progetto crescere felix - Istituto Comprensivo 2 Avezzana

PEE
PIANO DI EMERGENZA ESTERNO
~*~
API - RAFFINERIA DI
ANCONA
FALCONARA M.MA
Rev. 4 - 2014
1
PREMESSA
1.1 INTRODUZIONE
Il presente piano di emergenza costituisce la revisione del precedente ed è aggiornato al
settembre 2010.
La redazione è stata curata dalla Prefettura-U.T.G. di Ancona, in collaborazione e
d’intesa con la Regione Marche, la Provincia di Ancona, i Vigili del Fuoco, l’ARPAM,
il Servizio Emergenza 118, l’ASUR- Area Vasta 2 , il Comune di Falconara M.ma e
l’API, ai sensi dell’articolo 20 del Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334 e del
D.P.C. M. 25 febbraio 2005, con l’obiettivo generale di :
a)
limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti derivanti da situazioni di
emergenza che possono insorgere in seno alla raffineria API sita in Falconara M.ma
b)
controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzare gli effetti e
limitarne i danni per l'uomo, per l'ambiente e per i beni;
c)
mettere in atto le misure necessarie per proteggere l'uomo e l'ambiente dalle
conseguenze di incidenti rilevanti;
d)
informare adeguatamente la popolazione e le autorità locali competenti;
e)
provvedere sulla base delle disposizioni vigenti al ripristino e al disinquinamento
dell'ambiente dopo un incidente rilevante.
Per la redazione del documento si è fatto riferimento allo “Schema tipo di piano di
emergenza esterna ad impianti a rischio di incidente rilevante” redatto dal Dipartimento
di Protezione Civile nelle Linee Guida del Dicembre 2004 (DPCM 25.2.2005).
Sono stati interpellati, a seconda delle rispettive competenze, tutte le Amministrazioni
ed Enti citati nel presente piano.
Il presente piano è relativo solo agli eventi incidentali che hanno ripercussioni in ambito
terrestre, in quanto per quelli che accadono ed hanno ripercussioni solo in mare si fa
specifico riferimento alle procedure di emergenza previste nel “Piano operativo di
pronto intervento” predisposto dalla Capitaneria di Porto di Ancona.
I
1.2 TERMINI E DEFINIZIONI
AREE DI PIANIFICAZIONE:

prima zona – zona di sicuro impatto: caratterizzata da conseguenze per le persone
con elevata probabilità di letalità.

seconda zona – zona di danno: caratterizzata da possibili danni per le persone,
anche gravi ed irreversibili.

terza zona – zona di attenzione: caratterizzata dalla possibilità di verificarsi di
danni alle persone, generalmente non gravi, e da reazioni fisiologiche che possono
determinare situazioni di turbamento.
CATEGORIZZAZIONE DEGLI INCIDENTI:

INCIDENTI DI CATEGORIA 1
eventi che non hanno ripercussioni all’esterno e possono essere controllati con
risorse umane e mezzi interni della Raffineria API.

INCIDENTI DI CATEGORIA 2
eventi che non hanno ripercussioni all’esterno in termini di pericoli per la
popolazione e che possono essere controllati nel tempo con l’ausilio dei VV.F.
esterni.

INCIDENTI DI CATEGORIA 3
eventi gravi che possono avere ripercussioni all’esterno e che devono essere
controllati nel tempo con l’aiuto dei VV.F. esterni e con il supporto degli operatori
attivati secondo le procedure del piano di emergenza esterno.
II
CONTENUTI DEL DOCUMENTO
SEZIONE 1. ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE
1.1 - Descrizione del sito
1.2 - Descrizione generale dell’impianto
1.3 - Incidenti di riferimento per la pianificazione dell’emergenza
Allegati alla Sezione 1
Allegato 1
Allegato 2
Allegato 3
Allegato 4
Allegato 5
Allegato 6
Allegato 7
Planimetria generale del sito – Identificazione siti sensibili
Planimetria della Raffineria
Tabelle riassuntive raggi di influenza scenari incidentali
Planimetrie riportanti le zone interessate dagli scenari
incidentali
Planimetrie ricadute fumi a seguito incendio serbatoi
Simulazioni sversamento idrocarburi da terminali
marittimi
Schede di sicurezza sintetiche dei prodotti
SEZIONE 2. PARTE OPERATIVA (La gestione dell’emergenza)
2.1 - Attenzione
2.2 - Preallarme
2.3 - Allarme
2.4 - Strumenti di coordinamento
Allegati alla Sezione 2:
Allegato 1
Allegato 2
Allegato 3
Allegato 4
Allegato 5
Allegato 6
Allegato 7
Diagrammi
Piano di viabilità e Piano della segnaletica di deviazione
del traffico
Piano operativo di intervento sanitario
Elenco numeri di telefono per la gestione dell’emergenza
Elenco numeri di telefono ditte operanti nella Raffineria
con cantieri permanenti
Modulistica per la gestione dell’emergenza
Piano di evacuazione autocisterne dalla Raffineria API
III
SEZIONE 3. INFORMAZIONE E NORME COMPORTAMENTALI PER LA
POPOLAZIONE
3.1 - Informazione e norme comportamentali per la popolazione
3.2 - Organizzazione del sistema informativo per la popolazione
3.3 - Struttura della procedura di informazione
Allegati alla Sezione 3:
Allegato 1
Allegato 2
Allegato 3
Allegato 4
Allegato 5
Allegato 6
Modulistica
Azioni comportamentali
Procedura di attivazione per l’evacuazione dei soggetti
portatori di handicap
Procedura di protezione dei soggetti “sensibili”
Procedura di evacuazione generica
Sintesi del piano di emergenza comunale per persone non
autosufficienti, con difficoltà di deambulare ed
insufficiente capacità ad auto-proteggersi – Quartieri
Villanova e Fiumesino
IV
I N D I C E
SEZIONE 1
pag.
1
ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE ESTERNE ..pag.
2
1.1 DESCRIZIONE DEL SITO.......................................................................................... pag.
1.1.1 Individuazione ed analisi delle caratteristiche territoriali ..................................pag.
1.1.1.a) Estensione del Territorio .......................................................................pag.
1.1.1.b) Caratteristiche Fisiche. ..........................................................................pag.
1.1.2 Insediamenti a rischio presenti nel Territorio ......................................................pag.
1.1.3 Le condizioni meteorologiche prevalenti nel Territorio ......................................pag.
1.1.4 Eventuali osservatori meteorologici e geofisici presenti sul territorio ................pag.
1.1.5 Caratteristiche degli insediamenti prossimi allo stabilimento industriale ...........pag.
1.1.5.a) Situazione demografica dell’area ........................................................... pag.
1.1.5.b) Insediamenti produttivi ed infrastrutture ...............................................pag.
1.1.5.c) Scuole, ospedali, chiese, servizi .............................................................. pag.
1.1.5.d) Viabilità ..................................................................................................pag.
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2
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13
13
1.2. DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO ......................................................pag.
1.2.1 Premessa (ubicazione, produzione, classificazione) ...........................................pag.
1.2.2 Il ciclo produttivo dell’azienda ............................................................................pag.
1.2.3 Gli impianti..........................................................................................................pag.
1.2.4 Ricezione, stoccaggio e spedizione prodotti ....................................................... pag.
1.2.5 I sistemi di sicurezza dell’impianto .....................................................................pag.
1.2.5.a) Sistemi di rilevamento di gas infiammabili e incendi ............................. pag.
1.2.5.b) Sistemi di contenimento adottati per contenere le eventuali
fuoriuscite di sostanze infiammabili .....................................................pag.
1.2.5.c) Manuali Operativi ...................................................................................pag.
1.2.5.d) Segnaletica di sicurezza e d’emergenza .................................................pag.
1.2.5.e) Sistemi e/o procedure finalizzati ad impedire l’accesso all’interno
delle aree di attività alle persone non autorizzate .................................pag.
1.2.5.f) Permessi di lavoro ...................................................................................pag.
1.2.5.g) Misure contro l’incendio ........................................................................pag.
1.2.5.h) Mezzi di comunicazione interni ed esterni..............................................pag.
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22
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1.
V
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34
1.3 INCIDENTI DI RIFERIMENTO PER LA PIANIFICIAZIONE DELLA
EMERGENZA.............................................................................................................pag.
1.3.1 Descrizione delle ipotesi – Stima in ordine alla probabilità che l’evento
si verifichi ...........................................................................................................pag.
1.3.1.a) Esplosione o incendio in area di una nube di vapori idrocarburici
rilasciata da un impianto ad alta pressione.……. ................................ pag.
1.3.1.b) Prodotti di combustione da incendio di serbatoio di liquido
infiammabile ......................................................................................... pag.
1.3.1.c) Emissione di gas contenenti composti solforati ...................................pag.
1.3.1.d) Rilascio liquido di idrocarburi in mare da terminali marittimi di
carica/discarica navi ............................................................................pag.
35
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36
1.3.2 Area interessata dall’ipotesi – Conseguenze delle ipotesi e mappe di rischio ...pag.
1.3.2.a) Esplosione o incendio in aria di una nube di vapori idrocarburici
rilasciata da un impianto ad alta pressione ........................................pag.
1.3.2.b) Conseguenze secondarie effetti visivi ed olfattivi da prodotti di
combustione .......................................................................................... pag.
1.3.2.c) Conseguenze secondarie – Effetti visivi ed olfattivi da prodotti
solforati .................................................................................................pag.
1.3.2.d) Rilascio liquido di idrocarburi in mare da terminali marittimi di
carica/discarica navi ............................................................................pag.
1.3.2.e) Interazioni con la ferrovia ....................................................................pag.
36
1.3.3 Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi ........pag.
1.3.3.a) Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito
incendio serbatoi di greggio ...................................................................pag.
1.3.3.b) Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio
serbatoi benzina ......................................................................................pag.
1.3.3.c) Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio
serbatoi area SIF .....................................................................................pag.
41
Allegato n. 1
Allegato n. 2
Allegato n. 3
Allegato n. 4
Allegato n. 5
Allegato n. 6
Allegato n. 7
Planimetria generale del sito-Identificazione siti sensibili ........................ pag.
Planimetria della Raffineria .......................................................................pag.
Tabelle riassuntive raggi di influenza scenari incidentali ......................... pag.
Planimetrie riportanti le zone interessate dagli scenari incidentali ..........pag.
Planimetria ricaduta fumi a seguito incendio serbatoi ............................. pag.
Simulazioni sversamento idrocarburi da terminali marittimi ....................pag.
Schede di sicurezza sintetiche dei prodotti .................................................pag.
VI
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95
SEZIONE 2
2.
pag. 96
PARTE OPERATIVA (la gestione dell'emergenza) ................................................pag.
97
- INCIDENTI DI CATEGORIA 1 ................................................................................pag.
- INCIDENTI DI CATEGORIA 2 ................................................................................pag.
- INCIDENTI DI CATEGORIA 3 ................................................................................pag.
- Tabella n. 1- Attivazioni ............................................................................................ pag.
98
98
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99
2.1 ATTENZIONE .............................................................................................................pag.
2.1.1 Definizione ..........................................................................................................pag.
2.1.2 Che cosa comporta .............................................................................................. pag.
2.1.3 Casi in cui scatta ..................................................................................................pag.
100
100
100
100
2.2 PREALLARME ...........................................................................................................pag.
2.2.1 Definizione ..........................................................................................................pag.
2.2.2 Che cosa comporta .............................................................................................. pag.
2.2.3 Casi in cui scatta ..................................................................................................pag.
2.2.4 Adempimenti dei vari Enti ed organismi............................................................. pag.
2.2.4a) Compiti dell’API S.p.A. .............................................................................pag.
2.2.4b) Compiti del Centralinista della Prefettura – U.T.G. di Ancona ...............pag.
2.2.4c) Compiti del Dirigente resp. della Protezione Civile e/o
Capo di Gabinetto .....................................................................................pag.
2.2.4d) Compiti del Dip. Reg.le per le politiche integrate di sicurezza e
per la Protezione Civile – S.O.U.P. ........................................................... pag.
2.2.4e) Compiti del Sindaco di Falconara M.ma ..................................................pag.
2.2.4f) Compiti della Questura ..............................................................................pag.
2.2.4g) Compiti della Sezione Polizia Stradale .....................................................pag.
2.2.4h) Compiti del Comando Provinciale dei Carabinieri ..................................pag.
2.2.4i) Compiti della Polizia Municipale dei Comuni interessati ........................ pag.
2.2.4l) Compiti della Torre di Controllo Aeroporto Civile Falconara M.ma .......pag.
2.2.4m) Compiti della Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. ........................................pag.
2.2.4n) Compiti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ........................... pag.
2.2.4o) Compiti del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco ................pag.
2.2.4p) Compiti dell’Ente Gestore dell’Aeroportuale ...........................................pag.
2.2.4q) Compiti dell’ENAC – D.A. Ancona-Pescara ............................................pag.
2.2.4r) Compiti dell’ARPAM .................................................................................pag.
2.2.4s) Compiti del Servizio “118” .......................................................................pag.
2.2.4t) Compiti di Terna........................................................................................ pag.
2.24u) Compiti dell’Amministrazione Provinciale ...............................................pag.
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2.2.5 Fine dello stato di preallarme generale ................................................................ pag. 106
VII
2.3 ALLARME ...................................................................................................................pag.
2.3.1 Definizione ..........................................................................................................pag.
2.3.2 Casi in cui scatta l'allarme ...................................................................................pag.
2.3.3 Che cosa comporta .............................................................................................. pag.
2.3.4 Adempimenti dei vari Enti ed organismi............................................................. pag.
2.3.4a) Compiti dell’API S.p.A. ............................................................................pag.
2.3.4b) Compiti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ........................... pag.
2.3.4c) Compiti del Centralinista della Prefettura-U.T.G. di Ancona ..................pag.
2.3.4d) Compiti del Dirigente resp. della Protezione Civile e/o del
Capo di Gabinetto .....................................................................................pag.
2.3.4e) Compiti Dip. Reg.le per le politiche integrate di sicurezza e per la
Protezione Civile - SOUP ..........................................................................pag.
2.3.4f) Compiti del Sindaco di Falconara M.ma ..................................................pag.
2.3.4g) Compiti della Questura .............................................................................pag.
2.3.4h) Compiti della Sezione Polizia Stradale di Ancona ....................................pag.
2.3.4i) Compiti del Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato ..............pag.
2.3.4l) Compiti della Polizia Municipale di Falconara M.ma, Ancona
Chiaravalle e Montemarciano. ..................................................................pag.
2.3.4m)Compiti del Comando Provinciale dei Carabinieri ..................................pag.
2.3.4n) Compiti del Comando Provinciale Guardia di Finanza ........................... pag.
2.3.4o) Compiti del Comando Capitaneria di Porto .............................................pag.
2.3.4p) Compiti della Torre di Controllo dell’Aeroporto civile di Falcona M. ....pag.
2.3.4q) Compiti della TELECOM..........................................................................pag.
2.3.4r) Compiti dell’ENEL. ...................................................................................pag.
2.3.4s) Compiti di TERNA .....................................................................................pag.
2.3.4t) Compiti di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.. .............................................pag.
2.3.4u) Compiti del Servizio “118” .......................................................................pag.
2.3.4v) Compiti dell’A.R.P.A.M.............................................................................pag.
2.3.4w) Compiti del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco ...............pag.
2.3.4x) Compiti dell’Ente Gestore dell’Aeroporto civile di Falconara M.ma ......pag.
2.3.4y) Compiti dell’ENAC – D.A. Ancona-Pescara.............................................pag.
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2.3.5 Fine dello stato di allarme ...................................................................................pag. 117
2.4 STRUMENTI DI COORDINAMENTO . ...................................................................pag.
2.4.1 Centro Operativo Comunale (C.O.C.) .................................................................pag.
2.4.1a) Compiti del C.O.C. ..................................................................................pag.
2.4.2 Comitato Provinciale di Protezione Civile (C.P.P.C.) ........................................pag.
2.4.2a) Compiti del C.P.P.C. ...............................................................................pag.
2.4.3 Funzioni di Supporto ........................................................................................... pag.
VIII
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117
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119
Allegato n. 1 Allegato n. 2 Allegato n. 3 Allegato n. 4 Allegato n. 5 -
Diagrammi .................................................................................................pag.
Piano di viabilità e Piano della segnaletica di deviazione del traffico .....pag.
Piano Operativo di Intervento Sanitario ...................................................pag.
Elenco numeri di telefono per la gestione dell’emergenza ......................pag.
Elenco numeri di telefono ditte operanti nella Raffineria con cantieri
permanenti .................................................................................................pag.
Allegato n. 6 - Modulistica per la gestione dell’emergenza ..............................................pag.
Allegato n. 7 - Piano di evacuazione autocisterne dalla Raffineria API . ........................ pag.
SEZIONE 3
3.
120
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156
pag. 159
INFORMAZIONE E NORME COMPORTAMENTALI PER LA
POPOLAZIONE ................................................................................................... pag. 160
3.1 Informazione e norme comportamentali per la popolazione ........................... pag. 160
3.2 Organizzazione del sistema informativo per la popolazione........................... pag. 160
3.3 Struttura della procedura di informazione ....................................................... pag. 161
Allegato n. 1 - Modulistica ......................................................................................... pag.
Allegato n. 2 - Azioni comportamentali......................................................................pag.
Allegato n. 3 - Procedura di attivazione per l’evacuazione dei soggetti portatori
di handicap ......................................................................................... pag.
Allegato n. 4 - Procedura di protezione dei soggetti “sensibili” ............................... pag.
Allegato n. 5 - Procedura di evacuazione generica ...................................................pag.
Allegato n. 6 - Sintesi del piano di emergenza comunale per persone non
autosufficienti, con difficoltà di deambulare ed insufficiente
capacità ad auto-proteggersi – Quartieri Villanova e Fiumesino ....pag.
IX
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180
SEZIONE
1
ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE
DELLE EMERGENZE
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 – 2014
SEZIONE 1
1
1.
ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE
ESTERNE
1.1 Descrizione del sito
1.1.1 Individuazione ed analisi delle caratteristiche territoriali
Gestore: “API – Raffineria di Ancona S.p.A.”.
Sede Sociale: Corso d’Italia, 6 – 00198 Roma.
Lo stabilimento è ubicato in via Flaminia, 685 – 60015 - Falconara M.ma (AN)
Le coordinate geografiche sono le seguenti:
Latitudine Nord: 43°38’23’’
Longitudine Est: 13°22’41’’
dal meridiano di Greenwich.
Amministratore delegato dell’azienda è l’ing. Giancarlo Cogliati.
Il sito industriale, che si affaccia sul mare Adriatico nella rada di Falconara,
confina:
 a nord-est con la striscia demaniale prospiciente il mare Adriatico;
 a sud-est con proprietà API immediatamente a nord della via Monti e
Tognetti;
 a sud ovest con la S.S. 16 Adriatica che si sviluppa parallelamente alla vicina
autostrada A-14 (a circa 5 km);
 a nord-ovest con il fiume Esino.
Lo stabilimento API, nel suo complesso, si sviluppa su un’area di circa 700.000 m².
Ai fini del PEE, si definisce “territorio” la porzione di area urbana ed agricola che si
trova nella zona di influenza del complesso industriale API, sia per la sua
disposizione logistica prossima a questo che per la presenza di infrastrutture di
comunicazione che, comunque, interferiscono con l'area su cui sorge lo stabilimento
stesso (vedere planimetria generale del sito in all.to n. 1). Pertanto, il “territorio” può
essere descritto attraverso un’analisi d’assieme che lo identifichi sotto alcuni profili
caratteristici ed importanti ai fini della pianificazione di eventuali stati di emergenze.
1.1.1.a) ESTENSIONE DEL TERRITORIO
L'area che può considerarsi interessata dalla presenza dello stabilimento A.P.I. è
delimitata a NE dal mare Adriatico, a NO da una linea sostanzialmente
rappresentata dal letto del corso finale del Fiume Esino, a SO da una linea parallela
alla fascia costiera, lontana da questa circa 1500 metri ed intersecante la linea
ferroviaria Falconara-Orte, mentre a SE il confine è costituito da una linea
immaginaria che, seguendo quella ferroviaria del tratto Roma-Falconara sino al
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1
2
vecchio passaggio a livello, si interseca con il litorale, includendo, quindi, nel
territorio il quartiere di Villanova e parte dell’ex parco ferroviario annesso alla
"Squadra Rialzo" delle Ferrovie dello Stato (di seguito indicate con FF.S.).
L’edificio della ex Squadra Rialzo è ora di proprietà A.P.I.
La superficie totale del territorio delimitato dai suddetti confini ammonta a circa
4 Km.2. L'altezza sul livello medio mare, può valutarsi da m.3.00 a m.5.00.
1.1.1.b) CARATTERISTICHE FISICHE
L'area è generalmente pianeggiante; la sua composizione geologica è in parte di
natura alluvionale ed in parte di natura marina.
La sua stratigrafia, per sommi capi, comprende uno strato modesto di terreno
vegetale su cui si succedono strati più argillosi, quindi, in profondità, vi sono forti
banchi di ghiaia che si alternano ad orizzonti limo-argillosi (profondità di circa 30
m.), oltre i quali vi è la piattaforma di argilla pliocenica.
Le alluvioni generatrici sono quelle del fiume Esino, che influenzano la quasi
totalità del territorio in esame. La fascia parallela al mare, di larghezza limitata,
circa m. 300, risulta caratterizzata da periodici arretramenti del mare alternati ad
altrettanti avanzamenti, succedutisi nel corso dei secoli.
Il tratto di costa antistante l'insediamento A.P.I. è stato originato da un riempimento
artificiale, ottenuto con la costruzione di una scogliera foranea che, in sostanza, ha
ricostruito una linea di sponda più antica.
Le spiagge attigue al suddetto tratto di costa hanno subito nelle varie epoche
fenomeni di erosione e riporti, ora stabilizzatisi a seguito di scogliere costruite a
pettine e parallele alla spiaggia.
L'area è attraversata, nella parte nord - occidentale, dal corso del Fiume Esino
caratterizzato da regime torrentizio, sia per la vicinanza delle montagne che per le
modeste dimensioni del bacino.
Nell'area considerata non esistono rilievi naturali; infatti, la collina di Falconara
Alta inizia a sud - est della ferrovia Falconara - Roma.
Esistono, invece, due rilievi artificiali; uno costituito dal rilevato ferroviario della
linea Bologna-Ancona che, dopo aver attraversato longitudinalmente tutta l'area del
complesso industriale, raggiunge una quota di circa m. 6.00 di altezza, l’altro dal
rilevato ferroviario della linea Falconara – Roma ma di altezza molto modesta, circa
m. 1.50/2.00.
Altro rilievo artificiale è costituito dalla variante alla Strada Statale n.16 e dalle sue
rampe di raccordo, che si sviluppano nelle immediate vicinanze del complesso
industriale (lato sud).
Infine, in rilevato dell'altezza, circa m.5/6, è la via Flaminia, in corrispondenza del
suo raccordo con il ponte stradale.
Il fiume Esino è attraversato da un ponte stradale e da uno ferroviario, essi corrono
parallelamente ad una distanza di circa m. 150. Dei due, quello ferroviario si trova
lato mare da cui dista circa m. 430. Inoltre è in corso di realizzazione, a monte dei
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
3
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1
precedenti, ad una distanza dal ponte stradale di circa 90m, un ponte ciclabile
pedonale che unisce l’abitato di Fiumesino con l’area antistante il distributore del
metano, nelle vicinanze dell’edificio storico della Rocca Priora.
Il fiume Esino, nella sua parte terminale non ha argini regolari.
A monte del ponte ferroviario, il fiume è arginato in corrispondenza di entrambe le
sponde.
1.1.2
INSEDIAMENTI A RISCHIO PRESENTI NEL TERRITORIO
Elenco delle attività e delle strutture presenti
e relative distanze dalla Raffineria
Attività/Infrastrutture di trasporto
Aeroporto R.Sanzio
FF.S. - Staz.di Falconara
FF.S. - Linea AN-BO (interna)
FF.S. - Linea AN-Orte
Cooperativa Autisti Falconaresi
Principali attività/Strutture a meno di
1000 m dalla Raffineria
FF.S. - Sottostazione Elettrica
Depuratore
Ex Scuola di Villanova - Polo culturale
Hotel Internazionale
Hotel Luca
Camping Rocca
AGIP S.p.A.
Autofficina
Metano autotrazione
Punto Gomme
Cabina primaria ENEL Falconara (via
Marconi)
Cabina primaria ENEL Rocca Priora
Stazione elettrica TERNA Falconara M.
SNAM
Ristorante alla Marina
Distanza minima approssimata dal
recinto di Raffineria (m.)
1.000
1.200
500
100
50
450
380
50
580
540
600
30
220
200
650
200
0
200
470
Dal punto di vista della Pianificazione Territoriale nelle aree limitrofe allo
stabilimento API si evidenzia che con atto di Consiglio Comunale di Falconara
Marittima n. 7 del 2013 è stato adeguato l’elaborato Rischio di Incidenti Rilevanti
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
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(RIR) del PRG rispetto alla conclusione dell’istruttoria del rapporto di Sicurezza
API.
Per quanto riguarda la presenza dell’Aeroporto con atto n. 97 del 2009 del
Consiglio Comunale di Falconara Marittima è stato approvato il Piano di Rischio
Aeroportuale – Testata 22, finalizzato alla tutela del territorio dal rischio generato
dall’attività di volo.
1.1.3
Le condizioni meteorologiche prevalenti nel Territorio
I dati riassuntivi delle condizioni meteorologiche predominanti nella zona sono
riportati nella Tab.1 e si riferiscono a valori forniti dalla stazione meteorologica
aeroportuale di ENAV S.p.A., presso l’aeroporto di Falconara Marittima.
Tabella 1 – Condizioni meteorologiche della zona
TEMPERATURA °C
Media delle temperature minime giornaliere
Media delle temperature massime
giornaliere
Massima temperatura giornaliera
Minima temperatura registrata
Estate
19.5
25.9
Inverno
4.2
9.3
38.6
PRECIPITAZIONI
Massima intensità di precipitazioni
-7.2
460 mm/giorno
VENTO
Direzione predominante Ovest con intensità massima 74 Km/h
Per quanto riguarda le perturbazioni geofisiche, meteomarine e cerauniche si
evidenzia quanto segue:
terremoti: l’area su cui insiste lo Stabilimento API, come tutto il territorio di
Ancona e Falconara, è classificata, ai sensi della O. del PCM 3274/03 e s.m.i. e
della DGR n. 1046 del 29/07/2003, come zona di classe 2 per la quale è
obbligatoria l’osservanza delle specifiche norme tecniche di edilizia;
inondazioni, trombe d’aria: in relazione alle previsioni del piano Stralcio di
Bacino per l’assetto idrogeologico (P.A.I.), approvato con delibeta del Consiglio
Regionale n. 116 del 21/01/2004, l’area risulta ricompressa nel perimetro della
zona soggetta a rischio di esondazione classificata R4 (rischio molto elevato);
fulminazioni a terra: dalla carta ceraunica (valore del numero delle fulminazioni a
terra per anno e per m² secondo le norme CEI 81-1 per il territorio nazionale) il
valore medio di fulminazione a terra risulta uguale a 1,5 fulminazioni/anno-km²
(tratto dall’Allegato D della circolare del 20 giugno 1986, n. 16 MI.SA del
Ministero dell’Interno).
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
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1.1.4
Eventuali osservatori meteorologici e geofisici presenti sul territorio
Gli osservatori meteorologici che si occupano del territorio interessato sono i
seguenti:
 Osservatorio meteorologico sito sul Monte Cappuccini di Ancona
 Stazione meteorologica aeroportuale di ENAV S.p.A., presso l’Aeroporto di
Falconara Marittima.
Presente sul territorio vi è una stazione pluviometrica privata, installata presso
l'Azienda Agricola del Prof. Baldoni di Rocca Priora.
Altra stazione pluviometrica ufficiale è sita preso l'Istituto Tecnico delle Torrette
di Ancona.
Un osservatorio geofisico, per lo studio dei terremoti, si trova in Monte Porzio
(PS); un’altra entità è sita presso l’Istituto Geofisico di Macerata.
Una stazione per lo studio del regime altimetrico del fiume Esino, a servizio del
Servizio Idrografico Nazionale si trova nel Comune di Chiaravalle.
1.1.5
Caratteristiche degli insediamenti prossimi allo stabilimento industriale
Nell’Allegato n.1 è riprodotta una planimetria in scala sulla quale sono riportate le
principali strutture ed infrastrutture esistenti nel territorio comunale. Sono indicate
le strutture vulnerabili (in rosso) ed inoltre sono indicati gli edifici o le aree ad
uso pubblico.
1.1.5.a) SITUAZIONE DEMOGRAFICA DELL'AREA
L'area influenzata dalla presenza dello Stabilimento A.P.I., dal punto di vista
demografico può essere così suddivisa:
Lato Nord Ovest
Il complesso industriale confina direttamente con l'alveo-foce del fiume Esino, la
cui larghezza si stima in circa m. 130. Al di là del fiume vi è una fascia larga circa
100 m. ed ancora praticamente disabitata; costituisce una spiaggia ghiaiosa
frequentata soltanto nella stagione estiva.
Al di là di queste fasce, nel tratto compreso tra la costa e la ferrovia BolognaAncona, vi è un piccolo agglomerato urbano, denominato Rocca Priora mare,
costituito da immobili destinati ad abitazioni in maggioranza nel periodo estivo; è
presente anche il complesso "Hotel Luca", in cui è cessata l’attività alberghiera ed
è attualmente adibito a residenza.
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Man mano che ci si allontana dalla costa, si ha una zona prevalentemente agricola,
fatta eccezione della propaggine abitata del piccolissimo centro di Rocca Priora,
comprendente poche case.
Da rilevazioni eseguite presso il Centro di Elaborazione Dati del Comune di
Falconara, risulta che la zona di Rocca Priora è abitata stabilmente da n° 273
persone.
La Rocca Priora, edificio monumentale, è sede dell'Azienda Baldoni ed è destinata
anche a civile abitazione.
Lato Sud Ovest
Su tale lato l'agglomerato abitativo è costituito dal quartiere di Fiumesino. Esso è
costituito da case di antica origine, alle quali si sono aggiunte, nel tempo, altre
abitazioni ed in particolare lungo un breve tratto di via Conventino (che conduce
alla omonima chiesa).
Fa parte di questo quartiere la ex Caserma " Saracini", che attualmente non è più
utilizzata, in attesa di nuova destinazione d’uso.
Inoltre, insistono in quest’area le seguenti attività commerciali ed artigianali:
- Bar “Derby”
Via Flaminia, 670;
- Ristorante “Millevolte”
Via Flaminia;
- Tabaccheria di Luiti Giuseppe
Via Flaminia, 698/A.
Da rilevazioni eseguite presso il Centro Elaborazione Dati del Comune di
Falconara, risulta che il quartiere Fiumesino è abitato da n. 239 persone.
Lato Sud Est
La zona a sud - est dello stabilimento A.P.I. comprende tutto il quartiere di
Villanova, che costituisce un agglomerato urbano consistente. Il quartiere inizia
dal vecchio passaggio a livello della linea Falconara - Roma, ora abolito, e termina
in corrispondenza del fosso della Castellaraccia.
Il quartiere, fatta eccezione per sette palazzi, è caratterizzato da piccoli immobili
di due/tre piani .
E’ possibile accedere alla spiaggia antistante usufruendo di due vecchi scoli
d’acqua ferroviari, successivamente utilizzati come sottopassaggi; esiste inoltre il
nuovo sottopasso ferroviario di Via Monti e Tognetti.
Il quartiere è prevalentemente sviluppato sul lato nord est della via Flaminia, ed è
intersecato da un dedalo di stradine tutte di limitata larghezza. All’interno del suo
irregolare perimetro, sono inclusi i fabbricati di civile abitazione e la sottostazione
elettrica delle ex FF.S.
Una propaggine di questo quartiere, nelle dirette adiacenze del confine A.P.I., si
trova compreso tra la ferrovia Bologna-Ancona, la via Monti e Tognetti e la via
Toselli. Su Via Monti e Tognetti il sottopasso realizzato negli anni 2001-2002
consente l’attraversamento della linea ferroviaria.
Dai dati demografici risultanti da ricerche effettuate presso il Centro Elaborazione
Dati del Comune di Falconara si hanno le seguenti indicazioni:
- superficie dell'agglomerato urbano circa ha. 18.50
- numero di abitanti circa 872 unità
- densità media abitativa 47 persone per ettaro.
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Lato Nord Est
Il lato nord, sotto l'aspetto demografico, è ininfluente in quanto essenzialmente
costituito dalla scogliera disabitata.
Composizione della popolazione residente per nazionalità
Complessivamente la popolazione residente nelle aree sopra descritte ammonta
pertanto a n. 1.384 unità. Si individua di seguito anche la composizione per
nazionalità dei residenti:
NAZIONALITA’
NUMERO RESIDENTI
Italia
Bangladesh
Romania
Marocco
Nigeria
Albania
Tunisia
Macedonia
Ucraina
Cina
Ghana
Camerun
Algeria
Rep. Dominicana
Russia
Polonia
Moldavia
Rep. Slovacca
Perù
Mali
Argentina
Iran
Brasile
Bulgaria
India
Cuba
Senegal
Afghanistan
Venezuela
Pakistan
Serbia
Somalia
967
106
66
53
37
33
32
26
8
5
5
5
4
4
3
3
3
3
3
3
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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1.1.5.b) INSEDIAMENTI PRODUTTIVI ED INFRASTRUTTURE
L’identificazione degli insediamenti produttivi presenti nell’area di influenza della
Raffineria API riguarda soltanto quelli che, per consistenza e per tipologia di
attività, potrebbero avere un peso maggiore in caso di evento incidentale (rischio
collettivo). Si prescinde, pertanto, da quelle entità produttive artigianali a gestione
individuale o famigliare.
1) FF.S. (sottostazione elettrica)
E’ una sottostazione elettrica di testa per linee ad alta tensione provenienti dalla
direzione Roma. Si trova in aperta campagna e dista circa 150 m. dalla via
Clementina e 350 m. dall'incrocio di Rocca Priora.
La sottostazione è collegata, attraverso un elettrodotto interrato, a quella esistente
in margine alla linea ferroviaria Ancona-Bologna.
Occupa una superficie di circa mq. 4600. Non è presidiata da personale.
2) AGIP S.p.A. - Centrale gas metano
È costituita da un impianto per la decompressione e deumidificazione del gas
metano. Si trova nella stessa direzione della sottostazione precedentemente
descritta, ma dista dalla via Clementina circa m. 350.
Occupa una superficie stimata in circa mq. 50.000, tutta recintata.
Non si hanno dati circa sul numero degli addetti, ma si possono stimare in poche
unità.
3) SNAM
Nel piazzale antistante il complesso industriale, a circa 200 m. dal suo confine, è
situato un pozzetto interrato con valvola di intercettazione, azionabile, in caso di
necessità, da personale SNAM; all’interno del complesso è presente il punto di
consegna completo di valvola di intercettazione della cabina di decompressione di
proprietà API.
4) Area di parcheggio per vendita di veicoli usati
L’area che si trova in margine alla via Flaminia ed alla stradina che dà accesso alla
zona mare di Rocca Priora. E’ adibita a parco espositivo per veicoli usati.
L'area occupata è di circa mq. 2.000 ed il numero degli addetti si può stimare in
una o due unità, non sempre presenti.
5) Camping turistico
Si trova a ridosso del rilevato ferroviario ed vi si accede dalla strada di
collegamento tra via Flaminia e la zona Priora Mare.
L’attività ricettiva si svolge prevalentemente in estate, mentre nelle altre stagioni
il sito viene utilizzato per il rimessaggio di roulottes e campers.
Gli addetti al campeggio possono stimarsi in due o tre persone. Le presenze di
turisti possono stimarsi in circa 60/80 persone.
L'area occupata è circa mq. 5000.
6) Ristorante – Bar “Alla Marina” e Trattoria “La Rocca”
L’attività è nelle immediate vicinanze del suddetto Campeggio, lato Raffineria.
E’ condotto a gestione familiare.
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Di fronte all’entrata principale della Rocca, si trova l’omonima trattoria.
7) E.N.E.L.DIVISIONE INFRASTRUTTURE E RETI
Cabina Primaria 120/20 kV di “Rocca Priora” ubicata nel Comune di Falconara,
SS 16 Adriatica n. 18, a 200 m. circa a nord della foce del Fiume Esino.
L’impianto non è presidiato ed è telecontrollato dal Centro Operativo AT-MT di
Ancona.
Cabina Primaria 120/20 kV di “Falconara” ubicata in Via Marconi 4
dell’omonimo Comune. L’impianto non è presidiato ed è telecontrollato dal
Centro Operativo AT-MT di Ancona.
Consegna AT API ubicata all’interno dell’Area Raffineria API. L’impianto non è
presidiato.
Impianti elettrici di distribuzione di Media e Bassa tensione a servizio dell’area
circostante la Raffineria; tali impianti sono costituiti da elettrodotti
prevalentemente interrati e da Cabine Secondarie non presidiate.
8) TERNA S.P.A.
Stazione elettrica 120 kV “Falconara M.ma” ed elettrodotti AT afferenti, della
Rete di Trasmissione Nazionale ubicata all’interno dell’area Raffineria API al
margine nord-ovest in adiacenza al fiume Esino. L’impianto non è presidiato ed è
controllato dal Centro di Ripartizione di Roma (CR Roma).
9) Vivai piante Rocca Priora
Si trova lungo la via Clementina a poca distanza, nella direzione per Roma, dalla
Rocca Priora. Occupa una area che si stima in mq. 25.000. Il numero degli addetti
si stima in alcune unità.
10) Area Pic-nic
Lungo la traversa alla Via Clementina denominata Via Poiole, oltre i Vivai,
proseguendo in direzione Chiaravalle, è attiva una rivendita carni con area picnic
che durante il periodo primaverile e estivo come numero di frequentatori può
essere paragonabile ad un’attività di ristorazione.
10) Distribuzione metano per autotrazione
L'area si trova nelle vicinanze della Rocca Priora; confina con il rilevato stradale
in prossimità del ponte della via Flaminia.
L'attività riguarda la commercializzazione e la distribuzione del gas metano per
autotrazione. C’è un piazzale di manovra e ci sono una serie di box, separati tra
loro da setti in c.a., per la sosta dei mezzi che devono fare rifornimento; annesso
all’ attività c’ è un piccolo bar.
La quota altimetrica è al piano di via Fiumesino, quindi depressa di circa m. 5
rispetto all'incrocio stradale di Rocca Priora.
L'area occupata è di circa mq. 3.500. Il numero degli addetti si stima in 2 o 3.
12) Multiservizi SpA (ACQUEDOTTO FIUMESINO)
L'area si trova in margine alla via Fiumesino, quasi a confine della sponda destra
del fiume Esino.
Ci sono capannoni destinati a stazioni di pompaggio, deposito di materiali e
officina per manutenzioni.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
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L'area occupata è di circa mq. 20.000. Il numero degli addetti si può valutare in
qualche unità, non sempre presente.
13) HOTEL INTERNAZIONALE.
L’attività turistico alberghiera si trova lungo via Flaminia nelle immediate
vicinanze del complesso industriale API.
L'area di pertinenza dell'albergo è di circa mq. 2.000. Gli addetti si stimano in
circa 5 persone.
La capacità ricettiva si stima in circa n.15 camere. La ricettività del ristorante e
della tavernetta-bar si stima in n. 100 persone .
L’attività è di fatto attualmente non in esercizio ma non ancora formalmente
cessata.
14) Ex HOTEL LUCA – RESIDENCE
Si tratta di un complesso ubicato nella zona Rocca-mare, in prossimità della
sponda sinistra del fiume Esino.
Trattasi di un fabbricato condominiale multipiano, che comprende circa 100 unità
immobiliari con utilizzo prettamente estivo.
L'area occupata si valuta in circa mq. 2 500. Il numero degli addetti si stima in n.5.
15) Attività commerciali e di ritrovo(FIUMESINO)
Nelle immediate vicinanze del complesso industriale, sul lato sud ovest della via
Flaminia ed in prossimità dell' "Hotel Internazionale" c’è un fabbricato, con
relativa corte di pertinenza, in cui sono dislocate attività commerciali, una
enoteca, un'autocarrozzeria ed un bar (Derby).
La superficie complessiva destinata alle attività produttive è circa mq. 2000. Il
numero degli addetti si può stimare in circa 10
A pochi metri ma su altro edificio c’è il nuovo bar-ristorante “Millevolte”.
Il circolo ricreativo ARCI si trova sulla Via parallela, Via Fiumesino.
Al n. 55 di Via Fiumesino è ubicata l’officina meccanica Docar.
Oltre la Rocca, sullo stesso lato, vi è un recente edificio adibito ad attività
commerciali, comprendente, 5 negozi, un ristorante pizzeria, una sala giochi, un
rivenditore di auto.
16) Autotrasporti C.A.F.
A margine di via Conventino esiste un'area edificata, adibita a rimessaggio,
riparazione e rifornimento di autocisterne, appartenenti alla Cooperativa
Transomnia.
L'area si estende per circa mq. 6 000.
La presenza di persone, non è continua e si può stimare da circa 10 a circa 50.
17) Punto gomme
L'attività consiste in officina specializzata per il controllo delle ruote di veicoli e
per la commercializzazione di ruote, pneumatici, camere d'aria etc..
L'area si trova in margine alla via delle Caserme ad una distanza di circa m. 150
dalla via Flaminia.
L'area occupata è di circa mq. 5.000. Il numero degli addetti è stimabile in 5 o 6.
Nelle medesimo complesso si trova l’autocarrozzeria La fenice e un elettrauto .
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18) Parcheggio Falconara
Trattasi di un'area, confinante con quella precedentemente descritta, destinata a
parcheggio.
La superficie è di circa mq. 7 000.
19) Autofficina Gamma Auto
Sorge su un'area già adibita a distribuzione del gas metano, sul margine sud –ovest
della via Flaminia, all'inizio dell'abitato di Villanova.
L'area si stima in mq. 3.500, con circa 2 o 3 addetti.
20) Attività commerciale e di ritrovo (VILLANOVA)
In adiacenza all’area precedentemente descritta vi è il supermercato “Eurospin”.
Superficie occupata per la vendita circa mq. 850. Addetti n. 4.
Nelle immediate vicinanze, lungo la ex SS:Adriatica e lato mare, c’è il bar
“Sorriso”. Un ulteriore circolo ARCI è ubicato a Villanova, in Via Flaminia 625.
La carrozzeria Belardinelli Alessandrini si trova a Villanova, in Via Flaminia
632°.
21) FF.S. - Sottostazione elettrica
Trattasi della sottostazione elettrica che confina con il rilevato ferroviario della
linea Bologna-Ancona e con la via Monti e Tognetti.
Viene impiegata per la trasformazione dell’alta tensione delle linee di
distribuzione primarie e per la distribuzione alle linee di contatto delle ferrovie.
Vede la presenza di varie apparecchiature elettriche, trasformatori ed interruttori,
installate all'aperto e di due fabbricati, uno adibito ad officina e l'altro a sala di
controllo.
La superficie occupata, complessivamente è di circa mq. 11.500. Il posto è sempre
presidiato da personale in turno il cui numero si stima in 3 / 5 unità.
22) FF.S. - Parco ferroviario
Lungo il lato sud ovest della via Flaminia, nel tratto che si estende dalla linea
Falconara-Orte fino ai pressi del fosso Castellaraccia, nelle immediate vicinanze
del palazzo dei ferrovieri, vi è un parco ferroviario, adibito anche a magazzino dei
materiali, parcheggio e manovra di veicoli.
L'area complessiva è di circa mq. 40.000. Il numero degli addetti non è definibile.
24) Multiservizi SpA - Depuratore
Il depuratore delle acque reflue provenienti dagli scarichi urbani di Falconara, è
situato all'incrocio della strada per l'aeroporto, con la bretella che conduce alla
ditta Nord legno. L'area è a sud della via Flaminia, ad una distanza di circa 450
metri da questa.
L'area occupata è di circa mq. 25.000. Le persone addette si possono stimare in
poche unità.
25) Area ex Antonelli
Area comunale destinata a verde, comprensiva di pista polivalente e relativi
spogliatoi. Si trova al margine del quartiere Villanova, ove ha inizio l’area di
pertinenza dell’API.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
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26) Distributori di benzina
Sono presenti: un distributore AGIP a Villanova, lungo la Flaminia, con annesso
bar, un distributore API proprio all’esterno della Raffineria, ed uno AGIP lungo la
Statale, di fronte all’edificio della Rocca.
1.1.5.c)
SCUOLE – OSPEDALI – CHIESE - SERVIZI
28) La chiesa parrocchiale della frazione di Fiumesino è quella detta del
Conventino.Si trova in aperta campagna ad una distanza di circa m. 500 dalla via
Flaminia; vi si accede dalla via Fiumesino attraverso via del Conventino e via
delle Caserme.
29) Al centro del quartiere di Villanova, in un locale lungo la Via Damiano Chiesa,
vi è una Chiesa che costituiva una estensione di quella del Conventino,
attualmente utilizzata saltuariamente e solo la domenica.
30) Esiste ed è frequentata una Chiesa all’interno di Rocca Priora di proprietà
Baldoni.
31) A Villanova è frequentata in Via Flaminia n. 640 una struttura adibita a Centro
Culturale.
1.1.5.d)
VIABILITÀ
L'asse principale della viabilità relativa alla zona di influenza del sito industriale è
costituito dalla Strada Statale n. 16.
Questa, infatti, provenendo da Nord ed in direzione Falconara, attraversa il ponte
sul Fiume Esino e devia, proprio all'altezza dello stabilimento A.P.I., dal suo
vecchio tracciato attraverso la nuova variante che collega Ancona Nord con
Ancona Sud. La variante, inoltre, dopo circa Km.1.5 dalla suddetta deviazione si
dirama anche verso Jesi e Fabriano.
Il vecchio tracciato, invece, prosegue verso il quartiere di Villanova e termina in
corrispondenza del recinto ferroviario della linea Falconara Roma, dove un tempo
esisteva il passaggio a livello.
Lungo la via Flaminia è stato realizzato un sottopassaggio per evitare la ferrovia
Falconara Roma e proseguire per Falconara centro e, quindi, per Ancona. Il
quartiere di Villanova, sostanzialmente, è servito, attualmente da un troncone
cieco della vecchia via Flaminia.
Esiste anche un sottopasso pedonale che collega Villanova a Falconara M.ma.
Esistono due sbocchi al mare, solo pedonali, sottopassanti il parco della stazione
ferroviaria.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
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All'altezza della Rocca Priora, immediatamente a nord del fiume Esino, si stacca
la Via Clementina, ovvero la Strada Provinciale che conduce a Chiaravalle, Jesi.
La via Fiumesino è una strada parallela alla Via Flaminia divisa in due tronconi.
Quello a nord del Fiume, si immette sulla Via Clementina, mentre quello a sud ,
da una parte si disperde in stradine poderali che costeggiano la sponda destra
dell'Esino, e dall'altra si immette sulla via Flaminia o SS. n. 16 Adriatica,
all'altezza della ex Caserma Saracini.
In corrispondenza della suddetta confluenza, si diparte la via delle Caserme la
quale, dopo aver costeggiato il lato Nord Est della ex Caserma, si biforca
all'altezza del depuratore comunale.
Il lato occidentale va verso l'aeroporto, quello orientale si immette nell'area ove vi
è la struttura della ex Ditta Nord legno.
Dalla via Fiumesino, si stacca la via del Conventino, che raggiunge la chiesa,
quindi si immette, vicino al depuratore comunale, con la strada per l'aeroporto già
descritta.
Dalla Via Flaminia, poco a sud del fosso Castellaraccia, si distacca la Via Monti e
Tognetti che conduce al mare e termina con le propaggini orientali del complesso
industriale. La ferrovia viene oltrepassata attraverso un sottovia di più recente
realizzazione.
Sempre dalla Via Flaminia, a nord del fiume Esino, circa all'altezza della Rocca
Priora, si stacca una stradina, che costeggia l'area adibita alla vendita di veicoli
usati ed il campeggio, già descritti, e si immette nella zona dell' "Hotel Luca" . La
stradina sottopassa la ferrovia Bologna Ancona per mezzo di un angusto
ponticello.
Questa zona è anche in comunicazione con il troncone nord della via Fiumesino,
mediante una bretella stradale che sottopassa un'arcata del ponte ferroviario nei
pressi della sponda sinistra del fiume.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
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SEZIONE 1
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.
1.2
DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO
1.2.1 Premessa (ubicazione, produzione, classificazione)
La Raffineria API di Ancona sorge nel Comune di Falconara Marittima in una
zona che si trova tra il quartiere denominato Villanova ed il Fiume Esino.
L'area della Raffineria si può suddividere in due grandi zone:
 La zona nord, è compresa tra il rilevato della ferrovia Bologna - Ancona ed il
mare.
Questa parte è destinata, principalmente, agli impianti di produzione, ai
serbatoi di stoccaggio di prodotti di categoria A, agli impianti secondari
destinati a fornire i servizi.
La parte ad est, è destinata a magazzini ed officine delle Imprese esterne, ed ai
servizi marittimi.
 La zona sud è compresa tra la ferrovia Bologna - Ancona e la via Flaminia.
La parte Est di questa zona è destinata a serbatoi di stoccaggio per i prodotti
finiti ed all'impianto di carico per le autocisterne.
La zona ovest è costituita dal deposito caricazione dei prodotti di categoria C
carburanti per merce già con imposta di fabbricazione assolta.
La zona centrale che costituisce la gran parte dell’area è adibita agli uffici e
parcheggi.
Sul lato Nord, l'area della Raffineria è il risultato di un riempimento di un braccio
di mare, il cui terrapieno è contenuto da una grande scogliera fatta di massi
naturali.
In margine al confine di proprietà, lato Nord, sopra la scogliera, corre una strada
Demaniale che raccorda il terminale della via Monti e Tognetti con il fiume Esino.
Sul lato Ovest la Raffineria confina con la strada demaniale corrente a fianco della
foce del fiume Esino, la cui sponda è in parte contenuta dal proseguimento della
scogliera lato mare, per il tratto nord, da un argine in terra, arretrato rispetto
all'Esino, fino al ponte ferroviario, quindi ancora da un argine in terra, per il tratto
tra il ponte ferroviario ed il ponte stradale.
Sull'area di golena, per la parte nord, e sopra l'argine, per il tratto compreso tra i
due ponti, vi è un passaggio carrabile, che si raccorda alla strada Demaniale lato
mare.
Sul lato est la Raffineria API confina con la via Monti e Tognetti e con proprietà
di RFI.
Sul lato Sud, la proprietà confina direttamente con la via Flaminia. La recinzione
del parco serbatoi, è arretrata rispetto al limite di proprietà, con interposizione di
una stradina privata esterna al recinto.
Il piazzale di sosta per autobotti, esterno alla Raffineria, comprende l'area di un
distributore di carburanti, in margine alla via Flaminia. Per i tratti rimanenti, il
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
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.
piazzale è separato dalla via Flaminia da una stradina di scorrimento di proprietà
API e da una aiuola verde.
L'accesso e l'uscita per le autocisterne, in sosta sul piazzale, è organizzato con
percorsi canalizzati sul lato nord del piazzale.
L'accesso al piazzale per le autovetture avviene selettivamente, dal lato nord,
mentre l'uscita, sempre per le autovetture, avviene dal lato sud.
Rispetto ai punti nodali stradali e rispetto ai punti principali della zona, lo
stabilimento è così collocabile, con riferimento al fabbricato della direzione:
Distanza dal nodo stradale tra la Strada Adriatica n.16 e la S.P., circa m. 900.
Distanza dalle rampe di raccordo con la variante alla Strada Adriatica n.16, circa
m. 250.
Distanza dalla stazione ferroviaria di Falconara M., circa m. 2000.
Distanza dal casello autostradale di Ancona Nord, circa m. 5000.
Distanza dalla stazione aeroportuale, circa m. 3000.
Produzione
La Raffineria è un impianto di raffinazione del grezzo a media conversione
ottenuta mediante processi di conversione termica. I principali prodotti ottenuti
dalla distillazione sono:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
GPL
Benzine
Gasoli
Oli combustibili
Bitumi
Zolfo
La raffineria API ha una capacità produttiva autorizzata di 3.900.000
tonnellate/anno di grezzo lavorato e serve direttamente la Regione Marche, parte
dell’Umbria e dell’Abruzzo e della Romagna.
L’attività è autorizzata da un’apposita concessione.
Inoltre l’impianto CCPP consente la produzione di energia elettrica e vapore, a
partire dalla combustione del gas naturale.
Classificazione
Secondo la classificazione dell’allegato IV dell’OM 21.02.85 del Ministero della
Sanità, il codice dell’attività è la seguente:
- E.1.13 – Industria dei derivati del petrolio.
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1.2.2 Il ciclo produttivo dell’azienda
Gli impianti di raffinazione seguono un ciclo del tipo Distillazione-VacuumReforming-Visbreaking, che può trattare greggi compresi in un ampio range di qualità.
I greggi vengono scaricati via mare, mediante una piattaforma monormeggio (SPM)
ubicata a circa 16 km dalla costa.
Tali greggi vengono alimentati alla distillazione atmosferica primaria costituita dalla
unità 1000 denominata Topping.
Nella distillazione si ha un primo frazionamento del greggio in gas/vapori, distillati
(benzina, ragia, petrolio, gasolio leggero, gasolio pesante) e residuo.
Il residuo del Topping viene inviato all’unità di distillazione sotto vuoto Vacuum 3
(Unità 1400) per il frazionamento di ulteriori distillati pesanti e frazioni per carica
Thermal cracking.
Il residuo del Vacuum è a sua volta inviato all’impianto di conversione termica
Visbreaking (Unità 1800).
Il Visbreaking produce ulteriori frazioni leggere che vengono inviate alla colonna di
frazionamento mentre il fondo è inviato alla nuova vacuum flash dalla quale si può
produrre bitume e olio combustibile denso. La frazione recuperata da tale colonna è
inviata assieme ai distillati pesanti recuperati dalla U1400 agli impianti di Termhal
cracking e HPTC.
Tali impianti processano principalmente gasoli pesanti da vuoto, gasoli leggeri da
vuoto e gasolio pesante Topping per produrre la maggior parte dei distillati uscenti dal
ciclo di conversione termica e inviati alla frazionatrice del visbreaking. Il fondo del
Termhal cracking e HPTC è ulteriormente lavorato nel Vacuum 1 (U1900) dal quale si
recupera un gasolio pesante da vuoto. Il residuo del Thermal cracking (TAR) è
utilizzato come componente di blending dell’olio combustibile denso; come flussante
per bitume.
I distillati leggeri, ossia le benzine di Topping e di Visbreaking sono avviati al ciclo di
stabilizzazione ed ottimizzazione costituito:

dall’impianto di Desolforazione catalitica e Stabilizzazione Benzine (Unità 2500);

dall’impianto Naphtha Splitter (Unità 2100);

dall’impianto Reforming Catalitico del tipo Platformer (Unità 2600);

dall’impianto di Isomerizzazione (Unità 2800).
L’impianto “Desolforazione catalitica e Stabilizzazione Benzine” ha il compito di
eliminare, attraverso un processo catalitico spinto, lo zolfo, l’azoto e gli insaturi
presenti nella carica, al fine di rendere idonea la sua frazione ad alimentare il
Reforming Catalitico.
A monte di questa unità è inserito un impianto di compressione/condensazione gas
(Unità 3500) che riceve in carica tutti i gas ricchi di GPL, derivanti dagli impianti di
Distillazione, Desolforazione e Visbreaking e li comprime per inviarli alla sezione di
recupero per assorbimento dei GPL in essi contenuti (Unità 2500, di recontacting).
L’impianto Naphtha Splitter (Unità 2100) ha la funzione di frazionare in due distinti
tagli il prodotto desolforato e stabilizzato proveniente dall’Unità 2500: il taglio di
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fondo costituisce la carica idonea per il Reforming Catalitico (unità 2600); il taglio di
testa costituisce la carica per l’impianto di Isomerizzazione (Unità 2800).
Il fondo Splitter (colonna di frazionamento del naphtha) viene inviato al Reforming
Catalitico, dove viene sottoposto ad un processo catalitico di reazioni molecolari
complesse ottimizzate per ottenere il componente base ad alto numero di ottano per la
formulazione della benzina super (Platformata). Dal processo si ottengono inoltre,
come prodotti secondari di reazione, idrogeno, gas e GPL.
Il taglio di testa dello Splitter viene inviato all’impianto di Isomerizzazione.
L’impianto ISO è utilizzato per aumentare il numero di ottano della frazione
idrocarburica C5/C6 variando la catena idrocarburica da lineare a ramificata.
Dall’impianto sono estratti anche gas leggeri quali idrogeno ed idrocarburi (C1 – C4).
Il GPL prodotto dall’impianto viene inviato in carica allo Splitter C3/C4 (Unità 2700)
dal quale si ottengono propano (C3) e butano (C4) a specifica commerciale.
Il gas incondensabile va in parte a gas combustibile di Raffineria ed in parte ad
alimentare, come gas di processo, l’impianto produzione idrogeno del tipo “Steam
Reforming” (Unità 3600 e 3650).
I distillati medi, petroli e gasolio di Topping, di Vacuum e di Visbreaking, sono inviati
agli impianti di Desolforazione Catalitica n. 1 (Unità 3100) Desolforazione Catalitica
n. 3 (Unità 3300 e 3350) ove i composti solforati contenuti nelle cariche vengono
idrogenati per formare idrogeno solforato.
Le tre unità sono intercambiabili e possono trattare gasoli provenienti da Topping,
Visbreaking o Vacuum, petroli provenienti da Topping o Visbreaking, nonché ragia
quando questa viene prodotta nell’unità di Topping.
L’idrogeno necessario ai processi di desolforazione catalitica (essenzialmente per
estrarre zolfo dai prodotti sotto forma di idrogeno solforato – H2S), che avvengono
nelle Unità 2500, 2800, 3100, 3300 e 3350 viene fornito, come anticipato, dagli
impianti Reforming Catalitico (Unità 2600) e Produzione Idrogeno (Unità 3600 e
3650).
Sulle varie unità di produzione dove si ha presenza di H2S – Unità 2500, 3100, 3300,
3350, 3500 – sono installate delle colonne di lavaggio con MDEA delle correnti
gassose ricche in H2S, asservite ad un unico impianto di Rigenerazione ammina (Unità
3700).
Il lavaggio determina l’assorbimento dell’H2S – (acido) nella soluzione amminica
(basica) e produce un gas desolforato destinato alla combustione o altri usi tecnologici.
Nell’impianto rigenerazione ammina, l’H2S assorbito dall’ammina stessa nelle colonne
di lavaggio viene rilasciato per essere alimentato all’impianto Recupero Zolfo (Unità
3750/3800 prima linea e seconda linea) del tipo Claus e alla sezione HCR del
trattamento del gas di coda (Unità 3850). I gas di coda non convertiti nelle unità zolfo
vengono sottoposti a trattamento nell’Unità 3850 (assorbimento con MDEA) per
trasformare i composti dello zolfo presente nei gas di coda in idrogeno solforato da
ricircolare nuovamente all’Unità 3700.
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L’impianto CCPP consente la produzione d’energia elettrica e vapore, a partire dal gas
naturale usato come combustibile principale.
1.2.3
Gli impianti
La Raffineria API si compone dei seguenti impianti:
Impianti di produzione
Impianti ecologici.
Impianti ausiliari.
Impianto CCPP
-
Parco serbatoi di stoccaggio.
Impianto di discarica e carico navi.
Impianto di stoccaggio, movimentazione e carico via terra prodotti finiti.
Fabbricati vari.
IMPIANTI DI PRODUZIONE:

Impianto di Distillazione Atmosferica “TOPPING ” – Unità 1000

Impianto di Distillazione Sotto Vuoto "VACUUM 3" - Unità 1400

Impianto "VISBREAKING/VACUUM FLASH” Unità 1800

Impainto THERMAL CRACKING/HPTC" - Unità 1850

Impianto Distillazione Sotto Vuoto "VACUUM I" - Unità 1900

Impianto "DESOLFORAZIONE
BENZINE"- Unità 2500
STABILIZZAZIONE
Impianto "NAPHTA SPLITTER" - Unità 2100

Impianto "REFORMING CATALITICO" (PLATFORMING) - Unità 2600

Impianto ISOMERIZZAZIONE C5/C6 - Unità 2800
Impianto ISOMERIZZAZIONE SEZIONE RICIRCOLO / ESANO / SPLITTER
PLATFORMATA - Unità 2200/3400

Impianto "DESOLFORAZIONE CATALITICA N.1" - Unità 3100

Impianto DESOLFORAZIONE CATALITICA N.3
 Sezione Desolforazione Unità 3300
 Sezione Desolforazione Unità 3350
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
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E


SEZIONE
CATALITICA
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.

Impianto "SPLITTER C3/C4" - UNITA' 2700

Impianto "COMPRESSIONE GAS / RECUPERO GPL" - Unità 3500

Impianto "PRODUZIONE IDROGENO" - Unità 3600 e Unità 3650
 Impianto “RECUPERO CO2” – Unità 7750
IMPIANTI ECOLOGICI
 Impianto STRIPPAGGIO ACQUE ACIDE – Unità 4500
 Impianto di NEUTRALIZZAZIONE SODE – Unità 4550
 Impianto "RIGENERAZIONE AMMINA" - Unità 3700
 Impianto RECUPERO ZOLFO U3750 / U3800 / U3850
 Sezione Claus di recupero zolfo (SRU)
 Sezione HCR
 Sezione forno inceneritore
 Impianto "TRATTAMENTO ACQUE EFFLUENTI" – Unità 4600
 Sezione di separazione a gravità
 Sezione trattamento chimico
 Sezione trattamento biologico
 Sezione di trattamento oli e fanghi
 Sistemi Torcia di Raffineria: - Unità 5700
 Torcia idrocarburica per impianti di processo Ø 40".
 Torcia acida per impianti di recupero zolfo.
 Torcia sonica per impianti IGCC (ex).
IMPIANTI AUSILIARI
 Impianto "PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE ARIA COMPRESSA" – Unità 5300
 Impianto "APPROVVIGIONAMENTO E DISTRIBUZIONE ACQUA" (Servizio
industriale)
 Impianto "CHIARIFICAZIONE ACQUA"- Unità 5200
 TORRI DI RAFFREDDAMENTO – Unità 5200
 SISTEMA HOT-OIL – Unità 6100
 TRATTAMENTO ACQUE DI FALDA – Unità 4900
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
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IMPIANTI CICLO COMBINATO
 Sezione cogenerazione
 Turbina a gas – Unità 9000
 Impianto caldaia a recupero HRSG – Unità 9100
 Turbina a vapore – Unità 9100
 Impianto demineralizzazione acqua – Unità 8700
 Unità recupero condense – Unità 8800
 Unità caldaia ausiliaria – Unità 9200
 Impianto acqua mare – Unità 9300
PARCO SERBATOI DI STOCCAGGIO
SERBATOI DI CAT. "A"
SERBATOI DI CAT. "B"
SERBATOI DI CAT. "C"
SERBATOI GPL
SERBATOI ZOLFO
ATTREZZATURE DI CARICO E SCARICO NAVI

PIATTAFORMA (SPM)


ISOLA
PONTILE
IMPIANTI DI STOCCAGGIO, MOVIMENTAZIONE E CARICO VIA TERRA
PRODOTTI FINITI






Carico Autobotti
Piazzale esterno per la sosta delle autobotti
Ingresso-Portineria
Piazzale interno
Sistema di pesatura
Sistema di carico




Impianto "SCARICO GREGGIO"
Sala Pompe per Servizi Vari
Stoccaggio e Caricamento Zolfo
Stoccaggio e Caricamento GPL e Bitumi
FABBRICATI PER SERVIZI VARI
I fabbricati presenti in Raffineria sono :
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
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Fabbricato Direzione, Uffici Tecnici
Nuovo Capannone Magazzino
Sala Controllo Centralizzata
Palazzina e Uffici Manutenzione sita a Sud-Est della Raffineria
Fabbricato adibito ad Uffici Dogana e Centro Elettrocontabile della Raffineria
Palazzina Uffici Ispezione e Sicurezza
Box fabbricato radice Pontile
Fabbricato Laboratorio Chimico, Ufficio Tecnico, Sala Operativa VV.FF.
Sala Tecnica Operatori Impianti
Fabbricato Acqua Demi
Fabbricato Depurazione Effluenti
Fabbricato Officine Meccaniche
Fabbricato per Cabina Metano
Sala Tecnica Carico GPL
Sala Compressori Impianti Platforming, Desolforazione 1 e 2, Idrogeno
Stazioni Antincendio comandi Sud e Nord
Fabbricato Sala Pompe presa idrica dal mare
Fabbricato Denaturazione Prodotti Agevolati SIF
Fabbricati Area Imprese
Turbina a vapore locale HVAC impianto IGCC
Sala turbina a gas impianto IGCC
Locale Caldaia Ausiliaria impianto IGCC
Edificio presa mare impianto IGCC
Edificio ipoclorito impianto IGCC
Area compressori impianto IGCC
Fabbricato Palazzina ex-Mattei, uffici
Palazzina ufficio mare
1.2.4 Ricezione, stoccaggio e spedizione prodotti
Le installazioni presenti nello Stabilimento comprendono:
- il parco serbatoi per lo stoccaggio (di cui è riportato un prospetto riepilogativo nella
Tabella 4) dei prodotti petroliferi finiti, semilavorati, greggi, GPL e altre sostanze,
nonché le linee per la loro movimentazione;
- il complesso di spedizione ricezione e prodotti via terra (autobotti) che comprende,
oltre ai piazzali di sosta, le attrezzature per il carico e lo scarico, le attrezzature per le
operazioni di pesatura ed i relativi uffici di spedizione prodotti;
-le attrezzature per il carico e lo scarico di prodotti via mare, costituite da:
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• pontile;
• isola;
• piattaforma (SPM).
Nella Raffineria API è possibile effettuare le operazioni di carico di benzina sulle autobotti
presso le baie di carico dell’ex Deposito Nazionale (anche gasolio) il carico di GPL su
autobotti è possibile invece presso le baie realizzate nell’area sulla quale insisteva l’ex
mattatoio comunale e che si trova a circa 150 m dal nuovo stoccaggio di GPL: sulla stessa
area sono state realizzate le nuove baie di carico bitume.
Le baie di caricamento dello zolfo liquido, date le particolari caratteristiche di alta viscosità
del prodotto, sono situate in prossimità dei relativi serbatoi di stoccaggio.
Le operazioni di carico, ad eccezione del GPL, sono effettuate dagli autisti mentre gli
operatori API effettuano la supervisione e possono intervenire in caso di necessità
bloccando le pompe di carico. Le operazioni di carico del GPL sono effettuate
esclusivamente dagli operatori API che effettuano la supervisione e possono intervenire in
caso di necessità bloccando le pompe di carico
Tutte le baie di carico dispongono di sistemi antincendio fissi o mobili adeguati al tipo di
prodotto movimentato.
Tabella 4 – Serbatoi di stoccaggio in esercizio presenti nello Stabilimento
Prodotto
N. Serbatoi
Cat. A
Cat. B
Cat. C
GPL
Ossigeno
Zolfo liquido
29
12
58
8
2
3
Capacità
3
TOT.(m )
1018100
56600
403600
12.000
52
3000
NOTA 1 : Categorie A, B, C: ai sensi del DM 31/07/1934 “Normativa di sicurezza” Titolo II (Classificazione - Equivalenza - Potenzialità)
1.2.5 I sistemi di sicurezza dell’impianto
1.2.5.a) SISTEMI DI RILEVAMENTO DI GAS INFIAMMABILI E INCENDI
La Raffineria API dispone di una serie di sistemi di rilevamento dei gas tossici, infiammabili e
incendi, distribuiti per tutti quegli impianti nei quali può essere presente la sostanza da
monitorare.
1.2.5.b) SISTEMI DI CONTENIMENTO ADOTTATI PER CONTENERE LE EVENTUALI
FUORIUSCITE DI SOSTANZE INFIAMMABILI
Tutte le unità di processo o isola impianto sono singolarmente intercettabili in
corrispondenza del proprio limite di batteria mediante una serie di valvole di
intercettazione che isolano tutti i fluidi di processo e di servizio che entrano ed escono
dall’impianto.
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Sui punti di travaso ed in particolare sulle baie di carico del GPL sono installati sistemi di
intercettazione idonei al sezionamento delle linee in caso di evento incidentale.
Inoltre le aree degli impianti sono in generale delimitate da cordoli in cemento che
trattengono eventuali fuoriuscite di prodotti.
Gli spandimenti vengono convogliati, attraverso appositi pozzetti di raccolta sifonati, nel
sistema fognario.
1.2.5.c) MANUALI OPERATIVI
Per ciascuna unità di processo esiste un manuale operativo contenente tutte le informazioni
necessarie per la corretta conduzione in sicurezza dell’impianto.
1.2.5.d) SEGNALETICA DI SICUREZZA E D’EMERGENZA
La Raffineria utilizza la cartellonistica di sicurezza e d’emergenza distribuita sulle varie aree
di Raffineria.
1.2.5.e) SISTEMI E/O PROCEDURE FINALIZZATI AD IMPEDIRE L’ACCESSO
ALL’INTERNO DELLE AREE D’ATTIVITÀ ALLE PERSONE NON AUTORIZZATE
L’intero stabilimento è protetto da una recinzione antintrusione d’altezza 2,5 m, come previsto
dalla normativa vigente, realizzata in parte in muratura e in parte con adeguata rete metallica.
La Raffineria è dotata di un unico varco di accesso presidiato 24 ore su 24 da personale “API”
mentre i varchi di emergenza sono normalmente chiusi ed apribili su richiesta fatta al
personale di portineria.
In aggiunta a quanto sopra sono state previste ulteriori precauzioni per evitare l’accesso di
persone non autorizzate. In particolare:
- Il personale di vigilanza, durante l’arco delle 24 ore, effettua periodicamente giri di
perlustrazione lungo il perimetro della Raffineria;
- Un sistema automatico con accessi a mezzo tessere magnetizzate di riconoscimento
(badge) consente, in qualsiasi momento, di verificare tutti i movimenti in entrata/uscita dal
varco presidiato registrati fino dal momento di entrata in funzione del sistema;
- Telecamere disposte lungo il perimetro dello stabilimento e controllate 24 ore su 24 su
appositi monitors disposti in portineria.
L’accesso nell’area degli impianti è regolamentata da apposita procedura aziendale, che
disciplina l’accesso, la circolazione e il comportamento in Raffineria.
1.2.5.f) PERMESSI DI LAVORO
Particolare attenzione è posta al rilascio di permessi per l’esecuzione dei lavori. A questo
scopo è stata preparata un’apposita procedura, la SGS.P.014.
La procedura prevede un controllo molto rigido per il rilascio dei permessi e un’accurata
verifica delle attività di lavoro da effettuare.
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1.2.5.g) MISURE CONTRO L’INCENDIO
Sistemi di protezione ed estinzioni incendi
Per il convogliamento dell’acqua necessaria alla lotta contro il fuoco, al raffreddamento dei
serbatoi ed alla produzione di schiuma, viene utilizzata una stazione di presa di acqua dal
mare. L’acqua dal mare viene convogliata in una doppia vasca aperta mediante tubazioni
sommerse. Adiacente alla suddetta vasca è stata realizzata la relativa stazione di pompaggio
costituita dalle seguenti pompe:
n. 1 pompa centrifuga verticale Worthington da 700 m3/h, azionata da motore elettrico;
n. 2 pompe centrifughe verticali Worthington da 1200 m3/h, azionate da motore elettrico;
n. 2 pompa centrifughe orizzontali Klein-A.L.C.P. da 1200 m3/h, azionate da motore diesel.
Sono ancona presenti ma praticamente non più utilizzate n.2 pompe Jokey da 12 m3/h
ciascuna che mantengono la necessaria pressione nella rete. Le pompe sono avviate in
automatico con pressostato con la possibilità di avviamento sul posto.
La stazione di pompaggio sopra descritta alimenta l’intera Raffineria api, inclusi i collettori di
adduzione dell’acqua di raffreddamento serbatoi e la stazioni di miscelazione dello
schiumogeno.
Tale rete è costituita da un anello principale che comprende tutta l’area di Raffineria,
compreso il parco SIF, l’ex Deposito Nazionale e la zona di sosta interna delle autobotti, con
tubazioni aventi diametri da 20” a 12”: le diramazioni sono costituite da tubazioni interrate
con diametri di 6” e 8”. La pressione dell’acqua viene mantenuta normalmente nel range
ottimale da 6 ad 8 bar e, in caso di emergenza, viene essere elevata ad oltre 10 bar, anche
mediante attivazione automatica da un pressostato di minima.
Possono complessivamente essere convogliati sulla rete acqua antincendio oltre 2400 m3/h di
acqua assicurati anche in caso di mancanza di energia elettrica.
Sulla rete antincendio sono collegati idranti con attacchi UNI 70 ed UNI 45, ubicati in
prossimità dei vari impianti di produzione e dei serbatoi di stoccaggio; in area impianti a
protezione delle principali apparecchiature, sono inoltre installati monitor fissi. In particolare
sono presenti i seguenti dispositivi:
n.60 monitor idrici,
n.12 monitor a schiuma,
n.11 monitor idroschiuma (compresi isola e pontile),
n.4 monitor carrellati idroschiuma, di cui uno con riserva di 500 litri di schiumogeno,
n.292 attacchi UNI diam. 45 mm su idranti,
n.1168 attacchi UNI diam. 70 mm su idranti,
n.160 cassette antincendio.
Gli impianti fissi di raffreddamento dei serbatoi e di protezione con schiuma dei tetti
galleggianti e dei bacini di contenimento (questi ultimi solo per i serbatoi n. 27-28-59-61-62)
sono stati realizzati come da progetto approvato dalle Competenti Commissioni Ministeriali e
Locali.
I sistemi antincendio fissi presenti sono i seguenti:
A) Serbatoi di stoccaggio
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Per il raffreddamento dei serbatoi categoria A-B-C, lo standard di riferimento è quello più
gravoso tra lo standard di buona tecnica di primaria società internazionale nel settore o il
criterio NFPA basato su calcoli di irraggiamento.
Per la schiuma sui serbatoi a tetto galleggiante, lo standard di riferimento è quello di buona
tecnica di primaria società internazionale nel settore pari a 20 litri/min/m2 di superficie di
corona circolare.
B) Serbatoi GPL
Sistemi di raffreddamento ad acqua frazionata. Le tubazioni installate perpendicolarmente
all’asse dei serbatoi, garantiscono la protezione dei seguenti punti:
la pipe way;
le pompe di trasferimento e carico;
i duomi dei serbatoi di stoccaggio interrati.
C) Sale pompe di prodotti di cat. A
Sistemi di invio schiuma per le sale pompe e le pipe-way antistanti, ove presenti. Tali sistemi
sono stati dimensionati per un fabbisogno di 6.5 l/min/m2 in caso di utilizzo di monitori e di
4.1 l/min/m2 per i versatori schiuma, considerando una autonomia di 30 minuti (NFPA 11).
D) Sistemi di produzione schiuma
Sistema localizzato presso la sala pompe terminale a terra, costituito da:
n. 3 serbatoi per un totale di 31 m3,
n.2 gruppi minosse da 600 m3/h ciascuno;
sistema localizzato presso la sala pompe “A”, costituito da:
n.1 serbatoio da 5 m3,
n.1 premescolatore in linea;
sistema localizzato presso sala pompe miscelazione, costituito da:
n.1 serbatoio da 4.4 m3,
n.2 premescolatori in linea;
sistema localizzato presso la sala pompe “C”, costituito da:
n.2 serbatoi per un totale di 14 m3,
n.1 gruppo minosse da 600 m3/h;
sistema localizzato presso SIF, costituito da:
n.2 serbatoi per un totale di 16.7 m3,
n.2 gruppi minosse da 300 m3/h ciascuno;
sistema localizzato presso sala pompe radice pontile, costituito da:
n.2 bulk da 1 m3 ciascuno,
n.1 premescolatore in linea;
sistema localizzato presso ed Deposito Nazionale, costituito da:
n.2 serbatoi più semi bulk da, rispettivamente, 8/7.4/1 m3
n.1 gruppo minosse da 300 m3/h.
Impianto IGCC
La rete antincendio dell’ex impianto IGCC è indipendente dalla rete di raffineria, ad eccezione
della sala pompe che è comune alle due reti. La rete antincendio dell’impianto IGCC è stata
progettata ad anello chiuso, sezionabile ed interrata ed è connessa in tre punti con la rete
generale antincendio della raffineria. La pressione nominale della rete è pari a 10 bar.
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Collegati alla rete antincendio sono 6 monitori autoscillanti e 3 telecomandati ad acqua con
portata di 2000 l/min. A protezione degli edifici e all’interno degli stessi sono presenti naspi
antincendio ad acqua in cassetta, cassette acqua/schiuma e prese d’acqua valvolate. Per alcuni
locali chiusi sono disponibili impianti sprinkler del tipo “umido” progettati secondo NFPA 13,
azionati automaticamente in caso di incendio.
Alcune apparecchiature sono inoltre provviste di sistemi a diluvio, progettati in accordo ad
NFPA 15.
AUTOMEZZI
In caso di emergenza sono disponibili diversi automezzi così equipaggiati:
a) Automezzo ATM 24 (IVECO 150 E 27) dotato di:
- serbatoio acqua da 2000 l,
- serbatoio schiuma da 3000 l,
- pompa per acqua a media pressione della portata di 45000 l/min ad una pressione di 10 bar,
- pompa per acqua ad alta pressione della portata di 120 l/min ad una pressione di 40 bar,
- pompa schiuma della portata di 250 l/min alla pressione di 16 bar,
- miscelatori per ogni bocca UNI 70 con sistema bilanciato,
- n°4 bocche da UNI 70 (mandate) e n°4 bocche da UNI 70 (aspirazioni),
- monitore telecomandato della portata di 4000 l/min alla pressione di 10 bar,
- sistema polvere chimica da 500 kg.
b) Automezzo ATM 26 (IVECO 170 E 27) dotato di:
- serbatoio acqua da 2000 l,
- serbatoio schiuma da 3000 l,
- pompa per acqua a media pressione della portata di 45000 l/min ad una pressione di 10 bar,
- pompa per acqua ad alta pressione della portata di 120 l/min ad una pressione di 40 bar,
- pompa schiuma della portata di 250 l/min alla pressione di 16 bar,
- miscelatori per ogni bocca UNI 70 con sistema bilanciato,
- n°4 bocche da UNI 70 (mandate) e n°4 bocche da UNI 70 (aspirazioni),
- monitore telecomandato della portata di 4000 l/min alla pressione di 10 bar,
- sistema polvere chimica da 500 kg.
c) Automezzo ATM 53 (IVECO DAILY) dotato di:
- serbatoioschiumogeno da 2000 lt
- generatore di corrente (230V AC)
- portata nominale 5000 lt/min a 7 bar
- gittata orizzontale 65/70 m
- lancia schiuma Silvani LSKL/A
- tipo autoaspirante con tubo pescante collegato adl serbatoio del veicolo a valvola di
regolazione % schiuma;
d) AV 54 (Fiat Doblo Cargo) dotato di:
- manichette
- Autoprotettore
- monitor portatile
e) Automezzo ATM 37 Twin Agent (MERCEDES ATEGO) dotato di:
- 900 kg di polvere estinguente,
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- 900 l di miscela schiumogena al 6%,
- barella,
- cassetta di pronto soccorso,
- attrezzature mediche per il recupero ed il trattamento degli infortunati
INSTALLAZIONI A MARE
I sistemi antincendio delle attrezzature a mare sono descritti di seguito.
Impianto antincendio Isola
- n.2 Pompe “Jockey” di portata 15 m3/h cadauna, che ricevono acqua dalla rete antincendio
della raffineria attraverso la linea sottomarina 103.
- n.2 Pompe “Main”, azionate da motore diesel, di portata 860 m3/h cadauna e prevalenza di
120 m. Il loro avviamento avviene automaticamente a seguito di caduta di pressione nei
collettori principali.
- n.1 Pompa elettrica di portata 210 m3/h ad avviamento manuale.
- n.1 Barriera di acqua frazionata per proteggere l’evacuazione del personale.
- n.1 Impianto Schiuma, del tipo a premescolazione adatto ad acqua di mare.
- n.2 Monitori di portata nominale 3000 l/min.
- n.8 Versatori fissi di schiuma portata nominale 400 l/min cadauno.
- n.2 Barriere di acqua frazionata realizzate su anelli perimetrali.
- Impianto di raffreddamento dei pali realizzato con ugelli ad acqua frazionata.
- n.6 Idranti DN 1 ½.
- Impianto di raffreddamento dei cabinati delle n.2 motopompe.
Impianto antincendio Pontile
L'acqua viene alimentata da una linea 10” / 8” che corre lungo il pontile, a sua volta collegata
con la rete di raffineria.
- n.1 serbatoio da 5 m3 di liquido schiumogeno. Lo schiumogeno viene alimentato per
caduta tramite una linea da diam. 4" collegata con valvole ai vari monitors ed il serbatoio di
stoccaggio viene rifornito dal sistema centralizzato di raffineria.
- Braccio 1:
n.3 monitori a comando remoto idroschiuma.
- Testata:
n.2 monitori a comando remoto idroschiuma.
ORGANIZZAZIONE
L’Organizzazione del reparto antincendio e prevenzione è formato da:
 Una Struttura di Coordinamento in giornaliero costituita da:
 Funzione antincendio;
 coordinatore giornaliero .
 Una Struttura Operativa in turno continuo e avvicendato sulle 24 ore, costituita da:
 coordinatore,
 tre addetti.
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Sono previsti tre turni di lavoro secondo i seguenti orari:
 06.00 – 14.00;
 14.00 – 22.00;
 22.00 – 06.00.
a. Responsabile Antincendio e Prevenzione
Ha la responsabilità del Settore, gestisce il personale ed il budget, verifica e controlla le
performance di uomini e materiali, promuove azioni di miglioramento, cura i rapporti con
l’esterno in relazione all’attività dell’antincendio e antinquinamento, e con le altre funzioni di
raffineria.Individua le necessità formative dei suoi addetti ed effettua un controllo sul corretto
svolgimento delle attività e sulla documentazione emessa e gestita dal suo Settore.
Aiuto capo reparto
Svolge un ruolo di supporto alle attività di settore e durante l’assenza del responsabile ricopre
la funzione di vice, espletando le seguenti attivita’:
- Coordina le attività dei capiturno ed archivia la documentazione di settore;
- Predispone documenti, check list e schede tecniche per le verifiche ed i controlli previsti
dalle attività del settore;
- Gestisce la banca dati delle verifiche e dei controlli come previsto dal sistema di gestione
per le attività del settore;
- Collabora e cordina alla definizione ed attuazione di piani di addestramentio specialistici;
- Pianifica l’istruzione del personale API e delle ditte esterne, eseguita in turno.
Coordinatore in turno
Effettua un’azione di coordinamento delle attività svolte dagli operatori e collabora con il
Responsabile del Settore a cui fornisce supporto:
- Svolge docenza interna e consulenza tecnica per: sicurezza e ambiente, lancio o revisione di
nuove procedure, utilizzo DPI;
- Istruisce il personale delle ditte esterne operanti in stabilmento sui rischi specifici esistenti i
raffineria;
- Effettua controlli sull’applicazione delle procedure di sicurezza e ambiente, verificando le
non conformità e la conoscenza delle procedure stesse;
- Analizza i possibili eventi incidentali per opportunità di miglioramento e sensibilizzazione
del personale;
- Coordina e controlla l’attuazione di verifiche e controlli del corretto funzionamento dei
sistemi antincendio ed antinquinamento e l’esecuzione della gestione operativa a carico degli
operatori, eseguendo il riscontro, anche documentale (check list, fogli di marcia, ecc) delle
attività tipiche del personale operativo;
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- Coordina e supervisiona l’attività di manutenzione e piccole migliorie sulle apparecchiature
antincendio ed antinquinamento sotto controllo diretto del settore, consentendo la rimessa in
esercizio;
- Aggiorna le schede tecniche dei sistemi antincendio ed antinquinamento;
- Effettua esercitazioni e simulazioni per verificare il corretto comportamento del personale in
turno, completandone il possibile miglioramento ed il reporting;
- Individua le necessità di aggiornamento delle procedure antincendio ed antinquinamento.
- In caso di emergenza è disponibile all’intervento quale responsabile, coordinatore e attuatore
delle azioni antincendio, oltre che come autista e allestitore; coordina ed attua la prima opera
di soccorso.
Addetti
Sono chiamati a svolgere tutte le attività operative del Settore, per le quali vengono coordinati
dal Coordinatore.
Hanno compiti essenzialmente operativi, definiti da programmi redatti dal Capo Settore:
- Supportano il Coordinatore nelle attività di formazione del personale API e delle ditte
esterne operanti in stabilimento;
- Eseguono le attività previste dai programmi di verifiche e controlli dei sistemi antincendio
ed antinquinamento;
- Assistono il Coordinatore nella supervisione delle manutenzioni/migliorie delle
apparecchiature antincendio;
- Effettuano le attività di piccole manutenzioni (rabocchi, bocchettoni idranti, ripristino
segnaletica, controllo e ripristino DPI, verifica esplosimetri, ecc.);
- Operano il controllo della rete antincendio e delle sue fonti di alimentazione incluso il ciclo
delle acque;
- Effettuano coordinati dal Coordinatore, esercitazioni e simulazioni per verificare la
correttezza dei comportamenti e delle azioni del personale operativo in turno,
- Forniscono consulenza tecnica in turno efferente la sicurezza ed i problemi ambientali;
- Verificano il corretto funzionamento delle apparecchiature antincendio ed antinquinamento
prima del loro rientro in esercizio;
- In caso di emergenza è disponibile all’intervento antincendio ed antinquinamento, in
congiunzione agli altri addetti della squadra di pronto intervento della raffineria, in qualità di
autista, allestitore e messa in esercizio dei sistemi antincendio ed antinquinamento; attuano la
prima opera di soccorso.
La Squadra di Primo Intervento in turno segue un programma di addestramento continuo che
prevede due esercitazioni settimanali, oltre quella mensile per prove ai fuochi e 2 annuali
complete di simulazione del P.E.I.. A tutte le esercitazioni vengono associati gli operatori
delle aree interessate con il ruolo di VV.F. ausiliari.
È operante, con il Corpo dei VV.F. locali, un programma di esercitazioni congiunte, allo
scopo di migliorare la cooperazione di stabilimento alle operazioni antincendio, che
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coinvolgono contemporaneamente gli operatori dell’impianto e i vigili del fuoco della
Raffineria e del Corpo Nazionale stesso.
Il programma di esercitazione congiunta con i VV.F. prevede prove di spegnimento di
incendi, con estintori a polvere, acqua e/o schiumogeni, effettuate presso il campo prove
presente nella Raffineria.
Vengono svolte esercitazioni per l’attuazione del Piano di Emergenza Interno con cadenza
semestrale.
ACQUA ANTINCENDIO
L’acqua antincendio utilizzata nella Raffineria API è prelevata direttamente dal Mar Adriatico
e dal Fiume Esino ed ha quindi una capacità illimitata.
È stata valutata la disponibilità di acqua antincendio e di liquido schiumogeno durante gli
incidenti, ed in particolare nelle situazioni di maggiore criticità, cioè nel caso di incendio del
serbatoio TK 62 (della capacità di 160000 m3, contenente liquido infiammabile di categoria
A).
La rete antincendio dell’impianto IGCC è stata dimensionata in modo tale da fornire acqua
sufficiente a far fronte agli eventi incidentali ipotizzati per l’impianto stesso. Inoltre, è stata
effettuata l’analisi della contemporaneità dei consumi di acqua per l’evento incidentale più
gravoso per la Raffineria che coinvolga anche le apparecchiature dell’impianto IGCC. Da tale
analisi risulta che il fabbisogno idrico nelle condizioni più critiche viene soddisfatto dalla sala
pompe antincendio.
SISTEMI A SCHIUMA
Allo scopo di aumentare l’autonomia del sistema di applicazione schiuma alle varie utenze
di raffineria, si è realizzato, negli anni scorsi, un potenziamento dello stoccaggio e un
nuovo sistema di distribuzione.
Il sistema realizzato consiste in una stazione centralizzata di stoccaggio e pompaggio
schiuma e da un anello di distribuzione che raggiunge gli stoccaggi locali dei sistemi di
protezione schiuma di raffineria. Tale anello dispone inoltre lungo il suo percorso di 14
punti di alimentazione per monitori mobili e di due punti per il rifornimento di automezzi.
Lo stoccaggio centralizzato di schiuma dispone di una capacità di circa 120 m3, maggiore
dei 90 m3 necessari per garantire due ore di autonomia sui due serbatoi di greggio con
maggiore capacità (TK 61,62). Il sistema di pompaggio è costituito da una pompa elettrica
e da una diesel (di riserva).
La rete di distribuzione ad anello consente ad ogni utenza (stoccaggio locale) di potere
essere raggiunta da due vie garantendone così il rifornimento anche in caso di interruzione
dell’anello in un punto.
I sistemi di applicazione schiuma i cui stoccaggi locali sono raggiunti dal nuovo sistema di
distribuzione schiuma sono i seguenti:
Sistema 1: localizzato presso la Sala Pompe “Terminale”, costituito da:
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 n. 3 serbatoi fuori terra per lo stoccaggio di liquido schiumogeno tipo fluoro proteinico
aventi rispettivamente capacità di 13 m3 , 11 m3 e 7 m3
 Due gruppi a turbina idraulica a contro-pressione “Minosse”, dalla capacità di 600 m3/h
ognuno, che alimentano le utenze poste a protezione delle seguenti apparecchiature:
- Tetti e bacini dei serbatoi TK-59/61/62
- Tetti dei serbatoi TK 55/56/60/48/49/334/50/51/52/53/54/40/41/336
- Tetti dei serbatoi dell’impianto di trattamento effluenti: TK 1/2/8 e vasche V4/V5
- Sala pompe terminale e way terminale (n. 2 monitori e n. 12 versatori).
Sistema 2: localizzato presso la Sala Pompe “A”, costituita da:
 Serbatoio di schiumogeno del tipo fluoro-proteinico da 5 m3
 Miscelatore posizionato nei pressi del TK 43, che alimenta n. 1 monitori e n. 1 versatori a
protezione di:
- Sala pompe “A”
Sistema 3: localizzato presso la Sala Pompe “Miscelazione”, costituito da:
 Un serbatoio di schiumogeno da 4 m3
 Due miscelatori che alimentano n.1 monitore e n. 3 versatori a protezione di:
- Sala pompe miscelazione
- Way miscelazione
Sistema 4: localizzato presso il TK 27, costituito da:
 N.2 serbatoi per lo stoccaggio di liquido schiumogeno tipo universale aventi la capacità di
7 m3 ciascuno.
 Un gruppo a turbina idraulica a contro-pressione “Minosse” da 300 m3/h che alimenta le
utenze poste a protezione delle seguenti apparecchiature:
- Tetti dei serbatoi TK 140/141/142/143/42/43/47/27/28 e bacini dei TK 27/28/38/39;
- Sala pompe C e way dietro sala pompe (n.2 monitori e n. 3 versatori).
STAZIONE DI STOCCAGGIO E POMPAGGIO
E’ubicata nelle immediate vicinanze della sala pompe acqua antincendio ed è così
composta:
TK 5651 A/B – Serbatoi cilindrici verticali
Altezza 12,5 m
Diametro 2,7 m
Dotazioni principali:
 Sistema di raffreddamento a pioggia
 Trasmettitore di livello (radar)
 Interruttori di basso e alto livello
P-5651A – Pompa elettrica da 35 m3/h
P-5651B – Pompa diesel da 35 m3/h con annesso serbatoio di gasolio da 50 litri, sempre
pronta ad entrare in operazione automaticamente in caso di disservizio alla pompa elettrica.
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Le due pompe ed i quadri elettrici in particolare sono disposti in posizione protetta (da
incendio TK56) da un muro taglia-fuoco REI 150 dall’altezza di 3,2 m rispetto al piano di
campagna.
In sala pompe antincendio è installato un quadro ripetitore che oltre a consentire
l’avviamento delle pompe, raccoglie tutti i segnali provenienti da queste (in marcia, ferma,
anomalia) e dai TK 5651°/B per inviarli a DCS.
I segnali che raggiungono il DCS sono:
- Livelli TK 5651°/B con allarme di alto e basso livello
- Pressione dell’anello
- Stato P-5651A/B
GESTIONE OPERATIVA
Il sistema opera, sempre manualmente, in due distinte condizioni di servizio:
riempimento dei serbatoi di stoccaggio e/o automezzi: il riempimento viene effettuato per
gravità, se il livello di schiumogeno dei serbatoi lo consente, o attraverso il sistema di
pompaggio negli altri casi. Fa eccezione il sistema 4, i cui serbatoi sono normalmente
riempiti con liquido schiumogeno tipo universale con mezzi dedicati;
interventi di emergenza: tutta la rete è messa in pressione attraverso le pompe
P-5651A/B e può essere utilizzata per alimentare in continuo tutti i serbatoi locali e i
monitori mobili e riempire gli automezzi dei VV.F..
In Raffineria sono inoltre presenti:
SISTEMI ESTINGUENTI GAS
Impianti fissi con PF23:
Laboratorio: n. 4 bombole
Sala controllo centralizzata: n. 13 bombole
Sala tecnica unità 3300/3650: n. 2 bombole
Sala tecnica PRA/PRB: n. 2 bombole
Sala CED: n. 1 bombola
Sala tecnica ex depo: n. 1 bombola
Impianti fissi a CO2:
isola cabinati pompe compressore: n. 3 bombole
isola cabina elettrica: n. 1 bombola
gas turbine: n. 10 bombole
Impianti fissi a gas inergen:
annex bulding: n. 3 bombole
satellite 1: n. 3 bombole
satellite 2: n. 3 bombole
ESTINTORI
Estintori portatili a polvere:
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
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n. 24 da Kg 6
n. 1 da Kg. 9
n. 641 da Kg. 12
n. 2 da Kg. 50
n. 47 da Kg. 100
n. 1 da Kg. 250
Estintori portatili a CO2:
n. 6 da Kg. 4
n.130 da Kg. 5.
Maniche a vento
Al momento vi sono 8 maniche a vento installate nei punti più alti della raffineria che
servono, durante una emergenza per incendio o per fuga di prodotto, a segnalare la direzione
del vento. Ciò allo scopo di permettere alle squadre di intervento di avvicinarsi all’area colpita
dal lato sopravento e al personale che deve evacuare le aree di allontanarsi nel modo più
sicuro.
Varchi recinzione
Oltre ai normali ingressi del personale e degli automezzi, lungo tutta la recinzione della
raffineria esiste una serie di cancelli e aperture normalmente chiusi che possono essere usati,
in caso di emergenza, come vie di fuga o come accesso più opportuno per i mezzi di
intervento.
Anche i sottopassaggi della ferrovia essendo in numero limitato devono essere tenuti presenti,
in caso d’emergenza, nella scelta delle più sicure vie d’accesso e di fuga.
1.2.5.h) MEZZI DI COMUNICAZIONE INTERNI ED ESTERNI
La Raffineria è provvista di una rete telefonica che consente di comunicare sia all’interno che
all’esterno, con 11 linee collegate alla rete pubblica.
Il presidio del centralino è sempre garantito 24 ore su 24 dalla presenza di personale o
giornaliero o in turno in portineria centrale.
Questo consente, in caso di emergenza, di comunicare con le autorità esterne di pubblico
intervento VV.F., USL Comune, Prefettura, ecc.) tempestivamente.
Inoltre la Raffineria dispone di linee preferenziali collegate direttamente con le stazioni
ferroviarie di Falconara M.ma e Senigallia per la fermata dei treni e con l’aeroporto.
Per quanto riguarda i mezzi di comunicazione interni, la Raffineria dispone dei seguenti
sistemi:
impianto radio UHF su diverse frequenze;
impianto ricerca persone con altoparlanti e impianto citofonico;
segnali acustici di tonalità caratteristiche;
comunicazioni verbali/scritte;
telefoni interni.
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1.3 INCIDENTI DI RIFERIMENTO PER LA PIANIFICAZIONE
DELL’EMERGENZA
1.3.1
Descrizione delle ipotesi - Stima in ordine alla probabilità che l’evento si
verifichi
Di seguito si riporta la descrizione eventi incidentali che potrebbero interessare
aree esterne alla Raffineria così come dedotta dall’analisi di rischio dello
stabilimento effettuata dall’API e riportata nel relativo rapporto di sicurezza.
1.3.1.a)
ESPLOSIONE O INCENDIO IN AREA DI UNA NUBE DI VAPORI IDROCARBURICI
RILASCIATA DA UN IMPIANTO AD ALTA PRESSIONE
Se si origina una perdita di contenimento da un circuito di un’unità ad alta
pressione (analogamente a quanto avvenuto in Stabilimento nel luglio 1986),
il contenuto verrà rilasciato come getto in pressione fintantoché le valvole di
isolamento vengano chiuse o sia uscita una quantità di prodotto tale da
depressurizzare l’unità.
Per quanto riguarda invece la sequenza evolutiva incidentale, una volta
rilasciata all'atmosfera, la massa di idrocarburi si potrà disperdere fino a circa
200 mt. dalla fonte di rilascio e qual'ora venisse innescata potrebbe generare
un incendio o un'esplosione.
1.3.1.b)
PRODOTTI DI COMBUSTIONE DA INCENDIO DI UN SERBATOIO DI LIQUIDO
INFIAMMABILE
Nell'ipotesi incidentale relativa all'incendio di un grosso serbatoio contenente
liquido infiammabile i prodotti derivanti dalla combustione forzatamente
incompleta del suo contenuto formerebbero una nube con presenza di
monossido di carbonio, anidride solforosa, ossidi di azoto e in particolare
fuliggine comunque in concentrazione tale da non produrre effetti sulla salute
dei ricettori esposti, ma che provocherebbe nella popolazione fenomeni di
distrurbo, disagio e allarmismo. Questo fenomeno potrebbe essere avvertito
nelle aree limitrofe alla Raffineria ed in particolare nel restante centro abitato
di Falconara, nonchè in alcune zone di Montemarciano e Chiaravalle.
A tale scopo si riporta al paragrafo 1.3.3 quanto valutato in termini di ricadute
al suolo dei suddetti fumi di combustione.
1.3.1.c)
EMISSIONI DI GAS CONTENENTI COMPOSTI SOLFORATI
A seguito di una perdita dai circuiti degli impianti che trattano composti
solforati, ed in particolare di quelli di produzione zolfo o di gassificazione
potrebbe verificarsi un rilascio in atmosfera di composti solforati (H2S Mercaptani) la cui concentrazione al suolo, fuori dai confini della Raffineria,
sarebbe sicuramente al di sotto dei limiti di pericolosità per la salute dei
ricettori esposti ma risulterebbe facilmente percettibile, per il suo
caratteristico cattivo odore agliaceo più o meno forte a seconda della distanza
dalla Raffineria.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
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.
1.3.1.d)
RILASCIO LIQUIDO DI IDROCARBURI IN MARE DA TERMINALI MARITTIMI DI
CARICA/DISCARICA NAVI
A seguito di un inconveniente durante le operazioni di carico/discarica nave
nei terminali marittimi (SPM, Isola e Pontile), si origina uno sversamento di
prodotto idrocarburico che, in assenza di innesco, produce una macchia più o
meno uniforme sulla superficie del mare. A seconda delle condizioni meteomarine la macchia di prodotto può interessare nel tempo le zone costiere
adiacenti lo stabilimento.
1.3.2
Area interessata dall’ipotesi - Conseguenze delle ipotesi e mappe di
rischio
Vengono di seguito descritti gli effetti derivanti dal verificarsi degli eventi
incidentali individuati ai paragrafi precedenti. I raggi di coivolgimento dei
probabili scenari incidentali sono indicati nelle tabelle in allegato 3:
l’estensione in termini di aree di danneggiamento degli scenari incidentali che
vanno ad interessare aree esterne alla Raffineria API, è mostrata nelle
planimetrie disponibili in allegato 4. Le informazioni son desunte dal
Rapporto di Sicurezza della raffineria api di Giugno 2009.
1.3.2.a)
ESPLOSIONE O INCENDIO IN ARIA DI UNA NUBE DI VAPORI IDROCARBURICI
RILASCIATI DA UN IMPIANTO AD ALTA PRESSIONE
Nell’ipotesi della rottura di una tubazione nelle unità di Alta Pressione si
produrrebbe un getto in pressione di idrocarburi: a seguito di un innesco
istantaneo si potrebbero causare danni in impianto ma non effetti all’esterno;
viceversa qualora l’innesco fosse ritardato si potrebbe sviluppare una
fiammata od un’esplosione.
Nel primo caso gli effetti di danneggiamento si estenderebbero all’interno
della proprietà API e potrebbero interessare la adiacente linea ferroviaria,
mentre l’esplosione conseguente all’accensione ritardata della nube formatasi
potrebbe originare un’onda di pressione con effetti letali fino ad una distanza
di 20 m dal punto stesso di innesco.
Nelle condizioni più sfavorevoli, e cioè in caso di innesco ritardato della nube
alla massima distanza dal punto di rilascio ed in corrispondenza della Strada
Statale 16, gli effetti di sovrapressione conseguenti ad una esplosione
potrebbero interessare aree esterne alla proprietà API (vedi tabella 1 allegato
3.A e planimetrie allegato 4).
In conclusione, vista la notevole distanza esistente tra le unità di processo ad
alta pressione e le aree pubbliche (circa 220 metri) risulta maggiormente
probabile che le conseguenze più significative dell’incidente descritto
vengano sperimentate all’interno dell’API, determinando eventualmente la
rottura di vetri nelle aree esterne alla proprietà API.
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36
.
1.3.2.b)
CONSEGUENZE SECONDARIE - EFFETTI VISIVI ED OLFATTIVI
PRODOTTI DI COMBUSTIONE
DA
Vale precisare infine che, il fumo originatosi da un incendio di
prodotto petrolifero, con particolare riferimento ad un serbatoio,
sarebbe chiaramente visibile e potrebbe provocare ricadute di
fuliggine fino a diverse distanze a seconda delle condizioni
metereologiche, causando solo fastidio e non costituendo alcuna
forma di pericolo.
Gli effetti di irraggiamento conseguenti ad un incendio di un
serbatoio di idrocarburi di grosse dimensioni potrebbero interessare
aree esterne alla proprietà API (vedi tabella 2 allegato 3.B e
planimetrie allegato 4)
1.3.2.c)
CONSEGUENZE SECONDARIE – EFFETTI VISIVI ED OLFATTIVI DA
PRODOTTI SOLFORATI
Un rilascio in atmosfera di composti soforati (H2S – Mercaptani),
pure essendo al di sotto dei limiti di pericolosità per la salute dei
ricettori esposti risulterebbe facilmente percettibile per il suo
caratteristico cattivo odore agliaceo più o meno forte a seconda della
distanza dalla Raffineria.
Gli effetti conseguenti ad una dispersione tossica potrebbero
interessare aree esterne alla proprietà API (vedi tabelle 3 allegato 3.C
e planimetrie allegato 4)
1.3.2.d)
RILASCIO LIQUIDO DI IDROCARBURI IN
MARITTIMI DI CARICA/DISCARICA NAVI
MARE
DA
TERMINALI
L’analisi delle conseguenze degli eventi incidentali originati dai
terminali marittimi con possibile impatto sull’ambietne marino e
costiero è stata effettuata utilizzando modelli di simulazione che
permettono di fare previsioni circa la traiettoria ed il destino di
idrocarburi rilasciati a mare. Tali modelli permettono di valutare il
tempo di permanenza e la quantità residua in mare dei prodotti
petroliferi rilasciati e di individuare la traiettoria più probabile degli
idrocarburi rilasciati in mare sotto l’azione di vento, correnti, maree
e fenomeni diffusivi (meccanici o turbolenti).
Le condizioni meteo-marine di riferimento riportate nella tabella
sono state individuate sulla base delle seguenti informazioni
disponibili per l’area in esame.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2013
SEZIONE
1
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.
Il caso A costituisce lo scenario di riferimento, in quanto
caratterizzato dalle condizioni più frequenti, sia per la corrente che
per il vento.
I casi B e C rappresentano due condizioni meteo-marine che possono
dirigere verso la costa i rilasci di idrocarburi dalle diverse strutture
api.
Il caso C, nel quale il trasporto operato dalla corrente marina verso
SE risulta contrastato dal vento, con una direzione netta di trasporto
verso la costa più vicina (Falconara e zone adiacenti), è stato adottato
per il solo rilascio di grezzo dalla Piattaforma, in quanto anche nel
caso B, le condizioni meteo-marine portavano al largo il prodotto
rilasciato.
I casi studiati costituiscono una semplificazione rispetto allo
sviluppo di un caso reale in quanto prevedono condizioni costanti di
vento e corrente anziché una successione di combinazioni di vento e
correnti in continua evoluzione. Essi possono tuttavia rappresentare
dei termini di riferimento significativi, in quanto fondati su
condizioni molto probabili e potenzialmente in grado di interessare
una significativa area di mare e di litorale.
In allegato 6 sono disponibili i risultati delle simulazioni
precedentemente esposte.
Nel caso dovesse concretizzarsi lo scenario descritto, i livelli di pericolo e le
conseguenti attivazioni degli organi competenti seguiranno le indicazioni appresso
specificate nel DIAGRAMMA N. 1.
LIVELLI DI PERICOLO

Attenzione
Segnalazione di sversamento o presenza in mare di idrocarburi o altre sostanze
inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi, che per
tipologia e quantità non possono provocare danni apprezzabili: situazione che
merita di essere tenuta sotto osservazione ma per la quale non è necessario
prendere al momento ulteriori misure.

Preallarme
Segnalazione di un imminente pericolo di inquinamento della costa da parte di
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2013
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idrocarburi o altre sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute umana o
gli ecosistemi disperse in mare, che, qualora raggiunta la riva, per la loro quantità
o grado di pericolosità, possono provocare danni agli ecosistemi ed alla salute
umana.

Allarme
Evento calamitoso in atto con inquinamento di aree costiere da parte di
idrocarburi o altre sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute
umana o gli ecosistemi.
A ciascuno di questi livelli corrisponde una specifica fase operativa.
ATTIVAZIONI IN EMERGENZA
FASE DI ATTENZIONE
Qualora l'Api venga a conoscenza di uno sversamento in mare di idrocarburi o altre
sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi,
informa, telefonicamente e a mezzo fax la Capitaneria di Porto.
La Capitaneria, dopo essersi recata sul luogo segnalato, se ritiene, sulla base delle
dimensioni dello sversamento e delle condizioni meteomarine, che la situazione
possa essere risolta solo con interventi in mare, secondo le proprie procedure,
informa comunque a mezzo fax e telefonicamente:
- Prefettura
- Provincia
- SOUP
- Sindaco/i dei comuni interessati
- ARPAM
- Ministero dell’Ambiente.
Tutti i soggetti e gli enti coinvolti seguiranno le proprie procedure interne e porranno
in essere le attività di rispettiva competenza.
Sulla base delle informazioni ricevute, il Prefetto o suo delegato può procedere alla
attivazione della SOI e del Comitato Provinciale di Protezione Civile, limitatamente
ai rappresentanti degli enti e strutture coinvolte dal tipo di evento atteso ed alla
convocazione di altre funzioni di supporto ritenute necessarie.
FASE DI PREALLARME – FASE DI ALLARME
Preallarme:
Ogni qual volta, a seguito di segnalazione, telefonicamente e a mezzo fax, da parte
dell’Api alla Capitaneria, pervenga notizia, di un imminente pericolo di
inquinamento della costa da parte di idrocarburi o altre sostanze inquinanti o
comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi, la Capitaneria informa a
mezzo fax e telefonicamente:
- Prefettura
- Provincia
- SOUP
- Sindaco/i dei comuni interessati
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
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SEZIONE
1
39
.
- ARPAM
- Ministero dell’Ambiente
e, contestualmente, se valutato necessario, sulla base delle dimensioni dello
sversamento e delle condizioni meteomarine, non ritenendo sufficienti i soli
interventi in mare, chiede al Prefetto l’attivazione del PEE.
Il Prefetto o suo delegato, previa verifica e valutazione:

allerta i VV.F, le Forze dell’Ordine, CO118;

attiva la SOI;

convoca il Comitato Provinciale di Protezione Civile, limitatamente ai
rappresentanti degli enti e strutture coinvolte dal tipo di evento atteso e delle
altre funzioni di supporto ritenute necessarie.

allerta gli Uffici, i Comandi ed Enti e soggetti interessati alle possibili
operazioni di soccorso, perché vengano verificati ed approntati i dispositivi,
i mezzi ed il personale idonei a fronteggiare la minaccia che si va
delineando;

allerta i sindaci dei Comuni minacciati perché attuino con immediatezza
tutti quegli accorgimenti atti a circoscrivere o a limitare l’evento calamitoso
atteso, informando i cittadini eventualmente coinvolti dalla situazione
d'emergenza ed attivino, se necessario, il C.O.C. o il C.O.I.
Tutti i soggetti e gli enti coinvolti seguiranno le proprie procedure interne e porranno
in essere le attività di rispettiva competenza.
Quando, a seguito di segnalazione da parte dell’Api o di altro soggetto, si constati
che è già in atto l’inquinamento della costa da parte di idrocarburi o altre sostanze
inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi, bisogna
avvisare la Capitaneria che:

informa a mezzo fax e telefonicamente :
- Prefettura
- Provincia
- SOUP
- Sindaco/i dei comuni interessati
- Vigili del Fuoco
- ARPAM
- Ministero dell’Ambiente
e, contestualmente, chiede al Prefetto l’attivazione del PEE.
In questo caso si attua la procedura prevista per il “pre-allarme” attivando tutti i
soggetti precedentemente indicati.
Tutti i soggetti e gli enti coinvolti seguiranno le proprie procedure interne e porranno
in essere le attività di rispettiva competenza.
1.3.2.e)
INTERAZIONI CON LA FERROVIA
Per quanto riguarda le possibili interazioni, in termini di rischio, tra le unità
facenti parte del ciclo di lavorazione e la linea ferroviaria presente all’interno
della Raffineria api, si evidenzia quanto segue.
In dipendenza del tipo di incidente verificato ed in funzione del processo
evolutivo con il quale l’incidente si manifesta, è possibile il coinvolgimento di
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2013
SEZIONE
1
40
.
un treno senza che ci sia stata la possibilità di arrestarlo nonostante la
disponibilità di pulsanti di emergenza (presso la portineria e presso la sala
controllo), che ne consente l’arresto automatico nei due sensi di marcia, e di un
sistema di comunicazione preferenziale tra la Raffineria api ed il centro di
smistamento ferroviario.
In aggiunta è stata realizzata una “barriera d’acqua” a protezione della ferrovia,
mediante monitori il cui azionamento è possibile ad opera di dedicati pulsanti
posizionati in sala controllo, con il fine di proteggere il rilevato ferroviario.
Per quanto riguarda i possibili effetti derivanti dal rilascio di sostanze
pericolose si possono fare le seguenti considerazioni:
incendio: l’irraggiamento conseguente ad un incendio non avrà alcun effetto sui
passeggeri del treno, che saranno protetti dallo schermo costituito dai vagoni
per la breve durata del passaggio del treno nell’area esposta all’irraggiamento
derivante dall’incendio;
rilascio sostanze pericolose: gli effetti derivanti dalla esposizione a causa di
rilascio di sostanze pericolose saranno pressoché assenti in virtù delle
caratteristiche di tossicità dei prodotti, che manifestano conseguenze a seguito
di prolungati periodi di esposizione ai livelli di concentrazione riscontrabili
presso al sede del tracciato ferroviario, e la breve durata del passaggio del treno
nell’area esposta alle nubi di vapori tossici;
esplosione: nell’ipotesi che un treno passi attraverso la Raffineria api in
contemporaneità con lo sviluppo di una nube di vapori infiammabili, potrebbe
verificarsi una accensione della stessa in corrispondenza di un punto delle aree
della Raffineria api (coincidenza tra il passaggio del treno e lo sviluppo dello
scenario incidentale) o per effetto del treno stesso in quanto i conduttori di
energia elettrica sono una probabile sorgente di accensione (diretto innesco
della nube da parte del treno); in tale eventualità nel caso in cui la nube bruci
senza esplodere, i passeggeri del treno saranno protetti dallo schermo costituito
dai vagoni, mentre nel caso in cui avvenga una esplosione, si potrebbe
originare una sovrapressione in grado di deragliare lo stesso.
1.3.3 Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi
Ad integrazione di quanto precedentemente riportato si è proceduto alla verifica
delle ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito di incendio di un
serbatoio. I dati ottenuti sono stati oggetto di opportune valutazioni al fine di
stabilire le aree interessate dall’evento.
Come sostanze presenti nei fumi di combustione sono state prese a riferimento
Anidride Solforosa, Ossidi di Azoto, Monossido di Carbonio e Anidride
Carbonica.
In nessuno dei casi esaminati sono stati raggiunti valori superiori a quelli presi a
riferimento per la I zona di pianificazione (LC50) e per la II zona (IDLH). Per la
valutazione della III zona (di attenzione) sono stati presi a riferimento, nel
rispetto del principio di massima cautela, il valore di 1/10 IDLH.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2013
SEZIONE
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41
.
1.3.3.a)
RICADUTE AL SUOLO DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO INCENDIO
SERBATOI DI GREGGIO
Al fine di esaminare gli effetti in caso di incendio di un serbatoio di greggio è
stato ipotizzato l’incendio di un tetto di un serbatoio a tetto galleggiante
contenente tale prodotto. Nella tabella 4 in allegato 3.D sono riportati i
risultati ottenuti. Tali risultati sono stati mediati in funzione del serbatoio
considerato e delle condizioni meteorologiche.
In nessun caso vengono raggiunte le concentrazioni di LC50 e IDLH. Nel
caso di greggio la sostanza per la quale si raggiungono le massime distanze
per i valori di riferimento per la III zona è l’ SO2 (vedi planimetria in allegato
nr. 5).
1.3.3.b) RICADUTE AL SUOLO DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO INCENDIO
SERBATOI BENZINA
Al fine di esaminare gli effetti in caso di incendio di un serbatoio di benzina è
stato ipotizzato l’incendio di un tetto di un serbatoio a tetto galleggiante
contenente tale prodotto. Nella tabella 5 in allegato 3.D sono riportati i risultati
ottenuti. Tali risultati sono stati mediati in funzione del serbatoio considerato e
delle condizioni meteorologiche.
In nessun caso vengono raggiunte le concentrazioni di LC50 e IDLH. Nel caso
di benzina la sostanza per la quale si raggiungono le massime distanze per i
valori di riferimento per la III zona è il CO2 (vedi planimetria in allegato nr. 5).
1.3.3.c)
RICADUTE AL SUOLO DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO INCENDIO
SERBATOI AREA SIF
Al fine di esaminare gli effetti in caso di incendio di un serbatoio di gasolio in
area SIF è stato ipotizzato l’incendio di un tetto di un serbatoio a tetto
galleggiante contenente tale prodotto. Nella tabella 6 in allegato 3.D sono
riportati i risultati ottenuti. Tali risultati sono stati mediati in funzione del
serbatoio considerato e delle condizioni meteorologiche.
In nessun caso vengono raggiunte le concentrazioni di LC50 e IDLH. Nel caso
di gasolio la sostanza per la quale si raggiungono le massime distanze per i
valori di riferimento per la III zona è il NOx (vedi planimetria in allegato nr. 5).
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
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SEZIONE 1
-
Allegato n. 1
PLANIMETRIA GENERALE DEL SITO
IDENTIFICAZIONE SITI SENSIBILI
Link – Planimetria del sito
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
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SEZIONE 1 - Allegato 1
43
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P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 1
44
.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 1
45
.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 1
46
.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 1
47
.
SEZIONE 1
-
Allegato n. 2
PLANIMETRIA DELLA RAFFINERIA
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 2
48
.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 2
49
.
SEZIONE 1
-
Allegato n. 3
Tabelle riassuntive raggi di influenza scenari incidentali
Tabella A
ESPLOSIONE O INCENDIO IN AREA DI UNA NUBE DI VAPORI
IDROCARBURICI RILASCIATA DA UN IMPIANTO AD ALTA PRESSIONE
Tabella B
PRODOTTI DI COMBUSTIONE DA INCENDIO DI UN SERBATOIO DI
LIQUIDO INFIAMMABILE
EMISSIONI DI GAS CONTENENTI COMPOSTI SOLFORATI
RICADUTE DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO DI INCENDIO
SERBATOI ( GREGGIO/BENZINA/GASOLIO)
Tabella C
Tabella D
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
50
.
SEZIONE 1
-
Allegato n. 3A
Tabella A ESPLOSIONE O INCENDIO IN AREA DI UNA NUBE DI VAPORI
IDROCARBURICI RILASCIATA DA UN IMPIANTO AD ALTA PRESSIONE
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
51
.
Tabella 1
Conseguenze derivanti da esplosione o incendio di una nube di vapori idrocarburici rilasciati da un impianto ad alta pressione
Evento 1
Evento iniziale
Condizioni
1 Esplosione a
confinata
seguito
perdita
media di benzina si X
da fondo colonna
T-2105
(unità
non confinata
no 
2100)
transizione rapida di fase
I zona II zona
(m)
(m)
Modello sorgente

X

reazione sfuggente (run away
reac.)
miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
miscela gas/vapori infiammabili
(UVCE)
esplosione fisica
III
zona
(m)



X
130
240
320
I zona
(m)
II
zona
(m)
III
zona
(m)

Evento 2
Evento iniziale
2 Esplosione a
seguito perdita
media
di
benzina
da
circuito
di
debutanazione
(unità 2500)
Condizioni
confinata

si X
no 
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
Modello sorgente
non confinata
X
transizione rapida di fase

reazione sfuggente (run away
reac.)
miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
miscela gas/vapori infiammabili
(UVCE)
esplosione fisica



X
135
255
340

52
.
Evento 3 a
Evento iniziale
3a. Esplosione
a seguito
perdita grande
di benzina da
circuito di
debutanazione
(unità 2500)
Condizioni
confinata
si

X
no 
I zona
(m)
Modello sorgente
non confinata
X
transizione rapida di fase

reazione sfuggente (run away
reac.)
miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
miscela gas/vapori infiammabili
(UVCE)
esplosione fisica
II
zona
(m)
III
zona
(m)



X
128
231
306

Evento 3 b
Evento iniziale
3b. Esplosione
a seguito
perdita di GPL
da circuito di
trattamento
GPL (unità
2500)
Condizioni
confinata
si
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
Modello sorgente

X
no 
I zona
(m)
non confinata
X
transizione rapida di fase

reazione sfuggente (run away
reac.)
miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
miscela gas/vapori infiammabili
(UVCE)
esplosione fisica
II
zona
(m)
III
zona
(m)



X
123
210
280

53
.
Evento 4
Evento iniziale
4 Esplosione a
seguito perdita
media di
benzina a valle
del reattore R2801 (unità
2800)
Condizioni
confinata
si
Modello sorgente

X
no 
I zona
(m)
non confinata
X
transizione rapida di fase

reazione sfuggente (run away
reac.)
miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
miscela gas/vapori infiammabili
(UVCE)
esplosione fisica
II
zona
(m)
III
zona
(m)



X
179
257
329

Evento 5
Evento iniziale
5 Esplosione a
seguito perdita
media di
benzina calda
da fondo
colonna T-2630
(unità 2600)
Condizioni
confinata
si
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
Modello sorgente

X
no 
I zona
(m)
non confinata
X
transizione rapida di fase

reazione sfuggente (run away
reac.)
miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
miscela gas/vapori infiammabili
(UVCE)
esplosione fisica
II
zona
(m)
III
zona
(m)



X
157
273
367

54
.
Evento 6 a
Evento iniziale
6a. Esplosione
a seguito
perdita media
di butano da
colonna T-2701
(unità 2700)
Condizioni
si
 confinata
no 
non confinata
transizione rapida di fase
I zona
(m)
Modello sorgente
reazione sfuggente (run away
reac.)
 miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
X miscela gas/vapori infiammabili
(UVCE)
 esplosione fisica
II
zona
(m)
III
zona
(m)



X
138
264
354

Evento 6 b
Evento iniziale
6b. Esplosione
a seguito
perdita piccola
di butano da
colonna T-2701
(unità 2700)
Condizioni
si
X confinata
no 
non confinata
transizione rapida di fase
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
I zona
(m)
Modello sorgente
reazione sfuggente (run away
reac.)
 miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
X miscela gas/vapori infiammabili
(UVCE)
 esplosione fisica
II
zona
(m)
III
zona
(m)



X
122
213
277

55
.
SEZIONE 1
Tabella B
-
Allegato n. 3B
PRODOTTI DI COMBUSTIONE DA INCENDIO DI UN SERBATOIO DI
LIQUIDO INFIAMMABILE
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
56
.
Tabella 2
Conseguenze derivanti da incendio idrocarburici rilasciati da serbatoio
Evento 7
Evento iniziale
7. Incendio di
idrocarburi a
seguito rilascio nel
bacino del
serbatoio TK-59
Condizioni
si
X
localizzato
X
no 
in aria
I zona
(m)
Modello sorgente

in fase liquida
in fase gas/vapore
ad alta velocità
in fase gas/vapore
X


incendio di recipiente (Tank fire)
incendio di pozza (Pool fire)
getto di fuoco (Jet fire)
incendio di nube (flash fire)
sfera di fuoco (fire ball)

X



-
II
zona
(m)
53
III
zona
(m)
81
Evento 8
Evento iniziale
8. Incendio di
idrocarburi a
seguito rilascio nel
bacino del
serbatoio TK-61
Condizioni
si
localizzato
Modello sorgente
X
no 
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
X
in aria
I zona
(m)

in fase liquida
in fase gas/vapore
ad alta velocità
in fase gas/vapore
X


incendio di recipiente (Tank fire)
incendio di pozza (Pool fire)
getto di fuoco (Jet fire)
incendio di nube (flash fire)
sfera di fuoco (fire ball)

X



-
II
zona
(m)
53
III
zona
(m)
81
57
.
Evento 9
Evento iniziale
9. Incendio di
idrocarburi a
seguito rilascio nel
bacino del
serbatoio TK-62
Condizioni
si
X
localizzato
Modello sorgente
X
no 
in aria
I zona
(m)

in fase liquida
in fase gas/vapore
ad alta velocità
in fase gas/vapore
X


incendio di recipiente (Tank fire)
incendio di pozza (Pool fire)
getto di fuoco (Jet fire)
incendio di nube (flash fire)
sfera di fuoco (fire ball)

X



-
II
zona
(m)
53
III
zona
(m)
81
Evento 10
Evento iniziale
10. Incendio di
idrocarburi a seguito
rilascio nel bacino
del serbatoio TK-53
Condizioni
si
X
localizzato
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
Modello sorgente
X
no 
in aria
I zona
(m)

in fase liquida
in fase gas/vapore
ad alta velocità
in fase gas/vapore
X


incendio di recipiente (Tank fire)
incendio di pozza (Pool fire)
getto di fuoco (Jet fire)
incendio di nube (flash fire)
sfera di fuoco (fire ball)

X



-
II
zona
(m)
43
III
zona
(m)
72
58
.
Evento 11
Evento iniziale
11. Incendio di
idrocarburi a
seguito rilascio nel
bacino del
serbatoio TK-55
Condizioni
si
X
localizzato
Modello sorgente
X
in fase liquida

in fase gas/vapore
ad alta velocità
in fase gas/vapore
no 
in aria
I zona
(m)
X


incendio di recipiente (Tank fire)
incendio di pozza (Pool fire)
getto di fuoco (Jet fire)
incendio di nube (flash fire)
sfera di fuoco (fire ball)

X



-
II
zona
(m)
53
III
zona
(m)
81
Evento 12
Evento iniziale
12. Incendio di
idrocarburi a
seguito rilascio nel
bacino del
serbatoio TK-56
Condizioni
si
localizzato
X
no 
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
X
in aria
I zona
(m)
Modello sorgente

in fase liquida
in fase gas/vapore
ad alta velocità
in fase gas/vapore
X


incendio di recipiente (Tank fire)
incendio di pozza (Pool fire)
getto di fuoco (Jet fire)
incendio di nube (flash fire)
sfera di fuoco (fire ball)

X



-
II
zona
(m)
53
III
zona
(m)
81
59
.
Evento 13
Evento iniziale
13. Incendio di
idrocarburi a
seguito rilascio nel
bacino del
serbatoio TK-60
Condizioni
si
localizzato
Modello sorgente
X
in fase liquida

in fase gas/vapore
ad alta velocità
in fase gas/vapore
no 
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
X
in aria
I zona
(m)
X


incendio di recipiente (Tank fire)
incendio di pozza (Pool fire)
getto di fuoco (Jet fire)
incendio di nube (flash fire)
sfera di fuoco (fire ball)

X



-
II
zona
(m)
50
III
zona
(m)
85
60
.
SEZIONE 1
Tabella C
-
Allegato n. 3C
EMISSIONI DI GAS CONTENENTI COMPOSTI SOLFORATI
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 - Allegato 3
61
.
Tabella 3
Conseguenze derivanti da dispersione tossica
Evento 14
Evento iniziale
Condizioni
14. Perdita di
treating gas da
circuito di
compressione
(unità 2500)
in fase liquida
si
Modello sorgente

X
no 
in fase gas/vapore X
in acqua
 dispersione liquido /liquido (fluidi 
solub.)
sul suolo
emulsioni liquido /liquido (fluidi
insolub.)
evaporazione di liquido (fluidi
insolub.)
dispersione di liquido (fluidi
insolub.)
dispersione
evaporazione da pozza
dispersione
per
turbolenza
(densità della nube inf. a quella
dell’aria)
dispersione per gravità (densità
della nube sup. a quella dell’aria)
veloc. di rilascio
alta  o bassa X
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
1 – allegato 3
I zona
(m)

62
II
zona
(m)
III
zona
(m)






X
-
93
Non
valutato
.
Evento 15
Evento iniziale
Condizioni
15. Perdita gas
acido da D-3102
(H2S 13% wt)
(Unità 3100)
in fase liquida
si

X
no 
in fase gas/vapore X
in acqua
 dispersione liquido /liquido (fluidi 
solub.)
sul suolo
emulsioni liquido /liquido (fluidi
insolub.)
evaporazione di liquido (fluidi
insolub.)
dispersione di liquido (fluidi
insolub.)
dispersione
evaporazione da pozza
dispersione
per
turbolenza
(densità della nube inf. a quella
dell’aria)
dispersione per gravità (densità
della nube sup. a quella dell’aria)
veloc. di rilascio
alta  o bassa X
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
1 – allegato 3
I zona
(m)
Modello sorgente

63
II
zona
(m)
III
zona
(m)






X
-
40
Non
valutato
.
SEZIONE 1
Tabella D
Allegato n. 3D
RICADUTE DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO DI INCENDIO
SERBATOI ( GREGGIO/BENZINA/GASOLIO)
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
-
1 – allegato 3
64
.
Tabella 4
Ricadute dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi di greggio
(TK 55, 56, 59, 61, 62)
Ricadute al suolo fumi
Distanza dal punto di rilascio
[effetti]
Incidente
Incendio tetto serbatoio di greggio
(TK 55, 56, 59, 61, 62)
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
1 – allegato 3
LC50
[zona di sicuro impatto]
IDLH
[zona di danno]
1/10 IDLH
[zona di attenzione]
nessun rischio
nessun rischio
1860 m
65
.
Tabella 5
Ricadute dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi benzina (lato Senigallia)
(TK 50, 51, 52, 53, 60)
Ricadute al suolo fumi
Distanza dal punto di rilascio
[effetti]
Incidente
Incendio tetto serbatoio benzina
(TK 50, 51, 52, 53, 60)
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
1 – allegato 3
LC50
[zona di sicuro impatto]
IDLH
[zona di danno]
1/10 IDLH
[zona di attenzione]
nessun rischio
nessun rischio
400 m
66
.
Tabella 6
Ricadute dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi area SIF
(TK 209,212, 213, 214)
Ricadute al suolo fumi
Distanza dal punto di rilascio
[effetti]
Incidente
Incendio tetto serbatoio area SIF
(TK 209, 212, 213, 214)
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
1 – allegato 3
LC50
[zona di sicuro impatto]
IDLH
[zona di danno]
1/10 IDLH
[zona di attenzione]
nessun rischio
nessun rischio
70 m
67
.
SEZIONE 1
-
Allegato n. 4
PLANIMETRIE RIPORTANTI LE ZONE
INTERESSATE DAGLI SCENARI INCIDENTALI
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
1 – Allegato 4
68
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 4
69
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 4
70
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 4
71
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 4
72
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 4
73
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 4
74
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 4
75
.
SEZIONE 1
-
Allegato n.5
PLANIMETRIA RICADUTA FUMI A SEGUITO
INCENDIO SERBATOI
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
1 – Allegato 5
76
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 5
77
.
SEZIONE 1
-
Allegato n. 6
SIMULAZIONI SVERSAMENTI IDROCARBURI
DA TERMINALI MARITTIMI
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
78
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
79
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
80
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
81
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
82
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
83
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
84
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
85
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
86
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
87
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
88
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
89
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
90
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
91
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
92
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
93
.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 6
94
.
SEZIONE 1
-
Allegato n. 7
SCHEDE DI SICUREZZA SINTETICHE
DEI PRODOTTI
- GREZZO
- BENZINA FINITA
- ANIDRIDE SOLFOROSA (SO2)
- GPL
- IDROGENO SOLFORATO (H2S)
- GASOLIO
- OLIO COMBUSTIBILE
( PER LA CONSULTAZIONE DELLE SCHEDE CLICCARE SUL NOME CORRISPONDENTE )
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 1 – Allegato 7
95
SEZIONE
2
PARTE OPERATIVA
(Gestione dell’emergenza)
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2
96
2. PARTE OPERATIVA (La gestione dell’emergenza)
Costituiscono parte integrante del presente piano di emergenza esterno (PEE) i contenuti
degli allegati nn. 2 e 3 riguardanti:


Piano di viabilità e Piano di segnaletica di deviazione del traffico per incidente alla
Raffineria API;
Piano operativo di intervento sanitario per incidente alla Raffineria API.
Gli enti e le procedure previsti nel presente Piano potranno essere attivati in tutto o in parte a
seconda delle necessità e dell’evolversi degli eventi.
Nel caso di sversamenti in mare di sostanze inquinanti o pericolose per la salute umana o
l’ambiente, che arrivino a spiaggiare sulle coste, trova anche applicazione, in quanto
compatibile, il Piano per gli inquinamenti marini elaborato congiuntamente dalla Provincia e
dalla Prefettura-U.T.G. di Ancona, nonché il Piano Comunale Inquinamento Costiero
predisposto dal Comune di Falconara M.ma.
Ai fini dell’attivazione dello stato di attenzione, preallarme o di allarme, in funzione dei vari
enti o organismi attivabili, sono stabilite le linee guida cui fare riferimento per la
classificazione dell’evento incidentale e le relative procedure da implementare.
Tali linee guida vengono di seguito riprodotte in forma tabellare (Tab.1) e consentono di
individuare la corretta procedura di allertamento da attivare nonché la sua estensione.
L’obbligo di una comunicazione corretta e tempestiva che consenta la esatta individuazione
dei vari livelli di attivazione del Piano di emergenza resta in capo, almeno nelle prime fasi
dell’evento incidentale, al Coordinatore generale dell’emergenza (C.G.E.), o, in sua
momentanea assenza, al Coordinatore Emergenza in Campo (C.E.C.), conformemente a
quanto stabilito nel PEI dello stabilimento. Tale prima valutazione dovrà essere, nelle fasi
immediatamente successive, validata o meno dal rappresentante dei Vigili del Fuoco che
interviene sul posto. La Sala Operativa dei Vigili del Fuoco costituirà il principale punto di
riferimento, ai fini della diffusione delle informazioni relative all’incidente, per tutti gli altri
soggetti eventualmente chiamati ad intervenire. Inoltre, al fine di garantire il corretto
coordinamento delle operazioni, terrà costantemente aggiornata la Prefettura-UTG
sull’evoluzione dell’evento.
Di seguito, si riportano le tipologie di incidenti che potrebbero accadere all’interno della
Raffineria API e che, a seconda della evoluzione e del tipo di rischio generato, richiedono una
estensione differenziata dell’attivazione del piano di emergenza interno e del suo
coordinamento con quello esterno.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2
97
INCIDENTE DI CATEGORIA 1
Dal punto di vista operativo l’incidente di categoria 1 corrisponde a tutte quelle situazioni che
possono essere agevolmente affrontate e gestite mediante un razionale impiego delle risorse
umane e materiali dell’Azienda.
In ogni caso, si intende per incidente di categoria 1 qualsiasi evento suscettibile di evoluzione
negativa o che, comunque, possa essere avvertito dalla popolazione, non solo con riferimento
al rischio di incendio e/o esplosione, ma anche a quello chimico e fisico derivante da qualsiasi
forma di inquinamento ambientale.
Anche se gli effetti dell’evento incidentale sono limitati all’ambito aziendale, atteso che lo
stesso può comportare all’esterno una percettibilità tale da generare timori nella popolazione
per la propria salute e sicurezza, sarà necessario il coinvolgimento a livello informativo anche
di altri soggetti secondo lo schema riportato nella tab. 1 – Attivazioni. (Diagramma 5).
INCIDENTI DI CATEGORIA 2
L’incidente di categoria 2 è relativo a tutte quelle situazioni che, indipendentemente dalle
ipotesi di evoluzione verso l’esterno, comportano un intervento immediato del Comando dei
VV.F., in quanto le risorse interne di Stabilimento potrebbero non essere in grado di
fronteggiare da sole la situazione di emergenza insorta.
Per gli altri enti si seguirlo schema riportato nella Tab. 1 – Attivazioni - (Diagramma 6).
E’ responsabilità dei VV.F., una volta giunti sul posto e valutata la gravità della situazione, far
attivare il Piano di Emergenza Esterno (PEE) nella misura ritenuta più opportuna.
Fino al loro arrivo, il Servizio Tecnico di Fabbrica (STF), in collaborazione ed in
coordinamento con il Coordinatore Generale Emergenza (CGE), ciascuno nell’ambito delle
proprie competenze ed attribuzioni, avviano la procedura informativa finalizzata al
preallarme.
In situazioni di eccezionali gravità, ossia nel caso in cui l’evento si evolva in forma tale da
non consentire indugi nel ricorrere all’impiego del piano di emergenza esterno, l’attivazione
dello stato di allarme, che vede coinvolta la Prefettura – U.T.G. di Ancona, sarà direttamente
operata dalla Raffineria API (evoluzione negativa improvvisa di un incidente di categoria 2
all’esterno con carattere di pericolo).
INCIDENTE DI CATEGORIA 3
L’incidente di categoria 3 concretizza l’ “incidente rilevante”, ossia un evento di grande
entità che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per
l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento e che richiede l’impiego di ingenti
risorse esterne. In tale evenienza si attiva l’allarme per tutti gli enti interessati e troverà
integrale applicazione il Piano di Emergenza Esterno sotto il coordinamento della PrefetturaU.T.G. (Diagramma n. 6).
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2
98
TAB. 1
- ATTIVAZIONI
PREFETTURA U.T.G.
VV.F.
COMUNE
S.O.U.P.
ARPAM
TORRE DI
RETE FERROVIARIA CONTROLLO ENAV
S.P.A.
ITALIANA S.P.A.
118
INCIDENTI DI CATEGORIA 1
(privi di qualsiasi ripercussione, sia per l’uomo che
per l’ambiente, all’esterno dell’attività produttiva e
possono essere controllati anche con i mezzi e le
risorse della Raffineria API; possono o no essere
avvertiti dalla popolazione)
ATTENZIONE
ATTENZIONE
ATTENZIONE
INCIDENTI DI CATEGORIA 2
(privi di qualsiasi ripercussione rilevante, sia per
l’uomo che per l’ambiente, all’esterno dell’attività
produttiva e possono essere controllati nel tempo con
l’ausilio dei VV.F)
INCIDENTI DI CATEGORIA 3
incidente rilevante
ATTENZIONE
(*)
ALLARME
PREALLARME
ALLARME
ALLARME
PREALLARME
PREALLARME
PREALLARME
(*)
ALLARME
ALLARME
ALLARME
(*)
(*) le comunicazioni provenienti dalla raffineria verso la Torre di Controllo riguarderanno soltanto le situazioni
d’incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio (es. consistente rilascio di gas o
vapori infiammabili, pericolo di scoppio di apparecchiature) con indicazione, qualora possibile, della zona interessata.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2
99
2.1 ATTENZIONE
2.1.1 Definizione
Stato conseguente ad un evento che, seppur privo di qualsiasi ripercussione
all’esterno dello stabilimento, per il suo livello di gravità, potrebbe essere
avvertito dalla popolazione, creando, così, in essa una forma incipiente di
allarmismo e preoccupazione.
2.1.2 Che cosa comporta
Attivazione telefonica da parte dell’API dei soggetti di cui alla Tab.1 e
Diagramma 2 che adotteranno i provvedimenti necessari.
2.1.3 Casi in cui scatta
Incidenti di Categoria 1.
2.2
PREALLARME
2.2.1
Definizione
Si instaura uno stato di «preallarme», allorquando l’evento pericoloso,
pur sotto controllo, per la sua natura, per particolari condizioni
ambientali, spaziali, temporali e meteorologiche, possa far temere un
aggravamento e/o possa essere avvertito dalla maggior parte della
popolazione esposta, comportando per questo la necessità di attivazione
delle procedure di sicurezza e di informazione.
Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che, per la vistosità o
fragorosità dei loro effetti (incendio, esplosione, fumi, rilasci o
sversamenti di sostanze pericolose), vengono percepiti chiaramente dalla
popolazione esposta, sebbene i parametri fisici che li caratterizzano non
raggiungono livelli di soglia che dalla letteratura vengono assunti come
pericolosi per la popolazione e/o l’ambiente.
2.2.2
Che cosa comporta
Lo stato di preallarme comporta per gli enti interessati una attivazione
delle proprie strutture in modo tale che queste si tengano pronte a
fronteggiare una situazione di evoluzione negativa di un evento
incidentale o mettono in atto le misure di prevenzione più consone alla
situazione.
2.2.3
Casi in cui scatta
Incidenti di categoria 2.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
100
2.2.4
Adempimenti dei vari Enti ed organismi
In caso di evento incidentale di 2^ categoria ed in presenza di qualsivoglia
anomalia, rilevata all’interno della Raffineria API, suscettibile di evoluzione
negativa e che, comunque, sia avvertita all'esterno, il flusso informativo,
finalizzato alla gestione della emergenza, verrà attivato dal Responsabile del
PEI ed in conformità a quanto contemplato nel piano stesso. (Diagramma 6).
2.2.4a) Compiti dell’API S.p.A.
La segnalazione sarà effettuata nel rispetto delle funzioni decisionali ed
esecutive stabilite nel PEI relativo alle comunicazioni con l’esterno.
Il Responsabile del PEI - Coordinatore Generale Emergenza (CGE), o in sua
assenza il Coordinatore Emergenza in Campo - Servizio Tecnico di Fabbrica
(STF), attiverà il flusso informativo come da Diagramma 3.
La segnalazione, che richiede assieme ponderata valutazione della situazione
determinata del sinistro e rapidità di decisione, costituisce un adempimento
della massima importanza per la incolumità dei lavoratori, dell’ambiente e
della popolazione; essa impegna la responsabilità del personale incaricato, in
quanto determinano le conseguenti azioni di tutti gli organi interessati alla
gestione del PEE.
Il designato aziendale per l’esecuzione della procedura di comunicazione
fornirà anche informazioni relative a:
 le circostanze dell’incidente;
 le sostanze eventualmente coinvolte;
 il personale interessato;
 le misure di emergenza adottate o che si intendono adottare.
Per l’eventuale presenza all’interno della Raffineria API di persone ferite che
necessitino di primo soccorso, sarà compito dell’API interessare direttamente le
strutture sanitarie esterne attraverso il Servizio 118.
2.2.4b) Compiti del Centralinista della Prefettura – U.T.G. di Ancona
Ricevuta la comunicazione dalla Raffineria API sullo stato di «preallarme»,
provvede ad informare immediatamente il dirigente della protezione civile, in
orario di servizio, o il dirigente in reperibilità.
2.2.4c) Compiti del dirigente della Protezione Civile o del dirigente reperibile
Ricevuta la comunicazione del centralinista, avvisa il Prefetto ed allerta:


Questura
Provincia
Informa il Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del
Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Sala Operativa e il Dipartimento di
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
101
Protezione Civile (c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri) – Sala
Operativa.
Deciderà l’eventuale attivazione del piano di viabilità dandone
comunicazione alla Questura che poi effettuerà le conseguenti attivazioni
verso le altre Forze di Polizia.
Deciderà l’eventuale attivazione della Sala Operativa Integrata (S.O.I.).
2.2.4d) Compiti del Dipartimento Regionale per le politiche integrate di
sicurezza e per la protezione civile – S.O.U.P.
Ricevuta la segnalazione, la SOUP attua la propria procedura interna, informa
il Presidente della Giunta Regionale, gli assessori ed i dirigenti competenti.
Invia sul luogo il proprio personale, che si pone funzionalmente a
disposizione del Prefetto, per la valutazione e l'attuazione delle eventuali
misure a tutela della popolazione interessata, per la prosecuzione della
erogazione dei servizi pubblici essenziali e per la salvaguardia dei beni e delle
infrastrutture.
Convoca il GORES o alcuni dei componenti direttamente interessati dalla
tipologia di evento, per le necessarie valutazioni in campo tossicologico e/o
di ricaduta in termini di sanità pubblica e per l’eventuale attivazione dei
PEIMAF e/o delle farmacie che hanno in dotazione la scorta regionale di
antidoti.
Mantiene attivo ed operativo il centro funzionale per la meteorologia per
assicurare la disponibilità di tutte le informazioni di carattere meteoclimatico
utili per la gestione dell'emergenza.
Assicura la messa a disposizione di materiali assistenziali e di pronto
intervento eventualmente necessari.
Pone a disposizione il volontariato di protezione civile secondo le unità e le
specializzazioni richieste dal responsabile delle operazioni di soccorso, dal
sindaco o dal prefetto.
Mantiene contatti con la Sala Operativa del Dipartimento della Protezione
Civile.
Invia un proprio rappresentante al CPPC e/o alla SOI o al COC, se
esplicitamente convocati.
Organizzazioni di volontariato di Protezione civile.
Come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1132 del 29
luglio 2013, in attuazione di quanto disposto con la Direttiva del Presidente
del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012, pubblicata sulla G.U. del 1
febbraio 2013 concernente “Indirizzi operativi volti ad assicurare l’unitaria
partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione
civile”, l’attivazione del volontariato di protezione civile avviene solo ed
esclusivamente per il tramite della SOUP.

Come previsto nella citata DGR, la richiesta di attivazione deve contenere:
l’evento o l’attività di riferimento,
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
102




la decorrenza, il termine presunto delle attività (in caso di interventi di
emergenza può essere specificato che essa è valida fino a cessata esigenza),
le modalità di accreditamento dei volontari e di rilascio dei relativi attestati di
partecipazione, preferibilmente con l’indicazione del soggetto incaricato di
rilasciarli,
il numero di giornate/uomo richieste (ciò per consentire la valutazione del
costo dell’intervento e la disponibilità delle necessarie risorse)
e, se del caso, anche il tipo di specializzazione e di dotazioni di cui debbano
essere in possesso i volontari.
In caso di estrema urgenza l’inizio delle attività deve essere almeno
comunicata alla stessa mediante telefono o radio e comunque formalizzata
successivamente.
Le Organizzazioni di volontariato di Protezione civile, qualora necessario,
possono essere attivate, per il tramite della SOUP, che richiederà le unità e le
specializzazioni necessarie e richieste dall’evento in corso.
Questo permetterà di garantire eventuale benefici di legge previsti ai sensi del
D.P.R. 194/01, nonché la necessaria copertura assicurativa a carico della
Regione Marche.
Sarà cura della S.O.UP. individuare, allertare e attivare le organizzazioni di
volontariato per l’intervento richiesto, avendo cura di comunicarlo alla
Prefettura o al funzionario dei VVF (DTS), che coordina l’intervento.
Relativamente all’impiego dei volontari si ravvisa la necessità che venga
attestata la presenza dei volontari intervenuti da parte del funzionario dei
VVF che coordina le operazioni o di rappresentanti di altri enti istituzionali
presenti sul posto, anche su modulo presentato dai volontari stessi, al fine di
ottimizzare l’impiego del volontariato in emergenza.
A tal proposito il funzionario reperibile del Dipartimento per le politiche
integrate di sicurezza e per la protezione civile, allertato dalla S.O.U.P.
valuterà, in funzione dello scenario, se inviare o meno un proprio
rappresentante presso il luogo di intervento, per garantire il coordinamento
del volontariato.
2.2.4e) Compiti del Sindaco di Falconara M.ma
Il Sindaco, ricevuta la segnalazione dalla Raffineria API da parte del CGE,
sullo stato di «preallarme», allerta immediatamente:
 l’Ufficio Comunale di Protezione Civile e l’ufficio tecnico affinchè si
attivino in collaborazione ed in coordinamento;
 il Comando di Polizia Municipale affinchè disponga l’intervento delle
proprie pattuglie;
 l’Ufficio Ambiente perché metta in atto l’azione informativa (vedere
capitolo apposito) per la popolazione interessata e, comunque
potenzialmente esposta al rischio di incidente rilevante.
2.2.4f) Compiti della Questura
Ricevuto il «preallarme» da parte della Prefettura – U.T.G. di Ancona, il
funzionario responsabile della Questura avvisa il Questore il quale attiva, se
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
103
richiesto dalla Prefettura - U.T.G. di Ancona stessa, il piano di viabilità (vedi
All.to 2) allertando:
 Sezione Polizia Stradale di Ancona
 Comando Provinciale Carabinieri
 Polizia Municipale di Chiaravalle, Montemarciano ed Ancona
 Comando Provinciale Guardia di Finanza
 Polizia di Frontiera Marittima ed Aerea
 Polizia Ferroviaria
2.2.4g ) Compiti della Sezione Polizia Stradale di Ancona
Il Comandante, ricevuto l’allertamento dalla Questura, a sua volta allerta ed
organizza il personale ed i mezzi delle pattuglie necessarie per l’attivazione
del Piano di viabilità (vedi All.to 2).
2.2.4h ) Compiti del Comando Provinciale dei Carabinieri
Ricevuto il segnale di allertamento da parte della Questura, a sua volta
allerta tramite la propria centrale operativa i Comandi:
 delle Compagnie di Ancona, Jesi e Senigallia
 della Tenenza di Falconara Marittima e delle Stazioni di Chiaravalle,
Montemarciano e Collemarino (eventualmente interessata solo in
caso di aggravamento della situazione).
2.2.4i ) Compiti della Polizia Municipale dei Comuni interessati
La Polizia Municipale, allertata, predisporrà per l’eventuale attivazione del
Piano di viabilità (vedi All.to 2).
2.2.4l) Compiti della Torre di Controllo dell’Aeroporto civile di Falconara
M.ma.
Ricevuta la comunicazione dall’API, il controllore di Torre in servizio
informerà gli aeromobili eventualmente in avvicinamento e/o decollo (vedi
Tab. n. 1 sez.2 ).
2.2.4m) Compiti della Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.
Ricevuta la comunicazione del PREALLARME dell’API, con il telefono
diretto, la RFI opera come segue:
 l’operatore RFI provvede ad attivare la “Chiamata di Emergenza” tramite
il dispositivo GSM-R in dotazione utilizzando la seguente formula
“preallarme in atto alla Raffineria API Falconara – l’evento visibile è
sotto controllo e non risulta pericoloso”;
 allerta il personale RFI, IF e delle ditte appaltatrici che operano negli
scali merci e nel tratto di linea interessato che l’evento visibile è sotto
controllo e non risulta pericoloso;
 comunica alla clientela presente in stazione di Falconara M.ma che
l’evento visibile è sotto controllo e non risulta pericoloso;
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
104
 in caso di evoluzione negativa dell’evento e/o di passaggio allo stato di
allarme, vedi punto successivo ALLARME.
2.2.4n ) Compiti del Comando Provinciale dei VV.F.
A seguito di segnalazione di preallarme, il Comando VV.F. invia
immediatamente sul luogo dell’evento tutte le squadre ed i mezzi da
intervento ritenuti necessari, raccordandosi con quanto previsto nel PEI della
Raffineria API e informa il distaccamento Vigili del Fuoco dell’Aeroporto.
Il Comando Provinciale VV.F. potrà chiedere l'attivazione totale o parziale
degli Enti e delle procedure previste dal presente piano a seconda dell'entità
e delle conseguenze previste dell'evento incidentale.
Attiverà, se ritenuto necessario, le Aziende di Servizi: Enel, Telecom,
Multiservizi.
Il Comandante, o un suo delegato, giunto sul posto, assume la direzione
delle operazioni tecniche di intervento sull’evento incidentale avvalendosi in
questo anche della collaborazione del personale della Raffineria API.
Sulla base della situazione rilevata e dei suoi possibili sviluppi, il
Comandante o un suo delegato decide se si debba chiedere al Prefetto di
Ancona di passare dalla situazione di «preallarme» a quella di «allarme»,
prevista dal presente Piano, oppure a quella di «cessato» preallarme. In ogni
caso terrà costantemente aggiornata la Prefettura sull’evoluzione
dell’evento.
In entrambi i casi il Comandante, o un suo delegato, comunicherà la sua
decisione al STF che darà le nuove indicazioni sul da farsi al CGE o alla
Portineria, a seconda se ci si trova in o fuori orario di lavoro.
In situazioni di eccezionale gravità, ossia nel caso in cui l’evento si
manifesti in forma tale da non consentire indugi sulla necessità di attivare il
PEE, lo stato di «allarme» e la necessità di blocco del traffico alla Rete
Ferroviaria Italiana S.p.A. ed all’aeroporto potranno essere diramati anche
dal Responsabile del PEI.
Nei casi previsit dalla legge effettuerà, appena la situazione lo renda
possibile, la comunicazione all’Autorità Giudiziaria.
2.2.4o) Compiti del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco
A seguito della segnalazione di preallarme da parte del Comando Provinciale
dei Vigili del Fuoco il Distaccamento avverte l’Ente Gestore Aeroportuale.
2.2.4p ) Compiti dell’Ente Gestore Aeroportuale
A seguito della segnalazione di preallarme da parte del Distaccamento
Aeroportuale dei Vigili del Fuoco, l’Ente Gestore Aeroportuale avverte il
Pronto Soccorso Aeroportuale e gli altri Enti Aeroportuali interessati
all’evento secondo gli specifici piani di emergenza aeroportuali.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
105
Si rapporterà con Vigili del Fuoco ed Arpam per ogni utile informazione,
relativa all’incidente, che possa avere rilevanza per la gestione del traffico
aereo.
2.2.4q) Compiti dell’ENAC – D.A. Ancona-Pescara
A seguito della segnalazione di preallarme da parte della società di gestione
dell’aeroporto, stabilisce le misure interdittive di carattere temporaneo da
adottare in ambito aeroportuale previste dal regolamento di scalo e dal
manuale di aeroporto.
2.2.4r) Compiti dell’ARPAM
A seguito della segnalazione di preallarme, l’ARPAM invia
immediatamente sul luogo dell’evento gli uomini ed eventualmente i mezzi
preposti alla identificazione dell’evento dal punto di vista ambientale.
Il delegato dell’ARPAM, giunto sul posto, coopera, per quanto di
competenza, alle varie decisioni promosse dal Comandante dei VV.F. o di
un suo delegato.
2.2.4s) Compiti del Servizio "118"
L’Area Vasta n.2 e valuta le risorse da inviare e dove dislocarle in accordo
con quanto stabilito nel Piano Sanitario.
2.2.4t) Compiti di Terna
A seguito della segnalazione di preallarme, Terna si predispone per gestire
eventuali criticità che, in caso di richiesta di disattivazione di linee AT, si
potrebbero verificare sulla rete.
2.2.4u ) Compiti dell’Amministrazione Provinciale
Su eventuale richiesta da parte della Prefettura-U.T.G., procede all’apertura
della S.O.I.
2.2.5
Fine dello stato di preallarme generale
Accertata definitivamente da parte dei VV.F., coadiuvati in questo, per
quanto concerne l’aspetto sanitario ed ambientale, dal delegato
dell’ARPAM e del 118, l’impossibilità tecnica di espansione dell’evento
all’esterno, il Prefetto, dietro specifica comunicazione degli stessi a tal
riguardo, dichiara cessato lo stato di «preallarme» e dirama tale
informazione telefonicamente a tutti gli Enti precedentemente allertati.
Tale azione informativa sarà fatta dal CGE dell’Api al Comune di Falconara
M.ma e ad RFI.
Inoltre, al termine dello stato di preallarme (senza ulteriore passaggio allo
stato di allarme), l’API invierà agli Enti interessati secondo la categoria di
emergenza (v. tabella 1 – Sez. 2) la comunicazione riguardante l’incidente,
compilando il modello riportato in allegato n° 6 - Sez. 2.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
106
2.3
ALLARME
2.3.1
Definizione
Si instaura uno stato di «allarme» quando l’evento dannoso richiede, per il
suo controllo nel tempo, l’ausilio dei VV.F. e, fin dal suo insorgere o a
seguito del suo sviluppo incontrollato, diviene così un rischio per
l’incolumità e la salute pubblica, per danni alle cose ed all’ambiente.
Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che possono dare origine a
valori di irraggiamento, sovrapressione e tossicità superiori a quelli
solitamente presi a riferimento per la stima dei danni.
In particolare possono essere considerati tali ad esempio:
 incendio o esplosioni di una nube di vapori idrocarburici da impianto
ad alta pressione
 immissioni nell’ambiente abitativo e lavorativo di sostanze tossiche e
nocive a concentrazioni potenzialmente pericolose
 incendio serbatoio di greggio o di prodotti di categoria A.
2.3.2 Casi in cui scatta l’allarme
Incidenti rilevanti . Una schematizzazione del flusso delle attivazioni è fornita
nel Diagramma 6.
2.3.3 Che cosa comporta
L'attivazione dello stato di allarme comporta la piena e tempestiva attuazione
delle procedure operative degli enti interessati necessarie per la protezione
della popolazione e gestione della emergenza.
2.3.4 Adempimenti dei vari Enti ed organismi
In caso di evento incidentale di 3^ categoria (incidente rilevante) ed in
presenza di qualsivoglia anomalia, il flusso informativo, finalizzato alla
gestione dell’emergenza esterna, verrà attivato dal Responsabile del PEI ed in
conformità a quanto contemplato nel Piano stesso.
In particolare, l’attivazione dello stato di allarme seguirà lo schema della Tab.
1 e Diagramma n.6.
A sua volta, ciascuno nel proprio ambito di competenze, attiverà flussi
informativi indiretti al fine di «allarmare» tutti i soggetti ed organismi
interessati alla gestione del PEE.
L’estensione del coinvolgimento ai differenti enti ed organismi preposti
comporta per ognuno una serie di adempimenti finalizzati alla cooperazione
ed al coordinamento da promuovere per minimizzare gli effetti e limitare i
danni per l’uomo, per l’ambiente e per le cose derivanti dell’evento
incidentale rilevante accorso nella Raffineria API.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
107
2.3.4a) Compiti dell’API S.p.A.
La segnalazione di «allarme» sarà effettuata nel rispetto delle funzioni
decisionali ed esecutive stabilite nel PEI relativi alle attivazioni procedurali
ed alle comunicazioni con l’esterno (Diagramma 4).
Lo stato di «allarme» comporta l’attivazione automatica di piani
particolareggiati e specifici di intervento; esso viene decretato dai VV.F.
Alla decretazione dello stato di allarme, l’azienda emetterà tre suoni di
sirena da 10 secondi con intervalli regolari della durata di 5 secondi.
Il responsabile del PEI (CGE), o in sua temporanea assenza il Coordinatore
Emergenza in Campo (CEC), farà attivare le comunicazioni come da Tab. 1 .
Se l’evoluzione del fenomeno lo permetterà, si attenderà l’arrivo dei
VV.F. per decretare lo stato di allarme per la Prefettura, altrimenti sarà
lo stesso Responsabile del PEI ad eseguire la chiamata al centralino della
Prefettura.
Fuori orario giornaliero l’allarme alla Prefettura - U.T.G. di Ancona sarà dato
dalla portineria aziendale e su decisione del CEC/CGE/VV.F. – dipende dalla
dinamica evolutiva dell’incidente - mentre quello al Sindaco sarà attivato dal
CGE appena giunto sul posto a seguito del PEI (Procedura di call – out).
Lo stato di «allarme» comporta l’intervento degli enti preposti e di supporto
nella gestione dell’emergenza.
Lo stato di ALLARME dovrà essere comunicato alla RFI attraverso la linea
telefonica diretta.
All’operatore RFI presente sarà comunicato quanto segue: “lo stabilimento
API è in stato di ALLARME, sospendere la circolazione ferroviaria”
(l’operatore RFI ripeterà il messaggio vocale alfine di confermare il
ricevimento dello stesso messaggio).
Immediatamente dopo l’operatore RFI darà corso al blocco della circolazione
dei treni nel tratto Falconara-Senigallia.
In situazioni di eccezionale gravità, ossia nel caso in cui l’evento si manifesti
in forma tale da non consentire indugi sulla necessità di attivare il PEE, lo
stato di «allarme» e la necessità di blocco del traffico alle RFI ed all’aeroporto
potranno essere diramati anche dal Responsabile del PEI.
Il blocco del traffico ferroviario verrà attivato direttamente, anche dal
Responsabile del PEI dello stabilimento API attraverso il PULSANTE
ROSSO presente in stabilimento. Tale attivazione bloccherà immediatamente
la circolazione ferroviaria tra le due stazioni di Montemarciano e Falconara
M.ma.
Non appena in possesso delle informazioni necessarie, inoltre, compilerà e
trasmetterà al Prefetto, al Sindaco, al Comando provinciale dei VV. F., al
Presidente della Giunta Regionale e al Presidente dell’Amministrazione
Provinciale il modello riportato in Allegato n° 6 (Informazione alle Autorità –
art.24 D. L.vo 334/1999).
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
108
Invia un proprio rappresentante al C.O.C. o al C.P.P.C. se esplicitamente
convocato.
2.3.4b ) Compiti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco
A seguito di segnalazione di situazione di «allarme» attivato dalla Raffineria
API attraverso le linea diretta, il Comando VV.F. invia immediatamente sul
luogo dell’evento tutte le squadre ed i mezzi da intervento ritenuti necessari,
raccordandosi con il PEI della Raffineria API e informa il Distaccamento
Aeroportuale dei Vigili del Fuoco.
Il Comandante, o un suo delegato, giunto sul posto assume la direzione delle
operazioni tecniche di intervento sull’evento incidentale avvalendosi in
questo anche della collaborazione del personale della Raffineria API.
Sulla base della situazione rilevata e dei suoi possibili sviluppi, il
Comandante o un suo delegato chiede al Prefetto di Ancona di stabilire:
 l’attivazione del PEE nella sua interezza;
 la chiusura al traffico della linea ferroviaria e della S.S.16 (e la
successiva) riapertura, nonché l’attivazione del piano della viabilità;
 la cessazione dello stato di allarme;
 la cessazione dello stato di emergenza esterna.
Il Comandante o un suo delegato deciderà l’interruzione dell’erogazione
della energia elettrica lungo la linea AT, parallela alla strada ferrata e su
linee centrali e stazioni di trasformazioni TERNA (e la successiva
riattivazione); l’operazione dovrà essere prima concordata sul posto con il
C.G.E. dell'API e TERNA ed occorrerà contattare il Reparto Controllo
Infrastrutture di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.; nonché altri interventi su
altri sistemi, reti o infrastrutture esistenti all’esterno del confine della
Raffineria API, ivi compreso il sistema aeroportuale.
In situazioni di eccezionale gravità, ossia nel caso in cui l’evento si
manifesti in forma tale da non consentire indugi, lo stato di «allarme» e la
necessità di blocco del traffico a Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. ed
all’aeroporto potranno essere diramati anche dal Responsabile del PEI.
Inoltre, il Comandante dei VV.F. o un suo delegato si preoccupa di
accertare, in prima istanza, l’applicazione di eventuali procedure di
confinamento o di evacuazione per la popolazione, ancora prima della
costituzione del COC, se ritenuto successivamente necessario.
Al momento della istituzione del C.P.P.C. invia un suo funzionario tecnico
munito di apparato radio.
2.3.4c) Compiti del Centralinista della Prefettura – U.T.G. di Ancona
Ricevuta la comunicazione dalla Raffineria API sullo stato di «allarme»,
provvede ad informare immediatamente il dirigente della protezione civile, in
orario di servizio, o il dirigente in reperibilità.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
109
2.3.4d) Compiti del dirigente della Protezione Civile o del dirigente reperibile
Ricevuta l’informazione da parte del centralinista della Prefettura, avvisa il Prefetto
ed allarma:



Questura
Provincia
Attiva la SOI
Deciderà l’eventuale attivazione del piano di viabilità dandone
comunicazione alla Questura che poi effettuerà le conseguenti attivazioni
verso le altre Forze di Polizia.
Andranno avvisati inoltre:
 il Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del
Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Sala Operativa;
 il Dipartimento di Protezione Civile (c/o Presidenza del Consiglio dei
Ministri) – Sala Operativa;
 il Ministero dell’Ambiente.
2.3.4e) Compiti del Dipartimento per le politiche integrate di Sicurezza e per la
Protezione Civile – S.O.U.P.
Ricevuta la segnalazione, la SOUP attua la propria procedura interna, informa
il Presidente della Giunta Regionale, gli assessori ed i dirigenti competenti.
Invia sul luogo il proprio personale, che si pone funzionalmente a
disposizione del Prefetto, per la valutazione e l'attuazione delle eventuali
misure a tutela della popolazione interessata, per la prosecuzione della
erogazione dei servizi pubblici essenziali e per la salvaguardia dei beni e delle
infrastrutture.
Convoca il GORES o alcuni dei componenti direttamente interessati dalla
tipologia di evento, per le necessarie valutazioni in campo tossicologico e/o
di ricaduta in termini di sanità pubblica e per l’eventuale attivazione dei
PEIMAF e/o delle farmacie che hanno in dotazione la scorta regionale di
antidoti.
Mantiene attivo ed operativo il centro funzionale per la meteorologia per
assicurare la disponibilità di tutte le informazioni di carattere meteoclimatico
utili per la gestione dell'emergenza.
Assicura la messa a disposizione di materiali assistenziali e di pronto
intervento eventualmente necessari.
Pone a disposizione il volontariato di protezione civile secondo le unità e le
specializzazioni richieste dal responsabile delle operazioni di soccorso, dal
sindaco o dal Prefetto.
Mantiene contatti con la Sala Operativa del Dipartimento della Protezione
Civile.
Invia un proprio rappresentante al CPPC e/o alla SOI o al COC, se
esplicitamente convocati.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
110
Organizzazioni di volontariato di Protezione civile.
Come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1132 del 29
luglio 2013, in attuazione di quanto disposto con la Direttiva del Presidente
del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012, pubblicata sulla G.U. del 1
febbraio 2013 concernente “Indirizzi operativi volti ad assicurare l’unitaria
partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione
civile”, l’attivazione del volontariato di protezione civile avviene solo ed
esclusivamente per il tramite della SOUP.





Come previsto nella citata DGR, la richiesta di attivazione deve contenere:
l’evento o l’attività di riferimento,
la decorrenza, il termine presunto delle attività (in caso di interventi di
emergenza può essere specificato che essa è valida fino a cessata esigenza),
le modalità di accreditamento dei volontari e di rilascio dei relativi attestati
di partecipazione, preferibilmente con l’indicazione del soggetto incaricato
di rilasciarli,
il numero di giornate/uomo richieste (ciò per consentire la valutazione del
costo dell’intervento e la disponibilità delle necessarie risorse)
e, se del caso, anche il tipo di specializzazione e di dotazioni di cui debbano
essere in possesso i volontari.
In caso di estrema urgenza l’inizio delle attività deve essere almeno
comunicata alla stessa mediante telefono o radio e comunque formalizzata
successivamente.
Le Organizzazioni di volontariato di Protezione civile, qualora necessario,
possono essere attivate, per il tramite della SOUP, che richiederà le unità e le
specializzazioni necessarie e richieste dall’evento in corso.
Questo permetterà di garantire eventuale benefici di legge previsti ai sensi del
D.P.R. 194/01, nonché la necessaria copertura assicurativa a carico della
Regione Marche.
Sarà cura della S.O.UP. individuare, allertare e attivare le organizzazioni di
volontariato per l’intervento richiesto, avendo cura di comunicarlo alla
Prefettura o al funzionario dei VVF (DTS), che coordina l’intervento.
Relativamente all’impiego dei volontari si ravvisa la necessità che venga
attestata la presenza dei volontari intervenuti da parte del funzionario dei
VVF che coordina le operazioni o di rappresentanti di altri enti istituzionali
presenti sul posto, anche su modulo presentato dai volontari stessi, al fine di
ottimizzare l’impiego del volontariato in emergenza.
A tal proposito il funzionario reperibile del Dipartimento per le politiche
integrate di sicurezza e per la protezione civile, allertato dalla S.O.U.P.
valuterà, in funzione dello scenario, se inviare o meno un proprio
rappresentante presso il luogo di intervento, per garantire il coordinamento
del volontariato.
2.3.4f) Compiti del Sindaco di Falconara M.Ma
Il Sindaco, ricevuta la segnalazione dalla Raffineria API da parte del CGE,
sullo stato di «allarme», attiverà:
 l’Ufficio Comunale di Protezione Civile e l’ufficio tecnico;
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
111

il Comando di Polizia Municipale affinchè disponga l’intervento delle
proprie pattuglie;
 l’Ufficio Ambiente perché metta in atto l’azione informativa (vedere
capitolo apposito) per la popolazione interessata e, comunque
potenzialmente esposta al rischio di incidente rilevante.
 Valuta, sentito il Prefetto, sulla base delle informazioni in quel
momento disponibili, se emanare l’ordinanza di evacuazione.
Inoltre, convocherà e presiederà il Centro Operativo Comunale (C.O.C.).
Il Sindaco invia propri funzionari in rappresentanza al C.P.P.C. (Comitato
Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato.
2.3.4g) Compiti della Questura
Ricevuto l’allarme da parte della Prefettura – U.T.G. di Ancona, il
funzionario responsabile della Questura avvisa il Questore il quale, su
richiesta della Prefettura, attiva il piano di viabilità (vedi All.to 2) allertando:
 Sezione Polizia Stradale
 Comando Provinciale Carabinieri
 Polizia M.le di Chiaravalle, Montemarciano ed Ancona
 Comando Provinciale Guardia di Finanza
 Polizia di Frontiera Marittima ed Aerea
 Polizia Ferroviaria
 Corpo Forestale dello Stato
Il Questore si reca personalmente o invia propri funzionari in
rappresentanza al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se
esplicitamente convocato.
2.3.4h) Compiti della Sezione di Polizia Stradale di Ancona
Il Comandante della Sezione, ricevuto l’allarme dalla Questura:


dispone l’intervento delle proprie pattuglie alle postazioni stabilite
per i blocchi stradali del Piano per la viabilità;
coordina gli interventi per la viabilità delle altre Forze dell'Ordine
nonché della Polizia Municipale di Falconara M.ma, Ancona,
Chiaravalle e Montemarciano.
Si reca, infine, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C.
(Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato.
2.3.4i) Compiti del Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato
A seguito dell’allarme ricevuto dalla locale Questura, il Comandante
dispone per il concorso negli interventi a tutela dell’ordine e della
sicurezza pubblica.
Si reca, infine, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C.
(Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
112
2.3.4l ) Compiti della Polizia Municipale di Falconara M.ma, Ancona,
Chiaravalle e Montemarciano
Ricevuto l’allarme, i rispettivi Comandanti dispongono l’intervento delle
proprie pattuglie alla postazioni stabilite per i blocchi stradali dal Piano
di viabilità (vedi All.to 2).
Il Comandante della Polizia Municipale di Falconara M.ma si reca,
inoltre, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C. (Comitato
Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato.
2.3.4m ) Compiti del Comando Provinciale dei Carabinieri
Ricevuto l’allarme, il Comandante dispone l’intervento di personale delle
Compagnie, della Tenenza e delle Stazioni precedentemente allertate,
conformemente a quanto disposto specificatamente dal “Piano di
viabilità” (vedi All.to 2).
Si reca, inoltre, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C.
(Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato.
2.3.4n) Compiti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza
A seguito dell’allarme ricevuto, il Comandante dispone per il concorso
negli interventi a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Invia un proprio rappresentante al C.P.P.C. se esplicitamente convocato.
2.3.4o) Compiti del Comando Capitaneria di Porto.
Ricevuto l’allarme, attiva, se necessario, il Piano di Soccorso a mare ed il
Piano nazionale per la ricerca ed il salvataggio in mare (S.A.R.
Marittimo), il “Piano operativo di pronto intervento locale per gli
inquinamenti del mare da idrocarburi o da altre sostanze nocive” e la
“Monografia servizio antincendio”.
Nel caso di incidente a terra garantirà il presidio e la vigilanza dello
specchio d’acqua prospiciente la Raffineria API.
La Capitaneria di Porto, deve essere subito informata a cura dell’API di
ogni interruzione di movimentazione di carico da parte di petroliere
operanti agli ormeggi della raffineria, siano essi il pontile, l’isola o la
monoboa nonché dell’avvenuto ancoraggio in rada in zona sicura fintanto
che non sarà dichiarato che l’emergenza è cessata e gli approdi sono
sicuri.
In caso di sversamento di sostanze inquinanti in mare, seguirà il “Piano
Provinciale di emergenza inquinamento della costa” approvato nel 2009 e
le relative attivazioni (v. Diagramma 1), ed il Piano Comunale
Inquinamento Costiero del Comune di Falconara M.ma.
Invia un proprio rappresentante al C.P.P.C. se esplicitamente convocato.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
113
2.3.4p ) Compiti della Torre di Controllo dell’Aeroporto civile di Falconara
M.ma.
Ricevuta la comunicazione dall’API, il controllore di Torre in servizio
informerà gli aeromobili eventualmente in avvicinamento e/o decollo (v.
Tabella n. 1 sez.2).
2.3.4q) Compiti della TELECOM
Ricevuto l’allarme, il responsabile dispone l’intervento di proprio
personale che, compatibilmente con l’evoluzione e l’estensione
dell’incidente, provvede a riattivare le linee interrotte o ad attivare linee
telefoniche di emergenza.
Inoltre, invia un proprio rappresentante al C.P.P.C. (Comitato Provinciale
di Protezione Civile) se esplicitamente convocato.
2.3.4r ) Compiti dell’ENEL
Ricevuto l’allarme, il responsabile dispone l’intervento di proprio
personale che, compatibilmente con l’evoluzione e l’estensione
dell’incidente, provvede a riattivare le linee elettriche interrotte.
Il Responsabile si reca, inoltre, personalmente o invia propri
rappresentanti al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se
esplicitamente convocato.
2.3.4s ) Compiti di TERNA
Su richiesta telefonica, confermata via fax dalla Prefettura, dispone la
disattivazione delle linee elettriche AT. Invia sul posto un reperibile.
Invia, inoltre, un proprio rappresentante al C.P.P.C. (Comitato
Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato.
2.3.4t ) Compiti di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.
Lo stato di ALLARME dovrà essere comunicato dall’API alla RFI
attraverso la linea telefonica diretta.
All’operatore RFI presente sarà comunicato quanto segue: “lo
stabilimento API è in stato di ALLARME, sospendere la circolazione
ferroviaria” (l’operatore RFI ripeterà il messaggio vocale al fine di
confermare il ricevimento dello stesso messaggio).
Immediatamente dopo l’operatore RFI darà corso al blocco della
circolazione dei treni nel tratto Falconara-Senigallia.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
114
In caso di eccezionale gravità il blocco della circolazione ferroviaria
verrà attivato direttamente dal personale dello stabilimento API
attraverso il pulsante presente in stabilimento. Tale attivazione bloccherà
immediatamente la circolazione tra le due stazioni di Montemarciano e
Falconara M.ma.
Risulta evidente che i treni che abbiano già oltrepassato i segnali presenti
al Km 192+300 (altezza Hotel LUCA) e al Km 195+197 (segnale di
partenza Falconara M.ma), al momento del blocco circolazione, non
potranno essere fermati. L’operatore RFI provvedere ad attivare la
“Chiamata di Emergenza” tramite il dispositivo GSM-R in dotazione
utilizzando la seguente formula “allarme in atto in Raffineria API
Falconara – convogli circolanti tratta Montemarciano – Falconara
raggiungere stazione limitrofa successiva. Personale operante nella
tratta Falconara Montemarciano allontanarsi dalla Raffineria senza
attraversare tratto di linea adiacente ad essa”.
Successivamente al ricevimento della comunicazione di ALLARME,
diretto o indiritto, la RFI opera come segue:
 Comunica mediante linea telefonica normale al personale RFI, IF
e delle ditte appaltatrici che operano negli scali merci e nel tratto
di linea interessato di mettersi in posto protetto per i fumi e/o di
recarsi direttamente al Fabbricato Viaggiatori (stazione) delle
stazioni di Falconara M.ma o Montemarciano per trovare ricovero
al suo interno.
 Provvede con la squadra di emergenza di far ricoverare la
clientela presso l’atrio del Fabbricato Viaggiatori.
 Provvede alla eventuale retrocessione dei treni fermi alla stazione
di Falconara M.ma.
In caso di richiesta da parte dei Vigili del Fuoco, di TERNA e/o dell’API,
la RFI provvede alla disattivazione della linea elettrica AT e/o TE che,
nell’area dell’API, si sviluppa parallelamente e sopra i binari. Nella via
Monti e Tognetti, al confine sud della fine della Raffineria API (verso
Ancona – lato monte) è ubicata la Sotto Stazione Elettrica (S.S.E.) di
Falconara M.ma con alimentazione a 132KV. Qualora ritenuto necessario
dagli organi competenti dovrà essere richiesta la messa in sicurezza di
tale impianto (messa a terra delle linee AT/TE).
In caso di tale richiesta, TOLTA TENSIONE/MESSA IN SICUREZZA
DELLE
LINEE
AT/TE,
ATTENDERE
LA
FORMALE
COMUNICAZIONE, PRIMA DI FAR UTILIZZARE L’ACQUA
NELLE VICINANZE DELLA FERROVIA.
In prima istanza il ruolo di Referente dell’Emergenza di RFI (R.RFI) è
assunto dal Dirigente Movimento Operatore (DMO) di Falconara M.ma,
o dal Dirigente Centrale Coordinatore Movimento (DCCM) che ha il
compito di interfacciarsi con il Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS) dei
VV.F.. Successivamente un Quadro Reperibile della Direzione
Territoriale Produzione di Ancona arrivato alla stazione di Falconara
M.ma assumerà il ruolo di R.RFI per lo scambio dei moduli per la messa
in sicurezza delle linee AT e TE (con le norme in vigore). Per
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
115
facilitare/agevolare le operazione di soccorso/emergenza e dietro nulla
osta del DTS lo stesso R.RFI potrà recarsi presso la Raffineria API di
Falconara.
In caso del blocco della “Circolazione Stradale” (prevista nel Piano)
dovrà essere garantita al personale di RFI (che dovrà esibire l’apposita
tessera identificativa di servizio “Smart card”) la possibilità di recarsi
alle stazioni di Falconara M.ma o Montemarciano e/o alla Raffineria API.
Invia un proprio rappresentante al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di
Protezione Civile) se esplicitamente convocato.
2.3.4u ) Compiti del Servizio 118
Ricevuto l’allarme, viene attivato il “Piano operativo di Intervento
Sanitario per incidente alla Raffineria API” (vedi All. n°3).
Istituisce, in particolare, il Posto di Triage – punto dei prima assistenza
sanitaria (PTR), come precisato nel piano stesso o in altro luogo ritenuto
idoneo in base all’emergenza.
Sul posto sarà chiamato il delegato del Dipartimento di Prevenzione
dell'Area Vasta n.2, convocato dal 118.
Invia, inoltre, propri rappresentanti al C.O.C. ed al C.P.P.C. se
esplicitamente convocato.
2.3.4v) Compiti dell’ARPAM
A seguito della segnalazione di allarme, l’ARPAM invia
immediatamente sul luogo dell’evento gli uomini e i mezzi preposti alla
identificazione dell’evento dal punto di vista ambientale ed alla
individuazione del rischio di esposizione, immediato o differito, per la
salute della popolazione, raccordandosi con il PEI della Raffineria API.
Il delegato dell’ARPAM, giunto sul posto, coopera alle varie decisioni
promosse dal Comandante dei VV.F. o di un suo delegato.
2.3.4w) Compiti del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco
A seguito della segnalazione di allarme da parte del Comando
Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Distaccamento avverte l’Ente Gestore
Aeroportuale.
2.3.4x) Compiti dell’ente Gestore dell’Aeroporto civile di Falconara M.ma.
Ricevuta la comunicazione dal Distaccamento VV.F. Aeroporto, l’Ente
Gestore Aeroportuale informa il Pronto Soccorso Aeroportuale e gli Enti
aeroportuali interessati all’evento, secondo gli specifici piani di
emergenza aeroportuali.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
116
Si rapporterà con Vigili del Fuoco ed Arpam per ogni utile informazione,
relativa all’incidente, che possa avere rilevanza per la gestione del
traffico aereo.
2.3.4.y) Compiti dell’ENAC – D.A. Ancona-Pescara
A seguito della segnalazione di allarme da parte della società di gestione
dell’aeroporto stabilisce le misure interdittive di carattere temporaneo da
adottare in ambito aeroportuale previste dal regolamento di scalo e dal
manuale di aeroporto.
2.3.5
Fine dello stato di allarme
Terminata la fase emergenziale, il Prefetto, dopo specifica
comunicazione al riguardo da parte dei VV.F., dichiara cessato lo stato di
«allarme» e dirama tale informazione a tutti gli Enti precedentemente
allarmati e ne dà comunicazione anche al Presidente della Regione e al
Presidente della Provincia.
La fine dello stato di allarme deve essere inviata con comunicazione
formale alla RFI e/o tramite il proprio rappresentante presso il CPPC.
Tale azione informativa sarà fatta dal CGE al Comune di Falconara.
In ogni caso, alla decretazione dello stato di “cessato allarme”
l’azienda emetterà un suono di sirena continuo della durata di 20
secondi.
2.4
STRUMENTI DI COORDINAMENTO
L’autorità di direzione e coordinamento per l’attuazione del presente
Piano è il Prefetto, che si avvale degli organismi di seguito elencati.
2.4.1 Centro Operativo Comunale (C.O.C.)
Viene convocato dal Sindaco al verificarsi dello stato di allarme ed è
composto dai rappresentanti delle funzioni ritenute necessarie in base
all’emergenza. Inoltre, può essere integrato dai rappresentanti di altri
Enti.
In caso di necessità ed in relazione agli eventi, il Sindaco di Falconara
Marittima, d’intesa con il Prefetto, mette a disposizione la sede del
C.O.C., presso la quale può eventualmente riunirsi anche il Comitato
Operativo Intercomunale (COI).
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
117
Le persone convocate in qualità di componenti al C.O.C. o, comunque
chiamate ad intervenire nel luogo dell’incidente, per poter superare i
posti di blocco, dovranno presentare le tessere di appartenenza ai
rispettivi Enti.
2.4.1a) Compiti del C.O.C.
Il C.O.C. opera in stretta collaborazione con il C.P.P.C. (Comitato
Provinciale di Protezione Civile), le squadre di soccorso ed il Posto
Medico Avanzato - punto di prima assistenza sanitaria.
Su direttiva del C.P.P.C. provvede a fornire gli aiuti più urgenti ed alla
soluzione dei problemi emergenti.
Comunica al C.P.P.C. periodicamente ed ogni qualvolta la situazione lo
richieda, notizie aggiornate sull’entità dei danni, sul numero di eventuali
feriti e vittime, e sullo stato di evoluzione dell’incidente.
In particolare, per avere informazioni meteorologiche si rivolgerà alla
SOUP.
2.4.2 Comitato Provinciale di Protezione Civile (C.P.P.C.)
Viene costituito e presieduto dal Prefetto, al verificarsi dello stato di
allarme, limitatamente ai rappresentante delle seguenti amministrazioni o
strutture:
 Regione Marche - Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza
e per la Protezione Civile;
 Amministrazione Provinciale di Ancona;
 Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco;
ed integrato dalle seguenti amministrazioni:
 Comune di Falconara Marittima;
 Questura;
 Comando Provinciale dei Carabinieri;
 Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato;
 Sezione Polizia Stradale;
 Comando Polizia Municipale di Falconara Marittima;
 Servizio 118;
 Serv. Multizonale dell’ASUR – Area Vasta 2;
 ARPAM – Dipartimento Provinciale;
 RFI;
 Api;
 Capitaneria di Porto (in relazione allo sversamento in mare).
Il C.P.P.C. si riunisce in Prefettura o presso la S.O.I. (Sala Operativa
Integrata), su esplicita convocazione del Prefetto.
Se necessario, saranno successivamente convocati rappresentanti di altri
Enti o uffici.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
118
2.4.2a) Compiti del C.P.P.C.
Ha compiti di indirizzo e di coordinamento delle operazioni di soccorso e
di assistenza.
Raccoglie le informazioni, i dati e le richieste, soprattutto da parte del
Centro Operativo Comunale (C.O.C.), quantifica le esigenze e, in
relazione alle disponibilità di uomini e di mezzi, elabora una strategia di
intervento fornendo al Comune ed al C.O.C. criteri operativi e concorda
direttive ed istruzioni per il soccorso e l’assistenza.
Ogni componente del Centro, pur contribuendo alla soluzione dei
problemi portati all’esame dal consesso, continua ad operare secondo le
proprie competenze istituzionali.
All’atto della convocazione del C.P.P.C., viene attivata presso il
Comando Provinciale VV. F. la Sala Operativa Integrata (S.O.I.) .
2.4.3 Funzioni di Supporto
A seguito dell’attivazione del presente piano di emergenza, vengono
attivate le Funzioni di supporto previste dai singoli piani comunali,
ritenute necessarie in base alle esigenze concrete.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
119
SEZIONE 2 - Allegato n. 1
DIAGRAMMI
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE
2 – Allegato n. 1
120
Le
Le attivazioni
attivazioni del
del PEE
PEE in
in funzione
funzione
di
di incidente
incidente sversamento
sversamento in
in mare
mare di
di idrocarburi
idrocarburi con
con pericolo
pericolo
inquinamento
inquinamento costa
costa
Categoria 2
ATTENZIONE - PREALLARME - ALLARME
Api
Api S.p.A.
S.p.A.
Capitaneria
Capitaneria di
di Porto
Porto
Attenzione
Prefettura
Prefettura
Allarme
Preallarme
Prefettura
Prefettura
VV.F.
VV.F.
Prefettura
Prefettura
118
118
Provincia
Provincia
SOUP
SOUP
Sindaco/i
Sindaco/i
ARPAM
ARPAM
Ministero
Ministero
Ambiente
Ambiente
Provincia
Provincia
SOUP
SOUP
Sindaco/i
Sindaco/i
ARPAM
ARPAM
Ministero
Ministero
Ambiente
Ambiente
Forze
Forze
dell’Ordine
dell’Ordine
Provincia
Provincia
SOUP
SOUP
Sindaco/i
Sindaco/i
ARPAM
ARPAM
Ministero
Ministero
Ambiente
Ambiente
Diagramma
Diagramma11
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 1
121
Compiti della RAFFINERIA API nel caso di
Incidente CATEGORIA 1
C.G.E.
C.G.E. della
della
RAFFINERIA
RAFFINERIA API
API
ATTENZIONE
LINEA DIRETTA
LINEA DIRETTA
LINEA DIRETTA
COMANDO
COMANDO
PROV.LE
PROV.LE
VV.F
VV.F
TORRE
TORRE DI
DI
CONTROLLO
CONTROLLO
(*)
(*)
COMUNE
COMUNE
R.F.I.
R.F.I.
(*) Vedasi Tab.1 Sezione 2
Incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio
Diagramma
Diagramma22
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 1
122
Compiti della RAFFINERIA API nel caso di
Incidente CATEGORIA 2
C.G.E.
C.G.E. della
della
RAFFINERIA
RAFFINERIA API
API
PREALLARMA
ALLARMA
COMUNE
COMUNE
LINEA DIRETTA
LINEA DIRETTA
TORRE
TORRE DI
DI
CONTROLLO
CONTROLLO (*)
(*)
COMANDO
COMANDO
PROVINCIALE
PROVINCIALE
VV.F
VV.F
LINEA DIRETTA
R.F.I.
R.F.I.
PREFETTURA
PREFETTURA
S.O.U.P.
S.O.U.P. ––
Regione
Regione Marche
Marche
118
118
ARPAM
ARPAM
(*) Vedasi Tab.1 Sezione 2
Incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio
Diagramma
Diagramma33
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 2
123
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 2
124
Flusso
Flusso informativo
informativo in
in caso
caso
CATEGORIA 1 - ATTENZIONE
ATTENZIONE
C.G.E.
C.G.E. della
della
RAFFINERIA
RAFFINERIA API
API
ATTENZIONA
LINEA DIRETTA
LINEA DIRETTA
TORRE
TORRE DI
DI
CONTROLLO
CONTROLLO
(*)
(*)
LINEA DIRETTA
COMANDO
COMANDO PROVINCIALE
PROVINCIALE
VV.F
VV.F
R.F.I.
R.F.I.
Distaccamento
Distaccamento
Distaccamento
Distaccamento
VV.F.Aeroporto
VV.F.Aeroporto
VV.F.Aeroporto
VV.F.Aeroporto
COMUNE
COMUNE
Gestore
Gestore
Aeroportuale
Aeroportuale
Pronto
Pronto Soccorso
Soccorso
Aeroportuale
Aeroportuale
Altri
Altri Enti
Enti Aeroportuali
Aeroportuali
Interessati
Interessati all’evento
all’evento
ENAC
ENAC
(*) Vedasi Tab.1 Sezione 2
Incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio
Diagramma
Diagramma55
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 2
125
Flusso
Flusso informativo
informativo in
in caso
caso
CATEGORIA
CATEGORIA 22 -- 33 :: PREALLARME
PREALLARME -- ALLARME
ALLARME
Servizio
Servizio 118
118
CGE
CGE
RAFFINERIA
RAFFINERIA API
API
ASUR
ASUR
AREA
AREA VASTA
VASTA 22
Dip.
Dip. Prev.
Prev.
LINEA DIRETTA
LINEA
DIRETTA
S.O.U.P.
S.O.U.P.
Regione
Regione Marche
Marche
Comune
Comune di
di
Falconara
Falconara M.ma
M.ma
Prefettura
Prefettura
Centralinista
Centralinista
ALLARME
ALLARME
ARPAM
ARPAM
ALLARME
ALLARME
Comando
Comando
Prov.le
Prov.le VV.F
VV.F
Distaccamento
Distaccamento
Distaccamento
VV.F.Aeroporto
VV.F.Aeroporto
VV.F.Aeroporto
Gestore
Gestore
Aeroportuale
Aeroportuale
Dirigente
Dirigente
Protezione
Protezione Civile
Civile
e/o
e/o
Capo
Capo di
di Gabinetto
Gabinetto oo
Dirigente
Dirigente di
di turno
turno
Pronto
Pronto Soccorso
Soccorso
Aeroportuale
Aeroportuale
Questura
Questura
Funzionario
Funzionario
responsabile
responsabile
PROVINCIA
PROVINCIA
Capitaneria
Capitaneria di
di Porto
Porto
(se
(se sversamento)
sversamento)
MINISTERO
MINISTERO INTERNO
INTERNO
DIP.
DIP. VV.F.
VV.F. DEL
DEL SOCCORSO
SOCCORSO
PUBBLICO
PUBBLICO EE DIFESA
DIFESA CIVILE
CIVILE
Sala
Sala Operativa
Operativa
DIP.
DIP. PROTEZIONE
PROTEZIONE CIVILE
CIVILE –– P.C.M.
P.C.M.
Sala
Sala Operativa
Operativa
SEZIONE 2 - Allegato 2
TORRE
TORRE DI
DI
CONTROLLO
CONTROLLO
(*)
(*)
TELECOM
TELECOM ee
ENEL
ENEL ee
TERNA
TERNA
Altri
Altri Enti
Enti
Aeroportuali
Aeroportuali
Interessati
Interessati
all’evento
all’evento
ENAC
ENAC
Sezione
Sezione Polizia
Polizia
Stradale
Stradale
Comando
Comando Prov.le
Prov.le
Carabinieri
Carabinieri
Polizia
Polizia M.le
M.le di:
di:
•• Chiaravalle
Chiaravalle
•• Montemarciano
Montemarciano
•• Ancona
Ancona
Comando
Comando Provinciale
Provinciale
Guardia
Guardia di
di Finanza
Finanza
Polizia
Polizia di
di Frontiera
Frontiera
Marittima
Marittima ee Aerea
Aerea
Polizia
Polizia Ferroviaria
Ferroviaria
(*) Vedasi Tab.1 Sezione 2
Incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
R.F.I.
R.F.I.
Diagramma
Diagramma66
126
SEZIONE 2
-
Allegato n. 2
PIANO DI VIABILITA’ E PIANO DELLA
SEGNALETICA DI DEVIAZIONE DEL TRAFFICO
(PLANIMETRIE A CURA DI COMUNE DI FALCONARA M.MA E REGIONE
MARCHE)
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 2
127
VISTO l’art. 20 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334 e s.m.i., emanato in
attuazione della direttiva 96/82/CE, che prevede l’elaborazione da parte del Prefetto del Piano di
Emergenza Esterno per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante;
VISTO il proprio decreto n. 46203 datato 8 agosto 2014 con il quale è stato
approvata la 4^ revisione del Piano di Emergenza Esterna della ditta “Api raffineria Ancona
S.p.A.” con sede in via Flaminia, 685 – 60015 - Falconara M.ma (Ancona);
CONSIDERATO che costituisce parte integrante del Piano di Emergenza Esterno il
Piano di Viabilità, che regolamenta l’afflusso ed il deflusso dei mezzi nella zona interessata da
un eventuale incidente presso il citato stabilimento;
VISTI gli artt. 6 e 7 del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285 e s.m.i.;
VISTO l’art. 2 T.U.L.P.S. del 18 giugno 1931;
ORDINA
nel caso di attivazione del Piano di Emergenza Esterno per incidente rilevante alla Raffineria
“API S.p.A.” di Falconara M.ma, per permettere ai mezzi di soccorso ed al personale API,
munito di apposito documento di riconoscimento, di raggiungere velocemente la zona
interessata, il traffico veicolare sarà bloccato e deviato come segue:
in località Torrette di Ancona, all’incrocio della via Flaminia con la via Conca, il traffico
diretto verso Falconara M.ma sarà deviato sulla variante S.S. 16 da pattuglia della Polizia
Municipale di Ancona;
2-3. all’altezza del Km. 290 della S.S.16 Var. all’incrocio con la S.S. 76 Var., il traffico viene
deviato su quest’ultima Statale e così anche per il traffico proveniente dalla S.S.76 Var.,
diretto a Pesaro, sarà deviato verso Ancona, dalla Polizia Stradale di Ancona;
4.
Via Del Consorzio, Via Aeroporto e Via delle Caserme devono essere chiuse al traffico
per consentire il transito mezzi di soccorso da Raffineria API Aeroporto e viceversa (in
prima istanza il traffico presente nelle predette vie dovrà essere fatto defluire con direzione
Casello Ancona Nord) a cura della Polizia Municipale di Falconara M.ma;
5.
in località Marina di Montemarciano, sulla S.S. 16 il traffico diretto verso Ancona sarà
deviato verso Chiaravalle dai Carabinieri coadiuvati dalla Polizia Municipale di
Montemarciano (in caso di necessità il traffico dovrà essere deviato al Km. 281+550
direzione Via Grotte Frasassi dalla Polizia Locale di Montemarciano e al Km. 279+350
direzione S.P. Castellaro dalla Polizia Locale di Senigallia);
1.
6-7. nella zona di Chiaravalle, nei pressi della rotatoria situata in via G. Marconi che interseca
con la S.P. 76, presidiata dai CARABINIERI, il traffico sarà deviato in direzione Via Che
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 2
128
Chevara e Via San Bernardo e diretto verso casello dell’Autostrada A14 di Montemarciano,
per consentire la chiusura al traffico e riservare la viabilità dei mezzi di soccorso in
direzione Rocca Priora  Raffineria API; si prevede la contestuale chiusura della Via S.
Benedetto da parte della POLIZIA MUNICIPALE CHIARAVALLE;
8. nella zona di Rocca Priora il traffico sarà deviato dalla Polizia Stradale;
9. a Falconara M.ma, nei pressi di via Baldelli, all’altezza del sottopassaggio, il traffico sarà
bloccato e deviato dalla Polizia Municipale di Falconara M.ma;
10. a Falconara M.ma, sulla via Marconi, allo svincolo con la Var. S.S.16, il traffico sarà
bloccato e deviato dai Carabinieri;
11. nei pressi del casello A/14 Ancona-Nord, sulla Strada Provinciale di Castelferretti, il traffico
sarà deviato dalla Polizia Stradale;
12. al casello A/14 di Montemarciano la viabilità sarà gestita dalla Guardia di Finanza.
La Polizia Municipale di Chiaravalle sarà impegnata per la viabilità nel proprio centro abitato.
La Polizia Municipale e la Questura di Ancona, ciascuna con apposite pattuglie,
provvederanno a controllare, rispettivamente, il tratto Torrette - Palombina Nuova e Palombina
Vecchia - Falconara M.ma.
Nell’ipotesi di incidente di gravità ancora maggiore, qualora se ne ravvisino i presupposti
su analoga direttiva del Prefetto, saranno adottate le seguenti misure:
1.
La Polizia Municipale di Ancona provvederà a deviare il traffico proveniente da Via
Marconi verso Via Giordano Bruno, P.zza Ugo Bassi e Via della Montagnola.
2.
In località Taglio di Ancona sarà chiusa l’uscita Ancona Nord della Strada Statale 16 Var.
ed il traffico sarà deviato dalla Polizia Stradale verso Ancona Sud, per lasciare libera la Via
Conca per i mezzi di soccorso.
3.
Nel comune di Ancona: il traffico proveniente dal porto dovrà essere opportunamente
deviato in direzione Via Marconi – Via Giordano Bruno – P.zza Ugo Passi e Pinocchio.
Si prevedono due cancelli: n. 1 nei pressi della rotatoria sotto gli svincoli per il traffico
proveniente dalla zona doganale, presidiato dalla Polizia Municipale di Ancona; n. 2 in
Via Mattei prima di imboccare il by-pass della Palombella, presidiato dalla Questura.
4.
Nel comune di Ancona: In Via Flaminia, all’altezza della rotatoria per Collemarino, il
traffico viene deviato con direzione Ancona ad opera dei Carabinieri – Stazione di
Collemarino.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 2
129
Ogni Ente proprietario delle strade interessate dalle deviazioni dovrà dotarsi, ed approntare
tempestivamente in caso di emergenza, della necessaria segnaletica di deviazione del traffico, in
adempimento a quanto previsto nella presente ordinanza.
Costituisce parte integrante della presente ordinanza la cartografia redatta dalla Regione
Marche relativa all’area del territorio provinciale interessato dal piano di viabilità in argomento.
La Questura, il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Sezione Polstrada di Ancona e le
Polizie Municipali di Ancona, Chiaravalle, Falconara M.ma e Montemarciano sono incaricati di
dare esecuzione alla presente ordinanza.
Ancona, 8 agosto 2014
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 2
130
PLANIMETRIA
allegata all’ordinanza prefettizia n. 46213 del
08/08/2014 relative al piano di viabilità ed alla
deviazione del traffico.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 2
131
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione
3 - 2010
SEZIONE 2 - Allegato 3
132
SEZIONE 2
-
Allegato n. 3
PIANO OPERATIVO
DI INTERVENTO SANITARIO
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
133
INTRODUZIONE
Un incidente all’interno della Raffineria API di Falconara M. potrebbe costituire
un’emergenza di ragguardevoli dimensioni per la salute degli operatori e di rilevante impatto
per la cittadinanza e per le strutture sanitarie di tutti i distretti ospedalieri limitrofi.
Il presente protocollo, stante la disproporzione tra risorse immediatamente disponibili
ed esigenze assistenziali in un tale evento, costituisce un modello di intervento che ha
l’obiettivo di sfruttare al massimo le risorse esistenti.
Questo modello deve essere costantemente efficace per tutte le ore ed i giorni
dell’anno per ottenere un trattamento iniziale adeguato ed una cura qualificata di un elevato
numero di feriti.
Nello scenario in oggetto l’analisi dei fattori di rischio evidenzia tre patologie predominanti:
1. L’intossicazione
2. Il politrauma
3. L’ustione
I parametri di base considerati, in accordo con le linee guida emanate dal Dipartimento della
Protezione Civile in caso di catastrofi sociali, sono costituiti da:
1. Numero delle persone coinvolte: il numero massimo di persone coinvolte è di max n.700
unità all’interno della zona di sicuro impatto .
2. Gli spazi su cui si sviluppa l’impianto si estendono su di una superficie di 4 Kmq. Sono
presenti vie di accesso e deflusso regolamentate.
3. L’attività nell’impianto si svolge con orario 06-14; 14-22; 22-06.
4. Elementi di contaminazione dello scenario possono essere costituiti dal sedime ferroviario
contiguo all’impianto.
La letteratura specifica, in relazione al numero di pazienti coinvolti in caso di emergenza
sanitaria, prevede le seguenti categorie di eventi:
1.
Incidente singolo
Prevede:
- il coinvolgimento di singoli individui
- una adeguata disponibilità di risorse
2.
Incidente multiplo
Prevede:
- il coinvolgimento di più individui
- una adeguata disponibilità di risorse
3.
Incidente maggiore
Prevede:
- il coinvolgimento fino a 50 individui
- il superamento della usuali capacità di risposta del Sistema sanitario di emergenza
4.
Evento catastrofico ad effetto limitato
Prevede:
- il coinvolgimento >50 individui
- il superamento della usuali capacità di risposta del Sistema sanitario di emergenza
- una estensione temporale delle operazioni di soccorso < 12 ore
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
134
5.
Evento catastrofico
Prevede:
- il coinvolgimento >50 individui
- il superamento della usuali capacità di risposta del Sistema sanitario di emergenza
- una estensione temporale delle operazioni di soccorso > 12 ore.
Un incidente alla Raffineri API di Falconara M., sulla base degli scenari proposti,
prevede la predisposizione di un piano per l’incidente maggiore.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
La catena del soccorso presuppone la attivazione di procedure specifiche:
La ricezione della chiamata
La attivazione dei soccorsi
La ricognizione circostanziata
L’individuazione, il recupero e la evacuazione delle vittime al posto di Triage
Il Triage primario
Il condizionamento dei malati
Il loro trasporto verso gli ospedali di riferimento
Sulla base di quanto sopra si propone il seguente piano.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
135
PIANO DI INTERVENTO
1. Ricezione della chiamata
Sulla base dei dati della chiamata effettuata dal Gestore/Vigili del Fuoco viene definita
l’entità dell’evento incidentale.
2. Attivazione dei soccorsi
L’intervento sanitario viene dimensionato sulla base dei dati così come forniti al punto
precedente.
Possono essere attivate le seguenti risorse:
 Equipaggio ALS Falco
 Equipaggio ALS Ancona 02
 Equipaggio del Servizio Regionale di Elisoccorso
 Attivazione del PMA
 Attivazione della SOUP ( Sala Operativa Unificata e Permanente)
 Attivazione degli equipaggi BLSD del Sistema Territoriale di Soccorso e dei mezzi
necessari al trasporto dei feriti presso le strutture sanitarie di riferimento.
Per il coordinamento delle operazioni di soccorso viene individuato, tra il personale
medico intervenuto sulla scena appartenente agli equipaggi del servizio di Elisoccorso,
Ancona 02 e Falco 01 il “Direttore dei Soccorsi Sanitari” (DSS).
Referenti del Servizio 118 vengono inviati presso i Centri Operativi eventualmente
istituiti dalle competenti autorità.
3. Ricognizione circostanziata
Prevede la verifica delle informazioni ed il corretto dimensionamento dell’evento.
Viene effettuata dagli equipaggi sanitari inviati sulla scena e, se disponibile,
dall’equipaggio del Servizio regionale di elisoccorso.
4. Individuazione e recupero delle vittime
Comporta prioritariamente il salvataggio (allontanamento dall’agente lesivo) dei feriti
ed il loro raggruppamento presso un’area di raccolta individuata in luogo protetto dal
Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS) e dal Direttore dei Soccorsi Sanitari (DSS).
Viene effettuata dai primi equipaggi di soccorso inviati sulla scena in collaborazione
con il personale tecnico presente.
Va evitata, in questa prima fase, la evacuazione incontrollata dei feriti cioè il
trasporto effettuato con mezzi di fortuna e verso sedi ospedaliere non preordinate senza
aver prima effettuato un corretto triage.
5. Triage primario
E’ la classificazione delle vittime secondo criteri di gravità e si basa sulle necessità dei
pazienti in relazione alle risorse disponibili. Determina il grado di urgenza dell’atto
terapeutico e, di conseguenza, l’ordine di priorità di trattamento in relazione alle risorse
disponibili. Si avvale del protocollo START (Allegato A), viene effettuato presso l’area di
raccolta – PMA ed è finalizzato alla evacuazione dei feriti verso gli ospedali di riferimento.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
136
6. Condizionamento dei feriti
E’ costituito dagli atti medici che assicurano la immediata sopravvivenza e la
stabilizzazione delle lesioni così da permettere il trasporto dei feriti.
Il primo trattamento, in questa fase, effettuato presso l’area di raccolta, si basa sulle
priorità ABCDE (controllo vie Aeree e rachide cervicale; respiro-Breathing con controllo
ossigenazione/ventilazione; Circolazione con controllo delle emorragie; Immobilizzazione del
rachide in toto).
Le procedure di condizionamento sono finalizzate al trasporto dei feriti direttamente
nei Pronto Soccorso degli ospedali di riferimento prescelti. La loro entità è subordinata al
rapporto tra il numero dei feriti e le risorse presenti sul posto. Di norma si verificano due tipi
di situazioni:
1. Il numero di feriti e la loro gravità non eccedono le possibilità terapeutiche. Sono trattati
per primi i pazienti con problemi immediati di sopravvivenza.
2. Il numero di feriti e la loro gravità superano le possibilità terapeutiche. Sono trattati per
primi quei pazienti che presentano le più alte probabilità di sopravvivenza con il minor
impegno possibile di tempo, attrezzature, materiali e personale.
7. Trasporto dei feriti
E’ il trasferimento dei feriti dal luogo dell’evento all’area di raccolta (piccola Noria) e
dall’area di raccolta verso le sedi di destinazione (grande Noria).
Viene effettuato utilizzando i mezzi e gli equipaggi dell’Azienda e delle Associazioni
di volontariato e della C.R.I. prontamente disponibili sul territorio.
Il trasporto avviene secondo i criteri e le modalità di cui all’allegato B.
Al termine delle procedure di soccorso si procederà sia al controllo dei soggetti incolumi
che alla revisione finale dei deceduti per gli adempimenti medico-legali. Non dovrà essere
tralasciata una revisione critica a distanza dell’operato tecnico sanitario.
ESIGENZE TECNICHE
Le garanzie per l’affermazione delle scelte metodologiche sopra riportate vengono riposte in:
1. Un idoneo equipaggiamento di scorte sanitarie (zaini di riserva)
2. La possibilità di far pervenire in breve tempo, sul posto, equipaggi sanitari per un primo
intervento
3. Un sistema di comunicazione esclusivamente sanitario operativo tra la Centrale Operativa
118, i Centri Operativi istituiti, il D.S.S. e gli operatori sanitari presenti sulla scena
4. La individuazione di un’area di raccolta. Tale luogo dovrà essere al riparo dall’evento lesivo
e deciso, al momento, in virtù delle necessità (PMA). Tale area dovrà permettere l’accesso di
autoveicoli per il trasporto dei feriti sia in entrata che in uscita
5. La individuazione di un luogo per la deposizione e la ricomposizione delle salme.
6. Un programma di training e di controllo qualità basato sui risultati di almeno una
esercitazione annua.
Tale modello dovrà essere attuabile in tempi non superiori ai 30 minuti dal tempo zero di
ricezione della prima chiamata.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
137
AREA DI RACCOLTA – PMA
1.
Viene istituito sulla scena dell’evento, in zona sicura, dal Direttore dei Soccorsi Sanitari
secondo le indicazioni fornite dal Direttore Tecnico dei Soccorsi.
2.
Il personale è costituito dagli equipaggi sanitari inviati sulla scena.
3.
Come materiale sanitario viene utilizzato quello presente negli zaini di riserva in dotazione agli
equipaggi.
4.
Deve essere immediatamente disponibile il seguente materiale:
 Schede di Triage
 Tavole Spinali
 Barelle Impilabili
 Teli portaferiti
 Kit per grandi Ustionati
 Acqua
 Torce elettriche
5.
I feriti affetti da patologie a carattere di urgenza differibile (codice verde) o di non urgenza
stazionano sul posto e vengono evacuati, nell’ordine, in tempi successivi.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
138
ALLEGATO A
ALLEGATO A
PROTOCOLLO START
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
139
ALLEGATO A
TRIAGE "START"
(SEGNARE IL CODICE RISCONTRATO)
PUO' CAMMINARE
VERDE
SI
NO
NERO
NO
RESPIRA
> 3O atti/min
dopo disostruzione
vie aeree
SI
ROSSO
ROSSO
< 30 atti/min
POLSO RADIALE PRESENTE
SI
NO
ROSSO
ESEGUE ORDINI SEMPLICI
GIALLO
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
SI
NO
ROSSO
140
ALLEGATO A
Scheda paziente N.°
CODICE
CRITICITA'
(START)
NOME:
SESSO:
ETA':
LUOGO DI REPERIMENTO PAZIENTE
TIPOLOGIA EVENTO
PROCEDURE EFFETTUATE
cannula oro faringea
emostasi
protezione termica
POSIZIONE DI TRASPORTO
CONDIZIONI CLINICHE E TRATTAMENTO
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
141
ALLEGATO B
ALLEGATO B
TRASPORTO PRESSO GLI OSPEDALI DI RIFERIMENTO NELLA
MAXIEMERGENZA
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
142
ALLEGATO B
Nella maxiemergenza presso la raffineria API di Falconara M. tre sono i quadri clinici
dominanti:
 L’intossicazione da fumo e vapori caldi
 Il politrauma
 L’ustione
L’intossicazione
1. I pazienti intossicati hanno la precedenza nel trattamento.
2. Risulta in particolare prioritario, prima del trasporto, il sostegno della ossigenazione e
della ventilazione.
3. Le sedi di riferimento sono costituite dagli ospedali con disponibilità di posti letto di
Terapia Intensiva, nell’ordine, secondo la distanza:
a. Ospedale Torrette
b. Ospedale di Jesi
c. Ospedale di Senigallia
Il politrauma
1. I pazienti politraumatizzati hanno la precedenza nel trasporto verso gli ospedali di
riferimento.
2. Risulta in particolare prioritario, prima del trasporto, la immobilizzazione del rachide
cervicale o del rachide in toto, secondo le indicazioni cliniche.
3. Le sedi di riferimento sono costituite, nell’ordine, in relazione alla patologia ed alla
distanza:
a. Ospedale Torrette
b. Ospedale Jesi
c. Ospedale Senigallia
d. Ospedale Fano
L’ustione
1. I pazienti ustionati, se non intossicati, sono trasportati successivamente rispetto ai
precedenti.
2. Dopo il primo trattamento, il condizionamento dei feriti prima del trasporto prevede la
protezione termica a prevenzione di una perdita eccessiva di calore.
3. Le sedi di riferimento sono costituite, nell’ordine, da:
a. Ospedale Torrette
b. Ospedale Jesi
c. Ospedale di Senigallia
d. Ospedali dotati di Centro Grandi Ustionati, secondo disponibilità, anche con
mezzi aerei.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 3
143
SEZIONE 2
-
Allegato n. 4
ELENCO NUMERI DI TELEFONO
PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 4
144
ELENCO DELLE UTENZE TELEFONICHE
- MINISTERO INTERNO – Dip. VV.F. e Soccorso Pubb. e Difesa Civile
Sala Operativa
06/46547142
FAX 06/4814695
- PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTRI – Dip. Protezione Civile
Sala Operativa
06/68202265-6-7-8
FAX 06/68202236-23
- MINISTERO DELL’AMBIENTE e DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
- Centralino
06-57221
_______________________________________________________________________________
- ENAC – DIREZIONE AEROPORTUALE REGIONI CENTRO
071/9156083
Fax 071/9156036
071/2827202
- AERDORICA S.p.A. – Gestore aeroportuale
- ENAV S.p.A.
- Responsabile C.A. Ancona-Falconara
071-5901901
071 5901902
- Torre di Controllo in orario di servizio
071-5901911
N.B. le comunicazioni dovranno prioritariamente essere dirette al Responsabile,
reperibile durante l’ora d’ufficio 09.00/16.00 al numero sopra riportato ed in altri
orari al n. 3346534989
Fax
- AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE – Centralino
Ufficio Protezione Civile
Servizio di Pronta reperibilità h 24
071-58941
071-5894448-415- 669
335 6420896
- A.N.A.S. ANCONA
071-5091
- A.R.P.A.M. – Dipartimento provinciale Ancona
- Direttore
- Pronta disponibilità (pomeriggio, notturno e festivo)
071/28732722
Cell. 3204361829
335/7860047
335/7860048
- AREA VASTA 2 – ANCONA
“
“
SENIGALLIA
“
“
JESI
“
FABRIANO
071/87051
071/79091
0731/534111
0732/7071
- CAPITANERIA DI PORTO – Direzione Marittima Ancona
071/502101
- CARABINIERI : Pronto Internvento
- COMANDO REGIONE MARCHE
- CARABINIERI COMANDO PROVINCIALE
112
071/5031
“ “
- TENENZA CARABINIERI DI FALCONARA
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 4
Centralino unico
“
“
071/910144
145
Fax
- COMUNE DI ANCONA:
Centralino
Fax
Sindaco
Protezione Civile
Polizia Municipale
- COMUNE DI CHIARAVALLE
Centralino
Fax
Sindaco
Polizia Municipale
Reperibilità
- COMUNE DI FALCONARA M.MA
Numero riservato alle Autorità ed agli Enti
Numero Verde per segnalazioni ed informazioni
Ufficio Ambiente
“
“
Fax
Dirigente IV° Settore LL.PP.
Funzionario Tecnico U.O.C. Tutela Ambientale
Segreteria Sindaco
- COMUNE DI MONTEMARCIANO
Centralino
Fax
- MULTISERVIZI S.p.A.
- CORPO FORESTALE DELLO STATO
- Comandante Provinciale Dr. Piero Possanzini
- Comandante Stazione di Ancona
- CROCE ROSSA ITALIANA
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 4
071/2221
071/2222109
071/2222377 - 2375
071/2222515
071/2222200
071/9499011
071/742373
071/9499206
071/9499250 - 9499275
334 6109093
334 6115511
071/910058
800.12.22.12
071/911213
071/9174719
071 9160111
3355830094
071/9177274
275
222
331 6585692
071/9160111
Sindaco
Polizia Municipale
Sindaco
Comando Polizia Municipale
H 24
071/9173572
071/9163310
071/9163319
071/9163301
071-9163372
348 0440858
071/2893320
0731/86542
335 7805885
335 7805842
071/283001
146
- ENEL DIVISIONE INFRASTRUTTURE E RETI – RETE ELETTRICA
Centro Operativo AT- MT di ANCONA presidio h24
- TERNA S.P.A.
Sala Controllo Ripartizionedi Roma
Tel.
Cel.
Fax
071/2465839
071/2832139
06/83157211/12
06/83107211/12
06/87121616
06/87121574
3289743890
3465027148
0683107214
- RETE FERROVIARIA ITALIANA SPA
 Direzione Territoriale Produzione ANCONA
Dirigente Movimento Stazione di Falconara M.ma (operativo h 24)
Tel. 071 91656374
Tel. 071 91656375
Fax. 071 91659380
Cell. 3138095442 (D.M. Interno)
Cell. 3138010187 (D.M. Operatore)

Dirigente Coordinatore Movimento di BARI LAMASINATA (Operativo h 24)
Tel. 080 5895 6935
Fax. 080 5895 6937
Cell. 3138095600
- GUARDIA DI FINANZA (Comando Gruppo Provinciale)
117
071/22722850
- POLIZIA STRADALE ANCONA
- Dirigente Sezione Polizia Stradale Ancona
071/227591
334 6905041
- POLIZIA FERROVIARIA
071/214971
- POLIZIA MARITTIMA
071/227471
- PREFETTURA DI ANCONA - Centralino
071/22821
- QUESTURA
- Sala Operativa
071/22821
113
071-2288450
071-2288675
- RAFFINERIA A.P.I.
071/91671
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 4
147
- REGIONE MARCHE
- Sala Operativa Unificata Permanente
Fax
Fax
- SERVIZIO 118
Centrale Operativa
118
071/2199
- TELECOM :
Control Room di Security - h 24
n. Verde Universale
n. Verde Nazionale
Tel.
Fax
- VIGILI DEL FUOCO
Centralino
Pronto Intervento
Capo Servizio
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 4
071/8064163-4
840001111
071 8062419
0080018112004
800861077
02/55214884
02/54104859
06 41861507
071/280801
115
071/28080231
148
SEZIONE 2
-
Allegato n. 5
ELENCO NUMERI DI TELEFONO DITTE
OPERANTI NELLA RAFFINERIA
CON CANTIERI PERMANENTI
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 5
149
DITTE OPERANTI NELLA RAFFINERIA CON CANTIERI PERMANENTI
NOMINATIVO DITTA
SPECIALIZZAZIONE
ABB SpA
manutenzione
analizzatori
ACR REGGIANI
AEG
ANTEA
BALDUCCI
CARMAR SUB
CLEA
COIBESA
COIMA
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 5
INDIRIZZO
TELEFONO
071 9167598, 335 211679
Silvestrelli
INDIRIZZO POSTA ELETTRONICA
[email protected]
servizi ecologici
Via Statale Nord, 162 Mirandola
(MO)
int. Api 556, 366 1842074
Corso
[email protected],
[email protected]
telecomunicazioni
Via G. Marconi 31/g
int. Api 317, 349 7574607
Pierantoni
[email protected], aeg/api.it
Via dell' Industria, 16 Falconara
(AN)
int. Api 596, 329 0585477
Antonelli, 320 9188184
Brocanelli
[email protected]
Via Indipendenza, 7 Senigallia
(AN)
071 698414, 339 4100791
Gasparini
[email protected]
reti e trasmissione
dati
tinteggiature
335 7175712 Di Cosmo, 335
5346014 Dionisio, 335
[email protected],
7175710 Ceccacci, 335
[email protected]
7175713 Zoppi
lavori subacquei
Via Einaudi, 14 Ancona
lavori edili
Via della Tecnica, 52 Falconara
(AN)
071 9172441 cantiere, 071
[email protected],
9175865 sede, 347 2845872
[email protected]
Lucci, 347 2845871 Rosi
coibentazioni e
allestimento ponteggi
via Terralba, 17 - Loc. Pomara Arcola (SP)
071 9161468 cantiere, 0187
562965 sede, 339 8190359 [email protected], [email protected]
Ranno
consorzio
Via Fiumesino, 65 Falconara (AN)
071 911626 sede, 366
9267548 Monaco
[email protected]
150
COSMI
lavori meccanici
Via E. Mattei 30/A Ancona
071 9160026 cantiere, 071
2074375 sede, 335 7211977
[email protected]
Carletti, 337 631495
Bronzini
CSA
analisi ambientali
Via Al Torrente, 22 Rimini
0541 791050 sede, 338
7156936 Belardinelli
[email protected],
[email protected]
DE PASQUALE
manutenzione
macchine rotanti
Via Palese km 2,7 Modugno (BA)
071 9174038 cantiere 348
8057138 Garofalo
[email protected]
anticorrosione
Via Fauser, 36 Novara
int. Api 632, 339 2005849
Cruciano
[email protected]
[email protected]
DONEGANI
ELCO
FER PLAST
IMAC
IMI
ITALSABI
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 5
installazione e
manutenzione
impianti elettrici
via Flaminia, Falconara (AN)
071 913187 cantiere, 071
916351 sede, 335 7581959
Andreucci, 335 7581961
Orciani
carpenterie metalliche
ss Appia Nord km 1 Taranto
099 4713172, 348 1315442
Caroppi O., 347 1024730 [email protected]
Caroppi M.
installazione e
manutenzione
apparati di controllo
Via della Tecnica, 16 Falconara
(AN)
071 911357 Cantiere, 338
1617660 Morici
lavori meccanici
Via Galilei, 8/B Monte San Vito
(AN)
071 9160543 cantiere, 071
741131 sede, 333 4102110 [email protected],
Fratoni 331 3525029 Fratoni [email protected]
L. 333 4117353 Caracciolo
controlli non distruttivi,
analisi metallurgiche,
trattamenti termici,
ispezione impianti
Strada Delle Buse, 7 Sandrigo
(VI)
int. Api 631, 335 6984865
Russo
[email protected]
[email protected], [email protected]
151
MEDITERRANEA
MICHELA
servizi ambientali
lavori edili
Via dell' Industria, 15 b/c
Montemarciano (AN)
071 9175708, 338 7675183
Caimmi, 335 6133386
Rognoli,
[email protected]
0719166378 cantiere, 0733
Via G. Puccini, 75 Potenza Picena 880442 sede, 348 4530216 [email protected],
(MC)
Mencarelli, 348 4530213,
[email protected]
Butteri,
noleggio mezzi di
sollevamento e
munutenzioni
industriali
Via E. Mattei 30/A Ancona
071 227611, 335 5422446
Di Filippo
[email protected],
[email protected]
PADELLA
assistenza caldaie e
condizionatori
Via Bachelet, 11 Sambucheto di
Montecassiano (MC)
0733 290304, 335 7900946
Giulianelli, 338 8900358
Gigli
[email protected]
PARESA
manutenzione
serbatoi di stoccaggio
Via Romea, 655 Cesena (FO)
071 9172563, 335 395480
Salvucci, 320 9477869
Ballatore
[email protected],
[email protected]
RENDELIN&COMAVER
Manutenzione e
verniciature industriali
Via A. De Curtis, 4 CAP 80040
Cercola (NA)
071 913632 cantiere, 081
7331188 sede, 348 0050684 [email protected]
Grilli,
OMEC
SIMAM
SOL
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2 - Allegato 5
servizi e analisi
ambientali
produzione gas
compressi e liquefatti
int. Api 571, 348 4049727
[email protected],
Via Cimabue, 11/2 Senigallia (AN) Piccinini 335 7183531
[email protected],
Fantini 392 2367228 Simam
Via Vanoni, 5 Ancona
071 202206, 348 7417045
Mengarelli 345 3982098
Braconi
[email protected], [email protected]
152
SEZIONE 2
-
Allegato n. 6
MODULISTICA PER LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2
- Allegato 6
153
INFORMATIVA
Data dell’incidente rilevante:
inizio .................................... fine: ...........................................
Ora dell’evento incidentale:
inizio .................................... fine: ...........................................
Impianto o apparecchiatura: .....................................................................................................................
TIPO DI INCIDENTE:
Rilascio ...........................................................................................................................................
Incendio ..........................................................................................................................................
Esplosione..........................................................................................................................................
Altro ..................................................................................................................................................
_________________________________________________________________________________
CONDIZIONI AL CONTORNO :
Nessuna
Nebbia
Pioggia
Grandine
neve
Precipitazioni
Pressione atmosferica (mb) : ..............................
Umidità relativa: ................................................
Velocità del vento: .............................................
DESCRIZIONE DELL’INCIDENTE:
Le circostanze dell’incidente (breve descrizione)
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2
- Allegato 6
154
Le sostenze pericolose presenti:
Dati disponibili per valutare le conseguenze dell’incidente:
Numero di persone coinvolte: .................................................................................................................
Misure di emergenza adottate:
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2
- Allegato 6
155
SEZIONE 2
-
Allegato n. 7
PIANO DI EVACUAZIONE AUTOCISTERNE
DALLA RAFFINERIA API
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2
- Allegato 7
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Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo
di Ancona
MISURE PER L’EVACUAZIONE DELLE AUTOCISTERNE
DALLA RAFFINERIA A.P.I. IN CASO DI INCIDENTI
Premesso che verrà data la massima precedenza alle operazioni connesse con la sicurezza,
si concorda sulla opportunità che, in caso di pericolo, venga tenuto conto delle seguenti misure
preventive:
1) Il rappresentante della Società A.P.I. (capo Fabbrica o un Dirigente) dispone la sospensione dei
carichi in corso e avvisa il militare della G.di F. al varco, della necessità di far allontanare gli
automezzi dalla Raffineria, specificando se essi debbano restare o meno nel piazzale antistante
lo stabilimento o proseguire oltre.
1A)
SOSTA NEL PIAZZALE
In questo caso, tutti gli automezzi si recano nel piazzale antistante la Raffineria e la
Società, appena compilati i documenti di accompagnamento per gli automezzi che hanno
completato il carico e la pesatura del lordo, consentirà che gli stessi si rechino alla
destinazione prevista seguendo le vie di esodo stabilite dalla Polizia Stradale o da altre
forze di polizia. per gli altri automezzi che non hanno effettuato la pesatura del lordo
appena possibile verrà effettuata tale operazione presso il vicino deposito libero e quindi
verranno emessi i documenti relativi. Qualora in breve tempo cessi il pericolo, sarà
consentito invece il rientro in Raffineria.
2B)
EVACUAZIONE OLTRE IL PIAZZALE
Tutti gli automezzi, in attuazione delle indicazioni della Società A.P.I., si avvieranno, salvo
specificazione contraria, in direzione nord. In considerazione della interdizione della zona
al traffico circostante, essi dovranno percorrere la SS 16 in direzione nord fino a recarsi al
parcheggio sito nel comprensorio della Conerobus s.p.a. di Marina di Montemarciano,
dove dovranno sostare in attesa di disposizioni della ripetuta Società di Raffineria.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2
- Allegato 7
157
Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo
di Ancona
Appena possibile, autocisterne, su disposizione dell’azienda di raffineria, riconfluiranno
presso gli Stabilimenti A.P.I. per completare le operazioni di carico.
All’altezza dell’incrocio della SS. 16 con il parcheggio della Conerobus s.p.a. una pattuglia
automontata della Compagnia Carabinieri di Senigallia bloccherà il traffico in uscita delle
autocisterne per indirizzarle al piazzale di che trattasi.
Qualora per motivi di sicurezza o per altre ragioni accertate risultasse impraticabile la via a
nord, la Società di raffineria, ritenendo comunque necessaria la evacuazione degli automezzi
dall’ambito degli Stabilimenti A.P.I., avvierà gli stessi in direzione sud, attraverso la
variante per Jesi, con uscita obbligatoria a Monsano e sosta nel piazzale antistante ex
Zuccherificio SADAM, ovvero, qualora questo non fosse disponibile per situazione
contingente, verso l’area Z.I.P.A., secondo le indicazioni fornite dall’ufficio di Gabinetto
della Questura, eventualmente di intesa con la Compagnia Carabinieri e con il Corpo di
Polizia Municipale di Jesi.
2) In relazione alla situazione del traffico potranno essere comunque apportate, dalle forze
dell’ordine, le modifiche dei tragitti rese necessarie per l’attuazione della pianificazione.
3) Sarà cura della ripetuta Società di raffineria tenere costantemente informate la Guardia di
Finanza e l’U.T.F. dell’evolversi della situazione, sia in termini di emergenza che di
movimento degli automezzi.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 2
- Allegato 7
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SEZIONE
3
INFORMAZIONE E NORME
COMPORTAMENTALI PER LA POPOLAZIONE
(a cura del Comune di Falconara Marittima)
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3
159
3.1.
Informazione e norme comportamentali per la popolazione
L’informazione alla popolazione esposta e/o interessata da un rischio di incidente
rilevante viene attivata dal Sindaco attraverso l’impiego dei mezzi, in dotazione al
Comune ed installati presso la sede comunale di Via Cavour numero 3.
L’informazione per la popolazione da attivare in caso di emergenza è quella
«attiva» ed è finalizzata alla limitazione dei danni alle persone che potrebbero
derivare da una situazione pericolosa in atto all’interno del Complesso API.
Obiettivo primario di tale informazione è far veicolare, attraverso i mezzi di
comunicazione di cui dispone l’Amministrazione, una serie di notizie concernenti
le azioni comportamentali da tenere, in funzione, ovviamente, della categoria di
incidente in atto, per l’autoprotezione e per non intralciare l’operato delle squadre
di soccorso.
A tale riguardo, l’informazione viene differenziata per livello di allertamento
riguardante il Comune, così come stabilito nella tab. ….. del PEE.
ATTENZIONE Informazione di tipo indiretto (fornita a chi specificamente la
richiede) e, comunque, di tipo meramente conoscitivo. Contenuti e modalità della
informazione sono decisi dal Sindaco (per incidenti di Categoria I).
PREALLARME Informazione di tipo diretto (fornita a tutti i cittadini) finalizzata
alla conoscenza dell’accaduto e della sua evoluzione. L’obiettivo è evitare panico
tra la popolazione esposta e non aggiungere rischi aggiuntivi dovuti all’intralcio
dell’azione delle squadre di soccorso. Contenuti e modalità della informazione
sono decisi dal Sindaco in conformità alle disposizioni del presente PEE per
incidenti di Categoria II).
ALLARME Informazione di tipo diretto e specifico (per i cittadini esposti e per i
soggetti interessati) finalizzata a fornire notizie su norme comportamentali di
autodifesa nonché organizzative in caso di evacuazione. Contenuti e modalità
della informazione sono decisi dal Sindaco in conformità alle disposizioni del
presente PEE e di quanto disposto dall’art.22 del D.Lgs.344/1999 e ss.mm.ii. (per
incidenti di Categoria III).
.
3.2.
Organizzazione del sistema informativo per la popolazione
In regime di emergenza, la sede operativa dell’Amministrazione, solo ai fini della
diffusione dei messaggi alla popolazione, è la Sala Emergenze appositamente
allestita di via Cavour n°3. In essa operano soggetti appositamente incaricati alla
gestione operativa del flusso informativo e coordinati dal Dirigente di Settore.
La direzione dell’azione informativa, riferita ad una categoria qualsiasi di
incidente, viene improntata ricorrendo all’impiego di un sistema automatico di
avviso alla popolazione (denominato SiDAP) di cui si è dotata l’Amministrazione
comunale e che prevede i seguenti sistemi riceventi che diffondono alla
popolazione i messaggi relativi all’emergenza inviati su tecnologia ip via rete adsl
da una stazione trasmittente installata presso la Emergenze:
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3
160
 SISTEMA DI DIFFUSIONE AUDIO FISSO costituito da altoparlanti fissi per
la diffusione sonora dei messaggi in tempo reale sul territorio.
 SISTEMA DI DIFFUSIONE AUDIO MOBILE costituito da altoparlanti
installati su una stazione ricevente mobile installata sui mezzi della Polizia
Municipale o altri mezzi comunali per la diffusione sonora dei messaggi in
tempo reale sul territorio. La stazione mobile oltre ai messaggi trasmessi dalla
centrale operativa è in grado di diffondere anche messaggi informativi inviati
tramite microfono in diretta dall’interno dell’automezzo.
 SISTEMA DI DIFFUSIONE RADIO: costituito da stazioni riceventi installate
presso n°2 emittenti radiofoniche locali che consente la diffusione dei
medesimi messaggi informativi relativi all’emergenza inviati agli altoparlanti
bypassando il normale palinsesto radiofonico.
 PRESIDIO TELEFONICO H24, attraverso il servizio di reperibilità comunale.
Nel formulare i messaggi alla popolazione viene tenuto in considerazione che essi
sono indirizzati a soggetti che nel tempo sono stati sottoposti anche ad azioni
informative attraverso la distribuzione di pieghevoli, fascicoli e schede
informative. Si allega copia del depliant distribuito alla popolazione residente nei
quartieri limitrofi allo stabilimento.
In ogni caso, per l’attivazione dell’informazione il Centro di Coordinamento è la
Sala Emergenze appositamente allestita di via Cavour n°3 che, a seconda del
livello di gravità dell’incidente, su decisione del Sindaco o suo delegato, farà
veicolare le notizie più adeguate all’occorrenza e finalizzate principalmente alle
norme ed alle azioni di autoprotezione da attuare.
3.3.
Struttura della procedura di informazione
La procedura dell’informazione attiva ha inizio quando il C.G.E. (Coordinatore
Generale dell’Emergenza) della Raffineria API comunica al Sindaco la tipologia
di incidente accaduto in Raffineria.
Questi, in qualità di responsabile dell’informazione per la popolazione, dispone
l’attivazione del conseguente stato di allertamento da gestire in funzione
dell’evoluzione del fenomeno incidentale nonché degli effetti ad esso associati
(sovrapressione, irraggiamento, prodotti tossici contenuti nel fumo, rilascio tossico
o ecotossico), ferme restando le disposizioni organizzative del presente piano di
emergenza.
L’allarme o allertamento necessita, comunque, di una codifica dell’informazione
finalizzata al suo immediato recepimento da parte dei soggetti coinvolti o
interessati. In particolare, la codifica deve riguardare le notizie da diramare
attraverso i mezzi radio di informazione; le notizie da diramare attraverso
l’impianto di diffusione devono, invece, essere mirate ai soli soggetti interessati
API – Raffineria di Ancona S.p.A.
161
P.E.E.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3
dai potenziali effetti dannosi dell’evento in essere, richiedendo così una gestione
“real time” dal Sindaco o Suo delegato.
Mentre le prime hanno come obiettivo principale quello di evitare intralci per le
squadre di soccorso, le altre devono riguardare la sicurezza dei soggetti a rischio
con particolare attenzione anche alle loro azioni comportamentali di
autoprotezione.
Per quanto attiene la codifica dell’informazione, vengono riportate nell’allegato 1
della presente sezione le schede informative standard che verranno fatte veicolare
attraverso le emittenti locali.
Per la gestione dell’informazione alla popolazione interessata non è prevista,
ovviamente, una codifica in quanto i fattori che potrebbero caratterizzare l’evento
e la sua evoluzione sono talmente variabili ed aleatori da rendere impossibile una
pur minima standardizzazione informativa. Sarà compito del Coordinatore
dell’informazione (Sindaco o Suo delegato) renderla più semplice e comprensibile
a tutti, anche con l’ausilio dei nuovi sistemi informatici di cui dispone e della
conoscenza diretta del territorio.
In allegato n. 6 è riportata la sintesi del piano di emergenza per persone non
autosufficienti abitanti nei quartieri di Villanova e Fiumesino, elaborato dal
Comune di Falconara Marittima.
Il piano viene costantemente aggiornato dall’Amministrazione comunale.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3
162
SEZIONE 3
-
Allegato N. 1
MODULISTICA
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 1
163
MODULISTICA PER LA CODIFICA DELL’INFORMAZIONE VIA RADIO
Messaggio da diramare via radio - ATTENZIONE
Attenzione, alle ore XXXXXXX di oggi XXXXX, si è verificato presso la Raffineria
Api un incidente di categoria 2/3 dovuto ad una fuoriuscita di sostanza pericolosa
che ha causato un/una (incendio, esplosione, immissione, sversamento). Si esclude,
per il momento, che gli effetti dell’evento possano recare danno ai cittadini
interessati.
I tecnici dell’Azienda, coadiuvati dalle squadre di soccorso intervenute sul luogo,
sono impegnati a riportare l’impianto interessato nelle condizioni normali di
esercizio.
Le autorità competenti sono state allertate per seguire l’evolversi della situazione.
Ulteriori notizie ed informazioni saranno fornite non appena disponibili.
Si prega di non telefonare all’Azienda ed alle Autorità per non intasare le linee
telefoniche e di prestare attenzione alle informazioni diramate dal Sindaco
attraverso i mezzi visivi e diffusivi.
Quanti fossero in viaggio nella direzione di Falconara Marittima sono pregati di
attenersi alle indicazioni ed ai consigli forniti dai corpi di polizia preposti
all’attivazione del piano traffico; è importante non intralciare l’operato delle
squadre di soccorso.
Messaggio da diramare via radio _CESSATO ALLARME
Attenzione, a seguito dell’incidente verificatosi alle ore XXXXXXX di oggi XXXXX
presso la Raffineria Api,, dovuto ad una fuoriuscita di sostanza pericolosa che ha
causato un/una (incendio, esplosione, immissione, sversamento), è stato attivato il
Piano di Emergenza Esterno.
Il Prefetto di Ancona, sentite le Autorità competenti, comunica la fine dello stato di
Emergenza.
Si prega, comunque, la popolazione interessata ad attenersi a quanto eventualmente
comunicato dal Sindaco attraverso i mezzi visivi e diffusivi.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 1
164
Messaggio da diramare via radio - EVACUAZIONE
Attenzione, a seguito dell’incidente verificatosi alle ore XXXXXXX di oggi XXXXX,
dovuto ad una fuoriuscita di sostanza pericolosa che ha causato un/una (incendio,
esplosione, immissione, sversamento), è stato attivato il PEE per la raffineria API.
Il Sindaco di Falconara M.ma, anche sentito il CPPC, sebbene non ci sia evidenza
che l’evento comporti rischi alla salute dei cittadini interessati, ha stabilito
l’evacuazione del quartiere XXXXXXXX del Comune di Falconara Marittima.
La popolazione evacuata deve recarsi presso il centro di raccolta di XXXXXXXX;
prima di lasciare la propria abitazione o luogo di lavoro, ci si deve accertare di aver
chiuso le porte e le finestre, di aver disattivato l’impianto elettrico e l’impianto di
erogazione del gas.
Le zone evacuate sono piantonate dalle Forze di Polizia.
Per i diversamente abili presenti nel Centro Sociale di Via Marsala, 29 è stato
attivato il piano di Emergenza specifico da parte dell’Amministrazione comunale;
Per i malati con necessità di particolare assistenza occorre attivare il servizio 118
in quanto soggetto operativo del Piano Sanitario del PEE.
Il coinvolgimento della scuola XXXXXXXXX prevede l’attivazione, da parte del
Dirigente Scolastico, della procedura di emergenza riguardante l’evacuazione
dell’Istituto.
Il Sindaco di Falconara M.ma fa presente che l’evacuazione è stata decisa in via
precauzionale ed esorta la popolazione coinvolta a mantenere la calma e seguire le
istruzioni senza creare o incrementare il panico.
P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 1
165
SEZIONE 3
-
Allegato N. 2
AZIONI COMPORTAMENTALI
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 2
166
AZIONI COMPORTAMENTALI DA ATTUARE IN CASO DI ALLARME
(Incidente di categoria 3)
L’annuncio sarà dato con un suono di SIRENA dalla raffineria API che ripeterà 3
squilli da 10 secondi con intervelli da 5 secondi.
3 squilli da 10 secondi con
intervalli da 5 secondi
Rifugiarsi al chiuso e possibilmente nel
locale più idoneo caratterizzato da:
 ridotta superficie vetrata
 posto ai piani più elevati
 con pareti esterne dal lato opposto allo
stabilimento
 disponibilità di acqua
 presenza di un mezzo di informazione
Evitare l’uso di ascensori
Chiudere tutte le finestre e le porte esterne,
tenendosi a distanza da esse; non sostare in
prossimità di superfici vetrate.
Mantenersi sintonizzati sulle stazioni
emittenti locali ovvero prestare attenzione ai
messaggi diffusi mediante altoparlanti.
Non usare il telefono. Lasciare libere le linee
per le comunicazioni d’emergenza
Arrestare i sistemi di ventilazione forzata, di
riscaldamento e non utilizzare fiamme libere.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 2
167
Non andare a prendere i bambini a scuola.
Sono protetti ed a loro pensano gli
insegnanti
CESSATO ALLARME
Uno squillo da 20
secondi
 Aprire tutte le finestre e porte per aerare i locali
 Portarsi all’aperto assistendo in tale operazione eventuali persone inabilitate
 Porre particolare attenzione nel riaccedere ai locali, in particolare a quelli
interrati o seminterrati dove potrebbe esserci presenza di sacche di vapori.
Costituisce parte integrante del presente allegato la documentazione relativa alla
campagna informativa messa in atto dall’Amministrazione comunale e costituita da
n° 1 Fascicolo informativo.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 2
168
SEZIONE 3
-
Allegato N. 3
PROCEDURA DI ATTIVAZIONE
PER L’EVACUAZIONE DEI SOGGETTI
PORTATORI DI HANDICAP
CENTRO SOCIALE VIA MARSALA
ISTITUTO DON GNOCCHI
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 3
169
Introduzione
Con la revisione del PEE della Raffineria API di Falconara M.ma, si rende
necessario predisporre un piano di emergenza per i luoghi destinati ad ospitare alcune
categorie di soggetti sensibili o a rischio specifico per la ridotta mobilità.
L’obiettivo del Piano deve essere quello di predisporre misure organizzative e
gestionali finalizzate a facilitare la mobilità in caso di Emergenza che preveda
l’evacuazione.
Sono presenti sul territorio le seguenti strutture che potrebbero essere interessate:
1. Centro Disabili di via Marsala gestito dall’Amministrazione Comunale
2. Istituto per Disabili “Don Carlo Gnocchi”
Ogni struttura su specifica richiesta del Sindaco, deve dotarsi di un proprio piano di
emergenza finalizzato anche alla evacuazione. Pertanto, ciascuna struttura, dopo
essere stata informata dal gruppo operativo della Sala Emergenze di Via Cavour, 3, si
allerta e gestisce il proprio stato di emergenza in forma autonoma nelle more di una
eventuale richiesta di evacuazione da parte del Sindaco.
Lo stato di emergenza è quello relativo ad un evento incidentale di Categoria 3 e
prevede lo stato di allarme generale (VV.F., ARPAM, COMUNE e PREFETTURA)
che, come tale, comporta la pianificazione degli interventi di soccorso.
Pertanto, il contenuto del presente piano riguarda le modalità operative ed
organizzative che, in conformità a quanto previsto dal PEE della Prefettura, vengono
messe in atto qualora insorgesse la suddetta situazione di Rischio di Incidente Rilevante.
Si riporta di seguito la definizione ed il livello di allertamento degli enti operativi del
PEE coordinato dalla Prefettura di Ancona.
Tabella n.1 – ATTIVAZIONI
INCIDENTI DI CATEGORIA 3
(possono avere ripercussioni rilevanti, sia per
l’uomo che per l’ambiente, all’esterno
dell’attività produttiva e possono essere
controllati nel tempo con l’ausilio dei VV.F. e
di altre risorse esterne)
VV.F.
ARPAM
PREFETTURA
COMUNE
118
RFI
TORRE DI
CONTROLLO
ALLARME
ALLARME
ALLARME
ALLARME
Tale stato di ALLARME si instaura perché l’evento dannoso richiede, per il suo
controllo nel tempo, l’ausilio dei VV.F e, fin dal suo insorgere o a seguito del suo
sviluppo incontrollato, coinvolge con i suoi effetti sanitari le aree circostanti allo
Stabilimento, divenendo così un rischio per l’incolumità e la salute pubblica.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 3
170
CENTRO SOCIALE DI VIA MARSALA, 29 - FALCONARA MARITTIMA
Compiti del Coordinatore
I coordinatori del piano di evacuazione dei Servizi presenti all’interno
dell’immobile sito in Via Marsale sono i Coordinatore dei servizi stessi.
Il Coordinatore, ricevuto l’allarme attraverso il sistema informativo attivato dal
Sindaco, allerta tutti i soggetti di sostegno dei portatori di handicap presenti all’interno
del centro affinché si tengano pronti per una eventuale evacuazione.
Il Coordinatore, o soggetto da lui specificamente incaricato, segue attentamente
le notizie fornite dal sindaco o suo delegato con particolare attenzione alle condizioni
meteo ed alla evoluzione dell’evento.
Nella prima fase dell’emergenza si attiva affinché vengano rispettate, da parte
degli ospiti e dai loro assistenti, le norme comportamentali generali e valide per tutti i
soggetti non a rischio specifico.

Chiudere tutte le finestre e le porte esterne, tenendosi a distanza
da esse; non sostare in prossimità di superfici vetrate.

Arrestare i sistemi di ventilazione forzata, di riscaldamento e non
utilizzare fiamme libere.
Qualora si rendesse necessario evacuare il Centro, su segnalazione del Sindaco, ciascun
assistente si prenderà cura dei propri assistiti in modo da rendere più agevole l’esodo e
facilitare le informazioni utili, in modo chiaro e sintetico, su ciò che sta accadendo e sul
modo di comportarsi per facilitare l’allontanamento. Il luogo sicuro dove trasportare i
portatori di handicap sarà il Pala Liuti o altro luogo comunicato ai Coordinatori dal
Sindaco o suo delegato.
Se per raggiungere il luogo sicuro si rende necessario lo spostamento dei soggetti
handicappati, viene applicata la procedura organizzativa, di competenza del Centro
stesso.
Dati riferiti al Centro Diurno “Sì” sito in via Marsala, 29:
 Numero 18 utenti disabili (capienza massima consentita – probabile
ampliamento a 25)
 Numero 15 tra educatori, assistenti, cuochi e ausiliari
 Apertura diurna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 dal lunedì al venerdì
 Assegnati al Centro n° 1 pulmino, da n 8 posti, per il trasporto
dell’utenza ed assistenti
Dati riferiti alla Comunità Residenziale per disabili Coser “sita in via Marsala, 29:
 Numero 5utenti disabili (capienza massima 10)
 Numero 5 tra educatori, 1 oss, 1 infermiere, 1 addetto pulizie
 Apertura 24 ore al giorno, tutto l’anno
Dati riferiti alla Residenza Protetta di Monte San Vito sita attualmente in via
Marsala, 29:
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 3
171



Numero 35 utenti disabili
Numero 15 oss, 4 addetti ausiliari, 3 infermieri
Apertura 24 ore al giorno, tutto l’anno
ISTITUTO PER DISABILI “Don CARLO GNOCCHI”
L’Istituto, privato, ha comunicato i referenti a cui il Sindaco o suo delegato, dovranno
fornire le informazioni in merito all’accadimento.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 3
172
SEZIONE 3
-
Allegato N. 4
PROCEDURA DI PROTEZIONE
DEI SOGGETTI “SENSIBILI”
(SCUOLE)
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 4
173
Tale procedura deve essere implementata qualora il piano di emergenza esterno è
attivato per il Rischio di Incidente Rilevante di Categoria 3 e riguarda la messa in
atto di azioni protettive contro le sostanze tossiche presenti nella ricaduta dei fumi da
incendio.
Le azioni sono finalizzate ad abbattere il rischio specifico per soggetti portatori di
handicap e per le scuole. Esse consistono, sostanzialmente, in azioni organizzative e
gestionali per la messa in sicurezza temporanea di persone che, comunque, hanno
necessità di una assistenza particolare in caso di evacuazione.
ATTIVITA’ E STRUTTURE INTERESSATE
1)
2)
3)
4)
5)
Scuola elementare “Giacomo Leopardi”
Scuola materna “Peter Pan”
Scuola media “Giulio Cesare”
Scuola elementare “Marconi”
Scuola materna “Zambelli”
Per gli istituti scolastici la procedura è conseguente all’informazione fornita
dall’Amministrazione comunale alle rispettive Direzioni Scolastiche e prevede
l’immediata sospensione dell’attività didattico – educativa, anticipando lo sgombero
dell’Istituto.
I ragazzi o bambini, nella prima fase di allertamento, vengono fatti sostare all’interno
della scuola sotto la sorveglianza degli insegnanti/educatori in attesa di essere
trasportati dagli scuola bus nei locali del plesso scolastico Falconara sud sotto
individuati (altro luogo potrà essere eventualmente indicato dalla Sala Operativa, in
base alle condizioni dell’emergenza).
Eventuali ulteriori scuole saranno avvertite sempre dalla Sala Operativa in base
all’entità dell’inconveniente ed alla direzione e velocità del vento che
condiziona lo stato dell’inquinamento atmosferico.
ORGANIZZAZIONE E RISORSE IMPIEGATE
Per le strutture scolastiche coinvolte, l’amministrazione comunale mette a
disposizione gli scuola bus in dotazione per attuare i trasferimenti che avvengono su
ordine del Sindaco, previa specifica informazione al Dirigente Scolastico. Il Comune
deve assicurare il piano di trasporto attraverso i mezzi (scuolabus) dedicati al
trasporto scolastico.
Presso l’Ufficio Ambiente sono esposti e registrati gli orari di apertura delle scuole, i
numeri telefonici delle Direzioni scolastiche e degli Istituti da allertare.
La comunicazione telefonica sarà attivata dal Dirigente dell’Ufficio Ambiente, o da
soggetto da lui appositamente designato, che avvertirà le Direzioni Scolastiche e il
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 4
174
Responsabile dell’Ufficio Scuola per attivare il piano per l’eventuale trasporto delle
scolaresche presso la sede ritenuta sicura e designata dal Sindaco o suo delegato.
L’informazione deve essere estesa a tutti gli istituti e con la seguente priorità
cronologica:
1.
2.
3.
4.
5.
Scuola dell’infanzia “Zambelli”
Scuola primaria “Marconi”
Scuola dell’infanzia “Peter Pan”
Scuola primaria “Giacomo Leopardi”
Scuola secondaria di 1° grado “Giulio Cesare”
Dopo l’allertamento ciascun istituto sospende l’attività e si prepara all’eventuale
trasferimento nei tempi indicati dal Sindaco o suo delegato.
Con l’ausilio operativo dell’Ufficio Scuola, vengono inviati i pulmini presso le varie
scuole dove sosteranno in attesa che inizi il trasferimento. I pulmini, almeno in
numero di 4, verranno indirizzati prima verso le scuole vicine alla fonte di
inquinamento e/o emergenza, poi verso gli istituti più lontani, seguendo l’ordine
sopra riportato.
Fatte salve eventuali modifiche che potranno essere decise in base alle condizioni
dell’emergenza, n. 4 scuola bus si recheranno contemporaneamente presso le scuole
Zambelli e Marconi. I bambini verranno trasportati rispettivamente:
 la scuola dell’infanzia Zambelli presso la scuola dell’infanzia Aldo Moro
 la scuola primaria Marconi presso la scuola primaria Mercantini.
Successivamente gli scuola bus, si recheranno presso le altre scuole i cui alunni
verranno trasportati rispettivamente:

la scuola dell’infanzia Peter Pan presso la scuola dell’infanzia Aldo Moro

la scuola primaria Leopardi presso la Scuola primaria Mercantini

la scuola secondaria di 1° grado Giulio Cesare presso la scuola secondaria di
1° grado Ferrarsi.
La scuola che ospita deve attivarsi organizzativamente per assolvere allo specifico
ruolo.
Il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo SUD, ospitante, gestisce lo stato di
ricovero sino alla conclusione e sgombero totale avvenuto. In quest’azione viene
integrato dall’operato dei propri collaboratori (fase di sgombero scuola,) nonché
dai collaboratori e dai Dirigenti delle scuole ospitate (fase di ricevimento e
consegna ai genitori).
Sarà a carico di ogni Dirigente l’organizzazione del sistema di registrazione dei
ragazzi inviati in sicurezza temporanea.
I genitori potranno recarsi nelle scuole ospitanti a prendere personalmente i propri
figli. Gli alunni che non verranno prelevati dai genitori rimarranno sotto la
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 4
175
sorveglianza della scuola fino al termine dell’emergenza (che sarà comunicata dal
Comune alle Direzioni scolastiche) o fino al termine del rispettivo orario di lezione.
Si evidenzia che in tale eventualità il servizio di trasporto scolastico per il ritorno a
casa potrebbe non essere garantito.
Tale procedura viene portata a conoscenza di tutti i soggetti coinvolti, unitamente
alla motivazione che ha portato ad una tale scelta gestionale. Di seguito si riporta il
documento informativo distribuito agli insegnanti ed ai genitori degli studenti delle
scuole interessate.
P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A.
Revisione 4 - 2014
SEZIONE 3 - Allegato 4
176
INFORMAZIONE
AI GENITORI
PPEER
R IILL BBU
UO
ON
N
EES
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ARGOMENTO
Nel caso di un incidente rilevante presso la Raffineria API il Piano di Emergenza
Esterno, predisposto e coordinato dal Prefetto di Ancona, è finalizzato a limitare e
contenere gli effetti dannosi e a mettere in atto le necessarie misure di protezione
CHI PROTEGGERE
Rientrano tra i soggetti sensibili gli studenti delle scuole dell’infanzia e primarie,
che, in caso di necessità, dopo una valutazione effettuata dal Sindaco insieme agli
organi tecnici competenti, devono essere posti in sicurezza provvisoria, in attesa di
essere rilevati dai rispettivi genitori.
IN CHE MODO
La procedura è caratterizzata dalle seguenti fasi:
valutazione, da parte delle autorità, della necessità di allontanare i bambini e i
ragazzi;
comunicazione del Comune alle scuole potenzialmente interessate dall’evento;
sospensione anticipata dell’attività didattica e predisposizione dello sgombero
dell’edificio;
trasporto dei bambini con lo scuolabus, accompagnati delle insegnanti, presso
l’Istituto scolastico Sud;
permanenza nella struttura ospitante fino all’arrivo dei genitori.
Qualora non fosse necessario procedere allo sgombero, gli alunni rimarranno presso
la propria scuola fino al termine regolare delle lezioni. Le scuole saranno comunque
informate dal Comune dell’evento e della sua evoluzione e gli insegnanti avranno cura
di seguire le indicazioni comportamentali fornite.
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Allegato N. 5
PROCEDURA DI EVACUAZIONE GENERICA
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Fermo restando che le azioni comportamentali di autoprotezione da mettere in atto sono
finalizzate ad evitare l’esposizione diretta agli effetti dannosi dell’incidente (permanenza al
chiuso e possibilmente in locali posti ai piani superiori e schermati naturalmente o
architettonicamente rispetto alla Raffineria), in casi eccezionali, non prevedibili a priori, potrebbe
sorgere la necessità di evacuare la zona interessata dall’evento incidentale in atto.
In tale situazione, il Sindaco, sentito anche il CPPC, stabilisce l’ordine di evacuazione e la
popolazione direttamente interessata dovrà lasciare le proprie abitazioni per recarsi ai punti di
raccolta dove saranno fornite, a cura del Comune, tutte le informazioni necessarie. Questi sono:
Nucleo abitativo
interessato
Via di fuga da intraprendere
Rocca Mare
S.S. 16
Fiumesino
Via Conventino
Villanova
Via Monti e Tognetti
Sottopasso S.S.16
Via Marconi
Punto di raccolta
Piazzale di fronte alla
ex Montedison
Area circostante la
Chiesa di S. Lorenzo
Stadio Rocchegiani
Occorre, comunque, rispettare le seguenti azioni comportamentali:
1. Allontanarsi dal punto in cui ci si trova seguendo i percorsi indicati dalle Autorità, cercando,
per quanto possibile, di evitare il passaggio in prossimità di superfici o strutture trasparenti o
facilmente collassabili.
2. Seguire possibilmente percorsi schermati rispetto alla Raffineria (edifici o infrastrutture) o
posti in direzione controvento.
3. Non utilizzare l’auto per evitare ingorghi che ostacolino l’evacuazione e/o l’operato delle
squadre di soccorso.
4. Evitare l’uso degli ascensori.
5. Evitare l’esodo caotico e soggettivo ma seguire la pianificazione della evacuazione.
6. Non andare a prendere i bambini a scuola. Sono protetti ed a loro pensano gli insegnati.
Al cessato allarme di evacuazione:
1. Porre particolare attenzione nel riaccedere ai locali interrati o seminterrati, dove potrebbe
esserci il pericolo di sacche di vapori infiammabili con densità superiore all’aria atmosferica.
2. Aprire tutte le porte e le finestre per aerare molto bene i locali, facendo attenzione a che le
superfici vetrate non abbiano subito danno da sovrapressione.
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Allegato n. 6
SINTESI DEL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
PER PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI
ED INSUFFICIENTE CAPACITÀ
AD AUTO-PROTEGGERSI
QUARTIERI VILLANOVA E FIUMESINO
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PIANO DI EMERGENZA PER PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI
QUARTIERI VILLANOVA E FIUMESINO
Il Piano di Emergenza, elaborato dal Comune di Falconara M.ma per persone che hanno
difficoltà a deambulare o che comunque, in situazioni di emergenza, avessero bisogno di aiuto,
dimoranti nei quartieri di Villanova e Fiumesino, ha lo scopo di individuare le procedure di
soccorso, i mezzi e gli uomini idonei a tal fine.
La metodologia di censimento seguita comprende una prima fase ricognitiva sul campo e una
successiva fase anagrafica in collaborazione all’ASUR territoriale e ai Servizi Sociali. I risultati del
censimento sono depositati presso l’Ufficio Ambiente comunale.
La procedura esecutiva del piano prevede quattro fasi:
a) attivazione del piano;
b) comunicazione alle unità operative;
c) raccolta e ricovero in luogo sicuro;
d) cessazione dell’emergenza.
I soggetti che necessitano di aiuto, sono stati suddivisi in tre tipologie:
coloro che devono essere prelevati in casa da parte degli operatori dell’ambulanza;
coloro che, non completamente autosufficienti, devono essere aiutati per uscire dalle proprie
abitazioni e per salire sui mezzi di trasporto impiegati per l’evacuazione;
3. coloro che, pur avendo una autosufficienza condizionata, sono in grado di recarsi ai punti di
raccolta;
1.
2.
Nelle planimetrie allegate, le tre tipologie sono state rappresentate, rispettivamente, con il colore:
rosso, giallo, verde.
Questa suddivisione ha reso possibile individuare le diverse azioni da porre in atto nonché la
loro priorità esecutiva. Come riportato nelle due planimetrie allegate, le fermate dei mezzi di
raccolta del terzo gruppo (verde) sono state identificate con dei cerchi ed una lettera maiuscola la
cui posizione nell’alfabeto indica l’ordine di priorità (A prima fermata, B seconda fermata, ecc).
La logistica dei punti di raccolta è stata definita tenendo in debito conto della viabilità
territoriale, delle situazioni a maggior rischio ed anche della vicinanza delle persone non
completamente autosufficienti che dovranno essere aiutate.
Le persone del secondo gruppo (colore giallo) verranno prelevate con l’ausilio dei militi e di un
mezzo di soccorso/trasporto della Croce Gialla.
Le persone prelevate con l’ambulanza (primo gruppo - colore rosso), saranno trasportate presso
il Palasport Liuti ove sarà assicurata la presenza di personale medico o presso un presidio
ospedaliero del caso.
Le persone trasportate con i mezzi di raccolta verranno condotte al Palazzetto dello sport Liuti,
dove potranno sostare fino al cessato allarme ed attendere l’intervento dei parenti.
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Mentre l’attivazione e la cessazione dell’emergenza sono legate alle modalità esecutive stabilite
nel PEE della Raffineria, le altre fasi vengono poste in atto dall’Amministrazione comunale, in
conformità alle proprie disposizioni organizzative e gestionali.
Il piano di emergenza per persone non autosufficienti viene attivato utilizzando scuolabus,
mezzi di soccorso/trasporto (pulmini per disabili) e autoambulanze messe a disposizione dalla
Croce Gialla di Falconara ed il relativo personale volontario, in base ai residenti nei suddetti
quartieri che ne hanno necessità.
Il personale designato a condurre gli scuolabus nonché a coordinare l’intervento di emergenza
viene stabilito nel rispetto dell’organizzazione lavorativa dell’Amministrazione locale.
Il piano prevede la divulgazione di un opuscolo informativo a tutte le famiglie interessate; tale
opuscolo, oltre a contenere le indicazioni per la corretta evacuazione, contiene tutti i numeri utili per
eventuali segnalazioni finalizzate anche alla ottimizzazione dell’intervento.
Periodicamente verrà eseguita una prova di evacuazione, concordata con le autorità competenti.
Il piano viene costantemente aggiornato per adeguarlo alle nuove esigenze e richieste; tutte le
modifiche vengono approvate dal Sindaco e rese note agli interessati.
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PLANIMETRIA QUARTIERE VILLANOVA
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PLANIMETRIA QUARTIERE FIUMESINO
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