w w w. i l g i o r n a l e d e i v e ro n e s i . i t R e g i s t r a z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 2 9 8 4 / 1 2 MARZO 2014 - ANNO II Che cosa sta accadendo a Verona? Una tempesta ha travolto l’Amministrazione Comunale... Non solo segnali drammatici e critici, ma anche buone notizie e tanti nuovi progetti provengono dal comprensorio veronese. L’ E D I TO R I A L E di Diego Cordioli Non perdiamo la speranza Se a livello nazionale è cambiato Governo e Sanremo è il leitmotiv delle conversazioni di tanti italiani, anche a Verona e provincia di cose non ne sono accadute poche: a partire dallo scandalo politico che ha investito l’amministrazione, di cui raccontiamo nelle prime pagine. Si passa poi alle attività istituzionali della Provincia, tra incontri importanti, progetti e nuove applicazioni. Tante attività sono in cantiere per le scuole e non solo; e il Procuratore militare Enrico Buttitta ci invita, per ogni cosa, a non perdere le speranze. Nel mese di marzo, per la festa della donna, ci piace ricordare la nostra soprano Cecilia Gasdia e sempre in ambito musicale, la musica colta che si esegue nelle sale del teatro Filarmonico. Per i più allegri, una frizzante intervista sulla salsa cubana e per chi ha in progetto di convolare a nozze, alcuni preziosi consigli sulle tempistiche da seguire. Qualche suggerimento viene dato anche in merito alla cura del proprio corpo, nella rubrica sulla bellezza. Se non sapete cosa fare questo mese, vengono anticipati alcuni eventi in calendario a Verona e provincia. Alcune indicazioni sul settore agricolo e ambientale, poi ci provengono da Veronafiere. Il futuro dello sport sembra essere il Freestyle, ma anche la fondazione Bentegodi a proposito ha molto da dire. Un nuovo depuratore potrebbe essere presto realizzato sul lago di Garda; mentre un’iniziativa molto importante, sul recupero del cibo delle mense è stata avviata dal comune di San Giovanni Lupatoto. Premiazioni, iniziative e concorsi hanno caratterizzato l’agenda villafranchese; purtroppo anche eventi criminali, di cui si sono occupati i nostri Carabinieri. Per concludere, in un mese che si vuole tingere di rosa, la storia delle Belesine, mondine, sarte e contadine. PRIMO PIANO Il mugnaio di Potsdam SUCCEDE A VERONA GIUSTIZIA & LEGALITÀ Miozzi riceve il Console del Marocco La speranza: una dea dentro di noi articolo a pag. 2-3 EVENTI A VERONA Il Bacanal del Gnoco articolo a pag. 12 articolo a pag. 4 SPAZIO SPORT articolo a pag. 9 CUCINA D’AUTORE Bianchini e i campioni di domani articolo a pag. 19 Giorgio Gioco: Cecilia Gasdia articolo a pag. 20 2 Primo Piano 03 14 A cura di Diego Cordioli Il mugnaio di Potsdam riscopre Verona L a Ve r o n a c h e s i s c o p r e , d o p o l a d e nu n c i a d i u n c o r a g g i o s o a m m i n i s t r a t o r e s o l l e v a t o d a l l ’ i n c a r i c o d a l s i n d a c o, è u n c a m p o d o p o l a b a t t a g l i a . E s p e r i a m o c h e i l d e nu n c i a n t e , i l n o s t r o “ mu g n a i o d i Po t s d a m ” , n o n fi n i s c a s u l l a C r o c e , i n o m a g g i o a l d e t t o l a t i n o “ n o m e n o m e n ” . dell’avv. Aventino Frau Verona è una città affascinante, piena della sua storia e delle sue memorie, al lato estremo di un Veneto che la vede confinare con l’industriosa e forte Lombardia, risentendone, in un rapporto di amore e odio, il confronto e talvolta lo scontro. Nella seconda parte del secolo scorso, con il resto del Veneto ma ancor di più, Verona ha visto lo sviluppo tumultuoso del dopoguerra, ha valorizzato la propria centralità geografica, ha spinto la sua dimensione internazionale, ha avviato un processo industriale, minore di quello bresciano e lombardo ma assai significativo. All’economia agricola si è sostituito uno sviluppo artigianale e industriale di prima generazione e con una dirigenza ben attenta alla politica, legata al forte potere della Dc e ben coinvolta negli interventi economici dello Stato. Non dimenticando dapprima la riconoscenza e successivamente i finanziamenti interessati, quando non le corruzioni piccole e grandi. Per questo, con Tangentopoli, a Verona le scosse di terremoto sono state notevoli ma non toccarono la vecchia classe dirigente, rimasta pressoché immune. Quella dei: Delaini, Gozzi, Zanotto, e altri di quella generazione politica. I più giovani successori, come in altre parti d’Italia, sono stati meno virtuosi: un’intera generazione è stata spazzata via dallo scandalo, dalla magistra- tura e dagli eccessi di un drammatico periodo. Il tutto nella “sorpresa” di molti, della stampa, del mondo imprenditoriale che scoprì improvvisamente la corruzione che in discreta parte praticava, finanziando: partiti, correnti, centri studi e uomini politici. Sembra ieri ma sono passati vent’anni e la Verona di Rambo Bissoli sembra dimenticata. Il peggio fa dimenticare anche il male e alcuni protagonisti di esso sono pure risorti. Cambiò, così sembrava, la politica: venne l’illusione della palingenesi di Forza Italia, dell’irruenza purificatrice della Lega Nord. Apparvero una classe dirigente, giovane e bella, una nuova politica, nuove istituzioni e grandi riforme per Forza Italia; separazione dall’Italia corrotta, da Roma ladrona, la corsa verso la Svizzera dei banchieri più che delle autonomie, i varesotti al potere, il Veneto all’ubbi- diente seguito. Verona con le amministrazioni e la politica non fecero scintille, ma nemmeno errori scandalosi, eccessi di malgoverno. Molte pieghe per l’irruente presenza della Lega, simile ai Grillini di oggi ma con alcune idee degne di rispettosa attenzione. Poi la Lega divenne forte a Verona e altrove, guidata da un Tosi sempre più dotato di consenso e di potere, e in Comune tanto potente da svuotare totalmente la lista e i voti di Forza Italia e del PDL. Il potere male esercitato logora anche chi lo ha, ma sopratutto gli fa correre grossi rischi. I difetti della politica sono molti e tra questi si fanno notare in particolare: il partitismo esagerato, il familismo, l’affarismo, i cedimenti al lobbismo. Del resto la politica, come ci insegna Machiavelli, non è fatta per gli ingenui, gli idealisti, gli L’avvocato Michele Croce, ex Presidente di AGEC 3 Primo Piano A cura di Diego Cordioli stolti, ma non può fare a meno, se si vuole produrre qualcosa, degli intelligenti, dei coraggiosi, dei preparati, non può fare a meno d’idee e ideali. Se prevalgono i primi il disastro, prima o poi, è inevitabile e quando viene, produce una valanga. Se si dà alla civis la sensazione di una legalità superabile con il potere, con la facilità di accesso alle istituzioni, con la prevalenza dei voti sulla legge stessa, con il privilegio delle amicizie influenti, con la sedicente fedeltà cieca al capo indipendentemente dalla qualità dei fedeli, la società esprimerà sempre di più le sue tendenze peggiori, le sue intime corruzioni e debolezze. Anche la troppo potente bu- CONOSCERE rocrazia si sente senza vincoli, salvo una presunta legalità formale, senza controlli e dunque senza possibili sanzioni. Il clima politico della civis, della città, ne esce deteriorato, il cambiamento fa dimenticare le buone abitudini del passato, viene meno il rispetto per la politica e la sua classe dirigente che purtroppo non appare più meritevole. Nel nostro caso la civis è l’amata Verona, che già subisce una slavina di negative scoperte e vede, quasi di colpo, il danno fatto dalla cattiva politica, familistica, clientelare, affaristica, faziosa. Si scopre però anche, con Bertolt Brecht, che c’è pur sempre un giudice a Berlino e prima o INNOVARE TESSERATI! L'Associazione Cultura&Legalità in collaborazione con Il Giornale dei Veronesi dà diritto a degli spazi promozionali su queste pagine. Per maggiori informazioni: www.culturaelegalita.com [email protected] poi al cittadino semplice, al mugnaio di Potsdam, saranno riconosciuti i suoi diritti. Gli altri giudici possibili, nell’ipotetica Potsdam, per noi Verona, sono tutti disattenti: i sindacati, le associazioni imprenditoriali, il potente giornale della città di proprietà di banche e industriali, gli stessi partiti politici e tutte le autorità che dovrebbero controllare. Prima del giudice di Berlino (i pubblici ministeri di Verona), erano tutti affetti da cecità e soprattutto da sordità. La slavina vede la neve su tutta la Verona comunale e fa sentire il freddo anche oltre, in Enti e Aziende comunali e pubbliche, sul Comune. Parte da AGEC, mense scolastiche, cimiteri, immobili e giunge in Fiera, raggiunge AGSM, energia con ATV e AMT, trasporti, sconvolge il vertice del Comune (vicesindaco Giacino dimesso, assessore Giorlo fra poco) senza contare la gestione di Acque Veronesi con i numerosi dirigenti nutriti con vini preziosi e costosi (al- tro che acque!) e il Presidente della Provincia che smentisce sè stesso, e i guai del Catullo, con le piste metaforicamente piene di buchi finanziari. Siamo di fronte ad una Verona la cui immagine, un tempo illustrata come esemplare, sulle tv nazionali dove faceva il libero docente il sindaco Tosi, è ora devastata da scandaletti, scandali e scandalosi arresti e indagini, fatti previsti dai pubblici ministeri come corruttivi, di cattiva gestione, con comportamenti che ipotizzano reati penali. Non manca nemmeno il lato sexy del cherchez la femme. È questa la vera Verona politi- ca, amministrativa? È questa la sua cultura politica? Dove sono finite: la moralità leghista, la critica alla Roma ladrona, la buona gestione vicina alla gente, lo sviluppo delle mitiche partite Iva conquistatrici del mondo? Se è così, e tutto lo fa pensare, bisogna che i migliori veronesi si mettano al lavoro. Come scrive l’avvocato Michele Croce bisogna pulire per ricostruire. A pulire forse ci penserà la magistratura, a ricostruire ci vorranno i veronesi, i più bravi, i più attenti. Sarà un’improbabile fatica e probabilmente nessuno dei potenti dirà loro grazie, nello spirito dei silenzi di oggi. Il golpe bianco di Edgardo Sogno Lo scorso 3 febbraio presso la Feltrinelli Express, alla Stazione di Porta Nuova a Verona, Pietro Di Muccio de Quattro ha presentato il libro: Il golpe bianco di Edgardo Sogno (Liberilibri Editore). Sono intervenuti alla presentazione: il Dott. Giancarlo Bagarotto, Presidente Onorario del Consiglio di Stato e il Prof. Avv. Aventino Frau, Docente di Diritto Internazionale dell’Economia. Nel cuore degli anni di piombo capitò pure che un partigiano liberale, eroe e medaglia d’oro al valor militare della resistenza, antifascista e anticomunista, fosse incriminato per cospirazione politica da un magistrato poi deputato del PCI, Pds, Ds, Pd. È la vicenda politica, processuale, umana del leggendario “comandante Franchi”, Edgardo Sogno e del giudice che lo inquisì, Luciano Violante, poi assurto a Presidente della Camera dei Deputati. Processo penale e processo politico si intrecciano in un coacervo di fatti che fu molto più di un errore giudiziario. Sotto essenziali aspetti, il caso Sogno fu il nostro affaire Dreyfus. 4 Succede a Verona 03 14 A cura di Diego Cordioli Miozzi riceve il nuovo Console del Marocco Ahmed L’ha El Khdar ricevuto il Lo scorso 7 febbraio, al Palazzo Scaligero, il presidente Giovanni Miozzi ha ricevuto in visita ufficiale il nuovo Console Generale del Regno del Marocco a Verona, Ahmed El Khdar. È il primo incontro dopo l’insediamento del Console, che si è insediato il 2 settembre 2013. La visita assume un significato particolare, in quanto è finalizzata a rafforzare il rapporto e il dialogo tra le due culture. Obiettivo che si prefigge è quello di consolidare le relazioni tra i due Paesi, per rinsaldare i valori in comune. La sede del Consolato Generale del Regno del Marocco a Verona si trova in via Torricelli 49. è il nuovo Presidente Console della Generale Provincia del Regno Giovanni del Miozzi, Marocco al Palazzo a Verona. Scaligero. In biblioteca si legge L’idea che sostiene “In biblioteca si legge” consiste nell’individuare un testo, in occasione di un anniver sario o di una ricorrenza di rilevanza civile o sociale, e proporne una lettura pubblica contemporaneamente nelle biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale che aderiscono, di volta in volta, all’iniziativa. I singoli appuntamenti concorrono a creare un unico grande evento che si viene a svolgere nello stesso giorno, alla stessa ora, proponendo la medesima lettura, con l’intento di coinvolgere in maniera sempre più capillare le biblioteche e gli utenti del territorio provinciale e rafforzare sentimenti di partecipazione collettiva alle ricorrenze che scandiscono la vita della nostre comunità. Assessore Ambrosini: “È con soddisfazione che presentiamo il nuovo appuntamento del progetto di rete dedicato alle attività di pubblica lettura ‘In biblioteca si legge’. Questo secondo incontro dell’anno è realizzato in occasione della ricorrenza civile del ‘Giorno del Ricordo’, per commemorare e dare il dovuto riconoscimento ai caduti delle Foibe e alle vittime delle dolorose vicende legate all’esodo istriano. Il progetto ‘In biblioteca si legge’, attivato a partire dallo scorso anno dalla Provincia di Verona e coordinato dal Sistema Bibliotecario Provinciale (SBPvr), ha raccolto nel corso degli appuntamenti promossi un crescente apprezzamento, non solo da parte delle biblioteche del Sistema, che aderiscono sempre con entusiasmo alle singole iniziative, ma anche da parte della cittadinanza, stimolata in questo modo a coltivare la pratica della lettura e a partecipare attivamente alle ricorrenze civili e sociali del proprio territorio. Nel corso dell’anno proseguiranno quindi gli appuntamenti con ‘In Biblioteca si legge’, alcuni dei quali sono già in fase di programmazione”. Lo scorso 10 febbraio, alle ore 21:00, nelle sedi delle biblioteche aderenti, si è tenuto il secondo appuntamento del 2014 del progetto di rete dedicato alle attività di pubblica lettura: “In biblioteca si legge”. Il progetto è promosso dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Verona e coordinato dal Sistema Bibliotecario Provinciale di Verona (SBPvr). L’incontro è stato dedicato al “Giorno del Ricordo”, in memoria dei caduti delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Il testo selezionato in occasione di questa ricorrenza è stato: “Foibe” di Raoul Pupo e Roberto Spazzali. Hanno aderito all’appuntamento 7 biblioteche comunali appartenenti al Sistema Bibliotecario Provinciale (Garda, Marano di Valpolicella, Minerbe, Negrar, Sona, Sorgà, Trevenzuolo). Succede a Verona 5 A cura di Diego Cordioli RifiUtility: la raccolta rifiuti diventa smart Un’applicazione per Smar tphone , nuove soluzioni per le energie alternative ed una raccolta puntuale . Il Consorzio Verona Due è il primo del suo settore a far lo nel Veneto, il primo a lanciare la raccolta rifiuti smar t. Il futuro è l’interattività e il Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero, ente che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella provincia di Verona, lo sa bene e lancia la sua prima applicazione per smartphone. “Si tratta di uno strumento completamente innovativo per il settore – spiega il presidente Luigi Visconti – un’applicazione scaricabile sul proprio telefono in grado di fornire tutte le informazioni necessarie, come ad esempio il calendario della raccolta differenziata o la geolocalizzazione delle isole ecologiche, ma non solo. Attraverso questa interfaccia l’utente può dialogare con noi segnalandoci, attraverso delle foto, eventuali rifiuti abbandonati sul territorio e ricevendo successivamente al nostro intervento un’altra foto che testimoni la raccolta. Insomma, il nostro rapporto con i cittadini diventa più diretto”. Più diretto e più efficace perché, sempre all’interno dell’applicazione, si possono trovare anche sezioni dedicate a spiegare in che gruppo di raccolta vadano inseriti i vari rifiuti e aree appositamente pensate per lo scambio di informazioni e commenti, come una vera e propria community interattiva. Con soluzioni così all’avanguardia, non stupisce che il Consorzio serva ben 42 Comuni sulla provincia veronese, “Ma potrebbero essere molti di più – rivela il direttore Thomas Pandian – in molti ci hanno chiesto di entrare a far parte del nostro bacino e questo testimonia l’efficienza e la puntualità dei nostri servizi. Al momento, però, la situazione al riguardo è in fase di stallo a seguito del cambiamento della normativa del settore. Noi comunque rimaniamo fiduciosi e attendiamo sviluppi a breve, forti della nostra organizzazione”. I numeri testimoniano la crescita dell’ente veronese; 42 milioni di Euro di fatturato nell’ultimo anno sono il frutto di un vero e proprio supporto fornito ai Comuni, anche dal punto di vista finanziario, con un’incidenza che non supera gli 85 centesimi per ciascuno degli oltre 350 mila residenti nelle aree servite. Inoltre, le percentuali che riguardano i rifiuti riciclati sono sempre più in crescita. “Grazie alla nostra puntualità nella raccolta – prosegue Pandian – possiamo garantire che oltre il 70% dei rifiuti viene riciclato. Un dato elevatissimo, basti pensare che nel 2001, con soli 11 Comuni serviti, portavamo in discarica più rifiuto secco, quindi non riciclabile, di quanto ne conferiamo oggi che i Comuni sono diventati 42”. E per garantire una ancor maggiore puntualità nella raccolta, il Consorzio sta predisponendo anche dei microchip da installare nei sacchetti così da riconoscerne il contenuto e rendere più efficiente l’attività di riciclaggio. Non si ferma qui però l’attività di innovazione e ricerca del Consorzio. Poiché l’ente veronese è stato nominato come struttura di supporto per l’attuazione del Patto dei Sindaci, ovvero il coordinamento dei governi regionali e locali voluto e promosso dall’Unione Europea al fine di ridurre le emissioni di CO2 per poter aumentare le percentuali di efficienza energetica e di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, l’obiettivo del Consorzio è ora puntato anche sulla razionalizzazione del consumo energetico e sullo sviluppo delle energie alternative. È questa dunque la nuova anima della raccolta rifiuti; non un semplice porta a porta, non un semplice servizio, ma una mission da perseguire attraverso nuove tecnologie e nuove idee. Anche grazie a rifiUtility, tutti possono contribuire ad un futuro migliore. Per la realizzazione dell’app rifiutility, un particolare ringraziamento va alla Regione del Veneto, alla Provincia di Verona, e all’azienda Ser.I.T. che hanno sostenuto l’iniziativa anche economicamente, dimostrando ancora una volta l’importanza della collaborazione tra Enti, Istituzioni, e aziende, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia ambientale e benessere del cittadino. Presenti alla conferenza stampa: il Presidente del Consorzio di Bacino Verona Due Luigi Mauro Visconti, il Direttore Generale del Consorzio Verona Due Thomas Pandian, il vice presidente della provincia e assessore all’Ambiente Fabio Venturi, il presidente dell’Azienda Ser.I.T. Roberto Bissoli, e l’amministratore delegato dell’Azienda Ser.I.T. Maurizio Alfeo. 6 Succede a Verona 03 14 A cura di Diego Cordioli La Società Nazionale di Salvamento Lo scor so 6 febbraio nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero, l’assessore alla Protezione Civile Giuliano Zigiotto ha presentato le attività di Soccor so Acquatico, gestite dalla Società Nazionale Salvamento. La Società Nazionale di Salvamento organizza corsi per formare i volontari di Protezione Civile, per reclutare bagnini di salvataggio e istruttori di nuoto. L’attività di formazione serve per specializzare i volontari che spesso sono intervenuti sul territorio e a livello nazionale in caso di emergenza e anche come supporto, durante il periodo estivo, ai soggetti preposti alla sicurezza del Lago di Garda. Erano presenti alla presentazione al Palazzo Scaligero: Nicola Soliman e Carlo Matteo Peruzzini, rispettivamente coordinatore generale per Verona e direttore sanitario della Società Nazionale di Salvamento. Ha partecipato inoltre una rappresentanza della Protezione nisti. L’importanza di questi ragazzi, che dedicano il proprio tempo libero per fare del bene alla nostra società, va ribadita con forza. Per questo è giusto fornire loro i giusti mezzi perché siano preparati e pronti ad agire nel miglior modo possibile. In quest’ottica il corso della Società Nazionale di Salvamento è di estrema importanza. Garantisce infatti un duplice beneficio: da un lato giova alla società, che ha in questo modo la garanzia di soccorritori acquatici specializzati; dall’altro il conseguimento di un brevetto ufficialmente riconosciuto può creare nuovi sbocchi professionali per i nostri validi volontari. Inoltre, parlare di certificazione a livello di soccorso in acqua si Civile. Il corso “bagnino di salvataggio” si terrà dal 15 febbraio al 30 marzo presso il Centro Polifunzionale Don Calabria. Gli incontri avranno un ampio programma caratterizzato da lezioni teoriche e pratiche finalizzate al conseguimento del brevetto professionale. Per ulteriori informazioni: www.salvamentoverona.it L’Assessore Zigiotto: “Quest’anno le parole chiave per la Protezione Civile sono sicurezza e formazione. Stiamo infatti investendo molto in questi due sensi, per far diventare i nostri volontari dei veri e propri professio- rivela di importanza basilare, basti pensare che spesso un primo soccorso inadatto crea la necessità di salvare dall’annegamento anche l’avventato soccorritore. Ho partecipato anche, lo scorso 15 febbraio, a ‘Sicurezza in acqua’, convegno di apertura delle lezioni”. Soliman, della Società Nazionale di Salvamento: “La Società Nazionale di Salvamento è stata fondata nel 1871, con l’obiettivo di garantire la sicurezza della vita in mare. La mission è la stessa anche oggi, con l’inclusione di altri anelli della catena di soccorso nel nostro lavoro di addestramento e pronto intervento. Ci occupiamo, infatti, anche di soccorso stradale e prima sanità, con numerosi interventi e attività di formazione. Queste ultime sono di fondamentale importanza perché a un soccorritore servono sì coraggio e fortuna, ma essenziale è la preparazione. Nello specifico il corso professionale per ‘Bagnino di Salvataggio’ garantisce un brevetto che è riconosciuto in tutti i Paesi dell’Unione Europea ed è considerato equipollente a quello rilasciato dai Vigili del Fuoco. Tutti i nostri corsi hanno anche lo scopo di far conoscere le attività della Protezione Civile e reclutare quindi nuovi volontari, rafforzando in questo modo la composizione delle Squadre Operative”. 7 Salute & Sanità A cura di Diego Cordioli Gelida manina: il Fenomeno di Raynaud Cari lettori, questo popolazione ar ticolo generale(3-20% tratta un argomento femmine; 4-14% maschi) che è tutt’altro e che spesso che si raro evidenzia nella nei mesi freddi o a seguito di stress emozionali. Stiamo par lando del Fenomeno di Raynaud. del dott. Paolo Garzotti Ad alcuni sarà certamente capitato di osservare, soprattutto nei mesi invernali, il comparire di un improvviso pallore cutaneo alle dita delle mani che viene vissuto per lo più come un normale fatto conseguente all’esposizione al freddo. Non si vuole certo creare alcun allarmismo, ma si ritiene opportuno che questa manifestazione venga riferita al medico curante per valutare l’utilità di una visita specialistica. Il Fenomeno di Raynaud si sviluppa in tre momenti consecutivi. La prima fase è caratterizzata dalla comparsa di pallore cutaneo freddo, simmetrico ad entrambe le dita delle mani o dei piedi; dipendente dalla vasocostrizione (restringimento) delle piccole arteriole periferiche delle dita. Segue la seconda fase nella quale è presente un rallentamento di flusso ematico, secondario alla vasocostrizione, dove le dita diventano cianotiche (blu-viola). La causa del cambiamento di colore è dovuto all’estrazione, da parte dei tessuti, di tutto l’ossigeno dal sangue, che ne provoca l’impoverimento e modifica il colore del sangue da rosso a blu-viola. Si conclude con la terza fase di compenso, dove alla vasocostrizione segue una vasodilatazione, con ritorno di flusso ematico ricco di ossigeno, dove le dita assumono un colore rosso acceso che spesso si accompagna a dolore, formicolii e alterazione della sensibilità della cute. È curioso osservare che più raramente questa sintomatologia può interessare altre estremità del corpo esposte al freddo come: orecchie, naso, capezzoli e lingua. Queste manifestazioni cliniche hanno una durata variabile ma, in genere, si risolvono spontaneamente dopo alcuni minuti. È inoltre importante sottolineare che talvolta, in alcuni pazienti, non tutte le fasi si presentano in modo classico ed evidente. Questo fenomeno è più frequente nelle donne tra i 15 e 40 anni, ma è anche presente in età più avanzata e nei maschi. È molto importante non confondere questo fenomeno con situazioni cliniche che possano essere simili ma che mancano della fase ischemica (pallore cutaneo). Tra queste ricordo l’acrocianosi e l’eritema pernio (gelone). Il Fenomeno di Raynaud è per lo più benigno, ma è importante differenziarlo in due gruppi. La forma primaria o “Malattia di Raynaud” che non si associa ad altre patologie e di cui non si conosce la causa e la forma secondaria:“Sindrome di Raynaud”, più grave, che si associa ad altre malattie quale le connettivopatie (esempio sclerodermia, artrite reumatoide), arteriopatie ostruttive, patologie ematologiche e traumatiche (strumenti vibranti), farmaci ecc. L’importanza di differenziare i due gruppi è fondamentale perché la prognosi (destino) è molto diversa. Nel primo caso benigna, nel secondo molto meno. Il problema sta nel fatto che spesso il fenomeno di Raynaud secondario compare precocemente rispetto alle patologie che vi si associano e che rendono la prognosi del paziente più negativa. Questo comporta degli effetti negativi per il paziente che vive con ansia l’attesa dell’evoluzione della malattia, ma anche per il sistema sanitario che deve impegnarsi in un lungo monitoraggio clinico del paziente ed in costose indagini ematochimiche e strumentali. Ma quali sono i criteri di diagnosi della forma primaria o Malattia di Raynaud? Ricordiamo l’improvvisa comparsa di pallore cutaneo bilaterale e simmetrico delle mani, polsi periferici normali per l’assenza di malattie ostruttive delle arterie e la mancanza di alterazioni ulcerative delle dita. Assieme a questi criteri clinici è necessario che il paziente presenti una capillaroscopia (studio dei capillari a livello delle unghie) nella norma, abbia indici di infiammazione negativi (VES) e particolari autoanticorpi (ANA) negativi (anticorpi che aggrediscono in modo anomalo i tessuti del paziente). Per fortuna questo tipo di malattia è stabile, ha un andamento benigno e si risolve nel tempo. Ci fermiamo qui! Nel prossimo articolo tratteremo le forme secondarie e daremo alcuni utili consigli. Il direttore generale chiede 15 milioni per i dirigenti ma taglia il personale Per il segretario nazionale dell’Ugl Sanità, Capone: “La pessima gestione amministrativa della sanità non ha confine. Bisogna accettare le responsabilità”. “È a dir poco scandaloso che in un ente come Arpa-Veneto il direttore si preoccupi solo di far recuperare gli arretrati ai suoi dirigenti, mentre si procede alla riduzione della pianta organica in nome della spending review e del risanamento del bilancio, dissestato da anni di scelte scellerate.” Lo dichiara in una nota il segretario dell’Ugl Sanità Veneto Stefano Tabarelli, spiegando che “è un vero paradosso che il direttore dell’Agenzia per la prevenzione e protezione ambientale abbia a cuore gli arretrati dei dirigenti, per i quali ha chiesto alla Regione 15 milioni di euro, mentre per i lavoratori non ha esitato a dichiarare esuberi e a firmare delibere per attivare le procedure di prepensionamento, come la 365 del 23 dicembre 2013.” “Situazione ancor più grave –aggiunge il sindacalista- se si tiene conto del fatto che i lavoratori sono gli unici ad aver pagato a caro prezzo, con i tagli al personale, un dissesto finanziario che la stessa Commissione d’inchiesta avviata dalla Regione su Arpav ha attribuito ad una sciagurata gestione delle risorse”. Per il segretario nazionale dell’Ugl Sanità, Paolo Capone, “è inaccettabile che tutto ciò accada senza che nessuno si ponga il problema di accertare le vere responsabilità del debito dell’Arpav. La pessima gestione amministrativa delle strutture sanitarie- conclude- non ha confine.” SEGRETERIA PROVINCIALE DI VERONA Polizza di assicurazione per responsabilità civile per tutte le professioni sanitarie, OSS, OSS fc iscritti alla UGL Sanità di € 75. L’ assicurazione comprende: • L’ uso di macchinari ed apparecchiature in genere; • L’ attività purchè saltuaria prestata all’ esterno dell’ ente di cui l’assicurato risulta dipendente o/e presso associazioni di volontariato; • L’attività svolta durante la partecipazione di corsi formativi; • Per danni corporali e danni materiali cagionati a terzi con colpa sia lieve che grave in relazione all’ esercizio dell’ attività di operatore sanitario svolta in qualità di dipendente di strutture sanitarie pubbliche, private e convenzionate con il SSN. • Massimale 5 milioni di € per sinistro. • Servizio di punto di Raccolta CAF presso le aziende. Questi sono alcuni dei servizi che la nostra Organizzazione fornisce. Per informazioni: UGL Sanità Verona 8 Scuola & Istruzione 03 14 A cura della Dott.ssa Anna Lisa Tiberio Lezioni spettacolo: Arteven per le scuole Ar teven - Circuito teatrale delVeneto, promuove lezioni spettacolo, grazie alle azioni regionali per la valorizzazione del patrimonio culturale sostenute dalla Vicepresidenza e Assessorato alla Cultura della Regione Veneto. Scuola... di polizia Incontri della polizia con gli studenti degli istituti di scuola secondaria. di Pierluca Donin Una fortunata formula che coniuga in modo equilibrato: formazione, ricerca storica, narrazione e teatro, quest’anno dedicata al tema della grande guerra. In occasione delle Celebrazioni del Centenario dell’avvento della prima guerra mondiale ci sarà una lezione spettacolo concepita per ri- percorrere le tappe di questo tragico evento e per raccontare le grandi battaglie combattute nel nostro territorio. La lezione, della durata di 50’, è indirizzata ad un massimo di 80 alunni ed è studiata per essere realizzata direttamente all’interno degli spazi degli istituti scolastici (aule magne, palestre o piccoli auditorium). Gli istituti superiori interessati ad essere coinvolti nell’at- tività ospitando una lezione spettacolo sostenuta integralmente dalla Vicepresidenza e Assessorato alla Cultura della Regione Veneto possono inviare una e-mail a: [email protected] con il nominativo dell’istituto da contattare. Le lezioni tematiche saranno disponibili in numero limitato e gli istituti che le ospiteranno non dovranno sostenere alcun costo. Nell’ottica di una Scuola di polizia “aperta” e di una polizia sempre più di “prossimità”, la Scuola allievi agenti della polizia di stato di Peschiera del Garda organizza alcuni incontri con gli studenti della provincia di Verona incentrati sulla legalità e il rispetto delle regole o proponendo altri argomenti attinenti la loro età e i loro interessi, come, per esempio: la sicurezza stradale, i pericoli degli stupefacenti, del fumo, dell’alcool, del web, quelli derivanti dall’utilizzo superficiale dei social network, riscontrando tra i giovani e i loro insegnanti molto interesse ed attenzione. Gli incontri si potrebbero articolare, a seconda delle necessità, in un’unica mattinata, dalle ore 9.00 alle 12.00 con date da concordare, affrontando anche diversi argomenti. Avranno luogo nell’aula magna della Scuola, che ha una capienza massima di 290 posti e che è dotata dei necessari supporti audio-video. Le scuole interessate a questa iniziativa, qualora il progetto partisse, potranno inoltrare richiesta al Direttore V. Questore Aggiunto Dr. G. Trevisi, [email protected], e per conoscenza alla Dott. ssa Annalisa Tiberio, annalisa. [email protected], specificando gli argomenti di loro interesse, il numero dei partecipanti ed orientativamente il periodo della visita. Le richieste dovranno essere corredate dal nominativo e recapito dell’insegnante di riferimento. Per la sicurezza del tuo amico treno Un progetto comunicativo con gli istituti scolastici relativo ai compor tamenti da tenere in ambito ferroviario. Nell’ambito del più ampio progetto nazionale di “educazione alla legalità” rivolto alle scuole, il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, av- via il progetto “Per la sicurezza del tuo amico treno”. Con l’obiettivo di creare un canale diretto tra la polizia ferroviaria ed i ragazzi delle scuole, il Compartimento Polfer per Verona ed il Trentino Alto Adige, propone una ricognizione sul territorio di competenza per individuare gli istituti che potrebbero essere interessati a dare uno spazio al progetto nel proprio piano di offerta formativa. Per manifestare interesse è possibile contattare direttamente l’Ufficio attraverso l’email: [email protected], e per conoscenza alla Dottoressa Annalisa Tiberio: annalisa. [email protected], avendo cura di fornire i nomi e le modalità di contatto dei referenti. Giustizia & Legalità 9 A cura del dott. Enrico Buttitta La speranza: una dea dentro di noi È ormai da qualche migliaio di anni che quasi nessuno crede più agli Dei “falsi e bugiardi” che abitavano il Monte Olimpo nella fantasia inesauribile ed affascinante della mitologia greca… artisti e chi lavorava nel mondo dello spettacolo godevano della protezione di Dioniso, dio del vino, delle feste e dell’ “estasi”. Le donne sposate si rivolgevano ad Era (Giunone), moglie ufficia- di Enrico Buttitta Gli antichi greci e poi i romani – conquistatori della Grecia e dalla stessa conquistati – avevano creato con la fede e l’immaginazione un mondo sovrannaturale, ponendo un dio in corrispondenza di ogni loro desiderio, paura, attività, sentimento. Si trattava di divinità decisamente antropomorfe, molto simili ai comuni mortali non soltanto nell’aspetto fisico, ma anche nei vizi e nelle debolezze morali. È mia convinzione che in realtà gli antichi pagani (greci e romani) tributassero ai loro dei un grande rispetto, ritenendolo un obbligo sociale, morale, religioso e giuridico. Non nutrivano, invece, per i loro Dei, grande e generalizzata stima. La stima infatti, a differenza del rispetto, è un sentimento facoltativo, che anche ai giorni nostri andrebbe elargito con giudizio. Ecco allora che nel mondo antico i commercianti, ma anche i ladri e gli oratori, potevano rivolgersi al dio Hermes (Mercurio) per ottenere aiuto. I cacciatori, le vergini e le partorienti si rivolgevano ad Artemide, “Casta Diva” identificata con la Luna. Gli le di Zeus e dea del matrimonio e della famiglia, mentre musicisti e poeti erano i prediletti del dio Apollo. Ad Atena (Minerva) ci si rivolgeva per ottenere saggezza, sapienza e valide strategie di guerra, mentre Ares (Marte) era il dio della guerra violenta e dello spargimento di sangue, disprezzato da tutti gli altri dei ma non da Afrodite, sua amante. Afrodite (Venere), moglie infedele di Efesto (Vulcano), era la dea cui si rivolgevano innamorati ed amanti, Dea dell’amore, del desiderio e della bellezza. L’elenco degli dei continua ed è lungo, e gli antichi greci e latini cercavano sempre da loro aiuto e protezione in ogni importante circostanza. Spesso i desideri degli uomini venivano esauditi, e le loro pene e fatiche erano coronate da successo. Ma anche allora, come oggi, poteva accadere di non riuscire a raggiungere i risultati agognati, nonostante i sacrifici, le preghiere ed i doni a questo o quel dio. Credo che ognuno di noi, nella sua vita, ha conosciuto o attraverserà prima o poi momenti di sconforto, momenti in cui tutto sembra perduto. Cosa restava allora e cosa resta ancora a noi, uomini e donne mortali, in momenti e situazioni simili, nei momenti in cui sembra che tutti (dei e non) ci abbiano abbandonato? Prima, molto prima di dichiararsi sconfitti, molto prima di arrendersi definitivamente, esisteva ed esiste ancora una “Ultima Dea” alla quale rivolgersi, una dea che oggi si identifica con una Virtù Teologale: la speranza. La speranza è l’unica dea (forse proprio perché ultima) che merita incondizionatamente la nostra stima oltre al rispetto. Ma è una dea che richiede particolari tributi. La speranza infatti non si nutre di apatia, di sconforto o di immobilismo e per questo nessuno deve mai fermarsi e lasciarsi travolgere passivamente dagli eventi negativi e dalle difficoltà. Dobbiamo sempre continuare a sperare. La storia insegna che prima di noi il nostro pianeta ha attraversato e vissuto guerre ed epidemie, invasioni barbariche e pestilenze, genocidi e catastrofi inimmaginabili. Eppure noi siamo qui, perché prima di noi ci sono stati uomini e donne che hanno sperato e lottato, trovando dentro di sé forze ed energie che non immaginavano di possedere. Per questo, prima di arrenderci, dobbiamo sperare e, sperando, dobbiamo moltiplicare gli sforzi. Possiamo chiedere aiuto a persone amiche di cui ci fidiamo; possiamo e dobbiamo chiedere consiglio alle persone più capaci di noi di risolvere il nostro problema. Anche nel caso di una malattia che può apparirci come un verdetto di morte, non dobbiamo arrenderci. La speranza può aiutarci a trovare le cure più adatte per riuscire a convivere con il nostro male. Ed anche quanto tutto sembra irrimediabilmente perduto, ci resterà sempre il tempo e la possibilità di dare ancora valore e significato alla nostra vita, rivolgendo il nostro pensiero agli altri, alle persone care, a chiunque possa ricevere da noi anche soltanto un piccolo aiuto o semplicemente un sorriso. È la speranza a rendere sopportabile ogni problema e superabile ogni ostacolo, perché è confidando in essa che tutte le prove che la vita inevitabilmente ci propone possono essere affrontate. Ecco allora che sempre, quando ci troviamo davanti alle difficoltà, dobbiamo cercare e trovare l’aiuto della dea che vive dentro di noi… l’ultima dea. 10 Verona Fiere 03 14 Uff. Stampa Verona Fiere Il Rapporto 2013 sulla filiera del latte A Fieragricola, presentato in anteprima da Aia e Smea il «Rappor to 2013» sulla filiera del latte . Allarme Aia per la zootecnia a dieta forzata. Nel 2020 scenderemo a 23-24 mila stalle da latte . «Le proiezioni sul settore lattiero dicono che nel 2020 la produzione di latte dovrebbe aumentare del 5% rispetto ad oggi, arrivando a 115mila tonnellate, mentre il numero di stalle dovrebbe scendere ulteriormente, fino a 23-24mila aziende». Lo dichiara il professor Daniele Rama, direttore dell’Osservatorio sul mercato dei prodotti zootecnici, a margine della presentazione degli annuari sul mercato del latte e della carne, curati dall’Associazione italiana allevatori (Aia) e l’Alta scuola di management ed economia agroalimentare dell’Università Cattolica (Smea). «Solo 20 anni fa le stalle italiane da latte – ricorda il direttore generale di Aia, Paolo Scrocchi – erano 200mila, oggi sono 38mila e, come riportano le proiezioni degli analisti, caleranno ulteriormente di un altro 30 per cento». La filiera del latte vale, in Italia, 27,8 miliardi di euro e, secondo il «Rapporto 2013» illustrato in anteprima nazionale alla 111ª edizione di Fieragricola seppure alle prese con un trend discendente dei produttori, sta vivendo un momento positivo sul fronte del mercato, con riflessi positivi in particolare nelle regioni del Nord Italia, dove si concentra l’83,6% della produzione commercializzata nazionale. «Desta preoccupazione il dato della redditività per i produttori (-6,2%), anche per effetto dell’aumento dei costi espliciti», scrive il professor Renato Pieri, direttore di Smea. Pesa sempre meno il comparto dei bovini da carne, che nell’arco di un decennio ha perso il 5,4% rispetto al totale della produzione. In termini di valore il settore ha sfiorato nel 2012 i 3,6 miliardi di euro (+3,8% sul 2011). «Il problema riguarda la redditività nelle stalle – sostiene il presidente dell’Aia, Pietro Salcuni – e la difficoltà degli allevatori italiani di importare broutard dalla Francia, tanto che l’Aia presenterà entro l’anno un progetto interamente Made in Italy per rilanciare la linea vacca-vitello e incrementare gli animali da carne in purezza, sfruttando le vacche da latte». Un’opportunità che potrebbe trovare sostegno anche all’interno della nuova Politica comunitaria, che alla tutela della biodiversità dedica risorse specifiche. Anche la suinicoltura soffre la crisi. «Il sistema nazionale di quotazione dei prezzi sconta ancora difficoltà – afferma il presidente dell’Associazione nazionale degli allevatori di suini, Andrea Cristini. Il blocco nei giorni scorsi alle importazioni di carne suina imposto dalla Federazione Russa all’Unione europea, in seguito alla scoperta di un caso di peste africana in Lituania si sta riverberando negativamente sui listini delle carni suine in molti Paesi europei». Preoccupa anche il calo del numero delle scrofe allevate in Italia. «Oggi ci sono meno di 500.000 scrofe, il 30% in meno rispetto a cinque anni fa – prosegue Cristini –. Il timore degli allevatori è che questo possa provocare un contraccolpo alle produzioni di qualità». A margine della presentazione degli annuari l’Associazione italiana allevatori ha siglato un protocollo d’intesa con Ismea, che collaborerà con Aia e l’Alta scuola di management ed economia agroalimentare, nella redazione dei prossimi rapporti annuali sul latte e la carne bovina. «Dobbiamo fornire ai nostri allevatori gli strumenti utili per conoscere l’andamento del mercato – precisa Scrocchi – e la sede di Fieragricola, vetrina internazionale dell’agricoltura è il luogo più idoneo per presentare una partnership di alto profilo». 11 Verona Fiere Uff. Stampa Verona Fiere Il convegno nell’ambito di Progetto Fuoco L’inviato del ministro dell’Ambiente: “Dobbiamo rottamare i vecchi impianti. Anche se riusciremo nei prossimi decenni a evitare la catastrofe , il clima sulla Terra è destinato a peggiorare e in questo contesto siamo chiamati a migliorare , tra l’altro, la qualità dell’aria.” A Progetto Fuoco in Fiera a Verona, Gianni Silvestrini, consigliere del ministro dell’Ambiente, ha chiuso così il convegno “Emissioni del riscaldamento domestico a biomasse. Stato dell’arte, misure di riduzione e azioni programmatiche delle regioni del Bacino Padano”, organizzato in collaborazione con Regione Veneto, Arpav e Aiel. “In attesa del previsto accordo mondiale sul clima nel 2015, che vede l’Unione Europea compatta nel chiedere la riduzione del 40% di emissioni entro il 2030, bisogna andare nella direzione delle fonti rinnovabili – ha precisato l’inviato del ministero – e in questo contesto ci sono anche le rinnovabili termiche di cui si parla ancora poco e per le quali l’Italia ha bisogno di una seria politica che includa anche l’approvvigionamento delle risorse (un miliardo di euro all’anno è il costo delle importazioni di legna da ardere)”. Silvestrini ha poi ricordato che il 4 aprile sarà portato in commissione il decreto sulla riqualificazione energetica dell’edilizia italiana e che l’obiettivo è di progettare nuovi edifici per i quali i costi energetici iniziali dovranno essere abbattuti. “Altra cosa da fare – ha concluso – è arrivare alla rottamazione dei vecchi impianti di riscaldamento: il Conto Termico è troppo complicato e per questo non viene seguito. Cambiare il parco comporterà raddoppiare il rendimento termico medio e ridurre da 2 a 3 volte le emissioni in atmosfera. E in quest’ottica gli impianti a biomassa legnosa sono una preziosa risorsa”. Al convegno il responsabile austriaco del centro di ricerca New Stoves 2020, Christoph Schmidl, ha portato la ricerca condotta su un campione di utilizzatori di stufe e caminetti d’oltr’Alpe. Ne risulta che la maggioranza inquina per il solo fatto di non conoscere le corrette regole di accensione e ricarica degli impianti e per non usare la legna giusta. Marco Palazzetti, imprenditore aderente al Gruppo Apparecchi Domestici dell’Aiel, ha invoca- to il confronto diretto tra tutti i produttori e tra questi e le istituzioni pubbliche; e ha ricordato che gli eccellenti impianti italiani, così moderni da essere costruiti anticipando le più restrittive norme tedesche, non vengono acquistati dal nostro mercato, ma finiscono solo all’estero. Che non sia più un mito il 90% di efficienza negli impianti di nuova generazione lo ha riba- dito Marino Berton, presidente Aiel, il quale ha però ricordato che i due terzi del parco italiano di impianti termici è obsoleto e che andrebbero rinnovati 5 milioni di impianti nei prossimi 10 anni: sarebbe una risposta al rischio ambientale e anche uno straordinario incentivo occupazionale. A proposito degli inquinanti da riscaldamento a biomasse, le esperienze di Veneto e Lombardia hanno messo in luce quanto resta da fare. L’assessore regionale veneto Maurizio Conte ha parlato dell’allarme in montagna, rilevato dalla presenza di polveri sottili: situazione che due anni fa ha portato la Provincia di Belluno ad avviare il piano di rottamazione delle vecchie stufe. In proposito è stato ricordato l’accordo di programma che tra poche settimane Aiel e Regione Veneto firmeranno per far partire un piano che prevede la formazione degli installatori, una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la promozione di caldaie performanti. “Negli ultimi due anni nell’aria che si respira in Veneto ci sono meno polveri sottili- ha detto Alessandro Benassi responsabile Dipartimento Ambiente della Regione, che tuttavia ha precisato – Il cancerogeno benzoapirene è però aumentato in conseguenza della crisi: più cittadini sono infatti ricorsi a vecchi impianti a legna che tenevano spenti e che non sono più in linea con i valori attuali”. Dall’Arpa veneto Salvatore Patti ha esposto i dati dell’indagine sull’uso delle biomasse legnose in regione. Risulta che i maggiori fruitori di impianti a legna si trovano in montagna (19%), dove il 30% dei residenti li adopera abitualmente. In testa nell’utilizzo di impianti a biomassa legnosa, le province di Belluno, Padova, Rovigo. Il 39% di questo parco è costituito da stufe tradizionali, il 14% da caminetti aperti e il 10% da caminetti chiusi. Le stufe a pellet sono presenti in montagna solo nel 7% dei casi, mentre in pianura arrivano al 17%. Guido Lanzani della Direzione Generale Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia, ha parlato dei limiti di sicurezza per l’aria lombarda, superati rispetto a ossido di azoto, ozono, benzoapirene (componente cancerogena delle polveri sottili). I piani di intervento regionali prevedono, dal 2015 al 2027 misure per ridurre il PM10 del 41% entro il 2020 e l’NO2 del 28%. Tra l’altro in quello che è uno dei primi piani del settore adottati in Italia, è vietato usare vecchi impianti a legna sopra i 300 metri di altitudine (dove vive il 15% della popolazione), sono stati resi obbligatori manutenzione e controlli degli impianti, si è istituito un catasto del parco macchine e sono stati fissati i rendimenti minimi per i nuovi apparecchi. All’accordo di progetto ambientale sottoscritto il 19 dicembre scorso a Milano, hanno aderito: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Valle d’Aosta e Piemonte, più cinque ministeri. I soggetti si sono impegnati per far nascere il decreto che certifichi i piccoli impianti a biomassa, riveda i limiti delle emissioni degli impianti industriali a biomassa, riveda gli incentivi e sostenga il settore. 12 Eventi a Verona 03 14 A cura di Gianfranco Diego Cordioli Iovino Modelexpo: modellismo che passione! Negli oltre 40.000mq dei padiglioni della fiera di Verona, torna l’8 e il 9 marzo prossimi Modelexpo Italy, l’appuntamento imperdibile per chi si diletta con modellini di ogni tipologia. scambio di quei pezzi che molti non usano più, ma che per tanti altri possono rappresentare la parte mancante della collezione. La fiera è senza dubbio un interessante appuntamento per tutti gli appassionati di modellismo ma anche per chi intende avvicinarsi a questo mondo per la prima volta scoprendo così tante curiosità Giunta alla sua decima edizio- e novità legate al divertimento in ne Model Expo Italy si confer- miniatura. ma la Fiera del Modellismo più L’ingresso alla fiera del modelliimportante d’Italia. Il palinsesto smo garantisce anche la possibidi questi due giorni è ricco di ap- lità di visitare Elettroexpo, espopuntamenti consolidati e di tante sizione-mercato dell’elettronica, novità. Gli amanti del modellismo dell’informatica e del radioamastatico potranno soddisfare la tore in programma nei medesimi loro curiosità ammirando i pezzi giorni. Orario di apertura della fiera: rari mentre il pubblico del modellismo dinamico può partecipare a sabato 9.00 - 18.30; domenica momenti spettacolari: gare ufficia- 9.00-18.00. li con giudici e categorie ai raduni, Informazioni: Veronafiere - Tel. battaglie o semplici esibizioni ed +39 045 8298111 - www.modeeventi interattivi per ragazzi. Ri- lexpoitaly.it torna il mercatino dei privati, uno Il Bacanal del Gnoco: è ancora Carnevale! Il palinsesto del Carnevale veronese è ricco di appuntamenti anche nel mese di marzo. Suggestiva, colorata, musicale e coinvolgente è la sfilata in notturna di sabato 29 marzo. Aperto ufficialmente lo scorso 6 gennaio con l’incontro delle maschere in piazza Bra, il carnevale veronese è uno dei carnevali più antichi d’Europa nato nel tardo medioevo con il nome di Bacanal del Gnoco (nome ancora oggi conservato) e ripetuto per tradizione nel corso dei secoli con grande interesse e partecipazione da parte della popolazione veronese. I carri allegorici e le maschere della tradizione sfileranno nelle vie e nelle piazze del centro storico di Verona il prossimo 29 marzo, dando vita ad un travolgente e festoso corteo. Da non perdere anche gli altri appuntamenti più significativi del carnevale veronese: il Sabato Filippinato (sabato 1 marzo alle 14.00), la festa del Conte del Liston (domenica 2 marzo 2014 ore 10.30), il lùni pignatar a Santo Stefano (lunedì 3 marzo ore 15.30), l’ultimo di Carnevale a Porto San Pancrazio (martedì 4 marzo ore 14.30) e la festa della Renga a Parona (mercoledì 5 marzo ore 14.30). Informazioni: Comitato Bacanal del Gnocco - Tel. +39 045 592829 www.carnevalediverona. it - [email protected] 13 Spettacolo A cura di Diego Cordioli Roberta Pagano: vamos a bailar la salsa! La che ballerina trasmette ed il insegnante ballo di Diego Cordioli Perché ami così tanto la salsa cubana ? Quello che mi ha fatto innamorare del ballo è la libertà mentale che riesce a trasmettermi. I ritmi cubani sono armoniosi e pieni di vita, al tempo stesso sensuali e romantici. Tutti i pensieri, le preoccupazioni, i problemi, scompaiono nel momento in cui accendo la musica e inizio a ballare... farsi trasportare dalle note della musica è la parte più bella, dove musica, corpo e mente diventano la stessa cosa. Addirittura, spesso, trovo soluzioni ai problemi subito dopo aver ballato. C’è un vecchio proverbio che dice: “La notte porta consiglio”, per me è: “Il ballo porta consiglio”! Ma il ballo oltre ad essere un beneficio psicologico, immagino che possa far bene anche al fisico… Si, certo. Il ballo aiuta a conoscere meglio il proprio corpo. Impari a muovere qualsiasi parte del corpo ed ad isolare il movimento di ogni singola parte del corpo, mantenendo immobili le altre. Mi dicono che ho “un fisico da palestra”, purtroppo io non ho il tempo di andare in palestra perché dedico tutto il mio tempo al ballo. Indubbiamente i benefici che ti dà la palestra, il ballo non può darli, ma sicuramente ti aiuta a mantenerti in forma e a farti sentire sempre pieno di energia. Parlami dell’energia, cosa intendi? Dopo una giornata di lavoro ci sentiamo distrutti: è sempre più facile abituarsi al divano che al movimento. Invece chi balla di latino, salsa in una cubana, speciale Rober ta inter vista Pagano, su racconta questo l’energia allegro ballo. e chi inizia a ballare, non vede l’ora che arrivi il momento di ballare per sentirsi vivo, per vivere quei momenti in armonia e soprattutto per divertirsi in compagnia. La salsa cubana quindi aiuta a sentirsi parte integrante di un gruppo di amici ? La soddisfazione più grande per me, oltre ad insegnare a ballare, è anche quella di vedere i miei allievi che entrano in palestra per la prima volta timidi e dopo poco tempo vederli cambiare e diventare le persone più estroverse del mondo, dopo che hanno creato un gruppo che tutte le settimane si organizza per trascorrere serate in compagnia tra pizza, discoteche e tante risate ballando tra le piste di ballo. Viviamo in un mondo dove purtroppo sempre più spesso riusciamo a parlare solo tramite i social network ed è sempre più difficile relazionarsi con gli altri. Il ballo latino, in questo senso, ti aiuta ad uscire fuori da questi schemi tecnologici e ti aiuta ad apprezzare le persone vivendole come una volta: senza cellulari, Ipod, Iphone ecc… La salsa si può imparare da che età? La salsa è per tutti, dai più piccini ai più grandi! Ho allievi di tutte le età, non ha importanza quanti anni hai, l’importante è avere tanta voglia di divertirsi, di conoscere persone, di sentirsi vivi, di amare la musica, e di farsi trasportare totalmente da queste note musicali fantasticamente magiche! Tre parole per riassumere il ballo latino… Sensualità , energia ed allegria. 14 03 14 Musica A cura di Gianfranco Iovino Sanremo e la musica che gira intorno a noi In questo nuovo appuntamento della “Musica che gira intorno a noi” non possiamo esimerci dal parlare della manifestazione festivaliera appena conclusasi, che come ogni anno rispetta appieno le credenziali del debutto: “Sanremo, alla fine… è sempre Sanremo”. di Gianfranco Iovino Anche la 64^ edizione di Sanremo non è stata da meno, proponendo una musica per certi versi diversa dalle aspettative, forse anche un po’ meno impegnativa del solito, ma assolutamente intrigante e piacevole, se alla fine ha visto sul podio tre “giovani promesse”, che hanno confermato tutto il buono che si è detto fino ad oggi sulla loro crescita formativa e la preparazione musicale che le ha contraddistinte. Vince Arisa, volto conosciuto e voce musicale completamente diversa da quella che si lasciava ascoltare nelle interviste o durante le sue apparizioni giù da un palco, sempre troppo emozionata e insicura, e più appropriata a quel motivetto tanto suonato nel 2009, dal titolo “Semplicità”, che le permise di vincere la sezione giovani 5 anni fa. Arisa oggi si è artisticamente evoluta attraverso un percorso formativo ragionato, fino a i suoi pezzi: dettaglio di non poco conto. Ma gli artisti in gara erano 13 e per non tutti questa edizione del Sanremo sarà ricordata come un successo annunciato, come è accaduto per Francesco Renga, da molti segnalato come il più accreditato tra i vincitori, che risulta primo solo nella classifica provvisoria e poi viene sbattuto fuori e non arriva neppure in finale, così come è accaduto anche per altre “voci prestigiose”, dal curriculum autorevole. Come quella di Ron, che presentandosi in gara con un pezzo Folk segna già da subito il suo risultato, oltre che svilire la sua spettacolare carriera di grande compositore, per la pochezza di entusiasmi che ha lasciato la volta inespresso. Una nota di rilievo, però, è giusto riservarla a chi ha ben impressionato, come è successo per i Perturbazione, vincitori del “Premio Sala Stampa tv-radioweb Lucio Dalla”, per la qualità diventare una cantante intensa ed intrisa di vocalità melodiche ricercate. Un successo meritato grazie al suo “Controvento”, brano forte, di quelli d’amore che fanno sempre rima buona con cuore, passione e dolore. Secondo si è classificato Raphael Gualazzi in coppia con The Bloody Beetroots con un esperimento musicale coinvolgente, premiato dal pubblico da casa, e chiude il podio dei vincitori, Renzo Rubino, vera rivelazione di quest’anno, ottimo pianista e giovane che scrive sua Sing in the rain. Così come non lasciano traccia del loro passaggio sul palco dell’Ariston altre voci conosciute, come quella di Giusy Ferreri, troppo lontana dalla gloria dei suoi fortunati e interessanti debutti, o Noemi, con una canzone ben strutturata che però non riesce a scaldare il cuore neanche agli ascolti successivi o Antonella Ruggero, che torna sul palco più accreditato d’Italia con una canzone senza gloria e infamia che le permette poco di esaltare il suo grande talento vocale, rimasto questa della loro esibizione, che consegna a questi ragazzi un successo decretato dalla critica per meriti, permettendogli finalmente, di far conoscere al grande pubblico la loro buona musica, così come accaduto anche per l’ intenso “Invisibili” di Cristiano De Andrè, vincitore del “Premio della critica Mia Martini” della sala stampa con una canzone che si porta, però, lo strascico di un possibile plagio. Chiudiamo questo numero riportando anche i risultati acquisiti dalla Sezione Giovani, ancora una volta poco considerata ed esaltata con la dovuta attenzione, quando si parla della musica di domani, attraverso interpreti di assoluta caratura come è accaduto per il vincitore assoluto Rocco Hunt con il rap napoletano “Nu jornu buon”, oltre che i vincitori della Critica, “Premio Mia Martini” Zibba con il brano Senza di te, che si è aggiudicato anche il “Premio Lucio Dalla” e farà, sicuramente, presto parlare di sé e in maniera entusiasta per la bravura lampante che gli appartiene. Allargando l’analisi a quanto ha offerto di riempitivo Sanremo 2014, a parte la presenza di qualche ospite riesumato da vecchi ricordi gloriosi, un grande applauso va riservato alla vulcanica Luciana Littizzetto, mentre a Fabio Fazio va riconosciuto il merito di aver saputo svolgere in maniera impeccabile il mestiere affidatogli di presentatore. Alla fine, un’altra edizione di Sanremo si consegna agli archivi storici e, che piaccia o no, che entusiasmi o lasci indifferenti, che possa lasciare qualcosa di importante in chi si è lasciato emozionare da tanti brani inediti o determini ancora l’assoluto disinteresse, come è stato evidenziato dai troppi cali di ascolto rispetto agli anni precedenti, alla fine Sanremo resta, e sarà sempre, il Sanremo degli italiani! Musica a Verona 15 A cura di Gianfranco Diego Cordioli Iovino La grande musica al Teatro Filarmonico Dopo il raffinato concer to di Angelo Branduardi che , complici anche la sua voce soave e il trio con Ellade Bandini e Maurizio Fabrizio, ha affascinato gli ascoltatori presenti con la sua musica, anche il mese di marzo al teatro Filarmonico è ricco di appuntamenti di altissimo livello musicale ... di Elisa Zanola Il Teatro Filarmonico si afferma sempre più come uno dei luoghi d’eccellenza per la musica colta a Verona. Non solo grandi artisti italiani, ma nomi di richiamo internazionale: è il caso di Jordi Savall, direttore d’orchestra e mirabile interprete dei testi musicali del passato. Savall ha riportato in vita musiche tratte da manoscritti medioevali e da altre fonti del patrimonio melodico mediterraneo, anche del periodo rinascimentale e del Barocco. La viola da gamba, di cui è uno dei massimi esperti e il violoncello sono i suoi strumenti prediletti e il recupero sapiente e rigoroso della musica antica, con precisione filologica, da esperto studioso e interprete dell’antichità è stata una delle ragioni a cui si deve il suo prestigio e la sua meritata fama. Sarà a Verona al Teatro Filarmonico il 17 marzo. Marzo è anche mese di addii: “Meticci: (io mi fermo qui)”è l’ultimo album di inediti di Ornella Vanoni, con il quale dà il suo addio ufficiale al mondo della musica. Questo sarà infatti il suo ultimo album e quello in corso, il suo ultimo tour. A Verona sarà al Teatro Filarmonico il 24 marzo, Il mese di marzo si conclude al Filarmonico con un figlio d’arte, musicista di talento a sua volta: il 31 marzo infatti ci sarà Cristiano De Andrè, che riproporrà, oltre al suo repertorio, le canzoni più belle del padre. Cristiano è un esperto conoscitore della tecnica musicale e la sua musica passa attraverso i più svariati strumenti, di cui egli è abile interprete: dalle tastiere al violino, dalla chitarra al greco bouzouki. Con lui, sul palco del Filarmonico, ci saranno: Osvaldo Di Dio alle chitarre, al basso e contrabasso Davide Pezzin e alla batteria e alle percussioni, Davide Devito. Tutti i concerti iniziano alle 21. Per informazioni: http://www. eventiverona.it. Come prestigioso teatro che ospita la grande cultura musicale, il Filarmonico ogni mese propone anche concerti di musica classica interpretati dai più affermati musicisti del panorama internazionale. Il 7 marzo alle ore 20, con replica sabato 8 marzo alle 17, ci sarà il quinto concerto della stagione sinfonica del Filarmonico, che ve- drà eseguiti il Concerto per violino e orchestra di Cajkovskij e la Sinfonia n.4 di Mahler. Roman Brogli-Sacher sarà il direttore d’orchestra; la voce sarà quella del soprano Houben Lisa Karen e il violino quello di Sergej Krylov, che ha suonato con orchestre come: la Staatskapelle di Dresda, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Royal Philharmonic, la Filarmonica della Scala, la DSO Berlin, la Russian National Symphony, l’Accademia di Santa Cecilia, la London Philharmonic, l’English Chamber Orchestra, la NHK Symphony Tokyo, l’Atlanta Symphony Orchestra. Per quanto riguarda la musica lirica, in marzo andrà in scena al Teatro Filarmonico “La vedova allegra”, Operetta in 3 atti di Franz Lehár. Il direttore d’orchestra sarà Roberto Gianola. La prima sarà domenica 2 marzo alle 15.30; successivamente, il 4 marzo e il 6 marzo alle 20.00 e domenica 9 marzo alle 15.30. Anche gli amanti del ballo non rimarranno delusi, con “Barocco Remix: Casanova”, un balletto su musiche barocche. Direttore, Stefano Montanari. Al Teatro Filarmonico sabato 15 marzo alle 15.30, domenica 16 marzo alle 15.30, martedì 18 e mercoledì 19 marzo alle 20. Per informazioni: http://www.arena.it/ 16 Rubrica di Bellezza 03 14 Pubbliredazionale a cura di Profumerie Douglas Per lei: Primavera, nuova vita alla pelle Nell’aria si sente il desiderio di cambiamento, stessa sensazione che si avverte sulla pelle: l’epidermide, dopo il letargo invernale nascosta sotto sciarpe e cappotti, ha bisogno di rinnovarsi, di uscire allo scoperto. Ci vuole una sferzata di energia. Nel cambio di stagione il corpo appare infatti disidratato e ruvido al tatto: il primo passo si chiama rivitalizzazione. Uno scrub è quello che ci vuole, perché l’eliminazione delle lamelle cornee e delle cellule morte, consente di ridonare luminosità alla pelle. I prodotti di bellezza devono innanzitutto essere efficaci, ma oggi influiscono anche altri fattori in grado di aumentarne la piacevolezza, come texture, profumazione… Douglas SeaThalasso: trattamento per la pelle, relax per la mente Seathalasso, linea all’avanguardia nel panorama del trattamento benessere, offre prodotti efficaci e piacevoli in grado di rispettare la pelle e la sua naturale bellezza. Una funzionale gamma di trattamento corpo, ricca di principi attivi naturali: pregiate alghe rosse, fine sabbia, sali e acqua marina, unite in texture innovative e caratterizzate da una fragranza “acquatica” , fanno di SeaThalasso un piccolo lusso da concedersi quotidianamente per ritrovare forma e benessere. Per eliminare lo stress quotidiano SeaThalasso propone Deep Sea Salt Scrub, un esfoliante corpo con sale marino che lascia la pelle morbida e fresca affinandone la grana. È possibile regalarsi un momento di intenso relax, accompagnato dai benefici della Talassoterapia e dell’Aromaterapia, anche durante un gesto quotidiano, semplice e abituale come il bagno o la doccia. Chi desidera rigene- mamente delicato anche sulla pelle più sensibile, rilassa, dona elasticità e lascia una fresca e leggera profumazione. Dopo la detersione, concedetevi qualche istante per ottenere una profonda idratazione. Lasciatevi tentare da Seathalasso Body Cream: rarsi in pochi istanti può provare SeaThalasso Shower Gel, un gel doccia che a contatto con la pelle bagnata si trasforma in una schiuma soffice e vellutata capace di detergere e idratare in un unico gesto. Gli oli essenziali di Tonka Bean e Ylang-Ylang offrono un’esperienza di assoluto benessere. Mentre chi desidera una texture morbida e cremosa può affidarsi a SeaThalasso Shower Cream: estre- una crema rassodante, dalla formula vellutata e piacevolmente profumata. Dona una prolungata sensazione di confort e lascia la pelle elastica, tonica e liscia. La linea Seathalasso è disponibile in esclusiva presso le Profumerie Douglas e su douglas.it. Per lui: la rasatura secondo Douglas I bisogni igienico-cosmetici dell’uomo sono diversi rispetto a quelli della donna: la pelle maschile, oltre ad essere soggetta a frequenti problemi di rasatura, si presenta infatti più spessa e meno morbida rispetto a quella femminile. Nell'uomo in genere la secrezione sebacea è più abbondante, e la pelle risulta più facilmente untuosa con tendenza a diventare lucida durante la giornata. Di tutto ciò sono responsabili gli ormoni. Ma quali sono i principali problemi cosmetici dell'uomo e quali le soluzioni? Per la maggior parte degli uomini, fare la barba è una perdita di tempo e una sorta di "tortura", soprattutto per chi ha la pelle delicata o la barba difficile. Come è possibile rendere piacevole questo momento e come orientarsi fra i vari prodotti in commercio? Gli strumenti indispensabili per una rasatura "perfetta" sono la schiuma (o sapone o gel da barba), la lametta, naturalmente, e una buona emulsione, gel o lozione dopobarba. Il vecchio sapone da barba è stato ormai soppiantato dalle schiume e dai gel: formulazioni a base di acqua, dalle proprietà detergenti e idra- tanti, che contengono sostanze in grado non solo di ammorbidire il pelo, ma anche di formare un film protettivo per facilitare il passaggio del rasoio. Per le pelli più sensibili sono disponibili particolari texture ricche di ingredienti dall'azione decongestionante e lenitiva come l'acqua termale, l'allantoina, il bisabololo, ecc.. Ma quali sono le tappe fondamentali per una rasatura senza problemi? Prima di tutto il viso va sciacquato con acqua tiepida per dilatare i pori e ammorbidire la barba. Successivamente si procede insaponandolo con schiuma, sapone o gel da barba. Per una rasatura rapida e precisa Douglas propone Men's System Refreshing Shaving Gel, un gel che si trasforma rapidamente in una schiuma ricca e cremosa. Prepara la pelle e la protegge da fastidiosi bruciori. Dopo aver applicato il prodotto è meglio attendere qualche mi- nuto per permettere alla pelle e al pelo di ammorbidirsi ulteriormente. Si prosegue bagnando il rasoio sotto l’acqua calda e iniziando la rasatura dalle basette, procedendo quindi nel senso del pelo. L'operazione va ripetuta facendo passare la lama contro pelo. Al termine è preferibile lavare il viso con acqua corrente fredda per eliminare i residui di schiuma e nel contempo restringere i pori. Infine è utile applicare un dopobarba effettuando un leggero massaggio per facilitarne la penetrazione. Se la cute è molto delicata è consigliabile radere il grosso della barba con il rasoio elettrico e, se proprio non se ne può fare a meno, dare un'ultima passata con la lametta, limitando al massimo di trattare la medesima zona. Se possibile, ad esempio durante i fine settimana, è bene evitare di radersi e lasciare "riposare" la pelle per qualche giorno. Per un’intensa idratazione dopo la rasatura è utile applicare una crema idratante e lenitiva (da sola o dopo il dopobarba tradizionale). Se la pelle è secca e sensibile è bene utilizzare creme specifiche a base di acqua termale, formulate con sostanze emollienti e decongestionanti. Douglas consiglia Men's System Moisturising Face Gel, un gel idratante e lenitivo che si assorbe rapidamente, mantenendo la pelle idratata e protetta per tutto il giorno. Grazie alla preziosa texture conferisce una piacevole sensazione di morbidezza, freschezza e benessere. La linea Douglas Men’s System è disponibile in esclusiva presso le Profumerie Douglas e su douglas.it Oggi Sposi 17 A cura di Adami Eventi La magia di un sì: guida per il matrimonio Inizieremo da qui un percor so insieme per affiancare ogni coppia che si affaccia alle scelte elettrizzanti, ma talvolta impegnative , che i preparativi per il giorno delle nozze richiedono: par tecipazioni, cerimonia, location, abiti, fiori, bomboniere , foto, liste nozze , luna di miele… Perché il sogno non si trasformi in incubo, per non arrivare al giorno del matrimonio sfiniti dall’ansia e dai dubbi è consigliabile stilare un chiaro vademecum per accompagnarvi nei preparativi per quello che resterà per voi un giorno indimenticabile. Partiamo dunque con il conto alla rovescia: mancano solo sei mesi al fatidico sì e ormai fervono i preparativi. Per avere tutta la situazione sotto controllo creiamo un breve promemoria da tenere a portata di mano. 3 settimane prima • Fare la prova generale dell’abito con tutti gli accessori; • Riservare le camere in albergo per gli ospiti. 2 settimane prima Contattare per gli ultimi dettagli: • Fotografo; • Fiorista; • Parrucchiere; • Truccatore. 6 mesi prima • Iniziare a fare i documenti per il matrimonio; • Partecipare al corso prematrimoniale; • Scegliere il luogo per la cerimonia (chiesa, comune, altro) e per il ricevimento. 4 mesi prima • Scegliere gli abiti degli sposi; • Prenotare il catering o il ristorante per il ricevimento; • Stabilire il menù (ricordare eventuali intolleranze alimentari degli invitati); • Prenotare foto e video. 1 settimana prima • Ritirare le fedi; • Confermare il numero degli invitati al catering/ristorante; • Controllare la valigia per il viaggio di nozze. 3 mesi prima • Decidere i testimoni; • Scegliere le partecipazioni; • Depositare la lista nozze; • Scegliere l’allestimento floreale per cerimonia e ricevimento e il bouquet (portare la foto dell'abito al fiorista). 2 giorni prima • Ritirare abiti e accessori; • Andare dall’ estetista. 1 giorno prima • Concedersi un giorno di relax. Nel prossimo numero: 2 mesi prima • Acquistare bomboniere; • Spedire partecipazioni; • Noleggiare auto; • Prenotare viaggio di nozze (controllare validità dei documenti, richiedere eventuali visti e fare vaccini). 1 mese prima • Fare prova trucco e acconciatura; • Acquistare fedi. La cerimonia secondo il rito religioso e il rito civile; Il decalogo di eleganza e bon ton, tradizioni di sempre. 18 03 14 Spazio Sport A cura di Adami Eventi Un nuovo modo di fare sport: il Freestyle Il Freestyle non trova convenzionali. È squadra basket, quali: un applicabile calcio, collocamento alla maggior bike , roller netto par te all’interno degli (pattini), spor t sci, del di mondo movimento skateboard, degli spor t singoli o par kour, di frisbee… di Nadia Cieno È lo sport spinto fino al gesto atletico estremo, che racchiude in sé ritmi e movimenti di differenti discipline. Consiste nell’elaborazione acrobatica di una disciplina sportiva con l’introduzione di figure coreografiche di difficoltà crescente chiamate trick. Dalla definizione stessa di Freestyle, cioè stile libero, si deduce una situazione in cui l’atleta può dilatare le regole e i canoni dello sport di partenza a cui si ispira, per creare una serie di movimenti e flussi di esercizi in modo totalmente libero e creativo. Gli sport Freestyle, di chiara derivazione d’oltreoceano, conquistano in fretta l’Europa fondendosi spesso con i gruppi urban style di break dance che si esibiscono nelle capitali europee che più respirano aria di apertura e innovazione. Inevitabile quindi che attiri un numero sempre crescente di giovani che trovano nel Freestyle un nuovo motivo di aggregazione e incontro e altrettanto inevitabile che si trasformino ben presto in show vero e proprio, con coreografie studiate su basi musicali. Dalle esibizioni in strada ai palazzetti dello sport il passo è breve. Le società sportive si rendono conto ben presto che queste nuove discipline attirano un enorme numero di giovani spettatori. Nascono così i primi contest di Freestyle a livello internazionale, in cui le diverse crew, le quadre di freestylers, si mettono a confronto presentando coreografie sempre più acrobatiche e spettacolari. Negli anni ‘90 lo sport Fre- estyle fa il suo ingresso alle Olimpiadi invernali con gare di sci acrobatico e da quest’anno oltre a Gobbe, Salti e Ski Cross, si sono aggiunte anche l’ Halfpipe e lo Slope Style. Nel prossimo numero parleremo di Basket Freestyle in un’ intervista con Davide Campigotto atleta della crew italiana Dunk Italy. 19 Spazio Sport A Barcotto A cura cura di di Susanna Diego Cordioli Bianchini: alleniamo i campioni di domani In questo nuovo appuntamento con la Fondazione Bentegodi, inter vistiamo il direttore generale Stefano Bianchini che si racconta a cuore aper to per farci apprezzare l’impegno elargito nei confronti di una istituzione cittadina che allena i campioni di domani e offre a tutti la possibilità di sentir si in forma con sè stessi. di Susanna Barcotto Ci racconti del suo impegno fin qui profuso per la Fondazione Bentegodi. Da quando sono direttore generale ho cercato di trasmettere all’interno della Fondazione una nuova mentalità, più orientata verso il principio dell’avvicinamento ai giovani e alle famiglie, puntando sui servizi da rendere ed aumentando le risorse da mettere a disposizione degli iscritti, visto che la Bentegodi non è più un’istituzione del Comune, ma Fondazione di diritto privato senza scopi di lucro, pur se sostenuta moralmente ed economicamente dal Comune di Verona, ma con una propria identità. Quindi ho cercato di attivarmi con i miei più stretti collaboratori affinché la Fondazione Bentegodi diventasse una struttura con molteplici possibilità di applicazione e scelta per chi decide di iscriversi. E questa sua mentalità ha portato ai frutti sperati? Sì, perché i risultati non sono tardati ad arrivare e dagli iniziali 800 iscritti del 2008 siamo passati ai 1700 del 2013, che per me è un risultato davvero incredibile se consideriamo che svolgiamo attività sportive in discipline di nicchia e ciò significa dover profondere maggiore sforzo e grande abnegazione per incuriosire, interessare e, alla fine, scegliere di iscriversi ai corsi formativi o agonistici. Lei è attivamente impegnato solo con la Fondazione? No. Molti mi chiedono spesso come riesca a dirigere e supervisionare la gestione di tanti sport nonostante sia impegnato fortemente con il Volley, dove sono Presidente del Comitato provinciale della Fipav, e sa qual è la risposta che fornisco sempre? Quella di non smettere mai di dare importanza al fatto di far fare sport ai ragazzi, a prescindere dalla disciplina scelta, purché sia onesta e leale. E in tal senso “Sport Expò’”, nato da una mia idea , che si terrà anche quest’anno all’Ente Fiera di Verona dal 14 al 16 marzo, è la più grande vetrina di cui disponiamo con orgoglio, grazie alla quale si mettono a disposizione dei ragazzi, dai 7 ai 14 anni, spazi di oltre 30.000 mq nei quali provare a sviluppare le discipline che più li affascinano. Consideri che siamo l’unica città in Italia che ha questa possibilità, quindi per me è facile essere presidente del Volley provinciale e direttore della Fondazione perché in entrambi i casi parliamo di Sport e di vetrine d’interesse notevole che coinvolgono i ragazzi che amano lo sport a 360 gradi. Ci parlerebbe un po’ di più di questo Sport Expò? Per Sport Expò devo ringraziare il Comune di Verona che ha intravisto una grande kermesse di aggregazione sociale, nel senso dello Sport, e da qualche anno organizza questa imponente manifestazione, dove la Fondazione partecipa con quasi tutte le discipline attraverso saggi, dimostrazioni ed attrazioni in cui sono protagonisti i nostri iscritti. Quest’anno, credo che siano oltre 700 i ragazzi tesserati della Fondazione che parteciperanno all’evento cittadino. Percepisco nelle sue parole grande entusiasmo, oltre che orgoglio e passione per la carica rivestita, vero? Sono onesto, mi rende davvero tanto fiero sapermi così coinvolto e partecipe di questo incarico istituzionale a favore dei giovani. E ne approfitto per ringraziare l’ex-Assessore Sboarina, che mi ha voluto qui a ricoprire questa carica e l’Assessore Marco Giorlo che mi ha confermato, attraverso i quali mi è stata data l’opportunità di vivere lo sport ancora da protagonista, ma dalla parte di chi lo mette a disposizione di quanti amano le attività agonistiche e di benessere fisico e mentale. Mi permetta di rivolgere un ringraziamento particolare anche al dirigente dello sport del Comune di Verona, il Dott. Vazzoler con il quale si è instaurata una collaborazione incredibile, grazie soprattutto all’affidabilità e alla competenza di tutto il personale degli uffici dello sport comunale. Quali sono gli obiettivi imminenti che si prefigge la Fondazione Bentegodi? Consolidare l’interesse verso la nostra società, risultando un punto di riferimento preciso per lo sport a Verona, oltre che accrescere sempre più i numeri delle adesioni, che sono un elemento fondamentale di sostentamento per la nostra struttura, anche in relazione al fatto che i contributi comunali negli anni si sono sensibilmente ridotti, anche oltre il 50%. Come ultima domanda, ci racconta un po’ di lei e delle sue esperienze personali? Nel campo dello sport praticato, devo dire, sono poche, ma mi ritengo un grande appassionato di calcio e volley. Come dirigente, invece, nel 1986 ho fondato il Benacus Volley a Bardolino arrivando fino alla serie B2 maschile. Dal 2001 sono Presidente Provinciale della Fipav Verona, e mi ritengo orgoglioso di aver contribuito a portare nella città di Verona più di 20 eventi nazionali ed internazionali tra cui il mondiale Maschile del 2010 e a settembre, come novità da anticipare, posso dire che ci sarà il Mondiale femminile, grazie ad un gruppo di collaboratori eccezionali. Non posso non citare ancora Sport Expò, per il quale siamo giunti all’ottava edizione. Tutto qui: se può risultare poco o tanto, lo lascio decidere agli altri. La ringraziamo della disponibilità e ricordiamo il sito della Fondazione Bentegodi, che ha la sua sede in Via Trainotti, 5 a Verona. Per approfondimenti: info www.fondazionebentegodi.it 20 Cucina d’Autore 03 14 A cura di Giorgio Gioco Il personaggio in… Gioco: Cecilia Gasdia Nel mese in cui ricorre la festa della donna, ricordiamo una grande donna vivente , la soprano veronese Cecilia Gasdia, a cui il cuoco Giorgio Gioco ha dedicato le sue melanzane al forno… Cecilia Gasdia Cantante lirica, soprano (Verona, 1960) Ama volare e non solo quando canta la musica di Rossini, Bellini e Donizetti. È pilota d’aereo e ne è orgogliosa. Un giorno ha voluto provare l’ebbrezza del paracadute, si è lanciata da un apparecchio e per un attimo ha sentito l’angoscia invaderla e stordirla, un’esperienza che non vuole ripetere per niente al mondo. Più bella e più eccitante è l’emozione che le chiude la gola un attimo prima di entrare in scena, quando da dietro le quinte sente il respiro di ventimila persone che la stanno aspettando. di Giorgio Gioco Melanzane al forno 1,2 kg di melanzane , mezzo litro di salsa di pomodoro, basilico, origano, olio per friggere , farina, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, 300 g di formag- gio fresco tagliato a fettine , sale e pepe . Lava bene le melanzane, tagliale a fette, disponile su un setaccio cosparse di sale e lasciale per 20 minuti a perdere l’acqua di vegetazione. Poi lavale, asciugale e infarinale, quindi friggile nell’olio e condiscile alla fine col sale. In una pirofila metti a strati le melanzane, la salsa di pomodoro, il basilico, l’origano e le fettine di formaggio. Per ultimo aggiungi l’olio extravergine di oliva e inforna per 30 minuti. Tratto da: Luisa Pachera, Una vita in Gioco.Territorio, cucina e cultura nella storia del “Dodici Apostoli” di Verona. 21 Notizie dalla Provincia A cura di Diego Cordioli San Giovanni Lupatoto Il progetto: “Qui non si butta via niente” Con il progetto nelle mense. “Qui Infatti Il cibo non consumato nelle mense scolastiche non viene gettato via, ma si recupera. È questo l’obiettivo del progetto “Qui non si butta via niente”, voluto dal Comune di San Giovanni Lupatoto per ridurre gli sprechi alimentari nelle scuole. «Il nome di questa iniziativa ricalca ciò che ci hanno sempre detto le nostre nonne, che praticavano la cultura del risparmio: il cibo non si butta via – sottolinea il sindaco Federico Vantini. La lotta agli sprechi alimentari e la promozione di un circolo virtuoso nella gestione del cibo, fin dall’infanzia, rappresenta anche un messaggio di solidarietà non il cibo si butta delle verso le persone in stato di bisogno: un segnale di attenzione che va oltre l’urgenza della crisi economica». «Siamo orgogliosi di questo progetto, di cui si parla da anni e che ora concretizziamo – aggiunge il vicesindaco e assessore all’istruzione Daniele Turella. Da un lato perché con il cibo recuperato si aiutano le famiglie e le persone che hanno difficoltà ad avere qualcosa da mangiare; dall’altro perché si lancia un messaggio morale ai nostri ragazzi: il cibo non va sprecato. Inoltre, il tutto viene realizzato a costo zero per le casse comunali. Per sensibilizzare ancora di più gli alunni apporremo una copia del logo in tutte le mense scolastiche lupatotine». Grazie alla convenzione siglata oggi tra Euroristorazione srl (a cui il Comune ha affidato il servizio di ristorazione scolastica) e associazione Betania onlus, il cibo non utilizzato nelle mense verrà destinato a persone e famiglie in stato di bisogno. Il pro- via niente” mense il scolastiche getto partirà in via sperimentale da marzo, in tre scuole primarie dell’Istituto comprensivo 1 (Ceroni e Cangrande) e dell’Istituto comprensivo 2 (Cesari), per poi essere esteso progressivamente a tutte le altre scuole. «È il primo accordo di questo tipo che facciamo nella provincia di Verona, grazie alla sinergia fra amministrazione comunale e le onlus che mettono a disposizione mezzi e forze per eseguire il servizio – sottolinea Giorgio Gardin, capo area di Euroristorazione –. Sono circa 1.200 i pasti giornalieri somministrati nelle scuole di San Giovanni Lupatoto, tutti biologici e di alta qualità; le stime delle rimanenze variano molto, a seconda delle pietanze inserite nei menù (la stima oscilla da 20 a 100 porzioni al giorno), ma i dati precisi li avremo con il monitoraggio del progetto in questi primi mesi di funzionamento». I responsabili dell’associazione Betania preleveranno dai tre plessi scolastici coinvolti il Comune può dichiara aiutare le guerra famiglie cibo, trasportandolo con cassette termiche, e lo utilizzeranno per fornire piatti caldi il giorno stesso, dopo poche ore dalla preparazione. La onlus Betania ha sede a Bosco di Zevio e ha anche una struttura in via Ca’ Nova Zampieri, a San Giovanni Lupatoto, dove aiuta 8 famiglie. «Ogni giorno forniamo pasti caldi a decine di famiglie che vengono a chiederci aiuto – riferisce la vicepresidente Luisa Baldo –; da noi i pasti pomeridiani vengono distribuiti dalle 15 alle 18 e c’è sempre una fila di persone che aspetta di poter accedere agli alimenti». Un ulteriore aspetto del progetto, invece, è già stato attivato da alcune settimane in tutte le 8 strutture scolastiche lupatotine e prevede il recupero degli avanzi lasciati dai bambini nei piatti. Grazie a una convenzione stipulata fra Euroristorazione e l’associazione di volontariato San Francesco, le rimanenze della refezione scolastica vengono suddivise fra carne, pesce e ver- agli in sprechi difficoltà. dura (ciascuna scuola è dotata di sei appositi contenitori) e destinate agli animali abbandonati, ospiti del rifugio che si trova a Villafontana di Oppeano. «Per noi questo rifornimento rappresenta un grande aiuto: abbiamo oltre 160 cani e 26 Comuni sono convenzionati con la nostra struttura – sottolinea Silva Soave, responsabile dell’associazione di volontariato San Francesco –; utilizzando gli avanzi delle mense scolastiche, risparmiamo quasi 40 chilogrammi di crocchette ogni giorno». Le dirigenti degli istituti comprensivi lupatotini hanno sposato subito l’iniziativa. «Si tratta di un progetto altamente educativo per i ragazzi e per le loro famiglie – dicono Rosanna Negrini, dirigente dell’IC1 (da cui è partita l’idea, grazie alla vicepreside Cristina Turella) ed Erica Baldelli, dirigente dell’IC2. Non si può accettare lo spreco del cibo e questa iniziativa ha una valenza formativa molto importante per la scuola». Soave I lavori per evitare l’alluvione del Tramigna Il presidente Miozzi era a Soave per verificare lo stato di sicurezza del paese dopo gli interventi del Genio Civile. Lo scorso 4 febbraio, a Soave, il presidente Giovanni Miozzi ha effettuato un sopralluogo al cantiere del Genio Civile e verificato lo stato di sicurezza del centro abitato. Erano presenti: Giuliano Zigiotto, assessore provinciale alla Protezione Civile; Lino Gambaretto, sindaco di Soave; Gaetano Tebaldi, vicesindaco di Soave; ingegner Umberto Anti, direttore Genio Civile. Le opere realizzate dal Genio Civile dopo l’alluvione del 2010 hanno salvato il paese di Soave da questa ondata di piogge. Il sopralluogo è stato fatto in due luoghi: in via Mere (vicino all’ex ospedale) dove si sta ultimando l’innalzamento degli argini del Tramigna (già completati lungo il resto del corso d’acqua) e l’allargamento del ponte; sull’argine di San Lorenzo dove è stata montata una idrovora che è servita a far defluire l’acqua del fosso verso la campagna salvando le case. Qui, il Genio civile sta finendo di allargare l’argine per il passaggio dei mezzi di servizio e per la postazione fissa di scarico dell’acqua (che sostituirà l’idrovora). Il sindaco Gambaretto ha inoltre ricordato che, per la definitiva messa in sicurezza del paese, resta da fare il lavoro nell’area ad ovest, dove c’è il Palazzetto dello Sport. Con il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta verrà allargato il tubo di scarico dell’acqua del fosso, che altrimenti si riversa in strada. Notizie dal Garda 22 03 14 A cura di Diego Cordioli Il nuovo collettore: il futuro del Garda L’acqua è l’elemento por tante del possibile ingresso del Garda nel Patrimonio dell’umanità dell’Unesco e la sua qualità passa dal nuovo sistema di collettamento e depurazione… di Carlo Gambino “I 220 milioni previsti per il nuovo progetto sono impegnativi, ma a fronte dei miliardi di Pil prodotti ogni anno dal bacino gardesano, non possiamo far finta di niente”. Il presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli, intervenuto al convegno: “Il nuovo collettore per il lago di Garda e il futuro del suo territorio”, svoltosi lo scorso 17 febbraio nella sala Congressi del comune di Garda, è stato chiaro: non possiamo aspettare, la qualità dell’acqua è fondamentale per preservare la salute del lago di Garda. EuLakes, il progetto che per tre anni ha monitorato e studiato la qualità dell’acqua “gardesana”, conclusosi a settembre 2013, ha gettato le basi e le linee guida per preservare il bacino lacustre più grande d’Italia; ora è arrivato il momento del passo successivo: la realizzazione di un nuovo sistema di collettamento. Al convegno, organizzato da Ags (Azienda gardesana servizi), Depurazioni Benacensi, Garda Uno e dal comune di Garda, hanno partecipato numerosi rappresentanti istituzionali delle Regioni, delle Province, dei Comuni del lago e numerosi esponenti delle associazioni di categoria. Il nuo- vo progetto prevede la costruzione di un nuovo depuratore sulla sponda bresciana, l’eliminazione delle condotte sub-lacquali, la separazione delle acque bianche da quelle nere e un sistema di collettamento interrato sulla gardesana, che sostituirà i vecchi tubi posti lungo le spiagge. “È importante - sostiene l’assessore regionale Massimo Giorgetti, durante il suo intervento - che le parole diventino realtà: il nuovo sistema di collettamento deve rientrare nelle programmazioni infrastrutturali del Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica)”. Il presidente di Depurazioni Benacensi, Angelo Cresco, ha rammentato le criticità delle tubazioni attuali: “Il sistema odierno ha più di trent’anni, non prevede la separazione delle acque bianche da quelle nere, e le tubazioni, posizionate sulle spiagge o sui fondali, oltre ad essere obsolete, non sono più in grado di sostenere gli scarichi dei comuni gardesani. Non ci sono più alibi: il progetto va attuato al più presto”. L’intervento di Paolo Artelio, presidente del Consorzio Garda Uno, ha ricordato, inoltre, l’importanza del turismo gardesano come volano economico: “Le presenze toccano circa i 21 milioni, di cui 11 milioni solo nella sponda veronese, con un indotto di 2 miliardi di euro. L’acqua del lago di Garda è il nostro oro, dobbiamo fare in modo che resti pulita per assicurare il turismo: fonte di lavoro e di reddito per molte famiglie che vivono e lavorano sul Garda”. Le istituzioni, dunque, sono state chiare: la rilevanza economica che ha lago di Garda sul sistema produttivo italiano (il Pil é di circa 4 miliardi di euro), non può che essere di impulso alla realizzazione di questo progetto, che scaccerebbe definitivamente lo spettro del danno ambientale sul lago di Garda. A conclusione del convegno,Aventino Frau, presidente onorario della Comunità del Garda, ha sottolineato come la Comunità del Garda, anche alla luce delle delibere delle Giunte Regionali della Lombardia e del Veneto, sia diventata il referente principale della gestione politica sul lago di Garda. “La Comunità sarà l’ente di collegamento politico per le regioni che gravitano sul lago di Garda. Una delega che chiarisce la centralità politica che questa istituzione avrà, negli anni avvenire, sulle politiche di governance del lago di Garda”. Notizie dal Garda 23 A cura di Diego Cordioli Peschiera del Garda: gli eventi di marzo Tutti gli appuntamenti e le conferenze del mese di Marzo della città arilicense , gioiello d’Italia. Sabato 1 marzo ore 17.00: APERITIVO CON L’AUTORE - Angelo Polizzotto presenta il suo libro “Il piacere della scoperta” spazioscart - Sottotetto caserma d’Artiglieria di Porta Verona. Martedì 4 marzo ore 15.00 17.30 “CARNEVALISSIMO 2014” Cortile della Caserma di Artiglieria di Porta Verona. Mercoledì 5 marzo 3^ BORSA DI STUDIO in memoria di Renato Signorelli per attività di ricerca sul morbo di Parkinson dell’Istituto Negri di Milano ore 20.00 ristorante “Al Fiore”, info: 045.6444716. Sabato 8 marzo FESTA DELLA DONNA 2014, sottotetto della Caserma d’Artiglieria di Porta Verona, ore 16.30. La Voce Femminile nell’Arte Poetica, ore 17.00 Concerto flauto-arpa eseguito dal duo Barusolo-Da Parè, ore 17.30 II edizione - Premiazione Donna dell’Anno. Sabato 8 marzo ore 21.00 Rassegna Spaziooffscart - II edizione: ESTATE DI PIOGGIA E DI VENTO Compagnia Teatrale Gattorosso sottotetto della Caserma d’Artiglieria di Porta Verona. Giovedì 13 marzo RAPPRESENTAZIONI & SUPERAMENTI percorsi letterari nei labirinti del male a cura del Gruppo Spazio Aperto “troppa felicità’” (ed altri racconti) di Alice Munro, ore 16.30 - Spazioscart - Caserma d’Artiglieria di Porta Verona. Giovedì 20 marzo RAPPRESENTAZIONI & SUPERAMENTI percorsi letterari nei labirinti del male a cura del Gruppo Spazio Aperto “Giobbe” di anonimo autore biblico, ore 16.30 Spazioscart - Caserma d’Artiglieria di Porta Verona. Venerdì 21 marzo APPROCCIO CLINICO –PRATICO al paziente con malattia di Parkison. Alimentazione, riabilitazione e qualità di vita. Parc Hotel, sala congressi, Marco Polo, dalle 8 alle 15.30, costo d’iscrizione 30 euro. [email protected]. Domenica 23 marzo Festa del GRUPPO ALPINI, ore 9.00 - Palleria sede del Gruppo Domenica 30 marzo GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO, ore 17.00 – “L’eSTRANEe sorelle” di GattoRosso - nuovo allestimento. Celebrazioni per la Giornata Mondiale del Teatro, ingresso libero e gratuito - Fuori rassegna Spazio off SCArt II edizione sottotetto della Caserma d’Artiglieria di Porta Verona. CALENDARIO MENSILE DELLE CONFERENZE A.C.C.A. LUNEDI’ 03 MARZO ore 15,30 Nutrizione Salute e benessere. Prevenire è meglio che curare! Gestiamo la nostra alimentazione senza “perdere la testa”. Relatore: Dott.ssa Elena Bisi. MERCOLEDI’ 05 MARZO ore 15,30 Letteratura, Giovannino Guareschi: Fede e Libertà, Relatore : Sig. Fabio Trevisan. MERCOLEDI’ 12 MARZO ore 15,30: Religione/Storia, L’eremo dei Padri Camaldolesi, Relatore : Prof. Fabio Gaggia. MERCOLEDI’ 19 MARZO ore 15,30: Letteratura, Italo Svevo e “ La coscienza di Zeno”. Relatore: Prof.ssa Michela Baratella. MERCOLEDI’ 26 MARZO ore 15,30: Medicina, Il rinvio della vecchiaia: un affare di Stato, Relatore: Dott. Luigi G. Grezzana – Geriatra. Sala civica piazza San Marco. 24 03 14 Notizie dalla Provincia A cura di Diego Cordioli Valeggio sul Mincio Inaugurata la nuova ludoteca: Melaspasso Lo scorso 8 febbraio è stata inaugurata la Ludoteca del Comune di Valeggio sul Mincio presso il Centro Famiglia & Giovani. Si tratta di un nuovo servizio, promosso dall’Assessorato al Sociale, Istruzione e Famiglia, destinato e dedicato al gioco. La ludoteca rappresenta un centro di incontro e di aggregazione per i bambini di età compresa fra i 3 e i 14 anni, anche se può prevedere al suo interno appositi spazi anche per adolescenti ed adulti. Le attività si strutturano in attività di gioco libero, individuale e a gruppi utilizzando i giochi in scatola. Sono presenti spazi e materiali che permettono la pratica del gioco simbolico e di imitazione, del gioco di movimento, dei giochi di costruzione e dei giochi di società. Sono previsti spazi e attrezzature per videogiochi e per la lettura, così come possono essere organizzati laboratori creativi e/o espressivi e di costruzione di giocattoli. In Ludoteca in futuro potrà essere attivato il prestito di giochi e giocattoli. Inoltre si possono stimolare i bambini a creare oggetti utilizzando materiali reperibili in natura o materiali di recupero. È possibile iscrivere i bambini al servizio compilando l’apposito modulo reperibile presso l’ufficio Socio-Educativo, l’ufficio Scuola o al Centro Famiglia&Giovani. La quota di iscrizione annuale alla Ludoteca è di 10 euro. La ludoteca è aperta tutti i sabato dalle 15.30 alle 18.30. Nati per la musica Lo scorso 18 febbraio è partito il progetto “Nati per la Musica (NpM)”, promosso dall’Associazione Culturale Pediatri in collaborazione con il Centro per la Salute del Bambino e la Società Italiana per l’Educazione Musicale e patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il progetto nasce sulla scia dell’esperienza di Nati per Leggere, promosso dall’Associazione Culturale Pediatri in collaborazione con il Centro per la Salute del Bambino e l’Associazione Italiana Biblioteche. Scopo del progetto è quello di informare e sensibilizzare genitori, pediatri ed educatori sull’importanza dell’espressione sonora e della pratica musicale nella crescita della persona intesa nella sua globalità, fornire indicazioni e stimoli su come proporre musica in maniera non occasionale fin dai primi mesi di vita del bambino e nel periodo prenatale, diffondere conoscenze in campo neuroscientifico in riferimento al rapporto tra musica e sviluppo cognitivo del bambino e rilevare, conoscere e incentivare esperienze musicali significative in atto con bambini nelle prime fasce d’età e promuovere nuove opportunità di divulga- zione della musica in età infantile. A Valeggio sul Mincio l’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Assessore al Sociale, Istruzione e Famiglia Marco dal Forno e l’Assessore alla Cultura Leonardo Oliosi, che affermano: “Abbiamo aderito al progetto per sensibilizzare i cittadini di Valeggio sul tema della musica per i bambini. Siamo convinti, e molti studi lo confermano, che la musica ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle capacità di apprendimento dei bambini.”. Per promuovere il progetto è stato allestito nella sala bimbi della Biblioteca comunale uno scaffale “Nati per la Musica” con libri specifici rivolti ai più piccoli e ai genitori. Durante l’anno alcune iniziative si svolgeranno sia in Biblioteca, sia al Centro Famiglia & Giovani per i genitori, le mamme in attesa e i bambini dai 0 ai 6 anni e vedranno la presenza di due grandi musiciste, Ester Wegher e Eszter Balint. Comune di Valeggio sul Mincio Assessorato Sociale, Istruzione, Famiglia Ludoteca un posto dove: trovare una montagna di giochi in scatola e non... essere accompagnato dai ludotecai per imparare un gioco nuovo darti appuntamento con i tuoi amici per una sfida entusiasmante lasciarti stuzzicare da nuovi stimoli e mettere in campo la tua creatività conoscere nuovi compagni di gioco . .ma ricordati che vincere o perdere non è così importante se ci si diverte!!! in sabataugurazi o 8 Fe one dalle 1 bbrai alle 18 5.30 o .30 La Ludoteca è rivoLta ai bambini e ragazzi dai 4 anni ai 99 anni. ma se hai meno di 10 anni ricordati di portare con te un genitore! tutti i sabato daLLe 15.30 aLLe 18.30 presso il centro Famiglia & giovani via ragazzi del ‘99, 24/26 - valeggio sul mincio in arrivo Laboratori, giochi aLL’aria aperta, uscite suL territorio, giornate a tema e tanto tanto aLtro!!! sperimentare voglia di stare insieme giochi creativi divertimento carte per giocare dadi e pedine coloriimpararecostruzionifantasia La parola d’ordine è gioco... e qualcuno lo chiama perditempo!!! Contatti: T Tel. 348 4146048 M [email protected] F Seguici su Facebook LudotecaMelaspasso .it di Federico Zenari N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E R e g i s t ra z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 1 8 3 8 MARZO 2014 - ANNO II Cultura: luoghi, usanze, multi etnicità L o s c o r s o 2 1 fe bb r a i o l ’ i s t i t u t o E t t o r e B o l i s a n i h a p r e s e n t a t o i l v i d e o : “ C u l t u r a : l u o g h i , u s a n ze , mu l t i e t n i c i t à . L a c u l t u r a è l a n o s t r a s t o r i a : c i ò c h e e r av a m o, c i ò c h e s i a m o, c i ò c h e s a r e m o ” . provinciali, rappresentata dalla dott.ssa Annalisa Tiberio, è avvenuta lo scorso 21 febbraio 2014 presso l’aula magna del Bolisani sede di Villafranca. Gli interventi che si sono succeduti sono stati: “l’insegnamento di Costituzione e cittadinanza” da parte della dott.ssa Tibedi Diego Cordioli Il video è stato elaborato dagli studenti della classe 3A di Villafranca e ha partecipato al Progetto e Concorso nazionale: “Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per la cultura, la ricerca, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico”, bandito nell’ambito delle attività del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-Direzione Ordinamenti a supporto delle scuole per l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”. La premiazione della classe da parte le autorità scolastiche La festa del volontario Gli scorsi 1 e 2 febbraio si è svolta la “Festa del volontario” presso il Centro Servizi alla Persona Morelli Bugna Morelli di Villafranca di Verona. E’ stata un’occasione per invitare tutta la comunità di Villafranca a conoscere il grande lavoro che fanno all’interno della struttura i numerosissimi volontari. Sono stati anche premiati i ragazzi dell’Istituto Tecnico “Ettore Bolisani” che con la loro presenza hanno animato gli anziani, in un importante percorso formativo. Davide Tumicelli stato elaborato un prodotto multimediale che è stato apprezzato dalla Direzione generale per gli ordinamenti rio; “Costituzione, cultura scolastici e per l’autonomia, e giovani in una società che ricevendo riconoscimento cambia”, del dott. Enrico e attestazioni da parte delButtitta, procuratore capo la Direzione Generale del intervenuta del tribunale militare di Ve- Ministero”. È rona. A seguire, c’è stata la l’ assessore Maria Cordioli, presentazione dell’elaborato parlando di: “Il patrimonio e la premiazione del concor- artistico e cultura locale”. so “Art.9 della Costituzio- La dott.ssa Simonetta Trene”, con queste motivazioni: gnago ha poi parlato della: “scoperta del territorio lo- “Condizione della donna nel cale, ricerca sulla storia e Veneto ieri e oggi”. riflessione sulle potenzialità Ha preso la parola anche il della cultura. È stata indivi- Ten. Col. Fulvio Franzinelli, duata una nuova dimensione dell’Aeronautica Militare di dinamica della cultura ed è Villafranca. 8 Marzo: Semplicemente donna… L’associazione “Donne insieme...” di Villafranca di Verona, in occasione della giornata internazionale dedicata alle donne, organizza una serata pubblica con la collaborazione del Circolo Firmino, Salice Giallo, Auditorium Ballet e col patrocinio del Comune di Villafranca di Verona Assessorato alle Pari Opportunità dal titolo: 8 Marzo: Semplicemente donna… L’incontro si terrà sabato 8 marzo 2014 alle ore 20.30 presso l’Auditorium di Villafranca (Piazzale S. Francesco). L’intento della serata è offrire diverse immagini di donna attraverso la recitazione di testi e di poesie, l’ascolto di musiche e la visione di pezzi di danza. I testi scelti riguardano la frattura tra ciò che la donna dovrebbe essere in una realtà paritaria e il ruolo impostole dalla cultura tradizionale. Angiolina Cavagna 26 Amministrazione Comunale 03 14 A cura di Diego Cordioli Il contributo per le famiglie numerose Dall’Unità Minori e Politiche Giovanili è giunto l’avviso che dallo scorso 11 febbraio si possono presentare le domande per accedere al programma di inter venti economici straordinari varato dalla Regione Veneto. Così non va! Abbiamo raccolto le segnalazioni da par te dei cittadini su quello che a Villafranca non funziona. Sperando che l’amministrazione e gli interessati accolgano le richieste e prendano provvedimenti... I beneficiari sono le famiglie con parti trigemellari e le famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro, con Isee fino a 25 mila euro. Il contributo economico è di 900 euro, una tantum, per le famiglie con parti trigemellari e di 125 euro a figlio per le famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro. Il contributo verrà concesso sulla base delle graduatorie definitive che stilerà la Regione, fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Per accedere al Bonus Famiglia è necessario che il richiedente sia cittadino italiano o di uno Stato appartenente all’Unione Europea, rifugiato politico o cittadino extracomunitario in regola con le norme che disciplinano il soggiorno in Italia, residente nella Regione del Veneto e con un indicato- re della situazione economica equivalente (Isee), riferito ai redditi dell’anno 2012, non superiore a 25 mila euro. La domanda va compilata online seguendo le istruzioni presenti sul sito della Regione all’indirizzo: https://salute. regione.veneto.it/web/sociale, nella parte riservata al richiedente. Successivamente è necessario recarsi al Comune di residenza, entro il termine perentorio delle ore 12.00 dell’11 aprile 2014, esibendo il numero identificativo della domanda ricevuto dalla procedura web, copia del documento d’identità in corso di validità, attestazione Isee in corso di validità riferita ai redditi dell’anno 2012 e, in caso di cittadini stranieri, copia della carta di soggiorno per ciascun membro del nucleo familiare. LE BICICLETTE… INVISIBILI La bicicletta è un mezzo di trasporto straordinario, ma quanti pericoli dietro a un uso non corretto della bici... I bambini, ma soprattutto quegli adulti che circolano la sera a fari spenti o senza l’apposito giubbotto catarifrangente, rappresentano un enorme pericolo, sia per gli automobilisti che rischiano di investirli senza vederli, ma in primo luogo per se stessi. Se quando le luci calano siete in bicicletta, assicuratevi di essere ben visibili! E speriamo che anche la Polizia Municipale ponga attenzione al problema. SOSTE PER DISABILI Ricordiamo a tutti i cittadini che i parcheggi riservati ai disabili sono riservati ai disabili. Quante volte li troviamo occupati da persone senza alcuna disabilità (ma con scarso senso civico) oppure da parenti di disabili che usano inopportunamente il loro pass? Se un disabile con difficoltà motorie dovesse avere bisogno del parcheggio, le difficoltà che gli si procurano, occupandolo, sono tante. Evitiamo di occupare questi parcheggi e invitiamo la Polizia ad un più accurato controllo. DOSSI IN VIA MATTEOTTI L’ultima nota invece è rivolta all’amministrazione villafranchese: da quando hanno fatto la nuova rotonda (Siena), via Matteotti si sta trasformando in una strada ad alta velocità… alcuni residenti hanno segnalato al comune questo fatto, domandando di provvedere a rendere la strada meno pericolosa attraverso l’inserimento di appositi dossi. L’amministrazione ha replicato che mancano i fondi, quando invece in via Nino Bixio si stanno facendo lavori stradali senza badare a spese...Perché non investire dei soldi anche in via Matteotti, prima che qualcuno possa essere investito? Se anche voi avete delle segnalazioni da fare, scrivete a: [email protected] Attualità 27 A cura di Diego Cordioli Dal Lions, il concorso “Un poster per la pace” Lo scor so 30 gennaio presso il DB Hotel di Caselle di Sommacampagna si è svolto il Ser vice del Lions: "Poster per la pace", con la premiazione dei migliori lavori realizzati dagli alunni delle scuole par tecipanti. premio. La commissione locale per Hanno partecipato: l’Istitu- la selezione dei Poster per to Cavalchini- Moro e Don la Pace si è riunita domenica Allegri di Villafranca, l’Istituto 24 novembre. Il poster vinciIacopo Foroni di Valeggio e la tore è stato eseguito da Sescuola Dante Alighieri di Som- rena Albertini che frequenta macampgna e Caselle. Erano I’I.C. “Dante Alighieri”. Il Club presenti alla manifestazione: Lions sprcnsor è il Club VillaMonsignor Grandis vicario ve- franca. scovile, Mario Faccioli Sindaco di Villafranca e autorità civili e del Lions. La sala del DB Hotel era gremita di ragazzi e genitori. Nell’occasione alle scuole partecipanti è stato consegnato un buono acquisto per materiali di cartoleria. Il concorso “Un poster per la pace” è nato in maniera abbastanza semplice: cosa sarebbe accaduto se bambini di tutto il mondo avessero utilizzato il linguaggio universale dell’arte per esprimere il loro concetto di pace? Da questa Un piacevole brindisi di Gala, offer to dalla Pasticceria Molinari e da domanda ha preso il via una manifestazione annuale, in cui Villa Rinaldi, alla vigilia di Santa Lucia. Uno sfizioso appuntamento. i bambini prendono in mano penne, pennarelli, carboncini e di Antonio Giuseppe Peru Rosso) e le mitiche sfogliatine celebrate persino dal grande Berto pennelli e mettono sulla carta il loro formidabile talento. È sicuramente stato uno degli Barbarani, sono solo alcune delle Ogni anno, tramite il concorso avvenimenti più importanti che numerose offerte dolciarie che i Lions club di tutto il mondo, hanno caratterizzato lo scorso hanno reso questa azienda villainvitano i bambini di 11,12 e natale villafranchese, un momento franchese molto stimata anche 13 anni ad esprimere artistica- conviviale elegante che ha visto fuori dal confine veneto. Il tutto è mente il loro concetto di pace l’incontro tra alcune delle crea- stato accompagnato da un brindie a ríflettere sull’ importanza zioni della nota Pasticceria Moli- si pre-natalizio servito dallo staff della pace mondiale e sui loro nari con l’ Azienda Villa Rinaldi di della pasticceria, brindisi di altissentimenti a questo riguardo. Soave, una delle eccellenze pre- sima classe che ha visto assoluto A livello locale, i bambini com- stigiose nel mondo vitivinicolo protagonista il “Dolce di Cremè” petono con i loro coetanei italiano. La serata di degustazione, by Villa Rinaldi, eccellente spucreando lavori in base ad un sapientemente organizzata in col- mante pluri premiato che ha reso tema annuale sulla pace. Il tito- laborazione con il dinamico som- questo marchio aziendale uno delo di quest’anno era: “Visione melier Giuseppe Melis si è svolta gli alfieri più importanti del nostro di Pace”. I partecipanti utiliz- a Villafranca nei locali elegante- paese nel mondo, insieme ad altri zione. Da questa rigorosa filoso- successo legato a tanti sacrifici zano tecniche diverse, tra cui mente ristrutturati della pasticce- celebri e decorati vini. Questa fia, pertanto, sono nati incredibili e ad un indomito entusiasmo. jl carboncino, il pennarello, la ria, ed ha visto la partecipazione classica Maison de Negoce italia- perle come: “Gran Cuvèe Bianca Ed è grazie ai racconti appassiomatita e la pittura per espri- di un folto pubblico insieme alla na, difatti, è sapientemente gestita brut”, “Imperiale”, “Barricaia”, nati di Rinaldo Rinaldi e nel rimere il tema. I lavori creati stampa specializzata nel settore, fin dal 1800 in prima persona dal- “Corpus Amarone”, “Rinaldi Su- cordo del mai dimenticato Gian sono opere uniche ed espri- nonché la presenza gradita delle la famiglia Rinaldi, maestri vignaioli preme extrabrut” ed il già citato Carlo Molinari, fondatore con mono le esperienze di vita e massime autorità cittadine. Nono- che hanno sempre caratterizzato “Dolce di Cremè”, giusto per no- Graziana della omonima pasticla cultura dei giovani artisti. I stante il freddo pungente tipico di il proprio stile attraverso la ricer- minarne alcuni. Per tutto questo, ceria, si è potuto comprendere club e i multi distretti selezio- una tranquilla serata di Dicembre, ca di elegantissimi vitigni Char- e per la magia che il Natale riesce come nonostante le difficoltà nano quindi i lavori vincenti a dunque, numerose persone hanno donnay e Pinot nero del Trentino sempre ad imprimere nel nostro odierne legate ad una durissima livello regionale e nazionale e potuto apprezzare la bontà artigia- Alto Adige e reintroducendo animo, la serata si è svolta in una crisi economica, un indiscusso li inviano al Lions Club Inter- nale delle offerte natalizie targate antiche e rigorose pratiche eno- bellissima atmosfera accompagna- talento accompagnato da una national, dove verranno mo- Molinari, prodotti classici come logiche come il lungo affinamento ta da un delicato sfondo musicale, rigorosa serietà produttiva posstrati ad una giuria composta il soffice ”Nadalin” (antesignano delle basi spumante in barriques dove i partecipanti hanno potuto sano ancora oggi regalare tanda esperti nel campo dell’in- del pandoro veronese), variegati francesi ed il “degorgement a la conversare amabilmente con le fa- te soddisfazioni professionali e formazione e dell’arte. Tra panettoni (recentemente premia- voleè” per regalare eccellenza e miglie Molinari e Rinaldi, cercando piacevoli momenti come quelli questi poster verranno scelti i ti a Roma dalla rivista Gambero longevità a tutta l’esclusiva produ- di carpire i segreti di un faticoso vissuti alla vigilia di Santa Lucia. 23 premi segnalati ed il primo di Giancarlo Benedetti Degustazione di Gala Cartuccia finita? ti risolve la vita! RISPARMIA!!!! GRUPPO SERVIZI CORDIOLI Srl Via Napoleone III, 6 - Villafranca (VR) - Tel. 045.6305176 - [email protected] Notizie dall’Arma 29 Attività della Compagnia Carabinieri di Villafranca Criminalità: i Carabinieri rispondono Gli interventi della Compagnia Carabinieri di Villafranca Multe per il laboratorio cinese di Mozzecane Mozzecane: al laboratorio cinese, titolare denunciata e sanzioni per 188.000 euro. Nell’ambito dei controlli alle attività produttive tessili, continuano le verifiche disposte dalla Compagnia Carabinieri di Villafranca di Verona nel territorio sud-ovest della provincia. Dopo il controllo effettuato presso un laboratorio tessile gestito da cinesi a Isolalta di Vigasio, ad esser sottoposto ai controlli dei Carabinieri del Comando stazione di Villafranca e del nucleo Ispettorato lavoro di Verona è stato un laboratorio tessile ubicato in via Montanari nel comune di Mozzecane. A differenza del laboratorio di Isolalta, caratterizzato per l’insolita disposizione dell’area lavoro in uno stabile distinto rispetto a quello adibito a dormitorio, per l’opificio di Mozzecane è stata riscontrata la consueta sistemazione, presso lo stesso stabile, di tutti i locali: al primo piano infatti gli spazi erano destinati all’area produttiva, con le postazioni per i dipendenti ed i macchinari; al primo piano (con all’interno una scala di servizio per accedere ad un ulteriore secondo piano rialzato) erano state individuate le aree adibite a dormitorio, comprensive dei servizi igienici, per tutti i lavoratori. Riscontrate dai militari della stazione di Villafranca e del nucleo ispettorato del lavoro le prevedibili precarie condizioni igieniche sanitarie sia nei locali destinati alla produzione che in quelli adibiti a dormitorio, sono stati identificati in totale nove dipendenti di nazionalità cinese: tra questi, due totalmente irregolari. Si sono riscontrate inoltre varie violazioni penali rispetto alla normativa sul lavoro tra cui: omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione dei lavoratori in materia di sicurezza, omessa redazione del documento di valutazione dei rischi. Sono state elevate pertanto sanzioni penali per 173.000 euro ed è stata denunciata alla Procura della Repubblica la titolare J.H., classe 1976, cittadina cinese. Sono state rilevate e sanzionate infine irregolarità amministrative “minori” per euro 15.000. Sequestro penale per l’opificio cinese di Salizzole Salizzole: laboratorio tessile controllato e sottoposto a sequestro; denunciato alla procura il titolare cinese. È stato eseguito a fine gennaio il terzo controllo in meno di due settimane, organizzato dalla Compagnia Carabinieri di Villafranca nell’ambito delle verifiche agli opifici tessili della provincia. L’oggetto del controllo, era il laboratorio ubicato nella zona industriale di Salizzole, in via degli Artigiani, gestito da un cittadino cinese,Y.J. classe 1955. Le verifiche sono state condotte dai Carabinieri del comando stazione di Bovolone che sono intervenuti con gli agenti dello Spisal di Legnago e dell’ispettorato provinciale del lavoro diVerona. Compreso il titolare, sono stati identificati in tutto dieci cittadini cinesi. Il laboratorio era costituito da un unico stabile, comprensivo di capannone al piano terra per i locali produttivi e, al primo piano rialzato, di un’area adibita a dormitorio. Gravi le carenze strutturali ed igienico sanitarie: totalmente assente l’impianto anti-incendio e tutti scarichi o scaduti gli estintori presenti. Alcune scale erano fuori norma mentre lo spogliatoio e le docce erano adibite a ripostiglio.Alcuni servizi igienici erano addirittura destinati a locali per l’essicazione dei polli (rinvenuti una decina di volatili in essicazione, con tanto di cattivo odore già percepibile a diversi metri di distanza). Nel corso dell’attività sono stati trovati ed identificati anche due minori di 6 e 3 anni, figli di un’operaia. Sono state tutte penali le irregolarità riscontrate, per le quali scattava la denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti del titolare ed è tuttora in corso il calcolo delle sanzioni pecuniarie che verranno notificate allo stesso (che comunque ammonteranno ad alcune decine di migliaia di euro). Per la gravità della situazione complessiva, soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario, i militari di Bovolone e gli ispettori non si sono limitati alla sospensione dell’attività produttiva ma hanno proceduto all’immediato sequestro penale dell’intero laboratorio con tanto di apposizione dei sigilli e tassativo divieto di ingresso al suo interno. Truffa e raggiro a Mozzecane Mozzecane: per mesi ha truffato e raggirato una donna, riuscendo a farsi consegnare 110.000 euro. L’uomo è stato arrestato. Per mesi aveva raggirato la sua vicina di casa, facendole credere che contro di lei c’era una denuncia relativa ad una sua relazione sentimentale clandestina (inventata dal truffatore) ma che tutto si poteva “sistemare” pagando un avvocato e altre non meglio specificate “spese legali”. Abusando dunque della buona fede della vittima (e della sua debolezza sul piano psicologico), dopo pochi mesi l’uomo era riuscito ad accumulare l’enorme somma di 110.000 euro. Alla fine, al termine di una serie di accertamenti patrimoniali e di verifiche dei movimenti bancari sul conto corrente della donna, l’arresto dell’uomo è stato eseguito dai Carabinieri della stazione di Villafranca di Verona. Le Belesine: mondine, sarte e contadine Care amiche, cari amici, è davvero parecchio che non parlo delle donne nella “Villafranca de na’ ‘olta” e così questa volta, per farmi perdonare dal “Gentil Sesso”, vi racconterò la storia di undici sorelle, le “Belesine de Rosegafer”. Non mi stanco di ripetere che proporre in poche righe fatti e vicende che appartengono ad un mondo e ad una società così profondamente cambiata non ha la pretesa di raccontare l’intera storia delle persone (per ognuna forse un libro non basterebbe) ma è solo lo stimolo per continuare a parlarne e per mantener così vivo il ricordo degli usi e dei costumi di quei tempi. Undici femmine ed un maschio sono i figli dei contadini Giuseppe Bellesini e “Marieta” Cordioli. Nella foto della seconda metà degli anni ‘30 dopo i genitori, in ordine di altezza ci sono: Valeria (1915), Mercedes (1912), Francesca (1910), Natalia (1917), Angiolina (1919), Guido (1920), Celina (1923), Armida (1925), Giuseppina (Pina)(1927), Bianca(1929) ed Elisabetta (Lisetta)(1932). Non c’è già più la più grande delle figlie che pure si chiamava Angiolina(1909) (nome rimesso poi ad un’altra figlia) e che fu il tributo della famiglia alla Spagnola, la grande pandemia del secolo scorso. Era l’estate del 1918 quando una semplice influenza dilagò in Europa mietendo, si è stimato, almeno cinquanta milioni di vittime Allora non erano ancora stati scoperti gli antibiotici che seppur nulla avrebbero potuto contro il diffondersi del virus, molto avrebbero fatto invece contro le cause di morte dovute in massima parte alle conseguenti infezioni. Mentre il fante Giuseppe era al fronte, in famiglia uno dopo l’altro tutti caddero ammalati, amorevolmente assistiti da Angiolina. Il fato volle che lei fosse l’ultima ad ammalarsi e l’unica a non sopravvivere alla malattia. Giuseppe, come poi raccontarono i presenti al fatto, di ritorno dalla guerra e da molto tempo senza notizie della famiglia, passando davanti al cimitero ebbe un malore ed esclamò: “Vuto veda che ghe laso la pel adeso dopo che l’ho portà fora da la trincea?”. Solo giunto a casa apprese la tragica notizia della morte della figlia. Ma la vita doveva continuare così come il duro lavoro nei campi, che allora dava appena di che sopravvivere. L’arrivo di quasi tutte femmine dovette all’inizio sembrare a Giuseppe una vera sfortuna. Allora in campagna si faceva tutto “con le braccia”, e se era pur vero che cavalli o buoi trainavano il carro o l’aratro, “el versor” si manovrava a mano, così come pure si faceva la semina, lo sfalcio, “col fero da segar o la misora”, e la raccolta. Occorre precisare che in generale però le donne erano già da tempo abituate a supplire in tutti i lavori ai maschi andati in guerra. Le Bellesine erano una vera forza lavoro e facevano di tutto, dalle contadine alle sarte, dall’assistenza ai malati al lavoro a giornata. Tutte contribuivano “a tirar avanti”. Capitò anche che la Natalia e l’Angiolina, poco più che bambine, fossero mandate a far le mondine a Grezzano e siccome erano troppo giovani (anche per allora) dovevano dare i nomi delle sorelle più grandi. E talvolta succedeva che ad inizio giornata tardavano a rispondere all’appello oppure che tra loro si chiamassero col vero nome creando qualche imbarazzo. Ma tant’è, quello che alla fine contava era il lavoro che instancabilmente svolgevano. E poi quante volte sino a notte fonda “tute le sorele sul selese a scartosar taele” e finite le proprie, anche quelle di altri che avevano bisogno di una mano e sempre “gratis caritatis”. E fu così che al mattino, grazie alle scodelle di latte e la sera, una volta grazie a mezzo uovo e l’altra a mezza fetta di salame e sempre a tanta polenta, “le Belesine” vennero in età da marito. Nella loro famiglia contadina non toccò mai il piatto tipico dei poveri “polenta e sopioni” (soffioni); sempre polenta però era duro da mandar giù ed allora la Marietta aveva escogitato un suo sistema. Una volta rovesciato il paiolo sulla tavola ne radunava attorno le figlie, ognuna col suo cucchiaio in mano, e dopo aver tracciato sulla polenta stessa ad ognuna la sua parte, infilava al centro un pezzetto di salciccia, il premio per quella che, più svelta a mangiare, arrivava per prima alla fine. Come sono cambiati i tempi e ancor di più gli usi ed i costumi! Allora le uova erano “denaro sonante”: quante volte la Lisetta è stata mandata a far spesa con “du ovi” a comprare anche il “prezioso” sale e le femmine poi non uscivano mai di casa da sole. L’unico contatto coi “morosi” (naturalmente solo dopo che, a seguito di formale “dichiarazione”, fossero stati “accolti” dal capofamiglia) era la sera, quando tutti si sedevano attorno alla grande tavola “a pelar fasoi” sotto l’occhio attento della Marietta e tutti “mane su la taola”. La prima a sposarsi fu la Francesca che prese Rico Bastian. Aveva appena dato alla luce la Blandi quando la grande epidemia di tifo, che colpì la nostra zona, se la portò via come pure si portò via la moglie di Marcello Bresaola (el Pistor) che lavorava nella corte accanto, anche lui con una bambina appena nata. La Marietta prese generosamente con sé le piccole e soleva dire: “Con tante boche da sfamar una o do de pì o de manco cosa vuto che sia”. E fu cosi che entrambi gli uomini frequentando casa Bellesini per le piccole, poi sposarono: Rico Bastian, la Mercedes (sorella della prima moglie) e Marcelo, la Natalia (“me mama”). L’Armida sposò “Rico Pignol” (il soprannome, nato con lui, gli fu affibbiato per sottolineare la sua pignoleria nel fare le cose) la quale, per essere stata presente, ricorda ancora bene che quando Rico Bastian chiese in moglie anche Mercedes, Giuseppe tra il serio ed il faceto gli disse “no seto mia stufo de ‘na Belesina?”, e lui di rimando “se el Papa me dà la dispensa ne sposo do”. E poi la Valeria sposò “Mario dei Diesi”, l’Angiolina e la Bianca “le ha tolto du fradei Giusepe (Bepi) e Etore dei Pici”, la Giuseppina (Pina) sposò “Geremia dei Strusi” e parlando di Rosegaferro tutti ovviamente Cordioli di cognome. Guido, il maschio, sposò la Imelda “dei Moschini” e per ultima si sposò la Lisetta con Nereo Turrina, l’unico che, tolto mio padre, non era contadino: “el fasea el casar”. All’appello ne mancherebbe una, la Celina che invece già da tempo era entrata in convento e con il nome di Gaetanina si era fatta monaca nelle Piccole Suore della Sacra Famiglia (quelle che negli ospedali assistono gli ammalati). L’era la Villafranca “de ‘na ‘olta” quando i figli, maschi o femmine, erano considerati un dono del Signore e semmai il problema era cosa dar loro da magiare. L’inesorabile trascorrere degli anni ha fatto sì che, il mese scorso, tornata anche Bianca alla “Casa del Padre”, oggi delle “Belesine”, per raccontare la loro storia, non rimangono che Armida e Lisetta. I nomi dei loro figli ve li risparmio, anche perché di primi cugini siamo (eravamo, ahimè) in trentaquattro. Alla prossima. Rico Bresaola N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E Registrazione al Tribunale di Verona n. 1838 Registrazione al Tribunale di Verona n. 2984/12 Società editrice: Pirite S.r.l. Editore: Diego Cordioli Direttore responsabile: Elisa Zanola Redazione: via Napoleone III, 6 - Villafranca di Verona Cell. 393.9413610 [email protected]; [email protected] [email protected] Stampa: Centro Stampa Editoriale S.r.l. Grisignano di Zocco (VI) Si ringraziano per il contributo gratuito: Avv. Aventino Frau, dott.ssa Anna Lisa Tiberio, dott. Paolo Garzotti, dott. Enrico Buttitta, Giorgio Gioco, La Compagnia Carabinieri di Villafranca, Rico Bresaola, Susanna Barcotto, Uff. Stampa Provincia di Verona, Uff. Stampa Verona Fiere, Uff. Stampa Teatro Filarmonico, Stefano Tabarelli, Elisabetta Arici, Giancarlo Benedetti, Uff. Stampa Comune di San Giovanni Lupatoto, Federico Zenari, Antonio Giuseppe Peru, Pierluca Donin, Giulia Adami, Roberta Pagano, Luisa Pachera, Carlo Gambino, Nadia Cieno. Numero chiuso in redazione il 27/02/2014 SEGUICI SU FACEBOOK: ILGIORNALEDEIVERONESI
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