D2.2 - Progetto ELSE

Progetto ELSE
E-Learning Semantico per l’Educazione Continua nella Medicina
Deliverable D.2.2
Documenti inerenti la selezione delle RLO e
materiale didattico di interesse
Autori
Alessia Barbagallo (IASI)
[email protected]
Serena Alvino (SPES)
[email protected]
Giuseppe Orlandi (ITB)
[email protected]
Deadline per la consegna
30/04/2014
Data di consegna
30/04/2014
Livello di disseminazione
PU: Pubblico
X
RR: Riservato ai revisori e ai membri del gruppo di lavoro
RI: Ristretto ai membri del gruppo di lavoro
Revisore
URL del progetto
Coordinatore scientifico del
progetto
Ing. Luigi Sarti
[email protected]
http://www.ecm-semantico.iasi.cnr.it/
Giuseppe Orlandi
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[email protected]
Sommario
Sommario ................................................................................................................ 2
Elenco delle figure .................................................................................................... 3
1
Generalità......................................................................................................... 4
1.1 Scopo ............................................................................................................. 4
1.2 Glossario dei termini ......................................................................................... 4
2
Il Materiale Didattico .......................................................................................... 6
2.1 Criteri per la selezione del materiale didattico ...................................................... 6
2.2 Identificazione degli argomenti ........................................................................... 6
2.3 Identificazione del materiale di tipo teorico e degli approfondimenti ........................ 7
2.4 Modalità di identificazione degli esercizi di verifica e criteri utilizzati nella stesura
degli esercizi di verifica ............................................................................................... 7
3
Presentazione dei LO sulla base dello stile di apprendimento dell’utente ................... 8
3.1 Regole per la sequenzializzazione dei LO ........................................................... 10
4
Costruzione dei Learning Objects ....................................................................... 13
4.1 Moduli didattici ............................................................................................... 13
4.2 SCORM ......................................................................................................... 13
4.2.1 Compatibilità dei LO con lo SCORM ............................................................. 13
4.2 Sviluppo dei contenuti SCORM ......................................................................... 15
4.2.1 Xerte ....................................................................................................... 15
5
Conclusioni ..................................................................................................... 20
6 Bibliografia .......................................................................................................... 21
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Elenco delle figure
Figura 1: Sequenzializzazione dei LO per utenti con stile di apprendimento IS ................ 10
Figura 2: Sequenzializzazione dei LO per utenti con stile di apprendimento IG ................ 11
Figura 3: Sequenzializzazione dei LO per utenti con stile di apprendimento DS ............... 12
Figura 4: Sequenzializzazione dei LO per utenti con stile di apprendimento DG ............... 12
Figura 5: Contenuto di un pacchetto SCORM. ............................................................. 14
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1 Generalità
Il progetto ELSE (E-Learning Semantico per l’Educazione continua nella medicina) si colloca
nel quadro delle attività volte a migliorare l'accesso alla conoscenza codificata nei Learning
Management System (LMS) fornendo nuovi strumenti per la costruzione di corsi e-learning
personalizzati sulle specifiche esigenze formative del personale sanitario soggetto al
programma nazionale ECM (Educazione Continua nella Medicina).
Il progetto prevede la realizzazione di un prototipo che nasce dall'integrazione di un
ambiente d'apprendimento con tecnologie semantiche di modellazione e ricerca di risorse. La
piattaforma prototipale denominata ELSE (E-Learning Semantico per l'ECM) per la costruzione
su base semantica di corsi e-Learning ECM personalizzati consente al personale sanitario di
esprimere una richiesta sui contenuti che desidera affrontare nel corso. Il sistema ELSE
risponde alla richiesta dell’utente effettuando una ricerca semantica sulla collezione di
materiale formativo a disposizione e costruendo dinamicamente un corso personalizzato sullo
specifico utente.
1.1 SCOPO
Questo documento presenta l’attività di creazione della base di conoscenza necessaria alla
costruzione dei moduli formativi, ovvero la selezione del materiale didattico e l’identificazione
dei moduli didattici (Learning Objects) da sottoporre ai discenti.
1.2 GLOSSARIO DEI TERMINI
ECM
Educazione Continua nella Medicina.
E-Learning
Per e-learning (in italiano apprendimento
on-line) s'intende "l'uso delle tecnologie
multimediali e di Internet per migliorare la
qualità
dell’apprendimento
facilitando
l’accesso alle risorse e ai servizi, così come
anche agli scambi in remoto e alla
collaborazione (creazione) di comunità virtuali
di apprendimento." 1
ELSE
E-Learning Semantico
continua nella medicina.
Learning Object
l’Educazione
Un learning object (sinteticamente noto
come LO dal relativo acronimo) è una unità di
istruzione per l'e-learning, riutilizzabile.
LMS
1
per
Learning
Management
COM (2001)172 definizione del 28 marzo 2001.
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System,
è
la
piattaforma
applicativa
che
permette
l'erogazione dei corsi in modalità e-learning.
Piattaforma FaD
Piattaforma tecnologia sul web per la
formazione a distanza.
Semantica
La semantica è quella parte
linguistica che studia il significato
parole.
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della
delle
2 Il Materiale Didattico
2.1 CRITERI PER LA SELEZIONE DEL MATERIALE DIDATTICO
Per la selezione del materiale didattico è stato utilizzato come criterio prevalente lo studio
della letteratura internazionale consolidata nell’ambito del metabolismo osseo e osteoporosi.
Nelle valutazioni per la scelta del materiale didattico sono stati presi in considerazione i
seguenti aspetti:
Per quanto riguarda “la sede” della pubblicazione (ovvero la rivista oppure la
conferenza) è stato considerato l’Impact Factor (IF). L’Impact Factor misura
il livello della ricerca scientifica, su scala nazionale e internazionale. A livello
internazionale l’Impact Factor è considerato l’indicatore del grado di
penetrazione dei risultati della ricerca nella comunità scientifica e della loro
considerazione da parte di altri ricercatori. Nella valutazione dell'Impact
Factor è stato utilizzato il metodo “review”: gli articoli di rassegna o
recensione sono citati molto più frequentemente di quelli originali; pertanto,
le reviews godono dei valori più elevati di IF.
Per quanto riguarda le pubblicazioni (e quindi l’autore o gli autori) è stato
preso in considerazione il Citation Index. Il Citation Index è l'ndice
bibliometrico riferito in particolare al ricercatore e alla rivista. Questo
parametro è utilizzato anche Institute for Scientific Information (ISI) per dar
vita ai lavori definiti “Citation Classic”: i lavori che ottengono un alto numero
di citazioni vengono definiti classici per l’argomento trattato. Affinchè un
articolo si possa considerare classico viene considerata la soglia minima di
almeno 75 citazioni.
Inoltre, per ogni articolo preso in esame sono stati utilizzati i seguenti parametri:
1. EMIVITA: La curva evolutiva dell’obsolescenza calcolata nei vari anni. Il concetto
applicato è quello della validità dell’informazione anche se è stato sostituito da un
altro più moderno: il fattore di impatto a 2 o 5 anni dove il conteggio delle citazioni
viene effettuato per un dato anno a partire dai precedenti 2 o 5 anni.
2. TIPOLOGIA DELLE PUBBLICAZIONI: Si è utilizzata la tipologia Review.
3. BIBLIOGRAFIE: Qualità dei lavori e numero di citazioni bibliografiche per autore e
titolo dell’opera. Fonte utilizzata maggiormente: PUBMED, un insieme di banche dati
Medline – Oldmedline e contiene più di 20 milioni di record. E' considerata la fonte
bibliografica più prestigiosa in campo medico.
2.2 IDENTIFICAZIONE DEGLI ARGOMENTI
L’argomento trattato è quello relativo alla fisiopatologia del metabolismo osseo e
osteoporosi postmenopausale, senile e maschile. Sono presi in considerazione i seguenti
aspetti:
Architettura ossea e rimodellamento osseo.
La connessione cellulare: osteociti, osteoblasti, osteoclasti.
Fattori che influenzano le cellule ossee: estrogeni, testosterone paratormone,
calcitonina, vitamina D, calcio, prostaglandine.
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Fattori genetici e ambientali.
Farmaci: cortisonici, ecc.
2.3
IDENTIFICAZIONE
DEL
MATERIALE
DI
TIPO
TEORICO
E
DEGLI
APPROFONDIMENTI
Il materiale di tipo teorico è stato identificato per modalità di azione sull’osso in particolar
modo riguardante l’aspetto del modellamento e rimodellamento osseo nelle fasi della vita:
crescita ossea, picco di massa ossea, periodo postmenopausale e senile.
Per quanto riguarda l’identificazione del materiale sugli approfondimenti, le immagini e le
ricostruzioni grafiche relative al metabolismo osseo sono messe in rilievo utilizzando in
particolar modo il commento audio. Il corso è molto curato dal punto di vista grafico: ci sono,
infatti, immagini ed animazioni che aiutano l'utente a comprendere le relazioni tra gli elementi
trattati, a memorizzare i concetti chiave e a comprendere i dati.
2.4 MODALITÀ DI IDENTIFICAZIONE DEGLI ESERCIZI DI VERIFICA E CRITERI
UTILIZZATI NELLA STESURA DEGLI ESERCIZI DI VERIFICA
Per quanto riguarda l’acquisizione dei crediti ecm, il sistema di verifica utilizzato è quello
delle quattro domande strutturate a risposta multipla con quattro risposte, di cui una sola vera,
come previsto dalla normativa nazionale ECM per la formulazione dei questionari. Sono prove
che presentano una serie articolata di quesiti scritti a stimolo chiuso, quindi molto specifici,
relativi ad un tema o ad una serie di contenuti e di argomenti. I quesiti sono capaci di rilevare
un'ampia gamma di obiettivi cognitivi che richiedono risposte su domande multiple.
I quesiti sono preceduti da una descrizione articolata degli argomenti oggetto specifico della
verifica. Lo scopo è quello di far focalizzare, progressivamente, la situazione problematica, di
offrire informazioni di sfondo sull'argomento e di richiamare la stessa attenzione degli utenti
sul contesto entro cui dovranno offrire la prestazione richiesta.
Le domande sono strutturate in modo da rilevare abilità e conoscenze dipendenti in senso
stretto dai contenuti o dall'argomento trattato durante la formazione. I quesiti sono strutturati
in modo che rilevino gli obiettivi e le capacità che si vogliono verificare, evitando ambiguità
interpretative, e in modo che le risposte siano strettamente congruenti con la domanda e
manifestino con immediatezza il possesso o il non possesso dell'abilità sottoposta a verifica. In
altri termini anche per rilevare abilità complesse le domande sono chiare, semplici, specifiche
ed univoche, tanto da costringere, per così dire, gli utenti a formulare risposte specifiche.
Ogni domanda sollecita la manifestazione di abilità ben determinate e precise in modo che
la gamma delle risposte possibili sia fortemente delimitata e prevedibile nelle sue
caratteristiche essenziali. Ciò consente, tra l'altro, un'analisi rapidissima dell'adeguatezza delle
risposte ai criteri di correzione e di verifica, cioè il confronto tra la risposta data da ciascun
utente e quella posta dal costruttore dello strumento e ritenuta nello specifico contesto come
essenzialmente esaustiva ed accettabile, e la conseguente assegnazione - tendenzialmente
oggettiva - dei punteggi prestabiliti per ciascuna domanda e per l'intera prova. Con domande
strutturate ben costruite, le rilevazioni risultano quindi essere valide e attendibili. Le domande
non risultano come banali giustapposizioni di vari elementi concettuali segmentati, ma sono tra
loro fortemente integrate. La somma dei punteggi parziali, relativi cioè ad ognuno dei quesiti,
originerà il punteggio complessivo globale della prova.
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3 Presentazione dei LO sulla base dello stile di
apprendimento dell’utente
La selezione dei LO che andranno a costituire il corso avviene sulla base del confronto tra i
loro contenuti e gli argomenti ricercati dall’utente.
Uno degli elementi innovativi del sistema ELSE è legato al fatto che l’ordine di
presentazione dei LO selezionati è personalizzato e condizionato allo stile di apprendimento
dell’utente, definito sulla base di 4 principali profili, e alla tipologia formativa dei LO stessi.
Come illustrato nel D1.2 l’utente del sistema ELSE viene associato ad uno specifico stile di
apprendimento attraverso la somministrazione di alcune domande.
Il modello ELSE prevede 4 principali tipologie di stili di apprendimento dettate dall’incrocio
di due approcci:
-
APPROCCIO INDUTTIVO O DEDUTTIVO
APPROCCIO SEQUENZIALE O GLOBALE
INDUTTIVO
DEDUTTIVO
SEQUENZIALE
Stile IS
Stile DS
GLOBALE
Stile IG
Stile DG
Utente con Stile IS (Induttivo/Sequenziale). Questo utente necessita di procedere per
induzione partendo da casi, esempi ed esperimenti per ricavarne principi e teorie. Gli
elementi teorici sono quindi assimilati a seguito di un processo di induzione da elementi più
pratici e concreti. Il processo induttivo avviene però per passi successivi che si susseguono
logicamente, via via che il materiale viene presentato, seguendo ragionamenti lineari e
andando dal concetto più facile a quello più difficile. Associando un approccio induttivo ad
uno sequenziale, l’utente con Stile IS necessiterà di partire dal concreto (un caso, un
esempio, ecc.) e di affrontare sequenzialmente il relativo concetto teorico, in un’alternanza
continua di esemplificazioni e relative teorie.
Utente con Stile IG (Induttivo/Globale). Come l’utente con Stile IS, questo utente
arriva alla comprensione di principi e teorie attraverso lo studio e l’analisi di casi, esempi ed
esperimenti, magari integrati da approfondimenti come collezioni di dati o di immagini, ecc.
La peculiarità di questo utente è però l’approccio globale, non-sequenziale,
all’informazione. Gli studenti globali tendono ad apprendere facendo voli pindarici,
assimilando le informazioni in modo quasi casuale senza vedere connessioni e trovandosi
all’improvviso con un quadro globale della situazione. Associando un approccio induttivo ad
uno globale, l’utente con Stile IG affronterà contemporaneamente ed in modo nonsequenziale più esempi, casi, esercitazioni, problemi, per arrivare a principi e teorie
attraverso percorsi personalizzati.
Utente con Stile DS (Deduttivo/Sequenziale). Questo utente necessita di procedere
per deduzione partendo da principi teorici generali di cui trae le conseguenze per arrivare
all’analisi dei casi specifici. Grazie ad un approccio sequenziale, però, la deduzione avverrà
linearmente, partendo da concetti semplici per arrivare ai più complessi. Associando un
approccio deduttivo ad uno sequenziale, l’utente con Stile DS necessiterà di partire da
elementi teorici intervallati sequenzialmente da casi, esempi e sperimentazioni pratiche,
oltre a materiali di approfondimento, che lo supportino nel processo deduttivo.
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Utente con Stile DG (Deduttivo/Globale). Come l’utente con Stile DS, questo utente
elabora le informazioni partendo da principi teorici generali per poi arrivare a elementi
concreti anche attraverso l’analisi di casi specifici. Adottando contemporaneamente un
approccio globale all’informazione l’utente assimila però le informazioni in modo nonsequenziale. Associando un approccio deduttivo ad uno globale, l’utente con Stile DG
affronterà contemporaneamente ed in modo non-sequenziale più elementi teorici in modo
da giungere ad un quadro globale della situazione per poi affrontare esempi, casi,
esercitazioni, problemi da contestualizzare nel quadro definito.
Il modello ELSE prevede che per ciascuno dei suddetti stili vi siano regole diverse per la
presentazione dei LO che sono stati selezionati dal sistema sulla base dei criteri di ricerca
specificati dall’utente riguardo ai contenuti.
L’identificazione di queste regole è fondata, oltre che sui profili di apprendimento, anche sulla
definizione di diverse tipologie formative di LO.
Come descritto nel Del 1.2, il modello prevede 4 categorie di LO: elementi teorici, esercitazioni
pratiche, casi ed esempi, approfondimenti. All’interno di queste categorie vengono identificate
poi specifiche tipologie di LO:
1.
ELEMENTI TEORICI (T)
T1) Spiegazione teorica di un concetto/fatto/procedura.
LO finalizzati a supportare l'apprendimento individuale ed autonomo di informazioni, fatti,
concetti, regole, procedure, teorie, che vengono presentati allo studente attraverso l'uso di
testi semplici [documenti, dispense, ecc.], ipertesti multimediali, audio o video.
2.
ESERCITAZIONI PRATICHE (P)
P1) Esercizio/problema.
LO che includono testi di esercizi, enunciati di problemi, animazioni interattive in cui utenti
possono controllare le condizioni iniziali o i loro risultati
P2) Quiz/test.
LO composti da quiz (a scelta singola, a scelta multipla, drag&drop, ecc.) o test di varia
natura.
3.
CASI ED ESEMPI (C)
C1) Caso/incidente critico.
LO che includono la descrizione di un caso tratto dal mondo reale (es. case study, caso
clinico, ecc.) o un incidente critico che spesso si incontra nella vita lavorativa per sviluppare
l'apprendimento attraverso lo studio, l'analisi e la discussione del caso o dell’incidente
stesso. Le risorse possono contenere solo la descrizione del caso/incidente o includere
anche la discussione.
C2) Demo/esempio/simulazione.
LO finalizzati alla presentazione di un esempio attraverso testi, immagini, demo o
simulazioni di fenomeni/strumenti/situazioni, ecc.
4.
APPROFONDIMENTI (A)
A1) Bibliografia.
LO composto da una raccolta di elementi bibliografici.
A2) Collezione di dati (Data set).
LO composto da un insieme di informazioni codificate in una struttura definita (ad esempio,
liste, tabelle, databases, ecc.).
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A3) Collezione di immagini (Image set).
LO composto da un insieme di rappresentazioni simboliche visive; ad esempio immagini e
fotografie di oggetti fisici, quadri, stampe, disegni, grafici e immagini, diagrammi, mappe,
ecc.
A4) Glossario.
LO composto da voci di glossario o da una raccolta di termini di un ambito specifico e
circoscritto.
A5) Lista di FAQ.
LO composto da un lista di lista di Frequently Asked Questions
A6) Mappa concettuale.
LO composto da una o più mappe concettuali, ossia strumenti grafici per rappresentare
informazione e conoscenza, attraverso concetti connessi tramite nodi.
A7) Pagina Web / Blog.
LO che propone uno o più collegamenti ipertestuali a pagine web di approfondimento o a
web-log (Blog) tematici.
3.1 REGOLE PER LA SEQUENZIALIZZAZIONE DEI LO
Di seguito vengono presentate le principali regole che associano ad un particolare stile di
apprendimento, il relativo ordine di presentazione dei LO sulla base della loro tipologia.
UTENTE CON STILE IS (INDUTTIVO/SEQUENZIALE)
L’utente con stile IS predilige intraprendere un percorso di apprendimento partendo da esempi,
casi ed esercitazioni, per poi arrivare allo studio della teoria. Successivamente può
approfondire la tematica con una serie di materiali integrativi e/o di accompagnamento.
Come illustrato in Figura 1 l’utente con Stile IS dovrà quindi visualizzare in prima battuta LO
di tipo C (casi ed esempi) o terminati questi/ in assenza di questi LO di tipo P1
(esercizio/problema), ciascuno progressivamente associato ad uno o più LO di tipo T
(teoria) che completino l’analisi e lo studio di una specifica tematica. Dopo ogni
elemento teorico potranno essere somministrati eventuali LO di tipo P2, qualora disponibili.
A conclusione di questa alternanza tra casi/pratica e teoria, l’utente potrà integrare il suo
percorso con LO di tipo A (approfondimenti).
Figura 1: Sequenzializzazione dei LO per utenti con stile di apprendimento IS
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UTENTE CON STILE IG (INDUTTIVO/GLOBALE)
L’utente con stile IG, così come quello con stile IS, predilige intraprendere un percorso di
apprendimento partendo da esempi, casi ed esercitazioni; tuttavia il suo approccio ai materiali
non è sequenziale, pertanto è necessario mettere a sua disposizione un insieme di LO di
questo tipo e consentirgli di navigare a suo piacere le risorse senza una sequenza predefinita.
Terminata la fruizione degli esempi, dei casi e dei problemi, l’utente con stile IG potrà accedere
ad un altro insieme di LO contenente risorse di tipo teorico, test ed approfondimenti.
Come illustrato in Figura 2 l’utente con Stile IG dovrà quindi inizialmente avere a disposizione
un set di LO di tipo C (casi ed esempi) o di tipo P1 (esercizio/problema), che potrà
navigare liberamente senza un ordine predefinito. Successivamente avrà accesso ad
un altro insieme di risorse di tipo T (teoria), P2 (quiz/test) o di tipo A
(approfondimenti), anch’esse navigabili senza un ordine predefinito, per completare il suo
percorso formativo.
Figura 2: Sequenzializzazione dei LO per utenti con stile di apprendimento IG
UTENTE CON STILE DS (DEDUTTIVO/SEQUENZIALE)
L’utente con stile DS, predilige intraprendere un percorso di apprendimento partendo dallo
studio della teoria, per poi analizzare casi concreti e cimentarsi con prove pratiche relative agli
elementi teorici studiati. La componente sequenziale fa sì che l’utente prediliga affrontare un
argomento alla volta, dalla teoria alla pratica. Successivamente l’utente potrà approfondire le
tematiche da lui ritenute più interessanti.
Come illustrato in Figura 3 l’utente con Stile DS inizierà il suo percorso formativo procedendo
da uno o più LO di tipo T (teoria) a LO di tipo C (casi/esempi) e di tipo P
(esercizio/problema) relativi al medesimo argomento e procederà così per ogni argomento
corrispondente alla sua ricerca. Successivamente potrà approfondire le tematiche di suo
interesse accedendo a LO di tipo A (approfondimenti), anch’esse navigabili senza un ordine
predefinito, per completare il suo percorso formativo.
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Figura 3: Sequenzializzazione dei LO per utenti con stile di apprendimento DS
UTENTE CON STILE DG (DEDUTTIVO/GLOBALE)
L’utente con stile DG, così come quello con stile DS, predilige intraprendere un percorso di
apprendimento partendo dallo studio della teoria; poiché il suo stile di apprendimento non è
sequenziale, l’utente fruirà dei contenuti teorici attraverso una navigazione personale; una
volta completati questi ultimi, l’utente potrà accedere ad un insieme di risorse che integrano la
teoria con esempi, casi, problemi, test e approfondimenti, sempre attraverso una navigazione
personale e non lineare.
Come illustrato in Figura 4 l’utente con Stile DG dovrà quindi inizialmente avere a disposizione
un set di LO di tipo T (teoria) che potrà navigare liberamente senza un ordine
predefinito. Successivamente avrà accesso ad un altro insieme di risorse di tipo C
(casi/esempi), P (quiz/test/esercizi/problemi) o di tipo A
(approfondimenti),
anch’esse navigabili senza un ordine predefinito, per completare il suo percorso formativo.
Figura 4: Sequenzializzazione dei LO per utenti con stile di apprendimento DG
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4 Costruzione dei Learning Objects
Questo capitolo è dedicato alla fase di costruzione dei Learning Objects, i “mattoni
elementari” con i quali vengono costruiti dinamicamente i corsi e-learning, a partire dal
materiale didattico selezionato.
4.1 MODULI DIDATTICI
Il materiale didattico deve essere composto da "moduli didattici", (LO) in modo che l'utente
possa dedicare alla formazione brevi lassi di tempo (indicativamente 15/20 minuti di tempo),
personalizzando così tempi e modalità di approccio ai contenuti. Ogni LO deve rispondere a un
obiettivo formativo e portare l'utente al completamento di tale obiettivo. Ogni modulo didattico
può essere sfilato da un corso e assemblato con altri blocchi formativi per formare un corso
nuovo: pertanto l'oggetto di apprendimento può essere (ri)utilizzato in tempi e luoghi diversi.
La sua grandezza varia a seconda della metodologia adottata dal progettista. Un LO può
contenere inoltre specifiche del livello di ingresso, dei prerequisiti, del contesto di applicazione.
Per quanto riguarda la fruizione dei moduli didattici, il browser nella sua interazione con il
Learning Management System (LMS, nel nostro caso Moodle) costruisce l'oggetto documentale,
multimediale, il test con le sue caratteristiche e, anche la corretta sequenzializzazione di
contenuti del percorso formativo.
4.2 SCORM
Shareable Content Object Reference Model (Modello di Riferimento per gli Oggetti di
Contenuto Condivisibile) è tecnicamente un "modello virtuale", cioè una raccolta di specifiche
tecniche che consente, primariamente, lo scambio di contenuti digitali in maniera indipendente
dalla piattaforma.
Lo SCORM definisce, nell'e-Learning, le specifiche relative al riutilizzo, tracciamento e
catalogazione degli oggetti didattici (learning object). La piattaforma di e-learning ha solo il
compito di dialogare con l'oggetto, interpretando i messaggi che gli vengono passati. Ciò è
possibile in quanto SCORM definisce al suo interno le caratteristiche che dovrebbero essere
supportate dal Learning Management System. La compatibilità della piattaforma si rende
necessaria solamente per "capire la lingua" dell'oggetto e, se necessario, per potergli
rispondere.
Il LMS Moodle non genera contenuti SCORM ma presenta il contenuto dei pacchetti SCORM
ai discenti: un Learning Object è incluso in un pacchetto SCORM.
SCORM è progettato per supportare varie granularità del contenuto che teoricamente può
variare da qualche parola ad un intero corso.
4.2.1 Compatibilità dei LO con lo SCORM
Per essere compatibile con lo standard SCORM, ogni Learning Object (LO) deve avere le
seguenti caratteristiche:
Essere catalogabile attraverso dei metadati (campi descrittivi predefiniti) in modo da
poter essere indicizzato e ricercato all'interno dell'LMS. I campi descrittivi richiesti sono molti,
non tutti obbligatori. Viene ad esempio richiesto l'autore, la versione, la data dell'ultima
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modifica fino ad arrivare ai vari livelli di aggregazione tra i vari oggetti. Il tutto viene archiviato
nella sezione in un file chiamato imsmanifest.xml.
Poter dialogare con l'LMS in cui è incluso, passandogli dei dati utili al tracciamento
dell'attività del discente, ad esempio il tempo passato all'interno di una certa lezione, i risultati
conseguiti in un test e i vincoli previsti per passare all'oggetto successivo. Il dialogo avviene
attraverso dei dati che passano dal LO all'LMS e dall'LMS al LO. Il linguaggio con cui si
comunica è il Javascript che viene interpretato da una API (Application programming interface)
che funge da ponte tra i dati che i due elementi (LMS e LO) si trasmettono.
Essere riusabile: l'oggetto deve essere trasportabile su qualsiasi piattaforma compatibile
senza perdere di funzionalità. Questo principio è alla base dello standard in quanto, rispettando
le direttive di costruzione, l'oggetto e la piattaforma non devono essere modificati per attivare
le funzionalità di tracciamento e catalogazione.
Figura 5: Contenuto di un pacchetto SCORM.
Un materiale didattico SCORM è un file con estensione .zip, oppure .pif, che contiene
all'interno diverse sezioni relative alla struttura, alla descrizione con metadati ed al suo
funzionamento all'interno di un LMS. Lo SCORM quindi non specifica un formato di file che
possa rappresentare l'oggetto didattico: qualsiasi formato può essere incluso in un pacchetto
SCORM, a seconda del fatto che l'oggetto sia preposto a comunicare con un LMS o ad essere
un oggetto di un supporto che non comunica con la piattaforma di e-learning. Se questo
oggetto è programmato per comunicare con la piattaforma prende il nome di SCO, se invece è
un oggetto di supporto prende il nome di ASSET.
Un pacchetto SCORM contiene i seguenti file (Figura 5):
l’ XML manifest file (imsmanifest.xml) descrive il pacchetto,
tutti i file .xsd and .dtd elencati nel manifest file descrivono il formato manifest
(per la validazione),
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le cartelle all’interno del pacchetto (common, extend, unique, vocab)
contengono i file .xsd usati per validare i metadati XML contenuti nel manifest o
referenziati da quest’ultimo,
tutte le risorse usate dal pacchetto e le attività pedagogiche.
4.2 SVILUPPO DEI CONTENUTI SCORM
Per quanto riguarda lo sviluppo dei contenuti SCORM sono stati presi in considerazione i
seguenti strumenti:
•
eXe OPEN SOURCE SCORM Development Package
–
•
ScenariChain Opale / OpaleSup
–
•
http://exelearning.org/
http://scenari-platform.org/projects/scenari/en/pres/co/
Xerte OPEN SOURCE SCORM Development Package
–
Standalone tool: http://www.nottingham.ac.uk/xerte/
–
Online tool: http://www.nottingham.ac.uk/xerte/toolkits.htm
Lo strumento utilizzato per lo sviluppo è Xerte e la scelta è stata guidata dalla disponibilità
di know how e consulenza sull’uso di questo strumento.
4.2.1 Xerte
Xerte è un editor elearning open source, sviluppato dall’Università di Nottingham (Gran
Bretagna), utile alla progettazione e sviluppo di Learning Object interattivi, conformi allo
standard SCORM. Con la sua suite di strumenti è possibile realizzare risorse educative
complete di suoni, video, immagini, interazioni, oggetti di verifica. Veri e propri Learning
Object autoconsistenti quindi, tali da rendersi porzioni esaustive di sapere che concorrono alla
costruzione di unità d’apprendimento specifiche.
Presenta le funzionalità di un xml editor e di un run time engine, rendendo semplice lo
sviluppo di learning object interattivi e conformi allo standard SCORM. Permette all’utente di
creare oggetti didattici multimediali anche in formato Flash.
Le figure seguenti mostrano un estratto dell’elaborazione dei Learning Object e della
creazione dei pacchetti SCORM a partire dal materiale didattico selezionato. In particolare, il
Learning Object mostrato nei prossimi esempi riguarda il tessuto osseo.
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5 Conclusioni
In questo deliverable sono state presentate le attività di selezione del materiale didattico
necessario alla costruzione dei moduli formativi e di identificazione dei Learning Object da
sottoporre ai discenti nell’ambito del corso sulla fisiopatologia dell’osteoporosi. Il lavoro
presentato ha lo scopo di costituire una base di materiale pedagogico modulare e riutilizzabile
per la successiva creazione dinamica, profilata e personalizzata dei corsi.
In questo deliverable sono inoltre stati presentati i meccanismi di presentazione adattivi
rispetto al profilo cognitivo degli utenti e i criteri di adattamento dinamico della presentazione
dei Learning Object.
Il lavoro descritto in questo documento si pone come un passo importante per la
prosecuzione del progetto.
ELSE • D 2.2 • Pagina 20 di 22
6 Bibliografia
Bibliografia per i Learning Object e lo stile di apprendimento dell’utente
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