Avviamento - Dipartimento di Economia

10/10/2014
Seminario su talune specifiche
criticità di bilancio
Avviamento
Parma, 13 ottobre 2014
Indice - Avviamento
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Definizione
Rilevazione
Classificazione e Valutazione
Ita Gaap /IFRS
Verifica della Recuperabilità – Indicatori di Perdita Durevole di Valore
Il Valore Recuperabile
Il Fair Value
Il Valore d’Uso
Problematiche di Calcolo del Valore d’uso
CGU – Cash Generating Unit
Impairment Test
Impairment Test – Case Study
Approccio Semplificato alla Determinazione delle perdite durevoli di
valore – NEW OIC 9
Informativa da inserire in Nota Integrativa – NEW OIC 9
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10/10/2014
Avviamento –Definizione
Definizione – OIC 24
Si definisce avviamento l'attitudine di un'azienda a produrre utili in
misura superiore a quella ordinaria che derivi:
Da fattori specifici che non hanno un valore autonomo pur
concorrendo positivamente alla produzione del reddito ed
essendosi formati nel tempo in modo oneroso,
O da incrementi di valore che il complesso dei beni aziendali
acquisisce rispetto allal somma dei valori dei singoli beni in
virtù dell’organizzazione in un sistema efficiente ed idoneo a
produrre utili.
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Avviamento –Definizione
Esistono due differenti accezioni di avviamento:
a) in una prima accezione, l'avviamento è il frutto di una gestione
aziendale efficiente nell'organizzazione tanto del complesso dei
beni aziendali, materiali ed immateriali, quanto delle risorse
umane. Definiremo questo avviamento come “avviamento
internamente generato” ovvero “avviamento originario”.
L'avviamento internamente generato non può essere
capitalizzato, ed iscritto nel bilancio d'esercizio sia perché esso
non è definibile in termini di oneri e costi ad utilità differita nel
tempo, sia perché esso costituisce il valore attuale di un flusso di
futuri utili sperati, presunti;
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10/10/2014
Avviamento - Definizione
b) una seconda accezione di avviamento si ha allorquando esso
derivi da acquisizione di un'azienda (acquisto, permuta) o di una
partecipazione, oppure da un'operazione di conferimento
d'azienda, di fusione o di una scissione. In questo caso
l'avviamento verrà definito “avviamento acquisito a titolo
oneroso”, ovvero “avviamento derivativo o derivato” ed è
capitalizzabile
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Avviamento - Definizione
Le caratteristiche dell'avviamento derivato sono le seguenti:
• l'avviamento deve essere all'origine costituito da oneri e costi ad
utilità differita nel tempo, che garantiscano quindi benefici
economici futuri;
• l'avviamento ha un valore quantificabile, in quanto incluso nel
corrispettivo pagato per l'acquisizione di un'azienda o di un ramo
d'azienda o di una partecipazione;
• l'avviamento non è suscettibile di vita propria indipendente e
separata dal complesso aziendale e non può essere considerato
come un bene immateriale a sé stante, oggetto di diritti.
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3
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Avviamento - Rilevazione
La rilevazione iniziale è al costo originario, se l'eccedenza del
costo d'acquisizione sostenuto rispetto al valore corrente dei beni e
degli altri elementi patrimoniali acquisiti possa o meno essere
considerata un'immobilizzazione immateriale.
L'ammortamento deve avvenire sistematicamente, preferibilmente
per quote costanti, per un periodo non superiore ai cinque anni.
Sono tuttavia consentiti periodi di maggiore durata, che comunque non devono
superare i venti anni.
Dovranno essere illustrate espressamente nella nota integrativa le ragioni
specifiche che hanno indotto all'adozione di un periodo di ammortamento
eccedente il limite di cinque anni.
L'ammortamento non è sostitutivo del test di verifica della sua
recuperabilità!
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Avviamento – Classificazione e Valutazione
Classificazione
L'avviamento è iscritto tra le immobilizzazioni immateriali (classe B
— sottoclasse I) nella voce 5 dell'attivo.
Valutazione
Il valore dell'avviamento da iscrivere nel bilancio d'esercizio, si
determina per differenza fra il prezzo complessivo sostenuto per
l'acquisizione dell'azienda (o il valore di conferimento della
medesima) ed il valore corrente attribuito agli altri elementi
patrimoniali attivi e passivi che la compongono.
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Avviamento - ITA GAAP
Bilanci redatti secondo i principi contabili italiani:
In occasione della chiusura di ciascuno dei bilanci, chiuso dopo aver
iscritto l'avviamento tra le attività, dovrà essere effettuata una
rigorosa analisi del valore dell'avviamento (impairment test),
svolgendo un'attenta ricognizione per rilevare eventuali mutamenti
nei fattori e nelle variabili presi in considerazione al tempo della
originaria rilevazione.
Se esistono indicazioni di perdita durevole di valore la società deve
stimare il valore recuperabile dell’avviamento.
Il nuovo OIC 9 (in vigore dai bilanci che chiudono al 31.12.14)
fornisce una elencazione di carattere minimale dei sopramenzionati
indicatori.
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Avviamento - IFRS
Bilanci redatti secondo i principi internazionali
La verifica di recuperabilità dell’avviamento deve essere svolta
almeno una volta l’anno indipendentemente dall’esistenza o meno di
indicatori di perdita di valore in quanto l’avviamento non è
ammortizzato.
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Verifica di Recuperabilità – Indicatori di Perdita Durevole di
Valore
Indicatori di Perdite Durevoli di Valore
OIC 9
FONTI INFORMATIVE ESTERNE
- significativa diminuzione del valore di
mercato di un asset durante
l’esercizio;
- significative variazioni negative nella
tecnologia, nel mercato, nella
legislazione, nell'ambiente
economico;
- incremento dei tassi di interesse di
mercato;
- valore contabile superiore alla
capitalizzazione di mercato.
FONTI INFORMATIVE INTERNE
- obsolescenza o deterioramento fisico
evidente di un asset o ridefinizione della
sua vita utile;
- significativi cambiamenti con effetto
negativo per la società nell’utilizzo di un
asset (inutilizzo dell’attività, piano di
dismissione o di ristrutturazione
dell’attività o del suo settore;
- andamento economico di un’attività
peggiore di quanto previsto (peggiori
flussi finanziari netti o di risultato, ecc.).
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Il Valore Recuperabile
L’impairment test è volto ad individuare il valore recuperabile
dell’avviamento e si svolge secondo le indicazioni dell’OIC 9 e dello
IAS 36.
VALORE RECUPERABILE: è il maggiore tra:
- il FAIR VALUE (valore equo), ovvero il valore ricavabile dalla
vendita alla data di riferimento, al netto dei costi di vendita
(Ammontare ottenibile dalla vendita di un’attività, o di un’unità generatrice di
cassa, in una transazione a valori di mercato tra parti consapevoli e interessate,
dedotti i costi della dismissione)
- ed il VALORE D’USO, pari al valore attuale dei flussi netti di cassa
futuri che si prevede di generare attraverso l’utilizzo dell’attività e
dalla sua cessione alla fine della sua vita utile.
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Il Fair Value
FAIR VALUE
• Se esiste un accordo vincolante di vendita fair value = prezzo
che scaturisce dall’accordo (migliore evidenza)
• Se non esiste un accordo, ma l’attività è commercializzata in un
mercato attivo di riferimento fair value = valore di mercato al
netto dei costi di dismissione (prezzo dell’offerta attuale, prezzo
dell’operazione più recente)
• Se non esiste un accordo vincolante, né un mercato attivo di
riferimento fair value = la migliore stima del prezzo di vendita al
netto dei costi di dismissione (desunto anche da recenti transazioni per
attività similari all’interno dello stesso settore)
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Il Valore d’Uso
DEFINIZIONE
Valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati che si suppone di
ricavare dall’utilizzo di un’attività e dalla sua cessione alla fine
della sua vita utile.
Fasi di calcolo del valore d’uso:
o Stima dei flussi finanziari futuri in entrata ed in uscita che
deriveranno dall’uso continuativo dell’attività e della sua
dismissione finale;
o Applicazione del tasso di attualizzazione appropriato a quei
flussi finanziari futuri.
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Il Valore d’Uso
PROBLEMATICHE DI CALCOLO DEL VALORE D’USO
in dettaglio:
Elementi da considerare nel calcolo del valore in uso:
1.
2.
3.
4.
5.
stima dei futuri flussi di cassa
aspettative su possibili variazioni negli ammontari e/o nei tempi di
tali flussi
time value del denaro
valutazione dell’incertezza insita nell’attività
altri fattori (ad es. illiquidità dei flussi di cassa)
Gli elementi rappresentati dai punti 2, 4 e 5 possono essere
considerati sia come rettifica diretta dei flussi di cassa
(preferibilmente), sia come rettifica del tasso di attualizzazione
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Problematiche di Calcolo del Valore d’Uso
1.
PRESUPPOSTI DI STIMA SUI FLUSSI FUTURI
Le proiezioni dei flussi di cassa devono basarsi
• sulla migliore stima possibile delle condizioni economiche lungo la vita utile
residua dell’asset
‒ presupposti ragionevoli e sostenibili
‒ maggior peso alle evidenze esterne
• sui più recenti budgets/forecasts relativi ad un periodo =< a 5 anni..
..per i periodi non coperti dai budgets / forecasts, devono essere estrapolate
proiezioni dei flussi di cassa utilizzando:
• un tasso di crescita stabile o in diminuzione
• un tasso di crescita < al tasso di crescita medio di lungo periodo per prodotti,
settori industriali, o nazioni in cui l’impresa è operativa, o dei mercati nei quali
l’attività è inserita
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Problematiche di Calcolo del Valore d’uso
2.
COMPOSIZIONE DELLA STIMA SUI FLUSSI FUTURI
Le stime dei flussi finanziari futuri devono includere:
• le proiezioni dei flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo
dell’attività; E le aspettative su possibili variazioni negli ammontari e/o nei
tempi di tali flussi;
• le proiezioni dei flussi finanziari in uscita che necessariamente si verificano
per generare i flussi finanziari in entrata direttamente attribuibili & allocabili
all’asset con un criterio ragionevole e coerente;
• eventuali flussi finanziari netti realizzati per la dismissione dell’asset alla fine
della sua vita utile;
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Problematiche di Calcolo del Valore d’Uso
2.
COMPOSIZIONE DELLA STIMA SUI FLUSSI FUTURI
•
La stima dei flussi finanziari futuri deve includere:
spese generali future attribuibili all’asset (dirette e attribuite per
ripartizione)
gli effetti dell’inflazione (qualora inclusi nel tasso di attualizzazione)
flussi finanziari in uscita necessari per predisporre l’attività per
l’utilizzo o cessione
•
I flussi finanziari futuri devono essere stimati sulla base delle condizioni
correnti dell’asset
• I flussi finanziari futuri devono escludere flussi in entrata e in uscita derivanti
da:
‒ Attività di finanziamento
‒ Pagamenti o rimborsi fiscali
‒ Investimenti futuri in cespiti per i quali la società non si sia già obbligata
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Problematiche di calcolo del Valore d’uso
2.
COMPOSIZIONE DELLA STIMA SUI FLUSSI FUTURI
Considerazioni sulla fiscalità nella stima dei flussi di cassa
• Il principio indica che i flussi di cassa siano espressi al lordo dell’effetto
fiscale e conseguentemente anche il tasso di attualizzazione
• Nella prassi desunta dalle valutazioni d’azienda tuttavia, tanto i flussi operativi
che i tassi di attualizzazione vengono espressi al netto dell’effetto fiscale
• In teoria dovrebbe esserci corrispondenza tra “flussi lordi – tassi lordi” –
“flussi netti – tassi netti”, ma nella pratica i due approcci potrebbero condurre a
risultati differenti
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Problematiche di calcolo del Valore d’uso
2.
COMPOSIZIONE DELLA STIMA SUI FLUSSI FUTURI
Flusso di cassa terminale
Il flusso di perpetuity generalmente viene stimato in ipotesi steady
state:
• ammortamenti = investimenti;
• variazione del capitale circolante = 0;
• fattore “g” di crescita nullo o prudenzialmente pari al tasso di
inflazione attesa incorporata nel tasso di attualizzazione utilizzato. La
prima opzione viene seguita nel momento in cui si è in presenza di
rischi specifici (es. futuro ruolo delle tecnologie alternative, minaccia di
prodotti sostitutivi, possibile ingresso di nuovi competitors).
20
10
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Problematiche di calcolo del Valore d’uso
2.
COMPOSIZIONE DELLA STIMA SUI FLUSSI FUTURI
• Un tasso di crescita g pari al 2%
– Il tasso utilizzato, pari a 2%, può essere considerato accettabile
alla luce dell’andamento del tasso di inflazione attesa e alla luce
degli andamenti storici di crescita dell’impresa.
• Terminal value
– Il calcolo del terminal value dovrebbe considerare un analisi
fondamentale dei flussi e del tasso. Il risultato da considerare per
il terminal value deve essere un flusso di cassa normalizzato
e spesso non coincide con il flusso di cassa dell’ultimo
periodo.
21
Problematiche di calcolo del Valore d’uso
3.
TASSO D’ATTUALIZZAZIONE
Due diversi approcci
• Quello basato sull’interpretazione letterale del principio secondo
la quale il tasso di attualizzazione deve essere determinato
prescindendo dalla struttura finanziara dell’impresa tasso
rappresentativo del costo opportunità del capitale di rischio =
KeU
• Quello basato su una interpretazione in senso lato del principio
secondo la quale occorre considerare la struttura finanziaria
dell’impresa tasso WACC
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Problematiche di calcolo del Valore d’uso
3.
TASSO D’ATTUALIZZAZIONE
Qualora il tasso di attualizzazione non sia reperibile sul mercato
• utilizzare come punto di partenza
‒WACC
‒tasso di finanziamento marginale dell’impresa
‒altri tassi di finanziamento reperibili sul mercato...
• rettificare tali tassi
‒per riflettere i rischi specifici relativi all’asset
‒per escludere rischi non significativi per i flussi finanziari
proiettati
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Problematiche di calcolo del Valore d’uso
3.
TASSO D’ATTUALIZZAZIONE – Esempio 1
“Risk free rate” dei titoli di stato
4%
Valutazione del mercato del rischio specifico
connesso all’attività
10%
_____
Tasso di attualizzazione
14%
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Problematiche di calcolo del Valore d’uso
3.
TASSO D’ATTUALIZZAZIONE – Esempio 2
DISCOUNT RATE CALCULATION (Wacc)
Risk free rate (1)
Market premium(2)
Beta (3)
Risk premium
Rf
(Rm - Rf)
β
Rp
4,0%
5,0%
1,34
6,7%
Cost of Equity: Ke = Rf + b(Rm-Rf)
Ke
10,7%
Cost of debt (Kd)
Tax rate (t)
Kd
t
3,20%
33%
Ne t cost of de bt
Kd*(1-t)
2,1%
Debt/Equity ratio
D/E
0,53
D/E mkt ratio
Percentage of Equity (We)
E/(D+E)
65,3%
Percentage of Debt (Wd)
D/(D+E)
34,7%
Debt
345
0,35
Equity
650
0,65
Total
995
D/E mkt ratio
We ighte d ave rage cos t of capital
Wacc = Ke *E/(D+E) + [Kd*(1-t)*D/(D+E)]
0,53
Wacc
7,74%
=34,7%*2,1%+65,3%*10,7%
(1) Euro Swap's 10 year return as at 31 December 2004, source: Bloomberg.
(2) Mark et premium applicable to the European context, source: "Valuation", Damodaran.
(3) Calculated on the basis of international comparable listed companies, source:Bloomberg.
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Rilevazione della perdita durevole di valore per una CGU e
per l’avviamento
La perdita durevole di valore dev’essere imputata a riduzione del
valore contabile delle attività nel seguente ordine:
- Al valore dell’avviamento allocato sulla CGU
- Alle altre attività proporzionalmente, sulla base del loro valore
contabile
In sede di prima iscrizione, l’avviamento è allocato nelle CGU che
si aspetta generino i flussi di benefici che giustificano l’iscrizione in
bilancio dell’avviamento.
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CGU – Cash Generating Unit
L’impairment test deve essere applicato alle singole attività non
correnti, oppure a raggruppamenti di attività non correnti, quando
non sia possibile definire che una singola attività sia di per sé
capace di generare autonomi flussi finanziari in entrata: tale
situazione si verifica assai frequentemente, poiché, in genere, una
singola attività non possiede questa capacità. Tali raggruppamenti
sono detti CGU, ossia “unità generatrici di flussi finanziari”.
Lo IAS 36, paragrafo 6, definisce unità generatrice di flussi finanziari
(di seguito anche cash generating unit o CGU) come: “… il più
piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi
finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai
flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di
attività”.
27
Impairment test
Identificazione delle CGU ed allocazione delle attività centralizzate
Attenzione al confronto tra valore recuperabile della CGU con il
valore contabile del gruppo di attività appartenenti a tale CGU.
Il valore d’uso è definito come il valore attuale dei flussi finanziari
netti che si prevede avranno origine da una CGU.
Il calcolo del valore d’uso della CGU è ottenuto attraverso la stima
dei seguenti fattori:
• flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno
dall’uso continuativo della CGU e dalla sua dismissione finale; e
• tasso di attualizzazione appropriato ai flussi finanziari futuri in
entrata e in uscita.
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10/10/2014
Impairment test
Il Documento Banca d’Italia – Consob – Isvap n. 4 del 3/03/2010 ha
ribadito la necessità del pieno rispetto delle disposizioni dello IAS
36 in merito a:
• Procedura di impairment test adottata:
• Formale approvazione da parte dell’organo di
amministrazione dei piani previsionali e delle stime di
recuperabilità;
• In via anticipata rispetto al momento dell’approvazione del
bilancio.
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Impairment test
Al fine di determinare il valore d’uso di una CGU il metodo di
valutazione di riferimento è il metodo finanziario
conosciuto come Discounted Cash Flow (di seguito anche DCF).
Sulla base del metodo valutativo del DCF nella versione dei flussi
finanziari al lordo degli oneri finanziari e fiscali, il valore di
un’attività o di una CGU è determinato secondo la formula
seguente:
W = [ΣF(t) (1 + Wacc)–t + F(n) (1 + Wacc)–n]
ove:
W: valore d’uso della CGU oggetto di valutazione;
F(t): flussi finanziari netti per ciascuno degli N anni considerati nel
periodo di proiezione esplicita;
F(n): valore terminale (o terminal value) della CGU alla fine
dell’ultimo periodo di previsione esplicita;
Wacc: tasso di attualizzazione al lordo delle imposte;
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10/10/2014
Impairment test
Come specificato dal paragrafo 33 dello IAS 36, nella valutazione
del valore d’uso l’impresa deve:
- effettuare proiezioni finanziarie basate su budget/previsioni
recenti approvate dall’organo amministrativo competente per il
cd. periodo esplicito, che non dovrebbe eccedere il limite dei
cinque anni;
- stimare le proiezioni di flussi finanziari per i periodi successivi,
facendo uso di un “tasso di crescita” stabile o in diminuzione, a
meno che un tasso crescente possa essere “giustificato”.
31
Impairment test
Il valore terminale, che viene calcolato in corrispondenza del
termine del periodo di previsione esplicita, assume generalmente il
valore derivante dalla capitalizzazione dei seguenti flussi finanziari
netti:
• l’ultimo flusso finanziario netto del periodo esplicito, quando tale
flusso esprime le condizioni economiche normali che
esisteranno oltre l’orizzonte di previsione esplicita;
• un flusso finanziario netto normalizzato, espressivo delle
condizioni – ragionevoli e dimostrabili – prospettiche oltre il
periodo di previsione esplicita.
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10/10/2014
Impairment test
Enfasi sulla informativa di bilancio relativamente all'impairment test:
• descrizione del criterio di identificazione delle CGU;
• illustrazione del criterio di stima utilizzato per la determinazione
del recoverable amount (fair value/value in use);
• ipotesi sottostanti le proiezioni dei flussi di cassa (periodo di
previsione esplicita; motivi per utilizzare un periodo superiore a
5 anni; tasso di sviluppo utilizzato; motivi per utilizzare un tasso
di sviluppo superiore a quello del settore, mercato, paese;
tasso di attualizzazione utilizzato).
33
Impairment test
Case study (1/7)
Con riferimento al Gruppo A, sono state identificate 2 CGU
facenti capo a due divisioni ALFA e BETA. Alla data di redazione
del bilancio non sono disponibili dati più disaggregati per
entrambe le divisioni. La tabella che segue illustra la suddivisione
delle attività nette allocate tra le due CGU:
ALFA
BETA
al 31.12.13
al 31.12.13
Totale
Costi di ricerca e sviluppo
Avviamento
Immobilizzazioni Materiali
1.088
24.800
94.667
200
12.800
43.200
1.288
37.600
137.867
Altre attività allocate alla CGU
Passività allocate alla CGU
15.400
14.353
8.400
8.600
23.800
22.953
121.602
56.000
177.602
Totale attività nette
15
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10/10/2014
Impairment test – CGU Beta
Case study (2/7)
FREE CASH-FLOW CALCULATIONS
2014
2015
2016
PERPETUITY
Euro/000
Earnings before interests and taxes (EBIT)
Taxes on EBIT
Net operating profits less adjusted taxes
(NOPLAT)
Depreciation
Gross cash-flow
Change in working capital
Capital expenditures (Capex) for tangible and
intangible assets
11.350
(4.032)
12.485
(4.349)
9.988
(3.526)
9.988
(3.526)
7.318
3.510
10.828
2.526
8.136
3.861
11.997
(1.210)
6.462
3.089
9.551
465
6.462
2.058
8.520
0
(3.183)
(2.208)
0
(2.058)
(657)
(3.418)
465
(2.058)
Operating free cash-flow
Non operatingcash-flow
10.171
0
8.579
0
10.016
0
6.462
0
Free cash-flow
10.171
8.579
10.016
6.462
Gross investment
16
Impairment test – CGU Beta
Case study (3/7)
DISCOUNTED CASH FLOWS
2014
2015
2016
PERPETUITY
Euro/000
Present values
WACC
Expected inflation
Growth rate
Perpertual gr. rate
1
2
5898
4118
3241
4707
4058
4058
7,80913%
1%
0%
1%
12.066
60.189
48.034
60.100
Enterprise value (a)
60.100
ca rrying va lue of Ca pita l Inve ste d in CGU
56.000
IMPAIR MEN T T E ST EQU IT Y SID E
3
3767
Sum of present values
Terminal value (t.v.)
Present value of t.v.
Total present value (or enterprise value)
delta (a) - (b)
3
4440
WACC
Discount factor
Free cash flows
Sensitivity Analysis
Vary growth
0%
60.100
8,8%
47.597
7,8%
53.535
6,8%
61.206
1%
52.579
60.100
70.198
2%
59.025
68.926
82.930
4.100
sa tisfie d
17
18
10/10/2014
Impairment test – CGU Alfa
Case study (4/7)
FREE CASH-FLOW CALCULATIONS
2014
2015
2016
PERPETUITY
Euro/000
Earnings before interests and taxes (EBIT)
Taxes on EBIT
11.350
(4.032)
12.485
(4.349)
9.988
(3.526)
9.988
(3.526)
7.318
3.510
10.828
2.526
8.136
3.861
11.997
(1.210)
6.462
3.089
9.551
465
6.462
3.000
9.462
0
(3.183)
(2.208)
0
(3.000)
(657)
(3.418)
465
(3.000)
Operating free cash-flow
Non operatingcash-flow
10.171
0
8.579
0
10.016
0
6.462
0
Free cash-flow
10.171
8.579
10.016
6.462
Net operating profits less adjusted taxes
(NOPLAT)
Depreciation
Gross cash-flow
Change in working capital
Capital expenditures (Capex) for tangible and
intangible assets
Gross investment
18
Impairment test – CGU Alfa
Case study (5/7)
DISCOUNTED CASH FLOWS
2014
2015
1
2
2016
PERPETUITY
3
3
Euro/000
Discount factor
Free cash flows
10171
8579
10016
Present values
9434
7381
7993
Expected inflation
Growth rate
Perpertual gr. rate
7,80913%
1%
0%
1%
Sum of present values
Terminal value (t.v.)
Present value of t.v.
Total present value (or enterprise value)
24.808
95.848
76.492
101.300
Enterprise value (a)
101.300
ca rrying va lue of Ca pita l Inve ste d in CGU
121.602
delta (a) - (b)
-20.302
IM P AIR M E N T T E S T E QU IT Y S ID E
WACC
WACC
6462
6462
Sensitivity Analysis
Vary growth
0%
101.300
8,8%
81.309
7,8%
90.844
6,8%
103.144
1%
89.243
101.300
117.463
2%
99.507
115.355
137.738
not sa tisfie d
19
19
10/10/2014
Impairment test
Case study (6/7)
CONCLUSIONI
Sulla base dei risultati del test di impairment alla data di redazione
del bilancio non sono necessarie svalutazioni delle attività nette
allocate alla CGU Beta, in quanto il loro valore di carico nello stato
patrimoniale risulta inferiore al loro valore recuperabile tramite
l’uso, mentre si richiede una svalutazione dei valori allocati alla
CGU Alfa che sarà da imputare al valore dell’avviamento.
Si sottolineano i seguenti aspetti rilevanti:
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Impairment test
Case study (7/7)
• Le previsioni sui flussi di cassa devono derivare da business plan
approvati dal CDA che riflettano i flussi di cassa ottenibili
dall’attuale stato dei beni aziendali. Non devono essere riflessi nei
flussi di cassa gli effetti attesi da operazioni straordinarie che
modifichino la struttura e l’organizzazione dell’attività.
• I flussi di cassa sono quelli generati dall’attività caratteristica e
operativa; essi non devono essere influenzati dalla struttura
finanziaria dell’azienda, da cui il valore delle attività prescinde.
Inoltre, di solito, i flussi di cassa sono considerati al lordo delle
tasse. Diversamente, anche il tasso di sconto dovrà scontare
l’effetto fiscale.
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10/10/2014
Approccio Semplificato alla Determinazione delle perdite
durevoli di valore – NEW OIC 9
Applicabilità:
Società che per due esercizi consecutivi non superino nel proprio
bilancio d’esercizio 2 dei seguenti 3 limiti:
• Numero medio di dipendenti 250
• Totale attivo di bilancio 20 milioni di Euro;
• Ricavi netti delle vendite 40 milioni di Euro.
Approccio alla determinazione delle perdite durevoli di valore
basato sulla capacità di ammortamento.
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Approccio Semplificato alla Determinazione delle perdite
durevoli di valore – NEW OIC 9
Assunzioni di base:
• La CGU nelle società di minori dimensioni coincide con l’intera
società;
• I flussi di reddito, se la dinamica del circolante si mantiene stabile;
approssimano i flussi di cassa.
Il test di recuperabilità si intende superato quando la capacità
di ammortamento complessiva relativa all’orizzonte temporale
preso a riferimento è sufficiente a garantire la copertura degli
ammortamenti.
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10/10/2014
Informativa da inserire in Nota Integrativa – NEW OIC 9
Art. 2427 C.C.:
«la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni
immateriali facendo riferimento al loro concorso alla futura produzione di risultati
economici, alla loro prevedibile durata utile e, al loro valore di mercato,
segnalando le differenze rispetto a quelle operate negli esercizi precedenti»
OIC 9:
Informazioni sulle modalità di determinazione del valore recuperabile, in
particolare:
•
La durata dell’orizzonte temporale preso a riferimento per la stima analitica dei
flussi finanziari futuri;
•
Il tasso di crescita utilizzato per stimare i flussi finanziari ulteriori;
•
Il tasso di attualizzazione applicato
•
Se applicabili informazioni sulle tecniche utilizzate per la determinazione del
fair value;
•
L’eventuale adozione del metodo semplificato.
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