P.O.F. - Mariele Ventre

P.O.F.
Piano dell’Offerta Formativa
2014-15
Sede Centrale: Via Piccinini, s.n. - 97100 Ragusa
Direzione (0932) 252060 – Segreteria (0932) 604022 – Fax (0932) 604022
e-mail [email protected] - PEC [email protected] - C.M. RGEE009005
Sito web: www.scuolamarieleventre.it
Approvato nella stesura definitiva dal C.d.C. nella seduta del 12 Novembre 2014
Piano dell’Offerta Formativa
Direzione Didattica “Mariele Ventre” – Ragusa
Pagina 1
INDICE
PARTE PRIMA
1.___
Cosa è il “POF”__________________________________________________________________pag. 3
I.1
ANALISI DELLA SITUAZIONE
Identità dell’istituzione scolastica
Presentazione dell’istituto
Lettura del contesto
Una scuola sicura
Plesso dell’Infanzia “Bruno Munari”
Plesso dell’Infanzia “Giorgio La Pira”
Plesso dell’Infanzia “Centrale”
Condizioni ambientali, interazione con il territorio, Patto di corresponsabilità
Quadro di sintesi
i.1.a
i.1.b
i.1.c
I.1.d
I.1.e.
I.1.f.
I.1.g.
I.1.h.
______
pag. 7
pag. 8
pag. 8
pag. 9
pag. 11
pag. 12
pag. 13
pag. 14
pag. 15
I.2
CHI SIAMO__
____________________________________________________________ _______
La Dirigenza Scolastica
pag. 16
Organigramma
pag. 17
Figure gestionali
pag. 17
Docenti
pag. 20
Personale ATA
pag 22
Le Équipes socio – psico – pedagogiche
pag. 23
Consiglio di Circolo
pag. 24
Calendario dell’a.s. 2014-15
pag. 25
I.3
I.3.a
I.3.b
I.3.c
I.3.d
TEMPO SCUOLA
Organizzazione tempo scuola dell’infanzia
Organizzazione tempo scuola primaria
Organizzazione attività integrative, doposcuola e motorie
Inizio e termine attività didattiche
I.4
I.4.a
I.4.b
I.4.c
I.4.d
I.4.e
PIANO DIDATTICO-EDUCATIVO
Scelte educative
Scelte culturali
Scelte educative e didattiche della scuola dell’infanzia
Scelte educative e didattiche della scuola primaria
Indicazioni per il curricolo
Piano dell’Offerta Formativa
Direzione Didattica “Mariele Ventre” – Ragusa
_______
pag. 26
pag. 27
pag. 28
pag. 28
______________
pag. 29
pag. 30
pag. 32
pag. 35
pag. 38
Pagina 2
I.4.f
I.4.g
I.4.h
I.4.i
I.4.l
I.4.m
Progettazione didattico-educativa
Progettualità di integrazione per alunni disabili
Alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.)
Continuità educativa
La documentazione
La scheda di valutazione nella scuola primaria
pag. 39
pag .51
pag. 53
pag. 58
pag. 60
pag. 61
II.
PROGETTI
II.1
PROGETTI CURRICOLARI______________________________________________________________
Progetto “Ascoltando e narrando” – (Plesso “B. Munari)
pag. 68
Progetto “La scatola delle memorie” – (Plesso “G. La Pira”)
pag. 73
Progetto “La sirenetta e il magico mondo marino” (Plesso Infanzia “Centrale”)
pag. 77
Progetto “L’alfabeto delle emozioni” (Plesso “B. Munari”)
pag. 80
Progetto “I colori del Natale” (Plesso “La Pira”)
pag. 84
Progetto “C’è bisogno di Natale…sempre” (Plesso Infanzia “Centrale”)
pag. 86
Progetto “Carnevale” (Plesso “La Pira”)
pag. 87
Progetto “Appuntamento “PoesArte” (Plesso “B. Munari”)
pag. 89
Progetto “Conosco e vivo la mia città” (Scuola Primaria – Classi Quarte)
pag. 91
Progetto “Accoglienza” (Scuola Infanzia e Primaria)
pag. 92
Progetto “Screening” (Scuola Primaria – Classi Prime)
pag. 94
II.2
PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA___________________________________
Premessa
pag. 95
II.3
PROGETTI INTERNI ______________________________________________________________________
Progetto “Musica Insieme” (Scuola Primaria – durata triennale)
pag. 97
Progetto “Sport a Scuola” (Scuola Primaria)
pag.100
Progetto “Easy English” (Scuola Primaria – Classi Quinte)
pag.101
Progetto “Scacco Matto!” (Scuola Primaria)
pag.102
II.4
PROGETTI ESTERNI_____________________________________________________________________
Progetto “Accoglienza Pre e Post Scuola”
pag.103
Progetto “Suono e senso”
pag.103
II.5
QUADRO RIASSUNTIVO DEI PROGETTI PER L’ANNO SCOLASTICO 2014-15____________________________
Elenco Progetti curricolari e per l’ampliamento dell’offerta formativa (interni ed esterni)
pag.106
Progetti esterni del Sabato mattina, 11.30-13.30
pag.107
PARTE SECONDA
_______
Informazioni per le iscrizioni per l’anno scolastico 2015-16
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pag.108
Pagina 3
Che cosa è il “POF”
Il Piano dell’Offerta Formativa rappresenta l’identità culturale e progettuale della scuola, tutto ciò
che l’istituzione scolastica si impegna a realizzare impiegando le risorse umane, professionali,
tecnologiche ed economiche disponibili, per ottimizzare l’esistente ed avviare rapporti interattivi e
produttivi con l’esterno.
Il POF non è altro, quindi, che il documento identificativo con il quale la scuola esprime le finalità
che vuole raggiungere, mediante l’attivazione di processi e azioni di coordinamento, per garantire
all’utenza, attraverso obiettivi strategici e sistemi di verifica e di valutazione, un servizio adeguato alle
richieste e alle necessità contestuali.
Esso costituisce anche la massima espressione dell’autonomia didattica ed organizzativa della
scuola.
Così viene definito dall’art. 3 del Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche
(D.P.R. 275/99): “E’ il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale
delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed
organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”.
E’ un atto dichiarativo d’intenti, il documento fondamentale con cui la scuola esplicita la propria
progettazione educativo-curricolare, nonché organizzativa; è uno dei mezzi con cui l’Istituto, come
struttura pubblica, realizza il principio di trasparenza.
Costituisce anche un punto di riferimento comune per tutte le scuole dell’Istituto e uno strumento
della professionalità docente, che in esso riconosce uniformità di intenti, di principi e di continuità
curricolare e didattica, attraverso un progetto formativo e didattico coordinato ed unitario.
E' approvato dal Consiglio di Circolo ed elaborato dal Collegio dei Docenti, su indicazioni
preliminari del Consiglio stesso, ha validità pluriennale e ogni anno viene aggiornato e revisionato.
Il POF è pertanto uno strumento vitale, plasmabile, flessibile ed aperto ai cambiamenti dettati
dalle innovazioni normative, dalle attività di ricerca e di sviluppo, in relazione alle diverse istanze che
provengono dall’ambiente socio-scolastico; va perciò inteso come un elaborato in progress.
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Esplicita gli indirizzi progettuali ed organizzativi dell’attività
dei docenti e delle classi e definisce le linee guida e le
pratiche educative e didattiche condivise
I
L
P
O
F
Risponde alle esigenze del territorio in cui sono ubicate le
scuole dell’Istituto e alle aspettative delle famiglie in quanto
inserisce trasversalmente, nell'ambito della didattica
curricolare, i temi di carattere ambientale, sociale e civile che
sono alla base dell’identità culturale e della pratica della
cittadinanza attiva.
Valorizza la professionalità docente: la sua elaborazione si fonda
sull’autonomia culturale e professionale degli insegnanti; essi
formulano specifici percorsi formativi adattando le linee guida del
POF alle differenti esigenze degli alunni, tenuto conto del contesto
di riferimento.
Promuove lo sviluppo integrale della persona, articolando gli
obiettivi educativi e didattici in relazione alla formazione
cognitiva, corporea, affettiva, relazionale ed etica degli alunni.
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Pagina 5
Il presente Piano dell’Offerta Formativa è stato redatto secondo i criteri dettati nei seguenti
documenti:
LA CARTA DEI
SERVIZI
IL PATTO
EDUCATIVO
DI
IL
REGOLAMENTO
D’ ISTITUTO
GLI ARTT. 3,
33,34 DELLA
COSTITUZIONE
ITALIANA
I CURRICOLI
DISCIPLINARI
DI ISTITUTO
CORRESPONSABILITÀ
LE INDICAZIONI
NAZIONALI PER IL
CURRICOLO PER LA
SCUOLA
INFANZIA E
PER IL PRIMO
CICLO 2012
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Pagina 6
1. IDENTITÀ DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria
personalità e conquista di coscienza superiore per la quale si riesce a comprendere il proprio
valore storico, la propria funzione della vita, i propri diritti, i propri doveri”.
(Mahatma Gandhi)
VISION
La nostra scuola è il luogo in cui, nelle diversità e nelle differenze, si condivide l'unico obiettivo
che è la crescita della persona, attraverso l’elaborazione di percorsi atti a far conseguire a
ciascuno le competenze indispensabili per inserirsi, a pieno titolo, nel contesto sociale come
cittadini di oggi e di domani.
MISSION
Nel POF si fissano le coordinate pedagogiche della MISSION di scuola, che ne definiscono i
connotati determinanti di identità e valorizzano la continuità educativa, la verticalità curricolare, la
costruzione di un ambiente professionale cooperativo e di uno spazio pedagogico, in cui trovano
risposta i bisogni formativi degli alunni:
Offrire situazioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base
Aiutare ad apprendere a selezionare le informazioni
Favorire in ciascuno lo sviluppo dell’autonomia personale, il senso di responsabilità nel
lavoro scolastico e l’acquisizione di un valido metodo di studio
Promuovere la formazione di menti aperte e flessibili, capaci di comunicare in modo
efficace, di comprendere la realtà, di risolvere situazioni problematiche
Sostenere il pensiero critico, libero e creativo
Motivare ogni soggetto alla conoscenza attraverso nuove metodologie di lavoro, attività
tecniche e laboratoriali per la costruzione di un quadro teorico delle conoscenze
precedentemente sperimentate
Assegnare agli alunni il ruolo di protagonisti del progetto educativo di cui sono partecipi
Orientare alla conoscenza di sé e allo sviluppo delle relazioni interpersonali e con
l’ambiente vitale
Promuovere esperienze di socializzazione, interazione e collaborazione.
Valorizzare le diversità presenti nella scuola, evitando che la differenza si trasformi in
disuguaglianza
Promuovere personalità sensibili ai valori della solidarietà e della collaborazione
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PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
Denominazione
Dirigente Scolastico
Indirizzo
n. telefonico
FAX
E-mail
Sito web
Scuole dell’infanzia
Direzione Didattica “M. Ventre”
Prof. Giuseppe Palazzolo
Via Piccinini, s.n. Ragusa
0932-604022
0932-604022
[email protected]
www.scuolamarieleventre.it
 Plesso Centrale
 “B. Munari”
 “G. La Pira”
I.1 – ANALISI DELLA SITUAZIONE
I.1. a – LETTURA DEL CONTESTO
La Direzione Didattica “Mariele Ventre” è situata nella parte nord-ovest della città, in un quartiere
residenziale costituito da nuclei familiari giovani e attivi.
Nel quartiere in cui opera la Scuola sono presenti associazioni sportive, operanti in impianti ben
attrezzati (piscine, palestre, campi da gioco, teatri), servizi parrocchiali e sociali. Mancano, invece,
istituzioni culturali fondamentali come biblioteche, cinema, musei e centri di attività professionali.
Punti di forza del contesto socioeconomico del quartiere sono: il senso civico, alcuni servizi
fondamentali per il tempo libero, servizi sanitari ed alcune strutture commerciali per lo sviluppo
economico.
L’ambiente socioculturale dell’utenza permette una fattiva collaborazione Scuola – famiglia.
Appartengono alla D.D. “M. Ventre” una scuola Primaria e tre scuole dell’Infanzia, di cui una
situata nello stesso edificio e due in plessi diversi: “Bruno Munari” e “Giorgio La Pira”.
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I.1.b – L’ISTITUZIONE SCOLASTICA: la Sede Centrale.
Il Plesso “Sede Centrale” è costituito da un piano terra e da un primo piano, comprende 20 classi
di Scuola Primaria e 3 sezioni di Scuola dell’Infanzia, nonché un ampio Auditorium, con 250 posti, e
una Palestra attrezzata per attività motorie e sportive (basket e pallavolo).
I.1. c – UNA SCUOLA SICURA
La Sede Centrale è stata costruita con una struttura antisismica ed è dotata di ampie vie di fuga e
scale esterne. Ha, come previsto dalle disposizioni di legge, un Responsabile per la Sicurezza
Prevenzione e Protezione (attualmente la dott.ssa Natalia Carpanzano) e tutte le figure della
sicurezza (Responsabile di Plesso per la Sicurezza, Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza,
Addetti Antincendio, Addetti Primo Soccorso), oltre ad un ben definito piano per la sicurezza.
Il plesso è dotato di un piano di evacuazione per le emergenze che si dovessero verificare
(annualmente si svolgono due prove di evacuazione dell’edificio) e tutto il personale, docenti,
collaboratori scolastici e A.T.A., ha frequentato i corsi di formazione e di aggiornamento previsto
dal D. Lgs. N. 81/08. Membri del personale dei vari plessi sono stati formati per gli incarichi previsti
dallo stesso decreto.
Il Plesso “Sede Centrale” dispone di:

tre ampi cortili;

un vasto cortile riservato alla Scuola dell’Infanzia;

una scivola per alunni disabili;

un grande atrio e corridoi dove si affacciano i locali dei bagni degli alunni, dei disabili e
quelli degli adulti;
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Pagina 9

un auditorium e una palestra;

20 aule che ospitano le classi della Scuola Primaria, distribuite su due piani;

un locale per le docenti della Scuola dell’Infanzia, al piano terra;

3 grandi aule che ospitano i bambini delle tre sezioni della Scuola d’Infanzia suddivisi per
fasce d’età al piano terra;

una sala mensa per la Scuola dell’Infanzia, al piano terra;

un’ampia sala d’ingresso utilizzata anche per attività ludico-motorie e attività
d’intersezione;

due aule per le due équipe socio-psico-pedagogiche, al primo piano terra;

una sala per riunioni, al piano terra;

un’aula informatica, al piano terra;

due ascensori;

3 aule per laboratori della Scuola Primaria, al primo piano (musicale, multimediale e pittura);

una stanza per il Dirigente Scolastico, al primo piano;

un locale per il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, al primo piano;

due ambienti per la Segreteria alunni e Segreteria personale, al primo piano;

un locale adibito ad archivio, al primo piano;

una biblioteca, al primo piano;

una sala docenti, al primo piano;

il plesso è provvisto di sussidi per l’informatica, per le scienze motorie e sportive, per la
didattica in generale, di tre LIM, situate una nella biblioteca, una nella sala riunioni e una
nell’aula multimediale. Inoltre, tutte le classi seconde, terze e quarte sono attrezzate con
Lavagne Interattive Multimediali (LIM), mentre le quinte dispongono di una e-board in
ciascuna classe e di un tablet per ciascun alunno;

a partire dall’a.s. 2013-14 la scuola ha attivato i registri on-line.
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La Scuola dell’Infanzia
Il Plesso di Scuola dell’Infanzia “Bruno Munari”
Il Plesso di Scuola dell’Infanzia “Bruno Munari”, è costituito da una struttura realizzata su un piano
lievemente sopraelevato di forma dodecagonale, al centro di un ampio cortile, circondata da spazi
verdi. La Scuola dispone di:

3 aule, che si affacciano sul perimetro dell’edificio, ospitanti le tre sezioni, nelle quali i
bambini, divisi per fasce d’età omogenea, svolgono attività educative e di refezione;

servizi igienici e locali di sgombero, annessi ad ogni aula;

un salone utilizzato per le attività psicomotorie, ludiche e di intersezione;

una piccola saletta utilizzata per proiezioni, per i sussidi di plesso, per l’Equipe socio-psicopedagogica, per il Medico Scolastico o per avere colloqui con i genitori;

una bidelleria;

un lungo corridoio, dove si affacciano i tre bagni delle sezioni e gli ambienti citati.

Il plesso è provvisto di sussidi per la didattica in generale e le scienze motorie e sportive.

Il plesso è dotato di un piano di evacuazione per le emergenze che si dovessero verificare e
tutto il personale, docenti e collaboratori scolastici, ha frequentato il corso di formazione
previsto dal D.Lgs .n. 81/08.
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Il Plesso di Scuola dell’Infanzia “Giorgio La Pira”
Il Plesso di Scuola dell’Infanzia “Giorgio La Pira”, che ospita 80 alunni, in 4 sezioni d’età mista, è
provvisto di:
 4 aule che ospitano le quattro sezioni;
 un ambiente-laboratorio grande;
 un ambiente-laboratorio piccolo;
 un ambiente per attività pratiche;
 un locale per attività libere e mensa;
 una sala assistente;
 un lungo ed ampio corridoio dove si affacciano i bagni dei bambini, dei disabili o portatori
di handicap, degli adulti;
 un cortile con aiuole adibito, quando le condizioni atmosferiche lo consentono, per attività
ludiche;
 una bidelleria;
 sussidi per la didattica in generale e le scienze motorie e sportive;
 un piano di evacuazione, per le emergenze che si dovessero verificare; tutto il personale,
docenti e collaboratori scolastici, ha frequentato il corso di formazione previsto dal D.Lgs.
n. 81/08.
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Il Plesso di Scuola dell’Infanzia “Centrale”
Il Plesso di Scuola dell’Infanzia “Centrale”, è costituito da una struttura all’interno della Sede
Centrale della Direzione Didattica e occupa l’ala destra del piano terra dell’edificio, circondato da
spazi verdi. La Scuola dispone di:

3 aule, che ospitano le tre sezioni, nelle quali i bambini, divisi per fasce d’età omogenea,
svolgono le attività educative;

un grande salone adibito a mensa scolastica;

servizi igienici e locali di sgombero, annessi ad ogni aula;

una piccola saletta utilizzata per proiezioni, per i sussidi di plesso, per l’Equipe socio-psicopedagogica o per avere colloqui con i genitori;

una bidelleria;

un lungo corridoio, dove si affacciano gli ambienti citati;

sussidi per la didattica in generale e le scienze motorie e sportive.

un piano di evacuazione, per le emergenze che si dovessero verificare. Tutto il personale,
docenti e collaboratori scolastici, ha frequentato il corso di formazione previsto dal D.Lgs.
n. 81/08.
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I.1.g – CONDIZIONI AMBIENTALI DELLA SCUOLA
L’ambiente scolastico è mantenuto pulito, accogliente e sicuro. Le condizioni di igiene e sicurezza
dei locali e dei servizi garantiscono una permanenza a Scuola confortevole per gli alunni e per il
personale. I docenti hanno cura di far sentire agli alunni la Scuola come un bene prezioso per la
comunità e pertanto tutto ciò che si trova in essa deve essere rispettato e tutelato.
Il personale ausiliario si adopera per garantire la costante igiene dei servizi, specie nella fascia
oraria di massima utilizzazione.
Il Circolo si attiva a sensibilizzare le Istituzioni interessate al fine di garantire agli alunni la sicurezza
interna ed esterna. I plessi sono dotati di piani di emergenza e di evacuazione da attuare in caso di
incendi o calamità. Tutto il personale e gli alunni effettuano, per ogni anno scolastico, almeno due
simulazioni di evacuazione degli edifici scolastici, in modo che ciò avvenga nel modo più sicuro e
nel più breve tempo possibile.
INTERAZIONE CON IL TERRITORIO
In virtù dell’autonomia organizzativa e didattica, la nostra scuola favorisce il rapporto costante con
le altre agenzie educative del territorio, anche con l’obiettivo di rendere la scuola stessa centro di
promozione culturale, sociale e civile. Nel corso dell’anno scolastico vengono realizzate iniziative
rivolte a genitori, alunni e insegnanti e si partecipa regolarmente alle attività ritenute più
opportune a livello locale e nazionale. Infine, è costante la collaborazione con le altre scuole del
Comune, in particolare con le Scuole primarie; da un anno è attiva la Rete di Scuole “Koinos”, che
comprende sette scuole e svolge un’importante funzione di promozione della formazione dei
docenti, nonché di razionalizzazione negli acquisti di beni e servizi.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
Contestualmente all’iscrizione è richiesta la sottoscrizione, da parte dei genitori, di un patto
educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera condivisa diritti e doveri nel
rapporto tra istituzione scolastica, studenti e famiglie. Il rispetto di tale Patto costituisce la
condizione indispensabile per costruire un rapporto di fiducia reciproca, per realizzare le finalità
dell’Offerta Formativa e per assicurare il successo scolastico degli studenti (vedi Allegato Patto).
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I.1.h – QUADRO DI SINTESI
SCUOLA DELL’INFANZIA
PLESSO
MUNARI
3
SEDE CENTRALE
MARIELE VENTRE
3
PLESSO
LA PIRA
4
TOTALE
1
-
1
2
-
-
1
1
-
3
-
3
1
1
1
3
1
1
1
3
-
1
1
2
75
75
80
230
6
6
8
20
1
1 (parziale)
2 (parziale)
4
1 (parziale)
1 (parziale)
1 (parziale)
1
N° delle sezioni
N° saloni per
psicomotricità
N° laboratori
N° aule di
rotazione
N° spazi aperti
(cortili)
N° spazi aperti
(giardini)
N° sala mensa
N° alunni
N° docenti di
sezione
N° docenti di
sostegno
N° docenti di
religione
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SCUOLA PRIMARIA
SEDE CENTRALE
N° delle classi
N° aule-laboratorio
N° biblioteca alunni
N° palestra
N° auditorium
N° spazi aperti (cortili)
N° alunni
N° docenti di classe
N° docenti di sostegno
N° docenti Specialisti di
N° docenti Specializzati di
Lingua Inglese
Lingua Inglese
N° docenti di Religione
20
3
1
1
1
1
499
26
2
2
3
2
l.2 – CHI SIAMO
LA DIRIGENZA SCOLASTICA
FINALITA’:
ASSICURARE LA LEGITTIMITA’ DELL’AZIONE
AMMINISTRATIVA,
L’EFFICIENZA DELL’AZIONE,
LA TRASPARENZA DELL’AZIONE,
LA QUALITÀ DEL SERVIZIO D’ISTRUZIONE
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Pagina 16
ORGANIGRAMMA
L’organigramma d’istituto descrive l’organizzazione del nostro Istituto e rappresenta una
mappa delle competenze e delle responsabilità dei soggetti e delle loro funzioni: “chi fa – che
cosa fa”. Nell’organigramma sono state indicate tutte le attività svolte dalle varie funzioni nelle
diverse aree di competenza, per garantire una certa trasparenza, sia all’interno, sia verso gli
utenti del servizio, per sapere a chi rivolgersi e per quale informazione.
Il Dirigente Scolastico, gli organismi gestionali (Consiglio di Circolo, Collegio Docenti, Consigli di
Intersezione, Interclasse, Consigli di Classe), le figure gestionali intermedie (collaboratori,
funzioni strumentali, fiduciari e DSGA), i singoli docenti, operano in modo collaborativo e si
impegnano nell’obiettivo di offrire all’alunno un servizio scolastico di qualità.
Il Dirigente Scolastico si pone come promotore e facilitatore di tale processo, garante della
correttezza delle procedure, della funzionalità ed efficacia del modello organizzativo.
FIGURE GESTIONALI
FIGURE
DIRIGENTE
SCOLASTICO
Prof. Giuseppe Palazzolo
STAFF DI DIRIGENZA
FUNZIONI ED AREE DI COMPETENZA
Valorizza le risorse umane e professionali, sostiene e agevola lo
sviluppo dei processi formativi e dei progetti didattici dell’Istituto.
Costruisce un clima di lavoro positivo per sostenere e sviluppare la
ricerca e l’innovazione didattica e metodologica dei docenti, per
garantire l’esercizio della libertà di scelta delle famiglie e il diritto di
apprendimento degli alunni.
Garantisce un efficace livello di comunicazione tra gli organismi
scolastici, favorisce la circolazione delle informazioni, il confronto delle
idee e la collaborazione.
Assicura la collaborazione con le Istituzioni culturali, sociali ed
economiche del territorio.
È formato dai docenti incaricati delle Funzioni Strumentali, dai docenti
collaboratori del D.S., oltre che dal Direttore dei Servizi Generali e
Amministrativi, per gli aspetti di carattere gestionale.
Ins. Giovanna Distefano
Collaboratrice
Cura l’organizzazione e l’amministrazione ed ha autonomia operativa
rispetto alla gestione dei servizi generali e amministrativo-contabili,
secondo le direttive del Dirigente Scolastico. Coordina e dirige il
personale amministrativo e i Collaboratori Scolastici.
Nel rispetto delle direttive ricevute dal Dirigente Scolastico: in assenza
temporanea del Dirigente Scolastico svolge, all’interno dell’Istituto, le
relative funzioni sostitutive;
svolge le funzioni assegnate e/o delegate;
organizza le attività collegiali d’intesa con il Dirigente scolastico.
coordina le attività di formazione ed aggiornamento del personale
docente ed ATA.
Piano dell’Offerta Formativa
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DIRETTORE DEI SERVIZI
GENERALI E AMMINISTRATIVI
COLLABORATORI DEL D.S.
Ins. Maria Rita Teddio
Prima collaboratrice
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Sono individuate annualmente sulla base delle aree scelte dal Collegio
dei docenti, in base alle disposizioni previste a livello contrattuale.
Il docente incaricato di Funzione Strumentale svolge attività di
progettazione, di coordinamento, di supporto, di consulenza, di
rinforzo organizzativo nel settore per il quale ha ricevuto l’incarico,
oltre che di collaborazione con il Dirigente Scolastico.
FUNZIONI STRUMENTALI AL
POF
COORDINATORE DI
INTERCLASSE
STAFF DI COORDINAMENTO
DI ISTITUTO
FIDUCIARI DI
PLESSO E RESPONSABILI PER
LA SICUREZZA
Piano dell’Offerta Formativa

Funzione Strumentale n.1: Gestione del Piano
dell’Offerta Formativa (POF) - Inss. Carmela Stancati e
Lucia Grazia Massari.

Funzione strumentale n. 2: Assistenza agli alunni – Inss.
Angela Scrofani e Marcella Marino.

Funzione strumentale n. 3: Viaggi e visite di istruzione –
Ins. Angela Scrofani e Marcella Marino.

Funzione strumentale n. 4: Integrazione e Inclusione –
Ins. Carmela Stancati.

Funzione strumentale n. 5: Innovazione didattica e
continuità – Inss. Viviana Vindigni e Lucia Grazia Massari.
Rappresenta il punto di riferimento e di coordinamento delle
problematiche formative e didattiche del gruppo-classe rispetto ai
colleghi e alle famiglie.
E’ garante di un confronto sereno e costruttivo tra i componenti del
Consiglio di Classe, favorendo un clima di positive relazioni all’interno
e con le famiglie.
Tiene periodicamente informato il Preside.
Illustra all’assemblea dei genitori le linee generali della
programmazione educativo - didattica.
Durante la fase collegiale incontra le famiglie e illustra l’andamento
educativo- didattico della classe.
Redige verbale scritto di ogni seduta.
Collabora con il Dirigente Scolastico nella gestione e realizzazione degli
aspetti organizzativi e formativi dell’Istituto.
E’ formato dal Dirigente, dai docenti collaboratori del DS, dai fiduciari
di plesso, dai docenti funzioni-strumentali al POF e dai docenti
responsabili di progetto.
Segnalazione tempestiva delle emergenze e degli aspetti relativi alla
sicurezza degli alunni e del personale.
Mantiene i contatti con l’Ente locale per i problemi relativi alla
sicurezza, alla manutenzione delle strutture e la loro messa a norma.
Predispone i piani di emergenza.
Svolge con il Dirigente Scolastico azione di informazione del personale
scolastico.
Partecipa a specifiche iniziative di formazione.
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Pagina 18
R
E
F
E
R
E
N
T
I

Ins. Giovanna Giaquinta: Referente per l’educazione alla salute

Inss. Lucia Grazia Massari e Oliviero Ruggieri: Referenti INVALSI

Ins. Giancarla La Cognata: Referente A.V.I.S.

Ins. Carmela Trovato: Referente per le pari opportunità

Ins. Maria Ottaviano: Referente per l’educazione ambientale

Ins. Carmela Stancati: Referente per i Disturbi Specifici di Apprendimento
(D.S.A.) e i Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.)

Ins. Viviana Vindigni: Referente Continuità

Ins. M. Rita Teddio: Referente per l’handicap e l’inclusività.
R.S.U.
Ins.. Francesca Della Grazia
Ins. Angela Noto
Ins. Francesca Valeria Cascone
FIDUCIARI DI PLESSO E RESPONSABILI SICUREZZA
-
Ins. Grazia Migliore: Fiduciaria di Plesso Scuola dell’Infanzia - Sede Centrale
-
Ins. Giovanna Giaquinta: Responsabile di Plesso per la Sicurezza
Scuola dell’Infanzia - Sede Centrale
-
Ins. Maria Avellina: Fiduciara di Plesso Scuola dell’Infanzia – Bruno Munari
-
Ins. Beatrice Denarotico: Responsabile per la sicurezza del Plesso Scuola
dell’Infanzia “Bruno Munari”
-
Ins. Rosaria Colosi: Fiduciara e Responsabile per la sicurezza del Plesso
Scuola dell’Infanzia “G. La Pira”
-
Ins. Angela Noto: Responsabile per la Sicurezza dei Lavoratori (R.L.S.)
-
Ins. Elvira Cappello: - Coordinatrice per la sicurezza in appoggio all’R.S.P.P. e
Responsabile dei sussidi didattici
Piano dell’Offerta Formativa
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GRUPPI DI LAVORO
POF
PROGETTI
CONTINUITÀ
FORMAZIONE E
AGGIORNAMENTO
INTEGRAZIONE E
INCLUSIVITÀ
ATTREZZATURE
MULTIMEDIALI
COMITATO ELETTORALE
Beatrice Denarotico, Rosaria Azzaro, Giovanna Giaquinta, Rosaria
Colosi.
Grazia Lucia Massari, Rosaria Colosi, Beatrice Denarotico, Carmela
Stancati, Giovanna Giaquinta, Francesca Della Grazia, Angela
Noto, Carmela Bocchieri, Francesca Valeria Cascone, Elvira
Cappello, Giovanna Distefano.
Daniela Giampiccolo, Rosa Scrofani, Maria Ottaviano, Angela
Scrofani, Salvatrice Di Quattro, Marcella Marino, Rosanna Iacono,
Lucia Grazia Massari, Concetta Rollo, Carmela Stancati, Giovanna
Giaquinta, Maria Grazia Dipasquale, Giancarla La Cognata.
Carmela Stancati, Francesca Valeria Cascone, Giancarla La
Cognata, Elvira Cappello, Giovanna Giaquinta, Maria Grazia, Maria
Avellina, Angela Noto, Valeria Catalano, Carmela Bocchieri.
Maria Rita Teddio, Carmela Stancati, Viviana Vindigni, Giancarla La
Cognata, Nunziata Allegra, Giovanna Distefano, Valeria Catalano,
Giovanna Cilia, Concetta Rollo, Giovanna Antoci
Giovanna Cilia, Oliviero Ruggieri, Carmela D’Aleo, Concetta
Vaccaro, Rosaria Colosi, Angela Noto, Elvira Cappello, Beatrice
Denarotico.
Rosaria Colosi, Maria Grazia Migliore, Oliviero Ruggieri, Elvira
Cappello, Luisa Antoci.
DOCENTI
Per l’anno scolastico 2014/2015 l’organico dei Docenti della scuola è costituito dai seguenti
insegnanti:
DOCENTI DELLA SCUOLA PRIMARIA
N.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
Cognome
Alessandro
Allegra
Antoci
Antoci
Azzaro
Bucchieri
Cappello
Cassibba
Della Grazia
Dipasquale
Diquattro
Distefano
Guastella
Iacono
La Cognata
Marino
Massari
Piano dell’Offerta Formativa
Nome
Maria
Nunziata
Giovanna
Luisa
Rosaria
Carmela
Elvira
Giovanna
Francesca
Maria Grazia
Salvatrice
Giovanna
Patricia
Rosanna
Sandra
Marcella
Lucia Grazia
Ambito disciplinare
Area logico-matematica
Area logico-matematica
Area linguistica
Area linguistica
Area logico-matematica
Area linguistica
Area linguistica
Area antropologica
Inglese
Area logico-matematica
Area linguistica
Area antropologica e Inclusività
Area linguistica
Area logico-matematica
Area antropologica
Area logico-matematica
Area linguistica
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18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
Musarra
Occhipinti
Occhipinti
Occhipinti
Ottaviano
Rollo
Ruggieri
Russino
Scrofani
Scrofani
Solarino
Stancati
Teddio
Trovato
Vaccaro
Mariangela
Antonella
Simona
Vincenza
Maria
Concetta
Oliviero
Emanuela
Angela
Rosa
Maria Grazia
Carmela
Maria
Carmela
Maria Concetta
Area antropologica
Inglese
Religione
Area antropologica
Area linguistica
Sostegno
Area logico-matematica
Area antropologica
Area linguistica
Area logico-matematica
Area linguistica
Area logico-matematica
Sostegno
Area logico-matematica
Religione
DOCENTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
N.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
N.
1.
2.
3.
Cognome
Avellina
Bocchieri
Boncoraglio
Cascone
Castello
Catalano
Cilia
Colosi
Crapanzano
D’Aleo
Denarotico
Digrandi
Firrincieli
Giampiccolo
Giaquinta
Giaquinta
La Cognata
Lo Presti
Manuguerra
Migliore
Noto
Occhipinti
Pizzimento
Spataro
Vindigni
Cognome
Caruso
Nicita
Nobile
Nome
Maria
Giuseppa
Giuseppa (Sostegno)
Francesca Valeria
Nunziata
Valeria (Sostegno)
Giovanna (Sostegno)
Rosaria
Maria
Carmela
Beatrice
Salvatrice
Emma
Daniela
Giovanna
Maria Concetta
Giancarla
Lucia
Elvira Sofia (Sostegno)
Grazia Maria
Angela
Giovanna
Tatiana
Nunzia (Religione)
Viviana Marisa
Nome
Concetta
Franca
Francesca
Piano dell’Offerta Formativa
DOCENTI COMUNALI
Ambito di intervento
Supporto Classi Prime e Biblioteca
Supporto Educazione Motoria
Supporto Classi Prime e B.E.S.
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PERSONALE A.T.A.
Servizi amministrativi
Il personale amministrativo assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali,
operative connesse alle attività delle scuole, in rapporto di collaborazione con il Dirigente
Scolastico e con il personale docente.
Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e
la valorizzazione delle loro competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e per il
conseguimento delle finalità educative.
Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso
alla documentazione amministrativa prevista dalla legge.
Collabora con i docenti, curando in modo particolare la comunicazione delle circolari e degli avvisi
personali. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in
quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo
comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.
La scuola, mediante l'impegno di tutto il personale amministrativo, garantisce:
-
celerità delle procedure
-
informazione e trasparenza degli atti amministrativi
-
cortesia e disponibilità nei confronti dell'utenza
-
tutela della privacy
Tutti i servizi di segreteria sono informatizzati.
I servizi amministrativi sono chiusi nelle giornate prefestive, deliberate dal Consiglio di Circolo, in
cui sia prevista la sospensione dell’attività didattica
Per l’anno scolastico 2014/2015 il personale Amministrativo e Ausiliare della scuola è costituito
come segue:
Direttore dei Servizi Generali Amministrativi (D.S.G.A.): Rag.ra Giusi Cilia
Assistenti
Amministrativi
Piano dell’Offerta Formativa
Rag.ra Angela Lucia Massaro
Sig. Dierna Giorgio
Sig. Placca Gregorio
Dott.ssa Bongiovanni Ana Graciela
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Area Contabilità
Protocollo e Sito Web
Area Alunni
Area Personale
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COLLABORATORI SCOLASTICI
I Collaboratori scolastici, coordinati dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, assolvono
alle funzioni operative e di sorveglianza connesse all'attività dell'Istituzione scolastica, in rapporto
di collaborazione con il Dirigente Scolastico e con il personale docente, e contribuiscono al
complessivo funzionamento formativo e didattico dell’istituzione scolastica.
Il collaboratore scolastico ha un ruolo importante, che lo colloca accanto agli alunni in una
molteplicità di momenti rilevanti della giornata come quelli della ricreazione, dell'uso dei servizi,
dell'accoglienza al mattino.
Egli cura la vivibilità dell’ambiente, controlla l’efficienza dei dispositivi di sicurezza, collabora
all’organizzazione didattica, favorisce l'integrazione degli alunni disabili e contribuisce alla qualità
delle relazioni tra gli alunni e con i genitori, in un’ottica di condivisione e compartecipazione.
I Collaboratori scolastici in organico nella scuola sono attualmente dodici, distribuiti nei plessi in
ragione del numero di alunni, della situazione delle strutture, della tipologia di lavoro da svolgere,
diverso a seconda che si tratti di Scuola dell'Infanzia piuttosto che di Scuola Primaria.
N.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Cognome
Basile
Canto
Capuano
Fede
Giacchino
Giummarra
Giurdanella
Gugliotta
Ini'
Prepolini
Scapellato
Scifo
Nome
Carmelo
Franca
Salvatore
Carmelo
Sandro
Mario
Giovanna
Tiziana
Rosa
Salvatore
Giovanna
Angelo
COLLABORATORI SCOLASTICI
Sede di servizio
Plesso Infanzia Centrale
Plesso Infanzia “G. La Pira”
Plesso Infanzia “B. Munari”
Plesso Scuola Primaria
Plesso “G. La Pira”
Plesso Scuola Primaria
Plesso Scuola Primaria
Plesso Infanzia Centrale
Plesso Infanzia “B. Munari”
Plesso Scuola Primaria
Plesso Scuola Primaria
Plesso Scuola Primaria
LE ÉQUIPES SOCIO – PSICO – PEDAGOGICHE
Per il corrente anno scolastico è stato ripristinato, ad parte del Comune di Ragusa, il servizio delle
Équipes Socio – psico – pedagogiche. Sarà pertanto garantito il loro supporto agli alunni, alle
famiglie e al personale docente della Scuola Primaria e della Scuola dell’Infanzia.
La presenza nel nostro istituto di queste équipes, con le loro specifiche professionalità e, quindi, il
loro intervento, è previsto dal Piano dell’Offerta Formativa e dall’attività di programmazione
educativa e didattica realizzata dal Collegio dei Docenti.
Le loro funzioni sono:
- effettuare il progetto di screening ad inizio anno scolastico sulle classi prime;
- collaborare con gli insegnanti nella conduzione dei rapporti con le famiglie degli alunni in
situazione di svantaggio o di disagio;
- partecipare all’organizzazione delle verifiche con gli insegnanti;
- partecipare agli incontri di programmazione e agli incontri con le famiglie.
Piano dell’Offerta Formativa
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Pagina 23
ÉQUIPE SOCIO – PSICO – PEDAGOGICA
SCUOLA PRIMARIA
N.
1.
2.
3.
4.
N.
1
2
Cognome
Falco
Malandrino
Montemagno
Tumino
Nome
Maria
Maria
Emanuela
Daniela
Qualifica
Psicologa
Terapista
Assistente Sociale
Pedagogista
Cognome
Colucci
Tribastone
ÉQUIPE SOCIO – PSICO – PEDAGOGICA
SCUOLA DELL’INFANZIA
Nome
Qualifica
Rossella
Assistente Sociale
Rosario
Psicologo
IL CONSIGLIO DI CIRCOLO
Come previsto dal D. Lgs. 16 aprile 1994, n.297, ha la funzione di individuare le linee generali per la
gestione amministrativa della scuola; fra le sue funzioni:
-
Delibera il bilancio;
-
Adotta regolamenti interni e POF;
-
Adatta calendario scolastico;
-
Acquista, rimuove, conserva attrezzature e sussidi didattici;
-
Stabilisce criteri per l’attuazione di attività scolastiche integrative.
COMPONENTI per il triennio 2012-2015
Presidente
Sig. Antonio Tringali
Vice Presidente
Sig. Arcangelo Lipari
Consigliere
componente genitori
componente genitori
Sig. Marco Lo Faro
componente genitori
Consigliere
Sig. Giuseppe Barone
componente genitori
Consigliere
Sig. Pierfrancesco Cilia
componente genitori
Consigliere
Sig.ra Sabrina Martorana
componente genitori
Consigliere
Sig.ra Angela Abramo
componente genitori
Ins. Carmela Stancati
componente docenti
Consigliere
Ins. Elvira Cappelo
componente docenti
Consigliere
Ins. Carmela Trovato
componente docenti
Membro della Giunta Esecutiva
Membro della Giunta Esecutiva
Consigliere (Segretaria)
Piano dell’Offerta Formativa
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Consigliere
Ins. Maria Rita Teddio
componente docenti
Consigliere
Ins. Giovanna Giaquinta
componente docenti
Consigliere
Ins. Emma Firrincieli
componente docenti
Consigliere
Ins. Francesca Cascone
componente docenti
Consigliere
Ins. Daniela Giampiccolo
componente docenti
Consigliere
Sig.ra Giovanna Giurdanella
personale A.T.A.
Consigliere
Sig.ra Angela Lucia Massaro
personale A.T.A
Prof. Giuseppe Palazzolo
Dirigente Scolastico
Membro della Giunta Esecutiva
Membro della Giunta Esecutiva
Consigliere
Calendario per l’anno scolastico 2014/2015
-
Inizio attività: 17 Settembre 2014
Termine attività Scuola Primaria: 10 Giugno 2015
Termine attività Scuola dell’Infanzia: 28 Giugno 2015
FESTIVITÀ DI RILEVANZA NAZIONALE:
- tutte le domeniche;
- il 1° novembre, festa di tutti i Santi;
- il 2 novembre celebrazione dei defunti
- l'8 dicembre, Immacolata Concezione;
- il 25 dicembre, Natale;
- il 26 dicembre, Santo Stefano;
- il 1° gennaio, Capodanno:
- il 6 gennaio, Epifania;
- il 25 aprile, Anniversario della Liberazione;
- il 1° maggio, festa del Lavoro.
- Il 2 giugno festa nazionale della Repubblica
Le vacanze natalizie saranno fruite dal 21 Dicembre 2014 al 6 Gennaio 2015
Le vacanze pasquali saranno fruite dal 2 Aprile al 7 Aprile compreso.
Il Consiglio di Circolo ha altresì deliberato i seguenti adattamenti al calendario scolastico per
l’a.s. 2014/2015 nei seguenti giorni:
16-17-18 Febbraio 2015 – Carnevale; 2 Maggio 2015.
Piano dell’Offerta Formativa
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Pagina 25
I.3 – TEMPO SCUOLA
I.3.a –ORGANIZZAZIONE TEMPO SCUOLA DELL’INFANZIA
Ai fini di migliorare la qualità dell’offerta formativa per i bambini della Scuola dell’Infanzia,
è necessario un maggior numero di ore di compresenza delle insegnanti per la realizzazione dei
progetti presenti nel P.O.F. pertanto il sabato tutti i Plessi di Scuola dell’Infanzia rimarranno chiusi.
I giorni e gli orari delle attività didattiche nei plessi di Scuola dell’Infanzia del Circolo sono i
seguenti:
PLESSO “SEDE CENTRALE”
BAMBINI
dal Lunedì al Venerdì
DOCENTI
1° Turno
dal Lunedì al Venerdì
2° Turno
dal Lunedì al Venerdì
dalle ore 08.00 alle 16.00
dalle ore 08.00 alle 13.00
dalle ore 11.00 alle 16.00
La turnazione dell’orario dei docenti avviene ogni settimana.
PLESSO “GIORGIO LA PIRA”
BAMBINI
dal Lunedì al Venerdì
DOCENTI
1° Turno
dalle ore 08.00 alle 14.30
dalle ore 14.30 alle 16.00
attività curriculari
documentazione
dal Lunedì al Venerdì dalle ore 08.00 alle 13.00
(1)
2° Turno
dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9,30 alle 14,30
dalle ore 9,30 alle 14,30 (gli altri docenti)
La turnazione dell’orario dei docenti avviene ogni sei settimane.
(1)
A rotazione, settimanalmente, dalle ore 11.00 alle ore 16.00 sarà in servizio con i bambini una
sola insegnante
PLESSO “BRUNO MUNARI”
BAMBINI
dal Lunedì al Venerdì
DOCENTI
1° Turno
dal Lunedì al Venerdì
2° Turno
dal Lunedì al Venerdì
dalle ore 08.00 alle 16.00
dalle ore 08.00 alle 13.00
dalle ore 11.00 alle 16.00
La turnazione dell’orario dei docenti avviene ogni settimana.
Piano dell’Offerta Formativa
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Pagina 26
I.3.b –
ORGANIZZAZIONE TEMPO SCUOLA PRIMARIA
La nostra scuola, per l’anno scolastico 2014-15, ha avuto assegnati 26 docenti titolari (ciascun
docente svolge 22 ore settimanali di lezioni e 2 ore di programmazione pomeridiana).
Le ore residue, vengono utilizzate per la realizzazione del principale progetto formativo del P.O.F.,
il Piano Annuale per l’Inclusività 2014-15, approvato dal Collegio dei Docenti il 30 giugno 2013, che
prevede l’intervento sugli alunni che si trovano in situazione di Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.),
secondo le indicazioni del Decreto Ministeriale del 27.12.2012. Per tali attività, la nostra scuola
dovrà far fronte ai casi più gravi, di alunni che pur non avendo insegnanti di sostegno, in quanto
non portatori di handicap, hanno tuttavia bisogno di essere seguiti in modo personalizzato e
costante nel loro processo di formazione ed apprendimento. Inoltre, qualora nella scuola si
verificassero situazioni di momentanea assenza di insegnanti, tale da creare disagi e rischi alla
sicurezza degli alunni, i docenti con ore a disposizione potranno coprire tali esigenze, fino ad un
massimo di 31 ore settimanali. Restano ferme le disposizioni di nomina di docenti supplenti
esterni in tutti i casi nei quali ciò sia consentito dalle norme vigenti.
Riguardo all’articolazione dell’orario, il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Circolo hanno ritenuto
più produttivo continuare a concentrare la riduzione delle due ore nella giornata di Sabato. Le
restanti due ore sono dedicate a progetti di arricchimento dell’offerta formativa: Inglese (con
docente madrelingua), Informatica (per le classi quarte e quinta), Linguaggi espressivi (pittura e
laboratorio linguistico creativo), Psicomotricità.
Le discipline d’insegnamento ed il relativo monte orario attuale sono riportati nella seguente
tabella.
DISCIPLINE E RELATIVO MONTE ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINA
ITALIANO
STORIA
GEOGRAFIA
MATEMATICA
MUSICA
ARTE E IMMAGINE
CORPO, MOVIMENTO, SPORT
SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI
TECNOLOGIA E INFORMATICA
INGLESE
RELIGIONE CATTOLICA
TOTALE ORE SETTIMANALI
Classe
I
ORE
8
2
2
7
1
1
1
2
1
1
2
28
Classe
II
ORE
8
2
2
6
1
1
1
2
1
2
2
28
Classe
III
ORE
7
2
2
6
1
1
1
2
1
3
2
28
Classe
IV
ORE
7
2
2
6
1
1
1
2
1
3
2
28
Classe
V
ORE
7
2
2
6
1
1
1
2
1
3
2
28
Gli alunni delle Prime classi di Scuola Primaria i primi due giorni di scuola usciranno alle ore 11.30,
dal terzo giorno fino al completamento della settimana alle ore 12.30. Dal lunedì della settimana
successiva osserveranno l’orario completo 8.30 – 13.30 tutti i giorni, tranne il Sabato, 8.30-11.30.
Piano dell’Offerta Formativa
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Pagina 27
I.3.c – ORGANIZZAZIONE ATTIVITA’ DI INCLUSIVITA’, INTEGRATIVE e MOTORIE
I team docenti delle classi, dopo un primo breve periodo scolastico iniziale (2-3 settimane circa),
rileveranno i nominativi degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, Disturbi Specifici
dell’Apprendimento e con Handicap, che hanno bisogno di un supporto educativo aggiuntivo
rispetto all’insegnante curricolare. Successivamente verrà predisposto il Piano per l’impiego
ottimale delle risorse presenti nella scuola (3 docenti comunali, 2 docenti di sostegno, 66 ore delle
docenti curricolari), prevedendo forme di integrazione del sostegno orario anche per gli alunni
con Handicap ai quali non è stato assegnato, da parte del GLH provinciale, il numero di ore
ritenuto necessario dal GLH d’Istituto. Le docenti comunali, nel periodo iniziale dell’anno
scolastico, saranno di supporto alle insegnanti curriculari per curare l’accoglienza e l’inserimento
dei bambini nelle prime classi della scuola primaria. Tutte le attività delle insegnanti comunali (di
supporto agli alunni con B.E.S., sostegno, motorie, integrative) saranno effettuate, in linea di
massima, come riportato di seguito:
le insegnanti delle attività integrative svolgeranno il loro servizio in orario curricolare nelle classi
prime e nelle classi in cui vengono segnalati alunni con difficoltà;
una docente specializzata svolgerà l’attività di educazione motoria in supporto agli insegnanti di
tutte le classi della scuola primaria;
alcune ore verranno utilizzate per l’attività di supporto alla gestione della Biblioteca d’Istituto;
qualora vengano segnalati anche alunni che necessitano di recupero pomeridiano, le insegnanti
effettueranno le attività in orario pomeridiano, secondo l’orario stabilito dal Dirigente Scolastico,
tenuto conto delle esigenze di un utilizzo ottimale del personale ausiliario.
I.3.d – INIZIO E TERMINE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE
Le attività didattiche, sia per la Scuola dell’Infanzia che per la Scuola Primaria, inizieranno secondo
le indicazioni del calendario scolastico regionale per l’anno di riferimento.
Nel caso in cui l’inizio delle attività venisse fissato nell’ultima settimana di Settembre, tale inizio
potrà essere anticipato da tre a cinque giorni, previo parere del Collegio dei Docenti e del Consiglio
di Circolo. Ciò perché, in tal modo, si potrebbe usufruire, durante l’anno Scolastico, di alcuni giorni
di sospensione dell’attività didattica, mantenendo tuttavia gli effettivi duecento giorni di lezione,
come previsto dalla vigente normativa.
In assenza di deliberazioni degli Organi Collegiali, le attività didattiche inizieranno secondo il
calendario scolastico regionale vigente.
Piano dell’Offerta Formativa
Direzione Didattica “Mariele Ventre” – Ragusa
Pagina 28
Le eventuali modifiche al calendario scolastico regionale, fatto salvo l’obbligo previsto dalla
normativa vigente di mantenere 200 giorni di lezione, verranno proposte dal Collegio dei Docenti
al Consiglio di Circolo, che delibererà in merito (vedi art. 27 del Regolamento di Istituto).
Nella Scuola Primaria e nella Scuola dell’Infanzia le attività didattiche termineranno secondo le
previsioni del calendario Scolastico regionale per l’anno di riferimento, tranne eventuali modifiche
deliberate dal Consiglio di Circolo.
I.4 – Piano didattico – educativo
I.4.a –SCELTE EDUCATIVE
La Scuola Primaria accoglie bambini/e dai 6 agli 11 anni nella concretezza del loro vissuto e si
propone di promuovere la formazione integrale del bambino attraverso un itinerario educativo e
didattico graduale e continuo, che sviluppi la personalità in tutte le componenti, per condurlo ad
una scoperta di se stesso e del mondo circostante, nel pieno rispetto dei ritmi di crescita ai vari
livelli.
Le scelte educative (pedagogiche e didattiche) da parte degli insegnanti si configurano come un
percorso che si sviluppa e consolida attraverso la conoscenza del bambino nelle dimensioni
affettive, relazionali e cognitive e nella coerenza tra le intenzioni e le azioni.
Alla base dei bisogni formativi sono:
LA DIMENSIONE AFFETTIVA

Accoglienza

Accettazione

Valorizzazione

Autostima
LA DIMENSIONE RELAZIONALE

Ascolto Attivo

Sviluppo dell’identità

Comunicazione

Coerenza di atteggiamenti tra i docenti

Comprensione

Condivisione

Rispetto delle regole
Piano dell’Offerta Formativa
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Pagina 29
LA DIMENSIONE COGNITIVA

Sentirsi motivato all’apprendimento

Rispetto dei tempi personali di evoluzione e di apprendimento

Potenziamento delle abilità

Acquisizione dei diversi codici espressivi
I.4.b – SCELTE CULTURALI
Le scelte culturali del Circolo nascono da una ricerca di significati in cui tutti i docenti si sono
ritrovati all’interno di un percorso di ricerca e comprensione iniziato nella formulazione iniziale de
P.O.F.
L’obiettivo è di ritrovarsi all’interno di codici condivisi che permettano di sentirsi coerenti nelle
proposte educative e culturali formulate. Rispetto al lavoro svolto le indicazioni, forti, emerse
sono:
 L’IDENTITÀ
come valorizzazione di capacità, competenze, risorse umane e culturali viste all’interno di
una prospettiva storica in cui il ricordo attiva lo spazio della memoria individuale, collettiva e
sociale (territorio), definendone peculiarità e caratteristiche;
 L’ INTEGRAZIONE E L’INCLUSIVITA’
come possibilità in cui le diverse identità trovano la propria connotazione ed espressione,
all’interno di una relazione che favorisce il riconoscimento, l’apertura, l’affidarsi, la
condivisione e permetta raccordi e sinergie;
 I BISOGNI FORMATIVI
che si individuano come indicatori di qualità della progettualità di Circolo e attivano percorsi
curricolari tesi a rispondere non solo alle indicazioni programmatiche nazionali ma anche alle
esperienze culturali che l’attuale contesto propone;
 LA MULTIMEDIALITÀ
In questo senso riecheggiano le indicazioni del documento sui “Nuovi Saperi”, per quanto
concerne l’attenzione alle nuove forme di comunicazione che hanno ormai pervaso e
condizionato il nostro modo d’essere e di vivere. L’alfabetizzazione informatica cerca di
rispondere non solo all’esigenza di conoscere e fruire dei nuovi strumenti telematici, ma di
utilizzarli in maniera creativa e critica.
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 LINGUA INGLESE
La conoscenza della lingua inglese, come ribadito dalle recenti Indicazioni Nazionali per il
Curricolo della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria, è necessaria ed indispensabile per
acquisire una migliore capacità di stabilire contatti e relazioni tra individui, sia dal punto di
vista umano che professionale.
Per migliorare, arricchire e potenziare l’impianto curricolare della lingua inglese si è avviata
la costituzione di un laboratorio linguistico, che si caratterizzerà come luogo privilegiato e
specificamente attrezzato per lo studio delle lingue. Sono previste inoltre gemellaggi con
altre scuole estere anglofone e attività teatrali e musicali in lingua inglese.
Quanto sopra, può riassumersi in:
-
Consapevolezza del patrimonio culturale del territorio e dei contesti attraverso la
valorizzazione della memoria come percorso storico d’identità.
-
Accettazione, valorizzazione e integrazione della diversità attraverso l’apertura
all’altro nella sua alterità e nella sua complessità.
-
Integrazione di culture diverse attraverso percorsi interculturali volti alla conoscenza,
all’interscambio e all’interazione.
-
Rilevazione dei bisogni formativi attraverso la conoscenza e la valorizzazione dei
diversi soggetti e contesti educativi (bambini, genitori, docenti, extrascuola).
-
Apertura alla multimedialità attraverso percorsi di alfabetizzazione informatica per
fruire delle nuove tecnologie in modo creativo.
PROMOZIONE, VALORIZZAZIONE ED INSEGNAMENTO DELLA STORIA, DELLA
LETTERATURA E DEL PATRIMONIO LINGUISTICO SICILIANO
Nei confronti del ricco patrimonio culturale siciliano, la nostra scuola si è sempre posta l’obiettivo
della sua trasmissione alle giovani generazioni. La conservazione delle radici, emendata dai
contenuti che l’evoluzione civile e culturale impone, è necessaria a mantenere una identità e un
senso di appartenenza positivo, che in tempi di disorientamento e attenuazione dei valori fondanti
della società, costituisce un utile supporto. Con la legge regionale n° 9 del 31 maggio 2011
(“Norme sulla promozione, valorizzazione ed insegnamento della storia, della letteratura e del
patrimonio linguistico siciliano nelle scuole”), si rende obbligatorio ciò che per noi era già un
contenuto trasversale consolidato in diverse discipline.
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Per evitare il rischio, segnalato, fra gli altri dal prof. GIOVANNI RUFFINO (Università di Palermo
Presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani), la scuola ha predisposto anche un
piano di attività aggiuntive, che vanno dalla presentazione di opere letterarie in dialetto siciliano o
su aspetti storici, leggendari e artistici della Sicilia alla organizzazione di spettacoli di artisti siciliani
(cantastorie, musicisti, opera dei pupi).
”Ma il rischio maggiore sul versante della Scuola è quello di un rinsecchimento dell’attenzione per
il patrimonio linguistico siciliano dentro la nicchia “curricolare” dell’”ora di dialetto”, mentre i
riferimenti alla storia, alla lingua, alla cultura tradizionale dovrebbero attraversare l’intero arco dei
saperi e delle discipline (si pensi, ad esempio, al valore didattico e interdisciplinare
dell’antroponomastica, della toponomastica, del lessico regionale con le sue irradiazioni
mediterranee). Un tale rischio è ancor più concreto se si pensa all’assenza di sperimentati percorsi
formativi e di adeguati strumenti didattici, a partire da testi di rigoroso impianto.”
I.4.c – SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Come esplicitato nelle INDICAZIONI NAZIONALI, la Scuola dell’Infanzia concorre all’educazione
armonica e integrale dei bambini e delle bambine, nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi
evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’identità di ciascuno, nonché della responsabilità
educativa delle famiglie.
Operando in questa direzione con sistematica professionalità pedagogica, essa contribuisce alla
realizzazione del principio dell’uguaglianza delle opportunità e alla rimozione degli “ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art.3 della Costituzione).
La Scuola dell’Infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete e di apprendimenti
riflessivi che integra, in un processo di sviluppo unitario, le differenti forme del fare, del sentire,
del pensare, dell’agire relazionale, dell’esprimere, del comunicare, del gustare il bello e del
conferire senso da parte dei bambini.
Richiede attenzione e disponibilità da parte dell’adulto, stabilità e positività di relazioni umane,
flessibilità e adattabilità alle situazioni, adozione di interazioni sociali cooperative, clima
caratterizzato da simpatia e curiosità, affettività costruttiva, gioiosità ludica, volontà di
partecipazione e di comunicazione significative, intraprendenza progettuale ed operativa.
Attraverso le apposite mediazioni didattiche, riconosce come connotati essenziali del proprio
servizio educativo:
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-
la relazione personale significativa tra pari e con gli adulti, nei più vari contesti di esperienza,
come condizione per pensare, fare ed agire;
-
la valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni (e, in particolare, del gioco di
finzione, di immaginazione e di identificazione per lo sviluppo della capacità di elaborazione e
di trasformazione simbolica delle esperienze): la strutturazione ludiforme dell’attività didattica
assicura ai bambini esperienze di apprendimento in tutte le dimensioni della loro personalità;
-
il rilievo al fare produttivo ed alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i
materiali, l’ambiente sociale e la cultura per orientare e guidare la naturale curiosità in percorsi
via via più ordinati ed organizzati di esplorazione e ricerca.
All’interno dello scenario delineato, la Scuola dell’Infanzia si propone come luogo di incontro, di
partecipazione e di cooperazione delle famiglie, come spazio di impegno educativo per la
comunità e come risorsa professionale specifica per assicurare a coloro che la frequentano la
massima promozione possibile di tutte le capacità personali, promozione che si configura come
diritto soggettivo di ogni bambino.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO
La Scuola dell’Infanzia rafforza l’identità personale, l’autonomia e le competenze dei bambini. Essa
raggiunge questi obiettivi generali del processo formativo (art. 8 del 275/99), collocandoli
all’interno di un progetto di Scuola articolato ed unitario, che riconosce, sul piano educativo, la
priorità della famiglia e l’importanza del territorio di appartenenza con le sue risorse sociali,
istituzionali e culturali.
In relazione alla maturazione dell’identità personale, e in una prospettiva che ne integri tutti gli
aspetti (biologici, psichici, motori, intellettuali, sociali, morali e religiosi), essa si premura che i
bambini acquisiscano atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, di
motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca; vivano in modo equilibrato e positivo i propri
stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelli
degli altri; riconoscano ed apprezzino l’identità personale ed altrui nelle connessioni con le
differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunità e tradizioni di
appartenenza.
In relazione alla conquista dell’autonomia, la Scuola dell’Infanzia fa sì che i bambini, mentre
riconoscono le dipendenze esistenti ed operanti nella concretezza del loro ambiente naturale e
sociale di vita, siano capaci, in tale contesto, di orientarsi in maniera personale e di compiere
scelte anche innovative. Inoltre, si impegna affinché, come singoli e in gruppo, si rendano
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disponibili all’interazione costruttiva con il diverso e l’inedito e si aprano alla scoperta,
all’interiorizzazione e al rispetto pratico dei valori della libertà, della cura di sé, degli altri e
dell’ambiente, della solidarietà, della giustizia, dell’impegno ad agire per il bene comune.
In relazione allo sviluppo delle competenze, infine la Scuola dell’Infanzia, consolidando le capacità
sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino, impegna
quest’ultimo nelle prime forme di lettura delle esperienze personali, di esplorazione e scoperta
intenzionale ed organizzata della realtà di vita (in senso sociale, geografico e naturalistico, artistico
e urbano), nonché della storia e delle tradizioni locali. In particolare, mette il bambino nella
condizione di produrre messaggi, testi e situazioni attraverso una molteplicità ordinata ed efficace
di strumenti linguistici e di modalità rappresentative; di comprendere, interpretare, rielaborare e
comunicare conoscenze ed abilità relative a specifici campi di esperienza; di dimostrare ed
apprezzare coerenza cognitiva e di comportamenti pratici, insieme a intuizione, immaginazione,
creatività, gusto estetico e capacità di conferimento di senso.
COMPETENZE IN USCITA - OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
“Il percorso educativo della Scuola dell’Infanzia, nella prospettiva della maturazione del Profilo
educativo, culturale e professionale dello studente atteso per la conclusione del primo ciclo
dell’istruzione, utilizza gli obiettivi specifici di apprendimento indicati di seguito per progettare
Unità di Apprendimento che, a partire da obiettivi formativi, mediante apposite scelte di metodi e
contenuti, trasformino le capacità personali di ciascun bambino in competenze.
L’ordinamento degli obiettivi specifici di apprendimento sotto alcuni titoli non obbedisce a
nessuna particolare teoria
pedagogica e didattica da rispettare e da seguire, ma ad una
pragmatica e contingente esigenza di chiarezza espositiva. Né tantomeno costituisce una specie di
‘tabella di marcia’ per la successione logica o cronologica delle Unità di Apprendimento da
svolgere nei gruppi classe. Esso ha soltanto lo scopo di indicare i livelli essenziali di prestazione
(intesi qui nel senso di standard di prestazione del servizio) che le scuole pubbliche della
Repubblica sono tenute in generale ad assicurare ai cittadini per mantenere l’unità del sistema
educativo nazionale di istruzione e di formazione, per impedire la frammentazione e la
polarizzazione del sistema e, soprattutto, per consentire ai bambini la possibilità di maturare in
termini adatti alla loro età tutte le dimensioni tracciate nel Profilo educativo, culturale e
professionale”.
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OBIETTIVI FORMATIVI
“L’identificazione degli obiettivi formativi può scaturire dalla armonica combinazione di due diversi
percorsi. Il primo è quello che si fonda sull’esperienza degli allievi e individua a partire da essa le
dissonanze cognitive e non cognitive che possono giustificare la formulazione di obiettivi formativi
da raggiungere, alla portata delle loro capacità e, in prospettiva, coerenti sia con il Profilo
educativo, culturale e professionale, sia con il maggior numero possibile di obiettivi specifici di
apprendimento. Il secondo è quello che può ispirarsi direttamente al Profilo e agli obiettivi
specifici di apprendimento e che considera se e quando, attraverso quali apposite mediazioni
professionali di tempo, di luogo, di qualità e quantità, di relazione, di azione e di circostanza,
aspetti dell’uno e degli altri possono inserirsi nella storia narrativa personale o di gruppo degli
allievi, e possono essere percepiti da ciascun bambino, e dalla sua famiglia, nel contesto della
classe, della Scuola e dell’ambiente, come traguardi importanti e significativi per la propria crescita
individuale.
Nell’uno e nell’altro caso, comunque, gli obiettivi formativi sono dotati di una intrinseca e sempre
aperta carica problematica e presuppongono una dinamicità che li rende, allo stesso tempo,
sempre, per ogni bambino e famiglia, punto di partenza e di arrivo, condizione e risultato di
ulteriori maturazioni”.
L’insieme di uno o più obiettivi formativi, della progettazione delle attività, dei metodi e delle
soluzioni organizzative necessarie per trasformarli in competenze dei bambini, nonché delle
modalità di verifica delle conoscenze, abilità e competenze acquisite, va a costituire le Unità di
Apprendimento, individuali o di gruppo.
I.4.d – SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE DELLA SCUOLA PRIMARIA
La Scuola Primaria promuove nei fanciulli l’acquisizione di tutti i tipi di linguaggio e un primo livello
di padronanza delle conoscenze e delle abilità, comprese quelle metodologiche di indagine,
indispensabili alla comprensione intersoggettiva del mondo umano, naturale e artificiale, nel quale
si vive. Pertanto, costituisce la base dell’edificio culturale per una successiva, sempre più
approfondita, evoluzione.
L’esperienza è il primo impulso di ogni conoscenza. “La Scuola Primaria è il luogo in cui ci si abitua
a radicare le conoscenze (sapere) sulle esperienze (il fare e l’agire), a integrare con sistematicità le
due dimensioni e anche a concepire i primi ordinamenti formali, semantici e sintattici, disciplinari
e interdisciplinari, del sapere così riflessivamente ricavato”.
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“La Scuola Primaria assicura obbligatoriamente a tutti i fanciulli le condizioni culturali, relazionali,
didattiche e organizzative idonee a «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale» che
limitando di fatto la libertà e la giustizia dei cittadini, «impediscono il pieno sviluppo della persona
umana» indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni
politiche e dalle condizioni personali e sociali (art. 3 della Costituzione). Per «concorrere al
progresso materiale o spirituale della società» (art. 4 della Costituzione) è necessario superare le
forme di egocentrismo e praticare, invece, i valori del reciproco rispetto, della partecipazione,
della collaborazione, dell’impegno competente e responsabile, della cooperazione e della
solidarietà. La Scuola Primaria, in quanto prima occasione obbligatoria per tutti di esercizio
costante, sistematico di questi valori, in stretto collegamento con la famiglia, crea le basi per la
loro successiva adozione come costume comunitario a livello locale, nazionale e internazionale”.
Dal punto di vista psicologico, in continuità con la Scuola dell’Infanzia e con la famiglia, “la Scuola
Primaria insegna a tutti i fanciulli l’alfabeto dell’integrazione affettiva della personalità e pone la
basi per una immagine realistica, ma positiva di sé, in grado di valorizzare come potenzialità
personale anche ciò che, in determinati contesti di vita, può apparire e magari è un’oggettiva
limitazione”.
Per le ragioni di cui sopra, ogni fanciullo, nella Scuola Primaria, trova le occasioni per maturare, a
poco a poco, le proprie capacità di autonomia, di socializzazione, di esplorazione, di progettazione
e di studio individuale.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO
Gli Obiettivi generali del processo formativo, così come specificato nelle Indicazioni Nazionali,
sono:
1)
Valorizzazione dell’esperienza del fanciullo. “La Scuola Primaria si propone, anzitutto, di
apprezzare il patrimonio conoscitivo, valoriale e comportamentale ereditato dal
fanciullo”.
2)
Valorizzazione della corporeità. “La Scuola Primaria è consapevole che ogni dimensione
simbolica che anima il fanciullo e le sue relazioni familiari e sociali è inscindibile dalla sua
corporeità”.
3)
Esplicitazione delle idee e dei valori presenti nell’esperienza. “La Scuola Primaria,
coinvolgendo la famiglia e nel rispetto della coscienza morale e civile di ciascuno, mira,
inoltre, a far esplicitare ai fanciulli l’implicito e lo scontato presente nel patrimonio di
visioni, teorie e pratiche che ha accumulato, e ad assumere consapevolmente queste
ultime, insieme ai valori che contengono”.
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4)
Consapevolezza del metodo scientifico (Dal mondo delle categorie empiriche al mondo
delle categorie formali). “La Scuola Primaria accompagna i fanciulli a passare dal mondo e
dalla vita ordinati, interpretati ed agiti solo alla luce delle categorie presenti nel loro
patrimonio culturale, valoriale e comportamentale al mondo e alla vita ordinati ed
interpretati anche alla luce delle categorie critiche, semantiche e sintattiche, presenti
nelle discipline di studio e negli ordinamenti formali del sapere accettati a livello di
comunità scientifica. Alla luce di questa dinamica, la Scuola Primaria favorisce
l'acquisizione da parte dell'alunno sia della lingua italiana, indispensabile per tutti i
fanciulli alla piena fruizione delle opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche,
sia di una lingua comunitaria, l’inglese, privilegiando, ove possibile, la coltivazione
dell’eventuale lingua madre che fosse diversa dall’italiano. Parallelamente, essa favorisce
l’acquisizione delle varie modalità espressive di natura artistico-musicale, dell'approccio
scientifico e tecnico, delle coordinate storiche, geografiche ed organizzative della vita
umana e della Convivenza civile”.
5)
Valorizzazione della “concretezza” (Dalle idee alla vita: il confronto interpersonale). “La
Scuola Primaria, grazie a questo graduale e progressivo percorso di riflessione critica
attivato a partire dall’esperienza, sempre in stretta collaborazione con la famiglia, si
propone di arricchire sul piano analitico e sintetico la «visione del mondo e della vita» dei
fanciulli, di integrare tale visione nella loro personalità e di stimolarne l’esercizio nel
concreto della propria vita, in un continuo confronto interpersonale di natura logica,
morale e sociale che sia anche affettivamente significativo. In questo senso, tutte le
maturazioni acquisite dai fanciulli vanno orientate verso la cura e il miglioramento di sé e
della realtà in cui vivono, a cominciare dalla Scuola stessa, e verso l’adozione di «buone
pratiche» in tutte le dimensioni della vita umana, personale e comunitaria”.
6)
Consapevolezza della diversità delle persone e delle culture come ricchezza. “La Scuola
Primaria utilizza situazioni reali e percorsi preordinati per far acquisire ai fanciulli non solo
la consapevolezza delle varie forme, palesi o latenti, di disagio, diversità ed emarginazione
esistenti nel loro ambiente prossimo e nel mondo che ci circonda, ma anche la
competenza necessaria ad affrontarle e superarle con autonomia di giudizio, rispetto nei
confronti
delle persone e delle culture coinvolte, impegno e generosità personale.
Parimenti, essa porta ogni allievo non solo alla presa di coscienza della realtà dell'
handicap e delle sue forme umane, ma lo stimola anche ad operare e a ricercare con
sensibilità, rispetto, creatività e partecipazione allo scopo di trasformare sempre
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l’integrazione dei compagni in situazione di handicap in una risorsa educativa e didattica
per tutti”.
7)
Promozione dell’impegno personale e della solidarietà sociale. “La Scuola Primaria
opera, quindi, in modo che gli alunni, in ordine alla realizzazione dei propri fini ed ideali,
possano sperimentare l'importanza sia dell'impegno personale, sia del lavoro di gruppo
attivo e solidale, attraverso i quali accettare e rispettare l'altro, dialogare e partecipare in
maniera costruttiva alla realizzazione di obiettivi comuni. In questo senso, trova un esito
naturale nell'esercizio competente di tutte le “buone pratiche” richieste dalla Convivenza
Civile a livello e in prospettiva locale, nazionale, europea e mondiale”.
“In conclusione, il percorso complessivamente realizzato nella Scuola Primaria promuove
l’educazione integrale della personalità dei fanciulli, stimolandoli all’autoregolazione degli
apprendimenti, ad un’elevata percezione di autoefficacia, all’autorinforzo cognitivo e di
personalità, alla massima attivazione delle risorse di cui sono dotati, attraverso l’esercizio
dell’autonomia personale, della responsabilità intellettuale, morale e sociale, della creatività e del
gusto estetico”.
LE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
(D.M. n. 254 del 16 novembre 2012)
Le nuove INDICAZIONI NAZIONALI per il curricolo, emanate con il D.M. n. 254 del 16.11.2012, nel
rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, pur mantenendo
sostanzialmente immutato il quadro di riferimento per la progettazione curriculare della scuola,
attua una più accurata definizione degli obiettivi formativi in uscita, attraverso un testo aperto,
che la comunità professionale assume e contestualizza, elaborando specifiche scelte relative a
contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal
documento nazionale.
In linea con la Raccomandazione del 18 Dicembre 2006 del Parlamento Europeo, viene recepito
come obiettivo generale del processo formativo del sistema pubblico di istruzione il
conseguimento delle seguenti competenze-chiave per l’apprendimento permanente:
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I.4.f – PROGETTAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA
PREMESSA
“Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni
costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare scolastica.
La comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare le Nuove Indicazioni,
elaborando specifiche SCELTE, RELATIVE A CONTENUTI, METODI, ORGANIZZAZIONE e
VALUTAZIONE coerenti con i TRAGUARDI FORMATIVI previsti dal Documento Nazionale.
La progettazione didattico-educativa, pertanto, rappresenta il volto della Scuola sotto l’aspetto
didattico, metodologico ed educativo e scaturisce da precise scelte filosofico-pedagogiche, nonché
dalle norme vigenti e dalle indicazioni ministeriali.
Nella stesura della Progettazione si prenderanno in considerazione i seguenti punti:
1) Analisi della situazione di partenza
2) Definizione degli obiettivi
3) Indicazioni contenutistiche
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4) Metodologia
5) Sussidi – mezzi – strumenti
6) Verifica e valutazione
7) Attività sportive
8) Attività alternative all’insegnamento della Religione Cattolica
9) Rapporti Scuola–Famiglia
10) Rapporti con le Équipes Socio-psico-pedagogiche
11) Stesura del P.E.I. per i soggetti portatori di handicap
12) Piano Annuale per l’Inclusività
Di seguito sono esplicitati, uno per uno, i suddetti momenti programmatici.
1) ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA
All’inizio dell’anno scolastico, tutti i docenti realizzeranno un’adeguata e calorosa Accoglienza agli
alunni delle classi prime al fine di favorire un positivo inserimento nel nuovo ambiente scolastico.
Sarà compito specifico degli insegnanti, inoltre, approfondire, nel primo mese di attività, la
conoscenza degli allievi in merito alle abilità e alle capacità possedute, attraverso prove oggettive
di livello, questionari e colloqui vari.
2) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Nel contesto più ampio delle finalità istituzionali da conseguire, l’opera educativa della Scuola sarà
indirizzata al conseguimento dei seguenti obiettivi trasversali e cognitivi:
Obiettivi generali del processo formativo










Capacità di percezione della propria identità sessuale.
Capacità di formazione e acquisizione di una progressiva maturazione della coscienza
di sé e del proprio rapporto con il mondo esterno in vista di scelte responsabili.
Capacità di manifestare, comunicare e controllare i propri sentimenti e
comportamenti.
Capacità di pensare in modo creativo ed autonomo, nel rispetto dei valori riconosciuti.
Capacità di sviluppo dell’arricchimento del sapere, della correttezza e della proprietà di
linguaggio.
Capacità d’uso dei codici diversi della comunicazione per una più consapevole
interpretazione del reale.
Capacità di valorizzare il lavoro come esercizio di operatività, unitamente
all’acquisizione di conoscenze tecniche e tecnologiche.
Capacità di acquisizione del metodo scientifico.
Capacità di sviluppo della personalità nella sua dimensione etica e religiosa.
Capacità di maturazione dello spirito critico e della volontà di partecipazione attiva alla
risoluzione dei problemi della comunità locale, nazionale, europea e mondiale.
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
Capacità di acquisizione di una preparazione culturale idonea a porre le premesse per
un ulteriore impegno Scolastico e/o per un inserimento nel mondo del lavoro.
Tali obiettivi generali, costituiranno la base di partenza ed i punti di riferimento per le
programmazioni elaborate secondo le esigenze delle singole classi.
3) INDICAZIONI CONTENUTISTICHE
Nella scelta dei contenuti, che costituiranno il mezzo attraverso cui conseguire i suddetti obiettivi,
saranno seguiti i seguenti criteri:






Validità dei contenuti in funzione degli obiettivi formativi.
Essenzialità (non la quantità, ma la qualità) in funzione dello sviluppo di abilità
cognitive, sociali ed affettive.
Significatività (tenere conto degli interessi e delle esigenze degli alunni).
Chiarezza.
Pluridisciplinarietà che elimini ogni frammentarietà nell’azione educativa e
conseguenti sovrapposizioni di strategie individuali.
Scelte di tematiche che favoriscono la presa di coscienza dei problemi socio
ambientali.
Si lascia alla competenza dei singoli Consigli di classe la graduazione, per ogni anno, dei contenuti
di ciascun ambito disciplinare, delle indicazioni dei raccordi interdisciplinari, l’organizzazione delle
unità didattiche e l’articolazione delle sequenze di apprendimento.
Le tematiche pluridisciplinari, come indicazioni generali per la stesura delle progettazioni delle
singole classi, saranno:

Conoscenza dell’ambiente in cui l’alunno vive:
1. aspetto socio–familiare;
2. aspetto fisico (geologia, idrografia, orografia, flora, fauna);
3. aspetto storico–artistico.

Rapporto uomo ambiente:
1. aspetto socio - economico con particolare riferimento alle attività del settore
primario e secondario che si esercitano nella zona;
2. tradizioni popolari: ricerche e confronto tra i costumi nostrani e quelli degli altri
paesi europei;
3. identificazione e analisi delle trasformazioni socio–economiche.

La società industriale ed i relativi problemi:
1. studio dell’ambiente sotto il profilo umano e culturale;
2. l’artigianato nella nostra provincia, problemi per il suo recupero;
3. varie forme di violenza (droga, inquinamento, criminalità comune e organizzata);
4. emigrazione e immigrazione (causa e fenomeno).
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Gli stessi contenuti saranno proposti in modo più semplice e meno approfondito per gli alunni in
difficoltà e non portatori di handicap.
4) METODOLOGIA
Nelle scelte didattiche si sono evidenziati strumenti metodologici che nel loro significato
definiscono il ruolo di un insegnante fortemente rivolto alla consapevolezza dei suoi atti e della
sua relazione educativa con il bambino-alunno, vista non tanto come forma di trasmissione
formale
di
contenuti,
quanto
nella
circolarità
di
un’interazione
in
cui
insegnamento/apprendimento sono momenti di reciproca crescita culturale e umana.
 La consapevolezza delle metodologie utilizzate e delle strategie confacenti, richiamano la
scelta di strumenti atti ad offrire all’insegnante un’ampia
visione del suo percorso
progettuale, delle azioni in esso svolte e dei risultati ottenuti. Nell’idea di consapevolezza il
punto di partenza è la persona, dunque
l’insegnante, che si pone dentro l’esperienza
didattica in modo aperto e cosciente di possibilità e limiti. Ciò determina il superamento di
chiusure e rigidità di pensiero che renderebbero la interazione insegnante-alunno poco
funzionale
soprattutto
dal
punto
di
vista
relazionale
e,
di
conseguenza,
dell’apprendimento.
 L’accettazione dei bisogni e dei diversi modi d’essere si ricollega al punto precedente,
poiché evidenzia la scelta di rispettare non soltanto i tempi evolutivi del bambino ma anche
le sue peculiarità e caratteristiche individuali, la sua storia pregressa e i contesti educativi a
cui appartiene e di cui fa parte. In questo significato assumono valore curricoli e
progettualità coerenti e rispettosi dell’altro come diversità/alterità, ma soprattutto la
capacità di tutti i soggetti all’interno della Scuola di creare un clima costruttivo volto
all’accoglienza e alla fiducia, allo scambio e all’interscambio che sostengono la
condivisione, la collaborazione l’apertura all’altro.
 Osservazione–verifica–valutazione
diventano
insieme
alla
ricerca-azione
e
alla
sperimentazione gli strumenti indispensabili per attuare significativamente una relazione
educativa che fa della riflessività, del mettersi in gioco, del confronto gli elementi su cui
impostare una didattica metodologica volta al cambiamento.
Ma affinché le scelte siano coerenti con i significati enunciati debbono diventare azione, in questo
senso, il percorso formativo iniziato con l’elaborazione delle linee essenziali del P.O.F., potrebbe
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continuare durante l’anno Scolastico in corso e determinare lo sviluppo di modalità comuni che
permetterebbero a tutti di riconoscersi nei codici utilizzati.
Sarebbe, infatti, inficiante proporre indicatori valutativi o linee metodologiche frutto solo della
scelta di alcune insegnanti e non della intenzionalità del Collegio. La formazione potrebbe avere
sia momenti interni agli incontri di team o collegiali, sia altri più strutturati e organizzati in modo
da rispondere nei modi più opportuni alle esigenze che emergono.
 La documentazione, nella direzione scelta, diventa il modo utile per creare punti di
riferimento e confronto, dare voce e immagini ai percorsi curricolari e progettuali svolti nel
Circolo, valorizzando la storia, la memoria e l’identità
attraverso “ricordi” visibili,
socializzabili e fruibili. Ma la documentazione non è rivolta solo all’organizzazione di una
serie di prodotti finali, ma anche all’esposizione ragionata e comparata dei processi di
apprendimento/insegnamento attivati. Ciò permette non solo una valutazione quanto più
possibile denotativa, ma si rivolge all’insegnante per permetterle di affrontare una
autovalutazione obiettiva e mirata ad evidenziare momenti funzionali/disfunzionali,
superando il concetto di “errore” come limite per entrare in quello di risorsa.
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE
Nella SCUOLA PRIMARIA
le attività didattiche, per rendere più
efficace l’intervento formativo, possono
essere organizzate con modalità diverse:








lezione collettiva/frontale
attività di piccolo gruppo
attività per gruppi formati da
alunni di classi diverse (classi
aperte)
didattica localizzata
aula come laboratorio decentrato
anche fuori dalla Scuola
ambiente naturale (parco, fiume,
prato)
luoghi culturali ( musei, chiese,
biblioteche)
luoghi di produzione (artigianale,
industriale).
Piano dell’Offerta Formativa
Nella SCUOLA DELL’INFANZIA
le attività didattiche sono strutturate in modo da
rispettare i tempi di apprendimento, le
specificità e le capacità di ogni bambino:





il GIOCO in tutte le sue dimensioni,
attraverso cui far pervenire il bambino
ad acquisizioni sempre più complesse
attività strutturate e libere, articolate al
fine di rispettare tempi, bisogni,
specificità, modalità d’apprendimento.
l’esplorazione e la ricerca
la vita di gruppo: piccolo gruppo grande
gruppo, omogeneo, eterogeneo
le attività in sezione, intersezione, nei
laboratori.
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Pagina 43
CRITERI METODOLOGICI
Nella SCUOLA PRIMARIA





Nella SCUOLA DELL’INFANZIA
apprendimento motivato
muovere dall’esperienza e dai
bisogni del bambino
creazione di un clima positivo
insegnamento individualizzato
attività di gruppo/laboratori







muovere dai bisogni e dagli
interessi dei bambini
dal fare al saper fare al saper
essere
vita di relazione
regia educativa
mediazione didattica
pluralità di linguaggi
risoluzione dei problemi
OSSERVAZIONE
L’osservazione è un atto fondamentale che ha tempi e luoghi programmati:
- ad inizio anno, al fine di comprendere non solo le competenze del bambino in entrata,
ma anche di individuare situazioni problematiche, modalità di relazione e
apprendimento;
- durante le attività/esperienze strutturate (nella Scuola Primaria) per evidenziare punti
forti/deboli del contesto e per rilevare la sua influenza sugli apprendimenti;
- durante le attività di libero gioco non strutturate (nella Scuola dell’Infanzia) per rilevare
come il bambino si relaziona con i suoi coetanei e come si attiva nei diversi giochi
(simbolici, senso-percettivi e motori).
Strumenti di osservazione:
 protocolli osservativi
 schede di osservazione/rilevazione
5) SUSSIDI - MEZZI - STRUMENTI
Per realizzare le iniziative programmate si utilizzeranno:







sussidi a disposizione della Scuola (audiovisivi, biblioteca, materiale didattico,
laboratorio fotografico, computer, ecc.);
strutture pubbliche (musei, uffici pubblici, ecc.);
strutture private (aziende, enti, ecc.);
visite guidate e viaggi d’istruzione nell’ambito del territorio comunale, provinciale,
regionale e nazionale;
cartelloni, schede strutturate;
proiezioni e realizzazioni di videocassette sulle attività culturali programmate;
incontri con esperti in vari campi del sapere.
Si faranno, comunque, partecipare gli alunni a tutte le possibili attività culturali, sportive e
ricreative di particolare interesse educativo.
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6) VERIFICA E VALUTAZIONE
La valutazione è considerata l’aspetto essenziale dell’azione educativa, poiché essa fornisce
indicazioni e informazioni sul perseguimento o meno degli obiettivi e finalità, rende cioè evidente
la coerenza e l’efficacia degli interventi e delle scelte didattico/educative effettuate.
Se la verifica fornisce informazioni sui livelli di conoscenza raggiunti, la valutazione mira a
comprendere la significatività dei cambiamenti avvenuti e dei processi attivati.
Il significato che si vuole evidenziare è quello di una valutazione non limitata alla sola verifica degli
apprendimenti, ma rivolta al sistema e ai processi attivati nell’interazione apprendimentoinsegnamento, l’atto valutativo quindi non coinvolge solo il bambino ma al tempo stesso
l’insegnante e il contesto.
Ciò implica una costante riflessione sul modo con cui gli apprendimenti sono attivati nei bambini e
quale spazio è lasciato al riconoscimento dei loro stili cognitivi. Una tale configurazione prevede la
messa in gioco degli insegnanti e del sistema allargato.
Al tempo stesso le differenze negli obiettivi e nei modi di valutare, i diversi codici e strumenti
valutativi utilizzati dai due segmenti scolastici, stimolano quel coordinamento e quella continuità
progettuale indispensabile sia nel passaggio di informazione tra una Scuola e l’altra, sia nella
creazione di un curricolo minimo degli anni ponte.
Data la complessità degli elementi e dei problemi evidenziati, la valutazione si rivela come il punto
forte da cui iniziare per migliorare l’azione educativa/didattica e la professionalità dell’insegnante,
al tempo stesso si evidenzia come il “punto debole” su cui intervenire e lavorare, al fine di
produrre un cambiamento qualitativo che investe i diversi soggetti educativi.
Si demanda ai singoli Consigli di classe/sezione la scelta di forme diverse di verifica
(interrogazione, prove scritte, prove oggettive, questionari, libere espressioni, analisi dei
comportamenti, ecc.).
I dati emersi saranno utilizzati come momenti di controllo di ogni fase di lavoro svolto e non
serviranno solo a classificare ma anche ad informare e ad impostare il lavoro successivo, nonché a
guidare gli alunni all’orientamento ed all’autovalutazione.
La valutazione sarà sempre oggettiva, graduale, continua e sistematica, e terrà conto
dell’accertata situazione iniziale, nonché del grado di evoluzione degli alunni verso gli obiettivi
programmati e della modifica dei comportamenti nelle varie dimensioni della personalità; sarà
strettamente correlata alla programmazione, individualizzata e partecipata alle famiglie e agli
alunni per motivarli verso i traguardi e le mete da conseguire.
La valutazione così intesa non sarà mai un giudizio sulla persona e sul suo valore, ma la
certificazione di cosa sa fare un alunno in un determinato momento della sua crescita
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Pagina 45
La valutazione riguarda i processi formativi e cognitivi.
I processi formativi riguardano:
1) relazionalità e socialità
 positiva immagine di sé
 rapporto alunno/alunno, alunno/classe, alunno/insegnante
 partecipazione alle attività comuni
 impegno e responsabilizzazione nel perseguire gli obiettivi comuni
2) comportamento personale
 motivazioni con cui si affondano le attività
 partecipazione alle varie proposte
 impegno nella conduzione delle varie attività
I processi cognitivi (secondo gli indicatori ministeriali) riguardano competenze disciplinari e campi
d’esperienza che rappresentano competenze trasversali :
1) Comunicative
 ascolto
 confronto
 elaborazione
 espressione verbale
 espressione con codici diversi ( iconico – corporeo – grafico )
2) Logiche
 problematizzazione
 analisi
 confronto
 progettazione
 verifica
Le tipologie di verifica applicate saranno costituite da:








osservazioni sistematiche
domande con risposta (vero/falso – chiusa/aperta – a scelta multipla )
individuazione o riordinamento di sequenze
griglie
costruzione di schemi e tabelle
completamento di tabelle prestabilite
produzione e rielaborazione di testi scritti
controllo orale
La valutazione verrà scaglionata secondo i seguenti tempi:
 valutazione iniziale
 valutazione in itinere ( alla fine di ogni unità didattica e quadrimestrale )
 valutazione finale
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Valutazione del comportamento
Il DPR n.122 del 8/09/09 regolamenta la valutazione del comportamento degli studenti: in
relazione a questa definizione il Collegio docenti ha deliberato di utilizzare il giudizio sintetico per
la valutazione del comportamento degli alunni della scuola primaria.
L’attenzione dei docenti, oltre che sull’effettivo rispetto delle regole, è focalizzata sulla
comprensione, condivisione e assimilazione dei valori positivi che le sottendono. Anche nella
scuola primaria il percorso formativo degli alunni passa attraverso l’acquisizione di strumenti di
autovalutazione. Infatti la capacità di riflettere sul proprio comportamento e sul modo di far
fronte ai propri doveri e alle proprie responsabilità costituisce un importante indice di
maturazione dell’identità personale nell’ambito delle relazioni con gli altri.
Secondo il testo del regolamento 122/09 art. 2 comma 4 e art. 4 comma 3, la valutazione
dell'insegnamento della religione cattolica è disciplinata dall'art. 309 del Testo Unico in materia di
istruzione che prevede:
“I docenti incaricati dell'insegnamento della religione cattolica partecipano alle valutazioni
periodiche e finali solo per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento...”
“Per l'insegnamento della religione cattolica, in luogo di voti e di esami, viene redatta a cura del
docente e comunicata alla famiglia, per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale nota, da
consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante l'interesse con il quale
l'alunno segue l'insegnamento e il profitto che ne ritrae.”
Negli specifici articoli del Regolamento 122/09, la valutazione “è comunque espressa senza
attribuzione di voto numerico”: sufficiente, buono, distinto, ottimo.
Valutazione alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e DSA
La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e successivamente la
C.M. n.8 del 6 marzo 2013, estendono a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla
personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla
Legge 53/2003.
Il nostro Istituto da sempre accoglie e cura particolarmente gli alunni con bisogni educativi speciali
e l’impegno è ancora maggiore in seguito alle direttive e alle circolari ministeriali. Sono ritenuti
alunni con bisogni educativi speciali tutti coloro che per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche
per motivi psicologici o sociali, necessitano di una didattica personalizzata (si veda la Direttiva
Ministeriale del 27.12.2012).
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Per quanto riguarda il complesso sistema della valutazione, ciascun insegnante fa riferimento al
Piano Annuale d’Inclusività (documento che riassume tutte le attività di inclusione dell’Istituto), al
Piano Educativo Individualizzato nel caso di alunni in possesso di certificazione da parte
dell’Azienda Sanitaria Provinciale, al Piano Didattico Personalizzato nel caso di studenti con
diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento.
Autovalutazione di Istituto
La recente Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014 mette a regime i processi auto valutativi nella
scuola italiana, dando applicazione al regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (S.V.N.)
in materia di istruzione e formazione (DPR 38 marzo 2013, n. 80).
Intraprendere un percorso autovalutativo significa, infatti, impostare un processo di analisi e
gestione di un problema professionale in termini sistematici e metodologicamente controllati, in
un contesto organizzativo inteso come processo sociale che coinvolge tutti i protagonisti della
comunità scolastica, che affronta i problemi ed individua le strategie per risolverli.
VALUTAZIONE ESTERNA DEGLI APPRENDIMENTI
Il sistema nazionale di valutazione ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema
scolastico, fornendo alle scuole, alle famiglie e alla comunità sociale, elementi di
informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione.
L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai
traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della
valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento
delle prove. (INDICAZIONI NAZIONALI 2012)
Come previsto dalla Direttiva del 12/10/2012 n° 85 “Priorità strategiche dell’INVALSI per gli a. s.
2012/2013, 2013/2014 e2014/2015, le rilevazioni nazionali degli apprendimenti sono a carattere
censuario e come prevede l’Art. 1, c. 5, Legge 25 ottobre 2007, n. 176: dall’anno scolastico
2007/08 il Ministro della Pubblica Istruzione fissa con direttiva periodica gli obiettivi della
valutazione esterna condotta dal Servizio nazionale di valutazione in relazione al sistema scolastico
e ai livelli di apprendimento degli studenti per effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle
conoscenze e abilità degli studenti, di norma, alla classe seconda e quinta della scuola primaria per
le aree disciplinari dell’italiano e della matematica. La restituzione dei risultati delle rilevazioni
degli apprendimenti costituiscono per le istituzioni scolastiche una base per l’avvio dei processi di
autovalutazione.
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FINALITÀ
Disporre di un sistema organico di dati per intraprendere un processo di autovalutazione
Analizzare i processi in atto, valorizzare i punti di forza, affrontare le criticità della scuola
Avviare priorità di sviluppo e miglioramento dell’azione didattica
Migliorare gli esiti formativi ed educativi degli studenti considerando il contesto in cui la scuola
opera
Avviare modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica.
Come risulta dalla Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014, i processi
autovalutativi della scuola italiana vanno a regolamentazione, al fine di
contenere il tasso di autoreferenzialita’ della Scuola, che deve confrontarsi
costantemente con i bisogni del territorio e con quanto indicato nel P.O.F.
sarà necessario quindi valutare la qualità dei servizi connessi alla quantità e
alla qualità delle risorse disponibili, per svilupparne l’efficacia. Di certo
l’autovalutazione per essere valida, deve essere condivisa e coinvolgere le
componenti dell’istituto a diversi livelli.
“Se un uomo parte con delle certezze finirà con dei dubbi; ma se si accontenta di
iniziare con qualche dubbio, arriverà alla fine a qualche certezza”. (Bacon)
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7) ATTIVITA’ SPORTIVE
All’inizio di ogni anno scolastico vengono programmate, nell’ambito del Progetto “Sport a
Scuola”, attività di promozione della pratica sportiva da parte degli alunni, anche in orari
pomeridiane, sia presso la palestra della scuola che presso strutture esterne. Tali attività
scaturiscono da precisi progetti formativi riguardanti diverse discipline sportive, riconosciute dal
CONI, per le quali la scuola si avvarrà del supporto di formativo di istruttori ed Enti e Società
sportive federate al CONI. Fin dallo scorso anno scolastico, si è costituito presso la nostra scuola il
Centro Sportivo di Minibasket “Direzione Didattica Mariele Ventre – Ragusa”, affiliata alla
Federazione Italiana Pallacanestro (F.I.P.), curato dall’Associazione Sportiva “Nova Virtus” Ragusa
(prof. Alessandro Vicari), con la quale la scuola ha stipulato un’apposita convenzione. Quest’anno
gli alunni iscritti al Centro sono 80. Per le attività di calcio e pallavolo, la scelta dell’Associazione
sportiva è avvenuta tramite un bando di gara, che si è aggiudicato l’Associazione “Accademia
Calcio” di Ragusa, la cui proposta è risultata la migliore in termini di qualità e prezzo del servizio
offerto. Tutte le attività di avviamento allo sport sono coordinate e svolte sotto la supervisione di
una Commissione, di cui fanno parte il Dirigente Scolastico, l’insegnante specialista Carmen
D’Aleo, l’insegnante Franca Nicita, docente comunale di attività integrative e un rappresentante di
ciascuna associazione sportiva convenzionata. Complessivamente il Progetto “Sport a Scuola” è
seguito da oltre 150 alunni della nostra scuola primaria.
8) ATTIVITÀ’ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
Per quanto riguarda la programmazione delle attività alternative alla Religione Cattolica, tenuto
conto che la C.M. n. 130/86 afferma che esse devono essere rivolte all’approfondimento di
tematiche concernenti i valori fondamentali della vita e della convivenza civile, verteranno sui
seguenti argomenti:

io e gli altri (nella famiglia, nella Scuola, nella società): percorso volto alla conoscenza
di culture diverse;

i diritti e i doveri del fanciullo nella famiglia e nella Scuola;

l’uomo e gli altri (nelle Scuola, nella famiglia, nella società);

l’uomo e la società (rapporto con le Istituzioni, il Parlamento, il Governo, ecc.)
I contenuti di tali tematiche saranno definiti, in modo articolato, nei relativi Consigli di classe
interessati.
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9) RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
Saranno promosse riunioni periodiche con i genitori, al fine di ottenere la loro collaborazione in
ordine al rendimento scolastico degli alunni e per risolvere eventuali problemi relativi alla
formazione della persona e all’orientamento. Potranno, inoltre, essere realizzate iniziative culturali
estese ai genitori degli alunni al fine di rendere effettivo l’obiettivo di realizzare una Scuola che sia
una “comunità educante”.
10) RAPPORTI CON LE ÉQUIPES SOCIO-PSICO-PEDAGOGICHE
Le due Équipes, istituite dall’Ente comunale, si affiancheranno ai docenti specializzati e ai docenti
curricolari nell’opera di:

consulenza ai soggetti con particolari problemi di apprendimento e di relazione ai
docenti;

supporto ai docenti di sostegno per la formulazione delle diagnosi funzionali;

collaborazione per l’elaborazione e l’attuazione di strategie educativo-didattiche
individualizzate;

collaborazione con i docenti e con le famiglie per l’individuazione delle migliori
strategie rispetto ai bisogni di formazione degli alunni.
PROGETTUALITA’ DI INTEGRAZIONE PER ALUNNI DISABILI
Nella consapevolezza che la scuola rappresenta un asse importante e imprescindibile
nell’integrazione degli alunni con disabilità, si sono individuati quegli obiettivi di Istituto che si
pongano quali guida comune, nella precisa contestuale considerazione della primaria specificità di
ognuno.
Un bambino disabile necessita innanzitutto di trovarsi inserito in un contesto sereno e motivante,
che gli permetta di esprimere le potenzialità possedute.
Sarà quindi compito primo dei docenti organizzare la classe e programmare interventi tali da
favorire al meglio la socializzazione e la partecipazione degli alunni alla vita del gruppo.
11) STESURA DEL P.E.I. PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
La stesura del P.E.I. per gli alunni diversamente abili non consente generalizzazioni, in quanto
determinata dalla diversa tipologia e dal livello di gravità dell’handicap; ciò nonostante si ritiene
comunque fondamentale definire gli aspetti essenziali dell’attività didattica secondo alcuni criteri
di fondo. Essi costituiscono il presupposto per l’organizzazione del processo d’insegnamentoapprendimento al fine di realizzare l’attuazione di alcuni obiettivi.
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CRITERI
-
Partecipazione di tutta la comunità scolastica al progetto d’integrazione dell’alunno in
difficoltà.
-
Definizione estremamente accurata della situazione di partenza dell’alunno, analizzandone gli
aspetti senso-percettivi, psicomotori, gnosici-prassici, relazionali-comunicativi, cognitivitrasversali e le abilità specifiche.
-
Circolarità della Progettazione intervenendo ogni qualvolta sia necessario adeguare la stessa
alla realtà ed al bisogno degli allievi.
I.4.g – INTEGRAZIONE DEI BAMBINI DIVERSAMENTE ABILI
Consapevoli che il bambino diversamente abile è:
 risorsa per la Scuola nella sua complessità, in quanto ne arricchisce contenuti,
esperienze e relazioni;
 punto di riferimento di ogni progettualità curriculare ed extracurriculare;
 valore e possibilità di cambiamento umano e professionale,
viene individuato nel processo d’integrazione un processo circolare e sistemico in cui a ciascun
individuo sono offerte pari opportunità di crescita, sviluppo e formazione.
Nella dimensione scolastica il percorso specifico mira allo sviluppo della:
 dimensione assertiva rivolta all’acquisizione di una identità personale in relazione
al deficit
 dimensione socio–affettiva mirante alla socializzazione e all’interazione con i
compagni e gli adulti
 dimensione cognitiva finalizzata all’acquisizione di abilità disciplinari in relazione
alle potenzialità di ciascuno
per pervenire allo sviluppo integrale della persona.
Il team degli insegnanti comprende anche l’insegnante di sostegno contitolare della classe/sezione
che, in collaborazione con le unità sanitarie locali, pianifica un Piano Educativo Individualizzato
(P.E.I.) costituito da quattro componenti:




diagnosi funzionale
profilo dinamico funzionale
metodo e materiali di lavoro
verifica e valutazione
CRITERI METODOLOGICI




Incentivare e motivare
osservare sistematicamente il positivo: ciò che il bambino può fare e ciò che gli
piace fare
coinvolgere in ogni apprendimento la dimensione senso-percettiva, corporeomanipolativa, spazio-temporale (movimento, suono, ritmo)
insistere sul concreto
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



procedere con gradualità, nel rispetto dei suoi tempi e delle sue inclinazioni,
esplorando, al tempo stesso, nuove possibilità in cui spostare il “limite” conosciuto
consolidare gli apprendimenti
usare i media adeguati
favorire una relazione autentica e positiva.
Ogni alunno diversamente abile, in base alla situazione, ha diritto ad un numero diversificato di
ore di sostegno approvate dagli Organi competenti.
I docenti che svolgono attività di sostegno predispongono entro il mese di ottobre, insieme ai
docenti della Classe/Sezione, un piano educativo individualizzato che permetta al bambino di
superare la situazione di svantaggio.
Il docente di sostegno, secondo quanto previsto per ogni singolo alunno con i docenti della
Classe/Sezione coinvolta, svolge la sua attività preferibilmente in classe o in un locale che
permetta un più proficuo insegnamento individualizzato.
I. 4.h – ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)
COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ( dislessia, disgrafia, disortografia,
discalculia)
Sono disturbi congeniti di natura costituzionale,che appartengono al patrimonio genetico. Il
bambino con questo tipo di disturbi è dotato di intelligenza normale o anche superiore alla norma.
La dislessia si manifesta quando il bambino incomincia a imparare a leggere e a scrivere: è molto
lento e scorretto, inverte le lettere, le scambia o ne inserisce di nuove. Questo disturbo può essere
associato anche ad altri:
- la disortografia (disturbo di scrittura: vengono commessi molti errori di ortografia);
- la disgrafia (disturbo di scrittura: difficoltà a riprodurre segni e numeri e a gestire lo spazio del
foglio, grafia illeggibile);
- la discalculia (disturbo nell’area dei numeri: difficoltà a contare, scrivere e leggere e memorizzare
i numeri).
QUANDO SI MANIFESTANO
Un campanello di allarme potrebbero essere dei disturbi di linguaggio di tipo fonologico già
evidenti alla scuola materna, cioè difficoltà a pronunciare bene alcune parole. Questi disturbi però
si manifestano chiaramente e possono essere diagnosticati in modo certo solo al termine della
classe seconda della scuola primaria.
COME INTERVENIRE
E’ importante che sia l’insegnante sia i genitori, se permangono gravi difficoltà nel leggere e nello
scrivere, si confrontino in modo sereno e costruttivo. E’ fondamentale che i genitori segnalino al
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più presto il problema ad un centro specializzato, dove il bambino verrà sottoposto ad una serie di
prove e test per definire le caratteristiche specifiche del disturbo. La nostra scuola fornisce
indicazioni chiare sui luoghi e sulle modalità per procedere nel percorso diagnostico.
E’
necessario, infine, farsi rilasciare dal Centro specializzato una Certificazione del medico indicante il
tipo di disturbo individuato e consegnarla, al più presto, alla Segreteria della scuola o ai propri
insegnanti.
IL PIANO PERSONALIZZATO E GLI INTERVENTI DELLA SCUOLA
La Certificazione permette alla scuola di procedere alla stesura di un percorso (PIANO DIDATTICO
PERSONALIZZATO) che non penalizzi il bambino ma che lo aiuti a sviluppare delle strategie utili che
gli permettano di lavorare in classe esprimendo tutta la sua intelligenza, con l’uso di adeguati ausili
e strumenti compensativi e dispensativi.
Il Piano viene poi esposto ai genitori, discusso e concordato, affinché l’intervento sia condiviso e
successivamente monitorato.
La nostra scuola, sede della locale sezione dell’A.I.D. (Associazione Italiana Dislessia), dedica una
particolare attenzione alla prevenzione e al trattamento dei bambini a rischio o con sintomi già
presenti di DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), in conformità alla recente normativa (L.170
del 2010 e D.M. del 12/07/2011), con l’istituzione di un “Gruppo di lavoro per DSA” formato dal
Dirigente Scolastico, dal Referente di istituto, da un docente per ogni interclasse di Scuola Primaria
e un docente della Scuola dell’Infanzia..
In collaborazione con il Dipartimento Psicologia dell’Università di Palermo, si è svolto anche nella
nostra scuola un progetto biennale finalizzato all’individuazione precoce degli indicatori dei DSA. Il
progetto è iniziato nell’anno in corso, con uno screening dei bambini delle terze sezioni
dell’infanzia e continuerà il prossimo anno scolastico con le rilevazioni di controllo sugli stessi
bambini, nelle prime classi della scuola primaria. Oltre ad avere un valore scientifico di ricerca, il
progetto consente agli insegnanti di intervenire tempestivamente sulle situazioni di difficoltà che
dovessero emergere dallo screening, attenuando le conseguenze negative della presenza di un
DSA non diagnosticato in tempo.
Nel caso in cui in corso d’anno ci sia il sospetto di difficoltà specifica di apprendimento non
adeguatamente compensata (nonostante attività di recupero mirato) da parte di uno o più
docenti, verrà fatta segnalazione al coordinatore e al referente DSA che, una volta acquisite le
informazioni del caso e rilevata l’effettiva necessità, si confronterà con la famiglia e la inviterà ad
approfondire la questione rivolgendosi agli enti preposti per una possibile diagnosi di DSA (art. 3,
comma 1, Legge 170/2010).
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12) PIANO ANNUALE DELL’INCLUSIVITA’
Il Piano Annuale per l’Inclusività, elaborato fin dallo scorso anno scolastico e approvato dal
Collegio dei Docenti in data 30 giugno 2013, viene rinnovato di anno in anno. Oltre ad essere
l’adempimento di un preciso dovere, previsto dal D.M. 27.12.2012, rappresenta l’occasione per un
riesame critico e propositivo delle prassi educative della nostra scuola. Per quanto ancora in via
sperimentale e con un carattere di previsione, subordinata alle effettive risorse umane e materiali
sulle quali la scuola potrà contare nell’a.s. 2014/15, il Piano è stato elaborato considerando in
modo realistico le possibilità di intervento nel campo dell’inclusività e nasce da un lavoro di analisi
e proposte scaturite nel Gruppo di Lavoro per l’Inclusione.
Risorse umane
Oltre alle risorse umane fornite dal Comune di Ragusa (docenti, Équipes Socio-psico-pedagogiche
e assistenti personali), la scuola può contare sulla collaborazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale
n.7 di Ragusa e di numerosi enti ed associazioni private, che mettono a disposizione i loro
specialisti, fra l’altro, nei seguenti campi:
- Dislessia (Associazione Italiana Dislessia, Facoltà di Psicologia dell’Università di Palermo);
- Autismo (Associazione “Raggio di Sole”);
- Musicoterapia e Danzaterapia (Cooperative Agape-Vis);
- Logoterapia (dott.ssa Giovannella Scarso, logopedista);
Inoltre, sono numerosi i professionisti privati che collaborano gratuitamente con la scuola,
offrendo le loro competenze per la realizzazione di specifici interventi.
Alunni con Bisogni Educativi Speciali rilevati all’inizio dell’anno scolastico 2014/15.
Come deliberato dal Collegio dei Docenti, nel corso delle prime riunioni dei Consigli di Interclasse e
di Intersezione si è effettuata una rilevazione di tutti gli alunni in situazione di disagio
(diversamente abili, DSA e BES), al fine di rinnovare il Piano Annuale per l’Inclusività.
Da tale rilevazione è emerso che su 728 alunni presenti nella nostra scuola nel corrente anno
scolastico, 30 presentano difficoltà di varia natura e livelli. In una apposita riunione del Gruppo di
Lavoro per l’Inclusione, si è proceduto ad un primo esame dei casi presentati dai docenti, per
predisporre il Piano di interventi, con l’utilizzazione delle 62 ore a disposizione. Tali ore sono
interamente dedicate agli interventi in sostegno degli alunni con B.E.S. e, pertanto, per la
copertura di assenze, avente un carattere di emergenza o necessario per consentire l’esercizio di
diritti contrattuali dei docenti (permessi brevi, ferie ex art. 13, comma 9 del CCNL Scuola 20062009), non si dovrà superare il 50% delle ore complessive a disposizione, secondo quanto
deliberato dal Collegio dei Docenti.
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PIANO DI INTERVENTO PER L’ANNO SCOLASTICO 2014/15.
E’ intenzione della scuola attuare un Piano di intervento ad ampio raggio, che tocchi tutti i settori
e tutti i soggetti che ruotano intorno agli alunni in situazione di disagio:
1. Ambiente scolastico: verifica degli standard di accessibilità ed il grado di inclusività della nostra
scuola, attraverso la preparazione e somministrazione dei questionari specificamente predisposti
nel Progetto “Index per l’Inclusione”, destinati ai docenti, al personale ATA, ai genitori e agli
alunni. Verrà costituito un apposito Gruppo di lavoro, formato da esperti di ricerca sociale, sia
interni alla scuola che esterni, che dovrà rilevare il grado di inclusività della nostra scuola ed
evidenziare gli aspetti critici sui quali sia possibile intervenire direttamente, attraverso modifiche
dell’organizzazione del lavoro e delle procedure amministrative.
2. Clima educativo: disposizioni più adeguate per un incremento della cultura dell’inclusività in
tutti i contesti (rapporti scuola-famiglia, criteri di valutazione condivisi con la famiglia, patto
educativo, elaborazione di piani didattici personalizzati da parte dei Consigli di Interclasse e
Intersezione).
3. Gruppo di Lavoro per l’Inclusione: il G.L.I. costituito è formato da componenti di diritto (tutti i
componenti del G.L.H. d’Istituto) e componenti individuati dal Collegio dei Docenti e dal Dirigente
Scolastico. Per il corrente a.s. è così costituito:
-
1. il Dirigente Scolastico, prof. Giuseppe Palazzolo;
-
2. i Collaboratori del D.S., inss. Maria Rita Teddio e Giovanna Distefano;
-
3. due docenti Funzioni Strumentali: ins. Carmela Stancati (P.O.F.) e Viviana Vindigni
(Innovazione Didattica e Continuità);
-
4. tutte le insegnanti di Sostegno della scuola: inss. Cettina Rollo, Valeria Catalano, Elvira
Manuguerra, Giuseppa Boncoraglio, Giovanna Cilia (oltre all’ins. Teddio, già inserita fra le
FF.SS.);
-
5. le insegnanti Giuseppina Bocchieri, Giancarla La Cognata e Daniela Giampiccolo;
-
6. tutte le componenti delle due Equipes socio-psico-pedagogiche che operano nella scuola
(dott.ssa M.Grazia Falco, psicologa, dott.ssa Daniela Tumino, pedagogista, dott.ssa Emanuela
Montemagno, assistente sociale; dott. Rosario Tribastone, psicologo; dott.ssa Rossella Colucci,
assistente sociale).
Il G.L.I. ha già avuto un importante ruolo nel definire le linee di intervento per l’attuazione
delle disposizioni contenute nel D.M. 27.12.2012 e nella C.M. n. 8 del 6.3.2013. Ha predisposto
il testo di modifica ed integrazione del Piano dell’Offerta Formativa, deliberato dal Collegio dei
Piano dell’Offerta Formativa
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Docenti del 30 giugno 2013 e rappresenta il raccordo naturale fra le esigenze formative che
emergono nella scuola e le risposte concrete che la scuola può offrire.
4. Interventi per l’Inclusione
-
a. Formazione – Le attività di formazione del personale, in particolare docente, saranno
realizzate con due modalità. La prima, utilizzando le risorse umane già presenti nella scuola,
secondo le rispettive competenze (docenti di sostegno, psicologhe, pedagogiste e assistenti
sociali delle Equipe, docenti curricolari con competenze specifiche); la seconda, accedendo alle
risorse esterne, sia di tipo istituzionale (ASP 7: Dipartimento Salute Mentale, U.O.
Riabilitazione Neuro Motoria) che privato (Cooperative sociali e Associazioni, quali
l’Associazione Italiana Dislessia).
-
La formazione avrà come scopo principale l’ampliamento delle conoscenze relative ai disturbi
dell’apprendimento, alle tecniche di osservazione per la loro rilevazione, alle modalità di
intervento (misure compensative, aspetti relazionali, individuazione degli obiettivi minimi nelle
discipline), all’ottimizzazione del lavoro di gruppo (dei team docenti). La partecipazione ai Corsi
e ai Seminari che verranno organizzati avverrà su base volontaria. Il loro svolgimento è
previsto soprattutto nella prima parte dell’anno scolastico.
-
Al fine di facilitare la realizzazione delle attività formative, la scuola ha già aderito alla Rete di
Scuole Iblee per la formazione, di cui fanno parte altre sei scuole Primarie e Istituti
Comprensivi del Comune di Ragusa. Ciò comporterà una razionalizzazione delle proposte
formative e minori costi organizzativi.
-
b. Consigli di Interclasse ed Intersezione – I Consigli di Interclasse ed Intersezione hanno già
dei precisi compiti che, anche prima della recente normativa, consentiva interventi di tipo
inclusivo nei confronti degli alunni con difficoltà più o meno gravi. Tuttavia, mentre
precedentemente questi interventi avvenivano in modo spontaneo e non strutturato, il già
citato D.M. 27.12.2012 consente di dare sistematicità e ufficialità agli interventi effettuati.
Inoltre, dal corrente anno scolastico, tutti i Consigli di Interclasse e Intersezione saranno
chiamati ad applicare le nuove norme e sarà un preciso diritto degli alunni (e dei loro genitori)
che le situazioni di disagio scolastico che vivono vengano affrontati positivamente ed
esplicitamente dai docenti dei team educativi delle classi e delle sezioni.
E’ naturale che, in questa prima fase, ci possano essere incertezze e dubbi sul modo migliore di
intervenire nei casi concreti; per tale motivo la scuola metterà a disposizione uno “sportello” di
consulenza e assistenza, la cui struttura sarà determinata dalle risorse umane su cui potremo
Piano dell’Offerta Formativa
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disporre per il prossimo anno scolastico. In ogni caso, per quanto minima (qualora non
dovessero pervenire alla scuola nuove risorse), verrà creata una struttura di sostegno al lavoro
dei docenti, relativamente alle problematiche dell’inclusione.
-
c. Scuola-famiglia – I rapporti scuola-famiglia dovranno essere riconsiderati, anche alla luce dei
risultati dei questionari conoscitivi che dovranno essere somministrati ai genitori (Progetto
“Index per l’inclusione”). Si dovranno verificare le attuali forme di comunicazione docentigenitori e scuola-genitori, per migliorarne la qualità, oltre a prevedere nuove modalità, più
incisive.
I.4.i – CONTINUITA’ EDUCATIVA
La Continuità è quella dimensione educativa che implica il raccordo unitario, ricercato, mediato e
flessibile fra i diversi soggetti educativi che cooperano nella scuola, nel rispetto delle specificità. La
Continuità, con soggetti che interagiscono nel contesto educativo, opera sia a livello verticale che
a livello orizzontale.
A livello verticale:
 Il Nido
 la Scuola dell’Infanzia
 la Scuola Primaria
 la Scuola Secondaria di primo grado
A livello orizzontale:
 la Famiglia
 le Agenzie territoriali di riferimento
FINALITÀ
La Continuità educativa si sviluppa attraverso il coordinamento ed il raccordo fra le diverse agenzie
educative, per il conseguimento della formazione armonica del bambino, attraverso un percorso
quanto più possibile unitario e condiviso.
OBIETTIVI

Condivisione degli aspetti pedagogici e didattici in verticale ed in orizzontale

Elaborazione di progettazioni integrate
AZIONI
Le azioni si basano su tre tipi di raccordi:
Piano dell’Offerta Formativa
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culturale
-
Organizzazione di momenti, spazi, gruppi per esperienze comuni
-
Conoscenza delle indicazioni nazionali relativi ai due ordini di scuola
metodologico
-
Periodi di formazione comuni
-
Connessione degli impianti metodologici dei due segmenti del sistema formativo di base
curriculare
-
Attivazione del passaggio d’informazioni su percorsi didattico-educativi pregressi
-
Elaborazioni di curricoli integrati
VERIFICA
La verifica del periodo sulla continuità prevede diversi momenti:
ad inizio anno
-
Scambio di informazioni relative ai bambini in entrata e per l’elaborazione di prove di
verifica per l’accertamento delle competenze di base
dopo un mese
-
Valutazione delle prove di verifica attraverso incontri tra i docenti delle scuole interessate
in itinere
-
Verifica dei processi di apprendimento ed individuazione di eventuali situazioni
problematiche
a fine anno
-
Verifica e valutazione del percorso Continuità svolto.
-
Rilevazione dei punti forti/deboli del percorso di continuità ed utilizzare questi ultimi come
“risorsa” su cui riorganizzare la progettualità dell’anno successivo.
Nel percorso della Continuità, sviluppato all’interno di una ricerca che ha visto tutti i docenti dei
due ordini di scuola impegnati insieme, è stato ritenuto rilevante avere codici comuni,
condividendo significati su alcuni concetti basilari quali:
o SPAZIO - Ambiente di apprendimento da esplorare, strutturare,
rappresentare; spazio personale inteso come spazio fisico, relazionale e
della memoria.
o TEMPO - Configurazione, organizzazione e scansione cronologica,
flessibilità, rispetto del ritmo di crescita psico-fisica del bambino sul
prevalere del tempo dell’insegnate.
Piano dell’Offerta Formativa
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Pagina 59
o ASCOLTO - Accoglienza positiva dell’Altro; comprensione dei bisogni
dell’Altro; interpretazione dei messaggi dell’Altro.
o ATTENZIONE - Attenzione verso l’Altro partendo da se stessi, cogliendo gli
aspetti della realtà, misurando forze ed interventi.
o PREREQUISITI - Scolarizzazione, capacità di ascolto, capacità sensopercettive, coordinazione oculo-manuale,
motricità fine, maturazione
dell’identità corporea, cognitiva e psico-dinamica, capacità di entrare nella
processualità degli apprendimenti, orientamento nello spazio-foglio.
L’Equipe dei due ordini di scuola (Primaria e Infanzia) concordano nel principio
che le
strumentalità di base, nei bambini della scuola dell’Infanzia, debbano essere interiorizzate nel
rispetto dei tempi di apprendimento, senza anticipazioni, forzature o modalità specifiche della
scuola Primaria.
Si dà, inoltre, un’importanza rilevante alla formazione comune degli insegnanti dei diversi ordini
della scuola di base.
Il percorso formativo comune, infatti, tende a:
o migliorare la comunicazione interpersonale:
o creare un cultura psico-pedagogica comune
Il percorso formativo si svilupperà utilizzando modalità e approcci diversi, ma, soprattutto,
attraverso incontri esperenziali in cui le insegnanti della scuola successiva conosceranno modalità
e processualità propri della
I.4.l – LA DOCUMENTAZIONE
La documentazione, svolta a sostegno dei percorsi svolti, ha per obiettivo quello di socializzare e
rendere visibili le fasi di un’esperienza/progetto. Essa è rivolta a creare memoria e, al tempo
stesso, a rendere partecipi gli altri soggetti educanti:genitori, extraScuola.
Consiste nella produzione di:

elaborati dei bambini

prodotti multimediali

cartelloni

altro…
Convinti che la documentazione sia uno strumento di arricchimento per la valutazione dei processi
e dei percorsi effettuati, in quanto rende visibili sia il punto di partenza che di arrivo, creando
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Pagina 60
quindi momenti di ulteriore riflessione, pensiamo sia opportuno allargare i suoi “confini” e
significati per assumerla come componente inscindibile della valutazione.
I.4.m – LA SCHEDA DI VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
Il D.P.R. n.122/09 sottolinea che spetta alle scuole adattare in modo opportuno la scheda per la
valutazione individuale dell’alunno, confermando quanto già previsto dalla C.M. 85/04 e dalla C.M.
n.100/08, secondo la quale il documento di valutazione degli alunni viene predisposto in
autonomia dalle istituzioni scolastiche.
La scheda di valutazione quadrimestrale nella Scuola Primaria viene compilata mediante il
software “Giudizi” edito dalla Argo Software. La rilevazione degli apprendimenti delle varie
discipline, così come previsto dalla normativa, avviene mediante un voto decimale da 1 a 10. La
rilevazione dei progressi sul processo di maturazione globale si ottiene mediante la scelta di
diverse frasi, di cui si riporta la legenda qui di seguito, relative ai diversi indicatori.
Valutazione Intermedia
Indicatore FRE - FREQUENZA
Frase prefissa: L’alunno/a frequenta in modo
1
2
3
4
5
assiduo (fino a 7 assenze per quadrimestre)
regolare (da 8 a 15 assenze per quadrimestre)
non regolare (da 16 a 20 assenze per quadrimestre)
discontinuo (da 21 a 30 assenze per quadrimestre)
saltuario (oltre 30 assenze per quadrimestre)
Indicatore SIT - SITUAZIONE DI PARTENZA
Frase prefissa: E’ in possesso di un
1
2
3
4
5
6
ricco bagaglio culturale che gli/le permette di assumere iniziative nel contesto
scolastico; pertanto, la preparazione di partenza può considerarsi solida.
buon bagaglio culturale che lo/a stimola a nuove esperienze; pertanto, la
preparazione risulta consistente.
buon bagaglio culturale che lo stimola a nuove esperienze
discreto bagaglio culturale che gli/le permette di affrontare nuove esperienze;
pertanto, la preparazione di partenza può considerarsi adeguata.
Discreto bagaglio culturale;
modesto bagaglio culturale; pertanto, la preparazione di partenza risulta incerta.
limitato bagaglio culturale; pertanto, la preparazione di partenza è lacunosa.
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Indicatore REG - RISPETTO DELLE REGOLE
1
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3
4
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6
Rispetta sempre le
Rispetta le
Solitamente, rispetta le
Non sempre rispetta le
Si rifiuta di rispettare le
Si oppone al rispetto delle
Frase suffissa: regole scolastiche.
Indicatore SOC – SOCIALIZZAZIONE
1. E’ integrato/a nel gruppo classe e sa relazionarsi molto bene sia compagni che con gli
insegnanti.
2. Sa relazionarsi molto bene sia con i compagni che con gli insegnanti.
3. E’ integrato/a nel gruppo classe .
4. E’ inserito/a nel gruppo classe .
5. E ’inserito/a nel gruppo classe, ma preferisce svolgere attività individuali.
6. Ha qualche difficoltà ad inserirsi nel gruppo classe e preferisce il piccolo gruppo.
7. Ha difficoltà a relazionarsi con i compagni.
8. Ha difficoltà a relazionarsi con gli insegnanti.
9. Ha difficoltà a relazionarsi sia con i compagni che con gli insegnanti.
Indicatore PAR - PARTECIPAZIONE
1
2
3
4
5
6
7
Partecipa attivamente, con entusiasmo ed in modo costruttivo
Partecipa attivamente
Partecipa regolarmente
Partecipa in modo discontinuo
Partecipa, solo se sollecitato/a
Partecipa anche se ha bisogno di continue sollecitazioni.
Anche se opportunamente sollecitato/a, partecipa poco
Frase suffissa: al dialogo educativo.
Indicatore INT - INTERESSE
Frase prefissa: Evidenzia
1
2
3
4
5
uno spiccato interesse verso tutte le
interesse verso le
interesse superficiale verso le
poco interesse per le
interesse per alcune
Frase suffissa: attività didattico-educative.
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Indicatore IMP - IMPEGNO
Frase prefissa: L’impegno manifestato è
1
2
3
4
5
6
efficace e costante.
costante.
costante ma superficiale.
poco costante.
saltuario.
saltuario e superficiale.
Indicatore AUT - AUTONOMIA
1
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4
5
6
7
Ha raggiunto una notevole autonomia personale.
Ha raggiunto un buon grado di autonomia personale.
Ha raggiunto una discreta autonomia personale.
Ha raggiunto un sufficiente grado di autonomia personale.
Si avvia al raggiungimento di una sufficiente autonomia personale.
Mostra poca autonomia e necessita, a volte, dell’aiuto dell’insegnante
Mostra poca autonomia personale ed opera solo con l’aiuto dell’insegnante.
Indicatore MET - METODO DI STUDIO
1
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6
7
8
E’ in possesso di un metodo di studio organico, riflessivo e critico.
E’ in possesso di un metodo di studio efficace.
E’ in possesso di un metodo di studio limitato alle fasi essenziali del lavoro scolastico.
Si avvia all’acquisizione di un metodo di studio.
Si avvia all’acquisizione di un metodo di studio adeguato al raggiungimento degli
obiettivi di apprendimento.
Si avvia all’acquisizione di un metodo di studio adeguato.
Evidenzia un metodo di studio poco organico e dispersivo.
Deve ancora acquisire un metodo di studio.
Indicatore PRO - PROGRESSO NEGLI OBIETTIVI
Frase prefissa: Rispetto alla situazione di partenza, ha fatto registrare
Frase suffissa: progressi negli obiettivi programmati.
1
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7
eccellenti
notevoli
buoni
soddisfacenti
regolari
poco rilevanti
irrilevanti
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Valutazione Finale
Indicatore FRE FREQUENZA
Frase prefissa: L’alunno/a ha frequentato in modo
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assiduo (fino a 14 assenze per quadrimestre)
regolare (da 15 a 30 assenze per quadrimestre)
non regolare (da 31 a 40 assenze per quadrimestre)
discontinuo (da 41 a 60 assenze per quadrimestre)
saltuario (oltre 60 assenze per quadrimestre)
Indicatore REG RISPETTO DELLE REGOLE
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9
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11
Ha sempre rispettato le
Ha rispettato le
Solitamente, ha rispettato le
Non sempre ha rispettato le
Si è rifiutato/a di rispettare le
Si è opposto/a al rispetto delle
Nella seconda parte dell’anno scolastico, ha rispettato sempre le
Nella seconda parte dell’anno scolastico, solitamente, ha rispettato le
Nella seconda parte dell’anno scolastico, ha iniziato a rispettare le
Nella seconda parte dell’anno scolastico, non sempre ha rispettato le
Nella seconda parte dell’anno scolastico, si è rifiutato di rispettare le
Frase suffissa: regole scolastiche.
Indicatore SOC SOCIALIZZAZIONE
1
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4
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9
Si è ben integrato/a nella classe e si è relazionato molto bene con compagni e
docenti.
Si è relazionato/a molto bene con compagni e docenti.
Si è ben integrato/a nella classe.
Si è integrato/a nella classe.
Si è inserito/a nella classe.
Ha avuto qualche difficoltà d’inserimento nella classe.
Ha continuato ad avere difficoltà d’inserimento nella classe.
E’ riuscito/a ad inserirsi nella classe.
E’ riuscito/a, in qualche modo, ad inserirsi nella classe.
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Indicatore PAR PARTECIPAZIONE
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Ha partecipato con entusiasmo ed in modo costruttivo
Ha partecipato attivamente
Ha partecipato regolarmente.
Ha partecipato in modo discontinuo.
Ha partecipato solo dietro sollecitazione
Anche se opportunamente sollecitato/a, ha continuato a partecipare poco
Nel secondo quadrimestre ha partecipato poco
Frase suffissa: al dialogo educativo.
Indicatore INT INTERESSE
Frase prefissa: Ha
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4
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evidenziato uno spiccato interesse verso tutte le
evidenziato interesse verso tutte le
evidenziato interesse verso alcune
evidenziato interesse superficiale per le
evidenziato poco interesse per le
cominciato a dimostrare interesse per le
cominciato a dimostrare interesse per alcune
Frase suffissa: attività didattico-educative.
Indicatore IMP IMPEGNO
Frase prefissa: Nel corso dell’anno, ha manifestato un
1
2
3
3
4
5
6
impegno costante ed efficace.
impegno costante.
impegno superficiale.
impegno poco costante.
impegno saltuario.
impegno saltuario e superficiale.
solo un minimo impegno.
Indicatore AUT AUTONOMIA
1
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3
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5
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7
Ha raggiunto una notevole sicurezza ed autonomia personale.
Ha raggiunto una buona autonomia personale.
Ha raggiunto una soddisfacente autonomia personale.
Sufficiente l’autonomia personale raggiunta.
Si avvia al raggiungimento di una sufficiente autonomia personale.
Ha mostrato poca fiducia nelle proprie capacità e deve ancora acquisire autonomia
personale.
Deve ancora acquisire autonomia personale.
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Indicatore MET METODO DI STUDIO
Frase prefissa: Il metodo di studio cui è pervenuto/a può considerarsi
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organico, riflessivo e critico.
organico e riflessivo.
organico.
efficace
adeguato
adeguato solo alle fasi essenziali del lavoro scolastico.
poco organico e dispersivo.
ancora incerto e di modesta consistenza.
Indicatore APP GRADO DI APPRENDIMENTO
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Ha conseguito, globalmente, un ottimo livello di apprendimento che gli/le consentirà
di ampliare e rielaborare le conoscenze acquisite in modo completo e con spirito
critico.
Ha conseguito, globalmente, un ottimo livello di apprendimento che gli/le consentirà
di ampliare e rielaborare le conoscenze acquisite in modo completo.
Ha conseguito, globalmente, un ottimo livello di apprendimento.
Ha conseguito, globalmente, un livello di apprendimento più che buono che gli/le consentirà
di ampliare e rielaborare le conoscenze acquisite in modo completo e con spirito critico.
Ha conseguito, globalmente, un livello di apprendimento più che buono che gli/le consentirà
di ampliare e rielaborare le conoscenze acquisite in modo completo.
Ha conseguito, globalmente, un livello di apprendimento più che buono che gli/le consentirà
di ampliare e rielaborare le conoscenze acquisite.
Ha conseguito, globalmente, un grado di apprendimento più che buono.
Ha conseguito, globalmente, un buon livello di apprendimento che gli/le consentirà di
ampliare le conoscenze in modo completo.
Ha conseguito, globalmente, un buon livello di apprendimento.
Ha conseguito, globalmente, un grado di apprendimento più che sufficiente.
Ha conseguito, globalmente, un sufficiente grado di apprendimento.
Ha conseguito, globalmente, un grado di apprendimento modesto ma adeguato alle
minime conoscenze essenziali per affrontare gli argomenti successivi.
Nonostante gli stimoli e gli interventi individualizzati proposti dagli insegnanti, l’alunno/a
deve ancora acquisire le conoscenze minime per affrontare gli argomenti successivi.
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CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEI VOTI NUMERICI
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Parziale raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Parziale acquisizione di
abilità e conoscenze. Scarsa autonomia. Non si registrano progressi
apprezzabili
Raggiungimento degli obiettivi disciplinari strumentali. Acquisizione
essenziale e/o non sempre stabile delle conoscenze e delle abilità di base
fondamentali. Sufficiente autonomia nell'applicare procedure e
metodologie disciplinari. Si manifestano dei progressi ma gli
apprendimenti sono ancora fragili e parziali
Discreto raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Acquisizione stabile
delle conoscenze e delle abilità di base fondamentali. Discreta autonomia
nell'applicare procedure e metodologie disciplinari.
Buon raggiungimento di tutti gli obiettivi disciplinari. Sicura acquisizione
delle conoscenze e delle abilità di base. Piena autonomia nell'applicare
procedure e metodologie disciplinari.
Ottimo raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Sicuro possesso delle
abilità e delle conoscenze disciplinari. Capacità di spiegare il contenuto
degli apprendimenti. Padronanza delle fondamentali procedure e delle
metodologie disciplinari. Capacità di servirsi degli apprendimenti in
contesti diversi
Eccellente raggiungimento di tutti gli obiettivi disciplinari. Sicuro e
articolato possesso delle abilità e delle conoscenze disciplinari. Padronanza
di tutte le procedure e metodologie disciplinari. Capacità di porre in
relazione competenze e conoscenze maturate in contesti diversi. Capacità
di esprimere valutazioni ed elaborazioni sintetiche personali.
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Progetti Curricolari della Scuola dell’Infanzia
Progetto “ASCOLTANDO E NARRANDO”
Progettazione curricolare della Scuola dell’Infanzia “B. Munari”
Tenendo conto dei documenti ufficiali e dei bisogni dei bambini di questa fascia d’età, le
docenti della Scuola dell’Infanzia “B. Munari” predispongono il percorso educativo del corrente
anno scolastico allo scopo di fornire una significativa esperienza di crescita e di maturazione in
tutti gli ambiti: affettivo, sociale e culturale.
La programmazione educativo-didattica si articola attraverso i campi di esperienza, che sono
i “luoghi del fare e dell’agire” del bambino.
L’ambiente accogliente e motivante, gli spazi adeguati alle esigenze dei bambini, la
documentazione che rende visibili le modalità e i percorsi di formazione e permette di valutare i
progressi dell’apprendimento, lo stile educativo fondato sull’osservazione e l’ascolto, sull’attenta
regia educativa dell’insegnante, la condivisione delle scelte progettuali, il dialogo, la
corresponsabilità e la cooperazione nella costruzione della conoscenza sono i nostri pilastri
progettuali.
Di fondamentale importanza è la cooperazione con la famiglia, portatrice di risorse che
possono essere valorizzate allo scopo di creare una rete di responsabilità comuni.
FINALITA’ FORMATIVE
Per ogni bambino la scuola si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell’identità,
dell’autonomia, delle competenze e del senso della cittadinanza, tutto ciò concretizza il diritto
all’educazione.
METODOLOGIA DI LAVORO
La nostra metodologia si basa su un atteggiamento costante di ascolto e disponibilità nei
confronti dei bambini, inoltrandosi in una continua ricerca che sappia coniugare una progettualità
flessibile e libera da schemi predefiniti:
“Un progetto educativo dove l’inizio del cammino può essere ovunque, la direzione qualsiasi,
i passi diseguali, le tappe arbitrarie, l’arrivo imprevedibile, ma dove pertanto tutto ciò è
coerente”(A. Munari).
L’apprendimento avviene attraverso l’esperienza (procedendo per tentativi ed errori),
l’esplorazione, i rapporti tra bambini, i libri, la natura, gli oggetti, l’arte, il territorio e le sue
tradizioni, attraverso la rielaborazione individuale e collettiva delle esperienze e attraverso attività
ludiche. Con il gioco i bambini si esprimono, raccontano, interpretano in modo creativo le
esperienze soggettive e sociali.
La vita di relazione, attraverso la ritualità, incoraggia il bambino a ritrovarsi nell’ambiente e
ad averne cura e responsabilità.
All’insegnante, attento regista educativo, spetta il compito di creare situazioni e possibilità di
esperienze volte a favorire lo sviluppo delle competenze preventivate, nell’ambito delle “unità di
apprendimento” programmate collegialmente, tenendo presenti i livelli di apprendimento dei
bambini.
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PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
La programmazione didattica che quest’anno le insegnanti intendono svolgere si struttura
intorno ad un tema centrale rivolto al mondo dei libri: “Ascoltando e narrando…”.
Il libro rappresenta per il bambino uno strumento importante e un veicolo di relazione, un
oggetto da inventare e costruire, un’occasione per compiere avventure emozionanti e chiave
d’accesso al mondo della fantasia.
Il racconto e la lettura implicano la capacità di immedesimarsi, di scoprire, di partecipare
emotivamente, di rielaborare contenuti e conoscenze e avviano i l bambino ad assumere un
atteggiamento critico, creativo, costruttivo, divergente.
Dalle nostre riflessioni sul ruolo del libro sono emerse le seguenti considerazioni:
Il libro è uno strumento che consente la relazione e l’identificazione con l’adulto.
Stimola la curiosità e la capacità da parte del bambino di ricercare un significato all’interno
del testo nell’ambito di un’esperienza piacevole.
Sviluppa la comprensione, che consente l’interiorizzazione dell’esperienza stessa e la
conoscenza della realtà che ci circonda.
Attraverso le immagini permette l’invenzione di storie, costituisce un ottimo terreno su cui
costruire un dialogo.
Abitua il bambino ad osservare con attenzione i dettagli, a unirli in una sequenza e a
memorizzarli.
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto prevede un’articolazione basata su:
un percorso in sezione avente come nuclei tematici:
“Un mondo di carta” (Accoglienza)
“C’era una volta…”
“Adesso racconto io!”
“Invento e costruisco”
alcuni percorsi laboratoriali attivati nei periodi di Natale, Carnevale e Pasqua che
coinvolgeranno genitori, bambini, insegnanti (Progetto “Storie di feste”).
DOCUMENTAZIONE
Gli elaborati individuali e di gruppo, le foto, i cartelloni costituiscono la documentazione del
percorso educativo-didattico.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le verifiche verranno svolte sia in itinere che al termine del percorso attraverso osservazioni
sistematiche ed intenzionali.
FINALITA’ GENERALI
Promuovere nel bambino attraverso l’incontro con il libro, l’ascolto di storie, comportamenti
di rispetto e di condivisione.
Garantire opportunità creative ed espressive al fine di sviluppare un uso comunicativo,
conoscitivo, metalinguistica della lingua.
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OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
1^ SEZIONE – bambini di tre anni
Campo di esperienza “Il sé e l’altro”
Essere consapevole della propria ed altrui identità sessuale
Superare il distacco dalla famiglia ed inserirsi gradualmente nel gruppo
Acquisire regole di vita comune in sezione e nel plesso
Relazionarsi in maniera positiva, con adulti e coetanei
Essere autonomo nelle azioni quotidiane
Assumere atteggiamenti e comportamenti che predispongono all’ascolto
Campo di esperienza “Il corpo e il movimento”
Esplorare e conoscere con il corpo nuovi spazi e materiali
Riuscire a riprodurre movimenti attraverso i gesti mimici
Acquisire sicurezza ed autonomia negli spazi scolastici
Riconoscere e nominare su di sé le principali parti del corpo
Interiorizzare l’immagine del proprio corpo fermo e in movimento
Essere consapevole dei movimenti che può fare il corpo
Coordinare in modo sempre più preciso la propria motricità globale
Campo di esperienza “Linguaggi, creatività, espressione”
Utilizzare il colore e la forma come simbolo identificativo dei propri spazi e di oggetti
personali
Essere in grado di muoversi nello spazio grafico
Essere capace di lavorare da solo e in gruppo
Sperimentare alcune semplici tecniche, con materiale di vario tipo in modo creativo
Riuscire a rappresentare graficamente l’omino, l’albero e la casa
Essere capace di osservare la realtà e di raccontarla
Sperimentare e combinare tra loro tecniche compositive diverse
Campo di esperienza “I discorsi e le parole”
Riuscire ad ascoltare storie, racconti e vissuti personali
Essere capace di esprimere con il linguaggio verbale bisogni e sentimenti
Acquisire fiducia nelle proprie capacità comunicative
Arricchire il lessico con parole nuove
Esprimere opinioni e sentimenti sulle immagini, sul testo e sui personaggi
Comprendere ed interpretare messaggi sempre più complessi
Esprimere e comunicare vissuti soggettivi (bisogni, emozioni, sentimenti) e oggettivi
(immagini, eventi, fiabe)
Cogliere gli elementi salienti di una storia
Campo di esperienza “La conoscenza del mondo”
Essere capace di discriminare oggetti, persone e animali per forma, colore e dimensione
Percepire i diversi momenti della giornata scolastica
Essere capace di riconoscere e riprodurre a livello corporeo ed espressivo alcuni dei linguaggi
della natura
Essere capace di confrontare quantità e grandezze di oggetti, persone e animali
Comprendere e riprodurre semplici relazioni spaziali
Essere in grado di osservare i fenomeni naturali e individuarne le principali caratteristiche.
Attraverso l’ascolto di storie diverse approfondire la conoscenza della realtà che ci circonda.
2^ SEZIONE – bambini di quattro anni
Campo di esperienza “Il sé e l’altro”
Essere consapevole del proprio e dell’altrui spazio
Riconoscere e riferire emozioni piacevoli e spiacevoli per sé e per gli altri
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Pagina 70
Essere consapevole che un contesto diventa funzionale quando le regole vengono
individuate e condivise
Essere consapevole che il confronto ha bisogno di un tempo e di uno spazio di ascolto
Essere autonomo nel gestire le proprie azioni nel rispetto dell’altro
Collaborare con i compagni in vista di un obiettivo comune
Mettersi nei panni di qualcuno e comportarsi di conseguenza, nel rispetto della persona
Coinvolgere i compagni e lasciarsi coinvolgere in attività di interesse comuni
Prestare attenzione alle storie, ai vissuti personali e/o fantastici degli altri
Campo di esperienza “Il corpo e il movimento”
Armonizzare i propri movimenti liberi, spontanei o guidati con quelli dei compagni
Coordinare gli schemi motori dinamici e posturali in situazioni di disequilibrio
Riuscire a coordinare i movimenti in situazione di routine e di gioco
Riconoscere le varie parti del corpo e rappresentarle graficamente
Organizzare spazi e collocarvi se stesso, oggetti, persone
Essere consapevole che il corpo esprime emozioni attraverso il movimento
Essere consapevole che il proprio agire si concretizza all’interno di uno spazio e di un tempo
Campo di esperienza “Linguaggi, creatività, espressione”
Rappresentare graficamente il proprio vissuto con tecniche diverse
Organizzare lo spazio grafico
Collaborare nella progettazione e realizzazione di un elaborato (costruire libri individuali e
collettivi)
Modificare e inventare testi narrativi
Effettuare una sequenza di azioni per riprodurre oggetti legati ad un determinato argomento
Essere capace di organizzare spazi grafici in diversi formati
Essere capace di utilizzare il materiale secondo le sue caratteristiche
Rielaborare i racconti attraverso diversi codici
Rappresentare le storie ascoltate e/o raccontate con varie tecniche grafico-pittoriche e
plastiche
Campo di esperienza “I discorsi e le parole”
Prendere parte a conversazioni con i gruppo dei pari e con gli adulti
Esprimere il proprio vissuto emotivo e le esperienze personali
Usare messaggi semplici, chiari e pertinenti al contesto
Sviluppare il lessico con termini contestualmente nuovi
Riconoscere la diversa funzione comunicativo- espressiva di un’illustrazione e di un testo
scritto
Comprendere una narrazione e rielaborarla con invenzioni personali
Essere capace di esprimersi e di comunicare attraverso codici diversi dalla parola
Sperimentare l’uso creativo delle parole attraverso la costruzione di rime e filastrocche
Suscitare l’interesse e l’amore per i libri e il piacere di ascoltare
Campo di esperienza “La conoscenza del mondo”
Classificare e seriare oggetti, persone, animali in base a due qualità
Percepire la sequenzialità degli eventi
Cogliere i cambiamenti su di sé e sull’ambiente
Conoscere l’ambiente circostante
Sperimentare quantità utilizzando i quantificatori più, meno, tanti, quanti
Essere capace di discriminare tipologie di linee, direzioni, spazi delimitati (figure
geometriche) e di spostamenti (percorsi)
Discriminare la successione (prima, adesso, dopo), la durata (tanto tempo/poco tempo), la
contemporaneità delle azioni (mentre, durante)
Individuare e descrivere contesti ambientali e personaggi di una storia
Organizzare gli eventi di una storia in sequenze temporali.
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3^ SEZIONE – bambini di cinque anni
Campo di esperienza “Il sé e l’altro”
Essere consapevole di condividere uno spazio
Riflettere sulle relazioni conflittuali ed elaborare comportamenti positivi
Essere consapevole che le regole condivise vengono applicate all’interno di un determinato
contesto
Cogliere la differenza tra realtà e finzione nell’esprimere e comunicare stati d’animo e
sensazioni
Rispettare emozioni e sentimenti altrui
Confrontarsi e mettere in gioco le proprie idee e le proprie capacità in vista di un obiettivo
comune
Essere consapevole degli effetti che scaturiscono dalla trasgressione delle regole e di
conseguenza comportarsi responsabilmente
Prestare attenzione alle storie, ai racconti, ai vissuti personali e/o fantastici degli altri
Campo di esperienza “Il corpo e il movimento”
Entrare in relazione con gli altri e l’ambiente attraverso il corpo
Controllare l’equilibrio corporeo in situazioni statiche e dinamiche, sia a livello globale che
segmentario
Muoversi in maniera coordinata con gli altri
Percepire il proprio corpo attraverso la discriminazione delle sensazioni propriocettive
Prendere coscienza della lateralizzazione
Essere consapevole che il corpo assume posizioni statiche /in movimento e possono essere
rappresentate graficamente
Campo di esperienza “Linguaggi, creatività, espressione”
Sviluppare e affinare il gusto cromatico
Organizzare lo spazio grafico in modo creativo
Progettare e realizzare un’idea grafica
Riprodurre un modello scegliendo materiali e strumenti adeguati in modo personale
Rappresentare la realtà attraverso materiali plurisensoriali
Riuscire a scomporre una sequenza grafica e analizzarla secondo input diversi
Essere capace di utilizzare il materiale a disposizione tenendo conto delle sue caratteristiche
ed usarlo in modo creativo
Rielaborare racconti attraverso diversi codici
Rappresentare le storie ascoltate e/o raccontate con varie tecniche grafico-pittoriche e
plastiche
Costruire libri individuali e collettivi
Campo di esperienza “I discorsi e le parole”
Manifestare idee, intenzioni, opinioni personali
Ampliare gli elementi della narrazione
Essere consapevole delle proprie capacità di espressione e di comunicazione
Riconoscere e inventare termini in rima
Sperimentare l’uso creativo delle parole attraverso la costruzione di rime, filastrocche,
acrostici
Modificare e inventare testi narrativi
Esprimere contenuti con correttezza sintattica
Utilizzare il linguaggio per pianificare il gioco, risolvere conflitti e trovare accordi
Individuare la lingua scritta come strumento per lasciare traccia di sé
Suscitare l’interesse e l’amore per i libri e il piacere di ascoltare
Essere consapevole della propria lingua di appartenenza e dell’esistenza di lingue diverse
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Pagina 72
Utilizzare termini appartenenti a lingue diverse e sperimentare le prime forme di
comunicazione in inglese
Campo di esperienza “La conoscenza del mondo”
Confrontare quantità, grandezze di oggetti, persone e animali
Riconoscere nelle proprie esperienze azioni di contemporaneità
Formalizzare un’attività in sequenza
Formulare ipotesi per trovare soluzioni
Essere capace di misurare grandezze e pesi con strumenti convenzionali e non
Essere consapevole che si può misurare lo scorrere del tempo con appositi strumenti
(orologio, calendario)
Operare quantificazioni e costruire insiemi (insiemi vuoti e unitari, unione tra gli insiemi,
potenza degli insiemi, intersezioni, corrispondenze)
Conoscere i cicli della vita
Organizzare gli eventi di una storia in sequenze temporali
Individuare e descrivere contesti, ambienti e personaggi di una storia.
Progetto “LA SCATOLA DELLE MEMORIE”
Progettazione curricolare della Scuola dell’Infanzia “ G. La Pira“
Premessa
Le insegnanti della Scuola dell’Infanzia “G. La Pira”, via via Mongibello Ragusa, con n. 4
sezioni, organizzate con bambini di età eterogenea, intendono continuare il progetto triennale di
sperimentazione – “La scatola delle memorie” – attuato per la prima volta nel triennio 1999-2002
e ripetuto nel triennio 2002-05.
La motivazione di tale scelta si rifà ai dati emersi durante la realizzazione dei precedenti
progetti che, a nostro avviso, meritano un approfondimento ed un ampliamento all’interno del
contesto in cui si è operato.
Le ipotesi configurate nel progetto precedente erano:
 Una modalità di consegna funzionale dell’insegnante, non solo favorisce i processi di
apprendimento nel bambino, ma ne definisce lo stile di pensiero.
 Creare un percorso educativo a ritroso per riconoscere punti forti /punti deboli nella
relazione adulto/bambino e come questo possa attivare forme di conoscenza.
L’esperienza con i genitori, non solo in situazioni particolari, ma nella quotidianità scolastica,
si è rivelata molto più incisiva di quanto preventivato, ha evidenziato come la stretta correlazione
tra contesti educativi crea ricadute positive, sia nella motivazione dei bambini e dunque negli
apprendimenti, sia nella creazione di un clima relazionale volto a modificare comportamenti e
mentalità. Le famiglie hanno potuto trovare nella Scuola uno spazio di accoglienza (fisico e
relazionale) e d’ascolto (non di parole ma di bisogni), al di fuori degli schemi tradizionali a cui sono
stati abituati. La possibilità di conoscere le famiglie da un altro punto di vista e di accogliere le
“piccole” difficoltà del vivere, ha costituito un’importante arricchimento professionale, in
un’epoca in cui concedersi uno spazio di ascolto e di accoglienza può apparire come un privilegio.
Professionalmente riteniamo che questa scelta educativa e formativa ci ha indotto ad investire
tempo: un tempo materiale - ore di lavoro – e un tempo mentale– uno spazio per riflettere e per
leggere meglio la fatica di essere genitori oggi -.
Crediamo, quindi, che sia prioritario continuare ad investire sul futuro cercando di
coinvolgere tutti.
I genitori diventano risorsa ponendo le condizioni per una Scuola partecipativa e coevolutiva,
in cui scoprono concretamente le potenzialità del figlio, di vederle e agirle anziché immaginarle:
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Pagina 73
potenzialità e limiti nelle capacità d’uso del proprio corpo, curiosità e abilità di elaborazione, di
espressione, di utilizzo di strumenti e di capacità relazionali nel piccolo/grande gruppo.
Tutto ciò permette, ai genitori, di avvicinarsi e comprendere le processualità dell’evento
educativo. Il bambino rimane quindi il soggetto da cui partire e a cui arrivare, attraverso uno
sforzo comune e condiviso nella Scuola.
Lavorare per creare una mentalità rivolta all’attenzione, all’ascolto e alla partecipazione
consapevole nella dimensione educativa, è un processo faticoso e impegnativo, frutto di riflessioni
e non di improvvisazione. Allora perché non valutare la dimensione della complessità in atto?
Ipotesi di lavoro
Questa modalità, rivolta all’attenzione e all’ascolto, può rendere consapevoli i genitori che le
dinamiche di relazione, all’interno di un processo di apprendimento, possono diventare vincolo o
risorsa per la realizzazione dello stesso.
Quanto detto sopra ha determinato in maniera forte l’IDENTITA’ della Scuola.
Progetto
Il progetto tiene presente le indicazioni programmatiche delle seguenti aree:
 Continuità: creazione di documentazioni cognitive e valutative
 Autonomia: flessibilità organizzativa in funzione di una proposta qualitativa
della Scuola
 Extra-Scuola: esperienze educative nell’ambito del territorio/scambi con realtà e
contesti educativi diversi.
 Integrazione e pari opportunità: per l’inserimento di bambini in situazione di handicap.
Contenuti
 Creare un percorso di consapevolezza rispetto ai processi che si attivano sia nella
relazione adulto/bambino, sia nella dimensione cognitiva dove ciascuno è attore e
spettatore dello spettacolo che si mette in scena (familiare/professionale/altro).
 Una Scuola rivolta “all’essere” e non “all’apparire” dell’individuo in cui ciascuno è
protagonista del proprio percorso di vita.
 Nella direzione della integrazione e della valorizzazione del vincolo che diventa risorsa.
 Una progettualità volta a definire percorsi di consapevolezza e formazione globale.
 Ricerca-azione,
come
modalità
di
valorizzazione
dei
processi
di
apprendimento/insegnamento.
 Stili di apprendimento intesi a valorizzare l’essere (processo) e non l’apparire
(prodotto).
Obiettivi Generali
 Creare una mentalità rivolta all’attenzione e all’ascolto, per trasformare il vincolo in
risorsa.
 Creare, nel rispetto delle differenze e delle diversità, narrazioni, storie, memoria in cui
tutti si riconoscono soggetti partecipativi e partecipanti, fautori di cambiamenti
personali e del contesto educativo.
 Ricercare e sperimentare nuove strategie didattiche-educative.
Obiettivi Specifici
 Acquisire la capacità di codificare le prime semplici frasi in lingua2.
 Esplorare sentimenti, emozioni, storie attraverso i diversi codici espressivi.
 Utilizzare il corpo come strumento privilegiato per “conoscere” e “riconoscere” aspetti
fisici, cognitivi, relazionali.
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Metodologia di lavoro
La flessibilità dell’orario di lavoro permette di attuare la contemporaneità, al fine di attivare i
laboratori con i bambini e con i genitori.
All’interno dei laboratori sarà utilizzata la metodologia della ricerca-azione, del problemsolving e si farà anche riferimento ai percorsi effettuati da Stefania Guerra Lisi sulla “ Globalità dei
Linguaggi”.
Modulo organizzativo
h. 8.00 - 8.30 accoglienza
h. 8.30 - 9.30 accoglienza
h. 9.30 – 10.30 sezione
h.10.00 – 12.00 laboratori
h.12.00 – 12.30 igiene personale
h.12.30 – 13.30 pranzo
h.13.30 – 14.00 sez/spazi comuni
h.14.00 – 14.30 uscita
h.14.30 – 16.00 documentazione
n. 1 ins.
n. 3 inss.
n. 5 inss.
n. 6 inss.
n. 6 inss.
n. 5 inss.
n. 3 inss.
n. 3 inss.
n. 1 ins.
n. 1 ins.
n. 3 inss.
n. 5 inss.
n. 6 inss.
n. 6 inss.
n. 5 inss.
n. 3 inss.
n. 3 inss.
n. 1 ins.
n. 1 ins.
n. 3 inss.
n. 5 inss.
n. 6 inss.
n. 6 inss.
n. 5 inss.
n. 3 inss.
n. 3 inss.
n. 1 ins.
FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA
ORARIO DI SERVIZIO INSEGNANTI
INSEGNANTE A
h. 8.00 – 13.00
INSEGNANTE B-C h. 8.30 – 13.30
L’ORARIO DI SERVIZIO AVRA’
UNA TURNAZIONE SETTIMANALE
INSEGNANTE D-E h. 9.30 – 14.30
INSEGNANTE F
h. 11.00 – 16.00
L’INSEGNANTE CHE CONDUCE I
LABORATORI CON I GENITORI AVRÀ
IL SEGUENTE ORARIO DI SERVIZIO:
10.00 – 12.00 (con i bambini)
15.00 – 18.00 (con i genitori)


OGNI SEI SETTIMANE
UNA VOLTA O DUE VOLTE A
SETTIMANA
Le attività si svolgeranno, come gli anni precedenti dal lunedì al venerdì
Ai genitori che hanno bisogno di lasciare i propri figli oltre le 14.30, la Scuola
garantisce la presenza di un insegnante fino alle ore 16.00
Saranno attivati tre laboratori in orario antimeridiano con i bambini. Il laboratorio con i
genitori si terrà in orario pomeridiano, una o due volte alla settimana a seconda dei gruppi che si
costituiscono.
Tutti i laboratori usufruiranno della figura dell’osservatore.
Specificità dei Laboratori
 LABORATORIO L.2
 LABORATORIO CORPOREO
 LABORATORIO LINGUISTICO ESPRESSIVO
 LABORATORIO GENITORI/BAMBINI (percorso formativo rivolto all’attenzione-ascoltorelazione. Consta di due momenti: il 1° solo con i genitori e il 2° genitori e bambini)
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Tempi dei Laboratori
 Il laboratorio corporeo e linguistico-espressivo, si svolgeranno in orario antimeridiano,
a settimane alterne e saranno rivolti ai bambini ed eventualmente ai genitori che ne
faranno richiesta (solo uno o due per volta)
 Il laboratorio di L.2 si svolgerà in orario antimeridiano
 Il laboratorio espressivo-corporeo so svolgerà in orario pomeridiano una o due volte
alla settimana e sarà rivolto solo ai genitori, ai bambini e alle insegnanti del plesso.
E’ prevista la partecipazione alle attività di sezione da parte dei genitori (non più di 1 alla
volta)
Forme aggregative di bambini
 Piccolo gruppo omogeneo per età
 Gruppi d’intersezione
SPESSORE METODOLOGICO – DIDATTICO
SPERIMENTAZIONE E RICERCA
La sperimentazione continuerà ad attenzionare la relazione che esiste tra modalità di
consegna, apprendimento, stili di pensiero, sull’incidenza che la partecipazione
consapevole ha nei processi di apprendimento e nel superamento delle difficoltà
relazionali
PROGETTAZIONE
Il percorso verrà portato avanti per sfondo e nuclei progettuali
OSSERVAZIONE
L’osservazione sarà effettuata da un osservatore partecipante, attraverso riprese video,
diario di bordo, documentazione fotografica, cartelloni e varie
VALUTAZIONE
La valutazione avrà momenti sistematici di verifica, autovalutazione e verrà effettuata in
itinere. Alla fine del triennio saranno socializzate le griglie di osservazione ipotizzate nei
laboratori
DOCUMENTAZIONE
La documentazione del percorso dei laboratori, verrà messa a disposizione dei genitori in
itinere e a fine triennio agli insegnanti del circolo
Destinatari
Genitori, insegnanti, bambini ed extraScuola.
Materiale






Carta pacco (bianca/avana)
Colori a tempera
Colori a spirito
Colla
Cassette video
Macchina fotografica
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Pagina 76
Progetto “LA SIRENETTA E IL MAGICO MONDO MARINO”
Progettazione curricolare della Scuola dell’Infanzia “Centrale”

Le insegnanti della scuola dell’Infanzia “M. Ventre”, sede centrale, che accoglie
bambini in sezioni organizzate per fasce di età omogenea, intendono portare avanti il
progetto didattico annuale continuando l’iter iniziato già da due anni trattando gli
elementi vitali della terra interessandosi, nello specifico, dell’elemento vita quale
l’acqua.
Il titolo può essere così sintetizzato:
“LA SIRENETTA E IL MAGICO MONDO MARINO”

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Come sfondo integratore pensiamo di utilizzare la fiaba.

L’impianto educativo – didattico annuale che si interesserà dell’elemento acqua, sarà
costituito da:
n. 4 macro unità di apprendimento (all’incirca una per ciascun bimestre/trimestre).




LE UNITA’ DI APPRENDIMENTO saranno supportate da uno sfondo integratore che
utilizzerà la fiaba: “LA SIRENETTA”, attraverso la quale si svilupperanno , in linea
verticale e trasversale, le abilità preposte che condurranno i bambini all’acquisizione
delle relative competenze specifiche.

LE UNITA’ DI APPRENDIMENTO previste sono:

1.”INCONTRIAMOCI E ACCOGLIAMOCI PER”:

(Trimestre settembre/ottobre/novembre)


Confrontare la nostra identità, i nostri sentimenti, verificare la nostra autostima.
Riconoscere e rispettare gli altri e le cose.
Condividere giochi, oggetti e valorizzare collaborazioni
Star bene insieme e crescere con il contributo del gruppo partendo da contesti diversi.
Intorno a noi.. L’AUTUNNO: i suoi colori, i suoi sapori.

2.”SCOPRIAMO IL MONDO ACQUATICO CON LA SIRENETTA (FAUNA)

(bimestre dicembre/gennaio)

Arriva l’INVERNO
NATALE: esempio di pace, fratellanza e amore.
. L’acqua ci sostiene fisicamente (ci idrata, ci ossigena, ci offre energie minerali…)
Il mondo acquatico: nell’acqua c’è un mondo che vibra e che vive (fauna, spazio
fluviale, marino).







3.”SCOPRIAMO IL MONDO ACQUATICO CON LA SIRENETTA (FLORA
Piano dell’Offerta Formativa
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Pagina 77

(bimestre febbraio /marzo)

Il fiume, il mare e il mondo acquatico (flora)
L’importanza del rispetto verso la natura
I suoni e i rumori nel mondo acquatico
Le azioni dell’uomo sui mari, fiumi, laghi: positive (rispetto del loro ambiente),
negative (depauperamento fauna, inquinamento).




4.SCOPRIAMO L’ACQUA NEL SUO ASPETTO UNIVERSALE

(trimestre aprile/maggio/giugno)

L’acqua nello spazio (idratazione, vita, allagamento, alluvioni …)
Sperimentiamo con la sirenetta come si può viaggiare per il mondo per veere
differenze
climatiche,
orografiche,
paesaggistiche,
ambientali,
culturali,
antropologiche…


Finalità
Le finalità generali della programmazione didattica annuale sono indirizzate, in
relazione al bambino portatore di handicap, soprattutto:
All’integrazione più completa e proficua in tutti gli ambiti;
Per tutti i bambini.
All’accoglienza del bambino, dei suoi bisogni emozionali, culturali, comunicativi,
relazionali;
All’acquisizione della consapevolezza di sé come percezione corporea, sensazione ed
emozione, pensiero, parola, azione;
All’acquisizione della consapevolezza della presenza dell’altro e del rispetto
imprescindibile per una integrazione sociale e multietnica;
Alla acquisizione della comprensione e riconoscimento delle dipendenze esistenti ed
operanti in natura e nella società per contribuire alla formazione di un sentimento di
appartenenza, di rispetto, di amore per l’ambiente, le cose, per gli altri;
Alla valorizzazione delle diversità e alla compensazione delle carenze;
Al riconoscimento della necessità di regole da condividere e da assumere da parte
delle persone fra loro e nei confronti dell’intero ecosistema
Alla decodificazione, interpretazione, rappresentazione, simbolizzazione di contesti
reali e immaginari;
Alla spinta verso il fare, il piacere del fare insieme e del cooperare;
Allo sviluppo della stima di sé
Al consolidamento della fiducia nelle proprie capacità di: ascolto e comunicazione;
Allo sviluppo della capacità di decodificare messaggi, di leggere immagini, di sviluppare
un pensiero critico divergente.
In una relazionalità armoniosa ed integrata con gli altri e l’ambiente tutto.

Metodologia – strumenti

La metodologia che sarà attivata consiste:
Nella predisposizione di spazi accoglienti, funzionali, flessibili;
Nella organizzazione di tempi gioco – lavoro congrui ed elastici;
Nell’utilizzazione del gioco quale strumento che apprendimento che funge da
catalizzatore tra realtà e fantasia;


















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

Nell’utilizzazione dell’osservazione e della ricerca – azione attraverso la
problematizzazione, la formulazione di ipotesi e la verifica;
Nell’attivazione del laboratorio teatrale quale ambito privilegiato dove esplorare
emozioni, situazioni reali e simulate per sdrammatizzare paure, acquisire
consapevolezze durature, in quanto vissute nel gruppo che favorisce anche la
socializzazione, la cooperazione e il raggiungimento di fini comuni.

Gli strumenti utilizzabili sono:

Angoli di: lettura, musica, espressività, corporeo, giochi di ruolo, di costruzione;
Visite guidate, visioni di spettacoli teatrali – cinematografici;
Cartelloni, foto;
Registrazioni audio – video.




Le visite guidate ipotizzate sono:
visita ad un cinema locale per la visione di un cartone animato sul grande schermo e/o
visioni di spettacoli teatrali.
Le attività d’intersezione e di relazione col mondo esterno ipotizzate sono
pesca di beneficenza e di autofinanziamento;
progetto di Natale.

Spazi e tempi

Gli spazi che saranno utilizzati sono:

lo spazio sezione quale sfondo educativo
gli angoli attrezzati per giochi di ruolo e di travestimento;
gli angoli morbidi per l’esplorazione corporea;
l’angolo della lettura e della musica;
i laboratori specifici:teatrale.








I tempi da utilizza sono quelli configurati nella giornata tipo; saranno naturalmente
tempi flessibili, adattabili alle esigenze e ai tempi dei bambini e delle situazioni.

Giornata tipo:
ore 8,00 – 9,15: accoglienza e attività ludiche o motorie in sezione
 ore 9,15 – 10,00: circle – time
 ore 10,00 – 11,00: attività finalizzate di sezione (grande gruppo)
 ore 11,00 – 11,40: attività ludiche, motorie o di laboratorio
 ore 11,40 – 12,00: sala igienica
 ore 12,00 – 13,00: consumo pranzo nella sala mensa
 ore 13,00 – 14,00: attività ricreative o di rilassamento
 ore 14,00 – 15,00: attività di recupero o di rinforzo in piccoli gruppi
 ore
15,00 – 16,00: gioco libero, riordino, preparativi per il rientro a casa, attività
motorie con insegnante specialistica per i bambini di cinque anni, due volte la
settimana.
Verifica – valutazione – documentazione
 La verifica sarà effettuata dall’ingresso del bambino a scuola con l’anamnesi personale
e familiare e, dopo gli interventi didattici, a medio termine e a lungo termine sulle
competenze raggiunte e sui progressi culturali e relazionali.

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La valutazione sarà effettuata sul lavoro svolto, sulla coerenza e opportunità delle
proposte date, sui risultati ottenuti, con l’autocritica che tenda a far rivedere e
modificare percorsi non del tutto adeguati per riformularne altri più idonei e incisivi.
La documentazione sarà data da:
 elaborati dei bambini;
 cartelloni, foto, audio, video – cassette, schede di osservazioni;
 questionari sulle anamnesi;
 la documentazione è rivolta:
 ai bambini con memoria storica;
 ai genitori come partecipazione e conoscenza dei percorsi vissuti dai bambini;
 alle insegnanti come strumento di autovalutazione.

Progetto “L’ALFABETO DELLE EMOZIONI”
Progettazione curricolare della Scuola dell’Infanzia Scuola dell’infanzia “B. Munari“
PREMESSA
L’ipotesi di un progetto per un intervento specifico, mirato all’educazione relazionale - emotiva, è
nata in seguito all’osservazione del comportamento degli alunni nel contesto scolastico. Da cui,
sono emersi, in modo evidente, comportamenti degli alunni che richiamavano l’attenzione sulla
dimensione relazionale e sulla necessità di individuare risposte congruenti con i bisogni espressi
dai bambini. Lo scopo è quello di promuovere una crescita ed una maturazione sociale ed affettiva
degli alunni attraverso una progressiva sensibilizzazione degli stessi alunni all’incontro con i
sentimenti e le emozioni in un clima di fiducia e di rispetto all’interno del gruppo sezione, dove
ciascuno può sentirsi sicuro di esprimersi, di ascoltare e di essere ascoltato. La Scuola dell’Infanzia
è un luogo di narrazione di forme culturali e di significati, in quanto consente di integrare cultura
ed esperienze, concetto e situazione, generale e particolare,e ciò che interessa è avviare processi
formativi significativi per tutti. Il Progetto che si intende attuare nella nostra scuola, ci impegna in
un percorso attraverso le emozioni dei bambini e la relazione. I bambini di questa età vivono
emozioni, come la rabbia, la paura, l’angoscia, alle quali a volte non sanno dare un nome, questi
sentimenti si differenziano e si sviluppano all’interno delle relazioni che il bambino ha con le
persone che hanno un ruolo determinante nel suo sviluppo affettivo. L’idea di affrontare queste
tematiche, non ha la presunzione di risolvere le problematiche dei bambini, vuole essere un
occasione per dare la possibilità al bambino di sperimentare, mettersi in gioco, di conoscere ed
elaborare i propri vissuti attraverso attività di laboratori artistico - creativi di ispirazione
muneriana, per un’educazione plurisensoriale. Le emozioni diventeranno occasioni per riflettere,
per trasformare e per imparare a vedere gli aspetti positivi di quelle emozione che spesso si
etichettano negative.
Strategie didattiche:
Esplorazione
Ricerca
Obiettivo generale:
il progetto tende ad aumentare il benessere emotivo – affettivo del bambino e a fornire uno
strumento educativo al docente che con l’ascolto e col dialogo può individuare ciò di cui il
bambino ha bisogno.
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Obiettivi formativi:
Favorire l’accettazione di se stessi e degli altri.
Aumentare la tolleranza alla frustrazione.
Esprimere in modo costruttivo i propri stati d’animo.
Individuare i propri modi di pensare abituali.
Imparare il rapporto tra pensieri ed emozioni.
Incrementare la frequenza e l’intensità di stati emotivi piacevoli.
Favorire l’acquisizione di abilità di autoregolazione del proprio comportamento.
Metodologia
Il filo conduttore del percorso è il gioco e la fiaba, espressioni tipiche di questa età. Storie, fiabe e
narrazioni costituiscono uno strumento molto importante per la crescita e lo sviluppo psicologico
del bambino. Utilizzarle nella Scuola dell’Infanzia permette al bambino di sviluppare molteplici
competenze: cognitive, di comprensione, linguistiche e gli permette di verbalizzare emozioni e
sentimenti. La letteratura per l’infanzia rappresenta un contesto privilegiato per la trasmissione di
valori culturali e l’apprendimento emotivo. L’elemento fantastico media l’accostamento alla
realtà, aiuta il bambino a riconoscere nei personaggi qualcosa di sé, ad entrare nel proprio mondo
interiore per conoscere e per farsi conoscere. Il racconto della fiaba è seguito da una
conversazione di gruppo, un momento di riflessione, per poi passare ad una proposta di giochi
psicomotori. La proposta ludica deve rispondere al bisogno di creatività, espressa sia col corpo che
con la parola. L’esperienza viene poi elaborata nei giorni successivi, con attività
grafico/manipolative con l’uso di materiali diversi, concordati fra il team docenti. In questa
prospettiva si vuole favorire la loro interazione, attraverso la scoperta di uno “spazio affettivo” in
cui ola corporeità è il mediatore di conoscenza e competenze e la “relazionalità” viene percorsa in
ogni direzione.
Motivazione attuazione del progetto in orario extrascolastico
Il progetto da svolgere in orario extracurriculare, trova il suo essere nello sviluppo laboratoriale (su
ispirazione munariana) delle attività proposte e condivise dai genitori. Lo sviluppo del laboratorio
prevede un numero limitato di bambini (8/10) per gruppo, in quanto le attività manipolative
necessitano di un intervento dell’insegnante, quasi specifico, sull’operato di ciascun bambino
coinvolto.
Tempi di attuazione
Il progetto verrà attuato l’ultimo lunedì del mese di Febbraio, tutti i lunedì dei mesi di Marzo e
Aprile per un totale di 18 ore di attività aggiuntive all’insegnamento (lezioni frontali) per tutte le
insegnanti del plesso, esclusa l’insegnante di religone. Le insegnanti Avellina e Denarotico (con
competenze informatiche) usufruiranno di sei ore complessive ciascuna, per attività funzionali
all’insegnamento (animazione) nei tre mercoledì successivi al termine delle attività progettuali, per
la realizzazione della documentazione multimediale e su presentazione Power Point.
Spazi e ambienti
Gli alunni svolgeranno le attività in sezione e nel saloncino.
Soggetti coinvolti
Alunni di quattro e cinque anni e tutti i docenti del plesso esclusa lì insegnante di religione
Altre persone coinvolte
Collaboratori scolastici
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Risorse finanziarie
Materiale di facile consumo
Verifica
La valutazione verrà rilevata dall’effettiva modificazione del comportamento dei bambini rispetto
alla situazione iniziale e dalla documentazione prodotta.
PERCORSO DIDATTICO-EDUCATIVO
Obiettivo specifico di apprendimento
“Come riconoscere e dare un nome alle emozioni”
- Imparare a dare un nome alle emozioni
- Imparare a riconoscere le emozioni dall’espressione del viso e dei gesti.
- Aiutare il bambino a riconoscere le emozioni collegate a determinati componenti
- Espandere il vocabolario emotivo del bambino
- Imparare che le emozioni possono variare di intensità.
Obiettivo specifico di apprendimento
“Imparare il rapporto tra pensieri ed emozioni”
- Far notare al bambino che se una stessa cosa succede a più persone, non tutte provano lo
stesso sentimento
- Dimostrare al bambino che le emozioni sono provocate da quello che pensiamo in certe
situazioni
- Far constatare al bambino che scegliendo cosa pensare si può cambiare il modo di sentirsi
- Dimostrare al bambino le varie fasi dell’episodio emotivo: situazione iniziale, pensieri,
reazione emotiva e comportamentale
- Attraverso esempi concreti consolidare la consapevolezza che sono i pensieri a
determinare le emozioni
Obiettivo specifico di apprendimento
“Riconoscere e trasformare i pensieri che provocano emozioni negative”
- Imparare a distinguere i fatti dalle opinioni
- Imparare a distinguere i più comuni pensieri utili e dannosi
- Riconoscere gli errori di pensiero che trasformano la frustrazione in rabbia
- Riconoscere quali sono i pensieri che inducono emozioni piacevoli, spiacevoli e neutre.
- Riconoscere alcuni modi dannosi di operare.
Obiettivo specifico di apprendimento
“Affrontare compiti ed attività impegnative”
Insegnare al bambino che ci si può impegnare a fare qualcosa anche se non si è sicuri di riuscire a
fare bene
- Riconoscere alcuni modi di pensare attraverso i quali le difficoltà vengono ingigantite
- Abituare il bambino a trasformare i pensieri che gli possono essere d’ostacolo
nell’affrontare le difficoltà
- Incrementare la capacità di visualizzazione del bambino
- Insegnare al bambino una serie di autoistruzioni che gli siano di aiuto per affrontare
compiti complessi
Obiettivo specifico di apprendimento
“Affrontare situazioni in cui si ricevono divieti o richieste sgradevoli”
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-
Aiutare il bambino a capire la differenza tra desiderare qualcosa e volerla assolutamente
Distinguere ciò che è indispensabile da ciò che non lo è
Riconoscere le conseguenze immediate e future di un comportamento
Individuare le conseguenze negative delle richieste irragionevoli
Imparare pensieri utili per fronteggiare situazioni in cui ci si sente frustrati
Obiettivo specifico di apprendimento
“Imparare ad affrontare le situazioni temute”
- Riconoscere la differenza tra paure di cose reali e paure di cose immaginarie
- Imparare a fronteggiare gli eventi temuti.
- Apprendere una tecnica di rilassamento
- Imparare a praticare l’immaginazione razionale-emotiva per fronteggiare le situazioni
temute
Obiettivo specifico di apprendimento
“Imparare a reagire adeguatamente quando si subisce un dispetto”
- Dimostrare che è sbagliato fare i dispetti,o usare aggettivi ingiuriosi
- Incrementare la tolleranza verso l’essere presi in giro
- Imparare che certe situazioni possono essere fastidiose, ma si possono sopportare
- Imparare pensieri utili da ripetere quando si viene presi in giro o si riceve un dispetto
- Imparare a dirigere la mente verso argomenti positivi per evitare di abbattersi quando si
viene trattati male
Obiettivo specifico di apprendimento
“Come imparare a collaborare anziché competere”
- Far notare agli alunni che collaborando in gruppo si può creare qualcosa di bello
- Imparare che quando le risorse sono limitate si può collaborare rinunciando a un po’ di
comodità
- Far notare agli alunni che collaborando è più facile conseguire determinati risultati
- Abituarsi a coltivare sentimenti positivi nei riguardi dei propri compagni
- Allenarsi ad accorgersi di chi ha bisogno di essere aiutato.
METODOLOGIA
Il filo conduttore del percorso è il gioco e la fiaba, espressioni tipiche di questa età. Storie, fiabe e
narrazioni costituiscono uno strumento molto importante per la crescita e lo sviluppo psicologico
del bambino. Utilizzarle nella scuola dell’Infanzia permette al bambino di sviluppare molteplici
competenze: cognitive, di comprensione, linguistiche e gli permette di verbalizzare emozioni e
sentimenti. La letteratura per l’infanzia rappresenta un contesto privilegiato per la trasmissione di
valori culturali e l’apprendimento emotivo. L’elemento fantastico media l’accostamento alla
realtà, aiuta il bambino a riconoscere nei personaggi qualcosa di sé, ad entrare nel proprio mondo
interiore per conoscere e per farsi conoscere. Il racconto della fiaba è seguito da una
conversazione di gruppo, un momento di riflessione, per poi passare ad una proposta di giochi
psicomotori. La proposta ludica deve rispondere al bisogno di creatività, espressa sia col corpo che
con la parola. L’esperienza viene poi elaborata nei giorni successivi, con attività
grafico/manipolative con l’uso di materiali diversi, concordati fra il team docenti. In questa
prospettiva si vuole favorire la loro interazione, attraverso la scoperta di uno “spazio affettivo” in
cui la corporeità è il mediatore di conoscenze e competenze e la “relazionalità” viene percorsa in
ogni direzione:
- verso i bambini, con l’ascolto ed il riferimento affettivo
- tra i bambini col rispetto degli altri
- verso i genitori col rapporto di fiducia
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Progetto “I COLORI DEL NATALE”
Progettazione curricolare della Scuola dell’Infanzia “G. La Pira”
Premessa
Il Natale rappresenta, nella nostra scuola, il momento in cui genitori, bambini, insegnanti,
interagiscono nella costruzione del Presepe, nel “fare” condiviso e cooperativo, non solo per
realizzare un progetto comune, ma anche per ritrovarsi “insieme” nei significati che ci
rappresentano ormai da anni. Lavorare insieme, genitori e bambini, permette di sperimentarsi, di
insegnare ed apprendere, di comprendere ed essere compreso in un costante rimando…l’adulto
che insegna al bambino impara a crescere insieme a lui.
Integrazione e interazione, accoglienza, flessibilità, rispetto delle diversità e delle
differenze, valorizzazione delle capacità che ciascuno ha e mette in gioco con gli altri, danno senso
e coerenza agli obiettivi pedagogici-didattici della nostra progettualità.
Così come in Natura i colori consentono di comprendere appartenenze, peculiarità e si
estendono in infinite sfumature, anche nella relazione e nell’Umanità i colori definiscono etnie,
popoli, cittadinanze. Se i colori s’incontrano e mischiandosi si trasformano in un altro colore,
questo ultimo mantiene in sé le peculiarità dei colori che lo hanno generato. Completandosi e
interagendo gli uomini della terra, i popoli del mondo, si arricchiscono e pur “mischiandosi”
rimangono integri nelle loro identità.
Sezioni interessate
Sono interessate tutte le sezioni della Scuola
Metodologia
Esperenziale
Organizzazione
Attivazione di laboratori rivolti a insegnanti, bambini e genitori, per la costruzione del Presepe, per
attività musicali e di animazione.
Mezzi e strumenti
Materiali di riciclo, colori, colla, carta pacco.
Modalita’ di verifica e valutazione
Il ricordo e la ricostruzione attraverso diverse forme di documentazione su quello che si è visto,
fatto, sentito e scoprire che il ricordo e la ricostruzione possono anche differenziarsi.
Obiettivi
 Esplorare il significato di Natale nei pensieri, nelle parole e nelle azioni, in modo tale da
configurare un percorso di collaborazione, di condivisione e di continuità con la
famiglia.
 Concretizzare e rendere visibile un percorso di integrazione e comprensione che
rafforzi la stima di sé e la consapevolezza dell’uguale dignità e valore di ogni persona.
 Elaborare a assumere codici comuni sul significato dell’amicizia e del prendersi cura.
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O.S.A.
 Rispettare ed aiutare gli altri cercando di capire i loro
pensieri, azioni e sentimenti.
 Conoscere la propria realtà territoriale ( luoghi, storia,
tradizioni ) e quelle degli altri per confrontare le diverse
situazioni.
 Controllare l’affettività e le emozioni in maniera
adeguata all’età, rielaborandola attraverso il corpo ed il
movimento.
 Ascoltare, comprendere e ri-esprimere narrazioni lette o
improvvisate di storie, racconti e resoconti.
 Sperimentare diverse forme di espressione artistica del
mondo interno/esterno attraverso l’uso di un’ampia
varietà di strumenti e materiali.
 Osservare chi fa qualcosa con perizia con perizia per
imparare ad aiutare e far realizzare lavori compiti e più
mani e con competenze diverse.
 Collocare persone, fatti ed eventi nel tempo, ricostruire
ed elaborare successioni e contemporaneità, registrare
regolarità e cicli temporali.
 Elaborare progetti propri o in collaborazione, da
elaborare con continuità e concretezza.
 Negoziare con altri
spiegazioni di problemi ed
individuare i modi per verificare quali risultino alla fine le
più persuasive e pertinenti.
 Ricordare e ricostruire attraverso diverse forme di
documentazione quello che si è visto, fatto sentito e
scoprire che il ricordo e la ricostruzione possono anche
differenziarsi.
Obiettivi formati e obiettivi trasversali
 Esprimere e controllare emozioni e sentimenti.
 Riconoscere vissuti affettivi ed emotivi.
 Lavorare in gruppo rispettando le regole.
 Ascoltare comprendere storie.
 Scoprire ambienti e culture diverse.
 Rafforzare la stima di sé e la consapevolezza dell’uguale dignità e valore di ogni
persona.
 Riconoscere che ognuno ha un suo modo personale di apprezzare ed esprimere
la bellezza.
 Condividere l’esperienza con i compagni, insegnanti e genitori.
 Partecipare attivamente alla progettazione e realizzazione delle feste.
 Comprendere l’importanza del rispetto potenziando le capacità di ascolto.
 Riconoscere e condividere il valore dell’amicizia.
 Conoscere ed apprezzare elementi e caratteristiche di altri popoli.
 Rappresentare realtà diverse.
 Collocare fatti ed esperienze nello spazio e nel tempo.
 Riconoscere il proprio spazio di movimento e quello degli altri.
 Ascoltare e comprendere i testi narrativi.
 Comunicare e condividere esperienze.
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Raccontare storie.
Riorganizzare le fasi di un evento.
Stabilire associazioni logiche.
Produrre scritture spontanee.
Maturare l’identità personale e di gruppo.
Manipolare il colore come materia pittorica e scoprirne le qualità.
Esprimere stati d’animo e confrontarsi con gli altri.
Confrontare le proprie opinioni tenendo conto di quelle degli altri.
Produrre relazioni e corrispondenze con le proprie esperienze.
Manifestare opinioni e punti di vista tenendo conto del parere degli altri.
Ricostruire le sequenze di un racconto.
Leggere immagini e saperle descrivere.
Usare materiale e tecniche grafico-pittoriche in maniera creativa.
Cooperare per un progetto comune.
Progettare oggetti o ambienti con forme adatte alla storia.
Consolidare il senso di appartenenza al gruppo e alla scuola.
Collaborare con l’adulto ed i compagni per la realizzazione di un progetto
comune.
 Essere capaci di rendere la festa del Natale un momento “speciale”, assumendo
modi e significati rivolti alla condivisione-cooperazione-comprensione tra la
scuola e la famiglia.
 Comprendere segni, significati e valori propri del Natale.
Progetto “C’E’ BISOGNO DI NATALE…SEMPRE”
Progettazione curricolare della Scuola dell’Infanzia “Centrale”
Premessa
Dall’analisi effettuata dal team docenti della scuola, si evidenzia un certo scollamento fra ciò che si
fa a scuola e ciò che si fa a casa, fra un certo dire e un certo fare, fra il riconoscimento di certi
valori rispetto ad altri pertanto, volendo, in maniera semplice, omogeneizzare più contesti
educativi in una condivisione di principi e di regole, volendo appropriarci di modalità operative
coerenti, autentiche, che rispettano gli altri e le cose, nonché le diversità e i bisogni che emergono
da ogni parte del mondo, pensiamo di attivare il progetto “C’è bisogno di Natale…sempre”
attraverso un presepe vivente.
Finalità
-
-
Esplorare contesti geografici e culturali diversi per rilevare differenze peculiari che
caratterizzano i vari popoli e somiglianze che ci accomunano in quanto tutti esseri umani
con pari dignità e pari diritti degni di essere rispettati.
Assumere atteggiamenti di condivisione, di cooperazione, di coerenza fra il dire e il fare, di
tolleranza di rispetto reciproco nell’ottica di una reale integrazione, di una continuità
educativa con le famiglie e rispetto degli altri diversi da noi anche solo per il pensiero.
Destinatari
Famiglie, insegnanti, bambini.
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Tempi
Da Novembre a Dicembre
Metodologia: esperienziale.
Organizzazione
Il presepe vivente sarà animato dai bambini con travestimenti adeguati a diverse popolazioni del
mondo che vivono situazioni diverse: di benessere e di povertà, di serenità e di guerra, di
industrializzazione e di carenze organizzative meccaniche o elettriche, di sfruttamento di minori,
di culture di diverso tipo.
Sarà articolato con ambientazioni diverse (realizzate per massima parte con la carta riciclata) dove
opereranno i bambini a gruppi con diversi mestieri o attività che evidenziano le disparità
economiche, culturali, sociali.
Mezzi e strumenti
Cartone, carta, sacchi di farina, colla, pittura, sabbia, stoffe, foulards…
Modalità di verifica e valutazione
Le valutazioni saranno effettuate attraverso conversazioni, elaborati grafici, memorizzazione di
esperienze e di significati.
Obiettivi
-
valorizzare l’identità di ciascuno;
assumere atteggiamenti coerenti con le regole condivise;
riconoscere che tutte le persone meritano pari dignità e parità di diritti;
concretizzare atteggiamenti educativi in continuità con le famiglie per una crescita organica
del bambino.
Progetto “CARNEVALE”
Progettazione curricolare della Scuola dell’Infanzia “G. La Pira”
Premessa
Carnevale diventa l’opportunità per trasformare la scuola in un grande laboratorio del “fare
e del giocare insieme”, ritrovando nella partecipazione manuale e ludica il piacere di imparare,
scambiarsi competenze, apprendere, conoscere anche nuovi modi, per i genitori, di stare insieme
ai propri bambini, di scoprire capacità inattese e rivalutare la relazione insieme alla visione del
proprio figlio. La paura del nuovo e dello sconosciuto può essere superata attraverso l’attenzione e
l’esperienza, consentendo di osare nell’andare avanti. In questo percorso ci si mette in gioco
lasciando tracce per trovarne altre. Lo spazio laboratoriale diventa luogo di incontro,
dell’apprendimento, della conoscenza e della relazione vissuta attraverso l’agire, il giocare e lo
sperimentarsi. Per noi insegnanti è il tempo e lo spazio in cui cerchiamo di sostenere e incentivare
tutto questo attraverso la mediazione, la disponibilità, la presenza che facilitano questa fitta rete
di relazioni. La tematica su cui si articolerà il progetto Carnevale farà riferimento alla progettualità
annuale.
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Sezioni interessate
Sono interessate tutte le sezioni della Scuola
Metodologia
Esperenziale
Organizzazione
Attivazione di laboratori rivolti a insegnanti, bambini e genitori, per la costruzione di mascheroni
carnascialeschi utilizzando la tecnica della carta pesta, per la preparazione di giochi e momenti di
animazione.
Mezzi e strumenti
Materiali di riciclo, colori, colla, carta di giornale.
Modalità di verifica e valutazione:
Ricostruire attraverso diverse forme di documentazione il percorso attuato. Sperimentare in altre
esperienze/contesti le capacità acquisite.
Obiettivi
 Esplorare, concretizzare e creare maschere, utilizzando materiali di recupero di
vario genere e sperimentando le possibilità alternative a quelle d’uso comune.
 Condividere tempi, spazi, possibilità, impegno/i, competenza/e per sostenere il
piacere di lavorare e costruire insieme, trovando nella scelta delle proprie
disponibilità il senso della collaborazione e cooperazione.
 Sperimentare la “qualità” del tempo vissuto insieme ai propri figli, cogliendone
comportamenti, capacità e competenze.
 Attivare la capacità di cogliere il senso del “comico, del buffo e dell’esilarante”
attraverso l’esasperazione propria dei mascheroni, come opportunità per
ridere, sorridere…riflettere sui contenuti individuati all’interno della
progettualità annuale.
O.S.A.
 Rispettare ed aiutare gli altri cercando di capire i loro
pensieri, azioni e sentimenti.
 Controllare l’affettività e le emozioni in maniera
adeguata all’età, rielaborandola attraverso il corpo ed il
movimento.
 Sperimentare diverse forme di espressione artistica del
mondo interno/esterno attraverso l’uso di un’ampia
varietà di strumenti e materiali.
 Osservare chi fa qualcosa con perizia per imparare ad
aiutare e far realizzare lavori, compiti a più mani e con
competenze diverse.
 Collocare persone, fatti ed eventi nel tempo, ricostruire
ed elaborare successioni e contemporaneità, registrare
regolarità e cicli temporali.
 Elaborare progetti propri o in collaborazione, da
elaborare con continuità e concretezza.
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 Negoziare con altri
spiegazioni di problemi ed
individuare i modi per verificare quali risultino alla fine le
più persuasive e pertinenti.
 Ricordare e ricostruire attraverso diverse forme di
documentazione quello che si è visto, fatto sentito e
scoprire che il ricordo e la ricostruzione possono anche
differenziarsi.
Obiettivi formati e obiettivi trasversali
 Esprimere e controllare emozioni e sentimenti.
 Riconoscere vissuti affettivi ed emotivi.
 Lavorare in gruppo rispettando le regole.
 Rafforzare la stima di sé e la consapevolezza dell’uguale dignità e valore di ogni
persona.
 Riconoscere che ognuno ha un suo modo personale di apprezzare ed esprimere
la bellezza.
 Condividere l’esperienza con i compagni, insegnanti e genitori.
 Partecipare attivamente alla progettazione e realizzazione delle feste.
 Comprendere l’importanza del rispetto potenziando le capacità di ascolto.
 Riconoscere e condividere il valore dell’amicizia.
 Riconoscere il proprio spazio di movimento e quello degli altri.
 Maturare l’identità personale e di gruppo.
 Manipolare il colore come materia pittorica e scoprirne le qualità.
 Esprimere stati d’animo e confrontarsi con gli altri.
 Confrontare le proprie opinioni tenendo conto di quelle degli altri.
 Produrre relazioni e corrispondenze con le proprie esperienze.
 Manifestare opinioni e punti di vista tenendo conto del parere degli altri.
 Usare materiale e tecniche grafico-pittoriche in maniera creativa.
 Cooperare per un progetto comune.
 Progettare oggetti o ambienti con forme adatte alla storia.
 Consolidare il senso di appartenenza al gruppo e alla scuola.
 Collaborare con l’adulto ed i compagni per la realizzazione di un progetto
comune.
 Essere capaci di rendere la festa del Carnevale un momento “speciale”,
assumendo modi e significati rivolti alla condivisione-cooperazionecomprensione tra la scuola e la famiglia.
Progetto “APPUNTAMENTO POESARTE”
Progettazione curricolare della Scuola dell’Infanzia “Bruno Munari”
Premessa
Il progetto “Appuntamento Poesarte” è rivolto ai bambini e ai genitori delle tre sezioni della Scuola
dell’Infanzia “B. Munari”, condotto dall’ins. Specialista Maria Avellina con la collaborazione di tutte
le insegnanti del plesso, si svilupperà durante i mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio
2013.
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Inoltre, partendo dal presupposto che l’arte utilizza un linguaggio univesale, verrà supportato dalla
partecipazione dell’insegnante specialista in lingua inglese Emma Firrincieli, per accostare i
bambini alla lingua più utilizzata nell’universo dell’arte contemporanea.
Contesto e analisi dei bisogni
Nella nostra realtà ambientale ragusana non esistono musei d’arte contemporanea, dove possa
essere fatta didattica dell’arte, rendendo l’arte accessibile ai bambini, pertanto il progetto citato si
propone le seguenti finalità e obiettivi.
Finalità e obiettivi
Il progetto intende accostare i bambini e i loro genitori all’arte contemporanea per condurli alla
libera espressione grafico – pittorico – poetica attraverso “il camminare” (walkscapes) inteso come
forma d’arte. Inoltre, intende favorire il rapporto tra arte e ambiente attraverso l’utilizzo di
elementi della realtà urbana e naturale.
Per quanto riguarda la lingua inglese l’obiettivo è quello di avvicinare i bambini all’uso dell’inglese,
in un ambiente diverso da quello scolastico e in una situazione giocosa e rilassata.
Destinatari
Tutti i bambini del plesso e i genitori che vorranno aderire.
Tempi
Il progetto si svolgerà da gennaio a maggio 2013 per circa 15 ore con la presenza dell’insegnante
specialista in arti visive e per circa 15 ore con la presenza dell’insegnante specialista in lingua
inglese.
Contenuti
Quest’anno il progetto tratterà “il camminare” inteso come pratica estetica richiamandosi alle
avanguardie artistiche del Surrealismo (Breton), del Dadaismo, alla Landa Art degli artisti Long e
Fulton e all’opera letteraria “Le città invisibili” di Italo Calvino.
Considerando che il camminare ha prodotto architettura e paesaggio, dal tempo dell’edificazione
del Menhir attraverso l’antico Egitto e la Grecia antica fino ad alcuni artisti della Land art, ci
incammineremo per il territorio urbano e suburbano con la collaborazione dei genitori interessati
a tale forma d’arte. Sperimenteremo così la forma d’arte chiamata “PERFORMANCE” che verrà
documentata su video (VIDEO – DIARIO).
Produzioni
Le mappe emozionali prodotte con la collaborazione dei genitori condurranno i bambini
(soprattutto quelli di cinque anni) a produrre riflessioni, opere di poesia visiva (quadri collage con
l’utilizzo di segni grafici) e haiku (poesie giapponesi). I quadri di poesia visiva realizzati dai bambini
saranno oggetto di una mostra finale.
Mezzi e strumenti
Stampe e libri d’arte, cataloghi di mostre, libro “le città invisibili” di Italo Calvino, libro
“Walkscapes” di F. Careri, pennelli per colori acrilici, colori acrilici di varie tinte, tele (70x100),
riviste per collage, videocamera digitale …
Valutazione
La valutazione avverrà attraverso il commento con i bambini/genitori/insegnanti del percorso, in
formato digitale, che condurrà i bambini alla produzione di forme d’arte quali “mappe del cuore”,
poesie visive (quadri collage) e haiku (poesie essenziali di origine giapponese).
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Progetto “Conosco e vivo la mia città”
Progetto curricolare biennale - Scuola Primaria - Classi Quarte sez.A-B-C e D
FINALITÀ
La finalità del progetto é di conoscere la città in cui i bambini vivono, al fine di interiorizzare i
valori della propria cultura, apprezzarne le bellezze artistiche, sviluppare il gusto estetico e
infondere il piacere di vivere i luoghi più significativi della propria città.
MODALITÀ D‘ATTUAZIONE
Il progetto si articolerà in due momenti:
Si partirà dal vissuto degli alunni e dai rapporti che li legano alla città, per scoprire che cosa
conoscono del luogo in cui vivono e qual è il loro modo di rapportarsi con esso. In questa
prima fase si effettuerà un “viaggio” che dall’aula porterà gli alunni nel centro urbano, alla
scoperta dei siti più suggestivi della città di Ragusa, per affascinarli e suscitare in loro il
coinvolgimento emotivo, l’interesse e il senso di appartenenza al proprio ambiente. Ci si
soffermerà non solo sui siti di particolare pregio artistico e culturale, ma anche su quelli di
carattere paesaggistico (Cava S. Domenica) per conoscere l’aspetto orografico del territorio.
In un secondo momento gli alunni verranno guidati alla scoperta del passato e delle proprie
radici per recuperare la memoria storica della città. Verranno evidenziati gli aspetti legati alla
struttura urbanistica della città, ma anche quelli legati al folklore, alle tradizioni, agli usi
mantenuti nel tempo e a quelli che si sono persi, per scoprirne l’origine e la motivazione
storica. Il progetto prevede anche la presentazione di alcuni personaggi che hanno fornito un
contributo importante alla città. Gli alunni saranno coinvolti, altresì, in attività progettuali volti
ad arricchire e ad abbellire i siti visitati. L’amministrazione comunale sarà chiamata a
considerare le proposte presentate dai bambini ed eventualmente attuare interventi mirati.
OBIETTIVI
-
-
Stimolare il coinvolgimento e l’interesse dei bambini nei confronti del proprio
contesto socio-ambientale.
Recuperare la memoria storica del luogo di appartenenza.
Favorire la condivisione del patrimonio culturale.
Stimolare lo sviluppo di una coscienza ambientale, del rispetto e dell’uso
consapevole del territorio attraverso un processo di conoscenza e di appropriazione
degli spazi.
Sviluppare la consapevolezza di essere “cittadini”.
Promuovere la fruizione “consapevole” dei beni: progettare, progettarsi.
Far comprendere la necessità e la bellezza di crescere in una comunità.
Conoscere la convergenza della storia e della geografia per un'efficace educazione
spazio-temporale.
METODOLOGIA
La metodologia privilegiata sarà quella laboratoriale che si avvarrà della ricerca-azione dei
partecipanti, del confronto e dello scambio delle informazioni e dei materiali prodotti,
realizzati dai vari gruppi di lavoro.
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I bambini di ciascun gruppo-classe, avranno cura, attraverso il metodo storico, di
sviluppare le conoscenze relative ad un aspetto della città ( piazza, palazzo etc) che poi
socializzeranno agli altri gruppi.
Data la complessità del progetto e la necessità di avere delle conoscenze specifiche, si fa
richiesta formale della presenza di due esperti, che interverranno apportando le loro
competenze in forma gratuita.
Specialisti richiesti: un urbanista e uno storico.
TEMPI E VERIFICHE
Il progetto avrà una durata biennale e verrà svolto in orario curriculare. Alla fine del primo
anno, durante la manifestazione conclusiva, gli alunni esporranno in forma orale il lavoro
svolto e presenteranno i materiali prodotti (cartacei, scritti,e fotografici) ai genitori e ai
rappresentanti dell’amministrazione comunale.
Alla fine del secondo anno verrà prodotto un editoriale su supporto magnetico contenente
tutte le attività svolte durante il progetto.
STRUMENTI
Per la realizzazione del progetto si utilizzeranno sia materiali tradizionali (carta, cartelloni,
riviste, cartoline, ecc), sia DVD, sia i supporti multimediali presenti a scuola.
L’uso delle nuove tecnologie sarà fondamentale per usare più efficaci modalità di
informazione, di comunicazione, di documentazione e valorizzazione del materiale
prodotto.
Progetto “ACCOGLIENZA”
Premessa
Ai fini dell’integrazione dei bambini delle prime sezioni della Scuola Infanzia e delle prime
classi di Scuola Primaria, all’inizio dell’anno Scolastico verrà realizzato il progetto “Accoglienza”.
Rifacendoci ai dettami dei Nuovi Orientamenti che recitano “… la Scuola dell’Infanzia
accoglie ed interpreta la complessità dell’esperienza vitale dei bambini e ne tiene conto nella sua
progettualità educativa …” e tenendo conto di come ogni individuo porta in sé le tracce positive e
negative dell’accoglienza ricevuta sin dal momento della nascita, segnandone fortemente
l’atteggiamento che il bambino-adulto avrà nei confronti degli altri e della realtà, le insegnanti
vogliono fare dell’accoglienza lo stile educativo, in cui adulti e bambini sono coinvolti in una Scuola
che è istituzione, ma anche comunità.
Per gli alunni delle classi prime di Scuola Primaria il momento dell’accoglienza nella Scuola
ha un valore e un significato particolare: è l’inizio di un percorso che in alcuni casi nella mente del
bambino e dei genitori si presenta carico di aspettative e di incognite, che creano trepidazioni e
contemporaneamente incertezze ed ansie.
Il passaggio dalla Scuola Infanzia alla Scuola Primaria, da alcuni anni è uno dei temi centrali
dell’auspicata “continuità” che i docenti dei due diversi ordini di Scuola hanno cura di predisporre
fin dall’anno precedente. Ciò che conta è far percepire al bambino che l’ambiente della Scuola
Primaria è accogliente, studiato su misura per lui non solo negli spazi, ma soprattutto nelle attività
proposte e nell’atteggiamento rassicurante dei docenti e dà inoltre la possibilità di vivere relazioni
positive con i compagni e le altre figure presenti nell’istituzione.
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L’accoglienza non è solo festa d’ingresso o spunto occasionale che precede il lavoro
Scolastico articolato nelle varie discipline, ma un impegno costante che farà sentire l’alunno, con i
suoi bisogni ed interessi, al centro di un progetto in cui egli si sentirà “protagonista” nella
conquista della sua identità personale; quindi, l’impatto iniziale deve essere particolarmente
curato come momento di gran rilievo nella storia scolastica del bambino sulla cui dimensione
emotiva ed affettiva si dovrà far leva stimolando in lui entusiasmo e curiosità.
Classi e Sezioni coinvolte
- Prime Sezioni di Scuola Infanzia
- Prime Classi della Scuola Primaria
Obiettivi
Nell’ambito del progetto, ci si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi:
A. accoglienza del bambino, tenendo presente soprattutto i suoi bisogni e le sue esigenze,
creandogli attorno un clima festoso, sereno e armonico;
B. inserimento-integrazione del bambino nell’ambiente Scolastico;
C. conoscenza della famiglie ed instaurazione con esse di un rapporto sereno ed equilibrato.
Contenuti/Attività
Gli insegnanti metteranno in atto le seguenti attività:
a)
b)
c)
d)
accoglienza affettiva: creando un clima di relazioni positive;
accoglienza psicologica: riconoscendo le esigenze di ogni bambino;
accoglienza fisica: offrendo gli spazi necessari ad ogni bambino;
accoglienza culturale: cogliendo le potenzialità dei bambini, valorizzando le differenze,
progettando percorsi individualizzati.
Metodologia/Organizzazione
Nella Scuola dell’Infanzia, durante il primo periodo d’attività didattica (entro le prime tre
settimane, ivi compresa quella iniziale), ai fini di una migliore integrazione del bambino e alla sua
conoscenza, le insegnanti osserveranno l’orario di compresenza (08.00 – 13.00 --- 09.00 – 14.00).
Come recita anche l’art. 27 del Regolamento d’Istituto, l’accoglienza per i bambini delle prime
sezioni di Scuola dell’Infanzia sarà effettuata due giorni prima dell’inizio ufficiale delle attività
didattiche organizzata nel seguente modo:
- 1° giorno: dalle ore 10:30 alle ore 12:00 – Accoglienza dei bambini di tre anni nella scuola
d’infanzia di appartenenza
- 2° giorno: dalle ore 8:30 alle ore 10:30 – Accoglienza nella Scuola Primaria dei bambini
delle prime classi, mentre dalle ore 10:30 alle ore 12:00 – Accoglienza dei bambini di tre
anni nella scuola d’infanzia di appartenenza
Nel caso in cui l’inizio delle attività didattiche coincida con il lunedì, l’accoglienza si farà il
mercoledì della settimana precedente. Per i bambini di tre anni le modalità d’ingresso e l’orario di
uscita verranno gestiti dalle insegnanti della Sezione che adotteranno orari flessibili da concordare
con i genitori. Questo periodo dedicato all’accoglienza, verrà utilizzato per favorire la costituzione
dello spirito del gruppo-sezione e la raccolta delle tracce, cioè dei problemi, delle esigenze e degli
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interessi particolari che costituiranno le basi su cui elaborare il percorso educativo-didattico
futuro.
Nella Scuola Primaria, è importante, sia per i bambini sia per i loro genitori, conoscere gli
insegnanti nuovi ed instaurare un clima di dialogo e di fiducia reciproca. A tale scopo gli insegnanti,
nei giorni precedenti l’inizio delle attività didattiche, cureranno l’ambiente Scolastico rendendolo
vivace, colorato, invitante e festoso attraverso cartoncini con i nomi degli alunni, degli insegnanti,
degli arredi e degli oggetti presenti nell’aula, palloncini colorati, cartelloni di benvenuto. I primi
giorni di Scuola saranno dedicati a: conversazioni, canti, drammatizzazioni, lettura di immagini,
disegni, giochi di socializzazione e conoscenze. Queste attività favoriranno la conoscenza di sé e
dell’altro e l’avvio di una rete di rapporti positivi. Gli insegnanti, quindi, conosceranno i nuovi
alunni mediante l’osservazione dei comportamenti degli stessi nelle varie situazioni proposte.
Tutto ciò contribuirà alla stesura della programmazione didattica annuale. Nell'ambito della
continuità, gli insegnanti della Scuola Primaria e Infanzia cureranno di esporre gli elaborati
prodotti dai bambini nel precedente anno Scolastico.
L’accoglienza per i bambini delle prime classi della Scuola Primaria sarà effettuata un giorno
prima dell’inizio delle attività didattiche dalle ore 9:30 alle ore 11:30. Nel caso in cui l’inizio delle
attività didattiche coincida con il lunedì, l’accoglienza si farà il venerdì della settimana precedente.
Tempi di realizzazione
a) FASE INIZIALE: i primi 10-15 giorni dall’inizio delle attività scolastiche.
b) FASE INTERMEDIA-FINALE: tutto l’arco dell’anno scolastico.
Progetto “SCREENING”
(curato dall’Equipe Socio-psico-pedagogica della Scuola Primaria)
Premessa
Il progetto, che si inserisce nell’ambito delle scelte educative in itinere, intende fornire un
supporto ai fini della conoscenza delle dimensioni relazionale, affettiva e cognitiva degli alunni, in
modo da apportare, laddove ciò si richieda, gli aggiustamenti utili all’ottimizzazione del percorso
educativo in evoluzione, dopo il periodo di accoglienza e prima conoscenza nelle prime classi
elementari.
Il progetto si articola su tre livelli o momenti principali, fungendo da raccordo e
integrazione dei diversi bisogni implicati e si rivolge:
1. Agli alunni: conoscenza attraverso attività mirate.
2. Agli Insegnanti: restituzione di quanto emerso
nelle osservazioni sui bambini, individuazione
delle risorse presenti nello staff educativo,
collaborazione nella predisposizione del progetto
educativo.
3. Ai genitori: confronto con le dinamiche e lo stile
genitoriale al fine di adeguare le scelte educative
ai bisogni evolutivi, ricerca di un modello comune
con la Scuola per rispondere in modo univoco ai
bisogni di crescita.
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Classi Coinvolte
Prime classi di Scuola Primaria
Finalità



Rilevazione precoce di difficoltà
Incremento dell’offerta di opportunità educative
Riduzione dei rischi di insuccesso Scolastico
Metodologia
Le scelte metodologiche si diversificheranno in base ai soggetti coinvolti:
1) Con gli alunni: si struttureranno delle osservazioni condotte nel piccolo gruppo e concluse,
laddove non emergano necessità di approfondimento, in un unico incontro. Le osservazioni
si rivolgeranno all’interazione spontanea dei bambini, alle loro competenze sociali,
all’utilizzo dello spazio fisico e grafico, alle abilità cognitive attraverso prove specifiche.
2) Con gli insegnanti: si prevederanno degli incontri sistematici di confronto su quanto
emerso dalle osservazioni effettuate sui bambini, potranno essere concordate osservazioni
all’interno della classe, eventuali aggiustamenti alle proposte didattiche, anche in forma
individualizzata nonché interventi sulle dinamiche del gruppo-classe.
3) Con i genitori: verrà riservato uno spazio per il counseling educativo, da effettuarsi anche in
orario pomeridiano per venire incontro alle varie esigenze, articolato, nella scansione
temporale, in base alle singole necessità, precedendo, laddove richiesto, periodici incontro
per monitorare i percorsi individuati.
Tempi di realizzazione
Il progetto si intende da attuare ad anno Scolastico iniziato, dopo la prima accoglienza e le
prime rilevazioni effettuate dal team docente.
Il lavoro con gli alunni si svolgerà a partire dal mese di ottobre fino a febbraio. Tale periodo
prevede i momenti di incontro con gli insegnanti delle classi progressivamente coinvolte.
La consulenza alle famiglie inizierà a partire dalla stesura del comune progetto individuato
insieme agli insegnanti e interesserà tutto il restante anno Scolastico.
II.2 - Progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa
Premessa
L’arricchimento dell’offerta formativa caratterizza le scuole dell’autonomia, che possono
individuare esigenze formative specifiche della loro utenza e organizzare attività extra-curricolari,
che consentano di dare un’adeguata risposta. Per rendere effettiva tale possibilità, la legge n.440
del 18 dicembre 1997 istituiva un apposito Fondo, che veniva distribuito alle Istituzioni scolastiche,
proporzionalmente al numero di alunni e docenti. Purtroppo, nell’arco degli ultimi anni, tale Fondo
è stato progressivamente ridotto, fino a diventare praticamente irrisorio e comunque tale da non
poter più finanziare alcun progetto extra-curricolare proposto e realizzato dai docenti interni della
scuola.
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La nostra scuola attribuisce un grande valore alla valorizzazione dei molteplici talenti di cui ciascun
alunno è depositario e, pertanto, ha sempre favorito la realizzazione di progetti di ampliamento
dell’offerta formativa. Per tale motivo, abbiamo realizzato negli scorsi anni progetti extracurricolari adatti a sviluppare le capacità logico-matematiche (“Gioco degli scacchi”), creative
(“Dipingo anch’io”), linguistiche, motorie (Sport a Scuola, Danza), musicali (Musica 2020 “In…Canto!”, Coro scolastico).
Lo scorso anno, non potendo realizzare i progetti con il Fondo d’Istituto, abbiamo chiesto ed
ottenuto di realizzare dieci corsi con il finanziamento del Fondo Sociale Europeo (“Competenze per
lo sviluppo”): quattro corsi di Inglese, con docente madrelingua, quattro corsi di Matematica e due
corsi di Scienze. Vi hanno preso parte circa 220 alunni della scuola primaria, delle classi terze,
quarte e quinte.
Per l’anno scolastico corrente, la situazione si è presentata ancora più problematica, non potendo
contare né sul fondo d’istituto, né sui fondi europei (che si attiveranno solo dal prossimo anno
scolastico). Pertanto, ci siamo adoperati per organizzare, per gli alunni che lo volessero, attività
formative analoghe, proposte da privati e selezionati da un’apposita Commissione di docenti, che
li ha proposti al Collegio dei Docenti per l’approvazione. Le attività sono state approvate sulla base
delle esigenze formative espresse dagli alunni e dalla qualità ed economicità dei costi a carico delle
famiglie.
Inoltre, dovendo limitare le aperture pomeridiane della scuola (non ci sono fondi per pagare ore
straordinarie ai Collaboratori Scolastici), si è ritenuto opportuno inserire alcune di tali attività in
orario antimeridiano, utilizzando le due ore “scoperte” del Sabato mattina (11.30-13.30).
Le attività di educazione musicale (studio dello strumento: pianoforte e chitarra, coro) e le attività
propedeutiche a vari sport (basket, pallavolo, calcio), si svolgono di pomeriggio, grazie alla
partecipazione economica delle famiglie. Infine, grazie allo strumento delle convenzioni, è stato
possibile offrire agli alunni la possibilità di svolgere attività di Danza e Judo, in locali esterni, con
costi decisamente contenuti.
Le prospettive per il prossimo anno sembrano migliori di quanto avvenuto finora. Infatti, il piano
di assunzioni straordinarie di 150.000 docenti nella scuola pubblica, previsto dalla c.d. “legge di
stabilità” per il 2015, dovrebbe consentire di avere in organico un numero di insegnanti sufficiente
per realizzare buona parte delle attività integrative senza ulteriori oneri per le famiglie. Anche il
Progetto “Musica Insieme”, superato quest’anno, dovrebbe poter usufruire di docenti di ruolo
titolati, appositamente destinati all’insegnamento di due ore di educazione musicale nelle classi
terze, quarte e quinte, senza oneri per le famiglie.
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II.3 - Progetti interni
Al fine di consentire una efficace programmazione delle attività progettuali, il Collegio di Docenti
del 1° settembre 2014 ha deliberato che la presentazione dei progetti interni debba avvenire entro
il 31 ottobre 2014, mentre per quelli presentati da enti esterni, pubblici o privati, la scadenza sarà
il 29 novembre 2014. Solo eccezionalmente, successivamente a tale data, potranno essere
presentati altri progetti da svolgersi nell’anno scolastico in corso. Tali nuovi progetti, comunque,
dovranno rivestire una particolare importanza ed interesse per tutta la comunità scolastica e
dovranno essere approvati, come gli altri, prima dal Collegio Docenti e poi dal Consiglio di Circolo.
Progetto “Musica Insieme”
(progetto musicale triennale, ai sensi del D.M. n° 8 del 31 gennaio 2011)
La nostra Scuola Primaria ha presentato, per il corrente anno scolastico, il progetto musicale di
durata triennale “Musica insieme”, rivolto alle classi terze, quarte e quinte, avente lo scopo di
creare un ambiente inteso come luogo nel quale “fare musica” in termini organizzativi, strumentali,
didattici e metodologici. Il Progetto, elaborato dall’insegnante Donatella Carmela Bucchieri,
laureata in Didattica della Musica, si inserisce nel quadro nazionale di promozione della cultura
musicale, fin dalle scuole primarie. Presentato all’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, il
Progetto è stato approvato ed ha fatto sì che la nostra scuola sia adesso inserita fra le scuole
“accreditate” per la realizzazione del piano di introduzione dell’educazione musicale nelle scuole
primarie. Presentiamo qui di seguito alcuni dei contenuti del Progetto; gli interessati possono
leggere il Progetto completo nell’Allegato “Musica Insieme”. Infine, è opportuno precisare che, per
l’anno scolastico in corso, si sono dovute apportare alcune modifiche, a causa di forza maggiore: in
particolare, non potendo contare sull’assegnazione di docenti di scuola media (per carenze di
organico), è stato necessario ricorrere al contributo delle famiglie per attivare l’insegnamento dello
strumento. Per il prossimo anno ci sono fondate speranze che il Progetto prosegua secondo la
programmazione iniziale e senza costi per le famiglie.
“I ragazzi di oggi vivono una realtà caratterizzata soprattutto da rumori e dalla musica trasmessa
dai mass media e subita passivamente. Il presente progetto ha lo scopo di fornire al bambino gli
strumenti per alfabetizzarsi musicalmente, rendendolo parte attiva del suo apprendimento e non
passivo uditore.
Fare musica per imitazione (sia nella pratica corale che in quella strumentale) può dare al bambino
l'immediato piacere di riuscire, ma con il passar del tempo la mente si impigrisce, il repertorio da
eseguire risulta essere limitato e il bambino stesso tende ad annoiarsi e quindi ad abbandonare la
musica, vivendo questo abbandono come un fallimento personale.
Occorre che il fanciullo si senta motivato, apprendendo la notazione musicale da subito, così da
poter fare musica attivamente, capirla e anche crearla.
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La musica è un linguaggio e, come tutti i linguaggi, ha un codice che ne permette l'uso e la
comprensione.
Il problema fondamentale consiste nella scelta del metodo da utilizzare in modo tale che il
bambino apprenda questo codice, cioè la notazione musicale, evitando, come diceva Kodály, di
portarlo a lottare contro la musica.
Il presente progetto affronta tre aspetti della formazione musicale del bambino: la pratica corale
(classi III, IV e V) la pratica strumentale (classi III) e la musica vissuta attraverso il corpo (classi V).
Per la pratica corale e strumentale, è importante che la formazione avvenga tramite un metodo
facile e veloce che permetta immediatamente al bambino di far musica non per imitazione, bensì
per lettura della partitura: la tecnica del coro parlato e della solmisazione.
Il coro parlato permette lo sviluppo delle capacità ritmiche, usando ciò che di più semplice e
familiare il bambino conosca: la parola.
Attraverso il coro parlato il bambino si avvicina alla notazione musicale tradizionale, nella
dimensione del ritmo, rendendo concreta l'esperienza ritmica altrimenti vissuta solo attraverso il
corpo, qualora utilizzassimo solo il metodo dalcroziano per lo sviluppo delle capacità ritmiche.
Il parlato può essere applicato anche alla pratica dello strumento, nella fase iniziale dell'approccio,
in quanto il bambino può trasferire il parlato sulla tastiera di un pianoforte o di una chitarra ,
eseguendo dapprima su una sola nota e successivamente anche su due o tre note (per gradi
congiunti e successivamente disgiunti) il coro parlato precedentemente eseguito con la voce. Tale
tecnica può essere applicata anche per lo studio delle percussioni, che ancor meglio si prestano
per le esecuzioni ritmiche.
Contemporaneamente all'uso della tecnica del coro parlato, si inizia a sviluppare la capacità
intonativa attraverso l'uso della solmisazione.
La tecnica della solmisazione consentirà di creare nel bambino la “tastiera interiore dei suoni” così
da metterlo nelle condizioni di cantare a prima vista semplici melodie costruite nell'ambito della
pentafonia e di creare improvvisazioni musicali.
La solmisazione può essere applicata anche nello studio dello strumento, nella fase dell'approccio,
perché permette di eseguire una melodia attraverso la solmisazione della melodia stessa, che il
bambino trasferirà mnemonicamente sulla tastiera del pianoforte, della chitarra oppure sullo
strumento a percussione a suono determinato.
Attraverso la tecnica del parlato e la tecnica della solmisazione, il bambino ha un approccio allo
strumento in modo più naturale e più semplice rispetto ai tradizionali metodi di studio dello
strumento, attivando anche i processi cognitivi della propria età secondo i quali nulla è astratto,
tutto è concreto.
Utilizzando quindi il metodo Orff riguardante la tecnica dei cori parlati e il metodo di Kodály
riguardante la solmisazione, il suono si materializza nel ritmo delle parole , si materializza nei gesti
che ne identificano l'altezza e il bambino inizia quasi per gioco a suonare e cantare. Non a caso
nella in molte lingue straniere il verbo suonare si esprime con il vocabolo la cui traduzione
letterale è “giocare”.
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La pratica corale sarà attuata non solo in orario curricolare, ma anche in orario extracurricolare
attraverso la costituzione del coro d'istituto, rivolto alle classi terze, quarte e quinte e l'attivazione
di un laboratorio di canto popolare,sempre rivolto agli alunni delle classi terze, quarte e quinte,
atto alla ricerca, alla conoscenza e alla divulgazione della musica del proprio territorio. In
particolar modo in quest'ultimo laboratorio l'attenzione sarà concentrata, nell'arco dei tre anni,
sui canti tratti dalla raccolta del Favara, sul recupero della tradizione canora orale della città di
appartenenza dei bambini, cioè Ragusa, sull'incisione di un cd audio contenente le tracce dei canti
reperiti ,la cui esecuzione canora sarà effettuata dai bambini partecipanti al laboratorio. Sarà
anche interessante insegnare ai bambini l'uso di un semplice programma di scrittura musicale, il
MuseScore, per la trascrizione, nel terzo anno del laboratorio, della linea melodica dei canti
popolari di cui, altrimenti, resterebbe solo la traccia orale.
All'interno del coro d'istituto, attraverso la tecnica del parlato e della solmisazione, si giungerà,
nell'arco dei tre anni, all'esecuzione di semplici brani polifonici e all'esecuzione di alcuni cori
parlati tratti dagli Stücke für Sprechchor di Carl Orff.
La pratica strumentale(pianoforte, chitarra, percussioni) verrà effettuata in orario extracurricolare
(un'ora a settimana di strumento), sarà rivolta agli alunni delle classi terze e andrà a costituire
l'orchestra d'istituto. L'insegnamento dello strumento sarà curato da docenti di strumento
provenienti dalla Scuola Secondaria di Primo Grado in esubero o in utilizzazione (Art. 6 del CCNI) e
dalla docente laureata in Didattica della musica, presente all'interno della Scuola Primaria
“Mariele Ventre”, ins. Bucchieri Carmela Donatella.
I docenti di cui sopra, cureranno anche l'insegnamento dell'educazione musicale in orario
curricolare nelle classi terze, quarte e quinte per due ore settimanali per classe.
Le lezioni in orario curricolare si svolgeranno utilizzando la tecnica del parlato e della solmisazione.
I canti saranno intonati inizialmente entro lo spazio pentafonico per poi allargare la tastiera
interiore dei suoni arrivando ad intonare canti nell'ambito dell'ottava.
All'interno del progetto in questione è prevista la costituzione di una Rete con la Scuola
Secondaria di Primo Grado ad indirizzo musicale “Salvatore Quasimodo”, ubicata nel quartiere di
appartenenza dei bambini frequentanti la Scuola Primaria “Mariele Ventre”.
Sono previste delle attività di continuità fra le due scuole, attraverso la pratica della musica
d'insieme in cui si esibiranno assieme l'orchestra della Scuola Primaria “Mariele Ventre” ,
l'orchestra della Scuola Secondaria di Primo Grado “S. Quasimodo” e il coro d'istituto della Scuola
Primaria “Mariele Ventre”.
Il progetto si occupa anche di far vivere al bambino la musica attraverso la dimensione corporea e
non solo vocale, grazie all'attivazione, in orario extracurricolare, di un laboratorio rivolto ai ragazzi
delle classi quinte, atto alla realizzazione di un musical, grazie alla partecipazione dell'
associazione musicale e culturale esterna “Gli armonici” di Modica (Ragusa). Il laboratorio in
questione offrirà ai ragazzi un'esperienza a dir poco unica e completa, in cui si fonderanno la
tecnica della recitazione, della dizione, del ballo e del canto.
Il laboratorio per la realizzazione di un musical sarà anch'esso di durata triennale. Ogni anno il
docente esperto esterno deciderà, in accordo con l'insegnante di musica presente all'interno della
Scuola Primaria “Mariele Ventre”, ins. Bucchieri Carmela Donatella, il musical da mettere in scena.
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Ogni anno l'orchestra della Scuola Primaria “Mariele Ventre”, unitamente al coro d'istituto e ad
una rappresentanza dell'orchestra della Scuola Secondaria di Primo Grado “S. Quasimodo”,
organizzeranno dei piccoli concerti che eseguiranno all'interno delle scuole primarie presenti nel
territorio, al fine di sensibilizzare i bambini e i docenti circa l'importanza del FARE MUSICA
INSIEME.
Il presente progetto prevede anche un momento formativo rivolto ai docenti della scuola
primaria presenti nell'Istituto Comprensivo “S. Quasimodo”, ai docenti della Scuola Primaria
“Mariele Ventre” e ai due docenti di strumento che saranno assegnati per l'attuazione del
progetto. I docenti delle scuole d'infanzia presenti nelle due scuole in rete, potranno assistere in
qualità di uditori. Si prevede che la formazione dei docenti venga estesa anche ad altre due scuole
primarie presenti nella città di Ragusa, già in rete con la “Mariele Ventre” e con la “S. Quasimodo”
per ciò che concerne i corsi di formazione dei docenti, e cioè la Scuola Primaria “Palazzello” e la
Scuola Primaria “Paolo Vetri”. La tematica della formazione riguarderà l'uso del parlato e della
solmisazione quali facilitatori per lo sviluppo delle capacità ritmiche e intonative nel bambino in
età scolastica.”
Progetto “SPORT A SCUOLA”
PREMESSA
Il progetto è teso a promuovere e sviluppare in ambito scolastico i seguenti sport: pallavolo,
pallacanestro, calcio, judo e danza. L’organizzazione e la supervisione vengono svolte dalle
insegnanti Carmen D’Aleo (laureata ISEF) e Franca Nicita, docente comunale esperta in Attività
Motorie.
Il progetto concorre a promuovere la pratica delle attività sportive, in collaborazione con i soggetti
esterni alla scuola (Associazioni sportive, CONI) ed è parte integrante, come lo è stato nel
precedente anno scolastico, del progetto educativo, come indicato nei programmi ministeriali. Fin
dall’anno scolastico 2013-14 si è costituito nella nostra scuola il Centro Sportivo di Minibaket
“Direzione Didattica Mariele Ventre – Ragusa”, affiliata alla Federazione Italiana Pallacanestro
(F.I.P.). Il Centro conta quest’anno ottanta alunni tesserati. Il Progetto viene realizzato dai docenti
della scuola, con la collaborazione, per il basket, dell’A.S.D. “Nova Virtus” di Ragusa e per il calcio e
pallavolo della A.S.D. “Accademia Calcio”, che si è aggiudicata la gara d’appalto indetta per
l’assegnazione dell’incarico, tramite convenzione. Inoltre, per esigenze logistiche, sono state
affidate in convenzione le attività di Judo (“Judo a scuola) e di Danza (“Danza classica, moderna e
hip hop”), che si svolgono presso l’A.S.D. Ko-Sen, del M° Davide Migliorisi e presso l’Associazione
Culturale “Danza x Dire”.
Il coordinamento delle attività progettuali avviene a cura di una Commissione di cui fanno parte il
Dirigente Scolastico, l’ins. Carmen D’Aleo, l’ins. comunale Franca Nicita e due rappresentanti delle
Associazioni sportive partecipanti.
DESTINATARI
Alunni ed alunne esclusivamente frequentanti il Circolo Didattico “M. Ventre” di Ragusa, i quali
saranno divisi in gruppi omogenei per classi parallele.
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FINALITA’
Il progetto intende rispondere ai bisogni formativi di educazione motoria e sportiva dei giovani e
consolidare in loro la consuetudine allo sport, considerato come fattore di crescita umana, civile e
sociale.
OBIETTIVI
 Migliorare la conoscenza, la tecnica e la tattica nel gioco della pallavolo, pallacanestro e calcio
 Potenziare negli alunni eventuali inclinazioni individuali verso una di queste discipline sportive.
 Fare esperienza vissuta della pratica semi agonistica.
 Vivere una opportunità di aggregazione.
 Acquisire e consolidare il concetto dell’importanza della pratica di una attività sportiva.
MODALITA’ OPERATIVE
Gli alunni e le alunne della scuola “M. Ventre” effettueranno due sedute di allenamento
settimanali, presso la palestra della scuola, da concordare con le relative famiglie e
compatibilmente con gli impegni della scuola e i relativi istruttori, per quanto riguarda la fruizione
della palestra. Tutte le attività avranno la supervisione della Commissione della scuola, che
relazionerà periodicamente al Collegio dei Docenti sull’andamento dei Corsi.
TEMPI: I corsi inizieranno a Ottobre 2014 e termineranno a Maggio 2015.
Progetto “EASY ENGLISH”
Dalle esperienze sul piano didattico sin qui maturate all’interno del nostro Circolo, per quanto
concerne l’insegnamento delle lingue emerge la necessità al fine di migliorare la qualità del
processo di insegnamento – apprendimento di integrare la didattica del “sapere esperto” tipico
della lezione frontale della didattica curriculare della lingua inglese con l’insegnamento tramite la
didattica laboratoriale. Il laboratorio non è da intendersi come spazio fisico ma come procedura,
dove l’insegnante non è semplicemente un veicolo di contenuto e l’alunno un semplice ricevente,
ma il primo diventa regista, facilitatore e sollecitatore, mentre il secondo diventa il protagonista
del proprio percorso di apprendimento, secondo il proprio stile di apprendimento e tramite
l’utilizzo delle diverse intelligenze (visiva, verbale, pratica, motoria, emotiva). Il progetto prevede
l’individuazione di un monte ore da svolgere in orario extracurriculare in cui gli alunni delle classi
5^ della scuola primaria sono coinvolte in attività di canto, lettura drammatizzazione e giochi in
lingua inglese.
Obiettivi
Migliorare la conoscenza della lingua inglese, diventando il protagonista del proprio percorso di
apprendimento, secondo il proprio stile di apprendimento e tramite l’utilizzo delle diverse
intelligenze (visiva, verbale, pratica, motoria, emotiva ..)
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Progetto “SCACCO MATTO”
Finalità
Il progetto “Scacco Matto” si propone di migliorare le competenze logico – matematiche degli
alunni, mediante la conoscenza del gioco degli scacchi.
Obiettivi
Mediante il presente progetto si intendono far sviluppare agli alunni, mediante il gioco, abilità
quali: l’orientamento nello spazio, la logica, la memoria e la memoria visiva.
Gli obiettivi finali del progetto saranno:
1) far conoscere la storia e le origini del gioco degli scacchi;
2) far conoscere la scacchiera;
3) far conoscere il movimento dei pezzi;
4) far conoscere le regole particolari quali: l’arrocco, lo scacco, lo scacco matto e lo
stallo;
5) riuscire a far giocare una partita;
6) far conoscere i principali elementi tattici e strategici del gioco degli scacchi.
Metodologia
-
racconti di storie relative al gioco degli scacchi;
-
lezioni frontali, grazie all’ausilio di scacchiere murali, mediante le quali si spiegheranno le
regole fondamentali del gioco, si visioneranno e commenteranno partite “didattiche”
giocate da forti giocatori;
-
partite tra allievi per familiarizzare con le regole del gioco;
-
partita finale su scacchiera gigante da allestire nel cortile interno della scuola.
Destinatari
Il progetto è indirizzato a tutti gli alunni del Circolo.
Durata
I corsi relativi alle classi terze, quarte e quinte saranno rivolti a gruppi di alunni, in orario
extracurriculare, formati da non più di 16 elementi. Ogni gruppo seguirà 10 incontri della durata di
1,5 ora ciascuno. Il numero complessivo delle ore del progetto dipenderà, quindi, dalle adesioni e
dai gruppi che si formeranno. I giorni e gli orari degli incontri saranno da concordare.
Risorse umane
Per il progetto sarà impegnato il docente interno Oliviero, Maestro di Scacchi.
Risorse materiali
Il Circolo dispone già di una scacchiera murale e di 15 set 8 scacchiere + pezzi); sarà necessario
aumentare il numero di set e delle scacchiere murali in funzione delle adesioni.
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II.4 - Progetti esterni
Progetto “ACCOGLIENZA Pre e Post scuola”
PREMESSA
Considerato che alcuni genitori di alunni appartenenti a questa Scuola, per motivi di lavoro, hanno
spesso l’esigenza di accompagnare i propri figli un po’ prima dell’orario d’entrata e di prelevarli un
po’ dopo l’orario d’uscita, al fine di venire incontro alle esigenze di questi genitori, a partire
dall’a.s. 2013-14 è stato attivato un servizio di accoglienza, affidato in convenzione, attraverso una
gara di appalto, all’Associazione “Studio Sport – Postura e Fitness” di Ragusa, che svolge il servizio
con personale specializzato (laureati ISEF). I genitori possono scegliere se usufruire del servizio
anche il Sabato, giorno nel quale le lezioni terminano alle ore 11.30. Considerando che il Sabato la
permanenza degli alunni a scuola è più lunga, l’Associazione ha previsto per tale giornata
un’attività di psicomotricità in palestra. Nel corrente anno scolastico gli alunni anno potuto anche
optare per la partecipazione, con la stessa Associazione, al Progetto “Jump”, che abbina alle
attività motorie anche degli elementi di lingua inglese.
Classi coinvolte:
Tutte le classi di Scuola Primaria.
Obiettivi
L’obiettivo principale che ci si prefigge di raggiungere con il presente progetto è quello di offrire
un servizio agli utenti della nostra Scuola, consentendo loro di evitare i problemi derivanti da
tempi troppo ristretti, con conseguenti stress e rischi dovuti alla fretta.
Tempi di realizzazione
L’intero arco delle attività didattiche dell’anno scolastico.
Modalità di iscrizione: tutti i particolari sul servizio sono contenuti nella convenzione tra la scuola e
l’Associazione, che viene pubblicata a parte, in allegato (Allegato Convenzione Pre e Post Scuola).
Progetto “SUONO E SENSO” (musicoterapia)
PREMESSA
Per l’identificazione e l’impostazione di un corretto intervento musicoterapico occorre precisare
che per Musicoterapia intendiamo designare metodologie diverse nelle modalità e funzioni attive
e passive, nonché quell’insieme di attività riabilitative individuali o di gruppo, che fanno
riferimento e utilizzano tutti i fenomeni sonori e musicali con particolare riferimento al processo
globale di recupero e integrazione del bambino disabile; per Musicoterapia si intende, quindi, il
ricorso ad esperienze musicali in cui si produce musica nella più ampia accezione coltivando
l’espressione creativa individuale o di gruppo in cui l’ascolto e l’assunzione di stimoli ritmico –
musicali o più genericamente acustici costituiscono un mezzo di comunicazione non verbale in
grado di concorrere alla determinazione e al consolidamento di particolari forme di relazione
interpersonale e socializzazione.
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L’intervento musicoterapico si sviluppa in due specifici indirizzi:
 Psicopedagogico laddove l’attività musicale diviene strumento di recupero, di socializzazione, di
sviluppo di potenzialità espressive di ogni bambino e si inserisce in un lavoro di gruppo:
 Riabilitativo dove la musica e il suono sono oggetti intermediari che per la loro neutralità, per le
possibilità creative e comunicative che offrono e per i profondi legami con la sfera psico – affettiva
dell’individuo, favoriscono un contatto, uno sblocco a situazioni particolari.
L’attività musicale, dunque, diviene uno strumento di socializzazione di potenzialità espressive e si
inserisce preferibilmente con un’attività specifica proprio nelle strutture scolastiche.
Destinatari
Bambini di età scolare appartenenti alla Scuola dell’Infanzia e Primaria, compresi portatori di
Handicap socio – culturale e/o psicofisico.
Il laboratorio è indirizzato alle classi scelte nell’ambito della Scuola dell’Infanzia e/o Primaria.
OBIETTIVI FINALITA’
 Sviluppo di potenzialità attentive e di concentrazione.
 Sviluppo degli istinti creativi di ognuno.
 Senso di identità attraverso l’esperienza personale e maggiore consapevolezza del sé e
dell’ambiente.
 Ampliamento dei canali di comunicazione attraverso esperienze globali in una dinamica di
gruppo.
 Attività di esperienza nella dinamica di gruppo adeguamento all’integrazione sociale.
 Articolazione di un processo creativo significati nella forma primaria e globale e nelle forme più
articolate, voce, movimento,manipolazione degli strumenti, spirito esplorativo, autonomia
intenzionale, consapevolezza delle proprie manifestazioni.
MODALITA’ DI INTERVENTO
Ogni gruppo classe sarà stimolato ad iniziare un viaggio nel mondo della comunicazione non
verbale, dove le possibilità relazionali del gruppo saranno scanditi da momenti empatici statici,
dinamici che dovranno integrare i momenti operativi ai tempi. In questo percorso saranno
analizzati diversi aspetti delle dinamiche non verbali: l’aspetto sonoro ritmico, l’aspetto sonoro
melodico, l’aspetto ludico, l’aspetto dinamico, l’aspetto sensoriale.
Il linguaggio del corpo, parlato con il volto, con i cenni degli occhi, con i gesti degli arti, con il tono
di voce, rivela una spiritualizzazione dei sensi, una interiorizzazione e mediazione del linguaggio
verbale con il linguaggio non verbale.
MATERIALI
Strumentario – Strumenti audio e video –Musicoterapeuta – Supervisione.
METODOLOGIA
Esistono, in un gruppo classe, svariate possibilità di interazione dinamica o statica, positiva o
negativa, individuale, duale o di gruppo; il sintonizzarsi con l’altro può risultare come un processo
di rispecchiamento e di rispondenza empatica, ma bisogna evidenziare che la vera sintonizzazione
e la conseguente armonizzazione non sono processi di rispecchiamento. Il punto di partenza è
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sicuramente imitativo, ma la vera imitazione non consente di risalire ai propri stati interni, ma è
evidentemente manifesta, mentre la sintonia sposta l’attenzione su ciò che sta dietro il
comportamento, lo stato d’animo condiviso. L’imitazione è la forma, la sintonia e la successiva
armonia è sentimento. La parola – chiave è l’improvvisazione, ritmica, melodica, corporea,
improvvisazione sonoro - musicale per ottenere un dialogo musicale. Il suono come “metafora”
sonora riflette il comportamento azione, in effetti il gruppo classe potrebbe essere coinvolto in
modo attentivo ed emotivo senza l’impiego di materiale sonoro – musicale.
TEMPI E MODALITA’ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO LABORATORIO E SUE EVENTUALI
ARTICOLAZIONI
 Lo svolgimento del progetto/laboratorio potrebbe effettuarsi nell’arco di tre mesi prevedendo
per ogni gruppo classe un incontro settimanale della durata di due ore.
 Sarebbe altresì auspicabile prevedere uno stage a favore degli insegnanti e/o dei genitori degli
alunni che desiderassero fare esperienza diretta del laboratorio di cui trattasi.
 Un ulteriore elemento di approfondimento sarebbe importante effettuare tramite una serie di
incontri rivolti agli alunni, insegnanti e genitori insieme.
Altri Progetti esterni, i cui contenuti sono in fase di digitalizzazione e
saranno allegati al POF successivamente:
1. Sikelia Sail – “Il mare a scuola” (educazione ambientale);
2. Prof. Salvatore Dimartino – “Introduzione a Scratch” - Corso di “coding” per le quinte classi;
3. MIUR e Associazione LIBERA – “Regoliamoci” (Concorso sulla legalità);
4. Associazione “Ricordi di Terra Nostra” – “Antiche tradizioni agricole iblee”;
5. Comune di Ragusa – “Gioco e imparo con il verde” (educazione ambientale);
6. Prof. Giovanni Scribano – “I Segni dell’Uomo” (educazione ambientale);
7. Milena Nobile (attrice) – “Il cappello parlante" (teatro);
8. Dott.ssa M. Giovanna Guastella – “Se gioco … danzo … se danzo gioco” (danza terapia);
9. Prof.ssa Annamaria Bosco – “Lingua Inglese nella Scuola dell’Infanzia”;
10. Associazione Culturale “Nave Argo” – “Un Principe Ranocchio”, spettacolo teatrale;
11. Legambiente – “Orti di Pace”;
12. Museo Regionale di Camarina - “Naufragi”;
13. A.I.D. Ragusa - Corso di formazione per insegnanti “DSA e altri BES – Suggerimenti per la gestione
degli alunni con Difficoltà di Apprendimento”.
14. “La Sicilia” di Catania - “Newspaper Game 2015” (classi Quinte).
15. ASP 7 Ragusa - Rapporto uomo/animale: “Io e Fido … responsabilmente”;
16. Gli Ultimi Cantastorie – Cantastorie e Opera dei Pupi (cultura siciliana);
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II.5 - Quadro riassuntivo dei Progetti per l’anno scolastico 2014-15
Progetti Curricolari
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6.
7.
8.
Scuola dell’Infanzia “Plesso Centrale” – “La sirenetta e il magico mondo marino”;
Scuola dell’Infanzia “Giorgio La Pira” – “I colori del Natale”;
Scuola dell’Infanzia “Giorgio La Pira” - “Progetto Carnevale”;
Scuola dell’Infanzia “Bruno Munari” – “Alla scoperta della mia città, tra territorio e tradizioni”;
Scuola dell’Infanzia “Bruno Munari” – “Appuntamento PoesArte”;
Scuola Primaria (Classi Quarte) – “Conosco e vivo la mia città” (Progetto biennale);
Scuola Primaria – “Accoglienza”;
Scuola Primaria – “Screening”.
Progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa (interni)
1. Scuola Primaria – “Musica Insieme”, progetto ministeriale, realizzato in quanto scuola accreditata
dall’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, ai sensi del D.M. n. 8/2011, per la realizzazione di
attività di diffusione dell’educazione musicale.
2. “Sport a scuola”: Minibasket (Centro Sportivo di Minibasket “D.D. M. Ventre – Ragusa”), in
convenzione con la ASD “Nova Virtus Ragusa”; Pallavolo e calcio, in convenzione con l’ASD
“Accademia Calcio” di Ragusa; convenzioni esterne: Judo (A.S. Ko-Sen) e Danza (A.C. Danza x Dire);
3. “Scacco Matto”;
4. “Easy English” (classi quinte).
Progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa (esterni)
1.
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8.
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ASP 7 Ragusa - Rapporto uomo/animale: Io e Fido … responsabilmente;
Polizia Municipale di Ragusa – “Educazione stradale”, per tutte le classi;
Gli Ultimi Cantastorie – Cantastorie e Opera dei Pupi;
Sikelia Sail – “Il mare a scuola”;
Prof. Salvatore Dimartino – “Introduzione a Scratch”;
Dott. Gianni Guastella – “Senso e Suono” - Musicoterapia;
MIUR e Associazione LIBERA – “Regoliamoci” (Concorso sulla legalità);
Associazione “Ricordi di Terra Nostra” – “Antiche tradizioni agricole iblee”;
Comune di Ragusa – “Gioco e imparo con il verde”;
Prof. Giovanni Scribano – “I Segni dell’Uomo”;
Milena Nobile (attrice) – “Il cappello parlante";
(Convenzione) ASD Ko-Sen – “Judo a scuola”;
(Convenzione) DanzaxDire, prof.ssa Renata Guastella – “Danza classica, moderna e hip hop”;
Dott.ssa M. Giovanna Guastella – “Se gioco … danzo … se danzo gioco” (Danzaterapia);
Prof.ssa Annamaria Bosco – “Lingua Inglese nella Scuola dell’Infanzia”;
Associazione Culturale “Nave Argo” – “Un Principe Ranocchio”, spettacolo teatrale;
Legambiente – “Orti di Pace”;
Museo Regionale di Camarina - “Naufragi”
A.I.D. Ragusa - Corso di formazione per insegnanti “DSA e altri BES – Suggerimenti per la gestione
degli alunni con Difficoltà di Apprendimento”.
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Progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa
(esterni del Sabato mattina,11.30-13.30)
Premessa
L’articolazione oraria settimanale, di 5 ore dal lunedì al venerdì e 3 ore il Sabato, unità
all’impossibilità di garantire una regolare apertura pomeridiana della scuola, a causa
dell’insufficiente numero di Collaboratori Scolastici in organico, ha fatto sì che quest’anno si
optasse per l’utilizzazione delle due ore “scoperte” del Sabato mattina al fine di ampliare l’offerta
formativa. Lo scorso anno tale esigenza era stata colmata grazie all’attivazione di 10 corsi del
Progetto P.O.N. Fondo Sociale Europeo “Sviluppo delle competenze” (4 corsi di Inglese, 4 di
Matematica e 2 di Scienze), ciascuno di 30 ore, ai quali hanno partecipato ben 220 alunni delle
classi Terze, Quarte e Quinte.
Considerate anche le richieste di numerosi genitori per l’attivazione di Corsi di Inglese con docenti
madrelingua e Informatica, dal momento che quest’anno non si sono potuti attivare ulteriori corsi
PON-FSE, il Collegio dei Docenti ha ritenuto opportuno accettare quattro proposte formative
esterne, che venivano incontro alle suddette esigenze, presentando aspetti di qualità formativa e
costi contenuti, decisamente inferiori ad analoghi corsi realizzati privatamente. Inoltre, la
collocazione oraria (dopo la fine delle lezioni del Sabato), consentiva una libera scelta di
partecipazione o meno ai corsi stessi.
Naturalmente sarebbe auspicabile che le attività di ampliamento dell’offerta formativa fossero
tutti gratuiti, considerata la natura della scuola pubblica. Purtroppo, la realtà dei numeri ci dice
che abbiamo sempre meno risorse disponibili per realizzare attività aggiuntive e, anno dopo anno,
si è di fatto svuotato il fondo previsto dalla legge n. 440 del 1997 (Istituzione del Fondo per
l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi). Con tali
risorse si riusciva, negli ultimi anni, a realizzare progetti formativi da parte degli stessi docenti della
scuola e in orario pomeridiano (infatti si potevano utilizzare parte dei fondi per le ore di
straordinario necessarie per tenere aperta la scuola di pomeriggio).
1. “Language Project” della Oxford Group – Corso di Inglese, con docenti di madrelingua (vedi
Progetto)
2. “Welcome ECDL”, della Società DuePuntoZero - Corso di Informatica – Didattica
propedeutica all’ECDL (vedi Progetto)
3. “Dipingo e creo” – Laboratorio didattico di pittura, tenuto dall’ins. Giovanna Giaquinta
(vedi Progetto)
4. “La cucina delle parole” – Laboratorio di lettura “Le mille e una rotta. Tra i sentieri delle
storie”, condotto dalle pedagogiste dott.sse Valeria Iacono e Mariacristina Guastella (vedi
Progetto)
5. “Jump” – Laboratorio di Psicomotricità e lingue straniere, curato dall’Ass. “Studio Sport –
Postura e Fitness” (vedi Progetto)
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Iscrizioni per l’anno scolastico 2015-16
La normativa vigente (legge 7 agosto 2012, n. 135) stabilisce che “a decorrere dall’anno scolastico
2012/2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni
scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line attraverso un apposito
applicativo che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca mette a disposizione delle
scuole e delle famiglie”. Per tale ragione è stato realizzata dal Ministero una pagina web che
accompagna le famiglie nel percorso per l’iscrizione on line: dalla registrazione, alla ricerca della
scuola desiderata, dalla compilazione del modulo di iscrizione al suo inoltro.
La Circolare Ministeriale n.51 del 18.12.2014 ha fissato l’inizio delle iscrizioni on line per la Scuola
Primaria al 15 Gennaio 2015 e il termine al 15 Febbraio 2015. Per la sola registrazione al portale,
è possibile l’accesso fin dal 12 Gennaio 2015. Si rammenta che possono e debbono iscriversi al
primo anno della Scuola Primaria i bambini che compiano 6 anni entro il 31.12.2015, mentre per i
bambini che compiano 6 anni entro il 30.04.2016, i genitori possono presentare la domanda, che
verrà accolta solo qualora residuino posti dopo aver accolto i bambini obbligati.
Per la Scuola dell’Infanzia è ancora prevista la modalità di domanda di iscrizione cartacea.
Cliccando sul link "Iscrizioni online" è possibile iniziare la procedura (attiva dal 15 Gennaio al 15
febbraio 2015).
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