Lingua cinese S.I.E.S. “Altiero Spinelli”

Lingua cinese
S.I.E.S. “Altiero Spinelli”
lista di libri proposti come letture estive, con commenti scritti
dagli allievi
Indice dei libri
Aa.Vv., Cina – undici scrittori della rivoluzione pop, ISBN.....................................................3
Aa. Vv., Fiabe Millenarie della Cina, Demetra.......................................................................3
Aa. Vv., Made in China – nuovi scrittori cinesi, Mondadori....................................................6
Aa. Vv., Rose di Cina, e/o......................................................................................................6
Acquistapace, Pietro, Una Panda per l'Eurasia, Millepagine................................................6
Bai Xianyong, Il maestro della notte, Einaudi........................................................................6
Bettinelli, Giorgio, La Cina in Vespa, Feltrinelli......................................................................9
Bi Feiyu, I maestri di tuina, Sellerio......................................................................................10
Cheng Xiaoqing, Sherlock a Shanghai, ObarraO................................................................10
Dai Sijie, Balzac e la piccola sarta cinese, Adelphi..............................................................11
Delisle, Guy, Shenzhen, Fusi orari.......................................................................................13
Delisle, Guy, Pyongyang, Fusi orari.....................................................................................13
Gao Xingjian, Una canna da pesca per mio nonno, Rizzoli................................................14
Han Han, Le tre porte, Metropoli d'Asia...............................................................................15
Han Han, Verso nord unonoveottootto, Metropoli d'Asia.....................................................15
Ha Jin, Pazzia, Neri Pozza..................................................................................................15
Ji Yue, L'aquilone bianco, Sinnos,.......................................................................................15
Jiang Rong, Il totem del lupo, Mondadori............................................................................15
Jin Yong, Volpe volante della montagna innevata, Editrice Pisani......................................15
Lao-Tzu, Il libro del Tao, Newton Compton..........................................................................15
Lao-Tzu, La naturalezza, Mondadori...................................................................................16
Liu Xiaobo, Monologhi del giorno del giudizio, Mondadori..................................................16
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Ma Jian, Tira fuori la lingua, Feltrinelli.................................................................................16
Ma Jian, Pechino è in coma, Einaudi...................................................................................17
Ma jian, Spaghetti cinesi, Feltrinelli.....................................................................................17
Min Anchee, L'imperatrice orchidea, Corbaccio..................................................................18
Mo Yan, Le rane, Einaudi.....................................................................................................18
Qiu Xiaolong, Visto per Shanghai, Marsilio.........................................................................19
Rampini, Federico, Il secolo cinese, Einaudi.......................................................................19
Robert van Gulik, I delitti della campana cinese, ObarraO..................................................20
Sang Ye, China Candid, Einaudi..........................................................................................20
See, Lisa, Fiore di neve e il ventaglio segreto, TEA............................................................20
Shan Sa, La giocatrice di go, Bompiani...............................................................................21
Terzani, Tiziano, La porta proibita, Longanesi.....................................................................21
Theroux, Paul, Il gallo di ferro, Baldini&Castoldi.................................................................23
Visetti, Giampaolo, Cinesi: come vive, lavora, ama il popolo che comanda il mondo,
Feltrinelli...............................................................................................................................23
Wang Gang, English, Neri Pozza........................................................................................24
Xiao Bai, Intrigo a Shanghai, Sellerio..................................................................................24
Yan Lianke, Il sogno del villaggio dei Ding, Nottetempo......................................................24
Yu Hua, Brothers, Feltrinelli.................................................................................................24
Yu Hua, La Cina in dieci parole, Feltrinelli...........................................................................24
Yu Hua, Vivere, Feltrinelli.....................................................................................................25
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libro online.
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Aa. Vv., Cina – undici scrittori della rivoluzione pop,
ISBN
Aa. Vv., Fiabe Millenarie della Cina, Demetra
Innanzitutto questo libro non ha una trama, bensì e composto da diverse fiabe. A me
personalmente non è piaciuto perché non mi piacciono in generale i racconti fiabeschi e
surreali; comunque sia è un libro che ti mette a conoscenza di altre culture e tradizioni, è
un mezzo attraverso il quale possiamo ammirare l’espressione della cultura cinese verso
la natura, gli animali, gli uomini. Sinceramente non lo consiglierei, l’ho trovato un libro per
bambini. (Luca Leuci, 2A 2013/2014)
Ho ritenuto questo libro “Fiabe millenarie della Cina” coinvolgente sotto alcuni aspetti.
E’ stato affascinante conoscere la cultura e le tradizioni Cinesi. Alcune storie riuscivano a
coinvolgerti e molte altre meno, poiché si prolungavano troppo, o erano troppo distaccate
dalla mentalità occidentale dei giorni d’oggi. In oltre le ho trovato molto più truci rispetto
alle storie occidentali.
Nel complesso il libro mi è abbastanza piaciuto, ma non è tra le mie letture preferite e di
certo non lo consiglerei a un ragazzo che non studia Cinese. (Irene Nicosia, 2E
2013/2014)
Il libro "Fiabe millenarie della Cina" parla di un giovane cinese che cerca di accontentare la
richiesta dell'imperatore: raccontargli una storia infinita.
Il giovane all'inizio ci riesce e quando l'imperatore si addormenta, gli narra tutte le fiabe
che conosce.
Il libro mi è piaciuto perché in questo modo ho potuto conoscere le fiabe cinesi e
confrontarle con quelle narrate qui in Europa (ad esempio quelle dei fratelli Grimm).
Questo libro presenta una lettura piacevole e secondo me può essere apprezzato anche
dai lettori a cui non piace il genere. (Alessia Zullo, 2E 2013/2014)
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Non tutti sono in grado di comprendere il significato che una storia racchiude, la saggezza
che ogni parola contiene e forse è questo il motivo per il quale non sono riuscita a capire
alcune delle fiabe di questa raccolta, tanto da considerare addirittura senza senso pur
sapendo che non è così.
Storielle brevi di vita semplice narrano le vicende di imperatori, spiriti divini e animali legati
dalla grande saggezza cinese.
Questi racconti li ho trovati molto particolari anche se alcuni sono più complessi ed è
complicato riuscire a trovare la loro morale.
E' un libro adatto da leggere in spiaggia perchè è molto scorrevole, ed essendo diviso in
storie non si ha la necessità di finire la parte più coinvolgente, ma solamente dopo aver
concluso il racconto pensare agli insegnamenti appena letti e riflettere. (Isabella Calzoni,
2C 2013/2014)
Ho trovato questo libriccino molto istruttivo, perchè illustra molteplici fiabe e leggende della
tipica tradizione cinese. In gran parte hanno un insegnamento, quasi una morale, mentre
le altre servono semplicemente a dare una spiegazione (perchè c'è quel modo di dire,
perhè quel luogo ha quel nome, perchè esiste quell'oggetto o quell'animale, ...). Essendo
fiabe, contengono molti elementi fantastici: animali e piante antropomorfi, dèi, elfi, fate,
gnomi, trasformazioni magiche, resurrezioni...
Sconsiglio il libro a chi non sa apprezzare il genere fantastico, mentre lo consiglio a chi è
interessato alla cultura cinese (sarebbe ancor meglio se amasse il genere fantastico),
perchè quelle fiabe ne sono attivamente parte: si può capire la mentalità con la quale
vengono allevati i giovani, ai quali spesso vengono insegnate fiabe e leggende. (Roberta
Piscitelli, 2A 2013/2014)
Questo libro è una raccolta di varie favole e fiabe riguardanti la Cina, raccontate ed
espresse, a mio modo, in maniera chiara e in modo che catturi l'attenzione del lettore. In
totale, ne ho potute scoprire ed ammirare ben venti, che ho letto tutte con interesse,
alcune più di altre, ma nel complesso le ho trovate molto istruttive.
Molti pensano che le fiabe sono per bambini e che non servono a niente agli adulti..ma
non è così, non almeno in questo caso. Secondo me queste fiabe potrebbero essere lette
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da chiunque, senza differenza di età, perché sono dotate di contenuti molto riflessivi ed
anche se sono espresse in modo semplice, possono sempre portare a nuove scoperte ed
insegnare qualcosa di nuovo a tutti. Il linguaggio che viene usato, secondo me, è molto
banale e facile da comprendere, salvo casi rari in cui ho dovuto utilizzare il dizionario
poiché non conoscevo alcuni vocaboli, ma ciò che importa sono i contenuti che mi hanno
fatto riflettere molto su diversi argomenti che affronto spesso ogni giorno nella vita. Ho
letto tutte le fiabe nella stessa maniera ( e ne leggevo una al giorno per assaporarle
meglio e anche per non confonderne una con un'altra) e ira tutte e venti, una in particolare
mi è piaciuta molto e ne sono rimasto affascinato; il titolo è: '' Esiste almeno una persona
onesta? ". in questa breve ma stupefacente favola viene narrata la storia di un contadino
onesto che rubò per la prima volta in vita sua un pipa in legno pregiato. Scoperto, venne
rinchiuso in prigione, e un giorno decise di parlare con il re per essere lasciato in libertà.
Con sé porto anche un dono proprio per il re: un seme di pere, che se piantato da una
persona onesta può crescere e diventare un albero di pere d'oro. Il re riflesse prima di
accettare il dono e alla fine lo rifiutò perché da bambino aveva rubato una moneta d'oro a
suo padre e quindi non era una persona onesta. Tuttavia volle donare il seme a molte altre
persone, ma rifiutarono tutti perché in vita loro avevano commesso un reato, anche se
piccolo. Perciò il re si mise a ridere e poi decise di lasciare libero il povero contadino che
con la suo gesto aveva cancellato il furto commesso. Quindi questa favola comprende
molti argomenti, tra cui l'onestà, e ancora tutt'oggi potrebbe servire a chiunque per
insegnare l'importanza delle proprie azioni e delle proprie responsabilità che si devono
prendere. (Luca Braina, 2B 2013/2014)
È una raccolta di racconti, miti, favole e valori che caratterizzavano la Cina nei tempi
antichi e che sono serviti per forgiare la società cinese di oggi. Sono storie a volte strane a
volte avvincenti, piene di astuzia, di coraggio ma anche paura e codardia. Sono le
credenze dal punto di vista di un altro popolo e ne raccontano la sua origine e i suoi valori.
Scritto in modo semplice, ma dal contenuto pieno di significato. Consiglibile per quelli
interessati al passato e alla Cina ma anche quelli curiosi di sapere nuove storie e
leggende. (Anonimo)
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Aa. Vv., Made in China – nuovi scrittori cinesi,
Mondadori
Aa. Vv., Rose di Cina, e/o
Acquistapace, Pietro, Una Panda per l'Eurasia,
Millepagine
Una panda per l’Eurasia è la storia di Pietro e Matteo che, nel contesto del Mongol rally,
hanno intrapreso un lungo viaggio a bordo di una panda che li ha portati da Milano a
Ulaan Bataar (capitale della Mongolia) attraversando da ovest a est il continente asiatico.
Pietro, l’autore del libro, specifica dall’inizio che quello non vuole essere un diario di
viaggio ma un tentativo di ritrarre tutti i paesi che ha attraversato cercando di essere il più
oggettivo possibile e con il fine di suscitare curiosità nel lettore. Io penso che sia riuscito
abbastanza nel suo intento. Ho apprezzato questo libro perché mi ha lasciato
un’impressione seppur lieve di ogni paese di cui ha parlato. Una piccola idea, una breve
presentazione di paesi di cui prima non conoscevo neanche il nome. Non penso di aver
imparato molto sui vari stati di cui ho letto, ma che questo libro sia stato un ottimo spunto
per iniziare a guardare all’Asia in generale e non solo alla Cina come avevo fatto finora. Il
libro
è
disponibile
gratuitamente
in
ebook
sul
blog
dell’autore
http://farfalleetrincee.wordpress.com/ (Marta Lovisolo, 5D 2013/2014)
Bai Xianyong, Il maestro della notte, Einaudi
"chi l'avrebbe detto che un ragazzo di vetro come te avesse un buon cuore?"
Uscendo dalla biblioteca civica di Torino, volsi lo sguardo verso il libro che avevo appena
preso in prestito. Non ricordandomi più quale romanzo avessi scelto (di fretta come al
solito, avevo arraffato il primo libro che ero riuscita a trovare), rilessi il titolo : "Il Maestro
della Notte" di Bai Xianlong. Incuriosita, osservai l'immagine di copertina. Due mani
sembravano nascondere il volto di un ragazzo. L'occhio destro del giovane, rivolto verso di
me, pareva invitarmi a leggere il romanzo prima possibile, come se solo così avrei potuto
scoprire il resto del viso.
'Il Maestro della Notte' è uno delle opere più celebri di Bai Xianlong. Ambientato a Taipei
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alla fine degli anni '60, il romanzo narra di gruppo di giovani omosessuali taiwanesi,
costretti a prostituirsi per sopravvivere.
La vicenda è raccontata dal punto di vista di Aqing, un diciottenne che è scacciato di casa
quando il padre scopre della sua relazione con un uomo. Completamente solo e senza un
soldo in tasca, Aqing si dirige verso il parco di Taipei, dove, scesa la notte, si radunano i
gay di Taiwan. Tra queste anime solitarie e sperdute, riesce a trovare una nuova famiglia.
Ma tutto questo ha un prezzo. Non potendo più contare sui finanziamenti del padre, il
protagonista deve guadagnare da solo, e decide di si prostituirsi.
Nonostante sia narrato dal punto di vista di Aqing, il romanzo fa affiorare le storie di tanti
altri giovani del parco: quella di Xiaoyu, che desidera scappare in Giappone per trovare il
padre; quella di Wu Min, che cerca di suicidarsi quando il suo protettore lo abbandona;
quella del Sorcio, cleptomane malmenato in dal fratello...
Questo intreccio di vite impregna il romanzo di spunti di riflessione. Ignorando le
coordinate spazio-temporali, il lettore si rende conto che il libro che ha in mano non è tanto
un romanzo sugli omosessuali taiwanesi negli anni '60, ma un'opera che dipinge le ansie e
le speranze dell'umanità in generale. Temi forti sono: le diverse sfacettature dell'amore;
l'esclusione e la solitudine; l'adolescenza fervida, ma bruciata; la morte; la prostituzione...
Le mani in copertina stavano ergendo un muro tra me e il personaggio nella foto. Pagina,
dopo pagina, però, le dita iniziarono ad abbassarsi, fino a scoprire il volto del ragazzo. E,
nonostante le differenze culturali, sociali, sessuali...vidi le mie ansie adolescenziali riflesse
nei suoi occhi. (Maria Chiara Storer, 5D 2013/2014)
“Il Maestro della Notte” di Bai Xianyong è un romanzo che certamente non avrei mai scelto
di mia spontanea volontà tra gli scaffali di una libreria se me ne fosse capitata l’occasione,
la copertina non è accattivante ed il titolo simile a molti altri.
La domanda sorge spontanea : Perché mai ho scelto di leggere questo libro ?
Il motivo è semplice, me n’è stata raccontata la trama e l’ho trovata inusuale
contrariamente al titolo ed alla copertina.
L’autore racconta la storia di alcuni ragazzi di Taibei, nei pressi di Taiwan, espressa
attraverso gli occhi di Aqing, nonché uno tra i tanti adolescenti presenti nel romanzo.
Aqing, come tutti gli altri piccoli uomini che frequentano il Parco di Taibei ed il Lago dei
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Loti, ha dovuto scappare di casa, cacciato dal padre per essere stato sorpreso in atti
osceni con uno dei suoi professori.
È proprio grazie a questo incipit, che va diretto al cuore della tematica, il lettore può
comprendere ciò di cui tratterà l’intero libro : la vita notturna dei ragazzi omosessuali di
Taibei, prostituiti dal loro “maestro” Yang, cresciuti con una visione distorta del mondo che
li circonda.
Essi hanno tutti un’età molto giovane, dalla quale traspaiono sogni, aspirazioni e desideri
tipici per la fascia d’età adolescenziale e post-adolescenziale; ciononostante la loro vita si
trascina tra il Parco, ovvero il loro rifugio ideologico, e le stanze degli hotel dove “lavorano”
e consumano rapporti con uomini molto più anziani di loro.
Eppure, una caratteristica che mi ha colpito particolarmente durante tutto il corso del
romanzo, è il modo in cui Bai Xianyong è riuscito a rendere quest’argomento delicato e
non comune in modo estremamente semplice. Ogni azione dei personaggi, ogni
descrizione, anche la più intima, è resa in modo tale da sembrare un qualcosa a cui si è
abituati e già istruiti a riguardo. Solitamente siamo tempestati da notizie di questo genere,
notizie nelle quali viene toccato il tema della prostituzione, minorile e non, di vite notturne
frutto di scelte di vita o di costrizioni; il tutto riguardante il sesso femminile però.
Ma quante volte vengono affrontate le stesse tematiche nelle scuole, sui quotidiani, al
telegiornale, riferendosi al sesso forte ? Parlando di omosessualità ?
E’ un mondo ancora ( e purtroppo ) molto oscuro e confuso, dove non si è abbastanza
informati a riguardo.
Probabilmente ciò che mi ha davvero permesso di scegliere questo libro senza riflettere
più di mezzo secondo è proprio questo : il volermi informare su una tematica lontana da
ciò a cui sono abituata di sentir parlare, ancora più lontana perché si tratta del mondo
orientale di cui non faccio parte, quale migliore occasione ?
Nel complesso è un romanzo molto dolce, dove trasuda una sensibilità e una fragilità che
gli uomini hanno generalmente sempre tentato di reprimere a causa di una presunta
perdita di virilità. Qui, ogni esternazione di emozioni e sentimenti è un qualcosa che fa
parte della normalità, della vita quotidiana. Si riesce finalmente ad ammettere di essere
stati nello stesso letto insieme con un altro uomo, raccontandosi estratti di vita a vicenda,
magari due carezze, per poi tornare entrambi alla propria routine.
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“Il Maestro della Notte” è certamente un libro che consiglierei, possiede uno stile semplice
e scorrevole, alla portata di chiunque abbia voglia di cimentarsi in una lettura accattivante,
educativa allo stesso tempo, ma soprattutto inusuale.
Un validissimo aiuto per comprendere meglio lo sconcertante mondo circostante e perché
no, anche se stessi, comparando la propria vita a quella di Aqing il quale a differenza di un
normale diciottenne, è stato costretto a crescere prima del tempo dovuto e di diritto ad un
ragazzo della sua età. (Giulia Giorsa, 5B 2013/2014)
Aggressivo, spiazzante. Uno di quei libri che non ti permettono di scegliere se lasciarti
coinvolgere dagli avvenimenti o limitarti a guardare, uno di quei libri in grado di trascinarti
violentemente all’interno della narrazione facendoti amare e odiare i suoi personaggi, uno
di quei libri amari, che vale la pena leggere.
Una storia di passioni, paure, sogni e
amicizie nella Taiwan degli anni sessanta. I protagonisti sono tutti adolescenti ribelli,
cacciati dalle famiglie e in fuga da realtà fatte di tabù e proibizioni, nelle quali diventa
impossibile esprimere la propria naturale omosessualità. Vengono accolti nel cuore del
parco di Taipei dove il maestro Yang insegna loro a prostituirsi, per soddisfare i bisogni dei
ricchi omosessuali della città. Egli sembra sfruttare le disgrazie dei ragazzi per arricchirsi
ma in realtà possiede un ruolo ben più importante perché rappresenta l’ unica famiglia
rimasta a questi giovani esclusi dalla società. Come gli adolescenti di tutto il mondo si
sentono fragili e incompleti ma quando finalmente arriverà il momento di lasciare il nido
saranno in grado di correre verso un futuro imprevedibile, stringendo tra i denti i propri
sogni. (Gaia Airulo, 5C 2013/2014)
Bettinelli, Giorgio, La Cina in Vespa, Feltrinelli
Ho trovato lenta e pesante l’andatura di questo libro. Il racconto è diviso in capitoli molto
lunghi e composto da 300 pagine circa.Le mie principali
difficoltà consistevano nel
riprendere il testo dopo una breve pausa. E’ molto facile e capita spesso distrarsi durante
la lettura del romanzo. E’ un libro monotono nel quale è presente un forte impatto con la
cultura orientale che, durante l’epoca della stesura, aveva iniziato ad evolversi
rapidamente. A parer mio il libro dovrebbe essere letto tutto d’un fiato,in un giorno,evitando
così di riscontrare difficoltà nel proseguire la lettura. (Elisabetta Fortis, 3D 2013/2014)
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"La Cina in vespa" è un romanzo di Giorgio Bettinelli che racconta la sua esperienza in
Cina. L'autore percorre la Cina in un anno e mezzo toccando tutte le capitali delle 33 aree
geografiche dello stato. Racconta il suo punto di vista sui cinesi, cosa succede in Cina e
allo stesso tempo racconta anche cosa accade dentro di lui. Bettinelli ci giuda attraverso
piccoli villaggi, enormi città, stradine e autostrade e deserti. Ci da una visione sia della
Cina ricca sia di quella emarginata dandoci un'idea della vita di tutti i giorni.
Ho trovato il libro molto ripetitivo e monotono. Mi sono piaciuti i pezzi in cui c'erano parole
cinese e veniva spiegato in significato. (Antonia Frisia, 3D 2013/2014)
Bi Feiyu, I maestri di tuina, Sellerio
Cheng Xiaoqing, Sherlock a Shanghai, ObarraO
Il libro che io ho scelto è “Sherlock a Shanghai”. È suddiviso in più storie, non
necessariamente di omicidi, ma si tratta in tutte quante di misteri, più o meno gravi, da
risolvere. Questo è stato il primo giallo che ho letto e, personalmente, l'ho trovato piuttosto
scorrevole quasi sempre. Il linguaggio infatti, non essendo troppo ricercato, permette (O,
almeno, ha permesso a me) una lettura sciolta, senza il bisogno di soffermarsi troppo a
lungo su alcuni argomenti magari più impegnativi. Altri punti a favore dello scritto sono il
fatto che sia suddiviso in storie più brevi e non legate le une alle altre, poiché ciò permette
di concentrarsi di più su un solo racconto alla volta, senza rischiare di perdere il filo della
storia. Quello che ho riscontrato più complicato, all'inizio, è stato ricordarsi i vari
personaggi, siccome molti nomi si assomigliavano, ma con lo scorrere delle pagine si è
rivelato più semplice.
Un ultimo aspetto positivo sono lo descrizione, che sono fatte sempre in modo molto
accurato. Consiglierei ad altre persone di leggerlo dal momento che è piuttosto facile ma
allo stesso tempo intrigante e coinvolgente. (Federico Bormida, 3B 2013/2014)
Questo libro contiene sette racconti, tutti ispirati alle storie di Sherlock Holmes.
Consiglio “Sherlock a Shanghai” a tutti coloro che piacciono i libri gialli con della suspense.
•
La scarpa: questa prima storia è quella che ricorda piu’ le storia di Sherlock
Holmes; è una trama che ti fa restare con il fiato sospeso, ti fa cercare di arrivare a
capire chi è il colpevole e non ti vien voglia di smettere di leggere il racconto.
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Questo racconto è molto coinvolgente e ti fa pensare come la pensano di detective,
ma la cosa che mi ha incuriosito di piu’ è stata come l’ autore, Cheng Xiaoqing, ti
riesca a far entrare nella testa e nei pensieri del detective.
•
L’altra fotografia: ho trovato questo racconto piu’ “lento” degli altri e meno
coinvolgente e su alcuni punti confusionario. Penso che la trama del racconto non
sia stata una delle migliori.
•
Uno strano inquilino: inquietante, minaccioso, angosciante, preoccupante...ecco
questo racconto è l’insieme di tutti questi aggettivi. Ma allo stesso tempo è
avvolgente e ti fa entrare nel vivo della scena. Penso che sia uno dei racconti
migliori.
•
Il saggio d’esame: è un testo ambiguo, ti fa porgere diverse domande e l’ho trovato
simile al testo precedente.
•
Sullo HuangPu: in questo racconto ti immagini di vederti la scena come se fossi uno
spettatore. Mi ricorda molto quei film dove bisogna cercare qualcosa per farsi dare
indietro ciò che ti hanno rubato. La cosa che mi ha colpito di piu’ è che ti fa entrare
in ognuno dei personaggi.
•
” Occhio di gatto”: è stato il racconto che mi è piaciuto di meno l’ho trovato
particolarmente lento e non mi è piaciuta la storia di sfondo. Per me tra tutti questi
racconti questo è quello che è riuscito meno,secondo me.
•
Al ballo: è il classico episodio che ti vedi in un film d’azione, pero’ dove ogni lettore
puo’ interpretarla nel modo in cui preferisce. Ci sono molti colpi di scena e ti
coinvolge al massimo.
Consiglio a tutti questo stupendo libro che ho trovato molto molto intrigante e curioso.
(Silvia Marioni, 3D 2013/2014)
Dai Sijie, Balzac e la piccola sarta cinese, Adelphi
La storia si svolge nella montagna di Phenix, in Cina, durante la rivoluzione culturale.
Due giovani ragazzi diciassettenni vengono mandati in rieducazione tra le montagne con i
contadini a causa della chiusura delle scuole imposta dalla politica. Si ritrovano a svolgere
lavori molto faticosi ed a passare la maggior parte del loro tempo nelle miniere o nelle
risaie sotto il sole cocente.
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Conosce un ragazzo chiamato Quattrocchi (per i grossi occhiali che porta) , in
rieducazione come loro, che è riuscito a portare con sé alcuni libri. I due amici si fanno
imprestare un primo libro : “Ursule Mirouet”, ma poco dopo riescono ad impossessarsi
dell’intera valigia dell’amico con all’interno i libri. Con questi racconti coinvolgono anche la
piccola sarta cinese.
Luo, l’amico del narratore, la seduce leggendole delle opere di Balzac. La ragazza grazie
a questi testi cambia radicalmente e diventa espansiva e vogliosa di conoscere il mondo.
E’ un romanzo di facile lettura e coinvolgente che parla del potere e dell’importanza dei
libri che spesso ti aiutano a scoprire un mondo nuovo, proprio com'è successo alla piccola
sarta. (Anna Camera, 3D 2013/2014)
Cina, Mao, rivoluzione culturale e libri proibiti. Questo libro ha come protagonisti due
ragazzi costretti a trasferirsi in campagna per la rieducazione, lì incontrano una ragazza
che tutti chiamano “la piccola sarta”, lei è la vera protagonista di cui si innamorano
entrambi i ragazzi.
Mettendo da parte le storie amorose, questa storia ti fa comprendere la rivoluzione
culturale, è affascinante come questi ragazzi trovano e iniziano a leggere montagne di libri
proibiti e di come si appassionano dalle varie storie. Infatti, grazie a loro e ai libri la piccola
sarta scoprirà un mondo a lei sconosciuto ed entrerà in contatto con una parte di sé fino
ad allora sconosciuta.
Se si è amanti della Cina credo sia molto utile conoscerne la storia e con questo libro si
può imparare un frammento molto importate della lunghissima storia cinese: la rivoluzione
culturale. (Elisa Momo, 5D 2013/2014)
Questo libro fa capire molte cose, come ad esempio noi siamo fortunati ad avere la
possibilità di studiare quello che più ci piace, mentre in Cina nel 1970 circa, non potevi
studiare altro che quello che il presidente Mao aveva imposto.
E' per questo che il libro mi è piaciuto.
Noi non ci rendiamo conto dell'opportunità che abbiamo, e se io mi fossi trovata nella
situazione del protagonista( di cui non si dice il nome) e di Luo, o come tutti i ragazzi a
quel tempo, non ce l'avrei fatta; per quanto non abbia voglia di studiare, voglio prendere al
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volo l'occasione, prima che svanisca.
Il commento è tutto positivo, tranne per una piccola parte... Per me lo scorrimento della
lettura è stato lento, faceva un po' "appisolare", e io, personalmente, avrei messo qualche
immagine, per far comprendere meglio l'ambiente. In conclusione consiglio a tutti di
leggere questo libro! (Marta Cinnadaio, 3B 2013/2014)
Delisle, Guy, Shenzhen, Fusi orari
Delisle, Guy, Pyongyang, Fusi orari
“Pyongyang” è un fumetto scritto da Guy Delisle, il quale racconta la propria esperienza
nella tanto misteriosa Corea del Nord attraverso la semplicità della propria arte. Un
disegno dopo l’altro riesce infatti a mostrare al lettore una realtà ben lontana da quella
europea o comunque molto diversa da qualsiasi altra. Oltre a descrivere un popolo “cieco”
che segue alla lettera le leggi dei due venerati dittatori, padre e figlio, egli fa capire sia
come sono considerati gli stranieri sia come i coreani considerano il proprio paese.
L’autore non si schiera da nessuna parte e si limita a raccontare ogni particolare da lui
colto nell’arco di 2 mesi. Inoltre la sua ironia e le sue puntualizzazioni tra una vicenda e
l’altra rendono il racconto più leggero (nonostante la tematica di grande spessore) e quasi
“fantastico” (come se questo paese non appartenesse al mondo in cui viviamo). Ho molto
apprezzato questo libro perché attraverso piccoli, semplici esempi (la presenza perenne di
guide, il divieto di fare fotografie, la divisione tra abitanti e stranieri, le statue e le immagini
dei due dittatori ovunque, il museo, la convinzione del popolo di essere ammirati dagli altri
stati…) mi ha fatto conoscere la situazione di uno stato di cui si sa pochissimo. Lo si legge
in un paio di ore, fa riflettere ma allo stesso tempo è divertente ed originale. (Alessandra
Codraro, 5B 2013/2014)
PYONGYANG è un fumetto pieno di spunti significativi che racconta la vita di uno straniero
in Korea del Nord, in loco per puri scopi lavorativi. Esso trasmette e ci fa comprendere le
sensazioni di un occidentale che sperimenta per pochi mesi la vita in un paese chiuso
come la Nord Korea. Gli interrogativi che ci poniamo quando leggiamo di questo paese
oscurato in tutti i sensi, ma così anche della Cina, rimangono insoluti, dimostrandoci
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ancora una volta di essere realtà “a scatola chiusa”. Estremamente realistico e esplicativo,
anche grazie alle vignette “mute” che corrispondono a tante risposte non date,
rappresenta egregiamente, e in relativamente poche pagine, la vita e la realtà in Korea del
Nord. (Valentina Spina, 5D 2013/2014)
Gao Xingjian, Una canna da pesca per mio nonno,
Rizzoli
Il libro che ho scelto di leggere consiste in una raccolta di cinque racconti scritti da Gao
Xingjian, l’unico autore cinese ad aver vinto il premio Nobel per la letteratura.
Ciò che mi è piaciuto di più del libro sono state le descrizioni dei luoghi. Vengono ben
descritti alcuni luoghi come le larghe strade delle città più sviluppate, i piccoli villaggi più
poveri, i templi in montagna.
In ognuno di questi contesti l’autore inserisce dialoghi o piccole ‘avventure’ (o sventure) di
semplici personaggi. Quello che però ha reso la lettura un po’ pesante per me sono stati
alcuni aspetti dei racconti che non capivo. L’ultimo racconto, per esempio, l’ho trovato
incomprensibile. Solo cercando alcune recensioni su internet ho capito che tutto ciò che
veniva raccontato era un sogno fatto da un ragazzo che si addormenta in riva al mare.
(Pietro Girino, 2A 2013/2014)
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Han Han, Le tre porte, Metropoli d'Asia
Han Han, Verso nord unonoveottootto, Metropoli d'Asia
Ha Jin, Pazzia, Neri Pozza
Ji Yue, L'aquilone bianco, Sinnos,
Jiang Rong, Il totem del lupo, Mondadori
Jin Yong, Volpe volante della montagna innevata,
Editrice Pisani
Lao-Tzu, Il libro del Tao, Newton Compton
Secondo la leggenda il libro che ho letto è stato scritto da un vecchio saggio
che,intenzionato a lasciare la Cina venne fermato da un doganiere,che pretese il
pagamento di un pedaggio. Il vecchio lo accontentò scrivendo per lui questo libro, Il libro
del Tao.
Questo libro è riuscito a farmi pensare come un saggio cinese,attraverso i pensieri e le
idee contenute nei testi, sono riuscita a vedere il mondo attraverso gli occhi di Lao-Tzu
(scrittore del libro). Come avrete forse capito si tratta non di un libro qualsiasi…ma bensì
di una raccolta di pensieri,brevi testi e idee.
La frase che più mi ha fatto riflettere di questo libro è stata: “solo considerando male un
male non si ha male. Il saggio considera un male questo male,perciò non ha male.”
Ho trovato questi testi molto profondi,alcuni più semplici e altri più complessi e che ho
dovuto rileggere molte volte per coglierne il vero significato! Consiglio questo libro ai più
“filosofici” e a chi ha voglia di vedere il mondo da un’altra prospettiva… BUONA
LETTURA ! (Aicha Diop, 2E 2013/2014)
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Lao-Tzu, La naturalezza, Mondadori
Se state cercando un libro con una appassionante storia d’amore o un’avvincente
avventura nella foresta amazzonica, questo non è il libro che fa per voi.
“La naturalezza” è un libro filosofico in cui Lao-Tzu decide di vedere in modo spirituale
anche cose considerate da banali come “l’acqua”.
Sicuramente ci sono passaggi che mi hanno colpito come “spirito e corpo” o “inizi e fini”,
ma per la maggior parte dei “micro-capitoli” non ho capito nemmeno una parola .
Assolutamente sconsigliato se vi addormentate spesso davanti ad un libro. (Gabriele
Fresia, 2A 2013/2014)
Liu Xiaobo, Monologhi del giorno del giudizio,
Mondadori
Ma Jian, Tira fuori la lingua, Feltrinelli
Questo breve libro, 70 pagine ca., raccoglie cinque racconti sul Tibet e una prefazione
dell’autore.
I racconti, non troppo lunghi, descrivono un Tibet ancora molto selvaggio, nel senso di
ancora molto legato alla tradizione: il contrario di ciò che è dichiarato dal regime cinese.
Per questo motivo il libro è stato bandito dal suolo cinese nel 1987, e l’autore è stato
costretto a trasferirsi a Hong Kong prima, nel regno unito poi.
I racconti sono molto coinvolgenti e scritti in maniera pressoché impeccabile, a giudicare
dal testo tradotto.
Ma Jian riesce a trasmettere accuratamente tutte le emozioni dei personaggi, catturandoci
e catapultandoci nel mezzo della campagna tibetana o di una tempesta di neve.
Le storie, specialmente i finali, lasciano spesso di stucco il lettore, rivelando particolari
macabri e anche molto spinti.
Per chi non è abituato a questo genere di sensazioni il libro non è di facile lettura.
Personalmente consiglio il libro a chi vuole scoprire qualche lato abbastanza oscuro del
Tibet, fuori dalle cronache ma comunque molto reale; allo stesso tempo la brevità del
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volume invoglia la lettura.
Non bisogna ingannarsi: nonostante sia breve è molto intenso. (Simone Antonino, 3D
2013/2014)
Leggendo questo libro, ho aperto gli occhi su una realtà lontanissima da quella
occidentale.
Mi ha sconvolta leggere della ragazza che è morta nel fiume ghiacciato dopo esserci
rimasta per tre giorni. Mi sono chiesta se quelle persone non abbiano mai pensato che è
ovvia la morte in quei casi così estremi.
Mi ha sorpresa che l'uomo e sua madre abbiamo avuto una figlia insieme e che lui abbia
avuto rapporti sessuali anche con la figlia come se fosse un cosa normale e la gente
reagisce in modo del tutto indifferente, mentre qui sarebbe contra la legge, se non
impensabile.
Consiglio questo libro a chi ama scoprire mondi sconosciuti ai nostri occhi e che amano
"rifugiarsi" altrove. (Sara Del Panta, 2A 2013/2014)
Ma Jian, Pechino è in coma, Einaudi
Ma jian, Spaghetti cinesi, Feltrinelli
Uno scrittore e un donatore di sangue pranzano insieme ogni settimana. I due sono
sicuramente molto diversi, hanno vite, pensieri e filosofie differenti, ma nonostante ciò
condividono la realtà storica in cui vivono, ovvero la Cina post-Tienanmen.
Allo scrittore è stata commissionata un’opera biografica su un tale Lei Feng; tuttavia
l’uomo non riesce a cominciare la stesura perché il suo immaginario è popolato da
personaggi fantasiosi e da storie tragicomiche che, nelle conversazioni con il donatore,
raccontano la società cinese, spaziando continuamente tra realtà e finzione.
Il romanzo è risultato a tratti crudo, ma sicuramente profondo e divertente, anche grazie al
surrealismo e all’umorismo che lo caratterizzano. Ho trovato affascinante la descrizione
della società degli anni ’90 in Cina, che è quasi casualmente narrata in parallelo con le
storie dei vari personaggi.
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Certamente un libro che consiglio, un po’ particolare, ma originale e brillante. (Ilaria
Menegatti, 3C 2013-2014)
Spaghetti cinese è un libro composto da sette storie distinte apparentemente distaccate.
Ognuna è molto cruenta e vivida. La vicenda si svolge all’indomani del programma di
Riforme e Apertura varato da Deng Xiaoping e ogni storia tratta molto in profondità la
mentalità dei personaggi. Ognuno di questi è molto particolare e qualcosa di unico di cui
non leggeremo mai nella letteratura occidentale. L’autore è molto semplice e lineare nella
narrazione, rendendo la storia fluida e di semplice lettura. Le vicende narrate sono
avvincenti e del tutto imprevedibili. Libro veloce e scorrevole mostra chiaramente la
mentalità del tempo.
L’ho personalmente trovato molto particolare e diverso dalle letture occidentali. Il
linguaggio è molto colorito e le storie trattano esplicitamente temi spesso in Occidente solo
accennati nei libri di narrativa, per esempio il suicidio dell’attrice, uno dei personaggi,
mangiata viva da una tigre sul palco è descritto, dal punto di vista di quest’ultima, in modo
molto dettagliato. (Francesca Pontanari, 5D 2013/2014)
Min Anchee, L'imperatrice orchidea, Corbaccio
Mo Yan, Le rane, Einaudi
Con il romanzo “Le Rane”, Mo Yan, premio Nobel per la letteratura 2012, ci porta indietro
di 50 anni nella Cina rurale. Siamo negli anni successivi al governo di Mao e le nuove
politiche permettono un alto incremento demografico in tutta la Cina. Quando nelle
campagne il numero dei bambini diventa eccessivo, il governo centrale teme che nel
futuro alla Cina possano venire a mancare le risorse necessarie a vivere. Per questo
motivo viene emanata una legge per la quale non è possibile avere più di un figlio per
famiglia o al massimo nelle campagne averne due se il primo nato è una femmina,
andando però a perdere in questo caso dei privilegi.
È proprio in questa situazione che entra in gioco Wan Xin, ostetrica in un ospedale della
regione di Gaomi. Le sue vicende sono narrate dalla voce in prima persona del narratore
del romanzo, Wan Zu, nipote della donna e soprannominato Xiaopao. Xiaopao ci racconta
delle prime reazioni della popolazione a questi controlli sulle nascite che generano il
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malcontento nel suo villaggio. Molte donne costrette ad abortire o uomini obbligati a
sottoporsi alla vasectomia intentarono delle fughe rocambolesche per sottrarsi alle mani di
Wan Xin. Possiamo quindi notare come la sua figura e la sua fama siano radicalmente
mutate e come da donna che si impegnava nella nascita di nuove vite, sia stata piegata
dalle direttive del partito comunista e sia diventata la distruttrice di queste vite. È proprio
questo peso che si porterà nel cuore per tutta la vita che, un giorno, agli inizi degli anni
Novanta, camminando smarrita in una palude popolata da rane, le farà associare questi
animali “gelati” e “viscidi” ai corpi abortiti dei bambini, alimentando in lei il disgusto per ciò
che aveva compiuto.
Nel corso del libro è possibile anche soffermarsi su alcuni aspetti appartenenti alla
tradizione della famiglia cinese, come per esempio il rispetto verso le persone più anziane
o la forte superstizione della maggior parte della popolazione.
Sicuramente un libro che consiglio di leggere principalmente per il talento che Mo Yan
possiede nel parlare con leggerezza di temi così importanti come l’aborto forzato e non di
meno
per
seguire
le
vicende
tormentate
della
famiglia
di
Xiaopao.
Durante la lettura è necessario prestare attenzione ai numerosi flashback e flashforward
che l’autore utilizza, che fanno perdere qualche volta l’orientamento. (Ilaria Mallardo, 5C
2013/2014)
Qiu Xiaolong, Visto per Shanghai, Marsilio
Rampini, Federico, Il secolo cinese, Einaudi
Questo libro, attraverso una collezione di storie di vita quotidiana, racconti di viaggio in
città come Shanghai e Hong Kong, tratta dei fenomeni della nuova Cina.
Alternando descrizioni antiche a paragrafi sul notevole boom economico e sociale,
Rampini racconta la storia dell'evoluzione di una nuova superpotenza, che si sta
preparando a superare gli Stati Uniti in un futuro immediato: LA CINA.
Questo libro mi è piaciuto molto, l'ho trovato molto costruttivo. Con esso ho scoperto lati
della Cina a me prima sconosciuti e, soprattutto, ho capito la vera importanza che sta
acquisendo la Cina nel mondo moderno. (Cristina Re, 3C 2013/2014)
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Robert van Gulik, I delitti della campana cinese,
ObarraO
Sang Ye, China Candid, Einaudi
See, Lisa, Fiore di neve e il ventaglio segreto, TEA
Questa storia è ambientata nella Cina del 19 esimo secolo: la protagonista, Giglio Bianco,
ripercorre da anziana tutte le tappe della propria vita insieme a quelle di Fiore di Neve. Da
piccola Giglio Bianco lavorava la terra con il padre e da ciò si può dedurre che ella non
appartenga a un rango sociale elevato come Fiore Di Neve.
Le due ragazzine hanno parecchie cose in comune , ma due caratteri diversi.. e per
questo sembra che non si possa instaurare un rapporto, ma le cose cambiano. Le due
ragazze comunicano con una lingua segreta, nu-shu, dato che non potevano incontrarsi.
Questo tipo di libro non fa parte della categoria della quale solitamente mi interesso, ma
mi è piaciuto particolarmente perchè tratta di quelle forme di amicizia che, nonostante
momenti di incomprensione, reggeranno sempre tutti i colpi e supereranno sempre tutti gli
ostacoli. Questo ciò che si deve fare per tenerci stretti coloro che amiamo: impegnarci a
mantenerli al nostro fianco, anche se l'aereo decolla sempre con il "vento contrario" e non
in coda. (Irene Felisio, 4B 2013/2014)
Cina, XIX secolo: le donne sono merci di scambio, serve, “piccole nuore”, madri e mogli
devote, per loro non c’è spazio nel mondo esterno ed è per questo che trascorrono la loro
vita recluse nelle stanze delle donne, da cui possono uscire solo in casi eccezionali. Ed è
proprio sbirciando con nostalgia dalla finestra della stanza delle donne che Giglio Bianco,
ormai anziana e prossima alla morte, ripensa alla sua vita e soprattutto alla sua laotong, la
sua migliore amica, Fiore di Neve, condannata ad un destino infelice a causa di un tragico
equivoco. A testimoniare il loro legame resta solo un ventaglio coperto di caratteri
misteriosi: è il Nu Shu, la lingua segreta delle donne, usata per comunicare all’insaputa
degli uomini i propri pensieri, sentimenti, paure. Aiutandosi con il ventaglio, Giglio Bianco
rievoca la propria storia: la sua infanzia in una povera famiglia di contadini, il brutale
costume della fasciatura dei piedi per trasformarli in dei piccoli “gigli dorati”, che
costituiranno il suo lasciapassare per un matrimonio con una famiglia di un ceto più alto, il
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vincolo con la ricca e raffinata Fiore di Neve, e infine il matrimonio, coronamento della vita
di una donna, ma l’inizio della fine per la loro amicizia.
Un romanzo che coinvolge e commuove, ma soprattutto fa riflettere: sul fatto che seppur
ambientato nell’Ottocento, lo stile di vita descritto faccia pensare al Medioevo europeo; su
come le convenzioni sociali
possano distruggere anche la più solida amicizia; ma
soprattutto su come sia possibile che una barbarie come la fasciatura dei piedi sia stata
permessa per oltre mille anni (l’abolizione ufficiale risale al 1902, ma ci vollero altri 50 anni
prima che la pratica scomparisse gradualmente) in nome di un presunto canone di
bellezza che voleva i piedi femminili lunghi sette centimetri: che sia lo stesso canone che
oggi ci impone di omologarci alle modelle emaciate o ai volti di plastica che vediamo sulle
riviste? Forse, quando sentiamo di non piacerci perché diversi, quando ci sentiamo
ripetere che “per essere belli bisogna soffrire”, forse in quei momenti sarebbe opportuno
ricordarci di Giglio Bianco e delle sue dita spezzate per renderla “desiderabile”. (Sofia
Coretti, 4B 2013/2014)
Shan Sa, La giocatrice di go, Bompiani
Nel momento in cui la regione della Manciuria è occupata dal Giappone, la giovane cinese
giocatrice di go incontra e si innamora del sottotenente dell’esercito nemico, ignara della
sua vera identità.
La scorrevolezza del libro è garantita da una lingua fluida e la divisione in piccoli e
numerosi capitoli, in cui si alternano i punti di vista dei due personaggi. Ciò permette di
avere una doppia prospettiva delle vicende, descritte in prima persona, e una
comprensione più ampia dei fatti perché si comprendono i sentimenti di entrambi.
Consiglio il libro a chi è interessato ad un libro leggero, ma piacevole. (Maria Francesca
Petracca, 5B 2013/2014)
Terzani, Tiziano, La porta proibita, Longanesi
Gli studi e i dati raccolti da Terzani nella Cina degli anni ottanta sono impressionanti.
Ha scavato dietro la facciata di efficienza, cortesia e collaborazione che il secondo paese
più vasto del mondo vanta all'estero. Ha scavato nel passato, nel segreto e nel proibito e
ha testimoniato della Cina nella sua interezza, oltre ciò che si vede sulla superficie.
La distruzione, volontaria e cosciente da parte di alcuni e impotente da parte di altri, dei
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tesori cinesi (come i templi, le mura di Pechino, le <<case su cortile>>, gli archi, le statue, i
palazzi) da parte delle Guardie Rosse perché <<legame con il vecchio sistema feudale>>.
La disuguaglianza tra dirigenti e gente comune dal principio. Già dal 1949 i vertici della
rivoluzione si prendevano "la fetta migliore", e se prima suscitava se non lamentele
almeno domande, ormai è la quotidianità accettata. Questo comunismo è fallace dal
principio.
Ovunque, in Cina, coesistono miseria e progresso. La Manciuria, sotto le apparenze dei
progressi da territorio inutilizzato a grande risorsa di materie prime, riflette solo
<<confusione, abbandono, cattiva gestione e crisi di fiducia che attanaglia il paese>>.
I temutissimi <<campi di rieducazione>>, dove vengono inviati intellettuali, ex nobili,
prostitute, borghesi o qualunque esponente scomodo al partito, rimandano già solo con il
nome a una terribile analogia: i campi di concentramento. Perché le dittature restano
dittature. Che siano di destra, di sinistra, Imperi, regni o repubbliche popolari, la linea di
governo è sempre la stessa e la si riconosce da lontano.
La Cina di Terzani è il paese delle contraddizioni: <<Ciò che ieri era buono, oggi è cattivo,
e può tornare ad essere buono domani. Un giorno ci dicono di elogiare un uomo, un altro
giorno ci dicono di sputargli in faccia. Nelle mani dei nostri dirigenti, siamo come una vite.
A volte la si stringe, a volte la si allenta>>. Ed è con la stessa logica che il giornalista viene
interrogato, perquisito ed espulso dal paese: i suoi articoli erano troppo veritieri. Erano
troppo scomodi. (Irene Albanese, 5B 2013/2014)
Fin dalle prime pagine, è chiaro che La Porta Proibita non è un libro qualsiasi che parla
della Cina. Con vivide descrizioni e storie vere, Terzani ci porta attraverso tutta la
Repubblica Popolare degli anni ’80, dai paesaggi rurali dello Xinjiang e della Manciuria fino
per le strade di Pechino.
Per leggere una guida turistica mischiata con la storia contemporanea di uno dei Paesi piú
importanti delle nostre epoche raccontata da chi l’ha vissuta veramente. (Anonimo)
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Theroux, Paul, Il gallo di ferro, Baldini&Castoldi
Visetti, Giampaolo, Cinesi: come vive, lavora, ama il
popolo che comanda il mondo, Feltrinelli
Già nella prima pagina troviamo una frase illuminante "La Cina è bella e spaventosa.
come una tigre nella foresta.... Neppure un cinese può dire di conoscerla". Questa prima
citazione mi ha subito fatto capire che neanche lo stesso autore del libro può descrivere
interamente la Cina, essendo un paese così enorme e continuamente in via di sviluppo.
Ad essere sincero, dopo aver letto questo libro, sento di aver compreso meglio lo stile di
vita cinese. Perchè è proprio di questo che racconta l'autore, della vita di tutti i giorni di
persone cinesi. Molte storie narrate arrivano alla follia, come quella di un tassista cinese
che teneva una cavalletta rinchiusa in una gabbietta dentro la tasca della giacca, giusto
per non sentirsi solo mentre guidava il taxi. Numerosi aspetti della Cina vengono chiariti
attraverso altre storie. Per esempio,molto viene detto sul taoismo e sull'arte del Kung Fu.
Che dire, il libro è molto coinvolgente e presenta un crescendo continuo di situazioni
sull'attualità cinese, ricche di stimoli, vicende umane, anche struggenti, informazioni e
riflessioni. Solo su un fattore posso criticare questo libro, la lingua. E' scritto con un
linguaggio ricercato e con molte parole tecniche e filosofiche, non facili da comprendere se
non si ha molta conoscenza sulla storia cinese o se si è dei liceali.
E' un libro che vale la pena leggere. Perchè la Cina è un paese molto affascinante e
conosciuto da poche persone, soprattutto dagli italiani e dagli occidentali in generale che
ignorano la cultura cinese, essendo cosi lontana geograficamente ed estranea al nostro
modo di vivere. (Simone Miglietta, 4B 2013/2014)
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Wang Gang, English, Neri Pozza
Xiao Bai, Intrigo a Shanghai, Sellerio
Yan Lianke, Il sogno del villaggio dei Ding, Nottetempo
Yu Hua, Brothers, Feltrinelli
Yu Hua, La Cina in dieci parole, Feltrinelli
"La Cina in dieci parole" è un libro dello scrittore cinese Yu Hua pubblicato nel 2010.
Attraverso dieci parole (Popolo, Leader, Lettura, Scrivere, Lu Xun, Disparità, Rivoluzione,
Morti di fame, Taroccato, Intortare) descrive la trasformazione della Cina negli ultimi
quarant'anni.
E' un insieme di suoi ricordi e di fatti di cronaca vera; alcuni temi sono Mao, che
nell'infanzia dell'autore rappresentava quasi un modello da seguire, la Grande Rivoluzione
Culturale, le letture clandestine degli studenti e il lavoro, che il governo assegnava ad ogni
cittadino senza dare possibilità di cambiarlo.
Ho trovato questo libro abbastanza impegnativo da leggere, molti dei temi affrontati mi
sono sembrati un po' difficili da comprendere, come ad esempio alcuni racconti difatti di
vita quotidiana, forse perché non avendoli mai vissuti (per fortuna, aggiungerei) mi
sembrano fin troppo incredibili e allo stesso tempo insensati per poterli capire.
Ora, anche grazie ad altri episodi narrati di generosità e sacrificio, riesco a vedere la Cina
da altre prospettive, e ho imparato molte cose su questo paese che prima ignoravo.
Di certo consiglierei di leggerlo a chi non è ancora a conoscenza di questo libro, in quanto
diverso dalle altre storie sulla Cina, e anche perché permette di vederne tutti i lati positivi e
negativi senza essere influenzati dallo scrittore, che riesce ad essere critico senza essere
'di parte'. (Valentina Condorelli, 3C 2013/2014)
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Yu Hua, Vivere, Feltrinelli
Il libro “Vivere” dello scrittore Yu Hua racconta la storia di un burattinaio vagante per la
Cina che mentre ricerca ballate popolari delle varie zone, incontra un contadino che ara il
terreno e che parla con il proprio bue. Incuriosito il burattinaio si avvicina e dopo un celere
e brillante scambio di battute, il contadino comincia a raccontargli la propria vita stravolta
dalla sua dipendenza per il gioco, comune alle classi sociali più agiate e dai successivi
abbandoni, disgrazie ed eventi luttuosi. La trama è posta nelle Cina della Rivoluzione, i
cui passaggi si intrecciano con le vicende del narratore vivente in uno dei periodi di
maggior rilevanza della storia cinese. Nonostante tutti gli eventi tragici del contadino si
nota l'attaccamento alla vita che con spigliatezza e ironia, ci viene trasmesso dall'autore
che racconta utilizzando linguaggio alla portata di tutti, scorrevole e che senza troppi giri di
parole ci propone le propria visione del mondo. (Alberto Bevilacqua, 3C 2013/2014)
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