Programma

PROWEDIMENTO URGENTE IN DIRAMAZION E
MOD . 249
MODULARI O
P .C.M .196
Dipartimento per gli Affari
giuridici e legislativi
bAc-L0600 Sg
`
A TUTTI I CAPI
UFFICIO LEGISLATIV O
LORO SED I
, .
Al Ragioniere General e
dello Stato
ROMA,
OGGETTO : schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recant e
regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente, della
tutela del territorio e del mare, a norma dell'articolo 2, del decreto legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n . 135.
(AMBIENTE )
Ai fini di cui all'art . 2, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e
dell'art . 3, comma 4, del D .P.C .M . 10 novembre 1993, si trasmette lo schema de l
provvedimento in oggetto, da sottoporre al Consiglio dei Ministri .
PRESIDENTE D
Pr esidenza del
Consiglio
dei Mi nistr i
DAGL 0001602 P_
del 13/02/201 4
IfIC111111111111111111111111111111111111 1
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RECANTE REGOLAMENTO DE L
MINISTERO DEL L'AMBIENTE DEL TERRITORIO E DEL MARE, A NORMA DELL'ARTICOLO 2 ,
DEL DECRETO-LEGGE 6 LUGLIO 2012, N .95, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALL A
LEGGE 7 AGOSTO 2012, N . 135 .
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTR I
VISTA la legge 31 dicembre 1982, n . 979, la legge 28 febbraio 1992, n . 220, e l 'articolo 1 ,
commi 10 e 11, della legge 24 dicembre 1993, n . 537, concernenti, tra l ' altro ,
l'organizzazione dell'amministrazione statale in materia di difesa del mare ;
VISTA la legge 8 luglio 1986, n . 349, e successive modifiche e integrazioni, che ha istituito i l
Ministero dell'ambiente e ne ha definito le funzioni ;
VISTO il decreto legislativo 7 agosto 1997, n . 279, e, in particolare, l'articolo 3 ;
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, e successive modificazioni ;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165, e successive modificazioni ;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n . 245, come modificato da l
decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 2006, n . 183, concernent e
l'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'ambiente e dell a
tutela del territorio ;
VISTO il decreto legislativo 19 agosto 2005, n . 195, recante attuazione della direttiv a
2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale ;
VISTO il decreto legislativo 3 aprile 2006, n . 152, e successive modificazioni ;
VISTO il decreto-legge 18 maggio 2006, n . 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 7
luglio 2006, n . 233, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni
della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministeri, ed in particolare l'articolo 1 ,
commi 1 e 13-bis ;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n . 90;
VISTO l ' articolo 26, comma 4, del decreto-legge 1 ottobre 2007, n . 159, convertito, co n
modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n . 222 ;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 3 agosto 2009, n . 140, concernent e
"Regolamento recante riorganizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela de l
territorio e del mare" ;
VISTO l' articolo 17, comma 35-octies, del decreto-legge 1 luglio 2009, n . 78, convertito, co n
modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n . 102 ;
VISTO il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n . 150 ;
VISTA la legge 31 dicembre 2009, n . 196 ;
VISTA la legge 6 novembre 2012, n . 190 concernente "Disposizioni per la prevenzione e l a
repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" ed, i n
particolare, l'articolo 1, comma 7 ;
VISTO il decreto legislativo 14 marzo 2013, n . 33, recante riordino della disciplin a
riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da part e
delle pubbliche amministrazioni ;
VISTO l ' articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n . 195, convertito, co n
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n . 26;
VISTO il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 1 2
luglio 2010, n . 119, recante articolazione degli uffici di livello dirigenziale generale de l
Ministero ai sensi dell ' articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n .195 ,
convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n . 26;
VISTO il decreto legislativo 27 gennaio 2010, n . 32;
VISTO l'articolo 21, comma 19, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n . 201, convertito, co n
modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n . 214 ;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2012, pubblicat o
nella Gazzetta ufficiale del 3 ottobre 2012, n . 231, recante individuazione delle funzion i
dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas attinenti alla regolazione e al controllo de i
servizi idrici, ai sensi dell'articolo 21, comma 19, del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n .
201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n . 214 ;
VISTO il decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n . 135, e, in particolare, l ' articolo 2, commi 1, 2, 5, 10 e 10-ter, e l ' articolo 12 ,
comma 20 ;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 gennaio 2013 e, i n
particolare, la tabella 4 recante dotazione organica complessiva del Minister o
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ai sensi dell'articolo 2, comma 5, de l
decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 ,
n . 135, che dispone una dotazione organica di 8 posizioni dirigenziali di livello dirigenzial e
generale, 33 posizioni dirigenziali di livello dirigenziale non generale, 559 unità di personal e
non dirigenziale ;
VISTO il decreto-legge 31 agosto 2013, n . 101, e in particolare l ' articolo 2, comma 7, che ,
tra l'altro, dispone che "Il termine previsto dall'articolo 2, comma 10-ter, del decreto-legg e
6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, gi à
prorogato dall'articolo 1, comma 406, della legge 24 dicembre 2012, n . 228, è differito a l
31 dicembre 2013" ;
VISTO il decreto-legge 30 dicembre 2013, n . 150, recante "Proroga di termini previsti d a
disposizioni legislative" ed in particolare l'articolo 1, comma 6, che dispone "Il termine de l
31 dicembre 2013, di cui all'ultimo periodo dell'articolo 2, comma 7, del decreto-legge 31
agosto 2013, n . 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n . 125, si
intende rispettato se entro la medesima data sono trasmessi al Ministro per la pubblic a
amministrazione e la semplificazione gli schemi di decreto del Presidente del Consiglio de i
Ministri di cui all ' articolo 2, comma 10-ter, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95 ,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135 . I decreti sono comunqu e
adottati entro il 28 febbraio 2014, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri" ;
INFORMATE le organizzazioni sindacali ;
VISTO l'art . 2, comma 10-ter, del citato decreto-legge n . 95 del 2012 che prevede la facolt à
di richiedere il parere al Consiglio di Stato sugli schemi di decreti da adottare ai sensi dell a
medesima norma ;
CONSIDERATA l 'organizzazione ministeriale proposta coerente con :
•
i compiti e le funzioni attribuite al Ministero dell'ambiente e della tutela de l
territorio e del mare dalla normativa vigente ;
•
I contingenti di organico delle qualifiche dirigenziali di livello generale e non ,
rideterminati con il sopra citato d .P .C.M . 22 gennaio 2013 ;
RITENUTO, pertanto, per le suddette motivazioni, nonché per ragioni di speditezza
e
celerità, di non avvalersi della facoltà di richiedere il parere del Consiglio di Stato .
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del SULLA PROPOSTA del Ministro dell' ambiente e della tutela del territorio e del mare, d i
concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l a
semplificazione,
DECRETA
Art . 1
Funzioni e definizion i
1.II Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di seguito denominato :
«Ministero», esercita le funzioni di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 30 luglio 1999 ,
n . 300, e successive modificazioni, nonché quelle ad esso attribuite da ogni altra norm a
vigente .
2.II Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è di seguito denominat o
"Ministro" .
Art . 2
Organizzazion e
1. II Ministero, per l'espletamento dei compiti ad esso demandati, è articolato in :
a) Uffici di diretta collaborazione del Ministro, disciplinati da apposito regolamento ;
b) Un Segretariato generale, sei direzioni generali, nonché l'ispettorato generale di cu i
all ' articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n . 195, articolate i n
trentatré uffici di livello dirigenziale non generale .
2 . Le direzioni generali e l'ispettorato generale, di cui al comma 1, lettera b), son o
coordinati da un Segretario generale .
3 . Le direzioni generali assumono le seguenti denominazioni :
a) Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque ;
b) Direzione generale per la protezione della natura e del mare ;
c) Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, l'aria, il clima e l'energia ;
d) Direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali ;
e) Direzione generale per l'informazione ambientale, territoriale e gestionale ;
f) Direzione generale degli affari generali e del personale .
4 . L'ispettorato generale e le direzioni generali svolgono le funzioni previste dal present e
regolamento, nonché ogni altra funzione ad esso connessa che sia attribuita al Minister o
dalla vigente normativa, ivi inclusi :
a) i rapporti con gli uffici dell'Unione europea e degli organismi internazionali nell e
materie di competenza, anche con riferimento all'attuazione delle norm e
comunitarie e degli accordi internazionali, secondo le specifiche direttiv e
dell'organo di indirizzo politico nel settore di rispettiva competenza ;
b) l'attività istruttoria per le relazioni generali, puntuali o periodiche, che la legg e
attribuisce alla competenza del Ministero o del Ministro, nelle materie di propri a
competenza, fornendo il necessario supporto alla Direzione generale pe r
l'informazione ambientale, territoriale e gestionale ed al Segretariato generale ;
c) il contenzioso nelle materie di competenza ;
d) il monitoraggio e controllo, e conseguente comunicazione al Segretario generale, i n
merito agli interventi sviluppati per superare situazioni di crisi nelle materie d i
competenza, anche in raccordo con il Dipartimento della protezione civile dell a
Presidenza del Consiglio dei Ministri ;
e) la collaborazione con la Direzione generale degli affari generali e del personale, a i
fini dell'esercizio delle competenze ad essa attribuite in materia di dann o
ambientale, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, lettera f) ;
f) le proposte, nelle materie di rispettiva competenza, al fine della partecipazione de l
Ministero alla programmazione e all'impiego dei fondi comunitari, le politiche d i
coesione, la programmazione regionale unitaria, nonché la gestione dei piani e de i
rispettivi fondi assegnati .
5. Il Ministero si avvale, di regola, per i compiti e le attività tecnico-scientifiche e d i
controllo ambientale di interesse nazionale dell'Istituto superiore per la protezione e l a
ricerca ambientale (ISPRA) di cui all ' articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n . 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n . 133 .
6.La SOGESID S .p.a., svolge attività strumentali alle finalità ed alle attribuzioni istituzional i
del Ministero, nel rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa e dalla giurisprudenz a
comunitaria e nazionale per la gestione in house .
Art. 3.
Segretario generale
1 . Il Segretario generale, sulla base degli indirizzi del Ministro : assicura il coordinament o
dell'azione amministrativa ; provvede all'istruttoria per l'elaborazione degli indirizzi e de i
programmi di competenza del Ministro coordinando il contributo delle Direzioni generali ;
coordina gli uffici e le attività del Ministero, anche mediante la convocazione dell a
Conferenza dei Direttori Generali . In particolare :
a) coordina le attività ministeriali su questioni di carattere generale e di particolar e
rilevanza specificatamente demandate dal Ministro ;
b) provvede alla risoluzione di conflitti di competenza fra le direzioni generali e fr a
queste ultime e l'ispettorato generale ;
c) coordina l'attività di reporting alle istituzioni e agli organismi internazionali ;
d) cura i rapporti con il Comitato interministeriale per la programmazione economic a
(CIPE) e l ' attività istruttoria per la partecipazione dell 'Autorità politica ;
e) coordina la partecipazione del Ministero alle attività concernenti l a
programmazione e l'impiego dei fondi comunitari, le politiche di coesione, l a
programmazione regionale unitaria ;
f) coordina la gestione dei rapporti del Ministero con soggetti privati e pubblici d i
livello sovranazionale ed internazionale, con particolare riguardo agli organ i
competenti dell'Unione europea, al Consiglio d'Europa, all'UNESCO ,
all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ,
all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ;
g ) coordina il supporto al Ministro per la partecipazione al Consiglio dell ' Union e
europea dei Ministri dell'ambiente, al Comitato interministeriale per gli affar i
europei (CIAE), nonché, per quanto di competenza del Ministero, per l a
predisposizione del Programma Nazionale di Riforma (PNR) ;
h) coordina il supporto al Ministro, da parte delle Direzioni generali
dell'Ispettorato, per
la
e
redazione delle direttive generali all'ISPRA per i l
perseguimento dei compiti istituzionali .
i) coordina le iniziative in materia di formazione ed educazione ambientale ;
j) coordina le attività di ricerca in materia ambientale, nell'ambito delle competenz e
del Ministero ;
k) esercita i poteri sostitutivi ai sensi delle vigenti disposizioni nei casi in cui l a
titolarità dei procedimenti non sia direttamente riconducibile agli uffici o sia d i
direttamente assegnata ai Direttori generali .
Art . 4
Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acqu e
1 . La Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque svolge le funzioni d i
competenza del Ministero nei seguenti ambiti :
a) definizione dei criteri per l'individuazione dei siti inquinati, per la messa in sicurezza, l a
caratterizzazione, la bonifica e la riqualificazione dei siti ;
b) bonifica dei siti di interesse nazionale e dei siti di preminente interesse pubblico per l a
riconversione industriale, monitoraggio sull'attuazione dei relativi interventi, e d
esercizio delle azioni risarcitorie connesse a detti interventi, nonché agli interventi d i
bonifica di competenza di altre amministrazioni ;
c) salvaguardia e risanamento di aree che necessitano di interventi specifici per l a
presenza di valori naturalistici, di peculiari caratteristiche geomorfologiche ovvero d i
aree che presentano pressioni antropiche, con particolare riferimento alle are e
sensibili, zone vulnerabili e aree di salvaguardia, nonché di aree montane, la tutel a
delle quali richiede misure coordinate di salvaguardia dal dissesto idrogeologico e d i
messa in sicurezza ;
d) autorizzazione, monitoraggio e vigilanza sulla costruzione e sull'esercizio di elettrodott i
di competenza statale ;
e) individuazione dei criteri per la definizione del costo ambientale e del costo dell a
risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua, anche in proporzione al grado d i
inquinamento ambientale, in attuazione del principio del recupero integrale del cost o
del servizio e del principio "chi inquina paga" ;
f) definizione dei criteri per la determinazione della copertura dei costi relativi ai serviz i
idrici, diversi dal servizio idrico integrato e da ciascuno dei singoli servizi che l o
compongono nonché dai servizi di captazione e adduzione a usi multipli e dai servizi d i
depurazione ad usi misti civili e industriali, per i vari settori d'impiego dell'acqua ;
g) indirizzo e coordinamento delle attività relative alla definizione degli obiettiv i
qualitativi dei corpi idrici, ad eccezione di quelli concernenti le acque costiere, nonch é
individuazione delle misure volte alla prevenzione e riduzione dell'inquinamento, a l
risanamento dei corpi idrici ed alla realizzazione degli interventi per l'eliminazion e
delle sostanze pericolose, con la collaborazione della Direzione generale per l a
protezione della natura e del mare relativamente alle acque costiere ;
h) definizione degli obiettivi generali di qualità del servizio idrico integrato sul territori o
nazionale, sentiti le regioni, i gestori e le associazioni dei consumatori ; adozione degl i
indirizzi per assicurare il coordinamento ad ogni livello di pianificazione delle funzion i
inerenti gli usi delle risorse idriche ;
i) promozione del completamento dei sistemi di approvvigionamento idrico, d i
distribuzione, di fognatura, di collettamento, di depurazione e di riutilizzo delle acqu e
reflue ;
j) definizioni dei criteri generali in materia di derivazioni di acqua, nonché svolgiment o
delle attività di competenza relative ai trasferimenti d'acqua, che interessino i l
territorio di più regioni e più distretti idrografici, e delle attività connesse al rilascio d i
concessioni di grandi derivazioni per i vari usi di competenza statale, derivazioni d a
fiumi internazionali e sovracanoni da bacini imbriferi montani ;
k) polizia idraulica, navigazione interna e indirizzi e criteri per la realizzazione, gestione e
manutenzione delle opere e degli impianti e la conservazione dei beni ;
I) definizione, d'intesa con la Direzione generale per la protezione della natura e de l
mare, delle linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale, con riferimento a i
valori naturali e ambientali, anche in relazione alle trasformazioni territoriali recat e
dall'articolazione delle reti infrastrutturali e dalle opere di competenza statale ;
m) collaborazione coi soggetti pubblici operanti nel settore della difesa del suolo, anche a i
fini della predisposizione della relazione sull'uso del suolo e sulle condizion i
dell'assetto idrogeologico e delle relazioni sullo stato di attuazione dei programm i
triennali di intervento ;
n) supporto alla partecipazione del Ministro agli organi afferenti alle Autorità di bacino d i
rilievo nazionale ; indirizzo e coordinamento dell'attività dei rappresentanti de l
Ministero negli organismi tecnici delle Autorità di bacino e monitoraggio delle misure
di salvaguardia e dei piani adottati .
Art . 5
Ispettorato general e
1 . All'ispettorato generale è preposto un dirigente di livello dirigenziale generale ,
individuato ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165, che si
avvale, per Io svolgimento delle sue funzioni, di un proprio centro di responsabilità ai sens i
dell'articolo 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n . 279, e successive modificazioni .
L'ispettorato generale svolge le funzioni attribuite al Ministero nei seguenti ambiti :
a) politiche di prevenzione e di mitigazione del rischio idrogeologico ;
b) coordinamento delle fasi relative alla programmazione e alla realizzazione degl i
interventi diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico ;
c) verifica della realizzazione degli interventi diretti a rimuovere le situazioni a più elevat o
rischio idrogeologico, di cui all'articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembr e
2009, n. 195, e di piani e progetti nell'ambito delle politiche di prevenzione,
mitigazione e rimozione del rischio idrogeologico ;
d) collaborazione con la Direzione generale per la salvaguardia del territorio e dell e
acque, e gli altri soggetti pubblici operanti nel settore della difesa del suolo, co n
riferimento al rischio idrogeologico e, in particolare, per la stesura delle relazioni sull o
stato di attuazione di programmi prevenzione, mitigazione e rimozione del rischi o
idrogeologico .
Art . 6
Direzione generale per la protezione della natura e del mar e
1 . La Direzione generale per la protezione della natura e del mare svolge le funzioni d i
competenza del Ministero nei seguenti ambiti :
a) aree protette terrestri, montane e marine ;
b) cave e torbiere ;
c) Rete Natura 2000 ;
d) coordinamento delle attività inerenti alla predisposizione e all'aggiornamento dell a
Carta della natura ai sensi della legge quadro sulle aree protette ;
e) assetto del territorio, d'intesa, per quanto di competenza, con la Direzione general e
per la salvaguardia del territorio e delle acque al fine della tutela degli ecosistem i
terrestri e marini;
f) biodiversità, terrestre, montana e marina, anche per quanto concerne la definizion e
di linee guida di indirizzo e la predisposizione e l'aggiornamento della Strategi a
nazionale per la biodiversità ;
g) pianificazione paesaggistica ;
h) istituzione, gestione e monitoraggio dei siti naturalistici Unesco ;
i) fornisce collaborazione alla Direzione per le valutazioni ambientali in materia d i
autorizzazione all'emissione deliberata nell'ambiente di OGM e all'immissione su l
mercato di OGM come tali o contenuti in prodotti, tenendo conto dei possibil i
effetti sulla salute umana, animale e sull'ambiente, con particolare riferimento agl i
effetti anche potenziali sugli ecosistemi naturali e sulla biodiversità ;
j) salvaguardia delle specie di flora e fauna terrestri e marine con particolare riguard o
alla tutela delle foreste e alla gestione sostenibile degli ecosistemi forestali, nonch é
al commercio internazionale delle specie animali e vegetali (CITES) ;
k) coordinamento delle attività di monitoraggio dello stato dell'ambiente marino ;
I) definizione degli obiettivi qualitativi delle acque costiere e marine, nonché, i n
collaborazione con la Direzione generale per la salvaguardia del territorio e dell e
acque, relativamente alle acque costiere, individuazione delle misure volte all a
riduzione dell'inquinamento, al risanamento ed alla eliminazione delle sostanz e
pericolose ;
m) gestione integrata della fascia costiera marina ed attuazione della Strategia marina ;
n) sicurezza in mare con particolare riferimento al rischio di rilascio di inquinanti i n
ambiente marino ;
o) inquinamento marino e valutazione degli effetti conseguenti all'esecuzione degl i
interventi ;
p) scarichi in mare da nave, aeromobili o da piattaforma, nonché movimentazione de i
fondali marini derivante dall'attività di posa in mare di cavi e condotte ;
q) attività di cui all'articolo 2, comma 4, lett . a) del presente decreto in materia d i
mare e biodiversità .
Art . 7
Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, l'aria, il clima e l'energi a
1 . La Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, l'aria, il clima e l'energia, svolge l e
funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti :
a) occupazione in campo ambientale (c .d . "lavori verdi") ;
b) formazione ed educazione ambientale ;
c) aggiornamento della strategia nazionale di sviluppo sostenibile e verifica della su a
attuazione ;
d) programmi e progetti per lo sviluppo sostenibile e delle Agende 21 locali ;
e) studio e ricerca tecnico-scientifica in materia di sostenibilità ambientale ;
f) gestione delle politiche di coesione comunitaria e delle attività dell a
programmazione regionale unitaria operando in raccordo con le direzioni generali e
l'ispettorato generale nelle materie di rispettiva competenza ;
g) programmi e progetti nazionali per la riduzione dell"'intensità di carbonio" ne i
diversi settori economici, con particolare riferimento alla produzione e consumo d i
energia, ai trasporti, alle attività agricole e forestali ;
h) gestione del Fondo di rotazione di cui all'articolo 57 del decreto-legge 22 giugn o
2012, n . 83, convertito con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 134, e de i
Programmi per l'occupazione "verde" ;
i) valutazione dell'impronta "di carbonio", e più in generale dell'impronta ambiental e
dei processi e dei prodotti ;
j) riconoscimento del marchio Ecolabel, processi di adesione al sistema comunitario d i
ecogestione ed audit (EMAS), nonché promozione dei sistemi di gestione ambiental e
per le imprese, ivi compresa la promozione del marchio nazionale ;
k) politiche integrate di prodotto e di ecosostenibilità dei consumi nel settore dell a
pubblica amministrazione ("acquisti pubblici verdi") ;
I) innovazione tecnologica in campo ambientale, con particolare riferimento a i
cambiamenti climatici e alle energie rinnovabili ;
m) strategie di intervento idonee a governare gli effetti dei cambiamenti climatici, sia
sotto il profilo della mitigazione che sotto quello dell'adattamento ;
n) predisposizione, sentiti gli altri Ministeri interessati e in raccordo con gli Uffici d i
diretta collaborazione del Ministro, dell'allegato al Documento di economia e finanz a
(DEF) sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione di gas ad effetto serra ;
o) sviluppo sostenibile del sistema energetico nazionale con particolare riferimento all a
riduzione delle emissioni di gas serra e alla incentivazione delle fonti di energi e
rinnovabili ;
p) consumi energetici ed efficienza energetica, anche in relazione alla promozion e
dell'aumento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili ;
q) energie rinnovabili, anche in relazione alla Strategia energetica nazionale ;
r) prestazione energetica per l'edilizia e monitoraggio dell'attuazione della legislazion e
in materia di prestazione energetica, anche ai fini dell'integrazione della relazion e
annuale sul Piano energetico nazionale ;
s) mobilità sostenibile e mobility management ;
t) inquinamento atmosferico e fissazione dei limiti massimi di accettabilità dell a
concentrazione e dei limiti massimi di esposizione relativi ad inquinament i
atmosferici di natura chimica, fisica e biologica, nonché dei medesimi limiti riferit i
agli ambienti di lavoro .
Art . 8
Direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambiental i
1 . La Direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali svolge le funzion i
di competenza del Ministero nei seguenti ambiti :
a) procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambiental e
strategica (VIA e VAS), anche per mezzo della programmazione dei lavori e l a
verifica del rispetto dei termini e delle altre modalità di svolgimento dell'attivit à
della Commissione, ivi comprese le norme tecniche ed organizzative di cu i
all 'articolo 34 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n . 152 ;
b) autorizzazioni integrate ambientali e di rischio di incidente rilevante, in raccord o
con I 'ISPRA e con gli Enti territoriali ;
c) individuazione, in raccordo con I'ISPRA e le altre amministrazioni competenti, d i
misure per la corretta gestione dei rifiuti radioattivi e delle scorie nucleari, nonch é
per la protezione da radiazioni ionizzanti ad essi collegate, prevedendo particolar i
interventi per la prevenzione e l'eliminazione di situazioni di pericolo nonché per l a
messa in sicurezza ed il risanamento dei siti ;
d) concertazione di piani e programmi di settore, di competenza di altr e
amministrazioni a carattere nazionale, regionale e locale, con rilevanza di impatt o
ambientale ;
e) studio, ricerca e sperimentazione tecnico-scientifica in materia di impatt o
ambientale, avvalendosi dell ' ISPRA ;
f) applicazione della normativa in materia di prodotti fitosanitari, sostanze chimich e
pericolose e biocidi, di intesa con le altre Amministrazioni competenti ;
g) prevenzione e protezione dall 'inquinamento acustico e da campi elettromagnetic i
nonché esercizio delle competenze previste dalla legislazione in materia di risch i
dovuti a radiazioni ionizzanti ;
h) biosicurezza e biotecnologie ; autorizzazioni all'emissione deliberata nell'ambiente d i
OGM e all'immissione sul mercato di OGM, come tali o contenuti in prodotti ,
tenendo conto dei possibili effetti sulla salute umana, animale e sull'ambiente, co n
il relativo piano generale delle attività di vigilanza . Le predette funzioni in tema d i
OGN vengono svolte avvalendosi della collaborazione della Direzione generale pe r
la protezione della natura e del mare relativamente agli effetti anche potenziali sugl i
ecosistemi naturali e sulla biodiversità .
Art . 9
Direzione generale per l'informazione ambientale, territoriale, gestionale .
1 . La Direzione generale per l'informazione ambientale, territoriale, gestionale svolge l e
funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti :
a) attuazione delle linee strategiche per la digitalizzazione dell'amministrazione ,
nell'ambito della pianificazione e del coordinamento strategico dello svilupp o
dei sistemi ICT ;
b) sviluppo e manutenzione unificati dei sistemi informatici del Ministero e de i
sistemi informativi per la raccolta ed elaborazione dei dati ambientali e
territoriali, ivi compreso il funzionamento e lo sviluppo dei sistemi pe r
l'informazione geografica e la geolocalizzazione a supporto di tutte le politich e
del Ministero ;
c) informazione ambientale e comunicazione istituzionale del Ministero ,
elaborazione di linee guida per la raccolta e fornitura al pubblico dei dati Uffici o
per la comunicazione e per le relazioni con il pubblico di cui all'articolo 8 dell a
legge 7 giugno 2000, n . 150, gestione del sito internet del Ministero
e
coordinamento della presenza del Ministero in ambiente internet ;
d) rapporti con le associazioni ambientaliste e procedimenti di riconoscimento a i
sensi dell 'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n . 349, incluso l 'aggiornamento
periodico dell'elenco ;
e) gestione delle attività del Comitato per il verde pubblico di cui all'articolo 3 dell a
legge 14 gennaio 2013, n . 10;
f) sviluppo e gestione dei sistemi informativi per il controllo di gestione, anche co n
funzione di supporto degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro
e
dell'Organismo indipendente di valutazione per l'elaborazione di dati economic i
e finanziari per la programmazione, rendicontazione e comunicazione in ordin e
alla gestione del bilancio, nonché attività istruttoria per il Piano dell a
performance e la relazione sulla performance ; protezione dei dati personali ,
nonché adempimenti in materia di anti corruzione e trasparenza ;
g) sistemi di valutazione del personale ;
h) predisposizione, per quanto di competenza del Ministero, delle risultanze dell e
spese relative ai programmi aventi natura o contenuti ambientali, allo scopo d i
evidenziare le risorse impiegate per finalità di protezione dell'ambiente ,
riguardanti attività di tutela, conservazione, ripristino e utilizzo sostenibile dell e
risorse del patrimonio naturale, anche ai sensi dell'articolo 36, comma 6, dell a
legge 31 dicembre 2009, n . 196 ; fiscalità e contabilità ambientale ;
i) supporto al Ministro, per l 'esercizio della vigilanza ad esso attribuita sull ' ISPRA
ed analisi ed elaborazione dati per l'esercizio del controllo analogo sulle attivit à
della SOGESID;
j) raccolta ed elaborazione, in raccordo con I'ISTAT, di dati statistici, anch e
avvalendosi dell'ISPRA, nonché cura dell'attività istruttoria per la presentazion e
della Relazione sullo stato dell'ambiente e coordinamento della predisposizion e
delle altre relazioni di legge al Parlamento sulla base dell'istruttoria dei centri d i
responsabilità amministrativa del Ministero competenti per materia ;
k) monitoraggio dell'adozione o attuazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti ,
anche avvalendosi dell'Albo nazionale dei gestori ambientali, nonché criter i
generali e metodologie per la gestione integrata dei rifiuti ;
I) esercizio delle competenze in precedenza attribuite al soppresso Osservatorio d i
cui all'articolo 206-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n . 152 ; iniziative pe r
la raccolta differenziata, il riuso, il riciclaggio, il recupero e il mercato de i
materiali recuperati dai rifiuti, la prevenzione e la riduzione della produzione e
della pericolosità dei rifiuti e dei rischi di inquinamento ;
m) esercizio delle altre competenze attribuite dalla legge al Ministero in materia d i
rifiuti, ivi incluso il supporto al Ministro nell'esercizio dei poteri sostitutiv i
previsti dalla legge .
Art . 1 0
Direzione generale degli affari generali e del personal e
1 . La Direzione generale degli affari generali e del personale, svolge le funzioni d i
competenza del Ministero nei seguenti ambiti :
a) affari generali, reclutamento, formazione, riqualificazione ed aggiornament o
professionale del personale del Ministero ;
b) trattamento giuridico ed economico del personale ;
c) gestione della posizione di stato e del trattamento economico, compresa l a
liquidazione delle relative missioni, dei componenti degli organi collegiali operant i
presso il Ministero ;
d) tenuta dei ruoli della dirigenza e del personale non dirigenziale, della matricola e de i
fascicoli personali ;
e) politiche per il benessere organizzativo e per le pari opportunità nella gestione de l
personale ;
f) supporto giuridico-legale, mediante apposito ufficio, agli altri centri di responsabilit à
amministrativa del Ministero per la gestione del contenzioso, ivi compreso quell o
costituzionale, comunitario e internazionale ; definizione di criteri per l'uniform e
esercizio delle azioni di risarcimento e per l'uniforme gestione del contenzioso ;
g) amministrazione e manutenzione degli spazi e delle superfici interne ed esterne d i
pertinenza del Ministero con i relativi impianti tecnologici;
h) programmazione e rendicontazione delle spese strumentali all'attività del Minister o
affidate alla gestione unificata, anche ai fini della riconciliazione con i dati di contabilit à
economica ed il supporto alla predisposizione del budget economico del Ministero, i n
raccordo con la Direzione generale per l'informazione gestionale, ambientale ,
territoriale ;
i) acquisizione di beni e servizi nonché gestione unificata delle spese di caratter e
strumentale, ad eccezione delle spese per l'informatica di servizio ed i sistem i
informativi, anche attraverso l'utilizzo delle procedure elettroniche di acquisto ;
j) supporto giuridico agli altri centri di responsabilità amministrativa del Ministero per l o
svolgimento delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti di competenz a
del Ministero, con riferimento all'individuazione della tipologia di affidamento, all a
predisposizione del bando di gara, del disciplinare, del capitolato e del contratto e
degli atti relativi al collaudo, sulla base dei criteri tecnici definiti dai titolari dei centri d i
responsabilità ;
k) ufficio cassa, gestione dei beni patrimoniali e ufficio del consegnatario ;
I) relazioni sindacali ;
m) svolgimento, in qualità di datore di lavoro, in raccordo con la Direzione generale pe r
l'informazione ambientale, territoriale e gestionale, di tutte le funzioni connesse all a
prevenzione, igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro nonché alla tutela della salute de i
lavoratori secondo quanto previsto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n . 81 ;
n) cerimoniale e onorificenze .
Art . 1 1
Organismi di support o
1.Presso il Ministero opera, ai sensi dell'articolo 20 della legge 31 luglio 2002, n . 179, i l
reparto ambientale marino del Corpo delle capitanerie di porto .
2. Per lo svolgimento delle funzioni attribuite al Ministero, il Ministro si avvale, ai sens i
dell 'articolo 8, comma 4, della legge 8 luglio 1986, n . 349 :
a)del Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente (CCTA) ;
b)del Corpo forestale dello Stato ;
c)del Corpo delle capitanerie di porto ;
d) dei reparti del Corpo della guardia di finanza e dei reparti delle forze di polizia, previ a
intesa con i Ministri competenti .
Art . 1 2
Dotazioni organiche
1.I posti di funzione dirigenziale del Ministero sono determinati secondo l'allegata Tabell a
A.
2. Con successivo decreto ministeriale di natura non regolamentare si provvede, ai sens i
dell'articolo 17, comma 4-bis, lettera e), della legge 23 agosto 1988, n . 400, e dell'articol o
4, commi 4 e 4-bis, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, e successive modificazioni ,
all'individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero nonché all a
definizione dei relativi compiti . Fino all'adozione del suddetto decreto ministeriale, ciascu n
ufficio dirigenziale generale opera avvalendosi degli esistenti uffici dirigenziali co n
competenze prevalenti nel rispettivo settore di attribuzione .
3. Le dotazioni organiche del personale non dirigenziale del Ministero sono determinat e
secondo l'allegata Tabella B . Al fine di assicurare la necessaria flessibilità di utilizzo dell e
risorse umane alle effettive esigenze operative, il Ministro dell'ambiente e della tutela de l
territorio e del mare, con proprio successivo decreto, effettuerà la ripartizione de i
contingenti di personale non dirigenziale, corna sopra determinati, nell'ambito delle are e
prima, seconda e terza, in fasce retributive e profili professionali . Detto provvediment o
sarà tempestivamente comunicato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartiment o
della funzione pubblica ed al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento dell a
Ragioneria generale dello Stato .
4. Il ruolo del personale dirigenziale ministeriale è disciplinato ai sensi del decreto de l
Presidente della Repubblica 23 aprile 2004, n . 108 .
5. II personale non dirigenziale del Ministero è inserito nel ruolo del personale de l
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare .
Art . 1 3
Verifica dell'organizzazione del Minister o
1 . Ogni due anni l'organizzazione del Ministero è sottoposta a verifica ai sensi dell'articol o
4, comma 5, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, al fine di accertarne l a
funzionalità e l'efficienza . Alla suddetta verifica, in sede di prima applicazione, pu ò
provvedersi entro un anno dall'entrata in vigore del presente regolamento .
Art . 1 4
Norme finali e abrogazion i
1 . Dalla data di entrata in vigore del presente regolamento sono abrogati :
a) il decreto del Presidente della Repubblica 3 agosto 2009, n . 140 ;
b) il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 lugli o
2010, n . 119 ;
2. Dall'attuazione del presente provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oner i
a carico del bilancio dello Stato .
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
ALLEGATO
Tabella A
(di cui all 'articolo 12, comma 1 )
Dotazione organica dei posti di funzione dirigenzial e
Posti di funzione dirigenziale di livello generale
8
(Oltre tale contingente, l ' articolo 17, comma 35-octies, del decreto-legge 1 luglio 2009, n .
78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n . 102, prevede un ulterior e
posto in posizione di fuori ruolo istituzionale presso il Collegio dei revisori dei cont i
dell ' Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) . In relazione all a
designazione di componente del Collegio dei revisori dei conti dell'ISPRA di un dirigente d i
livello dirigenziale generale del Ministero, tre posti di funzione dirigenziale di livello no n
generale, equivalenti sul piano finanziario, sono resi indisponibili ai sensi dell'articolo 17 ,
comma 35-octies, della legge 3 agosto 2009, n . 102 . )
Posti di funzione dirigenziale di livello non generale :
Tabella B
(di cui all'articolo 12, comma 3)
Dotazione organica del personale non dirigenzial e
Prima Are a
4
Seconda Are a
21 9
Terza Are a
336
---------------------------------------- TOTALE .
55 9
33
RELAZIONE ILLUSTRATIV A
Lo schema di dPCM in esame, recante regolamento di organizzazione del Minister o
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (di seguito : Ministero), è stat o
predisposto ai sensi del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni ,
dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, e, in particolare, l'articolo 2, comma 10, nonché de l
decreto-legge 31 agosto 2013, n . 101, e in particolare l'articolo 2, comma 7, che, tra l'altr o
dispone che "Il termine previsto dall'articolo 2, comma 10-ter, del decreto-legge 6 lugli o
2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, già prorogat o
dall'articolo 1, comma 406, della legge 24 dicembre 2012, n . 228, è differito al 31 dicembr e
2013 "
In particolare, il succitato comma 10 prevede che il Ministero adotti il regolamento d i
organizzazione, applicando misure volte :
a)alla concentrazione dell'esercizio delle funzioni istituzionali, attraverso il riordino dell e
competenze degli uffici, eliminando eventuali duplicazioni ;
b)alla riorganizzazione degli uffici con funzioni ispettive e di controllo ;
c)alla rideterminazione della rete periferica su base regionale o interregionale [nota : rete
non presente nel Ministero] ;
d) all'unificazione, anche in sede periferica, delle strutture che svolgono funzion i
logistiche e strumentali, compresa la gestione del personale e dei servizi comuni ;
e)alla conclusione di appositi accordi tra amministrazioni per l'esercizio unitario dell e
funzioni di cui alla lettera d), ricorrendo anche a strumenti di innovazione amministrativa e
tecnologica e all'utilizzo congiunto delle risorse umane ;
f)alla tendenziale eliminazione degli incarichi di cui all'articolo 19, comma 10, de l
decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165 [nota : eliminati in sede di riduzione dell e
dotazioni effettuata con il dPCM del 22 gennaio 2013 e, in particolare, la tabella 4 ad ess o
allegata, recante dotazione organica complessiva del Ministero] .
Nell'ambito dell'attuazione dei predetti criteri, è stata attuata inoltre l'analisi delle funzion i
comuni o trasversali a più Centri di Responsabilità (di seguito : CdR) di cui al vigente
regolamento di organizzazione (dPR n . 140/2009), al fine di razionalizzare eventual i
ridondanze e conseguire le necessarie economie di scala atte a ricondurre l'assolviment o
delle attività del Ministero nelle competenze di 33 dirigenti di seconda fascia (erano 50 ne l
succitato dPR n. 140/2009) .
Oltre all'attuazione dei predetti criteri, di carattere generale per tutte le Amministrazioni, l o
schema di dPCM in esame è anche la sede in cui riordinare l'architettura organizzativa e
funzionale dei CdR del Ministero alla luce della normativa sopravvenuta dall'entrata i n
vigore dell'attuale regolamento di organizzazione . Infatti, dal 2009 sino alla data odierna ,
profondi sono stati gli interventi del Legislatore (anche comunitario) che hanno prodotto
riflessi sull'azione amministrativa del Dicastero . Detti interventi possono sintetizzarsi in due
macro-areee :
norme di impatto generale sulle Amministrazioni (in tema di bilancio, organizzazion e
del lavoro, spending review, ecc.) ;
norme di rilevanza specifica per le politiche ambientali (adeguamenti del codic e
dell'ambiente, innovazioni in tema di informazione territoriale e ambientale, innovazion i
in tema di gestione risorse idriche, recepimento di direttive comunitarie, ecc .) .
Lo schema in esame è frutto di attenta riflessione sugli adeguamenti organizzativi da porr e
in atto per corrispondere, con la massima efficacia, alle disposizioni recate da entrambe l e
tipologie di interventi normativi.
In particolare la riforma organizzativa recata dal presente regolamento si pone come i l
primo intervento strutturale, dall'istituzione del Ministero, al fine di rendere chiara (e ,
conseguentemente, più efficace) l'allocazione di tale funzioni amministrative essenzial i
recate dalle riforme della pubblica amministrazione degli ultimi anni, in particolare, in tem a
di trasparenza, sistemi informativi gestionali, contratti pubblici, danno ambientale .
Le predette innovazioni sono state, ovviamente rese coerenti con il tessuto organizzativo de l
Ministero, come venuto a configurarsi progressivamente a decorrere dalla sua istituzion e
con legge 8 luglio 1986, n . 349 . In particolare, in tempi relativamente recenti, con l'art . 7,
comma 2, del decreto-legge 23 maggio 2008, n . 90, convertito, con modificazioni, dall a
legge 14 luglio 2008, n .123, al fine di incrementare la coesione dell'azione ministeriale, è
stata introdotta una figura di coordinamento rappresentata dal Segretario generale, al pari d i
quanto previsto per gli altri Ministeri articolati in Direzioni generali .
Secondo il modello di organizzazione amministrativa predetto, come risulta dall'articolo 3
del presente schema di regolamento, un ruolo di coordinamento ed alta gestion e
amministrativa viene demandato, quindi, al Segretario generale . Al Segretariato sono
demandate competenze dal carattere trasversale che, interessando l'azione del Ministero ne l
suo complesso, richiedono una visione unitaria, strumentale al perseguimento degli obiettiv i
ministeriali . Oltre al predetto carattere di trasversalità, le funzioni attribuite attengono a d
ambiti di attività che presentano una particolare rilevanza nel sistema di relazioni co n
amministrazioni esterne, sia nazionali che comunitarie (coordinamento delle relazion i
internazionali, cura dei rapporti con il Comitato interministeriale per la programmazion e
economica (CIPE), ecc.) .
L'articolo 4 regola le competenze della Direzione generale per la salvaguardia del territori o
e delle acque che svolge, tra l'altro, le funzioni e i compiti in materia di bonifica dei sit i
inquinati . La Direzione svolge, altresì, le funzioni attribuite al Ministero in materia di tutel a
della qualità delle acque, anche attraverso la promozione del completamento dei sistemi d i
distribuzione, di fognatura, di depurazione nonché la definizione dei criteri e metodi per i l
riutilizzo delle acque reflue . Provvede, pertanto, a prevenire o contrastare l'insorgere d i
fenomeni patologici di perdita di qualità dei corpi idrici . In coerenza con le predette attività ,
il CdR provvede a raccordarsi con le Autorità di bacino e a formulare proposte, sentita l a
Conferenza Stato-Regioni, per l'individuazione di criteri per lo svolgimento del servizio d i
polizia idraulica e per la realizzazione, gestione e manutenzione delle opere, degli impianti e
la conservazione dei beni .
Per quanto attiene la materia delle bonifiche, la Direzione è competente per la definizion
dei criteri per l'individuazione dei siti inquinati, per la messa in sicurezza, per l
caratterizzazione, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti medesimi e per l
programmazione ed attuazione degli interventi di bonifica dei siti di interesse nazionale
dei siti di preminente interesse pubblico .
e
a
a
e
L'articolo 5 individua le competenze dell'Ispettorato generale a cui è preposto un dirigent e
generale che si avvale di un apposito CdR . L'ispettorato generale attua le politiche d i
prevenzione e di mitigazione del rischio idrogeologico, nonché di verifica degli interventi d i
cui all'art . 17 del d.l. n. 195/2009 .
Nell'ambito delle attività inerenti ai processi di tutela idrogeologica, il CdR attua l a
programmazione e il controllo degli interventi in materia di difesa del suolo e dell a
valutazione degli effetti conseguenti all'esecuzione dei piani e progetti .
L'articolo 6 disciplina la Direzione generale per la protezione della natura e del mare ch e
svolge le funzioni e i compiti di spettanza del Ministero in materia di tutela degli habita t
naturali terrestri e marini, sia con approccio sistemico ed internazionale che con azion i
locali attuate attraverso gli strumenti di salvaguardia delle aree protette . Inoltre, la Direzione
opera come struttura di presidio degli interventi di salvaguardia sulle acque marin e
territoriali e internazionali . A supporto di tali linee d'azione provvede al monitoraggio dell o
stato della biodiversità ed al coordinamento di tutte le attività in materia di biosicurezza, co n
particolare attenzione al monitoraggio delle immissioni nell'ambiente degli organism i
geneticamente modificati, nonché alle iniziative volte alla salvaguardia delle specie di flor a
e fauna nazionali in coerenza con le convenzioni internazionali esistenti in materia .
Nell'ambito della tutela del mare la Direzione indirizza la propria azione amministrativ a
verso il monitoraggio dello stato dell'ambiente marino e la gestione integrata della fasci a
costiera marina. La promozione della sicurezza ambientale in mare viene attuata anche co n
particolare riferimento al rischio di rilascio di inquinanti ed in coerenza con i processi
autorizzativi in materia di immissioni ad elevato impatto sull'ecosistema marino nonché co n
gli interventi in caso di inquinamento .
L'articolo 7 disciplina le competenze della Direzione per lo sviluppo sostenibile, l'aria, i l
clima e l'energia . Ciò è in linea con la stretta interconnessione esistente tra le tematich e
della qualità aria e dei cambiamenti climatici, con gli interventi per la promozione dell e
energie rinnovabili e della mobilità sostenibile . La Direzione ha, quindi, in un'ottica d i
ecosostenibilità e di innovazione tecnologica, competenze nelle predette materie, co n
particolare attenzione alla promozione di tecnologie pulite e delle correlate iniziative pe r
l'occupazione in campo ambientale (green jobs) .
In coerenza con il predetto approccio, rientrano tra le competenze della Direzione i compit i
in materia di riconoscimento del marchio Ecolabel e del sistema di ecogestione ed audit ,
nonché lo svolgimento delle attività di competenza del Ministero in materia di acquist i
pubblici verdi e di politiche integrate di prodotto .
Qualificante risulta l'innovativo risalto dato alle funzioni di predisposizione dell'allegato a l
Documento di economia e finanza (DEF) sullo stato di attuazione degli impegni per l a
riduzione di gas ad effetto serra, in correlazione con la promozione delle iniziative
finalizzate allo sviluppo sostenibile del sistema energetico nazionale con particolar e
riferimento alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla incentivazione delle fonti d i
energie rinnovabili .
Nell'articolo 8 si provvede alla individuazione delle attività di spettanza della Direzion e
generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali che, oltre al presidio de i
procedimenti VIA, VAS e AIA, cura anche le attività di studio correlate alla sua mission di
presidio dei processi di valutativi ed autorizzativi .
Essa si occupa, altresì, della valutazione del rischio ambientale da attività a rischio d i
incidente rilevante, per quanto di competenza del Ministero, nonché al presidio dell e
funzioni ministeriali in materia di prodotti chimici .
Nell'articolo 9, vengono individuati i compiti della Direzione generale per l'informazion e
ambientale, gestionale e territoriale . Tale Struttura risulta uno degli elementi strategici e
caratterizzanti il progetto di riorganizzazione ponendo finalmente soluzione all'esigenza d i
un forte presidio delle funzioni derivanti dal diritto comunitario e recepite nell'ordinament o
nazionale in materia di informazione ambientale (d .lgs. n. 195/2005) e di informazione
territoriale (d .lgs. n. 32/2010) . Al contempo trova soluzione il problema dell'assolut a
frammentazione (tra le attuali direzioni generali) dell'evoluzione e della manutenzione de i
correlati sistemi informativi, che consente di costituire una unitaria dorsale informativa co n
importanti economie di scala e efficaci ricadute sulla complessiva tenuta informativa de l
Ministero, anche per quanto concerne l'informazione gestionale . Nell'ambito delle predett e
funzioni in materia di sistemi informativi sono presidiate anche tutte le attività concernent i
il monitoraggio, la tracciabilità, e la gestione integrata del ciclo dei rifiuti, nonché, ferme
restando le competenze delle autonomie territoriali, le attività di valorizzazione dei process i
di riciclaggio ed il mercato dei materiali recuperati dai rifiuti .
La Direzione attua le predette funzioni nel quadro generale della programmazione e
rendicontazione del bilancio, ivi incluse le funzioni in materia di contabilità ambientale e d
eco bilancio, nonché assolvendo al supporto alle altre direzioni per la partecipazione de l
Ministero alle attività concernenti le politiche di coesione comunitaria ed alle attività dell a
programmazione regionale unitaria .
In coerenza con il predetto core business, la Direzione cura inoltre gli adempimenti i n
materia di comunicazione ed informazione ai cittadini, anche in relazione agli adempiment i
di legge in materia di anti corruzione e trasparenza .
L'articolo 10, della Direzione degli affari generali e del personale focalizza l'azione dell a
Struttura sulle funzioni logistico-strumentali e di gestione e crescita del personale . In
ragione delle competenze professionali riconducibili all'assolvimento delle predett e
funzioni, la Direzione cura l'innovativa attività di supporto giuridico agli altri CdR per l o
svolgimento delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti di competenza de l
Ministero, con particolare riferimento all'individuazione della tipologia di affidamento, all a
predisposizione del bando di gara, del disciplinare, del capitolato e del contratto e a l
collaudo, sulla base dei criteri tecnici definiti dai titolari dei singoli CdR . Nell'ambito della
razionalizzazione della capacità operativa del ministero per il contenzioso, si consolida i n
questa Direzione il supporto giuridico, mediante apposito ufficio legale, agli altri centri d i
responsabilità amministrativa del Ministero per la gestione del contenzioso, ivi inclus o
quello costituzionale, comunitario e internazionale, nonché la definizione di criteri pe r
l'uniforme esercizio delle azioni di risarcimento e per l'uniforme gestione del contenzioso .
Alla luce delle competenze mirate, la Direzione curerà, quale centro specializzato di spesa ,
gli acquisti di beni e servizi affidati alla gestione unificata ai sensi dell'art . 4 del d .lgs. n.
279/1997 .
L'articolo 11 dello schema di regolamento disciplina gli organismi di supporto previsti
dalla normativa vigente . In particolare, il Ministero si avvale dei seguenti organi : Comando
dei carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (CCTA), Corpo Forestale dello Stato, Reparti de l
Corpo della Guardia di Finanza e Reparti delle Forze di Polizia, Reparto ambientale marin o
del Corpo delle capitanerie di porto (RAM), quest'ultimo istituito presso il Ministero a i
sensi dell'articolo 20 della legge 31 luglio 2002, n . 179 .
L'articolo 12 disciplina la dotazione organica del Ministero, determinata sia per i posti d i
funzione dirigenziale che per i posti del personale non dirigenziale secondo le tabelle (A e
B) poste in allegato allo schema di regolamento . La quantificazione è effettuata ai sens i
della tabella 4, recante dotazione organica del Ministero dell'ambiente e della tutela de l
territorio e del mare, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 2
gennaio 2013 . A garanzia della continuità dell'azione amministrativa si prevede che ciascun
ufficio dirigenziale generale deve avvalersi degli uffici esistenti con competenze prevalent i
nel rispetto del settore di attribuzione ; si rinvia all'emanazione di successivi decret i
ministeriali di natura non regolamentare per l'individuazione delle unità dirigenziali no n
generali e per la definizione dei relativi compiti .
L'articolo 13 prevede che la verifica dell'organizzazione del Ministero deve esser e
effettuata ogni due anni secondo il dettato dell'art . 4, comma 5 del decreto legislativo 3 0
luglio 1999 n . 300 .
L'articolo 14 individua le norme finali e le abrogazioni .
RELAZIONE TECNICA
La dotazione organica di cui al decreto in esame, come ripartita alle tabelle A e B, è
pienamente aderente a quanto determinato ai sensi della tabella 4 del decreto del President e
del Consiglio dei Ministri del 22 gennaio 2013, recante la rideterminazione della dotazion e
della dotazione organica del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mar e
ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, co n
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135 . Ad ogni buon fine si allega la tabella 4 de l
suddetto dPCM .
La dotazione delle posizioni dirigenziale di livello generale (pari ad 8) è utilizzata per l e
seguenti figure: un Segretario generale, un Ispettore generale, sei titolari di direzione
generale .
La predetta articolazione delle posizioni di livello di dirigenziali disponibili è coerente co n
quanto previsto:
- dall'articolo 37, comma 1, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300 : "Il Ministero s i
articola in un numero non superiore a sei direzioni generali [ . . .J. Le direzioni son o
coordinate da un Segretario generale" ;
- dall'articolo 17, comma 2, primo periodo, del decreto legge 30 dicembre 2009, n . 195 :
"L'attività di coordinamento delle fasi relative alla programmazione e alla realizzazion e
degli interventi di cui al comma 1, nonché quella di verifica, fatte salve le competenz e
attribuite dalla legge alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento dell a
protezione civile, sono curate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare, che vi provvede [. . .J con le proprie strutture anche vigilate, ivi incluso un
ispettorato generale, cui è preposto un dirigente di livello dirigenziale . . . " .
L'attuale dotazione organica è l'esito finale del susseguirsi di interventi di progressiv a
rideterminazione delle dotazioni, che non hanno comunque emendato il modell o
organizzativo di base, con articolazione per direzioni generali, come definito dal d .lgs.
300/1999 .
In particolare, il presente provvedimento di riorganizzazione tiene conto delle seguent i
disposizioni legislative :
articolo 26, comma 4, del decreto-legge del 1 ottobre 2007, n . 159, convertito con
modificazioni, con legge 29 novembre 2007, n . 222 che ha ricondotto l'ordinamento de l
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alle disposizioni contenut e
nell'articolo 37 del decreto legislativo del 30 luglio 1999, n . 300, come modificato dall'art.
5 del decreto legislativo del 6 dicembre 2002, n . 304, che articolava l'organizzazione de l
Ministero in un numero non superiore a sei direzioni generali ;
articolo 7, comma 2, del decreto-legge del 23 maggio 2008, n . 90, convertito co n
modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n . 123 che ha modificato l'articolo 37, comma 1 ,
del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, che ha istituto, nell'ambito regolamentare de l
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la funzione del Segretari o
Generale ;
il d .l. n . 195/2009, che, all'articolo 17, comma 2, istituiva 3 nuove posizion i
dirigenziali di livello generale (1 ispettore generale e 2 dirigenti di livello dirigenzial e
generale con incarico conferito ai sensi dell'articolo 19, comma 10, del decreto legislativ o
30 marzo 2001, n . 165) .
Da ultimo sulla succitata dotazione interveniva il decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95 ,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, e, in particolare, l'articol o
2, in attuazione del quale veniva infine emanato il decreto del Presidente del Consiglio de i
Ministri del 22 gennaio 2013 e, in particolare, la tabella 4 (che ad ogni buon fine si allega )
recante dotazione organica complessiva del Ministero dell'ambiente e della tutela de l
territorio e del mare, che dispone una dotazione organica di :
- 8 posizioni dirigenziali di livello dirigenziale generale ;
- 33 posizioni dirigenziali di livello dirigenziale non generale ;
- 559 unità di personale non dirigenziale .
Come premesso, da ultimo il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 2
gennaio 2013 e, in particolare, la tabella 4, ha determinato la dotazione organic a
complessiva del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sens i
dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, co n
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135 . In particolare, la dotazione organica d i
posizioni dirigenziali di livello dirigenziale generale è stata determinata in numero di otto .
La succitata quantificazione si innesta nel seguente quadro normativo di definizione de l
perimetro organizzativo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare :
a) il decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, in particolare l'articolo 37, comma 1 ,
primo periodo, che prevede che il Ministero si articoli in Direzioni generali, in numero non
superiore a sei, individuate con regolamento di organizzazione con le modalità di cu i
all'articolo 4 del citato d .lgs . n . 300/1999 ;
b)
il secondo periodo del succitato comma 1 dell'art . 37 del d .lgs . n. 300/1999, che h a
previsto la figura del Segretario generale ;
c)
l'articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n . 195, convertito, co n
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n . 26, che ha previsto, tra le strutture de l
Ministero, un ispettorato generale cui è preposto un dirigente di livello dirigenzial e
generale ;
d)
due dirigenti di livello dirigenziale generale del medesimo Ministero, con incaric o
conferito, anche in soprannumero rispetto all'attuale dotazione organica, ai sens i
dell'articolo 19, comma 10, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165 (ossia dirigenti ai
quali non è affidata la titolarità di uffici dirigenziali, i quali dovrebbero svolgere, s u
richiesta degli organi di vertice delle amministrazioni, funzioni ispettive, di consulenza,
studio e ricerca), anche in questo caso discendenti dall'attuazione dell'articolo 17, comma 2 ,
del d .l. n. 195/2009 .
Dalla predetta ricostruzione normativa, rileverebbero, in astratto, una platea di diec i
posizioni dirigenziali di livello dirigenziale generale, che non risultano essere state oggett o
di espressa soppressione, dovendosi pertanto ritenere di rinviare la definizion e
dell'articolazione degli incarichi dirigenziali ministeriali a provvedimenti di organizzazione ,
quale lo schema in oggetto . Stante il criterio di riorganizzazione recato dall'articolo 2 ,
comma 10, lettera f), del d .l. n. 95/2012, che dispone la " . . .tendenziale eliminazione degli
incarichi di cui all'articolo 19, comma 10, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165" ,
appare percorso obbligato la definizione dell'articolazione organizzativa del Minister o
nell'ambito delle norme richiamate alle lettere a), b), e c) del predetto elenco, co n
esclusione, quindi, degli incarichi di cui alla lettera d) .
Peraltro, detta scelta organizzativa risulta assolutamente in continuità con le determinazion i
del Ministro pro tempore, che non ha inteso attribuire incarichi con funzioni ispettive, di
consulenza, studio e ricerca .
Per quanto premesso, la proposta di d .P .C .M., allo stato al concerto del Ministr o
dell'economia e delle finanze, prevede l'articolazione della dotazione delle 8 posizion i
dirigenziali di livello generale come di seguito sintetizzato :
•
1 Segretario general e
•
1 Ispettorato general e
•
6 Direzioni generali
D'altro canto, a legislazione vigente, ogni diversa ipotesi di utilizzo della dotazion e
organica comporterebbe la ricostituzione di incarichi dirigenziali di livello generale dell a
tipologia di cui all'art . 19, comma 10, del d .lgs. n . 165/2001 (i quali, si ribadisce, allo stato,
non sono attribuiti in questo Dicastero), con l'effetto paradossale di contravvenire al criteri o
di spending review recato dal già citato articolo 2, comma 10, lettera f), del d .l . n. 95/2012, e
di creare un'inefficienza di natura sostanziale in relazione al funzionamento della macchin a
amministrativa, a causa dall'accorpamento di funzioni di tutela dell'ambiente ,
eccessivamente diversificate, nel perimetro di attribuzioni di un unico dirigente generale .
Peraltro, nell'astratta ipotesi di violazione del predetto criterio, che avrebbe comunqu e
l'effetto di depotenziare il rilancio dell'azione dell'Amministrazione ambientale, come
formulata dall'On . Ministro, proprio in una fase in cui, stante le situazioni di crisi in atto su l
territorio, diventa ineludibile dotare il Paese di un organizzazione amministrativa pi ù
efficace utilizzando integralmente la ridotta consistenza di personale ed evitand o
l'attribuzione di meri incarichi "di studio", si soggiunge che non vi sarebbero benefici i n
termini di finanza pubblica . Infatti, sulla base del più recente caso concreto disponibil e
relativo all'attribuzione prima di un incarico di livello dirigenziale generale di studio a i
sensi del più volte citato art . 19, comma 10, e successivamente dell'attuale incarico di
titolare della struttura dell'Ispettorato generale, si rappresenta che il relativo trattament o
economico è rimasto invariato come appresso quantificato :
Stipendio tabellare :
55 .397,3 9
Retribuzione di posizione fissa :
36.299,6 4
Retribuzione di posizione variabile :
87.351,5 2
Retribuzione di risultato :
22.586,0 0
TOTALE
201 .643,55
Appare, inoltre opportuno evidenziare che, in caso di attribuzione ad un dirigente general e
di ruolo (I fascia) del Ministero di un incarico di "studio" in luogo dell'attribuzione dell a
titolarità di un Centro di responsabilità di livello dirigenziale generale, diventa possibile ch e
lo stesso ricorra alla tutela giurisdizionale, con il rischio che, come già in atto per cas i
analoghi che hanno visto questa Amministrazione soccombente, venga ad esso riconosciut o
un danno da de-mansionamento con conseguente rilevante onere risarcitorio a carico de l
Ministero .
Incidentalmente, oltre quanto rappresentato per le posizioni dirigenziali di livello generale ,
pare inoltre opportuno chiarire che la riarticolazione delle funzioni del Ministero, all'intern o
degli 8 centri di responsabilità amministrativa succitati, avviene esclusivamente i n
complessiva invarianza della dotazione di dirigenti di seconda fascia e di personale d i
livello dirigenziale, nonché di risorse strumentali e finanziarie, che saranno esclusivament e
riallocate in ragione delle funzioni che saranno attribuite ai singoli Centri di responsabilità .
Di seguito si rappresenta la tabella di raffronto dei risparmi, tenuto conto di quanto acquisit o
dal d.P .C.M. del 22 gennaio 2013 di rideterminazione degli organici, a cui il d .P .C .M. d i
organizzazione ministeriale semplicemente si adegua . In particolare, nel d .P .C.M. del 2 2
gennaio 2013 si è tenuto conto ch e
• le riduzioni potevano essere effettuate, ai sensi dell'art . 2, comma 5, del decreto legge n . 95 del 2012, selettivamente, anche tenendo conto delle specificità dell e
singole amministrazioni, in misura inferiore alle percentuali ivi previste a condizion e
che la differenza venisse recuperata operando una maggiore riduzione delle rispettiv e
dotazioni organiche di altra amministrazione ;
• nel caso del Ministero dell'ambiente, il d .P.C .M. del 22 gennaio 2013 ha determinato
che la riduzione degli organici di funzione dirigenziale di livello generale fosse d i
un'unità in meno e che tale unità fosse compensata, come avvenuto, con un a
maggiore riduzione di un posto equivalente dell'ISPRA .
Situazione ante DPCM 22 gennaio 2013
Dotazioni organiche di prim a
fascia
Segretario Generale
Situazione post DPCM 22 gennaio 201 3
Ammontare
211 .634,61
6 posizioni di prima fascia d i
funzione
Ministero
(5
Direzioni + Ispettorato)
1 .209 .807, 66
1 posizione di prima fascia d i
funzione Capo Dipartimento
Ispra (1)
200 .489,00
2 posizioni di prima fascia di
studio, consulenza Ministero
403 .269,22
Dotazioni organiche d i
prima fascia
Segretario Generale
7 posizioni di prima fasci a
di funzione Ministero (6
Direzioni + Ispettorato)
Ammontare
211 .634,6 1
1 .441 .442,27
0
//
0
//
Totale
2.025 .200,49
Il risparmio ottenuto è superiore al 22,5 %
1.653 .076,88
TABELLA 4 di cui al dPCM 22 gennaio 2013
Tabella 4
Ministero dell'Ambiente e della Tutela de l
Territorio e del Mar e
Dotazione organica complessiva del personal e
Dotazione
organica
Qualifiche dirigenziali e aree
Dirigenti
Dirigente 1 fascia
Dirigente 2° fascia
1
a
Totale
33
41 1
Terza Area
Totale
336 1
Seconda Area
Totale
21 9
Prima Area
Totale
aj
Totale qualifiche dirigenziali
41 1
Totale aree
559 +
Totale complessivo
eooj
(1) Oltre tale contingente, va considerato un ulteriore posto in posizione di fuori moro istituzional e
presso il Collegio dei revisori dei conti dell'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambiental e
(ASPRA) ai sensi dellarticolo 17 . comma 35-octies della legge 3 agosto 2009, n. 102
(2) In relazione alla designazione di componente del Collegio dei revisori dei conti dell'istitut o
superiore per ta protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) di un dirigente dì livello dirigenziale
generale del Ministero . tre posti di funzione, equitelenti sul piano finanziario . sono res i
indisponibili ai sensi deIl adicolo 17, comma 35•octies della legge 3 agosto 2009, n . 102
SB
Relazione tecnico-normativ a
Amministrazione proponente : Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e
Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazion e
Titolo: SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTR I
RECANTE REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MINISTER O
DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, A NORMA
DELL'ARTICOLO 2, DEL DCRETO-LEGGE 6 LUGLIO 2012, N . 95, CONVERTITO ,
CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 7 AGOSTO 2012, N . 135 .
Referente :
- dott. Fabio Annunziata, Vice Capo di Gabinetto (0657225524 )
PARTE I . ASPETTI TECNICO-NORMATIVI DI DIRITTO INTERN O
1)Obiettivi e necessità dell'intervento normativo . Coerenza con il programma di governo .
Lo schema di dPCM in esame, recante regolamento di organizzazione del Minister o
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (di seguito : Ministero), è stato predisposto
ai sensi del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n . 135, e, in particolare, l'articolo 2, comma 10, nonché del decreto-legge 3 1
agosto 2013, n . 101, e in particolare l'articolo 2, comma 7, che, tra l'altro dispone che "I l
termine previsto dall'articolo 2, comma 10-ter, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, già prorogato dall'articolo 1 ,
comma 406, della legge 24 dicembre 2012, n . 228, è differito al 31 dicembre 2013" .
2)Analisi del quadro normativo nazionale.
L'attuale disciplina organizzativa del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e de l
mare è dettata dal decreto del Presidente della Repubblica 3 agosto 2009, n . 140, sulla base dell e
disposizioni di cui a l
a)
decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, in particolare l'articolo 37, comma 1, prim o
periodo, che prevede che il Ministero si articoli in Direzioni generali, in numero non superiore a
sei, individuate con regolamento di organizzazione con le modalità di cui all'articolo 4 del citat o
d.lgs. n. 300/1999 ;
b)
secondo periodo del succitato comma 1 dell'art . 37 del d.lgs. n. 300/1999, che ha previsto
la figura del Segretario generale ;
c)
articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n . 195, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n . 26, che ha previsto, tra le strutture del Ministero ,
un ispettorato generale cui è preposto un dirigente di livello dirigenziale generale, nonché du e
dirigenti di livello dirigenziale generale del medesimo Ministero, con incarico conferito ai sens i
dell'articolo 19, comma 10, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165 .
3)Incidenza delle norme proposte sulle leggi e i regolamenti vigenti .
Il nuovo regolamento in oggetto della proposta prevede l'integrale abrogazione e sostituzion e
della normativa secondaria attualmente vigente (d .P .R . n . 140/2009 e d .m . n . 119/2010) .
4)Analisi della compatibilità dell'intervento con i principi costituzionali .
L'intervento non comporta modifiche normative di rilievo costituzionale .
5) Analisi delle compatibilità dell'intervento con le competenze e le funzioni delle region i
ordinarie e a statuto speciale nonché degli enti locali .
Il decreto non presenta aspetti di interferenza o di incompatibilità con le competenz e
costituzionali delle regioni, incidendo su materia, quella ordinamentale, riservata alla competenz a
dello Stato .
6)Verifica della compatibilità con i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezz a
sanciti dall'articolo 118, primo comma, della Costituzione .
L'intervento normativo non incide sull'esercizio delle funzioni amministrative di cui all'articol o
118 Cost .
7) Verifica dell'assenza di rilegificazioni e della piena utilizzazione delle possibilità d i
delegificazione e degli strumenti di semplificazione normativa .
L'intervento normativo è effettuato ai sensi delle norme primarie di cui decreto-legge 6 lugli o
2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, e, in particolare ,
l'articolo 2, comma 10, nonché del decreto-legge 31 agosto 2013, n . 101, e in particolare
l'articolo 2, comma 7 .
8) Verifica dell'esistenza di progetti di legge vertenti su materia analoga all'esame de l
Parlamento e relativo stato dell'iter .
Non ci sono provvedimenti attualmente all'esame del Parlamento .
9)Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudizi d i
costituzionalità sul medesimo o analogo oggetto .
L'intervento normativo non interferisce con orientamenti giurisprudenziali di merito, di legittimit à
o costituzional i
PARTE II . CONTESTO NORMATIVO COMUNITARIO E INTERNAZIONAL E
10)Analisi della compatibilità dell'intervento con l'ordinamento comunitario .
Il provvedimento non presenta aspetti di interferenza o di incompatibilità con l'ordinament o
comunitario .
11)Verifica dell'esistenza di procedure di infrazione da parte della Commissione Europe a
sul medesimo o analogo oggetto .
Non risultano procedure di infrazione da parte della Commissione europea sul medesimo o
analogo oggetto .
12)Analisi della compatibilità dell'intervento con gli obblighi internazionali .
Non vi sono obblighi internazionali che direttamente impongano, escludano o condizionino ne i
contenuti il presente intervento normativo .
13)Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudiz i
innanzi alla Corte di Giustizia delle Comunità europee sul medesimo o analogo oggetto .
Non risultano pendenti giudizi innanzi alla Corte di giustizia delle comunità europee su l
medesimo o analogo oggetto .
14)Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudiz i
innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell'uomo sul medesimo o analogo oggetto .
Non risultano pendenti giudizi innanzi alla Corte europea di diritti dell'uomo sul medesimo o
analogo oggetto .
15)Eventuali indicazioni sulle linee prevalenti della regolamentazione sul medesimo oggett o
da parte di altri Stati membri dell'Unione Europea .
La materia del presente intervento normativo non incontra limiti nella normativa europea o degl i
altri stati membri .
PARTE III. ELEMENTI DI QUALITA' SISTEMATICA E REDAZIONALE DEL TEST O
1)Individuazione delle nuove definizioni normative introdotte dal testo, della loro necessità ,
della coerenza con quelle già in uso .
Il provvedimento non introduce nuove definizioni normative e quelle adottate nell'ambito dell o
stesso risultano del tutto coerenti con quelle già attualmente in uso .
2)Verifica della correttezza dei riferimenti normativi contenuti nel progetto, con particolar e
riguardo alle successive modificazioni ed integrazioni subite dai medesimi .
I riferimenti normativi che figurano nello schema sono corretti .
3) Ricorso alla tecnica della novella legislativa per introdurre modificazioni ed integrazion i
a disposizioni vigenti .
Si è provveduto (articolo 14, comma 1, dello schema di decreto) ad abrogare integralmente l a
disciplina regolamentare vigente (d .P.R. n . 140/2009 e d.m . n . 119/2010) e a sostituirla con i l
provvedimento in oggetto .
L'articolo 2, comma 10, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95
prevede, infatti, che ciascuna Amministrazione proceda ad adottare un nuovo regolamento d i
organizzazione in conseguenza delle riduzioni operate ai sensi del comma 5 del medesim o
articolo e che tale regolamento - in deroga al procedimento regolato dall'articolo 17, comma 4-bis
della legge 23 agosto 1988, n . 400 - possa essere adottato con decreto del Presidente del Consigli o
dei Ministri, all'esito del procedimento semplificato disciplinato dall'articolo 2, comma 10-ter, del
citato decreto-legge .
4) Individuazione di effetti abrogativi impliciti di disposizioni dell'atto normativo e lor o
traduzione in norme abrogative espresse nel testo normativo .
La disciplina incompatibile con il presente intervento normativo è stata fatta oggetto d i
abrogazione espressa .
5) Individuazione di disposizioni dell'atto normativo aventi effetto retroattivo o d i
reviviscenza di norme precedentemente abrogate o di interpretazione autentica o
derogatorie rispetto alla normativa vigente .
Nel presente intervento normativo non vi sono disposizioni aventi effetto retroattivo o d i
reviviscenza di norme precedentemente abrogate o di interpretazione autentica o derogatori e
rispetto alla normativa vigente .
6) Verifica della presenza di deleghe aperte sul medesimo oggetto, anche a caratter e
integrativo o correttivo .
Non vi sono deleghe aperte sul medesimo oggetto del presente intervento normativo, nemmeno a
carattere integrativo o correttivo .
7) Indicazione degli eventuali atti successivi attuativi ; verifica della congruenza dei termin i
previsti per la loro adozione .
All'esito dell'approvazione del d .P.C .M. sarà necessario adottare :
1)un decreto ministeriale di natura non regolamentare atto all'individuazione degli uffici di livell o
dirigenziale non generale del Ministero nonché alla definizione dei relativi compiti ;
2) un decreto ministeriale di natura non regolamentare volti alla ripartizione dei contingenti d i
personale nelle fasce retributive e nei profili professionali .
8) Verifica della piena utilizzazione e dell'aggiornamento di dati e di riferimenti statistic i
attinenti alla materia oggetto del provvedimento, ovvero indicazione della necessità d i
commissionare all'Istituto nazionale di statistica apposite elaborazioni statistiche co n
correlata indicazione nella relazione economico-finanziaria della sostenibilità dei relativ i
costi .
Non risulta necessario commissionare all'Istituto nazionale di statistica apposite elaborazion i
statistiche in materia .
SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
RECANTE REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MINISTER O
DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, A NORM A
DELL'ARTICOLO 2, DEL DECRETO-LEGGE 6 LUGLIO 2012, N. 95, CONVERTITO,
CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 7 AGOSTO 2012, N. 135.
Referente:
- dott. Fabio Annunziata, Vice Capo di Gabinetto (0657225524 )
ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE (A.I.R.)
(all . "A" alla Direttiva P .C .M. 16 gennaio 2013 )
SEZIONE 1 - Contesto e obiettivi dell 'intervento di regolamentazion e
A) Rappresentazione del problema da risolvere e delle criticità constatate, anche co n
riferimento al contesto internazionale ed europeo, nonché delle esigenze sociali e d
economich e
1)
il decreto-legge n . 95/2012 e, in particolare, l'articolo 2, comma 10, prevede che il
Ministero adotti il regolamento di organizzazione, applicando misure volte :
a)alla concentrazione dell'esercizio delle funzioni istituzionali, attraverso il riordino dell e
competenze degli uffici, eliminando eventuali duplicazioni ;
b)alla riorganizzazione degli uffici con funzioni ispettive e di controllo ;
c)alla rideterminazione della rete periferica su base regionale o interregionale [nota : rete
non presente nel Ministero];
d) all'unificazione, anche in sede periferica, delle strutture che svolgono funzion i
logistiche e strumentali, compresa la gestione del personale e dei servizi comuni ;
e) alla conclusione di appositi accordi tra amministrazioni per l'esercizio unitario dell e
funzioni di cui alla lettera d), ricorrendo anche a strumenti di innovazione amministrativa e
tecnologica e all'utilizzo congiunto delle risorse umane ;
f) alla tendenziale eliminazione degli incarichi di cui all'articolo 19, comma 10, de l
decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165 [nota . eliminati in sede di riduzione dell e
dotazioni effettuata con il dPCM del 22 gennaio 2013 e, in particolare, la tabella 4 ad ess o
allegata, recante dotazione organica complessiva del Ministero] .
B) Indicazione degli obiettivi (di breve, medio o lungo periodo) perseguiti con l'intervent o
normativo .
L'intervento regolatore è volto a garantire il raggiungimento degli obiettivi richiesti dall a
normativa sopra indicata, e, in particolare l'attuazione del d .P .C.M. 22 gennaio 2013 che h a
determinato la nuova dotazione organica del Ministero con una riduzione di spesa operata di €
2.197 .863,00 (cfr. allegato B al d.P .C.M. 22 gennaio 2013) .
1
C) Descrizione degli indicatori che consentiranno di verificare il grado di raggiungiment o
degli obiettivi indicati e di monitorare l'attuazione dell'intervento nell'ambito della VIR.
L'indicatore principale sarà costituito dalla effettiva riduzione della spesa rilevabil e
attraverso le verifiche ed i monitoraggi effettuati dall'Ufficio di bilancio del Ministero stesso .
Inoltre, per quanto concerne le riduzioni di personale, potranno essere oggetto di verific a
numerica immediata.
Per quanto concerne il miglioramento dell'efficienza ed efficacia delle struttur e
dell'amministrazione nel suo complesso all'esito dei processi riorganizzativi sarà necessaria un a
verifica dai tempi verosimilmente più lunghi, la quale in ogni caso potrà essere effettuata sull a
base dei seguenti parametri : numero medio di pratiche esperite in un determinato arco di tempo ;
tempo medio necessario per la trattazione di un singolo procedimento con riferimento temporal e
ai dati esistenti nell'anno 2013 .
D) Indicazione delle categorie dei soggetti, pubblici e privati, destinatari dei principal i
effetti dell'intervento regolatorio .
Gli effetti dell'intervento sono prioritariamente impattanti si soggetti che lavorano all e
dipendenze del Ministero dell'ambiente . Tali effetti sono necessariamente destinati a d
estendersi a tutti i soggetti che con l'amministrazione ambientale vengono a rapportars i
(cittadini, imprese, enti locali, associazioni ambientaliste, fornitori, ecc .).
SEZIONE 2 - Procedure di consultazione precedenti l'intervento
Nel corso dell'istruttoria AIR sono state sentite le attuali diramazioni nelle quali risult a
organizzato il Ministero dell'ambiente . Sulle determinazioni finalmente assunte sono stat e
altresì sentite le Organizzazioni sindacali che operano nell'Amministrazione ambiental e
Trattandosi di un intervento normativo con effetti sull'organizzazione del Ministero, a
tutti i livelli, le consultazioni hanno coinvolto gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, i
Dirigenti generali, nonché le organizzazioni sindacali di riferimento . Il testo è stato condivis o
con i rappresentanti delle seguenti Organizzazioni Sindacali : FP-CGIL, FPS-CISL, UIL-PA,
FED .CONFSAL-UNSA, FED .UGL INTESA F .P., FILP, USB-P .I., UNADIS, DIRSTAT . L e
predette sigle sindacali hanno partecipato ad un incontro convocato dal Ministro, con l a
partecipazione del Capo di Gabinetto e del Direttore generale degli affari generali e de l
personale . Le sigle sindacali hanno formulato alcune osservazioni, in particolare co n
riferimento allo stralcio e trasferimento in altro provvedimento di alcune norme relative agl i
uffici di diretta collaborazione . Le predette osservazioni sono state recepite nel regolament o
proposto .
SEZIONE 3 - Valutazione dell 'opzione di non intervento di regolamentazione (opzione zero)
Non è stato possibile percorrere l'opzione zero per la necessità di conformare l'organic o
e, conseguentemente, l'organizzazione del Ministero ai provvedimenti di cui si è già dato cont o
nella Sezione I, sub A) .
2
SEZIONE 4 - Opzioni alternative all'intervento regolatori o
Nel corso delle consultazioni effettuate non sono emerse nell'ambito della stess a
amministrazione alcune ipotesi alternative di regolamentazione .
Considerate con attenzione le norme relative alla spending review e gli obblighi d i
riduzione dell'organico gravanti su tutte le pubbliche amministrazioni, il Ministero si è
adoperato per riorganizzare le proprie strutture nel modo di cui allo schema di decreto ,
scartando altre forme di intervento in quanto non ritenute effettivamente praticabile per i l
raggiungimento dell'obiettivo di riduzione della spesa conservando l'efficienza delle strutture .
SEZIONE 5 - Giustificazione dell'opzione regolatoria proposta e valutazione degli oner i
amministrativi e del/ 'impatto sulle PMI
A) Svantaggi e vantaggi dell'opzione prescelta, per i destinatari diretti e indiretti, a
breve e a medio-lungo termine, adeguatamente misurati e quantificati, anche co n
riferimento alla possibile incidenza sulla organizzazione e sulle attività delle pubblich e
amministrazioni, evidenziando i relativi vantaggi collettivi netti e le relative fonti d i
informazione.
L'opzione regolatoria prescelta non presenta svantaggi mentre ne derivano numeros i
vantaggi, in particolare, in coerenza con quanto imposto dalla normativa primaria :
-eliminazione di alcune ridondanze organizzative esistenti ;
- rendere chiara (e, conseguentemente, più efficace) l'allocazione di talune funzion i
amministrative essenziali (sinora parcellizzate tra vari CdR), in particolare, in tema d i
trasparenza, sistemi informativi, danno ambientale .
Le conseguenti economie di scala conseguite consentiranno, a medio e lungo termine, u n
migliore e più razionale impiego delle limitate risorse disponibili .
B) Individuazione e stima degli effetti dell'opzione prescelta sulle micro, piccole e medi e
imprese .
Il presente intervento normativo non comporta effetti diretti sulle micro, piccole e medi e
imprese .
C) Indicazione e la stima degli oneri informativi e dei relativi costi amministrativi ,
introdotti o eliminati a carico di cittadini e imprese .
L'intervento normativo non comporta oneri informativi e conseguenti cost i
amministrativi a carico di cittadini ed imprese .
D) Condizioni e i fattori incidenti sui prevedibili effetti dell'intervento regolatorio, di cu i
comunque occorre tener conto per l'attuazione .
3
Non risultano condizioni o fattori che possano limitare la regolare applicazion e
dell'intervento regolatore ; quanto ai costi dello stesso, infatti, giova ricordare che l'intervent o
adegua le risorse umane alla nuova dotazione organica a disposizione dell'Amministrazion e
ambientale e non prevede, pertanto, alcun onere . Nonostante la predetta riduzione delle risorse ,
l'intervento regolatore garantisce in ogni caso l'efficienza della gestione .
SEZIONE 6 - Incidenza sul corretto funzionamento concorrenziale del mercato e sull a
competitività del Paes e
Il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero non ha effetti sul funzionament o
concorrenziale del mercato e sul grado di competitività . E' funzionale a garantire maggior e
efficienza dell'attività amministrativa e considerevoli risparmi di spesa pubblica .
SEZIONE 7 - Modalità attuative dell'intervento di regolamentazion e
A)
Soggetti responsabili dell'attuazione dell'intervento regolatorio .
L'attuazione dell'intervento sarà curata dal Ministro, dal Segretario generale, dai
dirigenti generali, dall'Ispettore generale e dai dirigenti non generali .
B)
Le azioni per la pubblicità e per l'informazione dell'intervento .
Sul sito internet del Ministero verranno aggiornate le sezioni che illustrano la struttura, l e
competenze ed le attività del Segretariato generale, dell'Ispettorato generale e delle direzion i
generali alla luce delle previsioni del nuovo regolamento di organizzazione .
C)
Strumenti e modalità per il controllo e il monitoraggio dell'intervento regolatorio .
Il Ministero dell'ambiente, con le risorse attualmente esistenti e attraverso il propri o
Organismo indipendente di valutazione della performance, provvederà al controllo degli effett i
del sistema regolatorio proposto, attraverso il monitoraggio, anche dal punto di vista dei temp i
di attuazione, dei procedimenti di competenza di ciascun CdR .
D)
Meccanismi eventualmente previsti per la revisione dell'intervento regolatorio .
Ogni due anni l'organizzazione del Ministero è sottoposta a verifica ai sens i
dell'articolo 4, comma 5, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, al fine di accertarne
la funzionalità e l'efficienza . Alla suddetta verifica, in sede di prima applicazione, pu ò
provvedersi entro un anno dall'entrata in vigore del presente regolamento .
E)
Aspetti prioritari da monitorare in fase di attuazione dell'intervento regolatorio e
considerare ai fini della VIR .
Il Ministero dell'ambiente curerà la prescritta verifica degli effetti dell a
regolamentazione .
Gli aspetti prioritari da monitorare in fase di attuazione dell'intervento regolatorio e
considerare ai fini della VIR sono i seguenti :
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benefici e vantaggi derivanti dalla nuova regolazione ;
conservazione dei livelli di efficienza preesistenti ;
snellimento delle procedure ;
modernizzazione dei sistemi di gestione dei procedimenti ;
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analisi del rapporto costi-benefici scaturenti dall'intervento .
Al termine dell'analisi predetta si valuterà l'eventuale opportunità di procedere ad intervent i
correttivi o modificativi della regolamentazione .
SEZIONE 8 - Rispetto dei livelli minimi di regolazione europea
Il presente intervento normativo non recepisce alcuna direttiva europea .
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