Podologia e Territorio. Una risorsa per la Spending Review

PODOLOGO
il
N.177
in medicina
RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI
Podologia e Territorio.
Una risorsa per la Spending Review
gennaio/febbraio/marzo 2014
PODOLOGO
il
in medicina
RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI
DIRETTORE RESPONSABILE
Mauro Montesi, Presidente A.I.P.
VICE DIRETTORE
Giovanni Pepè, Presidente Onorario A.I.P.
DIRETTORE SCIENTIFICO
Arcangelo Marseglia, Vice Presidente A.I.P.
Antonio D’Amico, Consigliere A.I.P.
VICE DIRETTORE SCIENTIFICO
Marco Cavallini, Presidente del corso di laurea in Podologia,
Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza di Roma
DIRETTORE EDITORIALE
Benedetto Leone, Responsabile Comunicazione A.I.P.
COORDINAMENTO EDITORIALE
Rocco Menechella, Coordinatore Editoriale A.I.P.
COMITATO SCIENTIFICO
Joseph B. Addante, Alberto D’Ari, Arcangelo Marseglia, Fabio Moro,
Francesco Papa, Guglielmo Pranteda, Antonella Tammaro.
Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno bancario non trasferibile, intestato all’Istituto Podologico Italiano - Via dei Berio, 91 - 00155 Roma. Prezzo di
copertina: Euro 0,60. E’ vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità
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10606/2004.
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PRESIDENTE
Mauro Montesi
VICE PRESIDENTE
Arcangelo Marseglia
CONSIGLIO DIRETTIVO
Giovanni Antonacci
Bruno Cordazzu
Marco Costantini
Erica Forti
Mauro Montesi
Arcangelo Marseglia
Linda Passaro
Caterina Vajani
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
Isabella Bianco
Carlo Bruziches
Katia Filippi
Stefano Mella
Gerardo Russo
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Renzo Renzi
Alessandra Pausania
Magdalena Skorupska
Ferruccio Montesi
COMUNICAZIONE E
RAPPORTI ISTITUZIONALI
Benedetto Leone
INDIRIZZO SITO AIP
www.associazionepodologi.it
email: [email protected]
SOMMARIO
7
14
16
Editoriale......................................................................................................................... 5
XXVIII Congresso Nazionale A.I.P.
Lettera del Presidente.................................................................................................................... 6
Congresso AIP 2014: appuntamento a Bolzano dall’1 al 4 maggio.................................................... 7
Il programma del Congresso......................................................................................................... 10
Istituzioni
Audizione alla Commissione Sanità del Senato e incontro con il Presidente della Commissione Affari
Sociali della Camera dei Deputati.................................................................................................. 14
A.I.P.
La Podologia nel Lazio.................................................................................................................. 16
Case della Salute: Il progetto della Regione Lazio favorisce il ruolo del podologo sul territorio............ 17
Perchè associarsi?....................................................................................................................... 20
Università
Un’esperienza formativa e personale di grande rilievo.................................................................... 22
News
L’AIP al governo dell’Educazione Continua in Medicina................................................................... 23
L’angolo Dermo-Podologico
Le “idi” cutanee sono spesso “colpa” dei piedi............................................................................... 25
Medicina
Emangioma arteriovenoso periungueale. Caso clinico e revisione bibliografica................................. 28
22
25
28
EDITORIALE
Editoriale
U
n Congresso al di fuori degli schemi tradizionali; un Congresso esclusivamente per imparare; un Congresso quasi esclusivamente incentrato sui Corsi di Formazione. Ma c’è di
più. A testimonianza dell’ innovazione il Congresso non si tiene in una delle sedi alberghiere
tradizionali, ma a Bolzano presso una sede universitaria di grande prestigio: la “Scuola Superiore di Sanità Claudiana”, che ha reso disponibili anche gli spazi medici attrezzati per i
workshop.
E’ il biglietto da visita della XXVIII Assise della Podologia Italiana, che limita al massimo le
sessioni plenarie, organizzate esclusivamente per una tavola rotonda e per poche relazioni
sicuramente utili a tutti. La lettura del programma pubblicato all’ interno non può che confermare l’ importanza che l’ AIP attribuisce all’ aggiornamento professionale, tanto più utile se
organizzato in maniera interattiva e direttamente sul paziente.
Ma dalle altre pagine della rivista il lettore potrà rendersi conto dell’ impegno dell’ AIP - testimoniato da numerosi incontri ad altissimo livello - soprattutto per rivendicare il ruolo del
podologo sul territorio, anche per contribuire alla “spending review”. Si pensi all’ incontro con il
Ministro Lorenzin (vedi numero precedente), con il Presidente della Commissione Salute della
Camera dei Deputati, all’ audizione presso la Commissione Salute del Senato, nonché alla riunione con i responsabili della Cabina di Regia della Regione Lazio, a seguito degli accordi con
il Presidente Zingaretti. Ecco perché la Tavola Rotonda inziale è dedicata a “ Podologia e Territorio. Una risorsa per la spending review”, proprio per tirare le somme di tale intensa attività,
che ha costituito una svolta importante: dalla sensibilizzazione della classe medica attraverso i
Convegni del 2013 alla sensibilizzazione delle più importanti Istituzioni centrali e locali.
Sempre con riferimento alla sessione plenaria, si deve ricordare anche la presentazione del
“Trattato di Podologia”, lavoro esemplare che ha riscosso anche all’ estero un grande successo. Quando leggerete questo editoriale mancherà circa un mese al 1° maggio, giornata nella
quale, di pomeriggio, verranno aperti i lavori di un Congresso che riteniamo si connoti come
uno dei più interessanti.
Quindi, arrivederci a Bolzano.
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
XXVIII CONGRESSO NAZIONALE A.I.P.
Lettera del Presidente
Mauro Montesi
Cari colleghi, gentili colleghe, cari studenti,
dopo aver saltato l’edizione del 2013 a causa del Congresso Mondiale di ottobre, riprende l’appuntamento
che costituisce il più importante impegno della nostra
Associazione in materia di formazione: il XXVIII Congresso Nazionale di Podologia.Desidero, con la presente, illustrarvi le principali novità che, dopo lunga riflessione e
dopo aver sentito il Consiglio Direttivo, abbiamo ritenuto
di apportare nel vostro esclusivo interesse.
Innanzi tutto la struttura generale del Congresso. È stato ridotto notevolmente lo spazio dedicato alle sessioni
plenarie, prettamente informative, mentre è stata attribuita la massima importanza ai momenti formativi.
In secondo luogo vengono proposti workshop innovativi
che si basano sull’interattività e sull’esperienza diretta sul
paziente. Abbiamo cercato, cioè, di costruire una metodologia che potesse assicurare il massimo dell’insegnamento, ben sapendo quali siano i temi che più vi
interessano nella pratica quotidiana.
Ciò non toglie che, pur in una più ridotta sessione plenaria, assume rilievo una tavola rotonda con importanti autorità del settore che affronti il problema del ruolo
della Podologia sul territorio anche ai fini della spending
review. Se ne può ben comprendere l’importanza nel
momento attuale nel quale la Sanità Italiana è impegnata
nella valorizzazione della medicina del territorio. Né si
deve dimenticare la presentazione del “Trattato di Podologia”, lavoro fondamentale di cui voi tutti potrete usufruire a condizioni economiche particolarmente vantaggiose. Ma le novità non finiscono qui. I lavori, infatti, non
si tengono in una delle tradizionali sedi alberghiere, ma
presso la “Scuola Superiore di Sanità Claudiana”, sede
universitaria di grande prestigio. Dobbiamo per questo
ringraziare il Direttore Scientifico, Dott. Eduard Egarter
Vigl che ha dato un grande e intelligente contributo nella
costruzione dell’evento. Il Dott. Egarter Vigl, fra l’altro, è
stato a suo tempo uno dei promotori del corso di laurea
in Provincia di Bolzano insieme al Prof. Vincenzo Ziparo,
al Prof. Marco Cavallini ed al sottoscritto.
Quest’anno, poi, non terremo una qualunque Assemblea
dei Soci in quanto con l’occasione dovrà essere eletto il
nuovo Consiglio Direttivo che guiderà l’Associazione nei
prossimi tre anni, certamente non facili per l’affermazione della nostra Professione. Credo, quindi, che l’AIP
abbia fatto un buon lavoro per offrire a voi tutti un evento
che sia innanzi tutto utile per la professione che giorno
per giorno andiamo praticando; ed anche per i pazienti
che dovranno ricorrere a noi con la massima fiducia e
consapevolezza di rivolgersi a professionisti che danno
sicure garanzie. Per questo ed altro ancora confido nella
vostra compatta presenza, dimostrando così, ciascuno
di noi, di avere compreso che si tratta di un momento
straordinario per imparare e per meglio qualificarsi.
Un invito speciale lo rivolgo ai giovani neolaureati e agli
studenti, nella consapevolezza dello straordinario patrimonio che essi rappresentano per la Podologia e in generale per la Sanità Italiana. Il nostro impegno, infatti, è
anche quello di favorire un’adeguata occupazione dopo
la laurea a quanti offrano effettive garanzie di capacità
professionale.
Concludo, allora, con un caloroso arrivederci a Bolzano
e con i più cordiali saluti a tutti.
Il Presidente
Mauro Montesi
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
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PODOLOGO in medicina
XXVIII CONGRESSO
FORUM
NAZIONALE
E CONVEGNI
A.I.P.
Grosso impegno dell’AIP, in collaborazione
con la “Claudiana”, per mettere a punto l’organizzazione
Congresso AIP 2014: appuntamento
a Bolzano dall’ 1 al 4 maggio
Rocco
Menechella
Coordinatore
Editoriale A.I.P.
C
i avviamo ormai a grandi passi verso il Congresso
Nazionale AIP, che dal 1 al 4 maggio prossimo, riprenderà il ritmo normale dopo l’interruzione del 2013,
dovuta al Congresso Mondiale. La XXVIII edizione del
Congresso Nazionale si terrà, come ampiamente anticipato, presso la Scuola Provinciale Superiore di Sanità
“Caludiana” di Bolzano, già sede staccata del Corso di
laurea in Podologia dell’Università Sapienza di Roma.
La scelta è stata dettata proprio dall’impostazione che
quest’anno si è voluto dare al congresso e vale a dire
dei veri e propri corsi di formazione teorici e soprattutto
pratici. L’AIP, inoltre, con la scelta della sede di Bolzano,
si è prefissata l’obiettivo di individuare la sede più idonea per costi, funzionalità ed accessibilità.
Quanto al programma al momento di andare in stampa
è disponibile nelle pagine a seguire una prima stesura
preliminare. L’evento, infatti, sarà incentrato sulla formazione scientifica e pratica e quindi su appositi workshop
tematici. Il che significa che la seduta plenaria di apertura sarà ridotta al minimo, come anche quella conclusiva.
Il periodo è dunque da giovedì 1 Maggio a domenica
4 Maggio. Temi scientifici e tecniche di vera e propria
pratica podologica si alterneranno nell’arco dei quattro
giorni congressuali che si apriranno nella funzionale aula
magna della “Claudiana” con una sobria cerimonia inaugurale e con il saluto delle autorità presenti. A seguire
ci sarà la presentazione del Trattato di Podologia a cura
dell’autore principale dell’opera vale a dire il dott. Antonio D’Amico. “Podologia e territorio. Una risorsa per la
spending review” è invece il titolo della tavola rotonda
che avrà luogo subito dopo. Un tema particolarmente
importante in una situazione generale non certo facile
soprattutto in ambito sanitario. Diverse le personalità del
luogo che prenderanno parte alla discussione dove è
prevista anche la partecipazione del Prof. Vincenzo Ziparo, già Preside della II Facoltà di Medicina e Chirurgia
L’ingresso principale della sede congressuale
Uno scorcio dell’aula magna della Claudiana
dell’Università La Sapienza di Roma, colui che insieme
al Prof. Montesi ha portato il corso di laurea in Podologia
proprio presso la Claudiana.
La sessione plenaria continuerà con una relazione sulla
“Formazione post-laurea” a cura del Prof. Marco Cavallini, che da diversi anni organizza presso la “Sapienza” il
Master Wound Care sulle lesioni cutanee.
La prima giornata si chiuderà con l’annuale assemblea
dei soci che quest’anno avrà il compito di eleggere il
nuovo consiglio direttivo visto che le cariche sono in sca7
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XXVIII CONGRESSO NAZIONALE A.I.P.
denza e quindi c’è bisogno di rinnovarle. Un’assemblea
sicuramente importante con la quale si arriverà alla chiusura quotidiana dei lavori per quanto riguarda la giornata
inaugurale del XVIII Congresso Nazionale. Spazio poi
alla due giorni completamente dedicata alla formazione
con la novità che sarà quella che i corsi di formazione
saranno ripetuti nei due giorni di lavori congressuali in
modo da permettere a tutti di poter scegliere a quale
corso partecipare, alternandosi nelle giornate dedicate.
I corsi di formazione previsti ed i relativi argomenti sono
i seguenti:
• Il piede e i suoi osservatori: modelli a bottom up e
a top down, che sarà tenuto dal Dott. Fabio Moro
coadiuvato dal Dott. Alessandro Russo. Il corso sarà
suddiviso in una parte mattutina di teoria mentre
buona parte del pomeriggio sarà dedicato alla parte
pratica con l’esercitazione dei partecipanti.
• Il seminario sull’Onicocriptosi si svolgerà presso
l’ambulatorio podologico, sede distaccata del Congresso. Gli argomenti del corso saranno proprio le
Onicocriptosi: trattamento conservativo e di chirurgia
microinvasiva a cura della Dott.ssa Simona Montesi
mentre il Dott. Giovanni Antonacci ed il dott. Gorizio
Furno si occuperanno di illustrare le linee guida per
il podologo nella cura del piede diabetico. Chiuderà
la sessione il Prof. Marco Cavallini sul tema: Ulcer
piercing nel piede diabetico complicato.
• Ore 11,00 - Coffee Break
• Terapia manuale e taping funzionale in Podologia e
Corso teorico-pratico di Anatomia funzionale muscoloscheletrica. Tenuto dal Prof. Ferruccio Montesi con la preziosa collaborazione del Dott. Stefano
Massimiani.
• Corso pratico di ortesi plantari e digitali, anche questo corso si terrà presso gli attrezzatissimi ambulatori
di podologia, sede distaccata del Congresso a sarà
tenuto dai Dottori Angelo Marseglia, Gianni Pepè e
Luca Rizzi
• Seminario Elettromiografia, teorico e pratico tenuto
dalla dott.ssa Loredana Capone di Bolzano
• Corso di formazione pratica del programma PODIUM, verrà illustrato il nuovo programma informatico, riservato in esclusiva agli associati AIP, da parte
del Prof. Mauro Montesi e dell’esperto tecnico informatico Andrea Puzzuoli. Lo stesso corso prevede
nella seconda parte un’esercitazione pratica direttamente su pc.
Un’ampia zona espositiva inoltre farà da cornice all’intero evento con la possibilità di visitare interessanti stand
italiani ed esteri e visionare di persona le più innovative
apparecchiature riservate alla professione. La mattinata
di domenica 15 maggio, invece, sarà breve in termini di
relazioni ma ugualmente importante in quanto a temi
trattati. Si aprirà con le “Nuove normative ECM e sugli
adempimenti legali per il Podologo: il ruolo dell’Associazione” a cura del legale dell’AIP, Avv. Marco Croce
e con la collaborazione della referente AIP in materia di
ECM vale a dire la Dott.ssa Linda Passaro. Tra i punti fondamentali che saranno trattati rientrano: le norme
sulle professioni di cui al Decreto Balduzzi e il correlativo
mutato contestogiuridico e pratico; l’eventuale istituzione
dei nuovi Ordini professionali: gli obblighi e le ricadute
per i Podologi; la formazione del Podologo, la sua autonomia nell’ambito dell’ordinamento generale; l’Accordo
Stato-Regioni del 19.4.2012 sul sistema della formazione continua in Medicina, innovazioni della relativa disciplina; il mancato adempimento degli obblighi da parte
del professionista sanitario ai sensi del D.P.R. 137 del
2012 e le conseguenze giuridiche; le corrette modalità
di svolgimento della Professione del Podologo: standard
di struttura e adeguatezza delle prassi professionali; Il
ruolo centrale dell’Associazione come certificatore e
come garante della qualità nelle prestazioni professionali. A seguire un ulteriore contributo alle conoscenza in
materia fiscale sarà dato dall’intervento dell’esperta Rag.
Maria Antonietta Codella la cui relazione prende il nome
proprio di “Quadro fiscale sulle normative inerenti la Podologia”. Verranno affrontati argomenti di stretta attualità
come quello riguardante il Pos: Chi dovrà garantire, dal
30 giugno 2014, la possibilità di pagare con strumenti
tracciabili; oppure l’Irap: La legge 288 del 24.12.12
prevede l’esclusione dall’Irap a decorrere dal 2014 per
una nuova platea di soggetti. Analisi su quali studi po-
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FORUM
NAZIONALE
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dologici rimangono esclusi e quali no. Il problema del
Sistri: Il sistema di tracciabilità dei rifiuti parte anche per
i produttori iniziali di rifiuti pericolosi con doppio binario
e tante incognite; Gli immobili dei professionisti: Continua l’altelena sulla deducibilità fiscale per gli immobili
dei professionisti; lo Spesometro: Occorre pianificare la
comunicazione per il 2014,Organizzarsi al fine di evitare
costi aggiuntivi ed Altre ovità Contributive e Fiscali. La
mattinata terminerà con un veloce saluto da parte del
Presidente AIP che sancirà la chiusura dei lavori. Una
cosa è certa. Ancora una volta l’Associazione renderà
disponibile per i podologi italiani un evento di grande
rilievo sotto l’aspetto della formazione, non escludendo
peraltro momenti di relax che consentiranno anche lo
scambio di informazioni tra i colleghi sulle difficoltà e i
vincoli della professione , ma anche sui successi conseguiti nell’esercizio della professione stessa.
E’ per questo che fin d’ora contiamo su una massiccia
partecipazione che segni il successo anche del XXVIII
Congresso Nazionale. n
Il trattato di Podologia - L’importante pubblicazione disponibile al Congresso Nazionale
Quanti hanno partecipato al Congresso Mondiale di ottobre hanno potuto esaminare l’ “anteprima” del Trattato di
Podologia. In seguito abbiamo pubblicato sul nostro portale una scheda da trasmettere all’editore che avrebbe
provveduto ad inviare i volumi contrassegno.
Ora, in prossimità del XXVIII Congresso Nazionale di Bolzano, l’Aip ha organizzato un apposito stand, nel quale i
colleghi e gli studenti possono acquistare direttamente il Trattato (in complesso 900 pagine, 100 € per ciascun
volume). In occasione del congresso, quindi, tutti i colleghi avranno modo di esaminare il lavoro e di rendersi conto
che si tratta di un progetto di straordinario rilievo che nasce dalla consapevolezza che una professione ormai matura
dovesse disporre di un’esaustiva documentazione che ne tracciasse il profilo storico, la deontologia professionale,
l’inquadramento legislativo, la formazione, la normativa e la strumentazione dello studio podologico, gli aspetti tributari e fiscali, le linee guida di una visita podologica. Il lavoro, quindi, si presenta assolutamente completo per ogni tipo
di informazione utile al Podologo, ma anche al medico che voglia documentarsi su una professione che non sempre
conosce. Lo studente del Corso di Laurea in Podologia, poi, troverà nel Trattato tutte quelle informazioni che saranno
utili per affrontare agevolmente gli esami e poi, una volta laureato, per avviarsi alla Professione. Non si pensi, infatti, a
temi teorici o poco aderenti alla realtà, lontani dagli interessi di chi giorno per giorno è impegnato nella professione
o negli studi. Ciascuna delle 900 pagine contiene informazioni e chiarimenti che hanno a che fare con la pratica
quotidiana, fornendo risposte utili ed esaustive su ogni tema concernente la professione.
L’AIP, quindi, ha saputo cogliere il desiderio di cultura sulla materia sempre più crescente e di avere impostato, progettato, realizzato un patrimonio tecnico e informativo mai prima d’ora apparso nel nostro Paese e, probabilmente
anche all’estero, come testimoniato dai rappresentanti degli altri Paesi presenti al Congresso Mondiale, che hanno
mostrato quasi un senso di stupore per il lavoro.
Non bisogna dimenticare, infine, che il non facile compito di gestire per la massima parte la pubblicazione se lo è
assunto un nostro collega, il Dott. Antonio D’Amico, che ha anche curato la trattazione dei vari capitoli. Il tutto, ovviamente, con il coordinamento del Presidente Montesi al quale va attribuito il merito di saper individuare iniziative utili
ai podologi ed anche agli studenti per i quali ha voluto rendere disponibile un testo prezioso nel percorso degli studi.
Si è conseguito così un ulteriore obiettivo tra quelli nei quali l’Associazione è impegnata: la crescita culturale,
la tutela dei diritti e dei doveri, la formazione universitaria e post-laurea, il patrimonio informativo dei podologi.
Quest’anno l’AIP compie 40 anni. Il Trattato costituisce una solida testimonianza del lavoro svolto e dell’impegno
per lo sviluppo della Professione nella Sanità Italiana, ma soprattutto per la salute del cittadino.
Il Presidente
Mauro Montesi
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XXVIII CONGRESSO NAZIONALE A.I.P.
∙ VENERDI 2 ∙ SABATO 3
maggio
Corso di Formazione A
Il piede e i suoi osservatori:
modelli a bottom up e a top down
F. Moro, A. Russo
Ore 8,30 /12,30
• Il piede nella complessità (concetti di sistemica, non linearità, autorganizzazione, autopoiesi)
• Il piede nei modelli “meccanicistico-riduzionista” e “sistemico-cibernetico”: modelli a bottom up e a top down
• Il piede nel sistema tonico-posturale
• Isomorfismi che regolano i sistemi complessi.
Ore 14,30/18,30
• Biomeccanica, fisiologia e trasporti neuro-muscolari
dell’arto inferiore (retinacula, legamenti e piccoli muscoli
quali catalizzatori di eventi dinamici)
• Pratica con i partecipanti
Corso di Formazione B
Il seminario sull’onicocriptosi si svolgerà presso l’ambulatorio podologico, sede distaccata del Congresso
Ore 8,30 /12,30
Onicocriptosi: trattamento conservativo e di chirurgia microinvasiva
S. Montesi
Ore 14,30/17,30
Piede diabetico: linee guida per il podologo
G. Antonacci, G. Furno
• Approccio al paziente diabetico
• Esame obiettivo
• Cartella clinica
• Esami strumentali: test diabetici
• Systoe
• Responsabilità del podologo
• Casi clinici e medicazioni
Ore 17.30/18.30
Ulcer piercing nel piede diabetico complicato
M. Cavallini
Ore 11,00 - Coffee Break
Ore 13,30 - PAUSA PRANZO
Corso di Formazione C
Ore 8,30 /12,30
Terapia manuale e taping funzionale in Podologia
S. Massimiani, S. Moroni
CORSI DI FORMAZIONE
Tutti i corsi di formazione si svolgeranno
sia il Venerdì che il Sabato
PARTE A - TERAPIA MANUALE
• Richiami legislativi sulle competenze scientifiche e professionali del Podologo
• Concetti di base in terapia manuale e richiami di anatomia
distrettuale
• Anatomia funzionale e palpatoria sul distretto caviglia-piede
• Richiami di patologia e disfunzione dell’apparato locomotore distrettuale
• Valutazione funzionale del sistema muscolo-scheletrico di
piede e caviglia
• Tecniche di trattamento manuali osteoarticolari e miofasciali
• Tecniche di trattamento mediante esercizio terapeutico
PARTE B - TAPING FUNZIONALE
• Concetti di base sul bendaggio funzionale ortopedico e
neuromuscolare
• Illustrazione dei principali materiali e tecniche di applicazione
• Metodologie di bendaggio funzionale a confronto, indicazioni all’utilizzo
• Tecniche di bendaggio funzionale ortopedico in traumatologia
• Tecniche di bendaggio neuromuscolare per le disfunzioni
distrettuali
Ore 14,30/18,30
Corso teorico-pratico di Anatomia funzionale muscoloscheletrica del piede a guida ecografica
F. Montesi, S. Massimiani
• Introduzione al workshop
• Principi fisici dell’ecografia
• Lo strumento ecografico e le sonde
• Metodologia di utilizzo dell’ecografo
• L’ecografia in Podologia
• Ecografia dei tendini dei muscoli estrinseci del piede
• Ecografia dei tendini dei muscoli intrinseci del piede
• Ecografia capsulo-legamentosa del comparto mediale della caviglia
• Ecografia capsulo-legamentosa del comparto laterale
della caviglia
• Ecografia delle principali articolazioni del piede
• Esempi di visualizzazione ecografica di nervi e arterie
• Casi clinici di riscontro comune in Podologia
• Conclusioni
Ore 11,00 - Coffee Break
Ore 13,30 - PAUSA PRANZO
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PODOLOGO in medicina
XXVIII CONGRESSO
FORUM
NAZIONALE
E CONVEGNI
A.I.P.
Corso di Formazione D
L’intero corso si svolgerà presso l’ambulatorio
podologico, sede distaccata del Congresso
Ore 8,30 /12,30
Corso pratico di ortesi plantari e digitali
M. Montesi, G.Furno, G. Pepè, A. Marseglia
• Tipologia di ortesi plantari e indicazioni
• Slipper sock: nuova presa di impronta
• Cunei, sostegni e scarichi selettivi: materiali e metodi
• Cos’è l’ortoplastia
• Siliconi di aggregazione e siliconi di condensazione
• Realizzazione delle ortesi digitali
• Lavorazione delle ortesi digitali
• Applicazioni delle ortesi digitali
Corso di Formazione E
Ore 8,30 /12,30
Seminario Elettromiografia
Loredana Capone
Ore 14,30/18,30
Corso di formazione pratica del programma PODIUM
M. Montesi, A. Puzzuoli
• Esercitazione pratica su pc
Ore 11,00 - Coffee Break
Ore 13,30 - PAUSA PRANZO
Ore 14,30/18,30
Lavorazione delle ortesi plantari e dei siliconi
G. Pepè, A. Marseglia, L. Rizzi
∙ DOMENICA 4 ∙
maggio
SESSIONE PLENARIA
Ore 09,00/10,00
Nuove normative ECM e sugli adempimenti legali per il Podologo: il ruolo dell’Associazione
M. Croce, L. Passaro
• Le norme sulle professioni di cui al Decreto Balduzzi e il
correlativo mutato contesto giuridico e pratico;
•L’eventuale istituzione dei nuovi Ordini professionali: gli obblighi e le ricadute per i Podologi;
•La formazione del Podologo, la sua autonomia nell’ambito
dell’ordinamento generale;
•L’Accordo Stato-Regioni del 19.4.2012 sul sistema della
formazione continua in Medicina, innovazioni della relativa
disciplina;
•Il mancato adempimento degli obblighi da parte del professionista sanitario ai sensi del D.P.R. 137 del 2012 e le
conseguenze giuridiche;
•Le corrette modalità di svolgimento della Professione del
Podologo: standard di struttura e adeguatezza delle prassi
professionali;
•Il ruolo centrale dell’Associazione come certificatore e
come garante della qualità nelle prestazioni professionali.
Ore 10,00/11,00
Quadro fiscale sulle normative inerenti la Podologia
M. A. Codella
•Pos: Chi dovrà garantire, dal 30 giugno 2014, la possibilità
di pagare con strumenti
tracciabili;
•Irap: La legge 288 del 24.12.12 prevede l’esclusione
dall’Irap a decorrere dal 2014 per una
nuova platea di soggetti. Analisi su quali studi podologici
rimangono esclusi e quali no.
•Sistri: Il sistema di tracciabilità dei rifiuti parte anche per i
produttori iniziali di rifiuti
pericolosi con doppio binario e tante incognite;
•Immobili dei professionisti: Continua l’altelena sulla deducibilità fiscale per gli immobili
dei professionisti;
•Spesometro: Occorre pianificare la comunicazione per il
2014,Organizzarsi al fine di evitare costi aggiuntivi;
• Altre novità Contributive e Fiscali.
Ore 11,00 - Chiusura dei lavori
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XXVIII CONGRESSO NAZIONALE A.I.P.
∙ INFORMAZIONI GENERALI
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(Le schede non accompagnate dal pagamento non saranno ritenute
valide)
- Bonifico bancario: a favore di Event Planer srl - presso Banco di
Napoli S.p.a. Filiale 02020
IBAN IT88 P010 1003 5151 0000 0009 082
Oggetto: Iscrizione XXVIII Congresso nazionale di Podologia*
SEDE DEL CONGRESSO
Scuola Provinciale Superiore di Sanità “Claudiana”
Via Claudia Augusta, 19 - 39100 Bolzano
SEGRETERIA AIP
Via Francesco Tovaglieri 17, 00155 Roma
tel./fax 06-2282023; 06-2285047
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SEGRETERIA AMMINISTRATIVA E PROVIDER ECM
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MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Per iscriversi al Congresso è necessario scaricare la scheda di iscrizione sul sito www.associazionepodologi.it, compilarla in ogni sua
parte e inviarla all’indirizzo e-mail [email protected] oppure via fax
al numero 081.19845698, unitamente alla ricevuta di pagamento
relativa al totale della quota di iscrizione, entro il 5 aprile 2014. Oltre tale data e in sede congressuale la quota di partecipazione verrà
maggiorata del 20%. Attenzione i workshop sono a numero chiuso.
La segreteria accetterà le iscrizioni rispettando il criterio cronologico
di arrivo delle schede fino ad esaurimento posti. Le schede non accompagnate dal pagamento non saranno ritenute valide. I partecipanti
che nella scheda di iscrizione abbiano espresso una preferenza per
un workshop già al completo verranno ricontattati dalla segreteria per
esprimere una nuova preferenza.
MODALITÀ DI CANCELLAZIONE E RIMBORSI
Le richieste di cancellazione dovranno pervenire alla Segreteria AIP e
alla Segreteria Amministrativa entro e non oltre il 15 aprile. Verrà rimborsato il 50% degli importi versati. Per cancellazioni pervenute dopo
tale data non sarà previsto alcun rimborso. Tutti i rimborsi saranno
effettuati dopo la conclusione del Congresso.
QUOTE DI ISCRIZIONE (iva inclusa)
N. 1
Corso di
Formazione
(8 ore)
N. 2
Corsi di
Formazione
(8 ore cad)
Venerdì o
Sabato
Venerdì e
Sabato
Socio AIP
100 €
200 €
gratuita*
Non Socio AIP
120 €
240 €
gratuita*
Studente
60 €
120 €
gratuita*
Sessioni plenarie
*Solo in abbinamento ad almeno un corso di formazione
La quota di iscrizione comprende:
• partecipazione ai lavori scientifici e pratici
• kit congressuale
• attestato di partecipazione
• coffee break come da programma
ALTRI SERVIZI
E’ prevista la possibilità per i partecipanti di usufruire del pranzo a
buffet in sede congressuale nelle giornate di venerdì 2 e sabato 3
Maggio. E’ possibile acquistare il coupon per il pranzo in fase di
iscrizione o direttamente in sede congressuale presso il desk della
segreteria, entro le ore 09.00 dello stesso giorno. Il costo del servizio è di 20 € (iva inclusa) per ogni pranzo acquistato.
Sabato 3 Maggio si terrà la cena di gala, presso il Castello Schloss
Proesels. Il costo della cena è di € 60 (iva inclusa) a persona. E’
possibile acquistare il coupon per la cena di gala in fase di iscrizione
o direttamente in sede congressuale entro le ore 12.00 del venerdì 2
Maggio. In relazione alle altre cene, il congressista potrà organizzarsi
autonomamente.
CREDITI ECM
I corsi di formazione verranno accreditati ai fini ECM presso la Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina (ECM) del
Ministero della Salute. Sarà operativo un servizio di rilevazione delle
presenze. Per conseguire i crediti sarà necessario essere presenti al
100% dell’evento formativo. All’atto della registrazione ogni congressista che ne faccia richiesta riceverà una cartellina contenente la modulistica ECM da compilare. Al termine del Congresso il partecipante
dovrà riconsegnare la modulistica debitamente compilata presso la
postazione ECM allestita in sede congressuale.
SEGRETERIA IN SEDE CONGRESSUALE
La segreteria sarà a disposizione dei partecipanti in sede congressuale con i seguenti orari:
Giovedì 1 Maggio dalle 12.00 alle 19.00
Venerdì 2 Maggio dalle 08.00 alle 19.00
Sabato 3 Maggio dalle 08.00 alle 19.00
Domenica 4 Maggio dalle ore 08.00 alle ore 12.00
STAND AIP
Uno stand dell’AIP sarà a disposizione dei partecipanti durante tutta la
durata del Congresso per informazioni inerenti l’Associazione.
TRATTATO DI PODOLOGIA
Sarà allestito un apposito spazio dove sarà possibile acquistare il Trattato di Podologia (oppure dove sarà possibile consultare il trattato e
compilare l’apposita scheda di acquisto).
BADGE
L’accesso ai lavori scientifici è consentito esclusivamente agli iscritti
al Congresso in possesso del badge che dovrà essere mostrato al
controllo degli ingressi.
UFFICIO STAMPA
Per tutto il periodo congressuale sarà operativo l’Ufficio stampa a
cura dell’AIP.
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il
PODOLOGO in medicina
XXVIII CONGRESSO
FORUM
NAZIONALE
E CONVEGNI
A.I.P.
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il
PODOLOGO in medicina
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
ISTITUZIONI
EDITORIALE
Audizione alla Commissione Sanità
del Senato e incontro con il Presidente
della Commissione Affari Sociali
della Camera dei Deputati
Sandra
Salerno
Redazione A.I.P
H
a espresso grande soddisfazione il Presidente
Montesi, per il riscontro estremamente positivo ricevuto durante l’audizione del 6 marzo dalla XII Commissione Permanente di Igiene e Sanità presso il Senato
della Repubblica, presieduta dalla senatrice On.le Emilia
Grazia De Biasi.
Il Professor Montesi ha illustrato le difficoltà di una professione sanitaria che “soffre” di una mancanza di attenzione, soprattutto normativa, da parte delle Istituzioni, e
le cui competenze al servizio della comunità non sono
coltivate come meriterebbero, e come avviene invece in
molti Paesi europei all’avanguardia (Spagna, Inghilterra),
dove l’importanza del podologo viene riconosciuta sin
dalla fondamentale fase iniziale che è quella della formazione.
A tal proposito l’Associazione Italiana Podologi da diversi anni ha presentato soluzioni concrete per adeguare
l’Italia ai paesi di cui sopra, come il Disegno di Legge
sulle Nuove norme per la formazione in podologia e podoiatria, presentato alla Presidenza del Senato in data
17 dicembre 2009, e rimasto purtroppo senza prosieguo. O attraverso il progetto per l’istituzione di un Polo
podologico, presentato dal Presidente nell’ambito della
riunione, nel quale lo studente, durante il percorso di
studi, verrebbe seguito tanto nella formazione teorica
universitaria, quanto nella pratica ambulatoriale, evitando
così di ricorrere a tirocini formativi esterni dispersivi e
più difficilmente disciplinabili.
Ma ciò che ha colpito in particolare la Commissione è
stato l’aspetto relativo all’importanza del podologo all’interno del team diabetologico, in termini di efficacia da
un punto di vista diagnostico-terapeutico e di efficienza
in termini di costi.
Nel Progetto Diabete infatti, elaborato sulla base di
quanto stabilito dal recente Piano Nazionale sulla malattia Diabetica, l’obiettivo fondamentale consistente nella
concreta riduzione delle amputazioni degli
arti inferiori, può
essere raggiunto
attraverso pochi,
semplici e poco
onerosi interventi
a livello nazionale: la medicina
del
territorio
Il Prof. Montesi con
come prima ril’On.le Pierpaolo Vargiu
sposta al malato diabetico con complicanze, per evitare l’intasamento
del circuito ospedaliero e inutili costi in termini di degenza; l’assistenza domiciliare anche del podologo nei casi
di pazienti affetti da patologie podaliche e con ridotta
mobilità; la necessità della prevenzione e di una sensibilizzazione tanto del medico di medicina generale quanto
del paziente diabetico; la rete tra medico di medicina
generale e gli altri specialisti del team diabetologico, tra
cui appunto il podologo.
Tutto questo a dimostrazione del fatto che basterebbe
la valorizzazione delle risorse, soprattutto professionali,
già disponibili, e una loro più efficiente allocazione per
continuare a garantire elevati standard di assistenza e
cura dei cittadini, soprattutto appartenenti alle fasce più
deboli, e allo stesso tempo creare un Sistema Sanitario
più snello, con meno sprechi e più vicino alle reali esigenze del paziente.
La documentazione presentata in sede di audizione, in
particolare i dati sulle amputazioni e il Progetto dell’AIP
per la riduzione delle stesse, rientreranno a pieno titolo nell’indagine sulla sostenibilità del Sistema Sanitario
Nazionale, ancora in corso da parte della Commissione.
Mauro Montesi ha inoltre fatto dono alla Commissio-
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il PODOLOGO in medicina
n.170 aprile/maggio/giugno
2012
ISTITUZIONI
ne, per la successiva collocazione nella Biblioteca del
Senato della Repubblica, dei due volumi del Trattato
di Podologia. L’omaggio è stato molto apprezzato dalla Commissione, che ne ha colto il valore scientifico e
professionalizzante soprattutto per i giovani che si accingono ad esercitare la professione. Il Trattato sarà inoltre
consultato dalla Commissione per ulteriori approfondimenti relativi lo stato dell’arte della Podologia in Italia,
con particolare riferimento alla figura professionale del
Podologo e alle normative vigenti. Estremamente positivo anche l’incontro del Presidente Montesi con l’On.
le Pierpaolo Vargiu, Presidente della XII Commissione
Affari Sociali presso la Camera dei Deputati, il 19 febbraio scorso. Diverse le tematiche affrontate durante l’amichevole chiacchierata, dalla situazione generale del
Sistema Sanitario Nazionale, a quella più specifica dei
podologi.
In un fase delicata come quella che sta vivendo la Sanità Italiana, fatta di stretti vincoli economici che mal si
coniugano con le esigenze di innovazione da un lato e
continua richiesta di assistenza da parte di una comunità
che sta cambiando, ci sarebbe bisogno di scelte coraggiose, ha sostenuto Vargiu, per non intaccare l’elevato
standard qualitativo che sempre ha contraddistinto il Sistema Sanitario Italiano nel variegato contesto europeo.
Non solo, ma sempre più evidente sta diventando il di-
vario tra i diversi distretti sanitari regionali, alcuni all’avanguardia, sia in termini di prestazioni sanitarie, sia in termini di contenimento degli sprechi, altri invece sempre
meno competitivi, e più carenti, non riuscendo spesso a
garantire l’assistenza
sanitaria minima alla
propria comunità di
riferimento, costretta
nel migliore dei casi
a rivolgersi ad altre
regioni, nel peggiore
a rinunciare a curarsi.
Non basta quindi
consolarsi nei dati
relativi alla riduzione
del deficit sanitario,
se poi come soventemente accade
questo si traduce
nella riduzione del
diritto alla salute, perché negato. Appunto
in un tale clima, in cui personalità politiche di rilevo in
ambito sanitario sono assediate da richieste, sicuramente giustificate, di stanziamenti economici, l’Associazione
Italiana Podologi con orgoglio ha rivendicato la Sua autonomia in tal senso, portando avanti da anni le sue battaglie senza alcuna forma di contributo esterno, ma anzi
proponendo soluzioni valide e lungimiranti, che non si
fermano alla gestione della situazione attuale, ma guardano al futuro della professione e della sua importanza
nella cura di malattie, come appunto la complicanza del
piede diabetico, che sono destinate ad avere nei prossimi una diffusione quasi epidemica.
E’ importante quindi affrontare il problema oggi, per non
trovarsi impreparati a dover gestire un’emergenza nel
prossimo futuro.
Il Dott. Vargiu, a conclusione dell’incontro, ha espresso
la massima collaborazione in termini personali e istituzionali al fine di raggiungere quelli che in definitiva sono
i medesimi obiettivi, a partire dalla ripresentazione del
Disegno di Legge per disciplinare in modo esaustivo e
moderno la formazione del Podologo. n
15
il
PODOLOGO in medicina
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
AIP
Presentato alla Regione il progetto di assistenza podologica al paziente diabetico
Benedetto
Leone
La Podologia nel Lazio
Responsabile
Comunicazione A.I.P.
S
ono 150 i podologi nel Lazio; oltre 100 gli studi di
podologia presenti nel territorio; numerosi i giovani
che dopo il conseguimento della Laurea alla Sapienza e molto spesso, dopo il master professionalizzante
sul piede diabetico, già lavorano o sono in attesa delle opportunità di lavoro. A fronte di tale situazione, che
configura un’offerta estremamente favorevole di assistenza podologica, il Servizio Sanitario Regionale deve
purtroppo registrare nel 2012 (ultimi dati disponibili del
Ministero della Salute) ben 446 amputazioni maggiori
e minori con 12.380 giornate di degenza, per una degenza media di 27,8 giorni per paziente. Come a dire
che in un anno sono state effettuate negli ospedali del
Lazio 1,2 amputazioni ogni giorno, con cifre da capogiro, in tempi di spending review, quanto ai ricoveri ospedalieri. In tale situazione, l’AIP non poteva certo esimersi
dal cercare i contatti necessari al fine di interrompere
la drammatica sequenza, conferendo alla podologia il
ruolo che deve avere nella lotta alla malattia diabetica,
soprattutto tenuto conto che un importante studio americano ha stimato nel 60% la riduzione del numero delle
amputazioni e nel 28% quella dei ricoveri ospedalieri a
seguito dell’assistenza prestata dal podologo/podoiatra.
In questo momento, poi, le strategie attivate dal Presidente Zingaretti sono rivolte innanzi tutto alla riduzione
della spesa sanitaria senza venir meno all’esigenza di
buona assistenza nei confronti della popolazione, che
dovrebbe trovare nelle istituende “Case della Salute”
considerevoli vantaggi nelle cure. Alla lettera dell’AIP indirizzata a Nicola Zingaretti, con la quale veniva esposto
il problema, il Presidente della Regione dava immediato
riscontro, indicando i dirigenti della cabina di regia per
i problemi sanitari come nostri interlocutori, con l’invito
di rivolgerci ad essi, ai quali era stato già trasmesso il
dossier AIP. L’ AIP ha così preparato una vasta documentazione, al centro della quale è stato collocato il
Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio
“Progetto di assistenza al paziente diabetico”, corredato
con alcuni casi finora trattati e andati a buon fine. Il Presidente Mauro Montesi mercoledì 29 gennaio si è recato in Regione dove ha avuto un lungo e circostanziato
colloquio con i dirigenti della cabina di regia. Abbiamo
ritenuto di diffondere quanto sopra, nella speranza di
poter attribuire all’Associazione un grande merito: quello
di aver risolto, almeno per il Lazio i problemi connessi al
ruolo del podologo nell’assistenza al paziente diabetico.
Problemi certamente non di poco conto se tra essi occorre ricordare l’accreditamento degli studi podologici
sul territorio, l’inserimento nei LEA almeno della complicanza del piede diabetico, la necessità che almeno un
podologo sia presente presso le strutture ospedaliere,
l’integrazione del podologo nei team diabetologici, ecc.
Fortunatamente i nostri interlocutori si sono dimostrati
estremamente sensibili alla soluzione dei problemi posti
e hanno rimandato ad altra data, molto prossima, le decisioni definitive. Naturalmente, al momento di andare in
stampa non siamo ancora in grado di conoscere l’esito,
ma una cosa è certa: ancora una volta l’AIP si è fortemente impegnata per rinforzare il ruolo del podologo
sul territorio, nell’interesse soprattutto della gente che vi
deve ricorrere. n
16
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il
PODOLOGO in medicina
AIP
Case della Salute: Il progetto della
Regione Lazio favorisce il ruolo
del podologo sul territorio
L
a Casa della Salute come “cellula territoriale del cambiamento di passo nel Sistema Sanitario Regionale”,
è così che il Direttore della Direzione Regionale Salute
ed Integrazione Socio Sanitaria Dott.ssa Flori Degrassi
ha definito il nuovo progetto, finalmente operativo, della
Regione Lazio, i cui dettagli sono stati presentati nell’ambito del convegno “Casa della Salute – Un cantiere aperto”, svoltosi presso la Sala Tevere della Regione Lazio,
il 20 febbraio. L’AIP ha partecipato all’evento, ritenendo
essenziale prendere parte ad un momento determinante
nel processo di trasformazione della sanità regionale, che
coinvolgerà anche il professionista podologo. Il progetto
Casa della salute può essere considerato come parte
sostanziale del percorso che vede il progressivo passaggio della presa in carico del paziente, in particolare del
paziente cronico, dall’ospedale al territorio. In particolare vengono individuate tre funzioni primarie: funzione di
struttura polivalente e funzionale; funzione di assistenza
primaria al paziente; funzione di continuità assistenziale e prevenzione. Le principali figure coinvolte saranno il
Dirigente Medico di Distretto, l’Infermiere Coordinatore,
il Medico di Medicina Generale e il Pediatra di Libera
scelta, lo Psicologo, ma sarà necessaria la presenza anche degli Specialisti ambulatoriali e di tutti gli altri professionisti sanitari. Tali figure costituiranno delle equipe
multidisciplinari e multiprofessionali, un sistema integrato,
quindi, con al centro il paziente. Ovviamente, al di là delle
linee guida comuni, ogni realtà locale avrà la possibilità di
modularsi in relazione alle specifiche priorità e peculiarità
del territorio. Si tratta di un cambiamento strutturale importante, che non può funzionare se non accompagnato
da un parallelo cambiamento culturale, fondato sull’investimento nella valorizzazione e lo sviluppo del lavoro
in team, sul coordinamento e l’integrazione delle diverse
figure sanitarie sul territorio, al fine di assicurare finalmente il diritto alla salute dei cittadini, sempre più spesso non
Sandra
Salerno
Redazione A.I.P
garantito appieno. Per questo è stato necessario prevedere una fase di formazione in vista del cambiamento,
svolto nelle sedi del 118, formazione che adotterà due
linee di sviluppo, una che seguirà il modello organizzativo
della casa della salute e che fornirà la visione strategica del progetto, la seconda che seguirà invece il punto
di vista del singolo professionista. Un ruolo importante
dovrà essere svolto anche dal paziente: sarà necessario
un atteggiamento proattivo per ridurre i costi di ospedalizzazione da un lato e controllare il diffondersi delle
patologie dall’altro, soprattutto nei pazienti polipatologici.
La casa della salute infatti verrà ad affiancarsi all’ospedale nell’assistenza al paziente, senza sostituirvisi. L’ospedale continuerà ad essere la struttura per l’assistenza al
paziente nella fase acuta della patologia. La casa della
salute invece sarà come un domicilio ma ad alto livello di assistenzializzazione. Per usare le parole del Dott.
Lena, Presidente della Commissione Politiche Sociali e
Salute del Consiglio Regionale del Lazio, “il territorio deve
essere un filtro importante per dare risposte concrete al
cittadino e prendere in carico il paziente prima dell’acutizzazione di una patologia, sgravando così l’ospedale” e,
aggiungiamo noi, riducendo inutili costi di degenza. Ma la
casa della salute sarà anche l’occasione, sostiene il Dott.
Botti, Sub commissario alla Sanità della Regione Lazio,
per testare la rete territoriale di collaborazione tra i professionisti sanitari e misurare i risultati. Un ottimo punto di
partenza insomma, in quel processo di territorializzazione
della Sanità regionale e poi nazionale, che appare ormai
come l’unica soluzione per garantire allo stesso tempo
assistenza al cittadino e contenimento dei costi. Le prime
Case della Salute nel Lazio saranno nei comuni di Sezze
(LT), Pontecorvo (FR), Rocca Priora (RM), ma nel 2014
assicura il Presidente Zingaretti saranno 48, una in ogni
distretto socio sanitario di cui 15 a Roma, una per Municipio, e 33 nelle province del territorio. n
17
il
PODOLOGO in medicina
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
AIP
Il costante impegno dell’A.I.P. per la valorizzazione della professione
Benedetto
Leone
Perchè associarsi?
Responsabile
Comunicazione A.I.P.
B
asta una semplice riflessione e la risposta ad alcuni
interrogativi per capire “ perché associarsi”. Com’era la podologia italiana 40 anni fa, quando nel 1974 è
stata fondata l’A.I.P.? Come si è evoluta? Quale salto di
qualità ha registrato? Come ne esce oggi dal confronto
con gli altri Paesi più evoluti ? Le risposte non sono
certo difficili, né difficile è individuare nell’impegno dell’
A.I.P. un vero e proprio motore che marcia a tutto spiano a favore degli associati, ma anche trainando l’intera
categoria che da questo impegno trae benefici, cultura,
immagine, studi e ricerche, ecc.
Forse è superfluo, visti i risultati, richiamare i motivi per
cui il podologo deve iscriversi, sia esso neolaureato o
professionista esperto. Peraltro, poiché ancora vengono avanzati dei dubbi sull’utilità dell’iscrizione, proviamo
ad elencare qui di seguito, nella maniera più sintetica e
chiara, i motivi per cui associarsi.
1.Formazione. E’ ben nota l’esperienza maturata
dall’Associazione nell’organizzazione di incontri, workshop, lezioni, la cui partecipazione consente di apprendere tecniche di intervento innovative, ma anche
di acquisire i necessari crediti ECM. Il più importante
degli eventi informativi è il Congresso Nazionale, che,
come si può leggere nelle prime pagine, quest’anno
si svolge a Bolzano e presenta un programma tutto
improntato sui corsi formativi tenuti da docenti prestigiosi e della massima competenza. Occorre anche
tener presente che gli associati godono di tariffe agevolate rispetto a quelle previste per i non associati.
L’A.I.P. collabora con le Università nell’organizzazione
dei Master professionalizzanti post-laurea, tra i quali
quelli sul piede diabetico e sulla postura.
2.Aspetti giuridici e normativi. Nuove normative
si avvicendano nel corso di ogni anno, normative il
più delle volte nascoste in decreti che modificano le
leggi vigenti e che costringono gli operatori sanitari a
conoscere e ad interpretare le numerose circolari e
delibere ministeriali che si susseguono mese dopo
mese.
E’ evidente che i podologi, come quanti esercitano
altre professioni, debbono essere sempre più attenti
alla normativa che li riguarda e soprattutto alle opportunità loro offerte.
Anche la responsabilità civile, come quella fiscale,
pone problemi di non facile soluzione, che necessitano di risposte univoche. Tutto ciò è costantemente
assicurato dalla nostra Associazione, che nel tempo
ha creato rapporti istituzionale che le consentono un
continuo aggiornamento delle norme e soprattutto
di dare risposte adeguate agli associati che devono
intraprendere l’attività professionale o, avendola già
intrapresa, si trovano a dover risolvere dubbi e perplessità. L’ A.I.P., fra l’altro, garantisce nei casi stabiliti la difesa legale da parte di un avvocato esperto.
3.Occupazione dei giovani. Alma Laurea ha verificato in un’apposita indagine che il laureato in podologia si impiega in media dopo un anno dalla laurea.
Tale favorevole risultato è dovuto anche all’impegno
dell’ A.I.P. in questo settore.
L’ Associazione, infatti, ha preso numerose iniziative
che prevedono anche l’esigenza di un’offerta più intensa sotto l’aspetto professionale. Si pensi alle iniziative concernenti le R.S.A., in ciascuna delle quali,
secondo la normativa, dovrebbe essere presente il
podologo, oppure la vasta campagna condotta al
fine di assicurare l’assistenza podologica al paziente diabetico con la complicanza del piede diabetico,
richiedendo la presenza del podologo nei team diabetologici.
Ma l’occupazione dei giovani è garantita soprattutto
dalla bontà della formazione universitaria e in particolare del tirocinio professionalizzante. Infatti l’o-
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il
PODOLOGO in medicina
AIP
biettivo che si pone l’Associazione è quello di rendere disponibili per la sanità italiana podologi che
sappiano esercitare in maniera del tutto corretta la
professione.
Sono anche molto frequenti le richieste di giovani
laureati avanzate all’Associazione. Occorre anche tener presente che l’iscrizione all’A.I.P. costituisce una
forte garanzia di professionalità.
4.Comunicazione. Le iniziative di comunicazione costituiscono uno dei punti centrali dell’attività dell’Associazione a favore dei podologi associati. La comunicazione è diretta sia alla gente, sia alle Istituzioni
sanitarie, sia ai medici e alle altre professioni sanitarie. Per questo vengono accuratamente individuati i
media più adatti al target di riferimento, dai giornali
generalisti ai settimanali specializzati, dalle rubriche
televisive a quelle radiofoniche.
Tanto per fare un esempio, ricordiamo l’intervista al
Presidente Mauro Montesi nel corso della trasmissione “Uno Mattina”, alla quale hanno fatto seguito
numerose telefonate di soggetti che volevano avere
qualche informazione in più.
Si tratta dell’ennesimo esempio di impegno
dell’A.I.P. a favore non solo degli associati ma di
tutta la categoria professionale. Il mezzo di maggior rilievo è, poi, il nostro trimestrale “Il podologo
in medicina”, nel quale i colleghi possono trovare
commenti e informazioni utili per il loro lavoro, ma
anche articoli scientifici di grande importanza per la
crescita della professione. Ma ciò che più importa
è sapere che gli associati possono mandare i loro
articoli sia di carattere informativo che di carattere
scientifico. Ciò, per ovvi motivi, non è consentito ai
podologi non associati.
5.Rapporti Istituzionali ed Internazionali. L’A.I.P.
è l’unica persona giuridica formalmente riconosciuta
ed accreditata presso le Istituzioni nazionali e presso
le Organizzazioni internazionali. Per questo è in continuo contatto con i vertici delle Amministrazioni che
si occupano di Sanità sia a livello centrale, che locale.
Basta ricordare, per parlare solo delle ultime occasioni il recente incontro con il Ministro della Salute
Beatrice Lorenzin e quello con i Responsabili della
Cabina di Regia della Regione Lazio, a seguito dell’interessamento del Presidente Nicola Zingaretti. I temi
discussi, naturalmente, riguardavano la valorizzazione
della podologia nell’ambito della sanità italiana.
L’A.I.P., inoltre, fa parte attiva della F.I.P. (Federazione
Internazionale Podologi e Podoiatri). Proprio da ciò
è derivata la scelta, oltremodo prestigiosa per la podologia italiana, di Roma quale sede del Congresso
Mondiale di Podologia (Ottobre 2013).
In definitiva basta scorrere i risultati ottenuti in 40 anni
di attività (come già detto l’Associazione è stata fondata
nel 1974) per eliminare ogni dubbio sulla risposta alla
domanda “Perché associarsi?”. A titolo di esempio, basta ricordare l’introduzione della laurea, l’impegno per
la presentazione del disegno di legge per la modifica
del profilo professionale, il sostegno per la creazione
degli ordini professionali, la promozione costante della
formazione, delle ricerche e degli studi per comprendere come l’associazionismo costituisca la condizione indispensabile per la tutela e la crescita della professione.
Tutto sommato, associarsi pesa sui nostri bilanci come
un cappuccino al giorno. Allora, veramente, non sussiste più alcun motivo per rimanere fuori dalla nostra
grande famiglia. n
Benvenuta Angelica!
Il 26 gennaio 2014 alle ore 13,56 è venuta alla luce Angelica Pepè per la gioia dei neo genitori: Gianni Pepè, Presidente onorario AIP e della sua compagna nonché nostra associata Erica Marini.
Agli amici Gianni ed Erica i migliori auguri per questo importante avvenimento da parte dell’intera famiglia AIP, dal
Presidente Mauro Montesi, da tutto il consiglio direttivo, dalla segreteria e dalla redazione de “Il Podologo in Medicina”.
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il
PODOLOGO in medicina
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
UNIVERSITÀ
Matteo Gasperini
Roberta Riccardi
Federica Ferraro
Arianna Colacino
Antonella Ricci
Studenti III Anno CdL in
Podologia, Università
Sapienza, Roma
I
Un’esperienza formativa e
personale di grande rilievo
l 10 dicembre 2013, si è concretizzata un’esperienza formativa e personale incredibile. L’idea è nata
dall’unione di intenti tra noi ragazzi frequentanti il terzo
anno del Corso di Laurea in Podologia, il Prof. Ferruccio
Montesi e l’Associazione Italiana Podologi. Il tutto sotto
l’occhio vigile dei nostri tutor, con lo scopo di dedicare
un’intera giornata alla cura e all’assistenza degli anziani
meno abbienti. Un contributo altrettanto importante è
stato offerto dall’Assessore Ussia Roberto e dall’ufficio
dei servizi sociali
del comune di Ladispoli che hanno
individuato e selezionato le persone
veramente bisognose. Cosi, noi
ragazzi, mossi dalla
voglia di imparare
ed aiutare concretamente, abbiamo
effettuato
visite
podologiche comprendenti esame
obiettivo, esame
baropodometrico,
trattamento podologico e, li dove necessario, abbiamo
Un momento della giornata dell’anziano realizzato e rilasciato ortesi plantari e
in silicone, il tutto in forma totalmente gratuita. Rimasto
molto soddisfatto e colpito da tale iniziativa, il giorno
seguente l’Assessore Ussia ha prontamente inviato una
e-mail di congratulazioni rivolta a noi ragazzi e a tutti
coloro che hanno partecipato alla Giornata dell’Anziano.
Nella sua lettera lo stesso Assessore sottolineava l’u-
tilità di tale opera diretta soprattutto, in un periodo di
crisi come questo, alle fasce più deboli della popolazione, manifestando anche la volontà di estendere tale
proposta alle persone diversamente abili. L’ Assessore,
nella missiva si augura infine, che tali iniziative vengano
riproposte sempre più frequentemente nell’ ambito del
mondo sanitario. Ma i ringraziamenti più belli che sono
arrivati sono stati: gli abbracci, i baci, i sorrisi la gratitudine di quelle persone che si sono affidate, senza
pretese e senza remore alle nostre giovani ed inesperte
mani. Questa giornata, dedicata proprio alle persone più
bisognose che, spesso, vengono dimenticate dalla società, è stata resa possibile grazie al Professor Montesi
Ferruccio, il quale ha messo a disposizione il suo studio
podologico e tutte le sue attrezzature ed al quale noi
ragazzi vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine.
Un ringraziamento da estendere anche a tutti i suoi collaboratori e vale a dire Silvia, Alessio, Giordano, Aurora
Laura e Stefano, che ci hanno seguito durante le visite.
Allo stesso modo ci corre l’obbligo di ringraziare soprattutto l’Associazione Italiana Podologi che ci ha sempre
sostenuto ed incoraggiato nella realizzazione di progetti
positivi e in ultimo, non certo per ordine di importanza,
il nostro più sentito “grazie” va anche alle società PODOPIU’ e BTC rispettivamente nelle figure dei signori:
Massimo Picca, Paola Belligoli e Franco Marchetti, per la
fornitura gratuita del materiale sanitario occorrente.
Il ringraziamento va anche a noi stessi, in qualità studenti universitari del terzo anno che da parte nostra,
abbiamo messo Cuore, Desiderio, Fatica e Determinazione affinchè questa giornata prendesse vita e si
svolgesse nel migliore dei modi. Infine, visto le numerose richieste di adesione a questo nostro evento, non
per curiosità ma per necessità, confidiamo che tale
professione venga inserita al più all’interno del Servizio
Sanitario sul Territorio. n
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il
PODOLOGO in medicina
NEWS
L’associazione presente al Convegno dello scorso 28 febbraio e rivolto ai
Presidenti delle associazioni delle professioni sanitarie e ai loro collaboratori
L’AIP al governo dell’Educazione
Continua in Medicina
S
i è chiuso nel 2013 il triennio sperimentale
(2011-2013) che aveva costituito la prima fase,
il banco di prova del nuovo sistema ministeriale di
Educazione Continua in Medicina, in vigore a pieno
regime a partire proprio da quest’anno. Vediamo di
fugare ogni dubbio su come funziona, e sul ruolo delle
OCA (Ordini, Collegi, Associazioni).
Il Sistema ECM è stato strutturato con l’obiettivo
principale di fornire un naturale percorso formativo
ai professionisti sanitari. Ne sono attori fondamentali
la CNFC (Commissione Nazionale per la Formazione
Continua in Medicina), le Regioni e le Province autonome e appunto le OCA, con il ruolo di rappresentanti
delle singole professioni e, in seguito alla determina
del 17 luglio 2013 della CNFC, anche come soggetti
certificatori e garanti della formazione erogata. Braccio operativo del Sistema è il Co.Ge.A.P.S. (Consorzio
Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie), ovvero la banca dati del Ministero, che registra tutte le
informazioni relative al professionista e alla sua formazione, e interagisce sia con il Ministero, sia con gli altri
attori del sistema, tra cui appunto le OCA.
In seguito alla già citata determina del luglio 2013,
alle OCA viene affidato il ruolo di soggetto certificatore
per i propri membri/associati, soprattutto in relazione
al verificarsi di particolari circostanze quali esoneri,
esenzioni, tutoraggio, formazione all’estero, autoformazione.
Ognuna di queste situazioni infatti permette al professionista di ottenere o crediti non direttamente connessi alla formazione ECM di tipo tradizionale (esempio è
l’autoformazione, con la lettura di riviste, documentazione scientifica specifica, pubblicazioni, o la formazione all’estero, che permette di ottenere fino al 50%
dei crediti derivanti dalla formazione svolta, fino ad
un massimo di 25 crediti per ogni partecipazione), o
Sandra
Salerno
Redazione A.I.P
di avere una riduzione dell’obbligo formativo per un
dato periodo (è il caso dell’esenzione o dell’esonero).
In ciascuno di questi casi ogni OCA dovrà provvedere, in primo luogo a visionare la documentazione
presentata dal professionista, in secondo luogo a validare e aggiornare in banca dati il profilo formativo
del professionista stesso, e a rilasciare attestazione o
certificazione dei crediti.
A tal proposito, verrà rilasciata certificazione solo qualora il professionista abbia adempiuto in maniera completa ai suoi obblighi formativi per il triennio, ovvero
abbia raggiunto il numero dei crediti necessari. Nel
caso in cui ciò non avvenga, potrà comunque richiedere un’attestazione dei crediti fino a quel momento
maturati. Importante è anche la questione relativa alla
riduzione dell’obbligo formativo per il triennio 20112013, grazie alla possibilità di riportare dal triennio
precedente (2008-2010) fino a 45 crediti (cfr. tabella
esplicativa presente nella determina citata).
E’ bene sottolineare che c’è una differenza sostanziale tra obbligo formativo standard e obbligo formativo
individuale. Se l’obbligo formativo standard è stato
fissato in 150 crediti nel triennio (con un range di
25-75 crediti per ogni anno), l’obbligo formativo individuale può arrivare ad essere anche sensibilmente
inferiore. Il Cogeaps ha messo a punto un sistema per
cui ogni professionista, accedendo al suo profilo, può
verificare il proprio status e il proprio obbligo formativo individuale, che viene calcolato non solo sulla base
dei crediti acquisiti nel triennio precedente, ma anche
sulla base delle eventuali riduzioni dovute a tutoraggio, formazione all’estero, autoformazione, esoneri o
esenzioni. A titolo puramente informativo, ci preme
segnalare che i professionisti non iscritti a nessun Ordine, Collegio o Associazione, dovranno provvedere
in autonomia a gestire la propria situazione formativa,
23
il
PODOLOGO in medicina
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
NEWS
relazionandosi direttamente con l’Agenas, che provvederà in seguito a certificarne lo status formativo. L’iter certificativo della formazione sanitaria è stato fino
ad oggi meramente improntato sul raggiungimento di
criteri quantitativi (numero di crediti). Per il prossimo
triennio l’obiettivo è certificare la formazione anche
da un punto di vista qualitativo, partendo dal rispetto
degli indici di coerenza, pertinenza e correttezza della
formazione rispetto all’attività professionale effettivamente svolta dal professionista sanitario.
Il dossier formativo è il primo passo in tal senso, in
quanto strumento di programmazione formativa e di
valutazione del percorso formativo del singolo o del
gruppo di cui fa parte (ex. Reparto).
Sebbene sia ancora in fase sperimentale, il professionista già dal 2 dicembre 2013 ha la possibilità di
inserire sul portale Cogeaps il proprio dossier formativo, completando tre aree corrispondenti ad altrettanti
obiettivi formativi, ovvero: obiettivi tecnico-professionali (medianti eventi RES), obiettivi di processo (mediante eventi FAD), e obiettivi di sistema (mediante
eventi FAD o blended).
Alla fase di programmazione, segue quella della realizzazione: ogni volta che il professionista partecipa ad
un evento, i crediti ottenuti vengono registrati automaticamente anche nell’area pertinente del suo dossier
formativo, in base all’obiettivo formativo selezionato.
E’ chiaro che ogni provider dovrà esplicitare l’obiettivo
formativo già in fase di pubblicazione dell’evento, in
modo da permettere ai partecipanti di scegliere eventi
in linea con il dossier formativo presentato.
Il dossier formativo potrà comunque essere revisionato periodicamente, in modo da essere aggiornato in
relazione alle reali esigenze formative del professionista. Anche in questo caso le OCA svolgeranno un ruolo di controllo, nello specifico tra programmazione e
realizzazione del dossier, e della coerenza del dossier
con il profilo professionale del professionista sanitario.
Sebbene ancora in fase sperimentale, il dossier formativo è destinato ad essere chiave portante della
formazione sanitaria, e nel futuro anche strumento di
certificazione delle competenze del professionista. n
Il patrocinio dell’AIP al 1° CORSO di ANATOMIA FUNZIONALE Muscolo Scheletrica
del piede a GUIDA ECOGRAFICA
Il corso di formazione in “Anatomia funzionale muscolo scheletrica di piede e
caviglia a guida ecografica” è destinato ai Podologi e a Fisioterapisti (Professioni Sanitarie della Riabilitazione) nonché ai Medici, che desiderano acquisire
conoscenze teoriche e pratiche in ecografia muscolo-scheletrica specifiche del
distretto caviglia-piede, in relazione all’anatomia funzionale al fine di migliorare
la propria pratica clinica in un contesto terapeutico e non diagnostico.
L’utilizzo diretto dell’ecografo e la corretta lettura dell’imaging delle principali
strutture muscolo-tendinee e articolari, dei nervi, dei vasi e dei tessuti molli
correlati, durante la pratica riabilitativa quotidiana, sono utili al professionista per
una migliore comprensione delle dinamiche funzionali che avvengono durante
la pratica terapeutica riabilitativa del piede.
Tra i relatori, il Prof. Ferruccio Montesi, docente del corso di Laurea in Podologia
dell’Università “Sapienza” di Roma. Il corso si svolgerà a Roma nei week-end
del 09-10 maggio 2014, del 17-18 ottobre 2014 e del 07-08 novembre
2014.
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il
PODOLOGO in medicina
L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO
Marta Muscianese
Medico Chirurgo
Claudia Abruzzese
Le “idi” cutanee sono
spesso “colpa” dei piedi
E
timologicamente il termine “idi” deriva dal latino
''IDUS'' che indicava il 15° giorno dei mesi di marzo,
maggio, luglio ed ottobre dell’antico calendario romano.
Tuttavia, la filologia moderna ascrive questo termine alla
radice indo-europea IDH "splendere", dando quindi il
significato di "il chiaro della luna piena" o "plenilunio".
Assumendo come valido quest'ultimo, e considerando
le idi come il "riflesso a distanza" di un fenomeno primitivo, si utilizza in dermatologia il termine di REAZIONI
IDICHE o ECZEMATIDI per indicare reazioni secondarie,
che si manifestano in un qualunque distretto cutaneo,
a distanza da un focolaio microbico primario. Sebbene tale fenomeno sia noto e descritto in letteratura già
da tempo, non è sempre facilmente dimostrabile la dipendenza di un eczematide da un focolaio infettivo a
distanza. Il meccanismo fisiopatologico alla base non
è completamente noto, tuttavia l’ipotesi più accreditata
è quella di natura immuno-allergica: nell'area cutanea
affetta dalla reazione idica potrebbero essere presenti
gli antigeni propri dell'agente infettivo o essere espressi antigeni simili a quelli del patogeno. Si tratta dunque
di lesioni risultanti da una ipersensibilità verso l’agente
microbico.
Il più classico esempio di reazione idica è la disidrosi,
una varietà di eczema caratterizzata da vescicole localizzate sulla superficie laterale delle dita di mani e/o
piedi, a livello palmare e/o plantare. Le disidrosi sono
spesso delle "idi micotiche" o "micidi", presupponendo
che un focolaio fungino plantare, possa essere la causa
di un eczema disidrosico palmare e/o plantare nel quale
non sono presenti miceti. Questa possibile eziologia, dovrebbe indurre un dermatologo ad escludere sempre, di
fronte ad un quadro di disidrosi delle mani e/o dei piedi,
un'infezione micotica plantare, attraverso l'esecuzione di
un esame microscopico e/o colturale. Tali sono stati i
due casi da noi osservati, di una donna di 37 anni e di
Medico Chirurgo in formazione
specialistica Scuola
Specializzazione in Dermatologia
Università “La Sapienza” Roma
Annalisa Arcese
Giulia Pranteda
Medico Chirurgo in formazione
specialistica Scuola
Specializzazione in
Dermatologia Università
“La Sapienza” Roma I”
Guglielmo Pranteda
Professore Aggregato,
Medico Specialista in Dermatologia Ricercatore Università
“La Sapienza”Dario Didona
Az. Osp. Sant’Andrea
Dottore in Medicina e Chirurgia
un uomo di anni 38, giunti a visita specialistica per lesioni
desquamative della superficie laterale del piede sinistro
nel primo caso, comparse da circa due mesi e seguite,
circa un mese dopo, dall’insorgenza di una modesta
dermatite a livello della superficie palmare della mano
sinistra (fig.1); nel secondo caso, le lesioni desquamative
interessavano le piante di entrambi i piedi e mani (fig.2).
Abbiamo pertanto effettuato un esame microscopico a
fresco di squame prelevate dalle lesioni dei piedi, che
documentava la presenza di ife e spore, corrispondenti
ad infezione da Trichophyton rubrum all'esame colturale.
Al contrario, le lesioni a livello del palmo davano esito
negativo sia all’esame microscopico che colturale. Abbiamo dunque posto diagnosi di reazione idica e, dopo
circa 15 giorni di terapia orale con fluconazolo (200mg/
die), si è assistito alla guarigione del focolaio micotico
a livello dei piedi, alla risoluzione delle manifestazioni a
carico della mani in entrambi i casi. Lesioni a tipo eczema disidrosico possono essere sostenute anche da
focolai infettivi non micotici. Ne è un esempio il caso
di una donna di 54 anni, in buone condizioni generali,
giunta alla nostra osservazione su consiglio del proprio
podologo, per la presenza, da circa 5 mesi, di lesioni
eritemato-desquamative associate a macerazione e fissurazione, localizzate sulla superficie plantare e interdigitale di tutte le dita del piede sinistro. Da circa un mese
la paziente aveva inoltre notato l’insorgenza di lesioni
vescico-bollose pruriginose sul palmo della mano destra
(fig.3). L’esame microscopico a fresco di squame prelevata dal piede sinistro risultava negativo mentre l’esame
colturale rivelava la presenza di Staphilococco Aureus.
In questo caso, l’esame microscopico eseguito a livello palmare aveva dato esito negativo per la presenza
di ife e/o spore micotiche. La paziente è stata quindi
trattata, in base alle indicazioni dell’antibiogramma, con
Amoxicillina ed Acido Clavulanico 1gr x2 vv/die per 14
25
il
PODOLOGO in medicina
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO
giorni, ottenendo una completa risoluzione sia dell’infezione plantare sia delle lesioni cutanee palmari. Alla
luce di quanto sopra esposto e considerando l'estrema
frequenza della disidrosi, è necessario che il podologo,a
cui spesso si rivolgono i pazienti, posto il sospetto di
tale affezione, sia a conoscenza del fatto che su di esso
sia possibile trovare il focolaio infettivo primitivo. Il passo
successivo sarà dunque quello di indirizzare il paziente
verso l'esecuzione di un esame microscopico e/o colturale della regione plantare, anche in considerazione del
fatto che la disidrosi può entrare in diagnosi differenziale
con altre patologie che colpiscono mani e piedi, come
l'eczema da contatto e la psoriasi.
Altro esempio di reazione idica può essere rappresentato dall'eczema nummulare, anche chiamato eczema
microbico, caratterizzato dalla presenza di numerose
chiazze eritematose "a moneta", essudanti o squamocrostose, localizzate per lo più a livello acrale, dove si
ipotizza, come causa primaria, un focolaio infettivo a distanza, di probabile natura batterica. In tali casi pertanto
è utile associare, alla corticoterapia topica, un trattamento antibiotico locale e/o sistemico. Anche la tubercolosi
può presentare quadri dermatologici detti “tuberculidi”,
secondari a reazioni di ipersensibilità legate alla diffusione di antigeni del Micobacterium da un focolaio tubercolare profondo, spesso ignoto.
Ancora una volta vogliamo sottolineare l’importante
collaborazione tra dermatologo e podologo, ricordando
come quest’ultimo abbia un ruolo fondamentale nell’inquadramento di patologie di interesse dermatologico,
poichè il piede è una sede preferenziale da cui possono
avere origine reazioni idiche. n
Figura 2: Lesioni desquamative a livello di entrambe
le piante , con piccoli elementi desquamanti anche a
livello del palmo delle mani.
Figura 1: Lesioni desquamative a livello della superficie
laterale del piede sinistro(es.microscopico positivo per
presenza di ife) e della superficie palmare della mano
sinistra.
Da notare la limitata espressività clinica delle lesioni,in
contrasto alla presenza di un prurito ‘irrefrenabile’,
soprattutto in corrispondenza mano.
Figura 3. Lesioni eritemato-desquamative associate
a macerazione e fissurazione al livello della superficie
plantare e interdigitale di tutte le dita del piede sinistro
e lesioni vescicolo-bollose pruriginose sul palmo della
mano destra.
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il
PODOLOGO in medicina
MEDICINA
José
Valero Salas
José Gallart Ortega
Podologo ed Antropologo.
Dottorato presso l’Università di
Saragozza (Medicina).
Podologo ed Antropologo.
David
Specializzato in Chirurgia
Podologica.
González López
Dottorato presso l’Università Podologo. Master presso l’Unidi Saragozza (Sociologia), versità Complutense di Madrid.
Dottorato presso l’Università Dottorando presso l’Università
di Saragozza (Medicina).
di Saragozza (Medicina).
Emangioma
arteriovenoso periungueale.
Caso clinico
e revisione bibliografica
Contatto email: [email protected]
Sintesi
Si presenta un caso di emangioma arteriovenoso, peculiare da un punto di vista clinico, localizzato nel canale
ungueale laterale del primo dito del piede sinistro, si fa
un’approssimazione della sua eziologia, che ha aspetti
patomeccanici relazionati all’onicocriptosi, si descrive il
procedimento chirurgico utilizzato e lo studio anatomopatologico. Allo stesso tempo si fa una revisione bibliografica, soprattutto relativamente alla diagnostica differenziale
di questo tipo di tumore con altri tumori o lesioni paratumorali benigne e maligne.
Parole Chiave
Emangioma arterio-venoso. Chirurgia. Podologia.
Introduzione
Fare una descrizione generale degli emangiomi è complicato perché, clinicamente, hanno un comportamento
eterogeneo. La forma in cui può presentarsi dipende da
dove è localizzato, dallo stadio di evoluzione e dalla profondità del tumore. Si manifesta abitualmente con una
macchia, generalmente isolata anche se possono apparire forme multiple, di color rosso (nelle diverse tonalità)
e di forma piana o leggermente in rilievo sopra l’epidermide. Ciò nonostante, in alcune occasioni, si presentano
clinicamente come tumori nodulari manifestamente in rilievo sull’epidermide, assomigliano più a lesioni di origine
fibrosa, vascolare o muscolare, come il fibroma, l’angiofibroma e l’angioleiomioma, che a un emangioma nella
sua manifestazione tipica.
Analizzati al microscopio, generalmente, gli emangiomi
si mostrano come una proliferazione vascolare con una
configurazione marcatamente lobulare. I lumi vascolari
sono piccoli, di frequente allungati e poco apparenti, essendo rivestiti da grandi cellule endoteliali. Gli emangiomi
arterio-venosi invece hanno vasi di tipo venoso dilatati e
con la parete irregolare e vasi arteriolari con un endotelio
piccolo e piano. Ciò nonostante questo tipo di tumore e
alcune altre lesioni paratumorali, occasionalmente incluso
da un punto di vista anatomopatologico, sono difficili da
ascrivere ad un tipo concreto di tumore, posto che le sue
caratteristiche istologiche sono molto simili . Pertanto, ci
troviamo di fronte a un tumore di difficile diagnosi clinica che richiede, in modo generico, di stabilire una diagnostica differenziale nella grande varietà di emangiomi
(incluso forme peculiari come l’”emangioma verrucoso”)
e altre malattie e tumori della pelle, tra le quali devono
essere distinte le seguenti: Porpore, telangectasie e altre
patologie arteriovenose, traumatismi, punture di insetti,
dermatiti, papillomi, angiofibromi periungueali, acantoma,
angiocheratomi, tumore glomico, granuloma piogeno, e
emangiopericitoma, tra gli altri. Alcuni di questi tumori benigni, in alcuni casi possono mascherare una lesione maligna per cui richiedono una diagnosi differente rispetto ad alcuni tumori maligni come il sarcoma di Kaposi,
l’angiosarcoma, il fibrosarcoma, il dermatofibrosarcoma
protuberans, il glomangiosarcoma, il mioblastoma di cellule granulose, il liposarcoma e melanoma melanotico. Di
conseguenza, oltre a presentare un caso di emangioma
arteriovenoso periungueale, si fa un’ampia revisione bibliografica nella quale si incide negli aspetti clinici e anatomopatologi di questo tumore e di quelli più significativi per
i quali si rende necessario una diagnostica differenziale.
Presentazione del caso
Paziente, uomo di 52 anni di età, avverte dolore nella
zona distale-laterale peri-ungueale del primo dito del piede sinistro. La storia clinica segnala onicocriptosi e vari
processi di paronichia durante gli ultimi tre anni, trattati da
differenti professionisti sanitari. Da vari mesi si è formato
un rigonfiamento nella zona distale del canale ungueale
che provoca difficoltà con la calzatura e dolore. All’analisi
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il
PODOLOGO in medicina
MEDICINA
fisica, il piede sinistro mostra un alluce abductus valgus
moderato, nel quale si presenta una tumefazione di forma
rotonda, del colore della pelle (leggermente arrossata nella zona più distante dalla lamina ungueale e più biancastra
nella parte che è a contatto con la lamina ungueale) e
consistenza dura che si trova nella zona distale e dorsalelaterale del primo dito. (figura1) Allo stesso modo, presenta onicocriptosi che coinvolge lo stesso canale ungueale.
Il piede destro presenta alluce valgo molto discreto, con
scarsa deviazione del primo dito nonostante sia leggermente iperesteso. All’analisi radiologica mostra reazione
periostale nella zona periungueale della falange vicina
all’alluce e esostosi alla base della falange vicina allo stesso, sempre laterale (figura 2). Non ci sono antecedenti di
patologie precedenti importanti e al momento il paziente
non viene trattato da alcun processo patologico sistemico.
Figura 1: Aspetto mediale della tumefazione (tumore)
Figura 2: Radiografia preoperatoria che mostra la reazione periostale distale e esostosi alla base della falange
distale dell’alluce del piede sinistro
Procedimento chirurgico
Previa anestesia locale nella zona di intervento con mepivacaina al 1% e emostasia sopramalleolare, si pratica
una doppia incisione semiellittica nel canale ungueale da
dietro eponichio fino alla parte carnosa del dito, includendo la pelle e la tumefazione (Figura 3a).Si procede
di seguito alla dissezione profonda che include la tumefazione e la parte della lamina ungueale che si desidera
eliminare definitivamente (Figura 3b), assicurandosi che
la tumefazione periungueale sia attaccata all’epidermide
attraverso un peduncolo ampio che le conferisce una forma semisferica. In seguito, si taglia la parte dell’unghia
che si vuole eliminare (Figura 3c), si elimina il letto sub
ungueale (Figura 3d) e si pratica il raschiamento della
matrice ungueale per mezzo di un cucchiaino (Figura 3e)
per far seccare l’esostosi alla base della falange distale
dell’alluce. La sutura si realizza con punti di filamento non
assorbibile e include la stessa lamina ungueale.
Trattamento Post-Chirurgico
I pezzi estratti sono stati utilizzati per uno studio anatomopatologico. È stata prescritta una terapia antibiotica per
via orale (500mg di amixicilina +125mg di acido clavulanico ogni 8 ore) per otto giorni. Si è prescritto riposo
assoluto durante le prime 24h e riposo relativo durante i
giorni successivi fino alla completa cicatrizzazione. Il postoperatorio si è svolto nella normalità: il paziente non ha
accusato febbre né dolori né essudato in nessun momento. La ferita si è cicatrizzata in 12 giorni e si è permesso al paziente il ritorno alla vita normale, con scarpe
comode e la protezione della zona oggetto dell’intervento
con un supporto semplice. Il paziente è stato controllato
due volte alla settimana, durante le quali veniva curata la
ferita chirurgica. Il paziente è stato rivisitato a trenta giorni
dall’intervento e si è constatato la completa guarigione
della lesione. A sei mesi dall’intervento il paziente è stato
visitato nuovamente e constatando la totale guarigione e
l’assenza di qualsiasi segno di recidiva, si è dato il congedo definitivo.
Studio Anatomopatologivo
Descrizione macroscopica/generale: un frammento di
pelle a forma di asola che misura 3x1x0.7 cm che com29
il
PODOLOGO in medicina
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MEDICINA
Figura 3 a: Doppia incisione in ogni canale, includendo il
tumore per intero
Figura 3 d: Resezione del letto subungueale
Figura 3 b: Dissezione profonda
Figura 3 e: Curettage della matrice ungueale
Figura 3 c: Taglio dell’unghia fino alla radice ungueale
Figura 3 f: Sutura con punti nella lamina ungueale
prende tessuto cellulare sub cutaneo e che mostra una
espansione del derma a spese di un tessuto biancastro
giallognolo. Si include nella sua totalità (Figura 4)
Descrizione microscopica: frammento di pelle che mostra
a livello del derma medio e profondo una proliferazione dei vasi della parete irregolare di tipo venoso dilatati
e arteriolari rivestiti da un endotelio piccolo e appianato
(Figura 5).
Diagnosi anatomopatologica: biopsia del primo dito
del piede sinistro con emangioma arterio-venoso.
Discussione
L’emangioma arterio-venoso è stato descritto da Biberstein e Jessner nel 1956 con la denominazione di aneurisma cirsoide. Nella sua presentazione sub ungueale è
stato descritto per la prima volta da Carapeto e al., nel
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n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
il
PODOLOGO in medicina
MEDICINA
Figura 4: Frammenti estirpati. Si può valutare che il tumore era ben incapsulato e unito all’epidermide, attraverso un ampio peduncolo.
1977, come proliferazione dei canali di Sucquet-Hoyer
del corpo glomico. La sua presentazione clinica in forma di nodulo rosso, visibile attraverso la propria unghia,
doloroso e che frequentemente provoca la distruzione
della lamina ungueale, non ha niente a che vedere con
l’aspetto clinico del caso presentato. Nonostante questo,
da un punto di vista anatomopatologico, esiste una coin-
Figura 5a: Studio anatomopatologico (HE, x50)
Figura 5b: Studio anatomopatologico (HE, x100)
cidenza quasi assoluta tra le due forme di tumori dato
che l’istopatologia dell’emangioma arteriovenoso classico
mostra un’importante rete di vasi (arterie e vene) di piccolo calibro comunicanti tra loro, dalle pareti aumentate di
spessore e con un letto capillare soggiacente.
Da un punto di vista clinico, il caso presentato potrebbe
essere diagnosticato come un angiofibroma digitale, del
quale sono stati riportati numerosi casi, specialmente periungueali, che si presentano come regola generale (anche
se hanno morfologie peculiari, incluso localizzazione plantare), come una tumefazione acquisita, compatta e solitaria, a forma di papula rosacea o del colore della pelle. Con
una certa frequenza e in modo totalmente inappropriato
l’angiofibroma periungueale riceve la denominazione di
tumore di Koenen quando questo tumore, anche se si
tratta di un tipo di angiofibroma, si presenta in forma di
fibromi periungueali multipli, ereditari e che si sviluppano
generalmente durante la pubertà in pazienti con sclerosi
tuberosa e presenta alcune caratteristiche anatomopatologiche peculiari come la presenza distale del collagene
blando con numerosi vasi piccoli e, in prossimità si trova
il collagene compatto e pochi vasi sanguinei. Nonostante
questo, l’angiofibroma acquisito ha alcune caratteristiche
istologiche che coincidono in alcuni aspetti con la ciste
sinoviale, il fibrocheratoma digitale acquisito con alcuni
istocitomi e anche con alcuni tipi di emangiomi arteriovenosi, con proliferazione di vasi dalla parete irregolare
di tipo venoso dilatati e arteriolari rivestiti da un endotelio
piccolo e piano (come nel caso di cui ci stiamo occupando), però non presenta le peculiarità anatomopatologiche
del tumore di Koenen.
Anche se la sua presentazione clinica è distinta, alcune
caratteristiche anatomopatologiche dell’emangioma arteriovenoso sono coincidenti con quelle dell’emangioma
capillare, soprattutto con riferimento alle dimensioni dei
vasi (Figura 6).
Ha anche caratteristiche in comune con l’emangioma
lobulare capillare (granuloma piogenico) specialmente
nelle sue forme incapsulate e nella presentazione peri ungueale. Nonostante ci sono notevoli differenze cliniche e
anatomopatologiche che meritano di essere distinte.
Da un punto di vista clinico, anche se entrambi possono
essere originati o associati ad uno stesso tipo di patologia
31
il
PODOLOGO in medicina
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
MEDICINA
ungueale (onicocriptosi), l’evoluzione di entrambe le lesioni è molto differente; mentre il granuloma piogenico ha di
solito un aspetto e una crescita esuberante, l’emangioma
arteriovenoso, come descritto, ha di solito uno sviluppo
più dilatato nel tempo fino ad assumere la sua forma di
presentazione ultima. D’altra parte l’emangioma lobulare
capillare, istologicamente, si origina nelle cellule endoteliali
con proliferazione delle stesse associata a emangioma
di origine capillare (sono presenti numerosi lumi vascolari). Di base il tumore si compone di numerosi capillari
di recente formazione (simili a un emangioma capillare). I
capillari sono delimitati da cellule endoteliali che formano
un solo strato. Inoltre c’è una proliferazione fibroblastica
edematosa dello stroma che circonda il tumore vascolare.
Lo stroma in cui stanno immerse le proliferazioni capillari
appare edematoso. Invece nell’emangioma arterio-venoso c’è una proliferazione di vasi dalla parete irregolare
di tipo venoso dilatati e arteriolare rivestiti da un entotelio
piccolo e piano. I tumori di origine vascolare, in generale,
Figura 6a: Emangioma capillare. Proliferazione marcatamente lobulare dei vasi sanguigni di piccole dimensioni
(H-E,x100)
Figura 6b: Emangioma capillare. Lobulo dei lumi capillari
con endotelio prominente (HE, x200).
e gli emangiomi arterio-venosi che appaiono nel piede, in
particolare sembra abbiano predilezione per localizzazioni
dove sono presenti unioni arterio-venose, come il letto
ungueale.
D’altra parte consideriamo che i tumori maligni che appaiono nel letto sub ungueale, sono straordinariamente
vascolarizzati e ricchi di unioni arterio-venose, sono suscettibili di produrre dispersioni locali e metastasi con
una certa facilità rispetto a quelli con altre localizzazioni,
ragion per cui consideriamo che il sospetto fondato di
questo tipo di tumore esige come minimo un intervento
di exeresi/biopsia per il suo studio anatomopatologico.
La cosa più frequente è che nella regione sub ungueale
e periungueale appaiano rigonfiamenti benigni di tipo
fibroso e vascolare, come il glomo e l’angiofibroma
periungueale, quest’ultimo conseguenza di processi infettivi che sorgono come conseguenza della patologia
ungueale. D’altra parte, determinati tipi di tumore maligni
appaiono in luoghi dove si sono prodotte infezioni (in
parti molli e sull’osso) o ulcere croniche e in alcune occasioni si è associato la presenza di una lesione tumorale benigna precedente e un traumatismo all’apparizione
di un tumore naligno. Per questo bisogna prendere in
considerazione la possibilità che, dietro numerose infezioni nella regione periungueale e dietro la presenza
prolungata di un tumore istologicamente benigno, possono presentarsi forme di tumore che non sempre sono
benigne. Allo stesso modo bisogna tenere in considerazione che lesioni paratumorali e tumori benigni possono
mascherare tumori maligni.
La esostosi sub ungueale e il condroma sub ungueale
sono due patologie che si presentano con una certa
frequenza, generalmente associata a patologie ungueali, tra le quali si distingue la onicocriptosi, associata a
sua volta alla paronichia. A loro volta, i tumori delle parti
molli della regione periungueale, di frequente associati
a onicocriptosi e/o esostosi, sono abituali nella pratica
quotidiana. Stabilire un protocollo di valutazione clinica e
di attuazione terapeutica è imprescindibile per ottenere
la cura completa della totalità delle patologie che possono presentarsi simultaneamente nella regione ungueale
e periungueale.
Nonostante la sua presentazione rare volte sia in forma
32
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
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PODOLOGO in medicina
MEDICINA
nodulare, è necessario stabilire diagnosi differenziate
con il carcinoma squamo-cellulare (SCC).
Bisogna tenere in considerazione che il SCC che si presenta sul piede, in generale, e nell’apparato ungueale,
in particolare, non sempre è un tumore iniziale, ma in
alcuni casi è una metastasi di una neoplasia a distanza.
Si considera che, da un punto di vista generale, i pazienti
con tumore in metastasi, sviluppano metastasi cutanee
in una proporzione che, secondo gli autori, oscilla tra
l’1% e il 10% . Fino a relativamente poco tempo fa
(dieci o dodici anni) si considerava un caso eccezionale
la metastasi del SCC. D’altra parte, anche se si continua
a considerare eccezionale, le metastasi di diverso tipo
del cancro alle dita dei piedi, si ritrovano con una certa
frequenza e questo fatto obbliga ad avere un’estrema
cautela nella diagnosi e nel trattamento di questo tipo
di lesioni, soprattutto quelle squamose e con verruche,
quelle sanguinolente e quelle che si ulcerano e le infezioni che, dietro un trattamento antibiotico adeguato, non si
curano. Bisogna tenere conto che le acrometastasi sono
solite essere una manifestazione tardiva di una malattia
diffusa e sono associate a una cattiva prognosi.
Considerando il fatto che si riferisce ad una zona molto
concreta del piede, il letto e la regione periungueale, in
uno studio abbiamo riscontrato 9 casi di SCC in metastasi. La sindrome di immunodeficienza acquisita ha
agevolato la apparizione di numerosi casi di sarcoma di
Kaposi, nella cui fase “patchy” può essere confuso con
un emangioma nella forma clinica classica, a forma di
macchia o placca di colore rosso (nelle sue differenti
tonalità). Anche nella forma di presentazione nodulare,
gli emangiomi necessitano di una diagnosi differenziale
rispetto al sarcoma di Kaposi nella fase nodulare o del
tumore della pelle, anche se in questa fase c’è una caratteristica (l’ulcerazione, che avviene rapidamente) che
è uno dei segni che fanno sospettare questo tipo di sarcoma , mentre negli emangiomi l’ulcerazione è un caso
eccezionale e, nel caso degli emangiomi arterio-venosi
di tipo nodulare, specialmente quelli periungueali, bisognerebbe associarla a infezione e insufficienza arteriale
periferica.
Un altro tra i tumori maligni di origine vascolare per il
quale è necessario stabilire una diagnosi differenziale è
l’angiosarcoma che è una lesione estremamente rara e
di alta malignità di origine endoteliale e che si presenta
in forma di placche o noduli emorragici, di colore rosso,
blu, violaceo o nero, localizzati nelle parti molli (di qualsiasi organo) e più raramente nella pelle . L’eziologia
dell’angiosarcoma è incerta. Si sono proposti come fattori eziologici: traumatismi, ereditarietà, predisposizione
genetica, esposizione a radiazioni, infezioni di HPV 8, e
malignizzazione di lesione preesistente nella pelle . Per
quest’ultima eziologia, consideriamo che la diagnostica
differenziale dell’angiosarcoma con il granuloma piogenico è imprescindibile.
Gli emangiomi arteriovenosi devono anche differenziarsi
dai leiomiomi delle parti molli. I cambiamenti secondari (calcificazione o degenerazione ialina o mixoide) non
sono frequenti nei leiomiomi delle parti molli. Possono
essere vascolarizzati e innervati, per cui in alcuni casi
producono dolore parossistico. Quelli molto vascolarizzati possono confondersi anche per il loro aspetto con
il tumore glomico o con l’angiopericitoma. Dockery e
Wedel, nel 1979, presentarono un caso di angioleiomioma di localizzazione digitale. D’altra parte, Kershisnik
et al, nel 1986, pubblicarono un caso di angiomiolipoma come variante istologica di un leiomioma calcificato
nel piede. Nonostante questo, nell’istopatologia degli
emangiomi arteriovenosi si osserva un derma con proliferazione di vasi capillari di neoformazione, di endotelio
prominente e calcificazione.
L’importanza di stabilire una adeguata diagnosi differenziale, da un punto di vista clinico, per la possibilità che un
tumore apparentemente benigno possa essere maligno,
e come si è indicato precedentemente, potenzialmente
in metastasi, giustifica abbondantemente l’intervento chirurgico, che come minimo, permetterà un’appropriata e
certa diagnosi. La rilevanza della diagnosi anatomopatologica viene considerata pertanto per la necessità di avere
una diagnosi esatta del tumore estirpato che giustifica, a
sua volta la biopsia o la rimozione del tumore.
Ringraziamenti
Al Dott. M.A. Margil Gomez, MD, Anatomopatologo, per
la sua preziosa collaborazione nello studio anatomopatologico del caso presentato in questo articolo.n
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il
PODOLOGO in medicina
n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014
MEDICINA
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