
strie” (i salice delle streghe
- Compagnia Teatrale “Neverland”);
Ore 19,00 : Premiazione con-
El salgàr de le strie
(Il salice delle streghe)
Si narra che la notte di
Ognissanti, nei pressi del
Battistero di Bovolone, attorno a un solitario salice
bianco, detto “el salgàr de
le strie”, si raduni un piccolo popolo magico.
Le leggende raccontano che
un tempo vivevano nei boschi, nei fiumi, nelle grotte,
nei luoghi dove l’uomo non
poteva mettere piede. Erano tanti, fate, orchi, spiriti, streghe, anguane. Esseri
della notte intravisti al chiarore della luna. Figure simboliche di una vita in sintonia con gli elementi della
natura.
Ma queste creature stanno
via via scomparendo. Qual è
la loro storia? Cosa le sta allontanando sempre più dai
racconti degli uomini?
Due ragazzi, incuriositi da
queste misteriose storie
raccontate da nonna Sandra, decidono di prendere
il solitario sentiero che porta al vecchio salice. Cosa li
aspetterà?
LE CORTI BIANCHI AL BOSCO
E ALLA MENGHERA
La famiglia veronese dei
Bianchi entrò in possesso
delle fertili terre del Bosco
e della Menghera sul finire del 16° Secolo. Agostino
Bianchi chiede ed ottiene
nel 1691 di poter installare nella sua possessione del
Bosco, due ruote, una da
molino e l’altra da pila. Ottiene, inoltre, di poter irrigare altri 64 campi. I Bianchi costruirono la pila ma
non il molino, in compenso
ristrutturarono la corte del
Bosco. I Bianchi continuarono ad aumentare i campi a
risaia anche nel 18° secolo,
finché arrivarono nel 1760
ad averne 220, come è documentato da una notifica
che la Comunità di Bovolone presentò in quell’anno.
Poi… INGRESSO LIBERO
LA RUBRICA DEI LETTORI
p.16
Gruppo Sportivo Sociale “La Fontana”
è arrivata in redazione la
lettera del Gruppo Sportivo
Sociale “La Fontana” in risposta e con alcune precisazioni alla lettera pubblicata
sul nostro giornale il mese
scorso, da alcune mamme di
Villafontana.
R
ispondiamo alla lettera del Gruppo di mamme
di Villafontana, sul mensile
di Bovolone “LA RANA” ,
settembre 2014. Leggendo
questa lettera, ci ha dato
l’impressione di trovarci in
una grande metropoli, dove
gli uni fanno fatica a conversare con gli altri, a Villafontana non crediamo che sia
così, era sufficiente chiedere
un incontro con il Direttivo
per chiarire queste incongruenze. Considerando che
questo gruppo di mamme,
si è presentato senza firmarsi, rispondiamo in merito; non vogliamo questo
degrado nel Centro Sporti-
vo, come Voi lo descrivete,
avrete notato degli attrezzi
sul piazzale, non lontano del
quale, c’era qualcuno che si
prestava a tenere in ordine.
Come Voi avete confermato
il Centro “LA FONTANA” e
non “La Fontanina”, è gestito da volontari, e queste
persone hanno solo disponibilità il sabato, pertanto
il deposito di attrezzi non
risulta affatto incustodito,
e si trova in un luogo ben
distante da dove giocano
solitamente i ragazzi. Per
quanto riguarda la fontana
del Centro, volevamo fare
una domanda a Voi mamme:
se voi avete nel vostro giardino una fontana, e vedete
vostro figlio a gettare sassi,
terra e quant’altro al loro
interno, lo lasciate fare?
Pensiamo che l’affermazione sia assolutamente no!!
Perché in un luogo aperto
al pubblico, tutto questo è
consentito? Tale comportamento è dettato dal fatto
che , se nessuna di Voi mamme si presta a controllare il
proprio figlio, loro di conseguenza si lasciano andare a
questi gesti. Il vivere civile
ha delle regole e queste devono essere rispettate. C’è
un vecchio detto, sempre valido anche ai nostri giorni, e
recita così: i panni sporchi si
lavano nella propria casa!!
Chi ha orecchie per intendere, intenda!! Dopo questo
chiarimento, non siamo qui
per dire che tutto va bene,
cerchiamo assieme di risolvere questi inconvenienti,
possiamo capire anche qualche intervento sopra le righe
da parte di chi gestisce questo Centro, ci scusiamo per
loro, siamo umani e come
tali, possiamo sbagliare.
Il Direttivo
Riprendono i corsi del Corpo Bandistico
e delle Majorettes
I
mese di ottobre è un
mese intenso per quanto
riguarda le attività di qualsiasi genere. Così anche per
quanto riguarda i corsi di
musica tenuti dal Corpo
Bandistico di Bovolone, la
campanella è suonata. Tutti i giovedì, dalle ore 14.30
alle ore 17.30, presso via
Franco Cappa 41, si tengono
i corsi di tromba, trombone,
bombardino, sax, flauto e
clarinetto. Contemporaneamente sono anche iniziati i
corsi per majorettes, per le
ragazze interessate, gli allenamenti si tengono tutti i
mercoledì alle ore 20, presso
la palestra Scipioni.
Il Corpo Bandistico di Bovolone è attivo da ben 125
anni, era infatti intorno al
1878 quando un gruppo
di bovolonesi, amanti della musica, con strumenti di
seconda mano aggiustati
con amore, fecero sentire le
prime note e ricercarono i
primi accordi. Il Gruppo del
Majorettes è invece un po’
più giovane, nato nel 1983,
si affianca da più di 30 anni
alla banda cittadina.
Per tutte le informazioni
su iscrizioni e corsi vi potete rivolgere ai seguenti recapiti: 340-7228955
e 348-6528211 per i corsi
di musica; 349-5512697 e
346-4232580.
TI RACCONTO UNA CANZONE...
p.17
Una vacanza indimenticabile
Un’altra storia, un altro racconto tratto da un testo di una canzone. Di quale canzone si tratta? Provate ad indovinarlo
leggendo senza “sbirciare la fine”, dove svelo il titolo della stessa…
G
iannino era un ragazzino di 11 anni e abitava in
una grande città, aveva finito
qualche settimana prima, la
quinta elementare con ottimi
voti. Giannino era un ragazzino molto sveglio e perspicace, forse un po’ troppo per
l’età che aveva, i suoi genitori per premiarlo del risultato
scolastico, gli proposero di
passare qualche settimana di
vacanza da uno zio che abitava in campagna e faceva il
contadino, lui accettò molto
volentieri infondo, anche se
era nato in città, la campagna
gli piaceva assai, prati per giocare e scampagnate infinite e
poi anche perché lì c’era sua
cuginetta Cinzia, 13 anni, anche lei molto sveglia e spesso
faceva arrabbiare suo padre
per il suo tentativo di voler dimostrare più anni di quelli che
aveva con attegigamenti che
a suo padre non andavano
giù. Una sera, complice forse
anche Giannino che gli aveva
spiegato come le ragazzine
della sua età in città si truccavano e come si vestivano, lei
si presentò a cena con un bel
rossetto “rosso fiamma” sulle
labbra, suo padre come la vide
andò su tutte le furie e le disse
di togliersi immediatamente
quel rossetto dalle labbra, lei
gli rispose che non l’avrebbe
fatto e a quel punto suo padre
le diede un sonoro ceffone e
la mandò a letto senza cena.
Cinzia piangendo fece di corsa
le scale, entrata nella camera
la chiuse a chiave per non far
entrare nessuno. Furibonda si
asciugò gli occhi e si promise
che un giorno o l’altro sarebbe fuggita di casa. Mentre
pensava a questo al di là della
porta chiusa sentì un rumore
metallico, subito pensò che
fosse suo padre ma poi non
sentendo più niente si rasserenò e voltandosi verso lo specchio che aveva in camera con
un sorriso malizioso cominciò
a sfilarsi la gonna molto lentamente, poi iniziò a sbottonare, bottone dopo bottone,
anche la camicetta che come
levata la buttò sopra il comò...
Per Cinzia questo non era un
comportamento normale lei
sempre così ordinata, precisa… si guardò ancora allo
specchio e vide quelle cinque
dita stampate sul viso che suo
padre le aveva lasciato,si strofinò con la mano la quancia
quasi volesse toglierle poi continuò con il suo “streaptease”
si tolse le scarpe e poi con molta sensualità, probabilmente
questo l’aveva visto fare in
qualche film, si tolse una dopo
l’altra le calze dimenandosi un
po’, una volta tolto tutto si
infilò una candida camicia da
notte, Cinzia a questa camicia
da notte era molto affezionata perché era un ricordo di sua
nonna, poi si guardò ancora
allo specchio e come una diva
iniziò a tirarsi su i capelli e a
fare delle smorfie, a fare delle
strane facce quasi volesse imitare personaggi di vecchi film,
poi si guardò anche il suo seno
se era un po’ cresciuto… ma
no!... Era sempre lo stesso…
Ma crescerà pensò. Cinzia ora
era più serena e tranquilla e
quindi decise di fare la brava
bambina, mise a posto la gonna, si tolse quel ridicolo rossetto poi versò un po’ d’acqua nel
catino e diede da bere ai fiori
sul balcone, ritornò in camera
prese il cuscino tra le braccia e
cominciò a ballare sognando
che quello fosse il suo principe
azzurro che la stringeva forte, forte… Le venne anche un
po’ di fame e così diede fondo
alla sua “ riserva personale” di
cibo nascosto in camera per le
“emergenze”. Un pezzettino
di pane anche ai 2 pappagallini che aveva e poi.. oplà un
salto sul letto… si inginocchiò
sullo stesso e ancora maliziosamente iniziò lentamente a
sfilarsi la camicia da notte…
al quel punto Cinzia sentì un
forte rumore che proveniva al
di là della porta, spense la luce
e si mise a ridere abbastanza
forte da farsi sentire. Al di là
della porta c’era Giannino a
gambe levate e di fianco un
secchio di ferro che rotolava
ancora e che aveva usato per
guardare attraverso la fessura
della porta che era troppo alta
per la sua statura. Imprecando
raccolse piano per non fare
rumore il secchio e sperando
che Cinzia l’indomani non
dicesse niente allo zio, perché per lui sarebbero stati dei
guai seri… Ma infondo chi se
ne frega pensò, lo spettacolo
che le aveva regalato sua cugina Cinzia ne valeva la pena di
correre questo rischio… Mentre Cinzia continuava a ridere
nel suo letto, avendo immaginato da subito chi c’era dietro
a quella porta.
Anche questo racconto è una
rielaborazione un po’ fantasiosa tratta dalla canzone
“Ragazza di campagna” di
Claudio Baglioni.
Claudio Bertolini
I NOSTRI CADUTI
p.18
L’elenco inedito dei 215 caduti di
Bovolone nella Prima Guerra Mondiale
ELENCO
CADUTI
Ia GUERRA MONDIALE
Prima di continuare la lista dalla
lettera C, dove eravamo arrivati,
aggiungiamo due caduti con la
lettera B, frutto delle nuove ricerche del professor De Guidi e dei
preziosi aggiornamenti di alcuni
lettori.
Proseguiamo anche in questo numero a pubblicare la lista inedita
di tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale nati o residenti nel
Comune di Bovolone. La ricerca è
stata fatta in maniera accurata da
Piergiorgio De Guidi, per informazioni o rettifiche sui nostri soldati
morti in guerra: tel. 045.7101448,
mail: [email protected] o [email protected].
Brun Annibale di Giovanni
Battista, nato a Bovolone il 9
aprile 1889. Soldato del 19°
fanteria morto in combattimento sul monte S. Michele il
10 novembre 1915. Circostanze della morte di Annibale
Brun. Il 10 novembre Cadorna ordina la quarta battaglia
dell’Isonzo (10 novembre-2
dicembre) che interessa la
zona del Carso fino a Gorizia
per conquistare le alture di
Oslavia, Podgora, S. Michele, S. Martino e del Sei Busi.
Austro-ungarici ed italiani si
scannano in scontri corpo a
corpo nelle trincee durante
i quali, in mancanza di armi,
qualsiasi strumento offensivo
diventa utile: vanghe, mazze ferrate e pietre. Le azioni
italiane non hanno successo a
causa delle proibitive condizioni climatiche: piove molto
e le temperature sono rigide;
inoltre il terreno è fangoso
e viscido. Augusto Aglietti,
soldato infermiere, racconta nel suo diario un episodio
avvenuto in quei giorni in un
ospedaletto da campo:
«Continua per tutta la notte
un forte bombardamento.
Giunti alle ore 1 della notte,
essendo già da prima sempre
in veglia perché i feriti venivano continuamente, giunge
una granata che colpisce il
muro fuori di rimpetto e per
la porta entrarono numerosi
sassi e grossi pezzi di pietre,
ferendo alla gamba destra
il Capitano medico del 153°
Fanteria, e noi molto impressionati del fatto si diceva, questa notte è il nostro destino,
non vi era un minuto di ritardo tra una cannonata all’altra,
si sta nel nostro posto rannicchiati sino al mattino». Il suo
nome non è scritto sul monumento.
Buzzacchero Giovanni di
Erminio, nato a Bovolone il
12 agosto 1894 e residente
a Bonavicina. Morto il 10 novembre 1915 all’ospedale di
Cividale del Friuli.
Cocco Giuseppe di Emilio,
nato a Bovolone il il 2 gennaio 1891. Soldato della 284^
compagnia mitraglieri Fiat, è
morto in combattimento il 19
settembre 1916 nell’assalto al
monte San Marco. Aveva 26
anni.
Ecco gli avvenimenti di quei
giorni e di quei luoghi. Dal 14
al 19 di settembre si svolge la
settima battaglia dell’ Isonzo. Ad est di Gorizia l’azione
italiana si limita ad attacchi
dimostrativi, per impegnare
l’avversario ed impedirgli spostamenti di forze. Nell’inferno del Carso le truppe dell’XI
corpo d’armata hanno il difficile compito di avanzare lungo il margine settentrionale
dell’altopiano. Il nostro soldato muore nell’inutile tentativo di conquistare il monte
San Marco. Si sapeva che si
andava all’assalto senza risultati concreti: le trincee au-
striache erano praticamente
inespugnabili poiché erano
scavate in gran parte nella
roccia, protette con alti scudi
metallici e recintate da molti
ordini di reticolati. Nemmeno
i cannoni potevano far di più.
Durante il nostro fuoco d’artiglieria gli austriaci avevano
la possibilità poi di trovare
rifugio nelle numerose caverne scavate nella montagna
alle spalle delle trincee. Il suo
nome non è scritto sul monumento.
Colognese Marino di Cesare, nato a Bovolone il 6
luglio 1896. Alpino del 18°
reggimento è disperso in
combattimento il 19 luglio
1915 sul monte Sabotino durante la battaglia del Podgora, uno degli eventi più tragici ed epici della prima guerra
mondiale. Aveva 19 anni. Il
suo nome non è scritto sul
monumento.
Coltro Giuseppe di Giacinto, nato ad Isola della Scala il
5 giugno 1890 e residente a
Bovolone, è morto il giorno
1 settembre 1916 all’ospedale militare di Verona a causa
di una malattia contratta al
fronte. E’ fratello del caduto
in guerra Michele. Tutti i cinque figli di Giacinto sono alle
armi. Aveva 26 anni.
Coltro Michele Ottavio
di Giacinto, nato a Isola della
Scala il 29 settembre 1888 e
residente a Bovolone è fratello di Giuseppe, morto per malattia in guerra. Sergente del
I° reggimento artiglieria, 4°
gruppo cannoni da 105 mm,
muore per ferite all’ospedale
militare da campo n. 172 il 22
dicembre 1918. Aveva 30 anni
ed è stato sepolto al cimitero
di Lugo di Vicenza. Sposato
con De Guidi Teresa, nata a
Bovolone il 7 aprile 1887, aveva una figlia, Antonietta. L’11
aprile 1917 aveva ottenuto
una breve licenza ed era tornato dal fronte per assistere
la moglie che era stata operata all’ospedale di Verona.
Il suo nome non è scritto sul
monumento.
Segue nei prossimi numeri.
PERSONAGGI
p.20
Susanna Barcotto...omaggia i grandi della musica italiana
R
iflettori puntati su
Susanna Barcotto, la conduttrice veronese che sul
palco sa emozionare con il
suo Talk Show musicale dal
titolo “Omaggio a...” grazie
al quale riesce a fondere parole, musica, vita e aneddoti
dei grandi cantanti italiani,
regalando agli spettatori
forti suggestioni.
Da due anni Susanna, originaria di Bovolone dove la
famiglia ancora risiede, riscuote sempre più consensi e
successo di pubblico, grazie
alla rassegna da lei ideata,
che non è un semplice tributo a singoli artisti nazionali,
ma una vera e propria serata in onore del personaggio
che attraverso aneddoti,
fatti, misfatti e pezzi di vita
personale si lascia conoscere ed apprezzare, facendosi
scoprire ancora più intrigante e piacevole, come nessuna biografia saprebbe rac-
contare.
Lucio Battisti, Mina, Dalla,
Morandi, Vasco Rossi, Zucchero, Le sorelle Bertè, e
tanti altri ancora, sono alcuni dei protagonisti dello
spettacolo che Barcotto porta in giro per Verona e provincia con sempre maggiore
successo, grazie anche alla
professionalità garantita dai
suoi compagni di viaggio,
tutti artisti veronesi di grande spessore quali sono Fabio
Campedelli, Alessandro De
Magistris e Bruna Sardo, voci
soliste che sul palco accompagnano musicalmente Susanna che legge, commenta
e arricchisce i testi scritti in
collaborazione con il giornalista e scrittore Gianfranco
Iovino, per rendere esilaranti i suoi viaggi al centro della
musica.
Alla domanda del perché
queste serate a tema, e
qual è il motivo che spinge il pubblico ad appassionarsi alla vita privata degli
artisti proposti, Susanna ci
risponde che «è un’esigenza naturale che nasce in chi
ha sempre amato la musica.
Ed è bello», sostiene ancora
Barcotto, «poter ricordare
le canzoni che hanno fatto
la storia di un’artista, intervallandole a fotogrammi di
vita privata, che affascinano
lo spettatore al punto che,
a fine spettacolo, è difficile
che si possa andare via senza
aver prima garantito due o
tre bis, perché la gente non
vorrebbe andarsene, sentendosi un po’ a casa propria, in
quello che per me è un “salotto musicale” dove nell’in-
formalità e la naturalezza
della conduzione, regaliamo un po’ di buona musica
d’autore a chi ci viene ad
ascoltare».
Susanna Barcotto ha iniziato i suoi primi passi con
la danza, per poi maturare
esperienze in terra romana
nel cinema, la pubblicità e
nella conduzione di grandi
eventi. È un’artista completa e preparata, veronese
DOC, che riesce a prendere per mano lo spettatore,
trasportandolo al centro
dello spettacolo. Per informazioni: www.susannabarcotto.it.
Pubblichiamo queste splendide foto che ci sono giunte da Valeria e Ivano, accompagnate da
una lettera che descrive la storia della loro pianta di Fico d’India, che vive e cresce
rigogliosa in una corte di Bovolone.
CONCORSO LETTERARIO
p.21
Concorso letterario “Mario Donadoni”: i vincitori dell’edizione 2014
S
i sono svolte sabato
18 ottobre, presso l’auditorium della biblioteca civica,
le premiazioni del 15° concorso letterario intitolato a
Mario Donadoni.
Pur rinnovandosi ad ogni
edizione nella forma e negli intendimenti, il premio
“Donadoni” mantiene intatto l’obiettivo primario che è
quello di esplorare e valorizzare il legame culturale ed
affettivo che esiste tra la lingua veneta e quel mondo di
tradizioni, di usi e costumi,
di valori, di antica saggezza che essa trasmette. L’introduzione di una sezione
in lingua italiana, novità di
quest’anno, ha dato la possibilità di partecipare anche
a tutti i poeti che non hanno familiarità con il dialetto;
erano due infatti le sezioni
di concorso: in italiano (poesia a tema libero) e in dialetto (cultura veneta). Promosso dal Comune di Bovolone,
tramite l’assessorato alla
cultura e la biblioteca civica, il premio “Donadoni” da
anni si fregia di prestigiosi
riconoscimenti quali la medaglia del Presidente della
Repubblica, la medaglia del
Santo Padre, il patrocinio
della Regione del Veneto e
della Provincia di Verona e
si caratterizza per il coinvolgimento dei veneti emigrati
all’estero, peculiarità questa
che lo distingue da tutti gli
altri concorsi letterari.
La commissione giudicatrice composta da Francesco
Occhi, presidente, Lucia Beltrame Menini, Nadia Zanini,
Giovanni Benaglio e Giovanni Rapelli, ha esaminato
i 128 testi pervenuti entro i
termini, equamente ripartiti
tra le due sezioni, ed ha stilato la graduatoria di merito; sulle risultanze di questa classifica, il Comune ha
staccato due assegni da mille euro ciascuno per i primi
premi delle due sezioni, che
sono andati rispettivamente
a Bianca Maria Rorato di Treviso, per la poesia “Volano
tovaglie” e a Marisa Danzi di
Verona, per il racconto “Un
scartosso de mandrigoli”.
Questi gli altri concorrenti
premiati:
Per la sezione A (poesia in
italiano):
2° classificata, Giada Vicentini di Bovolone con “Silenzio”
3° classificata, Zuccoli Marina di Bologna con “Il Rimpianto”
Per la sezione B (cultura veneta)
2°
classificato,
Terenzio
Gambin di Treviso con il divertente racconto “Ancora
fasoi?”
3° classificato, Aldo Tognon
di Grado con la poesia “La
batela”.
Altri riconoscimenti sono
andati a Flavia Merlin, per
la poesia “Vibrazioni”, miglior testo di Bovolone, a
Oliva Maggi Reck, dal Brasile, miglior testo dall’estero,
a Giorgio Sembenini di Pastrengo. A Graziella Fossà,
recentemente
scomparsa,
già vincitrice di una precedente edizione del concorso,
è stata assegnata una targa
alla memoria per una poesia
dal titolo tristemente premonitore: “Vi lascio”.
Un’altra edizione del premio
letterario “Mario Donadoni” viene dunque archiviata,
con soddisfazione da parte
degli organizzatori, per la
buona adesione di partecipanti e per il livello qualitativo dei testi pervenuti.
Infine, ottimo il lavoro
dell’Associazione
Neverland Contaminazioni Culturali, che ha seguito ogni
aspetto relativo a progetto
artistico, conduzione, allestimento e regia della serata di premiazione.
Annarosa Tomezzoli
LETTERE AL GIORNALE
p.22
Bocce & Amicizia al CSR Crosare OpiGNoni de El Gamba e l’Anselma
Viva la Notte Bianca….o in Bianca la Notte Viva!
A
C
on il mese di settembre si è concluso il Progetto
“Bocce e Amicizia”, promosso
congiuntamente dall’Associazione Mani Amiche e dal Centro Sociale Ricreativo Crosare.
Grazie al costruttivo impegno
del presidente del gruppo
contradale, Roberto Beltrame, e alla preziosa disponibilità di due volontari, Bruno
Tarocco e Luigi De Guidi, una
decina di ragazzi diversamente abili, di età compresa tra i
15 e i 30 anni, provenienti dai
comuni di Bovolone, Buttapietra e Cerea, hanno potuto
cimentarsi
settimanalmente nel gioco delle bocce, dei
barattoli e in altri giochi che
avevano l’obiettivo di raffinare le capacità di lancio, mira e
concentrazione, oltre a quello
di stare insieme divertendosi.
L’iniziativa è partita nel mese
di luglio, dopo la “Festa dei
Diversamente Abili” organizzata dal CSI, che da 18 anni
viene ospitata presso il Centro Ricreativo delle Crosare.
“Ho visto i ragazzi giocare
con massimo impegno, entusiasmo e genuino divertimento – afferma il presiden-
te Beltrame – coinvolti in
queste attività da loro mai
praticate in precedenza. Il
nostro è l’unico campo da
bocce della città di Bovolone ed è attrezzato per consentire l’accesso alle persone
diversamente abili”. “Le attività ricreative – aggiunge
Tarocco – sono proprio previste dal nostro Statuto e la
soddisfazione che abbiamo
provato nell’osservare l’entusiasmo e i progressi nel
gioco dei ragazzi ci ha ampiamente ripagati del tempo
che abbiamo messo a disposizione. Anzi, visto i buoni
risultati ottenuti, contiamo
di ripetere l’esperienza inserendo nuovi giochi”.
Si è rivelata proprio una
bella iniziativa, questa del
Centro Crosare. I ragazzi e
le loro famiglie hanno trovato autentica accoglienza
e genuina modalità di interagire, giocare e stare assieme. Proprio per questo
intendono ringraziare di
cuore tutti coloro che gratuitamente si sono spesi in
questo Progetto per il divertimento dei figli.
Ulisse Scavazzini
nselma, Anselma….
te se che ieri sera son nda in
piazza??? Ah cara….t’avessi
visto! - Si, ho sentio che ia
fatto la Notte Bianca! – Eh
no!!!! Te te sbagli!! –Come
me sbaglio??? Le un mese
che i seita a far reclàn…. Sabato 2 Agosto Notte Bianca
a Bovolone! –Te sbagli, te
digo! St’ano ia fatto tutta na
roba nova…mai vista na roba
compagna!!! L’era la Notte
Viva!!! - Ah. E cosa ghera??
- Alora, intanto par scomiziar ghera tutte le strade del
centro serè….come quando
i fa la procession, ma senza
buteleti vestii da comunion e
senza petali de rosa spampinè
par tera. Un po come la corsa dei leti del Palio, ma senza
leti e de sera. – E dopo? –E
dopo…..ià serà le strade, e i
ga dato el permesso a bar e
negozi de tegner verto fin
tardi!! Pensa!! - Ah ciò….e
dopo? –Dopo?? In quasi tutti
i bar ghera gente che sonava, un gruppo ogni pissà de
can! E dopo ancora…in piazza ghera anca i banchetti!
-Adiritura! –Eh si!! E ti pensa, ghera infin quei de TeleArena che fasea un spetacolo
con musica e ospiti vari!! –E
questa saria stè le gran novità
della Notte Viva? –Te par mia
imbisogno Anselma??? –No,
le che me par tutto preciso
ala Notte Bianca - ……….me
digo che te ghe reson. – Vedito che alora non me sbagliava
mia? Comela che i ga cambià
nome se dopo ghera tutto preciso? –Ah no…tutto tutto non
l’era mia preciso! –Sa ghera
de difarente? –St’ano ghera
manco gente –Te ol sempre
averghe l’ultima parola era??
Dai Gamba, nemo a masenar i
pomidoro par la conserva.
CONOSCERSI PER AMARSI
p.23
La Pietra Storica nei giardini di Palazzo Salvi
Vitaliano Marsotto
L
e origini e la storia
di un paese sono la base di
tutto per la conoscenza e lo
sviluppo di una comunità.
Non si può programmare il
futuro se non si conosce il
passato. La nostra storia può
passare inosservata, ma la
pietra storica collocata nei
giardini di Palazzo Salvi in
attesa del 2000 racconta. Chi
l’ha vista ha conosciuto le
nobili origini e lo sviluppo di
Bovolone.
La pietra, quindi, ricorda il
tempo passato e ci ricorderà
anche nel futuro. Ricordiamo la colonna traiana che
racconta le vicende belliche
dell’imperatore
Traiano.
Ogni paese ha la sua pietra
ed ogni pietra ha la sua storia. Tanti sono i visitatori che
ne ammirano i graffiti disposti a spirale per seguirne
in maniera cronologica gli
eventi. La storia inizia dalle
antiche testimonianze dei
terramaricoli fino ai tempi
attuali. Oltre tremila anni di
storia in 19 tappe.
LE TAPPE:
1. Età del Bronzo: terramare: scavi archeologici nella
necropoli in località Castello
collocabili nella media età
del bronzo. 2. Epoca romana: Altare funerario: elementi lapidei presenti nella
Pieve di S. Giovanni B., Chiesa di San Pierino, Cantine
del Vescovo. 3. Alto medioevo: Feudo Vescovile: Pagina
Firmitatis dell’813 Bovolone
Feudo vescovile. 4. VII secolo: Pieve di San Giovanni Battista in Campagna: il
più antico centro di cristianità ancora esistente nella
sua pianta originaria. 5. XII
secolo: Castello: in una pergamena del 1179 si legge
che la comunità di Bovolone doveva scavare un fossato ed elevare una “spinata”
intorno al castello. 6. 1278
A.D.: Fiera di San Biagio: nel
1278 venne istituita la Fiera
agricola intitolata al Patrono del paese San Biagio. 7.
XIV secolo: Ospedale: nel
1300 Donna Verde da Salizzole, moglie di Alberto I°
e madre di Cangrande della
Scala, donò alcuni terreni affinché fosse eretto un ospedale. 8. XV secolo: Molino
della Comunità: poco dopo
l’inalveazione del fiume Menago da Villafontana a San
Pietro avvenuta nel 1401 fu
costruito sul fiume il molino
della Comunità. 9. 1580 A.D.
Il Mercato: il 30 aprile del
1580 il Cardinale Agostino
Valerio, ha concesso di tenere il mercato nel giorno di
martedì. 10. XVI secolo: Corte Ridolfi a Villafontana: nel
disegno di Panfilo Piazzola
del 1570 appare rappresentata, nell’abitato di Villafontana, la Corte del Cavalier
Redolfo (poi Noris). 11. 1649
A.D. Madonna della Cintura:
nell’anno 1649 si concluse la
costruzione del Santuario.
12. XVII secolo: Risicoltura:
risale al 1569 la prima risaia di Bovolone, in contrada
mulinello (Madonna). 13.
XVIII secolo: Palazzo Vescovile - Ristr.: antica Corte Castello risalente al XII sec., fu
trasformato in Palazzo in
stile neoclassico, dal vescovo
Giovanni Andrea Avogadro
(1790 - 1805). 14. 1742 A.D.:
Chiesa di S. Biagio - Ristr.: antica parrocchiale della pieve
di Bovolone dal XIII secolo.
15. XIX secolo: Sviluppo Associazioni: dalla prima metà
dell’Ottocento si formarono
in Bovolone alcune associazioni tra le quali la Banda
Musicale, la Corale di S. Biagio ed il Carnevale.16. 1867
A.D.: Villa Gagliardi - Ristr.:
nel 1867 l’architetto veronese Giacomo Franco, ristrutturò la preesistente casa dominicale del ‘600. 17. 1935
A.D.: Chiesa di S. Giuseppe:
ebbe inizio nel 1844 e nel
1935 fu benedetta la nuova
Chiesa; 18. XX Secolo: Artigianato: l’artigianato del
mobile prese le prime mosse
negli anni 20/30 ma nell’immediato dopo guerra ebbe
uno sviluppo eclatante; 19.
1969 A.D.: Nuovo Ospedale:
nel 1969 iniziò l’attività il
nuovo ospedale. Ai posteri il
seguito…
La realizzazione della Pietra Storica è stata possibile
grazie
all’amministrazione comunale di Bovolone,
all’associazione Pro Loco,
allo storico Remo Scola Gagliardi, allo scultore Vitaliano Marsotto.
Luigino Massagrandi
CERIMONIE
p.24
Cerimonia al Sacrario del Baldo in ricordo dei
caduti di tutte le guerre
D
omenica 15 giugno
presso il Sacrario del Baldo
in località Peagne, ai confini
tra i Comuni di Caprino Veronese e Ferrara di Monte
Baldo, sono stati ricordati e
onorati tutti i combattenti
veronesi caduti in tutte le
guerre. Sono 98 i cippi marmorei che sono disseminati
lungo la scalinata che conduce alla croce in pietra e
rappresentano ognuno i Comuni della nostra provincia.
Presente a questa giornata il
Sindaco di Bovolone Emilietto Mirandola, che ha voluto
rendere omaggio a quanti
caddero per la nostra Patria
nella Prima e Seconda Guerra Mondiale. Il 4 novembre
1918, l’Italia terminava il
primo conflitto mondiale
dopo una sanguinosa lotta
dall’Adamello,
all’Isonzo,
dal Grappa al sacro fiume
Piave. Con l’entrata vittoriosa in Trento e Trieste si
concludeva l’epopea risorgimentale e si portava a compimento l’Unità d’Italia. Durissimo il prezzo pagato in
vite umane, 700.000 caduti.
Da Sacrario del Baldo, luogo di memoria e di rinnovata civiltà si è voluto rendere
onore ai Cavalieri di Vittorio Veneto ben 40.000 non
fecero mai ritorno dal Piave,
le cui acque si tinsero di rosso sangue versato dai nostri
ragazzi. Onore e rispetto
anche alla generazione che
dal 1935 al 1945 ha affrontato un decennio di conflitti
che videro il soldato italiano sovente combattere, in
impari condizioni in Grecia,
nei Balcani, in Africa e in
Russia fino allo sfacelo dell’8
settembre 1943 tragica conclusione del ventennio di
dittatura. Purtroppo la situazione del mondo oggi non è
quella da tutti tanto sognata al termine della Seconda
Guerra Mondiale o con la
caduta del muro di Berlino nel 1989. Con profonda
amarezza si può verificare
quanto sia vero che la violenza genera violenza e che
ogni guerra semina germi
per un successivo conflitto.
Integralismi e fondamentalismi incontrollati rischiano di
spargere ovunque sangue e
morte con atti terroristici di
inaudita crudeltà e violenza.
Ecco perché si è voluto ringraziare quanti con la loro
fede, audacia e vita vissuta hanno servito la Patria e
difeso l’Italia dalle barbarie. Lo spirito di sacrificio, il
senso del dovere, il rispetto
delle istituzioni e della legalità, devono essere per tutti,
nessun escluso, il viatico per
il reciproco rispetto e per la
crescita morale di un popolo
, il nostro popolo. Bisogna
consolidare i valori della
pace che dura da 69 anni e
che ha consentito di crescere
sotto ogni profilo come Paese civile, libero, democratico,
attento alle esigenze dei più
umili e dei meno fortunati.
Hanno onorato la cerimonia del Sacrario del Baldo,
le scolaresche del Comune
di Castelnuovo del Garda accompagnate dagli insegnanti, autorità militari, civili e
religiose. Al suono dell’inno
nazionale e del silenzio, alcuni
alunni hanno declamato versi
in memoria di quanti sono caduti per la libertà; intervento
molto gradito e applauditissimo dagli ex combattenti presenti alla cerimonia, che si è
conclusa con la celebrazione
della Santa Messa da parte di
S. E. Mons. Padre Flavio Roberto Carraro.
Il Presidente A.N.M.G.
di Verona
Maggiorino Vincenzi
CUCINA
p.26
Le ricette dello “chef” Giorgio Maragnoli
Antipasto
Petto di anitra con polenta
“brustolà”
PROCEDIMENTO
Prendete una casseruola e mettete
dentro il petto di anitra, il bicchiere
di vino, l’acqua, il succo d’arancia,
sale e pepe, un filo d’olio, la foglia
d’alloro, un rametto di rosmarino,
3 foglie di salvia e una noce di burro. A fuoco medio lasciate cuocere
per mezz’ora circa. Nel frattempo
abbrustolite la polenta. Quando
il petto d’anitra è cotto, lasciatelo
raffreddare e dopo con una affettatrice, fate delle fettine non tanto
fine. Prendete i piatti e su ognuno
mettete 2 fette di polenta abbrustolita, sopra 3-4 fettine di petto e
sopra cospargetele con il sugo della cottura. Se il sugo lo volete più
denso, aggiungete un cucchiaino di
farina e frustatelo fino ad ottenere
una salsa più densa.
Primo
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1 pacco di polenta da 500gr
già fatta
1 petto di anitra da 300gr
1 bicchiere di vino rosso
1 bicchiere d’acqua
Il succo di un’arancia
Olio extravergine d’oliva
Una noce di burro
Rosmarino
Salvia
1 foglia d’alloro
Un pezzetto di dado
Sale e pepe
Risotto con Finferli e macinato
di faraona
L’angolo del
uso solamente nel XIX secolo.
Lo strumento che permette la distillazione si chiama ALAMBICCO
(v. foto). Ma attenzione però, non
tutto il distillato ottenuto può chiamarsi Grappa e quindi essere utilizzato: infatti alcune sostante aromatiche non sono piacevoli a naso e
palato, e si deve quindi far passare
attraverso la colonna di rettifica solamente gli alcoli con i giusti aromi
e profumi concentrati nel “cuore”
del processo di distillazione, attuando quello che si definisce il “taglio
delle TESTE e delle CODE”.
Con “TESTE “ si identificano gli
alcoli definiti basso bollenti, i primi che evaporano nel processo di
La grappa
I
n questo numero complice anche l’arrivo della stagione fredda, vogliamo parlare di una “bevanda alcolica” a noi veneti molto cara: la GRAPPA.
Iniziamo con il dire che con questo
termine, Grappa appunto, ci si riferisce ad una bevanda alcolica prodotta esclusivamente con la distillazione della VINACCIA (insieme di
bucce e vinaccioli che rimangono
dopo la spremitura dell’UVA destinata alla produzione di vino).
Il processo che permette di estrarre
grappa dalle vinacce si chiama DISTILLAZIONE: di antichissime origini, la distillazione era adottata per
l’uso di erbe aromatiche da egizi
e greci, e arrivata a noi solamente
nel medioevo grazie ai romani.
In Veneto, ma più in generale in
tutto il triveneto si hanno notizie
della distillazione di grappa già dal
1400, anche se non gli veniva attribuito questo nome, entrato poi in
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
300 gr di riso vialone nano
300 gr di finferli
300 gr macinato di faraona
2 scalogni,
1 spicchio d’aglio
Vino bianco
Brodo vegetale
Olio extravergine d’oliva
Burro, prezzemolo
Sale e pepe
PROCEDIMENTO
Prendete una casseruola e mettete dentro il macinato di faraona, aggiungete 1 scalogno tritato finemente, mezzo bicchiere di
vino bianco, una noce di burro,
un filo d’olio, sale e pepe e lasciate cuocere per 20 minuti circa. Nel frattempo lavate bene i
finferli , tagliateli a pezzettini e
metteteli nella pentola dove farete il risotto, aggiungete lo scalogno e un pezzettino di aglio
tritati finemente, mezzo bicchiere di vino bianco, prezzemolo,
una noce di burro, sale e pepe e
fate cuocere per 20 minuti circa.
Quando i sughi sono pronti, iniziate a fare il risotto aggiungendo il riso e a poco a poco il brodo vegetale e il macinato e fate
cuocere per circa 20- 25 minuti.
Ultimata la cottura date una
spolverata di grana, impiattate e
come decorazione, sui bordi dei
piatti metteteci una spolverata
di prezzemolo fresco.
Secondo
2 bicchieri d’acqua
Mezzo dado
Olio extravergine d’oliva
Una noce di burro
Sale e pepe
PROCEDIMENTO
Prendete una padella antiaderente e metteteci dentro i pezzi
di faraona aggiungete l’acqua,
il vino, il dado, gli scalogni e lo
spicchio d’aglio tritati finemente, la noce di burro, un filo d’olio
e un po’ di sale e pepe e mettete a cuocere a fuoco medio. Nel
frattempo pulite bene i porcini
e tagliateli a fettine grossolane.
Quando la faraona è quasi cotta, aggiungete i funghi porcini
e ultimate la cottura. Servire nei
piatti mettendo 2 pezzi di faraona e guarniteli con il sugo e funghi. Decorare i bordi dei piatti
con una spruzzata di prezzemolo fresco. E…
... buon appetito!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1 faraona da 1 kg
tagliata a pezzi
3 funghi porcini
2 scalogni
1 spicchio d’aglio
1 bicchiere di vino bianco
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distillazione, che hanno un forte
sentore di acetone, mentre con il
termine ”CODE” si identificano
gli alcoli alto bollenti, gli ultimi
sprigionati dal processo, dai profumi poco eleganti. Solamente il
MASTRO DISTILLATORE, mettendo in pratica tutta la sua capacità
e bravura, può decidere quando
“tagliare”, preservando il cuore
del distillato ottenuto, ovvero la
grappa di qualità.
Due sono i metodi oggi in uso per
la distillazione:
DISCONTINUO: quando la caldaia
è riempita di vinaccia ogni volta
che inizia la distillazione.
CONTINUO: quando l’immissione
di vinaccia nella caldaia avviene
senza interruzione.
Per finire ricordiamo poi che per ottenere una grappa di alta qualità,
le vinacce devono essere riscaldate
con il sistema a BAGNOMARIA: la
caldaia non viene riscaldata direttamente dal fuoco, ma immersa in
acqua, ed è quest’ultima a cedere
il calore alle vinacce. Con questo
sistema si ottengono temperature più stabili, (che permettono al
mastro distillatore una maggior
precisione per il taglio delle teste
e delle code) e il maggior tempo
impiegato garantisce al vapore di
arricchirsi di aromi e profumi.
Ciao e alla prossima
Faraona ai porcini
ANNUNCI ECONOMICI
p.27
LA RANA
Mensile di attualità, cultura ed
informazione
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Disponibile anche la versione
on-line: www.larananews.it
Direttore Responsabile:
Costantino Meo
Registrato presso il Tribunale
di Verona n. 1887 R.S. del 22/10/2010
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Collaboratori
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Dott. ssa Susie Baldi
Luigino Massagrandi
Daniela Bresciani
Il giornale è stato chiuso
il 10 ottobre 2014.
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