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servizio&manutenzione
Notizie dal mondo degli ascensori per la gestione professionale degli edifici
3 Sicurezza
4 Logistica
6 Modernizzazione
8 Innovazione
Al primo posto per gli utenti di
ascensori e scale mobili.
Pezzi di ricambio: velocità di
consegna e longevità.
Uno Schindler 6300 per un edificio
residenziale di valore storico.
Schindler sostiene il progetto
pionieristico «Solar Impulse».
Norme di sicurezza > Dall’inizio dell’anno il Canton Ticino ha reso più severe le norme
di sicurezza sugli ascensori esistenti. Ora per le modernizzazioni si applicano i sette
punti principali della norma europea «Safety Norm for Existing Lifts» (SNEL), come del
resto avviene già nel Cantone di Zurigo.
Il Ticino richiede più sicurezza
per i vecchi impianti
Testo Raphael Hegglin
FOTO Remy Steinegger
G
li incidenti che coinvolgono
gli ascensori sono rari, ma
quando avvengono, riguarda­
no quasi esclusivamente vecchi mo­
delli. Il rischio maggiore è rappresen­
tato dalla mancanza di porte di
chiusura della cabina. In questi
ascensori gli incidenti possono avve­
nire perché un arto resta incastrato
e, in casi estremi, avere conseguenze
molto gravi. Le stime partono dal
presupposto che in Svizzera ogni
quattro anni una persona muore a
causa delle conseguenze di un inci­
dente di questo tipo.
Anche in Ticino si sono già verificati
degli incidenti. Secondo gli esperti, le
cause sono la carenza o la scarsa
qualità della manutenzione e delle ri­
parazioni. Per questa ragione in pas­
sato sono anche stati fermati impian­
ti in via d’emergenza. Il Ticino ha
quindi reagito: con il nuovo articolo
36 delle norme edilizie il Cantone ri­
chiede una maggiore sicurezza, im­
ponendo che la modernizzazione di
ascensori e l’installazione di impianti
sostitutivi siano soggette a permesso
di costruzione e a controllo finale da
parte di una azienda certificata. In
caso di modernizzazione si deve an­
che presentare una nuova dichiara­
zione dell’installatore, nella quale
quest’ultimo conferma che i sette
principali rischi SNEL sono stati elimi­
> Pagina 2
nati.
E dit o riale
Gentili lettrici, gentili lettori,
è senza grande clamore che la nostra
azienda festeggia quest’anno il suo
140° anniversario. Fondata nel 1874
da Robert Schindler, inizialmente
­l’azienda produceva soprattutto
­macchine agricole. È con il boom del
settore alberghiero della fine del
XIX secolo che Schindler inizia, nel
1892, a costruire ascensori elettrici.
Ascensori e scale mobili sono rimasti
tutt'oggi i nostri principali settori
di attività. In 140 anni, quella che era
una piccola impresa è diventata
un’azienda internazionale.
Da molto tempo ormai non ci consideriamo più solo costruttori di
­macchine, bensì fornitori di servizi nel
campo delle soluzioni di mobilità
­innovative di alto livello. La nostra
azienda ha una forte vocazione internazionale, pur essendo nel contempo
fortemente radicata a livello locale,
grazie a una fitta rete costituita
da 13 filiali. Per noi la soddisfazione
dei clienti conta davvero tanto, ragion
per cui svolgiamo regolarmente
dei sondaggi tra i clienti. Se un cliente
ci ­fornisce l’incarico di riparare, ammodernare un ascensore o installarne
uno nuovo, a lavori eseguiti lo contattiamo per conoscere il suo grado
di sod­disfazione in merito ai nostri
prodotti e servizi. Queste informazioni
ci ­consentono di migliorarci in continuazione. Non esitate quindi a fornirci
il vostro feedback in modo aperto
e sincero.
Boris Tomic
Membro della direzione
> Norme di sicurezza
La mancanza di porte di chiusura della
cabina rappresenta il rischio principale
nei vecchi impianti.
SNEL è l’acronimo di «Safety Norm
for Existing Lifts», una norma euro­
pea interamente recepita dalla Sviz­
zera nel 2004 con la norma SIA
370.080. Tuttavia, le disposizioni re­
lative alla sua applicazione sono di
competenza dei singoli Cantoni. Fino
a oggi i Cantoni di Ginevra, Zurigo e
Glarona hanno inasprito le norme di
sicurezza per i vecchi impianti, men­
tre il Cantone di Friburgo sta elabo­
rando una legge in merito.
Zurigo:
i tempi si allungano
Entro il 2018 tutti gli ascensori del
Cantone di Zurigo devono essere
conformi alle direttive ESBA
(Aumento della sicurezza negli
ascensori esistenti) e quindi i sette
rischi elencati devono essere stati
Una migliore prevenzione
Eliminando i sette rischi citati,
anche i vecchi ascensori diventano
sicuri, a patto che la manutenzione
venga effettuata regolarmente.
La SNEL comprende un totale di 74
­rischi che possono essere presenti nei
vecchi impianti. Analogamente al
Cantone di Zurigo, le norme edilizie
del Canton Ticino si limitano ai sette
rischi principali:
SNEL 3 Sistema di azionamento con
una carente precisione di arresto
SNEL 27Vetro inadeguato
nelle porte di piano
SNEL 38Rapporto critico tra superficie
utile e carico nominale
SNEL 40Cabine
senza porte
SNEL 46Illuminazione di emergenza
nella cabina assente o inadeguata
SNEL 56Ammortizzatori
assenti o inadeguati
SNEL 71Impianto di chiamata di emergenza
assente o inadeguato
Contrariamente a quanto avviene in
altri Cantoni, in Ticino questi rischi
devono essere eliminati solo in caso
di modernizzazione dell’ascensore,
mentre il nuovo articolo delle norme
edilizie non si applica ai soli interventi
di riparazione.
Tuttavia, quanto segue vige anche
per la Svizzera italiana: in base all’ar­
ticolo 58 del Codice delle obbliga­
zioni, il proprietario risponde dei
danni causati dalla manutenzione
inadeguata di un’opera edilizia; e
anche gli ascensori e le scale mobili
vengono considerati tali. Il legislato­
re considera inadeguata un’opera
edilizia quando non è conforme allo
«stato dell’arte riconosciuto», che è
definito dalla norma SNEL. Ai pro­
prietari di ascensori si consiglia quin­
di di eliminare i rischi per la sicurezza
esistenti. <
2
eliminati. Attualmente sembra che
in alcuni casi questo processo possa
durare più del previsto. Alcuni
gestori di ascensori lasciano anche
trascorrere il termine fissato per
­eliminare le carenze. Al momento in
questi casi il Cantone concede una
proroga di sei mesi e, in casi
estremi, una seconda proroga di
tre mesi, anche se, per motivi legati
alla responsabilità, i gestori non
dovrebbero aspettare così a lungo.
Inoltre l’articolo 33 dell’«ordinanza
speciale 1 sulle costruzioni» del
Cantone di Zurigo prevede che gli
impianti non conformi alle norme
vengano fermati fino all’elimina­
zione delle carenze. In casi estremi
le autorità possono quindi interrom­
pere l’esercizio di un ascensore con
effetto immediato.
… tuttavia è opportuno tenere per mano i bambini piccoli …
Le scale mobili sono mezzi di trasporto sicuri …
… ed evitare cadute nei luoghi molto affollati.
Attenzione sulle scale mobili
Sicurezza > Il rischio di incidenti sulle scale mobili e i tappeti mobili è minimo, ma aumenta per le persone
che ­indossano scarpe in plastica, le cui parti flessibili possono incastrarsi nei gradini.
Testo Paul Felber
Foto Albert Zimmermann
È
impossibile eliminare completa­
mente i rischi che si corrono sulle
scale mobili, ma di solito le con­
seguenze non sono gravi. «Quando si
cade sulle scale mobili possono verifi­
carsi anche degli infortuni, le persone
anziane e con deficit visivi devono
quindi prestare particolare attenzio­
ne» sottolinea Willi Tenisch, responsa­
bile dell’Escalator Competence Cen­
ter di Ascensori Schindler SA. Inoltre,
aggiunge, i genitori devono tenere
per mano i bambini quando sono sul­
le scale mobili. Come è stato consta­
tato dall’azienda Schindler, in queste
circostanze esiste infatti un potenziale
di rischio piuttosto insolito: «Si può
praticamente escludere che le scarpe
normali si incastrino in un qualche
punto delle scale mobili, mentre con
le Crocs questo è possibile» spiega
Willi Tenisch. «In circostanze sfortuna­
te il materiale flessibile di queste cal­ tutto il rischio di impigliamento. Le
zature può deformarsi, facendo impi­ spazzole di sicurezza forniscono un
gliare la scarpa».
livello di sicurezza ancora maggiore.
Nel corso degli anni Schindler ha mi­
Protezioni antimpigliamento
gliorato costantemente e nei minimi
«Tutti i punti in cui le parti mobili in­ dettagli la sicurezza di scale e tappeti
contrano quelle fisse costituiscono i mobili. Oggi, ad esempio, nei punti di
punti critici delle scale e dei tappeti passaggio dai gradini mobili ai cosid­
mobili» spiega Willi Tenisch. Grazie a detti pettini si utilizzano dei colori di
una sofisticata tecnologia si è riusciti segnalazione e inoltre le luci a LED
a neutralizzare quasi del tutto la mag­ aumentano il livello di attenzione dei
gior parte di questi punti critici. «Og­ passeggeri quando entrano ed esco­
gi, grazie alle protezioni a soffitto, al­ no dall’impianto.
le protezioni antimpigliamento e agli
elementi di sbarramento, è pratica­ Manutenzione regolare
mente impossibile che una persona Per mantenere la sicurezza degli im­
resti impigliata durante il trasporto» pianti è necessario che il team dell’as­
afferma Willi Tenisch. L’esclusivo si­ sistenza esegua regolarmente le ispe­
stema di guida dei gradini sviluppato zioni e le operazioni di manutenzione,
da Schindler garantisce che lo spazio precisa Willi Tenisch. La frequenza di­
tra zoccolo e gradino sia sempre mi­ pende dalla sollecitazione, dal tempo
nimo, in modo da eliminare quasi del di funzionamento e dal luogo di in­
stallazione. Naturalmente le scale mo­
bili collocate all’aperto sono sottopo­
ste a sollecitazioni molto maggiori
rispetto agli impianti che si trovano
all’interno. Servendosi di una checklist, i tecnici di assistenza Schindler
controllano tutti i componenti rile­
vanti per la sicurezza.
Il controllo riguarda anche la sincro­
nia tra scala e corrimano. Inoltre vie­
ne verificata l’eventuale presenza di
danni agli impianti, esaminando con
attenzione il motore, i freni e i senso­
ri, misurando gli spazi intermedi e
­sostituendo i componenti usurati.
«L’importante è che i punti e i com­
ponenti critici vengano controllati
­regolarmente e sottoposti a una cor­
retta manutenzione, proprio quello
che i nostri tecnici di assistenza fan­
no in modo estremamente scrupolo­
so» afferma Willi Tenisch. <
3
Schindler servizio&manutenzione Logistica > Lo «Spare Parts Management» di Schindler ha l’obiettivo di mantenere disponibile il maggior numero
possibile di pezzi di ricambio necessari per una durata di vita di almeno 20 anni. Questo sistema di logistica,
già ben rodato, sarà ulteriormente migliorato nel corso dell’anno.
Pezzi di ricambio: velocità di
consegna e longevità
Testo Pirmin Schilliger
Foto Marcel Kaufmann
L
o «Spare Parts Management» di
Ebikon, che conta circa 30 colla­
boratori, lavora dietro le quinte,
fornendo ai montatori e ai tecnici di
assistenza Schindler di tutta la Svizze­
ra i pezzi di ricambio di cui hanno
­bisogno. Nel magazzino di Ebikon
sono disponibili circa 28 000 pezzi di
ricambio diversi. «Il nostro obiettivo
è riuscire a fornire tutti i pezzi di ri­
cambio di ascensori e scale mobili su
un periodo di almeno 20 anni» spie­
ga Walter Luterbach, responsabile
del reparto «Spare Parts Manage­
ment». Il periodo di 20 anni è del re­
sto anche il minimo che Schindler ga­
rantisce ai clienti per contratto,
garanzia dalla quale sono esclusi i
Pezzi di ricambio in perfetto ordine,
nei cassetti della macchina Kardex.
4
componenti elettronici. Questo non
significa che per gli impianti molto
vecchi i pezzi di ricambio siano sem­
pre disponibili a magazzino. Luter­
bach afferma che la percentuale di
disponibilità ammonta al 99,5%. Ciò
significa che su 1000 pezzi di ricam­
bio ordinati, in media 995 sono di­
sponibili da subito a Ebikon. Se ne­
cessario, le varie società del Gruppo
Schindler possono aiutarsi a vicenda
coprendo tutta l’Europa.
La velocità conta
Oltre alla disponibilità, anche la velo­
cità di consegna dei pezzi di ricambio
è un criterio importante. Tutti i tecni­
ci di assistenza in prima linea devono
Un collaboratore controlla gli
ordini sul computer.
La macchina Kardex, il cuore del
sistema di gestione dei pezzi di
ricambio, è un sistema automatico di immagazzinamento, preparazione ordini e fornitura.
Malgrado l’uso dei computer
e l’elevato livello di automazione,
nel magazzino dei ricambi
una parte del lavoro viene ancora
svolta manualmente.
ricevere il pezzo di ricambio neces­
sario entro un massimo di 24 ore.
Mantenere questi tempi implica un
sistema di logistica perfettamente
organizzato. Ogni giorno il team Spa­
re Parts elabora fino a 200 ordini ed
esegue circa 1000 operazioni di pre­
parazione. Alla sera le strade di
Ebikon sono percorse da un autocar­
ro che andrà a distribuire dalle 3,5 al­
le 4 tonnellate di materiale alle filiali
Schindler della Svizzera tedesca. A
questo vanno aggiunti circa 120 invii
postali che viaggiano in treno duran­
te la notte per raggiungere la Svizze­
ra romanda e il Ticino. Tutti i pezzi di
ricambio ordinati arrivano nelle 13 fi­
liali il giorno seguente entro le 10. I
montatori e i tecnici manutentori
possono quindi riceverli e distribuirli
nei vari cantieri.
Per gli impianti particolarmente criti­
ci, come ad esempio le scale mobili
dei centri commerciali o gli ascensori
degli ospedali, Schindler offre un
servizio espresso. Il servizio di reperi­
bilità, attivo 24 ore su 24 e 365 giorni
all’anno, garantisce che nei casi di
emergenza i pezzi di ricambio neces­
sari vengano consegnati immediata­
mente. Una spedizione urgente da
Ebikon a Ginevra, Chiasso o St. Mo­
ritz richiede al massimo tre o quattro
ore. «Per questo servizio espresso
collaboriamo con l’azienda Swisscon­
nect, che a sua volta si serve della
ferrovia e di corrieri in bici» afferma
Luterbach.
Ricambi via app
Sebbene lo «Spare Parts Manage­
ment» sia in grado di fornire una so­
luzione praticamente per ogni richie­
sta, a volte il sistema di fornitura
illimitata di pezzi di ricambio si scon­
tra con i propri limiti, quando si tratta
di impianti vecchi. Per consentire ai
clienti di agire in modo preventivo,
due anni fa Schindler ha lanciato un
progetto. «Abbiamo individuato i
pezzi di ricambio che si stanno esau­
rendo e quelli non più disponibili a
medio termine. Ci basiamo quindi
sulle scorte individuate per avvisare
in modo sistematico e tempestivo i
clienti i cui impianti vanno incontro a
carenza di pezzi di ricambio. Questo
tipo di comunicazione attiva intende
aiutare i clienti a programmare con
calma la modernizzazione dei loro
impianti.
Un altro elemento che ottimizza la
logistica dei pezzi di ricambio è la
nuova app per smartphone, la quale
consente a montatori e tecnici di as­
sistenza di ordinare immediatamente
il pezzo di ricambio corretto usando
dei criteri di ricerca, senza dover digi­
tare il numero di serie o accedere al
catalogo. Nel corso dell’anno questa
nuova app sarà a disposizione di tutti
i montatori e i tecnici di assistenza.
Luterbach sostiene che queste due
innovazioni hanno lo stesso obietti­
vo, vale a dire ridurre al minimo i
tempi di fermo degli impianti in caso
di guasto. <
5
Schindler servizio&manutenzione Modernizzazione > La ristrutturazione completa di un edificio storico pone
sempre delle sfide particolari. Uno Schindler 6300 e un vano speciale hanno consentito
di rendere moderna una casa degli anni ’20 di interesse storico, senza rinunciare
al suo carattere originale.
Una modernizzazione
attenta, e con vista
Testo Pirmin Schilliger
Foto Julien Vonier
L
’edificio residenziale della Bun­
desstrasse 17 è uno dei tanti co­
struiti negli anni ’20 che si posso­
no trovare nella parte nuova di
Lucerna. Se non fosse per la partico­
lare facciata, azzurro pastello con i
balconi arrotondati sui lati e dipinti in
modo decorativo, non lo si notereb­
be neanche. Questo grazioso edificio
è invece una testimonianza storica
della sua epoca ed è classificato
come monumento storico.
Un progetto ambizioso e all’insegna
della sicurezza
L'edificio, però, sentiva sempre di
più il peso del tempo e alla fine si è
resa necessaria una ristrutturazione
totale, che, tenendo conto della
complessità degli interventi, è stata
rapida e senza intoppi. I lavori sono
cominciati a inizio agosto 2013. «In
primo luogo l’edificio è stato com­
pletamente sventrato, a eccezione
di muri e putrelle» racconta Werner
Otzenberger, committente e pro­
prietario. Alcuni interventi statici di
miglioramento sono stati inevitabili:
la struttura portante in legno è sta­
ta dotata di rinforzi orizzontali e
l’intero edificio è stato reso antisi­
smico. È stato anche necessario ren­
derlo conforme alle norme antin­
cendio. I tempi sono stati rispettati,
a fine marzo 2014 l’opera è stata
completata e gli inquilini hanno fat­
to il loro ingresso nei 14 apparta­
menti. Le finiture interne sono mol­
to curate e garantiscono il massimo
comfort in una zona residenziale
molto ricercata.
Quasi tutto è nuovo: cavi e condut­
ture, finestre isolanti e impianti; an­
che le porte di ingresso, che ripren­
dono lo stile storico, ora sono
conformi alle più recenti norme di si­
curezza. Lo stesso ascensore è nuo­
vo di zecca: uno Schindler 6300 con
un vano anch’esso nuovo, nella cui
progettazione le autorità hanno
svolto un ruolo importante. È stata
infatti richiesta un’opera muraria in
grado di inserirsi armoniosamente
nelle facciate storiche.
Interazione tra ascensore e vano scale
Il committente aveva già una certa
esperienza in materia, dato che un
anno prima aveva già attuato questa
disposizione in un’altra ristrutturazio­
ne. All’epoca la progettazione e la
costruzione dell’ascensore erano sta­
te assegnate a Schindler sulla base di
una gara d’appalto. «L’azienda è riu­
scita a soddisfare al meglio le nostre
esigenze e anche il rapporto qualità/
prezzo era corretto» racconta Werner
Otzenberger.
Anche Darryl Schmid, ingegnere di
vendita Schindler, aveva fatto espe­
rienza in occasione della ristruttura­
zione precedente e afferma che le
­s fide costituite dalla casa di Bun­
desstrasse 17 erano molto simili. Co­
me per l’altro progetto, anche in
questo caso si è dovuto dapprima
demolire il vecchio vano dell’ascen­
sore, una torre in metallo e vetro
costruita sul lato del cortile interno.
Il nuovo vano dell’ascensore è leg­
germente più grande, ma le rigide
norme edilizie non consentono co­
Grazie al vetro delle porte
e delle pareti posteriori
della cabina e alle finestre
presenti nel vano lo Schindler
6300 rende il vano scale
molto luminoso.
6
Il nuovo vano dell’ascensore,
una massiccia opera muraria dotata
di finestre, si sposa perfettamente
con la facciata storica.
Facts&Figures
Schindler 6300
Carico nominale 625 kg
Numero di persone 8
Velocità nominale 1,0 m / s
Corsa
17 m
Numero di fermate
5
Lati di accesso alla cabina
1
Tipo
L’ascensore consente
di accedere a due
appartamenti per
ogni fermata situata
a un piano intermedio del vano scale,
che ha subito solo un
lieve restauro.
munque di avere molto più spazio
a disposizione. Tuttavia il nuovo
Schindler 6300, ideato appositamen­
te per gli spazi ristretti, vi si adatta
perfettamente. La cabina con le por­
te e la parete posteriore in vetro, in­
sieme alle finestre inserite nel vano,
garantiscono grande luminosità e tra­
sparenza. «Grazie al vetro e alle fine­
stre ora il vano scale è pieno di luce»
afferma soddisfatto il committente.
Il vano scale medesimo ha subito so­
lo una lieve ristrutturazione e lo stile
originale è stato mantenuto il più
possibile, dato che i vecchi pavimenti
in pietra, i corrimano in ferro battuto
e le pareti a effetto iuta contribuisco­
no molto al fascino dell’edificio. Dal
punto di vista logistico, è peculiare il
fatto che ogni fermata dell’ascensore
al piano intermedio consenta di acce­
dere a due appartamenti. «Gli ascen­
sori sono stati installati rispettando i
tempi previsti e funzionano bene»
conferma Werner Otzenberger. E sa­
rà così anche in futuro, grazie ai tec­
nici di assistenza Schindler che ora si
occupano della manutenzione. <
7
Schindler servizio&manutenzione Innovazione > Schindler ha sostenuto fin dall’inizio il progetto «Solar Impulse» di Bertrand Piccard,
anche con il know-how dei suoi ingegneri. Questa primavera, a Payerne, è stato presentato l’aereo a energia
solare «Solar Impulse 2», che per il 2015 ha in progetto il volo intorno al mondo.
Solar Impulse:
come realizzare l’impossibile
Durante la missione «Across America» Bertrand Piccard e André Borschberg
hanno sensibilizzato la popolazione con presentazioni pubbliche a favore
dell’energia pulita. Qui nell’hangar di Moffett Field, San Francisco.
Test nella galleria del
vento per il cockpit del
Solar Impulse 2.
Testo Sibylle Lagler
Foto Manuel Rickenbacher / SoLAR IMPULSE
I
l 9 aprile 2014 l’idea di volare attor­
no alla Terra senza carburante fos­
sile è diventata una possibilità con­
creta. A Payerne, davanti a un
pubblico di 500 persone, l’ideatore e
presidente di Solar Impulse Bertrand
Piccard e il cofondatore e CEO André
Borschberg hanno presentato uffi­
cialmente Solar Impulse 2, l’aereo ad
alimentazione solare capace di cir­
cumnavigare il globo.
A maggio 2014 sono stati effettuati i
primi test, seguiti da voli di addestra­
mento nei cieli della Svizzera. Piccard
ha commentato così la giornata stori­
ca: «Dodici anni fa, quando simulava­
mo al computer il progetto di Solar
Impulse, gli esperti sorridevano. Oggi
presentiamo il velivolo più efficiente
a livello energetico mai realizzato e
dimostriamo che l’impossibile è inve­
ce possibile». Nel suo discorso tenuto
come oratore ospite, il consigliere
federale Ueli Maurer ha sottolineato
8
che «per raggiungere risultati straor­ piloti si daranno il cambio ai coman­
dinari bisogna saper rischiare».
di. Coprire i circa 35 000 chilometri di
distanza sarà una sfida di resistenza
Cinque giorni di volo ininterrotto
sia per i piloti sia per il velivolo. Per
Ed è davvero un traguardo straordi­ questo motivo «Solar Impulse 2» ha
nario quello che si propone il team dimensioni maggiori del 15% rispetto
guidato dai piloti Bertrand Piccard e al prototipo e una stabilità superiore.
André Borschberg: volare attorno al­ Inoltre la nuova cabina consente al
la Terra a bordo di «Solar Impulse 2», pilota di vivere nell’abitacolo per una
sfruttando la sola energia solare. La settimana. Di solito modifiche come
sfida è prevista per il 2015. I test di queste rendono il velivolo più pesan­
volo condotti con il prototipo «Solar te e, di conseguenza, meno efficien­
Impulse 1» hanno dimostrato l’incre­ te. «Solar Impulse 2» invece, grazie
dibile potenziale delle tecnologie pu­ all’infaticabile impegno di quanti la­
lite: per la prima volta nella storia un vorano nel team, è ancora più legge­
aereo a energia solare è restato in vo­ ro – e quindi più efficiente – del mo­
lo per un giorno e una notte, attra­ dello precedente.
versando due continenti e sorvolan­
do gli Stati Uniti. «Adesso dobbiamo Oltre i limiti (presunti)
andare ancora oltre» afferma Bor­ Come Solar Impulse, anche Schindler
schberg, riferendosi alla missione di guarda a un futuro di soluzioni «cle­
«Solar Impulse 2». Il volo attorno alla an-tech» e si impegna al massimo per
Terra durerà cinque giorni e cinque rendere i propri prodotti ancora più
notti consecutivi, durante i quali i due efficienti: per questo è uno dei part­
ner principali di Solar Impulse, con
cui collabora dal 2011. Alfred N.
Schindler spiega l’importanza di in­
novare: «Il vero progresso non è solo
migliorare quanto è già disponibile;
piuttosto, si tratta anche di avere­
nuovi approcci mentali per superare
limiti in apparenza insormontabili».
La collaborazione con Solar Impulse
prevede anche l’integrazione di inge­
gneri di Schindler nella straordinaria
équipe di tecnici e ricercatori di ogni
settore e nazionalità che lavorano al
progetto. Per sette mesi il collabora­
tore di Schindler New Technology
Andrea Cambruzzi ha fatto parte del
team di calcolo che ha reso il velivolo
così leggero: «Abbiamo spinto i ma­
teriali al limite estremo. È con questo
stesso spirito che svolgo la mia attivi­
tà presso Schindler: grande curiosità
e volontà di andare oltre quello che a
prima vista sembrerebbe il massimo
risultato possibile». <
Primi test test tecnici
all’aperto con il Solar
Impulse 2.
Le tappe salienti
2003 S tudio di fattibilità del politecnico di Losanna
Inizio del progetto
26 giugno 2009Presentazione del prototipo HB-SIA
7 aprile 2010 Primo volo di prova con il prototipo
7/8 luglio 2010Primo volo notturno della storia
dell’aviazione solare (26 ore non stop)
2011Volo a Bruxelles su invito della Comunità Europea,
poi a Parigi come ospite d’onore del Salone
internazionale dell’aeronautica
Maggio-giugno 2012Primi voli intercontinentali
Maggio-luglio 2013 Missione «Across America» per promuovere
le innovazioni tecnologiche per un futuro pulito
9 aprile 2014 Presentazione del Solar Impulse HB-SIB, il velivolo
progettato per il volo intorno al mondo
2 giugno 2014 Primo volo di prova con il Solar Impulse HB-SIB
2015Tentativo di volo intorno al mondo con un atterraggio
in ogni continente dell’emisfero nord
28 novembre 2003
Il 9 aprile 2014 Bertrand Piccard (a sinistra)
e André Borschberg hanno presentato l’aereo
a energia solare per il volo intorno al mondo,
il Solar Impulse HB-SIB.
Volo di prova con
l’HB-SIA sopra la baia
di San Francisco
durante la missione
«Across America».
9
Schindler servizio&manutenzione Christof Heer guida e accompagna
le persone del lettershop Brändi.
Una collaborazione
davvero speciale
Collaborazione > Ogni novembre Schindler Svizzera spedisce le fatture annuali relative
ai servizi di assistenza. Dietro a questa spedizione si cela un complesso processo logistico,
oltre che una lunga e fruttuosa collaborazione con la Fondazione Brändi di Lucerna,
un’organizzazione senza scopo di lucro.
Testo Elisabeth Huber
Foto Marcel Kaufmann
«O
gni anno per noi è una
cosa fantastica!». È diffi­
cile da credere ma la
«cosa» di cui parla Albert Bürgisser,
portfolio manager Schindler, è l’ela­
borazione automatica delle fatture.
Albert Bürgisser è responsabile delle
fatture relative ai servizi di assistenza.
Ogni anno un’enorme quantità di
carta costituita da lettere, fatture e
allegati marketing deve essere stam­
pata, piegata, ordinata, imbustata e
spedita. Non proprio quello che si
dice un lavoro da sogno.
Più di un semplice lettershop
Ma se si approfondisce diventa chia­
ro: per Albert Bürgisser l’attrattiva di
questo lavoro non risiede solo nella
sfida logistica, ma anche nel partico­
lare modello di collaborazione. È in­
fatti da oltre vent’anni che Schindler
assegna alla Fondazione Brändi l’im­
bustamento e la spedizione di queste
fatture. La sede Brändi di Rösslimatt,
a Lucerna, offre tutti i servizi di un
moderno lettershop: stampa, taglio,
piegatura, imbustamento, spedizio­
ne ecc., ma il suo mandato di presta­
zione va ben oltre il successo econo­
mico. A Rösslimatt lavorano persone
con deficit psichici e a volte anche fi­
10
Sabina Walter è contenta quando il lavoro è impegnativo.
sici. Per i collaboratori questi posti di
lavoro rappresentano non soltanto la
possibilità di contribuire al proprio
sostentamento, bensì costituiscono
anche una struttura diurna inserita in
un contesto sociale. Coloro che pen­
sano che il personale e i collaboratori
della sede Brändi si aspettino dai loro
committenti una sorta di «bonus so­
ciale» devono ricredersi. «Quei tempi
sono definitivamente finiti, ora ci im­
poniamo sul libero mercato grazie al­
la qualità, alla velocità e ai costi con­
correnziali» afferma Christof Heer,
responsabile del lettershop Brändi.
Quando si imbusta il materiale non si
possono commettere errori, una fat­
tura nella busta sbagliata sarebbe
estremamente imbarazzante per tut­
ti. Per fare in modo che ciò non av­
venga, il personale di Rösslimatt pre­
dispone il lavoro da svolgere in modo
estremamente scrupoloso. I fogli for­
niti da Schindler vengono dapprima
preparati, poi ogni collaboratore co­
mincia a lavorare sulla pila assegnata
solo dopo avere ricevuto delle chiare
istruzioni. Albert Bürgisser sa apprez­
zare questa scrupolosità e ne tesse le
lodi: «La qualità del lavoro svolto a
Rösslimatt è molto elevata. I coach
del team e i collaboratori hanno una
lunghissima esperienza e sono asso­
lutamente affidabili. Lavorare insie­
me è semplice e piacevole e lo spirito
è all’insegna della collaborazione».
Più difficile è, meglio è!
L’apprezzamento è reciproco, infatti
anche il personale e i collaboratori di
Rösslimatt sono sempre contenti
quando arriva la grossa commessa
Schindler. «Ah, è il lavoro con la lista!
Lo faccio sempre supervolentieri»
­dice ad esempio la collaboratrice
­Sabina Walter. La «lista» aiuta infatti i
collaboratori a districarsi autonoma­
mente nel labirinto dei vari allegati; e
sono proprio queste difficoltà che
rendono il lavoro interessante e di­
vertente. Cornelia Zehnder, un’altra
collaboratrice, conferma: «Questo
incarico è impegnativo, mi piace.
­Bisogna concentrarsi e stare molto
attenti, così si mette alla prova la
‹materia grigia›». La collega Sabina
Walter aggiunge: «E poi c’è da fare
per molti giorni. Già alla sera non ve­
diamo l’ora che sia mattina».
Lavorare con piacere è importante,
ma poi sono comunque tutti felici
quando le fatture sono ben al sicuro
nelle buste e vengono ritirate dalla
Posta. È a questo punto che tutti
­insieme ci si gode l’ultima tappa di
questa collaborazione annuale: il rin­
fresco finale. Iniziato spontaneamen­
te molti anni fa, il rinfresco di fine la­
vori Schindler, che si svolge dopo la
riunione conclusiva, è diventato un
appuntamento fisso. Anche Christof
Heer non vede l’ora ogni volta: «Il la­
voro è finito, la tensione cala. Il rin­
fresco è un simbolo dell’apprezza­
mento che Schindler nutre nei
confronti del nostro lavoro». <
L’ascensore di Melchsee-Frutt deve
funzionare anche quando non
c’è il sole e le temperature scendono
sotto i 10 gradi sotto zero.
Attrezzati
per il freddo
Resistenza al freddo > Per funzionare perfettamente anche sotto zero, gli ascensori degli ambienti non riscaldati
­devono essere sottoposti ad appositi interventi.
Testo Üsé Meyer
Foto Albert Zimmermann
È
la candela più grande del mon­
do: 42 metri di altezza, di cui sei
solo per la fiamma. Ma in realtà
questa candela è prima di tutto un
ascensore. Questo insolito ascensore
panoramico si trova da fine 2011 a
Melchsee-Frutt, nel Cantone di
Obvaldo. «Era veramente un proget­
to fuori dall’ordinario» racconta Mar­
cel Schulz, ingegnere di vendita pres­
so Schindler Lucerna e capo progetto
durante la costruzione dell’ascenso­
re, mostrando con orgoglio le quat­
tro foto, scattate durante i lavori, che
campeggiano dietro la sua scrivania.
Questo ascensore isolato si trova a
circa 2000 metri sul livello del mare,
in una posizione molto esposta. In in­
verno deve sopportare temperature
inferiori a 10 gradi sotto zero, di con­
seguenza è stato dotato di tutti gli
accorgimenti necessari per renderlo
resistente al freddo estremo.
Un piccolo sforzo
che porta grandi vantaggi
Questi stessi accorgimenti possono
però essere adottati anche per gli
ascensori già esistenti. Di norma ne­
cessitano di circa un giorno e sono
molto utili per evitare in futuro i dan­
ni e le anomalie tipici dei mesi freddi.
A seconda della situazione, i seguenti
interventi sono utili per gli ascensori
situati in posizioni esposte:
– L’inserimento di una fascia riscal­
dante nell’armadio di comando
consente di controllare e regolare
la temperatura minima interna.
– Nella testata del vano o nel locale
macchina si applica un dispositivo
antigelo che mantiene la tempera­
tura su un determinato valore.
– I dispositivi di riscaldamento inseriti
nelle soglie consentono il perfetto
funzionamento delle porte di
­piano. Le fasce riscaldanti vengono
applicate direttamente nella cavità
della soglia e quindi richiedono
­poca potenza.
– Utilizzando un olio speciale, che
mantiene un’elevata viscosità an­
che a basse temperature, si riduce
l’usura del sistema di trazione.
– La ventilazione controllata del vano
consente di ridurre notevolmente
la perdita di calore. Il sistema di
ventilazione contribuisce a evitare i
danni causati dal freddo e i malfun­
zionamenti del sistema di controllo
ed è progettato per una tempera­
tura d’esercizio compresa tra 5 e
40 gradi sopra lo zero.
Anche l’ascensore di Melchsee-Frutt
è dotato di ventilazione controllata.
L’aria viene aspirata in un cunicolo
adiacente scavato nella montagna,
dove la temperatura resta relativa­
mente costante sia in estate sia in in­
verno. Fin dalla messa in funzione nel
2011, l’ascensore panoramico di Mel­
chsee-Frutt ha dimostrato che questi
interventi sono vantaggiosi ed effica­
ci anche nelle posizioni più esposte. Il
capo progetto Marcel Schulz ricorda
ancora perfettamente la prima corsa
al termine della costruzione: «È stato
magnifico, ci ha ripagati di tutto il la­
voro svolto». <
11
Schindler servizio&manutenzione Progettazione > La Guida di progettazione, disponibile su Internet da un anno, è utilizzata intensamente soprattutto
dagli architetti. Questo strumento, pensato inizialmente solo per i nuovi ascensori, recentemente è stato ampliato
con la sezione dedicata alle scale mobili. Quest’anno saranno introdotte anche le «modernizzazioni» di ascensori, in
modo da coprire l’intera gamma offerta da Schindler.
Progettare ascensori e scale mobili
diventa semplice
Testo Pirmin Schilliger
Foto Marcel Kaufmann
U
na prima analisi del numero di
visitatori dimostra che la Gui­
da di progettazione è partita
nel migliore dei modi. Questo stru­
mento ha ottenuto attenzione anche
dall’estero, pur essendo pensato so­
prattutto per la Svizzera e infatti
quattro utenti su cinque sono di pro­
venienza elvetica. «In linea di massi­
ma dovrebbe trattarsi di architetti,
progettisti e committenti» afferma
Marcel Ackermann, Manager Pro­
duct Marketing di Schindler che ha
sviluppato la Guida di progettazione
insieme a un team ristretto.
La permanenza media di tre minuti e
mezzo non lascia spazio a dubbi:
questo nuovo strumento viene usato
intensamente e non viene quindi
considerato semplicemente come un
gioco. La Guida consente agli archi­
tetti di scegliere con sicurezza in po­
che mosse l’ascensore giusto per
ogni edificio.
Chiara, veloce e compatibile
E come funzione la Guida di proget­
tazione? La pagina iniziale raffigura il
modello di una città, in cui lo stru­
mento suddivide gli edifici in otto ca­
tegorie. Come prima operazione l’u­
tente deve scegliere un tipo di
edificio. La categoria più cliccata è
12
quella degli edifici residenziali, segui­
ti da uffici/edifici commerciali e da
ospedali, case di cura e per anziani.
Successivamente l’utente definisce le
proprie opzioni impostando i para­
metri dell’edificio: numero di piani,
capacità, accessi, tipo di porte ecc.
A questo punto la Guida di progetta­
zione propone le possibili varianti e
raccomanda l’ascensore più confor­
me alle esigenze e alle intenzioni
dell’utente. Naturalmente l’architet­
to può scaricare i dati (PDF, DXF o
DWG), che sono compatibili con tut­
ti i software di progettazione più dif­
fusi e inserirli nel proprio progetto.
Inoltre può verificare in che misura
l’ascensore raccomandato è confor­
me alle norme SIA ed effettuare un
confronto.
Alla Guida di progettazione si acce­
de dal sito www.schindler.ch: è sem­
plice e non richiede login. Questo
strumento convince per la chiarezza
della navigazione e la veste grafica.
Per ogni pittogramma c’è un pulsan­
te su cui cliccare per accedere a una
descrizione dettagliata del prodotto.
Il settore dedicato alle scale mobili,
inserito di recente, è stato perfetta­
mente integrato nella Guida di pro­
gettazione come categoria aggiunti­
va. Le funzionalità e la grafica sono
le stesse, ma naturalmente i parame­
tri sono diversi da quelli degli ascen­
sori. Per gli architetti il risultato è lo
stesso: bastano pochi clic per arriva­
re al prodotto giusto.
L’ultimo passo per completare
la gamma
mobili e modernizzazioni. Tuttavia,
la Guida di progettazione non può
fare tutto da sola. «La decisione e la
scelta dell’ascensore spettano anco­
ra all’architetto e al committente»
sottolinea ammiccando Marcel
Ackermann. <
«La Guida di progettazione sostitui­ www.schindler.ch
sce i precedenti manuali» afferma
Marcel Ackermann. «Il vantaggio di Alla Guida di progettazione:
questa soluzione è che su Internet i
dati possono essere aggiornati tran­
quillamente tre volte all’anno». Al
contrario, è chiaro che il materiale
stampato non può essere aggiorna­
to. La Guida di progettazione, dispo­
nibile in tedesco, francese e italiano,
fornisce un’ampia scelta di possibili
configurazioni di ascensori e scale
mobili.
Marcel Ackermann e il suo team
stanno preparando il prossimo pas­
so: l’implementazione del settore
Modernizzazione. «In questo caso la
sfida è più complessa; il target non è
più costituito sostanzialmente da ar­
chitetti, ma anche da proprietari,
committenti e relativi consulenti»
spiega Marcel Ackermann. A fine an­
no dovremmo esserci e a quel punto
la Guida di progettazione coprirà
tutti i settori: nuovi ascensori, scale
Facile e intuitiva, anche su tablet,
la Guida di progettazione Schindler
aiuta a scegliere l’ascensore giusto
in pochi clic.
13
Schindler servizio&manutenzione La sicurezza prima di tutto
Prevenzione > «Per Schindler la sicurezza delle persone che usano gli ascensori e le scale mobili, e di quelle che
vi lavorano, ha la massima priorità. Per questo motivo l’azienda investe somme elevate nella cultura della sicurezza.
Testo Brigitte Senn
Foto Schindler Ascensori
«P
er proteggere i nostri tecni­
ci di assistenza contro tutti i
pericoli dovremmo fargli in­
dossare un’armatura» dice Andy Kur­
mann, responsabile della metodolo­
gia di manutenzione per Schindler
Svizzera; e ridacchiando aggiunge
che forse ci si può riuscire anche sen­
za tutto quel metallo. Oggi i disposi­
tivi di protezione individuale, uniti a
un occhio esperto in grado di ricono­
scere i rischi, costituiscono infatti una
protezione altrettanto efficace.
Per quanto riguarda la prevenzione,
Schindler punta sul senso di respon­
sabilità dei collaboratori, sostenen­
doli con le migliori metodologie. Tra
queste citiamo anche il canale di
­comunicazione dei quasi infortuni
(«near miss»), introdotto tre anni fa,
14
che permette ai collaboratori di dare tena e contribuire a evitare il peggio.
il loro contributo attivo in materia di Non solo: segnalando i «quasi infor­
sicurezza.
tuni» possono anche rendere più si­
curi i metodi di lavoro in generale e
Mi è andata bene di nuovo …
gli impianti per i clienti.
«I ‹near miss› riguardano gli infortuni
scampati per poco» spiega Thomas Errare è umano
Hauri, responsabile della sicurezza I «near miss» si basano su un sistema
sul lavoro. Vi faccio un esempio: in professionale che prevede l’intercon­
un quasi infortunio un collaboratore nessione di più soggetti. Collaboran­
inciampa in un'apertura nel pavi­ do strettamente con le filiali Schindler,
mento non segnalata. Se non fa gli impegnatissimi reparti «Sicurezza»
niente per cambiare la situazione, e «Tecnica e Qualità» fanno in modo
prima o poi qualcun altro resterà che le idee e le informazioni vengano
contuso per evitarlo, o peggio: ci sa­ acquisite ed elaborate in modo siste­
matico. Spesso la persona che ha
rà qualcuno che cade.
Ogni infortunio è quindi preceduto ­fornito l’input viene coinvolta diretta­
da una catena di eventi. Eliminando mente. Le esperienze raccolte tor­­
la situazione di pericolo, i collabora­ nano alle filiali sotto forma di infor­
tori possono interrompere questa ca­ mazioni e metodi di lavoro modificati.
Come dimostra l’alto numero di se­
gnalazioni, la cultura della correzione
degli errori ispira fiducia. «Errare è
umano, tutti dovrebbero avere la
possibilità di imparare dai propri erro­
ri senza temere delle sanzioni» sotto­
linea Thomas Hauri.
Analisi e sensibilizzazione
Per quanto riguarda il settore della
metodologia di manutenzione, Andy
Kurmann è il responsabile tecnico dei
650 tecnici di assistenza di Schindler
Svizzera. Spetta a lui fare in modo
che sul campo vengano rispettati gli
elevati standard di sicurezza adottan­
do soluzioni orientate alla pratica.
Ogni volta che viene ricevuta una se­
gnalazione «near miss», gli esperti di
sicurezza sul lavoro e di metodologia
di manutenzione si pongono le se­
guenti domande: che cos’è successo?
Quali elementi nuovi sono emersi? In
che modo possiamo impedirlo? Si
tratta di un episodio isolato o di una
situazione che si ripete sistematica­
mente? Due esempi illustrano le con­
clusioni che vengono tratte.
Esempio 1: scale e accessi
al vano dell’ascensore
Al primo posto nella «hit parade dei
rischi» troviamo scale e accessi peri­
colosi. Ma le cose stanno per cam­
biare, dato che le segnalazioni «near
miss» hanno consentito di rendere
«più sicuri» molti accessi ai vani
ascensori. Da un lato si tratta di loca­
li macchina ai quali i tecnici doveva­
no accedere, in condizioni di sicurez­
za variabili, servendosi di una scala
d’appoggio. Dall’altro della manu­
tenzione degli impianti sostitutivi,
per i quali la nuova ubicazione di
motore e convertitore di frequenza
nella testata del vano hanno fatto
aumentare i lavori sopra-testa e i di­
slivelli. Ognuno di questi impianti
viene ora dotato di una scala, che è
integrata nel sistema di sicurezza.
Inoltre sulle strutture delle pareti
vengono inseriti ganci per appende­
re la scala e attacchi per fissare la
protezione anticaduta del tecnico,
viene ottimizzata la protezione nei
punti di accesso e di uscita al/dal lo­
cale macchina e vengono applicate
istruzioni intuitive.
Esempio 2: messa in sicurezza
delle aperture del vano ascensore
I tecnici di assistenza constatano
sempre più spesso che l’avviso che
dovrebbe vietare l’accesso non viene
rispettato. Per impedire in modo effi­
cace l’accesso indiscriminato al vano
dell’ascensore sarebbe necessario un
lucchetto per ogni porta. Si è quindi
cercato un modo per migliorare la si­
curezza delle aree adiacenti all’ascen­
sore durante la manutenzione senza
eccessivi oneri aggiuntivi. La nuova
soluzione è rappresentata da un kit di
sicurezza per porte, costituito da ri­
scontri, cinghia magnetica e ferma­
porta, che il tecnico può portare
sempre con sé in una piccola sacca
applicata alla cintura.
Proseguono i corsi sulla sicurezza
La sicurezza svolge un ruolo impor­
tante anche nell’addestramento del
personale che opera sul campo. Oltre
ai normali cicli di formazione, ogni
anno vengono tenuti dei corsi specia­
li a livello di tutto il Gruppo. Nel 2013
il corso di tre giorni, incentrato sui
freni come importanti componenti di
sicurezza, è stato seguito da tutti i
1000 tecnici manutentori e riparatori
di Schindler Svizzera. Quest’anno il
corso è dedicato alla sicurezza del
prodotto negli impianti esistenti. In
questo modo i clienti di Schindler
possono avere la certezza che qualsi­
asi irregolarità riscontrata sui loro im­
pianti sarà esaminata da un vero pro­
fessionista. Questo significa sicurezza
per i gestori degli ascensori ma anche
la certezza per i clienti che Schindler
è un ottimo consulente quando si
tratta di prendere decisioni impor­
tanti in materia di manutenzione e
modernizzazione. <
Il tecnico di assistenza svolge un lavoro
artigianale professionale, che implica la consapevolezza dei pericoli: con le segnalazioni che
­aiutano a prevenirli può contribuire a migliorare
la sicurezza del suo lavoro e degli impianti.
15
Schindler servizio&manutenzione punto
finale
I sondaggi tra i clienti:
per migliorare la qualità del servizio
Fedeltà del cliente > Schindler effettua costantemente brevi sondaggi telefonici sulla fedeltà dei clienti.
Partecipando si aiuta a perfezionare i servizi e a ottimizzarne la qualità.
Testo Stefan Doppmann
Foto 123rf
I
clienti fedeli sono la base per il suc­
cesso commerciale di un’azienda in
quanto tornano, acquistano nuovi
servizi e arrivano addirittura a consi­
gliare ad altri il fornitore. Altrettanto
importanti sono le esperienze dei
clienti insoddisfatti, perché mettono
in evidenza i punti deboli e i poten­
ziali di sviluppo, aiutando a migliora­
re la qualità dei servizi. È tuttavia ne­
cessario che l’azienda venga
informata sulle critiche. Per farsi un’i­
dea precisa di come i clienti valutano
le sue prestazioni, da circa due anni
Schindler ricorre ai sondaggi telefo­
nici.
Da 2 anni Schindler ricorre ai sondaggi telefonici tra i clienti, effettuati da un’azienda di ricerche di mercato,
per migliorare ulteriormente i propri servizi.
Un piccolo sforzo per
un grande risultato
Un’azienda specializzata nelle ricer­
che di mercato telefona a gran parte
dei clienti Schindler con i quali c’è
stato un contatto recente. «Il son­
daggio si svolge sempre al mattino,
dura da tre a cinque minuti circa e
comprende sei o sette domande»
spiega il capo progetto Martin Bli­
ckenstorfer dissipando i timori di tutti
colori che hanno fatto esperienze ne­
gative con sondaggi telefonici che
sembravano non finire mai. La dispo­
nibilità dei clienti a rispondere alle
domande è elevata e ammonta
all’81%. Questo dato dimostra che
Edizione 2014
per i clienti il sacrificio è davvero mini­
mo. «Chi partecipa al sondaggio aiuta
Schindler a migliorare la qualità dei
servizi ed è grazie ai sondaggi che riu­
sciamo ad affrontare in modo siste­
matico le critiche più frequenti» ag­
giunge Martin Blickenstorfer. Il centro
del sondaggio è costituito dalla cosid­
detta domanda sulla fedeltà: «Con
quale probabilità consiglierebbe
Schindler ad amici o partner commer­
ciali?». Il cliente deve rispondere indi­
cando un valore compreso tra 0 e 10.
Indirizzo redazione
Miglioramento della qualità
Se un cliente assegna un punteggio
basso, gli viene chiesto in che modo
Schindler potrebbe migliorare con­
cretamente i propri servizi. Il
feedback negativo viene immediata­
mente inoltrato al responsabile
clienti della regione in questione con
la richiesta di intervenire e di contat­
tare il cliente. «I clienti devono per­
cepire che li prendiamo sul serio e
che le loro critiche hanno un segui­
to» spiega Martin Blickenstorfer; e
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Riproduzione su richiesta con indicazione della fonte
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Editore
aggiunge che questo sistema aiuta
anche a individuare ed eliminare le
carenze ricorrenti. Il risultato è che i
clienti soddisfatti restano fedeli nel
medio e nel lungo periodo. I son­
daggi servono anche per ottimizzare
i processi interni e la comunicazione
tra i vari reparti, dato che i risultati
vengono discussi regolarmente tra i
settori interessati. «I sondaggi sulla
fedeltà dei clienti fanno progredire
la nostra azienda» afferma con con­
vinzione Martin Blickenstorfer. <