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autonoma. L’emozione colpisce facilmente l’ascoltatore attraverso una
linea melodica semplice semplice intonata in un registro medio che però
si alza improvvisamente all’acuto.
L. Molfino: O sacrum convivium per coro maschile a cappella. La produzione artistica di Luigi Molfino è esclusivamente dedicata alla musica sacra e liturgica; Motetti, Messe, brani vocali e composizioni per organo sono la testimonianza di una concezione di musicista “liturgico”
legata alla tradizione italiana di inizio Novecento, sempre intensa come
è O sacrum convivium.
F. Mendelssohn: Beati mortui per coro maschile a cappella. Abbiamo qui un esempio della magnifica produzione di mottetti a cappella di
Mendelssohn. Si tratta di una delle rare pagine sacre per coro maschile
a cappella dalla scrittura elegante, rispettosa delle tessiture vocali con
un effetto sonoro particolare dovuto all’alternanza di episodi contrappuntistici e omoritmici.
R. Dionisi: Agnus Dei per triplo coro maschile a cappella. Unica nella produzione corale di Dionisi, vede l’esposizione dell’Agnus Dei regolata
da tre entrate singole (I, II e III coro) che conducono prima a due sovrapposizioni in due cori e infine a tre, uniti per la declamazione del “Dona nobis pacem”. Modalismi e cromatismi si alternano nel fluire della
partitura.
I. Pizzetti: Agnus Dei (dalla Messa di requiem) per coro misto a cappella. Breve pagina composta nel 1922 che espone le tre tradizioni invocazioni in stile imitato, sciogliendosi in una libera declamazione (leggermente ornata nella voce superiore) nel finale per il “Dona eis”.
A. Mascagni: O du fröliche, armonizzazione per coro misto. Canto natalizio che vede la stessa melodia usata anche con il testo “O santissima”. L’elaborazione è essenziale ma raffinata con un misurato ricorso al contrappunto imitato.
M. Lauridsen: O magnum mysterium per coro misto a cappella. E’
una delle pagine più eseguite di Lauridsen, compositore e direttore di
coro statunitense dalle origini danesi. Il suo fascino è dovuto a un singolare ricorso a effetti coloristici ottenuti con strutture armoniche basate su rivolti accordali, intervalli di quarta e di seconda capaci di comunicare un “effetto di sospensione” caratteristica di tutta la produzione
dell’autore.
Nicola Segatta. Compositore, violoncellista e liutaio trentino, ha scritto e realizzato colonne sonore per tre film muti, gli album “Canto di Scaramanzia” e “Shakespeare for dreamers”, un concerto per la messa di
Natale del duomo di Trento, musicato la fiaba giapponese “Il violoncellista
Gosch” di Kenji Myasawa (rappresentata a Tokio, Osaka e Sendai nel
2012), “Supetar Vals” per un evento al Konzerthaus di Vienna. Propone stabilmente il proprio repertorio con “La Piccola Orchestra Lumière”. Ha eseguito in concerto e inciso proprie composizioni con Giovanni
Sollima. Collabora come compositore e improvvisatore con il regista
teatrale Marco Alotto e suona nel quartetto d’archi di musica armena
Geygenbaum. Ha studiato violoncello con L. Corbolini, M. Perini, E. Bronzi, R. Filippini, M. Decimo e G. Sollima. E’ laureato in lingue moderne
e diplomato liutaio a Cremona. Suona su uno strumento di propria costruzione.
Eikonai. Cinque dipinti in musica, quattro testi in greco antico dal Vangelo di Matteo, e l’originale ebraico del Padre Nostro, tre voci recitanti, due cantanti e un coro. Parole che hanno attraversato i secoli come
un raggio di luce, cantate nella lingua in cui furono scritte, raccontate
nella lingua di oggi. Un’opera con i piedi sulla Terra e la testa nel regno
dei cieli.
43. Festival
2014
Venerdì, 6 giugno, Borgo Valsugana, Chiesa Parrocchiale, ore 21.00
In collaborazione con Comune di Borgo Valsugana
Festa della Cultura di Borgo Valsugana, Amici della Musica
Itinerari organistici tridentini
Domenica, 8 giugno, Chiesa S. Francesco Saverio, ore 21.00
Concerto in memoria del M.o Andrea Mascagni
già direttore artistico del Festival, a 10 anni dalla scomparsa
Coro Filarmonico Trentino
(Sandro Filippi, direttore)
La Piccola Orchestra Lumière
Giancarlo Guarino, direttore
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Programma
L. Molfino (1916-2012)
O sacrum convivium per coro misto a cappella
F. Mendelssohn (1809-1847)
Beati mortui per coro maschile a cappella
R. Dionisi (1910-2000)
Agnus Dei per triplo coro maschile a cappella
(prima esecuzione assoluta)
I. Pizzetti (1880 - 1968)
Agnus Dei per coro misto a cappella
A. Mascagni (1917-2004)
O du fröliche armonizzazione per coro misto
M. Lauridsen (*1943)
O magnum mysterium per coro misto a cappella
A. L. Webber (*1948)
Pie Jesu per due soprani, coro misto e orchestra (dal Requiem)
Isabella Pisoni, Rossella Filippi, soprano
N. Segatta (*1982)
Eikonai, Piccola opera sacra per orchestra da camera, coro da camera,
soprano, voci popolari e recitate dal Vangelo di Matteo in greco antico per
soprano coro e orchestra
(Prima esecuzione su commissione del Festival di Musica Sacra)
Joanna Klisowska, soprano - Serhat Akbal, voce
con Marco Alotto, Maria Vittoria Barrella, Denis Fontanari, attori
Kyrie Eleison - Makari (le Beatitudini )
Ego eimi to fos tu kosmu (Io sono la luce del mondo)
Avinu Malkeinu (preghiera ebraica del Padre Nostro)
Pater Emon (Padre Nostro)
Il Coro Filarmonico Trentino si costituisce nel 2007 al fine di svolgere una attività concertistica a progetto. Il coro ha collaborato con il Corpo Bandistico di Albiano e la Banda Rappresentativa della Federazione
Corpi Bandistici del Trentino, esibendosi a Roma in S. Maria in Trastevere e il Concerto di Natale presso l’Auditorium di Trento. Alla 57° edizione del Concorso pianistico F. Busoni di Bolzano ha eseguito in prima mondiale partiture di musica sacra di Busoni. Nelle ultime edizioni del Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano ha messo in produzione
pagine corali alcune di queste inedite e in prima assoluta di Dionisi, Dapreda, Mahler e Barber in parte registrate su CD. Al Festival Bozen 2011
ha presentato la Via Crucis di Liszt nella ricorrenza dei duecento anni
dalla nascita. E’ stato invitato dal Centro Busoni di Empoli a esibirsi nell’ambito delle Giornate Busoniane 2013. Per la rivista Amadeus pubblica un CD di musiche del giovane Ferruccio Busoni.
La Piccola Orchestra Lumière è l’ensemble ufficiale dell’associazione “Il Vagabondo”. Ha collaborato con varie realtà tra cui il Konzerthaus
di Vienna, l’Università Luiss di Roma, il Fuori Festival di Cremona, il Festival Bolsko Lito in Croazia, il museo di arte contemporanea Mart di
Rovereto, la Società Filarmonica di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e il Festival dell’ Economia di Trento. Nel settembre del 2012 un servizio dedicato agli spettacoli del “Vagabondo” è andato in onda sulla rete CBS di Shangai.
Joanna Klisowska. Soprano, ha studiato all’Accademia di Musica di
Wrocław (Polonia) e completato il perfezionamento in canto barocco
alla Musikhochschule di Trossingen. Svolge attività artistica con complessi quali il Bozen Baroque Ensemble, Canto di Orfeo, Divina armonia, SWR Stuttgart Vocal Ensemble sotto la direzione di Astronio,
Kuijken, L. Ghielmi, P. Németh. Ha cantato per i più importanti Festivals
europei e inciso opere di Bonporti, Zelenka, Purcell.
Serhat Akbal, una voce dal Kurdistan, è cantautore e virtuoso di saz,
cordofono a pizzico della sua terra non riconosciuta, testimone di una
tradizione musicale antica, di una vocalità allenata su canti tramandati senza scrittura da più cinquecento anni. Si è esibito su palcoscenici delle principali città d’Italia come solista o in ensemble come l’Orchestra Garbatella, l’Orchestra Malancia, gli AK 47, Orchestra RifuJam.
Marco Alotto debutta come attore nel 1977 con il regista Rubino Rubini; in seguito lavora con Franco Passatore, Vittorio Sermonti, Beppe
Navello, Gianrico Tedeschi, Vittorio Gassman. Da dieci anni si occupa
di Teatro della memoria sul territorio della Valle di Susa, di Teatro musicale con gli allestimenti al Piccolo Regio di Torino e di Teatro con i giovani con le messe in scena plurilingue all’interno del festival “Lingue
in scena!” di Torino.
Maria Vittoria Barrella. Nasce a Napoli nel 1991 ma cresce a Trento. Si innamora fin da giovanissima del teatro e inizia subito a studiarlo. Nel 2013 è stata protagonista del film Aquadro di Raicinema. Lavora per il teatro stabile di innovazione di Verona Aida con il quale gira tutta l‘Italia e collabora con diverse compagnie in Italia e all’estero.
Sandro Filippi ha studiato con Dionisi, Zanolini e Pirola, diplomandosi in Composizione polifonica vocale, Strumentazione per banda e
Musica corale e direzione di coro presso i Conservatori di Milano e Verona. Ha seguito corsi di direzione di coro con F. Corti, J. Jurgens, R.
Gabbiani e P. Neumann. E’ stato direttore de “I Musici Cantori” di Trento dal 1980 al 2003 partecipando a concorsi nazionali e internazionali. Ha diretto “Le Istitutioni Harmoniche” e il Coro Filarmonico Trentino.
Fa parte della Commissione artistica della Fondazione coro della SAT
di Trento. Vincitore in diversi concorsi internazionali di composizione
per coro, è docente di “Direzione e repertorio corale” per Didattica della musica presso il Conservatorio di Bolzano.
Giancarlo Guarino. Avviato agli studi musicali dalla madre Donna Magendanz e dal padre Piero Guarino, si è diplomato col massimo dei voti in violino studiando con Giovanni Carpi e in pianoforte grazie a Sergio Torri. Ha proseguito gli studi alla Musikhochschule di Hannover e
all’Accademia di Imola. Vincitore di concorso per esami per l’insegnamento di Violino e Musica da Camera nei Conservatori italiani, è titolare della cattedra di Musica da Camera presso il Conservatorio
Bonporti di Trento. Da anni svolge attività concertistica in Italia, in Europa e negli Stati Uniti alternando i ruoli di pianista e violinista, in particolare con il Trio Guarino. Dal 1994 è direttore dell’Orchestra da camera di Trento - “Ensemble Zandonai”. Come direttore ha collaborato, tra le altre, con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra
da camera di Brescia, l’orchestra Sweet Dream, l’orchestra filarmonica di Brasov (Romania), l’orchestra londinese “I Maestri” e le orchestre di Kuopio e di Vaasa.
Note al programma
A. L. Webber: Pie Jesu. All’interno di una partitura complessa per stili e sonorità quale è il Requiem presentato per la prima volta a New York
nel 1985, il Pie Jesu per due soprani, coro misto e orchestra è forse
la pagina più famosa dell’intera opera, capace di vivere, ormai di vita