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Oggi in edicola con La Stampa
*
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 70 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Tirreno Power, sì alla richiesta della Procura
Interessati 51 siti della Campania
“C’è un legame fra
quei fumi e i morti”
Vado, centrale chiusa
Terra dei Fuochi, stop
alla vendita dei prodotti
delle aree a rischio
Marco Raffa e Claudio Vimercati A PAGINA 17
Paolo Russo A PAGINA 18
*
Fisco, l’obiettivo è garantire mille euro in più all’anno ai redditi entro i 15.000. Acconti e saldi di marzo: stangatina da 97 euro
Previsti 8500 esuberi
Renzi: meno tasse da aprile
Unicredit
fa pulizia
e va in rosso
Oggi via al ddl, il premier: “Le coperture ci sono, indiscutibili e oggettive” per 14 miliardi
Legge elettorale, l’intesa regge a fatica: no alle preferenze per pochi voti
RETROSCENA
A MATTEO SERVE Senatori a vita
UN SUCCESSO
ALLE EUROPEE
LUIGI LA SPINA
T
ra mille agguati e
mille affanni la cavalcata di Matteo
Renzi si avvia a
superare il primo
ostacolo, l’approvazione alla
Camera della legge elettorale. Ma il successo non dovrebbe illudere troppo il premier, sia perché il passaggio
del testo al Senato si annuncia ancor più tempestoso, sia
perché è sulla partita economica che si gioca l’azzardo
più importante per le sorti
del suo governo.
senza indennità
Il nuovo Palazzo Madama:
160 membri non pagati
Carlo Bertini A PAGINA 7
1 Il
premier annuncia meno
tasse da aprile, l’attesa è per il
Consiglio dei ministri di questo
pomeriggio. Renzi dice che il governo metterà in tasca agli italiani una «somma significativa»,
obiettivo mille euro in più l’anno
ai redditi sotto i 15 mila euro. Regge in Aula l’Italicum, ma a fatica e
rischia sulle preferenze. Oggi il
voto finale.
DA PAG. 2 A PAG. 9
FRA LE TRIBÙ PD È GIÀ SCATTATA
LA “GRANDE CACCIA” AL PREMIER
FEDERICO GEREMICCA
I
tamburi di guerra hanno ricominciato a rullare, i segnali di
fumosimoltiplicano,cosìcome
i soliti riti propiziatori: da ieri, dunque, la caccia a Matteo Renzi è ufficialmente aperta, e le tribù del Pd si
sono armate e messe in marcia.
CONTINUA A PAGINA 9
Unicredit fa pulizia di bilancio, chiude il 2013 con una
perdita record da 14 miliardi
di euro e mette le basi per la
«svolta», come la definisce
l’ad Ghizzoni. Il ritorno all’utile (2 miliardi), arriverà
già con l’esercizio 2014 e il risultato sarà più che triplicato
nel 2018, secondo il piano approvato dal cda. Ma la banca
dovrà gestire altri 8.500 esuberi in 5 anni, di cui 5.700 in
Italia. Paolucci e Spini A PAG. 28
1
IL GIOVANE ERA STATO COLPITO DAGLI AGENTI: SI È SPENTO DOPO 269 GIORNI DI COMA. SCONTRI A ISTANBUL E ANKARA
La morte di un 15enne infiamma la Turchia
STRATEGIE
In Crimea
la guerra
degli ipocriti
GIANNI RIOTTA
CONTINUA A PAGINA 33
L
eslie Gelb dice «Russi, americani, europei e ucraini
stanno battendo il record
mondiale di venalità, menzogne,
ipocrisia e autolesionismo».
SE SINDACATI
E IMPRESE
NON CONTANO PIÙ
CONTINUA A PAGINA 15
FRANCESCO MANACORDA
SCANDALO PETROLI
D
ivisi sul merito,
uniti sul metodo.
Che proprio non
gli piace. Dietro
le quinte delle
scelte di politica economica
del governo Renzi va in scena un vero e proprio dramma delle parti sociali: sindacati e imprenditori, artigiani
e negozianti hanno posizioni
diversissime sull’uso del cuneo fiscale - chi lo vorrebbe
usare per ridurre le tasse,
chi per abbattere l’Irap - ma
su una cosa sono d’accordo:
CONTINUA A PAGINA 33
EPertinidisse
aigiudici:niente
scontiaipotenti
GIANCARLO DE CATALDO
I
I turchi sono scesi di nuovo in piazza per la morte di Berkin Elvan: qui, ad Ankara
Buongiorno
saprai accettare con cristiana
rassegnazione e umana autoironia la
tua condizione di Papa già santo da
vivo. Se saprai parlare al telefono con
Scalfari e sentirti un bambino, e parlare al telefono con un bambino senza
sentirti Scalfari. Se tutti diranno
«ooh» quando metterai delle scarpe
vecchie, mangerai al refettorio e ti
porterai da solo la borsa, ma tu continuerai a farlo lo stesso, senza vergognartene e neppure vantartene. Se
saprai ascoltare le critiche dei papisti
atei tendenza Borgia alla Giuliano
UMIT BEKTAS/REUTER
l 9 febbraio 1974, alle 9. Quattro uomini s’incontrano davanti al portoncino blindato
al numero 1 di via dell’Impresa,
a due passi da Montecitorio,
nel cuore della Roma barocca.
Ottaviani A PAGINA 14
CONTINUA A PAGINA 35
Un anno con Francesco
1 Se
Il Papa rivoluzionario
Tornielli, Galeazzi, Mastrolilli
e il Portfolio di Gramellini
ALLE PAGINE 10 E 11
Ferrara e accenderai ceri, visto e considerato che non ne hanno mai imbroccata una. Se aprirai uno spiffero
sui diritti civili e sbarrerai le porte
del Vaticano ai comportamenti incivili. Se saprai essere buono con i fedeli, ma non troppo con i curiali.
Se nel tuo primo anno di pontificato sarai riuscito a fare un po’ di tutto
questo, sarai stato un Papa. Ma, quel
che più conta, tu sarai stato un uomo.
Mestiere ancora più difficile, specie
per chi debba conciliarlo con quello
di Papa.
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
U
GOVERNO
OGGI LE MISURE ANTICRISI
Caccia alle risorse per la cura-choc
Sul tavolo 6-7 miliardi che arriveranno con la spending review di Cottarelli e l’ipotesi di dimezzare gli F35
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
I titoli sono quelli annunciati:
Piano casa, pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, Piano scuola, abbattimento del cuneo fiscale,
Jobs Act. Ma mentre cresce
l’attesa per il consiglio dei ministri di oggi, fissato per le 16,
crescono anche gli interrogativi. Sono le coperture, il rebus attorno a cui sta lavorando il governo. E tanto è aggrovigliata la materia che fino all’ultimo ha ballato la data.
I ministri stessi ieri ancora
non sapevano quando la convocazione sarebbe arrivata.
Tutto in sospeso in attesa dell’appuntamento di stamani
tra Matteo Renzi, il ministro
dell’Economia Pier Calo Padoan (ieri ancora a Bruxelles
per i lavori dell’Ecofin) e il sot-
Al lavoro
Il ministro
dell’Economia
Pier Carlo Padoan:
è rientrato da Bruxelles
ieri in serata
tosegretario alla Presidenza
Graziano Delrio. Alla fine il cdm
dovrebbe essere convocato per
oggi pomeriggio.
Non deve meravigliare tanta
frenesia dell’ultima ora. Non s’è
mai visto un taglio da 10 miliardi di euro alle tasse. Accompagnato da un piano per la casa
che dovrebbe valere 1,6 miliardi
di euro, fiore all’occhiello del
ministro Maurizio Lupi. Più un
altro piano per ristrutturare gli
edifici scolastici da 2-3 miliardi.
E ancora il pagamento dei debiti alle imprese private addirittura per 60 miliardi (di cui 27
miliardi sono già disponibili per
il 2013, 20 miliardi per il 2014, il
resto coperto dalle garanzie
della Cassa depositi e prestiti).
«Per la prima volta domani
mettiamo in tasca agli italiani
una significativa quantità di danari», ha annunciato il premier.
Renzi ne parla come di una
cura-choc per l’economia. E in
effetti così appare. Tanto che le
parti sociali vengono invitate a
valutare il complesso della manovra e non le singole voci. Ovvio, se ci si fermasse al derby
tra Irpef e Irap ci sarebbe inevitabilmente un vincente e un
perdente: o le imprese o i dipendenti. Ma se si guarda al complesso, allora si comprende meglio la benevola attesa di Maurizio Landini, leader della Fiom,
dialogante con il governo, a differenza di Susanna Camusso,
già sulle barricate. E s’interpretano meglio le parole di Giorgio
Squinzi, presidente di Confindustria.
Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, ha spiegato intanto che la questione
dell’individuazione delle coperture del taglio da 10 miliardi sul
Intervista
cuneo fiscale è «sostanzialmente risolta». Intendeva dire che
si è sulla buona strada, ma ancora non a destinazione. Per
avere disponibili i fatidici 10 miliardi, infatti, ci saranno misure
«strutturali» ed altre «una tantum». Queste ultime, poi, sulla
base di un progetto pluriennale
«diventeranno anch’esse strutturali».
Si sa che 3 miliardi verranno
dai risparmi sugli interessi sul
debito pubblico grazie a uno
spread sotto controllo. Altri 6 o
7 dovrebbero venire dalla
spending review: il commissario straordinario Carlo Cottarelli ha trasmesso giusto ieri le
sue proposte di intervento al
Comitato interministeriale,
presieduto da Renzi, e ne darà
informazione oggi alla commissione Bilancio del Senato. E ancora: 1,5 miliardi di euro po-
La concertazione
Conlepartisociali
c’èancoratensione
1 Resta alta la tensione tra
governo e parti sociali. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi è tornato a chiedere la riduzione della parte di
cuneo fiscale pagato dalle
aziende. E rispetto alle dichiarazioni del premier («abbiamo
contro le parti sociali? ce ne faremo una ragione») ha ribadito che la «ragione sola» delle
imprese «è il bene del Paese».
Critica anche Camusso: «Chi si
è presentato con l’idea che
avrebbe cambiato verso usa
argomenti di una antichità
straordinaria». In attesa Cisl e
Uil: «Non possiamo dare il voto a Renzi - dice Angeletti (Uil) aspettiamo giovedì» mentre
Bonanni (Cisl) è contro le mobilitazioni, «preventive. Vediamo cosa succede». Landini
(Fiom), apre: «Il problema non
è polemizzare ma dire come va
cambiato il Paese».
STEFANO LEPRI
ROMA
I
l governo abbasserà le tasse ai lavoratori, non alle
imprese. Voi industriali ve
ne state «facendo una ragione» come vi invita il presidente del consiglio? «Questo non
è un derby tra Irpef e Irap - risponde Aurelio Regina, vicepresidente della Confindustria per lo sviluppo economico - e le sfide dove una squadra vince e l’altra perde le lascerei al calcio. Noi restiamo
della nostra opinione: gli sgravi al costo del lavoro creerebbero nuova occupazione,
mentre dare un pochino di
soldi in tasca alle famiglie
avrà effetti limitati e diluiti nel
tempo. Ma come imprenditori
pensiamo che il dilemma vero
sia un altro: se comincia una
stagione di riforme profonde
oppure no».
Anche a voi questa pare
l’ultima occasione per ripartire…
«Negli ultimi 5 anni la disoccupazione è raddoppiata; la
produzione industriale è sotto
di quasi il 25%; un 15% di capacità produttiva è stato disperso, vale a dire che se si tornasse al livello di consumi precedente alla crisi non potremmo
far fronte alla domanda. Lo
stato in cui ci troviamo lo hanno ben evidenziato gli industriali piemontesi con la oro
iniziativa “senza impresa non
c’è impresa”. I 10 miliardi che
il governo sta per impegnare
sono l’ultima cartuccia; dopo,
non ce ne saranno altri. Noi
non chiediamo posizioni di
vantaggio; chiediamo soltanto di ridurre le distanze dai
nostri concorrenti degli altri
Paesi».
Molti economisti suggeriscono di ridurre il costo del
lavoro, agendo però sui contributi, non sull’Irap. Invece
commercianti e artigiani
CARLO HERMANN/CONTROLUCE
“Usiamo la leva fiscale
per far ripartire il lavoro”
Regina (Confindustria): non c’è un derby tra Irpef e Irap
Restiamo della nostra
opinione: gli sgravi
sul cuneo fiscale
farebbero ripartire
l’occupazione
mentre dare pochi
soldi alle famiglie
avrà effetti limitati
e diluiti nel tempo
Aurelio Regina
vicepresidente
di Confindustria
preferiscono un rilancio dei
consumi con sgravi Irpef.
«Vedremo se davvero la gente
andrà a fare la fila davanti ai
negozi… Prima è necessario ristabilire un clima di fiducia. La
prospettiva di uno sgravio duraturo sul costo del lavoro può
liberare risorse da destinare
agli investimenti. Ma non alimentiamo le contrapposizioni.
Bisogna allargare lo sguardo:
che cosa dobbiamo fare per rimettere in piedi il Paese?».
Può darsi che il governo abbia
deciso per l’Irpef, dando retta
ai sindacati, perché invece li
avrà contro sulla riforma del
mercato del lavoro.
«I posti di lavoro si creano rilanciando l’economia. Non esistono
provvedimenti sul mercato del
lavoro capaci da soli di incidere
sul livello dell’occupazione; a
meno di misure traumatiche, a
cui non mi pare che questo governo sia propenso».
Ma c’è il problema dei giovani,
del precariato. Il Fmi, l’Ocse,
esperti italiani insistono per il
contratto unico, ovvero posto
fisso ma con possibilità di licenziare nei primi anni. Ai sindacati non piace, anche la Confindustria pare poco interessata. Perché?
trebbero venire dal taglio alle
spese militari: è sul tavolo di
Renzi una relazione a cura della delegazione del Pd in commissione Difesa, a prima firma
il capogruppo Giampiero Scanu, ove si ipotizza un dimezzamento del programma F35 dell’Aeronautica (passando dai 90
velivoli preventivati a 45), un
rinvio a tempi migliori del costosissimo progetto Forza-Nec
dell’Esercito, la cessione di una
portaerei. Il risparmio ipotizzato è da moltiplicare per i
prossimi 15 anni. C’è poi il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che sta lavorando con le
Regioni a una spending review
da 10 miliardi di euro in tre anni. L’obiettivo è «recuperare risorse all’interno del sistema
sanitario nazionale per poi
reinvestirle nel sistema stesso».
«Nelle condizioni attuali, il contratto unico costituirebbe solo
una ulteriore tipologia contrattuale da affiancare alle altre.
Non crediamo che sarebbe molto utile. Quello che seriamente
si può fare oggi è rivedere gli
ammortizzatori sociali, orientando ciò che si spende al reinserimento nel lavoro».
Allora quali sono le riforme
profonde che la Confindustria
chiede?
«Siamo ancora il secondo Paese
manifatturiero d’Europa e dobbiamo rimanerlo. Come mai per
aprire uno stabilimento chimico in Italia ci vogliono 46 autorizzazioni diverse, mentre in
Germania, dove la sensibilità
per l’ambiente è più alta, ne bastano 5? Semplificare, rivedere
LE RIFORME ECONOMICHE
«Primo, via la burocrazia
Secondo: giù i costi
dell’energia. E poi i servizi»
LE RIFORME ISTITUZIONALI
«Sarebbe stato meglio
partire dagli enti locali
Andiamo a rovescio»
il funzionamento della burocrazia, è essenziale. Poi ci sono i costi dell’energia troppo alti, uno
svantaggio enorme rispetto
agli altri Paesi. Moltissimo si
può fare per accrescere l’efficienza dei servizi pubblici locali, anche l’acqua e i rifiuti. Non
sono un appassionato della
“concertazione tra le parti sociali”, eppure in questo momento non sarebbe una cattiva idea
sedersi attorno a un tavolo. Ma
mi pare che nel governo manchi
una visione di insieme».
Riforma della burocrazia e riforma delle istituzioni politiche andrebbero progettati insieme…
«Mentre mi pare che finora si
stia procedendo a rovescio. A
rigor di logica, la successione
corretta sarebbe: prima riformiamo il titolo V della Costituzione, facciamo delle scelte
sulle province; solo una volta
deciso il nuovo assetto delle
autonomie locali si potrà decidere sul Senato. Solo a quel
punto avrebbe senso discutere una nuova legge elettorale
per la Camera. Tutto il contrario, appunto».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Primo Piano .3
.
Renzi vuole tirare dritto
ed è pronto a sfidare l’Europa
“Coperture fino a 20 miliardi”
Più ossigeno alle imprese
con lo sblocco dei crediti
È
in dirittura d’arrivo il piano per l’accelerazione del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. «Siamo vicini ad avere
un testo, le soluzioni non sono ancora perfette ma
arriveremo in tempo per domani», ha spiegato ieri
il viceministro Morando confermando che il provvedimento farà ricorso all’apporto delle banche e della Cassa
Depositi e Prestiti. Renzi
si è impegnato a sbloccare 60 miliardi. Oltre ai
27 miliardi già disponibili per il 2013, ci sono
20 miliardi relativi al
Renzi si è impegnato
2014 già stanziati a cui
a sbloccare 60
dovrebbe aggiungersi
miliardi di crediti
un’altra tranche che poverso le imprese
trebbe essere sbloccata
potenzialmente nel corso
dell’anno. Si implementerebbe il
meccanismo già delineato nella legge di stabilità
che estende il raggio d’azione della Cassa. Sostanzialmente è prevista l’emissione di nuovi titoli garantiti dalla Cdp. Sulla base della garanzia il sistema bancario potrebbe rilevare i crediti dando liquidità alle imprese. Le PA si ritroverebbero come
creditore le banche e potrebbero ristrutturare il
[R. E.]
debito con gli istituti su base pluriennale.
L’obiettivo: da aprile mille euro l’anno ai redditi più bassi
Quirinale e Tesoro: prudenza. Oggi consulto con Padoan
60
Deciso
miliardi
Il premier
Matteo
Renzi
vuole
mantenere
l’impegno
aumentando
le buste
paga
delle famiglie
con i redditi
più bassi
Piano casa, affitti agevolati
e incentivi per chi compra
I
l «piano casa» all’esame del Consiglio dei ministri prevede «interventi complessivi per
circa 1,6 miliardi». Lo ha annunciato ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, spiegando che verranno destinati 267270 milioni al fondo morosità incolpevole, 200
milioni al fondo per l’emergenza abitativa e 500
milioni alle ristrutturazioni
dell’edilizia popolare (ex
Iacp). Secondo la bozza
circolata ieri ci sarà
una riduzione della
cedolare secca per i
canoni concordati
dal 15 al 10%, 240
È il valore del piano
milioni in 7 anni per
casa: 500 milioni
il fondo dedicato alla
sarebbero destinati
morosità incolpevole,
all’edilizia popolare
200 milioni per il Fondo
affitti in 2 anni, un aumento delle agevolazioni fiscali per le famiglie a basso reddito, il recupero
di 68.000 alloggi pubblici in quattro anni. Ultimo
punto già definito infine il cosiddetto «rent to
buy», ovvero la facoltà, dopo 7 anni di corresponsione di canoni di affitto, di acquistare un alloggio sociale, scalando parte dell’affitto pagato dal
costo dell’alloggio.
[R. E.]
MAURIZIO DEGL’INNOCENTI/ANSA
Retroscena
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
1,6
miliardi
Pronti i primi investimenti
per l’edilizia scolastica
P
er l’edilizia scolastica il governo avrebbe
trovato 2 miliardi e mezzo di euro da investire, anche se il premier punta a spenderne dieci in tre anni. Il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, ha affermato che «si sta
lavorando sull’ipotesi di escludere dal patto di
stabilità interno» degli enti locali «le spese per
l’edilizia scolastica» e ieri, in
una nota, ha ribadito che
«ci sono molti soldi fermi nelle casse dei Comuni che vanno
sbloccati. Fondi di
cui nessuno ha mai
avuto piena contezI fondi destinati
za ed è su questo che
all’edilizia scolastica
si è lavorato in questi
ma Renzi punta a
giorni in vista del Coninvestirne 10 in 3 anni
siglio dei Ministri. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha rassicurato
famiglie, alunni e insegnanti: «Passeremo subito
ai fatti», ha detto, perché l’edilizia scolastica «è al
centro dell’agenda pubblica». In particolare, ha
bisogno di interventi il 40% degli edifici, anche se
sul numero non c’è troppa certezza. «Arriveremo presto ad avere un quadro nazionale», ha
detto ieri la Giannini .
[R. E.]
2,5
miliardi
«L
e coperture ci sono, indiscutibili e
oggettive. Fino a
venti miliardi», si infervora
Renzi. Domenica il premier
ha annunciato un taglio delle
tasse da dieci miliardi di euro, e non vuole cambiare i
suoi piani: «La data è la differenza fra un sogno e un progetto». Ma a Bruxelles non
conoscono Walt Disney, solo
la dura legge dei numeri. Ieri
sera nella stanza di Graziano
Delrio era un continuo viavai
di funzionari. L’ex sindaco di
Reggio Emilia, al quale Renzi
ha dato il gravoso compito di
coordinare i testi in arrivo
dai ministeri, ha lavorato fino a notte nel tentativo di far
tornare i conti. Al Tesoro la
stessa cosa ha fatto il vice
Enrico Morando, impegnato
sulla delicata partita fiscale.
Stamattina ne riparleranno
entrambi con Pier Carlo Padoan di ritorno dalla riunione con i ministri delle Finanze europei. Se tutto andrà
bene, la riduzione delle tasse
per i lavoratori dipendenti
arriverà con disegno di legge. «Sono mille euro medi a
famiglia. La più impressionante operazione politica
mai fatta a sinistra di recupero del potere d’acquisto e
vorrei che questi soldi fossero nelle tasche degli italiani il
27 aprile». Renzi non agirà
per decreto, ma pur di portare a casa un risultato è disposto al braccio di ferro con
l’Europa.
Quirinale e Tesoro lo invitano alla prudenza. «Ci saranno coperture certe»,
spiegava l’altro ieri Padoan.
Dei venti miliardi di coperture immaginate da Renzi, solo
sei o sette sono quelli che
l’Europa considera utilizzabili per tagliare le tasse: sono
i risparmi che il commissario
Cottarelli considera possibili
già quest’anno con una seria
revisione della spesa, in particolare un taglio secco ai costi
della macchina degli acquisti
pubblici. Non è un caso se dopo settimane di attesa proprio
ieri l’ex funzionario del Fondo
monetario ha consegnato ufficialmente al nuovo governo il
suo lungo lavoro di ricognizione. L’alternativa percorribile
era l’aumento delle tasse sulle
rendite finanziarie al 23%, ma
al momento la soluzione è accantonata: se ne riparlerà in
un secondo momento, magari
non sotto elezioni. Semmai
Renzi oggi è pronto a sfidare i
niet di Bruxelles. Se dipendesse dalla Commissione, il nostro deficit quest’anno non dovrebbe superare il 2,6%. Il premier intende invece sfruttare
fino in fondo la forchetta che ci
manterrebbe comunque entro
il 3%: sono altri 6,4 miliardi.
Tre miliardi sono i risparmi
Sondaggio Istituto Piepoli
Ma per 1 su 3 il rilancio
dipende dall’Europa
IL RILANCIO DELL’ITALIA DIPENDERA’
DALLE MISURE CHE METTERA’ IN ATTO
IL GOVERNO RENZI OPPURE DALL’EUROPA?
Da un rilancio
generale
dell’Europa
grazie a un cambio
di strategia
32%
Senza
opinione
13%
Dalle misure
che metterà
in atto
il Governo
Renzi
55%
calcolati da una riduzione dello spread, due quelli che dovrebbero essere resi possibili
dalla depenalizzazione verso
chi riporta in Italia capitali all’estero.
Renzi non vuole deludere le
attese degli italiani, e sa che se
c’è un universo impopolare sono l’Europa e le sue burocrazie. Ma sa di non poter tirare la
corda, perché l’Italia resta pur
sempre un’osservata speciale.
Ha deciso ad esempio di seguire il suggerimento del Quirinale e del Tesoro di non approvare per decreto il nuovo
provvedimento per sbloccare
il pagamento degli arretrati
della pubblica amministrazione utilizzando la leva della
Cassa depositi e prestiti: sarà
solo un disegno di legge. «Abbiamo contro tutti, da Confindustria alla Cgil», ma la riforma degli ammortizzatori sociali arriverà con una legge delega perché - sintetizza una
fonte di governo - è un provvedimento complesso, non possiamo cancellare la cassa integrazione in deroga dalla sera
alla mattina». A meno di colpi
di scena, per decreto arriveranno invece altre due novità
importanti: la liberalizzazione
dei contratti a termine, che
potranno essere approvati in
successione per tre anni e una
semplificazione dell’apprendistato.
Twitter @alexbarbera
Jena
Citazioni
Centimetri
LA STAMPA
Silvio, tu uccidi il Pd!
Tutti si voltarono a
guardar Silvio.
E quell’infame sorrise.
1 Il sondaggio qui presentato è stato eseguito da Istituto Piepoli il
giorno 10 marzo 2014 per La Stampa con metodologia C.A.T.I., su un
campione di 500 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi
Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana. Il documento della ricerca è pubblicato sul sito www.agcom.it e/o www.sondaggipoliticoelettorali.it.
[email protected]
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 4
Primo Piano .5
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
U
GOVERNO
LE NOVITÀ DAL FISCO
Privacy garantita: parte il redditometro
L’Agenzia delle Entrate sblocca lo strumento dopo i rilievi del Garante, da oggi via alle prime lettere
GIUSEPPE BOTTERO
TORINO
Da oggi chi vive da nababbo
ma dichiara una manciata di
euro deve iniziare a preoccuparsi: i controlli con il redditometro, infatti, sono pronti a
partire. L’Agenzia delle Entrate ha ritoccato lo strumento anti-evasori alla luce dei rilievi del Garante della Privacy e, sostanzialmente, ha
sbloccato le verifiche, eliminando il rischio ricorsi.
La prima novità è che il Fisco, nell’accertamento, non
terrà conto delle spese al supermercato e di quelle per
l’abbigliamento. Più in generale non verranno considerate tutte le spese medie Istat,
oggetto di tante contestazioni: non entreranno né nella fase di selezione né in quella
successiva. Solo nel caso in
cui gli importi corrisposti per
tali spese dovessero essere
individuati puntualmente
Come
cambiano
i controlli
Le spese
La famiglia
Le case
Né in fase di
selezione, né in
sede di contraddittorio, le spese
delle famiglie (dagli alimentari fino all’abbigliamento
e ai viaggi) saranno determinate solo con la media Istat
La tipologia di
famiglia di
appartenenza
verrà confrontata con i dati dell’Anagrafe.
Viene così risolto il problema del disallineamento tra
famiglia fiscale e anagrafica
La spesa attribuita al contribuente che
non risulta in
possesso di un immobile, in
affitto oppure in uso gratuito, non è presa in considerazione nella fase di selezione
dalle Entrate potranno essere
oggetto di contraddittorio e
concorrere quindi alla ricostruzione sintetica del reddito.
Novità anche per quanto riguarda il «fitto configurativo»,
attribuito a coloro per i quali
non si conosce la disponibilità
di un’abitazione nel comune di
residenza. Questo tipo di rilevazione, dopo i rilievi del Garante, viene escluso dalla fase
di selezione ma rientra nel contraddittorio. Inoltre, la tipologia di famiglia di appartenenza
(lifestage) verrà confrontata
con i dati dell’Anagrafe Comunale: viene così risolto il problema, sollevato dall’Autorità, del
disallineamento tra «Famiglia
fiscale» (costituita da contribuente e coniuge oltre che dai
figli e/o dagli altri familiari fiscalmente a carico) e «Fami-
PAOLO RUSSO
ROMA
S
Tra addizionali regionali e comunali si paga in media 97 euro
Così le addizionali
ACCONTO E SALDO
2014 E 2013
A CONFRONTO*
ADDIZIONALE
REGIONALE
IRPEF
59
ADDIZIONALE
COMUNALE
IRPEF
20,4%
Aumenti che
riguardano la
rimodulazione in
aumento dell’aliquota
nelle singole Regioni
(Piemonte, Liguria,
Umbria e Lazio)
46,1%
38
2.661 Comuni
hanno aumentato
l’aliquota nel 2012,
portando la media
dal 0,42% del 2011
allo 0,49% del 2012
26
Bari
ACCONTO ADDIZIONALI
REGIONALI IRPEF 2014
51
50
55
Bologna
97
ACCONTO
E SALDO
MARZO 2013
(in euro)
ACCONTO
E SALDO
MARZO 2014
(in euro)
75
*Per l’IRPEF Regionale si paga soltanto l’acconto,
mentre per l’IRPEF Comunale si paga
sia l’acconto, sia il saldo
nale. Esattamente il 29,3% in più di
quanto versato a marzo dello scorso
anno, in base alle elaborazioni effettuate su un reddito medio 23mila euro.
In particolare per l’Irpef regionale
si pagheranno in media 59 euro
(+20,4%), soprattutto per turare le falle dei conti sanitari, mentre l’addizionale comunale si impenna addirittura
del 46,1%, toccando quota 38 euro. Segno evidente che quanto lo Stato ha
abbonato con la “sospensione” del-
123
50
62
112
50
83
56
76
Torino
l’Imu nel 2013 i sindaci se lo sono almeno in parte ripreso con l’altra.
Gli aumenti hanno seguito però
un andamento molto altalenante tra
regione e regione o comune e comune. Quest’anno ad aver spinto forte
l’acceleratore sulle aliquote sono
state soprattutto Piemonte, Liguria,
Umbra e Lazio, che ha toccato il tetto massimo consentito con un’aliquota del 2,33%. In Piemonte c’è un
leggero ritocco verso il basso per i
107
50
73
Roma
Media
nazionale
115
50
57
Palermo
101
74
65
Milano
TOTALE
ACCONTO
(in euro)
99
62 12
Genova
Venezia
ACCONTO E SALDO
ADDIZIONALI
COMUNALI IRPEF 2014
44
Napoli
29,3%
TOTALE
ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI IRPEF ANNO 2013:
I COSTI PER UN CONTRIBUENTE MEDIO CON REDDITO
IMPONIBILE DI 23 MILA EURO
CAUSE AUMENTO
Firenze
49
La corsa delle imposte locali
Dati, quelli diffusi ieri dall’Istat, che
sembrano ancor più spingere il derby Irap-Irpef a vantaggio di quest’ultima nel Consiglio dei ministri di oggi. Comunque vada l’abbuono fiscale
è stato già tutto impegnato da Regioni e Comuni, che continuano a far
schizzare verso l’alto le addizionali.
Dal 2011 al 2012 l’aumento del prelievo locale, informa sempre l’Istat, ha
prelevato dalle tasche degli italiani
2,9 miliardi in più, ai quali andrebbero sommati i 5,8 del passaggio dall’Ici all’Imu. Una corsa che non si è
fermata nemmeno nel 2013 e nell’anno in corso. La Uil, servizio politiche
territoriali, rivela infatti che con la
prossima busta paga questo mese lavoratori e pensionati troveranno
l’amara sorpresa di dover pagare
mediamente 97 euro tra saldo e acconto Irpef, sia comunale che regio-
sia chiamato ad un primo confronto se, in base alla banca dati di cui l’Agenzia dispone, il gap
tra il reddito e le spese certe sostenute supera il 20%. Nel caso
le spiegazioni non siano sufficienti, si andrà ad un secondo
incontro. Sono molte le voci di
spesa che consentiranno di
analizzare la ricchezza effettiva di un contribuente. Gli ambiti sono quelli che toccano tutte
Da Comuni e Regioni
la stangatina di marzo
il caso
indaci e Governatori questa
volta hanno bruciato sul tempo
Matteo Renzi. Mentre il governo si appresta oggi a tagliare in media di un centinaio di euro l’Irpef sui
redditi più modesti, Comuni e Regioni azzerano già questo mese il
prossimo regalo fiscale, con saldi e
acconti delle addizionali per un importo medio di 97 euro. E mentre il
fisco locale preleva dalle nostre tasche i futuri sconti, l’Istat lancia
l’ennesimo allarme sul potere d’acquisto delle famiglie, in calo del 4,7%
proprio per colpa del maggior prelievo fiscale, tra Imu, contributi sociali e quant’altro ha di fatto tagliato
di due punti percentuale quel che gli
italiani hanno effettivamente in tasca da spendere. Un andamento,
quello della pressione fiscale nel nostro Paese, che secondo i dati dell’Istituto è controcorrente con il resto d’Europa, dove tra il 2000 e il
2012 le tasse sono scese di 0,5 punti,
mentre da noi aumentavano quasi di
tre. E il peso maggiore lo sopportano i redditi da lavoro, dove l’aliquota
media è del 42,3%, di oltre otto punti
superiore alla media dell’area Euro,
mentre la tassazione sui consumi è
tra le più basse d’Europa.
glia anagrafica» (comprendente anche figli maggiorenni e altri familiari conviventi, nonché
i conviventi di fatto, non fiscalmente a carico). Insomma, se
un cittadino a reddito minimo
vive con la sorella che guadagna 200 mila euro l’anno, potrà
guardare con più tranquillità
nella cassetta della posta.
Il meccanismo del redditometro prevede che il cittadino
le famiglie, ma alcune voci faranno la differenza: auto di lusso, imbarcazioni e ormeggi,
corsi di studio all’estero. «Non
partiremo con un numero esagerato di controlli - aveva annunciato Attilio Befera alla fine
di gennaio - li limiteremo ai casi
più eclatanti, faremo una preselezione. Abbiamo fatto importanti corsi di formazione ai
nostri uomini per il contraddittorio con il contribuente che
deve essere ispirato al massimo al rapporto di reciproca fiducia». In quell’occasione Befera si era detto fiducioso sul
rientro dei capitali dall’estero,
anche grazie alla «voluntary disclosure». Una misura che, però, è stata stralciata dal decreto in discussione alla Camera:
confluirà in un disegno di legge.
«L’impegno è quella di approvarla in tempi veloci, magari
entro maggio, perché é importante», rassicurava ieri il viceministro all’Economia Casero.
40
50
redditi fino a 15 mila euro, mentre
poi mano a mano l’aliquota aumenta
rispetto al 2013, fino a toccare il tetto di 2,33 oltre i 75 mila euro.
I dati variano sensibilmente anche
per le grandi città. Se a Roma saldo e
acconto peseranno mediamente 139
euro tra addizionale comunale e regionale, a Torino l’esborso sarà di 126 euro, a Napoli di 123, a Genova di 115, fino
a scendere ai 107 di Milano. Lo scorso
anno su 6.707 comuni ben 1.443, il
38
126
90
50
59
139
Centimetri - LA STAMPA
97
21,5%, ha aumentato l’aliquota, e quest’anno su 104 municipi che hanno già
deliberato, 43 hanno deciso di ritoccare ancora all’insù l’addizionale.
«Aumenti –spiega il segretario
confederale Uil, Guglielmo Loy- particolarmente dolorosi, in quanto le
addizionali si pagano sull’intero imponibile e non tengono conto delle
detrazioni per la produzione del reddito». A conferma che il fisco locale
non fa sconti a nessuno.
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
U
LEGGE ELETTORALE
389
i voti teorici
SFIORATA LA CRISI
L’Italicum regge a fatica
e rischia sulle preferenze
Ifranchitiratorilascianosolo20votidimarginesulistebloccateedonne
Alla Camera, in teoria,
l’Italicum partiva da
389 voti (Pd, Fi, Ncd)
315
i voti arrivati
L’emendamento-cuore
dell’Italicum è passato,
ma con soli 315 voti
La vittoria di Renzi sulla legge elettorale ricorda quella
di Pirro coi suoi elefanti: il
premier l’ha strappata per il
rotto della cuffia, dopo una
giornata di sofferenza pura,
con un vantaggio che di
emendamento in emendamento si è andato assottigliando: da 117 che doveva essere sulla carta è sceso prima a 101, poi a 61, quindi ancora più giù fino a 35 voti di
maggioranza. A quel punto
sono suonati tutti i campanelli d’allarme, cosicché pure
i membri del governo hanno
dovuto precipitarsi alla Camera per dare soccorso.
Il patatrac dell’«Italicum»
bassare la soglia di sbarramento dal 4,5 per cento al 4, e tantomeno di elevare quella che dà
diritto al premio (dal 37 al 40).
Però, anche qui, la partita è
sommamente incerta, dal momento che Pd più Forza Italia
in Senato avranno una maggioranza teorica di appena 7 voti.
E non si sa fino a quale confine
potrà spingersi il dissenso tra i
democratici, proprio come non
è dato sapere quanta voglia
avrebbe il Cavaliere di denunciare il patto con Renzi, qualora la legge venisse ulteriormente modificata. Fonti «azzurre»
suggeriscono che molto dipenderà, tanto per cambiare, dalle
vicende giudiziarie berlusconiane: se dopo il 10 aprile Silvio
resterà a piede libero (affidato
Alla fine si è deciso
di far slittare
a stamattina il voto
finale sulla legge
Guerini: «Al Senato
verrà affrontata
la rappresentanza
di genere»
UGO MAGRI
ROMA
è stato sfiorato su una proposta di Gizzi (ex montiano),
che astutamente ha messo insieme il fronte delle donne in
tumulto per la parità di genere negata 24 ore prima, e i
tanti nemici delle liste bloccate che si battono per tornare
al sistema delle preferenze,
come nella Prima Repubblica
(tra questi, il movimento Cinque Stelle). In una votazione
ricca di suspense, il margine
si è dunque ridotto a 20 voti
appena, ma la Maginot del
patto Berlusconi-Renzi ha
GIUSEPPE LAMI/ANSA
Le donne del Pd sempre in rivolta contro il partito per la bocciatura della parità di genere e, ieri, delle preferenze
retto all’ultimo vero assalto
prima del voto finale sulla legge, che si prevede stamane. Decisivo un appello col cuore in
mano del capogruppo Pd Speranza, che ha fatto cambiare
idea a un pugno di deputate. Altrettanto importante e forse
ancora di più, se si dà retta alle
malignità che tutti i diretti interessati respingono con sdegno, l’appoggio a voto segreto
della Lega. La quale Lega, in teoria, avrebbe dovuto votare a
favore delle preferenze e contro l’«Italicum», ma potrebbe
avere barattato il via libera della legge alla Camera con la promessa che al Senato verrà approvata una soglia di sbarramento su misura per il Carroccio. Brunetta (Forza Italia) garantisce che la correzione ci sarà, Lega e Pd negano, ai posteri
la sentenza.
Volendo vedere il bicchiere
mezzo pieno, Renzi può sostenere che è andata ottimamente, perché le trame della minoranza interna sono state respinte e l’accordo col Cavaliere
sulle riforme (perché non c’è
il caso
MATTIA FELTRI
ROMA
embra di essere in un’altra dimensione, dove la fisica ubbidisce a leggi diverse: e invece
no, è proprio l’aula di Montecitorio,
e sono proprio i deputati a cinque
stelle quelli che stanno applaudendo Rosy Bindi. Lei è delusa dal suo
partito, non ne sopporta il segretario e premier, sperava nella parità di
genere, individua risvolti incostituzionali nell’Italicum. Tira fuori i risentimenti nel gelo del suo partito e
è accompagnata dall’ovazione grillina. È tutto un mondo sottosopra,
quello di oggi. A mettere insieme
certi filarini gira la testa: si è visto il
fratello d’Italia Ignazio La Russa accogliere un suggerimento «ragionevole» del cinque stelle Andrea Colletti (contro i partitini farlocchi tipo
Forza Roma e Daje Lazio), e si è visto il leghista bergamasco Christian
Invernizzi protestare con la presidente Laura Boldrini per le angherie inflitte al medesimo La Russa,
che dal banco dei relatori scuoteva il
capo e allargava le braccia: non ci
credeva di dover dare pareri su
emendamenti che non aveva nemmeno avuto il tempo di leggere. E
poi un emendamento del solito La
Russa - sul reinserimento delle preferenze - trovava l’esplicito appog-
solo quella elettorale) ha retto
«pur con qualche difficoltà»,
come ammette il portavoce
della segreteria Pd Guerini. Però, a che prezzo: donne del partito sul piede di guerra; dissociazioni pesanti in Aula come
quelle di Rosy Bindi e del lettiano Boccia; Bersani che preannuncia «miglioramenti» della
legge al Senato, futuro campo
di battaglia... A Palazzo Madama, effettivamente, qualcosa
potrebbe cambiare. Anzi, è
praticamente certo. È sempre
Guerini che annuncia: «Al Se-
nato verranno affrontati i temi
più spinosi, come quello della
rappresentanza di genere». In
quali termini, esattamente,
non è dato sapere: la formula
dev’essere ancora studiata.
Forza Italia si dice contraria a
modificare perfino le virgole
del testo approvato alla Camera («salva-Lega» a parte); in realtà qualche correzione è disposta a subirla, se non altro
perché la componente femminile s’è fatta sentire pure in
campo berlusconiano.
Non se ne parla invece di ab-
Bindi
La Russa
Esprime critiche
durissime
contro il suo
partito,
accompagnata
dal boato
di applauso
dai banchi grillini
Ignazio La Russa
accoglie un
suggerimento
«ragionevole» del
Cinque stelle
Andrea Colletti
contro i partitini
S
L’accerchiamento a Pd e Fi
e gli abbracci contronatura
tra opposte opposizioni
E alla fine Bindi riceve un’ovazione dal M5S
gio del democratico Francesco Boccia («vorrei apporre la mia firma»).
Era una serie spettacolare di rapporti
contronatura culminati nell’eccentrica carineria del grillino Giuseppe
D’Ambrosio a Marco Meloni, del Partito democratico: costui doveva illustrare un emendamento (sgradito ai
suoi e gradito al M5S) sull’obbligo di
primarie per tutti, ma a causa di un
disguido un collega democratico gli
aveva rubato il tempo concesso per
regolamento. «Noi abbiamo diritto
ancora a quattro minuti», li cediamo a
Meloni, ha detto D’Ambrosio. Così,
come fosse un regalo di Natale: strenna non ammessa.
Ecco, anche in una giornata ben
più tranquilla della precedente, se ne
sono viste di curiose. Il prevedibile
eppure spettacolare rimescolamento
dei vecchi confini geografici ha portato all’accerchiamento visivo di Pd e
Forza Italia, eserciti alleati e tagliati
in due. Fine di un emiciclo classicamente diviso in destra e sinistra che si
lanciano calunnie da un lato all’altro:
in alto a destra Fratelli d’Italia, all’estrema sinistra Sel, infiltrazioni nei
settori del Pd, una massiccia quinta
colonna di popolari nelle aree montiane, leghisti in basso, il truppone grillino a presidiare il campo. Un fuoco incessante contro il «Molotov-Ribbentrop dei poveri», e cioè l’asse Berlusconi-Renzi, i cui deputati se ne stavano lì buoni buoni a votare e incassare insulti di varia provenienza. La vostra è la democrazia della Corea del
alle cure dei servizi sociali), sarà arduo piegarne la resistenza. Se viceversa finirà ai domiciliari, oltretutto assediato dalla Pascale che vuole sposarlo,
più facile che Berlusconi abbia
altri grattacapi su cui concentrarsi. Ragion per cui Renzi
tutto sommato non ha fretta di
affrontare il secondo round
sulla legge elettorale: meglio
che prima si svolga l’udienza
davanti al Tribunale di sorveglianza, e nel frattempo il Senato si occupi della propria riforma, poi con calma si vedrà...
Nord, diceva Giorgia Meloni, leader
di F.lli d’Italia. Dallo stesso partito si
alzava la meravigliosa geremiade di
Edmondo Cirielli, già padre di una
delle più famose leggi ad personam:
«I parlamentari sono nominati dai satrapi eletti dalla televisione». «Farete
la fine del Pasok», chiudeva il vendoliano Gianni Melilla. Il grillino Luigi
Gallo si appellava ai colleghi della
commissione cultura e «a tutti quelli
che hanno a cuore la scuola»: come
racconteremo ai ragazzi che per fare
strada in politica si ha da ubbidire al
capo? E poi vari vergogna, ipocriti,
schifo, ribrezzo. Niente era proibito
se Danilo Toninelli, uno dei più equilibrati e preparati dei cinque stelle, non
barcollava pensando alle robe di casa
sua intanto che rimproverava al tandem Pd-Fi obiettivi di dittatura della
maggioranza e la riduzione dei deputati a obbedienti del capo.
Nessun dolore, nessuna reazione.
E incursioni concesse dal reattivo Renato Brunetta soltanto a sé medesimo: «Lei si comporta in maniera assolutamente inadeguata», ha detto a un
certo punto alla Boldrini, colpevole di
aver soprasseduto a un paio di «delinquente» con cui i cinque stelle avevano qualificato il capo forzitaliano. La
cosa si è ripetuta nel pomeriggio,
mentre presiedeva Simone Baldelli,
pure di Forza Italia; ma avrete capito
che le normali relazioni non contavano più nulla, e Brunetta è tornato in
versione tenorile: «Anche la sua presenza deve essere considerata inadeguata». Baldelli ha provato a replicare, e lì è partita la protesta collettiva
dei forzisti. L’unica del giorno. Boh.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
IL NUOVO SENATO
Niente indennità
per i senatori a vita
Arriva la riforma
Centosessanta membri non pagati, due sedute al mese
CARLO BERTINI
ROMA
entosessanta senatori, la
metà rispetto ad oggi,
che eserciteranno il ruolo a titolo gratuito: compresi gli attuali beneficiari del laticlavio a vita, che perderanno l’indennità e saranno affiancati da altri titolati della società civile, nominati per una legislatura.
L’ossatura del nuovo Senato, quello
che uscirà dalla riforma costituzionale messa a punto del governo, sarà questa, anche se sul tavolo ci sono
ora tre opzioni diverse, una delle
quali più gradita al premier. Che non
a caso dovrebbe essere quella illustrata oggi al consiglio dei ministri.
La road map è ancora da fissare
nei dettagli, ma prevede tra una settimana un’assemblea con i senatori
del Pd, per coinvolgerli il più possibile nel progetto. Il disegno di legge costituzionale tra due settimane dovrebbe essere depositato in prima
commissione al Senato. Per essere
poi votato ancor prima dell’Italicum,
«perché entro le europee di maggio,
il premier vuole che vi sia il primo giro di boa parlamentare per abolire il
Senato elettivo e la legge elettorale
già approvata», spiega uno dei suoi
uomini. L’ingorgo legislativo però è
dietro l’angolo: il governo presenterà
a breve anche un corposo disegno di
legge costituzionale, per abrogare
dalla Carta le province e il Cnel - il
Consiglio nazionale dell’Economia e
del lavoro, che conta 64 membri ed è
C
denti delle province di Trento e Bolzano. A cui si aggiungerebbero una trentina di senatori, tra quelli già nominati
a vita e i nuovi pro-tempore, presenti
in ognuna delle tre ipotesi.
La seconda opzione, che sarebbe
più gradita al «partito dei governatori» (che con esponenti come Zingaretti, Serracchiani, Errani, Rossi, è molto
influente nel Pd) sarebbe quella di un
Senato a trazione regionale. Composto
da una delegazione di massimo otto assessori di ogni giunta regionale, dai
sindaci delle nove città metropolitane
e dai primi cittadini delle maggiori città delle regioni autonome, come Palermo, Catania, Cagliari e altre ancora.
La terza opzione è quella più complessa nella sua articolazione: verrebbero divise in due quote, in base alla
popolazione, le rappresentanze di regioni e comuni, rimettendo ai consiglieri regionali le modalità per individuare i membri da portare in Senato:
tra assessori, consiglieri, presidenti di
regione o sindaci. Ciascuna di queste
tre ossature comporterà medesime
funzioni: il nuovo Senato darà un «parere rafforzato» e quindi vincolante
sulla legge di stabilità, sul recepimen-
1
Primo Piano .7
.
La proposta di Renzi
Assemblea di 160
in maggioranza sindaci
L’assemblea dei 160 sarebbe composta dai sindaci dei capoluoghi di provincia, 108 membri, da
19 presidenti di regione e dai presidenti delle
province di Trento e Bolzano. A cui si aggiungerebbero una trentina di senatori, tra quelli a vita
e i nuovi «pro-tempore», presenti in ognuna
delle tre ipotesi sul tavolo.
2
Il lodo-governatori
Prevalenza alle Regioni
fino a otto assessori ciascuna
La seconda opzione, di sicuro la più gradita al
«partito dei governatori» (Zingaretti, la Serracchiani, Errani, Rossi) sarebbe quella di un Senato a trazione regionale. Composto da una delegazione ristretta di ciascuna giunta, dai sindaci
delle nove città metropolitane e dai primi cittadini delle maggiori città delle regioni autonome.
LA ROAD MAP
L’obiettivo del premier è
ottenere il primo sì parlamentare
entro le elezioni europee
organo di consulenza delle Camere e
del governo - e per riformare il titolo V
introducendo una clausola di primazia
dello Stato nazionale. Secondo cui, a
prescindere dalla ripartizione delle
materie di competenza, il Parlamento
può legiferare su temi considerati
prioritari per la repubblica, come ad
esempio i fondi strutturali o la Sanità.
L’altro ddl costituzionale governativo sarà dunque quello che abolisce il
Senato elettivo. E la prima ipotesi sul
tappeto ricalca il dispositivo approvato dalla Direzione Pd: l’assemblea dei
160 sarebbe composta dai sindaci dei
capoluoghi di provincia, 108 membri,
da 19 presidenti di regione e dai presi-
Palazzo
Madama
L’aula del Senato,
dove approderà
presto la riforma
elettorale e che
sarà interessata
da una profonda
revisione
costituzionale
to delle direttive comunitarie e sulle
materie di competenza legislativa regionale. I suoi componenti non opereranno come fanno oggi i senatori: il lavoro sarà istruito dai loro «delegati»,
cioé da tecnici che nelle varie commissioni dovranno istruire i pareri. Che
una volta al mese, in sedute di due
giorni, mercoledì e giovedì, verranno
votati dal plenum. Un’assemblea completata appunto da una schiera di senatori «pro-tempore» che diano il segno tangibile di una forte ed alta rappresentanza della società civile. Ma
anche i senatori a vita attuali saranno
a titolo gratuito, grazie ad una norma
ad hoc inserita nel ddl costituzionale,
che superi il vincolo di un voto in tal
senso del Senato, altrimenti necessario in base al principio dell’autonomia
degli organi costituzionali.
Ma pure se la preferenza del premier «sindaco d’Italia» va al primo
modello che rafforzerebbe il ruolo dei
primi cittadini, bisognerà vedere se
nel confronto con gli altri partiti e
con i costituzionalisti, sarà quello che
otterrà minori dissensi per poter superare le forche caudine di quattro
letture parlamentari...
3
Il sistema misto
I rappresentanti
si dividono in due quote
La terza opzione è quella più complessa nella
sua articolazione: verrebbero divise in due quote, in base alla popolazione, le rappresentanze di
Regioni e Comuni, rimettendo ai consiglieri
regionali le modalità di individuazione dei membri da portare in Senato: assessori, consiglieri,
presidenti di Regione o sindaci.
4
Le funzioni
Parere vincolante
sulla legge di stabilità
In ogni caso cambiano competenze e modalità
operative. Il nuovo Senato darà un «parere
rafforzato» e quindi vincolante sulla legge di
stabilità, sul recepimento delle direttive comunitarie e sulle materie di competenza legislativa
regionale. Il plenum si riunirà solo una volta a
mese, per due giorni.
Le interviste
Marco Meloni, Pd
“Subito un referendum
contro le liste bloccate”
ANDREA MALAGUTI
«Stamattina l’avevo detto a Renzi. A
lui e al nostro capogruppo».
Che cosa onorevole Meloni?
«Che noi del Pd abbiamo sbagliato a
non prendere posizione sulle preferenze di genere. Che l’accordo con
Berlusconi si spinga a dire che non
possiamo decidere come partito mi
sembra inverosimile».
Fosse stato inverosimile, ieri non
avreste concesso il bis.
«C’era una ferita da rimarginare.
Non siamo stati capaci di farlo. Il
punto vero, legato soprattutto all’emendamento Gitti (bocciato) era
quello di riconsegnare ai cittadini il
potere di scegliere i propri parlamentari, favorendo così anche la parità di genere. L’idea che questa legge elettorale possa reintrodurre le liste bloccate la rende invotabile».
È una legge targata Pd.
«Guardi, non solo è invotabile, ma mi
sembra persino a rischio incostituzionalità. Ma come, dopo che la Corte
Lettiano
Marco
Meloni,
deputato del
Pd, è molto
vicino all’ex
premier
restituisce ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti, tu glielo
sottrai nuovamente?».
Dicevamo del Pd. Per essere benevoli,
su questa scelta si è spaccato in due.
«E’ stata una decisione lacerante. La
disciplina di partito è importante, ma
decisioni così hanno un ruolo capitale,
superiore ai richiami di appartenenza».
Adesso che cosa intende fare?
«Dobbiamo restituire subito ai cittadini la possibilità di scegliere i propri
rappresentanti. Se la legge non cambia e rimangono le liste bloccate, credo
che l’unica via sia studiare la praticabilità di un referendum abrogativo di
quella norma».
Lo proporrà lei?
«Io e altri. Interrompere il rapporto
tra elettori e istituzioni è una follia».
Perdoni se insisto. Questa legge è la
sintesi di un accordo tra il suo segretario e Berlusconi.
«Il mio segretario talvolta ha detto di
essere favorevole alla parità di genere
e talvolta no. Talvolta ha sostenuto le
primarie e talvolta no. Dipende da
quando lo si ascolta. Io ribadisco la mia
convinzione per cui nell’accordo con
Berlusconi, legittimo, ci fossero dei valori non negoziabili. Ci hanno detto che
questa legge sarebbe stata il calcio
d’inizio per avviare anche le riforme.
Beh, lo abbiamo dato molto male».
Guardando il voto in Aula, la distanza
tra Renzi e buona parte dei parlamentari del suo partito è sembrata incolmabile.
«Se posso permettermi di fare una
battuta direi che il rapporto tra il segretario e i suoi parlamentari è anche
troppo stretto. Il nostro gruppo ha digerito una cosa indigeribile proprio
perché lo ha chiesto lui».
Le piace ancora questo Pd?
«Il Pd oggi è un oggetto non classificabile. È interessato da una rielaborazione della sua dirigenza e della sua funzione. Non è giudicabile. Ma spero di
cuore che le cose vadano bene e domani gli elettori siano più buoni di quanto
non sia stato io adesso».
Angiola Raiola Zilli, ex leghista
“Maschilismo inscalfibile
pervade anche la società”
FRANCESCO GRIGNETTI
Era il lontano 1994 e le quote rosa esistevano già, grazie al Mattarellum.
Anche Umberto Bossi fu costretto a
candidare alternativamente un uomo
e una donna. Ma lo fece malvolentieri.
Tant’è vero che due donne appena
elette alla Camera furono spinte alle
dimissioni per far subentrare due
compagni di partito. Così fu per Maria
Galli, da Firenze. Così per Angiola Raiola Zilli, classe 1929, già senatrice nel
1992-93, da Piacenza. Che oggi, anziana e acciaccata, si guarda indietro e dice: «Il problema esiste. Le cose sono
così lontane dall’obiettivo della parità...».
Ricorda, la legge elettorale per la prima volta costringeva i partiti a dare
pari spazio alle donne e agli uomini...
«Certo che ricordo. Ma diciamo le cose
come stanno. Non è soltanto la politica
nel nostro Paese a dimostrare un certo
maschilismo. È un ritardo complessivo. Il maschilismo da noi è difficilmente scalfibile».
Il problema esiste. Le cose
sono così lontane
dall’obiettivo della parità:
è un ritardo complessivo
Angiola Raiola Zilli
Nel 1992 non era usuale, però, vedere
una donna tra i leghisti.
«A essere onesti non c’erano molte
donne neanche tra gli altri».
E lei come finì su quel seggio?
«Grazie a una casualità fortunata».
Due anni dopo fu eletta e poi dimissionata. La sinistra sollevò il caso in Aula.
«Fecero un gran baccano. Ma le cose
non andarono del tutto come si disse.
La verità è che la politica è complicata... Bisogna masticarla da giovani per
imparare come muoversi. Io mi ci ritrovai a tutt’altra età e non avevo una
gran pratica. Tutto qui».
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
U
I PARTITI
LE TENSIONI
Berlusconi prepara
il “soccorso azzurro”
per aiutare Renzi
Gelmini: il vero asse è tra noi e il Rottamatore
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Silvio Berlusconi osserva con
stupore quello che sta accadendo alla Camera sulla legge
elettorale. Segue con sottile
soddisfazione le convulsioni
del Pd e la tenuta dell’accordo
che aveva stretto con Matteo
Renzi nella sede del Pd a Largo del Nazareno. Una tenuta
che sta però correndo sul filo
del rasoio, che ha ballato su
maggioranze risicate e tra le
dita dei franchi tiratori nel segreto dell’urna. Ieri l’accordo
Matteo-Silvio sull’Italicum ha
rischiato seriamente di sfracellarsi su un emendamento
che prevedeva la doppia preferenza di genere (un uomo e
una donna): non è passato per
20 voti e grazie alla presenza
dei ministri convocati d’urgenza dal sottosegretario
Graziano Delrio.
Ecco, la sensazione del Cavaliere è che nel Pd la grande
caccia a Renzi sia già cominciata e che il passaggio al Senato
della legge elettorale sarà un
Vietnam. «Figuriamoci cosa accadrà quando in Parlamento arriveranno i provvedimenti economici e sul lavoro - ha osservato Berlusconi - quando esploderà lo scontro con la Cgil, quando
Renzi dovrà contare soltanto
sulla sua maggioranza».
Insomma, per dirla con le parole della responsabile comunicazione di Forza Italia Bergamini, «in che condizioni si ritroverà il Pd dopo la legge elettorale?». Forza Italia è quasi meravigliata della velocità con cui si
è messo in moto l’istinto cannibalesco nel partito che regge la
maggioranza di governo. Sta
scoprendo in questi giorni alla
Camera che la crisi interna al
Pd è più ampia di quanto si potesse immaginare. Come questo si ripercuoterà sulla tenuta
di Renzi sarà il tema delle prossime settimane. E questo chia-
ma in causa l’atteggiamento
che dovrà tenere il partito del
Cavaliere, che non esclude il
«soccorso azzurro». Quel soccorso che il Cavaliere avrebbe
promesso a Renzi nel colloquio
a quattr’occhi durante le consultazioni per la formazione del
governo.
«È presto per dire che Forza
Osvaldo Napoli: «Se il Pd
si spacca, si potrebbe
formare una nuova
maggioranza»
Italia sarà la stampella di Renzi
- spiega un dirigente azzurro perché dipende da come finisce
la partita della legge elettorale
al Senato e che proposte porterà Renzi in Parlamento su fisco,
mercato del lavoro, contro la
burocrazia. Bisognerà vedere
dove trova i soldi per fare tutto
quello che ha promesso». Già
ADDIO A FORTUNATO
IL LOCALE BIPARTISAN
Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia
oggi il Consiglio dei ministri sarà un banco di prova di primissimo piano. «Renzi - sostiene
Giovanni Toti - deve tirare fuori
il famoso coniglio dal cilindro.
Vediamo come sarà fatto questo coniglio e quanti miliardi di
euro porterà nella pelliccia». Il
punto focale è il taglio al cuneo
fiscale annunciato dal governo.
«Vediamo se ci saranno i fondi
per fare queste misure, se l’Europa ce le farà fare. Noi - precisa il consigliere politico di Berlusconi - ci auguriamo che Renzi ce la faccia. I conti sono quelli
che sono, come ci ha ricordato
l’Europa, e la maggioranza è la
stessa che sosteneva Letta».
Una maggioranza che potrebbe non bastare. Renzi potrebbe avere bisogno di voti del
Cavaliere, di quel «soccorso azzurro» che rimane sullo sfondo.
«Non è da escludere niente ammette Maria Stella Gelmini.
Quello che noto stando in aula
tutto il giorno e seguendo da vi-
DANIELE SCUDIERI
/IMAGOECONOMICA
cino le dinamiche del Pd, posso
dire che sulla legge elettorale
sta tenendo l’asse tra Renzi e
Berlusconi. Questo è l’asse vero, anche dal punto di vista culturale. Renzi non è un comunista: su molte questioni è più vicino a noi. Vedremo cosa farà e
cosa il Pd gli consentirà di fare
su fisco e lavoro».
È ancora presto per scenari
di ribaltamento dell’attuale
maggioranza e alla fine nel Pd
potrebbe prevalere l’istinto di
autoconservazione, evitando
che il Cavaliere diventi il king
maker di nuovi equilibri politici. «Ma se il Pd si spacca - ipotizza Osvaldo Napoli - e si porrà
il problema di sostenere la linea
moderata di Renzi contro la sinistra massimalista, non c’è
dubbio che Berlusconi dirà
“siamo tutti renziani”. Si potrebbe addirittura formare una
nuova maggioranza e un nuovo
governo. A quel punto ad Alfano verrebbe un coccolone».
MARIA CORBI
Se i tavoli di Fortunato al
Pantheon potessero parlare
racconterebbero segreti inconfessabili, trame e storie
ascoltate dai loro clienti.
Molti segreti Fortunato Baldassarri, se li è portati via per
sempre. La sua scomparsa
segna la fine di un’epoca e di
varie repubbliche. Perché
qui, in questo locale con i tavolini affacciati su una delle
piazze più famose del mondo, sono venuti i potenti del
mondo. Un tavolo sempre
pronto per Lino Iannuzzi che
qui festeggia tutti i compleanni, lo stesso per Giuliano
Ferrara. Nessuna preferenza
politica. Anche se qui ci sono
state le prime riunioni di Forza Italia tra una mozzarella
di bufala e un piatto di spaghetti alle vongole. Sui muri
le foto dei clienti: Condoleezza Rice, Clinton, Reagan,
Carlo d’Inghilterra, Frank Sinatra, Prodi con Helmut
Kohl, il Dalai Lama.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Bersani: l’Italicum va cambiato
Primo Piano .9
.
I promotori
FloresD’Arcais
Cresce lo scontro interno. L’ex segretario: “C’è il rischio che nel partito non si discuta più” eCamilleri
abbandonano
Commissione Bilancio, Maino
Grillini Marchi, annuncia le dimissioni lalistaTsipras
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
«Peccato, altri 11 voti e facevamo passare l’emendamento sulla doppia preferenza…». Enza
Bruno Bossio, deputata Pd della minoranza, esce dall’Aula e
sospira: «Renzi vuole portare a
casa la stelletta della legge elettorale… Ma io non piglio la responsabilità di dire ai miei figli
che ho votato questo schifo».
Ecco, ieri, mentre si chiudevano le votazioni sull’Italicum, in
un Pd «affaticatissimo»
Un’altrasenatrice
rischial’espulsione
1 Non si fermano le epura-
Di buon mattino la Bindi
ha visto Renzi per dirgli
che non avrebbe
partecipato al voto
(copyright della lettiana De Micheli) per il fallimento della battaglia sulla parità di genere,
provato dal delicato accordo
con Berlusconi, che tiene, ma li
costringe a votare contro un cavallo di battaglia del partito come le primarie, succede che il
malessere, pur abbastanza controllato da non impallinare la
legge, si vede e si sente. E prima
ancora, di buon mattino, si è visto e sentito negli interventi del
breve incontro del segretariopremier con il gruppo della Camera, lì dove Rosy Bindi, dopo
aver annunciato la sua non partecipazione al voto sull’Itali-
Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico
cum, ricorda a Renzi che «noi
abbiamo un’idea diversa della
democrazia di un uomo solo che
fa le cose buone…».
Anche l’ex segretario Pier
Luigi Bersani, in un’intervista
ad Agorà, interviene a dar voce
a un’area di scontento. «Qualche rischio che non si discuta
più abbastanza nel partito lo
vedo. Destrutturare non significa avanzare, innovare», sospira, e sulla legge elettorale,
«penso che al Senato dovrebbe
cambiare qualcosa». E alla Camera, quando la legge entra nel
vivo, il deputato Francesco
Boccia la dichiara «invotabile»
e rinnega la sua appartenenza
renziana; il capogruppo in
zioni nel M5S. Altri due senatori cinque stelle rischiano
l’espulsione: dopo Bartolomeo Pepe, ora è il turno di Serenella Fucksia. Domani il
gruppo parlamentare a Palazzo Madama si riunirà per decidere il loro futuro. Entrambi
sono stati sfiduciati dai loro
meet-up, ovvero il gruppo di
riferimento sul territorio. In
base al regolamento interno, il
loro mandato è ora nelle mani
dei loro colleghi in Parlamento. Il senatore campano, però,
non ci sta e promette battaglia: «Non soltanto mi difenderò, ma proporrò anche alcuni interessanti spunti di riflessione - minaccia - I colleghi
sappiano che non mi consegnerò senza lottare». Diverso
il caso della senatrice Fucksia,
che in un video pubblicato dal
sito del Fatto dice: «Io voglio
sentirmi libera di dire tutto
quello che penso. Con il fanatismo non si va da nessuna parte». Immediata la scomunica
da parte del meet-up di Fabriano: «Prendiamo le distanze
dalle sue dichiarazioni».
dal ruolo perché è «a disagio»;
38 deputati votano in dissenso
dal gruppo su un emendamento
sulle primarie del lettiano Meloni, e chissà quanti nel voto segreto sulla doppia preferenza di
genere. Tuttavia, le convulsioni
interne non creano guai, almeno per ora, nelle Aule. Ma il premier Renzi sente il clima e già
propone una riunione di Direzione e gruppi di Camera e Senato per il 19. In serata, ieri, le
donne, coinvolgendo il capogruppo Speranza, intendevano
Il segretario è tranquillo:
«È solo un’operazione
politica per dire che io
non controllo il partito»
recapitargli una lettera, per
chiedergli impegno al Senato
per modificare la questione della parità di genere («se ci saranno le condizioni, riapriremo la
questione», dice lui in mattinata). Refoli di polemica che non
lo preoccupano, come spiega ai
suoi: «Si è cercata un’operazione politica per dire che io non
controllo il Pd, con il voto segreto qualcuno ha tentato la rivincita sulle primarie», commenta, «ma la legge elettorale va. La
miglioreremo, ma adesso da posizioni di forza».
Hanno
detto
Analisi
MARCO BRESOLIN
A poco più di due mesi dalle
elezioni europee, a meno di
una settimana dalla presentazione dei candidati, nella lista che sostiene Tsipras è già
scattato il tutti contro tutti.
Due dei suoi promotori, Paolo Flores d’Arcais e Andrea
Camilleri, hanno sbattuto la
porta e se ne sono andati, abbandonando il loro ruolo di
garanti. «Così si alimentano
solo inutili tensioni» ha messo nero su bianco la sua delusione Alexis Tsipras, che ieri
ha scritto una lettera ai due
(ex) compagni di viaggio.
Il doppio illustre addio (ma
resteranno «come due tra i
trentamila cittadini impegnati per l’iniziativa che hanno contribuito a far nascere»)
arriva dopo una serie di pasticci che hanno alimentato i
rancori interni e, di conseguenza, i malumori da parte
di quell’elettorato di sinistra,
deluso dal Pd, che vedeva ne
«L’Altra Europa» una lumicino a cui affidare le proprie
speranze per le Europee.
L’ultimo episodio che ha fatto
infuriare Flores D’Arcais riguarda la candidatura dell’attivista di Pacelink Taranto,
Antonia Battaglia, che ha deciso di fare un passo indietro.
«Avevo posto una condizione
“sine qua non” – spiega così la
FEDERICO GEREMICCA
ROMA
Renzi fa un po’ di
movida nel Paese:
questo comporta rischi
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
F
ino a qualche giorno fa, nascosto tra i cespugli, c’era solo
qualche bracconiere, partito
anzitempo: D’Attorre, Fassina, un
po’ di lettiani... Da ieri non è più così.
E se ancora non si capisce chi e perché abbia dato l’ordine, l’ascia di
guerra è ormai dissotterrata: i democratici sono partiti a caccia dello
scalpo del loro sesto presidente del L’ex viceministro Stefano Fassina con Dario Franceschini, ministro della Cultura
Consiglio in tempo di Seconda Repubblica e di maggioritario. Quel che
può sorprendere, forse, sono i tempi:
Matteo Renzi – l’enfant prodige, il
premier più giovane della storia repubblicana – ha infatti ottenuto la fiducia alla Camera il 25 febbraio, appena un paio di settimane fa. Quel
che non può meravigliare, invece, è
che la caccia sia ricominciata: che si
chiamasse Prodi o D’Alema, Letta o
Renzi, appunto, nessuno dei premier
eletti dal centrosinistra è infatti mai
sfuggito al cannibalismo praticato ri – i cittadini-elettori, insomma – fa- re l’annunciata rivoluzione fiscale,
dalle tribù democratiche (e, prima, ranno forse fatica a capire com’è possi- mettendo «soldi nelle tasche degli itada quelle diessine o popolari).
bile che il giovane leader incoronato se- liani». C’è una logica, insomma, nella
Gli italiani – che per certe cose gretario del Pd appena tre mesi fa col scelta delle anime pd di riprendere le
hanno buona memoria – sanno (ricor- voto di due milioni di simpatizzanti, sia armi: una logica distruttiva, se si vuodano) che da una parte c’era e c’è lui, ora accusato di essersi fatto ostaggio di le, che guarda più all’oggi che al domaSilvio Berlusconi,
Berlusconi e di aver ni, che ignora l’incombere di una imtre volte premier e LA GRANDE CACCIA A MATTEO addirittura snaturato portante tornata elettorale, che fa a
Capo intoccabile
partito che lo ha pugni perfino con un primordiale istinNella scalata ha liquidato ilscelto
del centrodestra
come leader. E to di conservazione ma che – pure – ha
Fassina, Cuperlo e Letta: invece, purtroppo, una sua lucida, antica ed autodistruttifin dal 1994; dalnon poteva attendersi altro non c’è nulla di in- va coerenza.
l’altra, un elenco di
Del resto, Matteo Renzi – che ha
presidenti
del
comprensibile nella
Consiglio (Prodi, D’Alema, Amato, di logica interna a questa sorta di federa- compiuto non pochi errori nella gestanuovo Prodi, poi Letta e adesso Ren- zione di tribù che è ormai il Partito de- zione dell’Italicum – non poteva davvezi) e di leader di partito (Veltroni, mocratico, e che è allergica – da sem- ro attendersi nulla di diverso dalla riaFranceschini, Bersani, Epifani e ora pre – non solo al «padrone» ma perfino pertura della Grande Caccia. Un vecRenzi) da far girar la testa. Di là un all’«uomo solo al comando»...
chio detto popolare ricorda che chi seSorprendono i tempi, dunque, non il mina vento raccoglie tempesta: e nella
«padrone» – secondo la vulgata di
centrosinistra – e non è certo una fatto che la caccia sia partita. E anche sua scalata al Pd prima ed a Palazzo
gran cosa; ma di qua nessun «padro- sui tempi, forse, una spiegazione di- Chigi poi, l’ex sindaco di Firenze si è fatne», mai: e a conti fatti, potrebbe es- venta possibile: impedire che Renzi si to spingere da raffiche impetuose... Ha
ser perfino peggio.
rafforzi ulteriormente, e che – magari percorso una strada che dopo il suo
Lo spettacolo non è esaltante, il po- – riesca davvero a far approvare una passaggio risultava ingombra di feriti e
mo della discordia non sono certo le nuova legge elettorale nel giorno in rottamati, ha liquidato un viceministro
«quote rosa» e i meno addetti ai lavo- cui, per di più, potrebbe davvero vara- (Fassina) con un chi?, un presidente del
Paolo Flores
D’Arcais
Andrea
Camilleri
Pier Luigi Bersani
C’è un nuovo gruppo
di maggioranza in cui
ora io non ci sono più
Francesco Boccia
Tutte le tribù del Pd si schierano
Fuoco incrociato contro il premier
Gli attacchi non arrivano più soltanto da qualche nemico isolato
partito (Cuperlo) con un inciso e un capo di governo (Letta) con una relazionelampo, venti minuti non di più. Altri,
prima di lui, ci avevano rimesso le penne per molto meno: e che la caccia sia
ricominciata, insomma, può sorprendere solo chi conosce poco o nulla delle
tradizioni delle tribù democratiche.
Resterebbero, certo, il merito delle
questioni, i problemi del Paese e il necessario appello a una qualche razionalità. Ma tutto ciò è in secondo piano, a
fronte della guerriglia così improvvisamente ripartita. Le acque intorno al
neo-premier, dunque, si fanno agitate:
e se questo supermercoledì di mezzo
marzo dovesse rivelarsi un bluff o poco
più, potrebbero trasformarsi rapidamente in tempestose. Si vedrà. Per intanto, Berlusconi e i suoi osservano
l’avvio della Grande Caccia con un sorriso soddisfatto. «In che condizioni si
ritroverà il Pd dopo la legge elettorale?», chiedeva ieri Deborah Bergamini.
Non meglio di prima, forse. Ma niente
di grave: in fondo, ci è abituato...
sua rinuncia – che in lista non
ci fossero esponenti dei partiti politici e in particolare di
Sel, le cui posizioni su Taranto sono in contrasto con ciò
che rappresento». Lo aveva
fatto sapere con una lettera ai
garanti, ma a qualcuno di loro
«è stata occultata» sostiene
oggi il direttore di MicroMega, che tra l’attivista e gli
esponenti di Sel - in lista poi
sono finiti Gano Cataldo e Dino Di Palma - avrebbe senza
dubbio dato spazio alla prima. Flores denuncia il modo
in cui la notizia è stata data
sul sito de «L’Altra Europa»:
«Questa è vera e propria disinformacija».
Con lui se ne va anche Camilleri, la cui candidatura era
stata annunciata a sua insaputa e di conseguenza smentita a 24 ore di distanza. Lo
scrittore non avrebbe gradito l’inserimento in lista dell’ex disobbediente Luca Casarini, ma soprattutto l’esclusione dell’europarlamentare
Sonia Afano. La presidente
della Commissione Antimafia era stata la prima a esprimere solidarietà a Valeria
Grasso, l’imprenditrice palermitana simbolo della lotta
al racket. Prima candidata,
poi lasciata fuori perché aveva partecipato a una manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia. «Nessuno mi ha
avvisato della mia esclusione
- ha spiegato -. Quel silenzio
mi ha fatto sentire sola come
quando ho dovuto affrontare
le conseguenze delle denunce alla richiesta del pizzo».
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
U
VATICANO
IL PRIMO ANNO DI BERGOGLIO
... Il dovere del conclave era di dare
un vescovo a Roma. Sembra che
i miei fratelli cardinali siano andati
a prenderlo quasi alla fine del mondo...
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Larivoluzionedeipiccoligesti
Il papa gestisce l’agenda e ogni giorno accoglie i fedeli a Santa Marta
La storia
ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO
L’
immagine di
Francesco seduto in quarta
fila, tra gli altri
curiali che stanno facendo con lui gli esercizi
spirituali ad Ariccia è emblematica di questo primo anno
di pontificato. E testimonia
visivamente che per lui l’autorità è innanzitutto servizio.
Il cardinale Antonio Quarracino, che nel 1992 lo volle come braccio destro, era solito
dire: «So sempre dove trovare il mio ausiliare Bergoglio.
In ultima fila...». Anche dopo
essere diventato cardinale,
anche durante le sue visite
nelle baraccopoli di Buenos
Aires, Bergoglio era solito sedersi negli ultimi posti. Per
questo gli è stato naturale rinunciare ad alcuni simboli
che lungo i secoli il papato ha
ereditato dalle usanze imperiali. Uno stile che è anche
Ogni mattina Bergoglio ospita i fedeli di una parrocchia romana per la messa in Vaticano
sostanza e lo ha reso più vicino
e accessibile.
Nella suite 201 della Casa
Santa Marta, la luce della
stanza da letto del Papa, arredata con mobili di noce, si ac-
cende presto la mattina, verso le 4,30. Per due ore Francesco rimane da solo, in preghiera, a meditare le Letture
del giorno preparando la breve omelia che farà a braccio.
Qualche minuto prima delle 7
il Papa scende da solo nella
cappella, dove lo attendono
una cinquantina di persone,
alcuni sacerdoti e i due segretari, Alfred Xuereb e Fabián
Pedacchio. I fedeli arrivano
ogni giorno da una diversa
parrocchia romana: non potendole visitare tutte, Bergoglio le ospita a casa sua. Le
prediche di Santa Marta sono
la novità più significativa del
pontificato: semplici, comprensibili e profonde.
Al termine della messa il Papa si siede in fondo alla chiesa
per pregare in silenzio qualche
minuto. Poi esce e nell’atrio saluta uno ad uno tutti i presenti.
La prima colazione, alle 8, è
consumata nel refettorio. Qui
il Papa pranza alle 13 e cena alle 20. La sera il servizio al tavolo per gli ospiti della residenza
è previsto solo per il primo
piatto. Poi ciascun commensale, Bergoglio compreso, si alza
e sceglie il secondo al self-service. «Io ho necessità di vivere
fra la gente. Se vivessi isolato,
non mi farebbe bene», ha spiegato. Una scelta, quella di abitare a Santa Marta, che in pochi mesi ha destrutturato la
vecchia corte pontificia.
La giornata del Papa prosegue a ritmi intensi. Oltre alle
udienze, agli incontri ufficiali,
alle visite dei capi di Stato, ai
faldoni di pratiche che arrivano dalla Segreteria di Stato e
dalle congregazioni, Francesco trova il tempo di leggere
personalmente ogni giorno
una cinquantina di lettere tra
le migliaia che riceve da persone comuni. Alcune di queste, dopo essere rimaste per
un po’ sulla sua scrivania, sono all’origine delle telefonate
che il Papa fa personalmente,
senza intermediari.
Con Francesco è cambiato
anche il ruolo dei segretari
particolari: non accompagnano più il Papa durante le udien-
Jorge Mario Bergoglio
Il primo saluto ai fedeli
il 13 marzo 2013
ze e i viaggi, sono diventati «invisibili». Come accadeva al
tempo di Pio XII, il quale si serviva di alcuni padri gesuiti che
rimanevano nell’ombra. Francesco lo ha confidato all’amico
Jorge Milia poco dopo l’elezione: non vuole che siano i collaboratori a gestirgli l’agenda, a
stabilire chi può e chi non può
ricevere. E infatti organizza
personalmente molti incontri.
A colpire chi gli sta intorno
è anche la sua «determinazione», come ha raccontato il segretario Xuereb a Radio Vaticana: «Lavora instancabilmente, e quando sente il bisogno di prendere un momento
di pausa si mette seduto e
L’ATTENZIONE AI MALATI
Il mercoledì è riservato
a questi incontri, ama
abbracciare ognuno di loro
prega il rosario. Penso che almeno tre rosari al giorno li
prega. Mi ha detto: “Questo
mi aiuta a rilassarmi”».
Un’attenzione speciale è dedicata da Francesco agli incontri con i malati. Le udienze
del mercoledì lo vedono trascorrere ore ad abbracciare le
persone. «E questo perché sottolinea Xuereb - lui vede in
loro il corpo di Cristo sofferente». Un compito che fa passare
in secondo piano anche i suoi
malanni. «Nei primi mesi di
pontificato - racconta il segretario - aveva un forte dolore a
causa della sciatica. I medici
gli avevano consigliato di evitare di abbassarsi ma lui, trovandosi davanti a malati in
carrozzella o a bambini infermi nei loro passeggini si chinava su di loro comunque».
Chi lo critica in Italia
Chi lo critica negli Usa
“Buonista, demagogico”
Tutti i dubbi dei curiali
e dei giornalisti Teocon
“Parla da marxista”
Negli Usa sono i liberisti
a storcere di più il naso
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
A tempo di record, il primo a
dissentire da Francesco è
stato il giornalista e politico
Magdi Cristiano Allam. A
poco più di una settimana
dalla fumata bianca l’ex vicedirettore del Corriere della
Sera (battezzato da Benedetto XVI a Pasqua 2008) ha
abbandonato il cattolicesimo in polemica con la «papalatria» e il «buonismo fisiologico» di una Chiesa, quella di
Bergoglio, che legittima
«l’Islam come vera religione» e si erge «a massimo protettore di immigrati e clandestini». In appena un anno
di pontificato Francesco ha
cambiato il clima attorno e
dentro le Mura leonine. Ma
in Italia non sono mancate le
critiche, spesso innescate
dal «decisionismo» di Bergoglio verso la Cei, lenta nel
sintonizzarsi con il pontificato: sostituzione di Mariano
Crociata con Nunzio Galantino nello scranno-chiave di
segretario generale, un cambio che ha avuto come prima
conseguenza l’allontanamento del ruiniano Dino Boffo dalla direzione di Tv2000,
l’emittente dei vescovi.
Tanta gente comune lo ama
e lo guarda con simpatia, ma
c’è anche chi dice che i suoi atteggiamenti sarebbero «pauperistici» e «demagogici». Dal
punto di vista mediatico questa opposizione si esprime per
lo più sui alcuni siti web: ci sono coloro che rimpiangono le
battaglie bioetiche sui principi
non negoziabili, come il blog
del vaticanista dell’Espresso
Sandro Magister. Ma critiche
quotidiane si leggono anche
Il libro
1 «Fran-
cesco il Papa
delle Gente»:
è il libro di
127 pagine
realizzato da
La Stampa e
Vatican Insider per raccontare il primo
anno di Bergoglio. Il volume è
disponibile nelle edicole di
Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e sul sito www.lastampa.it/shop. Da domani anche
in libreria.
sul quotidiano «Il Foglio», che
ha rivolto un appello affinché il
Papa mostri i muscoli in risposta alle pesanti osservazioni
dell’Onu sulla gestione dell’emergenza pedofilia, ottenendo tra l’altro le firme di alcuni storici esponenti di Cl.
Osserva il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del dicastero dei Testi legislativi, che Francesco in un anno ha rivoluzionato il rapporto
tra il Papa e i fedeli esprimendo una reale vicinanza alle persone. Ma «nei centri di potere
ci sarà sempre chi dà motivi di
divisione e di tensione».
Qualche malumore non si
percepisce soltanto tra quei
vescovi che storcono il naso di
fronte allo stile e alla semplicità di Papa Francesco, perché
nostalgici di alcune forme (abiti e protocollo) o perché interpreti di una Chiesa che si sente
quotidianamente «in trincea».
L’agenda di Bergoglio, i suoi richiami sulla povertà e la giustizia sociale, la sua minore insistenza sulla bioetica lasciano
spaesati anche quei parlamentari che proprio sui temi bioetici, con il quotidiano supporto
delle gerarchie, avevano costruito i loro percorsi politici.
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Nei giornali si dice che quando uno riceve critiche da destra e da sinistra, qualcosa di
buono lo sta facendo. Francesco è una rock star, al punto
che Rolling Stone gli ha dedicato la copertina, e di critiche
non ne riceve molte. Quelle
che arrivano dagli Usa, però,
sono indicative di come sta
cambiando la Chiesa.
Partendo da destra, gli attacchi vengono da due fronti:
politico, che contesta le sue
posizioni economiche; e teologico, che lo vorrebbe più
tradizionalista. La critica più
ingiuriosa l’ha pronunciata il
commentatore radiofonico
Rush Limbaugh, che lo ha accusato di parlare come un
marxista, a causa della Evangelii Gaudium. Le osservazioni di Francesco sugli eccessi
del capitalismo non erano diverse da quelle dei predecessori, ma i repubblicani le hanno usate comunque per attaccare, con dichiarazioni di personaggi come Sarah Palin o il
deputato di New York Peter
King. A loro si è unito il fondatore di Home Depot, Ken Langone, che ha minacciato di far
I repubblicani
Sarah Palin (nella foto) è
stata una delle più dure a
criticare il Pontefice per le
sue posizioni economiche
mancare i finanziamenti per ristrutturare la cattedrale di St.
Patrick. Il Gop pensava di aver
creato un’alleanza stabile con
la Santa Sede, dall’epoca in cui
Giovanni Paolo II e Reagan si
erano trovati sulla stessa sponda nella lotta contro l’impero
sovietico, e sentire un Papa che
bocciava la «trickle down economy» lo ha spiazzato.
Sul piano teologico le voci
che si sono alzate per le parole
del Papa sui gay, le unioni civili,
l’aborto, i divorziati, apparten-
gono ai gruppi più intransigenti. Ad esempio il direttore di
«Catholic Family News» John
Vennari, vicino alle posizioni di
Marcel Lefebvre, ha scritto che
Francesco «sembra avere un
buon cuore e buoni istinti cattolici, ma teologicamente è un
treno deragliato. Non gli consentirei di insegnare la religione ai miei figli». Le correnti
meno estreme del conservatorismo cattolico Usa non arrivano a tanto, ma non mancano gli
intellettuali un tempo molto
ascoltati in Vaticano che adesso esprimono dubbi in privato.
Questi personaggi più preparati non pensano che il Papa voglia cambiare la dottrina su
questioni fondamentali, però
temono che le sue aperture
vengano fraintese e indeboliscano in genere la fede.
Nello stesso tempo, però,
Francesco viene criticato anche dai liberal, che lo accusano
di non fare abbastanza per rendere la Chiesa più progressista. Un esempio su tutti è David Clohessy, leader del «Survivors Network of Those Abused
by Priests», che rimprovera al
Papa di aver compiuto pochi
passi concreti per punire i responsabili degli abusi sessuali.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Primo Piano .11
.
In principio furono le scarpe. Sformate ma lucide, segno di cura.
Vengono dall’altro capo del mondo e dopo aver attraversato
i quartieri di Buenos Aires approdano in Vaticano, spuntando sotto
la veste bianca durante l’intronizzazione. Il contrasto coi mocassini rossi
da Papa Re di Ratzinger lubrifica le ugole dei media. Habemus Pedulam.
Nonostante la musica di Beethoven e la presenza di Casini, diserta
il concerto in suo onore organizzato da un affranto monsignor
Fisichella «causa impegni presi successivamente», avrebbe detto
Oscar Wilde. È allergico allo sfarzo e alla Curia Romana, schierata
con facce meritatamente funeree intorno alla sua sedia vuota.
Lasciate che i tweet vengano a me. Nell’era social nessuno può
sottrarsi al famigerato selfie (l’autoscatto col telefonino). Ma il Papa
intrattiene rapporti ancora più intensi con il telefono fisso: non passa
giorno senza che cerchi a casa qualche emozionatissimo fedele,
anche per tenere la linea occupata mentre chiama Scalfari.
Mettete i fiori nei vostri cannoni. I fiori li porta lui, come
a Lampedusa. Quanto ai cannoni ci pensa Putin. Ai lati della scrivania
si fronteggiano due candidati al cosiddetto premio Nobel per la Pace,
ma uno dei due è troppo serio per prestarsi a certe fanfaronate
e non c’entra nulla. L’altro ha appena invaso la Crimea.
365 GIORNI CON FRANCESCO
MASSIMO GRAMELLINI
L’apparizione in pulmino tra i cardinali assesta un altro duro colpo
all’immagine ieratica del monarca assoluto. Gli atei devoti alla Ferrara
vacillano. I tradizionalisti temono che il pulmino democratico
trascinerà la Chiesa in fondo alla scarpata. I porporati tremano: d’ora
in poi come faranno a giustificare le loro fuoriserie blindate?
Mondata la terra, il mito del Papa Sobrio ascende al cielo. Eccolo
sulla scaletta dell’aereo - la sobrietà non arriva al punto da suggerirgli di
raggiungere il Brasile in autostop - con la vecchia cartella nera
di ottimo cuoio argentino, dove tiene il Vangelo e il rasoio
per tagliare i peli superflui (terrore tra le eminenze di Curia al seguito).
Archiviate le raffinatezze intellettuali del predecessore, Francesco
inventa l’omelia a fumetti. Qui mostra una scatola di Misericordina,
farmaco spirituale consistente in 59 granuli del rosario. La sua
è un’oratoria semplice e circolare, che batte più volte sullo stesso
concetto. Gli snob arricciano il naso, ma gli altri spalancano le orecchie.
La situazione è inedita ma non è mai stata così chiara:
abbiamo due Papi e un genitore deficiente. Quello che ha vestito
di bianco la creatura strillante. Francesco sembra
rassicurarla: resisti, piccolino, tra meno di diciott’anni sarai
maggiorenne e potrai andartene di casa.
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 12
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 13
14 .Estero
.
CONFLITTO FRA POTERI
il caso
8
Usa, senatrice
accusa la Cia
“Ha spiato i pc
del Congresso”
MARTA OTTAVIANI
vittime
Berkin Elvan è l’ottava
vittima degli scontri
per Gezi Park a Istanbul
I
l suo ultimo compleanno
è stato a gennaio, ma
non lo ha festeggiato
perché era in coma. La
sua sorte è stata segnata
lo scorso giugno per mano
della polizia turca, che gli ha
scagliato contro la cartuccia
di un lacrimogeno durante le
proteste di Gezi Park, quando
milioni di persone hanno chiesto pacificamente al premier
Recep Tayyip Erdogan maggiore democrazia. La morte
se lo è portato via ieri, dopo
269 giorni di agonia.
Berkin Elvan, 15 anni, è
l’ottava vittima delle rivolte
che hanno scosso la Turchia
la scorsa estate. Era stato colPROTESTE E SCONTRI
Gli studenti hanno sfidato
la polizia che ha reagito
con idranti e lacrimogeni
pito durante una manifestazione a Okmeydani, a Istanbul. Berkin si era trovato in
mezzo a uno scontro suo malgrado: era uscito di casa perché la mamma gli aveva chiesto di andare a comprare il
pane. La cartuccia lo ha colpito alla testa, facendolo piombare in un sonno che lo ha
portato prima all’appassimento e poi alla morte. Pesava ormai meno di 20 chili.
La famiglia ha dato notizia
della sua scomparsa con un
tweet: «Per la nostra gente:
abbiamo perso nostro figlio
Berkin Elvan questa mattina
alle 7». Dove per «nostra gente» si intende la comunità alevita, una minoranza che pratica un Islam più moderato di
ADEM ALTAN/AFP
Giovani protestano con il ritratto di Berkin Elvan ad Ankara
Turchia, la morte
del giovane Berkin
riaccende Gezi Park
Il 15enne colpito dagli agenti si è spento dopo 269 giorni
quello ufficiale sunnita ed è in
rapporti conflittuali con il governo. «Non è Allah che mi ha
portato via mio figlio, è stato
Erdogan» ha detto la madre
Gursun, con la voce soffocata
dalle lacrime e stretta intorno
alle centinaia di persone che si
sono ritrovate di fronte all’ospedale dove è morto Berkin.
I funerali si terranno oggi in
una Istanbul in stato di massima allerta. Già ieri si sono verificati disordini non solo nella
Cariche
La polizia
carica
i manifestanti
a Istanbul
che ha
rivissuto ieri
le giornate
di protesta
della scorsa
estate
megalopoli sul Bosforo, ma soprattutto ad Ankara. Migliaia
di studenti della Odtu Universitesi si sono radunati e hanno
iniziato a marciare verso il centro della capitale, urlando «Berkin Elvan Ölümsüzdür» (Berkin Elvan è immortale) e
«Hukumet katil» (governo assassino). La polizia li ha dispersi con lacrimogeni, idranti e cariche, gli stessi metodi che aveva utilizzato a Gezi Park. Nonostante siano passati ormai alcuni mesi dalle manifestazioni, nel
Paese la tensione rimane altissima, insieme con il ricordo della repressione e le critiche a Erdogan, che aveva definito i manifestanti «saccheggiatori».
Ieri è tornato in piazza lo zoccolo duro di Gezi Park, ma sono
andate in scena anche forme di
protesta dall’alto significato
simbolico. A Taksim i negozi
hanno abbassato le serrande e
alcuni panettieri hanno regalato il pane in onore di Berkin. Ad
Ankara un signore si è seduto a
Guvenpark con un pezzo di pane e un cartello che recitava
«Ben Berkin’im», «Io sono Berkin». In pochi minuti è stato
imitato da migliaia di persone.
Un silenzio assordante e preoccupante per Erdogan, che, in vista del voto amministrativo del
30 marzo, dopo i recenti scandali legati alla corruzione, deve
fare i conti la più giovane vittima di una protesta mai dimenticata e dove il volto ancora da
bambino di Berkin è diventato il
simbolo dell’ingiustizia.
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Uno scontro aperto così fra la
Cia e il Congresso non ha molti precedenti, soprattutto se si
considera che a litigare sono
una senatrice democratica
contro un’amministrazione
democratica, per proteggere
il comportamento della precedente amministrazione repubblicana. L’intrigo ha messo contro il direttore della
Central Intelligence Agency
John Brennan, nominato da
Obama dopo le dimissioni del
generale Petraeus, e la senatrice Dianne Feinstein, leader
della Commissione Intelligence del Senato, che ieri ha accusato l’agenzia di aver spiato
lei e i suoi dipendenti. Risultato: la questione ora è nelle mani del dipartimento alla Giustizia, che condurrà un’inchiesta da cui potrebbe dipendere la poltrona di Brennan.
«Roba da Nixon», dicono già
gli avversari.
Tutto nasce dal programma di detenzioni e interrogatori gestito dalla «Company»
durante l’amministrazione
Bush per dare la caccia ai terroristi. Quella operazione
comprendeva le «extraordinary rendition» e tecniche come il «waterboarding», equi-
RIMOSSO IL PREMIER
Libia, attacco
alla petroliera
dei ribelli
Via Zeidan
La senatrice Dianne Feinstein
TRIPOLI
- www.clinians.it
NOVITÀ
VALERIA MAZZA PER CLINIANS
Ha mantenuto almeno una
promessa il premier libico Ali
Zeidan, prima di essere rimosso dal parlamento in una
drammatica seduta ieri pomeriggio. Aveva promesso
fiamme e fuoco contro i ribelli
secessionisti della Cirenaica
che lo avevano sfidato con la
vendita del primo carico di
petrolio a uno Stato straniero,
350 mila barili per 30 milioni
di dollari: «Bombarderò quella nave se lascia il porto di Al
Sidra». Ieri mattina la Morning Glory, battente bandiera
nordcoreana, ha forzato il cordone di navi governative e ha
preso il largo. Ma è stata inseguita fino in acque internazionali e colpita.
Poco dopo il Congresso ha
approvato una mozione di sfiducia nei confronti del premier. Al suo posto è stato nominato il ministro della Difesa, Abdullah al Thani. Resterà
in carica per 15 giorni, prima
dell’elezione di un nuovo capo
di governo. Le elezioni parlamentari, invece, non sono state fissate e ciò sta portando a
un crescente nervosismo. A
Sirte sono scoppiati violenti
scontri fra milizie. L’ex premier paga soprattutto la sua
incapacità di disarmare le
300 «brigate» che di fatto governano il Paese.
[GIO. STA.]
LA PERFEZIONE IN UN SOLO GESTO.
CC CREAM COLOR CORRECTION.
parato alla tortura. Nel 2009
la Commissione della Feinstein aveva avviato un’inchiesta su queste pratiche, mettendo le mani su un rapporto
interno riservato di 6.000 pagine prodotto proprio dalla
Cia, in cui ammetteva di aver
imbrogliato il Congresso, la
Casa Bianca e il dipartimento
alla Giustizia sul programma
detenzioni, prima che Obama
fosse eletto e lo chiudesse.
Gli agenti segreti allora
avevano spiato i computer
della Commissione, per scoprire come aveva ottenuto il
rapporto. Uno scandalo potenzialmente più grave della
sorveglianza Nsa rivelata da
Snowden, perché stavolta una
delle due istituzioni governative avrebbe violato la legge
per controllare l’altra. La
Feinstein sostiene che i suoi
uomini hanno ottenuto legalmente il documento, perché
magari glielo ha passato uno
della stessa Cia, e ha chiesto le
scuse. Non avendole ricevute,
ieri ha messo in piazza la disputa, accusando la «Company» di aver violato le leggi
federali e le prerogative di
sorveglianza che la Costituzione affida al Congresso.
Brennan le ha risposto che i
suoi uomini non hanno fatto
nulla di male, perché la Commissione non aveva il diritto
di visionare quel rapporto e lo
ha ottenuto illegalmente, e si è
rimesso agli esiti dell’inchiesta del dipartimento di Giustizia. Per difendere i suoi predecessori e l’agenzia ha messo in
gioco il suo posto: «Se ho sbagliato, andrò dal presidente».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
In marcia
Truppe russe senza mostrine
circondano una base militare
ucraina vicino a Simferopoli
.
Estero .15
I nodi
L’ATLANTE DELLA CRISI
Gli interessi economici
1 La cancelliera Merkel sa che la
Germania dipende dal gas russo e
dalle esportazioni verso Mosca. Cameron vuol tenere i soldi degli oligarchi sulla piazza finanziaria di Londra
Lo sfogo di Kasparov
1 L’ex campione del mondo di
scacchi (qui con Navalny che è al
centro nella foto) ha invocato sanzioni e si chiede: perché fra il nulla e
la guerra non c’è una terza opzione?
DAVID MDZINARISHVILI/REUTERS
GIANNI RIOTTA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
E
quando Leslie Gelb parla
di «menzogne e ipocrisie» occorre ascoltare.
Già dirigente del Pentagono, poi al «New York
Times» e presidente del Council on
Foreign Relations, Gelb è l’autore
dei celebri «Pentagon Papers», i
dossier che spiegavano alla Casa
Bianca come gli Stati Uniti stessero
perdendo la guerra in Vietnam, giusto mentre il presidente Johnson
assicurava che la stavano vincendo.
Ipocrisia al potere.
Ora Gelb, dal sito «Daily Beast»
scrive che l’intera classe politica di
Kiev, pro Russia o pro Ue che sia, è
corrotta al midollo e rivende ogni
accordo diplomatico al miglior offerente. L’Europa della cancelliera
Merkel, secondo Gelb, «ha sbagliato
tutto» perché offrendo un patto economico all’ex presidente Yanukovich, fantoccio di Putin, ha spaventato
il Cremlino, obbligandolo a offrire 15
miliardi di dollari come «carota»
per comprare l’Ucraina, trasformati poi in «bastone» dell’occupazione
in Crimea quando Kiev si ribella.
Per Gelb l’America è altrettanto
ipocrita e impotente, perché Bush
figlio non mosse un dito mentre Putin sperimentava la tattica in uso in
Crimea, attaccando la Georgia nel
2008, e creando i due staterelli pirata di Abkhazia e Sud Ossezia fingendo di avere subito provocazioni dai
derelitti georgiani. La Casa Bianca
ha approvato la separazione del Kosovo dalla Serbia e non si vede perché Putin non debba ripetere l’operazione in Crimea.
Fin qui la Fiera delle Ipocrisie, e
ci sarebbe poco da obiettare alla
vecchia volpe della diplomazia Usa,
Come fermare Putin?
L’Occidente si scopre
senza armi né anima
Le sanzioni finanziare lo metterebbero all’angolo
Ma Merkel frena e Obama teme lo scontro aperto
«Siamo come il Kosovo»
Crimea,ilParlamento
dichiaral’indipendenza
1 Il Parlamento della Crimea, con
78 voti a favore su 81, ha proclamato ieri l’indipendenza da Kiev in attesa del referendum di domenica che
dovrebbe sancire la sua annessione
alla Russia. I deputati a Simferopoli
hanno citato il Kosovo, lasciando intendere che si appelleranno alla
Corte dell’Aja e poi al Palazzo di Vetro a New York. Mosca ha offerto la
sua copertura: «La dichiarazione di
indipendenza è legittima», ha detto
il ministero degli Esteri russo, rimandando al mittente l’attacco del
ministro francese per gli Affari europei Thierry Repentin, che aveva sottolineato «l’illegittimità» della decisione di Simferopoli, in linea con
Kiev. Usa e Ue stanno per varare sanzioni alla Russia, anche se la cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto «prudenza». Bruxelles ha annunciato la sospensione dei dazi sui
prodotti ucraini per favorire l’esportazioni di Kiev, un aiuto da 500 milioni. Intanto è tornato a parlare il
presidente deposto Viktor Yanukovich: «Continuo a essere il comandante in capo dell’Esercito. Le prossime presidenziali sono illegali».
che termina l’analisi condividendo il
piano proposto dai veterani Brzezinski, Kissinger e Prodi, «Ucraina libera e neutrale tra Ue e Russia, come la
Finlandia». Piano di buon senso che,
come spesso capita al buon senso in
politica internazionale, vedi i disastri
del 1914 con la I guerra mondiale, non
funziona, perché Putin, rifiutando le
avances diplomatiche tedesche, non
vuole l’Ucraina neutrale. Occupa la
Crimea, vincerà il referendum farsa,
poi annetterà la penisola. Se Kiev - osserva Ian Bremmer, fondatore del
centro analisi Eurasia - capirà l’antifona e accetterà di farsi vassalla di
Mosca, come i cosacchi nell’antica
«Zaporoz’e», bene, se no la «guerra
speciale» elaborata in Georgia e
Crimea sarà sferrata anche in Ucraina occidentale. Lo stratega John
Schindler la sta studiando al Naval
War College Usa: squadre speciali
senza mostrine russe, intimidazioni,
duri discorsi pubblici, occupazioni di
territori mentre l’Occidente fa Ponzio
Pilato.
Se proponete il dilemma rubato da
Lenin al romanzo dello scrittore russo Cernyševskij «Che fare?», a diplomatici e politici la reazione è meccanica «Chi vuole la guerra per la
Crimea?» per la scontata risposta
«Nessuno, Sebastopoli 2014 come
Danzica 1938». Si dà per scontato che
la durezza dell’ex segretario di Stato
Hillary Clinton, che paragona Putin a
Hitler, sia campagna elettorale per la
Casa Bianca 2016 e che le flebili proteste siano quel che resta davanti alle
divise verdi in passamontagna.
Tanta mollezza scalda l’ex campione di scacchi russo e attivista anti Putin Garry Kimovic Kasparov, che dal
social media twitter @kasparov63 e
dalle colonne del «Wall Street Journal» si chiede: ma perché, non c’è nulla da fare tra la guerra mondiale e il
nulla, non ci sono sanzioni efficaci?
Se Washington, Berlino, Londra, Berlino e Parigi (Roma propone adesso
con la ministro Mogherini un «gruppo di contatto», ma sembra più assorbita dalle urgenze domestiche che
dalla grande partita Europa dell’Est)
usassero la leva delle banche - la ricchezza russa da gas e petrolio si coagula nella City inglese sui traffici degli oligarchi - Putin sarebbe richiamato a più miti consigli dalla classe opulenta che lo sostiene. In realtà la Merkel non vuole antagonizzare Putin e
Cameron teme che sia invece il Cremlino a ricattare gli oligarchi, ricordando gli anni di galera inflitti per insubordinazione all’ex finanziere Mikhail
Borisovich Khodorkovsky. Quanto ad
Hollande, la Francia ha firmato un
controverso contratto per forniture
militari a Mosca, fatturato un miliardo e 200 milioni di euro, inclusa la formidabile nave portaelicotteri Vladivostock.
Resta Obama. Il Presidente agisce
con lentezza, sa di non avere un’opzione militare, ma sa che se Putin, sfre-
Il precedente
1 Putin sperimentò la tattica in
uso in Crimea attaccando la Georgia
nel 2008 e creando gli staterelli di
Abkhazia e Sud Ossezia, fingendo di
aver subito provocazioni dai georgiani. Bush figlio non mosse un dito
nato, occupasse anche Kiev, scatterebbe un’ora tragica, come per Kennedy nella crisi dei missili nucleari sovietici a Cuba 1962. La Casa Bianca
dunque non provocherà Putin, ma il
Memorandum di Budapest firmato
anche dai russi, garantisce a Kiev, in
cambio dell’arsenale atomico sovietico ceduto dall’Ucraina, integrità del
territorio nazionale. Washington calcola che, senza i voti dei russi in
Crimea, con la paura dei carri armati,
quel che resta dell’Ucraina sarà sempre più filoeuropeo, sperando così che
l’aggressività di Zar Putin avvicini altri Paesi agli Usa.
La situazione resta apertissima e
pericolosa. Svezia e Polonia - il ministro degli Esteri polacco Sikorski è il
leader europeo che con maggiore forza denuncia l’invasione della Crimea
chiedendo sanzioni - tornano ad armarsi. Ma Usa e Ue non hanno la maestria di Kasparov, giocano ogni mossa
in reazione a Putin, senza una vera
strategia di lungo periodo. Da lontano
guarda tutto questo la Cina, il Paese
che teme la deriva post-sovietica del
disordine più di tutto, che ha come
antagonisti gli Usa nel Pacifico, ma
che non può all’infinito tollerare le instabilità seminate, dall’Est Europa all’Asia Centrale, dalla Russia, storico
nemico dell’etnia Han. Tante chiavi
della II Guerra Fredda passano da Pechino, solo in apparenza lontana da
Sebastopoli.
Twitter @riotta
16 .Estero
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Malaysia, l’aereo sparito
resta ancora un mistero
THAILANDIA
IlBoeingavrebbecambiatorottaprimadiscomparire
L’Interpolscartal’ipotesiterrorismo,laCialarilancia
CAMBOGIA
Ultima traccia
del Boeing
secondo
l’esercito malese
ILARIA MARIA SALA
VIETNAM
Persi i contatti
all’1.30,
potrebbe aver
invertito la rotta
Stretto
di Malacca
HONG KONG
A quattro giorni di distanza, è ancora
mistero sul Boeing 777 della Malaysia
Airlines, sparito nel nulla mentre era in
volo tra Kuala Lumpur e Pechino con
239 persone a bordo. L’Interpol esclude
la pista del terrorismo, ma la Cia fa sapere di non scartare nessuna ipotesi.
Secondo un alto ufficiale dell’esercito
malese, l’ultimo avvistamento è avvenuto sopra l’isola di Pulau Perak, nello
stretto di Malacca, a centinaia di miglia
dalla rotta. Se così fosse significa che
l’aereo volava in direzione opposta. I
cellulari dei passeggeri, intanto, «squillano a vuoto». Ecco di seguito tre piste
su cui lavorano gli inquirenti.
MALAYSIA
Aeroporto
di Kuala
Lumpur
SINGAPORE
INDONESIA
AZHAR RAHIM/ANSA
Un agente mostra la foto di uno dei passeggeri col passaporto falso
Dirottamento o attentato
Guasto o incidente
Follia a bordo
Non c’è stato Sos
Nessun rottame
Mailvelivoloerastato
appenarevisionato
Il pilota potrebbe
aver cercato ilsuicidio
Quando il Boeing 777 della Malaysia Airlines è sparito
nel nulla, si è pensato a un dirottamento, o a un attentato, soprattutto alla luce della recente strage con i
machete presso la stazione di Kunming, in Cina: l’aereo, infatti, non ha mandato Sos, come se il pilota non
ne avesse avuto il tempo, in acqua non c’è traccia di
frammenti, come se il velivolo si fosse disintegrato in
aria, e poi ci sono quei passeggeri imbarcati con passaporti rubati (che in realtà sembrano essere due giovani
iraniani con documenti acquistati in Iran per 10 mila
dollari, secondo alcune fonti, in Thailandia, secondo
altre). Ieri, lo stesso John Brennan, direttore della Cia,
ha spiegato che «l’ipotesi terrorismo non è ancora
esclusa». Un dirottamento confermerebbe invece la
teoria secondo la quale il velivolo, dopo aver sorvolato
la città di Kota Bharu, si è spostato verso lo Stretto di
Malacca, a Ovest, anziché proseguire verso Pechino.
L’ipotesi di un cambio di rotta del volo MH370 verso lo
Stretto di Malacca potrebbe essere spiegata anche con
un guasto improvviso, o un incidente. Il pilota, dopo
essersi accorto del problema, potrebbe aver virato in
fretta, senza perdere tempo a inviare Sos, con la speranza di riuscire ad atterrare di nuovo a Kuala Lumpur. Contro questa teoria, però, c’è il fatto che i Boeing
777 sono fra i velivoli più sicuri, che l’aeroplano in
questione aveva appena superato i controlli di sicurezza senza riportare neanche un guasto, e che i due piloti
a bordo avevano molte ore di volo al loro attivo e anni
di esperienza. Inoltre, i due momenti più pericolosi nel
corso di un volo sono il decollo e l’atterraggio, e la fase
in cui si sono perse le tracce dell’aereo, quella di «cruising» ad altitudine media, è la più sicura. Per finire,
l’assenza di maltempo dovrebbe proteggere ulteriormente da improvvisi malfunzionamenti.
Tra le altre ipotesi c’è quella di un suicidio volontario
del pilota, Zaharie Ahmad Shah, di 53 anni, o del suo
copilota, Fariq Ab. Hamid, di 27 anni. Ma ieri, in
conferenza stampa, i responsabili della Malaysia
Airlines hanno detto che fra le possibilità c’è anche
quella di un passeggero, o membro dell’equipaggio,
che per motivi personali potrebbe aver provocato un
incidente (ad esempio qualcuno che voleva far ottenere alla famiglia il compenso di un’assicurazione
sulla vita). Poi è stata tirata in ballo la follia. Se non
proprio il pilota o il copilota, un passeggero, o un
membro dell’equipaggio, potrebbero aver voluto far
schiantare l’aereo per problemi di natura psicologica. Nessuno, però, ha saputo fornire spiegazioni su
come gli altri passeggeri e membri dell’equipaggio
avrebbero potuto restare impotenti davanti al gesto
di un folle, presumibilmente disarmato.
Improvvisamente è mancata all’affetto dei suoi cari
Domenica Chiavazza
in Ferrero
anni 57
Con grande tristezza ne danno il triste
annuncio la mamma Giuseppina Bauducco, il marito Armando, i igli Federico con Darya, Elena con Federico, il
fratello Luigi con Silvia e gli adorati
nipoti Andrea e Filippo, il cognato Piero con Stefania con i piccoli Rebecca e
Riccardo. Un particolare ringraziamento al professor Cavallo Perin, alla professoressa Anna Sapino, ai medici ed
al personale medico e paramedico del
pronto soccorso Chirurgia e della Neuro-rianimazione dell’ospedale Molinette. No iori ma eventuali offerte a favore di Associazione Volontari Mission
Hospital Chaaria - Kenya Onlus IBAN
IT04U0883301001000150100145.
I Funerali avranno luogo giovedì 13
marzo alle ore 15,30 presso parrocchia di Casalgrasso, S. Rosario mercoledì 12 marzo alle ore 20,30 in parrocchia.
– Casalgrasso, 11 marzo 2014
Grazie per l’amore che non ci hai mai
fatto mancare. Federico e Elena.
Gli zii: Bauducco Domenico, Chiavazza Giuseppe, Aldo, Renata e Roselda
con le rispettive famiglie ricordano
con ininito affetto l’adorata nipote
DOMENICA.
Mi mancheranno le tue telefonate ma
soprattutto mi mancherà il tuo affetto
- grazie di tutto - ti voglio tanto bene.
Zio Aldo.
Per noi sarai sempre presente. Zio Beppe, Maria Grazia, Andreana, Giorgio e
Sara.
Gianni con Susy, Silvana con Michele,
Andreana con Giorgio, Giuseppe con
Mara, Sara e rispettive famiglie ricordano con grande affetto la cugina
DOMENICA.
Olga è vicina con affetto a Federico e
famiglia nel ricordo della cara DOMENICA.
Lella e Francesco sono affettuosamente vicini alla famiglia ricordando con
grande affetto DOMENICA.
Valerio, Pepita, Maurizio con Chiara,
Leone ricordano con affetto la cara
DOMENICA e si uniscono al dolore
della famiglia.
La famiglia Magnaguagno partecipa al
dolore di Armando, Federico ed Elena.
Giuseppe, Gabriella, Silvia e Paola Ferrero partecipano al dolore delle famiglie Ferrero-Chiavazza per la prematura scomparsa di
Domenica Chiavazza
Ferrero
e si stringono affettuosamente a Armando, Federico e Elena.
– Torino, 11 marzo 2014
Catterina Fassio Ferrero partecipa
commossa al dolore delle famiglie.
Maurizio Gili e Marco Maria Bava partecipano commossi al dolore della famiglia Chiavazza.
Mi mancheranno i nostri discorsi sulla
vita e la tua saggezza. Laura.
E’ serenamente mancato
Elio Cagliero
anziano RIV-SKF
di anni 89
Ne danno il triste annuncio la moglie
Erminia, Giorgio, Evelina, Edoardo ed
Umberto. I Funerali si svolgeranno
giovedì 13 marzo presso la parrocchia
San Remigio, via Rismondo 57/A (TO).
– Torino, 8 marzo 2014
E’ mancata
Margherita Calcagno
ved. Croci
Lo annunciano il iglio Guerrino con la
moglie, iglie, generi e nipoti. Funerali
giovedì 13 alle ore 9 nella casa di riposo Luce Nuova, via Canonico Rolla
21, Giaveno.
– Torino, 11 marzo 2014
O.F. San Paolo - tel. 011.389264
Per
Enrico Olivero
geniale e ininitamente buono dal
quale abbiamo tutti imparato cose
straordinarie, col rimorso di non essere stati all’altezza di comprenderlo
e aiutarlo di più, ma conidando nella
misericordia divina, ci impegniamo,
nel suo ricordo, a coltivare il meglio
per tutte le creature di Dio. Vittorina,
Roberto, Angela, gli amici della montagna e tutti coloro che conoscendolo
lo hanno stimato e amato.
– Rifreddo, 8 marzo 2014
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Ettore Cirillo
Magistrato di Cassazione
in quiescenza
Ne danno il triste annuncio a Funerali
avvenuti i igli Marco con Maria Luz,
Alessandro, Claudia e Alberto con Cristina, Lorenzo, Anna, la sorella e parenti tutti.
– Torino, 11 marzo 2014
E’ tornato alla Casa del Padre
mons. Riccardo Rossi
già Cappellano
Militare Capo nell’Esercito
e nella Polizia di Stato
Si uniscono in preghiera il vescovo di
Pinerolo e tutto il presbiterio diocesano, insieme ai cugini e parenti tutti. Il
Funerale avrà luogo nella Cattedrale di
Pinerolo, giovedì 13 marzo alle 10,30.
– Pinerolo, 11 marzo 2014
E’ mancata
Laura Morra
in Rambaudi
Affranti lo annunciano il marito Franco con i igli Lanfranco, Lisa, Paola, le
rispettive famiglie e gli amati nipoti
Mimosa, Andrea, Lorenzo e Bartolomeo. Non iori ma opere di bene.
Funerali giovedì 13 marzo ore 9 parrocchia Crocetta.
– Torino, 11 marzo 2014
Genta dal 1848 - Torino
Giuliano si unisce al dolore della famiglia per la perdita della sorella LAURA
insieme alla moglie Barbara ed alla
iglia Mara.
Carla Giorgio e Diego si uniscono al
dolore di Franco e dei igli per la perdita della cara LAURA.
Bruno, Anna Maria, Francesca, Cristina
si stringono forte e affettuosamente a
Franco, Lanfranco, Annalisa, Paola,
per la scomparsa della cara LAURA.
Giulio e Cetti Crosetto, con Vito, Mara
e congiunti, sono affettuosamente
vicini a Franco e familiari nel ricordo
della cara LAURA.
Le amiche dell’Inner Wheel Torino
Nord Ovest piangono la cara, dolce
LAURA.
Profondamente colpiti partecipano al
dolore di Franco gli amici del Rotary
Club Torino Nord Ovest:
Anna e Alessandra Avidano
Simona e Mario Busto Blasich
Gino e Maria Pia Cavalli
Giorgio Cottrau
Gianluigi e Christine De Marchi
Dino Dipietromaria
Davidina Ferrarese
Marco e Conni Ferrato
Ireneo e Rossana Fieschi
Lilli Galletto
Mario e Felicetta Gismondi
Franco e Eugenia Grasso
Ragnar e Brunella Gullstrand
Alberto e Giuliana Jorio
Cristiano e Michela Lenti
Roberto e Grazia Momigliano
Marcella Patrucco
Giorgio e Bruna Peyrano
Bruno e Anna Picca
Lilli Pichetto
Piermario e Laura Quassolo
Luigi e Maria Pia Quaini
Andrea Ranghieri
Renzo e Mariuccia Spalla
Carlo e Maria Teresa Tabasso
Tullio e Laura Toledo
Aldo e Milly Torello
Sergio e Flavia Tuninetti
Giorgio e Grazia Verme
Alberto, Ines e Anna Maria Vesce
Italo e Gilda Volpi
Maurizio e Vittoria Volkhart
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Claudio Passuello
anni 84
Lo annunciano la moglie Lillia e la iglia Roberta con Gian Piero. Rosario
questa sera ore 19,15 parrocchia Madonna delle Rose. Funerale giovedì 13
ore 10 in parrocchia.
– Pinerolo, 10 marzo 2014
Giubileo 011.8181
Ci ha lasciati
Silvio Tordolo Orsello
architetto
Lo ricorderanno per sempre la moglie, i tre igli con le loro compagne,
la nipotina, i parenti e tutti quelli che
gli hanno voluto bene. Funerali in
forma civile giovedì 13 marzo ore 15
dall’ospedale Mauriziano, ore 15,30
con commiato presso il Tempio della
Cremazione del Cimitero Monumentale, corso Novara, Torino.
– Torino, 10 marzo 2014
O.F. Astra - tel. 011.280901
La famiglia Roccatti partecipa al dolore di Ester e igli per la scomparsa
del caro
Silvio
E’ mancato il
CAVALIER
Aldo Revello
di anni 99
Lo annunciano, con profondo dolore,
il iglio Ugo e tutti i suoi cari. Funerali
giovedì 13 alle ore 11,30 nella Cappella interna dell’ospedale Mauriziano. Il
presente è partecipazione e ringraziamento.
– Torino, 10 marzo 2014
“Ha raggiunto il suo amato Carlo.”
Ci ha lasciato
Emilia Osmani
ved. Cogni
Lo annunciano la iglia Laura, il genero Ignazio Cuccu, gli adorati nipoti
Alessandra e Carlo. Un ringraziamento
particolare a Giovanna e a Pasqualina
per la costante assistenza e al dott.
Andrea Sanna per le amorevoli cure
prestate. Il Funerale avrà luogo oggi
alle ore 16,30 nella chiesa Redentore,
partendo da la Capannaccia.
– Palau, 12 marzo 2014
Il giorno 7 marzo è mancata
Giannina Lacelli
ved. Morra
Ne danno il triste annuncio, a Funerali
avvenuti, tutti i nipoti e pronipoti con
le rispettive famiglie. Un grazie particolare a Rosy e a Nadia per l’affettuosa assistenza.
– Torino, 12 marzo 2014
Luisa, Roberto, Simona con le loro
famiglie accompagnano con ininita
tenerezza il loro amato
Renato Vincenzi
all’abbraccio del Signore. Cerimonia
Funebre presso la parrocchia Beata
Vergine delle Grazie (Crocetta), corso
Einaudi 23, giovedì 13 ore 10 e Santo
Rosario mercoledì 12 ore 18,45 stessa
parrocchia.
– Torino, 11 marzo 2014
Giubileo 011.8181
I nipoti Dario, Andrea, Luca e le loro
famiglie partecipano con affetto al
dolore della zia e dei cugini.
Paolo con Sandra e Beppe con Barbara
sono affettuosamente vicini a Luisa e
igli.
– Torino, 11 marzo 2014
Amici e compagni partecipano al dolore dei familiari per la scomparsa di
Silvio Tordolo
Pino Chiezzi
Piergiorgio Lucco
Giovanni Lupo
Leopoldo Lupo
Raffaele Radicioni
Emilio Soave
Massimo Angelo Zanetti
– Torino, 11 marzo 2014
Addolorati, Giacomo e Claudina affettuosamente vicini a Luisa, Roberto,
Simona.
Caro RENATO, la tua saggezza e i
tuoi consigli mi hanno sempre dato
la forza di continuare a lottare. Grazie dell’affetto che mi hai donato.
Mariuccia Roccia con Cristina, Paolo,
Isabella.
In questo triste momento vi siamo
vicini con nostra amicizia. Fratelli Berardo.
Gli amici di Cascina Archi abbracciano
Ester e igli nel ricordo di SILVIO.
Sant’Angelo Costruzioni commossa
partecipa al dolore della famiglia Tordolo.
Giovanna Donato, Alessandro, Giorgia sono vicini con affetto al dolore
di Walter, di Adriana e famiglie per la
perdita della mamma
Giuseppina Maritano
– Torino, 11 marzo 2014
ORARIO ACCETTAZIONE NECROLOGIE ED ADESIONI
SPORTELLO
VIA LUGARO 21 - 10126 TORINO
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 (apertura continua)
Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00
Domenica e festivi ore 18,00/20,00 • Tel. 011.6665258
ACQUISIZIONE TELEFONICA ADESIONI (solo privati)
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00
Sabato ore 17,00/20,00 • Domenica e festivi 18,00/20,00
Tel. 011.6548711 - 011.6665280
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Cronache .17
.
CINQUE INDAGATI PER DISASTRO AMBIENTALE E SANITARIO
“Troppimortiper ilcarbone”
Ilgipspegne lacentrale diVado
Savona, 400 operai rischiano il posto. L’azienda: i nostri legali al lavoro
MARCO RAFFA
CLAUDIO VIMERCATI
SAVONA
La Procura di Savona spegne
la centrale elettrica Tirreno
Power di Vado Ligure. Ieri il
giudice delle indagini preliminari Fiorenza Giorgi ha accolto la richiesta di sequestro
preventivo del procuratore
Francantonio Granero e del
sostituto Chiara Maria Paolucci: poco prima di mezzogiorno un corteo di auto dei
carabinieri di Savona e del
Nucleo operativo ecologico di
Genova ha varcato i cancelli
della centrale, sullo sfondo
delle ciminiere alte duecento
metri che dagli Anni 70 fanno
parte dello skyline di questa
parte di Liguria. Alcune ore
per spegnere materialmente
l’unità VL3 («l’unica in funzione, l’altra, VL4 - spiega
Le operazioni
1
2
L’arrivo dei carabinieri
Lo spegnimento
3
Il raffreddamento
1 Ieri poco prima di mez-
1 Ci sono volute alcune ore
1 Dopo lo spegnimento delle
zogiorno i carabinieri hanno
varcato i cancelli della centrale per notificare il provvedimento del giudice.
per spegnere l’unità VL3, l’unica
operativa visto che la VL4 era già
spenta per alcuni interventi di
manutenzione.
macchine c’è voluta tutta la
notte per raffreddare le tonnellate di carbone pronte per mettere in pressione la caldaia.
L'impianto sequestrato
Centrale elettrica a carbone
Tirreno Power
Entrata in servizio: 1971
Potenza: due unità
da 330 MW ciascuna
Personaggio
SAVONA
«A
ncora una volta
abbiamo dovuto
svolgere un ruolo
di “supplenza”. La magistratura è intervenuta a supplire
alla quasi assoluta neghittosità di chi aveva il controllo sulla centrale». Scrive proprio
così, neghittosità («inerzia
permanente» secondo il dizionario Devoto-Oli), il giudice
Fiorenza Giorgi nel motivare
l’atteggiamento di chi, avendo
il compito di verificare non
soltanto gli effettivi valori inquinanti delle emissioni in atmosfera della centrale elettrica di Tirreno Power, ma anche le ricadute per la salute in
un vasto territorio della provincia di Savona, di fatto si è
voltato dall’altra parte. Preludio, questa definizione così
desueta e così calzante, a un
nuovo filone d’inchiesta che la
Procura di Savona sta attivando: capire ad esempio per-
La Spezia
Imperia
Vado Ligure
(Sv)
L'INCHIESTA
La procura di Savona indaga per disastro
ambientale e per omicidio colposo
Tra il 2000 e il 2007
le persone morte a causa
442
dei fumi
Tra il 2005 e il 2012
1.700/ i ricoveri di adulti
malattie respiratorie
2.000 per
e cardiovascolari
i bambini ricoverati
450
per patologie respiratorie
ANSA
Il Tribunale:
«Per riaprire si dotino
di nuove tecnologie
o riducano i volumi»
l’azienda - era in manutenzione»), tutta la notte per completare il raffreddamento delle tonnellate di carbone già
avviate al bunkeraggio per
mettere in pressione la caldaia. Si chiude così un lungo ciclo di sussurri e grida che durava da mesi, da quando a giugno, dopo tre anni di lavoro, i
consulenti della Procura
(Crosignani, Franceschi e
Scarselli) avevano consegnato uno studio secondo cui dal
2000 la centrale di Vado ha
provocato oltre 400 morti e
2700 ricoveri per patologie
cardiache e respiratorie. Passando per una visita degli
ispettori dell’Ispra, l’Istituto
superiore per la protezione e
la ricerca ambientale. Non a
caso l’inchiesta è per «disastro ambientale e sanitario»:
e il lavoro dei consulenti si è
Genova
Savona
LUCA ZENNARO/ANSA
La centrale elettrica di Vado Ligure della Tirreno Power
concentrato sull’aspetto epidemiologico proprio per valutare
l’impatto sulla salute delle
emissioni (biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri sottili). A prescindere, chiariscono i magistrati, dal rispetto o meno dei
valori di legge che pure, rispetto alle prescrizioni Aia (l’auto-
rizzazione integrata ambientale del dicembre 2012) Tirreno
Power a Vado avrebbe in qualche caso sforato e di molto: polveri sottili, 74 microgrammi
contro un limite di 20.
«Il problema è che quando ci
sono ricadute pesanti sulla salute, come in questo caso, scatta il principio di precauzione,
codificato in tutta Europa: e allora quei limiti vanno riconsiderati». Appunto: e per togliere
i sigilli, il giudice non accetterà
nulla di meno dei valori delle
«migliori tecnologie disponibili» (Mtd o Bat secondo l’acronimo inglese). Valori che, nelle
più rosee speranze, Tirreno
Power avrebbe potuto raggiun-
gere solo con il nuovo gruppo a
carbone. Oppure, con i vecchi
impianti, andando «al minimo»
o con il gruppo a turbogas, cioè
con il (costosissimo) metano.
Disastroso, per le già disastrate
casse del gruppo. E le ricadute
occupazionali, con 400 dipendenti diretti o dell’indotto, si
profilano già. Oggi nello stabili-
Come all’Ilva di Taranto
“Noi magistrati costretti
a sostituirci alla politica”
Il giudice: paesaggio rovinato da una mano di grigio
ché, nel lungo e tormentato iteri dell’Autorizzazione integrata
ambientale («ci sono voluti cinque anni, invece di cinque mesi:
e in questo periodo le emissioni
si basavano sulle vecchie normative» rileva il giudice nelle
quaranta pagine dell’ordinanza) manchi un elemento a dir
poco esiziale: la ricaduta sulla
salute degli abitanti che vivono
nell’area di pertinenza dello
stabilimento.
Magistrato di lungo corso
con un passato da giudice
istruttore, poi una vasta esperienza da giudice tutelare alle
prese con storie di varia umanità, Fiorenza Giorgi qualche an-
no fa non fece mistero, proprio
su queste pagine con un’intervista-choc, della sua opinione
(«personalmente e intimamente favorevole») sul tema delicatissimo dell’eutanasia, avendo
disposto la scarcerazione di un
anziano che aveva ucciso la moglie malata tentando poi di togliersi la vita. Questo per dire
che, sui temi «caldi» della società d’oggi, il giudice non ha
certo peli sulla lingua né sulla
penna. E il caso della centrale
di Vado Ligure, con le sue implicazioni sociali - il problema occupazionale in un territorio che
ne offre sempre meno, le ricadute sulla salute, morti e rico-
veri che si contano a centinaia,
a migliaia - ben si presta a valutazioni che vanno al di là della
semplice analisi delle carte giudiziarie. Ecco allora quel riferimento alla «neghittosità» che
emerge come un monolito dalla
piana di Vado Ligure. «Un luogo
magnifico fino a pochi decenni
fa, tanto da diventare alla fine
dell’Ottocento il soggetto per
un quadro di un pittore russo,
in villeggiatura di salute, ironia
della sorte, proprio da queste
parti. Una veduta verdissima e
fiorita della piana di Vado. Oggi
il dipinto è all’Ermitage - racconta ancora il giudice, appassionata d’arte - ma il panorama
La
frase
Il Gip di Savona
Abbiamo supplito
alla neghittosità di chi
aveva il controllo
sulla centrale
Fiorenza Giorgi
mento è fissata un’assemblea
che si annuncia al calor bianco.
Mentre gli ambientalisti del
Savonese ricordano le prese di
posizione di questi anni, le denunce e gli esposti, e Legambiente si spinge ad auspicare
che la centrale «venga riconvertita con progetti utili e sostenibili», da ieri altri tre tra
dirigenti in servizio ed «ex»
della centrale - Stefano La
Malfa, Gianni Biavaschi ed
Emilio Macci, quest’ultimo dal
2001 in forza alla «nucleare»
Sogin - risultano indagati insieme all’ex ad Gosio e al capocentrale D’Elia.
L’azienda sceglie il basso
profilo. «Il provvedimento è allo studio dei tecnici e dei legali.
Tirreno Power intende continuare ad operare nel pieno rispetto della legge, difendendo il
suo diritto a fare impresa in
modo responsabile, come ha
sempre fatto». Chi sulla «bontà» del carbone non ha dubbi è
il sito dei produttori, www.assocarboni.it, secondo cui «la
caratteristica indiscutibilmente meno nota del carbone è la
sua compatibilità con l’ambiente, secondo le normative vigenti», ma soprattutto, «le moderne centrali di Torrevaldaliga e
Vado Ligure hanno un rendimento del 46% e sono tra le più
innovative d’Europa». Il procuratore di Savona sembra pensarla diversamente.
reale è molto cambiato, sembra
che qualcuno ci abbia passato,
come dire, una mano di grigio».
Visioni poetiche del passato,
pragmatismo per l’oggi. I sigilli
ai due gruppi a carbone, impianti obsoleti che hanno fatto
il loro tempo, non sono una pietra tombale per l’occupazione e
la produzione di energia elettrica. Il giudice ha infatti impostato una via d’uscita per l’azienda. Che costerà, però, se si vuole conciliare produzione e salute, lacrime e sangue. «Intanto
la centralina di monitoraggio,
quella imposta dal ministero
attraverso l’Aia. Deve essere
certificata da un tecnico super
partes e fornire dati in continuo
sulle emissioni. Dati non manipolabili, non “autoreferenziati”
come in parte è accaduto finora». Poi le emissioni. «Visto cosa hanno rilevato i consulenti
su decessi e patologie cardiorespiratorie, è indispensabile che
si attivino da subito i valori collegati alle “migliori tecnologie
disponibili”». Una nuova centrale in pochi giorni, pochi mesi? «Sarebbe auspicabile ma
impossibile. Però i gruppi potrebbero funzionare a regime
ridotto, rispettando i limiti. Sta
all’azienda scegliere».
[M. R.]
18 .Cronache
.MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
In breve
Sono carabinieri e poliziotti
Caso Uva, imputazione
coatta per gli indagati
1 Il Gip di Varese Giuseppe
I veleni
Il terreno che
sarà valutato
di pericolo 3,4
e 5 sarà
recintato
NAPOLIPRESS/FOTOGRAMMA
Terra dei fuochi, vietato
coltivare e vendere prodotti
Il ministero della Salute blocca i generi commestibili di 51 aree campane
il caso
PAOLO RUSSO
ROMA
a Terra dei fuochi
ad alto rischio per
la salute sarà anche “solo” il 2%
delle aree mappate in 57 comuni campani, ma
intanto in quei 51 siti segnati
con il cerchio rosso dal Ministero delle politiche agricole, 64 ettari di terreno destinato ad allevamenti e coltivazioni, scatta il divieto di
produrre e vendere qualsia-
L
si cosa sia commestibile. Area
“No food” in attesa di più approfonditi accertamenti, proclama il decreto firmato ieri
dai Ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, dell’Ambiente,
Gianluca Galletti e dell’Agricoltura, Maurizio Martina.
Quindi da quegli appezzamenti considerati a più alto rischio da oggi niente più mozzarelle, ma nemmeno carne,
latte, formaggi, frutta, verdura, patate e pomodori. Nulla di
nulla. «Le particelle di terreno considerate a livello di pericolo 3, 4 e 5, saranno recintate e al loro interno vietata
qualsiasi coltivazione o allevamento», assicura il commissario dell’Agea, l’Agenzia per le
erogazioni in agricoltura, il fi-
nanziere Giovanni Mainotti. Il
quale a tre mesi dal varo del
decreto che prevede l’uso dell’esercito per presidiare la
Terra dei fuochi, ammette:
«Non posso mettere la mano
sul fuoco che sversamenti e
incendi non proseguano».
Fino a novembre dello scorso anno però, lo scempio documentato dalla mappa del pericolo presentata ieri è andato
avanti. Tra riprese per vie aeree e controlli fatti a terra da
Nas e Procure sono state rilevate la bellezza di oltre 1600 irregolarità: incendi prolungati
per oltre cinque ore, scavi, interramenti, repentini cambi di
destinazione del suolo. E se
nelle aree a più alto rischio il
blocco della produzione agroa-
limentare è scattato da subito
nelle altre, dove il semaforo segna per ora luce gialla si potrà
continuare a produrre, ma a
patto sia stata rispettata almeno una di queste due condizioni: che ci siano stati controlli
ufficiali con esito favorevole
negli ultimi 12 mesi; «che siano
state effettuate indagini, su richiesta e con spese a carico
dell’operatore, dall’autorità
competente, con esito analitico favorevole». A garantire
che sulle nostre tavole arrivino
prodotti controllati saranno
Istituto superiore di sanità,
Nas e Ispettorato repressione
frodi dell’Agricoltura.
Comunque sia, il decreto interministeriale prevede che
entro 90 giorni le indagini
spacchettino i chilometri quadrati “sospetti”, in tre aree:
una rossa “no food”, dove sarà
interdetta qualsiasi produzione alimentare; una gialla destinata a produzioni diverse da
quella agroalimentare; una
verde, ma per modo di dire, destinata solo a determinate produzioni agroalimentari.
Compito mica semplice perché, come ammesso dal titolare dell’Ambiente Galletti «a livello europeo esistono criteri
oggettivi per stabilire i livelli di
rischio dell’inquinamento delle acque ma non altrettanto
per i terreni». E infatti a Caivano, uno dei comuni più inquinati, è già scattato il sequestro
di 13 pozzi per ordine del TriLO STUDIO
Entro 3 mesi un’indagine
valuterà il grado
di utilizzo dei terreni
bunale di Napoli, mentre per le
coltivazioni la prima mossa
l’ha fatta il decreto varato ieri
dal tris di Ministri, che insieme al governatore della Campania Caldoro, hanno continuato a recitare il mantra sulla
qualità e sicurezza dei prodotti campani, che ricoprono un
ruolo fondamentale nell’economia della regione.
Intanto il ministro Lorenzin
ha annunciato l’avvio della
campagna di screening sanitario sulla popolazione. Quei dati
diranno presto se siamo di
fronte a una nuova Ilva.
BARI, ESECUZIONE IN STRADA
Agguato armato, ucciso il “paladino della legge”
L’uomo aveva
sporto denunce
per qualsiasi
irregolarità
Vendetta
Gli
investigatori
includono
anche
i parenti
tra quanti
potrebbero
aver avuto
risentimenti
nei confronti
della vittima
CARMINE FESTA
GRAVINA IN PUGLIA (BARI)
Pietro Capone aveva la denuncia e la querela facili. Lo
sanno bene tutti quelli che
hanno avuto a che fare con lui
e le sue proprietà. E su molti
di loro, familiari inclusi, si
concentrano le indagini per
scoprire chi ha ucciso questo
“paladino della legalità”,
freddato sotto casa con due
colpi di pistola.
Il soprannome glielo avevano affibbiato in paese dopo
che, per una vita intera, Pietro
Capone aveva denunciato o
sporto querela contro quasi
tutti. A Gravina si ricordano
di quando fece dormire cinque famiglie nelle tende dopo
averle fatte sgomberare da un
palazzetto che confinava con un
suo terreno. Denunciò. E vinse.
Così come ebbe ragione quando
bloccò la lottizzazione delle “case bianche”, venendo quasi alle
mani con i costruttori che aveva portato in tribunale.
Al palazzo di giustizia di Bari lo conoscevano tutti. Schivo,
solitario, senza moglie e con
poche amicizie, Pietro frequentava di rado i posti pubblici del paese. Ai pochi ai quali dava confidenza, lui che ave-
va interrotto gli studi in Giurisprudenza, raccontava dei
successi giudiziari. Non se ne
vantava particolarmente, ma
guai a provare a intaccare un
suo diritto. Pietro Capone viveva amministrando i suoi beni, case e terreni soprattutto.
Pessimi anche i rapporti con
i suoi familiari. Anche loro non
sono stati esclusi dal cerchio
delle persone contro le quali il
“paladino della legalità” intentava cause. Capone era il “nemi-
co pubblico numero uno” anche
delle amministrazioni comunali
che negli anni si sono succedute
a Gravina in Puglia. Di qualsiasi
colore politico fossero, se solo
provavano a minacciare un suo
diritto o una sua proprietà venivano travolte da una serie di
cause giudiziarie preparate con
cura, in grado di procurare a
Pietro la vittoria in giudizio. E
quando dal tribunale arrivava il
verdetto che lo vedeva vincitore, Pietro confidava ai pochi che
lo frequentavano la soddisfazione di aver avuto ragione.
Non solo affari privati, però.
Il “paladino della legalità” di
Gravina ha più volte sostenuto
in giudizio la difesa degli interessi legittimi del suo paese
contro chi – soprattutto amministratori pubblici – provavano ad interpretare diversamente dal dovuto una regola,
una norma. La “penna facile”
agiva in grande solitudine. Poi
si faceva rappresentare in giudizio da chi, diversamente da
lui, quegli studi in Giurisprudenza li aveva completati.
Il sindaco di Gravina, Alessio
Valente (Pd), saputo dell’omicidio ha espresso parole di cordoglio per il “paladino”. Non lo conosceva personalmente, segno
che Pietro Capone non aveva
ancora litigato con questa amministrazione, ma il sindaco sapeva della sua storia ed ora è
preoccupato per il turbamento
che il delitto di via Pisa causa a
tutto il paese. Valente ricorda
solo di un esproprio che ha visto
coinvolto il Comune contro Capone ed alcuni tra i suoi familiari. Ed è anche nella schiera dei
parenti che la polizia indaga ora
alla ricerca dell’assassino.
Quei due colpi calibro 7.65
potrebbero essere stati esplosi
da chiunque. Un proprietario
terriero confinante con il “paladino” ma anche da un familiare che potrebbe aver trascinato fino all’omicidio il risentimento per una lite. Causata,
come tutte le liti di Pietro, dalla
difesa di una sua proprietà.
Forse la sua unica ragione di
vita che potrebbe essere stata
la causa della sua morte.
Battarino ha ordinato l’imputazione coatta per omicidio
preterintenzionale e arresto
illegale degli otto carabinieri e
poliziotti indagati in relazione
al caso di Giuseppe Uva, morto il 14 giugno 2008 all’ospedale di Varese dopo avere trascorso parte della notte nella
caserma dei carabinieri. Il
giudice ha respinto la richiesta di archiviazione presentata del pm di Varese Agostino
Abate. Secondo i familiari,
Uva avrebbe subito violenze
in caserma.
Cosenza
Bruciò la fidanzata
Condannato a 22 anni
1 Condanna
a 22 anni di
carcere per Davide Morrone,
il giovane che il 26 maggio dello scorso anno, ancora non
maggiorenne, uccise a coltellate Corigliano Calabro, nel
Cosentino, la fidanzata
16enne, Fabiana Luzzi, bruciandone il corpo mentre era
ancora viva. Il pm aveva chiesto la condanna a 24 anni per
il giovane che, nel gennaio
scorso, aveva tentato il suicidio in carcere. «Avrei voluto
che l’assassino di mia figlia
fosse condannato all’ergastolo», ha detto Mario Luzzi, padre di Fabiana.
Bergamo
Prostituta ammazzata
Fermato camionista
1È
piantonato all’ospedale
Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in attesa del fermo disposto dal pm, Isaia Schena,
37enne camionista di Cene
(Bergamo) accusato di aver
ucciso una prostituta romena
di 28 anni in un capannone di
cui è proprietario. Poi l’uomo
ha tentato di uccidersi accoltellandosi, ma non rischia la
vita. Lo scorso luglio Schena
era stato condannato a 3 anni
per aver tentato di violentare
e aver picchiato una prostituta romena 24enne.
Il Lotto
ConcorsoN.30-Martedì11marzo2014
Bari
40 20 72 30 19
Cagliari
65 79 12 9 89
Firenze
57 68 35 4 80
Genova
28 83 9 11 7
Milano
2 5 86 62 10
Napoli
36 53 68 60 30
Palermo
41 34 31 68 54
Roma
5 11 28 16 61
Torino
89 71 31 90 26
Venezia
44 30 41 72 37
Nazionale
29 46 51 31 37
SUPERENALOTTO
Combinazionevincente
49 51 53
numerojolly 12
56 58 81
superstar 37
MONTEPREMI 1.547.554,48 €
JACKPOT
5.959.088,35 €
Nessun6
Nessun5+
Ai18conpunti5
12.896,29 €
Ai770conpunti4
312,03 €
Ai23.199conpunti3
20,36 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
251120283034364041
44535765687172798389
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Mauro Floriani con la moglie: dopo aver lasciato
la Guardia di FInanza lavora alle Ferrovie
avrebbero già chiesto il patteggiamento e, se fosse accolto, rischierebbero una condanna da sei mesi ad un anno.
Sicuramente il modo più indolore per uscire dall’inchiesta e
da un possibile processo che li
esporrebbe a pene più severe
e all’inevitabile clamore.
Un lavoro enorme quello
svolto dai carabinieri del nucleo investigativo che hanno
esaminato la provenienza di
migliaia di chiamate arrivate
sui cellulari delle baby squillo.
Molte partite da utenze intestate a società sparse in tutta
Italia, altre dal telefono di
donne all’oscuro di tutto, mogli, amiche, sorelle. E adesso
la caccia è ai nomi dei vip presenti in questa lista di 20 uomini indagati dalla Procura
per prostituzione minorile. Il
nuovo filone d’inchiesta che si
intreccia a quello principale
che, lo scorso ottobre, ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui la madre della più
piccola delle baby squillo.
A inchiodare i clienti alle loro responsabilità non solo i tabulati telefonici, ma soprattutto i racconti agghiaccianti
delle due ragazzine. Le due
amiche hanno
parlato a lungo dei loro
clienti, riconoscendone
molti, anche
se non in grado di indicarne i nomi reali. I fatti contestati, secondo l’accusa,
sarebbero avvenuti tra il
luglio e l’ottobre 2013. Una
delle adolescenti, ribadendo le accuse al suo
sfruttatore,
Mirko Ieni, ha
detto davanti
al gip: «Sapeva che ero minorenne e lo
usava per
avere clienti».
Quindi la giovane età era
non solo nota
ma una qualità di attrazione della clientela, un moltiplicatore di
business. Come dimostrerebbero anche gli sms
transitati sulla linea di Riccardo Sbarra,
il commercialista arrestato:
«Tu mi piaci e poi mmm hai
amichette giovani io adoro le
lolitine...».
matografico della «sporca
guerra» scaturita dagli attentati dell’11 settembre che ha
contrapposto il mondo dell’intelligence occidentale a quello,
ben più subdolo e feroce, del
terrorismo islamico. Travalicando, come era inevitabile, e
così hanno stabilito le sentenze, i confini del lecito. «Non c’è
chi non veda - scrivono i giudici - come il sequestro di persona con finalità come quella in
oggetto», ovvero la tortura che
subì Abu Omar una volta trasferito all’estero, «sia una violazione dei diritti fondamentali dell’uomo».
Dunque anche l’ex capo della Cia in Italia, ritenuto «la
mente dell’operazione», e due
suoi agenti, Betnie Medero e
Ralph Russomando, la cui posizione era stata stralciata per
un difetto di citazione (erano
stati dichiarati «latitanti» anziché «contumaci»), assolti in
primo grado per una presunta
immunità diplomatica e quindi
condannati in appello come
autori materiali del sequestro,
dovrebbero finire agli arresti.
Come per altro gli altri 23
agenti Cia, sempre condannati
in via definitiva a pene che
vanno dai 7 ai 10 anni di reclusione nelle scorse sentenze. Di
fatto però i governi italiani
hanno sempre evitato di dar
corso alle richieste di estradizione negli Usa. Su tutto pesa
poi il precedente della grazia
concessa dal Presidente della
Repubblica Napolitano a uno
degli imputati, Jeff Romano, il
colonnello responsabile della
base Usa di Aviano da cui venne fatto partire verso la Germania e poi l’Egitto, Abu
Omar. Un gesto accolto con
grande favore dagli Usa. Rimane un’ultima postilla giudiziaria, il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo avanzato da Abu Omar e famiglia
contro l’Italia per violazioni
dei diritti umani e abuso del
segreto di Stato.
La vicenda
il caso
1
2
28 ottobre 2013
1 Il Nucleo investigativo dei Carabinieri di
M. CORBI, A. PITONI
ROMA
Q
uando ha capito
che non c’era altra scelta, che i
nomi dei clienti
delle baby squillo dei Parioli
erano sul tavolo della Procura di Roma, ha deciso di parL’ingresso della casa
lare. E non è stato facile per
Mauro Floriani, ex finanziere, dirigente di Trenitalia,
affrontare la moglie Alessandra Mussolini, prima di
presentarsi spontaneamente dai carabinieri per ammettere i contatti telefonici
con le due adolescenti negando, però, di avere avuto
qualsiasi genere di rapporto
intimo con loro.
Giorni di tempesta e dolore a casa della Mussolini,
con la senatrice Pdl che fino
a ieri ha creduto al fatto che
il contatto con le minorenni
fosse solo un incidente isolato e senza altre, più gravi,
implicazioni. Lei a spingerlo a raccontare agli inquirenti la sua versione. Sperando che la cosa potesse
bastare. Si è sfogata in famiglia, con le amiche più care, la Mussolini, ricordando
la propensione del marito a
crearle imbarazzo. Come
quando, dopo aver collaborato con Antonio Di Pietro
all’epoca dell’inchiesta Enimont, lasciò la divisa da finanziere per assumere l’incarico di responsabile amministrativo di Metropolis,
1 L’ex ministro Scajola era
la società che gestiva il pa«inconsapevole» del sovraptrimonio immobiliare delle
prezzo dell’appartamento di
Ferrovie di Stato guidata da
via Fagutale a Roma. Lo scrive
Lorenzo Necci, presidente
il giudice nelle motivazioni
Enimont proprio all’epoca
della sentenza che ha assolto
in cui Floriani indagava sulScajola per l’acquisto dell’imla maxitangente.
mobile, smontando la tesi
La Mussolini, sempre al
dell’accusa secondo la quale
suo fianco, a difenderne le
l’acquisto da parte dell’ex miscelte, anche quando le si
non era avvenuto a sua insaobiettava che il curriculum
puta, come dichiarato.
non era all’altezza della super carriera che ha percorso fino ad oggi. Ma adesso le
cose sembrano cambiate. Maria Monteleone e del pm
Lei, sempre pronta a met- Cristiana Macchiusi che hanterci la faccia, ieri si è chiu- no iscritto il marito, nonostansa in un addolorato e ostina- te i chiarimenti, nel registro
to silenzio.
degli indagati,
Forse pensanGLI ALTRI CLIENTI spiegando che a
do alle sue due Venti uomini identificati: suo carico ci safiglie, la più
rebbero «eledieci di loro pronti menti probatori
grande non
a n c o r a a chiedere di patteggiare incontrovertibi19anne, che
li». Intercettacome tutte le ragazzine ve- zioni telefoniche, ricognizioni
dono il padre come un eroe. fotografiche e analisi dei tabuIeri la Mussolini ha dovu- lati inchioderebbero Floriani
to fare i conti con le parole alle sue responsabilità.
del procuratore aggiunto
Per Floriani come per gli al-
Roma arresta 5 italiani con l’accusa di aver
avviato alla prostituzione due ragazzine (15
e 14 anni). Finisce in manette anche la mamma di una delle due ragazze, accusata di essere a conoscenza dell’attività della figlia.
31 ottobre 2013
1 Interrogatori di garanzia per gli arre-
stati. La madre di una delle due ragazzine
nega: «Non ho mai venduto la mia bambina. Io lavoro sodo come barista». Identificati 5 clienti che rischiano il carcere.
3
4
10 febbraio 2014
1 La madre di una delle due vittime e
uno degli altri indagati (Marco Galluzzo,
accusato dalla procura di aver ceduto droga durante gli incontri con le minori) vengono scarcerati. La donna ha il divieto di
incontrare la figlia.
28 febbraio 2014
1 La storia delle baby squillo dei Parioli,
purtroppo, fa proseliti. A Ventimiglia due
minorenni vengono salvate da un cliente.
Interrogate hanno dichiarato di essersi
ispirate alle due coetanee di Roma.
Contro il marito della Mussolini
foto, video e intercettazioni
Roma, accusato di prostituzione minorile con le 14enni dei Parioli
Lui nega i rapporti, ma i pm: “Elementi probatori incontrovertibili”
Roma
«Scajolanonsapeva
deisoldidellacasa»
Trento
«Sexi-shopmasenza
usarefondipubblici»
1 Uno scontrino di 64,92
euro di un noto sexy-shop finisce nelle carte sequestrate
in Trentino al gruppo Freiheitlichen. La segretaria del movimento, Ulli Mair (foto), parla di un «regalo per un collega» in una conversazione riportata dal sito web Goinfo.
E la procura spiega: «Non è
stato chiesto il rimborso all’ente, per cui non c’è reato».
tri venti indagati l’accusa è di
prostituzione minorile. In tutto i clienti identificati grazie
alle utenze rintracciate sui tabulati dei telefonini delle due
ragazze sono quaranta. Molti
di loro hanno raccontato di essersi tirati indietro una volta
scoperta l’età delle baby prostitute. Solo in venti però sono
sembrati credibili anche in base ai riscontri effettuati sui telefoni e attraverso le riprese
video-fotografiche. Per gli altri, tra cui Floriani, si va avanti con le indagini. In dieci
Ex finanziere
LA DECISIONE DESTINATA A PESARE SUI RAPPORTI TRA ITALIA E USA
Abu Omar, diventa definitiva
la condanna di tre agenti Cia
La sentenza
della Cassazione
dopo il proscioglimento
dei vertici del Sismi
PAOLO COLONNELLO
MILANO
Con la conferma della condanna di Jeff Castelli, ex capo della Cia in Italia, a 7 anni
di reclusione e di altri due
agenti del servizio servizio
segreto americano (6 anni
ciascuno) decisa ieri dalla
Corte di Cassazione, cala
quasi definitivamente il sipa-
rio sulla vicenda del sequestro
di Abu Omar. Restituendo alla
storia una verità giudiziaria
così composta: a rapire l’ex
imam di via Quaranta il 17 febbraio del 2003, mentre era sotto indagine della procura di
Milano per fiancheggiamento
terroristico, fu un commando
della Cia aiutato da alcuni elementi italiani come l’ex sottufficiale dei Ros Luciano Pironi,
gli ex agenti del Sismi Pio Pompa e Luciano Seno e l’ex giornalista Renato Farina (attuale
portavoce di Brunetta) condannati per favoreggiamento.
Ma non (formalmente) dal Sismi. I vertici del servizio segreto militare, ovvero il gene-
rale Niccolò Pollari e il suo vice
Marco Mancini - condannati in
appello a 9 e 10 anni di reclusione - sono stati prosciolti recentemente sempre dai giudici
di piazza Cavour in seguito a
una sentenza della Consulta
che aveva fatto prevalere il segreto di stato sulle indagini
della magistratura, tutelando
così le attività dei nostri 007.
Come però ha riconosciuto
il Consiglio europeo, l’inchiesta della magistratura milanese, coordinata dal procuratore
antiterrorismo Armando Spataro con l’ausilio del capo della
Digos milanese Bruno Megale,
rimane per ora l’unica al mondo ad aver accertato, persegui-
Cronache .19
.
Abu Omar
to e condannato definitivamente, sebbene nessuno sia
mai finito in carcere, l’esistenza e la grave pratica delle cosiddette «extraordinary rendition», ovvero i rapimenti indiscriminati di cittadini colpevoli di «sospetto» terrorismo. Effetto grottesco e un po’ cine-
20 .Società
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Tra luci e ombre
Il “Princeps”
e il gioco
degli equivoci
SILVIA RONCHEY
el 1937 Mussolini celebrò
il bimillenario della nascita di Augusto con
un’epocale mostra in cui attualizzava il riordino del nuovo ordine imperiale romano in quello
dell’«ordine nuovo» fascista.
Ben diversa, antideologica, di
raffinata consapevolezza storica
e filologica, è stata quest’anno,
nel bimillenario della morte, la
celebrazione del «princeps» offerta dalla mostra curata da Eugenio La Rocca e da poco chiusa
alle Scuderie del Quirinale.
Ora il Fai celebra Augusto con
un omaggio primaverile ai «suoi»
luoghi meno avveduto nei toni. Il
percorso «sulle tracce di Augusto», stando alle dichiarazioni del
presidente Carandini, dovrebbe
indurre gli italiani a trarre ispirazione dall’opera di «rifondazione
e ristrutturazione» dello Stato attuata dal primo imperatore. Sarebbe «una dedica all’uomo che
ha segnato una pausa nella vorticosa espansione dell’impero».
Alla base
della pacificazione augustea, costellata in realtà di violenze e guerre, fu una mistificazione
ideologica
che scandì
l’espansionismo dell’impero in presunte, per
usare un termine attuale, missioni di pace: «pacificazioni» è
l’appellativo che le antiche fonti e
i moderni manuali di storia danno alle guerre della pax Augusta,
dove peraltro le legioni romane
non sempre ebbero la meglio, come nel disastro di Teutoburgo
(«Varo, ridammi le mie legioni»).
Il figlio adottivo di Cesare, il
virtuoso Ottaviano, basò il suo
potere sul «consenso universale»
di Senato e popolo. La sua ascesa
al potere era stata in realtà scorretta, come sottolineò Tacito. La
sua insicurezza restò tale che,
racconta Seneca, «andava in Senato con la corazza sotto la toga».
È splendido che in un giorno
di primavera il Fai ci racconti le
imprese di Augusto, ma attenzione a «metterci tutti insieme,
con i grandi del passato, costruendo un futuro», come esorta il suo presidente. Il passato si
può e si deve frequentare, ma
senza idealizzarlo, se non si vuole che qualcuno torni, un giorno,
a ideologizzarlo.
N
A passeggio nel foro di Augusto, dove si svolgeranno le riprese del programma di Piero Angela per il bimillenario dalla morte dell’imperatore
Anteprima
RENATO RIZZO
ROMA
a nostalgia
è
l’unico
svago di
chi ha paura del futuro», dice icasticamente il protagonista della «Grande Bellezza».
Ma volgere lo sguardo al
passato non è sempre occasione di rimpianto: può essere il modo di recuperare
proprio la Grande Bellezza
di tempi splendidi e lontani,
attraverso i suggerimenti
della Storia.
È questo il concetto al
quale s’ispirano le Giornate
Fai di Primavera che si svolgeranno il 22 e 23 marzo e
che sono state presentate ieri come un omaggio ad Augusto nel bimillenario della
morte: cogliere lo spirito che
indusse quest’uomo lungimirante a segnare una pausa nella vorticosa espansione dell’Impero per dedicarsi
alla sua ristrutturazione
grazie a interventi per l’integrazione sociale, la sicurezza dei traffici, ma anche l’invenzione d’un linguaggio artistico universale.
Un insegnamento che,
nota il presidente del Fai,
l’archeologo Andrea Carandini, potrebbe e dovrebbe
guidarci, oggi, nel riprogettare «il Paese a pezzi in cui
viviamo».
«L
I duemila anni di Augusto
fanno subito primavera
Tante visite speciali per le “Giornate” del Fai del 22 e 23 marzo
E al Foro uno spettacolo per ricreare le atmosfere dell’impero
Rovine spettacolari
1 Tra i 120 luoghi augustei aperti nelle Giorna-
1 L’Arco etrusco di Perugia, costruito nella se-
te di primavera del Fai c’è anche il Teatro romano
di Aosta (nella foto di Enrico Romanzi), che fu edificato 25 anni prima della nascita di Cristo, pochi
decenni dopo la fondazione della città.
conda metà del III secolo avanti Cristo, fu ristrutturato da Augusto nel 40 a.C. È la più integra e
monumentale delle porte etrusche cittadine e si
apre sul cardo maximus della città.
Questa edizione dell’appuntamento che gli italiani
amanti del bello si danno, da
22 anni, a inizio primavera
offrirà al pubblico 750 visite
straordinarie di beni ambientali e architettonici in
320 località di 20 regioni sotto la guida di settemila volontari: da 177 luoghi di culto a
136 palazzi e ville, da 43 castelli a 78 piccoli musei, archivi e biblioteche.
E ancora: parchi, giardini,
aree archeologiche, caserme,
mulini. Un caleidoscopio di
suggestioni nel quale spiccano, appunto, le 120 aperture
che «racconteranno il grande
imperatore». Tra queste, nel-
la capitale, il Mausoleo d’Augusto, la più ampia tomba dinastica del mondo romano da
anni chiusa al pubblico, il teatro di Marcello, l’unico rimasto dei tre di Roma antica, e il
Foro augusteo. Un filo conduttore che porterà lontano, per
tappe, sino ai resti di Augusta
Bagiennorum, Benevagienna
in provincia di Cuneo. Speciali
aperture saranno, poi, riservate ai soci della fondazione
ambientalista e a quanti
s’iscriveranno in quei giorni.
Ma il catalogo dei luoghi
della cultura il più delle volte
nascosti spazia nei secoli e
nelle tipologie. A Milano, sarà
aperto dopo 20 anni l’Albergo
Diurno Venezia, sotterraneo
gioiello liberty che forniva, come una Spa ante litteram, camere per il relax, bagni pubblici, barbiere, buvette. Napoli
spalancherà i battenti dell’Archivio di Stato, La Spezia mostrerà l’Arsenale, Sassari il
carcere ottocentesco, Corleone il Monastero del Salvatore,
Bassano Romano il Palazzo
Giustiniani-Odescalchi.
E c’è ampio spazio anche
per il profano: il velodromo
Vigorelli a Milano, la Galleria
del Vento della Guzzi a Mandello del Lario nel Comasco, il
monumentale serbatoio idrico neoclassico di Livorno. La
Grande Bellezza d’Italia ha
mille facce: buie, problematiche, qualcuna, nonostante
tutto, persino felice.
TRENTASEI AMERICANI SI SONO TRASFERITI A GREEN BANK, L’UNICO LUOGO SCHERMATO DA TUTTI I SEGNALI
La città Usa senza telefonini e wi-fi
Lì è installato
il più grande
radiotelescopio
del mondo
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Si chiama Green Bank, è una
cittadina del West Virginia
nel mezzo della «National Radio Quiet Zone», una zona
schermata da ogni segnale
elettromagnetico, compresi
wi-fi, reti per telefoni cellulari
e altri tipi di comunicazioni digitale. Un’area di quiete assoluta, divenuta meta ideale per
chi rifiuta l’affannosa comuni-
cazione compulsiva della società contemporanea e vuole recuperare un po’ di privacy. In sostanza chi vuole ritornare ai
tempi in cui non si era raggiungibili a tutti i costi attraverso
email, Sms, chiamate e chat varie, Green Bank è il posto ideale.
Come per i 36 cittadini americani, provenienti da diverse
zone degli Usa, che nel 2013
hanno deciso di trasferire la
propria residenza. «Ero affetta
dal senso di panico quando vivevo in Iowa, un panico senza
tregua», racconta Diane Schou,
che ha viaggiato per oltre 1500
chilometri prima di raggiungere il villaggio di appena 147 abitanti. Per lei più che una scelta
di privacy si è trattato di una
necessità di salute: «Se qualcu-
no si trova vicino a me con un
telefono cellulare mi causa gravi disturbi, come forti mal di testa e nausea - racconta la donna
- da quando sono qui mi sento in
gran forma come se ogni malattia mi avesse abbandonato».
Green Bank, cittadina nel
cuore dei monti Appalachi, si
trova nel mezzo di una zona di
circa 1.300 chilometri quadrati
chiamata «National Radio Quite Zone»: dato che ospita il più
grande radiotelescopio del
mondo, non può avere interferenze di nessun tipo per non alterare i segnali in ricezione.
Questo vuol dire che sono
banditi wi-fi, cellulari, e qualunque tipo di comunicazione elettronica: un vero eldorado per
chi rifiuta i ritmi comunicativi
della vita moderna. Ma anche
per chi, come Diane Schou, ha
ricadute fisiche legate all’emissione di certe radiazioni.
Scientificamente si chiama
«Electromagnetic Sensitivity»,
è una patologia su cui i ricercatori si danno battaglia da tempo. Circa il quattro per cento
della popolazione americana, è
affetta da questo sintomo, che
però solo le autorità svedesi riconoscono come patologia medica. Questo vuol dire che solo
nel Paese scandinavo chi è affetto può chiedere lo stesso sostegno sanitario di chi soffre di
altri tipi di malattie.
Così negli Usa l’unico modo
per ovviare alle ricadute da
emissioni elettromagnetiche è
vivere in posti protetti come
A Green Bank si vive all’ombra di un mega-radiotelescopio
Green Bank. Deborah Cooney
ha lasciato San Diego appena
ha saputo di questa oasi protetta: «La mia vita era una tortura,
tutto è iniziato con un ronzio
nelle orecchie che non mi face-
va dormire, poi nausea. Era come se mi stessero avvelenando». Dopo il suo arrivo a Green
Bank tutto è cambiato: «Qui sto
bene, per me è stato come disintossicarsi».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
La storia
SARA RICOTTA VOZA
MILANO
L’iniziativa «Siamo nati per camminare»
alla quarta edizione dal 17 al 21 marzo
quest’anno ha raccolto diecimila adesioni
.
Società .21
Testimonial Filippa Lagerback:
«Vorrei che mia figlia Stella avesse
l’autonomia che avevo in Svezia»
A scuola a piedi
i bambini di Milano
scoprono la libertà
Per una settimana tutti “camminatori”
orn to run? Non esageriamo, in Italia basterebbe
essere nati per camminare, almeno a leggere i dati
su quanto i nostri bambini
vadano e tornino da scuola a piedi o
con i mezzi pubblici: naturalmente pochissimo. E quel che più colpisce è come sempre il confronto con i coetanei
stranieri. Non necessariamente i soliti
stakanovisti scandinavi, anche solo i
flemmatici inglesi o i vicini tedeschi.
E siccome quel che s’impara da piccoli non si scorda più, per cambiare un
po’ la rotta e rendere le nostre città più
a misura di bambino e i nostri bambini
più autonomi e futuri adulti più «camminatori», per una settimana - dal 17 al
21 marzo - 9316 alunni di scuole milanesi (e il numero triplica con i genitori) si impegneranno a percorrere a
piedi, in bici, sul monopattino o sui
mezzi pubblici il tragitto casa-scuola,
anche fosse un po’ lungo.
L’iniziativa, che alla quarta edizione
sfiora le diecimila adesioni, si chiama
«Siamo nati per camminare» ed è stata ideata dall’associazione Genitori
Antismog. «Crediamo che il successo
venga dal fatto che siamo arrivati a saturazione e ci chiediamo perché nelle
città, con i bambini, si viva così male»,
spiega Francisca Parrino, ideatrice e
curatrice del progetto, che, ci tiene a
precisare, ha un’impostazione positiva: «Noi non diciamo che le macchine
B
Festa
Disegni e pensieri dei bambini
saranno presentati il 12 e 13
aprile in una festa finale
alla Rotonda della Besana
(siamonatipercamminare.it)
68%
in automobile
Scolari delle primarie
accompagnati in auto:
italiani 68%; inglesi 32%;
tedeschi 30%
5%
da soli
Alunni di scuola primaria
non accompagnati in
classe: italiani 5%; inglesi
12%; tedeschi 28%
L’OBIETTIVO
«Far sperimentare a figli
e genitori se cambiare abitudini
migliora la qualità della vita»
L’AUTONOMIA
«Bisogna introdurla
gradualmente, con tragitti
via via più lunghi»
sono il male, ma: provate voi stessi se
andare a piedi o in bici o in bus vi cambia un po’ la qualità della vita». E nelle
scorse edizioni, per quanto strano possa suonare, per alcuni bambini prendere il tram è stata una prima assoluta, un’avventura, una scoperta.
E il dato empirico è confermato da
quello scientifico. La mobilità dei bambini è infatti oggetto di studio dal 1971
da parte del Policy Studies Institute
della Westminster University che da
qualche anno ha aperto l’indagine a 15
Paesi europei. Per l’Italia lo studio è
stato condotto da ricercatori del Cnr e
i risultati sono sorprendenti.
Il più eclatante riguarda l’andare e
tornare da scuola da soli: il 5% degli
italiani, il 12% degli inglesi, il 28% dei
tedeschi. Quanto ai mezzi usati per gli
spostamenti casa-scuola, la percentuale di chi va sui mezzi pubblici senza
essere accompagnato da adulti in Italia precipita all'1% mentre in Inghilterra sale al 15% e in Germania al 25%. Come vanno dunque i nostri figli a scuola? Be’, i dati non dovrebbero stupirci
troppo visto che li accompagniamo...
in macchina! Il 68% dei bambini italiani va in auto contro il 32% degli inglesi
e il 30% dei tedeschi. Il doppio.
Ma si possono accusare sempre i
genitori italiani di essere più apprensivi, più pigri o non sarà invece che l’Italia è effettivamente più pericolosa? A
Milano negli ultimi mesi c’è stata una
serie orribile di incidenti per strada sulle strisce pedonali - che hanno coinvolto bambini. «Certo nei fattori in gioco ci sono i livelli di traffico e densità
automobilistica», spiega Monica Vercesi, che ha partecipato allo studio del Cnr
ed è consulente di progetti sulla mobilità dei bambini. «Ma la percezione dei
pericoli sociali è molto distante da quella effettiva delle statistiche».
il caso
STEFANO RIZZATO
MILANO
l posto di ruote e lamiere, i
giubbotti fosforescenti. Al posto dello smog, scarpe comode e sorrisi. L’alternativa al trasporto
scolastico motorizzato, in Italia, esiste già da qualche anno. Si chiama
Piedibus, è nato a Padova nel 2003 e
il nome dice tutto: è una sorta di serpentone di alunni che raggiungono la
scuola in comitiva, accompagnati da
uno o più adulti, rigorosamente a piedi. Un modello che cammina, per ora,
in una manciata di città diffuse da
Nord a Sud in una quindicina di regioni: soprattutto piccoli centri di
provincia, dove il traffico e le distanze aiutano, ma anche città più grandi
come Torino, tutte collegate anche
grazie al sito web www.piedibus.it.
«Per una città come la nostra il
Piedibus è solo una delle tante iniziative da mettere in atto per una mobi-
A
La manifestazione, comunque, chiede anche uno sforzo in più da parte dei
vigili (strade più presidiate) e dei trasporti pubblici (biglietti gratuiti fino alla
fine della primaria). Così, forse, anche i
genitori farebbero la loro parte. «È im-
portante capire che bisogna lasciare un
po’ di autonomia», continua Monica
Vercesi, «magari a cominciare dalla IV
primaria, con piccoli tragitti via via più
lunghi, gradualmente; altrimenti si rischia di “gettarli” di colpo e tardi in un
Tutti sul “Piedibus”
il serpentone di alunni
che attraversa l’Italia
Bambini in gruppo verso la scuola
lità scolastica alternativa», spiega
l’assessore con delega all’istruzione
Mariagrazia Pellerino. «A Torino noi
abbiamo da tempo coinvolto famiglie
e scuole per pianificare da capo il sistema. Il dato confortante è che, dai
circa settemila questionari distribuiti, emerge che già il 63 per cento dei
ragazzi va già a scuola a piedi».
Il modello del Piedibus intanto cresce, proprio perché ad apprezzarlo
sono prima di tutto i diretti interessati. «I bambini si divertono: non è
solo un modo salutare di andare a
scuola, ma anche un momento di socialità». A spiegarlo è Isabella Christina Felline, che quattro anni fa ha
creato, da madre e privata cittadina,
ambiente di cui non hanno esperienza,
come mettergli gli sci ai piedi a 12 anni e
farli scendere su una pista nera».
Naturalmente, c’è poi un discorso di
diritti dei bambini alla libertà di muoversi nel proprio ambiente. E qui la
mentalità conta. Non a caso questo è
l’aspetto che più manca - in quanto
mamma di una bambina di 10 anni - alla svedese Filippa Lagerback, socia di
Genitori Antismog e grande fan di
«Siamo nati per camminare». «Io sono
cresciuta così, vicino a Stoccolma, andando a scuola da sola con gruppi di
amici: vorrei che anche la mia Stella
potesse avere lo stesso senso di libertà. Invece è sempre con me. A piedi sì,
ma sola no».
il Piedibus di Montefiascone, in provincia di Viterbo. In alcuni casi, i Piedibus sono promossi da Comuni e assessori amici dell’ecologia. In altri,
sono le famiglie a istituirli in modo
autonomo.
«È il caso di Montefiascone - spiega la fondatrice -. All’inizio, nel 2009,
eravamo sei famiglie. Oggi siamo una
ventina ed è bello anche per noi genitori. Il servizio è gratuito e solidale e
mamme e papà sono in prima linea
come accompagnatori, secondo dei
turni che vengono fatti ogni settimana e vengono incontro alle esigenze
lavorative di ognuno. E non è mai un
peso, anzi: il sabato, quando molti
non lavorano, i genitori quasi litigano
per avere il turno».
Il percorso per i venti alunni, tutti
bimbi dalla prima alla quinta elementare, è di due chilometri dal capolinea
alla scuola. Non mancano fuori programma gustosi. «Per coincidenza, il
tragitto passa sotto casa della maestra di inglese, che – quando è a casa –
veste i panni della Candy Princess,
distribuisce caramelle a tutta la comitiva e crea scenette molto divertenti – ed educative – tutte in inglese,
ovviamente».
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 22
23
SCIENZA&DEMOCRAZIA
MEDICINA/1
MEDICINA/2
TUTTOSCIENZE
“Stoppiamo
abusi
e nepotismo
all’università”
“Fabbrico
neuroni
per battere
il Parkinson”
Il sensore
mette a bada
lo scompenso
cardiaco
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
DORATO e GIUNTINI PAGINA 24
RIZZATO PAGINA 26
BANFI PAGINA 27
.
NUMERO 1596
A CURA DI:
GABRIELE BECCARIA
REDAZIONE:
CLAUDIA FERRERO
GIORDANO STABILE
[email protected]
www.lastampa.it/tuttoscienze/
tutto
salute
SCIENZE
...
&
P
MARCO PIVATO
l futuro non lo si può
prevedere, ma lo si può
studiare. Ed è straordinario che l’accuratezza
degli scenari che possiamo anticipare stia aumentando. Opinione pubblica e
consenso, crisi economiche,
pandemie e mutamenti geopolitici: non
sarà una magica sfera di
cristallo a rivelarci da che
parte va il
mondo, ma
una serie di
indicatori
scientificamente trattati. Una rivoluzione in questo senso viene dall’accesso e
dall’analisi dei cosiddetti
«Big Data», il fiume di informazioni che produciamo e di
cui lasciamo traccia attraverso Internet e altri mezzi
in cui parliamo di noi: si tratta di «briciole digitali», come
le chiama Alessandro Vespignani, professore alla Northeastern University di Boston e direttore scientifico
della Fondazione Isi di Torino, e che si stanno rivelando
straordinariamente utili.
I
Fisico
Alessandro
Vespignani
è direttore
scientifico
della
Fondazione Isi
di Torino
È uno scenario multiforme:
inquietante o di grande opportunità?
«Si dice che la scienza non è né
“buona” né “cattiva” e che dipende dal suo utilizzo, ma
nemmeno neutrale: nuove conoscenze producono sempre
effetti. È importante, allora,
utilizzare il potenziale dei Big
Data in senso comunitario e
non elitario».
L’evento
«Scrutare
il futuro
dei sistemi
sociali
al tempo dei
Big Data»:
è la «lecture»
tenuta ieri da
Vespignani
all’Accademia
di Belle Arti
di Bologna
Si pone però anche un problema antico: fare previsioni
significa interferire con gli
scenari stessi che studiamo.
Nonsifinisceperinfluenzarli?
«È un problema che esiste
senz’altro, ma può rivelarsi
LE APPLICAZIONI
Nuove logiche per decifrare
la realtà dalle pandemie
fino ai trend sociali
Può farci un esempio?
Si può leggere nel futuro?
C’è una sfera di cristallo
che si chiama “Big Data”
Passando, invece, a casi più
complessi?
«Dal 2009 il mio team ha seguito l’evolversi della pandemia del virus A/H1N1. Seguendo i primi focolai della malattia, grazie a modelli matematici e simulativi che hanno messo in relazione i singoli fenomeni agli spostamenti dell’uomo nel mondo globalizzato e
superconnesso e le informa-
Professore, che cosa sono
esattamente le briciole digitali che costituiscono i Big
Data?
«Sono informazioni che l’uomo lascia al suo passaggio
ogni volta che usa per esempio Facebook, compra un libro su Amazon, viaggia seguendo il tracciato di un Gps,
esegue una transazione finanziaria: questa mole di informazioni ci permette di
studiare la direzione di macroscenari in fieri, anticiparli
e anche di cambiarli».
«In primo luogo possiamo
partire da inferenze abbastanza semplici, come provare a indovinare chi vincerà la
finale di “X-Factor”, mettendo a sistema la massa di opinioni che viaggia via twitter
delle centinaia di migliaia di
persone, che poi votano da
casa».
zioni che venivano scambiate
su Internet e dai media, i computer sono riusciti a predire in
buona misura il viaggio di questo virus nel mondo e fornire
informazioni per contenere
l’emergenza».
È possibile applicare principi
simili anche per anticipare i
grandi trend della società?
«Usiamo l’analogia delle previsioni meteorologiche. Grandi
fenomeni atmosferici si generano dal comportamento di
singoli atomi e da piccole variazioni. Così dallo studio del
particolare possiamo ricostruire il dato generale: se consideriamo l’uomo un “atomo sociale”, tracciando le sue attività al
X, il cromosoma degli enigmi
GIANNA M ILANO
ifficile trovare chi non
sappia qual è il ruolo dei
cromosomi X e Y nel determinare il sesso del nascituro: due X è femmina, XY è maschio.
Nel 1891 il biologo tedesco
Hermann Henking, esaminando le cellule con un microscopio, vide un elemento estraneo
e decise di chiamarlo X, come
un’incognita in un’equazione.
In realtà stava osservando un
cromosoma, ma non compari-
Genetica
D
movimenti politici...
«Non c’è dubbio. Dagli Anni 80
ci si affida alle scienze e alla
psicologia sociali, ma da ora e
nel prossimo futuro saranno le
scienze computazionali, basate sui Big Data, a fornire indicazioni su opinione pubblica e
consenso, che a loro volta influenzano, come sappiamo, i
mercati finanziari e ancora più
in grande le relazioni internazionali tra gli Stati».
va in coppia come di solito avviene in ogni cellula. Poi, nei
decenni successivi, altri studiosi, da Murray Barr a Mary
Lyon, hanno chiarito quella che
appare come una stranezza:
nelle cellule delle femmine di
mammifero che ricevono un
cromosoma X da entrambi i genitori uno dei due cromosomi che sia di provenienza materna
o paterna - è casuale e viene
inattivato: vale a dire che non è
funzionale e la trascrizione di
più di un migliaio di geni non ha
luogo.
In alcune cellule è il cromosoma X di origine paterna che
resta quiescente, in altre quello
della madre. Secondo quali regole ciò avvenga e come l’inattivazione si sia evoluta resta un
mistero. Anche se i ricercatori
hanno chiarito il meccanismo
molecolare e grandi passi
avanti sono stati fatti nel determinare il momento dello sviluppo di un individuo in cui ciò
succede (quando lo spermatozoo feconda l’uovo e l’embrione
ha solo una cellula, lo zigote, sia
il cromosoma X materno sia
lavoro, in famiglia e nel tempo
libero, vediamo i legami che
crea nel tempo fino alla comparsa di “molecole” e corpi
sempre più complessi, cioè
metafore di veri e propri mutamenti collettivi: questa è la fisica dei sistemi sociali».
Una scienza sempre più appetibile per «spin-doctors» e
quello X paterno sono attivi),
molti quesiti conservano il sapore di una sfida.
In un articolo su «Neuron»
sono state mostrate con immagini inedite le cellule nella fase
in cui l’uno o l’altro cromosoma
X viene inattivato. «Che ciò avvenisse si sapeva: l’aveva già
capito Mary Lyon che nelle
femmine un cromosoma X, più
che essere tolto di mezzo, non è
funzionale. Non si era però mai
riusciti a fotografarlo. E ora le
immagini sono suggestive.
Certo, non rendono ancora la
complessità del processo: perché è una lotteria a presiedere
la determinazione delle nostre
caratteristiche genetiche»,
sottolinea Guido Barbujani,
un’opportunità. Nel momento
in cui estrapoliamo informazioni possiamo decidere come
utilizzarle e diffonderle: proprio perché i trend sono reattivi alle nostre interferenze
possiamo studiarne le risposte. Nel caso delle pandemie
la diffusione delle conoscenze
può fare la differenza tra il panico e il contenimento dell’emergenza».
E come facciamo a sapere che
ciò che ci suggeriscono in
prospettiva i Big Data non sarà «inquinato» dal nostro utilizzo?
«Torniamo all’analogia con le
previsioni meteorologiche. A
poche ore o giorni sono affidabili, ma a una settimana diventano difficili, fuorviate da
una serie di eventi successivi.
Nel fare previsioni i modelli
statistici e computazionali
possono però aggiornare di
giorno in giorno le informazioni, correggendo così la visione della realtà».
professore al Dipartimento di
genetica all’Università di Ferrara.
Per visualizzare l’inattivazione del cromosoma X - materno o paterno - un team della
Johns Hopkins University ha
manipolato dei topi, inserendo
geni che producono una proteina fluorescente, verde o rossa,
a seconda che a essere «funzionante» sia il cromosoma X di
uno o dell’altro genitore. «Le
immagini svelano come in certe aree della retina sia espresso un cromosoma invece dell’altro o come nel cervello il
cromosoma X della madre domini il lato sinistro, mentre
quello paterno il destro».
CONTINUA A PAGINA 25
24 .TuttoScienze
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
l
P SCIENZE
«Mail e Skype, lavorando con tante giovani promesse
Vi racconto la vita quotidiana al Cern di Ginevra»
FRANCESCO RIGATELLI quinte» della passione quotidiana dello scienzia1 Non bisogna più pensare a Doc del film «Ri-
L’esperimento «Cms» al Cern di Ginevra
torno al futuro» di Robert Zemeckis per immaginare uno scienziato. Gigi Rolandi, 61 anni, napoletano, una vita al Cern di Ginevra, tra gli scopritori
del bosone di Higgs, lo racconterà oggi alla Scuola
Normale di Pisa, inaugurando il ciclo di conferenze
intitolato «Vi racconto la scoperta che mi ha cambiato la vita».
L’iniziativa, che proseguirà per oltre un anno con
diverse testimonianze, vuole svelare il «dietro le
to. «E’ importante spiegare a chi desidera intraprendere questa carriera come si vive - osserva Rolandi -. Racconterò il cambiamento del mio lavoro
durante la ricerca del bosone. Il primo articolo fenomenologico in materia è del 1975 e da allora la
scienza è diventata da individuale a collaborativa.
Prima si lavorava al massimo in 10, ora in migliaia
grazie alle reti tra computer. Questa scienza collaborativa richiede anche dei comportamenti diversi: si hanno compiti precisi, perché risulta impossibile seguire ogni aspetto di una ricerca. E ci vuole
Scienza
&
Democrazia
MAURO DORATO
UNIVERSITÀ DI ROMA TRE
ROBERTO GIUNTINI
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
I
l 31 ottobre scorso sono
scaduti i termini per la
presentazione della domanda alla seconda
tornata della cosiddetta «abilitazione scientifica
nazionale» per diventare docenti universitari. L’abilitazione è un’idoneità scientifica (valida 4 anni), rilasciata
da commissioni sorteggiate a
candidati che soddisfino determinati requisiti. Questi ultimi sono stati stabiliti da leggi e decreti, dall’Agenzia nazionale per la valutazione
dell’università e della ricerca
e dalle commissioni stesse,
sulla base di criteri quantitativi che in molti settori disciplinari fanno riferimento al
numero di citazioni. Di questa complessa macchina giudicante, che precede il concorso vero e proprio, non c’è
analogo nel resto del mondo,
soprattutto nelle nazioni nelle quali l’attenzione al merito
ha una lunga tradizione.
Date la farraginosità e le
bizantinerie dei dispositivi
normativi, la qualità degli
esiti è dipesa, alla fine, dal
grado di responsabilità - cioè
dal senso etico e civile - dei
commissari. E quindi alcune
commissioni hanno lavorato
dignitosamente, mentre altre si sono prodotte nei giochi di potere che hanno reso
famosi nel mondo i «concorsi» universitari all’italiana.
Molte domande sono state
presentate da docenti che
fanno già parte dell’università. Oltre a tali «interni», hanno però presentato domanda
anche candidati attualmente
«esterni» alle università, in
particolare studiosi italiani
che hanno completato la formazione all’estero o che addirittura rivestono già ruoli accademici in prestigiose uni-
M. Dorato
R. Giuntini
Filosofi
RUOLI: IL PRIMO È PROFESSORE
DI LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA
ALL’UNIVERSITÀ’ DI ROMA TRE
IL SECONDO È PROFESSORE DI LOGICA
E FILOSOFIA DELLA SCIENZA
ALL’UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
In cattedra
Il sistema di selezione
dell’università
è sempre più screditato
Concorsi all’italiana mai più
Cambiamo le regole per i prof
È sufficiente una strategia in 4 punti per liberarsi da bizantinismi e favoritismi
versità o centri di ricerca stranieri. Pochissimi, purtroppo, i
candidati stranieri.
Al di là della qualità dei risultati, il problema è il seguente: benché la legge preveda due
tipi di concorso dopo le abilitazioni (uno in teoria più aperto
agli esterni e uno «chiuso», destinato agli abilitati interni),
coloro che sono fuori dalle università hanno pochissime probabilità di entrarvi. Il motivo è
di carattere finanziario.
Si renda pari a 1 il costo
massimo di un docente universitario (il professore ordinario). Se un ricercatore già «interno» e abilitato passa il concorso chiuso (o quello più aperto agli esterni), costerà al dipartimento solo 0.2 (se diventa
professore associato) o 0.5 (se
diventa ordinario). Se invece il
vincitore di una prova aperta è
«esterno», costerà al diparti-
mento 0.7 (se si tratta di un posto di associato) o 1 (se si tratta
di un posto di ordinario). Analoghe considerazioni valgono
per abilitati che sono già professori associati.
Visti i magri bilanci delle
università, inevitabilmente si
finirà per scegliere ricercatori
e associati «interni», che saranno difesi da invasioni esterne anche per ovvi motivi di colleganza consolidati e malgrado
il fatto che tra i candidati
esterni potrebbe esserci qualcuno più meritevole. Tra l’altro, il dipartimento potrebbe
decidere di non chiamare un
vincitore meritevole a lui sgradito, pagando un prezzo trascurabile. Ma l’esterno senza
posto dovrà ritentare la fortuna altrove, con le stesse trascurabili chances di successo.
Si tratta di un meccanismo
drogato all’origine, con cui
purtroppo si dovrà decidere
adesso e per i prossimi anni il
reclutamento di migliaia di
professori universitari. L’ovvia
conseguenza sarà di sacrificare, ancora una volta, con il merito, intere generazioni di studiosi esterni ai circuiti accademici.
La soluzione, però, ci sarebbe: semplice e radicale.
1) Abolire in un solo colpo
leggi, decreti ministeriali, de-
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
carisma personale, basato sui dati scientifici».
Quando Rolandi era giovane, era tutto più complicato: «Nel 1980, ogni domenica sera, prendevo
l’Orient Express da Trieste e alle 4,10 di lunedì notte arrivavo a Losanna e da là mi spostavo a Ginevra. Martedì sera, il giro inverso. Chi collaborava
con il Cern di Ginevra da lontano mi scriveva per
lettera o mi telefonava. Poi il settore informatico
del centro ci mise a disposizione le sue reti e iniziai
a collegarmi da Trieste, dove allora vivevo, agli
esperimenti via computer». E da allora la vita dello
scienziato si svolge soprattutto davanti al monitor. «Alle 9 inizio a lavorare, faccio il caffè, controllo le email, parlo con Skype, scrivo articoli e, se sono al Cern, parlo per almeno un’ora con i collaboratori più giovani, quelli che fanno il lavoro vero.
Con loro si discute di quello che hanno trovato e di
come andare avanti: sono piccole come grandi
scoperte, ma c’è sempre varietà e uguale entusiasmo. Il vero scienziato - aggiunge - è proprio quello che si emoziona anche per i minimi dettagli. Al
pomeriggio, poi, collegamento con le grandi università Usa che collaborano con il Cern: San Diego,
Santa Barbara, Mit. Là ci sono scienziati molto bravi che vivono a orari diversi e spesso si parla fino a
mezzanotte. Altrimenti torno a cena in famiglia,
soprattutto se a pranzo resto al Cern, dove ci sono
tre mense. Ma mi limito a yogurth e frutta».
Rolandi è stato anche il coordinatore di fisica dell’esperimento «Cms» sul bosone: «Da un lato ho
preparato la ricerca e dall’altro mi sono occupato
del processo di approvazione dei risultati di un
l
P
GENETICA
GIANNA M ILANO
SEGUE DA PAGINA 23
ual è, tuttavia, il
m e cc a n i smo che
determina
il fenomeno i ricercatori non
l’hanno ancora capito - aggiunge Barbujani - ed è probabile che il caso giochi un
ruolo importante».
Già negli Anni 90 gli scienziati avevano individuato alcune delle molecole che presiedono il processo di inattivazione del cromosoma X,
prima fra tutte una, prodotta
dal gene «Xist». Ora, nuovi
studi, condotti da Jeannie T.
Lee dell’Howard Hughes Medical Institute, hanno rivelato che le molecole di Xist avvolgono il cromosoma X come uno sciame di api, coinvolgendo i suoi geni, e fanno
sì che, quando una cellula si
divide, venga «silenziato» lo
stesso cromosoma anche
nelle cellule successive.
Ma qual è il vantaggio in
termini evolutivi di avere
due cromosomi X e di metterne uno a riposo? C’è chi
sostiene che la possibilità di
ricevere a caso due cromosomi X dai genitori abbia
conferito alle femmine una
maggiore versatilità genetica. Se un gene di uno dei due
cromosomi è difettoso, le
cellule possono fare ricorso
alla copia sana dell’altro e
compensare. I maschi, infatti, sono più esposti a problemi genetici legati al cromosoma X, come il daltonismo:
avendone uno solo, non posseggono un «backup». Secondo Jeremy Nathans dell’Howard Hughes Medical
Institute, autore dello studio
su «Neuron», far ricorso ai
cromosomi X di entrambi i
genitori può offrire un vantaggio anche per il sistema
nervoso: si aumenta la capa-
«Q
creti dirigenziali, interpretazioni, abilitazioni, idoneità, valutazioni statistiche e bibliometriche, insomma tutto quel
«corpus» bizantino che regola
la materia del reclutamento.
2) Rimodellare l’agenzia di
valutazione - che ha già fornito
un positivo contributo alla valutazione della qualità della ricerca («Vqr»), ma che ha dato
indicazioni ben più controverse sui criteri dei concorsi - sul
modello dell’inglese «Quality
Assurance Agency for Higher
Education».
3) Dopo la libera assunzione
di un docente da parte dei dipartimenti, sulla base dell’invio di un curriculum e di un
colloquio-seminario, l’agenzia
avrà il compito di valutare «ex
post» le scelte dei singoli atenei, con la «chiara indicazione
delle responsabilità soggettive
e oggettive delle scelte».
4) Redistribuire, a livello nazionale, il budget sulla base di
tali valutazioni.
In questo modo si renderebbero anche superflue le attuali
procedure di accreditamento
delle strutture presso il ministero! La crescente burocratizzazione delle funzioni dei
docenti, infatti, sembra fatta
apposta per soffocare le università, intrappolate in uno
stato di «riforma permanente», che le costringe ogni anno
a riformare l’esistente, cancellando quello che si era cambiato l’anno precedente. Il tempo
per la ricerca è ridotto all’osso.
In poche parole non si tratta
d’inventare nulla di nuovo. Basta rifarsi alle migliori pratiche
internazionali e mettere in soffitta per sempre la compulsione normativa che, con la pretesa di evitare abusi e nepotismo, nasconde in realtà l’assenza di coraggio nelle scelte e
lascia spazio all’ambiguità e alle pratiche più nefaste.
10 - continua
esperimento così grande. Cioè che gli articoli di
scienza, dopo un processo di revisione interna, andassero a buon fine. A oggi ne abbiamo prodotti
circa 300, nessuno mai rigettato». E prima ancora
si era occupato dell’acceleratore Lhc: «Sono stato
il manager di 600 persone che hanno lavorato per
costruire uno strumento senza precedenti. Il
“Cms” è un’impresa da 90 milioni di euro».
Sono nuove le scoperte e i mezzi, ma il metodo resta la curiosità. «Mi viene naturale chiedermi la
causa delle cose, perché lo scienziato ancora una
volta parte dai dettagli - sottolinea Rolandi -. Basta
iniziare dal cielo sopra di noi: perché è blu? Perché
le molecole dell’azoto nell’atmosfera assorbono
la luce blu, quella più ad alta frequenza del sole, e
la riemettono».
Info: vis.sns.it
Nella lotteria di X e Y
la perfezione
non è prevista
Cosa si cela dietro il processo dell’inattivazione
Guido
Barbujani
Genetista
RUOLO: È PROFESSORE
NEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA
VITA E BIOTECNOLOGIE
DELL’UNIVERSITA’ DI FERRARA
IL LIBRO: «LASCIA STARE I SANTI»
EINAUDI
cità del cervello di elaborare
informazioni.
Speculazioni suggestive
che, però, vanno verificate.
«Da un punto di vista funzionale il fatto di ricevere due
cromosomi X non ha grandi
conseguenze. Se non nella colorazione del pelo dei gatti. Un
esempio che faccio agli studenti è quello dei gatti calico dice Barbujani -: bianchi con
chiazze sia grigie sia arancioni
le femmine, con chiazze grigie
o arancioni i maschi. Perché,
mentre una femmina può ricevere un cromosoma X per la
pigmentazione arancione da
un genitore e un cromosoma X
per la pigmentazione grigia
dall’altro genitore, e a seconda
di quale cromosoma X sarà
inattivato il colore potrà essere o grigio o arancione, il gatto
maschio ha un unico cromosoma X e, quindi, ha chiazze o
arancioni o grigie, ma non entrambe. Il termine per definire
il fenomeno è che le femmine
sono dei “mosaici genetici”».
Si parla di cromosomi X e Y
e quindi di determinazione del
sesso, ma allora viene da chiedersi qual è il vantaggio di una
riproduzione sessuata. «In
ogni individuo vengono messi
assieme i genomi di origine materna e paterna ed è la mescolanza a garantire un adattamento all’ambiente. In termini
evolutivi conviene esplorare la
Dai cyborg alla fine della privacy fino al collasso delle Reti: cosa rischia l’umanità
l
P
GABRIELE BECCARIA
a gente tende a
preoccuparsi
troppo di ciò che
conta poco e a non preoccuparsi abbastanza di ciò che è
davvero importante», sostiene George Dyson, storico della scienza.
Se ha ragione lui, molte
delle nostre angosce quotidiane sbagliano bersaglio. E
quindi i motivi per sprofondare nell’umore nero potrebbero essere totalmente diversi da quelli consueti. Li ha
raccolti John Brockman,
l’editor newyorchese celebre
«L
per il domandone che ogni anno pone a un gruppo di scienziati. Il suo ultimo interrogativo - «What should we be worried about?» - evoca temi che
vanno al di là di spread, disoccupazione e inquinamento e
del senso di nausea che ormai
procurano. C’è molto altro,
purtroppo, e così tanto da
comporre un mondo parallelo
e distopico.
Il biologo Serian Sumner,
per esempio, si tormenta con
l’immagine del bambino del
prossimo futuro che riceve in
regalo una confezione di «BioLego», con cui creare piccoli
compagni sintetici. Che succederà - si chiede - quando chiunque potrà dare vita a cyborg casalinghi? Melanie Swan è ancora più preoccupata per la pri-
TuttoScienze .25
Gigi Rolandi è ospite oggi alla Normale di Pisa
Gli incubi che tolgono il sonno ai Signori della Ragione
SCENARI
.
vacy, già oggi seriamente a rischio. Dal Big Data quantitativo - sostiene - stiamo passando
al Big Data qualitativo, che registrerà perfino i dati cerebrali.
Complici i sensori portatili di
John
Brockman
Editor
IL LIBRO: «WHAT SHOULD WE BE
WORRIED ABOUT? REAL SCENARIOS
THAT KEEP SCIENTISTS UP AT NIGHT»
HARPER PERENNIAL
nuova generazione, non solo i
comportamenti ma anche le
emozioni e i pensieri entreranno negli archivi di questo secolo. E a quel punto che resterà
del concetto classico di libertà?
diversità piuttosto che puntare
alla perfezione - aggiunge Barbujani -. Se si volessero dei super-individui, il culmine dell’evoluzione dovrebbe essere
un organismo che, una volta
raggiunto il top, si autoriproduce come i batteri, dando luogo a
cloni. Ma la selezione non porta
tanto a raggiungere la perfezione quanto a garantire attraverso la mescolanza di caratteri,
perfetti e imperfetti, una maggiore capacità di adattarsi all’ambiente. L’elemento casuale
è misterioso e tuttavia esiste».
Il caso e la necessità - citando il titolo del famoso saggio
del biologo Jacques Monod hanno in biologia un ruolo importante. Come si spiega, per
esempio, che i cromosomi si
scambiano di tanto in tanto
pezzetti di Dna che possono
contenere geni che determinano il sesso maschile? «Può succedere che ci sia un cromosoma X che determina il sesso
maschile e uno Y che non lo determina più, perché si sono
scambiati il tratto necessario
di Dna. Dietro questi processi
c’è sempre una lotteria. A parte i gemelli identici è pressoché impossibile che lo stesso
padre e la stessa madre generino figli identici, anche se ne
facessero 20. Le combinazioni
che avvengono in una cellula
uovo fecondata sono quasi infinite - conclude Barbujani -. È
un numero esorbitante, superiore a quello di tutte le molecole sulla Terra».
A proposito di neuroni il cosmologo Max Tegmark prevede che non è lontano il momento - forse 50 anni - in cui
l’intelligenza artificiale umilierà quella generata dai cervelli. Le macchine prenderanno il controllo delle reti ipercomplesse che si sono moltiplicate nell’ultimo ventennio?
Al tempo stesso - ribatte il
neuro-filosofo Daniel Dennett
- i labirinti di Internet diventeranno sempre più vulnerabili
ed è concreto l’incubo speculare degli hacker-terroristi
che si infiltrano nei punti deboli e li fanno saltare, provocando apocalissi a catena, da
quelle energetiche a quelle
ambientali. L’elenco di rischi a
cui il boom conoscitivo ci
espone è sempre più lungo e
controverso. Al punto da spingere la star della biologia,
Craig Venter, a una conclusione provocatoria: «Come scienziato sono comunque ottimista. Come ateo e maschio alfa
non mi preoccupo!».
26 .TuttoScienze
STAMPA
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MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
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P MEDICINA
Il test per predire l’Alzheimer
con tre anni di anticipo
1 Un nuovo test del sangue per predire con il
90% di accuratezza la possibilità in persone
perfettamente sane di sviluppare entro 3 anni
l'Alzheimer: è il risultato di una ricerca della Georgetown University di Washington pubblicata
su «Nature Medecine». Lo studio si basa sui prelievi condotti su 525 settantenni nel corso di 5
anni: effettuando una comparazione tra un
gruppo di volontari che avevano già sviluppato
la malattia e un altro di coetanei sani, si sono
osservati livelli anomali di 10 grassi diversi, che,
incrociando i dati, sono stati assunti come
«marker» (vale a dire segnali) dell’Alzheimer. Il
test è ancora sperimentale e per farlo diventare
di routine - spiegano gli studiosi - ci vorranno
ancora altri esperimenti, ma la via è tracciata. Il
grande problema dell'Alzheimer è che impiega
anche oltre un decennio per svilupparsi e manifestare i primi sintomi. Ma a quel punto è già
tardi per correre ai ripari e si può soltanto cercare di rallentare la progressione della malattia,
contenendone gli effetti. Quando il test «made
in Usa» sarà pienamente operativo, diventerà
invece più concreta la possibilità di sviluppare
un’efficace cura preventiva: si tratta - aggiungono i ricercatori - di un ulteriore passo in vista
di una cura definitiva, che è ancora lontana. Di
certo, comunque, l’Alzheimer è ormai
un’emergenza sociale: 44 milioni di persone ne
soffrono nel mondo e si stima che saranno 135
milioni nel 2050 (il 71% tra i poveri e la classe
media), con un costo di 600 miliardi di dollari.
“Dalla pelle ricavo neuroni:
la mia guerra al Parkinson”
Test al San Raffaele di Milano: la cura passa per la riprogrammazione delle staminali
l
P
NEUROLOGIA
STEFANO RIZZATO
icostruire il circuito cerebrale
distrutto dalla
malattia. E farlo
con cellule della
pelle, riprogrammate fino a
diventare neuroni e trapiantate. La lotta contro il Parkinson passa da qui: da un piccolo grande prodigio della biologia. Una frontiera già concreta. E una storia con mille
ingredienti. C’è la criticata
ricerca di base, che in questo
campo consente passi prima
impensabili. Ci sono le staminali, quelle vere, maneggiate
da mani sapienti e senza vendere false speranze. E c’è la
novità di un settore, quello
delle terapie rigenerative, in
fermento.
Se ne parlerà - insieme con
molto altro - alla quarta edizione di «BrainForum»: la
«due giorni del cervello» in
programma il 15 e 16 marzo a
Milano. Un evento tra divulgazione e spettacolo, che farà
salire sul palcoscenico del teatro Franco Parenti oltre 50
dei più importanti neuroscienziati italiani. Tra questi,
a parlare del morbo di
Parkinson e degli sforzi per
contrastarlo, ci sarà Vania
Broccoli, capo dell’Unità di
Ricerca in Cellule Staminali
e Neurogenesi al San Raffaele di Milano. «Quello della riprogrammazione di cellule
adulte è un miracolo scientifico che fino a pochi anni fa
era inconcepibile - conferma
Broccoli -. Tra il 2005 e il
2007 tutto è cambiato per
merito di Shinya Yamanaka,
che generò staminali pluripotenti a partire da cellule
della pelle di topi e poi di esseri umani adulti. Un lavoro
che a lui valse il Nobel nel
2012 e che per tutti ha aperto
un mondo nuovo».
Le staminali sono cellule
primitive e versatili e, come
quelle dell’embrione, hanno
la proprietà di differenziarsi
e assumere forme e funzioni
diverse. Inclusa quella di
neuroni. «Siamo partiti studiando i meccanismi che regolano lo sviluppo delle cellule neuronali nell’embrione racconta Broccoli -. Al
Parkinson siamo arrivati dopo le scoperte sulle staminali
e sulla conversione delle cellule adulte. È la malattia perfetta su cui applicare queste
novità, perché la perdita cellulare è precisa e localizzata:
un quadro più semplice ri-
R
spetto a demenze come l’Alzheimer, che portano danni defocalizzati e complessi».
Nel Parkinson a morire sono le cellule che producono la
dopamina - un neurotrasmettitore - e che si trovano nell’area del cervello detta «sostanza nera». Senza dopamina
si interrompe il circuito tra
quest’area dell’encefalo e quella adiacente, il corpo striato.
La conseguenza è una neurodegenerazione progressiva,
con i tipici sintomi del Parkinson: disfunzioni nel movimento, nell’equilibrio, spesso anche disturbi neuropsichiatrici
e del linguaggio. «La terapia
più usata - aggiunge lo studioso - prevede farmaci capaci di
superare la barriera encefalica
e di rilasciare dopamina nel
cervello. Un trattamento efficace per i sintomi, ma che non
blocca né rallenta il decorso
della malattia, tanto che le dosi
Vania
Broccoli
Genetista
RUOLO: È CAPO DELL’UNITÀ
DI RICERCA IN CELLULE STAMINALI
E NEUROGENESI ALL’OSPEDALE
SAN RAFFAELE
DI MILANO
si devono aumentare negli anni. Inoltre, questi farmaci causano un effetto collaterale molto pesante come le discinesie: i
movimenti non controllati che
Spazzolino smart
grazie all’app
lo spazzolino viene utilizzato.
Un sensore all’interno conteggia il numero degli strofinamenti in un determinato punto
LORENZA CASTAGNERI
e indica se le aree più nascoste
sono state pulite bene. Lo
idurre i rischi di carie, spazzolino dà addirittura dei
ascessi, gengiviti e punti per incoraggiare adulti e
della miriade di di- bambini a migliorare. E non
sturbi che mettono alla prova basta. Kolibree è stato studiala salute della bocca. Chi non to in modo che la testina sia inl’ha sognato? Ora l’high tech tercambiabile, dando la possicorre in aiuto con Kolibree, il bilità a più persone di utilizzaprimo spazzolino «smart». re un dispositivo solo.
Intelligente perché avverte
Certo, non si scampa per
se vi state lavando male i sempre a trapano e otturazioni,
denti.
ma l’obiettivo
L’apparecdegli ideatori è
chio - presenimportante:
tato al «Ces»,
«Vogliamo spiela fiera di eletgare come ci si
tronica di Las
prende cura dei
Vegas, e in
denti - spiegano
RUOLO: È VICEPRESIDENTE
vendita negli
DELL’ANDI, L’ASSOCIAZIONE -. Il benessere
Usa dall’au- NAZIONALE DEI DENTISTI ITALIANI del cavo orale va
tunno - è dogarantito attratato di un sistema Bluetooth verso un’azione quotidiana pree di sensori in grado di stabi- cisa e controllata. E fino a oggi
lire se il modo in cui ci si non c’era nessun dispositivo che
prende cura dell’igiene orale permettesse di monitorarla in
è adeguato o c’è qualcosa da modo semplice e veloce e dando
migliorare. «Ho raggiunto un feedback immediato».
Sarà davvero così? Mauro
tutti gli angoli della bocca?».
Oppure: «I movimenti sono Rocchietti, vicepresidente delcorretti?». E ancora: «Così l’Andi, l’Associazione dei dentiandrà bene o no?». Eccoli i sti, non esclude la possibilità:
dubbi più comuni, quando ci «Ben venga l’high tech, ma risi ritrova davanti allo spec- cordiamo che il parere dello
chio e spazzolino alla mano. specialista rimane insostituiKolibree fornisce le risposte. bile. Gli strumenti elettrici non
Tutto attraverso un’app sca- possono essere utilizzati da
ricabile sullo smartphone.
tutti. Vanno evitati, per esemFunziona così. Il sistema si pio, da chi ha le gengive particonnette via Bluetooth al- colarmente sensibili. Per quel’applicazione, a cui invia dati sto è meglio fare prima una viin tempo reale ogni volta che sita dal dentista».
l
P
ODONTOIATRIA
R
Mauro
Rocchietti
Dentista
si vedono nei malati di Parkinson e che sono provocati dalle
medicine e non dal morbo. Con
le staminali si cerca invece di
ristabilire il circuito tra i neuroni dopaminergici, quelli da
rigenerare, e i neuroni del corpo striato. Così la dopamina
tornerebbe ad essere generata
in quantità controllata, senza
gli eccessi dei farmaci».
Produrre i neuroni in laboratorio non è però semplice. E
ancora più difficile è produrne
in quantità sufficienti - per
ogni trapianto ne servono circa 300 mila - e senza aver bisogno di troppe cellule di partenza. Su questo vertono gli studi
del team del San Raffaele: riunisce 12 ricercatori che si giova
del sostegno del ministero del-
la Salute e dello European Research Council. «Il nostro contributo - spiega Broccoli - è
aver individuato un protocollo
per riprogrammare cellule
adulte della pelle in modo che
diventino neuroni dopaminergici da trapiantare. Il processo
sfrutta il lavoro di tre geni Mash1, Nurr1 e Lmx1a - e funziona molto bene con le cellule
della pelle di animali come topi
o scimmie, un po’ meno con i
fibroblasti umani, specie se
estratti da pazienti anziani.
Ma siamo al lavoro per rendere il protocollo ancora più efficiente. E più sicuro, visto che
la tecnica attuale di conversione cellulare prevede l’utilizzo
di virus e questo comporta dei
limiti a livello clinico».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Dalla videocapsula
istantanee del colon retto
FABIO DI TODARO
Oncologia
1 La videocapsula endoscopica - una pillola
lunga 10 millimetri che viene ingoiata con un
sorso di acqua - si utilizza da tempo in Italia. In
otto ore assicura un’istantanea del colon retto,
la porzione terminale dell’intestino che, sempre più di frequente, viene colpita da carcinoma: per incidenza è il secondo tra gli uomini
(dopo quello al polmone) e il terzo tra le donne
(dopo seno e cervice-utero). Poche settimane
fa, però, dagli Usa è arrivato l’ok all’utilizzo di
Pillcam, un dispositivo che sfrutta lo stesso
principio, ma decisamente high tech.
Dotata di due fotocamere alle estremità, la
nuova videocapsula è in grado di scattare fino a
35 immagini al secondo con un angolo di visione di 172°. «È l’evoluzione di uno strumento
che, assicurando una visione più ampia e dettagliata del colon, permetterà diagnosi più accurate - spiega Renato Cannizzaro, direttore della
struttura operativa di gastroenterologia oncologica dell’Istituto Tumori di Aviano -. Ma la differenza rispetto alla colonscopia rimane ben
definita: quest’ultima ha anche una funzione
terapeutica, la videocapsula no».
Mentre le piccole capsule permettono solo di
fotografare lo «stato dell’arte», la colonscopia
consente di rimuovere gli adenomi che agiscono da precursori delle neoplasie. Quando la ricerca del sangue occulto nelle feci fornisce un
esito positivo, il consiglio, quindi, è quello di ri-
BrainForum
Vania Broccoli
sarà uno
degli ospiti
dell’evento in
programma
il 15 e il 16
marzo
al Teatro
Franco
Parenti
di Milano.
Giunta
alla quarta
edizione,
la manifestazione
raccoglie
alcuni dei
maggiori
neuroscienziati
italiani
Info su:
www.
brainforum.it
La Pillcam è dotata di 2 fotocamere
.
TuttoScienze .27
correre all’esame tradizionale. La videocapsula, invece, risulta utile tra gli adulti che non possono sottoporsi alla colonscopia tradizionale e
tra i giovani che accusano dolori addominali:
spesso riconducibili alla celiachia o ad alcune
malattie infiammatorie croniche intestinali.
Il vero limite della capsula rimane il mancato
approccio terapeutico. Nulla è da escludere,
però: nei laboratori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa un team di fisici, ingegneri, medici e biologi sta lavorando per mettere a punto
nuovi microrobot in grado di prelevare frazioni
di tessuto e di rilasciare farmaci nei «distretti»
di interesse, tra cui proprio il colon. In attesa di
sviluppi confortanti, comunque, la colonscopia
tradizionale - ammoniscono gli specialisti - rimane l’esame riconosciuto come il più efficace
per lo screening della neoplasia del colon retto.
Il sensore è automatico
e sa neutralizzare
lo scompenso cardiaco
Si evolve la tecnica delle resincronizzazione
l
P
CARDIOLOGIA
DANIELE BANFI
zienti, infatti, presenta il cosiddetto “blocco di branca sinistra”, una situazione in cui
l’impulso elettrico necessario
ai ventricoli per contrarsi non
avviene in maniera sincronizzata e, quindi, la funzione di
pompa è compromessa. E’
proprio in questi casi che è necessaria la resincronizzazione
cardiaca». La tecnica consiste
nell’impianto di un dispositivo
che invia piccoli e impercettibili impulsi elettrici alle camere cardiache, consentendo al
cuore di battere in modo sincronizzato. Un dispositivo che
è a tutti gli effetti un piccolo
computer, alimentato a batteria e racchiuso in un involucro
di titanio.
n’epidemia silenziosa, che in
Italia colpisce
più di un milione
di persone. Si
tratta dello scompenso cardiaco, un’alterazione della
struttura e della funzione del
cuore che porta progressivamente l’organo a non pompare in modo adeguato il sangue. I progressi nella cura,
però, sono significativi. E alcune novità si stanno presentando sulla scena clinica.
Decisiva è la terapia di resincronizzazione cardiaca,
nota in gergo medico come
Crt: si tratta di un dispositivo
elettronico che consente a
molti malati di ritornare alla
vita di tutti i giorni. E adesso,
complici gli affinamenti tecnologici, la Crt potrebbe presto far compiere un ulteriore
salto di qualità. Il che significa migliori risultati terapeutici e anche minori costi per il
provato Sistema sanitario.
Spiega Maurizio Lunati,
direttore della Struttura
complessa di cardiologia
dell’Ospedale Niguarda Ca’
Granda, che «lo scompenso
cardiaco è una sindrome clinica complessa, definita come l’incapacità del cuore di
fornire sangue in quantità
adeguata rispetto all’effettiva richiesta dell’organismo.
A differenza di quanto si
possa pensare la mortalità
per scompenso è più alta del
cancro».
Uno dei principali sintoFino a qualche anno fa la Crt
mi della malattia è la fatica veniva applicata soltanto nei
nel respirare. Con l’aggra- pazienti con una compromisvarsi il respiro difficoltoso sione funzionale molto rilevaninizia a intaccare anche le te. Studi recenti hanno invece
attività più semplici, fino ad evidenziato gli effetti positivi
arrivare a un punto in cui il della terapia soprattutto nelle
paziente convive con l’affa- prime fasi della malattia,
ticamento perfino quando è quando gli effetti dell’insuffia riposo.
cienza cardiTalvolta
aca si avverpuò additono solo in
rittura insituazioni-lisorgere in
mite. «Il prinforma gracipale vanve e imtaggio della
RUOLO: È DIRETTORE
provvisa
Crt rispetto
DELLA STRUTTURA COMPLESSA
DI CARDIOLOGIA DELL’OSPEDALE
durante la
alle tradizioNIGUARDA CA’ GRANDA
notte, conali terapie
IL SITO: WWW.OSPEDALENIGUARDA.
stringendo
farmacologiIT/MEDICO/LUNATI-MAURIZIO
la persona
che è la capaa dormire con più cuscini o cità di ridurre nell’immediato i
in posizione semi-seduta.
sintomi, le ospedalizzazioni e
«Ad oggi -continua Lunati quindi la mortalità», spiega
- la principale terapia è quel- l’esperto.
la farmacologica. A volte peUn successo frutto di un
rò non basta: il 30% dei pa- lungo lavoro, ma non privo, an-
U
Maurizio
Lunati
Cardiologo
cora, di difficoltà. Circa un terzo dei pazienti, infatti, non risponde in modo efficace alla
resincronizzazione. Una delle
principali ragioni è la difficoltà
nel regolare costantemente il
dispositivo in base alle necessità del paziente. Gli attuali
metodi di ottimizzazione, basati sull’ecocardiografia, sono
processi lunghi e costosi, che
richiedono la presenza di un
operatore e costringono il paziente a frequenti ospedalizzazioni per «tarare» il dispositivo. Una procedura, non sempre eseguita periodicamente,
che, finalmente, potrebbe essere presto abbandonata.
Il merito è dell’evoluzione
nella tecnologia degli apparati
utilizzati. Grazie allo sviluppo
di un nuovo sensore è già possibile ottimizzare i parametri
di stimolazione cardiaca in
modo automatico, mentre il
paziente svolge le normali attività quotidiane.
«Un vantaggio non indifferente. La possibilità di offrire
una programmazione periodica personalizzata comporta
una migliore risposta alla terapia in termini di mortalità e
qualità di vita», conclude Lunati. Risultati promettenti,
che si traducono in un vantaggio anche in termini economici. Come è stato dimostrato in
uno studio dalla rivista «Europace», la nuova sincronizzazione automatica del dispositivo porta ad una sensibile riduzione dei costi. È una buona
notizia, se si considera che lo
scompenso rappresenta la prima causa di ricovero in Italia.
@danielebanfi83
28
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
Euro-Dollaro
CAMBIO
+0,39%
+0,41%
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,3861
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
S Oro
100,03
euro/grammo
-0,41%
-0,63%
+0,46%
-0,06%
R
31,9469
ECONOMIA
FINANZA
&
IL PIANO STRATEGICO DELLA BANCA PREVEDE UN RITORNO ALL’UTILE DI 2 MILIARDI GIÀ NEL 2014. L’AD: ORA AVREMO UN BILANCIO PIÙ SOLIDO
Unicredit fa pulizia e perde 14 miliardi
Al via una maxi-riorganizzazione per ridurre 8500 posti. La cura drastica piace alla Borsa: il titolo fa +6%
FRANCESCO SPINI
MILANO
L’ANNUNCIO
L’amministratore delegato,
Federico Ghizzoni, la definisce «una decisione definitiva e
coraggiosa», con un cui Unicredit «ha deciso di voltare
pagina». Una maxi pulizia che
conduce a una perdita mai vista: un rosso «monstre» da 14
miliardi di euro. Un’enormità,
che in Borsa, si trasforma in
un’opportunità di acquisto. Il
titolo, dopo l’iniziale sorpresa,
comincia a galoppare fino a un
+7% per chiudere in rialzo del
6,21%, a 6,41 euro. Il mercato
promuove la drastica cura
Intesa ridurrà
le filiali
a quota 3.700
Gli esuberi in Italia
per 5700 dipendenti
Esplode la rabbia
dei sindacati
Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit
Ghizzoni, che conta di cancellare gli effetti di cinque anni di
crisi per ripartire (con la ripresa in vista) con un piano
strategico che prevede un ritorno all’utile - 2 miliardi - già
nell’esercizio 2014, per arrivare a 6,6 miliardi nel 2018, con
un ritorno sul capitale tangibile del 13%.
Prima però, le grandi pulizie. Nel solo quarto trimestre
(in rosso per 15 miliardi) le
rettifiche di valore dell’avviamento assommano a 9,3 miliardi, azzerando quello relativo all’Italia, al Centro Est Eu-
ropa e all'Austria. 9,3 miliardi
(13,7 nell’intero 2013, +46,8 miliardi) sono gli accantonamenti
sui crediti. Il rapporto di copertura arriva al 52%, «ai livelli
pre-crisi, al top in Italia e tra i
migliori in Europa», dice l’ad. Si
aggiungono 699 milioni di oneri
di ristrutturazione, «nell’ambito di un piano più ampio per ridurre l’organico - segnala la nota del gruppo - di 8.500 unità»,
5.700 delle quali in Italia. Già sul
piede di guerra i sindacati di categoria. La rivalutazione della
quota di Bankitalia porta un be-
FOTOGRAMMA
neficio da 1,4 miliardi ante imposte, registrato in conto economico come «profitti netti da
investimenti». In caso di nuove
indicazioni delle authority, se
andasse a patrimonio netto la
perdita dell’anno aumenterebbe di 1,2 miliardi. Il patrimonio
di vigilanza si conferma con un
Common Equity Tier 1 al 10,4%,
al 9,4% con tutti gli effetti di Basilea III. Un livello che esclude il
ricorso ad un aumento di capitale ed è presupposto per pagare il dividendo da 10 centesimi
contro i 9 di un anno fa, attin-
Il progetto per i crediti in ristrutturazione
E il numero uno di Kkr
vede Ghizzoni e Messina
Visita milanese
di Robert Kravis
Sul tavolo anche
altri dossier
GIANLUCA PAOLUCCI
MILANO
Robert Kravis si è scomodato
personalmente. Qualche giorno fa, il cofondatore di Kkr,
uno dei miti della finanza
mondiale dai tempi del
buyout di R.J. Reynolds negli
Anni 80 in avanti, è passato da
Milano per incontrare - separatamente - l’ad di Unicredit
Federico Ghizzoni e il consigliere delegato di Intesa
Sanpaolo, Carlo Messina. Non
solo una visita di cortesia: tra i
temi trattati c’è stato il progetto che i due principali istituti italiani stanno portando
avanti proprio con Kkr e con
l’operatore specializzato Alvarez per la gestione di un
Le filiali di Intesa
Sanpaolo «sono ora fra
4.000 e 3.700, ma entro
fine anno arriveranno a
3.700». Il consigliere delegato del gruppo bancario, Carlo Messina,
durante il convegno della Fabi, ha spiegato che
«oggi c’è un eccesso di
capacità produttiva in
Intesa. Non si può negarlo». Ma «se i ricavi
cresceranno questo eccesso di capacità produttiva può essere riassorbito». L’ad di Intesa
Sanpaolo ha poi precisato che sarà il cda del 27
marzo a decidere se
contabilizzare o meno in
conto economico le plusvalenze legate alla rivalutazione delle quote di
Bankitalia. Messina ha
poi annunciato che Intesa avrà un ruolo importante nella quotazione in
Borsa di Poste Italiane,
anche se l’incarico nei
dettagli non è stato ancora definito.
1
portafoglio di crediti in ristrutturazione, ma non solo. All’esame del gruppo di private equity,
uno dei più importanti del mondo con oltre 90 miliardi di asset
in gestione e attività che ormai
spaziano dal private equity all’immobiliare al mercato dei capitali, ci sarebbero anche altri
dossier su cui però al momento
vige il massimo riserbo. Da Unicredit nessun commento sui
contenuti dell’incontro, mentre
si sottolinea che non è la prima
occasione d’incontro tra i due
manager. Anche da Intesa nessun commento sui contenuti
dell’incontro, mentre ieri lo
stesso Messina ha sottolineato
che il progetto farà comunque
riferimento ad un numero limitato di aziende in ristrutturazione. Del progetto con il gigante americano è tornato a parlare ieri anche Ghizzoni. Un progetto che «non è tramontato»,
ha spiegato, chiarendo che «era
più orientato a creare un fondo
per la gestione di aziende recuperabili. Non è in alternativa
ma si può integrare con altre
iniziative in corso». In realtà il
lavoro procede spedito, negli
uffici dei due istituti. Nelle settimane scorse sarebbe stato individuato il portafoglio delle imprese che potrebbero potenzialmente entrare nel progetto,
tutte medie imprese con crediti
già ristrutturati ma in condizioni ancora complesse. Ancora da
definire però il perimetro esatto dell’operazione, anche se potrebbe raggiungere una massa
di circa tre miliardi di crediti
dei due istituti.
L’intento del progetto, assolutamente innovativo per il
mercato italiano, è quello di
coinvolgere un operatore specializzato nel private equity per
assicurare un contributo alla
gestione delle imprese accompagnandole al ritorno ad alla
redditività. La contropartita
per il fondo, che dovrebbe fornire la nuova finanza al veicolo,
sarebbe l’opportunità di una
forte plusvalenza grazie al forte
sconto all’ingresso.
gendo dalle riserve. All’assemblea del 13 maggio sarà proposto uno «scrip dividend», pagato in azioni di nuova emissione,
salvo che l’azionista non desideri il contante.
Nel piano industriale 20132018 la cedola è confermata,
con un pay-out del 40%. Sarà
gestito come un business distinto il portafoglio di crediti
non core: si tratta di 87 miliardi
di crediti lordi (il 67% di deteriorati, il 33% in bonis) che si
conta di ridurre del 67% entro il
2018. Nella «core bank», invece,
il gruppo - che promette un ulteriore aumento dell’offerta di
credito - punta sulla trasformazione in ottica multicanale della
banca commerciale e sul posizionamento da leader europeo
nel corporate banking. Nell’arco di piano saranno così investiti 4,5 miliardi, con risparmi di
costi per 1,3 miliardi al 2018.
Tra giugno e luglio di quest’anno il gruppo porterà in Borsa
una minoranza di Fineco, quindi valuterà la cessione di Unicredit Credit Management
Bank (Uccmb) e, insieme a lei,
di pacchetti di crediti dubbi. Il
management conta che le due
Tra giugno e luglio
la quotazione di Fineco
e poi si valuta
la cessione di Uccmb
operazioni rafforzino il principale indice di capitale di altri 30
centesimi, portandolo ai livelli
di settembre, nonostante gli accantonamenti. «Ora abbiamo
un bilancio molto più solido,
molto più aderente alla realtà e
un piano sfidante, ma alla nostra portata», dice Ghizzoni. Le
decisioni «non sono state facili», ammette. Ma «è inutile parlare di bad bank o altro, se non
si ha il coraggio di affrontare la
situazione: le perdite sarebbero
arrivate. Anziché diluirle in 5
anni, abbiamo deciso di concentrarle in uno solo. E ripartire».
W
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Economia .29
.
In bilico
IL CDA DEL GRUPPO INTEGRA L’ORDINE DEL GIORNO: IL PRESIDENTE SARÀ NOMINATO IN ASSEMBLEA
La proprietà
valuta
l’ipotesi
di trasferire
all’estero
le sue
fabbriche
italiane
Telecom, Fossati prepara la lista
ma cerca l’accordo con Telco
terà settimana prossima alla
comunità finanziaria e che Asati vorrebbe fosse confrontato in
assemblea con le idee dell’attuale management di Telecom.
L’intensità e la durata dello
scontro saranno dunque determinate dal grado di condivisione che il patron di Findim troverà in Telco sul suo piano alternativo. Altro punto sta proprio nel candidato presidente:
si troverà un accordo tra Telco
e Findim? Sul tappeto dell’azionista di maggioranza relativa (col 22,4%) ci sarebbero
diversi nomi al vaglio, tra cui
quello di Massimo Tononi, attuale presidente di Borsa Italiana, già in passato indicato
come possibile candidato alla
poltrona più alta del cda di Telecom e che troverebbe apprezzamento sul fronte di Findim. Assai più complesso, vista
la prossima quotazione di Poste Italiane, un ritorno tra i
«papabili» di Massimo Sarmi.
In caso di accordo, Fossati
Il patron di Findim
lavora a una nuova
proposta di piano
industriale
MILANO
Ora è ufficiale. Il consiglio di
amministrazione di Telecom
ha accolto (non aveva alternative, del resto) la richiesta
di integrazione dell’ordine
del giorno dell’assemblea del
16 aprile inoltrata da Marco
Fossati, terzo socio del gruppo col 5%: il presidente sarà
nominato direttamente dagli
azionisti, come chiedevano a
gran voce anche i piccoli
azionisti di Asati. In particolare il consiglio, si legge nella
nota diramata al termine,
«raccomanda agli azionisti
che presenteranno le liste di
voler indicare il candidato di
cui – subordinatamente all’elezione in consiglio – propongono la nomina alla carica di presidente». L’elezione
dovrà avvenire a maggioranza assoluta delle azioni presenti in riunione. Altrimenti
provvederà il cda.
La parola quindi passa agli
azionisti che vedono Fossati
tornato su posizioni assai critiche. Al patron di Findim non
sono piaciuti né i conti del
gruppo, né le decisioni prese
in tema di governance, che
hanno recepito solo alcuni degli aspetti che aveva sollevato.
Per dire: mancava proprio la
nomina assembleare del presidente che non è stata presa
in considerazione dal cda
nemmeno quando, senza successo, l’ha proposta il consigliere indipendente Lucia
Calvosa. Ora Fossati starebbe
ultimando - si dice con l’aiuto
di Vito Gamberale - un nuovo
piano industriale che presen-
A POMIGLIANO
La Cassazione:
gli operai Fiom
hanno diritto
all’assunzione
ROMA
Confermato, dalla Cassazione, il diritto all’assunzione di
145 operai con la tessera della Fiom nella fabbrica della
Fiat di Pomigliano, così come era stato stabilito dalla
Corte di Appello di Roma
che, nel 2012, aveva ritenuto
discriminatorio non riassumere i metalmeccanici
iscritti al sindacato guidato
da Maurizio Landini. La decisione è stata depositata
nella giornata di ieri.
Senza entrare nel merito
della vicenda, i supremi giudici hanno bocciato come
«inammissibile» il ricorso
della Fiat in quanto proposto ancora in qualità di
“Fabbrica Italia Pomigliano” (Fip) nonostante, il primo marzo del 2013, ci sia
stata la cessione dello stabilimento campano incorporato nella Fiat Group Automobiles (Fga).
[R.E.]
Tra i possibili nomi per
la carica anche Tononi
Senza condivisione
si profila lo scontro
Marco Fossati (Findim)
IN ITALIA 3,6 MILIARDI PER INVESTIRE NELLE RETI
L’ad di Vodafone: «Basta
con la guerra dei prezzi»
«Fino adesso la competività si è giocata sul prezzo
e non sul valore. Noi vogliamo abbandonare il refrain
che sentiamo ormai tutti da
anni e concentrarci sul valore». A sostenerlo è il nuovo
ad di Vodafone Italia, Aldo
Bisio, durante la presentazione del «Vodafone Experience Center», un laborato-
1
rio interattivo pensato per
sviluppare soluzioni con le
imprese. Bisio ha tracciato
le linee guida del «Piano
Spring», un programma di
investimenti da 23 miliardi
di euro lanciati dall’azienda
su scala internazionale, che
in Italia porterà 3,6 miliardi
di investimenti in due anni
su rete mobile e fissa.
entro il 22 marzo si limiterebbe
a presentare una lista di minoranza, senza dunque andare allo scontro assembleare. Nell’attesa, però, sta preparando anche una lista di maggioranza
con cui, nel caso, provare a contendere a Telco i quattro quinti
del consiglio. A quel punto Fossati tenterebbe il tutto per tutto che già gli è fallito a dicembre. A guidare la lista potrebbe
essere proprio Gamberale, oggi
alla guida del fondo F2i (è stato
di recente indagato dalla Procura di Milano per concorso in
turbativa d’asta nell’acquisto di
quote di Sea) e già schierato da
Fossati in occasione dell’ultima
assemblea di dicembre. [F. SP.]
ANSA
VERSO UN DECRETO PER LA DECONTRIBUZIONE
Electrolux, il governo
studia sconti sul lavoro
Ma l’azienda
dovrà investire
e dare garanzie
sull’occupazione
LUIGI GRASSIA
Il governo che studia iniziative generali di rilancio dell’economia non dimentica il
caso particolare dell’Electrolux, l’azienda degli elettrodomestici che minaccia il trasferimento degli impianti all’estero. La soluzione prospettata dai ministri dello
Sviluppo economico ai sindacati dei metalmeccanici è un
decreto per la decontribuzione dei salari «con criteri selettivi di accesso», anche se
viene precisato che il decreto
non varrà soltanto per
l’azienda in questione. Da
parte di Electrolux ci vorrà
un piano industriale che dia
garanzie sull’occupazione.
«Resta inteso - viene sottolineato in una nota del
ministero - che tali interventi sono subordinati al
rafforzamento del piano di
investimenti, del piano industriale e delle prospettive occupazionali». Il sostegno pubblico è ipotizzabile
solo se la proprietà dell’impresa ci mette del suo e mostra a sua volta di credere
al rilancio qui in Italia.
Al summit di ieri al mini-
stero dello Sviluppo hanno
partecipato i ministri Federica Guidi e Giuliano Poletti, il
viceministro Claudio De Vincenti e i segretari dei sindacati dei metalmeccanici. Oggi si
incontreranno a Mestre la direzione italiana di Electrolux
e il coordinamento nazionale
Rsu, con le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. La
prossima settimana verrà
stabilita la data di convocazione del tavolo Electrolux, in vista del quale il governo, spiega
il ministero dello Sviluppo,
«intende incontrare anche i
presidenti delle Regioni interessate dalla vertenza».
A questo punto, dice il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, «i vertici di Electrolux
devono presentare «un piano
industriale che salvaguardi le
produzioni e l’occupazione».
Parzialmente soddisfatto, ma
prudente, il segretario generale del sindacato metalmeccanico Fiom, Maurizio Landini:
quel che si è realizzato ieri è
«un passetto avanti ma non la
soluzione dei problemi. Il fatto
che ci si impegni a finanziare
la decontribuzione è positivo,
noi lo chiedevamo da tempo.
Ma non si fanno i conti senza
l’oste, va fatta una discussione
approfondita sul piano industriale dell’Electrolux e sugli
investimenti nelle fabbriche
italiane». Landini aggiunge
che secondo la normativa esistente «la decontribuzione
può andare dal 20% al 40%».
CITTA’ DI TORINO
PROCEDURA APERTA N. 128/2013 AVVISO DI RETTIFICA E PROROGA
TERMINI “AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI
PULIZIA ORDINARIA DEGLI EDIFICI SEDI DI
UFFICI E MAGAZZINI COMUNALI. PERIODO
1° LUGLIO 2014 - 30 GIUGNO 2017”. Si
segnala che è stato pubblicato un avviso di
rettifica al capitolato speciale d’appalto ed è
stata disposta proroga dei relativi termini. Per la
visione in dettaglio si rinvia all’avviso pubblicato
sul profilo del committente al seguente
indirizzo: http://www.comune.torino.it/appalti,
trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della
Comunità Europea il 7 marzo 2014 e pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana del 12 marzo 2014.
Torino, 6 marzo 2014
IL DIRIGENTE VICARIO DELL’AREA APPALTI ED ECONOMATO
Dott.ssa Monica SCIAJNO
Divisione Passeggeri Long Haul
Programmazione Materiali, Acquisti e Controllo Pulizie LH
Si rende noto che in data 28/02/2014, è stato
pubblicato sulla G.U.U.E. il bando di Gara a
Procedura Aperta n. D.P.L.H/P.M.A.&C.P.LH/
Gara 5447380 del 06/02/2014, interamente
gestita con strumenti telematici, per l’affidamento
della fornitura di nuovi rivestimenti in tessuto
per le carrozze di Divisione Passeggeri Long
Haul, suddivisa in 2 Lotti, per un importo
complessivo presunto di € 536.356,22. Il testo
integrale del bando è reperibile sul sito
www.acquistionline.trenitalia.it.
Le domande di partecipazione dovranno
pervenire entro le ore 13:00 del 18/04/2014.
Giuseppe Forino
Enti Pubblici Piemonte
TORINO NUOVA ECONOMIA S.P.A.
ESTRATTO AVVISO PUBBLICO
Torino Nuova Economia S.p.A. (TNE S.p.A.)
ha avviato una procedura ad evidenza
pubblica per la ricerca di manifestazioni di
interesse di operatori economici interessati a
investire nell’iniziativa di realizzazione di un
Polo polifunzionale a destinazione “Attività
di Servizio alle Persone e alle Imprese” nel
lotto UMI A4 della Zona A a Mirafiori, Torino.
Il lotto in oggetto è costituito da un’area di
circa 22.500 mq ed è sostanzialmente libero.
Il Prezzo di Acquisto a base d’asta è pari a
Euro 19.760.000,00 oltre Iva ai sensi di legge.
Gli Operatori Economici interessati a
presentare la loro manifestazione di
interesse potranno recapitare la propria
proposta presso gli uffici di Torino Nuova
Economia S.p.A. in Corso G. Marconi, 10
– 10125 Torino, entro e non oltre il termine
perentorio del 10 giugno 2014 secondo
quanto previsto dall’Avviso integrale e dai
documenti correlati resi gratuitamente
disponibili presso TNE S.p.A. o sul sito
internet www.torinonuovaeconomia.it, nella
sezione Bandi e Gare.
IL PRESIDENTE:
Avv. Stefano Tizzani
BANDO DI GARA – ESTRATTO
1. Stazione appaltante: Fondazione del Teatro
Stabile di Torino – Via Rossini 12, 10123 Torino,
tel. +390115169411, fax n. +390115169410, e
mail: [email protected]
2. Procedura di gara: Procedura aperta ex art.
55, comma 5, D.Lgs. 163/2006 per l’affidamento
dei servizi tecnici complementari di palcoscenico e
allestimenti scenici indicati nelle Specifiche tecniche,
da espletarsi nei luoghi indicati nel paragrafo 4 del
Disciplinare di gara e nel rispetto di quanto previsto
dalle Specifiche tecniche e dallo Schema di contratto.
3. Codice CIG: 55906920FD
4. Documentazione: la documentazione di gara,
comprendente “Disciplinare di gara”, “Schema di
contratto”, “Specifiche Tecniche”, “Planimetrie degli
Spazi” e “Documento Unico Valutazione Rischi
(DUVRI)” potrà essere scaricata dall’interessato
presso il sito internet della Stazione Appaltante
www.teatrostabiletorino.it o ritirata presso la sede
della Stazione Appaltante indicata al punto 1.
5. Termine ultimo ricezione offerte: le offerte
dovranno pervenire all’indirizzo indicato al punto
1, entro le ore 13.00 del giorno 6 maggio 2014 ,
pena l’esclusione, secondo forme e modalità
indicate nel Disciplinare di gara.
6. Apertura offerte: seduta pubblica ore 10.00
del 7 maggio 2014 c/o Teatro Gobetti, Sala delle
Colonne, Via Rossini 8, 10123 Torino.
7. Il bando di gara integrale è stato inviato
all’UPUCE in data 27 febbraio 2014.
IL PRESIDENTE Dott.ssa Evelina Christillin
TRIBUNALE DI MILANO
RIVALTA DI TORINO - FRAZ.
PASTA VIA TORINO 2
ANGOLO VIA GOZZANO:
COMPENDIO IMMOBILIARE
libero, costituito da 2 corpi fabbrica. Prezzo base Euro
2.115.000,00. Vendita senza
incanto 27-05-2014 ore 12:45.
G.D. Dott.ssa Bruno Simonetta.
Curatore fallimentare Rag. Del
Bianco Ernesto Tel 024300141.
Rif. FALL 92/13 M0009796
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altri avvisi
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Consulta i siti
www.legaleentieaste.it
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30 .Economia
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Nuove rotte
Panorama
Pechino
e Riad
si preparano
a siglare
un’intesa
sul libero
scambio che
ridisegnerà
gli equilibri
del
commercio
mondiale
Nella foto
la petroliera
Gemini Star,
di proprietà
della
compagnia
Saudi Aramco
Retroscena
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
A Wall Street i titoli perdono oltre il 30%
AccordoalCongressoUsa,
FannieeFreddiespariranno
I
titoli di Fannie Mae e
Freddie Mac, i colossi
americani dei mutui finiti
sotto il controllo federale durante la crisi finanziaria del
2008, sono crollati ieri a Wall
Street con perdite oltre il
30%. La caduta alla Borsa di
New York è arrivata dopo che
il Congresso americano ha
presentato una bozza di accordo che prevede la loro so- Il colosso dei mutui Fannie
stituzione con un nuovo sistema di garanzie dei prestiti, dove assicurazioni private assorbano perdite prima di interventi pubblici.
In buona sostanza, la proposta che la commissione bancaria del Senato si prepara a presentare prevede lo smantellamento di Fannie e Freddie nell’ambito di una più ampia riforma del sistema immobiliare. Fannie e Freddie posseggono o
garantiscono circa il 60% di tutti i mutui immobiliari accesi in
America, e per salvarle dalla crisi del 2007-2009 furono sbor[R.E.]
sati ben 187,5 miliardi di dollari.
I
l principe ereditario
saudita Salman Bin Abdulaziz Al Saud parte
oggi alla volta di Pechino
puntando ad accelerare
la nascita di un’area di libero
scambio fra Cina e monarchie
del Golfo, per moltiplicare
scambi che oggi valgono quasi
200 miliardi di dollari annui.
Per Salman è la prima visita a
Pechino, ma in 96 ore vedrà
tutti i vertici della Repubblica
Popolare portando la volontà
del Consiglio di cooperazione
del Golfo (Bahrein, Kuwait,
Oman, Qatar, Arabia Saudita
e Emirati Arabi) di stringere i
tempi di un patto che punta a
ridisegnare gli equilibri del
commercio planetario.
Se infatti finora è stata
Washington a guidare gli sforzi per creare aree di libero
scambio transcontinentali nell’Atlantico e nel Pacifico -,
per superare il perdurante
stallo ai negoziati di Doha del
Wto (Organizzazione mondiale del commercio) ora sono
PIÙ COMMERCIO
Viola presenta i conti agli analisti
Fondazione Mps querela
per la fuga di notizie
L
a Fondazione Monte dei Paschi di Siena comunica che la
Deputazione Amministratrice ha deliberato di presentare «querela contro ignoti in merito alla fuga di notizie sulla stampa sull’azione di responsabilità nei confronti dei componenti dei precedenti organi, verificatesi a seguito della riunione
della Deputazione Generale del 27 febbraio scorso».
Gli articoli di stampa a cui si fa riferimento, pubblicati nei
giorni precedenti la comunicazione ufficiale della Fondazione
Mps del 5 marzo scorso, informa la nota, «riportavano consistenti estratti di documenti riservati sulla valutazione dell’attività pregressa». Sempre ieri il Cda della banca Mps ha esaminato il bilancio 2013. I conti dello scorso anno saranno comunicati domani oggi agli analisti dall’amministratore delegato Fabrizio Viola e dal vice direttore generale e direttore finanziario
Bernardo Mingrone.
[R.E.]
Bilanci a Piazza Affari
Bpm torna in utile nel 2013
Ferragamo, profitti a +43%
B
pm torna in utile nel
2013 con un profitto
netto normalizzato di
78 milioni di euro (contro il
rosso di 62 milioni del 2012). Il
risultato della gestione è salito a 696 milioni (+89,8%) grazie alla dinamica positiva dei
ricavi, cresciuti dell’8,6% a
1,68 miliardi di euro, e all’attento controllo dei costi. La
raccolta complessiva è risul- Sfilata Ferragamo
tata stabile a 52 miliardi.
Nella moda Ferragamo ha chiuso il 2013 con un utile netto di
150 milioni di euro, in crescita del 43%. I ricavi sono saliti del 9%
a 1,25 miliardi, mentre il margine operativo lordo è aumentato
del 14% a 260 milioni. In crescita del 21% il dividendo, che sale a
0,4 euro per azione. Mentre Tods’ realizza nel 2013 ricavi piatti
a 967 milioni (da 963 milioni del 2012) e un utile in calo a 134
milioni (da 145 milioni), penalizzati dai cambi, e conferma il dividendo di 2,7 euro per azione. La posizione finanziaria netta è
positiva per 181 milioni.
[R.E.]
L’interscambio è già oggi
di 200 miliardi. Il Dragone
vuole anche basi militari
Pechino e Riad a prendere
l’iniziativa puntando a una
maggiore integrazione fra chi
produce più petrolio e chi vende più manifatture. A metà
gennaio è stato il presidente
cinese Xi Jinping ad accogliere nella Grande Sala del Popolo i leader delle monarchie del
Golfo - rappresentano il 70%
del commercio fra Pechino e
la Lega Araba - auspicando la
nascita di una «Silk road economic belt» (un’area economica lungo l’antica Via della
Seta) e una «Via della seta
marittima del XXI secolo». Gli
scambi sorpassavano i 100
miliardi di dollari nel 2011, nel
2012 hanno tagliato il traguardo dei 150 e ora navigano verso quota 200.
Yang Guang, direttore dell’Istituto di Studi sull’Asia Occidentale all’Accademia cine-
DANA SMILLIE/
BLOOMBERG/GETTY
Gli emiri e i cinesi
verso l’accordo
di libero scambio
Con l’intesa Pechino sarà protagonista nel Golfo
se delle scienze sociali spiega:
«l’area di libero commercio può
consentire alla Cina di acquistare prodotti energetici a
prezzi più bassi, portare i Paesi
del Golfo ad aumentare le
esportazioni petrolchimiche e
aprire nuovi mercati all’export
cinese». Una maggiore integrazione fra due giganti del G20.
Ma non è tutto. Li Guofu, direttore del Centro sul Medio
Oriente all’Istituto di studi internazionali di Pechino, sottolinea: «quest’accordo ha a che
vedere anche con la sicurezza
economica della Cina che importa dai Paesi del Consiglio del
Golfo almeno il 60% del greggio». Il fatto che Salman sia non
solo principe ereditario di Riad
ma anche ministro della Difesa
sottolinea come la sicurezza sia
nel carnet dei colloqui. Pechino
è interessata a proteggere la
navigazione delle sue petroliere
e sta esplorando l’ipotesi di
aprire basi navali nel Golfo, do- Amman al Cairo, da Gerusave gli attriti fra Riad e Washin- lemme a Ramallah fino a Beirut
gton sul nucleare iraniano e la è forte la percezione che l’Aracrisi siriana hanno indebolito i bia Saudita abbia deciso di
legami strategici.
sfruttare l’indebolimento degli
«Rafforzeremo le relazioni in Stati Uniti in Medio Oriente
ogni settore» si limita a dire Li puntando a diventare il cardine
Chengwen, ambasciatore cine- di una nuova stabilità.
se a Riad. Lo
Così come la
stesso Salman è
ATTIVISMO SAUDITA fine della lunga
stato protagonidel reRiad è meno legata stagione
sta, la scorsa setgno wahabita ritimana, di una vi- all’alleanza con gli Usa piegato su se
e cerca alternative stesso ha lasciato
sita in India che
ha sottolineato la
il posto all’intervolontà del regno wahabita di ventismo su più fronti: la guida
avere un profilo più alto in Asia del fronte sunnita contro il nusia sui temi economici sia in po- cleare iraniano, i finanziamenti
litica estera. Un’accelerazione all’Egitto del generale Abdel
che avviene a meno di venti Fattah Al-Sisi, le armi ai ribelli
giorni dalla visita del presiden- anti-Assad, la messa al bando
te americano Barack Obama a dei Fratelli Musulmani ed ora il
Riad, sottolineando «la nuova progetto della nuova Via della
strategia saudita di essere in- seta, destinata a trasformare
traprendenti» come riassume Pechino in una presenza strateun alto diplomatico mediorien- gica fra le acque di Hormuz e
tale chiedendo l’anonimato. Da quelle di Suez.
CONSEGNATE AL COMMISSARIO STRAORDINARIO. I LAVORATORI DI PIOMBINO TEMONO LO «SPEZZATINO»
Una decina di offerte per Lucchini
Nell’acciaieria
l’arabo Al Habahbeh
è pronto a investire
un miliardo e mezzo
LUIGI GRASSIA
Per l’acciaieria di Piombino
si avvicina il momento delle
decisioni. Le offerte non vincolanti per l’acquisizione dell’impianto Lucchini sono state recapitate a un notaio che
ieri le ha consegnate al com-
missario straordinario Piero
Nardi. Il numero delle offerte
pare sia otto o nove. Purtroppo, alcune riguarderebbero
non l’intero impianto ma solo
una parte, cioè proporrebbero
uno «spezzatino» che non può
piacere ai dipendenti. I lavoratori fanno il tifo per l’offerta del
gruppo Smc dell’imprenditore
giordano Khaled al Habahbeh,
l’unico disposto a garantire gli
attuali posti di lavoro. Oltre a
Smc sarebbe in lizza il fondo
svizzero Klesch.
Lo stabilimento era passato
dai Lucchini al gruppo russo
Severstal ma poi è arrivata
l’insolvenza. Khaled Al Habahbeh non è stato attivo finora
nel settore dell’acciaio ma per
investire a Piombino ha costituito un’apposita società con
sede in Tunisia, appunto la
Smc. Si dice pronto a investire
un miliardo e mezzo di euro in
un’operazione che punta a
mantenere acceso l’altoforno.
Così sperano non solo i sindacati ma anche le istituzioni.
«La Lucchini deve diventare una questione nazionale»,
ha detto il governatore della
Toscana Enrico Rossi. Nel
gennaio scorso il vicepresidente della Commissione europea
Antonio Tajani aveva prospettato che Piombino diventasse
un progetto pilota di una nuova politica industriale proprio
grazie alla riconversione del
polo siderurgico; lo smantellamento della Costa Concordia
potrebbe poi fornire l’occasione per dotare Piombino di un
porto capace di rottamare
grandi navi.
Oggi le offerte non vincolanti saranno anche sul tavolo del
ministero dello Sviluppo economico, mentre per domani è
fissato a Roma un incontro del
viceministro Claudio De Vincenti coi sindacati.
Borsa .31
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal
prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è
espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente.
OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono
indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il
prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse
aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende;
denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 11-03-2014
il punto
TITOLI
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
B Intesa/14 STEuro
Barclays dic15 eur 4.4%
Barclays giu17 Fix Fl.No
Barclays mar15 Cap.Float
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei 96/16 Zc
Bei/15 EIBF
BP MG14 MC Eur
Bpop mg17 MC Eur
Centrob /18 Rfc
Centrob /19 Sdi Tse
Comit 98/28 Zc
Crediop /19 Float1
Crediop 98/18 Tf Capped
DB LG14 MC Eur
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Mz16 4.85
Dexia ott18 Ser.Spec.2 T
Enel 07/15 Eu 5.25%
Enel 07/15 Ind
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.439% Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
IMI ag19 TF Sprint BPost
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
LUIGI
GRASSIA
IL MIGLIORE
Seat Pagine Gialle Rsp
+25,21%
IL PEGGIORE
-5,28%
Monrif
0,511
0,601
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
PREZZO
Mar
BOOM DI ACEA E CUCINELLI
ARRETRANO BPM, FIAT E PIRELLI
C
hiusura positiva per la Borsa milanese con l’indice Ftse Mib che segna un progresso dello 0,39% a 20.833
punti e l’ All Share +0,41%.
Dopo una prima parte di seduta cauta e con pochi spunti,
Piazza Affari si è animata con la fiammata su Unicredit
(+6,21%), che ha coinvolto altri titoli bancari e finanziari. Il
listino è arrivato fino a un massimo del +1,1%, cedendo qualcosa nel finale anche di riflesso al calo di Wall Street.
Nel comparto bancario oltre a Unicredit fa bene Monte
Paschi (+2,56%) alla vigilia dei conti, mentre UnipolSai segna un +3,07%. Giù la Bpm (-1,76%) nel giorno del cda sui dati
2013. Tra le altre blue chip Fiat cede l’1,25%, Telecom lo
0,97%, Pirelli l’1,36%.
Bene Cucinelli (+5,02%) dopo i dati diffusi lunedì e Ferragamo (+1,29%) che li ha divulgati a mercati chiusi. Geox perde il 4,19%. Nell’energia bene Acea (+8,36%), promossa dopo
i buoni conti dell’altroieri.
108.67
100.31
96.70
100.36
105.84
99.16
99.80
105.85
98.16
103.00
101.41
107.57
109.05
96.02
60.22
103.72
105.16
113.52
98.90
101.85
103.23
100.23
103.78
100.39
100.30
104.63
108.64
112.10
104.27
100.85
112.47
103.58
107.66
99.92
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
IMI Mz 17 Mc Eur
IMI MZ15 MC eur
IMI st14 Bposta MC Eur
KfW Fix Rate to CMS
Med Lom /19 1 Sd
Med Lom /19 3 Rfc
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio dc23 MB29 TM Cap F
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio mag20 Eur 4.5
Medio Mb 12 fb18 TM Mc e
Medio nov 14 Eur 2.65
Medio Nv 20 Eur 5
Medio Nv14 Eur 3
Medio Nv14 TV Eur
Mediobanca ap19 MB14 Tas
Mediobanca fb22 MB33 TF
Mediocr L/28 Zc 25.Ma
Merrill Lynch 10Y 15%
MPS ot17 Mc Eur
Rbs 01-20 tv Eurib.
Rbs 01-20 tv sicur.
Rbs 04-19 5.5%
Rbs 10-19 6%
Rbs 12-19 4.6%
Rbs 22-12-14 tf/tv
RBS feb 16 Eur 4
RBS gen17 TM BcoPosta
RBS nov16 Tasso Misto BP
Rep Ellenica /19 Tf
Soc.Gen mag15 MC Eur
Spaolo 97/22 115 Zc
UBI feb17 Lower TierII T
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
104.74
99.43
120.18
99.17
96.17
107.63
110.67
103.12
92.88
106.38
109.89
99.77
101.24
107.34
101.36
99.83
101.03
101.95
60.31
101.41
103.99
125.06
105.98
116.13
97.51
111.99
100.02
105.24
99.31
99.18
99.45
99.43
80.33
97.51
EURIBOR
11-03-2014
VAR.%
20833,92
22221,92
29429,17
17598,06
19829,89
20638,74
3092,55
+0,39
+0,41
+0,55
+0,57
+0,16
+1,04
-0,01
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
0,1940
0,2330
0,2680
0,3040
0,4050
0,4920
0,5750
Il Mercato Azionario del 11-03-2014
0,1966
0,2362
0,2717
0,3082
0,4106
0,4988
0,5829
TITOLI
PREZZO
UBI feb17 Lower TierII T
UBI giu15 Tasso Misto
UBI giu19 MC eur
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI nov17 Eur 4.3
UBI nv14 TF Welcome Edit
UBI nv18 Mc Eur
UBI ott19 Lower Tier II
UBS lug17 Classica 4%
UniCr ag18 TF 5.65% Banc
Unicredit mag18 Banco P
101.38
100.19
99.37
98.11
99.14
102.91
101.58
98.64
108.00
108.75
112.67
109.38
TITOLI DI STATO
BoT 13-14/03/14 A
13-31/03/14 S
13-14/04/14 A
13-30/04/14 S
13-14/05/14 A
13-30/05/14 S
13-13/06/14 A
14-30/06/14 S
13-14/07/14 A
14-31/07/14 S
13-14/08/14 A
14-29/08/14 S
13-12/09/14 A
13-14/10/14 A
13-14/11/14 A
13-12/12/14 A
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
12-01/03/15 S
CcT 07-01/12/14 S 0.42%
13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.38%
10-15/12/15 S 0.59%
09-01/07/16 S 0.56%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.38%
12-15/06/17 S 1.45%
10-15/10/17 S 0.58%
11-15/04/18 S 0.68%
13-01/11/18 S 1.08%
CTz 12-30/05/14 A
12-30/09/14 A
13-30/06/15 A
13-31/12/15 A
100.00
99.99
99.97
99.96
99.95
99.94
99.93
99.90
99.89
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99.84
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99.78
99.73
99.66
99.64
99.54
99.48
101.83
100.20
99.59
100.11
100.78
99.99
103.13
99.36
105.00
99.85
100.04
103.07
99.92
99.75
99.14
98.62
SCADENZA
Mar14
Giu14
Set14
Dic14
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
20830
20550
-
20862
20587
20497
20378
20695
20430
-
20990
20715
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
221,440 - 247,960
225,010 - 255,760
225,010 - 255,760
175,080 - 193,150
172,810 - 189,540
171,850 - 189,690
171,850 - 188,660
171,850 - 188,660
217,200 - 243,330
495,800 - 570,740
501,950 - 568,610
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,3850
1 0,7220
Yen giapponese
143,0500
100 0,6991
Sterlina inglese
0,8336
1 1,1996
Franco Svizzero
1,2175
1 0,8214
Corona ceca
27,350
100
3,656
Corona danese
7,463
10
1,340
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,239
10
1,214
Corona svedese
8,829
10
1,133
Dollaro australiano
1,533
1
0,652
Dollaro canadese
1,539
1
0,650
Dollaro Hong Kong
10,750
1
0,093
Dollaro neozelandese
1,632
1
0,613
Dollaro Singapore
1,755
1
0,570
Fiorino ungherese
312,750
100
0,320
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2222,321
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
3,086
1
0,324
0,22
0,24
0,02
0,14
-0,01
0,00
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aedes 14 warr
Aicon
Aiòn Renewables
Alerion
Ambienthesis
Ansaldo Sts
Antichi Pell
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
1,090
1,009
10,370
1,062
1,340
13,410
0,053
0,001
0,122
0,621
3,850
0,591
8,050
0,082
0,006
12,850
18,680
7,305
17,180
24,780
B Banca Generali
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
Bee Team
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
C Caleffi
23,420
17,420
2,348
3,136
0,544
1,123
3,498
0,615
1,794
0,429
2,654
2,330
6,530
9,835
0,388
0,533
0,632
2,132
0,743
0,450
21,200
29,600
0,900
0,960
0,128
20,300
13,730
7,495
-0,55
+0,95
+8,36
-3,89
+0,45
+0,22
+0,95
0,00
0,00
0,00
+4,34
-1,58
-0,31
0,00
+1,67
-0,77
-0,80
0,00
-0,87
-0,96
+2,09
-0,57
-0,09
-1,69
+2,16
-1,49
+1,69
-1,76
0,00
0,00
+4,63
-0,82
-1,27
-1,51
-0,05
+0,13
+0,85
-1,25
-0,28
+0,54
+2,30
0,00
-0,17
+2,22
0,00
-1,16
+5,02
-0,29
+1,28
1,090
1,016
10,214
1,065
1,334
13,363
0,053
0,001
0,120
0,622
3,774
0,594
8,102
0,082
0,006
12,805
18,753
7,322
17,233
24,798
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
REND.
TITOLI PUBBLICI
1,980%
2,060%
2,140%
1,940%
2,940%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
5,320%
2,260%
1,870%
0,980%
nr
0,026
0,250
nr
0,040
0,080
nr
nr
nr
nr
0,120
nr
0,180
nr
nr
0,450
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nr
nr
0,550
1,090
0,782
8,054
0,759
1,038
9,622
0,040
0,001
0,120
0,622
3,231
0,488
7,796
0,082
0,005
10,688
16,498
6,159
15,005
19,857
1,259
1,016
10,214
1,096
1,369
13,461
0,054
0,002
0,120
0,622
3,774
0,600
8,609
0,082
0,007
12,839
18,753
7,322
17,266
25,527
140646
147
23575416 3182
667681 2175
741728
38
40382
102
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121
10303710
54
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0
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0
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164
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4
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11
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2175
75
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nr 12,033
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nr 2,125
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nr
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144
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0
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0
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2,403
7303
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2,241
53065
20
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16
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0
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38,858
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165
0,933
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34
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0
1
0,147 1876908
101
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15,134 708884 2294
7,624 481729
307
1,578 -0,57 1,565
nr 1,412 1,674
10754
20
Caltagirone
2,598 +2,44 2,591 0,030 2,009 2,602
26417
311
Caltagirone Ed.
1,287 +0,55 1,283
nr 1,054 1,293
47923
160
Campari
6,165 +1,07 6,144 0,070 5,844 6,281 1384126 3568
Cape Live
0,079 +3,82 0,079
nr 0,056 0,083 7657710
26
Carraro
3,270 +2,06 3,215
nr 2,928 3,385 121576
148
Cattolica As
19,100 +0,47 19,134 0,800 18,071 19,715
28288 1035
Cell Therap
2,832 +4,66 2,814
nr 1,443 3,101 4937410
409
Ceram. Ricchetti
0,240 -0,79 0,244
nr 0,184 0,247 343125
20
CHL
0,057 -1,55 0,057
nr 0,044 0,059 4332829
13
CIA
0,282 -2,22 0,285
nr 0,252 0,290
68387
26
Ciccolella
0,375 -0,03 0,377
nr 0,300 0,402
99565
68
Cir
1,110 -0,72 1,111
nr 1,037 1,178 508657
883
Class Editori
0,378 +0,24 0,375
nr 0,209 0,402 643750
40
CNH Industrial
7,975 -0,81 8,022
nr 7,577 8,793 1867166 10830
Cofide
0,540 -1,46 0,541
nr 0,529 0,569 209544
389
Cogeme Set
0,048 0,00 0,049
nr 0,049 0,049
0
3
Conafi Prestito'
0,619 +1,14 0,614 0,060 0,593 0,655 177549
29
Cred. Artigiano
0,00
nr
0
Cred. Bergamasco 18,710 +0,05 18,661 0,550 14,552 20,039
7984 1152
Cred. Emiliano
6,750 +0,60 6,713 0,120 5,708 6,713
95736 2231
Cred. Valtell. 10 warr
0,00
nr
0
Cred. Valtell. 14 warr 0,306 -5,14 0,308
nr 0,159 0,319 393423
0
Cred. Valtellinese
1,387 -1,28 1,395
nr 1,135 1,533 2856210
657
Crespi
0,026 0,00 0,025
nr 0,025 0,025
0
4
Csp
1,566 +1,03 1,583 0,050 1,324 1,583 164913
53
AZIONI
D D'Amico 16 warr
Danieli
Danieli rnc
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
0,119
24,780
17,060
16,410
1,414
31,490
4,690
-0,08
-2,71
-0,70
+5,87
+7,12
+1,58
+16,09
0,115
25,074
17,136
16,406
1,395
31,331
4,476
E Edison r
1,035 0,00 1,032
EEMS
0,451 -1,70 0,452
Enel
3,820 -0,21 3,838
Enel Green Pw
2,042 -0,58 2,038
Enervit
4,400 +14,88 4,070
Eni
17,450 +0,17 17,465
Erg
10,170 -0,49 10,255
Ergy Capital
0,171 -0,64 0,170
Ergy Capital 16 warr 0,028 0,00 0,028
Eukedos
0,785 0,00 0,781
Exor
30,750 -0,36 30,803
F Ferragamo
Fiat
Finmeccanica
FNM
Fullsix
G Gabetti Pro.Sol.
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
I I Grandi Viaggi
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
nr
0,300
0,321
0,290
nr
0,500
nr
0,099
24,472
16,213
11,869
1,200
30,949
3,870
0,119
26,687
17,992
16,406
1,395
35,923
4,476
Quantità
trattate Capitalizz.
75100
67642
54967
908223
640933
215434
257270
0,150 0,973 1,051 572700
114
nr 0,308 0,471 685588
20
0,150 3,151 3,861 29976064 36086
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0,028 3,147 4,070
47841
72
0,550 16,301 17,599 8889002 63472
0,400 9,884 10,532 123143 1541
nr 0,166 0,190 791426
28
nr 0,026 0,031
0
0
nr 0,620 0,831
36395
14
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22,820
7,885
6,865
0,635
2,936
+1,29 22,855 0,330 22,041 27,699 517796
-1,25 7,931
nr 6,613 8,200 15754307
-0,36 6,880
nr 5,480 7,336 3205007
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-0,14 2,904
nr 2,620 3,158
7634
0,042
4,840
16,220
3,340
1,852
23,430
+0,24 0,041
nr 0,031 0,043 6024511
61
-0,21 4,867 0,220 4,555 5,061
13250
219
+0,19 16,270 0,200 15,596 17,523 6708595 25330
-4,19 3,397 0,060 2,708 3,408 1572770
881
-3,89 1,875
nr 1,357 1,962 1329265
770
-1,55 23,576 0,730 21,967 24,030 398788 4102
1,926 +0,31
1,922 0,090
1,641
1,922 1855889
-0,99
+1,36
+0,14
+12,74
+2,08
+1,68
-0,66
+0,96
0,00
-1,49
-1,25
+2,21
+1,44
+0,61
+0,97
+1,04
+1,59
+0,49
+9,42
0,754
1,339
0,716
0,627
10,779
10,015
0,897
0,409
0,526
2,277
1,919
0,785
1,338
8,205
5,200
30,052
19,102
8,236
0,219
J Juventus FC
0,241 -0,21
0,240
nr
0,220
0,244 1900777
K K.R.Energy
1,584 -0,38
1,980 -1,00
1,580
nr
1,993 0,010
1,575
1,926
1,908
2,249
IGD
Il Sole 24 Ore
Immsi
Indesit
Indesit rnc
Industria e Inn
Intek Group
Intek Group rnc
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Invest e Sviluppo
Iren
Italcementi
Italcementi rnc
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
IVS Group
IVS Group 16 warr
Kinexia
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Montefibre
Montefibre rnc
Moviemax
0
1025
693
2453
209
1753
7
0,751
1,346
0,711
0,660
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10,000
0,900
0,410
0,531
2,250
1,891
0,763
1,337
8,200
5,200
30,200
19,200
8,200
0,228
3849
9920
3978
283
32
2731
nr 0,383 0,858 133987
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0
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nr
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0
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360
79
2567
5
4
4
AZIONI
N Noemalife
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
PREZZO
TASSO %
1
32
62
92
123
154
183
215
246
274
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337
100,000
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99,661
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0,000
0,200
0,200
0,170
0,200
0,260
0,280
0,340
0,420
0,400
0,450
0,480
14/03/14
14/04/14
14/05/14
13/06/14
14/07/14
14/08/14
12/09/14
14/10/14
14/11/14
12/12/14
14/01/15
13/02/15
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
3,836 -0,05
0,110 0,00
0,901 0,00
3,825
0,110
0,901
nr
nr
nr
3,473
0,085
0,702
3,826
0,131
0,926
3656
0
0
29
0
12
O Olidata
0,481 -1,35
0,488
nr
0,374
0,517
279958
17
0,013 2,460 2,548 1360862
nr 1,416 1,502
41955
0,092 2,130 2,505 1094731
nr 0,515 0,768 365117
nr
nr 3,207 4,700 104267
nr 1,778 2,355
40664
0,320 11,683 12,717 2181482
0,390 8,763 10,395 127735
0,020 0,296 0,449
57085
nr
nr 6,520 8,704 2084744
0,033 4,045 4,487 456011
nr 0,573 0,753 1544270
nr 0,289 0,413 142970
0,420 17,538 19,565 1438081
4574
0
890
36
0
142
112
5909
127
56
2691
1323
208
73
3975
-1,26 2,530 0,100 2,183 2,619
10292
-0,54 0,646
nr 0,430 0,652 116051
-1,61 1,599
nr 1,295 1,621 2643961
-0,35 1,130
nr 0,704 1,191 608028
-0,24 12,517 0,220 10,290 13,196 196279
+2,45 0,701
nr 0,553 0,781 1033156
-1,18 0,219
nr 0,189 0,237 821027
+3,50 1,472
nr 1,294 1,472 101162
69
50
680
33
2618
115
177
17
2,520 +0,80 2,507
Parmalat 15 warr
1,480 -0,34 1,457
Piaggio
2,490 +1,55 2,466
Pierrel
0,758 +1,34 0,764
Pierrel 12 war
0,00
Pininfarina
4,686 -0,64 4,692
Piquadro
2,240 -0,36 2,234
Pirelli & C.
12,330 -1,36 12,420
Pirelli & C. rnc
10,460 +3,98 10,395
Poligrafici Editoriale 0,438 +0,74 0,427
Pop Emilia 01/07
0,00
Pop.Emilia Romagna 8,025 -0,31 8,062
Pop.Sondrio
4,294 +0,42 4,293
Prelios
0,751 +1,42 0,750
Premuda
0,390 +0,78 0,391
Prysmian
18,570 +2,03 18,521
R Ratti
RCS MediaGr r B
RCS Mediagroup
RCS Mediagroup risp
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
Sesa 18 warr
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
2,512
0,647
1,590
1,139
12,450
0,710
0,217
1,480
-0,62 15,906
-0,29 17,396
0,00 17,400
-1,56 4,613
-0,79 12,500
-1,67 1,186
+0,23 13,078
+0,30 13,201
+18,67 0,171
+5,88 0,002
+25,21 0,601
-3,08 0,374
-0,53 13,173
+2,00 3,037
+0,24 8,372
+1,52 0,115
+1,98 1,859
+0,24 4,151
+1,24 6,437
-1,68 2,241
0,00 10,545
0,00
0,434 +1,24 0,431
146,000 0,00 146,000
6,715 -0,37 6,720
15,910
17,360
17,400
4,554
12,480
1,180
13,070
13,300
0,178
0,002
0,601
0,378
13,200
3,060
8,410
0,114
1,850
4,150
6,530
2,226
10,550
2,452
0,480
0,595
0,820
0,132
0,250
0,662
15,240
3,836
0,074
0,001
99,250
8,160
6,400
6,415
9,000
5,340
4,880
2,618
243,500
nr 15,659
0,680 15,499
0,710 16,220
1,490 4,263
1,594 12,337
nr 0,837
0,190 10,750
1,924 12,384
nr 0,061
nr 0,002
nr 0,480
nr 0,235
nr 11,476
nr 2,225
0,060 7,252
nr 0,108
nr 1,356
0,100 3,975
0,100 5,696
nr 2,108
nr 9,704
nr
nr 0,369
nr 146,000
0,100 5,491
19,075 197078
991
17,710 2137595 7677
18,500
0
2
4,910 446320 2064
12,876
678
20
1,266 1812901 1128
13,346
26519
129
13,342
5465
731
0,171 26179500
24
27
0,002 167295850
0,950
1506
0
0,414
44944
0
13,383
31228
185
3,037
28872
0
8,405 308416 1905
0,118 980219
5
1,941 333834
217
4,151 9836421 14039
6,437
8266
584
2,300 818080 1073
11,056
3817
137
0
0,457 206009
36
146,000
0
0
6,720 5577368 6120
-1,13 2,478 0,041 2,182 2,493 1329762
354
0,00 0,486
nr 0,322 0,486 213825
0
-2,46 0,597
nr 0,473 0,626
21453
25
-0,97 0,821 0,020 0,712 0,875 84751176 11015
-0,75 0,132
nr 0,123 0,143 901169
192
+16,28 0,250
nr 0,171 0,250
16500
1
-0,15 0,662 0,031 0,563 0,678 19872034 3989
+0,46 15,230 0,130 14,945 17,363 1949256 17980
+0,21 3,828 0,070 3,568 3,828 6367100 7694
+2,06 0,076
nr 0,042 0,080 170514488
141
0,00 0,001
nr 0,000 0,001 5720194
0
+0,05 99,516 2,700 96,962 120,260 166955 3046
+1,05 8,094 0,130 6,210 8,094
92327
568
-0,08 6,439
+6,21 6,243
+2,27 8,929
+0,38 5,355
+0,83 4,884
+3,07 2,600
+2,10 243,438
-0,38
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
0,050 4,895 6,604 7853223 5806
0,090 5,391 6,243 249347240 36144
0,090 7,827 9,435
28759
22
0,150 4,105 5,355 1459665 2378
0,170 3,602 4,884 1608381 1336
nr 2,154 2,600 17894681 5853
nr 175,169 243,438
9135
311
11-03-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1346,25
31,9469
517,9897
10-03-2014
EURO
1344,00 972,0216
31,4661
510,6199
-
BORSE ESTERE
GIORNI
Noemalife 15 warr
Novare
P Parmalat
0,53
0,51
0,19
0,19
0,22
0,54
0,26
-0,13
0,00
-0,03
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
394.29
3100.85
9307.79
22269.61
6685.52
10163.30
4349.72
5429.31
15224.11
8359.51
16351.25
4307.19
+0.23
+0.33
+0.46
+0.02
-0.06
-0.31
-0.48
-0.03
+0.69
-0.10
-0.41
-0.63
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
UnipolSai risp B
V Valsoia
Vianini Industria
Vianini Lavori
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
nr
2,058
2,476
782738
934
11,500 -0,35 11,424 0,170 10,252 12,012
1,499 +1,28 1,467 0,020 1,192 1,490
6,135 +2,25 6,123 0,100 4,960 6,123
13996
19536
18840
119
44
268
2,480 +2,14
2,476
W World Duty Free 10,560 -0,38 10,561
nr
Y Yoox
nr 26,311 34,569
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
30,900 -1,56 30,950
0,120 +2,39
0,003 -5,71
0,264 +3,94
0,120
0,003
0,262
nr
nr
nr
Quantità
trattate Capitalizz.
9,242 10,905 1053039
0,073
0,003
0,183
2688
522708
1816
0,143 3181565
0,008
27000
0,294
11000
46
0
1
STAR
Acotel Group
21,020
Aeffe
0,832
Amplifon
4,674
Ascopiave
2,222
Astaldi
6,805
B&C Speakers
7,490
Banca Ifis
13,960
BB Biotech
141,200
Bca Finnat
0,445
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,802
Biancamano
0,801
Biesse
6,425
Bolzoni
3,540
Brembo
26,320
Cad It
5,005
Cairo Comm.
7,720
Cembre
10,130
Cementir Hold
6,870
Cent. Latte Torino
5,295
Cobra
0,919
D'Amico
0,712
Dada
4,184
Damiani
1,800
Datalogic
9,560
Dea Capital
1,288
Digital Bros
2,950
EI Towers
39,660
El.En.
19,300
Elica
2,006
Emak
0,897
Engineering
53,500
Esprinet
7,540
Eurotech
2,282
Exprivia
0,995
Falck Renewables
1,409
Fidia
3,252
Fiera Milano
7,610
Gefran
3,674
Ima
38,850
Interpump
10,290
Irce
2,080
Isagro
2,750
IT WAY
1,693
La Doria
6,160
Landi Renzo
1,464
MARR
13,580
Moleskine
1,400
Mondo Tv
0,831
Mutuionline
4,480
Nice
3,560
Panariagroup
1,434
Poligr. S.Faustino
6,960
Poltrona Frau
2,938
Prima Industrie
13,280
R. De Medici
0,333
Reply
64,200
Sabaf S.p.a.
14,750
Saes
8,455
Saes rnc
7,675
Servizi Italia
4,816
Sogefi
4,530
TerniEnergia
2,282
Tesmec
0,801
TXT e-solution
11,070
Vittoria Ass.
10,750
Zignago Vetro
5,565
-2,32 21,209
-0,36 0,830
+0,30 4,666
+0,45 2,228
+0,96 6,747
+0,54 7,472
+1,53 13,957
+0,71 141,396
-0,98 0,447
+2,43 0,804
-2,02 0,808
-0,85 6,420
+0,57 3,537
-0,27 27,090
+0,10 5,020
+1,11 7,745
+2,32 9,956
+4,25 6,782
+22,63 4,880
+3,72 0,913
-2,93 0,722
0,00 4,185
+0,45 1,780
+3,58 9,451
0,00 1,280
+3,07 2,914
-0,92 39,490
+4,61 18,830
+0,10 2,007
+1,93 0,897
+0,09 53,713
-4,50 7,670
-0,61 2,287
+9,22 0,967
+2,40 1,396
+2,26 3,252
+0,53 7,601
+6,80 3,515
-0,94 38,934
+0,29 10,294
0,00 2,081
-1,79 2,770
-1,57 1,725
-1,12 6,193
+2,02 1,450
+0,30 13,535
-3,45 1,430
-0,84 0,836
+2,05 4,435
+1,66 3,542
-0,42 1,448
+0,29 6,968
-0,07 2,937
+4,16 13,025
-0,69 0,336
+0,47 63,586
+1,37 14,809
-0,65 8,452
-0,90 7,651
+0,67 4,763
-1,52 4,547
+1,33 2,273
-0,62 0,804
-1,07 11,177
+0,56 10,674
-0,45 5,568
nr 19,665
nr 0,730
0,043 4,025
0,110 1,775
0,170 6,630
0,280 6,404
0,370 11,790
4,500 115,438
0,010 0,361
nr 0,515
nr 0,499
nr 5,016
0,050 2,925
0,400 18,923
0,300 4,624
0,140 5,898
0,160 8,528
0,040 4,240
0,020 1,752
nr 0,564
nr 0,630
nr 3,383
nr 1,237
0,150 7,659
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,024 1,683
0,020 0,805
0,533 43,751
0,089 5,286
nr 1,834
nr 0,789
nr 1,326
nr 2,405
nr 7,039
nr 2,749
1,250 28,136
0,170 8,795
0,020 1,686
nr 2,292
nr 1,484
0,065 3,917
nr 1,198
0,580 11,639
nr 1,430
nr 0,500
0,120 4,050
0,075 2,729
nr 1,232
nr 5,900
nr 2,270
nr 9,295
nr 0,263
0,570 53,541
0,350 12,470
0,400 6,906
0,555 6,658
0,130 4,026
0,130 3,910
0,055 2,037
0,035 0,773
0,400 9,112
0,170 8,548
0,250 4,998
22,772
0,900
4,666
2,228
7,640
8,223
13,957
147,145
0,539
0,804
0,837
6,787
3,537
27,090
5,160
7,745
10,004
6,782
4,880
0,932
0,733
4,221
1,780
9,451
1,299
3,021
40,346
18,830
2,033
0,897
53,713
8,033
2,328
0,971
1,411
3,334
8,759
3,515
39,275
10,331
2,081
2,937
1,794
6,193
1,494
13,768
1,738
0,856
4,435
3,559
1,452
6,991
2,937
13,025
0,361
65,169
14,809
8,844
7,824
5,104
4,612
2,372
0,904
11,972
10,749
5,592
12532
109070
180826
522103
213440
24842
2352744
8581
450420
7875642
168124
90736
43188
477323
1184
165974
7090
654631
669867
892492
3249956
17606
144479
413423
377039
172229
123495
34692
209468
1049866
14059
397751
125416
1436298
1385093
71720
46368
62698
72372
190494
2100
42852
6916
214160
182261
80070
5118204
270309
6620
135201
26233
10472
183629
64803
346991
10083
33328
17383
19290
60092
436598
363284
351206
42337
70681
44561
88
89
1046
522
664
82
751
1676
162
175
27
176
92
1809
45
607
169
1079
49
89
305
70
147
552
392
41
1116
91
127
147
671
402
81
50
407
17
320
51
1434
1121
59
49
14
192
163
900
303
22
175
411
66
60
412
137
127
595
171
124
56
131
533
85
86
132
719
490
32 .Lettere e Commenti
.MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
LA STAMPA
LETTERE AL DIRETTORE
MARIO
CALABRESI
Se sciare tranquilli
diventa pericoloso
ent.mo Direttore a proposito del gravissimo
incidente capitato a quella piccola bambina
sulle piste da sci a Gressoney volevo segnalare che queste tragedie potrebbero anche essere evitate se si ritornasse a vivere la montagna e lo sci
come si faceva un po’ di anni fa.
Una volta si andava a sciare su gobbe, neve non
battuta e questo faceva la differenza tra chi sapeva
sciare e chi no e soprattutto si imparava a controllare la velocità. Adesso con le piste tirate come tavoli
da biliardo con sci velocissimi tutti, soprattutto i
meno esperti,vanno solamente forte, mettendo a rischio la vita degli altri; e te ne rendi conto, come nel
mio caso, quando con un bambino di 5 anni devi attraversare la pista a spazzaneve.
Capisco che in questo modo i gestori degli impianti possono far sciare più gente ma mentre una
volta ti potevi rompere una gamba oggi, come purtroppo è successo domenica, puoi essere ucciso
mentre scendi con il maestro su una pista facile. Il
compito delle scuole di sci, come dovrebbe essere, è
quello di far imparare ai ragazzini negli ultimi corsi
lo stile nella sciata e soprattutto il controllo della
velocità.
G
Tagli, Irpef o Irap?
Io dico Inps
1 Assistendo a questa
lotta accanita tra chi
sostiene di tagliare l’Irap e
chi l’Irpef, mi chiedo se
qualcuno abbia mai
analizzato la composizione
di una busta paga di un
lavoratore dipendente:
avrebbe scoperto che la
voce più penalizzante per
imprese e lavoratori è
riferita ai contributi Inps,
non all’Irpef o all’Irap.
Al dipendente è
trattenuto circa il 9% del suo
stipendio lordo e il datore di
lavoro ne aggiunge un altro
40%, maturando peraltro
degli assegni di pensione
futuri non certo da nababbi;
il paradosso è che i
contributi erano inferiori
quando l’età pensionabile
era più bassa e l’assegno
veniva calcolato sul
retributivo (e quindi assai
più ricco) rispetto ad ora in
cui le condizioni sono molto
più penalizzanti.
Proporrei quindi di
abbattere i contributi Inps,
dimezzando per esempio le
percentuali sia del
lavoratore che del datore di
lavoro (anzi una parte della
deduzione per le imprese
potrebbe essere riversata
sul netto in busta): il tutto
senza costo per lo Stato,
perché, calcolando ormai
tutti gli assegni con il
contributivo, a fronte di
questi tagli
corrisponderebbero in
futuro delle pensioni
inferiori.
Contemporaneamente
bisognerebbe alzare, o
meglio non porre limiti, alle
facilitazioni sui Fondi
pensione privati il cui tetto è
ancora fermo ai vecchi 10
milioni di lire convertiti in
euro.
Il lavoratore avrebbe più
soldi in busta paga, le
imprese meno costi, la
competitività aumenterebbe,
l’incremento di risparmio
versato nei fondi pensione si
tradurrebbe in investimenti
alle imprese con l’acquisto da
parte loro di azioni e
obbligazioni, si
aumenterebbero i consumi
interni, le imprese sarebbero
meno restie ad assumere.
Solo vantaggi, con l’unico
costo per lo Stato legato ai
minori introiti fiscali derivati
dall’aumento del tetto
detraibile sui Fondi pensione.
Senza dimenticare che,
investendo nei fondi pensione
Purtroppo questi incidenti saranno destinati a ripetersi anche perché come succede nel comprensorio del Monterosa manca il controllo da parte della
polizia, per mancanza di personale, per poter multare e togliere il giornaliero a chi pensa di usare le piste da sci come fosse in una gara di discesa libera di
coppa del mondo.
GUIDO CERESA
Continuo a incontrare persone che si sono fatte male sciando, tre
nell’ultimo mese, l’ultima giusto ieri mattina, e ogni volta non è per
colpa loro. Un tempo le spiegazioni erano: «È stata una lastra di
ghiaccio; non si è sganciato un attacco; sono caduto male». Ora è
sempre una sola: «mi sono venuti addosso».
Gli sci sono diventati più facili e veloci, le piste sono tirate a lucido, la velocità è aumentata e anche il numero degli sciatori, specie quelli che si buttano senza regole e senza una sufficiente preparazione.
Si è pensato che la salvezza fosse di bardarsi e di mettersi il casco e il
guscio, continuando a lanciarsi a tutta velocità, ma così gli incidenti sono ancora più traumatici e frequenti.
Oggi la prima preoccupazione è guardarsi dagli altri e andare tranquilli è pericoloso. Le soluzioni sono evidentemente quelle che suggerisce: scuole e controlli, molti controlli. E anche il recupero di
quella filosofia della montagna che insegnava a rispettare, salutarsi e a dare la precedenza.
privati, il lavoratore
otterrebbe sicuramente dei
tassi di rivalutazione del
capitale migliori di quelli
applicati dall’Inps.
ALBERTO MILANOLI
TORINO
Incidente di Fossano,
frasi non vere
1 Gentile Direttore, scrivo
la presente nell’interesse del
mio assistito Sig. Tomatis
Livio per rappresentarle
quanto segue.
Nell’articolo pubblicato su
1°
35%
A Lecco una madre
uccide le tre figlie
e tenta il suicidio
2°
14%
La crisi
dell’economia
3°
12%
Referendum in Crimea
per l’annessione
alla Russia
4°
12%
Aereo scompare
al largo del Vietnam
senza lasciare tracce
5°
10%
Le case farmaceutiche
Roche e Novartis sotto
inchiesta per truffa
Sondaggio Istituto Piepoli
c.
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Le 5 notizie più lette della settimana
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Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
Quotidiano fondato nel 1867
2
La Stampa del 2 marzo 2014 a
pag. 19 è stata riportata in
modo del tutto erroneo e
fuorviante una dichiarazione
che il Sig. Tomatis Livio
avrebbe reso ai giovani
raccolti sul piazzale davanti
alla camera mortuaria di sua
figlia Annalisa, deceduta a
causa dell’incidente avvenuto
a Fossano, Località Gerbo il
giorno 23.02.2014.
Il tenore letterale della
dichiarazione riportata nel
suo giornale («Quando avete
bevuto chiamate casa. Non
preoccupatevi delle
conseguenze. Telefonate non
dovete guidare») non
corrisponde affatto al vero, in
particolar modo ove può
lasciare intendere che il Sig.
Tomatis sarebbe a
conoscenza della persona del
guidatore e che il guidatore
fosse in stato d’ebbrezza
alcolica al momento
dell’incidente, particolari
invero assolutamente
sconosciuti al mio assistito e
in ogni caso certamente
oggetto delle indagini ancora
in corso.
Specifico che il sig.
Tomatis, così come i suoi
familiari (che del pari
assisto), non sono a
conoscenza di simili
particolari attinenti alle cause
del tragico evento e/o alla
responsabilità ancora da
accertare, e difatti non
possono che rimanere in
attesa dell’esito delle indagini
condotte dalla Procura.
AVV. CHIARA ROSSO
BUSCA (CN)
L’episodio mi è stato riferito da
uno dei numerosi giovani di
Fossano che hanno incontrato il
signor Tomatis in ospedale a
Cuneo. Erano tutti scossi,
sconvolti dall’accaduto, ma non
è escluso che abbiano mal
interpretato le sue parole. Se
quanto riferito non corrisponde
al vero me ne scuso con
l’interessato e i lettori.
L’editoriale
dei
lettori
FILOSOFIA
E RIFORME
ANGELA CASTELLANO MARCHIANÒ
P
hilosohia non est subsiciva, ordinaria est.
(Ep. 53,109). Con questa frase di Seneca,
«la filosofia non è un’attività secondaria, è
quella principale», mi inserisco nel dibattito vivace che si sta svolgendo sul «nostro» giornale fra i sostenitori di diverse discipline o
corsi di studio. Quale ex–allieva di liceo classico (il
D’Azeglio di Torino) e docente, in pensione, di latino
e greco per lunghi anni in un piccolo liceo classico
antico e glorioso (dal sec. XVIII) e frequentato oggi
da giovani di un territorio della minoranza arbereshe in provincia di Cosenza, vorrei attribuire a «filosofia» il suo valore originario di «amore per il sapere», cioè per l’apprendere in sé, o atto stesso del pensare, del riflettere, del rendersi consapevoli di sé e di
quanto ci circonda. Ricordo, per inciso, che Seneca
stesso, pur essendo prevalentemente filosofo, compose un testo di osservazioni scientifiche, le Naturales quaestiones, e che Dante fece altrettanto con la
sua Quaestio de aqua et terra, di interesse che definirei scientifico o parascientifico.
Il vero sapere, la filosofia nel suo senso più pieno,
non ha confini individuabili, e ciascuno lo ama a seconda della propria naturale disposizione alla ricerca disciplinare/interdisciplinare, al ragionamento
di tipo astratto o sperimentale, matematico o linguistico, teoretico o applicativo. Se posso azzardare,
proprio quando La Stampa dedicava la sua pagina
culturale a un Maestro «riflessivo» quale fu Mario
Lodi, un raccordo fra il presente dibattito disciplinare e quello suscitato dalla ri-proposta ministeriale (il
ministro Berlinguer aveva già tentato un intervento
similare), di ridurre gli anni di studio liceali da 5 a 4,
io sarei favorevole, a due condizioni: 1) che lo studio
offerto ai giovani sia sempre anche una continua riflessione su ciò che si apprende; 2) che l’anno «risparmiato» al liceo venga utilizzato per un ingresso
libero (senza discutibili test) nella facoltà universitaria desiderata e la frequenza regolare di un anno
di effettiva preparazione di base, valutata solo al termine, per quella facoltà, per cui ci si sente inclinati.
già docente di latino e greco, S.Demetrio Corone (CS)
[L. S.]
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
LUIGI LA SPINA
SE SINDACATI
E IMPRESE
NON CONTANO PIÙ
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
su questo terreno, infatti,
che il neo-inquilino di Palazzo Chigi spera di stringere
quella alleanza con la gran
parte dei cittadini italiani
che potrebbe consentirgli di abbattere
le barricate che partiti, a cominciare
dal suo, sindacati e Confindustria si
apprestano a elevare per opporsi ai
suoi progetti. Ecco perché l’appuntamento con le elezioni europee del 25
maggio è fondamentale per Renzi e a
questo obiettivo sono subordinate tutte le scelte che, in questi mesi, si appresta a compiere.
Un significativo successo elettorale
permetterebbe al premier di far dimenticare «il peccato originale» della
sua presa del potere, la manovra di palazzo che ha estromesso Enrico Letta
da Palazzo Chigi, ma anche di legittimare nella forma più indiscutibile,
quella del consenso democratico, sia i
suoi progetti, sia il metodo per attuarli.
Non desta alcuna sorpresa il fatto
che Renzi sia riuscito, già nei primi
giorni di lavoro del suo governo, a mettersi contro il maggior sindacato del
nostro paese, la Cgil e, contemporaneamente, pure la Confindustria. Può essere un rischio mortale per il suo governo, ma è una strada obbligata, perché è la conseguenza logica di una domanda con risposta incorporata: si
può lottare contro le corporazioni con
l’aiuto delle corporazioni? Ma alla prima domanda, ne segue una seconda:
come si fa a pensare di sconfiggere una
coalizione di resistenze così formidabili? Anche a questo secondo quesito, c’è
una risposta scontata, che risale addirittura ai nostri avi latini: dividendola.
Renzi ha cominciato subito a mettere in pratica questa antica strategia.
Con la scelta di privilegiare il taglio
dell’Irpef rispetto a quello dell’Irap
vuole dividere gli interessi degli imprenditori tra coloro che prevalentemente esportano e coloro che soffrono,
sul mercato interno, la debolezza dei
consumi. Nello stesso tempo, cerca di
separare la dirigenza Cgil della maggioranza dei suoi iscritti, perché alle
lamentele di Camusso per la mancata
consultazione dei sindacati si prepara
a rispondere con una riduzione delle
tasse proprio sui redditi più bassi.
Il rifiuto del tradizionale modello
concertativo da parte del premier non
prevede, d’altra parte, uno scontro totale con le rappresentanze imprenditoriali e sindacali, perché Renzi nega a
loro il diritto di veto sui provvedimenti
governativi, ma cerca un negoziato,
una specie di «do ut des», attraverso il
quale esse rinuncino a vantaggi e garanzie ormai insostenibili di quelle categorie «protette», in cambio di concrete contropartite salariali e occupazionali. Anche in questo caso, una pro-
È
FRANCESCO MANACORDA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Illustrazione di Gianni Chiostri
A MATTEO SERVE
UN SUCCESSO
ALLE EUROPEE
posta con molti rischi da parte del presidente del Consiglio, perché tende ad
agevolare le richieste delle aziende e degli iscritti per ridurre i poteri dei vertici
confindustriali e sindacali.
Se si considera, poi, l’esigenza primaria di un successo al voto di fine maggio,
è ovvia la scelta di subordinare gli interessi dei lavoratori autonomi, meno garantiti, a quelli dei dipendenti statali e
delle grandi imprese, più garantiti. È vero che Renzi cerca di allargare il tradizionale perimetro dei consensi al Pd, ma
neanche il suo frenetico e spregiudicato
trasversalismo politico può fargli dimenticare la necessità di sostenere, innanzi tutto, le categorie sulle quali, da
quasi 70 anni, si fonda il suffragio alla
sinistra italiana.
Ha suscitato giustificati stupori l’invi-
to che Massimo D’Alema ha rivolto a
Renzi per presentare il suo ultimo libro.
Se si pensa, però, che anche il primo
presidente del Consiglio ex comunista
arrivò a Palazzo Chigi con una manovra
di palazzo, che anche lui cercò di fronteggiare il potere dell’allora capo Cgil,
Sergio Cofferati, che anche lui chiese un
voto che sanzionasse la sua legittimità a
governare, forse, l’incontro potrebbe assumere un curioso significato. Vista la
sconfitta, su tutti fronti, subita da D’Alema nella sua esperienza governativa, sia
da Cofferati, sia dal verdetto elettorale,
si potrebbe pensare o che l’ex capo della
sinistra italiana voglia elargire, in quell’occasione, qualche paterno e beneaugurante consiglio all’ultimo suo successore o preannunciargli, più o meno malignamente, il destino che lo aspetta.
“CANNOCCHIALE DEVI AVERE
PER VEDERE OLTRE...”
FERNANDA PACIELLO GAY*
ent.mo Gianluca Nicoletti,
è proprio vero che ne uccide più la
penna che la spada!
Esiste forse una prova scientifica
che chi non parla non pensa?
Le scrivo come lettrice, come presidente dell’Associazione del Piemonte «Sindrome X-Fragile» onlus e come mamma di ragazzo affetto
dalla sindrome X-Fragile, patologia che comporta tratti autistici più o meno marcati. Le
scrivo a proposito dei suoi articoli dei giorni
scorsi su «La Stampa», articoli che ho letto più
volte. Se lei si aspetta tante critiche per i suoi
articoli, forse si rende conto di aver un po’ esagerato? Lei come si può arrogare il diritto di affermare che la diagnosi del ragazzo autistico
che è riuscito a laurearsi è sicuramente sbagliata? Lei è anche medico, oltre che giornalista, e
conosce il ragazzo? O Lei pensa che i professori
universitari che hanno conferito la laurea al ragazzo siano tutti imbecilli? Suo figlio ha mai
provato a scrivere con la comunicazione facilitata? Lei ha mai visto qualcuno che scrive con
la comunicazione facilitata? L’ha visto «in diretta»? Lei lo sa che conosco un ragazzo autistico
che non parlava e dopo alcune sedute di comunicazione facilitata, ha iniziato a parlare? E magari non è l’unico…
G
Lettere e Commenti .33
.
Ora le scrivo come presidente dell’Associazione
del Piemonte «Sindrome X-Fragile» onlus che sta
combattendo per importare in Piemonte (terreno
difficilissimo) la comunicazione facilitata
E le dirò che:
1) Grazie alla comunicazione facilitata noi abbiamo iniziato finalmente a conoscere nell’intimo
nostro figlio all’età di 28 anni (e ci sono prove inconfutabili che è lui a scrivere, e non il facilitatore).
2) Data la campagna infondatamente negativa che è stata fatta un po’ ovunque contro la comunicazione facilitata, ed in Piemonte in particolare, noi ed altre famiglie piemontesi, che, invece, ci credono, ci sobbarchiamo km e spese
per portare i nostri figli in altre regioni, dove invece alla CF è stata riconosciuta piena dignità.
3) Non so se lei ha seguito le trasmissioni a
cui ha partecipato il papà del ragazzo autistico
protagonista del libro «Se ti abbraccio non aver
paura». Anche quel ragazzo usa la comunicazione facilitata.
Ed ora, come mamma che ha sofferto e soffre
tuttora tanto per il figlio e per la sua patologia che
non gli permette di vivere come i suoi coetanei, le
dico che, come genitore, la capisco bene. E noi, ci
rendiamo perfettamente conto che è molto importante far sì che i figli ottengano un buon grado
di autonomia, ed è proprio anche grazie alla CF
che nostro figlio si sta rendendo autonomo. Una
cosa non esclude l’altra. Quando nostro figlio ha
iniziato a muoversi autonomamente coi mezzi
l’indifferenza ostentata dal premier nei loro confronti, con una
sfumatura irridente come quella esibita ancora ieri di fronte
alle critiche - «ce ne faremo una ragione», ha replicato Renzi - è
un danno grave alla loro stessa ragione d’essere e una minaccia,
sostengono, a quel meccanismo che un tempo si chiamava concertazione e che oggi dovrebbe assicurare quantomeno un’ordinata rappresentanza degli interessi delle parti sociali.
E invece nulla. Da quando Renzi è a Palazzo Chigi per imprenditori e sindacati quelle stanze sono diventate off-limits.
Non a caso lunedì il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e quello di Confcommercio Carlo Sangalli si sono sentiti a
lungo, accarezzando anche l’idea di un documento congiunto
proprio per rafforzare la loro voce, sebbene i due abbiano idee
diametralmente opposte su come ridurre il cuneo fiscale. Poi
hanno scelto strade diverse: una dichiarazione favorevole ai tagli all’Irpef per Sangalli, una lettera aperta che chiede di ridurre l’Irap - che sembra però arrivare fuori tempo massimo, per
Squinzi. Del resto bisogna capirlo, il presidente degli industriali. Appena un mese fa, il 13 febbraio a Torino, era fresco della
spallata definitiva al governo Letta e mentre lanciava lo slogan
«non c’è ripresa senza l’impresa» si preoccupava anzi di non
mostrare un sostegno eccessivo a un Renzi in rapidissima marcia verso Palazzo Chigi. Adesso il premier non solo mostra di
pensare che la ripresa ci possa benissimo essere senza impresa, ma passando invece - sempre per restare in rima - dalla
borsa dalla spesa, ma soprattutto rende chiaro che non ha alcun interesse ad ascoltare le posizioni di Squinzi e «delle 150
mila imprese che rappresenta», come ripetono in Confindustria. Al di là di qualche contatto informale - se due tempi di
Sassuolo-Fiorentina visti assieme possono entrare nel computo - prima che Renzi fosse premier, nessun altro segnale. Pure
un sms con una richiesta di chiarimenti che il presidente di
Confindustria ha mandato al premier domenica scorsa, quando si andava definendo l’intenzione di concentrare tutte le risorse sul taglio dell’Irpef, è rimasto senza risposta.
Anche per il sindacato - al netto delle polemiche politiche tra
Renzi e il segretario della Cgil Susanna Camusso - la situazione
è paradossale: un aumento nelle buste paga di molti lavoratori
dipendenti è un successo da presentare nelle fabbriche, certo.
Ma come rivendicarlo se non c’è stato mai alcun confronto con
il governo sul tema? Allo stesso modo il fatto che sul lavoro il
governo si muoverà prevalentemente con leggi delega, non rassicura Cgil, Cisl e Uil.
Ad aggravare le cose, per le parti sociali, anche il fatto che il
nuovo premier ha decisamente accentrato la regia della politica economica e del lavoro, condividendo poco o nulla con i colleghi di governo che pure dovrebbero occuparsi di quei temi. Così, sempre dalle parti del sindacato, c’è chi racconta tra l’attonito e lo sconsolato come qualche giorno fa una delegazione che
ha incontrato Giuliano Poletti, ministro del Lavoro con un passato da cooperatore che lo rende assai vicino al mondo della
rappresentanza, abbia chiesto lumi sul Jobs Act e si sia sentito
candidamente rispondere che «io non ne so nulla». E una distanza simile dai progetti di Renzi pare esserci anche al ministero dell’Economia, i cui tecnici non paiono proprio godere
dell’apprezzamento del premier, e a quello dello Sviluppo economico dove la titolare Federica Guidi ha pure un passato confindustriale che in questa fase non è però destinato ad aiutare i
rapporti nemmeno con Squinzi.
pubblici, era talmente felice ed aveva acquisito tale fiducia in se stesso, che ha iniziato di colpo a parlare molto meglio. Già, mio figlio non ha tratti autistici molto marcati, ma, quando parla, è ripetitivo
e, verbalmente, non esprime mai concetti profondi. Quando scrive, invece, esprime pensieri eruditi
e profondi con termini arcaici, denotando una
sensibilità non comune, di certo superiore alla media. Conosciamo poi altri ragazzi con la stessa patologia e tratti autistici talmente marcati da non
proferire quasi parola, che frequentano con profitto l’Università col metodo della Comunicazione
Facilitata.
Secondo lei saranno altre diagnosi sbagliate?
Per quel che mi riguarda, quando ho letto frasi di
altri ragazzi scritte con la CF e poi quelle di mio
figlio, mi sono detta: «Sono io la ritardata, che non
riesce a vedere oltre l’apparenza!» Una frase che
mio figlio ha scritto con la CF è questa «Cannocchiale devi avere per vedere oltre… mi ferisce
pensare vita di altri che non ancora parola hanno
e sono lasciati come in recinti di cavalli liberi di
imbizzarrirsi senza controllo ma non liberi di parlare» Inoltre penso anche che per noi «Normodotati» tutto quello che è diverso da noi, viene considerato inferiore, ma perché? Perché dobbiamo
sempre pensare di essere noi nel giusto? Solo perché numericamente superiori?
Vorrei che lei pensasse un momento, senza
pregiudizi, a quello che le ho scritto, anzi le cito
ancora una frase di mio figlio scritta a chi iniziava il corso da facilitatore: «Sappiate darci la parola che non fondata sul suono è, ma da vite imprigionate da bocche che non dicono mai quello
che vorremmo. Siate di mentalità aperta, allontanate il pregiudizio e buon viaggio».
E vorrei anche che le mie parole potessero
darle un po’ di serenità, e un po’ di fiducia, che,
invece, dalle sue parole, non trapelano.
Sperando di poterla incontrare
* Mamma di Alberto e Presidente dell’Associazione
del Piemonte «Sindrome X-Fragile» onlus
Risponde Gianluca Nicoletti
Non entro in merito ai dettagli clinici di questa lunga lettera che parla di una sindrome diversa dall’autismo, nemmeno ai libri scritti da
genitori in cui si accenna alla comunicazione facilitata, anche perché esistono altrettante storie di famiglie di autistici a basso funzionamento che di questa pratica hanno conosciuto il lato
illusorio, uno per tutti «Pulce non c’è», dove è
raccontata l’allucinante vicenda di due medici
torinesi che si sono visti ingiustamente sottrarre la bambina autistica per mesi, tutto per una
presunta e inesistente molestia che la ragazzina
avrebbe rivelato tramite la scrittura facilitata.
Parli con quella madre, le potrà raccontare meglio di me la sua storia.
Non ho azzardato nessuna diagnosi sul ragazzo laureato, ho riportato la dichiarazione
della presidentessa dell’Angsa nazionale, che
condivido. Ripeto quello che non è solo una mia
convinzione, ma ciò che è descritto nella linea
guida sull’autismo dell’Istituto Superiore di Sanità. La comunicazione facilitata non è generalizzabile come intervento, non ha evidenza
scientifica ed è tra le pratiche «non consigliate»
per soggetti autistici. Mi dispiace, ma resto laicamente convinto che l’efficacia di un trattamento passi per altre strade che quelle dell’emozione e delle campagne mediatiche, Stamina docet.
[G. N.]
34
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Mondadori compra Anobii.com
Il Gruppo Mondadori ha acquisito Anobii
(www.anobii.com) , la piattaforma mondiale di social
reading con più di un milione di utenti nel mondo e la sua
base più forte, con 300mila lettori, proprio in Italia.
«Siamo entusiasti - ha detto Greg Sung, fondatore di
Anobii - di entrare a far parte del Gruppo Mondadori che,
con la sua storia editoriale, rappresenta la casa perfetta
per Anobii». Anobii è nato a Hong Kong nel 2006
CULTURA
SPETTACOLI
&
GIANNI RIOTTA
Q
uando ero bambino, nel
salotto di mia nonna Anita, pendeva il ritratto fotografico di suo fratello
Ettore, elegante e malinconico, in divisa e chepì, lo sguardo
di chi muor giovane. Nel tragico
«Albo d’Oro» dei caduti italiani nella Grande Guerra, 460.000 morti e
947.000 feriti (lo studioso militare
americano Eggenberger calcola i
bilanci del conflitto in 10.000.000 di
morti e 20.000.000 di feriti) c’è anche il mio prozio, volume «Provincia di Milano», pagina 469, «Rivera
Carnesi Ettore di Tomaso, Sergente 58° reggimento fanteria, nato il
24 novembre 1892 a Marudo, distretto militare di Lodi, morto il 28
settembre 1917 sul Carso per ferite
riportate in combattimento».
Leggendo il saggio di Gian Enrico
Rusconi 1914, attacco a Occidente (Il
Mulino) mi tornava in mente lo
struggente dolore con cui, pur ormai mezzo secolo dopo, mia nonna
leggeva il Diario di sua madre alla
data 4 novembre 1918 «Vittoria: Ettore non è morto invano». In occaGLI SCENARI
La tragedia non fu affatto
ineluttabile, una buona parte
del mercato la avversava
sione dei 100 anni dell’evento che ha
creato e insieme minato fin quasi a
distruggerla, la coscienza del nostro tempo, leggete dunque 1914, attacco a Occidente. Improvvisamente, come per mia nonna, la Grande
Guerra vi apparirà vicinissima.
Rusconi riparte dall’interrogativo di cui gli storici diffidano: era
inevitabile la I Guerra Mondiale?
Dalla «scintilla» di Sarajevo dovevano necessariamente esplodere la
carneficina sulla Marna, le battaglie della Somme e Verdun, le undici, insensate offensive italiane sull’Isonzo? Per Rusconi nessuna scelta è innescata dal Fato inesorabile,
l’Austria-Ungheria poteva reagire
all’assassinio del principe ereditario Franz Ferdinand (un moderato
spesso in contrasto con il decrepito
Kaiser) in modo meno ottuso, la
Germania non firmare «un assegno
in bianco» al militaresco alleato. Le
democrazie, Francia e Gran Bretagna, usare la diplomazia in modo
meno vacuo o far valere la mediazione di papa Benedetto XV, sempre ostile al conflitto. Come oggi in
Ucraina contro Putin, in una delle
crisi del XXI secolo, Balcani, Medio
Oriente, Siria, Iraq, Nord Africa,
germinate dal 1914, forse l’economia avrebbe fermato gli Imperi
Centrali, la vetusta «Kakania» irrisa da Musil ne «L’uomo senza qualità», meglio della guerra.
Rusconi cita «Hugo Stinnes,
l’esponente di punta del capitalismo tedesco» che, nel 1911, «attaccava… le continue istigazioni alla
guerra da parte del partito pantedesco… convinto che la Germania
non avesse bisogno di alcun predominio militare o di espansione territoriale ma di costante sviluppo
economico» e predicava «lasciateci
tre o quattro anni di tranquillo svi-
Grande Guerra
Il massacro
che nessuno voleva
L’ultimo libro di Enrico Rusconi racconta il primo
conflitto mondiale, mostrando che gli esiti di quella
stagione si riverberano ancora nel nostro presente
Scontro di civiltà
È appena uscito 1914, attacco a
occidente, (Il Mulino, pp. 320, € 24) di
Gian Enrico Rusconi. L’autore
ricostruisce il lavorio diplomatico del
luglio 1914 e analizza le vicende belliche
fino alla battaglia della Marna. Il
conflitto si configura come una «guerra
tedesca» per rompere l’accerchiamento di
cui la Germania si sente vittima. Ma la
lotta per l’egemonia assume i tratti di
una «guerra di civiltà» all’interno
dell’Occidente stesso.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Cinquant’anni fa Umberto Eco
scriveva “Apocalittici e integrati”
Mezzo secolo fa, nel 1964, usciva Apocalittici e integrati, libro cult di
Umberto Eco destinato a scompaginare i codici della comunicazione
di massa. Ieri l’autore ha rievocato storia e aneddoti del suo celebre
saggio durante un incontro affollatissimo organizzato dalla Scuola
superiore di istituti umanistici dell’Università di Bologna. Eco ha
riferito di non aver mai amato quel libro, fra i più fortunati della sua
Soldati tedeschi nel 1915, durante
una esercitazione anti-gas con i cani
nella Germania settentrionale
luppo e la Germania sarà la padrona
incontrastata d’Europa. I francesi
oggi sono rimasti indietro rispetto a
noi, sono un popolo di piccoli rentier.
Gli inglesi hanno troppo poca voglia
di lavorare e non hanno il coraggio di
nuove imprese». Anche Londra però, scrive Rusconi, era certa di vincere perché «Dal punto di vista dell’alta finanza… una guerra per la divisione del mercato mondiale non aveva
nessun senso… Nel settore degli investimenti esteri i tedeschi semplicemente non potevano competere.
Persino iniziative di prestigio imperialistico come la costruzione della
ferrovia di Baghdad potevano realizzarsi solo con l’aiuto francese e britannico. Nessuno Stato avrebbe dovuto fare la guerra non essendo in
gioco interessi vitali. Eppure nessuna potenza al momento decisivo era
disposta ad accettare la perdita del
proprio prestigio evitando la guerra…». È il giudizio degli studiosi Afflerbach e Stevenson «La prima
guerra mondiale è stato un esito possibile, ma per nulla obbligato… dell’ordine politico allora esistente…».
Con raziocinio, Rusconi rifiuta di
giudicare i nostri antenati, tedeschi
inclusi, da barbari, folli e assetati di
sangue, secondo lo stile della storica
Barbara Tuchman ne «I Cannoni di
Agosto» o «March of Folly». E discute dell’Italia, che povera in armi e digiuna di sapere strategico (gli italiani
non studiano mai Clausewitz, lamentava Geyr von Schweppenburg),
cambia alleanze e piani all’ultimo
momento.
1914 attacco a Occidente eccelle nel
ridisegnare il XX secolo dal genoma
dopo l’altro. Ed eccola, la reazione
del vecchio combattente. Pertini
piange. Due lacrime, discrete,
asciutte, verrebbe da dire, non fosse
un controsenso. Ma è così che le ricorda chi era presente a quell’incontro: lacrime asciutte. I tre giudici sospirano di sollievo. Nessuna copertura, nessun distinguo, nessun cedimento, nessuna ipocrisia, da parte
di Pertini. All’opposto, l’indignazione, espressa con parole di fuoco:
«Ma com’è possibile che prima
d’ora nessuno si sia accorto di niente? Ma dov’erano le forze di opposizione? Perché non
hanno funzionato i
meccanismi di controllo? Questa democrazia l’abbiamo
conquistata col
sangue e la galera.
Non possiamo correre il rischio di
perdere la libertà
per colpa di chi la
usa per rubare!».
I pretori lo fissano e gli chiedono:
«Che dobbiamo fare?».
All’indignazione
Pertini fa seguire
l’incitamento.
«La forza della
democrazia siete
anche voi. Andate
avanti,
andate
avanti. Senza riguardi per nessuno. Io sarò sempre
al vostro fianco!».
Gli credono, quei
Sandro Pertini (1896-1990) è stato il 7° Presidente della Repubblica giudici. Credono a
Pertini. Il presidente li abbraccia, li
sponsabilità istituzionali, la fedeltà chiama «ragazzi», li avverte di stare
al Partito Socialista, e... e forse, per attenti, perché si stanno avventuun istante, sia pure per un solo istan- rando in un terreno minato. E infine,
te, possono essersi chiesti, i tre giu- non senza aver raccomandato di osdici: invecchiando, si sarà ammorbi- servare la segretezza sull’incontro,
dito? Il combattente avrà ceduto il li saluta con un aneddoto personale.
passo al prudente statista? Cerche«Una volta, dopo la caduta del farà una mediazione, prima che l’irre- scismo, venne a trovarmi a Milano
parabile accada?
un imprenditore. Era socialista. Si
Pertini ascolta, riflette, poi pren- disse pronto a versare un contributo
de la parola. Sembra inizialmente al partito, che andava riorganizzato
Il brano che pubblichiamo qui accanto è
perplesso, o almeno questa è l’im- dopo la guerra e la Resistenza. Lo
tratto da «Il combattente” di Giancarlo Di
pressione che dà il suo abituale tono ringraziai, convinto che si trattasse
Cataldo, che esce oggi da Rizzoli (pp 224,
burbero. «Ma vi rendete conto? Voi, di una donazione spontanea, im€ 16). Il libro appare nella collana «Altri
così giovani, avete ordinato perqui- prontata alla militanza. E lui mi
Eroi», un progetto editoriale, nato col libro sizioni a tappeto contro i santuari chiese di brigare per fargli ottenere
di Dacia Maraini su Chiara di Assisi, dove del potere petrolifero? Avete la più un appalto. Lo presi a male parole.
gli autori raccontano il loro eroe.
pallida idea di come agiscano, e di Gli dissi, testualmente, che se non se
Giancarlo De Cataldo, 57 anni, è
quanto siano forti le Sette Sorelle? » ne fosse andato via immediatamenmagistrato, drammaturgo e sceneggiatore. (...) Pertini compulsa un documento te lo avrei preso a calci nel sedere…».
De Cataldo racconta quando nel 1974 i giudici chiesero
aiuto a Pertini per far partire l’inchiesta sui petrolieri
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
i uno di loro, il più anziano, non sappiamo né
sapremo mai nulla. Gli
è stato ordinato di ricevere tre visitatori e
scortarli in un certo ufficio, e tanto
basta ai fini della nostra storia. (...)
Quelli che ci interessano sono gli
altri tre. Hanno poco più di trent’anni, e li immagino mentre rabbrividiscono nell’aria gelida del
febbraio capitolino, a stento intiepidita da un sole esangue. Ma non è
solo il freddo a renderne livide le
fisionomie. Quello che li attende – e
ne sono pienamente consapevoli –
è un compito delicato. Forse impossibile. Dipende da come andrà
l’incontro. Dipende tutto da quel
signore così famoso e autorevole
che ha acconsentito a riceverli e
con il quale fra poco si ritroveranno faccia a faccia (...). E’ un uomo di
quasi ottant’anni, piccolo, agile, dinamico.
Si chiama Sandro Pertini. Il presidente della Camera dei deputati.
E’ con lui che il nostro terzetto
ha appuntamento. Con l’uomo che
oggi è la terza carica dello Stato,
ma che in passato fu esule, proscritto, condannato a morte, evaso,
partigiano, socialista.
Quanto ai tre giovanotti, di mestiere fanno i giudici. Le inchieste
clamorose di cui sono stati protagonisti li hanno proiettati agli onori della cronaca. Aggrediscono
santuari sino a quel momento inaccessibili, ficcano il naso nelle fabbriche, fanno domande pericolose
sull’ambiente, farneticano del diritto alla salute. Il potere li giudica
temerari e invadenti, troppo lontani dalla rassicurante immagine del
giurista operoso e silente chino
sulle carte e indifferente alla realtà. Per loro è stata coniata, con un
misto di disprezzo e paura,
«Presidente, fra qualche giorno le
l’espressione «pretori d’assalto». arriverà la comunicazione ufficiale,
Hanno chiesto di vedere riservata- ma abbiamo sentito il dovere di inmente Pertini perché intendono in- formarla prima di persona. Abbiaformarlo su uno scandalo che di lì a mo scoperto che i petrolieri italiani,
poco esploderà. E il presidente ha d’intesa con le multinazionali, versaaccettato.
no da anni tangenti ai partiti di goDopo la rituale stretta di mano, verno. In cambio ottengono l’approPertini porta l’indice al naso, nel- vazione di leggi favorevoli. E poi un
l’inconfondibile gesto del silenzio, e 5% dei profitti ricavati grazie a quelammonisce: «Non parlate, state in le leggi torna ai partiti stessi. La corsilenzio e seguitemi».
ruzione è di casa nel Parlamento. Il
(...)
sistema nel suo complesso ne è infetSbigottiti, i tre
tato. Dovremo
giovanotti si veAFFARI E POLITICA procedere condono scarrozzare
i cinque miniLe indagini avevano messo tro
fra corridoi e sotstri dell’Induin luce che le Sette Sorelle stria che si sono
toscala finché, dopagavano i partiti italiani succeduti negli
po un lungo giro, il
quartetto capegultimi anni...».
Ecco. Il sasso è scagliato. I pretori
giato da Pertini approda nel locale
lavanderia. Il frastuono dei mac- hanno denunciato, in pratica, una
chinari è micidiale. Il presidente si sorta di compravendita del Parlachiude la porta alle spalle e final- mento. Come reagirà Pertini? E’
mente si rilassa. Accende la pipa, questo che si chiedono i tre giovani
allarga le braccia.
magistrati. Da un lato, c’è una storia
«Ora possiamo parlare. Il palaz- personale limpida, aliena da qualsiazo è pieno di microspie. La demo- si compromesso: Pertini in galera c’è
crazia è a rischio. Ci sono voci di stato perché lottava contro il fascicolpo di Stato. Qui stiamo al sicuro. smo, non perché prendeva mazzetDitemi pure!» (...)
te. Dall’altro, l’attuale carica, le re-
D
“Il combattente”
DA UN SECOLO ALL’ALTRO
Una narrazione che eccelle nel
ridisegnare il XX secolo
dal genoma di quella carneficina
della Grande Guerra, visibile già nell’impasse sulla Marna 1914, quando i
tedeschi vanno in trincea e la dialettica tra «guerra di movimento e guerra
di posizione» studiata da Jomini e
Clausewitz, degenera in mattanza di
fantaccini (nel suo «La guerra bianca» lo storico Thompson ricorda che
a volte gli austriaci, disgustati di falciare fanti italiani sui reticolati, ondata dopo ondata, gridassero «Tornate
indietro, avete dimostrato di esser
coraggiosi»). L’offensiva imperiale
del conte Schlieffen e del generale
von Moltke, non offre i frutti sperati e
l’esito sarà quel che conosciamo.
Ma l’arrogante morale tratta dagli
eventi a Parigi e Londra, Hitler (portaordini decorato al valore, tutti i
suoi compagni di reparto cadono, lui,
ferito a ripetizione, si salva per miracolo) che vuol vendicare il «tradimento» con una stavolta vincente
guerra di movimento, Mussolini, persuaso che la generazione delle trincee debba prevalere sui politici democratici, seminano la rovina d’Europa. Lo storico Geoffrey Barraclough parlerà di «Guerra civile europea
1914-1989» e Rusconi ne delinea in
1914 eventi, natura, esiti. Lo «scontro
di civiltà» europeo non si sanerà fino
alla fine della Guerra fredda, e torna
ora a sobbollire da Kiev alla Crimea:
1914 attacco all’Occidente è libro che vi
parla di futuro, non di passato.
Twitter @riotta
35
carriera: concepito inizialmente per un concorso, fu proposto
all’editore Bompiani con un titolo complicatissimo, per addetti ai
lavori, che l’editore bocciò in quanto incomprensibile. Nacque così il
titolo Apocalittici e integrati, poi rivelatosi vincente. Il volume,
definito pre-semiotico, ebbe un successo enorme e venne recensito
positivamente anche da Montale. Ad approfondire le tematiche del
libro hanno contribuito Marco Belpoliti, che è intervenuto sul tema
del kitsch, Gianfranco Marrone, che ha approfondito l’influenza
delle «comic strip» di Peanuts, mentre Fausto Colombo ha parlato di
Superman e Giacomo Manzoli di cinema.
[franco giubilei]
Per fortuna che nel Palazzo
c’era l’ex partigiano Sandro
GIANCARLO DE CATALDO
.
36
LA STAMPA
.SPECIALE
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
GUSTAV KLIMT
gg Speciale/Palazzo Reale di Milano
ELENA DEL SANTO
MILANO
G
ustav Klimt è fra
gli artisti più popolari del nostro
tempo. Una nuova mostra a Milano racconta aspetti inediti del
suo percorso, sottolineando il
suo speciale rapporto con
l’Italia: il nostro Paese infatti
gli ha sempre dedicato, sin dagli esordi, un’attenzione particolare. Ne abbiamo parlato
con la storica dell’arte e cocuratrice, Eva di Stefano.
Una nuova mostra dedicata
ad uno degli artisti più amati. Su quale aspetto della sua
opera vi siete concentrati?
«Insieme a Alfred Weidinger,
vicedirettore del Museo Belvedere da cui arrivano la maggior parte delle opere, abbiamo cercato di ricostruire il
percorso di Klimt nella sua interezza, soffermandoci in particolare sulla formazione, per
comprendere come arrivi al
suo stile più noto. E ci ha interessato molto il contesto sociale: come avviene spesso, i
grandi artisti emergono dove
c’è un ambiente favorevole,
una collettività proiettata sul
fare. E la Vienna del giovane
Klimt offre molte opportunità
agli artisti, soprattutto per la
massiccia costruzione di edifici pubblici e privati tra i più
rappresentativi della cultura
e delle istituzioni, che l’imperatore Francesco Giuseppe
fece edificare sul Ring, un via-
Madre con due bambini, olio su tela 1909-10. Sotto Girasole,
olio e pittura d’oro su tela, 1907. Entrambe le opere provengono
dal Belvedere di Vienna © Belvedere, Vienna
La rassegna milanese
propone opere
in arrivo dal Belvedere
di Vienna
le ad anello, al posto delle mura medievali. Palazzi costruiti
in uno stile eclettico, che presupponeva decorazioni interne e esterne “revivalistiche”,
neorinascimentali, che vengono commissionate proprio ai
giovani artisti: un grande banco di prova che permette a
Klimt di affermarsi come decoratore».
Un altro aspetto importante
e piuttosto sconosciuto che
si scopre in mostra è quello
familiare.
«Sì, la sua è una famiglia modesta, con un padre artigiano,
orafo per l’esattezza, dove però circola un’aria artistica:
ben 3 figli dei 7 scelsero di dedicarsi all’arte. Gustav diventò il maestro che tutti conosciamo e Ernst cominciò con
lui, mentre Georg scelse la
scultura realizzando rilievi in
metallo e cornici. Le sorelle
invece si prestarono come loro modelle e in mostra vengono presentati proprio i primi
tentativi realizzati in casa.
Appena terminati gli studi,
con Franz Matsch e Ernst,
suo fratello minore, Klimt fondò una “Compagnia degli artisti”, che si offriva come una
piccola società per le decorazioni, in grado di ultimare
molto velocemente gli incarichi essendo, i tre componenti,
capaci di dipingere nella stessa maniera. Per la prima volta
si mette in luce proprio il ruolo del fratello Ernst, morto a
soli 28 anni. Un evento tragico, che comportò lo scioglimento della Compagnia e per
Gustav due anni di depressione e difficoltà, ma nel frattempo, si era già talmente affermato, che le committenze arrivarono comunque».
Attraverso quali opere siete
passati dal periodo della formazione alla maturità?
«La ricostruzione del Fregio di
Beethoven ci porta nei suoi an-
È amato
perché racconta
l’Eros moderno
Eva di Stefano: “Ripercorriamo la carriera
dell’artista dai primi passi alla maturità”
ni di stile secessionista: la decorazione murale su tre pareti
che viene realizzata da Klimt
nel 1902 a Vienna e che è inamovibile, è stata riprodotta, nel
1984, in modo assolutamente fedele per la Biennale di Venezia e
costituisce il cuore della mostra. Rappresenta proprio il
momento in cui si passa dalla
prima fase di imitazione del
passato, in linea con il gusto dominante a Vienna, a un linguaggio nuovo, essenziale e decorativo insieme, in cui Klimt riesce
in un’impresa impossibile: quella di unire il naturalismo illusio-
nista alla piattezza dimensionale delle superficie decorative».
C’è poi un momento di ulteriore cambiamento nell’opera di
Klimt. Siete riusciti a rappresentarlo in mostra?
«La mostra arriva fino alla sua
morte, al 1918, con una delle ultime opere che possiamo annoverare tra i capolavori esposti.
Ed è un’opera incompiuta: la celebrazione di una coppia, Adamo ed Eva, è dipinta in uno stile
fiorito, quando ha ormai abbandonato l’oro e utilizza dei motivi
orientali, floreali e un colore dato più liberamente».
Klimt è uno degli artisti più popolari. Quali sono le ragioni di
questa passione secondo lei?
«Credo che Klimt offra un’opzione di bellezza moderna, non
classica, che si avverte proiettata nel Novecento. Ma a renderlo popolare è anche la sua
personale celebrazione di temi
come l’amore. Si comprende
subito come, in moltissime sue
opere, l’Eros sia una possibilità
di redenzione, sia interpretato
in maniera liberatoria, non sentimentalistica: una sospensione
del tempo che permette di superare i limiti dell’esistenza».
SPECIALE LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
.
37
g
Qui accanto Adamo ed Eva, l’olio
su tela del 1917-18 incompiuto.
A sinistra Ritratto femminile
del 1894 circa. Entrambe le opere
provengono dal Belvedere di
Vienna © Belvedere, Vienna
A centro pagina Salomè, un olio
su tela del 1909 di Gustav Klimt
proveniente dalle collezioni
di Ca’ Pesaro a Venezia
© 2014 Foto Scala, Firenze
Sotto Gustav Klimt
Da oggi
al 13 luglio
La mostra Klimt. Alle origini
di un mito, è aperta a
Palazzo Reale di Milano da
oggi al 13 luglio. Realizzata in
collaborazione con il Museo
Belvedere di Vienna,
promossa dal Comune di
Milano-Cultura, è
organizzata e prodotta da
Palazzo Reale, 24 Ore
Cultura – Gruppo 24 Ore e
Arthemisia Group. La cura
Alfred Weidinger, affermato
studioso di Klimt e vice
direttore del Belvedere e si
avvale per l’Italia della
collaborazione della studiosa
klimtiana Eva di Stefano.
La mostra è stata resa
possibile grazie ad Atm,
Trenord e Canale Arte in
qualità di sponsor tecnici, con
il sostegno di Publitalia ‘80,
Digitalia ’08 e Coop
Lombardia, con il supporto di
La Rinascente, Radio Monte
Carlo ed in partnership con
Vogue, Vanity Fair e AD.
La rassegna è aperta lunedì
dalle 14,30 alle 19,30, martedì,
mercoledì, venerdì e domenica
dalle 9,30 alle 19,30, giovedì e
sabato ore fino alle 22.30.
Il biglietto intero costa 11 euro
(con audioguida gratuita),
ridotto 9,50.
www.ticket.it/klimt
Tel. 02 54917
http://www.klimtmilano.it
MARCO VALLORA
MILANO
C’
è una decisa tendenza, in questi
ultimi anni di fare dell’artista
viennese fin de
siècle (epperò «inventore» eccentrico d’una modernità «diversa») uno dei poli alternativi
più influenti alla linea maestra
delle Avanguardie artistiche. In
opposizione ai nomi-faro dello
sperimentalismo concettualastratto, i soliti Picasso o Duchamp, Mondrian, Malevich o
Kandinsky. Alternativa un po’
rigida, semplificatoria e manichea. Ma è stato proprio Jean
Clair, in un intelligente, come di
consueto, saggio, dal titolo suggestivo di Il nudo e la forma, a
suggerire di riflettere ad una
strana contemporaneità. Mentre a Parigi, nutrito di cultura
tribale e di rabbia dinamitarda,
il cézanniano Picasso, intorno
al 1907, muove i primi passi di
danza selvaggia sullo scacchiere instabile e mutante delle Demoiselles d’Avignon, raccontando deformità anatomiche e convocando stregonesche conversazioni promiscue (i ritmi barbari del Sacre du Printemps russo-parigino di Strawinsky già si
avvertono, percussivi, all’orizzonte di quella metamorfica
scena postribolare).
Klimt, il fascino
di un’avanguardia
alternativa
I capolavori in mostra a Milano ci fanno capire
come la sua eleganza segni ancor oggi il nostro gusto
Simultaneamente, a Vienna,
l’altro «rivoluzionario» dissidente Klimt sta miniando, come
un aureo mosaisco schnitzleriano, il forbito ritratto di Adele
Bloch-Bauer, oggi conosciuto
piuttosto per le note vicende
politico-economico-giudiziarie.
Chi è più moderno, più profetico? La risposta sarebbe, ed è
stata, per fin troppi anni, e teorie pregiudizialmente ideologiche, immediata e facile: quasi
meccanica. Klimt esce fuori
dall’Accademia più dorata e retorica, tra i lussi di Romeko e le
pellicce innamorate dell’iper-
decorativo Mackart (per quanto presto si rivelerà uno scomodo secessionista che rompe con
il passato istituzionale). Sì, si ribella, ma guarda soprattutto
comunque alla tradizione, usa
ancora, per quanto esacerbato
e teso, come un elastico dannunziano, il tortile profilo sagomato e riconoscibile della figuratività, più mondana ed aristocratica, quasi boldinesca. E si
rifà addirittura, in un raptus arcaizzante degno, del decadente
William Pater, all’oro dei mosaici e dei fondi-oro senesi, che ha
ammirato nel ravennate viag-
gio in Italia (non a caso un piccolo Grande Tour, in mirati ambiti periferici) ma soprattutto
non cerca mai di cancellare il
profilo essenzializzato delle forme e delle cose, per quanto le
inondi di orpelli e le sepolga sotto frananti spezie decorative.
Sotto un’estenuatezza fiorita
degna di Esseints, il sofisticato
esteta epocale di Huysmans,
mentre conduce regalmente all’incandescenza gremita la profumata poetica pre-raffaellita.
Ma in fondo, tutto questo,
non è che apparenza avvelenata, e sarebbe assurdo leggerla e
stigmatizzarla soltanto come
pericolosa decadenza rétro.
Sotto i tasselli musivi e baluginanti della sua eleganza snervata, che si arriccia in una contorsività anatomica, appunto serpentinata, manierista, e quasi
diabolica, si nasconde, come in
un coevo «caso» freudiano, una
verità che esita a palesarsi. E
che raggiunge presto, progressivamente, una nudità inverna-
Da Salomé al Girasole
sono 100 i lavori
del maestro viennese
a Palazzo Reale
le, ghiaccia e disarmata, brulla,
che ci attossica e conquista, con
subacquei miasmi malati, alla
Debussy. Ma che occulta, tra
pieghe e dinieghi, una tempra
filosofica e quasi nichilista, radicale, che è pronta ad affacciarsi su un Novecento desabusé e cedevole a ogni ferocia, la
stessa di Loos, Kraus e di Ri-
chard Strauss. Non c’è nulla di
più crudele della frivolezza,
pensava, in un’altra stanza protetta, l’asma ritmata ed interminabile del parigino Proust.
La novità di questa mostra
che raggiunge Milano, e che volutamente non si avvale soltanto di capolavori isolati o pseudo-perle apparenti, è quella di
mostrare, documentatamente,
passo passo, il lento e tormentato cammino di quest’artista,
d’avanguardia-comunque. Ma
un’avanguardia alternativa e
disapparente, come panneggiata di voluttuose volute coprenti,
mascherata da un mimetismo
meduseo (non barbaro, primordiale, etnico, come quello dei
cubisti) ma che ha qualcosa di
rimosso, d’indicibile, d’inconfessabile: non possiamo dimenticare che da questi lombi, morbidi e damascati, da questa matrice anfibia ed umida, si snuda
un insetto crudele ed estremo,
che ha nome Egon Schiele, che
spingerà questa rivoluzione sino all’insostenibile del calor
bianco scandaloso. E che appunto il maestro Klimt dovrà
coraggiosamente difendere dagli strali di un’Accademia offesa. Ma come bene si evince dalla mostra, Klimt, orafo perito di
un’immagine Jugendstil in sofferenza e tensione, che sta per
emanciparsi, pur sempre da
quella stessa Accademia, soffocante e paludata, esce, come un
cadetto espero e fidabile. Insieme al fratello Ernst, con il compagno di studi Franz Matsch,
crea una sorta di disponibile officina, pronta ed ossequiosa, al
rifacimento di moduli leccati e
popolari, nel più puro stile Kitsch-Mackart. Magari guardando al Rembrandt, pomposo e travisato, dei ritratti ufficiali, alle civetterie glassate della
miniatura cortigiana,
alle allegorie più lambiccate ed emblematiche della municipalità
alto-borghese. Ma è
proprio nel tormentoso periodo del fregio
della Medicina, poi
bruciato nell’incendio
del castello di Immendorf (e qui ben documentato, soprattutto
nell’articolato catalogo) che
questa miracolata larva opera
la sua muta, ed esplode in un inno lacerato. Fregio evanescente, e spumoso di morbi, che si
popola poco a poco di donne nude annodate, di fosche capigliature neo-gotiche, di teschi allucinati, di montagne di carni
frolle e diafane, di fantasmi wagneriani, di trasparenze fumiganti, certo influenzate dal visionarismo fiammingo e simbolista. Ma chi influenza chi, tra
Ensor, Rops, Khnoppf? In un
ponte espressivo, che porterà al
geniale fregio di Beethoven,
consapevolmente nicciano, per
il Palazzo della Secessione viennese e al proseguio, d’un dilagante ornamentalismo, non solo decorativo, che segnerà tutto
un ribollente periodo del gusto
europeo. E basterebbe pensare
al nostro Casorati, o allo stesso
Schiele, per capire quanto la
zampata, apparentemente zuccherata e paludata di Klimt, abbia segnato modernamente il
nostro gusto.
38 .Spettacoli
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
LUCA DONDONI
MILANO
talia 1 si rinnova e sceglie
di produrre in proprio
per arricchire l’offerta
evitando di appoggiarsi,
parlando del pomeriggio,
sui soliti telefilm. «Produzioni
che ci permettono di seguire le
nostre tre linee guida fondamentali: sperimentazione, innovazione e consolidamento.
La regola per un nostro programma è che sia ben fatto, ben
condotto e sia coerente con
l’identità di rete rafforzandola». Luca Tiraboschi, direttore
di Italia 1 dal 2002, dopo qualche anno di immobilismo produttivo è felice di annunciare
sostanziali ed importanti novità del suo palinsesto.
L’imminente stagione primaverile di Italia 1 si presenta
con dodici programmi interamente autoprodotti. Show, factual, documentari, approfondimenti, reportage giornalistici,
tre nuove proposte in day time,
cinque programmi inediti, il
proseguimento dei successi autunnali e tre conduttori di serie
A come Piero Chiambretti, Die-
I
Italia 1 si rinnova
Dodici programmi
tutti fatti in casa
Tornano Abatantuono con “Colorado” e Chiambretti
Belen darà consigli di bellezza e comportamento
per spiare ciò che accade negli
anfratti della nostra società. Non
c’è ancora il presentatore ma
sembra tramontata l’ipotesi del
solito rapper chiamato a fare
l’esperto di city living. Come mi
vorrei (dal lunedì al venerdì alle
17.10) mette in campo Belen Rodriguez. La starlette sarà l’estetista (vip) di fiducia delle ragazze
che vorranno dare una «mossa»
alla propria vita. Dalla pettinatura al modo di fare. La più desiderata dagli italiani consiglierà al
protagonista della puntata su come piacersi di più e risolvere problemi relazionali con fidanzati,
parenti o colleghi di lavoro.
Prima serata
Dai primi di maggio Body shock
metterà la lente di ingrandimento sui «pentiti» della chirurgia
estetica. I protagonisti di scelte
sbagliate raccontano le illusioni
del prima, le delusioni del dopo e
come cercano di ritrovare
l’aspetto fisico originario. Dal 21
marzo, ogni venerdì tornerà Colorado e tornerà alla conduzione
anche il primogenitore Diego
Abatantuono affiancato dall’attrice Chiara Francini. Confermati Wild dal 10 aprile, ogni giovedì con Fiammetta Cicogna e
Diego
Abatantuono
condurrà
Colorado
ogni venerdì
L’attore
e neo-regista
sarà affiancato
da Chiara
Francini
In basso il
direttore di rete
Luca Tiraboschi
IL DIRETTORE TIRABOSCHI
«Innovazione e show
anche nel pomeriggio
al posto dei soliti telefilm»
I GUASTATORI
La cucina
di MasterChef
da domani
diventa Junior
MILANO
Dopo i grandi, i piccini. Da domani Sky Uno HD trasmetterà ogni giovedì alle 21.10 Junior MasterChef, la versione
per ragazzi del talent culinario più famoso al mondo. Protagonisti della prima edizione
di un programma che dopo il
successo all’estero è attesissimo anche nel nostro Paese,
saranno quattordici giovanissimi aspiranti chef tra gli otto
e i tredici anni che si daranno
battaglia a colpi di ricette.
Così come nella versione
«Senior», anche per Junior
MasterChef i primi due episodi saranno dedicati alle selezioni dove vedremo i migliori
quaranta tra gli oltre tremila
piccoli cuochi che si sono
iscritti. Bruno Barbieri, Lidia
Bastianich mamma del più
famoso Joe e Alessandro
Borghese dovranno individuare i talenti culinari a cui
consegnare i famosi grembiuli che danno diritto di entrare nella cucina di Junior
MasterChef. Una volta scelti
i partecipanti, grazie al superamento di sfide divertenti,
Pierino «killer» a sorpresa
Per «Urban wild» graffitari
e inseguimenti della polizia
Lucignolo ogni domenica con
Enrico Ruggeri e Marco Berry.
Confermate Le Iene, mercoledì
in diretta in prima serata con
Ilary Blasi, Teo Mammucari e la
Gialappa’s Band.
go Abatantuono e Belen Rodriguez in un ruolo inedito.
Day Time
La prima novità è Vecchi Bastardi (dal format belga Benidorm Bastards dal lunedì al venerdì alle 15.30). Un gruppo di
«vecchietti» girerà per la città
prendendo di mira giovani universitari con scherzi imprevedibili che ribalteranno il solito
stereotipo che vede il «giovane» prendersi gioco del «vecchio». All’attore Paolo Ruffini il
compito di tenere sotto controllo questa banda di sette «vecchi
bastardi» (4 uomini e 3 donne)
scelti grazie a un casting nei teatri della provincia italiana. A
seguire Urban Wild (dal lunedì
al venerdì alle 16.20) con il racconto di ciò che accade nelle
strade delle nostre città. Graffitari, parkour, inseguimenti della polizia, incidenti catturati in
diretta, telecamere nascoste
I tre giudici dei giovani chef
Seconda serata
Piero Chiambretti sarà la «killer
application» di Italia 1. Tiraboschi ha parlato di un grande ritorno con tre puntate di un programma che non ha ancora un
nome e andrà in diretta ogni settimana. Crossmediale rispetto al
palinsesto della rete non andrà
solo in tv ma anche sul web e on
demand. Confessione Reporter di
Stella Pende torna da aprile con
sei appuntamenti realizzati da
Videonews. Ancora Le Iene ogni
martedì in seconda serata con
Ilary Blasi, Teo Mammucari e la
Gialappa’s Band. Infine Tiki
Taka - Il calcio è il nostro gioco
condotto da Pierluigi Pardo che
sta andando benissimo e da quest’anno è diventato il nuovo e più
seguito talk sul calcio.
Belen Rodriguez
condurrà «Come mi
vorrei»; Piero
Chiambretti con tre
puntate in diretta
tv, sul web e
on demand
Manca il titolo
me lo volevo io». Da Alfonso,
successo a sorpresa della primavera scorsa, a Memo, a Sbadiglio, che sarebbe dovuta andare a Sanremo e che se non ci
è andata ci hanno rimesso lei e
il festival, Levante ha costruito
un’attesa che Manuale distruzione non delude.
Ora, passata la premiere
(ovviamente) torinese di ieri, il
suo mini-giro d’Italia di piccoli
concerti di presentazione tocca a Bologna (oggi), Milano
(14), Roma (il 24), poi dal 20
Levante, la festa di laurea
è un album da cantautrice
“Manuale distruzione”, dopo il successo di “Alfonso”
PIERO NEGRI
TORINO
Claudia Lagona e il suo alter
ego cantautrice attendevano
l’11 marzo 2014 con trepidazione: da mesi per quella data
era stata fissata l’uscita di
Manuale distruzione, il primo
album di Levante, la grande
speranza della nostra canzone d’autore pop.
Così, allo scoccare della
mezzanotte di ieri, quando il
disco si poteva considerare
ufficialmente pubblicato,
Claudia ha preso il sopravvento su Levante e ha pubblicato sul web una lunga e bella
lettera: «È una vita che volevo
scriverti. Diciassette lunghissimi anni... Diciassette bre-
vissimi anni perché non c’è stato giorno in cui non ricordassi
quel 26 giugno come fosse ieri,
come fosse oggi, portandolo
ovunque, sovrapponendolo a
qualsiasi altro giorno della mia
vita... Oggi mi laureo e volevo
scriverti. Nella mia tesi, Manuale distruzione, racconto di
me e di quello che sono stata
senza di te. Ho scalato le macerie della vita per salire più in alto e fare del mio dolore la mia
forza. Ecco, dedico a te questa
gradinata di lacrime e sorrisi,
ché se riuscissi ad arrivare
sempre più in alto, magari, la
mia voce arriverebbe più vicina al cielo, più vicina a te. Ciao
Pà, qui noi si lotta durissimo e
la notte si sogna fortissimo».
Musica pop
Levante è il
nome d’arte
di Claudia
Lagona
Nella foto del
cd indossa
l’abito
da sposa
della madre
«Attendo questo giorno da
sempre - ci ha raccontato lei - e
devo dire che sto vivendo emozioni strane, difficili da capire
ora. In questo disco, in queste
dodici canzoni, c’è tutta la mia
vita: la vita mi deve tanto, oggi
ha cominciato a restituirmi
qualcosa, ma mi aspetto ancora molto, non è finita qui. L’al-
la competizione tra piccoli
chef entrerà nel vivo e a detta
dei responsabili Sky riserverà parecchie sorprese tanto
da non far rimpiangere lo
show per adulti.
«Questi ragazzini vengono
da tutta Italia - ha detto Nils
Hartman di Sky - molti sono di
origine straniera (Costa
d’Avorio, Cuba, Brasile, Colombia, Iran, ma anche Spagna e Germania) e in qualche
caso cucineranno piatti ispirati alla loro cultura. Un’occasione unica per rendersi conto di quanto i ragazzi siano appassionati al mondo dei sapori e a una cucina che il nostro
Paese deve celebrare come
motivo di orgoglio». [LUC. DON.]
DEDICATO AL PADRE
«In queste dodici canzoni
c’è la mia vita e i miei dolori
Ora voglio un po’ di fortuna»
bum è totalmente dedicato a
mio padre, che è morto 17 anni
fa, quando avevo nove anni,
l’evento che ha acceso la miccia
della creatività che era in me».
A gennaio scorso, Claudia/
Levante, ventiseienne che da
molti anni vive a Torino e che è
nata e cresciuta in Sicilia, è tornata nella casa d’infanzia. «E in
un cassetto - racconta - ho trovato il vestito di nozze di mia
madre diciassettenne: appoggiata al muro del terrazzo, in
posa un po’ solenne, quel giorno mi sono fatta fotografare da
mia sorella. Ora quell’immagine è la copertina del mio disco,
dove è nulla è lasciato al caso e
dove tutto è venuto proprio co-
marzo i concerti veri (il primo
al Circolo Magnolia di Milano)
e un’estate densa di impegni
dal vivo. E la festa? «Ieri sera racconta - alla fine della giornata ho celebrato come se mi fossi
laureata. Io poi tra l’altro l’università non l’ho mai finita, ma
se l’avessi fatto, so che sarebbe
stato esattamente così».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
.
Spettacoli .39
Chris Pine
Intervista
“Chedifficileeredità
esserel’eroe
creatodaClancy”
LORENZO SORIA
LOS ANGELES
el 1989 Kevin Costner era un attore molto popolare e rispettato,
paragonato ora a
James Stewart, altre volte a
Gary Cooper. Dopo che
Lawrence Kasdan lo aveva
tagliato fuori da Il Grande
freddo, riducendolo a un cadavere dentro una cassa da
morto, si era rifatto con Silverado. Era reduce da Gli Intoccabili, diretto da Brian De
Palma, e poi lo si era visto in
Indiziato di assassinio e L’uomo dei sogni. Era bello, giovane e bravo, Costner. E così
quando Jack Ryan, il personaggio inventato dalla penna
di Tom Clancy, venne concepito per il cinema offrirono il
ruolo dell’agente della Cia a
lui. «C’erano di mezzo un sacco di soldi, otto milioni di dollari mi pare. E mia moglie voleva accettassi. “Al diavolo il
film indiano con cui ti indebiti soltanto”, mi diceva. Ma io
dissi di no». Il film indiano
era Balla coi lupi, con cui Costner ha vinto sette Oscar, incluso quello per il miglior
film, per la regia e per l’interpretazione. Poi ci sono stati
altri successi, come La guardia del corpo con Whitney
Houston e la serie tv Hatfields & Mc Coys alternati a film
di poca visibilità.
Vive ad Aspen, ora Costner. Si dedica ad altre avventure imprenditoriali, come una tecnologia per ripulire i detriti del petrolio. Ma
adesso, arrivato ai 59 anni, è
pronto con una serie di altri
film, tra i quali ne troviamo
uno prodotto da Luc Besson
chiamato Three days to kill dove recita la parte di un assassino assoldato dalla Cia. E
poi, a 25 anni da quando aveva
detto quel famoso «no», è nel
nuovo film ispirato alla serie
su Jack Ryan dal titolo L’iniziazione. Qui Costner è il capo
della sede della Cia di Mosca,
che assiste e guida il nuovo
Jack Ryan interpretato da
Chris Pine.
LOS ANGELES
ieci anni fa, Chris Pine era uno dei tanti
bellocci alle prime armi, il figlio del sergente Getraer della serie Chips che si arrabattava alla ricerca di un’altra piccola parte in
qualche serie televisiva. Poi, nel 2009, J.J.
Abrams ha fatto di lui Captain Kirk in Star Trek,
affidandogli il ruolo che era stato di William Shatner. Ora per il trentatreenne Pine è giunta l’ora di
essere il nuovo Jack Ryan: diretto da Kenneth
Branagh, il giovane attore californiano ha preso
sulle sue spalle l’eredità del celebre analista della
Cia inventato da Tom Clancy e che è stato interpretato prima da Alec Baldwin e poi da Harrison
Ford e Ben Affleck.
N
Kevin Costner, al contrario di
molti suoi colleghi, si potrebbe dire che lei non abbia
mai accettato scelte facili...
FULVIA CAPRARA
ROMA
inema di denuncia,
commedia all’italiana,
animazione intessuta
di ironia, e quindi proclami,
drammi, sorrisi. Corto è bello,
si sa, perchè è l’unico modo
per imparare a fare i registi,
perchè i budget ridotti consentono maggiore libertà,
perchè sbagliando si impara e
perchè il talento, se c’è, può
venir fuori anche in un pugno
di minuti. Ma non solo. Succede, molto più spesso, che, causa crisi e difficoltà di mettere
insieme finanziamenti per
lungometraggi, attori affermati e registi in stand-by si
mettano alla prova con i corti.
Non è un caso che il vincitore
del Nastro d’argento del Sindacato Giornalisti Cinematografici (consegna ieri mattina
alla Casa del Cinema) sia Pippo Mezzapesa, autore di Settanta, originale esperimento
che coniuga , nel tempo di un
minifilm, i linguaggi del documentario e del cinema verità
C
D
Mr. Pine, una bella responsabilità interpretare
Jack Ryan....
«Amo il genere spionaggio, perché può essere
una fonte di grande intrattenimento ma ti dà
anche da pensare a livello politico. E amo quelli
che sono venuti prima di me. Alec Baldwin intelligente, incisivo, mai arrogante. Harrison
Ford: l’eroe riluttante che si sente obbligato a
servire la patria e che non vede l’ora di tornare
nella sua casa di campagna nel Maryland. E poi
Ben Affleck. Penso che in film come questi la
In «Jack Ryan - L’Iniziazione» Kevin Kostner è il capo della sede della Cia di Mosca: assiste e
guida il nuovo Jack interpretato dal giovane Chris Pine (sopra, i due attori in una scena)
Costner: dopo 25 anni
ho detto sì a Jack Ryan
L’attore nel film “L’iniziazione” ispirato alla saga spionistica
“Mi offrirono di fare l’agente Cia, rinunciai per Balla coi lupi”
Alla soglia dei 60 anni
non ho problemi con
l’età, resto un
romantico. Il sogno
è fare ancora dei
western: sono difficili
da girare, voglio che
il genere resti vivo
«C’è sempre stata la tentazione
di fare il numero due, poi il tre e
anche il quattro dei miei film.
Non ho detto di no per principio, ripetere un successo serve
a restare sulla breccia. Ma non
me ne sono preoccupato, ho
cercato sempre di fare cose
nuove e ciò che mi piaceva.
Penso in fondo di essere sempre rimasto un romantico».
Un romantico che è alla soglia
dei 60 anni...
«No ho problemi con l’età e col
fare ruoli per la mia età. Lo so
che non sono più giovane, ma
dentro mi sento giovane. I miei
figli mi fanno sentire giovane e
se c’è un ruolo che mi attira lo
prendo, al di là dell’età. E se è
un western meglio. Sono difficili da fare, ma voglio che il genere resti con noi e dunque ho
in mente di farne altri. Amo il
fatto che nessuno mi possa dire
che sono uno che fa azione o
film politici o commedie. Faccio
quello che mi piace fare. E se si
riesce a metterci dentro un po’
di humour, meglio».
Come vede Chris Pine?
«È molto bravo, ha molta grazia ed umiltà. Hollywood è piena di giovani ragazzi molto belli, che poi scompaiono nel giro
di due o tre film, ma Chris è uno
che resterà».
Ha delle memorie della sua
permanenza in Russia durante le riprese di questo film?
«Sono stato a casa di Putin.
C’erano delle performances di
vari artisti, due tipi con un’armonica o cose del genere, tutti vestiti con i costumi locali. Una cosa
semplice, ma ho notato che Putin
guardava gli artisti con ammirazione, guardava la sua gente con
un grande senso di orgoglio».
Amo quelli che prima
di me l’hanno
interpretato: Alec
Baldwin così incisivo
e mai arrogante,
Harrison Ford
«l’eroe riluttante»
e il bravo Ben Affleck
cosa migliore sia farti da parte e lasciare che la
storia prenda il sopravvento».
Prima di Jack Ryan c’è stata la serie «Star Trek».
Sente la pressione? E che cosa fa perché il successo non le dia alla testa?
«Più alti sono i budget e più vieni pagato ma senti
anche di più la responsabilità. Io prendo molto
sul serio il mio lavoro, per questo è ancora più
importante restare sempre in contatto con la mia
famiglia e con i miei amici. A volte basta un sms o
una chiacchierata su Facetime, ma va fatto».
Nelle sue interviste descrivono anche lei spesso
come il divo riluttante...
«Sono stanco dei divi riluttanti, mi sembra tutto
così noioso e assurdo. Quello che voglio dire è che
non ho mai avuto in mente un percorso preciso,
non ho mai cercato di lavorare in due grandi serie
come queste. Almeno non consciamente, così
adesso tutto sembra un po’ come un grande incidente cosmico. Ti ritrovi trascinato nel gioco e a
volte quello che ti circonda è così vacuo. A 12 anni
dai miei inizi ho avuto la mia dose di successo e ne
sono grato, ma la fama di per sé non mi rende così
felice. Mi piace pensare di poter cambiare un po’
traiettoria, mi vedo scrivere, un giorno magari
potrei anche dirigere».
[L. SOR.]
Ai “Nastri” il corto è di denuncia
premiato il dramma dell’Ilva
A fianco,
un’immagine
del corto
vincitore
«Settanta»
di Pippo
Mezzapesa;
a sinistra, un
frame di
«Animo
resistente» di
Simone Massi
Vince Mazzapesa con “Settanta”, Accorsi miglior esordiente
per testimoniare le drammatiche condizioni di vita del rione
Tamburi di Taranto, a due passi dai veleni dell’Ilva.
Il miglior esordiente è Stefano Accorsi, regista e interprete, con Vittoria Puccini e Gianfelice Imparato, di Io non ti conosco, intensa storia d’amore
raccontata in 14 minuti e mezzo. Nella cinquina dei finalisti
anche l’attrice Valentina Carnelutti che, in Recuiem, descrive la morte nel sonno di una
mamma sola con due bambini,
e Paolo Sassanelli, volto noto di
cinema e tv che, in Ammore,
mette a fuoco l’orrore di uno
stupro in famiglia: «Mi aveva
colpito il dato secondo cui il
95% delle violenze su donne e
ragazze vengono consumate
fra le pareti domestiche e che
solo una minima percentuale è
opera di extra-comunitari. Insomma, l’esatto contrario di
quello che la maggior parte
della gente è portata a credere.
Per questo, con molta semplicità, ho girato Ammore».
Tra i giovani talenti dell’animazione ci sono poi Edoardo
Natoli, autore del corto in «stop
motion» Secchi premiato da
Studio Universal con un master di 2 settimane negli studi
(Universal) di Los Angeles, Federico Tocchella con Isacco e Simone Massi, già vincitore di oltre 220 premi nel mondo, con
Animo resistente, cronistoria di
una famiglia trucidata dai nazi-
fascisti 70 anni fa: «Come tutti
gli animatori d’Italia vado
avanti non senza difficoltà, con
pochi mezzi a disposizione, per
di più molto poveri e artigianali. Mi sostiene la grande passione». Ogni vicenda, naturalmente, è diversa. Natoli, romano,
classe 1983, racconta che Secchi
è nato tra le pareti di casa: «Ho
creato i protagonisti, non ho
cercato finanziamenti e, per la
gioia di mia madre, ho trasformato il salotto in un mini-teatro
di posa. “Mamma tranquilla”,
ripetevo, un paio di settimane e
rimetto tutto a posto.... in realtà
è stato un anno e mezzo di delirio casalingo».
Alessandro Grande, finalista
con Margerita, parabola antirazzista fondata sul potere uni-
ficante della musica, ha setacciato per 2 mesi tutti i campi
rom di Roma e dintorni alla ricerca del suo protagonista:
«Abbiamo presentato domanda al Ministero, ma i fondi non
ci sono stati accordati. Così abbiamo deciso di produrre il corto con i nostri risparmi e naturalmente è stato fondamentale
il sostegno di persone che, come Moni Ovadia, hanno lavorato solo e unicamente perchè
credevano nel progetto».
40 .Spettacoli
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
Rai 1
Rai 2
6.00 Euronews Il telegiornale
europeo
6.10 Unomattina Caffè
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con
Antonella Clerici, nella
14ª edizione del programma
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.10 Verdetto finale Attualità
15.20 La vita in diretta Attualità Una coppia inedita al
timone dello storico
programma pomeridiano, Paola Perego e Franco Di Mare
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
La strada per la felicità TF
Cartoon Flakes
Due uomini e mezzo TF
Desperate Housewives
Telefilm
10.00 Tg 2 Insieme Attualità
10.30 Meteo
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg 2 Costume e Società
13.50 Medicina 33 Attualità
14.00 Detto Fatto Attualità
15.00 “Question Time” Interrogazioni a risposta immediata
16.00 Cold Case Telefilm
17.45 Tg2 Flash Lis
17.50 Tg Sport
18.15 Tg 2
18.45 Squadra Speciale
Cobra 11 Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
6.00
6.40
8.15
8.35
Rai 3
7.30 Tgr Buongiorno Regione
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.15 Elisir Attualità
12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Tgr Piazza Affari
15.10 Ciclismo: Tirreno-Adriatico Sport
16.10 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.15 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
7.56 Borse e Monete. Meteo
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.05 Grande Fratello - Live
Reality show
14.10 CentoVetrine Soap
opera
14.45 Uomini e donne Talkshow
16.05 Grande Fratello - Live
16.15 Il segreto Telenovela
17.10 Pomeriggio cinque
Attualità
18.50 Avanti un altro! Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia
Italia 1
6.55 Friends Telefilm
7.50 Le regole dell’amore TF
8.45 Una mamma per amica
Telefilm
10.30 Dr. House - Medical division Telefilm
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset
13.40 Grande Fratello - Live
14.10 I Simpson
14.35 Dragon Ball GT Cartoni
15.00 Big Bang theory Telefilm
15.50 Due uomini e mezzo
Telefilm
16.35 E alla fine arriva mamma
Sitcom
17.25 Nikita Telefilm
18.00 Grande Fratello - Live
Reality show
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI Scena del crimine
Telefilm
21.10
Trilussa. Storia
d’amore e di poesia
21.10
The voice of Italy
21.05
Chi l’ha visto?
21.10
Il segreto IV
21.10
Le Iene Show
TALENT SHOW. Federico Russo
Mentre Tristán
cerca di convincere la madre a
dare affetto al suo fratello ritrovato, Francisca riceve la visita di
Raimundo e decide di confidargli un segreto
VARIETÀ SATIRICO. Ilary Blasi e Teo
conduce la nuova edizione del
talent che vede i coach Raffaella
Carrà, J-Ax, Noemi e Piero Pelù
alla ricerca della più bella voce
italiana
ATTUALITÀ. Appuntamento con
il programma condotto da
Federica Sciarelli. Tante storie
da raccontare, tanti casi di scomparsa su cui indagare, misteri e
gialli da risolvere
TELENOVELA.
Roma, 1937. Carlo
Alberto Salustri, in arte Trilussa
(Michele Placido), è una gloria
dei romani con i suoi versi e la
sua simpatia
FICTION.
23.45 Porta a Porta Attualità
1.15 Tg 1 - Notte.
Che tempo fa
1.50 Sottovoce Attualità
2.20 Magazzini Einstein
2.50 Mille e una notte Musica Magazine
23.55 Tg 2
0.10 Obiettivo Pianeta
Documentari
1.10 Rai Parlamento
Telegiornale
1.20 Law & Order Telefilm
1.55 Meteo
23.15 Gazebo Attualità
0.00 Tg 3 Linea notte.
Tg regione
1.05 Crash. Contatto impatto
convivenza Attualità
2.05 Fuori orario.
Cose (mai) viste
23.30 North Country - Storia
di Josey Film (dramm.,
2005) con Charlize Theron, Frances McDormand ★★★
1.30 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
Mammucari conducono, insieme alla Gialappa’s, il programma realizzato attraverso servizi
d’inchiesta, reportage e provocazioni satiriche
0.35 Disaster Movie Film
(comm., 2008) con Matt
Lanter, Vanessa Minnillo. Regia di Jason Friedberg, Aaron Seltzer ★★
2.20 Grande Fratello - Live
Reality show
VERO TV
RADIO&RADIO
®
G
li ascoltatori
sono i protagonisti della radio. Domenica scorsa, nel pomeriggio,
Radio 3 Rai, trasmette il concerto dei «Les
Violins du Roy» dal
Palazzo delle Arti di
Bruxelles.
Mario
Mauceri lo introduce
spiegando che quel
palazzo ospita migliaia di quadri di artisti
famosi fra cui Picasso. Arriva un Sms da
un’ascoltatrice: in
quel palazzo non c’è
nessun Picasso. Maugeri si scusa: ha desunto i nomi degli artisti da una pubblicazione. Trascorrono
pochi minuti ed ecco
un secondo Sms da
un’altra ascoltatrice:
in quel palazzo c’è un
Picasso ma essendo
un disegno fragile è
conservato nei depositi. E poi parlano di
ascolto distratto della
radio. I suoi programmisti incrociano ogni
anno date significative che possono affrontare come una faticosa pratica da evadere o come una magnifica occasione per
dare il meglio di sé,
come ha fatto radio
Rai per l’8 marzo con
la diretta alle 21 dalla
sala A di via Asiago
dello spettacolo «Ferite a morte» di Serena Dandini, una formidabile e coinvolgente antologia di
monologhi letti da attrici e rievocanti altrettanti casi di violenza sulle donne. Fin
dal mattino dello
stesso giorno la programmazione della
rete è stata scandita
da pillole dello spettacolo. Potete ascoltare «Ferite a morte»
sul podcast.
6.25 Chips Telefilm
7.20 Miami Vice Telefilm
8.15 Hunter Telefilm
9.40 Carabinieri Telefilm
10.40 Sai cosa mangi?
10.50 Ricette all’italiana
Attualità
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
12.55 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 Hamburg distretto 21
Telefilm
16.35 Le avventure del capitano Hornblower Film
(avv., 1951) con Gregory
Peck, Virginia Mayo.
Regia di Raoul Walsh
★★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
6.55 Movie Flash
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.50 Omnibus meteo
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
16.40 Il commissario Cordier
Telefilm Serie televisiva
francese
18.10 L’ispettore Barnaby Telefilm
20.00 Tg La7
20.30 Otto e Mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
20.30
Calcio: BarcellonaManchester City
21.10
Le invasioni
barbariche
SPORT. Champions League. Ritor-
ATTUALITÀ. Il talk show di attua-
no degli ottavi di finale. Dallo
stadio Camp Nou di Barcellona,
il Barça di Gerardo Martino sfida
il team inglese
lità e costume, curato e condotto in diretta da Daria
Bignardi. Ornella Vanoni sarà
tra gli ospiti della serata
22.35 Speciale Champions
League
0.00 Dentro la notizia
Attualità
1.30 Music line Musicale
4.20 Help Quiz
5.05 Zig Zag Gioco
TV2000
can. 55
17.45 Vero in cucina
18.15 Tg Family
18.30 Vendetta d’amore
Telenovela
19.30 Padre coraje TN
20.25 Tg News
20.30 Perla nera TN
21.30 Papà ai fornelli
21.55 Tg News
22.00 Mamme in carriera
BRUNO
GAMBAROTTA
Rete 4
0.00 Tg La7 Night Desk
Attualità
1.10 Movie Flash
1.15 Otto e mezzo Attualità
1.55 L’amaro sapore del potere Film (dramm., 1964)
con Henry Fonda
REAL TIME
19.50 Gocce di miele
19.55 Storie da Lourdes
20.00 Rosario da
Lourdes
20.30 Nel cuore dei
giorni
20.55 Tg Tg
21.20 Una serata
diversa
Buonasera con
Papa Francesco
DMAX
17.40 Due abiti per una
sposa Varietà
18.10 Amici di Maria De
Filippi Varietà
19.10 Il boss delle torte
20.10 Fuori menù Varietà
21.10 Dire, Fare, Baciare
- Italia Varietà
23.05 Long Island
Medium
Documentari
16.00 MythBusters
16.50 Airport Security
Canada
17.45 Swords: pesca in
alto mare
18.35 A caccia di auto
19.30 Affari a tutti i
costi
20.20 Banco dei pugni
21.10 MythBusters
22.00 Te l’avevo detto
film / intrattenimento
16.45 Code Name: Geronimo
In un film il racconto
dell’uccisione di Osama
Bin Laden in Pakistan
®
SKY MAX
16.50 Gli equilibristi
SKY
PASSION
digitale terrestre
9.25 Sgarro alla camorra
Dopo anni di carcere,
un uomo torna a casa
deciso a guadagnarsi
una nuova vita RAI
MOVIE
9.50 Xena RAI 4
9.59 Nel Gorgo del Peccato
15.05 Brothers and Sisters
RAI 4
15.45 Texas Elisa e i suoi
amici non si accorgono
che stanno diventando
grandi IRIS
15.50 90210 RAI 4
16.15 Prestami la tua mano
RAI MOVIE
IRIS
10.35 Private Pratice RAI 4
11.05 California Sudista, Willy
viene ucciso. Il commilitone California informa
la famiglia RAI MOVIE
11.20 Brothers and Sisters
RAI 4
11.40 Honkytonk Man L’uomo di Nashville IRIS
12.00 Streghe RAI 4
12.45 In fuga dal matrimonio
RAI MOVIE
13.30 Rush RAI 4
13.55 Mark colpisce ancora
Coinvolto in un fatto di
terrorismo, Mark si
finge membro di un’organizzazione IRIS
14.20 Private Pratice RAI 4
14.25 Lettere d’amore RAI
MOVIE
14.20 Il Fascino di Grace MYA
14.50 Chicago Fire PREMIUM
ACTION
15.35 I due presidenti La relazione speciale tra il
Regno Unito di Blair e
gli Stati Uniti di Clinton
PREMIUM CINEMA
15.40 666 Park Avenue
PREMIUM ACTION
15.45 Saranno famosi Sogni,
angosce e amori di
alcuni studenti della
High School of
Performing Art PREMIUM
UNIVERSAL
16.05 Chuck JOI
16.15 Una mamma per amica
MYA
17.00 Sideway - Itinerari
D’amore MYA
17.10 The Adventurer - Il
Mistero dello Scrigno di
Mida PREMIUM CINEMA
16.35 One Tree Hill RAI 4
17.25 Xena RAI 4
17.35 Ridendo e Scherzando
21.00 L’esercito delle dodici
scimmie 2035: i sopravvissuti a un virus vivono
sottoterra. Con Bruce
Willis e Brad Pitt IRIS
21.10 Switch RAI 4
21.15 Darling Companion
Una donna adotta un
cane per riempire il
vuoto lasciato dal suo
distratto marito RAI
MOVIE
19.40 Sanctuary RAI 4
20.10 Renegade IRIS
20.25 Heroes RAI 4
22.55 Scandal RAI 4
23.05 Crimini invisibili La Cia
vuole ottenere la fine
della violenza collocando migliaia di videocamere RAI MOVIE
23.15 Il seme della follia
Scrittore horror scompare. Il detective Trent
inizia la ricerca. Di J.
Carpenter IRIS
23.40 Sheitan RAI 4
1.05 Il seme dell’uomo
Sopravvissuti a un’epidemia mondiale, Cino e
Dora si rifugiano in riva
al mare RAI MOVIE
Hamiltons 2 RAI 4
17.15 Smallville-Gli Inizi
20.25 666 Park Avenue
IRIS
17.50 Rai News - Giorno
RAI
MOVIE
17.55 La bandera - Marcia o
muori 1918: un reparto
della Legione straniera
affronta i nazionalisti
berberi RAI MOVIE
18.10 Streghe RAI 4
19.25 A-team IRIS
19.35 The Clan De Sica e
Conticini sperano di
vincere il mondiale
delle Harley Davidson
RAI MOVIE
17.45
18.00
18.10
18.35
18.40
PREMIUM ACTION
Friends JOI
Do No Harm PREMIUM
ACTION
Big Bang Theory JOI
One Tree Hill MYA
Outsourced JOI
Il mistero von Bulow
Affascinante dongiovanni è sospettato di
aver mandato in coma
la moglie PREMIUM
UNIVERSAL
18.50 Chicago Fire
PREMIUM
ACTION
La Tata Meccanica
PREMIUM CINEMA
Suburgatory JOI
19.00
19.20 Er-Medici In Prima
Linea MYA
Spirito Orso PREMIUM
CINEMA
19.35 Psych
JOI
PREMIUM ACTION
21.15 Duro a Morire JOI
Pretty Little Liars MYA
Revolution PREMIUM
ACTION
Nemico Pubblico N. 1 L’istinto di Morte (Parte
1) PREMIUM CINEMA
Lara Croft: Tomb Raider
PREMIUM UNIVERSAL
PREMIUM
ACTION
The Originals MYA
Chicago Fire PREMIUM
ACTION
Shameless JOI
22.00 Covert affairs
22.05
22.50
22.55
22.59 The Vampire diaries
MYA
23.00 Ombre rosse 1880: una
diligenza parte con 7 passeggeri per il Nuovo
Messico. Con John Wayne
PREMIUM UNIVERSAL
17.10 Da qui all’eternità
Lancaster e
Montgomery Clift nel
1941, pochi giorni
prima di Pearl Harbor
SKY CLASSICS
17.20 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
17.30 Strane storie di alieni
DISCOVERY SCIENCE
17.45 Viva l’Italia I difetti
dell’Italia di oggi messi
alla berlina da
Massimiliano Bruno SKY
CINEMA 1
17.55 10 regole per fare innamorare Marco abbandona gli studi di astrofisica per concentrarsi
sulle sue passioni SKY
HITS
Step Up 4 Revolution
SKY CINEMA FAMILY
18.15 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
18.30 Casino Royale James
Bond è sulle tracce di
alcuni finanzieri che
riciclano denaro sporco
SKY MAX
18.45 Spanglish - Quando in
famiglia sono in troppi
a parlare La colf Paz
Vega non parla inglese,
ma entra nelle grazie
della famiglia di Sand
SKY PASSION
18.50 Sex & the City FOX LIFE
19.05 Alaska: ai confini della
civiltà DISCOVERY
CHANNEL
19.10 Angelica alla corte del
Re Innamoratosi di
Angelica (M. Mercier), il
re Sole decide di farla
ambasciatrice SKY
CLASSICS
19.20 Project Runway Italia
Daily FOX LIFE
19.35 Beverly Hills Chihuahua
3: Viva la Fiesta! SKY
HITS
19.40 Paris-Manhattan Alice
è un’affascinante farmacista, fissata con il
cinema di Woody Allen
SKY CINEMA 1
19.50 In Cucina con
GialloZafferano FOX LIFE
20.05 Castle FOX LIFE
Criminal minds FOX
CRIME
21.00 Sex Crimes - Giochi
pericolosi Florida: il
professor Matt Dillon
viene accusato di stupro dalla sua allieva SKY
MAX
La casa del custode SKY
PASSION
La spia che venne dal
freddo Un agente
inglese deve eliminare
il capo dello spioaggio
tedesco orientale SKY
CLASSICS
Anteprima Mr.
Peabody e Sherman
SKY CINEMA FAMILY
C.S.I. New York FOX
CRIME
21.10 The Lady - L’amore per
la libertà La storia della
leader democratica birmana Aung San Suu
Kyi SKY HITS
Zampa 2 - I cuccioli di
Natale SKY CINEMA
FAMILY
Pazze di me Francesco
Mandelli interpreta
l'unico maschio in una
ingombrante famiglia
SKY CINEMA 1
21.55 Castle FOX LIFE
22.00 La nave più grande del
mondo DISCOVERY
CHANNEL
22.05 La leggenda dei bambini selvaggi DISCOVERY
SCIENCE
22.35 The Christmas Card Un magico incontro
SKY PASSION
22.40 Oceani Aldo, Giovanni
e Giacomo esplorano
con stupore e tremore
“le grand bleu” SKY
CINEMA FAMILY
22.50 Red Dawn - Alba rossa
Remake del film Alba
rossa del 1984 diretto
da John Milius SKY
CINEMA 1
Elementary FOX CRIME
22.55 Priest Paul Bettany,
prete guerriero, vive in
una città murata controllata dalla Chiesa SKY
MAX
23.00 Il caso Mattei La storia
di Enrico Mattei (Gian
Maria Volonté). Il capolavoro anni ‘70 di Rosi
SKY CLASSICS
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
SPORT
6,30 Paralimpiadi
9,20 Sci. CdM discesa libera M.
11,20 Sci. CdM discesa libera F.
13,00 Sport Mediaset
13,55 Ciclismo. Tirreno-Adriatico
17,50 Tg Sport
Rai Sport 2
Rai Sport 1
Rai Sport 1
Italia 1
Rai 3
Rai 2
CHAMPIONS LEAGUE: FINISCE AGLI OTTAVI LA CORSA ROSSONERA
INVIATO A MADRID
A
rrivederci in autunno. L’azienda
Italia chiude con
la Champions League agli ottavi
(non accadeva dal 2009) lasciando al Vicente Calderon le
spoglie mortali dell’unico superstite, il Milan, battuto dall’Atletico Madrid anche nella
gara di ritorno.
L’eliminazione è meritatissima e ci mancherebbe, dopo il
4-1 che condanna chi era venuto
a Madrid con l’idea di ribaltare
l’1-0 dell’andata. L’illusione è
durata una ventina di minuti
nel primo tempo, dopo che i rossoneri avevano recuperato con
encomiabile freddezza la rete
iniziale di Diego Costa, un gol
che avrebbe potuto distruggerli. Ma è poco per puntare in alto
e nella ripresa si è capito che il
Milan non poteva nascondere
in Europa le crepe gigantesche
del campionato: doveva rimontare il 2-1 e invece si è fatto piallare dagli spagnoli senza mai
uscire dal guscio della mediocrità. Berlusconi rifletterà sulla
nuova debacle spagnola, lui che
18,30 Lietuvos Rytas-Belgrado
19,00 Tennis. Indian Wells
20,45 Calcio. Barcellona-M. City
20,45 Calcio. PSG - B.Leverkusen
22,35 Speciale Champions League
23,30 È sempre calciomercato
0,00 Basket. Miami-Brooklyn
4,30 Tennis. Indian Wells
La partita
MARCO ANSALDO
Oggi in Tv
Azzerati
Non c’è partita a Madrid, Milan travolto dall’Atletico
Nessuna italiana ai quarti: non accadeva dal 2009
.
41
Eurosport 2
Sky Sport 2
Rete 4
Sky Sport 3
Rete 4
Sky Sport 1
Sky Sport 2
Sky Sport 2
Atletico Madrid
4
(and. 1-0)
Milan
1
Atletico Madrid
Milan
(4-4-1-1)
(4-2-3-1)
Courtois 6; Juanfran
6,5, Miranda 6, Godin 6,5, Felipe Luis
6; Arda Turan 6,5
(33’ st Rodriguez
sv), Gabi 7, Mario
Suarez 6,5, Koke
6,5 (37’ st Diego
sv); Raul Garcia 7
(27’st Sosa sv); Diego Costa 7,5
Abbiati 5,5; Abate
5,5, Rami 4, Bonera
5,5, Emanuelson
4,5; De Jong 5 (33’
st Muntari sv), Essien 4,5 (24’ st Pazzini 5,5); Taarabt 6
(1’ st Robinho 5),
Poli 6, Kakà 5,5; Balotelli 4,5
ALL. Simeone
7,5 ALL. Seedorf
5
RETI: pt 3’ Diego Costa, 27’ Kakà, 40’
Arda Turan; st 26’ Raul Garcia, 40’ Diego Costa
ARBITRO: Clattenburg 7
AMMONITI: Raul Garcia, Rami, Bonera,
Balotelli, Robinho
SPETTATORI: 50 mila circa
Super Diego Costa
apre e chiude
Kakà, pari illusione
CROLLO EUROPEO
Seedorf in discussione
ma tra i responsabili
anche la difesa e Balotelli
Al volo di sinistro
27’pt
Risposta di testa
Essien perde palla sulla propria
trequarti, Koke crossa in area e
trova Diego Costa alle spalle di
Bonera: il bomber segna al volo
di sinistro.
Il Milan pareggia. Balotelli apre
per Poli sulla destra, cross e colpo di testa vincente di Kakà. Al
36’ il brasiliano, ancora di testa,
sfiora addirittura il ribaltone.
REUTERS
Kakà, autore del pari, si dispera dopo aver fallito il gol del possibile vantaggio rossonero
L’analisi
patisce l’inferiorità in Coppa
più che in campionato: Seedorf
torna in discussione ma non gli
si possono scaricare tutte le responsabilità, che pure ci sono
nel crollo della ripresa in cui ha
cambiato giocatori e posizioni
come se estraesse i numeri del
Lotto. Però che dire della difesa,
dei presunti rinforzi come Essien e soprattutto di un Balotelli
rimasto ancora una volta impantanato nel nulla, al punto
che cominciamo a temere pure
la figuraccia ai Mondiali?
Le carenze del Milan hanno
illuminato l’Atletico Madrid
come la «star» che non è. Che
la squadra di Simeone se la
giochi in campionato con il Real Madrid e stia davanti al Barcellona lascia perplessi: sembra di pianeta diverso, più rozzo. Dall’esibizione di San Siro e
da quella di ieri, finché il Milan
non è sprofondato, non abbiamo ricevuto l’impressione di
uno squadrone. Diciamo che è
l’anno buono. L’Atletico ha un
portiere giovane e lanciato, cui
il Real Madrid vorrebbe affidare l’eredità di Casillas. Ha
Diego Costa che segna a ripetizione soprattutto quando gli
concedono la libertà che gli ha
lasciato il Milan sui gol, qui come a Milano. Il resto è di buona
media, in qualche caso ottima
(Koke, Raul Garcia, Gabi), comunque non si tratta di giocatori da svenarsi a comprarli.
Simeone ha dato ai biancorossi un piglio italo-argentino, talvolta incomprensibilmente rinunciatario. Ci sembra un controsenso perché nel periodo
iniziale del primo tempo e nella ripresa psichedelica in cui
l’Atletico si è mosso alla spagnola, il Milan è andato in
enorme difficoltà, fino all’autodistruzione, mentre quando i
padroni di casa avevano ceduto l’iniziativa la qualificazione
era tornata in gioco.
La manovra del Milan ha
avuto in quel periodo un timbro
arioso, portava la palla sulla destra dove Taarabt e Poli sono
3’pt
Il tabellone
In neretto le squadre
qualificate ai quarti
RIT
OGGI
ore 20,45
AND RIT
5
Anni dopo
Niente italiane ai quarti:
non accadeva
dal 2008/09
(fuori Roma,
Inter e Juve)
2
Volte di fila
Rossoneri
ko ancora
agli ottavi:
come nel
2013, 2011,
2010 e 2008
RIT
Atletico
Madrid (Spa)
1 4
MILAN
0 1
Bayern
Monaco (Ger)
Arsenal
(Ing)
2 1
Mercoledì
19 marzo
Borussia
Dortmund (Ger)
Zenit San
Pietroburgo (Rus)
Manchester
United (Ing)
Olympiacos
(Gre)
AND
0 1
AND
4
2
0
2
stati efficaci. Lì è nato il cross per
il pareggio di Kakà e, poco dopo,
il servizio che il brasiliano, ancora di testa, non ha indirizzato nella porta da buona posizione. Sarebbe stato il sorpasso nel momento in cui il pubblico si era raf-
Arsenal eliminato
Bayern,bastaunpari
StaseraBarça-City
RIT
Barcellona
(Spa)
Manchester
City (Ing)
2
Bayer
Leverkusen (Ger)
Paris SaintGermain (Fra)
0
Martedì
18 marzo
0
4
Sky sport 1
Premium
calcio
e Rete4
Sky sport 3
Premium
calcio 1
AND
Chelsea
(Ing)
Galatasaray
(Tur)
1
Real Madrid
(Spa)
Schalke 04
(Ger)
6
1
1
freddato e cominciava a rumoreggiare per gli errori della propria squadra, non condividendone l’atteggiamento. Il Milan, che
non si era scoraggiato per lo
svantaggio dopo 3’, non ha concretizzato la situazione e dal pos-
1 Il Bayern Monaco ammi-
nistra il vantaggio dell’andata
e chiude 1-1 la sfida con l’Arsenal all’Allianz Arena. Gol di
Schweinsteiger per i padroni
di casa, pari dell’ex Podolski e
il Bayern sbaglia pure un rigore con Mueller al 90’. Anche le
sfide di oggi sono già quasi
ipotecate. Il Manchester City
tenta una rimonta disperata a
Barcellona per ribaltare i 2 gol
subiti in Inghilterra. Nel City
torna in campo Aguero, assente per infortunio a Manchester. Il Barça deve riprendersi
dalla sconfitta in campionato.
Ancora più chiuso l’altro match: il Paris Saint Germain contro il Bayer Leverkusen parte
dai 4 gol segnati in Germania.
sibile raddoppio è tornato sotto
per il gol di Arda Turan, in realtà
un’autorete di Rami. Pensavamo
a una ripresa coraggiosa, perché
le differenze non ci erano sembrate enormi nel primo tempo.
Ci siamo sbagliati.
L’esultanza di Arda Turan e Diego Costa
40’pt
Colpo Arda Turan
26’st
Sigillo Raul Garcia
40’st
Traversa e poker
Arda Turan raccoglie una sponda di Diego Costa fuori area e il
suo tiro deviato da Rami beffa
Abbiati. Poco dopo, rovesciata
di Raul Garcia fuori di un niente.
L’Atletico chiude definitivamente il discorso con Raul Garcia, che di testa su calcio piazzato sovrasta De Jong e Rami e
batte Abbiati.
Dopo la traversa di Robinho, arriva anche il quarto gol spagnolo. Lo segna ancora Diego Costa, che sfugge a Rami e Bonera
e infila in rete in diagonale.
42 .Sport
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
INVIATO A MADRID
lla fine Clarence Seedorf
misura le parole: «È un
momento triste. La squadra fa fatica, si vede, non
riusciamo a essere costanti. Nella ripresa il gruppo non ha
reso, da Balotelli speravo di più come
dagli altri. Per noi e per la società la
Champions era importante: ci siamo
parlati, e ora ci resta solo il campionato». Di certo, l’uscita dalla Champions
proietta il Milan nel momento più basso e più difficile dell’era Berlusconi: alla prospettiva di stare fuori dalle Coppe, che non è nuova perché si verificò
già alla fine degli Anni ’90, si aggiungono i problemi finanziari e di gestione della società che in quel periodo
non c’erano. Galliani era saldo al timone, il Cavaliere dopo qualche cessione
rimise mano al portafogli. Oggi c’è
confusione su chi piloti la barca e la
cassa piange. In più c’è una squadra
da rifondare, doppiata dalla Juve in
classifica e a 8 punti dall’ultimo posto
valido per l’Europa League, sempre
che il Parma fallisca il recupero con la
Roma. Ovunque si guardi i risultati
tendono al nero, in rosso c’è solo la
parte economica cui il risultato di ieri
dà un’altra botta.
Quanto perde realisticamente il
Milan? C’è chi dice 7 milioni, chi una
trentina, come al solito bisogna ve-
A
Chi sale
D. Costa 7,5
E
BOTTA AL BILANCIO
L’euroflop adesso
costringe a vendere: sul mercato
Chi scende
anche De Sciglio e Balotelli
Courtois
Pagelle
Personaggi
MARCO ANSALDO
T
DALL’INVIATO A MADRID
5,5
ABBIATI
5,5
ABATE
4
RAMI
Trafitto incolpevolmente, ma non ne salva una.
Solo un tempo, poi
crolla pure lui.
REUTERS
Mario Balotelli, 23 anni, si dispera dopo l’eliminazione dalla Champions
Delusione Seedorf
“Un momento triste
speravo in Mario”
Il tecnico: “Nella ripresa il gruppo non ha reso”
6
dere cosa si mette nel conto ma si
tratta comunque di una cifra che peserà sul bilancio e imporrà la cessione di almeno un titolare importante.
Sul piatto ci sono De Sciglio e soprattutto Balotelli. Il giovane terzino piace ad Ancelotti e se ne è parlato lunedì sera da «O’Pazo», il ristorante di frutti di mare dove Galliani
ha cenato con il tecnico del Real Madrid e con Florentino Perez. Il prezzo di De Sciglio non è tale da rimediare alle difficoltà ma aiuterebbe a
pagare i 14 milioni per l’acquisto de-
Balotelli
non si vede mai
Rami colpevole
in 3 gol su 4
finitivo di Rami, sperando che non sia
quello visto ieri, e Taarabt, buon acquisto di gennaio. Dettaglio non secondario: oltre a De Sciglio, il Milan
rischia però di perdere anche l’altro
terzino, Abate, che nel 2015 va in scadenza di contratto, dunque è l’ultima
occasione per cederlo guadagnandoci, a meno di non volergli rinnovare il
contratto. La Juve è comunque pronta, ma certamente non alle cifre cui
Abate fu offerto nei mesi scorsi allo
Zenit San Pietroburgo.
Il capitolo Balotelli è un po’ diver-
so. SuperMario non vorrebbe restare
in una squadra che sta fuori dall’Europa e il suo manager, Mino Raiola, sa
farsi sentire con insistenza: il problema è se ci sono in Europa grandi club
disposti a spendere per un attaccante
dal talento immenso ma che pure nel
Milan non è stato decisivo. E ieri sera,
disastroso per quanto è stato ininfluente. Magari sarà questa la spinta
giusta per Balotelli. Dimostrare negli
ultimi due mesi di campionato e poi al
Mondiale che vale ancora la pena investire su di lui.
Sfortunato nella deviazionedel2ºgol,colpevolenegli altri 3 in cui è sempre coinvolto: il ritorno in Spagna lo restituisce agli errori del passato.
5,5
BONERA
È l’unico nel pacchetto difensivo che mette le giuste
pezze almeno fino al 4-1 in cui si
lascia travolgere pure lui.
4,5
EMANUELSON
5
DE JONG
4,5
ESSIEN
Con Essien (finché gli
resta davanti) forma una coppia
dalla quale il Milan si deve guardare, è un pericolo per sè e per
gli altri. Si fa tagliare fuori nelle
triangolazioni e in copertura dimostra la propria inconsistenza.
Non ti farà mai fare il
salto di qualità. E sul 3-1 si fa saltare in testa da Raul Garcia (dal
33’st MUNTARI SV).
Nel contrasto con
Gabi perde la palla decisiva per il
gol dell’1-0, con la difesa spiazzata. Gravissima ingenuità, cui si
aggiungono errori di posizione
sugli attacchi madrileni. Sembra che non sappia dove stare.
Nella ripresa infatti cambia posizione avvicinandosi alla panchina. Che raggiunge (dal 24’ st
PAZZINI5,5:entrainunasituazione compromessa).
6
TAARABT
6
POLI
5,5
KAKA’
4,5
BALOTELLI
Azzecca qualche
cross, sostituzione incomprensibile (dal 1’st ROBINHO 5: il solito
nulla travestito da brasiliano).
Bel primo tempo,
con idee e buoni tocchi. Nella ripresa patisce il cambio di assetto e il crollo della squadra.
Puntuale sul gol, impreciso nell’azione in fotocopia
che lo porterebbe al raddoppio.
Per qualche minuto pare che sia
tornato un top player: è illusione momentanea, smentita da
una ripresa imbelle. Ma non doveva fare la differenza.
Al 17’, su punizione,
tira addosso a Diego Costa una
pallonata castrante: forse l’unico tentativo serio di fermare il
brasiliano. Per il resto Mario non
diventa mai Super, un’altra partita che lo consegna al dubbio di
non essere il fenomeno che si
pensa: i fenomeni aiutano le
squadre in difficoltà, gli altri si
nascondono presto come ha
fatto lui.
[M. ANS.]
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Questa sera
alle 21,10 su Rai 2.
Che la sfida
abbia inizio.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Sport .43
.
Agnelli: “Sto con la signora Scirea, ma...”
Il presidente Juve: “Chi ha sentito i cori antisemiti? Attenti a dare spazio a gesti di una minoranza”
Colloquio
Combattivo
GUGLIELMO BUCCHERI
INVIATO A FIRENZE
L
a condanna di ogni
coro o gesto razzista o discriminatorio. Ma, allo stesso
tempo, la massima
attenzione a che quel coro o
gesto non diventi un fenomeno generalizzato se tale non è.
Andrea Agnelli, numero uno
della Juve, racconta il calcio
che vorrebbe e lo fa dall’aula
Magna di Coverciano, casa
del pallone azzurro e, per un
giorno, dei giornalisti sportivi. «Condivido il sentimento di
Mariella Scirea: Gaetano fa
parte della storia della nostra
società, anzi, lui e Platini, forse, ne incarnano la storia stessa», così Agnelli. Il coro antisemita urlato dalla curva Sud
dello Juventus Stadium (non
si sa ancora da chi, con quale
Andrea
Agnelli,
38 anni,
è presidente
della Juve dal
maggio 2010:
ha vinto due
scudetti e due
supercoppe
Di spalle Pavel
Nedved, 41
anni, membro
del cda
sibili grazie a un file-video».
Il comunicato è quello della
Comunità Ebraica, le indagini
sono aperte. «Se su un piccolo
pezzo di stoffa con la gigantografia di Chiellini uno si mette a
scrivere con un pennarello meno 39, cosa facciamo? C’è il rischio che, il giorno dopo al bar,
qualcuno si vanti delle sue gesta leggendo pagine di giornale:
stiamo parlando di pochi, pochissimi ragazzi di 25, 30 anni
che non sanno nemmeno cosa
siano stati l’Heysel, Superga o
la Shoah». Condanna durissima. Ma attenzione alla proporzionalità dei fatti: Agnelli non si
nasconde. Accanto a lui c’è il
presidente della Figc Giancarlo
Abete, poco più in là il gran capo del Coni Giovanni Malagò. Il
calcio che vorrebbe Agnelli lo
racconta senza finzioni. «C’è
stato uno spartiacque nella non
crescita del nostro movimento
rispetto a quello dei concorrenti europei: dal 2006 in poi, i club
italiani sono andati avanti nei
fatturati del 5 o 6 per cento, gli
altri del 70. Con la Federcalcio così il presidente bianconero non dobbiamo andare d’accordo, non c’è scritto da nessuna
parte: c’è un confronto costruttivo e ci sono delle questioni ancora aperte che aspettano risposte». Ad Agnelli piace la for-
mula delle squadre B («Fausto
Rossi ha dovuto segnare al Barcellona per mettersi in evidenza perché da noi non poteva
crescere: con una squadra B, le
grandi eviterebbero di spendere risorse nel mercato di gennaio avendo le alternative che crescono in casa»), non piace la
legge sugli impianti sportivi.
Per Agnelli, la casa Juve deve
diventare come la casa Chelsea
(«Lo Stamford Bridge è il nostro termine di paragone, noi
fatturiamo 40 milioni dai 15 di
prima, loro 80»). Per il presidente la parola chiave è «armonia, quella che manca in Lega,
la cooperativa del pallone».
Offesa
la memoria
allo stadio
Se ci saranno ancora
cori beceri e striscioni
offensivi non avrà
molto senso che
la curva resti intitolata
alla memoria di Scirea
Mariella Scirea
vedova dell’ex bianconero
Gaetano Scirea
L’Italia in ritardo
Dal 2006 i fatturati dei
nostri club sono cresciuti
del 5-6 per cento, quelli
dei concorrenti europei
del 70 per cento
Il rapporto con la Figc
Non c’è scritto da
nessuna parte che
dobbiamo andare
d’accordo con la Figc
Ci sono questioni aperte
IL PARADOSSO
«Siamo pieni di telecamere
com’è possibile non
individuare i colpevoli?»
percezione e dimensione) ha
portato la signora Scirea a
chiedere di cambiare il nome
al settore perché la memoria
dell’ex campione bianconero
stride con la rivolta dei tifosi
che lo occupano. Agnelli scende in campo, lo ha sempre fatto, ma, stavolta, gioca a 360
gradi. «Combattere ogni forma di discriminazione è
l’obiettivo e ogni tanto - sottolinea il presidente - mi domando come sia possibile in uno
stadio nuovissimo come il nostro, pieno di telecamere, non
riuscire a individuare i colpevoli: noi non siamo lo Stato.
Ma dobbiamo anche stare attenti a non fare da cassa di risonanza a situazioni che coinvolgono delle minoranze.
Quando, domenica, sono tornato a casa dallo stadio mi
hanno detto che c’era un comunicato che denunciava il
coro della curva: non l’ho sentito e, così, penso il resto del
pubblico. Poi è arrivato il giudizio del giudice e le parole del
coro sono diventate compren-
Modello per lo stadio
Lo Stamford Bridge
è il termine di paragone:
noi fatturiamo 40 milioni
dai 15 di prima,
il Chelsea ne fa 80
Andrea Agnelli
Presidente della Juventus
La linea Capello
Favorevole a togliere
il nome di Scirea,
i cori e gli insulti
sono inaccettabili
Proviamo a non
parlarne più, ignorarli
può essere una strada
Fabio Capello
Domani andata degli ottavi di Europa League con la Fiorentina
RientranoPirloeBonucci,Tevezindubbioperlatendinite
1 Sarà l’ultimo collaudo, og-
gi pomeriggio a Vinovo, a dare
il via libera o meno per l’utilizzo
di Carlos Tevez domani sera
contro la Fiorentina, sfida d’andata degli ottavi di finale di Europa League. L’attaccante argentino soffre infatti di un’infiammazione al tendine rotuleo, la stessa di cui aveva parlato domenica scorsa Antonio
Conte, dopo la partita di campionato, sempre con i viola:
«Abbiamo dovuto gestire Tevez», aveva detto il tecnico. In
ogni caso, pare aver prenotato
un posto da titolare Pablo
Osvaldo, che a Firenze ha lasciato un ricordo sbiadito (6 gol in
38 presenze), ma che potrebbe
fare la sua mitraglia proprio
contro una tifoseria che di quel
Ct della Russia, ex compagno di Scirea
3
NEL CAMPIONATO PRIMAVERA
“Alzati vu’ cumprà”: dieci turni
di squalifica per l’insulto razzista
Punito Grassi,
19enne dell’Atalanta,
che si difende: «Non
c’era cattiveria»
MATTEO DE SANTIS
ROMA
La sottile linea di confine tra il
fuori e il dentro dal campo è
stata oltrepassata. La discriminazione razziale ha aggiunto un nuovo capitolo alla sua
storia calcistica ed è arrivata
gesto fece un simbolo, con Batistuta. Come da programma,
Conte pensa a un minimo turnover: di certo, torneranno in
campo dall’inizio Bonucci e Pirlo, che avevano riposato domenica. C’è l’intenzione di cambiare pure le fiancate, con Isla e Peluso al posto di Lichtsteiner e
Asamoah, come già successe in
Turchia, con il Trabzonspor.
fino alla Primavera. Visto quanto scritto nel referto dall’arbitro Proietti di Terni, che ha diretto Atalanta-Verona, l’«Alzati, vu’ cumprà» detto da Alberto Grassi, centrocampista diciannovenne dell’Atalanta Primavera nel giro delle nazionali
giovanili, all’indirizzo di un avversario di colore del Verona rischia di passare alla storia. Il
giudice sportivo, attenendosi
scrupolosamente ai regolamenti, ha inflitto al giovane mediano atalantino una squalifica di
dieci giornate «per avere, al 44’
del secondo tempo, rivolto ad
un avversario un epiteto ingiurioso espressivo di discriminazione razziale». La vera novità è
il non proprio invidiabile primato della faccenda in questione
all’interno del calcio che conta.
Finora, dopo la recente modifica regolamentare e la conseguente instaurazione del pugno
duro contro il razzismo, situazioni del genere si erano sempre fermate alle periferie del
calcio italiano. Pochi casi, tutti
puniti con squalifiche di dieci
giornate, come quelli di Gaetano Iannini del Matera, sanzionato lo scorso 7 agosto nella ga-
Precedenti
Tutti limitati
a campionati
minori.
La punizione
è sempre
stata di 10
giornate
Alberto Grassi, 19 anni, Primavera dell’Atalanta
ra di Coppa Italia contro il Sudtirol, Mattia Muzzupappa della Bustese (formazione del
campionato di Eccellenza lombarda), stangato a settembre
per «comportamento offensivo
e discriminatorio quanto alla
origine razziale di un avversario» nella partita con l’Arconatese, e Filippo Baggio, juniores
del Castion (squadra della provincia trevigiana) condannato
per un insulto rivolto a un giocatore di colore dell’Asolo. «Ma
la frase di Grassi – risponde Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta, era priva di cattiveria e senza
intenti razzisti. Il ragazzo rivolge scherzosamente lo stesso
termine a Bangal, suo compagno di squadra d’origine mozambicana. Il giocatore perderà il finale di stagione e la Nazionale: mi dispiacerebbe se il
club lo punisse ulteriormente» .
W
44 .Sport
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Futuro da scrivere
per sei granata
Maksimovic & C.
Quelli che
si giocano il Toro
S
Larrondo (attaccante)
Undici giornate per guadagnarsi un contratto
Il serbo ha già convinto, gli altri si giocano tutto
R
a
25 anni, penalizzato dal lungo
infortunio al piede,
è in comproprietà con il Siena
per 750mila euro
a
S
Kurtic (centrocampista)
Tachtsidis (centrocampista)
El Kaddouri (trequartista)
Barreto (attaccante)
25 anni, in comproprietà
tra Sassuolo e Palermo:
il Toro può riscattare la metà
neroverde a 2 milioni
23 anni, in comproprietà tra
Catania e Genoa: il Toro
ha l’opzione di riscatto della
metà del Catania a 1,4 milioni
23 anni, in prestito
dal Napoli con diritto
di riscatto della comproprietà
fissato a 2,2 milioni
28 anni, acquistato
a gennaio 2013
in comproprietà
dall’Udinese per 1,8 milioni
la passerella del campo, anche
chi finora si è visto di meno. Come Tachtsidis, candidato a sostituire lo squalificato Vives in
cabina di regia. Il greco, arrivato dal Catania nel mercato di
gennaio, ancora non ha mai giocato una partita da titolare e
vanta appena 27’ in due gettoni,
l’ultimo domenica scorsa a San
Siro. Ognuno si giocherà qualcosa in questi ultimi due mesi di
campionato. Soprattutto chi ha
un contratto con tre firme: cioè
i prestiti e le comproprietà. Per
loro, tranne che per Immobile,
l’unico della categoria a non
avere problemi di lavoro, il futuro è ancora incerto e comincia
adesso: sul campo e dietro una
scrivania. Petrachi, che entro
domani tornerà dalla missione
in Argentina, non avrà solo da
relazionare Cairo e Ventura:
per lui comincia il lavoro più duro, quello di programmare la
squadra (che dovrà puntare all’Europa) per la prossima stagione. Qualche tassello il Toro
ce l’ha già in casa, ma è in affitto: sono anche i casi di Maksimovic ed El Kaddouri. Per il difensore serbo il discorso della
conferma è solamente di natura
economica. I granata vorrebbero risparmiarci qualcosa, ma se
un anno fa Cairo ha sborsato 1,6
milioni al Penarol per il ventinovenne Rodriguez, i 2,8 milioni
già pattuiti con la Stella Rossa
in ogni caso avrebbe sempre il
contro-riscatto a favore. A suon
di presenze - le ultime quattro
da titolare - nella lista delle preferenze di Ventura è finito Kurtic. La sua duttilità tattica ha
ben impressionato il tecnico, a
caccia di un nuovo Vives visto
che l’ex leccese, il perno del gioco granata, a luglio avrà 34 anni. Anche in attacco, giochi in
corso: Larrondo e Barreto,
sempre meno utilizzati - il primo tra l’altro è di nuovo infortunato -, sono sempre più lontani
dal Toro. A meno di un finale di
stagione col botto. Toccherà anche a loro: Cerci e Immobile, entrambi diffidati, sono a rischio
squalifica da molte giornate.
Retroscena
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
S
ei calciatori a caccia
del Toro. Una volta
superato il muro dei
40 punti, e quindi
raggiunta la salvezza, per i ragazzi di Ventura le
undici partite che mancano
costituiscono anche una vetrina importante per le loro ambizioni. A partire dalla sfida
col Napoli sfileranno tutti sul-
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Maksimovic (difensore)
22 anni, difensore: è arrivato la scorsa estate
in prestito dalla Stella Rossa
con opzione di riscatto definitivo a 2,8 milioni
non sembrano un grosso ostacolo per arrivare al talentuoso
ventiduenne. Per quanto riguarda il fantasista marocchino, invece, il futuro si scriverà
da qui alla fine, in base a quanto
farà in campo: col Napoli il primo esame. El Kaddouri deve recuperare tempo a causa di qualche contrattempo di troppo, pe-
R
rò ha dimostrato di essere l’unico del suo reparto ad avere quel
quid in più: è anche il terzo goleador granata dopo Immobile
e Cerci. A Ventura il giocatore
piace (certo se non è quello visto domenica nello spezzone
contro l’Inter), poi bisognerà
pure vedere i piani del Napoli,
proprietario del cartellino, che
IL PIU‘ PAGATO
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Fernando Alonso
Sport .45
.
FERRARI
Personaggio
CRISTIANO CHIAVEGATO
utti i piloti sognano di correre, prima o poi, con la
Ferrari. E non solo
perché è la scuderia più prestigiosa del mondo.
Il Cavallino, che vanta il più
grande numero di tifosi in assoluto, garantisce carriere
lunghe e cospicui guadagni
grazie alla sua enorme popolarità. Così Fernando Alonso,
che ha vinto 2 titoli piloti con
la Renault (2005 e 2006) mentre è ancora all’asciutto con la
Rossa, resta il pilota di F1 in
attività con il maggiore appeal commerciale a livello globale. Precede l’inglese Lewis Hamilton, quindi Felipe Massa, il
quattro volte campione iridato Sebastian Vettel e il neoferrarista Kimi Raikkonen.
Questa speciale classifica,
che assegna allo spagnolo il
primo Gran Premio virtuale
della stagione, è stata stilata
dalla società tedesca Repucom, specializzata in ricerche
sull’attrazione che i vip possono avere sul pubblico e quindi
anche sui mercati della pubblicità. È curioso come in questa
graduatoria Massa preceda
Vettel, malgrado i ripetuti e
straordinari successi ottenuti
dal tedesco quattro volte campione del mondo. Sempre secondo questa speciale ricerca,
Alonso nel mondo è conosciu-
T
F1, DOMENICA VIA AL MONDIALE
Vettel solo 4°: nonostante
i trionfi, la Red Bull
attrae molti meno fan
to dal 71,4 % delle persone
(98,35% in Spagna). Negli Stati Uniti solo il 12,76% della popolazione conosce il campione
asturiano. Ma, di questi, il
76,74 dichiara di gradirne l’immagine e sostiene che Fernando esercita una certa influenza sulle loro intenzioni d’acquisto. Non a caso il pilota di Oviedo è testimonial dei marchi
Oakley, Viceroy ed Europcar.
Per fare un confronto, dallo
studio della società tedesca
emerge che Hamilton è noto al
63,65% di persone nel mondo,
mentre Vettel arriva appena al
54,3% (97,58 % in Germania).
Nigel Geach, vicepresidente della Repucom per il Motorsport, ha dichiarato: «Potrebbe essere una sorpresa
per qualcuno che a livello internazionale Vettel presso
l’opinione pubblica non raggiunga i punteggi di Alonso,
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In breve
Calcio: recupero di serie B
Carpi-Padova 1-1
30
1 Finisce
1-1 Carpi-Padova
(recupero della 2ª giornata di
andata), gara sospesa il 31
agosto 2013 al 27’ del primo
tempo (sullo 0-0) per problemi di illuminazione allo stadio
Braglia di Modena. Ieri le due
squadre sono ripartite proprio dal 27’: reti di Memushaj
(C) al 45’ e Improta (P) al 15’
della ripresa.
MILIONI
DI EURO
Sci: finali Coppa del Mondo
Oggi le due libere
1 A Lenzerheide (Svi), nel-
le finali di Coppa del Mondo,
oggi ci sono le due libere (tv
RaiSport1): uomini (9,30) e
donne (11,30).
Federnuoto sotto inchiesta
Chiesta l’archiviazione
1 La
Fernando Alonso, 32 anni, ha vinto i Mondiali 2005 e 2006 con la Renault, ma è diventato più famoso da quando è alla Ferrari
Prima vittoria di Alonso:
il gran premio del marketing
Nessuno ha il suo appeal su tifosi e sponsor: potere anche della Ferrari
Ormai non ci asfaltano più,
nel tennis. Da popolo di «terricoli», a disagio non appena
si trattava di posare un piede
fuori dall’amata argilla, siamo
diventati agonisti universali.
E la piena cittadinanza sul cemento, la superficie chiave del
tennis contemporaneo, ce la
stiamo guadagnando in questi
giorni a Indian Wells, in Cali-
L’Italia vince e spera
1 In
World League (penultimo turno) l’Italia ha battuto
il Montenegro 10-9: per giocare le finali in Dubai, il 15 aprile
dovrà vincere in Slovacchia e
sperare che il Montenegro
non batta la Germania.
Ciclismo: in gara tanti big
1 Da
I SUOI RIVALI
Lewis Hamilton
Sebastian Vettel
Kimi Raikkonen
Jenson Button
MERCEDES
RED BULL
FERRARI
MCLAREN
20 ingaggio +
7 contratti
15 ingaggio +
3 contratti
10 ingaggio +
7 contratti
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27
18
17
16
oggi a martedì 18 si
corre la 49ª Tirreno-Adriatico con Contador, Evans, Quintana, Basso, Scarponi, Kwiatkowski, Gilbert, Cavendish,
Cancellara e altri big: oggi
cronosquadre di apertura da
Donoratico a S.Vincenzo (ore
13,55 Rai Sport 2). Nella 3ª
tappa della Parigi-Nizza, volata vincente di Degenkolb
(Ger), che è il nuovo leader.
Scommessa olimpica
Obama paga la birra
Hamilton o Massa, che ha il record del 99,2% di notorietà
presso la gente comune. Il dominio dello spagnolo in questa
classifica è dovuto in gran parte
ai suoi accordi personali e all’associazione con il brand Ferrari. Nonostante i trionfi della
Red Bull, il 59% dei tifosi di au-
tomobilismo è attratto dalla
scuderia italiana. Gli altri 10 team si dividono il resto. Considerando che le gare di F1 sono trasmesse dalla tv in 160 Paesi con
un totale di 1,8 miliardi di spettatori, è evidente l’importanza
che ne deriva».
Anche se non ha sempre
buoni rapporti con i media,
Alonso viene considerato un
personaggio aperto e simpatico, sotto certi aspetti affascinante, anche per il suo aspetto.
La tuta rossa con il Cavallino fa
il resto. Lo ha sempre fatto. Basti pensare, per esempio, che lo
svedese Stefan Johansson, che
corse con la Ferrari per meno di
due stagioni nel 1985 e nel 1986
ottenendo come migliori risultati due secondi posti, oggi a 57
anni - proprio grazie alla fama
raggiunta al volante della Rossa
- gareggia ancora ed è richiesto
da molte squadre per le prove
endurance.
fornia. Nel primo Masters 1000
della stagione Camila Giorgi e
Flavia Pennetta hanno scalpato
Maria Sharapova e Sam Stosur,
nel maschile Fabio Fognini ha
seccato Gael Monfils. Le due ragazze si sono poi incontrate ieri
notte negli ottavi: una di loro è
già entrata nei quarti, Fabio
stasera proverà a fare meglio
contro Dolgopolov visto che in
ballo c’è la semifinale.
Un torneo del genere, sul cemento, qualche anno fa ce lo saremmo sognati. Dopo le due semifinali agli Us Open di Errani
(2012) e Pennetta (2013), dopo i
quarti sempre di Flavia e gli ottavi di Fognini agli ultimi Australian Open invece sta diventando (quasi) un’abitudine: segno che ci stiamo sprovincializ-
zando, che allenarsi all’estero,
come fanno in Spagna Errani,
Pennetta, Fognini, apre la mente e spazza vecchie pigrizie.
Con una ricaduta anche sulla
nostra federazione, che da
qualche stagione ha aperto ai
campi veloci.
La copertina in California se
l’è guadagnata Camila, che con il
suo tennis in/out, alzo zero e rischio totale, ha sradicato Maria oggi n.5 del mondo e campionessa uscente di Indian Wells - terza
italiana dopo Camerin, Farina a
Pennetta a riuscirci. La Giorgi,
n.73 Wta (ma in ascesa), graziosissima 22enne, è una consolidata ammazza-grandi che ama i
palcoscenici luccicanti: Masha è
la quinta top-10 che fa fuori, a
settembre a Flushing Meadow
presidente americano
Barack Obama ha pagato la
scommessa olimpica persa
col primo ministro canadese
Stephen Harper e gli ha fatto
recapitare due casse di birra.
L’oggetto della scommessa
erano le sfide di hockey maschile e femminile a Sochi, entrambe vinte dal Canada.
Fabio Fognini,
26 anni,
è numero 14
della classifica
mondiale
Nel 2014
ha vinto
il torneo di
Viña del Mar
ed è arrivato
in finale a
Buenos Aires
(entrambi
sulla terra)
Il confronto nella notte
Flavia Pennetta (sotto a sinistra), 32 anni, ha battuto negli
ottavi la Stosur. Camila Giorgi,
22, ha eliminato la Sharapova
era toccato all’altra ex. n.1 Wozniacki. Flavia invece a 32 anni
sta vivendo l’ennesima primavera, ed evidentemente i successi
“hard” (non agitatevi: gli inglesi
il cemento lo chiamano così) delle ragazze azzurre hanno convinto anche Fognini che il lascia-
1 Il
Motivato
Sorpresa, all’Italia piace il cemento
STEFANO SEMERARO
Pallanuoto: World League
Tirreno-Adriatico al via
TENNIS, A INDIAN WELLS UNA TRA PENNETTA E GIORGI (CHE HA BATTUTO LA SHARAPOVA) AI QUARTI
Fognini-Dolgopolov
vale la semifinale:
azzurri protagonisti
sulla superficie dura
procura di Roma ha
chiesto l’archiviazione dell’inchiesta su presunti illeciti legati a fatture per oltre 820 mila euro per lavori di manutenzione della piscina del Foro
italico in un contenzioso tra
Coni Servizi, proprietaria
dell’impianto, e Federnuoto.
Per il pm ci sarebbe l’insussistenza del reato denunciato.
passare per i top-10, obiettivo ormai alla sua portata, era necessario venirselo a cercare in
America.
Sul cemento, a livello maschile, eravamo rimasti ai quarti agli Australian Open di Cristiano Caratti nel ’91, a una vit-
toria minore di Sanguinetti a
Delray Beach nel 2002. Fabio fino a due anni fa vedeva solo rosso, «adesso – dice – l’obiettivo è
essere competitivo anche sul
cemento». È un luogo comune,
ma per diventare grandi bisogna passare da lì.
T1 CV PR T2
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 46
Associazione
Amici dell’Università
Università degli
Studi di Torino
l’universitàchecontinua
LʼUniversità e lʼAssociazione Amici dellʼUniversità in collaborazione con
lʼAssociazione Ingegneri e Architetti Ex Allievi del Politecnico di Torino,
offrono, con un programma sistematico e continuativo,
momenti di aggiornamento e approfondimento sui grandi temi
i lunedì dell’università
Aula Magna del Rettorato - Via Verdi 8, Torino - ore 18
Con il contributo della Società:
Ciclo di Primavera
Giovedì 27 Marzo
DOVE VA TORINO?
Da città industriale a città della cultura
intervengono
Guido Montanari, Associato di Storia dellʼArchitettura
Contemporanea, Politecnico di Torino
Emilia Garda, Ricercatore di Architettura Tecnica,
Politecnico di Torino
Lunedì 31 Marzo
DOVE VA LʼEUROPA?
La sfida delle prossime elezioni europee
intervengono
COME PARTECIPARE
Gli interessati potranno prenotare i tagliandi di ingresso gratuiti,
validi per due persone, ino ad esaurimento posti:
• scaricandoli dal sito www.universitachecontinua.it
• ritirandoli presso gli uici de La Stampa di Via Lugaro 15
o presso l’Info Point dell’Università di Via Po 29
• prenotandoli telefonicamente allo 011 660 42 84
E’ possibile essere puntualmente informati su tutti i programmi
de “l’universitàchecontinua”, registrandosi al sito
www.universitachecontinua.it
Dirette streaming sul portale d'Ateneo all'indirizzo
www.unito.it/media e disponibili nella sezione
on demand di Unito Media
Mario Comba, Ordinario di Diritto Pubblico Comparato,
Università di Torino
Ornella Porchia, Ordinario di Diritto dellʼUnione Europea,
Università di Torino
Lunedì 7 Aprile
IL PENSIERO DI NORBERTO BOBBIO
Il filosofo del diritto, della politica e del dialogo
intervengono
Luigi Bonanate, Professore Emerito nellʼUniversità di Torino
Gustavo Zagrebelsky, Presidente Emerito della Corte
Costituzionale
Lunedì 14 Aprile
LE ENERGIE RINNOVABILI
Tra mito e realtà
intervengono
, media partner
de
, è lieta di offrire
in omaggio ai partecipanti uno o più libri tra i migliori
titoli delle proprie collane editoriali.*
i lunedì dell’università
*Tutti i dettagli per usufruire degli omaggi saranno illustrati all’inizio degli incontri.
Marcello Baricco, Ordinario di Chimica, Università di Torino
Paolo Gambino, Ordinario di Fisica, Università di Torino
Tutti gli incontri saranno preceduti, a partire dalle 17,30
da un aperitivo
in collaborazione con
Associazione Amici dell’Università di Torino • Tel. 011 6604284 • [email protected]
47
T1 T2
CULTURA
Torino presenta
il suo logo per l’Expo
È stato approvato ieri in
giunta, su proposta dell’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe, l’accordo
fra Comune, Regione e Unione delle Camere di Commercio per formare due comitati
ad hoc che avranno la «mis-
Oggi
Ieri
Un anno fa
MIN (˚C)
4
4.6
7.9
MAX
IL TEMPO IN CITTÀ
18
16.8
13.6
Diario
Il nuovo
logo
di «ExTo»
sion» di preparare le offerte di
Torino e del Piemonte che saranno esposte al Padiglione
Italia. Intanto Torino ha pronto anche il logo di «ExTo 2015»
identico a quello originale, ma
con la sigla To, ExTo al posto di
Expo. Ma la novità più interes-
sante a cui sta invece lavorando l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Michele
Coppola è una tessera musei
unica che copra sia i musei di
Torino che quelli di Milano da
lanciare appunto in occasione
dell’Expo.
[E.MIN.]
TORINO
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected]
Dopo
lo scoppio
fuori casa
per un mese
Venticinque famiglie
sfollate, i due bambini
dimessi dall’ospedale
Giuseppe Legato
A PAGINA 51
Sei spari
“Spero
che ti bastino”
IL VOTO DEL 25 MAGGIO IL GOVERNATORE RINUNCIA AL NUOVO RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO, LO PRESENTERÀ FRATELLI D’ITALIA
L’ultima carta di Cota
Un appello al Quirinale
Regione, oggi la firma del decreto che convoca le elezioni
UN ESEMPLARE DI 18 MESI TRAVOLTO E UCCISO DA UN’AUTO AD AIRASCA
Roberto Cota
* Laha svolta.
deciso di rinunciare a
presentare il ricorso per
sospendere la sentenza
di annullamento delle
regionali 2010. Oggi convocherà le elezioni regionali per il 25 maggio,mentre è partito un
appello al Quirinale perchè vigili sulla Cassazione «perché decida in
tempi rapidi».
Preso dopo 15 mesi
il killer del delitto
di via Ghedini
Massimo Numa
A PAGINA 53
Otto anni,
scappano
da scuola
Tropeano
A PAGINA 48
IL CASO
Volevano andare
all’aeroporto
Trovati dopo 7 ore
Servizio
A PAGINA 57
Le mille
buche
per l’Eremo
I Motociclisti
in rivolta
«Collina pericolosa»
Federico Genta
I lupi scendono in pianura
Carlo Grande e Antonella Mariotti A PAGINA 52
A PAGINA 59
Il sondaggio
spacca il
centrodestra
Pichetto: decidere
subito il candidato
A. Mondo A PAGINA 49
Fondamentalisti verdi
EMANUELA M INUCCI
iciamo pure che per
l’assessore al Verde
pubblico Lavolta non è
un gran momento. Sabato
scorso la disgrazia del tiglio
che si abbatte sui bambini
che giocano ai giardinetti. E
ieri - non c’è paragone, è ovvio, ma intanto è un’altra cosa al capitolo rami e foglie
che si mette di traverso - Legambiente se l’è presa con il
taglio degli alberi di fronte al
Monte dei Cappuccini: «Proprio nei giorni in cui si parla
di manutenzione e controlli
sul patrimonio arboreo citta-
D
dino è passato inosservato l’abbattimento di più di 20 alberi
ad alto fusto - dicono in un comunicato - è inaccettabile che
l’abbattimento sia stato fatto
solo per rendere più piacevole
il panorama». Poi chiedono al
Comune di essere preciso:
«Torino riuscirà a rispettare la
legge che prevede un albero
per ogni nuovo nato?». Magari
sì, ma è escluso che vengano di
nuovo piantati davanti alla balconata dei Cappuccini.
Perchè è vero che fa più rumore un albero che cade di una
foresta che cresce. Ma una cosa
è certa: le proteste dei turisti
erano tutt’altro che silenziose.
IL CASO
La lotteria
degli
scrutatori
ANDREA ROSSI
li scrutatori? Basta
nomine, si sorteggia.
Dopo settimane di discussione in Comune siamo
arrivati al dunque: la proposta del Movimento 5 Stelle,
che chiedeva di stravolgere
le regole per individuare gli
scrutatori ai seggi, ha avuto il
via libera dei capigruppo di
Palazzo Civico, con la zampata decisiva di Michele Paolino, capogruppo del Pd, i cui
numeri erano essenziali.
Dunque, si cambia: finora la
selezione avveniva tramite
chiamata diretta e i partiti
(tutti, o quasi) ne approfittavano per segnalare, suggerire, proporre i loro militanti
alla commissione formata
dall’assessore all’Anagrafe,
da tre funzionari e da tre consiglieri comunali. Il nuovo
meccanismo privilegia invece i bassi redditi: si comincerà individuando, tra i 40 mila
registrati alle liste elettorali,
i disoccupati iscritti ai centri
per l’impiego. Loro saranno
scrutatori di diritto. Per tutti
gli altri si estrarrà a sorte.
C’è voluta un’altra interminabile discussione, ieri,
ma alla fine le resistenze varie hanno ceduto. E, a sorpresa, ad alzare le ultime
barricate - e, alla fine, ad abbandonare l’aula - non è stato
(come si potrebbe immaginare) il centrosinistra, che
governa Torino da vent’anni,
bensì il centrodestra. Perché? Mistero.
G
T1 CV PR T2
48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
gg Dossier /Verso il voto per la Regione
È il giorno: Cota convoca le elezioni
Il presidente telefona al segretario generale del Quirinale: la Cassazione deve decidere in tempi rapidi sul ricorso
I decreti per il voto del 25 maggio illustrati alla conferenza dei capigruppo: 51 i seggi in palio a palazzo Lascaris
MAURIZIO TROPEANO
Hanno
detto
«La nostra unica preoccupazione è che la Cassazione decida in tempi rapidi e utili
perchè la campagna elettorale e il procedimento elettorale non risultino viziati dall’incertezza». Roberto Cota,
presidente del Piemonte,
riassume così il senso della
telefonata con il segretario
generale del Quirinale, Donato Marra, per chiedere al
capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di esercitare la sua
azione di moral suasion sui
giudici della Cassazione. Il
governatore, poi, dopo un
colloquio con l’avvocato Angelo Clarizia, ha deciso invece di rinunciare a presentare il ricorso per sospendere
la sentenza di annullamento
delle regionali 2010. La richiesta al Consiglio di Stato
sarà presentata dall’avvocato Pasquale Landi per conto
di Fratelli d’Italia nel corso
dell’udienza del 18 marzo.
Le priorità
La Cassazione decida
in tempi rapidi perché
le elezioni non risultino
viziate dall’incertezza
Roberto Cota
Il Pd
Cota dimostra
assoluta indifferenza
verso i problemi
del Piemonte
Aldo Reschigna
Palazzo Lascaris
Il ruolo di Napolitano
La scelta di coinvolgere il Quirinale era stata annunciata lu-
Il governatore rinuncia
al ricorso di fronte
al Consiglio di Stato
Lo farà Fratelli d’Italia
nedì alla fine della giunta dove
si dava mandato al presidente
di «adottare tutte le iniziative
istituzionali per ottenere un
pronunciamento della Cassazione in tempi congrui rispetto alla data prevista per le elezioni regionali». Che cosa
c’entra Napolitano? Nei ragionamenti degli esponenti del
centrodestra il Capo dello
Stato viene individuato come
il supremo garante istituzionale e in questo ruolo potrebbe sollecitare la Cassazione
ad anticipare il suo giudizio
senza per questo interferire
nel merito del ricorso presentato dal governatore contro i
giudici amministrativi per eccesso di potere. La necessità
di anticipare il giudizio della
Cassazione visto che le indi-
Ai seggi con le Europee
Le elezioni per la Regione si svolgeranno il 25 maggio, lo stesso giorno in cui si vota per le Europee
L’election day (in molti comuni si voterà anche per il sindaco) permetterà un risparmio di circa 21 milioni
CONSIGLIO REGIONALE
Nuova legge sulla montagna
arriva un sì bipartisan
Il Consiglio regionale ha
approvato a larga maggioranza la legge sulla montagna che, superando le Comunità montane, permette ai
Comuni con territori contiguib di aggregarsi tra loro e
costituire così le Unioni
montane. Ai nuovi enti spetteranno funzioni su: sistemazione idrogeologica ed
idraulico-forestale, economia forestale, energie rinnovabili, opere di manutenzio-
1
ne ambientale, difesa dalle
valanghe, turismo in ambiente montano, artigianato
e produzioni tipiche, mantenimento dei servizi essenziali, servizio scolastico. La nuova legge ha anche ripristinato il Fondo regionale per la
montagna,alimentato ogni
anno dai proventi dell’Irap,
dai diritti di escavazione per
cave e miniere. Soddisfatta
l’Uncem: «Il nostro futuro
adesso passa dalle Unioni».
screzioni che rimbalzano tra i
legali indicano come probabile
un pronunciamento della Cassazione per il 29 di aprile quando le liste per le nuove elezioni
sono già state presentate e con
la campagna elettorale già avviata. Il rischio è che si possa ripetere un caso Lazio con il rinvio di tre settimane dei comizi
elettorali precedentemente
convocati. E di questi problemi
Cota ha informato per «cortesia istituzionale» il segretario
generale del Quirinale.
Doppio decreto
Questa mattina, comunque, il
governatore, ieri a Roma per
un incontro con il ministro
delle Infrastrutture Maurizio
Lupi sul Terzo Valico e sulla
Domodossola-Iselle, esamine-
rà la bozza di decreti preparati dagli uffici regionali che poi
saranno illustrati ai presidenti
dei gruppi del Consiglio regionale. Il primo decreto fissa i
criteri per l’assegnazione dei
seggi che sono in tutto 51. Quaranta saranno assegnati con il
sistema proporzionale e dieci
come premio di maggioranza.
A loro si aggiunge, in base allo
Statuto, il candidato presidente che vincerà la competizione. Nel decreto viene fissata
anche la ripartizione territoriale: 21 consiglieri saranno
eletti in provincia di Torino,
cinque a Cuneo, quattro ad
Alessandria, tre a Novara, uno
nel Verbano e due ciascuno ad
Asti, Vercelli e Biella.
Il secondo decreto fissa, invece, la data delle elezioni re-
Se si vota il 25 maggio
l’attività del Consiglio
andrà avanti almeno
fino a fine aprile
Valerio Cattaneo
gionali che si svolgeranno lo
stesso giorno delle Europee e
delle comunali: il 25 maggio.
Con un risparmio previsto di
21 milioni di euro.
Consiglio, nuove sedute
L’attività del Consiglio regionale, comunque, non è finita
con l’approvazione della legge
sulla Montagna. Il presidente
dell’Assemblea, Valerio Cattaneo, è intenzionato ad convocare le commissioni e anche
l’aula rivendicando la pienezza dei poteri all’interno dei limiti fissati dal Tar, cioè le attività indifferibili e urgenti.
Dunque se le elezioni si svolgeranno il 25 maggio l’attività
dell’assemblea di palazzo Lascaris dovrebbe andare avanti
fino al la metà di aprile.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .49
g
38%
La fiducia sui possibili candidati
del centrodestra
Retroscena
ALESSANDRO MONDO
31%
Sondaggio svolto nei giorni 3-5 marzo 2014
Tipologia: indagine quantitativa
Campione: 900 maggiorenni residenti in Piemonte
Campionamento per quote relative ai parametri:
provincia e residenza, sesso ed età
Tecnica mista, telefonica e online,
mediante sistema CATI
30%
e la coalizione che dovrà/dovrebbe sfidare
Chiamparino si risolvesse in un fatto lessicale, sarebbe cosa
fatta da tempo. Ieri - dopo la
pubblicazione sulla «Stampa»
del sondaggio relativo ai potenziali candidati, commissionato da Fratelli d’Italia - era
tutto un fiorire di appelli all’unità: «Insieme si vince». Meglio ancora, se riuscisse di agganciare al traino l’Udc.
S
26%
24%
INTENZIONI
DI VOTO
Centimetri
LA STAMPA
Movimento
5 Stelle
Scelta
Civica
Centrosinistra
con Chiamparino
20%
2%
41%
basso profilo: «Mai avuto
grande fiducia nei sondaggi,
continuo a perorare l’unità».
Ma lancia messaggi precisi:
«Stallo preoccupante. E’ prioritario trovare un modo per
individuare un candidato capace di vincere, anche ampliando la sfera rispetto a
quelli già sondati. Le modalità
le scelgano altri, a me va bene
tutto: primarie, sondaggi...».
Il secondo messaggio è diretto a Forza Italia: «Al di là di
Pichetto, che probabilmente
sconta solo un problema di notorietà, si sforzi di fare proposte alternative». Terzo: «Sono
stufo di discussioni sulle persone, e non sulla strategia.
Non mi considero un problema per il centrodestra. Nè mi
interessa candidarmi per diventare consigliere».
Rifondazione Comunista lavorerà per costruire «una lista della
Sinistra alternativa alle
politiche neoliberiste
del centrodestra e dello
schieramento politico
moderato di Chiamparino». Lo annuncia Fabio
Panero eletto da pochi
giorni segretario piemontese del partito guidato da Paolo Ferrero.
Prc vuole avviare un
percorso di «unità tra le
varie parti in cui oggi la
sinistra è divisa che includa movimenti, società civile e diverse realtà
impegnate contro le politiche neoliberiste sul
modello di quanto sta
accadendo per le elezioni europee che hanno
permesso di presentare
un’unica lista a sostegno
alla candidatura di
Alexis Tsipras».
1
UDC
2%
Guido
CROSETTO
Claudia
Roberto
PORCHIETTO COTA
Michele
COPPOLA
Gilberto
PICHETTO
Centrodestra
+ UDC
7%
%
37%
L’aut aut di Crosetto
“Subito il candidato”
IN CORSO
Si lavora alla lista civica,
Forza Italia fa quadrato
intorno al coordinatore
Prc: serve una
lista alternativa
a Chiamparino
Paolo Ferrero
Le reazioni
In realtà siamo ancora alla
guerra di posizione: esasperata da una rilevazione che piaccia o meno, e a molti non piace, rappresenta il primo «bagno di verità» per il centrodestra. L’espressione è di Agostino Ghiglia, coordinatore
regionale dei «Fratelli».
I giochi veri si faranno a
metà settimana e potrebbero essere ratificati a Torino
da Angelino Alfano (Nuovo
Centro Destra) e Giovanni
Toti, (Forza Italia), attesi
sabato in città.
Guido Crosetto (Fratelli
d’Italia), che nel sondaggio
Swg ha avuto la migliore
«performance», opta per il
SINISTRA
Il sondaggio tra i candidati alza la tensione nel Centrodestra
Il faccia a faccia
soccorre: «Il dato che non convince è la scarsa fiducia in Pichetto, l’uomo che ha messo a
posto i bilanci della Regione».
Ghiglia rilancia
«Serve un candidato
vincente. Pichetto?
Forza Italia dovrebbe
trovare un’alternativa»
«Quattro anni fa
i sondaggi davano
Cota sconfitto
e la Bresso vincente»
Guido Crosetto (Ncd)
Gilberto Pichetto (Forza Italia)
Pichetto minimizza
Qualche ora prima, Gilberto Pichetto l’aveva presa sportivamente. Salvo approfittarne,
pure lui, per togliersi qualche
sassolino: «Comunque ho un livello di fiducia superiore a
quello di conoscenza, è gratificante. Ma i veri sondaggi, più
che sui candidati, andrebbero
fatti sui partiti. Se quattro anni
fa avessero testato Bresso e
Cota, avrebbe prevalso Bresso.
Invece...». Mino Giachino lo
Laconico Ghiglia: «I sondaggi
sulle persone sono utili perchè
rendono la forza dei candidati,
che per essere competitivi devono prendere più voti dei partiti, e
perchè permettono di valutare il
loro consenso fuori dai partiti».
Molte, fin troppe le indiscrezioni. Stando ad alcune, in
Forza Italia la performance di
Crosetto spingerebbe il fronte
ultraortodosso a fare quadrato sul nome di Pichetto - convinto che per le alleanze e per
la scelta del candidato in Piemonte «saranno fondamentali
gli accordi sulle europee» - e
avrebbe accelerato l’incarico
di una contro-rilevazione alla
Ghisleri. Chi gli è vicino racconta che da ieri il candidato
del Cavaliere, stufo di stare
sulla graticola, ha cominciato
a muoversi con decisione per
stringere accordi volti a consolidare la sua posizione.
la mia». Prudente Michele Coppola, Ncd: «Il sondaggio dimostra che in Piemonte vincerà chi
saprà parlare meglio agli elettori
moderati e di centro. Contento
del mio risultato, certamente è legato alla trasparenza e alla serietà del lavoro fatto in questi anni».
Verso una lista di appoggio
Gli esclusi
Come la lista civica guidata da
Claudia Porchietto, Ncd. L’interessata, lusingata dal sondaggio,
vola alto: «Crosetto? È molto conosciuto perchè personaggio nazionale... se gli altri potenziali
candidati avranno la sua visibilità, potrebbero aprirsi nuovi spazi». E rilancia, tenendosi sul vago,
l’ipotesi di un ticket per la corsa
in Regione: «Potrebbe essere
premiante. La visibilità nazionale
di Crosetto o di Pichetto agganciata a quella sul territorio, come
Asciutti, se non polemici, i commenti dei candidati esclusi dalla
rilevazione. Giampiero Leo
(Ncd) «Come minimo, i sondaggi
andrebbero fatti su un campione
più ampio». «Il risultato di Crosetto, capofila del partito che ha
commissionato la rilevazione, è
scontato. Perchè non vengono
sondati anche sindaci e amministratori con una forte presenza
sul territorio e che hanno visibilità nazionale?». Ogni riferimento
non è puramente casuale.
T1 CV PR T2
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 50
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .51
I feriti
il caso
I due bambini
dimessi
dall’ospedale
GIUSEPPE LEGATO
e prime famiglie
sfollate dal palazzo di strada della
Verna 20/7, teatro
- l’altro ieri all’alba
- di una drammatica esplosione, potranno cominciare a
rientrare nei loro alloggi a
partire dalla metà di aprile.
Ci vorrà un mese, dunque,
perchè i primi abitanti possano tornare alla normalità,
dopo il terribile botto che ha
squarciato la notte della periferia Nord di Torino. E’
questa la novità più significativa del giorno dopo lo scoppio che ha causato 13 feriti, di
cui due in coma farmacologico e 25 famiglie sfollate che
sono state ricoverate temporaneamente nel residence
Sharing di via Ivrea.
L
Famiglie sfollate
L’annuncio arriva direttamente da Atc che in queste ore sta
tenendo riunioni febbrili e vertici con i consulenti incaricati
di verificare la tenuta statica
di tutti gli alloggi danneggiati
(e non), ed è alle prese con le
richieste delle famiglie evacuate: «Inizialmente erano 24,
ma sono diventate 25 ieri. Una
Nessuna traccia della bombola
Anche ieri i vigili del fuoco hanno proseguito nei sopralluoghi negli alloggi sventrati
dall’esplosione di lunedì all’alba: della bombola non è stato trovato nessun indizio
IL COMUNE
Gli sfollati resteranno
fuori casa per un mese
«Le 25 famiglie
sistemate nel residence
di via Ivrea»
famiglia non aveva ancora depositato il contratto e non risultava nei tabulati» spiegano.
La testimone
Grazia Micon, una delle testimoni più dirette dello scoppio,
ha raccontato che da giorni
incontrava il vicino nelle scale: «Sentivo puzza di gas arrivare dal suo alloggio e gli ho
chiesto se stesse usando una
bombola e lui ha negato».
Molti dei residenti hanno tirato fuori questa storia e anche
nelle riunioni di condominio.
I pompieri sequestrano un tubo di gomma del gas per i fornelli
Sulla «Stampa»
13
feriti
Le indagini
La procura è al lavoro insieme
ai vigili del fuoco per stabilire
l’esatta dinamica dei fatti e soprattutto la genesi dell’esplosione. E’ colpa di una bombola
utilizzata abusivamente nell’alloggio del pensionato di 76
anni rimasto ustionato?
L’ipotesi non si può escludere, ma sta perdendo peso
col passare delle ore. I pom-
pieri che hanno effettuato i so- l’analisi dei danni si può ipotizpralluoghi e sono intervenuti zare che lo scoppio sarebbe avper spegnere le fiamme gene- venuto dal basso verso l’alto
rate dallo scoppio, non avreb- (alcune putrelle dei soffitti sobero ancora trovato
no state sequestrate
alcuna traccia di
dai periti del pm
bombole a gas.
Raffaele GuariNon un framniello). Una
mento, neanstanza della
che minuscocasa di Antolo che possa
nio Pagano si
ricondurre le
sarebbe traDue sono ancora
cause a quesformata, cotenuti dai medici
sta matrice. E
si, in una sorta
per precauzione in coma
dunque, prende
di camera a
farmacologico
piede l’ipotesi di
scoppio in cui il
una fuga di gas, gegas avrebbe saturanerata - forse - da una
to tutta l’aria. L’accenperdita dal sistema di traspor- sione di un qualsiasi interrutto del gas ai fornelli,un tubo di tore delle lampadine di casa
gomma utilizzato per la condu- avrebbe generato l’esplosione.
zione è stato sequestrato. Dal- Ipotesi, solo tali al momento.
Il giornale di ieri con la notizia della terribile esplosione
nel complesso Atc di strada della Verna: molti condomini
hanno segnalato la presenza di bombole di gas in alcuni
alloggi dove non si sarebbe utilizzato l’impianto a metano
1
Crepe
Allarme alla «Duca d’Aosta»
Dalla scuola
erano già partite
numerose segnalazioni
sui possibili cedimenti
del muro che l’altra
sera ha ceduto
Crolla il muro esterno della scuola
“Da mesi aspettavamo il cantiere”
L’inizio dei lavori
per la messa
in sicurezza
previsto per ieri
FABRIZIO ASSANDRI
«Lo sapete che è crollato il
muro?». All’uscita della scuola elementare Duca D’Aosta
(quartiere Parella), ieri pomeriggio, una bambina corre
dalla mamma e le annuncia
urlando la sorpresa. Un po’ di
apprensione, la caduta, l’altra sera, di un muro esterno
alla scuola dal lato di via Car-
rera, la cui costruzione risale
agli anni ’30, l’ha generata tra
insegnanti e famiglie. Al momento del crollo l’area era già
transennata, in previsione dei
lavori. Nei diari dei circa 360
bambini della scuola (le lezioni
sono state regolari) ieri c’era
una comunicazione della dirigente. Diceva che la situazione
è sotto controllo.
Area transennata
A sentire il tonfo, dopo le 21 lunedì, sono stati gli sportivi delle
società che si allenano nella palestra: hanno dato l’allarme.
Sul marciapiede sono finiti
mattoni e calcinacci. Parte del
muro s’è fermata sul tetto di
un’ala dell’edificio da tempo
I feriti migliorano tutti. Dimessi i due bambini di 10 e 14
anni Sono notizie confortanti quelle che arrivano dagli
ospedali sul fronte dei feriti
nell’esplosione avvenuta l’altroieri in strada della Verna,
alla periferia Nord di Torino.
I due bambini, Gianluca e
Andrea D’Alessandro, 10 e 14
anni che abitavano al secondo piano proprio a fianco all’alloggio da cui è partito lo
scoppio, stanno decisamente meglio entrambi tanto
che ieri pomeriggio sono
stati dimessi dall’ospedale
Regina Margherita.
Il più piccolo, Andrea era
il bambino che destava le
maggiori preoccupazioni dei
sanitari. Era stato estratto
vivo dal personale del 118 da
sotto le macerie e aveva riportato un trauma cranico e
cervicale. Gianluca aveva solo qualche graffio.
Diversa - per entità e
per prospettive mediche la situazione della loro
mamma, Giuseppina Parrinello, 37 anni, sbalzata,
dopo il botto, dentro l’alloggio della vicina Grazia
Picon, in mezzo ai detriti.
La testimone ha raccontato: «Me la sono trovata sul
letto, mi chiedeva di salvare i
bambini, che lei non aveva
niente,ma i suoi piccoli erano in pericolo». Il bollettino
medico è questo: «La donna
sta lentamente, ma progressivamente migliorando»
fanno sapere dal San Giovanni Bosco dove è ricoverata in rianimazione.
Forse già stamattina i sanitari potrebbero scegliere
di provare un primo tentativo di risveglio dal coma farmacologico, scelto, nei primi
momenti dopo l’arrivo in
ospedale, per via della forte
intossicazione da fumi che la
mamma dei piccoli aveva
inalato in abbondanza prima
di essere soccorsa.
Sta meglio anche Antonio
Pagano, 76 anni, il proprietario dell’alloggio da cui sarebbe partita l’esplosione. Lui
ha riportato ustioni di secondo grado sul 18% del corpo: viso, mani. gambe. Precauzionalmente è ancora in
coma artificiale ma non rischierebbe più la vita. Gli altri feriti, trasportati in ospedale con codici bianchi sono
[G.LEG.]
stati tutti dimessi.
non utilizzata. Sul posto sono
intervenuti i vigili del fuoco.
La situazione era monitorata: c’erano le transenne (da almeno sei mesi sostiene la preside, Serenella Cuiuli). Ma dopo
tanta attesa, si era ormai arrivati al buono. Secondo il Comune era tutto pronto e i lavori per
la messa in sicurezza della parete dovevano iniziare proprio
oggi. Ma il crollo di diversi metri di muro ha preceduto di un
soffio l’arrivo delle impalcature.
«Per fortuna in quel momento
non passava nessuno» dice
Cuiuli. Il marciapiede era in
buona parte transennato, è vero, ma alcuni calcinacci sono finiti anche dove chiunque
avrebbe potuto passare. Tanto
che è stato necessario ampliare
la recinzione. Ci sarebbero anche delle auto in sosta bollate
dai pezzi di muro. I vigili non
confermano né smentiscono,
ma la custode della scuola racconta che sono stati fatti i rilievi
fotografici ai danni (non ingenti) alle carrozzerie. Dopo il crollo il Comune, che aveva appena
affidato l’appalto dei lavori, ha
fatto intervenire subito la ditta,
ierimattina. È stata controllata
la stabilità degli altri muri.
«La scuola è sicura»
«La parete era gonfia e aveva
perso un po’ d’intonaco, ma dall’esterno nulla lasciava presagire
il distacco del lastrone» racconta
un tecnico. Per precauzione, la
palestra, che confina con l’area
del crollo, è stata dichiarata inagibile: ma dovrebbe tornare
aperta ai bambini e alle società
nel giro di pochi giorni.
«Avevamo segnalato le crepe
nel muro che poi è crollato. La
nostra scuola è sicura, quella
parte era un’anomalia nella
struttura. Purtroppo, tra la burocrazia e l’assenza di risorse,
gli interventi arrivano spesso in
ritardo» dice la preside. Con il
cantiere partito ieri, la scuola
adesso si sente più tranquilla,
ma adesso l’attenzione è al cortile:«Per la manutenzione scolastica ci vogliono più risorse»
dice Federica Fulco, del comitato spontaneo Torino in Movimento, mentre il consigliere
Marrone ha portato la questione della Duca D’Aosta all’attenzione del Comune.
T1 CV PR T2
52 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
«Troveremo
i predatori
sulla collina
di Torino»
il caso
CARLO GRANDE
L
a carcassa di un lupo in un prato vicino ad Airasca, quasi alla periferia di
Torino: l’hanno
trovata ieri gli uomini del Servizio Tutela Fauna e Flora
della Provincia, in seguito alla
segnalazione di un automobilista che l’aveva travolto sulla
«provinciale». E’ un giovane
maschio di un anno e mezzo,
vederlo lì, nella pianura vicino
a un grande centro urbano, ha
stupito gli esperti.
4
«Presto, se continua così,
avremo i lupi anche nelle zone
boschive della Collina torinese». Gianfranco Righero, dirigente dell’ufficio Tutela fauna e flora della Provincia, lo
dice accennando un sorriso,
ma ne è convinto.
Perché crede si arriverà a
tanto?
Lontano dagli alpeggi
L’animale ritrovato ad Airasca aveva imparato a spostarsi fra auto e tangenziali, a nascondersi
e frugare nei cassonetti alla ricerca di cibo. Quello che negli alpeggi, in montagna, non è più riuscito a trovare
I lupi sono arrivati
alle porte delle città
PREDATORI
Per cercare nuovi
territori possono fare
decine di chilometri
Un esemplare di 18 mesi ucciso da un’auto ad Airasca
prede nella terra di nessuno.
Lo fanno i giovani maschi
ed è successo all’esemplare
trovato in queste ore, a meno
che qualcuno lo abbia ucciso
altrove e portato lì. Fra i 12
mesi e i tre anni di età i lupi
vengono espulsi dal branco e
vanno in cerca di nuove terre
dove accoppiarsi e creare altri «pack», altri branchi.
Certo stanno aumentando, quista il territorio: si diffondonella nostra civiltà opulenta: è no i grandi erbivori come i caun effetto domino che riguarda prioli, il lupo li segue.
molte specie. Si moltiplicano i
Dunque, nessun allarme ma
caprioli, i cinghiali e le cornac- gestione oculata, senza isterichie, crescono gli scarti della smi. Il lupo non va né santificiviltà (i lupi sono in grado di cato né scomunicato. Persino
rovistare fra le immondizie), si negli Stati Uniti, pochi giorni
moltiplicano i piccioni e i ratti, i fa, dal New York Times è arrilupi no? Il lupo fa semplicemen- vato un segnale simile: ci si
te il suo mestiechiedeva se il lure: cerca di soSOPRAVVIVENZA po fosse davvepravvivere.
un eroe ameSeguono i grandi ro
Se arriva viricano, visto che
erbivori che sono gli si addebitava
cino alle città
abituati a cacciare ingiustamente il
non si pensi alle
vecchie
declino degli alstampe di Rigoni Stern nella ci a Yellowstone, dovuto inve«Storia di Tönle», quelle ce a fattori umani.
con la caccia all’orso e i lupi
Quello di Airasca aveva imche assaltano la slitta.
parato a trottare fra auto e
Trovare il figlio della notte tangenziali, a nascondersi e
così in basso è raro e sorpren- frugare nei cassonetti. A bardente, ma è il segnale che il ter- camenarsi, come tutti. Come
ritorio consente anche a una un nobile decaduto da film,
specie che fugge l’uomo di inse- che gira con stuzzicadenti e
diarsi o transitare nelle aree pancia vuota per far vedere
più antropizzate. Il lupo ricon- che ha mangiato.
«Wild pack»
The «wild pack», the «wild
bunch», direbbero gli americani. Altrettanto cruenta, in zone
di antropizzazione spinta, è la
loro fine. Però non tendono agguati agli uomini, sia chiaro,
non ti aspettano nel folto per
aggredirti. Girano alla larga.
Ciò non toglie che vadano controllati, affinché nessuno soccomba nell’atavica guerra con i
pastori. Esistono i rimborsi,
esistono cani da guardia con
collari anti-lupo, esistono recinti elettrificati.
Gianfranco Righero
dirigente Provincia
ANTONELLA MARIOTTI
Fra paure e fantasie
Il lupo alle porte delle città? E’
difficile guardarlo oggettivamente, ma non bisogna trasformarlo in un santo o in un peccatore. E’ un animale totemico,
ancestrale, simbolico. Catalizza tutte le nostre paure di gregge e le nostre fantasie di libertà,
tutte le malinconie di individui
e di membri del branco. Ma anche così, investito come un
qualsiasi pedone, tra i paracarri e i campi decaduti intorno a
una metropoli, bisogna sforzarsi di guardarlo per quello
che è, un predatore con spirito
di adattamento formidabile, in
grado di trottare per chilometri quando il branco è troppo
folto e il territorio troppo piccolo e cercare nuovi territori e
domande
a
Sulla strada
La carcassa del lupo finito in un prato vicino
ad Airasca, dopo essere stato investito da un’auto
«Perché con il rimboschimento c’è l’aumento degli
ungulati che sono le prede
del lupo. Quell’esemplare
giovane era sicuramente
stato mandato via dal branco. A quell’età lasciano il
branco d’origine per formarne un altro. Certo trovare esemplari di predatori in
pianura non è così scontato.
Ma la morfologia del territorio sta cambiando».
Come?
«Aumentano le zone boschive, rispetto a un secolo fa i
terreni coltivati si sono dimezzati e
quelle zone
sono diventate boschi,
in alcuni
punti boschi
impenetrabili. Persino
sulla collina
di Torino ci
sono zone con quel tipo di
vegetazione e lì potrebbe insediarsi il lupo tranquillamente e troverebbe cibo e
nascondigli».
Una notizia che potrebbe
spaventare chi abita in collina...
«L’uomo non deve avere timori, attacchi del lupo a esseri
umani si sono registrati nel
Medioevo durante le guerre, i
predatori si cibavano dei cadaveri. Adesso i lupi cercano
cinghiali e caprioli e questi come dicevo sono in aumento.
Come si spostano le prede si
spostano anche i predatori».
La presenza dei lupi quindi
potrebbe anche garantire
un contenimento dei cinghiali, per esempio?
«Nei limiti del rapporto predapredatore. Non si arriverà alla
scomparsa delle prede, si stabilirà un equilibrio naturale.
Non saranno i lupi a far scomparire gli erbivori».
1
Unalettricescrive:
2 «Ho sessant’anni e scio da
quando avevo sei anni e ho tre
figli che sciano da quando sono
piccolissimi, e hanno fatto sci
club fino a diciotto con maestri
seri e soprattutto responsabili,
che quando sbagliavano o non
rispettavano le regole comminavano sonore sgridate e punizioni. Vorrei raccontarvi alcuni
episodi che sono successi in
questa stagione sciistica.
«Sestriere: mia figlia, ferma
subordopistaconalcuniamici,è
stata investita da due ragazzini
chesciavanoconilmaestro,della
scuola di sci di Sestriere, avranno avuto dieci anni. Mia figlia ha
preso una bella botta, il maestro
-allenatore si ferma e dice “che
birichini, non riesco a farli andarepiano!”.Michiedosescopodei
maestri non è anche sgridarli
quandofannotralorolegarecon
piste piene di gente? Almeno
chiedereselaragazzasierafatta
male. Nulla. Bardonecchia:
scuoladisci,ungiovanemaestro
Specchio dei tempi
1
123456784A85B8476BBC8D78EF8B8D41438E3348D676B4B476B43
1B6D3388B8438E84B576BBC4B68F46381B63F48BB654B6
1
fapassarelasuaclassedovec’èun
segnale di pericolo, proprio sotto
lascrittapericolo,atuttavelocità!
E ridevano come matti, si divertivano! Poi succedono gli incidenti
gravissimi!Pila:classe,ragazziintorno ai 10-12 anni in fila indiana a
forte velocità facendo slalom tra
palettidi“pericolo”e“rallentare“!
Pernonparlaredicomesonoimaestri stessi che incitano gli allievi a
superare la gente in coda agli skilift pestando gli sci e spingendo
tutti! Per non parlare di quelli con
le tavole che sembrano padroni
dellepiste!
«Certo che poi i ragazzi continuano gli stessi comportamenti
che hanno fatto nelle classi, saltando a forte velocità le cunette
conlascrittapericolo.Poiglialtri
piangono» .
LAURAB.
Unlettorescrive:
2 «Leggendolaletterediquesti
giorni su quanto in oggetto, mentre sono tutti in contatto per risolvere l’annoso problema, vorrei
cortesemente ricordare all’illustrissimo assessore che una notevole fonte di finanziamento potrebbe arrivare dagli oneri di urbanizzazioneecostidicostruzione
dovuti al Comune per il rilascio
della concessione edilizia relativa
alla profonda ristrutturazione del
PalazzodelLavoro.
«Mi permetto di ricordare che
detta pratica è ferma da anni per
errori Comunali, ricorsi al Tar etc
eche,inunperiododicrisiferoce,il
mancato rilascio ha tolto lavoro a
imprese, artigiani, ha impedito
l’assunzione di centinaia di personee,inultimaanalisi,hapersol’occasione di riqualificare un gioiello
progettatodall’ingegnerNervi».
ALDOLOTURCO
Unlettorescrive:
2 «Ma un complesso come il
Centro Sportivo Militare di Piazza d’Armi (che non è “solo un ga-
Unlettorescrive:
che per alcune domeniche lo sconcio del mercato
a cielo aperto della paccottiglia
raffazzonata un po’ qua un po’ là
era stato proibito dal Comune
domenica mattina con mia
grande sorpresa il mercato è rispuntato, forse perché si sente
aria di elezioni?
O forse perché il nostro Comune impaurito di aver preso finalmente una giusta decisione, vuoi
perildecorodellapiazza,vuoiper
imotiviigienici,vuoipermotividi
legalità si è un’altra volta calato le
brache…edhapermessodinuovo
che piazza della Repubblica fosse
dinuovoostaggiodegliabusivi.
«Con un macchina dei vigili urbani a guardare un po’ più in là el
tuttoimpotenti….».
2 «Dopo
loppatoio”), se davvero non servirà più per l’attività sportiva degli
appartenenti alle Forze Armate e
Forze dell’Ordine, non avrebbe
più senso assegnarlo a Scienze
Motorie(Suism/ex-Isef,senondirettamente a qualche Federazione Sportiva), invece d’inseguire
altri progetti che forse mai si realizzeranno? Nelle vicinanze sono
presenti altre importanti strutture (dalle piscine al palaghiaccio) e
potrà contribuire comunque a
migliorare la disponibilità d’impianti per studenti, cittadini e soprattuttodegliatletiagonisti».
ROBERTOLIGI.
MARCODELLEPIANE
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
MASSIMO NUMA
TORINO
R
MAFIA E DROGA
Vittima e assassino
litigarono per
una partita di droga
La ricostruzione
Il delitto di Antonino
Pisano avvenne a Torino, in
via Ghedini, il 21 novembre
del 2012.
1
Antonino Pisano e il suo presunto killer, Vincenzo
Denaro, si incontrano nel bar Brindisi di via Ghedini
tra i due c’è una discussione ma, secondo i testimoni,
senza particolare animosità
«Enzino»
«Nino»
Vincenzo
Denaro,
63anni, pluripregiudicato
di Caselle, con
precedenti
per droga
La vittima,
Antonino
Pisano, 49
anni, con
precedenti
per traffico di
cocaina
pusher. Saldi legami con gli
specialisti calabresi, radici antiche nel clan dei catanesi che
dominò la scena criminale tra
gli 80 e i 90. Qualcosa non va.
Forse Pisano non paga (o non
vuole) pagare una partita di
droga. Vincenzo «Enzino» Denaro non è un tipo che si scompone più di tanto, che urla o minaccia a vuoto. Gli dà un appuntamento al bar Brindisi di via
PROCESSO NO TAV LA TESTIMONIANZA DI DAVIDE BONO
Scintille in aula tra il pm
e il consigliere grillino
Gli scontri
Bono: «Mi ha dato
del tonto»
Il magistrato
smentisce
Sono 53 gli
attivisti No
Tav imputati
al maxi processo in corso
alle Vallette,
accusati di
aver partecipato agli
scontri del 27
giugno e del 3
luglio 2011,
quando fu
sgomberata
l’area della
Maddalena
MASSIMILIANO PEGGIO
Scintille in aula
Scaramuccia che potrebbe
avere un seguito. In aula c’erano i tre pm del «pool Tav»: Andrea Padalino, Emanuela Pedrotta e Antonio Rinaudo. A
sollevare il caso del consigliere
Bono è stato l’avvocato Stefano
Bertone,
interrompendo
l’udienza. «Signor presidente ha detto rivolgendosi al giudice
Quinto Bosio - almeno due o tre
chiara. La prima notte la passa
da un amico. Idem una decina
di altre. Poi fugge in Spagna, dove ha rifugi sicuri. Torna a Torino nella tarda primavera. Gli
agenti lo trovano a casa di un
amico. «Lo abbiamo preso spiega il capo della mobile, Luigi Silipo - dopo un’indagine difficilissima. Dai primi esili elementi, abbiamo ricostruito tutti i suoi movimenti, identificato
le persone che lo hanno aiutato,
l’ anonimo che dava indicazioni
sul delitto al 113».
Escono e percorrono 600 metri, all’altezza
del civico 31 Denaro esplode sei colpi contro Pisano
che muore 30 minuti dopo in ospedale
- LA STAMPA
Sequenza di morte
Sentito quasi un’ora, ieri, il
consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Davide Bono,
chiamato dalle difese dei No
Tav a testimoniare al processo sugli scontri del 27 giugno
2011. Durante il suo esame,
nell’aula bunker delle Vallette,
pm e avvocati non si sono risparmiati colpi. E c’è stato anche un piccolo giallo, che Bono
ha reso noto nel pomeriggio
tramite il suo profilo Facebook. «Clima pessimo in aula.
Mi sono preso del “tonto” dai
pm e ci sta. Ci sta meno che
uno dei tre giudici, la Ciabatti,
mi dica fuori microfono “questo qui non capisce niente”».
Sulla «Stampa»
Arrestato dopo 15 mesi il killer del delitto in via Ghedini
l’assassino, ne ascolta le parole e riferisce tutto alla polizia. La Scientifica recupera 6 bossoli e due ogive deformate. Pisano muore 30
minuti dopo in ospedale.
Tra Pisano e Denaro c’è da
tempo un rapporto di amicizia e di affari. Sono entrambi
narcos di medio livello, hanno
le mani sporche di eroina e cocaina. Chili di stupefacente,
che poi cedono alla rete dei
Cronaca di Torino .53
Sei spari alla vittima
“Questi ti basteranno”
il caso
adiografia di un
delitto di mafia.
Avvenuto a Torino il 21 novembre
2012. Ieri gli investigatori della sezioni Omicidi
hanno notificato in carcere un
provvedimento del gip Stefano Vitelli (pm Paolo Aghemo)
per omicidio volontario a Vincenzo Denaro, 63 anni, pluripregiudicato con residenza e
famiglia a Caselle; avrebbe
ucciso con 6 colpi di semi-automatica calibro 9 un altro
pregiudicato, Antonino Pisano, 49 anni, di Rivarolo. Nella
sua famiglia altri lutti e altre
persone in carcere. Quasi un
destino segnato, il suo.
Frase chiave: «Questi ti
dovrebbero bastare». La
pronuncia il killer dopo
avergli esploso contro - centrandolo con quattro proiettili all’addome - sei colpi di
pistola. Un testimone vede
.
difensori hanno sentito dai banchi la frase è “proprio tonto” detta dal dottor Padalino. Vorremmo sapere a chi si rivolgeva». All’invito del giudice a lasciar correre, l’avvocato ha risposto secco: «Io non lascio perdere...».
Scintille e polemiche durate pochi istanti in aula, ma proseguite
all’eterno. «Dai magistrati della
pubblica accusa - si legge in una
nota diffusa in concomitanza con
il messaggio Facebook dell’esponente grillino - non sono partiti
insulti o apprezzamenti verso il
consigliere Davide Bono durante
la sua testimonianza».
Lo sgombero
Alla prossima udienza sarà sentito l’ex prefetto di Torino, Alberto
Di Pace. Tra i temi in ballo, le or-
dinanze che ha adottato per lo
sgombero della Maddalena del
27 giugno, al centro del processo.
L’avvocato Massimo Bongiovanni ha depositato ieri un documento della Presidenza del Consiglio
che metterebbe in dubbio l’efficacia formale delle ordinanze. «La
delibera del Cipe, che ha dato il
via libera alla realizzazione del
tunnel geognostico di Chiomonte
- speiga l’avvocato - era subordinata alla redazione, prima dell’inizio dei lavori, al progetto esecutivo. Progetto che in quel momento non esisteva, poiché esisteva soltanto quello di Venaus,
che Ltf avrebbe dovuto modificare con le prescrizioni richieste
dal Cipe». Attesi come testi anche il giornalista Giulietto Chiesa
e l’ex ministro Paolo Ferrero.
Ghedini. Lui - a quanto pare - lì
ci lavora, è la base operativa.
Night, poker e belle donne
Pisano, un single che adora i night club della cintura, dove non
entri se non sei del giro, quello
che conta e che manovra soldi,
tanti soldi, ci va. Con il sorriso
sulle labbra, come sempre. È un
simpatico naturale. Enzo un po’
meno. È un uomo d’onore, rispettato nel circuito della malavita. Nel suo passato decine di
rapine, armi in pugno. Anni fa,
durante un assalto, il suo complice viene ucciso in un conflitto
a fuoco. La sua parola vale oro,
spiegano gli amici degli amici.
Quella di Pisano, evidentemente, no. I due escono dal bar, fianco a fianco. Percorrono 600 metri, sino al civico 31 di via Ghedini. Cercano di chiarire l’equivico. «Enzino» si ferma di colpo.
Estrae la semiautomatica e
spara. Per uccidere. Poi si allontana, raggiunge una rotatoria e
sale sull’auto che lo aspetta,
una Stilo Station Wagon grigio
«Ho visto l’assassino»
Una storia di mafia che si consuma sui marciapiede della periferia Nord. «Il movente - dice
il capo della Omicidi, Luigi Mitola - va cercato nel narcotraffico. Nasce un contrasto forte, finito nel sangue. Denaro subito
dopo il delitto sparisce nel nulla, poi viene ricercato per un
carico di droga tra Italia e Spagna. Lo catturiamo per quello,
già latitante. Ci sono già sospetti e indizi importanti. L’analisi
dei tabulati telefonici ci fa individuare tutti i suoi collegamenti, la sua rete solidale».E la telefonata al 113: «In via Ghedini ho
visto Enzo Dinari». Non Dinari
ma Denaro. Troppo facile.
T1 CV PR T2
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 54
T1 CV PR T2
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .55
Diario
Trapianto senza dialisi
Da giugno si può
Autorizzato in Piemonte l’intervento preventivo ai reni
In sala
operatoria
Circa il 9%
della
popolazione
italiana
ha una
funzione
renale
che richiede
l’intervento
del medico
il caso
MARCO ACCOSSATO
n Piemonte, entro
l’estate, sarà possibile
essere sottoposti a trapianto di rene prima di
entrare in dialisi. Grazie all’attività della rete piemontese Ma.Re.A (Malattia
Renale Avanzata) che può
contare in tutte le strutture
del territorio su un ambulatorio per la malattia in fase
avanzata, alle Molinette sarà avviata da giungo l’attività di trapianto preventivo.
I
La situazione in Piemonte
Sudoku
L’annuncio verrà dato oggi
durante il convegno «La
malattia renale cronica in
Piemonte», in programma
nell’aula magna delle Molinette. «In Piemonte - spie-
gano i nefrologi - circa 700
pazienti ogni anno giungono
a un’insufficienza renale che
necessita di una terapia sostitutiva. Si calcolano cioè
circa 160-170 casi per milione di abitanti l’anno, media
sovrapponibile a quella italiana. Circa il 20 per cento di
questi pazienti è destinato al
trapianto renale, mentre i ri-
manenti devono essere trattati a vita con la dialisi».
La delibera
La delibera che pone Piemonte e Toscana capofila
del progetto consentirà non
solo di ridurre i tempi di
iscrizione nella lista trapianti grazie alla donazione da
cadavere, ma darà probabil-
mente impulso a quella da
vivente e al potenziamento
delle attività rivolte alla prevenzione delle complicanze.
Duecento interventi
Nel 2013, grazie al numero di
trapianti che si è mantenuto
elevato, è stato possibile intervenire su numerosi pazienti in lista d’attesa. Nel
primo trimestre 2014 la stima è di 64 pazienti iscritti al
trapianto, dato che costituisce il massimo storico.
L’attuale situazione fa pensare che il prossimo giugno in
tutti i centri piemontesi ci saranno pazienti pronti ad essere sottoposti all’intervento
in fase pre-dialisi. «Nella nostra Regione - dicono alle Molinette - viene considerato oggi un tempo limite per l’attesa
i 5 anni: quei pochi pazienti
che non trovano un organo
compatibile in questo tempo
vengono sostenuti con uno
specifico programma che li
porta rapidamente al trapianto. Ma da giugno tutto
ciò avverrà già dopo 4 anni».
Udienza al Tar
Ricorso della Novartis
contro l’Oftalmico
Il braccio di ferro tra farmaci,
l’Avastin e Lucentis, protagonisti
della pronuncia dell’antitrust, sarà
discusso oggi anche dai giudici del
Tar Piemonte. La Novartis, produttrice del farmaco Lucentis, ha
presentato ricorso contro l’Asl To 1
che, a ottobre dello scorso anno,
aveva deciso di adottare l’Avastin
della Roche per curare le maculo- I farmaci contesi
patie dei pazienti seguiti dell’Oftalmico di Torino. Secondo le stime dell’Asl, il meno costoso
Avastin farebbe risparmiare al sistema sanitario regionale
un milione e mezzo di euro. Ma l’Avastin, come sostiene, la
Novartis, non è autorizzato alla cure delle maculopatie.
1
Psicologia
Gli studenti bloccano il voto
per il numero chiuso
Dopo averlo assediato per
tutto il pomeriggio, gli studenti
di Psicologia hanno deciso di entrare nel salone e fermare la riunione del Consiglio del Dipartimento proprio sul più bello. Dibattito interrotto al momento
della votazione. E modifica del
regolamento che introduce l’accesso a numero chiuso per tre La protesta
corsi e rinviata alla prossima seduta. In mattinata, non è servito a trovare una mediazione, neanche l’intervento di Gianmaria Ajani. Il Rettore
dell’Ateneo aveva proposto un tavolo di confronto con gli
studenti per evitare lo scontro.
[P. COC.]
1
T1 CV PR T2
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 56
T1 T2
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .57
GIANNI GIACOMINO
Al cinema
o strumento che
registra la variazione dei campi
elettromagnetici
rileva «una presenza» vicino ad uno scalone
che parte dalla galleria dove
sono sistemati i 45 austeri ritratti della dinastia sabauda.
Gli scalini che salgono nella
penombra sono a fianco del
quadro che raffigura Beatrice di Ginevra. Il ghostbuster
Pippo Ferrara, impiegato
delle poste di Lecco, sistema
un registratore ad alta sensibilità su uno scalino. «Puoi
darci un segnale? Vogliamo
solo comunicare, stabilire un
contatto. Ti diamo fastidio?».
Poi apre il display della reflex
digitale: «Vede, tutte le altre
foto sono venute bene. Quella
scattata qui è disturbata. C’è
qualcosa». Niente. Ma la prima caccia ai fantasmi della
Reggia è appena iniziata.
L
Il successo del 1984
1 «Ghostbusters-Ac-
chiappafantasmi» è un
film del 1984 con regia di
Ivan Reitman. Gli interpreti erano un gruppo di
attori (tra cui Bill Murray,
Dan Aykroyd, Harold Ramis, morto un paio di
settimane fa, e Sigourney Weaver) provenienti
dalla popolare trasmissione televisiva Saturday
Night Live. Nel 2000 un
sondaggio effettuato
dall’American Film Institute ha assegnato alla
pellicola la posizione numero 28 nella lista delle
migliori commedie americane di sempre.
Le squadre
Gli otto membri dello staff
tecnico dell’Epas, l’Istituto
nazionale ricerca e studio fenomeni paranormali, si dividono in squadre. Da quando
hanno saputo che dei medium hanno percepito «qualcosa», son voluti venire a
controllare. «È uno spazio
immenso, torneremo, c’è da
lavorare, da documentare
tutto tecnicamente e scientificamente» - dice Massimiliano Maresca, presidente
dell’Epas, nella vita direttore
IL RISULTATO
Migliaia di scatti
riprese video
registrazioni audio
Come nel film «Ghostbusters», una squadra di otto persone ha setacciato la Reggia di notte a caccia degli eventuali fantasmi
Una notte alla Reggia
con gli acchiappa-fantasmi
Una squadra di otto persone dotate di strumenti sofisticati
tra strani sussurri e invisibili presenze rilevate dagli infrasuoni
vendita di una grande azienda torinese. E allora via, attrezzatura in spalla, sotto gli
occhi vigili e perplessi di alcuni addetti del Consorzio
che gestisce la Reggia. La
pattuglie dei ghostbuster
battono la Galleria Grande, la
Sala di Diana, scendono nei
sotterranei, attraversano gli
spazi espositivi. Migliaia di
scatti, riprese video, registrazioni audio. «Poi analizzeremo tutto, bisogna avere
costanza» - spiega Angelo
Zoccati. Arriva Elisa Milani,
casalinga. «Ho fotografato
un orb». Che sarebbe una luminescenza sferica.
Le visite serali
L’allarme
Il rilevatore di energia sistemato nella camera dove morì
di parto a 29 anni Elisabetta
Teresa di Lorena, moglie di
Carlo Emanuele III, suona e
lampeggia. La troupe guidata da Pippo si blocca: «Se ci
High- tech
Gli «acchiappa-fantasmi» sono dotati
di un’attrezzatura sofisticatissima: rilevatori
di energia, di infrasuoni e di ultrasuoni,
registratore ad alta sensibilità, scat camera
La scuola di via Tofane da cui si
sono allontanati i due scolari in
cerca di avventura, li hanno
ritrovati solo grazie all’intervento della polizia
Due bambini in fuga da scuola
“Volevamo andare all’aeroporto”
MASSIMO NUMA
Fuggiti dalle scuole elementari Toscanini di via Tofane.
Due bimbi di 8 anni avevano
coltivato un’avventura di
quelle memorabili. Fuga
dall’aula, prima meta l’aeroporto di Caselle e poi chissà,
magari via in volo verso
l’America. La maestra, at-
torno alle 12, se n’è accorta e
ha avvisato i genitori.
Decine di pattuglie
È iniziata una gigantesca battuta, con polizia, carabinieri,
vigili urbani, per cercare di
ritrovare i bambini. Ore di
angoscia e di tensione. Anche
perché nessuno, durante le
ricerche, aveva idea di cosa
era successo. Sono state prese in esame anche le ipotesi
più gravi e inquietanti, da un
incidente sino all’azione criminale di un adulto, entrato
in contatto con loro.
Niente di tutto questo, per
fortuna. I due sono riusciti a
raggiungere a piedi solo la pe-
sta, che li ha visti smarriti per
le strade della periferia. La polizia li ha trovati in via Giaveno,
all’altezza del civico 6.
riferia Nord di Torino, poi si
sono rassegnati. Hanno fermato un passante e gli hanno detto, spaventati: «Vorremmo tornare a scuola, potete chiamare
la polizia? Ci siamo perduti».
Allarme nelle stazioni
«Ci siamo perduti»
Una telefonata al 113 e l’emergenza è finita. I bimbi sono
stati raggiunti e poi restituiti
alle famiglie, in preda a una
comprensibile angoscia. «Un
episodio con un lieto fine che
alla fine ha tranquillizzato tutti - spiegano in questura - erano state mobilitate tutte le risorse disponibili, distribuite
su tutto il territorio, alla ricerca di una traccia».
Alcuni ghostbusters riemergono dall’oscurità dei Giardini:
«Belli, misteriosi. Qui le notte
è davvero affascinante». E lo
sa pure il direttore del Consorzio Alberto Vanelli. Che annuncia: «Stiamo lavorando per
organizzare delle visite serali.
Partiremo nei prossimi mesi.
Io non credo ai fantasmi, sono
molto razionale – conclude Vanelli – ma se ci sono delle presenze sono contento».
Ore di paura
ALLA «TOSCANINI» DI VIA TOFANE HANNO OTTO ANNI
Sette ore di paura
poi la segnalazione
di un tassista
alla centrale del 113
sei fatti sentire». Ci prova anche Cindy Pavan: «C’è qualcuno qui? Puoi manifestarti anche con un rumore? Forse siamo in troppi?». E qualcuno si
allontana. I cacciatori di fantasmi posizionano una «scat camera». «Se si muove qualunque cosa scatta, poi controlleremo». I tre della squadra giurano anche di aver sentito come un sussurro. E allora lasciano un apparecchio in grado di captare infrasuoni e ultrasuoni, non percepibili dall’orecchio umano. Intanto la
mezzanotte è già passata. C’è
il tempo di uscire per una sigaretta. Pippo, che da quarant’anni dà la caccia agli spiriti,
ammette: «Su mille segnalazioni ce n’è una buona. E lì ti
assale la paura. Anni fa, nella
Rocca di Assisi una forza misteriosa mi diede una spinta
alle spalle talmente forte che
mi sollevò da terra e mi scaraventò a diversi metri. E io peso
140 chili. Me la diedi a gambe».
Una compagna «sapeva»
Erano riusciti ad allontanarsi
prima dall’aula e poi dalla scuola e nessuno del personale della
scuola se ne era accorto. Chissà com’era il progetto originario, solo in parte confidato - secondo i primi accertamenti - a
una compagna di banco che ieri ha raccontato agli insegnanti
quali erano i desideri dei due
ragazzini, molto intelligenti e
benvoluti da tutti. Provengono
entrambi da quelle che si possono definire, come una volta,
ottime famiglie, attente e sensibili alla loro educazione. Insomma sono bambini seguiti
con cura, anche a scuola. Ci
vuole una grande delicatezza
per affrontare vicende come
questa, dove sono coinvolti
scolari di appena 8 anni. Risolutore l’intervento di un taxi-
I poliziotti hanno fatto il possibile per tranquillizzarli, per
fargli capire che non era successo niente di grave. Nel frattempo, l’allarme era stato trasmesso anche alla polizia di
frontiera di Caselle e ai colleghi della Ferroviaria.
C’era il timore che fossero
andati in stazione per salire
su un treno diretto chissà
dove; ipotesi infinitamente
più probabile che una fuga in
aereo verso il Sud America o
le megalopoli Usa.
T1 T2
58 .Quartieri
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
uartieri
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24).
Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: piazza Statuto 3; corso Moncalieri 59; corso
Vercelli 111; via Boccaccio 16; via Filadelfia 142; corso Grosseto 221;
via Po 31/B; via Saluzzo 1; corso Francia 385; via Frejus 97/A; via Sacchi
46; via Pramollo 6; via Genova 122; via Oropa 69.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia
1/bis.
Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
Posti auto
Madonna di Campagna
Sarebbero
solo la metà,
più o meno, i
posti auto
disponibili in
via Plava,
dopo l’arrivo
dei dipendenti Fiat che
sono 1500
Le quote rosa bocciate
anche nelle Circoscrizioni
Gli uomini: “Non siamo contro ma servono accordi politici”
Mirafiori Sud
PAOLO COCCORESE
Non c’è bisogno di andare fino
a Roma, per scoprire quanto il
tema delle «quote rosa» possa
dividere e accendere le polemiche. Se nel Parlamento che
discute la nuova legge elettorale, le donne sono state costrette ad incassare la bocciatura dei due emendamenti
che rendevano obbligatori
l’alternanza di genere nei listini bloccati e la parità nei posti
in lista, nelle varie Circoscrizioni il copione non è stato
molto diverso. Quattro su dieci hanno preferito bocciare o
rinviare il parere sulla proposta di modica del regolamento
pensata per aumentare il numero delle consigliere nei
banchi dei quartieri dove dominano gli uomini.
Allarme parcheggi
in via Plava: arrivano
i dipendenti Fiat
CRISTINA INSALACO
Le battaglie
Sarà che le battaglie più difficili
sono anche le più lunghe, ma il
presidente e consigliera Pd, Lucia Centillo, prima firmataria
del documento, preferisce
prenderla con filosofia. «E’ vero
che le Circoscrizioni 2 e 9 hanno votato contro. E che la Quattro e la Cinque non hanno
espresso parere, ma credo che
ci siano le condizioni per portare avanti la battaglia che non
questione di pochi, ma della
maggioranza di persone anche
nel mio partito». Sarà, ma la realtà è che l’aria che tira nei
«parlamentini» di quartiere,
non è molto diversa da quella
che si respira a Montecitorio.
In Parlamento
Le deputate vestite di bianco. Un segno per sostenere la loro battaglia a favore delle quote rosa che
dovrebbero garantire la parità di presenza femminile e maschile nelle liste elettorali
Mugugni, polemiche e scambi di
accuse. Con il risultato che la
strada verso le quote rose nelle
Circoscrizioni è una corsa in salita. Come in Cinque dove la delibera pensata per «il riequilibrio
di genere nei consigli e nelle giunte» ha trovato qualche ostacolo
in più del previsto. Votazione rinviata fuori tempo massimo.
Nulla cambia
Frenata in stile «gattopardesco»
che suona come bocciatura per la
proposta che porta in dote tre novità. «Obbligo di schierare il 50%
di donne nelle liste per le candidature e nelle poltrone delle
giunte. E la votazione con la doppia preferenza, una per genere,
come è già di norma per quelle
Comunali», dice Luca Lavaille, il
coordinatore in quota Sel che ha
dovuto incassare l’ostruzionismo
degli «uomini del Pd». «Non siamo contro le donne, le quote rosa
devono essere basate su accordi
politici di tutti i partiti e non solo
dal nostro – contrattacca il presidente, Rocco Florio -. Le donne in
consiglio le abbiamo solo noi. E
non gli altri partiti». Sarà, ma nel
panorama cittadino qualcosa è
andato in modo diverso. In molte
Circoscrizioni la «proposta della
Centillo» ha conquistato il voto
favorevole. E in Sesta, dove la
metà della giunta è donna, il parere è stato votata all’unanimità.
In via Plava è scoppiato l’allarme parcheggi. Entro aprile circa 1500 dipendenti Fiat
si sposteranno da corso Ferrucci per trasferirsi in via
Plava. Ci sono soltanto 750
posti interni per parcheggiare l’auto e, di conseguenza, la
metà dei dipendenti al momento dovrà parcheggiarla
fuori. «Ad oggi è già un problema trovare posto sotto casa – si lamenta Gabriella Basteris, residente in via Plava
-, cosa succederà con tutte
queste macchine che invaderanno il quartiere? Come faremo a parcheggiare ancora
vicino a casa nostra?». Stesse
paure per chi abita in via Negarville e via Roveda, e in tutte le vie limitrofe.
Il caos parcheggi ha generato parecchie polemiche
collaterali tra i residenti. «La
zona è mal fornita dagli autobus – dice Dino Patruno – se
ci fossero più linee o i pullman fossero più comodi, la
gente potrebbe scegliere di
viaggiare sui mezzi pubblici
anziché prendere l’auto per
andare a lavorare». E anche la
pista ciclabile che nascerà in
via Plava ha creato alcune perplessità: «È bellissimo farla arrivare fin qui – commenta una
residente -, ma toglierà altro
spazio ai parcheggi».
«Stiamo lavorando insieme
alla Fiat per trovare al più presto una soluzione – dice l’assessore Claudio Lubatti -. Il progetto è quello di rivedere la viabilità e creare nuovi parcheggi». Che potrebbero essere su
via Faccioli e via Anselmetti.
Matteo Bono, coordinatore alla viabilità della Circoscrizione
Dieci aggiunge: «Dobbiamo
mettere in sicurezza gli incroci
e gli attraversamenti pedonali.
E l’idea è quella di portare anche il limite di velocità ai 30
Km all’ora». Per i commercianti questo potrebbe essere un
cambiamento da cui trarne un
buon profitto. «Il trasloco di
migliaia di nuovi dipendenti
Fiat potrà rivitalizzare il commercio di un quartiere – dice il
presidente della Dieci Marco
Novello -, dove con la crisi hanno già chiuso troppi negozi».
Centro
Borgo Vittoria
Lingotto
Raccolta di firme
per il “posto bici”
La stazione Fossata
vietata ai disabili
Un giardino dove
ora ci sono le macerie
La stazione Fossata-Rebaudengo è impossibile da raggiungere su una carrozzina.
«Hanno posizionato gli ascensori, ma hanno dimenticato di
installare gli scivoli lungo l’attraversamento pedonale che
porta all’ingresso».
Strisce pedonali appena
fatte e già scolorite, tragitto
che assomiglia ad uno slalom
tra le buche: andare a prendere il treno non è mai stato
così difficile. «E’ in pessime
condizioni l’unico attraversamento pedonale presente
di fronte alla stazione ferroviaria Rebaudengo – dice
Gennaro –. Sul lato dalla parte della stazione è presente
Dove oggi si vedono soltanto
accumuli di macerie e roditori, nascerà un giardino
con roseti, scivoli e altalene.
Entro questa primavera inizieranno i lavori in via Invernizio angolo via Palma di
Cesnola, accanto all’Esselunga di corso Traiano, per
realizzare un giardino pubblico di 7500 metri quadrati.
Il costo di 750 mila euro sarà
interamente a carico dell’Esselunga, perché si tratta
di lavori a scomputo degli
oneri di urbanizzazione.
«Questa è l’ultima parte
di un progetto di urbanizzazione, iniziato nel 2007, che
comprendeva la costruzio-
DIEGO MOLINO
Arrivare in stazione, salire
sulla propria bici e pedalare
fino al posto di lavoro o all’università. E’ il sogno di
tanti pendolari che, ogni
giorno, affollano la nuova
Porta Susa. Per loro è stata
avviata una raccolta firme
dalle associazioni Fiab – Federazione Italiana Amici
della Bicicletta –. L’obiettivo
è chiedere la realizzazione
di un ciclo parcheggio custodito all’interno della stazione ferroviaria. Un accorgimento che contribuirebbe
a contrastare la diffusa piaga del furto di bici, che in di-
versi casi scoraggia l’aumento del numero di ciclisti urbani. I promotori della petizione
spiegano: «E’ un servizio presente in molte realtà italiane
e quasi ovunque in altri paesi
europei. Ci stupiamo che una
struttura di questo tipo non
sia stata prevista già in fase
progettuale della stazione.
Chiediamo che il Comune, coerentemente con i principi
dettati dal recente Biciplan,
si faccia promotore con Rfi
della richiesta».
Il banchetto per raccogliere le firme sarà presente all’ingresso D sul lato di corso
Bolzano, dalle 16,30 alle 18,30,
fino a sabato.
lo scivolo per le carrozzine, ma
dall’altro il marciapiede non
ne ha nessuno e il gradino è addirittura ben più alto dei solito». Si potrebbero posizionare
dei dossi per migliorare la sicurezza per i pedoni. «Anche
perchè le strisce fatte appena
due settimane fa stanno scomparendo nuovamente», dicono
da Borgo Vittoria.
[P. COC. ]
ne di case, parcheggi e del supermercato - dice Giorgio
Rizzuto, presidente della Circoscrizione Nove -, nell’area
in cui prima c’era l’azienda
Comau». «Finalmente, dopo
le numerose richieste dei residenti, la loro vita migliorerà un po’», continua l’assessore all’Urbanistica Stefano
Lo Russo.
[C. INS.]
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
etropoli
Metropoli .59
.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Beinasco, nuovi loculi
Rivoli, si dimette il leghista Moglia
Non si fermano i lavori al cimitero. Il Comune
ha consegnato 100 nuovi loculi e ora interviene
con altre 20 cellette per fare fronte alle
emergenze. L’ampliamento porterà in tutto 250
nuovi posti nel camposanto.
[M. MAS.]
Paolo Moglia, consigliere comunale, si è
dimesso dopo 14 anni di militanza nella Lega
Nord. «Sono avvilito e sfiduciato - ha
dichiarato - perché dall’opposizione è difficile
incidere, così mi ritiro dalla politica».
[P.ROM.]
Pino
Strada Eremo, una pista da cross
Buche, frane, scoli ostruiti: tre chilometri di asfalto maledetto dagli automobilisti
FEDERICO GENTA
occupare una buona fetta di carreggiata. Come se non bastasse
la maggior parte dei terreni risulta appartenere a privati, a
quanto pare non esattamente
interessati a curarsi dello stato
degli appezzamenti.
Le buche sono ovunque. A
monte frane più o meno sistemate e rivoli d’acqua che
continuano ad invadere le
corsie, malgrado abbia smesso di piovere da giorni. A valle l’asfalto che in più punti è
già precipitato, inghiottito
dal bosco. E’ il biglietto da visita di strada Eremo, tra Pecetto e Pino Torinese. Tre
chilometri di curve in uno
stato di totale abbandono.
Una situazione surreale per
un percorso scelto ogni giorno da centinaia di auto e moto dirette a Torino. Che fa arrabbiare i residenti e gli stessi amministratori locali, ormai stanchi di chiedere alla
Gli ultimi rattoppi
risalgono a un anno fa
Un’ondata di email:
i cittadini protestano
Mani legate
«Non possiamo fare nulla, la competenza è di Torino»
Il sindaco di Pino, Andrea Biglia, riceve orai quotidianamente proteste sullo stato di degrado di strada
Eremo: «Dove possiamo intervenire lo facciamo, ma quella strada è del Comune di Torino»
città di Torino di intervenire
su una strada di sua esclusiva competenza.
Lavori in corso
Emergenza continua
Solo la scorsa estate il capoluogo era corso ai ripari. Agli
inizi di giugno aveva provveduto a rattoppare almeno i
tratti più compromessi. I benefici dell’intervento, però, sono già del tutto scomparsi.
Perché il tragitto sotto il Colle
della Maddalena assomiglia
sempre di più a un percorso di
guerra. Da anni le canaline di
scolo sono piene di fango e detriti. Ogni nevicata fa precipitare a terra rami e fogliame,
che accumulandosi finisce per
Andrea Biglia, sindaco di Pino,
legge le ultime mail e scuote la
testa. «Arrivano di continuo. Le
scrivono tanti cittadini che ci accusano di mettere a rischio la loro sicurezza. Perché non interveniamo con la dovuta tempestività». La verità, però, sembra
essere diversa. «Strada Eremo
è di Torino - spiega - Possiamo
attivare la protezione civile in
caso di emergenze, come il verificarsi di una frana, ma non possiamo far rattoppare una strada
che non è nostra». Proprio lo
scorso novembre una nevicata
improvvisa aveva reso impraticabile il percorso. I volontari
avevano impiegato due giorni a
liberare il tratto dalle piante cadute a terra. Le buche, però,
erano rimaste.
Arbusti nei tombini
Scalini a bordo carreggiata
Un esempio emblematico degli scarsi interventi
di manutenzione: dai tombini escono arbusti
La progressiva erosione dell’asfalto ha creato in
molti punti pericolosi «scalini» lungo la strada
Proprio sotto l’Eremo, gli operai di Pecetto stanno realizzando un muro di contenimento a
ridosso del rio Martello. «Un
pezzo di collina è venuto giù alla fine di febbraio» ricorda l’assessore all’Urbanistica, Franco Ripa. Che continua: «E’ la
dimostrazione che, dove possiamo, interveniamo. La cosa
paradossale è che non meno di
due anni fa Torino aveva perfino avanzato l’idea di affidare a
noi la gestione di quella strada.
Come se le piccole amministrazioni locali potessero accollarsi ulteriori oneri».
Si può accedere gratis al web
Settimo
Il wi-fi gratis
del Comune
nelle scuole
superiori
NADIA BERGAMINI
WI-fi gratis all’Istituto «8
Marzo» di Settimo. Tutto ciò
grazie ad un protocollo di
collaborazione siglato con la
scuola che consente l’utilizzo a titolo gratuito della rete
del Comune per i prossimi 5
anni. «In questo modo abbiamo deciso di sostenere attivamente le scuole superiori
del territorio - spiega l’assessore Elena Piastra - certi che
possano diventare occasione
importante di formazione
per l’Unione dei Comuni e
più in generale per tutto il
Borgonuovo, area del territorio settimese, al momento
non ancora coperta dal servizio». La stessa proposta il
comune l’ha fatta anche all’Istituto tecnico Galileo Ferraris e non è escluso che nei
prossimi mesi anche questa
scuola possa venire agganciata dalla rete comunale.
«La “stranezza” sta nel fatto
– prosegue Piastra - che abbiamo deciso di sostenere le
scuole di istruzione superiore che sono di competenza
provinciale. Tuttavia, pensiamo che, potenziare il polo
formativo significhi inevitabilmente rendere più attrattiva tutta la città».
Moncalieri e Susa
Mantenuto
in vita
Chieri
Il ministro della Giustizia
salva i giudici di pace
L’ufficio
dei giudici
di pace
di Moncalieri,
in corso
Palestro,
non chiuderà
Sarà
il Comune,
insieme
a Nichelino,
a pagare
le spese
Nuovo centro sportivo
“Faremo solo la palestra”
I giudici di pace di Susa e
Moncalieri sono salvi. Ieri sera è stato pubblicato sul sito
del Ministero della Giustizia
l’elenco dei 285 Comuni che
hanno ottenuto la possibilità
di mantenere il presidio dei
magistrati onorari, destinati
in un primo momento a chiudere per via della riforma
della geografia giudiziaria.
Nel tardo pomeriggio il
ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il
decreto. Sono state dunque
accolte quasi integralmente
le 297 istanze formulate dagli enti locali che si impegnano a mantenere a loro cura e
spese gli uffici giudiziari di
prossimità nei loro territori.
«Si tratta di un’ulteriore razionalizzazione collegata all’attuazione della nuova geografia giudiziaria» ha sottolineato il guardasigilli.
La svolta c’è stata quando i
Comuni interessati hanno manifestato ampia disponibilità
economica a contribuire alle
spese strutturali degli uffici.
Lo sottolinea lo stesso Ministro nella nota: «Dopo una articolata istruttoria si è introdotta così un’innovativa modalità di funzionamento degli uffici del giudice di pace con un
coinvolgimento diretto nella
gestione del servizio giustizia
da parte dei Comuni interessa-
ti, che si faranno carico del reperimento del personale di
cancelleria e dei necessari investimenti economici».
Nel caso di Moncalieri contribuirà anche il Comune di
Nichelino, l’unico ad aver risposto all’appello del sindaco
Roberta Meo per partecipare
alle spese materiali elencate
dal Ministro. «Una bellissima
notizia - dice il primo cittadino - che mette a tacere una se-
rie di illazioni e voci che si sono rincorse senza mai avere
fondamento». La stoccata è
all’opposizione che aveva annunciato la prossima chiusura degli uffici di via Palestro
addebitando agli uffici comunali la colpa di aver compilato
male la domanda di proroga.
Cosi non è stato. Il presidio
giudiziario di Moncalieri,
ogni anno, affronta circa 1700
casi di vertenze.
[G. LEG.]
La Giunta ha deciso di stralciare dal bilancio delle opere
pubbliche parte del progetto
di riqualificazione del centro
sportivo San Silvestro. E’ intenzionata a portare avanti
la costruzione di una palestra polivalente, ma rinuncia
al trasferimento degli altri
campi da gioco per dare spazio al Chieri Calcio.
«Preferiamo rimettere in
sesto lo stadio esistente di
corso Buozzi, che ha bisogno
di nuovi spogliatoi, gradinate
e di una revisione delle mura
perimetrali» spiega l’assessore allo Sport, Franco Bosco.
L’amministrazione spera così di risparmiare i 70
Il centro sportivo San Silvestro
mila euro necessari al referendum, promosso dal Movimento 5 Stelle, da sempre
contrario alla trasformazione dell’area. «Ma non
abbiamo alcuna intenzione
di rinunciare al voto - spiega Michel Pinto - E’ giusto
che i cittadini si esprimano
su un progetto tanto contestato».
[F. GEN.]
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SPECIALE NEVE
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
VALLI DI LANZO
La Montagna per tutti
Divertimento sulla neve
e molto altro ancora
Domenica 16 marzo nelle Valli di Lanzo
ci sarà l’ultimo dei nove appuntamenti
«Montagna per Tutti», una serie di feste
per grandi e piccoli accompagnati dalla
neve e dagli spettacoli, sono state e saranno grandi feste di famiglia per tutti
e con molti appuntamenti divertenti e
di sport. Il ritrovo è previsto a Balme, Località Villaggio Albaron (presso la Casa
del Fondo), per la ciaspolata diurna, tra
giochi, paesaggi suggestivi e divertimenti dedicati a famiglie, bambini e
persone con disabilità.
LA CIASPOLATA
Le iscrizioni e il noleggio racchette inizieranno dalle 8,30, partenza della ciaspolata alle 10,30. L’itinerario prevede
un percorso ad anello di 6 Km lungo il
quale verranno allestiti dei punti ristoro con spuntini e bevande calde. Durante la ciaspolata clown e giocolieri intratterranno i più piccoli con giochi e divertimenti. Menù tipici a prezzo fisso presso i ristoranti della zona.
Nel pomeriggio alle 14 grande premiazione finale che assegnerà i seguenti riconoscimenti: 3 cene nei ristoranti
tipici delle Valli di Lanzo (cena per due
adulti e due bambini, tutto compreso);
2 abbonamenti per cinque ingressi nelle piscine scoperte delle Valli di Lanzo; 3
paia di racchette da neve (dal valore di
euro 60 al paio).
PER CHI I PREMI
Potranno partecipare all’estrazione dei
premi coloro che avranno partecipato
ad almeno tre ciaspolate di «Montagna
per Tutti», compresa quella di Balme.
Tutti gli iscritti riceveranno, oltre al pettorale, un «pacco iscrizione» con gadget
e prodotti tipici delle Valli.
Su richiesta si offre, ad un prezzo agevolato di euro 5 per persona (andata e
ritorno), il trasferimento da Torino con
autobus attrezzato con pedana. Per prenotare il posto su autobus contattare
via e-mail [email protected] o
telefonare ai numeri 011.319.81.45 /
011.198.62.570.
Ma c’è ancora il Concorso fotografico
«Fermati...e scatta!», si premieranno
con buoni da 200, 100 e 50 euro gli scat-
ti che meglio sapranno comunicare lo
spirito di allegria e divertimento catturato durante le ciaspolate dei giorni di
festa. Chi desidera partecipare può inviare gli scatti fino alle ore 12 di martedì 18 marzo (regolamento e modalità di
invio sul sito www.montagnapertutti.org).
Tutte le informazioni sono anche
consultabili sul sito Internet
www.montagnapertutti.org. Oppure
per chi non ha dimestichezza con il
Web può telefonare al numero di Balme 0123.82902 - 335.7001028. Infine la
mail a cui scrivere è: [email protected]
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
In città .61
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incittà
LA STAMPA
Società cultura & spettacoli
Qatar
Venezia
“Il petrolio finirà
la conoscenza no”
“Autofinanziati
al cento per cento”
Il Mia (Museo di Arte Islamica) di Doha, capitale del Qatar, è nato nel 2008 e punta
quest’anno al milione di visitatori: «Per noi è un traguardo molto importante – spiega
Shaika Al-Nassr, direttrice
delle mostre –, il nostro stato
non arriva nemmeno ai 2 milioni di abitanti». Un pubblico di turisti, ovviamente, non
solo dal Medio Oriente. A finanziare lo spettacolare museo progettato dall’architetto
cino-americano Pei – lo stesso della nuova sede della Regione Lombardia e della piramide del Louvre – è il governo. La figlia dell’emiro, Mayassa Al Thani, oltre ad essere una delle donne più ricche
e influenti per l’arte al mondo, lo sta trasformando in un
polo regionale e internazionale per la cultura e l’istruzione. Il Mia è in mano alle
donne: «Mayassa supporta le
donne, in un paese in cui i
maschi lavorano nel petrolio,
per noi è necessario avere altri sbocchi stimolanti», dice
Shaika, 30enne, scelta perché è la prima laureata in Qatar sui Beni Museali. Oltretutto: «il petrolio finirà, la conoscenza no». [L.TOR.]
Shaika
Al-Nassr
Mattia
Agnetto
viene dal
Museo di
Arte islamica
di Doha
Segretario
organizzativo
del Muve
Dall’Oriente a Torino
Si è aperta ieri al Lingotto la prima borsa internazionale di mostre: all’Auditorium si sono
incontrati 200 operatori di diverse nazionalità per scambiare e coprodurre eventi culturali
Con tanti aspetti da migliorare,
tipo la tecnologia al servizio del
pubblico, i Musei Civici di Venezia sono una delle eccellenze
italiane. Sono 11 (tra cui Palazzo Ducale che fa da traino), riuniti sotto l’omonima Fondazione istituita nel 2008. La virtù
del Muve è che, da quando è
stata pensata, utilizzando per
buona parte personale comunale, a oggi, ha raggiunto il
100% di autofinanziamento.
«Nelle nostre casse non arriva
un euro di fondi pubblici», spiega il segretario organizzativo,
Mattia Agnetti. «Il 92% del fatturato deriva dallo sbigliettamento. Il resto sono royalties
dai 10 bookshop e dalle 4 caffetterie e da lì guadagniamo 3
volte tanto quel che il Comune
incassava prima, e poi ci sono
gli eventi e le feste. Con grande
tutela del patrimonio, però,
niente rave party!». Il Muve ha
visto lievitare il bilancio: «Nel
2009 avevamo 16 milioni a disposizione, lo scorso anno
24,5». I dipendenti del Comune? Una risorsa che si è adattata bene al cambiamento. «Oggi,
però, in Fondazione non entra
più nessuno che non
sappia parlare un inglese perfetto. Bisogna cambiare». [L.TOR.]
Cina
L’evento
Parigi
“Copiamo da voi
l’arte di far musei”
Nella fabbrica
della cultura
“Ma il vostro inglese
è molto carente”
Il Prince Kung’s Mansion di
Pechino è, per i cinesi, un
museo di serie «b». E’ una
delle residenze reali meglio
conservate nel Paese, è stata
la dimora del principe Kung,
costruita nel 1776, ma solo
nel 1988 ha aperto al pubblico, E’ di «seconda classe»
per i numeri e la notorietà:
veleggia, oggi, sui «3 milioni
di visitatori l’anno. Solo
l’1,5% del budget gode di sovvenzioni statali». Il suo direttore, Lu Ning, ha le idee ben
chiare su quel che significa
gestire un ente museale, e dice di essersi ispirato anche
all’Italia, più di 20 anni fa: «I
musei, nel vostro Paese, hanno una lunga storia. Noi abbiamo appreso il concetto di
museo, che non avevamo,
dall’Europa», dice. La collezione dell’imperatore, «non
era aperta, perché non c’era
il concetto di monumento
pubblico. Impareremmo volentieri da voi: avete fatto
scuola». Dall’altra parte del
mondo, anche i nostri difetti
sembrano pregi: «La burocrazia e le leggi per i Beni
Culturali in Italia tutelano le
opere d’arte. Però in altri
stati europei se dai
soldi alla cultura,
paghi meno tasse.
Qui no?».
[L.TOR.]
Lu NIng
direttore del
museo
Prince Kung’s
Mansion di
Pechino
Riuniti al Lingotto i musei di tutte le capitali dell’arte
Faccia a faccia con le imprese alla Borsa delle Mostre
EMANUELA M INUCCI
«Q
uesta era
una fabbrica?
Questo è il
famoso
Lingotto?
E ora che cosa si produce qui
dentro?». La risposta, dal sindaco Fassino e da Patrizia Asproni,
arriva quasi in coro: cultura. Già,
non poteva esserci luogo più metaforico per ospitare Amiex,
(Art & Museum International
Exhibition Exchange), la prima
borsa internazionale delle mostre che durerà anche oggi.
Il «market-place»
Un crocevia internazionale, insomma, e visto che ormai se si
fa business si parla inglese, Patrizia Asproni, presidente della
Fondazione industria e cultura
spiega che lì al Lingotto ieri è
cominciato «il primo marketplace europeo in cui il mondo
della cultura e quello dell’impresa si incontrano per sviluppare, scambiare o co-produrre
eventi culturali ed esposizioni».
Lo dice davanti a una Sala dei
500 gremita sino all’ultimo posto (e gli iscritti sono 200) da
galleristi, direttori di museo,
soprintendenti, collezionisti e
organizzatori di mostre. Perchè
«dopo aver capito che la cultura
è economia - aggiunge Asproni bisogna creare anche i luoghi
che agiscano da moltiplicatori
degli eventi». L’unica pecca è
che mancavano gli americani,
un’assenza non da poco, e ieri al
Lingotto si diceva che non sopportano di non avere le primogeniture di un evento. In ogni
caso questa «brain economy» è
tutta in questo pubblico che
magari ha preso tre voli come
gli accreditati del Qatar e della
Cina per arrivare a Torino. Per
tale ragione Asproni lancia, a
questa platea dotata di tablet
ed iPhone, l’ashtag #sipuòfare.
Insomma, la cultura è uno di
quei motori - come sottolinea
anche Fassino - che va alimentato ancor più in tempi difficili.
Affari con lo «speed-date»
Il meccanismo che anima l’evento è un po’ quello dello «speed date», con tempi meno fulminei, però. Ieri si sono seduti a due a due
decine di operatori e oggi si saprà
se è sbocciato il business. Intanto
ieri durante il convegno è emerso
che in Italia sono state più di
17.500 le mostre organizzate nel
2012, con una media di un vernissage ogni mezz’ora. Il Piemonte
quanto a numero di mostre (741)
arriva quinto dopo la Lombardia
che ne ha fatte 1828, il Lazio con
1340, l’Emilia con 792, la Toscana
con 752. Nel 2012 ci siamo aggiudicati l’undicesimo posto con 168
mila biglietti staccati per Degas,
subito dietro la Reggia di Venaria
con «Leonardo, il Genio, il Mito»,
che ne ha totalizzati 162 mila.
twitter@emanuelaminucci
Carina
Jaatinen
presidente
dell’Icee
«In Italia avete i tesori. Ma dovete aprirli di più». E poi
«Manca la cooperazione ai musei italiani». La finlandese Carina Jaatinen è la presidente
dell’Icee (Internationa Committee for Exhibition Exchange), la Commissione Mostre
delli’Icom (International Council of Museums), che ha sede
all’Unesco, a Parigi. Riguardo
all’Italia ha un’opinione precisa, la parola chiave è accessibilità: «Sia dei musei e delle mostre, sia della comunicazione».
Bisogna aver chiaro cosa si
vuole raccontare al pubblico,
come si vuole comunicare.
L’inglese, in Italia, è molto carente, è un vostro grave difetto, ad esempio nelle didascalie». Anche sull’allestimento
museale, c’è da lavorare: «La
maggior parte dei vostri musei
non si è aggiornata – continua
–. Ha ancora una modalità tradizionale di disporre opere nelle vetrine, con pochi riferimenti. Insomma, manca un racconto» Il famoso storytelling, la
capacità di narrarsi. Americani e inglesi sono campioni da
decenni in questo. «Il visitatore va al museo perché vuole divertirsi, essere ispirato, stare
bene. E per dirla male, le pietre non parlano, devi raccontare tu
una storia».
[L.TOR.]
T1 CV PR T2
62 .In città
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
alle 18
Biblioteca Ginzburg
Residenza Richelmy
Feltrinelli
Tra caricatura
e scrittura
La serenità
secondo Crepet
Il metodo
dell’atomica
Alle 17,30, Raffaele Palma presenta la
mostra «La caricatura calligrafica» alla
Biblioteca Civica Natalia Ginzburg, in via
Lombroso 16, che sarà visitabile sino al 12
aprile. Realizzata in collaborazione
con Caus-Centro Arti Umoristiche
e Satiriche, la mostra si centra
sull’abbinamento si caricatura e scrittura.
alle 18
Alle 18, una conversazione con Paolo
Crepet dal titolo «Il diritto alla serenità» è
in programma alla Residenza Richelmy di
via San Donato 97, che per la prima volta si
apre al pubblico nella nuova veste di
residenza sanitaria assistita, nell’ex istituto
salesiano. Partecipazione su prenotazione,
tel: 011/481.81.11.
alle 18
È l’amore, quello dove sembra che «fosse
già tutto previsto», il protagonista de «Il
metodo della bomba atomica», romanzo
d’esordio di Noemi Cuffia. La giovane
torinese che da semplice blogger è
diventata un punto di riferimento tra i nativi
digitali in Rete, sarà ospite, alle 18, della
libreria Feltrinelli in piazza Cln 251.
Intervista
ALFIERI
Un concerto
in stile
Gozzano
TIZIANA PLATZER
È
restia, non vuole
svelare, si tiene
stretto il dettaglio,
il racconto. Non
ha nessuna voglia
di far avvicinare il pubblico
anticipando un colore, un titolo, un nome, un ricordo. Dice di non aver nessuna intenzione di rovinare una sorpresa, e pur con calma, il tono è
netto: «Chi viene non deve sapere cosa capita sul palco».
Ma ancor più vero è che il suo
pubblico non ha bisogno di
annunci: conosce nel profondo la Signora della canzone
italiana, e vuole solo ascoltare. Qualunque cosa Ornella
Vanoni abbia deciso di cantare e raccontare, in questo ultimo «incontro». Perchè quello di domani sera alle 21 al TeSORPRESA
«Chi viene al concerto
non deve sapere
cosa capiterà sul palco»
atro Colosseo è il concerto
dell’addio ai grandi tour, siglato «spettacolo teatrale»,
curiosamente titolato «Un filo di trucco un filo di tacco». E
fra le cose «ultime», il disco
prodotto da Mario Lavezzi
«Meticci (Io mi fermo qui)»
con la parentesi per chiarezza d’artista.
Lei ha detto tante volte che
se non canta si sente triste,
allora perchè ultimo tour, ultimo disco: è necessario?
Il compleanno a settembre
Nata a Milano nel 1934, Ornella Vanoni ha debuttato come attrice nel 1956. Come interprete ha al suo attivo 52 album
e si è via via cimentata con le canzoni della mala, il jazz, la bossa nova e con le canzoni d’autore [MARINETTA SAGLIO]
Colosseo
Vanoni: a 80 anni
voglio fare altre cose
Il tour di addio della cantante arriva domani a Torino
“Non smetto, ma mi piacerebbe tornare al jazz e al teatro”
«E’ vero, io non voglio smettere di cantare, però ho in
mente altro, ho voglia di tornare al jazz, e magari anche al
teatro. Questo è l’ultimo tour
così complesso, ma non esco
dal mondo della musica».
Che per un arrivederci intenso ha avvicinato al teatro, ai
suoi esordi al Piccolo a Milano: i monologhi tornano al
passato o sono puro immaginario?
Su cosa improvvisa?
«A differenza
di quanto
si dice, Torino
è una città
che esprime calore»
l’ho conosciuta meglio quando
facevo teatro, quando mi fermavo qualche settimana. Avevo parecchi amici, eravamo un
bel gruppo, tutti giovani, c’era
anche Umberto Agnelli».
Quali brani ha scelto da «Meticci»?
«Solo alcuni, perchè il pubblico deve avere il tempo di affezionarsi ai dischi. Domani sera canterò “Non è questa casa”, la storia di una ragazza
che vive sulla strada; “Dalla
tua vita”, un incontro d’amore
con l’unione di bocche, di mani.. .E il pezzo a cui sono più
legata, “La donna dai capelli
blu mare”: è una favola, anche
se non tutti la capiscono, con
questa donna dai capelli lunghissimi che li scioglie per
avere una rete con cui raccogliere gli uomini dalle profondità del mare. E poi le mie
canzoni, quelle che la gente
aspetta, da “Incontro” a “Non
andare via”, a “Eternità”: possiamo mica fare l’elenco, no?»
Sarebbe lunghissimo, invece
un pensiero istantaneo: cosa
le è rimasto da fare?
«In questa serata, che dura
tre ore, c’è tutto: la mia musica, la recitazione su testo,
l’improvvisazione, i ricordi».
«Be’, ad esempio sulla luna,
ma anche sul mare, e ogni
volta che compare un tema
arriva anche una canzone, è
questo il filo rosso, tra il
buffo e il serio».
Alle 16 al teatro Alfieri, appuntamento con «I
Concerti del Pomeriggio», con protagonisti il
soprano Susy Picchio, la
ballerina Daniela Chianini e l’attore Ludovico Villata. «Il salotto di nonna
Speranza...musiche e parole dedicate “alla buone
cose di pessimo gusto”» è
il titolo del concertospettacolo, su testi di
Gozzano e D’Annunzio.
1
Le canzoni della mala
Con Gino Paoli
La cantante milanese agli inizi della carriera, quando
interpretava le più note canzoni della «mala» milanese
Negli Anni Sessanta, la cantante incontra Gino Paoli, con cui
avrà una lunga relazione artistica e sentimentale
Un filo...di trucco, di tacco:
quel che serve per sentirsi
«femmine». E allora c’è il ritorno a lei ventenne definita cantante «della mala», sotto la
guida di Strehler?
«Questa frase mia mamma
me l’ha ripetuta tutta la vita,
una donna deve avere “un filo
di trucco, un filo di tacco”, e io
credo che racchiuda un po’
tutta me stessa. Ho fatto talmente tante cose nella mia
esistenza, non mi sono mai tirata indietro».
Degli altri due, uno è facile indovinare che sia Gino Paoli, e
poi Hugo Pratt?
Emozioniesentimentinonsono scindibili dai suoi pezzi,
dunque porta in scena anche
gli uomini importanti?
«Ma non si può proprio lasciare nulla all’attesa... Sì, sono loro. Pratt era una mente meravigliosa, uomo imprendibile come il suo Corto Maltese».
«Certo, con me in scena ci saranno tre uomini della mia vita,
e uno è Giorgio Strehler».
Idealmente con lei sul palco
scalza, altro che tacchi: perchè è diventata una sua abi-
tudine?
«E’ da così tanto tempo che a
un certo punto mi tolgo le scarpe durante un concerto che
non me lo ricordo più perchè
ho iniziato, è un modo per sentirmi bene, come stare a casa».
Torino è un luogo che sente un
po’ casa?
«A differenza di quanto si dice,
è una città che esprime calore,
«Mah, mi è capitato talmente tanto...eppure qualcosa
c’è. Einstein diceva “la mente è un paracadute che si deve spalancare” e io ce l’ho
sempre aperto. Vivo della
curiosità: quello che desidero però è un segreto».
Teatro Colosseo
via Madama Cristina 71
tel. 011/669.80.34
«In questa serata
c’è tutto: la mia
musica, la recitazione
l’improvvisazione ma
anche i ricordi»
T1 CV PR T2
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
In città .63
.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
alle 19
Astra
Massimo
San Mauro
Il fascino del muto
arriva sulla scena
L’Africa venera
i suoi “benefattori”
Il soldato in scena
racconta la guerra
Alle 19 al teatro Astra di via Rosolino Pilo 6,
appuntamento con «Cinema!», una
coproduzione italo-polacca firmata da
Beppe Navello per la Fondazione Tpe.
L’allestimento resta in cartellone sino al 23
marzo. La storia riprende uno spettacolo del
2007, fondato sull’idea di riscoprire il
mondo del muto. Tel: 011 /563. 43.52.
alle 20,30
Nuovo appuntamento, alle 20,30 al
cinema Massimo di via Verdi 18, di
«Pianeta Africa», con la proiezione di
«Guelwaar» di Sembène Ousmane
(Senegal 1992). Ingresso a 3 euro. Il film è
concepito come una denuncia nei
confronti di un’Africa che venera senza
giudizio i doni dei benefattori stranieri.
alle 21
«Appartamento 7» è il titolo dello
spettacolo che il Teatro delle Dieci
Gruppo Trolley Off presenta alle 21 al
teatro Gobetti di San Mauro (via Martiri
della Libertà 17). Da un idea di Margò
Volo, drammaturgia e regia di Fulvia
Roggero. In scena, approcci differenti al
tema del conflitto. Biglietti a 8/10 euro.
Regio
Colosseo
Torna a Torino
la Tosca
che ha stregato Tokyo
La prima volta
da solista per la voce
dei Madredues
GUIDO NOVARIA
Diciotto minuti di applausi
con decine di chiamate sul
palcoscenico per cantanti, direttori d’orchestra e di coro.
Al teatro Bunka Kaikan di Tokyo, nella trasferta giapponese di fine novembre, Tosca ottenne un successo straordinario. Quell’allestimento dell’opera pucciniana viene presentato domani sera, ore 20
(repliche domenica e martedì
prossimo, ore 15), al Regio,
sempre con la regia di Jean
Louis Grinda. Del cast annunciato, Adrianne Pieczonka ha
dovuto dare forfait: al suo posto nel ruolo di Tosca, Anna
Pirozzi. Entusiasta dell’esperienza giapponese, il regista
Grinda: «A parte il record di
applausi, a Tokyo ho potuto
lavorare con una squadra tecnica di grande livello, merito di
Japan Arts, la società che promuove le stagioni d’opera nel
Paese del Sol Levante».
Il video
Grinda utilizza un video in
apertura e chiusura dell’opera:
Floria Tosca che sale le scale di
Castel Sant’Angelo, in apertura, e sempre Tosca che, alla fine, si getta nel vuoto: «L’utilizzo dei video è essenzialmente
al servizio dei cantanti - spiega
il regista Grinda - per raccontare la caduta dell’angelo». Detto
del cambio della protagonista,
confermato nel ruolo di Mario
Cavaradossi il tenore Marco
Berti, già ascoltato al Regio nei
ruoli di Pollione nella Norma e
di Don Josè nella Carmen.
Dirige Renato Palumbo,
«In Giappone
ho potuto lavorare
con una squadra
tecnica
di grande livello»
Jean Louis Grinda
Regista
classe 1963. Nel settembre
del 2009, impegnato per la
Tosca al Teatro Piccinni di
Bari, dirige una prova nel Teatro Petruzzelli ricostruito.
Palumbo fu il primo direttore
a salire sul podio del teatro
barese dopo l’incendio del
1990; sempre al Petruzzelli,
nei suoi primi anni di attività,
aveva lavorato come maestro
di palcoscenico e del coro.
PAOLO FERRARI
Teresa Salgueiro si esibisce
questa sera per la prima volta a Torino in veste solista
nel concerto in programma
alle 21 al Colosseo per Musica 90, con biglietti a 24 e 22
euro. Al centro del menù l’ultimo disco, «O Mistério», il
primo di cui ha scritto lei parole e musica: «Per tanti anni
con i Madredeus ho corso su
e giù per il mondo, ero molto
concentrata sul ruolo di cantante. Poi ho cominciato a
usare la voce per altri progetti, fuori dall’orbita Madredeus. Il mio interlocutore
è stato Rui Lobato, che guida
anche il gruppo in questo
tour; con lui ho intrapreso il
percorso che mi ha portato a
diventare autrice».
Una nuova dimensione che
tracima nello show odierno: «Il
cd ha una parte importante, ma
c’è molto altro, soprattutto brani di colonne sonore del cinema
portoghese e classici popolari
lusitani, nonché una canzone
dei Madredeus».
«Nella mia prima visita
a Torino fui rapita
dalla Reggia
di Venaria dove
suonammo»
Teresa Salgueiro
Le origini
Con quel gruppo, la Salgueiro
divenne famosa a livello mondiale nel 1994 anche grazie al
film «Lisbon Story» di Wim
Wenders. «Quando Wim ci
chiese di partecipare al film
eravamo pronti con il primo dei
nostri album destinato all’estero. Per me il fatto che ne diventasse testimonial uno dei registi
che più amavo rappresentò un
segno del destino. Ora gli ho
spedito “O Mistério”, lui mi ha
detto che gli è piaciuto molto e
Cantante
che appena sarò in Germania
verrà a sentirmi». E fu con i Madredeus che, nel 2006, l’artista
portoghese conobbe Torino: «A
rapirmi fu la Reggia di Venaria,
dove suonammo. Temo che
neppure questa volta riuscirò a
visitare il Museo del Cinema,
partiamo subito per Sassari».
Teatro Colosseo
Via Madama Cristina 71
Tel: 011 / 669.80.34
T1 CV PR T2
64 .In città
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
LA STAMPA
animalia
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Smarrito Biondo
L’aperitivo di Protezione Micio
Biondo ha sei mesi pelo medio lungo di colore beige. Il
suo microchip è: 380260041315534, intestato a Maria
Barbara Piccioli. Si è smarrito ad Albugnano chi lo vede
chiami Marco 342/880.16.92 o Valeria 340/261.01.81. È
molto spaventato e si non si lascia avvicinare facilmente
Protezione Micio ha organizzato un aperitivo giovedì
20 marzo dalle 19,30, a Casa Manitù in via Virle 19 a
Torino, per raccogliere fondi. Quota di partecipazione
15 euro. Prenotazioni entro il 18 marzo scrivendo una
mail a [email protected] o sms al 347/85.44.44
il caso
Se il matrimonio va in fumo
con chi vivrà il cane?
L’avvocato: sempre più persone litigano per l’affidamento
CRISTINA INSALACO
Paola e Daniele si sono accordati così: Perry vivrà a casa
con lei, ma lui potrà passare
con il cane tutti i weekend.
Spese del veterinario? Divise
al 50 per cento. Adele ha deciso di tenere il gatto con sé, e
ad abitare nella nuova casa di
Marco ci è invece andato Amy.
Quando marito e moglie divorziano, l’affidamento del cane e gatto diventa spesso causa di ulteriori litigi. E allora ci
si rivolge a un avvocato.
«Negli ultimi quattro anni
ho avuto una quindicina di
clienti che si sono rivolti a
me per l’affidamento del cane e gatto dopo il divorzio –
dice l’avvocato Francesca
Mandarini -. Tutte le volte
abbiamo trovato un accordo
con una scrittura privata,
senza bisogno di andare in
tribunale». Almeno non per
questo. Quello che l’avvocato
ha valutato per stabilire l’affidamento è stato prima di
tutto il benessere del cane.
«Ho ragionato più o meno come si ragiona per i bambini –
spiega Mandarini -, valutando il tempo che ogni singolo
LA LEGGE
«Non ci sono norme
specifiche: si firmano
scritture private»
coniuge può dedicare all’animale e l’intensità del rapporto». Al di là del nome registrato sul microchip.
In Italia sulla questione si
contano soltanto tre sentenze. Una è stata a Milano, le altre due a Cremona e Foggia.
«Ma sull’affidamento degli
animali c’è un vuoto legislativo – continua Mandarini –.
Non ci sono leggi a riguardo.
Sul codice civile gli animali sono considerati dei beni materiali, e c’è soltanto un articolo
del codice penale che li tutela
indirettamente, perché tutela
il sentimento che noi proviamo per loro». C’è stata una
proposta di legge nel 2008 per
regolamentare l’affidamento
degli animali, però la proposta è rimasta tale e non se ne è
fatto nulla.
Gualtiero Crovesio, della
Lav sostiene: «Abbiamo bisogno di una legge che tuteli gli
animali come soggetti, non
oggetti». E a volte il rischio,
dopo una separazione, è anche che Briciola non interessi
più a nessuno. E allora la sua
nuova casa diventa il canile.
Altri servizi su
www.lazampa.it
Separazioni difficili
Le separazioni difficili spesso non sono quelle tra gli umani, ma quelle con gli animali di
famiglia: il divorzio porta a liti per l’affidamento del cane o del gatto di casa
Lotteria
Fondiall’Enpa
perilgattile
1 Una lotteria per co-
struire un gattile. L’Enpa
l’ha organizzata per sostenere la realizzazione di un
gattile aperto con recinzione e una casetta per la zona di adattamento. Perché
capita che i gatti non si riescano ad adattare alla vita
in casa e necessitino di spazi aperti. Con 2 euro potete
tentare la fortuna e vincere
uno dei premi in palio: una
tv, uno smartphone, un robot da cucina, un ipod, un
buono da 50 euro da spendere su Amazon. Per a acquistare i biglietti: [email protected]/
333.5733606. O passate al
canile di via Germagnano 8
(lu-sa 13-17.30). L’estrazione sarà il 22 maggio. [C. INS.]
Dal dottore
cercocasa
CESARE PIERBATTISTI
Animali
vittime dei
dittatori
P
apa Leone X , figlio
di Lorenzo il
Magnifico, fu un
personaggio originale.
Essendo cresciuto in una
raffinata corte ne aveva
assimilato pregi e difetti,
rivelandosi ben lontano
da ciò che dovrebbe
essere un Papa. Si
circondò di uomini di
cultura ed artisti, fu un
grande umanista, ma non
poté sottrarsi al fascino
delle stranezze e
dell’esotico. Nel marzo del
1514 giunse a Roma un
elefantino bianco
originario di Ceylon, era
un dono del Re del
Portogallo per Leone che
lo fece sfilare per le vie
della città. Purtroppo il
povero animale visse
poco a causa del clima
romano. Fine peggiore
toccò al rinoceronte,
anch’esso dono del Re del
Portogallo, che morì in un
naufragio prima ancora di
giungere dal Papa. I
potenti sono sempre stati
sensibili all’esotico:
l’imperatore Rodolfo II
possedeva una collezione
di animali provenienti da
tutto il mondo conosciuto,
Luigi XIV fece costruire
un bellissimo serraglio
per animali esotici a
Versailles che sopravvisse
fino alla rivoluzione.
Non ultimi, anche i Savoia
di casa nostra
arricchirono i grandi
parchi delle loro regge
con gli animali più strani
ed affascinanti. Nulla da
stupirsi se anche i meno
nobili e più ruspanti
dittatori dei nostri tempi
si comportano più o meno
allo stesso modo. Avete
letto la notizia dello zoo
privato di Yanukovich, il
deposto presidente
ucraino? Nell’immenso
parco della sua faraonica
residenza, un incredibile
edificio in legno simile ad
uno chalet svizzero ma
con rubinetti d’oro,
c’erano gli animali più
svariati: cani, pecore,
maiali, polli, cavalli ma
anche antilopi, gazzelle,
pavoni ed altri uccelli
esotici. E’ proprio vero
che il potere fa crescere
in modo esponenziale
l’appetito; speriamo che il
comprensibile desiderio
di rivalsa di un popolo
stremato nei confronti del
dittatore non ricada sugli
animali, che non hanno
certo scelto di vivere lì.
CONSIGLIERE ORDINE
DEI VETERINARI DI TORINO
SaraeFrida
Rimaste sole
si disperano
Sara e Frida hanno 4 anni la
loro padrona non può più
occuparsene. Adottate e poi
tornate in canile si disperano.
CANILE DI MONCALIERI
Telefono: 011/640.93.98
Felix
Un bellissimo
vecchietto
Felix, diversamente giovane e
in forma è buono e coccoloso,
sempre pronto a fare le feste a
tutti.
RIFUGIO CAVOUR
Davino Fazia 339/456. 63.32
Chicca
Orfana
e molto triste
Chicca ha vissuto sempre in
casa, coccolata e viziata. Ora la
sua padrona non c’è più e lei è
disperata chiusa in gabbia.
LE SFIGATTE
Ornella 338/763.16.53; Violetta 347/248.43.22
Pulce
Depresso
nella gabbia
Pulce ha superato una brutta
malattia, aveva le zampe
atrofizzate e ora che può
correre è chiuso in gabbia.
LE PALLE DI PELO
Sabrina 340/543.68.01 Matilde 349/781.67.36
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 65
T1 CV PR T2
T1 CV PR T2
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 66
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
port
.
Sport Cronaca .67
A CURA DI
SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Pro Settimo oggi in Coppa Italia
La Pro Settimo scende in campo oggi (ore 16) nel
vicentino contro l’Arzignanochiampo nel ritorno dei
quarti di finale di Coppa Italia di Eccellenza. Una
settimana fa al Valla finì 0-0 e dunque ai torinesi basta
un pari con gol per approdare per il secondo anno
consecutivo alle semifinali. Assenze pesanti in casa
Pro: mancheranno per squalifica Grancitelli e Gallace
con il ritorno di Cacciatore in difesa e Marangone in
attacco, entrambi assenti nella gara di andata. Altri
quarti di finale: Ponsacco-Montegiorgio, PortocoralloCampobasso e Casarano-Catania S.Pio X.
[P. ACC.]
Adesso
la capolista
Calcio
La Juventus a sorpresa
licenzia l’allenatore
La Pms
è attesa
domenica
dall’incontro
in casa con la
capolista
Trento
Nella foto, in
primo piano,
Gergati
Zanchetta paga la stagione deludente: al suo posto Fabio Grosso
Basket
IVANA CROCIFISSO
Non era mai successo che la
Juventus sollevasse dall’incarico il trainer della Primavera.
Ma la stagione al di sotto delle
aspettative non ha lasciato
scampo ad Andrea Zanchetta, che da ieri non è più il tecnico della squadra bianconera. Sarà Fabio Grosso, suo secondo nonché eroe della notte
di Berlino del 2006, a guidare
la Primavera della Juve almeno fino a fine stagione. Zanchetta, che rimarrà con un
ruolo ancora da definire all’interno della struttura del settore giovanile bianconero, ha
pagato la sconfitta di Parma,
ultima di tanti ko che hanno
fortemente condizionato l’annata. Tanti, troppi, quei 17
punti di ritardo dal Torino, in
cima alla classifica. Distacco
che nell’ultimo periodo è cresciuto con le tre sconfitte nelle quattro gare giocate tra il
22 febbraio e l’8 marzo. Una
squadra costruita per vincere, che aveva come obiettivo
minimo la qualificazione diretta alla final-eight, si è ritrovata improvvisamente scalzata dalle prime due posizioni
(le uniche a garantire l’accesso senza passare per gli spareggi) per poi scivolare addirittura al quarto posto.
Una stagione negativa
All’inizio il successo in Supercoppa contro la Lazio aveva fatto ben sperare, poi è arrivato il calo. L’eliminazione
Coach Pillastrini
“I problemi della Pms
sono tutti in difesa”
DOMENICO LATAGLIATA
La sconfitta nel derby
La partita persa contro il Torino è solo l’ultima delle delusioni patite dalla squadra di Zanchetta
(nella foto): la Juventus ora si trova al quarto posto in campionato, a 17 punti dal capolista Torino
dalla Youth League, gli schiaffi
presi in semifinale di Coppa
Italia dalla Fiorentina, l’eliminazione dal Viareggio agli ottavi. Dopo la kermesse versiliese
la panchina di Zanchetta sembrava traballante: la vittoria
ad Empoli aveva allungato i
tempi. Il resto è storia recente:
il derby perso, la vittoria sul
Cesena nei minuti finali, il doppio ko con Genoa – fanalino di
coda - e Parma (i ducali potreb-
bero spingere i bianconeri al
quinto posto vincendo la gara
di recupero). Denominatore
comune prestazioni sempre
poco convincenti e una squadra che nonostante i mezzi tecnici ha sempre faticato a trovare una propria identità.
La scossa
E così la società, con una decisone senza precedenti, ha deciso di dare una scossa al
gruppo, sostituendo Zanchetta con Grosso. Compito non facile per l’ex difensore: la Juve,
se il campionato si fosse concluso sabato, sarebbe costretta a giocare i playoff. Nelle sette giornate ancora da disputare, i bianconeri avranno come
unico obiettivo quello di conquistare il secondo posto: solo
così potranno mettere una
toppa ad un campionato altrimenti da dimenticare.
La strigliata da parte della
società c’è stata: adesso non
resta che verificare se il messaggio è giunto a destinazione. Domenica, in casa contro
la capolista Trento (con
Mancinelli che ha un ginocchio in disordine), la Manital
Pms darà la risposta: «Sappiamo di non avere dato il
meglio di noi in Coppa Italia,
perdendo contro una squadra di categoria inferiore come Ferrara – ammette Marco Evangelisti, capitano gialloblù –. Vorrei fosse chiaro
che non è in discussione il nostro impegno. Stiamo vivendo una stagione strana, con
una squadra cambiata in corso d’opera che fatica a trovare nuovi equilibri. In campionato siamo secondi in classifica, la situazione non è così
drammatica come a volte pare». Però preoccupante visto
che il coach Pillastrini non ha
nascosto di avere più dubbi
adesso di quanti ne abbia
avuti la scorsa stagione.
«L’anno passato c’era un
gruppo consolidato in cui
ognuno aveva il proprio ruolo –
spiega Evangelisti -. Qui ci sono equilibri nuovi da trovare e
non ci ha aiutato il fatto che solo a dicembre si siano inseriti
Bowers e Steele». I quali sono
tra i più indietro a capire cosa
davvero la squadra si aspetti
da loro: «Non possiamo negare
che specie il primo sia sotto il
proprio potenziale, ma non accuso nessuno. Entrambi devono ancora trovare il modo migliore per completarsi con i
compagni. Abbiamo grande
talento e in attacco bene o male i nostri punti li facciamo: la
chiave è diventare davvero
squadra in difesa».
Trento, appunto, sarà una
controprova
importante:
«Spero che il pubblico ci dia
una mano, perché questo è il
momento di stare uniti. Qualcuno può avere avuto l’impressione che la squadra non tenesse alla Coppa Italia e che
certi giocatori viaggino a tre
cilindri: garantisco che non è
così e che in spogliatoio non
volano stracci». La risposta,
adesso, passa al parquet.
T1 CV PR T2
68 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18,
mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 2 marzo la mostra «Accademia Italia». Visite guidate (sovrapprezzo 2
euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18
ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21,
orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le
carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso.
ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da
martedì a domenica e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or.
lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca,
da MAR a DOM e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite
guidate alla collezione permanente ogni ora. Dal 7 febbraio la mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso.
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Fino al 9 marzo la mostra «Alfredo Jaar. Abbiamo amato tanto la rivoluzione». Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi
10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il
lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita
guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero
antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per
le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30,
lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560).
Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre
«Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo
e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. Da venerdì 14 a domenica 16 si entra in
due con un solo biglietto.
MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar. a sab. ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile)
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20,
dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione
Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22).
Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8
marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena».
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
[email protected]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Dove andiamo .69
.
I Cinema
Le trame
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Riposo
P
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
Allacciate le cinture
Sala 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Dallas Buyers Club
Sala 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Monuments men
Sala 3
15.30-17.50-20.10-22.30
ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi:
€ 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
La mossa del pinguino Sala 1
P 16.00-18.00-21.00
Una donna per amica Sala 2
P 16.20-18.10-21.10
CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110.
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12 anni schiavo VO
16.30-21.30 (sott.it.)
Dallas Buyers Club VO
19.15 (sott.it.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 4,50 (per tutti). Proiezioni 3D: € 7,50 (per tutti)
Allacciate le cinture
P 17.40-20.00-22.30
The Lego movie
P 18.40
Sotto una buona stella
P 16.45-20.30
300 - L’alba di un impero
P 18.40-20.30-22.30
300 - L’alba di un impero 3D
P 16.45
La bella e la bestia
P 17.30-20.30-22.30
Tarzan
P 18.40
Una donna per amica
P 16.50-22.30
Ghost in the shell - Night la Maratona P 21.00
DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel.
01132.72.214. Prezzi: € 4,50
Sotto una buona stella Nirvana
P 16.00-18.15-20.30-22.30
12 anni schiavo
Ombrerosse P 15.00-17.30-20.00-22.30
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 4,00; Abb.
14 € 4,40
12 anni schiavo
Eliseo Grande
15.30-18.00-21.00
Allacciate le cinture
Eliseo Blu
P 15.30-17.40-19.50-22.00
Snowpiercer
Eliseo Rosso P 15.15-17.40
Smetto quando voglio Eliseo Rosso P 20.00-22.00
F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410.
Prezzi: € 4,50
Allacciate le cinture
Sala Groucho P 15.50-18.00-20.10-22.20
Tango libre
Sala Chico
P 16.10-20.30
Il superstite
Sala Chico
P 18.15-22.15
12 anni schiavo
Sala Harpo
P 15.00-17.30-20.00-22.30
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
Tarzan
Sala 1
P 18.00
Una donna per amica Sala 1
P 20.30-22.30
La mossa del pinguino Sala 2
P 17.00-20.30-22.30
Registe
Sala 2
P 19.00
Un ragionevole dubbio Sala 3
P 18.00-22.30
Registe
Sala 3
P 20.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 4,50; Proiezioni 3D: € 8,00; € 6,00 Tessera Io Studio
300 - L’alba di un impero
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Tarzan 3D
P 15.00-16.55-18.50
300 - L’alba di un impero 3D
P 20.45-22.40
Ghost in the shell - Night
P 17.30-21.30 (int. 10,00 rid. 8,00)
The Lego movie
P 15.45-18.00
Una donna per amica
P 20.30-22.30
Sotto una buona stella
P 15.15-20.05
La bella e la bestia
P 17.40-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 4,50; €
4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
300 - L’alba di un imperoSala 1
P 17.50-20.10-22.30
Sotto una buona stella Sala 2
P 18.30-20.30-22.30
La bella e la bestia
Sala 3
P 17.45-20.30
Un ragionevole dubbio Sala 3
P 22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e
2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60.
Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid.
Allacciate le cinture
Massimo 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Felice chi è diverso
Massimo 2
P 16.30-18.30-20.30-22.30
Ma l’amor mio non muore! Massimo 3
P 16.00
La regola del gioco VO Massimo 3
P 18.00 (sott.it.)
Guelwaar VO
Massimo 3
P 20.30 (sott.it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00;
Abb. 14 € 4,40
A proposito di Davis
Nazionale 1
15.45-17.50-20.00-22.00
Snowpiercer
Nazionale 2
15.00-17.20-19.40-22.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 4,50.
Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato
Ghost in the shell - Night Reposi 1
P 15.00-18.15-21.30
(int. 10,00 - rid. 8,00)
Allacciate le cinture
Reposi 2
P 15.00-17.30-20.00-22.30
300 - L’alba di un imperoReposi 3
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Monuments men
Reposi 4
15.00-17.30-20.00-22.30
Smetto quando voglio Reposi 5
15.15-17.40-20.05-22.30
Saving Mr. Banks
Reposi 6
15.00-17.30-20.00-22.30
Walt Disney e l’Italia
Reposi 6
verrà proiettato prima
dell’ultimo spettacolo
Una donna per amica Reposi 7
15.30-17.50-20.10-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 4,00
int.; Abb. 14 € 4,40
Il violinista del diavolo Sala 1
P 15.15-17.30-19.45-22.00
12 anni schiavo
Sala 2
P 15.30-18.10-21.00
I segreti di Osage County Sala 3
P 15.00-17.30-19.45
Tango libre
Sala 3
P 22.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,00; € 5,00 over 60; € 5,00
Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al
giovedì
300 - L’alba di un impero Sala 1
P 16.15-18.45
La bella e la bestia
Sala 1
300 - L’alba di un impero 3D
Sala 2
Tarzan 3D
Sala 2
Tarzan
Sala 2
The Lego movie
Sala 3
La mossa del pinguino Sala 3
Snowpiercer
Sala 4
Un ragionevole dubbio Sala 4
Sotto una buona stella Sala 5
La bella e la bestia
Sala 5
Allacciate le cinture
Sala 6
12 anni schiavo
Sala 7
Una donna per amica Sala 8
Ghost in the Shell
Sala 8
P
21.15
P
21.20
18.55
16.30
16.10
18.40-21.05
19.00
16.05-21.20
21.00
16.00-18.35
16.15-18.50-21.25
15.15-18.20-21.25
16.20-18.40
21.00
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; €
8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali
3D € 1,00
Allacciate le cinture
P 14.20-17.00-19.40-22.20
La scuola più pazza del mondo
P 14.50
Ghost in the Shell
P 21.00
Pompei
P 17.15
12 anni schiavo
P 14.00-16.50-22.20
Tarzan
P 15.00-17.20
Snowpiercer
P 19.50-22.30
Una donna per amica
P 14.30-17.05-19.45-22.20
300 - L’alba di un impero
P 14.50-17.25-20.00-22.35
La bella e la bestia
P 14.15-16.55-19.35-22.15
Sotto una buona stella
P 14.20-17.10-19.45-22.20
The Lego movie
P 14.50-17.15
300 - L’alba di un impero 3D
P 19.40-22.15
Un ragionevole dubbio
P 15.10-17.55-20.20-22.35
La mossa del pinguino
P 14.50-17.25-20.00
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Riposo
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Treno di notte per Lisbona
17.15-21.15
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Viaggio sola
21.15
VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279.
Riposo
BEINASCO
MONCALIERI
PINEROLO
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 6,70 int.; € 6,00 over 65, studenti universitari.
Proiezioni 3D: € 11,50 intero dal lun. al ven. dopo le ore 18, sab. e dom.
tutto il giorno, € 9,50 rid. dal lun. al ven. prima delle ore 18, ragazzi fino
10 anni, anziani sopra i 60 anni
Allacciate le cinture
Sala 1
16.40-19.20-22.00
300 - L’alba di un impero
Sala 2
19.35
300 - L’alba di un impero 3D
Sala 2
17.00-22.10
Tarzan
Sala 3
17.30
La grande bellezza
Sala 3
22.00
Tarzan 3D
Sala 3
20.00
12 anni schiavo
Sala 4
18.40-21.40
Pompei
Sala 5
19.40
La mossa del pinguino Sala 5
17.20-22.15
La bella e la bestia
Sala 6
16.30-19.10-21.50
The Lego movie
Sala 7
17.25
Sotto una buona stella Sala 7
18.40-19.50-22.20
Snowpiercer
Sala 8
22.30
Un ragionevole dubbio Sala 8
17.45-20.10
Una donna per amica Sala 9
17.30-19.45
Ghost in the Shell
Sala 9
21.00
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
Snowpiercer
P 14.00-16.55-19.50-22.45
Un ragionevole dubbio
P 15.30-17.40-20.00-22.20
Saving Mr. Banks
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Una donna per amica
P 14.30-17.15-19.50-22.20
Allacciate le cinture
P 14.20-17.00-19.50-22.30
12 anni schiavo
P 14.00-16.50-19.40-22.30
300 - L’alba di un impero 3D
P 14.00-16.40-19.20-22.10
La bella e la bestia
P 14.15-17.05-19.45-22.30
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-20.00-22.40
Sotto una buona stella
P 14.30-17.05-20.05-22.40
Tarzan
P 14.30-17.10-19.40
Storia d’inverno
P 22.25
La mossa del pinguino
P 15.25-17.45-20.20-22.35
Belle & Sebastien
P 14.15-16.50-19.20
Smetto quando voglio
P 22.10
Smetto quando voglio
P 15.30-18.30-21.30
Khumba - Cercasi strisce disperatamente
P 15.00
Pompei
P 17.20
Ghost in the Shell
P 20.30
Pompei 3D
P 19.30
The Lego movie
P 14.30-17.00-19.30
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 21.50
Monuments men
P 19.40-22.30
La scuola più pazza del mondo
P 14.40-17.10
HOLLYWOOD 0121201.142.
Allacciate le cinture
MULTISALA 0121393.905.
La mossa del pinguino Italia 200
Giovani ribelli - Kill your darlings
Italia 500
RITZ 0121374.957.
12 anni schiavo
SPLENDOR 01194.21.601.
The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca
21.15
IVREA
BOARO 0125641.480.
Tutti pazzi per Rose
La gabbia dorata VO
POLITEAMA 0125641.571.
Nebraska
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LUMIERE 01196.82.088.
Passione sinistra
La bella e la bestia
Una donna per amica
Allacciate le cinture
21.00
ALLACCIATE LE CINTURE
··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La
finestra di fronte» e «Mine vaganti»
racconta la storia di una coppia, a volte
imperfetta, nel corso di tredici anni.
A PROPOSITO DI DAVIS
···· Commedia drammatica. Regia
di Joel e Ethan Coen, con Oscar Isaac e
Carey Mulligan. Durata: 105 minuti. Le
vicissitudini di Llewyn Davis, musicista
nella New York primi anni Sessanta.
LA BELLA E LA BESTIA
·· Fantasy. Regia di Christophe Gans,
con Vincent Cassel e Léa Seydoux. Durata: 110 minuti. Dall’autore de «Il
patto dei lupi», il nuovo adattamento
cinematografico del celebre racconto.
DALLAS BUYERS CLUB
···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti.
Il rude cowboy texano Ron scopre nel
1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo
ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera.
12 ANNI SCHIAVO
···· Drammatico. Regia di di Steve
McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti.
L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore
di New York rapito e venduto come
schiavo negli Stati Uniti del 1841.
LA MOSSA DEL PINGUINO
··· Commedia. Regia di Claudio
Amendola, con Edoardo Leo e Ricky
Memphis. Durata: 90 minuti. Quattro
uomini in cerca di riscatto scoprono il
curling e cercano di partecipare alle
Olimpiadi Invernali di Torino 2006.
I SEGRETI DI OSAGE ...
···· Commedia drammatica. Regia
di John Wells, con Meryl Streep e Julia
Roberts. Durata: 119 minuti. la storia
delle donne della famiglia Weston.
SMETTO QUANDO VOGLIO
··· Commedia. Regia di Sydney Sibilia, con Edoardo Leo e Valeria Solarino.
Durata: 100 minuti.Un ricercatore perde il posto di lavoro e decide di mettere insieme una banda criminale con
suoi ex colleghi. Opera prima.
SOTTO UNA BUONA STELLA
··· Commedia. Regia di Carlo Verdone, con Verdone e Paola Cortellesi. Durata: 106 minuti. Nella vita del manager in crisi Picchioni irrompono i due
figli avuti dalla precedente moglie.
IL MULINO 01190.41.984.
L’intrepido
20.45
20.30
16.30-21.15
VENARIA
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Una donna per amica
Allacciate le cinture
300 - L’alba di un impero
21.15
21.15
21.15
21.15
···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il
mondo è vittima di un’era glaciale. Gli
unici sopravvissuti sono su un treno
che vaga per il pianeta: i ricchi nelle
lussuose carrozze, i poveri stipati.
SAVING MR. BANKS
21.00
PIOSSASCO
PIANEZZA
15.30-18.00
21.15
A CURA DI Daniele Cavalla
SNOWPIERCER
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
CHIERI
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
P 20.15-22.30
P 20.15-22.30
P 20.15-22.30
Cinema chiusi oggi
··· Fantasy. Regia di di John Lee Hancock, con Tom Hanks e Emma Thompson. Durata: 120 minuti. L’arduo tentativo di Walt Disney di convincere la
scrittrice Pl Travers di cedere i diritti del
best seller «Mary Poppins».
IL SUPERSTITE
··· Drammatico. Regia di Paul Wright, con George MacKay e Kate Dickie.
Durata: 93 minuti. Il giovane Aaron è
accusato dagli abitanti del villaggio
scozzese in cui vive di aver causato l’incidente in mare in cui sono morti suo
fratello e altri uomini.
300 - L’ALBA DI UN IMPERO
··· Fantasy. Regia di Noam Murro,
con Sullivan Stapleton e Eva Green.
Durata: 102 minuti. Seguito del successo precedente, s’incentra sulle battaglie navali tra Temistocle e Artemisia
Dal fumetto di Frank Miller.
UNA DONNA PER AMICA
AVIGLIANA AUDITORIUM E. FASSINO - ALMESE AUDITORIUM MAGNETTO - BARDONECCHIA SABRINA - BEINASCO BERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS - CASCINE VICA-RIVOLI DON BOSCO CESANA TORINESE SANSIPARIO - CHIVASSO POLITEAMA - COLLEGNO ARPINO - COLLEGNO UNIPLEX LUCE CONDOVE CONDOVE - COAZZE PALAFESTE - CUORGNÈ
MARGHERITA - GIAVENO SAN LORENZO - LEINÌ AUDITORIUM -NONE EDEN - RIVOLI BORGONUOVO - SAN
MAURO TORINESE GOBETTI - SAUZE D’OULX SAYONARA - SESTRIERE FRAITEVE - SETTIMO TORINESE PETRARCA - SUSA CENISIO - VALPERGA AMBRA - VENARIA TEATRO DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSA NUOVO VILLASTELLONE JOLLY - VINOVO AUDITORIUM DIGITAL
·· Commedia. Regia di Giovanni Veronesi, con Fabio De Luigi e Laetitia Casta. Durata: 88 minuti. Lui è un avvocato, lei è veterinaria: i due sono molto
amici e quando Claudia decide di sposarsi, lui soffre.
UN RAGIONEVOLE DUBBIO
··· Thriller. Regia di Peter Howitt,
con Dominic Cooper e Gloria Reuben.
Durata: 91 minuti. Dall’autore di
«Sling doors», la storia di un rampante
procuratore che una sera investe con
la macchina un uomo e non si ferma.
IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO
··· Drammatico. Regia di Bernard
Rose, con David Garrett e Jared Harris.
Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini.
Teatri
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Sabato 15 ore 21 e domenica 16 marzo ore 16 la Compagnia di
Operette ALFAFOLIES presenta Grilli per la
testaAlbum di un Ingegnere da palcoscenico, Augusto Grilli si racconta. Si prenota
inoltre per l’operetta La danza delle libelluledi Lehàr nei giorni 29 (ore 21) e 30 (ore
16) marzo sempre con la Compagnia ALFAFOLIES
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Venerdì 14 ore 20.45 e fino a domenica 16
marzo, in scena “Frankestein Junior”, musical di Mel Brooks con Giampiero Ingrassia. Si prenota per “Cercasi Cenerentola”
in scena dal 18 AL 23 marzo
ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583.
Monamour,monamieconAriannaD’ambrini,
Elisa Occhini. Venerdì 14. Ore 21
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653.ConcertoJurajVal?uhadirettore,
Malin Hartelius soprano, Michelle Breedt
mezzosoprano.CoroMaghiniClaudioChiavazza maestro del coro. Musiche di Gustav
Mahler. Giovedì 13 e Venerdì 14. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera
ore 20.45 Il servitore di due padroni da Gol-
doni, drammaturgia Ken Ponzio, regia Antonio Latella, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro Metastas io di Prato
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Teatro del Buratto presenta Giocagiocattolo
SalaPiccola:Venerdìore21IlMutamentoZonaCastaliapresentaDelmondocheamo.Domenicaore15.30eore17.30TeatrodellaTossepresentaBranciforteilconigliettoPOP-UP
COLOSSEO via M. Cristina 71. Stasera ore 21
Teresa Salgueiro in Concerto. Giovedì 13
ore 21 Ornella Vanoni in concerto. Venerdì
14 ore 21 Samuele Bersani in concerto. Sabato 15 ore 21 “Real illusion” di e con Gaetano Triggiano, direzione artistica di Arturo Brachetti
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza
Bodoni. I Mercoledì del Conservatorio. Il
clavicembalo Dulken della Reggia della
Venaria Reale. Musiche di C.P.E. Bach, F.
Couperin, G.B. Platti. Ore 17.30
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Giovedì 13 ore 21 e fino al 16 marzo, Nicola
Pistoia e Paolo Triestino in “Grisù, Giuseppe e Maria”, testo di Gianni Clementi. Si
prenota per “El cico latino”, con i Trelilu, in
scena dal 18 al 23 marzo
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis,tel.01158.05.768.Staseraore21efino
al23marzo,inscena“Lastranissimacoppia”,
divertentissima commedia con Milena Miconi e Diego Ruiz, scritta e diretta da Diego
Ruiz. Si prenota per “Mi ritorni in mente live”, in scena dal 3 al 6 aprile
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore
20.45 Il misantropo di Molière, regia Marco Isidori, Fondazione del Teatro Stabile di
Torino / Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa
I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4. Il salotto di nonna Speranza..musiche
e parole dedicate “alle buone cose di pessimo gusto”con Susy Picchio soprano, Giuseppina Scravaglieri pianoforte, Mirko
Taurino pianoforte, Andrea Bertino violino,Valentina Vicario flauto, Daniela Chianiniballerina,LudovicoVillataattore.Ore16
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. Festival oriente occidente Compagnia Laura Boaro “On the market. Sabato 15. Ore 21
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
16, tel. 0161 840.796. Domenica 16 Marzo
ore16,eLunedì17ore10perlescuole,alTeatroEducatoriodellaProvvidenzaincorsoGovone16aTorino,laCompagniaTeatrinodell’es di Villanova di Castenaso (BO) presenta Il circo dei bambini spettacolo
d’animazione con attori e pupazzi
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333.Giovedì13ore19.30perProgetto Internazionale, prima nazionale di
Le lacrime amare di Petra von Kant, di Fassbinder, Residenztheater (Monaco di Baviera)
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Sabato 15 ore 21 e domenica 16
ore 15.30 Compagnia “Gruppo Teatrale
Snoopy”Nientedadichiarare?diHennequin
e Veber
Venerdì 28 ore 21 La Locandiera di Carlo
Goldoni. Compagnia “Arcobaleno Teatro”
Sabato 29 ore 21 Il medico dei pazzidi Eduardo Scarpetta, Compagnia “I Melannurca”
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna
internazionale di danza e arti integrate Sono in vendita i biglietti per Omaggio ai Bea-
tles Sabato 22 marzo, Serata Stravinskij
Domenica 23 marzo, Meraviglia dal 28 al
30marzopressolebiglietteriedeiteatriNuovo, Erba, Gioiello e Alfieri
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A
www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833.
Venerdì 21 e sabato 22 marzo ore 21 Ricercaper1pubblicoquattroperformancedidanza contemporanea con Erika Di Crescenzo
/ Cie La Bagarre, Carlotta Scioldo, Rebecca
Rossetti, Elena Pisu / Grimaco Movimentiumani,FrancescaCinalliePaoloDeSantis/Tecnologia Filosofica
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30
AlRegiodietrolequinte,visitaguidataalteatro. L’Orchestra a puntate: abbonamento
specialea3concerti.GliArchi(9/4ore20,TeatroRegio),iLegni(11/4ore20,PiccoloRegio),
gli Ottoni (13/4 ore 11, Teatro Regio)
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama cuoreCompagnia Viartisti. Sabato 29.
Ore 21
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. Le false apparenzedi V. Di Piramo. Sabato 15 marzo. Ore 21
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Dal 18 al 21 marzo, torna a grande richiesta per la Rassegna del Mezzogiorno a Teatro “Vivroma doman”, con Giovanni Mussotto (mar e ven ore 12.45; mer e
gio ore 13.45)
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808. Domenicamattinateatro – Domenica 16 ore 11.00 Assemblea Teatro in
“MaxMixeMex”.Insolito–Martedì18,Mercoledì19ore21.00AssembleaTeatroin“Storia di Cesare Pavese”. Info: tel. 0113042808
(orarioufficio),www.assembleateatro.com
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6. Sala Grande. Stasera ore 19 Cinema!di Beppe Navello con Natalia Jesionowska, Bogumila
Murzynska, Agnieszka Radzikowska, Wieslaw Kupczak, Mateusz Znaniecki
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
Improntuscon Rossy De Palma, Isabel Lavella, David Espinosa. Giovedì 13. Ore 21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32,
tel. 011 257.881. Venerdì 14 ore 21 per “ComicA! Donne da ridere”, Katia Beni in Tutto
sotto il tetto. Sabato 15 ore 21 e Domenica
16 ore 16 compagnia I Melannurca ne Il medico dei pazzidi E.Scarpetta. Venerdì 21 compagnia Divago in Questa sera si recita a sog-
getto.Sabato22RenatoLiprandiinLacenadei
single.Domenica23ore18TeatroSegretopresenta Paolo Borsellino - Essendo stato
TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri,tel.01164.03.700.Tiempodetango:BorgesyPiazzollaspettacolodipoesiamusica e tango di B. Bonino. Giovedì 13
TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338
87.06.798. Sabato 15 ore 21 e Domenica 16
ore 16, Nouvelle Maison de la Danse direttadaCarlaeCristinaPerottiin“Invitoalladanza” con la partecipazione di giovani ballerini provenienti da Toulon – Francia
TEATROREGIO.Stagioned’Opera:venditabiglietti per il dittico Una tragedia fiorentina
di A. Zemlinsky e Gianni Schicchi di G. Puccini(specialeover65:postia€18),Guglielmo
TelldiG.Rossini,TheRake’sProgressdiI.Stravinskij, La vedova allegra di F. Lehár. Biglietteria (ore 10.30-18) - Tel. 011.8815.241/242
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011
62.79.789.StagionediProsa.“L’avaro”(14/3)
ore21regiadiArturoCirillo,TeatroStabiledi
Napoli e delle Marche
Stagione concertistica “Clarivoces Ensemble” (15/3) ore 21, Artisti del Teatro Regio
di Torino
T1 CV PR T2
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 70
W
MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014
Il tempo
Tempo .71
.
Sole e temperature primaverili. Qualche acquazzone solo in Sicilia
In Europa è arrivato il clima mite
negli Usa un inverno tra i più freddi
LUCA MERCALLI
D
opo un inverno dai connotati
autunnali, in Europa è arrivata
la primavera. L’ultima tempesta di una serie ha investito le coste atlantiche spagnole martedì 4 con venti
a 180 km/h, onde da 12 m e distruzione
di infrastrutture sui litorali, poi è iniziato un periodo di calma. Un vasto anticiclone si è esteso dall’Atlantico alla
Siberia confinando le perturbazioni a
latitudini scandinave, e domenica 9
marzo il generoso soleggiamento ha
fatto registrare temperature di 19,2 °C
a Londra, 20 °C ad Amburgo, 21,1 °C a
Bruxelles, 21,6 °C a Parigi, 21,9 °C a
Maastricht, e ben 25,1 °C a Cap Breton,
valori circa 10 °C sopra media.
Ma negli stessi giorni, tra sabato 8 e
lunedì 10, venti tempestosi hanno soffiato in Norvegia, fino a 122 km/h a Bodø e
148 Krakenes. La stessa configurazione
atmosferica di blocco che da mesi mantiene temperature elevate in Europa si
traduce ancora, al contrario, in vigorose
irruzioni artiche verso Québec, Ontario
e Stati Uniti centro-orientali, dove marzo è iniziato al gelo con temperature vicine ai minimi storici del periodo: tra lunedì 3 e martedì 4, punte di -36 °C in
Minnesota, -23 a Ottawa, -19 a Montreal, -15,5 a Baltimora (nuovo record per
marzo), -14 a Indianapolis, ma perfino -9
a Dallas e -3 a Houston (Texas).
Il 4, New Orleans ha vissuto il suo
secondo Martedì Grasso più freddo in
oltre un secolo, con massima di appena
3,9 °C. Nevicate (circa 20 cm) tra
Washington, New York e Philadelphia,
tremila voli cancellati, e ancora pioggia congelante in Virginia e North Carolina venerdì 7. L’inverno 2013-14 è
stato tra i più freddi e nevosi nel Nord-
Est degli Usa: a Chicago, 3° più rigido
dal 1872, e con la nuova neve di stanotte potrebbe diventare il secondo più
nevoso (fino a ieri erano caduti nella
stagione 191 cm di neve ). Il 6 marzo i
Grandi Laghi erano ghiacciati al 92 %,
e da inizio misure nel 1977 solo nel febbraio ’79 lo furono di più (95 %), ma la
loro copertura invernale di ghiaccio è
in diminuzione negli ultimi decenni:
secondo l’articolo «Temporal and Spatial Variability of Great Lakes Ice Cover, 1973–2010» di Jia Wang e colleghi
(Journal of Climate, 2012), -71 % tra il
1973 e il 2010 per la tendenza al riscaldamento dell’aria (+1,5 °C in inverno) e
dell’acqua.
Martedì 4 marzo, in Nuova Zelanda,
inondazioni a Christchurch per piogge
fino a 150 mm in 24 ore, con venti a 91
km/h, black-out elettrici e disagi nei
trasporti aerei.
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