POF 2014 15 in fase di revisione - Istituto Comprensivo

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SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Via D’Annunzio 48 – 34015 Muggia (TS)
Tel 040 271102 – Fax 040 272135
Distretto scolastico n°18
E-mail [email protected]
Sito www.icglucio.altervista.org
Piano dell’Offerta Formativa
((P
P..O
O..F
F..))
A
Annnnoo ssccoollaassttiiccoo 22001144–– 22001155
2
IL P.O.F.
Il Piano dell‘Offerta Formativa è il documento nel quale si concretizza il processo
complessivo educativo di ogni scuola mettendone a fuoco il disegno coerente delle
scelte culturali, didattiche e organizzative.
Esso definisce e presenta l'identità della scuola in una ottica pienamente integrata,
personalizzata e finalizzata al successo formativo degli studenti e delle studentesse in
ottemperanza ai principi del Regolamento attuativo del DPR 275/’99.
Il P.O.F. è quindi il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale della scuola e rappresenta in modo esplicito la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa di una scuola autonoma e di essa ne riflette il
grado di autonomia.
L'autonomia delle scuole si esprime nel POF attraverso la descrizione:
1.
2.
3.
4.
delle attività liberamente scelte
della quota di curricolo loro riservata
delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo
delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle
esigenze degli alunni concretamente rilevate
5. delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e dell'organizzazione
adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici dell'azione didattica dei progetti
6. delle possibilità di opzione sia curricolare che extra offerte agli studenti e alle famiglie
7. dalle risorse organiche annualmente assegnate dall’ U.S.R.
2
3
Istituto Comprensivo “Giovanni Lucio” di Muggia
SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Via D’Annunzio 48 – 34015 Muggia (TS)
Tel 040 271102 – Fax 040 272135
Distretto scolastico n°18
E-mail [email protected]
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Piano dell’Offerta Formativa
( P.O.F.)
SCHEMA GENERALE
PARTE PRIMA
1
Dati Identificativi
1.1
Dati identificativi e articolazione dell’Istituto …………………………………………………………..pag 7
1.2
Organico Personale Docente…………………………………………………………………..….……..pag 7
1.3
Organico Personale A.T.A……………………………………………………………………………....pag 8
1.4
Staff di Direzione ed Organigramma delle Sezioni……………………………………………..………pag 8
1.5
Consiglio di Istituto e Giunta Esecutiva……………………………………………..........................….pag 9
1.6
Rappresentanza Sindacale Unitaria…………………………………………………..…………….…...pag 9
1.7
Testo Unico 81/2008 (ex L. 626)…………………………………………………….………………....pag 10
PARTE SECONDA
2.
Organizzazione generale
2.1
Calendario Scolastico 2010/20119……………………………………………………………….…....pag 12
2.2
Orari di Ricevimento della Segreteria e del Dirigente….………………………………………....…...pag 13
2.3
Organizzazione Oraria delle Classi…………………………………………………….…….…..….....pag 13
2.4
Rapporti Scuola / Famiglia…………………………………………………………….….….….…......pag 14
2.5
Criteri di Formazione delle Classi / Sezioni……………………………………….……………...…....pag 15
2.6
Riunioni dello Staff di Direzione………………………………………………….……………..…......pag 17
2.7
Comitato di Valutazione………………………………………………………….……………....…….pag 17
2.8
Regolamento Interno per gli Alunni…………………………………………….……………...….…...pag 17
2.9
Patto di Corresponsabilità Scuola/Alunno/Famiglia…………………………………………….….….pag 17
3
4
PARTE TERZA
3.
Il territorio di Muggia
3.1
La Scuola ed il suo Territorio………………………………………………………………………...pag 19
3.2
L’ Aspetto Storico – Ambientale……………………………………………………………….........pag 19
3.3
L’ Aspetto Demografico.......................................................................................................................pag 19
3.4
Il Contesto Economico…………………………………………………………………………..…....pag 19
3.5
Il Contesto Sociale……………………………………………………………………….…….…......pag 20
3.6
L’Aspetto Culturale ed il Tempo Libero ………………………………………………..……….pag 21
3.7
Collaborazioni con Enti ed Associazioni del Territorio………….…………………………….……...pag 22
PARTE QUARTA
4.
I principi della progettazione educativa
4.1
I Valori e le Finalità…………………………………………………………………………..…….pag 27
4.2
Le Tematiche Educative……………………………………………………………………...……..pag 27
P A R T E Q U IN T A
5.
La progettazione didattica
5.1
Forme di flessibilità…………….…………………………………………….…..………………......…pag 30
5.2
Arricchimento dell’Attività Didattico – Educativa…………………………………….…….……....…..pag 31
I progetti didattici per tematica educativa……………………………………………………………pag 31
Progetto Complessivo per Affrontare il Disagio e la Dispersione Scolastica……………….…….…pag 54
Educazione Teatrale ………………………………………………………………………….……..pag 55
Attività Motoria e Sportiva………………………………………………………………..………….pag 55
Redazione del Giornalino…………………………………………………………………….....……pag 56
5.3
Iniziative dei/per i Genitori…………………………………..…………………………………….....pag 56
4
5
PARTE SESTA
6.
La “didattica”
6.1
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo……………………………………….……………………………..….….pag 58
6.2
Introduzione: l’Identità Didattica dell’Istituto…………………………….………………………………………….pag 58
6.3
Condivisione degli Obiettivi Didattici………………………………………………………………………………..pag 59
6.4
Indicazioni Metodologiche …………………………………………………………………………………………..pag 59
6.5
Attività di Recupero/Sostegno, Arricchimento e Potenziamento. Forme Organizzative per la Personalizzazione
dell’Insegnamento ……………………………………………………………………………………………………pag 59
6.6
L’Integrazione degli Alunni Diversamente Abili …………………………………………………………………….pag 60
6.7
Gruppi di Lavoro per la Diversabilità e il Disagio …….……………………………………………………………..pag 61
6.8
Alunni con diagnosi di DSA e ADHD………………………………………………………………………………..pag 61
6.9
Accoglienza, Continuità Interscolastica; Interventi per Promuovere e Migliorare i Rapporti Sociali …….…………pag
62
6.10 Strumenti per Affrontare il Disagio Giovanile ……………………………………………………………………….pag 62
6.11 La Valutazione ………………………………………………………………………………………………………..pag 63
6.12 L’Esame di Stato ……………………………………………………………………………………………………...pag 75
6.13 Strumenti di Documentazione ………………………………………………………………………………………...pag 75
6.14 Visite Guidate e Viaggi d’Istruzione ………………………………………………………………………………….pag 76
6.15 Formazione / Aggiornamento dei Docenti ……………………………………………………………………………pag 76
PARTE SETTIMA
7
L’iter del P.O.F.
7.1 Elaborazione e Delibere ………………………………………………………………………………….….………..pag 78
7.2 Autovalutazione e Monitoraggio………………………………………………….……….…………………………..pag 78
7.3 Pubblicizzazione………………….………………………………………………………….…………………….…..pag 78
5
6
PARTE OTTAVA
8.
Allegati e regolamenti
8.1 Regolamento d’Istituto…………………………..………………………………………………..……………….. pag 80
8.2 Statuto delle studentesse e degli studenti..…………………………………………………………………………..pag 92
8.3 Patto di corresponsabilità……………………………………………………………………………………………pag 94
8.4 Regolamento per i viaggi d’istruzione e le gite……………………………………………………………………..pag 97
8.5 Regolamento per il conferimento di contratti per incarichi a personale esterno………………………………….…pag
98
8.6 Lettere alla famiglia
8.6.a Lettera alla famiglia per comunicare l’ammissione all’esame di stato con 6 del Consiglio di Classe……..….pag
101
8.6.b Lettera alla famiglia per comunicare la non ammissione all’esame di stato………………………………..…pag
101
8.6.c Lettera alla famiglia per comunicare la non ammissione alla classe successiva……………………………....pag
102
8.7
Livelli per il giudizio d’idoneità………………………………………………………………………………….pag 103
8.8
Prove INVALSI………………………………………………………………………………………………..…pag 104
8.9
Schema generale del P.O.F.……………………………………………………………………………………….pag 105
6
7
PARTE PRIMA
1.1
Dati identificativi
SCUOLA
dell’INFANZIA
ORARI
N.° CLASSI O
SEZIONI
NUMERO BAMBINI
PRE
ACCOGLIMENTO
MENSA
SCUOLABUS
IL BIANCOSPINO
8.00 – 16.00
1A
24
No
Sì
Sì
IL GIARDINO DEI
MESTIERI
7.30 – 15.30
1A 1B 1C
22 25 25
No
Sì
Sì
BORGOLAURO
7.50 – 16.00
1A 1B 1C 1D
22 22 22 22
7.00 – 7.50
Sì
Sì
E’ prevista un’uscita intermedia
NUMERO
ALUNNI
PRE
ACCOGLIMENTO
MENSA
SCUOLABUS
138
7.00 – 8.00
A
richiesta
Sì
1,2,3,4,5 C
113
7.00 – 8.10
Sì
Sì
8.30 – 16.30
1,2,3,4,5 A
98
7.00 – 8.30
Sì
Sì
8.30 – 16.30
1,2,3,4,5 A
87
7.00 – 8.30
Sì
Sì
SCUOLA
PRIMARIA
ORARI
DE AMICIS
T.N.
8.00 – 13.00
DE AMICIS T.P.
8.10 – 16.10
LORETI
ZAMOLA
N.° CLASSI O
SEZIONI
1A e 1B,2Ae2B,3A,
4A, 5A e 5B
27 ore di lezione tutte le classi su cinque giorni settimanali con 1 ora di mensa il lunedì per il TN
SCUOLA MEDIA
N. SAURO
N° CLASSI
ORARI
5
7.50 – 13.50
Dal lunedì al venerdì
6
Vedi schema orario
Circ. n°
SERVIZI
Classi e n° alunni
CLASSI CON 30 ORE
SETTIMANALI
1C
1D
2C
2D
3C
CLASSI CON 36 ORE
SETTIMANALI
1A
1B
2A
2B
3A
3B
Mensa
7
8
1.2
1.3
Organico personale docente
Insegnanti di scuola dell'infanzia in OD
16+1 a
metà
tempo
Insegnanti di scuola primaria in OD
39 +1 inglese+3
sostegno
Insegnanti di scuola secondaria di I grado in OD
17 + 3
sostegno
+OF
.
Organico personale A.T.A
Direttore Servizi Generali e Amministrativi in OD
Assistenti Amministrativi in OD
Collaboratori Scolastici in OD
1.4
1
4
17
Staff di direzione ed organigramma delle sezioni
Le necessarie variazioni nello staff di direzione sono state articolate in modo da ottimizzare
il tempo e le risorse a disposizione .
1.8
ORGANIGRAMMA DI ISTITUTO
Da sostituire con il file attuale approvato in CD
Organigramma d’Istituto
DIRIGENTE SCOLASTICO
DSGA
Primo Collaboratore del DS
Secondo Collaboratore del DS
Coordinatore didattico di sezione
MARISA SEMERARO
Bruna Morati
Cristiana Donaggio
Robi Lena
Infanzia: Maggio Ada
Primaria: Favet Irene
Secondaria: Nicoletti Patrizia
Referenti di plesso
Biancospino
Lucari Alessandra
Giardino dei MeMacor Monica
stieri
Borgolauro
Tonello Annamaria /Ugolini Flavia
De Amicis TO
D’Ambrosio Simona
De Amicis TP
Pansa Michela
Zamola
Cavrecich Marina
Loreti
Coviello Renata
Sauro
Patrizia Panciera
Coordinatore didattico di classe secon- Nel disposto di assegnazione
daria
8
9
Segretari verbalizzanti secondaria
Nel disposto di assegnazione
Coordinatori didattici di livello di
scuola primaria
PRIME: Luisa Fontanot
SECONDE: Carmela Buscemi
TERZE: Gianna Biloslavo
QUARTE: Antonella Chiozza
QUINTE: Barbara Cainer
Collaboratori formulazione orario
Secondaria: Lena, Blaschich
Primaria: D’Ambrosio, Donaggio, Cavrecich, Favet
Collaboratori per la formulazione oraria Infanzia: Ada Maggio
degli impegni funzionali annuali
Primaria: Favet Irene
Secondaria: Patrizia Nicoletti
- turnazione dei consigli: Panciera Patrizia (nei
compiti di referente)
Referente alla salute
Iacovone Annamaria, Tonello Annamaria, Nicoletti
Patrizia
Referenti DSA/BES
Roici Susanna
Referenti per l’intercultura e
Lepre Rita per avvio dell’attività
l’integrazione degli alunni stranieri
D’Ambrosio Giovanna
Viezzoli Elisabetta
Mazzarri Fabia
Fornasaro Renzo
Cainer Barbara
Ambrosi Lilia
Docenti Tutor
Per Annalisa De Donatis: Viezzoli Elisabetta
Per Zingale Rosalia: Cristiana Donaggio
Per Chiara Franceschini: Maria Di Daniel
Comitato di valutazione
Marchesan, Fornasaro, Fontanot, Maggio
Supp. Udina, Babici
Delibera: unanimità
Gestione sito web
Panciera Patrizia
Digitalizzazione ed invio schede di valu-Lena
tazione
Donaggio
Canziani
Commissione formazione sezioni e con- Infanzia: Franco, Ugolini, Filippi?, Macor,
tinuità
Lucari
Primaria: ins. classi quinte
Secondaria: Marchesan, Blaschich, Luis
Servizio di post accoglimento Zamola Pervenuta delibera del Comune di Muggia
Cociani Oriana, Cavrecich Marina
Commissione studio offerta formativa Ins. quinta + coordinatore di sezione
primaria e organizzazione Open day
Commissione studio offerta formativa Sez. TN:
secondaria ed organizzazione Open day Sez. A:
Sez. B: Marchesan
Coordinatore: Lena
Conduzione democratica della scuola
Canziani + Donaggio e Marchesan
(Commissione elettorale)
Docenti referenti attività di
Zoldan
ev. studenti
Coordinamento Progetto Giovani e SCV Fornasaro Renzo
Collaborazione con la Consulta dello
Verzier, Covone, Derossi, Iacovone
sport del Comune di Muggia
Commissione per l’organizzazione delle Donaggio (primaria)
prove Invalsi Primaria e secondaria
Lena (classi prime Sauro)
Blaschich (classi terze Sauro)
Commissione per gli acquisti
Docenti Referenti + Amministrativa Lanotte
Lg 10/88
9
10
Orientamento
1.5
Coordinamento: Magnoni
Questionario: Zoldan, Blaschich, Strappo
Consiglio di Istituto e Giunta Esecutiva
Nel mese di novembre 2009 sono stati eletti i membri del Consiglio d’Istituto e della Giunta Esecutiva. Successivamente
vi sono state delle dimissioni senza possibilità di surroga.
Nel corso del presente anno scolastico – novembre 2014 - si svolgeranno le elezioni suppletive per il ripristino del Consiglio di Istituto al numero di Consiglieri originario.
Sono, al momento, membri del Consiglio di Istituto:
PRESIDENTE:
DIRIGENTE SCOLASTICO
HAIPEL EDI
SEMERARO MARISA
Componente docenti:
COVIELLO RENATA
Componente genitori:
BENVENUTI MONICA
MONICA BIANCHI
FAIT FRANCESCO
CRAGNOLIN ANNALISA
La Giunta esecutiva è composta dal D.S. e dal D.S.G.A., due rappresentanti dei genitori, un docente.
Del Consiglio di Istituto fa parte di diritto il Dirigente Scolastico.
1.6
Rappresentanza Sindacale Unitaria
Con le elezioni per l’R.S.U. tenutesi nel mese di marzo 2012, sono risultati eletti quali rappresentanti
sindacali: Prof.ssa Blaschich UIL SCUOLA, prof. Renzo Fornasaro FLC CGIL, la maestra Renata
Coviello per la Federazione GILDA UNAMS
10
11
TESTO UNICO
Decreto L.gs 81/2008
FIGURE DI RIFERIMENTO PER LA SICUREZZA
IN CASO DI EMERGENZA a.s.2014-15
RSPP: ing Massimo Martini
RSPP: dott.ssa Marisa Semeraro
PLESSO
PREPOSTO
E COORDINATORE
IN CASO DI EMERGENZA
Panciera Patrizia
Bruna Morati
PRIMO SOCCORSO ANTINCENDIO
Bologna Anita
Cogliati Alex
Ugrin Mary
Marchesan Valentina
Panciera Patrizia
D’Ambrosio Giovanna
Lanotte Marzia
Verde M. Arcangela
Dellepiane Claudia
De Amicis
Pansa Michela
D’Ambrosio Simona
Uliani Helga
Buscemi Carmela
Cherti Nadia
Borgolauro
Ugolini Flavia
Tonello Annamaria
Notaro Immacolata
D’Ambrosio Simona
Balbi Alba
Buscemi Carmela
Franco Liliana
Maggio Ada
Mazzarri Fabia
Loreti
Cicogna Vanessa
Apollonio Cristina
Coviello Renata
Cavrecich Marina
Stelco Rossella
Chiozza Antonella
Favet Irene
Coviello Renata
Primavera Cristina
Busdon Barbara
Cavrecich Marina
Albanese Francesca
Zuppini Susanna
Nazario
Sauro
Zamola
Giardino
Perich Elisabetta
Macor Monica
Biancospino Lucari Alessandra
Sorrentino Esterina
Gambardella Valeria
Ricca Maria
Palumbo Sabrina
Sorrentino Esterina
Lucari Alessandra
Cramesteter Luciana
Cramesteter Miriam
Pergolizzi Daniela
Carmeli Susanna
Perich Elisabetta
Valenti Giovanna
11
1.7
Testo Unico 81/2008 (ex L. 626)
12
FIGURE DI RIFERIMENTO PER LA SICUREZZA IN CASO DI EMERGENZA A. S. 2014- 15
Responsabile del Servizio Protezione e Prevenzione ( RSPP) D.S. Marisa Semeraro e Ing. Massimo Martini
Plesso
“N. Sauro”
Coordinatori generali
in caso di emergenza
1.
Panciera Patrizia
Primo Soccorso





“De Amicis”
+
“Borgolauro”
“A. Loreti”
“E. Zamola”
“Il giardino
dei mestieri”

1.
2.
1.
2.
1.
2.
1.
2.
Tonello Annamaria
Ugolini Flavia

Cicogna Vanessa

Apollonio Cristina
Cavrecich Marina 
Stelco Rossella

Carmeli Susanna
Perich Elisabetta
1.
“Il biancospino”

Lucari Alessandra
2. Sorrentino Esterina
Nota: I Docenti indicati con i numeri 2 e
3 coordinano tutte le
operazioni nel caso
in cui risultino assenti i Colleghi indicati con il n° 1.
Il Coordinatore diffonde l’ordine di
evacuazione e controlla tutte le operazioni; fornisce gli
orari.
Bologna Anita
Cogliati Alex
Ugrin Mary
Marchesan Valentina
Panciera Patrizia






Notaro Immacolata

D’Ambrosio Simona

Pansa Michela


Favet Irene
Primavera Cristina
Busdon Barbara

Ricca Maria

Sorrentino Esterina
Nota: Nel caso di assenza del sopra indicato Personale o nel
caso in cui tale Personale sia impegnato
in altri specifici ed irrinunciabili compiti,
l’assistenza ad eventuali “feriti” viene effettuata da chi, presente a scuola, è libero da impegni.
Interruzione
dell’erogazione
Antincendio
dell’energia elettrica
Collaboratore scola- Collaboratore scoD’Ambrosio
stico in servizio (al
lastico al momento
Giovanna
Lanotte Marzia momento dell’ emer- più vicino all’imgenza), presso il cen- pianto.
Verde M. Artralino dell’ingresso. Nota: Tutti i Collacangela
boratori scolastici
Dellepiane
Nota: Il Collaboratore hanno l’obbligo di
Claudia
scolastico presso il
conoscere il luogo
Uliani Helga
cen-tralino deve asdove è ubicato tale
De Cristini
solutamente conoimpianto. Hanno
Chiara
scere i nominativi dei altresì l’obbligo di
Buscemi CarDocenti coordinatori conoscerne il funmela
a fianco indicati ed
zionamento.
Cramersteter
essere costantemente informati
Luciana
della loro presenza o
Cherti Nadia
Coviello Rena- meno nell’edificio
scolastico.
ta
In caso di emergenCavrecich Ma- za, prima della chiamata dei soccorsi, è
rina
necessario contattaAlbanese
re immediatamente il
Francesca
Docente CoordinatoCarmeli Sure. Nel caso di assanna
senza dei CoordinaPerich Elisatori indicati sarà il
betta
Collaboratore scolastico stesso ad asValenti Giosumere le funzioni di
vanna
coordinatore.
Chiamata
dei Soccorsi



Assistenza ai disabili
Assistenza degli
alunni
Docente al momento
in compresenza. Se
non presente, il Collaboratore scolastico
al momento più vicino all’aula.
Nota: È necessario
che in bidelleria sia
sempre esposto l’
elenco degli alunni
/delle alunne temporaneamente infortunati e non in grado
di muoversi liberamente da soli.
Responsabile della
classe è, naturalmente, il Docente
titolare presente in
aula al momento
dell’
emergenza.
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12
13
PARTE SECONDA
2. Organizzazione generale
PARTE SECONDA
2
Organizzazione generale
2.1
Calendario Scolastico 2010/20119………………………………………………………………..…....pag 12
2.2
Orari di Ricevimento della Segreteria e del Dirigente….………………………………………....…...pag 13
2.3
Organizzazione Oraria delle Classi…………………………………………………….…….…..….....pag 13
2.4
Rapporti Scuola / Famiglia…………………………………………………………….….….….…......pag 15
2.5
Criteri di Formazione delle Classi / Sezioni……………………………………….……………...…....pag 16
2.6
Riunioni dello Staff di Direzione………………………………………………….……………..…......pag 17
2.7
Comitato di Valutazione………………………………………………………….……………....…….pag 17
2.8
Regolamento Interno per gli Alunni…………………………………………….……………...….…...pag 17
2.9
Patto di Corresponsabilità Scuola/Alunno/Famiglia…………………………………………
.….….pag 17
13
14
2.1
Calendario scolastico 2014-2015
Calendario scolastico, valido per l'intero territorio nazionale, integrato dalla determinazione delle s ospensioni delle attività didattiche ad opera della Regione (DGR n° 720 del 04
maggio
2013) e dalla delibera della sospensione delle attività didattiche ed inizio il 9 settembre
ad opera del Consiglio d’Istituto (d.d 0 9/07/2013).
Si informano tutti i genitori che, a seguito della delibera del Consiglio di Istituto del 9/07/’13 il calendario scolastico sarà il seguente:
PERIODO SOSPENSIONE LEZIONI
9 settembre 2013
1 novembre
2 novembre
8 dicembre domenica
Dal 23 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014
Dal 3 al 5 marzo 2014
Dal 17 aprile al 27 aprile 2014
1 maggio
2 maggio
2 giugno
3 giugno
11 giugno 2014
26 giugno
27 giugno
28 giugno
2.2
MOTIVAZIONE
Inizio delle lezioni
Tutti i santi
Tutti i morti
Immacolata Concezione
Natale Capodanno
Carnevale e Ceneri
Pasqua, Liberazione
Festa del Lavoro
Festa della Repubblica
Conclusione delle lezioni primaria e
secondaria
Patrono
Conclusione lezioni scuole dell’infanzia
ENTE DELIBERANTE
C.d.I.
Stato
Regione
Stato
Stato e Regione
Regione
Regione e Stato e C.d.I.
Stato
C.d.I.
Stato
C.d.I.
Regione
Regione
C.d.I.
Regione
Orario di ricevimento della segreteria e del Dirigente
GIORNO
UFFICIO DI SEGRETERIA
LUNEDÌ
DIRIGENTE SCOLASTICO
Solo per appuntamento
MARTEDÌ
08.30 – 09.30
Solo per appuntamento
MERCOLEDÌ
08.30 – 09.30
Solo per appuntamento
GIOVEDÌ*
13.00 – 14.00
Solo per appuntamento
VENERDÌ
08.30 – 09.30
Solo per appuntamento
N.B. durante i periodi di sospensione delle attività didattiche e nei mesi di luglio ed agosto, nelle giornate di
sabato e prefestivi in genere, gli uffici di segreteria rimangono chiusi al pubblico; ove ricorrano le previste
condizioni, si potrà osservare la chiusura completa dei plessi di tutto l’Istituto Comprensivo.
Durante i periodi di sospensione delle attività didattiche rimangono, di norma, chiusi i plessi periferici.
2.3
Organizzazione oraria delle classi
La Riforma della scuola pubblica di base operata dalla Legge 59/2004 ha introdotto elementi di novità che
hanno costretto a rivedere l’organizzazione oraria della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria (ex
scuola elementare) e delle classi della Scuola Secondaria di Primo grado (ex scuola media). Detta normativa non è mai stata abolita anche dopo i successivi provvedimenti riformatori Legge 133/2008, Legge
169/2008 e il Decreto legge n°180/2008.
14
15
Scuola dell’infanzia
Il modello scelto è stato quello di 40 ore settimanali per un totale di 223 giorni annuali con orari differenziati
a seconda dei plessi. Per favorire le attività di accoglienza degli alunni neo iscritti garantendo la compresenza delle docenti è previsto un orario ridotto per le prime due settimane di lezione.
Altrettanto viene fatto per le due ultime quando la frequenza degli alunni è in genere molto ridotta e in tutti i
plessi va predisposta la presenza dei Centri estivi con relativo disbrigo del materiale.
Scuola primaria
Il modello scelto dalle famiglie è stato quello a 27 ore di lezione con il prolungamento nella giornata del lunedì – che comporta la 28 ora di mensa erogata dal Comune di Muggia – come da delibera del Consiglio
di Istituto del 21 dicembre 2010.
Per quanto attiene le classi a tempo pieno il modello scelto è quello delle 40 ore (30 ore di lezione + 10 tra
mensa e ricreazione).
La distribuzione oraria delle discipline è la seguente:
M ATERIA
I
II
5 + 2 Lab.
Ling.
5 + 1 Lab.
Mat.
III
IV
V
5 + 1 Lab. Ling.
5 +1 Lab. Ling.
5 +1 Lab. Ling.
4 +1 Lab. Mat.
4 +1 Lab. Mat.
4 +1 Lab. Mat.
ITALIANO
6
MATEMATICA
5
SCIENZE
2
2
2 +1 Lab.
Scient.
2 +1 Lab. Scient.
2 +1 Lab. Scient.
INGLESE
1
2
3
3
3
STORIA+ convivenza civile
2
2
2
2
2
GEOGRAFIA
2
2
2
2
2
MUSICA
2
2
2
2
2
ARTE E IMMAGINE
2
2
2
2
2
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
2
2
2
2
2
TECNOLOGIA INFORMATICA
1
1
1
1
1
RELIGIONE
2
2
2
2
2
Totale ore settimanali
ED. ALLA CONVIVENZA CIVILE
27
27/30
27/30
27/30
27/30
Trasversale alle discipline
15
16
Scuola secondaria di primo grado
Sono aperti due modelli:
a 30 ore in orario antimeridiano (T.N.)
a 36 ore in orario antimeridiano e 3 ore di prolungamento pomeridiano con approfondimento e
servizio mensa (T.P.) Le ore settimanali sono state ripartite come da tabella qui di seguito riportata.
Ore settimanali per
Classi I
Classi II
Classi III
studente - insegnamenti
Italiano + ora di approfon6
6
6
dimento
Storia Cittadinanza e Co4
4
4
stituzione e Geografia
Matematica
4
4
4
Scienze
2
2
2
Tecnologia
2
2
2
Inglese
3/5
3/5
3
Tedesco/spagnolo
2/0
2/0
2
Arte ed Immagine
2
2
2
Musica
2
2
2
Scienze Motorie e Sportive 2
2
2
Religione
1
1
1
TOTALE
30
30
30
Arricchimen2
2
0
to/Potenziamento
Mensa+ approfondimento 4
4
0
TOTALE
30/36
30/36
30
2.4 Rapporti scuola-famiglia 2012 - 2013
I rapporti con i Genitori degli Alunni si articoleranno nel modo seguente :
Attività informative
Tramite la consultazione del sito (per il momento ancora provvisorio)
www.icglucio.altervista.org
Scuola dell'infanzia: previo appuntamento, in orario da
concordare.
Scuola primaria: a “richiesta” da parte dei genitori o dei
singoli insegnanti in un qualunque momento dell’anno
Colloqui individuali Docenti – Genitori
scolastico, previo appuntamento.
Scuola sec. I grado: a “richiesta” (per particolari esigenze
e situazioni) da parte dei genitori o dei singoli insegnanti
in un qualunque momento dell’anno scolastico in orario
antimeridiano.
A fine 1° e 2° quadrimestre per la scuola dell’infanzia.
Colloqui individuali Docenti – Genitori
A metà del 1° e 2° quadrimestre, di pomeriggio, seconper informazioni dettagliate sul procesdo un calendario prefissato fin dall’inizio dell’anno scolaso di apprendimento degli Alunni
stico per la scuola primaria e secondaria di I grado.
Consegna diretta e/o digitalizzata ai
Al termine del 1° e del 2° quadrimestre.
Genitori della scheda di valutazione
16
17
Scuola dell'infanzia: tre assemblee (di norma settembre,
ottobre, maggio)
Scuola primaria: tre assemblee (una in occasione
dell’elezione dei genitori rappresentanti di classe, una al
termine del primo quadrimestre, in occasione della consegna delle schede, una a fine marzo, e, qualora necessario una a metà del secondo quadrimestre )
Scuola sec. I grado: una per ogni classe in occasione
dell’elezione dei genitori rappresentanti di classe, una a
metà del secondo quadrimestre + eventuali altre, se richieste
Assemblee di classe
Informazioni costanti ai Genitori (da
parte dei singoli Docenti o su richiesta
delle famiglie) sul comportamento e sui
risultati in itinere degli Alunni
Importanti comunicazioni a tutti i Genitori da parte del Dirigente Scolastico
Patto di Corresponsabilità
2.5
Informazioni fornite utilizzando il “quaderno delle comunicazioni”.
Tramite circolari.
Tramite firma condivisa
Criteri di formazione delle classi / sezioni.
Sui criteri di iscrizione alle classi prime dei diversi ordini di scuola è stato chiamato ad esprimersi il Consiglio di Istituto che, su indicazione del Collegio dei docenti, ha deliberato i sottostanti criteri:
INFANZIA
Priorità d’iscrizione
Assegnazione degli alunni ai vari plessi
Bambini con fratelli frequentanti lo stesso plesso
Composizione delle sezioni
Numero massimi stabilito
dalla normativa
Bambini in carico ai Servizi
sociali del Comune di Muggia
Abitazione nelle vicinanze
del plesso
Eterogeneità per:

Età

Sesso
Bambini prossimi, per età,
all’obbligo scolastico
Abitazione dei nonni nelle
vicinanze del plesso
Parere formulato dalle insegnanti del Nido e/o della
Scuola dell’Infanzia di provenienza
Bambini territorialmente
competenti e rispondenti ai
criteri della CM 110/07
Bambini con entrambe i genitori che lavorano
Richiesta specifica dei genitori
Separazione degli eventuali
gemelli/fratelli
Bambini con certificazione
territorialmente competenti
Vincoli
Mantenimento per
tutto l’anno della
scelta circa
l’Insegnamento della religione cattolica
o dell’attività alternativa dopo
l’approvazione degli
orari definitivi
Immodificabilità delle sezione assegnata dopo il primo periodo di osservazione (15 giorni) se
non alla fine
dell’anno scolastico
Permanenza (sollecitata ma non obbligatoria) dei bambini
anticipatari per 4
anni
17
18
PRIMARIA
Priorità d’iscrizione
Bambini/e con certificazione
Assegnazione degli alunni ai vari plessi
Bambini con fratelli e/o sorelle frequentanti il medesimo plesso
Composizione delle classi
Bambini territorialmente
competenti e rispondenti ai
requisiti della CM 110/07
Abitazione dei genitori nelle
vicinanze della scuola richiesta
Eterogeneità per:

Età

Sesso

numero degli anticipatari
Bambini in carico ai servizi
sociali del Comune di
Muggia
Abitazione dei nonni nelle
vicinanze della scuola richiesta
Parere formulato dalle insegnanti della Scuola
dell’Infanzia di provenienza
Separazione degli eventuali
gemelli/fratelli
Numero massimi stabilito
dalla normativa
Vincoli
Mantenimento per
tutto l’anno della
scelta circa
l’Insegnamento della
religione cattolica o
dell’attività alternativa dopo la definizione dell’orario definitivo
Immodificabilità delle
classe assegnata
dopo il primo periodo
di osservazione per
le classi a modulo
(15 giorni circa) se
non alla fine
dell’anno scolastico
SECONDARIA
Priorità d’iscrizione
Ragazzi/e con certificazione
Ragazzi/e
territorialmente competenti
e rispondenti ai requisiti
della CM 110/07
Ragazzi/e in carico ai servizi sociali del Comune di
Muggia
Assegnazione degli alunni ai vari corsi
Scelta delle famiglie
Composizione delle classi/sezione
Numero massimo stabilito
dalla normativa
Parere espresso dalle insegnanti della scuola primaria
Eterogeneità per:

Età

Sesso

numero degli anticipatari

numero dei ripetenti

livello nel processo
di apprendimento
Parere formulato dalle insegnanti della Scuola Primaria
di provenienza
Separazione degli eventuali
gemelli/fratelli
Vincoli
Mantenimento per
tutto l’anno della
scelta circa
l’Insegnamento della
religione cattolica o
dell’attività alternativa dopo l’avvio
dell’orario definitivo
Immodificabilità delle
classe assegnata se
non alla fine
dell’anno scolastico
ed a seguito del parere dei Consigli di
classe
Per quanto attiene la formazione delle classi in primaria e infanzia e delle liste d’attesa in caso di esubero d’iscrizione o di
eccessi di richiesta e necessità di redistribuzione interna è in fase di elaborazione, da parte di una Commissione del Consiglio di Istituto, una serie di criteri per la formazione delle medesime liste d’attesa o di accoglienza.
inserire
18
19
2.6
Riunioni dello “staff” di direzione
Lo Staff di direzione riveste compiti di scambio interno di informazioni, di programmazione generale e preparazione dei lavori dei Collegi, limitandosi ai temi di maggior rilievo didattico o gestionale.
Dello staff di direzione fanno parte il Dirigente Scolastico, i collaboratori, i coordinatori didattici di
sezione ed i referenti di plesso delle scuole non già rappresentate. In caso di discussione di argomenti specifici possono essere invitati i docenti incaricati di Funzioni Strumentali.
2.7
Comitato di valutazione
L’elezione del Comitato di Valutazione è stata effettuata nel Collegio Unitario dei Docenti dell’ 3 settembre 2012. Sono risultati eletti i docenti: Valentina MARCHESAN, Renzo FORNASARO, Ada MAGGIO,
Luisa FONTANOT
Docenti supplenti: Michela ANTONIEL, Elisabetta VIEZZOLI
docenti tutor : Carmela Morena, Rita Lepre, Oriana Cociani, Cristiana Donaggio
2.8
Regolamento interno per gli alunni
I regolamenti per gli alunni sono contenuti nel "Regolamento d'Istituto" approvato dal Consiglio d'Istituto e
viene distribuito agli alunni delle classi prime. Per la consultazione vedere il capitolo allegati parte 8, allegato 8.2
2.9
Patto di corresponsabilità Scuola/Alunno/Famiglia
E’ stato elaborato, durante l’estate-autunno 2008, da una Commissione formata da due genitori del Consiglio d’Istituto e da due docenti della scuola secondaria di primo grado.
Per la consultazione vedere il capitolo allegati parte 8, allegato 8.3
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19
20
PARTE TERZA
3
Il territorio di Muggia
3.1 La Scuola ed il suo Territorio…………………………………………………………………………..…...pag 19
3.2 L’ Aspetto Storico – Ambientale………………………………………………………………....................pag 19
3.3
L’ Aspetto Demografico..............................................................................................................................pag 19
3.4 Il Contesto Economico……………………………………………………………………………………....pag 20
3.5 Il Contesto Sociale……………………………………………………………………….……………….....pag 20
3.6 L’Aspetto Culturale ed il Tempo Libero…………………………………………………………..……….pag 21
3.7 Collaborazioni con Enti ed Associazioni del Territorio………….……….………………………….……...pag 22
20
21
3.1
La scuola ed il suo territorio
L’Istituto Comprensivo raccoglie la quasi totalità degli alunni dai 3 ai 14 anni del territorio del Comune di Muggia.
Qualche eccezione riguarda Aquilinia su cui insistono anche zone residenziali che gravitano, per quanto riguarda la
scuola secondaria di I grado, sulla sede staccata di Domio dell'I.C. "G. Roli", mentre alla scuola Loreti affluiscono figli
di lavoratori impiegati nella zona industriale delle Noghere nonché dalle varie attività commerciali. Una parte dei bambini di età prescolare è inserita anche nella scuola dell’infanzia privata parrocchiale SS Giovanni e Paolo.
Il bacino d'utenza si identifica dunque per la massima parte con i residenti del Comune di Muggia, che può essere individuato come il naturale contesto di riferimento dell'Istituto. Tuttavia, dalla caduta dei confini del 2007, si nota una
lieve tendenza dell’iscrizione verso la scuola italiana in territorio sloveno, che, pur rimanendo un fenomeno marginale,
si presta ad una lettura circa la curiosità e l’apertura del territorio muggesano verso le realtà culturali della vicinissima Slovenia. Va sottolineato anche il fenomeno del rientro degli alunni alla Scuola italiana di Muggia durante il corso
della primaria e, soprattutto, ad inizio della secondaria.
Il territorio muggesano è non molto esteso ma piuttosto articolato per quanto riguarda gli insediamenti abitativi; oltre al
centro storico ed al nucleo consolidatosi attorno ad esso, comprende diverse frazioni collocate sia lungo la costa che
sulle colline immediatamente retrostanti, collegate alle direttrici viarie principali da stradine secondarie. Ciò comporta
una certa dispersione sul territorio e difficoltà di spostamento anche in relazione all’organizzazione del sistema dei
trasporti urbani.
Risulta peraltro interessante, a questo proposito, ricordare che, la particolare conformazione del territorio ha determinato la sua definizione di “Comune montano” con Legge regionale 33/2002.
3.1
L’aspetto storico – ambientale
Muggia è un comune istro-veneto che si colloca nell’ultima propaggine del sistema morfologico che separa il sistema
istriano marnoso-arenaceo da quello calcareo carsico, quindi limite geografico, storico, ambientale, linguistico e, in
passato, anche etnico.
Se il confine dell’Istria antica era posto al Timavo, tra Istri e Celti ma con frequenti introduzioni nel territorio triestino di
Veneti e Carni, il vero confine etnico era posto nel territorio muggesano: qui, secondo le ultime teorie di alcuni studiosi, era posto il Fornione (o il torrente Ospo, o più probabilmente il torrente Rabuiese, e non il Risano nel Capodistriano
come si pensava finora) dove Roma pose i confini d’Italia in età triumvirale, probabilmente verso il 52 a.C. , mentre il
torrente Rosandra per secoli segnò prima i medievali confini tra i comuni di Muggia e di Trieste, quindi (dal 1420 al
1797) quelli tra Repubblica di Venezia ed Austria.
Gli insediamenti umani più antichi appartengono all’epoca dei castellieri (castellieri di Santa Barbara – Elleri, del Monte San Michele e di Muggia Vecchia, di Monte d’Oro) mentre sono altomedievali, dell’epoca bizantina, gli abitati di
Muggia Vecchia (Castrum Muglae) e Muggia (Mugla), da cui deriva l’odierna cittadina. I reperti di queste civiltà sono
visibili nel sito archeologico a Muggia Vecchia e nel Museo Archeologico cittadino che sono punti di riferimento per le
attività scolastiche.
Ciò che ha segnato profondamente, più di qualsiasi altro periodo storico, sono state le vicende legate al secondo dopoguerra e ai vissuti dolorosi relativi al cosiddetto “confine mobile” fino al 1954.Tutta questa parte di storia e non solo
andrebbe adeguatamente approfondita poiché ancora oggi se ne possono notare ferite e conseguenze.
Infatti, il territorio è stato tagliato in due dal confine, dopo la II guerra mondiale a partire dal 1954 con il passaggio alla
ex Jugoslavia anche della strada di circonvallazione collinare; la presenza del confine (due valichi di prima categoria
internazionali – Rabuiese e Lazzaretto – oltre a quelli secondari di Santa Barbara, Chiampore, Plavie) ha determinato
vantaggi come anche problemi.
Dal dicembre 2007 con la cessazione dell’esistenza di suddetti confini le già avviate collaborazioni culturali e didattiche con le vicine scuole e i comuni trasfrontalieri hanno trovato ulteriori significati e conferma della loro importanza e
valore. In particolare si segnalano gli avviati progetti comuni tra le scuole dell’Istituto con lingua di insegnamento italiana con quelle con lingua di insegnamento slovena ad indicazione precisa ed intenzionale circa il superamento di divisioni storiche e culturali. Da qui la partecipazione dell’Istituto ai Bandi previsti dalla Legge nazionale 482/99 nonché
dai Bandi regionali per le lingue minoritarie.
Passando all’esame delle ricchezze ambientali, si può dire che esistono nel territorio di Muggia delle aree bio ambientali di notevole pregio, quali zone umide (Noghere Alte e, solo a livello potenziale, il corso del Rio Ospo), boschi (Vignano, Farnei, Rio del Ronco, San Floriano e Rio Almerigotti). In particolare l’interesse ecologico dell’area delle Noghere Alte con i suoi “specchi d’acqua di falda” (comunemente detti “laghetti”) è stato di recente riconosciuto, inserendo la zona nell’elenco dei biotopi della rete Bioitaly, che individua una serie di siti di interesse nazionale. Di spiccato valore ambientale (soprattutto vegetazionale e floristico), storico e paesaggistico sono la zona del castelliere di
Santa Barbara, le aree del Monte S. Michele, i lembi di paesaggio agrario tipico, soprattutto le zone di versante con le
tipiche coltivazioni a vigneto, oliveto, orto e con le caratteristiche murature a secco di arenaria.
3.2
L’aspetto demografico.
La popolazione che attualmente risiede nel Comune di Muggia è di circa 13.400 abitanti.
Si evidenzia un saldo naturale tendente al negativo pur nella sostanziale costanza del numero degli abitanti che si
spiega, in parte, con il fenomeno migratorio abitativo da Trieste verso Muggia.
21
22
Il fenomeno migratorio derivante dall’insediamento di cittadini senza cittadinanza italiana sta assumendo un certo
rilievo negli ultimi anni. La presenza di alunni non cittadini italiani è del 4%.
Si segnalano, in questo senso, l’iscrizione negli ultimi due anni scolastico di alunni di varie provenienze ed etnie che,
solo nel corso del presente anno scolastico sono aumentate di un punto percentuale.
Un aspetto abbastanza confortante da considerare è che il livello di scolarità della fascia di età media, quella che interessa i genitori degli alunni, si sta elevando e che il numero dei laureati nel territorio è passato nell'ultimo decennio
dall' 1,2 % al 4,6 %.
3.3
Il contesto economico
Dal punto di vista economico, si fa riferimento ancora ai dati della Conferenza Economica del Comune del 1992,
"Muggia si colloca in una tipologia di area marginale dominata dall'assenza di meccanismi autopropulsivi di sviluppo,
con insufficiente apporto di imprenditoria endogena, ma anche con insufficiente domanda di lavoro in loco che determina intensi flussi di pendolarismo verso Trieste, di cui finisce col costituire un'appendice."
Trieste ha assunto una posizione assolutamente dominante per cui, anche se manca la definizione giuridica, si deve
pensare al territorio provinciale come ad un “sistema metropolitano”. Ragionare intorno al territorio di Muggia comporta quindi un’attenzione all’interdipendenza ed alle relazioni con Trieste.
I fenomeni principali dell’economia muggesana sono:
- un tasso di disoccupazione elevato, superiore ai dati regionali, ma in cui l'aspetto più preoccupante è dato dalla
mancanza di corrispondenza tra posti di lavoro distrutti nei comparti industriali più tradizionali e posti di lavoro creati,
soprattutto nel terziario più avanzato, e alle difficoltà di riconversione e di riassorbimento nel mercato del lavoro;
- una relativa deindustrializzazione, con la flessione dell'occupazione industriale, che sul territorio muggesano ha però
assunto prevalente caratterizzazione di artigianato tradizionale, se si fa eccezione per la zona Ezit, in continuo sviluppo, dove però l'imprenditoria non è di origine locale;
- una progressiva terziarizzazione in cui si nota però che il dato più consistente riguarda la soddisfazione della domanda di beni e servizi primari delle famiglie e delle piccole unità artigiane, mentre le necessità di grado superiore e
del terziario avanzato non trovano risposta sul territorio comunale;
- le difficoltà legate alla struttura morfologica del territorio ed alle carenze nel settore dei trasporti e delle vie di comunicazione. Questi problemi si fanno sentire in ambito comunale nei collegamenti tra centro e frazioni e ancor di più in
quelli fra Muggia e Trieste, anche se l’inaugurazione della Grande Viabilità, avvenuta il 19 novembre 2008, ha apportato dei miglioramenti. Sono quindi facilitati gli spostamenti da Muggia verso Trieste, dalla quale la cittadina dipende
per diversi importanti servizi pubblici, quali la sanità, l’istruzione superiore ed altri servizi di pubblica assistenza. Per
quanto riguarda i ragazzi della scuola dell’obbligo, le difficoltà di trasporto incidono sulla strutturazione degli orari scolastici e possono limitare la partecipazione alle attività integrative.
La zona residenziale di Porto S. Rocco, di recente costruzione, ha valorizzato la marina turistica e ha dato un certo
sviluppo al servizio della nautica da diporto, di antica tradizione, ed al turismo.
3.4
Il contesto sociale
La diagnosi sintetica che emergeva dai materiali per la Conferenza Economica del Comune del 1992, ultimo documento disponibile di un certo respiro, non era confortante: Muggia veniva definita "una società in crisi di identità, perché priva di fattori di polarizzazione, con una struttura produttiva despecializzata, un sistema urbano dequalificato ...
una sorta di periferia urbana" che ha bisogno di ridefinire un ruolo territoriale e sociale per la città nel più ampio contesto metropolitano.
Rispetto a quegli anni sulla struttura sociale di Muggia ha influito la continua immigrazione a scopo residenziale di
persone provenienti da Trieste e che per lo più hanno mantenuto l’attività lavorativa nel capoluogo.
Fenomeni immigratori da aree più lontane non sono numericamente rilevanti. C'è da registrare anche la presenza della comunità autoctona di lingua slovena con significative attività culturali; non essendoci nel territorio comunale una
scuola secondaria di primo grado di lingua slovena, alcuni ragazzi frequentano il nostro istituto.
Quello che si nota, anche ad un esame non specialistico, è una perdita progressiva del senso di identità e del legame
di coesione che era dato anche dalla forte presenza di cultura operaia, ormai notevolmente ridottasi. Si mantengono
alcune tradizioni locali, ma queste stesse a volte subiscono anche aspetti preoccupanti, come ad esempio durante il
Carnevale.
Ovviamente anche Muggia vive tutte le problematiche legate alla transizione in atto nella società italiana, con i suoi
fenomeni più noti, in senso positivo o negativo (disoccupazione, post modernizzazione, globalizzazione,…).
È da rilevare infine la presenza di fenomeni di disagio, non eclatanti ma simili a quelli delle realtà urbane e che vengono più volte segnalati dalle autorità competenti e dalle associazioni di volontariato sociale; essi coinvolgono soprattutto le fasce d’età successive a quella dei preadolescenti ma sono presenti anche nei nuclei familiari.
22
23
Fra i fenomeni di cui si ha sentore c’è sicuramente a Muggia una certa diffusione di sostanze, che coinvolge adolescenti che hanno ormai raggiunto possibilità di movimento autonomo e l’abitudine all’uso di bevande alcoliche, che
tocca anche gruppi di preadolescenti, almeno in occasioni particolari.
Negli ultimi anni scolastici i docenti hanno notato una maggior diffusione dei segnali di disagio
(episodi di micro
vandalismo, di bullismo, …), percezione confermata anche nelle strutture educative esterne (ricreatorio parrocchiale,
società sportive) ed in parte anche da alcuni dati emersi dal monitoraggi fra i genitori svolto. Ciò non si è tradotto in un
significativo aumento della dispersione scolastica, almeno nella scuola dell’obbligo, ma piuttosto in una certa disaffezione che si manifesta nelle classi terminali della scuola primaria e nella scuola secondaria di I grado. Tuttavia va sottolineato anche l’ampia adesione giovanile a proposte di volontariato dedicate alla scuola e l’avvio importante del Servizio Civile volontario. L’Associazionismo è una realtà molto viva e propositiva nella realtà muggesana.
Per considerazioni di questo tipo il Collegio Docenti ha dato vita negli scorsi anni a percorsi di approfondimento sulla
tematica della conflittualità giovanile, con corsi di formazione affidati alle operatrici della Comunità di S. Martino al
Campo, con le adesioni al corso sull’educazione cooperativa, al progetto regionale “Stare bene, studiando bene”, sulla base del quale sono nate diverse iniziative che caratterizzano le scelte educative dell’Istituto e che rafforzano la rete di contatti e collaborazioni con i Servizi Sociali.
È stato confermato l’accordo di rete fra il Comune, l'Istituto Comprensivo, la Parrocchia nell’ambito progetto giovani
per affrontare in stretto collegamento il problema dell'assistenza scolastica ed educativa per gli alunni della fascia della scuola dell'obbligo.
3.5
L’aspetto culturale ed il tempo libero
Esiste a Muggia una gamma abbastanza vasta di scelte per il tempo libero; molte proposte però sono rivolte soprattutto agli adulti e non si rivelano coinvolgenti per i ragazzi in assenza di una mediazione familiare. La gran parte delle
iniziative formative in campo extrascolastico sono organizzate dagli uffici comunali o dalle parrocchie del territorio:
centri estivi, manifestazioni culturali, gruppi di animazione.
In particolare il Ricreatorio Parrocchiale risulta essere il centro di aggregazione più rilevante sul territorio, soprattutto
dalla nascita del Progetto GIOVANI.
Il Comune si prende carico di alcune delle situazioni sociali più difficili fornendo sostegno educativo e didattico
nell'ambito dei progetti ispirati dalla legge 328/00.
Da alcuni anni è stata riaperta la Biblioteca Comunale, con una sezione dedicata ai giovani, ed è visitabile il Museo
Archeologico; ricordiamo inoltre l’inaugurazione del Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” del marzo 2006.
Nell’ambito parrocchiale esiste il gruppo degli scout dell'Agesci, che raccoglie un certo numero di adesioni di giovani
ragazzi.
Decisamente numerose sono le attività sportive che vengono praticate sul territorio, con prevalenza per il calcio, il basket e gli sport del mare (vela, canottaggio). In genere le attività sportive sono piuttosto frequentate; le scelte vengono
però spesso modificate e sembra di notare anche una certa insofferenza per un agonismo troppo spinto.
Le attività musicali tradizionali (le bande) sono presenti in numero consistente ma sono meno frequentate negli ultimi
anni dai giovani. Nell’anno scolastico 2007/2008 è nato il Coro Interscuola diretto dalla Prof.ssa Fonzari, espressione
della collaborazione tra l’Istituto e il Comune.
Mantengono invece una certa capacità di aggregazione le compagnie carnevalesche, anche se pure in questo settore
si lamenta la difficoltà del ricambio per le attività artigianali legate alla preparazione delle manifestazioni.
L’ufficio cultura del comune di Muggia collabora con l’istituto nella programmazione di iniziative culturali didattiche legate ad
attività teatrali che coinvolgono i diversi ordini di scuola.
23
24
3.6
Collaborazioni con Enti ed Associazioni del Territorio.
La tabella riassume le principali collaborazioni tra la scuola ed Enti ed Associazioni del territorio:
RISORSA
ESTERNA
Comune di Muggia
Ufficio Cultura
TIPO DI CONTRIBUTO
OSSERVAZIONI
Oltre alle attività istituzionale proprie
dell’Ente si sottolinea l’importanza della
nuova mensa recentemente inaugurata che
sta consentendo l’innalzamento generale del
livello qualitativo del servizio;
 Proposta di spettacoli teatrali , Conferenze, incontri e/o altro;
 Disponibilità del teatro “Verdi” e della sala
“Millo” per supportare le varie iniziative
della scuola
 Attività della Biblioteca comunale
Le difficoltà economiche dell’Ente locale e dell’Istituzione scolastica non
hanno consentito negli ultimi tempi
l’attivazione del laboratorio musicale.
Tuttavia, detta proposta, così storicamente significativa, rimane come uno
degli obiettivi da “recuperare”.
 Visite guidate al museo archeologico ed
ad altri siti storicamente rilevanti del territorio comunale; organizzazione di laboratori didattici.
 Progetti relativi ad alcuni aspetti storici
del territorio in collaborazione con il Museo di Muggia e del Territorio
I progetti riguarderanno preistoria e
protostoria, età romana, medioevo e lo
sviluppo urbanistico dal Medioevo ai
giorni nostri. Da definire le possibilità
anche in riferimento alle nuove scansioni nello studio della storia
 Consulta dello Sport
Organizzazione delle Giornate di Invito
allo Sport ed interventi in classe delle
Società sportive
 Finanziamento e gestione amministrativa
dei progetti di Educazione Ambientale
proposti dall’Istituto o dall'Ente stesso.
Comune di Muggia
Ufficio all’Istruzione e
alle Politiche Giovanili
 Collaborazione operativa nella gestione
dei servizi mensa – scuolabus – preaccoglimento – post-accoglimento.
 Disponibilità dello scuolabus per le visite
didattiche
 Giochi di scienze ( ottobre 2013)
Importante iniziativa che vede la collaborazione volontaria degli studenti degli Istituti superiori triestini e delle Associazioni
ambientaliste
nonché
dell’Università e del Cird
 Giornata dei Diritti dell’Infanzia (20 novembre 2013)
 Progetto continuità con il Nido
Collaborazione Comune di Muggia,
 Progetto per dislessia (avviato ancor priAzienda Sanitaria, Burlo Garofalo,
ma della Legge 170/2010
Ass. Ital. Dislessia, I.C.
Comune di Muggia
Ufficio Relazioni con
il Pubblico, Ufficio
Scuole e Servizi sociali
 Le classi incontrano il Sindaco
 Collaborazioni con la Casa di riposo
Progetto di Educazione Civica e dialogo intergenerazionale
24
25
 Progetto GIOVANI: proposta di intervento Comune, Istituto, Ricreatorio Parroccongiunto sulle politiche giovanili nel chiale, Associazioni del territorio siglano un accordo di rete
Comune di Muggia
Coordinamento delle attività collegate alla
Comune
Servizi Sociali
diversabilità e al disagio:
- Segnalazione di situazioni considerate
a rischio;
- iniziative educative e di integrazione;
- supporto degli educatori in ambito
scolastico ed extra scolastico
Gestione del servizio educativo sia
scolastico che extrascolastico
Riferimento per i progetti finanziati con i
Bandi regionale
Regione F.V.G.
Attivazione del Servizio civile solidale


Biblioteca comunale
Azienda Sanitaria
3° Distretto






Azienda Sanitaria




Visite guidate alla biblioteca.
Progetti di animazione alla lettura
Coordinamento delle attività collegate alla diversabilità;
Segnalazioni di alunni in difficoltà;
Organizzazione dei gruppi di lavoro ex legge 104/92.
Collaborazione in numerose attività di educazione alla salute, in particolare nei
corsi di educazione all’affettività, con il coinvolgimento dei genitori
Servizio di consulenza per i docenti nella predisposizione dei PDP
Progetto Impariamo a Stare Bene e Progetto Uplugged
Progetto postura
Rivolto alle Classi della Scuola Secondaria di Primo Grado e primaria
Incontro con ASTRA
Educazione alimentare
Progetto “sorridente”
Servizio di psicologia
Burlo Garofalo
 Contatti permanenti per gli alunni DSA
Associazione
Trat Progetto Impariamo a Stare Bene:
tamento Alcoldipendenze
Rivolto alle Classi della Scuola Secondaria di Primo Grado
SERT
Consulta dello Sport
 Organizzazione dell’ INVITO
SPORT
 EuroMarathon
 Ed altre iniziative sportive
Lega navale italiana
Amare il mare
Incontro teorico e uscita in barca a vela
Questura
Polizia Postale
Arma dei Carabinieri
Interforze
Polizia municipale
ALLO
 Collaborazione nell’ambito dell'educazione alla legalità
Rivolto a tutti gli ordini di scuola
 Educazione all’utilizzo di internet
25
26
Cooperativa Strade
Nuove
Comunità San Martino al Campo
Collaborazione nell’ambito dell'educazione
alla legalità
Interventi nell’ambito dell’educazione alla legalità
Rivolto principalmente alle classi conclusive della Secondaria di I grado
Rivolto a tutte le classi della Scuola
Primaria di Primo Grado
Proseguimento ideale del Progetto
provinciale 3ERRE Risparmio, Riuso,
Riciclo, gestisco i rifiuti, proteggo
l’ambiente; progetto di educazione al
consumo etico e ragionato e al controllo della produzione di rifiuti
Associazione La Collina
 ComunicAgendo
Associazione Internos
Associazione
degli
sloveni di Muggia
Direzione Centrale
Risorse Agricole, Naturali, Forestali e
Montagna
Servizio tutela ambienti naturali e fauna
Ispettorato
dipartimentale Foreste di
Trieste e GoriziaCentro didattico di
Basovizza
 Repliche di spettacoli per bambini
all’interno del Progetto Giovani
 Supporto alle attività della Rete di scuole
Presenza di volontari
per l’attuazione della LG 482/99
C.A.I. - Sottosezione
di Muggia
Protezione Civile e
Vigili del Fuoco
Polizia Municipale di
Muggia
Fameia Muiesana
Università Popolare
Aiesec
Università degli Studi
Progetto
integrato
Cittadini del mondo
Associazione Ornitologica Triestina
Associazione Micologica Bresadola
Poste Italiane e Circolo Filatelico di
Muggia
 Progetto Conoscere per Crescere
Rivolto agli alunni delle classi Terze,
Quarte, Quinte della Scuola Primaria
 Progetto Scopri Natura
Alunni Scuola dell’Infanzia, Scuola
Primaria e Secondaria di Primo Grado
 Proiezioni di audiovisivi su argomenti stoTradizionalmente rivolto alla Scuola
rico - ambientali
Secondaria di I grado, esteso anche
 Inserimento, tra le proposte del Club, di
alla Scuola Primaria e dell’Infanzia.
escursioni specifiche per i ragazzi
Presenza dei volontari della Protezio Progetto Sicurezza nelle scuole.
ne Civile alle prove di evacuazione
 Visite alle sedi
delle nostre scuole
Rivolto principalmente alla Scuola

Interventi di Educazione Stradale
Primaria
Rivolto principalmente alla Scuola Se
Progetto “Non bullismo ma legalità” condaria di I grado sospeso per
quest’anno
 Interventi in progetti didattici su aspetti
del territorio muggesano ed eventuali visite guidate
 Organizzazione del concorso letterario
Leone di Muggia e di corsi musicali, e vari corsi
 Accoglienza di studenti di lingua madre
inglese o con altri livelli di competenza In riferimento alla metodologia CLIL
per interventi in classe
Le Facoltà mettono a disposizione le
 Convenzione per l'accoglimento di tirociore di tirocinio degli studenti in suppornanti
to alle attività scolastiche
Molte classi della scuola primaria e
 Adesione alle proposte didattiche delle
sec. di I grado partecipano alle numeassociazioni di volontariato triestine
rose e varie attività previste
 Mostra ornitologica con visite guidate ed Aderiscono all’iniziativa numerose
interventi didattici
classi della scuola Primaria ed anche
sezioni della Scuola dell’Infanzia
 Concorso grafico-pittorico
Molte classi, appartenenti ai diversi
 Mostra Micologica e visite guidate
ordini di scuola, visitano la mostra
Alcune classi della Scuola Primaria
partecipano alle attività didattiche pro Progetto didattico “Filatelia e scuola”
poste dalle Poste Italiane; interventi di
filatelici del Circolo
26
27
Rotary Club
Goethe Institut
Associazione Linea
Azzurra e Anfaa e
varie Associazioni a
difesa dei minori in
difficoltà
Associazione Jonas
Goap
Cat
Progetto transfrontaliero
FAI
Teatro Rossetti
Teatro Verdi
Volontari:
Dott. Daniele Veglia
 Concorso “Poesia in piazza”
 Riconoscimento agli alunni/e, delle classi
terze Scuola “N. Sauro”, segnalati per risultati scolastici e sportivi
 Laboratori in lingua
 Interventi di esperti nelle classi


Si intende proseguire la tradizionale
collaborazione con conferenze e/o interventi d’interesse per i genitori e gli
alunni
Ciclo di incontri con i genitori sulle
relazioni scuola famiglia
Supporto per l’organizzazione di cicli
Ciclo di incontri con i docenti sulla di incontri per genitori e docenti
conduzione del colloquio

Ciclo di incontri con le famiglie sulle
varie tematiche dell’adolescenza
 Incontri
sull’educazione
all’affettività e alla sessualità
 Esplorazione dell’ambiente ipogeo
nell’ambito dei Progetti e delle attività di educazione ambientale
Scuole italiane in Slovenia (Pierpaolo il
Vecchio)
Conoscenza del patrimonio arichitettonico della città di Muggia e di Trieste
Adesione alla proposta del Teatro
Partecipazione alle prove generali e alle iniziative proposte per i giovani
Annamaria Salvaneschi; Valentina Valenta; Laura Frausin; Luisa Della Rossa, Fabia Pobega; Anna Marchi, la
prof.ssa Adriana Monti, prof.ssa Nora
Matievich prof. Pasquale Gligora, Flego
Viviana, Marvi Maras
TUTTI?
Organizzazione di cicli di incontri
In relazione ai finanziamenti
Sospeso per quest’anno
Progetto Interreg
Ciceroni
Partecipazione in orario serale agli
spettacoli con l’accompagnamento dei
docenti
Stesse modalità organizzative
Per l’implementazione di Progetti, di
Attività e per l’apporto di competenze
varie
Incontri di formazione relativi al miglioramento della comunicazione tra pari
ed intergenerazionale
Si intende riconfermare l’inserimento del nostro Istituto nella rete di scuole che aderiscono al progetto “Aulablu –
Blueclass; monitoraggio delle acque costiere e del litorale” promossa dall’ I.C. “A. Bergamas” di Trieste.
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28
PARTE QUARTA
4
I principi della progettazione educativa
4.1 I Valori e le Finalità…………………………………………………………………………………….pag 27
4.2 Le Tematiche Educative……………………………………………………………………….………..pag 27
28
29
4.1
I valori e le finalità
La scuola ispira la propria azione ai principi fondanti della Costituzione italiana quali l’uguaglianza, il rispetto della
propria ed altrui individualità, la solidarietà, il rispetto delle regole e dei diritti di cittadinanza, il rispetto per l’ambiente
di cui si fa parte, il diritto di tutti di acquisire gli strumenti per inserirsi attivamente nella società.
Ne derivano alcuni impegni formativi fondamentali:
 Il servizio scolastico deve garantire l’assoluta uguaglianza, senza discriminazioni di sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche;
 La regolarità del servizio scolastico e delle attività educative, nel rispetto delle disposizioni contrattuali;
 Lo sforzo di favorire l’accoglienza, soprattutto nei momenti di passaggio, e l’integrazione di tutti gli alunni, con
particolare riguardo per quelli in situazione di diversabilità, per gli stranieri e per gli alunni con particolari situazioni di deprivazione sociale e/o culturale, ma anche di offerta nella cura alle situazioni di eccellenza;
 Istituzioni, personale, genitori ed alunni sono, nell’ambito delle rispettive competenze, protagonisti e responsabili dell’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa, attraverso una gestione partecipata della scuola;
 La scuola, nei limiti delle proprie possibilità e delle proprie risorse, si impegna a favorire le attività extrascolastiche che la qualificano come centro di promozione culturale, sociale e civile;
 La scuola cura la progressiva semplificazione delle procedure e l’informazione il più possibile completa e trasparente.
L’Istituto Comprensivo "Giovanni Lucio" di Muggia si identifica strettamente col territorio comunale, di cui raccoglie la
quasi totalità dei giovani della fascia d’età dai 3 ai 14 anni.
Anche per questo motivo la scuola intende porsi come uno dei nodi centrali della rete di Istituzioni ed associazioni di
Muggia che vogliano contribuire al processo formativo. Da ciò discende la necessità dell’integrazione col territorio, in
un rapporto dialettico, fatto di scambi, di collaborazioni, ma anche di assunzione di compiti specifici e di proposizione
di valori e percorsi educativi.
Anche il territorio di Muggia è investito da un processo di trasformazione sociale, culturale ed economica, non sembra
avere più un’identità precisa come nel passato; la scuola perciò può contribuire a rafforzare quei legami di coesione
sociale che sembrano attualmente perdere peso.
In altre parole la scuola può contribuire alla ricerca di un’identità che sia però un’identità aperta, per contrastare le
tendenze ad un localismo senza senso nella nostra epoca mantenendo la consolidata attività sulla conoscenza delle
proprie radici e del proprio territorio.
Per essere efficace nell’opera di educazione la scuola identifica i bisogni formativi dei bambini e dei preadolescenti che costituiscono l'utenza della scuola:
- bisogno di identità (autostima);
- bisogno di appartenenza, di sentirsi parte di un gruppo col quale interagire;
- bisogno di esplorare la realtà fisica e sociale che li circonda;
- bisogno di comunicare.
Per rispondere a questi bisogni la scuola si impegna a:
a) instaurare un clima di rapporti degli alunni fra di loro e con le altre componenti della scuola che risponda al bisogno
di appartenenza ad un gruppo ed al bisogno di identità dell'alunno;
b) strutturare situazioni che portino ad una scoperta-esplorazione attiva e personale del mondo esterno e della realtà
sociale;
c) favorire situazioni quotidiane di comunicazione per stimolare la conoscenza di sé ed il confronto con gli altri.
4.2
Le tematiche educative
La scuola, all’interno dei suoi percorsi didattici, individua in maniera specifica le seguenti tematiche da perseguire attraverso attività curricolari e extracurricolari perché si realizzi una crescita completa e consapevole ed una reale maturazione personale: controllare delibera del Consiglio di Istituto
AREA 1-Educazione alla pace, alla solidarietà, al rispetto dei diritti umani:
rientrano in quest’ambito tutte le attività e le iniziative che intendono educare alla pace, ai rapporti interpersonali ed alla risoluzione dei conflitti, alla salvaguardia dei diritti umani, sviluppando negli alunni la solidarietà verso i soggetti più
deboli, la conoscenza ed il rispetto per civiltà e culture diverse dalla propria in un percorso integrato fra i diversi ordini
di scuola. In questa tematica si inquadrano le iniziative per l’educazione alla multiculturalità e interculturalità nonché
all’educazione del rispetto di genere e del ruolo femminile in particolare.
AREA 2-Educazione ai linguaggi, all’informazione, alla comunicazione:
è intesa come diritto/dovere di ogni alunno ad acquisire la capacità di esprimersi in modo libero, chiaro e consapevole, sviluppando uno spirito critico che gli consenta di conoscere e valutare il mondo che lo circonda, e la capacità di
29
30
usare diversi linguaggi; all’interno di questa tematica vanno collocati l’attenzione particolare rivolta allo sviluppo
delle biblioteche e alle attività ad esse collegate e all’utilizzo all’interno delle attività curricolari ed extracurricolari delle
nuove tecnologie, per quanto permesso dalle risorse umane e materiali. Una scelta didattica specifica della scuola è
la particolare attenzione ai linguaggi non verbali e alla gestione dell’affettività.
AREA 3-Educazione alla legalità, alla conoscenza ed al rispetto delle regole del vivere comune; educazione
stradale:
gli alunni devono essere guidati alla conoscenza ed al rispetto delle leggi e delle regole di vita comune, dentro e fuori
di scuola, per farne dei cittadini consapevoli e partecipi, che sappiano valutare le conseguenze del proprio agire; è
un'educazione che si trasmette con l'esperienza stessa del vivere quotidianamente in una comunità regolata e che
quindi fa parte del curricolo informale piuttosto che di quello formale. Sono qui comprese tutte le attività legate
all’educazione alla sicurezza ed all’educazione stradale.
AREA 4-Educazione al rispetto dell’ambiente, alla sicurezza ed alla salute:
verranno individuati percorsi formativi e attività che sviluppino negli alunni il rispetto per l’ambiente e la formazione di
una coscienza “ecologica” attraverso la conoscenza diretta del territorio locale, rafforzando e mantenendo, attraverso
lo studio del territorio, un legame con la sua storia e la sua cultura. Gli allievi diventano responsabili nell’impatto con la
natura e nella gestione delle risorse; individuano, migliorando le proprie capacità espressive e la propria sicurezza, le
modalità comunicative efficaci per diffondere nel proprio territorio le analisi elaborate. In particolare si porrà attenzione
alla promozione dello sport inteso come tutela della salute.
Gli alunni saranno guidati ad una maggiore attenzione per la propria salute psicofisica, attraverso una corretta ed
equilibrata alimentazione e attraverso iniziative e progetti di prevenzione delle dipendenze; gli alunni diventano consapevoli di quanto sia importante un ruolo attivo affinché abbiano la capacità di attuare delle scelte nei confronti di ciò
che riguarda il benessere psicofisico.
Si ribadisce comunque che compito formativo irrinunciabile è promuovere lo "star bene a scuola" anche come principale forma di prevenzione primaria delle forme di disagio giovanile, pur sapendo di non essere l’unica agenzia formativa e spesso neppure la più importante.
Dalle riflessioni del Collegio Docenti negli ultimi anni emerge in modo sempre più evidente che per trasmettere efficacemente qualsiasi contenuto didattico e formativo è fondamentale l’attenzione a “come” questi possano essere trasmessi e su quale tipo di relazione si instaura fra docente ed alunni. Se questa non è curata in modo attento si rischia
di vanificare qualsiasi sforzo; per questo motivo la formazione promossa dall’Istituto negli ultimi anni ha privilegiato
questi aspetti.
Su questa linea si colloca la richiesta di proseguire e rafforzare le attività iniziate nell’ambito del progetto regionale
“Una scuola per tutti”, partecipando con apposite richieste al piano di finanziamento regionale per il miglioramento
dell'offerta formativa.
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30
31
P A R T E Q U IN T A
4
La progettazione didattica
Forme di flessibilità……………….…………………………………………….…..….…...........................…pag 30
4.1.a
4.2 Arricchimento dell’Attività Didattico – Educativa…………………………………….…….………………....…..pag 31
4.3 I progetti didattici per tematica educativa…………………………………………………………………..………pag 31
4.4 Progetto Complessivo per Affrontare il Disagio e la Dispersione Scolastica……………………………..…….…pag 54
4.5 Educazione Teatrale
………………………………………………………………………………………..….…..pag 55
4.6
Attività Motoria e Sportiva……………………………………………………………………….…...………….pag
55
4.7
Redazione del Giornalino………………………………………………………………….……………......……pag
56
4.8 Iniziative dei/per i Genitori…………………………………..………………………………….….……..…….....pag
56
31
32
5.1.
Forme di Flessibilità
Il sapere pedagogico e l’esperienza degli insegnanti sottolineano come i processi di apprendimento e di crescita abbiano ritmi e tempi variabili per gli alunni. Fermo restando l’esperienza del gruppo classe come luogo privilegiato della
socializzazione ed anche della crescita cognitiva, diventa perciò utile offrire agli alunni occasioni di maggior articolazione sia dell’orario scolastico che di esperienze di formazione. Le modalità di utilizzo degli strumenti di flessibilità
vengono ovviamente decise nei momenti di programmazione per la scuola primaria e dell’infanzia e nei Consigli di
Classe per la scuola secondaria .
Le sottostanti modalità organizzative tuttavia, negli ultimi anni hanno visto una sostanziale riduzione legata alle diminuite risorse d’organico assegnate all’istituto Comprensivo. Rimane tuttavia la volontà di mantenimento, laddove
possibile, delle metodologie sotto illustrate.
La scuola individua i seguenti ambiti di flessibilità:
1. Orario scolastico
La flessibilità d’orario è una risorsa importante per la realizzazione di laboratori e/o lavori di gruppo a classi aperte,
realizzati nei singoli plessi nell’ambito di attività e/o Progetti didattici specifici. Nelle diverse sezioni delle Scuole
dell’Infanzia e primaria dell'Istituto la struttura oraria comprende dei momenti di contemporaneità sulla base di progetti ed attività elaborati collegialmente. Attività in modalità flessibile potranno essere predisposte per il Tempo prolungato della scuola secondaria di primo grado e nelle residuali ex compresenze o contemporaneità della scuola primaria che sono state assegnate ad ogni classe nel disposto d’assegnazione dei docenti alle classi ad inizio anno.
Anche la strutturazione dell’orario disciplinare e la distribuzione degli insegnamenti nel corso dell’anno potranno venir
organizzate in modo flessibile – così come previsto dalla Decreto L.l ivo 59/2004 -.
2. Articolazione dell’offerta formativa
Con l’inserimento ed in occasione di eventi e festività, le scuole dell’infanzia realizzano i progetti comuni che prevedono l’attuazione di forme personalizzate di flessibilità e l’organizzazione di specifiche unità d’esperienza ispirate alle
finalità generali espresse nella progettazione annuale.
Nella scuola primaria la flessibilità sarà finalizzata alla realizzazione delle attività previste in alcuni momenti “forti”
dell’anno scolastico, quali il Natale o le iniziative legate alla conclusione dell’anno scolastico oltre che per qualche
progetto didattico specifico, come ad esempio nella realizzazione di progetti che riguardano l’intero plesso fatto salvo
che, le ore di ex compresenza saranno prioritariamente dedicate al recupero degli alunni in difficoltà.
3. Flessibilità e compartecipazione nelle scelte formative ed organizzative
Un’altra forma di flessibilità è data dalla partecipazione a progetti didattici integrativi spesso in collaborazione con Enti ed associazioni esterne da attuarsi in orario aggiuntivo.
Inoltre le attività integrative pomeridiane sono, tranne specifiche eccezioni, aperte a tutti gli alunni della scuola.
4. Articolazione flessibile delle classi
La flessibilità nella scuola può riguardare anche i gruppi classe. Ciò può esprimersi in forme diverse:
 due o più classi possono unirsi e seguire contemporaneamente la stessa attività o percorso didattico;
 le classi possono unirsi e/o essere suddivise in due gruppi nella fascia oraria di contemporaneità degli insegnanti che però svolgono attività diverse (esempio un gruppo dedicato al recupero e un gruppo agli approfondimenti).
La dimensione del plesso sembra la più adatta per organizzare concretamente le esperienze di apertura delle classi,
dal momento che così si limitano i problemi di trasporto.
Inoltre alcuni progetti illustrati nei paragrafi successivi prevedono la partecipazione di gruppi di alunni di classi diverse
mentre in ogni sezione dell'Istituto, per alcuni alunni diversamente abili o con difficoltà di apprendimento può essere
previsto l’inserimento parziale in classi diverse da quella di appartenenza, per rispondere ad esigenze particolari.
Nella scuola secondaria la flessibilità è affidata in parte alla presenza dei laboratori, limitatamente alle classi a 36 ore.
Per le classi a 30 ore non risulta possibile la flessibilità oraria se non attraverso la proposta di attività pomeridiane facoltative.
La flessibilità è quindi un principio organizzativo importante per il funzionamento della scuola nel suo complesso che
attualmente può essere articolato o nelle varie possibilità organizzative mattutine o su attività opzionali pomeridiane e
serali.
32
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5.2 Arricchimento dell’attività’ didattico - educativa
La scelta di offrire una gamma di attività integrative, sia in orario curricolare che extracurricolare, deriva da tre ordini di
motivazioni:
- la volontà di perseguire alcuni dei valori scelti nell’ambito delle tematiche educative della scuola attraverso delle
attività ritenute qualificanti;
- la convinzione che l'attività di laboratorio, che spesso i progetti prevedono, favorisca il raggiungimento di obiettivi
sia didattici che formativi in modo più efficace;
- il desiderio di venire incontro ad esigenze del territorio offrendo occasioni formative per il tempo libero, almeno
per gli alunni più grandi, valorizzando nel contempo quelle abilità e quegli aspetti che non sempre possono trovare piena espressione nell’orario curricolare: socialità, creatività ed espressività, attività motoria senza agonismo
spinto.
Ovviamente la scuola sceglie quei percorsi che si possono più facilmente integrare con le proprie specifiche finalità
didattiche, per cui queste attività diventano anche occasione per l’alunno di consolidare le proprie abilità e competenze.
Si tratta comunque di attività seguite e guidate da docenti che possono avvalersi della collaborazione di esperti esterni.
Si sottolinea inoltre come spesso questi progetti risultano essere non solo attività che si affiancano ad altre attività,
ma ambiti privilegiati di sperimentazione didattica e metodologica, vedi i caratteri di pluri o inter disciplinarietà che rivestono o la forma di educazione partecipata con cui vengono portati avanti.
5.3
I Progetti didattici derivanti dai Bandi regionale e da Bandi derivanti dalle iniziative
del MIUR(per tematica educativa)
Si tenga presente che alcuni progetti ed attività derivano dall’adesione a proposte di Bandi della Regione FVG e
dai Bandi per le lingue minoritarie proposti dal MIUR.
Per gli stessi, alla data attuale, si rimane in attesa di conferma.
33
34
34
35
UNA SCUOLA PER TUTTI
Progetto complessivo per affrontare il disagio e la dispersione scolastica e
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE
Grazie all’esperienza maturata, ai percorsi di sperimentazione e di formazione attuati negli scorsi anni, in particolare
sotto la regia dei docenti Funzione strumentale e della prof.ssa Monti, ex docente dell’Istituto e volontaria presso lo
stesso,l’Istituto intende proseguire nella serie di interventi, strutturati anche in forma di rete con istituzioni scolastiche e
non scolastiche, per affrontare le situazioni di maggiore difficoltà di alcuni alunni ma anche per migliorare l’offerta didattica ed educativa.
Quali forme di difficoltà?
1. La difficoltà di relazione nel gruppo classe, con gli adulti e/o con i coetanei
La possibilità di intervento della scuola dipende dalla gravità e dal tipo di difficoltà.
Per il docente una consulenza specifica può essere fornita da quanto rimane dell’attività di Sportello gestito
dalle operatrici del Distretto Socio - sanitario, se confermato. Un ulteriore gruppo di supporto è costituito dalla
GRUPPO DI LAVORO GLI , coordinato dalla docente incaricata dal Collegio e dalle docenti di riferimento nonché dal Dirigente scolastico.
Per la classe l’intervento specifico è costituito dalle attività di accoglienza e dall’uso delle metodologie sperimentate negli scorsi anni (cooperativismo, diario di classe, strategie per la responsabilizzazione e per la gestione delle emozioni …)
Inserire il Piano di Inclusione BES
E modello di PDP
2. La difficoltà didattica
Si intende per “difficoltà scolastica” la carenza specifica su una materia o su una parte di materia, su uno o alcuni
argomenti. La scuola interviene con pacchetti orari specifici di recupero a carico del Fondo di Istituto in applicazione della Delibera del Collegio dei docenti d.d. 9 febbraio 2012 e dei finanziamenti provenienti dalla fonte contrattuale c.d. “Aree a rischio”.
C’è inoltre la possibilità di indirizzare gli alunni allo Spazio Compiti presso il Ricreatorio parrocchiale. Allo Spazio Compiti collaborano educatori e i volontari del servizio civile volontario tramite un Accordo con la Regione
F.V.G Per quanto attiene l’Istituto Comprensivo un docente ha l’incarico di coordinamento all’interno
dell’Accordo di rete fra Istituto Comprensivo, Comune di Muggia e Ricreatorio Parrocchiale.
Inoltre, qualora sia organizzativamente possibile e si trovi anche quest’anno l’accordo con il Comune, si riproporrà la possibilità di uno spazio per il recupero nel corso di alcuni, mirati, sabati mattina.
3. L’insuccesso scolastico
Parliamo di “insuccesso scolastico” quando i processi individuali di apprendimento necessitano di una ristrutturazione complessiva. Questa situazione potrà essere affrontata con gli strumenti pedagogici della Gestione Mentale,
possibilmente al termine dell’orario scolastico, dietro autorizzazione della famiglia, con interventi individuali o in piccoli gruppi. L’esperienza degli ultimi anni fa ritenere importante che ci sia un livello almeno iniziale di disponibilità
degli alunni coinvolti. I docenti coinvolti utilizzeranno la pratica del dialogo pedagogico, in collegamento con i docenti di classe. Questa attività non si configura come recupero disciplinare, ma come strumento per potenziare le capacità di apprendimento degli alunni.
È possibile iniziare un percorso secondo le modalità della Gestione Mentale anche con alcune classi, preferibilmente nelle prime secondaria di primo grado, dietro accordo e con la collaborazione dei Consigli di Classe,
prevedendo un ciclo di quattro - cinque incontri.
35
36
Nel corso di quest’anno scolastico le attività legate alla Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento (Gestione
Mentale) – metodologia nella quale è specializzata la prof.ssa Adriana Monti - dovrebbero essere ampliate e diffuse
maggiormente grazie alla prosecuzione del corso di formazione.
L’Istituto ha infatti siglato un accordo di collaborazione con la professoressa che prevederà una serie di attività:
si conferma?
1. la prosecuzione del percorso di formazione del gruppo di docenti che già si sono accostati negli scorsi anni alla
pratica della Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento, con largo spazio dato al confronto delle sperimentazioni attuate;
2. la costituzione, verso la fine dell’anno scolastico, di un nuovo gruppo di insegnanti che inizi il percorso di form azione, comprendente in particolare docenti di scuola primaria;
3. la consulenza nei confronti dei docenti che via via si cimenteranno in azioni didattiche ispirate alla Pedagogia
degli Atti individuali di apprendimento;
4. l’utilizzo dello strumento del dialogo pedagogico con alcuni alunni individuati dai docenti delle classi bisognosi di
un’effettiva ristrutturazione dei percorsi di apprendimento;
5. l’organizzazione di alcuni incontri con genitori interessati all’argomento.
Si segnala che, essendo la prof.ssa Monti la prima persona in Italia che conclude il percorso nell’ambito dell’Istituto che
si occupa della formazione sui principi della Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento, queste attività risultano
fortemente innovative nel panorama pedagogico e didattico nazionale e possono essere considerati un tentativo sperimentale di dare nuove risposte alle problematiche crescenti nell’ambito dell’apprendimento.
A queste attività, che possono riguardare tutto l’Istituto, si affiancano progetti specifici per la Scuola dell’Infanzia e
per la Scuola Primaria. Il progetto IPDA ( Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento) coinvolge docenti della scuola dell’infanzia e primaria ed è volto essenzialmente a favorire il passaggio fra i due ordini di scuola
garantendo il possesso dei prerequisiti necessari ad iniziare il percorso di alfabetizzazione.
La Scuola Primaria ha elaborato un progetto specifico per l’ integrazione degli alunni riconosciuti ai sensi della
L. 104 artt. 3 e 4 e la rimozione del disagio (L.R.328). I docenti referenti sono le insegnanti Funzione strumentale si avvalgono della consulenza delle insegnanti incaricate e specializzare nei disturbi dell’apprendimento.
Con tale progetto si intendono perseguire i seguenti obiettivi:
•
•
•
•
•
•
•
•
favorire il raggiungimento di obiettivi formativi nel rispetto di bisogni e ritmi di apprendimento individuali;
migliorare l'atteggiamento rispetto all'apprendimento;
favorire la relazione nel rapporto con gli altri: alunno/alunno, alunno/adulto anche nell'ambiente extrascolastico;
valorizzare le abilità individuali, anche se residue;
facilitare le modalità di interazione comunicazionale;
valorizzare l'intelligenza affettivo – emotiva;
promuovere i rapporti di collaborazione con il gruppo;
creare situazioni di cooperazione.
Educazione teatrale
L’educazione teatrale è da molti anni un’attività tradizionale delle scuole di Muggia, grazie anche alla stretta collaborazione con l’Ufficio Cultura del Comune che fornisce gratuitamente l’uso del Teatro cittadino.
L'attività teatrale viene concepita come uno strumento forte di socializzazione, di assunzione di responsabilità ed in genere di crescita formativa, escludendo forme di selezione per merito.
Purtroppo, le ristrettezze economiche degli ultimi anni - insieme al turn over degli Esperti - hanno fatto sì che dette attività, in collaborazione con l’Ufficio cultura del Comune di Muggia non possano venir riproposte.
La collaborazione col Comune permette di norma di usufruire gratuitamente del Teatro Verdi qualora le produzioni teatrali siano scolastiche.
Attività motoria e sportiva
Nella scuola primaria anche quest’anno la normale programmazione di attività motoria sarà arricchita da interventi ed
iniziative tendenti a rafforzare le abilità motorie di base ed a partecipare alle attività di gioco-sport, rispettando le regole
in situazioni diverse.
Sono previste collaborazioni con tutte le Società sportive che fanno riferimento alla Consulta dello Sport promossa e
gestita dal Comune e di quelle appartenenti al Progetto Giovani del Comune di Muggia.
E’ prevista la partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi e ad alcune manifestazioni sportive organizzate dalle società stesse tra gli alunni dei diversi plessi.
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37
Nella scuola secondaria di primo grado verranno inoltre organizzate le attività del Centro Sportivo pomeridiano, a
partecipazione facoltativa. Le attività del Centro Sportivo saranno seguite da un docente di educazione fisica per un totale di 4 ore settimanali (da modificare)
La Rivista letteraria (si conferma?)
Il giornalino scolastico è nato diciotto anni fa nell'ambito di un laboratorio organizzato in collaborazione con il
Comune di Muggia. Si poneva come principali finalità quelle di:
- dotare la scuola di uno strumento di registrazione degli avvenimenti più significativi, con la partecipazione
attiva da parte dei ragazzi, e di dibattito;
- suscitare il senso di appartenenza al proprio istituto, per instaurare motivazioni positive in opposizione alla "crisi di identità" dell'ambiente sociale di provenienza;
- promuovere, attraverso attività concrete e di utilità pratica per la collettività, valori quali la cooperazione,
l'assunzione di responsabilità, il rifiuto di atteggiamenti individualistici, l'accettazione del lavoro con ragazzi di classi diverse;
- fornire agli alunni un mezzo per esprimere liberamente il proprio vissuto, i propri interessi, i propri punti
di vista.
Al fine di recuperare le finalità della descritta attività dallo scorso anno si è iniziata la sperimentazione di una
Rivista letteraria che ha visto la sua produzione cartacea ma anche e soprattutto quella digitale.
La stessa, avendo ricevuto ampio apprezzamento e pubblicazione anche sul Washington Post, sarà riproposta anche nel corrente anno scolastico.
Da quest’anno scolastico si è introdotto, su stimolo ed iniziativa di alcuni allievi, il giornale LA ZECCA di Nazario che assumerà veste progettuale.
5.3
Iniziative dei/per i genitori
Per favorire il contatto fra le scuole e le famiglie, nei singoli plessi, soprattutto della scuola dell’infanzia e della scuola
primaria, vengono organizzate in momenti diversi e in forme diverse giornate in cui le famiglie possono entrare
nell’ambiente scolastico e conoscere le attività che vi si svolgono. (open day).
In alcune situazioni i genitori parteciperanno alle iniziative scolastiche non solo in veste di spettatori ma anche di collaboratori.
Si fa riferimento alle proposte pervenute dalla componente genitori del Consiglio di Istituto che, come avvenuto gli scorsi anni scolastici, ha attivato una serie di incontri per genitori relativamente al come aiutare i propri figli a studiare e incontri con la Polizia postale sul controllo ed i pericoli di Internet RIPROPONIAMO? Anche quest’anno si accoglieranno
eventuali proposte provenienti dalla componente genitoriale.
Tuttavia si rimane aperti all’accoglienza di ulteriori iniziative che possano rivelarsi utili e significative per la crescita della
comunità scolastica.
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37
38
PARTE SESTA
6
La “didattica”
6.1
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo……………………………………….……………………………..….….pag 58
6.2
Introduzione: l’Identità Didattica dell’Istituto…………………………….………………………………………….pag 58
6.3
Condivisione degli Obiettivi Didattici………………………………………………………………………………..pag 59
6.4
Indicazioni Metodologiche ………………………………………………………………………………….………..pag 59
6.5
Attività di Recupero/Sostegno, Arricchimento e Potenziamento. Forme Organizzative per la Personalizzazione
dell’Insegnamento ……………….…………………………………………………………………..………….……pag 60
6.6
L’Integrazione degli Alunni Diversamente Abili …………………………………………………………………….pag 61
6.7
Gruppi di Lavoro per la Diversabilità e il Disagio …….……………………………………………………………..pag 61
6.8
Alunni con diagnosi di DSA e ADHD………………………………………………………………………………..pag 62
6.9
Accoglienza, Continuità Interscolastica; Interventi per Promuovere e Migliorare i Rapporti Sociali
…….…………pag 62
6.10 Strumenti per Affrontare il Disagio Giovanile ……………………………………………………………………….pag 62
6.11 La Valutazione ………………………………………………………………………………………………………..pag 63
6.12 L’Esame di Stato ……………………………………………………………………………………………………...pag 75
6.13 Strumenti di Documentazione ………………………………………………………………………………………...pag 75
6.14 Visite Guidate e Viaggi d’Istruzione ………………………………………………………………………………….pag 76
6.15 Formazione / Aggiornamento dei Docenti ……………………………………………………………………………pag 76
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6.1
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
Nel corso dell’estate 2007 il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato le attese Indicazioni nazionali per il curricolo
in allegato al D.M. 31/7/2007 che hanno decretato che “a partire dall’anno scolastico 2007-2008 le scuole dell’infanzia e
del primo ciclo di istruzione procedono all’elaborazione dell’offerta formativa avendo come riferimento in prima attuazione e con gradualità, le Indicazioni che ormai sono operative”.
Nel maggio del 2012 son state pubblicate le” Indicazioni nazionali per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” ed il Collegio, nell’ultima seduta dell’anno scolastico 11-12 è stato sollecitato a partecipare alla consultazione promossa dal Ministero.
Inoltre, a conclusione del lavoro del Gruppo provinciale e regionale denominato “Autonomia e Curricolo” si sono accolti
e sono stati utilizzati alcuni dei materiali proposti, in particolare la Certificazione delle Competenze sia per la scuola primaria che, pur con diverso percorso, per la scuola secondaria.
Le Indicazioni relative al curricolo si pongono in coerenza al disegno che ha visto l’istituzione stessa degli Istituti Comprensivi: l’idea di globalità della persona-allievo, la considerazione della sua evoluzione e del necessario, conseguente
unico sviluppo di una linea pedagogica che consideri al proprio interno lo sviluppo di un disegno continuo, sebbene
sempre maggiormente articolato, tra ordini di scuola.
La centralità della persona che apprende, l’originalità dei percorsi individuali, il loro inserirsi nel tessuto sociale e territoriale trovano grande rilievo nelle Indicazioni e sostanziale continuità ed integrazione nel Pof di Istituto.
Da anni, infatti, il Comprensivo Lucio si pone come Istituzione profondamente integrata nel tessuto sociale
d’appartenenza, ne è esso stesso propulsore ed animatore insieme al Comune ed al privato sociale.
Ancora, l’indicazione circa “l’esigenza di impostare una formazione che possa continuare lungo tutto l’arco della vita” e
la derivante verticalità del disegno curricolare trova piena consonanza nella metodologia di lavoro fin qui attuata che
tiene anche fortemente presente la complessità e la molteplicità degli aspetti educativi. Gli stessi, didatticamente, si
fanno sempre più reticolari ed interconnessi in termini di costruzione di pensiero e mentalità dentro i nuovi scenari propri
delle europee società della conoscenza.
Dunque, l’orizzontalità dei curricoli si attesta sempre più come necessità di superamento della separatezza tra le discipline andando a connettersi in una trama interdisciplinare laddove conoscenze e competenze siano sempre maggiormente connotate da un carattere di alta integrazione. A tale principio il Pof si è sempre ispirato consolidando prassi e
metodi così come le Indicazioni prevedono.
In tale contesto la trasversalità delle educazioni rimane di cruciale importanza poiché coinvolge e coniuga valori civili ed
etici e formazione e crescita delle competenze individuali.
Il Collegio Docenti si sta attivando in continuità con gli scorsi anni nelle forme previste dal D.M. 31/7/07 per quanto atterrà all’ informazione e formazione relativa alle Indicazioni e soprattutto alle Linee guida prodotte dall’USR FVG che
sono state distribuite a tutti i docenti e che, nel corso del Collegio dei docenti di novembre, saranno oggetto di studio e
dibattito.
Qualche anno fa è stato istituito un gruppo di lavoro a livello provinciale per l’elaborazione dei curricoli verticali per disciplina; l’Istituto fa dunque costante riferimento a detto lavoro attraverso la divulgazione dei materiali contenuti nel sito
www.autonomiacurricolo.it ; i docenti della scuola primaria si sono attivati in commissioni distinte per aree disciplinari ed
hanno elaborato un documento unico che raccoglie in verticale i curricoli dalla classe prima alla quinta.
Inoltre è in fase di elaborazione il curricolo verticale di Istituto per discipline avviato all’inizio del presente anno scolastico.
6.2
Introduzione: l’identità didattica dell’Istituto
La riflessione degli ultimi anni all’interno del Collegio Docenti ha portato a individuare alcuni punti forti attorno ai quali
tracciare le linee guida dell’identità didattica dell’Istituto e delineare ulteriori percorsi di aggiornamento collettivo. Tali
punti forti sono:
 la consapevolezza dell’esistenza di forme multiple di intelligenza, motivo per cui si è scelto di dare spazio
all’interno dei curricoli alle attività operative, manuali ed espressive, e di diversi stili di apprendimento cui conformare gli stili di insegnamento;
 la volontà di delineare dei percorsi didattici e formativi in senso verticale, con elementi di continuità fra i diversi ordini di scuole;
 l’approfondimento degli aspetti relazionali e metodologici, che sono privilegiati rispetto a quelli di contenuto,
per sperimentare nuove modalità di “fare scuola” pur nelle difficoltà derivanti dalle riduzioni orarie ed umane.
 l'uso delle nuove tecnologie, che vengono proposte per creare l’abitudine ad un ambiente di studio e lavoro di
cui esse facciano parte sempre compatibilmente alle risorse.
L’Istituto Comprensivo Giovanni Lucio ha affrontato alcuni fra i molti temi che nella didattica devono essere ripensati,
alla luce sia della situazione organizzativa propria di un Istituto Comprensivo sia delle trasformazioni sociali della nostra
epoca connotata dalla crisi economica.
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Si è partiti dalla considerazione che una seria riflessione sulla didattica debba essere approfondita,condivisa e non
debba essere affrontata al solo scopo di produrre dei documenti, ma debba costituire vera e propria occasione di riflessione culturale.
6.3
Condivisione degli obiettivi didattici
Negli anni gruppi di insegnanti di materia avevano individuato, all’interno dei criteri di valutazione previsti per ogni disciplina, le capacità utili a definire tali criteri e ritenute essenziali per ogni ambito. Il Piano dell’Offerta Formativa ha assunto
tali strumenti di lavoro come base per una progressiva revisione col mutare delle normative ministeriali.
È volontà dell'Istituto proseguire nella riflessione sulle tematiche didattiche e pedagogiche trasversali già individuate all'interno del corso di formazione sull'educazione cooperativa e del progetto in
particolare cercando di sperimentare azioni didattiche improntate alla gestione mentale che al rispetto della varietà negli stili di insegnamento/apprendimento.
In modo particolare nel corso di quest’anno scolastico per le classi seconda e terza della scuola secondaria si è provveduto, grazie alla convinta adesione dei docenti, all’avvio del Progetto Unplugged con la supervisione dell’Azienda sanitaria centrato sull’apprendimento dello “star bene” come
prevenzione all’uso delle sostanze e delle possibili dipendenze.
6.4
Indicazioni metodologiche
Le scelte metodologiche dei singoli docenti sono strettamente connesse alla programmazione dei percorsi formativi e
didattici oltre che alle caratteristiche degli alunni delle classi a cui questi percorsi sono destinati e alle scelte personali;
si diversificano ovviamente a seconda dell'età dei bambini. Il Piano dell’Offerta Formativa indica però alcune linee ispiratrici:
- proposta agli alunni di metodologie di lavoro varie (lezione frontale, lavoro di gruppo, collaborazione fra pari, uso
degli strumenti audiovisivi,… sia in alternativa che assieme in diversi momenti dell’unità lezione) che tengano conto
sia degli obiettivi didattici che di quelli formativi, in modo che ciascuno degli alunni possa trovare nella pluralità delle
proposte la modalità più congeniale al suo stile di apprendimento.
- adeguata attenzione alla metacognizione e alla gestione dell'errore, ponendo come centrale il problema che l'alunno riesca a costruirsi e a gestire le sue competenze metacognitive, guidato dal docente a compiere una costante riflessione sulle proprie strategie di apprendimento, sulle competenze raggiunte, sulle sue risorse e sui suoi bisogni,
in definitiva sui suoi processi di apprendimento. Il ripercorrere la via attraverso la quale è arrivato a dare una determinata risposta lo porterà a rendersi conto eventualmente delle cause degli errori, da considerare spie di una disfunzione o di una deviazione dal percorso; l'attenzione alle sue caratteristiche gli consentirà di valorizzarle nel suo
personale progetto di apprendimento.
- introduzione graduale e didatticamente sorvegliata delle nuove tecnologie, che si vorrebbe far diventare non solo
materia di apprendimento ma anche strumento di lavoro consueto e non eccezionale, tenendo però conto dei limiti
nel campo delle attrezzature e della necessità di evitare certi rischi che l’uso esclusivo o poco meditato di tali strumenti possono far correre. A questo fine si sono attivate tutte le misure di protezione ritenute adeguate.
- la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze cooperative degli alunni, sia per quanto riguarda l'apprendimento
sia l'ambito organizzativo, sia nelle normali attività di classe (dall'aiuto reciproco e dal lavoro di coppia all'apprendimento cooperativo strutturato in percorsi specifici e in progetti di ricerca particolari) sia in momenti particolari dedicati all’esclusivo sviluppo delle competenze sociali, sia in alcuni dei progetti che arricchiscono l’offerta formativa.
Curricolo verticale d’Istituto
Inserire nel POF
Orientamento
Un altro punto forte della riflessione comune dei docenti dell’Istituto Comprensivo dovrà riguardare il processo di orientamento, inteso come graduale conoscenza di sé, in termini di capacità di costruzione del proprio progetto di vita nonché dell’ambiente sia esso scolastico che extrascolastico, in cui l’alunno è inserito, che va affrontato in continuità fra tutti
gli ordini di scuola.
L’orientamento ha la finalità di sviluppare le capacità di scelta degli alunni in modo che diventino sempre più meditate e
consapevoli.
Per gli alunni e le alunne delle classi terze della scuola secondaria di I grado è prevista un'attività di orientamento da
svolgersi nei mesi di novembre, dicembre e gennaio che prevede la divulgazione di materiale informativo e, se possibile, incontri con gli operatori del Servizio Regionale di Orientamento, la formulazione del Consiglio Orientativo, prima
dell'iscrizione.
L’Istituto si è dotato di uno strumento per fornire alle famiglie il consiglio orientativo:
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CONSIGLIO ORIENTATIVO PER LE CLASSI TERZE
(Anno scolastico 20 -20 )
ALUNNO / A: _____________________________________________
CLASSE 3a Sez. ___________
Il Consiglio di classe, allo scopo di facilitare la scelta dopo la terza media, fornisce all’allievo e alla famiglia le seguenti
indicazioni. Nel formularle si è tenuto conto degli interessi, delle attitudini e dell’applicazione allo studio.
Sulla base dei vari elementi di giudizio a sua disposizione, il Consiglio di classe ritiene che l’alunno/a, per il prosieguo
dei suoi studi, possa inserirsi positivamente nelle seguenti aree di studio:




area artistico – espressiva
area scientifica
area tecnico – professionale
area umanistica
In particolare, il Consiglio di classe, tenendo conto dell’evoluzione della personalità e del rendimento scolastico globale,
indica per l’alunno / a il seguente indirizzo specifico di studi:









liceo classico
liceo linguistico
liceo delle scienze umane
liceo artistico
liceo musicale e coreutica
liceo scientifico
istituto tecnico
istituto professionale
corso di formazione professionale
Note eventuali:
……………………………………………………………………………………………………………….......
…………………………………………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………………...
Muggia, …………………….
PER IL CONSIGLIO DI CLASSE
IL COORDINATORE
……………………………………..
Inoltre, l’Istituto aderisce alle numerose iniziative in merito promosse dalla Provincia di Trieste e dalle Scuole secondarie di secondo grado.
6.5
Attività di recupero/sostegno, arricchimento e potenziamento. Forme organizzative
per la personalizzazione dell’insegnamento
Dato per scontato che alla scuola dell’obbligo accedono alunni che hanno un retroterra sociale e culturale ampiamente
differenziato, l’Istituto programmerà i propri interventi in modo da rimuovere gli effetti negativi dei condizionamenti sociali, far superare le condizioni di svantaggio culturale e favorire il massimo sviluppo di ciascuno e di tutti. Innanzitutto sono
state distribuite nella scuola primaria tutte le ore di ex compresenza in tutte le classi in modo da consentire
l’organizzazione dei momenti di recupero.
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L’individualizzazione e la personalizzazione degli itinerari di apprendimento è garanzia, per l’alunno, di effettiva soddisfazione del diritto allo studio, cui corrisponde il dovere di impegnarsi per la promozione di sé e per la preparazione ad
assolvere i propri compiti sociali in termini sia di conquista degli elementi culturali comunque indispensabili, sia di sviluppo di tutte le potenzialità personali.
Per realizzare un curricolo a misura di alunno verranno organizzate nel corso dell’anno esperienze differenziate specifiche di “recupero/sostegno” e di “arricchimento” e “potenziamento”.
A. Attività di recupero – sostegno
Per iniziative di recupero/sostegno si intendono quelle attività che i Consigli di Classe, di classe, di livello, di interclasse
ed i singoli docenti ritengono utili per colmare il divario di partenza tra gli alunni e per superare gli scompensi rilevati nel
corso degli studi sul piano dell’apprendimento e dello sviluppo della personalità.
Il momento del sostegno sarà occasione di integrazione e di sviluppo delle potenzialità di tutti, per far sì che la diversità
venga vissuta come risorsa e come esperienza umana per i singoli e per l’intera classe. Ciò mira a creare le condizioni
affinché ciascun alunno viva un’esperienza scolastica (per quanto possibile) priva di fratture e coerente con i suoi bisogni educativi e i suoi ritmi di apprendimento.
L’attività di recupero – nei limiti delle risorse assegnate - si svolgerà su più piani per venire incontro ai bisogni degli
alunni che, talvolta, sommano a lacune affettivo/sociali quelle culturali/strumentali. Gli interventi proposti mireranno a:
- valorizzare le competenze e tener conto delle risorse che già possiedono;
- evitare che il deficit iniziale comporti l’emarginazione o l’autoemarginazione e l’isolamento;
- tenere presenti, nella scelta dei contenuti, i problemi/la cultura/gli interessi di questi alunni, onde ottenere più facilmente una motivazione alla partecipazione positiva e all’impegno;
- recuperare quelle capacità e conoscenze di base, senza le quali le possibilità di partecipazione attiva e di conseguimento di buoni risultati sono molto ridotte.
Sarà compito specifico di ogni Consiglio di Classe, di Interclasse o di Sezione individuare le strategie e le attività più
opportune in relazione alle difficoltà manifestate.
L’attività di recupero e sostegno è tanto più efficace quanto più precoce; per questo motivo si organizzeranno le attività
specifiche di sostegno nella scuola primaria anche programmando interventi individualizzati o, meglio, in piccoli gruppi
laddove si valutino presenti particolari difficoltà in ottemperanza alla delibera del Collegio dei docenti del 29 febbraio
2012. Nella scuola secondaria di I grado le situazioni più problematiche vengono gestite anche con l’ausilio del progetto
educativo del Comune e del progetto GIOVANI; quest’ultimo nasce all’interno del ricreatorio parrocchiale e prevede la
collaborazione di volontari e l’integrazione con la scuola ed il Comune tramite un vero accordo di rete.
Anche quest’anno sarà possibile attuare delle iniziative di recupero e sostegno in orario extrascolastico grazie alla disponibilità oraria di alcuni docenti che organizzeranno dei pacchetti di ore dedicati ad alunni della propria classe e/o anche di altre classi.
L'Istituto intende proseguire l'esperienza dell’apertura di uno sportello – nel mese di novembre 2014 - per gli alunni qualora le risorse lo permettano e lo stesso sarà curato da alcuni docenti che hanno seguito corso di formazione apposito.
Insegnanti della scuola secondaria di primo grado cureranno una serie di interventi al fine di migliorare le capacità degli
alunni nella realizzazione “dei gesti mentali” necessari nell’attività di studio.
L’Istituto, infatti, dà particolare valore alle iniziative volontarie ( e non) promosse dalla prof.ssa Adriana Monti in ordine
agli interventi a favore degli alunni con difficoltà di apprendimento attraverso l’applicazione del metodo della Gestione
degli atti mentali. In tal senso vi sarà la possibilità di momenti formativi per genitori.
B. Attività di arricchimento e potenziamento
Per attività scolastiche di “arricchimento e potenziamento” si intendono le iniziative programmate per ampliare il campo
delle attività formative, degli interessi culturali ed espressivi degli alunni.
Ad esempio, sono da considerarsi attività di arricchimento/potenziamento le ricerche guidate e libere, il dibattito su argomenti precedentemente trattati, le visite guidate ed i viaggi di istruzione, i vari concorsi, gli interventi in aula di esperti
interni ed esterni, come pure le attività espressive ed artistiche (plastiche – pittoriche – musicali – teatrali) ed i diversi
laboratori. A queste vanno aggiunte in orario extra scolastico anche le attività sportive.
I Consigli di Classe ed i singoli docenti, utilizzando i dati offerti dalla periodica azione di verifica, elaboreranno concrete
proposte di attività, sempre tenendo conto, comunque, delle scelte di carattere generale operate dal Collegio Docenti
nel P.O.F.
C. Forme organizzative per la personalizzazione dell’insegnamento
Per realizzare il compito istituzionale di dare ad ogni alunno, secondo i propri bisogni, una risposta formativa, si devono
necessariamente trovare forme organizzative e didattiche che facilitino l’individualizzazione dell’insegnamento in base
anche al principio della flessibilità già espresso nella parte quinta.
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In particolare – a seguito della CM n°8 del 2013 la formulazione del Piano didattico personalizzato in condivisione
con la famiglia è strumento fondamentale per la necessaria attenzione alla specialità di ogni alunno con bisogni speciali
e di ogni alunno complessivamente.
6.6
L’integrazione degli alunni diversamente abili
La scuola programmerà i propri interventi al fine di far superare (per quanto possibile) le condizioni di “svantaggio” degli
alunni diversamente abili. L’individualizzazione degli itinerari di apprendimento attraverso il P.E.I. è garanzia, per
l’alunno, di effettiva soddisfazione del diritto allo studio: un curricolo “a sua misura” (con esperienze differenziate specifiche) ridurrà fortemente il rischio di emarginazione dell’alunno stesso e può costituire un’ occasione di integrazione e di
sviluppo delle potenzialità di tutti gli altri alunni della classe (la diversità vissuta come risorsa e come esperienza umana!).
· RESPONSABILITÀ’.
La “responsabilità” nei riguardi dell’alunno diversamente abile è assunta da tutto il Consiglio di Classe tramite la condivisione:
a) della conoscenza specifica del caso;
b) della realizzazione delle linee di intervento comuni.
· CONTITOLARIETÀ’
La “contitolarietà” consiste :
a) nel considerare l’alunno diversamente abile come parte integrante della classe;
b) nel considerare l’insegnante di sostegno come corresponsabile della comune attività educativa e didattica della classe, preventivando anche lo scambio dei ruoli tra insegnante di sostegno e insegnante curricolare.
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO – DIDATTICA.
Tutti gli insegnanti partecipano alla elaborazione della programmazione degli interventi specifici per l’alunno, interventi
che nascono dalla collaborazione tra scuola – famiglia – operatori sanitari e socio/assistenziali. Nella stesura di tale documento si devono delineare gli obiettivi generali di carattere prevalentemente operativo (anche per quanto riguarda
l’area cognitiva).
INSEGNAMENTO INDIVIDUALIZZATO ED ATTIVITÀ DIFFERENZIATE.
L’ insegnamento individualizzato non è un rapporto “solitario” insegnante/alunno, ma presuppone:
a) un legame/interazione fra apprendimento e socializzazione;
b) attività che prevedano lo svolgimento del lavoro (anche per brevi periodi) nel gruppo/classe o in piccoli gruppi (della
stessa classe o di livello);
c) attività rapportate alle capacità e alle potenzialità dell’alunno diversamente abile nell’approccio comune delle medesime tematiche, le quali potranno essere approfondite a livelli diversi sia dai compagni che dall’alunno.
· VALUTAZIONE.
Nella valutazione degli alunni diversamente abili si terrà conto dei progressi conseguiti in rapporto alle loro potenzialità
e ai livelli di apprendimento iniziali.
6.7
Gruppi di lavoro per gli
alunni BES
G.L.IS. (Gruppo di Lavoro di Istituto) L. 104/92
Il G.L.IS. e il Gruppo di lavoro per l’inclusione previsto dalla Circolare ministeriale n°8 del 06/03/2013 operano nelle seguenti articolazioni come previsto dal PIANO PER L’INCLUSIONE.
 COMPONENTE ALLARGATA AGLI ENTI (“GRUPPO DI RETE”):
Il gruppo di rete è formato dagli insegnanti referenti di progetto, dai referenti dei vari ordini e plessi per il disagio, dai responsabili dell’UOBA (Unità Operativa Bambini e Adolescenti) del 3° distretto, dal Servizio Sociale del Comune di Muggia, dal Dirigente Scolastico e dal vicario.
Si riunisce, di norma, cinque volte nel corso dell’anno scolastico con la finalità di coordinare tutte le attività di consulenza e collaborazione tra gli enti coinvolti e di condividere obiettivi comuni di progettazione e gestione delle problematiche
relative alla diversabilità, disagio e dispersione scolastica.
 COMPONENTE DOCENTI (SOSTEGNO): si riunisce tre volte all’anno e si occupa di questioni organizzative. Diventa, inoltre, occasione di studio, approfondimento e scambio in merito ad argomenti riguardanti l’integrazione degli
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alunni. Vi partecipano tutti i docenti di sostegno dell’Istituto, l’insegnante incaricata di funzione strumentale per la diversabilità, il Dirigente Scolastico ed il vicario (se necessario).
 FUNZIONI STRUMENTALI con i compiti propri deliberati ad ogni inizio anno dal Collegio dei docenti.
GRUPPI DI LAVORO SUL CASO
Sono i gruppi di lavoro che si riuniscono per i singoli casi di alunni in situazione di diversabilità (Gruppo di lavoro ex CM
258 e L 104/92) e di disagio. Vi fanno parte il Dirigente Scolastico oppure il vicario o un referente, i docenti delle classi
interessate, gli operatori dell’ A.S.S., del Servizio Sociale (dei Comuni di Muggia, Trieste o S. Dorligo), del Burlo o privati, i genitori dell’alunno (se necessario o previsto dalla normativa vigente).
6.8
Alunni con diagnosi di DSA e ADHD
E’ ampiamente riconosciuto il fatto che parte della popolazione scolastica, così come la letteratura in merito afferma, è
portatrice di disturbi specifici di apprendimento tra i quali la dislessia e la disgrafia sono i maggiormente conosciuti.
Per questi alunni – corrispondenti circa al 4% della popolazione scolastica – a seguito della presentazione di diagnosi
da parte di struttura pubblica – generalmente l’Ospedale infantile Burlo Garofalo o il Distretto sanitario di riferimento –
vengono applicate le Circolari ministeriali che prevedono l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi oltre che alla
possibilità di calibrare il tempo degli elaborati in modo diversificato rispetto alla restante parte della classe. Tale pratica
costituisce strumento di tutela ed è corrispondente alla necessità di individualizzazione del processo di apprendimento/insegnamento in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 170/2010.
Specifiche strategie vengono messe in atto anche per gli alunni con diagnosi di ADHD relativamente ai disturbi di attenzione ed iperattività.
Essendo, per entrambe le tipologie, importante ed efficace l’intervento precoce, l’Istituto da anni attiva il Progetto IPDA
che ha lo scopo della rilevazione precoce dei disturbi d’apprendimento. Lo stesso è dedicato agli alunni dell’ultimo anno
della Scuola dell’Infanzia e dello stesso si sono potuti rilevare i positivi esiti da parte delle docenti della scuola primaria.
Per affrontare adeguatamente dette situazioni è stato predisposto un Protocollo tra l’Istituto Comprensivo, il Distretto
sanitario, il servizio sociale, Il Burlo ed il Comune di Muggia
6.9
Accoglienza, continuità interscolastica; interventi per promuovere e migliorare i
rapporti sociali
Con l'obiettivo di conoscersi e comunicare, sapersi rapportare positivamente con bambini di altre scuole, vivere il passaggio tra diversi ordini di scuola in modo sereno, avere atteggiamenti disponibili verso gli altri, verranno organizzati incontri, visite guidate sul territorio ed esperienze comunitarie in tutte le scuole.

Durante tutto l'anno scolastico, nella scuola dell’infanzia verranno organizzati incontri con le scuole elementari in
occasioni variamente articolate, per rendere più sereno il passaggio tra diversi ordini di scuola e vien compilata
ad ogni fine anno scolastico la SCHEDA DI CONTINUITA’ deliberata dal Collegio dei docenti.

Altre gite ed uscite sul territorio saranno organizzate da ogni scuola dell'Infanzia per conoscere l'ambiente circostante, i laboratori artigianali e le manifestazioni dedicate ai bambini.

Alcuni docenti si recheranno nelle classi quinte elementari per soddisfare curiosità e richieste di informazioni degli
alunni che in seguito verranno accompagnati a visitare la scuola secondaria di I grado.

Incontri fra docenti di scuola primaria e scuola secondaria di I grado avverranno prima e durante la formazione
delle classi prime e dopo qualche giorno dall'inizio del prossimo anno scolastico per scambi di informazioni sulle
caratteristiche degli alunni.

Nelle classi di passaggio ed in particolare nelle prime della scuola secondaria di I grado sono state applicate le
indicazioni emerse dai corsi di formazione compresi nel progetto "Star bene a scuola…" in particolare per quanto
riguarda l'accoglienza.
6.10
Strumenti per affrontare il disagio giovanile
Il tema del disagio, scolastico ed extrascolastico, viene affrontato dalla scuola a diversi livelli e con diverse iniziative,
coordinate con gli altri Enti territoriali.
PROGETTO GIOVANI
Il progetto nasce dall'esperienza dei precedenti progetti di Educativa Territoriale, Arcobaleno e Dopo il Campanello e
prevede un accordo di rete fra il Comune di Muggia, il Ricreatorio Parrocchiale, la Strade Nuove Cooperativa Sociale a
r.l. ed il nostro Istituto. Sulla base delle precedenti esperienze l'attenzione si concentra soprattutto sulla fascia d'età 1014 anni, pur senza escluderne altre e si cerca di favorire la circolazione di informazioni ed il confronto sugli interventi da
realizzare sui ragazzi inseriti nel progetto.
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L’obiettivo è quello di accompagnare i ragazzi nel processo di crescita offrendo loro figure di riferimento alternative e
complementari a quelle familiari – gli educatori – che inneschino processi di empowerment del minore attraverso il supporto e la mediazione tra esso e il proprio contesto di vita.
 Nell'ambito del progetto sulla dispersione scolastica verranno aperti degli sportelli per gli alunni delle classi quinte
della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado;.
 Alla consulenza di tipo psicologico – relazionale, si affiancherà una consulenza più propriamente didattica, che si
avvarrà della collaborazione degli insegnanti, rivolta a singoli alunni con difficoltà di apprendimento.
 Verrà, sperabilmente anche quest’anno, aperto uno sportello di consulenza per docenti ad opera del Distretto Sanitario.
 La scuola partecipa alla progettazione dei Piani di zona, come previsto dalla normativa.
 All’interno dell’istituto, per affrontare soprattutto il disagio scolastico dovuto a difficoltà di apprendimento, è prevista
la possibilità di finalizzare una quota del Fondo dell’istituzione scolastica (anche attraverso l’utilizzo dei fondi provenienti dalle Aree a rischio) alla creazione di possibilità di compresenza in particolare nelle scuole dove queste non
sono rese possibili dall’ordinamento, in modo da affrontare subito le difficoltà che dovessero sorgere.
6.11
La valutazione
Dalle indicazioni nazionali per l’organizzazione del curricolo si definiscono le responsabilità degli insegnanti in ordine alla valutazione e alla cura della documentazione didattica, cui compete inoltre la scelta degli strumenti di valutazione più
idonei, nel rispetto dei criteri deliberati dagli organi collegiali competenti.
La valutazione costituisce parte integrante del processo di insegnamento/apprendimento - come previsto dal Decreto
del Presidente della repubblica n°122 del 2009 - e va intesa nella sua duplice articolazione: la valutazione conclusiva di
un segmento scolastico (ad es. alla fine di un quadrimestre o di un anno scolastico) va integrata all’interno di un concetto più ampio, che comprende la verifica in itinere del processo di apprendimento ed investe il percorso scolastico complessivo.
Nello stesso tempo la valutazione individuale va considerata anche nei termini di valutazione della programmazione e
dell’attività didattica rivolta agli alunni stessi. Qualora gli apprendimenti conseguiti non risultino soddisfacenti,
l’insegnante è tenuto ad individuare metodologie diverse e strategie alternative per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Per procedere alla valutazione individuale è necessario prendere in considerazione diversi aspetti: accertare la situazione iniziale di partenza e le capacità individuali, e verificare gli effettivi progressi compiuti, tenendo conto dei livelli minimi standard stabiliti per l’acquisizione di abilità e competenze. Data la complessità e delicatezza di tale operazione, è
necessario stabilire collegialmente, tra i docenti coinvolti, dei criteri comuni che consentano una valutazione quanto più
serena ed obiettiva.
In questo senso si applicano le LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE degli alunni elaborata dall’USR.
In particolare l’Istituto ha definito come vi sia la necessità sia di uniformare – al fine di dare punti di riferimento a docenti,
alunni e famiglie,- dei parametri per definire la votazione numerica così come previsto dal Decreto 122/09 ma nel contempo – nella consapevolezza della grande variabilità dei punti di partenza l’applicazione degli stessi con i criteri della
valutazione complessiva della persona-alunno coniugata al rigore della misurazione e della media dei risultati delle prestazioni oggettive: quindi, la valutazione è il risultato del delicatissimo equilibrio tra elemento oggettivo ed elemento
soggettivo che è garantito nella sua equità dal fatto di essere risultato di discussione collegiale.
Con la presente invio quanto deliberato in Collegio dei docenti del 9 settembre 2011 per i dovuti riferimenti
(art. 2 Decreto 122/99)
Il voto delle discipline in riferimento all’art.7 Decreto 122/99, a garanzia dell’omogeneità di
giudizio in tutto l’Istituto, pur nella necessaria opera di valutazione complessiva dell’alunno
(non solo semplicemente numerica e legata alle risultanze delle singole verifiche) deve far riferimento a:
VOTO Corrispondenza
ABILITA’
CONOSCENZE
GIUDIZIO
10 OTTIMO EC- COMPLETA E SI- APPROFONDITA,
CELLENTE CURA
LESSICALMENTE
APPROPRIATA E
RICCA
9
DISTINTO
MOLTO BUONA COMPLETA E LESSICALMENTE APPROPRIATA
COMPETENZE
SA APPLICARE LE CONOSCENZE IN MANIERA COORDINATA ANCHE A SITUAZIONI NUOVE E LE SA ELABORARE PERSONALEMENTE
SA APPLICARE LE CONOSCENZE IN MANIERA APPROPRIATA E COORDINATA
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BUONO
ABBASTANZA
SICURA E SODDISFACENTE
ESSENZIALE E
MECCANICA
SODDISFACENTE E
CON LINGUAGGIO
APPROPRIATO
ABBASTANZA SODDISFACENTE E CON
LINGUAGGIO SUFFICIENTEMENTE
ADEGUATO
APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE IN MANIERA ABBASTANZA COORDINATA
SA APPLICARE LE CONOSCENZE IN MANIERA PARZIALE MA ABBASTANZA AUTONOMO
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DISCRETO
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SUFFICIENTE SUPERFICIALE E GENERICA CON
APPLICA LE CONOSCENZE IN
DISCONTINUA
LINGUAGGIO SUF- MODO PARZIALE
FICIENTEMENTE
ADEGUATO
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NON SUFFI- PARZIALE E
CIENTE
SCARSA
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GRAVEMENTE MOLTO SCARSA LINGUAGGIO
NON E’ IN GRADO DI APPLIINSUFFIFRAMMENTARIO ED CARE LE CONOSCENZE
CIENTE
INADEGUATO
LINGUAGGIO NON APPLICA LE CONOSCENZE SOAPPROPRIATO
LO SE GUIFDATO
Sarà inoltre indispensabile pervenire all’affinamento dei sistemi di valutazione propri del sistema per raggiungimento
delle competenze alle quali fanno riferimento le CERTIFICAZIONI DELLE COMPETENZE deliberate dal Collegio dei
docenti sia per la scuola secondaria di primo grado che per la scuola primaria.
Inoltre, sempre maggiore importanza va rivestendo il sistema di valutazione esterno che proviene ormai annualmente
dall’INVALSI e che costituisce un utile strumento comparativo a livello nazionale.
Gli insegnanti di ciascun livello di scuola primaria hanno elaborato un documento in cui hanno individuato gli obiettivi
minimi da raggiungere in campo educativo e formativo e in quello cognitivo per quanto riguarda l'italiano e la matematica ed hanno indicato i criteri di valutazione adottati. Il documento è stato discusso e approvato in sede di interclasse insieme ai genitori rappresentanti.
La scuola secondaria di I grado è dotata di un documento sulla valutazione che fissa alcuni principi ed alcune modalità
relative alla stessa e che è completato dal documento sull’Esame di Stato.
Le indicazioni nazionali per l’organizzazione del curricolo accanto al lavoro relativo alla crescita delle competenze degli
allievi costituiscono una proposta culturale di suddivisione del percorso scolastico di primo ciclo in tre macro-aree disciplinari, rivolte all’apprendimento dei saperi essenziali, propedeutici agli apprendimenti specifici. L’esigenza di promuovere un insegnamento disciplinare non frammentato ma capace di far cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi
intende avviare gli alunni ad una visione unitaria della conoscenza.
.
La valutazione complessiva va quindi ad indagare sui risultati dell’incrocio tra la proposta formativa e le caratteristiche di
unicità ed irripetibilità di ciascun alunno pur tenendo presente che vi sono anche delle necessità di standardizzazione.
Si intende cioè sottolineare l’esigenza di considerare, all’interno del quadro valutativo, gli aspetti di personalità e di formazione culturale che possano portare l’individuo a costruire il proprio percorso di vita in modo plurale e contemporaneamente personale. Per un più ampio respiro l’Istituto è indirizzato a tener conto delle modalità di valutazione riferite
ai criteri europei che si ispirano ad una logica di armonizzazione delle competenze.
Pertanto il processo valutativo è contemporaneamente attento all’evoluzione del soggetto alunno (attraverso la scheda
di valutazione) che alle necessità di standardizzazione e ai livelli di prestazione ministerialmente richiesti (attraverso la
certificazione delle competenze).
L’Istituto aderisce alla ricerca provinciale denominata “Autonomia e curricolo”, per l’elaborazione condivisa del curricolo
verticale.
46
47
Dall’anno scolastico 2007-2008 la valutazione periodica e annuale è effettuata mediante l’attribuzione di voti numerici
espressi in decimi (D.L. 137/2008 e confermata dal Regolamento sulla valutazione Decreto 122/ 2009 perciò per la
scuola primaria la valutazione è anche illustrata con giudizio analitico.
Il Collegio Unitario del novembre 2008 si è espresso sottolineando che la valutazione docimologica delle singole verifiche (orali e scritte) è indicativa dell’apprendimento degli alunni nel corso dell’anno scolastico.
La valutazione è operazione complessa nella quale rientra la misurazione del rendimento e delle prestazioni nelle varie
prove che si coniugano con altri elementi attinenti il processo di apprendimento quali:
 Le condizioni di partenza e la biografia del singolo allievo;
 La motivazione ad apprendere, il grado di partecipazione e la responsabilità, l’atteggiamento complessivo, ecc.
 Attenzione particolare viene posta nei confronti di quegli alunni con diagnosi derivanti da disturbi specifici
dell’apprendimento per i quali viene applicata la circolare del 5 ott. 2004 e quanto previsto dalla l.170/10.
La valutazione riportata nella scheda non deve essere solo una media matematica in quanto si terrà sempre conto del
livello di partenza e del percorso compiuto dal singolo alunno.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA (estratto del verbale 27.5.2010)
ALUNNO ________________________________________________________
NATO A ______________________ IL ______________________
SCUOLA ____________________________ CLASSE ___________________
IDENTITÀ E CONVIVENZA CIVILE
SÌ
NO
PARZIALE
Capacità di risolvere autonomamente problemi quotidiani
Rispetto dell’ambiente e delle cose
Disponibilità alla collaborazione con i pari e gli adulti
Rispetto degli altri e della diversità
Rispetto delle regole e consapevolezza del loro valore
COMPETENZE TRASVERSALI
A
B
C
D
Rielaborazione dei contenuti studiati
Comprensione e uso del linguaggio specifico delle discipline
Acquisizione di un metodo di studio personalizzato
COMPETENZE DISCIPLINARI
LINGUA ITALIANA
A
B
C
D
Lettura e comprensione di diverse tipologie testuali
Produzione orale adeguata al contesto, ai destinatari, allo scopo
Produzione scritta attraverso l’utilizzo di registri linguistici adeguati al contesto
Conoscenza morfosintattica, ortografia ed adeguatezza lessicale
AREA LOGICO MATEMATICA
A
B
C
D
Abilità di calcolo orale e scritto
Risoluzione di problemi di tipo aritmetico e geometrico
47
48
Utilizzo di capacità logiche in contesti differenti
AREA ANTROPOLOGICA E SCIENTIFICA
A
B
C
D
A
B
C
D
A
B
C
D
A
B
C
D
Orientamento spazio-temporale
Identificazione delle caratteristiche fisiche e antropologiche del territorio
Lettura ed interpretazione di fonti per conoscere realtà storiche e geografiche
Osservazione ed interpretazione della realtà fisica; formulazione di ipotesi
LINGUA INGLESE
Lettura e comprensione
Produzione scritta attraverso l’uso di semplici strutture
Ascolto e comprensione
TECNOLOGIA ED INFORMATICA
Le Tecniche: conoscenza dei metodi e dei mezzi grazie ai quali la realtà tecnologica si realizza.
Le Tecnologie: conoscenza dei processi attraverso i quali la realtà tecnologica si realizza.
Informatica: conoscenza della struttura fisica di un p.c.
Conoscere le principali parti del pc e utilizzare semplici programmi di uso comune
AREA DELLE EDUCAZIONI
Capacità di utilizzare linguaggi di tipo creativo ed espressivo
A: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo completo e sicuro
B: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo soddisfacente
C: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo settoriale e/o superficiale
D: abilità, conoscenze e competenze raggiunte solo parzialmente
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
per la scuola secondaria di primo grado
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
anno scolastico 2013/2014
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal Consiglio di Classe in
sede di scrutinio finale, tenuto conto del livello di maturazione raggiunto e del percorso scolastico effettuato
CERTIFICA che
l’alunno/a ____________________ nato/a a _____________ il ___________, iscritto/a alla classe III
sezione A della Scuola Secondaria di primo grado “NAZARIO SAURO”, ha conseguito i seguenti livelli di
competenza nelle discipline di studio e nelle altre attività scolastiche:
Imparare a imparare: autovalutare in modo realistico le proprie strategie di studio e utilizzarle in
48
49
modo consapevole, rispondente ed efficace rispetto al tipo di richiesta
□
Livello
Riflette sulle proprie strategie di lavoro, le conosce e le applica; utilizza strategie prodi base
poste; elabora semplici schemi e risponde ai quesiti se guidato
□ Livello in- Conosce e controlla le strategie di lavoro, individua in modo autonomo le informazioni
termedio e le loro funzioni, utilizza strategie di lavoro in modo autonomo; elabora schemi e sintesi; comprende i quesiti in modo autonomo
□
Livello
Conosce, controlla e utilizza le proprie strategie di lavoro anche per richieste di tipo
avanzato nuovo; elabora schemi e sintesi a struttura complessa; comprende i quesiti in modo
autonomo, anche in riferimento a contesti non noti
Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti le proprie attività di studio; stabilire obiettivi,
priorità e strategie di azione; valutare vincoli e possibilità, gestendo tempi e risorse; verificare i risultati raggiunti
□
Livello
Applica procedure operative, individuando semplici strategie di lavoro se guidato
di base
□
Livello in- Organizza le tappe del percorso progettuale, stabilendo le strategie e le priorità e vetermedio
rificando i risultati raggiunti
□
Livello
Elabora progetti stabilendo obiettivi, pianificando il percorso e le strategie, anche in riavanzato
ferimento alla gestione di tempi e risorse, e verificando i risultati raggiunti
Comprendere ed interpretare l’informazione: comprendere messaggi verbali e non verbali di vario genere; individuare ed interpretare l’informazione, valutandone l’efficacia e l’oggettività; analizzare i testi, riflettendo su forma e contenuto
□
Livello
Applica in contesti noti abilità e conoscenze acquisite, comprende istruzioni e infordi base
mazioni chiave fornite in modo esplicito
□
Livello intermedio
Distingue le informazioni principali da quelle secondarie; ricava dal contesto significati
di parole non note ed informazioni esplicite ed implicite
□
Livello
avanzato
Comprende, interpreta e valuta messaggi complessi e articolati che sa riutilizzare in
modo autonomo e in situazioni e/o contesti diversi
Esprimere e produrre: esprimere idee, concetti, principi, stati d’animo, emozioni e produrre testi
(orali, scritti, iconici) di varie tipologie, utilizzando differenti linguaggi (verbale, matematico, scientifico, grafico, simbolico …) e diversi supporti (cartacei, digitali, multimediali)
□
Livello
Si esprime in modo sufficientemente corretto, usando gli elementi di base dei vari lindi base
guaggi. E’ in grado di riprodurre modelli conosciuti in situazioni note e riconoscibili
□
Livello in- Si esprime attraverso linguaggi diversi. Usa il lessico specifico delle varie aree discitermedio
plinari in modo appropriato. E’ in grado di partecipare ad uno scambio comunicativo
□
Livello
Usa linguaggi diversi per esprimersi in una varietà di situazioni comunicative. Produavanzato
ce testi corretti, coesi e coerenti, con lessico appropriato e vario. Interagisce con chiarezza e correttezza in diversi contesti
Essere cittadino: collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione e dai altri documenti fondamentali a tutela della
persona, della collettività e dell’ambiente
□
Livello
Sa mettere in relazione bisogni personali e collettivi con i diritti e i doveri
di base
□
Livello in- Coglie l’importanza del rispetto delle regole in funzione del vivere associato civile
termedio
□
Livello
Coglie il nesso fra regole, società ed ambiente, operando in modo autonomo colle-
49
50
avanzato
gamenti interdisciplinari; si pone in modo propositivo dinanzi alle varie problematiche
Individuare collegamenti e relazioni: Elaborare le conoscenze sapendole strutturare e rappresentare in forme diverse; collegare e trasferire i concetti anche in ambiti disciplinari differenti; giustificare
i ragionamenti e le procedure seguite
□
Livello
Opera semplici collegamenti e confronti. Recepisce un nucleo informativo (messagdi base
gio, testo, immagine) individuando relazioni di tipo semplice
□
Livello in- Analizza un nucleo informativo (messaggio, testo, immagine) e lo sa strutturare mettermedio
tendo in relazione le conoscenze
□
Livello
Trasferisce le conoscenze acquisite in contesti nuovi, sapendole utilizzare in maniera
avanzato
critica e consapevole, giustificando le scelte effettuate.
Affrontare e risolvere situazioni problematiche: affrontare le situazioni problematiche con le risorse e gli strumenti disponibili ed adeguatamente individuati; raccogliere e valutare i dati; proporre
soluzioni; utilizzare, anche in modo originale e creativo, contenuti e metodi delle diverse discipline,
secondo il tipo di problema
□
Livello
Riconosce semplici situazioni problematiche di diversa natura contenenti informazioni
di base
chiaramente definite e utilizza le procedure per risolverle
□
Livello in- Riconosce situazioni problematiche di diversa natura; individua e acquisisce i dati netermedio
cessari; trova opportune procedure e soluzioni per risolverle usando i linguaggi specifici
□
Livello
Formula ipotesi, individua gli obiettivi da raggiungere e le tappe da percorrere; trova
avanzato
possibili soluzioni utilizzando strategie; sa usare differenti metodi di rappresentazione
e comunicazione con linguaggi specifici precisi
Data …………………………
Il Dirigente Scolastico ………….………………………………………
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE D’ESAME
CERTIFICA che
L’alunno/a ha superato l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione finale di
…………………….……
/ decimi (1) e ha raggiunto un livello globale di maturazione ……………………………………… (2)
Data ……………………………..
Il Presidente della Commissione d’Esame ….………………..…………………………….
(1): sei, sette, otto, nove, dieci, dieci e lode
(2): sufficiente, adeguato, buono, ottimo
Altro delicato aspetto è quello relativo alla valutazione del comportamento degli alunni in base al Decreto 122/09.
Anche in questo caso i descrittori costituiscono parametro generale al fine della definizione del voto/giudizio.
E’ evidente che anche in questa parametrazione devono venir contemplati i possibili scostamenti derivanti dalle variabilità individuali proprie di ogni allievo.
Per la scuola secondaria di primo grado e per la scuola primaria si sono introdotti dei descrittori di
comportamento al fine di contenere possibili giudizi di ordine soggettivo.
Valutazione in
decimi
10
9
Descrittori di comportamento
L’alunno ha un comportamento autocontrollato.
E’ rispettoso di TUTTE le regole
E’ corretto e collaborativo con i compagni e con gli adulti
Rispetta pienamente materiali ed ambiente scolastico
Frequenta con regolarità e rispetta gli orari
Partecipa in modo attivo e propositivo
Dimostra impegno costante e rispetto dei tempi di consegna
Ha un comportamento sostanzialmente autocontrollato.
50
51
E’ rispettoso di tutte le regole
E’ corretto nei rapporti con gli adulti e con i compagni
Rispetta materiali ed ambiente scolastici
Rispetta gli orari e frequenta con regolarità
Partecipa abbastanza attivamente
Dimostra un impegno costante
Rispetta i tempi di consegna
8
7
6
5
4
Ha qualche difficoltà ad autocontrollarsi.
E’ abbastanza rispettoso delle regole e risponde positivamente ad eventuali richiami.
E’ abbastanza rispettoso con adulti e compagni.
Rispetta ambienti e materiali scolastici.
Frequenta con regolarità ma talvolta non rispetta gli orari.
Partecipa in modo non continuo .
In genere dimostra impegno.
Non sempre assolve le consegne in modo puntuale
Ha un comportamento poco autocontrollato.
Talvolta non rispetta le regole.
Non sempre è corretto con adulti e compagni.
Non sempre rispetta materiali e ambienti scolastici
Frequenta con abbastanza regolarità ma non rispetta gli orari.
Partecipa in modo discontinuo.
Dimostra impegno inadeguato.
Non rispetta le regole
Ha manifestato comportamenti volontariamente inadeguati con adulti e compagni.
Effettua numerose assenze dovute a motivi non gravi.
Non partecipa, se non occasionalmente alla vita scolastica
Dimostra un impegno inadeguato e discontinuo.
Dimentica materiale e/o non esegue compiti.
Manifesta spesso comportamenti volontari di disturbo.
Non rispetta le regole.
Ha manifestato comportamenti offensivi con adulti e compagni.
Effettua assenze non dovute a motivi gravi e non rispetta gli orari.
Non aderisce alle proposte della scuola e non è coerente con i patti stabiliti.
Dimostra impegno inadeguato e dimentica spesso compiti e materiali.
Manifesta spesso comportamenti volontari di disturbo e provocatori
Non rispetta le regole.
Ha manifestato comportamenti offensivi e lesivi con adulti e compagni.
Non rispetta l’ambiente ed i materiali scolastici provocandone la distruzione.
Effettua assenze non dovute a motivi gravi e non rispetta gli orari.
Non aderisce alle proposte della scuola e non è coerente con i patti stabiliti.
Dimostra impegno inadeguato e volontariamente non svolge i compiti e non porta i materiali.
51
52
A conclusione del percorso scolastico gli alunni affrontano l’Esame di Stato.
Gli stessi vengono presentati alla Commissione ed al Presidente con un GIUDIZIO DI IDONEITA’
che sintetizza il percorso dell’alunno stesso.
LIVELLI PER IL GIUDIZIO DI IDONEITA’
per l’Esame di Stato
10
9
8
7
6
6 A MAGGIORANZA
CON VOTO DI CONSIGLIO -
6.12
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI IN MODO COMPLETO ED
ESAURIENTE, EVIDENZIANDO UN’APPROFONDITA CONOSCENZA DEI
CONTENUTI CON CAPACITA’ DI COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI,
RIELABORAZIONE AUTONOMA E PIENA PADRONANZA DEI LINGUAGGI
E DEGLI STRUMENTI
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI IN MODO COMPLETO, EVIDENZIANDO UN’APPROFONDITA CONOSCENZA DEI CONTENUTI CON
CAPACITA’ DI COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI, RIELABORAZIONE
AUTONOMA.
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI PREVISTI, EVIDENZIANDO
UN BUON LIVELLO DI CONOSCENZA DEI CONTENUTI E DI UTILIZZO
DELLE COMPETENZE. DIMOSTRA BUONE CAPACITA’ ESPRESSIVE E
DI RIFLESSIONE PERSONALE.
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI PREVISTI, UNA BUONA CONOSCENZA DEI CONTENUTI ADEGUATE COMPETENZE DI BASE E
CAPACITA’ DI RIFLESSIONE PERSONALE, SE GUIDATA.
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO IN MODO PARZIALE GLI OBIETTIVI MINIMI
PREVISTI DIMOSTRANDO DI POSSEDERE CONOSCENZE ESSENZIALI
E SEMPLICI COMPETENZE DI BASE.
L’ALUNNO HA RAGGIUNTO IN MODO ASSAI PARZIALE GLI OBIETTIVI
MINIMI PREVISTI DIMOSTRANDO DI POSSEDERE CONOSCENZE
FRAMMENTARIE ED ESSENZIALI ED ALCUNE SEMPLICI COMPETENZE
DI BASE.
L’Esame di Stato
Il documento sull’Esame di Stato del primo ciclo d’istruzione ha esplicitato criteri condivisi dal corpo docente della scuola ed è costruito in applicazione a quanto previsto dal Decreto 122/2009 laddove sono state definite le modalità
d’ammissione o non ammissione alle prove d’esame, i criteri di valutazione delle prove scritte e del colloquio orale,
espressi in percentuale o con punteggi, così come il rapporto tra i risultati dell’esame stesso ed il percorso annuale e
triennale dell’alunno.
In applicazione al Decreto 122/2009 il Profilo di Idoneità col quale l’allievo viene ammesso all’Esame di Stato costituisce
la valutazione media delle prestazioni dello stesso nel corso del triennio. La valutazione contenuta nel Profilo costituirà,
a sua volta, un sesto o un settimo della valutazione complessiva dell’Esame (prova scritta di italiano, lingua o lingue,
matematica, colloquio pluridisciplinare e Prova nazionale Invalsi).
In allegato:
 Profilo di idoneità
 Certificazione delle competenze compilato dal Consiglio di classe
 Certificazione delle Competenze confermato dalla Commissione d’Esame e dalla Presidenza.
6.13
Strumenti di documentazione
Le decisioni, le motivazioni, le strategie dei docenti trovano registrazione nei verbali degli incontri, nei registri, nelle
schede e in quant’altro sia funzionale a queste necessità di documentazione istituzionale.
a) Registro dei verbali del Collegio dei Docenti
Costituisce il riferimento fondamentale per l’impostazione dei progetti educativi della scuola nel suo complesso nonché
quadro per la definizione dei criteri generali su cui uniformare la valutazione analitica e globale degli allievi. Documenta
ogni decisione deliberata in seno al Collegio.
b) Registro dei verbali del Consiglio di Classe, di Interclasse e di Intersezione
52
53
Costituisce la traduzione operativa degli orientamenti indicati dal Collegio Docenti e quadro di riferimento per la programmazione educativa e disciplinare degli insegnanti.
Riporta anche le modalità dell’osservazione degli allievi, della verifica dei risultati, i criteri per la loro valutazione, gli interventi individualizzati.
c) Registro dei verbali degli incontri dei Coordinatori di classe
Documenta le decisioni dei Coordinatori sull’uso di strumenti operativi (schede, tabelle, ecc.) per l’analisi, la raccolta dei
dati iniziali, intermedi e finali da usare nei Consigli di classe, al fine di rendere omogenee le modalità di lavoro in tutte le
classi della scuola.
d) Agenda delle programmazioni di classe (scuola primaria)
È il documento che raccoglie le programmazioni e tutto ciò di significativo che riguarda l'attività della classe. Contiene
inoltre i verbali delle riunioni di programmazione settimanale delle classi di scuola primaria, i verbali delle programmazioni di livello e di plesso.
e) Registro personale del docente (scuola primaria e secondaria di I grado) in corso di generalizzata digitalizzato
Si configura come documento di programmazione disciplinare, ma anche come spazio organizzato per registrare
l’attività didattica svolta, le osservazioni sistematiche sui processi di apprendimento, l’efficacia dell’attività didattica, le
azioni di rinforzo, recupero e potenziamento delle conoscenze e delle competenze di ciascun alunno. Ogni docente collabora alla formulazione dei giudizi globali di quadrimestre e finali utilizzando una griglia riassuntiva.
f) Registro giornale di classe
Strumento usato da tutti i docenti di classe per la registrazione quotidiana delle attività svolte, delle assenze e delle giustificazioni degli allievi, nonché del loro comportamento e degli eventuali provvedimenti disciplinari. Vi sono riportate
inoltre tutte le annotazioni di rilievo riguardanti le attività della classe. Questa serie di informazioni permette ai docenti di
regolare la propria attività coordinandola con quella dei colleghi, sia in un’ottica pluridisciplinare, sia in funzione di un
dosaggio equilibrato di compiti, verifiche e metodologie.
g) Scheda di valutazione (dall’anno in corso digitalizzata)
Documento che traduce il percorso didattico di ciascun alunno in ogni disciplina. Riporta anche la sintesi delle caratteristiche e dei comportamenti del singolo allievo e la certificazione dei risultati ottenuti, che vengono in tal modo comunicati ufficialmente alla famiglia. Al momento si rimane in attesa di ulteriori indicazioni ministeriali per la elaborazione della
stessa, in base alla nuova valutazione docimologica come da D.L. 137/2008 ed al Decreto Legge 95/2012.
h) Certificazione delle competenze (solo primaria e secondaria)
E’ allegata alla scheda di valutazione come documento certificante le competenze raggiunte dall’alunno nella scuola
secondaria e primaria.
i) Consiglio orientativo (classi terze della scuola secondaria di I grado)
Strumento che fornisce agli alunni ed alla famiglia indicazioni sulle aree e sullo specifico indirizzo di studio in cui potrebbe inserirsi positivamente, in base agli interessi, alle attitudini ed all’applicazione allo studio dimostrati.
Dal punto di vista degli insegnanti, infine, documentare il proprio lavoro quotidiano o un progetto in cui hanno "investito"
molto e che si rivela importante nella storia della classe o di un singolo alunno, o una situazione particolarmente difficile
ripensando ai nodi problematici, alle cause dei successi e degli insuccessi, può rappresentare un utile strumento di crescita professionale, tanto più importante se viene condiviso con i colleghi e se può servire alla crescita di tutto il gruppo.
6.14
Visite guidate e viaggi d’istruzione
Visite guidate e viaggi d’istruzione hanno una grande valenza formativa perché permettono una conoscenza migliore tra
docenti ed allievi in ambienti diversi e meno formali di quello scolastico. Le stesse vengono organizzate in base al Regolamento Viaggi ed uscite d’istruzione deliberato dal Consiglio di Istituto il 22 agosto 2011 ed attualmente in fase di
nuova valutazione.
Le visite guidate devono essere proposte ed approvate dal Consiglio di classe, interclasse e sezione che deve individuare anche gli insegnanti accompagnatori. La motivazione didattica e l’entità complessiva della spesa (trasporti, biglietti, ecc.) vengono proposte ai genitori. Gli alunni non partecipanti ai viaggi d’istruzione ed alle uscite didattiche dovranno venire obbligatoriamente a scuola, dove verranno smistati in qualche classe parallela, ove possibile. Gli insegnanti e gli allievi che partecipano ad una gita o ad un’uscita devono essere muniti di assicurazione valida.
6.15
Formazione/aggiornamento dei docenti
La crescita e la formazione degli allievi non possono essere disgiunti da un contemporaneo lavoro di crescita, formazione e aggiornamento degli insegnanti. Ciò è tanto più vero nella situazione di un Istituto Comprensivo che comprende
docenti provenienti da ordini di scuola diversi che devono lavorare assieme, in un progetto di continuità didattica che riguarda sì l'impianto organizzativo e la graduazione degli obiettivi programmati ma soprattutto l'acquisizione di un linguaggio comune, la riflessione sulle tendenze generali, la discussione e il confronto sulle scelte pedagogiche e sulle
metodologie da adottare.
53
54
Il Collegio Docenti è il soggetto che manifesta e individua una serie di bisogni e di motivazioni, e sono proprio queste
reali necessità che rendono efficace un percorso formativo.
Per questo anno i corsi di formazione organizzati dall’Istituto sono i seguenti:
 Aggiornamento e nuova formazione per le figure obbligatorie riguardanti la sicurezza;
 Aggiornamento Corso di formazione per le figure obbligatorie riguardanti la sicurezza a seguito dell’Accordo Stato –
Regioni (4 ore di formazione generale, + la formazione specifica + la formazione dei preposti) ;
 Momento informativo interno sulle tematiche dei disturbi dell’apprendimento e sulle nuove problematiche poste dagli alunni individuabili nell’area BES
 Corso di formazione con la psicologa Cecilia Randich sulla gestione del colloquio scuola famiglia in collaborazione
con l’Associazione Anfaa
 Continuazione del ciclo di incontri con il dott. Aldo Becce sulle problematiche dell’adolescenza per i docenti della
scuola secondaria
 Continuazione del ciclo di incontri con il dott. Daniele Veglia sulle problematiche della comunicazione tra adulti e ed
intergenerazionale
 Qualora si reperiscano i fondi corso interno per l’utilizzo dell’exell e dei registri digitali tenuto dal prof. Lena
I docenti hanno ovviamente la facoltà di aderire a qualunque corso promosso da agenzie formative esterne, con l’invito
a riportare esperienze e documentazione, al fine di contribuire ad una ricaduta formativa, se pur in scala ridotta, nella
scuola.
Si auspica inoltre la raccolta di documentazione relativa a particolari esperienze didattiche individuali o collettive che
possano permettere la riflessione e l’autoaggiornamento anche dei colleghi.
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54
55
PARTE SETTIMA
7
L’iter del P.O.F.
7.1
Elaborazione e Delibere ………………………………………………………………………….….………..pag 79
7.2
Autovalutazione e Monitoraggio………………………………………………….…………………………..pag 79
7.3
Pubblicizzazione………………….……………………………………………………………………….…..pag 79
55
56
7.1
Elaborazione e delibere
La stesura, la raccolta dei progetti, la presentazione al Collegio Docenti ed al Consiglio d'Istituto, la successiva riscrittura definitiva sono state curate dai docenti incaricati (vedi organigramma d’Istituto), che provvederanno anche alla sua
diffusione e pubblicizzazione.
Le scelte programmatiche effettuate nelle diverse sezioni dell'Istituto dagli organi competenti, seguono il principio del
coinvolgimento e della partecipazione dei genitori e tengono conto di quanto emerso nei consigli di classe, di interclasse
e di intersezione dell'anno scolastico precedente.
7.2
Autovalutazione e monitoraggio
Al fine di ottemperare alla normativa nazionale ed alla circolare si renderà necessario avviare progressivamente un lavoro di autovalutazione d’Istituto al fine di meglio valutare le attività interne e la loro organizzazione e per prevedere gli
eventuali necessari aggiustamenti e correzioni.
7.3
Pubblicizzazione
Il P.O.F. , nelle sue linee essenziali, viene illustrato dai Docenti nelle singole Assemblee di Classe, Interclasse o Sezione d’inizio anno scolastico.
Una copia del P.O.F. , una volta approvato, viene pubblicato sul sito dell’Ic “Giovanni Lucio” per dovere di trasparenza e volontà di divulgazione.
I genitori che lo desiderassero potranno prenotare una copia cartacea o su supporto informatico presso la Segreteria,
dietro rimborso spese (3.00 € per la copia cartacea, 2.00 per il CD)
I lPOF è visibile sul sito dell'istituto all’indirizzo: www.icglucio.altrvista.org
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56
57
57
Valutazione
Intervallo
8.3
Ad esplicitare i criteri di verifica ed a restituire il prima
possibile le prove scritte corrette. In classe verrà svolta una
correzione degli elaborati,
condivisa con gli alunni. Le
verifiche non possono essere consegnate ai genitori, in quanto
costituiscono documento ufficiale. Al genitore che ne fa
esplicita richiesta può essere data fotocopia.
Ad assicurare la sorveglianza durante gli intervalli,
sospendendo la lezione per tempo al fine di non penalizzare la
durata dell’intervallo
A domandare all’insegnante eventuali A prendere visione dei risultati delle
chiarimenti, a riportare sul quaderno verifiche controllando quotidianamente il
delle comunicazioni l’esito delle prove quaderno delle comunicazioni.
scritte per farlo firmare dal genitore.
58
A rispettare le regole date durante A collaborare affinché i propri figli
l’intervallo, recandosi ai servizi pochi per apprendano il rispetto delle persone e delle
volta; a comportarsi in modo rispettoso cose.
verso adulti e compagni; ad aver cura
dei servizi igienici.
Patto di corresponsabilità
Patto Patto di corresponsabilità per l’anno scolastico
2
2010/11
Stipulato da Sig./Sig.ra ______________________, genitore dell’alunno/a ____________________________ plesso ____________ classe ____
con l’Istituto comprensivo G. Lucio – Muggia (TS)
Voci del contratto 2.1
I docenti e la scuola si impegnano
2.2
Gli alunni si impegnano
2.3
I genitori si impegnano
formativo
Offerta formativa
Ad esplicitare in modo comprensibile la propria offerta formativa Ad informarsi sull’offerta formativa di cia- A conoscere che cosa i docenti offrono ai loro
scun docente
figli e ad esprimere pareri e proposte attraverso i rappresentanti di classe
Azione didattica
A motivare ogni loro intervento didattico e a rispettare il percorso A partecipare in modo consapevole alle at- A tenersi informati su criteri e modalità di lavodell’offerta formativa
tività di apprendimento
ro ed a partecipare, ove possibile, alle attività
formative promosse dalla scuola
Azioni di recupero Ad organizzare interventi di recupero per piccoli gruppi in rela- A frequentare i corsi di recupero e ad uti- A sostenere le iniziative scolastiche
in caso di difficoltà zione alle risorse disponibili
lizzare al meglio le opportunità offerte
di apprendimento
Assenze e recupero A facilitare l’organizzazione e la raccolta di eventuale materiale A tenersi al corrente, recuperando il mate- A controllare affinché i figli si mettano al cordelle lezioni
assegnato e ad informare circa le lezioni svolte.
riale necessario e svolgendo quanto ri- rente sul lavoro svolto in classe in tutte le diSi ricorda che affinché l’anno scolastico sia valido deve avere la chiesto nel più breve tempo possibile
scipline, tenendo presenti eventuali verifiche
presenza minima del 75% del monte ore totale
programmate e non rinviabili
Verifiche scritte
e orali
Valutazione
A calendarizzare per tempo le verifiche scritte in numero stabilito
dal Consiglio di classe, per evitare sovrapposizioni. Ad effettuare
le verifiche, programmate o meno, dedicando il tempo adeguato,
rimanendo sugli argomenti prestabiliti e comunicandone gli esiti
in modo chiaro. Eventuali giustificazioni dovranno essere comunicate all’inizio dell’ora e per iscritto
Ad esplicitare i criteri di verifica ed a restituire il prima possibile
le prove scritte corrette. In classe verrà svolta una correzione
degli elaborati, condivisa con gli alunni. Le verifiche non possono essere consegnate ai genitori, in quanto costituiscono documento ufficiale. Al genitore che ne fa esplicita richiesta può essere data fotocopia.
Ad evitare il più possibile assenze nei
giorni prestabiliti per le verifiche, essendo
comunque consapevoli che esse andranno recuperate. Eventuali giustificazioni
andranno comunicate all’inizio dell’ora
A far sì che i figli partecipino alle verifiche, tenendosi informati sulle stesse tramite diario. In
via eccezionale possono giustificare per iscritto la mancata preparazione nello studio o nei
compiti
A domandare all’insegnante eventuali A prendere visione dei risultati delle verifiche
chiarimenti, a riportare sul quaderno delle controllando quotidianamente il quaderno delle
comunicazioni l’esito delle prove scritte comunicazioni.
per farlo firmare dal genitore.
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59
2.4
Intervallo Ad assicurare la sorveglianza durante gli intervalli, sospendendo A rispettare le regole date durante A collaborare affinché i propri figli apprendano
la lezione per tempo al fine di non penalizzare la durata l’intervallo, recandosi ai servizi pochi per il rispetto delle persone e delle cose.
dell’intervallo
volta; a comportarsi in modo rispettoso
verso adulti e compagni; ad aver cura dei
servizi igienici.
2.5
Orario
Comunicazioni
A rispettare gli orari di ingresso e di uscita dall’aula. A non abbandonare l’aula durante l’ora, salvo rare eccezioni motivate da
urgenze improrogabili. In tal caso la sorveglianza temporanea
sarà affidata ad un collaboratore.
A rendere il più possibile gli orari di ricevimento funzionali alle
esigenze dei genitori. Ad accogliere proposte migliorative.
Alla puntualità, in tutte le situazioni, poiché Ad evitare entrate e uscite anomale, eduripetuti ritardi non motivati concorrono alla cando i propri figli al rispetto della puntualivalutazione della condotta.
tà.
A rivolgersi all’insegnante o al Dirigente A partecipare ai colloqui ed alle Assemblee
Scolastico per eventuali domande o pro- di classe.
poste.
e colloqui
Pulizia degli ambienti
Disciplina
La scuola si impegna ad assicurare la pulizia ordinaria dei loca- A mantenere puliti gli ambienti, a tenere
li e ad effettuare la sorveglianza dell’ingresso
con cura la propria aula e il proprio banco,
a non scriverci sopra. In caso di sporco
eccessivo, gli alunni provvederanno a rimettere a posto, anche in tempi successivi, senza ritardare il rientro a casa.
A conoscere il Regolamento d’Istituto, a rispettarlo ed a farlo ri- A conoscere il Regolamento d’Istituto e a
spettare; ad illustrare in classe, ad inizio anno e successiva- rispettarlo.
mente ogni volta che si rende necessario, le regole condivise
cui tutti dobbiamo attenerci.
A collaborare con la scuola ed a promuovere
le norme igieniche e un comportamento civile verso i locali e le strutture scolastiche.
A prendere visione del Regolamento
d’Istituto ed a collaborare perché i loro figli
ne rispettino le norme, in particolare quelle
sui cellulari, sulla puntualità ed assiduità alle
lezioni, sull’abbigliamento, che deve essere
adeguato, sul risarcimento individuale e/o
collettivo di eventuali danni.
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Sanzioni
Danni alle persone
Danni materiali
Data________.
A comminare note disciplinari ponderate, per evidenziare comportamenti riprovevoli; ad evitare il più possibile “note collettive”
che risultano poco efficaci; nel caso di nota sul registro essa va
riportata “ad personam” sul quaderno delle comunicazioni.
A rispettare la corrispondenza tra mancanze e sanzioni, nonché le modalità di irrogazione delle stesse, come previsto dallo
Statuto delle studentesse e degli studenti; ad informare le parti
delle sanzioni previste.
A fare proprie le regole della convivenza
civile e scolastica, cercando di comprenderne le ragioni, eventualmente discutendone con l’insegnante, anche in un momento successivo.
A sapere che la nota disciplinare costituisce
un segnale estremo, preparatorio di sanzioni
successive. Ad informarsi delle sanzioni previste e ad accettarle, salvo il diritto di ricorso
al Comitato di garanzia.
A prevenire, intervenire e reprimere comportamenti lesivi della A rispettare gli altri, usando un linguaggio A collaborare con la scuola qualora si renpersona, sia pari che adulto; ad informare le parti coinvolte
adeguato e un comportamento consono
dano necessari interventi educativi sanzionatori
A vigilare su locali e cose; a segnalare eventuali danni e, se in- A rispettare le cose della scuola e rifonde- Ad intervenire presso i figli responsabili dei
dividuati, i relativi responsabili. La scuola non risponde di even- re in denaro o lavoro “socialmente utile“ danni e a rifondere quanto danneggiato dai
tuali sottrazioni di oggetti di valore e somme di denaro.
l’eventuale danno prodotto. A rispettare la loro figli. A vigilare affinché i figli non portino
proprietà privata e a non portare a scuola a scuola oggetti di valore o somme di denaoggetti di valore o somme di denaro
ro.
L’insegnante Coordinatore di classe
L’alunno/a
Il genitore
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