NOTA_doc.URB_doc.STU_10.3.14

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Al Sindaco del Comune di Messina
Prof. Renato Accorinti
[email protected]
Al Vice Sindaco
Prof. Guido Signorino
[email protected]
All’Assessore all’Urbanistica
Ing. Sergio De Cola
comunedimessina.me.assessoratourbanistica@pa.postacertificata.gov.it
e p.c. Al Presidente del Consiglio Comunale
Dott.ssa Emilia Barrile
[email protected]
Al Segretario / Direttore Generale
Dott. Antonio Le Donne
[email protected]
[email protected]
Al Dirigente del Dipartimento Attività Edilizia
Arch. Antonella Cutroneo
[email protected]
Al Dirigente del Dipartimento Pianificazione Urbanistica
Arch. Vincenzo Schiera
[email protected]
Messina, 10/03/2014
Oggetto:
- DOCUMENTO sulle PROBLEMATICHE DEI DIPARTIMENTI EDILIZIA PRIVATA E POLITICHE DEL TERRITORIO.
- DOCUMENTI INERENTI LE QUESTIONI APERTE RELATIVE ALLA STU TIRONE
________________________________________________________________________________________
Facendo seguito agli inascoltati ns. precedenti solleciti e ns. precedenti note inviate via PEC –
ultima in data 26/02/2014, successivamente acquisita al vs. prot. n°59101 del 4/3/14 - con la presente SI
CHIEDE UN INCONTRO con l’Amm.ne per discutere, con cortese urgenza, nel merito degli
argomenti di cui ai seguenti documenti allegati:
• documento riguardante le Problematiche dei Dipartimenti Edilizia Privata e Politiche Del Territorio,
con evidenziate le criticità, segnalati i disservizi e con le avanzate proposte in merito;
• documenti riguardanti la STU TIRONE, ed in particolare il Documento riepilogativo delle criticità della
STU (tratto dagli atti già inviati all’Autorità di Vigilianza – AVCP, nell’ambito della segnalazione
inoltrata nel marzo 2012, in seguito alla quale la stessa AVCP decise di aprire un’istruttoria), la nota
inviata al RUP in data 14/12/2011 (mai riscontrata).
La presente è altresì inviata al Presidente del Consiglio Comunale e ai Dirigenti, ognuno per le rispettive
competenze e responsabilità - politiche e/o amministrative – al fine di innescare un auspicato meccanismo
virtuoso, utile ad avviare specifiche iniziative nell’interesse della città.
p. Il Consiglio Direttivo di Inarsind Messina
Il Presidente - ing. Pietro Luigi Pettinato
Aderente
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DOCUMENTO sulle PROBLEMATICHE DEI DIPARTIMENTI
EDILIZIA PRIVATA E POLITICHE DEL TERRITORIO.
Premessa
Con il presente documento - facendo seguito alla ns. precedente nota inviata via PEC in data 26/02/2014 e
successivamente acquisita al vs. prot. n°59101 del 4/3/14 – intendiamo:
• ribadire ancora una volta le persistenti criticità in cui versano i Dipartimenti in indirizzo;
• rappresentare che talune recenti scelte dell’Amm.ne Comunale si sono rivelate un grave errore;
• invitare la stessa Amm.ne a porre in essere tutti quei necessari rimedi affinché gli Uffici possano
finalmente aspirare a livelli di normalità, a beneficio di tutti, dai professionisti agli utenti, alla città.
• Sollecitare un incontro sui temi in argomento, affinchè si possa mettere in atto quello che è il motto
del vs. Movimento “Cambiamo Messina dal basso”, aprendo un confronto con i cittadini e le
associazioni di categoria che vogliono concorrere a migliorare le istituzioni.
L’aggravamento delle problematiche dei Dipartimenti
Il recente trasloco dei Dipartimenti in indirizzo nel plesso comunale di piazza Vittoria, avvenuto
congiuntamente alla rotazione di un gran numero di dipendenti comunali ha, inevitabilmente, determinato
ulteriori disservizi ad un settore che, ormai da parecchi anni, notoriamente non brilla per un adeguato
funzionamento, così come periodicamente segnalato nel passato, anche recente.
Problematiche del plesso di piazza Vittoria
Il trasloco di tali Dipartimenti nell’immobile di proprietà comunale, per quanto condiviso e auspicato (per la
migliore localizzazione, per il risparmio sui fitti passivi, per le potenzialità da affidare ad eventuali
ampliamenti futuri), oltre ad aver comportato - per i lunghi tempi in cui si svolto - un ampio arco temporale
di non funzionamento e/o di disservizi, ha messo in luce evidenti ed inaccettabili carenze strutturali
e/o gestionali:
Ø Inadeguati servizi igienico-sanitari;
Ø assenza di un impianto elevatore e della rampa di accesso per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
Ø assenza di un montacarichi per il piano seminterrato, all’interno del quale è stato ricavato l’archivio;
Ø necessità di eseguire opere interne di manutenzione (porte, infissi, controsoffitti, ecc.).
Ø adeguamento a norma degli impianti elettrici;
Ø Archivio non ancora completamente riorganizzato, con conseguente impossibilità di consultazione.
Siamo consapevoli che occorre impegnare centinaia di migliaia di euro per eliminare tali carenze, ma ci
chiediamo:
E’ possibile mantenere in tali condizioni degli uffici preposti a gestire la principale attività
economica della città?
E’ possibile che proprio chi deve controllare il rispetto delle norme sia esso stesso “fuori
norma”?
Nessuno di noi professionisti si sognerebbe di presentare un progetto affermando che non si hanno le
disponibilità economiche per garantire un pieno rispetto delle norme vigenti e pertanto … bisogna arrangiarsi
con soluzioni progettuali precarie.
Le necessarie somme devono potersi trovare: impegnando quelle provenienti dai mancati fitti dei
precedenti locali (riconsegnati?) o, seguendo la proposta di alcuni consiglieri comunali, utilizzando somme
provenienti dagli oneri concessori.
La disposizione di servizio del 20.11.2013
La gravissima situazione relativa agli accennati lunghi TEMPI DI TRASLOCO è di fatto certificata da un
provvedimento del Dirigente arch. Schiera, che con la disposizione di servizio del 20.11.2013, stabilisce il
differimento di giorni 60 dei termini di legge dei procedimenti amministrativi per cause di forza maggiore.
Nel merito di tale disposizione, ci permettiamo di segnalare possibili profili di illegittimità, in quanto la
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tempistica dei procedimenti amministrativi è dettata unicamente dalle leggi, e nessuna altro tipo di atto può
intervenire per variare il disposto delle norme.
Invitiamo pertanto l’ufficio a non considerare tale ulteriore tempistica, onde evitare di esporre
l’Amministrazione Comunale all’elevatissimo rischio di contenziosi amministrativi e conseguenti richieste
risarcitorie.
La rotazione dei dipendenti
Alla gravissima situazione sopra accennata, si aggiunge la rotazione del personale disposta, contestualmente
al trasloco, con provvedimento del Segretario / Direttore Generale, che ha interessato inevitabilmente anche
tali problematici Dipartimenti, al punto da giungere all’intera sostituzione del personale di alcuni specifici
settori di tali Dipartimenti.
Senza entrare nel merito della scelta fatta, pur avendo più volte sollecitato il potenziamento degli uffici in
termini di personale, non possiamo non rilevare le poco opportune modalità con cui è stata disposta ed i
conseguenti pessimi risultati: non era proprio il caso che avvenisse contestualmente al già critico trasloco,
era opportuno disporla tra qualche mese, ovvero successivamente ad un congruo periodo di assestamento,
anche fisico, degli uffici.
Non può non rilevarsi, altresì, che la scelta fatta di sostituire i coordinatori con funzionari provenienti da altri Dipartimenti
comporterà di fatto un lungo periodo di rodaggio, e quindi un ulteriore rallentamento dell’attività.
Doveva effettuarsi potenziando l’Ufficio, aumentando il numero delle unità con l’apporto di ulteriori funzionari
e/o di personale ausiliario, mantenendo il personale già professionalizzato almeno per il periodo necessario
al trasferimento delle competenze al nuovo personale, giunto da altri uffici e pertanto con conoscenze
specifiche molto limitate, peraltro in un ambito (l’urbanistica) molto complesso e articolato.
Le disfunzioni dei Dipartimenti
E’ ben noto che in tali Dipartimento le criticità sono a dir poco ataviche, così come periodicamente rilevato
da associazioni di categorie e dalla stampa.
Ma alle criticità ataviche si è pensato bene di aggiungere di nuove, tra le quali non possiamo non
rammentare quelle, già citate, determinate dal trasloco e, soprattutto, quelle determinate dalla rotazione dei
dipendenti che attengono a tale Dipartimento.
Un esempio su tutti è costituito dall’integrale e contestuale sostituzione del personale in uno dei settori
chiave, ovvero dall’ufficio preposto all’esame del nullaosta ambientale in ZPS, peraltro in un comune in cui la
maggior parte del proprio territorio è sottoposto a tali vincoli.
Pur consapevoli del fatto che tale ufficio è stato recentemente interessato da un provvedimento dell’Autorità
Giudiziaria, determinando alcune specifiche incompatibilità, non possiamo non riscontrare la paralisi totale
dell’attività, prefigurando quindi, senza remora alcuna, l’interruzione di pubblico servizio.
Basti considerare che l’ultima seduta della Commissione Comunale per la verifica delle Valutazioni di
Incidenza Ambientale risale al 19.11.2013, ovvero a tre mesi addietro, e che sono numerose le istanze in
attesa di essere esaminate. Inoltre sono presenti numerose istanze, già esaminate dalla precedente
Commissione, e per le quali non risulta ancora rilasciato il nulla osta a causa della carenza di personale
idoneo ad istruire lo specifico provvedimento.
Si valutino, a tal proposito, due aspetti:
1) le norme urbanistiche prevedono il silenzio - assenso, le norme ambientali non prevedono tale istituto, pur se
ricorrono le disposizioni in materia di procedimento e la relativa tempistica, alla quale il comune non può sottrarsi.
2) gli oneri concessori dovuti al comune si versano al momento del rilascio della concessione edilizia o, nel
caso di silenzio – assenso, al momento dell’inizio lavori; gli oneri dovuti per i nullaosta ambientali sono dovuti
al momento della presentazione dell’istanza, secondo le disposizione della Circolare Assessorato del Territorio
e dell’Ambiente 19 novembre 2008; per tale motivo il Comune - che ha già incassato rilevanti importi senza
però aver fornito, nei tempi previsti dalla norma, adeguate risposte alle domande – assume un
comportamento omissivo, a fronte dell’obbligo di emanare un atto e concludere il procedimento entro il
termine previsto: il silenzio dell’amministrazione equivale a un “inadempimento”. E’ evidente che tale
eventualità, come già avvenuto in passato, espone l’Amministrazione Comunale al concreto rischio di
contenziosi e a eventuali risarcimenti.
A fronte di quanto sopra accennato, ci permettiamo di far rilevare altresì quanto segue:
Ø Non è stata ancora nominata la commissione Urbanistica Comunale, malgrado l’avviso pubblico
di molti mesi fa.
Ø Lo scellerato aumento degli oneri concessori non è stato ancora rivisto, sia per superare gli errori
tecnici pre-esistenti sia per porre rimedio al non corretto iter amm.vo intrapreso.
Ø La recentissima riduzione dell’orario di ricevimento del pubblico, in seguito rientrata ripristinando i
precedenti orari, è una spia della disattenzione al ruolo di servizio della Pubblica Amministrazione;
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Ø In riferimento agli orari crediamo che l’intero sistema di ricevimento e della relazione con il
pubblico vada riformato in termini di innovazione e di strutturazione di nuove modalità
informatizzate o modulate sulle esigenze di utenza, modalità di ricevimento su appuntamento,
strutturazione di uno sportello unico e di interfaccia di front-office nei confronti dell’utenza professionale
separandola dal resto delle utenze.
Ø Pensiamo che il criterio d’innovazione già sperimentato nel sistema informatizzato di presentazione
dei progetti e delle pratiche rappresentato dall’Urbamid vada esteso metodologicamente all’intera
macchina del dipartimento e che attraverso una sempre più innovativa amministrazione della cosa
pubblica si possa modificare e limitare l’uso degli uffici riducendo l’impatto del pubblico ed evitando la
fruizione obbligata delle sedi fisiche degli Uffici.
Ø Richiediamo la possibilità di utilizzo del S.I.T (sistema informativo territoriale comunale) avendo
presente che questo strumento in varie città ha determinato un supporto logistico ai criteri di attuazione
della e-governace, oltrechè uno strumento operativo per i professionisti; qui a Messina malgrado
un’implementazione dei dati nel corso degli ultimi anni rimane ancora un misterioso spazio non pubblico
di cui non sappiamo cosa vi è contenuto e quando e come vi si potrà accedere.
Ø L’innovazione passa anche dalla cura e dallo sviluppo del sito web del Dipartimento poiché i
siti web della PA in tutte le città contribuiscono alla trasparenza e all'informazione sussidiaria agli utenti
mentre a Messina sono ritenuti da sempre inutili appendici statiche e non implementate con imbarazzanti
repertori informativi fermi a datazioni di vari anni prima.
Ø Gli Stessi criteri d’innovazione ed efficienza sono necessari all’organizzazione dell’archivio
progetti che, visto altresì il continuo aumento delle consultazioni d’archivio, dovrebbe essere strutturato
e potenziato con personale specializzato o formato secondo le metodologie e le prassi archivistiche
scientificamente collaudate.
Ø Occorre la riduzione e la riorganizzazione dei criteri di protocollo per l’accesso agli atti, con
semplificazione e riduzione dei passaggi di firma.
Ø E’ necessaria la predisposizione di sale d’attesa con lista di attesa elettronica per gli utenti e
non iperreali accampamenti stanziali dell’utenza nei corridoi.
Ø Occorre mettere a sistema dei moduli organizzativi e di connessione fra le unità di lavoro al
fine accompagnare le fasi di riorganizzazione dei servizi e del personale.
E ancora, per quanto attiene ad altri, non meno rilevanti, aspetti:
1. Le variazioni al regolamento comunale e NTA mediante note dirigenziali.
Da anni ormai è consuetudine del Dipartimento modificare e/o integrare norme del R.E. e NTA mediante
note dirigenziali (a solo titolo esemplificativo si cita la Nota di servizio N.37 03/07/2013 - “limitazioni
dimensionali e distanze per accessori in terrazza”, non previste negli elaborati di piano). Tuttavia siamo
convinti che qualsiasi modifica, anche di un solo elaborato del PRG, debba configurarsi alla stregua di
una variante allo strumento urbanistico e debba pertanto seguire l’iter procedurale previsto, passando
anche dal Consiglio Comunale. Pertanto ne chiediamo un riordino, per mezzo del quale si possano
lasciare le disposizioni di mero chiarimento e/o interpretazione alle norme e al regolamento, abolendo
tutte le altre disposizioni che dettano, impropriamente, regole non previste dal Piano vigente.
2. Condono edilizio e incarico nuovo PRG con personale interno
In merito al condono edilizio, si evidenzia che, in passato, avevamo avanzato una ipotesi di soluzione
esterna a costo zero per la Pubblica Amministrazione; prendiamo atto che è stata scelta un’altra strada,
ovvero un gruppo di lavoro con personale interno, sotto la guida dell’arch. Grazia Marullo.
In merito alla redazione del nuovo PRG, avviato secondo le direttive della precedente Amm.ne,
prendiamo atto che è stato costituito un altro gruppo di lavoro con personale interno, proveniente anche
da diversi dipartimenti, sotto la guida dell’arch. Vincenzo Schiera.
Per quanto sopra riepilogato, chiediamo al Sindaco ed all’Assessore se, nell’avviare tali progetti
interni si sia tenuto nella dovuta considerazione il dato che i Dipartimenti interessati (Edilizia Privata e
Politiche del territorio) versano nella critica situazione oggetto del presente documento: viceversa si
rischia di creare ulteriori disfunzioni, disservizi e interruzioni di pubblico servizio, con l’aggravante di
esporre l’Amministrazione Comunale a possibili richieste risarcitorie a seguito di eventuali contenziosi
amministrativi.
Messina, marzo 2014
p. Il Consiglio Direttivo di Inarsind Messina
arch. Massimo De Francesco
ing. Roberto D’Andrea
arch. Luciano Marabello
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DOCUMENTO di SINTESI DELLE CRITICITA’ (PROCEDURALI E NORMATIVE)
relative alla Società di Trasformazione Urbana “Il TIRONE s.p.a.” - Messina
PARTE 1 – tratta dalla documentazione inviata alla AVCP nel marzo 2012
La Sezione Provinciale del Sindacato Nazionale Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti (InArSind),
facendo seguito:
• ad un nostro precedente documento denominato “PROFILI DI ILLEGALITA' E CRITICITA’
AMMINISTRATIVE DELLA S.T.U. “IL TIRONE S.P.A.” , redatto nel maggio 2010 e
successivamente pervenuto agli uffici della Vs. Spett.le Procura;
• alla conseguente audizione in Procura, degli stessi sottoscritti, quali persone informate sui
fatti, da parte della dott.ssa Ada Merrino nel maggio 2011;
con la presente intendono segnalare il concretizzarsi di violazioni normative (in materia di
affidamento di servizi di ingegneria e architettura) ad opera della S.T.U. “IL TIRONE S.P.A.” relativamente
a progettazioni di opere pubbliche da realizzare con fondi di provenienza pubblica (Contratto di
Quartiere, ecc.), affidati senza alcuna procedura di evidenza pubblica o gara e senza alcun
ribasso.
Per meglio esplicitare quanto sopra, si riepiloga di seguito sinteticamente l’iter cronologico di
fatti e accadimenti che hanno condotto alla presente segnalazione.
• Il Comune di Messina, con Deliberazione di Consiglio Comunale n°73/c del 30/10/01 (Costituzione di una
Società di Trasformazione Urbana a prevalente capitale privato), avvia l'iter della STU;
• In seguito, con procedura di evidenza pubblica, lo stesso Comune procede alla scelta del Partner privato;
• In data 29/10/04, viene sottoscritta la Convenzione, tra il Comune di Messina e la neonata Società di
trasformazione Urbana “il Tirone s.p.a”;
• La DCC n°73/C e la successiva Convenzione, non individuano nessuna particolare procedura che ponga
l'Ente al centro delle scelte decisionali, non stabiliscono alcun vincolo urbanistico, non fissano alcuna
forma di tutela per l'Ente, non ipotizzano nessuna forma di equilibrio economico tra pubblico e privato,
non decidono quali opere pubbliche si dovranno realizzare e se si dovranno utilizzare fondi pubblici per la
loro realizzazione. Determinano solamente che la partecipazione del Comune alla SPA sarà contenuta
entro il 30% di un capitale sociale fissato in £.200.000.000. Pertanto è il partner privato che stabilisce, di
fatto, il tutto (vedi le Linee guida del Piano Industriale - 2006): dove ubicare gli interventi privati e dove
quelli pubblici, quali sono le opere pubbliche, con quali fondi pubblici saranno realizzate, ecc. . Permane
tuttavia un unico vincolo (per l'Ente): la STU si riserva il diritto di progettare, dirigere e realizzare tutti gli
interventi; quelli pubblici coperti da fondi pubblici e quelli privati (da collocare sul mercato). (tratto dal
citato documento InArSind del maggio 2010).
• InArSind nel maggio 2010, invia il documento al Comune, chiedendo tra l’altro che l’affidamento dei
servizi di ingegneria e architettura avvenga a norma di legge, con gare pubbliche.
• Il Comune, con propria nota n°142066 del 20/05/2010 a firma dell’Ass.re avv. Scoglio, risponde a
riguardo che “In merito poi alle presunte violazioni della normativa in materia di appalti pubblici, si
precisa che le predette norme saranno oggetto di applicazione da parte della Società quale soggetto
attuatore degli interventi nel rispetto delle speciali procedure previste dal Codice Civile e dalla vigente
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•
•
•
•
legislazione Regionale in materia di società commerciali e nello specifico delle società di trasformazione
urbana”.
InArSind, con propria nota del 10/06/2010, ribadisce all’Ass.re Avv. Scoglio che “resta in attesa delle
procedure richiamate, già a partire dai primi interventi progettuali (con fondi Contratto di Quartiere o
altro)”.
Per un lungo periodo non si hanno notizie a riguardo. Nel Dicembre 2011, la STU presenta un progetto
stralcio di intervento pubblico (con fondi pubblici provenienti parzialmente dal Contratto di Quartiere) per
un complessivo costo di circa 15 milioni di euro, di cui circa 2 milioni di euro per competenze tecniche.
Tale progetto, in corso di approvazione in Conferenza Servizi presso il Genio Civile di Messina, prevede la
realizzazione, in via Pascoli, di 36 alloggi pubblici e 4 alloggi privati, per la realizzazione dei quali è
necessario prevedere opere di sostegno della scarpata per un importo di circa 3.8 milioni di euro. E’
evidente la sproporzione di costi complessivi, rispetto al numero di alloggi da realizzare: €.375.000 circa
per ogni alloggio, appare certamente eccessivo sia per edilizia residenziale privata che, a maggior
ragione, per edilizia residenziale pubblica.
InArSind, con propria p.e.c. del 14/12/2011, chiede all’ing. Capo Gaetano Sciacca ed al RUP ing.
Raffaele Cucinotta, ognuno per le proprie competenze e responsabilità, di inviarci una nota
informativa, con cortese urgenza, in merito alle procedure adottate per l’affidamento dei
servizi di ingegneria, per mezzo delle quali si è giunti al citato PROGETTO DEFINITIVO DEGLI
INTERVENTI PREVISTI NEL CONTRATTO DI QUARTIERE.
Alla data odierna, non è giunta alcuna nota informativa.
E’ opportuno evidenziare qual è il quadro normativo al quale la STU TIRONE debba riferirsi.
La sopra citata Convenzione (tra STU TIRONE spa e Comune di Messina) del 29/10/2004 è stata sottoscritta
tra le parti, in vigenza della L.R. n°7/2002 (recepimento in Sicilia, con modifiche, della L. n°109/94 e s.m.i.),
che non viene in alcun modo né citata né rispettata.
La citata L. n°109/94, così come recepita, all’art.2 testualmente recita:
2. Qualunque sia la fonte di finanziamento le norme della presente legge e del regolamento di cui
all'articolo 3, comma 2, si applicano:
a) all'amministrazione regionale, alle aziende ed agli enti pubblici da essa dipendenti e/o comunque sottoposti a
vigilanza, agli enti locali territoriali e/o istituzionali e loro associazioni e consorzi, agli enti ed aziende da questi
dipendenti e comunque sottoposti a vigilanza, nonché agli altri organismi di diritto pubblico e soggetti di diritto privato a
prevalente o intera partecipazione pubblica;
b) ai concessionari di lavori pubblici, di cui all'articolo 19, comma 2, ai concessionari di esercizio di infrastrutture
destinate al pubblico servizio, alle aziende speciali ed ai consorzi di cui agli articoli 23 e 25 della legge 8 giugno 1990, n.
142, e successive modificazioni, alle società di cui all'articolo 22 della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive
modificazioni, ed all'articolo 12 della legge 23 dicembre 1992, n. 498, e successive modificazioni, alle società con
capitale pubblico, in misura anche non prevalente, che abbiano ad oggetto della propria attività la
produzione di beni o servizi non destinati ad essere collocati sul mercato in regime di libera concorrenza
nonché ai concessionari di servizi pubblici e ai soggetti di cui al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 158, qualora
operino in virtù di diritti speciali o esclusivi, per lo svolgimento di attività che riguardino i lavori, di qualsiasi importo,
individuati con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all'articolo 8, comma 6, del decreto legislativo 17
marzo 1995, n. 158, e comunque i lavori riguardanti i rilevati aeroportuali e ferroviari, sempre che non si tratti di
lavorazioni che non possono essere progettate separatamente e appaltate separatamente in quanto strettamente
connesse e funzionali alla esecuzione di opere comprese nella disciplina del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 158
ed alle società di trasformazione urbana di cui all'articolo 120 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267;
In seguito, la L. n°109/94 è sostituita dal D.Lgs. n°163/2006 e s.m.i. (Codice dei Contratti Pubblici). Il D.Lgs.
n°163/2006 è recepito in Sicilia con L.R. n°12/2011, che all’art.2 testualmente recita:
Art. 2 - Ambito di applicazione
1. Le disposizioni della presente legge si applicano:
a)all’Amministrazione regionale, alle aziende ed agli enti pubblici da essa dipendenti e/o comunque sottoposti a
vigilanza, agli enti locali territoriali e/o istituzionali e loro associazioni comunque denominate e consorzi, agli enti ed
aziende da questi dipendenti e comunque sottoposti a vigilanza, nonché agli altri organismi di diritto pubblico e soggetti
di diritto privato a prevalente o intera partecipazione pubblica;
b)agli altri soggetti aggiudicatori individuati dal comma 1 dell’articolo 32 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, in
relazione alle tipologie ivi indicate;
c)agli enti di culto e/o di formazione religiosa e/o agli enti privati, limitatamente ai lavori per i quali è fruibile
un finanziamento pubblico, regionale o extra regionale, fermi restando gli obblighi di rendicontazione della
quota pubblica di finanziamento. Gli enti di culto e/o di formazione religiosa e/o gli enti privati e gli enti sottoposti a
vigilanza privi di uffici tecnici, per i lavori previsti al comma 1 dell’articolo 1, si avvalgono, per le fasi di istruttoria, di
aggiudicazione e successive, degli enti locali territorialmente competenti. Gli enti sottoposti a vigilanza, privi di uffici
tecnici, possono avvalersi altresì dell’Amministrazione regionale.
In tale quadro normativo, di contro, la procedura adottata, già a partire dal bando per la scelta del socio
privato fino a giungere alla Convenzione del 29/10/2004, appare quantomeno dubbia se non illegittima.
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A tal proposito, ci permettiamo di evidenziare alcune altre osservazioni.
Nel «Disciplinare di gara per la selezione del socio privato » allegato al bando di gara è indicato,
tra gli allegati del procedimento (art.8) l’«Allegato D: schema di convenzione ». Sulla base di tale documento
i (pochi!) concorrenti hanno partecipato alla gara ed hanno formulato le proprie offerte. Tuttavia, la
Convenzione poi sottoscritta dal Comune e dalla S.T.U. il 29 ottobre 2004 è integralmente diversa dallo
schema allegato al bando. Tutti gli articoli di cui si compongono i due documenti sono diversi: lo schema
reca 7 articoli; la Convenzione del 29 ottobre 2004 ben 19.
Nello stesso bando, i « Criteri per la scelta dei soci », ossia per aggiudicare la gara sono di ordine
generale e sono così indicati: «presentazione di candidature congiunte da parte di più soggetti che
prevedano complementarietà ed integrazione delle diverse componenti necessarie alla compagine sociale
punti 40 – Presentazione di progetti comuni di utilizzo delle aree individuate punti 25 – Merito tecnico, da
dimostrare attraverso la presentazione di curricula, per interventi eseguiti e/o esperienze maturate in settori
attinenti a quello che costituisce oggetto della selezione punti 15 – Previsione di insediamenti integrati e/o
connessi con le strutture e le funzioni previste per l’area punti 10 – Proposte e/o ipotesi di project financing
punti 10 ». Nulla, sorprendentemente, si prevede per ribassi sia sui servizi tecnici (progettazioni
urbanistiche ed edilizie, direzioni lavori, etc.), né tanto meno sui lavori.
La convenzione sottoscritta tra il Comune di Messina e la Società affida direttamente alla STU lo
svolgimento di diversi servizi (progettazione esecutiva, attività di esproprio prima e commercializzazione poi)
e la realizzazione di lavori pubblici senza gravare la partecipata dell’onere di ricorrere al libero mercato e,
dunque, di esperire pubblici incanti per la realizzazione degli stessi.
Con l’art. 2 della convenzione (rubricato “oggetto”), infatti, il Comune di Messina, spogliandosi delle
proprie competenze per “il recupero della zona Tirone”, ha affidato alla S.p.a. Tirone il compito di
“redigere il piano particolareggiato e/o altro strumento di pianificazione urbanistica attuativo del PRG
comunale, curare tutte le progettazioni esecutive delle opere pubbliche, acquisire, espropriare, urbanizzare e
commercializzare le aree individuate nel programma degli interventi che sarà approvato dal Consiglio
Comunale”.
In sede di gara per la scelta del socio privato, il servizio operativo era stato solo genericamente
definito tantoché, lo stesso citato art. 2 della Convenzione, dispone che “la Società Tirone (…) si impegna a
predisporre piano industriale e cronoprogramma degli interventi secondo la proposta progettuale presentata
dai soci privati”. Saranno i soci privati, a S.T.U. già fondata, perché costituenti la maggioranza del
capitale sociale, a dirigere l’intervento di trasformazione urbana.
Tuttavia, lo studio di fattibilità (già costato € 361.520,00), le progettazioni esecutive, i servizi di
espropriazione e, in seguito di commercializzazione, in altre parole, non possono essere gestite “in house”
dalla S.t.u. ma, a differenza di quanto disposto dalla convenzione, vanno, necessariamente affidate con
procedure ad evidenza pubblica, tanto più se si considerano gli importi in gioco sia per le progettazioni che
per i lavori, entrambi ben al di là delle rispettive cosiddette “soglie comunitarie” previste dalla norma.
La STU, dunque, è stata legittimata a progettare ed appaltare lavori per oltre cento milioni di
euro senza alcun vincolo di rispetto del principio di concorrenza rappresentante “uno dei basamenti
della costituzione economica europea” (C.G.A., 4 settembre 2007, n. 719) e senza alcun ribasso: il bando
richiedeva solo requisiti di ordine “generale” e non prevedeva offerta economica a ribasso (per progettazioni
e lavori) e la successiva convenzione non pone alcuna condizione a riguardo.
Appare pertanto evidente il raggiro della citata normativa regionale e nazionale sui LL.PP., alla
quale le STU devono riferirsi, almeno per le opere realizzate con fondi pubblici.
Documenti inoltrati alla AVCP:
1. BANDO del Comune di Messina per la scelta del socio (GU CE S123 del 27/06/2002)
2. Stralcio della Convenzione tra STU TIRONE spa e Comune di Messina del 29/10/04.
3. Documento INARSIND denominato “PROFILI DI ILLEGALITA' E CRITICITA’ AMMINISTRATIVE DELLA S.T.U. “IL TIRONE
S.P.A.” , redatto nel maggio 2010.
4. Copia della Nota n°142066 del 20/05/2010 a firma dell’Ass.re avv. Scoglio.
5. Copia della Nota INARSIND di riscontro in data 10/06/2010.
6. Copia dell’elaborato Quadro Economico, tratto dal “PROGETTO DEFINTIVO INTERVENTI PREVISTI NEL CONTRATTO DI
QUARTIERE”.
7. Copia della nota INARSIND del 14/12/2011, inviata via PEC.
8. Copia del verbale della seduta della Conferenza Servizi, tenutasi in data 15/12/2011.
INARSIND
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PARTE 2 – aggiornamento
In considerazione delle criticità sopra sintetizzate, ancora sul tappeto, e alla luce delle scelte intraprese da
codesta Amm.ne relativamente alla STU TIRONE (nomina del Presidente e del componente del CdA),
INARSIND chiede chiarimenti sull’indirizzo politico e operativo che si intende perseguire in tema di
STU Tirone, Contratto di Quartiere 2, modalità di affidamento di incarichi professionali nel rispetto normativo
(si sente dire che sono da rivedere sia lo studio di fattibilità che il progetto del primo stralcio, non ammesso
alla commissione regionale in quanto non conforme all’accordo di programma quadro, sottoscritto con la
stessa Regione Siciliana: come verranno affidati gli incarichi? Con regolari gare o seguendo le stesse
procedure praticate nel passato?).
Non si ha chiaro, ancor oggi, quale siano le linee direttrici secondo le quali intendono muoversi l’Amm.ne e i
suoi rappresentati nel CdA: la prosecuzione delle attività pregresse della Società Partecipata, con le nomine
dei due componenti di competenza dell’Amministrazione di Messina, non ha lasciato intendere il destino di
questa decennale procedura finanziaria e progettuale, sempre in attività ma ancora senza nessun risultato
concreto.
Nel ribadire la nostra posizione non pregiudiziale relativamente allo strumento operativo Società di
Trasformazione Urbana, ribadiamo con altrettanta fermezza che le procedure e le scelte da
compiere, devono seguire e perseguire il rispetto delle norme.
Ma, chiediamo, questa STU TIRONE, con i vizi d’origine sopra richiamati, potrà costituire l’effettivo
strumento operativo, idoneo a operare nella trasformazione urbana, nel rispetto delle norme e del buon
senso pianificatorio ?
Vorremmo confrontarci su tali argomenti con l’Amm.ne in carica, tuttavia malgrado le nostre
numerose richieste di incontri, le uniche risposte pervenuteci sono state … i numerosi rinvii e nessun
chiarimento effettivo. Attendiamo riscontri.
Messina, marzo 2014
arch. G. De Domenico
INARSIND
p. il Direttivo di INARSIND MESSINA
arch. L. Marabello
ing. P.L. Pettinato
ing. R. D’Andrea
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sede e recapito: Via XXIV Maggio n°161H 98122 Messina – tel.090343056; fax 090361684 – [email protected] - www.inarsind.org/messina
Egr. Ingegnere Capo Genio Civile
Dott. Ing GAETANO SCIACCA
Ufficio Genio Civile di
MESSINA
[email protected]
[email protected]
Al R.U.P.
Dott. Ing. RAFFAELE CUCINOTTA
c/o Dipartimento Attività Edilizie
Comune di
MESSINA
[email protected]
e p.c. Egr. Ass.re Avv. G. SCOGLIO
c/o Ass.to LL.PP. e Sviluppo Economico
Piazza Unione Europea
Comune di
MESSINA
[email protected]
[email protected]
Messina, 14/12/2011 – trasmissione a mezzo pec, da: [email protected]
OGGETTO:
SOCIETÀ DI TRASFORMAZIONE URBANA “IL TIRONE”
CONFERENZA SPECIALE SERVIZI –
PROGETTO DEFINITIVO DEGLI INTERVENTI PREVISTI NEL CONTRATTO DI QUARTIERE.
RICHIESTA DI INFORMAZIONE SULLE PROCEDURE AFFIDAMENTO INCARICHI PROFESSIONALI
Con riferimento alla SOCIETÀ DI TRASFORMAZIONE URBANA “IL TIRONE” di cui in oggetto, e
facendo seguito:
• al ns. documento “Profili di illegalità e criticità amm.ve” inviato via mail all’Ass.re Scoglio e altri
(Sindaco, Assessori, Consiglieri, ecc.) nell’aprile 2010, nel quale tra l’altro si fa rilevare che è
“OBBLIGATORIO PROCEDERE CON METODI DI EVIDENZA PUBBLICA nel momento in cui sono
utilizzati … fondi pubblici: L’affidamento dei Servizi di Ingegneria (progettazioni, direzioni lavori,
ecc.) e di Realizzazione delle opere DEVE AVVENIRE MEDIANTE CONCORSI E GARE, già a
partire dalle progettazioni che riguardano i fondi del CdQ …” (vedi pag.5 del ns. documento);
• alla nota n°142066 del 28/05/2010 dell’Ass.re Scoglio, di riscontro alla sopra citata mail, nella
quale tra l’altro si afferma che “In merito … alle presunte violazioni della normativa in materia
di appalti pubblici, si precisa che le predette norme saranno oggetto di applicazione da parte
della Società quale soggetto attuatore degli interventi …”;
Aderente
INARSIND Nazionale
www.inarsind.org
As s oc iato
Aderente
•
alla ns. nota di risposta all’Ass.re Scoglio nella quale tra l’altro si ribadisce che “… ai sensi
dell’art.2 comma 9 della L. n°109/94 e s.m.i. così come recepita dalla L.R. n°7/2002 e s.m.i., le
Società di Trasformazione Urbana sono soggetti comunque obbligati all’applicazione della detta
norma e, nello specifico, non può prescindersi dalle previste procedure di evidenza pubblica per
l’affidamento di servizi di ingegneria e di lavori, in special modo per le opere pubbliche.
Pertanto, si resta in attesa delle procedure richiamate, già a partire dai primi interventi
progettuali (con fondi Contratto di Quartiere o altro), da Lei recentemente sollecitati alla stessa
STU”.
Avendo appreso da notizie stampa, dopo un lungo periodo di silenzio sull’argomento, che è stato
redatto il progetto in oggetto richiamato e che lo stesso è all’esame istruttorio della già convocata
Conferenza Speciale dei Servizi, per i necessari pareri,
CON LA PRESENTE SI CHIEDE FORMALMENTE:
⇒ all’ing. Sciacca, nel Suo ruolo di Presidente della Conferenza Speciale dei Servizi
appositamente convocata per il progetto di cui in oggetto, nella quale conferenza si possono
esaminare anche gli aspetti riguardanti la regolarità procedurale degli incarichi professionali.
⇒ all’ing. Cucinotta, nel Suo ruolo di Responsabile Unico del Procedimento (anche
relativamente agli aspetti inerenti l’affidamento dei servizi di ingegneria),
ognuno per le proprie competenze e responsabilità, di inviarci una nota informativa,
con cortese urgenza, in merito alle procedure adottate per l’affidamento dei servizi di
ingegneria, per mezzo dei quali si è giunti al citato PROGETTO DEFINITIVO DEGLI INTERVENTI PREVISTI
NEL CONTRATTO DI QUARTIERE.
Si precisa che in esito alle risposte pervenute e/o alle mancate risposte, ci riserviamo
di trasmettere l’intero carteggio alla Autorità di Vigilanza LL.PP. e all’Autorità
Giudiziaria, per i rispettivi eventuali provvedimenti di competenza.
In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti.
p. INARSIND MESSINA
il V. Presidente
(arch. Giuseppe De Domenico)
il Presidente
(ing. Pietro Luigi Pettinato)
SI ALLEGANO (nelle pagine successive):
• ns. mail del 27/04/2010 di trasmissione del ns. documento “Profili di ….”;
• ns. documento “Profili di ….”;
• nota n°142066 del 28/05/2010 dell’Ass.re Scoglio;
• ns. nota di risposta all’Ass.re Scoglio, del 10/06/2010.
INARSIND
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