Anno VII Ottobre 2014 mensile - Associazione Culturale Orizzonti

Anno VII Ottobre 2014 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via G. Di Vittorio, 25 - 51035 Lamporecchio (PT) “POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB PISTOIA”
2 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014
PARLIAMO DI...
EDITORIALE
L
a mattina del 19 settembre, una tromba d’aria di inaudita violenza ha arrecato ingenti danni al territorio di Cerreto Guidi, in particolar modo alle frazioni di Stabbia (nella foto sotto) e Lazzeretto e una
parte di Lamporecchio in prossimità di via Fardello e Poggio alla Cavalla. Le autorità comunali, provinciali e regionali si sono subite mosse per cercare di dare un aiuto concreto di primo soccorso alle persone
Il Direttore
colpite nei loro beni. Adesso siamo alla seconda puntata, ugualmente determinate. Nei prossimi mesi sarà neMassimo
Mancini
cessario che le stesse autorità, intervenute con tempismo, elargiscano dei contributi economici
per sistemare le case colpite, che sono state oltre le mille unità. L’importanza di appartenere
ad uno Stato, di fare parte di una comunità, lo si deve vedere proprio in queste occasioni. Nel frattempo si è mossa anche la gente, che ha organizzato una serie di iniziative, tutte
tese a raccogliere fondi economici da destinare a queste zone colpite dall’evento atmosferico.
Un grande plauso agli amministratori comunali di Lamporecchio, alle associazioni di
volontariato presenti sul territorio, che hanno coordinato, organizzato e promosso le tante
iniziative, che alla fine hanno dato un buon risultato, sia economico che di partecipazione.
Arrivano novità anche dal nostro mondo della scuola. All’istituto Comprensivo di Larciano
abbiamo una nuova dirigente. Si tratta di Roberta Beneforti, che tutti già conosciamo, avendo ricoperto il ruolo di sindaco di Larciano per due legislature. A Lamporecchio è stata confermata Rossella Quirini, che
in un’intervista al nostro mensile, ha presento l’interessante e innovativo progetto, denominato “Scuola Senza Zaino”
Entrambi le dirigenti, pur nelle mille difficoltà che il mondo della scuola presenta, lavorano con entusiasmo, passione e
competenza, dimostrando di credere molto nel ruolo attivo che la scuola pubblica deve avere nella nostra società. Sono un
valore aggiunto, due referenti ed interlocutori importanti per tutta la società civile. Dobbiamo “sfruttare” al meglio questo
momento e cercare di mantenere vivo e attivo il contatto con il mondo della scuola. Sarà utile per tutti.
IN COPERTINA: Il “Derby del cuore” partita di calcio giocata il 2 ottobre scorso tra Lampo e Larcianese.
Una delle iniziative organizzate con il fine di raccogliere fondi per le popolazioni del comune di Cerreto Guidi
colpite dalle calamità naturali di venerdì 19 Settembre - Foto Nucci©
IN QUESTO NUMERO:
Parliamo di:
• pag. 2 - Associazione Nuoto Valdinievole • pag. 3 - L’Editoriale del Direttore Massimo
Mancini *** Sommario
• pag. 4 - “Il mistero dell’amore che dura”
- di Maddalena Mirandi
• pag. 5 - La Meridiana Agenzia Immobiliare
• pag. 6/7 - “Urgente!!!” - di Tommaso Rubino
• pag. 8/9 - L’Agenda di Orizzonti
• pag. 10 - “La voce della luna”. La notte del
mondo. (ri)considerazioni sul film “LA GRANDE
BELLEZZA” di Paolo Sorrentino a cura di Roberto Aureli socio EcceBombo Cineclub
• pag. 11 - Rubrica a cura dello Studio Legale
“Nicolin-Fagni”:“Come recuperare un credito (3):
il pignoramento presso terzi”
• pag. 12 - “L’istruzione è l’arma più potente che
si possa utilizzare per cambiare il mondo”
- di Alice Peloni
• pag. 13 - “La sfida a costo zero dei soci - volontari dell’associazione “S. Amato a tavola” - di
Franca Capecchi
• pag. 14 - Agraria Montalbano: “I cereali alla base
dell’alimentazione umana e animale” - a cura di
Dario Bechini
• pag. 15 - «Percorrendo “il sentiero del tempo” insieme al prof. Carlo Pedretti» - di Stefano Ferrali
*** “In attesa di ... Enrico Berlinguer” - R.d.O.
-------------------------------------------------Lamporecchio:
• pag. 16/17 - Le interviste del direttore: «Rossella
Quirini, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Lamporecchio, ci illustra il progetto “a
scuola senza zaino”» a cura del direttore
Massimo Mancini
• pag. 18 - “L’Istituto comprensivo di Lamporecchio presenta: La marcia della pace”
• pag. 19 - Bar La Perla del Bosco
• pag. 20/21 - “Un mondo perduto - I ragazzi non
giocano più”. Tratto da una tiritera di Idalberto
Chiappini. - a cura di Michela Cammilli
• pag. 22 -“Notizie dalla tu@ biblioteca” - a cura
di Serena Marradi, bibliotecaria (Promocultura)
*** “Clara Parisi Francesconi, per sempre nel nostro cuore” - R.d.O.
• pag. 23 - “Associazione Il Rifugio: Domenica
28 settembre si è svolta la 9ª edizione della Festa
del bastardino....è non!” - di Luana Ferradini
• pag. 24 - “La posta di Orizzonti: la voce dei
lettori” *** “La scuola materna di Mastromarco
consegna due scatoloni di materiale didattico alle
Scuole Materne di Stabbia e Lazzeretto” - R.d.O.
• pag. 25 - L’Amministrazione Comunale informa
• pag. 26/27 - Rubrica “L’angolo della solidarietà”: «Una donazione per gli ammalati dell’Hospice
“La Limonaia” di Spicchio di Lamporecchio in ricordo di Anna Zinna» - a cura di Mara Fadanelli
• pag. 28 - “Sotto la loggia!” - di Riccardo Vezzosi
-------------------------------------------------Larciano:
• pag. 29 - “Vally Dami, maestra storica di Cecina, ha compiuto 92 anni! - R.d.O.
• pag. 30/31/32/33 - “Guido Cipollini. Una figura importante del tessuto sociale di Larciano” - di
Franca Capecchi *** 33) Corsi EDA al “Casolar
de no’ altri” - R.d.O.
• pag. 34/35 - “Salumificio Fratelli Anzuini, quattro
generazioni di norcini dal 1890” - di Matteo Grasso
• pag. 36/37 - “Recupero della ex scuola elementare di Larciano. Un errore che pagherà il paese”
- di Sandro Bonaccorsi
• pag. 38/39 - “Il 20-21-23 settembre si è svolta
la quinta edizione di Play for Joy” - R.d.O.
• pag. 40 - “Pari opportunità: nasce l’Intesa provinciale” - a cura dell ass. Rita Squittieri *** “Nuovo anno scolastico al via... la scuola di Larciano in
reggenza alla dott.ssa Beneforti” - R.d.O.
• pag. 41 - “Estrobilia 2014” - R.d.O.
• pag. 42 - “Salvare una vita, si può...” - di Sabrina
Bizzarri
• pag. 43 - “Morte in Padule 23 agosto 2014: analisi di una strage” *** “Per non dimenticare. Il 2
novembre una meritoria iniziativa della scuola di
Larciano” - entrambi di Bernard Dika
-------------------------------------------------Sport & Salute
• pag. 44 - “Arte e yoga al Boscarello” - R.d.O.
• pag. 45 - «Volley Lamporecchio “SEL Spa” da
23 anni insieme ai nostri ragazzi» - di Sandra Alderotti
• pag. 46/47 - «Tutti primi sul traguardo del mio
cuore “...il Giro è finito e io l’ho fatto tutto fino in
fondo...”» - di Roberto Checchi
• pag. 48/49 - “Semplicemente… SportivaMente,
Spirito di aggregazione e amicizia alla scoperta delle bellezze della montagna pistoiese” - di Chiara
Giraldi
• pag. 50/51 - “Paolo Morosi: Un grande talento del
calcio, che con impegno e passione è arrivato fino
in serie A” - di Massimo Mancini
• pag. 52/53/54 - “Carlo Tesi: quasi quarant’anni di
corse per una sola passione” - di Stefano Ferrali
• pag. 55 - “Una partita di calcio in ricordo di Virgilio Antonini” - “La Lampo in una foto del 1920”
- entrambi di Massimo Mancini
Associazione Culturale Orizzonti: Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008
Direttore Responsabile: Massimo Mancini - Responsabile pubblicità: Matteo Grasso
Fotografie: “Foto Nucci” - Lamporecchio / “Foto Immagini” - Lamporecchio / “Foto Alex” - Larciano
Sede: Via G. Di Vittorio, 25 - Lamporecchio (PT) - Tel./Fax 0573/803029 e.mail : [email protected] ** [email protected]
Stampa e Grafica: Tipolito2000 srl - Via della Formica, 708/a - San Concordio - LUCCA Tel. 0583/418783-550727 - Anno VII - Ottobre 2014
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 3
PARLIAMO DI...
IL MISTERO DELL’AMORE CHE DURA
L
di Maddalena Mirandi
’amore che dura è uno dei miti della nostra cultura che si sta sgretolando a passo di danza con
il progressivo avanzare del consumismo: il “per
sempre” descritto da poeti e da scrittori, sembra cedere il
passo al “finché dura”, come ci ricorda un famoso film di
Carlo Verdone. L’eternità della promessa d’amore spesso sancita alla presenza di un Dio, che vede e provvede,
fallisce davanti alla Legge dell’uomo che, al contrario,
stabilisce la fine di tale promessa, a dispetto del “non osi
separare l’uomo ciò che Dio unisce”. Invece l’Uomo promette davanti a Dio e l’Uomo separa davanti all’Uomo.
Si allargano le famiglie e le relazioni diventano talmente
fluide dal diventare liquide e poi gassose. Che cosa sia
l’Amore con la A maiuscola, poi, è ancora più complicato da descrivere. “Che coss’è
l’Amor…” cantava ridacchiando
un assonnato Vinicio Capossela.
Che cos’è l’Amore, si chiedono
gli scienziati, i quali hanno trovato il bandolo della matassa attribuendo alla dopamina gli scossoni
dell’innamoramento che, sembra,
durerebbe tre anni. Ma dopo cosa
succede? Il dopo è un’incognita
ma le rubriche televisive sono piene di consigli per tenersi il marito
un po’ panciuto e appesantito che
vaga dietro a ventenni in minigonna o, al contrario, come
trovare un uomo dopo che il tuo ti ha piantata in asso per
emigrare verso altri lidi (amorosi). Le parole si sprecano
ma la ricetta dell’amore che dura ha sempre un ingrediente segreto che nessuno ha scoperto. Finché i ruoli
uomo-donna sono stati definiti e il divorzio non aveva
ancora scavalcato l’annullamento della promessa matrimoniale, l’Amore che dura rappresentava la regola. Oggi
è un’eccezione e quel per sempre, purtroppo, trova meno
senso nei tempi moderni, densi di relazioni mordi e fuggi, di divorzi a tempo di record e di figli nati da un amore
finito. Dobbiamo allora credere che l’Amore non esiste?
Siamo stati cresciuti con l’idea che il principe salva la
principessa dal drago e dalla strega cattiva e che, dopo,
vissero tutti felici e contenti. Quel dopo tanto decantato
dalle fiabe, però, non ci è mai stato decritto. Insomma
che cosa fanno il principe e la principessa? Mangiano
insieme? Litigano? S’ingelosiscono l’uno dell’altra? Il
geniale generico “e vissero felici e contenti” ci fa credere
che l’Altro sia perfetto, proprio come noi lo desideriamo,
dimenticando che l’Altro è davvero altro, che è diverso
da noi e che, soprattutto, non esiste la perfezione. Bello
lui, bella lei, si amano alla follia ma... entrambi crescono,
entrambi invecchiano, entrambi crescendo cambiano.
Resta da capire se s’incontrano o se, a un certo punto, le
loro strade si separano per cercare un amore diverso. Se-
4 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014
condo Massimo Recalcati, psicoanalista, il <per sempre> dovrebbe essere
sostituito dall’<Ancòra>: la promessa
d’amore va rinnovata continuamente,
a dispetto del tempo e della stagione,
dell’età e della chimica, nella ricerca di quel qualcosa
sempre uguale e sempre diverso che è, forse, il segreto dell’Amore che dura. Abbandonate, però, l’idea dei
cioccolatini con frasi stucchevoli al loro interno, della
“lingerie” di pizzo e della chirurgia estetica: l’Amore è
un moto interno che niente ha in comune con la battaglia
per il possesso di qualcuno. È ciò che muove l’uomo e
la donna verso un incontro autentico in cui, entrambi,
sono spogliati delle armi e nel quale entrambi si scelgono a dispetto di ciò che sono,
ripetendo continuamente quella
scelta nonostante tutte le altre possibili. Culturalmente la statistica
ci dice che gli amori finiscono, i
divorzi aumentano, le famiglie si
sfasciano e così via, trovando continuamente motivazioni diverse a
questo fenomeno. Questo consumismo sentimentale dell’amore
usa e getta fa in modo che velocemente ci s’innamora e altrettanto
velocemente ci si lascia. Oppure
si sta insieme per noia, per abitudine, perché ci sono i
figli, i quali cresceranno annoiati e disillusi. L’Amore
che dura rimane un mistero che si ribella a Dio, alle
Leggi e alle statistiche. L’Amore che dura è una libera
scelta individuale che poco ha a che vedere con la natura e con la cultura: non ha un luogo, non è meritocratico
e, naturalmente, essendo frutto di due esseri viventi, può
nascere e può morire ma, al contempo, può sopravvivere alla morte e vivere come ideale, come tensione a
qualcosa di cui l’essere umano non sa, ma della quale ha
bisogno. L’Amore risponde al desiderio d’immortalità
proprio dell’uomo, per il quale la morte, nel suo mistero, resta un concetto impenetrabile ed impensabile.
-------------------------------Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale.
E ora che non ci sei, è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze,
le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che
la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio.
Non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due, le sole
vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
(Eugenio Montale).
PARLIAMO DI...
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 5
PARLIAMO DI...
URGENTE!!!
di Tommaso Rubino
“Segreteria telefonica” così risponde la mia del computer
… al lunedì e venerdì sera mentre sono in ambulatorio e
il telefono squilla di continuo tanto da non poter visitare il malcapitato che ha fatto la fila … “per parlare con
me mentre visito, chiamate dopo le 18.30 … per urgenze dite urgente dopo il segnale acustico che vi rispondo
subito... ”.
E tutti immancabilmente pronunciano la parola
fatidica, anche se si tratta
di una semplice ricettina
da prescrivere… dicendo
che è urgente ad esempio
perché la devono prendere
subito la medicina o perché se non la prendono,
stanno male o per questo
o per l’altro motivo ... o
perché… altrimenti dopo
non possono andare a fare
la spesa…
Mentre a me - nel frattempo - è venuta la tachicardia e la pressione è andata
a 2000 perché mi sono attivato per una presunta vera
urgenza.
Ma che significato ha questo aggettivo?
Elementare direte voi: “che deve essere fatta subito… se
no le conseguenze saranno gravi”.
Ed è proprio in questa seconda parte che sta il busillis
(parola che vuol dire punto dolente della questione…
che deriva dalla storpiatura della frase latina in diebus
illis dal significato però un po’ diverso) che se non la
faccio questa cosa - ripeto - le conseguenze saranno
gravi e allora non è urgente il fare la spesa come non è
urgente la febbre appena arrivata, come non è urgente il
fatto che se domani il bimbo non porta il certificato non
può andare a scuola.
Non è urgente perché non ci sarà nessuna conseguenza
grave se per la ricettina o per il certificato aspettate fino
all’ora indicata, se non il fatto che la vostra ansia di attesa non viene soddisfatta e questo vi darà un po’ di preoccupazione perché non vi siete levati il problema subito,
mai quanto la danno però a me quei secondi che passano
6 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014
mentre alzo la cornetta del ricevitore in
attesa di sapere quale sia l’urgenza da
voi dichiarata.
Tanto per parlar chiaro: se dite urgente e urgente non è… siete dei maleducati e a me fate
venire gli stranguglioni!!!
Così usate questa parola in modo improprio quando chiedete ad esempio
un accertamento urgente quando non ne ha le
caratteristiche solo perché non volete aspettare
troppo, magari perché
ve lo avrebbe suggerito l’impiegata di questo
o
quell’altro
ufficio
dell’ASL… e allora io
puntualmente ci scrivo:
“prestazione urgente…
secondo quanto suggerito, a detta della paziente, dall’impiegata della
ASL…”.
Per quanto riguarda il
pronto soccorso territoriale la parola urgente non ha invece quel significato che assume nell’uso comune primo
perché l’urgenza ha anch’esse un “grading” espresso dai
codici colore (codice rosso, codice giallo ecc.) e poi perché essa nella sua espressione più grave è stata sostituita
dalla parola emergenza.
Secondo quanto si evince dal sito di Europe Assistance
infatti: ”se l’esito in gioco è la sopravvivenza del paziente, quindi sono compromessi i parametri vitali e se occorrono interventi immediati per garantirla, si parla di
emergenza; quando, invece, occorre un intervento pronto, ma non immediato (poco dilazionabile nel tempo) si
parla di urgenza”.
www.docticare.it/pagine/Lurgenza-e-lemergenza-cosasono-e-come-riconoscerle.aspx
Ma non ho scritto queste paginette per farvi la solita
paternale, che siete ansiosi e anche un po’ rompico-
PARLIAMO DI...
glioni, perché questo è ovvio e scontato, fa parte del
vostro DNA di lamporecchiani e non c’è niente da
fare … bensì l’ho scritto - come al solito - per insegnare … a voi che siete per la maggior parte ignorantoni quasi come le peggio pecore di monte, un po’
di etimologia lessicale ed anche un po’ di altro …
Analizziamo quindi nel dettaglio il significato della
parola:
La parola urgente secondo il dizionario on line della
lingua italiana è un aggettivo che ha significato di: “impellente che deve essere fatto o soddisfatto subito” ma
la sua origine etimologica è
latina deriva dal verbo urgeo-es (ursi - urgere), verbo
difettivo della II coniugazione che significa: premere, spingere e incalzare ma
anche opprimere, tormentare, stimolare, spronare e
sollecitare.
E da questi molteplici significati della parola si capisce che essa, se usata da
voi sottintende l’azione di
stimolarmi e spingermi a
fare qualcosa ma, se usata
in modo improprio, assume
invece quello di tormento ed
oppressione.
Urgeo per i fini cultori del lessico latino antico, è un verbo difettivo, cioè manca in questo caso del participio e
non può essere altrimenti perché, indicando il participio
un tempo passato, non può esistere un’azione urgente
che si rivolga indietro, detto in parole povere una cosa è
urgente solo per il futuro e mai per il pregresso.
Questo per farvi capire come sia fine e delicato il
pensiero espresso in quella lingua meravigliosa che
per l’ignoranza di molti, specie dei politici, si va purtroppo perdendo.
D’altra parte neanche nella lingua italiana - che dal latino deriva - non esiste un urgiuto o urgentuto participio
passato del verbo urgere.
Ma questi sono discorsi che voi contadini vestiti a nuovo dalla televisione - forse - non potrete comprendere,
perché sono troppo fini e particolari e rivolti quindi solo
ad un pubblico di iniziati…(Madonna come sono culturalmente razzista!!! Quasi non me ne capacito….).
E per ribadire quanto detto ci sta bene a questo punto
anche una piccola citazione dotta, tanto per mettere la
ciliegina sulla torta: “hunc illorum adfectum cum videris, urge, hoc preme…” - Lucio Anneo Seneca Lettere a
Lucilio - che può essere tradotto come; “quando vedrai
questa loro disposizione mentale, rendi la cosa urgente, insisti…” essendo in questo caso il verbo urgeo accostato al verbo premere nella accezione di significato
prima detta, anche se - a dire il vero - in latino il verbo
urgeo non avrebbe proprio quel significato così assoluto
come in italiano: in latino urgeo indica un’azione meno
impellente e forte di necesse
est che significa è proprio
necessario…
(si noti la finezza tipica dei
maggiori scrittori latini di
dire adfectum e non affectum
in cui la d non viene assimilata con al f… ma qui si va oltre la vostra capacità di poter
capire…)
Se non riuscite a raccapezzarvi in quest’ultimo paragrafo non vi preoccupate…
non è grave… grave sono io
che cerco di spiegarvi tali
concetti…
Il problema fondamentale è
però che mentre nella lingua latina le parole sono come
macigni e il loro significato è granitico… in italiano esse
- con il tempo - perdono di profondità lessicale, cioè di
significato, specie gli aggettivi… per questo progressivamente tutto diventa urgente, anche se in realtà non
lo è e anziché avere il significato di necessità impellente la parola urgente viene ad assumere quello di:
mi farebbe comodo e piacere che questa cosa venisse
fatta ora…
Per questo si scrivono e si pronunciano frasi del tipo:
“manutenzione ordinaria urgente” (se una cosa è urgente
non è ordinaria è ovvio) oppure del tipo “la risposta urgente alla sua domanda la daremo fra tre giorni…” ed è
proprio per questa perdita di accezione significativa che
voi usate la parola URGENTE … ad cazzum canis …
ma questo non lo traduco (anzi cazzo canis perché è un
complemento di modo che va espresso con l’ablativo…
anche se forse non sapete nemmeno cos’è… l’ablativo…).
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 7
PARLIAMO DI...
L’AGENDA DI ORIZZONTI
È nata Asia Lisi
Lamporecchio - Il 15 Settembre
all’Ospedale San Jacopo di Pistoia
è nata Asia Lisi.
“Sei arrivata nelle nostre famiglie
come un raggio di sole e sei per
noi la cosa più bella che ci potesse
capitare. Benvenuta alla nostra piccolina!”. Da babbo Manuel, mamma Antonella, i nonni Riccardo e
Fiorella, Gaetano e Graziella, gli
zii Aurora e Giacomo, i bisnonni
e tutti i parenti. Tanti Auguri anche
dalla Redazione di Orizzonti.
Un mese di meno ... per favore!
Lamporecchio - Il mese scorso,
abbiamo fatto gli auguri al MITICO Gino Ferrali per i suoi
97 anni! A causa di un’informazione errata, abbiamo indicato nel 11 luglio 1917 la sua
data di nascita ... Gino invece
è nato l’11 agosto del 1917!
Un mese di meno per favore ...
riteniamo abbia detto il nostro
amico abbonato e affezionato
lettore! AUGURI GINO
È nata Zelda!!!!
Lamporecchio - Alle ore
16:04 del 3 otttobre scorso, in
quel di Empoli è nata Zelda,
figlia di Giordano Cavini
Casalini e Maddalena Ciurli. Un caloroso benvenuto da
tutti i nonni e i bisnonni. Alla
piccola Zelda, ai genitori e ai
loro familiari, giungano gli
Auguri della Redazione di
Orizzonti.
106 candeline per nonna Leontina!
Lamporecchio - Lo scorso 8
ottobre, Leontina Bonaccorsi
ha festeggiato i 106 anni vita.
“Una nonna speciale che ci ha
insegnato il valore della vita”.
Tanti auguri di buon compleanno dai bisnipoti Lisa, Simona
e Marco e un augurio speciale
anche dalla trisnipote Emma.
Tanti auguri anche dalla nostra
Redazione.
106
54 anni di matrimonio!!
Lamporecchio Paola
Giannoni e
Alessandro
Secchioni
hanno
festeggiato il 54°
anniversario
del loro
matrimonio
avvenuto il 6
ottobre 1960. Tanti auguri dal figlio Luca e da tutta
la Redazione di Orizzonti.
8 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 Auguri all’«eccentrica» Rebecca!!
Larciano - Il 13 ottobre scorso
Rebecca Ferrali ha festeggiato
il suo 22° compleanno!
Auguri all’eccentrica Rebecca,
la “peste di casa” da ormai 22
anni! Dalla mamma Gabbriella,
il babbo Leo, la sorella Melania,
il Biondo e tutti i nonni!!!!! Con
affetto! Auguroni anche da tutta
la Redazione di Orizzonti.
PARLIAMO DI...
Uno splendido
ottantenne!
Giorgia Bindi è maggiorenne!!
7 candeline per un
piccolo campione
Mastromarco/Lamporecchio - Una bellissima ragazza
con gli occhi color del cielo è diventata maggiorenne!!! L’ 11 di Ottobre, Giorgia Bindi ha festeggiato
i suoi primi 18 anni. I nonni Lauretto Bindi e Ilva
Rosselli, insieme agli zii Raniero, Paola e Benedetta, le fanno i più cari auguri, dicendole: “Ti vogliamo
un mondo di bene!!!”. Anche la Redazione di Orizzonti ti augura un mondo di bene... Auguri !!!
Lamporecchio - Il 16 ottobre
Lamporecchio - Il 10 ottobre
scorso Andrea Lavecchia ha
scorso, Mario Innocenti
festeggiato i suoi splendidi setha compiuto 80 anni! Augute anni. Tanti, tanti auguri dal
ri dalla moglie Giuliana, le
babbo Carlo, la mamma Barfiglie Ilaria ed Enrica, i gebara dai nonni Roberto, Maneri Roberto e Alessandro,
le nipoti Elena e Beatrice. Festa quadrupla in casa Epifanio!! nola e Grazia e dalla bisnonna Rosita. “Siamo orgogliosi
i parenti e gli amici. Tanti
di te e ti vogliamo un mondo di
Auguri anche dalla nostra
bene!!!”. Tanti Auguri anche
Redazione.
dalla nostra Redazione.
Auguri Nilde!
Lamporecchio - Il 9 settembre scorso Nilde Masi
ha festeggiato il suo quarto
compleanno! Tanti Auguri
dal babbo Patrizio, mamma
Filomena, i nonni, i bisnonni, gli zii e gli amici. Auguri
dalla Redazione di Orizzonti.
Sei volte Auguri
Alessandro!!
Larciano - Vincenzo Epifanio e Maria Pia
Palamidessi, il trenta Luglio, hanno festeggiato le
nozze d’argento (30 luglio 1989). I festeggiamenti sono
continuati con i loro compleanni; Vincenzo e Maria
Pia, hanno compiuto rispettivamente cinquant’anni il
24 Luglio e quarantasette anni il 18 Agosto. Per finire
anche il loro figlio Lorenzo ha compiuto gli anni: ha
soffiato venti candeline il 26 Settembre!!
Auguri a Lorenzo da parte dei genitori e i nonni
materni Giampiero ed Eufemia, con un pensiero...
“Rimani così come sei e non cambiare mai!!”.
Auguri anche da parte della Redazione di Orizzonti.
Lamporecchio - Il 18 settembre scorso, Alessandro Desideri ha compiuto 6 anni! Tanti
auguri dal babbo Giovanni,
dalla mamma Dina, dai nonni
Renzo e Soccorsa e dalla sorella Valentina. Tanti Auguri
anche dalla nostra Redazione.
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 9
PARLIAMO DI...
LA VOCE DELLA LUNA (a cura di EcceBombo Cineclub)
La notte del mondo
(ri)considerazioni sul film “LA GRANDE BELLEZZA” di Paolo Sorrentino
di Roberto Aureli socio EcceBombo Cineclub
“Lunga e interminabile è la notte del mondo in cui gli dei hanno abbandonato il mondo e la minaccia
di un universo senza fine sembra sottrarre all’uomo ogni possibilità di salvezza”
Martin Heidegger
U
na rappresentazione del
Nulla che caratterizza il nostro presente (la vicenda si
svolge a Roma ma è l’Italia intera
e la sua società ad essere narrata
come testimonia il servizio giornalistico fatto dal protagonista all’Isola del Giglio dopo il naufragio della
Costa Concordia) nei rapporti interpersonali, sociali, nella progettualità
politica e nell’impossibilità di poter
disporre di una visione ottimistica
del futuro.
Il divertimento sfrenato, il culto del
godimento effimero egoistico e illimitato, l’immaginario ridotto a performance artistiche squallide, il bicchiere del drink perennemente in mano e
la ridicola danza dei trenini (i nostri
trenini sono i migliori di roma, anche
se non portano mai da nessuna parte
sostiene un lucido e spietato Jep) non
sono altro che una chiara manifestazione dell’avvento della notte
del mondo, dove tutto è miseramente ridotto al rito del consumo
fine a se stesso e la vita, i rapporti
interpersonali e i sentimenti diventano funzione variabile della
logica mercatistica ove la merce,
colonizzando tutti gli ambiti della
nostra vita e della nostra immaginazione, diviene spettacolo. È
l’epoca delle passioni tristi interpretate dai personaggi del film in
cui l’opportunismo, la delusione
e l’indifferenza caratterizzano un
presente del tutto privo di senso e
motivazione.
Di questo ci parla La grande bellezza, tutto il resto fatto di polemiche provinciali e meschine che
hanno accompagnato l’uscita del
film non è nient’altro che l’evi-
10 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014
dente dimostrazione del fatto che
i tanti troppi finti detrattori si sono
forse riconosciuti nella grande bruttezza di questo nostro presente.
Sul film di Sorrentino è stato detto
tutto e il contrario di tutto, moltissime
persone, addetti e non – recuperando
un’inaspettata vena critico-cinematografica – si sono cimentate in giudizi
più o meno tranchant sulla pellicola
pluripremiata. Anche sulle colonne di
questo mensile abbiamo potuto leggerne una recensione. Ma al di là del
giudizio più o meno estetico dell’opera cinematografica in questione e
dell’incetta di premi internazionali
ricevuti, quello che interessa a noi di
Eccebombo è capire di cosa ci parla
il film.
La pellicola racconta del peregrinare quotidiano di Jep Gambardella,
critico teatrale partenopeo e re
indiscusso delle serate mondane
capitoline tanto da riuscire a decretarne la riuscita o meno. Tra
il ritmo compulsivo della musica
sparata ad alto volume (un successo di Raffaella Carrà remixato) e gli eccessi compiuti dai partecipanti alle feste (alcol e droga),
si dipana una sorta di riflessione
fatta dal protagonista che consapevolmente riesce, pur senza tuttavia prenderne le distanze, a testimoniare l’incapacità di riuscire
a dare un senso al proprio tempo.
Sullo sfondo della cronaca di questo fallimento una Roma statica,
immobile e protagonista indifferente capace però di contrapporre il proprio illustre passato allo
squallore attuale.
PARLIAMO DI...
I CONSIGLI DELL’AVVOCATO - RUBRICA A CURA
DELLO STUDIO LEGALE “NICOLIN-FAGNI”
Come recuperare un credito (3):
il pignoramento presso terzi
O
ltre al pignoramento presso mobiliare e immobiliare, uno degli strumenti più usati per tentare di
recuperare un credito vantato nei confronti di altri è il pignoramento presso terzi. Si tratta di un’azione
che viene spesso preferita dai creditori in
quanto consente, se l’esito è positivo, di
recuperare il credito in tempi relativamente brevi (pochissimi mesi) e ha costi molto
contenuti. Col pignoramento presso terzi
il creditore punta a bloccare somme di
denaro che, pur appartenendo al debitore,
sono momentaneamente a disposizione di
terzi. Un esempio classico di pignoramento presso terzi è quello che riguarda il denaro presente su conti correnti bancari
e postali che, appunto, è nel possesso di banchi e istituti
di credito. Con l’atto di pignoramento, il creditore - per
mezzo dell’ufficiale giudiziario - pone sotto sequestro
tali somme che il debitore non può più quindi prelevare o utilizzare in alcun modo. Sarà poi il giudice ad assegnarle definitivamente al creditore. Analogo a questo,
è il pignoramento di crediti che a sua volta il debitore
a cura dell’Avvocato
Alessandro Fagni
L’avv. Alessandro
Fagni
vanta nei confronti di terzi, come clienti di imprese o in
generale tutti coloro che devono effettuare pagamenti in
denaro. Lo strumento più comune è però senz’altro il pignoramento di salario o stipendio. Com’è facile capire si
tratta di un’azione che mira a rendere indisponibile al debitore che sia dipendente
pubblico o privato, una parte del proprio
salari o stipendio, compreso il TFR o anche trattamenti pensionistici. Lo stipendio
netto è pero pignorabile unicamente per la
quota di un quinto e non di più e salvo che
non vi siano pignoramenti già in atto. La
pensione invece è anch’essa pignorabile
per un quinto ma solo della differenza fra il
rateo mensile e la pensione minima che si
aggira intorno ai 520€. Quanto alla procedura, dopo aver
notificato al terzo e al debitore un atto apposito ove si
avverte che le somme di denaro sono indisponibili fino
all’udienza in cui il Giudice dell’Esecuzione, sulla base
della dichiarazione rilasciata dal terzo, assegna definitivamente al creditore le somme pignorate. Il tutto, come
detto, in un paio di mesi al massimo.
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 11
PARLIAMO DI...
L’ISTRUZIONE È L’ARMA PIÙ POTENTE CHE
SI POSSA UTILIZZARE PER CAMBIARE IL MONDO
I
di Alice Peloni
l lungo titolo che precede questo articolo non è altro che una celebre frase di Nelson Mandela (foto a lato),
uomo che rimarrà nella storia per aver
lottato per l’indipendenza dei neri. Dato
che l’istruzione era un privilegio del
quale le persone di colore non potevano
usufruire, a questo grand’uomo stava a
cuore che ognuno di noi comprendesse
la sua importanza e la necessità che essa
fosse a disposizione di tutti. Anche se nei
paesi africani più poveri tutto ciò rimane
ancora un problema, i bambini di colore
finalmente hanno la libertà di studiare,
ne sono estremamente felici e comprendono l’utilità di avere un’istruzione, ma
evidentemente il messaggio di Nelson
Mandela non è giunto fino ai ragazzi bianchi. Probabilmente abituati a ricevere una formazione culturale da
sempre e senza difficoltà, essi etichettano la scuola e lo
studio non solo come un’attività noiosa, ma anche inutile e non riescono a vedere la fortuna che hanno avuto
da sempre. Mentre un bambino africano molto povero
darebbe tutto ciò che ha per qualche libro, noi scherziamo dicendo di fare un bel falò con i libri vecchi e inutilizzati di qualche anno fa per l’ultimo
giorno di scuola. Un bambino povero
vorrebbe tanto uno zaino, delle penne,
dei quaderni e un astuccio colorato,
ma non può permetterselo … però,
se potesse, terrebbe a quegli oggetti
come a tesori inestimabili! Invece noi
non teniamo per niente al nostro materiale scolastico, non ci preoccupiamo
di non perdere una penna, non ci interessa se roviniamo il quaderno, non ci
importa se non rimettiamo la riga nella
sua custodia, perché se si rompe o no, a noi non cambia
nulla. Nutriamo una sorta di disprezzo per l’istruzione e
dovremmo provare molta vergogna. In questo articolo,
quindi, voglio sottolineare l’importanza dell’istruzione
ai ragazzi della mia fascia d’età che non studiano, non
per semplice noia, ma per disprezzo della cultura.
Anche se sembra strano dirlo, quei libri di testo che mettiamo in cartella ogni sera e con i quali condividiamo
gran parte della nostra giornata, fra esercizi e pagine da
12 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 memorizzare, sono ciò
che caratterizzerà il nostro futuro: scegliere di
non studiare e di vedere libri e quaderni come
strumenti di tortura crudeli, scegliere di
immaginare la propria aula come le quattro fredde pareti di una galera e l’ultima
campanella la tanto attesa scarcerazione, è scegliere di vivere la propria vita
nell’ignoranza e di credere alla prima
cosa che uno sconosciuto ti dice. E vi
assicuro che da adulti, il sollievo di abbandonare il banco di scuola per andare
a friggere le patatine in un fast food, si
trasformerà nel vostro più grande rammarico. Quando si è colti e istruiti, invece, cambia tutto: si può godere dell’orgoglio di laurearsi, di ottenere un lavoro magnifico per il quale potresti
diventare famoso, come un medico, un geologo o un
rinomato giornalista, di viaggiare per il mondo e sapere
le lingue, oppure di sfuggire agli inganni. Quando si ha
un ricco bagaglio culturale ci si può distinguere dagli
altri, avere la mente aperta al mondo e alle altre culture
piuttosto di quella che ha vissuto sempre nello stesso posto e non ha visto
altro che i dintorni del proprio quartiere. Essere pieni di conoscenze vuol
dire guardare gli altri dall’alto. Essere
istruiti significa faticare per molti anni
col sorriso sulle labbra per poi contemplare il frutto dei tuoi sforzi: la tua vita
realizzarsi. Quindi, cari ragazzini e
adolescenti, apprezzate la fortuna che
avete di studiare e non considerate le
ore pomeridiane passate sui libri come
inutili, perché da quelle ore di studio
dipenderà la sorte della vostra vita. Come vorreste la
vostra storia? Avvincente e piena di conquiste o monotona e ricca di obbiettivi e sogni mai raggiunti per colpa
della vostra pigrizia, immaturità e testardaggine? A voi
la scelta … perché la vita è solo vostra e voi deciderete
di cosa farne. Vi consiglio però di scegliere con cura,
perché di vite ne abbiamo una sola, quindi sfruttatela al
meglio.
PARLIAMO DI...
LA SFIDA A COSTO ZERO
dei soci - volontari dell’associazione
“S. Amato a tavola” - di Franca Capecchi
C
irca sessanta soci volontari chiamati a collaborare e ... lavorare di vanga zappa e rastrello
per fare riscoprire le bellezze ambientali del Montalbano, nell’arco dei quattro mesi estivi.
È la sfida, per sedurre turisti e amanti del verde che i soci-volontari dell’associazione “S.
Amato a tavola” hanno lanciato all’ambiente, finalizzata a coniugare in modo stabile la fruizione culturale e ambientale delle colline del Montalbano che fanno da cornice al Barco Reale, antico territorio di caccia della famiglia
Medici. Oltre cinque i luoghi rivisitati, «… molti dei quali malandati al punto di essere quasi inaccessibili, come il
sentiero dell’unica porta d’accesso che conduce al muro del Barco reale, lungo più di un chilometro» - ha affermato il presidente dell’associazione, Edo Torrigiani di Larciano - durante i festeggiamenti che si sono protratti tutto il
pomeriggio di domenica scorsa al ristorante Barco Reale di S. Baronto per la conclusione dei lavori estivi. Di concerto con i soci del “Comitato Montalbano domani”
i volontari sono riusciti ad attivare la “strada verde”
della lunghezza di 4 chilometri che collega Vinci ad
Anchiano «… ristrutturando le fosse e rendendo agibile le passeggiate - ha detto Evella Sani vicepresidente dell’associazione aggiungendo - con 20 giorni
di lavoro assiduo abbiamo riportato a nuova vita la
sorgente dell’antico sentiero. L’obiettivo è quello di
fare quel passo fondamentale che spesso le istituzioni faticano a realizzare: partire dall’ambiente per
arrivare al turismo e alla cultura, lanciamo un invito alle giovani generazioni di avvicinarsi alla nostra
associazione. Il nostro lavoro che prevede anche
settimane di feste e celebrazioni importanti rinsalda
il rapporto con i cittadini, proponendo al contempo
un’offerta turistica piena di suggestioni».
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 13
AGRARIA MONTALBANO
DOVE PUOI COLTIVARE LA TUA PASSIONE
«I cereali alla base dell’alimentazione umana e animale»
T
ra i principali prodotti agricoli, non solo del mondo ma anche,
più modestamente, delle nostre zone, troviamo i cereali. Grano,
mais, orzo, avena, sorgo, ecc. fanno parte della grande famiglia
delle graminacee, coltivate in tutto il mondo per l’alimentazione
umana e animale. Nel nostro territorio, troviamo soprattutto campi
coltivati a mais, grano e, in misura minore, orzo; quanto prodotto viene
in gran parte destinato al consumo animale. Pur
avendo ormai raggiunto tecniche agronomiche
e di difesa delle piante molto avanzate, non è
semplice gestire le coltivazioni di queste piante;
anch’esse hanno numerosi nemici tra virus,
funghi e parassiti. Dalla Diabraticea e la Piralide
del mais, al Mal bianco e al Fusarium del grano
fino alla Rincosporiosi dell’orzo per citare i
più diffusi avversari dei coltivatori di cereali,
accompagnati però da tante altre malattie e
parassitosi. Inoltre, sono tra le coltivazioni che
più soffrono della globalizzazione economica
e, dunque, il prezzo non lo fa solo la stagione
o chi compra e vende a livello locale ma è determinato – come per
tutte le materie prime – dall’andamento delle “Borse finanziarie”, in
particolare di Chicago, Amsterdam e Buenos Aires, che mettono sullo
stesso piano i nostri coltivatori cerealicoli con i loro fazzoletti di terra
insieme alle Estancias argentine e i ranch americani da mille e passa
ettari, magari in “corpo unico”, con il risultato
di prezzi che non premiano la qualità del nostro
prodotto e strangolano i nostri produttori.
Però, non tutto il male viene per nuocere. La
contingenza generale quest’anno, ha ribassato
i prezzi fino ai livelli di quando c’era ancora
la “vecchia, cara, lira” e oggi all’AGRARIA
MONTALBANO - a chi ha allevamenti familiari
o anche a piccole aziende che hanno animali ma
poca terra e che devono acquistare mangimi, sia
per animali da corte (pollame,conigli, ecc.) sia
di maggiori dimensioni – possiamo offrire mais
ibrido intero, spezzato, frantumato, orzo, grano
intero e farina e loro derivati (tritello e crusca) con consistenti sconti.
Questi sconti permettono migliori condizioni economiche a chi alleva
per la propria famiglia ma anche per i vicini e gli amici o per il mercato
locale che ancora apprezza il pollo, il coniglio, la faraona, il maiale
allevati “come una volta”.
In particolare abbiamo in corso un’importante promozione di:
• Misto cereali conigli in offerta a € 8,80
• Gran Becchime, misto cereali per polli
in offerta a € 9,50
• Cunì, fioccati misti con aggiunta
di carrube e carote, in offerta a € 10,50.
Dario Bechini - Perito Agrario -
14 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 Vita quotidiana in campagna
Novembre in cucina:
La zucca fritta
È arrivato il momento di usare le scorte di
zucca; una buona ricetta è la zucca fritta.
Eliminate la scorza, i semi e i filamenti interni della zucca. Tagliatela a fette sottili e
infarinatele. Fate scaldare l’olio in una padella e mettetevi a friggere le fette di zucca
ma poche alla volta. Fatele dorare da entrambe le parti e mettetele a scolare su carta assorbente. Salate e servitele calde.
Le Buone Pratiche:
Sta arrivando la stagione delle nuove piantagioni; ci sono da rinfoltire oliveti e vigne,
da mettere nuovi frutti e piante diverse. Ma
vogliamo ricordare che una buona pratica
agraria e ambientale è quella di piantare
siepi e frangivento. Meglio se con piante
autoctone (locali). Perché hanno la funzione di proteggere le colture (e, spesso, anche
la privacy) e lo fanno nel modo più naturale possibile, essendo esse stesse organismi
vivi che proteggono altri vegetali da vento
e gelo e valgono anche come protezione
idrogeologica. Inoltre,
proteggono
anche
numerose
specie
d’insetti utili e piccoli
uccelli.
PROVERBIO: Quando gli uccelli
volan basso, se non l’ombrello allunga il passo……
Naturalmente, per le esigenze di ognuno, siamo
a disposizione per sopralluoghi in azienda e per
consulenze personalizzate presso la nostra sede
in via P. Togliatti, 334 - Mastromarco Lamporecchio (PT)
PARLIAMO DI...
PERCORRENDO “IL SENTIERO DEL TEMPO”
insieme al prof. Carlo Pedretti
D
omenica 28 settembre, in un bel pomeriggio di sole, presso il Circolo Apparita di Vinci, è stata presentata la nuova
raccolta di poesie di Valerio Vescovi “Il sentiero del tempo” (Ibiskos Editrice Risolo). Erano
passati pochi giorni dalla devastazione atmosferica che aveva colpito i nostri territori, questa
piacevole giornata ha restituito un sorriso alle
tante persone che sono venute a salutare l’amico Valerio. La serata è stata impreziosita dalla
presenza del prof. Carlo Pedretti, che come
sempre è riuscito a coinvolgere e affascinare il
folto pubblico con le sue capacità dialettiche e
la sua sintesi interpretativa. Alla presentazione
del libro di Valerio Vescovi era presente anche
il sindaco di Lamporecchio Alessio Torrigiani.
(nella foto a lato il prof. Carlo Pedretti illustra
il libro di Valerio Vescovi)
- S.F. -
P
IN ATTESA DI ... ENRICO BERLINGUER
er motivi organizzativi si informa che l’annunciata iniziativa,
prevista per ricordare la visita che Enrico Berlinguer fece a
Lamporecchio nel 1981, è stata fissata per il giorno 25 aprile
2015. In un primo momento si era parlato di una data del prossimo
mese di novembre. Ma per preparare al meglio la manifestazione
e mettere in ordine le tante idee, ricordi e documenti che stanno
arrivando, si è pensato di posticiparla in una data importante come
quelle del 25 aprile. Comunque si rinnova l’invito a chi avesse delle foto, del materiale stampato, filmati e/o semplicemente aneddoti
e ricordi da raccontare di quella giornata, a rivolgersi alla nostra
Redazione che prenderà cura di tutto il materiale ricevuto.
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Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 15
LAMPORECCHIO
LE INTERVISTE DEL DIRETTORE
Rossella Quirini, dirigente scolastico dell’Istituto
comprensivo di Lamporecchio,
ci illustra il progetto “A scuola senza zaino”
D
di Massimo Mancini
di fronte alla cattedra
e alla lavagna ma tavoli quadrati, o rettangolari, da 6/8 posti in
cui si lavora insieme,
o a gruppi; al centro di
ogni tavolo c’è un’isola, cioè dei contenitori
raggruppati (portapenne, vassoi, scatole) con
gli strumenti di lavoro
per gli occupanti del
tavolo, quindi lapis,
matite colorate, penne, forbicine, gomme,
appuntini e colle. Una
La professoressa Rossella Quirini
parte dell’aula è attrezzata con un materassiPreside, da quest’anno
no o tappetone o pedana in legno per la conversazione,
alla Scuola Primaria di Lamporecchio c’è una classe
la lettura, la discussione, e piccoli spazi attrezzati per
“Senza Zaino”. Che cosa significa “Senza Zaino”?
il lavoro autonomo. E non c’è più la cattedra, o è in
“Senza Zaino” vuol dire proprio senza lo zaino. È un geposizione marginale, addossata alla parete, al pari di un
sto simbolico ma anche reale e concreto: i bambini non
altro tavolo.
hanno più lo zaino sulle spalle perché quello che serve
E quindi le insegnanti dove stanno?
lo trovano a scuola, a loro personale disposizione e a uso
In mezzo ai bambini, con una sedia a ruote, e si spodi tutti gli altri. Buona parte dell’occorrente è in comune
stano laddove è necessario, accompagnando il lavoro
perché s’impara tutti insieme e si ha cura del materiale
tra pari ai tavoli. È un approccio che si basa sulla valoe dell’ambiente collettivo. Al posto dello zaino resta una
rizzazione dell’autonomia e del senso di responsabilità
cartelletta per trasportare pochi indispensabili materiali.
degli alunni. È ovviamente un processo lungo e graI genitori saranno contenti perché lo zaino sulle spalle
duale a cui i bambini devono essere guidati, non si può
dei ragazzi è spesso molto pesante.
pensare di ottenere tutto e subito ma la convinzione è
Sì, indubbiamente, però il senso non è tanto quello di
che questa metodologia di lavoro, cioè di insegnamennon caricare la schiena bensì il progetto, o meglio, il
to, possa veicolare meglio un apprendimento significamodello della scuola SZ (senza zaino) è improntato su
tivo, più stabile e duraturo nel tempo e più rispondente
un’idea di fare scuola che si basa sulla partecipazione
alle caratteristiche degli alunni e delle alunne del XXI
attiva dell’alunno, sulla collaborazione con i compagni
secolo.
e sull’apprendimento cooperativo, con un’attenzione e
Siete da soli nella realizzazione di questo progetto?
una cura particolare per il contesto aula, per lo spazio, a
No, assolutamente. La scuola “Senza Zaino” è una repartire dagli arredi.
altà molto viva e diffusa ormai in tutta Italia: il progetto
Anche gli arredi sono cambiati?
è nato a Lucca nel 2002 grazie al dirigente Marco Orsi
Sì, in una classe SZ non ci sono i banchini singoli in fila
esideriamo avere
più informazioni
sull’importante
novità “ della classe senza
zaino” che si è presentata
da questo inizio di anno
alle scuole elementari.
Per questo motivo ci siamo incontrati con il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “F.
Berni” di Lamporecchio,
Rossella Quirini, la quale
con competenza e passione ha risposto alle nostre
domande in merito.
16 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014
LAMPORECCHIO
mettendosi in gioco e cimentandoed è ormai un modello pedagogisi con la sperimentazione. Lo stesco, metodologico e didattico, conso vale per le famiglie, che senza
diviso da un centinaio di scuole, e
aver mai sentito parlare di “Senza
sostenuto dalla Regione Toscana,
Zaino”, realtà nota invece in altre
che finanzia la formazione dei doprovince, hanno dato fiducia alla
centi. In provincia di Pistoia siamo
scuola e condiviso la proposta,
la prima scuola “Senza Zaino”, ma
smentendo il luogo comune che le
la rete comprende più di 50 istitunovità suscitino sempre diffidenze
ti comprensivi. Siamo in buona
e resistenze.
compagnia, insomma. L’Amministrazione Comunale poi è direttaDalla capacità di coinvolgere tutmente coinvolta in quanto fornitrite le varie componenti e di tenerle
ce degli arredi, quest’anno i nuovi
unite, dipenderà l’esito della spetavoli, le buchette e le panchine
rimentazione. L’obiettivo che ci
per la 1ª C sono stati acquistati
siamo posti è quello di mettere in
dall’Ente Comunale di Lampopratica una scuola il più possibirecchio. L’anno prossimo seguirà
le coinvolgente e attiva, in cui le
Non vedremo più i nostri figli
la nuova prima e così via, a scorbambine e i bambini siano i veri
andare a scuola così?
rimento sulla sezione C, che è la
protagonisti, in un contesto di apsezione a tempo pieno. Un investiprendimento progettato a loro mimento importante anche da parte del Comune, quindi.
sura, partendo dai loro interessi e assecondando i loro ritmi, secondo un approccio curricolare globale che tenga
Il progetto sarà esteso alle altre classi?
uniti cuore, mano e mente.
Intanto siamo partiti con la classe prima a tempo pieno e
poi, di anno in anno, sarà coinvolto l’intero ciclo, dalla P. S. Il 10 ottobre il responsabile del progetto nazionaprima alla quinta. Le altre classi, quelle a tempo normale, le Marco Orsi è venuto a Lamporecchio per incontraper intendersi, saranno comunque interessate perché la
metodologia che le insegnanti utilizzano è la stessa nelle re insegnanti, genitori e amministratori locali (nella
tre classi parallele su cui si trovano a ruotare. I genitori foto sotto).
delle altre due prime, per esempio,
hanno deciso di rinunciare anche
loro allo zaino perché hanno capito il senso del gesto, la sua valenza
simbolica, sostenendo il modello
di riferimento che è di fatto una
scelta pedagogica ed educativa. I
genitori si stanno anche dando da
fare per attrezzare le altre due aule
con qualche arredo tipo senza zaino… non abbiamo però né i tavoli
né i tappetoni.
Il modello SZ, per concludere, è
un’esperienza che coinvolge tutta
la comunità educante, dal dirigente all’amministrazione comunale,
dai genitori ai docenti, ai quali
soprattutto è richiesto un notevole
impegno anche a livello di formazione; il collegio della scuola PriNella foto da sinistra: Edi Cioli fiduciaria delle scuola primaria, la vicepreside
maria si è rivelato molto sensibile
prof.ssa Monia Leone, il prof. Marco Orsi, la dirigente scolastica prof.ssa Rossella
consigliere regionale dott. Aldo Morelli, il sindaco di Lamporecchio Alessio
e pronto ad accettare questa sfida, Quirini, il Torrigiani
e l’assessore alla pubblica istruzione Emanuela Bruno.
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 17
LAMPORECCHIO
L’ISTITUTO COMPRENSIVO di LAMPORECCHIO PRESENTA:
La marcia della pace
L
a Scuola Secondaria di primo grado F. Berni di Lamporecchio tiene a tutte le iniziative
atte a diffondere tra i suoi alunni la cultura
della Pace. In questa ottica una delegazione costituita dagli studenti delle classi terze, accompagnata
dalle insegnanti Elisa Cambi, Grazia Piro, Sandra
Alderotti ed Elisabetta Maccioni, ha partecipato alla
marcia pacifista interreligiosa e interculturale organizzata dall’Associazione Culturale DANCELAB ARMONIA
per il giorno 20 settembre 2014. Si è trattato di una gioiosa camminata, allietata dalla musica e da un momento artistico del Laboratorio Accademico Danza, che ci ha visti
partire dal Viale Verdi, di fronte al Municipio di Montecatini, e percorrere le strade principali del centro di
Montecatini e Pieve a Nievole fino alla Piazza Giusti di
Monsummano Terme. Il corteo ha incuriosito parecchio
i cittadini che si sono affacciati alle finestre e sono usciti
sui marciapiedi per salutare, vederci o addirittura aggiungersi a noi. Siamo stati felicissimi di mettere le bande
bianche, simbolo di Pace, che ci hanno consegnato alla
partenza e nessuno ha sentito la stanchezza o ha
avuto difficoltà nel percorso. Alla manifestazione
hanno preso parte anche le Istituzioni del territorio con i gonfaloni e gli amministratori.
Avevamo anche il gonfalone del Comune di
Lamporecchio e il nostro Assessore all’Istruzione Emanuela Bruno. Ci sono persone che ritengono
inutile questo tipo di manifestazione, persone che si
trincerano nel più totale qualunquismo e non si pongono domande sul futuro della nostra società. Partecipare
alla marcia pacifista sottolinea il fatto che non vogliamo confonderci con questa opinione, significa che ci
esponiamo in nome di un ideale, un principio sul quale
costruire il futuro. Vedere tanti giovani coinvolti in un
progetto unitario da un linguaggio condiviso, quello
della musica e della danza, dà senso alla convinzione
che occorre cercare di lavorare instancabilmente per
una reale armonia tra i popoli e per consegnare al nostro futuro una terra in pace.
Insegnanti e ragazzi al temine della “marcia della pace” in piazza Giusti a Monsummano .... stanchi ma soddisfatti!
18 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 19
LAMPORECCHIO
20 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 21
PARLIAMO
LAMPORECCHIO
DI...
NOTIZIE DALLA TU@ BIBLIOTECA
La biblioteca questo mese presenta ...
I libri che parlano di noi ovvero “Come raccogliere, documentare e conservare la storia,
la cultura e le tradizioni del territorio”.
S
ei uno studioso o un appassionato della storia di Lamporecchio? Hai scritto qualcosa
che riguardi il suo territorio? Possiedi vecchie foto o cartoline che la ritraggano? Hai organizzato un evento di rilevanza culturale, educativa o sociale e lo hai documentato?
Allora la sezione di documentazione locale della
tua biblioteca comunale è il posto che fa per te: si tratta
del deposito organizzato di tutti i documenti che abbiano
un rapporto importante con il territorio ed è liberamente
consultabile da chiunque venga in biblioteca.
Registrare la cultura e la società di Lamporecchio, sia nella sua dimensione storica che
contemporanea è per noi di primaria importanza oltre che un dovere indicato dalla legge
regionale di riferimento: per questo abbiamo
completamente riprogettato questa parte della
collezione della biblioteca e la stiamo riallestendo, in modo da renderla più leggibile e curata e da mettere in evidenza quanto racconti
la realtà di Lamporecchio raccogliendolo in
una sezione ad essa dedicata che si affianca ad
un fondo più genericamente rivolto a tutto il
territorio provinciale.
La biblioteca è un’istituzione viva, che si mo-
difica e cresce, anche quando si tratta della raccolta locale, alla cui base ci deve essere un serio
progetto che miri a creare alleanze con i suoi cittadini e con le altre agenzie educative e culturali, per
questo se hai notizia di materiale che pensi possa
esserci utile faccelo sapere: anche tu ci puoi aiutare a documentare la memoria della tua comunità.
“Non si può edificare nessuna identità comune se non
sul sentimento di una storia vissuta, conosciuta e condivisa, di cui si possono anche rinnegare alcuni aspetti ma
solo se si conoscono.”
La citazione è tratta da “Dieci buoni motivi
per andare in biblioteca” di Stefano Parise,
già presidente dell’Associazione Italiana
Biblioteche: un breve ma significativo contributo e una piacevole lettura per chi volesse saperne di più sulla sezione locale e sulla
biblioteca in generale.
Serena Marradi, bibliotecaria
(Promocultura)
Biblioteca comunale
“Don Siro Butelli”
di Lamporecchio
CLARA PARISI FRANCESCONI
I
per sempre nel nostro cuore
l mese scorso abbiamo dedicato un piccolo spazio della nostra rivista alla triste notizie
della morte della maestra Clara Parisi Francesconi, per tantissimi anni insegnante nelle
scuole elementari di Lamporecchio. Da qualche tempo si era trasferita a Fucecchio, ma
Clara era rimasta nel cuore di tutti quelli che adesso sono le donne e gli uomini di Lamporecchio ... e se lo siamo diventate e diventati ... molti meriti sono di quella donna minuta che con
tanto amore e pazienza ci aiutato a farlo. Ci ha fatto molto piacere ricevere, dalla figlia Rita,
la lettera che volentieri pubblichiamo:
Fucecchio 13 ottobre 2014
Sono la figlia della sig. Clara Parisi Francesconi. Ho letto il trafiletto che le avete dedicato
e vi ringrazio con tutto il cuore per le sentite condoglianze e sono lieta che i suoi ex - alunni
la ricordino ancora.
Grazie anche da parte dei miei figli.
Rita Francesconi
22 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO
LAMPORECCHIO
ASSOCIAZIONE IL RIFUGIO:
S
Domenica 28 settembre si è svolta la 9ª edizione
della Festa del bastardino....è non!
iamo particolarmente felici di
questo risultato che avvalora
sempre di più il legame fra la
nostra Associazione e il nostro territorio e soprattutto con voi possessori e, fatemelo dire, amanti dei propri
animali. Una buona presenza anche
quest’anno, con persone che sono venute da S. Miniato, Camaiore, Pistoia,
Montemurlo, Certaldo ecc., ma è sempre bellissimo vedervi sfilare, correre,
saltare con i vostri cani.
Un ringraziamento sentito ai nostri
sponsor di sempre: le ditte Rinati
srl, Bianchini brigidini, Montalbano Agricola Alimentare, Oleificio
Montalbano, Carbone Pet Product,
Trainer Dog, Cat Wellness, Pet mania e alle decine di negozi e aziende,
troppi per essere citati, che con il loro
contributo ci permettono di organizzare la manifestazione, poi un grazie
alla Giuria, alla presentatrice Simona
di “Tutti a cuccia”, a
Monica e Roberto per
la musica, a Foto Alex
di Giuseppina Naso e
a tutti i volontari.
Il vostro aiuto è fondamentale per il lavoro che svolgiamo per
i nostri amici animali:
assistenza, recupero
e affido per i cani abbandonati; campagne
di sterilizzazione per
le colonie feline, il
proliferare incontrollato di gatti randagi sta
diventando una vera
emergenza; per finire
ad altri animali come
una coppia di cavalli
che abbiamo assistito
e collocato evitando i guai peggiori,
tutto questo non sarebbe possibile
senza la disponibilità costante e attenta del dott. Giovanni Giannetti,
la dott.ssa Nella Repola e il loro staff
ambulatoriale.
Anzi, vogliamo cogliere quest’occasione per ricordarvi la necessità
di far controllare i vostri animali dal
veterinario di fiducia per prevenire le
malattie, anche queste purtroppo in
aumento.
Quasi contemporaneamente, abbiamo
organizzato una cena di beneficenza,
a cui molti di voi hanno partecipato,
il 3 Ottobre presso il Ristorante “In
Vino Veritas”, di Enrico e Marta,
sempre disponibili a dare una mano.
Un grazie particolare ad Alessandra
Dini che, non potendo partecipare,
ha promosso insieme a un gruppo
di amici una sottoscrizione a favore
della nostra Associazione.
Brava Alessandra abbiamo bisogno
anche d’iniziative come questa che partono da voi, dai nostri sostenitori.
Il Presidente
Luana Ferradini
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 23
LAMPORECCHIO
LA POSTA DI ORIZZONTI: la voce dei lettori
1) L’amore è un’altra cosa! : Uno dei primi interventi della nuova amministrazione comunale di Lamporecchio è stata la ripulitura del scalinata, un lettore ci ha segnalato che già dopo
pochi giorni è apparsa la scritta che vedete nella foto! Crediamo che l’amore sia un’altra cosa
... questo è solo vandalismo!
2) La questione femminile... tragica realtà! - Una risposta all’articolo di Maddalena
Mirandi (nella foto all’interno della lettera) pubblicato nel numero scorso di Orizzonti:
“Carissima Maddalena,
seguo sempre con molto interesse i tuoi articoli sulla questione femminile e so che ci sono situazioni molto tragiche
nel mondo e purtroppo ancora persistono situazioni drammatiche anche da noi. Vorrei dirti come vedo io il modo di
migliorare questa triste situazione. Purtroppo sappiamo che il genere maschile ha insito nel proprio
essere la risposta violenta a situazioni di stress. Lo vediamo anche nei bambini molto piccoli che
i maschietti reagiscono in maniera più violenta rispetto alle femminucce nella stessa situazione di
stress. Lungi da me il voler giustificare la violenza che gli uomini hanno sempre fatto sulle donne.
Ma dobbiamo ricordarci che siamo noi donne a partorire e a crescere (soprattutto nei primi anni di
vita) i nostri figli, quindi è nostra scelta come crescerli.
È importante dire che i bambini vivono la realtà familiare come quella giusta da seguire, quindi se
vivranno in famiglie dove la donna viene rispettata, ascoltata e onorata (al pari dell’uomo) saranno
bambini che seguiranno questo buon schema familiare anche nella loro vita adulta. Se invece vivranno in famiglie dove la donna è poco considerata o peggio considerata un oggetto o considerata
stupida o peggio ancora malmenata, sarà sempre quello lo schema che da adulto penserà sia quello
giusto da seguire.
Nel passato vivevamo in realtà familiari patriarcali, dove l’uomo (che lavorava e portava a casa i soldi per mangiare) era
il signore e padrone e da lui si doveva accettare tutto anche le eventuali violenze che avesse voluto farci. Con l’emancipazione femminile degli anni 60 questa situazione è andata migliorando, ma ricordiamoci che quelle donne che hanno
fatto quella rivoluzione sono cresciute in famiglie dove esisteva ancora la realtà patriarcale, quindi molte di loro sono
state comunque portate ad accettare qualunque cosa nell’intimità della loro famiglia. Piano piano ci stiamo evolvendo e
ho notato negli ultimi 20/30 anni un cambiamento radicale, ma purtroppo ancora troppe donne accettano dai loro uomini
atti di violenza, fisica o psicologica. Siamo noi donne e mamme a dover insegnare ai nostri figli una cosa che ormai è
caduta in disuso: il rispetto. Il rispetto per tutto e tutti a prescindere se è una persona o una cosa o un animale. Io sono
stata cresciuta con un grande insegnamento “Se vuoi essere rispettata porta rispetto” quel rispetto che non è dare del
Lei agli sconosciuti, ma non invadere con le proprie azioni la libertà degli altri, non offendere, non essere violenta nelle
reazioni in maniera da non forzare la volontà degli altri. E se tutti seguissimo quello che è un insegnamento religioso, ma
che secondo me è anche una grande lezione di vita a prescindere da quale religione si pratichi, che dice “Non fare agli
altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, tutti vivremmo bene in pace sia fra generi diversi che fra popolazioni diverse.
Ciao Maddalena e continua con l’ottimo lavoro che stai facendo. - Sonia Frullini -
LA SCUOLA MATERNA DI MASTROMARCO
U
consegna due scatoloni di materiale didattico
alle Scuole Materne di Stabbia e Lazzeretto
n’iniziativa molto importante è
nata dall’idea di quattro genitori
dell’asilo di Mastromarco:
tramite una raccolta di materiale didattico
(carta, pennarelli, matite ecc) sono stati
donati due scatoloni interi agli asili di
Stabbia e Lazzeretto, duramente colpiti
dagli eventi atmosferici del 19 settembre.
La consegna è stata effettuata direttamente
alle maestre durante la mattinata di venerdì
10 ottobre. Come hanno scritto i genitori,
“l’asilo è un diritto di ogni bambino”,
e le piccole iniziative possono aiutare
concretamente chi in questo momento ha
più bisogno di assistenza.
Nella foto da sinistra: Mariarosa Monaco (Scuola materna di Lazzeretto)
Marta Marconi e Maria Assunta Orsoleva (Scuola materna di Stabbia), mostrano
il materiale didattico donato dalla Scuola materna di Mastromarco
24 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
informa:
1) Il 19 Settembre scorso, come tutti purtroppo ben sappiamo, il nostro territorio è stato colpito dalla coda di quel
fenomeno che con forza maggiore si è abbattuto sui paesi di Lazzaretto e Stabbia.
I “nostri” danni sono stati tanti sia per le abitazioni, le industrie e l’agricoltura.
Fin dal primo momento siamo intervenuti per ripristinare quanto possibile e per coordinare le attività delle varie
forze impegnate in questa emergenza. Nei giorni immediatamente successivi abbiamo attivato tutte le procedure per
la verifica e stima dei danni e provveduto alla compilazione della modulistica necessaria. In collaborazione con Publiambiente sono state attivate le procedure per la rimozione e smaltimento dell’amianto danneggiato e attualmente
tutte le operazioni si sono positivamente concluse. Un duro colpo per tutti noi che ha lasciato un segno indelebile ma
che comunque tutti insieme, con un forte spirito di collaborazione e senso della comunità, siamo riusciti e riusciremo
a superare.
2) Con la “Cena Solidale” si sono concluse le iniziative promosse e volute dai cittadini e dalle associazioni del nostro paese: una “gara” di solidarietà finalizzata alla raccolta di fondi da destinare ad un progetto da realizzare o a cui
contribuire nei paesi a noi vicini maggiormente colpiti il 19 Settembre.
Ringraziamo tutti quelli che in questo hanno messo tutto il loro impegno, comunicando il risultato finale della raccolta: 10.100,00 euro. Nei prossimi giorni prenderemo contatto con il Sindaco di Cerreto
Guidi per finalizzare al meglio il contributo della nostra comunità.
3) Il maltempo ha colpito duramente anche le nostre aree verdi. In particolar modo
sono state sottoposte agli effetti del vento quelle del Capoluogo e di Mastromarco dove
le piante, in special modo i pini e gli abeti, son diventate a rischio per il cedimento di
pesanti rami.
Siamo intervenuti con un importante lavoro fatto di abbattimenti e potature necessarie
per garantire la massima sicurezza a tutti gli utenti. Nel futuro continueranno gli interventi di riqualificazione per rendere i nostri “giardini” ancora più sicuri e fruibili. (Nelle foto a lato: il taglio dei pini pericolosi e l’abbattimento della fatiscente struttura dei
bagni chimici, nei giardini di piazza Falcone)
4) Ormai da tempo abbiamo constatato che alcuni nostri concittadini sono soliti gettare
i sacchetti dei rifiuti indifferenziati nei cestini pubblici sparsi in giro per il paese. Intensificheremo la vigilanza al fine di poter individuare gli autori di questi gesti d’inciviltà
e procedere con le sanzioni previste. Tolleranza zero nei confronti della mancanza di
rispetto delle regole.
5) Da qualche giorno è attivo nei posti a servizio del “Fontanello” di piazza Salvo D’Acquisto il disco orario che prevede
una sosta massima di 15 minuti: una regolamentazione resasi
necessaria al fine di un migliore e più comodo utilizzo del servizio.
6) Nell’ultimo Consiglio Comunale è stato approvato il Regolamento per la registrazione audio e video delle sedute consiliari: un altro atto per continuare a percorrere la via della
trasparenza e della partecipazione, oggi più che mai necessaria
e opportuna per un rapporto sempre più proficuo tra amministratori e cittadini.
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 25
LAMPORECCHIO
L’ANGOLO
DELLA SOLIDARIETÁ
Rubrica a cura di Mara Fadanelli
UNA DONAZIONE PER GLI AMMALATI DELL’HOSPICE
LA LIMONAIA DI SPICCHIO DI LAMPORECCHIO
IN RICORDO DI ANNA ZINNA
andare avanti lottando per le cose
uando Mariangela Cam1 in cui crediamo. Lei continuerà a
porese ha contattato alcuni
vivere nel cuore di quanti l’hanno
membri della Comunità Soamata, per l’eternità.”
lidale Lamporecchio, Selma Ferrali, Giancarlo Palamidessi, Daniele
É questo che ha spinto, questo
Tronci e la sottoscritta, e ci ha pregruppo di amiche, ad organizsentato la sua idea, non potevamo
zarsi in un comitato, “Friendly
dirle di no. Mariangela, la sorella
Hands”, per realizzare questa
Antonietta e le due amiche, Maria
iniziativa con la speranza di senDe Rosa e Violeta Hojda, da sole
sibilizzare l’opinione pubblica e
non potevano realizzarla, avevano
privata sull’importanza della rianecessità di un’associazione che
pertura dell’hospice “la Limonale sostenesse. Ma qual era questa
ia” di Spicchio di Lamporecchio,
idea? Organizzare un defilè, all’ininfatti Anna è stata assistita presterno del “Tettuccio” di Montecatini, al fine di raccoglieso l’ospedale di Pescia dove hanno dei posti letto per il
re dei fondi da mettere a disposizione delle famiglie, che
ricovero dei malati terminali, e, questo, almeno fino a
hanno un loro caro colpito da una patologia inguaribiquando l’hospice non tornerà ad essere operativo con lo
le, ricoverato all’hospice di Spicchio di Lamporecchio,
staff sanitario adeguato ad assistere e “coccolare” in un
che spesso devono lottare non solo con la malattia ma
caldo e amorevole abbraccio tutti coloro che, purtroppo,
anche con le difficoltà economiche. Ma qual è stato il
hanno, come futuro, solo l’attimo in cui riescono a respigermoglio che ha fatto nascere questa idea? Una donna
rare senza provare un dolore disumano e sconcertante.
di nome Anna Zinna (foto 1), che non è più fra noi dal
Sabato 20 settembre si è svolta a Montecatini, all’in5 maggio 2014, amica di Mariangela e Antonietta, che
terno dei locali del Tettuccio, l’iniziativa promossa dal
ricordano così: “Anna ha vissuto con grande amore e
comitato“Friendly Hands”, a fianco del quale ci sono
gioia e quando ha dovuto affrontare il dolore lo ha fatto
state tre associazioni del nostro
con forza, determinazione e coterritorio: l’ANMIL di Pistoia,
raggio per ben quattro anni. Non
2 la Comunità Solidale Lamposi è mai arresa ed ha affrontato
recchio (CSL), l’Associazione
l’ultimo anno della sua vita lotValdinievole per la lotta contro
tando con tutte le sue forze senza
i tumori (As.Va.L.T.). Il comitaarrendersi mai. Quando la vita
to vuole ringraziare tutti coloro
ha abbandonato il suo corpo lo
che hanno contribuito alla riusciha fatto lasciando sul suo viso un
ta della manifestazione: il diretlieve sorriso che ci ha fatto capitore del Tettuccio Massimo Giore come anche la morte si sia invanetti per la location, il Comune
chinata al suo coraggio, alla sua
di Montecatini Terme e tutti i coforza e alla sua determinazione.
muni della Valdinievole per il paHa lasciato un grande vuoto nella
trocinio, la Provincia di Pistoia e
vita di quanti l’hanno conosciuta
l’Azienda USL 3, tutti i volontari
ma anche un messaggio di amore
e la presentatrice Paola Paolini
e di coraggio del tipo: mai volche ha condotto la serata.
tarsi indietro con rimpianto ma
Q
26 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO
Dopo l’apericena la serata è proseguita con la conferenza informativa che è stata aperta con la relazione del Presidente dell’As.Va.L.T.
Arnaldo e di Felicia Pieri. Era presente lo staff medico-infermieristico dell’hospice la Limonaia e della rete delle cure palliative domiciliari, rappresentato per l’occasione dal dott. Luca Lavacchi, dalla
dott.ssa Greta Cipriani e dall’infermiera Carmela Livornese. Sono
intervenuti al dibattito Federica Fratoni e Daniele Bettarini. Alle
ore 21 è seguito una sfilata di moda dal tema “Fra sacro e profano”
con abiti creati da stilisti emergenti delle scuole: Centro Trimoda
di Elena Melosi di Montecatini Terme e di Maresca Morelli di San
Miniato e l’Istituto “A. Checchi di Fucecchio” che ha sfilato con
abiti medioevali. Hanno chiuso la sfilata di moda i meravigliosi abiti
creati dallo stilista e amico Paolo Peri di Orbignano di Lamporecchio. Importante è stato anche il lavoro del truccatore Robert , dei
parrucchieri Emanuele e Saverio e di tutte le modelle fra cui Miss
Montecatini Greta Ceccantini. A cornice dell’evento c’erano alcune
esposizioni. Quella del maestro Franco Calogero, (foto 2) pittore siciliano del mare, espressionista gestuale, che ha donato per la lotteria un quadro (foto 3) dal titolo “i colori della speranza”. Gli oggetti
in ceramica “dipinti a mano” di Franca Marotta, (foto 4) una mostra
personale di sculture in marmo e terracotta realizzate da Demetrio
Bianco (foto 5). Ad allietare la serata ci sono state le canzoni delle
piccole-grandi cantanti Sarita Biagiotti e Oara Nunez, le musiche
del chitarrista Michele Meghini e i brigidini offerti dalle ditte Rinati
S.R.L. e Bianchini di Lamporecchio.
Gli organizzatori sono stati lieti di aver appreso, solo pochi giorni prima dell’evento che l’Azienda USL di Pistoia si è impegnata
a terminare i lavori di
ristrutturazione entro la
3
fine dell’anno e a rendere nuovamente operativa
la struttura dell’hospice
“La Limonaia” per la
prossima primavera.
Grazie alla manifestazione e al contributo degli
sponsor, sono rimasti, al
netto delle spese, 2.300
euro da poter donare alle
famiglie che si troveranno in difficoltà e che
verranno segnalate dagli
operatori dell’hospice.
Un piccolo passo per iniziare una collaborazione
fra il mondo del volontariato e questa importante
realtà per il nostro territorio.
4
5
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 27
LAMPORECCHIO
SOTTO LA LOGGIA!
A
di Riccardo Vezzosi
nche quest’anno, il 12 settembre scorso, presso il “bar gli Skizzati” di Mastromarco, il gruppo “Noi, quelli della loggia” in collaborazione con il gruppo Facebook “Io, che ero in pista
nell’80” si è riunito in allegria e con tanta voglia di rincontrarsi.
Colgo l’occasione e la disponibilità del mensile Orizzonti che ci ospita su queste pagine per fare
alcuni meritati ringraziamenti.
In primo luogo intendo ringraziare
Adolfo
Ferreri
che già dal 2011
ha avuto l’idea di
iniziare questa manifestazione e nel
corso degli anni ha
portato avanti con
sempre maggiore
entusiasmo e successo.
Un doveroso ringraziamento allo
staff del “Bar gli
Skizzati” che ci
hanno coccolato
e deliziato con la
loro cucina. Un
grazie grande come
il mondo al “MITICO” Paolo Fanti
(detto Paolino) che con la sua musica anni
‘80 (e non solo quella...) ci ha fatto rivivere quei tempi ormai andati, ma sempre vivi
dentro di noi.
Infine ma non per ultimo, grazie grazie di
cuore a chi ha partecipato e chi non ha partecipato, (ma sono sicuro che parteciperà
l’anno prossimo). Quindi arrivederci a tutti
nel 2015.
Per essere informati su futuri incontri o per
vedere foto, filmati della festa del 2014 e
degli anni precedenti potete cercarci su Facebook al gruppo “Io, che ero in
pista nell’80”.
In questa foto storica (gentilmente offerta da Giuliana Ancillotti),
alcuni dei fondatori della Casa del Popolo di Mastromarco, oggi Bar
“Gli Skizzati”. Da sinistra: Vescovi Arnolfo, Vescovi Vezio (Ghighe),
Ancillotti Giuseppe (Calzino), Giraldi Jaris, Bianchini Alfredo (Dedo)
e Rosselli Arquinto.
28 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO
VALLY DAMI
P
maestra storica di Cecina, ha compiuto 92 anni!
er gli abitanti di Cecina, piccola frazione collinare del comune di Larciano si tratta di un’istituzione storica
che merita rispetto, tanti ringraziamenti e festeggiamenti. Parliamo di Vally Dami, da tutti conosciuta come la
maestra che ha insegnato alle scuole di Cecina a diverse generazioni. Il giorno 26 settembre la storica maestra
di Cecina ha festeggiato i novantadue anni. Un compleanno al quale hanno partecipato alcune sue ex allieve che
nell’anno 1966 frequentavano la quinta elementare. Nell’occasione dei festeggiamenti alla maestra Vally sono arrivati tanti calorosi auguri da parte di molti alunni a cui ha insegnato. Un saluto speciale dal figlio Alessandro e dalla
nuora Paola, ai quali aggiungiamo gli Auguri di buon compleanno da parte della Redazione di Orizzonti.
Nella foto accanto, la maestra
Vally seduta in mezzo alle sue
ex allieve.
Da sinistra: Luciana Pellegrini
(1), Antonella Masi (2), Tiziana
Fagni (4) e Anna Amato (3). Gli
stessi numeri contrassegnano
le ex alunne, anche nella storica
foto del 1966 in alto sopra.
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 29
LARCIANO
GUIDO CIPOLLINI
Una figura importante del tessuto sociale di Larciano
di Franca Capecchi
I
n ricordo di Guido Cipollini una figura importante del tessuto sociale di Larciano negli anni
critici dal dopoguerra a oggi: Guido Cipollini, scomparso da pochi mesi, viene ricordato dagli
amici come uno degli uomini che hanno fatto risorgere il paese semidistrutto nell’anima e nelle
strutture dagli orrori della guerra nazifascista. “Ci sono eroismi che non hanno bisogno di armi hanno affermato alcuni suoi coetanei - ma che si sostanziano nobilmente nelle scelte coraggiose della vita civile come
il nostro compagno Guido ne ha ampiamente dato prova durante le tappe della sua esistenza”.
G
uido Cipollini, nasce a Larciano il 4 gennaio 1920, penultimo
di otto figli, da Michele Cipollini e Giulia Acerbi. Lui e la sua famiglia erano contadini della Fattoria
Poggi Banchieri a Castelmartini.
Il 5 maggio 1940, ventenne, parte per
svolgere servizio militare a Tempio Pausania in Sardegna, nel 59° reggimento
di fanteria “Calabria”. Vi rimarrà per tre
anni.
Nel maggio 1943 è arruolato nell’Arma dei Carabinieri. L’8 settembre
1943 Guido si trovava a Roma. Quando
i tedeschi invasero la città e i carabinieri
furono costretti alle loro dipendenze. Il 4
ottobre, al fine di evitare la deportazione
che poi avvenne il 6 ottobre, fece rientro a
casa. Per pochi mesi prestò servizio nella
locale caserma.
Guido Cipollini in una foto recente
Nel mese di novembre 1943 si iscrive al
Partito Comunista Italiano al quale rimarrà iscritto fino alla sua trasformazione
e, successivamente, appoggiando il percorso evolutivo del partito, fino ad oggi.
Il 23 agosto del 1944 Guido si trova in
padule, quando alle 4 del mattino inizia
la carneficina. Si salva, ma perde la sorella Emma e il nipotino Pietro. Questo lo
segnerà per sempre, com’è accaduto per
tanti sopravvissuti delle nostre zone, e influenzerà ogni suo comportamento.
Durante il militare in Sardegna
30 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 L’occupazione del Comune dopo la Liberazione.
Nel 1945, quando gli americani arrivarono a Castelmartini, i tedeschi si ritirarono verso S. Rocco. A forza di 20, 30,
40 metri gli americani giunsero fino alla
ex casa del fascio accanto alla chiesa e
si fermarono in attesa che i tedeschi si
allontanassero ancora. Guido, assieme a
Brunetto Beneforti ed altri 15 compagni,
era lì. Sentirono improvvisamente una
fortissima esplosione: i tedeschi, ritiratisi nella direzione del cimitero locale,
avevano fatto saltare il ponticello in fondo alla discesa per proteggere la ritirata.
Allora lui e gli altri decisero di andare ad
occupare il Comune. Così fecero. Negli
uffici c’erano i fascisti che furono allontanati per dare corso a una vera e propria
occupazione del palazzo, che sancì di
fatto la rinascita della libera vita politica
locale.
La nascita della Società Progresso.
Nel 1946, assieme a Beneforti Brunetto,
Monti Azelio, Monti Foscolo, Bicci Trieste ed altri costituirono un consiglio di 9
persone che Guido presiedeva. Si aveva
sentore che di lì a poco il ministro Scelba
avrebbe creato le condizioni per acquisire
al demanio le ex case del fascio, in molti casi occupate da circoli comunisti, per
farne sedi di associazioni, istituzioni, ecc.
(la nostra sarà destinata a caserma dei Carabinieri). Il consiglio dei 9 decise di acquistare la proprietà del palazzo e dei ter-
LARCIANO
solito dire, fecero il loro viaggio di nozze dalla Colonna a
reni posti nella parte alta della piazza, vicino al Comune,
Castelmartini con l’unica bicicletta che avevano.
per farne la sede del Circolo ricreativo del Popolo. Sempre nel 1946 fu eletto sindaco il suo amico Monti Foscolo
La costruzione del Cinema di S. Rocco.
il quale assieme al fratello di Neri Dino, detto“Frescura”,
Il Consiglio del Circolo, di cui Guido faceva parte, decise
che faceva il macellaio a Lamporecchio, furono incaricadi realizzare il cinema all’aperto nel terreno attiguo alla
ti dal consiglio di occuparsi di trattare con la proprietaria
casa del popolo per arricchire le serate della popolazioper arrivare all’acquisto. La proprietà chiedeva la bella
ne. Era l’anno 1949 e il cinema all’aperto fu fatto fino al
somma per allora di 1.600.000 lire. Iniziò subito una rac1953, quando fu deciso di costruirlo in maniera stabile. Il
colta di soldi tra la popolazione. Base 1.000 lire. Guido e
fabbricato del nuovo cinema fu costruito negli anni 1961
gli altri del consiglio si incaricarono di raccogliere i con– 1962 dalla Cooperativa Muratori di
tributi dai contadini del Montalbano,
Montecatini. Capomastro era Bicci
della pianura e di chiunque avesse
Trieste che lavorò con entusiasmo
voluto. In poco tempo fu raggiunta la
essendo tra quelli che con Guido,
somma di 200.000 lire e firmarono il
Monti Foscolo, Monti Ruggero e alcompromesso. Per il giorno del contri avevano fortemente voluto la cretratto avevano raccolto tutto il resto
azione della Società Progresso e del
della somma necessaria, ma il giorno
Circolo. Il cinema fu pagato con un
prima la proprietà si rifiutò di andare
mutuo di 25 milioni della Cassa di
al contratto se non avessero integrato
Risparmio di Pistoia e Pescia comla cifra pattuita con altre 200.000 lire,
pletamente saldato in 15 anni con i
portando il prezzo a 1.800.000 lire. A
proventi del cinema. Le quote versaquel punto, non sapendo cosa fare,
te dai cittadini servirono quindi per
i nove componenti del consiglio si
acquistare la proprietà del palazzo e
autotassarono e ognuno mise ciò che
dei terreni, mentre il cinema si pagò
poteva. Guido, con l’aiuto del babbo
da solo con il lavoro dei volontari.
Michele, mise 50.000 lire. Tutti coloL’operatore alla macchina era l’inro che in quel periodo contribuirono,
dimenticabile Vanghetti, padre del
qualunque fosse la somma prestaprematuramente scomparso Sandro,
ta, non ritirarono mai più il denaro,
nonno di Michele e Michela. Compertanto si può veramente affermare
plessivamente il cinema costò una
che queste strutture sono, di fatto,
sessantina di milioni.
patrimonio della nostra comunità. Il
Inizialmente il consiglio del Circontratto fu rogato il giorno dopo a
colo, che aveva costruito la casa
Pistoia dal notaio Chiostrini.
del popolo, ma pagava l’affitto alla
Guido in quegli anni era segretario
Società Progresso, aveva chiesto di
del partito comunista locale, cariGuido e Marcella durante il matrimonio
avere la proprietà del terreno che
ca che lasciò quando gli fu chiesto
dalla stessa casa del popolo arrivadi aprire la Cooperativa Operaia di
va al fabbricato dell’ex farmacia Venturini (all’epoca non
Consumo.
ancora costruito) per realizzarci il cinema. Il terreno gli
Subito dopo l’acquisto il consiglio dei nove mise mano
fu ceduto, ma il Circolo non lo costruì mai. Guido allora
alla ristrutturazione del palazzo. I lavori li fece Cammillo
chiese se era possibile realizzare lì la nuova sede della
Bartolomei. Demolirono le scale interne ed eseguirono
Cooperativa di Consumo, che intanto stava crescendo,
tutte quelle modifiche necessarie per fare la casa del poa spese di quest’ultima. Come si può leggere più avanti
polo al piano terra. Quando la legge Scelba nel 1953 incosì avvenne.
corporò al demanio l’ex casa del fascio, vecchia sede del
circolo, due anni prima la casa del popolo era già pronta
Dal 1948 Guido è dipendente della Cooperativa Opee loro erano già nella loro nuova sede. Subito dopo l’imraia di Consumo di Larciano, fino alla pensione (01
mobile divenne caserma dei Carabinieri.
settembre 1986).
Il 5 giugno 1948 Guido e Marcella si sposano e, com’era
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 31
LARCIANO
Così è iniziato il lungo percorso della Cooperativa OpeEra il 28 febbraio del 1948, una domenica sera tardi. Guiraia di Consumo di Larciano, oggi COOP. Dalla prima
do si trovava alla Colonna a casa della fidanzata Marcella.
stanzina posta in piazza di S. Rocco, davanti all’attuale
Si presentò Pietrino del Dani di Castelmartini e gli disse
bar centrale, si spostò nei locali attigui al bar Bonfanti,
che doveva andare subito a S. Rocco perché c’era il consempre in piazza V. Veneto dove rimase qualche anno.
siglio della Cooperativa riunito e gli volevano parlare. Il
Intanto venivano aperti gli spacci di Biccimurri e Castelpresidente era allora Camillo Bartolomei. Camillo era il
martini. Poi la Cooperativa costruì in più tempi dopo il
muratore che lavorava per la Fattoria Poggi Banchieri di
1960 il fabbricato tra l’attuale casa del popolo e l’ex farCastelmartini. Quando entrò disse: “Ti abbiamo chiamamacia Venturini. Prima un piano, poi prolungato e sucto perché abbiamo bisogno di uno che apra la cooperativa
cessivamente rialzato. Siamo nell’anno 1972. Oggi è la
perché quello che c’era fino ad ora è andato via lasciando
sede della società di soccorso pubblico con studi al piano
solo i problemi e la cooperativa è chiusa. Domani matsuperiore. Il tutto costò 65 miliotina va aperta. Io ho proposto te
ni di lire. Ma la Cooperativa properché ti conosco, vedo come ti
grediva sempre e dopo 10 anni,
comporti a casa tua alla fattoria
quando nacque la nuova zona
di Castelmartini. O ce la fai te o
167, espansione del capoluogo,
si chiude per sempre. Qui siamo
il 5 dicembre 1982 la Coop si
tutti d’accordo”. Il giorno dopo,
trasferì nel nuovo supermercato
lunedì primo marzo, Guido aprì
di via Puccini. Costo 565 milioni
la porta della Cooperativa Opedi lire. Successivamente apre la
raia di Consumo e Marcella gli
nuova sede di Castelmartini, via
insegnò a rinvolgere con la carta
Martiri del Padule, costo 365 mii prodotti che allora erano tutlioni.
ti sfusi. Non aveva una lira e il
Camillo Bartolomei, quel lonprimo ad arrivare fu un creditore,
tano giorno del 1948, non sbaVenturini di Lamporecchio, che
gliò. Guido il primo settembre
vide aperto. Gli disse di tornare
1986 andò in pensione lasciando
alla sera. Durante il giorno riuscì
una Cooperativa con solide basi
a vendere qualcosa, ma i soldi
economiche ed estremamente
non bastavano e andò a “Castelradicata sul territorio. Dopo il
lo” (leggi Fattoria di Castelmarsuo pensionamento, la COOP
tini) da suo padre Michele chiedi Larciano ha continuato la
dendogli se poteva prestargli il
propria ascesa fino all’apertura
denaro. Alla sera pagò tutto il dedell’attuale supermercato di via
bito al meravigliato grossista che
Berlinguer avvenuta il 14 marzo
da allora cominciò a consegnar2006 grazie all’impegno di molgli tutti i prodotti dicendogli che
ti. Piace pensare che l’esempio e
avrebbe potuto pagare quando
l’impegno di Guido sia stato rivoleva. Non c’era energia elettriI coniugi Cipollini in vacanza a Maresca
ferimento per molti che con lui
nell’agosto del 1954
ca sul Montalbano e Guido iniziò
hanno lavorato per rendere la
a fare il giro delle case vendendo
COOP ciò che è oggi.
petrolio. Dopo un mese il babbo Michele riebbe il suo
denaro. Da allora Guido ha sempre concepito la CoopeDal 13 giugno 1956 al 20.1. 1960 è Sindaco del Corativa come spazio di tutti e per tutti, coinvolgendo nella
mune di Larciano e dal novembre 1960 al novembre
sua crescita anche i piccoli produttori e artigiani locali,
1983 ricopre la carica di assessore ai Lavori Pubblici e
oltre ai coltivatori diretti del Montalbano che ad essa
per parte di questo lungo periodo svolge il ruolo di vicevendevano i propri prodotti. Quando molti anni dopo aprì
sindaco.
il reparto macelleria Guido andava personalmente a scegliere e comprare i vitelli che poi, macellati, venivano
Dal 1960 al 1963 è presidente della banda musicale di
venduti in negozio. Oggi si chiamerebbero prodotti …a
Larciano.
chilometri zero.
32 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO
Militanza nel sindacato
Nel 2008 la CGIL Toscana, in occasione del 60° anniversario della
sua costituzione, gli conferisce a
Firenze un’onorificenza per la sua
lunga militanza, che peraltro ha
continuato a svolgere fino a poco
prima della morte occupandosi
della tenuta contabile della Lega
dei Pensionati di Larciano, Lamporecchio e Monsummano.
Nel mese di agosto di quest’anno
ha avuto bisogno del sostegno di
una signora che sostituisse Silvia,
(la sua “collaboratrice”, come la
chiamava lui) durante le ferie. La
famiglia ha chiamato una signora
originaria del Marocco, Drissia,
che dopo alcuni giorni ha detto
ai figli di Guido: “Conoscevo già
vostro padre. Quando nel 2008 ero
appena arrivata con mia sorella a
Larciano, eravamo nella piazza
del Comune. Avevamo fame. Guido ci vide e ci portò a mangiare.
Adesso io sono contenta di poter
fare qualcosa per Guido”.
Guido e Marisa all’inaugurazione della COOP
di Larciano nel 1985
L’amministrazione Comunale di Larciano, sotto la
guida del sindaco Antonio Pappalardo ha iniziato già dal
2013 un percorso di riavvicinamento e di riconciliazione,
stringendo rapporti con la cittadina
di Peissenberg, in Germania, coinvolgendo i ragazzi delle scuole di
entrambe le cittadinanze. Esperienza continuata nel 2014 con i
Viaggi della Memoria e sfociata
nella bellissima giornata di commemorazione comune del 70° anniversario della strage del padule
di Fucecchio, avvenuta a Castelmartini questo ultimo 23 agosto.
La più bella che si ricordi. Negli
ultimi mesi Guido, pur essendone
a conoscenza, non ha mai parlato
di queste iniziative. Domenica 22
giugno di quest’anno gli è stato
chiesto cosa ne pensasse. Ha risposto dopo un lungo minuto, ma
senza esitazione: “Ha fatto bene
Pappalardo. Ora il nemico da cui
guardarci deve essere la guerra,
nessun altro”. Guido, che come
ogni anno attendeva il giorno della
commemorazione, purtroppo non
ha partecipato. È deceduto la mattina del 18 agosto.
Si può capire da queste righe quanto la vita di Guido Cipollini si sia indissolubilmente intrecciata con quella di
questo territorio.
CORSI EDA AL “CASOLAR DE NO’ ALTRI”
di Massimo Mancini
a Provincia di Pistoia, con la collaborazione di tutti riconoscimento ufficiale, da parte della Provincia di Pistoi comuni, mette a disposizione dei cittadini il Siste- ia, per poter entrare a far parte come azienda privata nel
ma Educazione non formale per gli adulti, che per- progetto Eda (educazione per gli adulti). Questo signifimette di realizzare su tutto il territorio provinciale corsi, ca che all’interno dei locali saranno organizzati corsi, di
circoli di studio, visite guidate, laboratori ecc. Il sistema diverso genere, riconosciuti e certificati dalla Provincia.
fornisce garanzie ai cittadini sull’affidabilità e sulla qua- L’azienda di Andrea Pieraccini si propone di essere una
lità delle attività educative e di chi le realizza. Ogni anno “location” a tutto campo, confezionando corsi che vanno
viene stampato un catalogo aggiornato di tutte le attività da una conoscenza e approfondimento in temi di aspeteducative programmate nella provincia. In questo modo to medico (vista l’attività svolta) tipo allergie e asma,
tutti possono conoscere cosa viene realizzato, quali sono intolleranze alimentari, ad “un trucco per un sorriso ai
malati oncologici” ed altri di natura enogastronomica, di
i costi, i periodi di svolgimento e le altre caratteristiche.
decorazioni di porcellana,
Il catalogo può essere
di finanza, di fotografia, di
consultato anche su sito
apicoltura, di “hair style”
www.edapistoia.it
e filosofia “ayurveda” e di
Per promuovere e copsicologia.
noscere meglio questa
Adesso sarà importante
iniziativa, si è tenuto a
promuovere questi corLarciano, all’interno dei
si tra i cittadini, affinché
locali dell’azienda agripartecipino. A tale propocola Giuliana Bardelli
sito si è impegnata anche
“Al Casolar de no’ altri”,
il vicesindaco di Larciano,
un incontro informativo
Lisa Amidei, che cercherà,
al quale hanno partecipacon tutti gli strumenti neto l’assessore provinciale
cessari a sua disposizione,
Paolo Magnanensi, il vidi informare la gente di
cesindaco Lisa Amidei e
il padrone di casa, il dot- Una bella immagine dell’incontro avvenuto a Larciano. Da sinistra il questa importante opportor Andrea Pieraccini. vicesindaco di Larciano Lisa Amidei, Alessandra Bettarini l’assessore tunità di crescita culturale
provinciale Paolo Magnanensi, Consuelo Baldi, Lucia Maionchi e il
e formativa.
La sua azienda ha avuto il
dott. Andrea Pieraccini
L
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 33
LARCIANO
SALUMIFICIO FRATELLI ANZUINI
quattro generazioni di norcini dal 1890
U
di Matteo Grasso
n’antica tradizione risalente al 1890 lega i fratelli Anzuini alla
produzione di salumi, realizzati in maniera artigianale a livello
familiare. Fu proprio in quell’anno che i fratelli Montano,
Enrico e Paolo emigrarono in Toscana, a Pistoia, da un piccolo paese
umbro vicino a Norcia, Todiano di Preci, abitato oggigiorno da 35
persone secondo il censimento del 2001. In questo borgo medievale, a
circa 900 metri d’altezza, appresero il mestiere di norcini realizzando i
prodotti in casa per consumo proprio, prima di trasferirsi a Pistoia per
esercitare nei mesi autunnali e invernali, fra ottobre e marzo, la loro
professione.
Dopo qualche anno, i fratelli riuscirono ad aprire una “bottega/
laboratorio” nella quale la carne di maiale veniva lavorata e trasformata
in salumi che essi stessi vendevano. I loro prodotti furono così
apprezzati e richiesti che ben presto i tre fratelli aprirono altri negozi,
servendo così i punti più significativi di Pistoia: via Porta Carratica con
la bottega di Montano, il centro presso la Torre con quella di Enrico e
Porta al Borgo con quella di Paolo (foto 1).
L’attività commerciale è proseguita con ottimi risultati fino ai giorni
nostri (foto 2). Nel 1979, i discendenti di Montano trasferirono il loro
laboratorio a Larciano, sempre in provincia di Pistoia, in un ambiente
più spazioso, in piena campagna e al centro di un podere di circa
dieci ettari circondato da pini, querce e lecci. La produzione, nella
nuova sede, è aumentata notevolmente e la vendita viene effettuata sia
direttamente al piccolo consumatore sia all’ingrosso (foto 3).
1 - 1890, la bottega di Anzuini Montano
a Pistoia
Attualmente, trovate i salumi Anzuini esclusivamente
nella sede di Larciano! (foto 4)
Ormai sono passate ben quattro generazioni e i fratelli
Anzuini continuano a produrre salumi come allora,
“fatti come una volta” in modo artigianale e nel pieno
rispetto della tradizione Toscana. Alcuni ingredienti,
come l’aglio, il ramerino e il limone, vengono coltivati
nell’orto dell’azienda o acquistati presso i coltivatori
della zona mentre alcuni prodotti, fra cui la salsiccia
fresca, i fegatelli e l’arista cotta, sono realizzati senza
l’utilizzo di conservanti o di coloranti.
La carne proviene da suini nati, allevati e macellati in
Italia e su richiesta anche in Toscana.
All’interno del negozio potete trovare un’ampia varietà
di salumi a tranci in varie pezzature. Il catalogo dei
prodotti comprende: prosciutto crudo nostrale, salame
2 - L’antica Norcineria Anzuini a Pistoia
toscano, finocchiona, salamella dolce e piccante, lonza
stagionata, capocollo, pancetta stesa e avvolta (foto 5),
pancetta cotta, porchetta, arista cotta, fegatelli misti e
di carne, lardo stagionato, mallegato, salsiccia fresca,
coppa di testa, cotechino e zampone crudi, spalla nostrale
stagionata, guanciale stagionato. Inoltre su richiesta
è possibile ordinare arrosti e carne condita pronta da
cuocere; avvicinandosi alle feste natalizie, saranno
disponibili anche confezioni regalo composte con i
pregiati salumi Anzuini!
Una descrizione scritta dai fratelli Anzuini riguardo
il prosciutto nostrale da loro prodotto - I nostri salumi
hanno un sapore e un profumo così particolare grazie
alla scelta delle carni di prima qualità, alla lavorazione
artigianale e alla cura della stagionatura, ottenuta senza
forzature in un ambiente ricco di verde. I prosciutti
34 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 3 - Foto storica dei fratelli Anzuini
LARCIANO
nostrali sono fatti esclusivamente con cosci di maiale italiano
tagliato a bazza lunga (alla contadina) o corta e sono lavorati
completamente a mano. L’aglio, acquistato dai contadini della
zona, è ancora pestato nel mortaio e poi spalmato sopra i prosciutti
uno ad uno. Questa particolare lavorazione e la stagionatura in
ambiente salubre conferiscono al nostro prosciutto un sapore e
un profumo del tutto particolare. È veramente come i prosciutti
di una volta!
4 - L’azienda dei fratelli Anzuini
immersa nella campagna larcianese
5 - Pancetta stesa e avvolta,
Guanciale o Gota
I fratelli Anzuini (foto 6) vi invitano a visitare la loro pagina
facebook e il loro sito web www.anzuinitoscana.it
6 - Una foto odierna dei fratelli Anzuini, David e Matteo
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 35
LARCIANO
RECUPERO DELLA EX SCUOLA
ELEMENTARE DI LARCIANO
Un errore che pagherà il paese
di Sandro Bonaccorsi
In progettazione è fondamentale creare i presupposti intorno ai quali i sistemi di relazioni possano avere luogo.
Questo concetto è implicito all’attività di pianificazione, un’attività cioè che tende
all’organizzazione delle risorse necessarie al conseguimento di uno scopo predeterminato.
Da qui l’importanza dell’obiettivo che si intende perseguire.
R
isulta per me molto difficile poter immaginare
e di ogni genere; migliore inoltre la destinazione a sede
un paese per i nostri figli realizzato su ossature
A.S.L. e pubblica assistenza nei locali della ex coop.
ideologiche che hanno già dimostrato in altre
Valutare questa possibilità porterebbe innumerevoli
realtà italiane i loro limiti ed i loro errori.
vantaggi e garantirebbe la possibilità nel lungo termine
Il recupero della ex scuola elementare, importante prodi valutare adeguatamente nuove scelte urbanistiche
getto che costerà 1.000.000 di euro, prevede la demoutili al miglioramento del centro in virtù (soprattutto
lizione degli edifici esistenti e la realizzazione di una
ma non solo) dello spostamento del baricentro causato
struttura destinata ad attidall’espansione sovradimenvità di servizio pubblico,
sionata relativa alla zona delquali la pubblica assistenza,
la nuova Coop.
la sede A.S.L. e spazi terzi
È fondamentale collegare
compatibili e complemenalcune emergenze. Il centro
tari alle funzioni suddette.
(parte alta), la ex scuola elL’importanza che questa
ementare, Piazza Togliatti, la
ex coop e la zona nuova coop
zona riveste per il riassetto
(parte bassa).
estetico - funzionale di
Si deve immaginare nel lungo
tutto il centro, è facilmente
periodo un percorso fluido ed
intuibile considerando la
ininterrotto che possa partire
dislocazione dei vari poteri
dalla piazza del comune e
pubblico, religioso, amminterminare ai piedi della zona
istrativo ecc. esistenti e ponuova coop, garantendo
tendo oltre a ciò prevedere
prioritariamente la sicurezza
il trasferimento e la nuova
agli utenti più deboli e cioè i
collocazione di funzioni atLa scuola elementare di San Rocco
pedoni, eliminando qualsiasi
tualmente presenti in altre
tipo
di barriera architettonica.
aree.
La
solidità
di
questa
traccia
non
potrà temere l’età del
La possibilità di invertire le destinazioni d’uso della ex
cambiamento
e
le
scelte
potranno
essere compiute per
coop e della ex scuola elementare potrebbe garantire
stralci
funzionali
lungo
questa
“ossatura
naturale”.
una miglior efficienza del “sistema città”, possibilità
Lo
sbilanciamento
creato
dalle
nuove
espansioni
questa che non è stata valutata correttamente e che
suggerisce
questa
come
unica
alternativa.
E
produrrà immediati sicuri effetti negativi al paese e
sarebbe
un
delitto
non
coglierla
e
non
sfruttarla
ai cittadini.
correttamente.
Accanto alla giusta necessità di poter garantire spazi
Allora gli ambulatori potranno occupare zone facilmente
migliori alla società di soccorso pubblico e alla
raggiungibili a piedi, in bici e con i mezzi. Le sirene
biblioteca, ritengo che la destinazione giusta per la
potranno non essere motivo di eccessivo inquinamento
ex scuola elementare, sia quella di biblioteca e spazi
acustico per zone centrali e si potranno prevedere
polifunzionali, utili alle associazioni culturali, sportive
36 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO
nuovi spazi parcheggio e nuovi luoghi di
incontro.
I ragazzi potranno trovarsi intorno alla
biblioteca, in un luogo fresco, immerso
nel verde, nella quiete e nel silenzio.
Potrebbe realizzarsi una continuità verde
oltre il confine di Via Mazzini e inglobare
Piazza Togliatti, vero nuovo centro
del Comune, un tappeto naturale che
sale come una marea ad occupare anche
le quote più alte dell’area considerata,
creando senza timore giardini pensili
e terrazze sugli edifici di nuova
progettazione. Il corridoio così formulato
potrebbe diventare un polmone dove
fare sport, dove studiare all’aperto, dove
incontrarsi quotidianamente.
In questo catino così strutturato, il
mercato potrà diventare diffuso, occupare
spazi attuali e nuovi, le attività quotidiane
potranno diventare occasioni di scambio,
le manifestazioni potranno avere una
Immagine dall’alto di S.Rocco
continuità fisica reale, una fruizione
longitudinale e laterale.
Un preventivo piano del traffico con
anello di circonvallazione sulle strade esistenti e creazione di ZTL (N.d.R. zona a traffico limitato), permetterebbe a
tutti di potersi godere il centro nella massima sicurezza e serenità.
Questo paese ha bisogno di una piazza nella quale riconoscersi veramente e quotidianamente, che possa vivere
di giorno e di sera in un clima di scambio continuo tra grandi e piccoli, e questo sarà di stimolo e aiuto anche
per la vita del Centro Commerciale Naturale, attualmente reciso dal passaggio veicolare e vivo solamente
grazie alla grande forza di volontà dei commercianti.
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 37
LARCIANO
U
IL 20-21-23 SETTEMBRE
si è svolta
la quinta edizione di Play for Joy
n’edizione cresciuta nei
numeri e nell’interesse
rispetto all’anno 2013,
grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e della Coop
sociale Selva, preziosa collaboratrice dell’evento.
pione di basket, Renzo Ulivieri presidente dell’Associazione Italiana Allenatori
Calcio, Massimiliano Irrati
noto arbitro di calcio in serie
A, mentre Lorenzo D’Ercole campione di basket locale
non ha potuto partecipare per
impegni con la Virtus Roma,
fuori dai confini nazionali.
Il 20 e 21 nella piazza Vittorio
Veneto a Larciano centinaia di
ragazzi si sono cimentati in vaEmozionante l’ingresso nella
rie discipline, beach volley, bapalestra dove i ragazzi hanno
sket, ginnastica artistica e calcio
accolto gli sportivi con mubalilla. Tutto all’insegna del diDa sinistra Dario Ronzulli, Massimiliano Irrati,
vertimento e non dell’agonismo, Giacomo Galanda, Sandro Beneforti e Renzo Ulivieri sica e applausi interminabili.
Il giornalista e moderatore
perché Play for Joy è sport sodell’incontro Dario Ronzulli,
cializzante, aggregante e sopratdopo una breve presentaziotutto educazione. Con la collane degli ospiti, ha guidato in
borazione di Samuele Rastelli
maniera magistrale il “botta e
per il basket, Licia Scardigli per
risposta” tra ragazzi e sportivi.
la ginnastica artistica e MauriSport come etica, impegno ed
zio Castagna per la pallavolo, i
educazione ... questo il tema
ragazzi hanno potuto vivere due
centrale. Tante le domande …
giorni straordinariamente intena tutte risposte esaustive da
si, durante i quali hanno potuto
parte di chi prima di essere un
provare sport diversi in un luogrande campione è un grande
go tutto loro. La piazza ha riacuomo. Sono stati affrontati tanquistato il ruolo di tanti anni fa,
Il beach volley in piazza a Larciano!
ti aspetti della vita legata allo
quando era luogo di incontro e
sport e non solo ... Galanda ha
di gioco giornaliero. La felicità
messo in evidenza l’importandei bambini e dei genitori ripaga
za di essere esempi per i propri compagni
degli sforzi fatti per allestire e organizzadi squadra in ogni settore della vita, sport
re.
compreso. L’allenatore Ulivieri ha messo
Il gioco è stato accompagnato e deliziato
al centro la solidarietà verso il compagno
dalle merende, pane e cioccolata, offerte
e l’aiuto di chi è in difficoltà, mentre l’ardal Bar Centrale e dall’Enoteca Bonfanti
bitro Irrati si è soffermato sulla difficoltà
di Larciano.
di far rispettare le regole ma anche sulL’edizione 2014 ha introdotto una novità,
la necessità di farle rispettare. Anche di
che è risultata di grande successo: un inmolto altro si è discusso, aneddoti legati
contro tra sportivi e i ragazzi della scuola
alla loro carriera che hanno appassionato
secondaria dell’Istituto comprensivo Feri ragazzi.
rucci.
«Se dovessi trovare una parola ricorrente
Presenti Giacomo Galanda grande came significativa in questi tre giorni - afferIl calcio balilla!
38 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO
ma l’assessore alle politiche giovanili Fabrizio
Falasca - che sintetizza questa manifestazione
userei la parola “NOI” . Noi perché comunità
di Larciano, noi perché senza l’impegno di molti non sarebbe riuscita una manifestazione così
bella, noi perché tutti abbiamo l’impegno di far
crescere questi ragazzi nel modo migliore. Play
for Joy è uno degli strumenti per farlo». Tra i tanti episodi raccontati dagli sportivi, forse uno dei
più rappresentativi è stato proprio quello riportato
da Renzo Ulivieri, che risale a quando allenava
una squadra in serie B, squadra che non riusciva a raggiungere risultati positivi. Dopo qualche
partita il mister Ulivieri spiegò ai giocatori l’importanza del noi che doveva prevalere sull’io, ad
essere gruppo prima che tanti singoli giocatori. Il
giorno successivo durante un allenamento un giocatore, che coniugava male i verbi, andò da lui e
disse: “Mister noi mi fa male una caviglia”, Ulivieri capì che tutti avevano percepito il NOI come
un valore, e da quel momento i risultati iniziarono
ad arrivare e, la squadra vinse il campionato.
La prof.ssa Letizia Venturini raccoglie le domande dei ragazzi
Hanno partecipato al dibattito, Roberta Beneforti dirigente scolastica, il Sindaco Antonio
Pappalardo, l’assessore alle politiche giovanili
Fabrizio Falasca, l’assessore allo sport Sandro
Beneforti e Samuele Rastelli.
Un ringraziamento particolare alla professoressa
Letizia Venturini, a Gianni Nucci, a Lorenzo
Neri e alla COOP di Larciano.
La simpatia di Renzo Ulivieri
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 39
LARCIANO
PARI OPPORTUNITÀ:
nasce l’Intesa provinciale.
Nasce una rete per la prevenzione e il contrasto
alla violenza di genere
a cura di Rita Squittieri
Assessore alle Pari Opportunità e Attività Produttive
“Intesa territoriale su strategie di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”, è
questo il titolo del patto d’intesa che l’amministrazione comunale ha siglato il 25 settembre
scorso, presso la sede della Provincia. L’intesa
in questione è finalizzata a promuovere azioni e politiche condivise e integrate sul tema
dell’educazione di genere, del contrasto agli
stereotipi, della prevenzione e contrasto alla
violenza verso i soggetti deboli. L’accordo
pone le sue basi sul dialogo fra differenze, al
fine di promuovere l’evoluzione del pensiero,
del linguaggio, della cultura e della formazione individuale e sociale.
Le istituzioni e associazioni sottoscrittrici del documento s’impegnano a offrire, in relazione alle proprie competenze e possibilità, un’assistenza che sia integrata e
trasversale ai soggetti che abbiano subito violenza.
Ascoltare, seppur fondamentale, non basta. La società
ha l’obbligo civile e morale di impegnarsi per far sì che
la violenza cessi in ogni sua forma. Sono ormai quotidiani gli episodi di violenza domestica, nel mondo del
lavoro o in ogni altro ambito, così tanto quotidiani da
passare spesso inosservati. Tutti coloro che subiscono
violenza hanno il diritto inalienabile di ricevere supporto professionale e non, al fine di superare il trauma su-
bito e ricostruire una propria dignità. Commettere
violenza, sia essa fisica o
psicologica (si vedano i
numerosi episodi di stalking, mobbing e altro),
significa andare a ledere la dignità delle persone. Riacquisire dignità e fiducia in se stessi vuol
dire ripartire, dare valore alla propria vita e a
quella di coloro che ci circondano. Per tale motivo, quest’amministrazione è lieta di aver preso
parte a tale Intesa e s’impegnerà nei modi e nei
tempi possibili, al fine di promuovere percorsi
educativi e assistenziali che vadano a trattare
gli argomenti in oggetto. Il Comune, s’impegna
inoltre, a condividere quanto più possibile tali percorsi
con tutti i soggetti firmatari, al fine di offrire un servizio
quanto più valido, completo e trasversale.
Già dal 2012 l’amministrazione comunale ha messo a disposizione di 365giornialfemminile, un luogo come punto di accoglienza per le donne vittime di violenza, che ha
avuto riscontro positivo.
Auspichiamo che questo sia solo il primo passo verso un
Paese sempre più sensibile ed efficiente nei confronti di
una realtà che prepotentemente sta prendendo campo e
che merita quindi di ricevere ascolto e aiuto.
NUOVO ANNO SCOLASTICO AL VIA...
la scuola di Larciano in reggenza alla dottoressa Beneforti
A
nche quest’anno l’Istituto comprensivo “F. Ferrucci” di Larciano
è risultato sede vacante, cioè senza
un dirigente titolare, il suo funzionamento
è stato affidato dal 1 settembre 2013 alla
guida della dott.ssa Roberta Beneforti (nella foto a lato), preside di un altro Istituto
Comprensivo: quello di Vinci-Sovigliana.
Non è una novità assoluta per la scuola di
Larciano poiché anche lo scorso anno era
stata data in “reggenza” ad una dirigente di
altro plesso, la dott.ssa Barni Rosella titolare alla Pieve. Questi presidi, che si trovano così a garantire il funzionamento di
due o anche tre scuole diverse, sono figure
legate più al volontariato che alla professionalizzazione del loro ruolo dirigenziale,
incentivati in busta paga con maggiorazioni modeste, raddoppiano i loro delicati
compiti, gli oneri e le responsabilità a cui sono chiamati a
rispondere in una comunità educante. Nella riforma della
scuola il premier Renzi ha parlato dei dirigenti scolastici
come di sindaci, tracciando così un parallelo tra organi
esecutivi di autonomie territoriali e autonomie funzionali
ma ammette anche che «se si andranno ad accrescere
oneri e cariche di lavoro, nella discussione dovranno
entrare anche valutazioni su risorse e riconoscimenti».
Cosa che allo stato attuale non accade.
40 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 Ma chi è la nuova preside di Larciano?
La dott.ssa Beneforti, laureata in pedagogia, persona di grande esperienza scolastica che ha “attraversato” quasi tutti i campi
dell’istruzione: ha insegnato all’asilo nido,
alla scuola dell’infanzia come psicopedagogista per diverso tempo, alla scuola primaria,
al doposcuola comunale, ha lavorato tre anni
presso il centro di Riabilitazione di Gavina
al servizio sociale, fino a ricoprire l’incarico
di direttrice didattica, prima in provincia di
Milano e poi dal 1997 a Vinci, dove attualmente è diventata preside. In parallelo alla
sua attività lavorativa ha svolto anche importanti incarichi politici: è stata nominata
dal 1990 al 1999 assessore presso il Comune
di Larciano, paese dove risiede, e per ben
due mandati, dal 1999 al 2004, è stata eletta Sindaco. Sul territorio larcianese è quindi
molto conosciuta e apprezzata, qualcuno ha detto che in
questa reggenza annuale la dott.ssa Beneforti “gioca in
casa”, poiché conosce bene la realtà locale in ogni sua
componente e potrà quindi guidare al meglio l’istituto “F.
Ferrucci” durante il tempo in cui le è stato affidato. L’intera comunità scolastica di Larciano ci tiene a rivolgerle un
particolare saluto e formula di cuore fervidi auspici per un
lavoro dirigenziale vissuto all’insegna dell’impegno e del
generoso servizio per una scuola di qualità.
LARCIANO
I
ESTROBILIA 2014
l 5, 6,7 SETTEMBRE
2014 nelle Piazze e Vie
del centro di Larciano si
è svolta la terza edizione di
ESTROBILIA. Il festival che quest’anno aveva come
sottotitolo - “Tout le Monde
World Arts Festival” ha visto per tre serate il ripetersi
di artisti del calibro di: Scaramouche, Triad Vibration,
Supergriots, Sandro Joeux,
Trio Takambà, Italia Migrante insieme ad una vecchia conoscenza del posto, Gennaro
Scarpato, bravissimo musicista napoletano che ha accompagnato spesso, tra gli altri, artisti di fama internazionale come Edoardo Bennato.
ESTROBILIA 2014 ha visto il Patrocinio della Provincia
di Pistoia ed è stata organizzata dal CCN (N.d.R. Centro
Commerciale Naturale) di Larciano con il contributo del
Comune di Larciano, della Camera di Commercio, della
Regione Toscana, di FARCOM, Toscana Energia, BCC
Valdinievole e di numerose ditte del Paese e non.
Il supporto tecnico-organizzativo è stato di Confcommercio Pistoia.
Il sabato e la domenica grazie al contributo del PD di
Larciano è stata allestita anche un’area bambini con laboratorio musicale, trampoliere, mangiafuoco, trucca
bimbi, gioco dell’oca e gioco a squadre; inoltre le vie
del paese sono state allietate dalla presenza di un mercatino artigianale nonché dalla presenza di vari stand di
associazioni del territorio.
Tema principale del Festival è stata la Musica; i diversi
gruppi hanno sapientemente mescolato con la Direzione
Artistica di Fabio Scopino e Francesco Sozzi, musica
rock, folk e musica d’autore raccontando con essa storie contemporanee che parlano di gente comune, di vita
quotidiana, di sogni e di passioni. Con alcune melodie
è stato come fare un viaggio sonoro esplorando la storia dei popoli, luoghi lontani, culture musicali diverse.
Protagonisti delle serate sono stati i “griots”. Facendo
riferimento a un’antica tradizione dell’Africa i griot
sono una stirpe di poeti, narratori che attraverso il canto
trasmettono le storie e le culture tradizionali. Oggi s’in-
tendono per griot i mediatori fra
culture, messaggeri che usano il
canto e la musica per affrontare
nuove realtà creando dei ponti
fra mondi culturali diversi. Il
connubio fra musiche del nord,
centro e sud Italia del gruppo
”Italia Migrante” suonati con
uno stile moderno ispirato alla
migrazione delle culture che si
contaminano, ha voluto mettere
in evidenza il comune sentire
dei popoli su temi come l’amore, il lavoro, la lotta il viaggio
alla ricerca di un futuro migliore proprio come fecero i nostri emigranti.
L’edizione 2014 di ESTROBILIA è stata quindi incentrata sul tema musicale ed ha puntato a creare un festival
diverso, pronto a lanciare il territorio di Larciano aldilà
dei propri confini, a invitare persone di tutta Italia attratte dal concetto dell’Estro Musicale, non riscontrabile
facilmente in altre parti d’Italia.
Il CCN Larciano, soddisfatto della manifestazione, ci
tiene a ringraziare il Comune di Larciano, la Confcommercio, le aziende e gli enti che hanno contribuito e si
sono prestate alla realizzazione della terza edizione di
ESTROBILIA e auspica che la prossima edizione sia
ancor maggiormente valorizzata nell’ambito dell’estro
e della creatività per un pubblico ancora più ampio e
trasversale.
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 41
LARCIANO
SALVARE UNA VITA, SI PUÒ...
Q
di Sabrina Bizzarri
da parte del Sindaco di Larciano, Antouesta è l’Italia dei tanti campi da calcio (più o
nio Pappalardo, ai dirigenti (tra cui Elio
meno grandi ), delle tante palestre, piscine e alRinaldi, dirigente tuttofare) dell’ASD
tri impianti sportivi. Ogni impianto è gestito da
Biccimurri. Il dispositivo di defibrillauna società, la quale deve provvedere alla manutenzione
zione potrà essere usufruito dalla squae far in modo che tutto funzioni al meglio durante i vari
dra gestore dell’impianto e dalle altre squadre: Le case
eventi sportivi o gli allenamenti delle varie squadre, sinBiccimurri, Levante, Cecina 2000, Meridien.
goli atleti o semplicemente per puro divertimento personale. Naturalmente le società devono provvedere anche
Questi gesti di solidarietà da parte di aziende grandi e
e soprattutto alla sicurezza e l’incolumità delle persone e
piccole ubicate nel nostro territorio, contribuiscono alla
così, da Gennaio 2016, ogni associazione sportiva dovrà
sicurezza di quelle persone, che decidono di praticare
avere a disposizione un defibrillatore e una persona
sport negli impianti sportivi dei nostri comuni.
addetta all’uso, la quale avrà frequentato un corso
di abilitazione. Esso è un dispositivo in grado di
effettuare la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore e di riconoscere per mezzo di sensori l’arresto cardiaco e la tachicardia ventricolare,
quindi la sua utilità è indubbia: può salvare una
vita e dà un’immagine sicura e positiva della società che ne è in possesso. A questo hanno pensato
i dirigenti della società di calcio ASD Biccimurri, i
quali ringraziano di cuore (mai parola fu più appropriata...), le ditte: Fabo, Madaf, Anico, Scopificio
Cavallo ed altri piccoli sponsor, per aver contribuito all’acquisto di un defibrillatore in dotazione
al Campo Sportivo di Castelmartini. Ringraziano
i dirigenti del Soccorso Pubblico di Larciano, i
quali, data la loro competenza nel settore hanno
provveduto all’acquisto. Sabato 27 Settembre, alla
fine di una partita svoltasi al suddetto campo, si è
Da sinistra verso destra: Mirco Esposito, Mario Cheli, Mario Paesano,
Daniele Perini, il sindaco di Larciano Antonio Pappalardo, Sauro
tenuta la cerimonia di consegna del defibrillatore
Magrini, Sandro Baldi, Romani Riccardo e Roberto D’Ambrosio.
42 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO
MORTE IN PADULE 23 AGOSTO 2014:
analisi di una strage
N
di Bernard Dika
ello straordinario scenario della Villa Poggi Banchieri di Castelmartini nel Comune di Larciano
(nella foto sotto), lo scorso 27 settembre 2014 è
stato presentato il libro “MORTE IN PADULE: analisi di
una strage” di Claudio Biscarini, studioso della strage del
Padule e di molti altri eccidi. La storica villa è stato il luogo dove si stanziò il comando tedesco dal Gennaio del 1944. Oltre alla
presentazione del libro,
all’interno di tutto lo
splendido giardino della Villa si è tenuta una
rappresentazione teatrale ideata e diretta dalla
regista Firenza Guidi, la
stessa che rappresentò la
“Pianura in fiamme”, lo
scorso 23 agosto 2014,
riuscendo a far vivere i
momenti e i personaggi del tempo. È stato un
insieme di passato e presente, rappresentato dagli attori che recitavano
tra gli intervenuti. La morale finale è quella di non dimenticarsi mai del passato, di ciò che accadde 70 anni fa. “È
come se si fosse sollevato il vento per non farci ricordare le
parole, i ricordi, i sospiri; mentre chi ricorda veramente è là
che lava la lapide dei suoi morti”, non facciamo questo ma
impegnamoci facendo si che la memoria non venga portata
avanti solo da chi già la conosce a causa di parenti coinvolti, ma da tutti perché quel terribile orrore non si ripeta MAI
PIÙ. Molte emozioni hanno pervaso il cuore di tutti vedendo davanti a sé una interpretazione di quei terribili momenti, quella misera vita che però dava ad essi tanta di quella
felicità che gli rendeva soddisfatti della propria vita e di ciò
che avevano. I presenti sono stati numerosi, oltre al Sindaco
Antonio Pappalardo, sono intervenuti il Capo della Procura
Militare di Roma Marco de Paolis, il Sostituto Procuratore
nazionale Antimafia Roberto Pennisi, il Comandante dei
Carabinieri di Montecatini Terme Enrico Bellucci, il Tenente della Guardia di Finanza Collu, il Comandante della
Stazione dei Carabinieri di Larciano Salvatore La Mattina, il Vicecomandante della stazione di Larciano Torrisi,
l’onorevole Bini, i padroni di casa conti Alfano, l’amministrazione comunale di Larciano, alcuni superstiti, il Consigliere regionale Morelli, la Dirigente dell’ICS F.Ferrucci
di Larciano Beneforti, il Sindaco di Ponte Buggianese, il
Sindaco di Monsummano, e molti
altri ancora. Penso che l’amministrazione comunale di Larciano e il suo
Sindaco Pappalardo abbiano fatto uno
splendido lavoro, mai visto in 70 anni
di memoria, contribuendo a mantenere il ricordo affinché nessuno si
dimentichi mai di ciò che
è stato. Un grazie va anche
alla scuola di Larciano e al
suo personale, che in questo
anno, in particolare, si è impegnata nel tramandare la
memoria anche nelle nuove
generazioni. Un ringraziamento deve andare anche
a Firenza Guidi e alla sua
competenza che con i suoi
spettacoli quest’anno ha
dato una prospettiva nuova
riguardo la strage perpetratasi nell’Agosto del 1944
nel Padule di Fucecchio.
Per non dimenticare
Il 2 novembre una meritoria
iniziativa della scuola di Larciano
I
l 2 novembre alle ore 10 l’Istituto comprensivo “F.
Ferrucci di Larciano” - dopo una Santa Messa che verrà celebrata nella cappella di Villa Banchieri a Castelmartini dal Parroco don Gian Luca Palermo - porrà una
targa sulla facciata della villa per ricordare e onorare i
174 martiri della strage del Padule di Fucecchio del 23
agosto 1944. In quella dimora, che era stata requisita, ebbe
sede il Comando tedesco da cui partì e fu eseguito l’eccidio. Nel giorno dedicato ai defunti e nel 70° anniversario
dell’evento, la preside, il corpo insegnante ed i ragazzi
della scuola auspicano che la semplice cerimonia possa
essere un momento di comunione generale, senza alcun
distinguo, perché quei morti appartengono alle loro famiglie, a tutta la comunità e alla Storia. Saranno presenti il
Sindaco e, auspicabilmente il Consiglio Comunale, maggioranza e opposizione, i rappresentanti delle famiglie dei
caduti ed i ragazzi, che saranno coloro che trasmetteranno
e proietteranno la memoria nel futuro. Tutta la comunità è
invitata a intervenire e partecipare per ricordare e onorare
insieme quei martiri e tutti i nostri defunti.
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 43
SPORT & SALUTE
I
ARTE E YOGA AL BOSCARELLO
l Podere Boscarello II°, di Via Borghetto
8 a Spicchio (nella foto sotto), è sede da
vari anni dell’Associazione Spaziolistico
Mukthi (in sanscrito “liberazione”). In questo il
luogo risiede la famiglia Biancalani, di origine
empolese ma lamporecchiana d’adozione da
molti anni, i cui componenti hanno messo a disposizione
della comunità risorse e talenti.
L’Associazione, nel campo olistico, organizza Seminari
e Incontri nonché Corsi settimanali di HathaYoga e
Meditazione condotti da Antonella.
Giulio e Silvia, con il pallino dello stile di vita
consapevole, tre anni fa danno inizio al GAS (Gruppo
d’Acquisto Solidale), ora con sede al Circolino di
Spicchio ritornato finalmente a vivere grazie anche ad
Andrea Martini e Beatrice. Il gruppo ha dato spazio
alle varie aziende agricole locali ed altre comunque
sempre a filiera corta. Iniziativa questa che sta avendo
un notevole successo e che vede coinvolti un numero
sempre maggiore di persone del nostro territorio.
Seguendo poi l’amore per il pane e, facendo tesoro
dell’antico forno a legna di casa, Silvia e Giulio creano
il Laboratorio di Panificazione, dove si sfornano vari
tipi di pane fatto rigorosamente con grani antichi,
coltivati direttamente, macinati nel mulino a pietra e
lievitati con pasta madre. A questo si aggiungono poi
prodotti vari salati e dolci biologici, dietetici e vegan.
Periodicamente Silvia, crea giornate aperte dov’è
possibile imparare da lei tutti i segreti per fare il buon
pane fatto in casa.
44 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 E per ultimo …...con il mese di aprile si è
aperto all’esterno l’Atelier d’Arte, spazio dove
Antonio, pittore professionista, con Giulio e
Federico, laureati rispettivamente all’Accademia
di Belle Arti di Bologna e Firenze, hanno creato
laboratori settimanali di pittura, scultura,
incisione e body art, conferenze, nonché work shop di
pittura nella splendida cornice della natura di Spicchio
dove Villa Rospigliosi, finalmente restaurata a regola
d’arte, domina su tutto.
SPORT & SALUTE
VOLLEY LAMPORECCHIO “SEL Spa”
da 23 anni insieme ai nostri ragazzi -
R
di Sandra Alderotti
iparte potenziata l’attività della pallavolo a LamIl settore giovanile, al quale viene data
porecchio che da 23 anni si è presa cura di granmolta attenzione, accoglie bambini e radi e piccoli atleti provenienti oltre che dal paese,
gazzi dai 5 agli 11 anni, che frequentaanche da Vinci e in particolar modo da Larciano!
no i corsi, suddivisi per età, due volte la
Molti sono stati i riconoscimenti e i ringraziamenti da
settimana.
parte di ex atlete che hanno trovato sbocco nelle serie
A tutti gli iscritti viene regalata la borsa, la maglia, i
nazionali come l’Empoli, Fucecchio, Cerreto, Millelupantaloncini da allenamento e la maglia da gioco ... e
ci... e tanti altri. Da qui sono partite atlete
scusate se è poco! Per tutto questo dobbiache hanno avuto un futuro radioso come
mo ringraziare la SEL Spa, sponsor unico
Simona Bruni (A2 foto a lato), Elisa Betdella squadra, che da sempre ha creduto in
tarini (A2), Cecilia Fagni (D), Linda Del
noi
Bino, Martina Mariotti (le ultime due
Tutti i mini atleti partecipano alle manifestanno giocando in serie C) e tante altre.
stazioni organizzate dalla federazione, nelle
Una nuova scommessa che vogliamo vinvarie palestre della provincia.
cere. In questa stagione avremo in campo
Sono coinvolti nell’attività anche i genitole squadre U12 e U14 e ci sarà una novità,
ri o chiunque voglia partecipare, al corquest’anno le ragazze che si apprestano a
so di ginnastica ... dolce ma non troppo!!
frequentare le scuole superiori, hanno la
Anch’esso due volte la settimana.
possibilità di rimanere nella nostra socieUltima, ma non per importanza, è l’attità nella futura U15, così da non aumentavità che svolgiamo sulle scuole primarie
re il disagio e creare problemi allo studio,
di Lamporecchio e Larciano, con corsi di
dovendo cambiare società di pallavolo.
avviamento alla pallavolo, ovviamente a
Un’opportunità per continuare a fare atticosto zero!
vità sportiva insieme con le compagne di
Formarsi giocando è il nostro obiettitante partite giocate insieme.
vo! La diffusione del gioSi conferma sempre più
co della pallavolo intesa
numeroso il gruppo della
come momento ludico e
2ª divisione formata da
di aggregazione, è anche il
ragazze che “per gioco”
mezzo attraverso il quale i
sono tornate alla pallavoragazzi potranno imparare,
lo dopo anni di abbandonon solo qualche nozione
no dovuto allo studio, il
tecnica, ma soprattutto svilavoro e anche in seguito
luppare quelle capacità codi esperienze non proprio
ordinative di base che sono
gratificanti (o deludenti)
l’elemento essenziale di
in società in cui si eraogni pratica sportiva.
no trasferite; si cimenGrazie alla collaborazione
teranno nel campionato
dei genitori e di tanti piccoMaster. In tutti i gruppi,
li contributi, siamo riusciti
le ragazze sono piene di
ad attrezzare la palestra con
vitalità ed entusiasmo
il defibrillatore, a dispositrasmessi loro dalle due
zione ovviamente anche
sorelle Sara e Silvia AlNella foto la formazione le ragazze di seconda divisione che fanno degli alunni e del personale
derighi, che le preparano
il campionato OPEN A3. Al centro Sara Alderighi mostra
della scuola Media.
il defibrillatore a disposizione delle giovani atlete
e le seguono.
e dei ragazzi della scuola
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 45
SPORT & SALUTE
TUTTI PRIMI SUL TRAGUARDO DEL MIO CUORE
“...il Giro è finito e io l’ho fatto tutto fino in fondo...”
di Roberto Checchi
Lo scorso 12 Ottobre a Mastromarco presso il bar “gli Schizzati”, vero e proprio covo
del club i CanNibali, è stato presentato l’ultimo libro di Fabio Genovesi “Tutti primi
sul traguardo del mio cuore”. La serata è stata condotta dal noto giornalista Roberto
Checchi che qui sotto riporta la recensione di questo importante libro, vero e proprio
racconto “on the road” del Giro d’Italia vinto da Nibali nel 2013:
di, senza fissa dimora, la valigia,
“Forse perché il ciclismo somiun’abitudine che non vorremmo
glia così tanto alla vita (o è la vita
perdere mai, perché è il solo siche somiglia al ciclismo, non l’ho
stema per apprezzare al meglio
mai capito), e il ciclismo italiano è
tutto quello che la CORSA A
proprio identico all’Italia. Certo la
TAPPE ogni anno riserva. Ci
Ferrari è roba di classe e il Motoaccomuna una partenza a SUD,
mondiale è spettacolare, ma l’Itala mia da AGRIGENTO nell’era
lia vera la trovi rappresentata nel
Pantani, la sua in Campania in
suo modo di correre in bicicletta.”
epoca diversa, in un ciclismo
Forse sarà l’aria di mare, lo stesso
probabilmente cambiato, ma con
per entrambi, l’Arenile di FORTE
la stessa inalterata VOGLIA di
DEI MARMI, che senza ombra di
stupire, perché la bicicletta crea
dubbio è il più lungo rettilineo al
LEGGENDE ed EROI immortamondo sul quale impostare una
Fabio Genovesi e il suo libro
li che si tramandano nel tempo.
volata, magari quella di montaCosa serve per rendere ancor più
gna, perché le Apuane sono a un
avvincente la trama di un racconto? TUTTI PRIMI SUL
tiro di schioppo dalla battigia, probabilmente la passione,
TRAGUARDO DEL MIO CUORE, titolo che adesso posimmensa, incontenibile che ci porta in sella alla bici e allo
so svelare, è un verso di ALFONSO GATTO, meravigliostesso tempo VIAGGIARE diventa sinonimo di SOGNAso poeta prestato al seguito di un’edizione del GIRO D’
RE. IO che al sogno allego anche la fatica, GENOVESI che
ITALIA del dopoguerra, conferma ancora una volta l’inenel sogno ci sguazza, quasi facesse un tuffo nel Pozzo della
sauribile voglia di TRANGUGIARE, meglio INGOIARE,
Madonna a Malbacco di Seravezza e ci trascina tutti, dentro
buttar giù senza un sorso d’acqua queste centosessanta e
la FAVOLA più bella. TUTTI PRIMI SUL TRAGUARDO
più pagine, che arrivati in fondo vi sembreranno dieci. I
DEL MIO CUORE è il Giro d’Italia, che divori avidamente
viaggi si divorano perché la voglia di guardare e di scoin un batter d’occhio quasi fosse un cioccolatino, la mentina
prire ASSALE, gli ON THE ROAD si bevono tutti d’un
del TIC TAC o il confetto ghiacciato della BOMBONIERA
fiato fino all’ultima goccia, poi si capovolge il bicchiere
ALGIDA, tanta la voglia di sfogliare il racconto delle tappe
per constatare che effettivamente, tutto il contenuto abbia
che solo chi l’ha vissuto almeno una volta di persona, riesce
ad apprezzare totalmente in ogni piccolissima
sfumatura, chi ahimè non ha mai avuto questa
fortuna, apprezzerà lo stesso, perché nel VIAGGIO c’è sempre la parte di fascino che travolge
e porta via con sé i sogni e le speranze di viaggiatore e di atleta e si comincia sempre da chi ti
siede a fianco in macchina ENZO è per FABIO
quello che per me son stati RINO e la sua AFRICA, che un maledetto giorno di qualche anno fa,
se l’è trascinato via, vorrei tanto nella savana.
Da NAPOLI a BRESCIA, seguendo la scia del
successo che le ruote di NIBALI lasciano in ogni
strada del BELPAESE, a tu per tu con la grande delusione di WIGGINS, alla ricerca di storie,
facce e volti più o meno conosciuti che sanno regalare ognuno a modo suo, l’emozione più forte.
Fabio Genovesi durante la presentazione del suo libro a Mastromarco,
SU e GIÙ come sull’ascensore, zingari, nomatra i presenti anche il sindaco di Lamporecchio Alessio Torrigiani
46 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 SPORT & SALUTE
con le chiavi in mano, t’assalirà semintriso minuziosamente l’anima. È
pre quella MALEDETTA VOGLIA
una meravigliosa fotografia, UNICA
DI RIPARTIRE. Può concludersi la
nel complesso, ma se la si osserva al
corsa, ma un vero corridore dalla selmicroscopio è composta da migliaia
la, non scenderà mai, per NESSUNA
di fotogrammi, quasi fossero perfette
RAGIONE al mondo. Un libro che
tessere di un mosaico che s’incastraè un collage di storie, di sentimenti,
no tra loro e danno vita al PIACERE,
di PRODOTTI GASTRONOMICI,
la fantastica sensazione di non voler
l’immancabile valzer delle autorità
MAI arrivare in fondo e ricominciare
in ogni sede di tappa, le fotografie di
immediatamente tutto da capo. Queun’ITALIA che si mostra sorridensta è l’ITALIA, non il paese che “ci ha
te e triste allo stesso tempo perché
rotto i coglioni” cantato da MASINI,
esaltata o ferita dal DELINEARSI
oddio, per certi versi resta tale, ma
degli eventi che inevitabilmente la
TUTTI PRIMI SUL TRAGUARDO
solcano. È un giro di CROLLI fuori
DEL MIO CUORE sono le maglie di
programma e di RESURREZIONI
una catena saldamente unite, ognuna
programmate, perché esistono corridelle quali è quel frammento di paese,
dori che sanno ritrovare la voglia di
di strada, di colore, di sosta, di gadFabio Genovesi insieme a Roberto Checchi.
combattere, è un Giro di scoperte anget preso al volo, di sostegno, d’inciLo scrittore ha in mano il “Pentolone dei
tiche e riscoperte moderne, è un giro
tamento, di corsa, di scatto, d’attac- canNibali”,
il premio che riproduce fedelmente
lo strumento legato al mondo dei fumetti
di canzoni, quelle di ZANDEGÙ per
co e di caduta, è l’atleta e l’eroe, è il
associato alle tribù primitive. Viene assegnato
esempio le ho presentate tante volte
tempo che corre e l’acqua che scorre
ogni anno al giornalista, nel caso specifico
uno scrittore, che tutti gli anni riesce con
nel corso delle mie otto edizioni. È il
e cade copiosa, soprattutto dal cielo.
le PAROLE a valorizzare al meglio
Giro degli errori, pochi per fortuna,
È bufera, ghiaccio sul cuore, nel vero
la stagione di VINCENZO NIBALI
che scaldano l’anima di chi passa ore
senso del termine, sia naturale che
sulla strada in attesa del transito della
umano, è un thè caldo versato su mani
corsa e di chi la corsa la vive dall’interno, è il Giro delle
congelate, è un incontro con persone celebri e sconosciute,
urla e degli incitamenti. È il Giro del CIAO, arrivederci
è il navigatore ipertecnologico che ti guida dove gli pare, è
piuttosto che ADDIO, perché puoi restare lontano una vita
un bosco sperduto oltreconfine, perché sul confine c’era il
dalle strade della corsa, ma sono sicuro che prima o poi
traguardo di giornata. Non c’è pianura, non c’è montagna,
arriva un giorno che torni a CORRERE per la vittoria, la
non c’è discesa, è tutto perfettamente compatto, un GIRO
tua, PERSONALISSIMA affermazione. Ecco perché, cote lo ricorderai dal primo metro al tremilacinquecentesimo
munque vada, restano TUTTI PRIMI SUL TRAGUARchilometro in modo PERFETTO, NITIDO, senza nessuna
DO DEL MIO CUORE.
sbavatura e quando ti troverai da solo sulla porta di casa
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 47
SPORT & SALUTE
SEMPLICEMENTE… SportivaMente
Spirito di aggregazione e amicizia alla scoperta
delle bellezze della montagna pistoiese
L
di Chiara Giraldi
a montagna è
uno scrigno che
nasconde tesori
inestimabili ed emozioni uniche, particolari
che lasciano un ricordo
indelebile nell’animo
umano. Le Dolomiti
trentine o friulane e le
Alpi della Val D’Aosta
hanno un loro fascino
con quelle vette aguzze
e perennemente ricoperte di neve e ghiacciai, con quelle vallate
immense scavate dai
fiumi e i rifugi d’alta
quota con tutte le loro
prelibatezze. Ma per
vedere una magnifica
montagna non importa andare molto lontano... anche la
nostra Toscana può vantarsi di avere delle cime stupende (foto 1), magari non aguzze e frastagliate, ma solo
perché l’Appennino, geograficamente parlando, ha una
conformazione diversa. Ed è da qui che nasce l’idea di
SportivaMente: promuovere il territorio che ci circonda,
ma anche dare la possibilità a ragazzi di tutte le età di
ritrovarsi e socializzare. Aggregazione, amicizia, spirito
d’iniziativa, voglia di conoscersi e stare insieme sono le
parole d’ordine che animano fin dalla nascita questa organizzazione.
Sportivamente è un progetto che nasce da un’idea della
Pastorale Giovanile della diocesi di Pistoia “che ha voluto unire lo spirito sportivo del CSI Pistoia (Comitato
Sportivo Italiano, sezione di Pistoia) e lo spirito socializzante e la spiritualità della Pastorale Giovanile” come
afferma uno dei membri fondatori del progetto, “un connubio che ha dato vita ad un’entità nuova che è proprio
l’Associazione SportivaMente CSI”. Il primo mattone è
stato messo da Don Simone Amidei, sostituito poi da
Don Roberto Razzoli, e da alcune persone che hanno
da sempre creduto in questa iniziativa: Laura Arcangeli,
Loretta Innocenti, Marco Rafanelli e Luca Romani.
Il progetto nasce nel 2010 e prevede la pratica di attività
48 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 sportive
invernali
ed estive, quali lo sci, la ciaspolata, il ping pong e il calcetto, con la collaborazione
del Comune di Cutigliano,
dell’Istituto Comprensivo
di San Marcello P.se e Doganaccia 2000 Srl, per permettere ai ragazzi di tutte le
età di incontrarsi e stare insieme. È un’idea giovane e
in continua evoluzione, con
iniziative nuove ogni anno
che rispecchiano al meglio
l’obiettivo principale per
cui questo progetto ha avuto
vita: spirito d’aggregazione
e amicizia, unito alla bellezza e alla scoperta della nostra montagna, la montagna pistoiese.
Ma quali sono le attività che si possono praticare?
D’inverno… Ogni anno vengono decise delle date per le
uscite invernali per permettere la pratica dello sci (foto 2)
nel comprensorio sciistico della Doganaccia, nel comune di Cutigliano, e viene data la possibilità a chi non ha
mai praticato questo sport di imparare a farlo grazie alla
presenza di maestri molto preparati, e a chi già sa sciare
di passare delle giornate stupende in compagnia, nella
bellissima cornice della montagna pistoiese con i suoi
1
2
SPORT & SALUTE
3
meravigliosi monti innevati. Ogni anno fin dall’inverno
2010/2011 si fissano quattro date domenicali, solitamente
nei mesi di gennaio e febbraio (previsioni meteo e neve
permettendo), e gli accompagnatori di Sportivamente
hanno il compito di guidare e sorvegliare i ragazzi che
aderiscono alle “Domeniche di sci”: si parte da Casalguidi con un pullman verso la Doganaccia, poi attività di sci
con due ore di maestro, pranzo al rifugio “La Bicocca” e
a seguire sci libero nel comprensorio (naturalmente sotto sorveglianza degli accompagnatori), fino all’ora della
S. Messa nella caratteristica chiesetta di legno adiacente
alle piste; poi rientro in serata.
D’estate... Vengono decise e fissate ogni anno alcune date
che prevedono varie attività quali il trekking (foto 3), il
ping pong e la scoperta di nuove realtà come, ad esempio, la Dynamo Camp. Ovviamente ogni uscita prevede
divertimento e svago, ma anche una parte didattica volta
alla sensibilizzazione dei ragazzi verso tematiche importanti che riguardano la salvaguardia del nostro territorio.
Quest’estate ha visto due uscite di trekking con l’aiuto
degli accompagnatori del CAI di Maresca: la prima, di
un giorno, alla scoperta dell’Orto Botanico dell’Appennino Pistoiese con lo studio di tutte le tipologie di piante,
arbusti e fiori caratteristici della zona, e del Lago Nero
(1730 mt s.l.m.) nella Val Sestaione; la seconda è stata di
due giorni, con una bellissima passeggiata lungo il crinale del Libro Aperto (la cima più alta raggiunge i 1927 mt
s.l.m.) e pernottamento all’azienda agricola Le Roncacce
(Melo-Cutigliano). I ragazzi hanno potuto vivere un giorno da fattori aiutando i proprietari nello svolgimento delle attività lavorative quotidiane: dalla mungitura (ormai
meccanizzata) alla raccolta delle uova nel pollaio, al dare
da mangiare alle mucche e ai vitellini.
Negli anni passati le uscite sono state varie: una giornata
4
alla Dynamo Camp di Limestre (foto 4) dove i ragazzi hanno conosciuto la vita che i bambini conducono in
questa particolare struttura partecipando ad alcune attività con loro; due giorni di trekking verso il santuario
della Madonna dell’Acero con pernottamento in tenda
intorno al Lago Scaffaiolo (1775 mt s.l.m.); divertimento
puro al Parco Avventura e percorso di bob su rotaie della
Doganaccia.
In cantiere per la prossima edizione 2014/2015 ci sono
già le “Domeniche di sci” e nuove avventure estive di
trekking, ma non solo.
A chi è rivolto?
SportivaMente è per tutti coloro che amano stare all’aria
aperta, in compagnia, hanno voglia di vivere nuove esperienze e conoscere nuove persone, amano praticare sport,
amano la montagna e vogliono viverla in tutte le sue sfumature.
Grazie a questo progetto, da tre anni ad oggi si è creato
un solido gruppo di accompagnatori che credono fortemente in questa iniziativa e in quello che dei giovani dai
10 ai 20 anni ti possono trasmettere a livello di emozioni
e sentimenti. Ma soprattutto i forti legami di amicizia
fra i ragazzi colmano alcune piccole-grandi distanze che
separano la “piana” dalla montagna, rispecchiando al
meglio quelli che erano gli obiettivi alla nascita di SportivaMente CSI.
Per info:
Laura Arcangeli - 347/6403192
Chiara Giraldi - 339/7647943
Marco Rafanelli - 335/5788704
Luca Romani - 333/4685286
L’email di riferimento è: [email protected]
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 49
SPORT & SALUTE
PAOLO MOROSI:
Un grande talento del calcio, che con
impegno e passione è arrivato fino in serie A
di Massimo Mancini
D
i strada ne ha fatta tanta. Sia per
voglio salutare attraverso queste righe
i chilometri percorsi in giro per
dell’articolo. Ho fatto diverse appariziol’Italia che per la carriera calcini in prima squadra, riuscendo a segnare
stica. Parliamo di Paolo Morosi nato a
quattro reti. Ricordo una partita giocata
Lamporecchio, il 20 febbraio del 1939, e
allo stadio di San Siro a Milano, contro
cresciuto in una famiglia appassionata di
il Milan. Ebbi un duro contrasto con l’alcalcio. In pochi a Lamporecchio conolora mostro sacro Nils Liedholm. Si riscono la sua storia. Ma Paolo Morosi involse verso di me con tono minaccioso,
sieme a Raffaello Vescovi sono gli unidicendomi di stare più calmo ed attento
ci, lamporecchiani doc, ad avere giocato
alle entrate. Gli risposi con altrettanta
in Serie A. Esattamente Paolo Morosi,
severità di stare zitto, che avrei contiruolo ala, esordisce nella massima senuato a contrastarlo, anche con durezza
Paolo Morosi, a Lamporecchio
rie il 2 febbraio del 1958 con la maglia meglio
se necessario, perchè giocavo contro di
conosciuto come “Doddo”,
durante l’intervista a Orizzonti
della Fiorentina. L’allenatore viola era
lui, nella Fiorentina. In quei tempi non
Fulvio Bernardini (N.d.R. la formazioesisteva il clamore mediatico di oggi.
ne viola era: Sarti; Magnini, Orzan; Carpanesi, Biagi,
Un esordio in seria A avrebbe avuto un risalto incrediSegato; Montuori, Gratton, Virgili, Lojacono, Morosi.)
bile, soprattutto nelle cronache locali. A quei tempi ci
pensò il grande amico Gualtiero Martini, diventato poi
“Ricordo ancora oggi – ci dice Paolo Morosi in una remedico,
che attraverso le colonne del quotidiano il Matcente visita fatta alla nostra Redazione- l’emozione di
tino,
edizione
di Firenze, con cui collaborava, raccontò
quel pomeriggio invernale a Genova, allo stadio Marascon
toni
enfatici
la mia prima esperienza di serie A.
si, contro la Sampdoria. Avevo diciannove anni e vissi
quel momento con tanto entusiasmo
e gioia. Ripensandoci adesso mi rendo conto quanto sia importante essere
ragazzi, quando la spensieratezza della gioventù ti aiuta ad affrontare certi
importanti esperienze senza paura e
timori. Ricordo che durante la partita ebbi una clamorosa occasione per
segnare, ma per sfortuna e come può
succedere nel calcio, secondo una regia non programmata, lasciai la palla e fallii la facile occasione. Vivo il
ricordo con grande rammarico. Se
avessi segnato sarebbe stato un esordio straordinario. Con la Fiorentina
sono rimasto fino al 1960. Sono stati
anni intensi, ricchi di bei ricordi. Tanti
amici di Lamporecchio mi venivano a
vedere la domenica a Firenze. Ancora
oggi alcuni li incontro e ci mettiamo
a parlare di quei momenti. Gli altri li
La mitica squadra dell’oratorio di Don Siro Butelli. Da sinistra in alto: Giovanni
Tesi, Piero Morosi, Remo Ginanni (portiere), Piero Giraldi, il “nostro” Paolo
Morosi, Argeri Cinelli (dirigente). Accosciati da sinistra Capaccioli, Santini, Lenzi,
Alberto Meozzi, Masi e Franco Corti.
50 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 SPORT & SALUTE
Dopo Firenze - continua nel racconto Paolo Morosi - ho giocato tre campionati di serie B, con le maglie del Palermo,
Reggiana e Padova. Stagioni esaltanti, con stadi pieni ovunque e con la soddisfazione di giocare bene e fare anche
diverse reti. Nel 1963 fui ingaggiato dalla Lucchese in serie C e l’anno successivo iniziai una bellissima e lunga esperienza nella città di Sassari. Ho militato in questa squadra per ben dieci anni. Il rapporto con la città e con la gente
di Sassari è stato subito positivo. Ci stavo talmente bene che ho deciso di
rimanerci e, con la moglie Gabriella, ho aperto un negozio di biancheria e
corredi. Ancor oggi abito in questa magnifica ed ospitale città sarda. Ho tanti amici e conoscenti. Per loro rappresento ancora un’istituzione calcistica
e mi rispettano e vogliono bene. Un amore che contraccambio fortemente.
Dall’unione con mia moglie sono nati tre bambini. Paola, Mario e Simone.
Oggi sono tutti adulti e abitano in Toscana.
A Sassari arriva la vostra rivista, di cui sono abbonato. Sono felice di potere raccontare la mia storia personale e calcistica. Tanti giovani di oggi
a Lamporecchio non mi conoscono e non sanno niente di quello che ho fatto
nel calcio. Dovete sapere che i miei primi calci alla palla li ho dati al campino delle suore. Don Siro Butelli aveva allestito
una squadra di ragazzi del posto. Insieme a me
giocava mio fratello Romano Morosi, che ha
raggiunto importanti traguardi calcistici, e altri
bravi giocatori. Fu un’esperienza edificante,
di crescita umana importante per un ragazzo.
Don Siro era già allora una grande persona. Da
lì iniziò la mia carriere calcistica, fatta di momenti importanti, di sofferenza, ma anche di
sacrifici, nostalgia. Ricordo le lunghe trasferte,
la lontananza dagli affetti familiari e dal posto
dove sei cresciuto. Poi le difficoltà per emergere, all’interno di un gruppo, le incomprensioni,
e talvolta, le cattiverie. Insomma tutti aspetti
che incontri nella vita che ti fanno maturare
e diventare uomo. Voglio dire ai ragazzi di
oggi, che per avere successo nella vita occor- Paolo Morosi esce dal campo
dopo una dura partita
re tanta pazienza, sacrificio e dedizione. Se
contro l’Atalanta
uno è bravo, soprattutto nel mondo del pal- - foto proprietà
Piero Giraldi lone, emerge sicuramente. Bisogna crederci
fino in fondo.
Con la Sassari Torres ho giocato dieci esaltanti
stagioni, collezionando 332 presenze e segnando 45 reti. Una volta che ho dico di smettere, ho
continuato a vivere nel mondo del calcio, facendo l’allenatore. Ho guidato squadre sarde, fino al
campionato di Eccellenza. Ho sempre avuto la
passione di insegnare la materia calcio e di stare a contatto con i giovani. Insomma posso dire
con estrema franchezza che il mondo del calcio è
stato per me generoso e l’uomo che sono diventato oggi, oltre agli insegnamenti della famiglia, il
rapporto con la moglie, é il risultato di tanti anni
dedicati a questo sport”.
Stagione 1970/71
Paolo Morosi con la maglia
della Torres (Sassari). Vero
idolo in Sardegna, ha il
record di presenze ... ben
332 dal 1964 al 1974!!
Genova, 2 febbraio 1958, Paolo Morosi
(al centro) esordisce in serie A con la maglia
della Fiorentina contro la Sampdoria.
Alla sua destra Sergio Carpanesi,
alla sua sinistra Alberto Orzan
Fiorentina, stagione 1958/59, un poker di
campioni. Da sinistra in piedi: Paolo Morosi,
Luigi Simoni, Ricciotti Greatti e accosciato il
grandissimo portiere Ricky Albertosi
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 51
SPORT & SALUTE
CARLO TESI:
quasi quarant’anni
di corse per una sola passione
di Stefano Ferrali
E
gruppo 2. Fu un inizio
rano i primi anni ‘80, in via Verdi
incoraggiante perché
a Lamporecchio c’era un’officiottenni subito ottimi
na che sembrava quasi un box di
risultati”.
Formula 1. Sull’insegna c’era il “Beep
Beep” della Looney Tunes (foto a lato),
Di certo la tua vita non deve mai esseper chi amava la velocità sulle quattro
re stata banale. Hai vissuto esperienze
ruote aveva un fascino irresistibile ...
molto diverse, non hai mai esitato a
era l’officina di Carlo Tesi!! Quando
metterti in discussione e a ricominciare
entravi lì, sentivi l’odore acre
tutto da capo. Cosa ti ha spindelle gomme, vedevi i colori
to a tutto questo: il gusto della
sgargianti delle macchine da
sfida, il bisogno di metterti in
corsa, t’inebriavi del “profugioco ... o che cosa?
mo” dei motori. Era anche un
“Senza dubbio la passione!
luogo di ritrovo per i tantissimi
Devo ringraziare tantissimo
tifosi della Ferrari di cui lui era
mio padre Oliviero e mio frail capo indiscusso. Ho incontratello Vittorio per avermela
to Carlo Tesi oggi a Larciano,
trasmessa ... una passione che
in via Santa Lucia, dove abita
evidentemente è nel dna della
insieme alla moglie Tamara e
nostra famiglia, visto che oggi
al figlio Giulio. È bello rinconanche mio figlio Giulio ama
trare Carlo, per i “ragazzi” deltantissimo il mondo dei motola mia generazione è stato un
ri”.
mito, è stato quello che a molti
Carlo Tesi insieme al grandissimo pilota scozzese
Io come tanti altri ragazzi di
Jackie Stewart, tre volte campione del mondo
di noi ha insegnato a guidare,
in Formula 1 (1969, 1971 e 1973)
quegli anni, appassionati di
un esempio da seguire anche
corse automobilistiche, vedenella passione per le auto da
vamo la tua officina come un
corsa dalla Formula 1 ai Rally.
punto di riferimento, era quasi
Carlo Tesi, nato nel 1956, ha
come il laboratorio di un alchiconosciuto e frequentato granmista. Un luogo magico dove
dissimi personaggi dell’autopotevano essere svelati i segreti
mobilismo, ha passato una vita
delle macchine da corsa. Tu ava preparare con passione e imvertivi queste sensazioni?
pegno le macchine da rally, per
“Lo avvertivo e non ti nego che
poi correre anche in prima permi faceva tanto piacere. Nella
sona. Oggi a quasi sessant’anni
zona di Lamporecchio e Larciaci racconta la sua vita.
no non c’era mai stato nessuno
che seriamente si era dedicato a
“Ho avuto un padre e un fratelpreparare le auto da corsa. Ho
lo con la stessa passione, credo
sempre amato questo mondo.
che per me fu una cosa norVolevo fortemente entrarci da
male innamorarmi del mondo
protagonista e l’ho fatto! Adoradelle corse automobilistiche.
vo la Formula 1 e l’amo tuttora,
Nel 1978 aprii l’officina con
anche se in tono un po’minore.
le gomme, avevo solo 22 anni,
Grazie al mio lavoro e alla mia
nel 1980 preparai la mia prima
Carlo insieme al pilota francese
passione per le corse avevo la
macchina da corsa: un’Alfa Sud
Jaques Laffite, conosciutissimo nel mondo
possibilità di entrare all’interno
gruppo 1 e poi un’Opel Ascona
della Formula 1 nei primi anni ‘80
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grandissima passione per le corse
dei box, per questo ho visitato tanti
automobilistiche. Calcio e ciclismo
circuiti e conosciuto personalmente
l’hanno sempre fatta da padrone,
tanti piloti importanti. Nel 1980, a
ma non le ho mai rimpiante e non
Zeltweg in Austria, sono stato due
lo faccio nemmeno oggi. Quando
giorni insieme a Jaques Laffite
si crede in una cosa, è giusto andacon lui instaurai una bella amicizia,
re avanti per la propria strada”.
siamo stati a pranzo insieme dentro
i box, veramente una bella persona.
Parlaci della scuderia corse che
Nel 1982 ho conosciuto il grande
fondasti a Lamporecchio.
Jackie Stewart, tre volte campione
“La passione è contagiosa, i figli di
del mondo, scozzese molto simpamio fratello Vittorio, Davide e
tico. Nel 1982 incontrai pure i due
Simone, vivendo quest’ambiente
piloti Ferrari Gilles Villeneuve e
non potevano che appassionarsi
Carlo Tesi insieme all’idolo di tutti
Didier Pironi, addirittura Villeneui tifosi ferraristi di allora: il grandissimo
alle corse. Fondammo la Montalmorto in un tragico incidente
ve l’ho conosciuto personalmente Gilles Villeneuve
bano Corse e ottenemmo ottimi ril’8 maggio 1982 nel GP del Belgio
al G.P. di San Marino a Imola,
sultati nei rally vincendo diverse
una settimana prima del tragico
gare soprattutto con Giordano
incidente che gli costò la vita
Braccini. Ma la più grande soda Zolder in Belgio. La corsa di
disfazione è stata quando i miei
Imola la chiamarono il Gran
nipoti, con Davide alla guida e
Premio della discordia, perché la
Simone navigatore, hanno vinto
gara fu condizionata da ordini di
nel 1998, con la macchina che
scuderia non rispettati da Pironi
gli preparavo io personalmenche fecero andare fuori di testa
te, la Coppa Italia della 7ª zona,
Gilles Villeneuve. Ho conosciuprimi del gruppo N e secondi asto tanti altri campioni, i piloti di
soluti. Io avevo già cominciato
quegli anni erano persone molto
a correre con i miei risultati, a
schive ... teste matte, ma molto
volte buoni a volte un po’ meno.
semplici, non come oggi che arMi sono preparato una macchirivano con il manager e il porna da corsa una Renault Clio che
Carlo con Didier Pironi, compagno di Villeneuve
taborse con la valigia piena di
in quel momento era una delle
alla Ferrari nel 1982
dollari”.
migliori auto del gruppo N. Poi
Mi ricordo che anche per questo
chiaramente quando si corre su
tu eri un punto di riferimento per il
un’auto propria e il lunedì bisogna
tifo Ferrari...
tornare al lavoro, si cerca molte
“Sì, in quegli anni fondai a Lamvolte di “alzare il piede un po’ priporecchio un Ferrari Club insieme
ma” ... perché altrimenti si rischia
a tanti carissimi amici, voglio riche l’auto pagata con tanti sacrificordare tra questi Riccardo Porci non ci sia più!”.
torelli, Luciano
Quanto ha contato il lavoro nella
Baldacci, Stefano Talini da tutti
tua vita?
conosciuto come “il bambino” ed
“Tantissimo, dall’età di 13/14 anni
Enrico Ginanni”.
ho sempre lavorato con passione
Una vita piena dove hai fatto scele impegno. Con il lavoro ho reDue o quattro ruote la passione nella famiglia
te coraggiose. Non hai mai avuto
Tesi non conosce confini! Nella foto Giulio
alizzato i miei sogni, compreso
insieme a Cal Crutchlow, fortissimo pilota
il timore che queste scelte fossero
quello di essere stato per 22 anni
Ducati in Moto GP
state avventate o imprudenti?
il rivenditore esclusivo dei prodot“Non nego che mi è capitato nella
ti Sparco della zona (N.d.R. la più
vita di ripensare ad alcune scelte che ho fatto, anche pernota azienda di produzione e distribuzione di compoché in quel momento nel nostro territorio non c’era una
nenti automobilistici e abbigliamento tecnico in Italia).
Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 53
SPORT & SALUTE
Adesso vorrei andare in pensione, se non sono ancora riuscito a farlo, lo
devo all’ex ministro Elsa Fornero ... ma questa è un’altra storia!”.
Quanto invece hanno contato tua moglie Tamara e tuo figlio Giulio nella
tua vita di sportivo?
“Un valore altissimo, anche perché quando io andavo a correre erano sempre con me. Era un grande stimolo indipendentemente dai risultati”.
Hai mai pensato che mentre stavi correndo loro potessero essere in pensiero per te?
“Questo sempre, si convive con il timore, il pensare che all’arrivo ci sono
tua moglie e tuo figlio ad aspettarti ti fa riflettere. Enzo Ferrari diceva che Nella foto Tamara e Giulio Tesi insieme all’ex
ogni figlio ti fa perdere un secondo a giro, io credo che nelle gare di rally, campione di Formula 1 ed oggi pilota rally, il
polacco Robert Kubica
possa essere anche un secondo a chilometro!! Ma va bene così, perché
l’amore di una moglie e di figlio non ha prezzo. Oggi mi diverto a vedere
mio figlio Giulio che nei go-kart dà a me un secondo e mezzo a giro, ma
lui ha 17 anni ed io quasi 60!”.
Oggi nel 2014, sarebbe possibile che nascesse un personaggio come Carlo Tesi?
“Non lo so, i tempi sono molto cambiati dagli anni’80 ad oggi. Forse potrebbe anche succedere ma credo sia molto difficile perché ci vuole tanta
... tanta passione e voglia di fare. Il problema principale è comunque economico, all’epoca non c’erano certamente i problemi che ci sono oggi, io
Giulio Tesi, insieme a Paolo Andreucci,
in quegli anni ho avuto aiuti importanti dal mio babbo Oliviero e mio frapluricampione italiano rally
tello Vittorio, oggi è ancora più difficile, anche perché ci vuole l’umiltà di
rimettersi in gioco e di imparare, doti che attualmente sono molto rare”.
Un’ultima domanda: che cosa vuol fare Carlo Tesi da grande?
“Bella domanda! A parte la pensione che la Fornero non mi ha dato, a quasi 60
anni mi sono scoperto albergatore con l’agriturismo di mia moglie (Podere Pierotto), vendo su internet in tutto il mondo materiale e accessori sportivi per auto e
moto, ma soprattutto mi sono scoperto contadino. È il mestiere più bello, quando
sono tra gli olivi, senza internet o telefono sono in pace con me stesso, con la natura e con il resto del mondo ... che vedendo com’è oggi non è cosa da poco. Anche
Giulio Tesi con Davide Giugliano,
a una certa età è possibile rimettersi in gioco e ricominciare da capo!”.
grande promessa della SBK
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UNA PARTITA DI CALCIO IN RICORDO DI
P
Virgilio Antonini
rima dell’inizio del campionato, allo stadio dei
Giardinetti di Lamporecchio si è svolta la settima edizione del Memorial Virgilio Antonini, manifestazione calcistica organizzata in ricordo
dell’indimenticato dirigente azzurro Virgilio, deceduto prematuramente per un brutto male. La partita
è stata vinta dalla Lampo contro la Real Cerretese,
squadra del paese d’origine della persona ricordata.
Al termine della gara, com’è sempre avvenuto nelle
precedenti edizioni, la famiglia composta dalla moglie Teresa e le figlie Benedetta e Isabella, hanno
premiato la squadra vincente. Anche i dirigenti della Lampo, che ricordano ancora con tanto affetto ed
emozione l’amico Virgilio, sono stati partecipi con
la consegna di una targa ricordo alla moglie Teresa
Mattugi. (Nelle foto a lato)
P
LA LAMPO IN UNA FOTO DEL 1920
er gli appassionati di storia locale e in particolare della Lampo, pubblichiamo una foto inedita, che risale all’anno
1920. La Lampo era stata fondata da pochi mesi. Questa foto ci è stata gentilmente offerta dalla signora Giulietta
Ancillotti, di Mastromarco. Un cimelio passato di generazione in generazione e tenuto custodito gelosamente
per tutti questi anni in un cassetto. Una foto, con dedica che l’allora dirigenza azzurra, dedicò a Stefano Micheli, che
nel 1920 faceva l’arbitro. Lo si legge abbastanza bene nel retro della cartolina. Interessante il timbro, dove appunto
è scritto “Società sportiva Lampo” con il mezzo l’immagine di una bicicletta. La dedica si conclude con la data e
luogo “Lamporecchio, 18 luglio 1920”. Nella foto, che abbiamo cercato di rendere più possibile nitida, per adesso
non abbiamo identificato nessun giocatore. Consapevoli che l’impresa sarà difficile, invitiamo i lettori di Orizzonti,
molto attenti, che qualora ci riconoscessero qualcuno, di comunicarlo alla redazione. Saremmo veramente molto grati. Intanto ringraziamo la signora Giulietta Ancillotti
per la gentile concessione della foto cartolina.
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