N°25 13 giugno 2014 - Confesercenti Umbria

FAIB Informa 25
Anno XIX Circolare della FAIB Confesercenti Tel. 06-47251 Fax 06- 4740750 13 Giugno 2014
www.faib.it [email protected]
FAIB FEGICA FIGISC
Comunicato congiunto
del 13 giugno 2014
CAROCARBURANTI. Il
MISE riconosce la
fondatezza delle
questioni poste ma i
petrolieri latitano.
Confermato lo
sciopero generale del
18 Giugno.
Da domani e fino al 17
macchinette self
service spende
durante l’orario di
apertura degli impianti
Con la riunione convocata presso il
Ministero
dello
sviluppo
economico di lunedì scorso ha
trovato conferma e verifica
nell’autorevole sede istituzionale la
fondatezza e la serietà delle
questioni che i Gestori degli
impianti di rifornimento carburanti
italiani pongono inutilmente ormai
da troppo tempo.
SEGUE A PAG. 3
Incontro Gestori Ministero dello
Sviluppo Economico,
sciopero confermato.
Faib, apprezzamento
per le disponibilità
manifestate, ora però
seguano i fatti
L’incontro tra le rappresentanze
delle Organizzazioni dei gestori
Faib, Fegica e Figisc ed il Governo,
proposto dall’esecutivo allo scopo
di acquisire maggiori dettagli sulle
ragioni
della
protesta
della
Categoria, ha permesso alle
Organizzazioni di illustrare nel
merito i problemi di fondo che
hanno indotto le stesse a convocare
unitariamente le azioni di protesta
della prossima settimana.
SEGUE A PAG. 3
e del Vice Ministro Claudio De
Vincenti,
ma
ha
spronato
l'esecutivo
a
mettere
mano
all'agenda di settore e a dare
priorità alla necessità di procedere
alla razionalizzazione della rete, a
garantire il rispetto della normativa
in materia di condizioni eque e non
discriminatorie in presenza del
vincolo di fornitura in esclusiva, ad
abbattere i costi della moneta
elettronica
che
gravano
esclusivamente sulle spalle dei
gestori.
SEGUE A PAG. 4
Assemblea Regionale
Faib Calabria:
aderiamo compatti allo
sciopero, diamo un
segnale forte ai
petrolieri
Landi al GR1, sciopero
confermato. Il Governo
metta mano alla
razionalizzazione della
rete
Nel corso dell'intervista al GR1 di
stamane il Presidente della Faib
Martino Landi ha riconfermato le
ragioni dello sciopero, ha dato atto
del rinnovato impegno del Governo
Si è svolta domenica 8 giugno a
Lamezia
Terme
l’Assemblea
Regionale dei gestori associati alla
Faib Calabria.
La riunione ha visto una forte
partecipazione di tutte le Provincie
calabresi e tantissimi i gestori che
hanno partecipato e riempito la sala
in vista dello stato di mobilitazione
generale con sciopero dei benzinai
previsto nella giornata del 18
giugno p.v., e chiusura dal 14 al 17
2
giugno dei self service negli orari di
apertura degli impianti.
SEGUE A PAG. 4
FAIB Informa 25
dei Vigili del Fuoco sono state
segnalate le attività di vendita di
carburanti su impianti senza la
presenza del gestore.
tramite l'invio di una email con
allegato
all'indirizzo
[email protected],
come
segnalato anche sul sito di Faib- ad
oggi non risulterebbe più attiva.
SEGUE A PAG. 6
Carburanti, Antitrust:
“In autostrada prezzi
alti per le royalty
pagate ai
concessionari”
Tra il 2008 e il 2013 le vendite di
benzina sulla rete autostradale
sono crollate del 45%. Più che nel
resto dei distributori.
Secondo
l'Authority
per
la
concorrenza, a cui il ministero
delle Infrastrutture ha chiesto un
parere, su prezzi e consumi pesano
le somme "estremamente elevate"
che le compagnie petroliere
versano
alle
concessionarie
autostradali. Che, in un atto di
indirizzo del governo, sono invitate
a prorogare di 18 mesi le
concessioni in scadenza.
SEGUE A PAG. 5
Impianti GHOST,
iniziative delle Faib
territoriali della
Toscana
Con alcune iniziative territoriali le
Faib Provinciali hanno sollecitato i
rispettivi Uffici Comunali ad
effettuare controlli sugli impianti di
distribuzione carburanti senza la
presenza del gestore.
Nella nota inviata agli Uffici dei
Comuni interessati e al Comando
SEGUE A PAG. 7
Sistri, confermata
l’esclusione delle
imprese con meno di
dieci dipendenti, parte
la procedura di
cancellazione dal
sistema. Rete Imprese
Italia chiede di attivare
la procedura massiva
di restituzione dei
dispositivi USB
Confermata l’esclusione dal Sistri
delle piccole imprese con meno di
dieci dipendenti, si attiva la facoltà
per le aziende interessate di
cancellare l'iscrizione dal Sistema
tramite la procedura di richiesta
all'indirizzo
[email protected], …..
SEGUE A PAG. 6
Sistri, le assurdità non
finiscono mai. E’
impossibile persino
cancellarsi. Il Ministro
dell’Ambiente
intervenga e ponga
fine a questa
incredibile vicenda.
Viene segnalato da più parti del
territorio nazionale che la modalità
di cancellazione individuale diretta
- finora prevista per tutte le ditte
che cessavano la propria attività,
Moneta elettronica,
iniziativa di alcuni
Parlamentari per la
gratuità. Presentata
proposta di risoluzione
della VI^ Commissione
per impegnare il
Governo
E’ stata presentata dagli On. Paglia,
Pagani, Montroni e Petitti, a seguito
di alcuni incontri con la Faib di
Ravenna,
una
proposta
di
risoluzione della VI^ Commissione
della Camera dei Deputati che
impegna il Governo ad assumere
iniziative per prevedere, tra l’altro,
iniziative normative per la completa
gratuità per ulteriori 12 mesi delle
transazioni
effettuate
presso
impianti di distribuzione di
carburante e per servizi prestati, per
conto dello Stato, all'utenza, in
attesa della completa abrogazione
della commissione applicata; …
SEGUE A PAG. 7
VOLANTINO
CHIUSURA VENDITE
SELF SERVICE PRE
PAY
SEGUE A PAG. 10
3
FAIB FEGICA FIGISC
Comunicato congiunto
del 13 giugno 2014
CAROCARBURANTI.
Il MISE riconosce la
fondatezza
delle
questioni poste ma i
petrolieri latitano.
Confermato
lo
sciopero generale del
18 Giugno.
Da domani e fino al
17 macchinette self
service
spende
durante l’orario di
apertura
degli
impianti
SEGUE DA PAG. 1
Con la riunione convocata presso il
Ministero
dello
sviluppo
economico di lunedì scorso ha
trovato conferma e verifica
nell’autorevole sede istituzionale la
fondatezza e la serietà delle
questioni che i Gestori degli
impianti di rifornimento carburanti
italiani pongono inutilmente ormai
da troppo tempo.
I prezzi ingiustificatamente più alti
che vengono imposti ai gestori ed
agli automobilisti dalle compagnie
petrolifere sono la conseguenza per
un verso di norme troppo spesso
violate e per l’altro di un “sistema”
che attende da troppi anni di essere
profondamente riformato.
Ottenere la puntuale applicazione
delle leggi che pretendono di
garantire ai gestori condizioni eque
e non discriminatorie per competere
nel mercato, in altre parole prezzi
più bassi e competitivi anche a
beneficio degli automobilisti che da
loro
si
riforniscono
quotidianamente,
unitamente
all’avvio
di
una
reale
ristrutturazione
ed
ammodernamento della rete di
FAIB Informa 25
vendita ed alla ripresa di una
contrattazione collettiva che ponga
fine ad un lungo periodo di strappi
ed aggressioni alla categoria da
parte delle compagnie, sono in
estrema sintesi le condizioni
essenziali per riaprire un confronto
credibile teso a trovare nuovi
equilibri per un settore condotto da
scelte folli a ritrovarsi in condizioni
letteralmente drammatiche.
Tuttavia, a fronte della compresa
attenzione ottenuta presso il
Ministero, il mondo industriale
continua a latitare e a limitarsi ad
ammirare il proprio ombelico.
A queste condizioni, per tentare di
evitare che ancora una volta si
rimanga travolti dall’ignavia e
dall’inerzia, le Organizzazioni di
categoria dei gestori confermano lo
sciopero generale, sia sulla viabilità
ordinaria che autostradale, già
proclamato per il prossimo 18
giugno.
Da domani mattina alle 7.00,
intanto, e fino alle 19.30 del 17
giugno rimarranno chiusi alle
vendite le macchinette dei self
service durante gli orari di apertura
degli impianti, con relativo
oscuramento dei prezzi ad essi
collegati e dell’insegna della
compagnia.
Leggi in ultima pagina il volantino
di chiusura dei self
Incontro Gestori Ministero dello
Sviluppo Economico,
sciopero confermato.
Faib, apprezzamento
per le disponibilità
manifestate, ora però
seguano i fatti
SEGUE DA PAG. 2
L’incontro tra le rappresentanze
delle Organizzazioni dei gestori
Faib, Fegica e Figisc ed il Governo,
proposto dall’esecutivo allo scopo
di acquisire maggiori dettagli sulle
ragioni
della
protesta
della
Categoria, ha permesso alle
Organizzazioni di illustrare nel
merito i problemi di fondo che
hanno indotto le stesse a convocare
unitariamente le azioni di protesta
della prossima settimana.
La delegazione della Faib, guidata
dai Vice Presidente Petro Calersi e
Franco Iorio, ha sostanzialmente
sottolineato, come del resto le altre
Federazioni, l’assoluta gravità della
situazione in cui versano le
gestioni, “strozzate” da una diffusa
concorrenza sleale dovuta ad una
grave sperequazione di prezzo dei
carburanti riservato alle forniture
per le gestioni del mercato rete
rispetto a quello assicurato agli
impianti riforniti a prezzi di
“extrarete”; il perpetuarsi di
pratiche che violano i principi
legislativi delle condizioni eque e
non discriminatorie; il conseguente
e inevitabile “saccheggio” forzato
del margine, innescato con la
ghostizzazzione degli impianti, di
fatto l’esatto contrario di un
processo di riforma e
di
ristrutturazione governata della rete
e, infine, l’attacco ai diritti
fondamentali che legittimano le
rappresentanze di Categoria a
negoziare per conto delle gestioni,
sia in termini economici che nelle
materie contrattuali, dove si sta
assistendo all’adozione di forme
contrattuali precarie e unilaterali.
Una
miscela
innescata
dal
management
dell’industria
petrolifera per mettere riparo ai
danni causati dalla sua stessa
insipienza e dal vuoto assoluto di
strategie, che sta portando la rete
distributiva rapidamente al collasso.
Le rappresentanze di Categoria
Faib, Fegica e Figisc hanno anche
insistito su altri aspetti alla base
della protesta tra cui il tema del
costo delle transazioni con le carte
di pagamento elettroniche e
l’obbligo di accettazione delle
stesse: un “combinato disposto
estremamente
negativo”
che
assesterà un ulteriore colpo mortale
alle gestioni.
Il Governo, rappresentato dal Vice
Ministro, Prof. Claudio De
Vincenti, ha preso atto dei rilievi e
delle circostanziate contestazioni di
inadempienza e violazione del
4
quadro normativo operato dalle
Compagnie ed ha riconosciuto che
il complesso degli argomenti posti
al centro dell’azione di protesta
della
Categoria
richiede
la
definizione di un Tavolo di lavoro
che si impegni a varare la riforma
del settore che in passato, a più
riprese e con più atti, si è tentato di
far decollare.
Lo scopo del Tavolo di lavoro è
quello di giungere ad un processo
di riforma che sappia innovare la
rete, produrre benefici per il Paese,
pur sempre nel rispetto delle regole
che rendano il mercato equo e non
discriminatorio. Per questa ragione
il Vice Ministro si è impegnato ad
incontrare, nei prossimi giorni, la
rappresentanza delle Compagnie
petrolifere allo scopo di convocare,
successivamente, un incontro di
tutte le parti in causa per dar vita ad
un piano di riforma complessivo
del settore, partendo, tra l’altro, dai
contenuti del Protocollo del 2012,
nel quale si indicavano alcune linee
guida di un’azione collegiale che
ora si dovrà coniugare con i temi
della ristrutturazione della rete e
delle nuove forme contrattuali.
Il Vice Ministro ha anche assunto
l’impegno ad affrontare il tema
delle
carte
di
pagamento
elettroniche dando vita ad un
confronto tra le rappresentanze del
settore e l’associazione bancaria.
Un Tavolo di lavoro da condividere
anche con la presenza del Dicastero
dell’Economia. Su questi aspetti
Faib ha già ribadito che, in assenza
di soluzioni condivise, la proposta
più equa è la tripartizione dei costi
tra i soggetti che intervengono nella
filiera.
Alla luce delle parole espresse e
della volontà manifestata dal
Governo,
le
Federazioni
unitariamente hanno manifestato
apprezzamento per le iniziative
proposte, che auspicano possano
determinare al più presto i risultati
aupicati.
Ciò considerato le Organizzazioni
dei gestori hanno confermato lo
sciopero e la giornata di chiusura
degli impianti e comunque deciso,
unitariamente, di confermare le
azioni di lotta programmate e la
mobilitazione
della
Categoria
almeno fin quando non si
FAIB Informa 25
determinino le condizioni per
invertire il grave stato dei fatti in
cui versa la rete e le gestioni.
Landi al GR1,
sciopero confermato.
Il Governo metta
mano alla
razionalizzazione
della rete
SEGUE DA PAG. 2
Nel corso dell'intervista al GR1 di
stamane il Presidente della Faib
Martino Landi ha riconfermato le
ragioni dello sciopero, ha dato atto
del rinnovato impegno del Governo
e del Vice Ministro Claudio De
Vincenti,
ma
ha
spronato
l'esecutivo
a
mettere
mano
all'agenda di settore e a dare
priorità alla necessità di procedere
alla razionalizzazione della rete, a
garantire il rispetto della normativa
in materia di condizioni eque e non
discriminatorie in presenza del
vincolo di fornitura in esclusiva, ad
abbattere i costi della moneta
elettronica
che
gravano
esclusivamente sulle spalle dei
gestori.
Landi
ha
denunciato
l'insostenibilità delle condizioni di
gestione dei punti vendita di
distribuzione carburanti e ha
chiesto al Governo una svolta alle
politiche di settore.
Ascolta l'Intervista
Assemblea
Regionale Faib
Calabria: aderiamo
compatti allo
sciopero, diamo un
segnale forte ai
petrolieri
SEGUE DA PAG. 1
Si è svolta domenica 8 giugno a
Lamezia
Terme
l’Assemblea
Regionale dei gestori associati alla
Faib Calabria.
La riunione ha visto una forte
partecipazione di tutte le Provincie
calabresi e tantissimi i gestori che
hanno partecipato e riempito la sala
in vista dello stato di mobilitazione
generale con sciopero dei benzinai
previsto nella giornata del 18
giugno p.v., e chiusura dal 14 al 17
giugno dei self service negli orari di
apertura degli impianti.
Ha aperto i lavori il Coordinatore
Regionale Rosario Antipasqua che
ha fatto il punto sulle attività
dell’Organizzazione, sui rapporti
istituzionali si è soffermato su
alcuni aspetti dell’attuale momento
della distribuzione carburanti in
Italia e principalmente nella nostra
Regione, sia su rete ordinaria sia
autostradale
e
illustrato
la
Piattaforma con le proposte
d’iniziative che la Federazione, in
maniera unitaria, intende portare
avanti sui Tavoli tecnici nel
confronto con il Governo, con le
Compagnie per la difesa del lavoro
dei gestori e dei suoi collaboratori,
per
il
miglioramento
delle
condizioni sociali ed economiche
del comparto.
Inoltre ha comunicato che nei
prossimi giorni subito dopo lo
sciopero e prima della pausa estiva
si terrà una riunione regionale per
illustrare e presentare una piano di
sviluppo e alcuni servizi che la Faib
intende attuare sul territorio per una
presenza più forte e vicina alle
imprese associate. La Faib Calabria
è una Federazione aperta a tutti
quei
soggetti
che
vogliono
veramente impegnarsi a lavorare
per la Categoria collaborando con il
Coordinamento Regionale.
A seguire numerosi gli interventi
dei colleghi.
Il Presidente Ferruccio Schiavello
ha ringraziato i colleghi presenti
per aver partecipato cosi numerosi
ai lavori anche in un giorno festivo
caratterizzato
da
numerose
iniziative religiose. Nel suo
intervento, oltre a soffermarsi sui
temi generali, non si è sottratto dal
fornire risposte su questioni
importanti e specifiche poste dai
colleghi intervenuti nel dibattito.
Partendo proprio dalla crisi del
comparto dovuto alla contrazione
5
delle vendite, all’aumento dei costi
ormai
diventati
non
più
sopportabili, alla riduzione di
personale sui pv, ai rapporti con le
Compagnie petrolifere, ai costi del
sistema bancario e creditizio, ai
rapporti con il Governo. Schiavello
ha affrontato il tema delle
promozioni e degli sconti con la
richiesta
di
partecipazione
economica del gestore, della
differenza di prezzo tra la rete e
l’extrarete con la cannibalizzazione
di volumi e di vendite persino tra
gestori della stessa bandiera. Il
Presidente
Regionale
ha
evidenziato
la
necessità
di
una Legge regionale per contrastare
una liberalizzazione selvaggia che
lascerebbe aperta la strada alla
GDO
che
causerebbe
la
desertificazione del territorio.
Inoltre nel suo intervento ha voluto
ricordare i risultati ottenuti
dall’Associazione tra cui il
rimborso dei cali di giacenza, il
bonus di fine gestione, il Fondo
Indennizzi per i colleghi a cui viene
chiuso il pv, il Bonus Fiscale in
forma strutturale e non ultima la
sentenza “SHELL” di Massa che
certamente aprirà nuovi orizzonti
nel rapporto tra Compagnie, gestori
e Associazioni di categoria. Nel
concludere, Schiavello ha chiesto di
stare uniti e di dire “BASTA” una
volta per tutte ai continui attacchi e
vessazioni che provengono da più
parti e in maniera particolare da
Compagnie petrolifere e banche.
Bisogna salvaguardare i propri
interessi, il proprio lavoro, i propri
investimenti. Non è importante fare
erogato, ma è importante garantire
alla gestione un utile di esercizio
giusto e congruo, commisurato alle
responsabilità,
agli
impegni
economici e all’utilizzo delle
risorse umane impiegate.
L’Assemblea Regionale Faib ha
chiesto il sostegno di ogni singolo
gestore per far si che la
Mobilitazione Nazionale promossa
unitariamente,
con
la
proclamazione
dello
Sciopero
Generale dei benzinai per il 18
giugno e chiusura dal 14 al 17
giugno dei self service negli orari di
apertura degli impianti,
sia
compatta e forte.
FAIB Informa 25
Carburanti, Antitrust:
“In autostrada prezzi
alti per le royalty
pagate ai
concessionari”
SEGUE DA PAG. 1
Tra il 2008 e il 2013 le vendite di
benzina sulla rete autostradale
sono crollate del 45%. Più che nel
resto dei distributori. Secondo
l'Authority per la concorrenza, a
cui il ministero delle Infrastrutture
ha chiesto un parere, su prezzi e
consumi
pesano
le
somme
"estremamente elevate" che le
compagnie petroliere versano alle
concessionarie autostradali. Che,
in un atto di indirizzo del governo,
sono invitate a prorogare di 18
mesi le concessioni in scadenza.
Le stazioni di benzina sulle
autostrade sono al collasso: le aree
continuano a chiudere, calano gli
investimenti e peggiora la qualità
dei servizi. Tutto questo mentre il
prezzo alla pompa continua a salire
e i consumi a scendere più che nel
resto della rete, cioè nei centri
abitati. Dal 2008 al 2013, secondo
le stime del sindacato Anisa, le
vendite sulla rete autostradale sono
franate in media del45% e l’erogato
è crollato da quasi 7,5 milioni di
litri a poco più di 4,1.
C’è la crisi economica, ma non
solo. Dopo numerose mobilitazioni
dei benzinai, il governo decide di
intervenire. Nel mese di aprile il
ministero delle Infrastrutture, retto
da Maurizio Lupi, ha chiesto un
parere all’Antitrust, che ha puntato
il
dito
contro
il
“valore
estremamente
elevato”
delle
royalty, le somme versate dalle
compagnie
petroliere
alle
concessionarie
autostradali.
Il
Garante della concorrenza denuncia
la crisi di moltissimi impianti e
“l’emergere di prezzi sempre più
alti rispetto a quelli sulla rete
ordinaria, con l’effetto perverso di
scoraggiare
ulteriormente
i
consumi”. Con una riduzione delle
royalty, prosegue l’Antitrust, “si
potrebbe addirittura avere un effetto
di riduzione dei prezzi praticati
presso le stazioni di servizio, dal
momento che i costi fissi delle
società petrolifere diminuirebbero”.
Prima della privatizzazione di
Autostrade per l’Italia (Aspi) del
1999, stima il Centro studi del
sindacato Fegica Cisl, le royalty
pesavano in media 25/30 lire al
litro. Con la prima tornata di gare di
Aspi alla fine del 2002, sono salite
mediamente a 4/5 centesimi di euro
al litro e nel 2008 arrivano a una
media tra gli 8 e i 10 centesimi al
litro. Aspi non è un caso isolato.
Nel 2006 Autobrennero passa da
una media pre-gare inferiore al
centesimo al litro (0,98 cent/litro)
ad una media post-gare di quasi 10
centesimi (9,29 cent/litro). In
termini
reali
(al
netto
dell’inflazione), la crescita è ancora
più accentuata perché il valore delle
royalty si riferisce a un traffico
automobilistico superiore di oltre il
10% a quello attuale. “I contratti si
basano sui volumi di erogato di 5
anni fa, ma in questi anni la
situazione è cambiata, in peggio
purtroppo”, dice la sigla Faib
Autostrade. I rappresentanti dei
gestori dicono che la crescita delle
royalty ha una spiegazione precisa:
le compagnie si sono fatte la guerra
a colpi di rilanci per aggiudicarsi
un’area di servizio. La convinzione,
a posteriori erronea, era che i
consumi non sarebbero scesi così
tanto. Inoltre, per una compagnia
avere un distributore in autostrada è
una buona vetrina.
Dopo l’Antitrust si muove il
ministero delle Infrastrutture, che
elabora un “Atto di indirizzo”. I
tecnici del governo suggeriscono un
pacchetto
di
interventi
per
ristrutturare le aree di servizio,
chiudere le stazioni meno redditizie
e assicurare “un più ordinato e
razionale
svolgimento
delle
procedure
competitive”.
Il
ministero “invita” anche
le
concessionarie a concedere una
proroga tecnica di 18 mesi per gli
affidamenti scaduti o di prossima
scadenza, comunque non oltre il 31
dicembre 2015. A fine giugno,
infatti, scadrà più di una
concessione e molti punti vendita
6
rischiano di restare a secco, visto
che più di una compagnia
petrolifera ha fatto intendere di non
voler partecipare a un nuovo bando.
Una gara è già andata deserta in
due aree di servizio dell’autostrada
Brebemi. “La grave situazione di
crisi che attualmente interessa il
settore è un elemento che potrebbe
scoraggiare le società petrolifere –
in qualche caso dissuaderle del
tutto – dalla partecipazione alle
gare”, si legge ancora nel parere
dell’Antitrust. Per lunedì il
ministero dello sviluppo economico
ha convocato i sindacati dei gestori,
dopo l’annuncio dello sciopero
sulla rete ordinaria. Si parlerà anche
di autostrade.
Da "Il FattoQuotidiano" di Elena
Veronelli | 8 giugno
Impianti GHOST,
iniziative delle Faib
territoriali della
Toscana
SEGUE DA PAG. 1
Con alcune iniziative territoriali le
Faib Provinciali hanno sollecitato i
rispettivi Uffici Comunali ad
effettuare controlli sugli impianti di
distribuzione carburanti senza la
presenza del gestore.
Nella nota inviata agli Uffici dei
Comuni interessati e al Comando
dei Vigili del Fuoco sono state
segnalate le attività di vendita di
carburanti su impianti senza la
presenza del gestore.
Le
Faib
denunciano
che
“Indipendentemente
dalle
valutazioni
dell’Ufficio,
se
applicare
l’attuale
Normativa
Regionale in materia o seguire i
dettati della Normativa Nazionale,
su diversi impianti “troppi a nostro
giudizio”, non esiste la presenza del
gestore ma solo di personale facenti
altre mansioni che nulla ha da
spartire con l’attività di gestore cosi
come previsto dalla Legge 32/98
come nel caso delle gestioni
segnalate nella nota allegata.
Queste metodologie di vendita,
oltre a contravvenire alle norme in
FAIB Informa 25
materia fanno tabula rasa di quella
componente di lavoratori (gestori e
dipendenti) che da sempre hanno
garantito assistenza all’auto e
all’automobilista.
Con l’aggravante, e ci teniamo a
sottolinearlo, della “palese pratica
di concorrenza scorretta” in quanto
la stessa Compagnia petrolifera,
applica al gestore, il quale ha
l’obbligo per contratto di fornitura
in esclusiva, ad acquistare solo
dalla sua Compagnia petrolifera
prodotti ad un prezzo di cessione
superiore di quanto la stessa applica
su questi impianti ghost al
consumatore finale.”
Fatte queste premesse, la nota delle
Faib prosegue chiedendo ai Comuni
“Che tramite i propri Organi di
controllo si verifichi l’effettiva
presenza “di un vero gestore” per
l’orario
minimo
previsto,
inquadrato con regolare Contratto
di Comodato ovvero, di un suo
dipendente o collaboratore/socio. Si
autorizzi l’attività di un impianto
GHOST solo nei casi previsti dalla
Legge, così come previsto dalla
Regione Toscana o in subordine da
quella nazionale. Si applichino le
sanzioni
previste
quando
sull’impianto è presente altro
personale anche se in possesso di
regolare partita IVA ma non titolare
di Contratto di Comodato come
previsto
dalla
Legge
32/98
(GHOST camuffato). Si rispettino
le norme relative alla responsabilità
sulla sicurezza come antincendio
ecc.”
La nota conclude chiedendo “a
codesta
Amministrazione
di
intensificare
ulteriormente
la
collaborazione per il pieno rispetto
della Normativa Regionale e
Nazionale di settore per garantire la
corretta concorrenza e dare il giusto
a chi se lo merita e non ai più furbi
e prepotenti”.
Sistri, confermata
l’esclusione delle
imprese con meno di
dieci dipendenti,
parte la procedura di
cancellazione dal
sistema. Rete
Imprese Italia chiede
di attivare la
procedura massiva di
restituzione dei
dispositivi USB
SEGUE DA PAG. 2
Confermata l’esclusione dal Sistri
delle piccole imprese con meno di
dieci dipendenti, si attiva la facoltà
per le aziende interessate di
cancellare l'iscrizione dal Sistema
tramite la procedura di richiesta
all'indirizzo
[email protected], avente ad
oggetto “Cancellazione Sistri” e
corredata da autocertificazione a
firma del Legale Rappresentante e
della restituzione dei dispositivi
USB entro dieci giorni lavorativi
con lettera raccomandata A/R da
indirizzare
al
Ministero
dell’Ambiente.
Per ulteriori informazioni ed
assistenza ci si può rivolgere alle
sedi territoriali Faib Confesercenti.
Per quanto riguarda la restituzione
“massiva” delle stesse chiavette
mediante le Associazioni, nonché il
venir meno dell’onere relativo al
pagamento dei contributi di
iscrizione, le Associazioni facenti
parte di Rete Imprese Italia
(Confesercenti,
Confcommercio,
CNA,
Confartigianato
e
Casartigiani),
hanno
avanzato
formale proposta agli uffici
competenti
del
Ministero
dell’Ambiente
di
consentire
l’attivazione della procedura in
nome e per conto degli associati
interessati
che
possono
nel
frattempo prenotare il servizio
presso le sedi locali Confesercenti.
7
FAIB Informa 25
Sistri, le assurdità
non finiscono mai. E’
impossibile persino
cancellarsi.
Il
Ministro
dell’Ambiente
intervenga e ponga
fine
a
questa
incredibile vicenda.
SEGUE DA PAG. 2
Viene segnalato da più parti del
territorio nazionale che la modalità
di cancellazione individuale diretta
- finora prevista per tutte le ditte
che cessavano la propria attività,
tramite l'invio di una email con
allegato
all'indirizzo
[email protected],
come
segnalato anche sul sito di Faib- ad
oggi non risulterebbe più attiva.
L'unica modalità possibile di
cancellazione dal sistema sarebbe
rappresentata
dalla
seguente
procedura:



accesso al browser SISTRI
tramite dispositivo USB
(inserendo quindi USER
ID, PIN e PASSWORD);
accesso
all'area
autenticata
denominata
GESTIONE AZIENDA;
invio tramite allegato
della dichiarazione di
cancellazione
in
ottemperanza al D.M.
24.04.14 e copia della
carta di identità del
Legale
Rappresentante
(documenti
che
precedentemente potevano
essere velocemente inviati
alla casella mail sopra
indicata, senza ricorrere
all'impiego del dispositivo
USB).
Trattasi di una novità riscontrata
dai nostri uffici territoriali, nel
tentativo di cancellare dal sistema
un nostro associato.
Anche l'operatore del call center
Sistri ha confermato che la
procedura sopra indicata risulta
l'unica attuabile al momento e non
sono
previste
procedure
cumulative.
Dunque, la cancellazione via mail
non sarebbe più possibile. Il
sistema infatti avrebbe chiuso la
casella di posta elettronica
destinata
a
ricevere
le
cancellazioni, che a questo punto
sarebbero possibili solo attraverso
l’accesso con il dispositivo USB
all’area personale del sito SISTRI!
Il dato inquietante è che se il
dispositivo USB non dovesse
funzionare, come spesso accaduto e
segnalato
al
Ministero
dell’Ambiente, dovrebbe
essere
sostituito
per
effettuare
la
cancellazione!
La probabilità che ciò
possa
accadere, lungi dall’essere una pura
ipotesi teorica, è confermata dal
sistema, che tramite l’addetto al
contact-center assicura che il
SISTRI provvederà in tempi
“brevissimi” a mandare un nuovo
dispositivo
USB
per
la
cancellazione.
Siamo con tutta evidenza di fronte
all’assurdo che un operatore, pur
intenzionato a cancellarsi dal
sistema poiché esonerato a norma
di legge dalla relativa iscrizione,
non sia posto nella condizione di
poter
procedere
per
vie
semplificate (una comunicazione
via
e-mail,
una
lettera
raccomandata a/r, una segnalazione
via telefax ecc…), bensì debba
attendere una nuova chiavetta USB
destinata unicamente ad eseguire
la cancellazione. Con ulteriori
perdite di tempo e di denaro, il tutto
nel nome della “semplificazione”.
Senza contare che nel frattempo il
mese di giugno volge al termine,
implicando secondo alcune tesi
accreditate il rischio - per le
aziende non tenute all’iscrizione di dover pagare il contributo Sistri
2014!
La complessità della procedura
ipotizzata e l'imminenza della
scadenza del 30 giugno p.v.,
prevista per il versamento del
richiamato contributo annuale,
rendono indispensabile per buona
parte
dei
gestori
esclusi
dall’obbligo di iscrizione al Sistri ai
sensi del DM n. 126 del 24 aprile
2014 - aventi un numero di addetti
pari od inferiore a dieci e
impreparati
sotto
il
profilo
informatico all'uso di un dispositivo
(chiavetta USB) spesso inutilizzato
- il ricorso a soggetti terzi, con
ulteriori aggravi dei costi.
Pertanto auspichiamo che il
Ministero dell’Ambiente introduca
a breve le attese procedure
semplificate di cancellazione con
restituzione massiva- operata dalle
Associazioni di categoria- delle
chiavette Usb, come richiesto da
Rete Imprese Italia, o consenta una
procedura semplificata unificando,
nella prevista comunicazione di
restituzione dei dispositivi USB
entro dieci giorni lavorativi con
lettera raccomandata A/R da
indirizzare
al
Ministero
dell’ambiente,
anche
la
richiesta
avente ad oggetto
“Cancellazione Sistri” e corredata
da autocertificazione a firma del
Legale Rappresentante.
In conclusione, ad avviso di Faib, la
paventata ipotesi che i soggetti
interessati,
malgrado
esclusi
dall’obbligo di iscrizione al Sistri a
norma del citato DM 126 del 24
aprile 2014, debbano sottostare
tuttavia
al versamento annuale
2014, non ha ragion d’essere e
pertanto non sussiste.
Moneta elettronica,
iniziativa di alcuni
Parlamentari per la
gratuità. Presentata
proposta di
risoluzione della VI^
Commissione per
impegnare il Governo
SEGUE DA PAG. 2
E’ stata presentata dagli On. Paglia,
Pagani, Montroni e Petitti, a seguito
di alcuni incontri con la Faib di
Ravenna,
una
proposta
di
risoluzione della VI^ Commissione
della Camera dei Deputati che
8
impegna il Governo ad assumere
iniziative per prevedere, tra l’altro,
iniziative normative per la completa
gratuità per ulteriori 12 mesi delle
transazioni
effettuate
presso
impianti di distribuzione di
carburante e per servizi prestati, per
conto dello Stato, all'utenza, in
attesa della completa abrogazione
della commissione applicata; ad
assumere iniziative per emanare
misure di sostegno economico e
fiscale che incentivino i gestori di
impianti di distribuzione di
carburante a dotarsi di sistemi di
sicurezza attiva e passiva al fine di
ridurre in misura significativa la
loro esposizione al rischio di
rapine.
Leggi la proposta di risoluzione
Atto Camera
Risoluzione in commissione 700378
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 4 giugno 2014, seduta n.
239
La VI Commissione,
premesso che:
diversi studi dimostrano come un
ricorso più diffuso ai pagamenti
elettronici permetterebbe da un
lato, attraverso la tracciabilità delle
transazioni, di coadiuvare le azioni
di contrasto all'evasione fiscale ed
al riciclaggio di denaro, di
compliance fiscale e quindi favorire
l'emersione di ricchezza sommersa,
e dall'altro di ridurre il costo di
gestione del denaro contante a tutto
vantaggio dell'economia italiana,
aspetto,
quest'ultimo,
spesso
sottovalutato dagli esercenti stessi,
ma che secondo dati diffusi dalla
Banca d'Italia sfiorerebbe, anche a
causa dell'eccessiva rigidità della
filiera del trasporto e della
contazione del denaro, gli 8
miliardi di euro all'anno, che
corrispondono allo 0,5 per cento del
PIL, il 49 per cento dei quali
sarebbe, sostenuto da banche ed
infrastrutture per l'offerta dei
servizi di pagamento, mentre il
restante 51 per cento sarebbe a
carico delle imprese;
FAIB Informa 25
alcune direttive europee e norme
interne
spingono
in
questa
direzione, nella convinzione che
tutto il sistema economico e
finanziario tragga vantaggi da
questa innovazione, e per dare un
impulso
importante
alla
maturazione del mercato italiano
dei pagamenti elettronici ed
avvicinarlo così agli standard
europei, nell'ultimo anno Governo e
Parlamento hanno varato, accanto
ad una serie di misure restrittive
sull'uso del denaro contante e dei
mezzi di pagamento al portatore e
di definizione dell'ambito di
applicazione
dei
pagamenti
mediante carte di debito, anche una
norma per la quale, dal 30 giugno
2014, diventerà operativo l'obbligo
di accettare da privati pagamenti
per acquisti di prodotti e prestazioni
di servizi di importo superiore a 30
euro a mezzo del cosiddetto POS
(Point of Sale);
inoltre,
nell'ambito
di
una
regolamentazione unitaria della
disciplina dei pagamenti effettuati a
mezzo di strumenti elettronici da
armonizzare con quella più ampia
della trasparenza del costo delle
commissioni, è stato emanato un
decreto interministeriale recante il
«Regolamento sulle commissioni
applicate alle transazioni effettuate
mediante carte di pagamento presso
i gestori di carburante», che entrerà
in vigore dal 29 luglio 2014 e che
cancella la gratuità prevista sia per
l'acquirente che per il venditore,
delle transazioni regolate con carte
di pagamento (come bancomat o
carte di credito) presso gli impianti
di distribuzione di carburanti,
ponendo così fine ad una norma
equivoca, molto spesso ignorata
dagli istituti bancari o volutamente
disattesa dagli stessi per trasferire
sul sistema altri costi, come ad
esempio quelle dei canoni per il
noleggio dei terminali POS;
invero, il suddetto regime di
gratuità aveva un limite temporale
essendo vincolato all'applicazione
dell'articolo 12, commi 9 e 10, del
decreto-legge n. 201 del 2011
(cosiddetto Salva Italia), che
affidava all'Abi, a Poste italiane, al
consorzio
bancomat,
alle
associazioni dei prestatori dei
servizi di pagamento ed alle
imprese che gestiscono i circuiti di
pagamento, la definizione, peraltro
mai completata, delle regole per
l'applicazione delle commissioni a
carico degli esercenti in relazione
alle transazioni effettuate mediante
carte di pagamento, tenuto conto
della necessità di assicurare
trasparenza e chiarezza dei costi,
nonché di promuovere l'efficienza
economica nel rispetto delle regole
di concorrenza;
il ritorno all'applicazione delle
commissioni sul rifornimento del
carburante,
disincentivando
il
pagamento a mezzo di moneta
elettronica,
riapre
l'annosa
questione di garantire la sicurezza
ad una categoria, quella dei gestori
di impianti di rifornimento,
quotidianamente esposta al rischio
di rapine, rischio che si eleva
proporzionalmente in presenza di
maggiore circolazione del contante;
d'altra parte i costi di commissione
e quelli di gestione, come il canone
di noleggio, del cosiddetto POS,
obbligatorio, come detto, dal
prossimo 30 giugno 2014, si
aggiungono ai recenti rincari delle
accise su benzina e gasolio, ed in
vigore fino al prossimo 31
dicembre 2014, riducendo in
misura significativa il margine di
guadagno degli stessi gestori, li
porterà a rifiutare, come già
avvenuto in passato e come dagli
automobilisti,
tutte
quelle
transazioni effettuate con mezzi di
pagamento elettronici;
un'altra categoria che al pari di
quella dei gestori di impianti di
distribuzione di carburanti si
oppone
all'applicazione
della
commissione sulle transazioni è
quella dei tabaccai che negli anni,
accanto alla distribuzione e vendita
dei prodotti da fumo e la rivendita
di valori bollati e postali, si sono
visti
attribuire,
l'erogazione,
attraverso i circuiti «Lottomatica» e
«Sisal», molti servizi di pubblica
utilità
come
l'attività
di
certificazione e riscossione di
tributi
locali,
tasse
automobilistiche, o di pagamento di
multe, canoni e bollette, e la
funzione di raccolta di giochi come
lotto, superenalotto e lotterie
istantanee, il tutto a fronte di
«aggi» fissi e predeterminati, in
9
percentuale, rispetto ai volumi
conseguiti;
tale attività ha fatto sì che le
tabaccherie assumessero sempre
più un valore ad alto contenuto
sociale ma, al contempo, gli incassi
giornalieri ed i beni presenti
all'interno
dei
locali,
che
costituiscono dei veri e propri
valori
(tabacchi,
ricariche
telefoniche, tagliandi delle lotterie,
e altro), hanno reso le rivendite di
generi di monopolio una delle
categorie maggiormente esposte
agli attacchi della criminalità:
l'ultimo Rapporto intersettoriale
sulla criminalità predatoria segnala
una recrudescenza delle rapine in
tabaccheria con un andamento
annuo costante pari a +5,9 per
cento. Si evidenzia che oltre il 90
per cento del denaro che transita
nelle tabaccherie deve essere
riversato allo Stato od ai
concessionari, per questo motivo il
singolo rivenditore vittima delle
attenzioni della criminalità paga in
prima persona i danni subiti;
per le stesse ragioni, anche la
suddetta categoria ha espresso il
suo malcontento, poiché, in ragione
di un obbligo ad esercitare una
funzione pubblica impostole per
legge, rischia di rimetterci per calo
di redditività soprattutto quando il
margine
di
guadagno
dell'operazione è inferiore a quello
del costo medio da sostenere per la
transazione
elettronica,
ma
soprattutto minaccia di uscire dal
mercato rifiutandosi di offrire, nello
specifico,
alcuni
servizi
di
pagamento all'utenza;
sia gli impianti di distribuzione di
carburanti che le rivendite di generi
di monopolio come le tabaccherie
sono incaricati di un pubblico
servizio tant’è vero che sono anche
disciplinati dalla legge sullo
sciopero nei servizi pubblici
essenziali. Infatti, per esempio, la
distribuzione di prodotti energetici
per autotrazione è un'attività diretta
alla prestazione di un servizio
indispensabile e non può essere
intesa come fine a se stessa, ma
finalizzata
alla
concreta
realizzazione
di
un
diritto
costituzionale garantito, come
quello alla mobilità, per la
realizzazione del quale è necessario
FAIB Informa 25
il ricorso a tali prodotti;
se da una parte l'uso di strumenti di
pagamento elettronici consente di
limitare, se non eliminare, la
presenza di denaro contante nei
suddetti esercizi riducendone in
misura significativa l'esposizione al
rischio di rapine, dall'altro riduce
ulteriormente quei già esigui
margini di guadagno imposti per
legge che, quasi sempre, non
superano il 2 per cento del prezzo
finale, basti pensare che nel caso
del carburante le accise gravano per
il 52 per cento sul prezzo
complessivo per litro, mentre l'Iva
per 16,67 per cento;
le società di acquiring, che
svolgono le attività relative alla
gestione dell'accettazione delle
carte di pagamento ed alla
negoziazione delle transazioni,
hanno fino ad oggi aggirato la
gratuità delle transazioni effettuate
mediante pagamenti elettronici
proponendo, anzi imponendo, ai
gestori delle pompe di benzina una
sorta di canone fisso calcolato sulla
media delle operazioni, soluzione
che ha comunque finito con il
riversare gli effetti sull'utente
finale, in termini di aumento del
prezzo del carburante;
tra tutte le suddette società spicca in
senso negativo il comportamento di
Setefi, che detiene un abbondante
20 per cento del mercato, che nel
periodo di gratuità delle transazioni
ha comunicato l'interruzione del
servizio ed il recesso dal contratto
per
sopraggiunta
maggiore
onerosità, proponendone di nuovi
con
proposte
assolutamente
proibitive per qualsiasi gestore a
partire dal pagamento di un canone
mensile per l'uso del POS correlato
al fatturato e che oscillava da un
minimo di 500 euro per un fatturato
annuo pari a 500.000 euro, ad un
massimo di 11.000 euro, per un
fatturato annuo oltre a 36.000.000
di euro;
in Italia i costi complessivi legati al
mantenimento ed all'uso del Pos
sono più alti del 50 per cento
rispetto alla media europea. La
interchange fee rappresenta circa il
70-90 per cento dell'importo della
commissione che viene applicata
nel
rapporto
fra
banca
dell'esercente
e
banca
del
consumatore nel momento della
transazione con carte di pagamento.
Nel
luglio
del
2013
la
Commissione dell'Unione europea
nell'ambito della revisione della
direttiva sui servizi di pagamento
(PSD), ha presentato una proposta
di limitazione dell’interchange fee
che prevede un tetto dello 0,2 per
cento della transazione per le carte
di debito e dello 0,3 per cento della
transazione per le carte di credito,
tetto che per i primi 22 mesi sarà in
vigore solo per le transazioni
internazionali,
successivamente
entrerà in vigore anche per quelle
nazionali. La stessa UE si aspetta
che da questa riduzione derivi una
parallela
riduzione
delle
commissioni finali sugli acquisti,
impegna il Governo:
ad
assumere
iniziative
per
prevedere per le suddette categorie
di
esercenti
forme
di
defiscalizzazione che contemplino
il riconoscimento di un credito di
imposta a coloro che debbano
ancora dotarsi del terminale POS;
ad assumere iniziative normative
per prevedere la completa gratuità
per ulteriori 12 mesi delle
transazioni
effettuate
presso
impianti di distribuzione di
carburante e presso le rivendite di
tabacchi per servizi prestati dalle
stesse, per conto dello Stato,
all'utenza, in attesa della completa
abrogazione della commissione
applicata;
ad assumere iniziative per emanare
misure di sostegno economico e
fiscale che incentivino i gestori di
impianti di distribuzione di
carburante e di rivendite di generi
di monopolio a dotarsi di sistemi di
sicurezza attiva e passiva al fine di
ridurre in misura significativa la
loro esposizione al rischio di
rapine.
(7-00378)
«Paglia,
Montroni, Petitti».
Pagani,
VOLANTINO
FAIB
CONFESERCENTI
FEGICA
CISL
FIGISC/ANISA
CONFCOMMERCIO
AVVISO ALLA CLIENTELA
Si avvisa la gentile clientela che questo distributore
dalle ore 7.00 del 14 giugno alle ore 19.30 del 17 giugno, osserverà la
chiusura alle vendite dei self service pre-pay
negli orari di apertura degli impianti, con relativo oscuramento dei
prezzi ad essi collegati e dell’insegna della compagnia
per lo sciopero generale nazionale di categoria
Ci scusiamo per il disagio