Sara Ventura e Paolo Cavallone On Air su RTL 102.5

Periodico bimestrale
numero 1 - anno 6 Gennaio - Febbraio 2014
La rivista del benessere globale
Sara Ventura e Paolo Cavallone
On Air su RTL 102.5
Salute
Benessere
Cultura
Società
Ambiente
Fashion
Design
Sport
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Sommario
IN COPERTINA
Sara Ventura e Paolo Cavallone
L’INTERVISTA
Maria Rosi
Adriana Pannitteri
6
8
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SALUTE, BELLEZZA E BENESSERE
Zucchero amaro12
Gli ormoni anabolizzanti nello sport giovanile 14
Il Fieno greco
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Affrontare le vostre paure 20
Mens Sana in corpore sano
22
Una potente "arma" per vincere
24
La sinusite
26
Lo sapevi che l'amore...
28
La ricetta
32
I benefici del sale
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CULTURA E SOCIETÀ
Donne e musica ai tempi di Carlo Gesualdo
Il Punto di Vista Elsa de Giorgi
I tre segreti della vendita
Marco Gubbiotti, l’uomo delle tre E...
Storie di tutti i giorni: volere è potere...
Riccardo Agostini
Dott.ssa Michela Taddei Saltini
Anna Maria Biagini
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SPAZIO APERTO
DIRITTO E TUTELA DEL CITTADINO
Imprese e credito66
TURISMO
Che ci faccio qui?
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SPORT
Campionato Italiano Ju-Jitsu fighting system 70
Intervista a Cristina Cruciani
72
Il felice connubio tra sport e teatro
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EVENTI
Fabiola Santarelli
Presentazione MPV
REDAZIONALI PUBBLICITARI
Farmacia le Fornaci pag. 16-18
Ju-Jitsu Massimo Bistocchi pag. 70-71
MPV pagine in cui si trovano logo o siti internet
www.iopossosulweb.it
www.comunicareconvincere.com
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6
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Wealth Planet magazine
3
Editoriale
Direttore
Responsabile
Massimo
Poggioni
Uniti per il benessere
Il primo numero del 2014 nasce sulla positività e l'ottimismo,
non perché privi di senso di responsabilità o per eccessiva
superficialità ma per un sempre più crescente riscontro da parte
dei lettori, degli specialisti e delle aziende che ci affiancano nel
nostro lavoro per cui la ricerca del benessere psico-fisico assume
un ruolo sempre più determinante.
Il crollo psicologico e il disagio a causa di pressanti condizioni
sociali è sempre in agguato generando talvolta orrori e tragedie.
Ed ecco che una importante azienda come la MPV Italia s.r.l.
ha aperto a noi le braccia accogliendo questo straordinario
messaggio; una partnership a cui noi non potevamo sottrarci visti
i nobili intenti che ci accomunano.
Crediamo nella famiglia, nello sport, nelle relazioni e nel lavoro
come i pilastri su cui si regge una società dai sottili e fragili
equilibri.
Crediamo nella professionalità di MPV Italia, nella serietà e nei
loro valori, e ci piace perché ci assomigliano.
Da questo primo passo le nostre volontà si uniscono in un unico
prezioso scrigno a cui dedicheremo amore e passione.
Buon lavoro...Insieme
Periodico bimestrale Iscr. Trib. di Montepulciano n. 321 13/05/2009
Direttore Responsabile
Massimo Poggioni
Edito da
Wealth Planet Perugia
Presidente Massimo Patiti
Coord. Sez. Cult. Scien. Ed.le
Avv. Maria Siniscalco
Stampa Tipografia Pontefelcino
[email protected]
Si ringraziano tutti i collaboratori
print and packaging
G. Laura Ascione
Francesco Patiti
Giammarco Paladino
www.tipografiapontefelcino.it
www.pontefelcino.com
Wealth Planet magazine
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In copertina
In copertina
Sara
Paolo
La sua carriera si divide fra la radio e la televisione,
se dovesse scegliere quale preferirebbe e perchè?
Ormai mi piace definire la radio il centro del mio interesse,
del mio lavoro, tutto quello che viene al di fuori del cerchio
è qualcosa che faccio con curiosità, un po' per soddisfare
me stessa o per mettermi alla prova, ma la radio rimane
comunque il mio lavoro e il mio amore...
Conduttore televisivo, attore teatrale e speaker
radiofonico, un artista a tutto tondo... quale di questi
ruoli sente più suo e perché?
Decisamente quello di speaker radiofonico, primo perché
è quello che mi ha permesso di interpretare gli altri ruoli
e poi perché la radio è da sempre il mio vero amore
con la A maiuscola. Il teatro mi affascina molto, la magia
del pubblico e l’energia che ti raggiunge sul palco non
ha eguali… non esiste una sostanza che possa emulare
la sensazione che provi su un palco quando ti accorgi
di aver divertito per un ora e mezzo tante persone
presenti… La Tv ti regala la notorietà, ma oggi è molto
difficile realizzare un prodotto televisivo o essere inseriti
in un contesto che ti permetta di esprimerti come vorresti.
Ha iniziato giovanissima a fare televisione per
"Sei Milano", cosa le è rimasta di quella esperienza?
Sei Milano è stata un'esperienza bellissima...
Eravamo 120 ragazzi alla prima esperienza lavorativa.
Non eravamo contaminati da nulla: da
nessun fatto quotidiano, da nessun orientamento
politico. Insomma eravamo liberi e allo
sbaraglio. Quell'esperienza mi è servita molto
per riuscire a lavorare senza l'utilizzo degli
autori, facevamo tutto noi ed eravamo
artefici e autori di ogni nostro servizio, cosa
di cui faccio tesoro ancora oggi.
Da Gennaio ha iniziato una nuova avventura
radiofonica con Paolo Cavallone,
Miseria e Nobiltà, in onda sabato e
domenica dalle 13 alle 15, com'è nato
questo progetto?
Il progetto è nato dal fatto che Paolo è arrivato
a Radio102,5. Per me è stato un onore il fatto che mi
abbiano messo a lavorare con lui, ci siamo trovati
e adesso abbiamo un feeling perfetto, ci
aimmediatamente
cura di Mirina Hoxha
capiamo solo con lo sguardo.
Una definizione di Miseria e Nobiltà?
Quando penso al concetto di "miseria e nobiltà" mi piace
pensare allo stato d'animo, alla semplicità e alla purezza
dell'anima, in uno stato di miseria e alla nobiltà d'animo
nella quotidianità. Per riassumere il tutto, mi piace citare il
grande Totò "Signori si nasce, e io lo nacqui modestamente".
Ha un sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è il fatto di essere identificata come
Sara e non più la sorella di... Lo sono, mi è servito, mi ha
influenzato e ha influenzato la mia carriera e di questo ne
vado orgogliosa... Simona mi ha insegnato tante cose e
una di queste è l'amore per questo lavoro e per me sarebbe
un'immensa ricompensa essere riconosciuta nella mia unicità...
La nostra rivista si occupa di Bellezza e Benessere,
cos'è la bellezza ed il benessere per lei?
La bellezza del benessere per me si riassume in una sola
parola... Serenità...io con mio marito, mio figlio Enea e
il mio lavoro penso di averla raggiunta... Ma anche solo
l'idea mi dà la felicità di svolgere al meglio quello che
faccio sia come mamma e moglie, che come speaker...
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Wealth Planet magazine
Miseria e Nobiltà è il suo ultimo progetto iniziato
insieme a Sara Ventura; nell'omonimo film con Totò,
uno dei protagonisti, Felice Sciosciammocca chiude
il film dicendo: “Torno nella miseria, però non mi
lamento: mi basta sapere che il pubblico è contento.”
Quanto e se è difficile lo sdoppiamento fra spettacolo
e la vita reale?
Essendo io la parte “miseria” del duo lo sdoppiamento è
praticamente inesistente… Le faccio vedere l’estratto conto?
Scherzi a parte, ovviamente esiste una parte artistica e una
privata ma personalmente io cerco di essere al microfono
il più “me stesso” possibile… Passami l’espressione…
Sara Ventura
Paolo Cavallone
"Miseria e Nobiltà"
...e tanta allegria
a cura di M.P.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Vorrei continuare a divertire in radio come ho
sempre fatto.
C'è un programma televisivo o radiofonico che
sogna di condurre e perché?
In tv mi sarebbe piaciuto condurre “Indietro tutta” ma un
certo Arbore mi ha preceduto, in radio il prossimo che
andrò a fare.
Rtl è la radio più ascoltata d'Italia, a cosa attribuisce
questo successo?
Al fatto che ha tutti i requisiti per esserlo: da sempre
trasmette la miglior musica, ha un’informazione precisa
super partes ogni ora, è sempre in diretta e ha i migliori
conduttori radiofonici… Mancavo io… E ora sono felice
di farne parte.
Come vede il fatto di comparire in video durante un
programma radiofonico?
Visto che siamo in clima di Oscar è “La grande bellezza”
di RTL 102,5… Noi la chiamiamo radiovisione (canale
36 del digitale terrestre e 750 di SKY) ed è un ulteriore
motivo in più per seguirci… L’unica radio italiana che 24
su 24 ti mostra i conduttori e i video delle canzoni. 
Wealth Planet magazine
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L’intervista
L’intervista
Intervista a
Maria Rosi
"La bellezza ed il benessere visti con
gli occhi di una donna"
Consigliere Regionale, Presidente del Comitato per
il Monitoraggio e la Vigilanza sull'Amministrazione
Regionale
a cura di Mirina Hoxha
È considerata una donna che non si ferma davanti a nulla e che
cerca prima di tutto la verità, ciò porta con sé ovviamente dei
vantaggi ma anche degli svantaggi. Oggi l'onestà ci paga o si
paga?
Lei è una donna moderna, riesce ad incastrare gli impegni
familiari con quelli lavorativi, allo stesso tempo porta con sé i
valori del passato. Quanto è difficile portare avanti questi due
mondi?
E' molto difficile, perché entrambi gli impegni richiedono una
dedizione assoluta. Forse l'essere donna mi consente di conciliare
le due cose. Cerco di portare in politica l'etica e la passione che mi
consentono di guardare negli “occhi i miei figli”. Per il momento
non riesco a dedicare del tempo a me stessa, ma l'amore dei miei
tre figli mi ripaga di tutto. Loro nei confronti del mio lavoro sono i
giudici più severi e vogliono che lo svolga con il massimo rigore.
Cos'è per Maria Rosi essere una mamma, una donna e un
politico?
Essere una mamma significa anteporre il bene dei propri figli a
me stessa. Politico significa dedicarsi con amore ed etica alla “res
publica”. Essere donna significa amare e sognare.
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Wealth Planet magazine
Entrambe le cose. Nel breve periodo l'onestà si paga, perché
non molte volte ti vedi scavalcata da persone che pur di avere
incarichi che non si sono meritati nel “campo” ti calunniano,
andando a volte anche sul personale; nella migliore delle ipotesi
giocano a fare accordi utili solo all'ottenimento dei loro obiettivi e
che non riguardano il bene di chi rappresentano. Sono certa che
però l'onesta paga nel lungo periodo, perché i cittadini non sono
“sciocchi” e prima o poi si accorgono di chi è stato veramente
onesto nei loro confronti e ha portato avanti una politica di etica
volta a realizzare i propri programmi.
Ormai da più di vent'anni in prima linea a portare avanti le idee
del suo partito, con grande onestà intellettuale, prima Forza Italia,
ora Nuovo Centro Destra... Qual è stato il momento più difficile
e quello dove ha creduto che si era veramente di fronte ad un
cambiamento?
Il momento più difficile è stato quello della scissione del Pdl, perché
ho sempre creduto in un centrodestra unito e vincente. Credevo
che si potesse realizzare il “sogno moderato” di Silvio Berlusconi.
Purtroppo non sarei potuta confluire in un nuovo partito dove
non c'era l'amore della discesa in Campo del Presidente del '94,
un partito che non riconosce al cittadino il diritto di scegliere i
suoi rappresentanti sia all'interno del partito che delle istituzioni.
Ringrazierò sempre Berlusconi per quello che ha fatto per l'Italia,
ma è il momento di dare una svolta all'Italia che non possiamo
lasciare in mano a estremisti come Grillo.
Chi inizia a fare politica sin da giovane, inevitabilmente viene
cambiato... Quanto e se è cambiata Maria Rosi e in che cosa?
E' vero ti cambia. Sicuramente non nella semplicità. Oggi mi
sento una responsabilità in più verso i cittadini che rappresento
in consiglio regionale. Ho dovuto imparare a ottimizzare i miei
tempi avendone poco a disposizione. Essendo io una persona che
ha sempre molta fiducia verso il prossimo ho dovuto imparare in
fretta “a guardarmi sempre dietro le spalle”: odio farlo.
Molto spesso e volentieri si parla dei giovani in maniera negativa,
se potesse come definirebbe i giovani in una parola, e perché?
“Cuccioli smarriti”. Oggi i giovani vivono una crisi profonda
che li porta verso la droga, l'alcool e la violenza, ma pochi si
domandano il “perché”. La società vive una crisi profonda di
valori che ha investito tutte le famiglie che sono lasciate sole dalle
istituzioni e dalla scuola. E' inevitabile che questa situazione si
ripercuota sui giovani che non hanno gli strumenti per affrontare
la vita. Anche nei giovani più violenti se li guardi negli occhi vedi
che conservano ancora la purezza dei bambini che chiedono
aiuto.
Un libro che l'ha colpita particolarmente e perché?
I discorsi più celebri della storia, perché si ritrovano gli ideali che
hanno costruito la storia negli ultimi cinquantanni.
Cos'è la bellezza ed il benessere per Maria Rosi?
E' star bene con se stessi. Accettare il tempo che passa. Avere
sempre l' entusiasmo e la curiosità di un bambino.
Un suo consiglio e un suo augurio...
Un consiglio : rimanere umili e ascoltare. Un augurio: con sorriso
guardare “il bicchiere sempre mezzo pieno”.

Oggi si avverte una profonda distanza fra il mondo politico e
quello scolastico e universitario; secondo Lei, prima come mamma
poi come politico, cosa si può fare per colmare questa distanza?
Come dicevo prima la scuola dovrebbe stare vicino alle famiglie,
coinvolgendole periodicamente in delle riunioni con degli esperti
che li sostengano. Gli insegnanti dovrebbero imparare a instaurare
un dialogo “umano “ con gli alunni, cercando di comprendere
quali sono i loro “tormenti”. Al tempo stesso andrebbero fatte
delle leggi che sostengano la famiglia e la scuola. Nell'ambito
scolastico andrebbero promosse delle regole severe come quella
delle forti sanzioni per chi fuma. Il volontariato dovrebbe essere
parte integrante dei programmi scolastici. Inoltre il Comune e la
Regione dovrebbero promuovere dei convegni a tema nelle
scuole ai quali devono partecipare alunni e genitori.
Qual è il suo sogno nel cassetto come mamma, donna e politico?
Che i miei figli abbiano la libertà e la possibilità di esprimere il
loro talento. Come donna vorrei realizzare un progetto di sviluppo
nella Costa d' Avorio. Come politico vorrei essere tra coloro che
realizzano la famosa “rivoluzione culturale”.
C'è un film o una canzone che riguarda e riascolta volentieri?
Un film che riguardo volentieri è "Mama mia" con una
divertentissima Meryl Streep. La canzone che riascolto volentieri
“Con te” di Andrea Bocelli.
Wealth Planet magazine
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L’intervista
L’intervista
Adriana
Pannitteri
Donna, giornalista e scrittrice a tutto tondo
a cura di Giuseppina Ascione
Fare la giornalista è sempre stata la tua aspirazione?
Se ti dovessi descrive in una parola?
Assolutamente sì, anche se non pensavo di poterci riuscire.
Il cammino è stato faticoso e, a dire il vero, anche
tortuoso.
Avevo
una
visione
molto
romantica
del
giornalismo
che
conservo
ancora
oggi.
Certo, le cose sono cambiate. Il giornalismo
d’inchiesta è diventato raro e spesso ci troviamo
a svolgere
soprattutto un lavoro redazionale.
Ma il fascino di questa professione resta.
“Complicata”.
Per te è possibile far convivere famiglia e carriera senza
stress eccessivi, sensi di colpa e troppe rinunce?
E’ stato molto difficile soprattutto all’inizio quando mia
figlia era piccola. In quel periodo ero una precaria in
Rai e non potevo permettermi molti spazi personali.
Anche ora, nonostante il cambiamento della
società, una madre che è fuori con turni di
lavoro estremi è percepita in modo curioso.
Sensi di colpa ne ho ancora, purtroppo, anche se
razionalmente li ritengo assurdi.
10
Wealth Planet magazine
Nei tuoi libri affronti tematiche importanti e di grande
impatto sociale, per fare ciò hai dovuto incontrare
personaggi direttamente coinvolti nelle storie di vita che ci
hai raccontato, cosa hanno lasciato in te queste esperienze?
Sono esperienze profondissime, nelle quali mi sono immersa
psicologicamente e fisicamente. E’ l’unico modo che
conosco per scrivere: toccare fino in fondo la disperazione
di chi sta male e poi elaborarla attraverso la scrittura. Dopo
averlo fatto ci vuole un periodo di “disintossicazione”, una
sorta di svuotamento.
Cosa ha significato per te entrare in un ospedale psichiatrico
giudiziario?
Ha significato conoscere tutte le sfaccettature della malattia
mentale ma anche le contraddizioni di una società che si
dimentica degli “ultimi” e preferisce relegarli in strutture
spesso obsolete, prive di risorse economiche e di personale
medico preparato.
Cosa accade in queste strutture? E’ vero che a volte
rappresentano solo una scappatoia?
C’è un gran parlare della violenza sulle donne, il tuo
pensiero in merito?
Ci sono persone che hanno commesso reati e che
vengono destinate all’opg perché dichiarate incapaci di
intendere e di volere. Per queste persone sono necessarie
cure farmacologiche, ma soprattutto interventi di natura
psichiatrica, ma le risorse sono poche e il personale
medico è talvolta impreparato. Gli ospedali psichiatrici
giudiziari finiscono per trasformarsi in un girone dantesco,
nel quale finiscono anche persone che hanno commesso
reati lievi e che vengono abbandonate dal “sistema”
e dalle famiglie. Sottolineo: gli ospedali psichiatrici
giudiziari diventano una scappatoia perché la società
non vuole affrontare il problema della malattia mentale.
Gridare all’orrore non serve a molto se non ci rendiamo
conto di questo. C’è molta ipocrisia su queste tematiche.
C’è una incapacità di confrontarsi sul rapporto
uomo - donna. Gli uomini rifiutano il dialogo, si
chiudono, diventano aggressivi. Non è solo un fatto
culturale e non riguarda solo alcuni ceti sociali.
Dovremmo guardarci di più dentro.
A quale dei tuoi libri sei particolarmente legata?
Progetti futuri?
Vorrei scrivere un romanzo. Mi piacerebbe davvero potermi
definire giornalista e scrittrice.

L'ultimo libro di Adriana Pannitteri
Al
primo
sicuramente,
a
“Madri
assassine”
nel quale raccontavo le storie delle madri che
hanno ucciso i loro figli ma ripercorrevo anche
alcune esperienze della mia infanzia in Sicilia.
Ma sono anche molto legata al libro che ho scritto con
Beppino Englaro sulla vicenda di sua figlia Eluana.
L’incontro con Englaro ha cambiato le mie coordinate mentali.
Non avevo mai conosciuto una persona in grado di dialogare
in modo così civile anche con chi la pensa in modo diverso.
Quest’uomo ha sopportato insulti intollerabili.
I termini bellezza e benessere a cosa ti fanno pensare?
Alla natura, a una bella passeggiata nel bosco, al sole
sulla riva del mare. Tengo molto all’attività fisica che ritengo
sia necessaria per essere belli dentro e fuori.
Wealth Planet magazine
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Salute, Bellezza e Benessere
Salute, Bellezza e Benessere
Zucchero amaro:
lo zucchero fa davvero così male?
non, si tengano sotto il limite ragionevole. Superarlo mette
a rischio, soprattutto a lungo termine, la salute, portando
scompensi sui grassi nel sangue e sull’insulino-resistenza,
con complicanze come diabete, obesità, ipertensione.
E sarebbe anche una buona politica educativa, rimuovere
le macchinette di bevande zuccherate dalle scuole, di
cui fanno tanto uso i ragazzi e che io chiamo “le calorie
liquide”. Alleniamo le nuove generazioni ad una corretta
alimentazione, poichè questo impiego massiccio di zucchero
sta già dando effetti sgradevoli e pericolosi sulla salute delle
giovani generazioni. Ahimè, purtroppo ancora molti non
hanno capito che il tanto usato tè zuccherato in brick (prodotto
da una nota industria alimentare) contiene troppo zucchero!
a cura della Dott.ssa Maria Luisa Bacosi
Biologo Nutrizionista
Quando parlo di zucchero ripenso sempre al mio collega
che la mattina al bar prendeva un bombolone alla crema e
nel caffè metteva una bustina di dolcificante ipocalorico.
Era convinto che eliminare lo zucchero dal caffè fosse salutare.
Contraddizioni nutrizionali!
Da qualche anno si è tornati insistentemente a parlare del
consumo eccessivo di zucchero. Il suo uso nel mondo è più
che raddoppiato dal 1961 al 2009 e il trend di crescita è
destinato ad aumentare, provocando allarme sull’incremento
di malattie come obesità e diabete in molti paesi del mondo.
Inoltre il commercio mondiale dello zucchero è un
business globale che vale circa 47 miliardi di dollari
e che vede tra i maggiori produttori e acquirenti
colossi alimentari come la Coca-Cola e la Pepsi-Cola.
A preoccupare gli addetti alla salute non sono i
cucchiaini o a volte cucchiai che finiscono dentro latte
(da ricordare che il latte ha già il suo zucchero, il lattosio),
caffè e tè, ma a far aumentare la quota giornaliera,
sono soprattutto le quantità indefinite assunte attraverso i
soft drink, le merendine, le caramelle, gli snack e quella
massa di insospettabili alimenti, come wurstel, conserve
di pomodoro, ketchup e prodotti industriali e precotti che
purtroppo oggi sono troppo presenti sulla nostra tavola.
Gli Stati Uniti, il Brasile, il Messico, l’Argentina e
l’Australia sono leader globali nel consumo di zucchero.
Noi italiani restiamo di poco superiori alla norma: per adesso.
Le abitudini alimentari e il consumo dei junk food (cibi
spazzatura) sta creando un preoccupante allarme. Se una
volta i genitori o i nonni pensavano che gli eccessi di zucchero
erano associati a carie dentale, diabete e obesità, oggi studi
recenti, lo associano anche al rischio di insufficienza cardiaca.
Sembra che, il responsabile del possibile sviluppo
dell’insufficienza cardiaca sia un metabolica del
glucosio, la molecola glucosio-6-fosfato (G6P) che
arriva a modificare le proteine muscolari cardiache.
I risultati di questo studio sono stati pubblicati sul Journal
of the American Heart Association. Il dottor Heinrich
Taegtmeyer professore di cardiologia e principale autore
dell’articolo, afferma che quando il muscolo cardiaco
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Wealth Planet magazine
è già provato da pressione alta o altre malattie e si
assume troppo glucosio, il rischio di danno aumenta.
Un gruppo di ricercatori della University of California ha
pubblicato sulla rivista Nature, un pamphlet provocatorio
affermando che il consumo eccessivo di questo alimento crea
dipendenza, alla stessa stregua dell’alcol e del tabacco, e per
questo motivo la sua vendita dovrebbe essere tassata. Pensate
a quanto si arrabbierebbe “la maestrina” Mary Poppins che
intonava “con un poco di zucchero la pillola va giù”!
Gli zuccheri ingeriti sotto forma di bevande zuccherate,
caramelle e altre “trasgressioni compensatorie” creano un rialzo
della glicemia più rapido rispetto alla digestione di pane, pasta,
legumi che sono zuccheri complessi e che richiedono tempi più
lunghi per essere assimilati. La conseguenza è che l' afflusso
simultaneo di grandi quantità di glucosio impone di produrre
più insulina per togliere dal sangue l' eccesso (iperglicemia)
e trasformarlo in glicogeno, trigliceridi e grasso di deposito.
Insomma sono tutti d’accordo nel ritenere che lo zucchero
sia il nuovo nemico da combattere. Ma senza creare
fenomeni terroristici, basterebbe che tutti, persone sane e
All’Università ci facevano studiare i gruppi sanguigni in
relazione alle trasfusioni di sangue. Povero Karl Landsteiner.
Se oggi dovesse sentire che i gruppi sanguigni da lui scoperti
(e che gli valsero il Nobel) sono stati utilizzati per inventare
la “dieta dei gruppi sanguigni”, si girerebbe nella tomba.
Che i gruppi sanguigni siano profetici della personalità, del
temperamento e della compatibilità con gli altri è tipico della
cultura giapponese. Accettiamo pure quello che troviamo
ciclicamente sulle riviste femminili che associano al gruppo
sanguigno la compatibilità con il partner potenziale o corrente.
Superstizione o pseudoscienza, chiamatela come volete.
Questa dieta inventata dal naturopata statunitense dottor
D’Adamo nel 1997, afferma che avere il sangue del gruppo A
o B fa la differenza su ciò che mangiamo. Così il gruppo 0, il più
primitivo, necessita di mangiare un alto contenuto di proteine
mettendo al bando pane e pasta; il gruppo A, evolutosi con la
scoperta dell’agricoltura, richiede un’alimentazione vegetariana;
il gruppo B delle tribù nomadi invece ha il via libera per i latticini;
il gruppo AB può seguire una dieta a metà fra le due precedenti.
Assumere con la dieta alimenti incompatibili con il gruppo
sanguigno di appartenenza, sarebbe come subire una piccola
trasfusione da un donatore con gruppo sanguigno differente.
Oggi uno studio canadese pubblicato sulla rivista PLOS One ha
dimostrato la non scientificità di questa dieta. Nel frattempo il
libro del dottore ha fatto proseliti in tutto il mondo guadagnando
credito nel passaparola e vendendo sette milioni di copie.
Questa non è scienza bensì marketing !
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Salute, Bellezza e Benessere
Salute, Bellezza e Benessere
Gli ormoni anabolizzanti nel
doping dello sport giovanile
a cura del Prof. Adriano Falorni - Pediatra
Già nell’antica Grecia, alle Olimpiadi, gli atleti tentavano
di incrementare le loro potenzialità con vari mezzi.
Sembra che anche nei tornei medioevali non fossero
disdegnate pozioni, o intrugli, a base di componenti
dell’erbario dell’epoca. In tempi moderni lo sport è
ampiamente inquinato dall’uso di sostanze più sofisticate
e illegalmente assunte per ottenere risultati difficilmente
raggiungibili con mezzi puramente fisiologici.
Non c’è dubbio che il “doping” sia una seria minaccia
per lo sport inteso nella sua accezione più nobile.
Il suo impiego, se inaccettabile nello sport professionistico,
lo è ancor più in quello amatoriale, particolarmente
quando coinvolge i più giovani.
La diffusione fra adolescenti è frutto spesso
della sollecitazione da parte degli allenatori
e
purtroppo
talora
perfino
dei
genitori.
Largo è oggi l’impiego di prodotti di tipo ormonale.
Sia perché suscitano l’idea che meglio e più
efficacemente si inseriscano nei processi fisiologici,
sia perché creano la convinzione che la loro analogia
con i composti endogeni ne impedisca almeno per
alcuni l’identificazione nei controlli antidoping.
La minore disponibilità dell’adolescente ad attività
agonistica per sport di resistenza tende a fare
prevalere il ricorso a prodotti ad azione anabolizzante.
L’uso degli steroidi anabolizzanti ha da tempo un’ampia
applicazione per l’effetto di incremento sulla muscolatura
e sulla forza fisica. Il testosterone è il prodotto fisiologico
di riferimento, dal quale derivano i composti sintetici.
Per tali motivi questi ormoni sono prevalentemente
usati da giovani di sesso maschile nei quali l’impiego
è riportato fra il 3 e il 12%, mentre è assai minore nelle
femmine fra le quali risulta praticamente assente in certi
studi, con ampie differenze fra le varie popolazioni.
A breve termine la loro somministrazione incrementerebbe
la forza dal 5 al 20% e di alcuni chilogrammi la massa
corporea, senza interferire sulla componente grassa.
Scarse sono le conoscenze sui vantaggi offerti da questi
prodotti nello svolgimento dell’attività sportiva in età
adolescenziale, anche perché gli studi sono impediti da
motivi etici. Infatti i loro effetti negativi sono molteplici.
Essi riguardano la sfera psichica con sviluppo di
atteggiamenti aggressivi. La loro somministrazione
interferisce sui normali processi di regolazione della
sintesi degli ormoni sessuali endogeni, compromettendo
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Wealth Planet magazine
la funzione riproduttiva e riducendo il volume dei testicoli.
L’aumento della pressione sanguigna e la riduzione del
colesterolo HDL (fornito di effetti protettivi) aumenta
sensibilmente i rischi cardio-vascolari, con ipertrofia
cardiaca. Anche il fegato non sfugge agli effetti negativi.
Negli adolescenti gli steroidi anabolizzanti sono
suscettibili di penalizzare il raggiungimento dell’altezza
definitiva
accelerando
la
saldatura
epifisaria.
Nella femmina si osservano effetti negativi più evidenti
sulle funzioni sessuali.
Questi ed altri effetti avversi sono noti in
somministrazioni
a
breve
termine
di
questi
steroidi, meno si conosce sul lungo termine.
Un ampio spazio ha acquisito anche l’ormone
dell’accrescimento o GH.
Il suo impiego trova motivazioni che appaiono più
frutto di opinioni che di reali indicazioni scientifiche.
Le sue proprietà anaboliche esercitano un incremento
del volume e del peso del muscolo, riducendo nel
contempo la massa grassa, senza tuttavia apportare
un corrispondente reale aumento di efficacia atletica.
I risultati, senza dubbio evidenti quando il GH è impiegato
in clinica nel trattamento dei casi di insufficiente
secrezione, non si riproducono nei soggetti sani.
L’incertezza sulla sua efficacia a scopo di doping deriva
anche dal frequente impiego in associazione con altri
ormoni anabolizzanti. Il GH non appare incrementare gli
effetti dell’allenamento dell’atleta, e l’aumento di volume
muscolare che determina non è dovuto ad aumento
della struttura proteica contrattile, bensì del tessuto
connettivo e del contenuto in liquidi. Studi più recenti
indicherebbero che migliora solo l’esercizio anaerobico.
Per l’adolescente potrebbe tuttavia apparire più
convincente la possibilità che il GH favorisca
un’accelerazione del completamento dello sviluppo
fisico, consentendo qualche vantaggio transitorio nei
confronti dei coetanei.
Anche per questo aspetto mancano studi che indichino
che il vantaggio nei giovani atleti sani sia reale.
Del resto, notoriamente, l’effetto di un ormone è assai
più evidente nell’uso sostitutivo in situazioni di deficit
di secrezione, rispetto a quanto si realizza nell’impiego
più propriamente farmacologico in soggetti non carenti.
A ciò si lega l’entità del rischio dell’impiego di GH
con scopo di doping, poiché richiede dosaggi 5-10
volte superiori a quelli impiegati in campo clinico.
Ne consegue che mentre nel trattamento sostitutivo
del soggetto carente dell’ormone gli effetti avversi
sono limitati e controllabili, quelli derivanti dal doping
appaiono assi più frequenti e potenzialmente gravi.
Fra questi sono da citare rigidità muscolare, sindrome
del tunnel carpale, ipertensione, diabete mellito,
ginecomastia e segni che ricordano l’acromegalia.
Quest’ultima è causata da tumori dell’ipofisi con elevata
produzione di GH ed è contraddistinta da gigantismo,
ingrandimento delle ossa facciali e delle estremità,
nonché da gravi problemi metabolici e cardiovascolari.
Analogo è l’impiego più recente dell’IGF-I (“insulin
like growth factor”) che è il fattore che agisce
direttamente sull’accrescimento ed è prodotto dallo
stimolo esercitato dal GH. Gli effetti sulla muscolatura
e sulle prestazioni atletiche sono simili a quelli del
GH, dal quale si distingue per una minore riduzione
della massa grassa. Negli adolescenti si può prevedere
anche per esso un’azione di accelerazione dello
sviluppo fisico, ma poco si conosce sul suo impiego.
Gli effetti avversi sono simili a quelli del GH con l’aggiunta
di una tendenza a sviluppare episodi di ipoglicemia.
Niente si conosce per i rischi a distanza di tempo specie
per quanto riguarda la possibilità di sviluppo di tumori.
Il presunto fattore favorevole attribuito alla difficoltà
di individuazione nei controlli antidoping, avvalorato
dalla assai limitata presenza nelle urine e dalla rapida
eliminazione dal circolo sanguigno di GH e di IGF-I,
è oggi vanificato da metodi tecnologici altamente
sofisticati che sono in grado di individuare nei liquidi
biologici la presenza del composto di origine esogena.
In conclusione, escluso il loro impiego nella pratica
di “body building” e contro una elevata probabilità
di effetti negativi, gli ormoni ad effetto anabolizzante
offrono, nel tentativo di aumentare in maniera illecita
la prestazione atletica negli adolescenti, limitate
prospettive di effettiva utilità che dovrebbero anche
essere valutate in riferimento al tipo di attività sportiva

praticata.
Wealth Planet magazine
15
Salute, Bellezza e Benessere
Salute, Bellezza e Benessere
Il fieno greco
a cura del Dott. Giulio Lattanzi
Farmacista, nutrizionista
Cari lettori, anche in questo numero della prestigiosa
rivista Wealth Planet, parlerò del fieno greco prodotto ad
alto contenuto proteico coltivato dall’Azienda Fitowell di
Alessandro Riganelli.
Desidero ricordar a tutti i lettori come il mio concetto di
benessere fonda le basi sull’importanza di assunzione
di vitamine, proteine, oligominerali e carboidrati in base
alle effettive esigenze del nostro organismo; tutto il nostro
benessere ed il mantenimento dell’omeostasi deriva dalla
formula H= N / c , dove H stà per Health, e proviene
dal rapporto tra nutrienti quali vitamine, fibre minerali,
fitochimici e divise le calorie ( c ) di qualsiasi origine.
Questo importante concetto, mi ha sempre indotto a pensare,
che il settanta per cento delle patologie possano essere
curate a tavola grazie ad un’adeguata nutrizione abbinando
ovviamente l'attività fisica ; pensate che sono sufficienti trenta
minuti di attività al giorno per ridurre il 40% di probabilità
di contrarre tumori, Alzheimer e malattie cardiovascolari.
Il consumo eccessivo di carne è associato alla comparsa
di problemi cardiovascolari e di alcune forme di cancro.
Diete ricche di grassi saturi, sono correlate allo sviluppo di
diabete di tipo 2 e ad alti livelli di colesterolo nel sangue.
L’alimentazione attuale tende ad essere povera di grassi
omega 3 e ricca di omega 6; questo squilibrio può essere
causa di alcuni problemi di salute, tra cui arteriosclerosi,
malattie cardiache, artrite, depressione e cancro.
Storicamente l’utilizzo dei legumi è stato associato a periodi
di carestia o, più in generale, ai ceti sociali più poveri.
16
Wealth Planet magazine
Anche per questa ragione, negli ultimi decenni, il loro
consumo si è ridotto, a favore di un maggior uso di alimenti
di origine animale, ma tutto ciò è quanto di più sbagliato.
Tanti prodotti di origine vegetale sono particolarmente ricchi
di proteine e soprattutto non hanno o apportano dopo il
consumo, tutte le sostanze dannose presenti invece nella carne.
Considerate che se debbo apportare cento calorie ad
un paziente posso indurlo a mangiare 30 grammi di
carne bovina , apportando cosi 6 grammi di proteine
e 22 mg di colesterolo, ma se debbo farlo crescere ed
appagarlo alimentarmente posso dargli cento calorie
con 357 gr di broccoli, che oltre a saziarlo gli danno
un apporto di 11 gr di proteine e zero gr di colesterolo.
Questi concetti fondamentali debbono farvi o ricordare
o comprendere che animali forti e robusti in natura,
come gorilla, scimpanzè , rinoceronti ed elefanti hanno
costruito le loro fibre muscolari e la loro struttura corporea
con frutta e verdura fresca e non mangiando carne.
Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum) è una
pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle
Leguminose. Di probabile origine asiatica, viene coltivata
universalmente, in particolar modo nella Francia del
sud, in Turchia, nell'Africa del Nord, in India e in Cina.
Le parti del fieno greco che vengono utilizzate a scopi
fitoterapici sono i semi, raccolti al momento della
maturazione e in seguito essiccati, battuti e mondati.
E' un'erba altamente rigenerante grazie alle foglie ed ai semi
impiegati nella cura della debolezza, per i disturbi digestivi,
le allergie e la gotta.
I semi del fieno greco contengono saponine
steroidali, trigonellina, olio essenziale, flavonoidi,
lipidi,
proteine,
mucillagini,
vitamine
del
gruppo B, ferro, manganese, calcio e fosforo.
Per questa sua ricca sinergia di nutrienti, il fieno greco viene
impiegato per combattere l’astenia, come ricostituente
durante una convalescenza e come rimineralizzante.
La trigonellina, un alcaloide presente tra i componenti
del seme, sembra in grado di esercitare un’azione
stimolante sul pancreas con effetto ipoglicemizzante.
La ricchezza in fosforo rende i suoi semi ottimi stimolanti
neuromuscolari. Il fieno greco viene impiegato anche
per favorire la formazione e il mantenimento del tessuto
connettivo, dal quale dipende anche la tonicità del derma.
Con l’età, l’azione del freddo e la stanchezza le fibre del
connettivo tendono a indebolirsi, con una progressiva perdita
di elasticità dei tessuti sottostanti. Il fieno greco, per uso interno
o esterno, ripristina la “tenuta” delle varie strutture cutanee.
La presenza di saponine e mucillagini fa sì che il fieno greco
venga indicato come sostanza utile alla riduzione dei livelli
ematici di trigliceridi, colesterolo e glucosio (le saponine e
Wealth Planet magazine
17
Salute, Bellezza e Benessere
le mucillagini provocano un ispessimento del muco che
riveste il tratto gastrointestinale con conseguente riduzione
dell'assorbimento delle sostanze nutritive concorrendo
a un abbassamento dei lipidi ematici e di glucosio).
Sempre per la presenza di mucillagini, il fieno greco viene
consigliato in caso di stitichezza e processi infiammatori a
carico del tratto intestinale.
Un utilizzo tradizionale del fieno greco è quello di stimolante
delle ghiandole mammarie alla produzione di latte (proprietà
galattogena); questa proprietà del fieno greco era nota fin
dall'antichità.
L'utilizzo di fieno greco deve essere ben ponderato; come può
ridurre i livelli ematici lipidici e glicemici così può interferire con
l'assorbimento di medicinali che vengono assunti oralmente:
chi utilizza farmaci a effetto ipoglicemizzante dovrebbe
utilizzare fieno greco soltanto dietro stretto controllo medico
per evitare potenziamenti indesiderati dei farmaci.
Un'altra interazione da non sottovalutare è quella con i
farmaci ipokaliemici; il fieno greco infatti può ridurre i livelli
plasmatici di potassio; la somministrazione concomitante
potrebbe essere causa di aritmie anche gravi. Deve
essere altresì evitata la somministrazione di fieno greco
in soggetti trattati con farmaci ad azione anticoagulante.
Il fatto che il fieno greco sia una sostanza naturale non
significa che una sua integrazione possa essere fatta a
cuor leggero. Alcuni prodotti fitoterapici possono avere
effetti blandi o nulli, mentre altri possono essere causa di
problematiche più serie di quelle che si intende trattare.
Grazie alla sua proprietà estrogeno-simile, il fieno greco può
aiutare aumentare la libido e ridurre l’effetto delle vampate
di calore e le fluttuazioni d’umore che sono i sintomi più
comuni della menopausa e PMS. In India e in Cina è stato
anche usato per trattare l’artrite, asma, bronchite, migliorare
la digestione, mantenere un metabolismo sano, aumentare
la libido e la potenza maschile, curare i problemi della pelle
(ferite, eruzioni cutanee e bolle), per il trattamento di mal di
gola e curare il reflusso acido.
Il fieno greco è un'erba usata per scopi medicinali
soprattutto nella medicina ayurvedica e in quella cinese.
Anticamente veniva adoperata per indurre il parto.
In generale il fieno greco si assume in gocce, 70-100 di
estratto fluido 2 volte al giorno prima dei pasti per un mese.
Oppure 2-4 capsule al giorno prima dei pasti, tutte le
formulazioni risultano reperibili in farmacia. Per la ricchezza
di fibre e mucillagini, può ridurre l’assorbimento intestinale
dei farmaci somministrati per via orale; l’assunzione del fieno
greco dovrebbe quindi avvenire lontano dai farmaci.
A causa del loro effetto ipoglicemizzante, i semi di fieno
greco non dovrebbero essere utilizzati in pazienti diabetici
in trattamento con insulina o ipoglicemizzanti orali.
In caso di assunzione concomitante si raccomanda di tenere
sotto controllo la glicemia.
Non va assunto da pazienti in terapia con farmaci
anticoagulanti a causa del suo contenuto di derivati
cumarinici che li esporrebbe al rischio di emorragie.
18
Wealth Planet magazine
Non va assunto in concomitanza con l’uso di diuretici,
lassativi e farmaci che inducono una riduzione dei livelli di
potassio nel sangue per il rischio che insorgano aritmie.
Quest'erba è efficace anche per dimagrire come
supporto ad una dieta ipocalorica perchè contiene grosse
quantità di fibra solubile che nello stomaco si gonfia
dando un notevole senso di sazietà. Pertanto aiuta a
mangiare meno, ad eliminare il gonfiore e a depurare
il corpo dalle tossine oltre a migliorare la digestione.
Come spezia, dal sapore forte e piccante, è un ingrediente
fondamentale nelle polveri di curry.
I semi di fieno greco germogliati hanno un successo crescente
in Occidente soprattutto nei ristoranti vegetariani: aggiunti
alle insalate sono rinfrescanti e nutrienti. I semi vengono
impiegati principalmente nelle polveri di curry, soprattutto
in India e nello Sri Lanka, in salamoie ed in chutney, in
piatti a base di verdura e dhal (purè di lenticchie), in alcune
zone dell'Africa si mangiano cotti in acqua come i fagioli.
Infine il fieno greco migliora le performance sportive in quanto
produce effetti anabolizzanti e quindi aiuta ad aumentare la

forza e la massa muscolare. ©
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Salute, Bellezza e Benessere
AFFRONTARE LE
VOSTRE PAURE
e credere in VOI stessi
a cura di Riccardo Giangreco – Formatore/Docente marketing e
comunicazione, logistica, tecniche di vendita, Pnl
Partiamo da un presupposto basilare, ognuno di voi porta
dentro di se delle potenzialità straordinarie che non riesce nè
a vedere nè ad esprimere, e sapete perché?
Per il semplice motivo che vi fate sconfiggere dalle vostre paure.
Paure con cui convivete ogni giorno che fanno parte del
vostro passato, paure che sono riconducibili alle vostre
esperienze, paure che spesso sono autoalimentate con altre
paure… Il bello è che alcune ve le portate dietro da anni,
da cosi tanto tempo che si sono talmente tanto stratificate
e calcificate, che quasi fanno parte integrante di voi.
Queste sono le paure derivanti da traumi del passato;
a volte anche inconsce e delle quali non avvertite la
presenza, ma che escono fuori prepotentemente, quando
si ricrea una situazione similare all’evento traumatico
che le ha generate. Paure cosi tenaci - che portate
dentro di voi - delle quali non vi rendete neanche conto.
Io non voglio dirvi che le sconfiggerò, non posso combattere
io le vostre paure con un semplice articolo, potete farlo
solo voi. Interventi esterni invece, possono solo fornirvi
elementi di riflessione e tecniche per lavorare su di voi.
Ci sono professionisti seri e preparati che possono aiutare
in molti casi; non è assolutamente un male rivolgersi a
loro, anzi ve lo consiglio caldamente, perché possono
aiutarvi a vivere meglio. Non è da persone con problemi
rivolgersi ad uno psicologo o ad un coach ad esempio ma
da persone sagge che vogliono vivere meglio la loro vita.
Io vorrei solo darvi dei consigli, provati su di me, dovuti ad
anni di esperienza, frutto di: letture, studi, coaching, intuizioni
e conoscenze attinte da vari pensieri-dottrine-idee.
Essere positivi è importante, amare se stessi è importante;
senza questi presupposti ogni consiglio vi sarà inutile.
La paura si divide in due tipologie: la positiva e la negativa.
La prima è utile, è la paura del fuoco ad esempio.
Sappiamo attraverso esso ci si scalda e ci si cucinano i
cibi; ma se usato male brucia. Perciò avete timore ad usarlo
e state attenti. Questo è positivo. Questa paura vi avverte
del pericolo preventivamente e vi suggerisce come reagire
per evitarlo. L’altro fattore positivo è che finito il “pericolo”,
questa paura svanisce, perciò ha un termine preciso.
Finito il tempo in cui il pericolo si presenta ed agisce, la paura
si esaurisce.
La seconda invece, parte proprio da dove finisce la prima;
20
Wealth Planet magazine
ovvero non va scemando finito il pericolo, ma permane più a
lungo. Così facendo distorce la realtà, perché il pericolo reale
non esiste più, ma la paura che genera, si! Fino a diventare non
più corrispondente alla minaccia reale, ma alla sua reale entità.
Divenendo
sproporzionata,
ingigantita,
paralizzante
e difficile da dire agli altri. Possiamo definire questa
paura “negativa”, una paura così forte che non solo
disturba la vostra esistenza ma bensì rovina il rapporto
con gli altri
ed avvelena letteralmente la vostra vita.
Questo è lo scoglio che dovete superare. Non permettete a
questo sentimento di paralizzarvi, di imbrigliarvi, di rendervi
impotenti e incapaci di reagire; addirittura rendendovi
impossibile l’esprimervi, sconfinando nel terrore. Come potete
permettere a questo sentimento di convivere con voi e dentro di
voi, dato che può bloccarvi in tante situazioni: rendendovi la
vita un inferno, il quotidiano difficile da vivere, annullando la
vostra personalità in certi casi, impedendovi le giuste reazioni,
immobilizzandovi e permettendo ai prepotenti di avere la meglio?
Se si parte dalla compressione delle origini DELLA VOSTRA
PAURA e dalle debolezze del carattere - che la nutrono - potete
riuscire a sconfiggerla o almeno a tenerla sotto controllo.
Giorno dopo giorno, potete costruire il vostro percorso di
liberazione, basta decidervi ad aprire la cassaforte che avete
posto dentro di voi, comporre i numeri della combinazione;
una volta fatto ciò e la porta sarà aperta, potrete guardare al
suo interno. A questo punto solo voi potrete decidere di portare
alla luce e di utilizzare tutte quelle risorse che sino ad ora avete
tenuto celate nella cassaforte stessa. Ora che avete aperto
questa cassaforte, ora che avete scoperto tutti i tesori che sono
in essa contenuti e che sono unicamente vostri (perché è ciò
che avete sempre avuto dentro di voi). Ora potete scegliere
di utilizzare queste risorse che sono li, a portata di mano.
Utilizzarle per migliorare la vostra ESISTENZA!!!
Non sprecate questa immensa opportunità che vi offrite da
soli - non sarà un percorso facile certamente - per alcuni lo
sarà di più per altri un po’ meno; ma tutti potete arrivare
ad aprire questa cassaforte dentro di voi, trovando la
combinazione giusta. Giorno per giorno, un passo alla
volta, un numero alla volta, vi avvicinerete a questo tesoro
nascosto. Quando lo avrete nella mano, ne sarete in possesso
e sarete consapevoli della grandezza di questo tesoro - una
volta che lo avrete riconosciuto – dopo averlo contemplato,
Salute, Bellezza e Benessere
sarete in grado di capirlo ed imparerete anche ad utilizzarlo.
La domanda più ovvia che potreste fare è “quale è questa
combinazione”. Ahimè, purtroppo non ne esiste una
universale, ognuno ha la sua e se ne può scoprire ogni
giorno un numero, semplicemente ascoltando se stessi.
Trovando negli scritti e nelle parole - di chi ha passato
prima di noi questa esperienza - i numeri mancanti, sempre
se lo si desidera e c’è la volontà di crederci veramente.
Nelle frasi/chiavi che troverete subito dopo, già potrete
individuare qualche numero se realmente desiderate
cercarlo! Ora iniziate il vostro percorso e continuate
a ricercare, il premio che riceverete alla fine, sarà
immensamente più grande del vostro sforzo di adesso.
Cercherò di fornirvi alcune chiavi di lettura per permettervi ciò,
senza pretendere di aiutarvi a sconfiggerla definitivamente.
Vi fornirò idee su come lavorare con voi stessi e facendo
riflessioni utili, potrò esservi d’aiuto. Queste frasi vi aiuteranno
a vedere le vostre paure, portarle alla luce, ed affrontarle con
più serenità e forza. Iniziamo a dare qualche chiave:
· ACCETTO LA PAURA ED INVECE DI EVITARLA, LA GUARDO
IN FACCIA: La paura è una delle sei emozioni fondamentali.
Può rivelarsi utile se è adeguata alla situazione: in questo caso
vi avverte di un pericolo. La prima tappa di tutto il processo che
mira a liberarvi dalla paura, consiste dunque nell’accettarla.
· HO IL CORAGGIO DI AMMETTERE E DI PARLARE DELLE
MIE PAURE: Le paure nascoste sono le più inquietanti e
pericolose. Non serve a nulla nasconderle dietro un muro di
silenzio; anzi è negativo e le rafforza.
· VIVISEZIONO LA PAURA PER MEGLIO COMPRENDERE IL
MECCANISMO CHE LA REGOLA E L'ATTIVA: E’ un’ ottima
abitudine per mettere una certa distanza tra la situazione
reale e la paura che ne consegue. Non appena l’analizzerete
per quello che è, separatamente dalla cause che l’hanno
provocata, si rivela in tutta la sua componente irrazionale.
IGNORO VOLONTARIAMENTE TUTTO QUELLO CHE NON
DIPENDE DA ME: sugli elementi che non sono di vostra
competenza, non avete alcun potere, non potete condizionarne
lo sviluppo, dunque è del tutto inutile pensarci, soffrirci, o
pensare in negativo continuando a rimuginare sulla vostra
impotenza. Anche questa è una paura. Se nevica non è colpa
vostra, se non avete catene da neve o gomme termiche e siete
a Cortina a gennaio; beh forse c’è da riflettere un attimo….
· RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE MI CIRCONDANO, I
BUONI COME I CATTIVI; E' GRAZIE A LORO, INFATTI CHE
SENTO DI ESISTERE: la vostra vita si fonda sulle relazioni,
è inutile negarlo! Misurate la vostra esistenza e la vostra
dimensione attraverso l'immagine che gli altri - facendo da
specchio - rimandano a voi. Anche quelli che ci fanno paura...
· SO CHE TUTTO QUELLO CHE MI SUCCEDE DIPENDE DA
ME; IL BENE COME IL MALE: questa è dura da assorbire. Non
siete di certo onnipotenti e nulla dipende interamente da voi,
però, nulla dipende totalmente dagli altri! Meglio riflettere,
dunque, su quello che potete fare per influenzare gli eventi.
Sempre pensiero positivo e anche se ci sono pensieri negativi,
dategli poca importanza.
· L'AMORE MI FA PAURA? TIRO SU LE SPALLE, GUARDO
LONTANO DAVANTI A ME E MI’ PREPARO A FARMI
AMARE PRIMA DI TUTTO DA ME STESSO: impossibile amare
e lasciarsi amare, se prima di tutto non si ama se stessi. Tutto
quello che ha per obiettivo di migliorare l'opinione e l'amore
che avete per voi stessi, vi aiuterà ad accettare serenamente
l'amore dimostratomi dagli altri!
· QUANDO SONO SOLO CERCO DI REALIZZARMI
PIENAMENTE NELLA SOLITUDINE: per stare bene con
gli altri dovete prima di tutto stare bene con voi stessi.
Questa riconciliazione è la miglior difesa contro la paura. 
· SMETTO DI ATTRIBUIRMI UN' IMPORTANZA ESTREMA: la
paura di non piacere, non è forse il volto nascosto e travestito
di un estremo narcisismo? Avere una pessima opinione di
sé equivale ad avere un'eccessiva stima di sé; ci si sbaglia
sempre per eccesso.
· TENGO PRESENTE LE MIE QUALITA' ED I MIEI DIFETTI ,
CERCANDO DI ESSERE OBIETTIVO: amarsi con misura e
lucidità; ecco un eccellente difesa contro le paure che gli altri
ci ispirano.
· SE LA SITUAZIONE MI SPAVENTA, MI IMPEGNO
ESCLUSIVAMENTE SULLA PARTE DI MIA COMPETENZA: in
ogni situazione ci sono elementi che dipendono da voi e altri
sui quali non avete alcuna influenza. Meglio concentrasi sui
primi, perché solo su quelli potete incidere o intervenire per
modificarne l'evoluzione.
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21
Salute, Bellezza e Benessere
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a cura di Ingrid Bondi Esperta in Tecniche e Scienze della Comunicazione Multimediale
Pare
che
l’antico
detto
di
Giovenale
trovi
riscontro anche nella ricerca attuale.
.
Nella sua decima satira, l’autore latino dichiara l’inutilità
di valori come la ricchezza, la fama e l’onore e sottolinea
che il vero Sapiente, con la “S” maiuscola, sia attento a
due beni soltanto: la salute dell’anima e quella del corpo.
In una ricerca condotta dalla University of Illinois a Urbana
Champaign, negli Stati Uniti è stato rilevato che l’attività fisica
ha una diretta conseguenza sulle abilità di memorizzazione.
L’inattività fisica dei bambini aumenta sempre più e ciò
può non solo essere causa di una riduzione della salute
fisica ma anche, purtroppo, di un calo delle funzioni
cognitive quali la memoria, l’attenzione, la percezione.
Effetto che si manifesta attraverso risultati scolastici peggiori.
L’equipe di ricercatori dell’Università dell’Illinois ha quindi
22
Wealth Planet magazine
studiato le relazioni tra l’allenamento aerobico (la corsa
è un tipo di allenamento aerobico) e l’apprendimento
e la memoria.. Per far ciò sono state utilizzate diverse
strategie di memorizzazione e richiamo alla mente
di materiale narrativo i compiti assegnati erano di
memorizzazione di nomi e luoghi su cartine immaginarie.
Sono stati coinvolti 48 bambini di 9-10 anni i quali dovevano
imparare i nomi di regioni specifiche su una cartina.
Metà dei bambini praticava sport regolarmente, l’altra
metà non pratica sport in maniera regolare. Dai risultati è
emerso che la ginnastica potenzia la capacità di memoria
e apprendimento nei bambini. Quelli che praticano sport
sono risultati più “in forma” anche nel memorizzare i nomi. 
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protettiva e lenitiva della mucosa rettale, utile per
contrastare i fastidi, l’irritazione e l’infiammazione,
presenti in caso di stipsi.
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Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso.
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Aut. Min. del 21/03/2013
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Salute, Bellezza e Benessere
Una potente “arma” per vincere
Quando lo sport dialoga con la psicologia
Gestione delle emozioni e delle dinamiche correlate
sia alla competizione (pre-gara, gara, post-gara) che
all’allenamento;
Allenamento e potenziamento delle abilità mentali degli
atleti;
a cura della Dott.ssa Barbara Bertocci
Psicologa, Psicoterapeuta, Vice Presidente
Associazione per i Diritti degli Anziani
(A.D.A.)
· Controllo dell’ansia, dello stress agonistico e dell’attività
psicofisica (arousal);
· Ottimizzazione delle capacità attentive, di concentrazione
e di problem solving dell’atleta;
· Lavoro sul self talk (dialogo interno) positivo e negativo;
La psicologia dello sport è una disciplina molto variegata
che studia gli aspetti psicologici, sociali, pedagogici e
psico-fisiologici dello sport.
Questa si pone l'obiettivo di informare, formare e proporsi
come supporto al mondo sportivo. Può riguardare interventi
non solo nello sport di prestazione, ma anche nello sport
per tutti: avendo un ruolo nella promozione del movimento
come forma di benessere.
Tale materia riguarda tutte le fasce di età
dai bambini sino agli anziani.
.
Sebbene, fin dai primi giochi olimpici ateniesi, ci
si fosse resi conto che per vincere una gara non
bastasse la sola prestanza fisica, solo nel 1890
alcuni educatori hanno espresso le loro opinioni sugli
aspetti psicologici che stanno dietro alle prestazioni.
La presenza dello psicologo dello sport all’interno della
società è una grande opportunità per affrontare e risolvere
problematiche inerenti la crescita e la gestione dell’atleta,
sia allo scopo di potenziarne le possibilità psico-fisiche,
rimuovendo quegli ostacoli d’origine psichica che
interferiscono con l’espressione completa del potenziale
atletico, sia indirizzando l’intervento formativo o terapeutico
sulla personalità dell’atleta, sugli aspetti conflittuali presenti
nei suoi processi motivazionali, affettivi, cognitivi e relazionali.
Lo psicologo dello sport, dunque, è a disposizione
dell’atleta, degli allenatori, dei dirigenti, dei genitori,
che desiderino un confronto con un esperto, nel
raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
:
24
Wealth Planet magazine
_Individuazione, accrescimento
motivazioni e dell’autostima
e
sostegno
delle
· Prevenzione dell’abbandono della pratica sportiva (drop-out);
· Gestione delle problematiche inerenti l’attività giovanile e
delle dinamiche legate all’infortunio;
· Coordinazione del gruppo;
· Prevenzione, gestione ed intervento di psicopatologie
specifiche o aspecifiche da sport (ansia generalizzata,
depressione, attacchi da panico, burn-out, ecc.);
· Promozione della comunicazione e relazione tra atleti,
allenatori, dirigenti, genitori;
· Sostegno alle attività dell’allenatore e del gruppo
dirigente;
· Supporto ai genitori;
· Consulenza sulla gestione della grinta e dell'aggressività
in relazione allo sport;
· Formazione, tramite interventi individuali o di gruppo,
dello staff dirigenziale, degli arbitri, degli allenatori,
istruttori, degli atleti di sport individuali o di squadra.
Oltre a tutto ciò lo psicologo dello sport può porsi l’obiettivo
di seguire i passaggi di categoria e i cambiamenti nella vita
dello sportivo: favorire il team spirit, aiutare la gestione
della coesione di squadra, analizzare e sviluppare la
leadership di atleti ed allenatori, sviluppare le competenze
relazionali dell'allenatore e infine sviluppare la sportività
(fair play) negli atleti. In questo discorso è da tener presente
che in tutti gli sport, la fiducia nella propria forza, la
capacità di non arrendersi, la volontà di vincere, la grinta,
il sapiente utilizzo della respirazione, la sicurezza in se
stessi, la continuità nel mantenere calma e concentrazione
nei momenti importanti, sono elementi invisibili che
tuttavia fanno spesso pendere l'ago della bilancia della
prestazione in una direzione positiva in presenza di una
buona preparazione psicologica e quasi sempre negativa
in caso contrario. E' su suddetta preparazione mentale che
lavora lo psicologo, come un allenatore sulle competenze
tecniche, un preparatore atletico su quelle atletiche, un
medico sulla salute ed un fisioterapista sullo stato di salute,
un dirigente sugli aspetti organizzativi. Dovrebbe essere
inutile aggiungere che il consultare uno psicologo dello
sport non deve essere visto da un atleta, da un allenatore,
da una società sportiva come un segno di debolezza,
ma come l’atto di consapevolezza ed un voler essere
all'avanguardia in un mondo dello sport sempre più rivolto
alla specializzazione delle sue figure professionali e che
non può fare a meno di considerare l'importanza delle
qualità mentali dei propri atleti.

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BIBLIOGRAFIA
Bettelhein B. (1977), Il mondo incantato: uso, importanza e
significati psicoanalitici delle fiabe, Feltrinelli, Milano
Demetrio D. (1996), Raccontarsi. L'autobiografia come cura di sé,
Milano, Raffaello Cortina, 1996
Hillmann J., (1984), Le storie che curano, Raffaello Cortina, Milan
Wealth Planet magazine
25
Salute, Bellezza e Benessere
SINUSITE
CAUSE, SINTOMI E RIMEDI
a cura della Dott.ssa Elena Chini - Medico Chirurgo e Specialista
Neurologo in Formazione presso la facoltà di Medicina e
Chirurgia di Siena
La sinusite è un processo infiammatorio della mucosa che
riveste internamente i seni paranasali, quattro piccole paia
di cavità scavate nelle ossa del volto in corrispondenza
degli zigomi, della fronte, della mascella e ai lati del
naso. L’infiammazione viene causata da un aumento
nella produzione di muco con ristagno all’interno delle
cavità che diventano pertanto sito ideale per la crescita di
microrganismi batterici giunti dalle cavità nasali o dalla
via orofaringea. Esistono due forme di sinusite, acuta
e cronica. Si parla si sinusite acuta quando i disturbi
durano non più di 2-3 settimane, mentre la forma cronica
può persistere per mesi e ricomparire periodicamente.
Inoltre, nei casi in cui si ripetano tre o più episodi in un
anno si è di fronte ad una sinusite ricorrente. In genere
la sinusite compare in seguito a un forte raffreddore, che
può avere origine virale, batterica, allergica, o può essere
causato da funghi che colonizzano le prime vie respiratorie.
Talvolta può essere riconducibile alla presenza di infezioni
dentarie ( granulomi, ascessi) non adeguatamente curate,
oppure può venire favorita da eventi traumatici (frattura
delle ossa che delimitano i seni paranasali) o dalla
presenza di difetti anatomici (deviazione del setto nasale,
dalla ipertrofia dei turbinati oppure dalla presenza di polipi
nasali). Inoltre anche fumo, inquinamento, immersioni
subacquee e viaggi in alta quota sono dei fattori di rischio
da tenere in considerazione. Il sintomo caratteristico della
sinusite acuta è un dolore accentuato e localizzato alla
zona dove ristagna il muco in corrispondenza più spesso
alla radice del naso, agli zigomi, alla mascella, alle tempie,
dietro e tra gli occhi; talvolta compare anche febbre, mal
di testa, ostruzione nasale, abbondante secrezione di
muco giallo-verdastro, gonfiore del volto, mal di gola ed
otite, alterazione del gusto e dell’olfatto e alito cattivo.
In particolare il dolore al viso caratterizza e distingue la
sinusite da un normale raffreddore. La sinusite cronica dà
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invece disturbi più sfumati ma costanti nel tempo, come
sensazione di pesantezza della testa e difficoltà a respirare
col naso. In presenza di febbre, difficoltà di respirazione,
sangue nel muco e gonfiore al volto è indispensabile
rivolgersi al medico, in modo da prevenire le complicanze
più gravi che potrebbero insorgere, legate alla diffusione
dell’infezione agli occhi, all’orecchio o, in casi estremamente
rari, al cervello. Nelle persone asmatiche, la sinusite può
determinare un aggravamento dei sintomi respiratori.
Molto utili per combattere la sinusite sono le inalazioni di
vapore caldo (aerosol), le irrigazioni con acque termali
solforate, i suffumigi con oli essenziali di eucalipto e i
lavaggi nasali con soluzione fisiologica; quest’ultima, in
particolare, aiuta a detergere e disinfettare le mucose nasali.
Tra i rimedi naturali può anche essere utile l’applicazione per
3 o 4 volte al giorno, per qualche minuto, di un asciugamano
precedentemente immerso in acqua calda e strizzato, sopra
naso, fronte e guance in modo da attivare la circolazione e
il drenaggio del muco col calore. Per fluidificare il muco è
anche utile bere molto durante il giorno; le tisane a base di
liquirizia, finocchio, anice o salvia sono le più indicate per
le loro forti qualità espettoranti, soprattutto con l’aggiunta
abbondante di miele. Nel caso di sinusiti di natura allergica
può essere opportuna l’assunzione di farmaci antistaminici
sia per via topica (spray) sia orale, ovviamente su consiglio
del medico. Per tenere a bada il dolore è inoltre possibile
ricorrere ad antinfiammatori e analgesici. Le forme virali
possono avere un’evoluzione spontaneamente favorevole;
in questi casi la terapia si basa su farmaci sintomatici, quali
antinfiammatori e mucolitici e decongestionanti nasali.
Nelle forme batteriche potrebbe essere indicato l’utilizzo
di antibiotici su indicazione rigorosamente medica,
eventualmente associati a cortisonici e mucolitici anche per
aerosol; la terapia deve essere assunta per periodi sufficienti
ad eliminare totalmente l’infezione dai seni paranasali. 
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Salute, Bellezza e Benessere
Salute, Bellezza e Benessere
Lo sapevi che l’amore
Fabiola Sacramati
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Psicologa, psicoterapeuta - Psicoterapia della Gestalt di gruppo, di coppia, individuale
Quando ho iniziato ad interessarmi di
psicologia stavo per terminare il corso
di laurea in Scienze Economiche e
Bancarie.
Come mai, da una formazione così
tecnica e specialistica, sono passata alla
psicologia? Probabilmente per lo stesso
motivo per cui molti si avvicinano agli
studi di psicologia: per capire di più me
stessa e per risolvere qualche conflitto
interiore (tipico in una giovane donna
con tante ambizioni e poca esperienza
di vita)! Ero da sempre abituata ad avere
a che fare con i numeri, con i conti,
con i bilanci d’esercizio, con i budget
finanziari… e con la psicologia mi si è
aperto un mondo nuovo, ho intravisto
nuovi orizzonti, nuove possibilità di
vita e di soddisfazione. Questa cultura
umanistica ed esistenziale è stata
ossigeno puro per la mia mente! Avevo
24 anni, non avrei mai pensato che la
psicologia e la psicoterapia potessero
un giorno diventare, oltre ad una
grande passione intellettuale, anche il
mio “mestiere”. Mi sono specializzata in
psicoterapia breve a Roma e dal 1989
sono iscritta all’Albo Professionale degli
Psicologi e Psicoterapeuti. Nel 2001 ho
preso un’altra specializzazione presso
la Facoltà di Psicologia dell’Università
Internazionale di San Pietroburgo.
Ora, che sono una pluriventicinquenne
penso
di
essere
una
donna
professionalmente
fortunata
almeno
per
due
motivi.
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Il primo motivo è che faccio un lavoro
che mi piace, che mi sono scelta tra
i tanti possibili e per il quale mi sono
preparata con dedizione e serietà.
Non smetto mai di studiare, di
aggiornarmi e di sperimentarmi
su nuove applicazioni scientifiche.
Il secondo motivo per cui mi sento
fortunata è la “duplice” formazione,
sia di carattere psico-clinico che di
carattere
organizzativo-aziendale:
aver studiato economia e psicologia
quasi
contemporaneamente
mi ha dato una marcia in più.
Quando sono in azienda per una
consulenza mi rendo conto di non
avere alcuna difficoltà ad interpretare
ogni situazione sia dal punto di
vista economico-gestionale che dal
punto di vista umano-relazionale.
Insomma, sono una psicologa che
sa leggere un bilancio. Un po’ strana
come psicologa, vero? Anche la mia
esperienza professionale ha seguito in
qualche modo questo doppio filone.
Prima di dedicarmi esclusivamente
alla libera professione, ho maturato
un’esperienza di lavoro alle dipendenze
per oltre sette anni. Inizialmente ho
lavorato per la società finanziaria del
San Paolo (grande istituto bancario
torinese), poi sono passata alla
Confcommercio, dove ho rivestito ruoli
di notevole responsabilità. In entrambi
i casi, ho lavorato nella direzione
risorse umane e nella formazione
professionale, settori aziendali che mi
hanno permesso di applicare nella
pratica questa mia doppia formazione.
In questi sette anni, tra l’altro, ho spesso
cambiato sede di lavoro, ho vissuto
a Firenze, Mestre, Milano, Torino e
Roma. Onestamente devo confessare
che non sono stati anni facili: a 30 anni
ero una donna in carriera, arrivista e
spietata, ma anche quell’esperienza
mi è servita e mi ha insegnato molto.
Oggi riconosco il grande valore del
rispetto professionale, del confronto
costruttivo,
della
meritocrazia
e, soprattutto, del fare squadra.
Secondo me, un’esperienza di lavoro
alle dipendenze (e soprattutto in certi
ambienti professionali) dovrebbero
farla tutti coloro che vogliono occuparsi
professionalmente
di
consulenza
d’organizzazione: alcune particolari
dinamiche psicologiche insite nei
gruppi cosiddetti organizzati si possono
capire fino in fondo solo se le hai
vissute sulla tua pelle e ci hai versato il
tuo sangue! Nel ’97 ho detto “basta!”.
Ho dato le dimissioni e mi sono dedicata
esclusivamente alla libera professione
di psicoterapeuta e di formatoreconsulente d’organizzazione, lavorando
– tra gli altri – anche per Gruppo
Pragma, Inarcassa, Snam Petroli,
Italgas, Telecom, OMA spa, APM spa.
Molti imprenditori mi hanno scelta come
consulente personale per lo sviluppo
delle proprie capacità manageriali.
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L’Umbria è la mia terra nativa ed
è talmente bella e solare che non
voglio rinunciarci. Ho una piccola
casa in pietra nei pressi di un borgo del
1200 con una posizione panoramica
stupenda, in collina tra gli ulivi.
Ho 100 piante di olivo e produco un
ottimo olio che puntualmente regalo agli
amici. Sono molto contenta di fare un po’
di vita bucolica e anche al mio piccolo
cane, Skipper, sembra piacere molto.
Ho conosciuto Paolo circa 10 anni fa
per una scommessa molto interessante
per APM spa, una grande azienda di
trasporti pubblici perugina. Fu un lavoro
che ci impegnò per un anno intero.
Mi ricordo che quando lo incontrai per
la prima volta, pensai che sarebbe stato
difficile lavorare bene insieme tanto
eravamo diversi. Lui così informale con
le sue cravatte dai colori improbabili,
i capelli pettinati come Einstein e
con i suoi modi così confidenziali.
Io, al contrario, così impettita nei miei
tallieur scuri indossati sempre con
un filo di perle. Invece ci trovammo
talmente bene che da quell’esperienza
non ci siamo più separati. Abbiamo
lavorato insieme per Caprai-Cruciani,
Università dei Sapori, Umana Forma,
Confartigianato, Confesercenti e Confapi.
Abbiamo condiviso scommesse di
particolare
difficoltà,
uscendone
sempre alla grande, con piena
soddisfazione nostra e dei nostri clienti.
Dai nostri dialoghi animati di passione
per il nostro lavoro è nata l’idea
di mettere la nostra esperienza a
disposizione di chiunque sia interessato.
Non vogliamo essere i “maestri” di
nessuno, per carità! Ma forse dopo
25 anni di professione e di confronto
continuo con il mercato qualcosina
l’abbiamo imparata. E visto che sul web
molti si autoproclamano esperti di quello
o quell’altro, abbiamo pensato.
“Ma noi, che insieme facciamo
mezzo secolo di esperienza
professionale,perché non ci
organizziamo per condividerla con
altri?”
Ed eccoci qua!
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Salute, Bellezza e Benessere
"Il più potente allucinogeno su questo pianeta si chiama amore.
E' come una droga.Vedrai e ascolterai cose che non esistono.”.
Scrive Paulo Coelho.
“Ah, l’amore! Questo pazzo sentimento che…”
Cantava Battisti qualche anno fa.
E te? Hai mai preso una “sbandata” per un’altra persona?
Hai mai pronunciato la fatidica frase “Sono pazza/o di
te!”? Ebbene, se lo hai fatto, sappi che hai usato proprio le
parole giuste!
Amore: argomento complicato. Di amore ne parlano
tutti, in qualunque cultura e in ogni angolo del pianeta.
Dalle canzoncine melodiche ai trattati di filosofia.
L’amore è qualcosa di molto potente ed è radicato
profondamente nell’essere umano.
Ma se le cose stanno così, come mai un sentimento
così nobile come l’amore è spesso fonte di depressioni,
di patologie maniacali? Come mai gran parte dei suicidi
che avvengono in tutto il mondo sono dovuti a pene
d’amore?
Forse è giusto fare una distinzione tra il vero sentimento di
amore e quello dell’innamoramento. Il primo è universale,
è incondizionato, è una grande energia.
Il secondo… E' un mezzo guaio!
!
E’ importante sapere che quando un essere umano, maschio
o femmine che sia, è nella fase dell’innamoramento,
il suo comportamento assomiglia molto a quello di un
soggetto psicotico. Da un punto di vista biochimico
l’innamoramneto si avvicina molto all’abuso di sostanze
stupefacenti. L’innamoramento dà una forma di
dipendenza e di ossessione simile alla cocaina: la stessa
euforia, lo stesso imbarazzo, l’esaltazione, le farfalle nello
stomaco, le vertigini, le palpitazioni, il sudore, il balbettio.
Gli studi sull'argomento hanno dimostrato che
alcuni
comportamenti
durante
le
fasi
iniziale
dell'amore sono ripetitivi, compulsivi. Per esempio,
cercare la persona amata decine di volte al giorno.
Questi comportamenti sono collegati alla combinazione
di bassi livelli di serotonina e alti livelli di ossitocina.
Non è un caso che anche la depressione e i disordini
alimentari abbiano lo stesso tipo di scompenso ormonale.
Purtroppo non sto esagerando: le scansioni cerebrali di una
persona sotto l’effetto di cocaina sono tremendamente simili
a quelle di una persona in fase di innamoramento. Inoltre,
come se non bastasse, nelle prime fasi dell'innamoramento,
negli uomini sale il livello di ossitocina (l’ormone delle
coccole e della tenerezza) e questo li rende molto più
dolci e amorosi. Nelle donne, invece, aumenta il livello
di testosterone (l’ormone dell’istinto sessuale) e questo le
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rende molto più inclini al sesso. Quindi, nelle prime fasi
dell'innamoramento si ha l'idea che l'uomo e la donna
siano uguali e che si comportino nello stesso modo nei
confronti della passionalità e del desiderio sessuale.
Però… non dura molto! I livelli di testosterone e di ossitocina
tornano alla posizione originale tra i 3 e i 9 mesi dopo
l'inizio di una relazione. Questa cosa che fa pensare
agli uomini che la sua amata si sia stancata del sesso e
alle donne che il proprio uomo sia fissato con il sesso:
molte relazioni finiscono proprio in questo punto. Ecco.
Sapere queste cose ci aiuta a riprendere in mano il
timone della situazione quando siamo in difficoltà per
questioni di cuore. Sapere che il nostro sistema ormonale e
cerebrale ci sta tenendo un tranello utile alla riproduzione
della specie, ma non certo alla nostra serenità, ci aiuta a
ridimensionare il fenomeno e a ridargli il suo giusto valore. 
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La Ricetta
Ingredienti:
Porzioni: 2
1/2 cavolfiore
1/2 tazza di panna
150g di groviera
Sale e pepe q.b.
Preparazione:
Riscaldare il forno a 200°C.
Separare le cimette del cavolfiore. Lessare in acqua salata per circa 10 minuti. Scolare bene.
In una ciotola, mescolare la panna con il formaggio, sale e pepe.
Disporre il cavolfiore in una pirofila da forno, in un singolo strato. Irrorare con la salsa.
Cuocere in forno 25 minuti. Gratinare gli ultimi 5 minuti.
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I BENEFICI DEL SALE
L’Haloterapia o l'Aloterapia è un termine che deriva
dal greco antico, alos che significa sale e therapeìa
che significa terapia. Nell’antichità al sale venivano
attribuite proprietà curative ed alcune volte taumaturgiche.
In Egitto, per esempio, il sale veniva considerato un dono
‘da re’. Con il passare dei secoli, nel Medioevo al sale
venivano attribuite proprietà magiche come per esempio la
protezione dal male. Quest'ultima considerazione è giunta
fino ai giorni nostri dove infatti sono rimasti alcuni detti e
proverbi anche nel linguaggio moderno, come anche alcuni
atteggiamenti scaramantici, come per esempio, buttarne un
pugnetto dietro le spalle per scacciare le negatività, gettare il
sale negli angoli delle stanze della casa o spargerlo davanti
all’uscio domestico. Bisognerà aspettare il 1843 e gli studi
del dottor Feliks Boczkowski, luminare polacco, che dopo
diversi anni di studi mise per iscritto le proprietà del sale ed
i dati che riguardavano l'assenza di malattie polmonari dei
minatori delle cave di salgemma. Il dottor Boczkowski attribuì
gli effetti curativi delle miniere di sale grazie alla presenza
nelle stesse miniere di microelementi presenti nell’ambiente,
la temperatura e l’umidità. In seguito il dott. Boczkowski
iniziò ad effettuare l’ haloterapia facendo respirare ai suoi
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Wealth Planet magazine
pazienti i microelementi del sale. Si trattava però di sale
contenente più del novanta percento di salgemma, elemento
molto diverso dal sale che viene usato nelle nostre cucine.
Il sale ha degli effetti benefici sulle vie respiratorie grazie alle
sue proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e mucolitiche.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il sale ha effetti
benefici sul sistema energetico renale, quindi il sale si può
utilizzare in caso di freddo, lombi che dolgono, arti ghiacciati
anche in piena estate, gonfiore alle gambe e molto altro.
Se abbiamo delle gambe gonfie e stanche possiamo fare
un bel bagno con del sale marino integrale grosso, due o
tre cucchiai. È necessario rimanere immersi per circa venti
o trenta minuti e se decidiamo di fare il bagno con il sale
almeno per due volte alla settimana, questo aiuterà con il
tempo il drenaggio delle nostre gambe e ridarà tono e
vigore ai nostri muscoli. Nel caso in cui ci sentiamo molto
stanchi o abbiamo preso del freddo e dell’umido,si può
fare un bell’impacco di sale grosso nella zona renale.
Per tutte quelle persone che hanno difficoltà ad addormentarsi
o che hanno gli arti sempre freddi o si sentono incredibilmente
stanchi gli impacchi di sale caldo sono semplici, veloci,
efficaci e danno molto sollievo.
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Donne e musica ai tempi di Carlo
Gesualdo di Venosa
a cura di Piera Mattei
Diversamente da quanto afferma il vecchio adagio, certo
non solo l'abito, ma anche l'abito fa il monaco, e quando
si tratta di libri proprio l'abito, la copertina, dovrebbe
condensarne l'identità. Pertanto sulla copertina di questo
libro mi sarebbe piaciuto vedere invertite le dimensioni dei
carattere del nome dell'autrice e del titolo. Ma soprattutto
nel titolo vedrei volentieri uniformati i nomi di Carlo
Gesualdo e quello delle “dame di Ferrara”. La figura di
Carlo Gesualdo è diventata negli ultimi decenni molto
popolare tra i cultori della musica del Cinque-Seicento. Ha
contribuito a questa fama il carattere avventuroso della vita
del Principe di Venosa, l'uccisione per vendicare l'adulterio,
della moglie e dell'amante di lei, entrambi esponenti di
nobilissime famiglie. Quindi la fuga, il secondo matrimonio,
il ritorno nel castello di famiglia, a Gesualdo, il perdono
del figlio. Ma più conta certamente l'eccezionalità di una
passione per la musica che va ben oltre l'attività gentile
e galante, complemento necessario al perfetto principe
e uomo di corte e deriva dalla necessaria espressione
di una sensibilità originalissima, tormentata, precorritrice
moderne, per quanto ancora lontanissime, dissonanze.
La tesi originale di Lina è che il breve soggiorno di Carlo
Gesualdo a Ferrara per il suo secondo matrimonio con la
principessa Eleonora d'Este e la familiarità con “ il Concerto
delle dame” di quella corte abbia potentemente influenzato
la seconda parte della produzione gesualdiana. Lina lo
Giudice ha fatto un notevole lavoro di ricerca che ha reso
poi fruibile mediante uno stile assai godibile, dove traspare
il piacere e vorrei dire il divertimento di quella ricerca. Ha
coniugato in questo libro due temi centrali al suo impegno
intellettuale: la passione per la musica e l'indagine sul ruolo
delle donne intellettuali, artisti e politiche, in tempi storici e
al presente. Man mano che si procede nella lettura appare
sempre più evidente che la storia di un singolo personaggio,
anche se grande e avventurosa personalità e grandissimo
e originale musicista, non basta al temperamento
dell'autrice. Veniamo a scoprire sempre più una mente che
tende all'enciclopedico, che mentre formula un'ipotesi ne
ha presenti i rimandi e i contorni, gli antecedenti e vuole
rendercene partecipi. Ne esce un affresco che, dai confini
non molto estesi della vita di Carlo Gesualdo di Venosa
(1566-1613), si allarga a comporre un vasto quadro storico
che va risalendo agli inizi dell'età moderna e alla Riforma
Protestante. A conferma dell'impulso e dell'intelligenza
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Wealth Planet magazine
enciclopedica dell'autrice, la seconda parte del libro si
compone di quattro appendici che corrispondono a quattro
dizionari. I primi due sono dei Musicisti contemporanei
di Carlo Gesualdo e -parallelamente- delle Musiciste
contemporanee al Principe. La terza e la quarta appendice
contengono rispettivamente una piccola biografia delle
Dame del Concerto di Ferrara e le biografie di alcune
donne di potere in Italia tra il '500 e il '600. Completa
l'apparato un glossario dei termini musicali. Questa visione
in cui un'ipotesi sintetica si correda di strumenti analitici,
questa intelligenza enciclopedica, che riassume e indica,
rende il libro di Lina Lo Giudice uno strumento interessante
per comprendere meglio, non tanto e non solo la musica
di Carlo Gesualdo, quanto il complesso sviluppo di quella
verso una sensibilità considerata moderna, dissonante
anziché armoniosa. Più di tutto all'autrice interessa mettere
nella giusta luce il generoso ma pressoché ignorato apporto

della sensibilità delle donne alla grandezza dell'Arte.
Cultura e Società
a cura dell' Avv. Oreste Bisazza Terracini
E’ stato ucciso un ladro colto sul fatto
Ebbi occasione, molti anni fa di difendere l’uccisore di un
rapinatore abbattuto in un conflitto a fuoco e l’imputato,
un anziano commerciante, fu assolto. Entrambi fummo
tristi e felici nello stesso tempo, il mio cliente ed io;
per l’assoluzione in quanto capimmo che fosse stata
pronunciata una sentenza legittima dignitosa per la libertà
umana ed il diritto alla difesa di quanto il consorzio civile
deve fare rispettare dall’altro lato, cliente ed avvocato
avvertirono che la sacralità del diritto e del supremo bene
della giustizio, aveva dovuto legalizzare lo spegnimento
di una vita umana: ed ogni vita umana che muore è un
mondo intero che muore con essa.
Non conosco i particolari, i dettagli dell’episodio che
il lettore mi espone per il commento, quindi esulo
dalla fattispecie concreta ed esamino la fattispecie
astratta per esprimere un’opinione altrettanto astratta:
è moralmente lecito uccidere per difendere la proprietà?
Proprietà protetta dalla costituzione italiana e da essa
garantita?
Non posso rispondere, perché ogni caso deve essere
44
Wealth Planet magazine
considerato come a se stante.
Negli Stati Uniti D’America, a certe condizioni certamente
sarebbe stato lecito sparare ad un ladro trovato in casa a
rubare e l’uccisore non sarebbe neppure stato portato a
giudizio.
Il quesito è di difficile soluzione ed implica delle riflessioni
giuridiche e morali le quali imporrebbero una lunga
disamina del tema.
Certamente io non avrei ucciso e mi sarei limitato a cercare
di consegnare il ladro ai carabinieri. Deve essere però
considerata l’eventuale reazione del ladro che, se si fosse
dato alla fuga, io avrei certamente lasciato fuggire senza
sparargli addosso.
Il gesto va in ogni caso esaminato nel contesto soggettivo,
ambientale, sociale, emotivo nel quale si è verificato e, in
ogni caso, va correlato con la proporzionalità della difesa
del bene rapportato con l’entità dell’offesa.
Alla fine del ragionamento concludo: pollice verso per
l’omicida con ampio riconoscimento di tutte le eventuali
attenuanti.
à
ELSA DE GIORGI
Elsa de' Giorgi con Italo Calvino a Parigi durante il Capodanno del 1956
a cura del Dott. Anton Carlo Ponti
Originaria di Bevagna, attrice famosa fra le due guerre, anche eccellente
regista, scrittrice, poetessa e memorialista. Una donna eccezionale.
La vicenda biografica di Elsa de’ Giorgi non ha nulla della
normalità che si legge nelle vite della gente comune. Possiede
tutti i segni della casualità, del valore, dell’avventura sia dello
spirito sia del corpo. Una donna bellissima, affascinante e
intelligente fuor di norma, se non fosse politicamente scorretto
starei per dire di un’intelligenza maschile, come si ostinano
numerosi commentatori. Per Enzo Biagi, raccogliendo una
confidenza dell’amico e coraggioso partigiano Sandrino
Contini Bonacossi (il marito di Elsa) la moglie, che lui
continuava ad amare di amore vero, era una donna cattiva
e fedifraga, se è attendibile, ma non è provato in modo
definitivo, che se Sandrino fuggì a New York, all’improvviso,
con il classico “esco a comprare le sigarette”, fu a causa del
tradimento di lei con Italo Calvino. Ma procediamo con
ordine, perché la vita di Elsa è davvero romanzesca, sembra
scritta da un narratore dalla fantasia fervida. Invece non è che
il prodotto del caso, dell’amore, della passione, dell’infedeltà,
perfino della ragione.Elsa nasce a Pesaro il 26 gennaio nel
1914, (ma tenderà a calarsi l’età) dove il padre Celso è
professore di liceo. Di cognome fa Giorgi Alberti, cognomi
che appartengono a una famiglia di nobili di Bevagna e
Camerino e patrizi di Spoleto e si dice discendente dal Beato
Giacomo Bianconi, domenicano del Duecento, la cui madre
Vanna era un’Alberti. Nasce e cresce bellissima e ad appena
diciassette anni viene notata dal regista Mario Camerini (la
dirige in T’amerò sempre, 1933) come possibile attrice e diva
di quel cinema degli anni Trenta, spumeggiante e ottimista,
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che passa sotto la sigla “dei telefoni bianchi”. Le fa compagnia
in questa tendenza – per Mussolini il cinema era un’arma di
propaganda formidabile – un’agguerrita schiera di attrici:
Assia Noris, Luisa Ferida, Maria Mercader (la seconda moglie
di Vittorio De Sica), Carla del Poggio (moglie di Alberto
Lattuada), Maria Denis, Alida Valli, Doris Duranti (l’amante di
Alessandro Pavolini, ministro della cultura popolare, appeso
a piazzale Loreto, con il quale Elsa avrà uno scontro
ideologico terribile che racconterà nel suo gran libro I
coetanei). E Anna Magnani che le sarà amica sincera per
tutta vita. In una lettera dalla California Annarella le scrive
che “mi fa veramente tanta pena e tanto male sentirti ancora
in pieno turbamento, devi farti ragione di aver perso Sandrino;
quello che è successo è troppo brutto e non potresti più averlo
accanto a te; vivresti come una condanna, perché è tutto
cambiato, sporcato, ammuffito”. Ma chi è questo Sandrino?
È il rampollo, nipote e affiliato di Vittoria e Alessandro Contini
Bonacossi, ricchissimi mercanti d’arte e proprietari a Villa
Vittoria di Roma sulla Nomentana di una strepitosa Collezione
di dipinti antichi, fra cui: Cimabue, Velásquez, Goya,
Tintoretto, Tiziano, Zurbáran (uno dei più bei quadri mai
dipinti: Natura morta con arance e cedri, ne parla anche
Janet Abramowicz, che l’ammirò a un pranzo cui era stata
invitata con Giorgio Morandi), Piero della Francesca,
Raffaello, Paolo Uccello, Duccio di Boninsegna, El Greco.
La fortuna della coppia, lei (un metro e cinquantacinque di
statura), popolana d’origini e lui (due metri) della piccola
borghesia ebraica di Ancona, è tuttora un mistero. Si dice che
avessero traffici innominabili, specie a Barcellona e in
Argentina, ma non si dice pure che ogni grande ricchezza
nasconde almeno un omicidio? Alessandro fu tuttavia
nominato conte da Vittorio Emanuele III. Ma che Vittoria
avesse un fiuto formidabile per intuire il capolavoro nelle
botteghe antiquarie e dei robivecchi è indiscutibile e così che
sapesse mercanteggiare da maga, come quando, alla
presenza dello storico dell’arte Roberto Longhi (gli altri
consulenti o corrispondenti erano Bernard Berenson, Cesare
Gnudi, Federico Zeri), donna Vittoria pagò una altissima
cifra a un mercante di Soho per due nature morte mediocri
pur di accaparrarsi come omaggio una crosta che si rivelerà
un Cimabue, scatenando quasi una guerra diplomatica fra
Londra e Roma. Nel 1948 Elsa, famosa attrice, e il conte
Sandrino Contini Bonacossi si sposano, non avranno figli, e la
loro vita coniugale sarà piuttosto tranquilla. Elsa nel 1955
scrive e pubblica da Einaudi il suo bel diario-romanzo sulla
dolce vita romana degli anni Trenta e Quaranta (I coetanei),
in pieno trionfo fascista, vissuto fra Cinecittà e i gerarchi della
corte di Edda e Galeazzo Ciano e fra i cinefili amici di Vittorio
Mussolini. Il libro, prefato da Gaetano Salvemini, di cui Piero
Chiara scriverà che è “da annoverarsi fra quelle poche opere
di serio impegno che la letteratura del dopoguerra ha saputo
costruire sulla confusa vicenda del ventennio e della
Resistenza”, diviene un caso, motivo anche di scandalo,
perché è sincero, impietoso, anche se colpisce perfino l’autrice
che riconosce la fatuità di quel mondo leggero e disinvolto
con la guerra alle porte, coi piedi sul ciglio del burrone e che
assisté distratta alle leggi razziali del 1938. Non a caso riceve
il Premio Viareggio. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse.
Italo Calvino, in futuro uno dei massimi scrittori italiani del
Novecento, in quegli anni è redattore, o editor come si dice
oggi, della casa editrice Einaudi. A lui tocca rivedere, mettere
a punto il dattiloscritto. Si conoscono, si amano, intrecciano
una relazione folgorante, lui a Torino e lei tra Firenze e Roma.
Elsa ha 41 anni, Italo 32; Elsa ha amato molto e sa amare,
Italo è ingenuo e inesperto, si butta nel fuoco della passione
dove se non si brucerà le ali è perché la passione è breve, è
l’amore a essere, talvolta, lungo. C’è una fotografia che ritrae
i due amanti durante un capodanno a Parigi, sono colti di
profilo, brindano con champagne (sicuramente Veuve Cliquot
con cui li pasteggia) e l’immagine trasuda gioia di vivere e
oblio dei fastidi del mondo, essi sono come in una bolla di
sogno. La felicità è altrettanto breve, mentre la serenità può
essere lunga. Sandrino una mattina del 1955 scompare e
non dà notizie. Si è come smaterializzato. Elsa è distrutta per
la perdita, sentimento, e per lo smacco, orgoglio ferito.
Si saprà che Sandrino lavora per la Fondazione Kress a
Washington, il cui fondatore, il magnate Samuel Kress è stato
per decenni quasi l’unico cliente dei mitici nonni-genitori di
Sandrino. E qui s’inserisce l’intricata vicenda, tutta
italianissima, della Collezione, forte di quasi 200 opere del
massimo pregio, che Vittoria e Alessandro avevano destinato
allo Stato italiano, che i cugini negarono, mentre Sandrino
era favorevole a rispettare la volontà dei testatori; ne nacque
un contenzioso che vide, al solito, la gran parte dei capolavori
prendere il volo dei mercati mondiali, l’Italia avere una
modesta porzione. Gli Uffizi comprarono in seguito opere che
avrebbero potuto avere in donazione. Poi, nel 1975, Sandrino
fu trovato impiccato al filo del telefono nel residence di
Washington dove
viveva da solo, monacalmente.
Fu decretato il suicidio, in tutta fretta, ma molti sospettano che
si trattò di aver messo a tacere uno infornato sul traffico
internazionale di opere d’arte. Elsa ci scriverà su un grosso
tomo: l’eredità Contini Bonacossi. L’ambiguo rigore del vero
(curato da Maria Grazia Rombaldi, la segretaria, nata a
Bevagna), Mondadori, 1988, confutando teorie e documenti
e denunciando troppi punti oscuri.
.
Elsa de' Giorgi con Amedeo Nazzari in
“La grande luce. Montevergine” (Carlo Campogalliani, 1939)
Tornando all’amore-passione stendhaliano fra Italo e Elsa, se è finito come tante cose umane, ha lasciato una scia di centinaia
di lettere, specie dello scrittore, che forse non vedranno mai la luce, secretate dalla moglie e dalla figlia di Calvino. Le ha
comprate da Elsa in difficoltà economica il Fondo Manoscritti fondato da Maria Corti all’Università di Pavia e non so se si
possano neppure consultare, fino a settant’anni dalla morte del grande narratore. Nato a Santiago de Las Vegas, Cuba –
dove i genitori, liguri, entrambi, botanici di professione, vivevano – il 15 ottobre 1923 e morto a Siena il 19 settembre 1985
per un ictus, Italo Calvino aveva trovato in Elsa una novità e sicurezze erotiche mai provate prima di allora, e questo lo esprime
nel suo epistolario (400 lettere), come trapela nelle poche pubblicate, piene di passione, di amore riconoscente, di fedeltà.
Ed Elsa? Tramontato il rapporto con Calvino, si dedica corpo e anima a decrittare la morte misteriosa di Sandrino, detta a
Maria Grazia Rombaldi, la fida segretaria. Le pagine sull’eredità Contini Bonacossi turgida di capolavori evaporati, ripristina
la villa al Circeo, e non l’aveva denominata così qualche nemico, una Circe? Forse Italo Calvino non confidò a Guido Piovene
che “stare accanto a una donna occupando provvisoriamente il posto d’un altro, è vivere su un trapezio senza rete”? Il posto
di Sandrino. Così anche Italo scomparve. Finché nel 1992, a quasi ottanta anni, dopo aver fondato a Bevagna negli anni
Settanta una scuola di recitazione e di regia, concepisce l’idea di raccontare la storia dell’amore per Italo Calvino, e lo fa senza
polemizzare con le censure e le malignità, e ne vien fuori un quadro sereno, senza rimpianti e rimorsi. Il libro si chiama Ho
visto partire il tuo treno (Leonardo Editore, 1992), e prende il titolo da una frase di Calvino in una lettera, quando si vedevano
a metà percorso fra Torino e Roma, viaggiando in treni che s’incrociavano fatalmente. Elsa muore a Roma il 12 settembre
1997, all’età di 83 anni ed è sepolta a Bevagna. Che cosa ha lasciato di sé questa donna d’eccezione? Che mai si accontentò
della sola bellezza? Beh, ventiquattro film diretti da Soldati, Alberto Sordi, Alessandro Blasetti, Mario Camerini, Luigi Zampa e
altri molti, decine di spettacoli teatrali con i maggiori attori (Renzo Ricci, Ruggero Ruggeri, Angelo Musco, Andreina Pagnani,
Vittorio De Sica), la regia di un film molto bello: Sangue più Fango uguale Logos Passione, 1974, quattordici libri fra romanzi,
poesia, saggistica. Aver partecipato nel 1975 a Salò o le 120 giornate di Sodoma, di Pier Paolo Pasolini, suo grande amico,
com’erano suoi grandi sodali il grande poeta perugino Sandro Penna, Tullio Kezich, Massimo Bontempelli, Paola Masino, Rita
Levi Montalcini, Alberto Moravia, Carlo Lizzani e centinaia di altri personaggi di primo piano. Si fa prima a dire quelli che non
conosceva, questa donna eccezionale che fa onore all’Umbria e all’Italia.
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Elsa de' Giorgi con il marito Sandrino Contini Bonacossi, primi anni Cinquanta
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I TRE SEGRETI
DELLA VENDITA
Dott. Paolo Sciamanna, Sale trainer MPV Italia SrL
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Nel ’87 il mio primo lavoro è stato in Barilla, un’icona
mondiale nel settore dell’alimentazione. Sono rimasto in
Barilla per cinque anni, ero responsabile vendite: gestivo
venditori e curavo i contratti con la grande distribuzione.
Prima nel nord est d’Italia, poi Umbria, Lazio e Toscana
(fatturato: 25 miliardi di lire). Dopo la Barilla sono
passato alla multinazionale francese Bongrain (quella del
Camoscio d’Oro, per intenderci) dove ho collaborato a
creare dal nulla la rete vendita del centro e del sud Italia,
ho trovato i concessionari di zona e ho stipulato i contratti
con la grande distribuzione. Successivamente ho maturato
il desiderio di non lavorare più alle dipendenze di grandi
aziende, ma di avviare una mia attività autonoma.
Così ho iniziato ad occuparmi di consulenza e di formazione
su quel vastissimo tema che è la tecnica di vendita e di
persuasione. In sostanza, ho iniziato ad insegnare ad
altri ciò che avevo sempre fatto piuttosto bene: vendere.
La mia attività di consulente e formatore mi entusiasma
moltissimo. Inoltre, mi permette di passare più tempo
vicino ai figli che crescono. Ho ricevuto anche proposte
di lavoro da altre grandi aziende. Proposte talmente
allettanti che dire di no non è stato sempre facile.
Però oggi, ripercorrendo la mia vita professionale,
serenamente penso che, se tornassi indietro, rifarei tutto!
Avendo tenuto traccia di quello che ho fatto, ormai sto a oltre
12.000 ore di formazione aziendale su 450 progetti diversi per
circa 7.000 partecipanti. Niente male come esperienza, vero?
Ancora oggi vivo in Umbria, a Perugia, nei pressi di
un parco naturale stupendo sulle sponde del Tevere.
Sicuramente l’Umbria non è un territorio particolarmente
stimolante sotto il profilo professionale, non è un territorio
dove si brilla per capacità imprenditoriale (comunque
devo viaggiare spesso per lavoro), ma la qualità della
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vita è ottima ed è molto tranquillizzante farci crescere
i propri figli. In questi ultimi anni il mio interesse si è
rivolto spesso all’Internet Marketing, l’ultima frontiera del
marketing contemporaneo. A dir la verità, ho cominciato
ad interessarmene da una quindicina di anni, quando
ancora neanche si sapeva bene cosa fosse. Del resto usavo
la posta elettronica già nel ’87, quando quasi nessuno
ancora aveva il fax! Poi sono arrivati i blog, i social network,
YouTube… E tutte le opportunità offerte dal web 2.0.
Ho curato molte consulenze ad aziende che hanno voluto
avviare attività di marketing in questo particolare ambito e
ho tenuto anche diversi corsi di formazione sull’argomento,
diventando per molti un punto di riferimento nel settore.
Le tecniche di vendita non sono degli artifici per maghi e
stregoni, partono dall’osservazione del comportamento
umano. La psicologia, la comunicazione interpersonale,
l’analisi dei bisogni, permettono di elaborare tecniche che
aiutano le persone serie e motivate ad ottenere dei risultati
nel lavoro di vendita.
Cominciamo anche a sfatare un mito: VENDITORI SI
NASCE! Non è vero! Le tecniche di vendita essendo delle
tecniche si imparano, come guidare l’auto o suonare il
pianoforte.
È logico che ci siano persone più predisposte e che quindi
arriveranno più naturalmente ad ottenere certi risultati, ma
se si segue un metodo, ci si esercita, si mettono in pratica
le tecniche apprese, con impegno e passione tutti posso
migliorare in modo sorprendente ed ottenere risultati
inaspettati nelle trattative di vendita.
Quindi le tecniche di vendita sono un insieme di tecniche
che partono dallo studio della natura umana: ma come si
arriva a stabilire quali riescono ad essere più efficaci?
Grazie proprio all’ osservazione, non solo della
trattativa di vendita, ma del comportamento umano
in generale.
A questo punto sveliamo tre segreti della vendita:
Primo segreto: non c’è mai la seconda occasione per
fare la prima buona impressione!
Quanto ci vuole a giudicare gli altri? E’ vero che il
linguaggio del corpo forma la prima impressione?
Bastano 7 secondi… I primi 7 secondi… Un attimo…
Un battito di ciglia. Beh, è un po’ come il cibo! Basta
un boccone.
Quindi nel primissimo contatto con il potenziale
cliente non si deve trascurare niente, il tono di
voce, l’abbigliamento, il sorriso, le parole (e tanti
altri piccoli dettagli) lasceranno un segno profondo
nella mente di quella persona. Per cancellare una
prima impressione negativa ne servono 8 positive,
perciò meglio non perdere un’occasione così!
Secondo segreto: coinvolgere più organi di senso.
È scientificamente provato che qualsiasi persona,
alla quale vengono date delle informazioni, ha la
possibilità di apprendere di più, di capire di più e di
memorizzare più rapidamente se vengono coinvolti
altri organi di senso che non siano solo l’udito.
Se il venditore oltre a parlare di un prodotto lo fa
vedere, toccare, e a seconda del tipo di prodotto,
anche annusare e assaggiare l’esperienza è più
completa e permette di arrivare più rapidamente alla
persuasione.
Anche un semplice numero se viene solo
detto… Svanisce nell’aria, ma se viene scritto
bello grande su un foglio con un pennarello…
Rimane in testa a lungo e colpisce di più.
Terzo segreto: parlare bene dei concorrenti.
Qualcuno penserà: “come darsi la zappa sui piedi!”
In realtà una delle cose che colpiscono molto
negativamente i clienti è sentire un venditore che si
prodiga in critiche e illazioni sui concorrenti. Ma come
si fa a parlare bene dei concorrenti e… Vincere? Basta
lavorare sulle differenze! Facciamo un esempio:
Invece di dire “Il pannello solare della ditta
ALFA è un disastro; il nostro è straordinario!”
E' meglio dire “Il nostro concorrente fa ottimi pannelli
solari, per noi è stato veramente difficile superare
i suoi risultati. Adesso le dimostro come ci siamo
riusciti…”
Con 3 segreti si diventa venditori?
Certo che no, ce ne sono altri… 300.000! Ma era solo
per dare un’idea di come le tecniche vendita siano
un insieme di tanti piccoli mattoncini: linguaggio
del corpo, competenze tecniche, organizzazione del
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lavoro, etc…
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Marco Gubbiotti, l’uomo delle tre E: estro, energia, efficienza
Da ragazzo di bottega, a Stilista Wella.
a cura di Ingrid Bondi esperta in tecniche e scienze della comunicazione multimediale
Poniamo a Marco Giubbiotti alcune domande:
Come ha cominciato?
Ho iniziato 30 anni fa facendo il barbiere in un piccola
bottega della mia città, successivamente mi sono iscritto
all’ Accademia Nazionale Acconciatori Modena (A.N.A.M.)
e mi sono specializzato nella cura dell’immagine maschile.
In seguito ho ampliato i miei studi e ho aperto nel 2005 il
gruppo “Stile MaMi” a Perugia.
Oggi, insieme ai miei collaboratori mi occupo di immagine
e bellezza a 360 gradi e sono entrato a far parte del gruppo
Wella per il quale svolgo l’attività di stilista e consulente.
Quali, secondo Lei, sono state le caratteristiche che l’hanno
portata a raggiungere il successo?
“Nonostante faccia questo lavoro da 30 anni vivo
ogni giorno come se fossi ancora un apprendista,.
La forza che mi spinge ad andare avanti e a
migliorarmi è la volontà di raggiungere grandi risultati
mantenendo sempre il mio animo di ”bambino curioso”.
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La ricetta del successo secondo la sua esperienza?
La passione per il proprio lavoro e per la vita sono
i sentimenti che stanno alla base di tutto. Se si vuole
migliorare e raggiungere grandi risultati è necessario
vivere la realtà e non perdere mai la concentrazione.
Come ho già detto, mi sento ancora un apprendista,
nonostante le 14 ore di lavoro al giorno nel tempo libero
mi dedico allo studio di tecniche di comunicazione e
manageriali. Essere imprenditori di se stessi è fondamentale,
non basta avere una specializzazione, si deve essere
sempre aggiornati e preparati. Grazie al gruppo Wella ho
ampliato le mie conoscenze nel campo della comunicazione
e del marketing, elementi essenziali per il buon andamento
di un’attività commerciale di successo.
Come si prepara ad un evento importante come le sfilate?
Utilizza delle strategie particolari?
Seguo sempre degli schemi ben precisi, i corsi di
formazione che ho seguito mi hanno aiutato a creare
una scaletta dettagliata. Il mio modo di agire cambia a
seconda dell’evento di cui mi occupo, ma tutto è volto a
dare sempre il meglio.
Come si immagina nel futuro?
Non vivo pensando al giorno dopo, ma penso sempre a
quello che sarò l’ora dopo. Cerco sempre di conservare
il bambino desideroso di apprendere che è in me e
che mi ha dato la forza di arrivare dove sono ora.
Sono un grande sognatore.
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ARCHI’S COMUNICAZIONE
L’estro e’ una delle sue grandi qualita’ Marco infatti e’ un
innovatore e un creativo, non ha paura di studiare e proporre
nuovi tagli e nuovi look, lo fa con estrema naturalezza e
passione. Lo accompagna una grande energia e vitalità’’, e’
un uomo instancabile sia sotto l’aspetto fisico che mentale,
energia che diventa entusiasmo in ogni cosa che fa, sia
grande che piccola, atteggiamento che cerca di trasmettere
ai suoi collaboratori ed anche ai suoi allievi ed allieve.
E’ un imprenditore efficiente, sa quello che vuole e sa come
raggiungerlo, e’ un sognatore che una volta raggiunto un
obiettivo, ne ha subito un altro pronto a cui arrivare.
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Storie di tutti i giorni, “volere e’
potere” nell’inventarsi un lavoro
a cura di Teodolinda Gasparrini
Il successo e’ una parola “indefinita” che non definisce cosa e
neanche come. Il successo è soggettivo, in pochi si aspettano
di diventare Presidente della Repubblica o Presidente del
Senato, in molti si aspettano di poter realizzare i propri sogni.
Ma come si fa a realizzare i sogni e arrivare al successo?
Partiamo da alcuni esempi: da storie semplici, non sono
leggende metropolitane ma fatti realmente accaduti
dove la parola d'ordine per realizzare quello che vuoi è:
impegnati! E' sulla bocca di tutti in questi giorni la storia di
Giovanni Cafaro, un milanese di 42 anni, che si definisce
“disoccupato-tuttofare”, lo so viene spontaneo un sorriso e
qualcuno si domanderà: cosa significa disoccupato tutto fare?
Il signore in questione, disoccupato a Milano, ha
ideato un modo tutto suo per sopravvivere alla crisi: lui
non si rassegna come molti e gli è balenata l'idea di
“fare la fila per gli altri” in posta, in banca, e persino al
supermercato. Un’ idea semplice e geniale ma in tanti
sorrideranno e penseranno: che idea è?
Facciamo un po’ di conti: la prestazione del signor Giovanni
costa 10 euro. Se lui si prende l'impegno di fare la fila per 5
persone alla posta, appena arriva prende 5 numeri per un
totale di 50 euro, anche se dovesse fare una fila di 3 ore,
verrà sempre pagato meglio di un normale impiegato. Vi
meravigliate? La fareste voi la fila di tre ore per 50 euro?
Ora provate a ragionare in questo modo (ovvero
secondo la logica del signor Giovanni): “Ho 42 anni,
una famiglia sulle spalle, ho perso il lavoro, apro i
giornali e comincio a sfogliare una per una le pagine
di annunci di lavoro, io vorrei fare l'impiegato, non c'è
una inserzione che corrisponda alla mia esperienza.
Noto con apprensione che gli unici posti di lavoro sono per
colf, badanti, o lavori che non so fare, non sono un tecnico
specializzato e non ho la preparazione adatta.
Cerco ancora, e trovo quello che cercavo, ma la richiesta del
personale è rivolta a giovani in età di apprendistato, ecco
che subentra una forma di depressione, ti senti inutile, ti senti
frustrato, cosa darò domani ai miei figli da mangiare, invio
curriculum a destra e a manca ma nessuno ti risponde”! Ti viene
ancora da sorridere pensando all'idea di Giovanni Cafaro?
Che differenze ci sono tra te e lui?
Non molte, ma ne basta una sola: lui ha messo in pratica
un'idea, ci ha creduto ed ha cominciato. Tu stai ancora
pensando in maniera ormai obsoleta, da anni 80, dove
il posto fisso era facile da trovare! I tempi sono cambiati,
bisogna sapersi adattare alle circostanze e all’evoluzione
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delle tecnologie, alla globalizzazione e alla moltitudine di
idee, razze e modi di vivere.
Leggo ancora in internet, la storia di Joanna, ha perso anche
lei il lavoro, una persona alla quale piace correre ed ama gli
animali, è arrivata da RiccardoaAgostini
cura di che
Giuseppina
non sapeva
Ascione
cosa
fare, lui le ha dato il suggerimento di provare a chiedere ai
suoi amici se avrebbero pagato per far correre i loro cani nel
parco, lei ha colto il suggerimento ed ha trasformato le sue
passioni in un lavoro: ora fa correre i cani dei suoi amici che
sono diventati “clienti”, si guadagna da vivere divertendosi.
Un'altra storia, appartiene ad un fotografo, Franco, che
vista la crisi della fotografia a causa dell’avvento dei telefoni
con fotocamera e della era digitale, aveva visto crollare
il suo fatturato, si è reinventato, divenendo il fotografo
ufficiale di tutte quelle donne straniere, che pur non belle,
ambiscono a sposare un italiano, in poche parole, con
dei fotoritocchi riesce a trasformare delle donne dal viso
anonimo e scontato in delle vere e proprie “principesse”, è
diventato cosi’ famoso fra questo tipo di persone che tutte
lo cercano per ottenere questa “trasformazione”, inoltre
quando esse si sposano, diventa il loro fotografo ufficiale.
Sono casi fortuiti o fortunati?
La fortuna qui non c'entra, quello che invece è importante per
queste due persone, prese a caso dalle migliaia di storie di
realizzazione, è la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Per chi ha perso la fiducia in se stesso ma vuole recuperarla,
non esistono miracoli, esiste il primo piccolo passo di volontà
ed il volersi rialzare dopo una caduta, piu’ forte di prima!
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Riccardo Agostini
posta elettronica o per telefono piuttosto che di persona.
È possibile che parlare davanti ad un pubblico, piccolo
o grande che sia, vi incuta timore. È bene che sappiate
che buone abilità di comunicazione sono un elemento
imprescindibile per il successo.
Un italiano, campione in Spagna
di public-speaking
“Non predico ma pratico”
-
Cambiare
vita
Il 60% delle persone che partecipa ai miei incontri vuole
cambiare vita, per questo motivo la prima domanda che
rivolgo è “siete bravi a disegnare?” Mi guardano sorpresi
ma, prima che proferiscano parola, li invito a prendere un
foglio e disegnare un cerchio; poi gli chiedo di dividere
il cerchio in 10 spicchi ed assegnare ad ogni spicchio un
area della loro vita.
(Fa parte del team di MPV Italia srl.)
- L'Amore ai due Poli
"Stai vivendo la vita desiderata? Ci stai provando"?
Vincere la timidezza e riuscire a parlare in pubblico, una
cosa che vorrebbero tutti fare, ma in cui pochi riescono.
Capita nella vita di dover intervenire, in un dibattito, in una
cena, anche fra amici che avete voglia di dire qualcosa,
una vostra idea, una vostra opinione, o anche perchè no
una barzelletta, ma non ci riuscite, qualcosa vi blocca,
quel qualcosa si chiama paura di sbagliare, paura di fare
brutta figura, paura di non riuscire, paura della derisione.
Non vi escono le parole e tutto finisce li, per gli altri, ma
per voi, nella vostra mente, si aggiunge un altro fallimento.
Fallimento dopo fallimento, ecco che la convinzione di non
essere nessuno, di essere un incapace, si trasforma in cosa
reale e non superabile.
Nulla di più errato, riuscire a superare tutto ciò è possibile.
Non
sono
uno
psicologo
ma
un
Life
Aiuto le persone a vivere il presente guardando al futuro.
Lo psicologo si occupa di risolvere i problemi del passato
che non ti permettono di vivere bene il presente. Io mi
occupo dei problemi del presente che ti impediscono di
fare piani per il futuro.
La mia strategia permette di operare un cambiamento
personale e consente di migliorare le proprie
potenzialità e raggiungere i propri obiettivi. È mio
compito scoprire ed insegnare quali sono le potenzialità
che risiedono in ognuno di noi e come utilizzare.
So che quanto affermo può risultare strano e per
questo ti invito a scoprire cosa posso fare per te.
Potrebbe essere l'occasione per risolvere i tuoi problemi.
Ecco le affermazioni di Riccardo:
Tutti possono Parlare in Pubblico.
Ti assicuro che hai tutte le abilità per parlare in modo
rilassato e convincente di fronte ad una platea. Dentro di
te risiede un grande oratore, io posso aiutarti a trovarlo.
Perche' credo che tu possa diventare un buon oratore?
Perché la mia esperienza come formatore mi ha permesso
di scoprire che ogni persona è dotata di grandi abilità
comunicative.
Perché non hai scoperto le tue abilità?
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davanti al pubblico?
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Riccardo Agostini è un life coach, di se stesso dice:
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di energia positiva, con affermazioni, riflessioni ed
interrogativi che potranno cambiare la sua vita. L'amore
ai due poli ottiene il Diploma d'onore al Premio San
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che guidano un Leader nella selezione e formazione del Team.
Coach.
Il Life Coach non crea di pendenza:
Riesco ad aiutare le persone a raggiungere i risultati
desiderati nell'arco di 8 incontri (valore medio).
Gli incontri avvengono una volta ogni 30 giorni
e nel tempo che separa un incontro dall'altro, il
cliente passerà all'azione e compirà i passi da lui
stabiliti per il raggiungimento del suo obiettivo.
Io non ti lascio solo; contatto i clienti via email o sms ogni
settimana per sapere come procede il nostro progetto
Perche' posso aiutarti:
Ho ottenuto il certificato di Esperto in Coaching
presso Istituto Europeo di Coaching accreditato
da ASESCO (Asociaciòn Española de Coaching)
ed
ECA
(Advanced
Training
and
Education).
I corsi di formazione che ho seguito rispettano gli standard
formativi stabiliti da ICF (International Coaching Federation).
Le mie aree di specializzazione sono:
-
Sconfiggere l'ansia
Migliorare l'autostima
Vincere l'insicurezza
Combattere la timidezza
Superare la paura
Ogni persona, nel 93% dei casi riesce a superarsi e
raggiungere i propri obiettivi. Con chi ho collaborato:
m
Un Team è formato da un gruppo di persone che lavorano
insieme per raggiungere degli obiettivi. I membri di un
Team condividono la responsabilità delle proprie mansioni
e dipendono gli uni dagli altri per il raggiungimento
degli obiettivi stabiliti. Lavorare in Team è il modo più
efficace per un’azienda per perseguire la sua missione e
raggiungere gli obiettivi prefissati.
à
Vuoi saperne di piu? www.iopossosulweb.it
Le mie abilità come Life Coach sono apprezzate a livello
nazionale ed internazionale:
-
Ericsson - www.ericsson.com
BNL (Banca Nazionale de Lavoro) - www.bnl.it
RedThred - www.redthread.it
IEC - www.institutoeuropeodecoaching.com
Alphega - www.alphega.com
Riccardo ha scritto anche quattro libri:
- Parlare in Pubblico
o
- Primi passi di public speaking
g
È possibile che vi sentiate a vostro agio comunicando per
Wealth Planet magazine
59
Cultura e Società
a cura di Roberto Formica
Vuoi saperne di piu? xxx/jpqpttptvmxfc/ju
60
Wealth Planet magazine
Wealth Planet magazine
61
Cultura e Società
Cultura e Società
Anna Maria Biagini
Con
Con ilil libro
libro di
di favole
favole “Il
“Il mondo
mondo di
di Babudrus”
Babudrus” edito
edito da
da
Florence
Art
Edizioni,
è
iniziata
questa
nuova
avventura
Florence Art Edizioni, è iniziata questa nuova avventura
sulla
sulla carta
carta stampata
stampata di
di Annamaria
Annamaria Biagini
Biagini (scenografa
(scenografa
costumista
pittrice),
autrice
ed
illustratrice
costumista pittrice), autrice ed illustratrice del
del variopinto
variopinto
libretto.
libretto.
a cura di Silvia Tozzi
Come
Come nasce
nasce questo
questo progetto?
progetto?
Scenografa Costumista, pittrice, lavora nel teatro dal 1985
Tra le sue più importanti collaborazioni si annoverano quelle con la costumista
Vera Marzot e il maestro Lindsay Kemp in varie produzioni, anche all’interno del
Maggio Musicale Fiorentino.
Ha lavorato per i principali teatri italiani di Milano, Genova, Bari, Roma, Firenze
e in progetti quali “Città lirica” Pisa, Lucca, Livorno con il maestro Alberto
Paloscia e Festival Pucciniano in varie stagioni liriche, rivestendo incarichi da
costumista ad assistente ai costumi fino a responsabile del reparto costumi sotto la
direzione di alcuni tra i più grandi maestri del panorama teatrale internazionale.
Per lungo tempo ha collaborato con l’Università degli Studi di Firenze
all’interno prima della facoltà di LETTERE, poi della facoltà di ARCHITETTURA
nel corso di laurea di Progettazione della moda per il curriculum prodotti dello
SPETTACOLO, svolgendo docenze sulla progettazione del costume teatrale.
Data la molteplicità della sua formazione: nella pittura alla scuola del prestigioso
maestro Giancarlo Cocchia, con Sebastiano Trovato allieva di scultura e infine
scenografa sotto la direzione di Ferdinando Ghelli, alterna la sua attività di
costumista a quella di pittrice già annoverando nel suo curriculum varie mostre.
Si sono occupati di lei alcuni critici fra cui il prof.re Pierfrancesco Listri.
L’idea
L’idea di
di scrivere
scrivere delle
delle storie
storie mi
mi ha
ha sempre
sempre affascinato
affascinato sin
sin
da
bambina.
Ho
sempre
avuto
un
diario
che
da bambina. Ho sempre avuto un diario che regolarmente
regolarmente
riempivo
riempivo di
di scritte
scritte ee disegni.
disegni. Raccontare
Raccontare storie
storie èè sempre
sempre
stato
per
me
molto
interessante
per
comunicare
stato per me molto interessante per comunicare le
le mie
mie
emozioni
ed
esperienze
fatte.
La
metafora,
la
parabola
emozioni ed esperienze fatte. La metafora, la parabola ee
l’esempio
l’esempio mi
mi hanno
hanno sempre
sempre interessato
interessato proprio
proprio come
come mezzi
mezzi
educativi
e
comunicativi.
Con
il
tempo
sono
poi
educativi e comunicativi. Con il tempo sono poi approdata
approdata
alla
alla favola
favola come
come mezzo
mezzo più
più idoneo
idoneo a
a rappresentare
rappresentare meglio
meglio
ilil mio
mondo
artistico.
Dopo
aver
scritto
mio mondo artistico. Dopo aver scritto tantissime
tantissime fiabe
fiabe
grazie
grazie alla
alla Florence
Florence Art
Art Edizioni,
Edizioni, ho
ho deciso
deciso di
di pubblicarne
pubblicarne
almeno
almeno tre
tre tutte
tutte da
da me
me riccamente
riccamente illustrate.
illustrate. II racconti
racconti sono
sono
rivolti
ai
bambini
ma
anche
con
una
particolare
rivolti ai bambini ma anche con una particolare attenzione
attenzione
agli
agli adulti
adulti che
che di
di solito
solito si
si trovano
trovano poi
poi a
a doverli
doverli leggere
leggere
ai
propri
figli.
Fiabe
quindi,
ma
con
sviluppi
ai propri figli. Fiabe quindi, ma con sviluppi che
che non
non
disdegnano
disdegnano una
una lettura
lettura più
più adulta.
adulta.
Siamo
Siamo curiosi…
curiosi… Ci
Ci può
può anticipare
anticipare qualcosa
qualcosa di
di queste
queste fiabe?
fiabe?
IlIl libro,
libro, quindi,
quindi, èè una
una conseguenza
conseguenza logica
logica della
della sua
sua opera
opera
artistica.
artistica.
Certamente,
Certamente, difatti
difatti le
le ambientazioni
ambientazioni surreali
surreali fanno
fanno parte
parte del
del
mio
lavoro
artistico.
Un
lavoro
che
si
svolge
su
vari
mio lavoro artistico. Un lavoro che si svolge su vari fronti:
fronti:
nel
nel teatro,
teatro, nella
nella scuola,
scuola, nell’arte
nell’arte ee ora
ora anche
anche nella
nella fiaba.
fiaba.
Ogni
cosa
è
collegata
e
consequenziale.
Non
Ogni cosa è collegata e consequenziale. Non potrebbe
potrebbe
esistere
esistere la
la mia
mia pittura
pittura senza
senza aver
aver studiato
studiato ee lavorato
lavorato nel
nel
mondo
immaginifico
dello
spettacolo.
La
scuola
mondo immaginifico dello spettacolo. La scuola poi
poi mi
mi
ha
ha portato
portato sicuramente
sicuramente ad
ad avere
avere un’attenzione
un’attenzione verso
verso ii
bambini
bambini ee ii giovani
giovani ee ilil loro
loro mondo
mondo a
a volte
volte da
da noi
noi adulti
adulti
dimenticato.
Perciò
la
Fiaba
che
fa
parte
pienamente
dimenticato. Perciò la Fiaba che fa parte pienamente del
del
mio
mio lavoro
lavoro artistico
artistico trova
trova una
una sua
sua giusta
giusta collocazione.
collocazione.
Con
Con essa
essa esprimo
esprimo la
la mia
mia arte
arte attraverso
attraverso la
la scrittura
scrittura ee le
le
illustrazioni
aiutandomi
a
comunicare
questo
illustrazioni aiutandomi a comunicare questo mondo
mondo
surreale
surreale che
che èè Babudrus.
Babudrus.
Possiamo
si alterna
Possiamo dire
dire quindi
quindi che
che la
la sua
sua attività
attività artistica
artistica si
alterna
su
più
fronti.
Quale
però
preferisce?
su più fronti. Quale però preferisce?
Io
Io sono
sono un’artista
un’artista eclettica
eclettica ee questa
questa poliedricità
poliedricità èè la
la
caratteristica
forse
più
spiccata
del
mio
carattere
caratteristica forse più spiccata del mio carattere artistico.
artistico.
Non
Non si
si possono
possono quindi
quindi scindere
scindere le
le varie
varie esperienze
esperienze nei
nei
diversi
settori
artistici.
Tutto
fa
parte
della
mia
diversi settori artistici. Tutto fa parte della mia arte
arte ee tutto
tutto
èè consequenziale.
consequenziale. Tutto
Tutto serve
serve ed
ed èè servito
servito a
a creare
creare questo
questo

mondo
in
cui
io
lavoro.

mondo in cui io lavoro.
Ogni
Ogni racconto
racconto affronta
affronta un
un tema
tema vicino
vicino al
al mondo
mondo
dell’infanzia:
la
diversità,
la
comunicazione,
l’amore.
dell’infanzia: la diversità, la comunicazione, l’amore. Tutti
Tutti
temi
temi che
che già
già dai
dai bambini
bambini sono
sono affrontati
affrontati ee vissuti.
vissuti. Questi
Questi
temi
temi vengono
vengono inseriti
inseriti in
in un
un mondo
mondo di
di favola,
favola, un
un mondo
mondo
surreale,
un
mondo
fantastico,
Babudrus
appunto.
surreale, un mondo fantastico, Babudrus appunto.
Alcune opere sono visibili su: www.myspace.com/annamariabiagini
Da qualche tempo si dedica anche alla scrittura di racconti per bambini, alle
illustrazioni e sovente presta la sua collaborazione presso il centro di Formazione
del Maggio Musicale Fiorentino svolgendo docenze su argomenti riguardanti il
costume nello spettacolo.
Tra le gallerie di riferimento indichiamo:
Via Raffaele Cadorna, 28 - 00187 Roma
Tel. +39 06 60658125
Apertura no-stop da lunedì a venerdì 11:00-19:30
62
Wealth Planet magazine

Arriviamo
Arriviamo quindi
quindi a
a questa
questa parola:
parola: che
che cosa
cosa è
èo
o cosa
cosa vuol
vuol
dire
Babudrus?
dire Babudrus?
Babudrus
Babudrus èè ilil mio
mio mondo
mondo artistico.
artistico. E’
E’ un
un termine
termine da
da
me
coniato
per
rappresentare
un
mondo
impossibile,
me coniato per rappresentare un mondo impossibile,
un’architettura
un’architettura irreale,
irreale, fantastica
fantastica che
che incanta
incanta ee sconcerta
sconcerta
l’uomo
affascinato
dal
surreale
e,
al
l’uomo affascinato dal surreale e, al tempo
tempo stesso,
stesso, ne
ne
soddisfa
soddisfa ilil suo
suo bisogno
bisogno di
di ordine
ordine ee di
di equilibrio.
equilibrio. Babudrus
Babudrus èè
tutto
tutto ciò
ciò che
che di
di bambino
bambino risiede
risiede in
in noi.
noi. E’
E’ la
la nostra
nostra infanzia,
infanzia,
la
nostra
leggerezza,
la
nostra
stupenda
la nostra leggerezza, la nostra stupenda fragilità
fragilità che
che ci
ci
permette
di
esternare
i
più
bei
sentimenti
umani.
permette di esternare i più bei sentimenti umani.
Tutto
Tutto questo
questo può
può essere
essere visto
visto nelle
nelle mie
mie opere
opere artistiche
artistiche che
che
appartengono
all’immaginario
e
fanno
riemergere
appartengono all’immaginario e fanno riemergere ricordi
ricordi
lontani,
lontani, sensazioni,
sensazioni, sogni,
sogni, fiabe,
fiabe, racconti
racconti ambientati
ambientati in
in un
un
mondo
quasi
metafisico
che
vive
però
di
realtà
quotidiana.
mondo quasi metafisico che vive però di realtà quotidiana.
In
In Babudrus
Babudrus c’è
c’è tutto
tutto ilil creato,
creato, tutta
tutta la
la natura
natura terrena
terrena ee
celeste:
alberi,
fiori,
foreste,
stelle.
L’incanto
nasce
celeste: alberi, fiori, foreste, stelle. L’incanto nasce proprio
proprio
da
da questa
questa atmosfera
atmosfera immaginifica,
immaginifica, fiabesca
fiabesca ee metafisica
metafisica
ottenuta
ottenuta attraverso
attraverso l’uso
l’uso di
di elementi
elementi del
del reale
reale noti
noti aa noi
noi tutti.
tutti.
Wealth Planet magazine
63
Garanzia e
Qualità del
Costruire
SETTORI OPERATIVI
Via Tiburtina 1166 - 00156 - Roma - Tel. 06/83778239 - Fax. 06/83778241
www.pmbcostruzioni.com - [email protected]
√ Ristrutturazioni appartamenti ed edifici
√ Nuove costruzioni residenziali e commerciali
√ Opere di urbanizzazione
√ Impianti elettrici e meccanici
√ Valutazioni immobiliari ed energetiche
√ Direzione Lavori e progettazione architettonica
Spazio aperto - Diritto e Tutela del Cittadino
IL FUNDING
INTERNAZIONALE
a cura dell’Avvocato Pier Paolo Poggioni
Esperto in Diritto di Impresa, Docente Universitario
Una delle opportunità di reperimento di liquidità delle
imprese (funding) è rappresentata dalla emissione di
obbligazioni da parte delle imprese sia sul mercato interno
che su quello internazionale. Quet’ultimo ha raggiunto
una sempre maggiore diffusione e si esprime attraverso la
emissione di bonds sul mercato internazionale; in questo
caso, la normativa di regolamentazione di riferimento
è estera, con una prevalenza per quella inglese. Come
ogni obbligazione, normalmente il bond internazionale,
sottoscritto dagli investitori, garantisce a questi ultimi la
percezione degli interessi e il rimborso del capitale alla
scadenza (maturity date). In alcuni casi, tuttavia, la società
emittente ritira le obbligazioni dal mercato prima della
scadenza, acquistandole o sostituendole con obbligazioni
di nuova emissione. Uno degli strumenti adottati per la
attuazione della citata sostituzione, è la offerta pubblica
di scambio. In tale ottica, vanno prese in considerazione
due direttive comunitarie e cioè la Direttiva 2003/71,
disciplinante il prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica
o l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari
(“Direttiva Prospetto”) nonché la Direttiva 2004/25 (“Direttiva
OPA”). La Direttiva Prospetto disciplina l’armonizzazione dei
requisiti relativi alla redazione, approvazione e diffusione
del documento pubblicitario teso a sollecitare l’investimento.
Parallelamente, le legislazioni nazionali prevedono la
disciplina anche delle sollecitazioni al disinvestimento.
La Direttiva Prospetto è applicabile agli strumenti finanziari
emessi sia dalle società aventi sede negli stati facenti parte
dell’Unione Europea, sia da società aventi sede in stati
terzi qualora l’offerta sia rivolta ad un pubblico residente o
domiciliato in uno stato dell’Unione oppure siano ammessi
alla negoziazione in un mercato regolamentato che ha
sede od opera in uno stato membro. Il mercato italiano –
analogamente ad altri settori – è ritenuto eccessivamente
complicato dal punto di visto normativo e ciò ha determinato
l’emarginazione del nostro paese da alcune offerte di
scambio. In tali situazioni, gli offerenti, omettendo di
informare gli organi di controllo (CONSOB), hanno escluso
gli investitori italiani dalla offerta di scambio, assumendo,
quale giustificazione, la eccessiva onerosità delle procedure
imposte. Ciò è accaduto, per esempio, nel caso dei bond
emessi dalla British Airport Authority. In tale caso, gli
investitori italiani avrebbero dovuto accontentarsi del risultato
della vendita di titoli “in transito” (escrow right) nei quali le
vecchie obbligazioni erano state nel frattempo concambiate.
Tale scenario, conferma, ancora una volta, come l’eccessiva
complessità e, spesso, la difficile intelligibilità delle norme,
spaventano e allontanano gli operatori internazionali. Se a
ciò si aggiunge la tristemente nota condizione in cui versa
la giustizia, caratterizzata da lentezza e incertezza, ben si
comprende come il nostro paese vedrà accentuato il suo
sostanziale isolamento internazionale.

Info: [email protected]
Generali Italia S.p.A. - Ag. Principale di Perugia
Rapp.Procuratori: Chiavatti G.F. - Barbero S. - Polpetti o Polpettini S.
Via Sicilia 7 - 06128 Perugia - Tel. 075/5056235 - Fax 075/5053820
[email protected]
66
Wealth Planet magazine
1 2 3
4 5 6
7 8 9
* 0#
Spazio aperto - Turismo
PORTOGALLO
CHE CI FACCIO QUI?
a cura di Giorgio Pippi
Nasce una rubrica di viaggi che si propone di suggerire o suscitare curiosità e voglia d’imitazione nel lettore, che dovrà fidarsi
dell’estensore delle righe che seguono.
Perfino nel titolo questo appuntamento con la memoria prende spunto dal grande viaggiatore e scrittore Bruce Chatwin
(1940-1989), maestro inarrivabile nei suoi libri, compreso il capolavoro Che ci faccio qui?
Un'esperienza antropologica: così potremmo azzardare una definizione del viaggio.
Partire: gli atti che precedono e completano la partenza. La consapevolezza della sfida, la sensazione che sperimenteremo
durante il viaggio stesso cose che in qualche modo ci modificheranno.
Avviarsi: presa d'atto di ciò che abitualmente ci circonda tutti i giorni e che, magari, talvolta viviamo come un'oppressione.
Fermarsi: godimento responsabile e verifica delle premesse iniziali.
Tornare: consapevolezza delle "libertà" scoperte e vissute nella fase itinerante. Interiorizzazione.
Con questi riflessioni in mente stavo sistemando alcuni giorni or sono carte, guide, appunti di viaggi intrapresi negli anni.
In particolare mi piacerebbe condividere alcune riflessioni su alcuni luoghi che hanno assunto, nel tempo, per me un rilievo
particolare.
68
Wealth Planet magazine
Tra gli appunti di un altro viaggio che mi ha dato tanto ho
ritrovato un Certificato scritto in bella, rilasciatomi al faro
di Cabo da Roca alcuni anni or sono. Sì, un bel Certificato
della Camara Municipal di Sintra (Municipio di cui Cabo da
Roca è frazione, Sintra era un tempo sede estiva della Casa
reale portoghese e dal 1995 è stata dichiarata patrimonio
culturale dell’Umanità) e che attesta che ho raggiunto il
punto più occidentale d’Europa, 38° 47 di latitudine Nord,
9° 30 di longitudine Ovest, a 140 m sul livello del mare,
in Portogallo. E sul certificato ho riletto le famose parole
del grande Poeta lusitano Luis Vaz de Camöes (l‘autore
de i Lusiadi, che è stato definito l’Eneide dei Portoghesi):
“onde a terra se acaba e o mar começa e onde palpita o
Espìrito da Fé e da Aventura que levou as Caravelas de
Portugal em busca de novos mundos para o mundo“.
Con il prezioso aiuto di Piero Ceccucci, docente di Lingua e
Letteratura Portoghese e Brasiliana all’Università di Firenze
nonché traduttore di Fernando Pessoa, assieme agli amici
di sempre abbiamo veramente vissuto un momento di
grande intensità. Mi aveva già ben predisposto nei confronti
dei Portoghesi il modo come erano soliti descriversi:
Descubridores. Anche se potrebbe essere oggetto di
ampie disquisizioni, anzi diciamo pure di polemiche, ho
sempre trovato questo termine più appropriato rispetto
a quello di Conquistadores. Questo piccolo e allo stesso
tempo grande popolo, ai margini d’Europa da ogni punto
di vista, che a un dato “tornante” della propria Storia,
si avventura per mare e fa grandi scoperte. Nella zona
di Belém, vicino allo sbocco del fiume Tago nell’Oceano
Atlantico, più o meno nel luogo da dove partivano le
spedizioni dei grandi navigatori portoghesi c’è un luogo
magico: il Mosteiro dos Jeronimos (il Monastero dei
Girolamini). Un po’ Monastero, un po’ Pantheon della
Nazione, questa enorme struttura (dal 1983 dichiarata
dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità), formatasi nel corso
dei secoli colpisce il visitatore per la straordinaria ricchezza
della Igreja de Santa Maria (la Chiesa di Santa Maria) e
del doppio ordine sovrapposto del cortile (considerato uno
dei più belli al mondo) in puro stile gotico manuelino (da
Manuel I, il re che ne avviò la costruzione sulla base di
una vecchia cappella che sorgeva sulle rive del Tago e
che era da sempre il luogo di raccoglimento e preghiera
dei naviganti che si accingevano ad affrontare il mare).
Entrando in Chiesa, ai lati del portale occidentale, si trovano
le tombe nientemeno che di Vasco de Gama, il grande
navigatore e, dall’altro lato, simmetrica, quella del Cantore
delle sue gesta, il già citato Luis Vaz de Camöes . Più oltre le
tombe di vari membri della Casa reale, tra cui Manuel I.
E che dire dell ‘ emozione di fermarsi, aggirandosi per
il livello inferiore del chiostro, sotto un arco di ghirlande
di foglie di quercia e di ghiande , e realizzare che sei di
fronte al sacello che racchiude dal 1985 (cinquantenario
della morte), i resti del grande scrittore Fernando Pessoa.
Rientrando poi in Chiesa dal livello superiore del
chiostro, nel matroneo per la precisione, si gode di una
visione spettacolare dell’intero ambiente. La verticalità
del colonnato, tipica dello stile gotico, ci ha subito fatto
pensare alla possibile origine dell’ardita e complessa
tettoia disegnata dall’Architetto Santiago Calatrava per la
copertura della nuova, grande Estação de Oriente (stazione
orientale) realizzata nell’ambito dei lavori per l’Esposizione
Universale del 1998 sempre sulle rive del Tago, qualche
chilometro più a nord est in un luogo precedentemente
occupato da vecchi insediamenti industriali e impianti
portuali dismessi. La Stazione orientale non è di certo
l’unica infrastruttura che l’Esposizione Universale del
1998 lasciò in dote alla Capitale lusitana. Una rete di
linee metropolitane articolata e capillare : un’operazione di
prim’ordine che ha rivisitato e completato l’originario impianto.
Il lungo ponte dedicato, ancora una volta a Vasco de Gama,
che si staglia al di là del Tago va a completare il sistema
autostradale tangenziale alla città. Va detto che tutta la Città
di Lisbona può ora godere di una vasta zona residenziale,
commerciale, ricreativa (basti pensare solo all’imponente e
spettacolare Oceanario) di assoluto rilievo. Tornando verso
la Città storica non ci si può non fermare , sempre in riva
all’onnipresente Tago, ad ammirare la grande Praça do
Comercio, cuore della Baixa e fulcro della ricostruzione
cittadina voluta dal Marchese de Pombal, primo ministro
del re Josè I, dopo il disastroso terremoto del 1755.
Piazza che si apre, per l’appunto, sull’acqua. Luogo di
grande respiro e bellezza, accomuna Lisbona ad almeno
altre due città europee: l’apertura della piazza sull’acqua
rimanda immediatamente alle suggestioni di Trieste e di
San Pietroburgo. Mi accorgo, però, che mi sto facendo
prendere un po’ la mano. Potremo riprendere, se alle nostre
lettrici e ai nostri lettori sembrerà di qualche interesse, e
approfondire alcuni dei filoni qui appena accennati, sui

prossimi numeri. A presto.
Wealth Planet magazine
69
Spazio aperto - Sport
Sabato 1 e domenica 2 marzo a Pieve di Cento (BO),
sotto l’egida dell’Associazione Italiana Ju-Jitsu & A.D.,
si è disputato il 26° Campionato Italiano, specialità
“Fighting” e “Ne-Waza.
430 i partecipanti, appartenenti a 29 società
convenute da tutta Italia, suddivisi per sesso, fasce di
età e di peso.
La squadra del G.S. Ju-Jitsu Perugia, accompagnata
dagli allenatori Paolo Palma, Marco Facincani e
Raffaele Calzoni ha così arricchito il proprio palmarés:
6 medaglie d’oro, 2 d’argento, 3 di bronzo.
Da sinistra verso destra:
Accasciati: Istr. Raffaele Calzoni, Alessandro Saioni, Andrea Calzoni, Jessica Scricciolo, Nicholas Dottori e Alessandra
Cerbini;
In piedi: Mº Paolo Palma, Mº Marco Facincani, Marinella Chiocci, Gian Luca Ballabio, Alessio Scricciolo, Danilo
Baldelli, Edoardo Centamori, Benedetta Zenzero, M° Piero Rovigatti e Mº Massimo Bistocchi.
Fighting System (tecniche di percussione-calci e
pugni, lotta in piedi, tecniche di lancio e atterramento
dell’avversario, immobilizzazioni al suolo):
Medaglia d’oro: Jessica Scricciolo, (20 anni-Junior
55kg), Andrea Calzoni, (17-Aspirant 55kg) e Alessio
Scricciolo (17-Aspirant 66kg);
Medaglia d’argento: Alessandra Cerbini (21-Senior
62kg);
Medaglia di Bronzo: Danilo Baldelli (17-Aspirant
60kg) e Benedetta Zenzero (15-Aspirant 63kg).
Sfortunate, ma degne di menzione, le prove di
Edoardo Centamori (17-Aspirant 60kg) e di Nicholas
Dottori (13-Esordienti 50kg) e Alessandro Saioni
(17-Aspirant 66 kg – all’ esordio in campo agonistico)
che vedevano sfumare di un soffio la possibilità di
salire sul podio.
Ne-Waza
(lotta
a
terra
alla
ricerca
dell’immobilizzazione e dell’eventuale resa dell’
avversario):
Medaglia d’oro: Jessica Scricciolo, (Senior 55kg),
Andrea Calzoni, (Junior 62kg) e Alessandra Cerbini
(Senior 62kg);
Medaglia d’argento: Alessio Scricciolo (Junior
69kg);
Medaglia di Bronzo: Danilo Baldelli (Junior 62kg).
La Società consolidava la brillante prestazione
vincendo la coppa per il secondo posto nella
specialità Ne-Waza.
Il presidente del Gruppo Sportivo, nonché D.G.
della Nazionale Italiana, M° Massimo Bistocchi, si è
congratulato con tutti gli atleti e lo staff per l’eccellente
risultato, a conferma del lodevole impegno messo in

mostra nell’arco della stagione sportiva.
Palasport Evangelisti
Pian di Massiano
Perugia
Tel. 335.6069678
e-mail: [email protected]
www.ju-jitsu.it
CAMPIONATO ITALIANO DI JU-JITSU
FIGHTING SYSTEM E NE-WAZA
a cura del M. Paolo Palma
Il G.S. JU-JITSU PERUGIA ha laureato ben tre campioni italiani: Andrea CALZONI, Jessica e Alessio SCRICCIOLO,
nel Fighting System e ancora Andrea CALZONI, Alessandra CERBINI e Jessica SCRICCIOLO nel Ne-Waza,
aggiungendo al proprio palmares ben 11 medaglie (9 gli atleti in gara del Gruppo perugino) ovvero 6 d'oro,
2 d'argento e 3 di bronzo.
70
Wealth Planet magazine
Corsi di Ju-Jitsu
Fighting System e Difesa Personale
PALASPORT EVANGELISTI
Lunedì - Mercoledì - Venerdì
Corso bambini e ragazzi 6 - 12 anni: ore 18:30 - 19:30
Corso esordienti e adulti 12-99 anni: ore 19:45 21:15
Wealth Planet magazine
71
Spazio aperto - Sport
Cristina
Cruciani
Si racconta
nella mia vita. Il mio rimpianto più grosso è proprio quello
di aver rinunciato troppo presto e di non aver lottato per il
mio sogno accontentandomi di quello che avevo raggiunto.
Ora il mio sogno è quello di poter avere una seconda
occasione, proprio qui con questa società, che crede
ancora nelle persone e che può determinare una bellissima
realtà e nello stesso tempo di avere una vita felice e serena
insieme alla mia famiglia e a mio marito…(voglio troppo?
Mi avete chiesto qual’era il mio sogno…E' lecito!)
Hai iniziato a giocare a pallavolo sin da piccola, quando hai
capito che questo sport ti avrebbe sempre accompagnata?
Ho capito che questo sport era la cosa che volevo fare di
più al mondo quando mi è stato proposto di trasferirmi a
Reggio Calabria per militare nelle giovanili della Medinex
all’età di 15 anni e non ho esitato nemmeno per un attimo
dicendo subito di si… Quella è una scelta che ripeterei altre
mille volte e devo ringraziare i miei genitori perché non so
in quanti avrebbero permesso ai loro figli di fare questa
esperienza...
Per una giocatrice come te, con una lunga e bella carriera
alle spalle... E ci auguriamo ancora tanta davanti, qual è
stato il momento più difficile e quello più bello?
Il momento più difficile l’ho affrontato nel mio terzo anno
nella Cariparma. Il secondo anno di A2, doveva essere
per me l’anno del boom pallavolistico ma dopo tre gare
ho iniziato ad avere degli infortuni seri, coadiuvati da una
consulenza medica che non mi ha giovato nel recupero
per cui ho passato un momento davvero nero. Finchè non
ho deciso di rimboccarmi le maniche e di rialzarmi. Verso
fine Febbraio inizio Marzo sono rientrata a pieno regime
proprio per le finali di Coppa Italia dove ho guadagnato la
mia rivincita proprio contro coloro che non avevano creduto
in me.
Un tuo rimpianto e un tuo sogno...
Subito dopo gli infortuni in A2 con la Cariparma, ho scelto
di non credere più cosi tanto come prima nella pallavolo e
di declassarla nella scala dei valori proprio perché vedevo
che tutto il mondo pallavolistico intorno a me diventava un
po’ corrotto e non guardava più soltato alla mera passione
per questo sport. Cosi ho rinunciato alle mie ambizioni e
ho scelto di giocare in B1 vicino a casa per avere altro
72
Wealth Planet magazine
Questo è il terzo anno con la Gecom Security, se dovesse
fare un bilancio di questo triennio?
Sicuramente un bilancio positivo..una crescita esponenziale
nel vero senso della parola per questa società e per tutti coloro
che ci lavorano che si danno veramente un gran da fare…
Se dovesse definire la squadra in una parola, quale
sarebbe?
Un gruppo unito…la nostra squadra è questo. Ogni anno c'è
la volontà di amalgamare “le ultime arrivate” con il gruppo
degli anni precedenti e di farle sentire a casa. Sentirsi a
proprio agio e sapere che dall'altra parte si hanno persone
che non puntano il dito ma sono in grado di comprendere.
L'armonia è quindi per tutte noi fondamentale, è quel quid
che magari ci aiuta quando non tutto va come vorremmo.
Sicuramente andare d'accodo con tutti i componenti di una
squadra, com'è anche nella vita privata, è complicato e a
volte bisogna sapere fare un passo indietro in modo che
ciò che si costruisce con tanta fatica da tutto lo staff non
venga rovinato.
Cos'è la bellezza ed il benessere per una sportiva?
Il benessere è curare il proprio corpo e la propria salute
sportiva con un regime alimentare equilibrato che contenga
proteine, carboidrati e grassi in quantità giuste per il
proprio corpo e per quello che si ha bisogno, riposo quanto
basta ma soprattutto serenità mentale. La bellezza è solo un
derivato di tutti questi accorgimenti, se uno sta bene con se
stesso vive bene anche con gli altri.
Un augurio e un invito ai lettori di Wealth Planet...
L’invito a tutti i lettori di Wealth Planet è quello di curare
sempre il proprio benessere e comunque vada di non
smettere mai di credere in se stessi o se succede (come
spesso capita) di rialzarsi e di fare un bel respiro in una
giornata di sole e ringraziare per quello che si ha…

Poi tutto verrà da sé…
GECOM S.p.A.
Via Avv. Fulvio Croce,14 - 52100 Arezzo - Tel. 0575 411166 - www.gecom.biz
Wealth Planet magazine
73
Spazio aperto - Sport
IL FELICE CONNUBIO
DI SPORT E TEATRO
a cura di Alessandro Lupi
Ciodue Italia SpA
azienda
leader
commercio
di
nella
produzione
materiale
ed
il
Antincendio
e
Antinfortunistico che da OLTRE 70 ANNI
guida
il
mercato
consulenziale
della
Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e della
Teatro-Sport
Lo sport si esprime attraverso azioni giocose, ma il
gioco, quando è sperimentazione di vita, diventa evento
drammatico, con i suoi riti e un suo proprio linguaggio,
che si manifesta con finte, attacchi, colpi inferti e parati.
Il dramma è sempre recitato a soggetto. Nell’agone
sportivo ci sono regole da rispettare e ogni atteggiamento
trasgressivo viene stigmatizzato dall’immediata condanna
del pubblico, che vuole riaffermare con forza quei principi
che fanno concepire lo sport come simbolo di lealtà e
giustizia. Ed è nell’ambito delle regole, che delimitano
il tempo e lo spazio di ogni azione, che i protagonisti
devono recitare con originalità rinnovata. Lo stupore dello
spettatore è quello di scoprire ogni volta l’inimmaginabile
“miracolo”, che l’inventiva del fuoriclasse realizza nei
limiti angusti concessi dal regolamento. Ma in realtà chi
è che scrive il copione del gioco? Non certo l’arbitro, né
tanto meno l’allenatore. Molto spesso l’opera segue un
canovaccio del tutto imprevisto, burlandosi di tutti e si
sviluppa su sentieri nuovi e sconosciuti. Il dramma prosegue
in una serie indefinita di cause ed effetti mossi dall’abilità
dei protagonisti, dal loro stato d’animo, dalle circostanze
ambientali, dalla fortuna, che gioca sempre un ruolo
determinante sull’esito finale. E’ questo mistero che avvolge
la fine del dramma il vero protagonista dello spettacolo.
L’interpretazione è valorizzata dalla recitazione spontanea,
dall’espressività gestuale dei protagonisti, quando esultano
per la vittoria, quando cadono in preda allo sconforto
per la sconfitta. E lì, sul tappeto o sul ring, in pista o sui
campi non c’è fiction. Lo spettacolo è vero, le emozioni
sono vere, sanguigne, autenticamente manifestate da un
impegno e da una lotta che coinvolge tutti. Nell’agone il
dolore è dolore, la fatica è fatica, il sangue è sangue vero,
che scaturisce dalla pelle e dall’animo umano. Per questo
motivo ogni gara è guidata da un’etica che esige lealtà e
rettitudine e il dominio delle emozioni. Una vita equilibrata
è guidata da emozioni controllate. Colui che vive senza
slanci emotivi abita in un deserto affettivo. Chi, invece,
è preda di continui turbamenti diventa vittima del caos. I
moti dell’animo indotti dall’agone sportivo sono vissuti per
libera scelta e, quindi, una volta suscitati, riconosciuti e
accettati devono poi essere valorizzati e indirizzati entro
gli argini in cui scorre la vita di relazione, al fine di ottenere
un’esistenza ricca di contenuti.
74
Wealth Planet magazine
Minos
La notizia che la lotta sarebbe stata esclusa dai prossimi
Giochi olimpici ha scosso il mondo, non solo quello sportivo.
Da oriente ad occidente tante ed autorevoli sono state le
voci che si sono levate a difesa di questo sport tradizionale,
che rappresenta la continuità di un ideale olimpico, che
trova la sua piena realizzazione in una buona parte del
mondo moderno. Alla luce di queste considerazioni assume
un aspetto significativo l’azione svolta dall’asd Porta Sole
di Perugia, che ha voluto porre l’accento sui valori culturali
che la lotta ha assunto nelle società antiche, come quella
greca, etrusca e romana. Ben attenta a non rompere il filo
ideale che lega l’attività agonistica d’oggi alla cultura degli
antichi Ludi, l’Associazione ha messo in scena alcuni saggi
di teatro-sport, che descrivono il contesto religioso, storico,
politico ed etico in cui si è sviluppata la primeva civiltà
occidentale sorta fra i popoli del bacino del Mediterraneo,
presso i quali ebbe grande importanza il culto dei Giochi.
Il prossimo lavoro teatrale, Minos, verrà rappresentato nelle
scuole di Perugia nel mese di marzo. E’ interpretato da atletiattori giovanissimi e descrive il cammino interiore vissuto
dagli eroi del passato che affrontavano l’ira dei mostri e la
furia degli elementi. Cultura e sport, adesione ad un ideale
di perfezione, scelte etiche e lotta al bullismo: questi sono
i contenuti del saggio preparato dall’asd Porta Sole, che
l’Istat in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale
ha inserito nel progetto “Promozione e diffusione della
cultura statistica”. La trasposizione sulla scena teatrale
di una potenzialità tanto prorompente, quanta ne offre
la lotta, ha dato la possibilità ai giovanissimi interpreti,
italiani e stranieri, di partecipare ad un’ azione che si
traduce in pensiero, immagine, parola e gesto atletico; al
tempo stesso il teatro ha offerto loro l’occasione di studiare
figure simboliche quali il labirinto, Teseo e il suo alter ego,
il Minotauro. La gioventù moderna soffre di insicurezza e
di paure: tali incubi portano troppo spesso i ragazzi a
scegliere una vita priva di slanci e senza sogni o, peggio,
rischiano di farli precipitare nei sentieri bui del vizio e
della violenza. In Minos la fantasia si inoltra in campi
inesplorati di un passato sconosciuto ma affascinante e
apre uno squarcio, che svela come dietro le quinte della
storia agisca una guida illuminata, capace di imprimere
nelle vicende umane fiducia e, sicurezza e speranza per

una vita migliore.
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Spazio aperto - Eventi
e così via in ogni parte del quadro tutto ciò che è principio è al
tempo stesso fine. La storia non è fatta di compartimenti stagni,
dentro ogni fine c'è un inizio all'infinito in un ciclo continuo.
"Giardino lunare" è chiaro che prende il nome dalla forma
tonda sia della tela sia della semisfera in basso su cui poggia
la pianta fiorita. La caratteristica del dipinto è la realizzazione
del rilievo. L'ho ottenuto mescolando colla di coniglio con
gesso di Bologna setacciato, creando una sostanza densa e
“intensa” che ho applicato con il pennello.
“Se nulla si crea e nulla si distrugge, è anche vero che tutto si
trasforma” (Lavoisier) e questo è il lavoro/missione di questa
artista che anche con i ritratti e gli altri quadri usa materiali
riciclati, inventandone addirittura di nuovi, scomponendo la
materia nel rispetto del mondo che la circonda, creando opere
sensibili che sentiamo vicine e vibranti di vita. Se c’è messaggio
nell’arte, questo è senz’altro quello di trasmettere emozioni
che in qualche modo raggiungano la nostra interiorità,
anche turbandola, come i suoi bambini che ci guardano
innocenti e simboleggiano la
vita, la nostra storia,
luogo in cui ogni cosa inizia e finisce in un ciclo infinito.”
Così Maria Grazia Sampieri parlando dell’arte di
Fabiola Santarelli, ci riporta al senso più profondo
della cultura, in un’epoca nella quale tutto sembra
avvolto da una nebbia che impedisce visioni definite. 
Alfa e Omega
Fabiola Santarelli
“...ero praticamente terrorizzata dal colore...”
Fabiola Santarelli e "Bimba Cambogiana"
a cura di Francesco Patiti
Spesso ci siamo occupati di bellezza. In questo contesto viene
spontaneo pensare ad una artista che testimonia questo concetto
essa stessa, fisicamente e attraverso la sua straordinaria
attività artistica. Romana, “fuori dal giro” e questo ce la rende
ancor più interessante ed appetibile, la incontriamo all’ombra
del Pantheon in una bella giornata si sole tra i caleidoscopici
suoni di una Roma madre di una acerba primavera, aperta
a tutte le lingue e le culture del mondo. Parla da sola,
poche parole, concrete, profonde, vere, non didascaliche,
sinceramente appassionate. Quasi una innocente confessione.
“Mi chiamo Fabiola Santarelli, vivo a Roma, ho 47 anni.
Sin da piccola sono stata interessata all'arte. I miei primi
lavori sono disegni a matita su carta, soprattutto ritratti.
La forma dei volti e, soprattutto, lo sguardo delle persone,
la luce che gli occhi emanano sono stati sin dal principio
oggetto della mia attenzione. Eseguivo ritratti a matita poiché
mi dava sicurezza, ero praticamente terrorizzata dal colore.
Tuttavia, essendone al tempo stesso affascinata, ho intrapreso
la strada della pittura.”
Amante della storia dell'arte, leggendo intorno alle opere
dei vari artisti e pittori rimane interiormente colpita dall’arte
in movimento di Gustav Klimt per il suo stile decorativo
ricco e intenso, quasi riempitivo, da cui prende spunto per
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Wealth Planet magazine
forgiare il suo carattere decorativo, re – interpretandolo,
inserendo materiali concreti che avrebbero dato consistenza
e concretezza alle sue opere, pietre, sabbia, vetro, strass, ecc.
“Contemporaneamente studiavo trompe l'oleil (l’inganno
dell’occhio) e dipingevo con gli acrilici copie di dipinti di artisti
come Mucha e lo stesso Klimt. Un bellissimo libro di foto di
bambini appartenenti di ogni nazionalità mi fece tornare
il desiderio di riprendere i la strada dei ritratti realizzandoli
in acrilico e secondo uno stile originale, mio, che stavo
cercando, che ha trovato fisionomia precisa e delinea
nell'unione del colore acrilico con i materiali applicati su tela.
Quel desiderio, quella ricerca mi ha suggerito un progetto, che
si lega alle espressioni di volti di bambini che vivono molto
lontano dalla nostra realtà e di cui la bimba cambogiana
(acrilico, sabbia e perle di vetro su tela - foto 1) e il bimbo
venezuelano (acrilico, sabbia e vetro su tela - foto 2) ne
rappresentano il punto di partenza.”
Ci piacciono molto questi bambini, sono bambini che
appartengono e non, a popoli tribali, che conducono
una vita vicinissima alla natura e alle tradizioni dei loro
popoli, in una armonia ancestrale che indubbiamente,
noi del mondo occidentale, nel nostro intimo, invidiamo.
Infatti Fabiola precisa:
:
“Il senso, il messaggio, è legato al significato stesso del
bambino che è il simbolo dell'essere puro, innocente, che non
ha subito la contaminazione della società consumistica, che
mercifica ogni cosa, che vive una vita semplice, più vera, in
armonia con il mondo che ti circonda e che esalta il "primitivo"
come ricerca e ritorno al valore antropologico dell'uomo
in quanto persona, individuo, essere vivente, umano.”
Giardino Lunare
Dalla sua passione per l’Astronomia declina i titoli delle sue
opere, le scatole riprendono i nomi delle comete, mentre le
tele quelli delle nebulose. In questo suo correre tra il cosmo
e l’interiore il linguaggio acquista sempre più un significato
che da risposte ad una ricerca filosofica sulle origini
dell’uomo e del suo cammino. "Alpha & Omega" (acrilico
e pietre su tela) e "Giardino lunare" (acrilico, foglia argento,
gesso di bologna e colla di coniglio su tela) due delle sue
opere più significative meritano un’attenzione particolare.
“Significa "Principio e Fine". Ma la "e" è una "&". Ecco il
significato: è rappresentato un albero fiorito che affonda le
sue radici nella terra ricca di fiori e nutrimento. Può sembrare
il PRINCIPIO di tutto il fatto che le sue radici raccolgano il
nutrimento dalla terra per far nascere alla FINE i fiori. Ma il
fiore fa il frutto che cade a terra e il seme genera nuova vita.
Quindi il seme che era la "fine" è in realtà l"origine" della vita,
Wealth Planet magazine
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Perchè MPV?
Viviamo un periodo storico di grandi incertezze e pessimismo che sono
all’origine dei principali problemi
di insicurezza e mancanza di iniziativa nella nostra vita quotidiana. La MPV Italia srl nasce per cercare di migliorare e rendere più ottimista la visione del futuro, rafforzando le capacità e le potenzialita’ delle persone per meglio porsi in
ambito dei 4 aspetti principali della vita: Famiglia, Lavoro, Sport e Relazioni.
Corsi di Formazione
Corsi Basic e avanzati
Corsi life - coaching
Lezioni formato video
Visibile su telefono cellulare (smartphone) , o da pc, lettore video dvd (per tv di
casa)
Lezioni formato audio
Ascoltabili da dispositivo mp3, telefono cellulare (smartphone), audio dei
suddetti video, per favorire un maggior
apprendimento.
Comunicare
in modo efficace
Come raggiungere
gli obiettivi
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momenti di stress
Essere leader di
se stessi e di un
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