Qui - Unità Pastorale di S.Agata e S.Ilario

DIOCESI DI CREMONA
Unità Pastorale S. Agata - S. Ilario
VEGLIA PER LA PACE
in preparazione alla
Giornata mondiale della pace 2015
NON PIÙ SCHIAVI
SCHIAVI,,
MA FRATELLI
SYMBOLUM ‘80
Oltre le memorie
del tempo che ho vissuto
oltre la speranza
che serve al mio domani
oltre il desiderio
di vivere il presente
anch’io confesso ho chiesto
che cosa è verità?
E tu come un desiderio
che non ha memorie, Padre buono,
come una speranza
che non ha confini,
come un tempo eterno sei per me.
quando l’illusione promette
un mondo nuovo
anch’io rimango incerto
nel mezzo del cammino.
E tu Figlio tanto amato
verità dell’uomo, mio Signore,
come una promessa
di un perdono eterno,
libertà infinita sei per me.
Chiedo alla mia mente
coraggio di cercare
chiedo alle mie mani
la forza di donare
Io so quanto amore chiede questa
chiedo al cuore incerto
passione per la vita
lunga attesa del tuo giorno o Dio;
e chiedo a te fratello
luce in ogni cosa
io non vedo ancora, ma la tua paro- di credere con me.
la mi rischiarerà.
E tu forza della vita,
Spirito d’Amore, dolce Iddio,
Quando le parole
non bastano all’amore
grembo d’ogni cosa
quando il mio fratello
tenerezza immensa
domanda più del pane
verità del mondo sei per me. Rit.
Lett.1 "Non più schiavi, ma fratelli" Queste parole scelte per la giornata
mondiale della pace, sono un invito chiaro, un appello pressante a tutte le
persone di buona volontà a superare ogni forma di sfruttamento della vita,
per costruire insieme la pace, nel rispetto di tutte le persone.
Attraverso questo momento di preghiera vogliamo riflettere sulla situazione
globale di violenza e ingiustizia che colpisce tante persone, che non hanno
voce, perché non contano, non sono nessuno: sono semplicemente schiavi.
Vogliamo impegnarci a rispondere positivamente a queste nuove forme di
schiavitù attraverso la nostra riflessione e la nostra preghiera.
Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Ass. Amen.
Cel. Il Dio della pace e della giustizia sia con tutti noi
Ass. e con il tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
INVOCAZIONI PENITENZIALI
Cel.
Avviciniamoci a Dio, accostiamoci al Signore misericordioso verso di
noi e fonte della nostra speranza e del nostro anelito alla riconciliazione.
Lett.2 Dove sta andando il nostro cuore?
Il nostro mondo, pieno di pianto, dove sta andando?
Se l'amore è ucciso, se restiamo divisi
dove sta andando il nostro cuore?
Ass.
Signore dell'amore, perdonaci.
Lett.2 Niente può nascere di nuovo,
niente può nascere di nuovo e vivere,
se i nostri pugni sono serrati.
Se i nostri sforzi sono indirizzati male,
niente può nascere di nuovo.
Ass.
Signore dell'amore, perdonaci.
Lett.2 Per costruire la città,
per costruire la città e festeggiare,
dobbiamo imparare a condividere.
Condividere vino e sale e grano,
per costruire la città.
Ass.
Signore della condivisione, perdonaci.
Lett.2 In questo mondo immenso, Terra santa di Dio,
in questo mondo immenso oppresso dalle armi,
l'umanità è stata creata per amare,
e per lavorare per la pace,
in questo mondo immenso,
Ass.
Signore della pace e dell'amore, perdonaci.
Mai più guerra! Mai più guerra!
Ciò che vogliamo è l'amicizia tra i popoli.
Alziamo le nostre voci per sostenere l'unità.
Mai più guerra!
Ass.
Signore, facci fratelli e sorelle, perdonaci.
Cel. O Dio, che estendi ad ogni creatura la tua paterna sollecitudine, fa’
che tutti gli uomini, che hanno un’unica origine, formino una vera famiglia, unita nella concordia e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
Ass. Amen.
IN PRINCIPIO ERA IL GRIDO
PAROLA DI DIO
Lett.1
Dal libro della Genesi
Il Signore disse a Caino: “Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo
volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci
bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai”. Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in
campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora
il Signore disse a Caino: “Dov'è Abele, tuo fratello?”. Egli rispose: "Non
lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?” Riprese: “Che hai fatto?
La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo
fratello dalla tua mano.”
Preghiamo insieme
Tutto
(Michel Quoist)
Questa sera, o Signore, ho paura.
Ho paura, perché il tuo Vangelo è tremendo.
E' facile sentirlo annunziare, ma è ben difficile viverlo.
Ho paura di sbagliarmi, o Signore.
Ho paura di essere soddisfatto della mia piccola vita discreta;
ho paura di quello che do, che mi nasconde quello che non dono.
Ho paura, o Signore, perché c'è gente più povera di me,
meno istruita di me, meno evoluta, meno alloggiata,
meno riscaldata, meno pagata, meno nutrita,
meno accarezzata, meno amata.
Ho paura, o Signore, perché non faccio abbastanza per loro.
Non faccio tutto per loro.
Bisognerebbe che io dessi tutto, fino a cancellare ogni sofferenza,
ogni miseria, ogni peccato dal Mondo.
Allora, o Signore, bisognerebbe che io dessi tutto, tutto il mio tempo.
Bisognerebbe che io dessi la vita.
PAROLA DEL PAPA
Lett.2 Scrive Papa Francesco
Nel Libro della Genesi leggiamo che Dio creò l’uomo maschio e femmina e li
benedisse, affinché crescessero e si moltiplicassero: Egli fece di Adamo ed
Eva dei genitori, i quali, realizzando la benedizione di Dio di essere fecondi
e moltiplicarsi, generarono la prima fraternità, quella di Caino e Abele. Caino e Abele sono fratelli, perché provengono dallo stesso grembo, e perciò
hanno la stessa origine, natura e dignità dei loro genitori creati ad immagine e somiglianza di Dio. Ma la fraternità esprime anche la molteplicità e la
differenza che esiste tra i fratelli, pur legati per nascita e aventi la stessa
natura e la stessa dignità. In quanto fratelli e sorelle, quindi, tutte le persone sono per natura in relazione con le altre, dalle quali si differenziano
ma con cui condividono la stessa origine, natura e dignità. E’ in forza di ciò
che la fraternità costituisce la rete di relazioni fondamentali per la costruzione della famiglia umana creata da Dio.
Purtroppo, tra la prima creazione narrata nel Libro della Genesi e la nuova
nascita in Cristo, che rende i credenti fratelli e sorelle del «primogenito tra
molti fratelli», vi è la realtà negativa del peccato, che più volte interrompe
la fraternità creaturale e continuamente deforma la bellezza e la nobiltà
dell’essere fratelli e sorelle della stessa famiglia umana. Non soltanto Caino non sopporta suo fratello Abele, ma lo uccide per invidia commettendo
il primo fratricidio. «L’uccisione di Abele da parte di Caino attesta tragicamente il rigetto radicale della vocazione ad essere fratelli. La loro vicenda
evidenzia il difficile compito a cui tutti gli uomini sono chiamati, di vivere
uniti, prendendosi cura l’uno dell’altro».
PAROLE DI UOMINI
Lett.1 “Per liberare il mondo dal male, il solo metodo che sia allo stesso
tempo umano e cristiano, vivo e vero, è la nonviolenza; essa rispetta integralmente la vita, senza mai distruggerla. È su questo rispetto della vita
che si poggia ogni civiltà degna di questo nome. La nonviolenza attiva mette sempre in perfetto accordo i mezzi con i fini, perché è sempre piena di
amore assoluto per tutti. Questo amore deve essere vivo e veritiero, come
l’amore di Cristo.
La nonviolenza attiva è in definitiva ciò che c’è di più efficace; comprende
le soluzioni di pensiero e di azione più realiste per tutti i problemi e per il
mondo intero. Questo è estremamente importante; il nonviolento non deve
cercare l’efficacia fine a se stessa, perché finirebbe per accettare qualsiasi
mezzo. Per il nonviolento l’efficacia è essenzialmente fedeltà alla verità,
alla giustizia, al rispetto assoluto della persona umana.
La nonviolenza è credere che l’altro è me stesso, è carne della mia carne,
e non devo mai identificarlo col male che compie. Perché uccidiamo
l’uomo? Perché lo identifichiamo col male che fa e, una volta operata questa identificazione, uccidiamo l’uomo per eliminare il male. In altre parole
demonizziamo l’uomo, mentre la nonviolenza lo divinizza perché sa che
l’uomo è sacro, è il valore supremo di tutto ciò che esiste. Per i cristiani
l’uomo ha un tale valore che Dio stesso ha dato la propria vita per salvarlo.
Fede e nonviolenza (Jean Goss scoprì il vangelo e la nonviolenza in prigione, dopo aver ucciso in guerra. Insieme alla moglie Hildegard Mayr, ha animato la nonviolenza evangelica nel Movimento Internazionale della Riconciliazione (Mir) in tutti i continenti)
CANTO: Vieni Spirito d'amore
Vieni, vieni, Spirito d’amore,
ad insegnar le cose di Dio,
vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerir le cose che lui
ha detto a noi.
Noi ti invochiamo spirito di Cristo,
vieni tu dentro di noi.
Cambia i nostri occhi,
fa che noi vediamo
la bontà di Dio per noi. Rit.
TRA SFRUTTAMENTO E VIOLENZA
PAROLA DI DIO
Lett.2
Dal libro della Genesi
Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro
di lui per farlo morire … Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro
mani, disse: "Non togliamogli la vita". Poi disse loro: "Non spargete il
sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo
con la vostra mano": egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo
a suo padre … Quand'ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di resina,
balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse
ai fratelli: "Che guadagno c'è a uccidere il nostro fratello e a coprire il
suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne". I suoi fratelli gli diedero ascolto. Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed
estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero
Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
Preghiamo insieme
Spirito Santo, Tu, il Paraclito promesso per
mezzo di Gesù a tutti coloro che crederanno in lui,
attua in noi la sua Parola e conducici verso la verità.
Tu, la linfa dell' amore che irriga tutta la Chiesa, vigna di Cristo,
feconda le nostre azioni e sii nostra comunione
con tutti gli uomini, nostri fratelli.
Tu che, nella luce della Pasqua, hai resuscitato
Gesù dai morti, fai crescere in noi
i semi della vita nuova del nostro battesimo.
Tu che hai fortificato gli apostoli per spalancare
le porte del Cenacolo, donaci di affrontare con coraggio
le nuove sfide del mondo d'oggi.
PAROLA DEL PAPA
Lett.1 Scrive Papa Francesco
Fin da tempi immemorabili, le diverse società umane conoscono il
fenomeno dell’asservimento dell’uomo da parte dell’uomo. Ci sono state
epoche nella storia dell’umanità in cui l’istituto della schiavitù era
generalmente accettato e regolato dal diritto. Questo stabiliva chi nasceva
libero e chi, invece, nasceva schiavo, nonché in quali condizioni la persona,
nata libera, poteva perdere la propria libertà, o riacquistarla. In altri
termini, il diritto stesso ammetteva che alcune persone potevano o
dovevano essere considerate proprietà di un’altra persona, la quale poteva
liberamente disporre di esse; lo schiavo poteva essere venduto e comprato,
ceduto e acquistato come se fosse una merce. Eppure, malgrado la comunità internazionale abbia adottato numerosi accordi al fine di porre un termine alla schiavitù in tutte le sue forme e avviato diverse strategie per combattere questo fenomeno, ancora oggi milioni di persone – bambini, uomini
e donne di ogni età – vengono private della libertà e costrette a vivere in
condizioni assimilabili a quelle della schiavitù … Oggi come ieri, alla radice
della schiavitù si trova una concezione della persona umana che ammette
la possibilità di trattarla come un oggetto. Quando il peccato corrompe il
cuore dell’uomo e lo allontana dal suo Creatore e dai suoi simili, questi ultimi non sono più percepiti come esseri di pari dignità, come fratelli e sorelle in umanità, ma vengono visti come oggetti. La persona umana, creata
ad immagine e somiglianza di Dio, con la forza, l’inganno o la costrizione
fisica o psicologica viene privata della libertà, mercificata, ridotta a proprietà di qualcuno; viene trattata come un mezzo e non come un fine. Accanto a questa causa ontologica – rifiuto dell’umanità nell’altro –, altre
cause concorrono a spiegare le forme contemporanee di schiavitù. Tra queste, penso anzitutto alla povertà, al sottosviluppo e all’esclusione, specialmente quando essi si combinano con il mancato accesso all’educazione o
con una realtà caratterizzata da scarse, se non inesistenti, opportunità di
lavoro.
PAROLE DI UOMINI
Lett.2 Dichiarazione congiunta dei leader religiosi contro la schiavitù
moderna:
"Noi firmatari siamo oggi qui riuniti per un'iniziativa storica volta ad ispirare
azioni spirituali e pratiche da parte di tutte le religioni del mondo e delle
persone di buona volontà per eliminare per sempre la schiavitù moderna
entro il 2020.
Agli occhi di Dio, ogni essere umano, ragazza o ragazzo, donna o uomo, è
una persona libera, destinata a esistere per il bene di ognuno in eguaglianza e fraternità. Le diverse forme di schiavitù moderna, come la tratta degli
esseri umani, il lavoro forzato e la prostituzione, il traffico di organi e qualsiasi altra pratica contraria ai concetti fondamentali di uguaglianza, libertà
e pari dignità di ogni essere umano, deve essere considerata crimine contro
l'umanità.
Qui e oggi, assumiamo l'impegno comune di fare tutto il possibile, all'interno delle nostre comunità di credenti e all'esterno di esse, per ridare la libertà a chi è vittima di schiavitù o di tratta di esseri umani, restituendo
loro speranza nel futuro. Oggi abbiamo la possibilità, la consapevolezza, la
saggezza, i mezzi innovativi e le tecnologie necessarie a raggiungere questo
obiettivo umano e morale".
CANTO: Vieni Spirito d'amore
Vieni, vieni, Spirito d’amore,
ad insegnar le cose di Dio,
vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerir le cose che lui
ha detto a noi.
Insegnaci
insegnaci
insegnaci
insegnaci
insegnaci
a sperare,
ad amare
a lodare Iddio
a pregare, insegnaci la via
tu l’unità. Rit.
LIBERI TUTTI
PAROLA DI DIO
Lett.1
Dalla Lettera di san Paolo ai Galati
Prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata
per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è Giudeo né
Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché
tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete
discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa … quando venne la
pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto
la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: "Abbà! Padre!".
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
CANTO: Amatevi fratelli
Amatevi fratelli
come io ho amato voi.
Avrete la mia gioia
che nessuno vi toglierà.
Avremo la sua gioia
che nessuno ci toglierà!
Vivete insieme uniti
come il Padre è unito a me.
Avrete la mia vita
se l'Amore sarà con voi.
Avremo la sua vita
se l'Amore sarà con noi!
Vi dico queste parole
perché abbiate in voi la gioia.
Sarete miei amici
se l'Amore sarà con voi.
Saremo suoi amici
se l'Amore sarà con noi!
PAROLA DEL PAPA
Lett.2 Scrive Papa Francesco
Non si diventa però cristiani, figli del Padre e fratelli in Cristo, per una
disposizione divina autoritativa, senza l’esercizio della libertà personale,
cioè senza convertirsi liberamente a Cristo. L’essere figlio di Dio segue
l’imperativo della conversione: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia
battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e
riceverete il dono dello Spirito Santo». Tutti quelli che hanno risposto con
la fede e la vita a questa predicazione di Pietro sono entrati nella
fraternità della prima comunità cristiana: ebrei ed ellenisti, schiavi e
uomini liberi, la cui diversità di origine e stato sociale non sminuisce la
dignità di ciascuno né esclude alcuno dall’appartenenza al popolo di Dio. La
comunità cristiana è quindi il luogo della comunione vissuta nell’amore tra i
fratelli. Tutto ciò dimostra come la Buona Novella di Gesù Cristo, mediante
il quale Dio fa «nuove tutte le cose», sia anche capace di redimere le relazioni tra gli uomini, compresa quella tra uno schiavo e il suo padrone, mettendo in luce ciò che entrambi hanno in comune: la filiazione adottiva e il
vincolo di fraternità in Cristo. Gesù stesso disse ai suoi discepoli: «Non vi
chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi
ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto
conoscere a voi».
Lett.1 Siamo consapevoli che molte persone ancora oggi sono vittime della
tratta di esseri umani, in molti modi e per ragioni diverse. Questo ci viene
ricordato dalle tante storie di sofferenza e di umiliazione di persone che
hanno vissuto questa esperienza e di quanti sono ancora ridotte in stato di
schiavitù. Siamo tutti chiamati a lavorare per creare un mondo più giusto e
umano, dove più nessuno sia costretto a vivere da schiavo.
Dopo ogni invocazione ripetiamo: Annunceremo il tuo Regno Signore!
Possa la dignità umana essere ripristinata in tutti coloro che sono stati comprati, venduti o rapiti, a scopo di lucro, da trafficanti senza scrupoli.
Per tutti coloro che sono costretti al lavoro forzato, nei campi, nelle miniere e nelle fabbriche, ridotti a strumenti di produzione e non più considerati
come esseri umani.
Per coloro che non possono tornare a casa a causa dello stigma della prostituzione, di malattie o vergogna, perché possano ricevere le cure appropriate, la comprensione e il sostegno nelle loro necessità.
Per le donne che rappresentano l'80 per cento delle persone trafficate, vit-
time di un processo di mercificazione per il piacere e il denaro a tutti i costi. Possano trovare un aiuto per riconquistare rispetto e dignità.
Per le vittime della tratta nelle nostre comunità e nei nostri Paesi. Perché
possiamo avere occhi per vedere e agire al fine di rendere le nostre comunità libere dalla schiavitù.
Per la conversione del cuore e della mente dei trafficanti di esseri umani e
di tutti coloro che beneficiano di tale mercato.
Perché tutti gli sforzi fatti per fermare la domanda che alimenta il traffico
di esseri umani abbia successo, ci rivolgiamo a Dio e cantiamo la preghiera
del Padre Nostro.
riflessione di MONS. VESCOVO
Cel.Io sono sicuro che né morte né vita, né angeli né altre autorità o potenze celesti, né il presente né l’avvenire, né forze del cielo né forze della
terra, niente e nessuno ci potrà strappare da quell’amore che Dio ci ha
rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore.
Lasciamo questo luogo di preghiera forti nella nostra fede e nella nostra speranza, poiché Dio nostro Padre ha fatto ogni cosa nuova in Cristo Gesù. Egli ci manda a testimoniare il suo amore, e a prendere il nostro posto nella creazione. Possa Dio, che conosce la nostra gioia, il nostro risentimento, il nostro dolore, guidarci sempre, e possiamo noi essere coraggiosi, rimanere fedeli, e vivere una vita degna della fede cristiana.
Dio vi benedica e torni sempre a donarvi le benedizioni del deserto: silenzio, acque fresche, ampi orizzonti, un cielo aperto e stelle per illuminare il vostro cammino quando è buio.
Possa la terra sotto di voi far danzare i vostri piedi e rendere forti le
vostre mani e riempire le vostre orecchie di musica e il vostro naso di
dolci profumi.
Possano i cieli sopra di voi riempire il vostro mondo di tenerezza e i vostri occhi di luce, possa infondere gioia nei vostri cuori e far sgorgare
un canto sulla vostra bocca.
CANTO: Pace sia Pace a voi
Pace sia, pace a voi: la tua pace sarà
sulla terra com’è nei cieli.
Pace sia, pace a voi: la tua pace sarà
gioia nei nostri occhi, nei cuori.
Pace sia, pace a voi: la tua pace sarà
luce limpida nei pensieri.
Pace sia, pace a voi: la tua pace sarà
una casa per tutti.
Pace a voi: sia il tuo dono visibile.
Pace a voi: la tua eredità.
Pace a voi: come un canto all’unisono
che sale dalle nostre città.
Pace sia, pace a voi…
Pace a voi: sia un’impronta nei secoli.
Pace a voi: segno d’unità.
Pace a voi: sia l’abbraccio tra i popoli,
la tua promessa all’umanità.
Pace sia, pace a voi.
Pace - e - e - e.