2_7_2014 - CGIL Basilicata

RASSEGNASTAMPA
RASSEGNASTAMPA
2 luglio 2014
RASSEGNASTAMPA
E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.
ANNO 14 - N. 180 - e 1,20
EUROPA
Si insedia
Schulz
Pittella
presiede
la seduta
Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino
Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ)- tel. 0971 1656020 - fax 0971 476797 - email [email protected]
Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 1887000 - fax 0835 256466 - email [email protected]
Mercoledì 2 luglio 2014
LA FESTA DEL 2 LUGLIO
Saltiamo sul carro
per aiutare Matera capitale
QUARTO, CALIA e FERRARA alle pagine 23, 24, 25 e 26
segui la Bruna su www.ilquotidianodellabasilicata.it e
@quotidianoweb
Potenza: 9 assessori, alle donne deleghe importanti come il bilancio e la programmazione europea
Ecco la Giunta De Filippo
fa chiarezza
«Quante pressioni su petrolio
e royalty
e quanti nemici
mi sono fatto»
L’INTERVISTA
Pittella e Schulz
a pagina 15
NOMINE
Il governatore
piazza un altro
“esterno”
all’Arpab
Braccio di ferro
notturno
tra correnti Pd
sul nodo Ater
Potenza
«Il disegno di legge Pittella
a forte rischio
di incostituzionalità,
serve dialogo»
Sul congresso: «La Basilicata
non deve pensare al Pd,
è il Pd che deve pensare
alla Basilicata»
Sull’assenza
dei parlamentari:
«Chi organizza tenga conto
dell’agenda di ognuno»
AMATO a pagina 11
CRISI E LAVORO
Cgil: reddito
minimo
e servizio
civile
a pagina 10
LIT
OR
AL
E
La Giunta di Potenza: in piedi da sinistra Argento, De Francesco, De Luca, Martoccia, Percoco. Seduti da sinistra:
Cuoco, Salvia, Bellettieri, Pepe e Stigliani
Nova Siri
Tutte
le novità
CORRADO
alle pagine 12 e 13
De Luca: «Squadra tecnica, nessun partito potrà rivendicare
i risultati». Mediazione politica con FI. C’è anche l’ex sindaco
di Tolve, Pepe e la candidata in pectore di una parte
del centrosinistra, Maria Martoccia. Il sindaco rinuncia all’auto
LABANCA e PECORARO alle pagine 8 e 9
POTENZA
Strade chiuse, film in corso
Ultimo
ciak
in città
per
Silvio
Orlando
e Fabio
Volo
SANTORO alle pagine 6 e 7
IL BLUFF DEL PETROLIO LUCANO
di NINO D’AGOSTINO
DICO subito che, a mio modesto avviso, la questione petrolio è stata gestita in Basilicata con i
piedi: profondamente sbagliati i toni usati dal
governatore Pittella, sconcertante mi è
segue a pagina 17
Vi aspetto
il 6 LUGLIO
alle ore 19.00
Borgo Venusio - Matera
GIAMMARIA a pagina 19
www.giardinivenusio.com
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Matera
RASSEGNASTAMPA
TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90
Mercoledì 2 luglio 2014
La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,20
LA GAZZETTA
DI
PUGLIA - CORRIERE
DELLE
Quotidiano fondato nel 1887
PUGLIE
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
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NEREUS VENDOLA PRESIDENTE DEL NETWORK AEROSPAZIALE EUROPEO
COMUNE, QUATTRO DONNE NELL’ESECUTIVO
«La mia Puglia del futuro»
Nichi decolla nello spazio
Potenza, il sindaco
presenta la nuova giunta
nove gli assessori
LAGUARDIA IN GAZZETTA BASILICATA A PAGINA III >>
«Possiamo rilanciare le fabbriche di Foggia
e lo scalo di Grottaglie, Renzi fa solo bollicine»
SQUADRA La nuova giunta comunale [foto Tony Vece]
MARTELLOTTA A PAGINA 9 >>
RIFORME RESTA LO SCUDO PER DEPUTATI E SENATORI. IL PREMIER SPINGE SULL’ACCELERATORE: MODIFICHE DA APPROVARE ENTRO LUGLIO
PUGLIA INVESTIMENTI OK E AUMENTI RIDOTTI (+6,5%)
Renzi a Grillo: «Collaboriamo senza alibi». Malumori in Forza Italia
Frasi contro i giudici, Berlusconi richiamato si scusa: non capiterà più
200milioni ad Aqp
Regione blinda
Nuovo Senato con immunità Lale tariffe
e dà
L’eurosemestre di Renzi
Battesimo a Strasburgo
Grillo: non dateci soldi, vanno alla mafia
di GIOVANNI VALENTINI
C
on tutto il rispetto
che si deve all’autorevolezza e al prestigio dell’Università Bocconi di Milano, lo studio
con cui si dimostrerebbe che
“il Sud è più ricco del Nord”
lascia francamente interdetti
e perplessi. L’abbiamo sempre
saputo che nelle regioni meridionali i prezzi sono generalmente più bassi e quindi il
potere d’acquisto individuale,
a parità di salari, può risultare superiore. Ma, purtroppo, il Sud non è l’Eldorado.
Non lo è, innanzitutto, dal
punto di vista economico e
non lo è tantomeno sul piano
sociale e civile: vale a dire su
quello della cosiddetta ”qualità della vita” che non è fatta
soltanto di denaro, ma anche
di condizioni generali, di sanità, servizi pubblici, infrastrutture, trasporti, scuola e
cultura.
SEGUE A PAGINA 25 >>
LA SEDE
DI AQP
Con
un’operazione
di ingegneria
finanziaria la
Regione
«presterà»
200milioni di
euro
all’Acquedotto
garantendo in
tal modo la
possibilità di
realizzare gli
investimenti
previsti e di
evitare vistosi
aumenti delle
tariffe
OGGI IL DISCORSO D’AVVIO
MA IL SUD
(PURTROPPO)
NON È
L’ELDORADO
l Inizia l’eurosemestre di Renzi per la guida italiana dell’Unione. Grande attesa per il discorso del
premier che, secondo le previsioni, lancerà l’idea di
una nuova Europa che sia «motore dello sviluppo e
della crescita». Parole che hanno avuto, già ieri,
consenso anche in Germania. Ieri a Strasburgo, ennesimo show di Beppe Grillo che ha attaccato l’«Inno
alla gioia» e ha invitato a non dare più fondi all’Italia
perché finiscono nelle mani della mafia.
COZZI CON ALTRI SERVIZI DA PAGINA 2 A 7 >>
SERVIZI ALLE PAGINE 2 E 3 >>
OGGI L’ATTESO ANNUNCIO DI PAPARESTA
C’è l’accordo
Mangia
l’allenatore
del Bari
RAIMONDO NELLO SPORT >>
ARRIVA
IL TECNICO
È Devis
Mangia
l’allenatore
del Bari per
la prossima
stagione
Oggi
l’annuncio
di Gianluca
Paparesta
SCAGLIARINI A PAGINA 8 >>
MEZZOGIORNO DI LUCE
PER L’ITALIA NEL CINEMA
di OSCAR IARUSSI
F
anno testo i Rolling Stones, non proprio gli ultimi
arrivati. La domanda è: che cosa costituisce o promuove l’identità italiana oltre i confini? Il cinema vi
gioca un ruolo importante, come conferma il recente premio Oscar al «felliniano» La
grande bellezza di Paolo Sorrentino.
Al film ora si ispira il video di Mick
Jagger & Co caricato su You Tube
dopo il concerto romano del 22 giugno al Circo Massimo, già cliccato a
iosa nel sito www.rollingstones.com.
Sulle note della struggente Streets of
Love e nelle soffuse luci «a cavallo»
dell’alba o del crepuscolo, scorrono le
immagini dei vecchietti rock (bellissimi, oltretutto, oggi più che mai),
alternate con i volti di giovani nel ROMA I Rolling Stones
pubblico e con scorci capitolini dal
vago sapore retrò (nostalgia canaglia). A un tratto, nel video,
sventola un tricolore, sebbene l’accattivante profezia di Jagger sia stata smentita: «L’Italia vincerà il Mondiale», aveva
detto prima della partita contro l’Uruguay.
IN CULTURA >>
CHOC IN FRANCIA
MONDIALI CALCIO
A PAGINA 13 >>
SERVIZI NELLO SPORT >>
L’ex presidente Sarkozy
per una notte in cella
Capolavoro di Messi
l’Argentina passa al 118°
RASSEGNASTAMPA
Mercoledì 2 luglio 2014
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887
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LA CRISI LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA E LA SCADENZA DEL PIANO COPES DETERMINERANNO ALTRI SENZA-REDDITO PETROLIO IL FONDO IDROCARBURI SCENDE DA 93 A 80 MILIONI
review»
Cassintegrati e in mobilità «Spending
nella produzione 2013
«È una bomba sociale» e le royalty calano
di 24 milioni di euro
L’allarme lanciato dalla Cgil. Sarà un’estate di... fuoco
LAVORO E REDDITO
RISPOSTE URGENTI
O SARÀ DISASTRO
ANNUNCIATO
di MIMMO SAMMARTINO
Sos alla Regione:
servono progetti fattibili
di recupero di vecchi
siti produttivi
l Il decreto annunciato dal ministero Poletti sulla revisione delle
regole per la concessione degli ammortizzatori in deroga rischia di
produrre una valanga di licenziamenti e la fuoriuscita di migliaia di
percettori di mobilità in deroga dalle attuali platee. Situazione critica
in Basilicata dove si aggiunge la scadenza prossima del progetto Copes:
per la Cgil siamo alla vigilia di un'esplosione sociale senza precedenti.
LATRONICO A PAGINA V >>
Nel 2014 la Regione
incassa circa 159
milioni, i Comuni lucani
quasi 28 milioni
POTENZA: NOVE ASSESSORI ACCANTO AL SINDACO
l Oltre 24 milioni di euro in
meno nel 2014 nelle casse di Stato,
Regione e Comuni lucani. A tanto
ammonta il calo delle royalty sulle
produzioni del 2013 del giacimento
lucano dell’Eni in Val d’Agri.
IERACE A PAGINA IV >>
L’EVENTO
D
all’Europa, all’Italia,
alla Basilicata è uno
snocciolare di priorità,
calendari,
obiettivi.
Ma, al netto di ogni altra trovata,
c’è una questione su tutte che pretende d’essere affrontata con sforzo di progetto e di immaginazione.
Una emergenza delle emergenze,
senza la quale la disperazione sociale diventa una miscela esplosiva nelle mani di avventurieri e
populisti. Una pietra tombale sul
sogno dell’Europa, sui principi costituzionali, sulla possibilità di rinascita di questo Paese, del suo
Sud, della Basilicata.
Il nodo è lo spreco insensato di
donne e di uomini relegati ai margini. È il loro apporto snobbato. Il
nocciolo si chiama lavoro e distribuzione del reddito. È il destino di
una generazione giovane condannata a non fare, a soggiacere a un
precariato che nega ogni possibilità di programmare il futuro fino
a costringerla a lasciarsi alle spalle la propria terra matrigna. È la
sorte dei tanti adulti «scaricati»:
cinquantenni troppo giovani per
la pensione, ma troppo vecchi per
essere considerati degni di un investimento su di loro. Merce avariata, pronta per la rottamazione.
Da sostituire con carne fresca, meno costosa e più ricattabile. Siamo
all’umanità ridotta a discarica. È
uno scempio sociale non più gestibile. Necessita un pensiero nuovo. Serve un briciolo di coraggio.
Una classe dirigente, degna di questo nome, ha il dovere di provare a
fermare un disastro annunciato.
È il giorno
della festa
Matera
e la sua Bruna
SERVIZI NELLE PAG. XII E XIII >>
REGIONE
La lunga notte del risiko
sulle nomine agli enti
INCISO A PAGINA II >>
Ecco la giunta
di Dario De Luca
COMMERCIO I CONSIGLI DELLA FEDERCONSUMANTORI
Da oggi scattano i saldi
una guida per gli affari
l Il sindaco di Potenza, Dario De
Luca, ha presentato la sua giunta. Gli
assessori sono Gerardo Bellettieri
(vicesindaco, mobilità), Rosanna Argento (edilizia e pianificazione), Leonardo Cuoco (programmazione),
Margherita de Francesco (istruzio-
PARLAMENTO EUROPEO IL LUCANO ALLA QUARTA LEGISLATURA
Gianni Pittella capogruppo
dei socialdemocratici
SCONTI
Caccia
all’affare da
oggi per
acquistare
capi di
abbigliamento
e scarpe a
prezzi
scontati
.
SERVIZIO A PAGINA X >>
ne), Maria Martoccia (bilancio e finanze), Pasquale Pepe (Ambiente),
Annalisa Percoco (politiche comunitarie), Giovanni Salvia (informazione e comunicazione) e Nicola Stigliani (servizi sociali).
EUROPA Gianni Pittella [Tony Vece]
l Gianni Pittella, 56 anni il
prossimo novembre, lucano di
Lauria, parlamentare europeo
del Pd, è il nuovo presidente del
gruppo dei socialdemocratici
(S&D). È alla sua quarta legislatura europea dopo aver ricoperto
incarichi elettivi nel Parlamento
italiano e alla Regione. È stato vicepresidente vicario. Alle ultime
elezioni è stato il più votato nella
circoscrizione Sud (234 mila preferenze).
SERVIZIO A PAGINA II >>
LAGUARDIA A PAGINA III >>
RIONERO
La bottiglia ecologica
di Fonti del Vulture
SERVIZIO A PAGINA X >>
RASSEGNASTAMPA
Glisforzi internazionaliper
trovareun compromesso
nonpossono essere fermati
da quantoè accaduto.C’è
larabbia,c’è la delusione.
Ma nonbisogna cedere
aldesiderio di vendetta.
Etgar Keret
scrittore israeliano
1,30
Anno 91 n. 173
Mercoledì 2 Luglio 2014
U:
Grillo a destra e senza gioia
Il bambino
che diventò
cieco
Parrella pag. 17
●
●
Ovidio, Sermonti
e le Metamorfosi
Argentina
ai quarti ma
che fatica
Ferroni pag. 19
pag. 22
L’alleato Farage volta le spalle all’Inno dell’Europa, l’ex comico lo difende e dice: l’Italia è mafia
I 5 Stelle siedono con Le Pen e gli altri xenofobi ● Schulz eletto presidente dell’Europarlamento
Nigel Farage e gli eurodeputati Ukip di
spalle mentre l’orchestra inaugura la
seduta dell’Europarlamento con l’Inno
alla Gioia. Grillo difende l’alleato: «Lo
usava Hitler e i dittatori». I suoi siedoA PAG. 2-3
no all’estrema destra.
Populisti
senza futuro
MICHELE PROSPERO
●
LA DESTRA ESTREMA DI FARAGE
CHE, IN SEGNO DI SFIDA, VOLTA PLATEALMENTELESPALLE, mentre nell’aula
di Strasburgo risuonano le note
dell’Inno alla gioia, non compie solo
un gesto volgare, che stride con quel
senso delle istituzioni che sempre dovrebbe scandire la vita dei parlamenti
democratici. Annuncia anche che per
le accanite forze dell’antipolitica un
fronte nuovo si è aperto, ed è dislocato dentro il cuore delle istituzioni europee.
Il vecchio Hegel auspicava la pubblicità dei lavori parlamentari e celebrava le sedute descritte dalla stampa
come una grande occasione per la crescita della società civile.
SEGUE A PAG. 3
Beethoven
preso a calci
«Abbracciatevi, moltitudini. Questo
bacio vada al mondo intero,
fratelli». Quando, nel 1985, si decise
che la Comunità europea doveva
avere un inno e che l’inno doveva
essere il movimento finale della
Nona Sinfonia di Beethoven, noto ai
più come l’Inno alla Gioia, si decise
pure che lo si sarebbe eseguito
SEGUE A PAG. 2
senza parole.
Ai lettori
Nigel Farage, l’euroscettico britannico, volta le spalle all’orchestra che suona l’inno europeo FOTO LAPRESSE
Lavoro, è sprofondo rosa
● Disoccupazione in lieve
calo ma quella femminile
cresce e sfiora il 14%
● Camusso: bisogna
investire o questo dramma
peggiorerà ancora
54 mila occupati in più tra gli uomini,
29 mila in meno per le donne. I dati
Istat sull’occupazione a maggio si prestano a una doppia lettura. Se si vede
finalmente un piccolo segno più - salutato con soddisfazione dal ministro Poletti - desta allarme la nuova flessione
A PAG. 6
del lavoro femminile.
FRANCIA
Sarkozy in stato di fermo
● L’ex presidente francese
sospettato di aver tentato
di corrompere un giudice
L’Ump, il partito dell’ex presidente
francese, grida al complotto: più difficile il suo rientro in politica. Sarkozy
avrebbe tentato di corrompere un giudice per ottenere informazioni su inchieste a suo carico. Il governo: «Deve
rispondere alla legge come tutti».
A PAG.4
Staino
Migranti,
bufala virale
Macché vaiolo, è un banale caso
di varicella. L’allarme era stato
lanciato domenica sera.
SEGUE A PAG. 5
FRONTE DEL VIDEO
Il gruppo europeo delle facce di bronzo
corna,come fanno spessoimilitanti nordi●
gli antieu- sti per ricordare le invasioni barbariche,
ropei hanno iniziato il loro duro lavoro di di cui si vantano di essere discendenti diNEL TENTATIVO RIUSCITO DI CONQUISTAREUN’INQUADRATURA,
deputati a Strasburgo. Geniale l’alleato di
Grillo, Farage, che si è voltato mentre veniva eseguito l’Innoallagioia. Praticamente, ha voltato le spalle a Beethoven e a tutta la cultura europea.
Marine Le Pen, essendo una signora, è
rimasta seduta, mentre il più intelligente
di tutti, il leghista Buonanno, specialista
in pagliacciate, si è messo il burka sulla
testa. E chissà perché non si è messo le
retti. Eppure, anche quelle erano migrazioni, che avvenivano mettendo a ferro e
fuoco interi Paesi e non, come oggi, cercando scampo da guerre e fame a rischio
della vita. Tant’è che Salvini, che è tanto
buono, dice: «Aiutiamo gli emigrati a casa
loro!». Dimenticando che la Lega è stata a
lungo al governo e non risulta abbia mandato aiuti a casa di nessuno. In compenso,
qualcosina ha portato a casa propria.
Per i lavoratori de l’Unità si è arrivati al
terzo mese di lavoro senza retribuzioni. Per alcuni collaboratori si è al quarto mese, per altri si arriva all’anno e
mezzo. Inaccettabile per qualsiasi
azienda, ancora di più per un’azienda
di sinistra. Non c’è crisi che giustifichi
un comportamento di questo tipo, con
i rappresentanti sindacali lasciati
all’oscuro di tutto per settimane. Non
ciha dato rispostel’amministratore delegato Fabrizio Meli che ha malgestito
fino a una settimana fa, chiudendo la
sua esperienza nel peggiore dei modi:
la liquidazione. Non ci dà risposte
l’azionista Matteo Fago, che pure si
premura di annunciare una rinascita
della testata,ancora in edicola solo grazie al lavoro non pagato dei dipendenti. Torniamo a ricordarlo con orgoglio:
se il valore de l’Unità non si è depauperato finora è solo grazie al nostro impegno, alla nostra professionalità, al nostro attaccamento a un giornale, su cui
esprimiamo la nostra protesta non firmando gli articoli da quasi due mesi.
Non ci hanno ancora dato risposte i
due liquidatori, che incontreremo giovedì. Per noi non sarà un appuntamento formale. O si prospetteranno soluzioni concrete, oppure sarà inevitabile
una reazione dura, che per il sindacato
IL CDR
significa lo sciopero.
RASSEGNASTAMPA
2 PRIMO PIANO
Mercoledì 2 luglio 2014
RIPARTE L’UNIONE
AL VIA IL SEMESTRE ITALIANO
Il premier punta ad agganciare anche
gli euroscettici, marcando la differenza
tra futuro, speranza e disfattismo
L’Europa «targata» Renzi
«La Ue spinga la crescita»
Oggi il discorso del premier. Apprezzamenti da Usa e Germania
Due mesi di impegni
Le tappe del semestre italiano
l STRASBURGO. La stima nanze di Angela Merkel, ha scovici, l’ex ministro dell’Ecodegli Usa per la capacità di dato segnali di apertura. «Sia- nomia francese, ha sottolinealeadership italiana in Europa, mo tutti uniti – ha detto – sul to «il ruolo centrale» del sel’apertura del rigorista Wol- fatto che la crescita debba mestre italiano per puntare
fgang Schaeuble sulla neces- essere rafforzata. E che bi- sulla flessibilità. «La Francia
Il semestre di presidenza italiana dell’Unione eurosità di rafforzare la crescita, le sogna diminuire la disoccu- la appoggerà», ha assicurato.
pea si presenta denso di appuntamenti. Ecco i principali
rassicuraziopazione,
Insomma Renzi, che al suo
dei primi mesi:
ni di Schulz
quella giova- arrivo a Strasburgo incontre- Oggi - Il premier Matteo Renzi presenta al Parlamento
su un’ampia
nile in parti- rà gli europarlamentari itaeuropeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo il promaggioranza
colare». Il di- liani e poi Schulz, prima di
gramma del semestre italiano.
all’europarla- 3 e 4 - Il presidente della Commissione europea Josè
battito
è prendere la parola in plenaria,
Manuel Barroso e i commissari saranno a Roma per inmento favoreaperto,
ha troverà terreno fertile aprencontrare il governo in occasione dell’inizio del semestre
vole ad una
precisato, su do un semestre che l’Italia
- 7 Riunione Eurogruppo.
maggiore
«come
rag- intende giocarsi al massimo
- 8 - Riunione Ecofin.
flessibilità
giungere
in casa, legando flessibilità e
- 9 - Consiglio informale in Italia dei ministri di Giustizia e
nel patto.
questo obiet- riforme, e a Bruxelles, per
Affari interni.
Il semestre
tivo». Ma ha mostrare un’Italia «stabile»,
- 14 e 15 - Consiglio informale Sviluppo a Firenze. – 16
europeo
a
aggiunto:
rafforzata dal voto e che non si
- Vertice europeo su pacchetto nomine.
guida italial’Italia ha «i tira indietro sui propri do- 17- Ecofin sul bilancio e Consigli informali Ambiente e
na si apre
suoi proble- veri.
Occupazione.
sulla
linea
mi» ma anIn attesa dell’Europa che
- 23- Consiglio Affari esteri.
auspicata dal STRASBURGO Il Parlamento Ue che «un enor- verrà, a tirare le somme
- 24 - Informale Ambiente sull'energia.
premier Matme potenzia- dell’Europa che è stata è l’ex
- 28 e 29 AGOSTO - Consiglio informale Affari generateo Renzi, che
le». E poi premier Romano Prodi, che
li.
oggi pronuncerà un attesis- Schulz, appena rieletto pre- con amarezza commenta:
- 29-30- Gymnich, incontro informale dei ministri degli
simo discorso tutto impron- sidente del parlamento euro- «Quando io dissi da presiEsteri.
tato sulla necessità di spin- peo, ha assicurato che l'ap- dente della commissione che
12 SETTEMBRE - Eurogruppo informale in Italia.
gere crescita e sviluppo, men- plicazione «al meglio»" della il patto di stabilità è stupido,
- 13 - Ecofin.
-19- Consiglio informale Esteri sul commercio
tre i dati Istat tornano a re- flessibilità prevista dal Patto tutti mi davano contro, poi mi
- 22 e 23 - Consiglio informale occupazione e politiche
gistrare un aumento della di- di stabilità e dalle altre regole hanno detto che avevo ragione
sulla salute.
soccupazione in Italia.
della governance europea perchè bisognava accompa- 25 e 26 - Consiglio competitività.
Un discorso, quello di Renzi, «troverà un’ampia maggio- gnarlo con le misure di di- 28-29-30 - Consiglio informale sull’agricoltura
limato fino all’ultimo, e che ranza al Parlamento Ue».
fesa».
Paola Tamborlini
punta ad agganciare anche gli
Mentre da Roma Pierre Moeuroscettici, marcando la differenza tra futuro e speranza,
IL CASO TRA I VICEPRESIDENTI GLI ITALIANI TAJANI E SASSOLI. È ANDATA MALE INVECE AL CANDIDATO GRILLINO, PENALIZZATO DALLO SHOW IN AULA
da un lato, e disfattismo
dall’altro. E non è un caso che
mentre Grillo da Strasburgo
tuonava, invitando l’Ue a non
dare soldi all’Italia perchè tanto finiscono nelle mani della
mafia, da Roma il premier, con
una lettera, invitava i cinque
stelle a confrontarsi non solo
sulle riforme, ma anche sulle
politiche europee.
«Sarebbe bello riuscire a
l STRASBURGO. L’Europarla- sati.
dimostrare all’Europa – scrive
mento riparte da Martin Schulz e
A consolare Castaldo ha pensato
Renzi – che tragiche vicende
dagli euroscettici dell’Ukip, che comunque Beppe Grillo, che nel
come quelle che si verificano
voltano le spalle all’Europa, o me- pomeriggio è arrivato a Strasburgo
nel Mediterraneo debbono esglio al suo Inno. È iniziata così a per arringare i suoi sparando a
Strasburgo l’ottava legislatura del zero contro l’Europa e invitando
Parlamento europeo. Che si appre- l’Ue a «non dare soldi all’Italia»
sta ad appoggiare con una «ampia perchè finiscono solo nelle tasche
maggioranza», parola di Schulz, la delle mafie. Denunciando anche
richiesta di maggiore flessibilità una campagna «vergognosa» condel Patto di stabilità avanzata da tro lui e Farage.
Matteo Renzi e fatta propria, alAd Antonio Tajani, diventato
meno in parte, dal Consiglio eu- primo vicepresidente, sono andati
ropeo della scorsa settimana.
addirittura più voti che a Schulz
L'apertura dei lavori dell’Euro- (452 contro 409), un risultato che ha
sere affrontate tutti insiecamera, come del resto era preve- fatto storcere la bocca a più di un
me».
dibile, è stata pure l’occasione per esponente socialdemocratico e che
L’intervento, che il premier
registrare l’avvio delle ostilità tra potrebbe essere foriero di prossime
ha voluto rivedere in queste
la maggioranza europeista della tensioni all’interno della «grande
ore punto per punto con i suoi
«grande coalizione» formata da po- coalizione». Specie in vista della
riuniti in conclave a villa
polari, socialisti e liberali e gli eu- votazione, fissata per il 16 luglio
Pamphili, punterà quindi
roscettici. «Loro sono arrivati qui prossimo, del candidato alla pre- tedesco diventato noto in Italia per nonchè presidente dell’Eurogrupall’«Europa del fare». Forte
con il dichiarato intento di distrug- sidenza della Commissione euro- il «kapo» affibiatogli nel luglio del po, dovrà presentare al Parlamenanche del fatto che i punti
gere il Parlamento europeo dall’in- pea, il popolare Jean-Claude Jun- 2003 dall’allora premier Silvio Ber- to. Perchè le sfide che attendono
cardine da lui indicati sin dal
lusconi proprio in plenaria a Stra- l’Europa vanno da una disoccupaterno», ha sottolineato il neo ri- cker.
primo giorno a Bruxelles, soconfermato presidente del Pe.
no finiti nelle priorità delle
Ma intanto l’S&D ha incassato la sburgo in occasione dell’apertura zione ancora «drammatica, specie
«Certo non possiamo permetter- riconferma di Schulz e la nomina del precedente semestre di presi- per i giovani», all’immigrazione a
politiche europee per i prosglielo».
simi cinque anni ed hanno
di tre vicepresidenti, tra i quali il denza italiana dell’Ue (oggi tocche- una crisi finanziaria che non è staE subito sono scattate le contro- Pd David Sassoli, che al secondo rà a Renzi presentare il suo pro- ta ancora del tutto superata.
trovato sponda oltreoceano.
Ma intanto bisognerà fare i conti
misure per creare una sorta di scrutinio ha raccolto 394 preferen- gramma). «E' la prima volta che un
«Abbiamo molta fiducia»
«cordone sanitario» intorno agli ze. Sempre sul fronte italiano c'è presidente viene confermato per anche con gli euroscettici. Che prinelle capacità di «leadership
uomini di Nigel Farage e ai suoi anche da registrare la nomina di un secondo mandato», ha poi ag- ma di essere battuti nel primo condel governo italiano in Eualleati, M5S compresi (tutti raccol- Gianni Pittella a presidente del giunto Schulz, mettendo in eviden- fronto diretto con gli europeisti
ropa», è stato l’attestato di
ti nel gruppo Efdd). Tanto che con gruppo S&D, un riconoscimento za che la sua elezione è stata anche (quello della vicepresidenza) avestima del vice ambasciatore
una mossa strategica vincente da quasi scontato visto che la pattu- un chiaro segnale che «la maggio- vano dato spettacolo nell’emiciclo
americano in Italia, Kathleen
parte dell’alleanza Ppe-S&D-Alde, glia Pd è ora la più numerosa gra- ranza che dovrà sostenere Juncker voltando le spalle all’orchestra sinDoherty . Che ha aggiunto:
il candidato del gruppo per una zie al risultato conseguito alle ele- c'è». Anche se ciò non esclude che fonica di Strasburgo che suonava
«Tutte le cose che il governo
da qui al 16, ha detto ancora il pre- l’Inno alla gioia (quello dell’Ue) per
delle 14 vicepresidente del Pe, zioni del 25 maggio scorso.
italiano ha indicato come
l’esponente M5S Fabio Massimo
priorità sono anche le nostre
«Sono estremamente orgoglioso sidente del Pe, ci dovrà essere un celebrare l’apertura dell’ottava leCastaldo, non è stato eletto mentre e onorato da questa riconferma» ha ampio confronto sul programma gislatura.
priorità». E anche il «falco»
Enrico Tibuzzi
quelli di tutti gli altri sono pas- commentato l’esponente socialista che l’ex premier lussemburghese,
Schaeuble, ministro delle fi-
Schultz guida l’Europarlamento
E gli euroscettici di Farage, alleati del M5S, voltano le spalle all’inno europeo
SCHAEUBLE
«Siamo tutti uniti sul
fatto che la crescita
debba essere rafforzata»
PROTESTA
La plateale
protesta
anti-europea
di Nigel
Farage e dei
parlamentari
dell’Ukip,
mentre veniva
eseguito
l’inno
europeo, in
apertura della
riunione
plenaria del
Parlamento
.
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 3
Mercoledì 2 luglio 2014
Al Parlamento partecipa alla riunione del
gruppo Efdd, costruito con Nigel Farage
«Siamo due “comedian” della politica»
LA DIRETTA
l . Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Istruzioni a pagina 17
Grillo choc: «L’inno alla gioia
usato da Hitler e dai killer»
«Qui per cambiare. Renzi chi?». «Non date finanziamenti all’Italia, vanno alla mafia»
VERTICI
In alto,
Matteo Renzi:
oggi terrò il
discorso
d’insediamento
del semestre
di guida
italiana.
Accanto,
Martin
Schulz, eletto
presidente del
Parlamento
europeo
.
l STRASBURGO. Beppe Grillo sbarca a Strasburgo nel giorno dell’apertura
della nuova legislatura. E mentre il
Parlamento europeo celebra i riti delle
nomine, il comico è un fiume in piena
che vuole travolgere l’Unione europea.
Renzi? «Chi? Parlo con la Merkel, incontro Van Rompuy, Schultz e Juncker». «Sono venuto per dire: non dateli:
scompaiono tutti in tre regioni: Calabria, Sicilia e Campania: e quindi a
mafia, 'ndrangheta e camorra». «Questa
Europa è fallita», dice, argomentando
che è costruita «sulla complessità voluta» per non far capire nulla ai cittadini.
Al Parlamento Grillo ci arriva nel
pomeriggio per partecipare alla riunione del gruppo Efdd, acronimo inglese per «Europa della Libertà e della
Democrazia Diretta, costruito con Nigel
Farage. «Siamo due “comedian” della
politica», dice. E davanti ai giornalisti
aggiunge anche il «no» alla «transumanza» del Parlamento tra Bruxelles e
a Strasburgo, che va avanti da decenni
per «dare un contentino ai francesi».
Quindi: «Vorremmo fare una proposta
ai francesi: vi paghiamo in nero una
cosettina e non veniamo più qua».
E se i suoi parlamentari ritengono
«non opportuno» seguire la protesta dei
colleghi dell’Ukip, che voltano le spalle
mentre l'Orchestra Sinfonica di Stra-
EUROPA
Beppe Grillo
nel suo
intervento alla
riunione del
gruppo del
M5S al
Parlamento
europeo
.
sburgo suona l’Inno di Gioia, lui dice
«basta!» all’inno europeo perchè «l'ha
usato Hitler per i compleanni, l’hanno
usato Mao e Smith in Rhodesia».
L'intervento nella riunione di gruppo
va in diretta streaming. Poi sul blog
compare il testo del discorso. Dove
difende la scelta di fare gruppo con
l’Ukip e articola l’attacco alla «stampa
italiana che si è inventata di tutto per
dipingerlo Farage come un mostro».
Il programma del nuovo gruppo invece è quello di «cambiare l'Europa», di
«fare nomi e cognomi» di tutti i responsabili di tutto quello che non funziona in Europa, «una elite di mentitori
che cambia i metodi di calcolo alla
bisogna».
«Vogliamo informare i cittadini di
che cos'è questa struttura che cambia la
vita a milioni di vite. E la cambia in
peggio», aggiunge e torna sul tasto più
caro: «C'è la possibilità di pensare un
altro mondo che non sia fatto di banche
e di multinazionali».
Poi attacca i sistemi salva-stati inventati negli anni della crisi, a cominciare dal Meccanismo europeo di
Stabilità. All’Italia «costa 125 miliardi»
e poi «se un giorno dovessimo essere
salvati cu presta i soldi». «E' come se tu
pagassi una kasko per l’assicurazione
della tua auto – dice – e poi quando
qualcuno ti viene addosso, ti prestano i
soldi per il carrozziere». Ed ancora: «Le
guerre oggi non si fanno più con i carri
armati. Si fanno con lo spread. Da un
carrarmato ti puoi difendere: lo spread
non lo vedi e non lo senti. È un assassino perfetto. Silenzioso ed ineffabile».
Ma parla anche di immigrazione, e si
allinea all’Ukip: «Sugli immigrati bisogna regolare i flussi». Ma chiede
anche che «se Finmeccanica vende armi alla Siria, allora sarà la Finmeccanica a caricarsi i costi per gli immigrati dalla Siria» perchè «se dobbiamo accogliere chi scappa dalla guerra, dobbiamo chiederci chi ha fatto la
guerra. Andiamo a vedere perchè arrivano dall’Africa, diamo nomi e cognomi a questa gente».
Marco Galdi
SU 174 VOTANTI IL NUOVO CAPOGRUPPO HA RICEVUTO IL VOTO FAVOREVOLE DI 167 EURODEPUTATI
Pittella presidente dei socialisti
EUROPA
Il lucano Gianni
Pittella: è il
nuovo
capogruppo dei
Socialisti e dei
Democratici al
Parlamento
europeo
L’eurodeputato lucano auspica un cambiamento delle politiche dell’Unione
l STRASBURGO. Il lucano Gianni
Pittella è il nuovo capogruppo dei Socialisti & Democratici al Parlamento
europeo. Pittella, che è stato presidente
ad interim dell’Europarlamento, è il
primo italiano a guidare il gruppo S&D.
Su 174 votanti il nuovo capogruppo ha
ricevuto il voto favorevole di 167 eurodeputati.
.
LONDRA UNA MANIFESTAZIONE PER ESALTARE IL RUOLO INGLESE
Flop Brittania, non decolla
la parata di star di Cameron
l LONDRA. Dalla «cool» alla
«flop» Britannia. Si è rivelata un
insuccesso la festa organizzata da
David Cameron che ha tentato di
riproporre la parata di star portate a Downing Street da Tony
Blair nel 1997 per la celebrazione
della «Cool Britannia». A differenza di quanto successo al suo
predecessore laburista circondato da nomi celebri, all’evento
dell’attuale primo ministro si sono presentati, sottolineano il Times e il Guardian, più che altro
vecchie glorie dello spettacolo
britannico, come l’86enne Bruce
Forsyth, e attori di secondo piano.
Non è quindi un periodo fortunato per il premier, reduce dal-
la cocente sconfitta in Europa in
cui ha perso la sua campagna contro la nomina di Jean-Claude Juncker a presidente della Commissione europea. Nel mondo dello
spettacolo le cose non gli vanno
meglio. Al suo party per celebrare l’industria dell’intrattenimento organizzato con tanto entusiasmo non si sono visti, fra gli altri,
personaggi del calibro di Daniel
Craig e Benedict Cumberbatch,
che secondo i media del Regno
erano stati invitati. Non pervenute Helen Mirren ed Emma Watson, e nemmeno Chiwetel Ejiofor,
protagonista del pluripremiato
film «12 anni schiavo». E anche
Hollywood ha snobbato Cameron, a partire da Harrison Ford.
In mattinata in qualità di presidente
ad interim del Parlamento europeo aveva aperto i lavori dell’ottava legislatura.
A dare simbolicamente il via al nuovo
Parlamento europeo è stato l’inno alla
gioia suonato nell’emiciclo dall’Orchestra sinfonica di Strasburgo. Subito
dopo ha preso il via la procedura per
l’elezione del nuovo presidente dell’Eu-
roparlamento.
Pittella ha detto di auspicare che il
nuovo Parlamento sia all’altezza delle
aspettative dei cittadini europei che con
il loro voto hanno chiesto un cambiamento" delle politiche dell’Unione.
«E' per me – ha aggiunto Pittella – un
onore e un piacere" compiere questo
atto.
Dal burqa al kilt
In scena l’Europa degli euroscettici
l STRASBURGO. Chi si copre
la testa con un burqa, chi le pudenda con un kilt e chi volta le
spalle all’Europa iniziando dal
suo inno...La prima sessione plenaria dell’ottava legislatura del
Parlamento Ue conferma le attese che vogliono la prossima
eurocamera, piena zeppa di partiti contestatori, euroscettici ed
eurofobici, come quella potenzialmente più effervescente nella storia dell’Europa unita.
Il primo avvertimento di quella che sarebbe stata una giornata intensa l’ha lanciato in
mattinata Gianluca Buonanno,
neoletto del Carroccio: si è presentato all’ingresso del Parlamento con il capo coperto da un
velo nero a mò di burqa e poche
chiare parole, sciorinate in un
inglese di base: "not islam, not
islam, not islam. Christian!".
Dopo, aspettando di entrare in
plenaria per l’avvio ufficiale della legislatura e sempre con in
testa lo pseudo-burqa, lo stesso
Buonanno è ripartito all’attacco
al grido di «non voglio morire
islamico».
Se il leghista si copriva la testa
per protestare contro «un certo
tipo di islam»" e "contro un’Italia penosa" sui "clandestini",
l’indipendentista scozzese David Coburn si travestiva da highlander, con tanto di kilt d’ordinanza per rivendicare, non
senza fierezza, le sue origini.
RASSEGNASTAMPA
4 PRIMO PIANO
Mercoledì 2 luglio 2014
Disoccupazione generale al 12,6% vicina al record
OTTIMISTA Il
ministro
Poletti: «A
maggio gli
occupati sono
22,36 milioni, in
aumento dello
0,2% rispetto
ad aprile
(+52.000)»
l La disoccupazione a maggio torna a salire al 12,6% spinta dalle donne in cerca di lavoro, sempre più numerose. Il
tasso supera infatti il 12,5% di
aprile e il 12,1% di maggio 2013
e si riavvicina al record storico
toccato a gennaio e febbraio
(12,7%), secondo le stime provvisorie dell’Istat. A pesare è la
Rete di salvataggio per altri 32mila, in totale sono 170mila
Esodati, arriva
. il sesto decreto di salvaguardia
La sesta salvaguardia per quanti rimasti
a secco di stipendio e pensione fa un altro
passo avanti. La nuova rete di salvataggio
per il recupero di 32mila persone, annunciata la settimana scorsa, ha, infatti, ottenuto il
disco verde della commissione Lavoro della
Camera, con il via libera all’emendamento
del Governo, che di fatto rimpiazza la proposta di legge unitaria sugli esodati. Oggi il
provvedimento approderà quindi nell’Aula
di Montecitorio, anche se non tutti giudicano l’operazione con favore.
Oltre alle opposizioni sono critici anche i sindacati, a partire dalla leader della Cgil, Susanna Camusso, che paragona l'intervento a
una «toppa». E, sottolinea, di «salvaguardia
in salvaguardia si perpetra un’ingiustizia nei
confronti dei lavoratori». Sulla stessa linea
anche la Cisl, secondo cui ancora non si è
arrivati a «una soluzione strutturale».
L'emendamento promosso dal ministro del
Lavoro Giuliano Poletti è così avanzato spedito, ottenendo la maggioranza in commissione con la bocciatura di tutti i subemendamenti. Passando dall’iter parlamentare ai
fatti, si tratta di ampliare la platea dei tutelati
a 170mila persone, con 24mila posizioni recuperate dai passati interventi, in particolare
il secondo e il quarto. Invece 8mila sono le
salvaguardie completamente nuove, che includono anche contratti a tempo determinato e non non più solo gli indeterminati.
L’ampliamento è il risultato di una proroga
delle tutele, che sono state allungate di un
anno, con la scadenza rinviata al gennaio
del 2016.
crescita delle disoccupate, che
toccano il livello record del
13,8%, il più alto dall’inizio
delle serie mensili (gennaio
2004) e dal secondo trimestre
2000.
La disoccupazione giovanile
è al 43%, in leggera frenata
rispetto al mese precedente
(-0,3 punti) ma comunque oltre
ogni livello di guardia. Sono
700 mila i ragazzi tra i 15 e i 24
anni che inviano curriculum e
fanno colloqui in attesa di un
posto che non c'è, 64 mila in più
rispetto a un anno fa, e vanno a
ingrossare le file dei 3 milioni e
222 mila disoccupati. Si tratta
di una folla che continua ad
aumentare e conta 127 mila
persone in cerca di lavoro in
più rispetto a 12 mesi fa e 26
mila in più rispetto ad aprile.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, prova a vedere il
bicchiere mezzo pieno: "A maggio gli occupati sono 22,36 milioni, in aumento dello 0,2%
rispetto ad aprile (+52.000).
Queste prime righe del comunicato dell’Istat ci danno una
buona notizia: stupisce che non
le venga attribuito il giusto
rilievo". Anche se poi ammette
che "la situazione complessiva
nel Paese resta, ovviamente,
difficile", ma, insiste, "non sarebbe corretto, però, non cogliere i segnali positivi che si
registrano e che confidiamo
possano consolidarsi nei prossimi mesi".
Il vicepresidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, segnala come in tre soli mesi, da
marzo a maggio, abbiano perso
il posto 81mila occupate e afferma che il lavoro delle donne
«non è solo questione di pari
opportunità, ma un nodo da
sciogliere per far ripartire
l’economia». Tra gli ultimi dati
Istat c'è però anche qualche
segnale positivo, secondo l’Ufficio studi Confcommercio, che
indica ad esempio la crescita
degli occupati di 52mila unità
rispetto ad aprile. La tendenza
al ribasso dell’occupazione
«sembra superata», ma «il riassorbimento della disoccupazione è comunque ancora lontano
da venire», osserva il centro
studi. Sono più pessimisti i
sindacati, che invocano politiche per la crescita e risposte
sugli ammortizzatori sociali in
deroga.
GEN
L'
2013
30.500
47.520
41.800
2012
28.138
36.448
31.700
7.973
14.959
13.300
Dati in milioni di euro
-800
Donne senza lavoro
peggiorano i dati
Il fabbisogno statale
FABBISOGNO
LE RIPERCUSSIONI SOCIALI
I DATI DELL’ISTAT
Senza occupazione 3 milioni e 222mila italiani
di cui 700mila giovani. Ma, rileva il ministro
Poletti, aumentano gli occupati (+0,2%)
3.298
2.437
LA CRISI ECONOMICA
AVANZO
FEB
MAR
Fonte: Ministero Economia e Finanze
l I conti dello Stato superano la boa del primo semestre
con un miglioramento del fabbisogno. Il «rosso» di cassa del
settore statale cala 1,8 miliardi attestandosi a quota 41,1
miliardi. Ma a giugno il tradizionale avanzo, che si registra
per il versamento delle imposte della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, registra una brusca frenata. Si inchioda, scendendo dai 13,5 miliardi del giugno 2013 ai 7,7
miliardi di quest’anno. Non è
una sorpresa. Arrivano al pettine dei conti molte delle decisioni prese negli ultimi mesi:
dal bonus di 80 euro, al pagamento dei debiti pa. C'è poi un
effetto calendario su alcuni
importanti pagamenti e sugli
incassi di imposte di rilievo.
Il dato del fabbisogno sarà
comunque attentamente esaminato dal ministero dell’Economia che presto sarà alle prese con la messa a punto di un
nuovo quadro macro economico. Già, perchè le indicazioni
fornite dall’Istat su una possi-
APR
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 5
79.700
49.500
69.400
76.085
60.485
51.245
45.500
33.500
27.400
56.297
48.800
29.100
42.239
41.100
35.100
58.500
2014
87.585
'andamento del fabbisogno cumulato nel corso di ogni anno
94.785
Mercoledì 2 luglio 2014
LE ACCUSE DEL MINISTRO
I costi sono così elevati «da indurre
una quota crescente di conducenti
a compiere irregolarità»
SINISTRI A RISCHIO IMBROGLIO
Il Sud resta l’area maggiormente colpita
dal fenomeno delle frodi: sospetti
su un quarto degli incidenti denunciati
«Rc auto, tariffe troppo alte»
Furti, Puglia
ancora al top
Il rischio frodi
Incide molto sui premi Rc auto
QUOTA DI SINISTRI ESPOSTI A INGANNI, TRA QUELLI DENUNCIATI NEL 2013
9,80%
V. d'Aosta
MAG
GIU
LUG
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
ANSA
MIGLIORA IL FABBISOGNO A METÀ ANNO
«Calano le entrate
ma niente manovra»
bile crescita che nel secondo
semestre potrebbe attestarsi
tra -0,1 e +0,3% potrebbero imporre una revisione della stima di crescita che il governo
ha ora fissato a +0,8% sull'intero 2014 e che viene considerata troppo ottimistica. Anche
l’Ue spiega di avere previsioni
analoghe all’Istat: «dobbiamo
quindi aspettare quando avremo dati reali, la prima stima
sarà disponibile ad agosto»,
spiega il portavoce del commissario agli affari economici
Jyrki Katainen.
"E' chiaro – ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in una intervista al
Sole24ore – che se il Pil è più
debole del previsto ci saranno
implicazioni per i conti pubbli-
ci». Ma per una revisione delle
stime il Tesoro attende la prima stima flash che l’Istat diffonderà il 6 agosto, sperando
che si concretizzino gli effetti
positivi ora registrati sulla
produzione industriale che ad
aprile ha visto una crescita
dello 0,7% (Istat) e che Confindustria ritiene in ulteriore sviluppo a maggio (+0,1%) e giugno (+0,4%).
Il deficit, anche se ci fosse
un brusco rallentamento
dell’economia, non supererà
comunque il 3%. L’analisi di
sensitività fatta dal Tesoro
prevede che con mezzo punto
in meno di crescita – e quindi
con un pil a +0,3% – il deficit si
attesterebbe al 2,8%. Niente
manovra quindi.
10,30%
Lombardia
21,00%
Trentino Alto Adige
10,50%
Friuli Venezia Giulia
10,10%
l Il prezzo medio delle polizze Rc auto è sceso di 40 euro negli
ultimi due anni (tra marzo 2012 e marzo 2014) ovvero del 10% circa,
segno che una riduzione dell’onere per gli automobilisti italiani è
possibile. «Il prezzo elevato non è ineluttabile», spiega Aldo Minucci,
presidente dell’Ania, l'associazione che rappresenta le compagnie
assicuratrici.
Il costo della responsabilità civile per le vetture è però di 410 euro in
media, un livello che resta molto maggiore rispetto ai principali paesi
europei e che fa dire al ministro dello Sviluppo economico, Federica
Guidi, come in generale i costi dei premi assicurativi siano «ormai
insostenibili per molte categorie di assicurati». Guardando proprio
all’rc auto, il ministro parla di cifre talmente elevate da «indurre una
quota crescente di conducenti a compiere irregolarità», come non
assicurare i veicoli: sono ormai 3,5 milioni le automobili che circolano senza polizza, l’8% del parco auto italiano. «I premi della Rc
auto potranno scendere in modo significativo solo se si ridurrà il
costo dei sinistri: non ci sono altre strade percorribili», avverte
tuttavia Minucci chiedendo al Governo di agire subito per il varo di
tabelle di valutazione del danno biologico da lesioni gravi.
Perchè se il calo del costo medio è una notizia comunque positiva
resta il fatto che in parte questo è dovuto alla recessione e alla
conseguente ridotta presenza degli italiani alla guida mentre il costo
dei sinistri e le frodi penalizzano ancora il comparto e i contribuenti
onesti. Anche in questo caso il ministro Guidi assicura l’impegno
«fortissimo» dell’Esecutivo contro «una piaga ancora diffusa».
La più alta incidenza di sinistri a rischio di frode nel 2012 si
registra ancora nell’Italia meridionale: quasi un quarto degli incidenti denunciati risulta sospetto così come il 40% delle partite
relative ai danni alla persona. Di tutti questi casi, per quasi la metà (il
42,3%) si predispongono ulteriori accertamenti e di questi il 26,5% si
chiude senza seguito. Dopo l'aumento del 2012 tornano intanto a
diminuire i furti di vetture (-3,5% nel 2013) anche se il dato si
accompagna con una contestuale riduzione del recupero da parte
delle forze dell’ordine. Tutte le Regioni del Nord sono in calo in questa
Veneto
12,00%
16,80%
Emilia Romagna
10,00%
Piemonte
9,20%
Liguria
11,40%
Marche
18,30%
10,90%
Abruzzo
Umbria
Toscana
22,20%
Molise
13,40%
18,20%
Lazio
Puglia
29,20%
11,50%
Sardegna
Campania
20,20%
Calabria
fino a 11
tra 11 e 17
tra 17 e 23
oltre 23
21,50%
Basilicata
14,90%
Sicilia
ANSA
categoria tranne la Lombardia, mentre la Basilicata mette a segno il
decremento più marcato (-26,9% sull'anno precedente). La Puglia
mantiene invece stabile il rapporto tra questo tipo di reato e il parco
vetture mantenendo così il primato in Italia.
Per il futuro un ruolo chiave potranno avere le scatole nere
installate sulle vetture, aumentate particolarmente nell’ultimo anno, al punto da rendere il nostro paese leader mondiale. I dispositivi
telematici installati nelle auto sono quasi raddoppiati da 1,2 ad oltre
2 milioni nel 2013. Aumenta anche, avverte l’Ania, la diffusione dei
cosiddetti comparatori, o aggregatori, di prezzi per l’acquisto dell’assicurazione r.c. auto via internet.
RASSEGNASTAMPA
6 PRIMO PIANO
Mercoledì 2 luglio 2014
I DUE FRONTI
LE QUESTIONI PIÙ «CALDE»
L’OBIETTIVO
Da qui al primo settembre si tratta
di dare forma ai 12 titoli annunciati
da Renzi e dal Guardasigilli Orlando
Riforma della giustizia
corsa contro il tempo
Il nodo della responsabilità civile dei giudici e delle intercettazioni
PROVINCIA DI BARLETTA - ANDRIA - TRANI / UFFICIO UNICO PER LE ESPROPRIAZIONI
Procedura espropriativa afferente i lavori di ammodernamento, allargamento del piano viabile e realizzazione di viabilità di servizio della S.P. n. 2 (ex S.P. n. 231, già S.S. n. 98) “Andria-Canosa di Puglia”
dal Km 52+000 al Km 70+000 - I lotto dal Km 63+000 al Km 70+751.
Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi e per gli effetti dell’art. 11 D.P.R. n. 327/2001 ss.mm.ii.
Il Dirigente dell’Ufficio Unico per le Espropriazioni della Provincia di Barletta-Andria-Trani
VISTO l’art. 11 (La partecipazione degli interessati) del D.P.R. n. 327/2001 ss.mm.ii. (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità); VISTA la L.R. n. 3/2005 ss.mm.ii.; VISTA la Deliberazione
del Consiglio Provinciale n. 48 del 21/12/2011, con cui è stato approvato il progetto preliminare dei lavori di ammodernamento, allargamento del piano viabile e realizzazione di viabilità di servizio della S.P. n. 2 (ex S.P. n. 231, già S.S. n. 98) “AndriaCanosa di Puglia” dal Km 52+000 al Km 70+000 - I lotto dal Km 63+000 al Km 70+751; ATTESO che per il detto progetto il Comune di Canosa di Puglia ha proceduto all’adozione di variante allo strumento urbanistico generale, con contestuale apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, con deliberazione consiliare n. 13 del 18/04/2012; DATO ATTO che la richiamata adozione del 18/04/2012 è stata preceduta dalle comunicazioni ex art. 11 del D.P.R. 327/2001, mediante avviso pubblicato:
a) all’Albo Pretorio del Comune di Canosa di Puglia (05/03/2012); b) sul quotidiano a diffusione nazionale Corriere della Sera (02/03/2012); c) sul quotidiano a diffusione locale Corriere del Mezzogiorno (03/03/2012); d) sul sito informatico della
Regione Puglia (29/02/2012) nonché, ai soli fini di ulteriore pubblicità, della Provincia di Barletta-Andria-Trani; CONSIDERATO che, in seguito alle sopra rappresentate pubblicazioni ed approvazione del progetto da parte del Comune di Canosa di
Puglia, sono stati acquisiti ulteriori elaborati tecnici afferenti l’opera in parola, dai quali è emerso un nuovo elenco di immobili interessati dall’esecuzione dell’intervento; RITENUTO, pertanto, di dover procedere nuovamente alle anzidette pubblicazioni mediante: avviso pubblicato: a) all’Albo Pretorio del Comune di Canosa di Puglia (02/07/2014); b) sul quotidiano a diffusione nazionale La Gazzetta del Mezzogiorno (02/07/2014); c) sul quotidiano a diffusione locale La Gazzetta del Mezzogiorno
Ediz. Nord-barese (02/07/2014); d) sul sito informatico della Regione Puglia (02/07/2014) nonché, ai soli fini di ulteriore pubblicità, della Provincia di Barletta-Andria-Trani.
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
COMUNICA
che viene dato avvio al procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, mediante adozione di variante allo strumento urbanistico generale del Comune di Canosa di Puglia, sugli immobili di seguito riportati, censiti in Catasto
Terreni del detto Comune:
COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 25: UNGARO Angelo p.lle 576-582-584; PORRO Grazia, PORRO Sabina p.lla 646; TARRICONE Elvira, UNGARO Angelo p.lle 578-580; DESTINO Giancarlo p.lla 107; SCHIAVO Maria Antonietta, SCHIAVO
Nicola, p.lla 94; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 26: DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO RAMO TRATTURI p.lla 154; ENI S.p.A. con sede in Roma p.lla 299; ABATECOLA Giovanni p.lla 300; UNGARO Saverio p.lla 301; D’ELIA Domenico,
FIORAVANTE Michelina p.lle 302-303-304-379; D’ELIA Luigi, D’ELIA Paolo, FIORAVANTE Michelina p.lla 305; UNGARO Angelo p.lla 322; LAVACCA Pasquale p.lla 113; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 23: DI NUNNO Giambattista p.lla 112;
SRL OLEARIA DEL LEVANTE SOLE con sede in Canosa di Puglia p.lle 611-617-620-623-625-393-380; S.O.LE DI VINCENZO PETRONI & C SNC con sede in Canosa p.lle 287-368; DEL VENTO Incoronata, MATARRESE Fonte, MATARRESE Francesco,
MATARRESE Maria Addolorata p.lle 373-386-387-388-614; NATALE Anna, NATALE Vincenzo p.lle 389-390; COMUNE DI CANOSA, SOCIETA SOLE OLEARIA DEL LEVANTE DI PETRONI VINCENZO E COMPAGNI con sede in Canosa p.lle 391-392-118;
MATARRESE Francesco p.lla 608; REGIONE PUGLIA p.lla 624; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 27: DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO RAMO TRATTURI p.lle 566-313-501-502-563-564-565-567-568-307-313; REGIONE PUGLIA con
sede in Bari p.lle 578-583-398-580-582-587-570; CAPORALE Damiano p.lla 267-442-500; PINNELLI Livio, SALVEMINI Cosimo, SALVEMINI Fortunato, SALVEMINI Giustina, SALVEMINI Nicola, SALVEMINI Roberto, SALVEMINI Rosa (1956) SALVEMINI Rosa (1921) p.lle 141-329-336-509; TESSA Vincenzo p.lla 243; BUCCI Anna Maria, GERARDI Anna Altomare, GERARDI Luigia, GERARDI Nicola p.lla 308; BARBOLLA Vincenza, CATALANO Cosimo, CATALANO Michele, CATALANO Palma p.lla
337; FUGGETTA Mauretta, SARDONE Domenico p.lle 328-335; BARBAROSSA Leonardo p.lla 2; D’AGNELLI Sabina p.lla 577-586-207; IANNELLI Cosimo, ZAGARIA Incoronata p.lla 399; LIMITONE Nunzio, SURIANO Maria Rosaria p.lla 21; VERNO’
Lucia p.lle 202-22; LOMUSCIO Andrea p.lle 182-23-579; TERRONE Rosa p.lle 498-530-561; SABINO PETRONI E C. S.N.C. p.lla 528; BOCCASSINI Antonio, SANTORO Lucia p.lle 505-506; CEGLIE Addolorata, METTA Sabino Cosimo p.lle 512-532;
CAPORALE Giuseppe, DE SANDOLI Rosa Immacolata p.lle 540-539; TERLIZZI Savino p.lle 525-526-571-569-523-524-572-574; VALLONE Eugenio, VALLONE Luisa p.lla 20; CAPORALE Giuseppe, DESANDOLI Immacolata p.lla 534; GIORDANO
Rosa p.lla 538; REGIONE PUGLIA con sede in Canosa di Puglia p.lla 573; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 42: SABINO PETRONI E C. S.N.C. con sede in Canosa di Puglia p.lla 653; PETRONI Vincenzo p.lla 339; PARADISO Delfino p.lle
12-40-403-404-406-242; DI GIOIA Savina, PIERGIOVANNI Filomena, PIERGIOVANNI Gabriele p.lle 695-515-514; D’AMELIO Anna, PARADISO Delfino p.lle 41-516-518-519-517; TODISCO Pantaleo p.lla 131; SCARDI Francesco, SCARDI Maria,
SCARDI Raffaella p.lle 337-533-535-532-534-554-577; CAPACCHIONE Sabina p.lla 342; DI PALMA Giovanni p.lla 400; METTA Giuseppe p.lla 385; TOTALERG S.P.A. con sede in Roma p.lla 407; MINERVA Nicola p.lla 408; DI GAETANO Donato, DI
GAETANO Sabino p.lla 665; DI GAETANO Donato p.lla 667; DI GAETANO Sabino p.lla 666; PETRONI Vincenzo Sergio p.lla 503-510-511-502; GERARDI Luigi p.lla 512-513; BALDASSARRE Angelo p.lla 441; MORRA Rosaria, SERGIO Francesco p.lla
520; NATALE Francesca p.lle 527-529; RUGGIERO Anna Maria p.lla 531; DI PIETRO Esterina p.lla 539; SALVADORE Maddalena p.lla 543; DE PALO Antonietta, SANTANGELO Luigi p.lla 551; ENTE URBANO p.lla 558; MONTESHELL SPA con sede in
Milano p.lle 560-561; MELE Rosaria Maria p.lle 584-592-591-587-588-595; BUCCI Anna, TRAMONDO Donato, TRAMONDO Michele, TRAMONDO Sabina p.lle 597-596; ARDITO Cesare, MELE Rosaria Maria p.lle 601-603-600; DAMIANI Fedela,
DAMIANI Francesca p.lle 609-611-608-610; MATARRESE Sabino p.lle 613-615-614; PANSINI Michele p.lla 617; RISCINO Faustina p.lle 625-629-626-622-630-580-633; PETRONI Leonardo p.lle 499-498; BOLOGNA Nicola, GIORDANO Grazia p.lle
322-393; MANFREDI Angelo, MANFREDI Biagio, MANFREDI Carmine, MANFREDI Elia, MANFREDI Francesco, MANFREDI Sara, MANFREDI Vito p.lle 321-327; TERRIBILE Giuseppe p.lle 545-548; DI TRANI Antonio p.lle 604-606-605-607; LAVACCA
Leonardo, MARCHITELLO Michelina p.lle 562-565-568; MORRA Rosaria p.lle 686-687-684; TERRONE Rosa p.lla 497; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 28: MARGIOTTA Pasquale p.lle 210-599-600; DI GAETANO Sabino, MASTRANGELO
Maria p.lle 1493-2005; VALENTINO Maria p.lla 2006; DI PALMA Giovanni p.lla 851; TOTALERG S.P.A. con sede in Roma p.lla 846; PAULICELLI Damiano, QUAGLIARELLA Savina p.lle 209-1494; CAPUTO Annunziata Rosa Anto p.lla 211; DELLI SANTI
Laura, VALENTINO Antonio, VANTINO Francesca, VALENTINO Nunnzia; VALENTINO Sergio, VALENTINO Vincenza p.lle 585-2004; DI BITETTO Costanza, METTA Anna Maria, METTA Chiara, METTA Donato Nicola, METTA Michele, METTA Sabino p.lle
848-850-1995; DI GAETANO Brigida p.lla 1495; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 47: MARGIOTTA Pasquale p.lla 6; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 41: NESSUNA CORRISPONDENZA TROVATA NEI REGISTRI CATASTALI p.lla 10;
FORINA Caterina p.lla 400; BORRACCINO Giuseppe p.lla 19; PETRONI Serafina p.lla 416; DE NICHILO Angela, DE NICHILO Giacoma, RADDATO Pasquale p.lla 550; EDIL EUROPA S.R.L. con sede in Canosa di Puglia p.lle 38-1280; LEONE Saverio,
PATRUNO Antonia Maria Lucia p.lle 349-348, PATRUNO Antonia Maria Lucia p.lla 727; DI NIQUILO Domenica p.lla 190; BINETTI Lucia p.lla 87-93-95-171-191-441-89-417; MATARRESE Eugenio, MATARRESE Giampaolo, MATARRESE Sabino p.lle
159-247-248-249-442-538-539-540-158-18-167; COMUNE DI CANOSA, FORTUNATO Emilio p.lla 170; FORTUNATA Francesca, NATALE Angelo, NATALE Maria, NATALE Maria Antonietta, NATALE Pasquale p.lla 215; PETRONI Sabina p.lle 317-440;
BARILE Sabata, DI NUNNO Riccardo p.lla 371; QUARANTA Rosa Maria p.lla 418-214; DEL VENTO Marco, DEL VENTO Mauro, DEL VENTO Rosanna, DI GENNARO Maria p.lle 419-380-216; METTA FORMIGLIA Giulia p.lle 421-420-435-436-437;
DINIQUILO Domenica p.lla 422-212; SAGLIOCCA Antonio p.lle 434-194-213-734; SAMELE Leonardo p.lla 521; MATARRESE ARREDAMENTI DI MATARRESE NICOLA & FIGLI S.A.S. con sede in Canosa di Puglia p.lla 537; FUGGETTA Sabino p.lle
179-238-180-181-178-182-152-23; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, FUGGETTA Sabino p.lle 165-183; ENTE URBANO p.lla 153; D’AGNELLI Maria, D’AGNELLI Nicola, D’AGNELLI Federico Antonio, SANTOPIETRO Anna Maria p.lle 145-342; PARADISO Delfino p.lle 392-406-656; DALTO Cristina p.lla 125; BARILE Sabata, DI NUNNO Riccardo, p.lla 126; FORTUNATO Giuseppina p.lla 189; AZZELLINO Patrizia p.lle 192-81-127-411; LAMONACA Antonietta p.lle 320-321-372-47; DI NUNNO
Michele p.lla 362; LOPS Giovanni p.lla 423; MORRA Rosaria, PATRUNO Angela, SERGIO Francesco, TRISORIO Carmine p.lle 439-463; MELZIADE MOCELLI Maria p.lle 424-425; INCHINGOLI Francesco p.lle 426-438; COMUNE DI CANOSA DI
PUGLIA FOGLIO 49: FUGGETTA Sabino p.lle 3-461; DINUNNO Fonte FU SEBASTIANO p.lle 4-220; CIRILLO Biagio p.lla 17; PATRUNO Sabino p.lle 18-5; ROMANO Rosa p.lla 19-416; MALCANGIO Emanuele, MALCANGIO Maria, MALCANGIO Nicola,
MALCANGIO Saverio, MARCHETTA Concetta, MARCHETTA Cosimo, MARCHETTA Michele, MARCHETTA Nunzio p.lle 20-221; ROMANO Giovanni p.lle 22-327-328-324-293; CAIELLO Antonio, DI NUNNO Antonia, DI STASI Angela, DI STASI Antonio,
DI STASI Leonardo (1971), DI STASI Leonardo (1959), DI STASI Maria Immacolata, DI STASI Maria Lucia, DI STASI Maurizio, DI STASI Nunzia, DI STASI Sabino, DI STASI Teodoro, MILLICO Antonia, SI STASI Paolo p.lle 26-382-381; COMUNE DI
CANOSA DI PUGLIA, DI MURO Biagio, SCHIAVONE Nicoletta p.lla 28; MENNUNI Raffaella p.lle 37-53; SILVESTRI Angela, SILVESTRI Domenico, SILVESTRI Michele p.lle 222-329; SILVESTRI Michele p.lla 357; DI NUNNO Benedetto p.lle 285-318;
MELZIADE MOCELLI Maria p.lle 320-321-287-288; INCHINGOLI Francesco p.lle 323-348-290-344; MOCCIA Giuseppe p.lla 350; SILVESTRI Damiano p.lla 418-417; PATRUNO Incoronata p.lla 437-436; EDIL 2000 S.N.C. DI CAPORALE ROBERTO &
C. con sede in Canosa di Puglia p.lla 866-867; PETRUZZELLI Francesca p.lle 64-66-93-386-460; COMUNE DI CANOSA, PETRUZZELLI Francesca p.lla 301; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, DI MURO Vito p.lla 96; DI NUNNO Sabino p.lla 319-286;
(INTESTAZIONE MANCANTE) p.lle 449-450-451; PASTORE Silvana, RIZZI Antonella, RIZZI Lucia, RIZZI Mario, RIZZI Sabino p.lla 899; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, DELLO RUSSO Nicola p.lle 24-25; BINETTI Lucia p.lle 582-8; TOTA Serafina
p.lla 6; MOCCIA Michele p.lla 2; LATTINI Sabino p.lla 276; FORTUNATO Savino p.lla 291; LAVACCA Anna Angela, LAVACCA Giuseppe, LAVACCA Pasquale p.lla 341; MASSA Antonio p.lla 359; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, PESCE Vincenzo p.lla
366; FORTUNATO Alfredo p.lla 454; ALBRIZIO Antonio, LEONE Rosaria p.lla 462; DI NUNNO Michele p.lle 289-322; AZZELLINO Patrizia p.lla 7; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 50: ISTITUTO DIOCESANO SOSTENTAMENTO DEL CLRRO
DELLA DIOCESI DI ANDRIA p.lle 632-634-627-626; DI NUNNO Francesca p.lla 6; COMUNE CANOSA, FASCIANO Antonio p.lla 7; FASCIANO Antonio, TORTIELLO Nunzia p.lle 206-8; CIMINERA Ruberto Maria, COMUNE DI CANOSA p.lla 130; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, LIMONGELLI Francesco, LIMONGELLI Pasqualina p.lle 30-31; CACCIAPAGNA Lucia p.lle 32-244; CACCIAPAGLIA Lucia, GALLO Teresa Anna p.lle 242-243; MARGIOTTA Cosimo Damiano, MARGIOTTA Leonardo p.lla 417;
IACOBONE Felice, LUISI Pasquale p.lla 420; FUGGETTA Antonio p.lla 631; DI NUNNO Claudia DI PALMA Francesco p.lle 643-647-648-649-650-646-651; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 51: CELLAMMARE Nicola p.lla 493; D’AMELIO Anna,
PARADISO Delfino p.lla 395; MAGNI Francesco, MAGNI Stefano, MAGNI Ventura, MASSA Michele, MASSA Vincenza p.lla 158; PEZZATI Nicoletta p.lle 293-295; COMUNE DI CANOSA, LOZITO Antonio p.lla 294; DETTO Nunzia, PETRONI Leonardo
p.lle 296-428-433-437-743-746; COMUNE DI CANOSA, LOSITO Pasquale p.lla 309; DETTO Nunzia p.lle 311-385-748; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, DETTO Nunzia, PETRONI Leonardo p.lle 342-535; GIARDINO DEL MAGO S.N.C. DI DI NUNNO
FRANCESCO & C. con sede in Canosa di Puglia p.lle 356-357; DI MURO Anna Maria, DI MURO Donato Franco p.lla 378; COMUNE DI CANOSA, MONTANARO Addolorata p.lla 520; DI NICOLI Pasquale p.lla 383; COMUNE DI CANOSA, MORRA Lucia
p.lla 384; DI CAPUA Concetta, MINERVA Antonia p.lle 518; PERSICHELLA Vincenza p.lla 522; LA FRANCESCHINA Sabino p.lla 572; COMUNE DI CANOSA, LA FRANCESCHINA Nicola p.lle 679-681; NESSUNA CORRISPONDENZA TROVATA NEI
REGISTRI CATASTALI p.lla 710; DEMANIO DELLO STATO - RAMO BONIFICA con sede in Roma p.lla 680; ALIVERNINI Domenico, FARINOLA Anna, FARINOLA Antonia, FARINOLA Leonardo, FARINOLA Michele p.lla 499; PAULICELLI Nunzio, PIACENZA Maria p.lla 500; PAULICELLI Maria Incoronata p.lla 544; NESSUNA CORRISPONDENZA TROVATA NEI REGISTRI CATASTALI p.lla 667-668-669; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 55: DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO RAMO
TRATTURI p.lla 895; GIARDINO DEL MAGO S.N.C. DI DI NUNNO FRANCESCO & C. con sede in Canosa di Puglia p.lla 896-390; LUISI Giuseppe Riccardo p.lla 406; PAPAGNA Mario p.lla 906; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 40: DEMANIO
PUBBLICO DELLO STATO RAMO TRATTURI p.lle 369-368-303; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA p.lla 188; SRL COSTRUZIONE SOLAI BREVETTATI con sede in Canosa di Puglia p.lla 371; CANTATORE Francesco p.lla 308; BARBARA Grazia Anna,
FIORE Francesco, FIORE Giuseppe p.lla 309; CELLAMMARE Nicola p.lla 310; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 54: LENOCI Francesco p.lle 550-551-189; DI NUNNO Leonarda, LENOCI Francesco p.lle 553-554.
La documentazione relativa al progetto di che trattasi può essere consultata presso l’Ufficio Unico per le Espropriazioni e presso il Settore Infrastrutture, Viabilità, Trasporti e Concessioni della Provincia, entrambi con sede in Barletta alla Piazza
Plebiscito n. 34, con possibilità di richiederne copia; eventuali osservazioni possono essere formulate entro il termine di 30 (trenta) giorni dalla pubblicazione del presente avviso e inviate ai suindicati Uffici; le dette osservazioni saranno valutate
dall’Autorità espropriante ai fini delle definitive determinazioni; il Responsabile del procedimento espropriativo e di quello relativo alla realizzazione dell’opera è il Dirigente dell’Ufficio Unico per le Espropriazioni nonché del Settore Infrastrutture,
Viabilità, Trasporti e Concessioni, dott. ing. Mario Maggio. Gli interessati sono tenuti, in virtù del comma 3 art. 3 del D.P.R. n. 327/2001 ss.mm.ii., a comunicare al detto Ufficio Unico per le Espropriazioni, nel medesimo termine di 30 giorni,
eventuali variazioni rispetto alla situazione della proprietà individuata con riferimento alle risultanze catastali, fornendo copia degli atti in proprio possesso utili a ricostruire le vicende del/i bene/i. Ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. n. 196/2003 ss.mm.
ii., si comunica che i dati degli interessati saranno trattati, anche mediante l’uso di strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito della presente procedura. Per eventuali chiarimenti e precisazioni l’Ufficio Unico per le Espropriazioni - con sede
in Barletta alla Piazza Plebiscito n. 34 (I piano), tel. 0883.1978911/45/46 fax 0883.959713 -, riceve il pubblico il martedì pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 17,30 ed il mercoledì mattina dalle ore 10,00 alle ore 12,00.
IL DIRIGENTE DELL’UFFICIO UNICO PER LE ESPROPRIAZIONI (ING. MARIO MAGGIO)
COMMISSIONE Da sinistra il ministro Maria
Elena Boschi, il leghista Roberto Calderoli e
Anna Finocchiaro, del Pd, durante i lavori della
commissione «Affari costituzionali, per la
riforma del Senato. Nelll’articolo accanto, a
sinistra, il ministro Orlando
.
I 12 punti
Verso la riforma della Giustizia
Intercettazioni:
diritto
all'informazione
e tutela
della privacy
10
Riqualificazione
Processo civile
del personale
in un anno
amministrativo
in primo grado
Informatizzazione
Dimezzamento
integrale del
dell'arretrato
12
1
sistema giudiziario
civile
11
9
Riforma
della
prescrizione
3
4
e creare nuove procedure più
agili, con gli arbitrati e la
negoziazione assistita. «Il
principio che deve essere introdotto – aggiunge Ferri – è
quello che, se non dal primo
atto del processo, al massimo
entro quello successivo, le parti devono scoprire tutte le loro
carte, senza poterle poi modificare successivamente». Il
secondo step prevede misure
per limitare la discussione in
appello dei motivi di impugnazione. «Attualmente il gra-
do d’appello rappresenta un
imbuto dove si vanno ad ingolfare e a rallentare le cause,
si dovrebbero anche prevedere dei limiti alla possibilità
di impugnare in appello».
Con la riforma il Consiglio
superiore della magistraturavedrà distinte le funzioni di
autogoverno da quella disciplinare, secondo la formula
«chi giudica non nomina, chi
nomina non giudica». Ribadisce Ferri: «Occorre spezzare
il collegamento che di fatto
oggi vi è tra la carriera dei
giudici e la loro appartenenza
alle correnti». A livello amministrativo (il dodicesimo
punto dell’elenco di linee guida), per la necessaria riqualificazione del personale amministrativo «ritengo – aggiunge il sottosegretario – che
sia indispensabile bandire un
concorso per assumere nuovi
cancellieri, visto che ormai da
quindici anni non si fa un
concorso e che da questo punto di vista la situazione è
veramente critica in molti uffici giudiziari, con conseguenti ripercussioni sui tempi dei
processi».
2
ziativa governativa e i testi già
in fase avanzata in parlamento. Sulla responsabilità civile
dei magistrati si discute della
riconfigurazione dei casi di
responsabilità, superamento
del filtro di ammissibilità e
revisione della rivalsa. C'è poi
l'annunciata «concertazione»
su intercettazioni e privacy
(questo è l’unico punto, era
stato detto in conferenza
stampa su cui non c'è un testo).
«Il governo intende fare un
intervento che sia veramente
incisivo ed efficace. Ma, per
superare lo stallo che per troppi anni vi è stato in questa
materia, è indispensabile, perchè la riforma possa arrivare
in porto ed essere veramente
risolutiva, avere almeno un
mese per raccogliere suggerimenti e contributi da parte
di tutti i cittadini, così come
già abbiamo fatto per la riforma della pubblica amministrazione», dice il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri.
Sul civile, l’obiettivo è smaltire l’arretrato, che ammonta
a 5,2 milioni di procedimenti,
8
l ROMA. La «rivoluzione»
della giustizia dell’Orlando
Doroteo (copyright Matteo
Renzi), parte dall’indirizzo
email del governo ([email protected]). Nei due mesi
che rappresentano il timing
indicato dal presidente del
Consiglio per arrivare alla riforma il governo vuole una
consultazione allargata, con i
contributi dei cittadini. E il
rinvio rispetto ai tempi annunciati, di fatto questo è stato, dettato da questo cambio di
metodo («dopo 20 anni di liti
sulla giustizia»), oltre che da
una valutazione pratica: approvando il decreto, già pronto, sulla giustizia civile, che
favorisce le procedure arbitrali e le negoziazione assistita, si sarebbe ingolfato il
Parlamento, con il rischio di
non riuscire a convertirlo in
sessanta giorni.
Da qui al primo settembre si
tratta però di dare forma ai 12
titoli annunciati lunedì da
Renzi e dal Guardasigilli Orlando. Trovare un punto di
caduta su prescrizione, falso
in bilancio e autoriciclaggio
tra il disegno di legge di ini-
7
Accelerazione
del processo
penale
Reati di falso
in bilancio
e autoriciclaggio
6
5
Corsia
preferenziale
per famiglie
e imprese
Csm: più carriera
per merito,
non grazie
all'appartenenza
Responsabilità civile
dei magistrati
sul modello Ue
Riforma del
disciplinare delle
magistrature speciali
ANSA
Addio senza giudici
se è consensuale
Divorzio lampo con l’aiuto degli avvocati
l ROMA. «Per separazioni e divorzi, se consensuali, non
servirà più andare davanti al giudice»: era stato lapidario, in
conferenza stampa, il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Con il processo «breve» in stallo al Senato, la novità contenuta
nel pacchetto sulla giustizia civile annunciato dal Guardasigilli
e dal premier, in effetti, si potrebbe andare verso un divorzio
«lampo». Non più davanti al giudice, coi termini tassativi imposti dalla legge, ma se consensuale e in assenza di figli minori o
disabili, davanti all’avvocato, con la cosiddetta «negoziazione
assistita». Questo significa tempi più brevi e snellimento dei
ruoli in tribunale.
Le obiezioni maggiori provengono, ovviamente, dal fronte
cattolico. Lo snellimento della
giustizia non può essere realizzato «a discapito» della famiglia,
compromettendo il «sostegno ai
nuclei che rischiano di spezzarsi», commenta don Paolo Gentili,
direttore dell’ufficio della Cei per
la Pastorale per la Famiglia: «Mi
sembra che si investa soltanto nel
fare i fogli per il divorzio piuttosto che nel custodire l’unità della famiglia». Anche il presidente
del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti, dice
no al «modello Las Vegas».
La negoziazione assistita da un SPOSI Tempi brevi per dirsi addio
avvocato, che nelle intenzioni del
governo riguarderà non solo divorzi ma anche altri «negozi
giuridici», in pratica consente la rapida formazione di un titolo
esecutivo, da far valere, nel caso della fine «stragiudiziale» del
matrimonio, davanti all’ufficio dello stato civile. Le parti che non
hanno ancora adito un giudice possono decidere di cooperare «in
buona fede e con lealtà» per risolvere in via amichevole la
controversia tramite l’assistenza dei propri avvocati. E questa
possibilità dovrebbe essere data per le soluzioni consensuali in
tema di separazione personale, di cessazione degli effetti civili o
di scioglimento del matrimonio, di modifica delle condizioni di
separazione o di divorzio. Ma viene esclusa nei casi di soggetti
deboli da tutelare, bambini e portatori di handicap grave.
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 7
Mercoledì 2 luglio 2014
LE MANOVRE
Una larga maggioranza con FI e Lega
reintroduce le garanzie che il disegno
di legge del governo aveva cancellato
I PALETTI
Il premier invia al M5ss una lettera che indica
10 punti e 4 «limiti invalicabili» su cui provare a
costruire il dialogo su riforme e legge elettorale
Con il Senato dei Cento
l’immunità torna a galla
Renzi apre a Grillo. La risposta: legge elettorale in 100 giorni
I costituenti ne discussero a lungo
Salvacondotto della Casta
solo Tangentopoli portò a una riforma
.
ROMA – I costituenti discussero a lungo della immunità parlamentare prima di inserirla in Costituzione con l'articolo 68. Molti furono i dubbi come dimostrano i documenti
delle sottocommissioni che lavorano al tema. Si trattava di
una norma di garanzia che risentiva del clima di forte scontro politico di quegli anni e dell’esperienza del Ventennio.
L'immunità era ampia, prevedeva che non si potesse neppure avviare un procedimento giudiziario senza l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Solo nella prima legislatura,ad esempio, furono presentate alla Camera 501 autorizzazioni a procedere: solo 67 furono accolte, 7 furono
ritirate, 239 respinte e 188 sostanzialmente «dimenticate»
nei cassetti della Giunta per le autorizzazioni tanto da far
entrare nel gergo parlamentare la dizione di «pratica banana». Fu solo l’onda lunga di Tangentopoli a costringere il
Parlamento a rivedere l’immunità stringendo in alcuni passaggi le maglie delle norme varata dai costituenti.
l ROMA. Torna l’immunità
parlamentare per i senatori. Più
forte delle polemiche, una larga
maggioranza con dentro FI e Lega reintroduce le garanzie che il
ddl del governo aveva in un primo
momento cancellato. Il ministro
Maria Elena Boschi, «alla luce
del dibattito in commissione», dà
parere favorevole. E il M5S sale
sulle barricate: «Un voto da brividi». Ma in serata riceve da Matteo Renzi una lettera che indica 10
punti e 4 «limiti invalicabili» su
cui provare a costruire il dialogo
su riforme e legge elettorale. Nella risposta serale i 5 stelle dicono
sì al premier chiedendo però una
idea chiara del sistema paese e
invocando la riforma della legge
elettorale: «Il nostro obiettivo è
dare al Paese una legge elettorale
entro 100 giorni che garantisca
non solo governabilità, ma anche
stabilità».
Ma se il fronte del dialogo è
ancora aperto, con i grillini così
come con Forza Italia, attesa giovedì a una risposta sul nodo spinoso del Senato elettivo, il governo prova a serrare i tempi. E la
maggioranza nella conferenza
dei capigruppo di Palazzo Madama fissa al 9 o al massimo al 10
SENATO Il ritorno dell’immunità più forte delle polemiche
luglio l’approdo in Aula del ddl
costituzionale che riforma il Senato e il Titolo V. Resta dunque il
ritardo rispetto alla data inizialmente prevista del 3 luglio, ma la
decisione di far passare il testo
anche davanti al ddl sul lavoro dà
un margine ampio per approvare
la legge al Senato prima della fine
del mese. E avviare finalmente in
commissione, come chiede a gran
voce FI, la seconda lettura della
legge elettorale. Anche se è altamente improbabile, visto anche l’affollamento di decreti in
scadenza, che il via libera defi-
nitivo in Aula all’Italicum arrivi
prima della pausa estiva.
Proprio a partire dalla legge
elettorale prosegue il dialogo tra
Pd e M5S. Renzi firma con Serracchiani, Moretti e Speranza
una lettera ai grillini in cui mette
nero su bianco i «quattro limiti
invalicabili» alla proposta del 5
Stelle Toninelli: la mancanza di
«certezza di avere un vincitore»,
«l'inciucio» creato ex post dalle
alleanze dopo il voto, i collegi
troppo grandi e la «complicata
preferenza negativa». Seguono
dieci punti su cui possibile av-
viare la riflessione, su riforme
costituzionali e sistema di voto.
Senza «l'arroganza di fare da soli» da parte del Pd, «ma anche
senza alibi e paura».
Il governo ha più volte rassicurato sull'intenzione di tener fede al patto del Nazareno, ma al
dialogo tra Pd e M5S continua a
guardare con qualche apprensione FI. Che preme soprattutto per
incassare l’Italicum, così come
uscito dall’accordo tra Renzi e
Berlusconi, in tempi brevi, possibilmente «prima dell’estate».
Quanto alle riforme, il partito di
Silvio Berlusconi si riunirà giovedì per decidere la linea sul nodo
più spinoso, il metodo di elezione
dei senatori. L’incontro è molto
atteso perché se il Cav posizionerà gli «azzurri» sul sì all’elezione indiretta, come si attende il
governo, perderà forza anche la
fronda trasversale ai partiti della
maggioranza (oggi si aggiunge il
senatore di Ncd Antonio Azzollini) e dell’opposizione (da Minzolini ai 5 Stelle), per l’elettività
diretta dei senatori.
Solo dopo giovedì, , il tema della composizione ed elezione del
Senato sarà votato in commissione.
Berlusconi, cartellino giallo Pisicchio: esperienza conclusa
per gli attacchi ai magistrati sono io ad avere lasciato il Cd
Il Cav: chiedo scusa, era una battuta che non si ripeterà più «Un errore la lista alle europee. Pronti per le regionali in Puglia»
l MILANO. Il giudice del Tribunale di Sor- Crosti gli ha fatto notare che quelle sono state
veglianza di Milano, Beatrice Crosti, ha ri- espressioni «offensive». Frasi che, secondo il
chiamato Silvio Berlusconi ad attenersi alle
giudice, vanno al di là del diritto di critica che
prescrizioni del provvedimento di affidamento
deve «essere civile e urbana» e non può essere a
ai servizi sociali per la condanna nel processo «360 gradi». Da quanto si è saputo, inoltre il
Mediaset. La diffida riguarda le parole usate da
giudice gli ha fatto presente che i magistrati non
Berlusconi sui giudici a Napoli nel corso della
sono solo quei pochi nomi che lui legge sui
sua testimonianza nel processo a carico di giornali, ma sono «tanti e lavorano tanto». E un
Lavitola.
uomo come lui, quando va a testimoniare in un
Lo scorso 19 giugno, Berlusconi, testimone a
processo, deve «sapersi comportare».
Napoli nel processo a carico di Lavitola acIl giudice ha riletto a Berlusconi i passaggi
cusato di tentata estorsione in relazione ad dell’ordinanza di affidamento in prova ai serappalti a Panama, aveva
vizi sociali nei quali si predetto rivolto al collegio che
scrive all’ex premier di evi«la magistratura è incontare le «esternazioni pubtrollata, incontrollabile, irbliche» e «offensive» contro
responsabile e ha l’impule toghe, che «dimostrano
nità piena». Il giudice del
spregio
nei
confronti
Tribunale di Sorveglianza
dell’ordine
giudiziario».
Crosti, che nel concedere
Già il sostituto pg Antonio
all’ex premier l’affidamento
Lamanna
nel
corso
ai servizi sociali aveva fisdell’udienza per l’affidasato alcune prescrizioni tra
mento aveva spiegato che la
cui proprio quella di evitare
diffamazione delle singole
dichiarazioni offensive nei
toghe potrebbe portare alla
confronti dell’ordine giudirevoca della misura alterziario, ha deciso, dunque, di
nativa al carcere. Ieri Berconvocarlo al settimo piano MILANO Silvio Berlusconi
lusconi ha promesso che
del Palazzo di Giustizia per
non ripeterà più frasi del
una «diffida» o un «richiamo», ossia una sorta
genere.
di «cartellino giallo» affinchè «non si ripeta
Intanto, le parole che il giudice della Sorpiù». Lo scorso 29 aprile, tra l’altro, Berlusconi,
veglianza di Milano Beatrice Crosti avrebbe
dopo la concessione dell’affidamento, aveva
rivolto a Silvio Berlusconi convocato al settimo
detto: «E' ridicolo pensare che si possa rie- piano del Palazzo di Giustizia per una diffida
ducarmi consegnandomi a dei servizi sociali e a
sarebbero state: «Questo non è un gioco». Il
dei colloqui quindicinali con assistenti sociali».
giudice gli avrebbe spiegato che «i magistrati
In un colloquio di circa un’ora, nel quale il non sono solo quei pochi di cui legge sui
leader di Forza Italia ha chiesto «scusa» spiegiornali ma sono tanti e lavorano».
gando che non voleva dare una valenza «tecAl giudice Berlusconi ha chiesto «scusa» per
nica» alle sue affermazioni davanti ai giudici di
quella che ha definito «una battuta» che, ha
Napoli, ma solo fare una «battuta», il giudice
assicurato, comunque non si ripeterà più.
Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto capace di un consenso popolare sempre signifialla Camera: che cosa è successo con il Centro cativo, capace di esprimere l'unico quoziente pieno
Democratico?
nel Parlamento nazionale, una importante rappre«Per quel che può interessare alla pubblica opi- sentanza di eletti nelle amministrazioni locali, da
nione, così ci sbarazziamo subito di qualche titolo di ultimo anche Bari, con la lista civica “Per Pisicgiornale urlato, avevo da alcuni mesi marcato la mia chio” con i suoi quasi cinquemila voti».
distinzione dal Cd, ritenendo un esercizio di auE su quali programmi?
tismo politico continuare ad agitare vessilli iden«Le linee maestre dell'azione politica che occortitari a cui non corrisponde più né consenso elet- rerà intraprendere sono caratterizzate dalla riscrittorale né ragione politica, ma solo autodifesa di un tura nell'agenda del Pese della priorità legata al
ceto senza popolo. In particolare avevo osteggiato la Mezzogiorno, all'interno di una lettura più vasta,
presentazione di una lista europea con il partitino capace di recuperarne la dimensione mediterradi Oscar Giannino cui si agnea, il concorso alla più efgiunse un pezzo di "Scelta Cificace definizione dell'assetto
vica", ritenendolo un eserciistituzionale del territorio, lezio velleitario».
gata alla riforma del titolo V
Il voto è stato negativo.
della Costituzione, la formaCome lo spiega?
zione della nuova classe di«Nello 0,7% raccolto dai tre
rigente».
partiti della lista europea e
La sua collocazione ponelle poche centinaia di voti
litica qual è ora?
raccolti in Puglia dal suo ca«La mia collocazione è da
polista Tabacci, c'è la risposta
sempre quella del centro-sipiù eloquente alle ragioni che
nistra e continuerà ad essermi portarono martedì scorso a
lo, con l'apertura a quel vasto
scrivere una lettera con cui
campo democratico che trova
formalizzavo la mia uscita.
nei territori, nelle civiche,
Del resto le elezioni europee GRUPPO MISTO Pino Pisicchio
nell'associazionismo i suoi
non sono passate invano: Reninterlocutori privilegiati».
zi ha fatto piazza pulita delle microformazioni inLe regionali si avvicinano. Che farà?
termedie, assorbendo anche il consenso centrista».
«Saremo presenti: la nostra è una storia di lista
Cosa occorre fare?
civica regionale che dunque riprende la sua iden«Serve, allora, un cambio di passo nel cammino tità. Saremo nell'alleanza di centro-sinistra non perdelle forze che in politica si ispirano alle culture ché esibiamo un brand, ma perché siamo portatori
moderate, un'apertura nuova: non è più tempo delle di consenso e di rappresentanza. Cosa che negli
bandierine ma di aree più larghe in cui possano ultimi vent'anni è stata sempre verificata col voto
trovare campo anche le molte realtà civiche che degli elettori. Continueremo a sviluppare l'espeanimano il territorio. Voglio recuperare lo spirito rienza che abbiamo avviato con la nostra civica a
civico della nostra peculiare esperienza pugliese: Bari: no al ceto, si all'ingresso in politica delle
del resto è questa, dal crollo della Prima Repubblica, giovani generazioni».
Michele Cozzi
la cifra che ha caratterizzato la nostra politica,
RASSEGNASTAMPA
X I POTENZA E PROVINCIA
Mercoledì 2 luglio 2014
COMMERCIO
PREZZI
Primo consiglio: controllare il prezzo dei
capi da acquistare prima dell’inizio degli
sconti. Per verificare il ribasso reale
LA STAGIONE DEGLI SCONTI
OBBLIGHI
Sulla merce in saldo è obbligatorio il
cartellino che indica il vecchio prezzo,
quello nuovo e la percentuale di sconto
Oggi al via i saldi
ecco il decalogo
Federconsumatori: 10 regole per fare affari
l Al via oggi in Basilicata i
saldi estivi. Sarà l’occasione per
poter acquistare qualche capo di
vestiario a basso costo, alla luce
del difficile contesto di crisi economica che stiamo ancora vivendo. I commercianti lucani applicheranno i saldi sui prodotti
in vendita da oggi. Cosa fare per
spendere in modo sicuro, facendo attenzione a potenziali truffe
e raggiri? Lo spiega il «decalogo
del consumatore», che rappresenta un esempio delle nuove disposizioni introdotte dal decreto
legislativo n. 24 del 2 febbraio
2002 circa la disciplina della vendita dei beni di consumo.
Il presidente potentino di Federconumatori, Rocco Ligrani,
raccomanda anzitutto di controllare il prezzo dei capi da acquistare prima dell’inizio degli
sconti, magari può essere utile
«immortalarlo» con una foto per
capire se veramente c’è stato un
abbassamento del prezzo rispetto a quello iniziale.
Ecco dieci preziose regole per
fare buoni affari pubblicate dalla Federconsumatori nazionale:
1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in
svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a
sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo
non si possono cambiare.
2) Le vendite devono essere
realmente di fine stagione: la
merce posta in vendita sotto la
voce «Saldo» deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta
finendo e non fondi di magazzino. Gli articoli vecchi non stanno «rischiando» un forte deprezzamento, perché sono ormai andati fuori moda e dunque sono
già deprezzati. Diffidate degli
sconti superiori al 50%: spesso
nascondono merce non proprio
nuova.
3) Servitevi preferibilmente
nei negozi di fiducia o acquistate
merce della quale conoscete già
il prezzo o la qualità, in modo da
poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza
dell’acquisto.
4) Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi
consentono di vedere la merce.
Non fatevi abbagliare dei marchi molto simili a quelli noti.
Verificate che il prodotto offerto
in vetrina sia lo stesso che vi
verrà presentato in negozio. La
merce “vecchia” offerta in saldo
deve essere separata dalla nuova.
5) Pubblicità. Ricordate che
sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato;
il prezzo deve essere inoltre
esposto «in modo chiaro e ben
leggibile».
6) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consi-
glio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere
solo guardati e non provati. Controllare attentamente l’etichetta
e la taglia.
7) Consigli per gli acquisti.
Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti, ma
confrontate i prezzi con quelli
esposti in altri esercizi. Meglio
se avete tenuto d’occhio un capo
e/o una merce, annotando il vecchio prezzo.
8) Negozi. Controllate che fra
la merce in saldo non ce ne sia di
nuova a prezzo pieno. La merce
«vecchia» offerta in saldo deve
comunque essere separata dalla
«nuova».
9) Pagamenti. Nei negozi che
espongono in vetrina l’adesivo
della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di
pagamento anche per i saldi.
10) Fregature. Se pensate di
avere preso una fregatura rivolgetevi all’Ufficio comunale per il
commercio o ai Vigili Urbani.
SCONTI Da oggi in Basilicata parte la stagione dei saldi
ACQUA L’AZIENDA ANNUNCIA L’INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL MARCHIO «LILIA»
Fonti del Vulture inventa
la bottiglia salva-ambiente
IMPATTO
Così si riduce
l’emissione di anidride
carbonica
PRODUZIONE La «catena di montaggio» della Fonti del Vulture
plastiche di origine vegetale
inoltre, PlantBottle può essere
processata in impianti di riciclaggio esistenti, senza contaminare il Pet tradizionale. Per questo, il materiale della PlantBottle può essere usato, riciclato e
riutilizzato più e più volte. «L’attenzione verso l’ambiente nella
nostra realtà produttiva è una
costante da anni, basti pensare
ai risultati ottenuti dallo stabilimento non solo in termini di
riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 , ma
anche di efficienza nell’utilizzo
delle risorse idriche. Grazie ad
ingenti investimenti tecnologici, dal 2008 siamo infatti riusciti
ad abbattere del 53 % l’acqua
complessivamente utilizzata nel
processo produttivo», ha affermato Stefano Lorenzon, direttore dello Stabilimento di Fonti
del Vulture. «Il nuovo packaging
è solo l’ultimo dei numerosi progetti realizzati a favore dell’ambiente, investire sulla sostenibilità significa farlo a vantaggio
del business ma anche della collettività».
LA PROPOSTA UN SONDAGGIO D’OPINIONE DEL MOVIMENTO WE LOVE POTENZA
ASSOCIAZIONISMO
La nuova casa del Cestrim a Potenza
in via Sinni nasce «Il cantiere di noi»
l A Potenza, in via Sinni (traversa di via Acerenza), è stata
inaugurata la nuova sede del Cestrim, Centro Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali, che ospita anche altre associazioni tra cui Libera Basilicata, la Strada, la fondazione
antiusura Interesse Uomo e tutte quelle realtà che con il
Cestrim vorranno condividere un percorso comune a sostegno dei più deboli. «Il cantiere del noi - ha spiegato il
presidente del Cestrim don Marcello Cozzi - ha bisogno di
tante mani e di tanto lavoro perchè nessuna associazione può
avere l'appalto esclusivo della costruzione del bene comune e
perchè il cambiamento non ammette deleghe». Di cambiamento ha parlato anche il sindaco di Potenza Dario De Luca
che ha abbracciato il progetto quando il suo ruolo pubblico
era ancora lontano. Don Cozzi, aprendo le porte del cantiere,
ha spiegato che il progetto nasce grazie al lavoro di tante
persone e nel ricordo di altre, tra cui Domenico Potenza, già
sindaco del capoluogo. «Il cantiere - ha detto don Cozzi - si
apre intorno a Mimmo che è stata parte importante nella vita
della nostra associazione ed è a lui che dedichiamo la nostra
sala convegni». Il teatro, restituito a nuova vita, è stato
intotolato a Riccardo Biazzo, operatore culturale e aggregatore di persone, mentre la sala riunioni è stata dedicata a
l Arriva la bottiglia ecologica, salva-ambiente. Fonti del
Vulture annuncia il lancio del
PlantBottle nei formati da 1,5 e 2
litri di acqua Lilia Naturale. Un
importante rinnovamento inserito all’interno di un più ampio
progetto che comprende, oltre
alla piattaforma ecologica, la
nuova veste grafica e significativi investimenti pubblicitari,
che posizionano Lilia tra i maggiori investitori del mercato delle acque.
PlantBottle è una bottiglia di
plastica Pet completamente riciclabile, ricavata da una combinazione di materiali tradizionali e con una percentuale fino
al 30% di origine vegetale. Un
processo innovativo trasforma
l’etanolo ricavato da canna da
zucchero, in un componente della plastica Pet di cui è costituita
la PlantBottle. L’innovazione
adottata consente di ridurre le
emissioni di anidride carbonica
rispetto alle tradizionali bottiglie ricavate interamente dal petrolio e da altri combustibili fossili. A differenza di altre materie
Paolo, figlio di uno degli operai che hanno contribuito alla
nascita del Cantiere, scomparso all'età di 12 anni. All'inaugurazione erano presenti il vescovo monsignor Agostino
Superbo, l'architetto Maroscia che ha realizzato il progetto di
ristrutturazione, gli ospiti della Fattoria Burgentina, che
accoglie persone con lievi disabilità mentali, e le ragazze
della Casa di Elisa, struttura per vittime della tratta.
«Liberi dalle auto
in piazza Don Bosco»
l Il movimento civico We Love Potenza
ha distribuito un questionario ai cittadini
di rione Risorgimento per avere dei suggerimenti su come migliorare la vivibilità
del quartiere e rilanciare una delle zone
più importanti del capoluogo lucano.
Dagli oltre 500 questionari compilati, in
particolare, emerge chiara la volontà di
liberare piazza Don Bosco dalle automobili a tutto vantaggio di manifestazioni e
iniziative varie di intrattenimento e socializzazione (concerti, feste ed eventi).
Inoltre, per un buon 44% di intervistati, le
auto attualmente parcheggiate nella piazza potrebbero trovare sistemazione in un
eventuale parcheggio da realizzare in
un’area sottostante.
Il sondaggio di We Love Potenza s’inserisce nel solco di un impegno dell’associazione finalizzato a raccogliere indicazioni da parte dei cittadini e «girarle»
alla nuova amministrazione comunale. A
tal proposito, l’associazione ha già fatto
pervenire al neo sindaco Dario De Luca
una serie di proposte tra cui il bilancio
partecipativo (consente ai cittadini di decidere dove impegnare risorse); istituzionalizzare il «Concorso d’idee» come fase
imprescindibile dell’iter progettuale riguardante la riqualificazione urbana (favorisce i giovani progettisti della città e
aumenta la qualità delle proposte); Wi fi
pubblico nei parchi e connettività Internet nelle aree periferiche della città (Agevola il presidio e il popolamento delle aree
disagiate); Agenzia comunale per la nascita di nano-imprese e servizi in condivisione (Attiva la sharing economy come scambio di beni in economia); istituzione centro commerciale naturale e
scuola degli antichi mestieri nel centro
storico (rilancia il cuore antico della città
come luogo di aggregazione e produzione); Trasporto condiviso, car sharing ,
bike sharing (riduce i costi di trasporto e i
mezzi circolanti).
RASSEGNASTAMPA
LETTERE E COMMENTI 17
Mercoledì 2 luglio 2014
VALENTINI
Ma il Sud non è l’Eldorado
>> CONTINUA DALLA PRIMA
N
on sempre il Pil, cioè il Prodotto
interno lordo, è sufficiente da solo
a misurare il grado di benessere
effettivo di una comunità. Tant’è
che ormai si preferisce parlare, appunto, di
Piq: Prodotto interno di qualità. Promosso
dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere,
questo parametro indica il “valore aggiunto”
della produzione nazionale in termini di benessere anche per le generazioni future. E
così, per analogia, il costo della vita non è
misurabile esclusivamente con i quattrini, in
base a criteri puramente contabili.
Quello che più sorprende della ricerca diffusa nei giorni scorsi dalla Bocconi, dunque, è
la mancanza di un riferimento diretto al tasso
di disoccupazione che – com’è noto – spacca
l’Italia in due, con un Nord che nonostante
tutto cresce e un Sud che invece rischia di
affondare. Rispetto alla media nazionale del
12,2% nel 2013, pari a circa 3,3 milioni di
disoccupati, nelle regioni meridionali il dato
sale al 19,7 e ciò che più conta il fenomeno
colpisce in particolare i giovani tra i 15 e i 24
anni: contro il 40% nazionale, nel Mezzogiorno si registra il picco del 51,6 e addirittura del
53,7 fra le giovani donne.
È chiaro che in una situazione del genere il
potere d’acquisto dei genitori meridionali che
lavorano, anche a parità di salario con il Nord,
risulta di fatto inferiore per il semplice motivo
che devono mantenere i figli disoccupati o
comunque in cerca di occupazione. Il bilancio
della cosiddetta famiglia mono-reddito, dove
ci sono più bocche da sfamare e più spese da
sostenere, è certamente più “pesante” di quello di una famiglia in cui invece lavorano il
marito, la moglie e magari anche un figlio: non
a caso nel Mezzogiorno sono crollati i consumi, compresi quelli alimentari. E se mancano o difettano servizi pubblici come l’assistenza ai bambini e agli anziani, negli asili
nido o nelle case di riposo, allora le difficoltà
aumentano ulteriormente.
Ecco allora che la presunta maggiore “ricchezza” delle regioni meridionali, vagheggiata dallo studio della Bocconi, svanisce al sole e
al caldo del Sud. Trattandosi della prestigiosa
Università di cui era rettore l’esimio professor
Mario Monti, ex presidente del Consiglio e poi
senatore a vita, si può anche immaginare in
quale ottica il suo governo abbia guardato al
Mezzogiorno: per nostra fortuna, l’ex ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, è stato quello che s’è impegnato di più per
spendere meglio i fondi strutturali e cercare di
ridurre il “gap” fra le due Italie. Ma resta pur
sempre il rischio di una propaganda anti-meridionale, magari involontaria, che - come in
questo caso - non giova certamente alla ricomposizione nazionale.
Prendiamo, per esempio, il caso di Ragusa,
citato espressamente nella ricerca. Qui la disoccupazione è il triplo di Milano, il 55% dei
giovani è senza lavoro e il reddito delle famiglie è la metà del capoluogo lombardo. È fin
troppo ovvio che, in tali condizioni, chi riesce
a trovare un posto fisso può avere diversi
vantaggi rispetto a un equivalente lavoratore
milanese. Ma non si può dire per questo che gli
abitanti di Ragusa sono complessivamente
“più ricchi” di quelli di Milano: è come la
storiella del pollo di Trilussa, chi ne mangia
due e chi zero, ma poi la media statistica fa uno
a testa.
La verità purtroppo è che l’anno scorso,
contro il 19,7% di disoccupazione al Sud, il
Nord ha registrato l'8,4 e il Centro il 10,9. Ma il
tasso ha ampiamente sforato il 20% in Calabria (22,2), Campania (21,5) e Sicilia (21)
mentre è rimasto al 5,5 in Trentino e all'8,1 in
Lombardia. In Campania nel 2013 lavoravano
meno di quattro persone su 10 tra i 15 e i 64 anni
(39,8%), un dato appena superiore al tasso di
occupazione in Calabria (39) e Sicilia (39,3).
Questi sono i dati reali su cui bisogna riflettere e di conseguenza agire. La “ricchezza”
di pochi non basta a coprire la povertà di
molti. Altrimenti, se non si riducono le disuguaglianze e non s’accresce l’efficienza del
sistema, si mette a repentaglio la coesione
sociale. E perciò il Mezzogiorno reclama legittimamente “pari opportunità”
Nel suo saggio “Chi troppo, chi niente”
(RCS Libri), Emanuele Ferragina, un giovane
economista calabrese che insegna Politiche
sociali a Oxford, avverte: “Lo Stato continua a
investire molto di più al Nord che al Sud, come
dimostrato dalla spesa pubblica pro capite e
dal differenziale di investimenti in conto capitale delle imprese nazionali”. E poi conclude
con un auspicio che sottoscriviamo: “Il Sud
può evolvere, migliorare, diventare più equo
ed efficiente. La storia deve aiutarci a credere
nelle immense risorse – fisiche e umane – che
restano ancora inutilizzate in molte aree del
meridione”. Questa, sì, è la nostra vera ricchezza.
Giovanni Valentini
LUIGI FERRARA MIRENZI
Autonomie, occasione sfumata
L
o Statuto della Regione Puglia, modificato e approvato serie di norme in un campo che più importante, delicato e
nell’anno 2004, con l’art. 45, statuisce l’istituzione del complesso è difficile trovare, soprattutto in Italia.
Consiglio delle Autonomie Locali definendolo testualProprio per complessità, delicatezza, importanza e gravità
mente quale “organo di rappresentanza e parteci- della materia in parola, è il caso di evidenziare che la mancata
pazione delle autonomie locali al fine di favorirne l’intervento presenza degli organi ausiliari predetti, fa sorgere il seguente
nei processi decisionali della Regione, di esercitare la funzione di dubbio, forse più che fondato, in ordine agli atti d’alta amraccordo e di consultazione permanente tra Regione ed enti ministrazione, come a quelli legislativi, assunti in materie
locali, e di verificare l’attuazione del principio di sussidiarietà complesse e gravi: tutte le decisioni, in ogni modo assunte sino
nell’esercizio delle funzioni regionali”. Per autonomie fun- ad ora, esauriscono l’universo di quelle assumibili? In altre
zionali, formazioni sociali e terzo settore, con il successivo parole, è legittimo temere che possano essere state assunte
articolo 46, statuisce l’istituzione della Conferenza Regionale decisioni di gran lunga meno efficaci ed efficienti rispetto a
permanente per la programmazione economica territoriale e quelle adottabili se avessero operato gli organi ausiliari predetti?
sociale con lo specifico compito di “espriDubbio non trascurabile sotto il profilo
mere pareri sui documenti generali di
sostanziale, non certo formale, quanto ad
programmazione della Regione, sulla legannullabilità d’atti amministrativi o vege finanziaria e per redigere il docurifica di costituzionalità di leggi, pur se
mento di valutazione dell’efficacia, eftutto si sana, ovviamente come forficienza ed economicità delle azioni proma/procedura/mentalità, per prescriziogrammate, anche attraverso il puntuale
ne, dimenticanza, disinteresse, trascuramonitoraggio dei bilanci consuntivi della
tezza e altro, anche non subito immaRegione e degli enti, aziende ed agenzie
ginabile.
ad essa collegati”. Forse è bene rileggere
L’unanimità, infine, suona come una
con calma e riflettere sulle disposizioni
sorta di confessione della Regione Puglia
dei due articoli appena riportate.
di vuoti ed omissioni inquietanti. Infatti,
In conclusione, dal 1985 al 2004 non è
operativa in pienezza dall’inizio del
stata data attuazione a due Leggi re1980/’81, come le altre, posto che nel 1979 si
gionali in materia di procedure da ri- PUGLIA La sede consiglio regionale
conclude anche il varo delle leggi statali di
tenere di carattere sostanziale per quanto
modifica degli strumenti di contabilità
evidenziato sin qui, mentre dal 2004 ad
per Regioni (L.335/’76), Stato (L.468/’78),
oggi non è stata data attuazione sia alla prescrizione dello Statuto Province e Comuni (L.421/’79), la Regione Puglia, nel maggio del
Regionale (art. 45) in attuazione di dettato costituzionale sia a 2014, dichiara, di fatto, di non conoscere il proprio territorio
quella relativa alla partecipazione delle parti sociali (art.46).
quanto a “stato conservativo del patrimonio edilizio e salLa sorpresa, che induce a richiamare l’arco temporale di due vaguardia della sicurezza e della qualità delle strutture, nonché
decenni, con alternanza di due alleanze politiche diverse, è del buongoverno del territorio” (comma 1 della Legge in parola).
motivata dal fatto che, in pieno clima elettorale, peraltro Il comma seguente, inoltre, prescrive che, in ossequio ai principi
anomalo, il Consiglio Regionale approva all’unanimità una legge di sussidiarietà e leale collaborazione fra Regione e Comuni, la
che, nella rubrica, appare, per tanti versi, buona, giusta e senza legge persegue gli obiettivi di cui al comma primo attraverso:
dubbio condivisibile da chiunque, ma, nell’articolato, manifesta a)-un sistema integrato e informatizzato per la conoscenza dello
sconcertante fragilità, sia sotto il profilo costituzionale di stato conservativo del patrimonio esistente; b)-una politica di
carattere generale e specifico, sia sotto il profilo della difficoltà a prevenzione e protezione dai rischi di eventi mediante l’inperseguire realmente, con efficacia, gli obiettivi enunciati dividuazione di modalità di attuazione che sensibilizzino anche
perché resi vaghi proprio dalla procedura complessiva, sia i soggetti privati interessati.
perché si ritrova una impropria distribuzione di funzioni tra
Da un lato, quindi, il principio di sussidiarietà tra Regione e
pubblico e privato sia, infine, perché vengono usati acronimi Comuni e, dall’altro, la sensibilizzazione anche dei soggetti
(art. 4 comma 1; art. 5 comma 2; art. 6 comma 1) che, letti in una privati interessati.
(4. Continua)
legge, sono segno di incomprensibile modo di articolare una
COM’È DIFFICILE
PREVEDERE GLI EFFETTI
DEI CICLI FINANZIARI
di VITO SPADA
L
a decisione della BCE di favorire la ripresa del credito nell’eurozona con l’esclusione dei prestiti alle
famiglie per l’acquisto delle case, è un saggio del
nuovo approccio regolamentare cui dovremmo abituarci. Per comprenderne la “ratio”, dovremmo considerare
i presupposti su cui si poggia tutta questa argomentazione.
Fino agli anni 70 il comportamento delle Banche Centrali
sembrava uniforme. L’economia globale produceva periodi
di stabile sviluppo, le fluttuazioni cicliche erano contenute e
l’inflazione sembrava domata. La politica monetaria non
considerava le conseguenze che potevano venire dal progressivo aumento del settore finanziario, e anche la ricerca economica poco si interessava della interazione di questo settore con l’economia reale. L’opinione comune, fra ricercatori
e banchieri centrali, era che la politica monetaria non dovesse preoccuparsi per l’eventuale creazione di bolle nel
mercato, dal momento che si poteva disporre dei mezzi monetari per rimuovere il danno successivamente. Abbiamo
invece imparato dalla crisi finanziaria del 2008, che il solo
strumento dei tassi di interesse non può governare più i
meccanismi complessi del ciclo finanziario. La stabilità finanziaria è diventata quindi, dopo l’esperienza della crisi del
2008, una delle componenti essenziali delle Banche Centrali
insieme a quelle tipiche della politica monetaria. Un coordinamento, fra le politiche macroprudenziali che tendono
alla stabilità finanziaria e quelle classiche della politica monetaria, è essenziale per il controllo del sistema economico.
La variabile macroeconomica della stabilità finanziaria, deve adesso coniugarsi con quella della politica monetaria.
Valutare insieme questi due settori diventa estremamente
difficile e complesso perché errori del manovratore possono
produrre risultati negativi su tutta l’economia. Ed è a questo
proposito che probabilmente la condotta delle Banche Centrali, anche se soggettiva ed inevitabilmente legata all’esperienza , deve usare strumenti che sembrano andare contro il
senso economico comune.
CONTROCORRENTE -Andare controcorrente nelle decisioni regolamentari (lean against the wind) significa infatti
adottare politiche che sono apertamente in contrasto con
l’andamento del momento, con la valutazione dei benefici di
breve periodo contro gli svantaggi del lungo termine. Se il
mercato immobiliare e quello azionario hanno un impatto
decisivo sull’equilibrio finanziario , diventa necessario prevenire in questi comparti le possibili bolle capaci di creare
instabilità finanziaria per tutto il sistema. Da questo punto
vista il controllo del rischio sistemico capace di azzerare
tutto il sistema, diventa prevalente sulle valutazioni di breve
periodo. Il mercato immobiliare è quindi una delle variabili
che i “controllori” della stabilità finanziaria devono considerare nelle loro valutazioni di lungo termine. Dal momento
che nel mercato immobiliare è il credito che costituisce il
fattore determinante per la domanda di prestiti, bisogna fare
in modo di non creare qui una potenziale bolla speculativa
che farà danni in futuro. Peraltro, un aspetto importante di
una crisi sistemica è che questa ha effetti anche nelle economie legate al mercato dove la crisi è sorta. Il miglior funzionamento del mercato nel settore finanziario, produce infatti conseguenze non volute anche nelle altre economie collegate. Oggi , in molte economie avanzate i prezzi delle case
sono in costante aumento. Si stima che in molti Paesi l’indice
delle case sia arrivato al livello del 2006, prima della crisi
finanziaria. I Paesi più interessati da questo fenomeno sono
Germania, Inghilterra, Usa e Cina e Brasile. Secondo i dati
del FMI nel primo trimestre di quest’anno, in Inghilterra i
prezzi delle case sono cresciuti del 9%, in Germania del 5,8%
ed in America del 10%. Questa è la ragione per cui il FMI ha
chiesto alla BCE ed alla Bank of England di evitare la formazione di aspettative irrazionali sul mercato immobiliare.
Il meccanismo della globalizzazione finanziaria e quello della formazione di aspettative troppo ottimistiche sui mercati
immobiliari e azionari, agiscono così da indicatori per le
decisioni di politica monetaria. I mercati insomma, sono così
interconnessi che le valutazioni globali sulla tenuta del sistema macroeconomico e sul concetto di stabilità finanziaria, devono necessariamente essere adeguatamente considerati. Come si è detto prima, tutta questa materia è territorio inesplorato per le Banche Centrali che possono solo
imparare dalla loro esperienza sul campo. L’aspetto soggettivo delle valutazioni dei “controllori” si complica con la
difficoltà di stimare ex ante gli effetti dei cicli finanziari. I
modelli di riferimento dell’analisi economica non consentono di catturare la estrema complessità del mondo finanziario. Definire in pratica le cause reali degli scostamenti
nelle economie dei Paesi o dei mercati, non è affatto semplice. Errori di valutazione saranno sempre possibili e siamo
quindi condannati a vivere nella incertezza, che è poi una
delle caratteristiche del mondo finanziario ed economico.
RASSEGNASTAMPA
2
mercoledì 2 luglio 2014
LA BATTAGLIA DELL’EUROPA
Farage di spalle all’Inno
Grillo con l’estrema destra
Insediato l’Europarlamento: gli eletti M5S
siedono con Le Pen e gli altri xenofobi
● L’ex comico a Strasburgo: «Non date più
finanziamenti all’Italia, vanno a mafia e camorra»
●
#iostoconlunita
Che l’alleanza con gli euroscettici britannici di Nigel Farage avrebbe portato problemi l’avevano previsto tutti,
ma nessuno avrebbe immaginato che
le grane sarebbero incominciate fin dalle prime ore del primo giorno: insulti
all’inno europeo ed eurodeputati del
Movimento 5 Stelle tenuti alla larga dagli incarichi dell’Europarlamento.Per i
17 europarlamentari grillini, che già
avevano digerito male la forzata alleanza con l’Ukip al posto di quella con i
Verdi, la seduta inaugurale del Parlamento europeo è stato un lungo giorno
di mal di pancia, iniziato con Farage e i
suoi che voltano le spalle all’inno europeo e finito con Grillo che arrivato a
Strasburgo ci ha messo il carico da novanta: l’Inno alla Gioia «lo usava Hitler».
Chi aveva creduto nella storia dell’alleanza «tattica» con l’estrema destra
britannica e alle rassicurazioni sulla
«piena libertà» del Movimento 5 Stelle
ieri ha avuto il benservito.
Gli eurodeputati grillini nell’emiciclo siedono nell’estrema destra nel nuovo gruppo EFDD (Europa della Libertà e della Democrazia Diretta) insieme
ad altre cinque formazioni poco raccomandabili. Il dado è tratto, e a nulla è
servito non associarsi al gesto degli euroscettici britannici, che se la sono presa con l’Inno alla Gioia di Beethoven,
adottato dal Consiglio d’Europa come
inno europeo nel 1972 perché «senza
parole, con il linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa».Secondo Farage «la democrazia nazionale e l’appartenenza
all’Ue sono incompatibili» e quindi gli
eurodeputati dell’Ukip Party si riconoscono solo nel loro «popolo e non la
bandiera o l’inno dell’Ue».
te ricondotta all’ordine da Beppe Grillo. «Farage ha fatto benissimo a voltarsi all’Inno alla Gioia», ha detto, «lo usava Hitler per i compleanni, Mao, tutti i
più grandi dittatori della storia».
Secondo l’eurodeputata Pd Alessandra Moretti «girarsi durante l’Inno alla
gioia, nell’anno in cui si celebra il centenario della prima guerra mondiale e
per di più nella città che più di tutte ha
subito i traumi del conflitto è non solo
uno schiaffo alla storia ma soprattutto
un atto di becera stupidità».
Nel discorso insieme a Farage Grillo
è ritornato su tutti i suoi temi classici,
dall’Europa delle banche a Schulz che,
ha detto, «è venuto in Italia a fare campagna elettorale con i soldi pubblici, i
nostri, e ha fatto campagna elettorale
contro di me». Quindi ha invitato a
«non dare finanziamenti all’Italia» perché «scompaiono tutti in tre regioni:
Calabria, Sicilia e Campania, e vanno a
mafia, ’ndrangheta e camorra».
Ma la consacrazione del Movimento
nella file dell’estrema destra europea,
che secondo Grillo era l’unico modo
per avere un ruolo nei meccanismi parlamentari di Strasburgo, ieri si è anche
rivelata controproducente per le ambizioni dei suoi eurodeputati.
Alle votazioni per eleggere i 14 vicepresidenti il grillino Fabio Massimo Castaldo è stato l’unico dei candidati a
non passare neanche al terzo scrutinio.
Così l’Efdd è l’unico dei sette gruppi
parlamentari a non ottenere una vicepresidenza. Contro gli euroscettici le
tre principali famiglie politiche, Ppe,
S&D e liberali dell’Alde, hanno deciso
di coalizzarsi e così le possibilità degli
eurodeputati grillini di avere un minimo di influenza nei lavori dell’Aula sono vicine allo zero. Si sono coalizzati
tutti contro di me e Farage, ha protestato Grillo, secondo cui tutti i politici europei sono «una élite di mentitori di
professione». Per l’ex comico si salva
solo il leader xenofobo britannico.
«Amo le persone come Farage - ha detto -- perché è uno che si emoziona, ci
siamo trovati subito».
Beppe Grillo e Nigel Farage
incontrano i deputati
del gruppo Efdd
FOTO LAPRESSE
TRA IMBARAZZI E HITLER
L’imbarazzata presa di distanza degli
europarlamentari pentastellati, che
hanno scelto di non voltarsi insieme ai
colleghi britannici, è stata prontamen-
IL CORSIVO
Beethoven preso a calci
SEGUE DALLA PRIMA
La decisione fu presa per non far torto a nessuno e anche perché – diciamolo – sul fatto che l’originale sia in
tedesco qualcuno avrebbe potuto
storcere il naso. Così le parole
dell’ode «An die Freude» scritte da
Friedrich Schiller nel 1785 e messe in
musica da Ludwig van Beethoven,
già sordo e malato, nel 1823 nelle cerimonie ufficiali dell’Unione europea
non vengono cantate. Peccato, perché sono molto belle, esprimono
l’anelito del Poeta alla fratellanza universale e furono scritte sotto la suggestione delle idee dell’illuminismo,
quando tra gli artisti e i filosofi
dell’Europa era diffusa l’idea che il
progresso dell’umanità avrebbe portato pace e benessere in questa valle
di lacrime. Magari. Schiller è morto
nel 1805 e Beethoven nel 1827 e così il
poeta e il compositore si sono risparmiati parecchie amarissime delusioni. Altro che lo sgarbo dei seguaci di
quell’inglese con il cognome francese che con la corte dei suoi a Strasburgo ha mostrato il culo, più che all’Europa, alla musica e alla buona educazione. Chiediamo scusa per loro. Sono trascorsi due secoli ma per gli imbecilli gli anni non passano.
Il gruppo Europa della libertà e della democrazia, all’estrema destra dell’emiciclo, è quello in cui siedono gli eletti M5S
Rieletto Schulz, salta la vicepresidenza ai Cinquestelle
M
artin Schulz è stato
eletto per la seconda
volta presidente del
Parlamento europeo, Gianni Pittella
leader del gruppo
S&D, in cui siedono gli eurodeputati
del Pd e degli altri partiti progressisti,
e l’ex commissario Ue Antonio Tajani
primo vicepresidente. Ha ottenuto
una delle 14 vicepresidenze anche l’ex
capodelegazione Pd David Sassoli.
Tra le contestazioni all’inno europeo degli euroscettici britannici e le polemiche sul ruolo della cancelleria di
Berlino nella scelta di Schulz, il Parlamento europeo ha inaugurato ieri la
sua ottava legislatura e oggi si appresta a ricevere il premier Matteo Renzi
per la presentazione del semestre di
presidenza italiana del Consiglio Ue.
Il socialdemocratico tedesco, che
nove anni fa era stato chiamato «kapò
nazista» da Berlusconi, ha assicurato
che l’applicazione della flessibilità nelle regole sulla disciplina di bilancio
«troverà» un’ampia maggioranza al
Parlamento Ue.
L’elezione di Schulz, ex candidato
alla presidenza della Commissione, è il
IL CASO
#iostoconlunita
70 franchi tiratori nel voto
per il numero uno
dell’Europarlamento
Sassoli e Tajani i vice
italiani. Pittella alla guida
del gruppo S&D
risultato degli accordi raggiunti dalla
Spd tedesca con la Cancelliera Angela
Merkel, che ha dato il via libera a
Schulz all’Europarlamento in cambio
della possibilità di mantenere in Commissione il conservatore Gunther Oettinger.
Un modo di fare che ha suscitato le
critiche dei candidati alternativi alla
presidenza dell’aula di Strasburgo: lo
spagnolo della Sinistra europea Pablo
Iglesias, il conservatore britannico
Sajjad Karim e la verde austriaca
Ulrike Lunacek. Schulz è riuscito comunque a ottenere 409 voti dei 479
che compongono l’alleanza che lo sostiene tra conservatori, progressisti e
liberali. 70 i franchi tiratori. Tra le prime a dire apertamente di aver violato
il patto tra i gruppi è stata Alessandra
Mussolini, che in quanto eurodeputata di Forza Italia siede tra le file del
Ppe. «Non ho votato per Schulz, non
potevo cominciare così», ha confessato. Si tratta comunque di numeri ampiamente superiori alla maggioranza
assoluta dei 612 voti validi espressi (su
751 seggi) e della prima volta che qualcuno resta alla presidenza dell’Europarlamento per più di due anni e mez-
zo. In base all’intesa con i conservatori
nel 2017 dovrebbe succedergli un eurodeputato del Ppe, probabilmente il
francese Alain Lamassoure.
«È uno straordinario onore essere il
primo presidente rieletto del Parlamento europeo», ha dichiarato Schulz
dopo il voto, ricordando le tante sfide
che attendono la nuova legislatura, a
cominciare dal voto fra due settimane
per ratificare la nomina di Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione. «La stragrande maggioranza di quest’Aula ritiene che il candidato vincente alle elezioni europee debba diventare il prossimo presidente
della Commissione europea» ha ricordato, e pertanto una parola tedesca,
Spitzenkandidat (candidato di punta,
ndr), è entrata a far parte di diverse lingue europee. Si tratta di un «grande
passo avanti» nel rafforzamento del
Parlamento europeo, ha detto Schulz,
promettendo altre battaglie per aumentare i poteri dell’aula di Strasburgo.
«Auspico che il nuovo Parlamento
sia all’altezza delle aspettative dei cittadini europei che con il loro voto hanno chiesto un cambiamento», ha detto
Gianni Pittella, che in mattinata ha
condotto la seduta inaugurale in quanto presidente ad interim dell’Europarlamento e nel pomeriggio è stato eletto a capo dei 191 eurodeputati progressisti, succedendo all’austriaco Hannes
Swoboda.
Ad animare la seduta inaugurale ci
hanno pensato gli euroscettici britannici guidati da Nigel Farage e alleati
con Grillo. Alle prime note dell’inno
europeo, l’Inno alla Gioia di Beethoven, gli eurodeputati dell’Ukip si sono
voltati di spalle. «Sono arrivati qui con
il dichiarato intento di distruggere il
Parlamento europeo dall’interno», ha
commentato Schulz, «non possiamo
permetterglielo».
Forti della loro maggioranza schiacciante i primi tre gruppi del Parlamento europeo, Ppe, S&D e liberali dell’Alde, hanno messo in atto un cordone sanitario per impedire agli euroscettici
di prendere incarichi, che utilizzerebbero per ostacolare i lavori dell’aula.
Ieri il primo a farne le spese è stato
l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle
Fabio Massimo Castaldo, che non è riuscito a raccogliere i voti sufficienti per
una delle vicepresidenze.
RASSEGNASTAMPA
3
mercoledì 2 luglio 2014
Populisti
senza
futuro
IL COMMENTO
MICHELE PROSPERO
SEGUE DALLA PRIMA
«L’Europa cambi per dare speranza»
Oggi l’appello di Renzi a Strasburgo
● Il premier aprirà
il semestre di presidenza
italiana della Ue
insistendo su crescita
lavoro e immigrazione
#iostoconlunita
Ci ha lavorato per una settimana al discorso che pronuncerà oggi pomeriggio
alle 15 davanti al Parlamento europeo,
riunito in sessione plenaria. Sarà un discorso in pieno stile Renzi, che annuncerà il programma del semestre di presidenza italiana, con l’obiettivo che il premier si è dato sin dal momento in cui,
salito a Palazzo Chigi, ha avuto gli occhi
dell’Europa su di lui: cambiare il segno
delle politiche europee, chiudere il ciclo,
giudicato disastroso, dell’austerità. «Speranza» sarà la parola d’ordine. Quella
speranza che soltanto l’Europa può tornare a trasmettere al vecchio Continente, ma soltanto se cambia. Cambiare per
tornare al sogno originario, quello che
diede vita all’Unione europea, questa la
mission che tocca ai capi di governo e ai
leader di oggi, è il messaggio che intende
lanciare Matteo Renzi. «Il tema dell’Europa è dire ai nostri figli, noi che siamo la
generazione Erasmus, che è possibile
che l’Europa oggi sia il luogo in cui è possibile la speranza», ha scritto nei giorni
scorsi sul sito della presidenza italiana
del Consiglio Ue. E oggi gli Stati uniti
d’Europa sono ancora un sogno da realizzare. Cercherà di dare una scossa, usando quel lessico che ormai lo contraddistingue anche oltrefrontiera, dove è riuscito a esportare il concetto di «rottamazione» rivendicando la necessità che si
applichi anche a Bruxelles, proprio come ha fatto nel suo Paese.
Il presidente del Consiglio arriva a
questo appuntamento forte del consenso elettorale dello scorso 25 maggio, unico leader europeista ad aver fatto il pie-
.. .
L’obiettivo è preparare
il terreno ad un piano
di investimenti europei
per i prossimi 5 anni
no di voti, con una maggioranza solida in
Italia e i sondaggi che lo danno verso il
43% (l’ultimo è quello effetto da Demopolis). Ci arriva con la stampa europea
che lo corteggia e guarda con grande ammirazione al giovane premier che ha rimesso l’Italia al centro della scena politica, con Angela Merkel che lo considera
la controparte della sinistra Ue, ma il clima politico del nuovo Parlamento non è
rose e fiori, tante le spine, dalla massiccia
presenza degli euroscettici, alla crisi economica che investe ancora troppi stati
membri, alla pressione che arriva da Mosca con le mire espansionistiche di Putin.
Ma Renzi non si lascia intimorire, dicono i suoi più stretti collaboratori, «perché è determinato a sfruttare al massimo
il capitale politico che ha conquistato per
cercare di far avanzare nuove politiche
economiche». E tutto sommato, pur nella complessità dei problemi, le mutate
condizioni politiche europee hanno anche lati positivi: si è rotto l’asse Germania-Francia che in questi anni ha sostenuto l’austerity e la stessa Angela Merkel,
durante i suoi colloqui con Renzi, ha mostrato segnali di concreta apertura, idem
il presidente Hollande. E a rafforzare
questo nuovo corso c’è il documento di
Herman Van Rompuy che impegna il futuro Presidente Junker e la Commissione a mettere in atto le nuove politiche
europee. Renzi sa anche che questo semestre di fatto si ridurrà a tre mesi davvero operativi, tenuto conto della pausa di
agosto e dell’ultima seduta del Consiglio
che si terrà a metà dicembre, ma se non
saranno sufficienti a vedere i primi risultati concreti, saranno fondamentali, ne è
convinto, a gettare le basi per dare il via
al cambio di verso.
Nel suo discorso di oggi elencherà le
priorità, tutte centrate su sviluppo, occupazione, e diritti fondamentali. Lotta alla disoccupazione, quindi, puntando a
rendere permanente, almeno fino al
2020, la Garanzia giovani; porre in seno
al Consiglio per il lavoro, i nuovi orientamenti politici per l’intera legislatura e
non tanto per l’immediato, tanto che a
questo sta già lavorando il ministro Poletti che pensa a sussidi per la disoccupazione per i Paesi che vengono maggiormente colpiti; lavorare in vista del Consiglio
di ottobre ad un’intesa tra i Paesi membri per dare all’Europa una posizione
chiara sulla lotto contro il cambiamento
climatico e per l’utilizzo di nuove energie; dare seguito concreto al documento
Van Rompuy in materia di immigrazione e asilo, anche alla luce dei principi di
solidarietà e giusta condivisione della responsabilità nella gestione delle frontiere esterne. Ma soprattutto iniziare a lavorare per capire quanto in Ecofin si riuscirà a rendere operativo il concetto di maggiore flessibilità legandolo alle politiche
di crescita. Riuscire a impostare un piano di investimenti europeo per i prossimi 5 anni, facendo massa critica sommando i vari programmi europei, i fondi
strutturali e potenziando il ruolo della
Banca Europea degli Investimenti. Questi gli obiettivi.
«Dobbiamo usare il semestre europeo
- dice il sottosegretario Sandro Gozi con
delega alle politiche comunitarie - non
tanto e non solo per ottenere risultati immediati, ma soprattutto pensando che
questi sono i primi sei mesi di cinque anni di legislatura di cambiamento. Questo
sarà un semestre che avvierà un nuovo
ciclo delle politiche europee».
E questo sarà il senso del discorso del
premier: l’Europa si salva se cambia le
sue politiche, se torna ad essere vissuta
non come un ostacolo per i cittadini dei
Paesi che ne fanno parte, ma come una
opportunità. C’è bisogno di più Europa,
Renzi ne è convinto, ma anche l’Europa
deve avere il coraggio di cambiare, anzi
di tornare allo spirito dei padri fondatori,
perché quel progetto non è mai stato realizzato fino in fondo.
A Palazzo Chigi sanno che sarà un percorso irto di difficoltà quello che attende
il governo italiano: rendere concreto, appunto, il concetto di flessibilità, coinvolgere la Ue nella gestione dei flussi migratori del Mediterraneo, e soprattutto cambiare verso alle politiche europee. «Abbiamo fatto capire che siamo un Paese
forte, che non va con il cappello in mano
ma che si fa rispettare», ha spiegato Renzi ai suoi collaboratori. E poi in serata,
un altro segnale di questo cambio di verso tutto renziano, ma in chiave interna:
invitato al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, il premier avrebbe declinato rompendo quella che sembrava
una consuetudine.
.. .
Contrariamente a capi
di governo che lo hanno
preceduto, Renzi non
andrà al Meeting Cl
.. .
Prioritario
ribaltare
l’approccio
rigorista
che per anni
ha dominato
le politiche
di Bruxelles
Pensava che il potere, sottoposto alla valutazione
dell’opinione pubblica informata, operasse come
«un grande spettacolo che educava egregiamente i
cittadini». Quel sistema che connetteva il
funzionamento degli organi della rappresentanza
con la vigilanza critica della sfera pubblica, pare
sempre più un paradisiaco mondo fantastico, che
stride con le infernali cadenze della antipolitica di
esportazione coltivata dalle destre europee.
Se per Hegel «la pubblicità è il maggiore mezzo di
educazione» (che suppone deputati che parlano tra
loro sapendo «che devono servire da modello» per
la cittadinanza che sta fuori il palazzo e va depurata
da interessi e bisogni troppo angusti), per certi
interpreti della antipolitica odierna, abituata al
clima focoso della campagna elettorale
permanente, quel momento di pubblicità per cui
«le camere si connettono con il resto dell’opinione
pubblica» cede ad ogni velleità pedagogica ed esalta
invece la demagogia più sfacciata, la propaganda
più becera, il gesto più rozzo. Un gesto in politica
non è mai solo un gesto. Ha anche un significato
sintomatico che rivela altre sofferenze che
rimangono più nascoste.
Per questo la gazzarra degli uomini di Farage è
anche un inquietante termometro del
preoccupante livello di guardia cui è giunta in
Europa la dialettica politica. E bene ha fatto il
movimento di Grillo, che una formazione di destra
radicale certamente non è, a dissociarsi dalle
trovate degli scomodi alleati inglesi. Il problema di
fondo però resta. Che senso ha per un non-partito
trasversale (che raccoglie anche fette rilevanti di un
consenso di sinistra) accasarsi con certe squallide
figure e poi farsi venire gli scrupoli delle anime
belle dinanzi alle loro prevedibili intemperanze?
I movimenti populisti d’Europa sono tutti
contaminati da un vizio d’origine. È certo lecito
inveire contro le élite e aggredire le forme
tradizionali della politica. Ma, quando si partecipa
alle consultazioni e con il metodo democratico si
raccolgono milioni di voti eleggendo schiere di
deputati, si fa parte a pieno titolo delle disprezzate
élite del potere. E non è più lecito agire dentro il
palazzo con la intemperanza dei movimenti di
protesta che annunciano il crollo del sistema o
simulando la ingenuità dei semplici cittadini che
esercitano un controllo sulle azioni del potere
senza però sporcarsi le mani con l’onere delle
scelte di governo.
Il male oscuro dell’Europa però non è la semplice
antipolitica che irrompe come dialetto eccentrico e
che a tratti si fa intollerante. Questa rude modalità
espressiva, che rompe gli schemi abituali del
confronto, è solo una manifestazione sintomatica. Il
grande malato europeo rimane la crisi sociale che
da sette anni colpisce e non trova le risposte
adeguate, possibili ormai solo a livello continentale.
La politica è ovunque travolta dal disagio sociale
ma non riesce a rintracciare le condizioni culturali
della propria autonomia. Eppure un ritorno della
politica-progetto è indispensabile per spezzare il
paradigma neoliberale che vede proprio nella
politica che governa i processi una profonda
irrazionalità.
Il liberismo, che vede nella politica autonoma dalle
potenze del capitale una completa follia, e il
populismo, che combatte contro lo spazio della
rappresentanza in nome di spontanei e sempre
genuini sentimenti coltivati dal basso, sono
atteggiamenti tra loro speculari. Entrambi questi
paradigmi lottano per impedire che la politica
ritrovi una funzione e riconquisti cioè una
autonomia che la riscatti dalla subalternità rispetto
alle sentinelle del mercato e della finanza che con
la mitologia dello Stato minimo hanno infranto il
costituzionalismo europeo dei diritti.
E in questo accanimento contro la ricostruzione di
una politica che con autorevolezza torni a
governare i processi sociali con misure di giustizia
e di eguaglianza, gli euroscettici di piazza non sono
poi così diversi dagli euroscettici di palazzo. In
comune hanno l’avversione per ogni
consolidamento delle istituzioni dell’Europa
politica vista come condizione preliminare per
uscire dalla crisi e dal malessere sociale sconfinato.
Contestando Beethoven l’estrema destra europea
fischiava contro il ritorno della politica e voltava le
spalle al futuro.
RASSEGNASTAMPA
6
mercoledì 2 luglio 2014
LA CRISI ITALIANA
Lavoro, sprofondo rosa:
boom di donne disoccupate
● Le italiane senza lavoro sono quasi il 14%: è dai
primi anni 2000 che non si registrava un tasso così
alto ● Camusso: «Senza politiche che creino posti
è difficile pensare di ridurre la disoccupazione»
#iostoconlunita
Attestata nel nostro Paese su livelli record ormai da mesi, la disoccupazione non accenna minimamente ad
un’inversione di tendenza. Anzi, come certificato dai dati diffusi ieri, il
costo della vita ritorna persino a salire, un andamento che per Susanna Camusso dimostra «come in assenza di
politiche per la creazione di lavoro è
difficile pensare che la disoccupazione si riduca». Ed un’ulteriore brutta
notizia sta nell’incremento del numero di donne prive di un posto di lavoro, un dato in netta controtendenza
rispetto a quello maschile, tanto da attestarsi nel mese di maggio su livelli
da primato.
Dunque, il tasso di disoccupazione
a maggio è lievemente cresciuto, attestandosi sul 12,6% (12,5% in aprile),
con un incremento dello 0,1% su mese
e dello 0,5% su anno. In questo modo
l’indice è tornato ai livelli di marzo,
vicino ai massimi storici del 12,7% registrati sia a gennaio che a febbraio.
Numeri diffusi dall’Istat che ha quantificato in 3.222.000 il numero dei disoccupati, in aumento dello 0,8% su
mese (pari a 26mila in più) e del 4,1%
su base annua (in crescita di 127mila
unità). Nel dettaglio, i disoccupati tra
i 15-24enni sono 700mila: l’incidenza
dei giovani senza lavoro sul totale dei
cittadini della stessa classe di età
(compresa la maggioranza che è ancora impegnata negli studi) è pari
all’11,7%, cioè più di uno su dieci non
svolge alcun mestiere, in crescita di
0,2% su mese e di 1,1% su anno. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni,
cioè la quota di giovani disoccupati
sul totale di quelli attivi, occupati e
non, è invece pari al 43%, in calo di
0,3% su mese ma in aumento del 4,2%
su anno. Ed ancora, a maggio gli occupati risultano essere 22.360.000
(+0,2% su mese pari a +52mila, -0,3%
su anno pari a -51mila). Il tasso di occupazione è al 55,5%, in crescita dello
0,1% su mese e in calo dello 0,1% su
anno.
Continuando ad esaminare i numeri forniti dall’Istituto nazionale di statistica, si nota come il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è in calo dello
0,5% rispetto al mese precedente, e
dell’1%nel paragone con un anno prima. Il tasso di inattività è così attestato al 36,3%, in calo di 0,2 punti percentuali su mese e di 0,3 punti su base
annua. A maggio, poi, la disoccupazione cala per la componente maschile
dell’1,6% ma cresce per quella femminile addirittura del 3,8%; su anno il
numero dei disoccupati cresce sia per
gli uomini, +2,2%, sia per le donne,
+6,3%. Continuando a ragionare per
genere, il tasso di disoccupazione maschile si attesta all’11,7%, in calo di 0,2
punti su mese e in aumento dello 0,2
punti su anno; di contro, quello femminile è pari al 13,8%, in crescita di
0,5 punti su mese e di 0,8 punti su
base annua. In quest’ultimo caso si
tratta dell’indice più alto dall’inizio
delle serie storiche risalente al 2004
e, considerando i dati trimestrali destagionalizzati, dal secondo trimestre
2000.
DIFFERENZE RILEVANTI
Del resto, la differenza fra uomini e
donne in tema di opportunità lavorative emerge pure da ulteriori dati. Infatti, l’inattività, sempre a maggio, diminuisce dello 0,8% fra gli uomini e solo
dello 0,3% fra le donne; in calo anche
a livello tendenziale dell’1,8% fra gli
uomini e dello 0,6% fra le donne. I giovani inattivi sono invece 4.355.000,
in calo dello 0,9% su mese, pari a
40mila in meno, e dello 0,6% su base
annua, ossia 28mila in meno. Il tasso
di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni si attesta così al 72,8%, in calo dello
0,6 punti su mese e stabile su base annua. L’occupazione, sempre a maggio, è aumentata dello 0,6% fra gli uomini ma è calata dello 0,3% fra le donne, ed anche su base annua l’occupazione registra un incremento dello
0,3% fra gli uomini e diminuisce
dell’1% fra le donne. Netta la differenza fra i sessi in relazione al tasso di
occupazione maschile, che è al 64,8%
(+0,3 punti su mese, +0,2 punti su anno) mentre quello femminile è ancorato al 46,3% (-0,2 punti su mese, +0,3
punti su anno). Infine, a maggio nella
fascia dei giovani tra i 15 e i 24 anni gli
occupati sono 928mila, in aumento
del 2,7% rispetto ad aprile, pari a
24mila in più, ma in calo del 7,7% su
base annua, cioè 77mila in meno. Il
tasso di occupazione giovanile è così
fissato al 15,5% (+0,4 punti su mese,
-1,2 punti su anno).
Per il segretario generale della
Cgil, come detto, per invertire il trend
sulla disoccupazione bisogna investire nel lavoro. «È evidente che le difficoltà del Paese continuano ad esserci
- ha dichiarato Susanna Camusso a
margine di un seminario al Cnel - e
siccome non sono state fatte politiche
per la creazione di lavoro è difficile
pensare che la disoccupazione si riduca». Per la leader della Cgil «o si investe direttamente nella creazione di lavoro e si inverte la tendenza, o saremo costretti a registrare mese dopo
mese un peggioramento della disoccupazione». Secondo Camusso va quindi ripensato «il modello di sviluppo e
di coesione sociale. La crescita non
può essere solo legata all’export di beni».
Esodati, testo unico
oggi alla Camera
#iostoconlunita
Via libera della commissione Lavoro della Camera all’emendamento
del governo al testo unico sugli esodati che prevede una sesta salvaguardia per altre 32mila persone, che fanno alzare le posizioni tutelate dallo
scoppio della «vergogna» esodati ad
un totale di 170mila unità.
La commissione ha poi dato mandato alla relatrice Marialuisa Gnecchi (Pd) di consentire oggi alle 16
l’approdo in aula. L’emendamento
del governo è stato in parte modificato. Tra i ritocchi sono state recepite
le indicazione dello stesso governo
sugli oneri per il periodo
2017-2018-2019 ed è stato precisato
che l’esecutivo riferirà al Parlamento «entro il 30 giugno» di ogni anno.
Non è invece stato dichiarato ammissibile l’emendamento che chiedeva di risolvere il problema di pensionamento degli insegnanti, il cosiddetto «quota 96» - i circa quattromila insegnanti che a fine 2011 avevano
già raggiunto il diritto alla pensione,
bloccati invece da un’errata interpretazione della riforma Fornero - il
parere del governo ha portato la
maggioranza a proporre una soluzione alternativa. In una nota comune,
«Mancano politiche sociali per sostenere le lavoratrici»
#iostoconlunita
«Da un lato c’è questo dato allarmante
- commenta la sociologa Chiara Saraceno -, ennesimo effetto della crisi,
con la disoccupazione femminile che
torna ad aumentare ben di più di quella maschile. Dall’altro c’è l’evidenza di
un problema cronico, per risolvere il
quale non può bastare la capacità delle
donne, per quanto ammirevole, di organizzarsi, di cercare di conciliare la
famiglia con l’attività lavorativa».
Vuole dire che fra vent’anni potremmo
essere qui a fare la stessa intervista?
«Il rischio c’è, anche perchè la via maestra per risolvere il problema della diversa incidenza della disoccupazione
femminile sta nelle politiche sociali.
Un argomento, questo, che tornando
all’attualità non mi sembra la principale preoccupazione dell’attuale governo».
Che cosa rimprovera all’esecutivo?
«Mi limito a constatare che nell’agenda di Renzi la questione delle politiche
sociali e quella dei servizi sono sparite,
e questo dopo anni di tagli continui
che hanno messo in enorme difficoltà
le tante donne che devono dividersi fra
casa e lavoro. Guardi, facendo riferimento alle ultime rivelazioni
dell’Istat, c’è un dato che sintetizza bene la situazione».
Quale?
«Quello che evidenzia come per la prima volta da molto tempo a questa parte è diminuito il tasso di occupazione
delle madri. Dopo anni di una crescita
continua, seppur molto lenta, delle
donne impegnate in famiglia e al lavoro, rischiamo in pochi mesi di tornare
al punto partenza. La spiegazione è
molto semplice e sta in quanto ho detto prima. Di fronte ai tagli alle politiche sociali ed al costo eccessivo dei servizi offerti in alternativa dai privati,
pensiamo ad esempio al costo degli asili nido, sempre più donne sono costrette a mollare il lavoro per occuparsi ancor più dei figli».
Insomma,questoandamentonettamente divergente dell’occupazione femminile emaschile non la sorprende affatto.
«No, anche se poi i numeri vanno letti
con attenzione. Facendolo ci si accorge che le dinamiche del lavoro femmi-
L’INTERVISTA
Chiara Saraceno
La sociologa sui dati Istat:
«Di fronte ai costi di certi
servizi, come gli asili
privati, tante mamme
decidono di stare a casa
Una tendenza da invertire»
nile sono influenzate anche da un fenomeno particolare».
A cosa si riferisce?
«A molte donne che decidono di uscire
dal grande gruppo della popolazione
inattiva e segnalano la loro necessità
di trovare un impiego. Necessità che
se non viene soddisfatta finisce con l’ingrossare il dato percentuale relativo alle donne senza lavoro, anche senza
una corrispondente perdita di occupazione femminile. Se poi aggiungiamo
che quest’ultima c’è, eccome, allora la
netta differenza con il mercato del la-
voro maschile si spiega molto più facilmente».
In questi mesi si è molto parlato, e si è
anche fatto, in tema di presenza femminileneipostidielevataresponsabilitàdirigenziale, ad esempio nei consigli di
amministrazione delle grandi aziende.
Un segnale in controtendenza?
«Fino a un certo punto. O meglio, si
tratta di una tematica su cui bisogna
evitare di fare confusione. Io giudico
senz’altro positivamente il dibattito
sulle quote rosa, così come il riequilibrio a favore delle donne nei più importanti organismi decisionali di aziende
ed istituzioni. Ma non bisogna però utilizzare questo argomento, che riguarda pur sempre poche posizioni di vertice, per sviare in qualche modo l’attenzione».
Vale a dire?
«Che non ci sono vasi comunicanti.
Che per una donna che entra in un
grande consiglio di amministrazione,
non ci sono migliaia di madri che trovano un posto di lavoro riuscendo a mantenere l’organizzazione della vita familiare senza andare incontro a spese ed
orari insostenibili».
RASSEGNASTAMPA
7
mercoledì 2 luglio 2014
Pos obbligatorio, è polemica
Solo il 20% ha già il bancomat
●
Ncd contrario, il Pd chiede incentivi all’uso
● Commercianti in agitazione: «Subito un tavolo»
commissioni bancarie per avere i costi
dei servizi Pos in media con gli altri
paesi dell’Unione Europea», chiedono
Il Nuovo centrodestra è contro l’intro- due esponenti forzisti.
duzione del Pos obbligatorio per spese
Se a destra si chiede tempo, a sinisuperiori a 30 euro. «È una proposta stra si chiede di agire subito su due
che personalmente non condivido - di- fronti: costi bancari e sanzioni. «A 24
chiara in tv Nunzia De Girolamo, presi- ore dall’introduzione dell’obbligo di
dente dei deputati alfaniani - Aumente- Pos, si moltiplicano prese di posizione
rei la soglia prevista e anche l’uso del e commenti. Sel si è occupata più volte
contante. In ogni caso, nella lotta della questione nei mesi scorsi, solleciall’evasione guardiamo questi minimi tando inutilmente il governo ad arrivaimporti ma ci dimentichiamo delle fat- re preparato all’appuntamento - afferture non emesse, dell’Iva non pagata. ma il capogruppo di Sel in commissioE non possiamo tralasciare le caratteri- ne Finanze Giovanni Paglia - Secondo
stiche del nostro Paese, le difficoltà uno studio di Bankitalia - il costo sociache ci sarebbero per gli anziani e per i le dei sistemi di pagamento é sostenucommercianti».
to per il 51% dalle imprese e dal 49%
L’ex ministra sa di dar voce a un dalle banche contro una media euromalcontento che serpeggia nel Paese, pea rispettivamente del 46 e 54, senza
a 48 ore dall’entrata in vigore del de- considerare il costo di produzione delcreto che impone i pagamenti elettro- le banconote, a carico della banca cennici. Non tutti, infatti, hanno preso be- trale. Riteniamo quindi esistano i marne il provvedimento, anche se il fatto
che non si prevedano sanzioni per chi
.. .
non rispetta la disposizione attenua i
livelli di scontro. Tutte le parti politiche, tuttavia, chiedono correttivi. A cominciare dal Pd, che propone incentivi
invece che sanzioni. «Quello sui Pos è
ovviamente un provvedimento che divide e scatena reazioni differenti. Senza drammatizzare credo si tratti di
una misura importante ma non suffi- euro il tetto oltre il quale deve
ciente - afferma Sergio Boccadutri, de- essere accettato il bancomat
putato del Pd, primo firmatario della
proposta di legge sull’e-payment - Si
.. .
tratta di un obbligo e va ricordato ai
consumatori che possono rifiutarsi di
pagare chi ne è sprovvisto, al di là della
mancanza di sanzioni». Tuttavia non è
con le sanzioni che si può sradicare
l’uso del cash in un Paese, come il nostro, in cui soltanto un pagamento su
dieci è effettuato con strumenti alternativi al contante: del resto siamo il i pagamenti che ogni italiano
Paese dove si va al bancomat a ritirare compie col Pos in un anno
contante anche per pagare un commerciante già provvisto di Pos da anni.
...
La strada per colmare l’e-payment divide si percorre con strumenti incentivanti non solo per i piccoli negozianti
ma anche nei confronti dei consumatori; su questo il legislatore e il governo
devono lavorare».
Sul fronte opposto c’è FI che si
schiera al fianco degli alfaniani, chiedendo una moratoria di un anno per la percentuale di Pil equivalente
«mettere mano alla questione delle alla ricchezza prodotta «in nero»
#iostoconlunita
Marialuisa Gnecchi e Cesare Damiano (Pd), precisano: «Non c’è nessun
rifiuto di affrontare il tema di Quota
96 degli insegnanti. La non ammissibilità del tema rispetto all’emendamento alla proposta di legge sugli esodati formulata dal governo è semplicemente dovuta alla normale prassi della estraneità della materia. Del resto,
questo tema è già oggetto di una apposita proposta di legge attualmente in
discussione e può essere più agevolmente inserito come emendamento
nel decreto pubblica amministrazione».
Altre polemiche sono state sollevate dal deputato di Sel, Giorgio Airaudo, che ha accusato il governo di prendere le risorse per «gli esodati dal fondo per l’occupazione e dalla Cassa integrazione in deroga». Anche qui arriva la specifica di Damiano e Gnecchi:
«Le risorse aggiuntive, reperite dal
Fondo per l’occupazione, verranno restituite nella legge di Stabilità: non esiste nessuna contrapposizione tra eso-
dati e cassintegrati». Giudizi poco soddisfacenti sul provvedimento arrivano dai sindacati. Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha osservato: «Poletti all’inizio ha detto in
più occasioni che avrebbe trovato
una soluzione strutturale e non continuare con le toppe. Dicemmo che aveva ragione perché non si può continuare con l’agonia di queste persone.
Ora non ci è chiara la ragione per cui
abbia cambiato opinione. È evidente ha concluso - che di salvaguardia in
salvaguardia si continua a perpetrare
un’ingiustizia nei confronti dei lavoratori e delle lavoratici».
Sulla stessa lunghezza d’onda la Cisl: «L’emendamento del governo che
permette di affrontare le situazioni di
maggiore criticità che si sarebbero
prodotte con la scadenza delle attuali
salvaguardie, fissata originariamente
al 6 gennaio 2015, non rappresenta
una soluzione strutturale al problema», dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli.
30
74
17%
gini per favorire realmente i pagamenti elettronici, ma senza scaricare ulteriori costi su imprese e professionisti,
bensì cogliendo l’occasione per riallinearci a quanto accade nel resto d’Europa». Per questo l’esecutivo è invitato
a garantire la gratuità per i Pos e per le
transazioni, e contestualmente introdurre sanzioni per chi non si doti dello
strumento. In caso contrario questa vicenda sarà solo l’ennesimo regalino alle banche e ai furbetti», conclude Paglia.
Oltre il dibattito politico c’è il Paese
reale, in cui i cittadini si dividono a seconda delle convenienze. I commercianti denunciano nuove gabelle. «Obbligare le imprese all’accettazione del
sistema di pagamento elettronico senza intervenire in modo adeguato sulla
ridefinizione delle commissioni bancarie e degli oneri legati all’accettazione
della moneta elettronica - scrive in
una nota Confcommercio - significa penalizzare ulteriormente quel tessuto
produttivo già pesantemente provato
dal perdurare della recessione economica. Quello che serve è che il governo
attivi al più presto gli annunciati tavoli
di confronto con le organizzazioni
d’impresa con l’obiettivo di trovare
modalità per ridurre le commissioni e
rivedere le soglie di fatturato in base
alla quali applicare la norma».
NUMERI
In questa fase i soggetti che hanno già
installato il dispositivo sono 700mila,
su una platea di circa 3,5 milioni: solo
il 20% è in regola. Quanto ai costi, si
spendono circa 1.500 euro negli esercizi a basso fatturato, fino a 50mila euro
l’anno. L’installazione è una spesa una
tantum, ma poi bisogna pagare un canone mensile, che varia da 20 a 40 euro nei modelli standard, e sale a 50-80
euro per i cordless. Poi c’è l’«obolo» da
versare alla banca per ogni singolo pagamento. Di solito la «tassa» è intorno
all’1,5-2%. Oppure c’è il pagamento
flat di 25-40 centesimi ogni transazione.
Spese ancora troppo alte per sperare in uno sviluppo dell’utilizzo. D’altro
canto in Italia ancora manca l’abitudine ad utilizzare la carta elettronica per
i pagamenti. Solo il 15% delle spese sono effettuate tramite Pos: un livello
bassissimo anche nel confronto con
l’Europa. Dopo l’avvio della «rivoluzione» targata Monti i clienti potranno
chiedere di pagare con il bancomat,
ma non avranno armi per imporre la
loro richiesta.
«Costoso e non risolutivo, sarebbe meglio rinviare»
#iostoconlunita
Sorpresa: anche il più forte sostenitore della tracciabilità si schiera contro
l’introduzione immediata dell’uso
del Pos - il dispositivo per pagare con
bancomat e carta di credito - per tutti i pagamenti oltre i 30 euro. «Meglio rinviare», dichiara l’ex ministro
Vincenzo Visco in questa intervista
rilasciata a l’Unità.
Eppure proprio sui pagamenti
tracciabili l’allora viceministro
all’Economia (durante il secondo governo Prodi) aveva dovuto affrontare un attacco furibondo del centrodestra, che aveva agitato il fantasma
della «spectre» per fermare qualsiasi
iniziativa in quel senso. E aveva anche ribattezzato Visco con il nomignolo di Drakula.
Comerinviare?Nonèstatodasempre
un fautore della tracciabilità?
«Certo. Sono stato il più forte sostenitore e anche il principale attuatore
del principio della tracciabilità dei
flussi e della limitazione del contante. Tuttavia questa operazione è di-
scutibile, del resto il Pos non è altro
che una delle tante possibilità: non è
la sola».
L’INTERVISTA
Sì, non è la sola, ma almeno si potrebbe cominciare a utilizzare...
Vincenzo Visco
Dunque,senza unaccordo meglio farne a meno?
L’ex ministro è da sempre
sostenitore dei sistemi
di pagamento tracciabili,
ma in questo caso avverte:
«Sul costo serve un’intesa
tra banche e contribuenti»
«Va aggiunto che il costo aggiuntivo
può essere eccessivo, soprattutto se
la cosa non si accompagna con un accordo con le banche e i contribuenti.
I contribuenti hanno una spesa in
più, pagano un canone fisso e una
somma per ogni transazione».
«Io dico: meglio rinviare. Questa misura, che coinvolge in misura massiccia diversi tipi di attività, va preparato perché è un sistema nuovo e inedito. Altrimenti alla fine c’è chi ci guadagna».
Cioè le banche?
.. .
«Altri metodi sono
più efficaci: lo scontrino
telematico o un conto
corrente dedicato»
«Certo».
E la tracciabilità dove va a finire?
«Ci sono altre possibilità per ottenere lo stesso risultato, anzi risultati
molto migliori. Le abbiamo esposte
in modo esaustivo nel pacchetto di
proposte antievasione che abbiamo
proposto al governo».
Quali possibilità?
«Prima di tutto c’è lo scontrino telematico, che era già stato introdotto e
poi è stato abolito. In secondo luogo
si può prevedere la costituzione per i
contribuenti tenuti a rilasciare la ri-
cevuta fiscale di un conto dedicato
gratuito. Ogni soggetto che deve rilasciare una ricevuta, avrà in dotazione una carta, attraverso la quale,
qualsiasi sia il metodo di pagamento,
provvedere a versare sul conto la
somma incassata, e a dare come ricevuta la ricevuta inviata in tempo reale dalla banca. È un sistema molto
più esteso di tracciabilità, ma che
non impone a tutti di pagare in un
solo modo».
Questo non risolverebbe però la questione dell’uso del contante, ancora
molto alto in Italia.
«Quello non si risolve con una sola
misura: occorre gradualità in quanto
si tratta di modificare le abitudini dei
contribuenti. Del resto il Pos è obbligatorio, ma non ci sono penalità per
chi non lo utilizza».
.. .
«Per eliminare il contante
serve gradualità: vanno
cambiate le abitudini
dei contribuenti»
RASSEGNASTAMPA
8
mercoledì 2 luglio 2014
RIFORME E GIUSTIZIA
Senato, c’è l’immunità
Pd al M5S: collaboriamo
In aula il 9 il testo
sulle riforme
istituzionali. Previste
norme per la minoranza
● Lettera di Renzi
ai Cinquestelle: «La
vostra proposta di legge
elettorale ha dei limiti
ma siamo pronti
al confronto»
●
#iostoconlunita
Procede senza strappi in commissione
Affari costituzionali il disegno di legge
che riscrive il bicameralismo e il rapporto tra stato e Regioni. All’appello mancano ancora i nodi più caldi, come la modalità di elezione dei senatori (rinviati a dopo il vertice di Forza Italia di domani),
ma c’è già un punto fermo: il disegno di
legge approderà in Aula tra il 9 e il 10
luglio, così ha deciso ieri la conferenza
dei capigruppo di palazzo Madama. Ai
19 senatori di maggioranza contro il Senato ad elezione indiretta (guidati da
Chiti) ieri si è aggiunto anche Antonio
Azzollini di Ncd.
Ieri un primo nodo di merito è stato
sciolto. Dopo le polemiche dei giorni
scorsi sull’immunità dei senatori, con un
ping pong di responsabilità tra la presidente e relatrice Anna Finocchiaro e il
governo, ieri la norma che mantiene per
deputati e senatori le stesse prerogative
attuali è passata a larga maggioranza,
con i soli voti contrari di M5s e Sel e il
parere favorevole del governo.
La storia è questa: nella prima bozza
del governo (testo base) ai senatori veniva tolta qualunque protezione per arresti e perquisizioni. I relatori Finocchiaro
e Calderoli, nei loro emendamenti condivisi col governo, avevano invece reintrodotto l’autorizzazione da parte del Senato per i nuovi senatori, esattamente come avviene oggi e con uno scudo già molto limitato dalla riforma del 1993. La polemica era scoppiata, con uno scambio
piuttosto duro tra Boschi e Finocchiaro,
che sembra del tutto rientrato, visto che
ieri il ministro per le Riforme ha preso
atto della «maggioranza molto larga» a
favore di questa norma. «Non è cambiato niente rispetto alla Costituzione vigente», spiega Finocchiaro. Abbiamo avuto
una discussione generale molto ricca e
un’indagine conoscitiva con molti costituzionalisti. Che il testo della nostra Costituzione restasse inalterato è stata una
richiesta largamente avanzata. Tutti
hanno confermato la necessità che restasse l’autorizzazione della camera di
appartenenza per essere sottoposti a perquisizione, arresto e intercettazioni». Il
M5s sale sulle barricate. «Uno sfregio al
dialogo per i cittadini», s’infuoca il senatore Giovanni Endrizzi. «Hanno reintrodotto l’immunità senza nemmeno sapere se i membri del Senato saranno eletti
dai cittadini. Dopo la sentenza della Consulta questo parlamento non ha la legittimità per cambiare la Costituzione».
Un concetto che ieri è stato rilanciato
anche sul blog di Grillo, con l’ideologo
Paolo Becchi che ha ribadito la illegittimità di questo Parlamento a cambiare la
Costituzione, ha bocciato l’ipotesi di riforma del Senato voluta dal governo e ha
invitato a discutere col Pd solo della legge elettorale: «A parte re Giorgio, la rifor-
ANTICORRUZIONE
Cantone: «Non sono
il Di Pietro dell’epoca
di Mani pulite»
«Ci ho pensato a lungo prima di
assumere questo incarico», racconta
Raffaele Cantone, neo presidente
dell’Anticorruzione, in un’intervista a
Famiglia Cristiana. «Poi mi sono
detto, anche da cittadino e da
credente, oltre che di servitore dello
Stato, che se volevo un’Italia dalle
mani pulite non potevo tenere in
tasca le mie, così ho accettato. Ma
non ritengo di essere in grado di
risolvere problemi di portata
epocale». E sottolinea: «Non mi
sento l’arcangelo Gabriele chiamato
a fare giustizia» e «non sono il Di
Pietro della stagione di Mani pulite»,
anche se «ovviamente, se ci
imbatteremo in episodi sospetti li
segnaleremo all’autorità giudiziaria».
ma del Senato non ce la chiede proprio
nessuno. L’unica riforma utile è la legge
elettorale. E la partita tra il Pd e il M5S è
appena cominciata».
Sembra già una risposta alla lettera
che in serata Renzi e il Pd hanno inviato
alla delegazione M5s guidata da Luigi Di
Maio dopo il vertice di mercoledì scorso.
Nella lettera, il Pd parla di alcuni «limiti
invalicabili» contenuti nella proposta
M5s a prima firma Toninelli: «Non c’è la
certezza di avere un vincitore e dunque
non c’è governabilità, le alleanze si fanno dopo le elezioni, il sistema della preferenza negativa è troppo complicato e ci
sono collegi con oltre 40 nomi sulla scheda». «Avete correttivi per questi quattro
punti? Ritenete sbagliate le nostre osservazioni? Siamo pronti a confrontarci»,
scrivono i 4 del Pd, che si firmano con i
soli nomi: Matteo, Roberto, Debora e
Alessandra. A questi 4 paletti, il Pd aggiunge anche 10 punti che riguardano
l’introduzione di un secondo turno di ballottaggio, un premio di maggioranza del
15%, e un via libera preventivo della Consulta alla nuova legge elettorale.
C’è anche un corposo capitolo costituzionale, che tocca i punti principali del
disegno di legge sul Senato, dal nuovo
Titolo V, al taglio delle indennità per i
consiglieri regionali, dall’abolizione del
Cnel al superamento del bicameralismo
perfetto. «Noi ci siamo. Senza la pretesa
di aver ragione. Senza l’arroganza di fare da soli», chiude la delegazione Pd. La
lettera non tocca però il nodo chiave delle preferenze, il vero mantra per il M5s.
Che si prepara a rilanciare con una proposta sui collegi piccolissimi (alla spagnola) o con il ritorno al Mattarellum.
Forza Italia, preoccupata dal dialogo
Pd-M5s, preme per un sì all’Italicum subito dopo le riforme costituzionali. E Finocchiaro assicura: «La esamineremo
subito dopo. E penso che ci possa un via
libera della commissione prima della
pausa estiva».
Ieri in commissione al Senato sono
stati approvati alcuni emendamenti, che
prevedono l’introduzione in Costituzione della tutela dei «diritti delle minoranze alla Camera» e l’impossibilità per sindaci, governatori e assessori di far parte
dell’ufficio di presidenza del nuovo Senato. Infine, è stato approvato un emendamento degli ex M5s che prevede il «dovere» per tutti i Parlamentari di «partecipare ai lavori della commissione e dell’Aula».
Maria Elena Boschi alla Commissione Affari Costituzionali del Senato FOTO LAPRESSE
Offese ai giudici, Berlusconi si scusa: non lo faccio più
S
ilvio Berlusconi viene richiamato dal giudice Bea- IL CASO
trice Crosti del tribunale di
sorveglianza di Milano per #iostoconlunita
le sue frasi offensive verso
la magistratura definita «irresponsabile» e potere «incontrollato e L’ex Cav richiamato dal
incontrollabile», pronunciate a Napoli tribunale di sorveglianza
nel corso della sua testimonianza nel processo a carico di Valter Lavitola, condan- di Milano. La Cassazione
nato ieri definitivamente dalla Cassazio- conferma la condanna
ne a 16 mesi di reclusione per tentata a Dell’Utri: particolare
estorsione aggravata ai danni proprio di
pericolosità sociale
Berlusconi.
L’ex premier ieri è tornato al Palazzo
di giustizia e ha avuto un faccia a faccia
con il magistrato che gli ha chiesto di rispettare le prescrizioni del provvedimento di affidamento ai servizi sociali e l’ex
Cavaliere si sarebbe giustificato liquidando le sue frasi come semplici battute. In
ogni caso ha chiesto scusa. «Non lo faccio più» è stata la promessa fatta al giudice Crosti. Il tutto nello stesso giorno in
cui sempre la Cassazione conferma la
condanna del suo amico Marcello
Dell’Utri a sette anni per concorso esterno mafioso. L’ex senatore forzista è rinchiuso a Parma, dopo l’estradizione dal
Libano lo scorso 13 giugno. Certo per
lui non è stato facile passare da una suite dello sfarzoso Hotel Phoenicia Intercontinental, nel cuore di Beirut, dove si
era rifugiato, a un’anonima cella di un
carcere italiano. Ma è l’epilogo per chi,
secondo la legge, è stato il mediatore
tra la mafia e lo stesso Silvio Berlusconi.
Per la Corte di Appello di Palermo,
Dell’Utri, infatti oltre ad avere la passione per i libri è anche un mafioso. Ed è
per questo che il 9 maggio scorso a conclusione del processo di appello bis lo
ha condannato a sette anni. Condanna
confermata ieri dalla Cassazione. I giudici della prima sezione penale nelle loro motivazioni scrivono che il reato di
concorso esterno in associazione mafiosa è stato commesso da Dell’Utri «per
un lasso di tempo assai lungo» ed è
«espressivo» secondo la Corte Suprema
della sua «particolare pericolosità sociale». Quindi si ritiene «giustificato» il «diniego delle circostanze attenuanti generiche e il complessivo trattamento sanzionatorio». Insomma per gli Ermellini
non c’è nessun dubbio sul legame fra
Marcello Dell’Utri e Cosa Nostra messo
in atto «nella piena consapevolezza dei
suoi metodi e dei suoi fini, assicurandole un costante canale di arricchimento». La Cassazione va oltre e motiva che
l’ex braccio destro di Berlusconi «ha
consapevolmente e volontariamente
fornito un contributo causale determinante che senza il suo apporto non si
sarebbe verificato, alla conservazione
del sodalizio mafioso e alla realizzazione, almeno parziale, del suo programma criminoso volto alla sistematica acquisizione di proventi economici ai fini
della sua stessa operatività, del suo rafforzamento e della sua espansione»,
scrive sempre la Cassazione elencando
dettagliatamente le circostante in cui
Dell’Utri ha dato il suo «contributo causale determinante» alla mafia «assicurando un costante canale di collegamento tra i partecipi del patto di protezione
stipulato nel 1974» durato «senza interruzioni» fino al 1992. In tutto questo periodo Dell’Utri ha garantito «la continuità dei pagamenti di Silvio Berlusconi in
favore degli esponenti dell’associazione
mafiosa, in cambio della complessiva
protezione da questa accordata all’imprenditore». Era stata la Corte di Appello di Palermo nel condannare Dell’Utri
ad aver provato «la sistematicità
nell’erogazione delle cospicue somme
di denaro dall’imputato a Cinà, indicative della ferma volontà di Berlusconi di
dare attuazione all’accordo con gli esponenti mafiosi Bontade e Teresi stipulato
nel 1974 e durato fino al 1992 per assicurare la protezione dei beni economici e
dei familiari dell’ex presidente del Consiglio» come si legge nel testo.
Negli affari fra Dell’Utri e la mafia risulta anche una richiesta di denaro fatta
ai boss per acquistare film per Canale 5.
«Il perdurante rapporto di Dell’Utri con
l’associazione mafiosa anche nel periodo in cui lavorava per Rapisarda e la sua
costante proiezione verso gli interessi
dell’amico imprenditore Berlusconi» è
stato «logicamente desunto dai giudici»
dell’appello bis «anche dall’incontro, avvenuto nei primi mesi del 1980, a Parigi,
tra l’imputato, Bontade, Teresi, incontro nel corso del quale Dell’Utri chiedeva ai due esponenti mafiosi 20 miliardi
di lire per l’acquisto di film per Canale
5». Tutte accuse circostanziate. Eppure
per il gemello dell’ex senatore forzista,
Alberto, «questa storia della mafia è una
pura ingiustizia».
RASSEGNASTAMPA
9
mercoledì 2 luglio 2014
Giustizia, il Parlamento più veloce
«Pronte per l’aula 4 o 5 riforme»
Oggi la commissione del Senato licenzia
la responsabilità civile delle toghe ● Pronte
a Palazzo Madama anche le norme anticorruzione
●
#iostoconlunita
L’indirizzo mail per la «rivoluzione della giustizia» secondo Matteo Renzi e declinata dall’«Orlando doroteo» (copyright del premier) è pronto. Rivoluzione@
governo.it raccoglierà nei prossimi due
mesi i contributi di cittadini e tecnici del
settore nel rigoroso perimetro delle «dodici palle» (copyright Renzi) buttate in
campo dal governo in quel terreno minato e per vent’anni considerato un tabù che è la giustizia.
Ma il Parlamento potrebbe, per una
volta e per assurdo, fare molto prima
delle mail. Il che segnalerebbe un problema. Tra altri che stanno spuntando
qua e là intorno al recinto dei dodici punti. Basti pensare al gelo calato tra magistrati e giornalisti quando hanno letto al
punto 10 la parola intercettazioni. «Il
principio del rispetto della privacy non
solo è condivisibile ma è sacrosanto - è il
leit motiv nelle mailing list della magistratura associata - ma non si capisce
perché non ci si debba arrivare attraverso lo strumento dei codici deontologici
professionali anziché intervenire con
una norma ad hoc». Che poi si sa dove
comincia ma non è mai chiaro dove possa andare a finire.
Le toghe, in genere, rinviano i commenti che tanto «ci sono solo dei titoli e
zero sostanza da commentare». Sono
preoccupate, in queste ore, per le elezio-
ni che domenica e lunedì, andranno a
rinnovare il Consiglio superiore della
magistratura (ancora con le correnti).
«Attendere due mesi dopo vent’anni
di liti non è un problema» osserva Donatella Ferranti, presidente della Commis-
sione Giustizia della Camera. Ma questo punto di vista non è così condiviso.
Anzi. Perché il punto è questo: perché
non sono state licenziate subito norme
già pronte, già scritte, e che l’Europa
pretende? Nelle Raccomandazioni
all’Italia approvate dal Consiglio europeo la scorsa settimana si legge che «la
corruzione continua a pesare in modo
significativo sul sistema produttivo»,
che c’è «bisogno di rivedere i tempi della prescrizione» e che «persistono inefficienze nella giustizia civile». Bene, si os-
serva tra i banchi della Commissione
Giustizia al Senato, «comincia il semestre della nostra Presidenza e noi presentiamo le dodici palle sulla giustizia».
Quando, proprio questa Commissione,
ha pronti almeno quattro o cinque soluzioni. Su cui, afferma Felice Casson,
«non c’è alcune intenzione di fermarsi
nè il governo ci ha chiesto di farlo».
Oggi, ad esempio, la Commissione licenzia il testo sulla responsabilità civile
dei magistrati. Il testo Buemi (Psi) prevede che il magistrato che sbaglia debba pagare (punta 5 della riforma del governo) e che il cittadino si rivalga sullo
Stato che a sua volta, aboliti i filtri attuali, può prendere fino alla metà dello stipendio del magistrato punito. È una correzione «in chiave europea», si precisa,
che potrebbe sostituire in blocco la norma Pini quando la legge europea (che la
contiene e già approvata alla Camera)
dovesse essere calendarizzata al Senato. In un mese potrebbe essere legge.
C’è poi il pacchetto dei reati contro la
corruzione, falso in bilancio, autoriciclaggio, prescrizione (punto 7 e 9 del
piano del governo). Dovevano andare in
aula a fine maggio, poi a metà giugno
quando il governo chiese la sospensione
di un mese per «intervenire in modo più
organico». Adesso il rinvio a settembre.
I Cinque stelle tornano all’attacco: «Avevamo ragione noi, finora solo pretesti e
bugie. Ora vogliamo portare in aula il
pacchetto prima delle riforme costituzionali» attacca Buccarella.
Anche il decreto per dimezzare l’arretrato del civile (oltre 5 milioni di cause)
e i tempi del primo grado (900 giorni) è
pronto: procedure arbitrali, negoziazione assistita, discovery immediata e definitiva degli atti, riduzione dei motivi di
impugnazione.
I 12 punti della riforma Renzi piacciono soprattutto al centro destra. Gongolano Alfano e Forza Italia. Viene da pensare che questi due mesi servano soprattutto a far andare avanti questioni più
scottanti - le riforma costituzionali - e a
non stressare l’alleato Berlusconi. Il resto, poi, si vedrà.
«Intercettazioni, non basta
una legge a salvare la privacy»
#iostoconlunita
«Non ho alcuna vocazione al bavaglio
che è proprio fuori e lontano anni luce
dalla mia cultura. E non è nei miei poteri
ordinare alcunché al legislatore. È vero
però che il combinato disposto del giornalismo della trascrizione degli atti giudiziari con quello investigativo, nobilissimo e prezioso, negli ultimi anni ha travolto persone inconsapevoli o anche indagate con effetti devastanti».
Da qualche giorno il nodo intercettazioni viene declinato, in Parlamento e a
palazzo Chigi e sui giornali, con il nome
di Antonello Soro, medico, ex deputato
e capogruppo Pd nominato nella primavera 2013 alla presidenza dell’Autorità
Garante della privacy. Incarico nobile e
delicato, dice, «perché l’idea di privacy è
uno straordinario segnalatore dell’organizzazione sociale e giuridica del nostro
tempo».
Presidente,ècolpa omeritosuosealpunto 10 delle linee guida del governo sulla
giustizia si annuncia di mettere mano alle
intercettazioni?
«La cosa non sta in questi termini. Nel
luglio 2013 abbiamo prescritto alle Procure di adottare obblighi e misure per la
protezione delle banche dati. Tra i destinatari di quelle osservazioni ci sono stati
gli uffici di Procura da cui dipendono le
sale ascolto, anche affidate a terzi, delle
intercettazioni. In quel documento ho
chiesto il rafforzamento del livello di sicurezza dei dati e dei sistemi usati per
.. .
«Il tema dello strumento
d’indagine e quello della
diffusione delle notizie
vanno separati»
L’INTERVISTA
Antonello Soro
«Magistrati, avvocati,
giornalisti: ognuno deve
fare la propria parte
per tutelare i diritti
L’udienza filtro un buon
compromesso»
gestirli».
Le procure hanno eseguito?
«C’è stato un periodo di incomprensioni
e inerzia ora risolto dal ministro Orlando che ha avviato gli interventi e i tavoli
di confronto con i soggetti interessati.
Così è stata data una proroga di sei mesi».
Lei, quindi, non ha mai pensato di intervenire sulle intercettazioni?
«Nell’ambito delle mie competenze ho
richiamato più volte l’attenzione dei vari responsabili. È necessaria una premessa: considero le intercettazioni uno strumento prezioso che ha consentito negli
anni indagini straordinarie pur nella loro gravità. Occorre quindi separare una
volta per tutte lo strumento di indagine
dalla diffusione dei suoi contenuti e della loro pubblicazione. Le due questioni,
se tenute insieme, interdicono a vicenda
soluzioni e miglioramenti che sono invece necessari dal lato della pubblicazione
nel momento in cui tocca la privacy di
una persona anche se indagata. Una sola misura, intendo il provvedimento di
una parte sola, non è sufficiente a risolvere un tema così complesso».
Però ha fatto alcune osservazioni.
«Sono pubbliche e citate nella relazione
presentata un mese fa. Dicevo che, se-
condo i principi del Consiglio d’Europa,
è necessaria una specifica e organica disciplina della cronaca giudiziaria con
particolare attenzione ai soggetti terzi
coinvolti nel procedimento penale rispetto a fatti privi di interesse pubblico
o attinenti alla sfera più intima delle persone».
Auspicava più disciplina nella divulgazione di dati sulla vita privata?
«Il mio compito è contrastare la pubblicazione di dati riservati e trovare un bilanciamento tra quattro diritti costituzionali: la sicurezza, quindi il diritto di
fare indagini; il diritto di cronaca; il diritto di informazione e la privacy. Occorre
evitare che una persona debba soffrire
una devastante mortificazione della sua
dignità per la diffusione di una notizia
quando la stessa notizia aggiunge poco
o nulla all’indagine».
Il suo appello chi era rivolto?
«Sono tre gli attori coinvolti, giornalisti,
avvocati e magistrati. Ognuno per la sua
parte. La proposta era di dare notizia di
tutto ciò che avesse rilievo pubblico ma
nel rispetto della dignità di ciascuno e
togliendo dettagli di vita privata, spesso
intimi, per essere più chiari di natura
sessuale, ma privi di rilievo investigativo
per dare una corretta informazione».
Per fare questo è necessaria una nuova
legge, come propone il governo Renzi? O
è sufficiente una serie autoregolamentazione deontologica?
«Le norme servono. Ma nessuna norma
può risolvere un tema così complesso se
tutti quanti non fanno, ciascuno, la loro
.. .
«Si deve dare conto
di ciò che ha rilievo
pubblico ma senza
i dettagli di vita privata»
parte. A partire dai giornalisti, visto che
il Consiglio nazionale dell’Ordine ha deciso poi di non approvare i contenuti elaborati nell’ambito dei lavori di revisione
del codice deontologico».
In assenza di soluzioni interne e condivise
tra i tre attori è necessaria una norma?
«Se ne discute da anni e adesso il clima
politico suggerisce una certa disponibilità e quindi un passo avanti. Ma ripeto:
questo è un problema che si risolve se
ognuno è convinto di dover fare la sua
parte».
Lei ha un’idea?
«Mi pare che l’ipotesi dell’udienza filtro,
già discussa nelle Commissioni giustizia
in Parlamento (intercettazioni solo per
sintesi e poi, al processo, solo quelle utili
a definire il reato, ndr), possa essere un
utile compromesso».
Nelle cronache più recenti, a cominciare
dal Rubygate, è stata violata la privacy?
«In alcuni momenti sì».
Di Salvo
e l’Unità, ancora
nella lista nera
di Grillo
«Michele di Salvo, l’Unità, bis»: titola così la nota di Grillo che sul suo blog ha
messo all’indice, per la seconda volta, il
giornalista e blogger. «La prima legge
di iniziativa parlamentare discussa su
Lex è stata quella relativa alla abolizione del finanziamento pubblico all’editoria. La proposta di legge, dopo essere
stata migliorata dai cittadini, è stata
presentata alla Camera dai portavoce
M5S. Michele Di Salvo de l’Unità non è
molto informato e non lo sapeva», scrive Grillo facendo poi riferimento ai contributi per l’editoria del nostro giornale. Nominato «giornalista del giorno»,
Di Salvo è in compagnia di altri due
giornalisti dell’Unità attaccati nei mesi
scorsi, Maria Novella Oppo e Toni Jop.
«Vigliacco chi
istiga all’odio
e poi condanna
le violenze»
Ieri Beppe Grillo mi ri-nomina (una rarità nel suo genere!) per la seconda volta «giornalista del giorno». Lo fa per
un pezzo molto lungo - oltre 9000 battute - in cui trova da eccepire solo su
queste 105 parole: «Né per la Rai il presidente della Commissione di Vigilanza pentastellalto e fedelissimo Fico ha
proposto nulla di concreto, né per i
giornali un gruppo di poco meno di
200 parlamentari tra Camera e Senato
ha proposto alcuna legge di riforma
del sistema editoriale, che consideri
l’eliminazione del finanziamento pubblico, ma anche riveda - semmai - il sistema complessivo della distribuzione
e i tetti e i cartelli della raccolta pubblicitaria. Già, conviene ripetere che siamo al 68° posto per libertà di stampa e
accusare di complottismo chi fa informazione che non mettere mano ad un
settore con competenza anche perché
quella non la puoi inventare».
Mi spiace deluderlo ma non c’è nulla da rettificare. Come ho scritto, non
serve «una qualsiasi legge sull’editoria», ma una seria, che preveda anche
di mettere mano a distribuzione, tetti
pubblicitari e aggiungo concentrazione. Perché se si toglie solo un pezzo (il
finanziamento pubblico) in un sistema
sbagliato e con poche regole (il nostro)
si mina fortemente solo il pluralismo,
principio costituzionalmente garantito. Le frasi, soprattutto quelle scritte,
vanno lette interamente - frase principale e secondaria - a meno di non voler
manipolare i contenuti, cosa che mi pare Grillo faccia adeguatamente spesso.
E tuttavia poco prima nello stesso
pezzo avevo scritto: «Continua in questi giorni ad allungare la sua lista di proscrizione, in cui prima c’erano solo
giornalisti, mentre adesso ci sono anche blogger, registi, fumettisti del giorno». E proprio il 30 giugno a seguito
delle continue istigazioni di odio qualche sedicente pentastellato si è reso tristemente protagonista di atti di violenza fisica nella redazione del Secolo XIX
di Genova. Credo abbia poco senso
prendere le distanze dal gesto - a parole - e continuare a instillare un clima
d’odio indistinto verso chiunque dubiti
e dissenta.
Quando si ha un ampio seguito se
ne deve essere responsabili anche nelle parole e nelle espressioni che si scelgono di usare, perché è troppo facile (e
tendenzialmente vigliacco) prendere
le distanze solo dalle azioni che qualcuno - per indole personale o per il caldo può compiere: quelle azioni sono i semplici effetti di quelle parole, e ciascuno
se ne dovrebbe assumere con chiarezza la responsabilità, se non penale
quanto meno politica e morale.
MICHELE DI SALVO
RASSEGNASTAMPA
14
mercoledì 2 luglio 2014
ECONOMIA
Edilizia, dopo 18 mesi siglato il nuovo contratto
#iostoconlunita
Diciotto lunghi mesi di trattativa e finalmente la firma. Il contratto nazionale dell’edilizia è stato rinnovato ieri pomeriggio dall’Ance - associazione costruttori di Confindustria - dalla associazioni cooperative e dai sindacati. Un
settore che è stato colpito da una crisi
gravissima - oltre 480mila posti di lavoro persi dal 2008 - dà quindi un segnale
di concertazione per gestire una fase
ancora assai complicata.
«Abbiamo raggiunto un importante
accordo che è frutto dello sforzo comune di garantire un futuro migliore al
settore dell’edilizia», commentano il
presidente Ance, Paolo Buzzetti e
dell’Aci produzione e lavoro, Carlo Zi-
ni. «In un momento di grave e perdurante crisi per il settore l’intesa è certamente la prova del grande senso di responsabilità delle imprese e della volontà di tutto il sistema di puntare alla
crescita. Principi importanti che da
tempo condividiamo con tutte le sigle
datoriali e sindacali aderenti agli stati
generali delle costruzioni». Soddisfazione anche per il vice presidente Ance, Gabriele Buia, e il delegato alle relazioni industriali cooperative, Renato
Verri che sottolineano gli importanti
passi in avanti fatti in tema di trasferta,
prepensionamenti, contrattazione di
secondo livello e codice etico per gli organismi paritetici: «Un contratto di responsabilità che mette al centro la qualità e la trasparenza».
Da parte sindacale si sottolinea co-
me un successo l’aver evitato le richieste iniziali degli industriali soprattutto
in tema di taglio dei diritti dei lavoratori, quelle che portarono alla rottura del
3 giugno scorso, quando non si escludeva perfino la firma separata senza Cgil.
Il segretario generale della Fillea Cgil,
Walter Schiavella spiega: «È stata una
trattativa lunga e difficile, dove l’unità
dei sindacati è stata più forte della crisi
e del tentativo delle imprese di usarla
per abbassare l’asta delle regole». E se
.. .
Walter Schiavella (Cgil):
«La crisi è profonda
ma è stato evitato il taglio
dei diritti dei lavoratori»
dal versante salariale «gli aumenti risentono fortemente della situazione
drammatica di crisi in cui versa il settore, dal versante dei diritti «abbiamo
smontato un pesante tentativo di intervenire sull’impianto delle regole» per
questo «l’ipotesi di accordo va valutata
anche e soprattutto per quello che non
c’è. E in questo accordo non c’è più la
proposta delle imprese di eliminare il
principio della responsabilità solidale
negli appalti, che è e resta un presidio
di regolarità e di diritti per i lavoratori». L’altro valore aggiunto di questo
contratto è che «fornisce strumenti fondamentale per la gestione della crisi
del settore attraverso la riorganizzazione e messa in sicurezza del sistema degli enti bilaterali e dei diritti contrattuali che attraverso di loro vengono garan-
Il governo:
«Polizze Auto
ancora
troppo care»
#iostoconlunita
Frenata sulla privatizzazione di Poste
Italiane. Il Consiglio di amministrazione dell’azienda, riunitosi ieri, ha infatti
deciso di prendersi una pausa di riflessione sullo sbarco in Borsa, attualmente previsto entro la fine dell’anno.
L’obiettivo dell’amministratore delegato Francesco Caio, insediatosi da appena due mesi, è cercare di convincere il
governo - che punta sull’operazione anche per ridurre il debito pubblico - a
rinviare la quotazione, in attesa di condizioni migliori.
Difficile non individuare in questo
rallentamento anche l’influenza del recentissimo tentativo di Fincantieri
(conclusosi lo scorso 28 giugno, esordio domani nel listino), altra società
guidata dallo Stato che a piazza Affari
non ha ottenuto i risultati sperati: sono
stati infatti richieste 450 milioni di
azioni a fronte delle oltre 700 milioni
proposte.
#iostoconlunita
CONDIZIONI MIGLIORI POSSIBILI
I toni, ovviamente, sono morbidi: nel
comunicato di Poste Italiane si legge
come lo sbarco in Borsa sia «un progetto di respiro strategico e di grande rilievo economico e finanziario, e vada dunque realizzata nelle migliori condizioni
possibili, nell’interesse dell’azionista
di riferimento, dei futuri investitori e
di tutto il Paese per le ricadute finanziarie, industriali e di immagine che avrà
anche sui mercati internazionali». Ma
il significato è chiaro: bisogna attendere tempi migliori perché accelerare il
processo - è la sintesi - potrebbe essere
rischioso e non portare i benefici attesi. Nei desideri del Tesoro (che possiede il 100% delle quote), la privatizzazione dovrebbe portare nelle casse pubbliche almeno 4 miliardi di euro. Si tratta
di un’operazione tra le più grandi mai
tentate in Europa.
Alla luce dell’esame «delle attività
svolte nell’ultimo mese da Poste Italiane nella preparazione della quotazione, il cda ha preso atto dell’impegno
con cui l’Azienda sta lavorando su questo complesso progetto». Il lavoro con
il governo prosegue a stretto contatto,
per individuare una «tabella di marcia
- prosegue la nota - che prevede anche
la presentazione del Piano Industriale
(quinquennale) da condividere con
l’azionista di riferimento e discusso
con i sindacati nelle prossime settimane».
E se si frena sulla privatizzazione,
difficile non congelare anche ulteriori
investimenti. In particolari quelli ventilati in Alitalia, l’ex compagnia aerea di
bandiera che sta perfezionando l’accordo con Etihad che dovrebbe consentirne il salvataggio. Se è vero che «l’alleanza con un partner industriale (la società emiratina, ndr) può creare le premesse per il potenziamento e il rilancio
della Compagnia aerea», il cda di Poste
Italiane precisa che mancano ancora
elementi tali da consentire l’ok a un investimento importante.
«Non sono ancora stati forniti da Alitalia tutti gli elementi necessari ad una
compiuta valutazione dell’impatto che
un accordo con Etihad potrá avere sulla struttura del capitale e del debito
titi ai lavoratori, a partire dall’Ape, l’anzianità professionale. Anche per questa ragione – prosegue Schiavella – questo è un contratto che apre una fase di
gestione altrettanto importante, che
chiamerà in causa il lavoro delle strutture, nazionali e territoriali. Altro elemento importante infatti è la riconferma e la piena esigibilità della contrattazione di secondo livello, strumento fondamentale per gestire dai territori il
processo di riorganizzazione del settore». In ogni caso, per la Fillea «resta
dirimente il giudizio che domani (oggi,
ndr) esprimerà il Direttivo nazionale,
appositamente convocato» ed ancor
più «il giudizio finale dei lavoratori con
la consultazione che si svolgerà con le
modalità previste dagli accordi interconfederali sulla rappresentanza».
Un ufficio postale
Poste italiane, Cda frena
sulla privatizzazione
●
●
Il board prende tempo: «A Piazza Affari nelle migliori condizioni possibili»
Il governo punta a fine anno, ma il mezzo flop di Fincantieri fa riflettere
dell’azienda», si legge nella nota di Poste Italiane, il cui interesse «continua
ad essere legato principalmente alle sinergie industriali e commerciali da realizzare nel settore della logistica».
Caio, che in serata ha partecipato
all’incontro a palazzo Chigi con l’esecutivo e le banche sulla ristrutturazione
del debito di Alitalia, insieme all’Ad del-
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Torchio, non farà puntate azzardate.
«Il cda di Poste Italiane - si conclude la
nota - valuterà eventuali nuovi investimenti solo dopo un’attenta analisi dei
ritorni economici e finanziari associati
al piano industriale, alla struttura
dell’accordo e alla valorizzazione della
sua quota azionaria».
Pietro Spataro ricorda
MARIA LUISA SPAZIANI
una bella persona che con
l'intelligenza delle parole e la
curiosità dello sguardo ha
raccontato la vita.
IL CASO
Telefonia, entro l’Ue
si pagheranno meno
chiamate e internet
Telefonia mobile meno cara per
vacanzieri e viaggiatori che si
apprestano a muoversi all’interno
dell’Unione europea: da ieri sono
entrati in vigore tagli a varie voci
imposti dalle normative europee, a
cominciare dal roaming dati. In
quest’ultimo caso i costi possono
calare fin del 55%, riporta il Financial
Times, con un percorso di riduzioni
che porterà all’azzeramento per la
fine del 2015. Caleranno di circa un
quinto invece i costi di chiamate e
messaggi effettuati dall’estero,
sempre all’interno dell’Ue. Tuttavia i
cambiamenti non sono esenti da
problematiche: sul quotidiano inglese
si legge di possibili effetti distorsivi, se
operatori di piccoli Paesi cercheranno
di trarre vantaggio dai bassi costi di
roaming per offrire tariffe ridotte ai
danni delle società che devono
sobbarcarsi investimenti sulle reti.
È scontro tra compagnie di assicurazione e governo. Ieri, intervenendo
all’assemblea dell’Ania, il ministro
dello Sviluppo economico, Federica
Guidi, ha sferzato duramente le compagnie di assicurazione italiana, sia
per quanto riguarda la qualità e le
tariffe delle loro offerte, sia per
quanto riguarda l’utilizzo del denaro che gestiscono.
Se da un lato il presidente
dell’Ania, Aldo Minucci, ha sottolineato «la continua erosione dei premi per il ramo rc auto e anche la contemporanea flessione degli oneri
per i sinistri», dall’altro il ministro
Guidi ha puntato il dito contro «i costi dei premi, ormai insostenibili per
molte categorie di assicurati, soprattutto in alcune aree del Paese».
«Novantacinque assicurati su
100» ha ricordato il ministro «pagano un premio superiore a quello medio europeo, come ha ricordato proprio pochi giorni fa il presidente
dell’Ivass, Salvatore Rossi. In province come Napoli, Bari, Reggio Calabria e anche Roma, un diciottenne
che sottoscrive la sua prima polizza
per guidare un’utilitaria, deve pagare un premio ben superiore a 3.000
euro l’anno. Ripeto, questo non è accettabile».
Ma la Guidi non si è fermata alla
critica sui premi: «Le imprese assicurative dovrebbero contribuire a finanziare le imprese italiane. Gli strumenti, in questo senso, ci sono. Siamo di fronte a uno scenario che impone riflessioni e, ancor di più, decisioni importanti e rapide, alle quali
le assicurazioni non possono sottrarsi. Continuare con un approccio tradizionale rischierebbe di rivelarsi
una strategia solo in apparenza prudente, ma in realtà molto pericolosa. In uno scenario in cui i rendimenti offerti sul mercato sono particolarmente ridotti, e in molti casi insufficienti per garantire adeguate remunerazioni, occorre saper guardare
oltre le consolidate modalità di investimento. I quasi 600 miliardi di euro di investimenti complessivi delle
assicurazioni devono essere allocati
in maniera più dinamica, diversificata ed efficiente. È necessario valorizzare al meglio queste risorse per finanziare adeguatamente il nostro
tessuto produttivo».
Pronta, a tal riguardo la risposta
del presidente dell’Ania, Minucci,
che ha spiegato come «le compagnie
assicurative siano disponibili a investire una quota degli attivi per il finanziamento di imprese e opere infrastrutturali tramite istituti specializzati».
RASSEGNASTAMPA
15
mercoledì 2 luglio 2014
COMUNITÀ
L’analisi
L’intervento
I nodi (da sciogliere) della presidenza Ue
I compiti a casa
sulle migrazioni
Rocco
Cangelosi
●
IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA SI
APRE ALL’INSEGNA DI DUE DRAMMATICI
EVENTI CHE NON POTRANNO ESSERE IGNORATI DA
MATTEO RENZI NEL SUO DISCORSO inaugurale di
fronte al Parlamento europeo. La nuova tragedia del mare con la morte di 30 clandestini
asfissiati in un peschereccio che li trasportava sulle nostre coste e il ritrovamento dei cadaveri dei tre adolescenti israeliani, rapiti
con le prevedibili reazioni che seguiranno da
parte del governo Netanyahu, che ha già riunito il gabinetto di guerra e dato inizio a una
serie di devastanti raid aerei su Gaza. Tutto
questo avviene mentre le milizie jihadiste di
Abu Bakr Al Baghdadi, ormai giunte a pochi
chilometri da Baghdad, proclamano la nascita del califfato dell’Iraq e del levante (Isil),
con il rischio che una nuova guerra in Palestina inneschi una situazione di instabilità in tutto il Medio oriente.
A ciò si aggiunga la difficile situazione che
si è venuta a creare nei rapporti con la Gran
Bretagna, denunciata da David Cameron in
un articolo pubblicato sul Daily Telegraph, nel
quale il primo ministro rimette in causa la
strategia negoziale per la partecipazione della Gran Bretagna alla Ue, puntando dritto
verso il referendum del 2017. Da segnalare, a
questo riguardo, la preoccupazione espressa
dal segretario della Spd, ministro dell’Economia e vicecancelliere della Repubblica tedesca Sigmar Gabriel, che invita a non sottovalutare il grave problema che si è aperto con la
Gran Bretagna, dopo la decisione del Consiglio Europeo di venerdì scorso di nominare
Jean-Claude Junker alla presidenza della
nuova Commissione europea.
Gabriel sottolinea il pericolo reale di una
fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione europea con il conseguente inizio di uno sfaldamento del progetto di integrazione europea,
nei confronti del quale il voto del 25 maggio
ha mostrato una disaffezione crescente, per
non dire una dichiarata ostilità. Ma i leader
dei 28 Paesi riuniti a Bruxelles sembrano
aver dimenticato che in Francia, un Paese
fondatore e principale protagonista del processo di integrazione europea, il Fronte nazionale è divenuto il primo partito, attingendo voti fino al 35% dalla classe operaia finora
un bastione del partito socialista. Un trend
analogo è stato registrato in Gran Bretagna
dove l’Ukip ha ottenuto il 27% di voti e così è
avvenuto in molti altri Paesi dove si preconizza la formazione di maggioranze antieuropee.
Sul piano economico poi le previsioni al
ribasso della crescita del Pil dell’Italia e una
situazione occupazionale giovanile sempre
più grave rendono il quadro nel contesto del
quale la presidenza italiana è chiamata ad
operare, ancora più preoccupante.
In ogni caso Renzi dovrà volare alto e dare
indicazioni concrete sugli obiettivi della presidenza. Una presidenza che coincide con la
formazione della nuova Commissione e che
non avrà quindi molto spazio per portare a
termine proposte legislative di rilievo. Non
solo ma anche il Consiglio europeo dovrà
cambiare il suo presidente, la cui designazione si interseca con l’intero pacchetto delle no-
mine, che vede tra l’altro il governo scosso
dalle polemiche, innescate dalla lettera al
CorrieredellaSeradi Lorenzo Bini Smaghi (già
membro della Bce), sulla scelta del portafoglio da assegnare all’Italia, quello di Alto Rappresentante per la politica estera, considerato da molti un posto più di prestigio che di
sostanza. Il rinvio della nomina del commissario, optando per un rappresentante ad interim, non è parsa una delle mosse più felici del
governo Renzi in questa difficile congiuntura
politica. Una decisione che tradisce incertezza e perplessità dell’esecutivo sulle scelte da
adottare.
La gravità della situazione economica e internazionale avrebbe richiesto invece di inviare a Bruxelles sin da adesso (come hanno
fatto ad esempio i finlandesi con la nomina di
Jyrki Katainen al posto di Ohli Rehn), una
personalità di peso ed esperienza per affrontare problemi, come - solo per citarne alcuni l’emergenza emigrazione, il caso Alitalia, la
crisi occupazionale. Un tecnico per quanto
bravo non potrà avere un’adeguata caratura
politica per svolgere il ruolo di impulso e difesa degli interessi italiani durante il nostro semestre di presidenza. Renzi, avendo collegato la nomina del nuovo commissario a un riaggiustamento governativo, è rimasto impigliato nelle vischiosità della politica italiana, a
partire dalla decisione di Lupi di rinunciare
al seggio europeo e rimanere ministro delle
infrastrutture e dei trasporti.
In attesa che si completino le caselle delle
nomine il governo italiano potrà comunque
indirizzare l’azione dell’Unione sulla impostazione e attuazione, per quanto possibile,
di un programma di legislatura, partendo dalle conclusioni del Consiglio europeo di venerdì scorso.
L’agenda approvata è ricca di impegni in
particolare per quanto riguarda l’occupazione, la crescita, gli investimenti, la ricerca e la
competitivà delle imprese. Su questo aspetto
il presidente del Consiglio dovrà indicare come intende declinare il mantra della maggiore flessibilità contenuto nelle conclusioni del
Consiglio europeo e lanciare un programma
concreto per la crescita a livello comunitario,
che dovrebbe comportare investimenti e risorse nel settore del’energia, delle grandi reti, del completamento del mercato interno
con l’agenda digitale.
Prioritario e ineludibile diviene il problema migratorio, al quale non si può rispondere, come ha fatto Junker con la proposta di
istituire un portafoglio ad hoc, che peraltro
esiste già, ma impegnando istituzioni comunitarie e Stati membri in un programma di
solidarietà e ripartizione degli oneri per fronteggiare una situazione emergenziale così
drammatica, come quella verificatasi al largo
delle nostre coste in questo ultimo anno.
Ma Renzi, al di là degli aspetti concreti
dell’agenda del Consiglio europeo, intende rilanciare il progetto, il sogno dell’Europa Unita, facendo affidamento sulla generazione
Erasmus. Un obiettivo difficile da raggiungere ora, ma che può scuotere le coscienze in
un momento in cui il progetto europeo sembra essersi inaridito nella logica dei decimali.
Il problema dei rapporti con la Gran Bretagna apre nuove prospettive di integrazione
per quegli Stati che vogliono procedere più
velocemente degli altri utilizzando lo strumento delle cooperazioni rafforzate, già presente nei trattati. Proposte in questo senso
potranno indubbiamente giovare all’azione
della presidenza italiana ma bisogna ricordare che le grandi riforme istituzionali hanno
avuto successo quando esse sono state accompagnate da programmi di sviluppo, nei
quali tutti i Paesi si sono ritrovati e vi hanno
visto un valore aggiunto per la loro economia. Fu così per la prima grande riforma
dell’Atto Unico, che coincise con il lancio del
grande mercato interno. Fu così per il trattato di Maastricht concepito per completare il
mercato interno con la moneta unica e accogliere le nuove democrazie nate con la caduta del muro di Berlino. Non fu così per il Trattato costituzionale, la cui approvazione coincise con l’inizio di una lunga crisi economica
alla quale l’Unione non seppe reagire per
tempo e per questo il progetto fallì. Alla crisi
non si può rispondere solo con le riforme istituzionali, ma creando crescita e occupazione. Le due cose devono andare di pari passo e
Renzi, nell’illustrare il suo progetto di un Europa più forte, dovrà dare segnali di concreta
speranza ai cittadini europei, stimolando il
nuovo Parlamento a battersi per lo stanziamento di risorse aggiuntive per alimentare,
in sede di revisione, l’asfittico bilancio comunitario. Che il Parlamento uscente non aveva
avuto il coraggio di respingere.
Maramotti
Il commento
Se per i media «migrante»
fa rima con malattia
●
I marinai della nave italiana che sta soccorrendo i
UN UOMO SI SENTE MALE, HA LA FEBBRE ALTA. È
SU UN BARCONE CARICO DI PROFUGHI.
naufraghi lo isolano dagli altri. Un medico lo
visita e viene chiamato un elicottero. L’uomo
viene portato nel reparto malattie tropicali di
un ospedale di Roma. Il resto della storia dovrebbe riguardare lui solo e tutti quelli cui è
capitata la stessa cosa. Perché ce ne sono e ce
ne saranno: nel Canale di Sicilia ogni giorno
navigano barche con migliaia di uomini, donne, bambini. Persone stremate dalla fame, dalla stanchezza, dalla nausea, dalla paura che il
mare li inghiotta. Che molti si sentano male è
normale, per una mera constatazione statistica. E però l’uomo, portato in elicottero
all’ospedale Spallanzani di Roma, diventa un
caso. Accendiamo la televisione, ieri mattina,
e l’inviato d’una rete nazionale, da Pozzallo
dove il barcone avrebbe dovuto approdare, ci
dice che «forse» ha il «vaiolo delle scimmie».
La conduttrice del programma aggiunge che
può trattarsi di «una forma leggera di Ebola».
Forse, dicono. Ma ci sono parole che si mangiano i forse. Vaiolo, Ebola, e poi Colera, Tifo,
Tubercolosi, Poliomelite. Scavano dentro di
Gianpiero
Dalla Zuanna
Senatore Pd
●
IL SEMESTRE EUROPEO A GUIDA ITALIANA SI È APERTO
CON UN’ENNESIMA TRAGEDIA DEL MARE. TUTTAVIA,
SENZAL’OPERAZIONEMARENOSTRUMINQUESTIMESIIMORTI
SAREBBERO PROBABILMENTE STATI CENTINAIA, perché il
flusso di profughi dalla Siria e da alcuni Paesi africani
non si arresta, mentre la Libia non può o non vuole
fermare le partenze verso le coste italiane. Per il governo italiano è certamente giusto andare in Europa a chiedere che il Mediterraneo sia considerato una frontiera
europea, e che quindi si mettano in atto politiche collettive sull’asilo politico, primi fra tutti meccanismi per
contingentare le partenze dalle zone di guerra, distribuendo i rifugiati fra i Paesi dell’Unione.
Tuttavia, se l’Italia vuole contare qualcosa su questo
difficile tavolo negoziale, è importante che dimostri di
«fare i compiti a casa» anche su altri aspetti delle migrazioni. I nostri partner difficilmente prenderanno sul serio proposte e richieste di collaborazione da un Paese
che - negli ultimi tre decenni - non è riuscito né a regolare i flussi migratori né a mettere in atto politiche di
integrazione. A parte la questione dei profughi e del
diritto d’asilo, sono quattro le questioni urgenti, che
andrebbero messe subito nell’agenda del governo e del
Parlamento.
La prima è la tratta. Non è possibile per un Paese
civile «ospitare» decine di migliaia di schiavi e di schiave (questo è il loro vero nome) che lavorano in condizioni di grave sfruttamento, in particolare nell’agricoltura
e nell’edilizia, per paghe irrisorie e senza alcuna protezione, o sono sottoposte/sottoposti a un indicibile sfruttamento sessuale, per la gioia dei «caporali», delle
«maman» e degli italiani che possono pagare meno i
pomodori, o comprare sesso low cost.
La seconda è l’integrazione scolastica. I risultati del
tanto vituperato Invalsi mostrano che i figli di stranieri
- anche se nati in Italia - hanno risultati peggiori rispetto agli italiani: in matematica, ma soprattutto in Italiano. Non possiamo nutrirci della retorica delle pari opportunità se - come scrivevano i ragazzi di Barbiana continuiamo a fare «parti uguali fra disuguali», non garantendo ai ragazzi stranieri (ma anche ai ragazzi italiani delle famiglie meno dotate culturalmente) un surplus di scuola, in particolare con corsi aggiuntivi di italiano.
La terza emergenza è la regolazione degli ingressi e
delle espulsioni. Non saremo credibili attorno a nessun
tavolo europeo se - per un cittadino extracomunitario è praticamente impossibile entrare in Italia in modo
regolare e se, una volta entrato, è praticamente impossibile espellerlo. La legge Bossi/Fini non ha mai funzionato, ma ora non viene proprio più applicata, almeno
nella parte di regolazione dei flussi. È una legge che va
rivoltata, da un lato configurando ragionevoli possibilità di immigrare in Italia per motivi di lavoro o di famiglia, dall’altro rendendo immediata ed effettiva l’espulsione per chi entra irregolarmente.
Last but not least la cittadinanza, che in Italia viene
concessa con i criteri più restrittivi d’Europa, e con ingiu\stificabili lungaggini burocratiche. Diverse proposte giacciono negli archivi delle commissioni parlamentari: bisogna prenderle rapidamente in mano e portarle a compimento, in particolare accelerando la concessione per i minori che hanno frequentato parte delle
scuole in Italia, e che si sentono italiani proprio come i
nostri figli.
I cinque milioni di stranieri che vivono in Italia non
sono una minaccia, ma un’opportunità straordinaria
per dare una spinta al nostro Paese. Ma la politica deve
fare la sua parte, perché politiche migratorie serie, lungimiranti e non populiste sono essenziali per essere credibili verso l’Europa e verso il mondo.
noi tunnel di paura. Forse sarebbe meglio evitarle in televisione, dove - si sa - le parole scivolano con leggerezza anche quando sono molto
pesanti. Non ce l’abbiamo particolarmente
con quell’inviato e con quella conduttrice.
Hanno fatto quello che fanno molti altri, in
questi giorni, e alcuni molto peggio di loro.
Una famosa cantante ha annunciato, ci pare
proprio nello stesso programma, l’arrivo del
virus Ebola in telecronaca diretta. Il Giornale
ha scritto che «Ebola e Tbc sbarcano con gli
immigrati» e l’articolo è stato seguito da centinaia di mi piace il più icastico dei quali diceva
così: «Un siluro al giorno toglie il migrante di
torno». E si potrebbe continuare a lungo, a voler farsi del male nella Grande Giostra delle
infamie on line sulla Rete. Anche a sforzarsi di
dimenticare che nella politica italiana ha voce
e trova ascolto pure chi sostiene che i naufraghi non dovrebbero essere salvati e chi lo fa
«ha le giacche (le giacche?) sporche di san-
gue».
Quindi non gettiamo la croce sulle spalle di
quell’inviato e di quella conduttrice. Magari,
per farsi perdonare, potrebbero, nei prossimi
giorni, recitare in diretta il comunicato con
cui la Marina Militare, con la pignoleria che è
propria dei militari, ha spiegato come e quanto siano attente, puntuali e rigorose le procedure adottate, sulle navi e poi a terra, per identificare, isolare e trattare i casi di allarme sanitario tra i migranti tratti in salvo. Tratti in salvo, aggiungiamo noi perché nel comunicato
non c’è, con una delle operazioni più nobili e
meglio riuscite delle Forze Armate italiane.
Perché malati e fonti di contagi ce ne sono, è
ovvio, e nessuno li nasconde. Come ce ne sono
ovunque dove sono uomini e donne: tra di noi,
nelle nostre città. Per questo esistono i medici
e gli ospedali.
Perché siamo un Paese civile. Anche se talvolta viene qualche dubbio.
RASSEGNASTAMPA
16
mercoledì 2 luglio 2014
COMUNITÀ
L’intervento
L’analisi
C’è un altro modo per riformare il Senato
I pensieri, le parole
e la libertà dell’uomo
Carlo
Smuraglia
Presidente
Nazionale Anpi
●
IN QUESTA SETTIMANA DOVREBBE COMINCIARE LA DISCUSSIONE SUL TESTO E SUGLI
EMENDAMENTI DELLA RIFORMA DEL SENATO. MI
PIACEREBBE CHE SI TRATTASSE di una discus-
sione serena, approfondita e libera, come
richiesto dalla delicatezza della materia
(costituzionale). Ma non so se sarà così. È
sempre lecito sperare, tuttavia, che non
tanto e solo prevalga il buon senso, quanto
che venga riconosciuta quell’esigenza di rispetto dei valori costituzionali e di attenta
considerazione della delicatezza della posta in gioco, su cui mi sono già più volte
soffermato.
In realtà, a forza di incontri, sembrano
essere stati concordati aggiustamenti che,
tuttavia, non mutano la sostanza e non rendono accettabile la riforma del Senato così
come proposta.
Noi continuiamo a ritenere che ci siano
alcuni aspetti fondamentali, da cui non è
consentito allontanarsi:
l’opportunità
(la necessità) di differenziare il lavoro delle
due Camere; l’esigenza di mantenere comunque un valido sistema bicamerale, rinnovato, ma sempre con due Camere che
hanno uguale prestigio; l’esigenza di risolvere, prima di tutto, alcuni problemi fondamentali: la necessità di mantenere al Senato il connotato di autorevolezza di una Camera elettiva; la necessità di attribuire al
Senato alcune funzioni fondamentali (a titolo esemplificativo, la partecipazione effettiva alla formazione delle leggi in materia costituzionale ed elettorale, in tema di
trattati e rapporti internazionali, in tema
di principi generali in materia di autonomie ed in tema di diritti fondamentali); l’utilità di individuare i modi più opportuni per
assicurare la presenza della voce delle autonomie nonché quella di specifiche competenze, culturali e scientifiche; l’attribuzione al Senato di seri e severi poteri di controllo sull’esecutivo, sull’amministrazione
pubblica e sulla concreta applicazione ed
efficacia delle leggi approvate.
Se si realizzassero questi obiettivi, come
più volte abbiamo detto, si otterrebbe il ri-
.. .
Superare il bicameralismo
perfetto senza rinunciare
al sistema di garanzie,
di pesi e contrappesi
Dialoghi
L’Europa:
un Commissario ad hoc
per l’emigrazione
sultato di eliminare il «bicameralismo perfetto» (se non altro per l’attribuzione alla
Camera della parte più rilevante del potere
legislativo e per l’attribuzione alla sola Camera del voto di fiducia); e nel contempo si
terrebbe fermo quel sistema di garanzie, di
pesi e contrappesi che, con intelligenza e
sensibilità costituzionale, fu costruito dal
legislatore costituente e che deve essere
mantenuto.
Se poi si procedesse all’unificazione di
alcuni servizi delle due Camere e alla equa
diminuzione del numero dei parlamentari,
sia della Camera che del Senato, si avrebbe
una soluzione complessivamente ragionevole, comprensibile per i cittadini e fedele,
nello spirito, alla Costituzione, alla nostra
tradizione ed alle esperienze realizzate in
questo dopoguerra.
Capisco che una soluzione come quella
che ho prospettato (a prescindere dagli
aspetti particolari, sui quali è giusto che si
intrattenga il Parlamento) può sembrare
troppo razionale per i tempi che corrono.
Ma forse, con un po’ di buona volontà, si
potrebbe riuscire a capire che in materia
costituzionale servono le modifiche, ma
non gli spericolati azzardi.
È per questo che mi rivolgo soprattutto
ai Senatori, perché riflettano bene su quello che fanno e faranno, rendendosi conto
che l’art. 67 della Costituzione è stato scritto per renderli liberi e che questa libertà
costituisce la ragione stessa per la quale si
è stati eletti e la ragione per cui (art. 54
della Costituzione) bisogna agire - nell’esercizio della funzione - con «disciplina e onore».
Si dice che avendo l’Europa permesso
un’apertura verso la flessibilità, adesso bisogna meritarla facendo «le riforme». Ma
davvero c’è chi pensa che l’Europa sia particolarmente interessata alla riforma del Senato? Io penso di no e credo, anzi, che gliene importi (e forse ne sappia, addirittura)
ben poco. In Europa ci sono diversi Paesi
che hanno apportato modifiche al loro sistema parlamentare e questo è avvenuto
nel disinteresse generale degli altri Paesi,
che lo hanno (giustamente) ritenuto un
problema interno. Per lo più, comunque, è
stato confermato un sistema di bicameralismo “differenziato” nelle funzioni; ed anche di questo non si è accorto né entusiasmato nessuno.
Ci sono studi e processi di revisione sulle
istituzioni parlamentari, in corso, in Belgio, Irlanda, Spagna e Regno Unito. Ma nessuno, in Europa, è apparso interessato a
questi processi, e tanto meno li si è collegati alla tematica del rigore, dell’austerità e
della flessibilità.
Più in generale, è ovvio che il Paese che
volesse dare buona prova di sé, per ottene-
re qualcosa sul piano di una maggiore elasticità delle regole economiche e finanziarie, dovrebbe dimostrare di avere modificato la sua burocrazia, i suoi livelli di corruzione, la presenza della criminalità organizzata e di avere in corso piani concreti di rilancio delle attività produttive, del lavoro, dei
consumi.
Un imprenditore che fosse interessato
ad investire in Italia non chiederebbe, penso, se abbiamo o meno il bicameralismo
perfetto, ma domanderebbe meno vincoli
burocratici, meno lungaggini, meno balzelli, più sicurezza nei confronti della mafia e
meno concorrenza sleale fondata sulla corruzione e sui comportamenti di coloro che
non rispettano le regole.
Dovremmo, dunque, rassicurare l’Europa su questi piani e su questi punti essenziali, piuttosto che pensare ad una riforma istituzionale, che può essere utile ma non così
urgente quanto l’abbattimento del deficit,
la crescita, il rilancio dell’economia, la creazione di nuovi posti di lavoro.
Se davvero l’Europa si convincerà e adotterà comportamenti concreti di maggior
elasticità, avrà il diritto di chiederci di dimostrare di aver rassicurato i potenziali investitori e di aver dato reali speranze (se
non addirittura certezze) ai milioni di giovani in cerca di lavoro.
Su questi aspetti, bisogna dire la verità e
parlare chiaro, spiegando bene ai cittadini
di che cosa si tratta; a meno che si voglia
sostenere che togliendo di mezzo lo scoglio
del Senato, si assicurerà la governabilità e
questo rassicurerà i Paesi che ci guardano
ancora con sospetto, come (nonostante tutto) la Germania. Ma allora bisognerebbe ricordarsi che intanto, per avere la Camera
dei deputati in mano, bisogna vincere (e c’è
ancora da risolvere il problema di una legge elettorale avversata da molti) e in secondo luogo che la «stabilità» politica non è tutto, perché c’è sempre il problema degli assetti e degli equilibri fra gli organi istituzionali, e prima ancora c’è il problema della
rappresentanza, che deve essere garantita
ai cittadini e non imposta nelle forme preferite da chi vuole governare indisturbato.
Insomma, consiglierei a tutti la formula
di manzoniana memoria («adelante, Pedro, con juicio») e poi di far prima di tutto
scelte e assumere decisioni che vadano nella direzione dell’equità sociale, dell’uguaglianza e della libertà (anche dal bisogno).
Pensando agli innumerevoli esseri
umani in fuga dai loro Paesi non posso
non chiedermi dove sia finito lo spirito
nobile e altruista dell’Europa.
Certamente è preferibile, per lo
sfruttamento e per la speculazione,
delocalizzare le nostre industrie nei
Paesi più poveri che accogliere i poveri
sulle nostre terre! Eppure basterebbe
poco per rendere l’Europa a misura
umana.
Mare Nostrum, sta tenendo alta una
bandiera di civiltà importante per tutti i
paesi della Comunità. Se, come sembra
lecito supporre, la proposta del nuovo
presidente designato Junker nasce da un
negoziato in cui (Renzi lo aveva detto
chiaramente) bisognava parlare prima di
programmi e poi di nomine, il passaggio
successivo potrebbe (dovrebbe) essere
quello di un’attribuzione a questo
Commissario di risorse economiche e
gestionali abbastanza importanti da
dimostrare con i fatti che l’Europa
intende far fronte in quanto tale agli
impegni che le derivano dai Trattati e
dalle Convenzioni internazionali. I Paesi
africani hanno il diritto sacrosanto di
chiedere aiuto a chi, dall’Europa, li ha
colonizzati e sfruttati per secoli e i popoli
europei hanno tutti insieme il dovere di
riconoscere questo diritto. Aprendo una
pagina nuova nella storia della regione
che è stata, intorno al Mediterraneo,
l’origine e la culla della nostra civiltà.
LUIGI REDAELLI
Luigi
Cancrini
psichiatra
e psicoterapeuta
Questo giornale è stato
chiuso in tipografia alle
ore 21.30
L’idea di un Commissario ad hoc dell’Ue
potrebbe essere un primo passo
importante per quel cambiamento di
rotta così a lungo auspicato dai governi
d’Italia e di Spagna. Prendere coscienza
del fatto che il viaggio di chi fugge la
fame, la guerra e le persecuzioni è
diretto verso l’Europa e non verso
Lampedusa o verso l’Andalusia è
particolarmente importante oggi, nel
momento in cui l’Italia, con l’operazione
.. .
Ma davvero c’è chi pensa
che l’Europa sia
particolarmente interessata
a questa riforma?
La tiratura del 1 luglio 2014
è stata di 68.139 copie
Roberto
Vacca
Docente e divulgatore
scientifico
●
«COGITO ERGO CARTESIUS EST», SCRISSE SAUL STEINBERG, IL
FAMOSO DISEGNATORE. LA BATTUTA STRAPPA UN SORRISO,
MANONDICEMOLTO. la storiella dell’oratore che dice al suo pubbli-
co napoletano: «Io sono un libero pensatore». E uno dalla prima fila gli
chiede: «E a che pienz’?». Non è solo una battuta. È una questione
cruciale. Anche certi animali pensano, dato che hanno memoria
e fanno scelte. Tutti noi pensiamo spesso facendo passare immagini per la nostra mente, senza descriverle con parole. Se usiamo
parole (anche non pronunciate, né scritte) queste possono costituire proposizioni staccate o connesse in modo debole: «Chiamo
l’ascensore - Salgo al mio piano - Ho fame. - Mangio pane. - Tuona. - Forse pioverà». - e così via. Da 24 secoli abbiamo imparato da
Aristotele a ragionare con i sillogismi. Però ci vollero 10 secoli per
capire che ce ne sono 19 tipi diversi. Da 23 secoli abbiamo imparatoda Euclide adettare postulati,a formulare ipotesi e adimostrarle. Da pochi secoli abbiamo imparato a fare osservazioni e a descrivere con la matematica fenomeni naturali, processi.
Anche quando non usi questi strumenti, pensi. Però le idee o i
simboli che traversano la tua mente non sono organizzati. Non
lasciano traccia. Confermano «alla Cartesio» che esisti, che sei un
essere umano, ma non tanto straordinario. Mezzo secolo fa scrissi una pagina del mio libro Esempi di Avvenire su che cosa sia un
uomo. La riporto qui:
«Tutticonosconoladefinizione:“L’uomoèunbipedeimplume”,masociologi, filosofi, sacerdoti o «intellettuali” in genere restano confusi quando
sianochiamatiarispondereaquestadomanda.Ioricorro,allora,almetodo
socraticoepongodomandecheriportoquidiseguitoconlerispostechericevo.«Èunuomochinonsaleggere?».«Si,certo».«Chiamiancora“uomo”chi
haunasceltadiparolemoltolimitata?»«Eperchéno?»«Anchechiusasolo
200parole?Anchesolo100?».«Direidisì».«Solo10parole?».«Behinquesti
casi si deve trattare di deboli mentali.» «E chi non parla, non scrive, non
legge,loconsideriunuomoono?».«Sì,maaffettodaafasìa.”Èfacileimmaginarealtredomande:«Èunuomochinonsaguidarel’automobile?»;«Èun
uomo chi non sa manovrare un tornio?»; «È un uomo chi non sa che la
somma dei cubi dei primi N numeri naturali è uguale al quadrato della
sommadeglistessiNnumeri?»;«Èunuomochinonsanientedifisica,letteratura,agricoltura?»;«Èunuomochinonsisanutriredasolo?»Permezzo
dialtrelimitazionièpossibileprecisaremegliocomedefinireunuomo.Concludocheessereunuomosignifica«sapere»qualchecosao«saperfare»qualchecosa.Peresserepiùcompiutamenteuominidobbiamotendereasapere
dipiùeasaperfaredipiù.Questeconsiderazionipossonospiegarelasetedi
sapere che altrimenti potrebbe apparire una tendenza gratuita di alcuni
uomini,forseconnessaall’istintodisopravvivenza».
Il «Cogito ergo sum» è una proposizione modesta. Ci vogliono
risposte alle domande; «Quid cogitas? Quantum et quomodocogitas?” («Che cosa pensi? Quanto e come pensi?»), Descartes ha
scritto molto sul pensiero razionale: una funzione solo umana
resa possibile dalla nostra anima, dataci da Dio quando veniamo
concepiti - non «estesa», cioè immateriale: puro spirito. Il 21 aprile 1641 Cartesio scrisse al matematico Mersenne che i segnali dai
nostri sensi viaggiano sui nervi e arrivano al conarium (così chiamava la ghiandola pineale) che li trasmette all’anima. Il filosofo
sosteneva, poi, che l’anima ci permette di scegliere: abbiamo il
libero arbitrio. Quasi tutti pensano di scegliere liberamente, anche se siamo condizionati dalla nostra educazione, da esperienze
precedenti, da convenzioni sociali, dal pensiero delle possibili conseguenze delle nostre azioni.
Invece 30 anni fa il neurofisiologo Benjamin Libet dell’Università della California a San Francisco, sostenne che crediamo di
prendere decisioni, ma che sono certi neuroni nel nostro cervello
a decidere per noi. Istruì alcune persone a premere un tasto a loro
volontà dichiarando in quale istante prendevano ciascuna decisione. Intanto registrava certe loro attività cerebrali per mezzo di
immagini di risonanza magnetica funzionale. Osservò che queste
presentavano variazioni brusche in anticipo rispetto agli istanti in
cui i soggetti indicavano di aver deciso di premere il tasto.
Recentemente Gabriel Kreiman, di Harvard, ha confermato le
osservazioni di Libet registrando che una ventina di neuroni, individuati come rilevanti, si attivavano 300 millisecondi prima del
momento della decisione cosciente dei soggetti dell’esperimento.
Taluno ha concluso che i neuroni del nostro cervello entrano in
azione a caso: quando vogliono loro, non quando decidiamo noi.
Dunque non avremmo libero arbitrio, ma decideremmo a caso le
nostre azioni. I nostri neuroni funzionerebbero come monetine:
testa o croce non dipende da noi.
Mi sembra una semplificazione indebita. I nostri tempi di reazione sono dell’ordine di frazioni di secondo sia nel reagire a stimoli esterni, sia nell’effettuare un’azione. È discutibile quale debba essere definito come il vero istante in cui prendiamo una decisione.Gli esseri umani, infine, non sono capaci di valutare«a sentimento» intervalli di tempo così piccoli.
Sarà bene discutere da capo la questione dopo che siano state
analizzate più completamente le sequenze dei nostri processi
mentali, identificate le connessioni causali e definito bene il concetto di libero arbitrio.
RASSEGNASTAMPA
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Primo piano
Mercoledì 2 luglio 2014
[email protected]
GOVERNO E RIFORME
5
Il Movimento 5 Stelle sale sulle barricate: «Un voto da brividi»
E il premier invia loro una lettera con i “limiti invalicabili”
Renzi: «Immunità, non impunità»
Una larga maggioranza con FI e Lega reintroduce le garanzie per i senatori
di SERENELLA MATTERA
ROMA - Torna l’immunità
parlamentare per i senatori.
Più forte delle polemiche,
una larga maggioranza con
dentro FI e Lega reintroduce
le garanzie che il ddl del governo aveva in un primo momento cancellato. Il ministro
Maria Elena Boschi, «alla luce del dibattito in commissione», dà parere favorevole. E
il M5s sale sulle barricate:
«Un voto da brividi». Ma in
serata riceve da Matteo Renzi una lettera che indica 10
punti e 4 «limiti invalicabili»
su cui provare a costruire il
dialogo su riforme e legge
elettorale. E tra gli argomenti di discussione spunta a
sorpresa proprio
quello dell’immunità, con la
proposta di trovare una soluzione che non dia
«impunità».
Ma se il fronte
del dialogo è ancora aperto, con i
grillini così come
con Forza Italia, attesa giovedì a una risposta sul nodo
spinoso del Senato elettivo, il
governo prova a serrare i
tempi. E la maggioranza nella conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama fissa
al 9 o al massimo al 10 luglio
l’approdo in Aula del ddl costituzionale che riforma il
Senato e il titolo V. Resta
dunque il ritardo rispetto alla data inizialmente prevista
del 3 luglio, ma la decisione
di far passare il testo anche
davanti al ddl sul lavoro dà
un margine ampio per approvare la legge al Senato
prima della fine del mese. E
avviare finalmente in commissione, come chiede a
gran voce FI, la seconda lettura della legge elettorale.
Anche se è altamente improbabile, visto anche l’affollamento di decreti in scadenza,
che il via libera definitivo in
Aula all’Italicum arrivi prima della pausa estiva.
Proprio a partire dalla legge elettorale prosegue il dialogo tra Pd e M5S. Renzi firma con Serracchiani, Moretti e Speranza una lettera ai
grillini in cui mette nero su
bianco i «quattro limiti invalicabili» alla proposta del 5
Stelle Toninelli: la mancanza
di «certezza di avere un vincitore», «l’inciucio» creato «ex
post» dalle alleanze dopo il
voto, i collegi troppo grandi e
la «complicata preferenza
negativa». Seguono dieci
punti su cui possibile avviare
la riflessione, su
riforme costituzionali e sistema
di voto. Senza
«l’arroganza di
fare da soli» da
parte del Pd, «ma
anche senza alibi
e paura».
Il governo ha
più volte rassicurato sull’intenzione di tener
fede al patto del Nazareno,
ma al dialogo tra Pd e M5S
continua a guardare con
qualche apprensione FI. Che
preme soprattutto per incassare l’Italicum, così come
uscito dall’accordo tra Renzi
e Berlusconi, in tempi brevi,
possibilmente «prima dell’estate». Quanto alle riforme,
il partito di Silvio Berlusconi
si riunirà giovedì per decidere la linea sul nodo più spinoso, il metodo di elezione dei
senatori. L’incontro è molto
atteso perché se il Cavaliere
posizionerà gli azzurri sul sì
all’elezione indiretta, come si
attende il governo, perderà
forza anche la fronda trasversale ai partiti della maggioranza.
Il Governo
cerca
di serrare
i tempi
|
GIUSTIZIA
|
Si lavora su dodici punti
La “rivoluzione” prevede nei prossimi due mesi
la consultazione allargata anche ai cittadini
ROMA- La «rivoluzione» della
giustizia dell’Orlando Doroteo
(copyright Matteo Renzi), parte
dall’indirizzo email del governo
([email protected]). Nei
due mesi che rappresentano il
timing indicato dal presidente
del Consiglio per arrivare alla
riforma il governo vuole una
consultazione allargata, con i
contributi dei cittadini. E il rinvio, di fatto questo è stato, di lu-
nedì è dettato da questo cambio
di metodo (“dopo 20 anni di liti
sulla giustizia”), oltre che da
una valutazione pratica: approvando il decreto, già pronto, sulla giustizia civile, che favorisce
le procedure arbitrali e le negoziazione assistita, si sarebbe ingolfato il parlamento, con il rischio di non riuscire a convertirlo in sessanta giorni.
Da qui al primo settembre si tratta però di dare forma ai
12 titoli annunciati da
Renzi e dal Guardasigilli
Orlando. Trovare un
punto di caduta su prescrizione, falso in bilancio e autoriciclaggio tra
il disegno di legge di iniziativa governativa e i testi già in fase avanzata in
parlamento. Sulla responsabilità civile dei
magistrati si discute della riconfigurazione dei
casi di responsabilità,
superamento del filtro di
ammissibilità e revisione
della rivalsa. C’è poi l’annunciata «concertazione» su intercettazioni e
privacy (questo è l’unico
punto, era stato detto in
conferenza stampa su
cui non c’è un testo).
«Il governo intende
fare un intervento che
sia veramente incisivo
ed efficace. Ma, per superare lo stallo che per
troppi anni vi è stato in questa
materia, è indispensabile, perché la riforma possa arrivare in
porto ed essere veramente risolutiva, avere almeno un mese
per raccogliere suggerimenti e
contributi da parte di tutti i cittadini, così come già abbiamo
fatto per la riforma della Pubblica Amministrazione», dice il
sottosegretario alla Giustizia,
Cosimo Ferri.
Sul civile, l’obiettivo è smaltire
l’arretrato, che ammonta a 5,2
milioni di procedimenti, e creare nuove procedure più agili,
con gli arbitrati e la negoziazione assistita. «Il principio che deve essere introdotto - aggiunge
Ferri - è quello che, se non dal
primo atto del processo, al massimo entro quello successivo, le
parti devono scoprire tutte le loro carte, senza poterle poi modificare successivamente». Il secondo step prevede misure per
limitare la discussione in appello dei motivi di impugnazione.
“Attualmente il grado d’appello
rappresenta un imbuto dove si
vanno ad ingolfare e a rallentare le cause, si dovrebbero anche
prevedere dei limiti alla possibilità di impugnare in appello».
Con la riforma il Csm vedrà distinte le funzioni di autogoverno da quella disciplinare, secondo la formula «chi giudica non
nomina, chi nomina non giudica».
Ribadisce Ferri: “Occorre
spezzare il collegamento che di
fatto oggi vi è tra la carriera dei
giudici e la loro appartenenza
alle correnti».
Il premier Matteo Renzi
IL PROVVEDIMENTO Il Governo ha già annunciato di voler intervenire
Oggi il voto sulla responsabilità delle toghe
di ANNA LAURA BUSSA
ROMA - Sulla responsabilità civile dei
magistrati la commissione Giustizia
del Senato, presieduta da Francesco
Nitto Palma (FI), va avanti come previsto dal calendario dei lavori. E questo nonostante il governo abbia annunciato l’intenzione di intervenire
sul tema con un suo provvedimento
ad hoc.
«Al momento - spiega Nitto Palma nessuno mi ha chiesto di sospendere i
lavori e quindi io vado avanti. E domani molto probabilmente ci sarà un voto conclusivo». Che potrebbe anche
non dispiacere troppo al governo.
Alla fine, si commenta infatti nella
maggioranza, all’ esecutivo Renzi potrebbe anche far comodo questa «fuga
in avanti» di Palazzo Madama perché
affrontare ora in prima battuta un tema sensibile come la responsabilità civile dei magistrati potrebbe creare
non poche difficoltà. Significherebbe
aprire un altro fronte caldo con le toghe, dopo le misure proposte nel de-
Nitto Palma: «Nessuno ha chiesto di sospendere i lavori
e quindi vado avanti. E oggi ci sarà un voto conclusivo»
creto sulla Pubblica Amministrazione, del quale Palazzo Chigi farebbe volentieri a meno.
In commissione, intanto, «passi
avanti» ne sono stati fatti, come spiega il viceministro della Giustizia
Enrico Costa. E’ passata la norma che
introduce «l’obbligo» di rivalsa da
parte dello Stato nei confronti del magistrato che ha sbagliato, perché, come sottolinea il relatore Enrico Buemi
(Psi), «la norma attuale era piuttosto
confusa sul punto e andava scritta
con maggiore definizione». Ed è stata
confermata l’abolizione del «filtro»
per i ricorsi che finora, osserva Costa,
«ha rappresentato un momento di selezione eccessiva delle istanze risarcitorie».
In più si è estesa l’ipotesi di risarcimento anche al danno non patrimoniale. Ma restano ancora alcuni scogli
da superare. Primo tra tutti quanto
prelevare dallo stipendio del magistrato per risarcire il danno.
Sul punto restano le divisioni: c’è
chi vorrebbe lasciare la norma attualmente in vigore di 1/3 dell’annualità
dello stipendio e chi vorrebbe aumentarla almeno alla metà. «La cosa assurda - afferma Buemi - è che molti altri dipendenti della Pubblica Amministrazione come, ad esempio, il cancelliere, devono rispondere con l’intero
stipendio. Perché con i magistrati la
differenza deve essere così abnorme?».
«Vorrei ricordare - incalza il presidente della Commissione Giustizia al
Senato, Palma, - che il medico ospedaliero risponde con tutto il suo stipendio e sarebbe giusto che questo avvenisse anche per i magistrati». E infatti tra gli emendamenti ce ne sono diversi che puntano a tale obiettivo.
Poi c’è la questione dell’interpreta-
Il presidente
zione della norma. Il magistrato, se- Francesco
condo la proposta di Buemi, dovrebbe Nitto
attenersi all’interpretazione delle Se- Palma
zioni Unite della Cassazione e nel caso
volesse sostenere tesi diverse avrebbe
l’obbligo di motivarne il perché. Ma
anche su questo le posizioni divergono e oggi non sarà facile trovare la
quadra. C’è dunque attesa e tanta trepidazione. Soprattutto tra i magistrati.
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6
Primo piano
Mercoledì 2 luglio 2014
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L’INTERVISTA
De Filippo parla
dopo l’incontro
dei parlamentari con
il presidente della
Regione, Pittell
di SALVATORE SANTORO
POTENZA - Parla l’ex presidente della
Regione. Parla di questioni che evidentemente conosce molto bene. Del petrolio. Del Patto di stabilità. In fondo fino a
un anno fa e per oltre 8 anni sono state le
materie quotidiane con cui si è dovuto
confrontare. Vito De Filippo, oggi sottosegretario alla Salute esprime le proprie
opinioni.
E’ la strada giusta quella della rottura del Patto di stabilità?
«Superare il Patto di stabilità è una
questione delicata sulla quale bisogna
stare con grande rigore e con grande
umiltà. Essendo una questione dibattuta in lungo e largo per tutto il Paese e e
come è noto per tutte il nostro continente. E’ insomma materia calda per tutte le
amministrazioni locali. Se a questo si
aggiunge che secondo le tabelle generali, che ho più volte citato, in proporzione
per popolazione
regionale la quota
di Patto di stabilità
per la Basilicata è
quella più alta».
Cioè la più alta in
termini vantaggiosi?
«Sì, se la nostra
quota la si paragona tenendo conto
della popolazione è
la più alta».
Insomma è una
partita complicata al netto dell’ottimismo di rito...
«Dico quello che
vedo rispetto a una
materia che per la mia esperienza conosco molto bene. Nonostante le nostre
straordinarie difficoltà segnalate dal
presidente Pittella non sarà semplice costruire una immediata solidarietà nazionale».
E quindi?
«In questo senso nella riunione tra
Marcello Pittella e i parlamentari mi sono permesso di dire che l’unica strada
realmente percorribile è quella istituzionale. La presidenza della regione deve
interagire con la presidenza del Consiglio dei ministri ovviamente con il sostegno collaterale e di affiancamento di tutti i parlamentari lucani che non deve
mancare. Io penso che solo mettendo
una norma nazionale si può realizzare
un risultato in Parlamento. Altri tipi di
operazione mi pare, nel quadro di qualsiasi legittima aspirazione dei territori
italiani, siano poco vincenti. Immagino
che sul Patto di stabilità anche i parlamentari di altre regioni spingano per ottenere benefici per le proprie regioni».
Ma intanto Renzi con Bruxelles sta
chiedendo lo stesso che chiede la Basilicata a Roma...
«E’ evidente che se l’azione di Renzi e
la sua vittoria in Europa si traducesse in
un allentamento del Patto di stabilità allora il percorso intrapreso dalla Basilicata potrebbe addirittura essere facilitato. Ma fino a quando non ci saranno modifiche io penso che questa operazione si
possa fare solo attraverso un’alta operazione istituzionale».
Intanto il Consiglio regionale ha approvato la legge per l’esclusione delle
royalties dal Patto. Lei cosa ne pensa?
«Mi sono già permesso di segnalare
per la mia esperienza tecnico - amministrativo e giuridica che si tratta di una
legge sicuramente impugnabile dallo
Stato. Per quanto ne so io quella è materia squisitamente di competenza della
legislazione nazionale».
Quindi ci sarà l’impugnativa da parte dei livelli istituzionali romani?
«E’ molto probabile perchè a livello di
«Nonostante
le straordinarie
difficoltà segnalate
dal presidente
Pittella non sarà
semplice costruire
una immediata
solidarietà statale»
Il sottosegretario Vito
De Filippo. A destra
l’incontro tra Pittella e
i parlamentari
«Solo il Memorandum
vantaggi concreti per
L’ex governatore lucano avverte dal pericolo impugnativa
del Patto di stabilità e consiglia «serve proseguire sulla via
Patto di stabilità sono gli Stati che assumono questi impegni a livello europeo.
Ma mi rendo conto che il presidente della Regione ha prodotto una sorta di
sfondamento comunicativo per riproporre in maniera forte un tema. E quindi nella riunione di ieri (lunedì ndr) io
mi sono permesso di dire che la strategia secondo me ora dovrebbe essere
quella di percorrere una via istituzionale».
Nei giorni scorsi si è
detto che la legge di
sfondamento del Patto
di stabilità è molto simile alla moratoria contro le compagnie petrolifere voluta da lei
quando era presidente
della Regione. E’ così?
«Comprendo che la materia è caricata sempre di
politica. Ma mi permetto
di far notare che la moratoria approvata in Consiglio che era, come ammisi io stesso allora, altamente impugnabile di
fatto nella concretezza
ha ottenuto dei risultati.
Perchè a me, ad oggi, o
almeno fino a quando sono stato io presidente, risulta che non ci sono stati atti
amministrativi che hanno autorizzato
nuove ricerche o addirittura perforazione».
E perchè?
«Perchè avendo la Regione assunto
un impegno così solenne più politico
che amministrativo con la moratoria è
stato possibile assumere atti che hanno
sempre negato quelle autorizzazioni. E
non mi risulta che siano arrivati ricorsi».
Quindi si sta parlando di due cose
diverse?
«Paragoni è sempre possibile farne.
La moratoria ha ottenuto quei risultati.
La legge approvata venerdì scorso dal
Consiglio regionale ha prodotto una comunicazione forte a livello regionale e a
livello nazionale ora bisogna proseguire
secondo me con la metodica che mi sono
permesso di suggerire».
Sempre per l’esperienza che ha maturato in passato in particolare all’interno della Conferenza Stato - Regioni, crede che la Basilicata possa partendo da questa azione
creare una alleanza regionale?
«Si crea un’alleanza se
tutte le Regioni avranno
la possibilità di allentare
il Patto. Perchè le difficoltà sono grandi anche
per la Calabria, la Campania, il Molise, il Lazio,
la Puglia. Addirittura ci
sono anche difficoltà più
grandi della Basilicata.
Per questo mi sento di dire che se in termini tecnici l’aumento della quota
del Patto per la Basilicata con la nettizzazione
delle royalties si traducesse in qualche miglioramento delle quote anche per le altre
Regioni non ho dubbi che anche gli altri
sarebbero favorevoli. Se così non fosse
non lo so. Ma è difficile immaginare la
non reazione anche delle altre Regioni.
Il discorso dell’apporto in termini petroliferi che la Basilicata offre all’intero
Paese è senz’altro valido ma rimane
complicato quando si deve ragionare
con chi ha da portare avanti le battaglie
per la propria terra e quindi per le proprie regioni».
Ha parlato della necessità che la Regione sia supportata dai parlamentari lucani in questa operazione. Alla
riunione c’era però, qualche assente
La moratoria?
«Mi pare abbia ottenuto
dei risultati evidenti.
Da quanto mi risulta
da allora non è stato
concesso nemmeno un
permesso per la ricerca
di petrolio
o di perforazione»
di troppo anche nelle file del Pd stesso...
«Io ho notato che anche durante la
conferenza del ministro Guidi alla Regione c’erano delle assenze. Basterebbe
forse guardare, molto semplicemente, il
sito web del Senato e della Camera per
rendersi conto degli impegni di ciascun
parlamentare. Lo dico anche per me. Io
da sottosegretario alla Salute sono spesso obbligato a garantire la presenza del
governo nelle Commissioni parlamentari. Immagino che anche le ultime assenze siano state motivate da impegni
istituzionali. Non mi appassionano valutazioni dietrologiche. Credo solo che
quando si immaginano questi incontri
si potrebbe fare una maggiore operazione di concertazione. Perchè quando si
fanno eccessive fughe in avanti si deve
anche sapere che poi non tutti sono propensi a seguirle».
Ma non esiste in questo, per restare
ai rapporti interni, anche un tema congresso regionale del Pd con una resa
dei conti inevitabile?
«Quando si parla del futuro della Basilicata non dovrebbero entrare queste dinamiche. Nel passato è stato così. E’ nel
congresso che si deve parlare dei problemi della Basilicata e non il contrario».
Non crede comunque che il prossimo
congresso di scontro nel Pd lucano
complichi un pò tutto il quadro?
«Spero di no e spero che i piani restino
distinti».
Perchè non è stato possibile il percorso della mediazione per un congresso unitario?
«Io credo che si poteva fare molto se ci
fosse stata la condivisione di tutti. Mi
pare di poter dire che molti dei protagonisti hanno manifestato anche pubblicamente la volontà di fare un passo indietro per favorire un processo unitario
anche con la riapertura dei termini congressuali. Dall’altra lato c’è stata una
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Primo piano
Mercoledì 2 luglio 2014
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La “quiete” prima della tempesta e delle liste
Finisce la tregua
Si entra nel vivo del congresso del Pd
garantirebbe
la Basilicata»
sulla legge regionale per lo sforamento
della collaborazione istituzionale
parte che invece ha voluto procedere fortemente nella direzione del Congresso.
Credo che siano posizioni comunque da
rispettare ma che non hanno permesso
di fare sintesi e che hanno obbligato a
procedere con quello che c’era in campo».
E’ preoccupato ora che la polemica
congressuale possa esplodere con polemiche e scontri che appaiono inevitabili?
«Per il momento mi pare che la situazione sia tranquilla. Sostenibile. C’è un dibattito congressuale normale. E non mi pare si stia
uscendo fuori dal seminato».
E’ un auspicio che
tutto rimanga in questi binari fino al 12
giugno?
«Sì
naturalmente.
Non serve la polemica
accesa. Non serve a nessuno».
Un passo indietro alle questioni del petrolio. Ma che fine ha fatto il Memorandum?
«Vedo che ci sono
molte iniziative legislative. Aumento delle royalties e altre ipotesi. Credo siano utili per la comunicazione pubblica ma mi permetto di dire
che tecnicamente non siano strade percorribili. L’Italia è il Paese dove la tassazione sulle attività estrattive è tra le più
alte del mondo. Fare un lavoro sulle royalties quindi mi pare un lavoro molto
complesso. Secondo me, invece, dobbiamo restare nella logica del Memorandum e dell’articolo 16 che nella sostanza
dicono: che essendoci tasse così alte e
quindi incassi in termini di gettito tributario molto consistenti grazie proprio
alle attività estrattive una parte di quel-
lo stesso gettito va trasferito nei territori dove si fanno quelle estrazioni. L’aumento delle royalties invece è una strada perigliosa. Complicata».
Insomma dice di rilanciarlo?
«Sto alle idee che ci sono alla base. Mi
pare che ci sia la necessità di continuare
a rimanere su quel tema. Onestamente
io credo che non ci siano alternative. Noi
abbiamo una legge e cioè l’articolo 16 e
in quel contesto dobbiamo fare le migliori operazioni per portare più risorse e
più vantaggi alla Basilicata».
E sul bonus carburanti?
«Anche su questo punto
credo si faccia bene a scongelare le risorse. Ma credo
che una applicazione
stretta dell’attuale norma
non serva e non produce
benefici per tutti. Rimane
una norma non equa. Bisognerebbe rimodulare il
bonus a favore di strumenti più equi per tutti i
cittadini. In questo senso
mi pare che la posizione
ultima assunta dalla Regione mi pare che più o
meno vada in questa direttoria».
Per chiudere. Ma davvero la Basilicata rischia di soccombere se non verrà sbloccato il Patto di stabilità?
«Non so se muore la Basilicata. Ma
senz’altro la condizione è molto difficile
rispetto ai vincoli del Patto di stabilità.
Se le cose restassero così non ci potrebbero essere pagamenti per molti mesi.
Devo dire che è una situazione drammatica ma anche molto comune. Sono tante
le regioni italiane che si trovano nella
stessa condizioni di difficoltà».
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Sulle assenze: «Quando
si decidono gli incontri
servirebbe maggiore
concertazione».
Sul congresso:
«Per l’unitarietà
serviva uno sforzo
maggiore da parte
di tutti».
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Sopra Marcello Pittella e Luca Braia durante la kermesse del candidato renziano a Matera
POTENZA - Non si torna più indiedalle prime indiscrezioni. Ovvio che
tro questo è chiaro. Per il congresso
non mancheranno le novità dell’ulregionale del Partito democratico si
tima ora. Magari anche con qualche
fa sul serio.
sorpresa.
Ieri però, è stata una giornata “reC’è comunque ancora qualche allativamente” tranquilla per quanto
tro giorno di tempo. Le liste vanno
riguarda la febbre comunicativa.
presentate nella sede del Pd di BasiDopo le aperture delle rispettive
licata entro il 4 luglio.
campagne congressuali di Luongo
Insomma il lavoro di adesione e
e di Braia (sabato e lunedì) è stato un
compilazione degli elenchi sta asmartedì nel segno
sorbendo queste ore
del lavoro nascocon una campagna
sto.
congressuale che anE’ chiaro, infatti,
cora non è partita alche ora i tre candila massima velocità.
dati sono impegnaTanto più che oltre
ti nelle operazione
ai tre candidati sedi
composizione
gretari (Braia ieri si
delle liste.
è praticamente limiCiascun aspirantato a postare foto
te segretario demodell’incontro e articratico di Basilicata
coli di cronaca sui
deve mettere sotto
propri contatti soil proprio nome alcial) anche Piero Latri 100 candidati
corazza che nelle ulper la nuova assemtime settimane è stablea regionale che
to febbrilmente imverrà composta dopegnato a lanciare
po il prossimo 12
idee e provocazione
giugno.
per la riapertura dei
Quaranta per la
termini del congresprovincia di Matera
so e delle candidatue sessanta per quelre alla segreterie ieri
la di Potenza.
ha dovuto segnare il
Si procede con il
passo.
bilancino. Da quanMa forse solo perto si è appreso sachè impegnato per la
ranno liste carattequadratura delle norizzate dal rinnovamine del subgoverno
mento.
regionale in quanto
Tantissimi giovapresidente del Conni (donne e uomini)
siglio regionale.
che comporranno le
Ma era già chiaro
varie liste. Molti sache fino alle nomine
ranno gli amminidegli enti (che sono
stratori locali che
state chiuse nella
verranno schierati
tarda serata di ieri)
a sostegno di ciale micce sarebbero
scun candidato serimaste spente. Ma
gretario.
da oggi è immagiE se per Luca
nabile che la corsa
Braia e per Antonio
partirà senza più
Luongo pare esserfreni.
ci solo l’imbarazzo
Per le novità c’è
della scelta a scesolo da segnalare
gliere amministra- Sopra Luongo a Policoro e sotto
che anche Dino Patori (visto il parterre il nuovo profilo Twitter di Paradiso
radiso ha creato un
di sostenitori che
proprio profilo su
hanno alle spalle)
Twitter “Basilicataqualche difficoltà in più ci dovrebbe
perParadiso”. Di certo c’è che con
essere per le liste civatiane di Dino
Marcello Pittella che è davvero sceso
Paradiso che di fatto è estraneo alin campo al fianco di Luca Braia ci
l’apparato.
sarà poco da attendere per vedere la
Tranne che per l’aiuto ormai quafebbre congressuale salire di nuovo.
si scontato del big Piero Lacorazza
E’ solo una questione di ore e poi la
che di certo piazzerà nella lista di
sfida sarà vera perchè in ballo c’è
Paradiso molti dei suoi grandi eletmolto più di una segreteria di partitori.
to.
sal.san.
Ad ogni modo i big dovrebbero ri© RIPRODUZIONE RISERVATA
manere fuori dalle liste. Almeno
Il Partito democratico
ieri è stato “distratto”
dalle nomine
del subgoverno
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Primo piano
Mercoledì 2 luglio 2014
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POLITICA
I nove di De Luca: in tre non hanno 40 anni
e 4 donne agli assessorati più delicati
«Giunta tecnica
apartitica»
«Nessun accordo trasversale. Saremo liberi». Nella squadra
anche Martoccia: un pezzo del Pd la voleva sindaco
di MARIATERESA LABANCA
POTENZA - De Luca ha la sua squadra:
tre under 40, cinque uomini e quattro
donne, alle quali ha assegnato le deleghe più “sensibili”. «Una Giunta tecnica, apolitica e apartitica», ha voluto sottolineare lui più volte nel corso della
conferenza stampa convocata, ieri pomeriggio, nella sala dell’arco del Comune, in cui sembrava regnasse un silenzio quasi religioso. «Tutti i miei assessori saranno uomini liberi e autonomi. E anche coloro che provengono da
partiti, nell’esecutivo comunale smetteranno i panni politici, per essere veri
uomini di istituzioni. Nessuno schieramento potrà rivendicare dall’esterno i
risultati che mi auguro riusciremo a
conseguire». De Luca si smarca così da
qualsiasi ipotesi di appartenenza, ma
anche dalle insinuazioni di accordi trasversali. Non nega «di aver ricevuto, in
questi otto giorni, moltissime pressioni». E di essersi fatto «molti nemici».
Ma alla fine conferma di aver compiuto
le sue scelte «in piena libertà». E assicura: «Io e i miei uomini non tradiremo
mai questo valore». L’unico futuro possibile per Potenza «passa dall’abbandono delle logiche di strategia e posizionamento politico».
«La vera novità» del mandato De Luca «sarà lavorare solo per il bene della
città».
E già da oggi la sua squadra, «scelta
esclusivamente in base alle competenze», sarà operativa a tutti gli effetti. A
partire dall’unico assessore eletto nel
nuovo consiglio comunale con la lista
di Fdi (che ora lascerà il posto a Rocco
Coviello) l’avvocato Dino Bellettieri,
l’uomo di fiducia che De Luca ha voluto
come suo vicesindaco, a cui ha assegnato la delega alla Mobilità. Sarà invece Maria Martoccia a occuparsi della
patata più bollente di Palazzo di Città,
ovvero l’assessorato al Bilancio. Libero
professionista, laureata in Economia e
Commercio, ha una docenza alla Luiss
Guido Carli ed è consulente del Ministero dell’Economia. Sul suo nome aveva ragionato un pezzo del Pd, che l’avrebbe voluta come candidato sindaco
alle
ultime
amministrative.
Profilo altamente qualificato quello del
professor Leonardo Cuoco, che lo stesso De Luca definisce «eminente personalità». Economista di fama nazionale,
che ha già collaborato con la Regione
Basilicata, si occuperà di Programmazione. E soprattutto di fondi europei,
«treno che la città di Potenza non può
permettersi di non agganciare, nei
tempi più rapidi possibili». Si occuperà
di fondi comunitari anche la giovane
(35 anni) Annalisa Percoco, con delega
specifica alle politiche comunitarie e
all’Università. Da 35 anni nel mondo
della scuola, la professoressa Margherita De Francesco terrà le redini di
Istruzione e cultura. Si occuperà, invece, di Urbanistica e tutela del centro
storico, l’altra donna, architetto, con
importanti collaborazioni alle spalle,
Rosanna Argento.
Nella squadra di De Luca c’è anche
un ex sindaco (di Tolve): Pasquale Pe-
VICESINDACO E MOBILITÀ
BILANCIO
EDILIZIA E PIANIFICAZIONE
Avvocato, libero professionista,
membro della giustizia sportiva della Fgci regionale, avrà anche la delega da vice sindaco. Eletto nella lista di Fratelli d’Italia è l’unico consigliere nominato nella squadra di De
Luca.
Laureata in Economia e Commercio, esperta in economia pubblica, libero professionista è docente presso
la Luiss Guido Carli di Roma ed è
consulente del ministro dell’Economia. Un pezzo del Pd di Potenza la
voleva come candidato sindaco.
Architetto, libero professionista, è
esperta di riqualificazione urbana
e ambientale, salvaguardia dei
centri storici e tutela del paesaggio.
Dino Bellettieri
Maria Martoccia
Rosanna Argento
Auto di servizio, De Luca rinuncia
I nostri amministratori
i più “poveri”
di tutta Italia
A SAPERLO sono in pochi. Ma, a
causa del precedente dissesto finanziario, gli amministratori di
Potenza sono in assoluto quelli che
guadagnano di meno. Solo 3.200
euro per il sindaco De Luca e
2.000, invece, il compenso degli
assessori.
Il primo cittadino ha anche rinunciato all’auto di servizio. L’autista di vito santarsiero, in qualità
di dipendente comunale, rimane al
servizio dell’amministrazione.
pe, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, ha ricevuto la delega Ambiente.
«Farò molto affidamento sulla sua
esperienza amministrativa», confida
De Luca. Gli altri due assessori under
40 sono Nicola Stigliani, ingegnere,
dipendente del Corpo forestale dello
Stato, presidente dell’Avis cittadina
che terrà la delega alle politiche sociali.
Si occuperà, invece, di Comunicazione,
informazione e partecipazione attiva,
Giovanni Salvia. Giornalista profes-
ISTRUZIONE
AMBIENTE
Professoressa, da 35 anni nel
mondo della scuola, ha già avuto
precedenti esperienze amministrative. E’ la moglie dell’ex consigliere comunale di destra, Vincenzo Belmonte. Oltre all’Istruzione
tiene anche la delega alla Cultura
Ex sindaco di Tolve, è laureato in
Giurisprudenza e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, porterà alla
sua esperienza da primo cittadino a
servizio del sindaco De Luca
Margherita De Francesco
sionista e candidato alle ultime amministrative con Popolari per l’Italia, non
ce l’aveva fatta a entrare in Consiglio.
Il sindaco ha scelto di tenere per sè le
deleghe alla riqualificazione urbana,
sport, Bucaletto, risorse umane e Protezione civile.
«Mettersi al lavoro al più presto», De
Luca non si stanca di ribadirlo. Soprattutto rispetto a quelle che sono le emergenze: rifiuti, trasporti ma soprattutto
finanze. E coglie l’occasione per rilan-
Pasquale Pepe
ciare l’appello al presidente Pittella che
ha già incontrato nei giorni scorsi:
«Potenza non può farcela da sola. Ha bisogno dell’aiuto della Regione. Nei
prossimi giorni faremo una valutazione della somma necessaria che consenta al capoluogo di superare la fase più
critica». Ma assicura: «Non sarà solo risanamento. Vogliamo lavorare al rilancio della città». La situazione è
estremamente grave. «In questi otto
giorni trascorsi dal mio insediamento
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Mercoledì 2 luglio 2014
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LE REAZIONI
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Bocciatura di Pd e Cd
«Ostaggio della destra»
NON ha tardato ad arrivare la reazione del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Giampaolo Carretta.
Che a nome del gruppo dice: «Apprendiamo con stupore la formazione della nuova Giunta che non è in
linea con nessuno dei criteri politici,
formali, di merito, di opportunità e
di buon senso che erano stati da lui
declinati in campagna elettorale».
Una bocciatura che il capogruppo
spiega così: «Una Giunta molto caratterizzata politicamente, con evidenti presenze di esponenti provenienti dalla destra estrema della città e della provincia di Potenza,
che hanno già
militato nel Msi,
in Alleanza Nazionale ed in
Fratelli
D’Italia». Parla di premesse «oggettivamente negative», pregiudizievoli di una buona collaborazione in Consiglio e
aggiunge: «Siamo rammaricati
che De Luca non
abbia provveduto a nominare una
giunta puramente di tecnici di alto
profilo ed abbia invece assecondato
le spinte provenienti dalle forze politiche di destra che lo hanno appoggiato e che sembrano tradire da subito un’ansia di potere e di occupazione della cosa pubblica, che mal si
concilia con la realizzazione del bene
comune, in un contesto chiaro ove vi
è un sindaco di destra ed una maggioranza consiliare di centro-sinistra, così come voluto dal corpo elettorale». Da twitter commenta anche
il senatore Pd, Salvatore Margiotta:
«Potenza ha dunque una Giunta. In
Margiotta
commenta su tw:
«Pd faccia
opposizione
in maniera
coerente
e corretta»
PROGRAMMAZIONE
PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA
Professore, economista di chiara fama che il sindaco De Luca considera
una «eminente personalità», si occuperà della Programmazione e dell’Agenda urbana della città di Potenza. Ha già lavorato alla Programmazione della Regione.
Dottoranda di ricerca, esperta di politiche di sviluppo per il Mezzogiorno, ricercatrice della Fondazione
Mattei collaborerà con il professor
Cuoco alla programmazione dei fondi europei si occuperà anche di Coesione territoriale e Università.
Leonardo Cuoco
Annalisa Percoco
bocca al lupo a chi ha accettato di
farne parte. Pd sia coerentemente, e
correttamente, all’opposizione».
Ma nel frattempo la bocciatura arriva anche da Centro democratico
che ha due uomini in Consiglio:
«Siamo preoccupati di questo isolamento istituzionale in cui si va cacciando il Comune». «Comprendiamo
le difcoltà di De Luca di tenere a bada le spinte - prosegue la direzione
cittadina del partito - di una destra
intransigente che ammanta la sua
azione come voglia di rinnovamento
e di ricambio, ma il suo legarsi le
mani sin da ora con esponenti di
partiti che di fatto sono minoranza
in questa città, fa cadere il velo su
quella che è una legittima aspirazione a governare la città ma in condizioni di sostanziale isolamento. Una
Giunta a sei, di alto prolo e fatta tutta di tecnici. Questo aveva promesso
in tutte le sedi il neo Sindaco della
città di Potenza, De Luca. Prima promessa non mantenuta. Se il buongiorno si vede dal mattino, signica
che questa consiliatura comunale,
già nata zoppa, non promette nulla
di buono, anzi anche lo spirito e la
disponibilità a dialogare ed a convergere su interessi comuni viene
volutamente, e non certo per volontà nostra, accantonato e messo in disparte». Esprime perplessità anche
l’ex consigliere comunale di Forza
Italia, Nicola Becce, che commenta:
«Anche se è ancora presto per giudicare la nuova Giunta, si tratta di nomi che non mi convincono per competenza ed esperienza». «Il nuovo
sindaco subito dopo la vittoria al ballottaggio aveva promesso una giunta a sei, di alto profilo, senza connotazione partitica e senza condizionamenti da parte di noti personaggi
politici. Siamo già alle prime cambiali da pagare».
CONTROCORRENTE
Sindaco, ceda la delega allo sport
L’ha sempre avuta chi è sceso in campo
di ALFONSO PECORARO
POLITICHE SOCIALI
COMUNICAZIONE
Ingegnere di 38 anni, dipendente
del Corpo forestale dello Stato, è presidente dell’Avis cittadino e molto
attivo nel settore del sociale.
Giornalista professionista, redattore di quotidiano e riviste, oltre che di
comunicazione, si occuperà anche
di informatizzazione della macchina burocratica e di partecipazione
attiva
Nicola Stigliani
mi sono reso conto di situazioni che durante la campagna elettorale non conoscevo. Sono tantissimi i lavoratori delle
cooperative e delle altre imprese che
vantano crediti nei confronti del Comune che sono venuti a trovarmi. Si trovano in condizione di estremo disagio.
Carne viva che ho visto piangere e che
mi ha commosso».
De Luca ammette pure di aver dovuto
fare i conti con alcune rinunce di persone che avrebbe voluto nella sua squa-
Giovanni Salvia
dra. In particolare due: un alto dirigente della Regione e un imprenditore con
attività all’estero.
«Entrambi con impegni professionali a cui non potevano rinunciare». Il
primo banco di prova della nuova
Giunta sarà la seduta di Consiglio convocata l’8 luglio. All’ordine del giorno
l’approvazione dell’esercizio finanziario del 2013.
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“DIMMI CHE campionato fai e ti dirò che
amministrazione ti guida”, si dice negli
ambienti sportivi. E da questo punto di vista Potenza non sta messa per niente bene.
Il Potenza di calcio giocherà un campionato di Serie D, la Virtus di pallavolo ha
già annunciato l’impossibilità di iscriversi
alla B1, le due squadre di B2 femminile
non si incontreranno mai, la squadra di
pallanuoto gioca a Napoli, quella di basket
riparte dai giovani in C, quella di calcio a 5
probabilmente non si iscriverà.
Che dire, il sindaco De Luca, da questo
punto di vista, parte con l’handicap ma osa
rischiare.
«Credo molto in termini sociali ed educativi allo sport. Ho tenuto per me questa delega perchè voglio dare un impulso particolare al settore, ma anche perchè per ambire alla distribuzione dei fondi europei
confidiamo nella presentazione di validi
progetti anche a livello sportivo», ha spiegato il primo cittadino. Ma, ci sia consentito, qui non può funzionare: dei progetti futuri poco importa ai dirigenti delle società
che rappresentano il capoluogo.
A breve, visto che siamo nei giusti termini per cominciare a programmare (e in taluni casi anche a iscrivere le società), servirà un altro tipo di moneta con cui, diciamo
così, ripagare gli sforzi di tanti volontari.
Alla porta del primo cittadino, giustamente dopo le famiglie in difficoltà, busseranno anche quelli che chiederanno una
mano per la gestione dello stadio Viviani, o
anche chi vorrà pagare tariffe meno salate
per allenarsi nei palazzetti dello sport e
nelle palestre per le quali, oggettivamente, andrebbe aperto un altro capitolo, o anche chi pretenderà di poter giocare a Potenza, ma anche quelli che chiederanno di
autorizzazioni o di piccoli contributi.
Rogne, belle e buone che, per quanto meno importanti rispetto a Bucaletto e alla
viabilità, sempre parte della vita sociale di
una comunità sono e rappresentano rogne
quando si deve dire di no.
L’invito al sindaco è di cedere questo
“segmento” di un’attività già di per sè complicata a chi di vita sportiva ha già vissuto,
come ad esempio il suo vicesindaco Bellettieri o Giovanni Salvia. Interloquire con loro potrebbe essere meno complicato.
La scelta di De Luca è singolare e soprattutto unica negli ultimi tempi di amministrazione. Tanino Fierro scelse prima Carmine Fortinguerra, giovane addentrio allo sport, poi il compianto (e rimpianto) Gigi Chiriaco; Santarsiero proseguì con lui e
poi si affidò a Peppino Ginefra. Gente di
campo, dirigenti sportivi, amici che hanno
sempre frequentato quegli ambienti. Conseguendo, nell’ambito della loro amministrazione, il loro buon consenso popolare.
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10
Primo piano
LA CRISI
Mercoledì 2 luglio 2014
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3000 lavoratori, non più giovanissimi, fruitori
di ammortizzatori in deroga senza i 400 euro al mese da gennaio
Mobilità, «una bomba sociale»
La Cgil: «Reddito minimo di inserimento e una proposta di servizio civile del lavoro»
Assemblea
affollatissima
alla Sala
Inguscio
Le richieste
a Giunta
e Assessore
L’affollata assemblea degli esodati
ANAS S.p.A.
Compartimento della viabilità
per la Basilicata
ESTRATTO DI BANDO PER GARE CON PROCEDURA APERTA
Ente Appaltante: ANAS SpA - Compartimento della Viabilità per la Basilicata - Via N. Sauro Potenza - tel. 0971/608111 - Fax 0971/56531 - Sito Internet: www.stradeanas.it
LAVORI DI PRONTO INTERVENTO A SEGUITO DI INCIDENTI STRADALI, EMERGENZE
ED EVENTI IMPREVEDIBILI, PER IL RIPRISTINO DEFINITIVO DELLE CONDIZIONI DI
SICUREZZA NONCHE OPERE VARIE DI MANUTENZIONE DEL CORPO STRADALE
E RELATIVE PERTINENZE - TRIENNIO 2015/2017. LE SOCIETÀ CHE INTENDONO
PARTECIPARE A PIÙ GARE DEL PRESENTE BANDO DOVRANNO ESSERE IN POSSESSO
DI QUALIFICAZIONE ADEGUATA ALLA SOMMA DEGLI IMPORTI DELLE GARE PER LE
QUALI INTENDONO CONCORRERE. La suddivisione in più gare, infatti, costituisce una
ripartizione di tipo logistico. Da ciò consegue che una società che intende concorrere per
una sola gara, dovrà possedere i requisiti di qualificazione relativi all’importo dell’unica
gara per la quale partecipa (rif. delibera Autorità di Vigilanza n. 43 del 17/03/2004). Lavori
a misura. Trattasi di appalti in regime di accordo quadro Gara PZLAV039-14 CIG:
58273712AD - contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara
produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADE STATALI
N. R.A.005 - 7Var.b - Centro di Manutenzione n. A - Nucleo n. A Importo complessivo
posto a base di gara € 785.246,32= IVA esclusa, suddiviso in € 762.686,32 per lavori ed
€ 22.560,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3
Classifica III con riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3
€ 471.147,80 Classifica II Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili OS11 Classifica
I (prima) € 109.934,48 ovvero possesso dei requisiti di cui all’articolo 90 del D.P.R. 207/10
Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili solo nei limiti del 30% OS12 A Classifica
I (prima) € 204.164,04 Gara PZLAV040-14 Codice SIL: PZMO14F3TR4296 - CIG:
58273945A7 - contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara
produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADA STATALE
N. 407 -Centro di Manutenzione A - Nucleo B Importo complessivo posto a base
di gara € 687.090,53= IVA esclusa, suddiviso in € 667.350,53 per lavori ed € 19.740,00
per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica III
con riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3 € 412.254,32
Classifica II (seconda). Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili solo nei limiti del 30%
OS12 A € 178.643,54 Classifica I (prima) Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili
OS11 € 96.192,67 Classifica I (prima) ovvero possesso dei requisiti di cui all’articolo 90
del D.P.R. 207/10 Gara PZLAV041-14 Codice SIL: PZMO14F3TR4300 - CIG: 5827412482
- contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara produrre, con la
documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADE STATALI N. 93-658
-Centro di Manutenzione B Nucleo C. Importo complessivo posto a base di gara
€ 511.663,16= IVA esclusa, suddiviso in € 496.963,16= per lavori ed € 14.700,00 per
oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica IIa con
riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3 € 306.997,90=
Classifica I Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili: OS12 A € 133.032,42= classifica
SOA I ovvero possesso dei requisiti art. 90 del DPR 207/2010 OS11 € 71.632,84 Classifica
I ovvero possesso dei requisiti art. 90 del DPR 207/2010 Gara PZLAV042-14 Codice SIL:
PZMO14F3TR4301 - CIG: 5827425F39 - contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena
l’esclusione dalla gara produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento).
STRADE STATALI N. 7-94-94DIR-95-95VAR -Centro di Manutenzione C - Nucleo
A. Importo complessivo posto a base di gara € 522.105,26= IVA esclusa, suddiviso in
€ 507.105,26= per lavori ed € 15.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso.
Categoria prevalente: OG3 Classifica II con riferimento all’importo complessivo dell’appalto.
Importo categoria OG3 € 313.263,15 Classifica II. Ulteriori categorie scorporabili e
subappaltabili: OS12 A € 135.747,37= Classifica I (prima) ovvero possesso dei requisiti
art. 90 del DPR 207/2010. OS11 € 73.094,74= Classifica I (prima) ovvero possesso dei
requisiti art. 90 del DPR 207/2010 Gara PZLAV043-14 Codice SIL: PZMO14F3TR4303 CIG: 582743577C- contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara
produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADA STATALE
N. 276-598 Centro di Manutenzione C Nucleo C Importo complessivo posto a base
di gara € 626.526,32= IVA esclusa, suddiviso in € 608.526,32 per lavori ed € 18.000,00
per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica III
con riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3 € 375.915,80
Classifica II (seconda). Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili solo nei limiti del 30%
OS12 A € 162.896,84= Classifica I (prima) Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili
OS11 € 87.713,68= Classifica I (prima) ovvero possesso dei requisiti art. 90 del DPR
207/2010 Cauzioni gara PZLAV039-14 importo € 15.704,92= gara PZLAV040-14 importo
€ 13.741,81=, gara PZLAV041-14 importo € 10.233,26=, gara PZLAV042-14,importo
€ 10.442,10=, gara PZLAV043-14 importo € 12.530,52= LE GARE SUINDICATE
SARANNO ESPERITE CON RISERVA DI AGGIUDICAZIONE. Termine di presentazione
buste-offerte: ore 12:00 del 22/09/2014. Data apertura offerte: a partire dalle ore 09:00 del
23/09/2014 Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso, inferiore a quello posto a base
di gara, determinato mediante ribasso percentuale sull’importo dei lavori posto a base di
gara ai sensi dell’art. 82, comma 2, lettera a) del Decreto Legislativo 163/2006; si procederà
all’esclusione automatica delle offerte anormalmente basse secondo le modalità previste
dall’art. 122, comma 9 del D. Lgv. 163/2006; ai sensi dello stesso comma 9, nel caso di
offerte ammesse in numero inferiore a dieci, non si procederà all’esclusione automatica,
ma la Stazione Appaltante si riserva la facoltà di valutare, ai sensi dell’art. 86, comma 2, la
congruità di ogni offerta che, in base ad elementi specifici, appaia anormalmente bassa. Si
procederà ad aggiudicare anche in presenza di una sola offerta valida, purché accettabile
ai sensi del citato art. 86, comma 3. Ai sensi dell’ art. 122, comma 5, la pubblicazione
del presente bando è così disposta: G.U.R.I. 73 del 30/06/2014, Sito Informatico del
Ministero delle Infrastrutture e sul sito informatico presso l’Osservatorio entro due giorni
dalla pubblicazione sulla GURI; per estratto su un quotidiano nazionale ed un quotidiano
regionale entro cinque giorni dalla pubblicazione sulla G.U.R.I. Albo Pretorio del Comune
di Potenza e Matera; Albo del Compartimento dell’ ANAS SPA di Potenza; Sito Internet:
www.stradeanas.it - Il bando d’appalto ufficiale è depositato presso gli Uffici ANAS S.p.A.
- Compartimento della Viabilità per la Basilicata con sede in Potenza, via Nazario Sauro. Il
Compartimento non assume alcuna responsabilità in ordine a bandi pubblicati su altri siti
internet non ufficiali con versioni modificate, manipolate o comunque manomesse da terzi.
Responsabile del Procedimento è il geom. Enrico PONTOLILLO per gli appalti del centro
di manutenzione C e l’ing. Maria Francesca MARRANCHELLI per gli appalti del centro di
manutenzione ABD.
IL CAPO COMPARTIMENTO
Ing. Francesco CAPORASO
VIA NAZARIO SAURO - 85100 POTENZA
Tel. 0971/6081 - 0971/56531 • sito internet www.stradeanas.it
Una rapida risoluzione della vertenza
nazionale, con l’introduzione delle necessarie modiche nel decreto, allo scopo di assicurare continuità di reddito
ai tanti lavoratori che vivono in questa
drammatica situazione e alle loro famiglie; la convocazione immediata di
un tavolo per la sottoscrizione dell’accordo di proroga, scaduto il 30 giugno, per l’utilizzo degli ammortizzatori in deroga; l’avvio rapido di un percorso di definizione, assieme alle parti
sociali, di un reddito di inserimento,
come già elaborato nel piano del Lavoro Cgil Cisl Uil di Basilicata, che integri, attraverso politiche attive del lavoro e di reinserimento, anche l’emergenza sociale dei lavoratori percettori
di ammortizzatori in deroga.
Sono queste le richieste dell’affollatissima assemblea dei circa 3000 lavoratori che, espulsi o “sospesi” dal ciclo
produttivo, si trovano oggi nella condizione di fruitori di ammortizzatori
in deroga; gran parte di essi è composta da non più giovanissimi; percepiscono circa 400 euro al mese con arretrati che partono da gennaio del 2014.
In Basilicata «c’è una bomba sociale
|
Il tavolo dei relatori (Mattiacci)
che esploderà» con tremila lucani che
Questo «non solo per giustificare i
usufruiscono degli ammortizzatori circa 500 euro che noi proponiamo,
sociali in deroga e altrettanti benefi- ma anche per riattivare un circuito pociari del progetto «Copes» che a luglio sitivo: deve passare il messaggio che
terminerà, senza contare «l’aumento questa non è assistenza, ma - ha condella disoccupazione»: per questo la cluso Genovesi - rivendichiamo perCgil presenterà la proposta dettaglia- corsi pubblici o privati nei quali queste
ta di reddito minimo di inserimento, persone possono dare il loro contribuagganciandoci «una proposta di servi- to».
zio civile del lavoro».
E a margine dell’assemblea è interIl segretario regionale della Cgil, venuto anche il coordinatore dell’area
Alessandro Genovesi, ieri a Potenza, è welfare della Cgil, Nicola Marongiu.
intervenuto con fermezza all’assem«Chiediamo che il decreto sugli amblea generale «Lavoratori in mobilità e mortizzatori sociali non venga pubblicassintegrati».
cato, e che il 2014 sia considerato co«C’è bisogno di un forte atto di co- me un anno di transizione verso un
raggio da parte della Regione - ha pro- nuovo sistema».
seguito - con un unico strumento, il
Secondo il rappresentante del sindareddito minimo di inserimento, e ci so- cato, inoltre, il decreto «contingenta
no le risorse del Fse, del Fesr e delle ro- in modo perentorio i periodi di cassa
yalties, per farvi confluire i lavoratori integrazione e mobilità che sono fruiin mobilità in deroga e i Copes, dando bili in un anno: questo potrebbe prouna soglia di reddito»: per quanto ri- durre un saldo negativo di circa 50 miguarda il servizio civile del lavoro, la unità», e per questo motivo la Cgil
queste persone, «forse ottomila», «in ha chiesto il «blocco» delle norme, «in
cambio devono partecipare a progetti una fase acuta di crisi come questa - ha
di pubblica utilità, dai servizi nelle concluso Marongiu - con complesse
scuole alla manutenzione e all’assi- transizioni tra lavoro e disoccupaziostenza».
ne».
L’APPUNTAMENTO DI VENERDI’ E SABATO
|
La Uil prova a #riscriverelabasilicata
La Uil ha scelto un messaggio impegnativo per il suo IX Congresso
regionale che si svolgerà venerdì e
sabato prossimi a Tito (Auditorium Cecilia) con il ricorso al moderno hastag: #riscriverelabasilicata”.
E simbolicamente ha scelto un
foglio d’agenda nel quale è precisata la nuova missione che l’attende.
“il riformismo non è una parola
qualunque”.
La stessa location del Congresso
è decisamente irrituale: l’Auditorium Cecilia diventato il “tempio”
della creatività giovanile e di una
generazione che non è rassegnata
a fare le valigie.
Intanto la Uil arriva all’assise regionale (206 delegati) dopo aver tenuto i congressi di tutte le organizzazioni di categoria e 372 assemblee di base con la partecipazione di
circa 20 mila iscritti, lavoratori,
pensionati, disoccupati. La crescita degli iscritti nel 2014 tocca quota più 7%: sono 35mila in totale di
cui 18mila attivi e 17mila pensionati secondo il trend nazionale che
caratterizza non solo la Uil ma tutti
i sindacati.
Tra gli attivi il comparto industria-edilizia è il primo (5868 iscritti), seguito da agro-alimentare
(4.127) e Pubblica Amministrazione (3.082). Si sono rafforzati i servizi – da quelli fiscali e di assistenza
al consumatore a quelli del patronato dei cittadini – con un ruolo
sempre più importante nel leggere
i processi economici, sociali, culturali e soprattutto nel proporre attribuito al Centro Studi Uil Basilicata.
“Non abbiamo mai ceduto ai rituali dell’ordinarietà nelle nostre
iniziative interne ed esterne e – sottolinea Carmine Vaccaro, segretario confederale regionale al quale
venerdì 4 pomeriggio spetterà tenere la relazione - ancor meno lo faremo con l’appuntamento regionale che per noi è il punto di arrivo di
tanti congressi di categoria tutti
vissuti all’insegna di una forte volontà di partecipazione, di contributo alla strategia confederale in
termini di qualità di idee e proposte, di protagonismo e di un grande sforzo di rinnovamento. Sarà
inoltre anche il momento in cui
una difficile fase di transizione
sembra volgere ad esaurimento
mentre comincia a prendere forma
una nuova agenda politica della
nostra regione. Un’agenda che è
destinata a pesare sul destino della
nostra gente. E’ da tempo ormai
che ci siamo assegnati un compito
preciso, ambizioso, coraggioso,
quanto per noi inderogabile: contribuire, per la nostra parte, a riprendere una bussola di orientamento, a rileggere e riscrivere la
Basilicata che cambia. E’ necessario rileggere e riscrivere la Basilicata, aiutarla a ritrovare una sua
fisionomia consapevole, a ritrovarsi in una narrazione condivisa, a
proiettare in una nuova prospettiva la sua identità orgogliosa. E’ assai arduo ma possibile. E lo sarà
tanto più se le componenti fondamentali della società regionale, le
forze produttive e i ceti professionali, insomma le classi dirigenti,
decideranno di dare di più.”
Il programma prevede due conclusioni: venerdì sera toccherà a
Luigi Angeletti segretario nazionale e sabato, in tarda mattinata, a
Guglielmo Loy segretario confederale nazionale.
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Primo piano
Mercoledì 2 luglio 2014
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LE NOMINE
11
Braccio di ferro notturno tra correnti Pd sull’Ater Potenza
Il governatore piazza un “esterno” nel posto più ambito
L’Arpab a Pittella, contesa sui resti
Impasse tra i candidati di Lacorazza, Giuzio, Robortella e De Filippo. Perri verso la conferma all’Apt
di LEO AMATO
POTENZA - Alla fine il
governatore ha tenuto
per sé le nomine di spettanza della giunta, che
poi sono quelle più pregiate: Arpab e Apt. Mentre ai vari Lacorazza,
Giuzio, Robortella e De
Filippo non è rimasto che
contendersi il resto, e le
trattative sono andate
avanti fino a notte fonda.
Si dovrebbero sapere
Marcello
soltanto questa mattina i
Pittella
“prescelti”
dell’ultima
a sinistra
tornata di nomine negli
l’ingresso
enti sub regionali.
del Palazzo
Il condizionale è d’obdella giunta
bligo perché se il termine
Regionale
di legge scadeva ieri a
dove si sono
mezzanotte non è previsvolte
sta alcuna sanzione per
le trattative
un eventuale ritardo,
perciò non si sa mai.
Al centro del braccio di ferro tra le varie anime
RISCHIO IDROGEOLOGICO
del Pd lucano c’è finita la nomina dell’amministratore unico dell’Ater Potenza: un “posto al sole” da
3.300 euro lordi al mese a cui fino a ieri sera sembrava predestinato l’ex sindaco di Satriano Michele
Miglionico.
Poi si è fatto avanti il segretario regionale del Pd
Vito De Filippo con la candidatura del sindaco di
Sant’Arcangelo Domenico Esposito. Quindi è stato
il turno di Vito Giuzio e dei Robortella, che hanno fatto altri
due nomi.
Il nodo ha finito per congelaLA Giunta regionale della Basire la soluzione anche di situalicata, su proposta dell’assessore
zioni più fluide come quella
alle Infrastrutture Aldo Berlindell’Ater Matera dove è la scelguer, ha stanziato 574mila euro
ta è stata rimessa al sindaco
per la realizzazione di interventi
Salvatore Adduce. Oppure delurgenti in alcuni Comuni della
l’Ardsu dove è tornata in diBasilicata.
scussione la conferma di ArGli obiettivi sono la prevenzioduino Lospinoso come presine del rischio idrogeologico e la
dente, per far posto a Miglionisistemazione di infrastrutture.
co in caso di ripiego su un incaMiglionico
In particolare, in atrico da “soli” 2.650 euro al
tuazione del secondo
mese.
AMBIENTE
piano strategico naVarie invece le possibilizionale per la mitigatà aperte sull’Ente parco
zione del rischio idrogallipoli cognato, dove
geologico,
con
per 2.300 euro al mese si è
150.000 euro sono fidiscusso della riconferma
nanziati il progetto
del presidente uscente o
esecutivo e lo schema
del subentro di uno tra il
vicesindaco Castelmezza- DALL’INIZIO del prossimo di contratto per i lavo- La frana di dicembre a Montescaglioso
no, l’ex sindaco Calciano e mese di agosto al 29 set- ri di messa in sicurez- ranno effettuati lavori di ripristi- turali, in particolare Lazio, Puuno degli attuali consi- tembre in Basilicata «cac- za dell’area a valle del- no transitabilità lungo la varian- glia, Calabria, Umbria, Piemonciatori appositamente forla strada provinciale te al centro abitato e la strada co- te, Emilia e Marche, escludendo
glieri.
Quasi certo invece un mati» abbatteranno i cin- Fardella-Calvera nel- munale Santa Maria Vignola, ingiustamente la Basilicata». A
nuovo mandato per Pi- ghiali - «non più di tre per la zona ovest del co- importo stanziato 60 mila euro; renderlo noto è stato il deputato
nuccio Maggio, uomo di turno» - per contenere la lo- mune di Calvera. Poi lavori urgenti di consolidamento Cosimo Latronico (Forza Italia),
fiducia di Pittella, come ro «presenza sempre più ci sono una serie di del centro abitato a Garaguso, componente della Commissione
Bilancio della Camera e coordipresidente del Comitato di preoccupante». E’ la con- singoli interventi in con una spesa di 65mila euro.
Inoltre sono stati finanziati natore regionale di FI. «Mi precoordinamento per le politiche del lavoro, a clusione di due riunioni pre- diversi piccoli centri.
siedute, a Potenza, dall’asAl Comune di Vietri con 67mila euro i lavori di conso- me ricordare al presidente Renzi
poco meno di 2mila euro al mese.
E sarà un uomo di fiducia di Pittella anche il sessore regionale all’am- di Potenza sono stati lidamento e messa in sicurezza che nel mese di ottobre dello
scorso anno -ha affernuovo direttore dell’Arpab, una nomina su cui biente, Aldo Berlinguer, il assegnati 60mila eu- della scarpata “Viale
mato ancora Latronile varie anime del Pd avrebbero volentieri dato quale - attraverso l’ufficio ro per la realizzazione Papa Giovanni” a Ferco - la Basilicata è stacarta bianca al governatore vista la delicatez- stampa della giunta - ha di lavori di ripristino randina mentre oltre
ta nuovamente colpiza della materia. Così la scelta è ricaduta su un sottolineato che «i problemi e messa in sicurezza 37mila euro sono stati
ta da una violenta altecnico e per di più esterno, in linea con la derivano principalmente della strada comuna- concessi ai Comuni di
luvione che ha causagiunta regionale e il modello di governance ri- dall’opposizione di alcune le di collegamento Ripacandida e Gineto morti e ingenti
lanciato soltanto ieri da Aldo Berlinguer sul associazioni venatorie, dal- con il cimitero; per il stra per i lavori di
la difficoltà di controllo delle
danni all’agricoltura
ripristino delle strade messa in sicurezza
Quotidiano della Basilicata.
postazioni,
dalle
esigue
fore alla viabilità, oltre
della
rete
di
adduziocomunali
Valle
d’Oro,
Il successore di Raffaele Vita, e del suo stiche alle infrastruttupendio equiparato a un direttore generale del- za a disposizione del Corpo Pomella e Torre/La- ne gas in media presre in generale. A digarelli, al Comune di sione.
la Regione quindi ben sopra i 100mila euro al- forestale».
Di tutt’altro tenore, invece, le cembre un altro evento calamitoBella sono stati assel’anno, a meno di sorprese dovrebbe essere Algnati 70mila euro; a Rapone notizie che sempre ieri sono arri- so ha messo in ginocchio tutto il
do Schiassi, un manager sanitario campano un
25mila euro per i lavori di ripri- vate da Roma, a proposito delle territorio del Metapontino. Chietempo considerato vicino ai vecchi Ds.
stino della strada comunale in conseguenze della mancata pre- do al Presidente del Consiglio
Mentre all’Apt la mancata nomina di Miglionico
località Mazzapone; a Guardia venzione dei rischi idrogeologi- quali sono i motivi dell’esclusioall’Ater Potenza, sempre lui, per uno strano gioco
Perticara sarà ripristinato il mu- ci. «Nelle scorse ore il Consiglio ne della Basilicata - aggiunge
di compensazioni ed equilibri potrebbe propiziare
ro di sostegno lungo via Speran- di Ministri ha approvato la di- Latronico - visto che ho presenla conferma di Giampiero Perri almeno per un anzella, per una somma di 40 mila chiarazione dello stato di emer- tato delle interrogazioni in merino, nella prospettiva di un’importante operazione
genza per le sette regioni colpite to, a cui non ho avuto ad oggi aleuro.
di marketing turistico da preparare in tempi breNell’abitato di Cirigliano sa- negli ultimi mesi da calamità na- cuna risposta».
vissimi per l’Expo 2015 di Milano. Poi sarà comunque rinnovamento.
|
|
La Regione stanzia mezzo milione
Ma il Governo dimentica la Basilicata
Latronico (FI): «Renzi ci spieghi l’esclusione dallo stato di emergenza»
Tra i più
sicuri
Lospinoso
(Ardsu)
e Maggio
(Politiche
lavoro)
Abbattimenti
controllati
di cinghiali
Gli interventi
finanziati
da Via Verrastro
paese per paese
RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 2 luglio 2014
[email protected]
15
REDAZIONE: via Annarumma, 39/A
83100 Avellino (AV)
Tel. 0825.792424 - Fax 0825.792440
Europa Mezzogiorno
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La seduta di insediamento presieduta da Gianni Pittella
Schulz guida il Parlamento europeo
Ha ottenuto 409 voti su 612. Contestazione degli euroscettici
Roma - Martin Schulz e' stato
riconfermato alla guida del
Parlamento europeo per altri
due anni e mezzo. Nella votazione di questa mattina, presieduta dal presidente ad interim
Gianni Pittella ("e' un privilegio"), l'eurodeputato tedesco
ha ottenuto 409 voti su 612. Siedera'
ora sul seggio piu'
alto di Strasburgo
per due anni e mezzo, poi sara' sostituito da un membro
del Ppe (in base a un
accordo di alternanza concordato tra i due
maggiori gruppi politici europei).
Schulz ha quindi, come era
prevedibile, battuto la concorrenza di Pablo Iglesias (Gue,
51 voti), Sajjad Karim (Ecr,
101 voti) e Ulrike Lunacek
(Verdi, 51 voti). Le schede bianche o annullate sono state 111.
"Essere presidente - ha dichiarato Schulz nel corso del
suo intervento in aula - e' stato
il piu' grande privilegio della
mia vita. Il Parlamento europeo e' qui e fa sul serio, ed e' la
sede della legittimita' democratica in Europa", ha aggiunto.
Il presidente ad interim,
Gianni Pittella, ha proclamato l'elezione di Martin Schulz
indicando anche che 101 voti
sono andati al candidato del
gruppo conservatore, il britannico Sajjad Karim, 51 alla candidata dei Verdi, l'austriaca Ulrike Lunacek, e 51 anche al
candidato della Gue, lo spagnolo di 'Podemos' Pablo Iglesias.
Dei 751 deputati eletti, solo 723
sono quelli presenti al voto a
Strasburgo.
"Sono molto contento che
Martin Schulz sia stato eletto
presidente del Parlamento. In
questi tempi economici e politici turbolenti, e' fondamentale
avere un presidente forte per
questa importante istituzione", ha commentato Pittella,
vicepresidente del gruppo dei
Socialisti e Democratici (S&D).
I britannici di Farage voltano le
spalle all'Inno di Beethoven
Schulz e' quindi il primo presidente nella storia del Parlamento europeo a essere rieletto
per un secondo mandato. Ma la
votazione ha vissuto anche momenti di tensione quando i deputati euroscettici britannici
hanno voltato le spalle durante
l'esecuzione dell'inno dell'Unione europea (l'Inno alla Gioia
di Beethoven eseguito dall'Orchestra Filarmonica
di Strasburgo). Dal
gesto si sono dissociati gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle, alleati dell'Ukip.I tre candidati sconfitti, inoltre, nel corso dei loro discorsi hanno puntato l'indice contro il "patto" tra Ppe e
Pse e hanno definito inutile la
votazione. Polemiche anche
sulla modalita' di voto quando
un'eurodeputata tedesca ha
preteso che si votasse a scrutinio palese (ma Pittella ha insistito che la normativa prevede
solo il voto segreto).
Euroscettici
contestano
l’inno
Schulz eletto presidente del Parlamento europeo
L’investimento è di 144,7 milioni di euro
Ue, finanziati il Porto di Salerno
e la banda larga in Campania
BRUXELLES - La Commissione
europea ha dato il via libera a un
totale di 144,7 milioni di euro di
investimenti dal Fondo di sviluppo regionale per la Campania.
Questi andranno ai progetti di
modernizzazione del Porto di Salerno (53,2 mln di fondi Ue) e alla
diffusione della banda larga sul
territorio regionale (91,5 mln).
"Questi progetti - ha dichiarato
il commissario Johannes Hahn mostrano come i fondi regionali
Ue possono aiutare a sviluppare
l'economia del Mezzogiorno
creando le condizioni giuste per
cittadini e imprese".
Il primo progetto "Logistica e
Porti: il sistema integrato del
Porto di Salerno" mira a modernizzarne la struttura per assicurare un accesso piu' sicuro alle
navi di grandi dimensioni ai terminali merci.
Il progetto, che ricevera' 53,2
mln di euro di fondi Ue sui 73
Una veduta del porto di Salerno
complessivi, verra' avviato a settembre e dovrebbe essere completato entro la fine del 2015, con la
creazione di 235 posti di lavoro
durante la sua realizzazione.
"Creare migliori condizioni
per il trasporto merci nel porto di
Salerno - ha sottolineato il commissario Ue alle politiche regionali - rende la Campania ancora
piu' attraente per gli operatori
dei trasporti ed e' percio' un importante contributo per miglio-
rare la competitivita' della regione".
Il secondo progetto, invece,
"Banda larga e sviluppo digitale in Campania", finanziato con
91,5 mln di fondi Ue su un investimento totale di 179,4 mln, dara' accesso a internet ad alta velocita' a oltre 2,7 milioni di persone, 119 comuni, 20 ospedali e oltre 1.600 imprese.
I lavori saranno terminati entro fine 2015 creando 182 nuovi
impieghi durante la loro realizzazione.
"Aumentando l'accesso all'internet ad alta velocita' la regione
Campania sara' in grado di cogliere meglio le opportunita' offerte dall'economia digitale", ha
sottolineato Hahn, in primo luogo "creare posti di lavoro per i
giovani, evitare la delocalizzazione delle imprese e dell'attivita'
economica ed attirare investitori".
Il sottosegretario Del Rio al Senato denuncia gravi ritardi
Il peggiore settennato dei fondi Ue
Roma- L'Italia ha ancora circa 21
mld dei fondi strutturali 2007-13
da spendere entro il 2015, di questi 5,7 entro la fine dell'anno. A ribadirlo è stato il sottosegretario
alla presidenza del Consiglio
Graziano Del Rio, intervenendo
in commissione Bilancio al Senato. "Basta proroghe" ha aggiunto,
sottolineando che "l'ammontare a
rischio è rilevante". "
Le risorse ancora da spendere
sono pari al 56,1% spesa complessiva, pari a circa 21 mld di euro da
certificare alla Commissione europa, di cui 16 mld nelle regioni
obiettivo convergenza. Di questi,
5,7 mld sono da spendere entro il
2014", ha spiegato Del Rio. "che ci
siano dei ritardi sui 47,7 mld programmati non è atipico perchè in
ogni programma la spesa si concentra molto negli utlimi anni,
ma è atipico - ha osservato - è atipica la concentrazione della spesa. Questo settennato è il peggiore nella storia dei fondi Ue". Il sottosegretario ha dunque rilevato
che "le criticità più accentuate si
osservano in Campania, Sicilia e
Calabria e anche alcuni programmi nazionali: mobilità e reti culturali, con il progetto Pompei, ricerca e innovazione, sicurezza so-
no i programmi con ritardi significativi". Del Rio ha riferito che
"dei 52 progetti attivati, 19 hanno
ritardi sui target prefissati".
Tra i motivi, inadeguatezza nella gestione, con l'aggravante che
nei fondi "2007-13 la programmazione è partita con alcuni anni
ritardo".
Il governo per far fronte a questa situazione ed evitare di perdere le risorse ha rafforzato l'attività di vigilanza, ha istituito una task force per monitorare l'attuazione dei programmi e la ricognizione e nuova campagna sopralluoghi per rimouvere criticità.
Del Rio, sottosegretario alla
vicepresidenza del Consiglio, Del Rio
LA NOTA
Realacci
ci sono
diversi Sud
Roma. - "Ci sono diversi sud,
aiutiamo e promuoviamo chi
ce la sta facendo e no ai finanziamenti a pioggia". Ermete
Realacci, presidente della
commissione Ambiente della
Camera, lo dice a margine di
un convegno sul Mezzogiorno di Fai Cisl. "E' fondamentale 'un meccanismo darwiniano'- spiega Realacci- aiutare chi ci prova e sta facendo. Un Sud che batte cassa
non e' piu' credibile". Ad
esempio, prosegue il presidente della commissione
Ambiente della Camera- se
c'e' un terreno su cui
puntare
e'
quello dell'edilizia
di
qualita' legata all'ecobonus, al risparmio
energetico e
alla manutenzione del territorio". Da
questo punto di vista, quello
dell'efficienza
energetica,
"basti pensare che la Consip
ha riferito che la pubblica
amministrazione ha speso
per l'energia degli edifici
pubblici nel 2013 ben 5 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi solo per le scuole", rileva Realacci.
Il Commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, "si e' occupato di tante cose
ma non di questo- conclude
Realacci- ci siamo svenati
con la questione Imu e ammattiti con le varie sigle della
tassa, mentre avremmo potuto puntare ad un risparmio molto alto solo puntando
all'efficienza energetica degli edifici pubblici".
Non è più
tempo
di battere
cassa
RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 2 luglio 2014
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FORMAZIONE Ambientale per giornalisti e professionisti dell’informazione
Beni culturali volano di promozione
A Matera seconda giornata del corso voluto da Rai Basilicata e Unibas
“IL PRIMATO DEL BENI CULTURALI” – ha dichiarato in apertura ieri mattina l’ animatore Giovanni
Gazzaneo (“Luoghi dell’ infinito”mensile culturale di Avvenire-) durante la seconda giornata del corso
di formazione ambientale per giornalisti e professionisti dell’informazione sul tema quest’anno “Comunicare/ Divulgare : Ambiente e Beni
Culturali” - “non è nelle percentuali.
E’ impossibile. Comunque in Italia si
tratta di primati per due aspetti: non
c’è era dell’umanità che non sia rappresentata nel nostro Paese, inoltre
il nostro patrimonio è un patrimonio
diffuso ovunque”. Al tavolo dei relatori presso l’aula Sassu dell’ Unibas
di Matera della sede di via San Rocco
il Magnifico Rettore dell’ Ateneo Lucano Aurelia Sole, il Direttore della
sede Rai Basilicata Fausto Taverniti,
Attilio Maurano Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici
della Basilicata. Quest’ ultimo ha rimarcato : “un intervento corretto aumenta il valore del ben, purtroppo
questo concetto spesso viene dimenticato. I giornalisti possono fare
comprendere che la politica di tutela
interessa tutti e noi stiamo tentando
di coinvolgere le scuole”. Il Direttore
Maurano ha proseguito : “Noi viviamo nel nostro mondo di luoghi comuni. Le percentuali dei beni culturali sono importanti perché attestano che la cultura è stata censita. Partendo da questi presupposti oggi noi
non consideriamo solo i Castelli, i
Palazzi ma la nostra idea di bene culturale è molto più sfaccettata. Con
questa università stiamo facendo un
censimento. Prevenire è meglio che
curare ma cosa significa, restaurare? Noi spingiamo sull’autenticità,
Un momento dei lavori a Matera
in altre zone del mondo è sulla forma. I beni architettonici li studiamo
ma li dovremmo anche capire, altrimenti ci comportiamo in modo irrazionale”. Il professore Unibas Antonio Conte con la relazione “Restauro
e conservazione” ha raccontato alla
platea di memoria, misura ed armonia : “il tempo e la durata costituiscono già un bene culturale. Occorre del
tempo e non basta la macchina fotografica. Il disegno è una disciplina
forse scomoda ma fondamentale per
tutti quelli che fa valorizzazione ,
salvaguardia e deve fare una rappresentazione. Ma nel patrimonio l’armonia dov’è ? Il triangolo memoria,
misura ed armonia appartiene a tutti. Con lo scanner laser 3D abbiamo
fatto dei lavori a Matera, la tecnolo-
gia ci è venuta incontro con operazioni di misura e avere un modello
digitale-virtuale di quello che abbiamo visto. Nel bene culturale c‘è l’anima e non possiamo rappresentare
tutto neanche con la fotografia e il
laser. I nostri “smart cities” sono stati apprezzati . Meglio fotografare di
meno e osservare con attenzione,
molte foto restano abbandonate, invece, osservando e respirando,
esprimendo un concetto resta una
traccia di memoria”. La mattinata è
proseguita con le relazioni degli
speaker Massimo Osanna e Francesca Sogliani (“Beni archeologici) e
Daniela Marcello (“Approfondimento su alcuni aspetti normativi”). L’
evento è nato su iniziativa della Sede
RAI per la Basilicata e dell’Università degli Studi di Basilicata. Come
sottolineato in vari momenti dal Direttore Taverniti : “sostiene fortemente il cammino di Matera come
Capitale Europea della Cultura
2019, infatti i nostri corsisti di questa decima edizione, quarta a Matera, lunedì sera hanno visitato il Carro della festa della Bruna e ieri sera
la Cripta del peccato originale ”. I lavori sono proseguiti anche nel pomeriggio con la visita didattica preso il centro spaziale Telespazio di
Matera. Oggi tutto il team parteciperà attivamente alla Festa della Bruna, saranno identificabili grazie alla
magliette fornite a tutti i partecipanti. Domani mattina ore 10.00 presso
“Casa Cava” tavola rotonda “Ambiente e beni culturali : beni archeologici architettonici e paesaggistici”. Sarà fornito il servizio di Interpretariato professionale LIS (Lingua dei segni Italiana).
Maria Anna Flumero
In breve
AL MASSIMO PER 60 GIORNI
Al via i saldi in regione
L’AVVIO DEI saldi estivi è accompagnato da “un cauto ottimismo” dagli addetti ai lavori. La prima regione a partire con gli sconti di stagione è stata ieri il Molise. Da oggi
si può acquistare a prezzi ridotti in Campania e Basilicata,
mentre occorrerà attendere il 5 per le altre regioni di Italia. La vendita potrà proseguire al massimo per 60 giorni.
ANIA: IN PUGLIA TOP REATI
In Basilicata calano i furti d’auto
DOPO L’AUMENTO del 2012 tornano a diminuire in
Italia i furti di vetture (-3,5% nel 2013) anche se il dato
si accompagna con una contestuale diminuzione del
recupero da parte delle forze dell’ordine. Tutte le Regioni del Nord sono in calo tranne la Lombardia mentre la Basilicata mette a segno il decremento più marcato (-26,9% sull’anno precedente). La Puglia mantiene stabile il rapporto tra questo tipo di reato e il parco
circolante mantenendo così il primato in Italia.
COLDIRETTI: SBLOCCO PAGAMENTI
5 mln per 2500 aziende agricole
«UNA BOCCATA DI ossigeno per le imprese agricole destinatarie dei pagamenti che risponde alle continue sollecitazioni della Coldiretti». E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto,
nel commentare l’annuncio del Ministero delle politiche
agricole alimentari e forestali che, a seguito del completamento delle attività di controllo. Agea ha disposto il pagamento di ulteriori 117 milioni che circa 60.000 aziende agricole vedranno accreditati sui propri conti correnti fra il 3 e il 4 luglio prossimi. Per la Basilicata interessate circa 2.500 aziende associate alla Coldiretti, per un
ammontare di contributo di circa 5 milioni di euro. Esordio positivo per il neo Commissario dell'Agenzia per le
erogazioni in agricoltura (Agea) Stefano Antonio Sernia
con il quale l’Organizzazione è pronta a collaborare.
L’ANALISI
IL BLUFF DEL PETROLIO LUCANO
segue dalla prima
di NINO D’AGOSTINO
parso il coro unanime cantato dalla
classe dirigente regionale a sostegno
della sua linea,un bluff la legge di
rottura del patto di stabilità in merito
all’utilizzo delle royalties del petrolio, chiaramente incostituzionale.
Ma procediamo con ordine. Innnanzitutto i tono apocalittici. Dice il
Governatore:siamo sull’orlo del baratro finanziario, stiamo morendo,
l’alternativa è o sforare il patto di stabilità o morire, abbiamo una montagna di debiti (per favore è possibile
sapere chi e perché li ha fatti?), un atteggiamento disfattista che non
rientra normalmente nella comunicazione di un alto rappresentante
delle istituzioni che dovrebbe al contrario galvanizzare, infondere fiducia che è un bene economico, ma Pittella evidentemente non lo sa.
Qualche precisazione è doverosa:
1°, la condizione di moribondi viene
da lontano, da molto prima che si
scoprisse il petrolio, 2°, dipende dalla
incapacità storica di saper valorizzare le risorse messeci a disposizione
dello Stato (abbiamo sempre vissuto
al di sopra delle nostre possibilità,
contando su cospicui trasferimenti
pubblici ) e di quelle presenti nella re-
gione ( abbiamo risorse nettamente
superiori ai nostri fabbisogni occupazionali),3°, sull’orlo del baratro ci
stanno soprattutto i giovani che non
trovano lavoro e sono costretti a cercalo altrove, la moltitudine delle famiglie che vivono in uno stato di povertà, le donne costrette a rinunciare
alla maternità, i lavoratori che prestano la loro opera nel sommerso con
salari di fame e senza diritti, invece
lontano, molto lontano dall’orlo del
baratro stanno i settori economici
protetti nella pubblica amministrazione, stanno i politici e l’indotto che
ruota intorno ad essi (associazionismo imprenditoriale e sindacale,
una buona fetta delle professioni), i
dipendenti a tempo indeterminato.
Le disuguaglianze sociali sono alla base delle malattie che affliggono
la regione, ne consegue, caro presidente, che nascondere i propri privilegi dietro i più deboli, evocando visioni apocalittiche, non mi sembra
una azione dignitosa.
Dare enfasi sproporzionata alla
questione petrolio appare francamente un modo piuttosto ingenuo di
costruirsi un alibi avanti alle proprie
gravi responsabilità. Pensare di morire, se non si gestiscono “liberamente” i 150 milioni di euro rivenienti dal
petrolio lucano, è semplicemente ri-
dicolo: stiamo parlando di una cifra
pari al 5% del bilancio regionale e a
meno del 2% del pil regionale. Suvvia
signori siamo seri. Che colpa hanno
gli emarginati, se la regione ed il sistema delle autonomie locali hanno
dilapidato i fondi della UE e delle royalties del petrolio, pari a parecchi
miliardi di euro, facendo leva su una
organizzazione amministrativa largamente impreparata e ciononostante confermata a tutti i livelli?
È sbagliato il richiamo a quanto
Renzi sta facendo a Bruxelles. Sfugge un particolare dell’azione del Presidente del consiglio che consiste
nello scambio che egli propone a
Bruxelles tra maggiore flessibilità
del patto di stabilità, attivando investimenti per la crescita con riforme
strutturali da realizzare in Italia. Pittella e la sua corte chiedono soltanto
maggiori fondi e basta. Non un accenno autocritico a quanto fatto finora, né, una sia pur modesta, riforma
dell’apparato burocratico, né infine
uno straccio di proposta su come
uscire dalla crisi. Sul petrolio in particolare abbiamo dovuto registrare
minacce, posizione localistiche e populistiche, perdendo di vista il senso
dello Stato, dimenticando che le risorse petrolifere sono dello Stato e
rappresentano una risorsa strategi-
ca per il Paese. Raddoppiare la quantità di petrolio e gas da estrarre e consentire la ulteriore ricognizione delle
risorse petrolifere sono azioni di interesse nazionale, oltre che locale,
comportano maggiori entrate per la
stessa Basilicata. Il calcolo dei costi e
benefici va fatto seriamente. Certamente l’attività estrattiva implica un
forte impatto negativo su una parte
rilevante del territorio lucano,incide
sull’immagine anche fisica della regione, mettendo in discussione opportunità di crescita (vedi il parco
della val d’Agri) faticosamente avviate. Alla regione spetta il compito di
vigilare sulle modalità con cui si
svolge l’attività estrattiva, cosa fatta
finora in maniera molto discutibile(non dimentichiamo che garantire
effetti trascurabili di inquinamento
ambientale costa molto, ma non per
questo si può soprassedere) e di aprire un tavolo con il Governo nazionale
ed i big players del petrolio per concordare un sostegno decisivo allo
sviluppo regionale. tutto questo lo si
fa con azioni di moral suasion, negoziando, prospettando le proprie necessità, presentando progetti di sviluppo. Le multinazionali del petrolio
non possono operare come separati
in casa. Le “provocazioni” servono
soltanto a screditarci.
ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A
CARATTERE SCIENTIFICO CROB-IRCCS
– Rionero in Vulture (Pz)
BANDO DI GARA PER ESTRATTO
L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere
Scientifico CROB-IRCCS con sede in
Rionero in Vulture (Potenza) alla Via Padre
Pio, n. 1, in esecuzione della delibera del
Direttore Generale n. 282 del 11/06/2014 ha
indetto gara a procedura aperta ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs 12 aprile 2006, n. 163, e
s.m.i., per l’affidamento della fornitura dei gas
medicinali e tecnici e del servizio di manutenzione della rete di distribuzione dei gas e
delle centrali di produzione dell’aria medicinale e del vuoto presso la propria struttura. La
durata della fornitura è stabilita in anni cinque. Lotto unico. Importo complessivo presunto annuale posto a base d’asta per il detto
lotto € 188.897,00 esclusa IVA, corrispondente, per i cinque anni d’affidamento, all’importo
di € 944.485,00 Iva esclusa. Non sono
ammesse offerte in aumento. Criterio di
aggiudicazione: offerta col prezzo più basso
ai sensi dell’art. 82 del D.Lgs 163/2006 e
s.m.i.. E’ ammessa la partecipazione dei raggruppamenti temporanei di imprese ai sensi
di quanto previsto dall’art. 37 D.Lgs 163/2006
s.m.i.
Termine perentorio per la presentazione delle
offerte: ore 13,00 del giorno 16/09/2014. Per
i termini, condizioni e requisiti dei concorrenti, si rinvia ai documenti di gara, ritirabili dalle
ore 9:00 alle ore 12:00 di ogni giorno lavorativo, sabato escluso, presso l’U.O.
Provveditorato-Economato telefono 0972726392 – telefax 0972-723509 – posta elettronica . I documenti in questione sono disponibili anche sul sito Web: , sezione bandi concorsi e trasparenza. Il bando di gara è stato
trasmesso in data 18/06/2014 – Numero
2014-079717 per la pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee.
Responsabile del procedimento Ë il dott.
Pietro
Tantalo,
dirigente
dell’U.O.
Provveditorato – Economato.
Il Direttore Generale
Dott. Pasquale F. Amendola
RASSEGNASTAMPA
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18
Basilicata
Mercoledì 2 luglio 2014
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Oggi udienza decisiva a Reggio Calabria per il campione italiano di Gran Turismo
Chico al Riesame per gareggiare
Ancora attesa per la decisione del gip sull’istanza di revoca degli arresti domiciliari
POTENZA - Il gip di Palmi non ha
ancora deciso sull’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dagli avvocati di Vito “Chico”
Postiglione, il campione italiano di
Gran Turismo. Ma oggi il caso finirà davanti ai giudici del Riesame di
Reggio Calabria che entro qualche
giorno dovranno dire la loro.
Ormai è una corsa contro il tempo per permettere al pilota potentino di essere in pista tra due settimane al Mugello con la sua Porsche Ebimotors numero 23 per difendere il primo posto in classifica
nel campionato Carrera Cup Italia.
Il 37enne in lotta per il suo quinto titolo italiano è
agli arresti domiciliari dal 18 giugno
con l’accusa di concorso “morale” nel
reato di emissione di
fatture per operazioni inesistenti: 4 in
tutto per 72mila euro; intestate alla Tauroprint di Vincenzo
Managò; e incassate
dalla Basi.Tek srl
dell’imprenditore
potentino Luciano
Gioia, a sua volta
grande appassionato di corse.
Nell’ambito della
stessa inchiesta, soprannominata “Profondo nero” gli inquirenti della Procura di Palmi hanno ottenuto la custodia
cautelare in carcere
per 20 persone accusate di truffa, riciclaggio e frode fiscale, oltre agli arresti
domiciliari per 12,
inclusi Postiglione e
Gioia.
Secondo il gip Fulvio Accursio, Chico
sarebbe ancora un
amministratore di
fatto della Basi.Tek,
anche se da gennaio
dell’anno scorso non
lavora più per Gioia.
Alla base dell’accusa c’è in particolare
un’intercettazione
del 14 febbraio del
2012 in cui annuncia che il suo capo,
«Luciano» era sceso in Calabria per
incontrare alcune persone.
Subito dopo infatti il suo interlocutore avrebbe chiamato Managò
della Tauroprint raccomandandogli di continuare a prelevare soldi
dal conto dove con ogni probabilità
erano arrivati i bonifici per quelle
fatture “tarocche”. Soldi che poi sarebbero stati restituiti a «uno di Potenza» identificato dagli investigatori sempre con Postiglione, permettendogli di abbattere l’imponibile della Basi.tek srl.
Nel frattempo sono proseguite le
adesioni alla petizione #fatecorrerechico lanciata dal Quotidiano
per esprimere sostegno all’asso del
volante lucano e provare a sensibilizzare i magistrati calabresi sulla
sua situazione.
Tra le ultime, dopo il senatore
Salvatore Margiotta, il consigliere
regionale Vito Santarsiero, e i due
neo consiglieri Mario Guarente e
Alessandro Galella, è arrivata
quella di un altro neo consigliere:
Antonio Vigilante. «Distruggere i
sacrifici di una vita per una telefonata...» Questo è stato il suo messaggio affidato alla rete. «Oggi capita a lui domani potrebbe capitare
Altri amici
e un consigliere
comunale
appena eletto
tra le nuove
adesioni
alla petizione
#fatecorrerechico
con professionalità, attraverso le buone indagini chi
sono i colpevoli. Tali magistrati non hanno bisogno
di pubblicità e di comparire
sui mass-media a livello nazionale. Lavorano in silenzio».
Accorato anche il messaggio del figlio di Basentini, Ettore: «Conosco kiko
da più di 30 anni. Abbiamo
scorazzato da ragazzi con i
motorini per quasi tutte le
estati fino a quando... Siam
dovuti crescere. Anche a
lui, come alla mia famiglia
è toccata quel genere di gogna mediatica che nella
maggior parte dei casi non
ha fatto altro che danneggiare persone oltre alla
giustizia stessa, in quanto
raramente si è colto risultato. Sarebbe duopo da parte
mia della polemica, ma voglio indirizzare il mio messaggio sul solo urlo di fate
correre kiko».
Per il gip l’adozione degli
arresti domiciliari nei confronti di Postiglione, assistito dagli avvocati Leonardo Pace e Pantaleo Chiriaco, si sarebbe resa necessaria per il pericolo di fuga e
che comettesse altri reati
dello stesso tipo.
[email protected]
Chico Postiglione, a sinistra nel riquadro Luciano Gioia
a chiunque! Tieni duro Chico!»
«Solo condividendo le cose con i
migliori amici, ci si puo consolare». E’ il messaggio che gli hanno
indirizzato attraverso [email protected] gli «amici del
bar Le Piramidi» (Angelo, Michele
e Antonio), per cui «quando ci si
sente tristi, un vero amico è la propria consolazione», incitandolo a
tenere duro.
Andrea Soldi, sempre a [email protected], ha scritto
di avere «piena stima e fiducia in
lui». «So che è una bravissima persona e chiunque abbia avuto a che
fare con lui potrà confermarlo».
Ha aggiunto, mandando un abbraccio anche alla moglie e al figlio.
Anna Santangelo aspetta «di vedere il nostro campione nella prossima gara» e vorrebbe tranquillizzarlo («passerà anche questo brutto momento»): «Tu e la tua famiglia
meritate il meglio, siete delle persone splendide. Non ho mai creduto a queste menzogne in molti tifano per te!»
«E’ ragazzo perbenissimo di sani
principi e di ottima moralità ed
umiltà». Assicura Vincenzo Basentini, noto imprenditore potentino che incita i politici lucani a darsi da fare. «E’ stato licenziato dalla
società Cardiotek oltre 1 anno fa
(...) ha il pregio o talento di saper
gareggiare ad alto livello su automobili in categorie superiori con
brillanti risultati rappresentando
la Basilicata in Italia ed all’estero. I
nostri politici hanno il dovere di
impegnarsi per sistemare lavorativamente questo rappresentante
dello sport e della Basilicata. Nelle
categorie in cui gareggia, non ha
contratti, tanti ricchi figli di papà
che regolarmente vengono sorpassati e messi a destra da Chico pilota
di Basilicata, godono di autosponsorizzazioni... Chico no, sa solo pilotare e vincere. Quello che gli è capitato è il costo della vita che deve
pagare. Ne uscirà fuori perchè la
giustizia è lenta ma efficace. La
maggioranza dei giudici sono persone perbene e sanno riconoscere
Le domande vanno presentate entro un mese
Fondo di coesione 2014
Bando per piccoli comuni
Verranno accettate solo le domande presentate on line
DA ieri, e fino al 31 luglio, i Comuni della Basilicata con meno
di 2.500 abitanti potranno fare
domanda per accedere ai contributi stanziati nell’ambito del
Fondo di coesione, relativamente
all’annualità 2014.
Ne ha dato notizia ieri l’Ufficio
autonomie locali e decentramento amministrativo.
La dotazione del Fondo è di un
milione e 500 mila euro ed è finalizzata a sostenere i costi dei servizi allestiti dai piccoli Comuni.
Il bando è stato pubblicato ieri
sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata.
Le domande devono essere pre-
sentate esclusivamente on line
entro 30 giorni dalla pubblicazione sul Bur, sempre ieri, e secondo la procedura illustrata
nell’allegato “A” del Bando, compilando il formulario informatico disponibile sul portale istituzionale della Regione Basilicata.
Sul sito e sul Bur, inoltre, sono
disponibili la disciplina, il bando
e la modulistica di riferimento
per i Comuni beneficiari.
L’Ufficio Autonomie Locali e
Decentramento Amministrativo
resta a disposizione per ogni ulteriore informazione o chiarimento che si renderà necessario.
RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 2 luglio 2014
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19
REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102
85100 Potenza
Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064
POTENZA
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Il cast de “La grande seduzione” dopo Castelmezzano sbarca nel capoluogo
Strade chiuse, film in corso
Divieto di sosta in via del Gallitello e viale dell’Unicef off limits fino a domani
VIA del Gallitello e viale dell’Unicef
da ieri sono diventate - e lo rimarranno fino a domani - location per
alcune riprese del film “La grande
seduzione” del regista Massimo
Gaudioso. Dopo Pietrapertosa, Castelmezzano ora tocca a Potenza
ospitare la troupe cinematografica
che, dallo scorso 19 maggio, si trova in Basilicata. Le riprese nel capoluogo hanno preso il via ieri sera, alle 20 in via del Gallitello nella
zona dove si trova il palazzo Arcasensa. E fino alle 22 di oggi l’amministrazione comunale ha istituito il
divieto di sosta. Dalle 19 di oggi e fino alle 3 di domani si girerà in viale
dell’Unicef che rimarrà chiuso al
traffico in entrambi i sensi di marcia. E se per quanto riguarda via
del Gallitello il problema è il divieto
di sosta sotto il palazzo Arcasensa
la questione potrebbe complicarsi
per la chiusura al traffico di viale
dell’Unicef che dalle 19 di oggi sarà
praticamente off limits. E se ci sarà
chi non perderà l’occasione per appostarsi nelle zone dove verranno
girate alcune scene del film non è
da escludersi che qualche automobilista potrebbe lamentarsi per i disagi alla circolazione. Staremo a
vedere se “La grande seduzione”
avrà la meglio sulle polemiche.
Tra i protagonisti del film, ricordiamo, Silvio Orlando, che domenica scorsa ha festeggiato il suo compleanno a Castelmezzano, e Fabio
Volo.
Sia Castelmezzano che Pietrapertosa, in questi mesi di riprese, sono
stati davvero presi d’assalto da curiosi e da fan che hanno approfittato per vedere da vicino i loro beniamini. Soprattutto le giovanissime
non si sono fatte scappare l’opportunità di farsi scattare almeno una
foto accanto allo scrittore e attore
Fabio Volo.
Insomma prima ancora che la
pellicola prodotta da Cattleya esca
nelle sale Pietrapertosa, Castelmezzano e da ieri anche Potenza
hanno subito il fascino de “La
grande seduzione”.
Una grande seduzione che ha
travolto i due comuni delle Dolomiti lucane e in primis i suoi abitanti
che, dalla metà di maggio, hanno
finito con il diventare parte integrante del cast. A prescindere dal
fatto che tanti di loro hanno avuto
ruoli da comparse.
Non solo. La Cattleya, la casa di
produzione cinematografica, ha
assunto per l’intero periodo della
durata delle riprese del film - due
mesi - maestranze del posto: dai
manovali agli autisti, dalle donne
delle pulizie agli studenti. Oltre
agli attori, la produzione ha portato in Basilicata uno staff composto
da circa una sessantina di persone
tra cameraman, scenografi, truccatori, sarte e personale amministrativo. Numeri consistenti che
hanno consentito alle strutture ricettive di riempirsi e lavorare tutti i
giorni per garantire un letto e un
pasto agli ospiti giunti tra le Dolomiti per lavorare.
Da ieri le riprese, come detto, si
sono spostate a Potenza. Rumors
parlano di scene di inseguimenti
tra auto che saranno girate su viale
dell’Unicef. Altro non è dato sapere.
al.g.
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I primi mezzi
della troupe
del filma “La
grande
seduzione”
parcheggiati
in via del
Gallitello.
(foto
Mattiacci).
Nelle foto
accanto la
festa per il
compleanno
di Silvio
Orlando
Don Cozzi accanto a Superbo nonostante le loro strade divergenti
Cestrim, inaugurata la nuova sede
I locali sono stati donati dal vescovo
“MISERIA ladra”. Questo il titolo del convegno, organizzato
da Libera e “Gruppo Abele”, che
si è tenuto ieri nella nuova sede
del Cestrim (Centro studi e ricerche sulle realtà meridionali)
di via Sinni nell’edificio che un
tempo ospitava l’ospizio cittadino. Sede messa a disposizione
dall’arcivescovo di Potenza
Agostino Superbo che ieri si è
trovato fianco a fianco con don
Marcello Cozzi, coordinatore di
Libera per la Basilicata.
È appena il caso di ricordare
come in più occasioni le loro
strade siano state più che divergenti. Divergenze emerse soprattutto in occasione della deposizione dei Superbo durante
l’ultima udienza del processo a
carico delle donne delle pulizie
della chiesa della Santissima
Trinità.
Al convegno è intervenuto
Giuseppe De Marzo, responsabile nazionale di Libera.
Don Cozzi accanto a Superbo . A destra una delle sale (foto Mattiacci)
Attualmente la struttura dove da oggi c’è il Cestrim ospita
anche la Fondazione antiusura
“Interesse uomo” e Libera.
L’auspicio è quello di incro-
ciare altri compagni di strada
per arricchire di esperienze e di
opportunità un cammino comune.
Alla nuova “casa” quelli del
Cestrim, presieduto, Anna Maria Palermo, è stato dato il nome
di “Cantieri del noi”.
«Riteniamo - si legge in una nota - che
il significato che esso racchiude possa
interpretare al meglio la voglia di costruire quotidianamente un altro
mondo
possibile,
con il lavoro di tutti». I “Cantieri” hanno aperto i lavori ieri e «ci piacerebbe prosegue la nota condividere questo
momento con i tanti compagni
di strada con i quali da anni
camminiamo e con quelli che
vorranno affiancarci in futuro
nella costruzione di un altro
mondo possibile».
al.g.
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Potenza e provincia
Mercoledì 2 luglio 2014
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29
POTENZA All’amministrazione di Vietri 60.000 euro per la strada che porta al cimitero
Infrastrutture, stanziati fondi
I soldi serviranno anche per la prevenzione del rischio idrogeologico
POTENZA - La Giunta regionale della Basilicata,
su proposta dell’assessore
alle Infrastrutture Aldo
Berlinguer, ha stanziato
574.000 euro per la realizzazione di interventi urgenti in alcuni comuni .
Gli obiettivi sono la prevenzione del rischio idrogeologico e la sistemazione di infrastrutture.
In particolare, in attuazione del secondo piano
strategico nazionale per la
mitigazione del rischio
idrogeologico,
con
150.000 euro sono finanziati il progetto esecutivo e
lo schema di contratto per
i lavori di messa in sicurezza dell’area a valle della
strada provinciale Fardel-
POTENZA
Decessi
per amianto
nel libro
di Botte
SI intitola “Il racconto
giusto” il libro, scritto
da Anselmo Botte, nato a
Barile ma residente a salerno, che sarà presentato il prossimo 4 luglio,
alle 16, nella Sala A del
Consiglio regionale. Nel
volume è narrata la storia dei lavoratori della
Isochimica di Avellino .
Il “racconto” raccoglie le
testimonianze di alcuni
lavoratori dell’azienda
Isochimica di Avellino
che negli anni ’80 furono impegnati nella rimozione dell’amianto in
3.000 carrozze delle Ferrovie dello Stato. Una rimozione in cinque anni
di circa 3600 tonnellate
di amianto che, a partire
dagli ultimi tre anni, ha
comportato decessi e
l’insorgere di patologie
irreversibili in molti lavoratori. Storie raccontate in maniera diretta,
simili a quelle dei lavoratori della Valbasento,
della Liquichimica di Tito e di tante aziende che
intorno agli anni della
nuova industrializzazione hanno, attraverso la
promessa e la illusione
di nuovi posti di lavoro,
rubato vite e speranze a
molti lavoratori.La max
inchiesta, partita dalla
Procura di Avellino circa due anni fa, per ora ha
messo tra gli indagati
ben 24 persone, tra dirigenti dell’Isochimica e
funzionari delle Ferrovie dello Stato, responsabile secondo la magistratura di scarsi controlli sulle norme di sicurezza previste per tale
operazione.
Anselmo
Botte attualmente vive a
Salerno ed è componente della segreteria Cgil.
Ha pubblicato altri libri che raccontano storie di disagio e di immigrazione e sempre storie
di lavoro.
La frana che si era abbattuta sulla strada che porta al Convento
la-Calvera nella zona ovest gnati 60.000 euro per la
del comune di Calvera.
realizzazione di lavori di
Al Comune di Vietri di ripristino e messa in sicuPotenza sono stati asse- rezza della strada comu-
nale di collegamento con il
cimitero.
Per il ripristino delle
strade comunali Valle d’Oro, Pomella e Torre/Lagarelli, al Comune di Bella
sono
stati
assegnati
70.000 euro; a Rapone
25.000 euro per i lavori di
ripristino della strada comunale in località Mazzapone; a Guardia Perticara
sarà ripristinato il muro
di sostegno lungo via Speranzella, per una somma
di 40 mila euro.
Oltre 37.000 euro sono
stati concessi ai Comuni di
Ripacandida e Ginestra
per i lavori di messa in sicurezza della rete di adduzione gas in media pressione.
AVIGLIANO Presentato l’ultimo lavoro della Rivelli
Il gatto “Diphda” protagonista
nel Chiostro del Comune
AVIGLIANO - Diphda è la
stella beta della costellazione della Balena, non è solo
un gatto? Ma se non è solo
un gatto allora che cos’è? È
la domanda che ogni lettore
si porrà davanti allallegorico e avvincente romanzo di
Anna R. G. Rivelli.
“Diphda non è solo un
gatto”, presentato nel Chiostro del Comune di Avigliano, è sicuramente il frutto
di un appassionato e intenso lavoro di un'autrice di
particolare acume e sensibilità. Rivelli, con un libro che
sin dalle prime battute assume contorni spirituali e
immateriali, travalicando
la materialità e finitezza
della scrittura, è alla ricerca di risposte che investono
l'intera esistenza e che mettono in discussione dogmi
apparenti.
Il protagonista indiscusso del libro è Diphda, un
gatto che ad un certo punto
muore, nel senso fisico del
termine, ma aldilà di ogni
ragionevole dubbio, continua a vivere e a mostrare i
segni della sua presenza
non come un'ombra che si
aggira in casa di Pier, bensì
come un'entità dal ruolo
ben preciso.
Lo spirito dell'animale
che aleggia negli ambienti
domestici, si inserisce in un
contesto narrativo più am-
La presentazione del volume
pio e disseminato di espedienti letterari diversi, ma
convergenti in un unico
punto: la presa di coscienza
dell'importanza di un soffio
vitale dell'Universo che, in
un continuum spazio -temporale, riunisce tutti gli esseri viventi senza distinzioni o gerarchie.
Comprendere che siamo
parte di un tutto che non ha
soluzione, ma come filo che
si dipana all'infinito, muta
la sostanza ma non l'essenza, non è affatto semplice: è
un pensiero che ci spinge
alla radice di una natura così mutevole, talmente vasta, da non poter essere afferrata con gli schemi della
ragione.
Demoliti i pilastri della
conoscenza, in un retaggio
di concezioni filosofiche dal
sapore antico e intrise del
mistero e del sincretismo
delle religioni orientali,
non resta che lasciarsi guidare dalla voce dell'artista
LE dichiarazioni del consigliere regionale Gianni Rosa e del consigliere
comunale Vincenzo Claps, contenute in alcuni comunicati stampa circa
imposizioni e costrizioni, che questa
smministrazione comunale ha esercitato sull’associazione “Ads gruppo
ciclismo Avigliano”, per garantire il
normale svolgimento della competizione ciclistica, del 29 giugno scorso,
sono prive di fondamento. Più precisamente, non corrispondono al vero
le affermazioni dei sopracitati esponenti politici, secondo le quali l’amministrazione comunale ha obbligato i dirigenti dell’organizzazione ciclistica ad acquistare, a proprie spese, il materiale necessario a ricoprire
che cerca di scomporre il
buio dell'esistenza con la
sua opera paideutica e liberatoria.
È la trama stessa del romanzo, infatti, a fornire un
punto di approdo al comune senso di smarrimento di
un gruppo di giovani che
vagano come rami abbandonati nel mare della vita.
Nel corso della presentazione del volume presso il
Chiostro del Comune di
Avigliano, proprio su quest'ultimo aspetto ha soffermato la sua attenzione il
consigliere regionale Vito
Santarsiero,
ribadendo
l'importanza di un punto di
riferimento per quanti, da
soli, non riescano ad afferrare il bandolo della propria
esistenza e abbiano bisogno
di trovare le giuste risposte
a cruciali interrogativi.
Laddove con la ragione
non è possibile andare
avanti, bisogna lasciarsi
trasportare da "quell'alito
che ci fa vivi già sulla soglia
della nostra vita e sul suo limite estremo". L'iniziativa
promossa da un'associazione lucana che non a caso
prende il nome di Lucanima, presieduta da Mara Sabia, ha riunito in un unico e
grande soffio poesia, filosofia, letteratura, religione
Angela Salvatore
POTENZA
Il sindaco De Luca con il presidente della Provincia Valluzzi
Scuole e rifiuti
al centro dell’incontro
tra De Luca e Valluzzi
POTENZA - Un lungo e
cordiale incontro quello
che si è tenuto ieri mattina, nella sede della Presidenza della Provincia
di Potenza, in piazza Mario Pagano, tra il presidente Nicola Valluzzi e il
sindaco del capoluogo di
regione Dario De Luca.
Le criticità economiche dei due Enti, sono
state al centro del colloquio tra i due rappresentanti istituzionali in
quello che è stato un incontro di conoscenza tra
il neo sindaco di Potenza
ed il presidente Valluzzi.
In particolare, ha spiegato il presidente della
Provincia «al centro dei
nostri rapporti restano i
tagli che il Governo ha
fatto e continua a fare
nei confronti delle Province, pur sostenendo a
più riprese, anche in
questa fase di transizione, la necessità di erogare i servizi ai cittadini,
principali fruitori».
Non è «un caso – ha
proseguito Valluzzi –
che la questione raccolta
e smaltimento rifiuti resta il perno centrale dei
ragionamenti che insieme, Comune e Provincia, dobbiamo fare in relazione agli obiettivi che
lo stesso capoluogo si è
posto e cioè quello di av-
viare la differenziata. Le
criticità del piano rifiuti,
le politiche regionali nel
settore ambiente, la gestione del sistema trasporti, sono il cuore del
ragionamento che insieme al Comune, abbiamo
convenuto con De Luca,
dovremo avviare nelle
prossime settimane nei
confronti della Regione».
A una sollecitazione
del primo cittadino del
capoluogo sulla particolare situazione del sistema scolastico provinciale nella città, il presidente della Provincia Valluzzi, ha assicurato il
continuo impegno tra
mille difficoltà di natura
economica
«tenendo
conto che la Provincia
gestisce 67 istituti scolastici su tutto il territorio
di cui ben 16 nella sola
città di Potenza. E con i
tagli che il Governo continua a sollecitare, non
sarà facile immaginare
la risoluzione di tutti i
problemi, pur confidando nell'azione costante
di monitoraggio e operatività dei nostri uffici».
Un arrivederci, quello
tra il sindaco e il presidente della Provincia
per condividere nel futuro momenti di confronto
sulle materie specifiche.
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AVIGLIANO La replica del vice sindaco Bochicchio
Competizione ciclistica
«Nessuna pressione del Comune»
le buche stradali ed a noleggiare i
mezzi adibiti a tali interventi. Questa
amministrazione comunale si è fatta
carico di qualsiasi esborso economico, connesso all’acquisizione o utilizzo di macchinari e altre attrezzature,
atte a realizzare gli opportuni lavori
di manutenzione sul manto stradale,
al fine di garantire il corretto svolgimento della gara e l’incolumità dei
partecipanti. Altresì, è falsa la noti-
zia circa l’obbligo, che è stato rivolto
ad alcuni associati, da parte dell’amministrazione, a prestare la loro manodopera. Il Comune ha messo a disposizione il suo personale, al quale
si sono affiancati volontariamente –
e ripeto volontariamente - degli
iscritti all’associazione. Infine, è
mendace l’informazione secondo la
quale, a causa della gara ciclistica, è
stata rinviata la celebrazione di un
matrimonio civile presso la Casa comunale. La competizione è terminata alle 12.40. La cerimonia, già programmata da tempo alle 12.30, con
pochissimo ritardo si è svolta regolarmente. Vista la difficoltà e criticità dell'attuale momento, sarebbe opportuno non alimentare ansie e
preoccupazioni, generate con dichiarazioni dal contenuto inesatto. Solo il
senso di responsabilità di tutte le forze in campo potrà essere di aiuto a
una migliore convivenza e coesione
della nostra comunità.
Antonio Bochicchio
Vice sindaco
di Avigliano
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Mercoledì 2 luglio 2014
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LAGONEGRESE
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I sindacati il giorno dopo l’ennesima tragedia: stato di agitazione permanente sui cantieri
«L’A3 è un’autostrada maledetta»
Domenico Setaro è morto svolgendo una semplice operazione di routine
LAGONEGRO – Dopo l’ennesimo, inaccettabile incidente
mortale, il quarto in appena
mesi se si tiene in conto anche quello occorso in Galleria Serra Rotonda a Francesco Cosentino, rimasto poi in
gravissime condizioni e prognosi riservata al San Carlo
di Potenza per diverse settimane, le tre confederazioni
categoriali degli edili, Fillea
Cgil, Filca Cisl e la Feneal Uil
hanno proclamato lo stato di
agitazione a tempo indeterminato per tutti i lavoratori
impiegati nelle imprese addette ai lavori sul tratto lucano della A3, in attesa che
venga convocato al più presto un tavolo di confronto in
prefettura.
Già da tempo i delegati,
sulla scorta dei disagi manifestati dalle maestranze che
lamentavano condizioni di
lavoro estenuanti e il mancato rispetto delle elementari
nome di sicurezza come
prassi abituale, avevano
chiesto un incontro istituzionale che vedesse coinvolti
In alto: il luogo dell’incidente, a destra invece il camper che ha
investito e ucciso l’operaio
tutti gli attori in gioco, da
quelli istituzionali deputati
alle funzioni di indirizzo e di
controllo, agli organismi di
vigilanza sulla sicurezza,
agli esponenti dell’Anas e
delle aziende appaltatrici e
sub-appaltatrici, fino ai rappresentanti dei lavoratori.
«Purtroppo nonostante le
nostre rivendicazioni e le nostre proposte, e come era prevedibile – sostiene il segretario regionale della Cgil Angelo Summa - al netto delle
consuete, vacue e stantie dichiarazioni di impegno e
cordoglio e del puntuale lavoro svolto dalla magistratura, poco o nulla è stato fat-
to per prevenire sul serio
questi episodi e tutelare l’incolumità degli operai sul
luogo di lavoro, come dimostra il ripetersi in circostanze molto simili di fenomeni
che non possono essere più
considerati una casualità, ne
sottovalutati o tollerati, perché tutti dovuti alla stessa
La lettera dei segretari di circolo: «Serve una guida forte»
Il lagonegrese è con Braia
LAGONEGRO - I segretari democratici del lagonegrese, si
sono dati appuntamento presso l’Happy Moments, e hanno
deciso di costruire un cammino unitario per questa fase congressuale.
«Tutti hanno segnalato l’esigenza – si evince dal comunicato congiunto - di dare nuova
ispirazione al dibattito regionale, considerando anche le
scarse opportunità che si hanno a disposizione per segnalarle e discuterle in luoghi ad
hoc.” Hanno chiesto che il partito regionale accolga con più
forza le istanze che vengono
dai territori, perché la vera forza di un partito nuovo e aperto
parte dagli iscritti e dai territori che lo compongono. “Crediamo in un partito federalista, solidale e che allo stesso tempo
sia efficiente, democratico e
che con coraggio affronti il tema del rinnovamento. Vogliamo un Partito che corra e che
affronti tutte le problematiche
di questo Paese come sta facendo in questo momento Renzi.”
Si affidano ad una regione che
attraverso il presidente Pittella
possa incarnare una nuova stagione per i lucani. “Serve un
partito che si costruisce sull’azione quotidiana, che ogni
giorno affronti le questioni che
ogni sua comunità incrocia nel
cammino del progresso democratico a cui siamo chiamati.”Puntare sulla digitalizzazione, sull’innovazione tecnologica, sull’Unione dei Comuni, non si deve trascurare il dissesto idrogeologico, mobilità
tra i Paesi. Chiedono un labora-
torio lucano nel quale creare
nuova energia, nuova impresa
e nuovo lavoro affinché lo sviluppo sia concreto. Serve impegno per l’Agricoltura, l’Artigianato, l’Ambiente. «Serve
una guida forte - infine - per il
Partito Democratico di Basilicata, che con competenze e capacità al ruolo, possa costruire
un percorso nuovo e siamo convinti che la figura di Luca
Braia sia la più consona a questo progetto che ci vede impegnati con le primarie del 12 luglio».
Mimino Ricciardi
Gianni Pittella assieme a Luca Braia, che incassa
la vicinanza dei segretari Pd del lagonegrese
A Maratea parte l’operazione
sicurezza della Guardia costiera
MARATEA – Con l’inizio dell’operazione “Mare sicuro” ecco informazioni e consigli per una sicura
fruizione del mare e delle spiagge.
Al via anche da parte del Circondario Marittimo di Maratea dell’operazione denominata “Mare Sicuro
2014” sulla costa da Maratea a Diamante, disposta a livello nazionale
dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto dal 23 giugno al 7
settembre, gli agenti coordinati dal
Tenente di Vascello Francesca Preziosa colgono l’occasione per diffondere le principali norme comportamentali per una corretta e sicura fruizione del mare e delle
spiagge.
Scopo dell’operazione “Mare Sicuro” non è, infatti, soltanto quello
di reprimere violazioni o comporta-
menti pericolosi, ma anche e soprattutto quello di mostrarsi vicini
al cittadino, di informarlo in modo
chiaro e semplice sui principi basilari della cultura nautica indicando, non da meno, i comportamenti
scorretti e le relative conseguenze.
Per quanto attiene la diffusione
di avvisi ai naviganti ed altre notizie di interesse per i diportisti si
rammenta, da ultimo, l’importanza
dei mezzi di comunicazione messi a
disposizione dal Corpo delle Capitanerie di Porto come Radio Guardia
Costiera – RTL 102,5 e la rubrica
“Navigare Informati”, in onda sui
canali Mediaset e visionabile anche
attraverso l’apposito sito internet
all’indirizzo: www.navigareinformati.com.
e. m.
inaccettabile ragione: la necessità di consegnare le opere nei tempi previsti – procrastinati indebitamente per
quarant’anni ndr – senza badare a turni e ritmi di produzione e nemmeno alla salvaguardia fisica di chi lavora».
Anche se gli inquirenti
non si sbilanciano su dina-
miche e responsabilità – al
momento si sa solo che è stato aperto un fascicolo presso
la Procura della Repubblica
di Lagonegro ovviamente pare infatti che anche l’incidente occorso lunedì mattina a Domenico Setaro sia avvenuto durante l’esecuzione
di operazioni semplici e di
routine, quale il posizionamento di segnaletica mobile,
ma senza che venissero seguite le scontate procedure
di sicurezza, vale a dire in
questo caso la chiusura al
traffico della corsia di marcia di destra sulla quale viaggiava il camper che lo ha investito, adiacente a quella di
emergenza dalla quale venivano sistemati i coni catarifrangenti. «Tutto ciò non è
più sopportabile – aggiunge
Summa – e noi abbiamo intenzione di lanciare una intensa campagna nazionale
sull’argomento, partendo
dal caso della Basilicata e di
questa autostrada che sta diventando maledetta».
Fabio Falabella
LAGONEGRO Guardia di finanza
La visita in tribunale
del generale Zago
LAGONEGRO – Il Comandante Regionale
della Guardia di Finanza, generale di brigata, Valerio Zago, ha fatto visita presso il Palazzo di Giustizia a Lagonegro al presidente
del Tribunale
Zarrella ed al
procuratore
della Repubblica, Vittorio
Russo. Dopo
due anni Zago
lascia l’incarico per andare
ad assumere
altro prestigioso incarico
alla sede di
Trieste presso
il
Comando
Regionale
Friuli-Venezia
Giulia. L’alto
ufficiale nel
corso
della
sua carriera
ha ricoperto
incarichi
di
primissimo
piano nei settori che carat- Il generale della Guardia di finanza Valerio
terizzano l’at- Zago
tività
della
guardia di finanza. L’incontro è stato connotato da un carattere di schietta cordialità
e l’autorità giudiziaria ha ringraziato il Comandante Regionale della guardia di finanza per l’impegno profuso dai suoi uomini nel circondario della Procura della Repubblica di Lagonegro. A giorni il generale
Zago passerà le consegne al generale di brigata, Salvatore De Benedetto, proveniente
dall’Istituto alti studi della difesa di Roma,
sino al mese di settembre 2013 è stato il comandante provinciale della guardia di finanza di Salerno.
Emilia Manco
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Gli amministratori di Viggiano e Grumento Nova: «Dialogare di più con Eni»
I sindaci in visita al Centro oli
Creato un tavolo permanente sul lavoro che dovrebbe coinvolgere anche l’indotto
VIGGIANO - Visita al Centro Olio, tappa nel cantiere
della V linea e sosta ad un
pozzo di
perforazione
e
uno
di
produzione.
Intensa
giornata
quella che
ha visto
“protagonisti” nei
giorni
scorsi
i
neo Primi
cittadini
del comune di Viggiano Amedeo Cicala e Antonio Imperatrice,
del centro di Grumento Nova.
Un sopralluogo nella filiera produttiva del petrolio
per fare il punto della situazione (in itinere) sull’attività estrattiva e le prospettive
future. «Capire - ha spiegato Cicala - cosa è stato fatto
fino ad oggi, per poi pianificare progetti su tematiche
importanti quali occupazione, ambiente, salute e sicurezza». Un confronto che
l’amministratore aveva già
SANT’ARCANGELO Problema discarica
Il Comune pronto a revocare il
conferimento d’emergenza
La delegazione in visita e il centro olio di Viggiano
più volte indicato durante
la competizione elettorale
che oggi continua a ribadire «abbiamo iniziato il dialogo – confronto con l’Eni
per guardare le cose con la
giusta serenità». «In passato – ha riferito - questo non
c’è mai stato. Entrando nello specifico - continua Cicala - vogliamo capire un po’
di più di quanto accade.
Dell’Eni – ha commentato conosciamo poco. Definito
questo aspetto – prosegue vogliamo intraprendere un
percorso condiviso di natu-
ra economica, sociale e occupazionale. L’Eni è nella
nostra terra. Noi dobbiamo
avere rispetto verso di loro,
ma pretendiamo lo stesso
rispetto anche da parte loro. Dobbiamo essere leali e
trasparenti. Il petrolio c’è –
ha sottolineato il Sindaco - e
questo è un dato di fatto da
cui non possiamo prescindere. Ma l’aspetto ambientale e sanitario assume la
stessa rilevanza. Anche su
questo dobbiamo dialogare. Quello – ha aggiunto che è mancato in passato, è
stato proprio questo aspetto».
Di certo tra le novità la costituzione di un “Tavolo
permanente sul lavoro” che
dovrebbe coinvolgere oltre
all’amministrazione,
la
compagnia petrolifera e le
aziende dell’indotto. Uno
strumento organizzativo e
partecipativo fondamentale per l’impegno nell’effettuare incontri periodici secondo un’agenda di lavori
che affronterà i problemi
legati all’occupazione.
Angela Pepe
Analisi dei prezzi medi sulle case vacanza
Il web premia Maratea
anche come meta low cost
MARATEA – La Perla del Tirreno tra le
mete «low cost» per le case vacanza. Case vacanza “low cost”: quali sono le destinazioni dove si può risparmiare sull’affitto per le vacanze? Spicca anche la
Basilicata, almeno secondo le elaborazioni di Casevacanza.it, portale specializzato sulle locazioni turistiche e partner di Immobiliare.it che ha analizzato
i prezzi medi per una settimana, a luglio e ad agosto, nelle principali località
italiane.
È stata presa in considerazione la “richiesta tipo” per una casa vacanza:
quattro posti letto per una settimana.
Interessante la proposta di Maratea, alloggiare in una delle località più rino-
mate della Regione costa mediamente
300 euro a settimana nel mese di luglio,
che diventano 450 ad agosto. Sempre in
Basilicata, si segnala anche Nova Siri,
che ad agosto è quinta in classifica, con
un prezzo medio di 470 euro a settimana.
«Gli ultimi dati di Confesercenti ribadiscono che anche quest’anno le ferie
degli italiani saranno all’insegna del risparmio – ha dichiarato Francesco Lorenzani, responsabile di Casevacanza.it
– e proprio per questo le case vacanza si
confermeranno una tipologia di struttura ricettiva in grado di intercettare
bene questo bisogno, visto che offrono
prezzi più bassi rispetto alla media de-
Maratea vista dal porto
gli hotel. Naturalmente chi punta al risparmio dovrà puntare su località turistiche meno in voga o che vantano
un’offerta maggiore, fattore che contribuisce a rendere i prezzi competitivi».
e. m.
S.ARCANGELO - Sarà
l’assemblea municipale,
alla prima riunione utile
a sancire la fine dello stato di emergenza della discarica per rifiuti solidi
urbani di Santarcangelo
in scadenza al 31 ottobre
di quest’anno. Lo ha
preannunciato il sindaco
Domenico Esposito. Una
emergenza alla quale
nessuno crede più da
tempo e che è partita dall’ordinanza del presidente la giunta regionale n.1
del 31 gennaio 2013. e
poi prorogata ogni sei
mesi.
Proroghe che hanno
allarmato la cittadinanza
e che hanno portato alla
costituzione di un comitato cittadino “per Santarcangelo”, il quale ha
raccolto più di ottocento
adesioni firmate. Il pericolo per il comitato è
quello di ritrovarsi in casa una mega discarica
non più regionale ma
extraregionale. Eppure
si era partiti da un progetto indirizzato al conferimento di rifiuti solidi
urbani dei soli cinque comuni della disciolta comunità montana Medioagri con sede proprio
a S. Arcangelo. Invece,
successivamente sarebbero stati ammessi al
conferimento altri comuni per un totale di ventitre, ora arrivato addirittura a quarantaquattro,
compresa la piattaforma
di Tito. I dati insomma
preoccupano la gente,
che a questo punto non
crede più nella buona fede ma anzi alza le antenne allorquando apprende
che proprio questa discarica nata piccola, già diventata spropositata, potrebbe diventare una delle più grandi dell’intero
Meridione se solo si consentisse l’ulteriore capa-
La discarica cittadina
cità di accoglimento dei
rifiuti che dovrebbe passare dai venticinquemila
metri cubi iniziali ma sicuramente già ampiamente superati in questi
pochissimi anni ai centocinquantamila previsti
dal nuovo progetto consegnato in comune.
A supporto il comitato
mette sulla bilancia proprio la propagazione dello stato di emergenza della discarica locale mentre
le discariche di Moliterno
e di Lauria continuano a
rimanere chiuse.
La domanda d’obbligo
dunque da parte del comitato: se c’è emergenza,
perché non ripristinare
le due discariche appena
citate? C’è invece assenza
di fiducia nel percorso
iniziato e per questo hanno chiesto un dibattito in
consiglio regionale ed
analisi indipendenti su
aria, suolo e acqua. La
paura (perché davvero di
questo si tratta) è che con
la nuova mappa regionale racchiusa in meno di
quaranta chilometri in linea d’aria (chissà da chi
pensata) che prevede:
l’ampliamento per cinque volte di questa discarica, la realizzazione di
un opificio (ma pur sempre di trattamento di rifiuti si interesserà).
Gianni Costantino
VAL D’AGRI L’iniziativa del Rotary per i defibrillatori nei luoghi pubblici
Un progetto sulla rianimazione cardiopolmonare
VAL D’AGRI - Il problema dell’arresto cardio-respiratorio è una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati. Da studi clinici
pubblicati in Europa e negli Stati
Uniti, risulta che l’arresto cardiocircolatorio colpisce una persona
su mille, in Italia la stima è di
60.000 persone l’anno, in media almeno il 25% potrebbero essere salvate ogni anno, se l’intervento di
rianimazione efficace fosse attuato
precocemente (entro 5 minuti). Da
questi dati e ispirandosi ai principi
di solidarietà è nata l’idea di realizzare il corso di Formazione Blsd finalizzato al Progetto Pad (Pubblic
Access Defibrillation) per il Primo
Soccorso nelle emergenze cardiorespiratorie.
Lo scopo del Blsd, finalizzato alla
rianimazione Cardiopolmonare e
defibrillazione precoce, è far apprendere sia teoricamente che praticamente come comportarsi quando ci si trova di fronte ad una persona apparentemente senza vita e cosa fare per soccorrerla, disponen-
do di un defibrillatore semiautomatico.
Il Corso di formazione è stato realizzato in collaborazione con l’Irc
Italian Resuscitation Council,
presso l’Istituto Comprensivo “Giovanni Castronuovo” di Sant’Arcangelo e la formazione è stata rivolta
a 14 Operatori Scolastici tra docenti e personale Ata. Il Progetto, realizzato con la sovvenzione distrettuale della Rotary Foundation, ha
previsto non solo la formazione,
ma anche la donazione all’Istituto
di un defibrillatore, dotato di dispositivo pediatrico, al fine di poter assicurare l’attivazione tempestiva
dei soccorsi in eventuali situazioni
di arresto cardio-respiratorio.La
cerimonia ufficiale di consegna del
defibrillatore al Dirigente Scolastico professore Pasquale Critone è
avvenuta durante la rassegna musicale dell’Istituto a indirizzo musicale in collaborazione con altre
scuole della Basilicata e della Puglia. L’iniziativa è stata molto apprezzata dai docenti, dai genitori e
Un defibrillatore
dalle autorità presenti. «Noi rotariani - ha spiegato la presidente del
Club Val D’Agri, Maria Ierardi e il
delegato della Rotary Foundation,
Antonio Amorosi - riteniamo che la
vita umana non abbia prezzo».
a. p.
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VULTURE
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RIONERO La “Fonti del Vulture” presenta il nuovo packaging per l’acqua Lilia
Una nuova bottiglia “green”
Sarà completamente riciclabile, oltre che composta al 30% da fibre vegetali
RIONERO IN VULTURE Fonti
del Vulture si rinnova e lancia
sul mercato una nuova bottiglia
completamente riciclabile chiamata “PlantBottle” in formato
Pet per l’acqua Lilia Naturale.
Un rinnovamento che l’azienda
giudica «importante» perché
«inserito all’interno di un più
ampio progetto che comprende,
oltre alla piattaforma ecologica,
la nuova veste grafica e significativi investimenti pubblicitari,
che posizionano Lilia tra i maggiori investitori del mercato delle acque».
Ma di cosa si tratta? Una bottiglia di plastica completamente
riciclabile, ricavata da una combinazione di materiali tradizionali e con una percentuale fino
al 30% di origine vegetale. Un
processo innovativo trasforma
l’etanolo ricavato da canna da
zucchero, in un componente della plastica Pet di cui è costituita
la bottiglia.
Ma differenza di altre materie
plastiche di origine vegetale,
questa bottiglia può essere processata in impianti di riciclag-
Due scatti della sede della “Fonti del Vulture”
gio esistenti, senza contaminare
il Pet tradizionale.
«L’attenzione verso l’ambiente
nella nostra realtà produttiva è
una costante da anni, basti pensare ai risultati ottenuti dallo
stabilimento non solo in termini
di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica, ma anche di efficienza nell’utilizzo delle risorse
idriche.
Grazie ad ingenti investimenti
tecnologici, dal 2008 siamo in-
fatti riusciti ad abbattere del 53
% l’acqua complessivamente utilizzata nel processo produttivo»,
sono le dichiarazioni di Stefano
Lorenzon, direttore dello Stabilimento di Fonti del Vulture, al
lancio della nuova bottiglia che è
Una selezione per la “Guida ai vini d’Italia 2014”
Gambero Rosso a Venosa
VENOSA - Il “Gambero
Rosso” arriva in Basilicata
ed emette giudizi piu che
lusinghieri sui nostri vini.
L’occasione è stata fornita
dalla tappa venosina della
delegazione, guidata da
Marco Sabellico, impegnata in un tour attraverso le
varie regioni per pubblicare la “Guida Vini d’Italia
2015”, che nella sede della
Enoteca regionale ha degustato i vini della Basilicata.
Come si sa, a conclusione
del tour verranno pubblicate le valutazioni degli
esperti, che attribuiti gli
ambiti 3 Bicchieri della
Guida d’Italia 2015. A darne notizia Paolo Montrone,
Presidente della Enoteca
Regionale, che si è dichiarato soddisfatto dei risultati raggiunti e orgoglioso
dei giudizi espressi dagli
esperti. «E’ stato motivo di
Paolo Montrone
grande soddisfazione constatare l’aumento del numero di etichette che hanno
partecipato alla degustazione: le 130 del 2013 sono
diventate 180 nel 2014.
Questo incremento di
aziende, che decidono di far
valutare i propri prodotti
da esperti di fama internazionale, dimostra la maturità raggiunta dai produttori, che sono tanto consapevoli della qualità del proprio prodotto da accettare
SENISE - E’ nato in provincia di
Matera, il nuovo comandante il
reparto operativo dei carabinieri
di La Spezia. Il maggiore Pasquale Domenico Montemurro, che da
qualche giorno ha preso il posto
del tenente colonnello Giovanni
Semeraro, non è stato scelto a caso. I vertici della Benemerita hanno vagliato ogni cosa ed hanno alla fine deciso che per questo delicato ruolo, c’era bisogno di un militare di eccellenza.
Quarantesei anni, coniugato
ma senza prole, Montemurro rappresenta infatti una punta di diamante dei rappresentanti lucani
nell’arma. Eppure alla carriera
da ufficiale ci è arrivato quasi per
di competere tra di loro e di
sottoporsi alla valutazione
dei tecnici del settore- evidenzia Paolo Montrone- Sono anche orgoglioso del
giudizio espresso da un
professionista competente,
del livello di Marco Sabellico, che, a conclusione della
due giorni di degustazione
e nell’ambito del confronto
tra produttori lucani promosso dalla Enoteca Regionale, ha dichiarato di aver
verificato un importante
miglioramento della qualità dei vini della Basilicata,
in possesso di tutti i requisiti per competere ad armi
pari con tutti gli altri vini di
fama nazionale e internazionale. In particolare Marco Sabellico ha espresso apprezzamento per l’Aglianico del Vulture, asse trainante per tutti i vini lucani,
e ha sottolineato i grandi
passi in avanti fatti dalle altre Doc più giovani, come la
Matera doc, il Grottino di
Roccanova e la doc Alta Val
d’Agri».
Le positive valutazioni
espresse dalla delegazione
del Gambero Rosso, che ha
riconosciuto che la piccola
Basilicata ha grandi vini di
qualità, evidenziano che
quella intrapresa dalla
Enoteca regionale è la strada buona per valorizzare i
vini della nostra regione e
tutto il territorio regionale.
Una strada che l’Enoteca
intende continuare a percorrere. «In questa direzione- conclude Paolo Montrone- andranno i nostri ulteriori progetti, che prevedono nuove iniziative per promuovere e far conoscere i
nostri vini sia in Italia che
all’estero».
Giuseppe Orlando
anche un pretesto per raccontare le novità dell’azienda e i suoi
investimenti.
«Il nuovo packaging è solo
l’ultimo dei numerosi progetti
realizzati a favore dell’ambiente,
investire sulla sostenibilità significa farlo a vantaggio del business ma anche della collettività».
Tra i tanti progetti c’è anche
quello chiamato “Fabbriche
Aperte”, promosso da Fondazione Coca-Cola HBC Italia, grazie
al quale gli studenti degli istituti secondari di primo e di secondo grado hanno la possibilità di
vivere in prima persona, attraverso un percorso educativoesperienziale, la realtà aziendale
lucana alla scoperta delle moderne linee produttive dell'impianto.
Lo stabilimento di Rionero in
Vulture ha ospitato, dallo scorso
gennaio ad oggi, oltre 1.200 studenti e saranno circa 2.000 i ragazzi complessivamente coinvolti nel progetto a chiusura dell’iniziativa che è prevista per
questo novembre del 2014.
GINESTRA L’appello di un artista
«Al Sud non c’è
nessun sostegno»
GINESTRA - E’ ormai risaputo che i giovani in
fatto di creatività non sono secondi a nessuno. E’
il caso di un creativo di
Ginestra, Alessandro T.
che da qualche tempo
ambisce nel campo interior-design, realizzando
utensili in ferro battuto e
manufatti di ogni genere. Un lavoro che non
trova riscontri in termini di risultati. Ed è lo
stesso Alessandro ha denunciare la mancanza di
sostegno: «non ci sono
risorse per ragazzi artisti che potrebbero farsi
conoscere in tutto il
mondo per la loro creatività nel cosiddetto “made
in italy”».
La politica è tanto lontana e non fa niente per
le generazioni che vo-
gliono intraprendere un
settore. Ecco spiegato l’emigrazione di tanti cervelli lucani verso il nord
Italia e l’Estero. Io invece
sono ritornato dal Nord
Italia perché ho creduto,
probabilmente illudendomi, che anche nella
propria terra si può
emergere».
Lorenzo Zolfo
Il carabiniere, 46 anni materano, ha prestato servizio anche a Senise
Il maggiore Montemurro a La Spezia
caso. Dopo cioè aver vissuto l’esperienza del sevizio di leva. Era il
1992 e dopo essersi laureato in
giurisprudenza presso l’università di Bari, era stato chiamato ad
assolvere il servizio obbligatorio
di leva. Mai poteva pensare di innamorarsi della divisa ma il colpo
di fulmine c’è stato e Montemurro
inizia una bella carriera da ufficiale.
Arriva a Castelvetrano in pro-
vincia di Trapani, comune di nascita di Matteo Messina Denaro,
ritenuto il latitante di mafia più
importante ed influente; subito
dopo Montemurro viene trasferito a Napoli nel nucleo antidroga.
Poi è anche a Senise, dove lascia il
segno del suo passaggio. Ancora
oggi la cittadinanza lo ricorda
con stima e rispetto. Da Senise
viene trasferito a Velletri e qui ancora una volta si fa notare per la
perizia sulle nuove tecniche investigative: alla fine diventa egli
stesso un insegnante di queste
tecniche ai giovani allievi. Questo
ennesimo attestato di stima dunque non rappresenta altro che il
giusto premio per chi si è speso,
cominciando quasi per scherzo,
per la causa nobile del trionfo della giustizia.Per un orgoglio tutto
lucano che pure non guasta.
g. c.
Il maggiore Domenico Montemurro
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Lamacchia: «Tutti teniamo alla capitale della cultura ma la Giunta è lontana da Consiglio»
Adduce difeso solo da Matera 2019
Il bilancio andrà in seconda convocazione. Manuello: «La maggioranza non c’è più»
«La giunta si è dimostrata
completamente scollegata
dal Consiglio comunale e il
sindaco ne ha avuto ancora
una volta una reazione. Il
voto sul bilancio? Non mi
sento di votare negativamente a pochi mesi dalla
scelta di capitale della cultura e del traguardo che
Matera ha davanti ma non
condivido questo bilancio e
le scelte che vi vengono fatte. Deciderò il da farsi nelle
prossime ore manifestando
comunque il mio disappunto».
Le parole del consigliere
comunale Socialista Michele Lamacchia sono lo specchio del sentimento diffuso
in queste ore in larga parte
della maggioranza che sostiene il sindaco Adduce. Il
bilancio di previsione di venerdì in seconda convocazione passerà con ogni probabilità e con pochissimi
voti negativi ma sarà Matera 2019, l’obiettivo della città e la voglia di diventare
capitale della cultura «a salvare l’Amministrazione da
una caduta rovinosa».
Il giorno dopo il venir meno del numero legale se che
neanche si sia aperta la
questione bilancio e l’uscita
dall’aula di una parte numerosa della maggioranza
propone un caso oramai
tutto politico, un’Amministrazione che perde i pezzi
ancor di più dopo l’ultimo
rimpasto di giunta ma che
andrà avanti perchè c’è un
obiettivo che viene prima
cioè la capitale della cultura e nessuno vuole prendersi la paternità di averlo
compromesso.
«L’altro giorno si è avuta
l’esplicita dimostrazione
che la maggioranza oramai
non c’è più» spiega dai banchi dell’opposizione Doriano Manuello, «solo 18 consiglieri presenti in aula più
uno dell’opposizione e di
quei 18 ben quattro eletti
con le liste civiche e non con
il centrosinistra. Non esiste
alcun tipo di previsione e di
programmazione per il futuro e c’è la conferma e la dimostrazione che non si può
assolutamente
andare
avanti in questa maniera»
attacca ancora lo stesso Manuello. Quanto all’ipotesi
che la prospettiva di Matera
2019 tenga in piedi una situazione complicata il consigliere d’opposizione insiste: «non può essere una
prospettiva seria di una città andare avanti comunque
pur di arrivare ad un traguardo come il 2019 perchè proprio queste scelte,
questo tipo di programmazione sono elementi chiarificatore della prospettiva di
diventare capitale della cultura».
Ancora più duro l’intervento di Franceschino Santantonio della Lista Stella
che ha spiegato: “Il segreta-
Bus vietati alla stazione
ma auto libere di circolare
Pendolari penalizzati
Il capogruppo dei Socialisti in Consiglio comunale Michele Lamacchia critico sul prossimo
bilancio in discussione giovedì in seconda convocazione
Santantonio duro
«Il sindaco è oggi
in un vicolo cieco
Ha tradito la città»
Rivelli via fb contro
Muscaridola :
«Sel fuori da
maggioranza»
Paterino e la Giunta: «Monocolore Adduce
daremo un sostegno condizionato»
Al bilancio non si è arrivati ma si è fatto in
tempo nell’ultimo Consiglio comunale di lunedì a procedere all’ingresso del consigliere
Tragni al posto del neo assessore Lionetti e
discutere della costituzione della nuova
giunta. A sottolineare criticamente le scelte e
il metodo applicato e parlare di “monocolore
Adduce” è stato il consigliere Michele Paterino dell’Italia dei Valori.
«Prendiamo atto della nuova composizione dell’esecutivo (tralasciando incidente sul
rispetto della parità di genere) anche se il metodo adottato seppure legittimo si sottopone
a diverse interpretazioni critiche.
Intanto, è venuto meno l’impegno scaturito dalla riunione di maggioranza di procedere alla nomina di una giunta “politica” con
l’obiettivo di ricompattare la coalizione di
centrosinistra al fine di intensificare l’azione
di governo su alcune priorità programmatiche in questi ultimi mesi» ha detto in Consiglio comunale.
« Mi sembra che la maggioranza è più
frammentata di prima e non credo che querio provinciale del PD
avrebbe dovuto richiamare
il sindaco al senso di responsabilità, non la maggioranza.”
“Le scelte operate dal sindaco hanno tradito il patto
di trasparenza e onestà che
ci aveva visti al suo fianco,
leali sostenitori di un progetto che avrebbe dovuto
restituire alla città una prospettiva di crescita. Invece,
in questi anni, abbiamo as-
sta nuova giunta pur costituita da persone
per bene e di buona volontà possa in questi
pochi mesi recuperare i ritardi che sono stati
accumulati nel perseguimento di importanti
obiettivi programmatici, più volte evidenziati dal sottoscritto. Inoltre, l’azzeramento delle deleghe complica la vita anche agli assessori che sono stati riconfermati.
E’ chiaro che questo nuovo assetto della
Giunta è stato conseguito a discapito di diversi partiti della coalizione, di fatto siamo in
presenza di un monocolore “Adduce”.
Quindi sostegno condizionato alla nuova
giunta assicurando sin da ora con grande
senso di responsabilità,( in considerazione
del momento particolare, della candidatura a
capitale europea della cultura il cui esito finale sarà noto nel prossimo mese di ottobre),
un atteggiamento costruttivo sui provvedimenti condivisi ed in linea con i principi e gli
impegni programmatici sottoscritti (equità
fiscale, buon governo del territorio, gestione
oculata delle risorse pubbliche, trasparenza
nell’azione amministrativa,ecc. ecc.)»
sistito al mercimonio e alla
svendita del bene comune.
Quella di ieri – ha evidenziato il coordinatore Santantonio – è la sintesi chiara
e irreversibile del vicolo cieco in cui si trova l’amministrazione Adduce: la maggioranza non esiste. Non
esiste più uno spazio condiviso capace di generare una
prospettiva seria che metta
in campo azioni forti. Il sindaco Adduce ha tradito i cit-
tadini materani, ha disatteso le aspettative delle forze
politiche che lo hanno sostenuto e ha tradito il progetto di Matera2019 trasformandolo nella sua personale ipoteca sul futuro.”
Intanto via facebook la
polemica non si sopisce in
nessun modo e dopo un botta e risposta polemico tra
Rivelli e Muscaridola a
qualche ora dal Consiglio
(di lunedì sera) sul bilancio,
La stazione delle Fal ieri mattina vietata all’ingresso degli autobus
CI RISIAMO. La festa è bella quando dura poco e, soprattutto, quando a farne
le spese non sono i pendolari della provincia che a Matera ci vengono non certo
in gita, ma per lavoro. Dopo
un anno di tregua, ecco che
dalle riunioni dei “saggi”
del Comitato per l’ordine e
la sicurezza pubblica o da
qualche mente illuminata
del Comune (non è ben
chiaro) ti rispunta il coniglio dal cilindro: come si risolvono tutti i problemi di
traffico e sicurezza nei
giorni della festa della Bruna? Ovviamente vietando
per ben tre giorni (da ieri fino a domani, mica solo nel
giorno della Festa!) l’accesso degli autobus in piazza
Matteotti. E tutti gli altri?
Auto private, motocicli,
furgoni e qualsiasi altro tipo di mezzo di locomozione,
liberi di circolare indisturbati anche in pieno centro,
fin dentro piazza Vittorio
Veneto. A processione in
corso, qualcuno, spazientito, può permettersi anche
di strombazzare dietro ai
cavalli, mentre sui marciapiedi impazza il parcheggio selvaggio. Eh sì, in effetti, il problema sono proprio i pendolari... La soluzione a tutti gli inconvenienti che una città in festa
comporta è deviare il normale percorso di tutte le
è arrivato ancora una presa
di posizione al vetriolo dell’ex assessore.
«SEL è fuori dalla maggioranza e sta con la Città e
il suo futuro.
A proposito, solo ieri
qualcuno mi invitava a stare sereno. Credo che lui non
stia molto sereno e se si togliesse di mezzo ne guadagnerebbe tutta la città e il
centrosinistra che ha dilaniato».
corse, sia in entrata sia in
uscita da Matera, all’altezza della caserma della
Guardia di finanza in via
Lazzazzera, e farle transitare dal campo scuola per
poi riagganciarsi al percorso solito in via Timmari, all’altezza della caserma dei
vigili del fuoco. E della sicurezza dei viaggiatori chi
se ne importa, tanto nel
frattempo ci si è preoccupati (giustamente) di quella
dei cavalli.
Per tre giorni, mentre il
piazzale della stazione Fal è
deserto, facile preda di impavidi automobilisti a caccia di parcheggi abusivi (le
giostre iniziano a funzionare dopo le 20, quando
cioè non rimane che una
corsa in partenza) i pendolari che di solito prendono
il bus alla stazione, inevitabilmente, sono costretti a
riversarsi tutti alla fermata
vicino ai Vigili del fuoco,
priva di piazzole e in prossimità di un incrocio, dove i
bus devono attardarsi per
far salire i passeggeri a
bordo. Va bene la festa, ma
non a scapito dei pendolari
a cui, se proprio un piccolo
sacrificio si doveva imporre, sarebbe stato sufficiente, come si è fatto lo scorso
anno, solo il 2 luglio, non
tre giorni interi.
Margherita Agata
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un contesto di evidenza
sfida tutti contro tutti che
certo non aiuta l’Amministrazione. Giovedì il bilancio e venerdì Matera 90 e
Granulari saranno gli altri
banchi di prova di un Consiglio che oramai viaggia
lontano rispetto alla giunta
e al sindaco. Due rette parellele che se non si sono
ancora incontrate, non si
incontreranno più.
Piero Quarto
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Matera e provincia
Mercoledì 2 luglio 2014
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POMARICO Un terzo postino, un locale più igienico, l’ingresso per gli invalidi tra le richieste
Ufficio postale nel mirino della protesta
Raccolta firme per la petizione popolare sui disservizi allo sportello di via Diaz
POMARICO - Il servizio postale
pomaricano fa acqua da tutte le
parti. Quindi è stata indetta una
petizione popolare su una serie di
atavici problemi. Finito il tempo
delle lamentele sul senso unico in
corso Garibaldi, perché tornato a
doppio senso di circolazione,
adesso l'attenzione cade sugli uffici postali di via Diaz. Il testo della raccolta firme "per la contestazione dei disservizi" è indirizzata
al nuovo Amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco
Caio, al ministro dell’Economia e
finanze, al ministero dello Sviluppo economico (dipartimento Comunicazioni direzione generale
per la regolamentazione del servizio postale Autorità di vigilanza
sui disservizi postali), all’Agcom
direzione Servizi postali, al garante della Privacy, al responsabile Area territoriale sud 1 di Poste Italiane, al direttore di Filiale
di Matera, al prefetto di Matera, al
Comando provinciale dei Vigili
del Fuoco, alla direzione Provinciale del lavoro, all'Azienda Sanitaria Materana, al direttore Unità
Operativa medicina del lavoro e
sicurezza ambientale, al sindaco
del comune di Pomarico, alla locale stazione dei Carabinieri, alle
Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane
organizzazioni sindacali e alla segreteria regionale dell’Adiconsum. Le file interminabili allo
sportello producono, tra le altre
cose, "continua e totale violazione
della privacy e pericolo per la
pubblica e privata incolumità essendo l’ufficio piccolo, angusto e
con spazi ristretti bastano poche
persone in attesa e si resta am-
massati come sardine in scatola
facendo diventare l’aria completamente pesante ed irrespirabile
elevando il rischio di svenimenti
a causa di malori improvvisi,
inoltre la gente stanca di aspettare il proprio turno a causa della
mancanza dell’elimina code si riversa o a ridosso dello sportello
osservando e ascoltando involon-
tariamente tutte le operazioni che
si effettuano o peggio ancora preferiscono aspettare all’esterno
con tutti i pericoli che ne derivano, infatti non appena si esce dall’ufficio ci si immette su una strada via Armando Diaz molto stretta, trafficata e pericolosa, con
grave pericolo per la pubblica e
privata incolumità, mancanza di
L’avvio di lavori urgenti per trasferire gli ambulatori riaccende “la guerra”
Ospedale Tinchi, tregua finita
Una delibera di Maglietta riapre la querelle. Il comitato: «Va revocata»
“Sembrava che il successo
della manifestazione di domenica scorso davanti all'Ospedale di Tinchi, la decisa posizione dell'Amministrazione Comunale e le
rassicurazioni
politiche
avute dal Comitato nell'incontro di venerdì scorso a
Potenza con il Presidente
Pittella avessero tranquillizzato tutti, sindaco e manifestanti. Ma una delibera
del Direttore Generale riaccende la guerra a Tinchi”.
E’ quanto sostiene nella sua
ultima nota il Comitato Difesa Ospedale. “Comitati e
associazioni – viene annunciato - sono di nuovo in fibrillazione e si preparano a
nuove iniziative”.
“A scatenare nuove polemiche – viene spiegato dall’organizzazione civica una delibera del Direttore
Generale dell'ASM che dispone l'utilizzo di 236.000
euro per "affidamento lavori di somma urgenza per la
realizzazione delle opere
necessarie per consentire il
trasferimento, presso l'immobile ubicato in Pisticci in
via Cantisano, degli ambulatori ubicati presso il P.O.
di Tinchi, propedeutico
agli interventi da realizzare al predetto P. O. a garanzia della pubblica e privata
incolumità". Tutto secondo
i piani”.
“Nel corpo della delibera
– è il ragionamento che agita nuovamente il Comitato sono inequivocabili le motivazioni dei lavori, dalla
presa d'atto della relazione
dell'Unibas del prof. Masi al
riferimento esplicito al verbale del 23 giugno e si asse-
La facciata dell’ospedale di Tinchi
gnano 236.000 (duecentotrentaseimila) euro a due
ditte di Ferrandina per eseguire lavori di somma urgenza per lavori di adeguamento dei locali di via Cantisano a Pisticci per trasferire con la massima urgenza gli ambulatori di Tinchi.
Siamo in attesa di sapere
se gli effetti di questa delibera sono stati bloccati, viste le motivazioni. I locali di
Via Cantisano erano stati
messi a disposizione dalla
giunta comunale con delibera n. 52 del 20 febbraio
2014.
Eppure tutti hanno condiviso la necessità di fermare tutto in attesa di un nuovo incontro. Pare che qualcuno si giustifichi e dica
che si tratta di realizzare in
via Casntisano solo di lavori per trasferirvi il distretto. Siamo alle solite, un film
già visto. A parole si dice
una cosa, negli atti l'opposto. Nella delibera c'è scritto tutt'altro, che si tratta di
lavori di impiantistica per
trasferire le attività da Tinchi così come, appunto, risultava dal verbale del 23
giugno che aveva scatenato
la rabbia del Comitato Difesa Ospedale e dei cittadini
in lotta a Tinchi.
Il Comitato è in agitazio-
ne: le menzogne continuano, la battaglia del comitato
pure.
La delibera dell'ASM (787
del 27 giugno) dev'essere
revocata ed è un atto di
guerra. Pronti ad occupare
anche i locali di Via Cantisano”.
MONTESCAGLIOSO
Eccellenza con Tripadvisor
al borgo ritrovato
Il Sindaco della Città di Montescaglioso Giuseppe Silvaggi e
l’Assessore alla Cultura Maddalena Ditaranto, a nome della
Giunta comunale, hanno
espresso soddisfazione e
compiacimento per il Certificato di Eccellenza TripAdvisor
2014 ottenuto dall’albergo diffuso "Il Borgo Ritrovato", inserito tra i vincitori. «Tale riconoscimento dà lustro alle risorse produttive montesi».
uscita di sicurezza, difficoltà di
accesso per gli invalidi". Oltre a
questo, il solito ritardo nel recapito della corrispondenza "verificatosi in maniera molto intensa nei
mesi scorsi, bollette di luce, gas,
telefono, acqua, comunicazioni di
assicurazioni, banche e finanziarie fatte recapitare ben oltre la
scadenza il che ha provocato in
tutta la cittadinanza rabbia e malcontento, infatti pagare in ritardo una qualsiasi bolletta, oltre all’addebito degli interessi di mora
e sanzioni, potrebbe aver provocato, presumibilmente, l’inserimento del proprio nominativo in
un elenco di cattivi pagatori con
ripercussioni tali da poter compromettere un eventuale accesso
a qualsiasi prestito". Quindi i cittadini chiedono: "L’inserimento
del terzo postino, il trasferimento
in un locale più grande, più igienico, con uscita di sicurezza ed ingresso per gli invalidi, l’inserimento dell’Elimina Code ed il prolungamento dell’orario di apertura al pubblico fino al pomeriggio". Le firme si raccolgono presso la Casa della Cultura sita nel
Palazzo Marchesale.
Nunzio Festa
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Deposito Cedib a Tinchi
Furto di bibite nella notte
dall’ingente valore
UN FURTO nella notte al
deposito Cedib ubicato
nella tranquilla periferia
di Tinchi, peraltro a due
passi dal polo della sicurezza, il complesso dell’ex
carcere che ospita vigili
del fuoco, corpo forestale e
protezione civile.
Luogo del misfatto la sede di una nota ditta locale
di fornitura bevande alle
attività commerciali del
territorio,
trafugata
da mani
ignote,
quasi certamente in
gruppo.
I ladri
sono riusciti ad introdursi
nella sede
del distributore
ubicata
fra Tinchi
e Centro
Agricolo,
disattivando, a
quanto pare, il sistema di telecamere. Indisturbati, stando ovviamente alle prime e parziali
ricostruzioni, hanno caricato di merce il camion di
proprietà della stessa ditta e, dopo aver fatto il pieno di bottiglie e derrate,
sono fuggiti a bordo dello
stesso mezzo forzando l’uscita del deposito.
Ancora da stimare il valore della perdita, che si
presume possa essere ingente.
Oltre al materiale trafu-
gato, soprattutto bibite di
ogni tipo, altra merce è
stata danneggiata, non è
ancora chiaro se di proposito o nella concitazione
delle operazioni connesse
al frettoloso carico del camion.
Ad accorgersi del furto
sono stati i proprietari
della stessa ditta, alcuni
volenterosi, piccoli imprenditori del posto che
negli anni
hanno saputo conquistarsi
la fiducia
della
clientela
ed
una
buona
credibilità a livello
territoriale.
Come di
consueto
si sono recati a lavoro
di
buon mattino, ma
hanno dovuto subito constatare le evidenze
lasciate dai ladri, realizzando in pochi attimi
quanto accaduto poche
ore prima, presumibilmente nel corso della notte. Dato l’allarme, sul posto sono intervenuti gli
uomini del Commissariato di Polizia di Pisticci per
tutti i rilevi del caso, alla
ricerca di eventuali tracce
ed evidenze eventualmente lasciate dai malviventi.
Roberto D’Alessandro
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Matera e provincia
Mercoledì 2 luglio 2014
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Berlinguer risolve il caso dello sciopero della fame di Devincenzis
«Riprenderanno i lavori a Montalbano»
« I soldi per pagare l’impresa che
ha lavorato alle reti idriche e fognarie di Montalbano Jonico ci
sono: la Regione Basilicata li ha
già assegnati ad Acquedotto Lucano. Ora toccherà a quest’ultimo trasferire i fondi. E all’impresa riprendere i lavori».
La rassicurazione sul provvedimento che dispone i pagamenti si è avuta dall’assessore all’Ambiente, territorio, opere
pubbliche e mobilità Aldo Berlinguer, nel corso di un incontro
che ha tenuto con il sindaco di
Montalbano Jonico Vincenzo Devincenzis, il vicesindaco Salvatore Gentile, il commissario della
Conferenza
interistituzionale
idrica Angelo Nardozza, il diret-
tore generale di Al Gerardo Marotta e i dirigenti del Dipartimento Ambiente.
Il Sindaco del Comune lucano
aveva minacciato, pochi giorni
fa, lo sciopero della fame perché
si consentisse il riavvio delle opere, bloccate da tempo: la ditta che
se ne occupa avanza ancora una
parte delle somme relative ai lavori già effettuati.
Si tratta di lavori importanti:
demolizione di opere esistenti,
realizzazione di condotte e derivazioni in vari materiali, posa di
tubi, aste, chiusini, pozzetti eccetera.
Dell’importo dovuto di circa
435.000 euro, l’impresa aveva
già ottenuto una parte nell’apri-
le scorso, come sempre stanziata
dalla Regione Basilicata e pagata poi da Acquedotto Lucano.
In attesa della restante parte, il
cantiere si era fermato. Ed è per
questo che il Sindaco aveva minacciato il gesto estremo dello
sciopero della fame.
L’Assessore Berlinguer ha così convocato una riunione nella
sede del suo Dipartimento ed ha
dato le rassicurazioni per trasferire i fondi.
«Dopodiché – spiega l’assessore Berlinguer – bisognerà solo
attendere l’effettivo pagamento
da parte di Acquedotto Lucano
all’impresa perché uomini e
mezzi riprendano l’attività e concludano opere di importanza
Da sinistra l’assessore Berlinguer e il sindaco Devincenzis
fondamentale per il centro joni- re da vicino la vicenda sino alla
co».
sua risoluzione, anche con una
«A ogni modo – aggiunge l’e- visita sul posto – conclude – da
sponente della giunta regionale concordare con il Sindaco nei
lucana – sarà nostra cura segui- prossimi giorni».
Nuovo appello all’acquirente: «Siamo vicini a un accordo», coinvolta anche la Regione
Pronti a rilevare l’azienda Conte
Soccorso contadino annuncia la formazione di una coop per i terreni venduti all’asta
POLICORO – Gli agricoltori di “Soccorso contadino” continuano ad occupare l’azienda agricola di
Leonardo Conte alla fine
di viale Matera, confine
tra il territorio di Policoro
e quello di Tursi, rientrante da un punto di vista
geografico in quest’ultimo. Così a distanza di tre
mesi Gianni Fabbris e i
suoi sostenitori non mollano la loro battaglia etica.
A marzo bloccarono l’ufficiale giudiziario all’ingresso dei cancelli dell’azienda e la stessa cosa
avrebbero fatto nel pomeriggio del 30 giugno,
quando il pubblico ufficiale era atteso in azienda per
certificare il passaggio di
proprietà dalla famiglia
Conte/Ergastolo a una
nuova di cui il nome non è
stato fatto, anche se si
tratterebbe di vicini di casa della stessa famiglia,
che avrebbero comprato
beni di confinanti messi
all’asta.
La procedura parte nel
gennaio 2013, quando si
certifica il fallimento della
famiglia Conte con parte
dei beni, in questo caso l’azienda agricola con annesso casolare di 17 ettari
totali, messi all’asta per
onorare i debiti. Secondo
Fabbris e soci l’operazione
sarebbe stata preceduta
da un incontro a porte
chiuse a Matera da parte
di gente senza scrupoli
per “pilotare” l’asta.
«Non si spiega altrimenti –tuona Fabbris nella
mattinata del 30- come
proprietà di questo tipo
che
valgono
almeno
500mila euro, siano passate di proprietà per la
modica cifra di 80mila.
Questa è una vera e propria speculazione, tipica
di quelle di un’economia
da guerra con persone facoltose che con la liquidità
vogliono comprare la vita
e il lavoro delle persone.
Perché di questo si tratta,
non solo della semplice acquisizione di un patrimonio».
Fabrris sostiene che la
L’annuncio fatto nei giorni scorsi da Soccorso contadino circa la possibilità di rilevare
l’azienda Conte
mobilitazione va avanti e
Volevamo un incontro ti. Siamo disponibili a rinon ha alcuna intenzione con i potenziali acquiren- storare gli 80mila euro,
di fermarsi: «Da qui non ti, che in questi mesi non con l’aggiunta di qualcosa
ce ne andiamo –continua- si sono fatti vivi e ora li in- in più, per restituire quenemmeno se vengono con vitiamo una seconda volta sta azienda ai proprietari
i carri armati perché c’è a battere un colpo, anche morali e così rilanciarla;
un limite morale di fronte per interposta persona: oppure entrino anche loro
al quale non possiamo so- troviamo un accordo bo- nella nostra cooperativa
prassedere.
nario nell’interesse di tut- sociale, perché noi di que-
sta azienda vogliamo farne una fattoria didattica
con la coltivazione di prodotti biologici e orti». A tal
proposito Fabbris ha annunciato di aver costituito
una cooperativa, che ha
intenzione di rilevare,
sempre presso il tribunale
civile di Matera, gli altri
7,5 ettari di terreni circostanti l’azienda ancora di
proprietà della famiglia
Conte/Ergastolo e chiederà la tracciabilità degli
80mila euro per la prima
asta.
I mobilitatori hanno invitato al sit-in anche il sindaco di Tursi, Giuseppe
Labriola (centrodestra), il
quale in veste istituzionale ha convocato, dietro sollecitazione di Fabbris, un
tavolo concertativo tra le
parti- vecchia proprietà,
nuova e occupanti- oggi
presso lo stesso Municipio, per addivenire a una
soluzione che possa restituire splendore ad un’
azienda che per anni è stata un modello del settore.
Quindi anche Labriola
ha auspicato un rilancio
come accaduto in casi simili in Emilia Romagna.
Inoltre, Fabbris ha consegnato una missiva a don
Salvatore De Pizzo, parroco della chiesa Buon Pastore di Policoro, affinchè
possa intercedere presso il
vescovo monsignor Francesco Nolè, «di rimettere a
noi i nostri debiti come noi
li rimettiamo ai nostri debitori», chiedendo dunque
un sostegno morale alla
Curia. Infine, non dovrebbe mancare anche un interessamento della Regione, nella persona dell’assessore all’Agricoltura alla quale sempre Fabbris
notificherà una lettera,
per sensibilizzare anche
l’Ente sulla vicenda di
questa azienda chiedendone il coinvolgimento
tramite il Psr (Piano di sviluppo regionale). Alla manifestazione c’era anche
l’avvocato Antonio Melidoro, che cura gli interessi di Soccorso contadino;
mentre Leonardo Conte
ha affermato, che i suoi
guai sono iniziati nel 1993
con la psicosi del morbo
della mucca pazza.
Gabriele Elia
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alluvionati, «Il presidente superi le rendite di posizione e attui l’accordo»
«Ora basta, è tempo di agire»
Fabbris si rivolge a Pittella
IL Coordinamento del Comitato per
la “Difesa delle TerreJoniche” ha incontrato a Montescaglioso le associazioni e i cittadini, per discutere le
proposte di rilanciare la vertenza generale sulla messa in sicurezza idrogeologica dell'area e per il riconoscimento del diritto ai risarcimenti. La
data di ieri, peraltro, era fortemente
simbolica ed è l'occasione per fare
una prima valutazione: il 1 luglio era
la ricorrenza della frana che ha stravolto sette mesi fa Montescaglioso e
dell'alluvione che il 1 dicembre scorso ha colpito circa 60 comuni della
Basilicata. «Oggi, però, sono anche 9
mesi dall'alluvione di ottobre 2013 e
46 mesi da quella del febbraio/marzo
2011 -ha ricordato il Comitato- e an-
cora stiamo attendendo le risposte
minime che consideriamo assolutamente indispensabili per il territorio, le famiglie e le comunità colpite. I
danni accertati fra Puglia e Basilicata superano abbondantemente i 500
milioni di euro di cui per la sola Basilicata almeno 40 milioni di danni per
i privati cittadini e le aziende del territorio. Anche se ad oggi in Basilicata sono arrivati circa 30 milioni per
gli interventi "urgenti" di messa in
sicurezza, questa cifra è assolutamente risibile rispetto ai bisogni e rispetto alla capacità di incidere effettivamente sul territorio con interventi adeguati. Soprattutto ad oggi
praticamente nulla è arrivato ai cittadini ed alle aziende private che
hanno subito danni. Nelle settimane
scorse il Comitato aveva inviato alla
Regione una serie di proposte, con la
richiesta al Presidente Pittella di dare segnali precisi di assunzione di responsabilità. Quattro le richieste: un
accordo sui risarcimenti ai privati
per tutte e tre le alluvioni dal 2011 ad
oggi; la costituzione di un coordinamento delle diverse iniziative per i risarcimenti, la messa in sicurezza e la
prevenzione sotto la diretta responsabilità della Presidenza della Regione; la convocazione entro ottobre degli Stati Generali sulla Salute dei fiumi; la costituzione di un fondo per la
messa in sicurezza idrogeologica e la
bonifica ambientale delle aree di fondovalle . «E’ tempo di agire», ha preci-
Gianni Fabbris
sato Fabbris, annunciando una lettera che sarà inviata oggi al presidente
Pittella, per chiedergli di superare
qualsiasi timore di «pestare i piedi a
qualche rendita di posizione. Ora è il
tempo di dare risposte».
RASSEGNASTAMPA
II I BASILICATA PRIMO PIANO
Mercoledì 2 luglio 2014
REGIONE BASILICATA
BRACCIO DI FERRO
Intensa trattativa tra i partiti per definire le
caselle del mosaico, tra veti
DOSSIER SULLE «TESTE» DEGLI ENTI diverse
incrociati e assi tirati fuori all’ultimo minuto
LE PROSPETTIVE
Sintesi complessa e soluzioni non senza
malumori. Intanto, si guarda già ai
prossimi incarichi negli ospedali
Risiko nomine nella notte più lunga
Chiuso, non senza agitazioni, il complicato dossier degli enti sub- regionali
CONSIGLIO
Giornata di
fuoco per il
termine
ultimo di
presentazione
delle nomine
ANTONELLA INCISO
l Il risiko delle nomine
negli enti sub-regionali dove
ogni partito ed ogni consigliere intendeva giocare un
ruolo di primo piano, è finito.
Con pochi vincitori e molti
vinti. È finito nella tardissima nottata dopo una «quadratura del cerchio» che ha
dovuto soddisfare le esigenze
dei partiti, l’equilibrio geografico, e le sensibilità delle
correnti del Partito democratico.
Un equilibrio difficile da
individuare che ha costretto
gli esponenti politici a trattare sino a notte fonda (ben
oltre l’orario di andata in
macchina del giornale) per
arrivare ad una sintesi che
tenesse insieme le ambizioni
dei singoli e le esigenze contigenti.
Perchè, di certo, se le diverse correnti dem hanno fatto quadrato per ottenere le
posizioni più importanti (con
tanto di divisione degli incarichi anche in vista della
prossima tornata che riguarderà enti importanti come gli
ospedali, la Sel e Acquedotto
lucano) anche i minori hanno
rivendicato ruoli di rilievo
nel portafoglio dei posti nelle
strutture sub- regionali.
Un «braccio di ferro» che
TRADIZIONE
Incarichi assegnati, come
da tradizione, poco prima
della scadenza
ha portato ad uno slittamento
sino a pochi minuti dal termine ultimo della mezzanotte
delle decisionii. Soprattutto
in alcuni enti dove i giochi
per i portafogli si sono consumati sino all’ultimo minuto. Nella prospettiva di arrivare ad un accordo complessivo.
Le uniche certezze nella
tarda serata di ieri, sono state
quelle sulla direzione dell’Arpab dove è stato nominato
Aldo Schiassi, epidemiologo
campano con alle spalle diverse esperienze nel settore
della gestione dei servizi sanitari. Per l’ente, uno dei più
importanti e delicati nel panorama regionale, un «asso»
tirato fuori dalla manica direttamente del governatore
Pittella (a cui è stato dato
mandato pieno da tutta la
maggioranza di Centrosinistra) che ha voluto puntare
oltre che sulla competenza
anche sul rinnovamento totale (criterio che giustificherebbe la scelta di un professionista di fuori regione,
seppure di area di Centrosinistra).
Rimasta in pole e poi ratificata, nonostante le voci
altalenanti che si sono susseguite durante l’intera giornata di ieri, anche la candidatura (in quota pittella) di
Antonio Bruno all’Apt. Laureato in sociologia con una
tesi sullo sviluppo del Mezzogiorno. Fondatore di Pro-
.
meta Servizi, econsulente per
enti pubblici e aziende nel
campo del marketing territoriale e dello sviluppo locale.
Ci ha provato a anche l’ex
sindaco di Sant’Arcangelo,
Domenico Esposito (in quota De Filippo ma vicino anche
al governatore Pittella). Per
lui in gioco l’incarico di amministratore dell’Azienda di
edilizia territoriale di Potenza. Così come la riconferma è
stata scontata per il responsabile delle politiche per il
lavoro, Pinuccio Maggio (di
area pittelliana).
Come per il componente
della Corte dei Conti, incarico
per il quale è rimasto in pole
position l’ex direttore della
Presidenza del Consiglio regionale, Luigi Gianfranceschi.
Più complesso, invece, il
quadro per gli altri incarichi,
dove, posizionamenti e veti
incrociati hanno pesato sino
all’ultimo momento. Caso emblematico l’Azienda territoriale di Matera dove sono
stati in bilico, salvo sorprese
dell’ultima ora, Adeltina Salierno e Angelo Tataranni.
Ma soprattutto l’Ardsu, con-
tesa dai renziani del Pd (che
puntavano alla riconferma di
Arduino Lospinoso) e dai
minori. Una scelta che ha
pesato non poco nel ritardo
delle designazioni e che continuerà a pesare sui futuri
assetti della maggioranza,
considerato che la decisione è
avvenuta contro la volontà di
una delle due parti in causa.
Trovare il «consenso», però, non era e non è stato facile.
Tanto che a farne le spese è
stata anche la minoranza che,
dopo aver nominato all’Ardsu
Clemente Delli Colli ed al
Corecom Gianluigi Laguardia ed aver proposto collegialmente la candidatura del
segretario regionale dei «Popolari per l’Italia» Vincenzo
Giuliano, per una presidenza ha dovuto attendere notte
per sapere se l’incarico assegnato era quello di garante
per l’infanzia o difensore civico (ruolo che, però, deve
essere votato dal Consiglio).
Come da tradizione, quindi,
la sintesi sulle decine e decine
di incarichi è stata trovata
solo all’ultimo secondo. E non
senza malumori e fibrillazioni. Le stesse che si trascineranno anche oggi e nei
prossimi giorni, quando tutti
gli incarichi saranno ufficializzati. E gli equilibri definiti.
SULLE NOMINE IL COMMENTO DEL CAPOGRUPPO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE, GIANNI LEGGIERI
PROGRESSISTI HA OTTENUTO 167 VOTI
«Scelte in base al colore politico
Così si sono illusi i giovani»
Parlamento europeo
Gianni Pittella
capogruppo S&D
l Da destra a sinistra. Senza differenze. Senza contrasti di alcun genere. La «torta» delle nomine conquista tutti i partiti politici presenti
in Consiglio regionale che tra posizioni di primo piano e ruoli secondari
non disdegnano gli incarichi.
I grillini, invece, no. Loro a quelle
«poltrone», il più delle volte retribuite
rinunciano. Preferendo, da un lato,
puntare il dito sui criteri di scelta,
dall’altro, lavorare perchè il meccanismo di selezione sia diverso. Gianni
Leggieri, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, lo dice chiaramente.
Capogruppo tutti i partiti, anche l’opposizione, hanno indicato
professionalità per gli incarichi
negli enti sub-regionali. Voi, invece, avete scelto di non farlo, limitandovi a partecipare alle consultazioni per semplice cortesia. Perchè questa scelta ?
«Non condividiamo assolutamente
questo tipo di scelta. Ci siamo presentati perchè ci ha chiamati il presidente Lacorazza ed era doveroso esserci per rispetto alle Istituzioni. Abbiamo detto, però, che questo tipo di
politica non ci piace. È inutile illudere ancora una volta i giovani che
hanno presentato la propria candidatura se poi le scelte vengono fatte
dall’alto. Di fronte alle 800 candidature presentate, le indicazioni sono
legate a criteri politici di spartizione»
Il problema, quindi, è il criterio
di scelta che secondo voi è solo ed
esclusivamente politico e non di
competenza?.
M5S Il
capogruppo
grillino Gianni
Leggieri
.
«Non ho letto i curriculum dei candidati e non mi permetto di giudicare
le loro competenze, ma si sceglie in
base al colore politico».
Meglio fuori, quindi
«Si, non ci interessa per nulla questo discorso. Noi parliamo di trasparenza, ne parlano anche gli altri ma
rimangono solo belle parole. La competenza è fondamentale per un lavoro
pubblico ma è anche evidente che tanti enti vadano chiusi. Ci deve essere
una riorganizzazione».
Quindi, l’obiettivo è la riorganizzazione della governance regionale?
«Assolutamente sì, serve una governance più snella, meno pesante,
con meno incarichi retribuiti ed enti
più vicini ai cittadini. Leggendo tra
gli incarichi, ad esempio, ci sono ruoli
come le servitù militari che non comprendo a cosa possono essere utili»
Di qui il lavoro sulla riorganizzazione?.
«Noi siamo solo in due, vorremmo
fare tante cose ma il lavoro è immane.
Però, stiamo mettendo in cantiere
una proposta di legge di riforma degli
enti che preveda anche un diverso
meccanismo di nomina».
Ovviamente non su basi politiche?
«Si, crediamo che si debba puntare
solo sui titoli, sui curriculum, sulla
professionalità»
Anche per non deludere i giovani.
«Esatto. Inutile far fare 800 domande è meglio puntare alla chiamata
diretta in base ai titoli scelti da una
commissione. Ci sono ruoli importanti negli enti sub regionali che richiedono competenze professionali
specifiche e di alto livello».
[a.i.]
l Gianni Pittella è il nuovo capogruppo dei
Socialisti & Democratici al Parlamento europeo. Pittella, che è stato presidente ad interim dell’Europarlamento, è il primo italiano a guidare il gruppo S&D. Su 174 votanti il
nuovo capogruppo ha ricevuto il voto favorevole di 167 eurodeputati. Pittella si è detto
«orgoglioso della nomina» ed ha spiegato che
l’Europa ha bisogno di un «programma ambizioso». «Ciò di cui abbiamo bisogno oggi è
un programma coraggioso e ambizioso per
l’Europa e per dare all’Ue un ruolo di primo
piano sulla scena mondiale. Dobbiamo superare gli squilibri tra l’immagine di un’Ue
gigante economico ma nano politico» spiega.
In particolare, aggiunge «se vogliamo avere
successo a livello globale nei prossimi anni,
dobbiamo investire in ricerca e sviluppo e
dobbiamo promuovere un’economia competitiva e sostenibile basata su un sistema di
meritocrazia. È tempo per l’Europa di tornare
alle proprie radici e rilanciare l’approccio
comunitario e solidale». Per il capogruppo
S&D «dobbiamo avere il coraggio di superare
i nostri egoismi e lavorare insieme. Solo cooperando saremo in grado di affrontare problemi urgenti come le recenti tragedie
dell’immigrazione accadute a Lampedusa e
altrove. Dobbiamo essere pronti a rafforzare
la solidarietà tra i diversi stati membri
dell’Ue». L'Europa, sottolinea, «deve essere
dinamica e concentrarsi sui problemi comuni
dei propri cittadini. Perché questo avvenga,
dobbiamo assicurare che il Patto di stabilità e
di crescita non sia applicato come un dogma
intoccabile, ma come uno strumento flessibile per promuovere, nel rispetto dei Trattati,
lo sviluppo, la crescita e l’occupazione". Soddisfazione per la nomina di Pittella, è stata
espressa, in un twett, dal capogruppo del Pd
alla Camera, Roberto Speranza.
RASSEGNASTAMPA
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Mercoledì 2 luglio 2014
AMMINISTRAZIONE
ASSESSORI
Sono nove gli assessori nominati dal
che mantiene, tra l’altro, opere
IL VOLTO NUOVO DEL CAPOLUOGO sindaco
pubbliche, viabilità, Bucaletto e sport
PRIORITÀ
Le priorità assolute indicate dalla nuova
amministrazione cittadina sono rifiuti e
trasporto pubblico urbano
De Luca presenta la sua squadra
Ci sono quattro donne e cinque uomini nella nuova Giunta comunale di Potenza
COMUNE
Il sindaco
Dario De
Luca presenta
la nuova
Giunta
comunale
[servizio
fotografico di
Tony Vece ]
GIOVANNA LAGUARDIA
l Tutti gli uomini e le donne del sindaco. Dario
De Luca ha presentato ieri pomeriggio alla stampa, nella sala dell’Arco di piazza Matteotti, la sua
squadra di nove assessori (tanti quanti - ha precisato - ne prevede lo statuto del Comune di
Potenza), quattro donne e cinque uomini. Si tratta, in ordine alfabetico, di Rosanna Argento (edilizia e pianificazione, sportello unico attività
produttive, attività produttive, marketing territoriale, turismo), Gerardo Bellettieri (mobilità), Leonardo Cuoco (Programmazione), Margherita De Francesco (Istruzione, sicurezza ambienti di lavoro e scolastici, edilizia scolastica,
cultura), Maria Martoccia (bilancio e finanze,
fiscalità locale, entrate per servizi), pasquale
Pepe (ambiente, parchi, energia, sanzioni amministrative), Annalisa Percoco (politiche comunitarie, rapporti con l’Università e mondo
della ricerca, coesione territoriale), Giovanni
Salvia (informazione e comunicazione, servizio
informatico informativo comunale, ricostruzione, decentramento, istituti di partecipazione popolare), Nicola Stigliani (servizi sociali, politiche
abitative). Il sindaco ha tenuto le deleghe alle
risorse umane, opere pubbliche, riqualificazione
urbana, espropri, viabilità, polizia locale, protezione civile, Bucaletto, Sport, Politiche giovanili, affari legali. L’ingresso in giunta di Bellettieri dovrebbe portare in consiglio comunale
Rocco Coviello, che però è in odore di diventare
capo di gabinetto del sindaco e dunque potrebbe
lasciare il posto a Giuseppe Giuzio.
«La formazione di questa giunta - ha esordito il
sindaco - è stata abbastanza complessa. l’obiettivo principale è quello di dare una risposta
concreta alla problematiche di questa città che in
parte già abbiamo conosciuto durante questa
lunga campagna elettorale. Problemi che affliggono l’amministrazione comunale da tempo e
che non sono di facile soluzione». Fra le priorità
assolute indicate da De Luca, sulle quali l’am-
SINDACO
DARIO DE LUCA
Ingegnere, laureato al
Politecnico di Torino nel
1979. Dal 1980 esercita
la libera professione
BILANCIO
MARIA MARTOCCIA
.
ministrazione comunale dovrà ripiegarsi fin da
subito, vi sono l’emergenza rifiuti e i problemi
del trasporto pubblico urbano, ma anche il dramma delle tante persone che lavorano per cooperative o per aziende fornitrici di servizi al
Comune che oggi si trovano in una situazione di
assoluto disagio economico».
Riguardo alla scelta dei nuovi assessori De
Luca ha detto: «Credo moltissimo in questa squadra e credo che darà un validissimo contributo
nell’interesse di questa città. Si tratta di una
squadra prevalentemente tecnica, con una piccolissima presenza politica, che tuttavia non in-
MOBILITÀ
GERARDO BELLETTIERI
POLITICHE UE
ANNALISA PERCOCO
fluenzerà l’attività dell’amministrazione perché
a tutti gli assessori in qualche modo legati ai
partiti ho detto che prima di entrare in giunta
dovevano svestirsi dei panni degli uomini di
partito per essere a servizio della città e della
comunità. La mia è stata una scelta completamente autonoma di cui mi assumo in pieno la
responsabilità».
Riguardo all’attività amministrativa, comunque, de Luca ha annunciato che per risalire la
china il Comune dovrà lavorare di concerto con
gli altri enti locali. «Per risolvere i problemi del
Comune - ha detto - è assolutamente necessario
INFORMAZIONE
GIOVANNI SALVIA
l’aiuto della Regione Basilicata. Non vi è possibilità di programmazione se i creditori continuano a bussare alla porta. Il nostro lavoro
attuale sarà di quantificare le risorse minime
necessarie per risolvere le urgenze e andare
avanti. Ho già avuto un incontro con il presidente
della Giunta regionale Pittella e gli ho fatto presente che questa città oggi deve chiedere l’aiuto
della Regione per disporre delle risorse minime
necessarie a far fronte agli impegni passati. È
evidente, poi, che problemi come quello dei rifiuti e quello dei trasporti non possono essere
risolti solo ad una scala comunale. Noi ci impegneremo a fondo nell’ottimizzazione delle risorse ma vi è necessità dell’intervento delle altre
amministrazioni come Regione e Provincia. Solo
così si potrà iniziare a programmare il futuro». E
nel futuro di Potenza De Luca vede soprattutto un
efficiente utilizzo delle risorse che arriveranno
dall’Unione Europea per il sessennio 2014/2020.
«Dall’Ue - ha detto - arriverà qualcosa come un
miliardo e 600 milioni e credo che Potenza debba
intercettarne il 15-20 per cento, dal momento che
conta il 12-13 per cento della popolazione regionale, a cui bisogna aggiungere tutti i pendolari che la frequentano ogni giorno».
PROGRAMMAZIONE
LEONARDO CUOCO
ISTRUZIONE
MARGHERITA DE FRANCESCO
Avvocato, libero Ricercatrice fondazione
Laureato in scienze Economista esperto di
Docente da
professionista, nella
Mattei esperta in
politiche, giornalista
programmazione trentacinque anni con
commissione geografia dello sviluppo della redazione sportiva
regionale e fondi
esperienze
disciplinare Figc
e politiche Ue
de La Nuova Tv
comunitari
amministrative
SERVIZI SOCIALI
NICOLA STIGLIANI
Laureata in economia Ingegnere meccanico,
e commercio docente dipendente del Corpo
all’università Luiss Forestale dello Stato
AMBIENTE
PASQUALE PEPE
Avvocato, in passato è
stato sindaco del
comune di Tolve
EDILIZIA
ROSANNA ARGENTO
Architetto, esperta in
riqualificazione dei
centri storici
RASSEGNASTAMPA
IV I POTENZA CITTÀ
PETROLIO
I CONTI IN CASSA NEL 2014
Mercoledì 2 luglio 2014
I VERSAMENTI AL 30 GIUGNO 2014
Eni e Shell hanno versato circa 159 milioni alla
Regione Basilicata e circa 28 milioni ai Comuni,
pari al 7% della produzione di gas e olio 2013
I VERSAMENTI AL 30 GIUGNO 2013
La Regione Basilicata ha incassato circa 169
milioni, i Comuni circa 30 milioni. Il Fondo
idrocarburi era di 93 milioni. È sceso a 80
Le lezione delle royalty
Chi troppo vuole nulla stringe
Certo, è anche vero che chi si contenta gode. Ma dietro le royalty
che oscillano e tendono a diminuire. Dietro i soldi del «bonus idrocarburi» che continuano a lievitare nelle casse dello Stato. Dietro il paradosso
di un progetto unico, quello di Tempa Rossa, che va avanti da una parte
e frena dall’altra, c’è un’altra lezione. Il futuro energetico del Paese va
immaginato in maniera complessiva e i territori hanno un peso importante. Agire in sinergia e in fretta, cogliendo anche la lezione che viene
oggi dalle royalty: non ci saranno sempre e non avranno sempre lo
stesso peso. Sono un’opportunità che bisogna saper cogliere.
[l.ier.]
PRIMA Alli 2 in perforazione
DOPO Il pozzo Alli2 in produzione smontata la torre di perforazione
Arrivano le royalty, ma sono in calo
Circa 267 milioni dal giacimento di petrolio in Val d’Agri. Oltre 24 milioni in meno
E diminuiranno ancora
nei prossimi tre anni, per
il Mise, se non ci sarà la
ripresa delle attività
LUIGIA IERACE
l Oltre 24 milioni di euro in
meno nelle casse di Stato, Regione e Comuni lucani. A tanto
ammonta il calo delle royalty
versate a fine giugno sulle produzioni del 2013 derivanti dal
giacimento lucano dell’Eni in
Val d’Agri. Nelle casse della Regione Basilicata sono arrivati,
infatti, circa 159 milioni di euro,
a fronte dei circa 169 milioni di
euro versati nel 2013 e relativi
alle produzioni del 2012. Piatto
più magro anche per i Comuni
lucani (Viggiano, Calvello, Grumento Nova, Marsico Nuovo e
Montemurro) che hanno ricevuto quasi 28 milioni di euro, a fronte dei circa 30 milioni di euro del
2013.
Cala naturalmente anche il
3% che alimenta il Fondo nazionale per la riduzione dei prezzi
dei carburanti. Nelle casse dello
Stato entrano circa 80 milioni di
euro, a fronte dei 93 milioni
dell’anno precedente.
E così mentre il governatore
Pittella spinge sul Governo affinché le royalty vengano escluse
dal patto di stabilità interno, scaduto il termine entro il quale (30
giugno) le compagnie petrolifere
dovevano versare l’aliquota del
10 per cento (7% a Regione e Comuni e 3% allo Stato per alimentare il Fondo nazionale per la
riduzione dei prezzi dei carburanti) si tirano le somme sull’andamento della produzione lucana nel 2013.
A fronte di una produzione di
petrolio di circa 4 milioni di tonnellate nel 2012, si è passati nel
2013 a 3,9 milioni di tonnellate;
mentre la produzione di gas è
passata da 1,29 miliardi di metri
cubi del 2012 a 1,27 miliardi di
metri cubi del 2013.
Un calo, i cui effetti immediati
si sono visti sull’andamento attuale delle royalty, come già evidenziato dal Direttore generale
per le risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello Sviluppo economico economico,
Franco Terlizzese, nel «Rapporto
annuale 2014 sulle attività 2013.
«I livelli produttivi di olio e gas
si sono mantenuti nel 2013 sulla
linea di ripresa avviata nel 2009,
ma la ridottissima attività esplorativa e le crescenti difficoltà
amministrative e territoriali
nella esecuzione di perforazioni
di ricerca, di sviluppo e di accertamento - sottolinea Terlizzese - fanno supporre che già dal
2014 si vedranno gli effetti del
blocco delle nuove attività con le
prime contrazioni di produzione
e di occupazione. Numerosi operatori internazionali, da tempo
presenti per investire in Italia
per il suo potenziale produttivo e
in attesa da anni di ottenere permessi e autorizzazioni, potranno
lasciare il Paese, attratti dalle
prospettive crescenti di altre
aree mediterranee, dove è in corso un forte e rapido sviluppo di
attività esplorativa, in particolare in mare».
«Un anno caratterizzato da luci e ombre», «più luci che om-
bre», aggiunge il Direttore generale puntualizzando che si è di
fronte a «risultati non molto incoraggianti». Un leggero incremento a livello nazionale della
produzione totale di idrocarburi, ma un forte decremento della
produzione di gas (-10%).
Numeri che vanno in un’altra
direzione rispetto alla Strategia
Energetica Nazionale, approvata nel 2013, che «prevede - spiega
Terlizzese - un progressivo aumento delle produzioni nazionali, fino a raggiungere nel 2020 i
livelli degli anni '90». Ma «per
ottenere questo risultato, tecnicamente alla portata del potenziale di riserve del Paese, occorre
attivare al più presto una diversa
politica di concertazione con i
territori interessati e promuovere processi amministrativi molto più efficienti degli attuali».
È la partita che si sta giocando
la Regione Basilicata con il suo
pressing sul Governo per massimizzare i benefici legati alla
presenza di attività estrattive sul
territorio lucano. Sì al petrolio,
ma royalty escluse dal conteggio
del Patto di stabilità oltre a maggiori entrate per la Regione con
l’attuazione del memorandum
Stato-Regione siglato nell’aprile
2011 e modifica degli arti 16 del
2012 e dell’art. 45 del 2009, istitutivo del Fondo idrocarburi. Su
tutti la premessa ineludibile del
rispetto dell’ambiente, della salute e della sicurezza. Ma mentre
si continua a trattare e a litigare,
il tempo passa e le royalty diminuiscono. E diminuiranno ancora nei prossimi tre anni, avvertono dal Mise, se non ci sarà
la ripresa auspicata dal Governo.
VALLE DEL SAURO LA MESSA IN PRODUZIONE DEL GIACIMENTO DELLA TOTAL A RISCHIO
Il futuro di Tempa Rossa
legato al porto di Taranto
l «Una diversa politica di concertazione con i territori» e «processi amministrativi più efficienti». È la ricetta che il Mise traccia
nel suo rapporto annuale per il
rilancio della produzione nazionale. Altrimenti l’altra strada che
si prospetta per la Basilicata senza
lo sviluppo di progetti già a partire
dal 2015 è il progressivo calo della
produzione. Un calo che interesserà il giacimento di Eni e Shell in
Val d’Agri frenato dai vincoli della
ENERGIA TROPPE STRADE PERCORSE E POCHI RISULTATI CONQUISTATI
Si moltiplicano «tavoli» e proposte
ma ora è tempo di «concretezza»
l Tempo di tirare le somme per la Basilicata del petrolio. Royalty in calo e tanti
tavoli aperti: da quello della «trasparenza»
che periodicamente vede riuniti intorno a
un tavolo compagnie petrolifere, Regione,
parti sociali e datoriali, all’ultimo quello
«tecnico» con il Governo, nato all’indomani della visita del ministro Federica
Guidi in Basilicata. Il primo, nel quale
ogni volta si fa il punto sull’attività estrattiva dell’Eni in Val d’Agri continua a registrare le solite preoccupazioni da parte
delle compagnie e le solite rassicurazioni
da parte della Regione.
«I ritardi negli iter autorizzativi - continuano a ribadire dall’Eni - mettono a
rischio i programmi di sviluppo, gli investimenti correlati (nel 2014 complessivamente circa 570 milioni di euro), i posti
di lavoro (che pure nell’ultimo anno sono
aumentati del 10%), le entrate per la Regione derivanti dalle royalty». E il quadro
delle attività bloccato è sempre lo stesso tra
stop della Regione, freni dei Comuni sui
permessi a costruire, lavori sulla quinta
linea frenati. Poi il tavolo della trasparenza
si aggiorna a ulteriori rassicurazioni e
lamentele. Il tutto mentre si guarda all’altro tavolo quello con la Guidi e al Governo,
all’apertura di Renzi sul Patto di stabilità. I
giorni passano e le royalty calano e calano
anche le entrate fiscali per lo Stato (alle
quali la Regione Basilicata guarda con
grande interesse) mentre aumentano tavoli e proposte di legge in una regione che
stenta a fare sintesi. Pochi e divisi. E tra i
due litiganti il terzo gode. Qualcosa avrebbe dovuto insegnare il tentato scippo della
metanizzazione del Cilento pagata con il
[l.ier.]
Fondo idrocarburi?
TEMPA ROSSA I lavori del Centro Olio Total [foto Vece]
burocrazia e dalle trattative con il
Governo, che impediscono il completamento dei lavori della quinta
linea e lo sbocco degli iter autorizzativi per 8 pozzi che consentiranno di portare la produzione a
104 mila barili, con conseguenze
anche sull’occupazione.
Ma anche sui 50 mila barili di
petrolio in più al giorno previsti
dalla seconda metà del 2016 con la
messa in produzione da parte di
Total-Shell e Mitsui del giacimento della Valle del Sauro pesano
opposizioni territoriali e ritardi.
Possibili ostacoli che si profilano
non sul territorio lucano ma su
quello pugliese, perché il progetto
«Tempa Rossa» dalla Valle del
Sauro porta in Puglia a Taranto.
Strategico per il Paese, tanto
che il Cipe lo ha approvato per un
investimento di 1,6 miliardi di euro (1,3 sulla parte lucana e 300
milioni sulla parte tarantina). Incrementerà la produzione nazionale, ma il greggio arriverà attraverso l’oleodotto dell’Eni a Taranto per essere poi stoccato e trasferito con petroliere.
Un progetto integrato tra due
Regioni che sembra procedere su
binari distinti: tutto pronto in Basilicata mentre la Puglia frena. E il
Ministero dello Sviluppo Economico rileva che «sussistono ancora rilevanti problemi autorizzativi, che rischiano fortemente di
rallentare il programma di messa
in produzione previsto nel 2016,
connessi con le opere accessorie
da realizzare in area portuale a
Taranto (due serbatoi di stoccaggio del greggio da 180 mila metri
cubi e l’allungamento del pontile
di 300 metri) nella raffineria di
destinazione del petrolio di Tempa
Rossa gestita dall’Eni».
E se i tempi si dovessero allungare, si rischia di non poter avviare le estrazioni perché il terminale di Taranto non è pronto.
Progetto affidato da Total ad Eni
che sta riscontrando forti opposizioni da parte dei tarantini. Il
greggio non sarà raffinato a Taranto, dove non si prevede alcuna
lavorazione, ma solo uno stoccaggio temporaneo prima di trasferire il greggio su petroliere in altre
raffinerie. L’incremento dei transiti marittimi, invece, porterebbe
benefici all’economia portuale Ma
la protesta lievita e il progetto
«Tempa Rossa» arriva all’attenzione del ministro dell’Ambiente
Gian Luca Galletti.
E mentre in Puglia tutto è fermo
tra Regione e Consiglio comunale
che non decidono, autorità portuale in attesa, in Basilicata si lavora per realizzare il Centro Olio
della Total a Corleto Perticara che
raggiungerà picchi di 1.600 unità
lavorative. Al 31 maggio, si è avuta
una crescita significativa che ha
portato a quota 580 unità lavorative indirette (rispetto alle 453 di
aprile) e a 150 le dirette, per un
totale di 730. I lucani superano il
70%. Una boccata di ossigeno anche per le imprese della Basilicata,
il 75% lavora sulla preparazione
del sito. E già si guarda alla formazione dei fornitori di beni e servizi dopo la messa in produzione
del giacimento, tarantini permet[l.ier.]
tendo.
RASSEGNASTAMPA
POTENZA CITTÀ I V
Mercoledì 2 luglio 2014
L’EMERGENZA
LAVORO
Appello alla Regione perché metta in
progetti fattibili di
REDDITO MINIMO E SERVIZIO CIVILE campo
reindustrializzazione di vecchi siti produttivi
L’IDEA
Proposta dal sindacato la sperimentazione
del reddito di inserimento come
strumento di tutela dei più disagiati
Il nuovo «esercito» dei disperati
Tremila lucani aggrappati agli ammortizzatori sociali scaduti. Coi Copes agli sgoccioli
Statistica le altre notizie
La cassa integrazione FALOTICO (CISL)
in numeri Macroregione adriatico-ionica
MARIO LATRONICO
l Tremila famiglie lucane alla disperazione. Ciascuna con un lavoratore
espulso o «sospeso» dal ciclo produttivo.
Persone non più giovani che campano
con circa 400 euro al mese, quando gli
arrivano (oggi sono sei le mensilità arretrate non percepite). Con la prospettiva che, se dovesse essere approvato così
com’è il decreto Poletti, si ritroveranno
licenziati e senza più nemmeno quel reddito irrisorio. Con i Copes in scandenza.
La Cgil ha affrontato la questione dei
lavoratori in mobilità o in cassa integrazione in deroga. Ne ha discusso ieri
mattina, nella sala Inguscio della Regione, per iniziativa della Nidil (Nuove identità di lavoro) Cgil di Potenza. Presenti i
segretari generali Cgil della Basilicata,
Alessandro Genovesi, e di Potenza, Angelo Summa, e il coordinatore area welfare Cgil nazionale, Nicola Marongiu.
Tre le richieste principali avanzate
dall’assemblea dei lavoratori: «una ra-
NIDIL CGIL
Assemblea generale dei
lavoratori in mobilità e
cassintegrati
pida soluzione della vertenza nazionale,
con l’introduzione delle necessarie modifiche, per assicurare continuità al reddito dei lavoratori in mobilità o in cigs;
all’assessore regionale si sollecita la convocazione del tavolo con tutti i sindacati
per la sottoscrizione dell’accordo di proroga, scaduto il 30 giugno, per l’utilizzo
degli ammortizzatori in deroga; si invita
inoltre la Giunta regionale ad avviare
rapidamente il percorso di definizione,
insieme alle parti sociali, di un reddito di
inserimento (come già elaborato nel piano del lavoro Cgil, Cisl, Uil di Basilicata)
che integri, attraverso politiche attive
del lavoro e di reinserimento, anche
l’emergenza sociale dei lavoratori percettori di ammortizzatori in deroga».
Nella sua relazione introduttiva, il segretario Nidil Cgil Potenza, Michele
Sperduto, ha spiegato come da anni il
sindacato chieda e proponga una riforma degli ammortizzatori sociali a carattere inclusivo. I numeri parlano chiaro: circa sette milioni e mezzo di ore di
cassa integrazione in Basilicata nel periodo gennaio-maggio 2014 e ripercussioni piuttosto negative in particolare
nel settore metalmeccanico, oltre alla
INCONTRO
Alcuni momenti
dell’affollata
assemblea che
si è svolta ieri
nella sala
Inguscio della
Regione
Basilicata
[foto Tony Vece]
.
presenza nella nostra regione di tremila
lavoratori in mobilità in deroga senza
prospettiva alcuna di lavoro.
«Pensiamo a due soli istituti – ha detto
Sperduto - il primo riguarda la tutela
della disoccupazione e l’altro la sospensione di attività e ore lavorate. Entrambi
gli strumenti devono ricollegarsi alle politiche attive in modo che il fine ultimo
del sostegno al reddito sia l’inclusione
CINEMA RIPRESE TRA VIA DEL GALLITELLO E VIALE DELL’UNICEF
«La Grande Seduzione»
si sposta a Potenza
l Il cast del film «La Grande
Seduzione», dopo aver lasciato
lo scenario incantato delle Dolomiti lucane, fa tappa a Potenza città. Da ieri e fino al 3
luglio si gireranno delle scene
in via del Gallitello e viale
dell’Unicef. Per consentire
all’intero staff di poter lavorare
alle riprese cinematografiche,
il Comune ha attivato alcuni
divieti. Dalle 20 di ieri e fino
alle 22 di stasera divieto di
sosta con rimozione dei veicoli
in via del Gallitello, lato civico
90, (Palazzo Arcasenza) ad eccezione dei mezzi della troupe
cinematografica. Dalle ore 19
di oggi alle 3 di domani divieto
di sosta lungo viale dell’Unicef
I numeri fotografano la crisi:
oltre sette milioni di ore di cassa
integrazione in Basilicata da gennaio 2014 a maggio 2014, per la
precisione 7.425.691 con una variazione in positivo rispetto al 2013
del 48,26 per cento. In una relazione di Giuseppe Cillis (Cgil Potenza)
emergono le fattezze di una crisi
che deve essere non solo costatata ma, soprattutto, resa oggetto di
interventi energici al sostegno
dell’occupazione. Il lavoro continua ad essere una vera emergenza anche per il 2014, in particolare
quello giovanile. Il comparto maggiormente colpito in Basilicata –
spiega il dossier – è il settore metalmeccanico con oltre quattro milioni di ore Cig. Alla luce di una tabella riepilogativa elaborata su dati dell’Osservatorio Cig Cgil nazionale, si nota come la Cigs (Cassa
integrazione guadagni straordinaria) sia cresciuta in Basilicata nel
2014 del 279 per cento rispetto
all’anno precedente.
[ma.lat.]
in entrambi i sensi di marcia.
«La Grande Seduzione», lo
ricordiamo, è un remake della
pellicola canadese del 2003 di
Jean Francois Pouliot. Gli attori del cast sono Fabio Volo,
Carlo Buccirosso, Silvio Orlando e Nando Paone, ma ha una
parte anche il trio «La Ricotta»
di Potenza. Il regista è Massimo Gaudioso, napoletano,
classe 1958, vincitore come sceneggiatore fra gli altri, di due
Nastri d’argento, due David e
un European Film Award, era
già stato coregista negli anni
'90 con Fabio Nunziata e Eugenio Cappuccio del piccolo
cult «Il caricatore» e «La vita è
una sola».
sociale e l’inserimento lavorativo».
Indice puntato contro le soluzioni previste dall’ex ministro Fornero. Ma anche
contro il «gravissimo il ritardo del Governo centrale nell’assegnare le risorse
per gli ammortizzatori in deroga 2014,
così come previsti dalla legge di stabilità»: la soluzione proposta dal ministro
Poletti «rischia di produrre una valanga
di licenziamenti».
Di qui, ha aggiunto Sperduto, «la nostra richiesta al governo nazionale di
rivedere il decreto. Al governo regionale
chiediamo invece di mettere in campo
progetti di reindustrializzazione dei vecchi siti produttivi e penso ad esempio
alla vicenda della ex Lucana Calzature
oppure ai capannoni industriali dell’ex
Standartela-Filatura di Vitalba, dell’ex
Sinoro e tanti altri, oltre alla proposta di
sperimentazione del reddito di inserimento come strumento di tutela dei più
disagiati». Nicola Marongiu ha posto
l’accento sull’emergenza nel Mezzogiorno: «Stiamo lavorando per costruire una
vertenza con Governo centrale. Il nostro
allarme riguarda soprattutto il fisco e la
previdenza».
«Faccio parte anch’io della lunga platea degli “ammortizzati” - ha detto Rossana Placido, ex lavoratrice dell’azienda
srl Sinoro. - Che fare? Bisogna recuperare tutto ciò che è recuperabile dall’evasione fiscale e attivare una politica attiva
che crei opportunità di lavoro. Governo
centrale e regionale devono finalmente
abbandonare quei corsi di formazione e
orientamento che si sono rivelati inutili
per tutti i lavoratori che hanno 50 o 55
anni di età».
DISCESA SAN GERARDO
Torna a casa e trova una vipera
Davanti all’abitazione un grosso topo
l Al suo rientro a casa ha trovato una vipera. Il cittadino abita alla
discesa di S. Gerardo,
all’incrocio con via Bo.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco
che hanno recuperato il
rettile. Un esemplare
piccolo. Grande, invece,
il topo che lo stesso cittadino ha visto davanti
alla sua casa. Chiesto
l’intervento dell’Acta.
«La strada dello sviluppo»
n Il segretario della Cisl Basilicata, Nino Falotico, accoglie favorevolmente il
via libera dal comitato delle regioni
europee alla macroregione adriatico-ionica che, secondo le previsioni,
dovrebbe essere operativa dal 1 gennaio 2015. «Sosteniamo da tempo l’urgenza di adottare una visione interregionale dello sviluppo».
SEMINARIO
A Potenza «Jobs Act»: novità
normative sul lavoro
n Oggi, alle 17, nel Municipio di Potenza
in programma il seminario «Jobs
Act», le novità normative in tema di
lavoro e la gestione della flessibilità
nelle aziende. Interverranno Domenico Pace, professore de «La Sapienza»
Università di Roma, Giuseppe Telescakey account manager ManpowerGroup, Pietro Lioidirettore Gtech Spa
Pcc Giochi & Servizi ex Lottomatica.
REGIONE
Fondo di coesione
domande entro il 31 luglio
n Fino al 31 luglio i Comuni della Basilicata con meno di 2.500 abitanti
potranno fare domanda per accedere ai contributi stanziati nell’ambito del Fondo di coesione, relativamente all’annualità 2014. La dotazione del Fondo è di un milione e 500
mila euro. Sul Bur disponibili la disciplina, il bando e la modulistica.
CULTURA D’ESTATE
Accesso gratuito ai musei
soltanto agli under 18
n Da ieri è cambiato il sistema tariffario dei Musei statali e dei siti
archeologici. Accesso gratuito solo
ai giovani sotto i 18 anni e alcune
categorie (ad esempio gli insegnanti), resteranno le riduzioni fino ai 25 anni, mentre scomparirà
la gratuità per gli over 65. Musei
gratis per tutti ogni prima domenica del mese.
BASILICATA INNOVAZIONE UN PROGETTO PER QUINDICI AZIENDE
Come tradurre gli scarti
in opportunità per imprese
l Energia e scarti di produzione: come possono diventare
«compatibili» e trasformarsi in
opportunità per le imprese? La
risposta è stata individuata da
Basilicata Innovazione che, con
la collaborazione di Enea - Centro Ricerche Trisaia, ha avviato
il progetto Biomasse volto ad
analizzare il potenziale energetico delle biomasse derivanti
da processi produttivi, i cui esiti saranno raccolti in studi di
fattibilità. In altri termini, si
comprenderà come e se è possibile valorizzare gli scarti di
produzione e i sottoprodotti in
chiave energetica. Possono aderire all’iniziativa le imprese lucane operanti nel settore
agro-industria - quelle che si
occupano, per codice Ateco, solo di trasformazione di prodotti
alimentari - e legno-arredo, mediante la compilazione della
scheda di manifestazione di interesse, disponibile sul sito di
Basilicata Innovazione, che dovrà essere inviata entro le 17.30
di venerdì 18 luglio, via fax allo
0971-1800350 o via mail all’indirizzo [email protected]. Le candidature pervenute saranno valutate da una Commissione tecnica, formata da Basilicata Innovazione ed Enea, che, sulla
base dei parametri riportati
nella manifestazione d’interesse, selezionerà 15 aziende.
RASSEGNASTAMPA
VI I POTENZA CITTÀ
SCUOLA
UN SERVIZIO MAI PARTITO
Mercoledì 2 luglio 2014
APERTURA
La struttura di viale dell’Unicef risulta
a norma, ma ancora non può aprire
al pubblico. Appello al Comune
Asilo nido bloccato
da burocrazia e silenzi
La denuncia dei soci della cooperativa «La Coccinella»
MARIA VITTORIA PINTO
l Ci risiamo. Il grido d’allarme, sulla
disastrosa situazione di crisi in cui versa
tutto lo Stivale, non lo ascolta nessuno.
Soprattutto le Istituzioni. Dagli scranni
romani Renzi parla di «spazio ai giovani,
aumenti in busta paga, bisogno di far
girare l’economia e aiuti alle fasce deboli», ma poi la burocrazia (o mala amministrazione, che dir si voglia) ci mette
lo zampino. E se l’Italia attualmente naviga in cattive acque, la Basilicata naufraga fra carte e rimbalzi, fra chi dice una
cosa prima e poi ne aggiunge un’altra, fra
chi, francamente, non svolge correttamente il proprio mestiere. E chi ne paga le
conseguenze? Sempre gli ultimi, quelli
che sul carro non hanno un posto. L’assurda storia di oggi, che dura da quasi due
anni, è la storia, mai cominciata, dell’asilo nido La Coccinella, in viale dell’Unicef,
a Potenza. Un asilo nido che, pur essendo
perfettamente a norma, non può aprire al
pubblico. Il motivo non è tanto chiaro. La
risposta deve darla il Comune di Potenza,
si spera presto, soprattutto perché questa
è un’iniziativa che per la città ha un significato particolare, tenuto conto che gli
attuali asili nido, dati in gestione dal Comune, risultano ampiamente insufficienti come dimostrano i bambini sino a 3
anni inseriti nelle liste d’attesa. «Ci siamo iscritti al bando del Programma Pari
REGIONE INCONTRO CONVOCATO DALL’ASSESSORE REGIONALE BERLINGUER
2007 – spiegano i soci de La Coccinella –
un progetto regionale per il re-impiego di
lavoratori svantaggiati, promosso dal Dipartimento Formazione della Regione
Basilicata, al quale i soci disoccupati
dell’attuale cooperativa hanno partecipato con la candidatura appunto di un progetto che prevede l’apertura di asilo nido
e servizi per l’infanzia da attuarsi per
l’intera giornata e per tutto l’arco dell’anno. Nel 2011, per l’ok per attivare il progetto, ci siamo costituiti in cooperativa.
Abbiamo deciso di darle il nome Coccinella perché pensavamo che fosse di
buon auspicio per noi lavoratrici e per i
bambini che un domani avrebbero riempito di sorrisi e gioia il nostro asilo nido.
.
INCONTRO La conferenza stampa di ieri nella sede de «La Coccinella»
Ma ci sbagliavamo. A maggio 2013, dopo
due anni che ci sono serviti ad organizzarci e trovare dei locali degni di ospitare
i bambini, è iniziata la nostra agonia». La
Coccinella, presieduta dal sig. Giuseppe
Magnocavallo, si è imbattuta in uno scarica barile tra Comune Asp e Regione che
ha dell’incredibile. Dopo aver trovato ben
250 mq di locali e 40 mq di spazio esterno
(obbligatorio per un asilo nido), dopo un
certificato di agibilità a firma del Comune di Potenza in data 17 maggio 2013,
dopo il positivo parere igienico sanitario
e autorizzazione da parte dell’Asp, positiva valutazione dell’aria in ambiente
interno, analisi rischio rumore e chi più
ne ha più ne metta, ad oggi l’asilo non può
FISCO LA NUOVA INIZIATIVA DI EQUITALIA NEL CAPOLUOGO LUCANO
Emergenza cinghiali Apre lo sportello
scatta un piano
per imprese in crisi
l Incontro alla Regione sull’emergenza cinghiali convocato dall’assessore
all’Ambiente, Aldo Berlinguer, che ha incontrato prima i responsabili del Corpo
forestale dello Stato e della Polizia provinciale (presenti Emilia Piemontese,
comandante della Polizia provinciale di Potenza, Caterina Mancuso, commissario capo del Cfs di Matera e Maria Michela Anobile, commissario capo di
quella di Potenza) e poi si è confrontato con gli esponenti degli enti Parco.
Gli ungulati – è emerso nel corso degli incontri - costituiscono una presenza
sempre più preoccupante
in Basilicata: con sempre
maggiore invadenza si
spingono fino alle propaggini dei centri abitati,
arrivando ai cortili di casa.
Il piano di intervento,
in breve, è questo: i selecontrollori – cacciatori
appositamente formati –
presidieranno il territorio e, dalla postazione loro assegnata, abbatteranno i capi che transiteranno nel loro raggio d’azione, non più di tre per turno. Questa attività dure- INCONTRO Berlinguer con i vertici del Parco
rà dal primo agosto al 29
settembre. I problemi derivano principalmente dall’opposizione di alcune
associazioni venatorie, dalla difficoltà del controllo delle postazioni, dalle
esigue forze a disposizione della Forestale. «I selecontrollori – dice l’assessore
Berlinguer – sono un vero e proprio presidio del territorio. Grazie a loro non
solo si potrà arginare il pericolo costituito dai cinghiali, ma si potrà anche avere
un quadro più chiaro della situazione e un occhio in più contro l’attività dei
bracconieri».
l Equitalia ha aperto ieri a Potenza lo Sportello Amico Imprese, un canale
diretto con le aziende in difficoltà. Si tratta di un canale diretto per ascoltare
e risolvere casi di particolare difficoltà per imprenditori, commercianti e
artigiani del territorio. È il tredicesimo attivato in tutta Italia. Si tratta, in
sostanza, di uno spazio di ascolto dedicato al mondo produttivo, pensato per
dare assistenza mirata alle piccole imprese del potentino che a causa della
crisi economica stanno vivendo situazioni complesse. Lo Sportello Amico
Imprese è operativo presso la sede di Equitalia a
Potenza in viale del Basento 128, aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8.15
alle 13.15. Salvatore Baffa, direttore regionale
Basilicata di Equitalia,
spiega che lo sportello
nasce dall’esigenza di
«risolvere situazioni di
particolare difficoltà e
offrire la migliore assistenza possibile a imprenditori, commercianti e artigiani, partendo
dall’ascolto e dal dialogo
con i contribuenti. Solo UFFICIO Lo sportello di Equitalia [foto Tony Vece]
in questo modo - sottolinea Baffa - noi possiamo conoscere la reale situazione in cui si può trovare
un piccolo imprenditore e assicurargli tutto il supporto necessario per
giungere alla migliore soluzione consentita dalle norme. Dopo l’attivazione di
un canale dedicato ai cittadini, Equitalia ha voluto raddoppiare l’assistenza
aprendo, appunto, uno spazio per le imprese che, nelle città dove è partito in
via sperimentale lo scorso anno, ha consentito di gestire centinaia di casi
particolarmente difficili».
Emergenza rifiuti ed edilizia scolastica
confronto tra De Luca e Valluzzi
l Continuano gli incontri istituzionali del neo sindaco di Potenza,
Dario De Luca. Il primo cittadino ha
incontrato il presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi. «Viviamo –hanno detto entrambi - una
condizione comune dal momento che
il sistema delle autonomie è collassato, anche per i mancati trasferimenti di risorse da parte dello Stato,
e con esso i servizi ai cittadini. Il problema dei rifiuti coinvolge i due enti
e coinvolge soprattutto la città capoluogo e le vicende collegate alle di-
scariche si ripercuotono sui cittadini». «Ho chiesto alla Provincia – ha
sottolineato De Luca - di farsi parte
attiva affinchè i Comuni interessati
dal sistema della gestione dei rifiuti e
quindi il capoluogo, possano insieme
trovare una soluzione strutturale al
problema. Le difficoltà economiche
del Comune sono gravi ma non si può
trovare una risoluzione di volta in
volta per pagare la rata scaduta e fare
in modo che la discarica dove vengono conferiti i rifiuti non chiuda».
Ad una sollecitazione del sindaco
sulla particolare situazione del sistema scolastico provinciale nella città,
Valluzzi, ha assicurato il continuo
impegno tra mille difficoltà di natura
economica «tenendo conto che la Provincia gestisce 67 istituti scolastici
su tutto il territorio di cui ben 16 nella sola città di Potenza. E con i tagli
che il Governo continua a sollecitare,
non sarà facile immaginare la risoluzione di tutti i problemi, pur confidando nell'azione costante di monitoraggio e operatività dei nostri uffici».
PROVINCIA Dario De Luca e Nicola Valluzzi
aprire. Il perché è quasi un mistero. Si
parla di un problemino di autorizzazione
in deroga del Comune poiché i locali sono
ubicati al secondo piano del fabbricato.
Ma se il Comune, un anno fa, aveva già
autorizzato La Coccinella a cominciare i
lavori, perché ancora non autorizza? Misteri lucani che sanno di barzelletta, ma
che purtroppo sono tragicamente veri. E,
nel frattempo, la Regione ha stanziato 75
mila euro per questo progetto, i soci e le
socie della Cooperativa hanno speso più
del doppio per rendere «splendido» il luogo dove ospitare dei bimbi e i sette disoccupati che il Programma regionale
Pari voleva aiutare con un lavoro sono
ancora disoccupati.
le altre notizie
NAPOLI (FORZA ITALIA)
Liste d’attesa: «I nostri
consigli recepiti»
n «Registro con soddisfazione
che la ricetta di Cgil, Cisl,
Uil per superare le liste d’attesa delle prestazioni del
Servizio Sanitario Regionale riprende le proposte contenute nella mozione che ho
chiamato «la sanità lucana
by night» e che ho presentato nelle scorse settimane». A
sottolinearlo è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Michele Napoli esprimendo «soddisfazione perché è stata recepita
la posizione di Fi da parte
sindacale» e «l’auspicio che
altrettanto possa avvenire, a
breve, da parte dell’assessore alla Salute Franconi». «La
mozione di Forza Italia – afferma Napoli – risponde
principalmente all’esigenza
di assicurare una tutela effettiva e non solo dichiarata
del diritto alla salute».
AGRICOLTURA
Boccata d’ossigeno
con i fondi comunitari
n Una boccata di ossigeno per le
imprese agricole destinatarie
dei pagamenti che risponde alle continue sollecitazioni della
Coldiretti per sbloccare la situazione nei ripetuti incontri
con il Ministro delle Politiche
Agricole Maurizio Martina al
quale va un sincero ringraziamento. È quanto afferma il presidente della Coldiretti di Basilicata nonché membro di
Giunta Nazionale Confederale
Piergiorgio Quarto, nel commentare l’annuncio del Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali che, a seguito del completamento delle
attività di controllo, dopo un
primo sblocco di 81,5 milioni di
euro, Agea ha disposto il pagamento di ulteriori 117 milioni
che circa 60.000 aziende agricole vedranno accreditati sui
propri conti correnti fra il 3 e il
4 luglio prossimi. Per la Basilicata interessate circa 2.500
aziende associate alla Coldiretti, per un ammontare di contributo di circa 5 milioni di euro.
RASSEGNASTAMPA
POTENZA CITTÀ E PROVINCIA I VII
Mercoledì 2 luglio 2014
IL LAVORO CHE UCCIDE
AUTOSTRADA INSANGUINATA
OPERAIO
Lunedì mattina ha perso la vita il sessantenne
Domenico Setaro dopo essere stato colpito
alla testa da un camper in manovra
GIUSTIZIA
Morto sulla A3, 5 gli indagati
Si cerca di fare luce sull’ennesimo incidente sul lavoro in un cantiere
PINO PERCIANTE
l Tre incidenti mortali sul
lavoro in 100 giorni. Il tratto
lucano della Salerno – Reggio
Calabria si è trasformato in un
cantiere tomba, nonostante
l’appello dei sindacati a tenere
alta l’attenzione in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Non si possono accorciare i
tempi di consegna se si deve
allungare la lista degli infortuni mortali, sottolinea Enzo
Iacovino, segretario regionale
della Fillea Cgil. L’ultimo incidente si è verificato lunedì
mattina ed è costato la vita
all’operaio sessantenne Domenico Setaro. È morto dopo essere stato colpito alla testa dallo specchietto retrovisore di un
camper mentre lavorava alla
segnaletica stradale sulla corsia sud all’altezza del km 117,
tra Casalbuono e Lagonegro.
Oggi sarà effettuata l’autopsia
sul suo corpo, nell’obitorio
dell’ospedale di Lagonegro.
Cinque persone hanno ricevuto l’invito a nominare un consulente di parte e quindi potrebbero finire nel registro degli indagati della procura di
Lagonegro che sta conducendo
le indagini. Il titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Francesco Greco. La vittima sembra stesse posizionando i «birilli» per separare le
corsie quando all’improvviso,
per cause ancora ancora da accertare, è sopraggiunto il camper che lo ha colpito alla testa
con lo specchietto retrovisore.
Setaro è morto sul colpo. I soccorritori hanno cercato di rianimarlo ma il suo cuore aveva
già cessato di battere. La dinamica dell’incidente è ancora
al vaglio della polizia stradale
di Lagonegro. Frattanto, i sindacati chiedono l’intervento
del prefetto per riunire attorno
ad un tavolo tutte le parti e
soprattutto le imprese. E’ necessario interrogarsi sul perché dell’aumento allarmante di
incidenti sull’ A 3 dopo che in
sei anni di lavori non era mai
successo niente. «È evidente
che se sul tratto lucano di un
importante cantiere pubblico
muoiono in pochi mesi tre lavoratori - denuncia il segretario della Filca Cisl Michele La
Torre - si può parlare di un
generale e pericoloso allentamento delle misure di sicurezza. Purtroppo né le istituzioni
preposte né alcune imprese
coinvolte nei lavori del tratto
lucano hanno dimostrato finora la dovuta sensibilità». Setaro, in ordine cronologico, è il
terzo operaio morto in uno dei
cantieri del tratto di autostrada
compreso tra Padula e Lauria.
Il 30 marzo scorso era morto
Giuseppe Palagano, 55 anni, di
CHIAROMONTE SERVIZI
Il Giudice di pace
non trasloca
Scongiurata
la soppressione
EGIDIA BEVILACQUA
SALERNO-REGGIO CALABRIA La zona dov’è accaduto l’incidente
Lauria mentre era impegnato
nel posizionamento di una centina nella galleria Renazza a
Lagonegro. Del 19 maggio il tragico incidente in cui ha perso la
vita l’operaio Antonio De Luca,
originario di Montecilfone (Cb)
ma residente a San Salvo (Ch),
schiacciato dal crollo dell’armatura metallica montata per
il rivestimento della galleria
Serra Rotonda a Lauria. Appena dodici giorni prima, sempre nella galleria Serra Rotonda, era rimasto ferito un altro
operaio, il 58enne Francesco
Cosentino di Lauria.
I controlli dell’Asp
Sopralluoghi nei cantieri edili
217 multe per varie violazioni
I controlli nei cantieri si fanno e sono costanti. E quanto
emerge da una relazione dell’unità operativa di medicina
sul lavoro dell’Asp, inviata al direttore generale dell’azienda
sanitaria, dopo gli infortuni mortali che si sono verificati
nella gallerie Renazza a Lagonegro e nella galleria Serra Rotonda a Lauria. L’azione di vigilanza coinvolge anche
l’Ispettorato del lavoro e l’Inal, sotto la supervisione del dipartimento sicurezza e solidarietà sociale della Regione. In
cinque anni dal 2009 al 2013 i sopralluoghi effettuati nei
cantieri edili sono stati 901, di cui 321 nei cantieri dell’A 3.
Sono state effettuate 170 comunicazioni di reato alla Procura di Lagonegro e 217 multe per violazioni di natura penale.
POTENZA IL PARROCO DELLA CITTADELLA POST-TERREMOTO HA CELEBRATO IL MEZZO SECOLO DI SACERDOZIO NELLA CHIESA GREMITA DI SANTA MARIA DELLA SPERANZA
Cinquant’anni da prete di strada
Don Michele Ruggieri: dal ‘90 a Bucaletto. Professore di lettere, appassionato di musica
SACERDOTE
A sinistra don
Michele
Ruggieri,
parroco da 24
anni di
Bucaletto. Ha
appena
celebrato il
mezzo secolo
di sacerdozio
TOMMASO MARCANTONIO *
l Un prete di strada. Così
intende definirsi don Michele
Ruggieri prestigioso parroco
da ben 24 anni della cittadella
(Bucaletto) di Potenza che lo
scorso 29 giugno ha celebrato la
solenne Eucarestia per ben 50
anni di sacerdozio.
Ha inteso così, nella sua perenne semplicità, festeggiare
nella sana gremita Chiesa di
Santa Maria della Speranza,
con S.E. l’arcivescovo mons.
Agostino Superbo – celebrante
– numerosi confratelli e diaconi l’evento straordinario dei
primi 50 anni di presbiterato.
Don Michele Ruggieri, dalla
sua notoria cattedra di umiltà e
fattività concreta, nella interpretazione autentica del Vangelo (cioè della parola di Gesù)
ha voluto testimoniare alla collettività emarginata di Bucaletto non solo di quanto sia stato sempre gioioso il suo cammino, in un quartiere il più
derelitto di Potenza, quanto di
aver saputo superare le intemperie e le procelle della vita con
l’aiuto di Dio Padre, di Gesù e
della sua Santa Madre, la Madonna della Speranza.
Tutto l’entusiasmo e la perenne vivacità – questo prete di
strada – l’ha dimostrato con
l’abbraccio ai più poveri e ai
più bisognosi nello spirito predicato e sollecitato oggi vieppiù
TARGA L’ufficio giudice di pace
.
da Papa Francesco.
Don Michele Ruggieri non ha
mai chiesto ed ottenuto privilegi ecclesiali quali di canonico
e di monsignore, né mai ha vissuto con il patrocinio dei soliti
e noti politici.
Difatti, alla cerimonia sia
dell’Eucarestia che del parco
buffet approntato e arricchito
di ogni ben di Dio dalle famiglie
della contrada si è stretta attorno al festeggiato la numerosa collettività e dai tanti amici che ricalcano le stesse metodologie di vita e contemplano
L’idea della Uil: #riscriverelabasilicata
È il messaggio del IX congresso regionale venerdì al centro Cecilia di Tito
l La Uil ha scelto un messaggio impegnativo per il suo IX Congresso regionale che si svolgerà il 4 e 5 luglio prossimi
a Tito (Auditorium Cecilia) con il ricorso al
moderno hastag: #riscriverelabasilicata. E
simbolicamente ha scelto un foglio d’agenda nel quale è precisata la nuova missione
che l’attende: «Il riformismo non è una
parola qualunque». La stessa location del
Congresso è decisamente irrituale: l’Auditorium Cecilia diventato il «tempio» della creatività giovanile e di una generazione
che non è rassegnata a fare le valigie.
Intanto la Uil arriva all’assise regionale
(206 delegati) dopo aver tenuto i congressi
di tutte le organizzazioni di categoria e 372
assemblee di base con la partecipazione di
circa 20 mila iscritti, lavoratori, pensionati, disoccupati. La crescita degli iscritti
nel 2014 tocca quota più 7%: sono 35mila in
totale di cui 18mila attivi e 17mila pensionati secondo il trend nazionale che
caratterizza non solo la Uil ma tutti i
sindacati. Tra gli attivi il comparto industria-edilizia è il primo (5868 iscritti),
seguito da agro-alimentare (4.127) e Pubblica Amministrazione (3.082). Si sono rafforzati i servizi – da quelli fiscali e di
assistenza al consumatore a quelli del
patronato dei cittadini – con un ruolo
sempre più importante nel leggere i processi economici, sociali, culturali e soprattutto nel proporre attribuito al Centro
Studi Uil Basilicata.
le stesse scelte di idee, di rinuncia ai blasoni e di essere
dalla parte dei poveri, degli
emarginati, dei più deboli, come già aveva interpretato di
muoversi agli albori del sacerdozio conferitogli dall’allora
arcivescovo mons. Augusto
Bertazzoni.
Era il 1964 l’anno della conclusione del Concilio Vaticano
II° e caratterizzato da una richiesta di repulsione del conservatorismo e dello status quo,
per cui egli stesso venne coinvolto dalla contestazione globale, assorbendo il movimentismo del ’68 e di tutte le idee
progressiste, anche secondo le
scelte delle Acli, della Fuci e
dell’insegnamento di don Milani, dei Vescovi Bettazzi, don
Tonino Bello, Oscar Romero.
A questo brillante prete di
strada che ha pregato per tutti,
in particolare per i peccatori
(egli stesso si è incluso nelle
block list) – oggi va chiesto a
Dio Padre, per mezzo di Gesù,
di proteggerlo ancora a lungo e
illuminarlo sempre radioso
sotto il mantello della Madonna
della Speranza per il bene di
quella speciale collettività e degli amici sinceri che hanno percorso insieme il cammino di
luce e hanno ammirato l’esempio anche di un ottimo professore di lettere, storia e filosofia
nonchè di suonatore del piano.
[* lettore]
l CHIAROMONTE. Il Giudice di Pace resta a Chiaromonte. Ormai la sentenza
è definitiva pertanto, la paventata soppressione del
presidio è stata scongiurata.
Dopo aver, infatti, presentato istanza di mantenimento, nell’ambito del Decreto
Legislativo n. 14, pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale n.
48, in cui sono state approvate le linee operative per la
riorganizzazione della geografia giudiziaria italiana,
nei giorni scorsi è stato comunicato al Ministero di
Grazia e Giustizia anche il
personale che gestirà l’ufficio. Nello specifico si tratta
di tre dipendenti.
Due sono stati distaccati
dall’Area Programma Lagonegrese- Pollino e uno dal
Comune di Chiaromonte i
quali, dopo l’opportuna formazione, svolgeranno le
mansioni di cancelliere, operatore giudiziario e ausiliario.
«Siamo profondante soddisfatti per aver continuato a
garantire ai 17 Comuni
dell’area afferente, quest’importante nonché indispensabile servizio - ha dichiarato
il neo sindaco Valentina
Viola - il tutto è stato possibile grazie all’impegno ed
all’azione congiunta tra la
nostra amministrazione,
quelle limitrofe e le istituzioni regionali che ha consentito di superare la situazione di stallo creatasi e
protrattasi fino al nostro insediamento, conseguendo
questo inaspettato successo».
L’Ufficio del Giudice di
Pace di Chiaromonte, è stato
istituito da oltre un decennio nella cittadina sinnica
ed opera nei locali messi a
disposizione gratuitamente
dal Comune che si fa carico
anche delle spese di luce,
gas e telefono, nonché della
necessaria manutenzione
per il funzionamento del
presidio.
Nel corso degli anni è diventato uno dei più attivi
del territorio nazionale, difatti, soltanto nel 2011 ha
portato a termine oltre mille
procedimenti tra sentenze,
ordinanze e decreti ingiuntivi.
«Il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace - ha
concluso il primo cittadino è un segnale di vicinanza
alle popolazioni di quest’area che hanno già pagato
nel recente passato - e continuano a pagare - il prezzo
di un depauperamento di
servizi essenziali e di un
conseguente calo della qualità della vita».
RASSEGNASTAMPA
XVI I MATERA PROVINCIA
Mercoledì 2 luglio 2014
MONTALBANO JONICO LA PROTESTA DEL PRIMO CITTADINO DE VINCENZIIS
MARCONIA LETTERA GENITORI
La Regione non mantiene
le promesse e il sindaco
fa lo sciopero della fame
Tarda il completamento di reti idriche e fognarie
PIERO MIOLLA
l MONTALBANO JONICO. «Inizio lo sciopero
della fame per protestare contro l’inerzia della
pubblica amministrazione sul mancato completamento delle reti idriche e fognarie a Montalbano». Nonostante le ampie rassicurazioni incassate dall’assessore regionale alle Infrastrutture,
Aldo Berlinguer, incontrato in mattinata, il sindaco Enzo Devincenzis ha iniziato da ieri a mezzogiorno lo sciopero della fame: «Fino a quando
non vedrò compiersi atti formali propedeutici alla
ripresa dei lavori – ha spiegato – non mi muoverò
dalla mia stanza in municipio e non toccherò
cibo». Il primo cittadino ha informato dell’iniziativa il prefetto di Matera, Luigi Pizzi, le forze
dell’ordine, l’assessore regionale alla Sanità, Flavia Franconi, l’Azienda sanitaria di Matera ed il
suo medico curante affinché possa avere, in questi
giorni di sciopero della fame, tutta l’assistenza
necessaria. Sindaco, l’incontro con Berlinguer ha
avuto esito negativo, dunque? «Non proprio: l’as-
sessore mi ha assicurato che la Regione ha fatto
una certificazione di credito in favore di Acquedotto Lucano che dovrebbe consentire a quest’ultimo di usufruire di un finanziamento con il quale
liberare le somme utili a pagare l’impresa che ha
svolto fino ad ora i lavori. Si tratta di circa 300 mila
euro che l’impresa avanza, relativi ad un primo
stato di avanzamento dei lavori: se queste somme
non arrivano, l’impresa non riprende a lavorare.
Voglio ricordare che il cantiere è fermo dall’agosto
scorso e che i lavori fino ad ora effettuati non
riguardano neanche un quinto dell’opera: iniziati
nel maggio 2012, avrebbero dovuto terminare a
novembre 2013. Da circa un anno, dunque, una
buona parte dell’abitato della mia città ha le fogne
a cielo aperto e numerosi residenti di Montalbano
sono a rischio. Sono fiducioso perché un’apertura
verso la risoluzione del problema c’è stata, ma
resto comunque fermo nella mia protesta: l’obiettivo non è far pagare l’impresa ma far riprendere i
lavori a beneficio della comunità». La questione,
va ricordato, nasce ufficialmente dai lacci e lac-
COMUNE Il sindaco Enzo Devincenzis
ciuoli imposti dal Patto di Stabilità, anche se Devincenzis ritiene che «la Regione avrebbe potuto
fare anche prima l’anticipazione ad Aql e tutto
sarebbe già finito. A questo punto, però, credo che
a livello economico-finanziario dovrebbero aver
risolto: ora si tratta di accelerare i tempi per
concludere i lavori». Dunque, il sindaco va avanti
fino a quando non ci saranno novità concrete? «Se
c’è la buona volontà dell’assessore Berlinguer, e
non ho dubbi che ci sia, ed un atto formale di Aql
che fa l’ordine di servizio all’impresa per la ripresa
dei lavori e la stessa impresa che ne certifica la
ripresa, la mia protesta finisce. Fino a quel momento, però, sarò fermo: ho richiamo i livelli istituzionali più elevati affinché facciano proprio
questo grido di dolore che viene dalla comunità e
che insistano affinché funzionari, dirigenti e direttori generali operino per la ripresa dei lavori.
Tutti devono fare il proprio dovere e devono assumersi le responsabilità: se se le assume la politica devono farlo anche gli altri organi competenti».
MARCONIA ATTACCHI MALAVITOSI AD IMPRESE DEL METAPONTINO. UN ELENCO CHE PURTROPPO È IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
«Dimenticato dopo l’incendio»
Lo sfogo di Giandomenico Silletti, dopo i danni arrecati al suo fienile il 20 giugno scorso
FILIPPO MELE
l MARCONIA. L’incendio doloso dimenticato della popolosa
frazione di Pisticci. Si tratta di
quello del capannone adibito a
fienile dell’imprenditore agricolo e zootecnico Giandomenico Silletti avvenuto il 20 giugno scorso. Tanto che Silletti,
dopo aver letto nei giorni scorsi
sulla “Gazzetta” gli articoli sulla Basilicata incendiata dalla
malavita organizzata ha scritto
una mail in redazione segnalando quanto gli fosse accaduto.
Così lo abbiamo contattato. Ecco le sue dichiarazioni: «Il 20
giugno scorso, alle 16.30 circa,
un incendio doloso ha distrutto
nell’azienda di mia moglie e
condotta da me in contrada San
Teodoro il capannone adibito a
fienile. Intervennero i Vigili del
fuoco che provvidero ad informare i carabinieri sull'origine
del rogo. Il giorno dopo, però,
provvedemmo anche noi a sporgere denuncia alla caserma di
Marconia. I Vigili del fuoco hanno fatto la loro relazione. Non so
cosa stiano facendo gli uomini
dell’Arma. I danni che abbiamo
subiti ammontano a circa 60 mila euro. Il capannone era in un
podere distante dall’allevamento. Io, con la famiglia, abito a
Marconia». Ovviamente, abbiamo chiesto all’imprenditore
colpito se avesse nemici di cui
potesse sospettare o se avesse
ricevuto prima o dopo il rogo
richieste di tipo estorsivo esplicite od in forma larvata. «No.
Noi non abbiamo fatto male a
nessuno. Ma un un incendio doloso fa stare male. Noi, poi, non
siamo grandi imprenditori. Abbiamo dieci mucche e dieci cavalli. Ma ci abbiamo tenuto che
la notizia venisse divulgata tramite la “Gazzetta” per rendere
noto quanto ci è accaduto. La
verità è che si siamo sentiti abbandonati. Vogliamo che il rogo
che ci ha danneggiati – ha concluso Silletti – fosse reso noto
all’opinione pubblica della Basilicata». Le indagini dei cara-
binieri del Comando di Pisticci
sono tese ad individuare i responsabili di questo ennesimo
incendio doloso che, tuttavia,
ha caratteristiche differenti
dalla serie di decine che dal 2004
in poi hanno colpito attività
produttive del Metapontino. È
avvenuto, infatti, di giorno e
non di notte. Approfittando,
magari, del fatto che il capannone-fienile fosse ubicato in un
podere non abitato come la stragrande maggioranza di quelli
delle campagne dell’arco jonico
lucano.
SI FACCIA
CHIAREZZA
A giugno l’incendio doloso che ha
distrutto
un capannone adibito a fienile
Bilancio preoccupante
Solo nei primi mesi del 2014
sono state sette le azioni
con le fiamme e il diserbante
MARCONIA. L’incendio doloso denunciato da Giandomenico Silletti, imprenditore agricolo e zootecnico, costringe ad
aggiornare l’elenco degli attacchi che hanno colpito attività produttive del Metapontino. Un elenco in evoluzione. Solo nel 2014
sono sette gli attentati con le fiamme e col
diserbante tra Policoro, Scanzano Jonico e,
appunto, Marconia. Di tutti non sono stati
assicurati alla giustizia i responsabili. Ora,
sia che si tratti di criminalità organizzata sia
che si tratti di delinquenza comune, la risposta dello Stato non può che essere quella di dare nomi e cognomi a chi si macchia
di reati gravissimi. Il 26 gennaio le fiamme
hanno divorato il Barhchic, sul lungomare
di Policoro. Il 17 marzo, fiamme nella cabina
di un escavatore della ditta Giuseppe
D’Amato, di Policoro, vincitrice di un appalto a Scanzano. Il successivo 28 marzo un altro incendio doloso ancora nel centro jonico ha danneggiato una ruspa della ITM di
Montescaglioso. Il primo aprile il nostro
giornale ha diffuso la notizia del fragoleto di
Giovanni Lippo, consigliere comunale a Policoro, distrutto col diserbante. Il 2 aprile altra notizia di altro fragoleto, quello di Maurizio Galante di Policoro, distrutto col diserbante. Il 3 aprile nuova notizia di fragoleto,
di Nicola La Battaglia di Policoro, distrutto
col diserbante. Ed il 10 giugno, ecco i due
escavatori della ditta Lezzi di Scanzano distrutti da un incendio doloso. Sino al 20 giugno scorso quando il capannone-fienile di
[fi.me.]
Silletti è stato incenerito.
MONTESCAGLIOSO COMITATO TERRE JONICHE
«Ma ora servono
le delibere attuative»
l MONTESCAGLIOSO. «Caro
presidente della Regione, Marcello Pittella, dopo le parole di
condivisione che hai avuto sulle
nostre proposte in merito ai risarcimenti dei danni subiti dai
coltivatori per le calamità annunciate nel Metapontino e per
la messa in sicurezza del territorio, è ora di passare alle delibere attuative». Lo ha detto il
portavoce di Altragricoltura e
del Comitato di difesa delle Terre Joniche, Gianni Fabbris,
nell’incontro svoltosi ieri sera
nella sala del Chat Caffè di viale
Kennedy. Incontro organizzato
per rilanciare la vertenza anche
a Montescaglioso a 7 mesi
dall’alluvione e dalla devastante
frana che l’1 dicembre scorso ha
devastato la strada a scorrimento veloce per Piani Bradano e
alcune attività commerciali e
agricole. Nell’occasione sono
stati resi noti ai presenti i contenuti di una lettera che Terre
Joniche invierà oggi a Pittella.
«In essa – ha spiegato Fabbris –
annunciamo che dal 25 al 27 luglio a Bernalda faremo il punto
della situazione dopo i disastrosi
allagamenti del 2011 e del 2013
che hanno gettato sul lastrico
molte aziende agricole e di altri
settori produttivi. Iniziativa a
cui invitiamo il “governatore” a
partecipare per sapere da lui
quali siano state, a quella data, le
delibere approvate dalla sua
Giunta per i risarcimenti e per la
messa in sicurezza del territorio. Ad oggi, infatti, e lo dico con
un pizzico di rammarico, alle parole non sono seguiti i fatti su
questi argomenti. Perché non si
procede con le intese per i rimborsi e con la convocazione degli
stati generali in autunno sulla
salvaguardia
dell’ambiente?
Non vorremmo che Pittella non
metta in atto le misure su cui
pure si era detto d’accordo con
noi per non scontentare qualcuno. A noi, lo ribadiamo, non
importa che metta le firme sotto
agli accordi. Ci interessano i
contenuti, non la forma». [fi.me.]
Le mamme
solidali
con maestra
indagata
l MARCONIA. Una lettera aperta che parte dal
cuore. Così alcune mamme i cui figli frequentano
la prima classe della scuola elementare di Marconia, dove insegna la maestra indagata per presunti maltrattamenti su minori, sono uscite allo
scoperto per prendere le difese dell’insegnante. In
una lettera Maddalena Quinto, Mariella Tortorelli, Filomena Zambrella, Mariella Ruvo,
Monica Bandello, Anastasia Silletti, Rosalia
Fumarola, Marilena Cavallo, Alessandra Lieti, Olimpia D’Onofrio, Maria Logioia, Stefania
Lopatriello, Carmen Lopatriello e Camilla Dimarsico, parlano di «accuse ingiuste: dissentiamo
in maniera totale da tutto ciò che i media in questi
giorni hanno divulgato. Possiamo dirvi che questa
insegnante è riuscita a scolarizzare i nostri bambini in maniera esemplare: i bimbi sono sereni con
tanta voglia di imparare e con tanto entusiasmo di
andare a scuola. Se, come dicono i giornali, quest’insegnante avesse maltrattato i nostri bambini
non avremmo avuto questi risultati».
iù in generale, per questo gruppo di mamme, «la
maestra è preparata, dolce, materna, capace di
stabilire un’armonia nella classe. I nostri bambini
sono ansiosi di rivederla e rincontrarla a settembre tra i banchi di scuola: sono spaventati dall’idea
di incontrare un’altra insegnante al suo posto. Per
lei tutti i bambini sono uguali senza differenze di
classe sociale, lingua e religione. Uno dei suoi
obiettivi è stato quello di portare tutti allo stesso
livello di apprendimento». Ma non è tutto: «Vogliamo sottolineare che durante l’uscita dalla
scuola la maestra con premura consegnava singolarmente ogni bambino al suo genitore. E se
qualcuno tardava ad arrivare lei aspettava con
pazienza il suo arrivo». Quando poi la maestra si è
assentata per un certo periodo, «abbiamo constatato che i nostri bambini erano ansiosi di rivederla al più presto: per loro la sua assenza significava un vero e proprio disagio. Questa piccola
grande donna ha trasmesso ai nostri figli la passione per la cultura. Come genitori ci auguriamo
che questa brutta storia abbia un lieto fine per la
nostra cara maestra e per il futuro dei nostri figli:
con infinita stima e grande riconoscenza le auguriamo tutto il bene del mondo».
Sulla vicenda, anche il sindaco di Pisticci, Vito
Di Trani, ha voluto rendere nota la sua personale
solidarietà all’insegnante, dicendosi «sorpreso
dalle accuse: la conosco personalmente e posso
affermare che è la donna più buona del mondo».
[p.miol.]
le altre notizie
BERNALDA
LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE
Pd: «L’elezione di Benedetto
è una nota veramente stonata»
n Per il Pd di Bernalda, l’elezione di Nicola Benedetto a presidente del Consiglio comunale «è
una nota veramente stonata. L’autocandidatura – osservano dai banchi del centrosinistra –
non ha trovato condivisione per le note vicende
personali che lo riguardano e per un eccessivo
carattere politico della proposta. Era, infatti,
l’unica opzione che non avrebbe ricevuto l’unanimità, ma forse l’unica votabile dalla maggioranza. Si è persa una bella occasione per cementare un ampio consenso e offrire freschzza
[an.mor.]
e rinnovamento alla politica locale».
PISTICCI
TRA TINCHI E IL CENTRO AGRICOLO
Furto nella notte nel deposito
della ditta che vende bevande
n Furto nella notte nel deposito di una ditta che
vende bevande all’ingrosso tra Tinchi e Centro Agricolo. Ignoti si sono introdotti nel locale e, dopo aver disattivato il sistema di telecamere hanno portato via bibite di ogni tipo
danneggiando altra merce. Il valore del colpo è
ancora imprecisato, ma si sospetta sia ingente. Ad accorgersi del furto sono stati i proprietari che hanno dato l’allarme: sul posto sono
intervenuti gli uomini del Commissariato di
Polizia di Pisticci per i rilevi del caso. [p.miol.]
RASSEGNASTAMPA
MATERA CITTÀ I XV
Mercoledì 2 luglio 2014
SOSTA A PAGAMENTO
MULTE E CITTADINI ESASPERATI
IL CONSIGLIERE PATERINO
«C’è un chiaro indirizzo per predisporre il
nuovo regolamento, eliminando la
sanzione e prevedendo solo una penale»
IN ATTESA DEL CAMBIO DI ROTTA
Bastano pochi minuti in più di parcheggio
non pagato e scatta un «salato» verbale. A
chi tutto il vantaggio di questa situazione?
Strisce blu, nessun passo indietro
Perché non si dà seguito alla mozione consiliare per superare il sistema sanzionatorio?
IN REGIME
DI PROROGA
Più di un anno
fa veniva
aggiudicata
la gara
per i parcheggi, ma
ancora
non é stato
sottoscritto
il nuovo
contratto
EMILIO SALIERNO
l Perché non si dà seguito
alla mozione di indirizzo, votata
all’unanimità dal Consiglio comunale, sul sistema sanzionatorio applicato per la sosta sulle
strisce blu?
Il consigliere comunale Michele Paterino torna alla carica, dopo il nuovo silenzio che é
sceso sulla questione.
«C’é un chiaro indirizzo del
Consiglio per predisporre il
nuovo regolamento utile a disciplinare la materia delle aree
di parcheggio a pagamento - dice Paterino - eliminando la sanzione quando la sosta si protrae
oltre il tempo per cui si é pagato,
prevedendo solo una penale. È
inamissibile l’inerzia del Comune, perchè non si provvede con
gli adempimenti auspicati? Eppure, il problema é stato più volte sollevato, ma i cittadini continuano ad essere vessati e sono
incavolati. Le indicazioni ministeriali parlano chiaro e stabiliscono che ora possono essere
direttamente i Comuni a disciplinare questo tipo di vicende.
Matera candidata a capitale europea della cultura, se davvero
intende allinearsi ad altre altre
città del vecchio continente che
sono dalla parte dei cittadini e
non contro di loro, deve dare
corso all’indirizzo del Consiglio
comunale che, tre mesi fa, ha
RUOLO DEI COMUNI
Le indicazioni
ministeriali
parlano chiaro
deciso all’unanimità che questa
storia delle strisce blu non può
andare avanti così».
Più di un anno fa veniva aggiudicata la gara per i parcheggi, ma ancora non é stato sottoscritto il nuovo contratto. Significa che siamo in regime di
proroga. Con il nuovo contratto,
il 95 per cento delle entrate rivenienti dalle multe sulle strisce blu, dovrebbe andare al Comune. Adesso, in base al vecchio regolamento, il ricavato va
per il 60 per cento alla ditta che
gestisce le aree di sosta. Vuol
dire che il Comune sta perdendo
soldi? Per ogni stallo (posto auto), attualmente, viene garantito al Comune, ogni anno, circa
120 euro. Con il nuovo contratto,
invece, sarebbero oltre 200. Anche in questo caso, il Comune ci
perde?
Come oramai é noto, basta
sforare di appena 15 minuti rispetto all’orario indicato sul tagliandino rilasciato dalla colonnina della società che gestisce la
sosta a pagamento, e la mannaia
si abbatte sul povero automobilista di turno. Anche pochi
minuti oltre la permanenza pagata e scatta la sanzione di 24
euro, prevista dal codice della
strada. Non più, come una volta,
l’avviso di pagamento sul parabrezza lasciato dagli operatori della società Sisas e l’esborso
per intero, nella peggiore delle
ipotesi, della tariffa dal momento della scadenza del tagliando
sino alle 14 (se di mattina) o
dalle 16 alle 20.30 (se di pome-
riggio-sera). La batosta è invece
pesante, concretizzandosi nella
sanzione e nelle spese di notifica
del verbale a casa.
Il consigliere Paterino, raccogliendo il malcontento di molti
cittadini che hanno avuto la
sventura di essersi resi conto
direttamente di quanto sia “salata” la sanzione, non si é mai
rassegnato a questo “massacro”, segnalando che « non si
può trasformare un servizio
pubblico, quello dei parcheggi,
in una vera e propria vessazione. È pur vero che ci sono delle
responsabilità del cittadino che
ha parcheggiato l’auto un po’
più del tempo per cui ha pagato
il ticket, ma da questo a far pe-
sare in maniera tanto consistente la disattenzione, ce ne passa.
Il consigliere ha presentato interrogazioni comunali sulle
questioni legate al parcheggio
nelle aree blu, chiedendo in passato che il personale della Sisas
lasci gli avvisi di accertamento,
«nel solco di un sempre auspicabile rapporto di correttezza
nei confronti della comunità,
sarebbe opportuno farlo. Come
accade, del resto, in tanti altri
Comuni, dove i dirigenti raccomandano agli addetti alla sosta
e al traffico di segnalarlo agli
automobilisti». Continua a vigere, però, tolleranza zero e un
sistema che miete vittime in
maniera smisurata.
LA PROTESTA LA VARIANTE AL PRG PREVEDE UNA NUOVA AREA EDIFICABILE NELLO SPAZIO RETROSTANTE LA PARROCCHIA SANTA FAMIGLIA
«Contrada Granulari, basta cemento»
I residenti promuovono una petizione
l «Si fermi la cementificazione in contrada
Granulari nel rione San Giacomo». È quanto
chiede il Comitato denominato “Parco della
Santa Famiglia” per scongiurare che lo spazio
retrostante la parrocchia venga occupato da
altre colate di cemento. A tal proposito il
comitato ha promosso una petizione pubblica
«per sensibilizzare - si legge in una nota - le
istituzioni affinché si adoperino per trovare
una soluzione praticabile che sia in grado di
restituire all’intero quartiere di San Giacomo
un parco urbano ponendo così fine allo sconcio intervento di una nuova edificazione che
mina la qualità della vita dei cittadini e favorisce il degrado delle periferie urbane. La
città ha un cronico bisogno di spazi vitali e i
20.000 metri quadrati dell’area in Contrada
Granulari destinati alla cementificazione sono un vero e proprio oltraggio a questa esigenza collettiva». Indice puntato sulla edificazione di alloggi a ridosso degli esistenti e
della parrocchia Santa Famiglia. «Tale scelta
avrebbe ripercussioni molto negative sulla
qualità della vita dei cittadini con una ulteriore riduzione dei già insufficienti standard urbanistici e sull’immaginee sull’impatto ambientale di queste nuove costruzioni,
inserite a ridosso di fabbricati esistenti e
all’interno di un “fazzoletto” di terra con due
strettissime vie di accesso, invece di guardare
a questa area come l’unica possibilità per una
riqualificazione orientata alla cultura del verde e a spazi sociali di aggregazione con la
progettazione di un parco verde attrezzato. Il
progetto della nuova edificazione nell’area in
oggetto come proposta in variante al PRG
Comunale, si pone in netto contrasto con le
destinazioni previste dal Pianificatore arch.
Luigi Piccinato che, con la Variante al Piano
Regolatore, approvato nel 1975, a fronte
dell’alta densità abitativa della zona, aveva
IL COMITATO
SI MOBILITA
L’area di
Contrada
Granulari a
San Giacomo.
I residenti
chiedono
che venga
salvaguardata
come polmone
verde e non
cementificata
calcolato ed equilibrato i volumi, dotando il
quartiere di Matera Nord di servizi annessi,
parcheggi e aree verdi. Nel 1999, l’arch. Nigro,
nella successiva Variante al Piano Regolatore,
non ha a sua volta definito la destinazione
dell'area lasciando in vigore le precedenti le
previsioni di PRG. Se l’arch. Piccinato con la
variante del 1975 aveva destinato l’area in
oggetto a “polmone verde” sì da consentire un
livello accettabile di vita dei residenti di Matera Nord, alla luce di quanto innanzi esposto,
emerge palesemente che le Conferenze di Pianificazione indette nei mesi scorsi hanno come unico scopo la cementificazione dell’intera area in contrasto anche con le convenzioni stipulate stipulata dall’Amministrazione e i Lottizzanti di Contrada Granulari.
L’area in questione già soffocata da un’altissima densità abitativa non può sopportare
un ulteriore incremento di alloggi e le con-
seguenti disastrose ricadute sugli standard
urbanistici minimi non derogabili per norma, così come previsto dal D.M. 1444/68. La
zona in questione e tutta la città di Matera,
necessità di un’area verde attrezzata con doppia finalità: ludico ricreativo e polo nevralgico per la gestione delle emergenze in caso di
calamità naturale. In questo senso, la Pubblica Amministrazione è tenuta ad applicare
le norme contenute nella L.R. n. 23/99 che
contempla l’integrazione con i Piani di Protezione Civile. I cittadini materani e i residenti in Contrada Granulari chiedono pertanto di stralciare dall’area ogni intenzione di
edificazione, salvaguardando la destinazione
dell’area a verde pubblico. Inoltre in data 19
maggio 2014 il comitato ha chiesto che una
delegazione venisse udita per rappresentare
le proprio ragioni che a tutt’oggi sono rimaste
inevase e disattese»
le altre notizie
ATTENTATI DINAMITARDI
«Operazione tritolo»
convalidati gli arresti
n Al termine degli interrogatori
di garanzia, sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari Angela Rosa
Nettis del Tribunale di Matera
gli otto arresti eseguiti lunedì
dalla Polizia nell’ambito
dell’“Operazione tritolo”. Degli otto arrestati, sette si sono
avvalsi della facoltà di non rispondere. Gli indagati sono accusati a vario titolo di aver cercato, anche attraverso attentati
dinamitardi, di convincere il
titolare di una sala ricevimenti
di Matera di smettere di interessarsi di una analoga struttura con sede a Laterza (Taranto), appena uscita dall’amministrazione controllata. La
banda avrebbe progettato, senza poterlo poi realizzare, per
l'intervento della Polizia, l'omicidio di un imprenditore di Taranto, anch’egli interessato alla sala ricevimenti di Laterza.
OPERATORI INFORMAZIONE
Corso di formazione
ambientale a San Rocco
n Come coniugare correttamente turismo e beni culturali e
ambientali. È uno degli obiettivi principali del corso di formazione ambientale per giornalisti e professionisti dell’informazione sul tema “Comunicare/Divulgare: Ambiente e
Beni Culturali”, cominciato ieri, nell’aula Sassu del polo di
via San Rocco dell’Università
della Basilicata e che proseguirà fino al 4 luglio. Il corso è organizzato dalla sede Rai Basilicata e dall’ateneo lucano, in
collaborazione con la Fondazione Enrico Mattei e l’Ordine
dei giornalisti. I partecipanti
saranno coinvolti in lezioni
frontali ed escursioni in diverse aree della Basilicata. «Oggi è
più che mai necessario valorizzare l’attività, le energie e soprattutto le eccellenze della nostra Università – ha detto il neo
eletto rettore, Aurelia Sole – così come bisogna fare per la Basilicata e per i suoi tesori ambientali, artistici, culturali e
archeologici. Lo sforzo principale è quello di mettere in campo ogni possibile azione per
portare all’esterno queste peculiarità». «Nel segno di Lucio
Susmel, tra i padri dell’ecologia, e poi di Franco Viola a Padova, il corso – ha detto il direttore della sede lucana della
Rai, Fausto Taverniti – ha potuto contare sul sostegno e sulla passione e le conoscenze
scientifiche del neo rettore
dell’Unibas. Al rettore Mauro
Fiorentino riconosciamo il
merito di aver legato l’Università all’iniziativa promossa in
Basilicata insieme alla sede
Rai». Il corso, che ha i patrocini
dei ministeri dell’Ambiente e
dei Beni e attività culturali, di
Regione, Comune, Confindustria, Ordine dei giornalisti e
Ferp, rientra nelle attività di
Matera 2019.
RASSEGNASTAMPA
Repubblica.it
Arrivate a Gioia Tauro le armi chimiche dalla Siria
Nave Ark Futura sta entrando in porto
Arrivate a Gioia Tauro le armi chimiche dalla Siria
Proteste contro il trasbordo delle armi chimiche a Gioia Tauro. (ap)
GIOIA TAURO - Le armi chimiche siriane sono arrivate a Gioia Tauro. La nave danese Ark Futura
che le trasporta sta per attraversare l’imboccatura del porto, scortata da altre unità navali. Un
elicottero sta sorvolando la zona. Ieri era arrivata la nave americana che le smaltirà.
La Ark Futura trasporta circa 800 tonnellate di agenti chimici, di cui 600 saranno trasferiti sulla
nave americana Cape Ray arrivata ieri nel porto calabrese. Si tratta di 78 container: 3 di iprite e 75
di precursori del sarin, che saranno poi neutralizzati a bordo della Cape Ray.
Le operazioni cominceranno dopo l’ormeggio in banchina e alcuni incontri tecnici. Le operazioni
di trasbordo delle armi chimiche siriane potranno cominciare solo dopo il via libera del team
dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac).
Sei gli ispettori presenti al porto, quattro dei quali saliranno a bordo della Cape Ray al termine
delle operazioni per assistere al processo di neutralizzazione per tutto il periodo necessario.
RASSEGNASTAMPA