Nota del 24/03/2015 UST di padova

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MARTEDì 5 AGOSTO 2014
Graffiti
le storie
del passato
Targa d’Oro Vinta grazie all’Occoferri che «ha preparato con amore i suoi giocatori»
Jaffe, presidente dei Neri
Il docente che ha salvato le sorti del foot-ball casalese
Casale Monferrato
Tra il 1906 e la fine del 1908
accaddero due fatti importanti
per la storia ufficiale del calcio
casalese; di uno, se fosse vero
come si racconta, mancherebbe
solo la data di quando accadde
per averne la certezza storica
mentre l’altro è attestato da tutta
la stampa sportiva dell’epoca.
La stella bianca sulle divise
Il primo fatto, quello che non
riesco a collocare nel tempo,
riguarda la sostituzione delle cordicelle rossoverdi poste
sulle maniche della divisa nera
della “Robur” con la più simbolica stella bianca; modifica
questa che, segnando la storia calcistica di Casale, risulta
meritevole di un ulteriore e seria indagine che mi riserverei
di fare, a Dio piacendo, in un
prossimo futuro sempre se ne
avrò voglia, tempo e salute.
La fine dell’attività agonistica
Il secondo fatto, quello accertato, fu il constatare con
rammarico che, nonostante i
successi conseguiti sul terreno
di gioco, questa bella e forte
squadretta di studenti dovette
cessare l’attività agonistica per
mancanza di un terreno proprio «obbligata ad una vita nomade sui prati che circondavano la città e nella Piazza d’Armi, perseguitata dai proprietari
in quelli e sul campo di Marte
anche dalle mandrie di bovine
che vedevano con terrore i magri fili d’erba scomparire sotto
gli scarponi dei Foot-ballers»
(L’Avvenire, 21/22 maggio 1914
autore Raffaele Jaffe, titolo “ll
Foot-Ball Club Casale”), ma
più ancora per l’indifferenza
del pubblico locale, solo entusiasta del pallone a bracciale.
Casale Monferrato, da sempre
patria di grandi estimatori e di
veri competenti di questo gioco, più di ogni altra città piemontese, si distinse nel corso
di svariati decenni e per la valenza dei suoi giocatori che ,
armati di bracciale dentato, ga-
dall’Unione Sportiva Casalese ritornò all’ovile, aspettando
con pazienza l’evolversi degli
avvenimenti, sicura però che
quel prezioso tesoro di ragazzi
foot-ballers non sarebbe assolutamente andato disperso.
Raffaele Jaffe
Durante i primi anni del secolo scorso si era levata a Casale Monferrato la voce, più
alta di tutte, di un uomo appartenente alla folta schiera
degli accaniti avversari di questo nuovo sport che con molta
convinzione affermava: «Non
è un gioco serio, né intelligente,
si gioca con i piedi! ... Ci sono
persone che invece di giocare,
ragionano solo con i piedi!» (da
“I 61 anni ufficiali del Casale
Calcio”, autore - Gianni Turino). La notizia fu anche ripresa in “Pro Vercelli, storia del
calcio vercellese dalle origini
ai giorni nostri” di Sergio Robutti - Giovannacci/1974. Era,
quella, la voce di un professore
d’origine astigiana, insegnante di scienze presso la “Scuola
Normale Femminile Municipale Pareggiata” di via Olivero Capello, il cui nome di lì a
poco sarebbe stato sulla bocca
di tutti i supporters del calcio
nostrano: Raffaele Jaffe. Quale metamorfosi sia avvenuta
in lui, nessuno storicamente
lo ha mai saputo. Ma un bel
giorno, così si narra, questo
professore, classe 1887, con
occhialini stile Cavour, come
Saulo, folgorato dal Signore
sulla strada di Damasco, che
da accanito persecutore della
fede cristiana divenne suo strenuo difensore, così Raffaele,
presente per caso a Caresana
ad assistere ad un match tra
una selezione della ProVercelli
e la locale squadra rinforzata
dai migliori ragazzi del Leardi,
ammirate le splendide qualità
dei casalesi, da accanito avversario del foot-ball diventò suo
primo sostenitore.
A seguito di ciò decise di fondare una società calcistica e
diventarne presidente.
Raffaele Jaffe, professore d’origine astigiana
reggiavano negli sferisteri della
regione, ma più ancora per la
passione del suo pubblico che
numeroso accorreva sempre
puntuale, da ogni angolo della
città e del circondario, ad incitare i suoi campioni. Era una
folla di gente che scommetteva, discuteva, questionava,
applaudendo con trasporto o
imprecando al destino, secondo che la fortuna si mostrasse
propizia o avversa a essi. Per
questi validi motivi la città e il
suo pubblico furono premiati il 20 settembre 1891 con la
pubblicazione di un articolo
corredato da una bella incisione dello “Sferisterio di Porta
Roma” da parte della rivista
milanese “Il secolo illustrato
della domenica”.
Nella cittadina casalese non
era ancora giunto il momento per cui il foot-ball potesse competere con il pallone
piccolo di cuoio! Questa era
la cruda realtà e purtroppo,
di questa realtà, ne fece le
spese la “Robur” che uscita
A questo punto bisogna ricordare che tra il 1908 e il 1909
la squadra calcistica del Leardi aveva raggiunto il “Top”
della sua forza agonistica con
le iscrizioni a ragioneria del
duo Giovanni Gallina II - Oreste Guasco e ad agrimensura
del duo Luigi Barbesino - Natale Cavasonza II. La fatidica
adunanza che vide nascere
per la seconda volta a Casale una società calcistica non
poté avere palcoscenico migliore che quello dell’Istituto
Leardi, culla da cinque anni
del calcio cittadino. Il preside
professor Gerolamo Occoferri
a conclusione della riunione
volle donare alla nuova società
calcistica le camicette nere dai
bordi bianchi della sua storica
“Robur” ormai del tutto scomparsa, ma mai dimenticata.
Gli obbiettivi della neosquadra
La squadra, nata in quel freddo sabato pomeriggio del 18
dicembre 1909, composta
quasi totalmente da studenti,
volendo rappresentare la propria città, assunse all’unanimità quello di F.B.C.Casalese.
Obbiettivo primario: arrivare
il più in alto possibile nel più
breve tempo immaginabile!
A questo “zoccolo duro studentesco” si aggiunsero Tommaso Mario Scrivano detto
“Mariùlòn”e gli ex “Boys” Luigi Cavasonza I e Carlo Goria.
Nonostante un susseguirsi
di vittorie contro Caresanese (30 gennaio e 10 aprile),
S.G. Pro Vercelli B (9 febbraio, 6 marzo e 28 marzo), S.G.
Novi Ligure (20 febbraio) e
C.S.Veloces Biella (20 marzo)
l’interesse dei casalesi verso
il neo F.B.C.Casale continuò
giani (nt.1893, II Ist.), Edoardo Balduini (nt.1894, IV Ist.),
Oreste Guasco (nt.1893, III
Ist.), Antonio Bodo (nt.1892,
V Ginnasio), Attilio Gallina
(nt.1888, IV), Giovanni Gallina (nt.1892, II Ist.), Luigi Barbesino (nt.1894, II Ist.), Carlo
Boggio (nt.1891, III Ist.), Natale Cavasonza II (nt.1892, III
Ist.), Luigi Gazzano (nt.1892,
I Ist.); riserve Emanuele Bianchi (nt.1894 III Ist.), Quintino
Magnani-Ghisò (nt.1893, I Ist.),
Umberto Morera (nt.1893, II
Ist.) ed infine Giovanni Bertinotti (nt.1894, I Ist.)». In un
totale di 15 giocatori, 14 appartenevano all’Istituto Leardi ed erano “soci” del F.B.C.
La Targa d’Oro vinta dai Leardi Boys a Milano nel 1910
ad essere talmente freddo da
temere di dover fare la stessa
fine della “Robur”: scomparire!
La “Targa d’Oro”
Poi, improvvisamente inaspettato, arrivò il tanto desiderato
successo che fece conoscere a
tutta l’Italia calcistica il nome
di Casale Monferrato. Il merito di tanto, spettò proprio ai
“Leardi Boys” che, chiamati
a difendere il nome del proprio Istituto, vinsero a Milano (16-17 aprile 1910) contro
ogni pronostico la “Targa d’Oro”, vero e proprio primo “Campionato Italiano Studentesco”
patrocinato dal quotidiano milanese “Il Secolo”.
Il trofeo, consistente in una
targa in oro opera del famoso scultore casalese Leonardo Bistolfi, veniva dal regolamento, dato in custodia per
un anno all’Istituto vincitore.
L’assegnazione definitiva era
condizionata da una vittoria
biennale, anche non consecutiva. Alla competizione, organizzata dall’Unione Sportiva Milanese, vi parteciparono
rappresentative studentesche
di Milano, Lecco, Vicenza, Firenze, Mantova, Pavia, Torino,
Spezia, Vercelli, Casale. Ad eliminazione diretta, la finale si
sarebbe svolta alle ore 16,15
di domenica 17 sul terreno del
napoleonico “Stadio Civico
Arena”. Favorita all’unanimità la selezione di Milano che
disponeva di alcuni studentigiocatori appartenenti in parte
al F.C. Internazionale e all’U.S.
Milanese; nomi famosi come
Campelli, Fronte, Caimi, Sardi, Bontadini, Scheidler, tutti
ragazzi che giocavano da anni
in prima categoria.
Il successo dei casalesi
Venerdì 15 aprile, nella prima
pagina dell’edizione del mattino, il quotidiano milanese promotore della manifestazione
nell’articolo “Le gare di calcio
di domenica prossima all’Arena” dedicando due intere colonne alla squadra dell’Istituto
Leardi informava: «Il preside
prof. Gerolamo Occoferri ha
personalmente preparato con
amore i suoi giocatori... la comitiva casalese, oltre che dal
preside, è composta dai maestri Federico e Felice Farina,
dal professore Raffaele Jaffe e
dagli studenti Amedeo Varese
(nt.1890, III Ist.), Attilio Mag-
Casale, sette di questi (Barbesino “Bigin”, Cavasonza II
“Tatungi”, Gallina I “Galinòn”,
Gallina II “Galinìn”, Guasco
“Maliscia”, Maggiani “Moru”
e Varese “Deo”) avrebbero fatto parte della formazione che
di lì a pochi giorni (24 aprile)
battendo per 3 a 2 la seconda
squadra del F.C. Torino, che
allineava al centro della seconda linea il giovane Angelo
Mattea I, aprì al F.B.C. Casale la
porta alla II Categoria. Faceva
eccezione Antonio Bodo, studente a Casale presso il Regio
Liceo-Ginnasio “Cesare Balbo”
di via Trevigi, ma convittore
nel Collegio Leardi. Il Bodo, di
ruolo ala sinistra, apparteneva
alla S.G. Pro Vercelli nelle cui
fila avrebbe poi vinto il titolo
di Campione d’Italia 1911/12
giocando contro la formazione
torinese del Piemonte F.B.C.
Sempre “Il Secolo” nell’edizione di sabato 16, ancora in prima pagina, pubblicò una bella fotografia dei nostri ragazzi
sotto la quale si leggeva: «La
squadra dell’Istituto Leardi di
Casale Monferrato iscritta al
Campionato Studenti del “Secolo”» cui seguivano i nomi di
tutti i giocatori.
Indossando la loro tradizionale
camicetta nera della “Robur” i
“Leardi Boys”, si aggiudicarono
l’ambito Trofeo sconfiggendo
nella partita d’apertura proprio
barbesino
Primo casalese
a partecipare ai
giochi olimpici
durante gli studi
la favoritissima formazione degli Studenti Milanesi per 1/0
(0/0) con rete di Balduini; poi
con l’identico punteggio e rete
di un “certo” Barbesino, che
due anni dopo avrebbe stupito tutta la città per essere il
primo casalese a partecipare
ad un’Olimpiade (Stoccolma
1912) ma anche per essere e lo
è tutt’oggi, l’unico studente del
Leardi a partecipare ai Giochi
nel periodo di frequenza agli
studi, superarono la Goliardica Pavia per poi dilagare in
finale 7/1 (1/1) reti di Varese
(2), Balduini, Barbesino, Bodo,
Gallina II, Maggiani contro la
compagine degli Studenti Vi-
Progetto Nella Storia con le “foto di classe”
I banchi di scuola
dal 1933 al 1988
cenza che si era sbarazzata,
nelle eliminatorie, degli Studenti Mantova 9/0 e Volontari
Spezia 5/1.
Lo schema vincente
Per gli amanti delle statistiche informo che il quartetto
composto da Occoferri, Jaffe,
e dai due Farina, schierò sempre nelle tre partite disputate
il medesimo seguente undici:
Gallina I; Cavasonza II, Gazzano; Gallina II, Barbesino, Boggio; Varese, Maggiani, Guasco,
Balduini, Bodo.
Tutti i giornali del tempo ebbero parole di vera ammirazione
per i nostri studenti.
“Il Secolo” di lunedì 18 scrisse:
«...È riuscita vincitrice del Torneo la squadra che se ne mostrò
più meritevole e che nel girone eliminatorio ebbe ad avversarie le squadre più forti...la
squadra di Casale svolge un
bellissimo gioco d’assieme che
poche volte abbiamo riscontrato in parecchie prime squadre...
giocano in modo del tutto simile alla Pro Vercelli...». Queste
ultime parole rappresentarono
il massimo per quei ragazzi;
complimento migliore a quel
tempo non poteva esistere!
Il settimanale torinese “La
Stampa sportiva” del 24 aprile sotto le fotografie delle due
formazioni finaliste, così commentò quella vittoria: «Un’equipe outsider ha così vinto, e
vinto in un modo superbo di
stile e di coesione il primo Campionato Studentesco d’Italia.
Ai giovani studenti footballers
casalesi, che in silenzio hanno
saputo preparare una così bella
sorpresa, le nostre felicitazioni ed il nostro augurio di altri
prossimi brillanti successi».
Mai augurio fu più azzeccato.
Quattro anni dopo, diversi di
quei ragazzi divennero Campioni d’Italia!
La comitiva dei “Leardi Boys”
tornò a casa con la Targa d’oro
del Secolo in deposito e facsimile in argento; ai giocatori
una medaglia d’argento raffigurante la targa.
La fotografia del 24 aprile 1910
Mi sia ora permessa una divagazione: nella fotografia pubblicata su “La Stampa sportiva”
del 24 aprile 1910, scattata nel
giorno della finalissima, si nota molto bene che solamente
Carlo Boggio, Amedeo Varese
ed i fratelli Gallina mostrano
la grossa stella bianca; perche
non tutti? Era forse la stella un
segno di riconoscimento interno all’Istituto? Questa supposizione fattami da alcuni studiosi della storia del Leardi tra cui
il professore Andrea Testa...
onestamente mi fa pensare.
Il futuro della squadra
Passarono le settimane, passarono i mesi e si arrivò al 1911;
in questo lasso di tempo si erano verificate cose tristi come
il dissidio tra il professor Jaffe ed il preside Occoferri, con
parole ingrate nei riguardi di
quest’ultimo e cose liete come la vittoria del 30 aprile a
Casale ottenuta dai suoi studenti scesi in campo non più
in maglia nera “Robur” (ormai
lontano ricordo) bensì con le
nuove stile Juventus (comprate dalla ditta Gerino Flli succ.
Merano di via Roma - saldate
il 30 giugno) contro la squadra degli Universitari Torinesi.
A tal proposito scrisse “Il Risveglio” del 7 maggio: «Una lode sincera, incondizionata, va
data all’illustre professor Occoferri che fu l’ideatore, la mente
direttiva e l’anima di questa
splendida manifestazione e agli
egregi professori Federico e Felice Farina che seppero istruire
i nostri studenti in modo così
perfetto da farci fin da ora prevedere che essi registreranno
un vero successo nelle gare che
vanno svolgendosi allo stadio
di Torino». L’Istituto Leardi
vinse, infatti, il Concorso Ginnico Internazionale Federale.
Giancarlo Ramezzana - 4
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FRASSINELLO - SCUOLA ELEMENTARE - CLASSE 3ª - ANNO 1933
Nella foto riconosciamo Renzo Celoria (numero 11) e la maestra Melgara (numero 3)
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CASALE - SACRO CUORE DI GESÙ - ASILO - ANNO 1958 - Mimmo Bauzano (5), Roberto Crosio
(7), Daniele Maggi (9), Marco Cenacchio (22), Mario Trocelli (23)
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CASALE - SALESIANI VALENTINO - SCUOLA MEDIA - CLASSE 3ª - ANNO 1968 - Cianciulli (16),
Mimmo Bauzano (24), Mauro Novelli (25), Giorgio Dusio (30), Caprioglio (33), Mario Trocelli
(41), Marco Cenacchio (42)
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CASALE - ISTITUTO SAN VINCENZO - ASILO - ANNO 1988 - Gabriele Torino (26)
E gli altri chi sono? Li riconoscete? Scrivetelo a [email protected]
casale monferrato
Prosegue il nostro viaggio nel tempo e nelle
scuole monferrine. Questa volta cominciamo da Frassinello in una terza elementare del
1933, poi un salto “sopra” alla Seconda Guerra
Mondiale fino al 1958 per proseguire nel 1968
e nel 1988. Alcuni monferrini li abbiamo riconosciuti. E gli altri, chi sono? Scrivetecelo (indicando il numero corrispondente) a scuola@
monferrato.it. Se volete contribuire al nostro
archivio dedicato alle “foto di classe” inviatele
via mail o portatele presso la nostra redazione
di viale Cavalli d’Olivola 6.