Rischio di credito – Calibrazione dei modelli low default

LOW DEFAULT PORTFOLIO MODELS: THREATS AND
INDUSTRY PRACTICES
Il contributo del gruppo di lavoro AIFIRM nell' attuale contesto regolamentare e di sistema
Milano, 20 Novembre 2014
L'attuale contesto regolamentare esprime forti critiche
all'approccio IRB
 L'approccio dei modelli interni è oggi sottoposto a forti critiche da parte dei
regulators (specialmente in US e UK)
"While necessary new rules will now be applied to these institutions, vestiges of the pre-crisis regulatory approach
that did not rest on well-specified regulatory aims are still in place and might sensibly be modified or removed. Most
prominent in this regard is the Basel II IRB approach for risk-weighted capital requirements."
Daniel K. Tarullo, Board of Governors of the Federal Reserve System, May 2014
"The financial system has become increasingly complex over recent years. Both the private sector and public
authorities have tended to meet this complexity head on, whether through increasingly complex modeling and risk
management strategies or ever-lengthening regulatory rulebooks. But this neither help to predict, nor to prevent, the
global financial crisis…. this is also reflected in elements of the approach towards banking regulation which allows
banks to use their own internal models to calculate regulatory capital requirements …"
Bank of England ,"Tanking uncertainty seriously: simplicity versus complexity in financial regulation", Financial Stability
Paper, May 2014
 BCBS sta lavorando alla definizione di un approccio Standard revised che fungerà
da floor ai valori di RWA IRB.
 I modelli LDP costituiscono il più facile bersaglio di critica data la scarsità di dati a
supporto.
 In Uk, PRA ha emesso un consultation paper* dove esprime la volontà di sospendere
il rilascio di autorizzazioni AIRB per esposizioni verso central governments, public
sector entities, central banks and financial sector entities.
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* "CRD IV: updates for credit risk mitigation, credit risk, governance and market risk", June 2014, CP12/14
Il settore bancario ha dato vita ad iniziative di industry volte a
sostenere i modelli interni nel dibattito con i Regulators
 Associazioni di settore come IIF* e AFME** hanno dato vita a iniziative volte a fornire
una risposta allo scetticismo nei confronti dei modelli interni. Sono stati creati gruppi di
lavoro internazionali comprendenti i maggiori istituti bancari allo scopo di fornire ai
regulators maggiore informazione sulle practices di industry e indicazioni sulle
potenziali aree di intervento e omogeneizzazione dei modelli
 IIF ha creato IRTS (Internal RWA Task Force), all'interno della quale è stato avviato
un gruppo di lavoro apposito su Credit Risk avente i seguenti obiettivi:
 finalizzare una survey internazionale sulle pratiche di sviluppo e validazione
dei modelli (in particolare i macro temi analizzati sono Definition of default, PD,
LGD ed EAD)
 Suggerire possibili aree di intervento\omogeneizzazione allo scopo di ridurre
la variabilità degli RWA dovuta a differenze di modello aumentando dunque la
comparabilità delle misure
 Un focus particolare è stato posto sui LDPs come area di particolare incertezza
3
*International Institute of Finance
** Association for Financial Markets in Europe
I gruppi di lavoro di industry hanno evidenziato 3 principali aree di
intervento sui LDPs
 L'output finale del gruppo di lavoro IRTS consiste in un un documento contente una
descrizione delle practices di industry e una proposta indirizzata a BCBS sulle aree
di intervento\omogeneizzazione evidenziate dall'industry. Per quanto riguarda i
LDPs, queste sono le principali aree di intervento:
 Definizione ed identificazione di Low default portfolios e Low data
portfolios*
 Tecniche e metodologie ammissibili per sopperire alla carenza di dati
 Utilizzo di dati esterni
 Su queste tematiche l'industry chiede maggiore omogeneizzazione di trattamento a
livello internazionale e guidelines regolamentari più dettagliate in grado di garantire
assurance delle pratiche di modellizzazione
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* La proposta di IRTS vedrebbe una differenziazione fra portafogli dove si riscontra una scarsità di casi di default a livello
di industry (Low default portfolios) e portafogli dove si riscontra un limitato ammontare di dati disponibili a livello di singole
banche (Low data portfolios) ma non necessariamente a livello di industry.
Focus del gruppo di lavoro AIFIRM
 Nel contesto descritto era stata avviata la scorsa primavera una commissione
AIFIRM sui low default portfolios. Tuttavia i concomitanti sforzi richiesti da AQR e
stress test hanno determinato un rallentamento e poi la sospensione dei lavori ancora
nella fase iniziale.
 Siamo ora nelle condizioni di far ripartire il gruppo di lavoro. Alla luce dell'ampio lavoro
svolto nel frattempo a livello internazionale,la commissione dovrebbe concentrarsi
sulle tre aree di intervento evidenziate da IRTS, facendo leva sull'esperienza
italiana.
 Scendendo ad un maggior livello di dettaglio, AIFIRM potrebbe concentrarsi sulle
seguenti iniziative:
 Proposta di una definizione\criterio di identificazione dei LDPs
 Analisi della materialità dei portafogli Low default nel contesto italiano
 Produzione di una survey sugli approcci metodologici adottati dalle banche
italiane, con particolare riferimento alle tecniche di calibrazione
 Analisi del potenziale impatto sul capitale dei diversi approcci di calibrazione (PIT
vs TTC)
 Analisi dei temi gestionali associati ai portafogli Low default
 Particolare attenzione merita l'analisi degli aspetti gestionali. Infatti, le esposizioni
verso LDPs sono spesso rilevanti anche per banche non ancora autorizzate IRB, per le
quali assumono rilevanza sia i temi gestionali associati sia le difficoltà attese lungo un
eventuale percorso autorizzativo regolamentare
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I low default portfolios costituiscono un'area di incertezza a livello
di industry
 Non esiste una definizione regolamentare univoca di LDP. Le definizioni proposte si concentrano sul
concetto di non-robustezza statistica delle stime.
"Portfolios where a firm has experienced no, or a very low level of defaults such that it is difficult to
calibrate its model or validate PD, LGD or EAD estimates on the basis of proven statistical
significance" FSA, Expert Group on LDP.
 Le banche stesse adottano definizioni diverse di LDPs:
 definizioni basate sul segmento creditizio dei clienti e.g. large corporates, financial institutions,
and sovereigns
 portafogli con insufficienti dati per effettuare una stima statistica valida
 portafogli con insufficienti casi di default, come numero (in genere si identificano come LDPs
portafogli con meno di 10, 20 o 30 casi) o frequenza
 un numero consistente di banche non dispone di un criterio di definizione dei portafogli Low
default
 Il grafico sottostante mostra i portafogli generalmente considerati come low default
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Pratiche di industry volte a far fronte all' insufficienza dei dati
 Dalla survey IRTS relativa alla calibrazione
dei modelli PD, traspare che il 27% delle
8%
27%
banche partecipanti non avverte la
11%
problematica dell' insufficienza di dati, il
46% utilizza rating esterni come soluzione
alla mancanza di dati interni. L'11% utilizza
sia rating esterni che pareri esperti. Un
ulteriore 8% introduce un margine di
46%
conservatività aggiuntivo per tener conto del
No data shortage
rischio di modello. L' 8% utilizza tecniche
Calibrated via use of external ratings data
statistiche di calibrazione specifiche quali ad
External ratings and expert judgement
esempio l'approccio bayesiano
Use of specific modelling techniques: e.g. Bayesian approach
8%
Make additional allowance for model risk because of the scarcity of data
 Per quanto riguarda i modelli LGD, le
pratiche più diffuse per superare la
limitatezza dei dati sono il ricorso a pareri
esperti o il ricorso a dati esterni come quelli
delle agenzie di rating
Expert opinion
External data
Vendor model
No LGD for LDPs
7
0
2
4
6
8 10 12 14 16 18