Siamo Franchi - il Nuovo Verniciatore

Vernici
Siamo Franchi
Prosegue la rubrica dedicata alle
problematiche sollevate dagli
utilizzatori di prodotti vernicianti.
In questo articolo affrontiamo
gli aspetti legati alle emissioni di
solventi in alcuni cicli applicativi.
Carlo Rigolin – Franchi & Kim
10 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.79 - Luglio - Agosto - Settembre 2014
Vernici
CONFRONTO TRA PRODOTTI A
SOLVENTE E ALL’ACQUA
Il problema di cui ci occupiamo in
questo numero riguarda una grossa carpenteria piemontese che
produce manufatti metallici destinati all’industria meccanica, che
attualmente vengono verniciati
con un primer epossidico bicomponente a solvente e, una volta
spediti al cliente finale, riverniciati
con smalti di finitura.
Considerato l’aumento del lavoro,
l’azienda si è trovata a utilizzare
un quantitativo importante di prodotto, trovandosi quindi nella ne-
cessità di ridurre le emissioni di
solvente, senza dover modificare
in maniera drastica le apparecchiature di erogazione, le tempistiche richieste (comprensive di
applicazione, appassimento ed
essiccazione) e, non ultimo, i costi
d’acquisto.
Il prodotto attualmente utilizzato
è A1184.N2430 primer epox satinato grigio RAL 7035, catalizzato
al 20% con A0918, che abbiamo
messo a confronto con un prodotto a base acqua,
A2166 primer epox ad acqua grigio RAL 7035, catalizzato 50% con
Tabella I – Confronto tra il prodotto a solvente e quello all’acqua
Tab II - Quantitativi annuali di primer epossidico a solvente attualmente impiegato dal cliente ,
compreso il catalizzatore e il diluente necessario alla sua diluizione.
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Tab . III – Calcolo delle emissioni
A2132, che è stato appositamente
studiato per essere impiegato in
sostituzione di analoghi prodotti a
base solvente, laddove sia richiesta una certa facilità applicativa.
Questo prodotto è infatti dotato
di rapida essiccazione e caratterizzato da una “reologia” che, in fase
di applicazione, lo rende più simile
ai prodotti a solvente; in pratica, le
caratteristiche principali sono le
seguenti:
• “bagnabilità” nei confronti dei
supporti metallici;
• distensione del film;
• verticalità, con scarso fenomeno di colatura;
• bassa tendenza a “scoprire”
gli spigoli.
Pertanto, nella pratica, può considerarsi di “facile utilizzo” anche
da parte di applicatori meno abili,
oppure in condizioni applicative
particolarmente critiche.
Anche a livello economico è stato
raggiunto un interessante risultato, in quanto, oltre alle prestazioni
descritte, decisamente migliorative, il nuovo Primer 2166 è stato
formulato al fine di ottenere un
ottimo rapporto qualità/prezzo;
in pratica un prodotto eccellente
a livello applicativo/prestazionale
e, contemporaneamente, decisamente economico.
Nella tabella I riportiamo i dati
dei prodotti presi in esame, mentre nella tabella II riepiloghiamo
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i quantitativi annuali di primer
epossidico a solvente attualmente
impiegato dal cliente , compreso il
catalizzatore e il diluente necessario alla sua diluizione.
Considerata quindi una superficie
verniciata di 42.662 metri quadrati, in base alla resa del primer
all’acqua si ha questo consumo di
prodotto verniciante:
42.662 metri quadrati : 6 = consumo di 7.110 kg di primer A2166 catalizzato e diluito
La tabella III dimostra che il passaggio dal primer epossidico
A1184 al primer all’acqua A2166
comporta una riduzione delle
emissioni di sostanze organiche
volatili di 1.974 kg, che percentualmente rappresenta una diminuzione superiore all’80% (esattamente dell’84,2%).
Nella pratica, si dovrebbe considerare che non tutta la vernice
spruzzata si deposita sulla superficie da verniciare, ma una parte considerevole viene dispersa
nell’aria. Si dovrebbe quindi tener
conto del “coefficiente di trasferimento” delle apparecchiature
di erogazione che, mediamente,
possiamo ritenere del 50%, per cui
i metri quadrati di superficie verniciata diventerebbero circa la metà.
Ai fini del nostro studio, però, questo fattore non influenza i calcoli di
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emissione.
I LIMITI DI EMISSIONE
Poiché il quantitativo di solventi è
inferiore alle 5 tonnellate, l’attività
di verniciatura non rientra nei parametri dell’ex DM 44 (ora inserito
nel D.Lgs. 152/2006 – Testo Unico
Ambientale), con il quale lo stato
italiano ha recepito la Direttiva comunitaria CE 1999/13 (meglio conosciuta come Direttiva VOC), ma
deve sottostare a quanto stabilito
dagli Enti locali (Provincia, Regione) in termini di emissioni e autorizzazioni.
La regione Piemonte, con il D.D. 2
maggio 2006, n. 145, al punto 22.1
“Verniciatura con utilizzo di p.v.
pronti all’uso non superiore ai 50
kg/giorno complessivi”, stabilisce
che:
• si devono utilizzare p.v. con
contenuto in solvente organico non superiore al 10% in
massa;
• si possono utilizzare p.v. con
contenuto in SOV superiore al
10%, ma in questo caso si deve
ricorrere a idonei impianti di
adsorbimento a carboni attivi, in quantità non inferiore
ai 15 kg per ogni 1.000 m3/
ora di portata trattata, tale
da rispettare il valore limite di
emissione totale di 0,35 kg di
COV/kg di materia solida, che
devono essere sostituiti tenendo conto della loro massima capacità, stabilita in 12 kg
di SOV adsorbite per 100 kg di
carbone attivo impiegato.
Pertanto, qualora si renda necessario ridurre le emissioni di SOV
dai cicli di verniciatura, le strade
percorribili sono sostanzialmente
due:
1. mantenere il ciclo a solvente
attuale ed abbattere le emissioni con idonei impianti di
adsorbimento (carboni attivi),
rispettando i limiti e le prescrizioni imposte;
2. sostituire i p.v. a solvente con
altri a minor contenuto di SOV
(max 10%), come per l’appunto
i p.v. all’acqua, del tipo da noi
proposto.
Dal punto di vista tecnico (applicativo e prestazionale) il primer
all’acqua A2166 rappresenta senza dubbio una valida alternativa
al primer Epossidico a solvente
A1184.
Ovviamente, a livello applicativo,
devono essere poste in essere
tutte le attenzioni richieste da un
prodotto all’acqua, in particolar
modo per quanto concerne:
• pretrattamento delle superfici;
• tipologia e caratteristiche delle apparecchiature di erogazione;
• condizioni ambientali (temperatura e umidità relativa) nelle
fasi di verniciatura, di appassimento e di polimerizzazione,
verso le quali i prodotti all’acqua richiedono condizioni ed
attenzioni particolari.
CONCLUSIONI
Anche se rispecchiano perfettamente la situazione reale, i calcoli espressi devono essere intesi
come puramente teorici e necessitano di un riscontro pratico.
Riteniamo comunque di aver proposto una soluzione estremamente interessante, proponendo un
prodotto altamente performante
e facile da applicare, molto simile a quelli a solvente, che risolve
il problema delle emissioni senza
incidere pesantemente a livello
impiantistico.
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