Le Ragioni del Telemark La Voglia Alberto

Le Ragioni del Telemark
La Voglia
Alberto Sciamplicotti ITW
Calendario Eventi
Lettera a Icaro
Soulgliders Yoga & TSE
Custa Lon Ca Custa
Sportler e il Telemark
Sdoganiamo il Telemark
n° 5 - ottobre 2013
www.telemarkmag.it - [email protected]
Avventura
Telemark.
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3
N° 5 - Ottobre 2013
In copertina: “Telescialpinismo”
Foto di copertina: Giorgio Daidola
Foto: Archivio Telemark Snow Events
Editore: Telemark Snow Events
www.telemarkmag.it - [email protected]
Sommario Editoriale
Le Ragioni
del Telemark
pagina 4
è arrivata la neve, molta, potrebbe preoccupare, i ghiacciai
sono salvi e noi confidiamo nella mini era glaciale già iniziata.
Ripartiamo da SKIPASS Modena dal 31 ottobre al 3 novembre
2013, sempre più determinati a far decollare il Telemark Italiano.
La Voglia
Il primo obiettivo è già raggiunto il “Telemark e Freeride Village”
pagina 7
con ... 14 espositori, tre ore al giorno di Telemark Imprinting
Alberto
Sciamplicotti ITW
e corsi con i maestri sulla pista principale della Fiera.
pagina 10
Calendario Eventi
pagina 15
Inoltre organizziamo la conferenza stampa di presentazione
del calendario eventi telemark italiano, con già 32 appuntamenti
a grande richiesta dalle stazioni turistiche.
Quindi grande visibilità del Telemark.
Con soddisfazione ringraziamo tutti quelli che hanno creduto
Lettera a Icaro
nel progetto di TSE, i promoter , le stazioni turistiche
pagina 19
e le aziende sponsor: ATK, Cober, Crispi, Elle-Erre, K2 Ski, Giro,
Soulgliders Yoga
& TSE
Norrona, Under Armour e Sportler.
pagina 22
Custa Lon Ca Custa
pagina 26
Prossimo appuntamento sulla neve il “Telemark Opening”
Val Senales dal 23 novembre al 1 dicembre con grandi novità
per un Telemark di alto livello.
Che dire, vi aspettiamo.
Sportler e il Telemark
pagina 27
Sdoganiamo
il Telemark
pagina 31
La rivista è on-line su www.telemarkmag.it
Questo numero è stato stampato in occasione della fiera
Nissan SKIPASS di Modena (31.10.2013 - 3.11.2013)
telemark mag
4
LE RAGIONI DEL
TELEMARK
“ ... stay foolish, stay hungry ... ”
di Giuliano Pederiva
Old Style
Panarotta 1940 - L. Fruet
telemark mag
1915
di lungo corso. Certo non
di fatto che le esigenze
e il conflitto che stava
si possono mettere sullo
dettate dal controllo di
per scoppiare nel cuore
stesso piano le persone
un territorio montuoso
dell’Europa si accingeva
che si sono sacrificate
come quello alpino, per
non solo a mietere vitti-
per difendere le proprie
diversi mesi all’anno in-
me, ma, come ogni guer-
terre, le proprie famiglie
nevato, ha agevolato o
ra, anche a portarsi die-
ed una pratica sportiva
costretto
tro alcune conseguenze
quale il telemark, ma sta
sti di allora a trovare un
Correva
l’anno
i
professioni-
5
modo più immediato ed
taria di appassionati per
zione se non a seguito di
efficace
muoversi
il telemark si sta prodi-
una importante domanda
velocemente tra cumuli
gando per riaffermare
da parte dell’utente fina-
di neve fresca, pendii e
la valenza di una tecnica
le; mi perdo in maniera
boschi, quindi a sviluppa-
e di un’attrezzatura che
più profonda, pensando
re un attrezzo che glielo
porta con se inalterati i
ad un avvicinamento det-
permettesse. Negli anni
contenuti di libertà, sva-
tato dalla consapevolez-
tante cose sono successe,
go e piacere.
za, conseguenza dell’esi-
confini e Stati sono stati
Dopo tanti anni di pra-
genza di un riscontro di
ridefiniti, abbiamo avuto
tica e promozione ap-
quel tanto ricercato svago
un’altra guerra ed un se-
passionata,
e divertimento.
colo di grandi rivoluzio-
a vedere e neppure a
Sono sicuro che chi oggi
ni economiche, sociali e
immaginare
po-
pratica abitualmente il
tecnologiche. Tra le altre
trebbe essere il motivo
telemark, nei suoi diver-
cose, con l’avvento del tu-
per il quale i praticanti
si ambiti, lo fa per pura
rismo, la tecnica sciistica si
dello sci alpino, nordico
passione,
è evoluta più e più volte di-
o snowboard, dovrebbe-
ressi economici né per
ventando uno sport prati-
ro preferire una tecnica
dimostrare un qualcosa
cato da milioni di persone,
a discapito di un’altra.
del quale non credo ci
salvo lasciare nel dimen-
Mi ritrovo a pensare ad
sia particolare motivo di
ticatoio quella tecnica che
una importante azione
vanto.
ha dato tanta
soddisfa-
di marketing realizzata
Chi scia con il tallone li-
zione ai pionieri dello sci,
dalle aziende di settore,
bero lo fa per vivere l’am-
ma soprattutto origine agli
ma la ritengo alquanto
biente, per viverlo in ogni
sport invernali.
improbabile senza il prio-
sua diversità, nelle con-
Oggi,
ventunesimo
ritario e dovuto riscontro
dizioni in cui si presenta
secolo, uno sport quale lo
commerciale, mi ritrovo
siano esse difficoltose o
sci alpino, che era sinoni-
a immaginare una altret-
ottimali, permettendo ad
mo di libertà, svago e pia-
tanto importante azione
ognuno di esprimere il
cere, sta annoiando molti
di promozione da parte
proprio carattere, il pro-
spingendoli ad abbando-
dei professionisti di set-
prio stato d’animo e la
narne la pratica. Nel con-
tore, ma di nuovo non ne
voglia o meno di mettersi
tempo, una parte minori-
vedo possibile la realizza-
in gioco.
per
nel
non
riesco
quale
“le sensazioni che io ricerco
durante questa discesa
le uso quando cammino
sulla mia fettuccia sopra il vuoto,
questo atteggiamento
mi consente di gestire tutte
le problematiche legate
al mantenimento dell’equilibrio”
non per inte-
telemark mag
6
Una
il
tele-
ha
lezza, ovvero una gran-
entusiasta,
de ricchezza che ogni
inginocchiato
mi
mark, che non si pre-
confessato
sta ad essere ridotta ad
“le sensazioni che
uno schema di formule
ricerco durante questa
nascita,
e di norme, una tecnica
discesa le uso quando
però chi da sempre di-
che difficilmente arri-
cammino sulla mia fet-
rige il mercato ci ha e
verà al grande pubbli-
tuccia sopra il vuoto,
ci sta allontanando in
co e che difficilmente
questo
maniera
permetterà a chi non la
mi consente di gestire
Come?
prova di capirne i con-
tutte le problematiche
promozione di prodot-
tenuti sensoriali “sen-
legate al mantenimento
ti di consumo di massa
sazionali” che questa
dell’equilibrio”.
che ci facciamo piacere
permette.
Questo
Contenuti
io
atteggiamento
singolo possiede dalla
dalla
quale
irreversibile.
Attraverso la
ha
non perché realmente
accrescerebbero
rinforzato in me la con-
belli o comodi o essen-
le capacità motorie di
vinzione che la tecnica
ziali, ma perché “di ten-
quanti praticano sport
del telemark è un labo-
denza”.
di scivolamento
ma
ratorio del gesto, allo
Roma, 23 giugno 2013,
non solo. Un atleta di
stesso tempo mi sono
Papa Francesco incon-
fama
rassegnato al fatto che
tra i giovani “... siate co-
che oltre a praticare il
questo
è
raggiosi e fieri di anda-
suo sport pratica lo sci
legato alla consapevo-
re contro corrente ... “.
che
telemark mag
tecnica,
internazionale
riscontro
laboratorio
7
La Voglia
di Giorgio Daidola
Q
Questa mattina mi
onde del mare, sulle monta-
È la solita classica risposta,
sono svegliato con
gne bianche.
purtroppo
la voglia di sciare.
Ero seriamente preoccupato
vera e giusta, che continuo a
È fine settembre, la prima
di questa totale, davvero to-
darmi, senza alcun bisogno di
neve è comparsa sulle cime
tale, mancanza di stimoli, di
sdraiarmi sul lettino di qual-
intorno a casa mia. Non so
interesse per lo sci. Non solo
che psicanalista, quando mi
quanta ma le cime, ed un bre-
per lo sci rigido, che non mi
rendo conto di ciò che è lam-
ve tratto dei pendii di foresta
eccita più da decenni, ma
pante. Quando il mio “rove-
rada sotto di esse, sono pro-
ahimè anche per il telemark.
scio” trionfa senza mezzi ter-
prio bianche. Sono contento
Anch’esso mi appariva come
mini sul mio “diritto”.
e sollevato che mi sia venuta
un gesto ripetitivo e scon-
Ma cosa mi è successo questa
questa voglia di neve.
tato. Era la prima volta che
mattina, dopo questi giorni
Ero infatti piuttosto preoccu-
mi succedeva una cosa del
tristi senza speranza? Da dove
pato perché, qualche giorno
genere. Purtroppo c’è sem-
arriva questa voglia di sciare?
fa, quando Mariano mi ave-
pre una prima volta. È come
Semplice: è bastata questa
va telefonato dicendomi che
quando ti svegli e ti accorgi
spruzzata di neve a riempire
avevano riaperto gli impianti
che non ami più la persona
i miei occhi, a eccitarmi e a
in Val Senales, non avevo di-
che ti sta a fianco. Terribile.
intenerirmi, a farmi sentire
mostrato alcun interesse al
Sciare è come far l’amore, se
che
esisto
fatto. Non glielo avevo detto
non ne hai più voglia non c’è
una
bella
per non ferirlo ma avevo sen-
pillola che te la fa venire. Mi
sorride nel dormiveglia. Lei
tito addirittura una reazione
autoanalizzai, cercai di capi-
era lassù, ma ne ho sentito
di rigetto alla sua proposta
re cosa mi era successo. È la
il
di rimettere gli sci. Nessuna
vecchiaia che incalza, mi ri-
inconfondibile di Bianca, che
voglia insomma di ritornare,
sposi, come faccio ormai da
ti fa perdere la testa e ti fa
dopo un’estate passata fra le
qualche anno.
venir voglia di accarezzarla,
tremendamente
ancora.
ragazza
profumo,
il
Come
che
ti
profumo
telemark mag
8
di
scivolarle
in
fondo,
fino
senza scivolare verso il bas-
del
so ed erano orge di piacere.
male che fai ai tuoi sci che
Piacere di genuflettersi e di
sicuramente toccheranno le
lasciare
pietre nascoste sotto di lei.
lei, di annusarla, di sentirla
Dopo colazione mi sono sdra-
fredda sotto il sole che con
iato in poltrona, come ogni
i suoi raggi inclinati si limi-
tanto amo fare e come fanno
tava a lambirla, a metterne
i vecchi (ma io l’ho sempre
in risalto le forme perfette,
fatto!), per riprendere i pia-
in un gioco trionfale di om-
cevoli sogni del dormiveglia.
bre. Poche curve ben fatte,
Ho rivissuto bellissimi mo-
con grande dedizione, sen-
menti del passato, quando
za mai passare sulla traccia
partivo dalla mia città e an-
precedente, lasciata a testi-
davo a raggiungere Bianca,
moniare l’immenso piacere
spingendo
cinquecento
che mi aveva dato. Tanti or-
con le catene più su che po-
gasmi quanti ne permetteva
tevo lungo i tornanti del col-
il pendio, poi, esausto, mi
le dell’Iseran, del Gran San
fermavo a contemplare quel-
Potrei prendere la macchina
Bernardo, del Nivolet. Quel-
la meraviglia con cui mi ero
e andare in Senales ma ecco
lo sì che era amore. Sapevo
unito così bene, così profon-
che il desiderio, velocemen-
dove trovarla, la mia amante
damente.
te come mi era venuto, se ne
per una nuova grande sta-
Sogni, follie, passato, ricor-
va. Come sono complicato,
gione. Che amplessi. Basta-
di? Certamente, ma non solo
mi dico. Nuova autoanalisi e
va un prato poco inclinato,
questo. La cosa più impor-
ho la pretesa di capire che la
dove Bianca giaceva supina
tante è che mi è venuta nuo-
reazione di rigetto è la stessa
telemark mag
dentro,
noncurante
la
una traccia su di
vamente una voglia matta di
lei, di Bianca. La voglio subito, non posso aspettare. Forse sono i ricordi ad avermi
eccitato, non lo so. Ciò che
conta è che adesso ho voglia.
Che vivo e non vegeto. Che
bello.
9
disegno di Giuseppe Marchi
Art Director della Verba Volant - Trento
che avevo avuto con Mariano
Quelle prime curve mi face-
un tempo e come per incan-
alcuni giorni fa. Non ho vo-
vano pensare al bello della
to lo sono nuovamente ades-
glia di sciare fra una selva di
vita, sentivo nel profondo di
so grazie alla sua proposta.
impianti, sul ghiaccio duro,
me stesso che mi aprivano
I Prati Imperiali! Dolci pra-
sulla neve finta, fra sciatori
all’incantesimo di una sta-
ti bianchi senza impianti e
scalpitanti con i bermuda so-
gione che non poteva essere
senza tutine corazzate, silen-
pra le tutine e con gli elmi da
che in crescendo, fino all’a-
zio, bosco rado di larici, pro-
crociati, che mi usano come
poteosi dello sci di primave-
fumo di neve vera. Un oste
un palo di una porta mentre
ra. Sempre con lei, con Bian-
discreto che ti rifocilla dopo
sto tentando di tirare un bel
ca. Sentivo che lei mi voleva,
il piacere. Un posto ideale a
telemark lento e rotondo. Si,
che io la volevo, lo sapevo,
mezz’ora da casa per godere
è vero, anche in Senales po-
ne ero sicuro, era vero, era
con la neve nuova. Possibile
trei andarmi a cercare un
possibile, ringraziavo i miei
che non ci fossi arrivato da
fazzoletto di neve vera e vi-
genitori che me l’avevano
solo che quello era il posto
vere le emozioni della prima
fatta conoscere fin da picco-
dove andare? Come dire di
neve. Andare con le pelli sui
lo, ero pieno di gioia e di spe-
no a Mariano? Avrei da fare,
bei pendii sopra il Bellavi-
ranza. Si, era proprio bello.
devo scrivere l’articolo, devo
sta e poi andare a mangiare
Oggi tutto è più difficile. Par-
andare in ufficio, devo ta-
i super canederli di Paul e
to o non parto? È più diffici-
gliare la legna, devo....
parlare un po’ con lui, che è
le solo per me o anche per
Lascia perdere mi dico. Vai
sempre un vero piacere. Dai,
gli altri? Non so rispondere.
ad accarezzarla, ne hai una
perchè non parti? Datti una
Difficile lo è in ogni caso ma
voglia matta, è questo che
mossa, mi dico.
non impossibile. Per vivere
conta! Certo avrei preferi-
Il dubbio rimane. Sento che
l’incantesimo bisogna sentir-
to andarci con Bianca (Ma-
non sarebbe più come una
si liberi di volare nel doma-
riano non me ne voglia!), la
volta,
so-
ni, non ansiosi e preoccupati
ragazza dei sogni, quella del
prattutto il corteggiamento
come sono io adesso. Salvo
dormiveglia, quella che dà
ed i preamboli, sostituiti da
quando sogno, quando vivo
un senso al tutto, che è bel-
un approccio rumoroso e
le struggenti sensazioni del
la come la neve, che sa fon-
meccanico. Allora mi eccita-
dormiveglia.
dersi con lei nelle polverose
vo perchè salivo verso una
Il telefono squilla. È nuova-
esplosioni di piacere.
montagna silenziosa e in-
mente Mariano. “C’è neve ai
“Bianca e la neve” o “Bianca
contaminata, non prostituita
Prati Imperiali - mi dice - an-
è la neve”? Con questo falso
alle volgarità dello sci luna
diamo a vedere, andiamo a
dilemma chiudo questo me-
park. Non mi aspettava un
tirare due curve! “ È eccitato,
taforico inno al lato “diritto”
rapporto mercenario.
lo sento, proprio come ero io
della vita.
mancherebbero
telemark mag
10
Alberto
Sciamplicotti ITW
Presentando i Vagabondi delle Nevi
di Alessia Monticone - foto archivio A. Sciamplicotti
non posso fare a meno di
raccontare di questo Andare, Scoprire, soprattutto con
gli sci da telemark ai piedi.
Non amo il racconto didascalico, la sfida più avvincente è
quella di far trasparire e trasmettere le emozioni, non le
tribolazioni né le tensioni che
si possono verificare durante
P
Presentiamo in que-
za di farsi tramite di emozioni
sto
proprie e altrui”.
numero
della
mag Alberto Sciam-
Questo dice la sua presenta-
plicotti, fotografo, video maker
zione ufficiale, ma oggi vo-
e scrittore. Come filmer e regi-
gliamo farlo parlare diretta-
sta ricordiamo di lui “Il dritto
mente e visceralmente del
ed il rovescio”, il documenta-
libro che sta per uscire con
rio biografia su Giorgio Daido-
l’editore Alpine Studio di Lec-
la che Alberto ha presentato
co. Il titolo “I vagabondi delle
l’anno scorso al TSE Opening
nevi” non può lasciare dubbi
in Senales, Menzione Speciale
sul tema.
all’OFF2013, secondo premio
Alberto: Il libro sarà pre-
al Sestriere Film festival e che
sentato ufficialmente il 24
ha partecipato al Trento Film
novembre a Milano alla ma-
Festival con successo.
nifestazione BOOKCITY ed il
“I Vagabondi delle Nevi” è il
28 novembre all’Opening in
suo quarto volume edito.
Senales, un evento caro sia a
“La prima volta che è entrato
me che al TSE cui seguiranno
in una camera oscura è stato a
poi altre presentazioni.
tre anni insieme a suo padre,
Quanto è durata la lavorazio-
già fotografo durante gli anni
ne di questa tua ultima fatica?
della Dolce Vita. Invidioso poi
A: Questa volta la lavorazione
delle tante avventure lette
è stata un po’ lunga, tanto che
nei mille libri della sua vita o
in mezzo ho pubblicato un
ascoltate in racconti, ha cer-
altro libro poi c’è stata la na-
cato in ogni modo di trovare
scita dei bimbi. Da lì ho avuto
la sua strada per vivere e poi
meno tempo per viaggiare e
poter raccontare a sua volta
per scrivere.
nuove emozioni ed esperien-
Per te scrivere è più un lavoro
ze. Animale sociale oltremodo,
o una passione? Come concili
prova sempre a fare questo
le tue attività: lavoro, fami-
con i suoi più cari amici o con
glia, sci e racconti?
i suoi amori. Negli anni ha così
A: Beh, sicuramente scrive-
scritto di vicende dell’alpini-
re è più una passione che un
smo, fotografato e filmato con
lavoro, la remunerazione è
passione, il tutto nella speran-
sovente vicina allo zero, ma
telemark mag
queste avventure.
In genere mi aiuto, quando
scrivo, con i diari, gli appunti
presi direttamente in viaggio.
Per le tre avventure dei Vagabondi - Creta, Iran e Karakorum - ho fatto così, ecco,
tranne per il Karakorum del
quale sfortunatamente il diario è andato perso. Ho dovuto
quindi fare uno sforzo di memoria per recuperare tutte le
parti della narrazione. Questo processo ha avuto però il
vantaggio di avermi aiutato a
darne una lettura più distaccata. A fare pace con il viaggio stesso, un viaggio difficile
e particolare. Ti dirò, forse è
andata proprio bene così.
Qual è il capitolo che ti sei divertito di più a scrivere?
11
A: È stato proprio il Karakorum. Forse perché è stato anche il viaggio più impegnativo.
Abbiamo iniziato a organizzarlo 8/9 mesi prima, ma ce l’avevo dentro da quando ho fatto
la prima piega a telemark. Ho
iniziato a sognarlo leggendo
i racconti di Marc Breuil, che
con gli sci è quasi riuscito a
chiudere l’intero anello della
catena montuosa. Fu fermato
sull’ultimo colle da attraversare soltanto dalla guerra in atto
tra Pakistan e India.
Ma me lo ero prefigurato anche attraverso i racconti di
un’amica che aveva un conoscente australiano che aveva
percorso il tragitto che poi
abbiamo fatto noi in solitaria.
Siamo stati velocissimi, impiegandoci meno del previsto, ma
ugualmente si è trattato di un
bell’impegno: 12 giorni in com-
bene l’idea del viaggio e del
Da subito ho sentito però la ne-
passare. Quindi anche dell’at-
cessità di un attrezzo più tec-
traversare le montagne, una
nico, che rispondesse meglio
lezione che ho appreso dal
in discesa, e allora sono pas-
caro Prof (n.d.r. Giorgio Daido-
sato direttamente al telemark,
la): gli sci sono un mezzo per
per conservare la possibilità di
muoversi, un modo di guarda-
avere il tallone libero per una
re il mondo e di arrivare dove
progressione agevole come il
senza non si arriverebbe.
camminare e avere contem-
Giorgio è sempre stato un faro
poraneamente
nel voler vedere il mondo con
maggiore in discesa. All’ini-
metri lontano dal prossimo po-
gli sci.
zio, come tutti in quel periodo,
sto abitato in cui trovare soc-
Quando è iniziata la tua passio-
sciavo con attrezzi lunghi fino
corso, acqua o cibo. E cime di
ne per questo modo di andare
a 205 centimetri e che non ar-
8.000 metri. S’intuisce che si è
per le montagne sci ai piedi?
rivano a 80 mm di spatola. Mi
in un posto cui non appartieni.
A: Sono partito proprio dall’e-
ricordo sulle montagne del
Parliamo del titolo del libro.
scursionismo fatto con gli sci,
Kaçkar in Turchia con dei Mo-
A: È stato “Vagabondi delle
prima con gli sci da fondo che
rotto Legend, sci molto belli
nevi” sin dall’inizio. Aveva
usavamo non per seguire le
ma che per girare avevano bi-
un’identità dal primo momen-
piste, ma per inoltrarci nei bo-
sogno di essere avvisati alme-
to, perché “vagabondi” rende
schi e nei sentieri non battuti.
no mezz’ora prima.
pleta autonomia. Le proporzioni, ecco, forse quelle sono
il nodo e lo snodo narrativo
di questo viaggio: sulle Alpi o
sugli Appennini siamo abituati
ad avere qualche chilometro
tra noi e gli altri, qualche centinaio di metri di dislivello, fossero anche 1500 o 3000m.
Lì è tutto diverso: è un deserto
bianco, e tu sei lì, cento chilo-
un
controllo
telemark mag
12
Ma non è una patente, è un sentimento. A volte i viaggi non
vanno nella direzione che vuoi,
ma è importante quando li racconti cercare l’equilibrio e il senso più ampio, esteso che quella
situazione ha avuto nel quadro
sia della relazione con te stesso, che nelle relazioni con i tuoi
compagni.
Inoltre il viaggio inevitabilmente
influisce su quelli che hai
intorno.
Sono
eventi,
forse
autoreferenziali, che in qualche
modo ti cambiano. La cosa
bella è che se riesci a fare
tuoi, intimamente tuoi, questi
cambiamenti a capirli e a viverli
per quello che sono, diventano
come tante porte verso nuovi
mondi e universi. E questo
sicuramente torna a vantaggio
non solo della tua personale
visione del mondo, ma anche
del modo in cui ti relazioni con
Poi, dal 2002, ho iniziato a usare
possibile rimpiazzarlo. Essendo
attrezzi da scialpinismo più cor-
alto 185 e pesando una novan-
ti e larghi. Ora scio con misure
tina di chili e sciando in modo,
pari al massimo alla mia altez-
come dire, fisico, atletico, soppe-
za, spesso meno, sci robusti e
rendo con la forza alle carenze
performanti della azienda ame-
tecniche, le sollecitazioni che
ricana K2skis, con velocità e rag-
trasmetto all’attacco sono sem-
gi di curva per me impensabili
pre state notevoli.
prima. è vero che l’esperienza
Alberto, tu che finalmente hai
è cresciuta – anche se continuo
conquistato il blasone di Viag-
a considerarmi al massimo un
giatore, con la V maiuscola, cosa
medio/buon sciatore e nulla di
ci puoi dire della difficoltà e del-
più – ma questi nuovi attrezzi
le riflessioni che ti hanno lascia-
vive in loro, che come dei radar
hanno veramente una marcia
to ognuna delle avventure che
riescono a captare le minime
in più. C’è da dire comunque
hai raccontato?
vibrazioni della vita, allora inizi
che ho sempre sciato a tallone
A: Blasone del Viaggiatore? Non
a porti una nuova domanda:
libero: le uniche due volte in cui
so, non credo di avere la patente
sarà giusto dare loro questo
ho usato attrezzatura per tecni-
di provetto viaggiatore, tutt’altro.
peso per un’emozione tutto
ca alpina è stato perché ero in
L’unica cosa che ho sempre senti-
sommato egoistica? Ci sono dei
viaggio e avevo strappato o rotto
to dentro è una forte curiosità ver-
viaggi, come in Karakorum, ma
l’attacco da telemark e non era
so tutto quello che mi circonda.
anche in Iran sui monti Zagros,
telemark mag
quelli che hai intorno, amici,
conoscenti, amori ma soprattutto
con i figli. Perché la cosa più
bella è provare a trasmettere
queste sensazioni a loro. D’altra
parte, quando diventi padre e
sei sulla soglia di casa, pronto a
partire, nel momento in cui vedi
nell’occhio dei bambini l’ombra
della preoccupazione, che sarà
forse solo il riflesso delle tue, ma
è pur sempre un’emozione che
13
dove con i miei compagni ci
salite più impegnative o durante
siamo assunti davvero molti
la traversate dei ghiacciai.
rischi. D’altra parte ci sono pezzi
In Iran forse erano già più
di te che non puoi mettere in un
“montagnard”, ma certamente
cassetto e non guardare più,
erano digiuni di gran parte del-
bisogna ricercare l’equilibrio tra
le nozioni di nivologia o di va-
la responsabilità nei confronti
langhe o di progressione su un
di chi lasci e di te stesso.
pendio nevoso. Era comunque
Sicuramente il viaggiare da so-
estremamente piacevole avere
litario e il viaggiare da padre
qualcuno che ci permetteva di
hanno in sé qualche differenza
entrare più facilmente in con-
dentro quel viaggio più profon-
tatto con la popolazione – anche
do che chiamerei “una via verso
perché nessuno di noi parlava la
il diventare Persona, Uomo”. Ma
loro lingua. Ricordo che grazie a
cosa insegni a tuo figlio?
Majid Doorgar abbiamo potuto
A: Io credo che ai tuoi figli più
fare una stupenda esperienza
dai, più strumenti dai, più espe-
con i nomadi backthiari con cui
rienze dai, più risposte poi trove-
abbiamo passato delle ore stu-
ranno quando le cercheranno e
pende sorseggiando un the.
meno difficoltà avranno nell’af-
Un the nel deserto...di neve!
frontare la vita. In particolare,
A: È stata un’esperienza di poco
in quel mondo marginale rispet-
più che mezza giornata, anche
to alle vere domande della vita,
se è difficile capire un luogo in
che è l’andare in montagna o lo
poco tempo, non c’è dubbio che
sciare, diventa una forte emozio-
questi contatti aiutino. Poi ci
ne quando tuo figlio dice “Papà
sono quei segni verbali e fisici
dai, andiamo fuori pista che lì la
che ti fanno riflettere su come
neve è più bella” o quando mi
siamo tutti uguali, il famoso
chiedono “Ma quando andiamo
“tutto il mondo è paese”. Per
in Canada a sciare” perché han-
esempio in questi giorni che
no la voglia di scoprire e dare
stiamo ascoltando della tragedia
una forma a quei racconti che io
di Lampedusa, ho ripensato a
e mia moglie abbiamo fatto loro.
un uomo di cui siamo stati ospiti
Un’altra cosa mi ha colpita molto
in Iran. Ha aperto il suo rifugio
nel leggere di questi viaggi sono
sotto il Damavand con i soldi fat-
le guide, il tramite per il territo-
ti “traghettando” profughi ira-
rio e la cultura locale: Majid la
niani e irakeni da una nazione
guida Iraniana e Hassan la gui-
all’altra durante la guerra fra i
da in Pakistan.
due stati.
A: Le nostre sono state guide per
Ma il ricordo più forte dei paesi
modo di dire, ecco diciamo che
“non-occidentali” che ho visitato
sono state più supporti logistici.
è sicuramente quello relativo al
Erano persone a cui piaceva sta-
differente approccio alla vita e
re in quel posto, ma non aveva-
alla morte. Un sentire comple-
no competenze tecniche. Tant’è
tamente differente dal nostro,
che poi non erano con noi nelle
dove si percepisce in modo
“Alberto Sciamplicotti è
fotografo e VideoMaker,
appassionato di alpinismo,
esplorazione e telemark.
Ha pubblicato articoli e
foto per riviste del settore
montagna e scritto i volumi
“Rotti e Stracciati” per
CDA&VIVALDA, “Quelli del
Pordoi” per VERSANTESUD,
“Misteri e Segreti
dell’Appennino” per le
EDIZIONI IL LUPO. Il volume
“I VAGABONDI DELLE
NEVI”, in uscita a novembre
2013, è edito da EDIZIONI
ALPINE STUDIO. Pubblica
foto, articoli, filmati, test
materiali e un seguito blog
sul sito www.sciampli.it”
telemark mag
14
tante che ha imparato dal Prof
(sempre Giorgio Daidola): bisogna sempre tenersi nello zaino
una camicia pulita, quella che
poi serve, tornando, per quella
cerimonia che è il rientro a casa.
Alberto, qual è la tua camicia
pulita alla fine di questo libro?
A: In un viaggio il ritorno è importante almeno quanto la parinequivocabile come la vita sia
legata alla morte in modo indissolubile, due aspetti della stessa
realtà, una cosa che noi cerchiamo continuamente di negare.
Una coscienza che nella nostra
cultura si è decisamente persa.
Per esempio?
Ricordo un episodio in Karakorum, mentre salivamo verso il
villaggio d’Hispar. Fermi a una
tenza e la voglia di raccontare,
il provare a trasmettere la sensazione del viaggio, di quanto si
è vissuto, tutte le emozioni che
hanno fatto vibrare la nostra
mente, ecco questa è sicuramente la mia camicia pulita alla
fine del viaggio, la cosa che voglio avere sempre con me per il
ritorno a casa. Tendenzialmente
sono sempre stato un Invidioso.
Scheda attrezzatura:
sci K2skis modello Wayback
montati con attacco
22Design modello Axl e
scarpone Scarpa T2eco (per
le gite skialp, ma spero
presto di montare attacchi
ATK modello NewArk!!!).
Sci K2 SideSeth con
attacco 22Design modello
HammerHead per il
fuoripista.
Nello zaino sempre, oltre
a pala, Artva e sonda,
macchina fotografica.
Attualmente per video e
foto uso una macchina
fotografica Canon 7d, con
obiettivi proporzionati
al tipo di riprese (dal
10-22 al 70-300), una
videocamera Gopro, e una
compatta Panasonic LX-5
con viewfinder insieme a
cavalletti e stativi della
Manfrotto.
Nei miei progetti, sono
supportato al momento
da K2skis, Ferrino e
OutdoorItalia.
sosta, dal versante opposto della
Invidiavo le storie di grandi viag-
valle è caduta una frana gigan-
gi che sentivo e che leggevo e que-
tesca, tanto che alcuni sassi sono
sto mi ha spinto a volerle raccon-
passati a qualche centimetro
tare. Una bella storia, soprattutto
dalle teste di due portatori. Avre-
se non è tua, quando la racconti
sti dovuto vedere come rideva-
lo diventa e tu te ne fai tramite,
no, quasi fosse stato uno scherzo
portando e trasferendo il potere
ben riuscito! Noi l’avremmo pre-
dell’emozione. Questo è quel-
sa ben diversamente, con paura,
lo che amo quando fotografo,
domandandoci se non fosse sta-
filmo o racconto attraverso la
to meglio tornare indietro.
scrittura. Con il tempo, giocan-
Anche se non abbiamo dato spa-
do con questi mezzi, alla fine
zio in ugual modo alle tre parti
sono diventato meno invidioso,
della storia dei Vagabondi, così
riuscendo a entrare e far mie
Ti ringrazio per aver condiviso
chi legge avrà ancora più curio-
vicende e storie che magari
la tua esperienza e ti garanti-
sità di andare a sfogliare il libro
non lo erano. Iniziare a sciare
sco che sei bravissimo a farti
per cercare ciò che non diciamo,
è stato come aprire una porta
tramite di queste emozioni di
(NB garantisco che sarà emozio-
su un nuovo mondo, attraver-
cui abbiamo parlato, soprattut-
nante leggerlo) ti chiedo due pa-
sare quella soglia e essere ca-
to perché lo fai con amore ed
role per concludere.
tapultato in un universo dove
equilibrio. Ti auguro un gran
La post fazione del libro è firma-
le emozioni delle avventure
successo per il libro e ci vedia-
ta da Luca Gasparini ( l’introdu-
sognate da bambino potevano
mo in Val Senales per la pre-
zione invece da Giorgio Daidola)
finalmente iniziare a vivere.
sentazione ufficiale di questa
e Luca ha un modo molto carino
è stato diventare in un istante
tua ultima fatica al popolo del
per descrivere una cosa impor-
Jim Hawkins e Long John Silver
telemark! A presto!
telemark mag
e essere parte della bellezza di
quell’isola del Tesoro.
Grazie mille Alberto!
Telemark
& Freeride
2013
2014
Calendario Eventi
www.telemarkmag.it - [email protected]
Telemark
& Freeride
31 - 3
23 - 1
7-8
28
7
11 - 12
18
18 - 19
18 - 19
25 - 26
25 - 26
1-2
1-2
8-9
8-9
8-9
ott.- nov. 2013
2013
2014
Calendario Eventi
Modena Fiere -MO
Nissan Skipass Modena
nov. - dic. 2013 Val Senales - BZ
Italy Telemark Opening
dicembre 2013
Cortina - BL
Spiega la Piega
dicembre 2013
Kaserbisn Fierozzo - TN
Sciare ai Prati Imperiali
gennaio 2014
Candido - BZ
Telemark Night
gennaio 2014
Carezza - BZ
Sportler Telemark Festival
gennaio 2014
Pila - AO
Pleya Couis
gennaio 2014
Bardonecchia - TO
Free Mind
gennaio 2014
Folgaria - TN
Telemark Mania
gennaio 2014
Brocon Lagorai - TN
Libera i Talloni sul Monte Agaro
gennaio 2014
Valdidentro - SO
En Genogl
febbraio 2014
Courmayeur - AO
Free Telemark Mont Blanc
febbraio 2014
Limone Piemonte - CN
Telemark Riserva 2014
febbraio 2014
S.Martino di Castrozza - TN
San Martino Telemark Event
febbraio 2014
Frabosa Soprana - CN
Telemark Event
febbraio 2014
Sila - CS
Telemark Terron Event
14 - 16
15 - 16
20
22 - 23
28
1-2
12 - 16
13
22 - 23
27
29 - 5
6
12 - 13
19
1-5
25
11 - 13
febbraio 2014
Scanno - AQ
La Piega dell’Orso
febbraio 2014
Monte Avena - BL
Scalcagnada
febbraio 2014
Ayas - AO
La Tsacolà da Rouja
febbraio 2014
Sarnano - MC
Telemark Event
febbraio 2014
Van Spitz Frassilongo - TN
Oscivart Freeride
marzo 2014
Panarotta - TN
La Piega Granda
marzo 2014
Moena - TN
Polartec Scufoneda
marzo 2014
Cogne - AO
La Teribia
marzo 2014
Abetone - PT
Abetone Telemark Event
marzo 2014
Valtournanche - AO
Tele ...Baillò Me
marz. apr. 2014 Livigno - SO
XX° Skieda
aprile 2014
Pian Fiacc.Marmolada - TN
Telemark e Freeride
aprile 2014
Breuil-Cervinia
Tele Rendez Vous Du Cervin
aprile 2014
Pampeago - TN
Telelatemark Day
maggio 2014
Val Senales - BZ
Telemark Spring Camp
maggio 2014
Monte Vettore
Coppa del Monte Vettore
luglio 2014
Breuil-Cervinia
Le Bivouac au Cervin
www.telemarkmag.it - [email protected]
Telemark e Freeride Village
PAD B - StAnD R01 - R08
19
Lettera a Icaro
In ricordo della guida alpina telemarker
Icaro (Corrado Demonte)
di Giorgio Daidola
ottimismo, calma, spensieratezza. Senza un soldo in tasca,
decidevi minuto per minuto la
tua vita, sempre pronto a nuove avventure, aperto a nuovi
incontri. Come il nostro appunto.
Visto che stavamo bene insieme al ritorno da Grenoble decidemmo di fermarci
C
due giorni a sciare a Bardo-
Caro Icaro, questa
ché ma un giorno degli anni
proprio non me la
settanta sei arrivato con An-
dovevi
Con
drea Gobetti nella polverosa
te ho perso uno degli ultimi
redazione della Rivista della
amici vagabondi. Quando ti
Montagna a Torino, con il tuo
vedevo il tuo sorriso e la tua
zaino sulle spalle. Venivi da
calma erano per me una le-
Trieste, la tua città. Non ci co-
zione di vita. Non importa se
noscevamo ma capimmo su-
poi non riuscivo ad applicar-
bito che potevamo fare delle
la, l’importante era prendere
cose insieme. Non avevamo
coscienza dell’alternativa e di
programmato nulla ma quella
viverla almeno un po’ insieme
sera stessa partimmo per Gre-
a te. Ti confesso che il fatto
noble con il mio pulmino tut-
di essere stimato da persone
tofare, per visitare il SIG, che
come te mi ha sempre riempi-
era allora un importante sa-
to di soddisfazione, mi ha fat-
lone dell’attrezzatura per sci
to sentire un anticonformista,
ed alpinismo. Tu eri giovane e
uno che fugge come può da
bello, arrampicavi e sciavi. Eri
una società alla deriva.
un nomade. Vivevi alla gior-
Ti ricordi come ci siamo co-
nata, da vero hippy. Sempre
arrampicare. Un giorno ci in-
nosciuti? Non so come e per-
allegro e rilassato, trasmettevi
contrammo per caso sotto una
fare.
necchia, dove i miei genitori
avevano una casa. Non avevi
nulla con te per sciare, ma con
un’attrezzatura di fortuna fu
possibile percorrere insieme
i più bei fuori pista della Vallefredda. Per me sono stati
grandi giorni, e penso anche
per te.
Poi tu sparisti con il tuo zaino
e non ti vidi più per anni.
Un giorno qualcuno mi disse
che gravitavi su Riva del Garda, che arrampicavi forte e
avevi una fidanzata da quelle parti. La tua casa a Riva
era niente di più di un garage, dove avevi concentrato la
tua attrezzatura per sciare e
parete di Arco e scoprii che
eri diventato una brava guida alpina. Poi fu il telemark
ad unirci nuovamente, questa
volta in modo più continuativo. Non a caso il telemark,
con il suo spirito vagabondo
ed anticonformista. Il nostro
spirito, mai venuto meno. Che
belle quelle sciate in piena libertà sulla fresca di Livigno,
con lunghe soste a parlare dei
nostri progetti di viaggi con
gli sci o...in barca a vela!
telemark mag
20
Ma quelli erano venuti anche
a me, senza essere caduto!
Mi suggeristi delle portentose pillole di magnesio che
ingurgitavi in gran quantità
per debellarli. Accanto a te
era arrivata Karin. Elegante,
intelligente, ribelle, avventurosa, sportiva. E anche giovane e graziosa, il che non
guasta. La donna giusta per
te, caro Icaro. Davvero fortunato, pensai. Tu però eri rimasto sempre lo stesso Icaro,
il vagabondo era diventato
più stanziale ma era sempre
vagabondo dentro.
Bellissimo fu scoprire come
insieme a Karin sapevi comunicare il tuo amore per la
montagna e per il vero sci alle
nuove generazioni.
Le “operazioni Icaro” in Panarotta e le escursioni con
le pelli con notte in rifugio
Purtroppo non riuscimmo mai
per assicurarti...Io ero scon-
di Livigno sono stati bellissi-
a combinare nulla insieme. Il
volto nel vederti così malcon-
mi esempi di come bisogna
motivo era più che compren-
cio ma tu sorridevi, ottimista
far conoscere la montagna ai
sibile: il tuo mestiere di gui-
come sempre. Ti confesso che
bambini. In modo intelligen-
da. Quanti compagni di tanti
non avrei scommesso nulla
te e piacevole al tempo stes-
bellissimi viaggi con gli sci,
sulla tua completa guarigione.
so. Che padre modello saresti
diventati guide, hanno dovuto
Eri proprio mal messo, se fossi
stato Icaro!
anteporre i clienti agli ami-
stato io al tuo posto sicuramen-
ci! Pazienza Icaro, sarà per la
te non ce l’avrei fatta. Con quel
prossima vita, se ci sarà.
caldo. Fermo immobile per
In una calda estate degli anni
mesi. E senza soldi come sem-
novanta mi trovai al tuo capez-
pre per pagarti cure speciali.
zale all’ospedale di Bolzano. Io
Non avevi neppure un’assicu-
ritornavo da una giornata ra-
razione come guida. Tu vivevi
diosa di sci in Senales. Ti trovai
come sempre alla giornata, i
li, immobile, con non so quan-
rischi te li assumevi in proprio.
te vertebre ed altre ossa rotte.
Ti ritrovai qualche anno dopo
Tutto una ferita dalla testa ai
sugli sci, pimpante e sorriden-
piedi, in seguito ad una brutta
te come se nulla fosse succes-
caduta su di un primo tiro che
so. Sì, qualche dolorino in più
avevi valutato troppo facile
alla schiena.
telemark mag
21
sembrare un perfetto Gianduia, la maschera di Torino, la
mia città, dove ci eravamo conosciuti tanti anni fa’. Parlammo come sempre di progetti di
viaggio, di barca a vela...
Ah se fossi venuto con me questa estate Icaro, avevo proprio
bisogno di un mozzo a cui insegnare le arti dello skipper!
Stavo navigando lungo le coste dell’Albania quando ho
saputo dell’incidente, questa
volta senza possibilità di apCi siamo rivisti l’ultima volta
pello.
a Livigno la primavera scorsa,
Questa non me la dovevi fare
come ogni anno, alla grande
Icaro! Come potrò ancora so-
festa del telemark. Eri in pie-
gnare di essere un vagabondo
na forma ed eri fantastico con
senza di te?
quel cappello alla Gian Burra-
Ti abbraccio forte, alla pros-
sca che ai miei occhi ti faceva
sima.
telemark mag
22
Soulgliders Yoga
& TSE
Quando tornai a Torino, devo
dire che rimasi un po’ spiazzata dalla vita cittadina a cui
non ero più abituata, finché
un giorno parlando con una
Quando lo Yoga incontra la neve
cara amica lei mi disse “Sai
che il fratello di Ale fa yoga?
di Valentina Bonfanti
Mi piacerebbe proprio andare. Ci vanno già anche gli altri
e ne parlano bene”.
Ciao Ale, noi ci co-
la vera Alessia. Sono passata
nosciamo da qual-
attraverso tante esperienze
che anno, ma ti an-
diverse, da un corso palom-
drebbe introdurti ai lettori con
bari leggeri (O.T.S.) al lavoro
qualche riga di presentazione?
con il turismo ad un viaggio
Haha, speravo che lo facessi
in Marocco con prospettive
tu! Di me posso dire che mi
di lavoro che poi non si sono
chiamo
Monticone,
concretizzate. Devo dire che
amo sciare, amo praticare
in generale proprio le batoste
yoga e come tutti gli “almost
più dure sono servite a darmi
thirty” che conosco sto facen-
il coraggio di fare delle scelte
do dei gran salti carpiati per
consapevoli.
dare spazio ai miei sogni e pas-
Oggi ho raggiunto il primo
sare dei buoni messaggi.
traguardo
Cosa fai nella vita per sbarcare
cosa voglio fare da grande. E
il lunario?
Soulgliders è senza dubbio la
Questa è un’ottima domanda.
piantina che voglio coltivare.
Ho studiato come archeologa e
Quando e da dove è nata la tua
mi sono specializzata in tecni-
passione per il mondo Yogi (o
che di intervento subacqueo.
come si scrive)?
Ho fatto qualche cantiere ar-
Il mio incontro con lo Yoga è
cheologico e ho lavorato un po’
avvenuto nel 2005, quando
sott’acqua. Poi nel 2010 sono
sono rientrata da un anno
tornata alla mia prima passio-
vissuto alle Canarie, dove ho
ne, la montagna, da allora fac-
fatto l’Erasmus. Alla faccia di
cio le stagioni. Anche se qual-
chi mi disse che ero andata lì
cosa, proprio da quest’anno,
SOLO per surfare, posso dire
cambierà.
che in quell’anno ho impara-
Cosa e Chi ti hanno portato a
to tanto di quello che ora so
diventare quello che sei oggi?
sull’archeologia e non solo, ho
Sei soddisfatta dei traguardi
preso il mio primo brevetto
raggiunti?
sub, dando inizio al percorso
Perché Chi sono io oggi?
che poi mi ha accompagnata
(Sorride)
fino al 2010 e soprattutto ho
Posso dire che più cresco e
fatto la mia prima esperienza
più vado avanti, più emerge
di vita indipendente.
C
Alessia
telemark mag
di
aver
capito
Fatto. Così avvenne il mio incontro con Severino d’Aries.
Ho iniziato con l’Hatha Yoga
poi
è arrivato tutto il resto
come i corsi di meditazione
Vipassana e nel 2010 l’incontro con la scuola Odaka ed il
Sensei Roberto Milletti.
Quando e da dove è nata la
tua passione per l’action sport
e gli ambienti “extra urbani”,
da mare a montagna?
Quella per gli ambienti extra
urbani credo di averla sempre avuta, anche se ho cercato
molto prima di trovare davvero la mia dimensione.
Ho delle foto di me piccolissima (con il pannolone!) in barca a vela.
Sono cresciuta passando tutte
le estati in Sardegna (gran
23
fortuna!) e saltellando sugli
scogli di granito.
Quando avevo 8 anni mio
papà, a cui è sempre piaciuto sciare, iniziò a portarmi in
montagna. Ecco, non senza
qualche attrito, è bene NON
imparare a sciare con i propri
genitori!
Quello che ricordo però è che
una mattina ben precisa, avrò
avuto 15 anni, ero in punta a
Jafferau (Bardonecchia) e mi
stavo
preparando.
All’epo-
ca facevo gare, ecco, non con
grandissimi risultati, ma nel
vedere la pista vuota, l’orizzonte chiaro e avendo nelle
narici l’odore pungente del
freddo, mi sentii proprio leggera. Appena rientrata a scuola dopo le vacanze di Natale, il
primo giorno, 5 ore seduta al
banco furono una tortura e mi
dissi: “da grande voglio vivere
così come mi sentivo lassù in
cima”.
Non poteva ovviamente mancare la domanda sul Telemark:
Quando e come si è sviluppata
la tua “telly attitude”? Cosa è
significato per te entrare a far
parte della “Telly family”?
Ah, la Telly Attitude è stata
la più profonda e vera svolta
della mia vita Montagnard.
Non ho ancora capito se sono
stata io a trovare il telemark o
il telemark a trovare me.
(per i non addetti ai lavori, il
lemark, ricordi Vale? Quando
Vedanta è la conclusione, il
ti ho accompagnata su a Cam-
nosciuto Davide Barbi, l’altro
coronamento di tutta la lette-
piglio all’evento TSE facendoti
Soulgliders, che a Claviere a
ratura Vedica e ha altissime
da fotografa.
metà stagione si diede al Tel-
implicazioni filosofiche).
Grazie a Mariano Valcanover
ly dicendomi “Monti, questo è
Poi due anni fa, abbiamo ini-
e al mio Guru Giuliano Pederi-
PURO VEDANTA”!
ziato insieme ad andare in Te-
va mi sono appassionata così
Il primo inverno che sono
tornata in montagna ho co-
telemark mag
24
nostra misura, con una raffica di vento e ne apprezziamo
l’essenza, ringraziando, siamo
Soulgliders.
Quando è nato questo progetto e come si sta sviluppando
nel corso degli anni?
Abbiamo
iniziato
nel
2011/2012, poi grazie all’appoggio del TSE e all’amicizia
Foto Karin Pizzinini
degli Scufons, il telemark club
di Moena sono andata avanti.
Mi sono intrufolata alla Skieda a Livigno e quest’anno ho
fatto un’estate sorprendente
al lago di Garda insegnando
yoga sugli Stand Up Paddle.
Ora c’è l’idea di aprire un piccolo studio visto che per un
po’ torno a vivere a Torino, la
mia città natale.
Il tema dell’anno pertanto
sarà Soulgliders Urban Rescue! Portando avanti l’atti-
tanto che non ho più sciato
persone sia nel trasmettere
con il tallone bloccato.
quello che conosciamo dello
Beh forse una volta, ma era
yoga. Sempre con due identi-
per provare un paio di sci...
tà ben distinte e anche spesso
dal nome SHAMAN.
con due location differenti.
Vera-
vità montana in tre eventi
programmati:
il
Telemark
Opening, la Scufoneda, ed un
workshop di alcuni week end
in collaborazione con la scuola romana Odaka Yoga ed il
mente Soulgliders!
Esattamente, per essere un
Entrando nel vivo dell’intervi-
“Soulglider”, servono attitudi-
sta, cosa ti ha portato ad unire
ni particolare o tutti possiamo
i tuoi mondi per dare vita a
essere Soulgliders?
Soulgliders?
Soulgliders non è una distin-
Soulgliders secondo me è nato
zione. Se mai è l’opposto, è un
da solo. C’era già e ad un certo
elemento di unione.
punto si è manifestato. È stato
Soul significa “Anima”, Glide
l’incontro tra l’energia del Bar-
significa “scivolare senza at-
tà suddetta con un aggettivo
bi e la mia, Shiva e Shakti che
trito/planare”, quindi in real-
quale utilizzeresti e perché?
ha messo in moto il progetto.
tà è una condizione.
Mi sono fatta suggerire da
Da lì abbiamo fatto un primo
Ogni volta che siamo legge-
un’amica la risposta, e mi è
workshop tra Sestriere e Bar-
ri, in armonia con noi stessi
piaciuta. RAMINGO.
donecchia, era una delle no-
e con gli altri, con la natura,
Avete presente il Signore degli
stre prime lezioni e piano pia-
con un pendio immacolato di
Anelli? Il viandante, il viaggia-
no siamo cresciuti sia come
neve fresca, con un’onda della
tore, il Re Aragorn?
telemark mag
maestro Roberto Milletti, che
ringrazio e che è il mio attuale
maestro.
Sogno e sto lavorando anche
per una collaborazione più
stabile e stagionale con alcuni
allenatori e maestri di sci.
Se dovessi descrivere l’attivi-
25
luppo dello yoga in montagna
sia collaborando con la mia
scuola di Roma, Odaka Yoga,
che con fisioterapisti ed osteopati. Ringrazio a tale proposito
lo studio FisoGM nella persona della dr.a Barbara Benech
fisioterapista e osteopata, mia
cara amica e maestra di sci,
e Giorgio Antonacci, osteopata, per la parte dello sviluppo
surf/wind-surf.
Per scoprire cosa combino
Ecco, Barbi ed io abbiamo
ne consegue per poi scoprire
comunque il modo migliore
amici che subito dopo il Ciao,
che più ti muovi, più la tua
è seguire il sito www.soulgli-
Come stai, ci chiedono Per
comunità si allarga, si intes-
dersyoga.it o la pagina di Fa-
quanto ti fermi? E la risposta è
sono relazioni stabili e since-
cebook: SNOW YOGA.
sempre un altro interrogativo.
re a migliaia di chilometri di
Ci vediamo presto per le pri-
C’è un vivere la vita e un com-
distanza, anche con 8 ore di
me pieghe! E chiaramente per
piere delle scelte coraggiose
fuso orario. La distanza ed il
la lezione di yoga après ski!
che ci ha portati a vedere il
tempo sono relativi. E alla fine
mondo un po’ fuori dagli sche-
tutto è uno.
mi e allo stesso tempo a poter
Per questo siamo Raminghi.
apprezzare la meraviglia del
Come classica domanda fina-
cambiamento.
le: Quali sono i tuoi progetti
Uno degli insegnamenti fon-
futuri?
damentali dello yoga è il di-
Il mio progetto nel prossimo
stacco, la consapevolezza del
futuro è quello di consolidare
PANTA REI, tutto scorre, che
l’attività stabilizzando la prati-
tutto è impermanente, ANIC-
ca per gli allievi che hanno de-
CA in Pali.
ciso di seguire con costanza i
Senza dubbio abbiamo fatto
corsi e che finalmente avranno
nostro questo principio, con
un centro come riferimento.
tutto il lavoro interiore che
Inoltre proseguirò con lo svitelemark mag
26
Custa
Lon Ca Custa
’nduma ‘n Val d’Austa
parte dei Lupi di La Thuile (n.d.r.
Caserma alpina), “custa lon ca
custa”, costi quel che costi, ancora riecheggia dentro di me il
motto del Battaglione. Si nasce
alpini mi dicevano, e ancora non
lo sapevo, gli Silvretta1 e pelli
di Tony Casi
presto divennero i miei compagni di giochi , semplici in salita
ed efficaci in piano. Ricordi che
C
tornano, salite infinite, discese
“custa lon ca custa,
Ora è tutto lieve e delicato, i pen-
‘nduma ‘n Val d’Au-
dii sassosi e impervi mutano e
sta”, motto ricorrente
indossano il loro vestito miglio-
dei Telemarker Piemontesi e non.
re, quello che a noi piace di più,
Frase parafrasata agli alpini che
vellutato e morbido.
ben si presta ai nostri giochi.
C’è chi per la vita intera cerca
La Valle d’Aosta cela tra le sue
tutto questo e c’è chi in posti così
montagne un mondo nascosto, tut-
ci capita per caso, ma anche chi
to quel che abbiamo sempre im-
sapientemente aspetta e si lascia
maginato è alla nostra portata ed è
trovare, che sa creare le condi-
sufficiente lasciarsi catturare dal-
zioni perché tutto ciò avvenga,
la natura per farne parte: Monte
alle volte solo con piccoli gesti.
Bianco, Gran Paradiso, Cervino e
Piccole cose, piccole azioni che
Monte Rosa sembrano scolpiti dal-
ci rendono grandi. Rispettare la
le mani di un sapiente artigiano
natura senza calpestarla ci rende
che nulla ha lasciato al caso e che
degni di tale bellezza.
si è lasciato trasportare dall’ardo-
Potendo esprimere un mio pen-
re e dall’amore. Nel nostro caso
siero potrei dire che mi ritengo
amore per la stagione magica,
fortunato, sì, è così che mi con-
quella in cui con il dolce scendere
sidero. E lo dico con serietà per-
con gli stranieri, curiosa con gli
della neve tutto si trasforma.
ché non è da tutti riuscire a fare
sciatori. Ma soprattutto generosa
che...servono!
E frasi che ancora riecheggiano,
ricordo la prima volta e quel tallone che di stare attaccato proprio non ne voleva sapere, il mio
commilitone disse: “Proviamo a
scendere così ?” , “Ma si può? “ e
giù col ginocchio ad accarezzare
la neve, perché già allora il telemarker era dentro di me e reclamava la sua libertà.
Basta poco e il tallone libero si
impossessa della montagna, nella
nostra valle, sulle nostre pendenze mai uguali. Così mi piace immaginare la nostra Valle d’Aosta,
semplice e delicata ma anche sexy
e intrigante, ricca di uomini capaci e intraprendenti, accogliente
con le nuvole, con le alte cime che
ne accarezzano le fluttuanti morbidezze e ne prendono il frutto,
bianco, abbondante.
In una cornice così meravigliosa, in questo posto, i nostri sogni
diventano reali e le nostre paure
spariscono, tutto diventa per magia più facile.
Essere liberi si può e si deve, sta
a Voi scegliere come farlo, se da
sciatori aperti a tutto oppuro no.
A voi la prossima mossa , io sono
gia libero.
telemark mag
27
Sportler e il telemark
Sulla scia della moda
ti gli “aficionados” della neve
fresca
(indipendentemente
dalla scelta degli attacchi),
ma anche ai “giovani selvaggi” della scena del telemark,
che volteggiano sui pipe degli
snowpark.
Per la stagione invernale in
corso puntiamo sui modelli
di sci K2, Dynafit, Movement,
La disciplina del te-
lemark partecipi numerosa!
lemark,
inventata
Il telemark si adatta perfetta-
oltre cent’anni fa,
mente al concetto del nostro
sembrava essere scomparsa
assortimento e al motto del
ormai da decenni: sostituita
nostro marchio “Best in the
dalle curve a sci paralleli, in-
Alps!”: desiderando essere i
fatti, era diventata uno sport
“migliori” esperti, non poteva-
di nicchia.
mo certo trascurare quest’af-
L
L’evoluzione tecnologica dei
materiali,
verificatasi
negli
ultimi anni e paragonabile a
un vero e proprio salto quantico, ha rappresentato una
ventata d’aria fresca per il telemark, tornato a essere uno
sport di moda. Nel 2008, noi di
SPORTLER, da decenni punto
di riferimento per gli appassionati degli sport invernali,
abbiamo deciso d’inserire nel
nostro assortimento l’attrezzatura e gli accessori dedicati
Mountain Wave, Salomon, Ski
Trab e Völkl .
link agli sci: http://www.
sportler.com/sportlerShop/
attrezzatura/freeridefreestyle-telemark/scifreeride-telemark
fascinante disciplina sportiva
invernale!
Per
Per molte persone, praticare
attacchi, disponiamo di marchi
il telemark sulla neve fresca
come 22Designs, 7TM, Voílé,
è l’apice del divertimento e ci
G3 e Rottefella, incluso NTN.
quanto
riguarda
gli
sono sempre più sportivi che
non si limitano a percorrere le
piste battute, ma che approfittano dei vantaggi del “tallone
libero” anche in salita.
La nostra ampia selezione di
sci da scialpinismo e freeride
link ai nostri attacchi da
Telemark: http://www.
sportler.com/sportlerShop/
attrezzatura/freeridefreestyle-telemark/attacchitelemark
offre la soluzione ideale a tut-
a questa particolare disciplina.
Non è stato tanto il tornaconto
economico a spingerci a compiere questo passo, quanto
piuttosto la gioia e la passione
di alcuni collaboratori che non
hanno mai abbandonato questo sport. Inoltre, a gennaio
2014, sosterremo per la quinta
volta lo “SPORTLER Telemark
Festival Carezza” al Passo di
Costalunga, organizzato dal
nostro partner TSE, augurandoci che la community del tetelemark mag
28
gere il cliente, tutta l’attrezzatura
viene montata gratuitamente e in
maniera professionale in base al
peso e alle dimensioni del piede.
Gli indecisi, che preferiscono una
consulenza competente, possono
contattare in qualsiasi momento
il nostro esperto Devid Dalvai,
telefonicamente o per e-mail
([email protected],
0471-
208202). Devid è un appassionato
di telemark, lieto di offrire raccomandazioni e consigli utili anche
per lo scialpinismo.
Infine, l’assortimento per il telink agli scarponi:
http://www.sportler.com/
sportlerShop/scarpe/
freeride-freestyle-telemark/
scarponi-telemark
link ai configuratori:
http://www.sportler.com/
sportlerShop/attrezzatura/
freeride-freestyle-telemark/
sets-telemark
lemark
è
disponibile
anche
presso alcuni dei nostri punti
vendita. Tom (SPORTLER Alpin
Bolzano, tel. 0471-974033), Dino
(SPORTLER Trento, tel. 0461981290) e Robby (SPORTLER Alpin Brunico, tel. +39 0474 552368),
appassionati di telemark e scial-
Nel settore scarponi, infine, ci
La novità del 2013/14 sono i set
pinismo, si sono prefissi l’obiet-
concentriamo sui modelli di
comprensivi anche di scarponi:
tivo di diventare il punto di rife-
Scarpa.
scorse
un’offerta allettante soprattutto
rimento per gli amanti di questo
stagioni, le nostre vantaggiose
per i “neofiti”, che così possono
sport del Trentino-Alto Adige, a
offerte di set, ora ulteriormente
investire nella loro nuova attrez-
cui garantiscono una consulenza
ampliate,
zatura da telemark risparmian-
esperta! Ci auguriamo un inver-
particolarmente interessanti.
do. L’assortimento, che spazia dai
no ricco di neve e, magari, una
Con pochi clic, il configuratore
vantaggiosi set per i principianti
giornata insieme all’insegna del
del nostro shop online consen-
fino alle combinazioni individua-
telemark!
te di combinare in maniera in-
li per i veri “assi”, attende gli spor-
dividuale sci e attacchi, siano
tivi nel nostro shop online www.
questi da freeride, scialpini-
sportler.com! Inoltre, prima di
smo o telemark.
lasciare il magazzino e raggiun-
Durante
telemark mag
si
le
sono
rivelate
29
“Progetto
Icaro”
È nata l’Associazione...
www.facebook.com/Associazione.Progetto.icaro
È
È un’associazione libera
che sempre di più si appassionano al
Dall’idea ed esigenza di creare un’as-
e senza scopo di lucro, il
freeride. Poiché sono davvero sem-
sociazione che possa portare avanti
cui scopo è promuove-
pre di più, ma il nostro paese non
questo progetto e che si possa svilup-
re l’educazione alla sicurezza nel-
capisce che invece dei divieti c’è bi-
pare in zone più ampie, è nata l’Asso-
la neve per i giovani appassionati
sogno di educare i ragazzi, affinché
ciazione “Progetto Icaro”.
di freeride. Nonostante sia appena
conoscano la montagna, la neve ed
Ci auguriamo che potrà crescere e
nata, inizierà ad essere attiva con al-
i suoi pericoli e sappiano compren-
fare del bene, come Icaro avrebbe vo-
cuni campi già da quest’inverno.
derli per evitarli ed affrontarli, ab-
luto. Per ora è indirizzata soprattutto
Molti amici di Icaro hanno voluto
biamo pensato di usare il denaro per
alle attività sulla neve, ma si cercherà
fare delle offerte. Dopo aver riflettu-
organizzare, con l’aiuto delle molte
di ampliarla in modo da includere
to su come usare il denaro ricevuto
Guide Alpine ed altri professionisti
tutte le attività praticate in monta-
si è deciso di utilizzarlo per realizza-
della montagna e della neve amici
gna, in modo che i giovani possano
re un’idea che Icaro aveva da anni.
di Icaro, degli incontri di formazio-
avvicinarvisi in tutti i suoi aspetti in
Icaro ci teneva moltissimo ai ragazzi,
ne e pratica per i freerider nascenti.
modo sicuro e consapevole.
CORSO
SCI ESCURSIONISMO
E TELEMARK
Club Alpino Italiano
Sezione UGET Torino
Scuola Sci di Fondo
e Fondo Escursionismo
in collaborazione con il CAI Torino
Gennaio - Aprile 2014
INFO
Presentazione corso 16.01.2014
ore 21 sede CAI Uget
www.caiuget.it/sfe - cell 334.94.22.290
www.caipisa.it/scuola_appennino.html
telemark MAG
Rider: Lize
zet
ze
et Chris
Chr tianse
sen
n - Photo:
o:: Jonatha
onathan Gur
onath
urr
rry - Lo
oc
cation
ation
ion
o : Moen
M na
XR
75 mm
EVO
NTN
CRISPI® TELEMARK
A NEW SENSE OF STABILITY
WWW.CRISPI.IT
CRISPI Sport s.r.l.
31010 Maser (Tv) Italy
Ph. +39 0423 524211 | [email protected]
31
Sdoganiamo
il Telemark
giamenti indispensabili per
sciare la tecnica dello sci a
tallone libero, quattro obiettivi semplici e chiari che diventano un divertimento per chi
accetta di “mettersi in gioco”
Telemark Imprinting e non solo.
facendo provare quelle sen-
di telemark Snow Events
sazioni che non si possono
raccontare.
A questo punto ci si offrono
tutta una serie di opportu-
Se fino a qualche
decideva di provare questa
tempo fa sciare a
magnifica e affascinante di-
telemark era rite-
sciplina, ha portato alla codi-
nuto, spesso a ragione, fatico-
fica di alcuni consigli utili per
so, difficile da imparare, con
la gestione dell’attrezzatura;
una attrezzatura indisponi-
attrezzatura che richiede una
bile o alquanto approssima-
gestione basata sull’atteggia-
tiva, dalla tecnica impegna-
mento naturale del corpo at-
tiva praticata da pochissimi
traverso la ricerca dell’equi-
e abilissimi specialisti; ora,
librio, questa “naturalezza” è
con l’avvento dei nuovi mate-
diventata il fondamento vin-
partenza ormai consolidata.
riali le cose sono cambiate e,
cente per definire il telemark
I professionisti, nella figura
grazie ai meeting che si sono
facile e alla portata di tutti.
dei maestri di sci specializ-
svolti e si svolgono sul territo-
Da alcune stagioni questa
zati per questa tecnica, sono
rio Italiano, abbiamo consta-
codifica è definita “Telemark
poi chiamati a proseguire con
tato che questi sono diventati
Imprinting” e possiamo af-
l’insegnamento, l’entusiasmo
di tendenza e confortevoli e
fermare che, dopo tantissime
e la qualità saranno lo stru-
la gestione della sciata a tele-
prove sul campo, il telemark
mento fondamentale per rea-
mark non è poi così ostica.
è finalmente “Sdoganato”.
lizzare il sogno di tutti i neo
Durante gli incontri, l’esigen-
Telemark
telemarker:
za di dare dei consigli a chi
so come una serie di atteg-
S
Imprinting
inte-
nità come liberare il tallone
in pista o saltare nel park,
girovagare nella natura con
le pelli o salire pendii intonsi per scendere in fuoripista.
L’occasione, per chi ha ancora voglia di sciare, può essere colta partecipando agli
oltre 30 eventi programmati
in Italia che sono una base di
danzare
sulla
neve.
TELEMARK IMPRINTING
Istruzioni per l’uso delle
attrezzature e azioni per
l’apprendimento rapido e
irreversibile delle sensazioni
del Telemark.
telemark MAG
Rider: Lena Attorresi - foto: Alessandro Rossetto - team tSE