5 7 7 L u g l i o / ag o s to 2 0 1 4 www.elettronica-plus.it Il mercato Asic guarda a Est Mensile di notizie e commenti per l’industria elettronica all’interno Mercati INTERNET DEGLI OGGETTI: TECNOLOGIE ABILITANTI E PROSPETTIVE pagina 8 report PMI E GLOBALIZZAZIONE pagina 10 distribuzione DESIGN PARTNER PROGRAM pagina 12 attualità SENSORI PIU’ SMART PER CAMBIARE IL MONDO pagina 17 La regione dell’Asia-Pacifico continua a guadagnare posizioni nel settore dei circuiti ASIC. Questo è il dato più significativo dell’ultimo aggiornamento del McClean Report pubblicato da IC Insights. Secondo i dati del rapporto, questa regione ha aumentato la propria share di 17 punti percentuali nel periodo 2004-2014, contro un aumento dello 0,9% dell’Europa e una diminuzione del 5% della regione America. Il Giappone, che dal 2004 al 2009 è stato il più importante mercato mondiale per i circuiti ASIC (38,3% del totale mercato), è stato superato dalla regione Asia-Pacifico nel 2010, a causa Mercato mondiale dei circuiti Asic per macro regione (Fonte IC Insight – giugno 2014) Europe Americas Yr 04 10 11 12 13 ASIC Market ($B) % Chng 4.35 3.90 3.81 3.25 3.22 9 28 -2 -15 -1 Percent of Total ASIC Market 25.4 23.2 23.4 22.1 22.8 ASIC Market $B) % Chng 2.06 2.10 2.02 1.74 1.84 16 38 -4 -14 5 Japan Percent of Total ASIC Market 12.0 12.5 12.4 11.9 13.0 dei sempre più massicci spostamenti della produzione di sistemi elettronici verso Paesi low-cost. Dal 2012 questo trend è andato consolidandosi. Per il 2014 il Giappone rimarrà il leader di mercato per le vendite di gate array (82 miliardi di dollari) e gli Asic full-custom (1,5 miliardi), mentre la regione Asia-Pacifico sarà il più ASIC Market ($B) % Chng 6.55 5.30 5.27 4.56 3.60 18 16 -1 -13 -21 Asia-Pacific Percent of Total ASIC Market 38.3 31.6 32.3 31.1 25.4 ASIC Market ($B) % Chng Percent of Total ASIC Market 4.15 5.48 5.20 5.11 5.50 28 37 -5 -2 7 24.3 32.7 31.9 34.9 38.8 Total ASIC Market ($B) 17.10 16.77 16.30 14.66 14.15 importante mercato per le celle standard (3,3 miliardi di dollari) e i Pld (2,3 miliardi). Entro il 2018 la regione Asia-Pacifico deterrà una quota del mercato Asic pari a 45,5%, maggiore delle quote combinate di Giappone e regione America. Sostanzialmente stabile l’Europa, con una quota di mercato del 12,4% Thread: un nuovo protocollo per IoT Riconoscendo la necessità di implementare in maniera innovativa ed efficace di collegare i prodotti in ambito domestico, sette aziende hanno dato vita al Thread Group, un consorzio finalizzato allo sviluppo di Thread, un nuovo protocollo per il networking basato su IP. I membri fondatori sono Yale Security, Silicon Labs, Samsung Electronics, Nest Labs, Freescale Semiconductor, Big Ass Fans e ARM. “Con Thread – ha detto Vint Cerf, vice president e chief Internet evangelist di Google e advisor di Thread Group – sviluppatori di prodotti e consumatori potranno connettere in modo semplice e sicuro più di 250 dispositivi in una rete “a maglia” wireless a basso consumo, che prevede la possibilità per ogni dispositivo di accedere direttamente a Internet e ad applicazioni cloud. Thread è il nuovo protocollo wireless per applicazioni home Q1 2014 in crescita per il mondo Eda Gli ultimi dati forniti dal servizio di studi statistici (Mss) di Edac (Eda Consortium) hanno evidenziato che il primo trimestre di quest’anno dell’industria Eda si è chiuso a 1.746,1 milioni di dollari, in aumento del 4,6% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Tutte le regioni hanno beneficiato di una solida crescita durante il trimestre, a eccezione del Giappone. A livello di prodotti la crescita più sostenuta è stata fatta registrare dai SiP (Silicon Intellectual Property) light up your business con un +10,2%, seguita dai tool Cae con un +6,6%; quest’ultimo è senza dubbio il settore più importante, con i suoi 638,6 milioni di dollari. A livello geografico l’incremento più forte Andamento del mercato Eda per categoria di prodotto nel Q1-2014 (Fonte MSS-Edac) è stato fatto registrare dalla regione Asia/Pacifico (+13,5%), seguita dall’Area Emea (+7,4%) e Americhe (+7,1%). In controtendenza il Giappone con una diminuzione del 19,3%. seguici all’indirizzo: Categoria di prodotto Fatturato (milioni di dollari) Variazione % rispetto Q1 2013 Cae 638,6 6,6 Verifica e design fisico di Ic 331,9 -2,4% SEGUICI SU Pcb&Mcm 159,7 1,6 twitter e Sip Servizi 518,1 97,7 10,2% -4,1% LinKedin www.elettronica-plus.it EMpower your business Riprogramma il mondo. Fare ingegneria in un mondo complesso porta ogni giorno nuove sfide. Cambia approccio per affrontarle al meglio. Riprogramma il tuo mondo ingegneristico con la piattaforma integrata hardware e software di National Instruments. Supera la complessità dei sistemi di misura e controllo. >> A te l’idea, a noi gli strumenti. Visita italy.ni.com 02.413091 ©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. National Instruments, NI e ni.com sono marchi commerciali di National Instruments. Altri prodotti e nomi aziendali citati sono marchi commerciali delle rispettive aziende. 14887 14487_NI_ADS_Ph2_Snowboard_265x310.indd 1 10/29/13 11:01 AM Terza Pagina 3 EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Massimo Giussani Pur se rendono possibile il lavoro e l’intrattenimento tramite collegamenti wireless alle reti di comunicazione, smartphone, tablet e notebook dipendono ancora in larga parte da cavi e connettori per la ricarica delle batterie. Il ricorso allo standard USB per aumentare la compatibilità dei caricabatterie e la più recente proposta di renderne il connettore simmetrico per agevolare il collegamento dei dispositivi non liberano gli utenti dalla presenza dei fastidiosi cavi. Una soluzione radicale per avere dispositivi portatili completamente liberi da fili è rappresentata dal Wireless Power, una tecnologia tutt’altro che nuova ma che finora ha stentato a decollare. Un recente studio di IHS, “The world market for Wireless Power”, stima che nel 2013 siano stati venduti solo 5 milioni di caricabatterie senza fili e 21 milioni di ricevitori – una goccia il rispetto al mare di dispositivi portatili che ne potrebbero fare uso. I motivi di questa tiepida accoglienza sarebbero da ricercare nella presenza di più standard tra loro incompatibili e nella scomodità di utilizzo di certe soluzioni. Nel campo dei caricatori senza fili, tre sono le associazio- L’alba del Wireless Power Dopo anni di presenza marginale sul mercato, le tecnologie di ricarica senza fili si apprestano a diventare mainstream ni di maggior peso: Wireless Power Consortium (WPC), che propone lo standard Qi e annovera tra i suoi membri HTC, Motorola, Nokia e Samsung; Power Matters Alliance (PMA) che si appoggia alla tecnologia Powermat e conta tra gli altri sul supporto di Blackberry, Flextronics, Google, NEC, TI e, più di recente, HTC, LG e Samsung; e Alliance for Wireless Power (A4WP), che spinge lo standard Rezence ed è guidata da Qualcomm e Samsung. Due eventi relativamente recenti promettono di avere un impatto significativo sul futuro del Wireless Power: WPC ha deciso di modificare le specifiche di Qi per accomodare un approccio induttivo risonante retrocompatibile con la soluzione induttiva proposta in passato; A4WP e PMA hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per rendere compatibili tra loro i propri prodotti, riducendo così significativamente la frammentazione del mercato. Alla luce di questi eventi, gli analisti di IHS prevedono Fonte: IHS un’accelerazione repentina nell’adozione delle soluzioni di Wireless Power, già a partire dall’anno prossimo. La diffusione delle tecnologia ad accoppiamento induttivo risonante sarà tale da farne la scelta dominante a partire dal 2016. Gli analisti di IHS prevedono inoltre che entro la fine di quest’anno i dispositivi in grado di caricarsi senza fili saranno 50 milioni, ma diventeranno 900 milioni nel 2018, quando il fatturato di trasmettitori e ricevitori per caricatori senza fili varrà ben 8,5 miliardi di dollari. I primi segni di questo futu- ro roseo si sono visti al CES 2014, dove sono stati presentati diversi modelli di telefoni portatili e smartphone compatibili con un’alimentazione senza fili e una pletora di accessori in grado di adattare i modelli senza supporto nativo. Caricabatterie senza fili hanno fatto la loro timida comparsa anche in campo automobilistico e persino Intel è scesa in campo, annunciando allo scorso Computex di Taipei di voler produrre integrati espressamente pensati per l’alimentazione wireless di notebook, tablet, smartphone e altri dispositivi portatili. I prototipi mostrati da Intel al Computex si appoggiavano allo standard ad accoppiamento induttivo risonante Rezence di A4WP. A dare la maggiore spinta al Wireless Power saranno però con ogni probabilità i prodotti della Wearable Electronics, per loro natura poco adatti a ospitare scomodi e antiestetici connettori. Dai 50 milioni di dispositivi ‘indossabili’ del 2013 si passerà, secondo uno studio di ABI Research, a 540 milioni nel 2018, molti dei quali esigeranno un’alimentazione senza fili, agevolando cosi l’ingresso del Wireless Power nel gotha delle tecnologie mainstream. 4 Hi-tech & finanza EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Febbre di fusioni e acquisizioni anche in Europa Elena Kirienko Nell’industria dei semiconduttori, la febbre dell’M&A, cioè delle operazioni di Merger&Acquisition (letteralmente fusioni e acquisizioni), iniziata negli Stati Uniti sta iniziando a travolgere anche l’Europa. Nell’ultimo anno, a livello mondiale, il valore di queste operazioni annunciate dalle società di chip ha superato la soglia dei dieci miliardi di dollari. Tra le più importanti, l’acquisizione della statunitense Hittite Microwave da parte della connazionale Analog Maurizio Tamagnini, Devices del valore di presidente del circa due miliardi e, supervisory sempre negli Stati Uniti, board di STMicroquella di TriQuint Semielectronics conductor da parte di RF Micro Devices del valore di 1,5 miliardi. Sull’altra sponda dell’Atlantico, a muovere le acque ci ha pensato nelle scorse settimane il nuovo presidente del supervisory board di STMicroelectronics, Maurizio Tamagnini. Il manager del colosso italo-francese ha dichiarato che parte del miliardo di euro derivante dall’emissione dell’obbligazione convertibile in azioni verrà utilizzato per effettuare acquisizioni. Ma nell’attesa di vedere le prime mosse di STMicroelectronics, l’austriaca AMS e la tedesca Dialog Semiconductor hanno iniziato le danze nell’inevitabile processo di consolidamento nel settore dei semiconduttori in Europa, confermando le indiscrezioni della stampa finanziaria internazionale su una possibile fusione alla pari tra le due società. Fusione che darebbe vita a un colosso dei chip con una capitalizzazione di Borsa di circa 5 miliardi di euro. I vertici delle due aziende hanno infatti Nell’attesa che STMicroelectronics inizi lo shopping, Dialog Semiconductor e AMS hanno avviato i colloqui per una fusione alla pari. Analisti e investitori sono ottimisti sulle prospettive dei due titoli in Borsa dichiarato di avere avviato dei colloqui preliminari che potrebbero presto sfociare in un accordo, anche grazie alla non sovrapponibilità del portafoglio prodotti. AMS è specializzata nella realizzazione di chip analogici che gestiscono luminosità e colori degli schermi impiegati nei dispositivi mobili, come smartphone e tablet, nel settore industriale e negli apparecchi medicali, mentre Dialog è focalizzata in quei semiconduttori che gestiscono il consumo di energia. Un’altra differenza tra le due realtà è il diverso modello di business adottato: AMS ha propri impianti di fabbricazione dei chip mentre Dialog affida la realizzazione fisica dei propri prodotti a società terze. Entrambe le società hanno Apple come cliente comune. Il colosso di Cupertino rappresenta circa l’80% del fatturato di Dialog, che, grazie alla fusione con AMS, potrebbe ridurre la sua dipendenza al di sotto della soglia del 60 per cento. Le dimensioni di queste due società, prese singolarmente, e le brillanti prospettive di crescita dei rispettivi fatturati, sono poi tali che entrambe potrebbero essere potenzialmente la preda ideale per un grosso produttore di chip. Nell’attesa che l’accordo finale venga siglato, analisti e investitori sono convinti che le quotazioni delle due società in Borsa non potranno che salire. Qualcomm punta al WiGig Federico Filocca Qualcomm investe 300 milioni di dollari nel wi-fi del futuro per mobile device. E per realizzare i suoi progetti conquista l’azienda israeliana Wilocity, uno sviluppatore di chipset wireless da 60 GHz basati sullo standard IEEE 802.11ad, noto anche come WiGig. L’operazione permette alla società statunitense di diventare il primo operatore al mondo del settore e accrescere le competenze maturate in Qualcomm Atheros con cui, tra l’altro la start up israeliana ha già avuto modo di lavorare. “Per noi questa operazione è più di un’ acquisizione. È un vero invito al resto del settore a prepararsi rapidamente per il WI-fi a 60Ghz – ha spiegato Tal Tamir, amministratore delegato e fondatore di Wilocity, diventato ora vicepresidente con delega alle gestione del prodotto per Qualcomm Atheros. Qualcomm spera che questa acquisizione aiuterà il gruppo a sfruttare al meglio l’esponenziale incremento nel traffico mobile atteso sui prossimi anni. L’obiettivo del gruppo americano è di offrire nel 2015 una gamma di piattaforme basate sul processore Snapdragon 810, il primo prodotto a 20 nm dell’azienda. La piattaforma multi-band dovrebbe combinare soluzioni Atheros WiFi e WiGig operando a 2.5 GHz, 5 GHz e 60 GHz e generando così significativi miglioramenti nella performance wireless, garantendo velocità teoriche di trasferimento fino a 7 Gbit/s. “WiGig giocherà un ruolo di primo piano nella strategia di Qualcomm Atheros diretta ai consumatori, incrementando le potenzialità di smartphone, tablet e più in generale dei mobile device a supporto delle nuove applicazioni” ha spiegato il presidente di Qualcomm Atheros, Amir Faintuch, ricordando come lo streaming di Qualcomm compra Wilocity, esperto di chip Wi-fi a 60Ghz, tecnologia che promette velocità di trasferimento quadruple rispetto alle attuali video 4K e l’incremento della condivisione di file multimediali fra utenti richiederà performance hardware sempre migliori. Argomenti che naturalmente non sono sfuggiti al mercato e agli analisti. “I fondamentali di Qualcomm restano interessanti con la progressiva crescita del 4G-LTE sui dispositivi mobili dei Paesi maturi, la rapida transizione dal 2G al 3G/4G in Cina e gli aumenti nel fatturato da licenze di altre aree emergenti – ha spiegato un report di Zacks Investment Research – Ci aspettiamo che la società guadagni a breve quote di mercato in Cina. La previsione è basata sul fatto che la società ha deciso di lanciare il suo primo chipset per smartphone a buon mercato, specificamente studiato per il mercato cinese, nella seconda metà del 2014”. Non solo, il giudizio sull’azienda americana è anche positivo perché Qualcomm è riuscita a fornire chipset e modem per il primo smartphone del mercato dotato di connettività LTE-A (Long-Term Evolution Advanced di categoria 6). Innovazione che potrebbe dare al gruppo un ulteriore vantaggio competitivo. Regolatore µModule con telemetria READ/WRITE Regolatore µModule a due uscite da 13A o a singola uscita da 26A per un’uscita fino a 100A con gestione digitale del sistema di alimentazione Controlla la tua potenza. Controllare e monitorare in maniera digitale la potenza di sistema con LTM®4676 (16mm x 16mm x 5,01mm BGA) significa eliminare modifiche al layout PCB e ai circuiti. Questo velocizza la caratterizzazione del sistema e l’ottimizzazione durante la prototipazione, l’implementazione e l’uso sul campo. L’interfaccia digitale seriale dell’LTM4676 consente ai progettisti di sistemi e agli operatori remoti di comandare e supervisionare le condizioni di alimentazione e i consumi del sistema. 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Non solo reti di accesso radio (RAN, Radio Access Network), dunque, ma anche reti dati locali (LAN, Local Area Network), metropolitane (WAN, Wireless Area Network), personali (PAN, Personal Area Network) e corporee (BAN, Body Area Network). Infrastruttura eterogenea Il significato stesso del termine “infrastruttura di rete senza fili” è mutato per includere, oltre alle tradizionali macrocelle della rete di accesso radio, anche reti eterogenee (HetNet) che comprendono minicelle, Wi-Fi, sistemi DAS (Distributed Antenna System) e RRH (Remote Radio Head) e il più recente concetto di RAN nel Cloud. In un report messo recentemente a disposizione da ReportsnReports, “The Wireless Network Infrastruc- Mentre cresce LTE e il Wi-Fi entra nel mondo Gigabit, le comunicazioni wireless M2M rendono l’IoT una realtà ture Bible: 2014 - 2020” si stima che nel corso del 2014 gli operatori di comunicazione investiranno 52 miliardi di dollari nell’infrastruttura di rete wireless. Ben 17 miliardi di dollari saranno spesi per ampliare e migliorare l’infrastruttura delle reti HetNet. Secondo questo studio, gli investimenti nell’infrastruttura wireless sono destinati a crescere con un Cagr del 5% nel corso dei prossimi sei anni per arrivare a quota 104 miliardi di dollari nel 2020. Per gli investimenti in macrocelle RAN viene però pronosticato sullo stesso periodo un calo con un Cagr del 3%. Analoghe previsioni di crescita per l’infrastruttura wireless compaiono anche in un recente studio di Visiongain, “ Wireless Infrastructure Market Forecast 2014-2024: Prospects for Leading Companies With Wi-Fi, WiMax, 3G, HSPA+ and LTE”, che stima in 46,7 miliardi di dollari il valore del mercato associato all’infrastruttura wireless nel 2014. Le previsioni di crescita per il futuro sono associate alla crescente domanda di reti ad alta velocità. Secondo gli analisti di Visiongain nel prossimo futuro gli operatori di rete vedranno un ruolo sempre più marcato di LTE, che guadagnerà terreno a scapito delle altre tecnologie wireless almeno fino al 2018. Wi-Fi, banda alle masse Tra tutti gli standard di comunicazione senza fili è il Wi-Fi, nelle sue molteplici incarnazioni, ad aggiudicarsi la corona della popolarità: il numero di dispositivi dotati di connettività Wi-Fi – computer portatili, tablet, smartphone, macchine fotografiche, videocamere, console per videogiochi, persino termostati e contapassi – cresce senza sosta e spinge i produttori a sostenere lo standard, estendendolo con nuove funzionalità ma soprattutto incrementandone la velocità. Nella ricerca di mercato “Global Wi-Fi Market (Indoor, Outdoor, Transportation) 2013 – 2018” disponibile su Reportbuyer, si evidenzia come le applicazioni del Wi-Fi verso le bande a 5 GHz e 60 GHz degli standard Ieee 802.11ac e 802.11ad, transizione le cui conseguenze si faranno sentire specialmente nel mercato consumer. Secondo uno studio di Strategy Analytics, nel 2013 l’80% dei dispositivi dotati di connettività Wi-Fi in ambito CE (1,9 miliardi di unità, il 19% in più rispetto all’anno precedente) si appoggiava allo standard 802.11n. Con l’approvazione di 802.11ac a gennaio di quest’anno, il nuovo punto di riferimento per i prodotti di nuova introduzione sarà questa tecnologia in grado di raggiungere la velocità nominale di 1 Gbps. Ancora più in alto si spinge lo standard Wireless Gigabit (WiGig) 802.11ad, che prevede trasferimenti dati con velocità fino a 7 Gbps e porta con outdoor (hotspot, reti cittadine e private) si stia vigorosamente affermando in una molteplicità di ambiti che comprendono sanità, didattica, turismo e pubblica amministrazione. Il Wi-Fi è una tecnologia in continua evoluzione che ora sta vivendo la transizione sé promesse di una superiore sicurezza e di più bassi consumi. Nello studio “Wireless Gigabit (WiGig) Market 2014 – 2019” pubblicato da Research and Markets, si prevede che il fatturato del mercato WiGig passi da 269,9 milioni di dollari nel 2014 a 10,53 7 Mercati EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 miliardi di dollari nel 2019 – una crescita caratterizzata da un tasso di crescita annuale composta del 111,2% sul periodo considerato. M2M Le tecnologie wireless giocheranno un ruolo di primo piano nella diffusione delle comunicazioni M2M (Machine to Machine) e dell’Internet delle Cose. C’è chi stima che entro il 2025 saranno presenti sul mercato circa mille miliardi di dispositivi interconnessi, cosa che si tradurrà in un incremento della domanda di reti senza fili, sensori e applicazioni Cloud. Nonostante il basso prezzo per dispositivo, il mercato M2M wireless fa gola a molti operatori per gli elevati volumi in gioco. Nel documento “The Wireless M2M & IoT Bible: 2014-2020” pubblicato da Electronic.ca ci si aspetta che gli investimenti in tecnologia M2M senza fili raggiungano quota 196 miliardi di dollari entro la fine del 2020, dopo una crescita caratterizzata da un Cagr del 21% a partire dal 2014. Ad aiutare il mercato sono anche le direttive governative come quella europea che prevede di raggiungere l’80% dei contatori intelligenti entro il 2020, e l’obbligo di includere nei nuovi modelli di autoveicolo sistemi di sicurezza con comunicazioni M2M. Una ricerca condotta da Infonetics Research rileva come nel 2013 il mercato globale dei moduli M2M wireless abbia mosso un fatturato di 1,4 miliardi di dollari (+6% rispetto all’anno precedente) e fornisce uno spaccato delle tecnologie adottate: il 2G rappresenta la fetta maggiore nel 2013, ma il 3G è destinato a diventare dominante, fino a raggiungere il 67% nel 2018. LTE, dal canto suo, rappresenta la tecnologia con il più robusto tasso di crescita: +144% tra il 2013 e il 2018. IoT: non solo CE L’Internet delle Cose abilitata dalle comunicazioni M2M rappresenta un mercato multimiliardario dalle molteplici sfaccettature, in grado di rivoluzionare settori molto diversi tra loro come elettronica di consumo, domotica e reti di sensori. Nel report “Internet of Things - Technology and Application Market 2014 – 2020” pubblicato da Research and Markets si stima che il mercato globale dei dispositivi per IoT passerà da 9,5 miliardi di dollari nel 2014 a 46 miliardi di dollari nel 2024 (anno in cui il mercato IoT nel suo complesso muoverà un fatturato di 400 miliardi di dollari). L’elettronica di consumo è destinata ad assorbire gran parte delle applicazioni IoT nei prossimi anni, ma le opportunità di crescita vengono anche dalla domotica, in cui l’uso delle tecnologie wireless non si limita al solo Wi-Fi. Tra i numerosi altri standard, Bluetooth Smart si propone come tecnologia a basso consumo per la casa intelligente: uno studio di ABI Research prevede che il numero di dispositivi per Home Automation dotati di connettività Bluetooth Smart raggiungerà quota 114 milioni nel 2018. A sostenere lo sviluppo dell’IoT sono poi le reti di sensori senza fili, le cui applicazioni si estendono ai settori industriale e medicale. Uno studio di Research and Markets, “Semiconductor Wireless Sensor Internet of Things 2014 to 2020” prevede che il numero di dispositivi connessi in rete passi da 9 miliardi nel 2014 a 100 miliardi nel 2020. Il fatturato associato alle reti di sensori wireless a semiconduttore è stato valutato in 2,7 miliardi di dollari nel 2013; nel 2020 questa cifra sarebbe destinata a raggiungere 12 miliardi di dollari. 8 Mercati EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Internet degli oggetti: tecnologie abilitanti e prospettive Giorgio Fusari Quali dispositivi a semiconduttore, tecnologie e aziende abilitano la Internet degli oggetti? Quali sono oggi le possibili, immediate implementazioni dei nodi IoT (Internet of Things) in applicazioni pratiche? Che fattori le stanno stimolando e cosa invece le sta inibendo? Un interessante scenario di queste opportunità, attuali e future, di ingegnerizzazione della IoT – in progetti come le case ‘intelligenti’ (smart home), i dispositivi indossabili (wearable device), o le apparecchiature per il monitoraggio dello stato fisico e della salute di una persona – è stato delineato da Stephan Ohr, direttore semiconductor research nella società di ricerche Gartner, in una presentazione all’ultimo summit californiano euroasiaPRESS 1:1. Per il 2020, Gartner stima circa 30 miliardi di nodi e sensori wireless installati a livello mondiale. Sensori e attuatori ‘embedded’, integrati negli oggetti fisici, e collegati tramite le reti wired e wireless, spesso Stephan Ohr, direttore semiconductor research di Gartner, delinea lo scenario dei prossimi anni usando i protocolli di comunicazione di Internet (IP). In questo mondo, un’opportunità applicativa diretta, ha introdotto Ohr, è rappresentata dal dispiegamento di nodi di sensori wireless per il controllo e monitoraggio dei processi industriali. Molti sono gli utilizzi possibili: dagli impianti di gestione dell’energia negli edifici; alle reti di sensori dispiegate all’aperto, in applicazioni agricole e forestali. Ma ci sono anche le applicazioni di controllo dell’integrità strutturale delle grandi opere pubbliche (ponti, viadotti e così via); i sistemi di sicurezza e individuazione delle intrusioni; le infrastrutture di manutenzione predittiva, in grado di determinare in anticipo i problemi di funzionamento dei macchinari, e prevenire fermi o interruzioni; i sensori medicali, studiati per il costante monitoraggio remoto dei pazienti. In tutte queste Fig. 1 – Le tecnologie di supporto ai sensori wireless battery-less Fig. 2 – Il mercato delle tecnologie di energy harvesting tipologie di utilizzo, il funzionamento tipico del nodo di un sensore wireless parte dal rilevamento di un cambiamento delle condizioni ambientali, in dera le tecnologie di energy harvesting un comparto nella sua infanzia, e prevede un decennio di ciclo di sviluppo, rispetto all’attuale generazio- grado di ‘risvegliare’ il dispositivo. Quest’ultimo, una volta attivo, comincia a raccogliere dati. Una fase di condizionamento (amplificazione, linearizzazione) predispone i segnali analogici raccolti per la successiva conversione in formato digitale, e, dopo un’elaborazione e analisi nella MCU, i dati passano alle interfacce di comunicazione e ai sistemi di attuazione. A questo punto il nodo del sensore wireless può tornare a ‘dormire’ ponendosi in stato di quiescenza. Tutto ciò oggi può funzionare consumando solo pochi microwatt di energia, ma qui la sfida, sottolinea Ohr, è utilizzare sensori wireless privi di batteria (battery-less), che però richiedono due livelli di tecnologie di supporto. Da un lato, sistemi elettronici in grado di raccogliere l’energia ambientale (ambient energy harvesting) e, dall’altro, l’uso di semiconduttori analogici a basso consumo. Ohr consi- ne di dispositivi, ancora troppo grandi, ingombranti, costosi e di livello sperimentale. Gli ‘harvester’, spiega, possono prolungare la vita utile dei sistemi elettronici battery-powered di vent’anni e più, e si basano su alcune tecnologie fondamentali. Esistono i dispositivi solari ALC (ambient light converter); i sistemi VEH (vibration energy harvesting); i generatori TEG (thermoelectric generator) e i sistemi di radio frequency energy harvesting. Un mercato che complessivamente potrà valere circa un miliardo di dollari nel 2017, e un settore in cui nomi come Linear Technology, Texas Instruments e Advanced Linear Devices si pongono in primo piano con il proprio contributo di tecnologie e dispositivi. Più in generale, a livello competitivo, il quadro della gara per le applicazioni IoT vede muoversi sulla scena i più importanti vendor mondiali, posizionati in modo diverso, a seconda Mercati EONews n. 577 - delle tipologie di prodotti abilitanti. Secondo Gartner, società come Texas Instruments, Freescale, Atmel e Renesas hanno un ruolo medio-forte nell’area delle MCU, mentre STMicroelectronics gioca meglio la sua carta nei sensori IoT. Intel dà il meglio nelle MPU e negli application processor. Qualcomm e Mediatek hanno invece un peso medioforte nelle tecnologie wireless e nelle comunicazioni su reti senza fili (reti cellulari, Wi-Fi, GPS, NFC, ZigBee, e quant’altro). Edifici e farmaci più ‘smart’ Fondendo sistemi di ‘ubiquitous computing’ e nodi IoT è possibile abilitare la realizzazione di edifici ‘smart’, in grado di sfruttare la potenza delle tecnologie ICT. In questo campo applicativo, il potenziamento degli edifici commerciali, o delle abitazioni residenziali, con sensori, attuatori, microchip, e sistemi embedded dotati di circuiti di scala micro e nanometrica, rende possibile raccogliere, filtrare e produrre più informazioni a livello locale. I requisiti richiesti ai sensori dedicati alle applicazioni di ‘smart building’ - necessari per la gestione dell’energia, del comfort e della sicurezza nei vari ambienti – sono numero- si: si va dalla registrazione dei parametri di temperatura, alla capacità di rilevare le variazioni dei flussi d’aria; la presenza, il movimento, le vibrazioni, i livelli di luce, di umidità e quant’altro. I benefici possono anche derivare dalla tendenza all’utilizzo di un’unica rete IP all’interno degli edifici, in luogo dell’adozione di diverse reti proprietarie: ciò infatti consente di semplificare l’amministrazione dei diversi sistemi di rilevamento, e lo sviluppo di infrastrutture tecnologiche in grado, attraverso il monitoraggio remoto delle condizioni ambientali, di ridurre i costi di riscaldamento e raffreddamento degli edifici stessi. Ohr ha anche sottolineato il trend secondo cui la crescita della presenza di sensori nei dispositivi mobile agisce come stimolo per la diffusione di nuove applicazioni IoT. Basti considerare il campo dei dispositivi medicali indossabili. Qui, la roadmap tecnologica si snoda a partire dal 2012, con la comparsa dei cardiofrequenzimetri di uso personale per il monitoraggio della frequenza della pulsazione cardiaca. Ma, nel periodo fra l’anno scorso e quest’anno sono arrivati sulla scena anche i device di rilevamento e notifica delle cadute accidentali. Nel 2015 sarà la volta degli ossimetri, per il rile- Fig. 3 – Il trend di sviluppo dei computer indossabili Fig. 4 L’evoluzione dei sensori nella telefonia mobile luglio/agosto 9 2014 vamento del tasso di ossigeno nel sangue e, nel 2016, quella dei dispositivi di misura dei livelli di zucchero (glicemia). Più in generale, i computer indossabili promettono una rapida crescita, che potrà declinarsi in varie forme (apparecchi con tecnologia Bluetooth, orologi e occhiali ‘intelligenti’, dispositivi wearable per il fitness e il monitoraggio dello stato di salute). Continua anche il trend di crescita del contenuto di sensori in dispositivi mobile come gli smartphone, guidato da Apple e Samsung, e visibile nella sua intensità in prodotti come iPhone 5s o Galaxy S5, che mostrano progressioni significative delle funzioni di rilevamento, rispetto ai modelli delle generazioni precedenti. In realtà, i sensori stanno diffondendosi non solo negli smartphone, ma in una miriade di oggetti: contatori intelligenti (smart meter), unità applicabile sulla pelle come un tatuaggio temporaneo, sviluppato dalla società MC10 per monitorare la salute e, in particolare, lo stato di idratazione degli atleti. Ma ci sono anche i nanosensori miniaturizzati del California Institute of Technology per l’analisi chimica della fase gassosa; il nanospettrometro on-a-chip Apollo, realizzato dalla startup di nanotecnologie NanoLambda; o i sensori sviluppati da Pyreos, dispositivi a infrarossi ad alta risoluzione, caratterizzati da basso consumo, e in grado di supportare la spettroscopia portatile e il riconoscimento dei gesti. Tra le applicazioni più affascinanti vi sono anche i sensoripillola. Come quelli sviluppati dalla società Proteus Digital Health: privi di batteria, sono ingeribili, e permettono, ad esempio, di tracciare l’avvenuta assunzione di farmaci. Ancora, le protesi artificiali che di controllo motore, airbag e altri sistemi automotive; stampanti, e pillole ‘intelligenti’. Il trend, secondo Gartner, nel prossimo decennio segue una roadmap di sviluppo che punta al trilione (mille miliardi) di sensori. Le nuove opportunità applicative di questi device vanno di pari passo con il loro livello di miniaturizzazione: Ohr ha citato, ad esempio, il sensore medicale biometrico, permettono a Hugh Herr, direttore del Biomechatronics group al MIT Media Lab, di camminare – sostituendo gli arti biologici persi in un incidente in montagna – sono dotate di giunti con sensori embedded e microcontrollori che, attraverso un sofisticato algoritmo di controllo, riescono a simulare i movimenti e le flessioni dei muscoli umani. 10 Report EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 PMI e globalizzazione Francesca Prandi L’innovazione e l’internazionalizzazione, che sono i punti di forza sui quali le economie di prima industrializzazione devono fare leva per riuscire a competere a livello globale, in Italia sono stati molto carenti. Se a questo si aggiungono la lunga recessione e le difficoltà di contesto del nostro Paese (regolamenti, burocrazia, fiscalità e così via) si comprende la drammatica situazione delle PMI italiane. Eppure le piccole e micro imprese restano la colonna portante dell’economia italiana, nonostante la lunga crisi economica ne abbia scremato il numero o abbia condotto molte di esse ai limiti della sopravvivenza. Nell’ultima relazione annuale presentata dal Garante delle Pmi, Giuseppe Tripoli, al Parlamento e al presidente del Consiglio si legge: “La lunga recessione ha portato a una lenta trasformazione del tessuto imprenditoriale del Paese. Dal 2008 al 2013 oltre 2,1 milioni di imprese hanno cessato l’attività. Il 2013 è stato l’anno con il saldo tra imprese iscritte e cessate peggiore degli ul- Il sistema economico italiano ha risposto al fenomeno della globalizzazione rinunciando a una complessiva e radicale conversione industriale verso i settori ad alta tecnologia e conservando invece i propri comparti tradizionali, valorizzandone la qualità delle produzioni (Made in Italy) timi dieci. Il mondo artigiano, struttura portante del Made in Italy, ne esce in ginocchio: per il quinto anno consecutivo presenta saldi negativi”. A parte il calo dei consumi, i motivi di tale situazione sono ben noti: in primis le difficoltà di accesso al credito, che penalizzano molto le microimprese italiane rispetto alle concorrenti tedesche e francesi, e i costi energetici (in Italia del 20% superiori alla media UE). Sarà finita la grande scrematura? Quali sono le doti di chi è rimasto sul campo? Sicuramente le imprese che fatturano per buona parte all’estero, che hanno voluto e saputo affrontare la concorrenza internazionale proponendo qualità e tecnologia elevata, che hanno mostrato la capacità di riorganizzarsi seguendo un approccio di elevatissima flessibilità. Queste aziende hanno buone prospettive perché la domanda esiste e la si incontra nei mercati più dinamici: in Cina, dove il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita cumulata nel 2014-15 del 14,3%, in India, +11,4%, in America Latina, +6,6%, nell’Europa Orientale, +6,6%, e complessivamente nel resto del Mondo, +7,6%. Restano anche le imprese che fanno parte di filiere, distretti industriali, reti di imprese. Questi tipi di organizzazione della supply chain o della proposta commerciale si sono dimostrati vincenti, nonostante avvertano anch’essi i contraccolpi della crisi; consentono di superare i limiti della dimensione piccola, di proporsi con maggiore forza sulla scena internazionale, di realizzare risparmi e razionalizzazioni, di rispondere velocemente ai cambiamenti della domanda. Domanda che spesso ha mostrato aspetti di “stop and go”, ai quali una grande organizzazione molto strutturata difficilmente riesce a rispondere. Schemi e procedure bloccano la risposta delle grandi imprese, che invece è più dinamica e flessibile in una supply chain fatta di piccole imprese. Per i distretti industriali italiani, Intesa Sanpaolo, nel suo report di dicembre 2013 “Economia e finanza dei distretti industriali”, prevede un ritorno a dinamiche di crescita moderata nel 2014, +2,2%, e più decisa nel 2015, +4,7%. Da notare che la categoria distretti contiene varie filiere a elevata vocazione di mercato interno (ad esempio prodotti in metal- lo), quindi molto legate al ciclo economico nazionale. Per quanto riguarda le PMI dell’elettronica ed elettrotecnica, la presentazione di Intesa Sanpaolo all’Open Day Attività Internazionali di ANIE del 18 dicembre 2013, prevede ancora un basso profilo per il 2014 e il 2015. La domanda interna sarà debole anche se con una tendenza al miglioramento. Il driver della crescita, il mercato estero, porterà comunque in positivo il fatturato globale di settore che crescerà del 2,3% quest’anno e del 3,3% nel 2015. “Le PMI dovranno quindi intensificare ulteriormente gli sforzi per raggiungere i mercati internazionali e migliorare l’offerta dal punto di vista qualitativo e innovativo, ha spiegato Stefania Trenti di Intesa Sanpaolo al convegno. Del resto lo scenario internazionale offre opportunità importanti che vanno colte. Gli investimenti globali sono previsti in crescita a tassi superiori al 5%. Gli aumenti più elevati sono attesi, ancora una volta, nei paesi emergenti di Asia, America Latina e Medio Oriente”. Supportare l’internazionalizzazione delle PMI Le attività di supporto all’internazionalizzazione delle PMI negli anni hanno coinvolto numerosi enti pubblici, associazioni di settore e organizzazioni private che hanno offerto servizi di vario genere, dalla consulenza alla formazione, dalle analisi di settore commerciale nei Paesi esteri al sostegno nell’accesso al credito e alle varie linee di finanziamento agevolato per l’esportazione fornite dall’Unione Europea e dagli Stati. Risultati, in termini di aziende internazionalizzate, si sono ottenuti ma parlando con gli addetti ai lavori si comprende che non sono stati in misura soddisfacente rispetto agli sforzi messi in campo. Probabilmente l’internaziona- Report EONews n. 577 - Andrea Maspero, vice presidente ANIE per l’internazionalizzazione lizzazione (secondo un concetto più ampio rispetto alla pura esportazione) richiede un tale cambiamento di visione, di organizzazione e gestione dell’azienda che non tutti gli imprenditori sono pronti e determinati ad affrontare. Tra i tanti finanziamenti agevolati per sostenere l’internazionalizzazione, ricordiamo il più recente Piano “Export Sud”, un programma triennale che fa parte delle misure previste dal Pac messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico, che vede l’ICE come soggetto attuatore. Nell’ambito del Piano sono stati stanziati ben 50 milioni di euro, la cifra più elevata mai messa a disposizione per l’internazionalizzazione nel Mezzogiorno. Il programma si rivolge alle micro, piccole e medie imprese dei settori dell’alta tecnologia, agroalimentare, moda, arredo, costruzioni energia e mobilità dislocate nelle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. E’ molto interessante il fatto che, oltre alle iniziative promozionali in Italia e all’estero, il Piano preveda anche diversi interventi di formazione finalizzati ad accrescere le capacità imprenditoriali delle PMI e quindi a renderle più competitive attraverso l’acquisizione di conoscenze e competenze specialistiche e organizzative. L’esperienza di internazionalizzazione delle PMI del settore elettronico viene analizzata di seguito nell’intervista realizzata da EONews con il vice presidente ANIE per l’internazionalizzazione, Andrea Maspero. PMI elettroniche e globalizzazione Intervista ad Andrea Maspero, vice presidente ANIE per l’internazionalizzazione EONEWS: Nella globalizzazione come hanno performato ad oggi le PMI tecnologiche rispetto alla media delle PMI italiane? MASPERO: Negli ultimi anni le piccole e medie imprese italiane hanno sofferto in misura drammatica la caduta della domanda interna e si sono luglio/agosto 11 2014 rivolte con crescente interesse ai mercati esteri. In questo contesto, le PMI tecnologiche rappresentate da ANIE hanno mostrato una elevata apertura al canale estero. Da una recente indagine fra le imprese socie, è emerso che nel 2013 oltre il 65% delle PMI di ANIE ha avviato azioni di internazionalizzazione. EONEWS: Fra le PMI tecnologiche che finora sono riuscite a fare fronte alla crisi e alla competizione globale quali limiti/incapacità/situazioni di contesto esterno ostacolano oggi una loro decisa affermazione all’estero? MASPERO: La complessità di molti mercati, spesso molto diversi da quelli in cui si è abituati a operare, rende oggi necessarie azioni più incisive per il superamento delle barriere all’entrata. Per sostenere l’ingresso nei nuovi mercati si richiedono altresì significativi investimenti, che in un momento di crisi impattano in misura rilevante sui margini. EONEWS: Quali evoluzioni osservate nei fenomeni di collaborazione tra imprese per favorire l’internazionalizzazione (reti d’impresa, distretti, filiere)? MASPERO: Sempre da un’indagine rivolta alle imprese socie, è emersa per le PMI di ANIE una crescente attenzione a tutti gli strumenti di aggregazione nella misura in cui possano permettere un abbattimento dei costi e l’ingresso in nuovi mercati. L’esplorazione di nuovi mercati, in particolare esteri, è il principale obiettivo indicato dal 42% delle PMI del campione nel valutare la potenziale adesione a una rete di imprese. Considerando la globalizzazione come fenomeno dinamico, dove le varie economie mondiali sono in continuo cambiamento, quali nuove sfide la globalizzazione pone oggi alle PMI italiane? E alle PMI tecnologiche? La globalizzazione impone crescenti sfide alle piccole e medie imprese italiane. In particolare, l’attività di sviluppo sui mercati esteri delle PMI di ANIE si caratterizza sempre più per l’ampia diversificazione dei mercati serviti e per l’utilizzo di strumenti di internazionalizzazione più strutturati rispetto alla semplice attività di esportazione, come l’avvio di joint venture, l’apertura di uffici di rappresentanza e la stipulazione di accordi commerciali in loco. EONEWS: Analizzando l’attività di promozione e supporto alla internazionalizzazione delle PMI itacontinua a pag.12 12 Report - Distribuzione EONews n. 577 - segue da pag.11 liane svolta fino ad oggi da enti/agenzie pubbliche, associazioni, quali insegnamenti si possono trarre? Quali attività hanno contribuito meglio al raggiungimento degli obiettivi? MASPERO: La creazione di più strette sinergie fra i diversi attori pubblici e privati coinvolti nelle attività di internazionalizzazione è essenziale per garantire un adeguato sostegno alle imprese nei nuovi mercati. In questa ottica ANIE nella realizzazione delle proprie iniziative all’estero ha consolidato la collaborazione sia con le principali Istituzioni italiane competenti sui temi dell’internazionalizzazione (fra cui ICE-Agenzia, Ministero dello sviluppo economico) sia con gli interlocutori esteri dei singoli Paesi target. EONEWS: Come ritenete debba essere impostato oggi un supporto efficace alla internazionalizzazione delle imprese? MASPERO: Dall’esperienza maturata negli ultimi anni ritengo che la promozione delle tecnologie del Made in Italy in un’ottica di filiera costituisca un importante valore aggiunto a sostegno delle strategie di internazionalizzazione delle imprese, in quanto permette di dare evidenza al fatto che i settori manifatturieri del nostro Paese dispongono di una capacità tecnologica d’avanguardia. EONEWS: Quale ruolo assegnare alla formazione imprenditoriale all’internazionalizzazione? MASPERO: Ritengo che il ruolo della formazione sia fondamentale nell’approccio ai mercati esteri. A questo riguardo ANIE ha realizzato mirati seminari di formazione luglio/agosto 2014 specialistica per l’internazionalizzazione, rivolti in particolare alla figura dell’export manager che sta acquisendo un ruolo centrale all’interno degli organigrammi aziendali anche delle PMI. EONEWS: Come Federazione, su quali tipi di azione puntate per essere più efficaci nell’azione di sostegno alla globalizzazione delle imprese? MASPERO: Negli ultimi anni ANIE ha rafforzato e diversificato le iniziative di internazionalizzazione a sostegno delle aziende elettrotecniche ed elettroniche italiane. Queste azioni si sono rivolte in particolare a quei mercati extra europei, che nonostante la congiuntura avversa hanno mantenuto tassi di crescita sostenuti e maggiore ricettività alle tecnologie italiane. Dal 2009 la nostra Federazione ha realizzato un totale di 16 missioni, 14 partecipazioni fieristiche e 5 workshop internazionali, a cui hanno preso parte oltre 300 imprese. EONEWS: Come osservatori attenti del mondo imprenditoriale italiano, quali consigli vi sentite di dare oggi alle PMI tecnologiche che finora hanno resistito alla crisi? MASPERO: L’impegno di ANIE è rivolto all’individuazione di interventi di internazionalizzazione sempre più mirati ai diversi mercati (in particolare, partecipazione in forma collettiva alle più prestigiose manifestazioni fieristiche settoriali e missioni imprenditoriali di prospezione commerciale). Il mio consiglio oggi è quello di guardare all’evoluzione dello scenario per poter cogliere le potenzialità offerte dai mercati a più elevati investimenti infrastrutturali e di seguire con attenzione la nostra offerta di servizi. Design Partner Program: un supporto efficiente per le design house Ralph Buehler Un innovativo programma messo a punto da Future Electronics permette alle design house indipendenti di ottenere maggiori informazioni e migliori risorse di progettazione Per lo sviluppo del progetto di un prodotto finale i gruppi di progettazione che operano all’interno degli OEM tendono ora a collaborare con terze parti, comprese società di progettazione (design house) indipendenti. Ciò è dovuto a parecchi fattori: la costante riduzione del time-to-market, il sempre maggiore ti e per coloro che livello di specializoperano nella supzazione del progetto ply chain, la messa elettronico, la nea punto di sistemi in cessità di integrare grado di supportatecnologie di comure e comunicare in Ralf Buehler, modo efficace con nicazione in prodotti managing che in precedenza director di Future queste entità. operavano in moda- Electronics EMEA Di recente Futulità autonoma. Alle re Electronics ha design house indiintrodotto uno propendenti che hanno svilup- gramma che si pone l’obpato competenze nel settore biettivo di semplificare le della radiofrequenza (RF), problematiche che le design per esempio, viene molto house devono affrontare nei spesso chiesto di aggiunge- loro rapporti con i fornitori re funzioni di comunicazione di componenti. Denominata wireless a prodotti industriali Design Partner Programme, che necessitano di una nuo- questa iniziativa ha tre finava interfaccia M2M. lità distinte: Per queste design house, e anche per singoli consulenti, • Migliorare il flusso delle l’accesso alle informazioni informazioni tecniche verso più recenti e alle risorse di le design house. sviluppo è sempre stato dif- • Fornire l’accesso, a titolo ficoltoso, così come lo è la gratuito, a schede di sviluppo verifica del pagamento delle e tool per il supporto di proroyalty a loro dovute da par- getti specifici. te dei clienti OEM. Si tratta • Eseguire il tracciamento di una realtà molto etero- (tracking) della produzione genea, che spazia da entità per consentire alle design formate da una sola persona house di semplificare il proad aziende con centinaia di cesso di pagamento delle impiegati, capaci di fornire royalty dovute. un’ampia gamma di servizi e Future Electronics ha ideadi assolvere numerosi com- to questo programma dopo piti e che spesso si rivolgono aver condotto esaustive anaesclusivamente a mercati lo- lisi sulle problematiche che cali. Ciò ha reso più difficile, devono affrontare i produttori per i produttori di componen- dei servizi di progettazione. 13 Distribuzione EONews n. 577 - Per esempio, nonostante l’enorme mole di informazioni reperibili su Internet è molto difficile, per tutti i consulenti che si occupano di progettazione, filtrare le informazioni inutili e irrilevanti e reperire quelle relativi ai componenti che hanno un’effettiva attinenza al loro progetto. Nel corso della progettazione le problematiche che si presentano sono comuni: un com- Engineers) presenti nei vari uffici locali di Future Electronics assistiti, a seconda delle necessità, da specialisti che operano in divisioni quali Future Connectivity Solutions, Future Energy Solutions e Future Power Solutions. I partner di progettazione possono anche accedere alla maggior parte dei numerosi corsi di formazione organizzati dal fornitore a cui ponente potrebbe non comportarsi come previsto dalle specifiche, potrebbe essere difettoso oppure il datasheet non descrive in maniera adeguata il suo comportamento. In tutti questi casi il contatto diretto con il produttore di componenti potrebbe rivelarsi utile, ma questa possibilità è preclusa alle design house. Per far fronte a questo problema i progettisti che operano presso gli OEM sono abituati a contattare un distributore in franchise che può fornire un supporto del tutto simile a quello del produttore di componenti. Iscrivendosi come membri del Design Partner Programme di Future Electronics, le design house possono ora approfittare di questa opportunità. Al pari degli OEM, le design house possono sfruttare il supporto fornito dai FAE (Field Applications partecipano i FAE di Future Electronics. Oltre a ciò i FAE possono trasmettere alle design house le informazioni acquisite nel corso del programma finalizzato a ottenere la qualifica di AAME (ARM Accredited Microcontroller Engineer), un riconoscimento che verrà ottenuto da tutti i FAE di Future Electronics che operano in Europa entro la fine del 2014. Il supporto tecnico disponibile per i membri del Design Partner Programme prevede anche la possibilità di ottenere a titolo gratuito schede di sviluppo e altri tool attraverso l’FTM Board Club. Nel momento in cui una design house ha sviluppato un’idea, un prototipo o un prodotto finale con una valenza commerciale qualificati da un FAE di Future Electronics, il team di progettazione può ricevere gratuitamente sche- luglio/agosto 2014 de di sviluppo del produttore attinenti al progetto in corso. Ciò rappresenta un benefit, in termini economici, stimabile in centinaia di euro e permette alla design house di ottenere un accesso privilegiato a tool e risorse che in caso contrario risulterebbero il più delle volte limitate o inadeguate. Il terzo vantaggio offerto dal Design Partner Programme è il monitoraggio delle royalty. È divenuta prassi comune per i fornitori di servizi di progettazione il fatto di essere pagati per mezzo di royalty sulla base delle unità prodotte della scheda che hanno progettato e non in funzione delle ore di lavoro impiegato per lo sviluppo del progetto stesso. In questo modo le design house hanno l’onere di monitorare la produzione delle schede da esse progettate: a questo proposito non va dimenticato il fatto che la produzione è sempre più spesso dislocata in continenti diversi dall’Europa. Ciò rappresenta un problema di natura amministrativa di non poco conto per le design house che, per ovvie ragioni, tendono a ridurre al minimo il personale destinato ad attività di supporto e amministrative. Future Electronics è in grado di evitare la maggior parte di questi oneri per le design house. Essendo un’azienda operante su scala globale dotata di una singola piattaforma per la gestione degli ordini e dell’inventario, Future Electronics può proporsi come il “trait d’union” ideale tra un progetto completo corredato della relativa distinta di materiali (BOM) e un ordine per la produzione in volumi emesso in qualsiasi parte del mondo. In altre parole, Future Electronics è in grado di fornire alle design house una protezione completa per il pagamento delle royalty senza creare ulteriori infrastrutture ma utilizzando semplicemente la rete di distribuzione esistente. Future Electronics ha molto da guadagnare da una cooperazione produttiva con i partner di progettazione, soprattutto perché tale sinergia consente all’azienda di garantire un’offerta di servizi ancora più completa ai propri clienti OEM. Un gran numero di design house sarà in grado di offrire assistenza locale, tecnica o relativa a un particolare settore di mercato che Future Electronics non può fornire. Ciò risulta vantaggioso per le design house, per gli OEM e quindi per Future Electronics. Per i motivi appena esposti le design house che operano nell’area EMEA dovrebbero prendere in considerazione l’opportunità di aderire al Design Partner Programme. Tutte le richieste saranno valutate con attenzione e l’ammissione al programma avviene attraverso un incontro con un FAE dell’ufficio locale di Future Electronics. Grazie alla disponibilità di informazioni più complete, di mag- giori risorse e alla possibilità di ridurre gli oneri di natura amministrativa, le design house saranno in grado di focalizzarsi sul loro obbiettivo che è quello di sviluppare progetti innovativi per i produttori elettronici ubicati nella loro area geografica. 14 Distribuzione & social media EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 EONews intervista Graham Maggs, direttore marketing EMEA Mouser Electronics A cura della redazione EONEWS: Pro e contro dei social network sul business? MAGGS: I social network sono solo un altro modo di interagire con un pubblico. Molte persone amano utilizzare questo strumento, altre non lo faranno mai. Pertanto, riteniamo che i social media siano molto utili e siamo attivi su LinkedIn, Twitter, YouTube, Google, Facebook, Weibo e altri. Pubblichiamo notizie che ci auguriamo possano incoraggiare il dibattito e dettagli di eventi ai quali parteciperemo, ma non man- Graham cano anche novità si- Maggs gnificative per quanto riguarda il franchising o gli annunci di prodotti. Forse l’unico punto negativo dei social media è che non dovrebbero essere considerati sostituti di altri tipi di marketing che hanno ancora molto da dire. EONEWS: Qual è la vostra strategia riguardo ai social media? MAGGS: La nostra strategia è quella di utilizzare i social media consolidati e più affermati creati in modo indipendente – LinkedIn, Twitter, YouTube, Google, Facebook, Weibo e così via – piuttosto che realizzarne uno nostro, come hanno cercato di fare alcuni dei nostri concorrenti. Questo perché riteniamo che i social media esistenti siano implementati meglio, abbiano più funzionalità, siano indipendenti e facili da usare. Il numero di utenti di queste piattaforme supera di gran lunga quello dei siti creati da tutti i nostri concorrenti messi assieme. Ci avvaliamo di questi siti per fornire contenuti che speriamo attirino il nostro pubblico e invitino a scrivere commenti. EONEWS: Quali social media hanno dato i risultati migliori? MAGGS: In realtà il punto non è stabilire quale sia il migliore, tutti offrono cose sottilmente diverse. YouTube è ottimo per postare istruzioni e video informativi. LinkedIn è considerato una rete più professionale, quindi su questo sito cerchiamo di favorire forum di discussioni tecniche e commerciali. Facebook, Twitter e Weibo vantano community molto estese, quindi in pratica possiamo rivolgerci al mondo intero. EONEWS: I social media sono un modo migliore per comunicare con il cliente rispetto ad altri strumenti, come l’email, ad esempio? MAGGS: I siti dei social media sono un modo diverso di comunicare con i nostri clienti, né migliore né peggiore, solo diverso. Si può certamente raggiungere un pubblico vastissimo, ma è difficile farlo in modo efficace quanto con la posta elettronica e altre forme di marketing diretto. Quindi utilizziamo i social media in abbinamento al direct marketing via email. EONEWS: In generale i social media stanno acquisendo importanza nell’azienda B2B? MAGGS: Una percentuale molto ampia del nuovo business arriva a Mouser trami- te il web. I social media sono uno strumento molto valido a questo proposito, quindi direi di sì: i social media stanno diventando importanti nel mondo B2B. EONEWS: In che modo i social media influenzano i decision maker? MAGGS: Forse con piattaforme di sviluppo a basso costo come Arduino, Galileo e BeagleBone i clienti possono vedere sui social media che questi componenti sono immediatamente disponibili a magazzino e quindi ordinarli, ma in generale non mi aspetto che un responsabile delle decisioni guardi un post di Facebook e visiti subito il nostro sito. Tuttavia, può guardare il nostro canale YouTube e vedere uno dei tantissimi video didattici che abbiamo postato. I social media sono anche molto efficaci nel contribuire a costruire il nostro marchio per attrarre i nuovi clienti sul nostro sito. Stiamo aggiungendo oltre 800 nuovi clienti ogni giorno (in tutto il mondo) e riteniamo che i social media stiano giocando un ruolo importante in questo senso. EONEWS: Pensate di migliorare e aumentare la vostra presenza sui social media nel breve-medio periodo? MAGGS: Sui social media contano i contenuti: le persone guardano un profilo/canale/pagina/feed, e così via, solo se presenta contenuti interessanti. La politica di marketing globale di Mouser consiste nel fornire contenuti utili, piuttosto che bombardare le persone con informazioni non necessarie, e questo è l’approccio adottato anche per i social media. Quindi continueremo a sviluppare contenuti nuovi e rilevanti espressamente concepiti per il pubblico e le diverse piattaforme di social media disponibili. Stefan Fuchs Esistono diversi fattori importanti che influenzano la scelta di un distributore di componenti elettronici da parte dei progettisti e di quanti operano nel settore MRO (maintenance, repair and overhaul). Ovviamente, l’affidabilità e la qualità del servizio, la disponibilità dei prodotti, la velocità di consegna e prezzo sono elementi di vitale importanza, ma serve anche qualcos’altro. Gli ingegneri di oggi alla ricerca di un distributore sono anche alla ricerca di una qualità senza compromessi, personale esperto, vasta esperienza del mercato internazionale e di una vera e propria offerta multi-canale. Di certo un distributore che è rimasto sul mercato è improbabile che possa riscuotere lo stesso successo di uno che abbraccia i cambiamenti; i progettisti e i clienti MRO, infatti, sono attirati dai distributori che stanno aprendo la strada a nuove soluzioni e guidano l’innovazione. Il settore della distribuzione dei componenti elettronici è tutt’altro che semplice. In sostanza, il cambiamento è stato indotto da fattori come l’evoluzione delle esigenze dei clienti e del mercato, i progressi nella tecnologia elettronica, le richieste di una vasta gamma di prodotti e la globalizzazione del mercato. Strettamente connessa a questo fenomeno c’è anche la “rivoluzione online”. I clienti oggi si aspettano di poter accedere a cataloghi di prodotti online da qualsiasi luogo, di usufruire di un potente e intelligente motore di ricerca che trovi esattamente ciò che stanno cercando, di essere in grado di pagare rapidamente e facilmente e di essere ricor- Distribuzione & social media EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 La distribuzione dei componenti elettronici nel XXI secolo Il mercato della distribuzione di componenti elettronici è altamente competitivo e i distributori hanno dovuto accettare diversi cambiamenti per sopravvivere. I clienti richiedono affidabilità e qualità del servizio, disponibilità dei prodotti, velocità di consegna e convenienza, ma un distributore di successo però deve offrire molto di più dati la prossima volta che mente accessibile di prosi presentano online. I pro- dotti e funzionalità. Vogliogettisti elettronici e clienti no l’accesso a una serie di MRO vogliono ancora uno servizi aggiuntivi, come la stretto rapporto con i propri calibrazione della strumenfornitori, ma è un rapporto tazione, i servizi di riparacompletamente diverso da zione, cablaggi personalizquello del passato caratte- zati, fabbricazione di PCB e rizzato da enormi cataloghi assemblaggio. Conrad Business cartacei che richiedevano l’aggiornaSupplies sa che gli mento praticamente ingegneri non sceldal giorno stesso in gono il fornitore di cui sono stati stamcomponenti elettropati. nici semplicemente Per guidare il merin base a elementi cato odierno, un dicome la qualità del stributore deve uti- Stefan Fuchs, prodotto o la velogeneral manager lizzare sofisticate Germania di cità di consegna e piattaforme online Conrad Business il prezzo. È infatti e sistemi di e-com- Supplies assolutamente esmerce che snellisenziale che, menscono il processo tre i servizi vengono di selezione; deve offrire continuamente migliorati l’accesso alle più recen- e la gamma di prodotti diti tecnologie dei maggiori sponibili viene rapidamente produttori e non ci deve espansa, il negozio online essere praticamente alcu- sia facile da usare e ci sia na differenza tra il tempo l’offerta di una vasta gamma necessario per ottenere un di servizi e prestazioni comprodotto da un distributore plementari. rispetto a quello occorren- Questi elementi aggiuntivi te, per andare direttamente sono essenziali se un distridal produttore originale. Per butore è seriamente intengarantire questo, i distribu- zionato a raggiungere una tori devono fornire elementi solida posizione nel mercacome per esempio una mi- to e vuole conservarla. gliore efficienza dei costi, Conrad può contare su due una gestione più facile degli importanti fattori di diffeacquisti e una contabilità renziazione. Il suo centro migliorata. logistico automatizzato a I clienti però vogliono mol- Wernberg è infatti uno dei to di più di un elenco facil- più sofisticati nel suo genere nell’Unione europea e offre una elaborazione estremamente rapida degli ordini. Un altro fattore è il dialogo costante con i propri clienti e fornitori al fine di garantire qualità del prodotto e lo sviluppo. Conrad ha anche raggiunto un importante obbiettivo nel settore della distribuzione di componente nel 2013 con la riorganizzazione, l’ampliamento e la certificazione TÜV Nord (DIN EN 61340-5) della sua EPA (l’area di movimentazione protetta dalle carica elettrostatiche). Un altro elemento chiave è che Conrad non si limita a distribuire i prodotti dei più importanti nomi nel settore dei componenti elettronici, ma investe sostanzialmente nello sviluppo e offre una gamma di prodotti a marchio proprio che non sono disponibili da nessun’altra parte. Questo dà a Conrad un altro vantaggio competitivo sul mercato che aiuta ad “attrarre” e fidelizzare i clienti. Questa scelta, realizzata attraverso il Centro Conrad Technology (CTC) – un centro di ricerca e sviluppo e assicurazione qualità specialista – deriva dal riconoscimento che i progettisti hanno bisogno delle tecnologie e dei prodotti più recenti che permettono loro di sviluppare soluzioni in grado di fornire un effettivo vantaggio competitivo. Naturalmente ci sono ancora molti clienti “tradizionali” che preferiscono il tradizionale catalogo di prodotti, così come ci sono ancora quelli che preferiscono il contatto umano e preferiscono utilizzare tecnologie del XX secolo come il fax. Tuttavia, in questi tempi di rapida evoluzione delle tecnologie della comunicazione, la tendenza è verso i negozi online, accesso ai portali web, cataloghi punch-out e altre soluzioni di e-procurement e Conrad Business Supplies è appunto impegnata a migliorare continuamente la propria presenza su Internet. Cataloghi elettronici su misura, che si integrano perfettamente con il sistema di e-procurement di un cliente, permettono infatti di disporre delle informazioni più recenti relative alle loro specifiche esigenze. L’uso di un’Open Catalogue Interface (OCI) garantisce inol- E’ essenziale che il negozio online sia facile da usare tre che tutti i dati e i prezzi siano sempre aggiornati. Conrad è anche consapevole del fatto che un sito Web efficace deve utilizzare dei filtri che limitino il numero di corrispondenze trovate in una ricerca, in modo da accelerare il processo di selezione dei prodotti. Allo stesso tempo il sito deve essere abbastanza intelligente da monitorare il comportamento di ricerca per garantire ai visitatori di essere sempre il più vicini possibile a ciò di cui hanno bisogno. Se un cliente in qualsiasi momento si dovesse trovare in difficoltà nel sito, potrebbe semplicemente scegliere di andare altrove. Una cosa da evitare a tutti i costi. 15 16 AttualitÁ EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Portugal Telecom lancia il Data Center più grande d’Europa In un contesto non certamente brillante dal punto di vista economico, Portugal Telecom (PT) ha dato il via alla costruzione del più grande ed efficiente dei data center in Europa nella località di Covilha. Di concezione modulare, è composto da 4 blocchi che si estendono lungo un’area di 75.500 metri quadrati A cura della redazione Il primo blocco di 520 metri quadrati, inaugurato a settembre dello scorso anno, si compone di sei stanze con un PUE (power usage effectiviness) di 1.25. Portugal Telecom ha richiesto la certificazione LEED “Platinum” per l’edificio dedicato ai servizi di supporto assistenza e quella “Gold” per l’edificio con la struttura operativa. Integrato in un ambiente unico, il Data Center PT consente l’utilizzo del sistema di “ free cooling “ per il 99% di tutto l’anno. L’utilizzo di una tecnologia ad altissimo standard di sicurezza e l’impiego di materiali all’avanguardia, che assicurano una disponibilità annua del 99,8%, è valsa al Data Center la certificazione Tier III dall’Uptime Institute. Per la costruzione del centro sono stati investiti 90 milioni di euro e al momento ci lavorano 100 persone, anche se si stima che l’investimento possa generare 1400 nuovi posti di lavoro direttamente e indirettamente. Con l’apertura del primo blocco, la capacità della rete di Data Center, re- Il data center in cifre •Una matrice fotovoltaica con una potenza fino a 500 kW. Tutta l’energia prodotta è per il consumo interno. •8 UPS (Uninterruptible Power Supply) con 1,2 MW di potenza ciascuno. Questo sistema segue una topologia ridondante Tier III (N +1) e serve ad alimentare la carica IT. •Ogni sistema UPS è corredato da una serie di batterie che permette al Data Center di avere un’autonomia di 15 minuti in caso di interruzione di corrente. •12 gruppi elettrogeni (generatori diesel) sono responsabili per la fornitura di tutti la carica al Data Center, in caso di mancanza di corrente dalla rete. Tali gruppi elettrogeni sono in grado di fornire tutta la potenza necessaria in meno di 10 secondi. I 12 gruppi elettrogeni sono divisi in due gruppi: 7 +1 gruppi elettrogeni per la carica IT (ognuna collegata a un sistema UPS). •3 +1 gruppi elettrogeni per la carica meccanica (HVAC, pompaggio dell’acqua, illuminazione). •I 12 gruppi elettrogeni congiunti possono alimentare una città di 100.000 abitanti. •Il 100% della energia fornita dalla rete elettrica è prodotta da fonti rinnovabili. alizzato da otto data center, è aumentata di 14.000-26.000 metri quadrati di “ spazio bianco”, e da sei mila a 56 mila server e da 3 a 33 Pbyte di stoccaggio. Uno dei principali obiettivi di questo progetto è quello di sviluppare un polo tecnologico in Portogallo, in grado di esportare know-how e tecnologia e creare un ecosistema (con le università, le aziende e i partner), che rafforzi l’economia e sostenga le imprese portoghesi nelle loro attività. Il data center di Corvilha è uno degli investimenti – simbolo di Portugal Telecom che dal 2008 ha iniziato a estendersi oltre il settore della telefonia con il lancio a livello nazionale della pay tv MEO. L’investimento in tecnologia e innovazione hanno permesso a PT di cambiare la propria offerta, con il lancio di servizi televisivi a pagamento e servizi triple-play. Come risultato, MEO è un leader triple-play, dopo quattro anni dal lancio, con una quota di mercato del 47% e del 40,4% nel mercato dei servizi di pay-TV. Portugal Telecom ha anche lanciato il servizio quadruple-play, M 2 O. PT ha dunque cambiato il suo modello di business, aumentando l’importanza di servizi a valore aggiunto: oltre il 50% dei ricavi di PT in Portogallo non sono legati alla voce e la società sta ora subendo un grande cambiamento nel segmento B2C e B2B , servizi di pay-TV e l’outsourcing di virtualizzazione. 17 AttualitÁ EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Sensori più ‘smart’ per cambiare il mondo dov’è localizzato il negozio o l’articolo che sta ricercando. Una precisione sempre più elevata è richiesta anche ai sensori di temperatura, soprattutto in termini di rapidità di attivazione Arricchire e soprattutto migliorare più ridotti possibie rilevamento. Inolla semplicità d’interazione degli utenti le e dimensioni del tre, un funzionamenchip miniaturizzate al to a basso consumo con la tecnologia è l’obiettivo di fondo massimo, mentre nei permette di ridurre la che guida la strategia tecnologica di ams AG sensori di pressiodissipazione di enerne e altitudine, alle gia, e la produzione peculiarità di ridotte Thomas Riener, di calore e ‘rumore’ executive tà, sia di executive vice presidimensioni del chip vice president in grado di disturbare Giorgio Fusari dent e general manager – Full e di basso consumo, e general un rilevamento di preIn elettronica, la continua Service Foundry, sia di execusi aggiunge l’estrema manager, Full cisione. Fra le novità Service Foundry, evoluzione delle applicazioni, tive vice president marketing precisione: un’appli- ed executive in evidenza, l’ascesa attualmente sempre più indi- communications – parlando cazione principale vice president dei sensori chimici rizzate verso ambiti come la a metà giugno in un evento resta infatti quella nei marketing (MEMS MOS – Mecommunications Internet degli oggetti (IoT), stampa nella sede di Graz, sistemi di navigazio- di ams AG tal Oxide Semiconha fatto sì che i sensori di- Austria. Un’occasione in cui ne. Nelle applicazioductor) nei prossimi ventassero un elemento più ams, oltre ad esporre la proni per smartphone smartphone permetterà di misurare i licentrale e rilevante nel fat- pria strategia tecnologica e di (Google Maps e così turato aziendale di ams AG mercato, ha anche sintetizzavelli di CO2, la qualità via), ad esempio, ciò (precedentemente conosciu- to le tendenze principali del che conta è la sensidell’aria nell’abitacolo ta come austriamicrosystems comparto, a cominciare dallo bilità d’individuaziodi un’auto, o il reale AG, e divenuta pubblica nel stato dell’arte delle soluzioni, ne di dove ci si trova livello di inquinamen2004), assieme allo sviluppo standard e personalizzate, nei diversi piani di un to e di polveri sottili crescente del mondo digitale. per il settore industriale. centro commerciale, Giovanni nell’atmosfera di un Lo ha sottolineato Thomas Ri- Nei sensori di suono aspetti per riuscire a indiriz- Chiappano, dato ambiente. Nel ener – all’interno della società critici sono una qualità auzare l’utente al livello direttore vendite mondo stanno già Europa di ams AG con una duplice responsabili- dio di alto livello, consumi corretto dell’edificio, nascendo, iniziative, programmi pubblici e applicazioni per utilizzare gli e capace di fornire ogni tipo di supporto e soluzioni smartphone di utenti e cittaUn solo partner per l’analogico Spingere le prestazioni dei componenti analogici di sistema (API, driver, reference design e così via) dini come sensori, e fonti di oltre i normali limiti, attraverso un modello produt- per le varie applicazioni, rispondendo alle necessità dati e misure di inquinamentivo definito ‘more than silicon’, capace di portarsi a dei clienti, dalle specifiche iniziali, fino alla consegna to indipendenti, rispetto alle informazioni ufficiali fornite un livello superiore rispetto a un semplice ‘foundry degli ASIC. Oltre a puntare su prodotti analogici ad service’ industry standard, è la strategia di business alte prestazioni, per applicazioni con forti requisiti dai vari governi (si pensi alla di ams che Thomas Riener mette in primo piano. I di precisione, sensibilità e consumo ultra basso, e situazione dell’inquinamento processi di produzione in tecnologia CMOS ospitati a competere sul mercato con nomi come Linear dell’aria in città cinesi come in-house, a Graz, supportano diversi nodi tecnologi- Technology, Analog Devices e Maxim Integrated, Beijing). ci (0.18μm – 0.35μm – 0.8μm) e sono in grado di ams vuol differenziarsi, spiega il direttore vendite Un aspetto importante in quesoddisfare alti volumi di forniture, con una capacità Europa Giovanni Chiappano, per un atteggiamento ste applicazioni sarà anche espandibile anche attraverso foundry esterne (TSMC, commerciale ‘glocal’, che pone un forte accento su la cosiddetta ‘sensor fusion’, UMC, IBM). Anche le attività di assemblaggio e test una presenza locale e sull’attenzione alle specifiche ossia la capacità tecnica di avvengono sia in-house, sia all’estero (Filippine). necessità degli utenti, pur operando attraverso un’orcombinare, attraverso opporL’innovazione ‘more than silicon’ si concentra so- ganizzazione mondiale. Soprattutto, la chiave, sottotuni algoritmi, i dati e informaprattutto su fabbricazione di 3D IC con l’uso di TSV linea, è ascoltare le esigenze degli utenti, ed essere zioni provenienti da svariate (Through-Silicon Via); processi di coating di sensori una società con cui è facile lavorare, perché capace fonti, per poi analizzarli ed RGB e IR; sviluppo di package avanzati ed estensio- di rispondere con rapidità alle richieste e specifiche elaborarli nel loro complesso, ne del portafoglio di IP. Un altro ambito è il ‘trench presentate. “Oggi, la tecnologia, l’IP, la situazione del durante il monitoraggio delle dicing’ finalizzato a ottenere un’elevata precisione mercato sono diverse” spiega. condizioni ambientali. Anconella separazione dei die. Alle facility e impianti di “In passato, gli ASIC in elettronica hanno ricoperto ra, i sensori chimici consentoproduzione si affiancano nove design center, in Au- anche un ruolo di ‘glue logic’. Oggi sono un’archino di analizzare il respiro, per stria, Svizzera, Italia, Spagna, Slovenia, Stati Uniti e tettura pre-sviluppata da noi, dopo l’interazione con monitorare i parametri dello India. L’obiettivo è posizionarsi come un fornitore di i nostri clienti”. La specializzazione si conferma un stato fisico di una persona, e sistemi completo, specializzato nel mondo analogico fattore molto importante. continua a pag. 18 18 AttualitÁ EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 segue da pag.17 possono fornire dati utili ai sistemi di condizionamento sul tasso di CO2, o per le finalità di safety, rilevando le perdite di metano (CH4) o di monossido di carbonio (CO) in una ‘smart home’ o in uno ‘smart so consumo e la precisione di misura in ambito sia analogico, sia digitale; tecnologie di packaging evolute, e la fornitura di soluzioni di sistema (driver, algoritmi, applicazioni). Ma uno dei mutamenti più interessanti è quello nella tecnologia di rilevamento dei Due vedute degli impianti di Graz per la fabbricazione dei semiconduttori building’. Per quanto concerne i processi di produzione dei package dei chip, l’adozione della tecnologia TSV (Through-Silicon Via) permette di accrescere la compattezza, le prestazioni e l’affidabilità dei dispositivi. Sensori di colore più sensibili I sensori ottici sono un altro ambito in cui le interfacce uomo-macchina sono in forte evoluzione. Qui, spiega Glenn Lee, senior vice president e general manager Optosensors & lighting, i requisiti chiave sono la qualità del processo di produzione dei semiconduttori, in termini di miniaturizzazione, alti volumi ed elevata affidabilità; il bas- colori, che porta allo sviluppo di sensori più sensibili e simili all’occhio umano, per fornire sui display dei vari dispositivi una esperienza visiva superiore. Ciò consente una misura più precisa della luce, dei parametri RGB (red, green, blue) e della temperatura di colore, in modo da calibrare e ottimizzare la qualità delle immagini in rapporto al livello d’illuminazione ambientale e di affaticamento dell’occhio umano. L’integrazione di tecnologia ‘touchless’, in grado di riconoscere con sempre maggior precisioni i gesti, serve poi a creare interfacce HMI più avanzate e user-friendly per smartphone e applicazioni nel mondo industriale, medicale e automotive. Interfaccia utente avanzata per oscilloscopi di costo contenuto Emanuele Dal Lago Disponibile solo su oscilloscopi di fascia alta, l’interfaccia utente avanzata Maui fa parte del corredo della nuova linea di oscilloscopi WaveSurfer 3000 di recente introdotta da Teledyne LeCroy. Per consentire uno sfruttamento ottimale delle potenzialità di MAUI, la serie WaveSurfer3000 è dotata di un su un touch-screen da 10.1’’, il più ampio e unico schermo tattile, in questa classe di oscilloscopi. Gli strumenti WaveSurfer 3000 sono disponibili con banda passante da 200 MHz fino a 500 MHz con una memoria di 10 Mpt/canale e una frequenza di campionamento fino a 4 GS/s. Oltre alle funzionalità tradizionali di un oscilloscopio, WaveSurfer 3000 mette a disposizione funzioni multi-strumento che includono la generazione di forme d’onda con un generatore di funzioni integrato, l’analisi di protocolli con trigger e decodifica seriali e l’analisi logica con la disponibilità di una opzione per segnali misti a 16 canali. Grazie alla combinazione tra il veloce aggiornamento delle forme d’onda (130.000 waveform/ sec), il replay delle forme d’onda History Mode e la funzione di ricerca WaveScan, WaveSurfer 3000 permette di individuare in modo rapidissimo le anomalie. L’avanzata interfaccia di gestione delle sonde attive assicura una flessibilità senza precedenti nella misurazione di segnali di corrente e segnali ad alta tensione, ad alte frequenze o differenziali. Le numerose funzionalità presenti nello strumento incluse potenti analisi matematiche e parametri di misurazione, la memoria segmentabile in modalità sequenza e le funzioni LabNotebook, assicurano che i problemi possono essere trovati, analizzati e documentati molto più rapidamente. Gli oscilloscopi della nuova serie WaveSurfer 3000 di Teledyne LeCroy integrano la avanzata interfaccia utente MAUI La serie WaveSurfer 3000 è disponibile in quattro diversi modelli che vanno da 200 MHz di banda passante e 2 canali fino a 500 MHz con 4 canali e prezzi di listino euro da €3.020 a €6.970. Interfaccia utente avanzata MAUI MAUI è una Interfaccia Utente pensata e sviluppata per mettere tutta la potenza e le funzionalità dell’oscilloscopio direttamente accessibili con la punta delle dita dell’utente. È stata progettata per essere “toccata”: tutti i controlli più importanti dell’oscilloscopio così come il posizionamento e l’ingrandimento delle forme d’onda, il controllo dei cursori, la configurazione delle funzioni di misura e l’interazione con i risultati, vengono eseguiti con tocchi intuitivi dello schermo. MAUI è fatta per la semplicità: sia le caratteristiche base sia gli strumenti interni più avanzati sono integrati senza soluzione di continuità. “Scorciatoie” e dialoghi intuitivi semplificano l’impostazione, la visualizzazione intelligente ridimensiona automaticamente le forme d’onda e le misurazioni semplificando il collaudo. Il “problem-solving” è un’altra caratteristica di MAUI: tutte le caratteristiche delle forme d’onda possono essere velocemente misurate per individuare problemi, le cui cause possono essere determinate utilizzando l’ampio corredo di strumenti in dotazione. Le soluzioni ai problemi identificati, dal canto loro, possono essere rapidamente trovate grazie agli strumenti di analisi in dotazione. 19 AttualitÁ EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 I minerali dei conflitti e la catena di approvvigionamento L’industria dei componenti elettronici viene a trovarsi fra l’incudine e il martello, in bilico fra due interrogativi: venderemo prodotti più a buon mercato con l’impiego di minerali “moralmente contaminati”, oppure manterremo un alto profilo morale perdendo vendite, margini di profitti o entrambi? nienti da zone di conflitto. Ed ancor più inverosimile è che la differenza di costo venga I notiziari hanno dedicato assorbita dai fabbricanti di parecchio tempo a ripetere, prodotti elettronici. Di conanalizzare e commentare seguenza l’industria dei la promessa di Apple e di componenti elettronici viene altri importanti produttori di a trovarsi fra l’incudine e il apparecchiature elettroni- martello, in bilico fra due inche da utilizzare, all’interno terrogativi: venderemo prodei propri prodotti, dotti più a buon merunicamente minerali cato con l’impiego che non provengano di minerali “moralda zone interessate mente contaminati”, da conflitti. I consuoppure manterremo matori, a loro volta, un alto profilo morasono all’improvviso le perdendo vendite, diventati pienamen- Per Loof, margini di profitti o te consapevoli della Chief executive entrambi? “Sezione 1502” della officer di KEMET KEMET è uno dei riforma delle rego- Electronics principali produttori lamentazioni di Wall al mondo di condenStreet nota come satori al tantalio: nelDodd-Frank Act e della leg- la nostra azienda abbiamo ge a tutela dei consumatori, dovuto affrontare questo die più propensi, rispetto al lemma già alcuni anni fa. Abpassato, a voler acquista- biamo deciso di mantenere i re dispositivi elettronici che nostri prodotti convenienti non siano legati a fenomeni dal punto di vista economico di violazione dei diritti umani e di assumerci, allo stesso e sfruttamento (cioè conflict- tempo, una responsabilità free). morale, controllando comOvviamente, i materiali pro- pletamente la nostra catena venienti da una filiera etica di approvvigionamento del risultano spesso più costosi tantalio, dall’inizio alla fine. e, considerando la natura Nel 2011 iniziammo ad apintrinsecamente competitiva plicare in concreto la nostra dell’industria elettronica sul- strategia per una catena di la questione dei prezzi, ap- fornitura del tantalio vertipare molto improbabile che calmente integrata e a fila maggior parte dei consu- liera corta. Acquistammo matori sia disposta a pagare un produttore di polvere di un extra per acquistare pro- tantalio in Nevada, cambiandotti elettronici non prove- done il nome in “KEMET Per Loof Blue Powder Corporation”. Costruimmo inoltre una fabbrica di lavorazione del tantalio grezzo a Matamoros, in Messico. A quel punto KEMET aveva ovviamente bisogno del minerale grezzo da fornire ai suddetti stabilimenti. A posteriori, tali azioni strategiche si rivelarono relativamente semplici rispetto a quella di trovare una fonte eticamente pulita di tantalio grezzo. La Repubblica Democratica del Congo (DRC) in Africa è rimasta, per lungo tempo, un’importante riserva di questo minerale. Purtroppo, però, il suddetto Paese è stato, per parecchi anni, teatro di combattimenti continui tra fazioni rivali. Molti di questi gruppi hanno rubato e venduto le risorse naturali del Paese, inclusa la tantalite, allo scopo di finanziare le proprie attività – violando i diritti umani. L’industria del tantalio era ben consapevole della situazione e molti sostenevano che avremmo semplicemente dovuto interrompere del tutto qualsiasi tipo di rapporto commerciale con la Re- pubblica Democratica del Congo. Tuttavia, in KEMET abbiamo adottato un punto di vista differente. Ritirarsi completamente avrebbe significato solamente rendere una situazione già pesantemente negativa ancora peggiore per gli abitanti della DRC, così ci prefiggemmo l’obiettivo di sviluppare una soluzione sostenibile. Dopo aver esaminato diverse compagnie minerarie come partner potenziali, entrammo in contatto con la Mining Mineral Resources (MMR), un’impresa che vantava una storia lavorativa di successi all’interno del Paese. La MMR aveva ottenuto le concessioni dal governo della DRC per estrarre il tantalio nel Katanga, una provincia libera dai conflitti. Il nostro obiettivo era quello di costruire le fondamenta di un modello sostenibile, che includesse benessere e sicurezza duraturi per tutte le parti coinvolte nel progetto, e, allo stesso tempo, di dimostrare che le soluzioni che uniscono sostenibilità continua a pag.20 Il sito minerario di Kisego nella provincia del Katanga, DRC 20 AttualitÁ brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Spreco di energia per 80 B$ a causa dei dispositivi connessi in rete - Secondo il rapporto “More Data, Less Energy: Making Network Standby More Efficient in Billions of Connected Devices”, dell’International Energy Agency (IEA), l’inefficienza della tecnologia ha determinato nel 2013 uno spreco di circa 80 miliardi di dollari a livello mondiale, a causa della gestione dell’alimentazione dei dispositivi elettronici on-line in rete come set-top box, stampanti e console di gioco. Questi dispositivi hanno consumato un totale di circa 616 TWh, di cui circa 400 TWh è stato sprecato per un sovrautilizzo di energia per mantenere un collegamento e comunicare con la rete. Secondo il rapporto, l’uso delle migliori tecnologie disponibili oggi – come quelle utilizzate nei dispositivi mobili – potrebbe ridurre il consumo energetico del 65%. Senza attuare eventuali cambiamenti tecnologici a risparmio energetico, il rapporto prevede che la quantità di energia sprecata potrebbe raggiungere i 739 TWh entro il 2025. Embedded Vision in crescita - Sistemi Embedded Vision in applicazioni quali automotive e industriale, sono destinati a superare i 14 milioni di unità nel 2018, rispetto ai quasi quattro milioni di unità per quest’anno. IHS ha contribuito a fornire per la prima volta una visione sostanziale della dimensio L’evoluzione nello spazio automotive, in particolare, dovrebbe contribuire a stimolare algoritmi più precisi e affidabili in tutta l’industria di appartenenza. Questa tendenza, combinata con una maggiore consapevolezza nel mercato consumer, stimolerà, per il prossimo decennio, la crescita della domanda di dispositivi Embedded Vision. segue da pag.19 sociale ed interessi economici non sono per forza mutuamente esclusive. I nostri sforzi, insieme all’adozione di schemi di tracciabilità come quelli sviluppati dall’Istituto Internazionale di Ricerca sullo Stagno (ITRI: International Tin Research Institute) e l’implementazione di ulteriori progetti per trovare nuove fonti di approvvigionamento nella regione, hanno reso possibile il successo di tale approccio. Come risultato della nostra integrazione verticale, KEMET occupa una posizione davvero unica nella catena di approvvigionamento, in qualità di fornitore sia a monte, sia a valle. Tutti i siti di KEMET sono stati sottoposti a controlli e accreditati come conformi con il Programma di Fonderie Libere da Conflitti (CFSP: Conflict-Free Smelter Program) sviluppato dalla Coalizione dei Cittadini per l’Industria Elettronica (EICC: Electronic Industry Citizenship Coalition) e dalla Iniziativa Globale della Sostenibilità Elettronica (GeSI: Global e-Sustainability Initiative). Adesso, la nostra catena di approvvigionamento verticalmente integrata soddisfa la maggior parte dei nostri bisogni di tantalio; la parte rimanente viene fornita da e sostenibile per applicazioni sia attuali, sia future, ossia una soluzione alla quale i progettisti possono affidarsi con sicurezza nel momento in cui selezionano i condensatori da utilizzare. Anche prima che l’ente statunitense che regola gli scambi azionari in Borsa (SEC: Securities and Exchanges Commission) arrivasse alla sua decisione definitiva nella “Sezione 1502” del progetto di legge Dodd-Frank, gli sforzi di KEMET per l’integrazione verticale del tantalio erano stati oggetto di commenti da parte del Governo degli Stati Uniti. La Cooperazione per la Sostenibilità Sociale ed Economica avviata da KEMET per fondare una catena di approvvigionamento a filiera corta per reperire in maniera responsabile il tantalio nella provincia del partner selezionati che siano comunque conformi al già citato programma CSFP di EICC/GeSI. Siamo convinti che il condensatore al tantalio abbia di fronte a sé un futuro luminoso. Il tantalio possiede, infatti, intrinseche proprietà dielettriche che lo rendono unico e che ne fanno, in molti casi, un condensatore migliore rispetto alle alternative disponibili. La catena di approvvigionamento, a sua volta, è relativamente semplice da controllare: nuovi tipi di polvere sono, infatti, ancora in fase di sviluppo, rendendo questo metallo una soluzione concreta Katanga era stata favorevolmente menzionata, infatti, all’interno del Regolamento per l’Individuazione dei Minerali dei Conflitti (Conflict Mineral Disclosure Rule), nella sezione “Azioni della SEC e Iniziative sviluppate dai diretti interessati” (SEC’s Actions and Stakeholder-Developed Initiatives) nel report del luglio del 2012 redatto dalla sezione investigativa GAO del Congresso degli USA (GAO: Government Accountability Office) – GAO-12-763. Ci auguriamo, quindi, che la nostra esperienza possa servire come piano d’azione anche per altri produttori. Lo stabilimento di KEMET a Matamoros, in Messico, lavora il tantalio grezzo proveniente dalla miniera di Kisengo trasformandolo in K-Salt, un prodotto intermedio indispensabile. Il sito “KEMET Blue Powder” a Carson City, nel Nevada, processa poi il K-Salt convertendolo in un’apposita polvere di tantalio che è utilizzata nella produzione dei condensatori Abbiamo intrapreso, così, la nostra iniziativa di cooperazione per la sostenibilità sociale ed economica e investito, nei primi due anni, 1,5 milioni di dollari in progetti di sostenibilità sociale, appunto, sia nella miniera, sia nel villaggio. Con MMR creammo anche la “Fondazione Kisengo”: una Onlus nata con lo scopo di migliorare il tenore di vita all’interno del villaggio di Kisengo e nelle aree limitrofe nella provincia del Katanga. Siamo felici di poter affermare che i nostri sforzi anno ottenuto successo, contribuendo a migliorare l’educazione, il servizio sanitario, l’igiene, le infrastrutture e le attività ricreative. Tecnologie EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Analogico vs digitale: la sfida continua brevi brevi brevi brevi co. E se si scopre che non funziona, la stessa modalità digitale consente sempre di ritornare in modo semplice e veloce alla configurazione precedente, per poi crearne un’altra. Tutto ciò senza modifiche hardware, cosa che si Se siete progettisti di alimentatori o se tra i vostri compiti traduce in una integrazione c’è quello di scegliere la sorgente di energia più adatta al sistema più veloce e a minor costo. che state sviluppando, senza dubbio vi sarete trovati davanti al dilemma Gli albori della tecnica digitale di quale soluzione adottare, se digitale o analogica negli alimentatori erano focalizzati sul PWM e sul controllo a commutazione del nucleo principale del sistema. Anche Jeff Rodriguez nibile una maggior quantità di se poter cambiare e monitotisti di sistemi va ben oltre la dati per chi dovrà effettuare la rare alcuni parametri critici scelta delle componenti anariparazione. del core in maniera digitale A nostro avviso vale, come logiche di conversione, conIl controllo dell’alimentazione poteva sembrare all’inizio atsempre, il vecchio adagio dizionamento del segnale si traduce inoltre nella possi- traente, abbiamo riscontrato secondo cui “il giusto sta nel e protezione, ma coinvolge bilità di attivare o disattivare che i benefici derivanti dall’immezzo”: vale a dire che la anche il power management. le uscite secondo una deter- piego di un “cuore” digitale in scelta più saggia è attingere Chi progetta il sistema vuole minata sequenza temporale, molti casi non giustificavano il meglio da entrambi gli ap- essere in grado di poter diacambiare i parametri di usci- la complessità di un progetto logare con l’alimentatore, sia procci. ta come, ad esempio, i valori basato su DSP. Durante la progettazione di per ricavare in tempo reale di tensione o di corrente, e Quando si tratta di effettuaun nuovo sistema, l’alimen- informazioni sul suo funzioottimizzare la velocità delle re una conversione di potentatore è il primo anello del- namento, sia per poter interventole di raffreddamento per za, l’approccio analogico fa la catena a essere preso in venire su di esso tramite la limitarne il rumore e allungar- tuttora la parte del leone: è considerazione. Nel passato, sezione digitale di controllo. ne la durata. più semplice, ampiai progettisti della sezione di Il monitoraggio in tempo reaAnche se il controllo mente collaudato, più potenza erano soliti passare le di informazioni come livelli e il monitoraggio del veloce da progettare gran parte del loro tempo a di tensione, corrente, errori, sistema di alimene meno soggetto a cercare di sistemare l’alimen- allarmi, e la loro registrazione tazione può essere “bachi” nelle nuove tatore all’interno dello spazio nel tempo danno la possibilità effettuato in modalirelease. che i loro colleghi avevano ai progettisti di massimizzare tà analogica, l’utilizComunque, alcuni lasciato libero dopo aver pro- il funzionamento del sistema zo del digitale risulta dei vantaggi che abgettato il resto della apparec- attraverso una analisi preditcomunque più van- Jeff biamo riscontrato nel tiva dei guasti e, allo stesso chiatura. Rodriguez, vp taggioso in termini di of Engineering nostro percorso di Oggi la situazione si è capo- tempo, ridurre al minimo i ferprogetto, supporto, Services di progettazione digitale volta, e il lavoro dei proget- mi macchina rendendo dispoimplementazione e XP Power non sono certo stati gestione a lungo tertrascurati, anzi, su di IBM, inizia l’era del post-silicio mine. Nel momento essi abbiamo puntato IBM ha annunciato che provvederà a investire fino a in cui si parte a considerare e li abbiamo messi a profit3 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni in prosegnali e controlli in domini to ma in un livello secondario grammi di R & D per studiare applicazioni oltre i limidifferenti come livello e tem- di monitoraggio e controllo. ti del silicio. Gli investimenti comprendono programpo, e si cerca di ottimizzare I circuiti di allarme e di conmi in settori come i materiali III-V, che prevedono di tali domini per adattarli alle trollo sono analogici ma si inutilizzare tutto il nodo di 5 nm, che secondo alcuni esigenze specifiche, ci si ac- terfacciano a livello digitale potrebbe essere l’ultima generazione di tecnologia di corge che effettuare modifi- con il resto del sistema, cosa chip a base di silicio. Essi comprendono anche una che a livello del firmware è che ci permette di ottenere il vasta gamma di programmi che vanno dal packaging molto più semplice che ag- meglio dai due approcci. Prochip 3D ad architetture di computer come l’elabogiustare valori di resistenze. babilmente, verrà un giorno razione neurale. Molti dei programmi IBM hanno lo La gestione digitale dà poi in cui i DSP diventeranno la scopo di trovare nuove tecniche che guideranno le l’opportunità di poter testare norma; per ora, a mio avviso, prestazioni dell’hardware al di là dei 5 nm, dove il il funzionamento di una nuova l’analogico è destinato a resilicio ha problemi di funzionamento; si prevede un configurazione caricando nel stare sulla breccia in sintonia orizzonte temporale di 5-10 anni per trovare soluzioni chip di monitoraggio e con- con i vantaggi del digitale, coefficienti. trollo un programma ricevuto me accade per i sistemi per la via e-mail dal servizio tecni- gestione dell’energia attuali. 21 22 Tecnologie EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Schermatura nelle applicazioni militari/aerospaziali Un’intervista a Tim Kearvell di Chomerics Europe – una divisione di Parker Hannifin, sulle problematiche da affrontare nel caso di schermature di apparati utilizzati nelle applicazioni militari/aerospaziali A Tim Kearvell di Chomerics Europe cura della redazione EONEWS: Quali sono le particolari sfide di alto livello legate agli aspetti termici e di schermatura protettiva che le applicazioni militari/aerospaziali devono affrontare in più rispetto all’industria convenzionale? KEARVELL: L’esigenza di garantire determinati livelli di prestazioni elettromagnetiche e termiche è simile nel settore militare/aerospaziale e in quello industriale più convenzionale. Tuttavia, le caratteristiche peculiari che vengono richieste in ambito militare e aerospaziale riguardano le condizioni ambientali e la lunghezza della vita percepita dei componenti. I componenti destinati al mercato militare/ aerospaziale sono tipicamente esposti a condizioni più severe – in termini di di temperatura, vibrazione, salinità e agenti chimici; solitamente sono anche caratterizzati da un ciclo di vita operativa più lungo. EONEWS: In genere i materiali per la schermatura e l’interfaccia termica destinati all’industria sono gli stessi usati anche per le applicazioni militari? KEARVELL: Non esiste una separazione all’interno del nostro portafoglio di prodotti. I materiali di Chomerics sono disponibili per applicazioni e clienti sia militari, sia non militari. EONEWS: Quali sono i parametri di riferimento più signifi- cativi previsti negli standard in campo militare (ad es. la compatibilità dei fluidi, la resistenza alle fiamme e agli agenti chimici di lavaggio, la temperatura operativa e così via)? KEARVELL: Gli elastomeri di classe militare dovrebbero essere collaudati secondo la specifica MIL-G-83528. Alcune aziende militari si sono dotate di specifiche proprie, ma la norma MIL-G-83528 rappresenta, ad oggi, il riferimento del settore. Lo standard dà ai clienti militari una buona garanzia che il materiale collaudato secondo i suoi dettami sia adatto allo scopo per il quale esso è stato specificato. EONEWS: Quali sono i requisiti abituali per l’assistenza durante il ciclo di vita di un prodotto in ambito militare/aerospaziale? Ad esempio, viene richiesto di conservare ricambi e attrezzature per 20 anni? KEARVELL: Non siamo, di solito, vincolati a stipulare contratti che si protraggano per tutta la durata di un progetto. Tuttavia, ha ovviamente senso dal punto di vista commerciale essere attrezzati per tutta la lunghezza plausibile del ciclo di vita del prodotto, in modo da poter soddisfare le richieste sia di produzioni aggiuntive, sia di riparazioni per manutenzione o, ancora, di revisioni. EONEWS: I clienti militari/aerospaziali, al giorno d’oggi, stanno cercando di utilizzare prodotti commerciali disponibili a catalogo (COTS: Commercial Off-The-Shelf) per ridurre i costi e assicurarsi un alto grado di disponibilità degli stessi? KEARVELL: Vediamo sempre più aziende richiedere che i componenti non debbano sottostare alle norme che regolano il commercio internazionale delle armi (ITAR: International Traffic In Arms). Ciò significa che, se il prodotto richiesto è presente nel nostro catalogo, esso non è soggetto alla regolamentazione ITAR. Inoltre, se il componente in questione fosse fabbricato nel Regno Unito, come ad esempio una delle nostre guarnizioni sagomate, ciò lo esonererebbe dalle norme ITAR. Per questo motivo, i componenti commerciali a catalogo sono certamente oggetto di notevole attenzione e un argomento di grande attinenza nell’ambito degli attuali progetti. EONEWS: Quali settori del mercato militare/aerospaziale stanno sperimentando le applicazioni più innovative (ad esempio: apparati di comunicazione indossati dai soldati in campo, missili, veicoli – dotati o meno di pilota)? KEARVELL: Abbiamo riscontrato che gli investimenti sono ancora significativi nella maggior parte dei settori applicativi in ambito militare e aerospaziale. Molti stanziamenti governativi sono però stati ridotti all’osso (scendendo a quel limite di spesa che, nel gergo militare, viene detto “proiettile e scarponi”), ma i progetti più ampi e di alto livello, che richiedono parecchi anni prima di arrivare a una realizzazione completa, sem- brano essere rimasti sostanzialmente ben finanziati. Oltre a questo, la massiccia crescita nella domanda di trasporto aereo ha mantenuto particolarmente generosi gli investimenti nell’industria aerea civile. Per di più, con l’introduzione di aeroplani che impiegano grandi quantità di materiali compositi al posto dei metalli, si è registrato un aumento nella richiesta di materiali schermanti, proprio come quelli prodotti da Chomerics. Infine, il fatto che l’indu- stria del trasporto aereo stia sostituendo i propri velivoli con una frequenza molto più alta rispetto al passato rende tale settore estremamente florido. EONEWS: Cosa cercano i clienti militari/aerospaziali in un fornitore di materiali schermanti e termici per quanto riguarda quell’assistenza che va al di là della mera fornitura dei prodotti “fisici”? KEARVELL: In questo settore si pone molto l’accento sul fornire un supporto ingegneristico alle varie applicazioni e Chomerics investe molto in tale attività. Questa funzione consente ai clienti di ottenere informazioni e indicazioni sulla corretta selezione del materiale e sulla buona prassi da seguire nella progettazione. In Chomerics abbiamo inoltre un dipartimento di ricerca e sviluppo che ci consente di modificare anche la formula dei materiali per adattarli alle richieste dei clienti. DISPLAY Parola alle Aziende 23 EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 4K: il nuovo paradigma David Metalli Osservando tutti i player del mercato, dai produttori di TV, ai content maker, fino ai broadcaster, il 4K sta seguendo lo stesso pattern di adozione dell’HDTV, ma in modo decisamente più rapido. Secondo le ultime proiezioni*, già nel giro di due anni assisteremo all’ingresso della tecnologia 4K nel mercato di massa dei TV. Canon, protagonista nel settore del digital imaging, sta ovviamente giocando un ruolo importante all’interno dello scenario 4K. Pur mantenendo un forte pragmatismo e la volontà di fornire in prima battuta ai professionisti di oggi lo strumento ideale per il mercato attuale (per gran parte, soprattutto in Italia, dominato ancora dalla risoluzione Full HD), Canon guarda con attenzione anche le nicchie più innovative del mercato, dove la maggiore risoluzione dei formati 4K può fare la differenza. Digital Cinema, produzioni nel campo della moda, immagini destinate ad avere un mercato anche nel lungo periodo, installazioni di digital signage ad alta risoluzione, stanno già oggi adottando tali tecnologie. L’offerta di Canon spazia su tutti questi campi, proponendo non solo macchine da presa per il Digital Cinema come EOS C500 ed EOS 1Dc, ma un ecosistema completo, a partire dalla componente ottica (ancor più fondamentale se si parla di 4K, in quanto costituisce la prima parte della catena “del valore” per un imaging di qualità e dove Canon vanta una esperienza impareggiabile, maturata in decenni di attività), fino ad arrivare al monitor referenziale 4K DPV3010 aderente agli standard DCI (Digital Cinema Initiative), dedicato alla post-produzione e Il 2014 si sta definitivamente prospettando come l’anno di svolta per la tecnologia 4K Click and START al color grading di altissima fascia. Come per ogni transizione tecnologica il cambiamento non è mai un processo semplice, tanto per gli utenti quanto per chi come Canon produce l’hardware necessario a tale evoluzione. Tuttavia, quando si parla di tecnologia, l’unica opzione possibile è andare avanti. A fare la differenza sarà la reattività e la velocità con cui i diversi player si adatteranno ai nuovi scenari. Quando si parla di innovazione e di cambiamento, Canon può sicuramente fare la differenza grazie alle solide basi di un reparto di ricerca e sviluppo di altissimo livello. Negli ultimi 10 anni, il livello di investimento in ricerca e sviluppo non è mai sceso sotto il 7% del fatturato netto, con punte del 9,5%. Investimenti importanti e che hanno portato alla produzione di oltre 6 brevetti al giorno, posizionando Canon, ogni anno nell’ultimo decennio, senza nessuna eccezione, tra le prime 4 aziende a livello mondiale per numero di brevetti prodotti**. * Fonte: Park Associates **Fonte: Canon Fact Book 2013-2014 Canon EOS C500 (Foto Canon) A deep insight into the electronics technologies that will reshape the world www.elettronica-plus.it David Metalli, business planning & technical consultant, pro imaging group di Canon Italia lead your business 24 Parola alle Aziende display EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Inetrvista a Roberto Marini, responsabile divisione automazione Bartec EX per quanto riguarda i PC/ Display, a partire dallo scorso A cura della redazione anno ha messo a disposizioD: Qual è la sua opinione ri- ne dei propri clienti, i nuovi guardante l’andamento del Polaris PC a tecnologia LED mercato (rallentamento, cre- ad alta risoluzione, certificati scita, forte incremento…)? ATEX per uso in aree classiR: Bartec è impegnata da ficate zona 1 e 2 così come più di 40 anni nella produ- 21 e 22. zione, commercializzazione I Polaris Touch Panel PC e ricerca e sviluppo di ap- sono la piattaforma hardwaparecchiature per zone con re ottimale per i sistemi di pericolo di esplosione. Per controllo distribuito DCS o di tale motivo copriamo diffe- supervisione tipo SCADA, da renti settori, che vanno dal utilizzare negli impianti chisettore petrolchimico, chimi- mici, offshore, farmaceutici o co, farmaceutico e alimen- petroliferi, sia in produzioni a tare e proprio grazie a que- ciclo continuo sia per produsta diversificazione zioni di tipo batch. possiamo avere una L’altro grado di protevisione abbastanza zione IP65 e la robuampia del mercato. stezza del dispositiSicuramente ci sovo, rendono i Polaris no settori, penso ad indispensabili per apesempio quelli più plicazioni in ambienti legati all’export, che Roberto particolarmente grahanno risentito me- Marini vosi o per installaziono del prolungarsi ni all’aperto. della crisi, mentre Come anticipato, la più difficile è la situazione in grossa novità è rappresensettori quali quello chimico, tata dall’utilizzo dei display in cui gli investimenti per la touch screen con tecnologia realizzazione di nuovi im- LED ad alta risoluzione, idepianti sono molto limitati. ali per applicazioni all’aperto con angolo di visualizzazione D: Quali sono le principa- perfetto da qualsiasi posizioli strategie adottate dalla ne, anche lateralmente. vostra società sul breve/ Inoltre, i Touch panel PC posmedio periodo per soddi- sono essere forniti con un posfare al meglio le richieste tente processore Intel ATOM di questo mercato? 1.6GH con 2GB di memoria R: Il mercato, anche in am- RAM. Come sistema opebiente con pericolo d’esplo- rativo si può scegliere tra la sione, è diventato sempre versione Windows XP Empiù esigente e richiede pro- bedded, Windows XP Profesdotti sempre all’avanguar- sional o Windows 7. dia, pur tenendo conto tal- Un’ampia gamma di intervolta della difficoltà di re- facce cablate come USB, alizzazione di un prodotto RS422/485, PROFIBUS DP certificato EX. ed Ethernet, forniscono a Bartec da sempre protagoni- ogni periferica il corretto colsta nel mercato per il settore legamento con PLC/DCS o con lettori di codice a barre certificati ATEX e mouse/ trackball/touch pad. Tutti i principali protocolli di comunicazione (ad esempio MPI, MODBUS RTU, Hostlink, TCP/IP) sono supportati. Tramite lo standard Ethernet TCP/IP si può utilizzare questa serie di Touch Panel PC come monitor remoto; ciò è reso possibile andando a sfruttare il protocollo di tra- Il mercato è sempre più esigente e richiede prodotti all’avanguardia sferimento dati RDP (Remote Desktop Protocol), che è un protocollo parte integrante dei sistemi operativi Microsoft. Così facendo, Polaris PC diventa un client sulla rete Ethernet e viene così consentito l’accesso ai programmi e applicazioni che risiedono sul server PC situato in zona sicura, quali Scada, applicazioni MES o visualizzazione di pagine HTML con Internet Explorer. Attualmente sono disponibili versioni da 5.7”, 10.4”, 12.1”, 15”, 17-.1”, 19.1” e 24”, sia in modalità 4/3 sia in 16/9 . A livello di programmazione si può scegliere se utilizzare il nostro nuovo pacchetto di programmazione BMSGRAF PRO, completamente rivisto a livello di grafica e funzionalità, oppure si può decidere di installare e utilizzare qualsiasi altro pacchetto SW o SCADA. Tutte queste versioni sono compatibili sia a livello Hw sia a livello Sw con le precedenti famiglie BAT e POLARIS. Particolare attenzione è stata fatta per quanto riguarda la temperatura di esercizio per basse e alte temperature, in quanto parte delle applicazioni vengono realizzate all’aperto in Paesi con condizioni climatiche estreme. Inoltre, per alcuni particolari modelli si può disporre della soluzione sunlight ad alta luminosità, che permette l’utilizzo del dispositivo anche in condizioni di luminosità molto svantaggiose. display Parola alle Aziende EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Restano sempre disponibili i classici Polaris con display LCD nelle più svariate dimensioni. D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…)? R: La strategia di Bartec è stata quella di investire anche in periodo di crisi. Infatti, a livello societario sono state fatte tre importanti acquisizioni: Bartec Vodec, per quanto riguarda i sistemi di comunicazione, diffusione sonora e allarme generale per fini di sicurezza, Bartec Technor, specializzata in sistemi e componenti per applicazioni nell’industria offshore e l’ultima in ordine cronologico Pixavi, specializzata in smartphone, videocamere e fotocamere sempre certificate ATEX. I nostri clienti sono i principali EPC a livello mondiale, così come gli integratori di sistemi e le società petrolifere. Inoltre Bartec ha potenziato i propri servizi di ingegneria. Abbiamo infatti una struttura dedicata, attiva a livello europeo attraverso diversi centri di competenza (di cui uno anche in Italia) che, con un team di 260 ingegneri e tecnici specializzati, permette di completare la fornitura dei sistemi con servizi di ingegneria, sia di base sia di dettaglio, molto apprezzati. D: Quali sono i settori applicativi più promettenti? R: Secondo il mio punto di vista, vista la situazione interna dell’Italia in merito ai nuovi investimenti, i settori più promettenti sono quelli relativi agli OEM, quindi società che esportano e lavorano molto con l’estero. D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti? R: Bartec si è sempre contraddistinta per essere una società molto innovativa nella realizzazione di display per zone con pericolo di esplosione. Il nostro focus è sempre stato quello di poter offrire soluzioni “semplici” a livello di installazione, che non richiedano né quadri certificati, né barriere/coupler, in modo tale da facilitare l’installazione in ambienti difficili/critici come quelli Atex. Inoltre, sfruttando l’eccellente team di ricerca e sviluppo presso la nostra nostra casa madre, sviluppiamo sempre pannelli compatibili con le precedenti versioni, sia a li- La strategia di Bartec è stata quella di investire anche in periodo di crisi vello Hw sia Sw. Infine, a livello hardware siamo sempre stati all’avanguardia, cercando di proporre al cliente soluzioni sempre più performanti; basti pensare attualmente alla possibilità di installare in zona ATEX un Polaris 24” a LED in HD con risoluzioni 1920X1080 pixel. D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine? R: Visto il difficile periodo a livello mondiale, non è facile fare previsioni a lungo termine, anche se, visti gli enormi sforzi realizzati da Bartec sia a livello di innovazioni di prodotto sia a livello di acquisizioni, riteniamo di essere ben posizionati sul mercato, così da sfruttare al meglio i prossimi segnali di ripresa. Intervista a Cristian Tamiozzo, product manager divisione display Digimax ship stabili e continuative nel tempo. Questo le consente di godere di accordi particolari D: Qual è la sua opinione e condizioni esclusive, che si riguardo l’andamento del concretizzano poi in maggiori mercato? vantaggi per il cliente in termiR: Attualmente il mercato di ni di qualità e prezzo. In pardisplay e monitor professio- ticolare per il mondo dei dinali è in costante crescita, il splay, caratterizzato da rapide principale fattore di questo evoluzioni di prodotti e tecnotrend consiste nella massiva logie, Digimax comprende la richiesta di sostituzione di di- necessità del cliente di poter splay monocromatici mantenere il design con monitor TFT a esterno delle proprie colori. L’aumento delmacchine, per quela domanda di TFT a sto cerca di garantircolori ha permesso gli la reperibilità dei infatti di poter dispordisplay nel tempo. In re di display con una generale, la strategia tecnologia avanzata Cristian adottata finora, e che allo stesso prezzo di Tamiozzo Digimax intende far quelli monocromatici, durare nel lungo peormai relegati solo ad alcuni riodo, è quella di proporsi al specifici settori. Un altro sti- cliente come partner valido e molo alla crescita del mercato affidabile in grado di offrire il dei display proviene dalle so- portfolio prodotti più ampio e luzioni touch screen; questo completo possibile, in modo fenomeno nel settore indu- da incontrare le esigenze di striale è stato trainato in mi- tutti i settori e applicazioni insura preponderante dalla ten- dustriali, anche attraverso sodenza nella vita quotidiana di luzioni custom su misura. Volutilizzare smartphone e tablet gendo lo sguardo al prossimo touch screen, che sono su- futuro, Digimax, per cavalcare bentrati ai tradizionali disposi- quest’onda positiva del mertivi con i tasti e pulsanti. cato dei display, ha intenzione di investire sempre più sulla D: Quali sono le principali tecnologia capacitiva retroprostrategie adottate dalla vo- iettata che permette di reastra società sul breve/me- lizzare applicazioni evolute e dio periodo per soddisfare complesse nella gestione del al meglio le richieste di que- touch screen, come ad esemsto mercato? In che modo pio i dispositivi multi touch state implementando que- di ultima generazione. Oltre ste strategie? a questo vuole puntare anR: L’impegno costante di Di- che sull’installazione di vetri gimax è sempre stato quello di protezione, utili e richiesti di garantire al cliente prodotti sempre più spesso dal settore e soluzioni di qualità a prezzi industriale. vantaggiosi e con un servizio veloce ed efficiente. Per D: Quali sono i settori appliottenere questo si è sempre cativi più promettenti? affidata a fornitori selezionati con cui instaurare partnercontinua a pag.26 A cura della redazione 25 26 Parola alle Aziende display EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 segue da pag. 25 R: Analizzando la situazione attuale del mercato e i suoi trend di crescita, i settori più promettenti da cui ci Digimax si aspetta risultati importanti per la divisione display sono quelli del Vending Machine, dell’Elettromedicale e dell’Automazione Industriale. Per cercare di incontrare le reali esigenze dei clienti che operano in questi settori, Digimax è presente a numerose fiere ed eventi internazionali del settore, per comprendere quali sono i prodotti e le soluzioni che meglio si adattano ad applicazioni e a progetti specifici. I prodotti che, a mio parere, hanno più appeal al momento, in quanto soddisfano le esigenze del mercato attuale, sono i display TFT con tecnologia touch screen capacitiva. D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti? R: Io credo che chiunque abbia a che fare con Digimax possa facilmente intuire che è più di un distributore, ha una struttura e un’organizzazione aziendale che le permette di divenire per il cliente un partner affidabile in grado di supportarlo nelle fasi di pree post-vendita. Tutta la sua attività è incentrata sul service, inteso come la capacità di offrire al cliente un servizio rapido e completo: dalla consulenza tecnica nelle fasi di pre-progetto, all’analisi con- giunta delle esigenze per proporre il prodotto o la soluzione custom più adatta, anche in termini di qualità-prezzo, alla fase di vendita gestita da un comparto efficiente di logistica e magazzino con più di 2200 prodotti a stock e più di 100 spedizioni al giorno. Il suo punto di forza inoltre, risiede nella sua capacità di integrare i prodotti delle sue divisioni, per poter offrire soluzioni complete e su misura, formate da kit con schede embedded di vari formati, TFT LCD e i cavi di collegamento necessari. Nel laboratorio è inoltre possibile, grazie all’esperienza dei suoi tecnici, customizzare i tipi di interfaccia display, il formato, i vetri di protezione e qualsiasi tipo di componente, per fare in modo che si adatti a ogni tipo di applicazione. D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine? R: Digimax ha l’intenzione di cogliere e sviluppare le enormi potenzialità del settore display in costante crescita in ottica di migliorare il proprio business e rafforzare la propria presenza sul mercato. Per fare questo sicuramente continuerà a impegnarsi per costruire relazioni continuative e durature con fornitori e clienti, per fornire un portfolio prodotti ampio, completo e di qualità, con l’obiettivo di divenire il punto di riferimento principale sul mercato italiano per quanto riguarda la distribuzione di alimentatori, èrodotti LED, PC industriale e, ovviamente, di display. Intervista a Giuseppe Amato, technical manager & business development Europe VIA Technologies A cura della redazione contenuti e pubblicità mirati. L’interesse che riscontriamo per queste implementazioni è incredibile e ci aspettiamo di assistere a una grande crescita in tutto il mondo, poiché sempre più Paesi cercano di creare infrastrutture intelligenti al fine di migliorare la gestione del traffico D: Qual è la sua opinione riguardo l’andamento del mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)? R: Riteniamo che il mercato globale del digital signage e dei videowall vivrà una rapida crescita nei prossimi anni. A diD: Quali sono le re il vero, ne stiamo principali strategià osservando i pri- Giuseppe Amato mi segnali a Taiwan gie adottate dalla e in Cina. Esistono vostra società sul una serie di fattori che gui- breve/medio periodo per dano questa crescita: da un soddisfare al meglio le rilato, il costo di hardware co- chieste di questo mercato? me server, riproduttori e ma- R: La nostra strategia si baxi schermi sono in calo men- sa sulla fornitura di una sotre il software per la gestione luzione completa per i nostri dei contenuti è sempre più clienti, tra cui server videofacile da usare; dall’altra par- wall, sistemi e riproduttori di te, la domanda è in cresci- digital signage, oltre al layta in settori quali smart city, out, alla progettazione e al vendita al dettaglio e intrat- software di gestione. I nostri tenimento. server videowall in grado di A Taiwan, per esempio, stia- supportare fino a 64 schermi mo lavorando con un cre- di grandi dimensioni, menscente numero di rivenditori tre i nostri sistemi di digiche ci chiedono come pos- tal signage a due o quattro sono utilizzare digital signa- schermi sono fanless e dige e videowall per migliorare sponibili in diverse configul’esperienza di acquisto e co- razioni Windows e Android. struire rapporti più stretti con Nel medio termine, siamo i propri clienti attraverso lo concentrati sullo sviluppo sviluppo di applicazioni che di piattaforme di digital sipermettono ai loro sistemi di gnage basate su cloud che segnaletica di comunicare di- permetteranno la gestione rettamente con gli smartpho- di migliaia di sistemi e conne e i tablet dei loro clienti. Il sentiranno di distribuire in potenziale di innovazione nel modo tempestivo pubblicità solo settore della vendita al e contenuti mirati in più sedi. dettaglio è enorme. Inoltre, stiamo lavorando per In Cina stiamo lavorando a includere app interattive che progetti, su ancor più larga permettano agli smartphoscala, come i chioschi pres- ne di connettersi a videowall so le stazioni di pedaggio au- e sistemi di digital signage tostradale in grado di fornire per consentire agli utenti di DISPLAy Parola alle Aziende EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 fare acquisti, ricevere buoni sconto e altre offerte speciali, e giocare. D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/ collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…)? R: Nel corso degli ultimi cinque anni abbiamo investito in modo considerevole in attività di sviluppo hardware e software al fine di creare video wall all’avanguardia e sistemi e soluzioni di digital signage, oltre ad avere sviluppato un solido team che include centinaia di ingegneri in grado di gestire anche le installazioni più complesse. Inoltre, abbiamo fatto enormi passi avanti nella creazione di un ecosistema globale di hardware, software e partner per l’installazione in modo da poter fornire ai nostri clienti le migliori soluzioni per soddisfare le loro esigenze. D: Quali sono i settori applicativi più promettenti? R: Attualmente vediamo incredibili oppor tunità per un’ampia varietà di applicazioni come le smart city, la vendita al dettaglio, l’intrattenimento e i chioschi informativi autostradali. Inoltre, vi è una crescente richiesta di ciò che chiamiamo “segnaletica pop-up”, con la quale intendiamo installazioni temporanee nel corso di manifestazioni. Durante il Capodanno cinese, per esempio, abbiamo installato una parete video presso lo Zoo di Taipei in modo che la gente potesse guardare il video in tempo reale del panda appena nato in attesa di vederlo in carne e ossa. Abbiamo anche installato una parete video nel padiglione creato da HTC per presentare il nuovo HTC One M8 quando il prodotto è stato lanciato a Taiwan alla fine di marzo. Questi sono solo due esempi delle opportunità che stiamo vedendo in questo nuovo mercato per la “segnaletica pop-up”. D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti? R: VIA Technologies vanta una solida piattaforma tecnologica hardware e software che copre ogni area, dal silicio alla progettazione di sistemi embedded fino ai sistemi avanzati basati su cloud. Questo ci permette non solo di fornire soluzioni di prim’ordine per tutti i segmenti del mercato – da installazioni estremamente affidabili con video singolo per i giocatori Android fino ad arrivare a video wall con 64 schermi – ma anche di offrire ai clienti quella scalabilità di lungo termine di cui hanno bisogno per ampliare ulteriormente le funzionalità delle loro implementazioni di digital signage in futuro. D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine? R: Il mercato del digital signage è pronto per una crescita estremamente rapida, dal momento che i sistemi diventano più economici e più semplici da installare e da gestire e i clienti in segmenti come la vendita al dettaglio si rendono conto dei benefici che tale soluzioni possono portare per aumentare il coinvolgimento della clientela attraverso lo smartphone. Nei prossimi cinque anni gli schermi digital signage prolifereranno in tutto il paesaggio urbano e diventeranno ancora più popolari del signage tradizionale su carta. Display, un mercato in crescita Il mercato dei display e più in generale quello delle soluzioni per la visualizzazione di dati e informazioni, sia per il mondo consumer sia per quello industrial, ha avuto nell’ultimo periodo una continua e costante crescita Simone Gaia zioni per mezzo di un display dotato di touch o addirittura La crescita del mercato dei a pannelli LCD, utilizzati per display è dovuta essenzial- la pubblicità all’interno delle mente a una serie di fattori vetrine dei negozi. Se si ostecnologici e non solo, che serva il mercato consumer, hanno sicuramente inciso esso si è già indirizzato vere definito determinate scel- so il wide screen, mentre il te strategico-aziendali. Essi settore industrial lo sta, per si possono condensare nei ora, osservando da lontano, seguenti punti: il primo è le- per carpire quali potenzialigato a una diminuzione dei tà possano essere sfruttate. costi di produzione, legati a Le principali caratteristiche un miglioramento della filie- fisiche e funzionali, che sono ra produttiva. Ciò ha stimo- un fattore discriminante nella lato l’interesse sia scelta di un monitor, nell’impiego sia nelal di là del taglio, lo sviluppo di nuove sono: l’angolo di soluzioni più perforvisione, che deve manti e appetibili. Il essere il più ampio secondo è stato l’afpossibile per confermarsi della tecnosentire una visione logia a cristalli liquidi semplice e immeSimone Gaia, che, attualmente, è technical diata all’operatore, possibile definirla engineer che potrebbe non ormai una tecnolo- di Sistemi essere in asse con Avanzati gia adulta. Di fatto i Elettronici il monitor; un’elevata display LCD hanno luminosità, ad esemsuperato alcune lipio fino a 1600 cd/ mitazioni come ingombro, m2, necessaria se il display peso, affidabilità e consumi, si troverà a lavorare all’interaprendo di fatto nuovi sce- no di un chiosco all’aperto; nari in cui poterli impiegare. il tempo di vita della lampaQuesta estrema versatili- da che retroillumina la matà permette di utilizzare un trice dei cristalli liquidi, ad pannello LCD all’interno di esempio fino a 50.000 ore; svariate applicazioni, parten- il range di alimentazione del do dai display alloggiati nei monitor e quello di tempepoggia testa delle automobili ratura, ad esempio da -20 per arrivare fino a quelli pre- °C fino a +70 °C. Altri fattori: senti all’interno di stazioni l’interfaccia touch, che può o aeroporti (Digital Signa- essere di tipo resistivo a 4 o ge), passando per i punti di 5 fili, che permette l’utilizzarichiesta di informazione, zione del monitor anche in dove l’utente può leggere notizie o richiedere indicacontinua a pag. 28 27 28 Parola alle Aziende DISPLAY EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 segue da pag. 27 presenza di piccole incisioni o di tipo capacitivo e il glass bonding, che fornisce notevoli miglioramenti nelle prestazioni ottiche in ambienti in cui è presente un’alta luminosità. Come SIS.AV. Sistemi Avanzati Elettronici, grazie a una vasta gamma di display LCD, con o senza touch, con interfaccia VGA, o video composito, o super video (S-Video) e DVI, sia in versione con cornice da frontequadro sia senza cornice (openframe) da retroquadro, il cliente è in grado sempre di trovare la soluzione più adatta alle sue esigenze. Inoltre, a completare lo scenario all’interno del quale è possibile soddisfare la richiesta di display, ci sono pannelli LCD I display LCD hanno superato alcune limitazioni adatti ad applicazioni speciali in cui si richiedono caratteristiche quali: temperatura estesa, grande angolo di visuale e luminosità elevata. Ed è all’interno dell’ambiente di lavoro, specifico all’applicazione da sviluppare, che la scelta del display deve essere fatta, al fine che esso abbia le massime prestazioni; entra in gioco a questo pun- to il vero elemento distintivo che ci differenzia dagli altri competitor che consiste nel nostro know how, nell’assistenza e nell’attenzione sia nella fase pre sia post vendita. Gli ultimi modelli introdotti nel nostro portafoglio prodotti sono denominati ARCDIS e sono monitor industriali frontequadro, disponibili in tagli che vanno dai 7” fino ai 15”. Hanno uno chassis in alluminio pressofuso, alimentazione estesa 9-36V e protezione IP65 sul lato frontale. Il touch può essere sia resistivo, sia capacitivo. L’immagine visualizzata risulta essere totalmente statica e sono disponibili in tagli che vanno dai 5.7” ai 21” con chassis che offrono diversi gradi di protezione IP (fino a waterproof). lungo termine è ipotizzabile che questo mercato continuerà a crescere e migliorare la sua offerta, visto che le richieste da parte degli utenti sono di avere oggetti per la visualizzazione sempre più performanti, duraturi e con un consumo minimo, al fine di migliorare la loro portabilità. Inoltre, un altro aspetto su cui porre attenzione all’interno di uno scenario a lungo termine può essere definito in questo modo: se osserviamo il mercato consumer, esso si è già indirizzato verso il wide screen, cosa che il settore industriale sta per ora osservando da lontano per cogliere le potenzialità da sfruttare. Intervista a Massimo Vercesi, embedded area manager Massimo Vercesi Special-Ind A cura della redazione D: Qual è la sua opinione riguardo l’andamento del mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)? R: Sicuramente anche il mercato dei display risente della crisi generale che stiamo vivendo e del processo di delocalizzazione di molte realtà industriali italiane. Nonostante ciò, credo che nell’ultimo periodo si possa avvertire una certa ripresa delle attività di designin, che fanno ben sperare per il prossimo futuro. I clienti che stanno sviluppando nuovi prodotti non possono fare a meno di utilizzare dispositivi di visualizzazione sempre più evoluti e questo sicuramente gioca a favore del mercato display/embedded. D: Quali sono le principali strategie adottate dalla vostra società sul breve/medio periodo per soddisfare al meglio le richieste di questo mercato? R: Le nostre strategie non possono fare altro che seguire una visione chiara del mercato in cui operiamo e le esigenze dei nostri clienti. Oggi il display non può più essere considerato un singolo componente bensì una parte di un sistema più complesso, in cui viene utilizzato. Da qui la necessità di investire su due fattori principali: competenza e prodotti. La competenza ci pone nella condizione di essere apprezzati dai nostri clienti non solo come fornitori, bensì come partner tecnologici, in grado di suggerire soluzioni che vanno oltre il normale supporto di prodotto e che consentano ai clienti un più rapido time to market. I prodotti sono lo strumento necessario per raggiungere tale obbiettivo, completando la proposta commerciale con tutti i dispositivi che ruotano attorno al display e creando la possibilità di proporre sistemi o sottosistemi ai nostri clienti. D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…)? R: L’implementazione delle nostre strategie passa attraverso un processo che copre a 360° la filiera fornitore-cliente. I nostri sforzi vanno nella direzione di poter disporre di risorse ad alto contenuto tecnicocommerciale, che possano in questo modo non solo conoscere nel dettaglio i prodotti che intendiamo promuovere, ma anche in buona parte l’applicazione che il nostro cliente sta sviluppando. Queste risorse devono poi essere necessariamente supportate da un parco prodotti completo, che trae origine soprattutto da un nostro costante monitoraggio degli sviluppi che avvengono nel mercato asiatico, che propone ogni giorno nuove realtà sempre più strutturate, competitive e pronte a sviluppare prodotti adatti al mercato europeo. Non per ultimo, stiamo studiando e definendo accordi con società di engineering, che possano permetterci di proporre anche servizi di progettazione e consulenza, a quei clienti che non dispongono, al proprio interno, delle necessarie competenze nell’utilizzo dei display. D: Quali sono i settori applicativi più promettenti? display - CPU Parola alle Aziende EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 R: I dispositivi di visualizzazione sono sempre più determinanti nel successo dei prodotti sviluppati dai nostri clienti. I settori applicativi in cui in particolare i display a matrice attiva (TFT) trovano spazio, sono i più svariati, ma sicuramente l’evoluzione del tessuto industriale italiano, orientato verso applicazioni a sempre più alto valore aggiunto, canalizza i nostri prodotti soprattutto in ambiti quali railway, ATM/POS e HMI industriali. Resta comunque rilevante la fetta di mercato relativa alle tecnologie passive, anche se sempre più focalizzata su ambienti mirati, quali Automotive ed Elettrodomestico. D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti? R: Special-Ind è tra le più grandi realtà private Italiane del panorama della distribuzione elettronica. Da sempre la nostra azienda si è distinta nella capacità di offrire ai clienti una forte focalizzazione sui prodotti mirati. A conferma di questo, più del 70% dei prodotti che forniamo ai clienti sono frutto di customizzazioni, che mirano a offrire un dispositivo che vesta l’applicazione del cliente nel miglior modo possibile. D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine? R: Quello che sul lungo termine si può oggi ipotizzare è una migrazione del mercato verso la necessita di avere sempre più soluzioni complete e quindi non solo e non più il singolo display, anche se questo resterà comunque una componente determinante del prodotto finale. A mio parere questo processo avverrà in due fasi, la prima in cui i clienti richiederanno sottosistemi, la seconda dove ci potrà essere richiesto di studiare e fornire una soluzione completa. Man mano saranno verificati tempi e modalità di questa migrazione. Intervista a Roberto Dognini, head of sales commercial go-to-market AMD EMEA A cura della redazione D: Qual è la sua opinione riguardante l’andamento del mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)? R: Stando alle stime sui volumi di vendite rilasciate dai principali analisti, il mercato PC nel corso degli ultimi 12 mesi ha subito una evidente flessione e, in questo senso, non possiamo che parlare di una contrazione del settore. Ma se allarghiamo gli orizzonti e guardiamo alle importanti trasformazioni che stanno attraversando il mercato, con i segnali positivi che vengono dalle nuove soluzioni più flessibili – mi riferisco a tablet, sistemi ibridi, dispositivi ultrathin e nuovi form factor – allora credo che sia più opportuno parlare di un rallentamento o meglio di un periodo di transizione. Trend come l’always on o la mobilità rappresentano oggi grandi opportunità per tutto il settore, e per capirlo basta pensare a come la tecnologia stia sempre più diventando nostra compagna in ogni ambito della vita. Saranno le aziende più pronte ad ascoltare le nuove richieste dei clienti, a espandere le categorie tradizionali verso soluzioni in grado di rivoluzionare la produttività e la creazione di contenuti, a vincere la sfida. L’innovazione deve tornare a essere, oggi come non mai, il vero mantra del settore. Se poi osserviamo il segmento business, sono molti i commenti sul fatto che la cessazione da parte di Microsoft del supporto a Windows XP, con tutta probabilità, darà un forte impulso al settore e AMD è pronta a cogliere questa opportunità. Proprio nelle scorse settimane architetture x86 e ARM, dando vita a una nuova infrastruttura flessibile e condivisa, in grado di offrire ai clienti la possibilità abbiamo lanciato una nuova di innovare nei settori embedlinea di APU Mobile Perfor- ded, server e client, così come mance espressamente dedica- nel settore delle soluzioni seta al mondo professionale, le mi-custom. Il nuovo ecosistenuove APU Pro A-Series, che ma di soluzioni, denominato segna il debutto delle “Progetto SkyBridcaratteristiche offerte ge” e disponibile dal dall’Heterogeneous prossimo anno, sarà System Architecture caratterizzato da una (HSA) e dell’architetnuova famiglia di APU tura Graphics Core a 20 nanometri, la Next (GCN) all’interno prima al mondo con dei dispositivi mobili. Roberto processori ARM e Dognini x86 “pin-compatibili”. D: Quali sono le A ben vedere, si tratta principali strategie di una vera e propria adottate dalla vostra socie- rivoluzione che, da un lato, tà sul breve/medio periodo permetterà ai produttori la posper soddisfare al meglio le sibilità di integrare sulla merichieste di questo mercato? desima motherboard entramR: Anzitutto, mi fa molto piace- be le architetture, mentre alle re sottolineare che, da alcune aziende offriremo l’opportunità settimane, abbiamo completa- di passare, senza soluzioni di to una nuova tappa del nostro continuità, a soluzioni ARM e percorso strategico di trasfor- x86 senza la necessità di domazione aziendale. AMD ha ver integrare da zero nuovi tool deciso, infatti, la fusione delle e nuove piattaforme software varie business unit, delle or- all’interno dei propri ambienti ganizzazioni di vendita e delle IT. “Project SkyBridge” non è operations in una sola unità la sola novità che abbiamo in responsabile di tutti gli aspetti serbo. Per il 2016 prevediamo che vanno dalla product stra- il lancio del nuovo “K12” – un tegy, alla product execution, al- core ARM ad alte prestazioni le vendite e alle operations. La e consumo energetico ridotto, nuova struttura sarà operativa attraverso cui intendiamo pordal primo luglio sotto la guida tare il nostro contributo di innodi dr.. Lisa Su - chief operating vazione nel cuore dell’architetofficer – che contribuirà a favo- tura ARM. Per questo compito, rire un maggior adattamento AMD ha affidato la guida del ai cambiamenti dell’industria team di progettazione e svilupattraverso un più rapido flusso po di “K12” a quello che, senza dei processi decisionali. Come timore di smentita, è uno dei parte del nuovo assetto, abbia- più straordinari e innovativi inmo inoltre deciso il consolida- gegneri di semiconduttori al mento delle business unit in mondo, Jim Keller. due più ampi Business Group, Queste le principali tappe di in grado di assicurare ai nostri una roadmap che ci porterà a clienti maggiore valore sia nel ritmi serrati fino al 2016 e che mercato PC tradizionale sia andrà ad arricchire la già ampia nei mercanti adiacenti a cre- offerta di nuove soluzioni che scita elevata. hanno debuttato sul mercato in Inoltre, grazie alla strategia questa prima metà del 2014 e ambidestra, AMD intende infrangere il muro che separa le continua a pag. 30 29 30 Parola alle Aziende CPU EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 segue da pag. 29 che continueremo a svelare nei prossimi mesi. Abbiamo inaugurato l’anno presentando, durante l’Open Compute Summit V di San Jose, una nuova gamma di processori per server AMD Opteron A-Series, basati su architettura ARM, che rappresentano il coronamento ideale per la nostra gamma di processori x86 AMD Opteron. E sempre l’Open Compute Summit V è stata anche l’occasione per il lancio dei nuovi AMD Opteron 6300 Series “Warsaw” a 12 e 16 core: una famiglia di processori ottimizzati per gestire i carichi di lavoro altamente virtualizzati che caratterizzano l’ambito enterprise, offrendo al tempo stesso un eccellente rapporto tra prestazioni, prezzi e consumi. Grazie all’introduzione delle nuove soluzioni APU e CPU Embedded R-Series, rafforziamo inoltre la nostra leadership nel settore embedded, portando una serie di soluzioni progettate per l’utilizzo all’interno delle macchine da gioco, dei dispositivi per la diagnostica per immagini, per il digital signage, per il controllo e l’automazione industriale e per le infrastrutture di comunicazione e di networking: tutti ambiti che richiedono prestazioni di calcolo e tecnologie di elaborazione grafica molto elevate. Di recente abbiamo anche lan- ciato la nuova scheda grafica AMD FirePro W9100, destinata ai professionisti del settore video, della progettazione e dell’ingegneria. Si tratta di una soluzione espressamente progettata per la nuova generazione di workstation che supportano l’accelerazione OpenCL e le risoluzioni 4K ed è quanto di più avanzato possiate trovare sul mercato. Per avere un’idea delle performance che una soluzione di questo tipo può assicurare, vi basti pensare che è in grado di gestire operazioni in multi-tasking con configurazio- ni fino a sei schermi a risoluzione 4K e permette all’utente di apportare, in tempo reale, modifiche e correzioni su progetti video 4K. Ovviamente imprescindibile e solida la nostra presenza nel settore consumer, che quest’anno si è arricchito delle nuove e attesissime APU “Kaveri” AMD A-Series 2014 con grafica AMD Radeon R7, in cui fanno il loro debutto, accanto alla Heterogeneous System Architecture, l’architettura Graphic Core Next, le nuove API Mantle, la tecnologia AMD TrueAudio, il supporto alle risoluzioni UltraHD (4K) e la compatibilità con il socket FM2+. Abbiamo presentato Kaveri anche in versione mobile con le nuove APU Mobile Performance 2014, destinate a PC ultrathin e dispositivi mobili a elevate prestazioni. Le nuove APU Mobile Performance 2014 sono disponibili nelle configurazioni sia per uso personale sia, per la prima volta, per l’utilizzo in ambito professionale, grazie alle inedite AMD Pro A-Series caratterizzate da una straordinaria stabilità e longevità. D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/ collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…) ? R: Accordi e collaborazioni sono un elemento fondamentale della strategia di AMD, che consideriamo fondamentali per rispondere alle rapide evoluzioni dell’industria. Come già anticipato, l’accordo con ARM, annunciato lo scorso maggio, ci permetterà di sviluppare e introdurre soluzioni innovative nei diversi segmenti di mercato. Le nostre collaborazioni inoltre si estendono in diversi ambiti, e tra queste vi è quella ormai consolidata con Adobe, inaugurata nei mesi scorsi con l’integrazione del supporto a OpenCL per l’accelerazione dei carichi di lavoro su Adobe Premiere Pro CC oppure la collaborazione con BlueStacks, che oggi ci permette di portare l’esperienza completa del sistema operativo Android di Google su tablet, PC 2-in-1, notebook e desktop basati su Microsoft Windows. Molto ricche sono anche le nostre collaborazioni in ambito gaming. Dopo Cloud Imperium Games, Eidos-Montréal e Oxide Games, abbiamo di recente avviato una partnership tecnologica anche con Crytek, volta a integrare il supporto nativo alle API Mantle in CRYENGINE, il motore alla base dei titoli sviluppati dallo studio. Come ho detto, la collaborazione è da considerarsi un elemento fondante nella nostra strategia e in questo senso il nostro contributo fondamentale all’interno dell’Heterogeneous System Architecture (HSA) Foundation ne è la dimostrazione più evidente. D: Quali sono i settori applicativi più promettenti? R: Il segmento dei Pc desktop ha ancora molto da dire, soprattutto se pensiamo ai computer ibridi, da utilizzare in mobilità come sulla scrivania. Ma è altresì vero che la crescita più forte oggi si registra nei cosiddetti settori adiacenti, dai micro-server, alle soluzioni semi-custom, ai nuovi form factor, senza dimenticare i server e i client a elevata efficienza energetica. D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti? R: Anzitutto, siamo l’unica azienda ad avere a disposizione la proprietà intellettuale necessaria per spingere l’innovazione sia all’interno dell’ecosistema ARM sia in quello x86. Parliamo di un mercato con un importante fattore di crescita, destinato a superare gli 85 miliardi di dollari entro il 2017. Grazie all’esperienza di ARM nello sviluppo di soluzioni a ridotto consumo energetico e nella realizzazione dell’architettura standard server base system (SBSA), unita al nostro impulso innovatore nelle soluzioni a 64bit, saremo in grado di offrire nuove funzionalità e guideremo l’innovazione nei mercati con maggiore crescita. Con “Project Skybridge” porteremo, ad esempio, per la prima volta le performance e l’efficienza della Heterogeneous System Architecture (“HSA”) anche su Android. Tra i fattori differenzianti, non possiamo poi dimenticare le nostre APU, con le quali, di fatto, abbiamo reinventato il processore. Oggi sono al centro delle più innovative soluzioni dell’azienda, sia in ambito business che consumer, e la loro grande versatilità, unita ad un livello di performance assoluto, è stata molto apprezzata CPU Parola alle Aziende EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 nell’industria, come dimostrano, tra gli altri, Microsoft e Sony che le hanno addirittura scelte per le loro console di ultimissima generazione, Playstation 4 e Xbox One. In sintesi sono state le singole scelte che l’azienda ha preso in questi anni a tracciare un percorso differenziante che ci mette oggi nelle condizioni di offrire ai clienti un livello di flessibilità e di differenziazione più elevato rispetto ai nostri competitor. Parlo della proprietà intellettuale (IP) accumulata in questi anni nella produzione di processori, prodotti grafici e prodotti multimediali che ci permette, oggi, di realizzare soluzioni su misura, per i diversi clienti, che sfruttano proprietà intellettuali specifiche, insieme a una metodologia flessibile di progettazione dei System-ona-Chip (SoC), e questo nei più svariati segmenti, dal gaming ai set-top box, alle smart TV, ai PC, ai tablet, fino ai server. D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine? R: Certamente ci sarà un’enorme espansione delle soluzioni Cloud e di quello che oggi viene chiamato l’Internet delle cose (IoT). Questo porterà a una vera esplosione della quantità di dati nell’universo digitale, con un evidente aumento del consumo energetico mondiale nel corso dei prossimi anni. Ciò che mi preme di più sottolineare, è che l’innovazione in termini di performance non potrà più prescindere da un elevato livello di efficienza energetica. E se è nel presente che si gettano le basi per il futuro, AMD ha ben chiaro il suo percorso: proprio l’efficienza energetica è stata infatti uno dei temi affrontati durante la recente China International Software and Information Service Fair, dove AMD ha annunciato il proprio impegno a ridurre di ben 25 volte i consumi delle sue soluzioni APU entro il 2020. A cura della redazione D: Qual è la sua opinione riguardante l’andamento del mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)? R: È difficile racchiudere il mondo dei microprocessori in un singolo mercato. Ne esistono infatti diversi, segmentati in base all’uso a cui sono destinate le CPU, uso che ne indirizza, ovviamente, le caratteristiche architetturali. Palmari, tablet, personal computer, server, laptop, dispositivi embedded impiegano infatti CPU con architetture diverse e obiettivi, a volte, contrastanti. Basti pensare, ad esempio, all’interesse molto elevato che può avere la presenza di unità funzionali dedicate alla riproduzione di stream video nei tablet rispetto a quello praticamente nullo per la stessa capacità in un server, oppure all’importanza di consumi ridotti in un dispositivo portatile, dove la durata delle batterie è assai più importante delle prestazioni assolute. Di fatto, ciascuna tipologia di sistemi impone alcune qualità alle sue componenti ed è il successo, o meno, del prodotto completo a decretare il mercato, e i volumi, per le CPU impiegate. Cioè, in sintesi, i microprocessori tendono a essere sempre più considerati una commodity. In questo momento, in particolare, l’unico mercato realmente in crescita è quello dei dispositivi portatili, che consentano l’accesso a Internet in ogni situazione e, quindi, che sono dotati di processori caratterizzati da performance ragionevoli ma soprattutto da bassi consumi, buone caratteristiche multimediali e integrazione in un modello SOC (‘system on a chip’). All’opposto, invece, è la fascia alta dei server a presentare una minore dinamicità, anche a causa della congiuntu- Intervista a Giorgio Richelli, platform technical sales, systems and technology group IBM Italia ra economica e, quindi, ci si potrà al massimo attendere una ridistribuzione dei volumi grosso modo simili a quelli presenti fra le architetture attuali, a scapito di quelle meno innovative, in uno scenario comunque piuttosto debole. Sarà comunque certamente interessante Giorgio valutare l’evoluzione Richelli a lungo termine di un mercato in cui i “predatori” (cioè le architetture in crescita come quote di mercato) e le “prede” (quelle invece impegnate a difendere una rendita di posizione) hanno ruoli spesso ribaltati nel giro di qualche anno. Ad esempio x86 è stato per molto tempo un predatore delle architetture RISC, ma si trova ora a doversi difendere dall’attacco dei processori utilizzati per i dispositivi mobile che, come ARM, una volta dotati di caratteristiche poco interessanti per un utilizzo generale sono oggi sempre più diffusi anche per applicazioni generali. D: Quali sono le principali strategie adottate dalla vostra società sul breve/ medio periodo per soddisfare al meglio le richieste di questo mercato? R: IBM ha al suo interno sia unità di progettazione e produzione di componenti microelettronici sia dipartimenti che impiegano questi componenti per produrre sistemi completi, destinati all’utente finale, come server, storage, networking. Questa peculiarità è ormai piuttosto rara in un mercato dove invece la maggior parte dei fornitori tende ad appiat- tirsi su di una sola tipologia di microprocessore, differenziandosi quindi principalmente sul prezzo. In particolare nei sistemi server e storage, collocati nella fascia alta e destinata all’uso in ambienti “Enterprise”, hanno invece valore caratteristiche come l’efficienza delle funzionalità di virtualizzazione, le prestazioni su workload complessi, l’integrazione con i software di amministrazione, di monitoring, provisioning e così via. E di fatto IBM è in grado di controllare, per buona parte dei suoi prodotti hardware, l’intera filiera, dalla progettazione alla produzione. Ed è questo livello di integrazione della catena cpu-chipset-microcodice-hypervisor-sistema operativo-middleware che I microprocessori tendono a essere sempre più considerati una commodity le permette di offrire sistemi innovativi, sfruttando una sinergia altrimenti impossibile nel caso di uso di componenti ‘off the shelf’. È evidente che però un processo di questo tipo si può sostenere solo se il volume, il numero di processori, si mantiene al di sopra di un certo livello. In quest’ottica continua a pag. 32 31 32 Parola alle Aziende CPU EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 segue da pag. 31 si può inquadrare la creazione del consorzio OpenPower che, aprendo la proprietà intellettuale dei processori POWER, intende estendere il più possibile la loro diffusione. D: In che modo state implementando queste strategie (stipula di accordi/ collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse umane…)? R: Il numero di brevetti conseguito ogni anno da IBM dimostra le sue capacità di innovazione in moltissimi campi tra cui, non ultimo, quello della microelettronica. IBM produce processori, come quelle delle famiglie Power o Z, dotati di caratteristiche tecnologiche e architetturali estremamente avanzate, e li impiega all’interno nei propri sistemi. Inoltre, come ho accennato prima, IBM ha creato nel 2013 la OpenPOWER Foundation. Questa organizzazione è una comunità tecnica aperta che vuole ripensare al modo in cui si organizzano i datacenter e alla loro tecnologia. I membri del consorzio possono usare il disegno e le tecnologia dei processori POWER per disegnare componenti e sistemi custom e ottimizzare il software OpenSource (Linux, OpenStack, KVM e così via) sui processori POWER. D: Quali sono i settori applicativi più promettenti? R: Direi quelli legati al mondo dei Big Data e del Cloud. D a a l c u n i s t u d i s vo l t i dall’IBM’s Institute for Business Value emerge che le organizzazioni non sono preparate per affrontare i prossimi trend tecnologici. Solo un numero limitato di esse sono dotate di competenze adeguate per realizzare progetti nel campo del mobile, degli analytics, cloud o social business. Per questo IBM sta progettando, non solo sistemi e infrastrutture ma anche software e funzionalità, che permettono alle organizzazioni di creare architetture “intelligenti”, in grado di dare un accesso più veloce e analitico alle enormi quantità di dati via via ora disponibili, consentendo l’estrazione di informazioni e conoscenza. D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti? R: Nel mondo dei microprocessori, l’offerta IBM è incentrata sull’architettura Z e POWER. Il più recente FOC PACKA U S GING LA MOSTRA IL CONVEGNO I LABORATORI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una modalità semplice e in grado di dare un ritorno di immagine alle aziende che si metteranno in gioco proponendo il corso. Quest’anno Machine Automation punterà i riflettori sul mondo del Packaging A CHI SI RIVOLGE L’evento si rivolge a manager, tecnici, progettisti, specialisti e opinion leader che operano nel mondo produttivo in qualità di costruttori OEM, costruttori di impianti e linee di produzione, system integrator, utilizzatori finali (automotive, meccanica, elettronica/ elettrotecnica, alimentare, energia, farmaceutico, chimico ecc.) e fornitori di servizi ad elevato valore (studi di progettazione, R&S ecc.). con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life Science. In questi ambiti l’utilizzo di sistemi di automazione smart, di controlli ‘embedded’ sempre più performanti, unitamente all’impiego di tecnologie per l’identificazione e la tracciabilità, si rivela un fattore competitivo a cui chi opera nel settore manifatturiero.Dal punto di vista tecnologico, il focus sarà su componenti e sistemi per l’identificazione e la tracciabilità in produzione quale chiave di volta per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. Le tecnologie per la visione artificiale giocano un ruolo importante al servizio di queste funzioni e saranno tra i protagonisti di MA – Machine Automation 2014. Per aderire Online all’indirizzo ma.mostreconvegno.it La partecipazione ai seminari, alla mostra e ai laboratori è gratuita. Tutta la documentazione sarà disponibile on-line. Come arrivare a IBM Client Center – Segrate MI Auto Tangenziale Est – Linate uscita nr. 6. Seguire indicazioni Aeroporto. Al semaforo in prossimità dell’aeroporto girare verso sinistra procedendo CON LA COLLABORAZIONE DI: sulla S.S. Paullese. Alla terza rotonda girare verso destra seguendo le indicazioni per Paullo-Peschiera Borromeo. Percorrere l’intera circonvallazione e alla prima rotonda girare a sinistra per l’ingresso in IBM. Coordinate per uso del GPS: Lat. 45.466 – Long. 9.295 +45° 27’57.60”, + 9° 17’42.00” Treno Milano Centrale - Navetta gratuita da e per Lambrate Metropolitna Linea 2 (verde) fino alla stazione di Lambrate, poi Navetta gratuita fino a IBM CPU Parola alle Aziende 33 EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 componente della seconda, POWER8, introduce alcune caratteristiche innovative che lo distinguono tra gli altri come, ad esempio, la Transactional Memory, che gli consente di elevare in modo straordinario l’efficienza nella sincronizzazione fra thread concorrenti oppure l’interfaccia CAPI (Coherent Accelerator Pro- cessor Interface), che permetterà la connessione di dispositivi custom direttamente sul bus di comunicazione fra i core, rendendo possibile quindi l’uso di ac- celeratori per l’elaborazione o la comunicazione, ovvero dispositivi per la memorizzazione dei dati, con una latenza e una banda assolutamente uniche. ORGANIZZATO DA: CON IL PATROCINIO DI: GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 IBM Client Center – Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI Perr in P Pe inf informazioni f o rmaz form aziio i o nii Tel 02 49976533 – 335 276990 [email protected] – ma.mostreconvegno.it D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine? R: A causa dei costi, probabilmente continuerà la tendenza verso una standardizzazione delle architetture dei processori e un ulteriore consolidamento delle capacità produttive su un numero limitato di fab, che forniranno materiale ai vari produttori. Dal punto di vista tecnologico, siamo ormai arrivati a chip in cui le dimensioni dei transistor sono ormai misurabili in termini di atomi di silicio. Sebbene si sia comunque riusciti a mantenere un miglioramento della densità e, in modo minore, delle prestazioni, è chiaro che le dimensioni stesse dell’atomo non sono un limite superabile e prima o poi sarà necessario un cambio di rotta, una disruption. Purtroppo l’attuale situazione economica non permette investimenti in ricerca su quella scala che sarebbe necessaria per introdurre un livello di innovazione in grado di portare a un cambiamento radicale degli stessi materiali oggi utilizzati per la fabbricazione dei microprocessori. Parallelamente, considerando il peso sempre maggiore preso dal segmento consumer e la difficoltà di migliorare le prestazioni assolute di un core, ci si può aspettare un maggiore impegno per la riduzione dei consumi e microprocessori dotati di un numero cospicuo di core, eventualmente integrati da unità specializzate per scopi specifici (networking, multimedia, sicurezza, gaming e così via). Per quello che riguarda i server è sicuramente interessante seguire lo sviluppo del mondo Cloud, nelle varie forme, considerato l’impatto che avrà nei volumi. 34 Parola alle Aziende CPU EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 Intervista a Nicolas Chantier, product marketing, high reliability semiconductor solutions e2v delle problematiche di raffreddamento. Tali sistemi devono rimanere operativi e affidabili A cura della redazione anche in caso di incidenti tecnici a bordo, come la D: Qual è la sua opinione perdita totale di pressione riguardo l’andamento del atmosferica in cabina, che mercato (rallentamento, equivale a una situazione crescita, forte incremen- di assenza d’aria per rafto…)? freddare il sistema con la R: e2v è fornitore di versio- ventilazione. ni High Reliability dei CPU Di conseguenza sulle apFreescale per applicazione plicazioni aeronautiche non di avionica, difesa e spazio. è permesso l’uso di ventilaSi osserva un aumento zione, il sistema di raffrednotevole della richiesta di damento deve funzionare mercato per processori ed essere raffreddato cormulti-core, in particolare le rettamente a temperature serie P3041 e T4240. elevate anche in assenza Le applicazioni di avionica totale d’aria. richiedono sempre un’e- Si può considerare l’uso di stensione della sistemi di raffreddisponibilità della damento a base serie PowerPC per di liquidi, ma quegli anni futuri, e sto aggiunge altre questo è un bisocomplessità e progno per il quale la blematiche di affisocietà e2v propodabilità in ambito ne il servizio SLIM Nicolas aeronautico. ( S e m i c o n d u c t o r Chantier La soluzione propoLifecycle Managesta da e2v è di offriment) che permetre una temperatura te di estendere la dispo- operativa dei CPU garannibilità di un processore tita più alta con un Tj max Freescale per almeno una di 125 °C invece di 85 °C o decina d’anni dopo la data 110 °C. di obsolescenza. Questo consente l’uso di sistemi di raffreddamento D: Quali sono le principa- passivi che hanno il vanli strategie adottate dalla taggio di offrire una magvostra società sul breve/ giore affidabilità in ambito medio periodo per soddi- aeronautico. sfare al meglio le richieste di questo mercato? D: In che modo state imR: Si nota che l’industria ae- plementando queste straronautica deve risolvere pro- tegie (stipula di accordi/ blematiche di certificazione collaborazioni, nuove acdel multi-core computing. quisizioni, investimento in Questo rimane tutt’ora un attività di ricerca e svilupostacolo al successo del po, in risorse umane…)? multi-core in certe applica- R: Per venire incontro ai zioni. bisogni dei mercati aeroUn’altra sfida per i sistemi nautici e spaziali, durante il aeronautici di tipo Flight salone dell’aeronautica “PaComputer è la gestione ris Air Show” di Le Bourget (Francia) e2v ha rinnovato l’accordo con Freescale per essere fabbricante e fornitore approvato delle versione High Reliability dei processori Freescale. Inoltre e2v prosegue negli investimenti industriali di tipo assembly and test di semiconduttori al fine di continuare a produrre le prossime generazioni di CPU nel sito di Grenoble in Francia, a solo 2 ore da Torino. D: Quali sono i settori applicativi più promettenti? R: Per la società e2v, i settori più promettenti sono i Flight computer aeronautici, certi tipi di sistemi militari, ma anche gli on-board computer di livello spaziale per satelliti. D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra azienda rispetto ai concorrenti? R: I principali fattori che distinguono la società e2v dagli altri fabbricanti di CPU è la combinazione dei seguenti punti: • la più alta temperatura operativa massima garantita, che risolve certe difficoltà di gestione termica sempre più complesse con CPU di tipo multi-core; • la disponibilità di ogni tipo di CPU per periodi di vita superiore a 20 anni. Ciò è molto utile per tutti quei sistemi che sono sottoposti a certificazioni complesse e costose come tutte le applicazioni aeronautiche legate alla sicurezza di volo; • la capacità di creare versioni di qualità superiore rispetto ai CPU di grado commerciale, fino al livello spaziale; • tutte le operazioni di estensione della gamma di temperature di funzionamento garantito si fanno usando sempre gli stessi dispositivi e software di test ATE di Freescale. Questo garantisce una copertura di test totale anche su CPU multi-core molto complessi. D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine? R: Sul mercato delle applicazioni aeronautiche si prevede una richiesta sempre più forte di CPU di tipo Freescale, basata principalmente sulla loro consolidata reputazione in ambito aeronautico e che rende quindi più facile la certificazione di nuovi sistemi basati su IP già usate con successo in volo. 35 EONews n. 577 - luglio/agosto 2014 www.elettronica-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it Inserzionisti Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano Sede operativa ed amministrativa - SS. del Sempione, 28 - 20017 Rho (Mi) tel. +39 02 4997.1 fax +39 02 49976573 - www.fieramilanomedia.it Direzione Giampietro Omati Antonio Greco Presidente Amministratore Delegato LINEAR TECHNOLOGY................................. 5 NATIONAL INSTRUMENTS............................ 2 MOUSER ELECTRONICS.............................. 3 TOPFLIGHT ITALIA..................................... 1 Si parla di... Redazione Antonio Greco Direttore Responsabile Filippo Fossati Coordinamento Editoriale [email protected] - tel. +39 02 49976506 Paola Bellini Coordinamento di Redazione [email protected] - tel. +39 02 49976501 Franco Metta Redattore [email protected] - tel. +39 02 49976500 Laura Varesi Segreteria [email protected] - tel. +39 02 49976516 Collaboratori: Ralph Buehler, Emanuele Dal Lago, Federico Filocca, Stefan Fuchs, Giorgio Fusari,Simone Gaia, Aldo Garosi (disegni), Massimo Giussani, Elena Kirienko, Per Loof, David Metalli, Francesca Prandi, Jeff Rodriguez ABI RESEARCH www.aldinc.com8 ALLIANCE FOR WIRELESS POWER www.a4wp.org3 AMD www.amd.com29 AMS AUSTRIAMICROSYSTEMS ANALOG DEVICES ANIE CONFINDUSTRIA APPLE BARTEC ITALIA BLACKBERRY Grafica e produzione Franco Tedeschi Coordinamento grafici-impaginazione [email protected] - tel. +39 02 49976569 Alberto Decari Coordinamento DTP [email protected] - tel. +39 02 49976561 Nadia Zappa Ufficio Traffico [email protected] - tel. +39 02 49976534 CALIFORNIA INSTITUTE OF TECHNOLOGY CANON Pubblicità Giuseppe De Gasperis Sales Manager [email protected] tel. +39 02 49976527 - fax +39 02 49976570-1 International Sales U.K. - SCANDINAVIA - NETHERLAND - BELGIUM - Huson European Media Tel +44 1932 564999 - Fax +44 1932 564998 Website: www.husonmedia.com SWITZERLAND - IFF Media Tel +41 52 6330884 - Fax +41 52 6330899 Website: www.iff-media.com USA - Huson International Media Tel +1 408 8796666 - Fax +1 408 8796669 Website: www.husonmedia.com GERMANY - AUSTRIA - MAP Mediaagentur Adela Ploner Tel +49 8192 9337822 - Fax +49 8192 9337829 Website: www.ploner.de TAIWAN - Worldwide Service co. 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MIT MEDIA LAB MC10 MEDIATEK MOUSER ELECTRONICS NANOLAMBDA NEC DISPLAY SOLUTIONS PORTUGAL TELECOM Informativa resa ai sensi dell’art. 2, Codice Deontologico Giornalisti Ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003 e dell’art. 2 del Codice Deontologico dei Giornalisti, Fiera Milano Media SpA – titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rho, SS. del Sempione 28, vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti e pubblicisti che collaborano con le testate edite dal predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale delle testate. I dati personali presenti negli articoli editoriali e tratti dai predetti archivi sono diffusi al pubblico. 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INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Informativa art. 13, d. lgs 196/2003 I dati degli abbonati sono trattati, manualmente ed elettronicamente, da Fiera Milano Media SpA – titolare del trattamento – Piazzale Carlo Magno,1 Milano - per l’invio della rivista richiesta in abbonamento, attività amministrative ed altre operazioni a ciò strumentali, e per ottemperare a norme di legge o regolamento. Inoltre, solo se è stato espresso il proprio consenso all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento, Fiera Milano Media SpA potrà utilizzare i dati per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, analisi statistiche e ricerche di mercato. Alle medesime condizioni, i dati potranno, altresì, essere comunicati ad aziende terze (elenco disponibile a richiesta a Fiera Milano Media SpA) per loro autonomi utilizzi aventi le medesime finalità. 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News ha frequenza mensile. www.abiresearch.com3-6 ADVANCED LINEAR DEVICES www.futureelectronics.com12 www.gartner.com8 www.google.com3 https://www.hittite.com/4 www.htc.com3 www.ibm.com/it21-31 www.icinsights.com1 www.isuppli.com3-20 www.infonetics.com6 www.intel.com3 http://www.iea.org/20 www.kemet.com19 www.lg.com3 www.linear.com8 http://mc10inc.com/8 www.mkt.com.tw8 http://www.media.mit.edu/8 www.mouser.com14 www.nanolambda.net8 www.nec-display-solutions.it3 http://www.telecom.pt/16 PROTEUS DIGITAL HEALTH http://www.proteus.com/8 PYREOS http://www.pyreos.com/8 QUALCOMM REPORTBUYER www.qualcomm.com4 https://www.reportbuyer.com/6 REPORTSNREPORT http://www.reportsnreports.com/6 RESEARCH AND MARKETS www.researchandmarkets.com6 RF MICRO DEVICES SAMSUNG ELECTRONICS SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI SPECIAL IND STMICROELECTRONICS www.rfmd.com4 www.samsung.com3-8 www.sisav.it27 www.specialind.it28 www.st.com4-8 STRATEGY ANALYTICS www.strategyanalytics.com6 TELEDYNE LECROY http://teledynelecroy.com/18 TEXAS INSTRUMENTS THREAD GROUP www.ti.com3-8 http://www.threadgroup.org/1 TRIQUINT SEMICONDUCTOR www.triquint.com4 VIA TECHNOLOGIES www.viatech.com26 VISIONGAIN WILOCITY WIRELESS POWER CONSORTIUM XP POWER www.visiongain.com6 www.wilocity.com4 www.wirelesspowerconsortium.com3 www.xppower.com21 Mostre Convegno 2014 - 2015 15 ottobre ott 2014 11 dicembre 2014 S&PI S S& &PI – Sensors and Process Instrumentation 2014 Machine Automation S PI & SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION Unica mostra convegno dedicata de all’automazione, strumentazione di processo, alla sensoristica e alla stru S&PI si presenta quest’an quest’anno con una formula rinnovata e ricca. Due le sessioni im importanti: “Tech”, nella quale si parlerà delle metodolog metodologie di rilevazione e misura più promettenti nell’attuale scenario tecnologico, di comunicazione, di bus di campo e wireless, e “Industry” in cui ci si foca focalizzerà su alcuni tra i più rilevanti settori applicativi per le soluzioni di automazione e strumentazione strumen di processo: Oil & Gas,Acqua e Life Sc Science. L’evento quest’anno si focalizzerà sul tema del packaging con particolare attenzione ai settori applicativi del food&beverage e del life science: focus principale saranno la tracciabilità dei prodotti e l’identificazione, con interessanti excursus nel mondo della visione artificiale quale chiave di volta per migliorare la qualità dei manufatti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. La formula proposta è teorico-pratica: in una sola giornata si potrà partecipare alla sessione convegnistica ‘tecnologica’, alla parte espositiva e ai tanto attesi laboratori. Una modalità in grado di fare davvero ‘cultura’. 10 marzo ma 2015 18 giugno 2015 MC4-Motion Control for 2015 MC4-Moti ITE Day – Industrial Technology Efficiency Day 2015 INDUSTRIAL D TECHNOLOGY A EFFICIENCY Y Data da segnare in ag agenda! Impossibile mancare MC4-Motion Control for all’edizione 2015 di MC che in questi anni si è sempre confermata essere l’appuntamento di rifer riferimento per chi vuole conoscere in modo approfondito ap tutte le tecnologie per il controllo del mov movimento al servizio di macchine una vera full immersion. e impianti. Un solo giorno, gio Dopo il riscontro positivo registrato da parte delle aziende espositrici e dei partecipanti, Fiera Milano Media propone in linea con la scorsa edizione una sessione plenaria realizzata con l’autorevole contributo di Business International, le sessioni di presentazione dei prodotti ad opera delle aziende espositrici e i laboratori organizzati dalle Redazioni in collaborazione con primarie aziende del settore durante i quali i visitatori potranno imparare veramente qualcosa sui prodotti, come utilizzarli, e come realizzare vere e proprie applicazioni sotto la guida di esperti. Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990 www.mostreconvegno.it@fieramilanomedia.it elena.brusadelli@fieramilanomedia.it
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