Untitled - Comune di Piazzola sul Brenta

IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DEL VIALE CAMERINI
RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA
CON CALCOLI ILLUMINOTECNICI ED ELETTRICI
A0 - Introduzione
Il presente progetto prevede l’esecuzione degli impianti per l’illuminazione pubblica del viale
Camerini in Piazzola Sul Brenta fra l’incrocio con via Fermi e l’incrocio con via Ticino. E’ prevista la
installazione, entro nuovi basamenti di fondazione in cls di n°75 punti luce altezza f.t. 5,3 m e n°28
doppi punti luce (a quota 5,3 e 8 m) realizzati su n°28 pali 8 m f.t. terra dotati di doppi sbracci da 2,5
m a sostegno di 103 lampade LED potenza 18W e 28 lampade LED potenza 76W rispondenti alla
Legge Regionale del Veneto n°17/2009. Le linee di alimentazione saranno in cavo uni/multipolare tipo
FGO7 0,6-1kV, sezione da 4, 6 e 10 mmq installate entro cavidotti in PVC interrati in PVC corrugato
diametro 125 mm. Nei lavori sono altresì compresi: a) il rifacimento del quadro di consegna-comando
di via San Silvestro; b) il mantenimento dell’illuminazione della restante parte di viale Camerini
(ottenuta predisponendo sezionamento alla linea onde garantire la separazione elettrica fra i circuiti in
classe I di isolamento ed i circuiti in classe II).
Nella predisposizione del progetto sono state valutate tutte le condizioni ambientali e le
caratteristiche dei luoghi. Sono stati eseguiti degli studi di fattibilità relativi ad interventi in zone
soggette a vincoli paesaggistici. Tutte le strade oggetto dei lavori sono comunali e pertanto non
necessitano permessi particolari o autorizzazione esterne. Sono state affrontate le problematiche
relative alla economicità dei lavori ed alla futura gestione e manutenzione degli impianti. I luoghi di
lavoro saranno accessibili, con rispetto delle norme del codice della strada. Gli impianti esistenti, per
quanto possibile tecnicamente, resteranno attivi fino alla messa in funzione dei nuovi impianti. I lavori
comprenderanno lo scavo per la posa di cavidotti interrati, secondo le dimensioni e le caratteristiche
tecniche esposte negli elaborati progettuali. I materiali di risulta e previsto siano trasportati e smaltiti
alla pubblica discarica con oneri a carico della ditta appaltatrice; il riempimento degli scavi sarà
effettuato con materiale arido di cava opportunamente compattato.
A1 - Normativa di riferimento
Gli impianti dovranno essere realizzati a regola d’arte (Legge 186 del 01.03.1968) e conformemente alle norme CEI.
La rispondenza alle norme deve interdersi estesa non solo alle modalità di installazione, ma anche ai materiali ed alle
apparecchaiture che saranno impiegate nella realizzazione degli impianti stessi. I principali riferimenti normativi da seguire nella
realizzazione degli impianti sono:
UNI EN 40-5:2003 - Pali per illuminazione pubblica - Specifiche per pali per illuminazione pubblica di acciaio.
UNI EN 40-3-1:2001 - Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Specifica dei carichi caratteristici.
UNI EN 40-3-2:2001 - Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Verifica tramite prova.
UNI EN 40-3-3:2004 - Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Verifica mediante calcolo.
UNI EN 40-6:2004 - Pali per illuminazione pubblica - Requisiti per pali per illuminazione pubblica di alluminio.
CEI 0-2 (Fasc. 2495G): Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici.
CEI 8-6 (Fasc. 1312): Tensione nominale per i sistemi di distribuzione pubblica dell’energia elettrica a bassa tensione.
CEI 11-17 (Fasc. 1890): Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo.
CEI 11-28 (Fasc. 2054G): Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali a bassa
tensione.
CEI 17-3 (Fasc. 1035): Contatti destinati alla manovra di circuiti a tensione non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in continua (Parzialmente annullata dalla norma CEI 17-50).
CEI 17-5 (Fasc. 1913E): Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici.
CEI 17-11 (Fasc. 2097E): Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori
di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili.
CEI 17-13/1 (Fasc. 2463E): Apparecchiature assemblate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) –
Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di
tipo (ANS).
CEI 17-13/2 (Fasc. 2190E): Apparecchiature assemblate di protezione di manovra per bassa tensione (quadri elettrici
per bassa tensione). Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre.
CEI 17-13/3 (Fasc. 1926): Apparecchiature assemblate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) –
Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assemblate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in
luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ASD).
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CEI 17-17 (Fasc. 622): Apparecchiature industriale a tensione non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V
in corrente continua. Individuazione dei morsetti.
CEI 17-41 (Fasc. 2261E): Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari.
CEI 17-43 (Fasc. 1873): Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le
apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS).
CEI 17-44 (Fasc. 1912E): Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1: Regole generali.
CEI 17-52 (Fasc. 2252): Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assemblate
non di serie.
CEI 20-13 (Fasc. 1843): Cavi con isolamento estruso in gomma per tensioni nominali da 1 a 30 kV.
CEI 20-14 (Fasc. 661): Cavi isolati con polivinilcloruro di qualità R2 con grado di isolamento superiore a 3.
CEI 20-19 (Fasc. 1344): Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V.
CEI 20-20 (Fasc. 1345): Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V.
CEI 20-22/1 (Fasc. 2661): Prove d’incendio sui cavi elettrici. Parte 1: Generalità e scopo.
CEI 20-22/2 (Fasc. 2662): Prove d’incendio sui cavi elettrici. Parte 2: Prova di non propagazione dell’incendio.
CEI 20-22/3 (Fasc. 2663): Prove d’incendio sui cavi elettrici. Parte 3: Prove su fili e cavi disposti a fascio.
CEI 20-34 (Fasc. 707): Metodi di prova per isolanti e guaine dei cavi elettrici rigidi e flessibili (mescole elastomeriche e
termoplastiche).
CEI 20-35 (Fasc. 688): Prova sui cavi elettrici sottoposti al fuoco. Parte 1: Prova di non propagazione della fiamma sul
singolo cavo verticale.
CEI 20-40 (Fasc. 1772G): Guida per l’uso dei cavi a bassa tensione. CEI 20-43 (Fasc. 1928): Ottimizzazione
economica delle sezioni dei conduttori dei cavi elettrici per energia.
CEI 23-3 (Fasc. 452): Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari. (Per tensione nominale non
superiore a 415 V in corrente alternata).
CEI 23-3 (Fasc. 1550): Interruttori automatici per la protezione delle sovracorrenti per impianti domestici e similari.
CEI 23-8 (Fasc. 335): Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro ed accessori.
CEI 23-9 (Fasc. 823): Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione fissa per uso domestico e
similare. Prescrizioni generali.
CEI 23-14 (Fasc. 297): Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori.
CEI 23-18 (Fasc. 532): Interruttori differenziali per uso domestico e similare e interruttori differenziali con sganciatori
di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari.
CEI 23-20 (Fasc. 1844): Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari.
CEI 23-21 (Fasc. 1895): Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per uso domestico e similare. Parte
2.1: Prescrizioni particolari per dispositivi di connessione come parti separate con unità di serraggio di tipo a vite.
CEI 23-26 (Fasc. 1130): Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e filettature per tubi ed accessori.
CEI 23-30 (Fasc. 1261): Dispositivi di connessione (giunzione e/o derivazione) per installazioni elettriche fisse
domestiche e similari. Parte 2.1: Prescrizioni particolari. Morsetti senza vite per la connessione di conduttori di rame senza
preparazione speciale.
CEI 23-39 (Fasc. 2376E): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali.
CEI 23-40 (Fasc. 2392E): Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari.
Parte 2.2: Prescrizioni particolari per dispositivi di connessione come parti separate con unità di serraggio senza vite.
CEI 23-41 (Fasc. 2393E): Dispositivi di connessione. Prescrizioni di sicurezza per unità di serraggio a vite e senza vite
per conduttori elettrici in rame.
CEI 23-42 (Fasc. 2394E): Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari.
CEI 23-44 (Fasc. 2396): Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari.
CEI 23-46: Sistemi di tubi accessori per installazioni elettriche. Parte 2.4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi
interrati.
CEI 23-49 (Fasc. 2730): Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari.
CEI 23-51 (Fasc. 2731): Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per
installazioni fisse per uso domestico e similare.
CEI 34-3 (Fasc. 1685): Lampade fluorescenti tubolari per illuminazione generale.
CEI 34-6 (Fasc. 1163): Lampade a vapori di mercurio ad alta pressione.
CEI 34-12 (Fasc. 1474): Lampade a filamento di tungsteno per uso domestico e per illuminazione generale.
CEI 34-15 (Fasc. 2208E): Lampade a vapori di sodio a bassa pressione.
CEI 34-21 (Fasc. 1348): Apparecchi di illuminazione. arte 1: Prescrizioni generali e prove.
CEI 34-24 (Fasc. 2419E): Lampade a vapori di sodio ad alta pressione.
CEI 34-46 (Fasc. 1478): Dispositivi di innesco (esclusi gli starter a bagliore). Prescrizioni generali e di sicurezza.
CEI 34-48 (Fasc. 1673): Alimentatori per lampade a scarica (escluse le lampade fluorescenti tubolari). Prescrizioni
generali e di sicurezza.
CEI 34-63 (Fasc. 2210E): Condensatori per uso in circuiti con lampade fluorescenti tubolari ed altre lampade a
scarica. Prescrizioni generali e di sicurezza.
CEI 34-64 (Fasc. 2233E): Condensatori per uso in circuiti con lampade fluorescenti tubolari ed altre lampade a
scarica. Prescrizioni di prestazione.
CEI 64-7 (Fasc. 4618): Impianti elettrici di illuminazione pubblica.
CEI 64-8/1 (Fasc. 4131): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali.
CEI 64-8/2 (Fasc. 4132): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 2: Definizioni.
CEI 64-8/3 (Fasc. 4133): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 3: Caratteristiche generali.
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CEI 64-8/4 (Fasc. 4134): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza.
CEI 64-8/5 (Fasc. 4135): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici.
CEI 64-8/6 (Fasc. 4136): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 6: Verifiche.
CEI 64-8/7 (Fasc. 4137): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari.
CEI 70-1 (Fasc. 1915E): Gradi di protezione degli involucri (Codice IP).
CEI UNEL Tab. 00722: Colori distintivi delle anime dei cavi isolati con gomma o pvc per energia o comandi e
segnalazioni, con tensioni nominali U0/U non superiori a 0.6/1 kV.
CEI UNEL Tab. 35023/70: Cavi per energia isolati in gomma o con materiale termoplastico aventi grado di protezione
non superiore a 4. Cadute di tensione.
CEI UNEL Tab. 35024/70: Cavi per energia isolati in gomma o con materiale termoplastico aventi grado di protezione
non superiore a 4. Portata di corrente in regime permanente.
CEI UNEL Tab. 35375: Cavi per energia isolati in gomma etilenpropilenica alto modulo di qualità G7, sotto guaina di
PVC, non propaganti l’incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi. Cavi unipolari e multipolari con conduttori flessibili per
posa fissa. Tensione nominale U0/U: 0.6/1 kV.
CEI UNEL Tab. 35752: Cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l’incendio. Cavi unipolari senza
guaina con conduttori flessibili. Tensione nominale U0/U: 0.6/1 kV.
CEI UNEL Tab. 35755: Cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l’incendio. Cavi multipolari, per posa
fissa con conduttori flessibili, con o senza schermo, sotto guaina di PVC per comandi e segnalazioni. Tensione nominale U0/U:
0.6/1 kV.
CEI UNEL Tab. 35756: Cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l’incendio. Cavi multipolari per posa
fissa con conduttori flessibili con o senza schermo, sotto guaina di PVC. Tensione nominale U0/U: 0.6/1 kV.
CENELEC R64.001: Portate di corrente in conduttori e cavi.
UNI 10439: Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato.
UNI 10819: Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso
luminoso.
UNI-CEI EN 45014: Criteri generali per la dichiarazione di conformità rilasciata dal fornitore.
UNI-EN 40/1: Pali per illuminazione pubblica. Termini e definizioni.
UNI-EN 40/2: Pali per illuminazione pubblica. Dimensioni e tolleranze.
UNI-EN 40/3: Pali per illuminazione pubblica. Materiali.
UNI-EN 40/4: Pali per illuminazione pubblica. Protezione della superficie dei pali metallici.
UNI-EN 40/5: Pali per illuminazione pubblica. Alloggiamenti elettrici e passaggi cavi.
UNI-EN 40/6: Pali per illuminazione pubblica. Ipotesi di carico.
UNI 10025: Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impieghi strutturali.
Norma per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione
per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli Osservatori astronomici. L.R. Veneto 17/2009.
CEN 13201-1-2-3-4. Norma Europea che definisce classi e valori di progetto.
La UNI 10439 indica i requisiti di quantità e qualità dell’illuminazione stradale per la
progettazione, verifica e manutenzione di un impianto. Si applica in tutte le tipologie di strade a
traffico motorizzato ad eccezione delle aree pedonali e commerciali, le aree verdi, le gallerie e
sottopassi. Propone un metodo di calcolo illuminotecnico applicabile solo su strade rettilinee e
curvilinee aventi raggio di curvatura non minore di 200 m. La norma definisce i seguenti aspetti: a)
parametri tecnici di valutazione della progettazione quali la luminanza media (L), l’illuminamento
(E), l’uniformità trasversale (U0) e longitudinale (UI), nonché l’abbagliamento Tl; b) una
classificazione illuminotecnica (livelli) in relazione al tipo di strada interessata e di conseguenza, i
valori minimi dei parametri tecnici a cui la progettazione dell’impianto stradale deve attenersi; c) le
formule matematiche che si devono utilizzare per eseguire i calcoli illuminotecnici; d) i livelli
d’illuminamento che devono essere presenti sulle aree attigue alla sede stradale (marciapiedi).
La Norma UNI 11248 classifica le strade in funzione del tipo
indice di categoria illuminotecnica. Le categorie tipo ME si basano
stradale; le categorie CE, S e A si basano sull’illuminamento della
successiva evidenzia per le categorie ME i valori di luminanza,
illuminazione di contiguità.
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di traffico e il corrispondente
sulla luminanza del manto
zona della strada. La tabella
abbagliamento debilitante e
La tabella seguente riassume i dati per la classifica in funzione del tipo di traffico con il relativo
indice di categoria illuminotecnica.
A2 - Caratterizzazione tecnica principale degli impianti
Le principali caratteristiche tecniche dei nuovi impianti (o integrazioni ad impianti esistenti)
sono:
Tipo di impianto: in derivazione (CEI 64-7);
Gruppo di appartenenza (CEI 64-7): B;
Classificazione tipo A (sicurezza è a carattere prioritario);
Tensione di alimentazione dei circuiti principali: 220 P + N; 50 Hz;
Tensione ai capi degli apparecchi di illuminazione: 220 V - 50 Hz.;
Caduta di tensione tra il punto di consegna energia e fine linee: <4%;
Fattore di potenza previsto: 0,8;
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Quadro di controllo e comando per impianto di illuminazione standard: interruttore
generale automatico, contattore, linee in uscita protette da interruttore automatico. Costruzione in
classe II;
Comando di accensione/spegnimento a mezzo temporizzatore;
Apparecchi di illuminazione in classe II - protezione IP 66;
Grado di uniformità: vedi calcoli illuminotecnici;
Sorgenti luminose: lampade a LED da 18W e 76W.
Supporti (pali e bracci) in lamiera ex Fe 360B UNI EN 10025 protetti contro la corrosione
con zincatura a caldo per immersione secondo le norme UNI EN 40/4.1;
Conduttori: cavi unipolari tipo RG7R-0,6/1 kV per sezioni oltre i 10 mm2, UG7R o FG7R 0,6/1 kV per sezioni fino a 10 mm2, cavi bipolari tipo UG7OR o FG7OR - 0,6/1 kV nella sezione di
2x2,5 mm2;
Dimensionamento in funzione dei sovraccarichi dovuti ai fenomeni atmosferici: norme CNRUNI 10012-67;
tipologia lampade: LED.
A3 - Inserimento ambientale
Le opere previste in progetto rientrano in aree vincolate dal punto di vista ambientale. E’ stata
acquisita la autorizzazione ambientale. Per il Piano di manutenzione dell’opera si rimanda all’elaborato
allegato al progetto esecutivo.
A4 - Scelte preliminari del presente progetto
Per illuminare correttamente è necessario:
la realizzazione di buoni impianti che non disperdano luce verso il cielo (spreco di energia);
scegliere i migliori sistemi per ridurre i consumi energetici;
mantenere e salvaguardare l’oscurità del cielo notturno in linea con le indicazioni contenute
nella risoluzione approvata dall’Assemblea Generale dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU),
durante il meeting svoltosi nel 1997 a Kyoto (Giappone).
A5 - Le lampade
Gli impianti devono essere equipaggiati con lampade ad avanzata tecnologia ed elevata
efficienza. Un fattore indicativo in questa scelta è rappresentato dal parametro “efficienza
luminosa”, definito dal rapporto fra flusso luminoso emesso da una sorgente luminosa (in lumen, lm)
e potenza elettrica assorbita (in watt, W). I dati in letteratura mostrano come l’efficienza luminosa
delle lampade LED sia più elevata delle altre tipo di lampade e consumano molta meno energia.
L’arredo funzionale dei luoghi di illuminazione costituisce un altro punto fondamentale
riguardo all’ottimizzazione dell’emissione luminosa. Quest’ultima si realizza armonizzando il luogo da
illuminare; il tipo, altezza e distanza dei pali; il tipo, potenza e numero delle lampade; il tipo di
apparecchi illuminanti; le curve fotometriche e l’intensità luminosa necessaria sulla superficie
ricevente. Elemento discriminante è, in questo caso, il “coefficiente medio di emissione superiore
Rn%”; introdotto dalla norma UNI 10819, e’ definito come la sommatoria dei flussi luminosi dispersi
dei singoli corpi illuminanti e la sommatoria dei flussi luminosi emessi:
Rn% = [Σ(i:n) Φi / Σ(i:n) Φit]/100
dove:
n = numero dei corpi illuminanti;
Φi = flusso disperso dal singolo corpo illuminante;
Φit = flusso emesso dal singolo corpo illuminante.
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Il coefficiente medio di emissione superiore è importante riguardo alle caratteristiche
inquinanti ed energetiche dell’apparecchio illuminante: tanto più questo è elevato, tanto maggiore è
l’energia dispersa verso l’alto. Dalla letteratura tecnica e, relativamente ai lampioni stradali,
conseguono i valori medi stimati di R%:
se
se
se
se
schermati paralleli al terreno su palo diritto con vetro piano (cut-off) 0,1 – 0,3%;
schermati inclinati di 5/10° su palo diritto con vetro di protezione piano 3%;
coppa sporgente paralleli al terreno su pali diritti 2 – 6%;
con parabola a coppa sporgente su palo curvo 10 – 15%.
I lampioni schermati (cut-off) hanno l’ottica piana incassata e sono montati con una
inclinazione, rispetto al piano di calpestio, di zero o pochi gradi. Le due soluzioni fanno sì che la
dispersione di luce verso l’alto sia minore dell’1%. Nel presente progetto sono previsti armature
con emissione nulla verso l’alto (art. 9, comma 2, lettera a, della L.R. 17/2009).
Nella presente fase di progettazione gli impianti di illuminazione esterna saranno quindi
eseguiti secondo criteri “antinquinamento luminoso con basso fattore di abbagliamento e a ridotto
consumo energetico”. La norma contro l’inquinamento luminoso impone la realizzazione di nuovi
impianti capaci di limitare dopo le ore 23,00 e le ore 24,00 nel periodo di ora legale, l’intensità
luminosa di almeno il 30%, consentendo così di ottimizzare i consumi in relazione
all’effettivo utilizzo degli impianti (art. 9, comma 2, lettera d, L.R. 17/2009).
Con tale procedura operiamo anche un’efficace riduzione dell’inquinamento luminoso dato che
una buona parte di esso è determinata dalla riflessione delle superfici illuminate e che quindi, tale
percentuale sarebbe inevitabile anche nel caso di realizzazione di impianti con dispersione 0% verso
l’alto. In definitiva, al fine di ridurre ulteriormente il consumo energetico e l’inquinamento luminoso, gli
impianti saranno equipaggiati con sistemi a tempo inseriti in ogni armatura (dispositivo elettronico
interno di autodimming) in grado di ridurre la quantità di luce emessa, in misura non inferiore al
30%, generalmente dopo le ore 23 nel periodo di ora solare e dopo le ore 24,00 nel periodo di ora
legale.
La scelta delle armature illuminanti sarà realizzata in corso d’opera su insindacabile decisione
della direzione lavori. In fase progettuale, nei calcoli illuminotecnici, viene prevista l’adozione di
apparecchi illuminanti della Lux Lighting (vedi piu’ avanti). In corso d’opera la scelta potrà essere
modificata a cura e spese dell’impresa ripresentando i calcoli illuminotecnici o dimostrando che quanto
proposto per l’installazione risulti perlomeno allo stesso livello di resa di quanto previsto nei calcoli.
E’ previsto comunque l’uso di armature stradali con le seguenti caratteristiche minimali:
corpo: in lega di alluminio presso fuso verniciato;
coppa: vetro temprato piano o policarbonato stabilizzato agli UV;
riflettore: in alluminio puro 99,9%;
colore: grigio RAL 9006;
angolo regolazione ottica: variabile fra 0° e 15°;
grado protezione vano ausiliari: IP66;
grado protezione vano ottico: IP66;
ottica: CUT-OFF;
isolamento: classe II;
lampada: LED;
installazione: su palo conico diritto con/senza braccio.
A6 - Documentazione da presentare ad opera realizzata
L’impresa esecutrice, ad opera realizzata, dovrà presentare:
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a) certificato di conformità degli impianti secondo Norme CEI 64.7;
b) certificato di conformità Quadri Elettrici secondo Norme CEI 23.51 e CEI 17.13/1;
c) certificato di conformità alla Legge Regione Veneto sull’inquinamento luminoso;
d) certificato del calcolo della stabilità dei plinti e pali redatto da tecnico abilitato;
e) schemi elettrici dei Quadri a livello multifilare e libretto di “Uso e Manutenzione” con
relativa scheda di garanzia da volturare al Comune di Piazzola Sul Brenta;
f) eventuale progetto illuminotecnico integrativo con classe di appartenenza della strada;
g) eventuale relazione tecnica delle verifiche iniziali secondo Norme CEI 64.14 dove si deve
evincere: g1) la verifica della protezione da contatti diretti; g2) la verifica della protezione da contatti
indiretti; g3) la verifica del valore di isolamento dell’impianto; g4) la verifica eventuale del valore della
resistenza di terra.
A7 – Calcoli illuminotecnici
A7.1 – Viale Camerini
In base alla nuova UNI 11248 la strada oggetto di intervento é classificabile come tipo “strada
urbana di quartiere di tipo E”, con limite di velocità 50 km/ora e portata massima di servizio per corsia
pari a 800 veicoli/ora. La categoria illuminotecnica di ingresso é la ME3c. Viale Camerini é a tutti gli
effetti una strada “urbana di quartiere” in quanto continuazione di una strada extraurbana secondaria
assimilabile al tipo C (via Marconi).
Analisi dei rischi: 1) siamo in presenza di un tratto rettilineo pertanto la complessità del
campo visivo non risulta elevata (variazione -1 categoria illuminotecnica) 2) vi sono condizioni
conflittuali dovute agli incroci con altre strade comunali secondarie (via Dell’Orto, via San Silvestro,
via Ticino e via Bernina) in cui sarà presente segnaletica attiva (variazione -1); 3) sono presenti alcuni
attraversamenti pedonali (variazione +1); 4) non é consentito il traffico ad automezzi di
peso complessivo superiore a 35 q.li; 5) indice di rischio di aggressione basso (si ipotizza
comunque variazione categoria +1).
Categoria illuminotecnica di progetto: ME3c.
Categoria illuminotecnica di esercizio 1 (flusso luminoso a regime): ME3c
Nelle ore notturne é ipotizzabile un flusso di traffico inferiore al 25% rispetto a quello massimo
e si può declassare la categoria illuminotecnica di esercizio.
La categoria illuminotecnica di esercizio 2 (flusso luminoso ridotto): ME5
Viale Camerini é relazionabile alla categoria ME3c di esercizio 1 per la quale:
1)
2)
3)
4)
valore L (cd/mq) di luminanza minima mantenuta é 1;
uniformità trasversale Uo minima é 0,4;
uniformità longitudinale minima Ul é 0,5;
abbagliamento debilitante TI in % massimo 15.
Viale Camerini presenta una larghezza stradale di circa 6 m a due corsie di marcia.
Manto stradale: R3, q0:0.070.
Deprezzamento ipotizzato per l’impianto: 0,8.
Tipo di disposizione: su entrambi i lati alternata con distanza pali per lato 56 m.
Altezza pali fuori terra: 8 metri (altezza fuochi 7,88 m).
Sbraccio: 2,5 m.
8
Inclinazione sbraccio: 0°.
Distanza dal bordo strada: -0,3 m.
Tipo di lampada prevista: Grah Automotive LSL-C-01-A-00-066-AA-LS-42 LSL 60 della
Lux Lighting di Limena (PD).
Flusso luminoso lampada: 7200 lumen.
Massimo di intensità luminosa per 70°: 387 cd/klm.
Massimo di intensità luminosa per 80°: 92 cd/klm.
Massimo di intensità luminosa per 90°: 4.00 cd/klm.
Potenza lampada: 76 W.
Classificazione lampada secondo CIE: 100.
CIE flux code: 40 80 98 100 100.
Dotazione: 1xLED-Modul (fattore di correzione 1.000).
9
La disposizione rispetta la classe di intensità G3 (é rispettato la prescrizione art.6.3 della UNI
11248 ai fini della limitazione dell’abbagliamento). La disposizione rispetta la classe degli indici di
abbagliamento D.6.
Software utilizzato: DIALux 4.11 della DIAL GmbH.
Nei calcoli non si tiene conto della contemporanea presenza del flusso luminoso residuo dei
pali di illuminazione dei percorsi ciclopedonali.
Risultati calcoli illuminotecnici categoria di esercizio 1
Reticolo: 19x6 punti;
manto stradale: R3, q0:0.070;
classe di illuminazione: ME3c.
Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati. Segue rendering 3D. Valori ottenuti: a) Lm (cd/m2):
1 (nominale secondo classe >=1); b) UO : 0,46 (nominale secondo classe >=0,4); c) Ul : 0,51
(nominale secondo classe >=0,5); d) TI (%) : 8 (nominale secondo classe <=15); e) SR : 0,53
(nominale secondo classe >=0,50).
10
Segue rendering colori sfalsati:
Seguono isolinee:
11
Seguono livelli di grigio:
Seguono risultati per osservatore in posizione 1:
Valori reali calcolati:
Lm (cd/m2): 1 (nominale secondo classe >=1)
UO : 0,46 (nominale secondo classe >=0,4)
Ul : 0,52 (nominale secondo classe >=0,5)
TI (%) : 7 (nominale secondo classe <=15)
Seguono risultati per osservatore in posizione 2:
12
Valori reali calcolati:
Lm (cd/m2): 1 (nominale secondo classe >=1)
UO : 0,47 (nominale secondo classe >=0,4)
Ul : 0,51 (nominale secondo classe >=0,5)
TI (%) : 8 (nominale secondo classe <=15)
Risultati calcoli illuminotecnici categoria di esercizio 2
Reticolo: 19x6 punti;
manto stradale: R3, q0:0.070;
classe di illuminazione: ME5.
Tutti i requisiti fotometrici sono rispettati. Valori ottenuti: a) Lm (cd/m2): 0,70 (nominale
secondo classe >=0,5); b) UO : 0,46 (nominale secondo classe >=0,35); c) Ul : 0,51 (nominale
secondo classe >=0,40); d) TI (%) : 7 (nominale secondo classe <=15); e) SR : 0,53 (nominale
secondo classe >=0,50).
13
Segue rendering colori sfalsati:
Seguono isolinee:
14
Seguono livelli di grigio:
Seguono risultati per osservatore in posizione 1:
Valori reali calcolati:
Lm (cd/m2): 0,7 (nominale secondo classe >=0,5)
UO : 0,46 (nominale secondo classe >=0,35)
Ul : 0,52 (nominale secondo classe >=0,4)
TI (%) : 6 (nominale secondo classe <=15)
Seguono risultati per osservatore in posizione 2:
15
Valori reali calcolati:
Lm (cd/m2): 0,70 (nominale secondo classe >=0,50)
UO : 0,47 (nominale secondo classe >=0,35)
Ul : 0,51 (nominale secondo classe >=0,40)
TI (%) : 7 (nominale secondo classe <=15)
A7.2 – Percorso ciclopedonale
Il progetto prevede due percorsi ciclopedonali ad est e ad ovest di viale Camerini (collocati a
circa 5 m dal bordo strada, larghezza ricorrente del percorso ciclabile 200 cm).
Tipo di disposizione: su un lato con distanza pali ricorrente di 14 m.
Altezza pali fuori terra: 5,3 metri.
Sbraccio: 0 m.
Inclinazione sbraccio: 0°.
Tipo di lampada prevista: Grah Automotive LSL-A-01-A-00-013-AA-LS-42 LSL 15 della
Lux Lighting di Limena (PD).
Flusso luminoso lampada: 1727 lumen.
Massimo di intensità luminosa per 70°: 374 cd/klm.
16
Massimo di intensità luminosa per 80°: 84 cd/klm.
Massimo di intensità luminosa per 90°: 3,52 cd/klm.
Potenza lampada: 18 W.
Classificazione lampada secondo CIE: 100.
CIE flux code: 40 80 98 100 100.
Dotazione: 1xLED-Modul (fattore di correzione 1.000).
La disposizione rispetta la classe di intensità G3 (é rispettato la prescrizione art.6.3 della UNI
11248 ai fini della limitazione dell’abbagliamento). La disposizione rispetta la classe degli indici di
abbagliamento D.5.
Software utilizzato: DIALux 4.11 della DIAL GmbH.
Nei calcoli non si tiene conto della contemporanea presenza del flusso luminoso residuo dei
pali di illuminazione della strada.
La categoria illuminotecnica di ingresso: S2.
Analisi dei rischi: 1) siamo in presenza di tratti rettilinei pertanto la complessità del campo
visivo non risulta elevata (variazione categoria illuminotecnica -1); 2) vi sono marginali condizioni
conflittuali legate agli attraversamenti pedonali in via Dell’Orto, via San Silvestro, via Ticino e via
Bernina; 3) non sono da escludere rischi non trascurabili di aggressione (variazione +1).
Categoria illuminotecnica di esercizio 1 (flusso lminoso a regime): S2
Nelle ore notturne é ipotizzabile un flusso di traffico inferiore di oltre il 25% rispetto a quello
massimo e si può declassare la categoria illuminotecnica di esercizio (-2), aumentano però i pericoli di
aggressione (+1).
La categoria illuminotecnica di esercizio 2 (flusso luminoso ridotto): S3
Categoria di esercizio 1
Il percorso ciclopedonale é relazionabile alla categoria S2 di esercizio 1 per la quale:
Em (lx): 15 (nominale secondo classe >=10)
Emin (lx) : 9,68 (nominale secondo classe >=3)
Emin semicil. (lx) : 2,09 (nominale secondo classe >=2)
Panoramica dei risultati:
17
Em (lx) reale: 15 (nominale secondo classe >=10)
Emin (lx) reale : 9,68 (nominale secondo classe >=3)
Emin semicil. reale (lx) : 2,09 (nominale secondo classe >=2)
Seguono isolinee:
Seguono livelli di grigio:
18
Categoria di esercizio 2
Il percorso ciclopedonale é relazionabile alla categoria S3. Panoramica risultati:
Em (lx): 10,95 (nominale secondo classe >=7,5)
Emin (lx) : 7,06 (nominale secondo classe >=1,5)
Emin semicil. (lx) : 1,53 (nominale secondo classe >=1,5)
Rendering:
Rendering colori sfalsati:
19
Panoramica dei risultati:
Em (lx) reale: 10,95 (nominale secondo classe >=7,5)
Emin (lx) reale : 7,06 (nominale secondo classe >=1,5)
Emin semicil. reale (lx) : 1,53 (nominale secondo classe >=1,5)
Seguono isolinee:
Seguono livelli di grigio:
20
A8 – CONSIDERAZIONI SULLA L.R. 17/2009
Nel presente progetto i punti fondamentali della norma regionale per il contenimento
dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela
dell’ambiente e dell’attività svolta dagli Osservatori astronomici (L.R. 17/2009) sono rispettati in
quanto:
sono previsti apparecchi illuminanti con emissione nulla verso l’alto (art. 9, comma
2, lettera a);
é previsto l’utilizzo di apparecchi con rendimento >60% (art. 11, comma a);
sono rispettate le luminanze minime previste dalle norme di sicurezza UNI EN 13201-2
(art. 9, comma 2, lettera c) e le luminanze mantenute non sono superiori con tolleranza del 15% a
quelle previste dalle norme UNI;
é previsto il controllo del flusso e la riduzione del flusso di almeno il 30% dopo le ore
24 (art. 9, comma 2, lettera d);
il rapporto tra interdistanza/altezza delle sorgenti luminose non risulta inferiore al valore di
3.7 (art. 11, comma a);
si é tenuto conto della massimizzazione della frazione di flusso luminoso emesso in ragione
dell’effettiva incidenza sulla superficie da illuminare (utilanza).
In sede di esecuzione dei lavori, una volta accettata definitivamente la tipologia di lampada e
al lavori realizzati, saranno consegnati al Comune di Piazzola Sul Brenta:
la dichiarazione che gli apparecchi utilizzati hanno emissione nulla verso l’alto (comprovata
allegando le tabelle fotometriche numeriche ed il file eulumdat, certificati e sottoscritti dal
responsabile tecnico del laboratorio di misura);
la dichiarazione circa il rendimento degli apparecchi utilizzati;
la dichiarazione dell’efficienza delle sorgenti utilizzate (lm/W) e della loro resa cromatica;
21
la dichiarazione della norma tecnica UNI utilizzata nella progettazione e delle categorie
illuminotecniche di progetto e di esercizio, motivandone le scelte (in caso di modifica dalle previsioni
del progetto esecutivo);
dichiarazione documentata dai calcoli illuminotecnici che le luminanze o gli illuminamenti
mantenuti non saranno superiori, entro le tolleranze dell’ordine del 15%, a quelle previste per le
categorie illuminotecniche di esercizio;
dichiarazione della percentuale di riduzione di flusso dopo le ore 24:00;
dichiarazione di rispetto del rapporto interdistanza/altezza non inferiore a 3.7 nel caso di
impianti stradali.
A9 - Calcoli linee elettriche e quadri
Il calcolo è stato realizzato per tratte, ovvero segmenti di linea elettrica tra 2 derivazioni,
denominate “rami”. Ai fini della determinazione della caduta di tensione, il carico viene considerato
simmetrico ed equilibrato, per cui si verifica con un carico equivalente (pari alla sommatoria della
potenza delle lampade) posizionato al centro del ramo (per cui la lunghezza del ramo indicata nel
prospetto di calcolo è la metà di quella reale). La potenza utilizzata dall’apparecchio illuminante viene
aumentata del 25% per tener conto delle perdite nei cavi.
La caduta di tensione risultante in tutti i casi è inferiore al 4%. Si rimanda agli allegati del
progetto esecutivo per lo schema del quadro di via San Silvestro e per la distribuzione dei cavi.
Gli interruttori differenziali a protezione delle singole linee in partenza saranno del tipo
antiperturbazione e nei quadri saranno presenti idonei scaricatori sezionabili da una terna di fusibili
posti a valle dell’interruttore generale. Gli interruttori magnetotermici dovranno avere un potere di
cortocircuito Ics non inferiore a 10KA; la protezione contro i sovraccarichi potrà essere omessa in
quanto le apparecchiature non saranno soggette a tale sollecitazione.
Tutte le apparecchiature (apparecchi illuminanti e quadri elettrici) saranno conformi alla
norma CEE 89/336 relativamente alla compatibilità elettromagnetica. Quindi saranno costruite ed
assemblate in modo da non creare perturbazioni elettromagnetiche. Tutte le apparecchiature
dovranno essere marchiate CE.
I circuiti saranno comandati da orologio astronomico; è previsto un selettore AUT.-0-MAN. che
potrà consentire di gestire l’impianto in maniera manuale.
A10 – Pali e plinti
I pali saranno in acciaio zincato ex Fe360 di tipo calmato; la zincatura a caldo sarà del tipo per
immersione secondo UNI EN40. Per la protezione contro la corrosione nel punto di incastro i sostegni
saranno dotati di manicotto sintetico alto circa 30 cm, composto da strato bituminoso in filo di vetro
applicato a caldo. Saranno posati incastrati nell’intercapedine del basamento di fondazione, che verrà
poi riempita con sabbia bagnata, costipata e sigillata con un collare in malta di cemento.
L’alimentazione dell’apparecchio illuminante sarà derivata da una morsettiera di derivazione
quadripolare in materiale isolante con isolmento classe II. Sarà dotata di fusibile di protezione sulla
fase derivata per l’alimentazione dell’apparecchio illuminante. I pali sono del tipo conico diritto.
Si è proceduto ad un dimensionamento del plinto del palo più alto (da 8 m) utilizzando un palo
conico da lamiera commerciale prodotto dalla Tecnopali Spa. Si tratta di un palo conico a sezione
22
circolare ricavato da lamiera in acciaio ex Fe360B UNI EN 10025, formata a freddo mediante
pressopiegatura e saldata longitudinalmente. Il palo ha le seguenti caratteristiche dimensionali:
diametro in sommità d = 60 mm
fonte luminosa fuori terra = 8 m
sporgenza braccio w = 0 mm
interramento e = 1000 mm
peso unitario q = 135 kg.
Il dimensionamento fornisce i seguenti valori (eventualmente da perfezionarsi in sede di
cantierizzazione delle opere):
D
P
H
L
L
L=0,7 m; H=1,0 m; D=0,22 m; P=0,8 m; Volume plinto=0,49 mc. Il dimensionamento è stato
elaborato in conformità a quanto previsto dalle norme tecniche vigenti per i calcoli, l’esecuzione ed il
collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche,
ipotizzando un terreno bonificato con strato di 15 cm di magrone e avente una portata (σ) di 1,5
Kg/cm2. I basamenti di fondazione per i pali saranno quindi realizzati in calcestruzzo R’bk>250
daN/cmq delle dimensioni non inferiori a 70x70x100 per i pali alti 4 metri e 100x100x100 per i pali alti
8 metri; i absamenti saranno completati dal pozzetto di ispezione.
A11 – Linee di distribuzione
Le linee elettriche di distribuzione saranno realizzate posando nuove tubazioni. Tale tubazioni
dovranno rispettare la modalità di posa N (cavi in tubazione interrata) prevista dalle norme CEI 11-17.
Per i cavi interrati sono previste tubazioni di tipo flessibile del tipo a doppia camera (parte
esterna corrugata e parte interna liscia per permettere l’agevole infilaggio), saranno conformi alle CEI
23-39 con resistenza allo schiacciamento non inferiore a 750 N. I cavidotti saranno predisposti ad una
profondità di circa 50 cm rispetto alla generatrice superiore, il tutto riempito con tout-venant e
stabilizzato secondo quanto riportato nei particolari costruttivi di progetto.
Le linee elettriche saranno realizzate con cavi unipolari tipo FG7R 0.6/1 kV isolati con guaina
etilenpropilenica ad alto modulo non propagante l’incendio e guaina esterna in PVC di qualità Rz con
mescola antiabrasiva. L’impresa dovrà verificare la consistenza dei cavi interrati presentando un grado
di isolamento U0/U pari a 0.6/1 kV, secondo quanto previsto dalla CEI 11-17 e conformi alle norme
CEI 20-22 CEI 20-37 CEI 20-35. I conduttori saranno in rame ricotto flessibile e stagnato.
23
A12 – Impianto di terra
La messa a terra delle masse metalliche è obbligatoria per tutti i componenti ed impianti
realizzati con isolamento in classe I. Gli impianti ed apparecchiature in progetto sono con isolamento
di classe II, quindi: a) apparecchi illuminanti con isolamento di classe II; b) pali con morsettiera di
derivazione con isolamento classe II; c) cavi con isolamento equivalente alla classe II; d) quadri
elettrici con isolamento in classe II. Sarà quindi vietato il collegamento a terra dell’apparecchio di
illuminazione. L’utilizzo di componenti e la realizzazione dell’impianto in classe II permette di ottenere
discreti risparmi economici in quanto non è necessario l’impianto di terra, pur raggiungendo un livello
di sicurezza equivalente nei confronti dei contatti indiretti.
Per garantire il coordinamento dell’interruttore automatico differenziale di protezione della
linea, la resistenza di terra (misurata nelle condizioni normali di funzionamento dell’impianto) non
dovrà essere maggiore di Rt<=50/Ia essendo Rt la resistenza di terra in Ohm, 50 la massima
tensione di contatto ammessa (Volt) ed Ia la corrente differenziale del dispositivo di protezione del
circuito.
La separazione elettrica con la linea terminale di viale Camerini (che rimane inalterata) sarà
ottenuta attraverso idoneo salvavita collocato su conchiglia presso l’incrocio fra via Ticino e viale
Camerini.
A13 - Protezione dei circuiti
La protezione delle linee in partenza dai quadri è necessria per assicurare l’interruzione
dell’energia elettrica sul circuito guasto (1) o sul circuito in cui si verifica un sovraccarico di durata
superiore a quanto preliminarmente previsto (2).
Nel caso (1) l’interruzione deve essere rapida ed ha lo scopo di interrompere un corto circuito
(fra le fasi o verso terra), deve garantire le persone dalla folgorazione, deve impedire elevate
sovratemperature e quindi ridurre il rischio incendio. Nel caso (2) l’interruzione deve avvenire in un
tempo che dipende da entità e durata del sovraccarico ed ha lo scopo di interrompere il circuito a
causa del funzionamento anomalo dell’utenza alimentata e per eliminare il sovrariscaldamento nocivo
all’isolamento (invecchiamento precoce del cavo).
Le protezioni utilizzabili nei circuiti 380-220 V sono: a) magnetiche, b) termiche e c)
differenziali. Le tre protezioni possono essere singole o combinate in una unica apparecchiatura. Per
garantire la corretta protezione dei cavi dal sovraccarico devono essere rispettate le due condizioni
seguenti:
Ib<=In<=Iz e If<=1,45Iz
essendo Ib la corrente di impiego, Iz la portata in regime permanente del cavo e In la corrente
nominale del dispositivo di protezione. If invece è la corrente che assicura l’effettivo funzionamento
del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite.
Per una corretta protezione dal cortocircuito il dispositivo di protezione viene dimensionato
verificandone la capacità di intervenire (istantaneamente) sia in caso di cortocircuito immediatamente
a valle della protezione stessa sia in caso di cortocircuito alla fine della linea da proteggere.
Il potere di interruzione del dispositivo deve risultare in grado di aprire la piu’ elevata corrente
di guasto del circuito, deve inoltre essere verificata anche la capacità della linea a sopportare l’energia
passante nel tempo della durata del guasto. Deve quindi essere verificata la relazione:
I^2 t <= K^2 S^2.
24
Nel caso di utilizzo di un dispositivo avente sia la protezione da sovraccarico, sia quella da
cortocircuito, il guasto lungo la linea può essere interrotto dal dispositivo di protezione termico, quindi
in un tempo superiore, ma sempre garantendo la protezione del cavo (CEI 64-8/5 par. 533.3.e).
Per garantire la corretta protezione contro i contatti indiretti, cioè nel caso in cui si presenti un
guasto nel circuito o nel componente elettrico o tra una parte attiva e una massa o un componente
elettrico o tra una parte attiva e una massa o un conduttore di protezione, il dispositivo di protezione
deve interrompere l’alimentazione del circuito guasto in modo che non possa persistere per una
durata sufficiente a causare il rischio di effetti fisiologici dannosi in una persona in contatto con parti
simultaneamente accessibili, una tensione di contatto presunta superiore a 50V efficace c.a. o 120 c.c.
non ondulata.
A14 - Protezione contro i fulmini
Secondo i calcoli eseguiti in accordo con la norma CEI 81-10, la probabilita di fulminazione
risulta inferiore ai limiti previsti pertanto non vi é necessità di realizzare alcun impianto di protezione
contro i fulmini. La protezione dei sostegni contro i fulmini non é necessaria.
A15 - Coesistenza fra cavi energia e cavi comunicazione
Incrocio fra cavi.
Quando entrambi i cavi sono direttamente interrati, debbono essere osservate le seguenti
prescrizioni: il cavo di energia deve di regola essere situato inferiormente al cavo di
telecomunicazione; la distanza tra i due cavi non deve essere inferiore a 0,30 m; il cavo posto
superiormente deve essere protetto, per una lunghezza non inferiore ad 1 m con un dispositivo di
protezione. Quando almeno uno dei due cavi é posto dentro appositi manufatti (tubazioni, cunicoli
ecc.) che proteggono il cavo stesso e ne rendono possibile la posa e la successiva manutenzione
senza la necessità di effettuare scavi, non é necessario osservare le prescrizioni sopraelencate.
Parallelismi fra cavi.
Nei percorsi paralleli, i cavi di energia ed i cavi di telecomunicazione devono, di regola, essere
posati alla maggiore possibile distanza tra loro; nel caso per es. di posa lungo la stessa strada,
possibilmente ai lati opposti di questa. Ove per giustificate esigenze tecniche il criterio di cui sopra non
possa essere seguito, é ammesso, salvo il rispetto delle condizioni accennate in precedenza, posare i
cavi vicini fra loro purché sia mantenuta, fra essi, una distanza minima, in proiezione su di un piano
orizzontale, non inferiore a 30 cm. Qualora detta distanza non possa essere rispettata, si deve
applicare sul cavo posato alla minore profondita, oppure su entrambi i cavi quando la differenza di
quota fra essi é minore di 15 cm, uno dei dispositivi di protezione di seguito descritti. Salvo il rispetto
delle condizioni accennate in precedenza, le prescrizioni di cui sopra non si applicano quando almeno
uno dei due cavi é posato, per tutta la tratta interessata, in appositi manufatti (tubazioni, cunicoli
ecc.) che proteggono il cavo stesso e ne rendono possibile la posa e la successiva manutenzione
senza la necessita di effettuare scavi. Sempre salvo il rispetto delle condizioni accennate in
precedenza, le prescrizioni di cui sopra non si applicano quando i due cavi sono posati nello stesso
manufatto; per tali situazioni di impianto si devono prendere tutte le possibili precauzioni, ai fini di
evitare che i cavi di energia e di telecomunicazione possano venire a diretto contatto fra loro, anche
quando le loro guaine sono elettricamente connesse. In particolare nel caso di gallerie, la posa dei
cavi di telecomunicazione e di energia va fatta su mensole distinte, chiaramente individuabili; nel caso
di cunicoli o di condotti, la posa dei cavi di energia e di quelli di telecomunicazione va fatta in sedi o in
fori distinti. Nei riguardi dei fenomeni induttivi, dovuti ad eventuali guasti sui cavi di energia, le
caratteristiche del parallelismo (distanza tra i cavi, lunghezza del parallelismo) devono soddisfare
quanto prescritto dalle Norme CEI 103-6; nei riguardi di altri fenomeni di interferenza tra cavi di
energia e cavi di telecomunicazione, devono essere rispettate le direttive del Comitato Consultivo
Internazionale Telegrafico e Telefonico (CCITT).
25
Parallelismi fra cavi di energia e tubi metallici.
Devono essere posati alla maggiore distanza possibile fra loro. In nessun tratto la distanza,
misurata in proiezione orizzontale fra le superfici esterne di essi o di eventuali loro manufatti di
protezione, deve risultare inferiore a 30 cm. Si può tuttavia derogare alla prescrizione suddetta previo
accordo fra gli esercenti: o quando la differenza di quota fra le superfici esterne delle strutture
interessate é superiore a 50 cm, o quando tale differenza é compresa tra 30 cm e 50 cm, ma si
interpongano fra le due strutture elementi separatori non metallici, nei tratti in cui la tubazione non é
contenuta in un manufatto di protezione non metallico. Non devono mai essere disposti nello stesso
manufatto di protezione cavi di energia e tubazioni convoglianti fluidi infiammabili; per le tubazioni per
altro uso tale tipo di posa é invece consentito, previo accordo fra gli Enti interessati, purché il cavo di
energia e le tubazioni non siano posti a diretto contatto fra loro.
Cavi di energia e gasdotti.
La coesistenza tra gasdotti interrati e cavi di energia posati in cunicoli od altri manufatti, é
regolamentata dal D.M. 24.11.1984 e s.m.i.. Pertanto, nel caso di incroci e parallelismi tra cavi di
energia e tubazioni convoglianti gas naturali, le modalita di posa ed i provvedimenti da adottare al fine
di ottemperare a quanto disposto dal detto D.M. dovranno essere definiti con gli Enti proprietari o
concessionari del gasdotto.
Distanze fra sostegni d’illuminazione.
I pali di illuminazione devono essere protetti con barriere di sicurezza o distanziati
opportunamente dai limiti della carreggiata in modo da garantire accettabili condizioni di sicurezza
stradale. La distanza dei sostegni e di ogni altra parte dell’impianto dai limiti della carreggiata deve
essere tale da non creare interferenze con i veicoli che circolano regolarmente sulla carreggiata.
lnoltre, i sostegni devono essere posizionati in modo da non costituire impedimento a persone su
sedia a ruote. Al fine di evitare interferenze con il regolare traffico veicolare i sostegni ed ogni altra
parte dell’impianto fino ad un'altezza di 5 m dalla pavimentazione della carreggiata é opportuno che
siano posizionati nelle strade urbane ad una distanza orizzontale di almeno 50 cm dal limite della
carreggiata. Distanze inferiori possono essere adottate, in accordo con il proprietario della strada,
tenendo conto di eventuali disposizioni di legge e/o comunali, della situazione ambientale e del traffico
veicolare consentito. Nelle strade extra urbane, di regola, ad una distanza orizzontale di almeno 140
cm dal limite della carreggiata. Distanze inferiori possono essere adottate, in accordo con il
proprietario della strada qualora la configurazione della banchina non consenta il distanziamento
indicate. Al fine di consentire il passaggio di persone su sedia a ruote, i sostegni devono essere
posizionati in modo che il percorso pedonale abbia una larghezza di almeno 90 cm.
Distanze fra sostegni d’illuminazione e linee aeree.
La distanza dei sostegni e dei relativi apparecchi di illuminazione dai conduttori di linee aeree
non devono essere inferiori a: 1) 1 m dai conduttori di linee di classe 0 e I (il distanziamento minimo
sopra indicato può essere ridotto a 5 cm quando si tratti di linee con conduttori in cavo aereo ed in
ogni caso nell’abitato); 2) (3+0,015 U) m dai conduttori di linee di classe II e III, dove U é la tensione
nominale e della linea aerea in kV (il distanziamento minimo sopra indicato può essere ridotto a
(1+0,015 U) m per le linee in cavo aereo e, quando ci sia l’accordo fra i proprietari interessati, anche
per le linee con conduttori nudi).
Piazzola Sul Brenta, febbraio 2014
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