Animal Equality: Language and Liberation

ECONOMIA
GIORNALE DI BRESCIA VENERDÌ 25 LUGLIO 2014
PER LA OLIP SPA
PRANDINI A PUEGNAGO
PEL-EURAL-EUROMEC-SIMONFOND
Up&Up prende l’internazionale
Una viticoltura da primato
Elezioni Rsu, i risultati Fiom
■ L'ufficio stampa di Up&Up supera i confini nazionali.
L'agenzia di Bedizzole che da poco ha festeggiato il secondo
anno di attività è stata scelta dall’azienda calzaturiera Olip
spa per occuparsi anche della comunicazione
internazionale. L’agenza bresciana ha in portafoglio, fra gli
altri, marchi quali Le Fablier, Carrera Podium e Alcass.
■ La Pac, i voucher per la vendemmia, le
prospettive di mercato. Sono stati alcuni dei
temi trattati da Ettore Prandini (presidente
Coldiretti) nell’incontro con il mondo
vitivinicolo a Puegnago. Un comparto, a detta di
Prandini, «da primato».
■ La Fiom ha reso noti i risultati delle elezioni Rsu in
alcune aziende. Pel Pintossi - Lumezzane e Sarezzo:
dipendenti 166, Fiom 96 voti, 3 Rsu. Eural - Pontevico:
dipendenti 87, Fiom 51 voti, 2 Rsu, Fim 14 voti, 2 Rsu;
Euromec - Isorella: 36 dipendenti, Fiom 25 voti, 3 Rsu
Simonfond - Seniga: dipendenti 151, Fiom 92 voti, 3 Rsu.
ASSOCIATO CDO BRESCIA
QF, 30 mln di investimenti in 5 anni
L’azienda di Orzinuovi (280 addetti) produce raccordi e valvole per l’automotive
Adesso diversifica nel settore minerario e apre le operazioni in Cina e Russia
ORZINUOVI La determinazione è dichiarata, dimostrata e sostenuta. Dichiarata nella volontà espressa e scritta;
dimostrata immettendo risorse in azienda; sostenuta dalle
banche. Ivano Brunelli, amministratore unico della
QF-Quality Forming srl di Orzinuovi, firma il bilancio 2013
di un’azienda che ama il profilo basso ma diventata fra i leader europei nella produzione diraccorderie per freni di automobili, ammortizzatori e
valvoleAbs.Freni e Abs sono per definizione
- i componenti
più a rischio per
chi guidae pericostruttori. Immaginare una macchina con
freni difettosi significa esporsi a richieste di danni enormi
e quindi sparire dal mercato.
E questo significa quindi - ricorda Brunelli - mettere in atto una «completa e complessa griglia di controllo» che evidentemente funziona se è vero - come scrive sempre l’amministratore unico - che ad
oggi la QF non ha ricevuto reclami riguardo alla non conformità del prodotto da parte
dei clienti, ovvero le maggiori
Case d’auto.
L’azienda (280 addetti) ha
chiuso il 2013 con 29,6 milioni di ricavi (in leggero calo
sull’anno prima); utile netto
modesto (100 mila euro) dopo tasse per 438 mila euro e
ammortamenti a spesare gli
investimenti per 2 milioni. Il
capitolo investimenti è la
chiave di volta per un’azienda che intende mantenere la
leadership. In 5 anni, i Brunelli ne hanno fatti per 30 milioni ed oggi in azienda operano
27 presse per lo stampaggio a
freddo e 350 fra macchine automatiche, torni Cnc robotizzati e linee di assemblaggio.
Investire, dice Ivano Brunelli,
è necessario. E nei prossimi
due anni la QF pensa di ave-
re, anche nei conti finali, i riscontri che pensa di meritarsi. La massa di investimenti
effettuata ha consentito a QF
di cominciare a diversificare i
mercati di settore e territoriali. Da una parte, quindi, non
più solo automotive, ma anche minerario (già fatto un
contrattocon un gruppo tedesco) e industria del motociclo. Cina ed India sono stati
sondati con qualche
commessa portata
a casa e attese
positive ci sono anche per
il mercato russo. La massa
di investimenti fatta ha, per
contrappunto,
l’appesantimento finanziario. Gli
azionisti cihanno messo 1,5 milioni a patrimonializzare la società e la Bcc di Pompiano e Franciacorta ha deciso di sostenere la sfida di QF
erogando un mutuo di 5,5 milioni.
Gianni Bonfadini
Bilancio
Dati in milioni di euro
2013
Fatturato
2012
29,6
30,5
Ammortamenti
2
1,7
Saldo Fin. Netto
-1,4
-1,3
Cash Flow
2,1
-1,9
Utile Netto
0,1
0,2
Dipendenti
280
280
«Montagne»di tecnologia
■ La QF ha effettuato negli ultimi 5
anni 30 milioni di investimenti. In
azienda operano 27 presse per lo
stampaggio a freddo e 350 macchine
automatiche, torni a controllo
numerico e robot per l’assemblaggio.
In fotografia due esterni dell’azienda
di Orzinuovi
Isfor 2000, Fornasini lascia. Ma senza «strappi»
L’annuncio alla vigilia dell’operazione che porterà l’istituto all’interno della Fondazione Aib
Achille Fornasini,
ormai ex a.d. di
Isfor 2000
BRESCIA Achille Fornasini lasciaIsfor2000,l’istitutodialtaformazione voluto 25 anni fa
dall’Aib che lo promosse aprendolo alla città, alle istituzioni universitarie e amministrative, alle
diverse associazioni di categoria.
Fornasini, di questa scuola è statoideatoreeguidacomeamministratore delegato.
Ma nei giorni scorsi, a molti imprenditori e responsabili di associazioni di categoria, Fornasini
ha scritto una lettera nella quale
annuncia il proprio disimpegno
da amministratore di Isfor. È un
addio. Senza polemiche e strappi, ma certo con qualche ramma-
rico. Alla base della sceltadel professore-manager, la decisione
dell’Aibdiincorporareinunaunica istituzione(la Fondazione Aib)
lediverseattivitàchel’associazione a titolo diverso gestisce in ambito formativo: il neocostituito liceointernazionale,ilcentrodiformazione professionale di Castelmella e, per l’appunto, Isfor, del
quale Fornasini ricorda i riconoscimenti acquisiti a livello nazionaleela soliditàraggiuntasulpiano patrimoniale e del conto economico.
Pur non esplicitando nella lettera
le ragioni che l’hanno convinto al
passo, Fornasini fa trasparire
quel che può essere considerato
unasortadi«imbarazzo»agestire
un istituto per intero targato Aib.
Isfor, come detto, pur essendo
emanazionedell’AssociazioneIndustrialeBresciana,èsempre stato considerato una sorta di istituzione super partes. Lo attesta la
molteplicità dei soci (associazioni di categoria bresciane e no, ordini professionali, università,
banche, scuole e aziende) e lo attesta una consolidata collaborazione con il mondo sindacale. La
domanda che Fornasini non
esplicita,macheragionevolmentecisipuòporreé:saràancoracosì?
Simonini e la sfida Crelove: un nuovo modello di banca
Niente finanza, servizi innovativi e soprattutto «prestare bene i soldi a imprese e famiglie»
BRESCIA Ci sono almeno tre buone ragioni che rendono particolarmente interessante il profilo di Sergio Simonini, l’ex
direttore territoriale del Banco Brescia
ed ora approdato alla guida della «piccola» Crelove (il Credito Lombardo Veneto). È stato prima di tutto «allievo» di una
delle migliori «scuole» bancarie italiane,
quella di Corrado Faissola, prima al Credito Agrario Bresciano (dove venne assunto nel 1976) e poi in Ubi. La seconda
ragione è che quando sposa una causa la
porta fino in fondo; e Simonini per ben
39 anni ha indossato la medesima «casacca». Infine gode di una grande credibi-
ayzViv16TjAyQhrOqktS9pC+SzkatM6eBwiosRn9YlQ=
Lomopress srl:
cinque anni
in costante crescita
Nel 2013 fa +17%
MONTICELLI BRUSATI Sarebbe forse
banale affermare che innovazione e ricerca tecnologica fanno crescere i fatturati delle aziende. Ma la Lomopress srl di
Monticelli Brusati ne è un esempio lampante. La società è specializzata nella
produzione di componenti pressofusi in
leghe di alluminio. L’ultimo studio portato avanti dall’azienda è quello relativo allo sviluppo del processo di produzione
di getti pressocolati con anime in ceramica a perdere. Lo studio ha ricevuto il finanziamento della regione Lombardia
attraverso un bando ministeriale ed è stato presentato lo scorso gennaio a Norimberga.
La Lomopress è una realtà relativamente giovane, guidata dai fratelli Diego e Felice Lo Monaco, da Corrado Triberti e Angelo Merigo ed in questi anni è divenata
fornitore di aziende primarie del settore
automotive del calibro di Porsche, Audi
e Volkswagen, mentre tra i clienti indiretti c’è Bmw. Negli ultimi cinque anni questa Pmi ha mostrato sempre fatturati in
crescita. Nel 2013 l’incremento è stato superiore al 17% passando da 11,4 a 13,4
milioni. La spinta è avvenuta soprattutto
dai mercati esteri. Raddoppia anche l’utile netto che passa da 345mila euro a 921
mila euro dopo aver spesato ammortamenti per 362mila euro e pagato imposte per 515mila euro.
r. raga.
QF ORZINUOVI
3
g.bonfadini @ giornaledibrescia.it
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Sergio Simonini
direttore generale
di Crelove
lità e soprattutto conosce come pochi altri il tessuto imprenditoriale bresciano,
proprio perché nella sua lunga carriera
ha rivestito incarichi dirigenziali in tutte
le aree della provincia. Per il presidente
Franco Spinelli «è l’uomo giusto per traghettare l’istituto nella sua seconda fase
di vita». Quella che dovrà nell’immediato portare al raggiungimento del «break
even» nel terzo anno di vita dell’istituto.
«Il direttore Campana ha rivestito un importante ruolo nella fase di start-up organizzativa - spiega Spinelli -. Ora è necessario affermare sul territorio il nuovo modello di banca».
E Simonini sembra essere l’uomo più
adatto per questo compito. «Ho lasciato
un grande gruppo, Ubi Banca è e sarà
sempre un grande gruppo bancario, ma
io credo in questa nuova sfida. E la voglio
vincere».
La sfida è creare un nuovo modello di
banca in grado di coniugare tradizione e
modernità, per far crescere il territorio e
grazie ad esso la banca. «È un momento
di grande difficoltà per il sistema bancario italiano, ma paradossalmente questo
è il momento migliore per affermarci afferma Simonini -. Crelove non farà solo raccolta da privati. Il nostro obiettivo
Nellasualettera,Fornasiniringrazia Aib e tutti i soci e si augura che
itreobiettivi(aluiassegnati25anni fa) e negli anni conseguiti siano preservati. Ovvero: radicare
Isfor a Brescia e nella Lombardia
Orientale; puntare all’eccellenza
con l’innovazione continua dei
progetti formativi (l’esempio è il
Consorzio Università-Impresa
che ha sin qui prodotto venti master); mantenere la società autosufficiente dal punto di vista economico.
A giorni Aib presenterà le attività
della Fondazione.Qualche rispostaeassicurazionepotràsperabilgio. bo.
mente arrivare.
primario sarà l’economia del territorio,
non fare finanza. Ma raccogliere soldi e
prestarli bene a piccole e medie imprese, agli artigiani, agli agricoltori, supportare la crescita sostenendo l’intera filiera
produttiva».
L’istituto ora conta 19 dipendenti, con
l’arrivo di Simonini è stato infatti rafforzato con due nuove figure il braccio commerciale guidato da Piero Sandrini. «Oggi imprese e famiglie hanno bisogno di
risposte immediate, questo è il pregio di
una piccola banca - spiega -. In due settimane abbiamo aperto 50 rapporti, si sono fatti due comitati esecutivi e sono state prese decisioni importanti. A settembre avvieremo servizi a supporto delle
imprese che lavorano all’estero, quindi
il leasing e l’assicurativo. Ho accettato la
sfida e ora voglio vincerla».
Roberto Ragazzi