Nuovo trattamento per il linfoma follicolare

Comunicato stampa
Presentazione della SAKK sul trattamento del linfoma follicolare al congresso della Società
Americana di Ematologia (ASH) a San Francisco, California.
Nuovo trattamento per il linfoma follicolare
I pazienti con linfoma follicolare rispondono meglio alla terapia quando ricevono
l’anticorpo Rituximab (MabThera®) in combinazione con l’immunomodulatore Lenalidomide (Revlimid®). Questi sono i risultati finali di uno studio del Gruppo Svizzero di
Ricerca Clinica sul Cancro (SAKK) in collaborazione con il Nordic Lymphoma Group
(NLG), basato su molti anni di ricerca sul trattamento non chemioterapico del linfoma
follicolare.
Berna, 9 dicembre 2014 – I pazienti con linfoma follicolare potrebbero beneficiare in futuro di
una nuova terapia con l’anticorpo Rituximab in combinazione con Lenalidomide, un principio
attivo che influenza il sistema immunitario. Se la Lenalidomide viene aggiunta ad una terapia
con il principio attivo Rituximab più pazienti hanno mostrato una completa assenza di qualunque segno di linfoma follicolare rispetto a una monoterapia con il solo principio attivo Rituximab. Questo è il risultato di uno studio condotto in collaborazione dal Gruppo Svizzero di
Ricerca Clinica sul Cancro (SAKK) e dal Nordic Lymphoma Group (NLG). Lo studio è stato
presentato oggi all’incontro annuale della Società Americana di Ematologia (ASH) a San
Francisco, California.
Il linfoma follicolare è una patologia tumorale maligna del sistema linfatico che nella maggior
parte dei casi si sviluppa lentamente e spesso non viene rilevata per molto tempo poiché
frequentemente non causa dolore né altri sintomi. Questa malattia è considerata incurabile
tranne in rari casi come per esempio in pazienti con una malattia localizzata che può essere
tratta con radioterapia. I metodi di trattamento esistenti hanno lo scopo di rallentare la progressione della malattia attraverso chemio-immunoterapie. Trattamenti di questo genere
possono migliorare la sopravvivenza dei pazienti con linfoma follicolare. La maggioranza dei
pazienti, tuttavia, ha una ricaduta dopo questo tipo di terapia. Inoltre, pazienti con malattie
concomitanti di rilievo spesso non possono ricevere una chemio-immunoterapia. Vi è quindi
necessità di nuove terapie con una maggiore durata della risposta e tossicità più contenuta.
Negli ultimi anni gli approcci terapeutici al linfoma follicolare sono cambiati considerevolmente grazie alla modalità di trattamento basata su anticorpi. In particolare l’anticorpo Rituximab
ha portato ad una regressione del tumore in un numero elevato di pazienti, inclusi pazienti
che non avevano risposto alla chemioterapia. La SAKK e il NLG si occupano quindi dello
studio di terapie basate sul Rituximab per trovare per i pazienti trattamenti più efficaci e tollerabili. In precedenti studi dei due gruppi di ricerca, si è potuto ottenere in alcuni pazienti una
risposta prolungata con Rituximab da solo. Lo studio SAKK 35/10 ha ora indagato l’attività
della combinazione di Rituximab e Lenalidomide rispetto ad una terapia singola con Rituximab, in quanto la Lenalidomide potenzia il danno cellulare provocato dal sistema immunitario
naturale e i ricercatori hanno quindi ipotizzato che la Lenalidomide possa aumentare l’attività
del Rituximab contro le cellule tumorali.
In totale sono stati inclusi nello studio 154 pazienti con linfoma follicolare non precedentemente trattato. Il 36% dei pazienti che avevano ricevuto la combinazione con Rituximab e
Lenalidomide hanno mostrato dopo 23 settimane dall’inizio del trattamento una risposta
completa al trattamento, cioè una completa assenza di qualunque segno di linfoma follicolare. Nei pazienti che avevano ricevuto una terapia singola con Rituximab, questo si è verificato solo nel 25% dei casi. Uno svantaggio è stato tuttavia il fatto che più pazienti con la
combinazione hanno sofferto di effetti collaterali. Tredici pazienti hanno dovuto interrompere
la terapia a causa di reazioni avverse. Ulteriori ricerche sono necessarie per verificare se la
terapia più attiva porti anche ad un prolungamento del tempo al successivo trattamento antitumorale e della sopravvivenza.
Abstract completo reperibile all’indirizzo:
https://ash.confex.com/ash/2014/webprogram/Paper71610.html
Rituximab Plus Lenalidomide Improves the Complete Remission Rate in Comparison with
Rituximab Monotherapy in Untreated Follicular Lymphoma Patients in Need of Therapy. Primary Endpoint Analysis of the Randomized Phase-2 Trial SAKK 35/10 Eva Kimby, Giovanni Martinelli, Bjorn Ostenstad, Ulrich JM Mey, Daniel Rauch, Björn E Wahlin, Felicitas Hitz, Micaela Hernberg,
Ann-Sofie Johansson, Peter de Nully Brown, Hans Hagberg, Andrés J.M. Ferreri, Andreas Lohri, Urban Novak, Thilo Zander, Hanne Bersvendsen, Mario Bargetzi, Walter Mingrone, Fatime Krasniqi,
Stephan Dirnhofer, Hanne Hawle, Simona Berardi, Steffi Demmel, Stephanie Rondeau and Emanuele
Zucca, 2014 ASH Annual Meeting, 09.12.2014, Abstract 799
Contatto:
- PD Dr. med. Emanuele Zucca, Sperimentatore Principale presso la SAKK e Presidente del Gruppo Progetto Linfoma della SAKK, Servizio Oncologico IOSI, Ospedale San
Giovanni, Bellinzona, Tel. 091 811 91 47, [email protected]
- Dr. med. Felicitas Hitz, co-autrice dello studio presso la SAKK, Capo Servizio Medico
Oncologia Ematologia Ospedale cantonale St. Gallo, Tel. 071 494 11 11, [email protected]
- Ph.D. Dr. med. Eva Kimby, Sperimentatore Principale presso il NLG, Professore di
Ematologia, Karolinska Institute at Karolinska University Hospital, 74293 Stockholm,
Tel. +46 (8) 585 800 00, [email protected]
Il Gruppo Svizzero di Ricerca Clinica sul Cancro (SAKK) è un’organizzazione no-profit che dal
1965 conduce studi clinici in oncologia. Il suo obiettivo principale è di studiare nuove terapie antitumorali, sviluppare ulteriormente terapie esistenti e migliorare le possibilità di guarigione dei pazienti oncologici. Questo si realizza attraverso cooperazioni all’interno della Svizzera e in collaborazione con
centri e gruppi di studio esteri. La SAKK riceve sostegno attraverso un accordo con la Segreteria di
stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SBFI) nonché attraverso partner come la Lega svizzera contro il cancro e la Ricerca svizzera contro il cancro. Ulteriori informazioni all’indirizzo:
www.sakk.ch.