Luglio - agosto - CAI Sezione di Varese

Spedito il 23.06.2014
Anno LXXXIII - N. 4 – luglio-agosto 2014
NOTIZIARIO Club Alpino Italiano
Sezione di . VARESE
Direttore responsabile: Macchi Pietro
Coordinamento redazionale: Tettamanzi Edoardo
Aut. Tribunale di Varese n..55 del 02.01.1952
Sede sociale: Via Speri della Chiesa Jemoli 12 (VA)
Telefono/fax : 0332 289267
E-mail : [email protected]
Sito WEB : www.caivarese.it
Cod. Fiscale : 80008820120
Stampa : JOSCA s.n.c.
Spedizione : in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DCB
(VARESE) -Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro:
“Poste Italiane s.p.a. “
Mercoledì 16 luglio
Realizzato
con
il
"Mustang, la Fertile Pianura"
Assessorato alla Cultura
Passato e futuro nel Regno di Lo
"Un viaggio a piedi lungo antiche vie, in un
luogo dove la natura è aspra e gli animi gentili, dove il tempo scorre lento seguendo un
gregge e il suo pastore, oppure veloce
sull'onda di un segnale satellitare. Un percorso che segue i sentieri della terra e che
può aprire quelli dell'anima."
Proiezione e racconto di
Patrizia Broggi e Gigi Bernasconi
Chiusura estiva
dal 9 al 18 Agosto
Prima riapertura
19 Agosto
Patrizia Broggi, viaggia appena possibile,
spesso insieme a Gigi, suo marito. Appassionata dell'area himalayana ne ha seguito i sentieri per migliaia di chilometri e si occupa della
popolazione che lì abita collaborando alle attività di Eco Himal
Il Mustang o “Regno di Lo”, è dal 1951 un distretto appartenente al Nepal, ma la sua posizione geografica, racchiusa a sud dal grandioso massiccio
dell’Annapurna e a nord dal Tibet, ha fatto sì che
rimanesse isolato per secoli dal resto del mondo.
Per questa ragione il Mustang conserva pressoché
intatta la propria cultura di origine tibetana che si
manifesta a tutt’oggi principalmente nella struttura
dei villaggi e nei Gompa, i monasteri buddisti che
costellano un territorio aspro tipico del deserto
d’alta quota. Aperto al turismo nel 1992 l’antico
Regno di Lo è percorribile attraverso itinerari di
vario genere che si snodano in un territorio affascinante, e percorrerli vuol dire fare un salto indietro di secoli nella storia di
queste regioni. Il nome Mustang viene dal tibetano “Mun Tang” e significa
“pianura fertile”; si può capire perfettamente il perché se vi ci si reca nei mesi
estivi, quando il monsone, che qui giunge solo marginalmente, influenza il
clima con la conseguenza che il paesaggio eroso ed arido si colora dei verdi e
dei rosa dei campi. La quota, la difficoltà di coltivare, il clima freddissimo
durante l’inverno e secco durante
l’estate, la siccità che incombe in queAula Magna
sti ultimi anni come uno spettro terribiUniversità dell’Insubria
le, la scarsità di presidi sanitari,
Via Dunant, - Varese
l’ancora basso tasso di scolarizzazione,
ore 21.15
rendono la vita della gente del
In collaborazione con
Mustang molto dura e sempre più persone tendono a trasferirsi nella valle di
Kathmandu, con il risultato che l’identità
culturale di quest’area, ancora molto
isolata nonostante sia oggigiorno relativamente facile raggiungerla, si sta rapidamente disgregando. …
….
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NOTIZIARIO SEZIONALE
Gruppo Ticinese Corno delle Alpi
30 Agosto
serata Alpenhorn
alla 14° cappella
Ulteriori dettagli verranno
comunicati a mezzo
newsletter alla vigilia del
concerto
Il film dei soci del IV° Martedì
Martedì 22 luglio
Ore 21.15 in sede
da uno scritto autobiografico di
Flavio Ghio.
Regia: Giorgio Gregorio
Italia, 2011, durata 52’
La storia di questo film nasce dall’amicizia fra Cozzolino e Flavio Ghio, che ha detto: «un’amicizia rimane impegnativa, anche
quando l’amico scompare. Enzo non ha scritto un’autobiografia. Questo vuoto mi ha spinto a raccontarlo.» La val Rosandra,
la strada Napoleonica, sopra Trieste, e le Dolomiti, sono gli scenari nei quali si snoda il racconto. Enzo aveva in sé i segni di
un tempo aperto. Per certi aspetti era un precursore, un innovatore. Diceva: «io sogno a occhi aperti una fantastica parete la
cui roccia è particolarissima, perché non presenta fessure per i chiodi, ma solamente appigli ed è talmente compatta da re-
spingere persino il perforatore per i chiodi ad espansione.» Era questa idea che voleva realizzare? O era solo un sogno che la
luce del giorno cancella e rimuove? Non lo sapremo mai. Sfidare l’incognito è il significato di una vita sospesa tra ansia e
follia. Il film inizia con la testimonianza di un
compagno di cordata e riguarda gli ombrosi
momenti di ideazione delle salite fino alla
loro sfolgorante realizzazione. Il filo narrativo
è costituito dalla documentazione proveniente dall’archivio Cozzolino e da un camminopellegrinaggio attraverso luoghi simbolo. La
colonna sonora equilibra il continuo sovrapporsi d’interiorità e oggettività che la ricerca
interrotta di Enzo Cozzolino ha consegnato
alla storia e al pensiero dell’alpinismo.
3
NOTIZIARIO SEZIONALE
Le gite di
Luglio
agosto
no ↑ ore 4, ↓ 7-8 Informazioni e iscrizioni
presso: Gianni Tavernelli e Mauro
Carrara
La partecipazione è riservata ai Soci
Cai. Attrezzatura e abbigliamento: Alpinistica da alta quota, imbrago, piccozza,
ramponi, cordino da ghiacciaio, 2/3 cordini, 3 moschettoni a ghiera, caschetto,
occhiali da sole, crema da sole. Abbigliamento adeguato alla quota.
Domenica 3 agosto 2014
Verso un Alpeggio – La VAL GEROLA e il SANTUARIO DEL BITTO
Ritrovo e partenza: piazzale Foresio ore
6.30. Itinerario, mezzo di trasporto e
quote di partecipazione da definire in
base al numero degli iscritti. Difficoltà:
SABATO e DOMENICA 5-6 LUGLIO
2014 Grande Anguille Rousse 3482
mt. dal Rifugio Citta di Chivasso 2604
mt. Valsavaranche - AO
Ritrovo e partenza ore: piazzale Foresio
Viaggio: in autobus Quote partecipazione: viaggio € 45, rifugio ½ pensione €44
La partecipazione è riservata ai
Soci Cai. Difficoltà: F+ Informazioni e iscrizioni presso:
Piera Martignoni Ulteriori informazioni in sede. Attrezzatura e abbigliamento:
Alpinistica da alta quota, imbrago, piccozza, ramponi, cordino da ghiacciaio, 2/3 cordini,
3 moschettoni a ghiera, caschetto, occhiali da sole, crema da sole. Abbigliamento
adeguato alla quota.
DOMENICA 13 luglio 2014
Traversata da Chiareggio
(Valmalenco) m 1612 al Passo del Maloja (Engadina) m
1815 attraverso il Passo del
Muretto m 2562
Grande Aiguille Rousse
Ritrovo e partenza: piazzale
Foresio ore 6.00 Viaggio: i n
autobus Quote partecipazione:soci € 25, non soci € 32
EE Dislivello: ↑↓ 1000 mt ca. Tempo di
Difficoltà: EE Dislivello: ↑↓950 m - 750
percorrenza:↑↓ ore 6ca. Informazioni e
m
iscrizioni presso: Piera & Pino
Tempo di percorrenza: ↑↓ 3,30 ore (fino
Attrezzatura e abbigliamento: da Escural P. del Muretto) – 3,30 ore (dal P. Musionismo di media montagna.
retto al P. Maloja) Informazioni e iscri28-31 agosto 2014
zioni presso: Antonella Ossola e PaoTREKKING LECHQUELLENWEG –
lo Sonvico
ARLBERG
Attrezzatura e abbigliamento: da media
Difficoltà : E-EE Viaggio: con auto promontagna adatto alla stagione.
prie. Quota partecipazione: in definizioDa non dimenticare il documento di
ne, approssimativamente € 180. Numeidentiità valido per l’espatrio.
ro massimo di partecipanti: 20. Termine
SABATO 19 e DOMENICA 20 LUGLIO
ultimo di iscrizione, che dovrà essere
2014
accompagnata da una caparra di € 40, il
ROCCIA NERA mt. 4075 e GEMELLO
28/07/2014.
ORIENTALE DEL BRIETHORN mt.
Partecipazione riservata ai Soci CAI.
4106 da Saint Jacques (AO) mt. 1690
Attrezzatura e abbigliamento: Oltre al
Ritrovo e partenza ore: piazzale Foresio
normale abbigliamento equipaggiamenore 7 Viaggio: in autobus Quote partecito adatti alla stagione e alla quota (si
pazione:viaggio € 45, rifugio ½ pensione
consideri che si camminerà spesso tra i
€ 58; Passaggio fuoristrada al Piano di
2000 e i 3000 mt.), occorrono 5 mt di
Verra € 12.50 per la salita.Difficoltà: PD
cordino da 7/8 mm diametro e due moDislivello: 1° giorno ↑1040 mt, con fuorischettoni con ghiera a molla, picozza (in
strada ai piani di Verra (1730 mt. tot)2°
base alle condizioni di innevamento
giorno ↑800 mt, ↓ 800+1730 mt.Tempo
della prima tappa). I pernottamenti avdi percorrenza:1° giorno ↑ ore 4, 2° gior-
verranno in rifugio con trattamento di
mezza pensione. Indispensabili il sacco lenzuolo e i prodotti per l’igiene
personale. Utile una pila. Da non dimenticare: copertura impermeabile per
noi e per lo zaino, occhiali da sole,
crema solare, borraccia e un documento di identiità valido per l’espatrio.
Informazioni e iscrizioni presso: Piera
& Pino
DOMENICA 7 settembre 2014
Passo della Rossa mt.2464 con traversata sul Passo del Crampiolo Codelago dall’Alpe Devero mt.
1631 – VB
Ritrovo e partenza: piazzale Foresio
ore 6.30 Viaggio autobus. Quote partecipazione:
soci € 21, non
soci € 28 +
navetta
per
Alpe Devero
Difficoltà : EEE . Dislivello :
↑ mt.
830 ca. ↓ mt.
1500
ca.
Tempi di percorrenza:
↑
ore 3; ↓ ore 4
Informazioni e
iscrizioni presso:
Diego
Aimetti - Matteo Baruffato
Attrezzatura :
d
a
Escursionismo di media
montagna
adatto alla stagione.
itinerari
Grande Aiguille Rousse
Dopo le Levanne, la Grande Aiguille
Rousse è la vetta più alta sul confine
italo-francese tra il Parc National de la
Vanoise e il Parco Nazionale del Gran
Paradiso. Eccezionale punto panoramico, dalla sua cima lo sguardo spazia
dal Monte Bianco al Gran Paradiso,
dal Gran Combin al Monte Rosa, entrambi i suoi versanti, sia quello francese che l´ italiano, sono molto frequentati sia nel periodo estivo che nell´
invernale, costituendo una pregevole
escursione. Dalla sua vetta si dipartono due creste principali, la W che si
abbassa al colle raggiunto dal presente itinerario, per poi risalire alla Petite
Aiguille Rousse (m. 3429), e proseguire sino all´ Aiguille Pers (3383 m), sul
cui versante occidentale purtroppo
campeggiano gli impianti del Colle
4
dell´ Iseran, e la E che si biforca a N
zontalmente (con ghiaccio vivo però è
verso la Cime d´ Oin (3280 m) e della
bene alzarsi per evitare i numerosi creVacca (3183 m), e a S-E in direzione
pacci). Dopo un tratto su sfasciumi, si
della Cima del Carro (3326 m) e la Lerimonta una valletta, dopodichè si travanna Occidentale (3593m).
versa lungamente a destra sin sotto i
Da rifugio Città di Chivasso si raggiunpendii che discendono dalla Petite Aige il lago Serrù per seguire le indicazioguille, quindi tenendosi a destra della
ni del Sentiero Internazionale del Colle
seraccata, con un diagonale a sinistra
della Losa. Si risale il ripido dosso che
(30/35°) ci si porta ai pianori glaciali
si ha a sinistra, per poi tagliare in piano
soprastanti, lungo i quali si arriva sotto
con un lungo mezzacosta, tratto di una
l´ evidente colle che separa la Grande
trentina di metri attrezzato con cavo comunque evitabile, e stando
Salendo verso il Passo del Muretto: alti sul lago se ne ragla meta è visibile sullo sfondo giunge il fondo dove,
arroccato come un
nido d´ aquila, si trova
il Rifugio Pian della
Ballotta. Dietro al rifugio inizia una miniferrata che per roccette ed erba risale l´
incombente costone,
sbucando sul Piano
della Ballotta. Tenendosi a sinistra, si discende brevemente,
ed attraversato su
ponte il torrente che
più sotto forma una
cascata, si procede in
piano
contornando
sulla destra uno sperone roccioso sfaAiguille (sx) dalla Petite (dx). Scavalcasciumato, per poi piegare a sinistra e
ta la terminale nel punto migliore, si
risalire una valletta. Lasciata a destra la
risale il pendio (40°) che porta al colle
deviazione per il Colle della Losa, si
(3380 m), dal quale volgendo a sinistra
continua lungo la valletta, più che altro
per fini sfasciuni si sale l´ ampia dorsaun solco, sino
ad una forma- Roccia Nera
zione di rocce
rossastre, dopo
le quali ci si
porta sulla dorsale. Percorrendo le belle placche miste ad
erba che vi si
trovano, si giunge ad un importantre
risalto,
che si rimonta
sulla destra per
erta
pietraia,
riprendendo poi
meno
ripidamente e traversare a sinistra.
Per fine sfasciume o nevaio,
le che nell´ ultimo tratto si fa più affilata.
seguendo la traccia ci si inerpica sino
Panorama sconfinato.
ad un colle senza nome, dal quale ci si
abbassa di pochi metri a ciò che rimane
del Ghiacciaio della Vacca, che si attraTRAVERSATA da CHIAREGGIO
versa senza perdere quota, arrivando
(Valmalenco) m 1612 al PASSO DEL
infine al Passo della Vacca (2980 m).
MALOJA (Engadina) m 1815 attraverSi scende sul Glacier des Sources de
so il PASSA DEL MURETTO m.2562
l´Isère, e puntando allo sperone che in
Il Passo del Muretto si apre sullo spartidirezione NNW scende dalla Grande
acque tra la Valtellina (a Sud) e
Aiguille Rousse, lo si attraversa orizl’Engadina (a Nord). Il Passo ha goduto
NOTIZIARIO SEZIONALE
per secoli di una grande importanza per
il collegamento tra il Nord e il Sud della
Alpi, ed era attraversato da una mulattiera che permetteva il transito delle
cavalcature. Caduto in disuso con
l’avvento delle ferrovie e dei mezzi motorizzati, la traversata è oggi un itinerario escursionistico classico, con l’antica
mulattiera ancora conservata per circa
due terzi del percorso. Chiareggio è
ultimo villaggio della Valmalenco; la
carrozzabile attraversa il
paese e conduce a Pian
del Lupo. Qui si imbocca
la strada militare, costruita
negli anni ’30 del 900,
che, ricalcando il percorso
storico della vecchia mulattiera, raggiunge un bel
poggio (località Belvedere
1735 m, h 1) in vista sulla
glaciale parete Nord del
Monte Disgrazia m 3678 e
sul tormentato ghiacciaio
ai suoi piedi. L’itinerario
prende a salire con più
decisione e inizia una
serie di tornanti nel bosco.
Si raggiunge l’Alpe dell’
Oro 2010 m (h 2), insediamento le cui baite costituiscono una notevole testimonianza di architettura
rurale.
Ci si inoltra quindi con decisione verso
Nord, nella Valle del Muretto, dominata
verso Nord-ovest dalla bella punta del
Monte del Forno 3214 m. Ci si avvicina
così al greto del
torrente
finché,
verso i 2300 m, la
strada si perde fra
le pietraie. Si risalgono i due successivi valloncelli detritici (il luogo è geologicamente
interessante per la
presenza di minerali di varia origine,
che conferisco alle
rocce dei dintorni
svariati colori) portano al valico (m
2562, h 3,30), caratterizzato da due
selle separate da
un cocuzzolo di
s f a s c i u m i
(l’itinerario
passa
sulla destra). Dal Passo si scende in
direzione Nord-ovest, superando un
tratto inizialmente ripido, ma su buon
sentiero sempre ben segnato, e successivamente si percorre il vallone che
conduce rapidamente all’ampio pianoro
detto Plan Canin (m 1988, h 5,30), allo
sbocco della Valle del Forno (poco più
a monte si trova la lingua terminale del
ghiacciaio del Forno e l’omonima Ca-
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NOTIZIARIO SEZIONALE
panna). Dal Plan Canin si prosegue
verso destra (direzione Nord) e, costeggiando il greto sassoso del torrente
Orlegna, si arriva all’idilliaco laghetto
del Cavloc (Lägh da Cavloc in romancio, h 6,30), dove è d’obbligo una sosta. Lasciato il lago, si imbocca la strada che si dirige
verso il Passo del
Maloja, già visibile dall’alto, dominato dal Piz Longhin. Dopo un
tratto a picco
sulla sottostante
gola in cui scorre
l’Orlegna,
si
scende con un
tratto ripido verso
la conca di Salecina (h 7,00). Un
ultimo breve tratto di sentiero
conduce alla meta finale il Passo
del Maloja (m 1805, h 7,30).
thorn è spettacolare. Se il tempo e le
condizioni lo permetteranno si potrà
seguire la cresta a ritroso verso NO e
giungere in ca mezz’ora alla base delle
rocce della quota 4106 mt. detta anche
Gemello del Breithorn Orientale. Da
qui, su facile roccia con passaggi di II
grado
ed uno
stretto
Camin
o
innev a t o
m
a
c o n
buoni
appigli, ci
si porta alle
rocce
sommitali.
L
a
discesa avverrà per lo stesso itinerario.
ROCCIA NERA mt. 4075 e GEMELLO
ORIENTALE DEL BRIETHORN mt.
4106
Da Saint Jacques, tramite servizio fuoristrada, si giunge ai Piani di Verra Superiori, e da qui, in circa un’ora e mezza /due ore, si raggiunge il rifugio Mezzalama. Al rifugio si potrà effettuare
una sosta prima di incamminarsi nuovamente per la tappa del primo giorno,
il rifugio delle Guide di Ayas a quota
3420 mt. Lo si raggiungerà in un’ora e
mezza con un traverso innevato e un
ultimo tratto con qualche scala ed alcune corde fisse. Il mattino seguente dal
rifugio si segue il percorso bene tracciato che in direzione est conduce verso il Castore e il Polluce. Si supera la
seraccata e si gira verso sin. in direz.
NO sul percorso che conduce al Polluce e si risale in diagonale un pendio
ghiacciato sino alla quota 3770 mt. ca.
Da qui, in leggera discesa, ci si porta al
Plateau della Porta Nera. Dal Plateau vi
sono due vie di Salita: La prima conduce al bivacco Rossi-Volante situato
sopra ad uno sperone roccioso con
passaggi di II grado, la seconda aggira
la base dello sperone roccioso portandosi alla base SO della Roccia Nera
che con pendenza non eccessiva conduce al pianoro dove termina lo sperone roccioso. Qui inizia la salita vera e
propria, le pendenze sono progressivamente crescenti fino a raggiungere 45°
ca nella parte centrale e poi ridursi leggermente sino ad arrivare alla cresta.
Si percorre un tratto di questa verso
destra tenendosi a debita distanza dal
bordo a causa delle grosse cornici che
sporgono ed in pochi minuti si raggiunge la vetta. La vista, da un lato sul
Castore e Polluce, dall’altro sui Brei-
Verso un Alpeggio – La VAL GEROLA e il SANTUARIO DEL BITTO
Verso un Alpeggio – La VAL GEROLA e il SANTUARIO DEL BITTO
Oltre a possedere un patrimonio naturale di notevole bellezza e particolarità,
la Val Gerola è anche la patria di una
delle più note prelibatezze gastronomiche della Valtellina. Sugli alpeggi della
valle, nei mesi estivi viene prodotto il
celebre e tipico formaggio grasso d'alpe noto come Bitto. Il nome
deriva dal torrente Bitto che confluisce
nell'Adda all'altezza di Morbegno. Benché oggi l'area di produzione tipica di
questo formaggio sia stata estesa praticamente a tutta la Valtellina, il vero
Bitto, preparato secondo la tradizionale
ricetta, viene solo dalla Val Gerola e
dalla vicina Valle di Albaredo. Come
appena detto, si tratta di un formaggio
grasso, confezionato con latte intero di
mucca al quale si aggiunge una certa
percentuale di latte di capra. Le caratte-
ristiche organolettiche del Bitto non
sono però dovute solo a tale accorgimento "chimico", ma anche alla particolare qualità delle erbe che crescono
sugli alti pascoli del versanti orobici ed
alle tecniche di stagionatura adottate
dai casari che lo preparano. Il latte viene cagliato appena munto; quindi, di
regola, nell'alpeggio vengono prodotte
due forme di formaggio al giorno: una
al mattino ed una alla sera. Il prodotto
viene poi salato e fatto maturare dapprima nella casera dell'alpeggio e poi
nelle cantine di fondovalle, per essere
pronto al taglio dopo circa 70 giorni di
stagionatura. Il sapore dolce e cremoso
e la pasta, inizialmente molle, subiscono una notevole modificazione con
l'invecchiamento, che - in genere - si
protrae per uno o due anni. In questo
caso la pasta acquista in durezza e il
sapore diventa più piccante per l'aumentata concentrazione della parte
grassa. A Gerola Alta c’è però la possibilità di assaggiare ed ovviamente acquistare bitto stagionato di 10 anni nella
sede dell'associazione dei produttori di
formaggio Bitto che comprende i 15
caricatori d'alpe rilevatari degli alpeggi
storici delle valli di Gerola e Albaredo.
L’associazione è nata per tentare di
salvare il grande formaggio a rischio
diestinzione, ma si è scontrata con la
burocrazia più ottusa e con gli interessi
dei grossi caseifici di valle, fino a perdere il diritto a marchiare le proprie
forme con il marchio “Valli Bitto”. Con
l’appoggio di Slowfood
il formaggio, che è
diventato presidio di
Butzensee
Slowfood, prodotto da
questi eroici artigiani
viene marcato “Bitto
storico”. (parzialmente
tratto dal sito non solo
banca della Banca
Popolare di Sondrio)
Tre gli itinerari allo
studio:
1)Pizzo Olano m.
2267 dal rifugio Alpe
Corte m.1260 raggiungibile in auto da
Rasura con visita
all’alpe Olano.
2)Pizzo Mellasc m.
2465 da Laveggiolo m.
1470 raggiungibile in auto da Gerola
Alta con visita all’Alpe Trona Soliva o
Trona Vaga sentiero per il rifugio Trona
Soliva.
3)Anello dei Laghi di Val Gerola da
Pescegallo raggiungibile in autobus
(Val Tronella-Laghi di Trona e Zancone-Lago Rotondo-Bocchetta ParadisoValle e lago dell'Inferno-Lago di TronaPescegallo Lago di Trona.
Al termine dell’escursione è prevista la
visita al Santuario del Bitto storico e la
degustazione dei formaggi.
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TREKKING LECHQUELLENWEG –
ARLBERG
La nostra proposta ci porterà a fine
agosto in territorio austriaco, alla scoperta della vallata della Lech nel cuore
del Vorarlberg austriaco .
Questa regione, famosissima per gli
sport invernali (basti citare le località
sciistiche d’elite di St Anton, Lech e
Zurs), si propone anche nella la sua
“anima verde”, con infinite possibilità di
escursioni su una fitta e ben tracciata
rete di sentieri.
Percorreremo alcune tappe del Lechquellenrunde ovvero del “sentiero
delle sorgenti del fiume Lech” che inizia nella foresta di Bregenz e termina
nella Lechtaler Alpen, in un ambiente
suggestivo, su sentieri tracciati sulle
cenge, raggiungendo rifugi posti in
posizione stupenda, laghi e persino
attraversando un mare pietrificato preistorico ricchissimo di fossili.
Il trekking è stato studiato con giro ad
anello il cui punto di partenza/arrivo è
Lech am Arlberg, raggiungibile in circa
4 ore di viaggio attraverso Svizzera e
Liechtenstein.
I punti di appoggio sono rifugi del Club
alpino tedesco (DAV) .
1^ tappa: Lech am Arlberg (m. 1444)
- Goppinger Hütte (m. 2245)
Dislivello in salita m. 1000 ca, in discesa m. 400 – tempo di percorrenza
ore 6
2^ tappa: Göppinger Hütte (m. 2245)
- Ravensburger Hütte (m. 1948)
Dislivello in salita m. 720, in discesa
m. 990 – tempo di percorrenza ore 89
3^ tappa: Ravensburger Hütte (m.
1948 m) - Stuttgarter Hütte (m. 2310)
Dislivello in salita m 1084, in discesa
m. 721 - tempo di percorrenza ore
5,30
4^ tappa: Stuttgarter Hütte (m. 2310)
- Lech am Arlberg (m. 1444)
Dislivello in salita m. 300 ca, in discesa m. 1200 ca
PASSO DELLA ROSSA mt. 2469 –
dall’ ALPE DEVERO mt.1631
Il Passo della Rossa è una conca rocciosa, delimitata dal Pizzo Crampiolo
Nord e dalla Punta della Rossa, dove
fra bancate di roccia rossastra e giganteschi massi spiccano laghetti colorati
di un blu intenso; alcuni sono poco più
di pozzanghere, altri invece hanno
dimensioni ragguardevoli, come il
Geisspfadsee e lo Zuesee posti poco
oltre il confine. In pieno estate lo scioglimento delle nevi alimenta il gioco
bizzarro dell'acqua che riempie ogni
anfratto. A differenza di altri valichi
ossolani (pensiamo solo alla vicina
Bocchetta d'Arbola o al Passo Gries), il
Passo della Rossa non ebbe grande
rilevanza nei secoli scorsi e nessuna
frequenza come transito mercantile.
NOTIZIARIO SEZIONALE
Questo per la difficoltà a salire lo sbarramento roccioso adducente al valico,
oggi facilitato da una scala in ferro,
che precludeva ogni passaggio alle
bestie da soma ed a tutte le persone
poco inclini ad arrampicare anche su
un terreno estremamente facile. Il Passo della Rossa è oggi un valico escursionistico piuttosto frequentato per la
classica traversata da Devero: Binn
con ritorno dal Passo di Carnera oppure dalla Bocchetta d'Arbola. Il luogo è
molto bello: siamo nel regno della roccia, fra pareti vertiginose su cui sono
stati tracciati impegnativi itinerari alpinistici. Il colore rossastro della roccia
(il famoso Serpentino di Devero) è
dovuto all'ossidazione superficiale di
concentrazioni di minerali ferrosi. Volgendo lo sguardo, gli gneiss bianchi
delle Torri di Geisspfad sono indicative
della complessità geologica di queste
montagne. Se utilizzeremo l’autobus
sarà necessario trasbordare a
Baceno, utilizzando il servizio pubblico di minibus che ci porterà a Devero
da cui seguendo la carrareccia che
conduce alla località Canton, appena
attraversato il ponticello che conduce
al rifugio Castiglioni, si devia decisamente a destra seguendo il ruscello e
attraversando un nucleo di case di
recente costruzione (indicazioni rossogialle, segnavia n. 45). Si prosegue
verso destra attraversando una zona
cosparsa di massi erratici, alcuni di
enormi dimensioni; superato un risalto
boscoso si entra nei prati dell'Alpe
Campello. Dopo aver incontrato le
prime casere si prosegue sul prato
sino a portarsi ad altre due baite ancora in buono stato, quindi si entra nel
bosco rado puntando al torrente della
Rossa. Si sale sulla destra per ripide
tracce, superando anche una piccola
placca rocciosa quasi sempre umida
attrezzata con catene. Proseguendo
sempre sulla destra del valloncello,
dopo aver percorso alcuni tornanti, con
un lungo diagonale ci SI porta al Piano
della Rossa (m. 2.051 - ore 1,20), dove troneggia un enorme masso adibito
a ricovero di fortuna. A scelta si può
guardare il torrente e giungere al grande sasso o, tenendosi sulla destra,
continuare sulla pietraia sino ad incrociare il sentiero che si alza a ridosso
della placconata grigia. Si prosegue
per ripide tracce, spostandosi a destra
per poi tornare un poco a sinistra su di
un praticello, nel punto in cui si spegne
la bastionata rocciosa. Con un percorso che si snoda in mezzo alla rada
vegetazione, si sale diritti puntando
alla parete rocciosa, che si supera
aiutati da una scala metallica di circa 8
metri. Ci si sposta quindi a destra seguendo una serie di facili cenge e camini e si sbuca quindi nell'ampia conca
che porta al passo. Camminando in
mezzo a grossi sassi, seguendo gli
ometti e le tracce di vernice, ci si sposta leggermente a destra, si rasenta
un laghetto e, per rocce tondeggianti
levigate dall'antico corso dei ghiacciai,
ci si alza leggermente di quota. Il paesaggio non muta
sino a giungere al
passo, poco più
che una depressione in mezzo
alla roccia, segnato anche dai
cippi del confine
di stato. Scendendo
leggermente a destra si
giunge al lago di
Geisspfad,
la
nostra meta.
Dal lago ripartiamo alla volta del
passo del grampielpass (2553),
da cui si imbocca
il canalone che
attraverso
sfasciumi di sempre
maggior dimensioni e occasionali residui di neve si
giunge all'imbocco della ripida discesa
per la Valdeserta che ci conduce all'altopiano della valdeserta (2037m).
Da qui ci si inoltra in un sempre più
fitta vegetazione fino a raggiungere il
sentiero che costeggia il Lago Devero
(1856 circa).
Il comodo sentiero ci condurrà poi
all'abitato del devero e successivamente si prende la storica ed ormai
poco frequentata mulattiera in parte
lastricata che con una serie di tornanti
conduce rapidamente alla centrale
Enel di Goglio (m 1103).
La situazione della neve in sede di
ulteriore sopralluogo condizionerà la
scelta del percorso di rientro.
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NOTIZIARIO SEZIONALE
Ciao a tutti, ecco le proposte per i prossimi mesi di Luglio e Agosto
Trekking Estivo 2014
Dal 23 al 27 Luglio
Gruppo Adamello/Brenta
I luoghi della Grande
Il trekking attraversa alcune delle più belle valli laterali del Trentino quali la Val Genova ricca di cascate e la Val di Fumo,
presa come spunto da studiosi di tutto il mondo per il suo interesse naturalistico e glaciologico.
Il trekking si svolgerà con il seguente programma e tempi indicativi:
Mercoledi 23 pomeriggio – Partenza da Milano, arrivo in val Breguzzo e avvicinamento al Rifugio Trivena (mt 1650)
ove pernotteremo – tempo circa 1 ora;
Giovedi 24 – Prima Tappa: Rifugio Trivena (mt. 1650) – Rifugio Val di Fumo (mt. 1997) – dislivello circa 1.100 mt – tempo: circa 6 ore;
Venerdi 25 – Seconda Tappa: Rifugio Val di Fumo (mt 1997) – Rifugio Carè Alto (mt. 2450) – dislivello circa 900 mt –
tempo: circa 6 ore;
Sabato 26 – Terza Tappa, Rifugio Carè Alto (mt.2450) Rifugio Bedole (mt.1641) tempo: circa 5 ore
Domenica 27 – Quarta Tappa: Rifugio Bedole (mt. 1641) – Rifugio Mandrone (mt 2449) – Rientro a valle lungo il sentiero
delle cascate – dislivello circa 800 mt tempo: circa 5 ore – Rientro a Milano
Nota bene: il programma potrà subire modifiche in funzione delle condizioni meteo e/o di innevamento
Quota: € 300,00 e comprende, viaggio A/R in pullman, pernottamento 4 notti in rifugio con trattamento di ½ pensione, pranzo al sacco,maglietta ricordo personalizzata
Agosto 2014
Il trek è organizzato in collaborazione con la Sezione SEM di Milano
ulteriori informazioni AAG Piera 3396175251
LA COMMISSIONE LOMBARDA DI A.G organizza e
propone:
MINI TREK PER RAGAZZI
DA 11 A 14 ANNI
1/3 Agosto 2014-06-14
Gruppo Pale di S. Martino
Quota: € 130 contributo partecipazione e comprende : pernottamenti, cena del venerdi e sabato pranzo
del sabato e della domenica, viaggio.
L’attività si terrà con almeno 15 partecipanti
Ulteriori informazioni AAG Piera 3396175251
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NOTIZIARIO SEZIONALE
P r o s s i m e
Contrariamente agli anni scorsi,
questo 7° raduno nazionale si
terrà a Luglio e non in autunno...
questo perchè si è voluto far
coincidere il suddetto raduno di
cicloescursionismo con la settimana nazionale dell’ escursionismo. Si potrà partecipare anche solo parzialmente all’evento,
che inizia giovedì 3 Luglio, con
un giro “pre-raduno”. I posti meritano sicuramente, quindi per chi
può ci sentiamo di suggerigli
caldamente la partecipazione
all’evento. Per chi invece proprio
non riuscisse a prendersi 1 o 2
giorni di ferie, altre sezioni del
varesotto organizzano altri ben
due giri (uno in zona, uno più
fuori porta, ma che merita davvero).
u s c i t e
Il lago di Misurina
Dal 4 AL 6 Luglio Raduno Nazionale Cicloescursionismo CAI – Cadore
4 luglio
CADINI - TRE CIME
5 luglio
SORAPIS - CRISTALLO
6 luglio
VAL D'OTEN
(ANTELAO)
Val Marzon - Val d’Onge - rifugio Città di
Carpi - Misurina - strada delle Tre Cime rif.Auronzo - Val Marzon
+ 1600 m
25 Km
BC/OC
Federavecchia - Valbona - Passo Tre Croci Misurina - rifugio. Col de Varda - rifugio Città
di Carpi - malga Maraia - Federavecchia
+ 980 m
22 Km
MC/BC
Domegge - val d'Oten - Cascata delle Pile Domegge
+ 650 m
22 Km
MC/BC
Domenica 6 Luglio
Punta Paradiso
Partenza: Porto Ceresio, Parcheggio
Stazione Treni ore 08.00 Lunghezza: 32 km Dislivello: 1000 m Durata: 5
h Difficoltà: MC / BC-OC
L’ escursione partirà dal Lago Ceresio
(274m) e si inoltrerà nell’ omonima valle attraverso tratti di asfalto e sterrato
prevalentemente pianeggianti fino a
raggiungere l’abitato inferiore di Cuasso al Piano. Da quì inizierà la ripida
salita prima in asfalto e poi su sterrato
che condurrà alla chiesa di S. Salvatore
(437m).Dopo una prima panoramica
sosta si proseguirà per gli abitati di
Borgnana, Cuasso al Monte e Cavagnano per poi raggiungere il bivio che
Dal Piambello
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NOTIZIARIO SEZIONALE
Monte Lema e
f e s t a
dell’Alpone
Pensato per chi
è a casa ad inizio
agosto: ricordando aneddoti delle
vacanze appena
trascorse o sognando
quelle
che devono ancora arrivare!
Organizzazione:
CAI Luino
salita sulla mitica “Via Tremola”
conduce in località Mondo Nuovo (726m) – Ospedale di Cuasso. Dopo circa un km l’asfalto lascerà il posto
a una mulattiera che passando dalla Bocchetta dei Frati, conduce al
Monte Piambello (1129m).Dal fortino
militare della cima s’ imboccherà la
discesa che porta a Sass di Bol e poi
alla forcella di Marzio per imboccare
così la carrareccia che conduce allo
stupendo single trak finale.Una discesa mozzafiato, tecnica e divertente,
interrotta solamente dalla panoramica
Punta Paradiso, porterà fino alla strada che costeggia il Lago, per poi tornare nuovamente al punto di partenza. responsabili di gita (organizzata,
non accompagnata), cell.
339.6391376: Alberi M., Francesco R.
– CAI Germignaga
Dom 6 luglio
Gottardo e Passo Scimfuss (mt.
2.230)
salita sulla mitica “Via Tremola” e discesa in Val Canaria tra le marmotte,
cercando di non investirle (sono veramente tante!)
Lunghezza: 32 km Dislivello: 1200 m
Durata: 5 h Difficoltà: MC / BC Organizzazione: CAI Legnano
Domenica 13
Luglio Col Fetita
Una lunga salita pedalabile e panoramica, mai eccessivamente faticosa,
una discesa altrettanto lunga e di grande fluidità in ambiente dapprima aperto
e maestoso e per finire una serie interminabile di tornanti mai eccessivamente tecnici in un bellissimo bosco. Cosa
pretendere di più?
Partenza: La Salle (AO) Lunghezza: km. 31 Dislivello: 1600 m Difficoltà: MC-BC Quota max: 2556 m - Col
Fetita Capogita: Mauro – CAI Varese
Domenica 20 Luglio
Passo San Bernardino
Il giro passa dal paese di San Bernar-
dino per salire fino all’omonimo passo;
discesa tecnica su strada romana fino
al paese e poi, su sterrato facile, fino a
Pian San Giacomo.
Partenza: Pian San Giacomo (Canton
Grigioni) ) Lunghezza: km. 30 circa
Dislivello: 1500 m circa Difficoltà: BC
-BC Capogita: Enzo – CAI Varese
Domenica
24
Agosto
Salto dell’acqua
Ormai
questo
giro è una tradizione di fine agosto; ottima occasione
poi per unire due passioni: al mattino
ci si scalda in bici, al pomeriggio si
arrampica alla falesia di Maccagno!
Partenza: Maccagno (VA) Lunghezza: 22 km Dislivello: 800 m Difficoltà: MC-BC Organizzazione: CAI Luino
Domenica 3 Agosto
al San Maffeo con gli amici del CAI Legnano
– domenica 8 Giugno
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NOTIZIARIO SEZIONALE
Le gite di
Luglio - agosto
18° Gita – Giovedì 3 luglio
Courmayeur – Rif. Bertone – Testa
Bernarda (AO)
19° GITA – Domenica 6 luglio – sabato 12 luglio
Trekking: Giro dell’Orsiera (Parco
Orsiera-Rocciavrè)
20° Gita – Giovedì 10 luglio
Lago Busin da Valdo (Val Formazza)
(VB)
Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.15; partenza ore 6.30. Fermata: Cimitero di Azzate
ore 6.45. Mezzo di trasporto: pullman Difficoltà: E Tipo di escursione: andata e ritorno.
Tempo di percorrenza:
ore 6.00. Dislivello: 720
m. in salita e in discesa.
Equipaggiamento: di
media montagna, consigliati i bastoncini. Accompagnatori: Giorgio
Gramigna e Giuseppe
Moretti
Quote: 19.00 €, non
soci 26.00 €, più 10.00
€ per la seggiovia (con
Lago Busin
1 biglietto omaggio ogni
10)
Nota: possibilità di limitare l’escursione al Rifugio Margaroli
(2194 m.), con un dislivello di 422 m.
ed un tempo in salita di 1 ora e 45
minuti. Importante: la prima corsa della
seggiovia in salita è alle ore 8.00 e
l’ultima in discesa alle ore 17.30.
Descrizione itinerario
Percorso stradale: Varese – Azzate Autostrada A26, proseguire sulla SS
33 del Sempione, uscita Montecrestese, SS 650 della Val Formazza fino a
Valdo al piazzale della seggiovia del
Sagersboden.
Itinerario: Da Valdo (1274 m.) la seggiovia in 10 minuti porta alla Stazione
a Monte (1772 m.), dove si prende il
largo sentiero che, alternando tratti
ripidi a pianeggianti, sale alla valle del
Vannino, da cui si continua con andamento pianeggiante fino al Rifugio
Margaroli (2194 m.). Attraversata la
diga, si procede su un buon sentiero
che costeggia il lago fino alla solitaria
Baita dell’Alpe Cortenuova, da cui si
sale a sinistra, fino al Passo del Busin
(2493 m.), dove c’è un ottimo pratone,
ideale per la sosta, e un eccezionale
punto panoramico. Il Lago del Busin è
subito sotto a 10-15 minuti.
21° Gita – Giovedì 17 luglio
Alagna Valsesia – Val d’Otro (VC)
Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.15; partenza ore 6.30. Fermata: Cimitero di
Azzate ore 6.45. Mezzo di trasporto:
pullman Difficoltà: E Tipo di escursione: andata e ritorno. Tempo di percorrenza: ore 5.00. Dislivello: 600 m. in
salita e in discesa. Equipaggiamento:
di media montagna, consigliati i bastoncini. Accompagnatori: Venanzio
Bernasconi e Claudio Bortolussi
Quote: 18.00 €, non soci 25.00 €.
Nota: sulla parete esterna della parrocchiale di San Giovanni Battista ad
Alagna è disegnata un’aquila, con ventinove penne, linee sottili che rappresentano ciascuna una frazione di Alagna e Otro. Nuclei indipendenti, che
devono le proprie origini ai coloni Walser, giunti fin qui dal Vallese nel lontano XIII secolo. Sei di queste frazioni si
incontrano durante la salita.
Descrizione itinerario
Percorso stradale: Varese – Azzate Autostrada A26, uscita Romagnano
Sesia / Ghemme – Borgosesia – Varallo Sesia – Alagna Valsesia.
Itinerario: Dal centro di Alagna Valsesia (1191 m.), attraversata la frazione
Reale Superiore, si imbocca l’itinerario
che porta in Val d’Otro, marcato dal
segnavia 3. Inizialmente su gradoni di
pietra, poi immerso in una vegetazione
di faggi e betulle, il sentiero sale tra
baite e cappelle votive, con una splendida vista sull’abitato di Alagna e sulla
cima del Tagliaferro. Una breve deviazione conduce alla caldaia d’Otro, per
ammirare le marmitte scavate nella
roccia dalle cascate del torrente Otro.
Una dopo l’altra si raggiungono le varie frazioni Walser: Follu (1664 m.), la
principale, con la chiesa della Madonna della Neve del 1659, Dorf, Scarpia
e Weng, fino a Pianmisura (1782 m.),
incantevole alpeggio che conserva il
caratteristico nucleo di case in pietra e
la cappella di San Giacomo.
22° Gita – Giovedì 24 luglio
Chamois – Lago Blu (AO)
Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.00; partenza ore 6.15. Fermata: Cimitero di
Azzate ore 6.30. Mezzo di trasporto:
pullman Difficoltà: E Tipo di escursione: traversata. Tempo di percorrenza:
ore 5.30. Dislivello: 400 m. in salita e
in discesa. Equipaggiamento: di
media montagna, consigliati i bastoncini. Accompagnatrice: Maria
Caterina Giavina Quote: 22.00 €,
non soci 27.00 €, + 1.40 € per la
funivia.
Descrizione itinerario
Percorso stradale: Varese – Azzate Autostrada A26 – Autostrada A5 –
Santhia – Chatillon – Buisson.
Itinerario: Da Buisson si sale in funivia a Chamois (1896 m.), tranquillo
paese senza auto. Dalla piazzetta
del municipio si prende la mulattiera
che conduce al Lago di Lod (2016
m.), si sale al Colletto di Cheneil
(2277 m.) per poi scendere alle case
di Cheneil (2105 m.). Si continua per
un breve tratto nel bosco e si sbuca
sulla bella prateria ai piedi della Becca d’Aran. Attraversate le pendici
della montagna, tra impianti di risalita,
passata la cappelletta dedicata alla
Madonna della Saletta, si supera
l’Alpeggio di Cleva Grossa (2247 m.),
per poi risalire verso i pascoli
dell’Alpeggio di Manda Superiore
(2296 m.). In leggera discesa si supera
la condotta forzata della centrale di
Perrères, si passano gli sbancamenti
del comprensorio sciistico del Cristallo
e si raggiunge il moderno Alpeggio di
Layet. Poco più in basso si trova il
Lago Blu, dove si specchia il Cervino.
Si continua e pochi metri più in basso
si trova il pullman per il ritorno.
23° Gita – Giovedì 31 luglio
Pizzo Rossetto (da Campo Blenio)
(CH)
Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.15; partenza ore 6.30 Fermata: Cimitero Belforte ore 6.45 Mezzo di trasporto: pullman Difficoltà: E Tempo di percorrenza: ore 6.00 complessive Dislivello:
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NOTIZIARIO SEZIONALE
900 m. in salita e discesa
Tipo di escursione: andata e ritorno Equipaggiamento: di media montagna, necessari scarponi, consigliati i bastoncini.
Accompagnatori: Walter Castoldi
Quote: soci 15.00 €, non soci 22.00 €
N.B. Necessita un documento valido
per l’espatrio
Descrizione itinerario.
Percorso stradale: Varese – Gaggiolo –
Autostrada della Valle Leventina – Biasca – Campo Blenio.
Itinerario: Da Campo Blenio (1240 m.),
si prende il sentiero T2 che porta a
Ronco di Gualdo (1573 m.), dove partono i due sentieri che portano rispettivamente alla capanna Bovarina e all'Alpe
Pradasco. Si prende quello che porta
all'Alpe Pradasco (1750 m.) e si continua fino al Passo Cantonill (2000 m.),
da cui si sale al Pizzo Rossetto (2099
m.). Dal Pizzo vista eccezionale su
tutta l'area circostante, compreso
l’Adula. Discesa per la stessa via di
salita.
do di pochi passi a destra, si raggiunge
il rifugio Ferioli (2264 m.) del CAI di
Olgiate Olona. Con l'itinerario n. 8, passando per l’Alpe Venghi (2042 m.),
l’Alpe Mud di qua (1887 m.) e i casolari
Z'Ise hus (Casa Ferro) a 1627 m., percorrendo la mulattiera a scalinata e
costeggiando alla fine il torrente Mud, si
arriva a Pedemonte di Alagna (1246
m.).
25° Gita – Giovedì 21 agosto
Lago Bianco da San Domenico (VB)
Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.15; partenza ore 6.30. Fermata: Cimitero di
Azzate ore 6.45. Mezzo di trasporto:
pullman Difficoltà: E Tipo di escursione:
andata e ritorno. Tempo di percorrenza: ore 5.30. Dislivello: 860 m. in salita
e discesa. Equipaggiamento: di media
montagna, consigliati i bastoncini.
Accompagnatori: Annalisa Bellotto e
Claudio Bortolussi
Quote: 18.00 €, non soci 25.00 €.
Descrizione itinerario
Percorso stradale: Varese – Azzate –
Autostrada A26, proseguire sulla SS 33
del Sempione, uscita Montecrestese,
Varzo – San Domenico.
Itinerario: Da San Domenico (1418 m.),
si sale con una bella mulattiera prima
attraverso i prati di Nembro e Quartina
e poi, dopo aver attraversato il torrente
24° Gita – Giovedì 7 agosto
Rima – Alagna Valsesia (VC)
Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.15; partenza ore 6.30. Fermata: Cimitero di
Azzate ore 6.45. Mezzo di trasporto:
pullman Difficoltà: E Tipo di escursione:
traversata. Tempo di percorrenza: ore
6.00. Dislivello: 950 m. in salita e
1078 in discesa. Equipaggiamento:
Monte Galehorn
di media montagna, consigliati i
bastoncini. Accompagnatori: Alfonso Plebs e Alberto Prevosti Quote: 17.00 €, non soci 24.00 €.
Nota: È l’itinerario escursionistico
più semplice e seguito per andare
da Rima ad Alagna. Fa parte della
Grande Traversata delle Alpi, del
Grande Sentiero Walzer e della Via
Alpina.
Descrizione itinerario
Percorso stradale: Varese – Azzate
- Autostrada A26, uscita Romagnano Sesia / Ghemme – Borgosesia –
Varallo Sesia – Rimasco – Rima
(Fermata del pullman alcuni tornanti
prima del paese).
Itinerario: Da Rima (1411 m.), superato il ponte sul torrente e il Museo
Della Vedova, si entra nel bosco
dove al bivio si prende a sinistra
l’itinerario n. 96 su bella mulattiera.
Nei pressi del torrente Valmontasca a
Cairasca, tra bastionate di roccia semquota 1800 m., lasciata a sinistra la
pre più alte. Passato l’orrido di Groppaldeviazione per il Passo del Vallarolo e il
lo (1723 m.), dopo una salita ripidissiTagliaferro, si sale all'Alpe Valmontama, quasi improvvisamente si apre una
sca (1819 m.). Si prosegue per pendii
conca verdissima, perfettamente piaerbosi, avendo a sinistra l'imponente
neggiante (1761 m.), solcata da ruscelparete nord-ovest del Tagliaferro. Suli, ai cui bordi sorgono piccoli nuclei di
perata una cappelletta (2034 m.) si
baite. La salita continua dalle casere di
perviene all'Alpe Vorco (2078 m.). Si
Comù, tra grossi larici e enormi massi
continua sul sentiero che fiancheggia
erratici. Si esce dal bosco e su ripido
una vasta pietraia e si arriva al colle
sentiero si raggiunge lo splendido Lago
Mud (2324 m.), tra il Tagliaferro a siniBianco (2160 m.). Il giro del lago, tra
stra e il Corno Mud a destra. Scendenmassi ed arbusti, si può compiere in
circa 20 minuti di cammino. Il ritorno è
per la stessa via di salita.
26° GITA – Giovedì 28 agosto
Monte Galehorn (Sempione) (CH)
Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.15; partenza ore 6.30 Fermata: Cimitero Azzate ore 6.45 Mezzo di trasporto: pullman
Difficoltà: E Tempo di percorrenza: ore
6.00 complessive Dislivello: 1028 m. in
salita e discesa Tipo di escursione:
andata e ritorno Equipaggiamento: di
media montagna, necessari scarponi,
consigliati i bastoncini. Accompagnatori: Stefano Barisciano Quote: soci
16.00 €, non soci 23.00 €
N.B. Necessita un documento valido
per l’espatrio
Descrizione itinerario.
Percorso stradale: Varese – Autostrada
A26 sino a Domodossola – SS 33 del
Sempione – Valico di Gondo – Simplon
Dorf – Engiloch.
Itinerario: dal piccolo centro di Engiloch
(1789 m.) si superano i pascoli di Chlusmatte (1810 m.), e si risale la dorsale
di Wysse Bode, nella direzione della
bella cascata che scende dal pianoro
sovrastante. Si procede sulla sinistra
della cascata, agevolati da alcuni scalini infissi nella roccia, risalendo la ripida
fascia rocciosa in cui sono inserite alcune corde fisse, fino ad arrivare in
un’area
costellata
dai
detriti provenienti dai laghi sovrastanti. Si continua
sulla destra
lungo un evidente sentiero che raggiunge il Lago
Occidentale
(2437 m.) e il
Lago Senza
Nome (2583
m.). Superati
diversi laghetti di fusione,
si
arriva
all’ometto di
sassi
che
indica il Passo di Sirwoltesattel (2621
m.), e si sale decisamente sulla destra
e poi con una lunga diagonale sulla
sinistra, fino al piccolo sentiero che
raggiunge la grande spianata di detriti
che costituisce la piatta vetta del Galehorn (2797 m.), da dove lo sguardo
spazia dall’Oberland Bernese a tutte le
montagne del Sempione. La discesa è
lungo l’itinerario di salita, con la variante della deviazione verso il Lago Orientale di Sirvolte (2420 m.), per poi raggiungere la dorsale di Wysse Bode.
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NOTIZIARIO SEZIONALE
27° Gita – Giovedì 4 settembre – Venerdì 5 settembre
Minitrekking al Passo del Monginevro
e al Monte Chaberton (TO)
Mezzo di trasporto: pullman Quote: 75.00 €, non soci 82.00 €. Iscrizioni: in Sede
a partire dal 15 luglio con un anticipo di 25 €.
(max 50 partecipanti)
Programma Giovedì 4 settembre:
Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.30; partenza ore 6.45.
Fermata: Cimitero di Azzate ore 7.00
Ore 10.00: arrivo a Torino e visita al Museo Nazionale della Montagna di Torino (portare con sé la
tessera CAI per lo sconto del biglietto d’ingresso al
Museo).
Ore 12.00: partenza per Cesana Torinesa con sosta
per il pranzo al sacco sulla spianata del Forte di
Exilles.
Ore 15.00: arrivo a Cesana Torinese e camminata
fino a Claviere, al rifugio “La Capanna” (dislivello
300 m., tempo di percorrenza 1 ora e 30 minuti,
difficoltà E). – Coloro che non possono o non vogliono camminare saranno accompagnati direttamente
dal pullman a Claviere, da dove in 10 minuti potranno raggiungere il Rifugio.
Pernottamento presso il Rifugio “La Capanna” con
trattamento di pensione completa (cena, colazione e
sacchetto per il pranzo al sacco di venerdì). – Si
raccomanda di portare con sé un sacco lenzuolo e
asciugamani.
Programma Venerdì 5 settembre:
Si distingue fra i camminatori e i non camminatori (turisti).
Programma per i camminatori:
Programma per i non camminatori:
Ore 7.30: partenza dell’escursione per il Monte Chaberton
(3130 m.).
Difficoltà: E – Escursione impegnativa per il dislivello, ma
facile per il percorso, costituito in gran parte da una mulattiera.
Dislivello: 1330 m. in salita e discesa
Tipo di escursione: andata e ritorno
Equipaggiamento: di alta montagna, necessari scarponi, consigliati i bastoncini.
Ore 11.30: arrivo previsto in vetta, e sosta fino alle ore 13.30.
Ore 17.30: rientro a Claviere, con discesa lungo la stessa via
dell’andata.
Nota: sulla cima dello Chaberton l’esercito italiano costruì la
fortezza più alta d’Europa, con otto torri contenenti cannoni
da 149 mm a lunga gittata diretti contro la Francia. La postazione costruita secondo criteri ottocenteschi, dimostrò tutta la
sua inadeguatezza durante la seconda guerra mondiale. Dopo la dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940),
tra le due parti vi furono brevi duelli d’artiglieria, che entrarono nel vivo il 20 giugno quando i cannoni dello Chaberton
iniziarono a colpire i forti francesi. La mattina del 21 giugno i
francesi iniziarono a bombardare lo Chaberton con quattro
mortai Schneider da 280 mm, che avevano avvicinato alla
fortezza, e che grazie al loro tiro curvo potevano colpire le
postazioni italiane, stando al riparo dai colpi sparati dai cannoni italiani, così che la sera del 21 giugno, con 6 cannoni su
8 distrutti, lo Chaberton cessò di combattere. Col trattato di
pace che seguì la fine della guerra, la vetta dello Chaberton
passò alla Francia. Le torri superstiti, e quanto resta della
fortezza, si possono visitare con cautela, muniti di torcia elettrica e di ramponcini, per la presenza di ghiaccio all’interno
Trasferimento in pullman a Briançon, per la visita della città,
dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, situata in
territorio francese a pochi chilometri da Claviere.
Nota: Briançon (1323 m.), la città più alta delle Alpi, fu nel
Basso Medioevo capitale della Repubblica degli Escartons,
che comprendeva i territori di: Briançon, Château-Queyras,
Casteldelfino, Oulx e Pragelato, ora in parte francesi e in
parte italiani. Gli abitanti godevano di diritti notevoli per
l’epoca, garantiti dalla Grande Charte del 1343, sottoscritta
dal feudatario locale Umberto II della famiglia dei Delfini, che
aveva bisogno di denaro per la grave crisi finanziaria dovuta
alle continue guerre con i Savoia, e dai rappresentanti dei
cinque Escartons. Alla morte senza eredi di Umberto II, il
territorio che si chiamava Delfinato, dal nome della famiglia
di feudatari che per più di tre secoli ne era stata sovrana,
passò al primogenito del re di Francia, col relativo titolo di
“Delfino”, che da allora sta ad indicare il successore in una
carica regale, politica, imprenditoriale, ecc. I diritti garantiti
dalla Grande Charte rimasero in vigore fino al 1789 per la
parte francese oltre il Monginevro, e fino al 1713 per la parte
italiana, che col Trattato di Utrecht, fu assorbita nei territori
dei Savoia. La città alta di Briançon, dalla radice celtica “brig”
che indica un luogo elevato, è racchiusa da possenti mura,
perfettamente conservate, progettate da Sebastien Le Preste
de Vauban (1633-1707), uno dei più grandi ingegneri militari
di tutti i tempi.
Per tutti:
Ore 18.00: partenza da Claviere per Varese, con arrivo a
Piazzale Stadio previsto per le ore 21.30 circa.