Verbale visita periodica Cantiere

All1VerbaleCantiereRev00
Verbale visita periodica Cantiere
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Luogo, data e ora………………………………………………………………………..….N°……../…………………
Indirizzo del cantiere ……………………………………………………………………………………………….….
Imprese esecutrici presenti da coordinare :
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………
Personale addetto alle attività lavorative, presenti nel momento del sopralluogo :
Sig .... in qualità di.....................................................................……………………………………………………..
Sig .... in qualità di.....................................................................……………………………………………………..
Sig .... in qualità di.....................................................................……………………………………………………..
Sig .... in qualità di.....................................................................……………………………………………………..
Sig .... in qualità di.....................................................................……………………………………………………..
Esito del sopralluogo, ai sensi dell’art. 92 del D. Lgs. n. 81-‘08 e s.m.i.c., per il quale vengono impartite le
seguenti misure correttive e disposizioni di coordinamento, da applicarsi con la massima priorità
d’intervento così come di seguito :
……………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………..
FIRMA
Direttore Tecnico di Cantiere
Referente del D.T.C.
……………………………………………….
Spedizione a mezzo P.E.C. per conoscenza a :
R.U.P………………………………D.L……………………………
Impresa Affidataria…………………………………………………
FIRMA
Coordinatore sicurezza in esecuzione
……………………………………………….
Ingresso in cantiere di personale esterno
All2AccessoPersonaleEste
rnoRev00
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Il sottoscritto/a ………………………………….…………………………………………………………….in qualità
di………………………………………………………………………………..…, a seguito di preventivo accordo ed
alla compresenza del Direttore Tecnico
di Cantiere o suo referente nella persona del Sig.
…………………………………………………………………….quale Rappresentante dell’Imp. Affidataria, in
occasione di :
sopralluogo di carattere tecnico nel cantiere di ……………………………………………………………. ,
motivato
da
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………… visita presso il
cantiere
di
………………………………………………………..…,
motivato
da
……………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………..
CONFERMA e SOTTOSCRIVE
- di aver ricevuto adeguato controllo sull’adozione dei D.P.I. ed eventuale fornitura, in caso di mancanza
(casco color ……….), per poter accedere all’area identificata ;
- di aver ricevuto, i necessari “elementi informativi in merito ai pericoli e alle modalità comportamentali” da
mettere in atto durante il corso della permanenza in cantiere;
- di aver preso visione delle procedure da attuarsi in caso di emergenza, igiene e primo soccorso.
- eventuali …………………………………………………………………………………………………….…...;
COMPILARE LE PARTI SOTTOSTANTI, quale attestazione dell’avvenuta e completa visita
ORA INGRESSO : ………………………………………….
ORA USCITA : ………………………………………………
VISITATORE: Sig. – Sig.ra ………………………….……………………………………
DIRETTORE Tecnico di Cantiere – Accompagnatore………………………………..……………..
LUOGO e DATA……………………………………………….
Classificazione eventi e agenti dannosi
All3ClassificazioneEventiAge
ntiDannosiRev00
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Sommario
Sommario ............................................................................................................................................... 1
Tab. 1 “CLASSIFICAZIONE DEGLI EVENTI DANNOSI” (fonte: INAIL) ......................................... 2
E01:
A contatto con (fonti di energia, materiali nocivi,...) ........................................................ 2
E02:
Ha calpestato (oggetti acuminati, taglienti,...) ................................................................... 2
E03:
Si è colpito con (un utensile, una massa contundente,...) .................................................. 2
E04:
Ha ingerito (sostanze nocive,...) ........................................................................................ 2
E05:
Si è punto/tagliato con (un utensile, un elemento affilato, ................................................ 3
una rugosità superficiale,...) ................................................................................................................. 3
E06:
sollevando o spostando senza sforzo ... ............................................................................. 3
E07:
Ha urtato contro (un ostacolo fisso, una sporgenza,...)...................................................... 3
E08:
Ha messo un piede in fallo (per un dislivello, una buca,...)............................................... 3
E09:
Ha compiuto un movimento scoordinato o difficoltoso (per imprudenza, condizioni
ambientali,...) ................................................................................................................................... 3
E10:
Si è impigliato/agganciato (a una macchina, un elemento sporgente,...)........................... 3
E11:
Sollevando o spostando con sforzo (un oggetto, un carico,...) .......................................... 4
E12:
Afferrato da (un congegno in movimento, un braccio meccanico,...) ............................... 4
E13:
Colpito da (una massa contundente, una scheggia, uno schizzo,...) .................................. 4
E14:
Investito da (un veicolo, un mezzo di cantiere,...) ............................................................. 4
E15:
Morso da (un animale,...) ................................................................................................... 4
E16:
Punto da (un insetto,...) ...................................................................................................... 4
E17:
Schiacciato da (un oggetto in movimento,...) .................................................................... 4
E18:
Sommerso da (acqua o liquidi,...) ...................................................................................... 5
E19:
Urtato da (un oggetto in movimento, un veicolo, un mezzo di cantiere,...) ...................... 5
E20:
Travolto con violenza da (masse solide, liquide,...) .......................................................... 5
E21:
Rimasto incastrato tra (due massi, due bancali,...) ............................................................ 5
E22:
Ha inalato (vapori o gas nocivi,...)..................................................................................... 5
E23:
Esposto a (condizioni atmosferiche, rumore, vibrazioni,...) .............................................. 5
E24:
Caduto dall'alto da (scala, impalcatura,...) ......................................................................... 5
E25:
Caduto in piano, su (strada scivolosa,...) ........................................................................... 6
E26:
Caduto in profondità in (botola, buca,...) ........................................................................... 6
E27:
Incidente a bordo di (veicoli, mezzi di cantiere, ...) .......................................................... 6
E28:
Incidente alla guida di (veicoli, mezzi di cantiere,...) ........................................................ 6
Classificazione eventi e agenti dannosi
All3ClassificazioneEventiAge
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Tab. 1 “CLASSIFICAZIONE DEGLI EVENTI DANNOSI” (fonte: INAIL)
Vengono di seguito esaminate le tipologie di evento dannoso così come classificate dall'INAIL.
E01: A CONTATTO CON (FONTI DI ENERGIA, MATERIALI NOCIVI,...)
Gli agenti dannosi assegnati a questo tipo di evento sono le fonti di energia e i materiali nocivi con i quali il
soggetto può venire in contatto. La sede di infortunio, tipicamente, sarà la mano o, nel caso dei materiali,
l'epidermide in generale. Per quanto riguarda le forme di energia, in particolare è da valutare con attenzione la
possibilità di un contatto elettrico sia di tipo diretto che indiretto, causato da un cedimento nel sistema di
isolamento e/o protezione dell'impianto elettrico, dei suoi terminali o delle attrezzature e degli utensili alimentati.
L'evento dannoso è assegnato alla classe degli eventi a soggetto attivo nella misura in cui il cedimento è
generato da comportamenti scorretti dell'infortunato quali il ricorso a materiale elettrico non a norma o non
adeguato alla situazione, l'attuazione di procedure scorrette di utilizzo del materiale medesimo o delle
attrezzature o degli utensili, inclusa la mancata segnalazione a chi di dovere di eventuali mal- funzionamenti
precedentemente riscontrati. Altra forma di energia da prendere in considerazione è il calore che può
sprigionarsi dalle fiamme di un incendio o più semplicemente da processi di lavorazione che utilizzano o
sprigionano energia termica radioattiva ovvero da parti di attrezzature o elementi surriscaldati non
adeguatamente protetti. I materiali da prendere in considerazione sono tutti quelli classificati nocivi per la
pelle.Dal punto di vista del coordinamento di sicurezza, l'evento dannoso può colpire un soggetto passivo nella
misura in cui il potenziale di pericolo degli agenti dannosi precedentemente considerati sia attivato da operatori
appartenenti a una impresa diversa da quella dell'infortunato. Per esempio, lo scorretto stoccaggio di materiali a
rischio di incendio da parte della ditta preposta alle verniciature, così come dei sacchi di cemento da parte della
ditta incaricata delle assistenze murarie agli elettricisti, i quali a loro volta abbiano allestito un impianto elettrico
difettoso, possono arrecare danno a un operaio di altra ditta incaricato, per esempio, del montaggio dei
serramenti.
E02: HA CALPESTATO (OGGETTI ACUMINATI, TAGLIENTI,...)
L'evento dannoso si riferisce alle possibili lesioni agli arti inferiori provocate da corpi taglienti o contundenti
presenti lungo i piani di calpestio dei percorsi. Anche in questo caso l'evento viene considerato, di base, a
soggetto attivo, assumendo che gli agenti dannosi siano stati scorrettamente abbandonati dall'infortunato
stesso lungo i suoi percorsi di transito o che il medesimo percorra superfici normalmente inibite al transito. Tali
agenti, nei casi più tipici, sono i chiodi e le lame di vetro sporgenti da residui di lavorazione. In generale il
ricorso alle calzature di sicurezza elimina il rischio di infortunio. L'evento si trasforma a soggetto passivo e deve
quindi essere contemplato come problema di coordinamento della sicurezza, nella misura in cui gli agenti
dannosi presenti su un normale percorso di transito sono stati abbandonati da operai afferenti un'impresa
diversa da quella dell'infortunato.
E03: SI È COLPITO CON (UN UTENSILE, UNA MASSA CONTUNDENTE,...)
Trattasi di evento dannoso a soggetto tipicamente attivo che si procura un danno a causa di un uso scorretto di
utensili e materiali da lui maneggiati. L'evento può trasformarsi a soggetto passivo solo tramite una lettura
dell'albero delle cause di evento dalla quale si evinca che l'infortunio è stato procurato da una perdita di
controllo del soggetto sulle sue operazioni a causa di un agente esterno, attivato da un operatore appartenente
a un'altra impresa. L'infortunio, per esempio, può essere procurato da una perdita di controllo nell'uso di un
martello per effetto di un urto provocato da altra persona in transito in un passaggio ristretto alle spalle
dell'infortunato.
E04: HA INGERITO (SOSTANZE NOCIVE,...)
Il soggetto dell'evento è attivo in quanto assume per via orale sostanze o bevande tossiche. La patologia che
ne deriva può essere ricondotta a disinformazione del soggetto riguardo ai contenuti delle etichette di prodotto o
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a distrazione. Sotto il profilo del coordinamento della sicurezza si deve tuttavia valutare se l'assunzione non
possa essere causata da terzi estranei all'impresa dell'infortunato che abbiano scorrettamente travasato un
prodotto tossico per l'ingestione in un contenitore diverso dall'originale (per esempio residui di olio disarmante
nella bottiglia di una bibita).
E05: SI È PUNTO/TAGLIATO CON (UN UTENSILE, UN ELEMENTO AFFILATO,
UNA RUGOSITÀ SUPERFICIALE,...)
Nella misura in cui l'infortunato si ferisce da solo siamo in presenza di evento dannoso a soggetto attivo. Gli
agenti materiali possono essere utensili o materiali affilati appartenenti al processo lavorativo del soggetto. Se,
viceversa, siamo in presenza di potenziali agenti dannosi a esso estraneo si configura un problema di
coordinamento della sicurezza con riferimento, per esempio, dell'allestimento di un luogo o di una postazione di
lavoro utilizzati da imprese diverse.
E06: SOLLEVANDO O SPOSTANDO SENZA SFORZO ...
È un evento dannoso a soggetto attivo, generato, principalmente, da scarsa formazione o noncuranza in merito
alle corrette modalità di postura nelle diverse fasi di una movimentazione manuale di carichi leggeri.
E07: HA URTATO CONTRO (UN OSTACOLO FISSO, UNA SPORGENZA,...)
Il soggetto, attivo, urta contro un ostacolo fisso (agente dannoso) presente nel luogo o nella postazione di
lavoro ovvero lungo i percorsi di transito. L'evento è da ritenersi a soggetto passivo e dunque soggetto a
prescrizioni preventive di coordinamento della sicurezza nella misura in cui gli ostacoli sono posizionati o
generati da processi di lavorazione estranei al soggetto da tutelare in quanto afferenti imprese diverse dalla
sua.
E08: HA MESSO UN PIEDE IN FALLO (PER UN DISLIVELLO, UNA BUCA,...)
Evento dannoso in cui il soggetto in movimento, attivo, mette il piede in fallo a causa della inavvertenza di un
dislivello (buca, gradino, terra smossa, scarificazione, piccola trincea e simili) sul piano di calpestio. Ove tale
dislivello non fosse stato creato dall'infortunato, bensì da operaio afferente altra impresa, l'evento dannoso si
configura a soggetto passivo. Come in tutti gli eventi precedentemente analizzati (e nei successivi) l'evento
dannoso è comunque da considerarsi a soggetto passivo solo se si verifica in condizioni totalmente
indipendenti dalla; volontà dell'infortunato. Se nel presente caso, infatti, il dislivello è stato creato da maestranze
di altra impresa le quali tuttavia al termine del loro lavoro lo hanno regolarmente segnalato, se il soggetto pone
un piede in fallo ciò è imputabile esclusivamente alla sua distrazione e pertanto l'evento è ancora da
considerarsi a soggetto attivo.
E09: HA COMPIUTO UN MOVIMENTO SCOORDINATO O DIFFICOLTOSO (PER
IMPRUDENZA, CONDIZIONI AMBIENTALI,...)
Movimenti bruschi o salti compiuti dal soggetto attivo, non necessariamente in fase di movimentazione manuale
dei carichi, per ovviare a situazioni contingenti da lui stesso create. Ove tali situazioni siano determinate da altri
soggetti afferenti altre imprese l'evento sarà classificato a soggetto passivo e preventivamente "coordinato" da
chi di dovere.
E10: SI È IMPIGLIATO/AGGANCIATO (A UNA MACCHINA, UN ELEMENTO
SPORGENTE,...)
II soggetto, attivo, rasentando elementi sporgenti fissi di varia natura (tubi, morsetti, barre di armatura, elementi
sporgenti fissi di macchine o attrezzature e simili) ovvero indossando indumenti non idonei alla sua attività
lavorativa rimane impigliato o agganciato in detti elementi procurandosi un qualche danno. Per la conversione a
evento dannoso a soggetto passivo si deve valutare se la presenza degli elementi sporgenti (agenti) è
determinata dalla attività del soggetto infortunato o di terzi afferenti altre ditte o se il soggetto medesimo è stato
costretto a rasentare tali elementi per situazioni create da altri.
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E11: SOLLEVANDO O SPOSTANDO CON SFORZO (UN OGGETTO, UN CARICO,...)
Il soggetto, attivo, si procura un danno movimentando oggetti o attrezzature pesanti in modo scorretto. Il danno
può essere causato o da un eccesso di carico (che deve essere opportunamente ripartito tra più addetti dal loro
caposquadra o capo cantiere, in ottemperanza ai limiti di legge) o per l'effettuazione di movimenti scorretti a
causa di noncuranza o disinformazione rispetto alle corrette procedure di movimentazione manuale dei carichi.
Potrebbe palesarsi un problema di coordinamento nella misura in cui la squadra addetta alle movimentazioni
risultasse mista, nel senso di afferente a diversi datori di lavoro, e l'infortunato subisse un danno in fase di
movimentazione a causa di un errore commesso da altro addetto di altra impresa.
E12: AFFERRATO DA (UN CONGEGNO IN MOVIMENTO, UN BRACCIO
MECCANICO,...)
Il soggetto, passivo, viene afferrato e trascinato da un congegno o parte mobile di una macchina in movimento
(agente). Si pone un problema di coordinamento della sicurezza se il responsabile della macchina appartiene a
un'impresa diversa da quella dell'infortunato. L'evento dannoso, nella maggioranza dei casi, si manifesta
(ovvero si attiva il potenziale di danno dell'agente) per ristrettezza degli spazi a disposizione della postazione di
lavoro della macchina o per carenza di segnalazione dei suoi spazi d'uso ovvero per distrazione dell'utilizzatore
o dell'infortunato stesso.
E13: COLPITO DA (UNA MASSA CONTUNDENTE, UNA SCHEGGIA, UNO
SCHIZZO,...)
Il soggetto, passivo, viene colpito da schegge o piccole masse contundenti proiettate, schizzi, fiammate,
scariche elettriche e simili (agenti materiali) o da un suo collega (agente umano). Il potenziale degli agenti
materiali viene innescato dal lavoro di altri addetti, che deve essere monitorato sia nel piano I verticale che in
quello orizzontale: l'agente che colpisce, infatti, può cadere dall'alto ma anche essere proiettato in orizzontale
ad altezza uomo. Si configura un problema di coordinamento della sicurezza se l'infortunato appartiene a ditta
diversa da quella dell'addetto la cui lavorazione ha causato la proiezione dell'agente.
E14: INVESTITO DA (UN VEICOLO, UN MEZZO DI CANTIERE,...)
Il soggetto, passivo, viene investito da un veicolo o un mezzo semovente di cantiere. Il potenziale di danno di
macchinari e veicoli in genere di cantiere è amplificato dalle condizioni e dagli spazi di transito disponibili. Ove
tali condizioni e spazi siano da attribuirsi alla organizzazione del cantiere attuata da impresa diversa da quella
dell'infortunato, si configura un problema di coordinamento della sicurezza; analogamente si configura il
medesimo problema se il conducente del mezzo e l'addetto investito appartengono a imprese differenti.
E15: MORSO DA (UN ANIMALE,...)
Il soggetto, passivo, viene morso da un animale la cui presenza in cantiere sia prevedibile. L'animale può
essere di tipo domestico (cane da guardia, bestia da soma ecc.) o selvatico (topi, serpenti ecc.). Si configura un
problema di coordinamento della sicurezza se l'animale domestico agente appartiene a ditta diversa da quella
dell'infortunato.
E16: PUNTO DA (UN INSETTO,...)
Il soggetto, passivo, viene punto da un insetto la cui presenza in cantiere sia prevedibile. Il potenziale di danno,
solitamente viene innescato ovvero incrementato dai disturbo che le attività di cantiere possono arrecare a nidi,
vespai e simili, la cui presenza è tipicamente riscontrabile nei sottotetti, sulle coperture a elementi discontinui,
nelle murature di pietrame a secco.
E17: SCHIACCIATO DA (UN OGGETTO IN MOVIMENTO,...)
Il soggetto, passivo, viene schiacciato contro un piano fisso da un agente materiale dotato di movimento
proprio. La fenomenologia più tipica dell'evento è quella di un mezzo in retromarcia o l'oscillazione di una
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movimentazione aerea che schiaccia un addetto contro un piano fisso. Si configura un problema di
coordinamento se il conducente del mezzo o della gru appartiene a impresa diversa da quella dell'infortunato.
E18: SOMMERSO DA (ACQUA O LIQUIDI,...)
Il soggetto viene sommerso da acqua o altri liquidi nella sua postazione di lavoro, costituita da un luogo ristretto
che possa assumere la funzione di serbatoio, anche temporaneo. Per determinare la natura di evento dannoso
(a soggetto attivo o passivo) è necessario valutare se la massa liquida viene messa in movimento dal soggetto
medesimo che in tal caso è attivo nei confronti del danno subito o da errori di procedura di terze persone
(soggetto danneggiato: passivo) eventualmente afferenti una ditta diversa da quella dell'infortunato (problema di
coordinamento della sicurezza). I luoghi di lavoro più tipicamente a rischio possono essere vasche di ogni tipo
ovvero spazi separati da alvei liquidi tramite palancole.
E19: URTATO DA (UN OGGETTO IN MOVIMENTO, UN VEICOLO, UN MEZZO DI
CANTIERE,...)
Il soggetto, passivo, viene urtato o spinto da un oggetto in movimento (o un animale). La fenomenologia di
evento riconduce, usualmente, a situazioni in cui il soggetto viene a trovarsi nell'area di manovra di mezzi o
attrezzature mobili o di movimentazioni aeree. Il problema di coordinamento della sicurezza insorge ove il
danneggiato afferisca a impresa diversa da quella di colui che manovra il mezzo agente.
E20: TRAVOLTO CON VIOLENZA DA (MASSE SOLIDE, LIQUIDE,...)
II soggetto, passivo, viene travolta con violenza da masse solide o fluide che liberano accidentalmente l'energia
meccanica posseduta per perdita di coesione o stabilità o confinamento (smottamenti, crolli repentini,
rovesciamento dei contenitori, rottura di sistemi in pressione per distribuzione fluidi e simili). Ove l'energia
dell'agente venga liberata accidentalmente dall'infortunato, l'evento dannoso diventa a soggetto attivo. Se,
invece, l'energia viene fatta liberare da attività riconducibili a terzi di impresa diversa da quella dell'infortunato, si
configura un problema di coordinamento della sicurezza.
E21: RIMASTO INCASTRATO TRA (DUE MASSI, DUE BANCALI,...)
II soggetto, attivo, nel tentativo di attraversare un passaggio angusto rimane incastrato (eventualmente con una
sola parte del corpo) tra due piani fissi. Si configura un problema di coordinamento della sicurezza se il
passaggio è stato realizzato o successivamente reso angusto da terzi non afferenti l'impresa dell'infortunato.
E22: HA INALATO (VAPORI O GAS NOCIVI,...)
II soggetto dell'evento è attivo in quanto assume attraverso le vie respiratorie gas, vapori, polveri o fibre
aerodisperse provenienti dal proprio lavoro. La patologia che ne deriva può essere ricondotta a disinformazione
del soggetto riguardo ai contenuti delle etichette dei prodotti in uso o riguardo alla natura delle operazioni in cui
è coinvolto (per esempio uso di cemento, demolizioni ecc.) o a distrazione o noncuranza riguardo alle istruzioni
ricevute. Sotto il profilo del coordinamento della sicurezza si deve tuttavia valutare se l'assunzione non possa
essere causata da terzi estranei all'impresa del soggetto esposto ai quali sia riconducibile una scorretta
gestione della propria attività o dei materiali o degli scarti di lavorazione a essa connessi.
E23: ESPOSTO A (CONDIZIONI ATMOSFERICHE, RUMORE, VIBRAZIONI,...)
Il soggetto risulta passivamente esposto a condizioni ambientali o atmosferi-che (caldo, freddo, gelo, umido,
secco, vento, rumore, vibrazioni, buio, radiazione luminose ecc.) tali da poter indurre patologie sulla sua
persona. Sotto il profilo del coordinamento della sicurezza si tratta di valutare se le condizioni ambientali difficili
non possano provocare situazioni di affaticamento o squilibrio psicofisico del soggetto esposto tali da poter
indurre eventi dannosi a terzi per loro causa.
E24: CADUTO DALL'ALTO DA (SCALA, IMPALCATURA,...)
Il soggetto, attivo, cade da un piano rialzato rispetto a una quota zero di riferimento. La caduta può avvenire
anche nell'atto di superare il dislivello medesimo (per esempio caduto da una scala a mano di cantiere). Per il
Classificazione eventi e agenti dannosi
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coordinamento della sicurezza si tratta di valutare se le circostanze che possono determinare la caduta sono
generate dall'attività di colui che potrebbe cadere o dall'attività di terzi di altra impresa che hanno
precedentemente allestito la postazione di lavoro o il percorso (per esempio il trabatello o il ponte a cavalletti).
E25: CADUTO IN PIANO, SU (STRADA SCIVOLOSA,...)
La caduta in piano di un soggetto attivo si riferisce alla perdita di aderenza del piede sulla superficie di
appoggio, a causa di uno scivolamento determinato dalle condizioni di esercizio della superficie stessa. La
perdita di aderenza può avvenire per le condizioni del fondo (fango, acqua, olii, ghiaccio etc.) o per la presenza
di residui, detriti, oggetti e simili. Si configura un problema di coordinamento della sicurezza ove le condizioni
del piano di calpestio siano determinate da terzi afferenti una ditta diversa da quella del soggetto a rischio.
E26: CADUTO IN PROFONDITÀ IN (BOTOLA, BUCA,...)
Il soggetto, attivo, cade entro un luogo ristretto posto a una quota inferiore rispetto alla quota zero di riferimento.
Per il coordinamento della sicurezza si tratta di valutare se le circostanze che possono determinare la caduta in
profondità sono generate dalla attività del soggetto a rischio o dalla attività di terzi di altra impresa che hanno
precedentemente allestito la postazione di lavoro o il percorso dal quale è possibile cadere in profondità.
E27: INCIDENTE A BORDO DI (VEICOLI, MEZZI DI CANTIERE, ...)
Il soggetto, passivo, subisce un danno a seguito di un incidente occorsogli mentre si trova a bordo di un mezzo
guidato da altri. Dal punto di vista del coordinamento della sicurezza, si deve valutare la possibilità di innesco di
un evento dannoso di questo tipo da parte di terzi estranei alla conduzione del veicolo in questione; oppure
della possibilità che alla guida del mezzo vi sia un addetto afferente un'impresa diversa da quella
dell'infortunato a bordo.
E28: INCIDENTE ALLA GUIDA DI (VEICOLI, MEZZI DI CANTIERE,...)
II soggetto, attivo, subisce un danno a seguito di un incidente occorsogli mentre si trova alla guida di un veicolo
da cantiere (inclusi autocarri, furgoni e simili). Dal punto di vista del coordinamento della sicurezza, si deve
valutare la possibilità di innesco di un evento dannoso di questo tipo da parte di terzi estranei alla conduzione
del veicolo in questione; oppure la possibilità che la guida del mezzo risulti affidata a un addetto afferente a
un'impresa diversa dalla proprietaria del mezzo stesso (escluso il caso di nolo "a freddo").
Tipologia Agente Dannoso
All4TipologiaAgenteDann
osoRev00
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1
TIPOLOGIA AGENTI DANNOSI .......................................................................................................................... 1
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
AGENTI FISICI
MACCHINARI E ATTREZZATURE
VIBRAZIONI
LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
GLI AGENTI ATMOSFERICI
RUMORE
RISCHIO BIOLOGICO
AGENTI CHIMICI DANNOSI
1
TIPOLOGIA AGENTI DANNOSI
1.1
AGENTI FISICI
1
1
1
2
2
2
4
4
Gli agenti dannosi più immediatamente percepibili sono quelli in grado di provocare eventi con
conseguenze fisiche istantanee sull'infortunato. Appartengono a questa classe i macchinari, le attrezzature,
gli utensili, le masse solide e liquide (fluide) dotate di energia cinetica, elettrica o termica, le superfici che
interagiscono con il transito e l'operatività delle maestranze nonché gli elementi emergenti o sporgenti da
tali superfici (orizzontali e verticali), cosi come eventuali loro avvallamenti ovvero ingombri determinati da
materiali e attrezzature nelle aree di transito e di lavoro. Le situazioni di pericolo latente generate da
elementi emergenti (pozzetti, cordoli, risalti, chiamate d'armatura e simili) o sporgenti (tubi, canali, armature
e simili) o in deposito temporaneo sono state valutate di volta in volta, e risolte con specificazioni di tipo
tecnico-procedurale riportate nelle singole Schede Operative di Coordinamento.
1.2
MACCHINARI E ATTREZZATURE
Per quanto riguarda la valutazione del rischio relativo a macchinari e attrezzature, nel presente Piano non
sono state allegate le schede dei macchinari che saranno invece obbligatoriamente riportate nel POS in
base alle reali macchine e attrezzature che l'impresa prevede di utilizzare. Le specificazioni di prevenzione
e protezione collettiva e individuale formulate nel presente Piano hanno comunque tenuto in
considerazione sia la valutazione d'impatto della macchina o della attrezzatura sulle problematiche di
coordinamento tra soggetti attivi e passivi, sia la valutazione d'impatto della medesima macchina o
attrezzatura sulla attività del suo utilizzatore (soggetto attivo).
1.3
VIBRAZIONI
Una vibrazione corrisponde al movimento oscillante di una massa intorno ad una posizione. Le principali
occasioni professionali di incorrere in questo tipo di patologia consistono nella guida di mezzi di trasporto
oppure nell’utilizzo di attrezzature portatili generanti livelli di vibrazioni meccaniche. La prevenzione delle
sindromi da scuotimenti può essere affrontata valutando le caratteristiche costruttive dei mezzi di trasporto
e dei macchinari in grado di provocarle, verificandone le dotazioni riguardo ai sistemi di ammortizzazione
(smorzatori di vibrazioni) preposti a impedire la trasmissione delle vibrazioni prodotte (sedili e schienali
anatomici, verifica posture scorrette). In via subordinata, dal lato medico, è raccomandabile operare un
controllo sanitario dei lavoratori, all'atto dell'assunzione e periodicamente, per valutare eventuali disfunzioni
Tipologia Agente Dannoso
All4TipologiaAgenteDann
osoRev00
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in contrasto con l'esposizione a vibrazioni, allo scopo di suggerire, se del caso, limitazioni nell'esposizione,
o, nei casi più gravi, l'esclusione dalla mansione. Per evitare l'insorgere di patologie dovute a un uso
protratto di strumenti vibranti, è necessario valutare anche in questo caso le loro caratteristiche costruttive
(impugnature rivestite di materiali assorbenti, deviazione del getto di scappamento dell'aria lontano dalle
mani del lavoratore, impiego di speciali guanti imbottiti, facilità di manutenzione per evitare l'insorgere di
vibrazioni ulteriori dovuto a parti logore). Meglio ancora è la sostituzione delle tecnologie che comportano
l'uso di macchine e strumenti vibranti con tecnologie "pulite". Sul versante del controllo sanitario, anche in
questo caso, è opportuno procedere a controlli pre-assuntivi e periodici dei lavoratori per valutare
preventivamente l'idoneità alla mansione dell'interessato.
1.4
LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Si tratta di un rischio lavorativo del quale sono da tempo noti i rilevanti effetti sulla salute degli addetti
all'edilizia, per il quale il D.Lgs. 626/1994 prima, ora il D.Lgs 81/08 Titolo VI hanno sancito l'obbligo, per il
datore di lavoro, di valutazione a fronte della sua definizione normativa. Le occasioni di esposizione sono
assai frequenti e diversificate e, ai fini della valutazione, devono essere analizzati il peso del carico, la
forma e le dimensioni, la frequenza di movimentazione, la distanza verticale e orizzontale del trasferimento
e, infine, la posizione del corpo del lavoratore, con particolare riferimento alla distanza fra carico e corpo
(braccia tese equivalgono a condizioni particolarmente gravose). Ai fini preventivi dove essere adottato un
limite di 25 kg (secondo norma internazionale, metodologia NIOSH) in condizioni ottimali: carico compatto,
buona presa, posizionato vicino al corpo ad altezza compresa fra le nocche e le spalle, assenza di torsione
del tronco, frequenza inferiore a 1 sollevamento ogni 5 minuti.
1.5
GLI AGENTI ATMOSFERICI
Si tratta di una esposizione a rischio che è sempre stata considerata connaturata alla peculiarità del
processo delle costruzioni edili. Tuttavia, se da una parte è evidentemente ineliminabile il fatto di dovere
operare nell'ambiente esterno, dall'altra il rischio deve comunque essere analizzato, in quanto possono
essere assunti provvedimenti preventivi che interessino le caratteristiche tecniche del vestiario, i tempi di
esposizione nelle condizioni più disagiate, la predisposizione di spazi di ricovero temporaneo in condizioni
di comfort. È importante rammentare che i danni correlati al disagio microclimatico hanno un effetto di
potenziamento rispetto ad altri rischi, e vanno quindi ad aggravare eventuali danni a carico soprattutto
dell'apparato respiratorio e di quello muscolo-scheletrico. In generale quindi, trattandosi di lavoro all'aperto,
dovrà essere richiesto agli addetti l'uso di abbigliamento adeguato al clima stagionale, nonché eventuali
protezioni (copricapo, occhiali, ecc.) allo scopo di evitare eventi dannosi indotti da situazioni climatiche
estreme (colpo di calore, insolazione, abbagliamento, ecc.).
1.6
RUMORE
Al datore di lavoro è chiesta (D.Lgs. 81/08, Titolo VIII, capo II), principalmente, una valutazione del rumore
durante il lavoro, al fine di identificare i lavoratori esposti a livelli di rumore superiore a determinate soglie e
i luoghi di lavoro nei quali pure vi sia tale superamento, allo scopo di attuare le misure preventive e
protettive volta a volta appositamente previste. A seconda del livello di rumorosità cui si è calcolato che sia
Tipologia Agente Dannoso
All4TipologiaAgenteDann
osoRev00
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personalmente esposto il lavoratore durante la giornata lavorativa (LEX,8h) -ovvero durante la settimana
lavorativa (LEX,w) se il livello di esposizione quotidiana non è significativo ai fini della valutazione della sua
effettiva esposizione - è previsto un articolato sistema di misure preventive e protettive, riportato di seguito;
• 80 ≤ LEP< 85 dB(A) - Informare i lavoratori, ovvero i loro rappresentanti: sui rischi derivanti all'udito
da tale esposizione; sulle misure di protezione; sulla funzione dei mezzi individuali di protezione;
sul significato e il ruolo del controllo sanitario nonché sui risultati della valutazione. A richiesta dei
lavoratori, il medico competente, qualora ne confermi l'opportunità, può sottoporli a controllo
sanitario, anche al fine di individuare eventuali effetti extrauditivi.
• 85 ≤ LEp,d ≤ 87 dB(A) - In aggiunta a quanto previsto per l'esposizione della fascia inferiore:
provvedere a fornire una adeguata formazione ai lavoratori sull'uso corretto dei mezzi individuali di
protezione e sull'uso delle macchine e delle apparecchiature. Fornire ai lavoratori i mezzi individuali
di protezione che devono essere adattati al singolo lavoratore e alle sue condizioni di lavoro,
operando la scelta dopo aver consultato i lavoratori ovvero i loro rappresentanti. Eseguire controlli
sanitari preventivi e periodici da parte del medico competente per accertare l'assenza di
controindicazioni per il lavoratore alla specifica mansione e la necessità dell'eventuale adozione di
misure preventive e protettive per il singolo lavoratore, allo scopo di favorirne il recupero
audiologico.
• LEp,d > 87 dB(A) - In aggiunta a quanto previsto per l'esposizione alle fasce inferiori: comunicare
all'Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente, entro trenta giorni dalla data di
accertamento, il superamento dei valori di 87 dB(A) per quanto riguarda l'esposizione personale
quotidiana, oppure il superamento di 140 dB per la pressione acustica istantanea non ponderata,
elencando, contestualmente, le misure tecniche e organizzative attuate per ridurre tali valori,
dandone contemporaneamente notizia ai lavoratori ovvero ai loro rappresentanti. Inoltre:
perimetrare e limitare l'accesso ai luoghi in cui vi sia il superamento di tale limite; fornire ai
lavoratori mezzi individuali di protezione in grado di contenere il rumore almeno al disotto del livello
considerato, disponendone l'obbligo di utilizzo; eseguire controlli sanitari preventivi e periodici, da
parte del medico competente, con periodicità annuale; istituire e aggiornare un registro degli
esposti; trasmettere, ogni tre anni, all'ASL ed all'ISPESL copia del registro; comunicare ai lavoratori
interessati, per il tramite del medico competente, le relative annotazioni individuali, contenute nel
registro e nella cartella sanitaria e di rischio. Nelle Schede Valutazione rischio per Mansioni,
riportate nella parte B del piano, gli intervalli di attenzione sono stati considerati includendo il valore
inferiore per migliorare la tutela del lavoratore. L'esposizione quotidiana personale di un lavoratore
al rumore può essere calcolata in fase preventiva facendo riferimento ai tempi di esposizione e ai
livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni la cui validità è riconosciuta dalla
commissione prevenzione infortuni; questa determinazione suggerisce pertanto di procedere a
valutazioni di tipo strumentale solo nel caso di significative variazioni rispetto al documento di
valutazione precedentemente predisposto per cantieri connotati da analoghi livelli di esposizione
ovvero su motivata richiesta dell'organo di vigilanza.
Tipologia Agente Dannoso
All4TipologiaAgenteDann
osoRev00
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1.7
RISCHIO BIOLOGICO
Si segnala che alcune attività di lavoro previste possono comportare la presenza di agenti biologici, in
particolare durante le fasi di demolizione della fognatura esistente in esercizio dove gli addetti possono
accidentalmente venire a contatto con liquami fognari. Nel PSO redatto dall'appaltatore dovranno essere
opportunamente valutate le necessarie misure di prevenzione e protezione dal rischio biologico. Sotto il
profilo tecnico-organizzativo, l'appaltatore, in generale, dovrà:
• limitare al minimo i lavoratori esposti, o potenzialmente esposti, al rischio di agenti biologici;
• progettare adeguatamente i processi lavorativi;
• adottare misure collettive di protezione ovvero misure di protezione individuali qualora non sia
possibile evitare altrimenti l'esposizione;
• fare l'uso dell'apposito segnale di rischio biologico per identificare le aree pericolose.
Dal punto di vista igienico, il coordinamento dovrà richiedere che:
• i lavoratori dispongano dei servizi sanitari adeguati provvisti di docce con acqua calda e fredda,
nonché, se del caso, di lavaggi oculari e antisettici per la pelle;
• i lavoratori abbiano in dotazione indumenti protettivi od altri indumenti idonei, da riporre in posti
separati dagli abiti civili;
I DPI siano controllati, disinfettati e puliti dopo ogni utilizzazione, provvedendo altresì a far riparare o
sostituire quelli difettosi prima dell'utilizzazione successiva;
gli indumenti di lavoro e protettivi che possono essere contaminati da agenti biologici vengano tolti
quando il lavoratore lascia la zona di lavoro, conservati separatamente dagli altri indumenti, disinfettati,
puliti e, se necessario, distrutti.
L'informazione ai lavoratori relativa al rischio biologico dovrà comprendere notizie concernenti:
• i rischi di salute dovuti agli agenti biologici di possibile esposizione;
• le precauzioni da prendere per evitare l'esposizione;
• le misure igieniche da osservare;
• la funzione degli indumenti di lavoro e protettivi e dei dispositivi di protezione individuale e il
loro corretto impiego.
Inoltre, in base al parere del medico competente, saranno da valutare per gli addetti eventuali vaccinazioni
ritenute necessarie (es. antiepatite), oltre alla normale sorveglianza sanitaria.
1.8
AGENTI CHIMICI DANNOSI
Vengono di seguito esaminati alcuni aspetti dei principali agenti chimici dannosi presenti in un processo
edilizio. Al fine di facilitare la percezione del rischio di esposizione, nella tabella seguente vengono elencate
le principali sostanze alle quali può verificarsi esposizione professionale in edilizia, con il relativo valore
limite. Per ogni sostanza è indicato in tabella il "valore limite di soglia" (in sigla T.L.V.) proposto dal più
autorevole organismo in materia (A.C.G.I.H., associazione governativa americana degli igienisti industriali)
non tanto per un suo puntuale utilizzo in edilizia, quanto per fornire una sintetica e immediata indicazione
"numerica" sulla pericolosità biologica dei vari composti.
Tipologia Agente Dannoso
All4TipologiaAgenteDann
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Valore limite di soglia delle principali sostanze di possibile utilizzo o esposizione in edilizia
(fonte: A.C.G.I.H.)
Sostanza
Acido cloridrico
Acido fluoridrico
Acido nitrico
Acido solforico
Ammoniaca
Anidride solforosa
Amianto
Asfalto (fumi)
Benzina
Catrame (fumi)
Cemento
Cromo
Fibre di vetro
Formaldeide
Fumi di saldatura
Nerofumo
Olio minerale
Ossido di azoto (NOz)
Ossido di calcio
Pentaclorofenolo
Piombo
Polvere di legno (dolce)
Silice (quarzo)
Toluendiisocianato-TDI
Toluolo
Vanadio (VzOs)
Xilolo
T.L.V.(mg/m3)
7,500
2,600
5,200
3,000
17,000
5,200
0,2 - 2 fibre/cm3
(1),(2)
5,000
890,000
0,200
10,000
0,500
10.000
0,370
5,000
3,500
5,000
5,600
2,000
0,500
0,150(4)'(5)
5,000
0,100
0,036
188,00
0,050
436,000
(3)
(1) Val. leg.: 0,6 per crisotilo.
(2) Val. proposto: 0,2.
(3) Val. propsto 0,2 se med. raffin.
(4) Val. leg.: 0,15.
(5) Val. proposto 0,005.
Per la valutazione del rischio chimico e la determinazione delle conseguenti procedure di prevenzione e
protezione, è di grande utilità la lettura delle etichette presenti sulle confezioni dei prodotti e la relativa
scheda di sicurezza. L'etichetta, infatti, contiene informazioni che permettono di identificare
immediatamente i principali rischi. I rischi più gravi sono infatti segnalati da simboli, e precisati in "frasi" tipo;
altre frasi indicano le precauzioni da adottare.
All5DPIRev00
Dispositivi di Protezione Individuali
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Il datore di lavoro deve fornire i dispositivi di protezione individuale e le informazioni sul loro utilizzo
riguardo ai rischi lavorativi.
Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura
destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi
suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio
destinato a tale scopo. Tutti i DPI devono essere marcati CE ed essere conformi alle prescrizioni della
normativa vigente. I dispositivi di protezione individuale devono essere consegnati ad ogni singolo lavoratore che
deve firmarne ricevuta ed impegno a farne uso, quando le circostanze lavorative lo richiedano. Il lavoratore deve
segnalare al responsabile dei lavori qualsiasi anomalia dovesse riscontrare nel dispositivo di protezione individuale
ricevuto in dotazione o la sua intollerabilità. Il dispositivo di protezione individuale che abbia subito una
sollecitazione protettiva o che presenti qualsiasi difetto o segni d’usura, deve essere subito sostituito.
I DPI devono inoltre:
a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore;
b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro;
c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore;
d) poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità.
e) devono essere conservati con cura da parte del lavoratore
In caso di rischi multipli che richiedono l'uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e
tali da mantenere, anche nell'uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi
corrispondenti.
Misure di prevenzione e istruzioni per gli addetti :
1.1.1 Casco
Situazioni pericolose per le quali occorre utilizzare il casco
•
Urti, colpi, impatti, caduta di materiali dall’alto.
Scelta del casco in funzione dell’attività lavorativa
•
•
•
•
Deve essere robusto, con una bardatura interna morbida ed atta ad assorbire gli urti, inoltre deve essere
leggero, ben aerato per essere tollerato anche per tempi lunghi.
La bardatura deve essere registrabile e dotata di una fascia posta sotto la nuca che impedisca al casco di
cadere con gli spostamenti della testa.
Deve essere compatibile con l’utilizzo di altri dispositivi di protezione individuale, permettendo, ad esempio,
l’installazione di schermi, maschere o cuffie di protezione.
I caschi devono riportare la marcatura CE.
1.1.2 Guanti
Situazioni pericolose per le quali occorre utilizzare i guanti :
Punture, tagli, abrasioni, vibrazioni, getti, schizzi, catrame, amianto, oli minerali e derivati, calore, freddo, elettrici.
Scelta dei guanti in funzione dell’attività lavorativa :
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Dispositivi di Protezione Individuali
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I guanti servono per proteggere le mani contro i rischi per contatto con materiali o con sostanze nocive per la pelle,
pertanto devono essere scelti secondo le lavorazioni in atto.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Guanti in tela rinforzata per uso generale: resistenti a tagli, abrasioni, strappi, perforazioni, al grasso e all’olio.
Uso: maneggio di materiali da costruzione, mattoni, piastrelle, legname, ferro.
Guanti di gomma per lavori con solventi e prodotti caustici: resistenti ai solventi, prodotti caustici e chimici.
Uso: verniciatura a mano o a spruzzo, manipolazioni varie di prodotti chimici.
Guanti adatti al maneggio di catrame, oli, acidi e solventi: resistenti alla perforazione, taglio e abrasione,
impermeabili e resistenti ai prodotti chimici.
Uso: maneggio di prodotti chimici, oli disarmanti, lavorazioni con prodotti contenenti catrame.
Guanti antivibranti: atti ad assorbire le vibrazioni con doppio spessore sul palmo, imbottitura, chiusura di
velcro e resistenti al taglio, strappi e perforazioni.
Uso: lavori con martelli demolitori elettrici e pneumatici, con vibratori ad immersione e tavole vibranti.
Guanti per elettricisti: dielettrici e resistenti a tagli, abrasioni e strappi.
Uso: lavori su parti in tensione limitatamente ai valori indicati per il tipo.
Guanti di protezione contro il calore: resistenti a temperature elevate, all’abrasione, strappi e tagli.
Uso: lavori di saldatura o manipolazione di prodotti caldi.
Guanti di protezione contro il freddo: resistenti a temperature basse, al taglio, strappi, perforazione.
Uso: movimentazione e lavorazione manuale di materiali metallici nella stagione invernale.
1.1.3 Calzature di sicurezza
Situazioni pericolose per le quali occorre utilizzare le calzature di sicurezza :
Urti, colpi, impatti e compressioni, punture, tagli e abrasioni, calore, fiamme, freddo.
Scelta delle calzature in funzione dell’attività lavorativa
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile e puntale di protezione ed a slacciamento rapido: scavi,
demolizioni, lavori di carpenteria, movimentazione dei materiali, lavorazione del ferro, posa di elementi
prefabbricati, serramenti, servizi sanitari, ringhiere, murature, tavolati e per qualsiasi altra attività durante la
quale vi sia pericolo di perforazione o schiacciamento dei piedi.
•
Scarpe di sicurezza con soletta interna termoisolante: attività con elementi molto caldi e nella stagione
fredda.
•
Scarpe di sicurezza con suola antisdrucciolevole: attività su coperture a falde inclinate.
•
Stivali alti di gomma: attività in zone acquitrinose, negli scavi invasi da acqua, durante i getti orizzontali, in
prossimità degli impianti di betonaggio e simili.
•
1.1.4 Cuffie e tappi auricolari
Situazioni pericolose per le quali occorre utilizzare i dispositivi di protezione per l’udito :
•
Rumore.
Scelta degli otoprotettori in funzione dell’attività lavorativa
•
•
•
L’otoprotettore deve assorbire le frequenze sonore dannose per l’udito ma non quelle utili per la
comunicazione e per la percezione dei pericoli.
La scelta del mezzo di protezione deve tenere conto della praticità d’uso e della tollerabilità individuale.
Gli otoprotettori devono riportare la marcatura CE.
All5DPIRev00
Dispositivi di Protezione Individuali
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1.1.5 Maschere antipolvere – Apparecchi filtranti o isolanti
Situazioni pericolose per le quali occorre utilizzare la maschera antipolvere o l’apparecchio filtrante o
isolante
•
Polveri, fibre, fumi, nebbie, gas, vapori, catrame, amianto.
Scelta della maschera in funzione dell’attività lavorativa
Per la protezione contro gli inquinanti si possono adottare:
•
maschere antipolvere monouso: per polveri e fibre;
•
respiratori semifacciali dotati di filtro: per vapori, gas nebbie, fumi, polveri e fibre;
•
respiratori semifacciali a doppio filtro sostituibile: per gas, vapori, polveri;
•
apparecchi respiratori a mandata d’aria: per verniciature a spruzzo, sabbiature, per lavori entro pozzi,
fognature e cisterne ed ovunque non vi sia certezza di normale respirabilità.
La scelta della protezione deve essere fatta stabilendo preventivamente la natura del rischio.
Le maschere devono riportare la marcatura CE.
1.1.6 Occhiali di sicurezza e schermi
Situazioni pericolose per le quali occorre utilizzare gli occhiali o gli schermi
•
Radiazioni non ionizzanti, getti, schizzi, polveri, fibre.
Scelta del dispositivo in funzione dell’attività lavorativa
L’uso di occhiali o di schermi è obbligatorio quando si eseguono lavorazioni che possono produrre radiazioni,
proiezione di schegge o di scintille.
Le lesioni possono essere:
•
•
•
meccaniche: schegge, trucioli, aria compressa, urti accidentali;
ottiche: irradiazione ultravioletta, luce intensa, raggi laser;
termiche: liquidi caldi, corpi caldi.
Gli occhiali devono avere le schermature laterali.
Gli addetti all’attività di saldatura ossiacetilenica o elettrica devono fare uso di occhiali o, meglio, di schermi atti a
filtrare i raggi UV (ultravioletti) e IR (infrarossi) che possono produrre lesioni alla cornea, al cristallino e, in alcuni
casi, alla retina.
Le lenti degli occhiali devono essere realizzate in vetro o in policarbonato e riportare la marcatura CE.
1.1.7 Cinture di sicurezza-Funi di trattenuta-Sistemi di assorbimento frenato di energia
Situazioni pericolose per le quali occorre utilizzare il dispositivo di protezione anticaduta
•
Cadute dall’alto.
Scelta del dispositivo in funzione dell’attività lavorativa
•
Quando non si possono adottare le misure di protezione collettiva, si devono utilizzare i dispositivi di
protezione individuale.
•
Per lavori di breve durata, per opere di edilizia industrializzata, per il montaggio di prefabbricati, durante il
montaggio e lo smontaggio di ponteggi, gru ed attività similari, gli operatori devono indossare la cintura di
sicurezza.
All5DPIRev00
Dispositivi di Protezione Individuali
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•
•
Le cinture di sicurezza per i normali lavori edili devono avere le bretelle e le fasce gluteali, una fune di
trattenuta con gancio a moschettone di lunghezza tale da limitare l’altezza di possibile caduta a non più di m
1,5. La fune di trattenuta dotata di dispositivi ad assorbimento d’energia offre il vantaggio di ammortizzare il
momento d’arresto, ma occorre valutare con attenzione gli eventuali ostacoli sottostanti.
Gli elementi che compongono le cinture di sicurezza devono riportare la marcatura CE.
1.1.8 Indumenti protettivi particolari
Situazioni pericolose per le quali occorre utilizzare indumenti protettivi particolari
•
Calore, fiamme, freddo, getti, schizzi, investimento, nebbie, amianto.
Scelta del dispositivo in funzione dell’attività lavorativa
•
•
•
grembiuli e gambali per asfaltisti;
tute speciali per verniciatori, addetti alla rimozione di amianto.
Autorespiratori con bombole
All6SegnaleticaCantiereRev00
Segnaletica di cantiere
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1.1.1 Segnaletica di cantiere
La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di attirare l'attenzione su oggetti, macchine, situazioni o
comportamenti che possono provocare rischi, fornendo in maniera facilmente comprensibile le informazioni,
indicazioni, i divieti o le prescrizioni necessarie.
La segnaletica di sicurezza non sostituisce le misure di protezione necessarie, ma le integra e completa.
E' costituita da:
Segnali di divieto
Vietano un comportamento che può risultare rischioso
Segnali di avvertimento
Trasmettono ulteriori informazioni sulla natura del pericolo
Cartelli di salvataggio
Indicano percorsi e luoghi sicuri , postazioni di sicurezza – D.P.C.
Cartelli antincendio
Indicano la posizione dei dispositivi anti incendio
Segnali di prescrizione
Obbligano ad indossare un DPI o a tenere comportamenti di sicurezza
Cartelli di informazione
Indicazioni varie – depositi materiali ecc..
Segnaletica stradale
Comprende vari segnali di divieto, avvertimento e prescrizione combinati tra loro per
favorire la visibilità del cantiere nei tratti stradali, indicare i percorsi ed i limiti
temporanei della viabilità veicolare e pedonale durante l’esecuzione delle opere sulle
strade pubbliche o all’interno del cantiere stesso . Sono inclusi in questa categoria
anche i segnali per cantieri mobili montati su veicoli, i segnali complementari (barriere,
coni ecc.), la segnaletica orizzontale provvisoria di colore giallo ed i segnali luminosi .
Per studiare la più conveniente posizione ove esporre i cartelli si dovrà sempre tenere presente la
finalità dei messaggi che si vuole trasmettere.
A titolo indicativo si rappresentano di seguito alcuni cartelli che potrebbero essere necessari in
cantiere a seconda delle lavorazioni previste :
All6SegnaleticaCantiereRev00
Segnaletica di cantiere
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1.1.2
Segnaletica di Sicurezza
All6SegnaleticaCantiereRev00
Segnaletica di cantiere
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1.1.3
Segnaletica Stradale
All6SegnaleticaCantiereRev00
Segnaletica di cantiere
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All6SegnaleticaCantiereRev00
Segnaletica di cantiere
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All7RiferimentiNormativiRev01
Riferimenti Normativi
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Sommario
RIFERIMENTI NORMATIVI ............................................................................................................................................2
TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO - D.LGS. 81/2008 S.M.I. ..............................2
ARTICOLO 66 LAVORI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO: .............................................................................2
ARTICOLO 105 ATTIVITÀ SOGGETTE: ...........................................................................................................................2
ARTICOLO 107DEFINIZIONI: .........................................................................................................................................2
ARTICOLO 108 VIABILITÀ NEI CANTIERI: ......................................................................................................................2
ARTICOLO 109 RECINZIONE DEL CANTIERE: .................................................................................................................2
ARTICOLO 110 LUOGHI DI TRANSITO: ..........................................................................................................................3
ARTICOLO 113 SCALE: ..................................................................................................................................................3
ARTICOLO 114 PROTEZIONE DEI POSTI DI LAVORO ......................................................................................................4
ARTICOLO 115 SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO ....................................................................4
ARTICOLO 117 LAVORI IN PROSSIMITÀ DI PARTI ATTIVE: ............................................................................................5
ARTICOLO 83: LAVORI IN PROSSIMITÀ DI PARTI ATTIVE: .............................................................................................5
ALLEGATO IX................................................................................................................................................................5
ARTICOLO 118 SPLATEAMENTO E SBANCAMENTO ......................................................................................................6
ARTICOLO 119 POZZI, SCAVI E CUNICOLI .....................................................................................................................6
ARTICOLO 120: DEPOSITO DI MATERIALI IN PROSSIMITÀ DEGLI SCAVI........................................................................7
ARTICOLO 121 PRESENZA DI GAS: ................................................................................................................................7
ARTICOLO 122 PONTEGGI ED OPERE PROVVISIONALI : ................................................................................................7
ARTICOLO 123 MONTAGGIO E SMONTAGGIO DELLE OPERE PROVVISIONALI : ............................................................7
ARTICOLO 124 DEPOSITO DI MATERIALI SULLE IMPALCATURE : ..................................................................................7
ARTICOLO 125 DISPOSIZIONE DEI MONTANTI : ............................................................................................................8
ARTICOLO 126 PARAPETTI : .........................................................................................................................................8
ARTICOLO 130 ANDATOIE E PASSERELLE: ....................................................................................................................8
ARTICOLO 139 PONTI SU CAVALLETTI : ........................................................................................................................8
ARTICOLO 140 PONTI SU RUOTE A TORRE : .................................................................................................................8
ALLEGATO XXXII : PRESCRIZIONI PER I SEGNALI GESTUALI ...........................................................................................9
A. GESTI GENERALI ......................................................................................................................................................9
B. MOVIMENTI VERTICALI ...........................................................................................................................................10
C. MOVIMENTI ORIZZONTALI .......................................................................................................................................10
D. PERICOLO ..............................................................................................................................................................11
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 SETTEMBRE 2011, N. 177 .............................................................11
All7RiferimentiNormativiRev01
Riferimenti Normativi
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RIFERIMENTI NORMATIVI
Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro - D.Lgs. 81/2008 s.m.i.
Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in
materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il
coordinamento delle medesime in un unico testo normativo.
Qui di seguito si riportano gli articoli del Testo Unico di maggiore interesse per le attività relative al
presente piano :
Titolo II – Luoghi di Lavoro
ARTICOLO 66 LAVORI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO:
È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in
ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata
previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza
previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio
sulla pericolosità dell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la
durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve
avere dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.
Titolo IV – Cantieri temporanei o mobili
Capo II : NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO NELLE COSTRUZIONI E NEI
LAVORI IN QUOTA
ARTICOLO 105 ATTIVITÀ SOGGETTE:
Le norme del presente capo si applicano alle attività che, da chiunque esercitate e alle quali siano addetti
lavoratori subordinati o autonomi, concernono la esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione,
riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione,
il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato,
in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee e gli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie,
idrauliche, marittime, idroelettriche, di bonifica, sistemazione forestale e di sterro. Costituiscono, inoltre, lavori
di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati
utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile. Le norme del presente capo si applicano ai
lavori in quota di cui al presente capo e ad in ogni altra attività lavorativa.
ARTICOLO 107DEFINIZIONI:
Agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intende per lavoro in quota: attività lavorativa che
espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano
stabile.
ARTICOLO 108 VIABILITÀ NEI CANTIERI:
Durante i lavori deve essere assicurata nei cantieri la viabilità delle persone e dei veicoli conformemente al
punto 1 dell'allegato XVIII.
ARTICOLO 109 RECINZIONE DEL CANTIERE:
All7RiferimentiNormativiRev01
Riferimenti Normativi
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Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche
idonee ad impedire l'accesso agli estranei alle lavorazioni.
ARTICOLO 110 LUOGHI DI TRANSITO:
Il transito sotto ponti sospesi, ponti a sbalzo, scale aeree e simili deve essere impedito con barriere o protetto
con l'adozione di misure o cautele adeguate.
ARTICOLO 113 SCALE:
1.
Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, devono essere costruite e
mantenute in modo da resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di emergenza. I
gradini devono avere pedata e alzata dimensionate a regola d'arte e larghezza adeguata alle esigenze del
transito. Dette scale ed i relativi pianerottoli devono essere provvisti, sui lati aperti, di parapetto normale o di
altra difesa equivalente. Le rampe delimitate da due pareti devono essere munite di almeno un corrimano.
2.
Le scale a pioli di altezza superiore a m 5, fissate su pareti o incastellature verticali o aventi una
inclinazione superiore a 75 gradi, devono essere provviste, a partire da m 2,50 dal pavimento o dai ripiani, di
una solida gabbia metallica di protezione avente maglie o aperture di ampiezza tale da impedire la caduta
accidentale della persona verso l'esterno. La parete della gabbia opposta al piano dei pioli non deve distare da
questi più di cm 60. I pioli devono distare almeno 15 centimetri dalla parete alla quale sono applicati o alla
quale la scala è fissata. Quando l'applicazione della gabbia alle scale costituisca intralcio all'esercizio o
presenti notevoli difficoltà costruttive, devono essere adottate, in luogo della gabbia, altre misure di sicurezza
atte ad evitare la caduta delle persone per un tratto superiore ad un metro.
3.
Le scale semplici portatili (a mano) devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di
impiego, devono essere sufficientemente resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere
dimensioni appropriate al loro uso. Dette scale, se di legno, devono avere i pioli fissati ai montanti mediante
incastro. I pioli devono essere privi di nodi. Tali pioli devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i
due pioli estremi; nelle scale lunghe più di 4 metri deve essere applicato anche un tirante intermedio. E' vietato
l'uso di scale che presentino listelli di legno chiodati sui montanti al posto dei pioli rotti. Esse devono inoltre
essere provviste di:
a)
dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti;
b)
ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori, quando sia necessario per
assicurare la stabilità della scala.
4.
Per le scale provviste alle estremità superiori di dispositivi di trattenuta, anche scorrevoli su guide, non
sono richieste le misure di sicurezza indicate nelle lettere a) e b) del comma 3. Le scale a mano usate per
l'accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature non devono essere poste l'una in prosecuzione
dell'altra. Le scale che servono a collegare stabilmente due ponti, quando sono sistemate verso la parte
esterna del ponte, devono essere provviste sul lato esterno di un corrimano parapetto.
5.
Quando l'uso delle scale, per la loro altezza o per altre cause, comporti pericolo di sbandamento, esse
devono essere adeguatamente assicurate o trattenute al piede da altra persona.
6.
Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano sistemate in modo da garantire la loro stabilità
durante l'impiego e secondo i seguenti criteri:
a)
le scale a pioli portatili devono poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e
immobile, in modo da garantire la posizione orizzontale dei pioli;
b)
le scale a pioli sospese devono essere agganciate in modo sicuro e, ad eccezione delle scale a funi, in
maniera tale da evitare spostamenti e qualsiasi movimento di oscillazione;
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c)
lo scivolamento del piede delle scale a pioli portatili, durante il loro uso, deve essere impedito con
fissaggio della parte superiore o inferiore dei montanti, o con qualsiasi dispositivo antiscivolo, o ricorrendo a
qualsiasi altra soluzione di efficacia equivalente;
d)
le scale a pioli usate per l'accesso devono essere tali da sporgere a sufficienza oltre il livello di accesso,
a meno che altri dispositivi garantiscono una presa sicura;
e)
le scale a pioli composte da più elementi innestabili o a sfilo devono essere utilizzate in modo da
assicurare il fermo reciproco dei vari elementi;
f)
le scale a pioli mobili devono essere fissate stabilmente prima di accedervi.
7.
Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano utilizzate in modo da consentire ai lavoratori di
disporre in qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicuri. In particolare il trasporto a mano di pesi su
una scala a pioli non deve precludere una presa sicura.
8.
Per l'uso delle scale portatili composte di due o più elementi innestati (tipo all'italiana o simili), oltre
quanto prescritto nel comma 3, si devono osservare le seguenti disposizioni:
a)
la lunghezza della scala in opera non deve superare i 15 metri, salvo particolari esigenze, nel qual caso
le estremità superiori dei montanti devono essere assicurate a parti fisse;
b)
le scale in opera lunghe più di 8 metri devono essere munite di rompitratta per ridurre la freccia di
inflessione;
c)
nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale;
d)
durante l'esecuzione dei lavori, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala.
9.
Le scale doppie non devono superare l'altezza di m 5 e devono essere provviste di catena di adeguata
resistenza o di altro dispositivo che impedisca l'apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.
10. E' ammessa la deroga alle disposizioni di carattere costruttivo di cui ai commi 3, 8 e 9 per le scale
portatili conformi all'allegato XX.
ARTICOLO 114 PROTEZIONE DEI POSTI DI LAVORO
1.
Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali
vengono impastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a carattere continuativo il posto di lavoro
deve essere protetto da un solido impalcato sovrastante, contro la caduta di materiali.
2.
Il posto di carico e di manovra degli argani a terra deve essere delimitato con barriera per impedire la
permanenza ed il transito sotto i carichi.
3.
Nei lavori che possono dar luogo a proiezione di schegge, come quelli di spaccatura o scalpellatura di
blocchi o pietre e simili, devono essere predisposti efficaci mezzi di protezione a difesa sia delle persone
direttamente addette a tali lavori sia di coloro che sostano o transitano in vicinanza. Tali misure non sono
richieste per i lavori di normale adattamento di pietrame nella costruzione di muratura comune.
ARTICOLO 115 SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE
DALL'ALTO
1.
Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto
all'articolo 111, comma 1, lettera a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione
composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, quali i seguenti:
a)
assorbitori di energia;
b)
connettori;
c)
dispositivo di ancoraggio;
d)
cordini;
e)
dispositivi retrattili;
f)
guide o linee vita flessibili;
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g)
h)
guide o linee vita rigide;
imbracature.
2.
Il sistema di protezione, certificato per l'uso specifico, deve permettere una caduta libera non superiore
a 1,5 metri o, in presenza di dissipatore di energia, a 4 metri.
3.
Il cordino deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a
parti stabili delle opere fisse o provvisionali.
4.
Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo
anticaduta.
ARTICOLO 117 LAVORI IN PROSSIMITÀ DI PARTI ATTIVE:
1. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 83, (vedi stralcio sotto riportato) quando occorre effettuare
lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze
particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si
deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:
a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;
b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;
c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni
altra attrezzatura a distanza di sicurezza.
2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per
le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la
distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti
dall’applicazione delle pertinenti norme tecniche.
ARTICOLO 83: LAVORI IN PROSSIMITÀ DI PARTI ATTIVE:
1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di impianti elettrici con parti
attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e
comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell’ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate
disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi.
2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche.
ALLEGATO IX
Valori delle tensioni nominali di esercizio delle macchine ed impianti elettrici :
In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in:
- sistemi di Categoria 0 (zero), chiamati anche a bassissima tensione, quelli a tensione nominale
minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se in corrente continua (non ondulata);
- sistemi di Categoria I (prima), chiamati anche a bassa tensione, quelli a tensione nominale da oltre
50 fino a 1 000 V se in corrente alternata o da oltre 120 V fino a 1 500 V compreso se in corrente
continua;
- sistemi di Categoria II (seconda),chiamati anche a media tensione quelli a tensione nominale oltre
1 000 V se in corrente alternata od oltre 1 500 V se in corrente continua, fino a 30 000 V compreso;
- sistemi di Categoria III (terza), chiamati anche ad alta tensione, quelli a tensione nominale maggiore
di 30 000 V.
Tab. 1 Allegato IX :
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Distanze di sicurezza da parti attive di linee elettriche e di impianti elettrici non protette o non
sufficientemente protette da osservarsi, nell’esecuzione di lavori non elettrici, al netto degli ingombri derivanti
dal tipo di lavoro, delle attrezzature utilizzate e dei materiali movimentati, nonché degli sbandamenti laterali dei
conduttori dovuti all’azione del vento e degli abbassamenti di quota dovuti alle condizioni termiche .
Categorie sistemi elettrici
Categoria 0
Categoria I e II
Categoria III
Categoria III
Un (kV) - Tensione
≤1
Un ≤ 30
30 < Un ≤ 132
> 132
Distanza minima di sicurezza (m)
3
3,5
5
7
Sezione III – SCAVI E FONDAZIONI
ARTICOLO 118 SPLATEAMENTO E SBANCAMENTO
1. Nei lavori di splateamento o sbancamento, se previsto l’accesso di lavoratori, le pareti delle fronti di attacco
devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti.
Quando la parete del fronte di attacco supera l’altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per
scalzamento alla base e conseguente franamento della parete.
2. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per
altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all’armatura o al consolidamento
del terreno.
3. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di
azione dell’escavatore e sul ciglio del fronte di attacco.
4. Il posto di manovra dell’addetto all’escavatore, quando questo non sia munito di cabina metallica, deve
essere protetto con solido riparo.
5. Ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e, in quanto
necessario in relazione all’altezza dello scavo o alle condizioni di accessibilità del ciglio della platea superiore,
a zona superiore di pericolo deve essere almeno delimitata mediante opportune segnalazioni spostabili col
proseguire dello scavo.
ARTICOLO 119 POZZI, SCAVI E CUNICOLI
1. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente
garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede
lo scavo, alla applicazione delle necessarie armature di sostegno.
2. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 centimetri.
3. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono
predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere
applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione
al progredire del rivestimento in muratura.
4. Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza nei
relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi.
5. Nella infissione di pali di fondazione devono essere adottate misure e precauzioni per evitare che gli
scuotimenti del terreno producano lesioni o danni alle opere vicine con pericolo per i lavoratori.
6. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre 3 metri deve essere disposto, a protezione degli operai
addetti allo scavo ed all’asportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il
passaggio della benna.
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7. Nei pozzi e nei cunicoli deve essere prevista una adeguata assistenza all’esterno e le loro dimensioni
devono essere tali da permettere il recupero di un lavoratore infortunato privo di sensi.
7-bis. Il sollevamento di materiale dagli scavi deve essere effettuato conformemente al punto 3.4. dell’Allegato
XVIII.
ARTICOLO 120: DEPOSITO DI MATERIALI IN PROSSIMITÀ DEGLI SCAVI
1.E’ vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le
condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature
ARTICOLO 121 PRESENZA DI GAS:
1.
Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere
adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili
o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi,
raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar
luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose.
2.
Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell'aria
ambiente e non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono
essere provvisti di idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratore, ed essere muniti di idonei
dispositivi di protezione individuale collegati ad un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto
all'esterno dal personale addetto alla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli
operai all'interno ed essere in grado di sollevare prontamente all'esterno il lavoratore colpito dai gas.
3.
Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate
la natura e la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e
sempreché sia assicurata una efficace e continua aerazione.
4.
Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica
dell'ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere
emanazioni di gas pericolosi, l'uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque
suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas.
5.
Nei casi previsti dai commi 2, 3 e 4, i lavoratori devono essere abbinati nell'esecuzione dei lavori.
Sezione IV - Ponteggi In Legname e altre opere provvisionali
ARTICOLO 122 PONTEGGI ED OPERE PROVVISIONALI :
Nei lavori che sono eseguiti ad un'altezza superiore ai m 2, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei
lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad
eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose conformemente al punto 2 dell'allegato XVIII.
ARTICOLO 123 MONTAGGIO
PROVVISIONALI :
E
SMONTAGGIO
DELLE
OPERE
Il montaggio e lo smontaggio delle opere provvisionali devono essere eseguiti sotto la diretta sorveglianza di
un preposto ai lavori.
ARTICOLO 124 DEPOSITO DI MATERIALI SULLE IMPALCATURE :
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1.
Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere è vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello
temporaneo dei materiali ed attrezzi necessari ai lavori.
2.
Il peso dei materiali e delle persone deve essere sempre inferiore a quello che è consentito dalla
resistenza strutturale del ponteggio; lo spazio occupato dai materiali deve consentire i movimenti e le manovre
necessarie per l'andamento del lavoro.
ARTICOLO 125 DISPOSIZIONE DEI MONTANTI :
1.
I montanti devono essere costituiti con elementi accoppiati, i cui punti di sovrapposizione devono
risultare sfalsati di almeno un metro; devono altresì essere verticali o leggermente inclinati verso la
costruzione.
2.
Per le impalcature fino ad 8 metri di altezza sono ammessi montanti singoli in un sol pezzo; per
impalcature di altezza superiore, soltanto per gli ultimi 7 metri i montanti possono essere ad elementi singoli.
3.
Il piede dei montanti deve essere solidamente assicurato alla base di appoggio o di infissione in modo
che sia impedito ogni cedimento in senso verticale ed orizzontale.
4.
L'altezza dei montanti deve superare di almeno metri 1,20 l'ultimo impalcato o il piano di gronda.
5.
La distanza tra due montanti consecutivi non deve essere superiore a m 3,60; può essere consentita
una maggiore distanza quando ciò sia richiesto da evidenti motivi di esercizio del cantiere, purché, in tale
caso, la sicurezza del ponteggio risulti da un progetto redatto da un ingegnere o architetto corredato dai relativi
calcoli di stabilità.
6.
Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due
piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggi a rombo o di pari efficacia.
ARTICOLO 126 PARAPETTI :
Gli impalcati e ponti di servizio, le passerelle, le andatoie, che siano posti ad un'altezza maggiore di 2 metri,
devono essere provvisti su tutti i lati verso il vuoto di robusto parapetto e in buono stato di conservazione.
ARTICOLO 130 ANDATOIE E PASSERELLE:
1.
Le andatoie devono avere larghezza non minore di m 0,60, quando siano destinate soltanto al
passaggio di lavoratori e di m 1,20, se destinate al trasporto di materiali. La loro pendenza non deve essere
maggiore del 50 per cento.
2.
Le andatoie lunghe devono essere interrotte da pianerottoli di riposo ad opportuni intervalli; sulle tavole
delle andatoie devono essere fissati listelli trasversali a distanza non maggiore del passo di un uomo carico.
Sezione VI - Ponteggi movibili
ARTICOLO 139 PONTI SU CAVALLETTI :
I ponti su cavalletti non devono aver altezza superiore a metri 2 e non devono essere montati sugli impalcati
dei ponteggi.
ARTICOLO 140 PONTI SU RUOTE A TORRE :
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1.
I ponti su ruote devono avere base ampia in modo da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi ed
alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento e in modo che non
possano essere ribaltati.
2.
Il piano di scorrimento delle ruote deve risultare livellato; il carico del ponte sul terreno deve essere
opportunamente ripartito con tavoloni o altro mezzo equivalente.
3.
Le ruote del ponte in opera devono essere saldamente bloccate con cunei dalle due parti o sistemi
equivalenti.
4.
I ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione almeno ogni due piani; è ammessa deroga a
tale obbligo per i ponti su ruote a torre conformi all'allegato XXIII.
5.
La verticalità dei ponti su ruote deve essere controllata con livello o con pendolino.
6.
I ponti, esclusi quelli usati nei lavori per le linee elettriche di contatto, non devono essere spostati
quando su di essi si trovano lavoratori o carichi.
Al fine di informare e aggiornare le maestranze su quanto previsto dalla legge in vigore (D.lgs.81/2008)
per quanto riguarda i segnale gestuali da utilizzare durante le fasi di movimentazione delle condotte e
dei pezzi speciali riportiamo di seguito una copia dell’
ALLEGATO XXXII : PRESCRIZIONI PER I SEGNALI GESTUALI
1. Proprietà
Un segnale gestuale deve essere preciso, semplice, ampio, facile da eseguire e da comprendere e
nettamente distinto da un altro segnale gestuale.
L’impiego contemporaneo delle due braccia deve farsi in modo simmetrico e per un singolo segnale gestuale.I
gesti impiegati, nel rispetto delle caratteristiche sopra indicate, potranno variare leggermente o essere più
particolareggiati rispetto alle figurazioni riportate al punto 3, purché il significato e la comprensione siano per lo
meno equivalenti.
2. Gesti convenzionali da utilizzare
Premessa: La serie dei gesti convenzionali che si riporta di seguito non pregiudica la possibilità di impiego di
altri sistemi di codici applicabili a livello comunitario, in particolare in certi settori nei quali si usino le stesse
manovre.
A. Gesti generali
SIGNIFICATO
DESCRIZIONE
INIZIO
Attenzione Presa di comando
Le due braccia sono aperte in senso
orizzontale le palme delle mani rivolte in avanti
ALT
Interruzione Fine del movimento
Il braccio destro è teso verso l'alto con la
palma della mano destra rivolta in avanti
FIGURA
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FINE delle operazioni
Le due mani sono giunte all'altezza del petto
B. Movimenti verticali
SIGNIFICATO
DESCRIZIONE
SOLLEVARE
Il braccio destro, teso verso l'alto, con la
palma della mano destra rivolta in avanti,
descrive lentamente un cerchio
ABBASSARE
Il braccio destro, teso verso il basso, con la
palma della mano destra rivolta verso il
corpo, descrive lentamente un cerchio
DISTANZA VERTICALE
Le mani indicano la distanza
FIGURA
C. Movimenti orizzontali
SIGNIFICATO
DESCRIZIONE
AVANZARE
Entrambe le braccia sono ripiegate, le palme
delle mani rivolte all'indietro; gli avambracci
compiono movimenti lenti in direzione del
corpo
RETROCEDERE
Entrambe le braccia piegate, le palme delle
mani rivolte in avanti; gli avambracci
compiono movimenti lenti che s'allontanano
dal corpo
A DESTRA
rispetto al segnalatore
Il braccio destro, teso più o meno lungo
l'orizzontale, con la palma della mano destra
rivolta verso il basso, compie piccoli
movimenti lenti nella direzione
FIGURA
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A SINISTRA
rispetto al segnalatore
DISTANZA ORIZZONTALE
Il braccio sinistro, teso più o meno in
orizzontale, con la palma della mano sinistra
rivolta verso il basso, compie piccoli
movimenti lenti nella direzione
Le mani indicano la distanza
D. Pericolo
SIGNIFICATO
DESCRIZIONE
PERICOLO
Entrambe le braccia tese verso l'alto; le
palme delle mani rivolte in avanti
FIGURA
Alt o arresto di emergenza
MOVIMENTO RAPIDO
I gesti convenzionali utilizzati per indicare i
movimenti sono effettuati con maggiore
rapidità
MOVIMENTO LENTO
I gesti convenzionali utilizzati per indicare i
movimenti sono effettuati molto lentamente
Si richiama infine in questo paragrafo il recente :
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 SETTEMBRE
2011, N. 177
Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti
sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo 6, comma 8, lettera g), del D.lgs. 9 aprile 2008,
n. 81.(11G0219) (GU n. 260 del 8-11-2011) di cui riportiamo alcuni passi significativi e che dovrà essere
integralmente rispettato dall’appaltatore :
Art. 1 Finalità e ambito di applicazione :
2. Il presente regolamento si applica ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento di cui agli articoli 66 e 121
del D.lgs.9 aprile 2008, n. 81, e negli ambienti confinati di cui all'allegato IV, punto 3, del medesimo D.lgs.
Art. 2 Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o Confinati
1. Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta
unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati in ragione del possesso dei seguenti requisiti: a)
integrale applicazione delle vigenti disposizioni in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e
misure di gestione delle emergenze; b) integrale e vincolante applicazione anche del comma 2 dell'articolo 21
del D.lgs.9 aprile 2008, n. 81, nel caso di imprese familiari e lavoratori autonomi; c) presenza di personale, in
percentuale non inferiore al 30 per cento della forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in
ambienti sospetti di inquinamento o confinati, assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo
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indeterminato ovvero anche con altre tipologie contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda
ipotesi, che i relativi contratti siano stati preventivamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del D.lgs 10
settembre 2003, n. 276. Tale esperienza deve essere necessariamente in possesso dei lavoratori che
svolgono
le
funzioni
di
preposto;
d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto il personale, ivi compreso il datore di
lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, specificamente
mirato alla conoscenza dei fattori di rischio propri di tali attività, oggetto di verifica di apprendimento e
aggiornamento. I contenuti e le modalità della formazione di cui al periodo che precede sono individuati,
compatibilmente con le previsioni di cui agli articoli 34 e 37 del D.lgs 2008, n. 81, entro e non oltre 90 giorni
dall'entrata in vigore del presente decreto, con accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le parti sociali;
e) possesso di dispositivi di protezione individuale, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei alla
prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati e avvenuta
effettuazione di attività di addestramento all'uso corretto di tali dispositivi, strumentazione e attrezzature,
coerentemente con le previsioni di cui agli articoli 66 e 121 e all'allegato IV, punto 3, del D.lgs . 9/04/08, n. 81;
) avvenuta effettuazione di attività di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività lavorative in
ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ivi compreso il datore di lavoro, relativamente alla applicazione
di procedure di sicurezza coerenti con le previsioni di cui agli articoli 66 e 121 e dell'allegato IV, punto 3, del
decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81; g) rispetto delle vigenti previsioni, ove applicabili, in materia di
Documento unico di regolarità contributiva; h) integrale applicazione della parte economica e normativa della
contrattazione collettiva di settore, compreso il versamento della contribuzione all'eventuale ente bilaterale di
riferimento, ove la prestazione sia di tipo retributivo, con riferimento ai contratti e accordi collettivi di settore
sottoscritti da organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul
piano nazionale.
In relazione alle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati non è ammesso il ricorso a
subappalti, se non autorizzati espressamente dal datore di lavoro committente e certificati ai sensi del Titolo
VIII, Capo I, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni e integrazioni. Le
disposizioni del presente regolamento si applicano anche nei riguardi delle imprese o dei lavoratori autonomi
ai quali le lavorazioni vengano subappaltate.
Art. 3 Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati
1. Prima dell'accesso nei luoghi nei quali devono svolgersi le attività lavorative di cui all'articolo 1, comma 2,
tutti i lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice, compreso il datore di lavoro ove impiegato nelle
medesime attività, o i lavoratori autonomi devono essere puntualmente e dettagliatamente informati dal datore
di lavoro committente sulle caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare, su tutti i rischi esistenti
negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi degli ambienti di lavoro, e sulle misure di
prevenzione e emergenza adottate in relazione alla propria attività. L'attività di cui al precedente periodo va
realizzata in un tempo sufficiente e adeguato all'effettivo completamento del trasferimento delle informazioni e,
comunque, non inferiore ad un giorno.
2. Il datore di lavoro committente individua un proprio rappresentante, in possesso di adeguate competenze in
materia di salute e sicurezza sul lavoro e che abbia comunque svolto le attività di informazione, formazione e
addestramento di cui all'articolo 2, comma 1, lettere c) ed f), a conoscenza dei rischi presenti nei luoghi in cui
si svolgono le attività lavorative, che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento delle attività svolte dai
lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi e per limitare il rischio da interferenza
di tali lavorazioni con quelle del personale impiegato dal datore di lavoro committente.
3. Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata
ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre
al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di
coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco. Tale
All7RiferimentiNormativiRev01
Riferimenti Normativi
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procedura potrà corrispondere a una buona prassi, qualora validata dalla Commissione consultiva permanente
per la salute e sicurezza sul lavoro ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera v), del decreto legislativo 9 aprile
2008, n. 81.
CIRCOLARE PROCEDURA PER LA FORNITURA DI CALCESTRUZZO IN
CANTIERE
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con la lettera circolare n. 15 del 10 febbraio 2011 , ha emanato
la “Procedura per la fornitura di calcestruzzo in cantiere”, indicata nel documento elaborato da Ance ed Atecap
ed approvato dalla Commissione consultiva permanente.
La circolare fornisce alle imprese esecutrici ed alle imprese fornitrici di calcestruzzo preconfezionato le
informazioni da scambiarsi in materia di sicurezza dei lavoratori coinvolti nelle diverse fasi in cui si articola il
rapporto fra il fornitore di calcestruzzo preconfezionato e l'impresa.
La procedura indicata nella circolare costituisce un indirizzo finalizzato alla sicurezza dei lavoratori coinvolti, a
partire dal momento in cui vi sia la richiesta di fornitura di calcestruzzo da parte dell'impresa edile, fino alla
consegna del prodotto nel cantiere di destinazione.
Ciò al fine di applicare, nei casi in cui l'impresa fornitrice di calcestruzzo non partecipi in alcun modo alle
lavorazioni di cantiere, quanto prescritto dall'art. 26 del D. Lgs. 81/08, così come modificato dal d.lgs. 106/09,
in termini di collaborazione e informazione reciproca fra datori di lavoro di tali imprese, così come precisato
dall'art. 96 del d.lgs. 81/08 e s.m.i..
All8AcronimiRev00
Acronimi
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ACRONIMI
Di seguito vengono riportate le principali abbreviazioni usate nei documenti della sicurezza (elenco in ordine
alfabetico).
Abbreviazione
ASC
ASL
CCNL
CEI
CEL o CSE
CPL o CSP
CPT
D.LGS.
dB(A)
DL
DM
DPC
DPCM
DPI
DPR
FTO
ISPESL
L.
Lep,d
Leq
LEL
MC
MMC
PMIP
PSC
PSO o POS
RLS
RLST
RSPP
SAL
TWA
UEL
VVFF
U/G
Descrizione dell'abbreviazione
Apparecchiatura in Serie per Cantieri
Azienda Sanitaria Locale
Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro
Comitato Elettrotecnico Italiano
Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione dei Lavori
Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione dei Lavori
Comitato Paritetico Territoriale
Decreto Legislativo
Decibel
Decreto legge
Decreto Ministeriale
Dispositivi di Protezione Collettiva
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
Dispositivi di Protezione Individuali
Decreto del Presidente della Repubblica
Fascicolo Tecnico dell'Opera
Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza Lavoro
Legge
Livello equivalente su otto ore di lavoro espresso in dB(A)
Livello equivalente della singola attività espresso in dB(A)
lower explosive limit (valore limite inferiore di esplosività)
Medico Competente
Movimentazione Manuale dei Carichi
Presidio Multizonale di Igiene e Prevenzione
Piano di Sicurezza e Coordinamento
Piano di Sicurezza Operativo
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Stato Avanzamento Lavori
Time Weighted Averages (media pesata sulle 8h esposizione chimici)
upper explosive limit (valore limite superiore di esplosività
Vigili del Fuoco
Uomini / Giorno
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00
Compiti Responsabilità Soggetti Coinvolti
Aspetti Sicurezza
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INDICE
INDICE
1
COMPITI E RESPONSABILITA’ DEI SOGGETTI COINVOLTI NEGLI ASPETTI DELLA SICUREZZA
1
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
1.10
1.11
1.12
1.13
1.14
COMMITTENTE .............................................................................................................................................. 1
RESPONSABILE DEI LAVORI: ............................................................................................................................ 1
IL COMMITTENTE O IL RESPONSABILE DEI LAVORI E/O RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: ......................................... 1
COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE DEI LAVORI............................................................. 2
DIRETTORE LAVORI ....................................................................................................................................... 3
COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI .................................................................. 3
APPALTATORE .............................................................................................................................................. 3
IMPRESA AFFIDATARIA .................................................................................................................................... 4
IMPRESA ESECUTRICE .................................................................................................................................... 4
DIRETTORE CANTIERE O CAPO CANTIERE .......................................................................................................... 4
SUBAPPALTATORE ......................................................................................................................................... 5
OBBLIGHI DEL PREPOSTO ............................................................................................................................... 5
OBBLIGHI DEI LAVORATORI .............................................................................................................................. 6
LAVORATORE AUTONOMO ............................................................................................................................... 7
1 COMPITI E RESPONSABILITA’ DEI SOGGETTI COINVOLTI NEGLI
ASPETTI DELLA SICUREZZA
1.1 COMMITTENTE
vedi artt. 89 -90 -93 -101 – e successivo “Responsabile Unico del Procedimento”
Soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti
nella sua realizzazione.
Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa
relativo alla gestione dell’appalto .
Inoltre, come riportato da una sentenza della Cassazione del 01Marzo ’06, “ il committente è tenuto a
cooperare con l'appaltatore nell'apprestamento delle misure di prevenzione se si tratta di misure dirette a
tutelare l'incolumità dei dipendenti del committente e di quelli dell'appaltatore “ .Gli estremi identificativi dello
stesso, vengono ripresi da quanto depositato nella documentazione di cantiere in relazione al rilascio
dell’Autorizzazione delle Autorità competenti e riportato nell’apposito “CARTELLO di CANTIERE“, ivi
compreso il documento della “Notifica Preliminare”
1.2 RESPONSABILE DEI LAVORI:
vedi artt. 89 -90 -93 -101 - e precedente “Committente”
Soggetto incaricato dal committente della progettazione o del controllo dell’esecuzione dell’opera; tale
soggetto coincide con il progettista per la fase di progettazione dell’opera e con il direttore dei lavori per la
fase di esecuzione dell’opera.
1.3 IL COMMITTENTE O IL RESPONSABILE DEI LAVORI E/O RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO:
vedi artt. 89 -90 -93 -101 - e precedente “Committente”
Gli obblighi del committente o del responsabile dei lavori e/o del Porcedimento sono:
•
nella fase di progettazione dell’opera, ed in particolare al momento delle scelte tecniche,
nell’esecuzione del progetto e nell’organizzazione delle operazioni di cantiere, deve attenersi ai principi
definiti all’art 15 del D.Lgs. 81/2008;
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Compiti Responsabilità Soggetti Coinvolti
Aspetti Sicurezza
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•
•
•
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•
•
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•
•
•
•
•
al fine di permettere la pianificazione dell’esecuzione in condizioni di sicurezza dei lavori o delle fasi di
lavoro che si devono svolgere simultaneamente o successivamente tra loro, deve prevedere nel
progetto la durata di tali lavori o fasi di lavoro;
nella fase della progettazione dell’opera deve valutare i documenti di cui all’art. 91 art 1 commi a e b,
ovvero PSC e FTO con le caratteristiche dell’opera;
nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese, anche non contemporanee, il committente,
anche nei casi di coincidenza con l’impresa esecutrice, o il responsabile dei lavori, contestualmente
all’affidamento dell’incarico di progettazione, designa il CSP;
nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese, anche non contemporanee, prima
dell’affidamento dei lavori, deve designare il CSE, in possesso dei requisiti di cui all’art. 98 del D.Lgs.
81/2008
a disposizione di cui sopra si applica anche nel caso in cui, dopo l’affidamento dei lavori a un’unica
impresa, l’esecuzione dei lavori o di parte di essi sia affidata a una o più imprese;
qualora in possesso dei requisiti di cui all’art. 98 del D.lgs. 81/2008, ha la funzione di svolgere le
funzioni sia di CSP sia di CSE;
comunicare alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi i nominativi dei CSP e CSE che vengono
indicati nel cartello di cantiere;
sostituire il CSP e CSE se necessario purché in possesso dei requisiti di cui all’art. 98 del D.Lgs.
81/2008;
anche nel caso di affidamento lavori ad un’unica impresa, verifica:
all’idoneità tecnico-professionale dell’impresa affidataria, delle imprese esecutrici e dei lavoratori
autonomi, in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all’allegato XVII del
D.Lgs. 81/2008;
chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica,
corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuata all’INPS, INAIL e casse edili, nonché una
dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente
più significative, applicate ai lavoratori dipendenti;
trasmette all’amministrazione competente , prima dell’inizio dei lavori, oggetto del permesso di costruire
o della denuncia di inizio attività, il nominativo dell’impresa esecutrice dei lavori unitamente alla
documentazione di cui sopra.
In assenza del PSC di cui all’art. 100 o del fascicolo di cui all’art. 91, comma 1 lettera b del D.Lgs.
81/2008, quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’art. 99 del D.Lgs. 81/2008, quando
prevista, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativi. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza
all’amministratore concedente.
1.4 COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE DEI LAVORI
vedi artt. 89 - 91
Durante la progettazione esecutiva dell’opera, e comunque prima della richiesta di presentazione delle
offerte, il coordinatore per la progettazione:
•
redige o fa redigere il piano di sicurezza e coordinamento di cui all’ art. 100 camma 1 e allegato XV del
sopra citato Decreto;
•
predispone un fascicolo, – ad esclusione di lavori di manutenzione ordinaria di cui all'articolo 3, comma
1, lettera a) del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 ("interventi di manutenzione ordinaria",
gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture
degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”)
contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i
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Compiti Responsabilità Soggetti Coinvolti
Aspetti Sicurezza
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lavoratori,tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell’allegato II al Documento UE
26/05/1993 e i cui contenuti sono specificati all’allegato XVI.
1.5 DIRETTORE LAVORI
Figura nominata dal committente che opera per il controllo sulla esecuzione dei lavori, sui materiali impiegati
e sulla rispondenza dell’opera a quanto progettato o stabilito nel contratto d’appalto.
1.6 COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI
vedi artt. 89 - 92
Soggetto incaricato dal committente o dal responsabile dei lavori, dell’esecuzione dei compiti di cui all’art. 92
del D.Lgs.81/2008, che non può essere il Datore di Lavoro delle imprese esecutrici o un suo dipendente o il
responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) da lui designato.
Il CSE deve essere in possesso dei requisiti di cui all’art. 98 del D.Lgs. 81/2008.
Durante la realizzazione dell’opera il CSE provvede a:
•
verificare tramite opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione da parte delle imprese
esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti, contenute nei piani di cui all’ art.
100 del D.Lgs. 81/2008 e alla corretta applicazione delle relative procedure di lavoro;
•
verificare l’idoneità dei POS, da considerare come piano complementare di dettaglio del PSC di cui
all’art. 100 del D.Lgs. 81/2008, assicurandone la coerenza con quest’ultimo e adeguare i piani di cui
agli articoli 100 e il fascicolo di cui all’articolo 91 comma 1, lettera b e allegato XV), in relazione
all’evoluzione dei lavori e alle eventuali modifiche intervenute;
•
organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione e il coordinamento
delle attività nonché la loro reciproca informazione;
•
verificare l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il
coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzata al miglioramento della sicurezza in
cantiere;
•
segnalare al committente e responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai
lavoratori autonomi interessati, le inosservanze e alle disposizioni degli articoli 94/95/96 e alle
prescrizioni di cui all’art. 100 del D.Lgs. 81/2008, e propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento
delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il
committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione,
senza fornire idonea motivazione, il coordinatore dell’esecuzione darà comunicazione
dell’inadempienza all’azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro
territorialmente competenti;
•
sospendere in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino
alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate;
•
nel caso di affidamento dei lavori ad un’unica impresa, deve redigere il PSC e predispone il
fascicolo di cui all’art. 91, comma1, lettera a) e b) del D.Lgs. 81/2008.
1.7 APPALTATORE
Soggetto che si obbliga nei confronti del committente a fornire un’opera e/o prestazione con mezzi propri. In
particolare l’appaltatore dovrà:
•
predisporre entro 15 gg. dal singolo affidamento, e comunque prima dell’inizio dei lavori, il POS redatto
in riferimento al singolo cantiere interessato e trasmetterlo al CSE, il quale potrà chiederne modifiche
e/o integrazioni;
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Compiti Responsabilità Soggetti Coinvolti
Aspetti Sicurezza
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•
per ogni singolo affidamento, l’appaltatore farsi carico, attraverso la presenza in cantiere del Direttore di
Cantiere o Capo Cantiere, del rispetto dei POS da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione
dei lavori;
•
prendere visione del PSC è può proporre al CSE integrazioni e modifiche secondo le proprie esperienze
e le reali condizioni di cantiere;
•
per ogni affidamento e prima dell’inizio lavori, trasmettere il PSC alle imprese esecutrici e ai lavoratori
autonomi;
•
mettere a disposizione dell’RLS copia del POS e PSC e deve consultare gli RLS prima dell’accettazione
del PSC;
•
partecipare direttamente o tramite delegato alle riunioni di coordinamento convocate dal CSE;
•
promuovere il coordinamento, la cooperazione nonché l’informazione tra i Datori di Lavoro delle imprese
esecutrici e tra questi e i lavoratori autonomi presenti in cantiere;
•
recepire le prescrizioni date dal CSE;
•
osservare le misure generali di tutela del D.Lgs. 81/2008;
•
comunicare il nominativo degli Addetti alla Gestione delle Emergenze Incendio e Pronto Soccorso;
•
comunicare al CSE ogni eventuale infortunio occorso in cantiere ai propri lavoratori o ad un lavoratore
appartenete ad una delle imprese esecutrici;
•
comunicare all’appaltatore il nominativo delle figure preposte e nominate per il cantiere specifico;
•
affiggere il cartello di cantiere;
•
provvedere all’aggiornamento costante del cartello di cantiere.
1.8 IMPRESA AFFIDATARIA
Vedi appaltatore
Impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell’esecuzione dell’opera
appaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi. Nel caso in cui titolare del
contratto di appalto sia un consorzio tra imprese che svolga la funzione di promuovere la partecipazione delle
imprese aderenti agli appalti pubblici o privati, anche privo di personale deputato alla esecuzione dei lavori,
l’impresa affidataria è l’impresa consorziata assegnataria dei lavori oggetto del contratto di appalto individuata
dal consorzio nell’atto di assegnazione dei lavori comunicato al committente o, in caso di pluralità di imprese
consorziate assegnatarie di lavori, quella indicata nell’atto di assegnazione dei lavori come affidataria, sempre
che abbia espressamente accettato tale individuazione .
1.9 IMPRESA ESECUTRICE
Impresa che esegue un’opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane e materiali.
1.10 DIRETTORE CANTIERE O CAPO CANTIERE
Soggetto che coordina e sovrintende l’esecuzione dei lavori per conto dell’impresa appaltatrice.
In particolare il direttore di cantiere o il capo cantiere dovrà:
•
vigilare sull’osservanza dei POS;
•
organizzare il cantiere o la gestione degli impianti presenti;
•
attenersi all’esecuzione del progetto, del PSC e delle successive disposizioni impartite dalla direzione
lavori e dal CSE;
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Compiti Responsabilità Soggetti Coinvolti
Aspetti Sicurezza
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•
•
•
•
•
•
•
•
coordinare e sorveglia le maestranze;
provvedere all’installazione di apprestamenti per la prevenzione infortuni/incendi;
vigilare sull’apprestamento di quanto necessario per evitare infortuni sul lavoro e danni a terzi; esegue il
lavoro in osservanza di tutte le norme in materia di sicurezza;
effettuare tutte le prove e verifiche per la sicurezza;
allontanare gli operai, o altri subalterni, che si rendessero colpevoli di negligenza, imprudenza,
imperizia;
vigilare sull’ordine e sulla pulizia del cantiere;
verificare l’integrità della recinzione di cantiere e verifica che la segnaletica di sicurezza sia sempre ben
visibile;
verificare e disporre che tutto il personale operante in cantiere indossi ed esponga in chiara evidenza la
tessera di riconoscimento.
1.11 SUBAPPALTATORE
Soggetto che si obbliga nei confronti dell’appaltatore autonomo a fornire un’opera e/o una prestazione con
mezzi propri. L’impresa subappaltatrice si farà carico, attraverso la presenza in cantiere dei preposti,
dell’applicazione dei POS ai sensi del D.Lgs. 81/2008. In particolare il subappaltatore dovrà:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
predisporre prima dell’inizio dei lavori, il POS redatto in riferimento al singolo cantiere interessato e
trasmetterlo al CSE, tramite l’appaltatore, che ne verificherà prima la coerenza con il proprio piano;
prendere visione del PSC;
mettere a disposizione dell’RLS copia del POS e PSC e deve consultare gli RLS prima dell’accettazione
del PSC;
partecipare direttamente o tramite delegato alle riunioni di coordinamento convocate dal CSE;
coordinarsi e cooperare con i Datori di Lavoro delle imprese esecutrici e con i lavoratori autonomi
presenti in cantiere;
recepire le prescrizioni date dal CSE;
osservare le misure generali di tutela del D.Lgs. 81/2008;
attuare quanto previsto nei piani di sicurezza e di controllarne l’applicazione;
comunicare il nominativo degli Addetti alla Gestione delle Emergenze Incendio e Pronto Soccorso;
comunicare al CSE ogni eventuale infortunio occorso in cantiere ai propri lavoratori;
comunicare all’appaltatore il nominativo delle figure preposte e nominate per il cantiere specifico.
1.12 OBBLIGHI DEL PREPOSTO
vedi art. 19 1. In riferimento alle attività indicate all’articolo 3 - Campo di Applicazione -, i preposti, secondo le loro
attribuzioni e competenze, devono:
a)
sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché
delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione
collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza
della inosservanza, informare i loro superiori diretti;
b)
verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li
espongono ad un rischio grave e specifico;
c)
richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e
dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il
posto di lavoro o la zona pericolosa;
d)
informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il
rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
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Compiti Responsabilità Soggetti Coinvolti
Aspetti Sicurezza
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e)
f)
g)
astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività
in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle
attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che
si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;
frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.
1.13 OBBLIGHI DEI LAVORATORI
vedi art. 20 1.
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone
presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla
sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
2.
I lavoratori devono in particolare:
h)
contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a
tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
i)
osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini
della protezione collettiva ed individuale;
j)
utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto
e, nonché i dispositivi di sicurezza;
k)
utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
l)
segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei
dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a
conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e
possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave
e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
m)
non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di
controllo;
n)
non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che
possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
o)
partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;
p)
sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente Decreto Legislativo o comunque disposti dal medico
competente.
q)
I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita
tessera di riconoscimento, ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri) della Legge 13
agosto 2010 n. 136, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore, la data di
assunzione e l’indicazione del datore di lavoro. Nel caso di subappalto, anche la relativa autorizzazione
.
Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel
medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto, citando anche
l’indicazione del Committente. In riferimento alla sopra citata Legge n. 136/’10 all’art. 5, i dati presenti
nella nuova tessere di riconoscimento, dovranno essere :
PER I LAVORATORI DIPENDENTI
•
Estremi/intestazione dell’Azienda- Impresa
•
Indicazione del Datore di lavoro
•
Generalità del lavoratore ( Cognome, nome, luogo e data di nascita)
•
Data di assunzione del lavoratore
•
Fotografia del lavoratore
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Compiti Responsabilità Soggetti Coinvolti
Aspetti Sicurezza
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•
Nel caso di subappalto – specifica dell’ autorizzazione al subappalto o del Committente da cui
rilasciato
1.14 LAVORATORE AUTONOMO
Persona fisica la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell’opera senza vincolo di
subordinazione. Il lavoratore autonomo che esercita la propria attivita' nel cantiere, fermo restando gli obblighi
di cui al D.Lgs. 81/2008, si adegua alle indicazioni fornite dal CSE, ai fini della sicurezza.
Riunioni di coordinamento
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INDICE
INDICE
.............................................................................................................................................................. 1
RIUNIONI DI SICUREZZA E COORDINAMENTO IN CANTIERE ........................................................................................... 1
PRIMA RIUNIONE DI COORDINAMENTO ................................................................................................................. 1
SECONDA RIUNIONE DI COORDINAMENTO ............................................................................................................ 2
TERZA RIUNIONE DI COORDINAMENTO................................................................................................................. 2
RIUNIONE DI COORDINAMENTO ORDINARIA........................................................................................................... 2
RIUNIONE DI COORDINAMENTO STRAORDINARIA.................................................................................................... 2
RIUNIONE DI COORDINAMENTO “NUOVE IMPRESE” ................................................................................................. 3
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
RIUNIONI DI SICUREZZA E COORDINAMENTO IN CANTIERE
Le riunioni di coordinamento sono parte integrante del presente piano e costituiscono fase fondamentale per
assicurare l'applicazione delle disposizioni contenute nel presente piano. La convocazione, la gestione e la
presidenza delle riunioni sarà compito del CSE che ha facoltà di indire tale procedimento ogni qualvolta ne
ravvisi la necessità. La convocazione alle riunioni di coordinamento può avvenire tramite semplice lettera,
fax o comunicazione verbale o telefonica. I convocati delle imprese esecutrici dal CSE sono obbligati a
partecipare previa segnalazione alla committenza di inadempienze rispetto quanto previsto dal presente
piano.
Indipendentemente dalla facoltà del CSE di convocare riunioni di coordinamento si sono sin d'ora
individuate le riunioni in occasione di eventi prestabiliti:
1.1 PRIMA RIUNIONE DI COORDINAMENTO
Riunione
1
Quando
Presenti (oltre CSE)
Committenza
Progettista – DL
Imprese
All’aggiudicazione Lavoratori
autonomi
dell’impresa
Imprese
affidataria
Lavoratori Autonomi
RSPP azienda
(eventuale)
Punti di verifica principali
Presentazione piano e verifica punti principali
Verifica
diagrammi
ipotizzati
sovrapposizioni
Richiesta individuazione responsabili di
cantiere e figure particolari (SPP)
Richiesta idoneità personale e adempimenti
Richiesta di notifica procedure particolari
RSPP azienda committente
La prima riunione di coordinamento ha carattere di inquadramento ed illustrazione del piano oltre
all'individuazione delle figure con particolari compiti all'interno del cantiere e delle procedure definite. A tale
riunione le imprese esecutrici convocate devono presentare eventuali proposte di modifica al diagramma
lavori ed alle fasi di sovrapposizione, ipotizzate nel piano in fase di predisposizione da parte del CSP. La
data di convocazione di questa riunione sarà comunicata dal CSE.
Di questa riunione sarà stilato apposito verbale.
e
Riunioni di coordinamento
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1.2 SECONDA RIUNIONE DI COORDINAMENTO
Riunione
2
Quando
Presenti (oltre CSE)
Almeno 15 giorni Imprese
prima dell’inizio Lavoratori Autonomi
dei lavori
Punti di verifica principali
Consegna piano per RLS
Varie ed eventuali
Consegna POS
La presente riunione di coordinamento ha lo scopo di consegnare il PSC in ottemperanza all'art. 101 comma 1,
D.Lgs. 81/2008. La data di convocazione di questa riunione sarà comunicata dal CSE.
Di questa riunione sarà stilato apposito verbale.
1.3 TERZA RIUNIONE DI COORDINAMENTO
Riunione
3
Quando
Presenti (oltre CSE)
Imprese
Prima dell’inizio Lavoratori Autonomi
RLS
dei lavori
“Vicini” (eventuali)
Punti di verifica principali
Chiarimenti in merito al piano e formulazioni
al riguardo
Varie ed eventuali
La presente riunione di coordinamento ha lo scopo di permettere ai RLS di ricevere adeguati chiarimenti in
merito alle procedure previste nel piano. La data di convocazione di questa riunione sarà comunicata dal CSE.
Di questa riunione sarà stilato apposito verbale.
1.4 RIUNIONE DI COORDINAMENTO ORDINARIA
Riunione
..
Quando
Presenti (oltre CSE)
Prima dell’inizio Imprese Lavoratori
di fasi di lavoro Autonomi
al cambiamento
di fase
Punti di verifica principali
Procedure particolari da attuare
Verifica piano
La presente riunione di coordinamento andrà ripetuta, a discrezione del CSE in relazione all'andamento dei
lavori, per definire le azioni da svolgere nel proseguo degli stessi. La data di convocazione di questa riunione
sarà comunicata dal CSE.
Di questa riunione sarà stilato apposito verbale.
1.5 RIUNIONE DI COORDINAMENTO STRAORDINARIA
Riunione
..
Quando
Al verificarsi di
situazioni
particolari non
contemplate nel
Presenti (oltre CSE)
Imprese
Lavoratori
Autonomi
RLS
Punti di verifica principali
Procedure particolari da attuare
Nuove procedure concordate
Comunicazione modifica piano
Riunioni di coordinamento
All10RiunioniCoordinamentoRev00
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Nel caso di situazioni, procedure o elementi particolari il CSE ha facoltà di indire riunioni straordinarie. Le date
di convocazione di questa riunione saranno comunicate dal CSE.
Di queste riunioni sarà stilato apposito verbale.
1.6 RIUNIONE DI COORDINAMENTO “NUOVE IMPRESE”
Riunione
Quando
..
Alla designazione
di nuove imprese
da parte della
Committenza in
fasi successive
all’inizio dei lavori
Presenti (oltre CSE)
Impresa
principale
Lavoratori Autonomi
Nuove imprese
Punti di verifica principali
Procedure particolari da attuare
Verifica piano
Individuazione
lavorative
eventuali
sovrapposizioni
Nel caso di ingressi in tempi successivi di imprese esecutrici nominate in seguito dalla committenza e nel caso
non sia possibile riportare le informazioni a questi soggetti nelle riunioni ordinarie, il CSE ha facoltà di indire
riunione apposita. Le date di convocazione di questa riunione saranno comunicate dal CSE. Di queste riunioni
sarà stilato apposito verbale. In ogni caso è facoltà del CSE di predisporre ulteriori riunioni di coordinamento. In
ogni caso è obbligo dei soggetti invitati partecipare alle riunioni di coordinamento. Ogni qualvolta ne ravvisasse
la necessità, il Coordinatore in fase di esecuzione indirà delle riunioni di coordinamento.
Verranno comunque tenute riunioni di coordinamento:
all’inizio dei lavori;
ogni volta che in cantiere faranno ingresso nuove ditte o lavoratori autonomi per l’esecuzione di opere in
sub-appalto in modo da metterle in condizioni di conoscere il contesto in cui andranno ad operare.
L’impresa affidataria quando si avvicina l’inizio di una particolare lavorazione deve chiedere la convocazione di
una riunione di coordinamento preliminare, specificando quali sono le imprese ed i lavoratori autonomi che
dovranno essere convocati dal CSE. Sarà possibile convocare anche imprese/lavoratori autonomi che non
siano ancora stati autorizzati fatto salvo che prima dell’inizio delle lavorazioni questi ultimi siano autorizzati dal
RUP. Le riunioni di coordinamento costituiscono un obbligo contrattuale a cui dovranno attenersi sia l’Impresa
appaltatrice che ciascuna Impresa in sub-appalto o lavoratore autonomo.
I soggetti invitati alle riunioni di cui sopra saranno i seguenti:
•
Coordinatore in fase di esecuzione
•
Direttore dei Lavori
•
Committente o suo rappresentante
•
Datore di lavoro della ditta aggiudicataria dell’appalto (o un suo rappresentante)
•
Datori di lavoro delle ditte in sub-appalto coinvolte o lavoratori autonomi
•
Direttore tecnico di cantiere
•
Rappresentante del servizio Prevenzione e Protezione ai sensi del D. Lgs. 81/2008 dell’Impresa
appaltatrice
•
Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori ai sensi del D. Lgs. 81/2008 dell’Impresa appaltatrice
•
Personale addetto alle emergenze antincendio e sanitarie ai sensi del D. Lgs. 81/2008 nominati
dall’Impresa appaltatrice
Procedure d’emergenza
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INDICE
INDICE
................................................................................................................................................................ 1
1
EMERGENZA INCENDIO ............................................................................................................................ 1
2
EMERGENZA SANITARIA ........................................................................................................................... 2
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.5.1
2.5.2
2.6
1
FERITE GRAVI................................................................................................................................................. 3
EMORRAGIE .................................................................................................................................................. 3
FRATTURE..................................................................................................................................................... 3
USTIONI ....................................................................................................................................................... 4
ELETTROCUZIONI ............................................................................................................................................ 4
Massaggio cardiaco esterno .......................................................................................................... 4
Respirazione artificiale ................................................................................................................... 5
INTOSSICAZIONI ACUTE .................................................................................................................................... 5
EMERGENZA INCENDIO
a) Norme di comportamento per le maestranze
a.1) Prevenzione
Tutte le maestranze dovranno attenersi alle norme generali di comportamento ed in particolare
dovranno:
• evitare gli accatastamenti, anche temporanei, di materiali facilmente infiammabili (carta, cartoni, materie
plastiche, ecc.) provvedendo prontamente a posizionarli nelle aree allo scopo predisposte; • segnalare
eventuali anomalie (ad esempio perdite di liquidi utilizzati sul cantiere, gas, ecc, principi d'incendio) al diretto
superiore o RSPP ed al CSE
Il capo cantiere, coadiuvato dagli addetti del servizio di prevenzione e protezione, dovrà controllare:
1. la non manomissione della segnaletica di sicurezza;
2. gli attrezzi di lavoro, perché non presentino inconvenienti;
3. l'uso di infiammabili in assenza di fonti d'innesco d'incendio;
4. l'uso di fiamma libera o saldatura, con la sorveglianza dell'addetto alla squadra antincendio;
5. assenza di braci o inconvenienti dopo l'uso della fiamma libera;
6. l'uso delle attrezzature, mezzi ed automezzi in sicurezza;
7. assenza di pericoli dopo l'uso attrezzi e macchine particolari;
Inoltre, al termine di ogni giornata lavorativa, dovrà controllare:
1. la rimozione dei rifiuti o il deposito in condizioni che non possano dar luogo ad incendi;
2. la messa fuori servizio delle apparecchiature elettriche da non utilizzare;
3. la messa in sicurezza delle macchine da non utilizzare;
4. le condizioni generali del luogo di lavoro.
a.2) Comportamento durante le emergenze:
Ciascun lavoratore dovrà:
1. informare il suo diretto superiore ogni qual volta riscontri il verificarsi di una situazione pericolosa, indicando
con chiarezza la natura dell'emergenza e la zona del cantiere interessata;
Procedure d’emergenza
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2. intervenire, se in presenza di un principio d'incendio dopo l'immediata comunicazione da effettuarsi con le
modalità precedentemente illustrate, utilizzando esclusivamente gli estintori a disposizione posti sui mezzi di
lavoro;
3. evitare tassativamente, se in presenza di un principio d'incendio, di utilizzare acqua;
4. allontanarsi senza indugio, qualora venga dato l'ordine di evacuazione dal punto di incendio e se ne ha la
possibilità, inoltre, prima di abbandonare il posto di lavoro dovrà mettere in sicurezza le attrezzature e le
macchine utilizzate, con priorità per quelle maggiormente in grado di generare a loro volta situazioni di
pericolo;
b) Norme di comportamento per l'addetto all'emergenza
L'addetto a tale servizio dovrà:
1. raccogliere tutte le informazioni relative all'emergenza, verificarne direttamente, per quanto possibile
l'attendibilità;
2. intervenire con i mezzi di emergenza appropriati nel caso di incendi di ridotte di menzioni;
3. provvedere, previa informazione al capo cantiere e/o al R.S.S.P. all'evacuazione dell'area di sua
competenza;
4. verificare l'avvenuta evacuazione;
5. disporre le chiamate ai V.V.F., P.S., ambulanze, ecc., in funzione delle emergenze riscontrate;
6.affiancare le squadre di soccorso esterne (V.V.F., P.S., ambulanze, ecc.) durante l'intervento, fornendo le
indicazioni necessarie.
2
EMERGENZA SANITARIA
a) Norme di comportamento per le maestranze
Tutti i lavoratori sono tenuti a prestare un primo immediato soccorso a chiunque si sia ferito o lamenti un
malore, attenendosi alle norme generali di pronto soccorso indicate nelle apposite riunioni e provvedendo, il
più rapidamente possibile, ad informare il personale addetto al pronto soccorso; in particolare si dovrà:
1. in caso di folgorazioni, interrompere il contatto elettrico sempre per via indiretta, evitando di utilizzare oggetti
metallici, bagnati o a diretto contatto con l'individuo folgorato;
2. in caso di arresto cardiaco, praticare il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca;
3. in caso di arresto respiratorio, assicurare la pervietà delle vie respiratorie e praticare la respirazione bocca a
bocca;
4. in caso di violente emorragie, comprimere immediatamente con forza tra ferita e cuore, secondo le
indicazioni fornite.
Inoltre non si dovrà:
1. spostare l'infortunato con probabili lesioni alla colonna vertebrale, a meno che non vi sia assoluta necessità
e con le opportune manovre e precauzioni;
2. somministrare bevande all'infortunato incosciente;
3. ricomporre fratture e lussazioni;
4. toccare ustioni o romperne le bolle;
5. togliere oggetti estranei in qualsiasi parte del corpo, se non assolutamente necessario.
Procedure d’emergenza
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b) Norme di comportamento per l'addetto all'emergenza :
Gli addetti alle squadre di pronto soccorso dovranno:
1. intervenire tempestivamente presso i lavoratori infortunati o che patiscano un malore, provvedendo a
richiedere, se necessario, il pronto intervento sanitario (ambulanze, ecc.,). Essi presteranno le prime cure agli
infortunati secondo quanto indicato negli specifici corsi di formazione loro riservati, e secondo quanto indicato
dal Medico Competente.
2. curare la tenuta del materiale e/o delle attrezzature dei presidi sanitari;
3. tenere un registro di carico e scarico del materiale sanitario;
4. compilare il registro infortuni;
5. predisporre ed aggiornare il cartello indicante i numeri di telefono dei servizi di emergenza.
Al solo scopo di un primo intervento immediato e che non provochi ulteriori incidenti, si ricordano le seguenti
procedure di primo soccorso:
Norme a carico dei lavoratori :
Il lavoratore che dovesse trovarsi nella situazione di essere il primo ad essere interessato da un infortunio
accaduto ad un collega deve:
• valutare sommariamente il tipo d'infortunio;
• avvisare prontamente l'addetto al pronto soccorso, accertandosi che l'avviso sia ricevuto con chiarezza.
2.1 FERITE GRAVI
• allontanare i materiali estranei quando possibile
• pulire l'area sana circostante la ferita con acqua e sapone antisettico
• bagnare la ferita con acqua ossigenata
• coprire la ferita con una spessa compressa di garza sterile
• bendare bene e richiedere l'intervento di un medico o inviare l'infortunato in ospedale.
2.2 EMORRAGIE
• verificare nel caso di emorragie esterne se siano stati attuati i provvedimenti idonei per fermare la
fuoriuscita di sangue.
• in caso di una emorragia controllata con la semplice pressione diretta sulla ferita, effettuare una
medicazione compressiva, sufficientemente stretta da mantenere il blocco dell'emorragia, ma non tanto da
impedire la circolazione locale
• in caso di sospetta emorragia interna mettere in atto le prime misure atte ad evitare l'insorgenza o
l'aggravamento di uno stato di shock (distendere la vittima sul dorso od in posizione laterale con viso
reclinato lateralmente, allentare colletti e cinture, rimuovere un'eventuale dentiera, coprire con una
coperta).
• sollecitare il trasporto in ospedale mediante autoambulanza.
2.3 FRATTURE
• non modificare la posizione dell'infortunato se non dopo avere individuato sede e nature della lesione;
• evitare di fargli assumere la posizione assisa od eretta, se non dopo aver appurato che le stesse non
comportino pericolo;
• immobilizzare la frattura il più presto possibile;
• nelle fratture esposte limitarsi a stendere sopra la ferita, senza toccarla, delle compresse di garza sterile;
• non cercare mai di accelerare il trasporto del fratturato in ambulatorio e/o in ospedale con mezzi non
idonei o pericolosi, onde evitare l'insorgenza di complicazioni;
• mantenere disteso il fratturato in attesa di una barella e/o di un'autoambulanza.
Procedure d’emergenza
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2.4 USTIONI
Risulta necessario un pronto ricovero in ospedale, per un trattamento di rianimazione, quando l'ustione
coinvolge il 20% della superficie corporea, con lesioni che interessano l'epidermide e il derma, con formazione
di bolle ed ulcerazioni (secondo grado) od il 15%, con lesioni comportanti la completa distruzione della cute ed
eventualmente dei tessuti sottostanti (terzo grado).
Si dovrà evitare:
• di applicare grassi sulla parte ustionata, in quanto possono irritare la lesione, infettandola e complicandone
poi la pulizia;
• di usare cotone sulle ustioni con perdita dell'integrità della cute, per non contaminarle con frammenti di
tale materiale;
• di rompere le bolle, per i rischi di infettare la lesione.
Primi trattamenti da praticare:
• in caso di lesioni molto superficiali (primo grado), applicare compresse di acqua fredda, quindi pomata
antisettica - anestetica, non grassa;
• nelle ustioni di secondo grado, pulire l'area colpita dalle eventuali impurità presenti, utilizzando garza
sterile e soluzioni antisettiche, immergere, poi, la lesione in una soluzione di bicarbonato di sodio,
applicare, successivamente, pomata antisettica anestetica. Provvedere comunque ad inviare l'infortunato
presso ambulatorio medico.
• in caso di ustioni molto estese o di terzo grado, con compromissione dello stato generale, provvedere
all'immediato ricovero ospedaliero, richiedendo l'intervento di un'autoambulanza. In attesa, sistemare
l'ustionato in posizione reclinata, con piedi alzati (posizione antishock), allontanare con cautela indumenti,
togliere anelli e braccialetti, somministrare liquidi nella maggior quantità possibile.
Nelle ustioni da agenti chimici:
• allontanare immediatamente la sostanza con abbondante acqua;
• se il prodotto chimico è un acido, trattare poi la lesione con una soluzione di bicarbonato di sodio;
• se è una base, con una miscela di acqua ed aceto, metà e metà.
2.5 ELETTROCUZIONI
In caso di apnea, praticare la respirazione bocca - naso. Nel contempo, provvedere all'intervento di
un'autoambulanza per poter effettuare, prima possibile, respirazione assistita con ossigeno e ricovero
ospedaliero.
Qualora mancasse il "polso", eseguire massaggio cardiaco.
2.5.1
Massaggio cardiaco esterno
Indicazione arresto cardiocircolatorio (azione cardiaca non rilevabile): in caso di incidente da corrente elettrica,
trauma arresto respiratorio primario, infarto cardiaco,
Tecnica:
1. far giacere il malato su di un piano rigido;
2. operatore in piedi o in ginocchio accanto al paziente;
3. gomiti estesi;
Procedure d’emergenza
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4. pressione al terzo inferiore dello sterno;
5. mani sovrapposte sopra il punto di pressione;
6. pressione verticale utilizzando il peso del corpo, con il quale lo sterno deve avvicinarsi di circa 5 cm alla
colonna vertebrale;
7. frequenza: 80-100 al minuto;
8. controllare l'efficacia del massaggio mediante palpazione polso femorale;
9. associare ventilazione polmonare: il rapporto tra massaggio cardiaco e ventilazione deve essere di 5
ad 1;
10. non interrompere il massaggio cardiaco durante la respirazione artificiale.
2.5.2
Respirazione artificiale
Indicazione
Arresto respiratorio in caso di:
• arresto circolatorio;
• ostruzione delle vie aeree;
• paralisi respiratoria centrale per emorragia, trauma, intossicazione;
• paralisi respiratoria periferica, per paralisi neuromuscolare, farmaci.
Tecnica
1. Assicurare la pervietà delle vie aeree (iperestendere il collo del malato e tenere sollevata la mandibola); per
favorire la fuoriuscita di secrezioni, alimenti, dalla bocca porre il paziente su di un fianco, tenendo sempre la
testa iperestesa.
2. Respirazione bocca naso:
a) estendere il capo indietro: una mano sulla fronte, l' altra a piatto sotto il mento;
b) spingere in avanti la mandibola e premere contro il mascellare in modo da chiudere la bocca;
c) la bocca dell'operatore circonda a tenuta l' estremità del naso, in modo da espirarvi dentro;
d) insufflare per tre secondi, lasciare il paziente espira spontaneamente per due secondi; la frequenza che ne
risulta è di 12 respiri al minuto;
e) osservare che il torace del paziente si alzi e si abbassi.
Se non è possibile utilizzare il naso (ferite, ...), si può usare nella stessa maniera la bocca (respirazione
bocca a bocca). In quest'ultimo caso è consigliabile l'uso di un tubo a due bocche.
2.6 INTOSSICAZIONI ACUTE
• in caso di contatto con la cute verificare se siano stati asportati i vestiti e se è stato provveduto alla pulizia
della cute con acqua saponata. Se il contatto è avvenuto con acidi lavare con una soluzione di bicarbonato di
sodio. Se, invece, il contatto è stato con una sostanza alcalina, lavare con aceto diluito in acqua o con una
soluzione di succo di limone.
• se la sostanza chimica lesiva è entrata in contatto con gli occhi lavare abbondantemente con acqua o
soluzione fisiologica, se non si conosce la natura dell'agente chimico; con una soluzione di bicarbonato di
sodio al 2,5% nel caso di sostanze acide, con una soluzione glucosata al 20% e succo di limone nel caso di
sostanze alcaline.
• se il lavoratore vomita adagiarlo in posizione di sicurezza con la testa più in basso del corpo, raccogliendo il
materiale emesso in un recipiente
Procedure d’emergenza
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• togliere indumenti troppo stretti, protesi dentarie ed ogni altro oggetto che può creare ostacolo alla
respirazione
• in caso di respirazione inadeguata con cianosi labiale praticare respirazione assistita controllando
l'espansione toracica e verificando che non vi siano rigurgiti
• se vi è edema polmonare porre il paziente in posizione semi eretta.
• se il paziente è in stato di incoscienza porlo in posizione di sicurezza
• Richiedere sempre l'immediato intervento di un medico o provvedere al tempestivo ricovero dell'intossicato in
ospedale, fornendo notizie dettagliate circa le sostanze con cui è venuto a contatto.
Contenuti Minimi dei POS
All12ContenutiMinimiPOSRev00
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SOMMARIO
1
PREMESSA ...............................................................................................................................................1
2
DATI IDENTIFICATIVI DELL’IMPRESA ........................................................................................................1
3
CHI DEVE FIRMARE IL POS ........................................................................................................................2
4
DATI IDENTIFICATIVI DELLE MAESTRANZE ...............................................................................................2
5
MANSIONI, FORMAZIONE E INFORMAZIONE ...........................................................................................2
6
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE .............................................................................................................2
7
USO COMUNE DI INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE .............................................................................3
8
ELENCO ATTREZZATURE E SOSTANZE .......................................................................................................3
9
PROCEDURE OPERATIVE ..........................................................................................................................3
10
AZIONI DI COORDINAMENTO ..................................................................................................................3
11
VARIE .......................................................................................................................................................3
12
GESTIONE DEL SUBAPPALTO E DEI LAVORATORI AUTONOMI ..................................................................4
13
LAVORAZIONI ..........................................................................................................................................4
1
PREMESSA
Contenuti minimi che il POS deve avere affinché venga ritenuto idoneo dal CSE, propedeutico risulta l’uso
dell’ALL13ListaCoontrolloPOS.
2
DATI IDENTIFICATIVI DELL’IMPRESA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
Nominativo del datore di lavoro
Indirizzo sede legale
Telefono sede legale
Fax
Indirizzo del cantiere
Telefono uffici di cantiere
Specifica attività dell’impresa esecutrice
Lavorazioni dell’impresa esecutrice
Specifica attività dei lavoratori autonomi
Lavorazioni dei lavoratori autonomi
Nominativo e riferimenti dell’addetto al pronto soccorso
Nominativo e riferimenti dell’addetto antincendio
Nominativo e riferimenti dell’addetto alla gestione delle emergenze
Nominativo e riferimenti RLS
Nominativo e riferimenti Medico Competente
Nominativo e riferimenti RSPP
Nominativo e riferimenti del Direttore Tecnico di Cantiere
Contenuti Minimi dei POS
All12ContenutiMinimiPOSRev00
Pag. 2 di 5
18.
Nominativo e riferimenti del Capo Cantiere
3
CHI DEVE FIRMARE IL POS
19. Datore di lavoro
20. Addetto al pronto soccorso
21. Addetto antincendio
22. Addetto alla gestione delle emergenze
23. RLS
24. Medico competente
25. RSPP
26. Direttore tecnico di cantiere
27. Capocantiere
Il POS dovrà contenere le procedure complementari e di dettaglio di tutte le lavorazioni descritte nel
Piano di Sicurezza e Coordinamento come previsto dall’allegato XV punto 3 del d.lgs. n.81/2008. Sarà
poi cura del Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione valutare l’idoneità del POS ai sensi
dell’art.92 comma 1 lettera b del d.lgs. n.81 del 2008.
4
DATI IDENTIFICATIVI DELLE MAESTRANZE
28.
29.
30.
31.
Numero di lavoratori dipendenti
Qualifiche dei lavoratori dipendenti
Numero di lavoratori autonomi operanti in cantiere
Qualifiche dei lavoratori autonomi operanti in cantiere
5
MANSIONI, FORMAZIONE E INFORMAZIONE
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
Mansioni per la sicurezza del Direttore tecnico di cantiere
Mansioni per la sicurezza del Preposto capo cantiere
Mansioni per la sicurezza dell’addetto al pronto soccorso
Mansioni per la sicurezza dell’addetto antincendio
Mansioni per la sicurezza dell’addetto alla gestione delle emergenze
Mansioni per la sicurezza del RLS
Mansioni per la sicurezza del RSPP
Mansioni per la sicurezza del preposto capo squadra
Mansioni dell’addetto alla manutenzione delle attrezzature
Delega per l’effettuazione di acquisti per la sicurezza del cantiere
Documentazione formazione dei lavoratori
Modalità di informazione dei lavoratori
Schede anagrafiche di rilevazione del personale e della formazione
Formazione di base per neo assunti occupati in cantiere
Formazione mansioni specifiche (gruista, saldatore, ponteggiatore, etc.)
6
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
47.
48.
49.
Descrizione dell’attività di cantiere
Descrizione della modalità organizzative del cantiere
Descrizione dei turni di lavoro e ferie con eventuale chiusura del cantiere
Contenuti Minimi dei POS
All12ContenutiMinimiPOSRev00
Pag. 3 di 5
50.
51.
52.
53.
54.
55.
Uso di spogliatoi, servizi igienici, locali di riposo, refettorio
Pulizia, ordine, salubrità dei luoghi di cantiere assegnati
Manutenzione, controllo preventivo e periodico delle infrastrutture
Modalità di deposito e smaltimento dei rifiuti di cantiere
Gestione emergenze e pronto soccorso interno
Esito del rapporto di valutazione rumore
7
USO COMUNE DI INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE
56.
57.
58.
59.
60.
Gestione dei percorsi comuni di cantiere
Predisposizione accessi ai luoghi di lavoro assegnati
Illuminazione generale di cantiere
Dichiarazione di presa in consegna delle opere provvisionali
Dichiarazione di presa in consegna di quadri elettrici di cantiere
8
ELENCO ATTREZZATURE E SOSTANZE
61.
62.
63.
Ponteggi, macchine e impianti utilizzati in cantiere
Elenco sostanze e preparati pericolosi utilizzati in cantiere
Relative schede sicurezza
9
PROCEDURE OPERATIVE
64.
65.
66.
Misure preventive e protettive adottate
Procedure operative complementari e di dettaglio
Elenco dei DPI forniti ai dipendenti in cantiere.
10 AZIONI DI COORDINAMENTO
67.
68.
69.
70.
Presa visione dei luoghi (generale)
Presa visione e accettazione PSC
Consultazione RLS su PSC
Coordinamento con altri datori di lavoro/lavoratori autonomi
11 VARIE
71.
72.
73.
74.
75.
Dichiarazione di non presenza di lavoratori autonomi
Allegata al POS ci sarà una sovracopertina in cui si specifica il nome dell’impresa e le lavorazioni in
esso contenute.
Allegata al POS ci deve essere la liberatoria del RUP in cui si dichiara che l’impresa affidataria ha
l’idoneità tecnico professionale.
Al POS deve essere allegata una tabella in cui l’impresa affidataria specifica quali sono i punti del
proprio POS che differiscono da quanto già scritto nel PSC.
Prevedere nel POS una tabella in cui l’impresa esibisce tutta la documentazione specifica da allegato
17. Non è necessario che sia tutto cartaceo. Basta una tabella con l’elenco della documentazione e poi
su un cd può essere riportata nel dettaglio.
Contenuti Minimi dei POS
All12ContenutiMinimiPOSRev00
Pag. 4 di 5
12 GESTIONE DEL SUBAPPALTO E DEI LAVORATORI AUTONOMI
76.
77.
78.
79.
80.
81.
Allegata al POS una liberatoria del datore di lavoro committente in cui si dichiara che l’impresa
esecutrice/lavoratore autonoma abbia l’idoneità tecnico professionale (criteri di cui al punto 1 e 2
dell’allegato 17 del d.lgs. n.81/2008);
nel POS l’impresa affidataria deve contenere una dichiarazione firmata in cui si specifica che tutte le
imprese esecutrici/lavoratori autonomi abbiano ricevuto copia del PSC ai sensi dell’art.101 comma 2.
il POS dell’impresa affidataria conterrà una dichiarazione dove si certifica che i POS delle diverse
imprese esecutrici/lavoratori autonomi siano congruenti con il proprio POS ai sensi dell’art.101 comma
3;
nel caso di lavoratori autonomi chiamati dall’impresa affidataria, quest’ultima deve inserire nel proprio
POS una dichiarazione dove si garantisce che il lavoratore abbia preso visione del POS accettandolo
ed adeguandosi ad esso.
prima dell'inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano operativo di
sicurezza all'impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza rispetto al proprio (ai sensi
dell’art. 97 comma 3 lettera b del d.lgs. n.81/2008), lo trasmette al coordinatore per l'esecuzione. I lavori
hanno inizio dopo l'esito positivo delle suddette verifiche che sono effettuate tempestivamente e
comunque non oltre 15 giorni lavorativi dall'avvenuta ricezione (7 giorni lavorativi per l’impresa e 8 giorni
lavorativi per il CSE);
il POS dell’impresa esecutrice sarà valutato positivamente dal Coordinatore della Sicurezza in fase di
Esecuzione solo nel caso in cui il subappalto sia già stato autorizzato.
13 LAVORAZIONI
Per tutte le lavorazioni specificate nel PSC, nel POS dovranno essere descritti:
82. Luogo di lavoro
83. Postazioni di lavoro
84. Modalità organizzative del cantiere
84.1. Modalità approvvigionamento materiali
84.2. Modalità generali di movimentazione
84.3. Condizioni ambientali del luogo
84.4. Condizioni di accesso del luogo
84.5. Condizioni di confine e coordinamento del luogo
84.6. Condizioni di agibilità del luogo
84.7. Gestione dei fluidi
84.8. Gestione dell’energia
84.9. Stoccaggio permanente
84.10. Depositi temporanei
84.11. Gestione materiali pericolosi
84.12. Rappresentazione grafica
85. Modalità esecutive/Procedure complementari e di dettaglio
85.1. Modalità locali movimentazione
85.2. Modalità di preparazione/trasferimento preventivi
85.3. Modalità di posa/collocamento
86. Elenco attrezzature
86.1. Elenco opere provvisionali
86.2. Elenco delle macchine/attrezzature
Contenuti Minimi dei POS
All12ContenutiMinimiPOSRev00
Pag. 5 di 5
86.3.
87.
88.
88.1.
89.
90.
Elenco degli impianti utilizzati in cantiere
Elenco delle sostanze pericolose e relative schede di sicurezza
Valutazione dei rischi
Misure preventive e protettive integrative
DPI forniti ai lavoratori occupati in cantiere
Esito del rapporto di valutazione del rumore
Specificare nel POS i periodi di lavori i turni e i periodi di ferie, periodo di chiusura del cantiere.
In assenza di tali punti il POS non sarà ritenuto idoneo oppure sarà emesso un giudizio di idoneità parziale. Il
giudizio di idoneità del POS stabilirà quindi:
•
quali lavorazioni sono ritenute idonee;
•
in quali luoghi possono essere eseguite le lavorazioni ritenute idonee;
•
quali lavorazioni non sono ritenute idonee.
Lista di Controllo POS
All13ListaControlloPOSRev00
Pag. 1 di 8
Sommario
LISTA DI CONTROLLO DEL POS .................................................................................................2
Piano Operativo di Sicurezza ............................................................................................................. 2
Descrizione........................................................................................................................................... 2
A
Dati identificativi dell’impresa esecutrice: ......................................................................2
B
Chi deve firmare il POS ..................................................................................................3
C
Dati identificativi delle maestranze ..................................................................................3
D
Mansioni, Formazione e informazione ............................................................................4
E
Organizzazione del cantiere..............................................................................................4
F
Uso comune di infrastrutture e attrezzature ......................................................................5
G
Elenco attrezzature e sostanze ..........................................................................................5
H
Procedure operative ..........................................................................................................5
I
Azioni di coordinamento .................................................................................................5
L
Varie ................................................................................................................................6
M
Gestione del subappalto ....................................................................................................6
N
Descrizione per ogni lavorazione: ....................................................................................6
O
Lavori in Ambienti Confinati: ..........................................................................................7
1
Lista di Controllo POS
All13ListaControlloPOSRev00
Pag. 2 di 8
LISTA DI CONTROLLO DEL POS
Committente :
Brianzacque S.r.l.
Lavori :
....................................
Ubicazione Cantiere:
...................................
[ ] Impresa affidataria :
.................................
[ ] Impresa esecutrice : ........................................
POS consegnato in data
...................
controllo effettuato :
[ ] ante lavorazioni
[ ] durante le lavorazioni
La presente lista di controllo si applica ogni volta che, a seguito d’incarico si ricevano elaborati tecnici quale il
Piano Operativo di Sicurezza e coordinamento (POS) ed altre documentazioni da parte delle imprese
esecutrici.
Piano Operativo di Sicurezza
Sez.
A
Descrizione
n.a.
no
si
Dati identificativi dell’impresa esecutrice:
a.1
Nominativo del datore di lavoro
[]
[]
[]
a.2
Indirizzo sede legale
[]
[]
[]
a.3
Telefono sede legale
[]
[]
[]
a.4
Fax sede legale
[]
[]
[]
a.5
Indirizzo del cantiere
[]
[]
[]
a.6
Telefono uffici di cantieri (eventualmente numeri di cellulari)
[]
[]
[]
a.7
Specifica attività dell’impresa esecutrice
[]
[]
[]
a.8
Lavorazioni dell’impresa esecutrice
[]
[]
[]
a.9
Specifica attività dei lavoratori autonomi
[]
[]
[]
2
Lista di Controllo POS
All13ListaControlloPOSRev00
Pag. 3 di 8
Sez.
Descrizione
n.a.
no
si
a.10
Lavorazioni dei lavoratori autonomi
[]
[]
[]
a.11
Nominativo e riferimento dell’addetto al pronto soccorso in
cantiere
[]
[]
[]
a.12
Nominativo e riferimenti dell’addetto antincendio in cantiere
[]
[]
[]
a.13
Nominativo e riferimenti dell’addetto alla gestione delle emergenze
[]
in cantiere
[]
[]
a.14
Nominativo e riferimenti RLS
[]
[]
[]
a.15
Nominativo e riferimenti Medico Competente
[]
[]
[]
a.16
Nominativo e riferimenti RSPP
[]
[]
[]
a.17
Nominativo e riferimenti del direttore di cantiere
[]
[]
[]
a.18
Nominativo e riferimenti del capo cantiere
[]
[]
[]
B
Chi deve firmare il POS
b.1
Datore di lavoro
[]
[]
[]
b.2
Addetto al pronto soccorso
[]
[]
[]
b.3
Addetto antincendio
[]
[]
[]
b.4
Addetto alla gestione delle emergenze
[]
[]
[]
b.5
RLS
[]
[]
[]
b.6
Medico competente
[]
[]
[]
b.7
RSPP
[]
[]
[]
b.8
Direttore tecnico di cantiere
[]
[]
[]
b.9
Capocantiere
[]
[]
[]
C
Dati identificativi delle maestranze
c.1
Numero dei lavoratori dipendenti
[]
[]
[]
c.2
Qualifiche dei lavoratori dipendenti
[]
[]
[]
3
Lista di Controllo POS
All13ListaControlloPOSRev00
Pag. 4 di 8
Sez.
Descrizione
n.a.
no
si
c.3
Numero dei lavoratori autonomi operanti in cantiere
[]
[]
[]
c.4
Qualifiche dei lavoratori autonomi operanti in cantiere
[]
[]
[]
D
Mansioni, Formazione e informazione
d.1
Mansioni per la sicurezza del direttore tecnico di cantiere
[]
[]
[]
d.2
Mansioni per la sicurezza del preposto capo cantiere
[]
[]
[]
d.3
Mansioni per la sicurezza dell’addetto al pronto soccorso
[]
[]
[]
d.4
Mansioni per la sicurezza dell’addetto antincendio
[]
[]
[]
d.5
Mansioni per la sicurezza dell’addetto alla gestione delle
emergenze
[]
[]
[]
d.6
Mansioni per la sicurezza del RLS
[]
[]
[]
d.7
Mansioni per la sicurezza del RSPP
[]
[]
[]
d.8
Mansioni per la sicurezza del preposto capo squadra
[]
[]
[]
d.9
Mansioni dell’addetto alla manutenzione delle attrezzature
[]
[]
[]
d.10
Delega per l’effettuazione di acquisti per la sicurezza del cantiere
[]
[]
[]
d.11
Documentazione di formazione dei lavoratori
[]
[]
[]
d.12
Modalità di informazioni dei lavoratori
[]
[]
[]
d.13
Schede anagrafiche di rilevazione del personale e della
formazione
[]
[]
[]
d.14
Formazione di base per neo assunti occupati in cantiere
[]
[]
[]
d.15
Formazione per mansioni specifiche (gruista, saldatore,
ponteggiatore, ecc.)
[]
[]
[]
E
Organizzazione del cantiere
e.1
Descrizione dell’attività di cantiere
[]
[]
[]
e.2
Descrizione della modalità organizzativa del cantiere
[]
[]
[]
e.3
Descrizione dei turni di lavoro e ferie con eventuale chiusura del
cantiere
[]
[]
[]
4
Lista di Controllo POS
All13ListaControlloPOSRev00
Pag. 5 di 8
Sez.
Descrizione
n.a.
no
si
e.4
Uso di spogliatoi, servizi igienici, locali di riposo, refettorio
[]
[]
[]
e.5
Pulizia, ordine, salubrità dei luoghi di cantiere assegnati
[]
[]
[]
e.6
Manutenzione, controllo preventivo e periodico delle infrastrutture
[]
[]
[]
e.7
Modalità di deposito e smaltimento dei rifiuti di cantiere
[]
[]
[]
e.8
Gestione delle emergenze e pronto soccorso interno
[]
[]
[]
e.9
Esito del rapporto di valutazione del rumore
[]
[]
[]
F
Uso comune di infrastrutture e attrezzature
f.1
Gestione dei percorsi comuni di cantiere
[]
[]
[]
f.2
Predisposizione di accessi ai luoghi di lavoro assegnati
[]
[]
[]
f.3
Illuminazione generale di cantiere
[]
[]
[]
f.4
Dichiarazione di presa consegna delle opere provvisionali
[]
[]
[]
f.5
Dichiarazione di presa consegna di quadri elettrici di cantiere
[]
[]
[]
G
Elenco attrezzature e sostanze
g.1
Ponteggi, macchine e impianti utilizzati in cantiere
[]
[]
[]
g.2
Elenco sostanze e preparati pericolosi utilizzati in cantiere
[]
[]
[]
g.3
Relative schede di sicurezza
[]
[]
[]
H
Procedure operative
h.1
Misure preventive e protettive adottate
[]
[]
[]
h.2
Procedure operative complementari e di dettaglio
[]
[]
[]
h.3
Elenco dei DPI forniti ai dipendenti in cantiere
[]
[]
[]
[]
[]
[]
I
i.1
Azioni di coordinamento
Dichiarazione di presa visione dei luoghi
5
Lista di Controllo POS
All13ListaControlloPOSRev00
Pag. 6 di 8
Sez.
Descrizione
n.a.
no
si
i.2
Dichiarazione di presa visione e accettazione del PSC
[]
[]
[]
i.3
Consultazione RLS su PSC
[]
[]
[]
i.4
Coordinamento con altri datori di lavoro/lavoratori autonomi
[]
[]
[]
L
Varie
l.1
Dichiarazione di non presenza di lavoratori autonomi
[]
[]
[]
l.2
Sovracopertina del POS in cui si specifica il nome dell’impresa e le lavorazioni
in esso contenute
[]
[]
[]
l.3
Tabella in cui l’impresa affidataria specifica quali sono i punti del proprio POS
che differiscono da quanto già scritto nel PSC
[]
[]
[]
l.4
Documentazione allegata specifica da allegato XVII del D.lgs. 81/2008.
(Idoneità professionale – Cam.Comm. DUVRI – DURC)
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
M
m.1
m.2
m.3
m.4
N
Gestione del subappalto
Liberatorie del datore di lavoro committente in cui si dichiara che
l’impresa esecutrice/lavoratore autonoma abbia l’idoneità tecnico
professionale (criteri di cui al punto 1 e 2 dell’allegato 17 del d.lgs.
n.81/2008)
dichiarazione firmata in cui si specifica che tutte le imprese
esecutrici/lavoratori autonomi abbiano ricevuto copia del PSC ai
sensi dell’art.101 comma 2.
dichiarazione dove si certifica che i POS delle diverse imprese
esecutrici/lavoratori autonomi siano congruenti con il proprio POS
ai sensi dell’art.101 comma 3;
dichiarazione dove si garantisce che il lavoratore autonomo abbia
preso visione del POS dell’impresa affidataria accettandolo ed
adeguandosi ad esso.
Descrizione per ogni lavorazione:
n.1
Luogo di lavoro
[]
[]
[]
n.2
Postazioni di lavoro
[]
[]
[]
n.3
Modalità di approvvigionamento materiali
[]
[]
[]
n.4
Modalità di movimentazione
[]
[]
[]
n.5
Condizioni ambientali del luogo
[]
[]
[]
n.6
Condizioni di accesso del luogo
[]
[]
[]
6
Lista di Controllo POS
All13ListaControlloPOSRev00
Pag. 7 di 8
Sez.
Descrizione
n.a.
no
si
n.7
Condizioni di confine
[]
[]
[]
n.8
Condizioni di agibilità del luogo
[]
[]
[]
n.9
Gestione dei fluidi
[]
[]
[]
n.10
Gestione dell’energia
[]
[]
[]
n.11
Stoccaggio permanente
[]
[]
[]
n.12
Deposito temporanei
[]
[]
[]
n.13
Gestione dei materiali pericolosi
[]
[]
[]
n.14
Rappresentazione grafica
[]
[]
[]
n.15
Modalità locali di movimentazione
[]
[]
[]
n.16
Modalità di preparazione
[]
[]
[]
n.17
Modalità di posa/collocamento
[]
[]
[]
n.18
Elenco delle opere provvisionali
[]
[]
[]
n.19
Elenco delle macchine/attrezzature
[]
[]
[]
n.20
Elenco degli impianti utilizzati in cantiere
[]
[]
[]
n.21
Elenco delle sostanze pericolose e relative schede di sicurezza
[]
[]
[]
n.22
Valutazione dei rischi e relative misure preventive e protettive
integrative
[]
[]
[]
n.23
DPI forniti ai lavoratori occupati in cantiere
[]
[]
[]
n.24
Esito del rapporto di valutazione del rumore
[]
[]
[]
O
Lavori in Ambienti Confinati:
o.1
Designazione personale atto a lavorare nei “luoghi confinati”
[]
[]
[]
o.2
Attestati di frequenza corsi “luoghi confinati”
[]
[]
[]
o.3
Numero personale abilitato ad operare in ragione del 30% della
forza lavoro
[]
[]
[]
7
Lista di Controllo POS
All13ListaControlloPOSRev00
Pag. 8 di 8
Sez.
o.4
Descrizione
Disponibilità Attrezzatura di rilevazione degli
inquinanti/infiammabili/tossici
n.a.
no
si
[]
[]
[]
o.5
Certificati di taratura attrezzatura rilevazione (annuali almeno)
[]
[]
[]
o.6
Procedure di emergenza e recupero del personale
[]
[]
[]
o.7
Attestati formazione addestramento recupero in emergenza
[]
[]
[]
o.8
Evidenza delle dotazioni di DPI terza categoria
[]
[]
[]
o.9
Attestati formazione ed addestramento DPI terza categoria
[]
[]
[]
o.10
Dichiarazione di verifica periodica DPI terza categoria
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
o.11
o.12
Dichiarazione DDL che il personale coinvolto ha esperienza
almeno triennale per lavori nei luoghi confinati
Dichiarazione DDL di rispetto della sorveglianza sanitaria come
previsto nel Dlgs 81/08
NOTE:
8
Cartello di Cantiere
All14CartelloCantiereRev00
Pag. 1 di 4
SOMMARIO
1
PREMESSA ...............................................................................................................................................1
2
ESEMPIO DI CARTELLO DA ESPORRE ALL'ESTERNO DEI CANTIERI DOVE SI ESEGUONO LAVORI PUBBLICI 3
3
ESEMPIO DI CARTELLO DA ESPORRE ALL'ESTERNO DEI CANTIERI STRADALI CON DURATA SUPERIORE AI
7GG LAVORATIVI .........................................................................................................................................................4
1
PREMESSA
Il cartello di cantiere è l’elemento che deve contenere una serie di informazioni quali:
1. tipologia d’intervento da realizzare;
2. permesso di costruire o altra autorizzazione;
3. generalità del committente;
4. generalità dell’impresa costruttrice;
5. generalità dei subappaltatori;
6. generalità del progettista;
7. generalità direttore dei lavori;
8. generalità del progettista strutturale;
9. generalità del direttore lavori strutturale;
10. generalità del coordinatore per la progettazione e quello per l’esecuzione dei lavori;
11. generalità del responsabile della sicurezza;
12. generalità del progettista e D.L. impianto elettrico;
13. generalità del progettista e D.L. impianto meccanico;
14. importo totale dei lavori con la divisione tra importi a base d’asta, importi oneri sicurezza (diretti e indiretti);
15. sconto applicato per l’aggiudicazione sull’appalto;
16. responsabile unico del procedimento;
17. durata dei lavori.
Ricordiamo le fonti normative principali che governano questo adempimento sono:
D. LGS 81/08 art 90 c. 7 “Obblighi del committente o del responsabile dei lavori”
Il committente o il responsabile dei lavori comunica alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi il
nominativo del coordinatore per la progettazione e quello del coordinatore perl’esecuzione dei lavori. Tali
nominativi sono indicati nel cartello di cantiere.
D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (G.U.
n. 245 del 20 ottobre 2001- s.o. n. 239) aggiornato al d.lgs. n. 301 del 2002 Sezione III – Procedimento Art. 20
(R) – Procedimento per il rilascio del permesso di costruire (d.l. 5 ottobre 1993, n. 398, art. 4, commi 1, 2, 3 e
4, convertito dalla legge 4 dicembre 1993, n. 493)
7. ……omissis….. Dell’avvenuto rilascio del permesso di costruire è data notizia al pubblico mediante
affissione all’albo pretorio. Gli estremi del permesso di costruire sono indicati nel cartello esposto presso il
cantiere, secondo le modalità stabilite dal regolamento edilizio.
TITOLO IV – Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia, responsabilità e sanzioni Capo I – Vigilanza sull’attività
urbanistico-edilizia e responsabilità Art. 27 (L) – Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia (Legge 28 febbraio
Cartello di Cantiere
All14CartelloCantiereRev00
Pag. 2 di 4
1985, n. 47, art. 4; d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art.107 e 109) 4. Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria,
ove nei luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia esibito il permesso di costruire, ovvero non sia
apposto il prescritto cartello, ovvero in tutti gli altri casi di presunta violazione urbanistico-edilizia, ne danno
immediata comunicazione all’autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente
ufficio comunale, il quale verifica entro trenta giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti.
Inoltre su tutti i regolamenti edilizi comunali, sono presenti i contenuti del cartello stesso e le modalità di
segnalazione a terzi del cantiere stesso. A titolo indicativo ne viene riportato uno stralcio.
Regolamento edilizio.
…omissis…..
Cantieri di lavoro
1. In tutti i cantieri di lavoro deve essere affissa, in vista al pubblico, una tabella chiaramente leggibile in cui
siano indicati:
a) nome e cognome del titolare della concessione ed, eventualmente, dell’amministrazione pubblica
interessata ai lavori;
b) nome e cognome e titolo professionale del progettista e direttore dei lavori;
c) nome, cognome e qualifica del coordinatore per la progettazione dei lavori di cui all’art. 3 del D. Lgs 494/96
e s.m.;
d) generalità dell’impresa costruttrice o indicazione che i lavori sono eseguiti in economia diretta;
e) nome, cognome e qualifica del responsabile dei lavori di cui all’art. 2 del D. Lgs. 494/1996 e s.m. qualora
designato o dell’assistente;
f) nome, cognome e qualifica del coordinatore per l’esecuzione dei lavori di cui all’art. 13 del D. Lgs 494/96 e
s.m.;
g) indicazione del numero e della data della concessione edilizia o dell’autorizzazione.
2. Qualsiasi cantiere deve essere recintato ed organizzato con segnalazioni di pericolo e di ingombro diurne
(bande bianche e rosse) e notturne (luci rosse), dispositivi rifrangenti ed integrazioni di illuminazione stradale,
messe in opera e gestite dal costruttore che ne è responsabile; in presenza di elevatori e quando i materiali da
costruzione e quelli di rifiuto non possano essere allontanati immediatamente dopo il loro scarico, il luogo del
lavoro dovrà essere delimitato con assito chiuso o pannelli in lamiera con altezza di almeno ml. 2,50 lungo i
lati prospicienti spazi pubblici; è assolutamente vietata, a tutela della pubblica incolumità, la delimitazione
dell’area con pali di ferro o altro materiale avente altezza inferiore a ml. 2,50.
3. Il cantiere deve avere porte apribili verso l’interno, munite di serrature o catenacci, che ne assicurino la
chiusura nelle ore di sospensione dei lavori.
Apposizione tabelle cantieri (L. 19/3/1990, n. 55)
Si ricorda che al fine di consentire una adeguata conoscenza dell’opera in esecuzione, tutti i soggetti pubblici e
privati che realizzano opere pubbliche o di interesse pubblico sono tenuti all’apposizione ed alla
manutenzione, durante tutto i il periodo di esecuzione dei lavori,di adeguata tabella cantiere.
“Apposizione tabelle cantiere, Legge 19/03/1990 n. 55 art.18.”.
Cartello di Cantiere
All14CartelloCantiereRev00
Pag. 3 di 4
2
ESEMPIO DI CARTELLO DA ESPORRE ALL'ESTERNO
CANTIERI DOVE SI ESEGUONO LAVORI PUBBLICI
DEI
(Circolare Ministero LL.PP. del 1 giugno 1990, n. 1729/UL, aggiornato con le
indicazioni previste dalla normativa sopravvenuta)
All14CartelloCantiereRev00
Cartello di Cantiere
Pag. 4 di 4
3
ESEMPIO DI CARTELLO DA ESPORRE ALL'ESTERNO DEI
CANTIERI STRADALI CON DURATA SUPERIORE AI 7GG
LAVORATIVI
Posizionamento nei pressi della testata
150 cm
200 cm
Esecuzione lavori in deroga ai limiti acustici
All15DerogaRumoreRev00
Pag. 1 di 1
Al Sig. Sindaco
del Comune di
Il sottoscritto ......................................................................................................................... in qualità di legale
rappresentante della Ditta :..................…...... .................................................................................. con sede in
via……….......................................................località..............................................................Provincia (……….)
Telefono................................................
Fax......................................................................................
Mail…………………………………….
in relazione alla esecuzione di lavori consistenti in:
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................
da effettuare presso:
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................
nel periodo compreso tra: (data di inizio) ................... e (data di conclusione) ...................................................
Presa visione del Piano di Classificazione Acustica del territorio per l’area interessata dai Lavori, dei valori
limiti di immissione ed emissione acustica relativi alla classe cui appartiene l’area, e del vigente
Regolamento di Attuazione,
CHIEDE
l’autorizzazione alla esecuzione di lavori in deroga ai limiti acustici previsti per l’area di intervento, secondo
modalità e fino ai livelli massimi previsti negli allegati alla presente
ALLEGA
in relazione alla presente domanda una relazione descrittiva dell’attività che si intende svolgere, che attesti
che i macchinari utilizzati rientrano nei limiti di emissione sonora previsti per la messa in commercio dalla
normativa nazionali e comunitaria, e contenente:
un elenco dei livelli di emissione sonora delle macchine che si intende utilizzare e per le quali la
normativa nazionale prevede l’obbligo di certificazione acustica;
l’articolazione temporale e durata delle attività previste nel cantiere;
un elenco degli accorgimenti tecnici e procedurali che saranno adottati per la limitazione del disturbo
e la descrizione delle modalità di realizzazione;
una planimetria dettagliata ed aggiornata dell’area di intervento con l’identificazione delle sorgenti
sonore, degli edifici di civile abitazione e degli spazi utilizzati da persone o comunità potenzialmente
interessate;
Nota: i documenti sopra indicati devono essere redatti da un tecnico competente ai sensi della Legge 447/1995. e Legge
Regionale della Lombardia n. 13 del 10/08/2001
Il richiedente
................................................
Eventi dannosi Lavorazioni–Fasi di Lavoro
Esposizione ad agenti atmosferici/climatici
Caduta di oggetti durante lo scarico o il posizionamento delle attrezzature dei macchinari e/o
dei materiali
Caduta di persone in piano durante la circolazione all’interno del cantiere
Caduta nello scavo
Investimento e schiacciamento durante l’utilizzo di attrezzature e macchinari
Investimento e schiacciamento per traffico veicolare
Abrasioni per contatto con materiali e/o attrezzature
Sollevamento e trasporto di materiali, attrezzature e macchinari con autogru
Movimentazione manuale dei carichi
Esposizione a sostanze chimiche
Urto alle persone o alle cose presenti
Incendio in cantiere o dell’automezzo
Lavorazione in ambienti confinati o con sospetto di inquinamento
Franamento del terreno
Ribaltamento o sprofondamento dei mezzi d’opera
Effetto delle Vibrazioni prodotte dal traffico veicolare
Vibrazioni e rumore da uso di attrezzature
Elettrocuzione
Caduta di materiale o oggetti dal ciglio di scavo
Presenza gas asfissianti tossici o esplosivi
Esposizione agli effetti della proiezione di materiali e cose
Annegamento
Ribaltamento dei mezzi d’opera
Proiezione di materiali
Esposizione a fibre e polveri
Esposizione a sovratemperature (saldature e scorie, fiamme libere, attrezzature ad attrito, ecc)
Esposizione agli effetti dello scoppio delle bombole per lavorazioni a fiamma libera
Esposizione a fumi e vapori
Esposizione a radiazioni ionizzati e non
Esposizione ad agenti biologici
Uso di sostanze chimiche
Verbale Sopralluogo
Verbale Coordinamento
All17VerbaleRiunioniCoordinamentoRev
00
Pag. 1 di 2
VERBALE DI COORDINAMENTO n°.....
CODIFICA CANTIERE: SXXAA00 – Comune (Prov.)
CUP ASSEGNATO AL PROGETTO: ...................................
Committente : Brianzacque S.r.l.
Lavori : Realizzazione di ....................................................................
Data: .../.../...... - Ore: ... ...
In data odierna il sottoscritto Coordinatore in fase di esecuzione: .......................
ha indetto la riunione di coordinamento e sicurezza, per valutare con le figure
responsabili presenti eventuali interventi necessari per (la messa in sicurezza
delle aree di lavoro) (o per il coordinamento tra imprese / risoluzione interferenze)
e nella stessa occasione ha effettuato una visita nel cantiere di cui all’oggetto al
fine di verificare l'applicazione delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza
e coordinamento e nel Piano Operativo di Sicurezza dell’ impresa presente in
cantiere e delle relative procedure di lavoro .
Sono presenti alla riunione di coordinamento, oltre allo scrivente CSE :
Impresa Affidataria ............................... : .................................
Impresa Esecutrice .............................. : .................................
Direzione Lavori : .............................................................................
Altri intervenuti : ..............................................................................
Argomenti trattati – note del coordinatore :
Lavorazioni in Corso:
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Programmazione Lavori Settimanale dal .../../..... al .../../...... :
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
Lavoratori presenti in cantiere :
In data odierna sono presenti, oltre ai tecnici sopra indicati
n° .... addetti operativi, dell’impresa ........................ , di seguito identificati per
nominativo e mansioni :
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Verbale Sopralluogo
Verbale Coordinamento
All17VerbaleRiunioniCoordinamentoRev
00
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Verifica dispositivi di protezione individuali e collettivi:
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
Interferenze tra imprese, attività di cooperazione :
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
Osservazioni del Coordinatore - misure correttive – disposizioni di
coordinamento :
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
Le disposizione verbalizzate nel presente verbale rappresentano aggiornamento
al PSC.
Programmazione sopralluoghi e riunioni :
La prossima riunione, previo sopralluogo, si terrà indicativamente il giorno
..../..../......
Luogo e Data : Comune (Prov.) , .../.../.......
Firme :
Coordinatore in fase di esecuzione:...............................
Committenza - RUP: P.P.V.: ...........................................
Direzione Lavori: : ..........................................................
Impresa Affidataria: ........................................................
Impresa Esecutrice: ............................................
Lay Out di Cantiere
All18LayOutCantiereRev00
1.1 LAY OUT DI CANTIERE
Si allegano le tavole rappresentanti graficamente le fasi operative del cantiere, suddiviso nelle
aree di lavoro principali con le disposizioni indicative della segnaletica, delle recinzioni di
sicurezza e delle aree di deposito materiali e uffici di cantiere nelle zone interessate dai lavori.
N.B. : nei tratti di scavo di linea l’indicazione grafica dei DPC rappresentata sul layout è
puramente indicativa in quanto le recinzioni e la segnaletica andranno spostate
progressivamente all’avanzamento dei lavori sulle strade dopo il rinterro completo degli scavi,
mentre i percorsi pedonali protetti dovranno essere mantenuti fino al completamento dei lavori .