16_LaRassegna_24_aprile_2014

la Rassegna
Economico
CONOMICO e
E Finanziario
INANZIARIO
SETTIMANALE
ettimanale e
Numero 16 - 24 aprile 2014 - Anno 70 - Euro 0,90
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fondata
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nel 1906
1906
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Italiane
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- D.L.353/2003
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
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Bergamo
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27/02/2004
art.
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1, DCB
Bergamo
Tra Confcooperative
e Creberg un'intesa
per facilitare l'accesso
al credito delle imprese
ALBINO...
CHE PASSIONE!
un mese di eventi nella citta’
Economia e lavoro,
Albino mette
al centro le passioni:
«La chiave per ripartire»
Internazionalizzazione,
con lo short master
le aziende
preparano la sfida
Sabato 3 maggio 15.00 - 19.00
ARTE… CHE PASSIONE!
Pittura, scultura, fotografia, video, writer
e altro… ovvero artisti nel centro storico!
Sabato 17 maggio 8.30 - 23.00
Domenica 18 maggio 8.30 - 19.00
FESTIVAL DELLE PASSIONI
Persone comuni, hobbisti, commercianti e artigiani
mettono in mostra le loro passioni e abilità
nel centro della città.
Il “saper fare” come conoscenza da condividere
e opportunità di rilancio dell’economia locale.
► a pagina
11
Sabato 31 maggio 15.00 - 19.00
► a pagina
GIOCHI… CHE PASSIONE!
Giochi da tavolo, da strada,
di gruppo nel centro storico!
10
► a pagina
9
Domenica 8 giugno 9.00 - 16.00
Dopo Atalanta-Verona
[
]
Basta ipocrisie,
serve il bisturi
contro il tifo violento
di cesare
www.festivaldellepassioni.it
25-26-27 APRILE
Zapperi
segue a pagina
Mostra mercato di
All’assembleapiante
dell’Ordine
difiori,Bergamo è emerso
e articoli per il giardinaggio
storico
un quadro difficoltoso pernel centro
la categoria.
Il presidente
dell'Ordine, Alberto Carrara è stato netto. “Non siamo
dei privilegiati, siamo nel calderone come tutti - ha affermato -. Siamo in un circolo vizioso, non ci possono
essere spiragli se non riparte l'economia. Sono necessari i tagli alla spesa, le semplificazioni, un minor carico fiscale che porti sia le imprese a essere più competitive e a investire all'estero sia all’aumento dell'occupazione. Senza lavoro, non aumentano i consumi. E
I Confidi rappresentano il principale strumento di sostegno delle piccole e medie imprese oltre che un vero e
proprio “ammortizzatore del credito” sempre più determinante anche per mantenere aperto il canale di dialogo con
il sistema bancario. «Il sistema è però penalizzato da un significativo incremento dell’accesso diretto delle banche al
Fondo Centrale di Garanzia» evidenzia alla vigilia dell’assemblea della Fogalco - in programma lunedì 5 maggio
a Presezzo - il direttore Antonio Arrigoni, che fa anche
parte del consiglio di gestione di Asconfidi Lombardia.
«Nonostante la maggiore efficacia dell’intervento di controgaranzia attraverso i Confidi – rileva - rispetto a quello
diretto del sistema bancario in termini di minor sofferenza
e maggior leva attivata, registriamo comunque, soprattutto
a livello legislativo, una costante tendenza a privilegiare la
garanzia diretta da parte degli istituti di credito».
]
ravaschio
9 770393 750004
i abbiamo provato, forse un po’ poco
convinti, ed è andata male. Poteva essere una “reconquista” e invece abbiamo
preso un schiaffo politico. Caso insolito, questa
volta la figura da italiani non ce l’hanno fatta
fare i francesi o i tedeschi, ma gli spagnoli, che
piuttosto che venderci un’azienda strategica
l’hanno ceduta a un fondo inglese. Oggetto della
contesa è stato uno dei mercati centrali del Made
in Italy alimentare, come l’olio di oliva, elemento fondamentale della dieta mediterranea, e più
in particolare Deoleo, il leader mondiale nella
commercializzazione degli oli in bottiglia che
deve circa metà dei suoi ricavi ai suoi marchi
italiani. Nomi prestigiosi come Carapelli, Bertolli e Sasso (per un breve periodo anche Dante,
poi rivenduto al beneventano Mataluni), acquistati tra il 2004 e il 2008 e che sono stati l’origine del suo successo e anche della sua disgrazia, dato che hanno compromesso la posizione
debitoria, obbligando alcune banche a trasformare i loro crediti in capitale che ora, per ragioni diverse, hanno dovuto mettere in vendita.
segue a pagina
3
► a pagina 5
Il direttore della Fogalco Arrigoni:
«Nonostante la maggiore efficacia
dell’intervento dei Confidi, gli istituti di credito
stanno privilegiando l’accesso diretto
al Fondo Centrale di Garanzia»
3
C
40016
non ci sono le precondizioni per ripartire”. Tra i commercialisti le difficoltà emergono chiare: Vigani: “Da
sfatare il mito che questa professione fa guadagnare”.
Viscardi: “Il problema non è il lavoro, ma riuscire a
farsi pagare. La normativa, poi, cambia costantemente e richiede un aggiornamento continuo”. Donadoni:
“Clienti sempre più esigenti e dobbiamo fare i salti
mortali”. Il futuro? L’aggregazione fra colleghi.
Alberto Carrara
confidi, «banche e leggi
non valorizzano il sistema»
Ora l'Italia
piange anche
sull'olio versato
di stefano
Una città fiorita è una città più bella.
Con una manifestazione all’insegna
della primavera vogliamo valorizzare
la bellezza della nostra città.
Vie, piazze, terrazze e cortili si
tingeranno di nuovi colori. Profumi e
fragranze si diffonderanno per la città.
Un’ occasione speciale per apprezzare
la sua bellezza, la sua storia,
i suoi paesaggi, le sue tradizioni.
Albino è davvero un fiore di città.
in coorganizzazione con
A
Il caso Deoleo
MAGGIO - GIUGNO 2014
Ristoratori albinesi all’opera in Piazza S.Giuliano
per un pranzo con i migliori piatti della loro cucina!
All'assemblea
dell'Ordine di Bergamo emerse le difficoltà della categoria.
ALBINO...
UN FIORE DI CITTA’
Il presidente Carrara: «Troppe incertezze sul nostro futuro»
ncora una volta, a poche ore dalla
Pasqua, Bergamo è balzata agli onori
delle cronache per le bravate del solito
manipolo di delinquenti mascherati da tifosi.
Nulla di nuovo sotto il sole. Va così da decenni, ormai, fra il paternalismo della vigilia, con
stucchevoli quanto inutili appelli al buonismo
(in questa occasione ancora più grotteschi per
l’invocato rispetto dei riti della Settimana Santa), e la più banale e scontata indignazione del
dopo guerriglia. Al punto che, se non fosse una
cosa terribilmente seria che l’intera città paga
in maniera pesante sul piano dell’immagine,
verrebbe da pensare che tutti partecipano, consapevolmente o no, ad una rappresentazione
rituale, una sorta di “plaza de toros” in versione orobica, da inscenare periodicamente come
souvenir per chi, caso mai non lo sapesse, vuol
farsi un’idea di qual è il livello di civiltà sportiva dei bergamaschi.
Duole dirlo, ma se dopo tanti anni di simili
spettacoli, siamo ancora al punto di partenza, o quasi, ciò significa che non è maturata
[
I commercialisti: «Sempre più difficile incassare»
GUSTO… CHE PASSIONE!
Aziende familiari,
attenti
alle "trappole"
Incontro in Confindustria
con Daniela Montemerlo
(SDA Bocconi). «Fra i nodi
più diffusi ci sono
l’indisciplina, la tendenza
a dare per scontati
coesione e fiducia
tra soci e il limitato
confronto con altre società»
► a pagina 8
► a pagina 4
Il polemIco
P
di Marco
ciMMino
Perché è giusto sognare
una città semplificata
reso nel mezzo, tra la politica di Zapperi e l’economia di
Ravaschio, come il proverbiale vaso di coccio che viaggi tra vasi
di ferro, di cosa posso occuparmi, se
non di stupidate? Vorrei che provaste voi a farvi largo, coi gomiti e i
colpetti d’anca, tra due pezzi da novanta del genere: mica vi resta tanto
spazio di manovra. Così, anche se il
mio sogno, in realtà, sarebbe quello
di scrivere di cose serissime e belle,
non mi rimane che dedicarmi agli
scampoli: filosofie da pianerottolo,
pettegolezzi, cicalate moralistiche,
monumentali cretinerie. Non che sia
un’operazione complicata: sembriamo circondati da un esercito di inadeguati, e questo rende lieve il mio
lavoro. Perché, vedete, il mio sogno
sarebbe quello di una città semplificata: un posto che assomigli ad
una cameretta in ordine, dove i calzini stiano nel loro bravo cassetto,
segue a pagina
2
Fogalco è la cooperativa fidi dell'Ascom di Bergamo
che rilascia garanzie fidejussorie su linee di credito
a breve, medio e lungo termine per:
Investimenti
(Innovazione - Ristrutturazione - Acquisto muri - Automezzi - Attrezzature - Arredi - Sicurezza)
Liquidità
(Acquisto merci - Ristrutturazione debito - Fidi di cassa - SBF - Anticipo fatture)
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la Rassegna
24 aprile 2014
COMMENTI
Il polemIco
Perché è giusto sognare
una città semplificata
dalla prima pagina
i poster siano attaccati alle pareti e i comodini si trovino accanto al
letto. Una città facile facile, governata con il buon senso di una mamma
e con la sollecitudine di un aio, di quelli che, una volta, accompagnavano i fanciulli verso la maturità. Perché, in fondo, i cittadini sono un
po’ come dei bambini: non chiedono grandi cose, ma un pochino di
attenzione, qualche carezza e un tappeto su cui giocare, che sia pulito,
sicuro ed accogliente. Invece, certe volte, mi sembra veramente di essere circondato da pirla o, se preferite, da opere degne di un pirla. Intendiamoci, non si tratta di esclusiva peculiarità orobica: l’altro giorno,
al Vittoriale, ho visto il mausoleo di D’Annunzio profanato dalla presenza di orrendi cani di gesso in stile moderno, che avrebbero dovuto
rappresentare i levrieri del poeta: ma metteteveli in salotto i cani di
gesso, insieme alla carriola e ai sette nani da giardino, o testine di
vitello! Questo per dire che non siamo soli sul cuor della terra, trafitti
da un raggio di sole: siamo circondati da un esercito di scemi e, più
spesso dei raggi, ci trafiggono le loro indescrivibili bischerate. Vado ad
elencare le ultime perle, in ordine di apparizione. Il nuovo arredo urbano di viale Papa Giovanni: piante cinte da baselli in rilievo che, oltre
a restringere ulteriormente il marciapiede praticabile, sembrano fatti
apposta per procurare dolorose carambole a vecchiette e passanti distratti. Domanda: chi ne sentiva la necessità? Domanda numero due: a
cosa dovrebbero servire? Mistero. Proseguiamo con la nuova sede dei
servizi demografici del Comune: l’archivio è da una parte e il front office dall’altra, così, l’utente deve aspettare che l’impiegato-maratoneta
vada e torni, con consumo di suole impiegatizie e di tempo di entrambi.
Vi fu chi tra gli impiegati, in corso d’opera, ebbe a prospettare l’incongruenza della disposizione: “Duo ve n’è giusti…”, diceva il padre
Dante a proposito di Firenze, ma subito chiosava “…e non vi sono intesi..”. Se si fosse dato ascolto a chi, in quegli uffici, ogni giorno lavora,
magari le cose avrebbero potuto essere fatte con altro criterio: ma guai
ad ascoltare la gente comune, quando c’è fior di pensatori adibito a
queste belle pensate! Non so dire quanto sia costato lo scherzetto, ma,
poiché pare peggio la toppa del buco, non parlerei di scelte lungimi-
 La “miopia”
PUNTI DI VISTA
di Franco Frigeri
sulla mobilità urbana
Tempo di elezioni amministrative ed ecco che si ritorna
a parlare di quel misterioso oggetto di desiderio che è
il dare un ordine razionale alla mobilità cittadina. Da
sempre siamo tutti d’accordo sul principio generale che
occorra un sistema che garantisca il diritto alla mobilità e alla piena fruizione dello spazio urbano attraverso
intervalli adeguati alla capacità di spesa dell’amministrazione pubblica e alle caratteristiche dei flussi di mobilità. Però sono decenni che Bergamo accumula vasti
studi mirato al modo di gestire la propria mobilità, ma i
risultati sono stati deprimenti.
C’è un vizio di fondo che condiziona ogni possibile
soluzione del problema: la pianificazione urbanistica
della città non ha adeguatamente considerato l’importanza della mobilità; una miopia previsionale che
stiamo pagando pesantemente. Poi la dispersione degli
insediamenti (direzionali e residenziali) lungo gli assi
stradali ha favorito la crescita del trasporto individuale
senza mettere a disposizione delle automobili adeguate
infrastrutture per la circolazione e la sosta. Insufficiente
è stata anche la creazione di una rete di trasporto pubblico in sede propria (eccezione lodevole la BergamoAlbino). Le politiche di regolazione sono state tardive e
le Ztl (zone di traffico limitato) stanno ancora faticando
ad incidere sulla ripartizione modale. Si è invece dato
spazio agli interventi di emergenza non in grado di dare
una risposta strutturale ai problemi della congestione
del traffico. Il dare ordine alla mobilità urbana rimane
ancora un logoro oggetto di desiderio.
fondata nel 1906
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ranti. Ne cito un’ultima, adeguata al mio scarso sapere e alla mia inclinazione per tutto ciò che sappia vagamente di lercio, e poi la chiudo. I
cessi pubblici di Città Alta: scrissi più volte, in più sedi, del problemino
che si ponga a chi, turista o autoctono, si trovi nella stretta necessità
di sfogare il proprio libero arbitrio mingitorio nella nostra bella acropoli. Cimmino si occupa solo di cessi, risposero: abbiamo cose più
importanti cui pensare. Veneziani, ai tempi suoi, fece acquistare dei
marchingegni diabolici: dei pisciatoi elettronici altamente superlativi,
che, poi, nessuno usò e che divennero ruggine. Ruggine pagata a peso
d’oro, ovviamente. Il problema restava: porca l’oca, ma ci vorrà tanto
a capire che, se uno ha un bisognino, fa parte dell’efficienza turistica di
un sito il fornirgli la possibilità di soddisfarlo? E’ così difficile pensare
che anche un cesso può essere ambasciatore di civiltà turistica? Dopo
vent’anni che lo vado strombazzando, se n’è accorto perfino l’Eco di
Bergamo. E cosa hanno fatto, alla fine, gli illuminati? Dei bagni chimici sotto la Torre di Adalberto: così, il passaggio omonimo ha preso
l’aspetto di un bel cantiere edile. Senza contare l’evidente scomodità
delle turche nonché l’olezzo che proviene - pardon - dalla bigoncia che
va riempiendosi mano a mano: proprio un bello spot pubblicitario per
la mancata capitale della cultura! Insomma, la stupidità è intorno a
noi, dentro di noi e, soprattutto, sopra di noi: la stupidità impera e regge. Siamo alle prese con cretinopoli: e non so dire cosa sia da preferire,
tra un fesso ed un imbroglione, giacchè i risultati, più o meno, per la
gente comune sono equivalenti. Adesso la smetto davvero: ve l’ho detto,
posso occuparmi solo di fesserie. A volte, però, le fesserie sono cose
serissime. Andiamo verso l’Expo e l’idea che questa gigantesca torta
da spartire tra le varie realtà lombarde non sia nelle mani giuste mi
rende un filino idrofobo. Immaginatevi un turista dell’Expo che arrivi
a Bergamo dal Canada, dal Giappone, dall’Australia: appena sbarcato
da un bel treno in ritardo, su cui avrà viaggiato in compagnia di portoghesi di ogni colore, si troverà davanti il primo palcoscenico cittadino.
Ossia una specie di deserto pietrificato in miniatura, di cui, per certo,
gli sfuggirà il senso, come sfugge a noi. Poi, si avvierà verso il profilo
ammaliante di Città Alta, facendo lo slalom tra africani stravaccati
sulle panchine e micidiali baselli antiuomo. Infine, approderà alla sua
meta, tra meraviglie d’ogni genere, e scoprirà che, per ogni eventuale
minzione, gli toccherà di ordinarsi un caffè, oppure di affrontare le
fetentissime turche chimiche. Me lo immagino, ritornato ad Osaka, a
Edmonton o a Sidney, che risponde alle curiosità degli amici e racconta
di una città bella ma con diverse "macchie" e sopratutto senza cessi.
Gullibles rule ok: i fessi comandano!
[email protected]
(commenti su www.larassegna.it)
 L’Unione europea sotto esame
L’avvicinarsi delle elezioni europee sta
producendo delle analisi sempre più articolate di una realtà politico-economica
mai complessa. Una di queste analisi
rileva come non siamo stati in grado di
sviluppare adeguati meccanismi collettivi europei per l’esercizio di una solidarietà transnazionale convinta. Linee
di frattura che prima della crisi erano
latenti sono ora pienamente visibili: tra
Nord e Sud, tra Stati creditori e debitori,
tra Paesi con un tasso di disoccupazione a lungo termine esorbitante e quelli
più soddisfatti dell’attuale stato di cose.
I metodi per affrontare questi problemi
rimangono sostanzialmente intergo-
vernativi e devono quindi rispondere a
ventotto parlamenti, opinioni pubbliche
e vincoli costituzionali nazionali diversi;
inevitabilmente il loro impianto fa riferimento a interessi e preferenze dei singoli Paesi. Tutto ciò ostacola l’emergere
di una capacità europea collettiva di rispondere ai problemi economici e sociali
fondamentali di quegli Stati membri che
si trovano in una fase di consolidamento
e riforme. Dobbiamo quindi dare forza a
considerazioni eurorealistiche, cioè non
scettiche sull’ideale dell’integrazione,
ma realistiche riguardo i suoi limiti attuali. In alcune aree l’Europa potrebbe
essere diventata troppo invadente nel
suo mandato normativo, ma in altre rimane debole e poco sviluppata. Per tornare alle prossime elezioni europee, dovrebbe essere possibile nel discorso pubblico essere fedeli al più ampio ideale di
integrazione europea, dimostrandosi nel
contempo critici verso alcuni suoi limiti
che emergono nel quotidiano, senza cadere per questo nell’euroscetticismo.
Certo i costi di una solidarietà efficace
sono alti, ma sono ben poca cosa rispetto al prezzo del caos che seguirebbe al
crollo della zona euro. Dopo le elezioni
bisognerà trovare strumenti politici per
una “cassetta degli attrezzi” adeguata
alle dimensioni del problema.
 La delusione delle proteste di piazza
Le proteste di piazza degli ultimi anni, esasperate dalla crisi economica, sono state spettacolari, impetuose, trascinanti. Abbiamo sperato che fossero i dolori della crescita della
democrazia o una reazione contro le speculazioni di certa
finanza. Poi però l’onda è tornata indietro e ci siamo scoperti delusi. La gente scende in piazza per manifestare contro
qualcosa, non a favore di qualcosa. Quella che si ritrova a
manifestare è una folla di persone con le preferenze politiche
più disparate, che si ritrovano insieme solo perché in quel
momento hanno un obiettivo comune: far cadere il potente di
turno. Per un attimo le differenze passano in secondo piano,
ma poi, se la rivoluzione riesce e chi è al potere cade, i rivo-
Direttore responsabile: Giuseppe Ruggieri
In redazione: Anna Facci
Grafica: Andrea Locatelli
Direzione e redazione: via Mazzini, 24 - 24128
Bergamo - tel. 035 213030 - fax 035 224572
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Editrice: La Rassegna Srl
luzionari si ritrovano divisi dai litigi.
E’ questo il punto in cui l’ebbrezza della vittoria cede il passo
alla disillusione. Come se, avendo mangiato il frutto proibito, si scoprisse di essere nudi: le rivoluzioni rovesciano i
vertici del potere, ma non cambiano per magia i problemi
economici e sociali che hanno portato la gente in piazza.
Per rispondere al disagio servono risposte complesse, che
richiedono tempo, impegno, disposizione al compromesso,
tre aspetti che la piazza non è sempre disposta ad accettare.
Alla resa dei conti con la realtà, la rivoluzione diventa una
danza: si fa qualche passo avanti, poi qualche passo indietro.
Non è troppo poco?
Sede legale: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo
Presidente: Ivan Rodeschini
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la Rassegna
24 aprile 2014
3
COMMENTI
Dopo Atalanta-Verona
Basta ipocrisie, serve il bisturi
contro il tifo violento
Il caso Deoleo
Ora l’Italia piange
anche sull’olio versato
dalla prima pagina
la necessaria consapevolezza, a tutti i livelli, di come
vada affrontato il cancro.
Certi modi di pensare lo dimostrano chiaramente. Vedi
la tesi secondo la quale
bisognerebbe spostare lo
stadio fuori città, come se
il tema fosse la scelta del
campo di battaglia e non,
basti vedere l’esempio
inglese dove gli impianti
sportivi sono inseriti nel
cuore dei tessuti urbani, la
guerra ai teppisti. Che non
sono, per chiamare in causa un altro luogo comune,
“quattro poveri balordi”
usciti da qualche caverna della Val Brembana.
Lo abbiamo visto anche con l’inchiesta coordinata dal pubblico
ministero Carmen Pugliese, quella di cui si
è tanto parlato perché
non è stata accolta la
contestazione dell’associazione a delinquere (e
qualcuno stupidamente ha
gioito). Al di là degli aspetti tecnici, le indagini hanno
messo in luce uno spaccato
che fa giustizia delle semplificazioni.
Alle esibizioni di violenza (che non si
riducono solo allo scontro fisico) partecipano attori di varia estrazione. Gente insospettabile, tant’è che perfino un
sindaco in carica è stato pizzicato a fare
la vedetta. A dire che nel maleodorante
brodo di cultura teppista molti inzuppano il pane con voluttà.
E allora, di grazia, che senso hanno
gli appelli? Davvero c’è qualcuno che
pensa che basti invocare il bon ton per
disarmare i delinquenti? Siamo seri,
suvvia. Né si può continuare, come ha
fatto un alto dirigente dell’Atalanta, ad
emettere comunicati in cui ci si perde in
sofismi per non urtare la sensibilità degli hooligan di casa nostra.
Anche guardando al comportamento di
taluni politici, vien da pensare a quanto
sia sottile il confine tra la sottovalutazione e la implicita collusione. Quanti
distinguo pelosi (“ma alla Festa della
Dea si raccolgono fondi per la solida-
dalla prima pagina
rietà”), quante cortine fumogene per
evitare di assumersi responsabilità
(“ma in passato era anche peggio”).
Magari poi sono gli stessi che si lanciano in improbabili e velleitarie iniziative per far entrare Bergamo nell’olimpo
Europeo.
La cronaca ci richiama ad un elementare principio di realtà. La malattia
c’è, magari rimane sottotraccia per un
po’ ma poi rispunta. E se, come dice un
vecchio detto, “il medico pietoso fa la
piaga purulenta”, è arrivato davvero
il momento di lasciar da parte aspirine e compresse per impugnare il bisturi. Sarà pure più doloroso, ma se non
si asporta la metastasi dal tessuto sano
speranze di guarigione non ve ne saranno mai.
Cesare Zapperi
(commenti su www.larassegna.it)
In tempi di nanotecnologie e informatica ritenere strategico l’olio d’oliva, che è quanto di più old economy si possa avere, può
sembrare eccessivo. Ma la vicenda Deoleo
rappresenta una metafora della nostra economia significativa anche per altri settori.
Per capire l’importanza della partita basti
ricordare che la campagna olearia mondiale
2013-2014 vedrà la produzione tornare sopra i 3 milioni di tonnellate: poco più di metà
arriva dalla Spagna, l’Italia è seconda, ben
distanziata, a 450 mila tonnellate, davanti
alla Grecia, con 230 mila. Il progressivo divario, uno spread anche questo, tra i due
paesi è legato ad una serie di ragioni che
valgono per l’olio di oliva, ma possono valere anche per altri settori, non
solo agricoli. Il sorpasso sull’olio
della Spagna sull’Italia (che per
inciso in termini di volumi è appena accaduto anche nella produzione di vino) è avvenuto nei primi
anni Duemila ed è maturato perché nel triennio 1995-98 la Spagna ha investito nell’impianto di 45 milioni di olivi, contro gli 1,5
dell’Italia, puntando su piantagioni intensive e soprattutto con possibilità di raccolta
meccanizzata, più rapida e meno costosa.
Inoltre la Spagna è più competitiva sui prezzi rispetto all’Italia, grazie a minori costi di
produzione, oltre a svolgere una campagna
promozionale massiccia portata avanti in
maniera coesa dalla filiera, senza agricoltori
che continuano a litigare tra di loro e con gli
industriali. In più l’Italia per sottrarsi alla
competizione alla ricerca di maggiori margini per fronteggiare i maggiori costi ha deciso
di puntare quasi esclusivamente sulla nicchia più alta, il segmento dell’extravergine
di oliva, lasciando prosperare i concorrenti nei segmenti meno “prestigiosi”, per poi
subire però la pressione sui prezzi data dai
grandi volumi. E poi c’è stata l’acquisizione
di Deoleo (che all’epoca si chiamava Sos) di
prestigiosi marchi italiani, conquistando la
posizione chiave della commercializzazione e
facendo il salto di qualità tra i consumatori.
Allo stesso tempo si è incrinata l’immagine
dell’olio italiano il cui nome da solo è sempre meno in grado di compensare l’eccessivo
scarto di prezzo, se non nella riserva della
nicchia di eccellenza verso la quale ci stiamo
costringendo.
Adesso attraverso l’acquisto di Deoleo (e
soprattutto di Bertolli, Carapelli e Sasso),
gruppo che era arrivato a controllare circa
un quinto del mercato mondiale, si sarebbe potuto mettere in discussione il primato spagnolo, rendendo difficile ai nostri
principali concorrenti il piazzare il loro
milione e mezzo di tonnellate, ma soprattutto recuperando posizione con la nostra
produzione. Di questo rischio la politica
madrilena si è subito accorta e quando il
fondo IQ Made in Italy Investment Company (partecipato al 50% dallo statale
Fondo strategico italiano e dal fondo sovrano del Qatar) ha presentato un’Opa
per il 100% della compagnia ha alzato le
barricate, con in testa il ministro dell’Agricoltura locale. Il governo Rajoy, memore
del fatto che pochi anni fa Endesa è finita
all’Enel togliendo la Spagna dai grandi
giochi sull’elettricità, si è messo di mezzo - dato che l’interventismo pubblico è
un tabù solo da noi - e tutti, a Madrid e
in particolare in Andalusia, hanno tirato
un sospiro di sollievo quando è arrivata
l’offerta del fondo britannico Cvc Capital
partners, che si prenderà il 100% di Deoleo con un’offerta di 0,38 euro per azione
(IQ si è fermata a 0,31 e non ha nemmeno
accennato a un rilancio). A noi non resta
che piangere sull’olio versato. E rendersi
conto che la Spagna sa valorizzare i nostri
marchi meglio di quanto abbiamo saputo
fare noi.
Stefano Ravaschio
(commenti su www.larassegna.it)
Curno (Bg) via Trento, 34 - tel. 035.4376568 - fax 035.4376568
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4
la Rassegna
24 aprile 2014
verso l'assemblea
Confidi, «un sistema penalizzato
da banche e legislazione»
Il settore è in evoluzione ma non mancano le criticità.
Il direttore della Fogalco Arrigoni: «Nonostante
la maggiore efficacia dell’intervento dei Confidi, gli istituti
di credito stanno privilegiando l’accesso diretto
al Fondo Centrale di Garanzia». «Dopo la riforma
del Testo unico è giunto il momento di verificare
se c’è la reale volontà di riconoscere un modello
diverso rispetto agli altri intermediari finanziari»
I confidi rappresentano il principale strumento di sostegno delle piccole e medie imprese oltre che un vero e proprio “ammortizzatore del credito” sempre più determinante
anche per mantenere aperto il canale di dialogo con il sistema bancario. Non resta che
valorizzare il loro ruolo quali interlocutori
privilegiati del sistema bancario: «Il nostro
sistema è però penalizzato da un significativo
incremento dell’accesso diretto delle banche
al Fondo Centrale di Garanzia» evidenzia alla
vigilia dell’assemblea della Fogalco - in programma lunedì 5 maggio a Presezzo - il direttore Antonio Arrigoni, che fa anche parte del
consiglio di gestione di Asconfidi Lombardia.
«Nonostante la maggiore efficacia dell’intervento di controgaranzia attraverso i Confidi
– rileva - rispetto a quello diretto del sistema bancario in termini di minor sofferenza e
maggior leva attivata, registriamo comunque,
soprattutto a livello legislativo, una costante
tendenza a privilegiare la garanzia diretta da
parte degli istituti di credito».
Altro aspetto destinato a modificare l’assetto
dei Confidi è costituito dall’entrata in vigore
della riforma del Testo Unico Bancario. «Riteniamo che sia ormai giunto il momento di
verificare se nelle intenzioni del legislatore ci
sia la reale volontà di riconoscere il “modello
Confidi” diverso da quello degli altri intermediari finanziari, da costruire attraverso l'applicazione del principio di proporzionalità - continua Arrigoni -. Nella sostanza assistiamo ad
Antonio Arrigoni
una equiparazione piena degli operatori tra
loro, con conseguente paradossale applicazione delle stesse procedure ed adempimenti previsti per i soggetti bancari, pur avendo
l'attività di rilascio delle garanzie sicuramente
un impatto di gran lunga inferiore sul mercato
finanziario rispetto all'attività bancaria».
Con Asconfidi Lombardia la garanzia
ha fatto un salto di qualità
Il bilancio 2013 della società partecipata Asconfidi Lombardia è più che lusinghiero. A poco meno di un anno dall'ottenimento dell'iscrizione nell'elenco speciale
riservato agli intermediari finanziari vigilati da Banca d'Italia, Asconfidi Lombardia
ha dato prova di aver costituito un sistema
di garanzie “moderno”, in grado di rispondere alle esigenze di un mercato del credito
sempre più complesso e globalizzato, salvaguardando il radicamento nel territorio e
la conoscenza diretta delle imprese di tutte le realtà provinciali aderenti. Nel corso
del 2013 Asconfidi Lombardia ha garantito
2.649 operazioni per un totale finanziato
di 152.175.209 euro, cui corrisponde un
rischio di 82.573.450 euro, ricevendo controgaranzie dai Confidi soci per un importo pari ad 42.665.721 euro, da Federfidi
Lombardia per 46.171.703 e da Fin Promo.
Ter per 1.427.119. Il rischio complessivo
in essere ammonta 274.879.915 euro per
un importo garantito pari a 145.026.632;
in relazione a quest'ultimo importo si sono
acquisite controgaranzie per 47.922.498
euro. Numeri questi particolarmente signi-
ficativi che testimoniano l’impegnativa sfida di Asconfidi Lombardia nel far coesistere un’organizzazione complessa, con livelli
di analisi e controllo sempre più articolati e
sofisticati, unitamente alla tradizionale capacità di azzerare il divario informativo tra
la banca e l’impresa. Nel corso dell'esercizio 2013 il Consiglio di gestione ha concentrato i propri sforzi per meglio strutturare e migliorare i controlli interni, anche
attraverso il potenziamento dell'organico.
L'attività di Due diligence svolta da Federfidi Lombardia in collaborazione con Price
Waterhouse Coopers è nel complesso positiva, evidenziando al 30 giugno scorso un
surplus patrimoniale di 7,5 milioni di euro
con un'adeguata copertura delle partite deteriorate ed un Total capital ratio pari al
12,48%. L’organismo regionale si inserisce
quindi nell'attuale mercato delle garanzie
con un modello organizzativo-strutturale
in grado di dare il giusto peso alla valutazione dei rischi, costruito su una struttura
gestionale snella e altamente qualificata e
con un costante collegamento e conoscenza
del territorio di riferimento.
Il bIlANcIo
Al 40% le richieste
per investimenti
Nel 2013 la Fogalco, anche attraverso
la società partecipata Asconfidi Lombardia, ha deliberato, garantito ed erogato finanziamenti per complessivi 21.805.108
euro per 401 posizioni; al bilancio vanno
aggiunti altri 2.187.218 di euro relativi
a finanziamenti deliberati ma non ancora erogati alla fine dell’anno scorso.
L’importo medio dei finanziamenti nello scorso esercizio si aggira attorno ai
55.000 euro. Quanto alla mappa dei finanziamenti, crescono gli affidamenti in
Val Seriana e Val di Scalve (che valgono
il 22 % dei finanziamenti del 2013, contro 16% del 2012) e nella Media Bergamasca e nell’Isola (dal 17% del 2012 al
24% del 2013). Il calo più significativo si
registra in città e nell’hinterland: dal 31%
del 2012 solo il 23 % degli affidamenti
del 2013 si concentra in quest’area. Dal
1978, anno di costituzione, al 2013 la Fogalco ha garantito finanziamenti alle piccole imprese del commercio, del turismo
e dei servizi pari ad oltre 557 milioni di
euro. Resta stabile il numero dei soci effettivi iscritti alla cooperativa, che si attesta a quota 5.459. «Registriamo un incremento di oltre il 25% delle garanzie e
controgaranzie rilasciate nell'anno 2013,
derivate in buona parte dalla riduzione,
anche se lieve, degli spread applicati dalle banche oltre che dalla disponibilità, da
parte del sistema bancario, a condividere
nuove idee e progetti imprenditoriali commenta il direttore Antonio Arrigoni
-. Il dato riferito alle richieste di investimento (rinnovo, ammodernamento e
ristrutturazione dell’attività commerciale) si attesta, comunque, attorno al 40%
dell’importo complessivamente garantito, a testimonianza della buona propensione, da parte dei nostri imprenditori
soci, ad ammodernare le proprie strutture
commerciali. Per guardare oltre la crisi
– ricorda - è stata favorita l’applicazione
della “moratoria sui debiti”, messa a pun-
Affidamenti deliberati
ed erogati nel 2013
zone geografiche
to dal settore bancario con il Ministero
dell'Economia e delle finanze, il Ministero dello Sviluppo economico e tutte le
Associazioni rappresentative del mondo
imprenditoriale a sostegno delle imprese
in difficoltà».
Proseguono poi gli incontri con il sistema
bancario per condividere il merito creditizio e approfondire e sviluppare tutte
quelle criticità che afferiscono al rapporto
banca-impresa. «Su questo fronte si rivela particolarmente efficace l’intervento
della Camera di Commercio di Bergamo
con le azioni di supporto per l’analisi finanziaria delle imprese e i rapporti delle
stesse con il sistema creditizio. La misura
consente di accompagnare l’impresa nel
gestire correttamente la propria struttura
finanziaria oltre che nel favorire il dialogo
e il confronto con il sistema bancario. Tra
i risultati fino ad ora raggiunti vi è la maggiore consapevolezza da parte dell’impresa della propria realtà finanziaria e l’acquisizione delle necessarie competenze
che consentono di pianificare in modo
corretto i propri fabbisogni finanziari».
L’attività dello “sportello del credito”,
l’ufficio di assistenza e consulenza tecnica e finanziaria che consente alle imprese
associate di conoscere e valutare tutte le
opportunità previste dalle diverse normative in materia, favorisce invece l’accesso a bandi ed altre iniziative a supporto
delle pmi: «Abbiamo prestato assistenza
agli operatori relativamente alla gestione
delle risorse in favore dell’imprenditoria
giovanile, con particolare riferimento
alle iniziative start-up, e ci siamo occupati delle agevolazioni previste dai bandi
di rivitalizzazione commerciale del Comune di Bergamo, delle misure a favore
dell’innovazione, dell’internazionalizzazione d’impresa, della sicurezza sul lavoro attraverso l’Inail, della Legge Sabatini
e del bando della Comunità Montana Val
Brembana».
Città / Zone limitrofe
23,29% (30,65%)
Valle Imagna 3,37% (4,21%)
Valle Seriana e Val
di Scalve 22,14% (16,42%)
Valle Brembana
8,15% (7,23%)
Zona Laghi / Valle
Cavallina 10% (14,61%)
Media Bergamasca /
Isola 23,91% (17,49%)
(tra parentesi i valori relativi al 2012)
Bassa Bergamasca
9,13% (9,39%)
la Rassegna
24 aprile 2014
5
«Difficile farsi
pagare», il lamento
dei commercialisti
di rosanna
scardi
Anche il mondo dei professionisti
risente della crisi economica. Non solo
notai e avvocati, ma anche i commercialisti, figure considerate una roccaforte privilegiata, sono in difficoltà.
“Il problema non è il lavoro, ma riuscire a farsi pagare - taglia corto Michele Viscardi, 35 anni, da cinque in
un suo studio associato a Treviolo -.
A non pagare la parcella non sono le
piccole e medie aziende a conduzione
familiare, dove contano l'orgoglio e il
rapporto di fiducia, ma i grandi gruppi. Non possiamo farci niente, hanno
il coltello dalla parte del manico, perché se hai un cliente importante non
puoi perderlo, aspetti che prima o poi
versi il dovuto”. A parte gli studi di
fama, tutti gli altri arrancano, devono
far fronte, oltre ai mancati pagamenti, a un lavoro sempre più laborioso:
“Sono in aumento gli adempimenti fiscali e le scadenze che lo Stato
impone ai contribuenti - prosegue il
professionista -. La normativa è in
costante cambiamento e richiede un
aggiornamento continuo”.
A sottrarre ai commercialisti una larga fetta di mercato sono anche i caf, i
centri di assistenza fiscale, che forniscono supporto per la dichiarazione
dei redditi. “Il costo di un modello è
inferiore - precisa Viscardi – e la concorrenza si fa sentire”.
Alberto Donadoni, 40 anni, lavora
presso lo studio associato Mazzucotelli di Bergamo. Non si occupa di
730, ma fornisce consulenze. “Siamo
tra due fuochi. Da un lato siamo costretti a rapportarci con un apparato
All’assemblea dell’Ordine di Bergamo emerge
un quadro difficoltoso per la categoria. Vigani:
«Da sfatare il mito che questa professione
fa guadagnare». Viscardi: «La normativa
cambia costantemente e richiede
un aggiornamento continuo». Donadoni: «Clienti
sempre più esigenti e dobbiamo fare i salti
mortali». Il futuro? L’aggregazione fra colleghi
farraginoso, disposizioni del legislatore sempre diverse che ci portano a
lavorare il triplo - dichiara -: dall'altro, il cliente è sempre più esigente e
per soddisfarlo si fanno i salti mortali”. Gianpaolo Barcella, 64 anni,
è un commercialista di lungo corso.
Esercita la professione nel suo studio
in via Paleocapa, a Bergamo. “Oggi
è però impossibile stare in studio da
soli come una volta. E’ necessario
associarsi. Contano sempre meno gli
schemi familiari come un'attività ereditata e più le leggi della concorrenza,
l'intreccio delle competenze, il fare
rete - ammette -. A pesare, attualmente, sono le disposizioni sull'aggiornamento. La nostra è un'attività a 360
gradi, dove nessun ambito è escluso.
Non smetti mai di studiare durante
anni e anni di carriera”.
Il lavoro? Non è in calo. La crisi ha
portato a un incremento di pratiche
per fallimenti e concordati. “Sono
l'ultimo passo, prima si effettuano
passaggi intermedi, si cercano salvataggi, recuperi, bisogna intraprendere
azioni con l'ufficio delle imposte”,
spiega Barcella.
Anche Maria Rachele Vigani ha
uno studio nel capoluogo, è iscritta
all'ordine dal 1980 ed è il segretario
del consiglio dell'Ordine di Bergamo.
“Noi donne rappresentiamo l'altra
metà del cielo anche in questa professione - sorride -. E' un mestiere che
si è evoluto ingrandendosi, per questo
richiede una formazione e aggiornamenti continui, è come se facessimo
un master universitario perenne”.
Sono infatti 60 le ore di formazione
d'obbligo ogni anno, che vengono
però sempre superate. Altro mito da
sfatare è il grande guadagno: un tempo si prevedeva di fare soldi facendo
il commercialista: “Non è più così
- afferma Vigani -: è una tra le professioni più dispendiose per tempo e
risorse”.
Qual è allora l'ottica giusta per guar-
Il presidente Carrara:
«Troppe incertezze sul nostro futuro»
Non è un periodo facile per i giovani che si
affacciano alla professione di commercialista.
Crisi e mancate riforme si fanno sentire e principali i principali clienti della categoria, ovvero
le aziende. Ciononostante, gli iscritti all'Ordine
dei dottori commercialisti e degli esperti contabili a Bergamo sono in aumento: al 31 dicembre
2013 sono risultati 1.616 (di cui 1.609 all'elenco
ordinario e 7 all'elenco speciale) 26 iscritti in
più rispetto all’anno precedente. 201, invece,
i praticanti. I dati sono stati resi noti nel corso
dell'assemblea generale dell’Ordine alla Fiera
di Bergamo. Nella riunione è stato approvato il
bilancio consuntivo 2013 con un avanzo di amministrazione complessivo di 422mila euro. A
tirare le somme di un anno difficile è stato il
presidente Alberto Carrara.
“Il nostro impegno rappresenta un patrimonio
positivo per la società sia perché possediamo una
preparazione scientifico-specialistica sia per il
nostro supporto morale - ha affermato Carrara -.
Dobbiamo mediare tra gli interessi della clientela e quelli della collettività, tra il bene pubblico
e quello privato, non contrapponendoli, semmai
commisurandoli in ambito fiscale come in generale in tutti i settori della nostra attività”. Profes-
Mentre aumentano gli iscritti all’Ordine, la congiuntura sfavorevole
alimenta le preoccupazioni. «Non siamo dei privilegiati, siamo nel
calderone come tutti. Pochi spiragli se non riparte l'economia»
sionalità e etica, affidabilità e preparazione sono
qualità che anche i neoiscritti sono chiamati a
adottare per eseguire compiti e incombenze che
lo Stato delega ai commercialisti e ai revisori
contabili. Il tutto tenendo sempre ben presente il
rispetto delle norme deontologiche tra i professionisti verso i clienti e i terzi. Tante le attività
portate avanti dalle Commissioni istituzionali: da quella disciplinare a quella per la verifica sull’assolvimento degli obblighi relativi alla
formazione, dall'aggiornamento professionale
continuo (con l’organizzazione di oltre 140 convegni formativi) alla revisione dell’albo per verificare situazioni di incompatibilità degli iscritti
fino alle Commissioni dedicate alla liquidazione
delle parcelle e al tirocinio professionale. La situazione attuale vede un aumento di concordati
preventivi e fallimenti, chiusure e liquidazioni
di aziende. Tuttavia, proprio il ridimensiona-
mento del sistema economico, la crisi
del mercato immobiliare e delle opere
pubbliche gettano incertezze e dubbi
anche sul futuro. “Non siamo dei privilegiati, siamo nel calderone come
tutti - è il parere del presidente -.
E' un circolo vizioso, non ci possono essere spiragli se non riparte
l'economia. Sono necessari i tagli
alla spesa, le semplificazioni, un
minor carico fiscale che porti
sia le imprese a essere più competitive e a investire all'estero
sial all’ aumento dell'occupazione. Senza lavoro, non
aumentano i consumi. E non
ci sono le precondizioni per
Alberto
ripartire”.
Carrara
r. scar.
Sopra: Alberto Donadoni.
A sinistra, dall'alto: Michele
Viscardi, Maria Rachele
Vigani e Luca Capelli.
dare al futuro? “L'aggregazione con
altri colleghi, dove c'è l'esperto di
mercati esteri, quello di cessioni e acquisizioni di società, di ristrutturazione del debito e così via”.
Luca Capelli, 41 anni, divide con
il padre ad Almé lo studio che vanta
una decina di dipendenti. “Il sistema
normativo non è lineare, può avere diverse interpretazioni - spiega il commercialista -. Quindi non è semplice
rapportarsi con la burocrazia. La
forza di noi professionisti è il rapporto che instauriamo con il cliente. Lo
aiutiamo nel suo percorso imprenditoriale, forniamo un'assistenza quando attraversa momenti di difficoltà
o deve raffrontarsi con regole non
sempre chiare”. La soluzione tra interessi privati e collettivi? “Cerchiamo
di trovare una risposta adeguata operando nella correttezza e senza avere
a disposizione la bacchetta magica”.
6
la Rassegna
24 aprile 2014
La cantina di Veronelli? Gori
pensa di trasferirla ad Astino
Le circa 70mila bottiglie che
compongono la rinomata cantina
di Luigi Veronelli e l’omonima
Fondazione potrebbero trovare
ospitalità nell’ex monastero di
Astino, una volta restaurato.
Si tratta solo di una tessera
dell’articolato puzzle con cui
Giorgio Gori, candidato Sindaco
del centrosinistra, intende portare a soluzione definitiva il dibattito che da anni si sta sviluppando intorno al futuro dello storico
complesso monumentale.
Il vero elemento qualificante del
progetto che Gori e la coalizione di centrosinistra intendono
perseguire è l’insediamento ad
Astino di un polo di alta formazione sulla cultura agroalimentare. Stiamo parlando di un Master
internazionale di cucina e ospitalità, studenti e docenti da tutto il
mondo, in grado di offrire corsi
di diversa durata e diverse fasce
di prezzo. Un esempio simile in
Italia è Alma, la scuola di cucina
italiana con sede alla Reggia di
Colorno (Parma), frequentata da
oltre un migliaio di studenti e patrocinata da Gualtiero Marchesi,
rispetto alla quale il progetto di
Astino ha però un profilo più internazionale e contemporaneo.
“Un’idea innovativa, che mettiamo a disposizione della
Fondazione Mia (proprietaria
dell’immobile, ndr). Un’idea ha detto Gori - che poggia su un
modello formativo e su un piano
economico-finanziario la cui sostenibilità è già stata verificata.
A fronte di un canone d’affitto
annuo (400mila euro annui) che
Le oltre 70mila bottiglie e l'omonima Fondazione potrebbero
trovare posto nell'ex monastero che il candidato sindaco
del centrosinistra vorrebbe trasformare in un polo di alta
formazione sulla cultura agroalimentare. I dubbi di Forza Italia
l’Ente proprietario dell’immobile potrebbe incassare dalla società che si dovrà occupare della
gestione dell’attività, e i cui soci
dovranno essere individuati tra
soggetti pubblici e privati, la Mia
potrebbe avviare un mutuo per
completare il piano di ristrutturazione del complesso, per il quale
servono ancora diversi milioni”.
“In questo modo la città otterrebbe tre benefici: la restituzione ad uso “pubblico” di un
grande edificio storico; l’insediamento di un’attività di alta
formazione in grado di autosostenersi; il reperimento dei
fondi necessari a completare il
restauro dell’immobile”.
Ma come verrebbero usati gli
spazi del monastero che offre più
di 3.000 mq di superficie di pavimento? “Nel rispetto dei vincoli
architettonici esistenti - spiega
Gori - il progetto di massima a
cui ha lavorato l’associazione
InNova Bergamo, e che abbiamo
condiviso, prevede di insediare nella Cascina Convento, un
edificio oggi semi-distrutto, di
fronte all’ex-convento, tutte le
cucine, le attrezzature e le aule
di esercitazione che richiedono
impianti tecnologici specifici,
mentre al piano terra del monastero vero e proprio troverebbero
spazio tutte le attività più “leggere” - la biblioteca, le sale di
lettura, alcune aule per le lezioni tradizionali - proprio in virtù
del necessario rispetto del luogo
monumentale . Al primo piano
dell’edificio, caratterizzato dalle
antiche celle dei frati, verrebbe
poi ricavato uno spazio ricettivo
con una quindicina di stanze circa, destinate sia ai docenti della
scuola che al pubblico e gestite con il coinvolgimento degli
allievi del Master di ospitalità.
Le cantine, un luogo dal fascino
straordinario, ospiterebbero attività di ristorazione, modulate su
diverse tipologie di offerta e fasce di prezzo (dalla degustazione al ristorante vero e proprio),
anche qui affidate alla gestione
degli stessi studenti, nonché la
già citata Fondazione Veronelli e
un luogo di promozione delle eccellenze enogastronomiche del
territorio e in particolare della
piana di Astino. Il chiostro e gli
spazi aperti dentro e fuori il monastero li immaginiamo aperti,
fruibili, permeabili, disponibili
per iniziative ed eventi culturali”. Perplessa sulla proposta di
Gori è Forza Italia, che attraverso la candidata Alessandra
Gallone afferma: "Sulla destinazione del complesso di Astino al
centrodestra non mancano certo
idee, sono anni che vengono
pensate e avanzate proposte, ma
è la fattibilità dei progetti che
deve essere attentamente valutata. La proposta del team di
Giorgio Gori è una bella idea,
bellissima come tutte le altre ma,
se fino ad oggi ancora nulla si è
potuto concretizzare è stato solo
per una questione di impraticabilità e fattibilità dal punto di vista
della sostenibilità economico finanziaria".
Ortofrutta, «va migliorata
la capacità di investimento»
“Il settore ha conosciuto un momento positivo nel
recente passato, la Lombardia è leader nell’ortofrutta
di alta gamma, ma il 2013 non è andato così bene
come gli anni precedenti. Noi dovremo usare tutti gli
strumenti che l’Ue ci mette a disposizione per migliorare la capacità di investimento, concentrandola. Cosi
come spingiamo verso l’idea che le organizzazioni
di produttori (Op) debbano emanciparsi dimensionalmente e strutturarsi in modo adeguato per ragioni
di competitività”. Lo ha detto l’assessore regionale
all’Agricoltura, Gianni Fava, incontrando Trescore i
vertici e i consiglieri di Aop UnoLombardia, l’associazione che rappresenta 13 organizzazioni di produttori ortofrutticoli lombardi. Aop Unolombardia,
presieduta da Ambrogio De Ponti, con 195 milioni
di euro di valore alla produzione commercializzata, rappresenta circa
l’80% della produzione
italiana di quarta gamma. “Incontrando l’Op
più importante della
Lombardia - ha sottolineato l’assessore - ribadiamo la nostra volontà
di proseguire gli sforzi,
investendo su strutture
sempre più grandi, in
grado di affrontare il mercato in modo significativo,
per competere con i soggetti che a livello nternazionale hanno dimensioni maggiori delle nostre realtà
produttive”. L’assessore ha sottolineato che “in tema
di Organizzazioni comuni dei mercati (Ocm) è necessario armonizzare i comportamenti su base nazionale
e, una volta definito il quadro lombardo, confrontarsi
con le Regioni vicine per arrivare a una applicazione
omogenea sui territori”. “Concentrando le risorse
sulla promozione - ha aggiunto - che è l’attività strettamente legata alla mission delle organizzazioni di
prodotto”. Affrontando la questione Psr, l’assessore
ha ricordato nuovamente il “grande sforzo che la
Lombardia ha fatto aumentando la compartecipazione,
con 133 milioni di euro in più a disposizione rispetto
alla programmazione precedente, e le misure di intervento in transizione a valere sul 2014”. Per quanto
riguarda la grande distribuzione, infine, l’assessore
ha ribadito la “necessità di recuperare quegli squilibri
che non favoriscono la crescita dei margini e non riconoscono il valore aggiunto del primario”.
L’assessore
regionale
all’agricoltura
a Trescore
per l’incontro con
i produttori lombardi
la Rassegna
24 aprile 2014
Si alza il sipario sul nuovo Gleno
Il 12 aprile del 2011 veniva posata la prima pietra
delle nuove residenze per anziani della Fondazione Casa
di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice in via Gleno. Dopo
tre anni, il prossimo sabato 3 maggio, gli ambienti saranno ufficialmente presentati alla città, mostrando le
nuove soluzioni realizzate per l’accoglienza e l’assistenza degli ospiti. La struttura ha richiesto un investimento
di circa 50 milioni, due terzi dei quali finanziati dalla
Fondazione CA.RI.S.M.A. (il nuovo acronimo - Casa di
ricovero Santa Maria ausiliatrice - che, insieme al nuovo
logo, identifica ora la storica istituzione cittadina), mentre un terzo è stato donato da Italcementi SpA e dalla
Fondazione Azzanelli Cedrelli Celati e per la Salute dei
Fanciulli, che si sono così fatte carico della realizzazione di una delle nuove residenze denominata “Polo geriatrico riabilitativo della città di Bergamo”.
Il progetto ha puntato al perfezionamento degli spazi
comuni, così da ottimizzare le interazioni tra gli ospiti
e i visitatori della struttura, migliorando le condizioni di
vita dei primi e favorendo al contempo l’accoglienza di
parenti e conoscenti in visita. Grande attenzione è stata posta anche nelle camere di degenza, tutte dotate di
sistemi per le manovre assistenziali, impianti di ossigenoterapia e impianti vuoto per uso medicale. I 360 posti
letto della nuova struttura, distribuiti in tre residenze in
classe energetica A da 120 posti letto ciascuna, sono così
suddivisi: 60 stanze singole e 150 stanze doppie per un
volume complessivo dell’edificazione di 100.000 metri
cubi. Curati anche gli spazi verdi, con la realizzazione di
percorsi dedicati all’interno del giardino principale per
consentire agli ospiti di vivere l’aria aperta in tutta si-
Sabato
3 maggio
l’inaugurazione
della casa
di riposo.
Investiti 50
milioni,
a disposizione
360 posti letto.
La Fondazione
rinnova anche
nome e logo,
si chiamerà
“Carisma”
La presentazione del nuovo logo.
Da sinistra Francesco Currò, Miro Radici,
Enrico Baleri e Fabrizio Lazzarini
curezza. I lavori sono stati eseguiti mantenendo la piena
operatività della casa di ricovero, riducendo al minimo i
disagi dei pazienti che, nel frattempo, hanno continuato
a vivere nelle strutture preesistenti, dove rimarranno ancora per i prossimi due mesi in attesa dell’espletamento
delle procedure di accreditamento e di agibilità da parte degli organi competenti. «Per noi il 3 maggio sarà
una data importante – ha dichiarato il presidente della
Fondazione CA.RI.S.M.A Onlus Miro Radici – in cui
si completerà un percorso rilevante iniziato tre anni fa.
Vista l’importante ricorrenza abbiamo pensato anche di
darci una veste grafica diversa attraverso il nuovo logo,
7
rimanendo però ancorati alla tradizione e al significato
del nostro nome, che poggia su valori cardine legati al
Divino e alla Vergine Maria». Il nuovo logo – creato così
come il nuovo nome dall’art director Enrico Baleri - deriva dalla lettura attenta dell’iconografia della Madonna,
a cui l’istituzione cittadina è dedicata. Dodici stelle a sei
punte sono raccolte in una corona circolare di colore blu,
un colore che rimanda al cielo, tonalità di riferimento
anche per la segnaletica e parte degli arredi che caratterizzano le nuove residenze.
In occasione dell’apertura della nuova struttura sono
stati realizzati anche due libri che ripercorrono la
storia della Fondazione. Il primo, firmato da Juanita
Schiavini Trezzi, professoressa presso il dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi
di Bergamo, s'intitola "Archivi per la storia dell'assistenza a Bergamo. Casa di Ricovero - Casa d'industria
- ricovero di Mendicità Inventario 1811-1959". È un
libro-inventario di tutti i fascicoli, volumi e registri di
cui si compone l’archivio storico della Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice, della Casa d’Industria e
del Ricovero di Mendicità, le tre istituzioni che tra 800
e 900 hanno costituito l’asse portante dell’assistenza
pubblica bergamasca alle categorie degli anziani e degli invalidi.
Il secondo libro, dal titolo "Tendere la mano ai bisognosi
- Luoghi, vicende, personaggi della Casa di Ricovero dal
XIX al XX secolo" è invece frutto del lavoro dell'Ateneo Scienze Lettere e Arti di Bergamo, rappresentato dal
presidente Maria Mencaroni Zoppetti. Il volume ripercorre la storia della casa di cura cittadina e ricostruisce
le dinamiche che diedero origine alla nascita dell’istituto
assistenziale in epoca moderna, in modo da comprendere i legami con la società che l’aveva generato.
Turismo, Bergamo vuole conquistare bambini e famiglie
Il Comune migliora la comunicazione e i servizi
per chi viaggia con i più piccoli. Albergatori e ristoratori
possono aderire al club di prodotto
Bergamo si attiva per
andare incontro alle esigenze dei “baby turisti”, che
rappresentano non solo i
viaggiatori di domani, ma
anche il cuore di famiglie
dinamiche e desiderose di
trovare comfort e servizi
che incentivino soggiorni
con visite culturali. Una fascia strategica e consistente,
(l’Osservatorio nazionale sul
turismo giovanile stima che
ogni anno vanno in vacanza
7 milioni e 800mila ragazzi
sotto i 18 anni) alla quale la
città si propone ora con innovativi strumenti capaci di
far sentire mamme e papà a
loro agio e invogliare i più
piccoli a scoprire le attrattive
principali divertendosi.
«I dati a disposizione ci indicano una presenza ancora
limitata nella città di Bergamo di questa tipologia di
turista – ha spiegato la delegata al Turismo del Comune
Roberta Garibaldi -. Con la
costruzione di una offerta
dedicata vogliamo aprirci a
questo mercato che ha già
dimostrato segnali di interesse. Il progetto, denominato
Bergamo Kids, è partito dallo
studio delle risorse a disposizione dei bambini in viaggio
in città e dall’identificazione
delle esperienze e delle migliori proposte di soggiorno.
È emersa una proposta ricca, ma non adeguatamente
conosciuta, si è pianificato e
quindi realizzato un processo
di valorizzazione attraverso
principalmente una più mirata comunicazione e molti
strumenti»
Il Comune di Bergamo ha
studiato una mascotte, Zig
Zag il cane di Arlecchino,
che possa caratterizzare l’offerta e realizzato una App
dedicata, “Bergamo Kids”
(disponibile su Apple Store),
per accompagnare i bambini
alla scoperta della città, lungo i tre itinerari tracciati per
gli adulti. È una App pensata interamente per loro, nei
contenuti, nella grafica e nella fruizione. I bimbi, guidati
passo a passo tra Bergamo Alta, Bassa e
i Colli dal fido cane
Zig Zag, andranno alla
ricerca di indizi per
ritrovare Arlecchino,
tra enigmi e giochi.
La App sarà utile ai turisti
ma anche ai bimbi bergamaschi che vorranno dedicare
qualche ora a riscoprire la
città coi loro genitori. È stato realizzato anche un book
ASSOCIAZIONE PANIFICATORI ARTIGIANI
DELLA PROVINCIA DI BERGAMO - ASPAN
ASSEMBLEA 2014
Presso la scuola Fondazione Istituto Sordomuti via Reich 49 – Torre Boldone (BG)
Domenica 18 maggio 2014
in prima convocazione alle ore 9
in seconda convocazione alle ore 10,30
si svolgerà l’assemblea annuale dei soci.
Ordine del giorno
Parte privata riservata ai soci Aspan - ore 10,30
esame ed approvazione del bilancio consuntivo 2013;
esame ed approvazione del bilancio preventivo 2014;
nomina presidente del Collegio revisori dei conti;
nomina membro del collegio revisori dei conti.
Parte pubblica - ore 11
relazione del presidente;
interventi dei presenti;
In gioco con il cane di Arlecchino
La App BergamoKids (concepita e sviluppata da Elastico srl)
trasforma la visita della città in un gioco interattivo, spingendo i bambini (l’età consigliata è dai 6 ai 10 anni) a guardarsi
intorno. Una sorta di caccia al tesoro, con quiz e indovinelli che si risolvono osservando la realtà.
ZigZag, il cane di Arlecchino, ha perso il suo padrone e lo sta cercando disperatamente per le vie
di Bergamo. Nella sua ricerca tocca 13 luoghi topici
della città. Per ogni luogo, i piccoli troveranno un
enigma da risolvere. Per ogni enigma risolto, guadagneranno una pezza colorata. Componendo tutte le
pezze, potranno ricostruire Arlecchino, per la gioia del suo
fedele cagnolino! Chi riuscirà nell’impresa potrà richiedere
il Diploma personalizzato di Detective zigzagante-Città di
Bergamo, che gli sarà recapitato via e-mail.
ASSEMBLEA DEI SOCI
LUNEDÌ 12 MAGGIO 2014
Sala “Caravaggio”
del Polo fieristico di Bergamo - via Lunga sn
AVVISO DI CONVOCAZIONE
Nella sala “Caravaggio” del Nuovo Polo Espositivo – via Lunga a Bergamo è convocata l’assemblea generale ordinaria
dei soci dell’Ascom - Associazione Esercenti e Commercianti
della provincia di Bergamo – ai sensi degli articoli 14 e 15
dello statuto sociale – per lunedì 12 maggio 2014 alle ore 14
in prima convocazione e con il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) relazione del presidente;
2) esame ed approvazione del bilancio 2013.
Alle ore 15, trascorsa un’ora da quella fissata, l’assemblea
si intenderà costituita in seconda convocazione e sarà valida qualunque sia il numero dei soci intervenuti.
A seguire pranzo sociale.
All’assemblea possono prendere parte soltanto i soci in regola con i contributi associativi (art. 24 dello statuto sociale).
Grassobbio (BG), 16 aprile 2014
La app
IL PRESIDENTE
Roberto Capello
IL PRESIDENTE
Giovanni Paolo Malvestiti
cartaceo per i bimbi che non
utilizzeranno la App. «Sono
strumenti in più per imparare
a conoscere la storia, l’arte
e la cultura bergamasche divertendosi», afferma Roberta
Garibaldi.
Chi frequenta la città con figli e nipoti deve poter percepire anche e soprattutto negli
spazi pubblici una maggiore
attenzione nei loro confronti, dunque, sempre a cura del
Comune, è stato allestito un
corner per l’intrattenimento
dei bambini presso l’Urban
Center e i bagni pubblici cittadini sono stati dotati di fasciatoi.
Ad hotel e ristoranti aderenti
al progetto verranno inoltre
omaggiate le tovagliette da
colorare, raffiguranti i principali punti d’interesse delle
città, che i piccoli ospiti potranno portarsi a casa come
ricordo della vacanza. Nel
nuovo “Diario di viaggio” disponibile a breve per tutti i turisti vi saranno pagine e contenuti curati per i bambini.
Turismo Bergamo ha collaborato al progetto dando spazio
sul suo sito a pagine dedicate,
che ospitano tutte le proposte turistiche elaborate. Grazie alla collaborazione con
la Camera di Commercio, le
Associazioni di categoria e
Turismo Bergamo, alberghi
e ristoranti possono aderire
a un nuovo progetto di promo commercializzazione, in
linea con le nuove tendenze
del marketing turistico, che
promuove strutture ricettive e
ristorative che offrono servizi
dedicati e garantiscono speciali accorgimenti per bambini e famiglie. Nasce quindi
il club di prodotto “Bergamo
Kids Club”. Partner tecnico
del progetto la Brevi, azienda
bergamasca che offre prodotti
per la prima infanzia.
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la Rassegna
24 aprile 2014
la cisl sui dati del primo trimestre
Meno Cig a Bergamo,
«il governo investa
sugli ammortizzatori»
Non accenna a diminuire, in Lombardia e in provincia di
Bergamo, il ricorso alle casse integrazione, nonostante un primo
segnale positivo di ripresa della produzione industriale: l'andamento del ricorso agli ammortizzatori sociali presenta comunque un panorama contraddittorio.
In Lombardia emerge un incremento significativo delle richieste
effettuate pari al 17,7% delle ore, con un aumento in particolare
del ricorso alla cassa straordinaria.
A Bergamo il dato vede una riduzione sostanziale del ricorso
alla CIGS nel primo trimestre 2014 sul 4° trimestre 2013 pari
al 67% , un incremento del 26% del ricorso alla cassa in deroga
alla quale ricorrono meno aziende medio grandi e sempre più
le imprese artigiane , un calo del ricorso alla cassa ordinaria.
Complessivamente a Bergamo il ricorso alla cassa integrazione
vede una riduzione del 12,4%, dato sostanzialmente fra i migliori delle province lombarde.
Come ulteriore indicazione del permanere delle difficoltà di tenuta occupazionale va registrato il numero delle persone poste
in mobilità nei primi tre mesi dell'anno; 336 a gennaio, 242 a
febbraio, 373 a marzo, ai quali vanno purtroppo aggiunti coloro che hanno perso il posto di lavoro e non rientrano nella
mobilità definita dalla legge 223. “La situazione - sottolinea
Giacomo Meloni, della segreteria CISL di Bergamo - rimane
preoccupante. Come chiediamo da tempo, vanno messi in atto
efficaci politiche attive del lavoro e tutti gli strumenti atti a salvaguardare i posti di lavoro, a partire dai contratti di solidarietà,
di cui possono beneficiare dal 31 marzo anche i lavoratori delle
imprese artigiane, supportati da adeguati investimenti che il Governo deve approvare in tempi rapidi, sia per la solidarietà che
la per la “deroga”, in quanto l’efficienza dei conti pubblici e la
riduzione del debito pubblico non può passare da una riduzione
delle tutele per chi sta perdendo o ha perso il posto di lavoro”.
Aziende familiari, attenti alle "trappole"
Le imprese familiari sono ancora il modello
più tipico non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Nel nostro Paese, oltre l’80% delle società
di capitali fa capo a una famiglia, percentuale
che sale ancora nelle medie e piccole imprese.
Secondo l’osservatorio Aidaf-Bocconi le imprese familiari (in questo caso medie e grandi),
hanno mantenuto maggiore redditività e crescita, minor dipendenza da capitali terzi, fatto salire il numero dei dipendenti in misura maggiore
rispetto alle altre, evidenziando pure una minore discontinuità negli assetti proprietari.
“Grazie alle loro peculiarità hanno resistito
bene alla crisi - ha spiegato agli imprenditori di Confindustria Bergamo Daniela Montemerlo, che si occupa di imprese familiari dal
1990 ed è consulente di aziende familiari e
di famiglie imprenditoriali in Italia e all'estero, nonché docente di strategia delle aziende
familiari all'Università SDA Bocconi e consigliere d'amministrazione del Banco Popolare
dopo aver ricoperto analogo incarico nel Credito Bergamasco - puntando sulla prospettiva
temporale di lungo termine con cui la proprietà
opera e investe, sull’impegno della proprietà in
una molteplicità di ruoli, sul radicamento nel
territorio e sull’impegno sociale”.
Ora però “la ripartenza” impone idee chia-
Incontro in Confindustria Bergamo con Daniela Montemerlo,
docente alla SDA Bocconi. «Fra i nodi più diffusi
c’è l’indisciplina, la tendenza a dare per scontati coesione
e fiducia tra soci e il limitato confronto con altre società»
Daniela Montemerlo
re e mente lucida per evitare le trappole in
cui generalmente le imprese familiari possono cadere, soprattutto perché in questi
ambiti la psicologia diventa protagonista e
non è così facile distinguere i legami affettivi dalle valutazioni sull’assetto patrimoniale e sul miglior assetto del management.
“Il caso classico – ha sottolineato la studio-
sa – è rappresentato dall’inserimento nei ruoli chiave di figli e parenti non adatti, facendo
così male sia alla società che a questi giovani”.
Fra le trappole evidenziate c’è l’indisciplina
che non fa riconoscere bene la distinzione fra
azienda e famiglia e non fa applicare le giuste
logiche meritocratiche; l’inerzia rende invece
lenti nell’attuare soluzioni perché si vanno a
toccare questioni delicate. C’è poi la tendenza
a dare per scontato che le relazioni di parentela
implichino coesione e fiducia tra soci familiari
e quindi a trascurare la comunicazione sia tra
diverse generazioni, sia all’interno di una stessa generazione, pianificando, se necessario, il
cambiamento, sempre tenendo il timone sulla
meritocrazia. Infine l’azienda familiare rischia
di sentirsi “unica” e limita il confronto con altre imprese e famiglia. “In questo ambito – ha
sottolineato la studiosa – le associazioni im-
prenditoriali sono una palestra fondamentale”.
Si aggiunge anche un pizzico di maschilismo,
in via di superamento, che tende a mettere da
parte la discendenza femminile per semplificare
le successioni, rinunciando però a priori a risorse che potrebbero rivelarsi molto preziose.
Serve dunque una struttura, anche semplice, per governare i rapporti con la famiglia,
ma è fondamentale mantenere la forza della
visione strategica e dell’intuizione dei fondatori, attualizzandola e allargandola a più
ambiti. “E’ quanto hanno fatto le imprese
di successo giunta alle terza o quarta generazione - ha sottolineato la studiosa - molto
presenti anche sul territorio bergamasco”.
Aspetto decisivo anche la condivisione della
visione strategica con una squadra di talenti
che in questo modo si sente in tutto e per tutto
parte dell’azienda.
Corso professionale di operatore
del legno e dell’arredamento
Organizzato dal Centro di Formazione Professionale di Curno,
Confindustria Bergamo e la Fondazione Museo del Falegname Tino Sana.
Una mirata diversificazione delle materie di studio, con un’attenzione maggiore alle nuove tecnologie, senza perdere
di vista le competenze tradizionali, e la
costante collaborazione con le aziende
che operano nel settore permettono di
assicurare un aggiornamento costante
dei programmi e dei metodi, rendendoli sempre più adeguati alle esigenze
delle aziende stesse.
Il laboratorio di falegnameria con un
nuovissimo centro di lavoro a 5 assi
e l’aula informatica attrezzata con i
più moderni software, assieme agli
interventi formativi gestiti da tecnici
aziendali all'interno della scuola e delle
aziende, pongono il corso di operatore
del legno e dell’arredamento in rilievo
nel panorama della formazione professionale lombarda.
la Rassegna
24 aprile 2014
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Mercati esteri, la sfida si prepara anche in aula
Le imprese bergamasche
sono decise a non lasciarsi
sfuggire le opportunità offerte
dall’internazionalizzazione, sbocco spesso capace di fare la differenza di
fronte alla stasi del mercato
interno. E Bergamo Sviluppo, l’azienda speciale della
Camera di Commercio, non
è da meno, promuovendo e
accompagnando il processo con una serie di interventi specifici. L’ultimo in
ordine di tempo è stato uno
short master - realizzato in
collaborazione con le Organizzazioni di categoria del
territorio, tra cui l’Ascom,
nell’ambito del progetto “Innovation: the profitable implementation of ideas” -, che
ha visto la partecipazione di
33 utenti, appartenenti a 30
imprese. Il percorso, della
durata di 56 ore, si è svolto
dal 14 febbraio al 2 aprile,
con incontri a cadenza settimanale di otto ore. Sono stati
analizzati i diversi aspetti
che un’impresa interessata
ad avviare un percorso di internazionalizzazione deve affrontare: l’analisi dei mercati
per definire l’offerta competitiva, la valutazione critica
dell’assetto organizzativo interno in vista dell’espansione
all’estero, la definizione del
piano economico-finanziario
e l’elaborazione del business
plan per presentare il proprio
progetto di internazionalizzazione a potenziali soggetti finanziatori e partner. Il
master ha fornito anche gli
strumenti necessari a gestire
preventivamente le principali problematiche di natura
legale, fiscale e doganale che
emergono nell’operare con i
mercati esteri.
I settori più rappresentati
all’interno del corso sono
stati quelli della meccanica e
dei servizi alle imprese (con
una percentuale per entrambi del 21%), il commercio
(18%) e i comparti del legno
e dell’edilizia (11% ciascu-
Il primo short master di Bergamo Sviluppo dedicato all’internazionalizzazione
ha coinvolto 30 imprese. Arrigoni: «Aziende chiamate ad innovarsi continuamente».
Aperto il bando che finanzia servizi di assistenza e consulenza
■ Le aziende partecipanti
Amaze Srl; Archimania Srl;
B.M.A. Bergamo Montaggi
Arredamenti Snc; Coges Srl;
Cosmec Srl; Cpz Spa; Crippa
Carmelino panificio pasticceria;
Ecochem Srl; Lames di Barbieri
Gianluca; Gianluca geom. Locatelli; Ferri Giuseppe; Geodag
Sistemi Srl; Iencarelli Luca;
Fabiani Spa; Invernizzi Srl; Itm
Consulenza Srl; La Cisa Trasporti Industriali Srl; Meccanica
Zappella Angiolino Srl; Me.La.
Srl; Newsystem Srl; Officina
Meccanica Carlo e Francesco
Lamera Snc; Piazzalunga Srl;
S.E.I.D. Srl; Sostel Srl; Studiohere di Becchere Giancarlo; T
Consulting Srls; Tec.Meca Snc;
Marco Paolo Servalli e Adele
Sironi Snc.
■ Il bando
A supporto dell’internazionalizzazione delle micro, piccole e
medie imprese con sede legale
o operativa in provincia di Bergamo, la Camera di Commercio ha aperto, dallo scorso 10
febbraio, un bando per l’erogazione di servizi di assistenza e
consulenza attraverso le associazioni di categoria. Le azioni devono riguardare almeno
uno dei seguenti obiettivi: individuazione dei punti di forza
e di debolezza e dei vantaggi
competitivi delle imprese; acquisizione delle informazioni
sui nuovi mercati finalizzata
alla valutazione delle opportunità e delle minacce presenti;
scelta ed accompagnamento
nei mercati-obiettivi; definizione della strategia di ingresso
nei nuovi mercati, delle strategie di business adeguate, del
marketing mix da adottare, dei
modelli organizzativi.
Il bando (pubblicato sul sito camerale www.bg.camcom.gov.it)
si chiuderà all’esaurimento dei
fondi o, al massimo, entro il 31
dicembre 2014.
Pasticceria criPPa / Almenno San Bartolomeo
«Uno stimolo a guardare più lontano»
Appena ricevuto quell’invito a partecipare come espositore alla fiera internazionale di
dolci e snack a Colonia ha pensato «non sono
pronto», ma poi un giro da visitatore tra gli
stand lo ha voluto fare lo stesso, scoprendo che
affacciarsi sul mercato estero poteva anche essere fattibile. Era il gennaio di quest’anno e
poco dopo partiva lo short master sull’internazionalizzazione promosso da Bergamo Sviluppo: l’occasione giusta per chiarirsi le idee.
È così che Fabrizio Crippa, classe 1972, seconda generazione impegnata nel panificio
pasticceria Crippa Carmelino di Almenno San
Bartolomeo, ha cominciato a cullare il sogno –
come preferisce ancora definirlo - di ampliare
gli orizzonti della propria azienda. L’attività
nasce nel 1971 con papà Lino che fa il fornaio e affianca alla produzione di pane fresco
quella di dolci e biscotti. Il mutare delle esigenze e dei consumi, con il pane che passa da
alimento base a semplice accompagnamento,
imponendo una diversificazione, e l’ingresso
dei tre figli – oltre a Fabrizio, responsabile
della pasticceria, Alex che si occupa del settore pane e Marianna della gestione dei negozi – portano ad una evoluzione che oggi vede
l’impresa produrre dolci e prodotti da forno
che arrivano attraverso le etichette della grande distribuzione in tutta Italia (con presenza
costante nel Nord fino alla Toscana), curare il
dettaglio in tre punti vendita (due ad Almenno San Bartolomeo e uno a Ponte San Pietro),
oltre a sviluppare il nuovo filone del cake design. «L’estero non era un’esigenza così pressante – racconta Fabrizio -, ma si è presentato,
quasi per coincidenza, come un’occasione
da cominciare a prendere in considerazione,
anche alla luce della crisi dei consumi interni
che si sta facendo sempre più sentire. Con la
nostra realtà siamo già andati oltre il mercato
locale e provinciale ed ora l’idea di affacciarci
con un nostro marchio all’estero è molto interessante, anche perché abbiamo una struttura
in grado di garantire certi numeri».
Crippa riconosce allo short master il grande
merito di aver stimolato la voglia di guardarsi attorno e agire («che di questi tempi non è
poco – rimarca – viste le difficoltà del fare
impresa»), ma anche di aver messo in luce in
anticipo alcune problematiche legate all’internazionalizzazione, permettendo una migliore analisi e programmazione. «Non ci si
può far trovare impreparati – nota – e dunque
occorre investire. Nel nostro settore serve ad
esempio capire quali sono i prodotti più adatti,
pensare ad un packaging dedicato, al marketing ma anche l’organizzazione aziendale ha
il suo peso. Nonostante il made in Italy abbia
grande appeal all’estero, un aspetto sul quale i potenziali clienti fanno molta attenzione
sono la struttura e l’affidabilità delle imprese, spesso con la richiesta di certificazioni».
«Per quanto ci riguarda – dice – procederemo gradualmente. Faremo senz’altro una riflessione sull’organizzazione, utile sempre e
comunque, mentre siamo un po’ frenati dai
costi di altre iniziative. Potremo però fare un
piccolo test a luglio, parteciperemo infatti ad
un evento della Koelnmesse, la fiera di Colonia, che festeggerà i 90 anni al Golf Club
L’Albenza, in cui avremo l’opportunità di far
degustare i nostri prodotti ad un pubblico internazionale». Quali possono essere le ricette
capaci di conquistare le tavole internazionali?
«Tra i nostri punti di forza abbiano lievitati e
biscotti – afferma –, il panettone è una nostra
specialità e all’estero è apprezzato tutto l’anno, non solo a Natale come da noi».
a.f.
no), seguiti da logistica e
grafica e stampa (con una
quota del 7% per entrambi)
e alimentari ed elettronica (al
4%). Il 53,5% delle imprese
partecipanti ha un numero
di addetti inferiore a 15, la
restante quota si colloca invece nella fascia tra i 16 e i
92 dipendenti. La metà dei
partecipanti era rappresentata da titolari, soci o amministratori, il 32% da responsabili dell’area commerciale/
marketing.
«Nell’attuale scenario economico, sempre più turbolento e competitivo – ha
avuto modo di ricordare il direttore di Bergamo Sviluppo
Cristiano Arrigoni - le aziende sono chiamate ad innovare continuamente le strategie, le strutture,
i
meccanismi
operativi, il modello di business
e gli strumenti
gestionali adeguandoli ai mutevoli fabbisogni del mercato.
Le attività progettate da Bergamo Sviluppo nell’ambito
dell’internazionalizzazione
hanno l’obiettivo di stimolare e facilitare lo sviluppo
di una “cultura dell’internazionalizzazione”, fornendo
strumenti e indicazioni per
fronteggiare questa sfida
complessa».
Tra le altre iniziative realizzate dall’azienda speciale ci
sono il corso base e avanzato
di alta formazione “Imprenditorialità e Innovazione per
l’internazionalizzazione delle MPMI”, che è giunto alla
terza annualità ed ha “diplomato” sino ad ora 69 imprenditori, e una serie di seminari tematici e focus Paese
nell’ambito della collaborazione Nibi – Nuovo Istituto
di Business Internazionale,
che fa capo a Promos.
Unione europea, dirigenti artigiani alla scoperta delle opportunità
Da Confartigianato Bergamo un corso sull’organizzazione
e i progetti a favore delle imprese. Barzanò:
«Ancora poco considerata l’azione di lobbying»
Si è concluso lunedì 31 marzo il corso di
formazione di base sull’Unione Europea promosso da Confartigianato Bergamo a favore
dei dirigenti artigiani e dei funzionari, dal titolo
“Gli imprenditori artigiani e l’Europa: istruzioni per l’uso”. Il percorso formativo, condotto
dal professor Alberto Barzanò, esperto di relazioni internazionali e persona di riferimento
per il progetto di cooperazione bilaterale con la
regione tedesca del Baden-Württemberg promosso lo scorso anno da Imprese & Territorio,
si è proposto di dare a tutti i partecipanti alcune
informazioni sull’organizzazione e sui progetti
Ue, con particolare attenzione al piano strategico di sviluppo Europa 2020 e al nuovo Quadro
Finanziario Pluriennale 2014-2020 che lo accompagnano, proponendo suggerimenti pratici
su come gli imprenditori possono rapportarsi in
modo attivo all’Ue, alle sue istituzioni, politiche e sistemi normativi.
Il corso in tre lezioni, realizzato durante i mesi
di febbraio e marzo, ha avuto lo scopo di preparare i dirigenti e il personale in previsione delle
prossime elezioni europee e del semestre italiano della presidenza europea. Tra i temi toccati:
cosa è l’Unione Europea, cosa fa e come può
essere usata, i problemi di lingua, le cattive abitudini e gli stereotipi di cui spesso siamo prigionieri noi italiani, cosa significa essere cittadino
europeo, quali sono le istituzioni e le fonti del
diritto Ue, i principali finanziamenti aperti, tra i
quali i programmi Horizon 2020 e Cosme.
Particolare risalto è stato dato al tema della
“lobby”, la capacita di rappresentare interessi
Alberto Barzanò
costituiti in modo tale da influenzare la percezione, la presentazione e la definizione delle
politiche. Un metodo professionale molto usato
per incidere sulle decisioni della Commissione
Europea che purtroppo in Italia e nei Paesi latini ha una connotazione quasi negativa, mentre
è molto ben curato nel mondo anglosassone e
germanico. «Compito del buon lobbista – ha
detto Barzanò – è quello di mettere il cliente
in condizione di sapere oggi quello che gli altri
si dovranno accontentare di leggere nei giornali di domani». In Europa le stime sulla lobby
risalgono al 1992 e fanno riferimento a 3.000
gruppi di interesse con 10.000 – 12.000 dipendenti. In Usa oggi sono quasi 35.000 e nel solo
Canada quasi 1.500. I clienti dei lobbisti sono
per il 70% società, per il 20% città, governi e
istituzioni, per il 10% associazioni e organizzazioni non governative. Il corso si è concluso il
31 marzo con un incontro dal titolo “Dall’Europa una spinta in più alle nostre imprese”,
che ha avuto come relatore Fabrizio Spada,
direttore della Rappresentanza regionale della
Commissione europea a Milano, che ha fornito
alcune informazioni sulle azioni di sostegno e
le opportunità di finanziamento per le Pmi, nel
contesto del nuovo Quadro pluriennale di Programmazione Finanziaria dell’Unione Europea
2014-2020.
Riccardo Lena
10
la Rassegna
24 aprile 2014
Albino vuole diventare “città delle passioni”
È il filo conduttore di una serie di eventi che
per più di un mese animeranno vie e piazze,
ma anche la chiave di volta per ripensare
l’approccio al lavoro e al fare impresa.
Gli organizzatori: «Mettendo al centro la passione
si può ripartire». I commercianti racconteranno
con dei cartelli l’amore per la propria attività
Alle iniziative per rivitalizzare
il centro storico e rilanciare le attività economiche, Albino ha dato
una propria originale impronta. La
città seriana ha infatti individuato nel tema della “passione” non
solo il filo conduttore di una serie
di eventi che per più di un mese
animeranno vie e piazze, ma una
chiave di volta per ripensare – alla
luce dei profondi mutamenti portati dalla crisi, che sul territorio hanno lasciato ferite profonde, come
la chiusura del cotonificio Honegger - l’approccio al lavoro, al
fare impresa e comunità. Sotto lo
slogan “Albino... che passione!” si
susseguiranno nell’ordine “Arte...
che passione!”, sabato 3 maggio,
con circa 50 artisti dei settori più
diversi – writer, pittori, scultori,
fotografi, ceramisti, fumettisti –
presenti con le proprie opere e con
laboratori per il pubblico; il “Festival delle passioni”, sabato 17 e
domenica 18 maggio, manifestazione dedicata al saper fare e alla
creatività che, dopo il fortunato
esordio dello scorso anno, raddoppia sviluppandosi su due giornate;
“Giochi... che passione!”, sabato
31 maggio, con giochi da tavolo,
di strada e di gruppo nel centro
storico e “Gusto... che passione!”,
domenica 8 giugno, giornata in cui
cinque ristoratori albinesi saranno all’opera in contemporanea in
piazza San Giuliano dove realizzeranno in diretta i propri piatti.
Il programma, promosso e curato
dall’associazione politico-culturale Per Albino, avrà come prologo
un’iniziativa organizzata dall’associazione dei commercianti “Le
Botteghe di Albino”, la mostra
mercato di piante e fiori “Albino… un fiore di città” (venerdì
25 a domenica 27 aprile per tutta
la giornata e sabato 26 solo al pomeriggio), pensata per riscoprire
l’importanza del verde urbano,
decorare il centro con fiori sulle
finestre, sui balconi e nelle vie e
sensibilizzare ad azioni di sostenibilità ambientale.
«L’obiettivo – racconta Luigi
D’Agostino, presidente dell’associazione Per Albino – è valorizzare
la città e attirare gente anche da
fuori, far diventare Albino il cuore
pulsante della Valle Seriana grazie
a questo ricco calendario di eventi,
ancor più significativo se si pensa
che è realizzato grazie al volontariato». Le iniziative si sviluppano
nell’ambito del più ampio “Progetto Lavoro” dell’associazione e
sulla scia del primo Festival delle
E a giugno
cinque ristoranti
cucinano in piazza
L’“appassionato” calendario albinese
si chiude a tavola, con un’inedita iniziativa che coinvolge cinque ristoranti
del paese. Sotto la comune insegna
“Gusto... che passione!” domenica 8
giugno, dalle 9 alle 16, si ritroveranno
a lavorare fianco a fianco in una cucina allestita nella piazza della chiesa i
locali Osteria Ciacco, Angelo Bianco,
Al Ponte, Alla Corte e Come una volta.
Ognuno preparerà un piatto freddo, due
piatti caldi ed un dolce, componendo un
ricco menù che permetterà al pubblico
di spaziare tra gli stili e le specialità di
ciascuno. La gestione e gli incassi saranno equamente divisi. «Ci auguriamo
che l’evento – spiega l’associazione
Per Albino che lo ha promosso – possa
essere l’avvio di una collaborazione
tra le insegne che prosegua nel tempo.
Si ripete spesso che occorre uscire
dall’individualismo e provare a fare
rete per cogliere nuove opportunità, noi
abbiamo cercato di offrire un’occasione
concreta per farlo, che i ristoratori hanno colto».
Passioni, realizzato lo scorso, formula apprezzata lungo la quale si
sono ora moltiplicati gli appuntamenti. «Abbiamo pensato che in
un momento difficile come quello che stiamo vivendo – prosegue
il presidente – la passione fosse
l’elemento su cui impostare un
nuovo approccio ed un nuovo modello di economia. Crediamo che
mettendo al centro la passione si
possano trovare le idee, le capacità
e l’entusiasmo per ripartire. Non
abbiamo l’illusione di risolvere
problemi tanto complessi come la
crisi economica e occupazionale,
abbiamo però voglia di affrontarli
a modo nostro, “creativo” – precisa -. Pensiamo che anche nell’era
digitale il saper fare che abita nelle
passioni delle persone costituisca
una potenziale grande risorsa e che
quando c’è passione ogni attività
può diventare utile o produttiva,
perché è solo per passione che vi si
dedica più tempo del dovuto, ci si
mette fantasia, disponibilità e ostinazione».
Nel weekend clou delle manifestazioni, quello del Festival, saranno
circa 150 gli espositori che metteranno in mostra le proprie abilità:
privati cittadini, hobbisti, commercianti e artigiani riaccenderanno
i riflettori sul valore del lavoro
manuale, dei vecchi mestieri, delle
creazioni uniche e originali. L’occasione è interessante anche per i
commercianti del paese, che potranno contare sul richiamo degli
eventi per far conoscere la propria
offerta, ma che sono pure invitati
a mettersi in gioco in prima persona, rompendo gli schemi consueti
in cui sono inserite le attività. Si
pensa infatti al negozio come business, tutt’al più come servizio,
quasi mai ci si sofferma sulla passione che anima chi tutti i giorni
sta dietro al bancone. Nel corso
della manifestazione i commercianti racconteranno perciò con dei
cartelli la passione per il proprio
lavoro, invitando i cittadini a leggere con occhio diverso la propria
professione.
Non mancano delle vere e proprie
chicche, come un bus navetta a due
piani in stile londinese che effettuerà collegamenti con le frazioni
e una sottoscrizione a premi che
coinvolge e sostiene il commercio di vicinato e che mette in palio
niente meno che un viaggio a Londra per due persone con visita alla
mostra alle Royal Academy del più
illustre cittadino albinese, il pittore
Giovan Battista Moroni.
COMUNICATO per la propaganda elettorale relativa alle campagne
per l’elezione diretta dei sindaci, dei Consigli Comunali e dei membri
del Parlamento Europeo spettanti all’Italia del 25 maggio 2014
La Rassegna srl editrice de La Rassegna e del sito web www.larassegna.it, in conformità di quanto prescritto dalla Legge
22 febbraio 2000 n. 28, così come modificata dalla Legge 6 novembre 2003 n. 313, e viste le Delibere n. 138/14/CONS
e n. 139/14/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblicate sul sito www.agcom.it rispettivamente in data
2/4/2014 e 4/4/2014 e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 78 e n. 79 del 3/4/2014 e del 4/4/2014
COMUNICA
che, a partire dal 10 aprile 2014 e fino al 22 maggio
2014 compreso, pubblicherà su La Rassegna e sul
sito www.larassegna.it messaggi politici elettorali a
pagamento per le campagne per le elezioni dirette
dei Sindaci, dei Consigli Comunali, dei Consigli Circoscrizionali e l’elezione dei membri del Parlamento
Europeo spettanti all’Italia, fissate per il 25 maggio
2014, alle seguenti condizioni.
Il soggetto richiedente dovrà consegnare (o inviare via e-mail) l’annuncio su supporto magnetico in
formato .pdf o .jpg per la stampa e in formato .gif
animato o .jpg per gli annunci sul sito web.
Sono accolte soltanto le forme di messaggio politico ammesse dalla normativa vigente e dalle delibere
dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Non sarà accettata nessuna forma di accaparramento di spazi che impedisca la parità di condizioni
di accesso ad altri interessati che ne facciano richiesta nei limiti di tempo sopra indicati.
L’assegnazione degli spazi sarà effettuata secondo
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il criterio della priorità temporale della prenotazione: più precisamente, la selezione avverrà secondo
un criterio rigidamente cronologico di ricevimento delle richiesta, che sarà attestato dalla data e
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La Rassegna srl ha adottato un codice di autoregolamentazione consultabile presso la redazione in
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la Rassegna
24 aprile 2014
Confcooperative e Creberg, intesa
per facilitare l’accesso al credito
Dalla banca un plafond di 5 milioni di euro
destinati al supporto degli associati. Guerini:
«Crescente la propensione delle coop ad investire
in servizi e progetti innovativi che richiedono
finanziamenti più orientati allo sviluppo»
Confcooperative Bergamo e Credito Bergamasco hanno siglato un importante accordo operativo mirato a garantire un accesso più facilitato al
credito alle imprese e alle cooperative iscritte all’Associazione bergamasca.
Con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico del territorio servito,
il Credito Bergamasco ha infatti messo a disposizione, a condizioni favorevoli, un plafond di 5 milioni di euro destinato al supporto finanziario
di iniziative delle imprese e delle cooperative aderenti a Confcooperative
Bergamo, aventi un fatturato annuo sino a 250 milioni di euro.
Gli importi per singola operazione non dovranno superare i 150mila euro
e potranno essere richiesti sotto qualsiasi forma tecnica: dai finanziamenti ai crediti commerciali Italia ed estero, ai crediti di firma e cassa.
Saranno considerati finanziabili tutti quei progetti ed iniziative capaci di
rispondere ai bisogni che emergono sul territorio presidiato da Confcooperative Bergamo.
Il Creberg si impegna a riservare alle pratiche segnalate la migliore attenzione per una sollecita definizione delle operazioni a condizioni agevolate, ferma restando la possibilità di non accogliere eventuali domande
di finanziamento prive dei necessari requisiti.
«Si tratta di un’importante iniziativa - sottolinea Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative Bergamo -. Il tema dell’accesso al credito è
diventato un questi anni sempre più rilevante, sia per le oggettive difficoltà
che la crisi ha comportato nel sistema del credito, sia perché con la maturazione del sistema imprenditoriale cooperativistico anche le esigenze di
investimento dei cooperatori sono molto cambiate. In passato si usavano
strumenti come l’anticipo fatture per far fronte soprattutto al cronico ritardo dei pagamenti della Pubblica amministrazione. Oggi, a fianco di questa
esigenza che purtroppo in molti casi rimane elevata, c’è una crescente propensione delle cooperative ad investire in servizi e progetti innovativi che
richiedono un apporto di credito più orientato alla dimensione di sviluppo:
ecco perché accordi e convenzioni come quella che abbiamo sottoscritto
con il Credito Bergamasco sono importanti e danno la misura della capacità della nostra organizzazione di essere vicina alla proprie cooperative».
«L’accordo siglato con Confcooperative Bergamo - dichiara il direttore
territoriale del Credito Bergamasco, Cristiano Carrus - è l’ennesima testimonianza di come il Credito Bergamasco continui a mettersi al servizio
dell’economia e delle realtà produttive del territorio servito, manifestando estrema vicinanza al mondo delle Pmi e del Mid Corporate, vero tessuto connettivo dell’economia locale e “core business” della Banca, con
l’obiettivo di fornire gli strumenti più efficaci per affrontare con successo
le sfide presentate dal difficile quadro congiunturale. Tale nostra vicinanza è ancor più marcata nei confronti del mondo cooperativo, anche in
considerazione del fatto che Creberg e la Capogruppo Banco Popolare
trovano la propria origine nella matrice cooperativistica».
«L’intesa perfezionata – afferma il Responsabile del Servizio Sviluppo
del Credito Bergamasco, Gianfranco Prosperi – si innesta nella scelta
strategica della Banca di instaurare rapporti di collaborazione sempre più
stretti con le Istituzioni locali e le Associazioni di categoria, nella convinzione che la comune profonda conoscenza del territorio ed il capillare
presidio dello stesso possano garantire un valido sostegno agli operatori
economici delle zone servite».
Presentazione delle domande fino al 31 gennaio 2017
Indennizzo a chi cessa l’attività,
l’assistenza di “50&Più Enasco”
Per scongiurare il rischio che i commercianti che cessano l’attività si trovino senza reddito
ed ancora in attesa della pensione, tornano gli
indennizzi, pari a poco più di 500 euro al mese.
Il beneficio, già previsto dal 1996 e di cui la categoria ha potuto usufruire fino al 31 dicembre
2011, è stato ripristinato con la legge di stabilità
2014 (legge n. 147 del 2013, comma 490). Un
atto fortemente voluto dalla Confcommercio, vista la persistente crisi del settore. La prestazione
funziona come un ammortizzatore sociale, per
accompagnare fino alla pensione coloro che lasciano definitivamente l’attività. L’opportunità
è stata nuovamente prevista fino al 31 dicembre 2016 e le istanze si possono presentare fino
al 31 gennaio 2017. Non è assistenza a carico
dello Stato, ma autogestione. La concessione
dell’indennizzo viene finanziata - fino al 31
dicembre 2018 - con la maggiorazione dello
0,09% dell’aliquota contributiva prevista per i
commercianti in attività iscritti all’Inps.
■ Destinatari - Sono tutti coloro che esercitano, titolari o collaboratori, l’attività commerciale al minuto in sede fissa o ambulante,
i gestori di bar e ristoranti, gli agenti e rappresentanti di commercio.
■ Requisiti e condizioni - E’ necessario che gli
interessati che hanno cessato o cesseranno l’attività entro il 31 dicembre 2016 (il periodo va
dal 1° gennaio 2012 alla fine del 2016), abbiano
più di 62 anni di età, se uomini, o più di 57 anni,
se donne, e vantino un’iscrizione al momento
della cessazione dell’attività per almeno 5 anni,
in qualità di titolari o collaboratori, nella gestione degli esercenti attività commerciali istituita
presso l’Inps. Sono necessari altresì: la cessazione definitiva dell’attività; la riconsegna dell’autorizzazione per l’attività di somministrazione
al pubblico di alimenti e bevande (nel caso in
cui quest’ultima sia esercitata con l’attività di
commercio al minuto); la cancellazione del titolare dell’attività dal Registro delle Imprese;
la cancellazione del titolare dal Registro degli
Esercenti il Commercio per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; la
cancellazione dal ruolo provinciale degli Agenti
e Rappresentanti di Commercio.
■ Incompatibilità del beneficio - L’indennizzo
è incompatibile con attività di lavoro autonomo
o subordinato e la corresponsione del beneficio
termina dal primo giorno del mese successivo a
quello in cui sia stata ripresa l’attività lavorativa,
dipendente o autonoma. Il beneficiario deve comunicare all’Inps la ripresa dell’attività entro 30
giorni dal suo verificarsi. A sua volta l’Inps deve
effettuare i controlli sul rispetto della norma.
■ Misura, durata e modalità - L’indennizzo
compete dal primo giorno del mese successivo
a quello di presentazione della domanda e fino
al momento in cui si potrà percepire la pensione di vecchiaia. Ciò significa che, rispetto
al passato, l’indennizzo avrà una durata supe-
riore ai tre anni, visto che l’assegno dovrebbe
essere erogato fino al momento di accesso alla
pensione. Ma su quest’ultimo aspetto il condizionale è d’obbligo, in quanto è necessario attendere che si pronunci prima il Ministero del
Lavoro e poi l’Inps con la circolare applicativa.
L’importo – pari quest’anno a 501 euro mensili
– è identico al trattamento minimo di pensione
concesso dall’Inps ai commercianti iscritti alla
gestione. L’Istituto ritiene che la titolarità di un
trattamento pensionistico non impedisca la concessione dell’indennizzo. In una situazione del
genere potrebbero trovarsi i titolari di assegno
di invalidità, di pensione di anzianità, nonché
le vedove ed i vedovi che hanno una rendita di
reversibilità. Per ottenere la prestazione occorre
inoltrare all’Inps un’apposita domanda. I periodi in cui viene riscosso l’assegno si considerano
come lavorati ai fini della pensione. La contribuzione figurativa si somma a quella di lavoro
solo per raggiungere il diritto, in quanto lo scopo della prestazione è di evitare che il commerciante con pochi versamenti possa restare senza
reddito e pensione.
E’ possibile rivolgersi agli uffici del Patronato
50&PiùEnasco, che, gratuitamente, dopo una
verifica dei requisiti, possono provvedere
alla predisposizione dell’apposita domanda e
all’inoltro all’Inps. Lo sportello dedicato è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 12 e dalle
14.15 alle 17.
50 & Più Enasco, via Borgo Palazzo, 137,
Bergamo
11
L’assessore regionale
in visita alla Stemin
«Pronti
a sostenere
un distretto
dell’alluminio
a Bergamo»
“La Regione Lombardia intende porsi come facilitatore per
la realizzazione di un Distretto
dell’alluminio nella ergamasca”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e
Sviluppo, Claudia Maria Terzi, a
margine della visita alla Stemin
di Comun Nuovo, azienda leader
nel riciclaggio di materiale ferroso. “Siamo pronti a farci promotori del progetto - ha proseguito
- mettendo attorno a un tavolo i
diversi attori interessati. Il ruolo dell’Ente regionale è proprio
quello di mettere le varie eccellenze del territorio nelle condizioni di fare sistema. Una filiera,
che non solo permetterebbe di ridurre i costi, acquistando materie
prime a prezzi più convenienti,
ma darebbe anche un significativo impulso all’occupazione,
come confermato dagli stessi
vertici della Stemin”.
“Trasformare rifiuti metallici
in materia prima - ha dichiarato
Terzi durante la visita, che rientra nel tour organizzato dall’Assessorato all’Ambiente della
Regione Lombardia, in collaborazione con Confindustria
Bergamo - salvaguardando l’ambiente, con un’elevata efficienza
energetica e quindi riversando
meno emissioni nell’aria è la
prerogativa della Stemin, altra
realtà eccellente del panorama
bergamasco per tecnologie innovative nel campo della Green
Economy”. Stemin spa, società bergamasca che fa parte del
Gruppo Foglieni, si occupa di recupero, trattamento e riutilizzo di
rottami metallici ferrosi, a residuo zero, con un fatturato annuo
di 15 milioni di euro. I rottami
vengono così trasformati in materia prima, per lo più caloriferi,
di cui la Stemin è il terzo produttore a livello mondiale.
L’assessore regionale ha vistato
anche la 3V Green Eagle, azienda di Grassobbio, leader nel trattamento di rifiuti liquidi, fanghi
industriali e civili, sedimenti e
bonifica di terreni inquinati.
“Aziende come questa, definita
dal suo stesso titolare multinazionale a conduzione familiare - ha commentato l’assessore
- rende esattamente l’idea di realtà nate dallo spunto di un imprenditore, cresciute con la sua
famiglia, attraverso le generazioni, e che grazie allo sviluppo di
tecnologie d’avanguardia, hanno
oggi un carattere internazionale a
tutti gli effetti e portano il nome
di Bergamo in giro per il mondo. Da bergamasca - ha concluso Terzi - sono particolarmente
orgogliosa che ci siano aziende
della mia terra tra quellericonosciute dalla Comunità Europea
per aver sviluppato le migliori
tecnologie”.
12
24 aprile 2014
la Rassegna
TEATRO
DONIZETTI
la Rassegna
L’indagine
24 aprile 2014
Confcommercio: «Il 60% delle famiglie
ha ridotto pranzi e cene fuori casa»
Nel 2013 peggiorata la capacità di spesa.
Pesano la disoccupazione e i carichi
fiscali. Sangalli: «Siamo di fronte ad una ripresa
ancora troppo timida e incerta»
Anche se l’incertezza continua ad
essere il sentimento più diffuso, per
la prima volta dal 2011 migliora il
clima di fiducia delle famiglie, con
la percentuale di ottimisti che supera
quella di quanti guardano con sfiducia al futuro immediato (37,3% contro
24,6%). E’ uno dei principali risultati che emergono dall’Outlook Italia
Confcommercio-Censis relativo al
primo semestre 2014, presentato dal
direttore del Censis, Giuseppe Roma,
e dal responsabile dell’Ufficio Studi
Confcommercio, Mariano Bella. Dallo
studio emerge anche che negli ultimi
dodici mesi si è acuita nelle famiglie
la difficoltà di mettere qualche euro
da parte, così come il timore di non
poter mantenere il proprio tenore di
vita. Più del 50% delle famiglie ha
visto peggiorare le proprie capacità di
spesa rinviando quelle rimandabili (ristrutturazione dell’abitazione, acquisto
di elettrodomestici e di automobili) e
tagliando, di conseguenza, i consumi:
il 62,3% ha ridotto pranzi e cene fuori
casa, il 58% cinema e svaghi, il 51%
l’acquisto di generi alimentari. Tra
i fattori che frenano l’economia del
Paese, sul primo gradino del “podio”
c’è la mancanza di lavoro (40,8%), seguita dall’inadeguatezza della classe
politica (37,2%) e dalle tasse troppo
alte (23,3%). Per gran parte degli italiani, comunque, il governo Renzi può
far uscire il Paese dalla crisi, attraverso
soprattutto interventi per creare nuova
occupazione e per ridurre la pressione
fiscale su famiglie e imprese.
“Il rapporto Confcommercio-Censis
ci consegna sostanzialmente tre
dati - commenta il presidente di
Confcommercio Carlo Sangalli -: il
primo è che siamo di fronte ad una
ripresa ancora troppo timida, fragile
e incerta; il secondo, che le famiglie
di conseguenza sono costrette a ridurre ancora i consumi, rinunciando
a molte spese o rinviandole a tempi migliori, come per l’acquisto di
elettrodomestici o la ristrutturazione
della propria abitazione; il terzo, che
l’annuncio delle riforme del governo
Renzi ha dato una vera e propria scossa al clima di fiducia e, per la prima
volta da 3 anni a questa parte, gli ottimisti hanno superato i pessimisti. In
sintesi, c’è una gran voglia di ripartire
La percentuale delle famiglie che effettueranno acquisti
o che rinvieranno le proprie spese nei prossimi mesi
Fonte: Outlook Italia
Confcommercio-Censis, 2014
che va immediatamente sostenuta”.
“Il governo Renzi - prosegue Sangalli
- dispone di un rilevante capitale di
fiducia che deve essere sostenuto per
realizzare quella ricetta che da tempo portiamo avanti: più riforme e più
lavoro, meno spesa pubblica e meno
tasse. Quanto al DEF, bene le prime
misure sul lavoro che vanno nella direzione di favorire nuove assunzioni,
soprattutto attraverso l’apprendistato,
ma rimaniamo fortemente critici per
gli interventi sulle tasse, innanzitutto
perché il sostegno ai redditi più bassi,
pur costituendo un primo segnale che
può avere effetti positivi sui consumi, è una misura discriminatoria nei
confronti dei lavoratori autonomi, dei
titolari di redditi d’impresa e dei pensionati che rimangono esclusi dai benefici sull’Irpef. Ma quello che più ci
preoccupa - conclude sangalli - è che
la pressione fiscale è destinata ad aumentare passando dal 43,8% al 44%,
un livello assolutamente incompatibile con qualsiasi prospettiva di crescita. Per ridurre la pressione fiscale
bisogna imboccare un percorso certo,
graduale e sostenibile di riduzione generalizzata delle aliquote Irpef”.
Tre lezioni per imparare a stendere un curriculum efficace ed affrontare al meglio il colloquio professionale
Torna l’iniziativa “Una Bussola per il Lavoro”
con cui la BCC della Bergamasca, in collaborazione con il Servizio Orientamento, Stage e Placement
dell’Università di Bergamo, si attiva per fornire a
giovani ed adulti, talvolta alla ricerca di una seconda
occasione di collocamento nel mercato lavorativo,
gli strumenti per redigere un curriculum efficace e
affrontare al meglio un colloquio di lavoro. Tre lezioni, guidate dai docenti dell’Ateneo Elena Gotti
e Lorenzo Locatelli, daranno infatti ai partecipanti
l’opportunità non solo di comprendere le strategie
più idonee per proporsi, ma anche di confrontarsi
con degli specialisti per capire gli errori più comuni nell’affrontare lo scoglio del primo incontro
in azienda. L’appuntamento con la “scuola di formazione lavorativa” è fissato nelle aule della BCC
della Bergamasca a Zanica per il 13, il 15 e il 20
maggio dalle 18.30 alle 20.30. Nelle sei ore di corso,
La Bcc della Bergamasca dà una mano
a chi è in cerca di una occupazione
accanto alla sessione teorica, è prevista anche una
parte operativa-pratica affidata a simulazioni del
colloquio di lavoro sostenute dai partecipanti. “Lo
scorso anno - spiega Gualtiero Baresi, Presidente
della BCC - abbiamo verificato la validità di queste
serate formative. Le valutazioni positive dei partecipanti ci hanno spinto a riproporre per il secondo
anno consecutivo questa iniziativa che rientra nei
progetti sostenuti dal nostro istituto di credito per
supportare giovani e adulti nella ricerca dell’impiego, soprattutto in un periodo complesso come quello
che stiamo affrontando, in cui il lavoro continua ad
essere una emergenza”. “Una bussola per il lavoro”
lo scorso anno ha visto il coinvolgimento di oltre
40 persone ed è l’ultimo nato tra i progetti messi in
pista dalla BCC della Bergamasca sulla formazione,
come “Scuola di Banca”, che permette agli studenti
delle scuole elementari, medie e superiori di approcciarsi a concetti di economia e finanza sotto la guida
vigile degli “addetti ai lavori” della Banca, e “Le
faremo sapere”, lezione tra serio e comico tenuta
dall’attore Pietro Ghislandi per imparare ad affrontare il colloquio di lavoro, primo momento topico
nell’incontro tra azienda e candidato.
Art Up, la Banca Popolare mette
in mostra i suoi capolavori
La Banca Popolare di Bergamo promuove il progetto Art Up, un’iniziativa culturale finalizzata alla
conoscenza del proprio patrimonio artistico. Ogni
mese, un’opera d’arte diversa facente parte della collezione della Banca, verrà esposta al pubblico nell’atrio della Sede Centrale di Piazza Vittorio
Veneto 8. Non una semplice presentazione, ma un
vero e proprio “invito” alla lettura e alla fruizione
tramite schede storico-critiche illustrate e collezionabili, realizzate per l’occasione dallo storico
dell’arte Enrico De Pascale, Curatore responsabile
della collezione. Con il progetto Art Up vengono
così rese visibili opere d’arte antica e contemporanea
normalmente “inaccessibili” perché ubicate negli uffici, nelle filiali, nei caveaux della Banca.
La collezione d’arte della Banca, che assomma diverse centinaia di opere di età compresa tra il XIV e
il XXI secolo (dipinti, sculture, disegni, fotografie,
stampe, ecc.), si è formata nel corso di quasi
centocinquant’anni, intrecciando le proprie vicende con quelle della Banca stessa, fondata nel
lontano 1869. Una raccolta ampia e variegata capace di coniugare l’attenzione per la produzione
artistica locale e nazionale - da Baschenis a Fra’
Galgario, da Piccio a Manzù, da Ghirri a Boetti
- con l’interesse per le proposte più sperimentali della scena internazionale: da Kapoor a Buren,
da Armleder a Gillick, da Halley a Yan Pei Ming.
Una varietà di opzioni linguistiche ed espressive che
è frutto di precise scelte collezionistiche orientate
a rappresentare al meglio il complesso e articolato
panorama della cultura artistica passata e contemporanea. Il direttore generale della Popolare, Osvaldo
Ranica così commenta: “Siamo al quarto appuntamento del progetto Art Up, ideato per consentire ai
nostri clienti e a tutti gli appassionati d’arte di cono-
scere da vicino le opere della collezione d’arte antica e contemporanea della nostra Banca, mediante
apposite schede descrittive. Fino al 13 maggio 2014,
proponiamo l’esposizione di un’opera davvero emozionante del noto artista trevigiano Serse Roma, dal
titolo Paesaggio adottivo - Gas del 2001 (nella foto).
Confidando che l’iniziativa possa costituire un ulteriore ed efficace contributo alla comprensione degli
orientamenti più interessanti del panorama artistico
contemporaneo, auguro a tutti una buona visione e
una buona lettura”.
13
Innovazioni
tecnologiche,
si premiano i brevetti
Con l’obiettivo di premiare le imprese della provincia che abbiano realizzato interventi tecnologicamente
innovativi e abbiano utilizzato il
brevetto quale strumento di valorizzazione e di protezione della proprietà intellettuale, è a disposizione
un fondo di 45mila euro da erogare
sotto forma di premi in denaro.
Sono proponibili per il premio: prodotti o processi innovativi oggetto
di brevetto europeo o PCT (Patent
Cooperation Treaty) concesso dal
1° gennaio 2013; domanda di brevetto per invenzione con rapporto
di ricerca dello European Patent
Office (EPO) pubblicato dal 1°
gennaio 2013. Sono concessi per
le due categorie di innovazioni ammesse (prodotto e processo) fino a
3 premi da 15mila euro ciascuno.
Ogni impresa può presentare più
domande, con consegna allo sportello dell’Ufficio promozione, tramite invio per posta ordinaria o con
posta elettronica. Saranno esaminate le domande pervenute fino al 31
agosto 2014. Il bando e il modello
di domanda sono presenti sul sito
della Camera di Commercio. Per
maggiori informazioni contattare la
referente Graziella Jacomucci 03542.25.213.
Sportelli catastali
a Barbata e Fontanella
Sono aperti dal 22 aprile scorso
gli Sportelli Catastali Semplici
nati dall’accordo tra l’Agenzia
delle Entrate e i comuni associati
di Fontanella e Barbata. I cittadini
potranno così richiedere le visure
catastali presso la sede di entrambi
i comuni. Per quello di Fontanella,
in Piazza 26 Aprile 75 e per quello di Barbata presso la sede in via
Vittorio Veneto 62. I due sportelli
saranno aperti da lunedì, a giovedì
dalle 9 alle 12,30. Per avere ulteriori informazioni o contattare i
referenti dello sportello è possibile
contattare i due Comuni. L’apertura
dei 2 sportelli rafforza la presenza
dell’Agenzia sul territorio della
bergamasca, andandosi ad aggiungere agli sportelli già disponibili in
provincia quali quelli di Bergamo,
Treviglio, Valgoglio, Lovere,
Clusone, Zogno e Vilminore.
Un concerto
sostiene la mensa
dei Cappuccini
“Facciamo ABBA... stanza per chi
è meno fortunato di noi?” è il titolo
del concerto benefico con le hit dei
mitici Abba in programma giovedì 8 maggio alle 21 al Palacreberg
di Bergamo. Con il sottotitolo “la
musica è cibo non solo per lo spirito”, l’evento organizzato da associazione Progetto Bergamo con il
contributo della Fondazione Luigi
Mazzocchi Onlus raccoglierà fondi
per la mensa dei poveri di Bergamo gestita dai frati Cappuccini. Sul
palco la tribute band ABBAclub e
un ospite speciale come Morris Albert, protagonista - come il famoso
gruppo pop svedese - della scena
musicale degli anni Settanta. Aprirà
la serata la BBBband, composta da
professionisti bergamaschi accomunati dalla passione per la musica.
Info: [email protected] Marco Daminelli 393.9483546
14
la Rassegna
24 aprile 2014
Il
il mensile dei bergamaschi
che amano la buona tavola
IN EDICOLA E ON-LINE
affaridigola.it
www.
abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo - tel. 035.4120304
pubblicità: via Mazzini, 24 - Bergamo - tel. 035.213030 - [email protected]
la Rassegna
24 aprile 2014
15
Le scadenze di maggio
Con la collaborazione del Centro Studi Seac
mercoledì 7 maggio
■ Inps - gestione separata
Versamento del contributo del 22%,
27,72% o 28,72% da parte dei committenti, sui compensi corrisposti a aprile a collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori a progetto, collaboratori occasionali,
nonché incaricati alla vendita a domicilio e
lavoratori autonomi occasionali (compenso superiore a € 5.000).
Versamento da parte dell’associante del
contributo dovuto sui compensi corrisposti
a aprile agli associati in partecipazione con
apporto esclusivo di lavoro, nella misura del
22%, 27,72% o 28,72% (soggetti non pensionati e non iscritti ad altra forma di previdenza).
■ 5‰ dell’irpef
iscrizione elenco beneficiari
Invio telematico da parte degli enti di volontariato (ONLUS, APS, ecc.) e delle associazioni sportive dilettantistiche, della domanda di iscrizione
negli elenchi 2014 dei possibili destinatari del 5‰
dell’IRPEF.
giovedì 15 maggio
■ Iva - corrispettivi
grande distribuzione
Invio telematico dei corrispettivi relativi al mese
di aprile da parte delle imprese della grande distribuzione commerciale e di servizi
■ Inps - contributi Ivs
Versamento della prima rata fissa per il 2014
dei contributi previdenziali sul reddito minimale da parte dei soggetti iscritti alla gestione INPS commercianti – artigiani. Va
evidenziato che i dati necessari per il versamento devono essere recuperati direttamente dal “Cassetto previdenziale”.
venerdì 16 maggio
■ Iva - liquidazione
mensile e trimestrale
- Liquidazione IVA riferita al mese di aprile e
versamento dell’imposta dovuta;
- Liquidazione IVA riferita al primo trimestre e
versamento dell’imposta dovuta maggiorata degli
interessi dell’1% (da non applicare ai soggetti trimestrali speciali).
■ Iva - dichiarazioni d’intento
Invio telematico della comunicazione dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute:
- per le quali sono state emesse “per la prima volta” fatture senza IVA registrate per il primo trimestre (soggetti trimestrali);
- per le quali sono state emesse “per la prima volta” fatture senza IVA registrate per il mese di aprile (soggetti mensili).
Tale termine va inteso quale “termine ultimo” e
pertanto la comunicazione può essere inviata anche in un momento antecedente ancorché nel mese
/ trimestre non sia stata emessa alcuna fattura connessa con le dichiarazioni d’intento ricevute.
■ Irpef - ritenute alla fonte su redditi
di lavoro dipendente e assimilati
Versamento delle ritenute operate ad aprile relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati
(collaboratori coordinati e continuativi e lavoratori a progetto – codice tributo 1004).
■ Irpef - ritenute alla fonte
su redditi di lavoro autonomo
Versamento delle ritenute operate ad aprile
per redditi di lavoro autonomo (codice tributo
1040).
■ Irpef - altre ritenute alla fonte
Versamento delle ritenute operate ad aprile relative a:
- rapporti di commissione, agenzia, mediazione
e rappresentanza di commercio (codice tributo
1038);
- utilizzazione di marchi e opere dell’ingegno
(codice tributo 1040);
- contratti di associazione in partecipazione
con apporto di lavoro (codice tributo 1040) e
Adempimenti
Prorogata “a regime” la comunicazione
dei beni ai soci / familiari
e dei finanziamenti / capitalizzazioni
Come noto, l’art. 2, DL n. 138/2011, ha previsto l’obbligo di
comunicare:
- i beni d’impresa concessi in godimento, da una società / ditta
individuale, ad un socio / familiare (a titolo personale), senza
corrispettivo ovvero ad un corrispettivo inferiore a quello di
mercato;
- i finanziamenti / capitalizzazioni, concessi nell’anno dai soci
/ familiari a favore della società / ditta individuale “per un importo complessivo, per ciascuna tipologia di apporto, pari o
superiore a tremilaseicento euro”.
Le predette comunicazioni, come specificato dall’Agenzia delle
Entrate nei Provvedimenti del 2.8.2013 94902 e 94904, devono
essere effettuate entro il 30 aprile dell’anno successivo:
• a quello di chiusura dell’anno per cui i beni sono concessi o
permangono in godimento;
• a quello di chiusura del periodo d’imposta in cui sono stati
ricevuti i finanziamenti o le capitalizzazioni.
Il nuovo termine di invio della comunicazione
L’Agenzia delle Entrate con il Provvedimento 16.4.2014, n.
54581, intervenendo sui citati Provvedimenti 94902 e 94904,
ha modificato la scadenza di presentazione delle comunicazioni
in esame fissandola “entro il trentesimo giorno successivo al
termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui”:
• i beni sono concessi o permangono in godimento;
• i finanziamenti o le capitalizzazioni sono stati ricevuti.
Considerato che la modifica è intervenuta direttamente sui
Provvedimenti che individuano il termine di presentazione, la
stessa opera “a regime” e pertanto la comunicazione in esame
va ora inviata entro 30 giorni dalla scadenza del termine di
presentazione della dichiarazione dei redditi.
con apporto di capitale o misto (codice tributo
1030) se l’ammontare dell’apporto è non superiore al 25% del patrimonio netto dell’associante risultante dall’ultimo bilancio approvato
prima della data di stipula del contratto.
■ ritenute alla fonte
operate da condomini
Versamento delle ritenute (4%) operate ad aprile
da parte dei condomini per le prestazioni derivanti da contratti d’appalto/d’opera effettuate
nell’esercizio di impresa o attività commerciali non abituali (codice tributo 1019 a titolo di
IRPEF, 1020 a titolo di IRES).
■ Inps - dipendenti
Versamento dei contributi previdenziali relativi
al personale dipendente, per le retribuzioni maturate nel periodo di paga di aprile.
Con la collaborazione del Centro Studi Seac
Le motivazioni della modifica sono rappresentate dalla necessità:
“… di agevolare l’adempimento comunicativo, prevedendo una
tempistica successiva alla presentazione della dichiarazione
annuale dei redditi che, in relazione alla disciplina relativa ai
beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari, consente l’utilizzo di elementi che in sede dichiarativa hanno già
concorso alla tassazione del reddito diverso (determinato confrontando il minor corrispettivo pattuito e il valore di mercato
del diritto di godimento), per i soggetti che ricevono in godimento beni aziendali e determinato l’indeducibilità dei relativi
costi sostenuti, per i soggetti concedenti i beni in godimento. La
scelta tiene conto dell’ulteriore esigenza di evitare la concentrazione di un’unica scadenza dell’adempimento comunicativo
e di quello dichiarativo.
Per detti motivi il nuovo termine prevede, per entrambe le comunicazioni, una tempistica successiva (30 giorni) alla presentazione della dichiarazione annuale dei redditi”.
Di conseguenza il termine di presentazione della comunicazione è collegato a quello di presentazione della dichiarazione dei
redditi riferita al soggetto che vi provvede.
Così, per le ditte individuali, società di persone e società di capitali (con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare) la
comunicazione va presentata entro il 30.10. Il termine di presentazione della comunicazione riferita al 2013 slitta quindi dal
30.4 al 30.10.2014.
Comunicazione
beni
in godimento
a soci /
familiari e
finanziamenti /
capitalizzazioni
a
regime
per il
2013
Entro 30 giorni
dal termine
di presentazione
del mod. UNICO
entro il 30.4.2014
entro il 30.10.2014
■ Inail - autoliquidazione premio
Pagamento premio INAIL per la regolazione
2013 e per l’anticipo, anche rateizzato, 2014
beneficiando della riduzione forfetaria del
premio del 14,17%.
martedì 20 maggio
■ enasarco - versamento contributi
Versamento da parte della casa mandante dei
contributi relativi al primo trimestre
lunedì 26 maggio
■ Iva comunitaria
elenchi intrastat mensili
Presentazione in via telematica degli elenchi
riepilogativi delle cessioni di beni / servizi
resi e degli acquisti di beni / servizi ricevuti,
registrati o soggetti a registrazione, relativi
ad aprile (soggetti mensili).
Tachigrafo digitale,
la nuova disciplina
Il Regolamento europeo n.165/2014 ha introdotto una
nuova disciplina sul tachigrafo digitale che abroga quella attuale (Reg. n. 3821/1985) e modifica alcune disposizioni sui
tempi di guida e di riposo (Reg. n.561/2006). Di seguito le
principali novità contenute nel nuovo Regolamento precisando che le stesse si applicheranno in tempi diversi.
Dal 2 marzo 2015: sarà elevato a 100 km (attualmente 50
km) il raggio massimo entro cui può essere effettuato il trasporto con le deroghe previste sui tempi di guida e di riposo
(tra cui quella sui trasporti effettuati da veicoli di peso inferiore a 7,5 tonnellate impiegati dai fornitori di servizi postali universali) e saranno esonerati dall’osservanza dei tempi
di guida e di riposo i trasporti in
conto proprio con veicoli di peso
inferiore a 7,5 tonnellate effettuati
entro un raggio di 100 chilometri
24124 Bergamo
Via Lombardia, 3/A
dal luogo in cui si trova l’impresa.
Tel. 035/222160
Dal 2 marzo 2016: saranno inFax 035/249968
trodotti i cosiddetti tachigrafi intelligenti che permetteranno alla
polizia stradale di individuare la posizione del veicolo e di
leggere i dati registrati nel tachigrafo anche a distanza attraverso un sistema di navigazione satellitare. I nuovi tachigrafi
saranno montati sui veicoli di nuova immatricolazione solo
dopo che la Commissione avrà stabilito le specifiche tecniche dei nuovi apparecchi; le imprese di trasporto dovranno
garantire ai propri conducenti una formazione adeguata circa il corretto funzionamento dei tachigrafi (non solo quindi
fornire istruzioni adeguate ed effettuare controlli periodici).
Ferma restando la possibilità di considerare le imprese di trasporto pienamente responsabili per le infrazioni commesse
dai rispettivi conducenti, gli Stati membri potranno limitare
tale responsabilità subordinandola all’inosservanza del predetto obbligo formativo da parte dell’impresa.
la Rassegna
24 aprile 2014
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CUSTODI, MAESTRI, ESPLORATORI
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