EMpowEr your business light up your business

5 7 7 L u g l i o / ag o s to 2 0 1 4
www.elettronica-plus.it
Il mercato Asic guarda a Est
Mensile di notizie e commenti
per l’industria elettronica
all’interno
Mercati
INTERNET DEGLI OGGETTI:
TECNOLOGIE ABILITANTI
E PROSPETTIVE
pagina 8
report
PMI E GLOBALIZZAZIONE
pagina 10
distribuzione
DESIGN PARTNER PROGRAM
pagina 12
attualità
SENSORI PIU’ SMART
PER CAMBIARE IL MONDO
pagina 17
La regione dell’Asia-Pacifico continua a
guadagnare posizioni nel settore dei circuiti ASIC. Questo è il dato più significativo dell’ultimo aggiornamento del McClean Report pubblicato da IC Insights. Secondo i dati del rapporto, questa regione
ha aumentato la propria share di 17 punti
percentuali nel periodo 2004-2014, contro un aumento dello 0,9% dell’Europa
e una diminuzione del 5% della regione
America. Il Giappone, che dal 2004 al
2009 è stato il più importante mercato
mondiale per i circuiti ASIC (38,3% del
totale mercato), è stato superato dalla
regione Asia-Pacifico nel 2010, a causa
Mercato mondiale dei circuiti Asic per macro regione (Fonte IC Insight – giugno 2014)
Europe
Americas
Yr
04
10
11
12
13
ASIC
Market
($B)
%
Chng
4.35
3.90
3.81
3.25
3.22
9
28
-2
-15
-1
Percent
of Total
ASIC
Market
25.4
23.2
23.4
22.1
22.8
ASIC
Market
$B)
%
Chng
2.06
2.10
2.02
1.74
1.84
16
38
-4
-14
5
Japan
Percent
of Total
ASIC
Market
12.0
12.5
12.4
11.9
13.0
dei sempre più massicci spostamenti
della produzione di sistemi elettronici verso Paesi low-cost. Dal 2012 questo trend
è andato consolidandosi. Per il 2014 il
Giappone rimarrà il leader di mercato
per le vendite di gate array (82 miliardi di
dollari) e gli Asic full-custom (1,5 miliardi),
mentre la regione Asia-Pacifico sarà il più
ASIC
Market
($B)
%
Chng
6.55
5.30
5.27
4.56
3.60
18
16
-1
-13
-21
Asia-Pacific
Percent
of Total
ASIC
Market
38.3
31.6
32.3
31.1
25.4
ASIC
Market
($B)
%
Chng
Percent
of Total ASIC
Market
4.15
5.48
5.20
5.11
5.50
28
37
-5
-2
7
24.3
32.7
31.9
34.9
38.8
Total
ASIC Market
($B)
17.10
16.77
16.30
14.66
14.15
importante mercato per le celle standard
(3,3 miliardi di dollari) e i Pld (2,3 miliardi).
Entro il 2018 la regione Asia-Pacifico
deterrà una quota del mercato Asic pari
a 45,5%, maggiore delle quote combinate di Giappone e regione America. Sostanzialmente stabile l’Europa, con una
quota di mercato del 12,4%
Thread: un nuovo protocollo per IoT
Riconoscendo la necessità di implementare in maniera innovativa ed efficace di
collegare i prodotti in ambito domestico,
sette aziende hanno dato vita al Thread Group, un consorzio finalizzato allo
sviluppo di Thread, un nuovo protocollo
per il networking basato su IP. I membri fondatori sono Yale Security, Silicon
Labs, Samsung Electronics, Nest Labs,
Freescale Semiconductor, Big Ass Fans
e ARM. “Con Thread – ha detto Vint Cerf,
vice president e chief Internet evangelist di Google e advisor di Thread Group
– sviluppatori di prodotti e consumatori
potranno connettere in modo semplice e
sicuro più di 250 dispositivi in una rete “a
maglia” wireless a basso consumo, che
prevede la possibilità per ogni dispositivo di accedere direttamente a Internet e
ad applicazioni cloud.
Thread è il
nuovo protocollo
wireless per
applicazioni
home
Q1 2014 in crescita per il mondo Eda
Gli ultimi dati forniti dal servizio di
studi statistici (Mss) di Edac (Eda
Consortium) hanno evidenziato che il
primo trimestre di quest’anno dell’industria Eda si è chiuso a 1.746,1 milioni di dollari, in aumento del 4,6%
rispetto al corrispondente periodo del
2013. Tutte le regioni hanno beneficiato di una solida crescita durante
il trimestre, a eccezione del Giappone. A livello di prodotti la crescita
più sostenuta è stata fatta registrare
dai SiP (Silicon Intellectual Property)
light up
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con un +10,2%, seguita dai tool Cae
con un +6,6%; quest’ultimo è senza
dubbio il settore più importante, con
i suoi 638,6 milioni di dollari. A livello geografico l’incremento più forte
Andamento del mercato Eda per categoria di prodotto nel
Q1-2014 (Fonte MSS-Edac)
è stato fatto registrare dalla regione Asia/Pacifico (+13,5%), seguita
dall’Area Emea (+7,4%) e Americhe
(+7,1%). In controtendenza il Giappone con una diminuzione del 19,3%.
seguici all’indirizzo:
Categoria
di prodotto
Fatturato
(milioni di dollari)
Variazione %
rispetto Q1 2013
Cae
638,6
6,6
Verifica e design
fisico di Ic
331,9
-2,4%
SEGUICI SU
Pcb&Mcm
159,7
1,6
twitter e
Sip
Servizi
518,1
97,7
10,2%
-4,1%
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Terza Pagina
3
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Massimo Giussani
Pur se rendono possibile il
lavoro e l’intrattenimento tramite collegamenti wireless
alle reti di comunicazione,
smartphone, tablet e notebook dipendono ancora in larga parte da cavi e connettori
per la ricarica delle batterie.
Il ricorso allo standard USB
per aumentare la compatibilità dei caricabatterie e la più
recente proposta di renderne il connettore simmetrico
per agevolare il collegamento
dei dispositivi non liberano gli
utenti dalla presenza dei fastidiosi cavi.
Una soluzione radicale per
avere dispositivi portatili completamente liberi da fili è rappresentata dal Wireless Power, una tecnologia tutt’altro
che nuova ma che finora ha
stentato a decollare.
Un recente studio di IHS, “The
world market for Wireless Power”, stima che nel 2013 siano
stati venduti solo 5 milioni di
caricabatterie senza fili e 21
milioni di ricevitori – una goccia il rispetto al mare di dispositivi portatili che ne potrebbero fare uso.
I motivi di questa tiepida accoglienza sarebbero da ricercare
nella presenza di più standard
tra loro incompatibili e nella
scomodità di utilizzo di certe
soluzioni.
Nel campo dei caricatori senza fili, tre sono le associazio-
L’alba del Wireless Power
Dopo anni di presenza marginale sul mercato,
le tecnologie di ricarica senza fili
si apprestano a diventare mainstream
ni di maggior peso: Wireless
Power Consortium (WPC),
che propone lo standard Qi
e annovera tra i suoi membri HTC, Motorola, Nokia e
Samsung; Power Matters Alliance (PMA) che si appoggia
alla tecnologia Powermat e
conta tra gli altri sul supporto di Blackberry, Flextronics,
Google, NEC, TI e, più di recente, HTC, LG e Samsung; e
Alliance for Wireless Power
(A4WP), che spinge lo standard Rezence ed è guidata da
Qualcomm e Samsung.
Due eventi relativamente recenti promettono di avere un
impatto significativo sul futuro
del Wireless Power: WPC ha
deciso di modificare le specifiche di Qi per accomodare un
approccio induttivo risonante
retrocompatibile con la soluzione induttiva proposta in
passato; A4WP e PMA hanno
annunciato di aver raggiunto
un accordo per rendere compatibili tra loro i propri prodotti,
riducendo così significativamente la frammentazione del
mercato.
Alla luce di questi eventi, gli
analisti di IHS prevedono
Fonte:
IHS
un’accelerazione
repentina
nell’adozione delle soluzioni
di Wireless Power, già a partire dall’anno prossimo. La
diffusione delle tecnologia ad
accoppiamento induttivo risonante sarà tale da farne la
scelta dominante a partire dal
2016.
Gli analisti di IHS prevedono inoltre che entro la fine di
quest’anno i dispositivi in grado di caricarsi senza fili saranno 50 milioni, ma diventeranno
900 milioni nel 2018, quando
il fatturato di trasmettitori e ricevitori per caricatori senza fili
varrà ben 8,5 miliardi di dollari.
I primi segni di questo futu-
ro roseo si sono visti al CES
2014, dove sono stati presentati diversi modelli di telefoni
portatili e smartphone compatibili con un’alimentazione
senza fili e una pletora di accessori in grado di adattare i
modelli senza supporto nativo.
Caricabatterie senza fili hanno
fatto la loro timida comparsa
anche in campo automobilistico e persino Intel è scesa
in campo, annunciando allo
scorso Computex di Taipei
di voler produrre integrati
espressamente pensati per
l’alimentazione wireless di notebook, tablet, smartphone e
altri dispositivi portatili. I prototipi mostrati da Intel al Computex si appoggiavano allo
standard ad accoppiamento
induttivo risonante Rezence di
A4WP.
A dare la maggiore spinta al
Wireless Power saranno però
con ogni probabilità i prodotti
della Wearable Electronics,
per loro natura poco adatti a
ospitare scomodi e antiestetici
connettori.
Dai 50 milioni di dispositivi
‘indossabili’ del 2013 si passerà, secondo uno studio di ABI
Research, a 540 milioni nel
2018, molti dei quali esigeranno un’alimentazione senza fili,
agevolando cosi l’ingresso del
Wireless Power nel gotha delle tecnologie mainstream.
4
Hi-tech & finanza
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Febbre di fusioni
e acquisizioni anche in Europa
Elena Kirienko
Nell’industria dei semiconduttori, la febbre dell’M&A,
cioè delle operazioni di
Merger&Acquisition (letteralmente fusioni e acquisizioni),
iniziata negli Stati Uniti sta
iniziando a travolgere anche
l’Europa. Nell’ultimo anno, a
livello mondiale, il valore di
queste operazioni annunciate dalle società di chip
ha superato la soglia
dei dieci miliardi di dollari. Tra le più importanti, l’acquisizione della
statunitense Hittite Microwave da parte della
connazionale Analog
Maurizio
Tamagnini,
Devices del valore di
presidente del
circa due miliardi e,
supervisory
sempre negli Stati Uniti,
board di
STMicroquella di TriQuint Semielectronics
conductor da parte di
RF Micro Devices del
valore di 1,5 miliardi. Sull’altra
sponda dell’Atlantico, a muovere le acque ci ha pensato
nelle scorse settimane il nuovo presidente del supervisory
board di STMicroelectronics,
Maurizio Tamagnini. Il manager del colosso italo-francese
ha dichiarato che parte del
miliardo di euro derivante
dall’emissione dell’obbligazione convertibile in azioni verrà
utilizzato per effettuare acquisizioni. Ma nell’attesa di vedere le prime mosse di STMicroelectronics, l’austriaca AMS e
la tedesca Dialog Semiconductor hanno iniziato le danze nell’inevitabile processo di
consolidamento nel settore
dei semiconduttori in Europa,
confermando le indiscrezioni
della stampa finanziaria internazionale su una possibile fusione alla pari tra le due società. Fusione che darebbe vita
a un colosso dei chip con una
capitalizzazione di Borsa di
circa 5 miliardi di euro. I vertici
delle due aziende hanno infatti
Nell’attesa che
STMicroelectronics
inizi lo shopping, Dialog
Semiconductor e AMS hanno
avviato i colloqui per una
fusione alla pari. Analisti e
investitori sono ottimisti sulle
prospettive dei due titoli in
Borsa
dichiarato di avere avviato dei
colloqui preliminari che potrebbero presto sfociare in un
accordo, anche grazie alla non
sovrapponibilità del portafoglio
prodotti. AMS è specializzata nella realizzazione di chip
analogici che gestiscono luminosità e colori degli schermi
impiegati nei dispositivi mobili, come smartphone e tablet,
nel settore industriale e negli
apparecchi medicali, mentre
Dialog è focalizzata in quei semiconduttori che gestiscono il
consumo di energia. Un’altra
differenza tra le due realtà è
il diverso modello di business
adottato: AMS ha propri impianti di fabbricazione dei chip
mentre Dialog affida la realizzazione fisica dei propri prodotti a società terze. Entrambe
le società hanno Apple come
cliente comune. Il colosso di
Cupertino rappresenta circa
l’80% del fatturato di Dialog,
che, grazie alla fusione con
AMS, potrebbe ridurre la sua
dipendenza al di sotto della
soglia del 60 per cento. Le dimensioni di queste due società, prese singolarmente, e le
brillanti prospettive di crescita
dei rispettivi fatturati, sono
poi tali che entrambe potrebbero essere potenzialmente
la preda ideale per un grosso
produttore di chip. Nell’attesa
che l’accordo finale venga siglato, analisti e investitori sono
convinti che le quotazioni delle
due società in Borsa non potranno che salire.
Qualcomm
punta al WiGig
Federico Filocca
Qualcomm investe 300 milioni di dollari nel wi-fi del futuro
per mobile device. E per realizzare i suoi progetti conquista
l’azienda israeliana Wilocity,
uno sviluppatore di chipset wireless da 60 GHz basati sullo
standard IEEE 802.11ad, noto
anche come WiGig. L’operazione permette alla società statunitense di diventare il primo
operatore al mondo del settore
e accrescere le competenze
maturate in Qualcomm Atheros con cui, tra l’altro la start up
israeliana ha già avuto modo di
lavorare. “Per noi questa operazione è più di un’ acquisizione. È un vero invito al resto del
settore a prepararsi rapidamente per il WI-fi a 60Ghz – ha
spiegato Tal Tamir, amministratore delegato e fondatore di
Wilocity, diventato ora vicepresidente con delega alle gestione del prodotto per Qualcomm
Atheros. Qualcomm spera che
questa acquisizione aiuterà
il gruppo a sfruttare al meglio
l’esponenziale incremento nel
traffico mobile atteso sui prossimi anni. L’obiettivo del gruppo
americano è di offrire nel 2015
una gamma di piattaforme basate sul processore Snapdragon 810, il primo prodotto a 20
nm dell’azienda. La piattaforma multi-band dovrebbe combinare soluzioni Atheros WiFi
e WiGig operando a 2.5 GHz,
5 GHz e 60 GHz e generando
così significativi miglioramenti
nella performance wireless,
garantendo velocità teoriche di
trasferimento fino a 7 Gbit/s.
“WiGig giocherà un ruolo di
primo piano nella strategia di
Qualcomm Atheros diretta ai
consumatori, incrementando
le potenzialità di smartphone,
tablet e più in generale dei
mobile device a supporto delle
nuove applicazioni” ha spiegato il presidente di Qualcomm
Atheros, Amir Faintuch, ricordando come lo streaming di
Qualcomm compra
Wilocity, esperto di
chip Wi-fi a 60Ghz,
tecnologia che
promette velocità
di trasferimento
quadruple rispetto
alle attuali
video 4K e l’incremento della
condivisione di file multimediali
fra utenti richiederà performance hardware sempre migliori.
Argomenti che naturalmente
non sono sfuggiti al mercato e
agli analisti. “I fondamentali di
Qualcomm restano interessanti con la progressiva crescita
del 4G-LTE sui dispositivi mobili dei Paesi maturi, la rapida
transizione dal 2G al 3G/4G in
Cina e gli aumenti nel fatturato
da licenze di altre aree emergenti – ha spiegato un report di
Zacks Investment Research
– Ci aspettiamo che la società
guadagni a breve quote di mercato in Cina. La previsione è
basata sul fatto che la società
ha deciso di lanciare il suo primo chipset per smartphone a
buon mercato, specificamente
studiato per il mercato cinese,
nella seconda metà del 2014”.
Non solo, il giudizio sull’azienda americana è anche positivo
perché Qualcomm è riuscita a
fornire chipset e modem per il
primo smartphone del mercato dotato di connettività LTE-A
(Long-Term Evolution Advanced di categoria 6). Innovazione che potrebbe dare al
gruppo un ulteriore vantaggio
competitivo.
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6
Mercati
EONews n. 577 -
luglio/agosto
2014
La tecnologia wireless
apre le porte all’IoT
Massimo Giussani
La recente evoluzione delle
tecnologie wireless è stata
plasmata delle crescenti esigenze di banda, dalla diffusione dell’informatica in mobilità
e dal fiorire dell’Internet delle
Cose. Se fino a pochi anni
fa le comunicazioni senza fili
erano sinonimo di telefonia
cellulare, oggi sono lo specchio di un panorama assai più
vasto e variegato che va dallo
streaming multimediale al mobile computing, passando per
le comunicazioni M2M che
abilitano le molteplici applicazioni dell’IoT. Con l’introduzione di nuovi standard wireless
che rendono possibili velocità
da gigabit per secondo – in
particolare gli standard Ieee
802.11 ac e ad – si aprono
nuove prospettive di crescita
per le aziende del settore.
Non solo reti di accesso radio (RAN, Radio Access Network), dunque, ma anche
reti dati locali (LAN, Local
Area Network), metropolitane (WAN, Wireless Area Network), personali (PAN, Personal Area Network) e corporee
(BAN, Body Area Network).
Infrastruttura
eterogenea
Il significato stesso del termine “infrastruttura di rete senza
fili” è mutato per includere, oltre alle tradizionali macrocelle
della rete di accesso radio,
anche reti eterogenee (HetNet) che comprendono minicelle, Wi-Fi, sistemi DAS (Distributed Antenna System) e
RRH (Remote Radio Head) e
il più recente concetto di RAN
nel Cloud. In un report messo
recentemente a disposizione
da ReportsnReports, “The
Wireless Network Infrastruc-
Mentre cresce LTE e il Wi-Fi
entra nel mondo Gigabit, le
comunicazioni wireless M2M
rendono l’IoT una realtà
ture Bible: 2014 - 2020” si stima che nel corso del 2014
gli operatori di comunicazione investiranno 52 miliardi di
dollari nell’infrastruttura di rete wireless. Ben 17 miliardi
di dollari saranno spesi per
ampliare e migliorare l’infrastruttura delle reti HetNet.
Secondo questo studio, gli
investimenti nell’infrastruttura
wireless sono destinati a crescere con un Cagr del 5% nel
corso dei prossimi sei anni
per arrivare a quota 104 miliardi di dollari nel 2020. Per
gli investimenti in macrocelle
RAN viene però pronosticato
sullo stesso periodo un calo
con un Cagr del 3%.
Analoghe previsioni di crescita per l’infrastruttura wireless
compaiono anche in un recente studio di Visiongain, “
Wireless Infrastructure Market Forecast 2014-2024: Prospects for Leading Companies With Wi-Fi, WiMax, 3G,
HSPA+ and LTE”, che stima
in 46,7 miliardi di dollari il valore del mercato associato
all’infrastruttura wireless nel
2014. Le previsioni di crescita
per il futuro sono associate
alla crescente domanda di reti
ad alta velocità. Secondo gli
analisti di Visiongain nel prossimo futuro gli operatori di
rete vedranno un ruolo sempre più marcato di LTE, che
guadagnerà terreno a scapito
delle altre tecnologie wireless
almeno fino al 2018.
Wi-Fi, banda
alle masse
Tra tutti gli standard di comunicazione senza fili è il Wi-Fi,
nelle sue molteplici incarnazioni, ad aggiudicarsi la corona della popolarità: il numero
di dispositivi dotati di connettività Wi-Fi – computer portatili,
tablet, smartphone, macchine fotografiche, videocamere,
console per videogiochi, persino termostati e contapassi –
cresce senza sosta e spinge i
produttori a sostenere lo standard, estendendolo con nuove funzionalità ma soprattutto
incrementandone la velocità.
Nella ricerca di mercato
“Global Wi-Fi Market (Indoor, Outdoor, Transportation)
2013 – 2018” disponibile su
Reportbuyer, si evidenzia
come le applicazioni del Wi-Fi
verso le bande a 5 GHz e
60 GHz degli standard Ieee
802.11ac e 802.11ad, transizione le cui conseguenze si
faranno sentire specialmente
nel mercato consumer. Secondo uno studio di Strategy
Analytics, nel 2013 l’80% dei
dispositivi dotati di connettività Wi-Fi in ambito CE (1,9
miliardi di unità, il 19% in più
rispetto all’anno precedente)
si appoggiava allo standard
802.11n. Con l’approvazione di 802.11ac a gennaio di
quest’anno, il nuovo punto
di riferimento per i prodotti di
nuova introduzione sarà questa tecnologia in grado di raggiungere la velocità nominale
di 1 Gbps.
Ancora più in alto si spinge
lo standard Wireless Gigabit
(WiGig) 802.11ad, che prevede trasferimenti dati con velocità fino a 7 Gbps e porta con
outdoor (hotspot, reti cittadine
e private) si stia vigorosamente affermando in una molteplicità di ambiti che comprendono sanità, didattica, turismo e
pubblica amministrazione.
Il Wi-Fi è una tecnologia in
continua evoluzione che ora
sta vivendo la transizione
sé promesse di una superiore
sicurezza e di più bassi consumi. Nello studio “Wireless
Gigabit (WiGig) Market 2014
– 2019” pubblicato da Research and Markets, si prevede che il fatturato del mercato
WiGig passi da 269,9 milioni di dollari nel 2014 a 10,53
7
Mercati
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
miliardi di dollari nel 2019 –
una crescita caratterizzata da
un tasso di crescita annuale
composta del 111,2% sul periodo considerato.
M2M
Le tecnologie wireless giocheranno un ruolo di primo
piano nella diffusione delle
comunicazioni M2M (Machine to Machine) e dell’Internet
delle Cose. C’è chi stima che
entro il 2025 saranno presenti
sul mercato circa mille miliardi di dispositivi interconnessi,
cosa che si tradurrà in un incremento della domanda di
reti senza fili, sensori e applicazioni Cloud. Nonostante il
basso prezzo per dispositivo,
il mercato M2M wireless fa
gola a molti operatori per gli
elevati volumi in gioco.
Nel documento “The Wireless
M2M & IoT Bible: 2014-2020”
pubblicato da Electronic.ca
ci si aspetta che gli investimenti in tecnologia M2M senza fili raggiungano quota 196
miliardi di dollari entro la fine
del 2020, dopo una crescita
caratterizzata da un Cagr del
21% a partire dal 2014. Ad
aiutare il mercato sono anche
le direttive governative come
quella europea che prevede
di raggiungere l’80% dei contatori intelligenti entro il 2020,
e l’obbligo di includere nei
nuovi modelli di autoveicolo
sistemi di sicurezza con comunicazioni M2M.
Una ricerca condotta da Infonetics Research rileva come
nel 2013 il mercato globale dei moduli M2M wireless
abbia mosso un fatturato di
1,4 miliardi di dollari (+6% rispetto all’anno precedente) e
fornisce uno spaccato delle
tecnologie adottate: il 2G rappresenta la fetta maggiore nel
2013, ma il 3G è destinato a
diventare dominante, fino a
raggiungere il 67% nel 2018.
LTE, dal canto suo, rappresenta la tecnologia con il più
robusto tasso di crescita:
+144% tra il 2013 e il 2018.
IoT: non solo CE
L’Internet delle Cose abilitata dalle comunicazioni M2M
rappresenta un mercato multimiliardario dalle molteplici
sfaccettature, in grado di rivoluzionare settori molto diversi
tra loro come elettronica di
consumo, domotica e reti di
sensori.
Nel report “Internet of Things
- Technology and Application
Market 2014 – 2020” pubblicato da Research and Markets si stima che il mercato
globale dei dispositivi per IoT
passerà da 9,5 miliardi di dollari nel 2014 a 46 miliardi di
dollari nel 2024 (anno in cui
il mercato IoT nel suo complesso muoverà un fatturato
di 400 miliardi di dollari).
L’elettronica di consumo è
destinata ad assorbire gran
parte delle applicazioni IoT
nei prossimi anni, ma le opportunità di crescita vengono
anche dalla domotica, in cui
l’uso delle tecnologie wireless
non si limita al solo Wi-Fi.
Tra i numerosi altri standard,
Bluetooth Smart si propone
come tecnologia a basso consumo per la casa intelligente: uno studio di ABI Research prevede che il numero
di dispositivi per Home Automation dotati di connettività
Bluetooth Smart raggiungerà
quota 114 milioni nel 2018.
A sostenere lo sviluppo
dell’IoT sono poi le reti di
sensori senza fili, le cui applicazioni si estendono ai
settori industriale e medicale. Uno studio di Research
and Markets, “Semiconductor Wireless Sensor Internet
of Things 2014 to 2020” prevede che il numero di dispositivi connessi in rete passi
da 9 miliardi nel 2014 a 100
miliardi nel 2020. Il fatturato
associato alle reti di sensori
wireless a semiconduttore
è stato valutato in 2,7 miliardi di dollari nel 2013; nel
2020 questa cifra sarebbe
destinata a raggiungere 12
miliardi di dollari.
8
Mercati
EONews n. 577 -
luglio/agosto
2014
Internet degli oggetti:
tecnologie abilitanti e prospettive
Giorgio Fusari
Quali dispositivi a semiconduttore, tecnologie e aziende abilitano la Internet degli
oggetti? Quali sono oggi le
possibili, immediate implementazioni dei nodi IoT (Internet of Things) in applicazioni
pratiche? Che fattori le stanno
stimolando e cosa invece le
sta inibendo? Un interessante
scenario di queste opportunità, attuali e future, di ingegnerizzazione della IoT – in progetti come le case ‘intelligenti’
(smart home), i dispositivi indossabili (wearable device), o
le apparecchiature per il monitoraggio dello stato fisico e
della salute di una persona –
è stato delineato da Stephan
Ohr, direttore semiconductor
research nella società di ricerche Gartner, in una presentazione all’ultimo summit californiano euroasiaPRESS 1:1.
Per il 2020, Gartner stima circa 30 miliardi di nodi e sensori wireless installati a livello
mondiale. Sensori e attuatori
‘embedded’, integrati negli oggetti fisici, e collegati tramite le
reti wired e wireless, spesso
Stephan Ohr, direttore
semiconductor research
di Gartner, delinea
lo scenario dei prossimi anni
usando i protocolli di comunicazione di Internet (IP). In
questo mondo, un’opportunità
applicativa diretta, ha introdotto Ohr, è rappresentata dal
dispiegamento di nodi di sensori wireless per il controllo e
monitoraggio dei processi industriali. Molti sono gli utilizzi
possibili: dagli impianti di gestione dell’energia negli edifici;
alle reti di sensori dispiegate
all’aperto, in applicazioni agricole e forestali. Ma ci sono anche le applicazioni di controllo
dell’integrità strutturale delle
grandi opere pubbliche (ponti, viadotti e così via); i sistemi
di sicurezza e individuazione
delle intrusioni; le infrastrutture di manutenzione predittiva, in grado di determinare
in anticipo i problemi di funzionamento dei macchinari, e
prevenire fermi o interruzioni;
i sensori medicali, studiati per
il costante monitoraggio remoto dei pazienti. In tutte queste
Fig. 1 – Le
tecnologie
di supporto
ai sensori
wireless
battery-less
Fig. 2 – Il
mercato delle
tecnologie
di energy
harvesting
tipologie di utilizzo, il funzionamento tipico del nodo di un
sensore wireless parte dal rilevamento di un cambiamento
delle condizioni ambientali, in
dera le tecnologie di energy
harvesting un comparto nella sua infanzia, e prevede un
decennio di ciclo di sviluppo,
rispetto all’attuale generazio-
grado di ‘risvegliare’ il dispositivo. Quest’ultimo, una volta
attivo, comincia a raccogliere
dati. Una fase di condizionamento (amplificazione, linearizzazione) predispone i segnali analogici raccolti per la
successiva conversione in formato digitale, e, dopo un’elaborazione e analisi nella MCU,
i dati passano alle interfacce di
comunicazione e ai sistemi di
attuazione. A questo punto il
nodo del sensore wireless può
tornare a ‘dormire’ ponendosi
in stato di quiescenza.
Tutto ciò oggi può funzionare consumando solo pochi
microwatt di energia, ma qui
la sfida, sottolinea Ohr, è utilizzare sensori wireless privi
di batteria (battery-less), che
però richiedono due livelli di
tecnologie di supporto. Da
un lato, sistemi elettronici in
grado di raccogliere l’energia
ambientale (ambient energy
harvesting) e, dall’altro, l’uso
di semiconduttori analogici a
basso consumo. Ohr consi-
ne di dispositivi, ancora troppo
grandi, ingombranti, costosi e
di livello sperimentale. Gli ‘harvester’, spiega, possono prolungare la vita utile dei sistemi
elettronici battery-powered di
vent’anni e più, e si basano
su alcune tecnologie fondamentali. Esistono i dispositivi
solari ALC (ambient light converter); i sistemi VEH (vibration energy harvesting); i generatori TEG (thermoelectric
generator) e i sistemi di radio
frequency energy harvesting.
Un mercato che complessivamente potrà valere circa un
miliardo di dollari nel 2017, e
un settore in cui nomi come
Linear Technology, Texas Instruments e Advanced Linear
Devices si pongono in primo
piano con il proprio contributo
di tecnologie e dispositivi. Più
in generale, a livello competitivo, il quadro della gara per le
applicazioni IoT vede muoversi sulla scena i più importanti
vendor mondiali, posizionati
in modo diverso, a seconda
Mercati
EONews n. 577 -
delle tipologie di prodotti abilitanti. Secondo Gartner, società come Texas Instruments,
Freescale, Atmel e Renesas
hanno un ruolo medio-forte
nell’area delle MCU, mentre
STMicroelectronics gioca meglio la sua carta nei sensori
IoT. Intel dà il meglio nelle
MPU e negli application processor. Qualcomm e Mediatek
hanno invece un peso medioforte nelle tecnologie wireless
e nelle comunicazioni su reti
senza fili (reti cellulari, Wi-Fi,
GPS, NFC, ZigBee, e quant’altro).
Edifici e farmaci
più ‘smart’
Fondendo sistemi di ‘ubiquitous computing’ e nodi IoT è
possibile abilitare la realizzazione di edifici ‘smart’, in grado di sfruttare la potenza delle
tecnologie ICT. In questo campo applicativo, il potenziamento degli edifici commerciali, o
delle abitazioni residenziali,
con sensori, attuatori, microchip, e sistemi embedded dotati di circuiti di scala micro e
nanometrica, rende possibile
raccogliere, filtrare e produrre
più informazioni a livello locale. I requisiti richiesti ai sensori
dedicati alle applicazioni di
‘smart building’ - necessari per
la gestione dell’energia, del
comfort e della sicurezza nei
vari ambienti – sono numero-
si: si va dalla registrazione dei
parametri di temperatura, alla
capacità di rilevare le variazioni dei flussi d’aria; la presenza, il movimento, le vibrazioni, i livelli di luce, di umidità e
quant’altro. I benefici possono
anche derivare dalla tendenza all’utilizzo di un’unica rete
IP all’interno degli edifici, in
luogo dell’adozione di diverse
reti proprietarie: ciò infatti consente di semplificare l’amministrazione dei diversi sistemi
di rilevamento, e lo sviluppo
di infrastrutture tecnologiche
in grado, attraverso il monitoraggio remoto delle condizioni
ambientali, di ridurre i costi
di riscaldamento e raffreddamento degli edifici stessi.
Ohr ha anche sottolineato il
trend secondo cui la crescita
della presenza di sensori nei
dispositivi mobile agisce come
stimolo per la diffusione di nuove applicazioni IoT. Basti considerare il campo dei dispositivi medicali indossabili. Qui, la
roadmap tecnologica si snoda
a partire dal 2012, con la comparsa dei cardiofrequenzimetri
di uso personale per il monitoraggio della frequenza della
pulsazione cardiaca. Ma, nel
periodo fra l’anno scorso e
quest’anno sono arrivati sulla
scena anche i device di rilevamento e notifica delle cadute
accidentali. Nel 2015 sarà la
volta degli ossimetri, per il rile-
Fig. 3 – Il
trend di
sviluppo dei
computer
indossabili
Fig. 4
L’evoluzione
dei sensori
nella telefonia
mobile
luglio/agosto
9
2014
vamento del tasso di ossigeno
nel sangue e, nel 2016, quella
dei dispositivi di misura dei livelli di zucchero (glicemia). Più
in generale, i computer indossabili promettono una rapida
crescita, che potrà declinarsi
in varie forme (apparecchi con
tecnologia Bluetooth, orologi
e occhiali ‘intelligenti’, dispositivi wearable per il fitness e
il monitoraggio dello stato di
salute).
Continua anche il trend di crescita del contenuto di sensori
in dispositivi mobile come gli
smartphone, guidato da Apple e Samsung, e visibile nella
sua intensità in prodotti come
iPhone 5s o Galaxy S5, che
mostrano progressioni significative delle funzioni di rilevamento, rispetto ai modelli
delle generazioni precedenti. In realtà, i sensori stanno
diffondendosi non solo negli
smartphone, ma in una miriade di oggetti: contatori intelligenti (smart meter), unità
applicabile sulla pelle come un
tatuaggio temporaneo, sviluppato dalla società MC10 per
monitorare la salute e, in particolare, lo stato di idratazione
degli atleti. Ma ci sono anche i
nanosensori miniaturizzati del
California Institute of Technology per l’analisi chimica della
fase gassosa; il nanospettrometro on-a-chip Apollo, realizzato dalla startup di nanotecnologie NanoLambda; o i
sensori sviluppati da Pyreos,
dispositivi a infrarossi ad alta
risoluzione, caratterizzati da
basso consumo, e in grado di
supportare la spettroscopia
portatile e il riconoscimento
dei gesti.
Tra le applicazioni più affascinanti vi sono anche i sensoripillola. Come quelli sviluppati
dalla società Proteus Digital
Health: privi di batteria, sono
ingeribili, e permettono, ad
esempio, di tracciare l’avvenuta assunzione di farmaci. Ancora, le protesi artificiali che
di controllo motore, airbag e
altri sistemi automotive; stampanti, e pillole ‘intelligenti’. Il
trend, secondo Gartner, nel
prossimo decennio segue una
roadmap di sviluppo che punta al trilione (mille miliardi) di
sensori. Le nuove opportunità applicative di questi device
vanno di pari passo con il loro
livello di miniaturizzazione:
Ohr ha citato, ad esempio, il
sensore medicale biometrico,
permettono a Hugh Herr, direttore del Biomechatronics
group al MIT Media Lab, di
camminare – sostituendo gli
arti biologici persi in un incidente in montagna – sono
dotate di giunti con sensori
embedded e microcontrollori che, attraverso un sofisticato algoritmo di controllo,
riescono a simulare i movimenti e le flessioni dei muscoli umani.
10
Report
EONews n. 577 -
luglio/agosto
2014
PMI e globalizzazione
Francesca Prandi
L’innovazione e l’internazionalizzazione, che sono i punti di
forza sui quali le economie di
prima industrializzazione devono fare leva per riuscire a
competere a livello globale, in
Italia sono stati molto carenti.
Se a questo si aggiungono la
lunga recessione e le difficoltà
di contesto del nostro Paese
(regolamenti, burocrazia, fiscalità e così via) si comprende la drammatica situazione
delle PMI italiane. Eppure le
piccole e micro imprese restano la colonna portante dell’economia italiana, nonostante
la lunga crisi economica ne
abbia scremato il numero o
abbia condotto molte di esse
ai limiti della sopravvivenza.
Nell’ultima relazione annuale
presentata dal Garante delle
Pmi, Giuseppe Tripoli, al Parlamento e al presidente del
Consiglio si legge: “La lunga
recessione ha portato a una
lenta trasformazione del tessuto imprenditoriale del Paese.
Dal 2008 al 2013 oltre 2,1 milioni di imprese hanno cessato
l’attività. Il 2013 è stato l’anno
con il saldo tra imprese iscritte
e cessate peggiore degli ul-
Il sistema economico italiano ha risposto al
fenomeno della globalizzazione rinunciando a una
complessiva e radicale conversione industriale
verso i settori ad alta tecnologia e conservando
invece i propri comparti tradizionali, valorizzandone
la qualità delle produzioni (Made in Italy)
timi dieci. Il mondo artigiano,
struttura portante del Made in
Italy, ne esce in ginocchio: per
il quinto anno consecutivo presenta saldi negativi”. A parte
il calo dei consumi, i motivi di
tale situazione sono ben noti:
in primis le difficoltà di accesso al credito, che penalizzano
molto le microimprese italiane
rispetto alle concorrenti tedesche e francesi, e i costi energetici (in Italia del 20% superiori alla media UE).
Sarà finita la grande scrematura? Quali sono le doti di chi
è rimasto sul campo? Sicuramente le imprese che fatturano per buona parte all’estero,
che hanno voluto e saputo
affrontare la concorrenza internazionale proponendo qualità e tecnologia elevata, che
hanno mostrato la capacità
di riorganizzarsi seguendo un
approccio di elevatissima flessibilità. Queste aziende hanno
buone prospettive perché la
domanda esiste e la si incontra nei mercati più dinamici: in
Cina, dove il Fondo Monetario
Internazionale prevede una
crescita cumulata nel 2014-15
del 14,3%, in India, +11,4%,
in America Latina, +6,6%,
nell’Europa Orientale, +6,6%,
e complessivamente nel resto
del Mondo, +7,6%.
Restano anche le imprese che
fanno parte di filiere, distretti industriali, reti di imprese.
Questi tipi di organizzazione
della supply chain o della proposta commerciale si sono dimostrati vincenti, nonostante
avvertano anch’essi i contraccolpi della crisi; consentono di
superare i limiti della dimensione piccola, di proporsi con
maggiore forza sulla scena
internazionale, di realizzare
risparmi e razionalizzazioni,
di rispondere velocemente ai
cambiamenti della domanda.
Domanda che spesso ha mostrato aspetti di “stop and go”,
ai quali una grande organizzazione molto strutturata difficilmente riesce a rispondere.
Schemi e procedure bloccano
la risposta delle grandi imprese, che invece è più dinamica
e flessibile in una supply chain
fatta di piccole imprese.
Per i distretti industriali italiani, Intesa Sanpaolo, nel suo
report di dicembre 2013 “Economia e finanza dei distretti
industriali”, prevede un ritorno
a dinamiche di crescita moderata nel 2014, +2,2%, e più
decisa nel 2015, +4,7%. Da
notare che la categoria distretti
contiene varie filiere a elevata
vocazione di mercato interno
(ad esempio prodotti in metal-
lo), quindi molto legate al ciclo
economico nazionale.
Per quanto riguarda le PMI
dell’elettronica ed elettrotecnica, la presentazione di Intesa
Sanpaolo all’Open Day Attività
Internazionali di ANIE del 18
dicembre 2013, prevede ancora un basso profilo per il 2014
e il 2015. La domanda interna
sarà debole anche se con una
tendenza al miglioramento. Il
driver della crescita, il mercato
estero, porterà comunque in
positivo il fatturato globale di
settore che crescerà del 2,3%
quest’anno e del 3,3% nel
2015. “Le PMI dovranno quindi
intensificare ulteriormente gli
sforzi per raggiungere i mercati internazionali e migliorare
l’offerta dal punto di vista qualitativo e innovativo, ha spiegato
Stefania Trenti di Intesa Sanpaolo al convegno. Del resto
lo scenario internazionale offre opportunità importanti che
vanno colte. Gli investimenti
globali sono previsti in crescita a tassi superiori al 5%. Gli
aumenti più elevati sono attesi, ancora una volta, nei paesi
emergenti di Asia, America Latina e Medio Oriente”.
Supportare
l’internazionalizzazione
delle PMI
Le attività di supporto all’internazionalizzazione delle PMI
negli anni hanno coinvolto
numerosi enti pubblici, associazioni di settore e organizzazioni private che hanno
offerto servizi di vario genere,
dalla consulenza alla formazione, dalle analisi di settore
commerciale nei Paesi esteri
al sostegno nell’accesso al
credito e alle varie linee di finanziamento agevolato per l’esportazione fornite dall’Unione
Europea e dagli Stati.
Risultati, in termini di aziende
internazionalizzate, si sono ottenuti ma parlando con gli addetti ai lavori si comprende che
non sono stati in misura soddisfacente rispetto agli sforzi
messi in campo.
Probabilmente l’internaziona-
Report
EONews n. 577 -
Andrea
Maspero,
vice
presidente
ANIE per
l’internazionalizzazione
lizzazione (secondo un concetto più ampio rispetto alla
pura esportazione) richiede un
tale cambiamento di visione,
di organizzazione e gestione
dell’azienda che non tutti gli
imprenditori sono pronti e determinati ad affrontare.
Tra i tanti finanziamenti agevolati per sostenere l’internazionalizzazione, ricordiamo il più
recente Piano “Export Sud”,
un programma triennale che
fa parte delle misure previste
dal Pac messo a punto dal
Ministero dello Sviluppo Economico, che vede l’ICE come
soggetto attuatore. Nell’ambito
del Piano sono stati stanziati
ben 50 milioni di euro, la cifra
più elevata mai messa a disposizione per l’internazionalizzazione nel Mezzogiorno.
Il programma si rivolge alle micro, piccole e medie imprese
dei settori dell’alta tecnologia,
agroalimentare, moda, arredo,
costruzioni energia e mobilità
dislocate nelle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
E’ molto interessante il fatto
che, oltre alle iniziative promozionali in Italia e all’estero,
il Piano preveda anche diversi
interventi di formazione finalizzati ad accrescere le capacità imprenditoriali delle PMI e
quindi a renderle più competitive attraverso l’acquisizione
di conoscenze e competenze
specialistiche e organizzative.
L’esperienza di internazionalizzazione delle PMI del settore elettronico viene analizzata di seguito nell’intervista
realizzata da EONews con il
vice presidente ANIE per l’internazionalizzazione, Andrea
Maspero.
PMI elettroniche
e globalizzazione
Intervista ad Andrea Maspero,
vice presidente ANIE per l’internazionalizzazione
EONEWS: Nella globalizzazione come hanno performato ad oggi le PMI
tecnologiche rispetto alla
media delle PMI italiane?
MASPERO: Negli ultimi anni
le piccole e medie imprese italiane hanno sofferto in misura
drammatica la caduta della
domanda interna e si sono
luglio/agosto
11
2014
rivolte con crescente interesse ai mercati esteri. In questo
contesto, le PMI tecnologiche
rappresentate da ANIE hanno
mostrato una elevata apertura
al canale estero. Da una recente indagine fra le imprese
socie, è emerso che nel 2013
oltre il 65% delle PMI di ANIE
ha avviato azioni di internazionalizzazione.
EONEWS: Fra le PMI tecnologiche che finora sono
riuscite a fare fronte alla
crisi e alla competizione
globale quali limiti/incapacità/situazioni di contesto
esterno ostacolano oggi
una loro decisa affermazione all’estero?
MASPERO: La complessità di molti mercati, spesso
molto diversi da quelli in cui
si è abituati a operare, rende
oggi necessarie azioni più
incisive per il superamento
delle barriere all’entrata. Per
sostenere l’ingresso nei nuovi mercati si richiedono altresì significativi investimenti,
che in un momento di crisi
impattano in misura rilevante
sui margini.
EONEWS: Quali evoluzioni
osservate nei fenomeni di
collaborazione tra imprese
per favorire l’internazionalizzazione (reti d’impresa,
distretti, filiere)?
MASPERO: Sempre da
un’indagine rivolta alle imprese socie, è emersa per
le PMI di ANIE una crescente attenzione a tutti gli
strumenti di aggregazione
nella misura in cui possano
permettere un abbattimento
dei costi e l’ingresso in nuovi mercati. L’esplorazione di
nuovi mercati, in particolare
esteri, è il principale obiettivo indicato dal 42% delle
PMI del campione nel valutare la potenziale adesione a
una rete di imprese.
Considerando la globalizzazione come fenomeno dinamico,
dove le varie economie mondiali sono in continuo cambiamento, quali nuove sfide la
globalizzazione pone oggi alle
PMI italiane? E alle PMI tecnologiche?
La globalizzazione impone
crescenti sfide alle piccole e
medie imprese italiane. In particolare, l’attività di sviluppo
sui mercati esteri delle PMI di
ANIE si caratterizza sempre
più per l’ampia diversificazione
dei mercati serviti e per l’utilizzo di strumenti di internazionalizzazione più strutturati
rispetto alla semplice attività di
esportazione, come l’avvio di
joint venture, l’apertura di uffici
di rappresentanza e la stipulazione di accordi commerciali in
loco.
EONEWS: Analizzando
l’attività di promozione e
supporto alla internazionalizzazione delle PMI itacontinua a pag.12
12
Report - Distribuzione
EONews n. 577 -
segue da pag.11
liane svolta fino ad oggi
da enti/agenzie pubbliche,
associazioni, quali insegnamenti si possono trarre? Quali attività hanno
contribuito meglio al raggiungimento degli obiettivi?
MASPERO: La creazione di
più strette sinergie fra i diversi attori pubblici e privati
coinvolti nelle attività di internazionalizzazione è essenziale per garantire un adeguato sostegno alle imprese
nei nuovi mercati. In questa
ottica ANIE nella realizzazione delle proprie iniziative all’estero ha consolidato
la collaborazione sia con le
principali Istituzioni italiane
competenti sui temi dell’internazionalizzazione (fra cui
ICE-Agenzia, Ministero dello
sviluppo economico) sia con
gli interlocutori esteri dei singoli Paesi target.
EONEWS: Come ritenete
debba essere impostato
oggi un supporto efficace
alla internazionalizzazione
delle imprese?
MASPERO: Dall’esperienza maturata negli ultimi anni
ritengo che la promozione
delle tecnologie del Made
in Italy in un’ottica di filiera
costituisca un importante
valore aggiunto a sostegno
delle strategie di internazionalizzazione delle imprese,
in quanto permette di dare
evidenza al fatto che i settori manifatturieri del nostro
Paese dispongono di una
capacità tecnologica d’avanguardia.
EONEWS: Quale ruolo assegnare alla formazione
imprenditoriale all’internazionalizzazione?
MASPERO: Ritengo che il
ruolo della formazione sia
fondamentale nell’approccio
ai mercati esteri. A questo
riguardo ANIE ha realizzato
mirati seminari di formazione
luglio/agosto
2014
specialistica per l’internazionalizzazione, rivolti in particolare alla figura dell’export
manager che sta acquisendo un ruolo centrale all’interno degli organigrammi
aziendali anche delle PMI.
EONEWS: Come Federazione, su quali tipi di azione puntate per essere più
efficaci nell’azione di sostegno alla globalizzazione delle imprese?
MASPERO: Negli ultimi anni
ANIE ha rafforzato e diversificato le iniziative di internazionalizzazione a sostegno
delle aziende elettrotecniche
ed elettroniche italiane. Queste azioni si sono rivolte in
particolare a quei mercati
extra europei, che nonostante la congiuntura avversa
hanno mantenuto tassi di
crescita sostenuti e maggiore ricettività alle tecnologie
italiane. Dal 2009 la nostra
Federazione ha realizzato
un totale di 16 missioni, 14
partecipazioni fieristiche e 5
workshop internazionali, a
cui hanno preso parte oltre
300 imprese.
EONEWS: Come osservatori attenti del mondo imprenditoriale italiano, quali
consigli vi sentite di dare
oggi alle PMI tecnologiche
che finora hanno resistito
alla crisi?
MASPERO: L’impegno di
ANIE è rivolto all’individuazione di interventi di internazionalizzazione sempre
più mirati ai diversi mercati
(in particolare, partecipazione in forma collettiva alle
più prestigiose manifestazioni fieristiche settoriali e
missioni imprenditoriali di
prospezione commerciale).
Il mio consiglio oggi è quello di guardare all’evoluzione
dello scenario per poter cogliere le potenzialità offerte
dai mercati a più elevati investimenti infrastrutturali e
di seguire con attenzione la
nostra offerta di servizi.
Design Partner Program:
un supporto efficiente
per le design house
Ralph Buehler
Un innovativo
programma messo
a punto da Future
Electronics permette
alle design house
indipendenti di
ottenere maggiori
informazioni e
migliori risorse di
progettazione
Per lo sviluppo del progetto
di un prodotto finale i gruppi
di progettazione che operano all’interno degli OEM
tendono ora a collaborare
con terze parti, comprese
società di progettazione (design house) indipendenti.
Ciò è dovuto a parecchi fattori: la costante riduzione
del time-to-market,
il sempre maggiore
ti e per coloro che
livello di specializoperano nella supzazione del progetto
ply chain, la messa
elettronico, la nea punto di sistemi in
cessità di integrare
grado di supportatecnologie di comure e comunicare in
Ralf Buehler, modo efficace con
nicazione in prodotti managing
che in precedenza director di Future queste entità.
operavano in moda- Electronics EMEA Di recente Futulità autonoma. Alle
re Electronics ha
design house indiintrodotto uno propendenti che hanno svilup- gramma che si pone l’obpato competenze nel settore biettivo di semplificare le
della radiofrequenza (RF), problematiche che le design
per esempio, viene molto house devono affrontare nei
spesso chiesto di aggiunge- loro rapporti con i fornitori
re funzioni di comunicazione di componenti. Denominata
wireless a prodotti industriali Design Partner Programme,
che necessitano di una nuo- questa iniziativa ha tre finava interfaccia M2M.
lità distinte:
Per queste design house, e
anche per singoli consulenti, • Migliorare il flusso delle
l’accesso alle informazioni informazioni tecniche verso
più recenti e alle risorse di le design house.
sviluppo è sempre stato dif- • Fornire l’accesso, a titolo
ficoltoso, così come lo è la gratuito, a schede di sviluppo
verifica del pagamento delle e tool per il supporto di proroyalty a loro dovute da par- getti specifici.
te dei clienti OEM. Si tratta • Eseguire il tracciamento
di una realtà molto etero- (tracking) della produzione
genea, che spazia da entità per consentire alle design
formate da una sola persona house di semplificare il proad aziende con centinaia di cesso di pagamento delle
impiegati, capaci di fornire royalty dovute.
un’ampia gamma di servizi e Future Electronics ha ideadi assolvere numerosi com- to questo programma dopo
piti e che spesso si rivolgono aver condotto esaustive anaesclusivamente a mercati lo- lisi sulle problematiche che
cali. Ciò ha reso più difficile, devono affrontare i produttori
per i produttori di componen- dei servizi di progettazione.
13
Distribuzione
EONews n. 577 -
Per esempio, nonostante l’enorme mole di informazioni
reperibili su Internet è molto
difficile, per tutti i consulenti
che si occupano di progettazione, filtrare le informazioni
inutili e irrilevanti e reperire
quelle relativi ai componenti
che hanno un’effettiva attinenza al loro progetto. Nel
corso della progettazione le
problematiche che si presentano sono comuni: un com-
Engineers) presenti nei vari
uffici locali di Future Electronics assistiti, a seconda delle
necessità, da specialisti che
operano in divisioni quali Future Connectivity Solutions,
Future Energy Solutions
e Future Power Solutions.
I partner di progettazione
possono anche accedere
alla maggior parte dei numerosi corsi di formazione
organizzati dal fornitore a cui
ponente potrebbe non comportarsi come previsto dalle
specifiche, potrebbe essere
difettoso oppure il datasheet
non descrive in maniera adeguata il suo comportamento.
In tutti questi casi il contatto
diretto con il produttore di
componenti potrebbe rivelarsi utile, ma questa possibilità
è preclusa alle design house.
Per far fronte a questo problema i progettisti che operano presso gli OEM sono
abituati a contattare un distributore in franchise che
può fornire un supporto del
tutto simile a quello del produttore di componenti.
Iscrivendosi come membri
del Design Partner Programme di Future Electronics, le
design house possono ora
approfittare di questa opportunità. Al pari degli OEM,
le design house possono
sfruttare il supporto fornito
dai FAE (Field Applications
partecipano i FAE di Future
Electronics. Oltre a ciò i FAE
possono trasmettere alle design house le informazioni
acquisite nel corso del programma finalizzato a ottenere la qualifica di AAME (ARM
Accredited Microcontroller
Engineer), un riconoscimento che verrà ottenuto da tutti
i FAE di Future Electronics
che operano in Europa entro
la fine del 2014.
Il supporto tecnico disponibile per i membri del Design
Partner Programme prevede
anche la possibilità di ottenere a titolo gratuito schede
di sviluppo e altri tool attraverso l’FTM Board Club. Nel
momento in cui una design
house ha sviluppato un’idea,
un prototipo o un prodotto
finale con una valenza commerciale qualificati da un
FAE di Future Electronics,
il team di progettazione può
ricevere gratuitamente sche-
luglio/agosto
2014
de di sviluppo del produttore
attinenti al progetto in corso.
Ciò rappresenta un benefit,
in termini economici, stimabile in centinaia di euro e
permette alla design house
di ottenere un accesso privilegiato a tool e risorse che in
caso contrario risulterebbero il più delle volte limitate o
inadeguate.
Il terzo vantaggio offerto dal
Design Partner Programme
è il monitoraggio delle royalty. È divenuta prassi comune
per i fornitori di servizi di progettazione il fatto di essere
pagati per mezzo di royalty
sulla base delle unità prodotte della scheda che hanno
progettato e non in funzione
delle ore di lavoro impiegato
per lo sviluppo del progetto
stesso.
In questo modo le design
house hanno l’onere di monitorare la produzione delle
schede da esse progettate: a
questo proposito non va dimenticato il fatto che la produzione è sempre più spesso
dislocata in continenti diversi
dall’Europa. Ciò rappresenta
un problema di natura amministrativa di non poco conto
per le design house che, per
ovvie ragioni, tendono a ridurre al minimo il personale
destinato ad attività di supporto e amministrative.
Future Electronics è in grado
di evitare la maggior parte
di questi oneri per le design
house. Essendo un’azienda
operante su scala globale
dotata di una singola piattaforma per la gestione degli
ordini e dell’inventario, Future Electronics può proporsi
come il “trait d’union” ideale
tra un progetto completo corredato della relativa distinta
di materiali (BOM) e un ordine per la produzione in volumi emesso in qualsiasi parte
del mondo.
In altre parole, Future Electronics è in grado di fornire
alle design house una protezione completa per il pagamento delle royalty senza
creare ulteriori infrastrutture
ma utilizzando semplicemente la rete di distribuzione
esistente.
Future Electronics ha molto
da guadagnare da una cooperazione produttiva con
i partner di progettazione,
soprattutto perché tale sinergia consente all’azienda di
garantire un’offerta di servizi ancora più completa ai
propri clienti OEM. Un gran
numero di design house sarà
in grado di offrire assistenza
locale, tecnica o relativa a un
particolare settore di mercato che Future Electronics
non può fornire. Ciò risulta
vantaggioso per le design
house, per gli OEM e quindi
per Future Electronics.
Per i motivi appena esposti
le design house che operano
nell’area EMEA dovrebbero
prendere in considerazione
l’opportunità di aderire al
Design Partner Programme.
Tutte le richieste saranno valutate con attenzione e l’ammissione al programma avviene attraverso un incontro
con un FAE dell’ufficio locale
di Future Electronics. Grazie
alla disponibilità di informazioni più complete, di mag-
giori risorse e alla possibilità
di ridurre gli oneri di natura
amministrativa, le design
house saranno in grado di
focalizzarsi sul loro obbiettivo che è quello di sviluppare
progetti innovativi per i produttori elettronici ubicati nella loro area geografica.
14 Distribuzione & social media
EONews n. 577 -
luglio/agosto
2014
EONews intervista Graham Maggs,
direttore marketing EMEA
Mouser Electronics
A
cura della redazione
EONEWS: Pro e contro dei
social network sul business?
MAGGS: I social network sono
solo un altro modo di interagire con un pubblico. Molte persone amano utilizzare questo
strumento, altre non lo faranno
mai. Pertanto, riteniamo che i
social media siano molto utili e
siamo attivi su LinkedIn, Twitter, YouTube, Google,
Facebook, Weibo e
altri. Pubblichiamo notizie che ci auguriamo
possano incoraggiare
il dibattito e dettagli di
eventi ai quali parteciperemo, ma non man- Graham
cano anche novità si- Maggs
gnificative per quanto
riguarda il franchising
o gli annunci di prodotti.
Forse l’unico punto negativo
dei social media è che non
dovrebbero essere considerati
sostituti di altri tipi di marketing
che hanno ancora molto da
dire.
EONEWS: Qual è la vostra
strategia riguardo ai social
media?
MAGGS: La nostra strategia è
quella di utilizzare i social media consolidati e più affermati
creati in modo indipendente
– LinkedIn, Twitter, YouTube,
Google, Facebook, Weibo e
così via – piuttosto che realizzarne uno nostro, come hanno
cercato di fare alcuni dei nostri concorrenti. Questo perché
riteniamo che i social media
esistenti siano implementati
meglio, abbiano più funzionalità, siano indipendenti e facili
da usare. Il numero di utenti di
queste piattaforme supera di
gran lunga quello dei siti creati da tutti i nostri concorrenti
messi assieme.
Ci avvaliamo di questi siti per
fornire contenuti che speriamo
attirino il nostro pubblico e invitino a scrivere commenti.
EONEWS: Quali social media hanno dato i risultati migliori?
MAGGS: In realtà il punto non
è stabilire quale sia il migliore,
tutti offrono cose sottilmente
diverse. YouTube è ottimo per
postare istruzioni e video informativi. LinkedIn è considerato una
rete più professionale,
quindi su questo sito
cerchiamo di favorire
forum di discussioni
tecniche e commerciali. Facebook, Twitter
e Weibo vantano community molto estese,
quindi in pratica possiamo rivolgerci al mondo intero.
EONEWS: I social media
sono un modo migliore per
comunicare con il cliente rispetto ad altri strumenti, come l’email, ad esempio?
MAGGS: I siti dei social media sono un modo diverso di
comunicare con i nostri clienti,
né migliore né peggiore, solo diverso. Si può certamente
raggiungere un pubblico vastissimo, ma è difficile farlo in
modo efficace quanto con la
posta elettronica e altre forme
di marketing diretto. Quindi utilizziamo i social media in abbinamento al direct marketing
via email.
EONEWS: In generale i social media stanno acquisendo importanza nell’azienda
B2B?
MAGGS: Una percentuale
molto ampia del nuovo business arriva a Mouser trami-
te il web. I social media sono
uno strumento molto valido a
questo proposito, quindi direi
di sì: i social media stanno diventando importanti nel mondo B2B.
EONEWS: In che modo i social media influenzano i decision maker?
MAGGS: Forse con piattaforme di sviluppo a basso costo come Arduino, Galileo e
BeagleBone i clienti possono vedere sui social media
che questi componenti sono
immediatamente disponibili a
magazzino e quindi ordinarli,
ma in generale non mi aspetto che un responsabile delle
decisioni guardi un post di Facebook e visiti subito il nostro
sito.
Tuttavia, può guardare il nostro canale YouTube e vedere
uno dei tantissimi video didattici che abbiamo postato.
I social media sono anche
molto efficaci nel contribuire
a costruire il nostro marchio
per attrarre i nuovi clienti sul
nostro sito. Stiamo aggiungendo oltre 800 nuovi clienti
ogni giorno (in tutto il mondo)
e riteniamo che i social media
stiano giocando un ruolo importante in questo senso.
EONEWS: Pensate di migliorare e aumentare la
vostra presenza sui social
media nel breve-medio periodo?
MAGGS: Sui social media
contano i contenuti: le persone guardano un profilo/canale/pagina/feed, e così via,
solo se presenta contenuti interessanti.
La politica di marketing globale di Mouser consiste nel
fornire contenuti utili, piuttosto
che bombardare le persone
con informazioni non necessarie, e questo è l’approccio
adottato anche per i social
media. Quindi continueremo
a sviluppare contenuti nuovi e rilevanti espressamente
concepiti per il pubblico e le
diverse piattaforme di social
media disponibili.
Stefan Fuchs
Esistono diversi fattori importanti che influenzano la
scelta di un distributore di
componenti elettronici da
parte dei progettisti e di
quanti operano nel settore
MRO (maintenance, repair
and overhaul). Ovviamente,
l’affidabilità e la qualità del
servizio, la disponibilità dei
prodotti, la velocità di consegna e prezzo sono elementi di vitale importanza,
ma serve anche qualcos’altro.
Gli ingegneri di oggi alla ricerca di un distributore sono anche alla ricerca di una
qualità senza compromessi, personale esperto, vasta
esperienza del mercato internazionale e di una vera e
propria offerta multi-canale.
Di certo un distributore che
è rimasto sul mercato è
improbabile che possa riscuotere lo stesso successo di uno che abbraccia i
cambiamenti; i progettisti e
i clienti MRO, infatti, sono
attirati dai distributori che
stanno aprendo la strada a
nuove soluzioni e guidano
l’innovazione.
Il settore della distribuzione
dei componenti elettronici
è tutt’altro che semplice. In
sostanza, il cambiamento è
stato indotto da fattori come
l’evoluzione delle esigenze
dei clienti e del mercato, i
progressi nella tecnologia
elettronica, le richieste di
una vasta gamma di prodotti e la globalizzazione
del mercato.
Strettamente connessa a
questo fenomeno c’è anche la “rivoluzione online”.
I clienti oggi si aspettano
di poter accedere a cataloghi di prodotti online da
qualsiasi luogo, di usufruire
di un potente e intelligente
motore di ricerca che trovi
esattamente ciò che stanno
cercando, di essere in grado di pagare rapidamente e
facilmente e di essere ricor-
Distribuzione & social media
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
La distribuzione dei componenti
elettronici nel XXI secolo
Il mercato della distribuzione di componenti
elettronici è altamente competitivo e i distributori
hanno dovuto accettare diversi cambiamenti per
sopravvivere. I clienti richiedono affidabilità e qualità
del servizio, disponibilità dei prodotti, velocità
di consegna e convenienza, ma un distributore di
successo però deve offrire molto di più
dati la prossima volta che mente accessibile di prosi presentano online. I pro- dotti e funzionalità. Vogliogettisti elettronici e clienti no l’accesso a una serie di
MRO vogliono ancora uno servizi aggiuntivi, come la
stretto rapporto con i propri calibrazione della strumenfornitori, ma è un rapporto tazione, i servizi di riparacompletamente diverso da zione, cablaggi personalizquello del passato caratte- zati, fabbricazione di PCB e
rizzato da enormi cataloghi assemblaggio.
Conrad Business
cartacei che richiedevano l’aggiornaSupplies sa che gli
mento praticamente
ingegneri non sceldal giorno stesso in
gono il fornitore di
cui sono stati stamcomponenti elettropati.
nici semplicemente
Per guidare il merin base a elementi
cato odierno, un dicome la qualità del
stributore deve uti- Stefan Fuchs, prodotto o la velogeneral manager
lizzare sofisticate Germania di
cità di consegna e
piattaforme online Conrad Business il prezzo. È infatti
e sistemi di e-com- Supplies
assolutamente esmerce che snellisenziale che, menscono il processo
tre i servizi vengono
di selezione; deve offrire continuamente
migliorati
l’accesso alle più recen- e la gamma di prodotti diti tecnologie dei maggiori sponibili viene rapidamente
produttori e non ci deve espansa, il negozio online
essere praticamente alcu- sia facile da usare e ci sia
na differenza tra il tempo l’offerta di una vasta gamma
necessario per ottenere un di servizi e prestazioni comprodotto da un distributore plementari.
rispetto a quello occorren- Questi elementi aggiuntivi
te, per andare direttamente sono essenziali se un distridal produttore originale. Per butore è seriamente intengarantire questo, i distribu- zionato a raggiungere una
tori devono fornire elementi solida posizione nel mercacome per esempio una mi- to e vuole conservarla.
gliore efficienza dei costi, Conrad può contare su due
una gestione più facile degli importanti fattori di diffeacquisti e una contabilità renziazione. Il suo centro
migliorata.
logistico automatizzato a
I clienti però vogliono mol- Wernberg è infatti uno dei
to di più di un elenco facil- più sofisticati nel suo genere
nell’Unione europea e offre
una elaborazione estremamente rapida degli ordini.
Un altro fattore è il dialogo
costante con i propri clienti
e fornitori al fine di garantire qualità del prodotto e lo
sviluppo. Conrad ha anche
raggiunto un importante
obbiettivo nel settore della
distribuzione di componente nel 2013 con la riorganizzazione, l’ampliamento e
la certificazione TÜV Nord
(DIN EN 61340-5) della sua
EPA (l’area di movimentazione protetta dalle carica
elettrostatiche).
Un altro elemento chiave è
che Conrad non si limita a
distribuire i prodotti dei più
importanti nomi nel settore
dei componenti elettronici,
ma investe sostanzialmente nello sviluppo e offre una
gamma di prodotti a marchio proprio che non sono
disponibili da nessun’altra
parte. Questo dà a Conrad
un altro vantaggio competitivo sul mercato che aiuta
ad “attrarre” e fidelizzare i
clienti.
Questa scelta, realizzata
attraverso il Centro Conrad
Technology (CTC) – un
centro di ricerca e sviluppo e assicurazione qualità
specialista – deriva dal riconoscimento che i progettisti hanno bisogno delle
tecnologie e dei prodotti più
recenti che permettono loro
di sviluppare soluzioni in
grado di fornire un effettivo
vantaggio competitivo.
Naturalmente ci sono ancora molti clienti “tradizionali”
che preferiscono il tradizionale catalogo di prodotti,
così come ci sono ancora
quelli che preferiscono il
contatto umano e preferiscono utilizzare tecnologie
del XX secolo come il fax.
Tuttavia, in questi tempi
di rapida evoluzione delle
tecnologie della comunicazione, la tendenza è verso
i negozi online, accesso
ai portali web, cataloghi
punch-out e altre soluzioni
di e-procurement e Conrad
Business Supplies è appunto impegnata a migliorare
continuamente la propria
presenza su Internet.
Cataloghi elettronici su
misura, che si integrano
perfettamente con il sistema di e-procurement di un
cliente, permettono infatti di
disporre delle informazioni
più recenti relative alle loro
specifiche esigenze. L’uso
di un’Open Catalogue Interface (OCI) garantisce inol-
E’ essenziale
che il negozio
online sia
facile
da usare
tre che tutti i dati e i prezzi
siano sempre aggiornati.
Conrad è anche consapevole del fatto che un sito
Web efficace deve utilizzare
dei filtri che limitino il numero di corrispondenze trovate
in una ricerca, in modo da
accelerare il processo di selezione dei prodotti.
Allo stesso tempo il sito
deve essere abbastanza
intelligente da monitorare il
comportamento di ricerca
per garantire ai visitatori di
essere sempre il più vicini
possibile a ciò di cui hanno
bisogno.
Se un cliente in qualsiasi
momento si dovesse trovare in difficoltà nel sito, potrebbe semplicemente scegliere di andare altrove.
Una cosa da evitare a tutti
i costi.
15
16
AttualitÁ
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Portugal Telecom lancia
il Data Center più grande d’Europa
In un contesto non certamente brillante dal punto
di vista economico, Portugal Telecom (PT) ha dato il via
alla costruzione del più grande ed efficiente dei data
center in Europa nella località di Covilha.
Di concezione modulare, è composto da 4 blocchi
che si estendono lungo un’area di 75.500 metri quadrati
A
cura della redazione
Il primo blocco di 520 metri quadrati, inaugurato a
settembre dello scorso anno,
si compone di sei stanze con
un PUE (power usage effectiviness) di 1.25. Portugal
Telecom ha richiesto la certificazione LEED “Platinum”
per l’edificio dedicato ai servizi di supporto assistenza
e quella “Gold” per l’edificio
con la struttura operativa. Integrato in un ambiente unico,
il Data Center PT consente
l’utilizzo del sistema di “ free
cooling “ per il 99% di tutto
l’anno. L’utilizzo di una tecnologia ad altissimo standard di
sicurezza e l’impiego di materiali all’avanguardia, che
assicurano una disponibilità
annua del 99,8%, è valsa al
Data Center la certificazione
Tier III dall’Uptime Institute.
Per la costruzione del centro sono stati investiti 90 milioni di euro e al momento ci
lavorano 100 persone, anche
se si stima che l’investimento
possa generare 1400 nuovi
posti di lavoro direttamente e
indirettamente. Con l’apertura
del primo blocco, la capacità
della rete di Data Center, re-
Il data center in cifre
•Una matrice fotovoltaica con una potenza fino a 500 kW. Tutta l’energia
prodotta è per il consumo interno.
•8 UPS (Uninterruptible Power Supply) con 1,2 MW di potenza ciascuno.
Questo sistema segue una topologia ridondante Tier III (N +1) e serve ad
alimentare la carica IT.
•Ogni sistema UPS è corredato da una serie di batterie che permette al
Data Center di avere un’autonomia di 15 minuti in caso di interruzione di
corrente.
•12 gruppi elettrogeni (generatori diesel) sono responsabili per la fornitura di tutti la carica al Data Center, in caso di mancanza di corrente
dalla rete. Tali gruppi elettrogeni sono in grado di fornire tutta la potenza
necessaria in meno di 10 secondi. I 12 gruppi elettrogeni sono divisi in
due gruppi: 7 +1 gruppi elettrogeni per la carica IT (ognuna collegata a un
sistema UPS).
•3 +1 gruppi elettrogeni per la carica meccanica (HVAC, pompaggio
dell’acqua, illuminazione).
•I 12 gruppi elettrogeni congiunti possono alimentare una città di
100.000 abitanti.
•Il 100% della energia fornita dalla rete elettrica è prodotta da fonti rinnovabili.
alizzato da otto data center, è
aumentata di 14.000-26.000
metri quadrati di “ spazio bianco”, e da sei mila a 56 mila
server e da 3 a 33 Pbyte di
stoccaggio. Uno dei principali
obiettivi di questo progetto è
quello di sviluppare un polo
tecnologico in Portogallo, in
grado di esportare know-how
e tecnologia e creare un ecosistema (con le università, le
aziende e i partner), che rafforzi l’economia e sostenga le
imprese portoghesi nelle loro
attività.
Il data center di Corvilha è
uno degli investimenti – simbolo di Portugal Telecom che
dal 2008 ha iniziato a estendersi oltre il settore della
telefonia con il lancio a livello
nazionale della pay tv MEO.
L’investimento in tecnologia e
innovazione hanno permesso
a PT di cambiare la propria
offerta, con il lancio di servizi
televisivi a pagamento e servizi triple-play. Come risultato,
MEO è un leader triple-play,
dopo quattro anni dal lancio,
con una quota di mercato del
47% e del 40,4% nel mercato
dei servizi di pay-TV. Portugal
Telecom ha anche lanciato
il servizio quadruple-play, M
2 O.
PT ha dunque cambiato il
suo modello di business, aumentando l’importanza di servizi a valore aggiunto: oltre il
50% dei ricavi di PT in Portogallo non sono legati alla voce
e la società sta ora subendo
un grande cambiamento nel
segmento B2C e B2B , servizi di pay-TV e l’outsourcing
di virtualizzazione.
17
AttualitÁ
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Sensori più ‘smart’
per cambiare il mondo
dov’è localizzato il negozio o
l’articolo che sta ricercando.
Una precisione sempre più
elevata è richiesta anche ai
sensori di temperatura, soprattutto in termini di
rapidità di attivazione
Arricchire e soprattutto migliorare
più ridotti possibie rilevamento. Inolla semplicità d’interazione degli utenti
le e dimensioni del
tre, un funzionamenchip
miniaturizzate
al
to a basso consumo
con la tecnologia è l’obiettivo di fondo
massimo,
mentre
nei
permette di ridurre la
che guida la strategia tecnologica di ams AG
sensori di pressiodissipazione di enerne e altitudine, alle
gia, e la produzione
peculiarità di ridotte Thomas Riener, di calore e ‘rumore’
executive
tà, sia di executive vice presidimensioni del chip vice president
in grado di disturbare
Giorgio Fusari
dent e general manager – Full
e di basso consumo, e general
un rilevamento di preIn elettronica, la continua Service Foundry, sia di execusi aggiunge l’estrema manager, Full
cisione. Fra le novità
Service Foundry,
evoluzione delle applicazioni, tive vice president marketing
precisione: un’appli- ed executive
in evidenza, l’ascesa
attualmente sempre più indi- communications – parlando
cazione
principale vice president
dei sensori chimici
rizzate verso ambiti come la a metà giugno in un evento
resta infatti quella nei marketing
(MEMS MOS – Mecommunications
Internet degli oggetti (IoT), stampa nella sede di Graz,
sistemi di navigazio- di ams AG
tal Oxide Semiconha fatto sì che i sensori di- Austria. Un’occasione in cui
ne. Nelle applicazioductor) nei prossimi
ventassero un elemento più ams, oltre ad esporre la proni per smartphone
smartphone permetterà di misurare i licentrale e rilevante nel fat- pria strategia tecnologica e di
(Google Maps e così
turato aziendale di ams AG mercato, ha anche sintetizzavelli di CO2, la qualità
via), ad esempio, ciò
(precedentemente conosciu- to le tendenze principali del
che conta è la sensidell’aria nell’abitacolo
ta come austriamicrosystems comparto, a cominciare dallo
bilità d’individuaziodi un’auto, o il reale
AG, e divenuta pubblica nel stato dell’arte delle soluzioni,
ne di dove ci si trova
livello di inquinamen2004), assieme allo sviluppo standard e personalizzate,
nei diversi piani di un
to e di polveri sottili
crescente del mondo digitale. per il settore industriale.
centro commerciale, Giovanni
nell’atmosfera di un
Lo ha sottolineato Thomas Ri- Nei sensori di suono aspetti
per riuscire a indiriz- Chiappano,
dato ambiente. Nel
ener – all’interno della società critici sono una qualità auzare l’utente al livello direttore vendite mondo stanno già
Europa di ams AG
con una duplice responsabili- dio di alto livello, consumi
corretto dell’edificio,
nascendo, iniziative,
programmi pubblici e
applicazioni per utilizzare gli
e capace di fornire ogni tipo di supporto e soluzioni
smartphone di utenti e cittaUn solo partner per l’analogico
Spingere le prestazioni dei componenti analogici di sistema (API, driver, reference design e così via)
dini come sensori, e fonti di
oltre i normali limiti, attraverso un modello produt- per le varie applicazioni, rispondendo alle necessità
dati e misure di inquinamentivo definito ‘more than silicon’, capace di portarsi a dei clienti, dalle specifiche iniziali, fino alla consegna
to indipendenti, rispetto alle
informazioni ufficiali fornite
un livello superiore rispetto a un semplice ‘foundry degli ASIC. Oltre a puntare su prodotti analogici ad
service’ industry standard, è la strategia di business alte prestazioni, per applicazioni con forti requisiti
dai vari governi (si pensi alla
di ams che Thomas Riener mette in primo piano. I di precisione, sensibilità e consumo ultra basso, e
situazione dell’inquinamento
processi di produzione in tecnologia CMOS ospitati a competere sul mercato con nomi come Linear
dell’aria in città cinesi come
in-house, a Graz, supportano diversi nodi tecnologi- Technology, Analog Devices e Maxim Integrated,
Beijing).
ci (0.18μm – 0.35μm – 0.8μm) e sono in grado di ams vuol differenziarsi, spiega il direttore vendite
Un aspetto importante in quesoddisfare alti volumi di forniture, con una capacità Europa Giovanni Chiappano, per un atteggiamento
ste applicazioni sarà anche
espandibile anche attraverso foundry esterne (TSMC, commerciale ‘glocal’, che pone un forte accento su
la cosiddetta ‘sensor fusion’,
UMC, IBM). Anche le attività di assemblaggio e test una presenza locale e sull’attenzione alle specifiche
ossia la capacità tecnica di
avvengono sia in-house, sia all’estero (Filippine). necessità degli utenti, pur operando attraverso un’orcombinare, attraverso opporL’innovazione ‘more than silicon’ si concentra so- ganizzazione mondiale. Soprattutto, la chiave, sottotuni algoritmi, i dati e informaprattutto su fabbricazione di 3D IC con l’uso di TSV linea, è ascoltare le esigenze degli utenti, ed essere
zioni provenienti da svariate
(Through-Silicon Via); processi di coating di sensori una società con cui è facile lavorare, perché capace
fonti, per poi analizzarli ed
RGB e IR; sviluppo di package avanzati ed estensio- di rispondere con rapidità alle richieste e specifiche
elaborarli nel loro complesso,
ne del portafoglio di IP. Un altro ambito è il ‘trench presentate. “Oggi, la tecnologia, l’IP, la situazione del
durante il monitoraggio delle
dicing’ finalizzato a ottenere un’elevata precisione mercato sono diverse” spiega.
condizioni ambientali. Anconella separazione dei die. Alle facility e impianti di “In passato, gli ASIC in elettronica hanno ricoperto
ra, i sensori chimici consentoproduzione si affiancano nove design center, in Au- anche un ruolo di ‘glue logic’. Oggi sono un’archino di analizzare il respiro, per
stria, Svizzera, Italia, Spagna, Slovenia, Stati Uniti e tettura pre-sviluppata da noi, dopo l’interazione con
monitorare i parametri dello
India. L’obiettivo è posizionarsi come un fornitore di i nostri clienti”. La specializzazione si conferma un
stato fisico di una persona, e
sistemi completo, specializzato nel mondo analogico fattore molto importante.
continua a pag. 18
18
AttualitÁ
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
segue da pag.17
possono fornire dati utili ai sistemi di condizionamento sul
tasso di CO2, o per le finalità
di safety, rilevando le perdite
di metano (CH4) o di monossido di carbonio (CO) in una
‘smart home’ o in uno ‘smart
so consumo e la precisione
di misura in ambito sia analogico, sia digitale; tecnologie di packaging evolute, e la
fornitura di soluzioni di sistema (driver, algoritmi, applicazioni). Ma uno dei mutamenti
più interessanti è quello nella
tecnologia di rilevamento dei
Due vedute
degli impianti
di Graz per la
fabbricazione dei
semiconduttori
building’. Per quanto concerne i processi di produzione
dei package dei chip, l’adozione della tecnologia TSV
(Through-Silicon Via) permette di accrescere la compattezza, le prestazioni e l’affidabilità dei dispositivi.
Sensori di colore
più sensibili
I sensori ottici sono un altro
ambito in cui le interfacce
uomo-macchina sono in forte evoluzione. Qui, spiega
Glenn Lee, senior vice president e general manager Optosensors & lighting, i requisiti chiave sono la qualità del
processo di produzione dei
semiconduttori, in termini di
miniaturizzazione, alti volumi
ed elevata affidabilità; il bas-
colori, che porta allo sviluppo
di sensori più sensibili e simili
all’occhio umano, per fornire
sui display dei vari dispositivi
una esperienza visiva superiore. Ciò consente una misura più precisa della luce, dei
parametri RGB (red, green,
blue) e della temperatura di
colore, in modo da calibrare
e ottimizzare la qualità delle
immagini in rapporto al livello d’illuminazione ambientale
e di affaticamento dell’occhio
umano. L’integrazione di tecnologia ‘touchless’, in grado
di riconoscere con sempre
maggior precisioni i gesti, serve poi a creare interfacce HMI
più avanzate e user-friendly
per smartphone e applicazioni nel mondo industriale, medicale e automotive.
Interfaccia utente avanzata
per oscilloscopi
di costo contenuto
Emanuele Dal Lago
Disponibile solo su oscilloscopi
di fascia alta, l’interfaccia utente avanzata Maui fa parte del
corredo della nuova linea di
oscilloscopi WaveSurfer 3000 di
recente introdotta da Teledyne
LeCroy. Per consentire uno
sfruttamento ottimale delle potenzialità di MAUI, la serie WaveSurfer3000 è dotata di un su
un touch-screen da 10.1’’, il più
ampio e unico schermo tattile,
in questa classe di oscilloscopi.
Gli strumenti WaveSurfer 3000
sono disponibili con banda passante da 200 MHz fino a 500
MHz con una memoria di 10
Mpt/canale e una frequenza di
campionamento fino a 4 GS/s.
Oltre alle funzionalità tradizionali
di un oscilloscopio, WaveSurfer 3000 mette a disposizione
funzioni multi-strumento che includono la generazione di forme d’onda con un generatore
di funzioni integrato, l’analisi di
protocolli con trigger e decodifica seriali e l’analisi logica con la
disponibilità di una opzione per
segnali misti a 16 canali.
Grazie alla combinazione tra il
veloce aggiornamento delle forme d’onda (130.000 waveform/
sec), il replay delle forme d’onda
History Mode e la funzione di
ricerca WaveScan, WaveSurfer
3000 permette di individuare in
modo rapidissimo le anomalie.
L’avanzata interfaccia di gestione
delle sonde attive assicura una
flessibilità senza precedenti nella
misurazione di segnali di corrente e segnali ad alta tensione, ad
alte frequenze o differenziali. Le
numerose funzionalità presenti
nello strumento incluse potenti
analisi matematiche e parametri
di misurazione, la memoria segmentabile in modalità sequenza
e le funzioni LabNotebook, assicurano che i problemi possono
essere trovati, analizzati e documentati molto più rapidamente.
Gli oscilloscopi della
nuova serie WaveSurfer
3000 di Teledyne LeCroy
integrano la avanzata
interfaccia utente MAUI
La serie WaveSurfer 3000 è disponibile in quattro diversi modelli che vanno da 200 MHz di
banda passante e 2 canali fino a
500 MHz con 4 canali e prezzi di
listino euro da €3.020 a €6.970.
Interfaccia
utente avanzata MAUI
MAUI è una Interfaccia Utente
pensata e sviluppata per mettere
tutta la potenza e le funzionalità
dell’oscilloscopio direttamente
accessibili con la punta delle dita
dell’utente. È stata progettata per
essere “toccata”: tutti i controlli
più importanti dell’oscilloscopio
così come il posizionamento e
l’ingrandimento delle forme d’onda, il controllo dei cursori, la configurazione delle funzioni di misura e l’interazione con i risultati,
vengono eseguiti con tocchi intuitivi dello schermo. MAUI è fatta
per la semplicità: sia le caratteristiche base sia gli strumenti interni più avanzati sono integrati
senza soluzione di continuità.
“Scorciatoie” e dialoghi intuitivi
semplificano l’impostazione, la
visualizzazione intelligente ridimensiona automaticamente
le forme d’onda e le misurazioni semplificando il collaudo. Il
“problem-solving” è un’altra caratteristica di MAUI: tutte le caratteristiche delle forme d’onda
possono essere velocemente
misurate per individuare problemi, le cui cause possono essere
determinate utilizzando l’ampio
corredo di strumenti in dotazione. Le soluzioni ai problemi
identificati, dal canto loro, possono essere rapidamente trovate grazie agli strumenti di analisi
in dotazione.
19
AttualitÁ
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
I minerali dei conflitti
e la catena di approvvigionamento
L’industria dei componenti elettronici viene a
trovarsi fra l’incudine e il martello, in bilico fra due
interrogativi: venderemo prodotti più a buon mercato
con l’impiego di minerali “moralmente contaminati”,
oppure manterremo un alto profilo morale perdendo
vendite, margini di profitti o entrambi?
nienti da zone di conflitto. Ed
ancor più inverosimile è che
la differenza di costo venga
I notiziari hanno dedicato assorbita dai fabbricanti di
parecchio tempo a ripetere, prodotti elettronici. Di conanalizzare e commentare seguenza l’industria dei
la promessa di Apple e di componenti elettronici viene
altri importanti produttori di a trovarsi fra l’incudine e il
apparecchiature elettroni- martello, in bilico fra due inche da utilizzare, all’interno terrogativi: venderemo prodei propri prodotti,
dotti più a buon merunicamente minerali
cato con l’impiego
che non provengano
di minerali “moralda zone interessate
mente contaminati”,
da conflitti. I consuoppure manterremo
matori, a loro volta,
un alto profilo morasono all’improvviso
le perdendo vendite,
diventati pienamen- Per Loof,
margini di profitti o
te consapevoli della Chief executive entrambi?
“Sezione 1502” della officer di KEMET KEMET è uno dei
riforma delle rego- Electronics
principali produttori
lamentazioni di Wall
al mondo di condenStreet nota come
satori al tantalio: nelDodd-Frank Act e della leg- la nostra azienda abbiamo
ge a tutela dei consumatori, dovuto affrontare questo die più propensi, rispetto al lemma già alcuni anni fa. Abpassato, a voler acquista- biamo deciso di mantenere i
re dispositivi elettronici che nostri prodotti convenienti
non siano legati a fenomeni dal punto di vista economico
di violazione dei diritti umani e di assumerci, allo stesso
e sfruttamento (cioè conflict- tempo, una responsabilità
free).
morale, controllando comOvviamente, i materiali pro- pletamente la nostra catena
venienti da una filiera etica di approvvigionamento del
risultano spesso più costosi tantalio, dall’inizio alla fine.
e, considerando la natura Nel 2011 iniziammo ad apintrinsecamente competitiva plicare in concreto la nostra
dell’industria elettronica sul- strategia per una catena di
la questione dei prezzi, ap- fornitura del tantalio vertipare molto improbabile che calmente integrata e a fila maggior parte dei consu- liera corta. Acquistammo
matori sia disposta a pagare un produttore di polvere di
un extra per acquistare pro- tantalio in Nevada, cambiandotti elettronici non prove- done il nome in “KEMET
Per Loof
Blue Powder Corporation”.
Costruimmo inoltre una fabbrica di lavorazione del tantalio grezzo a Matamoros,
in Messico. A quel punto
KEMET aveva ovviamente
bisogno del minerale grezzo
da fornire ai suddetti stabilimenti.
A posteriori, tali azioni strategiche si rivelarono relativamente semplici rispetto a
quella di trovare una fonte
eticamente pulita di tantalio
grezzo. La Repubblica Democratica del Congo (DRC)
in Africa è rimasta, per lungo tempo, un’importante
riserva di questo minerale.
Purtroppo, però, il suddetto
Paese è stato, per parecchi
anni, teatro di combattimenti
continui tra fazioni rivali.
Molti di questi gruppi hanno
rubato e venduto le risorse
naturali del Paese, inclusa
la tantalite, allo scopo di finanziare le proprie attività
– violando i diritti umani. L’industria del tantalio era ben
consapevole della situazione e molti sostenevano che
avremmo
semplicemente
dovuto interrompere del tutto qualsiasi tipo di rapporto
commerciale con la Re-
pubblica Democratica del
Congo. Tuttavia, in KEMET
abbiamo adottato un punto
di vista differente. Ritirarsi
completamente avrebbe significato solamente rendere
una situazione già pesantemente negativa ancora peggiore per gli abitanti della
DRC, così ci prefiggemmo
l’obiettivo di sviluppare una
soluzione sostenibile. Dopo
aver esaminato diverse
compagnie minerarie come
partner potenziali, entrammo in contatto con la Mining
Mineral Resources (MMR),
un’impresa che vantava una
storia lavorativa di successi all’interno del Paese. La
MMR aveva ottenuto le concessioni dal governo della
DRC per estrarre il tantalio
nel Katanga, una provincia
libera dai conflitti. Il nostro
obiettivo era quello di costruire le fondamenta di un
modello sostenibile, che
includesse benessere e sicurezza duraturi per tutte le
parti coinvolte nel progetto,
e, allo stesso tempo, di dimostrare che le soluzioni
che uniscono sostenibilità
continua a pag.20
Il sito minerario
di Kisego nella
provincia del
Katanga, DRC
20
AttualitÁ
brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Spreco di energia per 80 B$ a
causa dei dispositivi connessi in rete - Secondo il rapporto “More Data, Less Energy:
Making Network Standby More Efficient in Billions of Connected Devices”, dell’International Energy Agency (IEA),
l’inefficienza della tecnologia
ha determinato nel 2013 uno
spreco di circa 80 miliardi di
dollari a livello mondiale, a
causa della gestione dell’alimentazione dei dispositivi
elettronici on-line in rete come set-top box, stampanti e
console di gioco.
Questi dispositivi hanno consumato un totale di circa 616
TWh, di cui circa 400 TWh è
stato sprecato per un sovrautilizzo di energia per mantenere un collegamento e comunicare con la rete. Secondo il
rapporto, l’uso delle migliori
tecnologie disponibili oggi
– come quelle utilizzate nei
dispositivi mobili – potrebbe
ridurre il consumo energetico
del 65%. Senza attuare eventuali cambiamenti tecnologici
a risparmio energetico, il rapporto prevede che la quantità
di energia sprecata potrebbe
raggiungere i 739 TWh entro
il 2025.
Embedded Vision in crescita
- Sistemi Embedded Vision in
applicazioni quali automotive
e industriale, sono destinati
a superare i 14 milioni di unità nel 2018, rispetto ai quasi
quattro milioni di unità per
quest’anno. IHS ha contribuito a fornire per la prima volta
una visione sostanziale della
dimensio
L’evoluzione nello spazio automotive, in particolare, dovrebbe contribuire a stimolare
algoritmi più precisi e affidabili in tutta l’industria di appartenenza. Questa tendenza,
combinata con una maggiore
consapevolezza nel mercato
consumer, stimolerà, per il
prossimo decennio, la crescita della domanda di dispositivi Embedded Vision.
segue da pag.19
sociale ed interessi economici non sono per forza mutuamente esclusive. I nostri sforzi, insieme all’adozione di
schemi di tracciabilità come
quelli sviluppati dall’Istituto Internazionale di Ricerca
sullo Stagno (ITRI: International Tin Research Institute) e l’implementazione di
ulteriori progetti per trovare
nuove fonti di approvvigionamento nella regione, hanno
reso possibile il successo di
tale approccio.
Come risultato della nostra
integrazione verticale, KEMET occupa una posizione
davvero unica nella catena
di approvvigionamento, in
qualità di fornitore sia a monte, sia a valle. Tutti i siti di
KEMET sono stati sottoposti
a controlli e accreditati come
conformi con il Programma
di Fonderie Libere da Conflitti (CFSP: Conflict-Free
Smelter Program) sviluppato
dalla Coalizione dei Cittadini per l’Industria Elettronica
(EICC: Electronic Industry
Citizenship Coalition) e dalla
Iniziativa Globale della Sostenibilità Elettronica (GeSI:
Global e-Sustainability Initiative).
Adesso, la nostra catena di
approvvigionamento verticalmente integrata soddisfa
la maggior parte dei nostri
bisogni di tantalio; la parte
rimanente viene fornita da
e sostenibile per applicazioni sia attuali, sia future, ossia una soluzione alla quale
i progettisti possono affidarsi
con sicurezza nel momento
in cui selezionano i condensatori da utilizzare.
Anche prima che l’ente statunitense che regola gli scambi azionari in Borsa (SEC:
Securities and Exchanges
Commission) arrivasse alla
sua decisione definitiva nella
“Sezione 1502” del progetto
di legge Dodd-Frank, gli sforzi di KEMET per l’integrazione verticale del tantalio erano stati oggetto di commenti
da parte del Governo degli
Stati Uniti. La Cooperazione
per la Sostenibilità Sociale
ed Economica avviata da
KEMET per fondare una catena di approvvigionamento
a filiera corta per reperire
in maniera responsabile il
tantalio nella provincia del
partner selezionati che siano comunque conformi al
già citato programma CSFP
di EICC/GeSI. Siamo convinti che il condensatore al
tantalio abbia di fronte a sé
un futuro luminoso. Il tantalio
possiede, infatti, intrinseche
proprietà dielettriche che lo
rendono unico e che ne fanno, in molti casi, un condensatore migliore rispetto alle
alternative disponibili. La catena di approvvigionamento,
a sua volta, è relativamente semplice da controllare:
nuovi tipi di polvere sono,
infatti, ancora in fase di sviluppo, rendendo questo metallo una soluzione concreta
Katanga era stata favorevolmente menzionata, infatti,
all’interno del Regolamento
per l’Individuazione dei Minerali dei Conflitti (Conflict Mineral Disclosure Rule), nella
sezione “Azioni della SEC e
Iniziative sviluppate dai diretti interessati” (SEC’s Actions
and Stakeholder-Developed
Initiatives) nel report del luglio del 2012 redatto dalla sezione investigativa GAO del
Congresso degli USA (GAO:
Government
Accountability Office) – GAO-12-763. Ci
auguriamo, quindi, che la
nostra esperienza possa servire come piano d’azione anche per altri produttori.
Lo stabilimento di KEMET a Matamoros, in
Messico, lavora il tantalio grezzo proveniente
dalla miniera di Kisengo trasformandolo in
K-Salt, un prodotto intermedio indispensabile.
Il sito “KEMET Blue Powder” a Carson City, nel
Nevada, processa poi il K-Salt convertendolo in
un’apposita polvere di tantalio che è utilizzata
nella produzione dei condensatori
Abbiamo intrapreso, così,
la nostra iniziativa di cooperazione per la sostenibilità
sociale ed economica e investito, nei primi due anni, 1,5
milioni di dollari in progetti di
sostenibilità sociale, appunto, sia nella miniera, sia nel
villaggio.
Con MMR creammo anche
la “Fondazione Kisengo”:
una Onlus nata con lo scopo
di migliorare il tenore di vita
all’interno del villaggio di Kisengo e nelle aree limitrofe
nella provincia del Katanga.
Siamo felici di poter affermare che i nostri sforzi anno ottenuto successo, contribuendo a migliorare l’educazione,
il servizio sanitario, l’igiene,
le infrastrutture e le attività
ricreative.
Tecnologie
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Analogico vs digitale:
la sfida continua
brevi brevi brevi brevi
co. E se si scopre che non
funziona, la stessa modalità
digitale consente sempre di
ritornare in modo semplice
e veloce alla configurazione
precedente, per poi crearne
un’altra. Tutto ciò senza modifiche hardware, cosa che si
Se siete progettisti di alimentatori o se tra i vostri compiti
traduce in una integrazione
c’è quello di scegliere la sorgente di energia più adatta al sistema
più veloce e a minor costo.
che state sviluppando, senza dubbio vi sarete trovati davanti al dilemma
Gli albori della tecnica digitale
di quale soluzione adottare, se digitale o analogica
negli alimentatori erano focalizzati sul PWM e sul controllo
a commutazione del nucleo
principale del sistema. Anche
Jeff Rodriguez
nibile una maggior quantità di se poter cambiare e monitotisti di sistemi va ben oltre la
dati per chi dovrà effettuare la rare alcuni parametri critici
scelta delle componenti anariparazione.
del core in maniera digitale
A nostro avviso vale, come logiche di conversione, conIl controllo dell’alimentazione poteva sembrare all’inizio atsempre, il vecchio adagio dizionamento del segnale
si traduce inoltre nella possi- traente, abbiamo riscontrato
secondo cui “il giusto sta nel e protezione, ma coinvolge
bilità di attivare o disattivare che i benefici derivanti dall’immezzo”: vale a dire che la anche il power management.
le uscite secondo una deter- piego di un “cuore” digitale in
scelta più saggia è attingere Chi progetta il sistema vuole
minata sequenza temporale, molti casi non giustificavano
il meglio da entrambi gli ap- essere in grado di poter diacambiare i parametri di usci- la complessità di un progetto
logare con l’alimentatore, sia
procci.
ta come, ad esempio, i valori basato su DSP.
Durante la progettazione di per ricavare in tempo reale
di tensione o di corrente, e Quando si tratta di effettuaun nuovo sistema, l’alimen- informazioni sul suo funzioottimizzare la velocità delle re una conversione di potentatore è il primo anello del- namento, sia per poter interventole di raffreddamento per za, l’approccio analogico fa
la catena a essere preso in venire su di esso tramite la
limitarne il rumore e allungar- tuttora la parte del leone: è
considerazione. Nel passato, sezione digitale di controllo.
ne la durata.
più semplice, ampiai progettisti della sezione di Il monitoraggio in tempo reaAnche se il controllo
mente collaudato, più
potenza erano soliti passare le di informazioni come livelli
e il monitoraggio del
veloce da progettare
gran parte del loro tempo a di tensione, corrente, errori,
sistema di alimene meno soggetto a
cercare di sistemare l’alimen- allarmi, e la loro registrazione
tazione può essere
“bachi” nelle nuove
tatore all’interno dello spazio nel tempo danno la possibilità
effettuato in modalirelease.
che i loro colleghi avevano ai progettisti di massimizzare
tà analogica, l’utilizComunque, alcuni
lasciato libero dopo aver pro- il funzionamento del sistema
zo del digitale risulta
dei vantaggi che abgettato il resto della apparec- attraverso una analisi preditcomunque più van- Jeff
biamo riscontrato nel
tiva dei guasti e, allo stesso
chiatura.
Rodriguez, vp
taggioso in termini di of Engineering
nostro percorso di
Oggi la situazione si è capo- tempo, ridurre al minimo i ferprogetto, supporto, Services di
progettazione digitale
volta, e il lavoro dei proget- mi macchina rendendo dispoimplementazione e XP Power
non sono certo stati
gestione a lungo tertrascurati, anzi, su di
IBM, inizia l’era del post-silicio
mine. Nel momento
essi abbiamo puntato
IBM ha annunciato che provvederà a investire fino a
in cui si parte a considerare e li abbiamo messi a profit3 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni in prosegnali e controlli in domini to ma in un livello secondario
grammi di R & D per studiare applicazioni oltre i limidifferenti come livello e tem- di monitoraggio e controllo.
ti del silicio. Gli investimenti comprendono programpo, e si cerca di ottimizzare I circuiti di allarme e di conmi in settori come i materiali III-V, che prevedono di
tali domini per adattarli alle trollo sono analogici ma si inutilizzare tutto il nodo di 5 nm, che secondo alcuni
esigenze specifiche, ci si ac- terfacciano a livello digitale
potrebbe essere l’ultima generazione di tecnologia di
corge che effettuare modifi- con il resto del sistema, cosa
chip a base di silicio. Essi comprendono anche una
che a livello del firmware è che ci permette di ottenere il
vasta gamma di programmi che vanno dal packaging
molto più semplice che ag- meglio dai due approcci. Prochip 3D ad architetture di computer come l’elabogiustare valori di resistenze. babilmente, verrà un giorno
razione neurale. Molti dei programmi IBM hanno lo
La gestione digitale dà poi in cui i DSP diventeranno la
scopo di trovare nuove tecniche che guideranno le
l’opportunità di poter testare norma; per ora, a mio avviso,
prestazioni dell’hardware al di là dei 5 nm, dove il
il funzionamento di una nuova l’analogico è destinato a resilicio ha problemi di funzionamento; si prevede un
configurazione caricando nel stare sulla breccia in sintonia
orizzonte temporale di 5-10 anni per trovare soluzioni
chip di monitoraggio e con- con i vantaggi del digitale, coefficienti.
trollo un programma ricevuto me accade per i sistemi per la
via e-mail dal servizio tecni- gestione dell’energia attuali.
21
22
Tecnologie
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Schermatura nelle applicazioni
militari/aerospaziali
Un’intervista a Tim Kearvell di Chomerics
Europe – una divisione di Parker Hannifin,
sulle problematiche da affrontare nel caso di
schermature di apparati utilizzati nelle applicazioni
militari/aerospaziali
A
Tim Kearvell
di Chomerics
Europe
cura della redazione
EONEWS: Quali sono le particolari sfide di alto livello legate
agli aspetti termici e di schermatura protettiva che le applicazioni militari/aerospaziali devono affrontare in più rispetto
all’industria convenzionale?
KEARVELL: L’esigenza di garantire determinati livelli di
prestazioni elettromagnetiche
e termiche è simile nel settore militare/aerospaziale e in
quello industriale più convenzionale. Tuttavia, le caratteristiche peculiari che vengono
richieste in ambito militare
e aerospaziale riguardano
le condizioni ambientali e la
lunghezza della vita percepita
dei componenti. I componenti
destinati al mercato militare/
aerospaziale sono tipicamente esposti a condizioni
più severe – in termini di di
temperatura, vibrazione, salinità e agenti chimici; solitamente sono anche caratterizzati da un ciclo di vita operativa più lungo.
EONEWS: In genere i materiali
per la schermatura e l’interfaccia termica destinati all’industria sono gli stessi usati anche per le applicazioni militari?
KEARVELL: Non esiste una
separazione all’interno del nostro portafoglio di prodotti. I
materiali di Chomerics sono
disponibili per applicazioni e
clienti sia militari, sia non militari.
EONEWS: Quali sono i parametri di riferimento più signifi-
cativi previsti negli standard in
campo militare (ad es. la compatibilità dei fluidi, la resistenza
alle fiamme e agli agenti chimici di lavaggio, la temperatura
operativa e così via)?
KEARVELL: Gli elastomeri di
classe militare dovrebbero
essere collaudati secondo la
specifica MIL-G-83528. Alcune aziende militari si sono dotate di specifiche proprie, ma
la norma MIL-G-83528 rappresenta, ad oggi, il riferimento del settore. Lo standard dà
ai clienti militari una buona
garanzia che il materiale collaudato secondo i suoi dettami sia adatto allo scopo per il
quale esso è stato specificato.
EONEWS: Quali sono i requisiti abituali per l’assistenza
durante il ciclo di vita di un
prodotto in ambito militare/aerospaziale? Ad esempio, viene
richiesto di conservare ricambi
e attrezzature per 20 anni?
KEARVELL: Non siamo, di
solito, vincolati a stipulare
contratti che si protraggano
per tutta la durata di un progetto. Tuttavia, ha ovviamente
senso dal punto di vista commerciale essere attrezzati per
tutta la lunghezza plausibile
del ciclo di vita del prodotto,
in modo da poter soddisfare
le richieste sia di produzioni
aggiuntive, sia di riparazioni
per manutenzione o, ancora,
di revisioni.
EONEWS: I clienti militari/aerospaziali, al giorno d’oggi, stanno cercando di utilizzare prodotti commerciali disponibili a
catalogo (COTS: Commercial
Off-The-Shelf) per ridurre i costi e assicurarsi un alto grado
di disponibilità degli stessi?
KEARVELL: Vediamo sempre
più aziende richiedere che i
componenti non debbano sottostare alle norme che regolano il commercio internazionale delle armi (ITAR: International Traffic In Arms).
Ciò significa che, se
il prodotto richiesto è
presente nel nostro
catalogo, esso non
è soggetto alla regolamentazione ITAR.
Inoltre, se il componente in questione
fosse fabbricato nel
Regno Unito, come
ad esempio una delle nostre guarnizioni
sagomate, ciò lo esonererebbe dalle norme ITAR. Per questo motivo,
i componenti commerciali a
catalogo sono certamente oggetto di notevole attenzione e
un argomento di grande attinenza nell’ambito degli attuali
progetti.
EONEWS: Quali settori del
mercato militare/aerospaziale
stanno sperimentando le applicazioni più innovative (ad
esempio: apparati di comunicazione indossati dai soldati in
campo, missili, veicoli – dotati
o meno di pilota)?
KEARVELL: Abbiamo riscontrato che gli investimenti sono ancora significativi nella
maggior parte dei settori applicativi in ambito militare e
aerospaziale. Molti stanziamenti governativi sono però
stati ridotti all’osso (scendendo a quel limite di spesa che,
nel gergo militare, viene detto
“proiettile e scarponi”), ma i
progetti più ampi e di alto livello, che richiedono parecchi
anni prima di arrivare a una
realizzazione completa, sem-
brano essere rimasti sostanzialmente ben finanziati.
Oltre a questo, la massiccia
crescita nella domanda di trasporto aereo ha mantenuto
particolarmente generosi gli
investimenti nell’industria aerea civile. Per di più, con l’introduzione di aeroplani che
impiegano grandi quantità di
materiali compositi al posto
dei metalli, si è registrato un
aumento nella richiesta di materiali schermanti, proprio come quelli prodotti da Chomerics. Infine, il fatto che l’indu-
stria del trasporto aereo stia
sostituendo i propri velivoli
con una frequenza molto più
alta rispetto al passato rende tale settore estremamente
florido.
EONEWS: Cosa cercano i
clienti militari/aerospaziali in
un fornitore di materiali schermanti e termici per quanto riguarda quell’assistenza che va
al di là della mera fornitura dei
prodotti “fisici”?
KEARVELL: In questo settore si pone molto l’accento sul
fornire un supporto ingegneristico alle varie applicazioni
e Chomerics investe molto in
tale attività. Questa funzione
consente ai clienti di ottenere
informazioni e indicazioni sulla corretta selezione del materiale e sulla buona prassi da
seguire nella progettazione.
In Chomerics abbiamo inoltre
un dipartimento di ricerca e
sviluppo che ci consente di
modificare anche la formula
dei materiali per adattarli alle
richieste dei clienti.
DISPLAY
Parola alle Aziende
23
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
4K: il nuovo
paradigma
David Metalli
Osservando tutti i player del
mercato, dai produttori di TV,
ai content maker, fino ai broadcaster, il 4K sta seguendo
lo stesso pattern di adozione
dell’HDTV, ma in modo decisamente più rapido. Secondo le
ultime proiezioni*, già nel giro
di due anni assisteremo all’ingresso della tecnologia 4K nel
mercato di massa dei TV.
Canon, protagonista nel settore del digital imaging, sta
ovviamente giocando un ruolo
importante all’interno dello scenario 4K. Pur mantenendo un
forte pragmatismo e la volontà
di fornire in prima battuta ai professionisti di oggi lo strumento
ideale per il mercato attuale (per
gran parte, soprattutto in Italia,
dominato ancora dalla risoluzione Full HD), Canon guarda con
attenzione anche le nicchie più
innovative del mercato, dove la
maggiore risoluzione dei formati
4K può fare la differenza.
Digital Cinema, produzioni nel
campo della moda, immagini
destinate ad avere un mercato anche nel lungo periodo,
installazioni di digital signage
ad alta risoluzione, stanno già
oggi adottando tali tecnologie.
L’offerta di Canon spazia su
tutti questi campi, proponendo
non solo macchine da presa
per il Digital Cinema come EOS
C500 ed EOS 1Dc, ma un ecosistema completo, a partire dalla componente ottica (ancor più
fondamentale se si parla di 4K,
in quanto costituisce la prima
parte della catena “del valore”
per un imaging di qualità e dove
Canon vanta una esperienza
impareggiabile, maturata in decenni di attività), fino ad arrivare
al monitor referenziale 4K DPV3010 aderente agli standard
DCI (Digital Cinema Initiative),
dedicato alla post-produzione e
Il 2014 si sta definitivamente
prospettando come l’anno di
svolta per la tecnologia 4K
Click and START
al color grading di altissima fascia. Come per ogni transizione
tecnologica il cambiamento non
è mai un processo semplice,
tanto per gli utenti quanto per
chi come Canon produce l’hardware necessario a tale evoluzione.
Tuttavia, quando si parla di tecnologia, l’unica opzione possibile è andare avanti.
A fare la differenza sarà la reattività e la velocità con cui i diversi
player si adatteranno ai nuovi
scenari.
Quando si parla di innovazione
e di cambiamento, Canon può
sicuramente fare la differenza grazie alle solide basi di un
reparto di ricerca e sviluppo di
altissimo livello.
Negli ultimi 10 anni, il livello di
investimento in ricerca e sviluppo non è mai sceso sotto il 7%
del fatturato netto, con punte del
9,5%. Investimenti importanti e
che hanno portato alla produzione di oltre 6 brevetti al giorno,
posizionando Canon, ogni anno
nell’ultimo decennio, senza nessuna eccezione, tra le prime 4
aziende a livello mondiale per
numero di brevetti prodotti**.
* Fonte: Park Associates
**Fonte: Canon Fact Book
2013-2014
Canon EOS
C500 (Foto
Canon)
A deep insight into the electronics technologies
that will reshape the world
www.elettronica-plus.it
David
Metalli,
business
planning &
technical
consultant, pro
imaging group
di Canon Italia
lead your business
24
Parola alle Aziende
display
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Inetrvista a Roberto Marini,
responsabile divisione automazione
Bartec
EX per quanto riguarda i PC/
Display, a partire dallo scorso
A cura della redazione
anno ha messo a disposizioD: Qual è la sua opinione ri- ne dei propri clienti, i nuovi
guardante l’andamento del Polaris PC a tecnologia LED
mercato (rallentamento, cre- ad alta risoluzione, certificati
scita, forte incremento…)?
ATEX per uso in aree classiR: Bartec è impegnata da ficate zona 1 e 2 così come
più di 40 anni nella produ- 21 e 22.
zione, commercializzazione I Polaris Touch Panel PC
e ricerca e sviluppo di ap- sono la piattaforma hardwaparecchiature per zone con re ottimale per i sistemi di
pericolo di esplosione. Per controllo distribuito DCS o di
tale motivo copriamo diffe- supervisione tipo SCADA, da
renti settori, che vanno dal utilizzare negli impianti chisettore petrolchimico, chimi- mici, offshore, farmaceutici o
co, farmaceutico e alimen- petroliferi, sia in produzioni a
tare e proprio grazie a que- ciclo continuo sia per produsta diversificazione
zioni di tipo batch.
possiamo avere una
L’altro grado di protevisione abbastanza
zione IP65 e la robuampia del mercato.
stezza del dispositiSicuramente ci sovo, rendono i Polaris
no settori, penso ad
indispensabili per apesempio quelli più
plicazioni in ambienti
legati all’export, che Roberto
particolarmente grahanno risentito me- Marini
vosi o per installaziono del prolungarsi
ni all’aperto.
della crisi, mentre
Come anticipato, la
più difficile è la situazione in grossa novità è rappresensettori quali quello chimico, tata dall’utilizzo dei display
in cui gli investimenti per la touch screen con tecnologia
realizzazione di nuovi im- LED ad alta risoluzione, idepianti sono molto limitati.
ali per applicazioni all’aperto
con angolo di visualizzazione
D: Quali sono le principa- perfetto da qualsiasi posizioli strategie adottate dalla ne, anche lateralmente.
vostra società sul breve/ Inoltre, i Touch panel PC posmedio periodo per soddi- sono essere forniti con un posfare al meglio le richieste tente processore Intel ATOM
di questo mercato?
1.6GH con 2GB di memoria
R: Il mercato, anche in am- RAM. Come sistema opebiente con pericolo d’esplo- rativo si può scegliere tra la
sione, è diventato sempre versione Windows XP Empiù esigente e richiede pro- bedded, Windows XP Profesdotti sempre all’avanguar- sional o Windows 7.
dia, pur tenendo conto tal- Un’ampia gamma di intervolta della difficoltà di re- facce cablate come USB,
alizzazione di un prodotto RS422/485, PROFIBUS DP
certificato EX.
ed Ethernet, forniscono a
Bartec da sempre protagoni- ogni periferica il corretto colsta nel mercato per il settore legamento con PLC/DCS o
con lettori di codice a barre
certificati ATEX e mouse/
trackball/touch pad. Tutti i
principali protocolli di comunicazione (ad esempio MPI,
MODBUS RTU, Hostlink,
TCP/IP) sono supportati.
Tramite lo standard Ethernet
TCP/IP si può utilizzare questa serie di Touch Panel PC
come monitor remoto; ciò
è reso possibile andando a
sfruttare il protocollo di tra-
Il mercato
è sempre
più esigente
e richiede
prodotti
all’avanguardia
sferimento dati RDP (Remote
Desktop Protocol), che è un
protocollo parte integrante
dei sistemi operativi Microsoft.
Così facendo, Polaris PC
diventa un client sulla rete
Ethernet e viene così consentito l’accesso ai programmi e applicazioni che risiedono sul server PC situato
in zona sicura, quali Scada,
applicazioni MES o visualizzazione di pagine HTML con
Internet Explorer.
Attualmente sono disponibili
versioni da 5.7”, 10.4”, 12.1”,
15”, 17-.1”, 19.1” e 24”, sia in
modalità 4/3 sia in 16/9 .
A livello di programmazione
si può scegliere se utilizzare
il nostro nuovo pacchetto di
programmazione BMSGRAF
PRO, completamente rivisto
a livello di grafica e funzionalità, oppure si può decidere
di installare e utilizzare qualsiasi altro pacchetto SW o
SCADA.
Tutte queste versioni sono
compatibili sia a livello Hw
sia a livello Sw con le precedenti famiglie BAT e POLARIS.
Particolare attenzione è stata fatta per quanto riguarda
la temperatura di esercizio
per basse e alte temperature, in quanto parte delle applicazioni vengono realizzate
all’aperto in Paesi con condizioni climatiche estreme.
Inoltre, per alcuni particolari
modelli si può disporre della
soluzione sunlight ad alta luminosità, che permette l’utilizzo del dispositivo anche in
condizioni di luminosità molto svantaggiose.
display
Parola alle Aziende
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Restano sempre disponibili
i classici Polaris con display
LCD nelle più svariate dimensioni.
D: In che modo state implementando queste strategie
(stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni,
investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse
umane…)?
R: La strategia di Bartec è
stata quella di investire anche in periodo di crisi. Infatti, a livello societario sono state fatte tre importanti
acquisizioni: Bartec Vodec,
per quanto riguarda i sistemi di comunicazione, diffusione sonora e allarme generale per fini di sicurezza,
Bartec Technor, specializzata in sistemi e componenti
per applicazioni nell’industria
offshore e l’ultima in ordine
cronologico Pixavi, specializzata in smartphone, videocamere e fotocamere sempre certificate ATEX. I nostri
clienti sono i principali EPC
a livello mondiale, così come
gli integratori di sistemi e le
società petrolifere.
Inoltre Bartec ha potenziato
i propri servizi di ingegneria.
Abbiamo infatti una struttura dedicata, attiva a livello
europeo attraverso diversi
centri di competenza (di cui
uno anche in Italia) che, con
un team di 260 ingegneri e
tecnici specializzati, permette
di completare la fornitura dei
sistemi con servizi di ingegneria, sia di base sia di dettaglio, molto apprezzati.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: Secondo il mio punto di
vista, vista la situazione interna dell’Italia in merito ai
nuovi investimenti, i settori
più promettenti sono quelli
relativi agli OEM, quindi società che esportano e lavorano molto con l’estero.
D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra
azienda rispetto ai concorrenti?
R: Bartec si è sempre contraddistinta per essere una
società molto innovativa nella realizzazione di display
per zone con pericolo di
esplosione. Il nostro focus è
sempre stato quello di poter offrire soluzioni “semplici” a livello di installazione,
che non richiedano né quadri
certificati, né barriere/coupler, in modo tale da facilitare l’installazione in ambienti difficili/critici come quelli
Atex.
Inoltre, sfruttando l’eccellente team di ricerca e sviluppo
presso la nostra nostra casa
madre, sviluppiamo sempre
pannelli compatibili con le
precedenti versioni, sia a li-
La strategia
di Bartec
è stata quella
di investire
anche in
periodo di crisi
vello Hw sia Sw. Infine, a livello hardware siamo sempre
stati all’avanguardia, cercando di proporre al cliente soluzioni sempre più performanti;
basti pensare attualmente
alla possibilità di installare
in zona ATEX un Polaris 24”
a LED in HD con risoluzioni
1920X1080 pixel.
D: Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?
R: Visto il difficile periodo a
livello mondiale, non è facile
fare previsioni a lungo termine, anche se, visti gli enormi sforzi realizzati da Bartec
sia a livello di innovazioni di
prodotto sia a livello di acquisizioni, riteniamo di essere
ben posizionati sul mercato,
così da sfruttare al meglio i
prossimi segnali di ripresa.
Intervista a Cristian Tamiozzo,
product manager divisione display
Digimax
ship stabili e continuative nel
tempo. Questo le consente di
godere di accordi particolari
D: Qual è la sua opinione e condizioni esclusive, che si
riguardo l’andamento del concretizzano poi in maggiori
mercato?
vantaggi per il cliente in termiR: Attualmente il mercato di ni di qualità e prezzo. In pardisplay e monitor professio- ticolare per il mondo dei dinali è in costante crescita, il splay, caratterizzato da rapide
principale fattore di questo evoluzioni di prodotti e tecnotrend consiste nella massiva logie, Digimax comprende la
richiesta di sostituzione di di- necessità del cliente di poter
splay monocromatici
mantenere il design
con monitor TFT a
esterno delle proprie
colori. L’aumento delmacchine, per quela domanda di TFT a
sto cerca di garantircolori ha permesso
gli la reperibilità dei
infatti di poter dispordisplay nel tempo. In
re di display con una
generale, la strategia
tecnologia avanzata Cristian
adottata finora, e che
allo stesso prezzo di Tamiozzo
Digimax intende far
quelli monocromatici,
durare nel lungo peormai relegati solo ad alcuni riodo, è quella di proporsi al
specifici settori. Un altro sti- cliente come partner valido e
molo alla crescita del mercato affidabile in grado di offrire il
dei display proviene dalle so- portfolio prodotti più ampio e
luzioni touch screen; questo completo possibile, in modo
fenomeno nel settore indu- da incontrare le esigenze di
striale è stato trainato in mi- tutti i settori e applicazioni insura preponderante dalla ten- dustriali, anche attraverso sodenza nella vita quotidiana di luzioni custom su misura. Volutilizzare smartphone e tablet gendo lo sguardo al prossimo
touch screen, che sono su- futuro, Digimax, per cavalcare
bentrati ai tradizionali disposi- quest’onda positiva del mertivi con i tasti e pulsanti.
cato dei display, ha intenzione
di investire sempre più sulla
D: Quali sono le principali tecnologia capacitiva retroprostrategie adottate dalla vo- iettata che permette di reastra società sul breve/me- lizzare applicazioni evolute e
dio periodo per soddisfare complesse nella gestione del
al meglio le richieste di que- touch screen, come ad esemsto mercato? In che modo pio i dispositivi multi touch
state implementando que- di ultima generazione. Oltre
ste strategie?
a questo vuole puntare anR: L’impegno costante di Di- che sull’installazione di vetri
gimax è sempre stato quello di protezione, utili e richiesti
di garantire al cliente prodotti sempre più spesso dal settore
e soluzioni di qualità a prezzi industriale.
vantaggiosi e con un servizio veloce ed efficiente. Per D: Quali sono i settori appliottenere questo si è sempre cativi più promettenti?
affidata a fornitori selezionati con cui instaurare partnercontinua a pag.26
A
cura della redazione
25
26
Parola alle Aziende
display
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
segue da pag. 25
R: Analizzando la situazione
attuale del mercato e i suoi
trend di crescita, i settori più
promettenti da cui ci Digimax si
aspetta risultati importanti per
la divisione display sono quelli
del Vending Machine, dell’Elettromedicale e dell’Automazione Industriale. Per cercare di
incontrare le reali esigenze dei
clienti che operano in questi
settori, Digimax è presente a
numerose fiere ed eventi internazionali del settore, per comprendere quali sono i prodotti e
le soluzioni che meglio si adattano ad applicazioni e a progetti specifici. I prodotti che, a
mio parere, hanno più appeal al
momento, in quanto soddisfano
le esigenze del mercato attuale,
sono i display TFT con tecnologia touch screen capacitiva.
D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti?
R: Io credo che chiunque abbia a che fare con Digimax
possa facilmente intuire che
è più di un distributore, ha una
struttura e un’organizzazione aziendale che le permette di divenire per il cliente un
partner affidabile in grado di
supportarlo nelle fasi di pree post-vendita. Tutta la sua
attività è incentrata sul service, inteso come la capacità
di offrire al cliente un servizio
rapido e completo: dalla consulenza tecnica nelle fasi di
pre-progetto, all’analisi con-
giunta delle esigenze per proporre il prodotto o la soluzione
custom più adatta, anche in
termini di qualità-prezzo, alla fase di vendita gestita da
un comparto efficiente di logistica e magazzino con più di
2200 prodotti a stock e più di
100 spedizioni al giorno. Il suo
punto di forza inoltre, risiede
nella sua capacità di integrare
i prodotti delle sue divisioni,
per poter offrire soluzioni complete e su misura, formate da
kit con schede embedded di
vari formati, TFT LCD e i cavi di collegamento necessari.
Nel laboratorio è inoltre possibile, grazie all’esperienza
dei suoi tecnici, customizzare
i tipi di interfaccia display, il
formato, i vetri di protezione e
qualsiasi tipo di componente,
per fare in modo che si adatti
a ogni tipo di applicazione.
D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le
previsioni sul lungo termine?
R: Digimax ha l’intenzione di
cogliere e sviluppare le enormi potenzialità del settore display in costante crescita in
ottica di migliorare
il proprio business
e rafforzare la propria presenza sul
mercato. Per fare questo sicuramente continuerà a impegnarsi per costruire relazioni
continuative e durature con
fornitori e clienti, per fornire un
portfolio prodotti ampio, completo e di qualità, con l’obiettivo di divenire il punto di riferimento principale sul mercato
italiano per quanto riguarda la
distribuzione di alimentatori,
èrodotti LED, PC industriale e,
ovviamente, di display.
Intervista a Giuseppe Amato, technical manager
& business development Europe
VIA Technologies
A
cura della redazione
contenuti e pubblicità mirati.
L’interesse che riscontriamo
per queste implementazioni
è incredibile e ci aspettiamo
di assistere a una grande
crescita in tutto il mondo, poiché sempre più Paesi cercano di creare
infrastrutture intelligenti al fine di migliorare la gestione del
traffico
D: Qual è la sua opinione
riguardo l’andamento del
mercato (rallentamento,
crescita, forte incremento…)?
R: Riteniamo che il
mercato globale del
digital signage e dei
videowall vivrà una
rapida crescita nei
prossimi anni. A diD: Quali sono le
re il vero, ne stiamo
principali strategià osservando i pri- Giuseppe
Amato
mi segnali a Taiwan
gie adottate dalla
e in Cina. Esistono
vostra società sul
una serie di fattori che gui- breve/medio periodo per
dano questa crescita: da un soddisfare al meglio le rilato, il costo di hardware co- chieste di questo mercato?
me server, riproduttori e ma- R: La nostra strategia si baxi schermi sono in calo men- sa sulla fornitura di una sotre il software per la gestione luzione completa per i nostri
dei contenuti è sempre più clienti, tra cui server videofacile da usare; dall’altra par- wall, sistemi e riproduttori di
te, la domanda è in cresci- digital signage, oltre al layta in settori quali smart city, out, alla progettazione e al
vendita al dettaglio e intrat- software di gestione. I nostri
tenimento.
server videowall in grado di
A Taiwan, per esempio, stia- supportare fino a 64 schermi
mo lavorando con un cre- di grandi dimensioni, menscente numero di rivenditori tre i nostri sistemi di digiche ci chiedono come pos- tal signage a due o quattro
sono utilizzare digital signa- schermi sono fanless e dige e videowall per migliorare sponibili in diverse configul’esperienza di acquisto e co- razioni Windows e Android.
struire rapporti più stretti con Nel medio termine, siamo
i propri clienti attraverso lo concentrati sullo sviluppo
sviluppo di applicazioni che di piattaforme di digital sipermettono ai loro sistemi di gnage basate su cloud che
segnaletica di comunicare di- permetteranno la gestione
rettamente con gli smartpho- di migliaia di sistemi e conne e i tablet dei loro clienti. Il sentiranno di distribuire in
potenziale di innovazione nel modo tempestivo pubblicità
solo settore della vendita al e contenuti mirati in più sedi.
dettaglio è enorme.
Inoltre, stiamo lavorando per
In Cina stiamo lavorando a includere app interattive che
progetti, su ancor più larga permettano agli smartphoscala, come i chioschi pres- ne di connettersi a videowall
so le stazioni di pedaggio au- e sistemi di digital signage
tostradale in grado di fornire per consentire agli utenti di
DISPLAy
Parola alle Aziende
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
fare acquisti, ricevere buoni
sconto e altre offerte speciali, e giocare.
D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/
collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in
attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…)?
R: Nel corso degli ultimi cinque anni abbiamo investito
in modo considerevole in
attività di sviluppo hardware e software al fine di creare video wall all’avanguardia e sistemi e soluzioni
di digital signage, oltre ad
avere sviluppato un solido
team che include centinaia
di ingegneri in grado di gestire anche le installazioni
più complesse.
Inoltre, abbiamo fatto enormi
passi avanti nella creazione
di un ecosistema globale di
hardware, software e partner
per l’installazione in modo da
poter fornire ai nostri clienti
le migliori soluzioni per soddisfare le loro esigenze.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: Attualmente vediamo incredibili oppor tunità per
un’ampia varietà di applicazioni come le smart city, la
vendita al dettaglio, l’intrattenimento e i chioschi informativi autostradali.
Inoltre, vi è una crescente richiesta di ciò che chiamiamo
“segnaletica pop-up”, con la
quale intendiamo installazioni temporanee nel corso
di manifestazioni. Durante
il Capodanno cinese, per
esempio, abbiamo installato
una parete video presso lo
Zoo di Taipei in modo che la
gente potesse guardare il video in tempo reale del panda
appena nato in attesa di vederlo in carne e ossa.
Abbiamo anche installato
una parete video nel padiglione creato da HTC per
presentare il nuovo HTC One
M8 quando il prodotto è stato
lanciato a Taiwan alla fine di
marzo. Questi sono solo due
esempi delle opportunità che
stiamo vedendo in questo
nuovo mercato per la “segnaletica pop-up”.
D: Quali sono i principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R: VIA Technologies vanta
una solida piattaforma tecnologica hardware e software che copre ogni area, dal
silicio alla progettazione di
sistemi embedded fino ai
sistemi avanzati basati su
cloud.
Questo ci permette non solo
di fornire soluzioni di prim’ordine per tutti i segmenti del
mercato – da installazioni
estremamente affidabili con
video singolo per i giocatori Android fino ad arrivare a
video wall con 64 schermi –
ma anche di offrire ai clienti
quella scalabilità di lungo
termine di cui hanno bisogno
per ampliare ulteriormente le
funzionalità delle loro implementazioni di digital signage
in futuro.
D: Pur non avendo la sfera
di cristallo, quali sono le
previsioni sul lungo termine?
R: Il mercato del digital signage è pronto per una crescita estremamente rapida,
dal momento che i sistemi
diventano più economici e
più semplici da installare e
da gestire e i clienti in segmenti come la vendita al
dettaglio si rendono conto
dei benefici che tale soluzioni possono portare per
aumentare il coinvolgimento della clientela attraverso
lo smartphone. Nei prossimi
cinque anni gli schermi digital signage prolifereranno
in tutto il paesaggio urbano
e diventeranno ancora più
popolari del signage tradizionale su carta.
Display,
un mercato in crescita
Il mercato dei display e più in generale quello
delle soluzioni per la visualizzazione di dati e
informazioni, sia per il mondo consumer sia per
quello industrial, ha avuto nell’ultimo periodo una
continua e costante crescita
Simone Gaia
zioni per mezzo di un display
dotato di touch o addirittura
La crescita del mercato dei a pannelli LCD, utilizzati per
display è dovuta essenzial- la pubblicità all’interno delle
mente a una serie di fattori vetrine dei negozi. Se si ostecnologici e non solo, che serva il mercato consumer,
hanno sicuramente inciso esso si è già indirizzato vere definito determinate scel- so il wide screen, mentre il
te strategico-aziendali. Essi settore industrial lo sta, per
si possono condensare nei ora, osservando da lontano,
seguenti punti: il primo è le- per carpire quali potenzialigato a una diminuzione dei tà possano essere sfruttate.
costi di produzione, legati a Le principali caratteristiche
un miglioramento della filie- fisiche e funzionali, che sono
ra produttiva. Ciò ha stimo- un fattore discriminante nella
lato l’interesse sia
scelta di un monitor,
nell’impiego sia nelal di là del taglio,
lo sviluppo di nuove
sono: l’angolo di
soluzioni più perforvisione, che deve
manti e appetibili. Il
essere il più ampio
secondo è stato l’afpossibile per confermarsi della tecnosentire una visione
logia a cristalli liquidi
semplice e immeSimone Gaia,
che, attualmente, è technical
diata all’operatore,
possibile
definirla engineer
che potrebbe non
ormai una tecnolo- di Sistemi
essere in asse con
Avanzati
gia adulta. Di fatto i Elettronici
il monitor; un’elevata
display LCD hanno
luminosità, ad esemsuperato alcune lipio fino a 1600 cd/
mitazioni come ingombro, m2, necessaria se il display
peso, affidabilità e consumi, si troverà a lavorare all’interaprendo di fatto nuovi sce- no di un chiosco all’aperto;
nari in cui poterli impiegare. il tempo di vita della lampaQuesta estrema versatili- da che retroillumina la matà permette di utilizzare un trice dei cristalli liquidi, ad
pannello LCD all’interno di esempio fino a 50.000 ore;
svariate applicazioni, parten- il range di alimentazione del
do dai display alloggiati nei monitor e quello di tempepoggia testa delle automobili ratura, ad esempio da -20
per arrivare fino a quelli pre- °C fino a +70 °C. Altri fattori:
senti all’interno di stazioni l’interfaccia touch, che può
o aeroporti (Digital Signa- essere di tipo resistivo a 4 o
ge), passando per i punti di 5 fili, che permette l’utilizzarichiesta di informazione, zione del monitor anche in
dove l’utente può leggere
notizie o richiedere indicacontinua a pag. 28
27
28
Parola alle Aziende
DISPLAY
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
segue da pag. 27
presenza di piccole incisioni
o di tipo capacitivo e il glass
bonding, che fornisce notevoli miglioramenti nelle prestazioni ottiche in ambienti
in cui è presente un’alta luminosità. Come SIS.AV. Sistemi Avanzati Elettronici,
grazie a una vasta gamma
di display LCD, con o senza
touch, con interfaccia VGA,
o video composito, o super
video (S-Video) e DVI, sia in
versione con cornice da frontequadro sia senza cornice
(openframe) da retroquadro,
il cliente è in grado sempre di
trovare la soluzione più adatta alle sue esigenze. Inoltre,
a completare lo scenario
all’interno del quale è possibile soddisfare la richiesta di
display, ci sono pannelli LCD
I display LCD
hanno superato
alcune
limitazioni
adatti ad applicazioni speciali in cui si richiedono caratteristiche quali: temperatura
estesa, grande angolo di visuale e luminosità elevata.
Ed è all’interno dell’ambiente
di lavoro, specifico all’applicazione da sviluppare, che la
scelta del display deve essere fatta, al fine che esso abbia le massime prestazioni;
entra in gioco a questo pun-
to il vero elemento distintivo
che ci differenzia dagli altri
competitor che consiste nel
nostro know how, nell’assistenza e nell’attenzione sia
nella fase pre sia post vendita. Gli ultimi modelli introdotti
nel nostro portafoglio prodotti sono denominati ARCDIS
e sono monitor industriali
frontequadro, disponibili in
tagli che vanno dai 7” fino
ai 15”. Hanno uno chassis
in alluminio pressofuso, alimentazione estesa 9-36V
e protezione IP65 sul lato
frontale. Il touch può essere
sia resistivo, sia capacitivo.
L’immagine visualizzata risulta essere totalmente statica e sono disponibili in tagli
che vanno dai 5.7” ai 21” con
chassis che offrono diversi
gradi di protezione IP (fino a
waterproof).
lungo termine è ipotizzabile
che questo mercato continuerà a crescere e migliorare la sua offerta, visto che le
richieste da parte degli utenti
sono di avere oggetti per la
visualizzazione sempre più
performanti, duraturi e con
un consumo minimo, al fine
di migliorare la loro portabilità. Inoltre, un altro aspetto
su cui porre attenzione all’interno di uno scenario a lungo
termine può essere definito
in questo modo: se osserviamo il mercato consumer,
esso si è già indirizzato verso il wide screen, cosa che il
settore industriale sta per ora
osservando da lontano per
cogliere le potenzialità da
sfruttare.
Intervista a Massimo Vercesi,
embedded area manager
Massimo
Vercesi
Special-Ind
A
cura della redazione
D: Qual è la sua opinione riguardo l’andamento del mercato (rallentamento, crescita,
forte incremento…)?
R: Sicuramente anche il mercato dei display risente della
crisi generale che stiamo vivendo e del processo di delocalizzazione di molte realtà
industriali italiane. Nonostante
ciò, credo che nell’ultimo periodo si possa avvertire una certa
ripresa delle attività di designin, che fanno ben sperare per
il prossimo futuro. I clienti che
stanno sviluppando nuovi prodotti non possono fare a meno
di utilizzare dispositivi di visualizzazione sempre più evoluti
e questo sicuramente gioca a
favore del mercato display/embedded.
D: Quali sono le principali
strategie adottate dalla vostra società sul breve/medio
periodo per soddisfare al
meglio le richieste di questo
mercato?
R: Le nostre strategie non
possono fare altro che seguire
una visione chiara del mercato
in cui operiamo e le esigenze
dei nostri clienti. Oggi il display
non può più essere considerato un singolo componente
bensì una parte di un sistema
più complesso, in cui viene utilizzato. Da qui la necessità di
investire su due fattori principali: competenza e prodotti. La
competenza ci pone nella condizione di essere apprezzati
dai nostri clienti non solo come
fornitori, bensì come partner
tecnologici, in grado di suggerire soluzioni che vanno oltre
il normale supporto di prodotto e che consentano ai clienti
un più rapido time to market. I
prodotti sono lo strumento necessario per raggiungere tale
obbiettivo, completando la proposta commerciale con tutti i
dispositivi che ruotano attorno
al display e creando la possibilità di proporre sistemi o sottosistemi ai nostri clienti.
D: In che modo state implementando queste strategie
(stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni,
investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse
umane…)?
R: L’implementazione delle nostre strategie passa attraverso un processo che copre a
360° la filiera fornitore-cliente.
I nostri sforzi vanno nella direzione di poter disporre di risorse ad alto contenuto tecnicocommerciale, che possano in
questo modo non solo conoscere nel dettaglio i prodotti
che intendiamo promuovere,
ma anche in buona parte l’applicazione che il nostro cliente
sta sviluppando. Queste risorse devono poi essere necessariamente supportate da un parco prodotti completo, che trae
origine soprattutto da un nostro costante monitoraggio degli sviluppi che avvengono nel
mercato asiatico, che propone
ogni giorno nuove realtà sempre più strutturate, competitive
e pronte a sviluppare prodotti
adatti al mercato europeo. Non
per ultimo, stiamo studiando e
definendo accordi con società
di engineering, che possano
permetterci di proporre anche
servizi di progettazione e consulenza, a quei clienti che non
dispongono, al proprio interno,
delle necessarie competenze
nell’utilizzo dei display.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
display - CPU
Parola alle Aziende
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
R: I dispositivi di visualizzazione sono sempre più determinanti nel successo dei prodotti
sviluppati dai nostri clienti. I
settori applicativi in cui in particolare i display a matrice attiva
(TFT) trovano spazio, sono i
più svariati, ma sicuramente
l’evoluzione del tessuto industriale italiano, orientato verso
applicazioni a sempre più alto
valore aggiunto, canalizza i nostri prodotti soprattutto in ambiti quali railway, ATM/POS e
HMI industriali. Resta comunque rilevante la fetta di mercato
relativa alle tecnologie passive,
anche se sempre più focalizzata su ambienti mirati, quali Automotive ed Elettrodomestico.
D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti?
R: Special-Ind è tra le più
grandi realtà private Italiane
del panorama della distribuzione
elettronica. Da sempre la nostra
azienda si è distinta nella capacità di offrire ai clienti una forte
focalizzazione sui prodotti mirati.
A conferma di questo, più del
70% dei prodotti che forniamo
ai clienti sono frutto di customizzazioni, che mirano a offrire un
dispositivo che vesta l’applicazione del cliente nel miglior modo possibile.
D: Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?
R: Quello che sul lungo termine si può oggi ipotizzare è una
migrazione del mercato verso
la necessita di avere sempre
più soluzioni complete e quindi
non solo e non più il singolo
display, anche se questo resterà comunque una componente
determinante del prodotto finale. A mio parere questo processo avverrà in due fasi, la prima
in cui i clienti richiederanno
sottosistemi, la seconda dove
ci potrà essere richiesto di studiare e fornire una soluzione
completa. Man mano saranno
verificati tempi e modalità di
questa migrazione.
Intervista a Roberto Dognini, head of sales commercial go-to-market
AMD EMEA
A
cura della redazione
D: Qual è la sua opinione riguardante l’andamento del
mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?
R: Stando alle stime sui volumi di vendite rilasciate dai
principali analisti, il mercato
PC nel corso degli ultimi 12
mesi ha subito una evidente
flessione e, in questo senso,
non possiamo che parlare di
una contrazione del settore.
Ma se allarghiamo gli orizzonti e guardiamo alle importanti
trasformazioni che stanno attraversando il mercato, con i
segnali positivi che vengono
dalle nuove soluzioni più flessibili – mi riferisco a tablet, sistemi ibridi, dispositivi ultrathin e
nuovi form factor – allora credo
che sia più opportuno parlare
di un rallentamento o meglio
di un periodo di transizione.
Trend come l’always on o la
mobilità rappresentano oggi
grandi opportunità per tutto
il settore, e per capirlo basta
pensare a come la tecnologia
stia sempre più diventando nostra compagna in ogni ambito
della vita. Saranno le aziende più pronte ad ascoltare le
nuove richieste dei clienti, a
espandere le categorie tradizionali verso soluzioni in grado
di rivoluzionare la produttività
e la creazione di contenuti, a
vincere la sfida. L’innovazione
deve tornare a essere, oggi
come non mai, il vero mantra del settore. Se poi osserviamo il segmento business,
sono molti i commenti sul fatto che la cessazione da parte di Microsoft del supporto a
Windows XP, con tutta probabilità, darà un forte impulso
al settore e AMD è pronta a
cogliere questa opportunità.
Proprio nelle scorse settimane
architetture x86 e ARM, dando
vita a una nuova infrastruttura
flessibile e condivisa, in grado
di offrire ai clienti la possibilità
abbiamo lanciato una nuova di innovare nei settori embedlinea di APU Mobile Perfor- ded, server e client, così come
mance espressamente dedica- nel settore delle soluzioni seta al mondo professionale, le mi-custom. Il nuovo ecosistenuove APU Pro A-Series, che ma di soluzioni, denominato
segna il debutto delle
“Progetto
SkyBridcaratteristiche offerte
ge” e disponibile dal
dall’Heterogeneous
prossimo anno, sarà
System Architecture
caratterizzato da una
(HSA) e dell’architetnuova famiglia di APU
tura Graphics Core
a 20 nanometri, la
Next (GCN) all’interno
prima al mondo con
dei dispositivi mobili. Roberto
processori ARM e
Dognini
x86 “pin-compatibili”.
D: Quali sono le
A ben vedere, si tratta
principali strategie
di una vera e propria
adottate dalla vostra socie- rivoluzione che, da un lato,
tà sul breve/medio periodo permetterà ai produttori la posper soddisfare al meglio le sibilità di integrare sulla merichieste di questo mercato?
desima motherboard entramR: Anzitutto, mi fa molto piace- be le architetture, mentre alle
re sottolineare che, da alcune aziende offriremo l’opportunità
settimane, abbiamo completa- di passare, senza soluzioni di
to una nuova tappa del nostro continuità, a soluzioni ARM e
percorso strategico di trasfor- x86 senza la necessità di domazione aziendale. AMD ha ver integrare da zero nuovi tool
deciso, infatti, la fusione delle e nuove piattaforme software
varie business unit, delle or- all’interno dei propri ambienti
ganizzazioni di vendita e delle IT. “Project SkyBridge” non è
operations in una sola unità la sola novità che abbiamo in
responsabile di tutti gli aspetti serbo. Per il 2016 prevediamo
che vanno dalla product stra- il lancio del nuovo “K12” – un
tegy, alla product execution, al- core ARM ad alte prestazioni
le vendite e alle operations. La e consumo energetico ridotto,
nuova struttura sarà operativa attraverso cui intendiamo pordal primo luglio sotto la guida tare il nostro contributo di innodi dr.. Lisa Su - chief operating vazione nel cuore dell’architetofficer – che contribuirà a favo- tura ARM. Per questo compito,
rire un maggior adattamento AMD ha affidato la guida del
ai cambiamenti dell’industria team di progettazione e svilupattraverso un più rapido flusso po di “K12” a quello che, senza
dei processi decisionali. Come timore di smentita, è uno dei
parte del nuovo assetto, abbia- più straordinari e innovativi inmo inoltre deciso il consolida- gegneri di semiconduttori al
mento delle business unit in mondo, Jim Keller.
due più ampi Business Group, Queste le principali tappe di
in grado di assicurare ai nostri una roadmap che ci porterà a
clienti maggiore valore sia nel ritmi serrati fino al 2016 e che
mercato PC tradizionale sia andrà ad arricchire la già ampia
nei mercanti adiacenti a cre- offerta di nuove soluzioni che
scita elevata.
hanno debuttato sul mercato in
Inoltre, grazie alla strategia questa prima metà del 2014 e
ambidestra, AMD intende infrangere il muro che separa le
continua a pag. 30
29
30
Parola alle Aziende
CPU
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
segue da pag. 29
che continueremo a svelare nei
prossimi mesi. Abbiamo inaugurato l’anno presentando, durante l’Open Compute Summit
V di San Jose, una nuova gamma di processori per server
AMD Opteron A-Series, basati
su architettura ARM, che rappresentano il coronamento ideale per la nostra gamma di processori x86 AMD Opteron. E
sempre l’Open Compute Summit V è stata anche l’occasione per il lancio dei nuovi AMD
Opteron 6300 Series “Warsaw”
a 12 e 16 core: una famiglia di
processori ottimizzati per gestire i carichi di lavoro altamente
virtualizzati che caratterizzano
l’ambito enterprise, offrendo
al tempo stesso un eccellente
rapporto tra prestazioni, prezzi
e consumi.
Grazie all’introduzione delle
nuove soluzioni APU e CPU
Embedded R-Series, rafforziamo inoltre la nostra leadership
nel settore embedded, portando una serie di soluzioni progettate per l’utilizzo all’interno
delle macchine da gioco, dei
dispositivi per la diagnostica
per immagini, per il digital signage, per il controllo e l’automazione industriale e per le
infrastrutture di comunicazione
e di networking: tutti ambiti che
richiedono prestazioni di calcolo e tecnologie di elaborazione
grafica molto elevate.
Di recente abbiamo anche lan-
ciato la nuova scheda grafica
AMD FirePro W9100, destinata ai professionisti del settore
video, della progettazione e
dell’ingegneria. Si tratta di una
soluzione espressamente progettata per la nuova generazione di workstation che supportano l’accelerazione OpenCL e
le risoluzioni 4K ed è quanto di
più avanzato possiate trovare
sul mercato. Per avere un’idea
delle performance che una soluzione di questo tipo può assicurare, vi basti pensare che è
in grado di gestire operazioni in
multi-tasking con configurazio-
ni fino a sei schermi a risoluzione 4K e permette all’utente
di apportare, in tempo reale,
modifiche e correzioni su progetti video 4K.
Ovviamente
imprescindibile e solida la nostra presenza nel settore consumer, che
quest’anno si è arricchito delle
nuove e attesissime APU “Kaveri” AMD A-Series 2014 con
grafica AMD Radeon R7, in
cui fanno il loro debutto, accanto alla Heterogeneous System Architecture, l’architettura
Graphic Core Next, le nuove
API Mantle, la tecnologia AMD
TrueAudio, il supporto alle risoluzioni UltraHD (4K) e la compatibilità con il socket FM2+.
Abbiamo presentato Kaveri anche in versione mobile con le
nuove APU Mobile Performance 2014, destinate a PC ultrathin e dispositivi mobili a elevate prestazioni. Le nuove APU
Mobile Performance 2014 sono
disponibili nelle configurazioni
sia per uso personale sia, per
la prima volta, per l’utilizzo in
ambito professionale, grazie
alle inedite AMD Pro A-Series
caratterizzate da una straordinaria stabilità e longevità.
D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/
collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in
attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…) ?
R: Accordi e collaborazioni sono un elemento fondamentale della strategia di AMD, che
consideriamo fondamentali per
rispondere alle rapide evoluzioni dell’industria. Come già
anticipato, l’accordo con ARM,
annunciato lo scorso maggio,
ci permetterà di sviluppare e
introdurre soluzioni innovative
nei diversi segmenti di mercato. Le nostre collaborazioni
inoltre si estendono in diversi
ambiti, e tra queste vi è quella
ormai consolidata con Adobe,
inaugurata nei mesi scorsi con
l’integrazione del supporto a
OpenCL per l’accelerazione
dei carichi di lavoro su Adobe Premiere Pro CC oppure
la collaborazione con BlueStacks, che oggi ci permette di
portare l’esperienza completa
del sistema operativo Android
di Google su tablet, PC 2-in-1,
notebook e desktop basati su
Microsoft Windows.
Molto ricche sono anche le nostre collaborazioni in ambito
gaming. Dopo Cloud Imperium
Games, Eidos-Montréal e Oxide Games, abbiamo di recente
avviato una partnership tecnologica anche con Crytek, volta
a integrare il supporto nativo
alle API Mantle in CRYENGINE, il motore alla base dei titoli
sviluppati dallo studio.
Come ho detto, la collaborazione è da considerarsi un
elemento fondante nella nostra
strategia e in questo senso il
nostro contributo fondamentale
all’interno dell’Heterogeneous
System Architecture (HSA)
Foundation ne è la dimostrazione più evidente.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: Il segmento dei Pc desktop
ha ancora molto da dire, soprattutto se pensiamo ai computer ibridi, da utilizzare in mobilità come sulla scrivania. Ma
è altresì vero che la crescita
più forte oggi si registra nei
cosiddetti settori adiacenti, dai
micro-server, alle soluzioni semi-custom, ai nuovi form factor, senza dimenticare i server
e i client a elevata efficienza
energetica.
D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti?
R: Anzitutto, siamo l’unica
azienda ad avere a disposizione la proprietà intellettuale
necessaria per spingere l’innovazione sia all’interno dell’ecosistema ARM sia in quello x86.
Parliamo di un mercato con
un importante fattore di crescita, destinato a superare gli 85
miliardi di dollari entro il 2017.
Grazie all’esperienza di ARM
nello sviluppo di soluzioni a
ridotto consumo energetico e
nella realizzazione dell’architettura standard server base
system (SBSA), unita al nostro
impulso innovatore nelle soluzioni a 64bit, saremo in grado
di offrire nuove funzionalità e
guideremo l’innovazione nei
mercati con maggiore crescita.
Con “Project Skybridge” porteremo, ad esempio, per la prima volta le performance e l’efficienza della Heterogeneous
System Architecture (“HSA”)
anche su Android.
Tra i fattori differenzianti, non
possiamo poi dimenticare le
nostre APU, con le quali, di fatto, abbiamo reinventato il processore. Oggi sono al centro
delle più innovative soluzioni
dell’azienda, sia in ambito business che consumer, e la loro
grande versatilità, unita ad un
livello di performance assoluto, è stata molto apprezzata
CPU
Parola alle Aziende
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
nell’industria, come dimostrano, tra gli altri, Microsoft e Sony
che le hanno addirittura scelte
per le loro console di ultimissima generazione, Playstation 4
e Xbox One.
In sintesi sono state le singole
scelte che l’azienda ha preso
in questi anni a tracciare un
percorso differenziante che
ci mette oggi nelle condizioni
di offrire ai clienti un livello di
flessibilità e di differenziazione più elevato rispetto ai nostri
competitor. Parlo della proprietà intellettuale (IP) accumulata
in questi anni nella produzione
di processori, prodotti grafici e
prodotti multimediali che ci permette, oggi, di realizzare soluzioni su misura, per i diversi
clienti, che sfruttano proprietà
intellettuali specifiche, insieme
a una metodologia flessibile di
progettazione dei System-ona-Chip (SoC), e questo nei più
svariati segmenti, dal gaming
ai set-top box, alle smart TV, ai
PC, ai tablet, fino ai server.
D: Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?
R: Certamente ci sarà un’enorme espansione delle soluzioni Cloud e di quello che
oggi viene chiamato l’Internet
delle cose (IoT). Questo porterà a una vera esplosione della
quantità di dati nell’universo
digitale, con un evidente aumento del consumo energetico
mondiale nel corso dei prossimi anni. Ciò che mi preme
di più sottolineare, è che l’innovazione in termini di performance non potrà più prescindere da un elevato livello di
efficienza energetica. E se è
nel presente che si gettano le
basi per il futuro, AMD ha ben
chiaro il suo percorso: proprio
l’efficienza energetica è stata
infatti uno dei temi affrontati
durante la recente China International Software and Information Service Fair, dove AMD ha
annunciato il proprio impegno
a ridurre di ben 25 volte i consumi delle sue soluzioni APU
entro il 2020.
A
cura della redazione
D: Qual è la sua opinione
riguardante l’andamento del
mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?
R: È difficile racchiudere il
mondo dei microprocessori
in un singolo mercato. Ne esistono infatti diversi, segmentati in base all’uso a cui sono
destinate le CPU, uso che ne
indirizza, ovviamente, le caratteristiche architetturali.
Palmari, tablet, personal
computer, server, laptop, dispositivi embedded impiegano infatti CPU con architetture diverse e obiettivi, a volte,
contrastanti. Basti pensare,
ad esempio, all’interesse molto elevato che può avere la
presenza di unità funzionali
dedicate alla riproduzione di
stream video nei tablet rispetto a quello praticamente nullo
per la stessa capacità in un
server, oppure all’importanza
di consumi ridotti in un dispositivo portatile, dove la durata delle batterie è assai più
importante delle prestazioni
assolute.
Di fatto, ciascuna tipologia di
sistemi impone alcune qualità alle sue componenti ed è
il successo, o meno, del prodotto completo a decretare
il mercato, e i volumi, per le
CPU impiegate. Cioè, in sintesi, i microprocessori tendono a essere sempre più considerati una commodity.
In questo momento, in particolare, l’unico mercato realmente in crescita è quello dei
dispositivi portatili, che consentano l’accesso a Internet
in ogni situazione e, quindi,
che sono dotati di processori
caratterizzati da performance
ragionevoli ma soprattutto da
bassi consumi, buone caratteristiche multimediali e integrazione in un modello SOC
(‘system on a chip’).
All’opposto, invece, è la fascia
alta dei server a presentare
una minore dinamicità, anche a causa della congiuntu-
Intervista a Giorgio Richelli, platform technical
sales, systems and technology group
IBM Italia
ra economica e, quindi, ci si
potrà al massimo attendere
una ridistribuzione dei volumi
grosso modo simili a quelli
presenti fra le architetture attuali, a scapito di quelle meno
innovative, in uno
scenario comunque
piuttosto debole.
Sarà comunque certamente interessante Giorgio
valutare l’evoluzione Richelli
a lungo termine di un
mercato in cui i “predatori” (cioè le architetture in
crescita come quote di mercato) e le “prede” (quelle invece impegnate a difendere una
rendita di posizione) hanno
ruoli spesso ribaltati nel giro
di qualche anno. Ad esempio
x86 è stato per molto tempo
un predatore delle architetture RISC, ma si trova ora a
doversi difendere dall’attacco
dei processori utilizzati per i
dispositivi mobile che, come
ARM, una volta dotati di caratteristiche poco interessanti
per un utilizzo generale sono
oggi sempre più diffusi anche
per applicazioni generali.
D: Quali sono le principali strategie adottate dalla
vostra società sul breve/
medio periodo per soddisfare al meglio le richieste
di questo mercato?
R: IBM ha al suo interno sia
unità di progettazione e produzione di componenti microelettronici sia dipartimenti
che impiegano questi componenti per produrre sistemi
completi, destinati all’utente
finale, come server, storage,
networking.
Questa peculiarità è ormai
piuttosto rara in un mercato
dove invece la maggior parte
dei fornitori tende ad appiat-
tirsi su di una sola tipologia
di microprocessore, differenziandosi quindi principalmente sul prezzo. In particolare
nei sistemi server
e storage, collocati nella fascia alta e
destinata all’uso in
ambienti “Enterprise”, hanno invece
valore caratteristiche
come l’efficienza delle funzionalità di virtualizzazione, le prestazioni su workload
complessi, l’integrazione con
i software di amministrazione, di monitoring, provisioning e così via.
E di fatto IBM è in grado di
controllare, per buona parte
dei suoi prodotti hardware,
l’intera filiera, dalla progettazione alla produzione. Ed è
questo livello di integrazione
della catena cpu-chipset-microcodice-hypervisor-sistema operativo-middleware che
I microprocessori
tendono a essere
sempre più
considerati una
commodity
le permette di offrire sistemi
innovativi, sfruttando una sinergia altrimenti impossibile
nel caso di uso di componenti
‘off the shelf’.
È evidente che però un processo di questo tipo si può
sostenere solo se il volume,
il numero di processori, si
mantiene al di sopra di un
certo livello. In quest’ottica
continua a pag. 32
31
32
Parola alle Aziende
CPU
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
segue da pag. 31
si può inquadrare la creazione del consorzio OpenPower
che, aprendo la proprietà intellettuale dei processori POWER, intende estendere il più
possibile la loro diffusione.
D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/
collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in
attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…)?
R: Il numero di brevetti conseguito ogni anno da IBM
dimostra le sue capacità di
innovazione in moltissimi
campi tra cui, non ultimo,
quello della microelettronica.
IBM produce processori,
come quelle delle famiglie
Power o Z, dotati di caratteristiche tecnologiche e architetturali estremamente avanzate, e li impiega all’interno
nei propri sistemi. Inoltre,
come ho accennato prima,
IBM ha creato nel 2013 la
OpenPOWER Foundation.
Questa organizzazione è
una comunità tecnica aperta che vuole ripensare al
modo in cui si organizzano i
datacenter e alla loro tecnologia. I membri del consorzio
possono usare il disegno e
le tecnologia dei processori
POWER per disegnare componenti e sistemi custom e
ottimizzare il software OpenSource (Linux, OpenStack,
KVM e così via) sui processori POWER.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: Direi quelli legati al mondo dei Big Data e del Cloud.
D a a l c u n i s t u d i s vo l t i
dall’IBM’s Institute for Business Value emerge che
le organizzazioni non sono
preparate per affrontare i
prossimi trend tecnologici.
Solo un numero limitato di
esse sono dotate di competenze adeguate per realizzare progetti nel campo
del mobile, degli analytics,
cloud o social business.
Per questo IBM sta progettando, non solo sistemi
e infrastrutture ma anche
software e funzionalità, che
permettono alle organizzazioni di creare architetture “intelligenti”, in grado di
dare un accesso più veloce e analitico alle enormi
quantità di dati via via ora
disponibili, consentendo l’estrazione di informazioni e
conoscenza.
D: Quali sono i principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R: Nel mondo dei microprocessori, l’offerta IBM è
incentrata sull’architettura
Z e POWER. Il più recente
FOC
PACKA U S
GING
LA MOSTRA
IL CONVEGNO
I LABORATORI
In uno spazio specifico sarà allestita
un’esposizione a cura delle aziende
partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale.
Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30
minuti ciascuno.
Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una
modalità semplice e in grado di dare
un ritorno di immagine alle aziende
che si metteranno in gioco proponendo
il corso.
Quest’anno Machine Automation punterà i riflettori sul mondo del Packaging
A CHI SI RIVOLGE
L’evento si rivolge a manager, tecnici,
progettisti, specialisti e opinion leader
che operano nel mondo produttivo in
qualità di costruttori OEM, costruttori
di impianti e linee di produzione,
system integrator, utilizzatori finali
(automotive, meccanica, elettronica/
elettrotecnica, alimentare, energia,
farmaceutico, chimico ecc.) e fornitori
di servizi ad elevato valore (studi di
progettazione, R&S ecc.).
con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life
Science. In questi ambiti l’utilizzo di sistemi di automazione smart, di controlli
‘embedded’ sempre più performanti, unitamente all’impiego di tecnologie
per l’identificazione e la tracciabilità, si rivela un fattore competitivo a cui chi
opera nel settore manifatturiero.Dal punto di vista tecnologico, il focus sarà su
componenti e sistemi per l’identificazione e la tracciabilità in produzione quale
chiave di volta per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi in linea
e a fine linea. Le tecnologie per la visione artificiale giocano un ruolo importante
al servizio di queste funzioni e saranno tra i protagonisti di MA – Machine
Automation 2014.
Per aderire
Online all’indirizzo ma.mostreconvegno.it
La partecipazione ai seminari, alla mostra e ai laboratori è gratuita.
Tutta la documentazione sarà disponibile on-line.
Come arrivare
a IBM Client Center – Segrate MI
Auto
Tangenziale Est – Linate uscita nr. 6. Seguire
indicazioni Aeroporto. Al semaforo in prossimità
dell’aeroporto girare verso sinistra procedendo
CON LA COLLABORAZIONE DI:
sulla S.S. Paullese. Alla terza rotonda girare verso
destra seguendo le indicazioni per Paullo-Peschiera
Borromeo. Percorrere l’intera circonvallazione e alla
prima rotonda girare a sinistra per l’ingresso in IBM.
Coordinate per uso del GPS: Lat. 45.466 – Long. 9.295
+45° 27’57.60”, + 9° 17’42.00”
Treno
Milano Centrale - Navetta gratuita da e per Lambrate
Metropolitna Linea 2 (verde) fino alla stazione di Lambrate,
poi Navetta gratuita fino a IBM
CPU
Parola alle Aziende
33
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
componente della seconda,
POWER8, introduce alcune caratteristiche innovative che lo distinguono tra
gli altri come, ad esempio,
la Transactional Memory,
che gli consente di elevare
in modo straordinario l’efficienza nella sincronizzazione fra thread concorrenti
oppure l’interfaccia CAPI
(Coherent Accelerator Pro-
cessor Interface), che permetterà la connessione di
dispositivi custom direttamente sul bus di comunicazione fra i core, rendendo
possibile quindi l’uso di ac-
celeratori per l’elaborazione o la comunicazione, ovvero dispositivi per la memorizzazione dei dati, con
una latenza e una banda
assolutamente uniche.
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CON IL PATROCINIO DI:
GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014
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Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI
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D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo
termine?
R: A causa dei costi, probabilmente continuerà la
tendenza verso una standardizzazione delle architetture dei processori e un
ulteriore consolidamento
delle capacità produttive su
un numero limitato di fab,
che forniranno materiale ai
vari produttori. Dal punto
di vista tecnologico, siamo
ormai arrivati a chip in cui
le dimensioni dei transistor
sono ormai misurabili in
termini di atomi di silicio.
Sebbene si sia comunque
riusciti a mantenere un miglioramento della densità e,
in modo minore, delle prestazioni, è chiaro che le dimensioni stesse dell’atomo
non sono un limite superabile e prima o poi sarà necessario un cambio di rotta,
una disruption.
Purtroppo l’attuale situazione economica non permette investimenti in ricerca su
quella scala che sarebbe
necessaria per introdurre
un livello di innovazione in
grado di portare a un cambiamento radicale degli
stessi materiali oggi utilizzati per la fabbricazione dei
microprocessori.
Parallelamente, considerando il peso sempre maggiore
preso dal segmento consumer e la difficoltà di migliorare le prestazioni assolute
di un core, ci si può aspettare un maggiore impegno
per la riduzione dei consumi e microprocessori dotati
di un numero cospicuo di
core, eventualmente integrati da unità specializzate
per scopi specifici (networking, multimedia, sicurezza,
gaming e così via).
Per quello che riguarda i
server è sicuramente interessante seguire lo sviluppo
del mondo Cloud, nelle varie forme, considerato l’impatto che avrà nei volumi.
34
Parola alle Aziende
CPU
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
Intervista a Nicolas Chantier, product marketing,
high reliability semiconductor solutions
e2v
delle problematiche di raffreddamento.
Tali sistemi devono rimanere operativi e affidabili
A cura della redazione
anche in caso di incidenti tecnici a bordo, come la
D: Qual è la sua opinione perdita totale di pressione
riguardo l’andamento del atmosferica in cabina, che
mercato (rallentamento, equivale a una situazione
crescita, forte incremen- di assenza d’aria per rafto…)?
freddare il sistema con la
R: e2v è fornitore di versio- ventilazione.
ni High Reliability dei CPU Di conseguenza sulle apFreescale per applicazione plicazioni aeronautiche non
di avionica, difesa e spazio. è permesso l’uso di ventilaSi osserva un aumento zione, il sistema di raffrednotevole della richiesta di damento deve funzionare
mercato per processori ed essere raffreddato cormulti-core, in particolare le rettamente a temperature
serie P3041 e T4240.
elevate anche in assenza
Le applicazioni di avionica totale d’aria.
richiedono sempre un’e- Si può considerare l’uso di
stensione
della
sistemi di raffreddisponibilità della
damento a base
serie PowerPC per
di liquidi, ma quegli anni futuri, e
sto aggiunge altre
questo è un bisocomplessità e progno per il quale la
blematiche di affisocietà e2v propodabilità in ambito
ne il servizio SLIM Nicolas
aeronautico.
( S e m i c o n d u c t o r Chantier
La soluzione propoLifecycle Managesta da e2v è di offriment) che permetre una temperatura
te di estendere la dispo- operativa dei CPU garannibilità di un processore tita più alta con un Tj max
Freescale per almeno una di 125 °C invece di 85 °C o
decina d’anni dopo la data 110 °C.
di obsolescenza.
Questo consente l’uso di
sistemi di raffreddamento
D: Quali sono le principa- passivi che hanno il vanli strategie adottate dalla taggio di offrire una magvostra società sul breve/ giore affidabilità in ambito
medio periodo per soddi- aeronautico.
sfare al meglio le richieste
di questo mercato?
D: In che modo state imR: Si nota che l’industria ae- plementando queste straronautica deve risolvere pro- tegie (stipula di accordi/
blematiche di certificazione collaborazioni, nuove acdel multi-core computing.
quisizioni, investimento in
Questo rimane tutt’ora un attività di ricerca e svilupostacolo al successo del po, in risorse umane…)?
multi-core in certe applica- R: Per venire incontro ai
zioni.
bisogni dei mercati aeroUn’altra sfida per i sistemi nautici e spaziali, durante il
aeronautici di tipo Flight salone dell’aeronautica “PaComputer è la gestione ris Air Show” di Le Bourget
(Francia) e2v ha rinnovato
l’accordo con Freescale per essere fabbricante
e fornitore approvato delle
versione High Reliability dei
processori Freescale.
Inoltre e2v prosegue negli investimenti industriali
di tipo assembly and test
di semiconduttori al fine
di continuare a produrre
le prossime generazioni di
CPU nel sito di Grenoble
in Francia, a solo 2 ore da
Torino.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: Per la società e2v, i settori più promettenti sono i
Flight computer aeronautici, certi tipi di sistemi militari, ma anche gli on-board
computer di livello spaziale
per satelliti.
D: Quali sono i principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R: I principali fattori che distinguono la società e2v dagli altri fabbricanti di CPU
è la combinazione dei seguenti punti:
• la più alta temperatura
operativa massima garantita, che risolve certe difficoltà di gestione termica
sempre più complesse con
CPU di tipo multi-core;
• la disponibilità di ogni
tipo di CPU per periodi di
vita superiore a 20 anni. Ciò
è molto utile per tutti quei
sistemi che sono sottoposti
a certificazioni complesse
e costose come tutte le applicazioni aeronautiche legate alla sicurezza di volo;
• la capacità di creare
versioni di qualità superiore rispetto ai CPU di grado
commerciale, fino al livello
spaziale;
• tutte le operazioni di
estensione della gamma
di temperature di funzionamento garantito si fanno
usando sempre gli stessi
dispositivi e software di test
ATE di Freescale. Questo
garantisce una copertura
di test totale anche su CPU
multi-core molto complessi.
D: Pur non avendo la sfera
di cristallo, quali sono le
previsioni sul lungo termine?
R: Sul mercato delle applicazioni aeronautiche si prevede
una richiesta sempre più forte di
CPU di tipo Freescale, basata
principalmente sulla loro consolidata reputazione in ambito aeronautico e che rende quindi più
facile la certificazione di nuovi
sistemi basati su IP già usate
con successo in volo.
35
EONews n. 577 - luglio/agosto 2014
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Si parla di...
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Collaboratori: Ralph Buehler, Emanuele Dal Lago, Federico Filocca, Stefan Fuchs,
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Mostre
Convegno
2014 - 2015
15 ottobre
ott
2014
11 dicembre 2014
S&PI
S
S&
&PI – Sensors and Process Instrumentation 2014
Machine Automation
S PI
&
SENSORS
& PROCESS
INSTRUMENTATION
Unica mostra convegno dedicata
de
all’automazione,
strumentazione di processo,
alla sensoristica e alla stru
S&PI si presenta quest’an
quest’anno con una formula rinnovata
e ricca. Due le sessioni im
importanti: “Tech”, nella quale
si parlerà delle metodolog
metodologie di rilevazione e misura
più promettenti nell’attuale scenario tecnologico,
di comunicazione, di bus di campo e wireless,
e “Industry” in cui ci si foca
focalizzerà su alcuni tra i più
rilevanti settori applicativi per le soluzioni
di automazione e strumentazione
strumen
di processo:
Oil & Gas,Acqua e Life Sc
Science.
L’evento quest’anno si focalizzerà sul tema del packaging
con particolare attenzione ai settori applicativi
del food&beverage e del life science: focus principale
saranno la tracciabilità dei prodotti e l’identificazione,
con interessanti excursus nel mondo della visione artificiale
quale chiave di volta per migliorare la qualità dei manufatti
e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. La formula
proposta è teorico-pratica: in una sola giornata si potrà
partecipare alla sessione convegnistica ‘tecnologica’,
alla parte espositiva e ai tanto attesi laboratori.
Una modalità in grado di fare davvero ‘cultura’.
10 marzo
ma
2015
18 giugno 2015
MC4-Motion Control for 2015
MC4-Moti
ITE Day – Industrial Technology Efficiency Day 2015
INDUSTRIAL D
TECHNOLOGY A
EFFICIENCY Y
Data da segnare in ag
agenda! Impossibile mancare
MC4-Motion Control for
all’edizione 2015 di MC
che in questi anni si è sempre confermata essere
l’appuntamento di rifer
riferimento per chi vuole
conoscere in modo approfondito
ap
tutte le tecnologie
per il controllo del mov
movimento al servizio di macchine
una vera full immersion.
e impianti. Un solo giorno,
gio
Dopo il riscontro positivo registrato da parte delle
aziende espositrici e dei partecipanti, Fiera Milano
Media propone in linea con la scorsa edizione una
sessione plenaria realizzata con l’autorevole
contributo di Business International, le sessioni di
presentazione dei prodotti ad opera delle aziende
espositrici e i laboratori organizzati dalle
Redazioni in collaborazione con primarie aziende
del settore durante i quali i visitatori potranno
imparare veramente qualcosa sui prodotti, come
utilizzarli, e come realizzare vere e proprie
applicazioni sotto la guida di esperti.
Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990
www.mostreconvegno.it@fieramilanomedia.it
elena.brusadelli@fieramilanomedia.it