Numero 3 - Dicembre 2014 - Parrocchia di Codroipo

UNUS PANIS
UNUM CORPUS
bollettino
DELLA parrocchia DI
santa maria maggiore
IN codroipo
Anno XVII - n. 3
DICEMBRE
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Gli ultimi arrivati
nel presepe
Eccoci a Natale e al tempo di realizzare il
presepe.
L
a consuetudine di fare il presepe
ha un’origine antica, fatta risalire
a San Francesco d’Assisi nel Natale
del 1223. Secondo la testimonianza
di Tommaso da Celano la
preparazione fu particolarmente accurata:
«Si dispone la greppia, si porta il fieno,
sono menati il bue e l’asino. Si onora ivi
la semplicità, si esalta la povertà, si loda
l’umiltà e Greccio si trasforma quasi in una
nuova Betlemme».
In realtà il primo “presepe” era già stato
allestito nei vangeli di Matteo e di Luca che
disegnano, con poche sapienti pennellate,
l’icona misteriosa dell’ingresso di Gesù
nella storia umana. Racconti densi di
simboli che riassumono in sé tutto quello
che il Vangelo, passo dopo passo, rivelerà
della vita e della missione di quel piccolo
Bambino.
Alcuni anni fa il Papa Benedetto
fu protagonista di un piccolo caso
mediatico, quando scrisse nel suo libro
“L’infanzia di Gesù” che «la mangiatoia di
cui parlano i vangeli fa pensare agli animali,
perché è lì che essi si cibano. Ma il Vangelo
non parla in questo caso di animali».
Ci fu allora il panico: per disposizione
papale bisognava forse togliere il bue e
continua>
1EDITORIALE
Mons. Ivan Bettuzzi
gli ultimi arrivati nel presepe
bollettino
DELLA parrocchia DI
santa maria maggiore
IN codroipo
Anno XVII - n. 3
dicembre 2 0 1 4
Aut. trib. di Udine
6/06 del 1/3/2006
Riproduzione dei testi
solo con autorizzazione
6Suor Carla Sirch e suor Noemi Pascot
Carissima comunità
parrocchiale di Codroipo
7 I volontari del Centro di Ascolto
CENTRO DI ASCOLTO DELLA
CARITAS FORANIALE
8 IL SALUTO DI CODROIPO
A DON ILARIO
Direttore responsabile:
Fuccaro Maria Grazia
10 ACCOGLIENZA
DI DON DANIELE MORETTIN
Gruppo di redazione:
Bettuzzi Mons. Ivan
Comisso Italico
De Clara Luca
Forte Emanuele
Morettin don Daniele
Piciocchi Eros
Pilosio Gianfranco
Scaini Elena
Spagnolo Laura
12 don Daniele Morettin
Già due mesi!
Progetto grafico:
Lunazzi Giovanna
Scaini Elena
Impaginazione:
www.gio-lunazzi.com
Stampa:
Litografia Ponte, Talmassons
Si ringrazia:
Foto Michelotto, Codroipo
2
4 Luca De Clara
Una presenza che fa comunità
13 Campi estivi scout
14Simone Baldo
Essere ventenni
16 Carla Gramai, Sonia Munisso, Sonia Bertolini
Sui passi dei santi ...
Pellegrinaggio in Puglia
17 Celebrazioni liturgiche
nel tempo di Natale
18 SULLE ORME DI SAN PAOLO
Pellegrinaggio in Grecia
dal 14 al 21 marzo 2015
18eventi e appuntamenti
19anagrafe parrocchiale
20info
l’asino dalla grotta di Betlemme?
Si dovevano forse allontanare le greggi,
i cani dei pastori?
Come sempre, furono molti a parlare e pochi
a documentarsi.
Il papa ovviamente aveva ragione:
i vangeli non ci parlano direttamente di
animali, eppure la tradizione li ha collocati
progressivamente dentro l’icona evangelica.
Prima le pecore, per identificare i pastori,
poi gli animali di sostegno e infine loro,
il bue e l’asino, collocati in primo piano,
protagonisti indiscussi della scena
principale.
Perché proprio loro?
Perché in primo piano?
Solo coreografia per rendere più realistica la
scena?
Nulla di tutto questo e, in realtà, molto di più.
Saggiamente il papa continuava la sua
riflessione indicando come il bue e l’asino
avessero un rimando più lontano nel libro
del profeta Isaia, dove si legge:
«Il bue conosce il suo padrone e l’asino la
greppia del suo padrone: Israele non mi
conosce e il mio popolo non comprende»
(Is 1,3).
Bue e asino non sono quindi figure
decorative, bensì i testimoni che il profeta
interpella nel processo che Dio intenta
«contro il popolo che si è ribellato contro
di lui». Due figure simboliche, che la
tradizione ha voluto collocare nel
presepe per mettere in guardia chi vi
si affaccia dal grande rischio di non
riconoscere in Gesù il Figlio di Dio. Un
rischio antico che sottopone continuamente
il Mistero all’usura delle consuetudini e
delle tradizioni popolari.
Così per molti il presepe può diventare
semplice modellismo e l’annuncio
cristiano un mito fuori dal tempo. Una
recente indagine ha rilevato in Italia che il
77% si dice ancora credente in Dio ma, fra
questi, solo il 26% crede nella resurrezione
di Gesù dai morti... Vedete, si può fare
di Gesù un personaggio del presepe, un
saggio, un mito, un profeta... (Mt16,13-15)
e nel contempo non riconoscere in lui il Dio
che si è incarnato, è stato crocifisso ed è
risorto dai morti.
Chi guarda il presepe con attenzione (e qui
la tradizione orientale ci è maestra) riesce
a scorgere nei simboli della grotta, della
mangiatoia e delle bende il primo annuncio
della Pasqua, senza la quale quel Bambino
straordinario rimarrebbe un semplice e
marginale personaggio storico.
Il bue e l’asino diventano così il
richiamo alla fede che con grande facilità
rischiamo di smarrire. La loro collocazione
così prossima alla natività è il monito
ad un popolo che fa presto a diventare
miscredente. Popolo che conserva tradizioni
e allestisce simboli ma che fa presto a
smarrirne la radice e il significato.
La tradizione dice che san Francesco
allestì sì il presepe ma senza le
immagini di Maria, Giuseppe e Gesù
Bambino. Recentemente un teologo mi ha
fatto notare che san Francesco cominciò
a parlare agli uccelli non per amore della
natura ma perché nessuno ormai, sembrava
più disposto ad ascoltarlo e a credere a
quello che annunciava. Ho il sospetto, ma è
solo una mia supposizione, che similmente
in prossimità del Natale forse portò il bue
e l’asino accanto ad una greppia vuota
per metterci in guardia dal rischio sempre
presente di non riconoscere il volto del
Signore e non comprendere più nelle nostre
vite la parola del suo Vangelo.
Lasciamoci educare dalla Scrittura allora
e ogni Natale, accompagnato dai suoi
simboli, potrà continuare a mostrarci il
Volto dell’unico amore capace di cambiarci
la vita.
È questo che, di cuore, auguro a tutti voi.
Buon Natale.
Mons. Ivan Bettuzzi
3
Luca De Clara
Le suore a Codroipo
Con grande emozione la Parrocchia di Codroipo ha accolto il dono di una nuova Comunità Religiosa femminile. La Madre generale Sr. Ivana Bolzon le ha accompagnate, presentate e affidate alla
nostra Comunità. Innanzitutto saranno due: Sr. Carla Sirch e Sr. Noemi Pascot. I primi mesi del
2015 si aggiungerà un’ulteriore consacrata. Un dono tanto sperato quanto inaspettato quello delle
suore, in questi tempi in cui molte sono le comunità che chiudono per mancanza di vocazioni. Si
tratta delle Suore Rosarie, fondazione udinese che ha espresso il suo impegno in particolare a favore
delle giovani generazioni. Perciò il loro campo di apostolato sarà in modo particolare in mezzo ai
giovani. Non appena sarà agibile l’appartamento prenderanno la loro sede proprio all’interno del
nostro Oratorio.
Un grazie al Signore per aver ascoltato la nostra preghiera e un grazie alle superiore della Congregazione che hanno accettato il nostro invito. E noi codroipesi cerchiamo di accogliere questo dono
con gratitudine e generosità.
Udine, viale delle Ferriere, la casa delle “Rosarie”: una “cittadella del bene” circondata
dal traffico caotico del capoluogo. Ho preso
appuntamento con suor Carla Sirch qualche
giorno prima a Codroipo, poi con un sms ci
siamo scambiati la conferma. Arrivo in orario,
salgo pochi scalini e mi lascio inghiottire da
un placido mondo di corridoi lucidi e finestre
alte. I rumori dall’esterno giungono ovattati,
quasi avessero timore a penetrare qui dentro.
Ci sediamo nell’angolino appartato di una
stanza eccessivamente grande, quasi vuota.
Lei mi sorride, tranquilla, il tono di voce è morbido, accogliente. Io lo prendo come un segnale
d’inizio. E, sciolto un poco l’imbarazzo, attacco
con le domande.
4
A Codroipo arrivano le suore ma, prima che a
“svolgere dei servizi”, vengono per essere una
presenza, un segno… Ma chi sono le “Rosarie”,
suor Carla?
Siamo una congregazione religiosa nata qui in
Friuli agli inizi del Settecento, quando un gruppo di donne si raccolse attorno alla contessa
Emilia Freschi e, su mandato del Patriarca, dopo
aver acquistato alcuni edifici a Udine (in borgo Treppo), iniziò un’opera di evangelizzazione
delle bambine povere della città. La convinzione
al tempo era che se si fossero educate cristianamente le fanciulle, un domani anche le loro famiglie sarebbero riuscite cristiane. Ad occuparsi
delle derelitte, o delle nobili, o dei maschi, c’erano già altri ordini religiosi o istituti tradizionali, ma per le figlie del popolo non c’era nes-
suno. Il suo fu dunque un tentativo di costruire
un percorso di “emancipazione” femminile ante
litteram.
E il rosario, come entra in questa storia?
Il nome “Rosarianti”, e poi “Rosarie” venne in
modo molto spontaneo, da come cominciò ad
indicarle la gente comune: erano donne consacrate che educavano avendo come base appunto il rosario, inteso più che come la devota
ripetizione delle avemarie, come la meditazione
dei misteri della salvezza. La storia della nostra
congregazione non è tanto ricca di documenti
scritti o di figure particolarmente significative:
ancora nell’Ottocento le “Rosarie” erano un
gruppo sparso (una “pia unione”), identificabile
(vestivano l’abito delle vedove del tempo) ma
non particolarmente organizzato; ognuna aveva espresso “voti privati” e comunque insieme
vivevano come “suore”, come sorelle. È solo
all’inizio del ventesimo secolo che Dolores Bergagna, all’epoca madre superiora, comprese la
necessità di costituirsi in vero e proprio ordine.
Nel 1925 siamo diventate “Suore della Beata
Vergine Maria, Regina del Santissimo Rosario”,
congregazione poi approvata per decreto pontificio nel 1950. Il nostro apostolato è rivolto
essenzialmente all’educazione, alla promozione
dell’infanzia e della gioventù: ecco perché siamo
e siamo state presenti in scuole, convitti, collegi ed altre opere educative.
Ma quante siete in tutto? Quante sono oggi le
“Rosarie”?
In questo momento, in tutto il mondo, siamo
poco più di una settantina, una parte delle quali
anziane, che si sono spese per una vita come
educatrici e sono oggi accudite amorevolmente
nell’infermeria di questo edificio. Il nostro stile è quello della sobrietà: non andiamo a fare
grandi opere, crediamo che la quotidianità abbia
bisogno di gesti piccoli. In fondo per oltre due
secoli ciò che ha tenuto unite le nostre sorelle è
stato questo semplice operare giorno per giorno
accanto ai deboli e ai fragili. È una storia fatta
più di testimonianza che di grandi edificazioni: il nostro, in molti sensi, è stato un costruire
lento, ma costante e solido. L’impegno è sempre stato speso nell’edificare il Regno, più che
la casa.
E adesso venite a Codroipo…
Ci veniamo con lo stesso spirito: la nostra presenza a Codroipo non avrà il significato di realizzare un’opera o di servire ad una funzione…
Vorremo essere una presenza di riferimento per
il territorio foraniale: per le maestre delle scuole
dell’infanzia, per le giovani famiglie… Per noi
è una sfida importante, perché siamo state
chiamate a rinnovare il nostro modo di essere
presenti: è una piccola rivoluzione anche per
noi. Ci è stato chiesto di costruire insieme una
comunità e noi, dopo una lunga e condivisa riflessione, abbiamo maturato la convinzione che
per noi oggi sia necessario andare a ri-offrire al
territorio un carisma importante come quello
della vita religiosa femminile.
Che manca nel codroipese…
Non si finisce mai di costruire una comunità.
Il parroco ed il Consiglio pastorale non hanno
chiesto “venga una suora a dare una mano: per
la catechesi, per la distribuzione dell’eucarestia,
in ufficio”. Ci è stato chiesto di rappresentare
fisicamente la presenza di un carisma… Nel
raggio di quanti chilometri nel codroipese non
c’è una suora che cammina per la strada? Noi
però non verremo a sostituire nessuno, nè a
coprire un buco. Verremo, nell’impegno quotidiano, a ri-offrire il carisma della vita consacrata
femminile. In questo senso vogliamo essere un
segno, un segno di speranza e di apertura. Una
comunità ecclesiale bella, molto attiva come la
vostra non può essere monca, è una questione
di identità ecclesiale: tra i tanti fili che già ci
sono, di molti colori e fogge, noi veniamo ad aggiungere il nostro. La speranza (non l’urgenza!)
che ci possa essere anche un rimando vocazionale, per noi diventa un’ulteriore spinta all’agire
e all’affrontare la sfida di riposizionare il nostro
apostolato.
Da chi sarà composta la comunità codroipese?
Saremo in tre: oltre a me ci sarà suor Noemi
Pascot ed una giovane suora della quale non
conosco ancora il nome, che immaginiamo
possa venire dal continente sudamericano e
che arriverà verso gennaio-febbraio. Da diversi
anni, infatti, il noviziato della congregazione
l’abbiamo spostato canonicamente in Bolivia, a
Cochabamba, dove siamo molto attive. A fine
novembre, dunque, al nostro ingresso “ufficiale” nella comunità di Codroipo, saremo ancora
in due. Ma per poco.
Quali saranno gli spazi del vostro apostolato
a Codroipo e in forania, ovvero in quali settori della vita della comunità ecclesiale sarà più
frequente incontrarvi?
Pastorale, catechesi, giovani, ragazzi, scuole
dell’infanzia, centro di ascolto della Caritas…
tanto ci è stato chiesto! Ma in questi ambiti vogliamo entrare con discrezione, mettendoci “accanto” a chi già è impegnato. “Chiamate da Dio
ad essere educatrici” recita la nostra “regola”:
venendo a Codroipo sappiamo di esserci messe
in gioco come singole e come congregazione, e
come ogni volta nella nostra storia, siamo pronte ad offrire il nostro mattoncino per concorrere
all’opera di costruire la comunità.
L’attesa è tanta…
Sentiamo che ci sono grandi attese nei nostri
confronti e, sia pur con trepidazione da parte
segue>
5
I volontari del Centro di Ascolto
nostra, non le vogliamo deludere. Ma chi per
primo non vogliamo deludere è il Signore. E siccome abbiamo intuito che c’è un progetto di
Dio su “questa” Chiesa, abbiamo dato la nostra
disponibilità e vogliamo mettere in gioco il nostro “sì”.
Le domande sono finite, il tempo è volato. Suor
Carla mi fa uscire nel “chiostro” assolato e mi indica i vari rami che costituiscono l’albero della casa
delle “Rosarie”: il collegio per le studentesse superiori e universitarie, le strutture per l’accoglienza dei minori in difficoltà, l’ala dell’edificio per
le suore avanti con l’età, la scuola dell’infanzia.
La sensazione è quella di avere a che fare con
una foresta che cresce, che non fa rumore ed è ancorata su solide radici.Tra qualche settimana un
piccolo “pezzo” di questo mondo verrà ad abitare in mezzo a noi. Saremo capaci di accoglierlo
e riconoscerlo?
Carissima comunità parrocchiale di Codroipo,
si sta avvicinando il giorno in cui noi Suore Rosarie prenderemo stabile dimora presso i locali dell’oratorio. Preparare una casa
è concretizzare un progetto di vita pensato e sognato, è prendere coscienza dello spazio in cui raccogliersi e ospitare, è ripensare all’insieme delle persone e delle cose in cui poter rispecchiare la propria identità e la propria appartenenza. Le “cose”
sono e saranno quelle funzionali al servizio che ci è stato chiesto, cioè poter
esprimere una presenza religiosa al femminile nella linea evangelica del sale, del
lievito e della luce. Le persone sono quelle che formano una comunità di donne
consacrate nella varietà delle personali storie, vite e caratteri; per ora ci presentiamo in due: suor Carla Sirch e Suor Noemi Pascot. Ci è stato chiesto di porgere
un saluto a tutti i parrocchiani attraverso le pagine del Bollettino e volentieri
desideriamo raggiungere idealmente ogni singola casa, ogni singola persona per
far sentire innanzitutto il nostro grazie. La gratitudine, infatti, è il sentimento
dominante del nostro cuore: la nostra presenza è già discretamente innestata
nell’ordinarietà del cammino di catechismo e in diversi incontri di conoscenza
e di progettazione in alcuni settori della vita parrocchiale e foraniale, così, già
abbiamo potuto sperimentare la concretezza e la profondità di numerosi gesti e
atteggiamenti di accoglienza da parte di tanti. Sapersi attesi, desiderati è sempre
esperienza che fa bene e dice il bene su cui contare quando si condividono tratti
di vita insieme. La gratitudine va anche a quanti, silenziosamente o pubblicamente, hanno invocato il Signore perché in paese arrivassero le suore: siamo
certe che la preghiera sia stata la prima, vera ed efficace accoglienza. A Dio che
ha accolto la supplica di un’intera comunità chiediamo luce per sempre meglio
capire il disegno che ha su di noi e per noi. Il saluto che desideriamo esprimere è
fatto di tre semplici parole perché è nella semplicità che desideriamo presentarci.
Innanzitutto diciamo un bel CIAO! Lo rivolgiamo con la schiettezza e spontaneità tipica delle nuove generazioni e a queste
fondamentalmente lo rivolgiamo perché da loro ci sentiamo interpellate, perché già tantissimi volti di bambini, di ragazzi e
di giovani abbiamo incontrato e perché desideriamo essere presenza amichevole e vicina per ciascuno.
La seconda parola è BUONGIORNO.
Sì, questa sintetica formula augurale mattiniera che ha il gusto della novità ancora da compiersi, del principio che si dipana
nelle ore a venire e che ha i tratti del rispetto e di una reciprocità in cui si accompagna al termine un cenno del capo e uno
schiudersi di sorriso.È così che vorremmo presentarci: con rispetto e col sorriso per annunciare a tutti che il Vangelo è novità
perché, come dice Papa Francesco: “il nostro Dio è il Dio delle sorprese!”
Infine vorremmo dire MANDI.
Questa formula di saluto in lingua friulana svela le nostre radici: come Suore Rosarie siamo nate in terra friulana per essere
a servizio della Chiesa allora come ora e la nostra presenza al “Quadruvium” del Friuli ci ricorda che la vita religiosa può
essere un punto di incontro e di incrocio per tutti quei figli di Dio che il Signore ama nell’oggi della storia. Ma il mandi che
sottoscriviamo è anche tanto beneaugurante perché, come si esprimeva il poeta Donato nel 1500: “M’areccomandi a voo
per cent mil dijs” (Mi raccomando a voi per centomila giorni) ci fa sognare e progettare una casa per i futuri centomila giorni!
Con grande cordialità
6
Suor Carla Sirch e suor Noemi Pascot, Suore Rosarie
CENTRO
DI ASCOLTO
DELLA CARITAS
FORANIALE
Aggiornamento sulla situazione
di povertà nel nostro territorio
e proposte per poter rinforzare
la solidarietà
LA SITUAZIONE
Al 31. 10. 2014 si contano ancora circa 150
nuclei familiari registrati presso il Centro di
Ascolto.
Il dato, costante rispetto al rapporto dell’anno
precedente, potrebbe far pensare che la crisi
ha smesso di colpire nelle nostre zone. Non è
così, purtroppo.
Si deve infatti considerare che nel corso del
2014 sono state attivate 24 nuove schede a
fronte delle 22 archiviate. Tra queste ultime,
sono solo 3 i casi in cui il nucleo familiare
ha ritrovato la propria autonomia grazie a
un nuovo lavoro, mentre in tutti gli altri casi
si è trattato di una archiviazione per via del
trasferimento presso altre Caritas o altre
strutture.
Il problema ricorrente è proprio la perdita del
lavoro, la diminuzione delle ore lavorative, il
perdurare della disoccupazione o della cassa
integrazione/mobilità. Da ciò scaturiscono a
catena tutte le difficoltà nel sostenere spese
abitative, utenze, spese scolastiche, salute.
La fase di stallo per queste famiglie sta
trasformando una difficoltà economica che si
sperava fosse transitoria, in impoverimento
grave e il rischio, come rilevato anche
dall’osservatorio della Caritas Diocesana,
è quello di rendere “assistenziali” gli aiuti
economici o alimentari.
Spicca inoltre l’aumento della percentuale di
nuclei italiani, che sfiora il 60% del totale.
Si tratta in prevalenza di nuclei formati da una
o due persone, per lo più anziani o persone
sole. Tra il restante 40% si incontrano invece
circa 25 diverse nazionalità, in prevalenza
famiglie giovani con figli in età scolare.
RISPOSTE E INIZIATIVE
Si registra con favore che la comunità Foraniale
ha risposto con molta generosità agli appelli
lanciati per sostenere il Centro di Ascolto:
• si sono avuti nuovi ingressi tra i volontari,
e ciò permette di mantenere 3 stabili gruppi
di lavoro impegnati nelle attività di ascolto,
distribuzione, raccolta vestiario;
• per far fronte alla riduzione degli alimenti
ricevuti dalla Comunità Europea (da giugno a
oggi si è passati da ritiri di 2600 a 1800 kg/
mese), si è potuto sopperire con la generosità
di quanti hanno aderito alle collette alimentari
parrocchiali e nazionali; con il nuovo anno gli
aiuti Comunitari dovrebbero riprendere con
una riduzione del 15% circa;
• con molta dedizione
ORARI
e costante impegno, è
decisamente decollata l’attività Ascolto su appuntamento: martedi e
giovedi dalle 15.00 alle 18.00;
di raccolta e distribuzione di
Contatti:
indumenti usati, denominata
tel. 342 1545769; e-mail:
dalla Caritas Diocesana “Pan
[email protected];
e Gaban” e aperta a tutti.
Raccolta indumenti:
I proventi consentono di
presso ex canonica di Codroipo
soddisfare necessità e richieste
martedi dalle 15.00 alle 18.00
di carattere economico
Per donazioni è utilizzabile apposito
che pervengono al Centro
conto corrente presso BCC di Basiliano
di Ascolto Foraniale. Per
IBAN IT 39 W 08375 63750
poter mantenere l’iniziativa,
000000268762
apprezzabile anche dal punto
BIC ICRAITRRAFO
di vista sociale e per le sue
potenzialità di sviluppo, si
stanno cercando dei nuovi locali sfitti,
possibilmente in Codroipo. L’APPELLO è
URGENTE per scongiurare la chiusura;
• per il nuovo anno si sta preparando l’avvio
di due nuove attività, che avranno sede
presso la canonica di Pozzo. Si tratta di due
“laboratori”, uno di cucina e uno di sartoria,
che hanno lo scopo di impegnare nuovi
volontari e persone che risiedono nel territorio
foraniale, con lo scopo di creare in primo
luogo occasioni di incontro e aggregazione per
socializzare, condividere saperi ed esperienze
e poi per sviluppare assieme idee e reagire
all’inattività e alla sfiducia.
7
IL SALUTO DI CODROIPO
A DON ILARIO
Domenica 14 settembre alla
S. Messa delle ore 10.00 la Comunità
ha ringraziato e salutato il vicario
parrocchiale don Ilario Virgili che ci
lascia per assumere l’incarico di direttore
spirituale del seminario interdiocesano di
Udine. Vi proponiamo di seguito alcuni
stralci degli interventi di saluto che si
possono leggere integralmente sul sito
parrocchiale.
trasmettere a bambini, giovani e adulti,
tanto che bisognava chiudere le porte del
duomo durante il centro estivo perché
i decibel della nostra voce superavano
i limiti consentiti. Speriamo che questa
tua passione possa contagiare tutto il
seminario! […] Vogliamo ringraziarti per
questi splendidi quattro anni e il modo
migliore per farlo è augurarti ogni bene per
la tua nuova missione. […] Ti assicuriamo
la nostra vicinanza e il nostro sostegno
con la preghiera.
Mandi fradi!
Saluto dei giovani
Saluto di Maurizio Moretti,
direttore del CP
Carissimo don Ilario, quattro anni fa,
quando sei arrivato da noi, lo hai fatto
in punta di piedi, ma subito ti sei fatto
sentire, facendo del bar il tuo secondo
ufficio, offrendo a tutti caffè, sorrisi e
tanta disponibilità. Hai reso così l’oratorio
la casa di tutti. Negli anni, grazie al tuo
esempio, molti di noi si sono avvicinati
e riavvicinati alle attività parrocchiali.
Sei diventato un punto di riferimento
per noi giovani […] piano piano la tua
presenza si è fatta sentire anche nelle
comunità vicine, creando momenti di
preghiera che coinvolgevano i giovani
dell’intera forania. […] Cantare è sempre
stata la tua passione, che sei riuscito a
[...] Avvertiamo dentro di noi dei
sentimenti contrastanti. Da un lato il
senso di gioia e anche di orgoglio per
l’importante e delicato incarico che ti
è stato affidato. La tua preparazione, la
tua vocazione spirituale e quell’innata
capacità comunicativa e di accoglienza che
ti caratterizza e ti permette di metterti
subito in relazione con gli altri fanno di
te la persona giusta per l’incarico così
importante e stimolante affidatoti dal
vescovo. […] Dall’altro lato non possiamo
negare di essere molto dispiaciuti per
la tua partenza. La tua esperienza in
mezzo a noi è stata ricca e ha generato
risultati importanti nella nostra comunità
parrocchiale: innanzitutto insieme a don Ivan sei stato protagonista dell’inizio di
un percorso che piano piano sta ridisegnando il volto della nostra parrocchia, più
vicina ed integrata nella città, più priva di steccati al suo interno e verso l’esterno,
più accogliente e unita. Il grande e paziente lavoro fatto per e insieme ai giovani,
tante le iniziative, le proposte, gli incontri, le esperienze… l’ottimo lavoro svolto
con impegno e disponibilità a San Valeriano mettendo in relazione persone e realtà
diverse. […] ma è soprattutto con il tuo modo di essere e il tuo modo di fare, quel
tuo andare incontro alle persone con un sorriso accogliente che mette a proprio
agio che sei entrato nel cuore di tanti codroipesi...
Saluto di mons. Ivan Bettuzzi
[…] Mi riservo un saluto da parroco, anzi, da “monsignore”, come don Ilario mi
ha sempre chiamato scherzosamente in questi anni […] Da parroco, allora, voglio
dire grazie a don Ilario per l’intensità e la qualità del suo ministero. Da subito
gli è stato chiesto di esprimere un servizio pieno che materialmente non aveva
avuto ancora il tempo di maturare. C’era da prendere in mano l’oratorio, rinforzare
la formazione degli educatori, ricucire rapporti con le istituzioni, rianimare la
comunità di San Valeriano[…] di fronte a tutto questo Ilario si è rimboccato le
maniche e facendo squadra con tante persone, ha messo mano ad un cantiere
che ha impastato insieme spiritualità, liturgia, pedagogia, falegnameria, edilizia…
e il grande lavoro di questi quattro anni non ha risposto né ad un bisogno di
protagonismo né di realizzazione di passioni personali. Ho potuto constatare in
lui tre grandi scelte di fondo: un amore sincero per il Vangelo e per la Chiesa e un
profondo rispetto per le persone, a cominciare da quelle più fragili e umili. […]
Don Ilario ha lavorato molto dunque ma mai da solo, sempre in comunione piena
innanzitutto tra noi sacerdoti, fondata sul rispetto, nella diversità dei ruoli ma
nell’unità del ministero e sulla preghiera comune. [...] Ora, caro Ilario, parti. Da
credenti ti affidiamo al Signore con le parole di un’antica benedizione:
Il Signore Gesù Cristo
sia accanto a te per proteggerti.
Sia dinnanzi a te per guidarti,
sia sempre dietro a te per difenderti.
Rivolga a te il suo sguardo, Ilario,
ti assista e ti benedica.
ACCOGLIENZA DI
DON DANIELE MORETTIN
Domenica 5 Ottobre alla S. Messa delle
ore 19.00 la Comunità ha dato il benvenuto
al nuovo vicario parrocchiale, don Daniele
Morettin, originario di Beivars (Udine)
e consacrato presbitero dall’arcivescovo mons.
Mazzocato lo scorso 1 giugno.
Di seguito l’intervento di saluto dei giovani
della parrocchia di Codroipo.
Carissimo
don Daniele,
benvenuto!
A nome di tutti
i giovani della
parrocchia di
Codroipo ci fa
piacere dirti
che siamo
sinceramente
contenti di
accoglierti
tra noi. Avrai
sicuramente
sentito parlare dei giovani di questa
comunità… siamo intelligenti, belli, simpatici e
preparati…beh, è tutto vero! Ah, dimenticavo,
come puoi notare siamo anche molto modesti!
A parte gli scherzi siamo desiderosi di un
incontro profondo con la Parola di Dio, e
poterlo fare guidati da un giovane come te che
ha già fatto una scelta di vita importante è un
regalo meraviglioso!
Se non te l’avessero detto, l’incontro
con il Signore a Codroipo può avvenire in
tante maniere, a partire dal catechismo e
dall’Eucarestia domenicale, punto di partenza
per rinnovare le energie che spenderemo
assieme nel centro estivo, nei gruppi di
preghiera, nei gruppi dei giovani, nei campeggi
e soprattutto nel bar a scambiare quattro
chiacchiere con caffè e pasticcini. Ma non
spaventarti! Nonostante le prove siano molte
10
puoi contare su dei compagni di squadra
disponibili ad aiutarti con quello che fino ad
oggi abbiamo imparato, ma anche disposti
a crescere giorno dopo giorno grazie al tuo
esempio e alla tua preghiera.
Noi siamo pronti a diventare tuoi amici, se
controlli le notifiche su facebook vedrai che
ti abbiamo già mandato la richiesta…e se hai
bisogno di una pausa al bar ci trovi sempre!
Benvenuto don Daniele!
Il discorso di benvenuto dei rappresentanti
della Pastorale Giovanile Foraniale
Caro don Daniele,
quello di oggi non è un semplice BENVENUTO
ma per molti è una nuova partenza, in
primis per te che giungi per la prima volta
a Codroipo. Il tuo arrivo è fonte di gioia per
tutti, in particolare per noi giovani, ai quali
il Signore ha concesso la grazia di un’altra
guida giovane. Sei il sacerdote più giovane
della forania e tra i più giovani in diocesi, per
questo motivo penso che la tua collaborazione
in Pastorale Giovanile sia una ventata d’aria
fresca che darà nuova linfa alle nostre attività,
alle nostre iniziative, alle nostre idee, alla
nostra fede.
Il tuo impegno non si soffermerà soltanto alla
Parrocchia di Codroipo, che certamente saprà
come tenerti impegnato, ma spazierà anche
nel mondo della Pastorale Giovanile di tutta
la forania e penso sia solo questione di tempo
che ben presto sarai non solo guida e maestro,
ma diverrai AMICO, FRATELLO di ciascuno
di noi, questo forse è l’impegno più grande,
poiché la forania è grande e noi giovani siamo
in molti.
Con l’augurio che ciò avvenga il prima
possibile e che il nostro sia un cammino
ricco d’esperienze piacevoli, a nome mio,
di Michela, di tutta l’equipe di Pastorale
giovanile e di tutti i giovani della forania che
ho il piacere di rappresentare, ti do il nostro
calorosissimo benvenuto qui a Codroipo.
Ben arrivato tra noi.
Il discorso di benvenuto di Mons. Ivan Bettuzzi
La Comunità Cristiana di Santa Maria Maggiore
in Codroipo, dà oggi il benvenuto a don Daniele
Morettin, nominato dall’Arcivescovo nuovo
vicario parrocchiale di Codroipo con decreto del
18 settembre 2014. Dopo solo due settimane
viene coperto il ruolo lasciato vacante da
don Ilario Virgili, trasferito, il 21 settembre,
al delicato incarico di Guida Spirituale del
Seminario Maggiore di Udine. A lui va ancora
una volta il nostro ricordo riconoscente per
le tante energie profuse per il bene di questa
Comunità.
Don Daniele viene da Beivars, da dove è
cominciato il suo impegno al servizio della
Chiesa che si è allargato successivamente alla
grande zona pastorale di Udine Est.
La sua formazione ha seguito un percorso
originale e concreto: un diploma tecnico,
un’esperienza lavorativa come elettricista
(cosa che subito mi ha entusiasmato,
considerato che per me affrontare un
contatore è più complesso che un trattato
sulla SS. Trinità), poi un corso e un’altra
esperienza lavorativa come panettiere, in
particolare come pasticciere (cosa che ha
subito entusiasmato i giovani che si apriranno
volentieri a questa nuova frontiera della
spiritualità!), fra le sue esperienze anche
un’attenzione particolare ai sofferenti con
l’originale strumento terapeutico del clown
di corsia. E dai primi incontri mi pare di
comprendere che don Daniele userà spesso
con noi la terapia del sorriso, espressione
che da subito ci ha fatto sentire la sua
presenza come una benedizione. Poi la
formazione teologica e il 1 Giugno scorso la
consacrazione sacerdotale.
Don Daniele entra a far parte di una comunità
molto grande – è la parrocchia più numerosa
della diocesi – e anche molto complessa. Una
delle sue caratteristiche è il grande numero
di relazioni che, soprattutto in Oratorio,
occupano la massima parte della giornata
di un sacerdote. Sono circa settecento i
bambini-ragazzi e giovani che attraversano
settimanalmente l’Oratorio e alle loro spalle
ci sono altrettante famiglie, poi ci sono
gli anziani, le persone in difficoltà e un
grande numero di situazioni che ogni giorno
interpellano la nostra comunità cristiana.
Spesso, anche avendo lavorato sodo per tutta
la giornata, ci si sente come dice il Vangelo
“servi inutili” ma anche servi insufficienti
per riuscire a coprire tante necessità. Anche
per questo in questi anni abbiamo iniziato
un cammino di riscoperta del profilo di una
comunità cristiana che non è un club che
si riconosce attorno ad un prete ma molto
di più: un soggetto in cui ogni battezzato
è chiamato a fare la sua parte. Così la fatica
più grande, caro don Daniele, sarà quella di
imparare a scegliere quello che è bene fare e
quello che, invece, è giusto e doveroso che
siano altri a farlo. Così soltanto può crescere
e maturare una Chiesa che starà in piedi e
riuscirà a camminare anche quando il Vescovo
ci dovesse chiamare ad una nuova obbedienza.
E per fortuna,
come già ti sei
accorto nelle
visite che hanno
preparato il
tuo arrivo, qui
troverai davvero
tante belle
persone che
hanno fatto una
scelta cristiana
convinta e la
stanno portando
avanti con
coerenza e
autentico senso
di servizio. Così ti capiterà spesso di essere
stanco ma anche felice di poter servire questa
porzione del popolo di Dio.
Queste sono le rose. Poi ci sono anche le
spine ma di queste ti accorgerai da solo.
Alla nostra comunità dico che è una rarità e
un privilegio ottenere un altro prete giovane.
Ma è anche una grande responsabilità: i
primi anni di sacerdozio sono preziosi per
formare l’identità ed il profilo di un sacerdote.
Quindi a tutti l’impegno della preghiera e la
raccomandazione di avere cura di don Daniele
come di un figlio o di un fratello a cui si vuole
bene.
Benvenuto, don Daniele, siamo contenti che
tu sia qui fra noi!
... e che il Signore benedica il tuo ministero.
11
don Daniele Morettin
Già due mesi!
Sono già passati più di due mesi
dall’accoglienza solenne del 5 ottobre
nella comunità di Codroipo. Quando
ci penso subito mi sorge questa
esclamazione: «Caspita, come vola il
tempo!».
Quanti sentimenti e pensieri mi sorgono
nella mente e nel cuore.
Mi sembra ieri di essere stato accolto nella
nostra comunità di Codroipo. Ricordo
molto bene l’emozione prima dell’entrata
in Duomo e la bella, forte sensazione dopo
aver invocato lo
Spirito Santo durante
la processione di
ingresso e con
l’accompagnamento
delle soavi voci del
coro. La S. Messa del 5
ottobre è stata proprio
una celebrazione coi
fiocchi, l’ho vissuta
molto bene, ho pregato
intensamente e mi
sono subito sentito
a mio agio e di casa.
Bello! Immaginavo che
l’emozione, il sentirmi
osservato e analizzato,
come giustamente si
fa, mi avrebbe messo in agitazione con la
conseguenza di non essere sciolto e libero,
invece lo Spirito Santo mi ha letteralmente
liberato dalla paura, infondendomi la
Sua forza per celebrare in modo pieno il
rendimento di grazie al Signore insieme al
popolo di Dio radunato.
Se da una lato mi sembra ieri il giorno
dell’accoglienza, dall’altro lato mi sembra
di essere tra voi da molto tempo. Mi sono
sentito subito accolto e catturato nelle
molteplici sfaccettature della comunità.
È vero ci vuole ancora tanto tempo per
conoscere tutta la realtà, per inserirmi
completamente nelle mille attività, ma sento
12
una spinta naturale a lasciarmi coinvolgere e
a dare il mio contributo per crescere insieme
verso il Signore. Tanti collaboratori, tanti
volontari, tanti ragazzi, tanti bambini che
animano l’Oratorio mi stimolano nel ricercare
Cristo, nel radicare la vita in Lui e essere,
a immagine di Gesù, un buon pastore.
Speriamo di essere un pastore secondo
il cuore di Gesù e di crescere in questo,
certamente col vostro aiuto sarà possibile.
Dal cuore emergono tanti grazie. Il primo
grazie è al Signore, per la chiamata al
sacerdozio, per il percorso che mi sta
proponendo, per le tante persone incontrate
e che incontrerò e per essere qui in mezzo
a voi. Grazie all’Arcivescovo che ha
concretizzato il mio essere, stare in mezzo a
voi, per la fiducia e la responsabilità datami
nel mandarmi in una realtà così piena come
la vostra. A don/mons Ivan va un grazie di
cuore, per l’accoglienza serena e fiduciosa,
per la fraternità che stiamo vivendo e anche
l’amicizia. Il lavoro non manca, non manca
nemmeno la serenità e il ridere, un grazie al
confratello per le risate che accompagnano
l’avventura codroipese. Grazie alla comunità
di Marano Lagunare che in questi anni mi ha
fatto crescere a livello personale e senza la
quale non sarei quello che sono ora. A don
Ilario, un carissimo confratello, mi sento
di dire grazie per il bene fatto in mezzo a
voi, per le piste tracciate, per il confronto
di questo periodo, per l’amicizia che ci
lega. Sono convinto che don Ilario non è
sostituibile, come ogni persona, e ciò mi fa
davvero piacere, certamente non sono alla
sua altezza e non ho la sua esperienza, allo
stesso tempo mi accompagna la certezza
che il Signore ci ha chiamati in mezzo a voi
a donarci e donare l’amore che Dio riversa
copiosamente in noi. È bello non essere
gelosi e creare una fraternità sacerdotale
basata sul rapporto con Cristo, proprio
come si sta realizzando. Un grazie a tutta la
comunità, a ognuno di voi per l’accoglienza,
l’aiuto, il sostegno, la collaborazione, il
farmi sentire a casa che c’è stata, che c’è e
che ci sarà. Grazie!
Cumò vonde, vi saluto con la Parola di Dio
che mi accompagna e mandi. «La mia gioia
sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11)
Notizie dal gruppo scout
Nelle attività scout il campo è il momento più atteso ed entusiasmante, oltre ad
essere il coronamento del lavoro che ragazzi e ragazze e capi hanno svolto durante
tutto l’anno.
Sono state diverse le esperienze vissute dagli
scout del gruppo di Codroipo, dalle Vacanze
di Branco dei lupetti alla Route del Clan,
dal Campo di Reparto al campo famiglie del
COGE.
Il branco Sorgenti Gaie, con i suoi 26 lupetti
e lupette dagli 8 ai 12 anni si è recato
a Cesclans di Cavazzo Carnico presso il
villaggio scout “Cuel dal Nibli” dove, fra
giostre cavalleresche e balli, ha dovuto salvare
il matrimonio di Lady Isabeau e messer
Etienne dalle macchinazioni del perfido
Impronunciabile.
Il campo del Reparto Croce del Sud, composto
dai ragazzi di età compresa tra i 12 e i
16 anni, si è tenuto a Forni di Sotto, una
esperienza particolare poiché l’evento è
stato condiviso con il reparto del gruppo
Cormor. Per dodici giorni i ragazzi si sono
visti protagonisti degli Hunger Games e, tra
sfide e sopravvivenza, hanno avuto modo
di riflettere sulle condizioni di oppressione
dell’età contemporanea e sulla difficoltà di
mantenere saldi i propri valori
in condizioni estreme. Anche
se le condizioni climatiche
sono state avverse, la pioggia
battente non ha impedito di
vivere immersi nella natura e
di crescere nella condivisione.
Per i ragazzi del Clan “la
Sorgente” il 2014 è stato
l’anno della Route Nazionale,
un evento che ha coinvolto
tutti gli scout d’Italia di età
compresa tra i 17 e i 20 anni,
assieme ai loro Capi. Con i
ragazzi dei Clan di Cormor,
Roma 95 e Montegiorgio
1 hanno affrontato
lunghe camminate tra gli
splendidi paesaggi offerti
dagli appennini al confine
tra Lazio e Abruzzo e, tra le vie di Roma,
hanno incontrato diverse realtà di servizio,
giungendo fino in Parlamento, accompagnati
dall’Onorevole Giorgio Zanin. A conclusione
dell’evento i ragazzi di Codroipo sono arrivati
al parco di San Rossore, vicino a Pisa. Qui,
assieme ad altri trentamila scout, hanno
potuto partecipare a numerosi laboratori
e alla stesura della Carta del Coraggio, un
documento che racchiude proposte per le
autorità e impegni che i ragazzi hanno deciso
di assumersi e di portare a compimento sui
propri territori di provenienza.
Per la seconda volta, dopo il campo del
trentennale, le famiglie del Comitato Genitori
(il nostro “famoso” COGE”) si sono ritrovate
per passare un fine settimana ad Ampezzo
in stile scout con tende, camminate (sotto la
pioggia), momenti di riflessione e preghiera
(sotto le stelle). Un bel momento per
adulti che hanno trovato una dimensione
ideale per incontrarsi nel confronto e nella
condivisione.
13
Simone Baldo
Giubileo della Chiesa di San Veleriano
Vent’anni… un’età piuttosto strana! Essere giovani in fondo non è poi così facile...
significa non essere più dei bambini, ma avere ancora bisogno di tanto affettuoso
sostegno… significa doversi assumere delle responsabilità, anche se il mondo degli
adulti sul quale ci si affaccia presenta spesso delle difficoltà che stancano subito il
cuore…
Si rischia così di spegnere quella fiamma
di amore vivo che è l’unica luce capace
di dissipare la nebbia in una società così
confusa, come ci ha ricordato il nostro
Arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato nella
mattinata di sabato 20 settembre 2014,
quando davanti all’assemblea di tutti gli
operatori pastorali della Forania, riunitasi
nell’ultimata chiesa di San Valeriano,
ha presentato la sua lettera sulla Carità
per l’anno 2014/2015. Una sintesi che
ha fatto riflettere molto, soprattutto sui
grandi cambiamenti che hanno segnato i
festeggiamenti del ventennale della chiesa
succursale di piazzale Gemona, che per il
secondo anno consecutivo ha visto i suoi
spazi gremirsi di tante persone.
Questa volta, più che il desiderio di un
classico festeggiamento, era palpabile
nell’aria un certo bisogno di stringersi
in comunità e di scambiare le proprie
sensazioni e attese. I passaggi decisivi
della vita sono sempre carichi di forti
emozioni, che vengono raccolte con un
grande respiro prima di chiudere gli occhi e
muovere il primo passo verso il futuro che
si distingue sempre per il tratto somatico
dell’incertezza. Per affrontarlo al meglio,
non c’è esercizio migliore di pensare a se
stessi come la terza dimensione di quelle
meravigliose icone degli altari laterali che
14
l’artista Paolo Orlando ha realizzato ed
esposto nella serata di giovedì 18. Con
l’accompagnamento musicale di Daniele
Parussini e Francesco Fabris, le pale,
raffiguranti Gesù buon pastore e il concilio
convocato dal vescovo Valeriano ad
Aquileia nel 381, sono state benedette da
mons. Ivan e presentate alla comunità; con
l’arrivo quasi simultaneo da Ortisei, in val
Gardena, della statua del santo aquileiese,
il corredo artistico della chiesa è giunto
al suo compimento. Si tratta di opere
dall’inestimabile valore spirituale, intrise
di fede e di mistero, che comunicano tutta
l’indicibile gioia di chi ha saputo fidarsi.
Questa è l’unica scelta possibile per
diventare davvero grandi. Dal momento
in cui ci si fida di qualcun altro, tutto
diventa possibile: un proverbio africano
insegna che se da soli si arriva per primi,
insieme si va più lontano. Allora anche lo
sguardo diventa più pulito e si cominciano
a valorizzare i grandi tesori della nostra
parrocchia: i sacerdoti, preziose guide
sulle vie di una vita buona; le famiglie,
molte delle quali hanno festeggiato i
loro lustri matrimoniali proprio a San
Valeriano; i giovani, che hanno onorato
la memoria del nostro caro Matteo Cerioli
con diversi tornei sportivi all’insegna della
convivialità e del divertimento; i volontari
adulti, come quelli che hanno prestato il
loro servizio nei preparativi e durante i
festeggiamenti. Senza dimenticare tante
altre belle realtà: la compagnia teatrale
Agnul di Spere, che nella serata di venerdì
19 ha inscenato lo spettacolo Come ch’a
fasin i fruts; i cantori dei cori A.N.A., di
San Valeriano e di San Martino, che hanno
accompagnato le celebrazioni eucaristiche,
in particolare quella di domenica sera,
presieduta dall’Arcivescovo e conclusasi
con la processione con la statua del santo
lungo le vie del quartiere, accompagnata
dalla Banda Cittadina di Buja, prima del
concerto conclusivo della Scuola di Musica
di Codroipo, intitolato A Kind of Music
– Queen e non solo. Si ringraziano con
cuore sincero tutti i partners, le iniziative,
gli stand e i gazebi che erano presenti: il
gruppo A.N.A di Codroipo; il comitato
San Valeriano; l’associazione PEEP San
Valeriano; FIAB Codroipo Amici del Pedale,
che ha organizzato la pedalata del sabato
pomeriggio; gli artisti Luigina Travain,
Pietro Fontanini, Antonio Fontanini e Luigi
Deganutti, che hanno allestito le loro
opere nella cripta della chiesa; la Bancarella
del Libro e la Bancarella delle Torte; i
vari gruppi di solidarietà: Il Mosaico, La
Pannocchia, il Centro di Aiuto alla Vita,
A.F.D.S, A.D.M.O., la Caritas parrocchiale e
il centro di ascolto; il Gruppo Missionario;
Equazione – commercio equo e solidale; i
Dancemania – non solo 80 e i Musikioscho
di Bertiolo, che hanno intrattenuto
musicalmente rispettivamente la serata di
sabato e il pranzo di domenica; il Pozzo di
San Patrizio, il gruppo Scout di Codroipo,
il Mago Lenard e l’agriturismo al Casale,
che con le loro iniziative hanno allietato la
domenica pomeriggio dei più piccoli.
A tutti un caro ringraziamento, non solo
per le attività svolte, ma soprattutto per
la passione e la generosità profuse: la
Carità diventi il nostro stile, perché «chi
vuol essere grande tra voi si farà vostro
servitore, e chi vuole essere il primo tra voi
sarà il servo di tutti» (Mc 10, 43-44).
Chiesa di S. Valeriano
Statua di S. Valeriano Vescovo
realizzata dall’artista
Konrad Moroder di Ortisei
(dono di due famiglie)
Chiesa di S. Valeriano
Icona di S. Valeriano al
Concilio di Aquileia.
Realizzata dal maestro
Paolo Orlando di Monfalcone
(dono di una famiglia).
15
Carla Gramai
Sonia Munisso
Sonia Bertolini
Sui passi dei santi ...
Pellegrinaggio in Puglia
Celebrazioni liturgiche nel tempo di Natale
DAL 15 AL 23 DICEMBRE 2014 Dal 21 al 25 Ottobre scorso un gruppo di cinquanta codroipesi, accompagnato da mons.
Ivan, si è recato in Puglia, a San Giovanni Rotondo, per ammirare i mosaici della Cripta
della Basilica di San Pio da Pietrelcina. Sulle immagini di quelle pareti avevamo già
meditato durante gli Esercizi Spirituali della comunità del Marzo scorso, grazie all’esperta
guida Sara Staffuzza.Una sua consorella, membro dell’equipe teologica di padre Marco
Rupnik, autore del mosaico, ci ha accompagnati in uno splendido itinerario spirituale,
favorito dal clima di raccoglimento, avendo avuto il privilegio di poterlo vivere dopo l’orario
di chiusura della Basilica. Qui di seguito alcune considerazioni di chi vi ha preso parte.
ore 19.00 ����������� Novena del S. Natale e
canto del “Missus est”
La novena è cantata nei giorni feriali in duomo.
La S. Messa feriale delle 18.00 in duomo è sospesa.
Le intenzioni saranno applicate a San Valeriano dove la
S.Messa durante la novena sarà celebrata alle 18.00.
LUNEDÌ 22 DICEMBRE
ore16.30 �������������� Confessione per i bambini e i ragazzi
MARTEDÌ 23 DICEMBRE
9.00-12.00 ���������� Confessioni individuali
Siamo partiti per il pellegrinaggio a
S. Giovanni Rotondo dopo un percorso di
esercizi spirituali tenuto lo scorso marzo
dalla teologa Sara Staffuzza, durante i quali
ci sono stati presentati alcuni dei mosaici
della cripta di S. Pio da Pietrelcina. Anche chi
è partito un po’ scettico per alcune scelte
architettoniche, dopo la spiegazione dei
mosaici che adornano il percorso a spirale
che conduce alla cripta (tenuta dalla religiosa
Natascia del Centro Aletti) ha compreso le
sofferenze fisiche e spirituali vissute dal Santo
e le scelte artistiche fatte per rappresentarle.
A conclusione, entrati nella cripta, il silenzio
ci ha avvolti nello splendore di luce e santità,
e ci ha pervaso da un’enorme emozione
interiore: ecco davanti a noi le spoglie del
Santo custodite nella colonna che rappresenta
Cristo, a cui costantemente si affidava, e di fronte alle quali abbiamo potuto celebrare
l’Eucarestia. Ci siamo recati in quei luoghi carichi di sofferenze, preghiere, invocazioni,
ringraziamenti nostri e delle persone che a noi si erano rivolte affidandoceli.
Visitando questi luoghi santi, ricchi di segni di fede antica e recente, abbiamo provato
l’amore che Dio ha per noi e i nostri cuori hanno vissuto, e continuano a vivere, una gioia
e una pace anche per la bellezza della natura che li circonda, caratterizzata da viti ed ulivi
secolari, simboli biblici che, mentre li attraversavamo, li ritrovavamo cantati nei salmi.
Con il passare dei giorni il gruppo si è contraddistinto per sintonia, aiuto e tenerezza
reciproci nelle difficoltà e nei momenti di condivisione, creando nuove amicizie e
consolidando quelle già esistenti, tanto da desiderare di aprire agli altri il proprio cuore e
condividere le proprie emozioni.
A conclusione del nostro pellegrinaggio, con la visita alla Santa Casa di Nazareth custodita a
Loreto dove è riportata l’iscrizione “Hic verbum caro factum est”, qui il verbo si è fatto carne
(presente solo qui e a Nazareth, presso la basilica dell’Annunciazione), tutti noi abbiamo
percepito una vibrazione ed un profondo coinvolgimento.
16
ore 19.00������������ Novena e celebrazione
comunitaria della
Confessione
MERCOLEDÌ 24 DICEMBRE ore 09.00-12.00���� Confessioni individuali
ore 15.00-18.00���� Confessioni individuali
ore 17.00�������������� S. Messa della vigilia a Rosa Mistica
ore 18.00�������������� S. Messa della vigilia in Duomo
“Messa del pane”
ore 21.30�������������� S. Messa della notte a San Valeriano
ore 23.30�������������� Liturgia dell’attesa (Madins)
ore 24.00�������������� S. Messa della notte in duomo
VENERDÌ 26 DICEMBRE
Santo Stefano
ore 08.00�������������� S. Messa in duomo
ore 10.30�������������� S. Messa in duomo
ore 11.15�������������� S. Messa a San Valeriano
ore 18.00�������������� S. Messa in duomo
MERCOLEDÌ 31 DICEMBRE
ore 17.00�������������� S. Messa vigiliare solo a Rosa Mistica
ore 18.00 ������������� Liturgia di Ringraziamento e canto
del “Te Deum”
GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2015
Maria SS.ma Madre di Dio
Giornata mondiale della Pace
SS. Messe con orario festivo
LUNEDÌ 5 GENNAIO
ore 15.00������������ Benedizione dell’acqua del
sale e della frutta secondo
il rito aquileiese e S. Messa
Ognuno porti sale e frutta per la benedizione e un
contenitore per portare a casa l’acqua benedetta.
MARTEDÌ 6 GENNAIO
Epifania del Signore
SS. Messe con orario festivo
ore 16.30������������ Benedizione dei bambini
GIOVEDÌ 25 DICEMBRE S. Natale
Premiazione concorso presepi
ore 08.00�������������� S. Messa dell’aurora in duomo
ore 09.15�������������� S. Messa dell’aurora a San Valeriano
ore 10.00�������������� S. Messa del giorno in duomo
ore 11.15�������������� S. Messa del giorno a San Valeriano
ore 11.30�������������� S. Messa del giorno in duomo
ore 18.00�������������� S. Messa vespertina in duomo
DOMENICA 11 GENNAIO
Battesimo del Signore
ore 11.30�������������� celebrazione comunitaria
del Battesimo
17
Sulle orme di San Paolo
EVENTI E APPUNTAMENTI
Pellegrinaggio in Grecia dal 14 al 21 marzo 2015
Ogni anno la nostra Parrocchia in primavera organizza un’esperienza “fuori porta”. Si tratta di un’occasione di approfondimento sia spirituale che culturale, non di una “vacanza
mascherata” ma di un itinerario di preghiera, documentazione e riflessione, prima e durante l’esperienza. Dopo Roma,
Torino, Lourdes, Terra Santa, Polonia e Puglia per il 2015 abbiamo individuato come meta la Grecia tenendo come mappa il percorso di San Paolo. Ecco il programma.
Partiremo da Codroipo alla volta di Ancona dove saliremo
sul traghetto che ci porterà in Grecia.
Le mete che toccheremo:
• Igoumenitsa – Kalambaka | Visita dei monasteri
delle Meteore. Scrigni preziosi di arte bizantina, conservano affreschi, icone, manoscritti su pergamena e antichi
vangeli...
• Kalambaka - Salonicco (Tessalonica) | Visita alle
chiese bizantine di San Demetrio con la cripta e Santa Sofia
e i preziosi mosaici.
• Salonicco - Filippi - Kavala | Regione di Macedonia:
San Paolo sbarcò a Kavala e visitò Filippi nel 49 d.C. da qui
iniziò la sua missione in Europa. Visita al sito archeologico,
all’Agorà, al Foro Romano, alle Terme e alla Palestra, dove
fu eretta una chiesa dedicata all’Apostolo Paolo, alla Cattedrale di Filippi. Kavala: porto del Nord della Grecia. Punto
di sbarco di S. Paolo sulla via per Filippi.
• Atene - Corinto | Visita della Corinto Antica. Visita
di Atene: l’Acropoli con il Partenone, i Propilei, il Tempio
di Athena Nike, l’Eretteo e il Tempio di Dionisio. Visita alla
Piazza Sintagma; l’esterno del Palazzo Reale; il Tempio di
Giove e lo Stadio Panathinaiko, dove si svolsero i primi
giochi olimpici moderni; piazza Omonia; l’Accademia; la
Biblioteca e l’Università, l’Agorà e l’Acropoli.
• Argolide - Micene - Patrasso | Argolide. Visita guidata del teatro dell’Epidauro, Nauplia, prima capitale della Grecia moderna, poi Micene. Visita del Tesoro di Atreo,
dell’Acropoli, della Porta dei Leoni e delle famose tombe
reali. Visita a Patrasso.
Informazioni in Parrocchia,
anche via mail [email protected]
Pre-iscrizioni entro il 16 Gennaio 2015.
Campo invernale
Si terrà a Piani di Luzza dal 27 al 30 Dicembre 2014.
È rivolto a ragazzi, giovani e bambini con famiglia.
Rassegna corale in memoria di mons. Pietro Biasatti
Si terrà a Galleriano sabato 27 Dicembre 2014, alle 20.30.
Settimana teologica foraniale
Si terrà dal 20 al 23 Gennaio 2015.
Tema: «Le nuove frontiere dell’etica».
Giornata del malato
Sabato 7 Febbraio 2015, ore 15.30
Casa di Riposo: S. Messa e unzione degli infermi.
Domenica 8 Febbraio 2015, ore 15.30
Duomo: Vespro e unzione degli infermi.
Venerdì 6 febbraio 2015, ore 18.00 - Sala Consiliare
Tavola rotonda, tema: “La prevenzione”.
Corso foraniale per fidanzati
Inizierà venerdì 13 febbraio 2015.
Iscrizioni on line su www.parrocchiacodroipo.it
Gita-pellegrinaggio per i ministranti, gruppi del Vangelo e il
Piccolo Coro del Duomo
Si terrà nei giorni di sospensione dell’attività scolastica, dal 15 al
17 Febbraio 2015.
Esercizi Spirituali della Comunità
Si terranno dal 2 al 6 Marzo 2015. Saranno predicati da p. Giorgio
Scatto, priore Comunità di Marango.
Durante la settimana saranno sospese tutte le attività parrocchiali.
Pellegrinaggio parrocchiale in Grecia sulle orme di S. Paolo
Si terrà dal 14 al 21 Marzo 2015. Iscrizioni
presso gli uffici parrocchiali.
Pellegrinaggio alla Sacra Sindone
Si terrà i giorni 25-26 Aprile.
Riservato solo ai giovani e ai loro
accompagnatori.
SCUOLA
PER L’INFAN
PARROCCHIAZIA
LE
“STELLA DEL
MAT TINO”
GIOVANI
Veglie Foraniali di Giovani
•Lunedì 19 Gennaio 2015 a Rivolto
• Venerdì 20 Febbraio 2015 a Udine in Cattedrale,
veglia diocesana di quaresima con l’Arcivescovo
•Lunedì 20 Aprile 2015 a Grions
Workshop (formazione giovani universitari)
•Venerdì 12 dicembre a Camino al Tagliamento
•Venerdì 30 gennaio a Codroipo
Ritiro per i cresimandi
Si terrà insieme ai giovani della forania dal 21 al 22 marzo 2015.
GRUPPO GIOVANI (dalla IV superiore in su)
Ogni venerdì dalle 20.45 in Oratorio Archè.
BATTESIMI
NELLA NOSTRA
PARROCCHIA
dal 19 aprile 2014
Zamparini Costanza
Toneatto Veronica Nives
D’Apuleo Riccardo
Commisso Desiré
Martelossi Pietro
Del Rossi Lorenzo
Dominici Riccardo
Dentamare Massimo
Di Fabio Giada
Pocchi Alessandra
Quadri Ester
Cordovado Daniele
Bergamo Emma
Mauro Niccolò
Faurlini Riccardo
Faurlini Leonardo
Sambucco Irene
D’Andrea Beatrice Evelyn
Rotondo Diego
Polignone Angelica
Iadarola Emily
Pontisso Giulia
Nulchis Christopher
Lospennato Francesca
Spagnolo Giacomo Bruno
Vatri Anna
Biasutti Lorenzo
Sicilia Nicholas
Ferracin Diego
Pavan Nicola
Faldelli Giulio
Di Mauro Diego
Bibbò Anna
Quarin Emily
Marzotto Edoardo
Pressacco Solidea
Forliano Alessandro Antonio
Tracanelli Sofia
Bortolotti Emilie
Quattrocchi Cloe
Odorico Gioele
Murello Jacopo
Pagura Maddalena
Piritore Diego
Morassi Sveva
Botta Alessandro
Zamarian Ilaria
Alpini Anastasia Maria
Paron Benedetta Anna
Cangelosi Miriam
Marangone Martina
Brucci Gabriel
Zanini Diana
Nicolini Olimpia Lavinia
Lubrano Andrea
Papapano Alessandro
Gazzetta Bianca
Ferretti Giulia
Giacomarra Alessandro
Raffaele Emily
Jaku Enea
Scaini Matilde
Scodellaro Davide
Saporito Angela
MATRIMONI
IN PARROCCHIA
E FUORI
PARROCCHIA
Benefatto Fabio con Di Trapani Maria
Biuso Alberto con Pagura Monia
Bondani Christian con Leonarduzzi
Cristina
Botta Antonio con Trequadrini Serena
Costantini Alan con Del Negro Manuela
Curci Gianfranco con Serafini Marianna
De Giusti Thomas con Flumignan Serena
Ivan Peloso con Elisa Gori
Liani Daniele con Scalon Antinea
Liquori Davide Biagio con Di Padua Maria
Macor Matteo con Iraci Sareri Ilaria
Maestrutti Paolo con Nosella Francesca
Matteo Sartor con Monica Zamparini
Muraro Luigino con Calvi Silvia
Nardini Carlo con Moretti Valeria
Nazzareno Fruci con Nina Iannella
Pauletto Alessandro con Silvia Silvestri
Picco Eric con Burlon Antonella
Pocchi Daniele con Clabassi Claudia
Toneatto Rudi con Riga Roberta
Trevisan Filippo con Utriainen Lotta
Zoratto Luca con Bianco Susy
Chiesa di S. Valeriano - Icona di Gesù Buon Pastore (particolare)
Realizzata dal maestro Paolo Orlando di Monfalcone - (dono di una famiglia)
RISORGERANNO
IN CRISTO
dal 19 marzo 2014
Zanon Gemma
Luciano Baccan
Amadio Vanni
Nadalini Antonia
Di Stefano Silvio
Sanfratello Antonina
Pituello Irma
Ciriani Anna
Pasqual Luigina
Lo Cicero Andrea
Guerra Pace
Zoratto Vittorio
Dalle Molle Maria
Bincoletto Maria
Famiglietti Maria Michela
Mariotti Luigi
Cisilino Sara
Tonizzo Ernesta
Ulliana Teresa
Scodellaro Gianfranco
Bragagnolo Lucia
Trequadrini Gabriele
Vignuda Amelia
Leschiutta Caterina
Pividori Agostino
Limati Romana
Chittaro Ennio
Dozzi Pietro
Cesari Sergio
Bianchi Massimo
Bin Ivano
Cudini Luigi
Pilutti Edoardo
Locci Sandro
Palladino Giovanni
Chittaro Bruna
Gardisan Paolo
Paron Ennio
Infanti Carolina
Pittis Marcello
Scaini Barbara
Durizzotto Livia
Bulfone Luigi
Tavaris Vittorio
Della Siega Giuseppina
Scaini Antonino Pio
Margarit Renato
Zamparini Maria Galassi
Galassi Vittorio
Sambucco Alessandro
Morandini Norma Lena
Balzi Emma Menoni
Schulte Margarete Gallina
Gregoris Giovanna Romanzin
Iop Maria Comisso
Tubero Renzo
Venier Giovanni Battista
Granello Ivo
Tubaro Lisetta
Vanderborg Andrèe
Del Degan Felicita
Ovelli Gianfranco
Nello Trevisan
Parrocchia di S. Maria Maggiore in Codroipo
P.zza Garibaldi, 85
con sede in via Balilla, 21
33033 Codroipo - Udine
Telefono e Fax 0432 906008
Codice Fiscale 80004590305
e-mail: [email protected]
[email protected]
sito: www.parrocchiacodroipo.it
Arciprete:
Mons. Ivan Bettuzzi
Tel. 0432 906008
e-mail: [email protected]
Vicario Parrocchiale:
don Daniele Morettin
Tel. 0432 906008
[email protected]
Sacerdote residente e
penitenziere del Duomo:
don Luigi del Giudice
via Tiepolo, 60 - Tel. 0432 905818
Comunità delle Suore Rosarie
Superiora: Suor Carla Sirch
via Balilla, 21
Tel. 0432 906008
[email protected]
Orari ufficio parrocchiale
LUNEDÌ - GIOVEDÌ
dalle 9.00 alle 12.30
dalle 15.00 alle 18.00
VENERDÌ E SABATO dalle 9.00 alle 12.30
(il pomeriggio gli uffici sono chiusi).
Il mercoledì gli uffici parrocchiali sono aperti
ma il parroco ed il vicario sono assenti.
Per ogni necessità e urgenze rivolgersi
comunque in segreteria.
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Orari delle Sante Messe
e delle Celebrazioni liturgiche
Gli orari tra parentesi si riferiscono all’ora legale
Sante Messe Festive: Sabato e Vigilie
Casa di Riposo: 16.00
Rosa Mystica: 17.00 (18.00)
Duomo: 18.00 (19.00)
Domenica e feste
Duomo: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 (19.00)
San Valeriano: 9.15 - 11.15
Sante Messe Feriali: Duomo: 8.00 - 18.00 (19.00)
San Valeriano: 17.00 (18.00)
Rosa Mystica: 1° venerdì del mese
(Ottobre - Giugno): 15.30
Confessioni: Martedì dalle 9.00 alle 10.30:
don Luigi e don Giuseppe Duria;
10.30 - 12.00: sacerdoti della forania
Giovedì dalle 18.00 alle 19.00:
mons. Ivan e don Daniele
Sabato alle 9.00: mons. Ivan e don Daniele
Sabato dalle 15.30 alle 17.00: don Luigi