1 - Azienda Ospedaliera Pisana

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INDICE RASSEGNA STAMPA
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1. Sanità Pisa e provincia
Tirreno Pisa
25/07/2014
p. IV
«Critiche ingiuste alla Società della Salute»
Tirreno Pisa
25/07/2014
p. IX
Morì in corsia dopo malore riesumata la salma
1
Sabrina Chiellini
2
Gian Paolo
Donzelli
3
2. Sanità fiorentina e toscana
Repubblica Firenze
25/07/2014
p. I
Benessere e salute ecco perché la regione tiene
Corriere Fiorentino
25/07/2014
p. 9
Sofia, il «no» del tribunale
Corriere Fiorentino
25/07/2014
p. 9
Meyer, la diagnosi che difende i piccoli reni
Nazione Firenze
25/07/2014
p. 13
Scoperto il test che salva i reni
Nazione Grosseto
25/07/2014
p. 3
C'è un cuore che batte più forte E' l'emozione di un dottore
buono
Katiuscia Vaselli
Tirreno Livorno
25/07/2014
p. I
Morosi all'Asl, in arrivo 36mila avvisi
Federico Lazzotti
10
5
Lisa Baracchi
6
7
8
4. Servizi sociali
Repubblica Firenze
25/07/2014
p. I
Profughi in arrivo si muove la Caritas
Luca Serrano
11
Repubblica Firenze
25/07/2014
p. XI
Migranti, le regole dell'accoglienza
Rosa Maria Di
Giorgi
13
Corriere Fiorentino
25/07/2014
p. 9
Altri 300 profughi in Toscana, ecco il piano di accoglienza
Tirreno
25/07/2014
p. 11
Sbarcati a Pisa altri 100 migranti: strutture al collasso
14
Samuele
Bartolini
15
5. Sicurezza lavoro e sindacato
Repubblica Firenze
25/07/2014
p. VIII
L'amianto non c'è nel magazzino si torna a lavorare
16
9. Prevenzione e profilassi veterinaria
Giornale
25/07/2014
p. 17
Il cane come i bambini: sarà tolto a chi lo maltratta
Oscar Grazioli
17
Segnalazioni
Nazione Pisa
25/07/2014
p. 31
Marenia abbraccia Telethon Serate ‘solidali' e grandi eventi
Francesco
Bondietti
18
Tirreno Pisa
25/07/2014
p. II
Fermato pisano di 20 anni per l'aggressione al tassista
Giovanni Parlato
19
Tirreno Pisa
25/07/2014
p. III
Cittadella universitaria al S. Chiara
20
Tirreno Pontedera
Empoli
25/07/2014
p. III
A Perignano i funerali di Caroti
21
Nazione Livorno
25/07/2014
p. 13
«Oltre 200 giorni per un esame ecodoppler: significa negare
il diritto alla sanità»
22
Tirreno
25/07/2014
p. 11
Sì alle infusioni per Sofia Ma Brescia non la cura
23
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
LA REPLICA DI CECCHI
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della
I! PISA
«La Società della Salute si è messa al lavoro subito dopo la delibera della giunta comunale che
ci ha affidato il compito di ricevere le domande per i contributi
della legge 45/2013». Ci tiene a
sottolinearlo Giuseppe Cecchi,
presidente della Sds con sede in
via Saragat. La legge regionale
prevede interventi di sostegno finanziario in favore delle famiglie e dei lavoratori in difficoltà.
In un'intervista al nostro giornale, Chiara Di Domenico, responsabile dell'ufficio affari sociali del Comune, raccontava
dei disagi subiti dagli utenti dal
dicembre 2013.
«La dipendente comunale,
che non conosco personalmente, ha detto cose inesatte - ribadisce Cecchi - La Società della
Salute si è messa subito a disposizione del Comune, che però
ha impiegato ben cinque mesi
per decidere. La delibera della
giunta è del 9 maggio, lo sportello è stato attivato esattamente
un mese dopo. Se ci sono state le
proteste dei cittadini, non è certo colpa nostra. Il servizio ci è
stato affidato perché forse non
c'erano risposte adeguate alle
numerose richieste. Prima di
parlare è sempre bene informarsi».
(s. b.)
C I PRO D12 IONE P, !SE RVATA
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 1
Morì in corsia dopo malore
rie sumata la salma
stata aperta un'inchiesta sulla scomparsa di Marco Tolomei, commerciante
di 43 anni. Si era sentito male a casa ed era stato portato a Cisanello
di Sabrina Chiellini
1 CASCINA
L stata aperta un'inchiesta per
fare luce sulle cause della morte di un noto commerciante di
Cascina, avvenuta all'ospedale di Cisanello dopo che l'uomo si era sentito male a casa e
al pronto soccorso non gli erano stati riconosciuti gravi problemi di salute.
Marco Tolomei, 43 anni, padre di un ragazzino, si era sentito male un sabato pomeriggio del marzo scorso, prima di
andare al lavoro nel negozio di
famiglia "Tuttoscarpa" a San
Frediano a Settimo. Sembrava
un problema di stress invece,
con molta probabilità, era la
conseguenza di una malattia
cardiaca che potrebbe non essere stata diagnosticata in tuttala sua gravità.
A soccorrerlo era stato il figlio di 13 anni che aveva chiamato l'ambulanza e chiesto
aiuto alla nonna Paola di quello che era successo. Una volta
arrivato a Cisanello, Tolomei
si era ripreso ed era stato ricoverato per precauzione. Doveva restare una notte in ospedale sotto osservazione. Di lì a
poche ore una tragica realtà: il
malore del pomeriggio doveva
essere qualcosa di molto grave. Perché nella notte Marco è
morto, poco dopo le 3, ali'
ospedale. Impossibile anche
tentare di sottoporlo ad un intervento chirurgico. Marco ha
avuto lo stesso destino del padre, anche lui stroncato da un
infarto anche se non in maniera prematura.
Inizialmente i familiari, messi di fronte a una durissima
prova, non avevano voluto approfondire le circostanze in
1. Sanità Pisa e provincia
cui era avvenuta la tragedia anche se fin dall'inizio si era temuto che i sintomi del malore
che aveva colpito Marco potessero essere stati sottovalutati o
comunque non tenuti nella
giusta considerazione.
«L'autopsia non cambierà le
cose...», ci aveva detto la madre nella disperazione.
Tolomei era una persona sti mata e molto conosciuta sia a
Cascina, dove il commerciante abitava nella zona vicina al
Fosso Vecchio. Sia a San Frediano dove si trova il negozio
di scarpe, che era stato aperto
alcuni anni fa e che di fatto
continua l'attività di famiglia,
cominciata a Cascina in un negozio vicino alle scuole medie.
In questi mesi però, anche dopo alcuni accertamenti disposti dall'ospedale, i familiari devono essersi fatti un'idea diversa rispetto a quanto avvenuto
il giorno del malore che poi ha
stroncato il commerciante.
Pensando che l'uomo lascia
un figlio il quale un giorno po-
trebbe chiedersi se è stato fatto tutto il possibile per salvare
il padre, i familiari di Tolomei
sono tornati sui loro passi. Si
sono rivolti ad un avvocato e
hanno presentato un esposto
alla Procura della Repubblica
di Pisa.
Ieri mattina la salma del
commerciante, che era stato
sepolto nel cimitero di Cascina, è stata riesumata. L'autorità giudiziaria ha disposto l'autopsia. La salma, scortata da
una pattuglia dei carabinieri, è
stata trasportata a Pisa all'istituto di medicina legale.
La madre del commerciante, da noi sentita, ha preferito
in questa fase, non commentare in alcuni modo rispetto alla
decisione presa. Cioè rispetto
al fatto di avere deciso di rivolgersi alla magistratura affinché venga fatta piena luce sulle cause della morte del figlio,
avvenuta quando ancora poteva avere una vita davanti a sè.
«Nari me la sento di dire niente, siamo ancora molto scossi
da quello che è successo», dice
la donna che abbiamo raggiunto per telefono.
IPRODNZIONE RISERVATA
II pronto soccorso dell'ospedale di Cisanello (foto di repertorio)
,A9or1 im -la dopo nuilorx•
ncsi mam Palma
Pagina 2
Benessere
e salute
ecco perché
la regione tiene
I dati del Rapporto Bes 2013
fra luci e ombre. Ma la ripresa
diventa sempre più urgente
GIAN PAOLO DONZELLI
D
A QUANDO è iniziata la re-
cessione economica mondiale, l'Istituto di Statistica Nazionale, accanto agli usuali indicatori, prodotto interno
lordo, numero dei disoccupati e
spread, ha adottato il BES (benessere equo e
sostenibile) come strumento di
rilevazione della
qualità della vita
più che della ricchezza. Il BES è
articolato in dodici capitoli, fra i
quali quelli della salute e del benessere economico. Nello scorso
mese di giugno è stato presentato il Rapporto BES 2013. Quali le novità? Come va la Toscana
rispetto al resto dell'Italia? Per
quanto attiene il capitolo salute,
la nostra Regione va bene. Per
speranza di vita in buona salute
i toscani, con 62,4 anni (maschi) e 60,2 (femmine), superano la media nazionale, rispettivamente 59,2 e 56,4.InToscana
si vive bene più a lungo, ma anche si nasce meglio: il tasso di
mortalità infantile è 25,9 ogni
diecimila nati, contro il 34,2 nazionale; solo in Trentino e in Valle d'Aosta si fa meglio. Significativi sono gli indicatori legati agli
stili di vita. Le persone sopra i diciotto anni con eccesso di peso
sono in Toscana il 41,9%, in Italia 44,5; la peggiore è la Puglia
col5 2,6. Per quanto attienelasedentarietà, il 35,8% dei toscani
non ne vogliono sapere di fare
sport o semplicemente del moto. Bolzano e Trento sono digran
lunga le migliori, mentre il
5 9,4% dei siciliani sul movimento fisico hanno messo la croce.. E
a bere alcolici come stiamo?
SEGUEAPAGINAXI
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 3
LATOSCANATIENE
MA SERVE CRESCERE
Q oasi 21 persone su cento dichiarano di bere alcool abitualmente, poco più della media nazionale del
18,4%. Sardieaostanivannoabraccetto,
magari un po "avvinazzati", con la punta più alta del 25,4%. I fumatori sono diminuiti di poco- 26,6% inItalia, in Toscana sono il 23,6%. Fra i più accaniti fumatori, purtroppo, i giovani fino a 25 anni 34% - e i disoccupati - 39% - ma in diminuzione rispetto al 45,3% del 2013. Ma
quali effetti ha avuto la crisi sul benessere economico? Mi limito aricordare pochi
indicatori. Il primo è l a percentuale dei toscani a rischio di povertà relativa (comprende coloro che hanno meno del 60%
del reddito medio della regione). Il Rapporto collocala Toscana subito dopo le solite Valle d'Aosta e Trentino, la Lombardia, Veneto e Liguria, con 11,9 persone
su cento che corrono questo rischio. Fra
le regioni del Nord (media 10,2%), la Toscanaè messa peggio. Due punti inpiùrispetto al Nord e anche nell'indice di deprivazione materiale la nostra regione
denuncia un 8,4% rispetto al 6,4%. Si
tratta di un indice importante perché
comprende: l'impossibilità di fare leferie
(questo giornale segnalava giorni fa che
unfiorentinosuquattro noncelafa adandare invacanza ), di affrontare spese non
previste superiori a 800 euro, di consumare pasti adeguati (due volte alla settimana proteine di carne o pesce odi origine vegetale); di avere bollette o affitti insoluti, di vivere in abitazioni non riscaldate sufficientemente. Da ultimo, la disoccupazione: le famiglie senza occupati
sono in Toscana 3,6 su cento, in linea con
il Nord Italia, lontanissima dal Sud, dove
le famiglie senza occupati sono quasi il
15%. Anche la diseguaglianza fraricchi e
poveri (misura il divario del reddito rispettivamente percepito dal20%dei più
ricchi e dal 20% dei più poveri), che con
la crisi in Italia si è accentuata, in Toscana è meno evidente (4,5 a fronte di 5,6).
Quali conclusioni possiamo trarre dai dati esposti e dagli altri che compaiono nel
Rapporto dell'ISTAT? Da noi tiene il sistema di ammortizzatori sociali e la rete
di solidarietà famigliare, che sono riusciti a rendere meno acuti i problemi della
decrescita, la precarietà e la disoccupazione. La qualità della rete dei servizi ha
retto e ha dato il suo contributo in tal senso. Tutto ciò basta? Senza la crescita no,
perchéirisparmifiniscono, lefamiglie alla lunga cedono, la società stessa cambia
in peggio sostituendo solidarietà con
egoismo. L'urgenza delle riforme e soprattutto della ripresa è tutta in queste
poche considerazioni. I cittadini ne hanno consapevolezza, lo stesso possiamo dire di chi ci governa? Questa è la domanda di molti ma in essa non c'è solo scetticismo, c'è soprattutto la speranza di chi
col proprio lavoro ogni giorno questa prospettiva vuole costruirla.
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 4
11
caso Stamina
Sofia, il «no»
del tribunale
Sofia non può riprendere le
infusioni di cellule
staminali. Il tribunale di
Livorno ha respinto l'istanza
presentata dall'avvocato dei
genitori della bimba affetta
da una grave malattia
neurodegenerativa,
giudicandola inammissibile.
«Sofia è ancora una volta
vittima di un'ingiustizia,
oltre che della sua malattia»
commenta il babbo, Guido
Ponta De Barros . (I.Z.)
J RIPRODUZIONE RISERVATA
B
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 5
Pubblicato sulla rivista internazionale lo studio delle ricercatrici fiorentine
Meyer, la diagnosi che difende i piccoli reni
Un test veloce, poco costoso,
che può aiutare a scegliere la terapia migliore contro la sindrome nefrosica: un insieme di patologie che danneggiano i reni
di circa 8oo bambini l'anno in
Italia. È tutta fiorentina la scoperta, a base di Dna e nuove tecnologie, che rivoluziona la cura
di questa complessa malattia: il
test può essere già eseguito nei
laboratori del Meyer di Firenze
e quanto il frutto della ricerca
curata da un team dell'ospedale
pediatrico e dell'Università di
Firenze sia importante in campo medico lo testimonia la sua
pubblicazione dell'autorevole
rivista Jasn Qournal of the American Society of Nephrology).
Non solo, la rivista statunitense ha chiesto al team di ricercatrici italiane il permesso di
promuovere a livello internazionale lo studio, un evento più
unico che raro spiegano nell'ambiente scientifico. «Il test è
reso possibile dalla tecnologie
di nuova generazione (ovvero
della metodica next generation
sequencing) che consente di
analizzare in contemporanea
tutto il dna e le combinazioni
dei geni con molta più precisione di prima - spiega Sabrina
Giglio, professore di genetica
medica dell'Università di Firenze e responsabile della genetica
del Meyer - la particolarità di
questa ricerca, che è durata tre
anni e ha analizzato i casi di diversi pazienti, è che siamo riusciti a trasferire subito i risultati
a una applicazione clinica diretta. Il nostro lavoro serve a individuare la terapia più adeguata
a ogni paziente». Senza questo
test la cura, per i piccoli pazienti
dai pochi mesi ai lo anni, può
arrivare dopo molti mesi fatti di
tentativi farmacologici. Al
Meyer oggi con un prelievo di
sangue e l'analisi del dna (che
individua le alterazioni genetiche a carico di cellule fondamentali per le funzioni renali)
si arriva prima alla diagnosi e
quindi a capire come limitare i
danni della malattia e se fosse
necessario il trapianto di rene,
ad indirizzare l'intervento. «Il
risparmio di tempo è prezioso
- spiega Paola Romagnani,
professore di nefrologia pediatrica all'Università di Firenze e
responsabile della nefrologia
del Meyer - con un solo test è
possibile impostare una terapia
personalizzata». Lo studio è
stato possibile grazie all'associazione Amarti (associazione
malattie renali della Toscana
per l'infanzia) e alla sua presidente Patrizia Tofani, che hanno finanziato interamente la ricerca anche attraverso due borse di studio, ed è stato condotto
da una squadra tutta al femminile: «La ricerca scientifica soprattutto legata alla genetica commenta la professoressa Giglio - si avvale del lavoro di
molte ricercatrici particolarmente portate a uno studio che
non dà risultati immediati e che
richiede tanta pazienza e precisione».
Lisa Baracchi
9 RIPRODUZIONE RISERVATA
II team rosa che ha lavorato per tre anni alla ricerca del Meyer
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 6
_ IL TEAM DEL MEYER GUI DATO DA ROMAGNAN I E G IG LIO
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Il metodo rivoluziona
E' VELOCE, poco costosa e
può aiutare a scegliere la terapia migliore. E' la metodica, a
base genetica, destinata a rivoluzionare la diagnosi della sindrome nefrosica, un complesso insieme di patologie che
danneggiano il sistema di filtrazione dei reni (relativamente frequente in età infantile
con circa 800 casi all'anno in
Italia). Patologie che possono
causare insufficienza renale
nel primo anno di vita o comunque entro i primi 10 e che
può richiedere il trapianto. Il
rene non `trattiene' più le proteine che vengono espulse con
le urine. Tra il 10 e il 20% dei
pazienti non risponde alle terapie con cortisone e immuno-
soppressori e di qui si capisce
la portata `copernicana' della
scoperta del team del Meyer.
A METTERE a punto la metodica, lo staff tutto al femminile della Genetica e della Nefrologia del Meyer e dell'Università di Firenze. Lo studio,
avviato tre anni fa, ha coniuga-
to le esigenze cliniche e la ricerca scientifica svolta in laboratorio. Il lavoro, dai risultati
eccezionali, è valso non solo la
pubblicazione su Jasn (Journal of the American Society of
Nephrology), autorevole rivista internazionale di nefrologia ma addirittura la conferen-
diagnosi della sindrome nefrosica
mo traslato la genetica in
un'applicazione clinica diretta». «Grazie a questo studio abbiamo compreso che questo
test può aiutare il clinico a individuare i pazienti che non risponderanno alle terapie, riuscendo ad identificarli anche
meglio della biopsia renale»,
prosegue Paola Romagnani.
La metodica consente quindi
di accelerare il percorso diagnostico e migliorare quello terapeutico. Una vera e propria
rivoluzione.
Ma come si è arrivati a questa
PRO La nefrologa Paola Romagnani e la genetista
Sabrina Giglio hanno guidato il team del Meyer
INTERNAZIONALE
Ieri il lancio ne gli Usa
a livello mondiale
del nuovo sistema
za stampa per il suo lancio internazionale, tanto la scoperta
è considerata rivoluzionaria
nel panorama medico-scientifico mondiale. A firmarlo come `corresponding authors' sono Sabrina Giglio, professore
associato di Genetica medica
dell'Università di Firenze e responsabile della Genetica del
Meyer e Paola Romagnani,
2. Sanità fiorentina e toscana
professore associato di Nefrologia pediatrica dell'Università di Firenze e responsabile
della Nefrologia del Meyer, insieme alle genetiste Aldesia
Provenzano, Laura Giunti e
Benedetta Mazzinghi e alla nefrologa Francesca Becherucci.
«Lo studio consente di arrivare alla diagnosi di una malattia estremamente eterogenea e
complessa, quale è la sindrome nefrosica, in modo rapido,
a basso costo e pressoché senza errore- spiega Sabrina Giglio -. Questa è una metodica nell'analisi del Dna ad alta
processività (Next Generation) mediante la quale abbia-
scoperta solo apparentemente
semplice? «Solo i pazienti affetti da sindrome nefrosica
che non rispondono alle terapie immunosoppressive spiegano Romagnani e Giglio
- presentano alterazioni genetiche a carico di cellule fondamentali per il mantenimento dell'integrità delle funzioni
renali, i podociti. Ebbene ora
grazie a questa precoce indagine genetica è possibile individuarli rapidamente».
PREZIOSO anche il risparmio di tempo. Con un solo
test il clinico può impostare
una terapia personalizzata.
Lo studio è stato possibile grazie al supporto di Amarti (asso-
ciazione Malattie Renali della
Toscana per l'infanzia), e alla
sua presidente, Patrizia Tofani, che hanno finanziato interamente la ricerca scientifica.
Pagina 7
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1
Giovann i Valenti ie ri non ha avuto tregua
di
TIUSCIA VASELLI
POTREMMO raccontare la storia di un dentista che, colpito dalla difficoltà di tante, troppe famiglie mangiate dalla crisi, ha deciso di mettere a disposizione la sua
professionalità e di curare i bambini gratis, un giorno a settimana.
Ma questo lo abbiamo già raccontato e in tanti hanno ripreso la nostra notizia, media compresi: migliaia le condivisioni e i commenti e i messaggi da ogni parte d'Italia. Potremmo raccontare della lista di attesa che si è già creata di
qui alle prossime settimane, di genitori che hanno telefonato allo
studio medico di via Oberdan per
prenotare una visita al figlio in un
quel giovedì che il dottore dedica
alle cure gratuite.
OPPURE, potremmo raccontare
di una giornata intensa di lavoro,
ininterrottamente dalle 8 alle 18
di ieri controllando bocche e denti a bambini piccoli e ad adolescenti con qualche problema già
evidente da risolvere.
Invece racconteremo di un dentista, Giovanni Valenti, e di come
ha stretto le mani a quei genitori
che lo ringraziavano e di come ha
fatto passare la paura a quei bambini col terrore del camice. Un uomo con gli occhi lucidi per l'emozione e per la stanchezza, che non
si aspettava di ricevere tanto consenso ma che è deciso a portare
avanti l'impegno finché ne avrà
forza. E ci piace sottolineare come questo dottore - e la sua assi-
stente alla poltrona che ha ricevuto direttamente centinaia di messaggi di ringraziamento - siano
stati impegnati a ricercare posti
in agenda per poter fissare più appuntamenti possibile . Perchè sono stati quindici i piccoli pazienti
visti ieri, altrettanti giovedì prossimo e ancora per le prossime settimane. Da Grosseto e da tutta la
provincia, toscani ed extracomunitari senza distinzione ma con
un solo punto in comune: la necessità di cure dentali e, purtroppo, l'impossibilità a pagare la visita. Tanti i disoccupati . «Diverse
carie quelle che ho visto oggi confessa il dottor Valenti dopo
aver stretto la mano a Freddy, operaio dominicano che ha portato la
sua piccola Jennifer al controllo
- e anche qualche caso intrattabile sia per i problemi come denti
rotti che, soprattutto, per il rapporto col medico. Ma alla fine è
andato tutto bene. Sono stanco,
non lo nego ma è per me una soddisfazione enorme poter aiutare
tante persone e verificare che davvero c'era necessità che qualcuno
prendesse una decisione come
questa. Tra le centinaia di telefonate ricevute, ci sono state qanche tante proposte di collaborazione da parte di persone che magari
D 2
i sioeeisr'eu
fanno altri lavori ma che si sono
rese disponibili, per qualsiasi necessità, a collaborare . Per me è
una grande gratificazione nonostante la stanchezza».
FREDDY se n'è appena andato
con Jennifer, lasciando parole di
gratitudine al medico, Valenti si
toglie il camice e scorre l 'elenco
di giovedì prossimo . Potremmo
raccontare ancora del medico che
non fa paura ai bambini ma ci piacerà parlare ancora a lungo di un
uomo che, ottenuto ciò che voleva dalla vita e dal lavoro, ha dedicato un po' del suo tempo a far sorridere di più i bambini.
Cè un (11011 chc Iciuc piL IO.u
I_ ILr,uimic di ❑u dmimc hum.
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 8
I M PEG NO Giovanni Valenti durante una delle quindici visite che ha effettuato durante la giornata di ieri nel suo studio di via Oberdan
ate
Tante te
Migliaia i tributi arrivati al
medico da tutta Italia. Dai
social network al telefono,
compresa la linea fissa
che ha ricevuto numerosi
ringraziamenti per il gesto
del dottore che, però,
preferisce portare avanti il
proprio impegno senza
rischiare di apparire uno
che vuole farsi solo
ri% ai
Bambini
Tanti i pazienti che sono
stati visitati nella prima
giornata dal dottor Valenti,
che ha visitato e medicato
senza interruzione dalle 19
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 9
Morosi all9As1, in arrivo 36mila avvisi
Chi è stato dimesso al pronto soccorso con i codici bianco e azzurro deve versare 25 euro. Lunedì partono le prime richieste
L'OBIETTIVO
DELL'AZIENDA
di Federico Lazzotti
1 LIVORNO
Vi siete presentati al pronto
soccorso e siete stati dimessi
con un codice bianco oppure
azzurro nel periodo compreso
tra gennaio 2013 e luglio 2014?
Allora preparate il portafogli perché nelle prossime settimane la direzione dell'Asl 6 si
premurerà di inviarvi a casa
una lettera dentro alla quale
troverete un sollecito, o meglio un invito, al pagamento di
25 euro per ogni prestazione così prevede la legge - di cui
avete beneficiato.
Una cifra però, che può lievitare fino a raddoppiare, nel
caso in cui siano state necessarie particolari prestazioni diagnostiche strumentali come
radiografie,
elettrocardiogrammi e altri. A questo, inoltre, va aggiunto il cosiddetto
contributo per la digitalizzazione pari a 10 euro e dovuto,
in base alla delibera della Regione Toscana, per un importo massimo di 30 euro.
La chiamata al risarcimento
in questa prima tranche, riguarderà circa 2mila utenti
sparsi in tutta la provincia di
Livorno, compresi i presidi di
Piombino, Cecina e Portoferraio. E questa fase prende in
esame quei pazienti dimessi
dall'ospedale con codici bianchi e azzurri, ovvero i casi non
gravi e non urgenti, nel gennaio dello scorso anno.
Il numero totale dei morosi
che sono stati individuati
dall'ufficio dell'AsI 6 negli ulti mi 18 mesi è però molto più alto. La media, infatti, è di circa
2mila ogni mese, che moltiplicato per un anno mezzo, dà
un numero altissimo, che si
aggira intorno ai 36mila pazienti, praticamente uno ogni
quattro famiglie presenti in
tutta la nostra provincia.
Allora basta prendere la calcolatrice per capire la dimensione dell'operazione. Se da
questa primo invio ci si attende di recupera 25mila euro, se
tutti dovessero versare quan-
Si punta,
da un lato, a fare cassa,
e dall'altro, a scoraggiare
l'afflusso record
di quanti hanno
patologie non gravi
dovuto
nelle
casse
lo
dell'Azienda ospedaliera, la
Regione incasserebbe nei
prossimi mesi mezzo milione
di euro.
Certo è che in questo mare
di morosi, alcuni potrebbero
risultare esentanti dal pagamento del ticket e il loro nome
finito nella lista nera di chi deve pagare per sbaglio.
Nelle lettere che partiranno
lunedì mattina dall'Asl 6 c'è
però una postilla nella quale ci
si rivolge proprio a questi soggetti. «Per essere cancellati - è
il senso - dovete inviare una
mail con i vostri dati, nella
quale dimostrare di essere
esenti».
Di questa categoria fanno
parte: i bambini con età inferiore ai 14 anni, chi, dopo l'accesso al pronto soccorso, sia
stato ricoverato in osservazione breve; chi sia ricorso al
pronto soccorso a seguito di
avvelenamento,
infortunio
sul lavoro o trauma che abbia
richiesto sutura o immobilizzazione; chi sia in condizione
di gravidanza; chi rientri tra le
condizioni previste di esenzione da normativa ticket (età e
reddito, patologia, disoccupa-
LE DIMENSIONI
DELL'INIZIATIVA
La riscossione
delle prestazioni
potrebbe portare
nella casse della Regione
mezzo milione di euro
nei prossimi mesi
zione.
Mentre per chi è esente sarà
necessario inviare al protocollo aziendale, una copia del certificato di esenzione per chiudere definitivamente la pratica.
Per quelli, invece, che dimenticheranno di pagare, inizieran no i guai. La pratica, infatti, passerà scaduti i termini,
Coi codice a barre
è possibile pagare
al Cup e al tabacchi
Come pagare se rientrate nel
piccolo esercito di morosi
pizzicati dall'Asi 6? Una volta
ricevuta la lettera, per sanare
la propria posizione, sarà
necessario pagare quanto
richiesto in uno dei modi
previsti. In particolare sarà
possibile farlo utilizzando il
codice a barre riportato nella
lettera: alle casse
automatiche (nella foto)
presenti nelle sedi
dell'Azienda AsI 6, agli
sportelli Cupaziendali, alle
farmacie convenzionate di
Livorno, attraverso i punti
della rete Lottomatica,
mediante bonifico bancario in
all'ufficio affari legale dell'Asl
6 per poi diventare una cartella, dove i costi ovviamente lieviteranno per le spese amministrative.
L'obiettivo della direzione è
duplice: da un lato, ovviamente quello di fare cassa, ma
dall'altro c'è la volontà di scoraggiare quelle persone che si
presentano al pronto soccorso con patologie non gravi.
«Un afflusso numerico alto
al pronto soccorso - spiega chi
ogni giorno lavora all'emergenza in ospedale - determina
due conseguenze: l'aumento
dei tempi di attesa per tutti i
pazienti e i disagi soprattutto
per chi ha patologie di media
gravità per i quali l'accesso al
triange diventa più faticoso e
lungo per la presenza di casi
non gravi».
favore di Banco Popolare Sede Livorno - Piazza Grande,
I BAN: IT87D 0503413900
000000000820
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presidio dell'Asl 6.
'1.g,.- ea v.o— :o«o_ m u—o
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 10
Profughi in arrivo
si muove la Caritas
LUCA SERRANO
C
ENTO migranti sono atter-
rati ieri sera a Pisa, per essere accolti in strutture e
centri di emergenza in Toscana (escluso Prato e Lucca). Arrivi che si sommano a quelli dei
giorni scorsi (80 a Piombino,
Arezzo e Prato. Venticinque sarannoospitati inprovincia di Firenze, presso bed&breakfast e
strutture del consorzio Co&So.
SEGUEAPAGINAVIII
4. Servizi sociali
Pagina 11
'
®LE MOSSE DI C ITAS E COMUNITA E13
CA
Profughi in Toscana, altri cento arrivi a Pisa
LUCA SERRANO
N CITTÀ, l'assessore al welfare Sara Funaro ha chiesto e ottenuto un aiuto anche dalla Comunità ebraica fiorentina,
che ha messo a disposizione un appartamento da 8 posti.
«La nostra Comunità è felice di poter contribuire al progetto
di accoglienza del Comune - commenta la presidente Sara
Cividalli -Accogliere ci arriva da un paese in guerra, è stato
per noi un imperativo morale anche con il pensiero di onorare chi ha aiutato le nostre famiglie durante la dittatura nazifascista. Speriamo che in un tempo non troppo lontano non ci
4. Servizi sociali
I MIGRANTI
Ancora arrivi
ieri sera a Pisa
siano più profughi e morti inguerra». Risposta all'appello anche da parte della diocesi di Firenze: «La Caritas diocesana è
la prima realtà a essere coinvolta da tutte le istituzioni cittadine-si legge inunanota-nei prossimi giorni saranno operative altre strutture fra cui una nel Chianti dell'Istituto Sostentamento del Clero, con 25 posti letto».
Intanto, anche a Firenze prosegue la ricerca di un immobile che possa garantire una ricettività più vasta, un "hub" da
almeno cento posti, sullasciadelpianodellaprefetturaperfar
fronte alla nuova ondata di sbarchi (in tutta la Toscana è stata chiesta la disponibilità ad accogliere circa 700 migranti).
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 12
MIGRANTI,
GO
DE 'ACCOG EN
GNI giorno nuovi morti asfissiati o
annegati. Persone che rischiano
0 lavitaper sfuggire allaviolenzao
alla morte certa per le guerre nei loro
Paesi, inAfrica, in Siria, in Afghanistan.
E' vero, il sistema di soccorso e di accoglienza predisposto dal Governo è messo a dura prova e lo è ancora di più nella
stagione estiva dove le "partenze" dalla
Libia saranno favorite dal bel tempo.
La missione "Mare nostrum" impegna fortemente il Governo, ma è ormai
evidente che ad essa deve essere unita
un'iniziativa, senza alcun dubbio coordinata dall'Europa, che veda l'apertura
di centri di accoglienza sulle coste libiche per valutare con immediatezza chi
abbia diritto ad essere riconosciuto come richiedente asilo. In quel preciso momento non dovrà più essere costretto
ad imbarcarsi foraggiando gli scafisti,
ma sarà una persona titolare di un diritto, il diritto ad aver salva la vit a. E' di questi giorni il Piano di accoglienza sottoscritto fra Governo, Regioni ed Enti locali.
Il Piano verte su tre punti:
rendere più veloci, da parte della
Questura, le procedure di identificazione e di verbalizzazione delle richieste di
asilo
accelerare i tempi di esame delle richieste da parte delle Commissioni territoriali per poter avviare nel più breve
tempo possibile i percorsi di integrazione sociale e autonomia
sostenere e potenziale il sistema di
accoglienza e protezione per i minori
stranieri non accompagnati.
Le Regioni dovranno preoccuparsi di
individuare nuovi luoghi idonei, come,
per esempio, caserme dismesse; i Comuni, invece, in collaborazione con il
Terzo settore, dovranno proseguire i
percorsi di accoglienza ed integrazione
già attivati con successo.
Sono proprio le storie di successo che
non vengono raccontate nei media. Per
esempio, in provincia di Firenze, a Firenzuola, i rifugiati, dopo un periodo di
apprendimento della lingua italiana e
di formazione professionale, lavorano
per un'industria di alta moda; a Borgo
San Lorenzo, i richiedenti asilo con
bambini sono accolti, per un periodo di
tempo, al Villaggio La Brocchi - una
struttura di eccellenza- ed inseriti in un
percorso lavorativo che permetterà anche l'autonomia abitativa. Le buone
pratiche ci sono e, mediante l'utilizzo
dei nuovi Fondi Europei destinati all'integrazione, dovranno essere ancora di
più sviluppate in collaborazione con la
cooperazione sociale, per attivare un sistema virtuoso, necessario per migliorare l'accoglienza, accrescere illivellodi
integrazione e per prevenire tensioni
sociali.
L'autrice è senatrice segretaria
della Commissione Permanente
Istruzione e Beni Culturali
4. Servizi sociali
Pagina 13
L'emergenza Nel Chianti in campo anche la Diocesi
Altri 300 profughi in Toscana,
ecco il piano di accoglienza
Ancora sbarchi, ancora profughi possa dare una mano». Istituzioni al
dalla Sicilia verso la Toscana, dove nei lavoro grazie anche al coordinamenprossimi giorni è previsto l'arrivo di to della vicepresidente della Regione
circa 300 migranti. Nella nostra re- Stefania Saccardi: «E un'emergenza
gione si moltiplicano gli sforzi per of- continua e ognuno deve fare la sua
frire un'accoglienza dignitosa. Circa parte - dice - I Comuni dovrebbero
25 migranti sono in arrivo nel Chianti rendere disponibili immobili difiorentino, dove nelle ultismessi, le autorità militame ore la Diocesi di Firenri le caserme in disuso,
così come le autorità relize ha messo a disposizione La
una struttura dell'Istituto Saccardi:
giose sono invitate a metSostentamento del Clero. «Ognuno deve tere a disposizione strutture non utilizzate, che
Complessivamente, sono
18o i posti letto messi a di- fare il massimo non possono essere ovsposizione dalla Caritas e per aiutarli»
viamente le chiese. Il nodalle parrocchie. «Queste
stro appello si riferiva a
strutture religiose inutipersone - spiega Alessandro Martini, direttore della Cari- lizzate». Un appello a cui nelle ultime
tas fiorentina - hanno bisogno di ore ha risposto anche la comunità
tutto e sono completamente spaesa- ebraica di Firenze, mettendo a dispote. Non sanno la lingua, sono senza sizione un grande appartamento in
scarpe, alcuni hanno bisogno di cure via di Caciolle dove ieri mattina sono
mediche». Martini lancia poi un ap- arrivati 8 rifugiati . (13)
. RIPRODUZIONE RISERVATA
pello «a chiunque e in vario modo
4. Servizi sociali
Pagina 14
Sbarcati a Pisa
altri 100 migranti:
strutture al collasso
i nuovi arrivati sono stati distribuiti in tutta la regione
ma il prefetto Varratta ipotizza tendopoli e requisizioni
di Samuele Bartolini
1 PISA
Un centinaio di migranti sono
sbarcati ieri sera, intorno alle
21 e 30, all'aeroporto di Pisa in
fuga da guerra e fame. Presi in
carico da un aereo del ministero dell'Interno, sono stati portati in Toscana dopo l'ennesima ondata di barconi soccorsi
nell'operazione Mare Nostrum.
E' il secondo arrivo al Galilei
dopo quello che tra martedì e
mercoledì ha affidato alla Toscana 67 profughi. Le prefetture, coordinate da quella di Firenze, hanno già approntato
una serie di strutture di accoglienza in tutta la regione tranne Livorno e Prato. I cento migranti vanno ad ingrossare le
quasi 1400 persone ospiti in
Toscana. Ma il flusso di profughi ha raggiunto in pochi mesi
quota duemila.
Dove vanno i migranti. A Piombino 50 persone sono state accolte in una ex scuola gestita
dalla Croce Rossa. A Firenze alcuni Bed&Breakfast hanno
messo a disposizione le loro
camere. Basta che poi lo Stato
li rimborsi con 30-35 euro giornalieri a persona. Porte aperte
per le altre strutture gestite dal
consorzio di coop sociali Co&
So. Si è mobilitata anche la comunità ebraica. A Sesto Fiorentino il sindaco Sara Biagiot-
ti ha approntato in poco tempo alcuni spazi di pronta accoglienza in una scuola materna.
A Grosseto un centro comunale ospita 19 donne africane. A
Massa Carrara sono state allertate le strutture offerte dal Comune e dal Vescovado.
Situazione al limite. Dalla prefettura di Firenze fanno sapere
che la situazione è in continua
evoluzione. I conflitti in Siria,
Iraq e Palestina si sommano alle guerre e alle carestie che colpiscono l'Africa. La fuga di migliaia di famiglie e bambini in
cerca di una vita migliore è inevitabile. Così la Toscana mette
in conto l'arrivo di altri profughi dopo quelli di ieri sera a Pisa. Ci sono continui contatti te-
si fa sempre più difficile. I posti cominciano a scarseggiare.
Non è un caso l'appello lanciato dal prefetto di Firenze Luigi
Varratta che, dopo aver convocato Anci, Upi e la vicepresidente regionale Stefania Saccardi, ha messo sul tavolo l'alternativa di tendopoli o requisizioni di immobili se gli enti
locali non collaboreranno.
Italia Paese di passaggio. La To-
scana non è il punto di arrivo
dei migranti. E nemmeno l'Italia. Non è facile dire quanti siano i profughi che lasciano le
strutture di accoglienza. Certo
è che molti, dopo aver trovato
di che mangiare e dei vestiti,
puntano ai paesi del Nord Europa: Germania, Svezia. Dove
abitano i parenti e dove è più
facile trovare lavoro e protezione sociale.
lefonici tra i dieci presidi del
governo a livello provinciale e
il ministero dell'Interno che
da Roma coordina le operazioni. Il governo ha chiesto la disponibilità per 717 migranti. Il
problema, però, è che l'accoglienza nelle strutture toscane
Un gruppo di migranti accolti a marina di Grosseto
profughi in una struttura toscana
n
4. Servizi sociali
uiu mk,; onG:
e,,, .d ,w,.,
Pagina 15
L'amianto non c'è
nel magazzino
si toma a lavorare
UN RESPIRO di sollievo . Nel magazzino di AnsaldoBreda non
c'è traccia d'amianto. L ' azienda comunica che le analisi della Asl di Pistoia , rivelano l'assenza di fibre e che l'azienda
sanitaria ha comunicato che
«si può accedere liberamente
all'area» . Così, nel magazzino
è ripreso il lavoro della ditta
esterna che lo deve sgomberare: condizione , spiega AnsaldoBreda, perché la produzione che si era fermata la scorsa
settimana possa ricominciare.
Era stato proprio dal magazzino in via di trasferimento che
era nato l'allarme , quando la
stessa Asl aveva rilevato una
traccia di amianto sulla longarina: fisso e non volatile e dunque teoricamente non pericoloso ma sufficiente a risvegliare in fabbrica e in città il doloroso fantasma dei duecento e
oltre morti negli anni a Pistoia
per l'amianto respirato alla
Breda tra P70 e i'90, le cui
conseguenze , purtroppo, si attendono ancora oggi. Resta
valido l'accordo firmato tra
sindacati e azienda alle due
della notte tra il 15 e il 16 luglio dopo lo sciopero a oltranza dei lavoratori e due giorni e
due notti di trattative serrate.
Si lavora fino alle ferie che iniziano il 28 solo nei capannoni
mai toccati dall'amianto, non
in quello centrale dove è il magazzino. Nel frattempo si ripulirà il capannone, la Asl verificherà i risultati e solo con la sicurezza dell ' assenza di fibre
gli operai torneranno al lavoro
il 18 agosto.
(i. C)
U RIPRODUZIONE RISERVNfA
5. Sicurezza lavoro e sindacato
Pagina 16
TUV "1
DEGLI i
1 La sentenza dei tribunale
Il cane come i bambini:
sarà tolto a chi lo maltratta
Giro di vite dei giudici contro i cattivi padroni . Nell'Udinese
sequestrato al proprietario un rottweiler ridotto a pelle e ossa
Oscar Grazioli
Finalmente comincia avenire applicata anche in Italia una
regola che impera in molti altri
Paesi civili dalustri se non da decenni, come in Inghilterra. La
RSPA (la Protezione Animali in
pratica) inglese infatti racconta, ogni giorno sul suo sito, dei
maltrattamenti, delle uccisioni
e dei conseguenti sviluppi legali di fatti che riguardano il mondo animale. Inevitabilmente,
dando conto delle risultanze
dei vari atti giudiziari e delle
sentenze che ne conseguono, è
normale che l'animale oggetto
del maltrattamento sia confiscato al proprietario e affidato a
un'associazione che abbia comefinalitàlaprotezione diqueste creature.
A margine della sentenza
poi, di solito si legge il tempo
per il quale il criminale non potràpiù detenere animali. Talvolta sono pochi mesi, per i reati
minori, talvoltalaproibizione è
«avita», quando il crimine commesso sull'animale sia stato
particolarmente feroce e privo
di qualsivoglia giustificazione
o attenuante. In questi casi dunque avviene la confiscadell' animale di proprietà, aggravata
dalla proibizione di acquistare,
adottare o essere affidatario, a
qualunque titolo, di qualsivoglia altra forma di vita selvatica
o domestica. In Italia la confisca degli animali e soprattutto
la proibizione di detenerne in
futuro non è per nulla consueta. Ricordo il caso dei due uomi-
ni di Udine che, pochi anni, fa
decapitavano cani e capre
quando il sangue delle vittime
per «battezzare» gli adepti della loro setta. La sentenza fu di
due mesi di reclusione (e venne
salutata dagli animalisti come
«storica»), manonho letto chei
due siano stati inibiti dal detenere animali in futuro. Sempre
in provincia di Udine giunge
ora la triste storia di un cane
maltrattato semplicemente facendogli mancare acqua e cibo.Denutrito, ammalato e emaciato, il povero cane si aggirava
come un fantasma nel cortile di
ALVESTERO
Esempio inglese:
da anni un sito racconta
storie e denunce
un'abitazione sita in Malignano, comune di C ervignano, bassaprovincia del capoluogo friulano. Si trattava di un cane di
razzaRottweiler, anche se lo stato di dimagrimento e consunzione non l'avrebbero mai fatto
supporre, che il proprietario si
degnava di alimentare quando
si ricordava. E aveva di sicuro la
memoria molto labile, viste le
condizioni dell'animale, più simile a un Levriere che non a un
massiccio Rottweiler. Fatto sta
che i residenti e i vicini di casa,
dopo aver pazientato un po' di
tempo, pervedere se si trattava di
un fatto occasionale, valutate le
miserrimecondizioni di vita del
quattro zampe,
hanno allertato i
carabinieri. Lo
scorso 15 aprile,
nel pomeriggio, i
carabinieri
di
Cervignano, comandati dal marescialloAlessandro Maggio, sono intervenuti
sul posto, sequestrando subito il
cane che è stato
affidato alla dottoressaDariaBoscolo dell'Asl 5,
bassa friulana.
Ora, dopo tre mesi, il Tribunale
di Udine ha emesso il decreto
penale di condanna nei confronti del proprietario e ha ordinato la confisca definitiva del
cane.
Doverosounplauso aicarabinieri chehanno mostrato lasensibilità che tutti ci aspettiamo
dalle forze dell'ordine anche
per quanto riguarda i «delitti»
contro gli animali.
Animali decapitati:
colpevoli senza divieto
di tenere altre bestie
9. Prevenzione e profilassi
Pagina 17
I SIEME
Patacca (da
destra),
Meucci,
Ghezzi,
Donzelli e
Fornai ieri
alla
presentazione dell'evento
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ï
. CON BN L E FONDAZ I ONE CONTRO LE MALATTIE
/iIaren a
Serate
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e grandï eventi
« NON solo mare» ma anche «non
solo Marenia». La rassegna che colora l'estate del litorale pisano mostrerà anche il suo lato solidale: assieme a Bnl, infatti, sarà al fianco
della Fondazione Telethon, da oltre 20 anni in prima fila nella lotta alle malattie genetiche rare.
clou: alle 19.45 Tommaso Novi
dei Gatti Mézzi improvviserà al
piano sui muti di Buster Keaton.
Alle 21.30 verrà poi proiettato il
film di Pif, «La mafia uccide solo
d'estate». «Ringrazio Telethon,
Bnl, la Fondazione Teatro di Pisa
e l'Arsenale per l'organizzazione
LE S ERATE di musica e solidarietà interamente dedicate a Telethon saranno due. La prima,
che per ragioni meteorologiche è
stata spostata da domani a sabato
6 settembre, comprenderà aperitivo
e
cena
(prenotazioni:
347.6919160) e avrà luogo dalle
19 alle 23 al Fuori Onda, locale
del Porto turistico di Marina di
Pisa, con un tributo a Fabrizio
De André da parte dell'Apocrifa
Orchestra. La seconda serata è fissata invece il 6 agosto al cinema
Ciak di Tirrenia. Due gli eventi
GLI APP ._.____ __
Segnalazioni
Il 6 agosto al Ciak, Novi e fiLm
i Pif. IL 6 settembre, cena e
tributo a Faber al Fuori Onda
degli eventi - ha affermato il vicesindaco di Pisa, Paolo Ghezzi
-. Marenia si sta rinnovando e
ampliando. La collaborazione
con Telethon e Bnl è una delle
tante `prime volte' di quest'anno e
che speriamo di replicare ancora
per molto tempo». Erano presenti
alla conferenza stampa Silvano
Patacca, direttore della programmazione del Teatro Verdi, Daniela Meucci, responsabile del cinema Ciak, Donatella Donzelli, responsabile Telethon Pisa, e Andrea Fornai, fra gli organizzatori
e i coordinatori delle due serate e
di Marenia.
MARENIA e Telethon proseguiranno a braccetto durante altri tre
eventi ad agosto: lo spettacolo degli acrobati di Sonics, martedì 5
in piazza Belvedere a Tirrenia, il
concerto di Manu Chao, martedì
12 in piazza Viviani a Marina di
Pisa, e il teatro-circo di Side, dal
14 al 16 in piazza Sardegna a Marina di Pisa. Durante questi eventi
Telethon allestirà un gazebo per
la raccolta fondi, che è comunque
già aperta.
Francesco ondietti
Pagina 18
Fermato pisano de "a'i 20
per l'aggressione al tassista
Individuato dalla polizia grazie alle telecamere installate in piazza della stazione
Caccia aperta agli altri tre. La questura: «Fatto episodico, non evento seriale»
! PISA
Havent'anni ed è pisano. Uno
sbandato, tossicodipendente,
che dorme nei dintorni della
stazione.
E' il giovane che ha sferrato
il colpo al tassista Franco Tinagli con il casco che teneva fra
le mani. Il ventenne pisano è
stato arrestato per rapina in
concorso, ma la polizia è sulle
tracce degli altri giovani che
erano saliti sul taxi alla stazione nella notte fra martedì e
mercoledì scorso. Sono state
le telecamere ad avere ripreso
il giovane con il casco in mano
in compagnia di altri mentre
era sotto la pensilina prima di
salire sul taxi di Franco Tinagli. Pochi minuti prima aveva
tentato uno scippo ai danni di
una turista cinese. Reato che
si somma a quello ben più grave nei confronti del tassista.
All'occhio tecnologico della
videosorveglianza si è sommato l'occhio degli investigatori
che hanno identificato numerosi senzacasa e balordi che vivono a ridosso della stazione
fino a quando non si è materializzato "lui", il giovane che
Al centro , Rita Sverdigliozzi, capo della squadra mobile
nel video aveva il casco in mano, un paio di scarpe nere con
bordature verdi e una maglietta marrone. E il ventenne indossava ancorale scarpe della
notte da "Arancia meccanica"
in compagnia di una ragazza e
altri due ragazzi, anche se la
polizia, in conferenza stampa,
ha sempre parlato genericamente di "gruppo".
«Non siamo di fronte a un
evento seriale, ma di un'aggressione estemporanea» ha
detto Rita Sverdigliozzi, dirigente della squadra mobile
che ha sottolineato conce il fermo di uno degli aggressori sia
arrivato in 48 ore grazie al lavoro in sinergia del personale
delle volanti, della mobile e
dei colleghi della polizia ferroviaria.
Una volta raccolti quelli che
sono stati definiti «elementi
incontrovertibili», il pubblico
ministero Giancarlo Dominijanni ha disposto il fermo
del giovane il quale, tuttavia,
ha negato ogni addebito.
Il tassista, oltre a essere stato aggredito a colpi di casco
all'interno dell'auto, è stato
minacciato con un coltello alla gola dal giovane che era seduto dietro alle spalle. Gli investigatori hanno alcuni elementi in mano su cui c'è la
massima riservatezza e il capo
della mobile si limita ad affermare che «il caso non è chiuso».
Ciò che emerge da questo
episodio è come intorno alla
stazione graviti un mondo di
sbandati e balordi che coniInette piccoli reati, ma che
può alzare il tiro e dal furtarello o dal tentato scippo (come
accaduto) possa passare a un
delitto più grave picchiando,
minacciando, derubando. E
una spinta ad alzare l'asticella
della violenza arriva dal bisogno di comprarsi la dose di
droga.
Giovanni Parlato
RIPRODUZIONE RISERVATA
I ernintopi,. aiiodi?0am i
pcrPag¢resciimeal iuc=i L
Segnalazioni
Pagina 19
Cittadella universit
a al S. Chiara
La propone il presidente dell'Unione Inquïlini: così evitiamo rischi di speculazione
® PISA
Un progetto alternativo per
l'area dell'(ex) ospedale Santa Chiara, ovvero trasformarla in cittadella universitaria
per evitare rischi di speculazione.
A lanciare l'idea è Virgilio
Barachini,
presidente
dell'Unione Inquilini di Pisa,
il quale ha presentato la proposta all'assessore all'urbanistica Ylenia Zambito (Pd).
«Un anno fa il 23 luglio del
2013 - spiega Barachini - la
giunta comunale ha approvato il Piano di recupero
dell'area che sarà dismessa
dell'ospedale di Santa Chiara, piano che prevede la vendita a privati dei 21 edifici di
proprietà dell'Azienda ospedaliera (per finanziare parzialmente la costruzione
dell'ospedale di Cisanello),
cambiando la destinazione
d'uso in commerciale, residenziale e turistica, con conseguente inevitabile rischio
speculativo, come hanno evidenziato anche Legambiente
e Progetto Rebeldia. Questa
operazione, che ha avuto inizio nel 2005, ora si sta concludendo con la pubblicazione
del bando di gara per ternii-
nare la costruzione dell'ospedale di Cisanello (i progetti
devono essere presentati entro ottobre prossimo), al quale è strettamente collegata la
privatizzazione (che dovrebbe garantire un'entrata di circa 122 milioni di euro) e l'utilizzo dell'area dismessa del
Santa Chiara, in rispetto del
progetto presentato nel 2007
dall'architetto Chipperfield».
Secondo Barachini, «per
cercare di evitare nuove speculazioni ritengo sia necessario proporre un progetto alternativo per l'area in questione prima che i giochi siano conclusi. La proposta è
quella di utilizzare l'intera
area e la maggior parte degli
attuali immobili del Santa
Chiara come "cittadella universitaria", da estendere alla
maggior parte del quartiere
di Santa Maria, dove già oggi
si trovano la maggior parte
dei dipartimenti e altre strutture universitarie, in conside-
razione che al momento
l'Università di Pisa opera su
una miriade di sedi sparpagliate sul territorio».
Il presidente dell'Unione
Inquilini ricorda che «gli oltre 51.000 studenti universitari iscritti (dei quali circa
20.000 fuori sede) non hanno
adeguate aule e luoghi di studio, oltre che posti letto, di
soggiorno e svago. Infatti
l'Università di Pisa è strutturata su 20 dipartimenti, 38
scuole di specializzazion e, 17
biblioteche, 13 collezioni
(senza contare gli uffici a1nministrativi) disperse sul territorio del Comune di Pisa (e
in minima parte a Calci e Livorno)».
Una veduta dell'area del Santa Chiara dalla Torre pendente
sedi che potrebbero essere
vendute a privati per aiutare
il finanziamento per terminare la costruzione dell'ospedale di Cisanello».
«In tal modo - conclude Barachini rivolgendosi all'assessore Zambito - si manterrebbe l'utilizzo sociale dell'area
(convertita da ospedaliera a
universitaria); la si aprirebbe
al rapporto tra cittadini residenti, studenti e turisti, evitando la privatizzazione
dell'area e quindi la possibile
speculazione immobiliare.
L'intento sarebbe quello di
estendere la cittadella universitaria anche alle limitrofe
aree dei dipartimenti d'Ingegneria, Chimica, Farmacia,
Biologia, Scienze della Terra,
Orto botanico, Museo degli
strumenti per il calcolo; e di
utilizzare la caserma Artale
come casa dello studente.
Chiedo troppo? ».
ORI PRODUZIONE RISERVATA
«La proposta che ho fatto
all'assessore all'Urbanistica sottolinea Barachini - è quella che l'Azienda ospedaliera
giri all'Università di Pisa tutti
gli immobili e l'area dell'ex
Santa Chiara, ricevendo in
cambio le sedi di proprietà
dell'Università non ubicate
nel quartiere di Santa Maria,
Ih'fon— d3v
Segnalazioni
Pagina 20
OGGI ALLE 16,45
APerignano
i fun eralì
dì Caroti
I CASCIANA TERME LARI
La scomparsa, improvvisa, di
Franco Caroti, ha lasciato dolore e sgomento nella comunità
dellaValdera. Anche perché Caroti aveva fatto dell'impegno
politico e sociale una ragione di
vita. La salina sarà esposta oggi
dalle 9, nella chiesa di Santa Lucia in Perignano di Lari, dove alle 16.45 saranno celebrate le
esequie.
Diversi i messaggi di cordoglio. La Rsa Casciana Terme ri corda con profondo affetto «il
suo amato coordinatore sanitario, Franco Caroti, che ci ha prematuramente lasciati. Con la
promessa che quanto ci ha insegnato lo porteremo sempre nel
cuore e nel lavoro. Mai nessun
ringraziamento potrà essere abbastanza» "le sue bimbe" è la
firma dei rappresentanti della
residenza. Anche dalla Cooperativa Sociale Paim un ricordo
di Franco Caroti; professionista
stimato e fortemente impegnato nel suo lavoro di Coordinatore Sanitario presso la Rsa di Casciana Terme. Lavoro che ha
sempre portato avanti con passione e dedizione, guadagnandosi la profonda gratitudine di
noi tutti». E dal partito socialista, i «compagni socialisti si uniscono al dolore della famiglia di
Franco Caroti - scrive Carlo Sorrente, segretario Psi provinciale
- una figura di rilievo del socialismo toscano, dirigente provinciale e regionale del Psi negli anni '80 e '90, amministratore integerrimo e rigoroso, attento alle realtà sociali ed agli interessi
dei cittadini amministrati con il
buon senso del padre di famiglia e l'onestà del galantuomo,
ideatore ed animatore da 40 an ni della festa dell'Avanti nello
spazio "Sandro Pertini" di Perignano di Lari incurante delle
"aggressioni e degli ostracismi"
ai tempi della diaspora socialista, lavoratore solerte e professionalmente qualificato ed apprezzato nella sanità e nel volontariato sociale; ha aderito
con entusiasmo alla ricostruzione del Psi non rinunciando mai
alla sua intelligenza critica costruttiva ed al rigore dell'analisi
politica verso l'autonomia di
un socialismo liberale laico e
tollerante legato al mondo del
lavoro, contro i facili conformismi sempre in agguato».
Segnalazioni
Pagina 21
L'INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE
«Oltre 200 giorni per un esame ecodoppler:
significa negare il diritto alla sanità»
- PIOMBINO -
STEFANO Mugnai, Forza Italia,
vicepresidente della Commissione
sanità in Regione interviene sulla
notizia di ieri su La Nazione - denunciata dalla Cisl pensionati della lunga lista di attesa (215 gior
ni) per un ecodoppler cardiaco.«La situazione delle liste d'attesa in tutta la Asl 6 - commenta Mugnai - segna non da ora un triste
record a livello regionale. Qui meno che altrove, soprattutto in passato, si è avuta la volontà di intervenire su una piaga che, come si vede,
rischia di compromettere il diritto
alle cure. A chi conviene? Beh, a
qualcuno di sicuro visto che in que-
sto modo molti utenti finiscono
per scegliere di rivolgersi all'intramoenia, dunque pagando ma ottenendo la medesima prestazione,
con lo stesso medico ma in tempi
congrui».
A CONTROLLARE i dati forniti dalla Asl 6 effettivamente la situazione non è rose e fiori proprio
per nulla: «I nodi critici sono sempre i soliti da anni - osserva Mugnai - a partire dai tempi d'attesa
per le mammografie che sono maglia nera rispetto all'intero panorama toscano con 348 giorni su Livorno, 308 su Cecina, 214 a Piombino e 156 all'Elba, con un tempo
medio aziendale che si attesta sui
303 giorni per una prestazione che
teoricamente, secondo le normative, dovrebbe essere erogata in 60
giorni al massimo». Ma il picco negativo non resta isolato: «All'Elba
chi ha bisogno di intervento per la
cataratta resta al buio per 237 giorni, mentre per un'ecografia alla
mammella a Livorno - elenca ancora l'esponente di Fi - E così via,
con la diagnostica per immagini,
per la quale tra l'altro oltre al normale ticket viene chiesto un contributo straordinario di 10 euro perla
digitalizzazione, a far da apripista
sulla via delle lungaggini. Da anni
è così, da anni ci battiamo. Intanto
i cittadini rinunciano al proprio diritto e pagano. Ma non è giusto».
CRITICO
Stefano Mugnai di Forza Italia
chiede correttivi immediati
Segnalazioni
Pagina 22
IL CAOS STAMINA
e infusioni
p er
Sofia
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non la cura
II LIVORNO
Per curare Sofia, bambina simbolo della cura con il metodo
Stamina, basta l'ordinanza
emessa dal Tribunale di Livorno
lo scorso anno. Il problema è
che nessuno agli Spedali riuniti
di Brescia, anche dopo il caos
giudiziario delle scorse settimane, si presta ad effettuare le infusioni. E questo il risultato della
decisione del giudice Francesca
Sbrana che ieri ha dichiarato
inammissibile il ricorso di urgenza presentato il 4 luglio dall'avvocato della famiglia di Sofia.
«Presenteremo reclamo, specificando questa incongruenza spiega il legale - a meno che nel
frattempo l'ospedale di Brescia,
avendo già un equipe pronta e
viste le condizioni della bambina che sono sempre più gravi,
non decida di estendere il trattamento anche a Sofia».
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Segnalazioni
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