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The power of diversity
DESS 2014
Regione Siciliana
Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana
Region of Sicily
Regional councillor responsible for Cultural
Heritage and Sicilian Identity
Antonino Purpura
Dirigente Generale / Director
Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Director of the Departmente of Cultural Heritage and Sicilian Identity
Salvatore Giglione
Direttore/ Director
Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia
Valeria Patrizia Li Vigni
Allestimenti e sicurezza Palazzo Riso
Rosaria Raffaele Addamo
Lorenzo La Mantia
IL POTERE DELLA DIVERSITA’
The Power of diversity
Chiesa dei Tre Re Orientali
Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia
Chiesa di San Giovanni della Nazione dei napoletani
24 novembre al 7 dicembre
UNESCO DESS 2014
A cura di
Chiara Modìca Donà dalle Rose
Per WISH
Progetto ed Ideazione
WISH, Archikromie e ZONTA ZYZ PALERMO
Coordinamento Organizzativo Associazioni
Francesca Aiello
Francesca Fucarolo
Salvatore Adragna
Staff Associazione Achikromie
Loredana Raia
Marcella Tesauro
Giorgio Parisi
Mauro Minutella.
Monica Cerrito
Sicurezza
Salvatore Adragna
Traduzioni/Translate
Grace Chambers
Catalogo/Catalogue
Testi/Texts
A cura di /Curated by
Chiara Modìca Donà dalle Rose
Concorso di Fotografia:
Francesco Chiaramonte
Giuseppe La Spada
Ivano Iaia
Pippo Onorati
Partners:
IATP Palermo
Rettore Padre Giacomo Ribaudo
Archikromie
Zontz Zyz Palermo
Associazione Piera Cutino
Cannulicchio Production
Città di Palermo
Università di Palermo
Istituto F.Parlatore
Istituto V.Ragusa P
Istituto Regina Margherita
Move up srl
Radio In 102 quelli del Vinile
Ringraziamenti:
Giuseppe Cutino
Salvatore Piazza
Anna Lo Presti
Vittoria Profera
Gaspare Scramuzza
Rosaria Raffaella Addamo
Lorenzo La Mantia
Collezione Marida ed Annibale Berlingeri
Collezione Chiara e Francesco Donà dalle Rose
Collezione Francesco Galvagno
Laura Silvestri
Modesto Pellitteri
Libreria Di Ganci
© 2014 WISH
Tutti i diritti riservati. E’ vietata la
riproduzione di teti ed illustrazioni
senza il permesso scritto di WISH –
Worl International Sicilian Heritage
Web Marketing
| www.moveup.it
THE POWER OF DIVERSITY
MARCK ART – PHILIPPE BERSON - CATERINA CANCEMI - GIUSEPPE
GUIRRERI - GIOVANNI IUDICE - ROSA MUNDI – CLELIA PRESTIGIACOMO – FABIO CONTRINO - NICOLA PUCCI – LUCIA STEFANETTI WILLIAM MARC ZANGHI
A cura di
Chiara Modìca Donà dalle Rose
Presentazione
Valeria Patrizia Li Vigni
Sommario/Contents
Presentazione di / Introduction by
Valeria Patrizia Li Vigni
Illustrazione Progetto/Drawing project
Chiara Modìca Donà dalle Rose
Commenti Critici/Critical Comments
Salvatore Giglione
Vittorio Sgarbi
Vito Marcellomaria Corte
Presentazione di / Introduction by
Valeria Patrizia Li Vigni
La mostra realizzata da Wish e organizzata da Chiara Modìca Dona
delle Rose è un ulteriore occasione per confermare e divulgare la
missione di Riso, unico Museo Regionale per l’arte contemporanea,
aperto al territorio della Sicilia intera e attento alla valorizzazione
dell’arte contemporanea e dei giovani artisti.
Obbiettivo del Museo, è quello di consolidare la rete del
Contemporaneo al fine di promuovere l’Arte Contemporanea
attraverso attività espositive e culturali nella logica della
partecipazione condivisa sul piano scientifico e culturale, finalizzata a
promuovere lo sviluppo del territorio siciliano, rivolto sempre ad
un’apertura internazionale delle potenzialità legate alla nostra
cultura e alle innumerevoli identità che rappresenta. Il nostro
obbiettivo è la promozione degli itinerari interdisciplinari legati al
territorio che viene coinvolto attivamente alla vita culturale artistica,
letteraria e storico archeologica attraverso una sensibilità rinnovata
di salvaguardia e valorizzazione del proprio patrimonio.
Il potere della diversità, tema affrontato nella mostra, ampio e
malleabile, diventa occasione per gli artisti per approfondire con una
dinamica soggettiva persone, esperienze e circostanze della realtà
ove il comune denominatore è la forza ed il potere che si manifesta o
si cela dietro una o più diversità, l’uomo è riposto al centro
dell’universo e della ricerca artistica.
Questo progetto sostenuto dal Museo Riso, per le sue interessanti
sfaccettature, è stato supportato dall’UNESCO ed è articolato in tre
storici luoghi del centro di Palermo: il Museo Riso d’arte
contemporanea della Regione Sicilia, la Chiesa dei Tre Re Orientali, e
la Chiesa di San Giovanni della Nazione dei Napoletani dove gli artisti
comunicano, con le loro opere l'interpretazione del potere della
diversità. Il programma di WISH – World International Sicilian
Heritage, di Chiara Modìca Donà delle Rose, finalizzato al restauro e
valorizzazione del nostro patrimonio, insieme allo sviluppo di artisti
siciliani ma anche non siciliani che pur non essendo nati in Sicilia vi
hanno trovato inesauribili fonti ispiratrici.
La mostra si allinea con la volontà di aprire il Museo alla città e collegarla a luoghi di culto e privati inseriti nel percorso della visita e
aperti al pubblico per l'occasione.
Il percorso diffuso nel centro storico ripercorre il nostro progetto di
museo diffuso nel territorio che si apre a innumerevoli stimoli e si
interseca con il patrimonio storico artistico e architettonico della
città fornendo una lettura interdisciplinare di grande spessore. Un
particolare ringraziamento va al Dirigente Generale Salvatore Giglione che ha fortemente voluto questa iniziativa.
Valeria Li Vigni
Direttore del Museo Riso
D’arte Contemporanea della Sicilia
Illustrazione Progetto/Drawing project
Chiara Modìca Donà dalle Rose
THE POWER OF DIVERSITY
Chiesa dei Tre Re Orientali
Palazzo Riso – Museo d’arte contemporanea della Sicilia
Chiesa di San Giovanni della Nazione dei Napoletani
Dal 24.XI.2014 al 7.XI 2014
« On dit que le désir est le produit de la volonté mais en réalité c’est
vraie le contraire : la volonté est le produit du désir » Denis Diderot
WISH – World International Sicilian Heritage è un ente privato che
sostanzia come suo principale scopo la promozione dell'identità
culturale della Sicilia, della Sicilianità e del bacino mediterraneo, in
ogni sua forma, in Italia e nel mondo. Attraverso la realizzazione di
eventi culturali che mettano in risalto l'unicità delle principali
produzioni scientifiche ed artistiche del passato, del presente e del
futuro, per maturare e migliorare la valorizzazione nonchè
promuoverne la divulgazione, WISH mira valorizzare nel mondo i veri
contenuti sostanziali presenti in questa terra facendosi promotore
ed ideatore di progetti di recupero architettonico e paesaggistico.
Il ricavato degli eventi culturali ideati e promossi da WISH, già di per
se valore aggiunto alla suddetta identità, viene reinvestito in
progetti meritevoli di attenzione, sul territorio dell’isola, con
particolare attenzione a quelli votati alla ristrutturazione di immobili
siti in Palermo ed in Sicilia, di beni culturali privati e pubblici, ed
ecclesiastici. La cultura e la sua promozione dunque generano
economia da reinvestire in progetti di ristrutturazione e
coinvolgimento di risorse umane sul territorio in termini di impiego e
di valorizzazione.
Palermo città dalle mille sfaccettature, caratterizzata da una
stratificazione di culture diverse via via approdate nei secoli,
perfettamente intatta e palpabile tra le strade e le maglie degli
edifici storici di Palermo, è il teatro perfetto per iniziare un percorso
di neo-rinascimento dell’arte, avendo mancato da più di un secolo
l’appuntamento con quello architettonico, ove l’uomo, la sua
complessità, la sua diversità, la sua unicità vengono riposti al centro
dello studio dell’artista, abbandonando minimalismi e asettici
stereotipi dell’arte contemporanea.
THE POWER OF DIVERSITY
Il potere della diversità, tema ampio e malleabile, diventa
occasione per gli artisti per approfondire con una dinamica
soggettiva personalità, esperienze e circostanze della realtà ove il
comune denominatore è la forza ed il potere che si manifesta o si
cela dietro una o più diversità, l’uomo è riposto al centro
dell’universo e della ricerca artistica.
Gli artisti prescelti non sono tutti anagraficamente siciliani,
abborrendo WISH l’idea ghettizzante di un pittura siciliana che
parta da una biologica nascita nell’isola ma prediligendo, come
sempre nel passato, un’appartenenza ad essa nel percorso
esistenziale dell’artista che nel viverla e respirarla ha trovato
particolare ispirazione.
GLI ARTISTI
Gli undici artisti, MARCK ART – PHILIPPE BERSON - CATERINA
CANCEMI - GIUSEPPE GUIRRERI - GIOVANNI IUDICE - ROSA
MUNDI – CLELIA PRESTIGIACOMO – FABIO CONTRINO - NICOLA
PUCCI – LUCIA STEFANETTI - WILLIAM MARC ZANGHI racchiusi
tra le mura di questa mostra che si articola in tre storici luoghi del
centro di Palermo - Museo Riso d’arte contemporanea della
Regione Sicilia in Corso Vittorio Emanuele, la Chiesa dei Tre Re
Orientali alla
fine della Via Montevergini, e la Chiesa di San Giovanni della
Nazione dei Napoletani sempre in Via Vittorio Emanuele – hanno
elaborato con le loro opere il loro personale contributo al potere
della diversità, mettendo astrattamente in comunicazione luoghi
tra loro molto diversi, per lanciare insieme il manifesto del neo
rinascimento dell’arte, idealmente germogliato tra le smagliature di
luce della terra di Sicilia, oggi.
DIALOGO TRA I LUOGHI E LE OPERE
La Chiesa dei Tre Re Orientali ricostruita nel 1580 dalla Compagnia
dei Tre Re (già nota come Confraternita dei Putari- Semenzari) sullo
stesso luogo ove sorgeva la Chiesa di San Giorgio lo Xheri d’epoca
normanna, ove Xheri si presume derivasse dall’arabo “Sheri” che
significa “camminamento sulle mura”, da cui la “Shera del kes”, ossia
una delle due vie sopraelevate che un tempo correvano parallele al
Cassaro. L’attuale facciata, corredata di portale barocco colonnato –
mistilineo nella trabeazione e spezzato nel timpano – risale al 1758
e nasce da un progetto di rivisitazione architettonica complessiva
del trapanese Francesco Ferrigno (1686-1766), discepolo
dell’insigne architetto del Senato palermitano Andrea Palma.
L’Interno a navata unica presenta un addobbo decorativo realizzato
nel 1750 da Procopio (1679-1756) e Giovanni Maria Serpotta,
rispettivamente figlio e nipote del grande scultore Giacomo.
All’opera contribuirono anche Gaspare Firriolo genero di Procopio e
Domenico Guastella, stuccatore di liscio. Al centro dell’Arco
trionfale un cartiglio dorato invita all’adorazione del Bambino Gesù.
Bellissima la cripta sottostante con i resti di una piccola catacomba
e visibili tracce di mura fenicie.
La Chiesa dei Tre Re Orientali abbandonata per anni è stata vittima
di numerosi pillage che l’anno privata degli altari, della maggior
parte della immagini sacre e perfino della sua preziosa
pavimentazione, nonché incredibile decapitazione di sei statue
serpottiane su otto presenti nel suo interno.
Ora di proprietà degli IACP Palermo che hanno iniziato, con
coraggio e difficoltà, la pulitura della stessa, un tempo trasformata
in discarica e piena di detriti, il restauro e la pittura delle pareti,
nonché la raccolta dei resti delle teste decapitate cadute rinvenute
a terra. Quattro virtù, Sapientia, Nobilitas, Obedentia, Astrologia
agli angoli della Chiesa dei Tre Re vengono impersonate da quattro
statue in stucco bianco e dorato che, se pur decapitate, conservano
il simbolo iconografico di riferimento in stucco dorato, posto tra le
loro mani.
Sopra il portone dell’entrata un passo del Canto dei Cantici “Omnis
gloria eius, filias regis ab intus” che continuerebbe con “fimbriis
aureis circumamicta varietatibus”, ossia “Tutta la gloria della figlia
del re dimora nelle virtù interne del suo animo più che negli
ornamenti esterni ed apparenti.
Il particolare stato di grave mutilazione della Chiesa, per l’essere sta
privata di ogni suo decoro, nonché delle 6 teste delle Statue
serpottiane ancora giacenti in una serie di scatole a terra (dal 18
novembre 2014 prese a cura oggi dalla Soprintendenza anche grazia
alla campagna di sensibilizzazione portata avanti dall’Associazione
ARCHIKROMIE, tra gli obiettivi UNESCO, a capo dell’intero evento
di promozione ed adozione per due settimane di questa Chiesa,
l’Istituto F. Parlatore di Palermo che in più occasione negli ultimi
due anni è stata attenzionata con l’attività di ricerca degli studenti,
ZONTA PALERMO ZYZ e WISH) sono state da spunto per una
installazione sul tema dal nome “filias regis” dell’artista Rosa
Mundi, cittadina del mondo, con l’aiuto dell’artista Caterina
Cancemi di Monreale.
Questa installazione volge a riflettere ed a sensibilizzare tutti
coloro che visiteranno la Chiesa. Il visitatore parteciperà
astrattamente alla rinascita di questo luogo, contribuendo, altresì,
al restauro delle teste, passando per la simulazione del proprio viso
riflesso sulle opere attraverso una reale pedalata di cyclette, ossia
un vero sforzo fisico che, con l’aiuto della tecnologia, contribuirà,
una volta captata l’immagine del suo volto vivo, a proiettare
l’immagine dello spettatore, non più inerme, a ridare vita alla statua
serpottiana, prestandole lo sguardo con la forza delle proprie
gambe. Sul tavolo ricoperto di velluto rosso è posta una opera “5
teste in cerca di un corpo” composta da 5 teste in gesso di visi
contemporanei che nella fessura delle palpebre sprigioneranno un
colore azzurro di vita e di rinascita propria prossima futura.
Sull’altare della Chiesa dei Tre Re orientali è posto un quadro
astratto, intitolato “La Calcinosi“ di Mark Art, noto artista siciliano
di Favara (Ag), resuscitato da un coma profondo nel 2007, che
raffigura nelle sue opere le diverse patologie mediche, il sangue e
le cellule viste dal di dentro, come paesaggi fantastici, viottoli ove
passeggiare silenziosi. All’interno della Chiesa vi sono infatti tre tele
dedicate al tema della sindrome dell’anemia mediterranea, in
onore del grande lavoro svolto dell’attivissima Associazione Piera
Cutino, con sede presso l’Ospedale Cervello a Palermo, centro di
eccellenza. Le donazioni offerte nel corso di questa mostra e di tutti
gli eventi che al suo interno verranno fatti sono destinate, alla
Fondazione Piera Cutino che ha creato una unità operativa e di
ricerca di eccellenza, fiore all’occhiello della sanità italiana ed
europea, collaborando con le più grandi strutture di ricerca
americane.
Nella Chiesa altre opere di Mark Art rappresentano la “diversità”: il
cuore di Santa Chiara e di San Francesco. Due personalità diverse,
lontane ma che insieme hanno creato quello che ad oggi sotto gli
occhi di tutti è la grande realtà francescana e clarissa, partendo da
Assisi ed ogni dove.
Accanto alle opere di Marck Art sono posizionate le quattro tavole
dell’artista Lucia Stefanetti, di origini pugliesi ma - innamoratasi
della Sicilia – da anni residente a Sciacca con una finestra sul mare
mediterraneo, raffiguranti in chiave sempre neo-rinascimentale
Santa Lucia, Santa Barbara, Santa Agata, Santa Rosalia.
Le Sante “dominano il nostro sguardo riportandoci alla loro essenza,
emancipandosi dalla loro martirio come se l’altissimo dimorasse
immane nel loro passato, presente e futuro… L’arte nei secoli ha
individuato nella scienza dell’iconografia i suoi codici, ossia la sintesi
dei suoi messaggi e dei rispettivi contenuti storici della
rappresentazione figurata, l’εἰκονο γραΦία”.
Lucia Stefanetti , artista di grande spessore e fascino - con il suo
tratto à la fois leggero e forte, come una carezza sul legno, come lo
sbattere delle ciglia sull’apice delle gote ed il vento sulla sabbia reinterpreta i Santi del passato cogliendole l’essenziale e
l’ineluttabile nel loro essere uomini e donne, nella loro storia,
femminilità, bellezza e diversità. Un’altra opera di Lucia Stefanetti
è la Madonna del Soccorso, tecnica graffite su tavola, a forma
romboidale, composta a sua volta da quattro rombi perfetti, è
invece collocata nella Chiesa di San Giovanni dei Napoletani, risalente
al 1526 ed ultimata nel 1617, proprio dalla congregazione della
Nazione dei Napoletani, fondata nel 1519. Nel 1581 a causa del
prolungamento sino al mare della via Toledo, la Chiesa subì un
taglio strutturale con conseguente modifica del portico che
assunse, così, l’inconsueta forma trapezoidale ed il rialzo della
stessa rispetto al piano stradale. La cupola è formata da Spicchi di
mattoni ricoperti di smalto blu con, all’apice, un lanternino. Al suo
interno le statue di Procopio Serpotta, figlio del famoso Giacomo.
Ritornando alla Chiesa dei Tre Re Orientali, sul loggione laterale
destro, le sculture sul tema dell’allegoria della morte del noto
artista parigino Philippe Berson, che da anni ha scelto di vivere a
Palermo, ci riportano al noto tema dell’affresco riallestito a Palazzo
Abatellis e nella pratica dell’imbalsamazione della Cripta dei
Cappuccini. Philippe Berson rappresenta la morte e la paura di essa
in chiave ironica e burlesca, sfatandola.
Due angeli composti, con grande maestria, in ferro e acciaio
saldato, imprigionando ossa di animali specificamente trattate, poi
rottamate in una composizione fantastica creando, con sembianze e
pose leziose umane, gli angeli della vita e della morte. Gli angeli di
Philippe hanno mani lunghe e affusolate, caviglie lunghe e strette,
portano i tacchi a spillo col plateau.
Dietro ai due angeli ancora un opera di Mark Art su sfondo rosso,
“La verità della misericordia” che ci riporta - con un immaginario
balzo ad un isolato più in là - a Palazzo Riso, ove invece è esposta la
tela, su sfondo blu, “Le Mille Croci”, entrambe raffigurano la
sofferenza umana e la misericordia divina, individuando nella croce
l’emblema di tutte le sofferenze sparse in tutto il mondo, di
qualsiasi religione o sesso – rappresentate nella diversità del colore
delle croci stesse – ed il potere che il loro sacrificio unito ha
raggiunto in nome del bene, emancipandosi da ogni forma di male.
Sul primo altare a destra un’altra opera di Rosa Mundi, “Il potere
della diversità – il tempo dell’amore”, incisione su legno massiccio
ove due corpi asessuati, nei quali però si intravedono i “ruoli”
maschile e femminile, formano una clessidra umana. In
corrispondenza dei piedi e delle mani sono incise le sagome di
un’abitazione ad indicare il focolaio domestico. La diversità di due
anime che nell’amore si uniscono, indipendentemente dal sesso o
dal binomio tra i sessi, due uomini, due donne, comunque generano
amore. La forza del loro amore rappresentato, dal legno massiccio
di abete, deve fare i conti con la fragilità del tempo, irreversibile e
tiranno che nella clessidra di vetro viene simbolicamente
rappresentato. Il tempo dell’amore è anche sapersi rinnovare e fare
ripartire con estrema delicatezza e sapienza quella clessidra,
girandola e facendo ripartire il tempo.
Al centro della Chiesa un’opera di Caterina Cancemi, artista di
Monreale, “Metamorfosi” raffigurante un albero che si tramuta
lentamente in una donna, una sorta d’immaginaria metamorfosi ove
la natura, che è vita, prende sembianze umane. Come in un rito
primordiale il seme di larice, piantato dal padre nelle campagne di
Monreale diventa, in un immaginario futuro molto lontano, un
grande albero da cui verrà ricavato il sarcofago dell’ultimo viaggio.
Gli alberi non possiedono nessun gesto, suono o moto eppure sono
creature vive, capaci di crescere, riprodursi, soffrire, gioire e
corrispondere … proprio come l’uomo. Quest’opera vuole
rappresentare l’assoluta immobilità ed il suo perenne silenzio
dando gioia alle nostre esistente. Il legno sepolto nella terra rivive
nel seme e rinasce una albero che si tramuta in donna. Il corpo della
donna che affonda le sue radici nel terreno, la sinuosità della figura
che lentamente si rivela, trovando la pace, l’ossigeno, la vita. Ora è
di nuovo diversa.
Nicola Pucci, giovane affermato artista palermitano offre al tema
della diversità tre opere simili nella circolarità, sua ricorrente
peculiarità, ma diverse nel contenuto: “I controllori di volo”, “I
tuffatori” ed i “Quotidiani”. Nei controllori di volo rappresenta
nelle diverse gestualità degli spettatori, un modo diverso di
posizionarsi rispetto al volo di un unico piccione. Nei tuffatori
immortala l’istante del getto nell’acqua, immaginando accanto e
fuori all’opera una stampella, a significare come l’uomo non
normodotato fuori dall’acqua, ritrovi nello spazio liquido una
uniformità che lo porta ad superare la sua diversità. Nei quotidiani,
invece, ci illustra sapientemente il potere della diversità e
difformità dell’informazione, quale veicolo di una verità possibile,
mai unica e certa perché filtrata dall’umana percezione.
Sempre di Caterina Cancemi sono altre due opere: “Stupore” ove la
testa di una bambina in terracotta, ferro e plastica, guarda con
stupore le bolle di sapone nell’aria interrogandosi sul volo e sulla
sospensione delle sfere fatte d’aria, sapone ed acqua; “La danza del
silenzio” ove il busto di una ballerina appositamente indefinita,
riecheggia la plasticità del movimento pur nella sua staticità; e “La
Chitarra”, fatta di gesso e fili di ferro, è parte della serie dedicata
agli strumenti musicali in sculture che permangono nel produrre un
loro suono. Anche qui la diversità nel materiale è al centro della
ricerca della Cancemi.
William Marc Zanghi invece ci introduce all’isola, la Sicilia, nelle sue
incredibili rappresentazioni fantasiose, con l’uso di colori rubati alla
gioia ed alla magia, ci illustra due visioni, due prospettive diverse,
una fluida e densa tutta rosa e l’altra una zattera, “Mystic River”,
che vaga nella notte, in un mare blu, con tre cani guardinghi e
curiosi seduti che guardano fuori nell’oscurità bolle nell’aria. In
lontananza si scorgono due grandi scimmie blu. Infine “Mappatura”
è una grande tela ove nell’isola si mischiano figure umane, animali,
bolle e facce, creando un collegamento tra le terre emerse del
mare: la Sicilia è sempre al centro.
Ricollegandosi al tema della diversità, nelle diverse interpretazioni
e occasioni di studio artistico che la Sicilia ha in potenza di dare, si
ricongiunge la seconda installazione di Rosa Mundi, un grande
cruciverba a forma di Sicilia dal titolo “Una parola in mezzo al
mare”.
Le parole crociate sono il gioco enigmistico che prevede una griglia
di caselle bianche e nere, in parte numerate, a cui si riferisce un
elenco di definizioni di variabile livello di ambiguità. Il casellario va
completato dal solutore che deve rispondere correttamente ad ogni
definizione, individuare la parola che la risolve e trascriverla. Ogni
cruciverba seleziona il proprio pubblico tramite la propria
difficoltà, che dipende da diversi elementi, le restrizioni derivano,
solitamente, da considerazioni enciclopediche piuttosto che
dizionariali, da qui nasce la provocazione insita nell’opera.
In questa tavola il cruciverba incrocia insistentemente la parola
mafia e maffia, con caratteri di scrittura diversa che ci rimandano
indietro al 1800, al 1860, al 1890, al 1900, al 1920, 1945 etc. sino ai
giorni nostri, ove il carattere è sinonimo, all’occhio più attento, di
una evoluzione del fenomeno antropologico sociologico definito
mafia, rinchiuso forzatamente in una soluzione linguistica unica
frutto di una definizione figlia di quel tempo.
Nel leggere le diverse definizioni offerte dai dizionari italiani, si
evidenzia come è ed è stata mutevole la percezione di questo
fenomeno sociale che ancora oggi è spesso, a torto, confuso con
l’identità dell’intera isola, nonostante dimorino ben altre ragioni e
circostanze storiche, scientifiche ed artistiche per parlarne con toni
lodevoli ed ammirativi.
Il cruciverba si legge al contrario, la prima definizione è NA, ossia la
prima e l’ultima cifra della Cosa Nostra, proseguendo incrociamo la
PA di Palermo, la nota FA della Fanfara, il Don degli uomini d’onore,
il noi dell’omertà, l’ON dell’onore e dell’onorevole, e poi Maffia, la
miseria, la bella donna e tutte le definizioni che gli sono state date.
Sul tavolo una serie di dizionari antichi ed antichissimi, sino ai
giorni nostri, che definiscono, ciascuno a suo modo, il significato di
una parola che prima che essere definita necessita di essere capita
nel tessuto culturale ove si è annidata e evoluta. Sotto questa
montagna di libri e di dizionari la sagoma di una Sicilia tutta verde
come un prato giovane ed al centro una pianta purificante l’Agave.
La lingua è espressione di una cultura e la cultura è, a sua volta,
espressione aderente di una comunità fatta di uomini, ogni uomo
partecipa nel suo piccolo alla costruzione di quella cultura
uniformandosi o meno al pensiero comune.
Sempre dell’artista Philippe Berson è “La Figlia del Re”,
interpretazione personalissima della scrittura Omnis gloria eius,
filias regis ab intus. Il talento dell’artista francese rappresenta con
un busto di acciaio la corazza che contiene le quattro virtù: la
Sapienza costruita e forte, la Nobiltà fiera e rigida, la Obbedienza
irremovibile ed impassibile ed, infine, l’Astrologia, virtù
quest’ultima che apre un varco alla fantasia ed alla libertà, ma anche
alla superstizione che come un uccello con il becco a punta, bussa
alla corazza della figlia del re.
Sempre di Nicola Pucci sono un dittico “Volti di donna”
raffigurante il viso di una donna riflesso e con al centro la sua nuca.
Un quadro profondamente intimista, unitamente alla piccola tela
“volto di donna” con due teste posizionate verticalmente, quasi in
volo, che evidenzia un dialogo circolare e, questa volta, anche
verticale, dell’animo umano che si interroga tra sé e sé sulla sua
esistenza e consistenza. Nei quadri di Pucci il colore i piani si
mischiano all’aria e di rarefanno in equilibrio con l’occhio
dell’osservatore.
Giuseppe Guirreri grande maestro del vetro ed artista di
Cammarata, in Provincia di Agrigento, propone per questo tema
un’opera in ferro e vetro dal titolo “30 personaggi in cerca di
Cuore”. L’umanità. Trenta Volti. Tutti uguali. Riconoscibili,
raziocinanti ed educati alla stessa etica e alla morale. Dalla
ripetizione dei volti ci si chiede dov’è la diversità dell’individuo,
quello che rende un uomo unico senza veli; al contrario dei volti
rappresentati dal Guirreri la risposta vede dunque la ricerca
dell’unicità nella follia, qui rappresentata dal cuore sotto forma di
bocca, di colore diverso per ogni figura, perché ogni figura unica è
follia. L’opera è composta da trenta formelle di vetro, raffigurante
un volto dipinto a grisaglie con diverse velature colorate,
contornato da vetro nero. L’effetto è setoso, liscio, la caratteristica
principale, il colore della bocca, diverso per ogni volto.
Giovanni Iudice, reduce dalla imponente mostra di Favignana “Da
Pirandello a Iudice”, presenta un tavola sul tema a lui caro, i
profughi sulle coste siciliane. L’uomo di trasforma in Farfalla, pronta
a librare nell’aria dopo tanto viaggiare. Si evidenzia in questa
piccola opera il rispetto per la vita e per la diversità.
Fabio Contrino, giovanissimo artista ci rappresenta con “il
dubbio dell’ispirazione” infinite tele bianche riflesse sul vetro al
lume di candela. Le ombre delle tavole si moltiplicano ed ogni
tela bianca, prima, viene colorata dell’ombra di quella che la
precede.
Infine, l’undicesima artista Clelia Prestigiacomo con la sua arte
puramente sensoriale olfattiva, studia, prepara ed infine associa
un’essenza ad hoc per ogni artista.
Il profumo, autrefois, è una forma d’arte sorella della scultura ed
della pittura. Un profumo si compone di note olfattive proprio come
un brano musicale. L’olfatto è il fratello del respiro automatico
quindi inconscio. Quando si parla di odori entri in contatto con ogni
essere umano… ognuno di noi viene intaccato da una delle più
potenti memorie rievocative: la memoria olfattiva. La
Prestigiacomo, figlia d’arte con la sua arte ci introduce nel viaggio di
ogni dove, nel potere della diversità, questa volta, puramente
olfattiva nella speranza che siate disposti a chiudere gli occhi.
Buon viaggio, che il neo- rinascimento dell’arte germogli in terra di
Sicilia.
Chiara Modìca Donà dalle Rose
n.q. di Presidente WISH
WORLD INTERNATIONAL SICILIAN HERITAGE
THE POWER OF DIVERSITY
The Church of Three Oriental Kings
Palazzo Riso - The Sicilian Museum of Contemporary Art
The Church of St Giovanni of Napoletano Country
From 24.11.2014 until 15.12.2014
« On dit que le désir est le produit de la volonté mais en réalité c’est
vraie le contraire : la volonté est le produit du désir » Denis Diderot
WISH- World International Sicilian Heritage is a private
organisation which works towards promoting the cultural identity
of Sicily, of Sicilianess, and the Mediterranean Basin in every form
that it might take, both in Italy and internationally. It puts its
energies into organising a series of cultural events which
encapsulate the principle scientific and artistic ideas of the past,
present and future. This is all with the aim of promoting, and
reexamining the importance of Sicilian culture.
The proceeds of these cultural events, apart from the promoting
WISH’S aims, will be reinvested in gainful projects around the island.
With particular importance placed on the restoration of important
private, public and ecclesiastical properties both in Palermo and in
the rest of Sicily. Culture, and its promotion will, then, generate
money to reinvest in restoration projects and inject back into the
population, providing jobs and a growing sense of worth about their
island.
Palermo, city of a thousand facets, characterised by the strata of
different cultures, building on top of one another century by
century. These striations appear perfectly intact in the streets and
the tangled mazes formed by the city’s historic buildings. It seems
the perfect theatre in which to begin a voyage through New
Renaissance art, coming more than a century after the modernism,
it places man at the foreground, exploring mankind’s complexity, its
diversity and its unit, abandoning minimalism and the other
aesthetic stereotypes of what has come before.
THE POWER OF DIVERSITY
The power of diversity, term which can encompass a vast and
malleable array of meanings, became a tool for artists to deepen
their understanding of real people, experiences, and circumstances.
The common thread being the force and power lying behind
diversity. Man, once more, takes his place at the centre of the
universe and of artistic expression.
The artists selected by WISH do not all dwell in Sicily. WISH, hating,
as it does, the ghettoising idea that sicilian painting which only
belongs to those on the island. Rather it promotes, as has always
been the case with sicily, artists with a sense of fundamental
belonging to the island, who have lived and breathed its air and
here have found inspiration.
THE ARTISTS
MARCK ART – PHILIPPE BERSON - CATERINA CANCEMI GIUSEPPE GUIRRERI - GIOVANNI IUDICE - ROSA MUNDI – CLELIA
PRESTIGIACOMO – FABIO CONTRINO - NICOLA PUCCI – LUCIA
STEFANETTI - WILLIAM MARC ZANGHI
This exhibition is split between three historic buildings in the centre
of Palermo - Museo Riso the sicilian museum of contemporary art in
Corso Vittorio Emmanuele, the Church of The Three Eastern Kings
at the end of Via Monte Vergini, and the Church of San Giovanni
della Nazione die Napoletani also in Via Vittorio Emanuele. The nine
artists featured have explored with their work the power of
diversity, coming together as an abstract to launch the manifesto of
the New Renaissance.
DIALOGUE BETWEEN THE WORKS
The Church of the Three Eastern Kings, rebuilt in 1580 by the
Company of Three Kings, (known as the fraternity of PutariSemenzari), on the same ground where the Norman church of
Giorgio lo Xheri once stood. Xheri, it seems, comes from the Arab
“Sheri” which means path along the ramparts. ‘Shera del Kes’ leads
from one of two adjoining streets with at one time ran parallel to
the Cassaro.
The current façade, lined with baroque columned doorways, was
built in 1758 and was born from the comprehensive architectural
projects of Francesco Ferrigno (1679-1756) form Trapani. It was
based on the designs of the Senate of Palermo Andrea Palma. The
inside presents a single nave with a decorative ceiling realised
by Precopio (1679-1756) and Giovanni Maria Serpotta in 1750,
respectively son and nephew of the great sculptor, Giacomo.
Gaspare Firriolo, the son-in-law of Precopio and Domenico
Guastella, a plasterer, also contributed. The the centre of the
triumphal arc a golden cartouche invites the congregation to adore
the baby Jesus. There is a very beautiful crypt, with the remains of a
small catacomb and visible remains of other walls.
The Church of The Three Eastern Kings, abandoned for years, has
been the victim of numerous pillages which have robbed it of its
alters, the majority of its sacred images, its famous floor tiles, and,
not least, the decapitation six of the eight statues by Giacomo
Serpotta which stand inside the Church.
Now the owners IACP Palermo have started to painstakingly clean
the church. Once a a ruin full of refuse, the coming years will see
restoration of the building, the repainting of the walls, not
forgetting the recuperation of the fallen heads. Four Virtues,
Sapientis, Nobilitas, Obedentia, Astrologia which once stood at
the four corners of the church will be impersonated by four statues
in gilded white plaster, which will hold the preserve the
iconographic significance that the original statues once heald.
Above the entrance door a verse of the Canto di cantici: “Omnis
gloria eius, filias regis ab intus” continuing with“fimbriis aureis
circumamicta varietatibus” Meaning ‘The glory of the daughter of a
king lives in the eternal virtue of her spirit, more than in her
external and blatant ornaments.” (…)
Chiara Modìca Donà dalle Rose
n.q. di Presidente WISH
WORLD INTERNATIONAL SICILIAN HERITAGE
Commento critico / Critical Comments
a cura di Salvatore Giglione
Testo critico Mostra
Il Potere della Diversità/The power of diversity
Museo Riso/ Chiesa dei Tre Re Orientali e di San Giovanni della
Nazione dei Napoletani
La prerogativa dell’uomo rinascimentale risiedeva nel forgiare se
medesimo ed il proprio destino nel mondo, mentre nel medioevo
l’uomo era parte di un ordine cosmico prestabilito.
Questa mostra, sapientemente denominata il potere della diversità,
pone i riflettori sull’uomo nell’arte contemporanea e su la visione
del mondo a lui propria, rimestata nelle arti figurative classiche, ove
il contatto con il dato fattuale e cromatico viene esaltato per ridare
vita ad una Chiesa, la Chiesa dei Tre Re Orientali, ormai denudata di
ogni sua veste o decoro, restituita in un immaginaria nuova linfa
vitale grazie ad 11 artisti.
Come i tre Re magi gli artisti fanno dono di una croce, una pala
d’altare, ed in ultimo la possibilità di ricollocare i visi delle virtù
della figlia dei tre Re sulle statue serpottiane, promuovendo un idea
di restauro di recupero del bene, in un’ottica di valorizzazione del
patrimonio che l’Unesco, la Regione Sicilia, WISH – World
International Sicilian Heritage e Archikromie hanno colto, per
continuare il lungo cammino, avviato da tempo da altri prima o dai
medesimi, di ricostruzione del territorio e sua promozione culturale.
In questa esposizione il tema della prospettiva nel verbo dell’opera
“Una parola in mezzo al mare” come “Le mille croci”, “La verità della
misericordia”, “Quotidiani” e la “Figlia del re” ci riporta a Ortega y
Gasset nel suo “El tema de nuestro tiempo” ossia alla circostanza
che “la realtà, per sua propria natura, può essere vista solo da una
determinata prospettiva e la prospettiva, a sua volta, costituisce un
elemento essenziale della realtà”.
Crolla l’erronea credenza per cui la realtà avrebbe una sua
fisionomia propria, indipendente dal punto di vista da cui la si
considera. La convinzione per cui ogni visione della realtà, per sua
intima natura, è composta da infinite prospettive, tutte ugualmente
vere ed autentiche, pertanto “la sola prospettiva falsa è quella che
pretende di essere unica”.
Il potere e la bellezza della diversità, riemergono nell’arte
contemporanea, oggi, qui nel Museo Riso, nel centro di Palermo,
come hanno celebrato gli artisti del proclamato neo rinascimento,
reinserendo importanti macchie di colore, in un tripudio di
sperimentazioni sulle tecniche pittoriche miste all’obiettivo di
esprimere un concetto proprio personale e comunque universale,
con al centro di nuovo l’uomo.
SALVATORE GIGLIONE
Direttore Generale
Dipartimento Beni Culturali ed dell’identità Siciliana
Commento critico / Critical Comments
A cura di Vittorio Sgarbi
Testo critico a cura di Vittorio Sgarbi
Il Potere della Diversità/The power of diversity
Museo Riso/ Chiesa dei Tre Re Orientali e di San Giovanni della
Nazione dei Napoletani
La creatività non ha confini e non ha pudori. Da circa mezzo secolo,
l'essere artista non è uno status o una condizione più o meno
esclusiva di lavoro, a seconda della specialità: pittore, scultore,
incisore, ceramista e altro ancora; ma è quello che pensa, quello che
idea, all'infuori dello specifico tecnico ed esecutivo. L'artista è libero
e non è stretto o piegato da nessuna necessità. L’occhio dell’artista,
la sua umana personale prospettiva poggia sul mondo e crea
innumerevoli formi di rielaborazioni possibili, di ciò che vive e lo
circonda, attraverso la sua.
Il potere della diversità è un tema, è un’idea che come un seme che
getta le prime basi di una riflessione più ragionata sul movimento
qui consacrato come neo rinascimento moderno, superato quello
architettonico, nelle arti plastiche e figurative tratteggiata nella
bozza del manifesto del neo rinascimento di Rosa Mundi e condivisa
da Marck Art, Giovanni Iudice, Nicola Pucci, Lucia Stefanetti,
Philippe Berson, William Marc Zanghi e tutti gli altri, ove l’uomo
ponendo l’accento proprio sulla sua non unicità, esalta le sue
differenze, prediligendo una dialettica che riscopra il bello, il
rapporto spazio tempo e l’armonia cromatica della sua funzione e
del suo esistere all’interno dello spazio, superando gli stereotipi
minimalismi e la promozione di un arte mercificata, ove il metri
quadrati, hanno preso il posto dell’emozione e dell’estetica, ove le
dinamiche economiche e la presunzione dell’ignoranza dello studio
dei grandi del passato, come una censura dal gusto medievale,
tende a mutilare.
Le sei teste di stucco serpottiane rinvenute, a terra, nella Chiesa dei
Tre RE e fatte rivivere, nell’istallazione di Rosa Mundi e Caterina
Cancemi nelle “5 teste in cerca di un corpo”, nei volti dell’attore
Giovanni Cutino e di altri angeli incarnano, insieme a tutte le opere
della mostra, le emozioni forti espressione artistica del “homo faber
ipsius fortunae”
La parola, il verbo, il significato di queste stesse emozioni, sono
mutevoli nel tempo come l’evoluzione del gusto: l’arte ne è espressione primordiale.
Prof. Vittorio Sgarbi
Commento critico / Critical Comments
A cura di Vito Marcellomaria Corte
THE POWER OF DIVERSITY
Credo che la Mostra Collettiva The Power of Diversity sia allestita a
Palermo non per caso: la città sta nel Mediterraneo perché essa è
un millenario nido di tolleranza e di presenze diverse.
Questa mostra ribadisce il messaggio recentemente lanciato al
MAXXI da Gaetano Pesce: il tempo della diversità è il nostro tempo,
non è cosa diversa da esso.
L’arte vera non contempla l’esistenza di confini disciplinari tra le
forme espressive del pensiero, della parola, del corpo e dello
spirito. L’arte contemporanea ribadisce, con messaggi variamente
comprensibili, l’attenzione verso l’uomo nelle sue molteplici
declinazioni: che siano della dimensione del quotidiano o che siano
della dimensione sovrannaturale.
Palermo, con la sua Sicilia e l’ambito delle refluenze culturali che
WISH riesce ad alimentare, costituisce dunque non solo una
condizione geografica assai pertinente per apprezzare la “forza
della diversità” ma anche una condizione storica ideale, che vede
molti di noi più o meno personalmente coinvolti entro
problematiche attinenti la Diversità: che sia di razza, di status
sociale, di confessione religiosa o di interessi.
I nove artisti partecipanti alla Mostra – o meglio sarebbe dire i dieci
artisti, visto che le essenze profumate della Prestigiacomo sono
pure esse arte rappresentativa di diversità - sono allora donne e
uomini reali che praticano la realtà siciliana prima come esseri
viventi e poi come anime artistiche: Rosa Mundi, Cangemi, Mark Art,
Stefanetti, Berson, Pucci, Zanghi, Guirreri, Iudice hanno nome e
cognome, un volto, una testa e un cuore e sono pieni della loro
dimensione entangled del loro essere unici ma non custodi di
uniche e assolute verità.
Hanno le mani o gli abiti sporchi del mondo e del tempo che sta
loro attorno e che è uguale a quello che sta attorno a tutti noi.
Ma hanno l’anima pulita della curiosità, della sperimentazione e
della condivisione.
La loro dimensione etica non è altro rispetto a quanto si apprezza
dalle opere esposte, ma ne è parte intimamente connessa.
E chi polemizza o, peggio, liquida con sufficienza l’approccio a unire
piuttosto che a dividere che questa Mostra persegue, rischia di
apparire un sepolcro imbiancato: rischia di marcire corroso dalla sua
stessa incapacità nel sapersi mettere in discussione.
Arch. Vito Marcellomaria Corte
LUCIA STEFANETTI
2002: “3^ Exposition Collective de
peintres italiens”, Galerie d'Art
The Colours, Parigi.
Collabora con la cattedra di
“Teoria e metodo dei mass-media”
del prof. E.N. Terzano, presso
l'Accademia di Belle Arti di Foggia,
tenendo una conferenza/lezione
dal titolo: “Le Ali degli Angeli nella
Cristianità”.
Biennale di pittura “Domus De
Maria”, Cagliari.
2003: Mostra itinerante di pittura
“Arte in movimento”, l’Aquila –
Roma.
2004: Otto protagoniste della
pittura italiana; mostra collettiva
“Io Artemisia”, Trapani. Mostra
Collettiva “La Madonna greca”,
Ravenna.
2005: Consegue Laurea in Beni
Culturali ad indirizzo
Archeologico, con una tesi su “La
documentazione grafica ed il
disegno in archeologia
Santa Lucia 2014, 200 x 60
2006: Mostra itinerante di pittura
“Metanoia”, Sicilia – Campania –
Puglia – Emilia. IV Triennale di arte sacra contemporanea, Lecce.
Mostra Collettiva su “Proposta di geografie del dialogo”, Assisi.
Mostra Collettiva “La Donna e il Mare”, Piraino (ME).
Realizzazione opera “Ecce Homo” per il Santuario dell'Ecce Homo a
Piraino (ME)
Mostra d'Arte Sacra Contemporanea, Piraino (ME). Mostra Collettiva
”La forma del cammino – Il cammino della forma”, Villa Torlonia, San
Mauro Pascoli (FO), consegue il premio di partecipazione alla Fiera
Internazionale d'Arte, Forlì.
2007: Realizzazione l'opera “Per Modum Suadentis”, due pale
d’altare, commissionate dal Cardinale Pappalardo per la la chiesa di
S. Tommaso D’Aquino a Palermo. Mostra Collettiva “Staurus per
l'Arte contemporanea – l'Arte nel segno della resurrezione”,
Verona. Esposizione nazionale d'Arte contemporanea “Magnificat”,
Ficarra (ME).
2008: Realizzazione opera “Via Crucis” per la Chiesa di Gioiosa
Marea (ME).
Mostra collettiva di arti grafiche, l'Aquila. Mostra collettiva
internazionale d'arte
contemporanea, Pratola Peligne (PS). Mostra collettiva “Nel segno
di Stauros per Scopoli di opere medievali e contemporanee”,
Foligno (PG).
Accademia di Belle Arti Foggia. Docente per il master “Urban Design
– Elementi Pittoricidello Spazio Sacro”, presso l'Accademia di Belle
Arti Foggia.
2009: Mostra Biennale di Arte Sacra “Grenzeloos Stauros Italia –
Heden Daagse
Religieuzekunst – Scherpenheuvel” Zichen (Belgio).
. Mostra collettiva d'Arte “ControguerrArte.Doc”, Controguerra
Teramo.
Mostra personale "Apparizioni di Lucia Stefanetti" all'interno del
Festival internazionale delcinema religioso, organizzata dalla
fondazione Sgarbi, Salemi (Trapani).
Partecipazione I Festival della Cultura Ebraica e d'Israele, due opere
dal titolo “Angeli della Shoah”.
Partecipazione al Festival Salaam Iran, con una mostra personale dal
titolo “Angeli di Persia - Serie di ritratti ispirati alle immagini del
movimento verde”, presso la Fondazione Sgarbi di Salemi (TR).
Mostra “I volti del Sacro”; realizzazione di tre opere sul volto di S.
Giuseppe, Salemi (TR). Partecipazione all'evento “Il Tratto che ci
Unisce”, con l'opera “I cinque sensi”, Salemi (TR) Organizzazione di
work-shop di pittura in Capitanata (FG). Mostra collettiva “Stauros
per Onna – Cento Artisti di-segnano la MadONNA”, San Gabriele
Teramo. Mostra personale itinerante Salemi-Sciacca. Mostra
collettiva “Venezia Misteriosa”, Fondazione Zanardi Venezia.
Progetto libro arcobaleno – Melpignano (LE)
2011: Mostra collettiva “Quando l'eroe è donna”, Fondazione
Zanardi di Venezia. “III premio di pittura Ninì Cassarà – Collettiva
d'arte contemporanea”, Palazzo della
Provincia Palermo. Mostra Personale “Donne sull'orlo di un'estasi”,
WISH -WORLD INTERNATIONAL SICILIAN HERITAGE presso Palazzo
Sambuca con collabroazione presso la Fondazione Sambuca –
Palermo. 54“Biennale Internazionale di Venezia”, Padiglione Italia,
sezione Accademia, con l'opera “La forma del cammino”.
Illustrazione della copertina del romanzo “Stellabianca” di P.
Maulucci e A. Belviso, con l'opera “Mater Dei”. Mostra collettiva
“l'Ombra del Divino nell'Arte Contemporanea – Artisti per Noto e
altrove”, a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Grimaldi Venezia.
Expo-Arte Spoleto-Bruxelles Progettazione sul tema della “Gioia” di
una serie di vetrate per la chiesa della Madonna di Loreto di Sciacca.
2012: Mostra collettiva itinerante “In Chartis Mevanie, Bevagne –
Perugia – Venezia.
Mostra Collettiva: “On ne nait pas femme: on le divient”, WISH –
World International
Sicilan Heritage e Zonta Zyz Palermo – Palazzo Dei Normanni
Mostra Collettiva: “La madonna del Soccorso”, Sciacca.
2013: Collettiva “Le couleurs de l'âme, Chateau du Terral (Francia).
Collettiva “I colori della Costituzione, Palermo. Arte in Terapia –
Festival dei Due Mondi di Spoleto
2014: Arcidiocesi di Agrigento: San La Mediazione Divina in Terra di
Sicilia
Gli sguardi della Madonna e di Santa Agata, Santa Rosalia, Santa
Lucia e Santa Barbara, sono reinterpretate evidenziandone da Lucia
nel suo volare tra le morbide colline siciliane. Tra tanti possibili
linguaggi dell’uomo, l’arte e la musica sono quelli che meglio
permettono di trasmettere prospettive diverse sullo stesso
soggetto, ove il potere della propria diversità può dare il meglio di
sé. L’arte nei secoli ha individuato nella scienza dell’iconografia i
suoi codici, ossia la sintesi dei suoi messaggi e dei rispettivi
contenuti storici della rappresentazione figurata, l’εἰκονο γρα ία.
Lucia Stefanetti , artista di grande spessore e fascino - con il suo
tratto à la fois leggero e forte, come una carezza sul legno, come lo
sbattere delle ciglia sull’apice delle gote ed il vento sulla sabbia reinterpreta i Santi del passato cogliendole l’essenziale e
l’ineluttabile nel loro essere uomini e donne, nella loro storia,
femminilità e bellezza. Sant’Agata, insieme a Santa Barbara e Santa
Rosalia, dominano il nostro sguardo riportandoci alla loro essenza,
emancipandosi dalla loro martirio come se l’altissimo dimorasse
immane nel loro passato, presente e futuro. Sant’Agata non offre i
suoi seni su un piatto d’argento - come nell’immaginario di Piero
della Francesca-, non giace legata ad un palo -mutilata grondante di
sangue come nella tela di Sebastiano da Piombo - o raccolta nella
sua disperata ricerca dell’aiuto di Dio - nella raffigurazione di Giovan
Battista Tiepolo - ma è rappresentata con forza e determinazione,
viva, leggera, serena nel sguardo al mondo con il suo corpo colmo di
vita e di plastica vivacità. La Santa non cammina, non si ferma ma
vola sulla città di Catania, vola sul tempo che la vita umana le ha
dato e poi sottratto, dimorante ora come domani e sempre, giovane
e bella nella sua dimensione divina ed eterna. Il linguaggio pittorico
dell’artista Lucia Stefanetti, con il sottile tratteggio di uno o più
indizi della Storia dei suoi fraterni “amici” Santi e del loro martirio,
colorati per distinguerli dalla secolarizzazione dell’evento
rappresentato, propone una struttura nuova, ricca di sapienti
rielaborazioni dei grandi del passato, ove il rapporto tra la
prospettiva reale e la sospensione fantastica, nella scelta
monocolore del soggetto rappresentato, conduce lo spettatore alla
percezione del vento, del calore e della
Avv.Chiara Modìca Donà dalle Rose
LUCIA STEFANETTI - Le Sante, 2014 - Graffite su legno, 200x60
LUCIA STEFANETTI - Madonna del Soccorso, 2014 - Graffite su legno
MARCK ART
nato a Palermo il 2 agosto1982 attualmente vive e lavora a Favara
(AG) dove realizza le sue opere.
Presidente e fondatore dell’associazione culturale e artistica denominata “AUU”. Dal 1993 al 2000 ha studiato presso il Conservatorio
di Palermo mentre coltivava la sua grande passione per la pittura.
Dopo una malattia abbandona gli studi musicali e si dedica completamente alla pittura ispirata alla medicina, all’espressione del suo
stato d’animo di sofferenza e alla rinascita del suo mondo artistico.
Le principali esperienze nel mondo dell’arte sono caratterizzate da
una pittura sulla Scienza della Medicina di matrice espressionista,
legata a temi e contenuti della sua malattia. In questa direzione
allestisce le sue prime mostre a partire dagli anni 2009 esponendo
nella Galleria “Biotos” di Palermo la sua opere “Claustrofobia del
MARCK ART - Attraversando fiume Giordano 2014,70 x 50
Collezione Privata
Cuore“. La mostra, Patrocinata dall’Assessorato Regionale al Turismo e allo spettacolo, inaugurata dalla sig.ra Maria Gianbecchina,
moglie del celebre pittore Giovanni Becchina in arte “Gianbecchina”,
esponeva 150 opere ed è stata curata con testo critico dal Prof.re
Tanino Bonifacio . Nel 2010 il pittore Marco Urso partecipa alla
mostra della Fondazione Ettore Majorana e centro di Cultura Scientifica ad Erice (Trapani) con una mostra Personale; nello stesso
periodo partecipa alla Quattordicesima Biennale D’arte Sacra di
Teramo intitolata “Le Beatitudini” patrocinata dall’allora Presidente
della Repubblica e dalla Pontificia Commissione dei Beni Culturali
della Chiesa e dal Ministero dei Beni e attività culturali. Nel 2011
organizza un Convegno Mondiale sulla Medicina presso Hotel San
Michele (Caltanissetta) curata dal Prof.re Gaspare Agnello; nel 2012
realizza una mostra personale “Vedere Come Vedere” alla Scala
Reale presso il Palazzo di Governo Prefettizio di Agrigento; nel 2012
partecipa alla mostra personale “La stanza della Medicina” presso la
sala gialla del Palazzo dei Normanni sede dell’Assemblea Regione
Sicilia.
Nel 2014 ha partecipato alla mostra “Aspetti Architettonici e Paesaggistici Siciliani” la cui opera è stata esposta nei Comuni di
Alcamo, Sant’Angelo di Brolo, Messina, Catania e Palermo.
Dal luglio 2014 ad ottobre una delle sue opere , scelta dal prof.
Vittorio Sgarbi, è stata inserita nella mostra “Artisti di Sicilia” ex
stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana curata ed organizzata dal prof. Vittorio Sgarbi e ora itinerante a Palazzo Sant’Elia a
Palermo. A questa mostra hanno parteciato i migliori artisti siciliani
tra cui Guttuso e Fausto Pirandello.
Le sue opere sono riprodotte in diversi cataloghi artistici con testi
critici.
Hanno scritto delle opere e dell’artista Marco Urso in arte Marck Art
il Prof. Tanino Bonifacio, il Prof. Gaspare Agnello, il Prof. Claudio
Rizzi e il Prof. Lorenzo Canova.
Marck Art - Mille croci 2014, 200 x 200 - Collezione Donà dalle Rose
MARCK ART - La verità della Misericordia 2014,130x130 -Tecnica
Mista - Collezione Privata
Philippe Berson - Angeli 2010 - Acciaio, ossa e ferro - Collezione
privata
Marck Art - Calcinosi 2013 - Tecnica mista - 200 x 300
Marck Art - Croce in legno massiccio - 220 x 110 - Collezione Berlingeri
MARCK ART - Il cuore di Santa Chiara 2014 - Tecnica mista - 200 x 100
Sopra:
MARCK ART
Diversità – Torre Salsa, 2009
Olio e tecnica mista
220 x 110
Collezione Donà dalle Rose
A sinistra:
CATIA CANCEMI
La chitarra 2013
Gesso,ferro, lamiera
100 x 30
ROSA MUNDI
nasce in coincidenza delle coordinate 5° 26’23 ‘’ N12° 19’ 55’’, nel
1970.
Vive tra due isole di mare e un’isola di fiume, Rosa Mundi è un
pseudonimo che meglio del suo nome esprime il colore e la luce del
sua più intima essenza e del suo essere capace di mettere forte
radici in ogni dove.
Professionista affermata ed impegnata nel mondo, prestata all’arte
ed alla fotografia da anni, trova spunto nel suo quotidiano per
reinterpretare in un dialogo costante la realtà e l’immaginario con il
sapiente uso di materiale fotografico, ligneo, tessile, vetro e olio su
tela.
La sua è un’esperienza sensoriale, intellettuale e percettiva.
Frequenta come uditore esterno per quattro anni i corsi di Pittura,
Scultura, Coreografia e Storia dell’Arte
dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, l’Accademia des Beaux Arts
di Strasburg, l’Ecole Martenot di Paris.
Da sempre interessata all’arte e alla musica, predilige spazi ove
l’intimismo più profondo entra in contatto con la realtà nella quale
si dissolve.
La ricostruzione di uno spazio allusivo all’Io ed all’Io nel mondo sono
il suo principale filo conduttore.
Ha esposto a Palazzo dei Normanni a Palermo maggio 2012, Biennale Arte Contemporanea Venezia 52° (2007) The Storm and the
Harbour. We are waiting for the change – Padiglione Russo e 54°
(2011) Biennale di Venezia, Parigi, Deauville, Vimoutiers, Canapville,
Neuilly sur Seine, Albi, Palermo, Salemi, Castelporrona, Montecarlo
(Lu)
ROSA MUNDI - The power of diversity – Il tempo dell’amore , 2012
Legno, vetro e sabbia - 70 x 120 - 10 x 20 - Collezione privata
Rosa Mundi
Una Parola in mezzo al mare
2013
Istallazione, legno, stoffa,
dizionari, pittura a olio, velluto
150 x 150
ROSA MUNDI
Definizione del verbo mutevoli nel tempo 2013
Dizionari dal 1800 ad oggi
ROSA MUNDI
5 teste in cerca di corpo
2014 - Istallazione gesso velluto
e pastello e statue serpottiane
Il volto di Giuseppe Cutino
Visto da ROSA MUNDI
Fondazione Piera Cutino
WILLIAM MARC ZANGHI
nato a Wichita (Kansas) nel 1972. Vive e lavora a Palermo.
Principali Mostre Personali | Main Personal Exhibit ions2013
- Strade perdute a cura di Lorenzo Bruni | ARTABLED, Palermo 2012
- Matteo Bergamasco | William Marc Zanghi, Villa Manin, Passariano
di Codroipo, (Udine) 2011
- Bring there, Bianca ArteContemporanea, Palermo
- Glue, Mito Contemporary Art Gallery, Barcellona 2010
- William Marc Zanghi, con testi di Fabio Migliorati, Marco Meneguzzo e Laura Di Trapani, BonelliLAB, Canneto sull’Oglio (MN) 2009
- Vive Palermo!, Galerie Binz & Krämer, Köln, Germania 2008
- Gwen Pool and William Marc Zanghi, Bonelli Contemporary, Los
Angeles
- Landscapes, Palazzo della Ragione, Asolo TV 2007
- Siberia, BonelliLAB, Canneto sull’Oglio (MN) 2004
WILLIAM MARC ZANGHI - Mappatura 2014
Tecnica mista - 150 x 170
- Jungla d’asfalto, Galleria 61, Palermo Principali Mostre Collettive |
Main Group Exhibitions 2012
- Giorni Felici a Casa Testori, 20 ARTISTI per 20 ARTISTI. Casa Testori,
Novate Milanese (Milano).
- Chi cavalca la tigre non può scendere, un progetto di Katia Licari in
collaborazione con Sergio Cascavilla. Complesso Monumentale
Tommaso Fazello, Sciacca, Agrigento
- Come una bestia feroce, a cura di A. Bruciati, D.Capra, F. Mazzonelli, A. Zanchetta, BonelliLAB, Canneto sull’Oglio, Mantova
- Examples parte seconda, spazio Contract, Crema
- L’esperienza inganna, l’apparenza insegna, a cura di Alessandro
Romanini, Villa Bottini, Lucca
- Die Grosse NRW, Kunstpalast, Düsseldorf, Germania
- Hasta la Muerte, a cura di Alberto Zanchetta, Galleria MioMao,
Perugia
- XXS, Galleria Pasaža, Lubiana, Slovenia 2011
- Sud-Est, a cura di Andrea Guastella, Palazzo Garofalo, Ragusa
- Storyboard, BonelliLAB, Canneto Sull’Oglio, Mantova
- Mito del Vero Situation, a cura di Giacomo Maria Prati e Marco
Lesino, Palazzo Guidobono, Tortona (Alessandria)
- 54. Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Italia sezione
Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi, Biennale di Venezia
- Sicilia Sopra Tutti, a cura di Duccio Trombadori, Galleria Civica
Montevergini, Siracusa 2010
- T.R.I.P. to Heaven, a cura di Maria Chiara Valacchi, Istituto degli
Innocenti, Firenze
- Passaggi, Pinacoteca civica “A. Modigliani”, Follonica, Grosseto
- XXS, Contemporary Art, Superstudio più, Milano
WILLIAM MARC ZANGHI - Mystic River 2014 - Tecnica mista - 30 x 50
WILLIAM MARC ZANGHI - Senza Titolo 2014 - Tecnica Mista - 80x40
NICOLA PUCCI
Dopo il liceo classico, Nicola Pucci ha frequentato un corso quadriennale di illustrazione pubblicitaria presso l’Istituto Europeo del
Design (IED) di Roma. Dopo un breve periodo trascorso a Vipiteno
disegnando copertine per i celebri quaderni Pigna, nel 1990, tornato a Roma ha iniziato a dedicarsi alla pittura. Dal 1995 ad oggi il suo
lavoro è stato esposto con regolare frequenza in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti. La pittura di Pucci si è guadagnata, nel corso degli
anni, l’attenzione di personalità del mondo dell’arte del calibro dei
critici Philippe Daverio e Jonathan Turner e del super gallerista
americano Larry Gagosian che ne sono divenuti appassionati sostenitori oltreché collezionisti. Tra le altre prestigiose collezioni si
possono annoverare quella del Museo Bilotti e la Collezione Fendi. Molti quadri di Pucci appaiono riprodotti sulle copertine di un gran
numero libri di narrativa editi da Sellerio, prestigiosa casa editrice
palermitana.
Nota critica
Affascinato dalla realtà che lo circonda, Pucci ne analizza le dinamiche per poi reinterpretarla; nel suo lavoro il possibile e l’improbabile si mischiano. Il movimento diventa momento importante, ma è un
movimento fluente, circolare ma senza compimento; la sospensione
di un gesto. Pittoricamente della verosimiglianza a la resa del dettaglio (eredità, questa, residua dell’innamoramento giovanile per
l’arte del Caravaggio) lasciano spazio a gesti emozionali (aspetto,
quest’altro, mutuato della più tardiva passione per F. Bacon), attraverso innumerevoli strati di pittura, ripensamenti e velature che
denotano la profonda cultura pittorica di Pucci cosciente del peso
degli insegnamenti dei grandi maestri del passato.
NICOLA PUCCI
I Tuffatori 2014 - Olio su tela - 60 x 80
Nicola Pucci
Sopra: Quotidiani, 2014 - Olio su tela - 120 x 150
Sotto: Controllori di volo - 2012 - Olio su tela - 120 x 150
NICOLA PUCCI
Sopra:
Volti di donna, 2012
Dittico olio su tela
300 x 140
A sinistra:
Volto di donna , 2012
Olio su tela
30 x 50
PHILIPPE BERSON
Nato a Parigi nel 1963. Artista complesso che nella città di Palermo
ha trovato innumerevoli spunti per le sue creature fantastiche che
esorcizzano la morte
Nel Fuoco (regia di Giuseppe Massa) – scene e costumi. Piacenza
Teatro Serra 2014.
Su A (regia di Marika Pugliatti ) -- scene e costumi. Piacenza Teatro
Serra 2014.
Riccardo terzo (regia di Giuseppe Massa) – scene e costumi. Gibellina Fondazione Orestiadi 2014.
Associazione culturale Le Mosche (via Mariano stabile 92, 90100) –
socio fondatore e consulente artistico. Palermo 2014.
Womb Tomb (regia di Simone Mannino) – costumi. Produzione
italo-turca -Teatro Nazionale Garaji Istanbul. Istanbul 2013.
Hotel Italia. Biennale dell’arte di Istanbul. Mostra collettiva. Galleria
Mixer. Istanbul 2013.
Frontiere Liquide. Esposizione collettiva. Ortigia Siracusa 2012.
Meat/Ing Art from Palermo. Esposizione collettiva. Fuori Biennale.
Venezia 2011.
Die Grosse. Esposizione collettiva. Kunst Palace. Dusseldorf 2011.
Associazione culturale Nostra Signora Suite (via Re Federico, 90100)
– socio fondatore e consulente artistico. Palermo 2010.
Art Suite. Esposizione collettiva. Associaz. Nostra Signora Suite via
Re Federico 90100. Palermo 2010.
Hipoyhesys Drama. Esposizione collettiva. Ortigia Siracusa 2009.
Hotel des étrangers. Esposizione collettiva. Laboratorio Z. Palermo
2008.
Cyber Zone. Installazione. Archivio comunale Casa Professa. Palermo 2007.
Teatro Museo Trace. Installazione. Teatro La Vicaria. Palermo 2006.
Barca Nera. Installazione. Piazza Comunale. San Vito Lo Capo 2006.
Kamikaze ou la capitulation de la raison. Installazione/Performance.Teatro Garibaldi. Palermo 2005.
Galleria Progress. Esposizione collettiva. Palermo 2004.
Stock Contemporary Art Norimberg-Palermo. Norimberga 2004.
Arte in officina. Esposizione collettiva. Fondazione Orestiadi. Tunisi
2001.
Estasi. Esposizione collettiva. Galleria Piero Montana. Bagheria
1999.
Brutta fine per il millennio. Esposizione personale. Galleria Bottega
di Hefesto. Palermo 1999.
Della morte. Esposizione collettiva. Galleria Bottega di Hefesto.
Palermo 1999.
Incroci fantastici. Esposizione personale. Museo delle Trame Mediterranee.
Fondazione Orestiadi. Gibellina 1999.
Creazione di gioielli per Christian Lacroix. Parigi 1998.
Invitation to love. Esposizione collettiva. Bedroom Gallery. Parigi
PHILIPPE BERSON 2012
La figlia del re
Acciaio, ossa, pietra, ferro,
carta, vernice, uccello imbalsamato
80 x 100
Collezione privata
PHILIPPE BERSON 2013
Cellula
Cotone, tecnica mist
100 x 1000
GIOVANNI IUDICE
nasce nel 1970 in Sicilia, a Gela, dove vive ed opera.�Autodidatta,
inizia sin da bambino a disegnare ed a dipingere con grande attenzione per i chiaro scuri ed i particolari. Partendo da un accurato
studio della composizione, “ossessionato” dalla realtà sin dai suoi
primi lavori, scopre nella fase della maturazione del suo già lungo
percorso, la prospettiva sussurrata dall’obiettivo della macchina
fotografica per poi riabbandonarsi alla leggerezza della matita,
compagna di sempre, sino a concedersi, con molta parsimonia, a
macchie di colore solo se strettamente necessarie ed asservite al
messaggio, di cui la sua opera diventa veicolo consapevole. Immagini quotidiane, vita di ogni dove, oggetti più disparati diventano
protagonisti delle sue opere nel loro posizionarsi e dialogare nel
mondo. Recentemente Iudice, in un dibattito costante con il pubbli-
co ha rappresentato, attraverso la sua opera, la piaga dello sbarco
dei profughi sulle coste della Sicilia del sud, accendendo così i riflettori sulla consistenza dell’essere questa la frontiera delle Nazioni
europee e non della sola italiane.
Ha partecipato a numerose mostre internazionali, riscuotendo
interesse del pubblico e della critica. Le sue pubbliche esposizioni
risalgono al 1993, in gallerie italiane e nelle più importanti rassegne
italiane.�Nel 2011, Vittorio Sgarbi, lo invita al Padiglione Italia della
54a Biennale di Venezia. Il 5 Giugno 2011, The Art NewsPapers di
Londra, scrive: " l'opera dei migranti di Iudice, è la nuova gemma
dell'Arte Italiana".�Di recente, partecipa alla mostra "Artisti di
Sicilia. da Pirandello a Iudice", tenutasi a Favignana presso i monumentali locali della Tonnara Florio tornati al loro antico splendore.
Mostra reiterata, oggi, a Palazzo Sant’Elia a Palermo sempre a cura
del prof. Vittorio Sgarbi.
CATERINA CANCEMI
Nata nel 1977 a Monreale si laurea Accademia di Belle Arti di Palermo per poi frequentare il Corso biennale ad indirizzo didattico
2°livello C.O.B.A.S.L.I.D di abilitazione all'insegnamento di discipline
plastiche, nel Anno 1999, giovanissima partecipa alla Mostra "6864
ore al 2000",Organizzata dall'assessorato alla cultura di Palermo,presso la galleria
Affiche.Mostra dedicata agli autori di fumetti
Anno 2006, Manifestazione "Nutri-Menti",organizzata dalla provincia regionale di Palermo,presso Villa Albanese
Rubicon
Anno 2007, Mostra collettiva "Natale con gli Artisti",presso il complesso monumentale Guglielmo 2°,a Monreale
Anno 2009,Mostra collettiva "Le Maschere nell'Arte",presso la
galleria La Guilla
Anno 2009,Mostra collettiva "Arte in Rosa",presso l'ex ospedale
S.Caterina,a Monreale
CATERINA CANCEMI - Metamorfosi 2013 - Terra cotta bronzata - 160 x 60
CATERINA CANCEMI
Stupore 2014 - Terra cotta, ferro e
plastica 14 x 24
CATERINA CANCEMI
La danza del silenzio 2014
80 x 30
Sopra:
MARCK ART
Anemia mediterranea
2014
Parte di trittico – vernici
200 x 120
A sinistra:
FABIO CONTRINO
Ombre d’ispirazione 2014
Tecnica mista
140 x 80
GIUSEPPE GUIRRERI
Biografia e lavori rappresentativi.
Giuseppe Guirreri
Artista del vetro predilige in collaborazione con architetti e artisti,secondo la sua ispirazione e creatività lavori a fusione ,incisioni,
grisaglie e soffiatura.
2000 chiesa di S.Pietro ribera
2001-2005 in collaborazione con studi di architettura per interni
esegue numerose vetrate per privati
2005 Madonna con Bambino Siracusa collez. Privata
2007-2008 collaborazione con l’architetto e artista A.Becchna realizza vetrate per interni ed esterni con metodi e soluzioni tecniche
innovative
2008 Angeli custodi, cappella privata Sciacca.
Omaggio a Raffaello .Collez. privata Sciacca
2009 cotrosoffittatura di villa privata S.Magherita Belice(AG) di mt.4
x3
2009 -2011 lavora a 20 vetrate a motivi sacri di impostazione classica e moderna per le cappelle private del cimitero di Agrigento
2010 chiesa di S. Stefano (S.Elisabetta –Raffadali AG)
In collaborazione con l’artista Lucia Stefanetti realizza la vetrata,
Maria incontra S.Francesco
Deposizione collezione privata (mt4x2)
2011 Omaggio a Fernando Pessoa complesso Badia Grande Sciacca
2012 Formelle in vetro fusione per installazione sulla Madonna del
soccorso ,collettiva Circolo culturale Sciacca
2013 Punti Focali .Collettiva chiesa S.Margherita Sciacca
2014 Studio su nuove tecniche di fusione con cui crea le nuove
sarde.
Forme di pesci che ricordano a volte nelle texture motivi cari a
Klimt,nelle righe le fantasie di Missoni nelle macchie esplosive le
supernove,nei blu variopinti i fondali carichi di corallo o improvvisati
motivi che rimandano a reminiscenze Greche e ai suoi mitici eroi
Enea e Ulisse.
Trenta personaggi in cerca di cuore. L’umanità. Trenta Volti. Tutti
uguali. Riconoscibili, raziocinanti ed educati alla stessa Etica e alla
stessa morale.
Giuseppe Guirreri
Vetro e fetto - 30 x
About WISH – World International Sicilian Heritage
è un’associazione che sostanzia come suo principale scopo la promozione dell'identità culturale del bacino mediterraneo e della
Sicilia, in ogni sua forma, nel mondo, anche attraverso la creazione
ed esecuzione di eventi culturali che ne mettano in risalto la preziosità delle principali produzioni e creazioni del passato del presente
e del futuro, per maturarne e migliorarne la valorizzazione e divulgazione della conoscenza della storia, della cultura e dell'umanità
della terra di Sicilia e dell'intero bacino mediterraneo.
Il ricavato degli eventi culturali ideati e promossi da WISH, in terra
di Sicilia e nel mondo, anche per il tramite degli istituti italiani
all’estero e dei consolati, nonché di una fitta collaborazione con
associazioni fondazioni con comunione di scopo, è destinato ad
essere reinvestito in progetti di ristrutturazione di beni culturali
privati, pubblici ed ecclesiastici, nella cui accezione si evidenziano
l'arte, l'architettura ed il paesaggio sul territorio siciliano, ed in
particolare votati alla ricostruzione del centro storico di Palermo,
della Sicilia e del territorio del ex Regno delle due Sicilie geograficamente inteso. I progetti di ristrutturazione, nella MP-WISH (Missione Palermo) riguardano beni di visus e fruizione pubblica, indipendentemente dall’essere di proprietà privata o pubblica, prediligendo una programmazione triennale con individuazione di zone localizzate da cui partire per poi procedere a quelle immediatamente
limitrofe, evitando pertanto ristrutturazioni a macchia di leopardo.
Tra i progetti promossi da WISH vi sono quelli dedicati alla riqualificazione urbanistica di alcuni quartieri, guardando più all’interno
della città che alle zone periferiche, reinventandosi e proponendo
concetti nuovi nella loro destinazione, di concerto con le autorità
locali, i proprietari e coloro che vivono i luoghi stessi.
WISH - World International Sicilian Heritag, Sardinia Section,
Directed by Lawyer Dr Chiara Modica Donà dalle Rose, a foundation
whose principle aim is to promote all facets of cultural identity of
the Mediterranean basin, and Sicily in particular. also extending to
the mounting exhibitions and cultural events exploring and reevaluating Sicilian creative endeavour, past, present and future. All
with the aim of creating a more profound appreciation of the
history and culture of Sicily, and the whole Mediterranean basin.
Any proceeds from made by WISH, aside from the obvious cultural
benefits, will be reinvested in restoring places of architectural,
artistic or rural importance, be they private, public or ecclesiastical.
www.wisheritage.com
www.wisheritage.org
[email protected]
About Archikromie - Archikromie
Archikromie nasce nel 2001. Lo scopo è quello di collaborare allo
sviluppo e alla crescita della Cultura e per la trasmissione della
Cultura in tutte le sue forme: lo sviluppo di reti turistico - culturale ,
l'incremento della sostenibilità dei progetti e la promozione del
patrimonio culturale.
Tra gli obiettivi dell'Associazione vi è anche quello di realizzare,
anche con il concorso di partner privati e operazioni di partenariato
pubblico/privato iniziative coerenti e utili per il raggiungimento dei
propri fini.
La Mission di Archikromie è la trasmissione culturale. Senza trasmissione non può esserci evoluzione e la forma che prende questa
trasmissione può influenzare significativamente le dinamiche
evolutive della cultura.
[email protected]
http://archikromie.jimdo.com
About Zonta Zyz Palermo
Il Club Zonta International Palermo Zyz è il primo club siciliano di
Zonta con sede a Palermo, .
Zonta International nasce in America nel 1919 ed è una organizzazione Mondiale di dirigenti e professioniste, il cui obiettivo è quello
di fare migliorare e progredire la condizione della donna attraverso
il "servizio"e la "advocacy" in ambito sociale e lavorativo e facendosi
promotore il rispetto universale dei diritti umani, creando una rete
a sua difesa ed idonei strumenti giuridici.
Zonta è presente con i sui rappresentanti all'interno dell'Osservatorio ONU e grazie alla presenza zontiana è stato fornito un valido
contributo per l'adozione di importanti atti e documenti a sostegno
dei diritti umani e contro ogni forma di violazione dei diritti e contro
la violenza alle donne.
Zonta infatti ha sostenuto progetti in ben 57 paesi con borse di
studio, ha difeso il rispetto e la condizione della donna ed è impegnata per sostenere iniziative finalizzata a eliminare discriminazioni
di accesso professionale e lavorativo e per sostenere programmi
sulla salute attraverso programmi di educazione sanitaria e prevenzione.
Attraverso il programma Service International Zonta ha aumentato
l'accesso alle opportunità di istruzione e formazione di competenze
professionali per le ragazze e le giovani donne in Africa, Asia e Sud
America.
Il Club Palermo Zyz ha avviato e realizzato programmi a sostegno
della educazione alla salute e contro la violenza alle donne.
Zonta ritiene che "impegno" e "servizio" siano la chiave per migliorare lo stato delle future generazioni di donna. E grazie all'impegno,
alla dedizione e al volontariato possiamo costruire un progresso
della condizione femminile
[email protected]