i requisiti dei camini a servizio delle centrali termiche

I REQUISITI DEI CAMINI
A SERVIZIO DELLE CENTRALI
TERMICHE
MONDO GAS
DI FABIO B ONALUMI *
E M ARCO M ARTINETTO **
L’articolo evidenzia le problematiche
che gli operatori del settore, in particolare
i progettisti, devono affrontare in materia
di requisiti da prescrivere per i camini
delle centrali termiche.
Occorre infatti considerare che il "Testo
Unico dell’Ambiente" (D.Lgs. n. 152/2006)
prescrive requisiti per camini e canali
da fumo che sono obsoleti e che non
tengono conto delle nuove tecnologie,
mentre il D.M. 12/04/1996 che stabilisce
le regole tecniche di prevenzione incendi
per impianti gas con portata termica
superiore a 35 kW, non affronta
la "questione camini".
Tuttavia indicazioni efficaci provengono
dalla recente norma UNI 11528:2014
che fornisce validi criteri per l’evacuazione
dei prodotti della combustione in impianti
gas inseriti in centrali termiche
Intubamento multiplo camini centrale termica
2
remessa
La progettazione e successiva costruzione di camini
e canali da fumo a servizio di impianti termici di potenza superiore a 35 kW è resa difficoltosa dal fatto che
gli attuali riferimenti di carattere legislativo e normativo
presentano problematiche da tenere in debita considerazione.
Il provvedimento di riferimento, costituito dal D.Lgs.
03/04/2006, n. 152 (il cosiddetto “Testo Unico dell’Ambiente”) modificato e integrato dal D.Lgs. 29/06/2010,
n. 128, impone, infatti, a camini e canali da fumo di impianti di portata termica maggiore di 35 kW, alimentati
a combustibile solido, liquido e gassoso, requisiti tecnici
e costruttivi obsoleti e di dubbia interpretazione.
Ciò è stato evidenziato da più parti sin dall’emanazione
del decreto stesso: trattasi dei “requisiti tecnici costruttivi” di cui all’Allegato IX parte II, che sarebbero ancora
oggi da rivedere in toto.
In seguito a numerose sollecitazioni provenienti dal settore industriale e normativo, il Comitato Termotecnico Italiano, nel lontano 2009 attivò un gruppo di lavoro (Marco
Martinetto fu tra i partecipanti) con l’obiettivo di analizzare le sezioni del D.Lgs. n. 152/2006 relative agli impianti termici civili, evidenziarne le criticità e proporne i
correttivi.
Il gruppo, costituito dai rappresentanti degli operatori interessati all’impiantistica termotecnica per uso civile
(progettisti, installatori e manutentori, produttori di apparecchi e componenti, associazioni di categoria, enti
pubblici, ordini professionali e enti di normazione) rilevò
sia alcuni punti che non consentivano un’univoca interpretazione dei requisiti richiesti sia altri che sembravano
essere in conflitto con le allora vigenti disposizioni relative agli impianti termici civili in materia di sicurezza e
uso razionale dell’energia.
In particolare si riscontrò che una significativa sezione del
citato Allegato IX (la parte II “Impianti termici civili requisiti tecnici e costruttivi”) altro non era che una riproposizione, con lievi modifiche, dei requisiti individuati
dal D.P.R. n. 1391/70, Regolamento di attuazione della
Legge n. 615/66: di fatto, le disposizioni di questi ultimi
provvedimenti, nati per impianti alimentati con combustibili solidi o liquidi, erano state estese senza criterio anche agli impianti a gas, ovvero a quelli maggiormente diffusi.
Nonostante i settori del riscaldamento e della strumentazione abbiano subito, dagli anni ’70 in poi, profonde mo-
P R O G E T TA R E - D I R I G E R E - C O S T R U I R E - C O L L A U D A R E
2/2014
difiche, con l’adozione di nuovi materiali e nuove tecnologie, il legislatore aveva riproposto, a oltre quarant’anni
di distanza, requisiti obsoleti in contrasto con regole e
norme tecniche nazionali e comunitarie emanate successivamente.
Le proposte del gruppo di lavoro furono tenute in scarsa
considerazione, ma il legislatore si attivò pubblicando in
Gazzetta Ufficiale le modifiche di cui al suddetto D.Lgs.
29/06/2010, n. 128.
Quest’ultimo provvedimento non migliorò le disposizioni
in materia di camini e da allora nulla è cambiato: sono
pertanto rimasti invariati sia gli inadeguati requisiti di carattere tecnico sia i problemi di interpretazione del dettato normativo.
Tuttavia il 20 febbraio 2014 è stata pubblicata la norma
UNI 11528 (“Impianti a gas di portata termica maggiore
di 35 kW. Progettazione, installazione e messa in servizio”) che si occupa degli impianti civili extradomestici a
gas di portata termica complessiva superiore a 35 kW.
Il capitolo 7 di questa norma è dedicato ai sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione.
Le indicazioni riferite ai sistemi fumari sono suddivise nei
seguenti principali paragrafi:
• requisiti generali;
• collegamento tra apparecchio e camino/condotto intubato;
• caratteristiche di un camino;
• caratteristiche di un sistema intubato;
• quote di sbocco;
• evacuazione dei prodotti della combustione diretta all’esterno.
La norma contiene anche un’ampia trattazione dei sistemi
di scarico delle condense.
Requisiti e prescrizioni a confronto
Di seguito mettiamo a confronto le indicazioni del D.Lgs.
n. 152/2006 (modificato e integrato dal D.Lgs. n.
128/2010) con quelle della norma UNI 11528:2014, in
merito ai principali requisiti e alle prescrizioni più significative per i sistemi fumari.
Definizioni
• Le definizioni del D.Lgs. n. 152/2006 non sono adeguate all’aggiornamento della tecnica e alla legislazione
relativa agli impianti termici.
• Le definizioni della norma UNI 11528:2014 si riferiscono alla norma UNI 7128, in vigore dal 17 novembre
2011.
Caratteristiche dei camini
Il D.Lgs. n. 152/2006 prevede che i camini debbano garantire la tenuta dei prodotti della combustione e debbano essere impermeabili e termicamente isolati. I materiali utilizzati per realizzare i camini devono essere
adatti a resistere nel tempo alle normali sollecitazioni
meccaniche, al calore e all’azione dei prodotti della combustione e delle loro eventuali condense. In particolare
MONDO GAS
Camino e collettore per generatori in batteria
tali materiali devono essere resistenti alla corrosione. La
sezione interna dei camini deve essere di forma circolare,
quadrata o rettangolare con rapporto tra i lati non superiore a 1,5.
La norma UNI 11528:2014 prescrive che il sistema di
evacuazione dei prodotti della combustione debba essere
correttamente progettato e dimensionato, in riferimento
alla sezione, al percorso, al posizionamento, all’altezza e
alle caratteristiche dei prodotti della combustione e dei
condotti utilizzati. Il progetto deve tenere in considerazione tutti i parametri di funzionamento e le indicazioni
minime della norma stessa.
Commento: l’isolamento richiesto dal D.Lgs. n. 151/2006
non è sempre necessario, basti pensare a un sistema di
scarico fumi intubato in un vano tecnico o a un camino
esistente asservito a un generatore a condensazione. In
fase progettuale occorrerà eventualmente verificare che
le dispersioni termiche del condotto intubato non siano
così elevate da comportare che i prodotti della combustione raggiungano il punto di rugiada e/o di congelamento.
Il D.Lgs. n. 152/2006 prevede che i camini che passano
entro locali abitati o che sono incorporati nell’involucro
edilizio debbano essere dimensionati in modo tale da
evitare sovrappressioni durante l’esercizio.
La norma UNI 11528:2014 prescrive che l’evacuazione
dei prodotti della combustione possa avvenire anche:
• in camino operante con pressione positiva rispetto al-
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l’ambiente di installazione, collocato all’esterno dell’unità
abitativa e non addossato a essa;
• tramite un condotto per intubamento funzionante con
pressione positiva rispetto all’ambiente di installazione,
collocato nei vani tecnici dell’edificio.
Il punto 7.4.3 precisa i requisiti specifici, aggiuntivi a
quelli di carattere generale, che devono possedere i condotti intubati funzionanti a pressione positiva.
• la classe minima di resistenza alla corrosione può essere
1 oppure 2; l’appendice B della norma riporta i prospetti
di comparazione fra le classi di corrosione indicate dalla
norma di designazione generale (UNI EN 1443) e quelle
indicate dalle specifiche norme di prodotto relative ai camini metallici, in refrattario/ceramica, in materiale plastico e in calcestruzzo;
• i sistemi fumari e i condotti intubati devono essere di
classe A1 di reazione al fuoco; per impianti a servizio di
Commento: la prescrizione del D.Lgs. n. 152/2006 è obsoleta; come noto i generatori di calore di nuova concezione, in particolare quelli premiscelati, possiedono ventilatori con prevalenza che può arrivare anche fino a 400
Pa. Per fare in modo che il camino a servizio di questo
tipo di apparecchi funzioni in depressione, è necessario
che il camino stesso possieda un diametro di dimensioni
tali da non essere inseribile nelle canne fumarie esistenti,
presenti negli edifici costruiti nel dopoguerra e soggetti
a risanamento e ristrutturazione.
Quindi, risulta molto difficile dimensionare un camino che
lavori in depressione e che abbia anche un diametro relativamente piccolo per essere inserito nelle vecchie canne
fumarie.
Pertanto sono opportune le possibilità indicate nella
norma UNI 11528:2014, a condizione siano realizzate
idonee aperture di ventilazione alla base e alla sommità
del comignolo del vano tecnico/camino esistente e sia eseguita, a fine lavori, una prova di tenuta a 200 Pascal con
esito positivo.
Il D.Lgs. n. 152/2006 prevede che gli impianti installati
o che hanno subito una modifica relativa ai camini successivamente all’entrata in vigore della parte quinta del
decreto stesso debbano essere dotati di camini realizzati
con prodotti su cui sia stata apposta la marcatura «CE».
In particolare, tali camini devono essere realizzati con
materiali incombustibili.
La norma UNI 11528:2014 prescrive i requisiti minimi
prestazionali che devono possedere i materiali del sistema evacuazione dei prodotti della combustione.
Nello specifico:
• per i sistemi fumari operanti in pressione negativa la
classe minima di tenuta è N1;
• per i sistemi fumari operanti in pressione positiva la
classe minima di tenuta è P1 (se il camino è posto all’esterno e funziona in pressione positiva, la classe minima
di tenuta è P2);
• la classe di temperatura non deve essere inferiore a
T200; nel caso di installazione di caldaie a condensazione
o affini non è ammessa una classe di temperatura inferiore
a T120;
• per sistemi a servizio di apparecchi di tipo B senza ventilatore sono ammesse le classi W (resistente all’umidità)
e D (non resistente all’umidità);
• per sistemi a servizio di apparecchi di tipo B muniti di
ventilatore e apparecchi a condensazione o affini è ammessa esclusivamente la classe W;
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Camini su struttura indipendente
apparecchi a condensazione o affini, la classe A1 è richiesta almeno per la superficie esterna dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione o per le pareti
che definiscono l’asola tecnica.
Commento: la prescrizione di incombustibilità del D.Lgs.
n. 152/2006 è una contraddizione con l’impiego di camini
marcati CE e di raccordi caldaia-canale da fumo appartenenti a caldaie marcate CE, realizzati con prodotti
combustibili, purché compatibili con la temperatura di
uscita dei prodotti della combustione.
Tale prescrizione è altresì non coerente con il punto 3.4
del decreto stesso, in cui è permessa l’installazione di ca-
MONDO GAS
nali da fumo in materiale plastico purché il generatore di
calore sia a condensazione.
La norma UNI 10845:2000 (che tratta le modalità di verifica e risanamento/ristrutturazione di camini e canne fumarie esistenti) prescrive che il vano tecnico/camino esistente debba essere di classe A1, requisito più che
sufficiente, al fine della sicurezza in caso di eventuali propagazioni del fuoco dovute a incendio da camino/canna fumaria, il progettista intenzionato a utilizzare camini plastici, dovrà verificare inoltre che non siano vigenti
particolari regolamenti e divieti a questo tipo di materiale
da parte dei Vigili del Fuoco.
parecchio. Nel caso in cui il camino possieda un diametro
minore di quello del condotto di scarico, deve essere effettuato un raccordo conico in corrispondenza dell’imbocco.
Commento: la prescrizione contenuta nel D.Lgs. n.
152/2006 non è tecnicamente adeguata. I diametri di
uscita fumi dei moderni generatori di calore (in particolare i moduli in batteria) sono molto ridotti per via dell’elevata prevalenza dei ventilatori.
Quote di sbocco
Il D.Lgs. n. 152/2006 prevede che le bocche dei camini
situati a distanza compresa fra 10 e 50 m da aperture di
locali abitati debbano essere a quota non inferiore a
quella del filo superiore dell’apertura più alta. Queste disposizioni non si applicano agli impianti termici a condensazione conformi ai requisiti previsti dalla Direttiva
90/396/CEE del Consiglio, del 29 giugno 1990, concernente gli apparecchi a gas.
La norma UNI 11528:2014 prescrive che per una corretta evacuazione dei prodotti della combustione la quota
di sbocco debba essere posizionata al di fuori delle zone
di rispetto degli edifici. Tali distanze sono differenti a seconda del funzionamento in pressione positiva o negativa
del sistema fumario nonché della potenza installata.
Commento: le disposizioni del D.Lgs. n. 152/2006 in merito alle quote di sbocco sono state riscritte sulla falsariga
del D.P.R. n. 1391/70, rese ancora più severe (non è più
prevista la diminuzione di 1 m per ogni metro di distanza
orizzontale eccedente i 10 m) e peraltro estese anche ai
diffusi impianti a gas con portata termica superiore a 35
kW. Di fatto trattasi di prescrizioni spesso non rispettabili,
in particolare nelle aree densamente popolate.
I camini a servizio di caldaie a condensazione sono esclusi
dal rispetto di queste quote, tuttavia non è specificato a
quali quote essi si debbano attenere.
Sono decisamente migliori le indicazioni fornite dalla
norma UNI 11528:2014.
Peraltro quote e distanze da rispettare sono fornite anche
dalla norma europea UNI EN 15287 parte 1 e 2 “Camini Progettazione, installazione e messa in servizio dei camini”, che costituisce un utile riferimento da poter considerare.
Canali da fumo
Il D.Lgs. n. 152/2006 prevede che la sezione dei canali
da fumo debba essere, in ogni punto del loro percorso,
sempre non superiore del 30% alla sezione del camino e
non inferiore alla sezione del camino stesso.
La norma UNI 11528:2014 prescrive che il condotto di
evacuazione dei prodotti della combustione debba comunque avere per tutta la sua lunghezza, una sezione non
minore di quella dell’attacco del tubo di scarico dell’ap-
MONDO GAS
Canale da fumo ispezionabile
Non ha senso predisporre un diametro della stessa dimensione di quello del camino.
È opportuno adottare i risultati di un corretto dimensionamento eseguito in base alle norme UNI EN 13384
parte 1 e 2 “Camini - Metodi di calcolo termico e fluido
dinamico”.
Il D.Lgs. n. 152/2006 prevede che i canali da fumo debbano avere per tutto il loro sviluppo un efficace e duraturo
rivestimento coibente tale che la temperatura delle superfici esterne in nessun punto sia mai superiore a 50 °C.
È consentito che il rivestimento coibente sia omesso in
corrispondenza dei giunti di dilatazione e degli sportelli
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norme tecniche di dettaglio, quale la UNI 10389-1:2009.
Peraltro si può fare sempre riferimento anche alla norma
UNI EN 15259:2008 “Qualità dell’aria - Misurazione di
emissioni da sorgente fissa - Requisiti delle sezioni e dei
siti di misurazione e dell’obiettivo, del piano e del rapporto di misurazione”.
Quota di sbocco camino intubato
d’ispezione dei canali da fumo nonché dei raccordi metallici con gli apparecchi di cui fanno parte i focolari. Inoltre, per consentire con facilità rilevamenti e prelevamenti
di campioni, devono essere predisposti sulle pareti dei canali da fumo due fori, uno di diametro 50 mm e uno di
diametro 80 mm, con relative chiusure metalliche, in vicinanza del raccordo con ciascun apparecchio di cui fa
parte un focolare. La posizione dei fori rispetto alla sezione e alle curve o ai raccordi dei canali da fumo deve
rispondere alle stesse prescrizioni fornite per i fori praticati sui camini.
La norma UNI 11528:2014 prescrive che i canali da
fumo e i condotti di evacuazione dei prodotti della combustione debbano essere collocati a vista o comunque essere facilmente ispezionabili e smontabili per tutta la sua
lunghezza al fine di consentire eventuali interventi di
manutenzione. Inoltre, sul canale da fumo deve essere
presente una presa per il campionamento dei fumi in
conformità a quanto previsto dalla UNI 10389-1:2009.
Commento: il rivestimento coibente sui canali da fumo
non è sempre necessario.
La temperatura dei gas combusti prodotti da generatori
di calore a condensazione può arrivare talvolta anche
sotto i 50 °C, temperatura limite prevista dal decreto. Una
volta verificata la temperatura esterna di parete della tubazione si potrà scegliere a progetto di predisporre anche
un canale da fumo non coibentato.
I prelievi fumi sono già normati dal D.P.R. n. 412/1993
e sue successive integrazioni con opportuni richiami a
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Conclusioni
Si ribadisce che, a nostro parere, è opportuno aggiornare
i requisiti tecnici costruttivi di cui all’Allegato IX parte II
del D.Lgs. n. 152/2006 (modificato e integrato dal D.Lgs.
n. 128/2010) sulla base delle disposizioni della recente
norma UNI 11528:2014 in materia di sistemi fumari.
Ci auguriamo ciò avvenga al più presto, anche perché, in
caso di contenzioso, la tendenza di chi è chiamato a giudicare è probabilmente quella di privilegiare un provvedimento legislativo dotato di appendice tecnica (il D.Lgs.
n. 152/2006) rispetto a una norma tecnica certamente
autorevole, ma con applicazione non obbligatoria, quale la
UNI 11528:2014.
A questo proposito è auspicabile che quest’ultima sia velocemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale ai sensi della
Legge n. 1083/1971, in modo che possa acquisire autorevolezza e un certo livello di cogenza.
Infine riportiamo uno schema di rapida consultazione e
di aiuto, per abbinare la progettazione delle varie parti
dell’impianto fumario con norme di progettazione nazionali ed europee: il richiamo a queste ultime valorizza le
tesi sostenute nella fase di progettazione.
PARTE
DELL’IMPIANTO
FUMARIO
RIFERIMENTO
ALTRE NORME
Comignolo-quota di
sbocco
D.Lgs. n. 152/2006
UNI 11528:2014
UNI EN 15287
parte 1 - 2
Condotto intubato
D.Lgs. n. 152/2006
UNI 11528:2014
UNI 10845/00
UNI EN 15287
parte 1 - 2
Canale da fumo
D.Lgs. n. 152/2006
UNI 11528:2014
UNI EN 15259/08
UNI 10389-1:2009
Dimensionamento
UNI EN
13384/1:2008
13384/2:2009
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Scelta del materiale
D.Lgs. n. 152/2006
UNI 11528:2014
UNI 11278/08
(revisione 2014)
UNI EN 15287
parte 1 - 2
Isolamento delle
tubazioni
D.Lgs. n. 152/2006
UNI 11528:2014
UNI EN 15287
parte1 - 2
* Perito industriale termotecnico, libero professionista
** Perito industriale termotecnico, coordinatore commissione impianti
Collegio Periti Industriali di Varese. Componente gruppo misto camini
CTI-CIG
MONDO GAS