Traduzione dalla lingua russa Pg GOVERNO DELLA

Traduzione dalla lingua russa
Pg
GOVERNO DELLA FEDERAZIONE RUSSA
DECRETO n° 830 del 20 agosto 2014
Mosca
Introduzione di modifiche al decreto del Governo della Federazione Russa n° 778 del 7 agosto
2014
Il Governo della Federazione Russa decreta:
la ratifica delle modifiche allegate, introdotte al decreto della Federazione Russa n° 778 del 7
agosto 2014 “Sulle misure di applicazione del Decreto del Presidente della Federazione Russa n°
560 del 6 agosto 2014 “Sull’applicazione di singole misure economiche speciali allo scopo di
garantire la sicurezza della Federazione Russa” (portale elettronico ufficiale di informazione
giuridica (www.pravo.gov.ru), 7 agosto 2014, n° 0001201408070021).
Il Presidente del Governo
della Federazione Russa
D. Medvedev
VENGONO RATIFICATI
dal decreto del Governo
della Federazione Russa
n° 830 del 20 agosto 2014
MODIFICHE
introdotte al decreto del Governo della Federazione Russa n° 778 del 7 agosto 2014
Redigere l’elenco dei prodotti agroalimentari, delle materie prime e degli alimenti,
provenienti dagli Stati Uniti d’America, dall’Unione Europea, dal Canada, dall’Australia e dal
Regno di Norvegia, la cui importazione nella Federazione Russa è vietata per la durata di un anno,
come previsto dal detto decreto, nel seguente modo:
ALLEGATO
al decreto del Governo della Federazione Russa
n° 778 del 7 agosto 2014
(nella versione del decreto della Federazione Russa
n° 830 del 20 agosto 2014).
ELENCO
dei prodotti agroalimentari, delle materie prime e degli alimenti provenienti dagli Stati Uniti
d’America, dall’Unione Europea, dal Canada, dall’Australia e dal Regno di Norvegia, la cui
importazione nella Federazione Russa è vietata per la durata di un anno
Codice TN VED TS (Codice di
nomenclatura
merceologica
dell’attività
economica
con
l’estero dell’Unione Doganale)
0201
0202
0203
0207
Denominazione della merce *,***
Carne bovina fresca o refrigerata
Carne bovina congelata
Carne suina fresca, refrigerata o congelata
Carne e sottoprodotti alimentari avicoli, come da voce
merceologica 0105, freschi, refrigerati o congelati
da 0210**
Carne salata, in salamoia, essiccata o affumicata
da 0301**
Pesce vivo (a eccezione degli avannotti di salmone atlantico
(Salmo salar) e di trota (Salmo trutta)
0302, 0303, 0304, 0305, 0306, Pesce e crostacei, molluschi e altri invertebrati marini
0307, 0308
da 0401**, da 0402**, da 0403**, Latte e latticini (a eccezione del latte senza lattosio e dei
da 0404**, da 0405**, da 0406**
latticini senza lattosio)
0701 (a eccezione di 0701 10 000 Ortaggi, tuberi e radici commestibili (a eccezione di patate da
0), 0702 00 000, 0703 (a eccezione semina, cipolle, mais ibrido da semina, piselli da semina)
di 0703 10 110 0), 0704, 0705,
0706, 0707 00, 0708, 0709, 0710,
0711, 0712 (a eccezione di 0712 90
110 0), 0713 (a eccezione di 0713
10 100 0 ), 0714
0801, 0802, 0803, 0804, 0805, Frutta e noci
0806, 0807, 0808, 0809, 0810,
0811, 0813
1601 00
Insaccati e prodotti analoghi di carne, sottoprodotti di carne o
di sangue; prodotti finiti preparati da essi
da 1901 90 110 0**, da 1901 90 Prodotti alimentari o prodotti finiti (a eccezione degli additivi
910 0**, da 2106 90 920 0**, da biologicamente attivi; dei complessi di vitamine e minerali;
2106 90 980 4**, da 2106 90 980 dei concentrati di proteine (di origine animale e vegetale) e
5**, da 2106 90 980 9**
loro miscele; fibre alimentari; additivi alimentari (anche
complessi)
*
Ai fini di applicazione del presente elenco bisogna attenersi esclusivamente al codice TN
VED TS (Codice di nomenclatura merceologica dell’attività economica con l’estero dell’Unione
Doganale), la denominazione della merce è inserita per comodità di impiego.
**
Ai fini di applicazione della presente voce bisogna attenersi sia al codice TN VED TS che
alla denominazione della merce.
***
a eccezione delle merci destinate all’alimentazione infantile.
Ministero dello Sviluppo Economico
DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA COMMERCIALE INTERNAZIONALE
Divisione IV – Esportazione di beni a duplice uso ed embarghi
COMUNICATO
OGGETTO: REGOLAMENTO (UE) N. 833/2014 DEL CONSIGLIO del 31 luglio 2014
concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che
destabilizzano la situazione in Ucraina.
In risposta alle azioni della Russia, destabilizzanti la situazione in Ucraina, il Consiglio
dell’Unione europea ha deciso di adottare le misure di cui al regolamento in oggetto
con validità 1 agosto 2014.
SINTESI DEGLI ARTICOLI
Di seguito la sintesi degli articoli di maggiore interesse, ed, evidenziati in giallo,
quelli che vedono a diverso titolo coinvolta la competenza diretta del MISE - DGPCI.
Articolo 2
È vietato vendere, fornire, trasferire o esportare, direttamente o indirettamente, i
beni e le tecnologie a duplice uso, anche non originari dell'Unione, a qualsiasi
persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia, o per un uso in Russia, se i
prodotti in questione sono o possono essere destinati, in tutto o in parte, a un uso
militare ovvero a un utilizzatore finale militare.
Qualora gli utenti finali siano le forze militari russe, si considera che tutti i beni e le
tecnologie a duplice uso forniti siano destinati a un uso militare.
Le autorità competenti possono tuttavia concedere un'autorizzazione qualora
l'esportazione riguardi l'esecuzione di un obbligo derivante da un contratto o da un
accordo concluso prima del 1° agosto 2014.
Articolo 3
Occorre un'autorizzazione preventiva per vendere, fornire, trasferire o esportare,
direttamente o indirettamente, le tecnologie elencate nell'allegato II (tecnologie
afferenti al settore petrolifero da utilizzare per la prospezione, perforazione, la
1
produzione di petrolio in acque profonde, per la prospezione e la produzione di
petrolio nell'Artico o per progetti relativi allo scisto bituminoso in Russia), anche non
originarie dell'Unione, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in
Russia o in qualsiasi altro paese, se tali attrezzature o tecnologie sono destinate a un
uso in Russia.
Le autorità competenti possono tuttavia concedere un'autorizzazione qualora
l'esportazione riguardi l'esecuzione di un obbligo derivante da un contratto o da un
accordo concluso prima del 1 agosto 2014.
Articolo 4
1. È vietato:
- fornire, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica, fornitura,
fabbricazione, manutenzione, uso e finanziamenti (sovvenzioni, prestiti e
assicurazione o garanzia dei crediti all'esportazione, per la vendita, la fornitura, il
trasferimento) connessi ai beni e alle tecnologie inclusi nell'elenco comune delle
attrezzature militari, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in
Russia o per un uso in Russia;
- fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria
connessi ai beni e alle tecnologie a duplice uso, compresi in particolare
sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la
fornitura, il trasferimento o l'esportazione di tali prodotti, o per la prestazione
della relativa assistenza tecnica, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od
organismo in Russia o per un uso in Russia, se i prodotti in questione sono o
possono essere destinati, in tutto o in parte, a un uso militare ovvero a un
utilizzatore finale militare.
Le autorità competenti possono tuttavia concedere un'autorizzazione qualora
l'esportazione riguardi l'esecuzione di un obbligo derivante da un contratto o da un
accordo concluso prima del 1 agosto 2014.
2. È soggetta ad autorizzazione da parte dell'autorità competente interessata la
fornitura di assistenza tecnica, servizi di intermediazione e finanziamenti
(sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la
fornitura, il trasferimento o l'esportazione) connessi alle tecnologie elencate
nell'allegato II, nonché alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e
all'uso di detti prodotti, direttamente o indirettamente, a qualsiasi persona fisica
o giuridica, entità od organismo in Russia oppure, se tale assistenza riguarda
tecnologie destinate a un uso in Russia, a qualsiasi persona, entità od organismo
in qualsiasi altro paese;
2
Articolo 5
Sono vietati l'acquisto, la vendita, l'intermediazione o l'assistenza all'emissione,
diretti o indiretti, ovvero qualunque altra negoziazione su valori mobiliari e
strumenti del mercato monetario con scadenza superiore a 90 giorni, emessi dopo il
1 agosto 2014 da:
a) un ente creditizio principale stabilito in Russia, di proprietà o controllo pubblici
per oltre il 50 % al 1 agosto 2014 elencato nell'allegato III (n. 5 banche);
b) una persona giuridica, entità o organismo stabiliti al di fuori dell'Unione i cui diritti
di proprietà sono detenuti per il 50 % o oltre da un'entità elencata nell'allegato III;
c) una persona giuridica, entità o organismo che agisce per conto o sotto la
direzione di un'entità di cui alla lettera b) del presente paragrafo o elencata
nell'allegato III.
Articolo 6
Gli Stati membri e la Commissione si informano reciprocamente delle misure
adottate ai sensi del presente regolamento e condividono qualsiasi altra
informazione pertinente a loro disposizione riguardante il presente regolamento.
INDICAZIONI OPERATIVE
Per quanto riguarda le nuove procedure autorizzative di cui agli artt. 3 e 4 del
Regolamento in oggetto, gli esportatori dovranno attenersi alle norme già in vigore
per le esportazioni di prodotti e tecnologie a duplice uso (Cfr. Decreto legislativo
96/2003 e Regolamento (CE) 428/2009), utilizzando tutti i modelli editabili presenti
su questo sito previsti per le autorizzazioni specifiche individuali, ed allegando la
relativa documentazione.
Per quanto riguarda la dichiarazione di uso finale (cosiddetta “end user statement” –
EUS), si riproduce a seguire il modello da utilizzare, modificato in coerenza con le
misure restrittive adottate nei confronti della Russia.
Roma 8 agosto 2014
3
Original Headed Paper of End User
END USER STATEMENT
The undersigned company (name and address)
………………….………
running the activity of:………………….............……………………………………
declares to import the following goods supplied by the Italian company
…………………………………………………………………………………………......
• Description of goods:
…………………………………………………………………………………............
(If the items are in a large number they can be listed in an annex)
• Quantity:……………………………………………………………………….
• Value: ………………………………………………………………………….
• Contract/Order number: ……………………………………………………….
• Date of signature: ……………………………………………………………...
• Specific purposes for which the goods are to be used
(If the goods are to be incorporated into another product, then that product and
its use should also be described)....………………………………………………........
…………………………………………………………………………………...........
The above said goods are assigned exclusively for civil purposes and will not be used
for:
• projects pertaining to deep water oil exploration and production, Arctic oil
exploration and production, or shale oil projects in Russia (COUNCIL REGULATION
(EU) No 833/2014, article 3.5).
The above mentioned material will be used in the following place: ( address )
………………………………………………………………………………………….
Said statement is issued exclusively on request of Italian licensing officers and will
not mean acceptance of the conditions in which the goods are received.
Company Stamp Legal Representative
Signature: …………………………………..
(Print name, surname and title of signatory in capital)
Date
4
31.7.2014
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
IT
L 229/13
DECISIONE 2014/512/PESC DEL CONSIGLIO
del 31 luglio 2014
concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la
situazione in Ucraina
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 29,
considerando quanto segue:
(1)
Il 6 marzo 2014 i capi di Stato o di governo dell'Unione europea hanno condannato fermamente la violazione
ingiustificata della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina da parte della Federazione russa e hanno esor­
tato la Federazione russa a ritirare immediatamente le sue forze armate nelle zone in cui sono stazionate in
permanenza, conformemente agli accordi pertinenti. Hanno dichiarato che eventuali ulteriori iniziative da parte
della Federazione russa per destabilizzare la situazione in Ucraina comporteranno altre e profonde conseguenze
per le relazioni in una vasta gamma di settori economici tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e
la Federazione russa dall'altro.
(2)
Il 17 marzo 2014 il Consiglio ha adottato la decisione 2014/145/PESC concernente misure restrittive relative ad
azioni che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina (1), in
virtù della quale il Consiglio ha imposto misure di restrizioni di viaggio e di congelamento dei beni.
(3)
Il 21 marzo 2014 il Consiglio europeo ha rammentato la dichiarazione dei capi di Stato o di governo del
6 marzo 2014 e ha chiesto alla Commissione e agli Stati membri di elaborare eventuali misure mirate.
(4)
Il 27 maggio, 27 giugno e 16 luglio 2014 i capi di Stato o di governo dell'Unione europea hanno preso atto che
i lavori preparatori della Commissione, del SEAE e degli Stati membri relativi a eventuali misure mirate erano in
corso, così da consentire prontamente di compiere ulteriori passi.
(5)
Il 22 luglio il Consiglio ha esortato la Federazione russa a esercitare attivamente la sua influenza sui gruppi armati
illegalmente, al fine di conseguire un accesso pieno, immediato e sicuro al luogo dell'abbattimento del volo MH17
della Malaysia Airlines a Donetsk, la piena cooperazione nell'ambito del lavoro di recupero dei resti e degli effetti
personali e la piena cooperazione nell'ambito dell'inchiesta indipendente, compreso il libero accesso al sito, finché
necessario per l'inchiesta e le eventuali indagini di follow-up.
(6)
Il Consiglio ha inoltre esortato la Russia a bloccare il crescente flusso di armi, attrezzature e militanti attraverso la
frontiera, al fine di ottenere risultati rapidi e tangibili nell'allentamento delle tensioni. Il Consiglio ha sollecitato
inoltre la Russia a ritirare le sue truppe aggiuntive dalla zona di confine.
(7)
Il Consiglio ha ricordato altresì i precedenti impegni assunti dal Consiglio europeo e ha manifestato la disponibi­
lità a introdurre senza indugio un pacchetto di ulteriori misure restrittive significative, se la cooperazione piena e
immediata da parte della Russia sulle richieste suesposte non dovesse concretizzarsi. Il Consiglio ha chiesto alla
Commissione e al SEAE di portare a termine i lavori preparatori su eventuali misure mirate e di presentare, entro
il 24 luglio, proposte di azioni da adottare, compreso per quanto concerne l'accesso ai mercati dei capitali, la
difesa, i beni a duplice uso e le tecnologie sensibili, anche nel settore energetico.
(8)
In considerazione della gravità della situazione, il Consiglio ritiene appropriato adottare misure restrittive in
risposta alle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina.
(9)
In questo contesto è appropriato vietare le operazioni, la fornitura di servizi di finanziamento o di investimento,
oppure la negoziazione relative a nuove obbligazioni, capitale o a strumenti finanziari analoghi con scadenza
superiore a 90 giorni emessi da enti finanziari russi di proprietà dello Stato, esclusi gli enti con sede in Russia
dotati di status internazionale stabiliti da accordi intergovernativi e aventi la Russia tra gli azionisti. Tali divieti
non riguardano la concessione di prestiti ai o da parte dei suddetti enti finanziari russi di proprietà dello Stato, a
prescindere dalla loro scadenza.
(1) GU L 78 del 17.3.2014, pag. 16.
L 229/14
IT
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31.7.2014
(10)
Gli Stati membri dovrebbero inoltre vietare la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione verso la
Russia di armamenti e materiale connesso di qualsiasi tipo. Anche l'acquisto di armamenti e materiale connesso
di qualsiasi tipo dalla Russia dovrebbe essere vietato.
(11)
Inoltre, dovrebbero essere vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di beni a duplice uso per
uso militare o per utilizzatori finali militari in Russia. Questo divieto non dovrebbe incidere sulle esportazioni di
prodotti e tecnologie a duplice uso, anche per l'industria aeronautica e spaziale, per uso non militare e/o per gli
utenti finali non militari.
(12)
La vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di taluni beni e tecnologie sensibili dovrebbero essere
vietati laddove essi siano destinati a prospezioni petrolifere e produzione petrolifera in acque profonde, a prospe­
zioni petrolifere e produzione petrolifera nell'Artico oppure a progetti inerenti l'olio di scisto.
(13)
È necessaria un'ulteriore azione dell'Unione per attuare determinate misure,
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
L'acquisto o la vendita diretti o indiretti, l'intermediazione o l'assistenza all'emissione, ovvero qualunque altra negozia­
zione relativi a obbligazioni, capitale o strumenti finanziari analoghi con scadenza superiore a 90 giorni, emessi dopo il
1o agosto 2014 da:
a) maggiori enti creditizi o istituti di finanziamento allo sviluppo con sede in Russia di proprietà o controllo pubblici
per oltre il 50 % al 1o agosto 2014, elencati nell'allegato;
b) qualsiasi persona giuridica, entità o organismo stabiliti al di fuori dell'Unione di proprietà per il 50 % o oltre di un'en­
tità elencata nell'allegato; o
c) qualsiasi persona giuridica, entità o organismo che agisce per conto o sotto la direzione di un'entità di cui alla
lettera b) o elencata nell'allegato,
sono vietate.
Articolo 2
1.
Sono vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione diretti o indiretti alla Russia di armamenti e
materiale connesso di qualsiasi tipo, compresi armi e munizioni, veicoli ed equipaggiamento militari, equipaggiamento
paramilitare e relativi pezzi di ricambio, da parte di cittadini degli Stati membri o in provenienza dal territorio degli Stati
membri ovvero mediante navi o aeromobili battenti bandiera degli stessi, siano tali armamenti o materiali originari o no
di tale territorio.
2.
È vietato:
a) prestare, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica, servizi di intermediazione o altri servizi connessi ad attività
militari e alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso di armamenti e materiale connesso di qualsiasi
tipo, ivi compresi armi e munizioni, veicoli ed equipaggiamento militari, equipaggiamento paramilitare e relativi pezzi
di ricambio, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Russia, o destinati a essere ivi utilizzati;
b) fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria in relazione ad attività militari, compresi
in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione o garanzia dei crediti all'esportazione, nonché l'assicurazione e la
riassicurazione per l'eventuale vendita, fornitura, trasferimento o esportazione di armamenti e materiale connesso, o
per la prestazione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi connessi, a qualunque persona,
entità o organismo in Russia, o destinati a essere ivi utilizzati.
3.
Sono vietati l'importazione, l'acquisto o il trasporto dalla Russia di armamenti e materiale connesso di qualsiasi
tipo, comprese armi e munizioni, veicoli ed equipaggiamento militari, equipaggiamento paramilitare e relativi pezzi di
ricambio da parte di cittadini degli Stati membri ovvero mediante navi o aeromobili battenti bandiera degli stessi.
4.
I divieti di cui ai paragrafi 1, 2 e 3 non pregiudicano l'esecuzione di contratti o accordi conclusi prima del 1o agosto
2014 né la fornitura di pezzi di ricambio e servizi necessari per la manutenzione e la sicurezza delle capacità esistenti
all'interno dell'Unione.
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Articolo 3
1.
Sono vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione diretti o indiretti, da parte di cittadini degli
Stati membri, o in provenienza dal territorio degli Stati membri ovvero mediante navi o aeromobili battenti bandiera
degli stessi, di tutti i beni e le tecnologie a duplice uso elencati nell'allegato I del regolamento (CE) n. 428/2009 del
Consiglio, del 5 maggio 2009, che istituisce un regime comunitario di controllo delle esportazioni, del trasferimento,
dell'intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso (1), siano essi originari o meno di detto territorio, per uso
militare in Russia o per qualunque utilizzatore finale militare in Russia.
2.
È vietato:
a) prestare, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica, servizi di intermediazione o altri servizi connessi ai beni e
alle tecnologie di cui al paragrafo 1 e alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso di tali beni e tecno­
logie, a qualunque persona, entità od organismo in Russia, o destinati a essere ivi utilizzati;
b) fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria in relazione ai beni e alle tecnologie di
cui al paragrafo 1, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la
vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di tali beni e tecnologie, o per la prestazione di assistenza
tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi connessi, a qualunque persona, entità od organismo in Russia,
o destinati a essere ivi utilizzati.
3.
I divieti di cui ai paragrafi 1 e 2 non pregiudicano l'esecuzione di contratti o accordi conclusi prima del 1o agosto
2014.
Articolo 4
1.
La vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione diretti o indiretti, da parte di cittadini degli Stati membri,
o in provenienza dal territorio degli Stati membri ovvero mediante navi o aeromobili sotto la giurisdizione degli stessi,
di determinate tecnologie adatte a prospezioni petrolifere e alla produzione petrolifera in acque profonde, a prospezioni
petrolifere e alla produzione petrolifera nell'Artico ovvero a progetti inerenti l'olio di scisto in Russia, sono soggetti
all'autorizzazione preventiva da parte dell'autorità competente dello Stato membro esportatore.
L'Unione adotta le misure necessarie per determinare i prodotti coperti dal presente paragrafo.
2.
La fornitura di:
a) assistenza tecnica o altri servizi connessi alle tecnologie di cui al paragrafo 1;
b) finanziamenti o assistenza finanziaria per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione delle tecnologie di
cui al paragrafo 1, o per la prestazione di assistenza tecnica o di formazione correlate,
è anch'essa soggetta all'autorizzazione preventiva da parte dell'autorità competente dello Stato membro esportatore.
3.
Le autorità competenti degli Stati membri non rilasciano autorizzazioni per la vendita, la fornitura, il trasferimento
o l'esportazione delle tecnologie o per la prestazione dei servizi di cui ai paragrafi 1 e 2 se risulta loro che la vendita, la
fornitura, il trasferimento o l'esportazione in questione ovvero la prestazione del servizio in questione sono destinati a
prospezioni petrolifere e produzione petrolifera in acque profonde, a prospezioni petrolifere e produzione petrolifera
nell'Artico ovvero a progetti inerenti l'olio di scisto in Russia.
4.
Il paragrafo 3 non pregiudica l'esecuzione di contratti conclusi prima del 1o agosto 2014.
Articolo 5
Per massimizzare l'impatto delle misure di cui alla presente decisione, l'Unione incoraggia i paesi terzi a adottare misure
restrittive analoghe a quelle ivi previste.
Articolo 6
Le azioni compiute da persone fisiche o giuridiche, entità o organismi non comportano alcun genere di responsabilità a
loro carico se non sapevano, e non avevano alcun motivo ragionevole di sospettare, che le loro azioni avrebbero violato
le misure previste dalla presente decisione.
(1) GU L 134 del 29.5.2009, pag. 1.
L 229/16
IT
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31.7.2014
Articolo 7
1.
Non è concesso alcun diritto in relazione a contratti o transazioni sulla cui esecuzione abbiano inciso, direttamente
o indirettamente, integralmente o in parte, le misure istituite ai sensi della presente decisione, anche a fini di indennizzo
o diritto analogo, ad esempio un diritto di compensazione o un diritto coperto da garanzia, segnatamente una proroga o
il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia, in particolare finanziaria, indipendentemente dalla sua forma, se
la richiesta è presentata da:
a) entità di cui all'articolo 1, lettere b) e c), o elencate nell'allegato;
b) qualsiasi altra persona, entità o organismo russo; o
c) qualsiasi persona, entità o organismo che agisca per tramite o per conto di una delle persone, delle entità o degli
organismi di cui alle lettere a) o b) del presente paragrafo.
2.
In ogni procedura volta all'esercizio di un diritto, l'onere della prova che l'esercizio del diritto non è vietato dal
paragrafo 1 incombe alla persona che intende esercitare il diritto.
3.
Il presente articolo lascia impregiudicato il diritto delle persone, delle entità e degli organismi di cui al paragrafo 1
al controllo giurisdizionale dell'inadempimento degli obblighi contrattuali a norma della presente decisione.
Articolo 8
È vietato partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l'obiettivo o l'effetto di eludere i divieti di cui
agli articoli 1 e 4, anche agendo come un sostituto per le entità di cui all'articolo 1.
Articolo 9
1.
La presente decisione si applica fino al 31 luglio 2015.
2.
Essa è costantemente riesaminata. È prorogata o modificata, a seconda dei casi, qualora il Consiglio ritenga che i
suoi obiettivi non sono stati raggiunti.
3.
Le misure restrittive stabilite nella presente decisione sono riesaminate entro il 31 ottobre 2014, tenendo conto in
particolare del loro effetto e delle misure adottate dai paesi terzi.
Articolo 10
La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Fatto a Bruxelles, il 31 luglio 2014
Per il Consiglio
Il presidente
S. GOZI
31.7.2014
IT
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
ALLEGATO
ELENCO DEGLI ENTI DI CUI ALL'ARTICOLO 1, LETTERA a)
1. SBERBANK
2. VTB BANK
3. GAZPROMBANK
4. VNESHECONOMBANK (VEB)
5. ROSSELKHOZBANK
L 229/17
IL GOVERNO DELLA FEDERAZIONE RUSSA
DECRETO
19 agosto 2014 № 826
Sull’introduzione del divieto temporaneo di esportare prodotti semilavorati di
pelle dalla territorio della Federazione Russa
In conformità all'articolo 8 dell’ “Accordo sulle modalità per l’introduzione e
l’applicazione di misure riguardanti il commercio estero nel territorio unico doganale
nei confronti di paesi terzi” del 9 giugno 2009 al fine di tutelare la stabilità del mercato
interno nazionale, il Governo della Federazione Russa delibera:
1. Dal 1 ottobre 2014 al 1 aprile 2015, di istituire il divieto temporaneo di
esportare dalla Federazione Russa le seguenti merci, che sono essenziali per il mercato
interno della Federazione Russa e per le quali, in casi eccezionali, possono essere
previste limitazioni temporanee o divieti di esportare:
pelle conciata di bovini (compresi bufali) o di equini senza pelliccia, doppia e
non, ma senza successivi trattamenti, allo stato umido (compresi i prodotti semilavorati
di cromo), non con fronte lucida (codice ТН ВЭД ТС 4104 11);
pelle conciata di bovini (compresi bufali) o di equini senza pelliccia, doppia e
non, ma senza successivi trattamenti, allo stato umido (compresi i prodotti semilavorati
di cromo), e altro (codice ТН ВЭД ТС 4104 19).
2. Al Ministero dello Sviluppo Economico della Federazione Russa, secondo
l’ordine stabilito:
di informare la Commissione economica euroasiatica e gli Stati membri
dell'Unione doganale dell’introduzione del divieto indicato al paragrafo 1 del presente
decreto;
di sottoporre all’esame della Commissione economica euroasiatica la proposta di
applicare un divieto temporaneo di esportare le merci indicate al paragrafo 1 del
presente decreto agli altri Stati membri dell'Unione doganale.
3. Al Ministero dell'Industria e quello di Commercio della Federazione Russa, di
svolgere il monitoraggio trimestrale dell’implementazione del presente decreto.
4. Il presente decreto entra in vigore 30 giorni dopo la sua emanazione ufficiale.
Il Capo del Governo
della Federazione russa
D. Medvedev
ESPORTAZIONI FEDERAZIONE RUSSA-MONDO PELLI E CUOIO
2011 - Aprile 2014
Valori in milioni di Euro
Valore
Paese
% Quota di mercato
2011
2012
2013
Mondo
53,80
57,96
72,65
1
Italia
46,56
47,52
2
Spagna
0,59
3
Turchia
4
Apr
2011
2012
2013
29,32
100,0
100,0
100,0
55,10
22,06
86,6
82,0
1,87
6,93
2,46
1,1
0,95
1,30
2,62
0,79
Hong Kong
0,02
0,36
2,24
5
Estonia
1,49
2,03
6
Polonia
1,75
7
Ucraina
8
9
10
% Variazione
Apr
Apr
11\10
12\11
13\12
100,0
-95,2
7,7
25,3
23,6
75,8
75,2
-95,6
2,1
16,0
20,5
3,2
9,5
8,4
-95,0
218,4
271,5
-8,8
1,8
2,2
3,6
2,7
-88,1
37,3
101,3
81,9
0,55
0,0
0,6
3,1
1,9
-90,0
1408,6
518,7
104,1
1,92
1,75
2,8
3,5
2,6
6,0
-92,0
36,0
-5,0
130,1
1,76
1,73
0,90
3,3
3,0
2,4
3,1
-85,9
0,5
-1,7
72,4
0,73
1,40
0,64
0,09
1,4
2,4
0,9
0,3
-40,2
91,0
-54,0
-75,0
Lettonia
1,18
0,67
0,64
0,00
2,2
1,1
0,9
0,0
-66,4
-43,7
-4,6
-100,0
Cina
0,06
0,28
0,37
0,22
0,1
0,5
0,5
0,7
-94,8
362,9
33,8
70,9
Portogallo
0,18
0,08
0,24
0,37
0,3
0,1
0,3
1,3
-86,4
-57,1
202,0
#ДЕЛ/0!
2014
Dogane Russe - Elaborazione ICE Mosca - 2014
Ufficio di Mosca – Sede di Coordinamento Federazione
Russa, Bielorussia, Armenia e Turkmenistan
123610 Mosca, Krasnopresnenskaja nab. 12, Ufficio 1202
[email protected]
T +7 495 9670275 / 76 /77 / 78, F +7 495 9670274 / 79
www.ice.gov.it
ICE – Agenzia per la promozione all’estero e
l’internazionalizzazione delle imprese italiane
Via Liszt, 21 - 00144 - ROMA
Part. Iva 12020391004
2014
14\13
Federazione Russa
Fare Affari in Russia
Quadro politico-economico-normativo,
investimenti, interscambio commerciale,
presenza stabile italiana
Agenzia ICE Mosca
Settembre 2014
INDICE
Introduzione – Mappa Distretti Federazione Russa – Scheda Indicatori Economici
1
2
Russia: un quadro generale .................................................................................... 7
1.1
Geografia ....................................................................................................... 7
1.2
Popolazione ................................................................................................... 9
1.3
Amministrazione ........................................................................................... 10
1.4
Politica della Federazione ............................................................................ 11
Russia: economia ................................................................................................. 14
2.1
Indicatori e congiuntura economica .............................................................. 16
2.1.1 Competitività e produttività...................................................................... 17
2.2
Il sistema produttivo...................................................................................... 18
2.2.1 Agricoltura .............................................................................................. 18
2.2.2 Industria ed estrazione ........................................................................... 18
2.2.3 Terziario ................................................................................................. 20
2.2.4 I mercati finanziari .................................................................................. 21
2.2.5 Piani di sviluppo ...................................................................................... 23
3
Investimenti esteri ................................................................................................. 24
4
Commercio estero ................................................................................................. 33
5
6
4.1
La Russia nel WTO ...................................................................................... 34
4.2
Le esportazioni ............................................................................................. 34
4.3
Le importazioni ............................................................................................. 35
Principali aree economiche della Russia ............................................................... 39
5.1
Distretto federale Centrale ............................................................................ 40
5.2
Distretto federale Nord Occidentale .............................................................. 42
5.3
Distretto federale Meridionale ....................................................................... 43
5.4
Distretto federale del Caucaso Settentrionale ............................................... 43
5.5
Distretto federale del Volga .......................................................................... 44
5.6
Distretto federale degli Urali ......................................................................... 45
5.7
Distretto federale di Siberia .......................................................................... 45
5.8
Distretto federale dell’Estremo Oriente ......................................................... 46
Lavorare in Russia ................................................................................................ 47
6.1
Persone giuridiche nella Federazione Russa ................................................ 47
6.1.1 Le forme societarie ................................................................................. 47
6.1.2 Rappresentanza commerciale ................................................................ 47
6.1.3 Branch o filiale ........................................................................................ 49
6.1.4 Società di diritto russo ............................................................................ 51
6.1.5 Imprenditori individuali ............................................................................ 54
2
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
7
8
9
La tassazione ........................................................................................................ 55
7.1
Imposte dirette sulle persone giuridiche........................................................ 55
7.2
IVA...................................................................................................................57
7.3
Tassazione delle persone fisiche .................................................................. 58
7.4
Tassazione delle persone fisiche non residenti............................................. 59
7.5
Lo specialista altamente qualificato .............................................................. 59
Normativa sul lavoro ............................................................................................. 60
8.1
Contratti di lavoro e loro obbligatorietá ......................................................... 60
8.2
Elementi essenziali del contratto .................................................................. 61
8.3
Contratto a tempo determinato ..................................................................... 63
8.4
Diritto sindacale ............................................................................................ 64
8.5
Licenziamenti ............................................................................................... 65
8.6
Lo straniero lavoratore.................................................................................. 67
8.7
Normativa per l’immigrazione ....................................................................... 68
La proprietà intellettuale ........................................................................................ 72
9.1
Marchi .......................................................................................................... 74
9.2
Brevetti ......................................................................................................... 74
10 Sistemi di pagamento e di accesso al credito ........................................................ 75
11 Sistema legale e soluzione delle controversie ....................................................... 75
11.1 Le Corti russe ............................................................................................... 76
11.2 Tribunali arbitrali/commerciali e Tribunali Ordinari ........................................ 76
11.3 Arbitrati ......................................................................................................... 77
11.4 Controversie internazionali ........................................................................... 77
12 L’Unione Doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan...................................... 78
12.1 Efficacia dell'Unione Doganale ..................................................................... 78
12.2 L'Unione Doganale e il WTO ........................................................................ 79
12.3 La normativa doganale comune e il principio di residenza ............................ 79
12.4 L'attestazione della conformita' dei prodotti in Russia.....................................80
13 Interscambio e rapporti commerciali con l'Italia ..................................................... 81
14 Meccanica e componenti....................................................................................... 83
15 Semilavorati industriali .......................................................................................... 90
16 Agroalimentare e bevande .................................................................................... 92
17 Moda e accessori .................................................................................................. 97
18 Arredamento ed edilizia ...................................................................................... 103
19 Automotive e mezzi di trasporto .......................................................................... 107
20 Imprese italiane nella Federazione Russa ........................................................... 109
3
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
INTRODUZIONE
La Federazione Russa è il Paese più vasto del mondo, ma è anche un
enorme mercato di oltre 140 milioni di persone, l’ottava economia del mondo per
PIL. E’ uno dei Paesi a reddito pro-capite più elevato fuori dell’Occidente.
Le immense ricchezze energetiche e minerarie fanno della Russia un Paese di
enorme potenzialità. Già adesso si tratta di uno dei principali partner commerciali
dell’Italia fuori dall’UE e uno delle più importanti destinazioni dell’export italiano. Una
lunga tradizione di rapporti con l’Italia costituisce la base di una diffusa ammirazione
per la cultura e lo stile di vita italiano, e i consumatori russi accolgono i prodotti del
'made in Italy' con una predisposizione molto positiva.
Tuttavia, la Russia non è un Paese in cui sia particolarmente facile fare
affari: lo testimoniano la stessa vastità della Federazione, la varietà dei climi e delle
abitudini, le comunicazioni talvolta difficoltose. Inoltre, la complessità della struttura
burocratica e di un’economia in cui sono molto importanti le relazioni personali rendono
la Russia un Paese complesso per gli investitori. Secondo il rapporto 'Doing Business'
della Banca Mondiale, ad esempio, la Russia è solo novantaduesima su 189 Paesi per
la facilità di fare affari. Non bisogna dimenticare però gli sforzi fatti dai russi per
migliorare in un gran numero di aree. Lo stesso rapporto della Banca Mondiale registra
questi progressi, che hanno fatto passare la Russia dal 111mo al 92mo posto grazie a
un miglioramento nella registrazione delle proprietà, nei tempi di allaccio alla rete
elettrica, e nelle procedure per l’apertura di una società.
Queste pagine sono state pensate per facilitare il lavoro degli imprenditori
che vogliano fare affari in Russia, e intendono offrire un quadro complessivo della
situazione economica russa. Un vademecum, insomma, per quanti vogliano cogliere le
opportunità di questo Paese smisurato.
4
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
I DISTRETTI DELLA FEDERAZIONE RUSSA
5
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Federazione Russa - Principali Indicatori Macroeconomici
Supeficie (mln. km2)
17,1
2011
2012
2013
Popolazione (mln.)
143
142,8
142,5
Tasso di cambio (€/Rublo al
31.12 dell’anno di riferimento)
41,7
40,3
45,1
1.371
1.468
1.520
4,3
3,4
1,3
16.494
17.394
17.920
Disoccupazione (%)
6,1
6
5,6
Debito pubblico (% PIL)
8,1
7,8
7,7
Inflazione (%)
6,1
6,6
6,6
19,8
8
4
Saldo commerciale (Exp.-Imp.)
(mln. €)
153.057
143.171
121.139
Saldo dei Servizi (mln. €)
-28.727
-28.229
-31.467
Saldo dei Redditi (mln. €)
-44.235
-44.795
-47.405
Saldo dei Trasferimenti correnti
(mln. €)
-2.468
-2.900
-3.299
Saldo delle partite correnti
(mln. €)
77.628
67.247
38.968
385.351
416.897
455.577
370
376
n.d.
282
324
n.d.
PIL Nominale (mln. €)
Variazione del PIL reale (%)
PIL pro-capite a parità di potere
d'acquisto (US$)
Variazione del volume delle
importazioni di beni e servizi (%)
Riserve internazionali (mln. €)
Stock IDE (Inward)
(mld. US$)
Stock IDE (Outward)
(mld. US$)
Fonte: InfoMercatiEsteri – Elaborazione Ambasciata d'Italia e ICE - Aprile 2014
6
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
1 RUSSIA: QUADRO GENERALE
1.1 Geografia
La Federazione Russa (Rossiskaja Federacija / Российская Федерация) viene
generalmente detta Russia
(Rossija / Россия).
Superficie: 17.075.400 kmq,
equivalente al 77,5% del
territorio della Csi. Questo
stato occupa l’Eurasia, perché
si estende dall’Europa all’Asia
per 9 fusi orari, dal Mar
Baltico al Mar del Giappone,
coprendo
tutte
le
zone
climatiche, dai ghiacci artici al
nord
alla
vegetazione
subtropicale sempreverde sul Mar Nero e nel Caucaso, ai deserti vicino al Mar Caspio.
I grandi fiumi della Russia costituiscono vitali arterie di comunicazione, come l’ObIrtysh (5410 Km), l’Amur (4416 Km), la Lena (4400 Km), lo Jenisei (4092 Km) in Siberia
e in Estremo Oriente, e il Volga (3531 Km), l’Ural (2428 Km), il Dnepr (2201 Km), il
Kama (2032 Km), il Don (1870 Km), la Pechora (1809 Km) e il Dnestr (1352 Km) nella
zona europea.
La parte europea della Russia, vasta 4.238.500 kmq, si estende da nord a sud, dal
Mare Artico al Caucaso e dagli Urali a est fino al Baltico a ovest. A nord-ovest, ai
confini con la Finlandia, si trovano grandi laghi, fra cui il Ladoga, che con i suoi 18 500
kmq di superficie è il lago più vasto d’Europa.
Russia in breve
Superficie
17,1 milioni di kmq
Capitale
Mosca
Popolazione
142,5 milioni
PIL (prezzi correnti)
66689,1 mld di rubli
Speranza di vita
63,2 M, 75,1 F
Salario medio (2013)
961,14 dollari
Al centro di questo vasto spazio si trova il cosiddetto Rilievo Centrale Russo, un basso
altipiano collinare che raggiunge un’elevazione massima di 293 mslm e si estende, dal
bacino dell’Oka fino ai confini coll’Ucraina, per circa 480.000 kmq. Dal Rilievo Centrale
nasce il Don; il Volga ha la sua sorgente in una piccola catena collinare che è
un’estensione dello stesso Rilievo Centrale.
7
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Il Volga è il fiume più lungo d’Europa, nel suo bacino idrografico si trovano le più
antiche e importanti città russe (ad eccezione di Novgorod e Pietroburgo). Ricordiamo
Mosca, Tver, Nizhnyj Novgorod, Kazan, Samara, Saratov, Ufa e Perm, Togliatti,
Volgograd, tutte sorte sul Volga oppure lungo le rive dei suoi affluenti. Raccogliendo le
acque della Kama e dell'Oka, il fiume sfocia nel Mar Caspio, dove sorge la città di
Astrakhan. Un canale navigabile connette Volga e Don.
La valle del Don si estende a sud fino alla sua foce, nel golfo di Taganrog nel Mar
d’Azov. Qui sorge la città di Rostov na Donu, col suo importante porto fluviale.
A cavallo delle valli del Don e del Volga, si trovano le cosiddette Terre Nere, famose
per la fertilità del suolo.
Fra Mar Nero e Mar Caspio si estende la catena del Caucaso che contiene il Monte
Elbruz, la cima più alta d’Europa con i suoi 5642 mslm.
A est, gli Urali separano la parte asiatica da quella Europea della Russia. La catena si
estende per 2100 km da nord a sud e la vetta più alta raggiunge i 1894 mslm.
Passati gli Urali, si incontra la pianura siberiana Occidentale che si estende da ovest a
est per 6000 km, e da nord a sud per 670 km. Più a oriente si eleva l’altipiano siberiano
centrale, compreso fra le valli dello Jenisej e della Lena. A sud-est dell’altipiano si
trovano il sistema montuoso del Bajkal e l’omonimo lago, il più grande e profondo
dell’Asia.
L’Estremo Oriente russo, lungo la costa pacifica, include la penisola di
Kamchatka e l’isola di Sakhalin. Esse racchiudono il mare di Okhotsk. Si trovano qui
alcuni dei vulcani attivi più alti del mondo (Kljuchevskaja Sopka, 4750 mslm).
Climaticamente l’influenza del mare è ridotta dalla vasta estensione della massa
continentale e, a sud, da alte catene montuose. Il Paese è invece aperto ai venti
freddi del Nord. Esistono cinque zone climatiche principali. La maggior parte della
Russia europea, della Siberia sud-occidentale e dell’Estremo Oriente russo godono di
un clima continentale umido. Le aree del nord, dalla Scandinavia fino al Pacifico, sono
invece caratterizzate da un clima sub-artico. Qui si registrano le temperatura minime
nel mondo: - 68° C nella Repubblica di Sakha. Più a nord, lungo le coste dell’Artico, il
clima è artico. La costa del Mar Nero gode di un clima subtropicale umido
(mediterraneo), mentre la zona del Basso Volga, le coste del Caspio, e parte della
Siberia hanno clima semi-arido.
8
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
1.2 Popolazione
La popolazione residente nella Federazione Russa era di 143,7 milioni nel 2013, in
aumento di 318.800 unità rispetto al 2012. Si completano così 4 anni di crescita
demografica, dopo il declino quasi ininterrotto cominciato con la dissoluzione
dell’URSS. Si tratta di un aumento molto importante (+0,22%), che si è prodotto
nonostante un movimento naturale (il saldo fra morti e nati) ancora basso (+22.913).
L’accrescimento della popolazione è dovuto in gran parte al saldo migratorio. La
Russia infatti è destinataria di un flusso ingentissimo di immigrati (+6,3% nel 2013)
dallo spazio ex sovietico, dall’Asia in generale, che viene a compensare l’andamento
demografico e la bassa natalità (1,5 figli per donna in età fertile).
La popolazione attiva nel 2013 era di 74,6 milioni (oltre il 52% della popolazione
totale). La disoccupazione è relativamente bassa (5,6% a gennaio 2014). Questi
numeri non considerano né il lavoro diffuso dei pensionati, né la forte emigrazione che
colpisce la Russia, soprattutto fra i giovani.
Fonte: Rosstat - Marzo 2013
9
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Oltre a Mosca e a San Pietroburgo superano il milione di abitanti in ordine di
grandezza le seguenti città:
Novosibirsk (Siberia occidentale); Nizhnyj Nivgorod (Volga); Ekaterinenburg (Urali);
Samara (Volga); Omsk (Siberia); Kazan (Volga); Cheljabinsk (Urali); Rostov na
Donu (Meridionale); Ufa (Volga), Perm (Volga), Volgograd (Meridionale).
Tra i 500.000 abitanti e il milione menzioniamo anche:
Krasnojarsk (Siberia); Saratov (Volga); Voronezh (Centrale); Krasnodar (Meridionale);
Togliatti (Volga); Ezhevsk (Volga); Uljanovsk (Volga); Jaroslavl (Centrale); Barnaul
(Siberia); Vladivostok (Estremo Oriente).
La Russia è un Paese multietnico e multireligioso. I russi sono il 77,7% della
popolazione, seguiti dai tatari (3,7%), ucraini (1,3%), basckhiri (1,1%), ceceni (1%),
ciuvasci (1%), armeni (0,8) e altre nazionalità. È soprattutto il Caucaso a ospitare un
gran numero di etnie.
Sempre più forte è il ruolo della Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca, ma i
musulmani compongono oltre l’8% della popolazione.
1.3 Amministrazione
I DISTRETTI FEDERALI*
Distretto federale Centrale
Distretto federale Nord occidentale
Distretto federale Meridionale
Distretto federale del Caucaso settentrionale
Distretto federale del Volga
Distretto federale degli Urali
Distretto federale della Siberia
Distretto federale dell’Estremo Oriente
La Federazione Russa è composta da 83 entità costituenti (anche dette 'soggetti'
della Federazione). Queste entità costituenti hanno natura diversa, dalle repubbliche,
alle due città d’importanza federale (San Pietroburgo e Mosca). Diversi sono anche i
gradi di autonomia (la Cecenia, per esempio, gode di un’indipendenza pressoché
totale) e la struttura del governo di ogni soggetto.
Le città principali della Federazione sono Mosca e San Pietroburgo, che costituiscono
due soggetti federali autonomi considerati allo stesso modo delle regioni,
raggruppate in otto distretti federali*.
*Il Distretto federale della Crimea e’ stato formalmente istituito il 21 marzo 2014 con Decreto Presidenziale, poi
ratificato dal Parlamento della Federazione Russa, come il nono Distretto federale della Russia, sui territori
corrispondenti della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli. Il distretto non gode di riconoscimento da
parte della Comunità internazionale.
10
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
1.4 Politica della Federazione
Il potere legislativo, a livello federale, è esercitato dall’Assemblea Federale, composta
dalla Duma di Stato e dal Consiglio della Federazione. Il Consiglio della
Federazione è una sorta di Senato federale ed è
composto dai rappresentanti dei soggetti della
Federazione, cioè delle unità territoriali che
Il Presidente: è eletto
compongono la Federazione Russa. Ogni soggetto
dai cittadini.
della Federazione esprime due rappresentanti nel
Il Primo Ministro: è
Consiglio della Federazione, uno nominato dal governo
nominato
dal
locale, l’altro dalla locale assemblea legislativa. Questo
Presidente.
sistema, combinato con la nomina presidenziale di molti
Il Consiglio della
governatori, favorisce l’allineamento fra Consiglio e
Federazione: è scelto
Presidenza. La Duma di Stato, invece, è eletta
dalle regioni.
direttamente dai cittadini, con un sistema proporzionale
La Duma: è eletta dai
con soglia di sbarramento piuttosto alta (7% a livello
cittadini.
nazionale), volta a scoraggiare sia la proliferazione di
partiti che la formazione di partiti locali.
Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente e dal
Governo, composto dal primo ministro, dai vice-primi ministri, dai ministri e viceministri. In realtà, però, tutto il sistema politico della Federazione Russa è incentrato
sulla figura di un forte Presidente, eletto direttamente dal popolo e con un mandato
esteso a 6 anni, con modifica costituzionale del 2008. Il Presidente nomina il Primo
Ministro, indica le linee guida dell’attività del governo e mantiene uno stretto controllo
sui ministeri chiave della Difesa, della Sicurezza Interna, e degli Esteri. Inoltre, svolge
un ruolo decisivo nella nomina dei governatori e quindi del Consiglio della Federazione.
Fino a tempi recenti, però, i governatori erano nominati direttamente dal presidente.
Anche se la legge è stata cambiata nel 2012, in realtà i governatori in servizio sono
ancora di nomina presidenziale.
Dopo le elezioni del 2013 il presidente è tornato a essere Vladimir Putin, che già
aveva ricoperto la carica per due mandati pieni fino al 2008. È lui l’uomo chiave della
politica russa. Intorno a lui e al suo partito Russia Unita si sono organizzati diversi
gruppi di potere: quello dei pietroburghesi che erano con Putin al governo di San
Pietroburgo negli anni Novanta e quello degli ex-agenti dei servizi segreti e dei militari.
La composizione del governo riflette in gran parte questa struttura.
Il primo ministro Dmitri Medvedev viene dai ranghi dei collaboratori di Putin a
Pietroburgo, spesso laureati alla facoltà di legge di quella che adesso è l’Università
Statale di Pietroburgo. Prima di diventare premier è stato un presidente poco
carismatico, nel 2012 non si è ricandidato e Putin è tornato alla Presidenza. Dal gruppo
pietroburghese viene anche il vice-premier incaricato di seguire i lavori per le Olimpiadi
Invernali di Soci 2014, Dmitri Kozak. A differenza di Medvedev, però, Kozak –
laureato in legge – ha anche prestato brevemente servizio nel GRU, l’intelligence
militare sovietica. Le Olimpiadi di Soci sono stati tra i più importanti investimenti statali
in questi ultimi anni.
11
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Ma il gruppo principale è quello dei militari e degli antichi colleghi di Putin nelle forze
armate e nei servizi di sicurezza. Il ministro della difesa, Sergey Shoigu, generale, è il
capofila dei militari nel governo, ma è stato anche l’uomo che ha curato la macchina
organizzativa del partito Russia Unita, trasformandolo in una macchina vincente.
Altro personaggio chiave all’interno del governo è il vice-premier Igor Shuvalov che,
pur non appartenendo in maniera evidente a nessuno dei gruppi principali, si è
ritagliato un ruolo cruciale come guida del processo di privatizzazione delle grandi
aziende di Stato. Dmitri Rogozin invece è un politico nazionalista che è stato cooptato
da Putin nelle alte sfere dell’amministrazione, prima come ambasciatore alla Nato e
adesso come vice-premier. Rogozin copre politicamente il governo verso la destra
nazionalista.
La maggioranza degli altri ministri ha carattere tecnico, ed è espressione della
burocrazia interna dei vari ministeri. Si tratta di funzionari “dispensabili”, come il
ministro delle finanze Anton Siluanov e di figure minori che possono essere
sacrificate in caso di necessità.
Il Cremlino, cinta muraria, Mosca
Il gruppo “pietroburghese” e quello degli ex-militari ed ex-agenti segreti non controllano
solo il potere esecutivo e quello legislativo, ma occupano anche posizioni chiave nelle
grandi aziende pubbliche, in particolare le grandi banche, il gruppo petrolifero Rosneft,
il gruppo gasiero Gazprom, e le Ferrovie Russe. Al gruppo pietroburghese appartiene
il presidente del consiglio d’amministrazione di Gazprom, Viktor Zubkov. Zubkov ha
ricoperto la carica di capo dell’ispezione fiscale di San Pietroburgo mentre Putin
collaborava col governatore della città. Zubkov ha lasciato l’incarico per andare al
governo con Putin, rimanendo assai chiacchierato, ma ricco e influente. Anche
Aleksey Miller, il vice-presidente ed amministratore delegato di Gazprom, fa parte del
“gruppo pietroburghese”, avendo lavorato per il comitato per i rapporti con l’estero della
città di Pietroburgo, quando Putin ne era il presidente (1991-1996). In quegli anni si
sono evidentemente decise alcune delle carriere più brillanti dell’era putiniana e non è
sorprendente che anche German Gref, il Presidente della Sberbank, la più grande
banca del Paese, venga dal gruppo pietroburghese di Putin.
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Al gruppo degli ex-agenti segreti, invece, appartiene
quello che è probabilmente il secondo uomo più
importante di Russia, il presidente del gruppo
petrolifero Rosneft, Igor Sechin. Sechin è ormai alla
guida di un gigante mondiale del petrolio, costituito in
varie fasi e arrivato alle dimensioni attuali attraverso la
nazionalizzazione degli assets di Yukos e l’acquisto
della controllata di BP in Russia TNK-BP. Di una
appartenenza ai ranghi ai servizi segreti si parla anche
per l’ex-diplomatico Andrej Kostin, che adesso dirige
la Vneshekonom Bank.
La struttura del partito di Putin, invece, ha
un’importanza assai minore. Il partito viene utilizzato
per le campagne elettorali e controlla la maggioranza
della Duma, ma sembra anch’esso “dispensabile”.
Dopo le elezioni parlamentari del dicembre 2012,
infatti, i cattivi risultati elettorali di Russia Unita
suggerirono a Putin la fondazione di un movimento più
largo, denominato Fronte Popolare Pan-Russo, che
includesse oltre a Russia Unita altre organizzazioni:
sindacati,
organizzazioni
degli
imprenditori,
associazioni, e potenzialmente anche altri partiti.
Gli altri partiti presenti nella Duma hanno in generale
un ruolo assai ambiguo, e conducono un’opposizione
abbastanza esitante e sempre pronta all’accordo, con
l’eccezione del Partito Comunista. I due partiti non
comunisti presenti in parlamento, oltre a Russia Unita,
sono il Partito liberal-democratico (di destra) e
Russia Giusta, un partito che si è fatto campione dei
pensionati e delle donne e ufficialmente si colloca a
sinistra. Il partito liberal-democratico sostiene
sostanzialmente il governo di Medvedev, mentre
Russia Giusta, dopo una purga interna, ha avviato un
dibattito sull’adesione al Fronte Popolare Pan-Russo.
Abbastanza radicato nella società, il Partito Comunista
appare ripiegato su se stesso e incapace di cercare
accordi e alleanze che ne estandano l’influenza al di là
del tradizionale elettorato.
Altre forze di opposizione si vanno invece formando
fuori della Duma, in gruppi di diverso orientamento che
spaziano dagli eredi dei liberali dell’era Eltsiniana, ai
nazionalisti, ai movimenti di estrema sinistra. Molte di
queste forze si sono riunite in cartello di opposizione
che esprime un Consiglio di Coordinamento e la cui
figura più significativa è Aleksej Navalny, un avvocato
moscovita. La condanna di Navalny per corruzione,
arrivata al termine di un processo fortemente pilotato
dall’alto, è stata sostanzialmente sospesa.
LE PARTECIPAZIONI STATALI
RUSSE
LE GRANDI AZIENDE
ESTRAZIONE DEI
COMBUSTIBILI
Rosneft: Gruppo petrolifero
presieduto da Igor Sechin
Gazprom: il più grande
produttore mondiale di gas
naturale amministrato da
Viktor Zubkov e Aleksej Miller
LE RETI E I MONOPOLI
NATURALI
RZhD: le Ferrovie Russe,
guidate da Vladimir Yakunin
FGC UES: possiede la gran
parte della rete elettrica
nazionale
LE BANCHE
Sberbank: la più grande
banca russa, guidata da
German Gref
VTB: La banca per il
commercio estero,
parzialmente privatizzata,
guidata da Andrej Kostin
VEB: amministra i fondi
pensione, guidata da Dmitri
Alexandrovich
LE HOLDING
Rosnano: holding per lo
sviluppo delle
nanotecnologie,
amministrata da Anatolj
Chubajs
Rostekh: holding che
controlla centinaia di società
che operano nelle alte
tecnologie.
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
La sospensione, il cui significato politico non è chiaro, ha permesso a Navalny di
sfidare il candidato di Russia Unita alle elezioni per il sindaco di Mosca. Navalny non
ha vinto, ma col 27% dei voti si è affermato come il candidato di opposizione più
popolare, e questo è già un risultato importante.
È difficile dire, però, quale sia la reale forza delle opposizioni extra-parlamentari al di
fuori del contesto moscovita e dei grandi centri del Paese. È improbabile che le
attendano grandi successi senza qualche tipo di collegamento con il Partito Comunista.
Collegamento che per adesso manca.
2 RUSSIA: ECONOMIA
L’economia russa è una delle più grandi del mondo per valore del Prodotto Interno
Lordo, che, a prezzi correnti, raggiunge i 66.600 miliardi di rubli, ovvero più di 2.100
miliardi di dollari. Questo fa della Russia l’ottava economia mondiale per dimensione
del suo Pil a valore nominale, ma la quinta per potere d’acquisto. Il Paese negli ultimi
anni è cresciuto moltissimo e viene comunemente incluso fra i cosiddetti BRICS, grandi
Paesi in via di rapido sviluppo, insieme a Brasile, Cina, Indonesia e Sudafrica.
Russia: PIL (in mld di rubli), settore estrattivo (in centinaia di mln), salario medio
Fonte: Rosstat - Aprile 2014
La crescita degli ultimi anni è stata alimentata soprattutto dall’esportazione di materie
prime, in particolare idrocarburi (petrolio e gas naturale), che hanno permesso, grazie
ad alti prezzi del petrolio, di uscire dalla grave crisi del 1998 con enormi attivi della
bilancia commerciale.
L’economia russa è adesso caratterizzata da: bilancio dello stato in salute;
debito pubblico basso (al 13% del Pil, nel 2013); inflazione sotto controllo (sotto il
7%); bassa disoccupazione; attivo della bilancia commerciale.
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Zone economiche speciali:
Le zone economiche speciali sono di quattro tipi:
Industriali-Produttive: in tutto sei, Lipetsk, Alabuga, Togliatti, Valle del Titanio
(Sverdlovsk), Pskov, Kaluga; in queste sei aree, si ha diritto ad agevolazioni
fiscali e ad autorizzazioni facilitate per investimenti superiori a 3,5 milioni di euro.
Tecnico-Scientifiche: sono quattro (Zelenograd, Dubna, San Pietroburgo,
Tomsk), permettono lo svolgimento di ricerche in collaborazione con istituzioni e
aziende russe; sono quelle che hanno attratto il maggior numero di imprese
straniere (investimenti superiori a 1 milione di euro).
Turistiche: in totale 8, due sul Bajkal, due nel Gorno-Altai, una termale nella
Regione di Stavropol’, una a Kaliningrad, una nella regione di Prjmorsky, e una,
che beneficierà delle infrastrutture costruite per le Olimpiadi, nel Caucaso del
Nord.
Portuali: nelle regioni di Ul’janovsk, Khabarovsk, Murmansk.
Le aziende residenti beneficiano di agevolazioni sulle tariffe di importazione dei
beni intermedi e materiali e sulla esportazione dei prodotti. Per informazioni
contattare Department for Special Economic Zones and Project Financing:
http://www.economy.gov.ru/
Tuttavia, per il sistema economico russo la dipendenza dalle materie prime energetiche
è anche un problema e un rischio, come ha dimostrato la pesante crisi del 2009. Inoltre
si combina con fattori strutturali che il Paese ha ereditato dai tempi sovietici:
innanzitutto, il problema demografico, che pesa sulla difficoltà delle aziende russe a
reperire manodopera e porta allo spopolamento di gran parte del Paese, e soprattutto
istituzioni generalmente deboli.
Nonostante questo, non mancano esempi di successo del sistema industriale e
produttivo russo: l’industria dell’automobile, ad esempio, è riuscita ad affermarsi con la
costruzione su licenza di modelli stranieri e il Paese, dopo le crisi agricole dei primi
anni Novanta, ha ripreso il tradizionale ruolo di esportatore di grani e semi oleosi.
Inoltre l’economia russa è anche IT e telecomunicazioni, con aziende come Yandex,
Qiwi, mail.ru, e Vimpelcom, presenti in forze sui mercati internazionali.
La Russia è al 92mo posto su 180 Paesi per facilità di fare investimenti secondo la Banca
Mondiale, ma al 178mo posto per i permessi edili.
Secondo l’indice di libertà economica di Heritage foundation e WSJ, il Paese è al 140mo
posto su 178 Paesi, soprattutto a causa della poca trasparenza riscontrata in trattative d’affari
e per alcune incongruenze del sistema giudiziario.
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2.1 Indicatori e congiuntura economica
La crisi del 2009 ha seriamente colpito l’economia russa, e la crescita è ripresa a ritmi
più lenti. Nel 2013 il ritmo dell’economia russa, però, è ulteriormente rallentato con la
produzione industriale in discesa (+0,3 % nel 2013 e -0,2% a gennaio 2014, ma
+2,1% a febbraio 2014 su febbraio 2013). Il PIL è cresciuto solo del 1,3% (ma del
+3,4% nel 2012).
I
n
d
i
r
i
z
z
o
:
Russia: principali indicatori economici nel 2007-2013 – variazione percentuale
sull’anno precedente
1
2
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6
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1
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(
4
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
A peggiorare il quadro ci sono altri due elementi. Innanzitutto nel 2013 si è verificata
una netta riduzione dell’attivo della bilancia commerciale. Alla crescita delle
importazioni sostenuta dalla domanda interna, non ha corrisposto un’eguale crescita
delle esportazioni. Nel 2013 le esportazioni erano pari a 523,3 miliardi di dollari e le
importazioni a 343,3 miliardi di dollari, con un saldo positivo di 179 miliardi di dollari,
mentre nel 2012 il saldo era stato di 192,3 miliardi di dollari.
Inoltre, il governo presieduto da Dmitri Medvedev e il ministero delle finanze guidato da
Anton Siluanov prevedono un deficit del bilancio federale nei prossimi tre anni, e in
particolare dello 0,5% del PIL nel 2013. Il dato del bilancio consolidato, inclusivo di
amministrazioni locali e altri fondi, dovrebbe essere peggiore, con un deficit dello 1,3%
del PIL.
Per un Paese con un accesso al credito relativamente difficile come la Russia, un
deficit anche piccolo ma sostenuto su molti anni (si prevede almeno fino al 2016) può
essere problematico. Il recente periodo di svalutazione del rublo ha alleviato la
pressione sul bilancio e gennaio 2014 ha segnato un avanzo del 9,3% del PIL, rispetto
allo 0,3 del gennaio 2013.
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Economia e finanza pubblica russa
Crescita PIL
Inflazione
Disoccupazione
Saldo
Bilancio
2013 (Rosstat)
1,3
6,5
5,5
-1,3 (atteso)
2014
(previsioni)
Da 1,1 a -1,8
5,7
5,5
-1,0
di
Fonte: elaborazione su dati OCSE, Banca Mondiale, Minfin e Rosstat - 26 Marzo 2014
Per far fronte a eventuali problemi finanziari il governo russo ha rilanciato il suo piano
di privatizzazioni: verranno vendute quote di minoranza delle grandi aziende
pubbliche in tutti i settori: finanza (Sberbank, VTB); agricoltura (OES); infrastrutture
portuali e navi (Autorità Portuale di Vanino, Sovkomflot); settore estrattivo (Alrosa), ma
anche di quote totali o parziali di aziende più piccole, contenute nel portafoglio della
holding Rostekhnologij (Russian Helicopters, Schwabe, Russian Electronics,
Radioelectronic Technologies (CRET), ODK (motori), and Biotechprom (biotech)).
L’andamento dell’economia nel 2013 induce a pensare che per il 2014 si confermi una
crescita al di sotto dell’1%, un’inflazione entro il 6%, e una prolungata debolezza del
rublo rispetto a euro e dollaro. Si noti che il rallentamento può essere aggravato dalle
sanzioni, ma non è causato dalle tensioni internazionali.
1.1.1 Competitività e produttività
Gli imponenti avanzi della bilancia commerciale russa che si sono accumulati negli
ultimi anni sono stati ottenuti in misura decisiva grazie all’export di petrolio e gas
naturale. Per altri settori il quadro è complessivamente meno brillante. Il rapporto del
World Economic Forum sulla competitività globale assegna alla Russia il 64mo posto
nel 2013, in miglioramento rispetto al 67mo del 2012, ma molto lontano dalla parte alta
della classifica. Anche se il Paese è il settimo mercato più interessante per
dimensione, è solo il 121mo Paese per qualità dei mercati finanziari, il 135mo per
apertura alla concorrenza e 118mo per qualità delle istituzioni.
Dinamica dei salari reali e della produttività del lavoro (var. % annua)
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Pesano sull’industria russa, oltre alle difficoltà istituzionali già menzionate e al ruolo
frenante della burocrazia, una produttività per ora lavorata relativamente bassa e un
costo del lavoro relativamente alto. Nel grafico si noti come l’aumento dei salari sia
sempre superiore all’aumento della produttività e come nei periodi di crescita
economica tale differenza tenda ad aumentare. La produttività dei lavoratori russi
sarebbe inferiore a quella in Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania, la
Francia. Anche nei settori più importanti e sviluppati dell’industria russa, come il settore
automobilistico, la produttività dei lavoratori russi rimane significativamente inferiore a
quella di altri Paesi. E così anche nell’industria del petrolio.
Per questo, i lavoratori russi lavorano in media moltissimo, 1.981 ore all’anno contro
la media dei Paesi OCSE di 1.776. In compenso la forza lavoro russa è molto più
qualificata della media OCSE, perché ha un diploma di scuola superiore nel 91% dei
casi a fronte del 74% dei casi.
Nonostante una forte diminuzione della povertà, che si è realizzata negli ultimi anni sia
grazie alla crescita economica che a misure sociali di innalzamento di pensioni e salari,
permangono enormi disparità sociali e il reddito medio del 20% più ricco è calcolato
dall’OCSE in 37.269 USD annui, mentre il 20% più povero deve vivere con 4.153 USD
annui. In gran parte questa disparità è anche disparità geografica, con la Mosca e la
regione di Mosca che guadagnano e spendono la gran parte della ricchezza nazionale.
2.2 Il sistema produttivo
2.2.1 Agricoltura
L’Unione Sovietica aveva puntato soprattutto sulla crescita dell’industria, spesso
sacrificando le necessità dell’agricoltura e, a partire dagli anni Sessanta, l’URSS era
divenuta uno dei maggiori importatori mondiali di grano. Le iniziative dell’era Gorbacev
per recuperare produttività in agricoltura non erano riuscite a risolvere questa
situazione e il crollo dell’Unione nel 1991 aveva lasciato il mondo agricolo russo al
collasso, con un netto calo della produzione e gravi carenze strutturali. Dal
superamento della proprietà collettiva sono emerse grandi aziende integrate
dell’alimentare (dette agroholding), attive soprattutto nella coltivazione di grano, semi
oleosi e altre piante industriali, e in minor misura nella polli- e suinicoltura.
La Russia è così diventata un esportatore per un gran numero di prodotti agricoli:
è il quarto produttore mondiale di cereali, il terzo di frumento, il primo per l’orzo, il terzo
di patate, il quarto per le fibre di lino, e il primo produttore mondiale di barbabietola da
zucchero.
Rimane invece strutturalmente deficitario il settore dell’allevamento e il Paese importa
grandi quantità di carne e prodotti lattiero-caseari, mentre una buona parte della
produzione agricola è realizzata da aziende familiari o nelle famose dacie, dove molti
russi coltivano ortaggi e tuberi per l’autoconsumo.
Di estrema importanza è lo sfruttamento forestale, visto che quasi la metà del suolo
russo è forestato (49,4% nel 2011).
2.2.2 Industria ed estrazione
La base dell’economia russa è costituita dalle risorse minerarie, in particolare dalle
materie prime energetiche (carbone, petrolio, gas naturale).
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Nel 2013 la Russia ha estratto 347 milioni tonnellate di carbone, 499 milioni di
tonnellate di petrolio, e 679,3 miliardi di metri cubi di gas naturale. Negli ultimi anni, con
oltre 10 milioni di barili al giorno, l’industria petrolifera russa ha superato l’Arabia
Saudita come primo produttore. Complessivamente, nel 2013, l’estrazione di materie
prime valeva quasi poco meno del 10% del PIL russo (6.253 miliardi di rubli su 66.600).
La produzione di gas naturale, (per cui la Russia è stata leader mondiale fino al 2012)
viene esportata soprattutto verso i Paesi dell’ex Unione Sovietica e verso l’Unione
Europea, grazie a numerosi gasdotti. L’ultimo a essere inaugurato è il North Stream,
che raggiunge la Germania passando per il Baltico, mentre è in costruzione il South
Stream, che collegherà, attraverso il Mar Nero, Russia e Bulgaria. Meno sviluppata è
invece l’infrastruttura di trasporto del gas verso la Cina e l’Oriente. Ciò rende
particolarmente interdipendenti le economie russa ed europea, e preannuncia costi
elevatissimi per entrambe le parti in caso di sanzioni.
Nel 2013, gli Stati Uniti hanno scavalcato la Russia come primo produttore mondiale di
gas naturale, grazie al cosidetto gas di scisto. Anche la Cina dispone di ingenti risorse
di questo tipo, e potrebbe decidere di privilegiare la produzione nazionale rispetto
all’importazione di gas russo. Tuttavia, non è chiaro, sul lungo termine, quale sia il
reale potenziale del gas di scisto, la cui estrazione è molto costosa.
Non mancano altri minerali, come i diamanti di cui la Russia è il secondo produttore
mondiale, il manganese, il nichel, la cromite, il platino, il rame, l’amianto e il potassio,
per il quale l’azienda russa Uralkali è uno dei leader di mercato.
La Russia dispone inoltre di 33 reattori nucleari per la produzione di energia elettrica e
circa 10 altri in costruzione, mentre grandi dighe sul Volga, sull’Angara e sullo Jenisej
forniscono importanti quantitativi di energia.
Energia elettrica prodotta (2011)
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
La Russia è uno dei primi Paesi al mondo per produzione metallurgica: terzo per la
ghisa, quinto per l’acciaio. Ha un’importante industria della difesa, fra le prime al
mondo per il valore dell’export, e un’industria automobilistica e meccanica in forte
crescita, soprattutto nel Distretto Nord Occidentale.
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Settembre 2014
L’industria tessile, tradizionalmente concentrata nel distretto di Ivanovo e Kostroma, ha
subito un pesante ridimensionamento negli ultimi anni, nonostante il grande rilancio
della produzione di fibre sintetiche.
2.2.3 Terziario
Il settore terziario occupa la maggior parte della popolazione attiva della Federazione
Russa. La rete di trasporto è formata da 983.000 km di strade, 30.000 km di
autostrade, 86.000 km di ferrovie, 167.000 km di gasdotti e 65.000 km di oleodotti. I
porti principali sono San Pietroburgo, Arcangelo, Murmansk, Novorossijsk, Astrakhan,
Vladivostok.
Nel 2013 il traffico merci è stato di 5.083,4 miliardi di tonnellate/km.
Un grande sviluppo hanno le comunicazioni, con uno dei tassi di crescita di internet
più alti d’Europa e una notevole industria informatica.
Nel 2013 il commercio al minuto è stato pari a 23.668,4 miliardi di rubli (+3,9% rispetto
al 2012), al cambio medio pari a 740,1 miliardi di dollari. Di questi sono stati venduti
prodotti alimentari per 11.127,2 miliardi di rubli (+2,5%), al cambio ufficiale pari a
347,9 miliardi di dollari, e prodotti non alimentari per 12.541,2 miliardi di rubli
(+5,0%), cioè pari a 392,1 miliardi di dollari al cambio ufficiale.
Russia: commercio al minuto nel 2013 nei Distretti Federali, in % del valore in
dollari (commercio al minuto: tot. 23.668,4 mld di rubli, al cambio 740,1 mld USD)
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
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2.2.4 I mercati finanziari
Negli ultimi anni, grazie alla stabilizzazione del deficit e del debito pubblico e a un
sostanziale calo dell’inflazione, il sistema finanziario russo ha trovato un maggiore
equilibrio.
Il sistema bancario è organizzato intorno a diverse grandi banche pubbliche (Sberbank,
VTB, Gazprom Bank, Rosselkhoz Bank) e a un certo numero di banche private (AlfaBank), spesso locali (Bank Sankt Peterburga) e talvolta controllate da banche straniere
(Junikredit, Raiffauzen; in generale circa il 19% del totale delle banche e il 12% degli
assets). La vigilanza della Banca Centrale di Russia, però, non è riuscita a evitare gravi
scandali, come quello che ha colpito la Banca di Mosca, ora sotto il controllo di VTB, e
quelli che hanno portato nel dicembre 2013 alla chiusura di ben tre istituti di medie
dimensioni e di altri otto dall’inizio del 2014. Questo ultimo fatto ha messo in
discussione l’efficacia delle politiche di vigilanza, che sono adesso soggette a
revisione.
Inoltre le privatizzazioni degli anni Novanta e le parziali privatizzazioni degli ultimi anni
hanno fatto di Mosca una piazza finanziaria importante, che fino al 2013 è cresciuta
molto in capitalizzazione.
Ancora oggi, però, molte aziende russe preferiscono quotarsi anche su altri mercati,
soprattutto Londra. Nel 2013, almeno un terzo del trading su azioni di aziende russe si
è svolto a Londra.
Inoltre, le grandi società russe preferiscono emettere debito all’estero. Il debito estero
russo nei primi sei mesi del 2013 è passato dal 31,7% al 33,2% del Pil. La maggior
parte di questo aumento è dovuto ad aziende controllate dallo stato russo.
Ovviamente, questa situazione vincola la politica russa dei cambi. Il cambio del rublo
deve perciò muoversi all’interno di un corridoio fissato dalla Banca Centrale:
un’eventuale svalutazione, aumentando il costo dei finanziamenti internazionali,
potrebbe indurre un forte freno agli investimenti.
I consumi e gli investimenti delle famiglie
Il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto significativamente negli ultimi anni, sospinto da
tre fattori: l’aumento del reddito disponibile, la diminuzione dell’inflazione, la maggiore
disponibilità di credito per consumatori e investitori.
L’effetto di questo rafforzamento è stato un notevole aumento dei consumi, incrementati del
4,4% nel 2010, del 7,2% nel 2011, del 5,9% nel 2012 e del 3,9% nel 2013 rispetto all’anno
precedente e del 3,2% a gennaio-febbraio 2014.
Nel 2013 i redditi reali disponibili, secondo i dati preliminari Rosstat, sono cresciuti del
3,3%; il salario medio è stato di 29.940 rubli, cioè al cambio medio del 2013 di 31,98 rubli
per 1 dollaro pari a 936,2 dollari.
Del resto, i tassi d’interesse overnight praticati dalla Banca Centrale di Russia hanno
raggiunto nel settembre 2013 il livello più basso dal 1998 (6,5%), pur in presenza di un
importante deflusso di capitali, che nel 2013 si è attestato sui 62 miliardi di dollari, in
netto aumento rispetto ai 55 miliardi registrati nel 2012.
Le attuali turbolenze sui mercati finanziari hanno costretto la Banca Centrale a
innalzare i tassi d’interesse fino al 7% per contrastare l’accelerazione che le vicende
ucraine hanno imposto alla fuoriuscita dei capitali. Ulteriori misure potrebbe essere
adottate il 25 aprile 2014.
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Negli ultimi anni, le banche russe hanno praticato un’aggressiva politica dei prestiti,
soprattutto immobiliari. La relativa facilità a ottenere ipoteche ha sospinto un boom
immobiliare e dei consumi, che hanno continuato a crescere per tutto il 2013. È
probabile che il rallentamento dell’economia si riverberi sia sulla crescita dei salari che
sulla disponibilità dei crediti ipotecari, vista anche la crescita dei prestiti non rimborsati.
Andamento di salari (in migliaia, scala di sinistra), interessi debitorii a un anno
(%, scala di sinistra), e inflazione mensile (%, scala di destra) e rispettivi trend
Fonte: Banca Centrale di Russia e Rosstat - Marzo 2014
Magazzini Gum sulla Piazza Rossa, Mosca
Il sistema assicurativo russo si fonda su alcune società assicurative “sistemiche”, circa
20, strettamente monitorate dall’authority russa per la finanza FSFR. Le prime tre per
dimensione, con sede a Mosca, sono Rosgosstrakh, Sogaz, e Ingosstrakh, e coprono
all’incirca un terzo del mercato complessivo. Rosgosstrakh e Ingosstrakh nascono in
epoca sovietica come società pubbliche, mentre Sogaz è controllata da Bank Rossija
(una delle banche russe colpite dalle recenti sanzioni statunitensi). Altre società sono
invece controllate da grandi banche (Alpha Bank e VTB), oppure da gruppi stranieri
come Allianz e Generali-PPF. A partire dalla fine del 2014, FSFR sarà assorbito dalla
Banca Centrale e la sorveglianza sul sistema assicurativo e sui suoi investimenti verrà
esercitata dalla Banca Centrale.
22
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Un’altra area cruciale del sistema finanziario russo sono i fondi pensione, che nel 2013
gestivano circa 50 miliardi di dollari (con l’esclusione della quota di Vneshekonombank,
VEB). A fine 2013 questi assets sono stati temporaneamente incorporati dal governo
russo a causa delle pessime performance dei fondi pensione privati. Con la riforma del
sistema pensionistico, che partirà nel 2015, il ruolo di VEB e dei fondi privati verrà
ridefinito.
A seguito delle sanzioni americane contro alcuni uomini d’affari molto vicini a Putin,
Visa e Mastercard hanno sospeso i contatti con alcune banche russe, fra cui Bank
Rossija. Le banche russe stanno tentando di dar vita ad un sistema di pagamenti
alternativo e “autarchico”.
2.2.5 Piani di sviluppo
La necessità di distribuire la produzione in modo più equilibrato fra regioni e settori è
ben presente al governo e alla classe dirigente russa. Per questo, sono stati sviluppati
tre differenti approcci: i piani di sviluppo settoriali (come il piano per l’industria
farmaceutica eleborato dal Ministero per la produzione industriale), le zone speciali
(vedi scheda), e i raggruppamenti (cluster) industriali.
I cluster industriali sono costituiti dalle regioni in base a una politica federale. Secondo
il censimento della Scuola Superiore di Economia di Mosca, esistono 17 centri per lo
sviluppo dei cluster regionali. In generale, i cluster russi puntano molto sulla
biofarmaceutica e sull’industria farmaceutica, in accordo col piano di sviluppo di questo
settore. Ma sono presenti anche altre specializzazioni.
Fra essi sono particolarmente significativi, il centro di Kaluga, la cui missione è favorire
lo sviluppo dei fiorenti distretti farmaceutico e automobilistico; il centro di Tomsk, che
lavora sull'elettronica dello stato solido, sui composti del fluoro, e ancora sull’industria
farmaceutica; il centro di sviluppo di Penza, dedicato al distretto dolciario, dei mobili,
delle scarpe; il centro di sviluppo della regione di Samara, a Togliatti, che si occupa di
auto, chimica, logistica e agrindustria; e il centro di sviluppo dei distretti degli
elettrodomestici e dei materiali compositi a Lipetsk. Al di là di questi centri per lo
sviluppo dei distretti, esistono poi distretti spontanei come quello del tessile a Ivanovo.
Queste realtà dimostrano l’importanza del livello di governo locale per gli investitori. La
politica dei distretti è finanziata in particolare dalla Vneshekonombank, dalla VTB e
dal Fondo per l’assistenza alle piccole e medie imprese.
Il Fondo per l’assistenza alle piccole e medie imprese nella sfera tecnologica e scientifica
opera in favore dei distretti con 4 programmi quadro, di cui tre nazionali e uno internazionale,
in cui il Fondo opera quale terminale russo dell’Enterprise Europe Network.
I finanziamenti del Fondo per le cooperazioni internazionali sono paritetici a quelli che i
progetti di cooperazione riceveranno dalle istituzioni degli altri Paesi cooperanti.
http://een.ec.europa.eu/
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3 INVESTIMENTI ESTERI
La Russia ha ricevuto negli ultimi anni ingenti investimenti esteri. Nel 2013 gli
investimenti esteri sono stati pari a 170.180 milioni d dollari (+10,1) rispetto al 2012.
Tuttavia, è molto probabile che questa situazione sia destinata a cambiare a seguito
degli eventi che si vanno svolgendo in Crimea. È da segnalare la crescita della quota di
investimenti diretti sul totale degli investimenti. Essa è passata dal 12,1 % del totale nel
2012, al 15,4% nel 2013. Si tratta del risultato dell’aumento degli investimenti diretti e
della riduzione degli investimenti di portafoglio.
Investimenti stranieri nel 2013
Milioni di
dollari Usa
Investimenti nel 2013 di cui:
Diretti
Di portafoglio
Altri
In % 2012 In % al totale
170.180
+10,1
100
26.118
+39,9
15,4
1.092
-39,9
0,6
142.970
+6,6
84,0
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
Gli investimenti stranieri accumulati in Russia si concentrano sui settori della
produzione manifatturiera, del commercio e dell’estrazione di materie prime.
Fra i Paesi investitori spiccano i porti sicuri del capitale russo all’estero come le Isole
Vergini e Cipro e Paesi come l’Olanda in cui sono situate le holding finanziarie di
grandi gruppi internazionali e russi.
L’Italia non appare fra i primi investitori internazionali in Russia, perché i dati ufficiali
rispecchiano soprattutto gli investimenti in Russia di società controllate di multinazionali
e di veicoli finanziari. Tuttavia la presenza italiana è forte di oltre 400 imprese ed è
importante nel settore energetico (dall’esplorazione, alla costruzione di gasdotti,
all’estrazione e generazione di energia elettrica), nelle banche e nelle assicurazioni,
negli elettrodomestici, nella metallurgica, nella farmaceutica, nella telefonia e
telecomunicazioni, nei pneumatici e nell’industria dei mezzi di trasporto,
nell’alimentare, nei materiali per l’edilizia e anche nell’industria aeronautica.Gli
investimenti degli imprenditori italiani si sono in particolare concentrati nelle regioni di
Mosca e Pietroburgo, ma sono importanti anche nella zona di Vladimir, non lontano da
Mosca, dove si trovano investimenti italiani per oltre 500 milioni di euro.
Gli eccellenti rapporti fra i governi italiano e russo, fino all’attuale crisi, hanno permesso
la creazione di collaborazioni di rilievo fra aziende statali russe e aziende italiane, fra
cui l’acquisto della società di generazione Ogk5 da parte di Enel; la joint venture fra
Alenia e Sukhoj per la commercializzazione del Superjet 100; la collaborazione fra
Poste Italiane, Selex e Pochta Rossii per il miglioramento del servizio postale russo. Le
collaborazioni e gli investimenti nel comparto energetico, in particolare, potrebbero
subire contraccolpi dalle tensioni internazionali degli ultimi tempi.
Gli importanti accordi bilaterali conclusi per il vertice italo-russo del novembre 2013 a
Trieste includono anche l’avvio di un investimento paritetico di un miliardo di euro, ad
opera del Fondo Strategico Italiano e del Fondo Russo di Investimento Diretto (RDIF),
a sostegno di progetti congiunti.
24
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Russia: investimenti effettuati in milioni di dollari nel 2013 secondo i settori
economici dai principali Paesi investitori
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
25
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
La struttura degli investimenti stranieri in Russia rispecchia i punti di forza e le
debolezze dell’economia russa. Si concentrano pertanto nel settore dell’estrazione
delle materie prime energetiche (32% del totale nel 2013) e nel settore delle attività
commerciali (18% nel 2013), volte in gran parte a distribuire nel Paese i prodotti
stranieri. Va inoltre sottolineata un’importante presenza straniera nel settore delle
banche e delle assicurazioni.
Russia: gli investimenti stranieri nel 2012 e nel 2013
secondo i principali settori economici
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
I primi dieci Paesi, secondo gli investimenti accumulati in Russia
nel 2013 in milioni di dollari
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
26
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
La Russia è però anche un investitore sempre più importante all’estero. Lo Stato russo,
attraverso le sue controllate e i fondi sovrani, ha portato avanti una politica
d’investimento e di prestiti molto aggressiva in Europa orientale e soprattutto nei
Balcani (i finanziamenti concessi all’Ungheria per la ricostruzione di reattori nucleari
sono solo l’ultimo episodio). Acquisizioni di banche, società petrolifere, infrastrutture di
trasporto, di petrolio e gas, servono a legare strettamente alla Russia vari Paesi
europei. Ma la parte del leone, nonostante la crisi, la fanno Cipro e le Isole Vergini, che
negli anni sono diventati importanti hub finanziari per i capitali russi.
Per quanto riguarda i giganteschi Fondi sovrani della Federazione Russa, per missione
essi dovrebbero investire in titoli sicuri, soprattutto debito pubblico dei Paesi maggiori.
Russia: struttura degli investimenti russi effettuati all’estero nel 2013
2013
Milioni
di
dollari
Usa
Investimenti,
di cui:
Diretti
Di portafoglio
Altri
2012
In % a
Milioni di
dollari
Usa
In % a
2012
Totale
2011
Totale
201.640 +34,5
100
144.908
-1,2
100
76.265 +4,4v.
37,8
17.426
-8,5
11,6
4.266
-38,8
2,1
6.967
-37,3
4,7
121.109
-3,5
60,1
125.515
+3,3
83,7
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
I Paesi della CSI sono da sempre destinazione degli investimenti russi, sia per ragioni
politiche, sia perché i legami linguistici e strutturali fra la Russia e questi Paesi sono
molto forti. Fra tutti spicca nel 2013 la Bielorussia che, insieme al Kazakhstan e alla
Russia, compone l’Unione Doganale. Problematico è il destino degli investimenti russi
in Ucraina e dell’esposizione finanziaria delle banche russe in quel Paese.
Per quanto riguarda l’Italia, non si può dimenticare, oltre alle acquisizioni più importanti
degli ultimi anni, legate alla metallurgia, all’energia, all’alimentare, e alla telefonia, il
ruolo che gli investitori russi giocano sul mercato immobiliare delle zone più
caratteristiche del nostro Paese, dalla Versilia, alla Sardegna, ai laghi lombardi e
veneti.
27
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Investimenti russi effettuati nei Paesi Csi
In milioni di dollari
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
In attesa di un’Agenzia specializzata nel catturare gli investimenti
esteri, annunciata dal governo russo, esiste da tempo il Fondo russo
per gli investimenti diretti esteri, RDIF.
RDIF è un fondo da 10 miliardi di dollari, e ha come missione quella
di catalizzare gli investimenti di grosse società straniere sul mercato
russo.
http://rdif.ru/
28
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Investimenti Diretti Esteri nella Federazione Russa
Nel 2012 gli IDE in Russia hanno raggiunto 376 miliardi di USD, in crescita dell’1,5%
rispetto al 2011. Con 127.5 miliardi di USD, Cipro si conferma ancora al 1° posto tra i
paesi investitori con una quota del 33,9%. Seguono le Isole Vergini (43,7 miliardi),
Olanda (41,8), Bermuda (30,9), Bahamas (29,2) Germania (16,4), Francia (15,7) e
Svezia (13,8).
Inutile sottolineare che il fenomeno delle triangolazioni gioca un ruolo determinante e
che in molti casi gli IDE sono in realtà investimenti “di ritorno” di capitali di origine
russa.
Valori in milioni di USD
STOCK IDE IN RUSSIA
Pos. PAESE
2010
2011
2012
1 CIPRO
163.015
116.268
127.548
2 ISOLE VERGINI
49.436
52.042
43.737
3 OLANDA
33.942
43.831
41.804
4 BERMUDA
49.822
34.632
30.928
5 BAHAMAS
24.556
27.055
29.199
6 GERMANIA
19.236
13.136
16.380
7 FRANCIA
10.732
13.562
15.742
8 SVEZIA
16.274
11.836
13.791
6.653
6.604
8.357
10 SAINT KITTS E NEVIS
116
5.547
6.927
11 JERSEY
392
8.365
5.482
12 SVIZZERA
4.883
4.004
4.751
13 LUSSEMBURGO
7.342
4.226
3.888
14 FINLANDIA
4.297
2.711
3.105
15 REGNO UNITO
4.281
2.861
2.799
16 STATI UNINTI
4.400
1.922
2.280
17 GIAPPONE
1.734
1.674
2.252
18 BELGIO
1.661
1.205
1.788
19 REPUBBLICA DI COREA
1.871
903
1.221
20 ORG.NI INTERNAZIONALI
930
1.263
1.045
21 SEYCHELLES
932
603
914
22 ITALIA
914
776
897
23 UNGHERIA
563
632
876
9 AUSTRIA
Banca Centrale Russa
29
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Nel 2012 il valore totale degli IDE in Russia dalla UE è stato di 244,5 miliardi di USD in
aumento dell’8,6% rispetto al 2011. Cipro, come detto, si posiziona al 1º posto con
127,5 miliardi di USD con una quota del 52,2% di tutti gli investimenti provevnianti
dall’Europa.
Nel 2012 lo stock di IDE dell’Italia in Russia ha raggiunto 897 milioni di USD.
L’Italia occupava il 22º posto a livello mondiale ed il 12º nell’ambito UE. Rilevante la
crescita del 12,9% registrata rispetto al 2011.
Tuttavia, come già evidenziato, i dati sugli IDE sono viziati da vari fattori e in particolare
non tengono conto degli investimenti effettuati da societa’ di diritto russo controllate da
gruppi esteri. Seguendo tale sistema di valutazione e considerando gli investimenti
delle grandi societa’ italiane (Enel, Eni, Pirelli, Ferrero, ecc.) la stima sullo stock
dell’Italia sale a oltre 10 miliardi di Euro.
IDE PAESI EUROPEI 2010-2011-2012
170
160
150
140
130
120
mld Usd
110
100
stock 2010
90
stock 2011
80
stock 2012
70
60
50
40
30
20
10
C
IP
R
O
O
LA
N
G
D
E
A
R
M
A
N
FR IA
A
N
C
IA
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M
A
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A
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N
G
D
N
IA
O
U
N
IT
O
B
EL
G
IO
IT
AL
U
IA
N
G
H
E
R
IA
0
PRINCIPALI PAESI EUROPEI
30
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Investimenti Diretti Esteri della Federazione Russa
Nel 2012 gli IDE della Russia hanno raggiunto 324 miliardi di USD, in crescita del
12,9% rispetto al 2011. Con 121,1 miliardi di USD, Cipro si conferma ancora al primo
posto tra i paesi di destinazione degli investimenti diretti russi con una quota del
37,4%. Seguono Olanda (46,3 miliardi), Isole Vergini (42,3), Svizzera (9,4), Stati Uniti
(8,7), Germania (8,4), Gran Bretagna (7,8) e Austria (7,3).
Valori in milioni di USD
STOCK IDE DALLA RUSSIA
Pos. PAESE
2010
2011
2012
1 CIPRO
137,669
101,168
121,151
2 OLANDA
30,787
38,805
46,331
3 ISOLE VERGINI
36,163
41,939
42,297
4 SVIZZERA
7,695
8,905
9,409
5 STATI UNITI
8,620
7,150
8,670
6 GERMANIA
6,105
5,761
8,429
7 GRAN BRETAGNA
9,053
7,918
7,795
8 AUSTRIA
5,409
3,803
7,274
9 LUSSEMBURGO
7,940
8,438
6,764
10 BAHAMAS
4,991
5,476
5,931
11 TURCHIA
1,951
3,002
5,084
12 UCRAINA
3,734
3,763
4,563
13 JERSEY
78
6,281
4,438
14 SPAGNA
3,551
3,097
3,658
15 BIELORUSSIA
5,506
4,438
3,543
1
2,681
3,429
17 FRANCIA
1,476
1,620
3,023
18 BULGARIA
1,873
2,422
2,774
19 BERMUDA
10,209
2,468
2,454
1,147
595
1,792
659
1,524
1,640
22 ITALIA
1,383
1,289
1,539
23 ARMENIA
1,670
1,352
1,478
16 SAINT KITTS E NEVIS
20 LIBERIA
21 ISOLA DI MAN
Banca Centrale Russa
31
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Nel 2012 il valore totale degli IDE nell’UE e’ stato di 224,8 miliardi di USD in aumento
del 18,7% rispetto al 2011. Cipro, come detto, si posiziona al 1º posto con 121,1
miliardi di USD con una quota del 53,9% di tutti gli investimenti russi realizzati in
Europa.
Nel 2012 lo stock di IDE della Russia in Italia ha raggiunto 1,5 miliardi di USD.
L’Italia occupava il 22º posto a livello mondiale e l’11º nell’ambito UE. Considerevole
la crescita del 19,4% registrata rispetto al 2011, anche se in precedenza si era
registrata una flessione del 6,7% rispetto al 2010.
IDE PAESI EUROPEI 2010-2011-2012
170
160
150
140
130
120
mld Usd
110
100
stock 2010
90
stock 2011
80
stock 2012
70
60
50
40
30
20
10
CI
P
RO
O
LA
N
SV D A
IZ
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LI
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C
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AN
IA
0
PRINCIPALI PAESI EUROPEI
32
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
4 COMMERCIO ESTERO
La Russia svolge un ruolo importantissimo nel commercio mondiale. Da un lato,
esporta materie prime, in particolare energetiche, per miliardi di dollari. Dall’altro,
importa prodotti finiti destinati a consumatori abbastanza esterofili e beni intermedi con
i quali equipaggiare un’industria che resta competitiva in alcuni settori.
Inoltre, a partire dal 2013, la Russia è il Paese più importante dell’Unione doganale.
Per adesso, oltre alla Russia, l’Unione doganale include Bielorussia e Khazakstan, ma
potrebbero presto entrare a farne parte altri Paesi come l’Armenia. Si stava
progettando anche l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione, tuttavia i recenti avvenimenti
hanno modificato il quadro. All’interno dell’Unione Doganale, come nel quadro della
Comunità di Stati Indipendenti (CSI), la Russia trova importanti sbocchi per la sua
produzione industriale. L’Unione Doganale ha creato una certa “concorrenza” fra i tre
stati, con un conseguente miglioramento del funzionamento della Dogana russa, che
ha dovuto fare i conti con una certa preferenza degli imprenditori a sdoganare non in
Russia, ma negli altri due Paesi membri dell’Unione.
Nel 2012 l’interscambio commerciale della Russia è stato pari a 837,294 miliardi di
dollari, di cui l’esportazione è stata pari a 524,727 miliardi di dollari e l’importazione a
312,567 miliardi di dollari. Secondo Rosstat della Federazione Russa nel 2013
l’interscambio commerciale è stato pari a 867,6 miliardi di dollari, di questi l’84,7%, è
stato con i Paesi non Csi. Il saldo della bilancia commerciale è stato pari a +179,0
miliardi di dollari. In particolare, l’esportazione della Russia è stata pari a 523,3 miliardi
di dollari -0,9% rispetto al 2012. L’importazione dai Paesi non Csi ha costituito l’85,7%
del totale e quella dai Paesi Csi è stata del 14,3%.
Russia: commercio estero nel 2012 e nel 2013 in miliardi di dollari
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
33
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
4.1 La Russia nel WTO
Nel 2012, dopo lunghi negoziati, la Federazione Russa è diventata il 156o membro
dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). L’ingresso della Russia nel WTO
ha portato a un abbassamento delle tariffe doganali (al momento dell’ingresso e in
seguito) e a una semplificazione delle procedure. Inoltre, le barriere regolative sono
state ridotte e la proprietà intellettuale riceve adesso una migliore protezione, almeno
in teoria. Col tempo, la Russia dovrebbe aderira anche all’Accordo sulle Tecnologie
dell’Informazione (ITA), che garantisce l’eliminazione di tariffe doganali su computer e
loro componenti.
Come previsto, l’ingresso nel WTO ha recato alcuni effetti negativi, in primis al bilancio
statale. Nel primo anno sono stati raccolti, secondo alcune stime, circa 14 miliardi di
dollari in meno di tariffe doganali. È però soprattutto l’industria alimentare che sembra
aver risentito della crescita delle importazioni crescenti di latte e latticini dall’estero. È
possibile che anche l’industria degli autoveicoli e delle macchine da lavoro soffra
dell’accordo. I grandi vantaggi attesi per l’economia russa dall’ingresso nel WTO,
invece, sembrano non essersi verificati, almeno per adesso, in gran parte per effetto
della crisi economica che ha colpito il maggior partner commerciale russo, cioè
l'Unione Europea.
La Russia negli ultimi anni si è fatta promotrice dell'Unione Doganale con Bielorussia e
Kazakistan, e della Comunità Economica Euroasiatica, che include anche Kirghizistan
e Tagikistan. Ai tre Paesi fondatori dell’Unione Doganale andrà prossimamente ad
aggiungersi anche l’Armenia. Questi Paesi hanno delegato una gran parte delle
materie relative alle regolazioni doganali all’Unione Doganale. La Commissione
Economica Eurasiatica ha recentemente rimpiazzato la Commissione dell’Unione
Doganale in quanto organo internazionale responsabile di realizzare le misure
dell’Unione Doganale. È quindi la Commissione Economica Eurasiatica ad assicurare
che tariffe e regolazioni doganali dell’Unione Doganale siano coerenti con gli accordi
relativi all’ingresso nel WTO.
Sono già numerosi i casi di dispute fra la Russia e altri Paesi membri del WTO. La
Federazione è in disputa con l’UE, gli USA, il Giappone e la Turchia per aver imposto
un sovrapprezzo speciale sulle automobili importate per finanziarne il riciclo. Inoltre, è
in corso una disputa con l’Unione Europea su misure antidumping adottate da
quest’ultima contro l’industria chimica ed energetica.
Intanto prosegue la controversia fra la Federazione Russa e l’Unione Internazionale del
Trasporto Stradale, l’agenzia delle Nazioni Unite che gestisce il sistema TIR. La
controversia si riflette in numerose complicazioni per l’ingresso dei camion sul territorio
russo, in conseguenza della decisione russa di non accettare la garanzia del sistema
TIR e la richiesta, invece, di certificazioni rilasciate da Rostek.
4.2 Le esportazioni
Le esportazioni della Russia nel 2013, secondo il Servizio Federale della Dogana
Russa sono state pari a 526,4 miliardi di dollari e, rispetto allo stesso periodo del 2012,
sono diminuite dello 0,9%. La maggiore voce dell’esportazione russa nei Paesi non
Csi anche nel 2013 è quella dei combustibili-energetici con un'incidenza sul totale del
74,5% (nel 2012 era stata del 73,0%), con un aumento in valore del 3,6%.
34
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Seconda voce in valore è quella di metalli e lavorati in metallo con un'incidenza del
7,3%, seguita dai prodotti dell’industria chimica (5,1%), da quella di macchinari e
impianti (3,6%) e dai prodotti alimentari (2,5%, ma nel 2012 l’incidenza era del 2,8%).
Sesta voce è l’esportazione di legno, carta e cellulosa (1,8%).
Russia: i principali prodotti esportati nei Paesi non Csi nel 2013 in %
sul valore in dollari
Fonte: Dogane Russe - Marzo 2014
4.3 Le importazioni
Nel 2013 l’importazione della Russia è stata pari a 317,8 miliardi di dollari sullo stesso
livello del 2012. L’importazione dai Paesi non CSI ha costituito l’87% del totale; mentre
quella dai Paesi CSI il 13%.
Se prendiamo in esame le importazioni dai Paesi non Csi nel 2013, la maggior voce è
costituita da macchine e impianti con il 50,8% (nel 2012 era il 52,1%), in particolare il
valore in dollari delle importazioni per questa voce è diminuito rispetto al 2012 dello
1,0%; di questi gli strumenti e apparecchi ottici sono diminuiti del 13,6%. Sono invece
aumentati i valori in dollari degli apparecchi elettrici (+4,3%) e dei mezzi ferroviari
(+49,8). Mentre per numero di unità le importazioni di autovetture sono diminuite del
15,9%, quelle dei camion del 25,9%.
La seconda voce è quella dei prodotti chimici con il 16,6% (nel gennaio-ottobre 2012
era del 16,1%), seguita dagli alimentari con un'incidenza del 13,4%. Sono aumentate
in volume fisico le importazioni di pesce fresco e surgelato (+4,4%), di formaggi e
ricotta (+5,9%), di agrumi (+7,4%), mentre sono diminuite quelle di carne (-11,7%) e di
pollame (-8,1%). Quarta voce è quella di tessili e calzature con un'incidenza del 5,8%.
In particolare il costo in dollari delle importazioni di abiti e calzature è cresciuto rispetto
al 2012 dell’8,9%, mentre in quantità le importazioni di abiti sono aumentate dell’8,7%,
quelle di calzature in pelle invece sono calate dell’1,2%. Vengono poi le importazioni di
metalli e dei lavorati in metallo con il 5,7%, con un aumento del valore in dollari del
2,3% e del volume fisico dello 0,7%.
35
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Russia: importazioni nel 2013 dai Paesi non Csi in %
calcolata sul valore in dollari
Fonte: Dogane Russe - Marzo 2014
Negozi alimentari della catena “Azbuka vkusa” (“Alfabeto del gusto”), dove si possono
trovare prodotti italiani
Russia: Paesi con maggiore interscambio commerciale nel 2013 in % calcolata
sul valore in dollari (interscambio totale 844,2 miliardi di dollari)
Fonte: Dogane Russe - Marzo 2014
36
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Nel 2013 il principale partner commerciale della Russia è stata l’Unione Europea con il
49,4% dell’interscambio commerciale. L’interscambio con i Paesi Csi è stato pari al
13,6%, coi Paesi dell’Unione Doganale del 7,1%, con quelli EurAsEc del 7,5% e coi
Paesi Apec del 24,7%.
Fra i Paesi UE, l’Italia ha un ruolo importante, sia come importatore che come
esportatore, e il suo interscambio nel 2013 è stato di 53,9 miliardi di dollari.
Russia: Paesi col maggiore interscambio nel 2013
Fonte: Dogane Russe - Marzo 2014
Il forte squilibrio geografico nella distribuzione delle attività economiche all’interno della
Russia si riflette immediatamente nell’interscambio commerciale delle regioni russe.
Nei primi nove mesi del 2013, le esportazioni del Distretto federale Centrale valevano
da sole il 48% del totale e le importazioni il 62%.
Russia: esportazioni dei Distretti federali in % calcolata sul valore in dollari
(totale esportazioni russe nei primi nove mesi del 2013: 385,115 miliardi di
dollari)
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
37
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Russia: importazioni dei Distretti federali in % calcolata sul valore in dollari
(totale importazioni russe nei primi nove mesi del 2013: 231,675 miliardi di
dollari)
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
38
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
5 PRINCIPALI AREE ECONOMICHE DELLA RUSSIA
Come dimostrano i grafici seguenti, l’economia dei vari distretti è molto diversa. Il
Distretto Centrale, che include Mosca, è di gran lunga il più importante
economicamente. Il distretto Nord-Occidentale, che include il distretto industriale di
Pietroburgo è il secondo per importanza. Negli Urali dominano per il valore le attività
estrattive e l’industria pesante, mentre il distretto del Volga ha vocazione agricoloindustriale.
Dati dei Distretti federali
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
Le aree del Paese più produttive dal punto di vista agricolo sono il distretto Centrale,
quello del Volga e quello Meridionale. Si tratta delle aree, incluse le celebri Terre Nere,
col clima e la configurazione del suolo più adatta all’agricoltura perché più calde e
beneficiate da grandi fiumi. Nel caso del distretto del Volga, in particolare, le vaste
pianure della steppa permettono l’uso intensivo di macchine. Anche per quello che
riguarda gli investimenti stranieri, il distretto Centrale primeggia con il 67% del totale.
Per visione dei distretti della Federazione Russa si rinvia alla pagina 5.
39
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
5.1 Distretto federale Centrale
Il Distretto federale Centrale, che include la capitale Mosca e l’area intorno, è il vero
cuore del Paese. Non solo l’amministrazione, ma anche l’industria, e la finanza russa
hanno qui il loro centro. Perfino sul piano agricolo, il Distretto federale Centrale stacca
notevolmente il resto del Paese, con la zona delle Terre Nere. Una costante
migrazione dai centri minori della Russia e dell’intera ex-Urss ha fatto di Mosca una
vera megalopoli. Mosca, la capitale, è il centro politico, economico, finanziario del
Paese. La sua popolazione è di 11,979 milioni di abitanti, di circa 15 milioni con la zona
immediatamente vicina, Podmoskovie. È qui che si dirige la grande maggioranza degli
investimenti stranieri. Il reddito medio dei moscoviti raggiunge livelli inimmaginabili nel
resto del Paese: 55.363,7 (1.731,1 USD). Il salario mensile medio è di 56.262,1 rubli
(1.759 USD).
Distretto Centrale: 3,8% del territorio e il 27,0% della popolazione russa.
Popolazione attiva: 21,1 milioni di persone.
Fatturato industriale: 1.391,4 miliardi di dollari (+8,0% rispetto al 2012)
Agricoltura: 25,1% del valore nazionale.
Edilizia: lavori edili per 44,3 miliardi di dollari (-1,2%; 23,9% del valore
nazionale).
Commercio al minuto: 250,8 miliardi di dollari (33,8% del valore nazionale)
Interscambio mondo nei primi nove mesi del 2013: 326,6 miliardi di dollari
(53,0% del valore nazionale), di cui 183 mld export, 143,6 mld import.
Investimenti esteri nel settore non finanziario nel gennaio-settembre 2013: 89,3
miliardi di dollari, di cui l’11,4% IDE.
Entrate mensili pro capite della popolazione: 1.041,5 USD.
Salario medio mensile: 1.143,8.
La Regione di Mosca, con una popolazione di circa 8 milioni di abitanti, insieme a
Mosca forma il più grande centro produttivo ed economico del Paese. La regione è
industriale-agricola, con una forte prevalenza dell’industria.
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Anche qui i redditi sono significativamente più alti che nel resto della Russia: 31.374,8
(981,0 USD) è il reddito medio pro capite mensile, mentre il salario medio mensile è di
35.941,1 rubli (1.123,8 USD). Quest’area sta vivendo un momento di grandissima
vitalità edilizia con 6.897,3 milioni di nuovi mq a uso abitativo nella Regione e 3.132,4
milioni mq a uso abitativo costruiti nella sola Mosca, per rispondere all’espansione
della capitale e alla sua crescita demografica.
La sola città di Mosca nei primi nove mesi del 2013 ha esportato per 162,955 miliardi di
dollari e importato per 100,81 miliardi di dollari.
Importazioni ed esportazioni di Mosca, regione di Mosca, San Pietroburgo,
regione di Leningrado nei primi nove mesi del 2013 in miliardi di dollari
Fonte: Rosstat - Marzo 2014
È sempre nell’area di Mosca che si è concentrato un enorme boom immobiliare,
sospinto dalla domanda delle famiglie per maggiore spazio (nel 2012 le famiglie russe
disponevano di solo 0,9 vani a persona) e dalla migrazione verso la capitale. Questo
processo è stato favorito dalle nuove costruzioni e dall’ampliamento del territorio
cittadino ad aree della provincia di Mosca.
Fra le nuove iniziative annunciate c’è la riqualificazione come area commerciale e
residenziale dell’area un tempo coperta dagli stabilimenti Zil. Per ridurre i gravi
problemi della circolazione e del traffico nell’area, a partire dal 2015 dovrebbero
iniziare i lavori per la costruzione di un nuovo anello autostradale. Inoltre vicino a
Mosca si trova la città dell’innovazione Skolkovo, un progetto miliardario per la
creazione di un centro delle nuove tecnologie, con il supporto del governo russo e di
grandi investitori internazionali.
Oltre alla città e alla provincia di Mosca, il Distretto federale Centrale comprende, fra le
sue complessive 18 unità amministrative, le oblast (province) di Belgorod, Brjansk,
Ivanovo, Kaluga, Kostroma, Kursk, Jaroslavl, Lipetsk, Orël, Rjazan, Smolensk,
Tambov, Tver, Tula, Vladimir e Voronezh.
Le città principali dopo Mosca sono: Voronezh (848.752), Jaroslavl (605.200), Rjazan
(521.560), Lipetsk (506.114), Tula (481.216), Ivanovo (431.721), Brjansk (431.516),
Kursk (412.442), Tver (408.903), Belgorod (344.200), Kaluga (334.751), Orël
(329.400), Smolensk (325.137), Vladimir (310.500), e Tambov (293.658).
Lo sviluppo economico dell’area è legato in gran parte alla vicinanza con Mosca e alla
presenza di collegamenti ferroviari e fluviali con il resto del Paese. Nella provincia di
Ivanovo è situato un grande cluster dell’industria tessile. Kaluga è nota per il suo
cluster automobilistico.
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
A Lipetsk si trovano importanti investimenti italiani legati all’industria degli
elettrodomestici. La provincia sta inoltre cercando di sviluppare un parco industriale
con incentivi. A Tver è importante l'industria pesante, meccanica e aeronautica. A
Vladimir si incontra un altro insediamento industriale italiano importante. Vladimir, Tver
e Jaroslav in particolare sono fra le zone più turistiche della Russia, con le loro
numerose città antiche.
Nel Distretto Centrale, fra le altre risorse naturali, si trova il bacino carbonifero di
Mosca. L’area fra Kursk e Belgorod è il più grande produttore russo di metallo ferroso
(la presenza di ferro è tale da aver creato un’anomalia magnetica) e vi si concentra più
del 40% delle riserve di ferro del Paese. Questa zona è universalmente nota in Russia
come il centro della zona delle Terre Nere, famose per la fertilità e l’alta produttività
dell’agricoltura. La zona economica delle Terre Nere comprende le province di
Belgorod, Kursk, Lipetsk, Voronezh e Tambov.
5.2 Distretto federale Nord Occidentale
Il Distretto Nord Occidentale comprende San Pietroburgo, la seconda città del Paese
per popolazione e importanza.
Distretto Nord Occidentale: 9,9% del territorio e il 9,6% della popolazione
Popolazione attiva: 7,6 milioni di persone.
Fatturato industriale: 390,8 miliardi USD (+5,8%, rispetto al 2012).
Agricoltura: 4,4% del valore nazionale.
Edilizia: 22,2 miliardi USD (12,0% del valore nazionale).
Commercio al minuto: 67,585 miliardi di dollari, il 9,1% del valore nazionale.
Interscambio mondo nei primi nove mesi del 2013: 80,7 miliardi USD (13,1% del
valore nazionale), di cui 39,2 mld export, 41,5 mld import.
Investimenti esteri nel settore non finanziario nei primi 9 mesi 2013: 14,2 miliardi
USD (13,1% del valore nazionale), di cui il 18,8% IDE.
Entrate mensili pro capite della popolazione: 816,4 USD .
Salario medio mensile: 1.027,5 USD.
San Pietroburgo, capitale dal 1703 al 1917, come Mosca è un soggetto autonomo della
Federazione Russa. San Pietroburgo è uno dei più grandi nodi di trasporto di tutta la
Federazione. Attraverso le vie d’acqua è collegata al Mar Baltico, al Volga e al suo
sistema fluviale. Secondo mercato finanziario del Paese, è un grande centro
industriale, scientifico e culturale. La sua popolazione è di circa 5 milioni di abitanti.
La città forma con la Regione di Leningrado (popolazione di 1.751,135 milioni di
abitanti su un’area di 85.000 kmq) il secondo centro produttivo ed economico del
Paese. La regione è caratterizzata da un elevato potenziale industriale, dall’importanza
dei nodi di trasporto e da un'agricoltura sviluppata, e assiste all'insediarsi di numerose
aziende straniere, soprattutto relativi al cluster dell’automobile.
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5.3 Distretto federale Meridionale
Distretto Meridionale: 2,4% del territorio e il 9,7% della popolazione russa.
Popolazione attiva: 7,0 milioni di persone.
Fatturato industriale: 225,1 miliardi USD (+7,6% rispetto al 2012).
Agricoltura: 15,4% del valore nazionale.
Edilizia: lavori edili per 21,932 miliardi USD (11,9% del valore nazionale).
Commercio al minuto: 66,741 miliardi USD (9% del valore nazionale).
Interscambio mondo nei primi nove mesi del 2013: 24,3 miliardi USD (3,9% del
valore nazionale), di cui 15,4 mld export, 8,9 mld import.
Investimenti esteri nel settore non finanziario nei primi nove mesi def 2013: 2,5
miliardi USD), il 19,5% del valore nazionale, di cui il 19,5% IDE.
Entrate mensili pro capite della popolazione: 677,5 USD.
Salario medio mensile: 703,5 USD.
Il Distretto federale Meridionale si affaccia sul Mar Nero, con la principale città del
distretto, Rostov sul Don, e sul Caspio, con il porto di Astrakhan. Vi si trova anche
Volgograd, già Stalingrado. È un grande distretto agricolo, dove si concentrano anche
alcune delle principali aziende nella produzione di macchine per l’agricoltura (incluse
aziende italiane). Fino al 2010 includeva anche la regione che è diventata il
problematico distretto del Caucaso Settentrionale. Negli ultimi anni ha enormemente
beneficiato degli investimenti miliardari che sono stati fatti per allestire nel territorio del
distretto le Olimpiadi invernali di Sochi, che si sono svolte con successo sulle pendici
occidentali del Caucaso. Oltre che delle Olimpiadi si tratta dell’ambizioso progetto di
creare un cluster turistico di rilevanza mondiale.
5.4 Distretto federale del Caucaso Settentrionale
Distretto del Caucaso Settentrionale: 1,0% del territorio e il 6,7% della
popolazione russa
Popolazione attiva: 4,5 milioni di persone
Fatturato industriale: 53,158 miliardi USD (+7,8% rispetto al 2012).
Agricoltura: 8,0% del valore nazionale.
Edilizia: lavori edili per 5,731 miliardi USD (3,1% del valore nazionale).
Commercio al minuto: 37,973 miliardi USD (5,1% del valore nazionale).
Interscambio mondo nei primi nove mesi del 2013: 2,5 miliardi di dollari (0,4%
del valore nazionale), di cui 1,0 mld export, 1,5 mld import.
Investimenti esteri nel settore non finanziario nei primi nove mesi del 2013:
110,2 milioni di dollari, di cui il 67,0% IDE.
Entrate mensili pro capite della popolazione: 593,0 USD.
Salario medio: 610,3 USD.
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La capitale è Pjatigorsk. Si tratta del Distretto federale più problematico, che
comprende fra l’altro le repubbliche dell’Inguscezia, della Cecenia, e del Daghestan. Il
distretto vive una situazione non pacificata, con frequenti attentati e attacchi contro le
forze militari e di polizia. I leader locali alleati del governo centrale russo godono di
ampia autonomia. Il Distretto beneficia di ingenti trasferimenti dallo Stato centrale.
Complessivamente però si tratta di un’area assai povera. Le principali città sono
Makhchakala e Stavropol.
5.5 Distretto federale del Volga
Distretto del Volga: 6,1% del territorio e il 20,7% della popolazione.
Popolazione attiva: 15,6 milioni di persone.
Fatturato industriale: 578,4 miliardi USD (+3,9% rispetto al 2012).
Agricoltura: 23,7% del valore nazionale.
Edilizia: lavori edili per 33,896 miliardi USD (18,3% del valore nazionale).
Commercio al minuto: 136,6 miliardi USD, il 18,4% del valore nazionale.
Interscambio mondo nei primi nove mesi del 2013: 63,3 miliardi di dollari (10,3%
del valore nazionale), di cui 49,9 mld export, 13,4 mld import.
Investimenti esteri nel settore non finanziario nei primi nove mesi del 2013: 7,6
miliardi di dollari, di cui il 23,8% IDE.
Entrate mensili pro capite della popolazione: 678,5 USD.
Salario medio: 704,2 USD.
Il Distretto del Volga si trova a est del Distretto federale Centrale e confina a sud con il
Khazakstan. A est confina invece con il distretto degli Urali. Il capoluogo è la città di
Nizhnj Novgorod. Si tratta di una delle principali regioni agricole e industriali del Paese.
Produce il 23,7% della produzione agricola nazionale.
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5.6 Distretto federale degli Urali
Il Distretto contiene quello che era un tempo il cuore dell’industria pesante sovietica.
Segue da nord a sud la catena degli Urali e copre le città di Ekaterinenburg (il
capoluogo), Cheljabinsk, e Magnitogorsk, dove si trova l’acciaieria che all’epoca di
Stalin era la più grande del mondo. Nel circondario autonomo del Khanti Mansi e degli
Jamalo Nenez si trovano enormi giacimenti di petrolio e gas naturale.
Distretto degli Urali: 10,6% del territorio e l’8,5% della popolazione.
Popolazione attiva: 6,5 milioni di persone.
Fatturato industriale: 472,1 miliardi USD (+6,4%).
Agricoltura: 6,8% del valore nazionale.
Edilizia: lavori edili per 21,7 miliardi USD (11,7% del valore nazionale).
Commercio al minuto: 71,8 miliardi USD (9,7% del valore nazionale).
Interscambio mondo nei primi nove mesi del 2013: 56,8 miliardi USD (9,2% del
valore nazionale), di cui 49,4 mld export, 7,4 mld import.
Investimenti esteri nel settore non finanziario nei primi nove mesi del 2013: 8,1
miliardi di dollari, di cui il 20,2% IDE.
Entrate mensili pro capite della popolazione: 896,6 USD.
Salario medio: 1091,3 USD.
5.7 Distretto federale di Siberia
Il Distretto di Siberia è il secondo più grande nella Federazione. Ospita grandi città, fra
cui Novosibirsk, Tomsk, Krasnojarsk e Barnaul. Sul suo territorio si trovano giacimenti
dei più importanti metalli, che rendono l’industria estrattiva del Distretto essenziale per
la Federazione e permettono ad alcuni centri urbani livelli di vita estremamente elevati
per gli standard russi.
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Distretto di Siberia: 30,1% del territorio e il 13,5% della popolazione.
Popolazione attiva: 9,8 milioni di persone
Fatturato industriale: 343,9 miliardi USD (+3,0% rispetto al 2012).
Agricoltura: 13,6% del valore nazionale.
Edilizia: lavori edili per 18,499 miliardi USD, (10,0% del valore nazionale).
Commercio al minuto: 79,781 miliardi USD (10,7% del valore nazionale).
Interscambio mondo nei primi nove mesi del 2013: 34,1 miliardi di dollari (5,5%
del valore nazionale), di cui 27,3 mld export, 6,8 mld import.
Investimenti esteri nel settore non finanziario nei primi nove mesi del 2013: 7,0
miliardi di dollari, di cui il 8,8% IDE.
Entrate mensili pro capite della popolazione: 630,1 USD.
Salario medio: 828,1 USD.
5.8 Distretto federale dell’Estremo Oriente
Il più vasto e il meno popolato dei distretti federali russi, vede un continuo declino
demografico. Le città principali sono Vladivostok e il capoluogo Khabarovsk.
Distretto dell’Estremo Oriente: 36,1% del territorio e il 4,3% della popolazione
Popolazione attiva: 3,4 milioni di persone.
Fatturato industriale: 134,4 miliardi USD (+6,1% rispetto al 2012).
Agricoltura: 3,0% del valore nazionale.
Edilizia: lavori edili per 10,356 miliardi USD (5,6% del valore nazionale).
Commercio al minuto: 28,642 miliardi USD (3,8% del valore nazionale).
Interscambio mondo nei primi nove mesi del 2013: 28,5 miliardi USD, di cui 19,9
mld export, 8,6 mld import.
Investimenti esteri nel settore non finanziario nei primi nove mesi del 2013: 3,6
miliardi di dollari, di cui il 30,8% IDE.
Entrate mensili pro capite della popolazione: 797,7 USD.
Salario medio: 936,8 USD.
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6 LAVORARE IN RUSSIA
6.1 Persone giuridiche nella Federazione Russa
La normativa Russa offre alle aziende estere diverse forme legali volte alla conduzione
di affari nella Federazione Russa.
Una società straniera può ad esempio costituire una società di diritto russo; in tal
caso, la proprietà di tale società può arrivare fino al 100% del capitale. Non
mancano tuttavia le eccezioni: a titolo esemplificativo, la partecipazione estera al
capitale di società russe operanti nel settore della difesa è limitata al 25%.
In via alternativa, sarà possibile formalizzare la propria presenza con la forma della
filiale o della rappresentanza commerciale.
Le società straniere che si affacciano al mercato russo devono ovviamente prima di
tutto valutare lo strumento organizzativo più idoneo a soddisfare le loro esigenze.
Solitamente, individuati gli obiettivi di business, (per esempio, promuovere la vendita
dei propri prodotti o rendere in Russia determinati servizi), si può agevolmente
individuare la forma migliore di presenza sul territorio russo.
1.1.2 Le forme societarie
Rappresentanza commerciale: l’ufficio di rappresentanza è destinato a
rappresentare e promuovere i prodotti e i servizi della relativa società
straniera;
Branch o Filiale (Stabile Organizzazione): la filiale ha la funzione di svolgere
le attività commerciali della rispettiva società straniera;
Società di diritto Russo: hanno la possibilità di svolgere tutte le attività
economiche a scopo di lucro, non proibite dalla legge. Le forme giuridicoorganizzative più frequenti in Russia sono:
OOO: Società a responsabilità limitata;
ZAO: Società per azioni di tipo chiuso;
OAO: Società per azioni di tipo aperto.
1.1.3 Rappresentanza commerciale
Le Società straniere hanno il diritto di aprire Uffici di rappresentanza nel territorio
della Federazione Russa. Tali uffici possono legittimamente e con la tutela
dell’ordinamento russo, promuovere i propri prodotti e servizi in Russia, pur non
essendo dotate del diritto, tuttavia, di svolgere alcun tipo di attività commerciale.
Sono enti privi di personalità giuridica e sono considerati come sedi distaccate e allo
stesso tempo parte integrante della società straniera per la quale operano, motivo
per il quale la persona fisica alla guida del suddetto ufficio, denominata “Capo della
Rappresentanza”, russa o straniera che sia, viene assegnata a tale funzione tramite
procura rilasciata dalla società rappresentata.
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Quindi se l’attività che si vuole andare a svolgere comprende operazioni legate al
mercato russo e se il prodotto viene venduto direttamente dalla società rappresentata
(sia che si venda a clienti finali russi, sia che si venda attraverso importatori e
distributori locali), il modo probabilmente più efficiente per la promozione delle vendite,
l’analisi e lo sviluppo del mercato, e lo sviluppo delle relazioni di business è aprire un
ufficio di rappresentanza in Russia.
Registrazione
Prima che la società straniera possa operare in Russia tramite un Ufficio di
Rappresentanza deve ottenere un'idonea forma di accredito, il cosiddetto “certificato
di Accredito”, valido per un periodo determinato, da uno a tre anni, e con
possibilità di successivo rinnovo alla scadenza.
Per ottenere tale Accredito, si deve procedere con la richiesta presso la Camera di
Registrazione Statale, associata al Ministero della Giustizia della Federazione Russa;
nel caso in cui la società madre sia una persona giuridica straniera, l’Ufficio di
Rappresentanza è obbligato alla registrazione anche presso il Registro Unico Statale
degli Uffici di Rappresentanza.
I documenti richiesti per la registrazione di un Ufficio di Rappresentanza sono i
seguenti:
Prima che la società
richiesta scritta di registrazione;
straniera possa operare in
copia dello statuto e dell’atto costitutivo della
Russia tramite un Ufficio di
società;
Rappresentanza
deve
- estratto del registro commerciale del Paese di
ottenere il “certificato di
provenienza recante evidenza della vigenza e
Accredito”, valido da uno a
della relativa attribuzione interna dei poteri;
tre
anni
(rinnovabile),
- delibera del CdA o Assemblea che attesti la
concesso entro 21 giorni
lavorativi o entro 7 giorni
decisione della società di aprire un Ufficio di
lavorativi
(procedura
Rappresentanza in Russia;
d’urgenza).
- descrizione delle regole di funzionamento della
filiale/Rappresentanza, a mezzo di apposito
regolamento;
- documento sulla solvibilità della società rilasciato dalla sua banca;
- lettere di presentazione da parte di almeno due partner russi;
- documento che attesti che il rappresentante della società che effettua le
pratiche per ottenere l’accredito in Russia della rappresentanza è abilitato ad
agire in nome e per conto della società stessa.
I documenti prodotti all’estero, per essere validi in Russia, devono essere autenticati da
notaio e legalizzati da un consolato russo operante nel Paese della società, oppure di
apostille. Si rammenta che in Italia, a secondo dell’autorità che ha rilasciato e
confermato il documento in originale, l’apostille viene rilasciata dalla competente
Procura della Repubblica o Prefettura.
-
L’accredito viene concesso dalla Camera di Registrazione entro 21 giorni lavorativi
secondo la procedura standard. Se invece si previlegia la cosiddetta “procedura
d'urgenza”, le tempistiche sono ridotte al termine di sette giorni lavorativi (sempre che i
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Una filiale di società estera, a
differenza
dell’Ufficio
di
Rappresentanza, è autorizzata
a condurre direttamente affari
in Russia e a espletare tutte le
funzioni (incluse quelle di
rappresentanza) della società
madre.
documenti siano redatti correttamente, che
abbiano i requisiti richiesti e che comunque le
autorità russe non richiedano documenti
integrativi o mere precisazioni).
Come opera
L’Ufficio
di
Rappresentanza
utilizza
esclusivamente fondi di provenienza dalla
casa madre mediante trasferimenti diretti dal
conto della società madre al conto (in rubli, euro o altra valuta) della rappresentanza
nella Federazione Russa. Viceversa, quanto ricevuto nel territorio russo (nei non
frequenti casi in cui questo si verifichi) può essere facilmente trasferito alla società
rappresentata.
L’Ufficio di Rappresentanza, una volta accreditato, è pienamente operativo e può
assumere personale russo o straniero con contratti di diritto russo.
Si evidenzia, per completezza informativa, che l’Ufficio di Rappresentanza, come
anticipato, è parte integrante della società e non è dotato di personalità giuridica.
Questo implica che le obbligazioni, assunte a mezzo della Rappresentanza, ricadono
direttamente nella sfera giuridica, con le relative forme di responsabilità, della
società rappresentata.
Relativamente
agli
obblighi
contabili di diritto russo, viene
richiesto
di
mantenere
le
registrazioni contabili che, con
scadenza trimestrale e annuale,
vengono utilizzate per formare
un
bilancio
che
ha
sostanzialmente natura di mera
rendicontazione, non potendovi
scaturire
utili
oggetto
di
tassazione
delle
persone
giuridiche.
Obblighi contabili e fiscali
Le spese dell’Ufficio di Rappresentanza
devono
essere
direttamente
collegate
all’attività dell’Ufficio della Rappresentanza
stessa nel territorio della Federazione Russa e
provate per mezzo d'idonea documentazione
scritta.
Tutta la documentazione richiesta dagli organi
fiscali e pubblici russi deve essere presentata
nel modo e nella forma stabiliti dalla vigente
legislazione russa. E’ evidente, peraltro, che essendo l’Ufficio di Rappresentanza un
centro di costi afferente alle attività (anche se in Russia) della società rappresentata, si
potranno incorporare tali costi direttamente nel bilancio della società rappresentata.
1.1.4 Branch o filiale
L’Art. 55 del Codice Civile della Federazione Russa definisce la filiale quale “divisione
separata di entità legali situate al di fuori del luogo di locazione dell’entità legale”.
Se lo scopo è quello di esercitare un’attività commerciale, è opportuno considerare la
filiale quale entità da accreditare nel territorio della Federazione Russa. Un elemento
che, tuttavia, induce alla decisione di operare in Russia non tramite una filiale, ma
tramite una società di diritto russo (vedere di seguito), è che la filiale, parte integrante
della società straniera, non determina una separazione delle responsabilità e,
pertanto, qualsiasi sua obbligazione di natura contrattuale o anche
extracontrattuale (responsabilità per danni, o responsabilità di natura amministrativa,
ad esempio) ricade in capo alla società straniera.
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Agenzia ICE di Mosca
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Registrazione
Analogamente a quanto accade per l’Ufficio di Rappresentanza, prima dell’avvio
dell’attività in Russia da parte della filiale della società straniera la casa madre deve
provvedere alla registrazione presso la Camera di Registrazione Statale; ne consegue
poi l’obbligo di iscrizione della filiale presso il Registro Unico Statale delle Filiali.
Tutti i documenti richiesti per l’accredito della filiale (per la lista completa degli stessi, si
veda il punto 2.2. Registrazione Ufficio di Rappresentanza) devono essere sottoscritti
di fronte a un notaio o altro pubblico ufficiale incaricato, e apostillati.
La durata massima dell’accredito della filiale è di cinque anni; anche in questo caso
può essere richiesta una proroga alla scadenza del
termine.
L’autorizzazione per la creazione di una filiale viene
generalmente rilasciata entro 30 giorni lavorativi a
partire dalla data di deposito della documentazione
con la relativa richiesta di accredito.
L’autorizzazione per la
creazione di una filiale,
viene
generalmente
rilasciata entro 30 giorni
lavorativi.
La
durata
massima
dell’accredito della filiale è
di cinque anni.
Il certificato di registrazione conferisce all’ente lo
status di filiale ed è condizione indispensabile per
l’apertura di un conto corrente bancario e per tutte le
procedure doganali e di rilascio di visti e permessi di lavoro per gli eventuali lavoratori
stranieri.
Come opera
Una filiale, non avendo personalità giuridica, non può importare e/o esportare merci
a proprio nome, per scopi commerciali, per problematiche operative e tecniche, può
tuttavia incaricare un agente o uno spedizioniere accreditato a procedere.
La filiale, in alcuni casi, dal momento che è necessaria una licenza rilasciata da
apposito ente governativo, non può essere operativa nella Federazione Russa. In
questo caso, la casa madre può ottenere tale licenza, almeno in via teorica, e operare
mediante la propria filiale.
Infine, poichè la filiale non è persona giuridica autonoma, è la Società madre a
essere responsabile di tutte le sue attività e a rispondere delle responsabilità insorte, a
qualsiasi titolo, in capo alla filiale.
Obblighi contabili e fiscali
La filiale, ai fini fiscali, è considerata una “Stabile Organizzazione”; riteniamo utile
precisare che la stabile organizzazione di un soggetto esterno non è una persona
giuridica separata da quest’ultimo, ma una sua articolazione territoriale.
Quale regola generale, si può affermare che la stabile organizzazione sia un soggetto
di imposizione tributaria nel Paese dove si trova la sede e non dove si trova il soggetto
che ha la proprietà e il controllo della stessa. Infatti, le entità giuridiche straniere sono
responsabili per l’imposta sui profitti sul reddito d’impresa solamente se la loro attività
commerciale crea una stabile organizzazione. Se la stessa non sussiste, le imprese
estere sono esenti dalle imposte sugli utili russe.
Le stabili organizzazioni e i soggetti giuridici russi sono sottoposti a regole simili per
quanto riguarda la determinazione degli utili imponibili, il calcolo delle imposte, le
norme sulla presentazione delle dichiarazione dei redditi e la tenuta dei registri fiscali.
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1.1.5 Società di diritto russo
Le OOO (Srl), Società a responsabilità limitata
Le OOO sono Società a responsabilità limitata
costituite da una o più persone fisiche o
giuridiche, indipendentemente dal fatto che la
loro nazionalità sia russa o straniera, e il cui
capitale sociale è diviso in quote. I soci della
società
rispondono
nei
limiti
della
loro
partecipazione al capitale sociale.
Società a responsabilità limitata
(OOO):
- numero massimo dei soci: 50
- capitale sociale minimo: 10.000
rubli
La registrazione per legge
avviene dopo cinque giorni dal
deposito dei documenti.
Il numero dei soci di una Società a responsabilità
limitata non può superare le 50 persone. Nel
caso questo dovesse accadere, la OOO dovrà
essere trasformata in una Società per azioni (OAO) o in una cooperativa di lavoratori.
Il capitale sociale minimo è pari a 10.000 rubli, può essere versato per intero al
momento della costituzione della società, oppure il 50% può essere versato al
momento della registrazione statale e il restante 50% dovrà essere versato quando
stabilito dallo statuto, e comunque entro un anno dalla data di registrazione.
Le quote di partecipazione di una OOO non sono azioni e non vengono
considerate titoli di credito, neanche dematerializzati, e questo porta ad avere un
vantaggio operativo, di riduzione di produzione documentale, ed economico: non si
richiede la registrazione dell’emissione di azioni, il costo per la modifica del capitale
sociale risulta meno oneroso e sostanzialmente semplificato rispetto alla procedura di
emissione di azioni di una Società per azioni (non viene richiesta la registrazione delle
modifiche con i regolatori dei titoli di credito russi).
La struttura di una Srl è lievemente semplificata rispetto alla struttura di una Società
per azioni; i partecipanti di una Società a responsabilità limitata, infatti, possono
scegliere nell’atto costitutivo se creare una struttura gestionale a due o a tre livelli.
Una Società a responsabilità limitata è governata da:
- Assemblea generale dei soci: è l’organo di gestione primario in cui ogni socio ha un
voto proporzionale alla propria partecipazione. Definisce gli indirizzi dell’attività
economica (approvazione del bilancio annuale e del conto economico, determinazione
delle linee di indirizzo generale per il business), può modificare lo statuto della società
o il capitale sociale, nomina gli organi esecutivi della società e ne revoca i poteri, è
competente nella riorganizzazione o liquidazione della società (nomina del liquidatore e
approvazione del bilancio di liquidazione).
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- Organo esecutivo monocratico: che può essere un soggetto, persona fisica (il c.d.
Direttore Generale, dotato di pieni poteri di rappresentanza legale, anche se i suoi
poteri possono essere limitati dai soci nello statuto della OOO), o un amministratore
esterno alla Società, il c.d. “organo di gestione”. La nomina di tale organo spetta
all’Assemblea generale dei soci. Gestisce la normale amministrazione della società.
- Consiglio dei Direttori: nella OOO non è un organo obbligatorio, quando viene
costituito gli spettano questioni relative alla formazione degli organi esecutivi e
l’approvazione dei cosiddetti “atti straordinari”; è dotato di poteri che si collocano a
metà tra quelli dell’organo esecutivo monocratico e quelli dell’Assemblea generale dei
soci.
- Revisore o Collegio dei Revisori: l’organo di controllo (monocratico o collegiale) e
verifica annuale del rendiconto finanziario della società. Non è obbligatorio, se non in
alcuni specifici casi previsti dalla normativa. L’organo, sostanzialmente, è assimilabile
al collegio dei sindaci previsto dal diritto italiano, pur essendo, nella normativa e nella
prassi, un organo considerato privo di poteri determinanti per la vita della società.
Secondo la normativa della Federazione Russa, i documenti necessari per la
registrazione di una Società a responsabilità limitata presso il Servizio Fiscale Federale
sono i seguenti:
-
Richiesta scritta di registrazione;
Statuto e Atto Costitutivo della OOO;
Verbale dell’Assemblea generale dei Soci con cui si delibera la costituzione
della Società a responsabilità limitata;
- Estratto del registro delle imprese;
- Prova di pagamento della tassa statale di registrazione.
La richiesta di registrazione deve essere sottoscritta dal Direttore Generale e tale firma
deve essere certificata da un notaio russo.
La registrazione per legge avviene passati cinque giorni dal deposito dei
suddetti documenti. Nella realtà operativa serve qualche giorno in più, ma trattasi,
comunque di tempi piuttosto rapidi. Una volta registrata la società, peraltro, sarà
necessario portare a termine – e questo vale per qualsiasi forma di società che sia a
responsabilità limitata o per azioni – le procedure prescritte per la registrazione ai fondi
obbligatori pensionistici e sanitari della Federazione Russa.
ZAO (Società per azioni di tipo chiuso)
La Società per azioni di tipo chiuso è una società il cui capitale sociale è suddiviso in
azioni. Gli azionisti non rispondono personalmente
ZAO (Società per azioni di
delle obbligazioni della stessa e sopportano il
tipo chiuso):
rischio di perdite connesse all'attività della società
- numero massimo di soci: 50
nei limiti del valore delle azioni e del capitale da
- capitale sociale minimo:
essi stessi sottoscritti. La Società per azioni non
10.000,00 rubli.
risponde degli obblighi assunti dai suoi azionisti.
La registrazione avviene
dopo cinque giorni dal
Come per le Società a responsabilità limitata, il
deposito dei documenti.
massimo numero di soci concesso è 50; se tale
limite dovesse essere superato, la Società per
azioni di tipo chiuso deve essere trasformata in una
Società per azioni di tipo aperto.
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Relativamente alla possibilità dei soci di alienare le azioni in loro possesso, i soci di
una ZAO possono liberamente cederle a terzi, tuttavia gli azionisti della ZAO hanno
il diritto di prelazione sull’acquisto delle stesse.
Il capitale sociale minimo di una ZAO è di 10.000,00 rubli.
Almeno il 50% del capitale sociale deve essere versato al momento della registrazione,
mentre la restante parte come previsto dallo statuto (in ogni caso, entro un anno dal
momento in cui viene registrata tale società).
La struttura organizzativa delle ZAO si articola sull’assemblea generale dei soci, il
consiglio dei direttori, l’organo di gestione, e il collegio dei revisori:
- Assemblea generale dei soci: molte delle competenze sono simili alle competenze
della OOO, tuttavia, vista la sua natura, sono lievemente più ampie. A titolo
esemplificativo l’Assemblea generale di una ZAO può deliberare in merito alla
determinazione del numero, nomina e revoca dei membri del Consiglio dei Direttori,
numero e valore delle azioni da emettersi, distribuzione dei dividendi e determinazione
del compenso retributivo per i membri del Consiglio dei Direttori. In ogni caso si tratta
del massimo organo societario che detiene i poteri straordinari e determina il principale
indirizzo.
- Consiglio dei Direttori: o Consiglio di Amministrazione, è l’organo che compie tutte
le attività volte alla gestione della Società per azioni di tipo chiuso, a esclusione di
quelle di competenza dell’organo monocratico di gestione. Tra le sue competenze
rientrano: la convocazione dell’Assemblea Generale, la decisione di aumentare il
capitale sociale (attraverso l’aumento del valore nominale delle azioni), decisioni in
merito all’utilizzo del fondo di riserva o di altri fondi della società. Il Consiglio dei
Direttori viene convocato dal suo Presidente, su richiesta dello stesso o su richiesta dei
membri del Consiglio o del Collegio dei Revisori o di altri, se ciò è previsto dallo statuto
della società.
- Organo di gestione: la gestione della ZAO può essere affidata a un Amministratore
unico (direttore generale) o a un'organizzazione di gestione. L'organo cui compete la
gestione amministrativa esegue le decisioni prese dal Consiglio dei Direttori o
dall'Assemblea Generale degli Azionisti.
- Revisore o Collegio dei Revisori: l’organo di controllo e verifica del rendiconto
finanziario della società. Si tratta di figura analoga a quella prevista dalla legge sulle
OOO.
La richiesta di registrazione presso gli uffici territoriali del Servizio Fiscale deve essere
corredata di una documentazione simile a quella richiesta per la OOO.
Come per la Società a responsabilità limitata, se la documentazione risulta completa e
corretta in tutte le sue parti, la registrazione della nuova Società avviene di regola
trascorsi cinque giorni dal deposito della richiesta di registrazione.
OAO (Spa)
Le Società per azioni di tipo aperto, a differenza delle Società per azioni di tipo chiuso
e delle Società a responsabilità limitata, prevedono la possibilità per l’azionista di
vendere le azioni senza chiedere il permesso preliminare degli altri azionisti.
Questo tipo di Società per azioni può aprire sottoscrizioni pubbliche per le azioni da
essa emesse e può venderle liberamente, purchè siano soddisfatte le condizioni
stabilite dalla legge e dagli altri atti legislativi. Tutte le società aventi più di 50 soci
devono essere delle OAO.
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La Società per azioni aperta è tenuta a pubblicare annualmente il bilancio, lo stato
patrimoniale e il conto dei profitti e delle perdite, informazioni relative alle decisioni
adottate dall’Assemblea Generale degli Azionisti, il
OAO (Società per azioni)
numero degli azionisti.
Il numero di azionisti in una “società per azioni aperta”
è illimitato.
- numero di soci: più di 50;
- capitale sociale minimo:
100.000,00 rubli.
Il capitale sociale minimo è pari a 100.000,00 rubli.
1.1.6 Imprenditori individuali
Per poter capire come viene disciplinata la figura dell’imprenditore individuale nel
territorio della Federazione Russa, verranno analizzati i seguenti campi di interesse: la
registrazione, le responsabilità e la figura dell’imprenditore individuale straniero.
La registrazione: per poter diventare imprenditore individuale, la persona fisica (la
registrazione di imprenditore individuale è ammessa solamente per la singola persona)
deve presentare richiesta agli uffici dell’agenzia delle entrate russa del luogo in
cui risulta essere residente. Al termine della procedura dovrà ritirare il certificato e
quindi aprire un conto corrente bancario.
Le responsabilità: nel caso di contenzioso o di infrazioni della legge, se nella Società
a responsabilità limitata i soci rispondono solo con le rispettive quote del capitale
sociale, l’imprenditore individuale risponde con il proprio patrimonio personale.
Imprenditore individuale – cittadino straniero: i cittadini stranieri possono registrarsi
solamente se prima ottengono il permesso di soggiorno, permesso non facile da
conseguire (e che non si ottiene in base a una mera e regolare prestazione di attività
lavorativa in Russia), che dà il diritto alla persona fisica di operare nel territorio della
Federazione Russa. Non solo, ulteriore ostacolo è la residenza: per poter ottenere lo
status di imprenditore individuale lo straniero deve essere residente (residenza
permanente o domicilio ufficialmente registrato) in Russia.
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7 LA TASSAZIONE
Il regime fiscale della Federazione Russa viene disciplinato dal Codice Tributario. Le
diverse tipologie di imposte possono essere suddivise in tre categorie: imposte
federali, regionali e locali. Le suddette si differenziano per il territorio in cui trovano
applicazione e per le norme da applicarsi; il Codice Tributario si applica a tutte e tre le
categorie, ma le imposte regionali e locali possono essere disciplinate anche da
legislazione di rango inferiore (ad esempio la legislazione regionale).
Tra le imposte federali applicate dalla Federazione Russa troviamo:
-
imposta sul valore aggiunto;
-
imposta sul reddito;
-
imposta sui profitti;
-
accise;
-
dazi statali.
Tra le imposte federali determinate dalla Federazione Russa in ottemperanza al
Codice Tributario Russo, ma che possono essere ridotte dalle autorità regionali
governative e sono da queste riscosse, troviamo:
-
imposta sul trasporto;
-
imposta sulla proprietà;
-
imposta sulla terra.
7.1 Imposte dirette sulle persone giuridiche
Le imposte dirette sulle persone giuridiche sono applicate alle società di diritto russo e
alle società straniere che producono profitto o ricevono reddito nel Territorio Russo.
Quindi la filiale - ufficio di rappresentanza -, è considerata dalla legislazione russa
fiscalmente residente nel Territorio Russo solo se svolge attività di Stabile
Organizzazione.
La cosiddetta Stabile Organizzazione riguarda di norma filiali, rappresentanze o altre
autonome suddivisioni, attraverso le quali un’entità straniera svolge attività sul territorio
della Federazione Russa. E' importante porre attenzione alle attività che non vengono
di norma considerate proprie della Stabile Organizzazione, tra le quali possiamo
trovare il possesso di titoli azionari e il mero trasporto di merci da e per la Russia.
La distinzione che possiamo effettuare tra i soggetti giuridici sottoposti a imposizione
fiscale è la seguente:
-
filiali e uffici di rappresentanza che svolgono attività di Stabile Organizzazione;
società di diritto russo.
Rappresentanze e filiali che svolgono attività di Stabile Organizzazione: Queste
due persone giuridiche svolgono attività economica (si sottolinea non di mera
rappresentanza dei prodotti o servizi della società rappresentata) in un determinato
Stato, diverso da quello in cui è ubicata la sede fissa degli affari.
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La regola generale per le Stabili Organizzazioni, dettata dal diritto tributario
internazionale, vuole che tali enti vengano tassati seguendo la regola del territorio
in cui viene prodotto reddito; quindi se la filiale o la rappresentanza sono ubicate e
producono reddito nel territorio russo, verranno tassate seguendo le regole
dell’imposizione fiscale russa.
I vantaggi nell’apertura di una filiale o di una rappresentanza in territorio russo sono sia
di tipo economico (tassazione ridotta) che di tipo amministrativo (adempimenti contabili
semplificati).
Società: L’imposta sul reddito delle persone giuridiche viene applicata al reddito delle
società.
Le società di diritto russo, sia che siano Società per azioni aperte, chiuse o Società a
responsabilità limitata, devono presentare trimestralmente la dichiarazione intermedia
dei redditi. Tuttavia il pagamento delle imposte avviene in base alla dichiarazione
annuale, la quale deve essere presentata entro il trenta marzo dell’anno
successivo al periodo di imposta di riferimento.
L’aliquota in capo alle società è pari al 20%, tuttavia a livello regionale si può ridurre
tale aliquota del 4,5% a seconda che sussistano tali incentivi nella zona di riferimento.
L'oggetto della tassazione riguarda:
-
le operazioni concernenti l'attività principale (merci o servizi o lavori);
-
il patrimonio;
-
il reddito d'esercizio;
-
l'utile d'esercizio;
-
costo dei prodotti (prodotti finiti, servizi offerti, prodotti venduti).
Esenzioni
Le esenzioni principali sono:
- dividendi distribuiti ai soci residenti;
- cespiti della società residente, ricevuti dalla società controllante;
- azioni legate ad aumenti di capitale gratuiti.
Deduzioni
Le spese deducibili sono tutte quelle spese sostenute durante la fase di esercizio
dell’attività che diventano deducibili se “economicamente giustificabili” e misurabili in
forma monetaria. Tra queste possiamo citare: costi di gestione, costi per la
produzione, costi del personale. Sono poi costi deducibili le perdite dovute a eventi
straordinari (furti, perdite per interruzione dell’attività,
Forme di deduzione
eventi naturali, incidenti). La materia, tuttavia, non è
Nella
Federazione
certamente facile, e prima di affrontare un business
Russa vi sono forme di
plan è buona norma consultare uno specialista
deduzione a sé stanti,
contabile per comprendere che cosa esattamente ed
quali:
entro quali limiti sia effettivamente deducibile.
Nella Federazione Russa vi sono poi delle forme di
deduzione a sé stanti, quali:
- spese sostenute per
promuovere il brand;
- spese di ricerca e
sviluppo.
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-
spese sostenute per promuovere il brand;
spese di ricerca e sviluppo.
Nel caso in cui le società, a fronte del sostenimento delle spese in questione, non
abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati, anche tutti i costi accessori alla spesa
potranno essere portati in deduzione.
Regime standard e regime semplificato
Dal punto di vista burocratico il sistema russo risulta complicato: ogni tre mesi deve
essere presentata dichiarazione intermedia IVA, IRES, il bilancio di esercizio; tuttavia il
periodo d’imposta coincide con l’anno solare.
Di norma il pagamento delle imposte avviene attraverso versamento di un acconto
fisso per ogni trimestre, tuttavia la società può optare anche per la determinazione
dell’imposta e la relativa presentazione della dichiarazione dei redditi semplificata.
Infatti, per le piccole imprese il Codice Fiscale della Federazione Russa prevede la
possibilità di applicare il cosiddetto “regime di imposizione semplificato”. Attraverso
questo strumento le microimprese vengono notevolmente agevolate:
-
imposta pari al 6% sul fatturato e imposta sugli utili pari al 15%;
non sono soggette all’imposta sul valore aggiunto (a meno che non si tratti di
importazione di merci);
- semplificazioni nella modalità di registrazione e di ottenimento della licenza;
- tassi di credito agevolati presso gli istituti di credito;
- possibilità di ammortizzare eventuali perdite.
Per poter essere considerata piccola impresa e godere del regime semplificato, il
fatturato deve essere inferiore a rubli 64.020.000.
7.2 IVA
Operazioni soggette a imposta
L’imposta sul valore aggiunto in Russia fu introdotta solo nel 1992 e attualmente viene
disciplinata nel Codice Tributario Russo.
Le operazioni soggette da imposta sono:
-
vendita di beni e servizi nella Federazione Russa (compresa la vendita di
energia elettrica e termica);
importazione di beni nella Federazione Russa;
consumo di beni e servizi.
Presupposti per l’applicazione
I presupposti perché l’imposta sul valore aggiunto trovi applicazione sono i seguenti:
-
operazioni volte alla cessione di bene e prestazione di servizi;
operazioni svolte da persone giuridiche o da persone fisiche titolari di imprese
individuali;
- operazioni eseguite nel Territorio della Federazione Russa.
L’aliquota base è pari al 18%; al 10% nel caso in cui si tratti di prodotti per l’infanzia,
prodotti farmaceutici e libri; pari a zero per le operazioni con l’estero.
I soggetti passivi
I soggetti passivi di imposta sono:
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-
società russe;
imprenditori individuali;
società non residenti che svolgano attività in Russia attraverso Filiali o uffici di
rappresentanza.
Possono chiedere di essere esentati da IVA i soggetti con volume d’affari inferiore ai
2.000.000 rubli.
Non vengono considerati soggetti passivi di imposta sul valore aggiunto i privati
cittadini, lo Stato e le Autorità municipali.
Operazioni non soggette a imposta
Le operazioni che non comportano l’assoggettamento all’applicazione dell’imposta
sono, a titolo esemplificativo:
-
servizi sanitari;
compravendita di appezzamenti di terreno;
titolari di piccole imprese che applicano il sistema di imposizione fiscale
semplificato;
titolari di imprese che operano nell’ambito del settore agricolo e applicano
l’imposta sostitutiva sul reddito.
7.3 Tassazione delle persone fisiche
Le persone fisiche vengono tassate secondo la legislazione russa, se risultano
residenti fiscalmente nel territorio russo; questo avviene nel caso in cui la permanenza
in Russia risulti essere di almeno 183 giorni nel corso di un anno solare.
Per i soggetti residenti nella Federazione Russa, le aliquote sono le seguenti:
- 13%: aliquota base per la maggior parte dei redditi (salari, redditi da
lavoro autonomo e redditi immobiliari);
-
9%: per i dividendi ricevuti da società russe o straniere;
-
35%: per gli incassi assicurativi e i premi.
Il reddito da lavoro dipendente viene tassato al 13% attraverso ritenuta
alla fonte, effettuata dal datore di lavoro che opera quale sostituto d’imposta.
La dichiarazione dei redditi deve essere presentata entro il 30 aprile dell’anno
successivo al periodo di imposta al quale si fa riferimento.
La liquidazione avviene attraverso il pagamento entro il 15 luglio.
Le deduzioni applicabili al regime IRPEF sono:
-
deduzioni standard: 400 rubli di detrazione fissa per il contribuente
al mese per ogni persona fisica a suo carico (se il contribuente
superiore a 20.000 rubli);
detrazione sociale: per spese scolastiche (fino a 50.000 rubli) e
mediche (fino a 50.000 rubli per ogni contribuente e ulteriori 50.000
persone a carico);
e 800 rubli
ha reddito
per spese
rubli per le
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-
detrazioni relative alla proprietà: per vendita di bene immobile (il reddito
percepito da tale vendita non viene tassato dopo che siano trascorsi tre anni di
proprietà ininterrotta);
detrazioni per professionisti: per gli imprenditori individuali.
7.4 Tassazione delle persone fisiche non residenti
L’aliquota applicabile alle persone fisiche non residenti nel territorio della
Federazione Russa è pari al 30%, per tutti i redditi prodotti in Russia, quali a titolo
esemplificativo:
-
reddito da lavoro dipendente (è tassabile in Russia se il lavoratore riceve
reddito e svolge le funzioni nel territorio russo);
redditi derivanti da vendita immobiliare in Russia;
redditi da vendita di titoli in Russia.
7.5 Lo specialista altamente qualificato
La legislazione russa, negli ultimi anni, si è adoperata per rendere più semplice e
agevole l’ingresso del lavoratore straniero Specialista Altamente Qualificato nel
territorio della Federazione Russa.
Gli ultimi emendamenti sono stati adottati dalla Duma con lo scopo di rendere la
Russia un Paese moderno e tecnologicamente avanzato. Questo si ottiene con
l'agevolazione dell’ingresso di professionisti nel territorio.
Come visto precedentemente, le semplificazioni partono dal visto (è l’unico ad avere
una durata di tre anni, rinnovabile per ulteriori tre anni), ma non si limitano a questo.
Il più importante privilegio concesso al lavoratore Specialista Altamente Qualificato è la
riduzione dell’aliquota relativa al reddito sulle persone fisiche: dal 30% al 13%,
indipendentemente dal fatto di aver trascorso 183 giorni di un anno solare sul territorio
russo; l’aliquota del lavoratore straniero Specialista Altamente Qualificato, pertanto,
equivale a quella propria del soggetto residente fiscalmente in Russia.
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8 NORMATIVA SUL LAVORO
8.1 Contratti di lavoro e loro obbligatorietà
La normativa relativa al diritto del lavoro nel territorio
della Federazione Russa è piuttosto rigida e
improntata a un sostanziale livello di protezione
del lavoratore.
Il Diritto del lavoro russo si basa principalmente sul
Codice del Lavoro della Federazione Russa, in vigore
dal primo febbraio 2002, oltre ad altre leggi e atti
normativi aventi funzione integrativa.
L’articolo 1 della suddetta fonte normativa indica
scopi ed obiettivi, quali la garanzia del lavoro e la
libertà del cittadino (vita dignitosa e libero sviluppo
dell’uomo), tutela dei diritti e degli interessi dei
lavoratori e dei datori di lavoro.
La normativa stabilisce inoltre le tipologie
contrattuali sottoscrivibili e le condizioni per la loro
conclusione, modifica e cessazione del rapporto di
lavoro.
Contratto individuale e contrattazione collettiva
I rapporti tra datori di lavoro e lavoratori sono
disciplinati in primo luogo dal Codice del lavoro, e
solamente in subordine dai contratti collettivi tra
datore di lavoro e rappresentanti dei dipendenti.
Lavorare in Russia:
orario
settimanale
massimo: 40 ore
- ferie annuali minime: 28
giorni di calendario;
- dodici festività nazionali
pagate;
lavoro
straordinario
massimo: 120 ore l’anno;
- malattia: i primi 3 giorni
sono pagati dal datore di
lavoro,
in
seguito
il
pagamento è a carico
dall’apposito fondo sociale
federale.
Dal primo gennaio 2014 il
valore
del
compenso
mensile minimo in Russia
è pari a 5.554,00 rubli,
mentre a Mosca dal primo
gennaio 2014 è pari a
12.600 rubli e dal primo
luglio 2014 sarà pari a
12.850 rubli.
Si può dire infatti che nell’ambito del diritto del lavoro
il ruolo principale spetta al contratto individuale. La contrattazione collettiva,
invece, anche se ampiamente disciplinata nel Codice del lavoro, ha trovato sino ad
oggi poca attuazione nella pratica, salvo in alcuni settori particolari.
Una volta che un lavoratore è stato assunto, dovrà essere sottoscritto, entro tre giorni
al massimo, il relativo contratto di lavoro, altrimenti, di diritto, si considererà instaurato
un rapporto di lavoro a tempo indeterminato disciplinato dalla normativa generale. In
via operativa, tuttavia, è preferibile che il contratto di lavoro venga sottoscritto prima
che il lavoratore prenda servizio.
Garanzie generali per i lavoratori
La normativa russa prevede alcune garanzie minime per i lavoratori. Tra queste
possiamo trovare:
- orario settimanale massimo di 40 ore;
- possibilità di lavoro straordinario entro un massimo di 120 ore l’anno;
- divieto di assegnazione del lavoratore a funzioni diverse da quelle stabilite nel
contratto di lavoro;
- godimento delle dodici festività nazionali pagate;
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- ferie annuali di almeno 28 giorni di calendario e, nel caso di risoluzione del rapporto di
lavoro, il datore ha l’obbligo di pagare al lavoratore un compenso sostitutivo per le ferie
non usufruite;
- diritto all’indennità di malattia, in base alla retribuzione del lavoratore, compresa tra il
60% e il 100% anche a seconda dell’anzianità. Per quel che riguarda il pagamento, i
primi 3 giorni di malattia sono pagati dal datore di lavoro, in seguito il pagamento viene
erogato dall’apposito fondo sociale federale. La percentuale del salario che viene
pagata al lavoratore è tuttavia sottoposta ai valori massimi consentiti; questo implica
che il lavoratore in malattia dotato di elevata remunerazione veda sostanzialmente
ridotto il proprio reddito per il periodo di malattia riconosciuto.
Inoltre vengono ulteriormente tutelate le seguenti categorie di lavoratori:
-
lavoratori minorenni;
lavoratrici donne;
lavoratori con bambini;
i membri delle organizzazioni sindacali.
Tipologie di contratti di lavoro
Di seguito si elencano le diverse tipologie contrattuali riconosciute dall’ordinamento
russo:
-
-
contratto di lavoro a tempo indeterminato;
contratto di lavoro a tempo determinato: non
può essere stipulato per più di 5 anni; può
essere usato solo in alcuni casi determinati per
legge; questo contratto, nella sua sostanza,
deve essere riconducibile a prestazioni che
nella
loro
natura
siano
effettivamente
riconducibili
a
una
temporaneità
della
prestazione stessa;
contratto di apprendistato;
contratto di lavoro per lavori stagionali: non può
essere stipulato per più di 2 mesi;
lavoro a rotazione;
lavoro a domicilio.
Tipologie
contrattuali
russe:
- contratto di lavoro a tempo
indeterminato;
- contratto di lavoro a tempo
determinato (non più di 5
anni)
- contratto di apprendistato;
- contratto di lavoro per
lavori stagionali (non più di 2
mesi;
- lavoro a rotazione;
- lavoro a domicilio.
8.2 Elementi essenziali del contratto
Struttura
Il contratto di lavoro deve essere sempre stipulato in forma scritta in due copie originali
firmate da entrambe le parti e può essere redatto sia in russo (obbligatoriamente)
che in altra lingua, che avrà lo scopo di facilitare la lettura del contratto al datore di
lavoro straniero. In caso di dubbi, la lingua prevalente sarà la lingua russa.
Il contratto deve contenere i seguenti elementi essenziali:
-
nome e elementi identificativi del lavoratore e del datore di lavoro;
dettagli sulla posizione che il lavoratore andrà a ricoprire;
la data di inizio (e di fine in caso di contratto a tempo determinato);
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-
-
il periodo di prova (massimo 3 mesi e 6 mesi per il direttore generale. Può
concludersi solo previo preavviso di almeno 3 giorni);
il salario e il metodo di pagamento dello stesso (deve essere corrisposto in
rubli e non meno di due volte al mese; sono obbligatori un compenso
risarcitorio per ogni giorno di ritardo; obbligatorio il compenso mensile minimo o
superiore alla cifra stabilita per legge, vedi box “Lavorare in Russia”).
le ore di lavoro: una normale settimana lavorativa non può eccedere le 40 ore
di lavoro;
l’indennità per ferie;
le assicurazioni sociali e/o gli accordi di assistenza sanitaria;
la formazione e gli obblighi del personale;
le condizioni di lavoro;
l’accordo di riservatezza;
diritti e doveri delle parti.
Conclusione del contratto di lavoro
Secondo l’art. 67 del Codice del Lavoro un contratto di lavoro si intende concluso e
operativo quando è redatto in forma scritta, in due originali ambedue sottoscritti
dalle parti e consegnati a ognuna delle parti.
Relativamente all’effettiva assunzione del lavoratore, la riforma, Legge Federale n.
90/06, stabilisce che “il ricevimento del contratto di lavoro da parte del dipendente deve
essere confermato con la firma del dipendente sulla copia del contratto del datore di
lavoro”, quindi oltre alla firma del dipendente deve esserci apposta la dicitura “la copia
del contratto di lavoro è ricevuta da me sottoscritto”.
Quindi, secondo la normativa russa, l’unica fonte giuridica per provare l’esistenza del
rapporto di lavoro, è il contratto.
Tuttavia, contemporaneamente, si evince che la mancanza di forma scritta non implica
l’invalidità del contratto; se lo stesso manca e il lavoratore ha iniziato a prestare la
propria opera lavorativa con il consenso del datore di lavoro, si considera allo stesso
modo regolarmente concluso. Il datore di lavoro, in questo caso, ha l’obbligo di
predisporre un contratto di lavoro in forma scritta, con i requisiti sopra indicati, entro e
non oltre tre giorni dall’inizio della prestazione lavorativa.
Diritti e doveri del dipendente
I diritti del dipendente comprendono: il lavorare in un ambiente sano e sicuro, nel
rispetto delle norme statali e del contratto collettivo; deve essere inoltre informato sulle
condizioni di lavoro e sui requisiti richiesti.
Inoltre il lavoratore ha diritti relativi alla formazione professionale: il datore di lavoro
deve garantire la riqualificazione e la crescita dal punto di vista
lavorativo/professionale al dipendente attraverso eventuali corsi di formazione.
I lavoratori possono associarsi e costituire sindacati.
Hanno diritto al risarcimento dei danni morali, se subiti in ambiente lavorativo.
I doveri del dipendente sono elencati all’articolo 21 del Codice del lavoro, tra questi
possiamo trovare: osservare le norme proprie della disciplina del lavoro, mantenendo
comportamenti corretti nel luogo di lavoro e svolgendo correttamente e diligentemente
le proprie mansioni.
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Diritti e doveri del datore di lavoro
Il datore di lavoro ha determinati doveri, disciplinati dall’articolo 22 del Codice del
Lavoro, tra questi possiamo trovare:
-
possibilità di concludere, modificare, risolvere i contratti di lavoro;
avviare la contrattazione collettiva e concludere contratti collettivi;
richiedere ai dipendenti l’adempimento dei propri doveri contrattuali;
richiamare i dipendenti alla responsabilità nel caso di violazione delle norme
che disciplinano il lavoro.
Sempre all’articolo 22 del Codice del lavoro, al secondo comma, vengono elencati i
doveri del datore di lavoro, tra cui:
-
pagamento dei compensi ai lavoratori, almeno due volte al mese;
rispetto delle leggi
rispetto dei contratti collettivi;
destinare il lavoratore alla mansione per la quale è stato assunto;
garantire la sicurezza nell’ambiente lavorativo;
fornire ai dipendenti la strumentazione atta allo svolgimento delle proprie
mansioni lavorative;
garantire la parità di trattamento economico fra i dipendenti destinati ad uguale
attività lavorativa;
nel caso di lesioni subite dal lavoratore nel corso dell’attività lavorativa, il datore
di lavoro deve riconoscergli tutela risarcitoria e danni morali.
8.3 Contratto a tempo determinato
Tra le varie tipologie contrattuali occorre segnalare il contratto a tempo determinato o
contratto a termine. Tale tipologia di contratto è ammessa per un periodo non superiore
a cinque anni. Se alla conclusione di tale periodo si vuole porre fine al contratto a
termine, si deve rendere esplicita tale decisione attraverso un preavviso di
almeno tre giorni; nel caso nessuna delle parti proceda, il contratto si considera
automaticamente trasformato in contratto a tempo indeterminato.
Quando viene ammesso
La suddetta tipologia viene ammessa solo in determinati casi stabiliti esplicitamente dal
Codice del lavoro all’articolo 59. A titolo esemplificativo, possiamo citare:
-
Sostituire un lavoratore temporaneamente assente (lo stesso mantiene il diritto
di conservazione del posto di lavoro);
per l’esecuzione di particolari tipologie di lavori: lavori stagionali o lavori in
particolari aree del Paese (aree considerate particolarmente disagiate e
remote);
per lo svolgimento di attività che non rientrano nell’esecuzione dell’oggetto
sociale;
nel caso di tirocinio e di formazione professionale.
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
8.4 Diritto sindacale
I sindacati
I lavoratori possono essere
rappresentati dai sindacati, che
si impegnano a tutelare i
dipendenti, anche quelli non
iscritti, mentre i datori di lavoro
vengono
rappresentati
da
un’associazione no-profit su
base volontaria.
I lavoratori hanno il diritto di
associarsi e costituire sindacati
così da poter partecipare alla
gestione della società.
Il fine del sindacato è quello di
proteggere il diritto al lavoro, gli interessi dei lavoratori, avviare la contrattazione
collettiva, tutelare i diritti individuali e collettivi del lavoratore, anche per mezzo dello
sciopero.
I contratti collettivi
Il contratto collettivo viene disciplinato dagli artt. 37, 38, 39, 40, 41, 42 del Codice del
lavoro e viene definito all’art. 40 come il contratto che disciplina le relazioni sociolavorative all’interno di un’azienda tra le parti contraenti e i loro rappresentanti.
Il contratto collettivo non risulta efficace solamente nelle organizzazioni aziendali quali
le OOO, ZAO, OAO, ma anche nelle filiali e negli uffici di rappresentanza.
L’art. 41 elenca gli elementi essenziali del contratto collettivo; tra questi compaiono:
-
criteri retributivi;
mansioni;
riqualificazione professionale;
licenziamenti;
orari di lavoro, ferie, riposo;
condizioni di tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
L’accordo collettivo entra in vigore nel momento in cui viene concluso, a meno che non
sia indicata una data; la durata massima è di tre anni con possibilità di rinnovo per
ulteriori tre anni.
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Il contratto collettivo deve essere registrato entro sette giorni dalla conclusione,
e nel suo operare il partenariato sociale, o un suo rappresentante, può controllare il
rispetto puntuale delle condizioni ivi indicate.
Quale commento generale, tuttavia, è importante considerare che il diritto sindacale,
cessata l’esistenza dell’Unione Sovietica, ha perso molta della propria forza e può
essere oggetto di utile esame per l’operatore economico straniero solo nei casi in cui lo
stesso svolga attività di produzione industriale che preveda l’utilizzo di manodopera in
un numero di unità rilevante.
8.5 Licenziamenti
Cause di licenziamento
L’art. 77 del Codice del lavoro, elenca le seguenti cause per le quali può cessare il
rapporto di lavoro:
-
-
risoluzione per mutuo consenso: può avvenire in qualsiasi momento. Nel
caso di dimissioni del lavoratore assunto con contratto a tempo indeterminato, il
preavviso minimo è di due settimane, con possibilità di ripensamento. Alla
conclusione di tale periodo, il rapporto si intende cessato;
scadenza del termine nel contratto a tempo determinato, o stagionale, salvo la
continuazione del rapporto oltre il termine;
dimissioni del lavoratore, previo preavviso;
licenziamento irrogato dal datore di lavoro;
trasferimento del dipendente da un’azienda a un'altra;
rifiuto del dipendente, nei casi di cessione di azienda, di lavorare per il nuovo
datore di lavoro;
rifiuto del dipendente di continuare a lavorare in un ambiente lavorativo ove il
datore di lavoro abbia modificato l’organizzazione;
rifiuto del dipendente del trasferimento presso altra Regione;
violazione di norme che tutelano il contratto di lavoro, tali da non consentire la
continuazione anche provvisoria del rapporto.
Licenziamento irrogato dal datore di lavoro
Licenziamento per giustificato motivo: L’art. 81 del Codice del lavoro russo
disciplina i casi in cui per giustificato motivo il datore di lavoro può licenziare un
dipendente.
Tra questi si trovano:
-
stato di liquidazione dell’impresa;
cessazione dell’attività di impresa;
riduzione del numero dei dipendenti;
incompatibilità del lavoratore con la mansione richiesta;
mancata qualifica professionale.
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Licenziamento per giusta causa
Sempre all’art. 81, vengono elencati i casi in cui il datore di lavoro può licenziare il
dipendente per giusta causa:
- assenza dal luogo di lavoro per almeno quattro ore consecutive senza valida
giustificazione;
- presenza nel luogo di lavoro in stato di ebbrezza o di intossicazione;
- divulgazione di informazioni segrete d’azienda;
- furto, appropriazioni indebite, distruzione di beni aziendali;
- violazione delle norme di comportamento in azienda se comportano gravi
conseguenze;
- commissione di atti immorali;
- presentazione di documentazione personale falsificata.
In tutti questi casi, intervengono le cosiddette sanzioni disciplinari: il richiamo,
l’ammonizione e solo in ultimo il licenziamento.
Prima dell’irrogazione di qualsiasi sanzione disciplinare il datore di lavoro deve
richiedere al lavoratore una spiegazione scritta. Viene infine prevista la possibilità per il
lavoratore di impugnare la sanzione disciplinare presso l’Ispettorato del lavoro o in
sede giudiziaria.
Il caso della riduzione del personale: Ai sensi dell’art. 81 del Codice del Lavoro il
datore di lavoro ha diritto di risolvere il contratto di lavoro con il dipendente in relazione
alla riduzione dell’organico dell’organizzazione.
La procedura è la seguente:
-
entro due mesi dalla decisione di risolvere i contratti di lavoro con i dipendenti,
si effettua notifica di imminente riduzione di personale all’organizzazione
sindacale;
- entro sette giorni il datore di lavoro deve richiedere il parere motivato
dell’organismo sindacale elettivo, sottoponendogli l’esame della riduzione del
personale. L’organismo elettivo delibera di approvare oppure di non approvare
la riduzione del personale entro tre giorni dal momento della presentazione dei
documenti.
Nel caso non si raggiunga un accordo, il datore di lavoro può procedere a
licenziamento; tale decisione può essere contestata attraverso ricorso all’Ispettorato
statale del lavoro. Nel caso tale organo riconosca l’illegalità della procedura, rilascia un
ordine obbligatorio di reintegro del dipendente.
Entro due mesi dall’effettivo licenziamento, il datore di lavoro deve notificare l’avvenuto
licenziamento presso l’Ufficio di Collocamento delle riduzioni.
Entro due mesi deve avvenire notifica al dipendente; la stessa deve essere in forma
scritta e presentata di persona dal datore di lavoro.
Per quel che riguarda garanzie e compensazioni che devono essere fornite al
dipendente licenziato per riduzione del personale, si ricorda l’indennità di fine
rapporto pari ad almeno una mensilità (massimo tre).
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Cause di licenziamento indipendenti dalla volontà delle parti
Ai sensi dell’art. 83, si elencano di seguito le cause di licenziamento indipendenti dalla
volontà delle parti:
-
fallimento societario;
riconoscimento di totale inabilità;
morte di una delle parti;
emergenze militari;
calamità naturali.
Categorie tutelate
A meno che non subentri la liquidazione della società, il datore di lavoro non può
licenziare:
-
lavoratore in malattia;
lavoratore in ferie;
lavoratrice in gravidanza.
Trattamento di fine rapporto
Il sistema russo non prevede un principio di trattamento di fine rapporto assimilabile a
quello previsto da ordinamenti quali quello italiano. La normativa russa, tuttavia, a
seguito della cessazione del rapporto di lavoro per iniziativa del datore di lavoro e in
assenza di una giusta causa, prevede una forma di indennizzo. A seconda del rapporto
nel quale si trovano datore di lavoro e lavoratore, il trattamento di fine rapporto cambia.
Nel caso di liquidazione societaria, il lavoratore ha diritto a due mensilità, più una terza
se il lavoratore risulta iscritto presso le liste di collocamento e non abbia ancora trovato
occupazione.
Nel caso di accordo tra le parti, l’indennità per il lavoratore sarà pari a 2, massimo 3
mesi di stipendio, mentre l’indennità per il dirigente o amministratore delegato va da 3
a 6 mesi.
8.6 Lo straniero lavoratore
Definizioni
Il cittadino straniero che vuole intraprendere un’attività lavorativa nel territorio della
Federazione Russa deve ottenere il permesso di lavoro (Legge Federale n. 115-FZ del
25 luglio 2002).
In generale si può dire che i cittadini stranieri hanno gli stessi diritti e doveri dei
cittadini russi, se non stabilito diversamente dalle leggi federali.
Solamente alcune categorie di lavoratori sono esenti dall’ottenimento del permesso di
lavoro, quali:
-
impiegati di enti diplomatici, consolati, organizzazioni internazionali (in
possesso di permesso di soggiorno da 3 a 5 anni);
impiegati di aziende straniere destinati a montaggio, gestione e riparazione di
impianti;
studenti stranieri;
insegnanti con eccezione di quelli di materie religiose.
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Trasferta e contratto di lavoro
E' importante porre una linea divisoria tra le due fattispecie, perché nel caso della
trasferta non viene richiesto il permesso di lavoro per la persona fisica straniera che
presti servizio in Russia.
La distinzione fondamentale è data dalla quantità di tempo trascorso nel territorio
russo: se il tempo di occupazione supera il mese lavorativo, non si parla di trasferta ma
di rapporto di lavoro.
8.7 Normativa per l’immigrazione
Visto per l’ingresso nel territorio della Federazione Russa
I visti per l’ingresso nel territorio della Federazione Russa possono essere classificati
a seconda di:
- numero di ingressi:
-
visto a ingresso singolo,
a entrata doppia,
a entrata multipla;
- scopo del viaggio:
-
visto turistico: il più semplice da ottenere, per le visite brevi, per un solo
ingresso per un massimo di trenta giorni;
visto di affari: per stranieri che entrano in Russia per scopi lavorativi, ottenuto
sulla base di un invito da parte di una società russa autorizzata;
visto di lavoro: per i dipendenti stranieri di società russe.
visto privato: attraverso lettera di invito dall’ospitante in Russia (ottenuta dal
residente al Dipartimento dei Visti e delle Registrazioni presso il Ministro degli
Affari Interni);
visto di transito: solo se si viaggia attraverso la Russia, senza fermarsi nel
territorio, richiesto biglietto aereo o di altro mezzo con conferma di
prenotazione, per una durata non superiore a 72 ore;
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- visto di studio: per studenti iscritti a programmi accademici o linguistici.
E’ bene ricordare che la tipologia di visto richiesta deve essere appropriata alla
tipologia di viaggio che si intende intraprendere. Una volta approvata una tipologia di
visto, non può essere modificato lo status; l’unica possibilità per fare ciò è lasciare il
territorio della Federazione Russa e richiedere un nuovo e diverso visto.
Visto Business
Tipologia di visto che, come in Italia, non permette di svolgere attività lavorativa in
senso stretto; generalmente viene rilasciato allo straniero che entra nel territorio russo
per scopi lavorativi quali rappresentanti di governo e membri di delegazioni ufficiali.
E’ valido per un periodo massimo di 12 mesi e, su richiesta, con ingresso singolo,
doppio o multiplo. Tuttavia il soggetto non può risiedere in Russia per più di 90 giorni
consecutivi in un periodo di 180 giorni (per un soggiorno superiore ai tre mesi,
viene richiesto un certificato dimostrante l’esito negativo al test dell’HIV).
Può essere ottenuto esclusivamente su presentazione dell’invito di lavoro da parte
della società russa autorizzata dal Ministro degli Affari Esteri russo; per successivo
deposito della documentazione presso l’Autorità Federale Russa dell’Immigrazione;
infine, deve essere presentata la richiesta per l’ottenimento dell’invito, in base alla
quale viene rilasciato il visto vero e proprio.
Indicativamente il termine per l’ottenimento di tale tipologia di visto è di 4 settimane.
Permesso di lavoro – Ordinario
Sono cinque le fasi principali del procedimento per ottenere questo visto di lavoro.
Nell’anno che precede l’assunzione della risorsa, l’azienda dovrà riservare una
quota d’ingresso. A tal fine, occorre presentare un formulario in cui verrà indicato il
numero delle risorse estere che si intende assumere nell’anno successivo, le loro
mansioni e il Paese di provenienza.
Non è possibile cominciare a lavorare in Russia finché la risorsa non è in possesso del
proprio permesso di lavoro. A tal fine l’azienda dovrebbe prima ottenere la decisione
dell’Ufficio di Collocamento Statale che attesti la ragionevolezza dell’assunzione
di una risorsa straniera e successivamente il permesso di assumere il lavoratore in
oggetto, rilasciato dall’Autorità Federale dell’Immigrazione.
L’azienda dovrà quindi registrarsi, con adeguata documentazione, al Servizio Federale
dell'Immigrazione al fine di ottenere il rilascio della Lettera d’invito. Questa fase
richiede normalmente almeno 2-3 settimane La presentazione di tutta la
documentazione richiesta deve essere fatta da un rappresentante della società, che
opera per mezzo di procura rilasciata dal datore di lavoro.
Una volta rilasciato il permesso di lavoro potrà essere emessa, dal Servizio Federale
dell'Immigrazione, la lettera d’invito. Con la Lettera d’invito, il cittadino straniero può
finalmente fare richiesta per il Visto di lavoro ed entrare nel territorio russo. Il visto di
lavoro sarà valido per 3 mesi e per una singola entrata, ma potrà essere
convertito in un visto ad ingressi multipli valido fino a scadenza del permesso di
lavoro. Questa conversione viene fatta in Russia, con il Servizio Federale
dell'Immigrazione.
Il lavoratore necessita poi di essere registrato all’indirizzo della città nella quale dovrà
prestare la sua attività entro 7 giorni dall’ingresso nel Paese. Dopo tale
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registrazione la risorsa potrà convertire il suo visto nella tipologia multi-entrata, con
validità di un anno.
Anche gli Uffici di rappresentanza e le Filiali di imprese straniere possono richiedere
questa tipologia di visto di lavoro. In tal caso, queste due entità devono prima ottenere
l’accredito per il lavoratore straniero, e quindi richiedere la lettera di invito per un
visto di lavoro semplice.
La durata del visto di lavoro non può superare l’anno, ma può essere limitata a
seconda della scadenza di altri documenti (passaporto, permesso di lavoro, contratto di
lavoro).
E’ possibile procedere al rinnovo del visto: la procedura in questo caso risulta essere
semplificata.
I lavoratori stranieri in possesso di permesso di lavoro ordinario possono effettuare
viaggi di affari all’interno del Paese solo per un periodo limitato. Se si è titolare di un
permesso di lavoro valido per una sola regione del territorio della Federazione Russa,
si possono effettuare viaggi di lavoro in altre aree del Paese per un periodo massimo di
10 giorni.
Permesso di lavoro per Specialista Altamente Qualificato
Il visto per Specialisti Altamente Qualificati è un
Visto
per
Specialisti
visto introdotto recentemente nell’ordinamento russo
Altamente Qualificati
(dal 2010). Le peculiarità della suddetta tipologia di
- stipendio annuale lordo
visto sono:
non inferiore ai 2 milioni di
rubli;
Stipendio annuale lordo del lavoratore non
durata:
3
anni,
inferiore ai due milioni di rubli;
rinnovabile
per
altri
3;
- Permette di ottenere un visto della durata di tre
- la ritenuta IRPEF del
anni, con ingressi multipli e con possibilità di
lavoratore è da subito pari
ulteriore rinnovo di tre anni;
al 13% del reddito (non
A differenza di quel che accade per il permesso di
viene applicata l’aliquota
lavoro ordinario, questa tipologia di visto dà la
del 30%).
possibilità di viaggiare all’interno del Paese per un
massimo di 30 giorni, dando libertà di spostamento al
lavoratore professionista. Inoltre, se specificato nel
contratto di lavoro, il lavoratore professionista può viaggiare all’interno del territorio
russo per periodi illimitati. Non da ultimo non si devono tralasciare i benefici contributivi
e fiscali riconosciuti. In questo caso i versamenti contributivi sono eliminati e la ritenuta
IRPEF del lavoratore è da subito pari al 13% del reddito (non viene applicata l’aliquota
del 30%), come per un ordinario residente fiscale in Russia.
-
Di seguito vengono elencati i documenti necessari per la preparazione del permesso di
lavoro per lo Specialista Altamente Qualificato e della relativa lettera di invito:
- copia notarile del certificato di registrazione della società russa (огрн);
- copia notarile del certificato di iscrizione all’anagrafe tributaria della società russa
(инн);
- copia del passaporto del lavoratore (file pdf);
- qualifica e posizione del lavoratore nella società russa (i dati devono corrispondere a
quelli inseriti nel contratto di lavoro del lavoratore);
- informazioni relative alla preparazione/esperienza del lavoratore;
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Settembre 2014
- altri documenti minori di natura accessoria.
Per il permesso di lavoro e per la lettera di invito sono necessari:
- contratto di lavoro del lavoratore nella società russa;
- lettera di garanzia della società russa con la quale si confermano i dati, la qualifica, la
posizione e relativa retribuzione del lavoratore;
- visura originale della società russa.
Familiari a seguito
Se si viaggia con i parenti stretti, la Federazione Russa, prevede la possibilità di
richiedere il visto per familiari (“Family member visa”), rilasciato sulla base della lettera
di invito e del visto del richiedente (di norma lavoratori o soggetti che si trovano in
Russia per affari per lunghi periodi).
Possono essere inseriti in tale categoria moglie e figli fino ai 16 anni di età, mentre
per i parenti anziani sarà necessario ottenere un invito separato.
La durata del soggiorno nel territorio russo può essere uguale o inferiore al quello del
“capofamiglia”, ma mai superiore.
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9 LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
L’opinione che nella Federazione Russa non venga garantita un’adeguata tutela
giuridica della proprietà intellettuale è sicuramente molto diffusa.
Effettivamente la scarsità di prodotti di consumo dovuta alla dismissione di gran parte
dell’apparato produttivo-industriale, la disgregazione delle catene produttive nella
maggior parte dei settori industriali, l’assenza di cultura e tradizione imprenditoriale in
grado di assecondare gli interventi di riforma nell’economia e l’ingresso sul mercato
russo di merci e prodotti di consumo stranieri hanno nel complesso determinato
l’insorgere dei seguenti fenomeni:
non adeguata presenza nel mercato russo delle merci originali e
conseguente presenza dei prodotti contraffatti;
inefficacia delle misure di lotta contro le violazioni in materia di proprietà
intellettuale e industriale;
esiguità dei risarcimenti concessi dai tribunali a fronte dei danni subiti dalla
contraffazione e dai fenomeni di concorrenza sleale.
Il boom economico che ha caratterizzato l’economia russa a partire dalla fine dello
scorso millennio ha determinato, da un lato, un progressivo incremento del potere di
acquisto della maggior parte dei ceti sociali (sostenuto dalla concessione di crediti al
consumo su larga scala) e nella graduale “normalizzazione” della concorrenza tra le
imprese e, dall’altro, la pressante necessità di sostenere la crescita con investimenti
tesi ad assicurare l’ammodernamento del comparto industriale e infrastrutturale e la
capacità concorrenziale del sistema economico russo.
La Russia è cosi’ divenuta a livello globale uno tra i più allettanti mercati di sbocco per
merci, servizi e tecnologie d’avanguardia, attraendo l’insediamento di grandi e medie
imprese straniere con propri impianti produttivi locali, reti di distribuzione e strategie di
sviluppo di lungo termine. A ciò si aggiunga l’ingresso della Federazione Russa nel
WTO/OMC.
La sottoscrizione e la ratifica di una serie di accordi internazionali, unitamente
all’elevato livello di armonizzazione tra legislazione russa in materia di proprietà
intellettuale e la legislazione di molti Paesi europei, hanno senz’altro semplificato il
compito dei riformatori.
Tutto ciò ha agevolato il lavoro del legislatore russo che, a partire dall’anno 2004, ha
adottato una serie di riforme ad hoc per la tutela della proprietà intellettuale, tra cui:
-
misure di sicurezza per combattere i problemi di pirateria – 2004;
entrata in vigore della “legge sui diritti d’autore e affini” – 2006;
introduzione della quarta parte del Codice Civile della Federazione Russa
intitolata “Proprietà Intellettuale” – 2008;
approvazione della legge “Sull’introduzione di modifiche a specifici atti legislativi
della Federazione Russa in materia di difesa dei diritti intellettuali nelle reti
d’informazione e telecomunicazione”. Tale legge va a colmare le lacune del
Diritto Russo in merito alla pirateria di film, telefilm e altri prodotti video – 2013.
Il legislatore russo, tenuto conto del contesto economico interno e dell’esigenza di
superare la frammentarietà normativa preesistente, ha risposto alle esigenze di
modernizzazione e di armonizzazione, in particolare, con l’introduzione della Parte IV
del CC FR, entrata in vigore il 1° gennaio 2008.
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L’intervento di riforma ha assicurato nella materia della proprietà intellettuale un grado
di armonizzazione con gli ordinamenti delle principali economie occidentali tale
per cui, in linea generale, le categorie giuridiche, i requisiti di tutela e i principi sottesi
alla disciplina della materia della proprietà intellettuale sono oggi in Russia in gran
parte coincidenti alle analoghe categorie conosciute dall’operatore economico italiano.
Da un punto di vista generale e puramente orientativo, è pertanto possibile affermare
che, se i diritti su Opere dell’Ingegno (invenzioni, modelli di utilità, disegni industriali,
diritto d’autore e know how) e Segni Distintivi (marchi, denominazioni di origine dei
prodotti, ditte e insegne) ricevono tutela giuridica in Italia, con buona probabilità i
medesimi saranno riconosciuti e protetti anche sul territorio della Federazione Russa,
nel rispetto – com’è ovvio – delle particolarità della disciplina dettata dall’ordinamento
russo.
Nella Parte IV del CC FR il legislatore russo ha, in particolare, (i) rielaborato e
sistematizzato i requisiti principali di utilizzo, alienazione e tutela della proprietà
intellettuale, (ii) introdotto le condizioni per l’emersione di un moderno mercato dei diritti
di proprietà intellettuale, (iii) ampliato ed esteso le misure di tutela giuridica riconosciute
a favore dei titolari dei diritti nonché il novero dei beni sottoposti a tutela, (iv) fornito
specifica tutela agli interessi degli investitori e degli imprenditori stranieri nella
creazione di diritti diproprietà intellettuale, (v) regolamentato i rapporti tra lo Stato e gli
enti che percepiscono finanziamenti pubblici.
Ai sensi della disciplina posta dalla Parte IV del CC FR, un ruolo di assoluta centralità
nel sistema di tutela giuridica della proprietà intellettuale e industriale spetta al Servizio
federale per la proprietà intellettuale, i brevetti e i marchi - Rospatent, organo cui
è assegnato il compito di curare la registrazione statale dei marchi, delle invenzioni, dei
modelli d’utilità, dei modelli/disegni industriali e degli altri beni tutelati dai diritti di
proprietà intellettuale, nonché di assicurare un tentativo (obbligatorio) di risoluzione in
via amministrativa delle controversie in materia di registrazione dei beni medesimi.
A ciò si aggiunga il ruolo assegnato a Rospatent quale punto di riferimento per
l’ordinamento giuridico e amministrativo in materia di protezione della proprietà
intellettuale.
Stante l’attuale fase di “assestamento” del complessivo intervento di riforma, appare
evidente che la materia della proprietà intellettuale sconta tuttora in Russia un
elevato grado d’incertezza, a causa del quale non è ancora possibile, in linea
generale, fare affidamento su consolidati precedenti giurisprudenziali e univoche
opinioni dottrinali.
Altrettanto importante, sul piano dell’implementazione pratica della riforma, è il
tentativo recentemente intrapreso dalle pubbliche autorità di riformare l’apparato
burocratico-amministrativo russo e di potenziare le azioni di contrasto alla
corruzione, alla contraffazione e alla concorrenza sleale.
Tutto ciò considerato, la situazione nella sfera della tutela dei diritti di proprietà
intellettuale rimane ancora, sul piano pratico, abbastanza complicata, anche se, per
ammissione degli stessi operatori del mercato e delle autorità statali, il progresso
rispetto agli anni novanta è notevole ed evidente ed è quindi lecito attendersi che la
politica di modernizzazione adottata dalle autorità russe, nonché i fenomeni di
progressiva stabilizzazione socioeconomica, concorreranno ad assicurare nel tempo la
normalizzazione della materia.
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9.1 Marchi
Il marchio, quale segno distintivo dei prodotti e dei servizi, trova protezione se
registrato in conformità alla legislazione russa e ai trattati internazionali.
Tale tutela diviene efficace grazie alla registrazione del marchio presso Rospatent,
tuttavia, non sempre il marchio riceve approvazione da tale organo. Alcune tipologie
di marchi non possono essere registrati, quali i segni che non abbiano sufficiente
capacità distintiva o quelli che risultano identici a marchi precedentemente registrati, in
relazione a prodotti analoghi (idonei quindi a creare confusione nel consumatore).
La registrazione può essere effettuata da tutte le persone fisiche e giuridiche che
svolgono attività imprenditoriale. A registrazione avvenuta, il titolare ha il diritto
all’utilizzo e all’esclusività dello stesso (impedendone quindi l’utilizzo a terzi).
Relativamente alle tempistiche per la registrazione del marchio, esse
richiedono all’incirca un anno: 1 mese per la verifica dei documenti, fino a 6
mesi per la verifica del marchio, 1 mese per la registrazione ed infine 3 mesi per
il rilascio del certificato del marchio di fabbrica.
9.2 Brevetti
La Federazione Russa prevede tre tipologie diverse di brevetti:
-
brevetto per invenzione industriale, di durata ventennale;
brevetto per modello d’utilità, di durata quinquennale, per i modelli costituiti da
un’idea tecnologica atta a conferire particolare efficacia di impiego a macchine;
- brevetto per disegno industriale, validità decennale, per modelli artistici e
disegni che determinano uno speciale aspetto del prodotto.
Nella quarta parte del Codice Civile della Federazione Russa vengono introdotti nuovi
beni oggetto di tutela, quali i diritti sui database, diritti dell’editore, diritti di
denominazione commerciale.
I soggetti che possono richiedere tale registrazione sono gli autori, titolari
dell’invenzione, sia che siano cittadini, sia che siano stranieri.
Il diritto dell’inventore è inalienabile, personale e imprescrittibile; la protezione data al
brevetto copre tutte le invenzioni, in tutti i settori (sia quelli legati al prodotto finito, sia
quelli legati al metodo di produzione).
Non possono essere registrati quali brevetti:
-
scoperte, teorie scientifiche e metodi matematici;
programmi per elaboratori elettronici;
varietà vegetali e specie animali;
idee contrarie all’ordine e alla moralità pubblica.
Per la registrazione di un brevetto si deve fare richiesta, depositando la necessaria
documentazione, presso il Rospatent. La domanda deve essere in lingua russa,
mentre gli allegati, se in lingua diversa da quella Russa (ad esempio Italiana) devono
essere presentati con relativa traduzione asseverata.
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10 SISTEMI DI PAGAMENTO E DI ACCESSO AL CREDITO
Gli operatori con maggiore esperienza spesso dicono
che la migliore assicurazione del credito è il
pagamento anticipato. Questo in effetti è il modo con
cui le imprese esportatrici in Russia hanno lavorato
per molto tempo. Con lo sviluppo del sistema di
mercato, tuttavia, anche in Russia, di fronte alla
richiesta dei compratori di avere delle dilazioni nei
pagamenti, sono diventati sempre più consueti i
pagamenti effettuati con lettere di credito e gli altri
strumenti che le banche commerciali offrono ai propri
clienti.
Unicredit e Banca Intesa
sono banche operative e
considerate rilevanti nel
Paese, in senso assoluto.
Monte dei Paschi di Siena,
UBI
Banca,
Banco
Popolare
e
Banca
Popolare
di
Vicenza
hanno
uffici
di
rappresentanza che, tra le
prerogative
principali,
hanno quella di assistere,
per conto delle proprie
strutture italiane, i clienti
sulle
operazioni
di
commercio internazionale.
In Russia sono presenti sostanzialmente tutti i
maggiori istituti bancari italiani. Unicredit e Banca
Intesa sono banche operative e considerate rilevanti
nel Paese, in senso assoluto. Monte dei Paschi di
Siena, UBI Banca, Banco Popolare e Banca Popolare
di Vicenza hanno uffici di rappresentanza che, tra le
prerogative principali, hanno quella di assistere, per conto delle proprie strutture
italiane, i clienti sulle operazioni di commercio internazionale.
Il credito alle imprese è sostanzialmente sviluppato e strutturato in modo simile a
quanto avviene in Europa; esistono numerosi istituti bancari russi e di origine straniera
che, istruita una pratica, avendo ricevuto un business plan e adeguate garanzie,
concederanno la linea di credito concordata.
Si evidenzia, tuttavia, che chi dovrà ricevere un credito dovrà valutare se denominarlo
in rubli o altra valuta straniera.
Altro elemento certamente degno di nota è il fatto che in caso di società controllate da
società straniere viene richiesta dagli istituti di credito anche una garanzia da parte
della controllante.
11 SISTEMA LEGALE E SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE
Il sistema giuridico russo si basa sul Civil law; a volte, tuttavia, risulta lacunoso e di
difficile comprensione per gli investitori stranieri, che spesso non riescono a orientarsi
di fronte alla legislazione della Federazione Russa.
L’obiettivo che si prefigge la Federazione Russa, con le ultime riforme al sistema
giudiziario, è quello di semplificare le procedure e di creare una maggiore autonomia
tra sistema giudiziario, esecutivo e legislativo.
Il potere giudiziario in Russia viene esercitato dalle seguenti corti:
- Corte Costituzionale della Federazione Russa;
- Corte Suprema della Federazione Russa;
- Tribunali arbitrali/commerciali;
- Tribunali ordinari;
- Arbitrati.
Il sistema giudiziario viene amministrato dal Ministero della Giustizia, il quale nomina
esclusivamente i giudici che non esercitano nei distretti federali.
75
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
11.1 Le Corti russe
Corte Costituzionale della Federazione Russa: composta da diciannove giudici, è
l’organo giudiziario preposto alla protezione dell’ordine costituzionale, dei diritti e delle
libertà fondamentali dei cittadini, ed è infine volto a garantire la supremazia della
Costituzione della Federazione Russa. Decide se le leggi federali, i decreti
presidenziali e federali, le Costituzioni locali, gli statuti e le leggi rispettano la
Costituzione Federale.
Corte Suprema della Federazione Russa: formata da ventitré giudici, è l’organo
giudiziario superiore per tutte le cause di competenza dei tribunali di giurisdizione
ordinaria. Ha il potere di vigilare sull’operato dei tribunali arbitrali e, in alcuni casi, di
disconoscerne le decisioni (nel caso di violazione degli interessi collettivi o pubblici e
nel caso di violazione della regola di uniformità di interpretazione della legge).
11.2 Tribunali arbitrali/commerciali e Tribunali Ordinari
Tribunali arbitrali/commerciali
I Tribunali commerciali (i c.d. “Tribunali arbitrali”)
sono formati da un presidente e da quattro vice.
Hanno competenza per le controversie di carattere
economico e per tutte quelle controversie in cui non
siano coinvolte persone fisiche (una delle parti deve
essere una persona giuridica o un imprenditore
individuale).
Garantiscono tutela nelle questioni economiche, sia
che esse riguardino il diritto pubblico e
amministrativo (tasse e contributi, applicazione di
sanzioni amministrative), sia che si occupino di liti in
ambito di diritto civile (modifiche e rescissioni dei
contratti,
inadempimenti
delle
obbligazioni,
risarcimento dei danni).
I gradi di giudizio possibili sono tre: ordinario,
appello e cassazione. Di norma le controversie che
giungono fino alla sentenza finale della corte di
cassazione hanno la durata massima, nelle cause
maggiormente controverse, di quattro-cinque anni.
Tra le cause per cui il tribunale arbitrale/commerciale
risulta competente si ricordano:
- contenzioso societario: importante andare a
definire dove si trova la sede legale della società per
fissare il tribunale a cui compete la giurisdizione;
- cause in solido: quando più soggetti si uniscono
per fare causa a un altro soggetto;
Un caso di rimborso IVA
Nel 2013 la società
controllata italiana (che
chiameremo Alfa), avendo
importato
prodotti
acquistati in Italia e
regolarmente sdoganati in
Russia, si trovava ad aver
effettuato
rilevanti
versamenti di IVA russa al
18%, ma, avendo iniziato
da poco le proprie attività,
non era in grado di
recuperare un’importante
parte dell’IVA versata. In
sede di dichiarazione IVA,
Alfa,
con
procedura
ordinaria
ammessa
dall’ordinamento
russo,
richiedeva
il
rimborso
dell’IVA
non
ancora
compensata.
L’Agenzia
delle Entrate russe, dopo
aver istruito la propria
pratica, in circa quattro
mesi riconosceva il diritto
di Alfa e procedeva in
pochi giorni a rimborsare,
con trasferimento in conto
corrente,
la
somma
richiesta e riconosciuta.
- class actions: previste dalla Federazione Russa.
76
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Tribunali ordinari
A differenza di quanto accade per le controversie proprie dei Tribunali commerciali, i
Tribunali ordinari hanno competenza nel caso in cui si tratti di cause in cui una delle
parti risulti essere una persona fisica.
11.3 Arbitrati
Nel territorio della Federazione Russa è data la possibilità di istituire delle corti ad
hoc per la risoluzione di determinate controversie: gli Arbitrati. Queste corti non
vengono considerate corti statali russe, ma risultano essere delle corti private
riconosciute dall’ordinamento giuridico russo.
Gli Arbitrati hanno competenza sia per quel che riguarda le cause civili che
commerciali, sia che le parti siano persone fisiche sia che siano persone giuridiche.
Queste corti intervengono nel caso in cui vi sia una clausola compromissoria tra le
parti; ossia quando risulta esservi l’accordo scritto di lasciare la decisione di eventuali
controversie a un “arbitro” (accordo arbitrale o clausola arbitrale, se inserita in un
contratto). Le decisioni prese (lodi arbitrali) sono obbligatorie per le parti; la parte
soccombente può appellarsi al Tribunale di Stato.
11.4 Controversie internazionali
Nel corso degli ultimi anni un sempre crescente numero di società della Federazione
Russa è stato coinvolto in controversie commerciali internazionali. Questo è la diretta
conseguenza dell’aumento sempre maggiore di investitori e di imprese nel territorio
russo. Lo strumento a cui si ricorre in questi casi è l’Arbitrato commerciale
internazionale.
A tal proposito, importante ricordare che la Federazione Russa è parte della
Convenzione di New York del 1958, con la quale si assicura l’esecuzione dei lodi
arbitrali sia in Russia che all’estero.
Allo stato attuale per gli stranieri che hanno la necessità di un appoggio dal punto di
vista legale, è consigliabile rivolgersi a uno studio legale nel quale operino avvocati
russi, che conoscono il sistema giudiziario, potranno seguire più facilmente il cliente e
risolvere la controversia.
Infine, tra la Federazione Russa e l’Italia esistono diverse convenzioni bilaterali per
l’assistenza giudiziaria che, a seconda delle esigenze, possono essere utilizzate per la
tutela dei diritti.
77
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
12 L’UNIONE DOGANALE TRA RUSSIA, BIELORUSSIA E
KAZAKHSTAN
Dopo aver acceduto all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) nel 2011,
l’interesse di Mosca sembra oggi essere rivolto principalmente allo sviluppo dell’Unione
Doganale (UD) con la Bielorussia ed il Kazakistan, nata nel 2010. Gli ultimi mesi, che
hanno peraltro visto l’Ucraina allontanarsi drasticamente dalla sfera d’influenza russa,
sono stati rivolti a favorire l’integrazione politico-economica tra i Paesi aderenti e ad
accrescere la membership dell’UD coinvolgendo altri Paesi dell’area, l’Armenia e il
Kyrgyzstan su tutti, al fine di ampliarne il peso geopolitico nel contesto internazionale.
L’idea di promuovere una maggiore integrazione economica tra gli stati aderenti alla
Comunita’ degli Stati Indipendenti nasce nel 1994, quando per la prima volta si inizia a
parlare della costituzione di una Comunità Economica Eurasiatica. L’accelerazione di
tale processo, però, si ha solo nel novembre 2009, quando Russia, Bielorussia e
Kazakistan firmano un Accordo per l’istituzione di una unione doganale, con
l’applicazione di una tariffa comune esterna a partire dal 1° gennaio 2010,
l’elaborazione di un Codice Doganale (CD) comune e la ripartizione degli introiti
derivanti dall’applicazione delle tariffe ai singoli Paesi su base proporzionale – Russia
88%, Kazakistan 7% e Bielorussia 5%.
Il passaggio successivo si è avuto il 1° gennaio 2012 con la creazione dello Spazio
Economico Comune della Comunità Economica Eurasiatica, che prevede l’istituzione
di istituzioni sovranazionali che favoriscano la realizzazione di un’Unione economica
sul modello di quella dell’Unione europea. E’ divenuta così operativa la Commissione
Economica Eurasiatica, cui sono state attribuite alcune delle competenze delle autorità
nazionali, tra cui quelle di stabilire i livelli tariffari comuni, i regolamenti tecnici e sanitari
per le importazioni e la regolamentazione della concorrenza (precedentemente ad
appannaggio della Commissione dell’UD). Le decisioni dello Spazio Economico
Comune, vincolanti per gli Stati Membri, sono prese dal Consiglio dei Rappresentanti
degli Stati, mentre la risoluzione delle controversie è oggi affidata alla Corte Eurasiatica
con sede a Minsk. L’obiettivo dei tre Stati membri sarebbe quello di arrivare nell’ambito
della Comunità Economica Euroasiatica alla piena libertà di movimento per beni,
persone, servizi e capitali, su modello europeo, da raggiungere entro il gennaio 2015.
12.1 Efficacia dell’Unione Doganale
Al momento dell’istituzione dell’UD nel 2010, i tre Paesi membri hanno accettato di
applicare una tariffa doganale comune, di fatto largamente riproduttiva di quella russa
dell’epoca – salvo prevedere un regime di eccezioni di 400 linee tariffarie in favore del
Kazakistan per cinque anni – e di adottare regole comuni in materia sanitaria e
fitosanitaria, e sulla standardizzazione. Per prevenire il trasbordo di beni dalla Cina e
dall’Unione europea attraverso i porosi confini di Bielorussia e Kazakistan, e’ stata
inoltre introdotta una severa disciplina in materia di regole d’origine, coniugata con un
sistema di esaurimento regionale del diritto di marchio assimilabile a quello esistente
nell’UE.
A quattro anni dalla sua istituzione, non c’è unanimità sui reali benefici economici
creati dall’UD, che appare un’operazione geopolitica oltre che un progetto
economicamente vantaggioso. Nel 2011, il commercio tra gli Stati membri è cresciuto
di oltre il 34% e del 15% nei primi sei mesi del 2012. Questo risultato, però, sembra
essere principalmente legato alla ripresa successiva alla crisi del 2009, quando il PIL
russo era calato di oltre 8%.
78
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Già nella seconda metà del 2012, la crescita dell’interscambio commerciale si è ridotta
al 3%, dato che a detta di alcuni commentatori farebbe presagire la fine degli effetti
benefici della creazione dell’UD. Un trend confermato anche nel 2013 che ha visto gli
scambi con la Bielorussia segnare un -13,5% e quelli con il Kazakistan, un magro
+3%. Inoltre, se si considera anche il volume degli scambi tra la Russia ed un membro
esterno dell’Unione, come l’Ucraina, si nota che la membership dell’UD non ha
prodotto vantaggi particolarmente rilevanti, dal momento che il commercio tra questi
due Paesi è comunque cresciuto del 36% nel 2011 e calato del 10.8% nel 2012 e del
12% nel 2013, con un andamento assimilabile a quello della Bielorussia.
12.2 L’Unione Doganale e il WTO
La vera sfida che attende oggi l’UD è comunque quella legata all’ingresso dei suoi
membri nel WTO, e della necessità, ai sensi dell’art. XXIV GATT, che la normativa
regionale sia conforme alle regole multilaterali. L’adesione della Russia al WTO ha già
provocato un primo cambiamento della tariffa doganale comune che, almeno
formalmente, è stata adeguata agl’obblighi tariffari accettati da Mosca nel Protocollo di
Accesso (la Decisione 87/2011 del Consiglio Eurasec regola le relazioni con il sistema
multilaterale del WTO).
L’UD, poi, è oggi competente anche per l’applicazione delle norme sanitarie e
fitosanitarie nonché delle regole sulle barriere tecniche al commercio, che spesso
divengono strumenti per l’attuazione di politiche commerciali protezioniste. Il sistema
WTO prevede degli accordi specifici su queste materie (l’accordo SPS e TBT su tutti)
che impongono una serie di limitazioni e procedure definite per l’adozione di
regolamenti e divieti alle importazioni basate su ragioni tecniche o sanitarie. La Russia
ha accettato questi principi nel suo Protocollo di Adesione, prevedendo che tutte le
misure in materia sanitaria e fitosanitaria siano applicate ai sensi della normativa
WTO, così come la legislazione in materia di regolamentazione tecnica,
standardizzazione e verifica di conformità rispettino le norme dell’Accordo TBT.
Con l’ingresso della Russia nel sistema multilaterale i principi e le procedure appena
esposte sono vincolanti anche nell’UD. Ad oggi, però, in tale sede non si è ancora
arrivati alla piena armonizzazione della normativa tecnica tra i diversi Stati membri,
facendo sì che continuino a trovare applicazione migliaia di standard qualitativi
differenti da un Paese all’altro.
12.3 La normativa doganale comune e il “principio di residenza”
La normativa dell’UD e’ attualmente contenuta nel Codice Doganale comune entrato in
vigore nel luglio 2010 e fondamentalmente ricalca il previgente Codice Doganale della
Federazione Russa, a sua volta conforme alla Convenzione di Kyoto sulla
Semplificazione ed Armonizzazione delle Procedure Doganali. Tra le varie
particolarita’ del Codice, che peraltro provvede ad indicare i documenti necessari per
lo sdoganamento delle merci e i diritti e doveri di broker doganali, agenti e produttori,
vi e’ una disciplina transitoria (rinvenibile all’art. 368) che introduce il c.d. “Principio di
Residenza”.
In pratica, dal momento che a fronte di un’armonizzazione della normativa doganale
dei Paesi membri permangono diverse discipline tributarie, bancarie, amministrative e
civilistiche, non e’ possibile lo sdoganamento dei beni in entrata in un Paese
dell’Unione Doganale diverso da quello di destinazione, e la dichiarazione doganale va
necessariamente presentata alle autorita’ doganali dello Stato in cui l’importatore
risiede o e’ registrato.
79
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Da cio’ deriva il fatto che ogni soggetto russo dovra’ sdoganare le merci direttamente
in Russia e non al confine tra UE e Bielorussia, in cui saranno espletate solo le
procedure relative al transito delle merci, che si cumuleranno a quelle relative allo
sdoganamento finale depotenziando, almeno per i primi anni, la portata del progetto di
integrazione. Cosi’ il vantaggio rispetto alla situazione precedente oggi derivante dalla
costituzione dell’UD tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan e’ che le merci straniere
importate in uno qualunque dei Paesi membri possono circolare liberamente all’interno
dell’intera Unione, in cui vige dal 2011 il principio dell’esaurimento regionale dei diritti
di privativa sui beni.
12.4 L’attestazione della conformità dei prodotti nella Federazione Russa
La nascita di uno spazio economico comune per la libera circolazione di merci e
persone ha richiesto, oltre che un nuovo Codice Doganale comune, anche
l’elaborazione di standard tecnici unificati per i tre Paesi membri. Nel periodo 20102013, sono stati pubblicati in rapida successione ben 34 regolamenti tecnici (gli ultimi
entreranno in vigore nel febbraio 2015, per poi subentrare definitivamente alla
normativa nazionale previgente al termine di un periodo di transizione che
normalmente ha durata biennale) disciplinanti la quasi totalità della produzione
domestica ed estera presente sui mercati dei tre paesi membri mediante l’introduzione
di un nuovo sistema di controllo dei prodotti (es. Macchinari e impianti, Beni di
consumo, Mobili, Prodotti per bambini). In particolare, tralasciando i prodotti
agroalimentari per i quali valgono regole differenti a seconda dei prodotti (registrazione
presso il Rospotrebnadzor o dichiarazione di conformità e, per molti prodotti di origine
animale, controllo veterinario e liste di stabilimenti gestite dal Rosselkhoznadzor), due
sono le forme di attestazione di conformità previste dai nuovi regolamenti a seconda
della tipologia di prodotto: la certificazione obbligatoria e la dichiarazione di conformità.
La prima viene rilasciata da un organismo all’uopo preposto (necessariamente
rientrante nel Registro Unico degli Enti di Certificazione e dei Laboratori di Analisi
dell’Unione Doganale) sulla base di un contratto stipulato con il soggetto richiedente in
seguito alla sottoscrizione del quale l’organismo di certificazione provvede in via
autonoma agli adempimenti per la certificazione rilasciando infine il certificato di
conformità. Quanto invece alla dichiarazione di conformità, essa e’ invece
un’autocertificazione resa dal richiedente stesso, sulla base di attestati di prova
ottenuti autonomamente ovvero avvalendosi della collaborazione di terzi.
Con riferimento a entrambe le forme di attestazione di conformità, il soggetto
legittimato a rilasciare la dichiarazione di conformita’ ovvero a presentare l’istanza per
l’ottenimento della certificazione obbligatoria deve essere una persona giuridica o una
persona fisica agente in qualità di imprenditore individuale regolarmente registrata in
uno degli stati membri dell’Unione Doganale e deve essere il produttore stesso oppure
un soggetto “espletante le funzioni del produttore straniero” (solitamente un
importatore o distributore) in forza di un contratto, facendo le veci di quest’ultimo per
quanto attiene sia la garanzia di conformità dei prodotti che la responsabilità civile,
amministrativa e penale connessa all’eventuale difformità dei prodotti rispetto ai
requisiti previsti.
Questa diversa impostazione (nel precedente sistema GOST R anche i soggetti
stranieri potevano chiedere l’attestazione di conformità) impedisce in sostanza ai
produttori esteri non dotati di una struttura sul territorio dell’Unione Doganale di
ottenere autonomamente il documento di conformità, e pone una serie di problemi
relativi alla tutela del segreto commerciale, alla ripartizione di eventuali responsabilità
ed alla gestione dei rapporti con tutti i soggetti coinvolti nel processo di produzione e
commercializzazione dei prodotti.
80
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
13 INTERSCAMBIO E RAPPORTI COMMERCIALI CON L’ITALIA
Nel 2013 l’Italia ha esportato nella Federazione Russa per 10,4 miliardi di Euro
(+4,7%), rappresentando il 5º fornitore con una quota del 4,8%. Nello stesso anno
l’Italia ha acquistato dalla Russia per 16 miliardi di Euro (-6%), costituendo il 4° cliente
con una quota del 7,3%. Nel complesso l’interscambio ha raggiunto 26.4 miliardi di
Euro (-2%), posizionando l’Italia al 5° posto dopo Cina, Germania, Paesi Bassi ed
Ucraina e precedendo Turchia e USA.
INTERSCAMBIO ITALIA – FEDERAZIONE RUSSA
2011 - 2013
Valori in miliardi Euro7
2011
Interscambio
Import dall'Italia
Export verso l'Italia
Saldo Russia
2012
2013
Valore
% Var
Valore
% Var
Valore
% Var
26.4
-3,1
26.9
2,3
26.4
-2,0
8.9
29,2
9.9
11,2
10.4
4,7
17.4
-14,2
17.0
-2,2
16
-6,0
8.5
7
5.6
Dogane Russe - Elaborazione ICE Mosca - Febbraio 2014
In termini di esportazioni settoriali dell’Italia verso la Russia, la meccanica
strumentale resta determinante rappresentando oltre il 40% delle nostre vendite.
Segue il comparto dei semilavorati, anch’esso incisivo con il 20%, e poi i settori tipici
dei beni di consumo Made in Italy: agroalimentare-bevande (10%), moda-accessori
(9%) ed arredamento-edilizia (5,7%). Importante anche il contributo dei mezzi di
trasporto (6%) soprattutto per le voce mezzi industriali e componentistica.
Tutti questi settori hanno fatto registrare aumenti dell’export con valori
particolarmente sostenuti per i semilavorati e l’agroalimentare-bevande. In tutti questi
comparti, con l’eccezione dell’agroalimentare e dei mezzi di trasporto, l’Italia è sempre
fra i primi 6 fornitori.
81
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
ESPORTAZIONI SETTORIALI ITALIANE
Valori in milioni Euro7,573
2013
% Quota di
mercato
% Export
Italia
10.410
4,8
100,0
4,7
5
Meccanica
4.192
6,4
40,3
6,4
3
Semilavorati industriali
2.097
4,9
20,1
12,6
5
Agroalimentare e bevande
1.072
3,6
10,3
9,7
10
Moda e accessori
935
6,7
9,0
2,7
2
Arredamento e edilizia
589
9,9
5,7
-9,8
2
Mezzi di trasporto
627
1,8
6,0
2,9
15
Altro
897
-
8,6
-13,3
-
ITALIA
Var %
Posizione
12/13
Dogane Russe - Elaborazione ICE Mosca - Febbraio 2014
82
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
14 MECCANICA E COMPONENTI
Il mercato russo è sostanzialmente in ripresa, con una domanda che mantiene gli
orientamenti di fondo già presenti prima della crisi del 2009. Da segnalare la costante
crescita delle importazioni russe dall’Italia nel settore dei beni strumentali, a
testimonianza dell’immutato interesse e del costante riconoscimento da parte russa
della qualità della meccanica strumentale dell’Italia, che rappresenta il 3° fornitore del
mercato.
Secondo i dati Istat la Federazione Russa rappresenta il 7° cliente per l’export della
nostra meccanica strumentale ed in particolare, il 3° per le macchine alimentari, il 4°
per le macchine utensili, il 7° per le pompe meccaniche ed il 10° per le macchine
agricole.
Secondo i dati delle Dogane Russe Nel 2013 il 41% delle esportazioni italiane verso la
Federazione Russa sono state di macchinari e beni strumentali. Tale valore
percentuale sale sino al 60% se si aggiungono anche le esportazioni di semilavorati
che spesso rientrano nei processi industriali nei quali è utilizzata la nostra tecnologia.
In controtendenza, rispetto al dato generale, si evidenzia una crescita delle
importazioni russe dall’Italia, mentre quelle dal resto del mondo si contraggono.
Buone prospettive si evidenziano soprattutto a livello regionale per le forniture alle
industrie della trasformazione alimentare e della lavorazione del legno (arredi e
complementi per l'edilizia).
Si conferma inoltre la vitalità del settore petrolchimico e, a valle di quest'ultimo, della
produzione di articoli e materiali in plastica e gomma. Si va consolidando infine la
quota dei fornitori di gruppi industriali italiani con insediamenti produttivi propri in
Russia.
Interessanti opportunità sono offerte dai programmi federali di ammodernamento
tecnologico dell'industria russa, per la partecipazione ai quali resta prioritario il canale
degli accordi strategici con agenzie e fondi d'investimento statali e con istituzioni
universitarie e di ricerca.
Il settore della meccanica è al centro dell’attenzione delle Autorità governative russe
in quanto considerato strategico per la ripresa della crescita economica del Paese. A
tal fine, occorre evidenziare che, a partire dal 2010, sono stati stanziati dal Governo
Russo, attrraverso sistematici “Piani Governativi” pluriennali, piu’ di 100 miliardi di
Euro per incrementare la produttività e la crescita tecnologica dell’intero comparto.
Secondo i dati delle Dogane Russe, all’interno del settore meccanica, i macchinari e
componenti elettrici sono stati quelli maggiormente importati nel 2013, con un valore
di 577 milioni di Euro (-9,8% vs 2012) e una quota di mercato del 2,3%. L’Italia si
conferma comunque, anche nel 2013, 11° fornitore di macchinari e componenti
elettrici per la Federazione Russa.
Al 2° posto troviamo dispositivi ed apparecchiature per torrefazione, riscaldamento ed
essicazione, che, nel 2013, sono stati importati per 449 milioni di Euro (+73,6% vs
2012), valore che conferma l’Italia quale 1° fornitore in Russia di questa tipologia di
prodotti, con una quota di mercato del 23,4%.
Di particolare rilievo il dato relativo alle pompe ed alle macchine dell’industria
alimentare, in crescita, rispettivamente, del 37,2% e del 10,9% nel 2013, per un valore
di 299 e 117 milioni di Euro e con una quota di mercato pari all’8,6% (pompe) e del
12,2% (macchine alimentari). L’Italia è, rispettivamente, 4° e 2° fornitore.
83
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
I componenti meccanici, importati nel 2013 per 240 milioni di Euro (-14,8%),
registrano una quota di mercato del 9,1%. Come pure, le importazioni di macchine
movimento terra hanno raggiunto i 190 milioni di Euro (+5,9% rispetto al 2012) con
una quota di mercato del 5% e l’Italia affermarsi come 7° fornitore.
Macchinari specifici e robot al pari delle macchine utensili, che hanno segnato nel
2013 importazioni, rispettivamente, per 192 e 180 milioni di Euro, registrano una
contrazione del 6,1% e del 20,1% rispetto al 2012, con una quota di mercato del 9,8%
(macchinari specifici e robot) e del 13,0% (macchine utensili). L’Italia si conferma
tuttavia, rispettivamente, 4° e 2° fornitore per la Federazione Russa.
Lievemente in calo le importazioni di macchine per imballaggio italiane in Russia. Nel
2013 hanno toccato un valore di 172 milioni di Euro (-2,3% vs. 2012). Ciononostante
l’Italia si conferma 2° fornitore in Russia con una quota di mercato del 26,8%.
In crescita le importazioni di macchine italiane per ceramica in Russia nel 2013 pari a
119 milioni di Euro (+22,4%) con una quota di mercato dell’8,2% e che vedono l’Italia
affermarsi quale 4° fornitore della Federazione Russa.
Ottimo 2013 anche per i macchinari per la lavorazione della plastica e della gomma,
che con 107 milioni di Euro, fanno segnare un +32,7% in valore rispetto al 2012 e un
+1,8% in quota di mercato, passata al 14,6%. Anche per questo comparto l’Italia
risulta 3° fornitore.
Le macchine per fonderia e per lavorazione legno, secondo fonte Dogane Russe,
hanno fatto registrare nel 2013 una battuta di arresto con importazioni russe dall’Italia,
rispettivamente, per 107 e 69 milioni di Euro (-21,3% e -49% rispetto all’anno prima).
Con quote di mercato del 16,2% e del 17,7% l’Italia resta comunque, rispettivamente,
il 2° ed il 3° fornitore del Paese.
Favorevoli le importazioni di macchine tessili italiane in Russia nel 2013 per un valore
di 44 milioni di Euro in crescita del 23,2% rispetto all’anno prima. L’Italia si conferma
2° fornitore con una quota di mercato del 15,9%.
Battuta d’arresto nel 2013 per le macchine lavorazione vetro italiane le cui
importazioni si sono fermate a 7 milioni di Euro (-50% rispetto al 2012).
Nella Federazione Russa sono presenti i grandi nomi della meccanica italiana come il
Gruppo Finmeccanica, Indesit, Candy, Ariston, Gruppo Marcegaglia, Danieli, Techint,
ma anche aziende di medie dimensioni, leader di nicchia, come Sest e Arneg.
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Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
ESPORTAZIONI MECCANICA E COMPONENTI
Valori in milioni Euro
2013
% Quota
di mercato
%
Prodotto
su settore
4.192
6,4
100,0
6,4
3
Macchinari e componenti
elettrici
577
2,3
13,8
-9,8
11
Dispositivi e apparecchiature
per torrefazione,
riscaldamento e essiccazione
449
23,4
10,7
73,6
1
Pompe
299
8,6
7,1
37,2
4
Macchine alimentari
254
12,2
6,1
10,9
2
Componenti meccanici
240
9,1
5,7
-14,8
3
Macchinari specifici e robot
192
9,8
4,6
-6,1
4
Macchine movimento terra
190
5,0
4,5
5,9
7
Macchine utensili
180
13,0
4,3
-20,1
2
Macchine imballaggio
172
26,8
4,1
-2,3
2
Centrifughe
148
9,6
3,5
74,5
3
Macchine ceramica
119
8,2
2,8
22,4
4
Macchine plastica e gomma
107
14,4
2,5
32,7
3
Macchine fonderia
107
16,2
2,5
-21,3
2
Macchine lavorazione legno
69
17,7
1,6
-49,8
3
Macchine agricole
62
6,2
1,5
23,9
4
Macchine tessili
44
15,9
1,1
23,2
2
Macchine stampa
39
2,8
0,9
12,9
6
Macchine lavorazione marmo
25
30,3
0,6
31,9
1
7
6,7
0,2
-50,1
6
TOTALE
Macchine lavorazione vetro
Altro
Var %
Posizione
13/12
842
Dogane Russe – Elaborazioni ICE Mosca – 2014
85
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Punti di forza e debolezza
La tecnologia italiana gode di ottima reputazione e siamo fra i leader in quasi tutte le
industrie, con quote di mercato sopra la media nazionale detenuta dall’Italia.
Il sistema distributivo è ben sviluppato, affidato ad agenti professionali che
operano da decenni e curano spesso anche l’assistenza post-vendita, quindi entrare
nel mercato non è particolarmente difficile, anche se negli anni molti spazi sono stati
occupati dalla concorrenza sia italiana che internazionale.
Al momento le imprese italiane soffrono per le difficoltà di accesso al credito e per i
costi elevati delle assicurazioni export che in taluni casi limitano la competitività sul
mercato rispetto ai concorrenti esteri.
Nel complesso restano limitati gli investimenti produttivi diretti. Diverse imprese
italiane sono presenti con società incaricate dell’assistenza post-vendita, aspetto
comunque da migliorare, mentre la presenza manifatturiera italiana è
sottodimensionata rispetto alle potenzialità del nostro Paese.
Come evidenziato una delle criticità più sentite dagli operatori italiani riguarda la
costruzione delle reti di assistenza tecnica e la gestione dei flussi di ricambi,
accessori e componenti.
Da evidenziare, inoltre, la difficoltà e la scarsa preparazione delle aziende italiane a
partecipare ai tender russi che sono frequenti anche per acquisti da parte di imprese
private.
In questo settore i dazi doganali attualmente oscillano tra lo 0% ed il 10%. Con
l’ingresso della Federazione Russa nel WTO e la costituzione dell’Unione Doganale
tra Bielorussia, Kazakistan e Federazione Russa si assisterà ad una graduale
riduzione, tendenzialmente entro il 2015, delle tariffe doganali applicate anche a
questo settore. Da un valore medio del 7,2% (del 2013) il dazio medio previsto (nel
2015) scendera’ al 5,5%.
86
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Attivita’ Promozionali Agenzia ICE 2014 – Settore Meccanica
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
18-21
FIERA VICENZA T-GOLD
Missione operatori russi
Macchine per
oreficeria e gioielleria
Vicenza
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
28-31
FIERA UPAKOVKA-UPAK
ITALIA
Azioni di supporto alla
partecipazione italiana
Macchine per
imballaggio e
confezionamento
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
28-31
FIERA INTERPLASTIKA
Azioni di supporto alla
partecipazione italiana
Macchine lavorazione
plastica e gomma
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
5-7
FIERA
SEATEC/COMPOTEC
Missione operatori russi
Tecnologia,
subfornitura e design
per imbarcazioni,
yacht e navi
Carrara
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
7-22
SEMINARIO ASSOSPORT
Seminario con giornalisti,
operatrori e incontri d’affari
Abbigliamento –
articoli sportivi
Sochi
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
19
PROGETTO MACHINES
ITALIA IN RUSSIA 2014
Azioni di networking ed
incontri d’affari
Meccanica
strumentale
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
20-21
SEMINARIO
TECNOLOGICO
ASSOCOMAPLAST
Seminario e incontri d’affari
Macchine lavorazione
plastica
Novosibirsk
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
FIERA MOSBUILD
BUILDING & INTERIORS
Azioni di supporto alla
partecipazione italiana
Macchine per laterizi
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Ivanovo
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 –
Machines
Italia in
Russia
GENNAIO
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
1-4
8-9
SIMPOSIO ACIMIT
Seminario e incontri
bilaterali
Macchine tessili
87
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 –
Machines
Italia in
Russia
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
APRILE
15
SIMPOSIO AMAFOND
Seminario e incontri
bilaterali
Macchine per
fonderia
15-18
FIERA MOSBUILD
TECHNOCERAMICA
Azioni di supporto alla
partecipazione italiana
Macchine per
lavorazione ceramica
30
COSTITUZIONE DESK
TUTELA P.I. E
ASSISTENZA OSTACOLI
AL COMMERCIO
Assistenza alle imprese
italiane
Proprieta’ intellettuale
e politica
commerciale
Russia
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
FIERA XYLEXPO
Missione operatori russi
Macchine lavorazione
legno
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
MAGGIO
13-17
14-17
FIERA LAMIERA
Missione operatori russi
Macchine lavorazione
metalli
Bologna
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 –
Machines
Italia in
Russia
16-18
UCINA SEA TEST DAYS
Missione giornalisti russi
Nautica
Genova
Attivita' prom.
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
3-6
FIERA EQUATECH
Azioni di comunicazione
fiera H2O di Bologna
Macchine trattamento
acque e tecnologie
ecologico-ambientali
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
3-6
FIERA METALLURGY
LITMASH
Padiglione nazionale italiano
Macchine per
fonderia e metallurgia
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
3-6
FIERA MIR STEKLA
Azioni di supporto alla
presenza italiana
Macchine lavorazione
vetro
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
FIERA CTT
Azioni di supporto alla
presenza italiana
Macchine da cantiere
e movimento terra
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Missione operatori russi
Macchine per
fonderia
Verona
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
GIUGNO
3-7
11-14
FIERA METEF FOUNDEQ
88
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
FIERA
METALLOOBRABOTKA
Padiglione nazionale Italiano
Macchine per la
lavorazione metalli
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
17-20
FIERA ROSUPACK
Padiglione nazionale italiano
e missione operatori russi
Imballaggio e
confezionamento
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
23-24
MISSIONE DI SISTEMA A
EKATERINBURG
Seminari e incontri d’affari in
collaborazione con
Ambasciata d’Italia
Meccanica
strumentale e
componentistica
Ekaterinburg
Attivita’
Sistema Italia
in Russia
24-25
SEMINARIO
TECNOLOGICO
ASSOCOMAPLAST
Seminario e incontri d’affari
Macchine lavorazione
plastica e gomma
Ekaterinburg
Attivita’
promozionale
Agenzia ICE
2014
Formazione tecnici
Macchine tessili
Mosca e
Italia
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
"TECHNOLOGY AWARD"
IN COLLABORAZIONE
CON L'UNIVERSITA' DI
KAZAN
Formazione tecnici
Macchine lavorazione
plastica e della
gomma
Kazan e
Italia
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
"TECHNOLOGY AWARD"
IN COLLABORAZIONE
CON L'UNIVERSITA' DI
STANKIN
Formazione tecnici
Lavorazione metalli
Mosca e
Italia
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
GIUGNO
16-20
29.0606.07
29.0606.07
29.0612.07
DATA
"TECHNOLOGY AWARD"
IN COLLABORAZIONE
CON L'UNIVERSITA' DI
MOSCA DELLA
TECNOLOGIA E DEL
DESIGN
SETTEMBRE
30.94.10
FIERA BI-MU
Missione operatori russi
Macchine lavorazione
metalli
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
FIERA AGROSALON
Padiglione nazionale Italiano
Macchine agricole
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
LUOGO
NOTE
Vladimir
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
OTTOBRE
7-10
20-23
FIERA LESDREVMASH
Padiglione nazionale Italiano
Macchine lavorazione
legno
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
DICEMBRE
d.d.
XXIV SESSIONE DELLA
“TASK FORCE” ITALORUSSA SUI DISTRETTI
INDUSTRIALI E LE PMI
Seminario e incontri
bilaterali
Plurisettoriale
89
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
15 SEMILAVORATI INDUSTRIALI
Secondo i dati 2013 delle Dogane Russe l’italia è il 5° fornitore di semilavorati del
mercato russo.
In base ai dati Istat la Federazione Russa costituisce il 15° mercato di destinazione
delle nostre esportazioni in questo comparto.
All’interno della categoria dei semilavorati, quelli dell’industria chimica e farmaceutica
risultano i prodotti maggiormente importati in Russia dall’Italia con un valore di 911
milioni di Euro (+28,9% rispetto al 2012). Questa categoria costituisce il 43,5% delle
importazioni totali della Russia di semilavorati dall’Italia e raggiunge una quota di
mercato del 4,7%.
I semilavorati di metalli comuni, con importazioni, nel 2013, per 578 milioni di Euro
(+4,6% vs 2012) rappresentano il 27,6% delle importazioni totali, con l’Italia al 4°
posto tra i fornitori.
I semilavorati di plastica e gomma registrano nel 2013 un incremento dello 0,2%,
raggiungendo 468 milioni di Euro (con una quota di mercato del 4,1%).
Nel 2013 le importazioni di tessuti e filati hanno raggiunto 120 milioni di Euro (+5%
rispetto al 2012), registrando un leggero aumento nella quota di mercato italiana,
passata dal 4,1% del 2012 al 4,5% del 2013.
Un 2013 in virata negativa per quanto riguarda il pellame (-6,6%), di cui l’Italia è da
anni il 1° esportatore in Russia, con un valore di circa 15 milioni di Euro e una quota di
mercato del 34,6%.
Le società del comparto più strutturate sono quelle dei prodotti chimici, come Mapei, e
della farmaceutica, come Menarini. Per gli altri prodotti le imprese operano soprattutto
attraverso trading e intermediari.
In questo settore i dazi doganali oscillano tra il 2% ed il 13%. Con l’ingresso della
Federazione Russa nel WTO e la costituzione dell’Unione Doganale tra Bielorussia,
Kazakhistan e Federazione Russa si assisterà ad una graduale riduzione,
tendenzialmente entro il 2015, delle tariffe doganali applicate anche a questo settore.
Ad esempio, nel settore chimico-farmaceutico si passerà da un dazio medio attuale
dell’8,3% ad uno previsto del 5,6%.
90
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
ESPORTAZIONI SEMILAVORATI
Valori in milioni Euro
2013
TOTALE
% Quota % Export
di mercato
da Italia
Var %
12/13
Posizione
2.097
4,4
100
12,6
5
Chimica e farmaceutica
911
4,7
43,5
28,9
6
Metalli comuni
578
4,5
27,6
4,6
4
Plastica e gomma
468
4,1
22,3
0,2
6
Tessuti e filati
120
4,5
5,7
5
6
15
34,6
0,7
-6,6
1
Pellami
Altro
5
Dogane Russe - Elaborazione ICE Mosca – Febbraio 2014
Punti di forza e debolezza
I semilavorati italiani godono di buona reputazione e sono collocati nella fascia
alta del mercato per soddisfare bisogni specifici dell’industria manifatturiera russa.
Il sistema distributivo è ben sviluppato, affidato ad intermediari ed agenti
professionali che operano da decenni.
Si conferma la vitalità del settore chimico. Si va consolidando la quota dei fornitori
di gruppi industriali italiani con insediamenti produttivi in Russia. Possibilita’ di
collaborazione in materia di principi attivi, materiali intermedi e precursori nel settore
biomedicale e farmaceutico.
91
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
16 AGROALIMENTARE E BEVANDE
Il 2013 si qualifica come un anno sostanzialmente positivo per l’export agroalimentare
italiano: l’Italia ha esportato in Russia per 1.072 milioni di Euro (+9,75%) collocandosi al
10° posto tra i paesi fornitori con una quota del 3,6% (in realtà sia la quota che la
posizione salgono notevolmente se l’import russo viene depurato dal valore delle
commodities agricole di cui l’Italia non è tradizionalmente esportatore).
Questo risultato acquisisce maggior valore a fronte di una sostanziale stagnazione
delle importazioni russe di prodotti agroalimentari (-0,47%) segnalando una miglior
performance dei nostri prodotti rispetto agli anni precedenti.
Il vino con gli altri alcolici si conferma come il settore di punta, dove l’Italia occupa la 1°
posizione (260 milioni di Euro, +26,8%). In notevole crescita anche pasta (+28,8%),
caffè (+21,7%), latte e derivati (+45%), acque minerali e bevande analcoliche (+45,2%)
e olio d’oliva (+25,1%) dove l’Italia si attesta quale 2° fornitore della Russia.
Possibili forti margini di miglioramento nel settore degli ortofrutticoli freschi, che pesano
in valore sul totale del food italiano esportato in Russia (12% e 131 milioni di Euro in
valore) ma nel quale la quota di mercato dell’Italia ammonta solo all’1,9%.
Presenze particolarmente significative in termini di investimenti italiani sono
rappresentate dal Gruppo Parmalat (latte e succhi di frutta) seguito da Perfetti e
Ferrero, quest’ultimo presente da ben 15 anni e in maniera molto strutturata.
Di rilievo anche l’impegno del Gruppo Cremonini con Inalca che, tramite la controllata
“Marr Russia” ed un investimento di 100 milioni di Euro è divenuto fornitore della
catena McDonalds nella Federazione.
Presenti circa 100 importatori tra cui alcuni italiani ed oltre 200 ristoranti italiani nella
sola regione di Mosca.
I dazi all’importazione sui prodotti agroalimentari oscillano attualmente tra il 5% (olio di
oliva e uve fresche) ed il 20% (vino). Per alcune linee di prodotti l’implementazione dei
valori definitivi come da accordi WTO avverà tra il 2016 ed il 2017 e comporterà un
ulteriore abbassamento dei valori massimi ad-valorem fino al 15%. Da sottolineare
tuttavia che rimangono presenti per talune merceologie dazi non Ad Valorem
particolarmente gravosi (es. formaggi ed altri prodotti caseari) anche ad ingresso nel
WTO completato.
92
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI E BEVANDE
Valori in milioni di Euro
2013
% Quota di
mercato
% Export
da italia
Var。%
12/13
1.072
3,6
10,3
9,7
10
Vino
260
28,5
0,87
26,8
1
Ortofrutticoli freschi
131
1,9
0,44
-29,7
18
Vermut e superalcolici
93
8,3
0,31
-6,1
4
Conserve vegetali, salse e
condimenti
90
3,4
0,3
18,6
Carni fresche e lavorate
78
1,6
0,26
18,2
17
Pasta
56
58,8
0,19
28,8
1
Caffè
53
14,1
0,18
21,7
3
Prodotti a base di cacao
52
5,2
0,18
4,7
8
Latte e derivati
51
2,5
0,17
45,0
12
Prodotti da forno
39
10,5
0,13
23,4
3
Olio d`oliva
25
29,6
0,08
25,1
2
Acque minerali e altre
bevande analcoliche
22
16,7
0,07
45,2
Preparati per gelato e
industria dolciaria
13
2,7
0,04
23,6
109
-
0,37
14,2
TOTALE
Altro
Posizione
Dogane Russe – Elaborazione ICE Mosca – Febbraio 2014
Punti di forza e debolezza
Le principali criticità riguardano:
volumi di vendita ancora limitati;
sistema di certificazione e registrazione complesso;
regime di licenze per gli alcolici;
forte potere contrattuale di importatori e distributori;
debole presenza nella GDO.
La carenza in termini di presenza nella GDO (che nelle grandi città controlla quasi il
50% del mercato interno) è in parte compensata dalla ristorazione italiana, che
ricopre un ruolo essenziale nella diffusione dell’immagine e dei prodotti del Made in
Italy alimentare.
93
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
9
4
9
-
Da sottolineare la posizione di leadership nel comparto vinicolo, dove i
consumatori russi preferiscono il prodotto italiano associandolo ad uno stile di vita
piacevole e sofisticato. In generale gioca poi un ruolo importante il sostenuto flusso di
turisti russi in Italia (oltre un milione nel 2013) che alimenta una fascia quali-quantitiva
importante di consumatori di ritorno della cucina e dei prodotti alimentari italiani.
Attivita’ Promozionali Agenzia ICE 2014 – Agroalimentare e Bevande
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
FEBBRAIO
4-8
FIERA FRUITLOGISTICA
Missione operatori russi
Agroalimentare
Berlino
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
San
Pietroburgo
Iniziativa
organizzata
per conto di
All Star
Agency
MARZO
6-7
ITALIAN EXCELLENCE
DAY
Presentazione e incontri
B2B
Turismo e
agroalimentare
9-12
VALISANNIO – MISSIONE
OPERATORI RUSSI
Missione operatori russi
Agroalimentare
Benevento
Iniziativa
organizzata
per conto di
Valisannio –
CCIAA
Benevento
21-23
FIERA CUCINARE 2014
Missione operatori russi
Agroalimentare
Pordenone
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
26-29
VALISANNIO – SECONDA
MISSIONE OPERATORI
RUSSI
Missione operatori russi
Agroalimentare
Campania
Iniziativa
organizzata
per conto di
Valisannio –
CCIAA
Benevento
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Toscana
Iniziativa
organizzata
per conto di
Confagricoltur
a Siena
Firenze
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
APRILE
13-16
CONFAGRICOLTURA
SIENA – MISSIONE
OPERATORI RUSSI
Missione operatori russi
24-27
INCOMING OPERATORI
ALLA FIERA
DELL’ARTIGIANATO
Missione operatori e
giornalisti russi
Vino
Agroalimentare
94
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
5-8
FIERA CIBUS
Missione giornalisti e
opertatori russi
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
LUOGO
NOTE
Agroalimentare
Parma
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
SETTORE
LUOGO
NOTE
MAGGIO
GIUGNO
2-5
MISSIONE MONDIMPRESA
Missione operatori russi
Agroalimentare
Campobass
o
Iniziativa
realizzata per
conto di
MONDIMPRE
SA
16-18
SOLO ITALIANO
Seminario e incontri
bilaterali
Vino
Mosca e
San
Pietroburgo
Iniziativa
realizzata per
conto di IEM
Chieti
Iniziativa
realizzata per
conto di
MONDIMPRE
SA
18-21
MISSIONE MONDIMPRESA
Missione operatori russi
Agroalimentare
23-27
PIANO EXPORT SUD
MISSIONE LEGA COOP
Missione operatori russi
Agroalimentare
Napoli
Attivita’
promozionale
Agenzia ICE
2014
25-26
PIANO EXPORT SUD
PROMOZIONE PRESSO
GRANDI MAGAZZINI GUM
Mostre di immagine,
degustazioni e incontri
d’affari
Prodotti alimentari e
Moda
Mosca
Attivita’
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
LUGLIO
2-4
MISSIONE MONDIMPRESA
Missione operatori russi
Agroalimentare
Fiuggi
Iniziativa
realizzata per
conto di
MONDIMPRE
SA
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
AGOSTO
28-30
FIERA IPM FLOWERS
Padiglione nazionale Italiano
Florovivaismo
95
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Padiglione italiano italiano
Agroalimentare
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
SETTEMBRE
PIANO EXPORT SUD
FIERA WORLD FOOD
15-18
17-20
MISSIONE LUCCA
PROMOS
Missione operatori russi
Agroalimentare
Lucca
Attivita'
organizzata
per conto di
LUCCA
PROMOS –
in attesa di
conferma
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
OTTOBRE
15.1015.11
PROMOZIONE PRODOTTI
ITALIANI NELLA GDO
da
definire
PIANO EXPORT SUD
MISSIONE A COSENZA
Missione operatori russi
Agroalimentare
Cosenza
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Azioni di promozione
Agroalimentare
NOVEMBRE
19
VINITALY RUSSIA
Seminario e incontri
bilaterali
Vino
Mosca
Attivita'
organizzata
per conto di
Vinitaly – in
attesa di
conferma
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Russia
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in
attesa di
approvazione
DICEMBRE
da
definire
AZIONI DI PROMOZIONE
DELL’AGROALIMENTARE
ITALIANO IN RUSSIA
Azioni di comunicazione
Agroalimentare e
bevande
96
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
17 MODA E ACCESSORI
Nel 2013 l’Italia ha esportato in Russia moda e accessori per 935 milioni di Euro, in
crescita del +2,7% rispetto al 2012, rappresentando il 2º fornitore, dopo la Cina, con
una quota del 6,8%.
Secondo i dati Istat del periodo gennaio-ottobre 2013, la Russia è il 6° acquirente di
moda e accessori Made in Italy.
Analizzando le varie voci del comparto, sono in aumento la cosmetica (+7,5%) e le
calzature (+7,1%), sostanzialmente stabile l’abbigliamento (+0,4%). Decrementi
importanti invece si registrano per la gioielleria-bigiotteria (-70,8%), mentre la
pelletteria subisce una lieve flessione (-1,7%). Nei settori in esame la posizione
dell’Italia come fornitore della Russia varia tra la 2° e la 4°.
L’intera articolazione dei prodotti italiani per la persona gode di un’ottima posizione nel
mercato russo: negozi monomarca, corner e shop in shop nei centri commerciali sono
per circa il 50% occupati da marchi italiani. Moda, calzature, pelletteria e accessori
italiani sono in posizione leader nei due grandi centri urbani russi di Mosca e
S.Pietroburgo, ma anche nelle città medio-grandi della provincia come Novosibirsk,
Ekaterinburg, Omsk, Tomsk, ecc. sempre più importanti per espandere la nostra
presenza nel mercato locale.
Le regioni russe, infatti, hanno nel complesso un livello di saturazione del mercato
piuttoso basso, mostrano crescente capacità di acquisto e sempre maggiore attenzione
per i prodotti Made in Italy spesso conosciuti in occasione di esperienze turistiche in
Italia.
In termini settoriali, a trarre i vantaggi più consistenti dell’accesso della Russia al WTO
saranno i settori attualmente gravati dai dazi maggiori, tra cui proprio il comparto moda
e accessori.
Attualmente l’abbigliamento ha un dazio che varia da un minimo del 5% (limitato a
collants e calze) ad un massimo del 19,2% (per reggiseni, cravatte e sciarpe), spesso
combinato con dazio non ad valorem. Il dazio medio previsto al termine del programma
di riduzione sarà del 14,5%, cui va aggiunta una componente fissa non ad valorem
calcolata su ogni kg di prodotto.
La variazione per le calzature va da zero (limitato a quelle con suole esterne di gomma
e plastica) al 10%, in maggioranza con dazio combinato non ad valorem.
La pelletteria ha un dazio che attualmente oscilla tra il 10 ed il 19%, con dazio medio
previsto al termine del processo di riduzione del 10,5%.
Per la gioielleria ed orologeria il dazio minimo è pari a zero per alcune categorie di
diamanti fino ad un massimo del 19,6%, con dazio medio previsto del 10% al termine
del processo di riduzione.
Nel comparto occhialeria i dazi sono del 5%, mentre per la cosmetica variano dal 5 al
13,3%.
97
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
ESPORTAZIONI MODA E ACCESSORI
TOTALE
ITALIA
Valori in milioni Euro
17,573
2013
% Quota
mercato
% Export
da Italia
Var %
12/13
Posizione
TOTALE
935
6,8
9,0
2,7
2
Abbigliamento
335
6,0
3,2
0,4
4
Calzature
267
8,4
2,6
7,1
2
Cosmetica
210
7,3
2,0
7,5
3
Pelletteria
100
11,1
0,9
-1,7
2
3
3,1
-
-70,8
4
22
-
0,2
-25,2
-
Gioelleria e bigiotteria
Altro
Dogane Russe - Elaborazione ICE Mosca – Febbraio 2014
Punti di forza e debolezza
Il mercato della moda in Russia è in continua crescita ed il Made in Italy rappresenta
l’espressione massima di stile, qualità, eleganza e gusto.
Se fino a qualche anno fa la spinta arrivava soprattuto dalla domanda per
l’abbigliamento donna, negli ultimi anni si registra una costante crescita anche
dell’uomo e del bambino.
L’immagine forte del Made in Italy è spesso focalizzata su grandi brand, scontando
anche l’imitazione dei prodotti ed una minore efficacia dei marchi di seconda fascia,
soprattutto nelle regioni lontane da Mosca.
I meccanismi del mercato si evolvono continuamente, presentando novità
specialmente nella catena distributiva e nei sistemi di vendita, grazie anche alla
progressiva affermazione dell’e-commerce.
La dimensione geografica non agevola il trasferimento dei prodotti e quindi la loro
commercializzazione sul mercato.
Il mercato è stato condizionato dal credit crunch e dalla forte stretta sui crediti al
consumo che hanno limitato le disponibilità finanziarie dei degli operatori che dei
consumatori.
Necessario controllare da vicino la concorrenza e precederla, non solo nel rinnovo dei
modelli e nella loro creatività e fantasia, ma rafforzando la presenza con propri punti
vendita monomarca.
98
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Attivita’ Promozionali Agenzia ICE 2014 – Moda e Accessori
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
FIERA PITTI UOMO
Missione operatori e
giornalisti russi
16-18
FIERA PITTI BIMBO
Missione operatori e
giornalisti russi
20-23
FIERA CONSUMEXPO
Supporto e assistenza
24-27
FIERA
ALTAROMAALTAMODA
Missione operatori russi
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
LUOGO
NOTE
Firenze
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Abbigliamento
Firenze
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Calzature e pelletteria
Mosca
Iniziativa
organizzata
da Anci
Abbigliamento
Roma
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
SETTORE
LUOGO
NOTE
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
GENNAIO
7-10
Abbigliamento
FEBBRAIO
10-13
FIERA MILANO UNICA
Missione giornalisti russi
Moda e abbigliamento
22-24
FIERA MIPAP/SUPER
Missione operatori russi
Moda e abbigliamento
25-28
FIERA COLLECTION
PREMIER MOSCOW (CPM)
Intervento a conferenza
stampa del 25.02
Abbigliamento
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
MARZO
1-3
FIERA MIDO
Missione operatori russi
Occhialeria
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
2-5
FIERA MICAM
Missione operatori russi
Calzature e pelletteria
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
2-5
18-21
FIERA MIPEL
Missione operatori russi
FIERA OBUV.MIR KOZHI
Missione operatori russi,
azioni di supporto e
assistenza
Calzature e pelletteria
Calzature e pelletteria
99
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Bologna
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
MARZO
24-27
FIERA DEL LIBRO PER
RAGAZZI
Missione operatori russi
26-27
FIERA IPLS –
INTERNATIONAL PRIVATE
LABEL SHOW
Supporto informativo
aziende italiane
Private labels
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Editoria
APRILE
5-8
FIERA OROAREZZO
Missione operatori russi
Gioielleria
Arezzo
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
10-13
FIERA VICENZAORO
Missione operatori russi
Gioielleria
Vicenza
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
21-24
INCOMING BUYERS
CALZATURE LUSSO
Missione operatori russi e
Seminario
Calzature
Riviera del
Brenta
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Firenze
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
MAGGIO
22-25
FIERA MODAPRIMA
Missione operatori russi
Abbigliamento
23-26
FIERA SI SPOSA ITALIA
Missione operatori russi
Moda e abbigliamento
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Gioielleria
Zagabria
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Calzature
Riva del
Garda
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Firenze
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
GIUGNO
9-12
13-17
17-20
MOSTRA AUTONOMA DI
GIOIELLERIA IN EUROPA
ORIENTALE
Missione operatori russi
FIERA EXPO RIVA SCHUH
Missione operatori russi
FIERA PITTI UOMO
Missione operatori e
giornalisti russi
Moda e abbigliamento
100
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
PIANO EXPORT SUD
PROMOZIONE PRESSO
GRANDI MAGAZZINI GUM
Mostre di immagine e
incontri B2B
Moda
Mosca
Piano Export
Sud
GIUGNO
25-26
26-28
FIERA PITTI BIMBO
Missione operatori e
giornalisti russi
Moda e
abbigliamento
Firenze
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in
attesa di
approvazione
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
LUGLIO
6-15
PROGETTO
INTERREGIONALE LUSSO
IN RUSSIA
Missione giornalisti russi
Arredamento e moda
Lazio,
Umbria,
Marche,
Piemonte e
Calabria
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
AGOSTO
31.8-3.9
FIERA MICAM
Missione operatori russi
Calzature
31.8-3.9
FIERA MIPEL
Missione operatori russi
Pelletteria
Milano
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in
attesa di
approvazione
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Vicenza
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in
attesa di
approvazione
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in
attesa di
approvazione
SETTEMBRE
5-8
da
definire
FIERA VICENZA ORO FALL
FIERA CPM –
COLLECTION PREMIERE
MOSCOW
Missione operatori russi
Missione operatori russi e
azioni di supporto
Gioielleria
Moda e
abbigliamento
101
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
SETTEMBRE
30.0903.10
FIERA OBUV MIR KOZHI
Missione operatori russi e
azioni di supporto
Calzature e pelletteria
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in
attesa di
approvazione
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Caserta
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in a.
a.
OTTOBRE
da
definire
FIERA TARI' MONDO
PREZIOSO
Missione operatori russi
Gioielleria
da
definire
FIERA VALENZA GIOIELLI
Missione operatori russi
Gioielleria
Valenza
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in
attesa di
approvazione
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Kaliningrad
Agenzia ICE
2014 e
Regione
Marche
NOVEMBRE
15-20
CONVENZIONE
INTERREGIONALE
“LUSSO IN
RUSSIA”
Mostre autonome e
organizzazione incontri B2B
Moda
21-23
FIERA MODA PRIMA
Missione operatori russi
Abbigliamento
Firenze
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014 – in
attesa di
approvazione
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Venezia
Attivita'
organizzata
per conto di
Veneto
Promozione
DICEMBRE
da
definire
PROGETTO BUY MADE IN
VENETO 4
Missione operatori russi e
incontri bilaterali
Arredamento e
abbigliamento
102
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
18 ARREDAMENTO ED EDILIZIA
Nel 2013 l’Italia ha esportato in Russia arredi e materiali riconducibili alla filiera abitare
per 589 milioni di Euro (-9,8%) rappresentando il 2° fornitore dopo la Cina, con una
quota del 9,9%.
A fronte di una contrazione generale dei valori, l’Italia mantiene comunque le proprie
posizioni confermandosi come 2° fornitore di mobili ed articoli per l’illuminazione,
mentre per i materiali ceramici si attesta al 4° posto.
I prodotti italiani, che si collocano nella fascia alta ed altissima del mercato, trovano
spazio in numerosi showroom locali. Da segnalare la presenza un buon numero di
punti vendita monomarca italiani, tra i quali ricordiamo Snaidero, Nieri, Kartell, Natuzzi,
ecc.
Buona anche la presenza nel settore dei materiali per l’edilizia con Mapei (primo
stabilimento nel 2009 a Stupino) e, nel settore dei rivestimenti ceramici, con Marazzi e
Concorde che hanno mosso investimenti rilevanti.
Nel 2013 il dazio medio ad valorem ammontava al 17,2% più il dazio non ad valorem.
Con il completamento dell’ingresso nel WTO (che per numerosi prodotti dell’arredo è
previsto nel 2018) il dazio medio previsto sarà del 9,8% cui va aggiunta la componente
non Ad valorem calcolata su ogni kg di prodotto.
ESPORTAZIONI ARREDAMENTO ED EDILIZIA
Valori in milioni Euro17,573
2013
% Quota
mercato
% Export
Italia
Var %
12/13
Posizione
TOTALE
589
9.9
100
-9.8
2
Mobili
267
22,9
2,6
-11,9
2
Prodotti ceramici
104
10,6
1,0
-12
4
Sedie
78
6,9
0,8
-9,3
4
Vetrate
41
4,4
0,4
-7,6
5
Art. per illuminazione
37
6,7
0,4
-12,8
2
Pietre, gesso e cemento
33
4,1
0,3
-0,6
7
Altro
29
0,3
12,1
Dogane Russe - Elaborazione ICE Mosca – Febbraio 2014
Punti di forza e debolezza
L’attenzione e l’apprezzamento per il mobile italiano da parte dei consumatori
russi è costante. I russi più abbienti amano circondarsi di arredi sfarzosi e, con
l’evoluzione dei gusti, anche il mobile di design inizia a guadagnare spazio.
103
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Grande opportunità rappresentata dalle Regioni russe sia per l’arredo che per i
materiali quali le piastrelle di ceramica, dove tuttavia il sistema distributivo non è
ancora sufficientemente sviluppato.
La Cina rappresenta il 1° concorrente, pur operando in un segmento di mercato
decisamente più basso, intercettando una fascia di consumatori meno attenta alla
qualità.
Pur in presenza di una forte propensione alla spesa da parte dei consumatori russi,
sono ancora presenti forti restrizioni del sistema bancario sulla concessione di
crediti mobiliari ai proprietari di case per lavori di ristrutturazione interna e
arredamento, che frenano la domanda.
Attivita’ Promozionali Agenzia ICE 2014 – Arredamento ed Edilizia
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
GENNAIO
23.1-1.2
SCUOLA DI RESTAURO
CON ASSORESTAURO E
LA SAPIENZA
Seminari (Modulo 2)
Restauro
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
FEBBRAIO
17-27
SCUOLA DI RESTAURO
CON ASSORESTAURO E
LA SAPIENZA
Seminari (Modulo 3)
Restauro
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
17-28
SCUOLA DI RESTAURO
CON ASSORESTAURO E
LA SAPIENZA
Missione operatori russi
(Modulo 4)
Restauro
Roma e
Ferrara
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
23-29
CORSO RESTAURO /
SALONE DI RESTAURO DI
FERRARA
Italia
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
MARZO
Missione giornalisti
Restauro
104
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Lapideo
Mosca
Iniziativa
realizzata per
conto di IMM
Carrara
LUOGO
NOTE
APRILE
7-12
SCUOLA DI RESTAURO
con ASSORESTAURO E LA
SAPIENZA
Seminari (Modulo 5)
10
PROGETTO TRA.DIS.MAR
– IMM CARRARA
Evento promozionale
Incontri bilaterali
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
Como
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Como/
Verona
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Restauro
con
MAGGIO
7-9
FIERA PROPOSTE
Missione giornalisti russi
Tessuti di
arredamento e
tendaggi
25-31
BUSINESS TOUR DEI
DISTRETTI PRODUTTIVI
ICE/CNA
Missione operatori russi
Arredamento/Comple
menti d’arredo
26-30
MISSIONE
IMPRENDITORIALE
FEDERLEGNO
Incontri bilaterali
Arredamento
Ufa e Kazan
Iniziativa
realizzata per
conto di
Federlegnoarr
edo
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
GIUGNO
26-31
SCUOLA DI RESTAURO
CON ASSORESTAURO E
LA SAPIENZA
16-22
SCUOLA DI RESTAURO
CON ASSORESTAURO E
LA SAPIENZA
Seminari (Modulo 6)
Seminari (Modulo 7)
Restauro
Restauro
105
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
LUGLIO
6-15
PROGETTO
INTERREGIONALE LUSSO
IN RUSSIA
Missione giornalisti russi
Arredamento e moda
Lazio,
Umbria,
Marche,
Piemonte e
Calabria
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Novosibirsk
e Omsk
Iniziativa
realizzata per
conto di
Federlegnoarr
edo
SETTEMBRE
MISSIONE
IMPRENDITORIALE
FEDERLEGNO
8-12
Incontri presso le aziende
russe
Arredamento
23-27
FIERA CERSAIE 2014
Missione giornalisti russi
Ceramica
Bologna
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
15-18
FIERA I SALONI
WORLDWIDE 2014 E
MADE EXPO 2014
Azioni di supporto in favore
della partecipazione italiana
Mosca
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
15-18
FIERA CERAMICS OF
ITALY PRESSO FIERA
MADE EXPO MOSCOW
Padiglione nazionale Italiano
aziende settore piastrelle
Ceramica
Mosca
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Iniziativa
realizzata per
conto di
Veneto
Promozione
OTTOBRE
Arredamento
Attivita'
promozionale
Agenzia ICE
2014
NOVEMBRE
9-15
VENETO PROMOZIONE
Incontri bilaterali
Arredamento
Omsk e
Irkutsk
DATA
INIZIATIVA
TIPOLOGIA
SETTORE
LUOGO
NOTE
Missione operatori russi e
incontri bilaterali
Arredamento
da definire
da definire
Venezia
Attivita'
organizzata
per conto di
Veneto
Promozione
DICEMBRE
4-5
da
definire
INCONTRI BILATERALI
SISTEMA CASA 2014
PROGETTO BUY MADE IN
VENETO 4
Missione operatori russi e
incontri bilaterali
Arredamento e
abbigliamento
106
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
19 AUTOMOTIVE E MEZZI DI TRASPORTO
Secondo i dati delle Dogane Russe, nel 2013 l’Italia si è posizionata 15° tra gli
esportatori in Russia di mezzi di trasporto, con vendite per 627 milioni di Euro (+2,9%
rispetto al 2012) e una quota di mercato dell’1,8%. L’Italia è il 15° fornitore del mercato
russo.
Secondo i dati Istat la Federazione Russa costituisce il 15° mercato di sbocco delle
nostre esportazioni settoriali.
I mezzi industriali sono i prodotti che la Federazione Russa importa di più dall’Italia, per
valore di 256 milioni di Euro (-5% rispetto al 2012), pari al 40,8% del totale del
comparto, assicurando all’Italia il 2° posto tra i fornitori del mercato russo, dopo la
Germania.
Buone anche le esportazioni di parti e accessori meccanici che, nonostante un calo
congiunturale, si sono attestate a 174 milioni di Euro (-7% rispetto al 2012).
Crescita significativa per l’export italiano di autoveicoli, in cui l’Italia ancora mantiene
una quota di mercato piuttosto ridotta (0,2% nel 2012 e 0,5% nel 2013): il 2013 ha visto
importazioni dalla Russia per 42 milioni di Euro (+29,9% rispetto al 2012).
In lieve calo nel 2013 il mercato delle imbarcazioni, che registra un -4% rispetto all’anno
precedente.
Analogo situzione per le esportazioni italiane dei mezzi a due ruote, ferme nel 2013 a 7
milioni di Euro (-11,6% rispetto al 2012) con l’Italia in 6° posizione tra i fornitori della
Federazione Russa.
In questo settore i dazi doganali oscillano tra il 5% ed il 25%. Con l’ingresso della
Federazione Russa nel WTO e la costituzione dell’Unione Doganale tra Bielorussia,
Kazakhistan e Federazione Russa si assisterà ad una graduale riduzione,
tendenzialmente entro il 2015, delle tariffe doganali applicate anche a questo settore.
Da un valore medio del 9,2% (del 2013) il dazio medio previsto (nel 2015) scenderà al
7,6%.
107
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
ESPORTAZIONI AUTOMOTIVE E MEZZI DI TRASPORTO
Valori in milioni Euro
2013
% Quota
di mercato
% Export
Italia
Var %
12/13
Posizione
TOTALE
627
1,8
100
2,9
15
Mezzi industriali
256
17,2
40,8
-5,1
2
Parti e accessori
174
2,1
27,7
-7
11
42
0,5
6,7
29,9
19
Navi e imbarcazioni
8
0,8
1,3
-4,2
21
Mezzi a due ruote
7
4
1,2
-11,6
6
Autoveicoli
Altro
139
Dogane Russe - Elaborazioni ICE Mosca – Febbraio 2014
Punti di forza e debolezza
Il settore, dove si prevede nei prossimi anni la produzione di 3,2 milioni di veicoli e la
vendita di 3,7 milioni di unità, va analizzato da diverse angolazioni:
auto di lusso: con Ferrari e Maserati l’Italia è già fra i leader nel segmento
anche se occorre investire ancora molto nel brand awarness e nella
fidelizzazione dei consumatori, giovani e con scarsa esperienza;
veicoli speciali, commerciali e auto fascia media: oltre alle intese concluse
da IVECO con partner russi per l’assemblaggio di veicoli blindati Lince e da
Case New Holland per quello di trattori e mietitrebbia, il Gruppo Fiat, nel 2012,
aveva siglato una lettera di intenti con Sberbank, per un investimento del
valore di 850 milioni di Euro per l’assemblaggio di 120.000 veicoli l’anno, della
linea Jeep e di altri modelli, con uno stabilimento produttivo greenfield a San
Pietroburgo ed uno insieme alla casa automobilistica ZIL nella Regione di
Mosca. Nel 2013 questi progetti sono rimasti in stand-by:
componenti: importante la presenza di imprese italiane nel settore della
componentistica auto e veicoli commerciali. Pirelli, assieme a Russian
Technologies e Sibur Holding, ha attuato un cospicuo investimento in una joint
venture che controlla all’incirca il 20% del mercato di pneumatici per
autovetture in Russia;
molto interesante il progetto presentato da ANFIA nel 2013 di creare un
cluster dell’automotive italiano in Russia. Si tratta di una iniziativa che
intende costruire un nucleo dell’indotto (componentistica) fatto da imprese
italiane complementari con i cinque poli produttivi dell’automotive in Russia
(Kaliningrad, San Pietroburgo, Kaluga, Taganrog e Togliattigrad) dove i grandi
produttori mondiali sono presenti. L’obiettivo non è solo quello di trovare
sbocchi commerciali nell’area, ma favorire l’insediamento produttivo da parte
della nostra componentistica.
108
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
20 LE IMPRESE ITALIANE NELLA FEDERAZIONE RUSSA
Nella Federazione Russa operano circa 400 imprese italiane (dato confermato
dall’Ambasciata d’Italia) di cui circa 280 sono iscritte nell’elenco redatto
dall’Agenzia ICE di Mosca su base volontaria, non esistendo un obbligo di notifica
alle istituzioni italiane. Nel citato elenco sono inserite tutte le imprese più importanti e
quindi è rappresentativo della presenza italiana.
Dall’analisi di tale presenza emergono le seguenti considerazioni:
in termini settoriali la presenza maggiore riguarda il settore meccanica e mezzi
di trasporto (36% della presenza), l’arredamento-edilizia (18%), la moda
(11%), i servizi di consulenza diversi da quelli legali (10%), i servizi legali (5%)
e l’agroalimentare (4%). In sostanza gli investimenti italiani nell’area
ricalcano l’andamento settoriale dell’interscambio e in qualche misura lo
influenzano e ne sono influenzati;
la concentrazione maggiore delle imprese è nella Municipalità di Mosca
dove è insediato oltre il 44% delle stesse (questa percentuale sale al 73,5%
all’interno del Distretto Federale Centrale), soprattutto per effetto della forte
presenza delle società di servizi (studi legali, consulenti, banche, logistica,
architetti, controllo di qualità, turismo, ecc.) che sommate rappresentano il
19% del totale. Tale presenza è stimolata dai crescenti investimenti italiani
nell’area ma è, al tempo stesso, fattore incentivante dei medesimi (spesso
l’azienda sceglie di investire proprio dove trova una rete di consulenti di
fiducia);
la forma societaria si è evoluta nel tempo a favore di presenze sempre
più strutturate. Negli ultimi anni l’ufficio di rappresentanza, seppur ancora
maggioritario, con circa il 45% delle presenze sta lasciando sempre più spazio
ad altre forme più strutturate di insediamento costituite da investimenti
produttivi (capitali italiani con partnership locali), società di trading e di servizi
in generale;
il volume degli investimenti produttivi italiani nella Federazione Russa è
rilevante ma non ancora all’altezza delle potenzialità offerte dal Paese. La
successiva analisi dei singoli comparti e la naturale complementarità delle due
economie evidenzia infatti che la nostra presenza produttiva nella
Federazione Russa presenta indubbi margini di miglioramento.
109
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Ripartizione delle imprese italiane nella Federazione Russa
per settore
Settore di Attività
N. imprese
% sul Tot.
Meccanica
98
36%
Arredamento e edilizia
51
18%
Abbigliamento e accessori
29
11%
Servizi e consulenza
27
10%
Studi legali, tributari e commerciali
13
5%
Agroalimentare e ristorazione
11
4%
Settore bancario e assicurativo
6
2%
Chimico e farmaceutico
5
2%
Logistica e trasporti
4
1%
Medicale, benessere e cosmetica
3
1%
Altro
27
10%
Meccanica
Arredamento e Edilizia
Abbigliamento e Accessori
Servizi e Consulenza
Studi Legali, Tributari e Commerciali
Agroalimentare e Ristorazione
Settore Finanziario, Bancario e Assic.
Chimico-Farmaceutico
Logistica e Trasporti
Medicale-Benessere-Cosmetica
Altro
2%
4%
2%
10%
36%
5%
10%
11%
18%
110
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Ripartizione delle imprese italiane nella Federazione Russa
per tipo di investimento
6%
12%
45%
17%
20%
Uffici di rappresentanza
Trading
Investimenti produttivi
Servizi
Altro
Distribuzione geografica delle imprese italiane nei Distretti federali russi
2.8%
6.7%
0.4%
12.0%
4.6%
73.5%
D.F. Centrale
D.F. Nord Occidentale
D.F. Meridionale
D.F. del Volga
D.F. degli Urali
D.F. di Siberia
111
Agenzia ICE di Mosca
Settembre 2014
Misure Restrittive
Federazione Russa e
Sanzioni Unione Europea
Agenzia ICE Mosca
22 Settembre 2014
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
Premessa
L’analisi seguente prende in esame sia le misure restrittive introdotte dalla
Federazione Russa che le sanzioni economiche varate dal Consiglio dell’Unione
Europea.
I dati statistici presentati sono tratti da Dogane Russe (aprile) e ISTAT (giugno) e, ad
oggi, arrivano fino a giugno 2014.
L’Agenzia ICE di Mosca (nel documento che segue), oltre alla presentazione dei
provvedimenti adottati, ha anche elaborato il dato storico delle esportazioni italiane
verso Russia (ISTAT) o importazioni russe dall’Italia (Dogane Russe) nel periodo
2011 – aprile/giugno 2014, al fine di valutare il potenziale impatto minimo che le
misure restrittive avranno sull’export italiano.
A questo deve essere aggiunto il “danno indiretto” per i prodotti esportati mediante
triangolazioni e per le imprese italiane operanti in Russia, tanto sul fronte produttivo
che distributivo, che risultano fortemente penalizzate dall’impossibilita’ di importare i
prodotti colpiti da sanzioni. Questa categoria di effetti, ancorche’ rilevante, non e’
tuttavia calcolabile con precisione.
Occorre infine rilevare che l’Agenzia ICE di Mosca, su indicazione del Ministero dello
Sviluppo Economico e d’intesa con il Ministero degli Affari Esteri, continua ad
operare regolarmente sia dal punto di vista dell’attivita’ promozionale che in termini di
attivita’ di assistenza prestata alle aziende italiane interessate ad operare nella
Federazione Russa.
Inoltre, ICE Mosca svolge una costante azione di monitoraggio sugli effetti delle
misure restrittive nel mercato; pertanto Istituzioni, associazioni e imprese italiane
potranno continuare a rivolgersi al nostro Ufficio per informazioni, chiarimenti e
assistenza.
Maurizo Forte
Direttore Agenzia ICE Mosca
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
MISURE RESTRITTIVE APPLICATE DALLA FEDERAZIONE RUSSA
PRODOTTI AGROALIMENTARI
Il 6 agosto 2014 il Presidente della Federazione Russa ha, con il Decreto (Ukaz) n.
560 “Sull’applicazione di singole misure economiche speciali atte a garantire la
sicurezza della Federazione Russa”, introdotto il divieto di importare in Russia
alcune categorie di alimenti per un periodo non superiore a un anno, demandando al
Governo di determinare in tempi brevi gli elenchi dei Paesi stranieri esportatori
soggetti a tale divieto e dei prodotti inclusi nel campo di applicazione dell'atto.
Il giorno seguente, 7 agosto 2014, il Governo della Federazione Russa ha emanato il
Decreto attuativo “Sui provvedimenti di attuazione del Decreto del Presidente
della Federazione Russa del 6 agosto 2014 n. 560”, con il quale è stata
formalizzata l'introduzione del divieto di importare nella Federazione Russa, per un
anno, determinati prodotti agricoli, materie prime e prodotti alimentari, tra i quali
figurano carni bovine e suine, pollame, pesce, formaggi e latticini, frutta e verdura
prodotte (come attestato dal certificato di origine della merce) negli Stati Uniti
d’America, nei paesi dell’Unione Europa, in Canada, Australia e Norvegia. Sono
esclusi dal campo di applicazione delle misure in questione alcolici, bevande, pasta e
prodotti da forno, prodotti per l'infanzia e merci acquistate all’estero per consumo
privato.
Infine, con il Decreto n. 830 del 20 agosto 2014 sono state introdotte
delle eccezioni al bando in esame. Nello specifico è stata ripristinata la possibilità di
importare nella Federazione Russa i seguenti prodotti:
 avannotti di salmone atlantico (Salmo salar) e di trota (Salmo trutta)
 latte senza lattosio e latticini senza lattosio
 patate da semina, cipolle da semina, mais ibrido da semina, piselli da semina
 additivi biologicamente attivi; dei complessi di vitamine e minerali; dei
concentrati di proteine (di origine animale e vegetale) e loro miscele; fibre
alimentari; additivi alimentari (anche complessi)
Al fine dell'identificazione con precisione dei prodotti interessati al blocco si
dovrà sempre far riferimento ai codici doganali riportati nella traduzione del decreto
ufficiale. Si evidenzia che la denominazione dei prodotti - secondo quanto segnalato
nel decreto - è riportata solo per comodità di utilizzo ed in caso di discrepanza fa
quindi fede il codice doganale, tranne nei casi esplicitamente menzionati nel
documento.
Come contromisure europee all’embargo all’import di alcune categorie di prodotti
agro-alimentari posto in essere dalla Federazione Russa, la Commissione Europea
ha ufficialmente approvato, con procedura d’urgenza, due regolamenti finalizzati alla
erogazione di fondi a supporto dei produttori europei colpiti dalle conseguenze del
divieto.
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
Si tratta, in particolare, dei:
-
Regolamento UE 932/2014 relativo a specifiche voci doganali del settore
ortofrutticolo che prevede, sinteticamente, lo stanziamento di 125 milioni di
Euro con misure che vanno dal ritiro dal mercato per la distribuzione gratuita
al risarcimento per la mancata o anticipata raccolta;
Regolamento UE 950/2014 relativo a specifiche voci doganali di formaggi
che prevede, in sintesi, aiuti per l’ammasso privato di formaggio fino ad un
quantitativo complessivo pari a 155.000 tonnellate.
-
In entrambi i casi l’ente esecutore per l’Italia e’ l’AGEA e le domande di pagamento
possono essere presentate fino al 31 dicembre 2014 (per maggiori informazioni
consultare il sito http://www.agea.gov.it/portal/AGEAPageGroup/HomeAGEA).
Per quanto riguarda il mercato delle carni (bovine, ovine, suine e avicole) non e’ stata
finora adottata alcuna misura da parte europea.
Le Tabelle allegate 1 e 2 analizzano le esportazioni italiane verso la Russia del
settore agroalimentare (sempre con fonti Dogane Russe e Istat) separando le voci
sanzionate – in alto nella tabella – da quelle non colpite. Da queste tabelle emerge
che:

secondo le Dogane Russe nel 2013 l’export totale italiano nel comparto e’
stato di 1.072 milioni di Euro di cui 221 milioni di prodotti soggetti a
sanzione, pari al 20,6% del totale;

secondo Istat nel 2013 l’export totale italiano nel comparto e’ stato di 688
milioni di Euro di cui 163 milioni di prodotti soggetti a sanzione;

la differenza dei valori fra le fonti e’ notevole e potrebbe essere determinata
dal fatto (ma sul punto e’ difficile avere certezza) che i dati russi
includerebbero, a differenza di quelli Istat, parte dei prodotti italiani
triangolati;

utilizzando i dati russi e’ possibile stimare per il 2014 mancate esportazioni
dall’Italia per circa 100 milioni di Euro (quindi meno della meta’ del totale
2013, dato che le sanzioni sono state applicate a partire dal 7 agosto 2014),
mentre per il 2015 la perdita potrebbe raggiungere 250 milioni di Euro
(quindi di circa un 10% superiore alle esportazioni 2013, supponendo che
queste nell’anno in esame sarebbero potute crescere sia in quantita’ che
per i prezzi unitari);

le sanzioni hanno colpito l’intero comparto dell’ortofrutta fresca/secca,
l’intero comparto del latte/derivati e l’intero comparto del pesce (marginale
per l’Italia). Il settore delle carni fresche/lavorate e’ stato invece colpito in
parte e secondo l’interpretazione effettuata dall’Associazione dei categoria
Assica “dalla disamina della lista dei codici doganali inseriti nel Decreto del
Governo Russo del 7.8.2014 sembrerebbe che tutte le carni, le preparazioni
e i prodotti a base di carne siano oggetto del blocco ad esclusione dei
prodotti cotti derivanti da tagli anatomici interi (es. prosciutto cotto, spalle
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
colle, lombate…) e lo strutto. Tuttavia si consiglia alle aziende di verificare
qualsiasi esportazione direttamente con il proprio importatore in Russia”.

oltre al danno diretto da mancato export verso la Russia e’ possibile
individuare almeno tre categorie di danni indiretti la cui quantificazione non
appare pero’ agevole:
a) alcuni prodotti italiani (in particolare ortofrutta) venivano esportati in
Russia anche attraverso triangolazioni con i nostri partner europei
come Germania, Olanda, ecc.. E’ quindi possibile che il valore
complessivo dei prodotti italiani con destinazione finale Russia sia
superiore a quello rilevato dalle statistiche;
b) le aziende italiane operanti in Russia nel comparto agroalimentare, sia
con attivita’ di distribuzione che produttiva, hanno subito in taluni casi
forti ridimensionamenti del loro fatturatto o difficolta’ a proseguire con
regolarita’ la produzione;
c) i prodotti che non verranno destinati alla Russia saranno riversati sui
mercati europei determinando un eccesso di offerta e un possibile
calo dei prezzi tanto che la Commissione Europea ha deciso di varare
i due regolamenti sopracitati con procedura d’urgenza.
La Tabella 3 esamina per i paesi della UE (ma a titolo di analisi anche per quelli non
colpiti dal bando) il rapporto fra l’export totale e quello dei prodotti sanzionati.
Interessante rilevare che tutti i principali partner della UE hanno subito una perdita
percentuale sensibilmente piu’ elevata di quella italiana.
(Si rinvia agli allegati per il dettaglio delle categorie merceologiche)
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
ABBIGLIAMENTO, TESSUTI E CALZATURE
In data 11 agosto 2014, il Governo russo ha adottato una nuova normativa
restrittiva in materia di appalti pubblici, inerente il divieto di acquisto di tessuti,
calzature e capi di abbigliamento di produzione straniera da parte di istituzioni
pubbliche e di enti soggetti a controllo pubblico.
In particolare, il Decreto governativo n. 791 dell’11 agosto 2014
"Sull'imposizione del divieto di introdurre prodotti dell’industria leggera di
produzione straniera da parte di soggetti pubblici per l’effettuazione di acquisti
volti alla soddisfazione di necessità federali", proibirà esclusivamente agli enti
pubblici russi, a partire dal primo settembre 2014, di acquistare prodotti tessili,
abbigliamento, calzature, valigie e pelli prodotti fuori dall’Unione Doganale tra
Russia, Bielorussia e Kazakhstan.
Il provvedimento non potrà essere censurato presso l'Organizzazione Mondiale del
Commercio (OMC) o in altra sede internazionale, dal momento che la Russia non ha
ad oggi sottoscritto l'accordo OMC regolante la disciplina del "government
procurement" (GPA).
(In allegato la traduzione non ufficiale effettuata da quest'Ufficio dell'elenco di prodotti
soggetti al blocco)
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
PELLAMI
Con l’approvazione del Decreto governativo n. 826 del 19 agosto 2014
“Sull’introduzione del divieto di esportare semilavorati di pelle dal territorio
della Federazione Russa” il Governo russo ha introdotto un blocco
semestrale(vigente dal primo ottobre 2014 al primo aprile 2015) all'esportazione di
pelli semilavorate verso Paesi stranieri.
La misura richiama l'articolo 8 dell’ “Accordo sulle modalità per l’introduzione e
l’applicazione di misure riguardanti il commercio estero nel territorio unico doganale
nei confronti di paesi terzi” dell’Unione Doganale tra Russia, Bielorussia e
Kazakhstan del 9 giugno 2009, che, conformemente a quanto previsto dall’art. 11.2
del l'accordo GATT 1994, sottoscritto dalla Federazione Russa al momento
dell'adesione all'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), contempla la
possibilità di porre in essere limitazioni quantitative alle esportazioni ove ciò sia
necessario al fine di risolvere squilibri connessi alla penuria di determinati prodotti sul
mercato interno.
Quanto ai prodotti oggetto del blocco, tra essi rientrano le pelli conciate allo stato
umido di bovini ed equini senza pelliccia (codici doganali TN VED 4104 11 e 4104
19).
Sulla base dei dati statistici forniti dalle Dogane russe (vedere allegato) nel 2013
l'Italia si è attestata primo cliente dei prodotti oggi oggetto del blocco, con un totale di
importazioni di 55 milioni di euro nel 2013 (+16%) e 22 milioni di euro nel primi
quattro mesi del 2014 (+20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
SANZIONI APPLICATE DALL’UNIONE EUROPEA
Le sanzioni economiche che l'UE ha introdotto dal 31 luglio nei confronti della
Federazione Russa (FR) colpiscono l'esportazione di tecnologia upstream, e in
particolare quella dei prodotti elencati dal Regolamento UE 833/2014 (come
integrato dal Comunicato ufficiale del MISE dell'8 agosto 2014).
In particolare, conformemente all'art. 3.1 del regolamento 833, chi intende esportare
in Russia le merci elencate dall’Allegato II al regolamento stesso deve
necessariamente munirsi di apposita autorizzazione rilasciata dai competenti uffici
del MISE (previo espletamento della procedura prevista dall'art. 11 del Regolamento
UE 428/2009 per l’esportazione di merci con doppia destinazione d'uso).
Ai sensi dell’art. 3.5 del Regolamento 833 vige invece un divieto totale di vendere,
fornire, trasferire ed esportare a end-users russi attrezzature destinate ad attività
esplorative/estrattive in depositi di scisto bituminoso (c.d. shale oil) ovvero da
svolgersi in acque profonde o artiche. Inoltre, a seguito dell’inasprimento della
disciplina del Regolamento 833 attuata con il successivo Regolamento UE 960/2014
del 12 settembre 2014, un’analoga previsione opera con riguardo ai prodotti con
doppia destinazione d’uso destinati a nove imprese russe del settore tecnologico e
militare indicate nel neoaggiunto Allegato IV del regolamento 833 (a prescindere
dalle modalità dell’utilizzo finale di detti prodotti).
Rimandando alla disciplina procedurale prevista dal già richiamato art. 11 del
Regolamento UE 428/2009, raccomandiamo di contattare gli uffici preposti del MISE
(Direzione Generale per la Politica Commerciale Internazionale, Div. IV Esportazioni
di beni a duplice uso ed embarghi - referente Dott. Massimo Cipolletti, tel. +39 06
5993 2439, email [email protected]) al fine di ottenere maggiori informazioni di
ordine pratico circa l'impianto documentale da predisporre e sottoporre alla
commissione ministeriale che materialmente esaminerà la domanda dell'impresa
esportatrice e, previo accertamento della sussistenza di tutte le condizioni necessarie
circa la destinazione d'uso delle merci in questione, auspicabilmente rilascerà
l'autorizzazione richiesta.
Ciò considerato, ricordiamo che le sanzioni europee nei confronti della Russia
colpiscono anche il settore militare (divieto di esportare equipaggiamento militare a
end-users russi) e quello finanziario (divieto di acqustare titoli obbligazionari con
scadenza maggiore di 30 giorni emessi da alcune tra le maggiori banche e imprese
russe), nonché una serie di persone fisiche e giuridiche elencate nella versione
consolidata del Regolamento UE 269/2014.
Di seguito gli estremi di banche e imprese russe soggette a specifici provvedimenti
sanzionatori e i corrispondenti riferimenti normativi:
-
5 Banche e 6 imprese soggette a sanzioni finanziare ex art. 5 Reg. 833/2014
come modificato dal Reg. 960/2014: Sberbank, Gazprombank, VTB Bank,
Rosselkhozbank, Vneshekonombank, OPK Oboronprom, United Aircraft
Corporation, Uralvagonzavod, Rosneft, Transneft, Gazpromneft.
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
-
9 Imprese soggette a sanzioni commerciali ex art. 2bis Reg. 833/2014 come
modificato dal Reg. 960/2014: JSC Sirius, OJSC Stankoinstrument, OAO JSC
Chemcomposite, JSC Kalashnikov, JSC tula Arms Plant, NPK Technologii
Machinostroenija, OAO Wysokototschnye Kompleksi, OAO Almaz Antey,
OAO NPO Bazalt.
-
119 persone fisiche e varie persone giuridiche russe, ucraine e crimeane
coinvolte negli eventi verificatisi in Ucraina dall’inverno scorso ed elencate
nella versione consolidata del Regolamento UE 269/2014.
Dall'analisi dei dati Dogane russe, emerge che l'Italia nel 2013 ha esportato prodotti
oggi interessati dalle sanzioni per 108 milioni di Euro (-3% rispetto al 2012), mentre
nel primo quadrimestre 2014 il valore raggiunto è stato di 26 milioni di Euro.
(In allegato, copia del Regolamento 833/2014, della Comunicazione ufficiale del
MISE dell’8 agosto 2014, del Regolamento 960/2014 e dei dati statistici relativi ai
codici doganali soggetti a sanzioni)
Agenzia ICE di Mosca
22 settembre 2014
ESPORTAZIONI ITALIANE DI PRODOTTI AGROALIMENTARI IN RUSSIA RELATIVE AI CODICI DOGANALI
INSERITI NELLE SANZIONI APPROVATE DAL GOVERNO DELLA FEDERAZIONE RUSSA IN DATA 7.8.2014 E
SUCCESSIVE MODIFICHE DEL 20.08.2014
CATEGORIA *)***) (note ultima pagina)
Ortofrutticoli freschi e secchi
Patate, fresche o refrigerate (ad eccezione di patate da
semina)
Pomodori, freschi o refrigerati
Cipolle, scalogni, agli, porri ed altri ortaggi agliacei, freschi
o refrigerati (ad eccezione di cipolle da semina)
Cavoli, cavolfiori, cavoli ricci, cavoli rapa e simili prodotti
commestibili del genere Brassica, freschi o refrigerati
Lattughe (Lactuca sativa) e cicorie (Cichorium spp.),
fresche o refrigerate
Carote, navoni, barbabietole da insalata, salsefrica o barba
di becco, sedani-rapa, ravanelli e simili radici commestibili,
freschi o refrigerati
Cetrioli e cetriolini, freschi o refrigerati
Legumi da granella, anche sgranati, freschi o refrigerati
Altri ortaggi, freschi o refrigerati
CODICE
della nomenclatura delle
merci nell’attivita’
economica con l’estero
dell’Unione Doganale
(TN VED TC)
ESPORTAZIONI ESPORTAZIONI
2013
2014/4
131.000.000
0701
(ad eccezione di
0701100000)
0702 00 000
0703
(ad eccezione di
0703101100)
0704
0705
0706
0707 00
0708
0709
43.000.000
Ortofrutticoli freschi e secchi - SEGUE
Ortaggi o legumi, anche cotti, in acqua o al vapore,
congelati
Ortaggi o legumi temporaneamente conservati (per
esempio: mediante anidride solforosa o in acqua salata,
solforata o addizionata di altre sostanze atte ad assicurarne
temporaneamente la conservazione), ma non atti per
l'alimentazione nello stato in cui sono presenti
Ortaggi o legumi, secchi, anche tagliati in pezzi o a fette
oppure tritati o polverizzati, ma non altrimenti preparati (ad
eccezione di mais ibrido da semina)
Legumi da granella secchi, sgranati, anche decorticati o
spezzati (ad eccezione di piselli da semina)
Radici di manioca, d'arrow-root o di salep, topinambur,
patate dolci e altre simili radici e tuberi ad alto tenore di
fecola o di inulina, freschi, refrigerati, congelati o essiccati,
anche tagliati in pezzi o agglomerati in forma di pellets;
midollo della palma di sagu’
Noci di cocco, noci del Brasile e noci di acagiù, fresche o
secche, anche sgusciate o decorticate
Altre frutta a guscio, fresche o secche, anche sgusciate o
decorticate
Banane, comprese le frutta della piantaggine, fresche o
essiccate
Datteri, fichi, ananassi, avocadi, guaiave, manghi e
mangostani, freschi o secchi
Agrumi, freschi o secchi
Uve, fresche o secche
Meloni (compresi i cocomeri) e papaie, freschi
0710
0711
0712
(ad eccezione di
0712901100)
0713
(ad eccezione di
0713101000)
0714
0801
0802
0803
0804
0805
0806
0807
Ortofrutticoli freschi e secchi - SEGUE
Mele, pere e cotogne, fresche
Albicocche, ciliege, pesche (comprese le pesche noci),
prugne e prugnole, fresche
Altra frutta fresca
Frutta anche cotta in acqua o al vapore, congelata, anche
con aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti
Frutta secca diversa da quella delle voci dal 0801 al 0806;
miscugli di frutta secche o di frutta a guscio di questo
capitolo
0808
0809
0810
0811
0813
CATEGORIA *)***) (note ultima pagina)
Carni fresche e lavorate
Carni di animali della specie bovina, fresche o refrigerate
Carni di animali della specie bovina, congelate
Carni di animali della specie suina, fresche, refrigerate o
congelate
Carni e frattaglie, commestibili di "pollame domestico" galli
e galline, anatre, oche, tacchini, tacchine e faraone,
fresche, refrigerate o congelate
Carni salate, in salamoia, essiccate o affumicate
Salsicce, salami e prodotti simili, di carne, di frattaglie o di
sangue; preparazioni alimentari a base di tali prodotti
CODICI DOGANALI
ESPORTAZIONI ESPORTAZIONI
2013
2014/4
20.000.000
2.500.000
0201
0202
0203
0207
Inclusi al punto 0210 **
1601 00
**Agli scopi dell’applicazione della presente posizione, occorre attenersi sia al codice TN VED TC sia alla denominazione
della merce.
Dalla disamina della lista dei codici doganali inseriti nel Decreto del Governo Russo del 7.8.2014 sembrerebbe che tutte le carni, le
preparazioni e i prodotti a base di carne siano oggetto del blocco ad esclusione dei prodotti cotti derivanti da tagli anatomici interi (es.
prosciutto cotto, spalle colle, lombate…) e lo strutto. Tuttavia e’ opportuno che le aziende, prima di effettuare qualsiasi esportazione,
verificassero direttamente con il proprio importatore in Russia. (Fonte Assica)
CATEGORIA *)***) (note ultima pagina)
Latte, formaggi e derivati (ad eccezione del latte senza
lattosio e dei latticini senza lattosio)**
Latte e crema di latte, non concentrati e senza aggiunta di
zuccheri o di altri dolcificanti
CODICI DOGANALI
ESPORTAZIONI ESPORTAZIONI
2013
2014/4
51.000.000
16.000.000
0401**
Latte e crema di latte, concentrati o con aggiunta di
zuccheri o di altri dolcificanti
0402**
Latticello, latte e crema coagulati, iogurt, chefir e altri tipi di
latte e creme fermentati o acidificati, anche concentrati o
con aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti o con aggiunta
di aromatizzanti, di frutta o cacao
Siero di latte, anche concentrato o con aggiunta di zuccheri
o di altri dolcificanti; prodotti costituiti di componenti naturali
del latte, anche con aggiunta di zuccheri o di altri
dolcificanti, non nominati o non compresi altrove
Burro ed altre materie grasse provenienti dal latte; paste da
spalmare lattiere
0403**
Formaggi e latticini
0406**
0404**
0405**
**Agli scopi dell’applicazione della presente posizione, occorre attenersi sia al codice TN VED TC sia alla denominazione
della merce.
CATEGORIA *)***) (note ultima pagina)
Alimentari diversi (a eccezione degli additivi
biologicamente attivi; dei complessi di vitamine e
minerali; dei concentrati di proteine (di origine animale
e vegetale) e loro miscele; fibre alimentari; additivi
alimentari (anche complessi)**
Altri prodotti alimentari, non contenenti grassi di latte,
saccarosio, isoglucosio, glucosio e amido (......)
Miscela o prodotti pronti commestibili, costituiti dai grassi
animali o vegetali o dagli oli o dalle proprie frazioni,(......)
Formaggini
Altri prodotti alimentari, non nominati o non compresi
altrove
Estratto di malto, contenente dell’estratto secco di malto
90% mass. o di piu’
Altri prodotti alimentari finiti a base di farine, semolini,
amidi, fecole o estratti di malto (......)
CODICI DOGANALI
ESPORTAZIONI ESPORTAZIONI
2013
2014/4
15.000.000
6.000.000
2106 909200**
2106 909804**
2106 909805**
2106 909809**
1901 901100**
1901 909100**
**Agli scopi dell’applicazione della presente posizione, occorre attenersi sia al codice TN VED TC sia alla denominazione
della merce.
CATEGORIA *)***) (note ultima pagina)
CODICI DOGANALI
ESPORTAZIONI ESPORTAZIONI
2013
2014/4
800.000
300.000
Pesci e crostacei
Pesci vivi (ad eccezione degli avannotti di salmone
0301**
atlantico (Salmo salar) e di trota (Salmo trutta)
Pesci, commestibili, freschi o refrigerati (escl. filetti di pesce
0302
e di altra carne di pesce della voce 0304)
Pesci, congelati, commestibili (escl. filetti di pesce e altra
0303
carne di pesce della voce 0304)
Filetti di pesci ed altra carne di pesci (anche tritata), freschi,
0304
refrigerati o congelati
Pesci secchi, salati o in salamoia; pesci affumicati, anche
0305
cotti prima o durante l'affumicatura; farine, polveri e
agglomerati in forma di pellets di pesci, atti
all'alimentazione umana
Crostacei commestibili, anche sgusciati, vivi, freschi,
0306
refrigerati, congelati, secchi, salati o in salamoia, incl.
crostacei non sgusciati, precedentemente cotti in acqua o
al vapore, crostacei anche sgusciati affumicati, anche cotti
prima o durante l'affumicatura; farine, polveri e agglomerati
in forma di pellet di crostacei, atti all’alimentazione umana
Molluschi commestibili, anche separati dalla loro conchiglia,
0307
vivi, freschi, refrigerati, congelati, secchi, salati o in
salamoia, molluschi commestibili, anche separati dalla loro
conchiglia, affumicati, anche cotti prima o durante
l'affumicatura; farine, polveri e agglomerati in forma di
pellet, atti al consumo, atti all’alimentazione umana
Invertebrati acquatici diversi dai crostacei e dai molluschi,
0308
vivi, freschi, refrigerati, congelati, secchi, salati o in
salamoia; invertebrati acquatici affumicati diversi dai
crostacei e dai molluschi, anche cotti prima o durante
l'affumicatura; farine, polveri e agglomerati in forma di
pellet, atti all’alimentazione umana
**Agli scopi dell’applicazione della presente posizione, occorre attenersi sia al codice TN VED TC sia alla denominazione
della merce.
TOTALE
217.800.000
67.800.000
Dati Dogane Russe – Valori in Euro
*Agli scopi dell’applicazione del presente elenco occorre attenersi esclusivamente al codice TN VED TC, la denominazione
della merce e’ riportata per comodita’ di utilizzo.
***Ad eccezione delle merci destinate all’alimentazione per l’infanzia
PRODOTTI SOGGETTI ALL’APPLICAZIONE DEL DECRETO DEL
GOVERNO DELLA FEDERAZIONE RUSSA n. 791 DELL’11 Agosto 2014
Ткани
Изделия готовые текстильные,
кроме одежды
Канаты, веревки, шпагат и сети
Материалы нетканые и изделия из
нетканых материалов, кроме одежды
Изделия текстильные, не
включенные в другие группировки,
прочие
Полотна кулирные и основовязаные
трикотажные
Изделия трикотажные чулочноносочные
Пуловеры, кардиганы трикотажные
и аналогичные изделия
Одежда из кожи
Спецодежда
Одежда верхняя
Белье нательное
Одежда и аксессуары, не
включенные в другие группировки,
прочие
Меха; изделия меховые
Кожа
Чемоданы, сумки дамские и
аналогичные изделия; изделия
шорно-седельные и упряжь
Обувь
Пластины, листы, полоса из
пористой резины для обувных
подметок (резина подошвенная
пористая, черная и цветная)
Пластины, листы, полоса из
непористой резины для обувных
подметок (резина подошвенная
непористая, черная и цветная)
Tessuti
Prodotti tessili finiti, escluso
l’abbigliamento
Cavi, corde, spaghi, reti
Materiali non di tessuto, prodotti di
materiali non tessuti, escluso
l’abbigliamento
Prodotti tessili non inclusi in altri
gruppi, altri prodotti
Articoli di maglia e lavorati
all’uncinetto
Articoli di calzaturifici
Pullover, cardigan di maglia e articoli
analoghi
Abbigliamento di pelle
Abbigliamento da lavoro
Soprabiti
Biancheria intima
Abbigliamento ed accessori non inclusi
in altri gruppi, altri prodotti
Articoli di pelliccia
Pelle
Valigie, borse per signora e articoli
analoghi, bardatura
Scarpe
Piastre, lamiere, striscie di gomma
porosa per scarpe (gomma di suola
porosa, nera e colorata)
Piastre, lamiere, striscie di gomma non
porosa per scarpe (gomma di suola non
porosa, nera e colorata)
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IT
L 229/1
II
(Atti non legislativi)
REGOLAMENTI
REGOLAMENTO (UE) N. 833/2014 DEL CONSIGLIO
del 31 luglio 2014
concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la
situazione in Ucraina
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 215,
vista la decisione 2014/512/PESC del Consiglio concernente misure restrittive in considerazione di azioni della Russia
che destabilizzano la situazione in Ucraina (1),
vista la proposta congiunta dell'alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della
Commissione europea,
considerando quanto segue:
(1)
Il regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio (2) attua alcune misure di cui alla decisione 2014/145/PESC (3).
Tali misure comprendono il congelamento dei fondi e delle risorse economiche di determinate persone fisiche o
giuridiche, entità e organismi e restrizioni su determinati investimenti, in risposta all'annessione illegale della
Crimea e di Sebastopoli.
(2)
Il 22 luglio 2014 il Consiglio ha concluso che, qualora la Russia non risponda alle richieste formulate nelle
conclusioni del Consiglio europeo del 27 giugno 2014 e nelle conclusioni del Consiglio del 22 luglio, si tiene
pronto a introdurre senza indugio un pacchetto di ulteriori misure restrittive significative. Si ritiene pertanto
opportuno applicare misure restrittive supplementari onde aumentare i costi delle azioni intraprese dalla Russia
per compromettere l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina e onde promuovere una solu­
zione pacifica della crisi. Le misure in questione saranno riesaminate periodicamente e potranno essere sospese o
revocate, oppure integrate da altre misure restrittive, alla luce degli sviluppi in loco.
(3)
È opportuno applicare restrizioni sulle esportazioni di determinati beni e tecnologie a duplice uso, ai sensi del
regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio (4), e sulla prestazione dei servizi connessi, nonché applicare restri­
zioni su determinati servizi connessi alla fornitura di armi e materiale militare qualora gli Stati membri applichino
un embargo su tali beni. Questo divieto non dovrebbe incidere sulle esportazioni di prodotti e tecnologie a
duplice uso, anche per l'aeronautica e l'industria spaziale, per uso non militare e/o per gli utenti finali non mili­
tari.
(4)
È inoltre opportuno applicare restrizioni, sotto forma di obbligo di autorizzazione preventiva, sulla vendita, sulla
fornitura, sul trasferimento o sull'esportazione, diretti o indiretti, di determinate tecnologie per l'industria petroli­
fera in Russia.
(5)
È altresì opportuno applicare restrizioni sull'accesso al mercato dei capitali per determinati enti finanziari, esclusi
gli enti con sede in Russia dotati di status internazionale stabiliti da accordi intergovernativi e aventi la Russia tra
gli azionisti. Altri servizi finanziari, quali le attività di deposito, i servizi di pagamento e i prestiti agli enti di cui
al presente regolamento o presso tali enti, diversi da quelli di cui all'articolo 5, non rientrano nell'ambito di appli­
cazione del presente regolamento.
(1) Cfr. pagina 13 della presente Gazzetta ufficiale.
(2) GU L 78 del 17.3.2014, pag. 6.
(3) Decisione 2014/145/PESC del Consiglio, del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o
minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina (GU L 78 del 17.3.2014, pag. 16).
(4) Regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio, del 5 maggio 2009, che istituisce un regime comunitario di controllo delle esportazioni,
del trasferimento, dell'intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso (GU L 134 del 29.5.2009, pag. 1).
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(6)
Queste misure rientrano nell'ambito di applicazione del trattato e, pertanto, in particolare al fine di garantirne
l'applicazione uniforme in tutti gli Stati membri, è necessaria un'azione normativa a livello dell'Unione.
(7)
Il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore immediatamente per garantire l'efficacia delle misure ivi
contemplate,
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Ai fini del presente regolamento si applicano le seguenti definizioni:
a) «beni e tecnologie a duplice uso»: i prodotti elencati nell'allegato I del regolamento (CE) n. 428/2009;
b) «autorità competenti»: le autorità competenti degli Stati membri i cui siti web sono elencati nell'allegato I;
c) «assistenza tecnica»: qualsiasi supporto tecnico di riparazione, perfezionamento, fabbricazione, assemblaggio, prova,
manutenzione o altro servizio tecnico e che può assumere la forma, tra l'altro, di istruzione, pareri, formazione,
trasmissione dell'apprendimento del funzionamento o delle competenze o servizi di consulenza, comprese le forme
orali di assistenza;
d) «servizi di intermediazione»:
i) la negoziazione o l'organizzazione di operazioni dirette all'acquisto, alla vendita o alla fornitura di beni e tecno­
logie o di servizi finanziari e tecnici, anche da un paese terzo a qualunque altro paese terzo, o
ii) la vendita o l'acquisto di beni e tecnologie o di servizi finanziari e tecnici, anche ubicati in paesi terzi, per il loro
trasferimento verso un altro paese terzo;
e) «intermediazione»: i servizi e le attività seguenti:
i)
ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziari,
ii)
esecuzione di ordini per conto dei clienti,
iii) negoziazione per conto proprio,
iv)
gestione del portafoglio,
v)
consulenza in materia di investimenti,
vi)
assunzione a fermo di strumenti finanziari e/o collocamento di strumenti finanziari sulla base di un impegno
irrevocabile,
vii) collocamento di strumenti finanziari senza impegno irrevocabile,
viii) qualsiasi servizio connesso all'ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato o alla negoziazione in
un sistema multilaterale di negoziazione;
f) «valori mobiliari»: categorie di valori, esclusi gli strumenti di pagamento, che possono essere negoziati nel mercato
dei capitali, ad esempio:
i)
azioni di società e altri titoli equivalenti ad azioni di società, di partnership o di altri soggetti e certificati di depo­
sito azionario,
ii) obbligazioni o altri titoli di debito, compresi i certificati di deposito relativi a tali titoli,
iii) qualsiasi altro valore mobiliare che permetta di acquisire o di vendere tali valori mobiliari o che comporti un
regolamento a pronti;
g) «strumenti del mercato monetario»: categorie di strumenti normalmente negoziati nel mercato monetario, ad esempio
i buoni del tesoro, i certificati di deposito e le carte commerciali, a esclusione degli strumenti di pagamento;
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L 229/3
h) «ente creditizio»: un'impresa la cui attività consiste nel raccogliere depositi o altri fondi rimborsabili dal pubblico e
nel concedere crediti per proprio conto;
i) «territorio dell'Unione»: i territori degli Stati membri cui si applica il trattato, alle condizioni ivi stabilite, compreso lo
spazio aereo.
Articolo 2
1.
È vietato vendere, fornire, trasferire o esportare, direttamente o indirettamente, i beni e le tecnologie a duplice uso,
anche non originari dell'Unione, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia, o per un uso in
Russia, se i prodotti in questione sono o possono essere destinati, in tutto o in parte, a un uso militare ovvero a un
utilizzatore finale militare.
Qualora gli utenti finali siano le forze militari russe, si considera che tutti i beni e le tecnologie a duplice uso forniti siano
destinati a un uso militare.
2.
Nel decidere se concedere o meno un'autorizzazione a norma del regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio, le
autorità competenti evitano di concedere autorizzazioni di esportazione a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od
organismo in Russia, o per un uso in Russia, se hanno fondati motivi per ritenere che l'utente finale possa essere militare
o che i beni possano essere destinati a un uso finale militare.
Le autorità competenti possono tuttavia concedere un'autorizzazione qualora l'esportazione riguardi l'esecuzione di un
obbligo derivante da un contratto o da un accordo concluso prima del 1o agosto 2014.
Gli esportatori forniscono alle autorità competenti tutte le pertinenti informazioni necessarie per la loro domanda di
autorizzazione di esportazione.
Articolo 3
1.
Occorre un'autorizzazione preventiva per vendere, fornire, trasferire o esportare, direttamente o indirettamente, le
tecnologie elencate nell'allegato II, anche non originarie dell'Unione, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od orga­
nismo in Russia o in qualsiasi altro paese, se tali attrezzature o tecnologie sono destinate a un uso in Russia.
2.
Per ogni vendita, fornitura, trasferimento o esportazione per cui è richiesta un'autorizzazione ai sensi del presente
articolo, tale autorizzazione è concessa dalle autorità competenti dello Stato membro in cui è stabilito l'esportatore
conformemente alle modalità previste all'articolo 11 del regolamento (CE) n. 428/2009. L'autorizzazione è valida in tutto
il territorio dell'Unione.
3.
L'allegato II comprende determinate tecnologie adatte per il settore petrolifero da utilizzare per la prospezione e la
produzione di petrolio in acque profonde, per la prospezione e la produzione di petrolio nell'Artico o per progetti rela­
tivi allo scisto bituminoso in Russia.
4.
Gli esportatori forniscono alle autorità competenti tutte le pertinenti informazioni necessarie per la loro domanda
di autorizzazione di esportazione.
5.
Le autorità competenti non concedono autorizzazioni per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione
delle tecnologie di cui all'allegato II se hanno fondati motivi per stabilire che le tecnologie vendute, fornite, trasferite o
esportate siano destinate a progetti relativi alla prospezione e alla produzione di petrolio in acque profonde, a progetti
relativi alla prospezione e alla produzione di petrolio nell'Artico ovvero a progetti relativi allo scisto bituminoso in
Russia.
Le autorità competenti possono tuttavia concedere un'autorizzazione qualora l'esportazione riguardi l'esecuzione di un
obbligo derivante da un contratto o da un accordo concluso prima del 1o agosto 2014.
6.
Conformemente alle condizioni di cui al paragrafo 5, le autorità competenti possono annullare, sospendere, modifi­
care o revocare un'autorizzazione all'esportazione da esse già concessa.
7.
Qualora un'autorità competente rifiuti di concedere un'autorizzazione o annulli, sospenda, limiti sostanzialmente o
revochi un'autorizzazione a norma dei paragrafi 5 o 6, lo Stato membro interessato ne informa gli altri Stati membri e
la Commissione e comunica loro le informazioni pertinenti, nel rispetto delle disposizioni sulla riservatezza delle infor­
mazioni di cui al regolamento (CE) n. 515/97 del Consiglio (1).
(1) Regolamento (CE) n. 515/97 del Consiglio, del 13 marzo 1997, relativo alla mutua assistenza tra le autorità amministrative degli Stati
membri e alla collaborazione tra queste e la Commissione per assicurare la corretta applicazione delle normative doganale e agricola
(GU L 82 del 22.3.1997, pag. 1).
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8.
Prima che uno Stato membro conceda un'autorizzazione a norma del paragrafo 5 per una transazione sostanzial­
mente identica a una transazione che è oggetto di un diniego ancora valido emesso da un altro Stato membro o da altri
Stati membri a norma dei paragrafi 6 e 7, esso consulta lo Stato membro o gli Stati membri che avevano emesso il
diniego. Se, a seguito di tale consultazione, lo Stato membro interessato decide di concedere l'autorizzazione, esso ne
informa gli altri Stati membri e la Commissione, fornendo tutte le informazioni pertinenti per giustificare la sua deci­
sione.
Articolo 4
1.
È vietato:
a) fornire, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica connessa ai beni e alle tecnologie inclusi nell'elenco comune
delle attrezzature militari (1), o alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso dei beni inseriti in tale
elenco, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia o per un uso in Russia;
b) fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria connessi ai beni e alle tecnologie inclusi
nell'elenco comune delle attrezzature militari, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione o garanzia
dei crediti all'esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di tali prodotti, o per la presta­
zione della relativa assistenza tecnica, a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia o per un
uso in Russia;
c) fornire, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica o servizi di intermediazione connessi ai beni e alle tecno­
logie a duplice uso, o alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso di tali beni o tecnologie, a qualsiasi
persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia, o per un uso in Russia, se i prodotti in questione sono o
possono essere destinati, in tutto o in parte, a un uso militare ovvero a un utilizzatore finale militare;
d) fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria connessi ai beni e alle tecnologie a
duplice uso, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la
fornitura, il trasferimento o l'esportazione di tali prodotti, o per la prestazione della relativa assistenza tecnica, a qual­
siasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia o per un uso in Russia, se i prodotti in questione sono
o possono essere destinati, in tutto o in parte, a un uso militare ovvero a un utilizzatore finale militare.
2.
I divieti di cui al paragrafo 1 non pregiudicano l'esecuzione di un obbligo derivante da un contratto o da un
accordo concluso prima del 1o agosto 2014, e la prestazione di assistenza necessaria per la manutenzione e la sicurezza
delle capacità esistenti all'interno dell'Unione.
3.
È soggetta ad autorizzazione da parte dell'autorità competente interessata la fornitura di:
a) assistenza tecnica o servizi di intermediazione connessi alle tecnologie elencati nell'allegato II, nonché alla fornitura,
alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso di detti prodotti, direttamente o indirettamente, a qualsiasi persona
fisica o giuridica, entità od organismo in Russia oppure, se tale assistenza riguarda tecnologie destinate a un uso in
Russia, a qualsiasi persona, entità od organismo in qualsiasi altro paese;
b) finanziamenti o assistenza finanziaria connessi alle tecnologie di cui all'allegato II, compresi in particolare sovven­
zioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione
di tali prodotti, o per la prestazione della relativa assistenza tecnica, direttamente o indirettamente, a qualsiasi persona
fisica o giuridica, entità od organismo in Russia oppure, se tale assistenza riguarda tecnologie destinate a un uso in
Russia, a qualsiasi persona, entità od organismo in qualsiasi altro paese.
4.
Ove sia richiesta un'autorizzazione a norma del paragrafo 2 del presente articolo si applica, mutatis mutandis, l'arti­
colo 3, in particolare i paragrafi 2 e 5.
Articolo 5
Sono vietati l'acquisto, la vendita, l'intermediazione o l'assistenza all'emissione, diretti o indiretti, ovvero qualunque altra
negoziazione su valori mobiliari e strumenti del mercato monetario con scadenza superiore a 90 giorni, emessi dopo il
1o agosto 2014 da:
a) un ente creditizio principale o un altro ente principale incaricato esplicitamente di promuovere la competitività dell'e­
conomia russa, la sua diversificazione e gli investimenti, stabilito in Russia, di proprietà o controllo pubblici per oltre
il 50 % al 1o agosto 2014 elencato nell'allegato III;
b) una persona giuridica, entità o organismo stabiliti al di fuori dell'Unione i cui diritti di proprietà sono detenuti per il
50 % o oltre da un'entità elencata nell'allegato III; o
c) una persona giuridica, entità o organismo che agisce per conto o sotto la direzione di un'entità di cui alla lettera b)
del presente paragrafo o elencata nell'allegato III.
(1) Ultima versione pubblicata nella GU C 107 del 9.4.2014, pag. 1.
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Articolo 6
1.
Gli Stati membri e la Commissione si informano reciprocamente delle misure adottate ai sensi del presente regola­
mento e condividono qualsiasi altra informazione pertinente a loro disposizione riguardante il presente regolamento, in
particolare le informazioni concernenti:
a) le autorizzazioni concesse a norma dell'articolo 3;
b) i problemi di violazione e di applicazione delle norme e le sentenze pronunciate dagli organi giurisdizionali nazio­
nali.
2.
Ciascuno Stato membro comunica immediatamente agli altri Stati membri e alla Commissione tutte le altre infor­
mazioni pertinenti in suo possesso tali da pregiudicare l'effettiva attuazione del presente regolamento.
Articolo 7
La Commissione è autorizzata a modificare l'allegato I sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri.
Articolo 8
1.
Gli Stati membri stabiliscono norme sulle sanzioni applicabili alle violazioni delle disposizioni del presente regola­
mento e adottano tutte le misure necessarie per garantirne l'attuazione. Le sanzioni devono essere effettive, proporzio­
nate e dissuasive.
2.
Gli Stati membri notificano alla Commissione le norme di cui al paragrafo 1 subito dopo l'entrata in vigore del
presente regolamento e la informano di ogni successiva modifica.
Articolo 9
1.
Gli Stati membri designano le autorità competenti di cui al presente regolamento e le identificano sui siti web elen­
cati nell'allegato I. Gli Stati membri notificano alla Commissione le eventuali modifiche degli indirizzi dei loro siti web
elencati nell'allegato I.
2.
Gli Stati membri notificano alla Commissione le proprie autorità competenti, compresi gli estremi delle stesse,
subito dopo l'entrata in vigore del presente regolamento e informano la Commissione di ogni eventuale successiva modi­
fica.
3.
Laddove il presente regolamento imponga di notificare, informare o comunicare in altro modo con la Commis­
sione, l'indirizzo e gli altri estremi da usare per queste comunicazioni sono quelli indicati nell'allegato I.
Articolo 10
Le azioni compiute da persone fisiche o giuridiche, entità o organismi non comportano alcun genere di responsabilità a
loro carico se non sapevano, e non avevano alcun motivo ragionevole di sospettare, che le loro azioni avrebbero violato
le misure previste dal presente regolamento.
Articolo 11
1.
Non è concesso alcun diritto in relazione a contratti o transazioni sulla cui esecuzione abbiano inciso, direttamente
o indirettamente, integralmente o in parte, le misure istituite ai sensi del presente regolamento, anche a fini di indennizzo
o diritto analogo, ad esempio un diritto di compensazione o un diritto coperto da garanzia, segnatamente una proroga o
il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia, in particolare finanziaria, indipendentemente dalla sua forma, se
la richiesta è presentata da:
a) entità di cui all'articolo 5, lettera b) o c), o elencate nell'allegato III;
b) qualsiasi altra persona, entità o organismo russo;
c) qualsiasi persona, entità o organismo che agisca per tramite o per conto di una delle persone, delle entità o degli
organismi di cui alle lettere a) o b) del presente paragrafo.
L 229/6
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2.
In ogni procedura volta all'esercizio di un diritto, l'onere della prova che l'esercizio del diritto non è vietato dal
paragrafo 1 incombe alla persona che intende esercitare il diritto.
3.
Il presente articolo lascia impregiudicato il diritto delle persone, delle entità e degli organismi di cui al paragrafo 1
al controllo giurisdizionale dell'inadempimento degli obblighi contrattuali a norma del presente regolamento.
Articolo 12
È vietato partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad azioni le cui finalità o conseguenze siano tali da eludere i
divieti di cui agli articoli 2, 4 e 5, anche agendo come un sostituto per le entità di cui all'articolo 5.
Articolo 13
Il presente regolamento si applica:
a) nel territorio dell'Unione;
b) a bordo di tutti gli aeromobili o di tutti i natanti sotto la giurisdizione di uno Stato membro;
c) a qualsiasi cittadino di uno Stato membro che si trovi all'interno o all'esterno del territorio dell'Unione;
d) a qualsiasi persona giuridica, entità o organismo che si trovi all'interno o all'esterno del territorio dell'Unione e sia
costituita/o conformemente al diritto di uno Stato membro;
e) a qualsiasi persona giuridica, entità o organismo relativamente ad attività economiche esercitate interamente o parzial­
mente all'interno dell'Unione.
Articolo 14
Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in
ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 31 luglio 2014
Per il Consiglio
Il presidente
S. GOZI
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ALLEGATO I
Siti Internet contenenti informazioni sulle autorità competenti e indirizzo per le notifiche alla Commissione
europea
1. Informazioni sulle autorità competenti degli Stati membri
BELGIO
http://www.diplomatie.be/eusanctions
BULGARIA
http://www.mfa.bg/en/pages/135/index.html
REPUBBLICA CECA
http://www.mfcr.cz/mezinarodnisankce
DANIMARCA
http://um.dk/da/politik-og-diplomati/retsorden/sanktioner/
GERMANIA
http://www.bmwi.de/DE/Themen/Aussenwirtschaft/aussenwirtschaftsrecht,did=404888.html
ESTONIA
http://vm.ee/et/estonian-competent-authorities-implementation-eu-restrictive-measures
IRLANDA
http://www.dfa.ie/home/index.aspx?id=28519
GRECIA
http://www.mfa.gr/en/foreign-policy/global-issues/international-sanctions.html
SPAGNA
http://www.exteriores.gob.es/Portal/es/PoliticaExteriorCooperacion/GlobalizacionOportunidadesRiesgos/Documents/
ORGANISMOS%20COMPETENTES%20SANCIONES%20INTERNACIONALES.pdf
FRANCIA
http://www.diplomatie.gouv.fr/autorites-sanctions/
CROAZIA
http://www.mvep.hr/sankcije
ITALIA
http://www.esteri.it/MAE/IT/Politica_Europea/Deroghe.htm
CIPRO
http://www.mfa.gov.cy/sanctions
LETTONIA
http://www.mfa.gov.lv/en/security/4539
LITUANIA
http://www.urm.lt/sanctions
LUSSEMBURGO
http://www.mae.lu/sanctions
L 229/7
L 229/8
IT
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31.7.2014
UNGHERIA
http://2010-2014.kormany.hu/download/b/3b/70000/ENSZBT-ET-szankcios-tajekoztato.pdf
MALTA
https://www.gov.mt/en/Government/Government%20of%20Malta/Ministries%20and%20Entities/Officially%
20Appointed%20Bodies/Pages/Boards/Sanctions-Monitoring-Board-.aspx
PAESI BASSI
www.rijksoverheid.nl/onderwerpen/internationale-vrede-en-veiligheid/sancties
AUSTRIA
http://www.bmeia.gv.at/view.php3?f_id=12750&LNG=en&version=
POLONIA
http://www.msz.gov.pl
PORTOGALLO
http://www.portugal.gov.pt/pt/os-ministerios/ministerio-dos-negocios-estrangeiros/quero-saber-mais/sobre-oministerio/ medidas-restritivas/medidas-restritivas.aspx
ROMANIA
http://www.mae.ro/node/1548
SLOVENIA
http://www.mzz.gov.si/si/zunanja_politika_in_mednarodno_pravo/zunanja_politika/mednarodna_varnost/omejevalni_
ukrepi/
SLOVACCHIA
http://www.mzv.sk/sk/europske_zalezitosti/europske_politiky-sankcie_eu
FINLANDIA
http://formin.finland.fi/kvyhteistyo/pakotteet
SVEZIA
http://www.ud.se/sanktioner
REGNO UNITO
https://www.gov.uk/sanctions-embargoes-and-restrictions
2. Indirizzo per le notifiche alla Commissione europea:
Commissione europea
Servizio degli strumenti di politica estera (FPI)
EEAS 02/309
B-1049 Bruxelles
Belgio
E-mail: [email protected]
31.7.2014
IT
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L 229/9
ALLEGATO II
Elenco delle tecnologie di cui all'articolo 3
Codice NC
Descrizione
7304 11 00
Tubi, senza saldatura, dei tipi utilizzati per oleodotti e gasdotti, di acciai inossidabili
7304 19 10
Tubi, senza saldatura, dei tipi utilizzati per oleodotti e gasdotti, di ferro o di acciaio, con diametro
esterno inferiore o uguale a 168,3 mm (escl. prodotti di acciaio inossidabile o di ghisa)
7304 19 30
Tubi, senza saldatura, dei tipi utilizzati per oleodotti e gasdotti, di ferro o di acciaio, con diametro
esterno superiore a 168,3 mm ed inferiore o uguale a 406,4 mm (escl. prodotti di acciaio inossida­
bile o di ghisa)
7304 19 90
Tubi, senza saldatura, dei tipi utilizzati per oleodotti e gasdotti, di ferro o di acciaio, con diametro
esterno superiore a 406,4 mm (escl. prodotti di acciaio inossidabile o di ghisa)
7304 22 00
Aste di perforazione senza saldatura, di acciai inossidabili, dei tipi utilizzati per l'estrazione del
petrolio o del gas
7304 23 00
Aste di perforazione senza saldatura, dei tipi utilizzati per l'estrazione del petrolio o del gas, di ferro
o di acciaio (escl. prodotti di acciaio inossidabile o di ghisa)
7304 29 10
Tubi di rivestimento o di produzione, senza saldatura, dei tipi utilizzati per l'estrazione del petrolio
o del gas, di ferro o di acciaio, con diametro esterno inferiore o uguale a 168,3 mm (escl. prodotti
di ghisa)
7304 29 30
Tubi di rivestimento o di produzione, senza saldatura, dei tipi utilizzati per l'estrazione del petrolio
o del gas, di ferro o di acciaio, con diametro esterno superiore a 168,3 mm ed inferiore o uguale a
406,4 mm (escl. prodotti di ghisa)
7304 29 90
Tubi di rivestimento o di produzione, senza saldatura, dei tipi utilizzati per l'estrazione del petrolio
o del gas, di ferro o di acciaio, con diametro esterno superiore a 406,4 mm (escl. prodotti di ghisa)
7305 11 00
Tubi dei tipi utilizzati per oleodotti o gasdotti, a sezione circolare, con diametro esterno superiore a
406,4 mm, di ferro o di acciaio, saldati longitudinalmente ad arco sommerso
7305 12 00
Tubi dei tipi utilizzati per oleodotti o gasdotti, a sezione circolare, con diametro esterno superiore a
406,4 mm, di ferro o di acciaio, saldati longitudinalmente (escl. prodotti saldati longitudinalmente
ad arco sommerso)
7305 19 00
Tubi dei tipi utilizzati per oleodotti o gasdotti, a sezione circolare, con diametro esterno superiore a
406,4 mm, di prodotti laminati piatti di ferro o di acciaio (escl. prodotti saldati longitudinalmente
ad arco sommerso)
7305 20 00
Tubi di rivestimento dei tipi utilizzati per l'estrazione del petrolio o del gas, a sezione circolare, con
diametro esterno superiore a 406,4 mm, di prodotti laminati piatti di ferro o di acciaio
7306 11
Tubi dei tipi utilizzati per oleodotti o gasdotti, saldati, di prodotti laminati piatti di acciai inossida­
bili, con diametro esterno inferiore o uguale a 406,4 mm
7306 19
Tubi dei tipi utilizzati per oleodotti e gasdotti, saldati, di prodotti laminati piatti di ferro o di
acciaio, con diametro esterno inferiore o uguale a 406,4 mm (escl. prodotti di acciai inossidabili o
di ghisa)
7306 21 00
Tubi di rivestimento o di produzione dei tipi utilizzati per l'estrazione del petrolio o del gas, saldati,
di prodotti laminati piatti di acciai inossidabili, con diametro esterno inferiore o uguale a
406,4 mm
L 229/10
IT
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
Codice NC
31.7.2014
Descrizione
7306 29 00
Tubi di rivestimento o di produzione dei tipi utilizzati per l'estrazione del petrolio o del gas, saldati,
di prodotti laminati piatti di ferro o di acciaio, con diametro esterno inferiore o uguale a
406,4 mm (escl. prodotti di acciai inossidabili o di ghisa)
8207 13 00
Utensili di perforazione o di sondaggio, interscambiabili, con parti operanti di carburi metallici
sintetizzati o di cermet
8207 19 10
Utensili di perforazione o di sondaggio, interscambiabili, con parti operanti di diamante o di
conglomerato diamantifero
8413 50
Pompe volumetriche alternative per liquidi, a motore (diverse da quelle delle sottovoci 8413 11 e
8413 19, dalle pompe di carburante, olio o liquido di raffreddamento per motori ad accensione a
scintilla o per compressione e dalle pompe per calcestruzzo)
8413 60
Pompe volumetriche rotative per liquidi, a motore (diverse da quelle delle sottovoci 8413 11 e
8413 19, e dalle pompe di carburante, olio o liquido di raffreddamento per motori ad accensione a
scintilla o per compressione)
8413 82 00
Elevatori per liquidi (escl. pompe)
8413 92 00
Parti di elevatori per liquidi, non nominate altrove
8430 49 00
Macchine di sondaggio o di perforazione per la perforazione della terra, l'estrazione dei minerali o
dei minerali metalliferi, non semoventi e non idrauliche (escl. macchine per perforare trafori e
gallerie e apparecchi azionati manualmente)
ex 8431 39 00
Parti di macchine della voce 8428, non nominate altrove
ex 8431 43 00
Parti di macchine di sondaggio o di perforazione delle sottovoci 8430 41 o 8430 49, non nomi­
nate altrove
ex 8431 49
Parti di macchine delle voci 8426, 8429 e 8430, non nominate altrove
8705 20 00
Derricks automobili per il sondaggio o la perforazione
8905 20 00
Piattaforme di perforazione o di sfruttamento, galleggianti o sommergibili
8905 90 10
Navi-faro, navi-pompa, pontoni-gru ed altri natanti, la cui navigazione ha carattere soltanto acces­
sorio rispetto alla loro funzione principale, per la navigazione marittima (escl. draghe, piattaforme
di perforazione o di sfruttamento, galleggianti o sommergibili, imbarcazioni da pesca e navi da
guerra)
31.7.2014
IT
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
ALLEGATO III
Elenco degli enti di cui all'articolo 5, lettera a)
1. SBERBANK
2. VTB BANK
3. GAZPROMBANK
4. VNESHECONOMBANK (VEB)
5. ROSSELKHOZBANK
L 229/11
12.9.2014
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
IT
L 271/3
REGOLAMENTO (UE) N. 960/2014 DEL CONSIGLIO
dell'8 settembre 2014
che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 concernente misure restrittive in considerazione di
azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 215,
vista la decisione 2014/659/PESC, dell'8 settembre 2014, che modifica la decisione 2014/512/PESC concernente misure
restrittive in considerazione di azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina (1),
vista la proposta congiunta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della
Commissione europea,
considerando quanto segue:
(1)
Il regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio (2) attua alcune misure di cui alla decisione 2014/512/PESC del
Consiglio (3). Tali misure comprendono restrizioni sulle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso, restrizioni
sulla prestazione dei relativi servizi e su determinati servizi connessi alla fornitura di armi e materiale militare,
restrizioni, sotto forma di obbligo di autorizzazione preventiva, sulla vendita, sulla fornitura, sul trasferimento o
sull'esportazione, diretti o indiretti, di determinate tecnologie per l'industria petrolifera in Russia e restrizioni
sull'accesso al mercato dei capitali per determinati enti finanziari.
(2)
I capi di Stato o di governo dell'Unione europea hanno chiesto che fosse condotto un lavoro preparatorio per
l'adozione di ulteriori misure mirate, in modo da consentire di prendere prontamente ulteriori iniziative.
(3)
Data la gravità della situazione, il Consiglio ritiene opportuno adottare ulteriori misure restrittive in risposta alle
azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina.
(4)
In tale contesto, è opportuno applicare restrizioni aggiuntive sulle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso,
ai sensi del regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio (4).
(5)
Dovrebbe inoltre essere vietata la prestazione di servizi per prospezioni petrolifere e produzione petrolifera in
acque profonde, per prospezioni petrolifere e produzione petrolifera nell'Artico ovvero per progetti inerenti l'olio
di scisto.
(6)
Allo scopo di esercitare pressione sul governo russo è altresì opportuno applicare ulteriori restrizioni sull'accesso
al mercato dei capitali per determinati enti finanziari, esclusi gli enti con sede in Russia dotati di status internazio­
nale stabiliti da accordi intergovernativi e aventi la Russia tra gli azionisti, restrizioni per persone giuridiche, entità
o organismi del settore della difesa con sede in Russia, esclusi quelli attivi prevalentemente nell'industria spaziale
e dell'energia nucleare, e restrizioni per persone giuridiche, entità o organismi con sede in Russia le cui principali
attività riguardano la vendita o il trasporto di petrolio greggio o prodotti petroliferi. Tali restrizioni non si appli­
cano ai servizi finanziari diversi da quelli di cui all'articolo 5 del regolamento (UE) n. 833/2014, quali le attività
di deposito, i servizi di pagamento, i servizi assicurativi, i prestiti presso gli enti di cui all'articolo 5, paragrafi 1 e
2, di tale regolamento e gli strumenti derivati utilizzati a fini di copertura nel mercato dell'energia. I prestiti sono
da considerarsi nuovi prestiti solo se erogati successivamente al 12 settembre 2014.
(7)
Queste misure rientrano nell'ambito di applicazione del trattato e pertanto, in particolare al fine di garantirne l'ap­
plicazione uniforme in tutti gli Stati membri, è necessaria un'azione normativa a livello di Unione.
(8)
Il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore immediatamente per garantire l'efficacia delle misure ivi
contemplate,
(1) Cfr. pag. 54 della presente Gazzetta ufficiale.
(2) Regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della
Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina (GU L 229 del 31.7.2014, pag. 1).
(3) Decisione 2014/512/PESC del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia
che destabilizzano la situazione in Ucraina (GU L 229 del 31.7.2014, pag. 13).
(4) Regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio, del 5 maggio 2009, che istituisce un regime comunitario di controllo delle esportazioni,
del trasferimento, dell'intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso (GU L 134 del 29.5.2009, pag. 1).
L 271/4
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
IT
12.9.2014
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Il regolamento (UE) n. 833/2014 è così modificato:
1)
all'articolo 1, le lettere e) e f) sono sostituite da quanto segue:
«e) “servizi di investimento”: i servizi e le attività seguenti:
i)
ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziari,
ii)
esecuzione di ordini per conto dei clienti,
iii) negoziazione per conto proprio,
iv)
gestione del portafoglio,
v)
consulenza in materia di investimenti,
vi)
assunzione a fermo di strumenti finanziari e/o collocamento di strumenti finanziari sulla base di un
impegno irrevocabile,
vii) collocamento di strumenti finanziari senza impegno irrevocabile,
viii) qualsiasi servizio connesso all'ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato o alla nego­
ziazione in un sistema multilaterale di negoziazione;
f) “valori mobiliari”: le seguenti categorie di valori, esclusi gli strumenti di pagamento, che possono essere
negoziati nel mercato dei capitali:
i)
azioni di società e altri titoli equivalenti ad azioni di società, di partnership o di altri soggetti e certificati
di deposito azionario,
ii) obbligazioni o altri titoli di debito, compresi i certificati di deposito relativi a tali titoli,
iii) qualsiasi altro valore mobiliare che permetta di acquisire o di vendere tali valori mobiliari;»;
2)
È inserito l'articolo seguente:
«Articolo 2 bis
1.
È vietato vendere, fornire, trasferire o esportare, direttamente o indirettamente, i beni e le tecnologie a
duplice uso di cui all'allegato I del regolamento n. 428/2009, anche non originari dell'Unione, a qualsiasi persona
fisica o giuridica, entità od organismo in Russia elencati nell'allegato IV del presente regolamento.
2.
È vietato:
a) prestare, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica, servizi di intermediazione o altri servizi connessi ai
beni e alle tecnologie di cui al paragrafo 1 e alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso di tali
beni e tecnologie, a qualunque persona, entità od organismo in Russia elencati nell'allegato IV;
b) fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria in relazione ai beni e alle tecno­
logie di cui al paragrafo 1, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esporta­
zione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di tali beni e tecnologie, o per la presta­
zione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi connessi, a qualunque persona, entità
od organismo in Russia elencati nell'allegato IV.
3.
I divieti di cui ai paragrafi 1 e 2 non pregiudicano l'esecuzione di contratti o accordi conclusi anteriormente
al 12 settembre 2014 e la prestazione di assistenza necessaria per la manutenzione e la sicurezza delle capacità
esistenti all'interno dell'UE.
12.9.2014
IT
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
L 271/5
4.
I divieti di cui ai paragrafi 1 e 2 non si applicano alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all'esporta­
zione di prodotti e tecnologie a duplice uso per l'industria aeronautica e spaziale, o alla relativa prestazione di
assistenza tecnica o finanziaria, per un uso non militare e per utenti finali non militari, nonché per la manuten­
zione e la sicurezza delle capacità nucleari a uso civile esistenti all'interno dell'UE, per uso non militare o per
utenti finali non militari.».
3)
È inserito l'articolo seguente:
«Articolo 3 bis
1.
È vietato fornire, direttamente o indirettamente, i seguenti servizi associati necessari per la prospezione e la
produzione petrolifera in acque profonde, la prospezione e produzione petrolifera nell'Artico o progetti inerenti
all'olio di scisto in Russia:
i) trivellazione, ii) prove pozzi, iii) carotaggio e completamento, iv) fornitura di strutture galleggianti specializzate.
2.
I divieti di cui al paragrafo 1 lasciano impregiudicata l'esecuzione di obblighi derivanti da contratti o accordi
quadro conclusi anteriormente al 12 settembre 2014 o di contratti accessori necessari per l'esecuzione di tali
contratti.
3.
Il divieto di cui al paragrafo 1 non si applica se i servizi in questione sono necessari per la prevenzione o la
mitigazione urgente di un evento che potrebbe avere conseguenze gravi e rilevanti sulla salute e la sicurezza delle
persone o sull'ambiente.».
4)
All'articolo 4, paragrafo 1, la lettera b) è sostituita dalla seguente:
«b) fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria connessi ai beni e alle tecnologie
inclusi nell'elenco comune delle attrezzature militari, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicura­
zione o garanzia dei crediti all'esportazione, nonché assicurazione e riassicurazione, per la vendita, la forni­
tura, il trasferimento o l'esportazione di tali prodotti, o per la prestazione della relativa assistenza tecnica, a
qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia o per un uso in Russia;».
5)
L'articolo 5 è sostituito dal seguente:
«Articolo 5
1.
Sono vietati l'acquisto, la vendita, la prestazione di servizi d'investimento e l'assistenza all'emissione, diretti
o indiretti, o qualunque altra negoziazione su valori mobiliari e strumenti del mercato monetario con scadenza
superiore a 90 giorni, emessi successivamente al 1o agosto 2014 fino al 12 settembre 2014, o con scadenza
superiore a 30 giorni, emessi successivamente al 12 settembre 2014 da:
a) un ente creditizio principale o un altro ente principale incaricato esplicitamente di promuovere la competiti­
vità dell'economia russa, la sua diversificazione e gli investimenti, stabilito in Russia, di proprietà o controllo
pubblici per oltre il 50 % al 1o agosto 2014, elencato nell'allegato III, o
b) una persona giuridica, un'entità o un organismo stabiliti fuori dall'Unione i cui diritti di proprietà sono diretta­
mente o indirettamente detenuti per oltre il 50 % da un'entità elencata nell'allegato III, o
c) una persona giuridica, entità o organismo che agiscono per conto o sotto la direzione di un'entità di cui alla
lettera b) del presente paragrafo o elencata nell'allegato III.
2.
Sono vietati l'acquisto, la vendita, la prestazione di servizi d'investimento e l'assistenza all'emissione, diretti
o indiretti, o qualunque altra negoziazione su valori mobiliari e strumenti del mercato monetario con scadenza
superiore a 30 giorni, emessi successivamente al 12 settembre 2014 da:
a) una persona giuridica, un'entità o un organismo stabiliti in Russia prevalentemente impegnati e con impor­
tanti attività nell'ideazione, produzione, vendita o esportazione di materiale o servizi militari, elencati nell'alle­
gato V, a eccezione di persone giuridiche, entità o organismi attivi nei settori spaziale o dell'energia nucleare;
b) una persona giuridica, un'entità o un organismo stabiliti in Russia, sotto controllo pubblico o di proprietà
pubblica per oltre il 50 %, aventi attività totali stimate di oltre mille miliardi di rubli russi e i cui introiti
stimati provengono per almeno il 50 % dalla vendita o dal trasporto di petrolio greggio o prodotti petroliferi,
di cui all'allegato VI;
c) una persona giuridica, un'entità o un organismo stabiliti fuori dall'Unione i cui diritti di proprietà sono dete­
nuti direttamente o indirettamente per oltre il 50 % da un'entità elencata alla lettera a) o b) del presente para­
grafo, o
d) una persona giuridica, entità o organismo che agiscono per conto o sotto la direzione di un'entità di cui alla
lettera a), b) o c) del presente paragrafo.
L 271/6
IT
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
12.9.2014
3.
È vietato concludere o partecipare, direttamente o indirettamente, ad accordi destinati a erogare nuovi
prestiti o crediti con scadenza superiore a 30 giorni a qualsiasi persona giuridica, entità o organismo di cui ai
paragrafi 1 o 2 successivamente al 12 settembre 2014 fatta eccezione per i prestiti o crediti che abbiano l'obiet­
tivo specifico e documentato di fornire finanziamenti per le importazioni o esportazioni di beni e servizi non
finanziari non soggette a divieti tra l'Unione e la Russia o per i prestiti che hanno l'obiettivo specifico e documen­
tato di fornire finanziamenti di emergenza atti a soddisfare criteri di solvibilità e di liquidità per persone giuri­
diche stabilite nell'Unione, i cui diritti di proprietà sono detenuti per oltre il 50 % da un'entità di cui all'allegato
III.».
5 bis) all'articolo 11, paragrafo 1, la lettera a) è sostituita dalla seguente:
«a) entità di cui alle lettere b) e c) dell'articolo 5, paragrafo 1, e alle lettere c) e d) dell'articolo 5, paragrafo 2, o
elencate negli allegati III, IV, V e VI;».
6)
L'articolo 12 è sostituito dal seguente:
«Articolo 12
È vietato partecipare, consapevolmente e intenzionalmente, ad attività aventi l'obiettivo o l'effetto di eludere i
divieti di cui agli articoli 2, 2 bis, 3 bis, 4 o 5, anche agendo come sostituto per le entità di cui all'articolo 5, o
utilizzare le eccezioni di cui all'articolo 5, paragrafo 3, per finanziare le entità di cui all'articolo 5.».
7)
L'allegato I del presente regolamento è aggiunto come allegato IV.
8)
L'allegato II del presente regolamento è aggiunto come allegato V.
9)
L'allegato III del presente regolamento è aggiunto come allegato VI.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in
ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, l'8 settembre 2014
Per il Consiglio
Il presidente
S. GOZI
12.9.2014
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
IT
ALLEGATO I
«ALLEGATO IV
Elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi di cui all'articolo 2 bis
JSC Sirius (optoelettronica per fini civili e militari)
OJSC Stankoinstrument (ingegneria meccanica per fini civili e militari)
OAO JSC Chemcomposite (materiali per fini civili e militari)
JSC Kalashnikov (armi leggere)
JSC Tula Arms Plant (sistemi di armi)
NPK Technologii Maschinostrojenija (munizioni)
OAO Wysokototschnye Kompleksi (sistemi antiaerei e anticarro)
OAO Almaz Antey (impresa di proprietà dello Stato; armi, munizioni, ricerca)
OAO NPO Bazalt (impresa di proprietà dello Stato, produzione di macchine per la produzione di armi e munizioni)».
ALLEGATO II
«ALLEGATO V
Elenco delle persone, delle entità e degli organismi di cui all'articolo 5, paragrafo 2, lettera a)
OPK OBORONPROM
UNITED AIRCRAFT CORPORATION
URALVAGONZAVOD».
ALLEGATO III
«ALLEGATO VI
Elenco delle persone, delle entità e degli organismi di cui all'articolo 5, paragrafo 2, lettera b
ROSNEFT
TRANSNEFT
GAZPROM NEFT».
L 271/7
DETTAGLIO IMPORTAZIONI RUSSE DALL'ITALIA DI PRODOTTI MECCANICI SOGGETTI A
SANZIONE 2011 - 2014 APRILE
% Quota di mercato
italiana
Valore in Euro
Prodotto
2011
Totale Import
2012
2013
Apr-14
% Prodotto su Totale
2011 2012 2013 Apr-14 2011 2012 2013 Apr-14 11\10 12\11 13\12
8,936,324,507
9,939,805,945
10,409,549,194
2,800,330,966 100.0
100.0
100.0
100.0
86,054,093
111,183,368
107,732,539
26,005,468 0.963
1.244
1.206
0.291 100.0
1 Parti Di Macchine, Apparecchi E Strumenti Delle Vo
41,980,145
44,498,064
57,488,262
14,359,808 0.470
0.498
0.643
0.161
2 Pompe Volumetriche Alternative, Diverse Da Quelle
14,215,044
11,644,711
18,619,575
3,845,868 0.159
0.130
0.208
0.043
Pompe Volumetriche Rotative Diverse Da Quelle Dell
7,485,297
8,980,412
10,340,698
2,752,124 0.084
0.100
0.116
Utensili Di Perforazione O Di Sondaggio, Intercamb
7,637,096
6,469,695
5,926,665
2,254,065 0.085
0.072
0.066
Tubi Di Rivestimento O Di Produzione Senza Saldatu
4,463,040
8,256,245
5,081,428
81,343 0.050
0.092
0.057
Parti Di Macchine Di Sondaggio O Di Perforazione D
3,922,577
6,732,257
3,993,301
1,275,994 0.044
0.075
0.045
Parti Di Macchine, Apparecchi E Strumenti Della Vo
5,490,862
3,884,528
3,755,275
1,068,974 0.061
0.043
0.042
445,757
6,694,580
1,553,429
61,919 0.005
0.075
37,598
8,359,791
337,947
223,571 0.000
0.094
45
0
240,291
n/a 0.000
4,298
400,175
184,996
Tubi Dei Tipi Utilizzati Per Oleodotti O Gasdotti,
0
0
Aste Di Perforazione, Senza Saldatura, Di Acciaio
0
0
Totale
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
Tubi Senza Saldatura, Di Ferro O Acciaio, Dei Tipi
Macchine Di Sondaggio E Di Perforazione Per L'Estr
Tubi Dei Tipi Utilizzati Per Oleodotti O Gasdotti,
Aste Di Perforazione, Senza Saldatura, Di Ferro O
Elevatori Per Liquidi (Escl. Pompe)
% Variazione
/
/
/
Apr
14\13
/
29.2
11.2
4.7
-8.1
100.0
100.0
100.0
70.0
29.2
-3.1
-23.0
48.8
40.0
53.4
55.2
86.9
6.0
29.2
-33.3
16.5
10.5
17.3
14.8
40.2
-18.1
59.9
-0.1
0.031
8.7
8.1
9.6
10.6
46.9
20.0
15.1
4.4
0.025
8.9
5.8
5.5
8.7 126.9
-15.3
-8.4
-1.2
0.001
5.2
7.4
4.7
0.3
39.8
85.0
-38.5
-81.2
0.014
4.6
6.1
3.7
4.9
21.7
71.6
-40.7
-6.9
0.012
6.4
3.5
3.5
4.1 153.0
-29.3
-3.3
-14.6
0.017
0.001
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Tubi Di Rivestimento O Di Produzione Dei Tipi Util
Utensili Di Perforazione O Di Sondaggio, Intercamb
Dogane Russe - Elaborazione ICE Mosca - 2014
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