Buon lavoro don Vittorio - Parrocchia di Sarnico Bergamo

Buon lavoro
don Vittorio
ORARIO SANTE MESSE
SOMMARIO
1 Copertina: don Vittiorio Rota - Foto Silvano
2 Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici
3 Gli ex sindaci alpini
4 Editoriale: Donne e uomini capaci di Eucaristia
6 Camminare insieme per essere migliori
8 Lo sforzo della fede
9 Calendario e numeri utili
10 La comunità cristiana vive il mistero della morte
11 Questione di soldi - L'ingresso di don Luciano a Osio
12 Fotocronaca ingresso del nuovo parroco
14 Il sessantesimo di suor Giuliana
15 Consiglio Pastorale Parrocchiale
16L'arcobaleno
17 Azione Cattolica Bergamo settore adulti
18 Chiesa Universale
20 Chiesa Diocesana
22 Riflettiamo: Gioia e gesti in fedeltà al Vangelo
24 Riflettiamo: Non esiste la paura per l'uomo
26 XX anniversario del gemellaggio con Plan de Cuques
27 Laboratorio famiglie solidali
28 Ospite a Sarnico il coro di Porto Viro (Rovigo)
29 Il capogruppo degli alpini Paolo Ravelli
30 "Berghem dè sass" e "Sarnek dè preda"
32 Associazione Anziani e pensionati - Poesia "I Alpini"
34 Le pagine del Comune
39 AAA pulmino cercasi!
40 Monumento ai caduti della patria
41 Il Paese dei Balocchi: Spazio ai più piccoli
42 Habilita e Bergamoscienza 2014
44 Classi in festa: emozioni, ricordi e ...nostalgia
46 Attività dell'ASD Judo Sarnico
47 Un pomeriggio da non dimenticare
48 Come eravamo
50 Biblioteca Comunale - Neolaureata Elena Pezzini
51 Zanchi Giuseppe: scatti d'artista
52 Pinocchio: il Grande Musical, musiche dei Pooh
53 Anagrafe parrocchiale
54 I Braghì: al secolo la famiglia Mussinelli
Vigilia di Festa
ore 18.00 e ore 20.00 (Parrocchia)
Festivo
ore 8.00 (Parrocchia) - 9.00 (Ospedale)
9.30 - 11.00 -18.00 - 20.00 (Parrocchia)
Feriale
8.00 - 16.00 - 20.00 (Parrocchia)
Funerali
ore 15.15
Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da venerdì
28 novembre 2014. Si raccomanda l'invio degli articoli in word e
delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre lunedì
17 novembre 2014, a [email protected] o la
consegna presso la casa parrocchiale. Il materiale pervenuto oltre
il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese
successivo.
OTTOBRE
2014
Direttore responsabile: Giuseppe Valli - Amministrazione: don Vittorio Rota - Casa parrocchiale
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa e inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292
Redazione: don V. Rota, don L. Fumagalli, don G. Fiorentini, M. Dometti (Civis), R. Gusmini e S. Marini.
Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, G.Cadei, C. Casati, G. Dossi, E. Frattini, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina.
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Parrocchia
035 4262490
don Vittorio
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Oratorio
035 938827
don Loris
328 3932361
don Giuseppe 347 2659420
Sacrista
339 2087660
Centro pr. ascolto 035 910916
Sala Giochi (Meulì) 035 912107
Cine Junior
035 910916
Centro Quader 035 912420
Centro Famiglia 035 911252
Sito web: www.parrocchiasarnico.it
E-mail sito:
[email protected]
Sito C.SI.: www.csioratoriosarnico.it
E-mail C.S.I.: [email protected]
E-mail de “ilPorto:
[email protected]
E-mail parroco:
[email protected]
E-mail don Loris: [email protected]
E-mail don Giuseppe: [email protected]
E-mail sacrista: [email protected]
c/c postale Parrocchia: 49089303
Sito web Oratorio:
http://oratorio.parrocchiasarnico.it
85° del gruppo Alpini: la jeep dei sindaci - Foto San Marco
EDITORIALE
a cura del Parroco
DON VITTORIO ROTA
DONNE E UOMINI
CAPACI DI EUCARISTIA
Cosa rende uomo un uomo? Si è uomini da sempre, oppure lo si diventa? Perdonate se le domande
possono sembrare leziose, in realtà non è così. Proviamo a riflettere insieme: è la nascita nel “genere
umano” che ci rende già uomini (e donne, s’intende...) fin dall’inizio, oppure è il cammino di vita che
ciascuno compie fino ad arrivare ad un sufficiente
grado di maturità e responsabilità? Inoltre: si è, o
si diventa, uomini da soli; oppure insieme ad altri
compagni di viaggio?
Tutte queste questioni, poste così in poche righe, mi rendo
conto che possono sembrare distanti dalla quotidianità di ciascuno, ma in realtà le risposte che nel corso della vita elaboriamo a queste domande, decidono del nostro modo di stare
al mondo, di metter su famiglia, di educare i figli, di stare con
gli amici e anche di vivere la fede.
Il Vescovo Francesco ha appena consegnato a tutte le comunità della Diocesi di Bergamo la sua lettera per l’anno pastorale 2014 - 2015: «Donne e Uomini capaci di Eucaristia». Sin
dalle prime righe presenta il tema mettendolo in rapporto
con la vita comunitaria, estraniando così l’Eucaristia da quel
rapporto intimistico e personale in cui spesso viene relegata.
Prosegue dicendo: «Essere cristiani esige una comunità», così
come anche essere uomini esige una comunità, perché così
come si diventa cristiani solo dentro una comunità, allo stesso
si diventa uomini solo dentro una comunità educante che si è
presa cura delle nostre fragilità fin dai primi giorni della nostra
vita. Si diventa cristiani solo realizzando la propria umanità, e
si diventa uomini davvero quando si scopre il volto autentico
di Dio e si acquisisce la consapevolezza di cosa significa poterlo chiamare “Papà”!
Ripercorrere i temi della comunità cristiana, delle motivazioni
che la sorreggono e - perché no - anche delle fatiche che la
abitano, diventa così occasione per realizzare il nostro essere
uomini e cristiani secondo il Vangelo, capaci di farsi carico di
4 - IL PORTO OTTOBRE 2014
Carlo Tarantini: Chiesa tra cieli e nuova terra - 2012
questo angolo di mondo, di questa parte della storia che ci è
stata assegnata e capire che, mentre ci facciamo testimoni della bellezza di Cristo, aiutiamo anche le strutture economiche,
sociali e politiche a “umanizzarsi”, ad essere cioè strumento
di cura dei reali bisogni di tutti gli uomini e le donne che con
noi condividono il cammino della vita. Dice Papa Francesco
nella Evangelii Gaudium: «Anche se si nota una maggiore partecipazione di molti ai ministeri laicali, questo impegno non si
riflette nella penetrazione dei valori cristiani nel
mondo sociale, politico ed economico. Si limita
molte volte a compiti intraecclesiali senza un
reale impegno per l’applicazione del Vangelo
alla trasformazione della società. La formazione dei laici e l’evangelizzazione delle categorie professionali e intellettuali rappresentano
un’importante sfida pastorale» (n. 102).
Testimonianza e Fraternità diventano così i pilastri che segneranno il nostro cammino comunitario di quest’anno. Siamo chiamati a sostenere tutto ciò che già promuove questo stile di
vita e anche a cercare nuove forme - attuali - di
promozione umana attraverso occasioni d’incontro con chi vive ai margini e soffre in modo
più acuto la crisi della contemporaneità (che
non è solo economica!). E ancora a estendere
il nostro agire missionario anche verso chi non
conosce più il Cristo, o lo ha relegato ai margini
del suo agire.
Come cristiani siamo chiamati a fare questo attraverso due modalità che ci caratterizzano da
sempre: l’Eucaristia e la preghiera.
L’Eucaristia: il pane che riceviamo chiede che
diventiamo pane spezzato per coloro che incontriamo. Cristo che si dona a noi ci chiede di
diventare “cristi” che si donano agli altri. Gesù
è passato in mezzo agli uomini e alle donne
del suo tempo con piena consapevolezza delle
povertà di cui erano abitati. Non ha volto lo
sguardo altrove, non ha mai inteso costruire
una Chiesa di perfetti, ma ha invitato al banchetto i buoni e i cattivi che ha incontrato ai
crocicchi delle strade. L’Eucaristia ci porta an-
cora oggi proprio lì, verso quegli “imperfetti”
(a cui apparteniamo pure noi) che chiedono di
essere risollevati dalle proprie povertà (materiali e spirituali) che “disumanizzano” la vita.
La seconda modalità è la preghiera, intesa nella sua valenza più profonda: ovvero coltivare il
desiderio di Dio, di una relazione buona e significativa con Lui, capace di mostrarci un modo
nuovo di vivere, amare, gioire, soffrire e anche
morire. Sì, non temete questo verbo, perché se
l’amicizia con Dio è sincera deve saper affrontare anche la dura prova del limite a cui tutti
siamo sottoposti. Pregare è andare oltre. È gettare il cuore oltre ogni ostacolo nella certezza che il Signore raccoglie ogni nostro sforzo,
tentativo, supplica, e realizza ciò che chiediamo
soprattutto umanizzandoci, cioè tirandoci fuori
dai nostri egoismi invitti, dalle nostre eccessive
preoccupazioni per noi stessi, dalle nostre infinite paure a cambiare, a convertirci, a renderci
malleabili alla sua Grazia.
Quante cose... Saremo capaci di farle tutte?
Non so, davvero. So che insieme possiamo
molto più che da soli; so che il Signore ci chiede
questo cammino; so che non mancheranno le
fatiche... E infine so che possiamo sempre chiedere la potente intercessione di Maria. Carissimi sarnicesi, avete avuto la bontà di accogliermi
(con grandissima festa, e per questo vi ringrazio di cuore davvero tutti), nel giorno della festa della Madonna del Rosario, vi lascio allora
questa preghiera perché Maria ci accompagni
nei passi che siamo chiamati a fare insieme.
Buon cammino!
O Maria, Regina del Santo Rosario
che risplendi nella gloria di Dio come Madre di Cristo e Madre nostra
estendi a noi tuoi figli, la tua materna protezione.
Guida i nostri passi perché anche noi, seguendo insieme con te
il cammino di Cristo
diventiamo capaci di vivere con piena disponibilità gli eventi
della nostra salvezza.
Benedici le famiglie; dona ad esse la gioia di un amore fedele e fecondo
proteggi i bambini, i ragazzi e i giovani:
accompagnali nella loro crescita e nelle loro scelte.
Da’ serena speranza a chi vive nella vecchiaia, nella malattia e nel dolore.
Aiuta anche attraverso la nostra generosità
chi sperimenta la povertà, la solitudine e la disperazione.
Aprici, con la preghiera, alla luce divina
per leggere con te i segni della presenza
del tuo Figlio Gesù accanto a noi.
Amen.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 5
COMUNITÀ
a cura di
CIVIS - Foto San Marco
CAMMINARE INSIEME
PER ESSERE MIGLIORI
Il mio compito in questo numero era soprattutto quello di proporre la cronaca
della festa di domenica 5 ottobre, una giornata che per la nostra cittadina
è stata luminosa, ricca di emozioni, all’insegna della partecipazione e della
condivisione. Scrivendo l’articolo mi sono però reso conto che, commentando
l’arrivo del nuovo parroco, era comunque possibile scrivere la cronaca di una
festa di “accoglienza” ma, allo stesso tempo, fare alcune considerazioni ed
attraverso una lettera aperta a don Vittorio, dare una chiave di lettura, spero
condivisa, ad un evento così importante. Considerazioni personali, ovviamente;
6 - IL PORTO OTTOBRE 2014
si sa che “anche il demonio può citare
frasi della Bibbia a proprio vantaggio” e
comunque sono disposto ad accettarne
tutte le critiche, giuste o sbagliate che
siano.
Carissimo don Vittorio,
sarebbe stato forse un po’ ordinario iniziare
questo scritto con la benaugurante frase:
“Benvenuto a Sarnico don Vittorio”, la
riserverò magari, se necessario, più in là.
Dare il benvenuto non è difficile, meno
scontato è darle il benvenuto se poi,
concretamente, non avrà dalla nostra
comunità quella disponibilità che lei
sicuramente merita. Non voglio comunque
rischiare l’uso di questa espressione anche
perché qualche difficoltà la troverà di certo,
cosa che credo lei abbia già messo in preventivo
accettando la proposta del Vescovo di venire
a Sarnico: ci saranno persone che ancora
hanno nel cuore don Luciano, altre che non
hanno ancora dimenticato don Giovanni ed
altre ancora che rimpiangono addirittura
monsignor Pietro Bonassi; altre tireranno
fuori il meglio di loro stessi con un elenco
interminabile di “desiderata”: deve essere
simpatico ma essere anche serio, flessibile
ma assolutamente intransigente, offrire la
sua disponibilità a tutti ma continuare ad
essere attivo ed operoso, dimostrarsi un
buon predicatore ma nel modo più sintetico
possibile. E poi innovativo e tradizionalista
allo stesso tempo, deciso nelle scelte
che contano ma disponibile a prestare
attenzione e seguire scrupolosamente
il parere di tutti. In sintesi reclamano
un “Prevosto Superman”, in grado di
colmare i loro limiti, che faccia tutto
quello che vogliono sia fatto e, cosa
questa particolarmente gradita, che abbia
il dono dell’onnipresenza.
Tutta questa serie di aspettative fa però
dimenticare che lei è chiamato a fare una
sola cosa: amare Gesù e testimoniare il Suo
Vangelo lasciando inalterati tutti i pregi e i
difetti e mettendosi al servizio del prossimo
e degli ultimi in particolare, con le proprie
capacità e i propri carismi, qualunque essi
siano. Non avendo partecipato, non so se un
COMUNITÀ
“assaggio” di quanto ho affermato, lei l’abbia già potuto gustare nel
corso del pranzo organizzato in suo onore presso l’Oratorio.
La domanda più frequente che in questo periodo di attesa del suo
arrivo era sulla bocca di tanti concittadini diceva: «Ma com’el ol preòst
nöf ?». Personalmente sono convinto che prima di farsi un’opinione
su una qualsiasi cosa sia indispensabile avere sufficienti elementi per
analizzare un evento o, a maggior ragione, una persona. Partire
quindi col freno a mano opportunamente tirato può limitare il
rischio di sbagliare valutazione. Giudicare a sensazione, a pelle,
o per “sentito dire”, oltre che un errore lo ritengo un segno di
presunzione. Ognuno ha una sua storia a noi ignota e prima di
giudicare qualcuno bisogna calzare le sue scarpe, percorrere il
cammino che ha fatto, vivere il suo dolore, i suoi dubbi ed anche le
sue gioie; cadere là dove lui è crollato e risollevarsi come può aver
fatto lui. Ecco, solo allora, forse, si potrà giudicare.
Una cosa però nel giorno del suo ingresso a Sarnico
mi ha colpito in modo positivo: una sua ormai “ex
parrocchiana” venuta insieme a tanti altri da Caprino
Bergamasco per accompagnarla alla sua “prima” qui
da noi, alla domanda di un sarnicese su quale giudizio
la comunità del paese della valle San Martino si fosse
fatta di lei in questi sette anni, con commozione
ha risposto: «È un parroco “tosto” ma sempre
disponibile al dialogo, uno che sa fare il proprio
“mestiere” e che saprà farsi benvolere ed
apprezzare. Vogliategli bene come gliene
abbiamo voluto noi».
Credo don Vittorio che questa
affermazione riassuma in poche righe
la sensazione che lei, nostro nuovo
“Buon Pastore”, ha suscitato in molti
concittadini.
Una piazza Umberto I gremita di gente
che, attraverso le note gioiose del nostro
Corpo Musicale Cittadino, ha voluto
manifestarle il proprio affetto.
Ci siamo emozionati nel vederla scendere
dall’auto e dirigersi verso il palco delle
autorità dove era atteso dal delegato
vescovile don Gustavo Bergamelli, da quelli
che saranno i suoi primi collaboratori don
Loris e don Giuseppe, dalla rappresentanza
delle tante associazioni sarnicesi e dal suo
ormai ex sindaco Annibale Casati, primo
cittadino di Caprino il cui sguardo commosso
la diceva lunga sul ricordo da lei lasciato nei
suoi sette anni di attività pastorale prima di
“sbarcare” in riva al lago.
Indugiando ancora in tema di giudizi, sicuramente
le avranno detto che la nostra cittadina, pur
avendo una sua “anima”, allo stesso modo è un paese un po’
“complesso”, un’affermazione questa che non ritengo un difetto,
ma che lo può diventare se questa complessità non la si affronta
opportunamente “attrezzati” ed allora, viverla al meglio non le sarà
difficile. Questa “gemma splendente del Sebino”, come amiamo
definirla, è comunque allo stesso modo stimolante e certamente
migliore di quanto qualcuno la dipinge nel cicaleccio quotidiano e
in modo autolesionistico (rubando una frase di Enrico Letta “cupio
dissolvi”).
Ci è piaciuta la sua riflessione al termine della bella Celebrazione
Eucaristica di insediamento: la richiesta di aiuto a fare comunità
attraverso il mistero dell’Eucaristia, ne siamo convinti, non resterà
inascoltato.
Non dimenticando il mio dovere anche di cronista, a proposito di
comunità credo che non le sia sfuggito l'impegno di tante persone
che si sono date da fare per accoglierla degnamente. Celebrazioni
ben preparate dai sacerdoti e dal gruppo liturgico del Consiglio
Pastorale, impreziosite dal Coro Effatà sempre capace di creare
suggestive atmosfere, dal maestro Giancarlo Corna che con la
sua eccellenza musicale ha valorizzato il potenziale sinfonico e la
ricca tavolozza timbrica del nostro organo Callido ed infine, dal
quintetto del nostro Corpo Musicale che, con la potenza sonora
dei suoi ottoni, ha dato solennità alla celebrazione della sera, prima
della processione alla Madonna del Rosario che ha concluso, sotto
il suo segno misericordioso, la giornata di insediamento.
Non posso comunque concludere questo scritto nascondendole
che questo inatteso cambiamento ci aveva un po’ spiazzati anche
perché eravamo convinti che don Luciano, al quale sia chiaro
auguro lunga vita, lasciasse la nostra cittadina in maniera diciamo
“…diversa”, allo stesso modo i suoi predecessori. L’idea che l’uomo
sceso tredici anni fa dai monti di Schilpario, rimanesse sempre con
noi era ormai maturata in tutta la comunità. All’inizio eravamo
obiettivamente arrabbiati. Don Loris, don Giuseppe ed anche lo
stesso don Luciano, nei mesi successivi ci hanno però ricordato
che questi avvicendamenti promuovono l’autentica comunione
fra i presbiteri, i diaconi e i fedeli cercando prima di tutto il bene
complessivo della nostra Diocesi.
Le difficoltà del Vescovo inoltre sono molte, l’obbedienza dei preti
ad esempio, non è un voto, ma un impegno tant’è che c’è chi,
creando qualche difficoltà, a volte dice “no”. Ma lei don Vittorio
è qui e questo significa che ha detto “sì” e per noi significa molto,
in quanto anche noi laici spesso non rispondiamo positivamente
alle “chiamate” a causa dei problemi della famiglia, del lavoro e
della fatica… Ecco perché dobbiamo ringraziare il Signore per
la sua presenza alla guida della nostra comunità, in un momento
in cui «la messe è abbondante ma sono pochi gli operai». Il
nostro benvenuto don Vittorio glielo faremo attraverso nostri
gesti quotidiani, sostenendola nella tua missione pastorale senza
pretendere da lei la perfezione perché, diciamocelo apertamente:
neppure noi siamo perfetti!
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 7
LITURGIA
a cura di
DON GIUSEPPE FIORENTINI
LO SFORZO
DELLA FEDE
Quasi una catechesi
battesimale
Entrare nel cuore dell'Assemblea richiede uno
sforzo, ma non fisico né di comportamento,
bensì lo sforzo dello sguardo che desidera.
Così dicevamo in questa rubrica nel numero
estivo, così abbiamo imparato a vivere, nei
simboli, nella grandiosa e solenne esperienza
liturgica dell'ingresso del nostro nuovo parroco
don Vittorio il 5 ottobre scorso.
Lo sforzo del desiderio, ci ricordava san
Bonaventura, non ha la sua efficacia nella nostra
semplice buona volontà, e meno che mai nelle
tante cose imparate o sapute. Il desiderio
ci fa entrare nel cuore dell'Assemblea se
rispondiamo all'invito dello Spirito: «non
sappiamo infatti come pregare in modo
conveniente, ma lo Spirito stesso intercede
con gemiti inesprimibili» (Rm 8, 26). Lo Spirito
ci chiama per primo, è Lui che ci tocca e
risveglia in noi la nostalgia di Dio. Chi ha fatto
l'esperienza dello Spirito può capirlo: «è questo
un fatto mistico e straordinario che nessuno
conosce se non chi lo riceve. Lo riceve solo chi
lo desidera, non lo desidera se non colui che
viene infiammato dal fuoco dello Spirito Santo,
che Cristo ha portato in terra» (Bonaventura
da Bagnoregio, "Itinerario della mente a Dio",
Cap. 7, 1. 2. 4. 6; Opera omnia, 5, 312-313).
Provo a dare voce ad alcune obiezioni.
Come è possibile tutto ciò? Come posso fare
uno sforzo del desiderio, se il desiderio deve
essere provocato dallo Spirito? Infatti, se voglio
entrare nel cuore di Dio, sto desiderandolo. Ma
mi sarebbe impossibile desiderarlo se lo Spirito
non mi infiammasse. Ma se mi sento lontano da
Dio, o non ho tanta voglia di accostarmi a Lui,
significa che lo Spirito si è dimenticato di me? E
se è così, come potrei essere salvato?
La risposta più efficace me l'hanno data, il
giorno di san Giovanni XXIII, i miei due nipotini
Stefano e Michelangelo. Nel momento in cui si
8 - IL PORTO OTTOBRE 2014
sono presentati alla Chiesa per ricevere il Battesimo. Dormivano. E
si fidavano, ciascuno del proprio papà e della propria mamma, e dei
padrini.
Dormivano e si fidavano. In braccio. Questa è la loro esperienza dello
Spirito. Quando lo Spirito ci infiamma e ci fa ardere di desiderio di
Dio, ci attrae con legami di fiducia, di pace. Se ci sforzassimo noi di
darci pace e di fidarci, non ci riusciremmo mai, perché il nostro sforzo
tende sempre a sfuggire o a possedere la realtà, non ad ascoltarla e
riceverla. Il nostro sforzo, troppo spesso, è effetto della paura e della
miseria, delle ferite e della bramosia.
Lo sforzo che voglio imparare dai miei nipotini, invece, è quello
inscritto da Dio nella nostra natura (il giorno della creazione) ed
esaltato da Gesù nella nostra storia (il giorno della Croce e della
Risurrezione): lo sforzo di abbandonarmi a Colui che finora mi ha
dato tutto, accompagnato dai Suoi testimoni. Anche quando avrei
paura, anche quando "è una cosa che non mi sento dentro", anche
quando non vedo o non capisco.
Stefano e Michelangelo mi hanno insegnato lo sforzo della fede. Spero
di impararlo. Insieme a voi.
Intanto, buon... No! Non "buono sforzo" (sarebbe banale).
Buona Fiducia! MmFm
NOVEMBRE 2014
MAR 04 ore 20.30 Incontro gruppo La Casa a Villongo S.F.
VEN 07 ore 16.30 Adorazione del primo venerdì del mese
SAB 08 Raccolta viveri Caritas
DOM09 Raccolta viveri Caritas
ore 9.30 Presentazione bambini della Prima Comunione e Family Day
ore 14.30 Convegno diocesano catechisti in seminario
LUN10ore 20.45 inizio WE CARE - scuola di politica delle Acli
MAR 11 ore 20.30 incontro formativo gruppi missionari vicariali
GIO 13 ore 20.45 Consiglio Pastorale Vicariale
NUMERI UTILI
UFFICI COMUNALI
tel. 035 924111 - fax 035 924165
VEN 14 ore 20.45 Serata a ricordo di don Volpi al cine Junior
DOM16 ore 18.00 Everybody adolescenti
MAR 18 ore 20.45 Riunione II elementare della catechesi
MER 19 ore 20.00 Ufficio Comunitario
SAB 22 ore 20.00 Messa con cori del Vicariato
DOM23 ore 9.30 Presentazione ragazzi della Cresima e "Family Day"
ore 11.00 Messa di Santa Cecilia con Banda
SAB 29 ore 15.00 Ritiro spirituale per adulti in oratorio
DOM30 Prima di avvento e giornata per il Seminario
PROTEZIONE CIVILE
Sede operativa: tel. 035 911893
Responsabile operativo: tel. 338 5467160
e.mail: [email protected]
Uffici Amministrativi (anagrafe)
tel. 035 924126
da lunedì a venerdì 9.00 -12.30
lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30
Ufficio Tecnico Comunale
Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145
Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 924148
Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846
da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00
Ufficio assistente sociale tel. 035 924152
lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30
Ufficio tributi tel. 035 924112
lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30
Foto Gian Attilio Valli
EMERGENZA
Ambulanza - Carabinieri - Vigili del fuoco - Polizia: tel. 112
Caserma Carbinieri: tel. 035 910031
Guardia medica: tel. 035 914553
Ospedale: 035 3062111
Farmacia: 035 910152
orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30
BIBLIOTECA COMUNALE
tel. 035 912134
Lunedì chiuso
Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00
Giovedì 09.00-12.30 /15.00 -19.00 Venerdì 15.00 -19.00
Sabato 09.00 -12.30 / 15.00 - 17.00
OTTAVARIO DEFUNTI
LA COMUNITÀ CRISTIANA
VIVE IL MISTERO
DELLA MORTE
In Crist
ot
rifulge
a noi la uo Figlio, nost
ro sa
sper
e se ci
rattrist anza della bea lvatore
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reparat la dimora di q ormata;
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itazione esto esilio te
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Nei giorni d’uscita de “il Porto” anche la nostra parrocchia celebrerà la solennità di tutti i Santi e la commemorazione dei defunti, come da tradizione, con l“Ottavario di preghiera e di suffragio per i
defunti”.
Otto giorni dedicati a riti e preghiere a corollario di queste solennità religiose, nei quali è possibile ottenere
l'indulgenza plenaria applicabile ai defunti, a partire dal mezzogiorno del 1 novembre fino a tutto il 2
novembre visitando una Chiesa; a questo si aggiungono le tre solite condizioni: confessione, comunione e
preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (Pater, Ave, Gloria).
Queste tre condizioni possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti il 2 novembre.
Nei giorni dall’1 all’8 novembre chi visita il cimitero e prega per i defunti può lucrare una volta al giorno l’indulgenza plenaria, applicabile ai defunti, alle condizioni di cui sopra.
Programma "Ottavario defunti"
Sabato 1 novembre "Tutti i Santi":
Sante Messe ad orario festivo
ore 15.00 vespri in chiesa e processione al cimitero con ore 15.00 al cimitero
ore 18.00: SOSPESA
preghiera e benedizione di tutte le tombe
ore 20.00 in chiesa parrocchiale
Domenica 2 novembre "Giornata dei Defunti":
da lunedì 3 a venerdì 7 novembre
Sante Messe
ore 8.00 in chiesa parrocchiale
ore 8.00 in chiesa parrocchiale
ore 14.30 al cimitero
ore 9.00 in ospedale
ore 16.00 SOSPESA
ore 9.30 in chiesa parrocchiale
ore 11.00 al cimitero (con ricordo caduti di tutte le guerre) ore 20.00 in chiesa parrocchiale
10 - IL PORTO OTTOBRE 2014
a cura del
CONSIGLIO PARROCCHIALE AFFARI ECONOMICI
RESTAURI
QUESTIONE DI SOLDI
Durante il terzo trimestre 2014 le offerte pervenute alla parrocchia
registrano l’importo di:...............................................................................................................................
Euro
30.273,00
che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di:..................................
e ai depositi infruttiferi (prestiti) dei privati di: .............................................................................
Euro
Euro
1.360.983,00
155.000,00
al 30 Settembre 2014 ammontano a: ..........................................................................................
Alla stessa data risultano spesi:........................................................................................................................
__________________________________________________________
SITUAZIONE DEBITORIA AL 30 SETTEMBRE 2014
- debito verso i fornitori per il restauro ..................................................................................................................
- debito residuo del mutuo (dopo la 13a rata pagata su 40 rate totali da pagare)............
- debito bancario del fido di conto corrente..........................................................................................
- debito verso privati per PRESTITI (vedi sopra).................................................................................
Totale debiti con varie scadenze ammontanti al 30 SETTEMBRE 2014:.............
Euro 1.546.256,00
Euro 3.320.000,00
____ ____________
Euro
Euro
Euro
Euro
Euro
67.506,00
694.077,00
387.094,00
155.000,00
1.303.677,00
Anche per questo trimestre è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito con qualsiasi somma, esprimendo comunque il
desiderio di mantenere l'anonimato. In particolare da segnalare:
- le persone ammalate che non lasciano mai mancare il loro contributo.
- l’associazione A.I.D.O.
- Fondazione del Credito Bergamasco
Ci permettiamo rammentare che oltre alle offerte, sono ben accetti anche i PRESTITI PRIVATI, che permettono di evitare l’utilizzo del
fido bancario, facendo risparmiare alla parrocchia una bella cifra di interessi.
INGRESSO DI DON LUCIANO A OSIO SOTTO
Foto Silvano
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 11
FOTOCRONACA
12 - IL PORTO OTTOBRE 2014
a cura di
SILVANO MARINI
FOTOCRONACA
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 13
EVENTI
a cura di
CIVIS
IL SESSANTESIMO DI
SUOR GIULIANA
Gesù sempre al centro della
sua vita
Quest’anno la nostra suor Giuliana, al secolo Adelina Dossi, festeggia il sessantesimo anniversario
della sua consacrazione.
Dico “nostra” anche se da qualche anno è in “esilio” presso
l’ex casa del fanciullo a Gazzaniga ed anche lì, in questo ridente paese della media Valle Seriana, è riuscita a farsi voler
bene da tutti per la sua spontaneità e per quella serenità
interiore che traspare dalle sue parole, ma prima ancora dal
suo volto e dai suoi occhi vivaci.
Sessant’anni sono un lungo pezzo di storia della sua vita ed
abbozzando un ideale bilancio di questo tempo, ricco di quei
tanti «Eccomi!» che continua a ribadire con fervore, oggi più
che ieri, si può con certezza affermare che dalla scelta di
offrire la sua vita al Signore e ai fratelli e vivere quella semplicità e radicalità evangelica - folle agli occhi degli uomini, ma
di cui papa Francesco si è fatto ambasciatore - ha ricevuto
molto dimostrandosi, allo stesso modo, di essere sempre
pronta a fare ciò che il Signore le chiede.
Chi la conosce bene sa che per Suor Giuliana, Gesù è sem-
pre stato al centro della sua vita, consapevole che solo camminando al suo fianco, potrà sempre trovare l’aiuto che sta
cercando. Vedere il suo volto nei fratelli rende più forti e
invita a fare tutto con più gioia.
«Dobbiamo essere in grado di prendere tutto quello che ci accade come un’opportunità che ci viene offerta» diceva madre
Teresa di Calcutta.
La gioia di questo anniversario suor Giuliana l’ha condivisa
domenica 19 ottobre presso l’Istituto con dodici sue compagne di viaggio (50, 60 e 70 anni dalla Professione di Fede)
che, come lei anni fa, consegnarono la loro giovinezza a Dio.
Una festa semplice e gioiosa in linea con l’austerità del luogo
ma molto suggestiva e con sentita partecipazione da parte
di tutti.
Elena Gallo con la sua meravigliosa voce ha commosso i presenti cantando una significativa ”Ave Maria di Schubert”, così come
hanno emozionato i cugini Bonardi con violino ed organo.
Un momento al di fuori della quotidianità per ringraziare
quanti l’hanno sostenuta e amata in questi anni e che l’hanno accompagnata nel cammino di crescita e di maturazione
spirituale, aiutandola a superare i momenti difficili della vita.
Ma prima che a tutti gli altri il suo “grazie” suor Giuliana lo
vuol cantare al Signore, al Dio ricco di grazie e di misericordia, che l’ha chiamata, l’ha amata e che ogni giorno la accoglie
nel Suo grande Amore.
“Il frutto del silenzio è la preghiera
Il frutto della preghiera è la fede
Il frutto della fede è l'amore
Il frutto dell'amore è il servizio
Il frutto del servizio è la pace”.
Madre Teresa di Calcutta
14 - IL PORTO OTTOBRE 2014
nomici). La prima parte dell'incontro è stata
dedicata alla lettura e al commento del terzo
capitolo (Il Volto: luci ed ombre dell'assemblea
eucaristica) della lettera pastorale 2014-2015
dal titolo: "Donne e uomini capaci di Eucaristia", proposta da S.E. il Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi.
(Il testo completo è pubblicato e scaricabile
dal sito web della nostra parrocchia www.parrocchiasarnico.it)
È stato un importante momento di riflessione
e di confronto, l'Eucaristia è il fondamento, la
fonte e l'apice del nostro essere cristiani ma il
volto della sua celebrazione e della comunità
che la celebra, pur essendo illuminato da molte luci, rileva anche alcune ombre.
Il Consiglio, dopo aver valutato positivamente l'impegno di
tutti nel saluto per la partenza di don Luciano e per i festeggiamenti al nuovo parroco don Vittorio, ha stilato il programa cura della REDAZIONE - Vignetta di RENATO SANTIN
ma per l'Ottavario dei Defunti che troverete in questo numero a pag. 10.
Giovedì 9 ottobre si è riunito il Consiglio Pastorale Par- Il Consiglio ha inoltre nominato all'unanimità Anna Maria
rocchiale presieduto, per la prima volta, dal nuovo parro- Rossi quale membro designato dalla Parrocchia nel Consiglio
co don Vittorio Rota che, dimostrando grande rispetto nei di Amministrazione della Scuola Materna Faccanoni.
confronti dei rappresentanti dei vari gruppi, ha riconfermato Una conferma che premia l'impegno e l'attenzione che Anna
per un anno la composizione del Consiglio stesso, così come ha sempre dimostrato nei confronti di questa importante istiquello del CPAE (Consiglio Parrocchiale per gli Affari Eco- tuzione.
CONSIGLIO PASTORALE
PARROCCHIALE
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 15
L'ARCOBALENO
a cura della
REDAZIONE
DAL CORO COENOBIUM
Pubblichiamo lo scambio di e-mail fra don Giuseppe
e il signor Stefano Frighetto, responsabile del coro
Coenobium che ha allietato il saluto al parroco don
Luciano venerdì 19 settembre.
...approfitto per ringraziarLa ancora una volta, a nome di
tutto il coro, per la gentile accoglienza e la cordiale ospitalità presso la Vostra comunità. Grazie a tutti di cuore!
Ecco la risposta di don Giuseppe:
Tutta la nostra comunità vi ringrazia per la bellezza che
ci avete fatto gustare, e per il cuore che avete speso a
servizio della nostra fede.
Vi auguriamo di continuare con entusiasmo a percorrere
questa Strada. Cordialmente.
KIWANIS CLUB DEL SEBINO
Giacomino Abrami di Castelli Calepio è il nuovo presidente
del Kiwanis club "Del Sebino" per l'anno sociale 2014-2015.
Il passaggio delle consegne tra il past presidente Diego Busatta
e Giacomino Abrami è avvenuto il 27 settembre scorso alla
presenza di soci, colleghi ed amici presso il "Cocca Hotel".
Nel suo saluto il neo presidente ha detto: «Se guardare avanti
è necessario, guardare alla storia della nostra crescita è indispensabile, ci aiuta a riscoprire
quei valori che, anche se insiti naturalmente nel nostro DNA, erano diventati punti fermi del
vivere, non solo kiwaniano, ma anche a livello di famiglia, di lavoro e di atteggiamenti nei
confronti del nostro prossimo. La denominazione Kiwanis club Del Sebino dal 1° gennaio
è cambiata in Kiwanis club Del Sebino Onlus. Essere Onlus è un modo “istituzionale” per
garantire la serietà del nostro operato per tutti coloro che, credendo nel nostro Progetto,
vorranno sostenerci in modo semplice e chiaro godendo delle agevolazioni fiscali previste».Il
presidente ha concluso presentando il nuovo service per l'anno sociale a favore dell'Isituto Angelo Custode di Predore.
IL GRUPPO ALMA SERENA
CONCERTO NELLA CHIESETTA
DEI SS. NAZARIO E ROCCO
Un tuffo negli eventi dell'estate appena trascorsa...
Tra flauti, cornamusa, ghironda e percussioni: lo
strabiliante concerto del gruppo Alma Serena
(Serenità d'animo) ci ha deliziato con musiche vocali e strumentali, sacre e profane, profuse nell'incantevole atmosfera della Chiesa dei SS. Nazario
e Rocco a Sarnico.
I nostri complimenti agli strumentisti coordinati
dal nostro maestro Roberto Bottino.
16 - IL PORTO OTTOBRE 2014
AZIONE CATTOLICA
BERGAMO
SETTORE ADULTI
ASSOCIAZIONI
a cura di
VITTORIA CARMINATI
INIZIATIVE DIOCESANE DI SETTORE
ANNO ASSOCIATIVO 2014-2015
Azione Cattolica Diocesana
Via Zelasco, 1 Bergamo
www.azionecattolicabg.it
[email protected]
“LA BREZZA LEGGERA”
laboratorio di lectio
condivisa
“LA BUSSOLA"
lncontri di discernimento
comunitario
“LE QUERCE DI MAMRE"
Proposta di un metodo che può essere
poi rivissuto in parrocchia, tra famiglie,
in casa...
Riflessioni sulle tematiche del bene
comune e sulla vita adulta
Riflessioni sulla propria vocazione nella
vita adulta e per aiutare a pensare ad una
progettualità per i gruppi parrocchiali
Sabato 18 OTTOBRE 2014
Sabato 15 NOVEMBRE 2014
Domenica 25 GENNAIO 2015
Domenica 22 FEBBRAIO 2015
presso il santuario della Madonna
dei campi a Stezzano dalle ore
17.00 alle 20.30.
Alle 19.00 i vespri.
A seguire la cena, condividendo
quanto ognuno ha portato.
La conclusione, alle 20.30 circa
con un momento di preghiera
assieme ai bambini.
presso il santuario della Madonna
dei campi a Stezzano dalle ore
8.45 alle 12.00. A seguire è
possibile pranzare tutti insieme,
condividendo in amicizia quanto
ciascuno può portare, secondo
lo stile di fraternità già collaudato.
Come sempre durante l’incontro
viene garantito un servizio di
accoglienza anche per i bambini,
che si riuniranno ai genitori per
la messa e il pranzo educatori
dell’ACR.
Venerdì 24 OTTOBRE 2014
Venerdì 28 NOVEMBRE 2014
Venerdì 23 GENNAIO 2015
Venerdì 27 FEBBRAIO 2015
Venerdì 24 APRILE 2015
dalle ore 15.00 alle 17.00 in
centro diocesano.
Per i bambini e ragazzi sono
previste delle attività con gli
educatori dell’ACR.
Cammino diocesano
adultissimi
ESERCIZI SPIRITUALI
QUARESIMA
14-15 MARZO 2015
Casa Stella Mattutina
ROTA IMAGNA
Per informazioni su tutte le attività
rivolgersi a Vittoria Carminati.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 17
CHIESA UNIVERSALE
da AVVENIRE
Matrimonio, pietra angolare
dell’Europa
Erdö: dicotomia tra prassi e cultura
Ouellet: famiglia misura di civiltà
La famiglia è ancora di casa in Europa? L’interrogativo è al centro della
Assemblea generale del Ccee. Una riflessione corale, quella dei presidenti delle 33 Conferenze episcopali. Ma soprattutto un porre l’accento su alcune questioni fondamentali di stretta attualità.
A partire dalle constatazioni del cardinale Marc Ouellet, prefetto della
Congregazione per i vescovi, intervenuto alla sessione inaugurale, che
«la famiglia è il barometro dello stato di salute di una cultura» e che
il Sinodo deve essere libero di esprimersi senza «indebite pressioni».
Alla sua voce si è aggiunta quella del cardinale presidente del Ccee, il
primate d’Ungheria, Peter Erdö, secondo cui «il contesto europeo presenta molti elementi contradditori tra loro», primo tra tutti il divario
tra il desiderio di famiglia di moltissimi cittadini e la cultura dominante
che spinge in senso opposto.
«E allora – si è chiesto il cardinale – se la famiglia è un’istituzione e il
matrimonio un valore così importante, perché questa dicotomia tra il
desiderio di tanti europei e la prassi attuale?».
A tal proposito anche il presidente della Cei e vicepresidente del Ccee,
cardinale Angelo Bagnasco, ha sottolineato: «La famiglia dovrebbe qualificare e fondare l’Europa casa di popoli e di storie, che si riconosce
nelle sue origini, che non si vergogna dei suoi valori religiosi e umanistici, che non cede alle pressioni ideologiche, che non snatura l’uomo e la
sua sorgente naturale, la sua prima scuola di virtù e socialità».
In sostanza la prossimità anche cronologica al prossimo Sinodo dei vescovi ha fortemente indirizzato il dibattito all’interno dell’Assemblea,
fin dalle sue prime battute. Al punto che Ouellet, nel suo saluto, ha
sottolineato: «In quanto membri delle conferenze episcopali da secoli
le più impegnate nella diffusione del cristianesimo, credo che voi abbiate un ruolo speciale da giocare al Sinodo.
Possiate in questa Assemblea – è stato l’augurio del porporato – imprimere uno sviluppo alla visione compassionevole e complessiva,
auspicata da Papa Francesco, che aiuterà a superare la rassegnazione
che accompagna i fenomeni di oblio, di eclissi o di rigetto delle radici
cristiane dell’Europa». «La Chiesa, - ha notato Erdö – nel passato e nel
presente ha fatto e sta facendo molto in questo campo, richiamando
ciò che sta alla base del nostro amore per la cellula fondamentale della
società: la persona di Cristo stesso».
Ma molto resta da fare, soprattutto nel campo dell’educazione dei giovani. «Questa è davvero un’urgenza per l’Europa».
18 - IL PORTO OTTOBRE 2014
In Nigeria i figli del Murialdo
«Un segreto per aprirsi? Relazioni più
che organizzazione»
Dopo la Guinea Bissan, la Sierra Leone e il Ghana dallo scorso agosto i
Giuseppini del Murialdo sono presenti anche in Nigeria.
Lo ha annunciato don Mario Aldemagni, padre generale del congregazione di San Giuseppe, con una lettera inviata ai confratelli e alla famiglia murialdina per spiegare le motivazioni dell’apertura di una nuova
comunità in un Paese dove la Chiesa è soggetta alle persecuzioni del
fondamentalismo islamico. «Oggi siamo pochi, anziani in molti luoghi, con
risorse anche economiche che scarseggiano. Ma le scelte missionarie non
nascono dall’abbondanza dei mezzi e delle persone, ma dalla generosità e
dal coraggio, dall’impegno a vedere i bisogni dei fratelli». Don Aldemagni
aggiunge che, quando ha annunciato l’apertura della comunità in Nigeria,
qualche giovane confratello gli ha fatto sapere che è pronto a partire.
«Uno slancio che mi ha commosso perché è in linea con lo spirito con
cui abbiamo deciso di lanciarci in questa nuova avventura: rispondere
all’invito di Papa Francesco ad andare nelle periferie del mondo come
la Nigeria per dar segni di speranza laddove c’è disperazione». La nuova
comunità Giuseppina si insedia a sud della Nigeria, ad Ibadan, una città di
3.600.000 abitanti ad ovest della capitale Lagos. Nella diocesi operano
circa 200 sacerdoti e 20 congregazioni religiose. «Abbiamo scelto Ibadan
– prosegue don Aldemagni – perché c’è un Istituto Teologico intercongregazionale, retto dai padri domenicani, dove potranno inserirsi per lo
studio della teologia i nostri fratelli africani. La nostra intenzione è di
avviare una comunità di servizio pastorale e carismatico giuseppino, nella
quale potranno inserirsi i nostri studenti di teologia. Il progetto inizia con
pochi mezzi: per ora abbiamo affittato una casa dove vivono per ora due
confratelli e due studenti africani». La scelta della Nigeria ha anche un’altra motivazione: «Si potrebbe dire che il Signore ci ha preceduto mandandoci delle vocazioni da questo paese, nel quale finora non siamo stati
presenti: nel prossimo dicembre nelle loro rispettive diocesi di origine
saranno ordinari sacerdoti John e Manasse, i primi due confratelli nigeriani che si sono formati nella nostra missione in Ghana. Un altro segno che
la Nigeria ci attende nella prospettiva – che ormai è quasi realtà – che le
nostre comunità africane camminino con le loro gambe, con giuseppini
africani». «Il progetto Nigeria- conclude- è una nuova spinta missionaria:
vogliamo coinvolgere tutta la famiglia murialdina nella volontà di rilanciare
la missionarietà come scelta di tutti».
CHIESA UNIVERSALE
Il coraggio di essere
missionari
Il Papa: «mettiamoci in cammino con
il "Dio delle sorprese"»
Parrocchie, fuori dall’abitudine
Essere Chiesa “in uscita”. Papa Francesco non si stanca di raccomandarlo.
Ma come si fa nel concreto a incarnare questo stile? Lo abbiamo chiesto
a monsignor Guido Fiandino, vescovo ausiliare di Torino che ha scelto
di dedicarsi a una parrocchia, quella della Beata Vergine della Grazie alla
Crocetta.
Eccellenza, lei è vescovo e parroco. Un compito difficile? Preferisco dire “impegnativo”, ma affascinante. La parrocchia, cioè i parrocchiani, vanno anzitutto accolti e amati, così come sono. Gesù faceva così.
Parafrasando don Bosco, si potrebbe dire che “la pastorale è un fatto di
cuore”. Se è così, la parrocchia non si poggia anzitutto sull’organizzazione
ma sulla relazione con Dio e con tutti i figli di Dio. La gente deve percepire
che il parroco è di tutti e per tutti e non solo di chi e per chi gli gravita
abitualmente attorno.
Il Papa esorta ad abbandonare il criterio del “si è sempre fatto così”. Come cerca di rispondere? Col criterio del conservando
renovare. La storia di una comunità va sempre rispettata. Non sarà il
parroco a dire “or si fa così” ma a coinvolgere il Consiglio pastorale nella
verifica del passato e nella programmazione del futuro.
L’«evangelii gaudium» chiede di essere creativi e audaci.
Cosa dovrebbe cambiare nel fare pastorale? La prima creatività
è chiedere luce allo Spirito Creatore, e poi attuare un’evangelizzazione
che propone e non impone, che invita e non costringe, e che rispetta i
tempi delle persone.
I giovani rappresentano una sfida. Cosa bisogna fare? Anzitutto
credere nei giovani, facendo leva sulle ricche potenzialità che possiedono,
avere il coraggio di fare proposte alte, esigenti, pur rispettando i tempi di
ciascuno. Molto dipenderà dalla credibilità degli adulti. I giovani rappresentano una speranza più che una sfida.
Aprire le porte e i cuori a tutti, non escludere nessuno. Cosa
significa in concreto? Significa riproporre lo stile di Gesù, capace di
essere accogliente ed esigente nel medesimo tempo. Anche chi non realizza in pieno il dettato evangelico però non dovrà mai sentirsi escluso ma,
come persona, sempre accolto. D’altra parte, chi di noi vive integralmente
il dettato evangelico?
Nell’«Evangelium gaudium», il Papa dedica spazio al tema
delle omelie… Papa Francesco anche in questo vede giusto. Per la
maggior parte dei fedeli l’unico messaggio evangelico, l’unico volto della
Chiesa, lo percepiscono nelle nostre celebrazioni. Ma penso ai cristiani
che ogni domenica sono in ascolto dell’omelia. Di lì possono, dovrebbero
attingere luce e guida per il loro cammino spirituale.
Due opposte visioni della fede, due modi di intendere il rapporto con
Dio e con gli uomini. Papa Francesco ha ulteriormente arricchito il suo
pensiero sulla Chiesa attraverso una forte dicotomia., Da un lato, in San
Pietro nella Messa di ringraziamento per la canonizzazione di Francesco
de Laval e di Maria dell’Incarnazione, Bergoglio si è soffermato sull’opera dei missionari, che «hanno avuto il coraggio di “uscire” per le strade
del mondo con la fiducia nel Signore che chiama». Dall’altro lato, Papa
Francesco ha posto i dottori della legge, che “erano chiusi” e perciò «non
capivano i tanti segni che faceva Gesù e che indicavano che il tempo era
maturo». «I missionari- ha spiegato il Papa nella Messa in onore dei due
santi considerati i fondatori della Chiesa del Québec – sono coloro che
docili allo Spirito Santo, hanno il coraggio di vivere il Vangelo. I missionari
hanno rivolto lo sguardo a Cristo crocifisso, hanno accolto la sua grazia
e non l’hanno tenuta per sé». Così, ha aggiunto il Pontefice, «è la vita di
un missionario e di una missionaria…per finire poi lontano da casa, dalla
propria patria: tante volte uccisi, assassinati! Come è accaduto in questi
giorni per tanti fratelli e sorelle nostri». Scegliendo di «uscire», di partire
per portare il Vangelo, ha sottolineato ancora Papa Francesco, i missionari
«hanno fatto tanto bene alla Chiesa, perché se la Chiesa si ferma e si chiude si ammala, si può corrompere, sia con i peccati sia con la falsa scienza
separata da Dio, che è il secolarismo mondano». Per Bergoglio, inoltre, «i
missionari hanno servito la missione della Chiesa, spezzando ai più piccoli e
ai più lontani il pane della Parola e portando a tutti il dono dell’inesauribile
amore, che sgorga dal cuore stesso del Salvatore». Poi, Papa Francesco si è
soffermato sulla richiesta dei dottori della legge a
Gesù di «un segno
straordinario». Non capivano,
infatti «i segni del tempo»,
perché «erano chiusi nel
loro sistema, avevano
sistemato la legge benissimo, un capolavoro».
La spiegazione di questo
atteggiamento, secondo il
Papa, sta nel fatto che essi
«avevano dimenticato che Dio
è il Dio della legge, ma è il Dio
delle sorprese, che Dio è sempre
nuovo». In secondo luogo essi «avevano
dimenticato che loro erano un popolo in cammino. E quando un popolo è in cammino, trova
sempre cose nuove, cose che non conosceva». I
dottori della legge non avevano capito che «se
la legge non porta e non ci avvicina Gesù Cristo, è morta. E per questo Gesù li rimprovera
di essere chiusi, di non essere aperti al Dio delle
sorprese».
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 19
CHIESA DIOCESANA
da L'ECO DI BERGAMO
«Diamo fiducia ai giovani, chiedono responsabilità»
Molte le proposte degli Uffici pastorali,
ma occorre metterle in rete e offrire
un percorso organico di fede e impegno
a chi è ormai adulto
In modo diverso, molti Uffici pastorali incrociano le generazioni dei venti –
trentenni. Molti di loro hanno «scarpinato» da Assisi a Roma e colto il bisogno
di raccordare quello che già si fa, ma che non sempre è offerto in forma
organica. «Abbiamo registrato nei partecipanti al pellegrinaggio – dicono – il
desiderio di uscire dalla condizione di “adulti dimezzati”, provocata dai tempi
allungati dello studio e poi dallo stato verso il lavoro e la copia. Una condizione
che si riflette anche sulla vita di fede». Nasce così la necessità di accompagnare in modo adeguato persone che chiedono punti di riferimento «che
però non possono più avere modalità educativa, ma partecipativa, perché si
è tutti adulti». I sacerdoti ammettono che «i giovani sono poco seguiti, perché lo sforzo delle parrocchie in questi anni si è concentrato sui piccoli e gli
adolescenti». Per don Cristiano Re (Pastorale sociale e del lavoro), «la vita
nel mondo dovrebbe essere l’alveo naturale in cui esprimere tutto quanto
si è maturato negli anni di oratorio, dove si è imparato il valore e il gusto di
partecipare a un’impresa comune.
Ma non basta: come Chiesa non riusciamo a dare ai giovani spazi di sintesi
dove possano riorganizzare i pezzi della loro vita in un progetto adulto». Dentro la parrocchia, «noi sacerdoti facciamo fatica a capire che la partecipazione
non è far loro eseguire quel che abbiamo pensato noi, né, nonostante l’urgenza di far funzionare gli oratori, tenerli vicini a tutti i costi». Spesso il loro
contributo di idee non è valorizzato, «perché si deve fare come si è sempre
fatto. E allora se ne vanno».
Chi rigurgita di giovani è la Caritas, dove don Claudio Visconti afferma di aver
avuto 120 richieste per 30 posti di servizio civile e decine di volontari che si
avvicinano ogni anno. «Credo che il linguaggio della carità sia più universale,
più percepibile. I giovani adulti chiedono che gli si lasci responsabilità, che gli si
riconosca la capacità di progettare e gestire.
Ha successo anche l’esperienza di missione, racconta don Giambattista Boffi:
«Quando tornano, quello che è rimasto spesso non è l’incontro con un altro
mondo, ma con persone che hanno lasciato un’impronta, una testimonianza
di vita. La spiritualità passa di lì».
L’accompagnamento personale è il metodo del «Gruppo Samuele» di don
Carlo Nava, che accoglie tutti coloro che sentono il bisogno di unire cammino e dialogo. «È tutto un discorso da aprire – sottolinea don Andrea
Mangili – modi, contenuti, approfondimenti. Ed è necessario, se si vogliono
cristiani adulti».
20 - IL PORTO OTTOBRE 2014
La carezza di 2.500 bambini al
Papa «Lui era come voi»
La carezza di 2.500 bambini delle scuole materne di ispirazione cristiana
è arrivata al Santo Giovanni XXIII. Un’esplosione di gioia. Uno spettacolo
per tutto il paese. L’invasione dei piccoli pellegrini giunti a Sotto il Monte ha
portato un’aura di innocente magia, come solo i bambini sanno fare. «Le vie
di Sotto il Monte si sono riempite di così tanti bambini, con il loro vociare,
che tutta la gente era alle finestre, stupita – commenta il parroco monsignor
Claudio Dolcini -.Vederli così numerosi e ordinati, precisi nei loro spostamenti, e potendo assistere alla loro spontanea voglia di camminare insieme,
ha portato non poche persone a salutarli e sostenerli.
”Questo è il nostro futuro” ho sentito dire da qualcuno, commosso».Prima ancora che i bambini raggiungessero la tensostruttura montata dietro
la chiesa di Brusicco dove il 25 novembre 1881 Angelo Giuseppe Roncalli
venne battezzato e il 15 agosto 1904 celebrò la prima Messa, avevano già
regalato il loro spettacolo al paese .
«È stato molto piacevole, molto bello vederli percorrere le strade in modo
così ordinato – aggiunge monsignor Dolcini – un’iniezione di gioia». Per il
maeting hanno preferito accogliere i piccoli nella tensostruttura e in chiesa.
Silvia Barbieri, autrice e regista Rai, con i suoi attori, ha messo in scena lo
spettacolo teatrale «Papa di pane».
Una rappresentazione animata – scritta apposta per i più piccoli – della vita
di Papa Giovanni XXIII, dalla nascita fino alla sua elezione al soglio pontificio,
con il famoso discorso alla luna: «Date una carezza ai vostri bambini».
Si è levato un grande applauso quando presentato dal Presidente dell’Adasm, è entrato il vescovo Francesco Beschi.
Il Sindaco ha dato il benvenuto al vescovo e ha detto ai bambini: «Oggi siete
stati accolti in un paese speciale, dove è nato il Santo Giovanni XXIII.
Oggi voi siete venuti al suo paese natale». Il vescovo ha subito preso confidenza con i bambini ed ha dialogato con loro: «Sapete – ha detto – questo
cappellino che ho in testa è la mano del Santo Giovanni XXIII che mi protegge e mi accarezza e protegge anche voi». E ha aggiunto : «Papa Giovanni
era buono come il pane». Con i bambini e tutti i presenti ha recitato il Padre
nostro e ha impartito la benedizione. I piccoli hanno canato la canzone:
«Solo per oggi».
CHIESA DIOCESANA
A migliaia per la festa di
San Giovanni XXIII
La ricorrenza liturgica. E nel Giardino
della pace l’ulivo dell’ultima liturgia
delle Palme di Wojtyla
«Nella vita consacrata
testimonianza e mistero»
La riflessione del vescovo Francesco
al Consiglio pastorale
Si è riunito il Consiglio pastorale diocesano in prima seduta delle
due sessioni dedicate in modo specifico al tema della vita consacrata. La seduta ha visto in apertura la riflessione proposta da padre
Luca Zanchi, che ha illustrato come la lunga storia del passato ci ha
condotto davanti al nuovo volto del presente. «Mai come in questo
momento storico, sociale ed ecclesiale dobbiamo restare uniti e credere nella forza della comunione, sostenerci nell’affrontare nuove
sfide che concretamente chiedono di passare dalla funzionalità alla
profezia, dalla presenza alla qualità, dall’individualismo alla condivisione». Ai membri del Consiglio è stato consegnato un questionario
per comprendere quale sguardo, soprattutto i laici, pongono sulla
vita consacrata. Le risposte raccolte verranno elaborate in vista della prossima sessione del Cpd. Se resta alto il numero degli Istituti,
dei monasteri, delle Congregazioni, più piccolo si è fatto negli anni
il numero di donne e uomini consacrati. Suor Germana Boschetto ha presentato la realtà numerica della diocesi e i servizi svolti.
«Ci sono fatiche, ma anche nuove sfide. Le forme di vita consacrata
concentrate nel conservare l’esistente, assorbite dalle strutture e
poco attente alle persone vanno doverosamente riviste. Occorre
passare dall’autoreferenzialità al coraggio di andare oltre, trovare
nuove espressioni e nuovi linguaggi, raggiungere le periferie». In conclusione l’intervento del vescovo monsignor Francesco Beschi. «La
vita consacrata riguarda tutta la Chiesa – ha detto -. Esprimo la mia
riconoscenza. Nella vita consacrata riconosciamo la testimonianza e
il mistero. Il mistero è qualcosa di inesauribile che nutre e alimenta
la nostra riflessione. L’incontro con le persone consacrate restituisce
immensità di bellezza e di storia di fede, dice che non conta tanto
il fare quanto l’essere». Ai consacrati l’invito ad essere ancora nella
chiesa di oggi testimonianza viva e visibile. «Mostratevi, non per esibizione, ma per visibilità, per dire la vostra vita. Invito le comunità
religiose ad una trasparenza che le renda ancora più visibili, perché
l’incontro, la condivisione e la conoscenza possano arricchire ed alimentare la nostra fede». La prossima sessione sarà sempre sul tema
della situazione e delle prospettive riguardo alla vita consacrata a
Bergamo.
Una giornata speciale, quella di Sotto il Monte, vissuta nel segno della gioia
e della pace con la prima celebrazione della memoria di San Giovanni
XXIII, Un giorno ricco di eventi, di segni e di preghiera.
Già nel primo pomeriggio i pellegrini sono affluiti negli spazi del santuario
per poter partecipare alla celebrazione eucaristica di ringraziamento per
l’ordinazione episcopale di monsignor Maurizio Malvestiti. Ad accogliere
il vescovo di Lodi, insieme al vescovo di Bergamo monsignor Francesco
Beschi, tanti sacerdoti bergamaschi.
Nel Giardino della pace, monsignor Beschi ha benedetto un ulivo secolare proveniente dalla Puglia che era stato collocato in San Pietro durante
l’ultima liturgia delle Palme celebrata da Giovanni Paolo II. «Accogliamo
nella nostra terra questo ulivo della pace – ha detto il Parroco di Sotto il
Monte – che indica il legame con Papa Wojtyla con la Santa Sede e che
segna l’avvio dell’attività del Santuario». Alla chiesa parrocchiale e ai luoghi
limitrofi, attraverso decreto del vescovo, proprio in occasione della festa
di San Giovanni XXIII, è stato conferito il titolo di Santuario. «È luogo di
intensa preghiera- ha detto monsignor Beschi – personale e comunitaria,
per sé, per le proprie famiglie, per coloro che soffrono e per l’umanità».
«In ogni uomo – ha continuato il vescovo – crescano sentimenti di condivisione e riconciliazione e l’umanità intera cerchi vie di pace e di comunione.
L’ulivo è segno che unisce i due Papi nel nome della pace».
Nel Santuario monsignor Malvestiti ha presieduto la celebrazione di ringraziamento. Affettuose e gioiose le parole di saluto del vescovo di Bergamo. Nell’omelia ha sottolineato quanto le parole del motto «Oboedientia
et pax» siano state la guida e luce nel consegnarsi a questa missione pastorale. Monsignor Malvestiti ha espresso gioia e riconoscenza e ha ricordato
tanti amici della terra bergamasca. Il grazie poi al vescovo di Bergamo,
ai confratelli e al cardinale
Mons. Loris Capovilla.
A monsignor Malvestiti
è stato consegnata la croce di
San Procolo, copia
dell’antica croce che rappresenta la storia,
la forza e la continuità
della fede della
Chiesa bergamasca. «È
il dono – ha spiegato monsignor Beschi
– che viene consegnato ai sacerdoti
bergamaschi che
diventano vescovi. È il
segno della Chiesa
di Bergamo che ti
accompagna,
segno di fraternità e di comunione».
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 21
RIFLETTIAMO
a cura di
don VALENTINO SALVOLDI
GIOIA E GESTI
IN FEDELTÀ
AL VANGELO
GIOIA, INDICE DELLA FEDE
Dal pellegrinaggio al santuario della Vergine di
Aparecida, al ghetto di Varginha – una delle più
povere favelas di Rio de Janeiro – per quanto riguarda il Brasile; da Cassano all’Ionio a Campobasso, due piccole realtà dell’Italia meridionale:
scelta delle periferie, ovunque lo stesso metodo e
analoghi i messaggi. Così si comporta papa Francesco. Pure nelle situazioni più scabrose, non solo
comunica un messaggio di coraggiosa fiducia nella
Vita e nella Provvidenza, ma scandisce chiaro l’invito a non lasciarsi rubare la speranza e la gioia,
tipiche dell’uomo di fede.
A tutti mostra il sorriso e la gioia del suo volto, anche quando gli scendono alcune lacrime. Incarna la Chiesa della gioia,
della simpatia umana. Contagia tutti e a molti scalda il cuore.
Ogni scelta studiata e ogni gesto spontaneo sono catechesi
viventi: nelle periferie piagate dalla fame, negli ospedali, nelle
carceri, davanti alle folle che si attendono parole precise nei
confronti della mafia e della ’ndrangheta – i cui aderenti non
esita a scomunicare – riesce a parlare di una gioia che non
può essere tolta al cristiano, come ha promesso il Maestro:
«Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra
gioia sia piena» (Gv 15,9-11).
Messaggi brevi e inequivocabili: «Mantenere la speranza»,
«Lasciarsi sorprendere da Dio», «Vivere nella gioia». E il motivo
è semplice: «Gesù ci ha mostrato che il volto di Dio è quello di
un Padre che ci ama. Il peccato e la morte sono stati sconfitti. Il
cristiano non può essere pessimista! Non ha la faccia di chi sembra trovarsi in un lutto perpetuo. Se siamo davvero innamorati di
Cristo e sentiamo quanto ci ama, il nostro cuore si “infiammerà”
di una gioia tale che contagerà quanti vivono vicini a noi».
Il Papa sostiene con convinzione che la gioia è un indice, forse il più importante, della nostra fede. Se scarseggia la prima,
22 - IL PORTO OTTOBRE 2014
anche la seconda è in pericolo… se pure c’è.
Nelle contraddizioni della vita, nella fatica, persino nel pianto
è possibile essere sereni e sperimentare una gioia di fondo.
Noi credenti abbiamo i mezzi per ribaltare, rivoluzionare
tutto, perché «…la fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana: ci toglie dal centro e
mette al centro Dio».
Gioia, motore dell’evangelizzazione. Chi ha incontrato Cristo, grazie a una forte esperienza di fede – sia a livello personale, come in una comunità – si sente invaso da una gioia
così grande da sentire il bisogno di gridarla dai tetti. La gioia
è contagiosa e rende missionari: senza di essa non si può
uscire dalla Chiesa e da se stessi per andare nelle periferie
del mondo.
Afferma ancora papa Francesco: «La gioia non può diventare
ferma: deve andare. La gioia è una virtù pellegrina. È un dono
che cammina, che cammina sulla strada della vita, cammina
con Gesù: predicare, annunziare Gesù, la gioia, allunga la strada
e allarga la strada».
RIFLETTIAMO
Parlare di evangelizzazione non implica, in primo luogo,
occuparsi di quanti ancora non conoscono Cristo – anche
se questo pensiero è essenziale per ogni battezzato – bensì rendersi conto dell’urgenza di portare la Buona Novella
nei nostri ambienti, grazie alla testimonianza di una vita trascorsa nella gioia di compiere, giorno dopo giorno, il nostro
dovere. Non ci sono richiesti gesti eclatanti, ma significativi.
Gesti posti anche in silenzio, basta che siano in sé eloquenti:
un sorriso a chi non ci parla; una stretta di mano a chi ha
mentito sul nostro conto; un caffè offerto a chi si ostina a
non salutarci; un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini a
chi compie gli anni, solo, in una casa per anziani…
I gesti parlano da soli. E papa Francesco è un maestro nel
porli. Ha proprio l’arte di donarci segni più eloquenti di mille
parole. Paradigmatici quelli posti nella Terra Santa, dove non
ha parlato dei muri, ma li ha toccati.
Gesto semplice, inedito e provocante quello di toccare il
muro della divisione tra i due popoli.
Messaggio chiaro per i Palestinesi e gli Israeliani: non una
parola, ma la mano sul muro, poi la fronte e infine la
benedizione.
Da notare che era stato sconsigliato al Papa di fermarsi in
quel luogo. E lui, espressamente, ha compiuto un segno che
vale più di una enciclica.
Lo stesso rito al muro del pianto, dove ha posto un foglio
sul quale aveva scritto in spagnolo, di suo pugno, il “Padre
nostro”.
Non ha quindi parlato dei muri: li ha benedetti, toccati e
baciati per esprimere a tutti, in silenzio, quanto poi dirà al
Gran Mufti di Gerusalemme: «Impariamo a comprendere il
dolore dell’altro».
E ai presidenti dei due popoli, sconcertati dal gesto, ha lanciato una provocazione, inaudita ed essa pure sconsigliata da
alcuni membri eminenti del Vaticano: l’invito a invocare la
pace «nella casa del papa».
Sarebbe stato possibile dire di no ad un “folle” – la sana follia
evangelica! – che mette in pratica ciò che scrive nell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium (n.129) sulla necessità di
osare, rischiare, smuovere le acque?
Ecco le parole del Papa: «Non si deve pensare che l’annuncio
evangelico sia da trasmettere sempre con determinate formule
stabilite, o con parole precise che esprimano un contenuto assolutamente invariabile. […] a volte la paura ci paralizza troppo.
Se consentiamo ai dubbi e ai timori di soffocare qualsiasi audacia, può accadere che, al posto di essere creativi, semplicemente
noi restiamo comodi senza provocare alcun avanzamento e, in
tal caso, non saremo partecipi di processi storici con la nostra
cooperazione, ma semplicemente spettatori di una sterile stagnazione della Chiesa».
Per essere fedele al Vangelo. Il cardinale Théodore-Adrien
Sarr, arcivescovo metropolita di Dakar, mi ha introdotto al
dramma immane di quanti lasciano il Senegal sognando un
mondo migliore e un futuro per i loro familiari e… sono
sepolti nella tomba del mare. Persone in cerca di salvezza,
animate da tanta speranza, messe in moto da un sogno e
rigettate nei fondali marini, o ingoiate dal deserto.
Che ne è dei tanto proclamati diritti dell’uomo? Non dovrebbero, questi, essere cementati sulla pietra miliare della
dignità di ogni essere umano? A che serve proclamarli se
poi ci sentiamo appagati delle nostre formulazioni, in pratica
cancellate dalla nostra ignavia e dalla sorda pigrizia del cuore,
che a tutto si abitua e tutto racchiude nella statistiche, nei
casi, nei freddi annunci dei mass media?
E come il cardinale Sarr, tanti altri vescovi riportano le stesse
domande a papa Francesco che, al di là di ogni convenienza politica e di ogni suggerimento di chi lo invitava a non
raggiungere Lampedusa, vi si reca, per dimostrare che non
bastano le parole e le altisonanti dichiarazioni di principio
sulla dignità umana. Le parole non bastano.
Bisogna verificarle con scelte che dimostrino una autentica
fedeltà agli esseri umani e alla creazione.
Fedeltà al Vangelo.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 23
RIFLETTIAMO
a cura di
PIERLUIGI BILLI
NON ESISTE LA PAURA
PER L'UOMO
Ho letto: «È stato consegnato alla vedova il cadavere del marito morto in guerra…». A coloro che erano
incaricati della triste missione, la moglie si è limitata
a dire: «Va bene, mettetelo là!» ed ha continuato ad
occuparsi delle sue faccende.
Paese senza Dio, paese senza amore e senza gioia,
penserebbero molti. Ma è proprio così?
Tutte le mattine sfoglio tre giornali e leggo le miserie che
ci circondano, il pericolo che costantemente incombe su
di noi, sull’umanità intera e avverto dentro di me una voce
che straziandomi afferma con risolutezza: «Come è possibile, nel constatare ciò, vedere il Divino nell’umano?». Ma
è proprio vero che dentro di noi c’è una persona divina?
Visto il mondo com’è ora, sembrerebbe di no. Sembra che
Dio sia andato a passeggio nel paradiso terrestre. È possibile
trasformarci peggio delle bestie e far tacere del tutto quel
barlume di luce che c’è nella nostra coscienza? Chi sbaglia,
Dio o l’uomo?
Come sempre allora il mio cervello si mette in movimento,
mi soffermo a riflettere, ritorno indietro nella storia dell’uomo e riscopro tante belle e confortanti verità.
Ho sempre saputo che una delle realtà più frequenti nelle
religioni antiche non cristiane, è la discesa della divinità tra
gli uomini. Basti pensare ad Omero, studiato una volta interamente alla scuole medie e a tutta la mitologia greca fatta
propria da Roma imperiale. Gli Dei discendono dall’Olimpo
24 - IL PORTO OTTOBRE 2014
e gareggiano con gli uomini anche nelle imprese poco oneste. Ma c’è anche il motivo inverso: l’uomo elevato alla sfera
divina. Si pensi alle apoteosi dei divini Cesari. Il concetto di
un influsso divino sugli uomini domina fra i poeti che, con
enfasi, ripetono: «Est Deus in nobis», c’è un Dio in noi.
L’uomo dunque avverte nella sua coscienza una incompletezza ed il desiderio di una integrazione della natura umana
da parte della divinità. Cioè l’uomo ha bisogno del divino
altrimenti si sente incompleto.
Sì, gli atei portano il lutto per Dio da parecchio tempo, ma
penso che per loro è come se il sole fosse scomparso da
parecchio tempo.
Non viviamo, barcolliamo nel buio sbattendo la testa a destra e a sinistra. Noi uomini abbiamo bisogno di speranza,
abbiamo il desiderio dell’immortalità.
I nostri cari defunti vivono in eterno con Dio perché il nostro Dio è il Dio dei viventi, non dei morti. Essi non sono
morti, vivono nel divino. L’uomo deve avere speranza nel
Dio dei viventi. Del resto ogni uomo che veramente riflette, scopre in sé il desiderio dell’infinito. Intelligenza, volontà,
mente e cuore, hanno sete e fame di verità, di bene senza
limiti, di felicità piena ed eterna.
Il Cristianesimo risponde con chiarezza a questa tendenza
profonda dell’uomo con l’offerta della divina grazia che è
puramente dono del Divino all’umano. La divina grazia è la
vita vera, nella vita dell’uomo. La grazia è frutto dell’incarnazione che segna la discesa di Dio nell’uomo. La grazia di
RIFLETTIAMO
Dio è l’esternazione delle incarnazioni a tutti gli uomini che
credono ed aderiscono a Gesù Cristo.
Ho sempre pensato che la grazia è una realtà soprannaturale inserita nella natura umana per elevarla alla comunione
con Dio; è un influsso, una irradiazione della natura divina.
San Pietro, il primo papa, ci vuole dire di una presenza
operante della natura divina. Dio è presente là dove agisce, quindi è già presente nell’uomo in quanto lo crea e lo
sostiene nell’essere e nell’esistere. Dio è sempre presente:
è presente nella prostituta, è presente nella moglie brontolona ed offensiva, è presente nel ladro, nel Papa, nel ragazzo
che si droga; è presente anche in coloro che continuamente
lo ignorano e lo maledicono.
La grazia di Dio avrebbe colpito anche Giuda il traditore,
bastava che questi avesse chiesto perdono a Gesù e riconosciuta la sua colpa.
L’inferno è la negazione di Dio e quindi della sua grazia, l’in-
ferno si anticipa quaggiù. Sì, sono convinto che in un piano superiore Dio si fa presente nell’uomo comunicandogli
qualche cosa di Sé, della Sua vita divina, della Sua energia
che conferisce all’uomo la possibilità di pensare, di amare
e di agire in maniera divina. La grazia è un modo d’essere
divino ed è un modo d’agire divino.
Credo che tutti indistintamente avvertano la presenza di
Dio. Essere totalmente ciechi e privi del senso comune, vuol
dire già essere morti, già essere all’inferno.
Deduco quindi che i giornali scrivono quello che vogliono,
mettano pure in evidenza la cronaca nera che presenta l’uomo sempre sotto il suo aspetto negativo e peggiore, tanto
non si scandalizza, perché in noi c’è quell’energia divina che
ha permesso ai nostri cari defunti di vivere eternamente accanto a Lui.
Quindi per l’uomo non esiste alcuna paura.
È così!
I 75 ANNI DI "NONNO BILLI"
po' meno.
Pier Luigi vive la fede perché vive di quello
In concomitanza con l'uscita de "il Porto” che il Signore gli insegna e questo significa
di ottobre il nostro collaboratore Pier Lu- rinascere tutti i giorni e, a piccoli passi, diigi Billi compirà 75 anni.
rigersi verso una gioia profonda.
Al mitico "nonno Billi" un grande augurio Una brava persona che vuole bene agli
da parte di tutta la redazione.
altri, gioisce quando gli altri sono felici e
Sarnico vuole bene a Pier Luigi per la co- non mette gli altri dopo se stesso.
erenza dimostrata nel testimoniare e vi- Pier Luigi è un uomo di fede perché crevere la propria fede ma soprattutto nel dendo in qualcosa di superiore, in qualmetterla in pratica.
cosa che dà gioia di vivere, risponde con i
Vivere la fede crediamo sia una tra le fatti alla domanda "Perché sei cristiano?".
esperienze più difficili. A parole è facile,
ma essere fedeli a quello che si dice un Auguri nonno Billi!
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 25
ASSOCIAZIONI
a cura di
A. GIANANI
XX ANNIVERSARIO
DEL GEMELLAGGIO
CON PLAN DE CUQUES
“I vecchi ricordano le guerre che hanno insanguinato l’Europa
.... L’Europa unita, L’Europa dei Popoli è l’unico antidoto vero alla
guerra, l’Europa forte è l’unica via per il nostro futuro e per una
pace di lavoro e prosperità, ma non dobbiamo accontentarci,
quella di oggi è ancora una Europa delle istituzioni e non dei
Popoli, dobbiamo lavorare per spingere i nostri governanti ad
accelerare il processo di unificazione politica e sociale ... come
protagonisti di un gemellaggio dobbiamo farci portatori di queste istanze e agire in concreto affinché sempre più si diffonda
la voglia di Europa e chi ci governa compia maggiori sforzi, superando tutte quelle divisioni e diversità che oggi impediscono
all’Europa di diventare gli Stati Uniti d’Europa, questo è il mio Francia il vincolo dei due mandati, evidentemente apprezzasogno, spero sia anche il vostro ...”
to dai suoi concittadini è stato sempre rieletto. In quest’ultima tornata col 75% dei suffragi!
Questa la parte conclusiva del discorso pronunciato dal ns. Per onor di cronaca il discorso del sig. Bortolotti, e la parVice Sindaco Umberto Bortolotti, intervenuto in vece del te conclusiva di quello del sindaco di Plan de Cuques che
Sindaco Giorgio Bertazzoli impossibilitato a partecipare, l’ha preceduto, hanno avuto luogo presso la sala Clocheton
tradotto in simultaneo per i numerosi residenti da Eric Pos- dov’era stato allestito il catering per la delegazione italiana
senti, Vice Presidente del comitato francese che parla un e gli ospiti francesi, poiché nel bel mezzo dell’intervento del
ottimo italiano (e non solo), alla cerimonia di commemo- sig. Bertrand, Jean Paul Possenti, uno dei componenti più atrazione del 20° anniversario del gemellaggio tra la nostra tivi ed apprezzati del comitato di gemellaggio francese - del
cittadina ed il borgo provenzale che si è tenuta domenica quale è tesoriere ed è stato tra i promotori - è stramazzato
28 settembre nella sala consiliare del Municipio di Plan de a terra colto da improvviso malore, lasciando tutti in apCuques.
prensione. Stranamente, forse per la prima volta, mancava
Uno scrosciante applauso ha suggellato queste parole, se- un medico tra i presenti (avrebbero dovuto essercene due
gno evidente di un’ampia condivisione da parte sia dei no- tra le nostre fila, ma per cause diverse hanno rinunciato
stri ospiti sia della folta rappresentanza Sarnicese.
all’ultimo momento), ma non mancavano le infermiere che
Ed è proprio questo spirito che ha ispirato, e continua ad sono prontamente intervenute per il primo soccorso; l’atispirare, le iniziative promosse e sviluppate dai comitati del tesa dell’ambulanza ha dilatato i tempi della cerimonia ed il
gemellaggio delle due comunità nel volgere di questi quat- sindaco ha ritenuto opportuno completarla nei locali dov’etro lustri e che il maire (sindaco) di Plan de Cuques, Jean ra poi previsto lo scambio dei doni, accompagnato dal diPierre Bertrand, ha elencato nel suo discorso citando anche scorso dei Presidenti dei rispettivi comitati, Robert Mouriez
i vari sindaci con i quali ha avuto modo di interagire: a par- e Giusi Sandrinelli, ed il ritrovo conviviale offerto dall’amtire da Sandro Arcangeli col quale siglò l’accordo il 1° ot- ministrazione del comune francese che, a quel punto, si
tobre 1994, a seguire con il compianto Serafino Tambuscio, preannunciava mesto.
poi Franco Dometti sino a giungere all’attuale, di recente A rasserenare il clima giungevano però nel volgere di brenomina, che avrà modo di conoscere la terza domenica di ve tempo notizie rassicuranti sullo stato di salute di Jean
ottobre quando sarà il turno della delegazione francese di Paul, tant’è che nel pomeriggio, completati in ospedale gli
ricambiare la visita.
accertamenti del caso, ha fatto in tempo a raggiungerci per
Non ha mancato, il sindaco Bertrand, di chiosare con una un saluto, poco prima che col nostro autobus muovessimo
battuta dicendo che sul versante francese quale primo cit- sulla via del ritorno.
tadino poteva citare solo ...se stesso; infatti, non essendoci in Intenso il programma della visita della nostra rappresentan26 - IL PORTO OTTOBRE 2014
za: 46 Sarnicesi tra cui diversi neofiti che hanno avuto modo di apprezzare il clima
che si è creato tra le due comunità e l’ospitalità dei cugini d’oltralpe i quali hanno
anche omaggiato ciascuno con uno zainetto contenente una maglietta, un cappello,
una “pochette” ed una cartellina portablocco.
Partenza Venerdì 26 settembre alle 13 e 40; arrivo a Plan de Cuques verso le 22
dove ci attendono gli amici francesi con un rinfresco imbandito presso i locali della
“Bella époque”, poi tutti a nanna; chi ospite di una famiglia del posto (nello spirito
del gemellaggio), chi in un residence o al César Hotel.
Sabato 27: accompagnati dai nostri ospiti, raggiungiamo in metrò il porto di Marsiglia dove ci attendono tre tipiche imbarcazioni di pescatori per un tour nella rada
di Marsiglia dove su un isolotto si erge lo château d’if, celebre per essere stato la
prigione dell’abate Faria.
Le imbarcazioni non sono molto capienti per cui ci si deve dividere su tre turni. Chi
resta sulla terra ferma visita nel frattempo la Cattedrale ed un quartiere tipico della
città portuale. Pranzo alla mensa ufficiali della marina francese, un ampio e luminoso
locale con vista sul porto. Nel pomeriggio, per problemi logistici, salta la visita al
Santuario di “Notre Dame de la Garde” che dall’alto domina la città.
Graziati da un tempo splendido, ripieghiamo sul vicino parco del Palais du Pharo,
fatto edificare da Napoleone III
che voleva avere “una casa con i
piedi in mare” per farne dono alla
moglie Eugenia. Fu costruito ispirandosi alla residenza imperiale di
Biarritz; la blasonata coppia non
lo abitò mai.
Rientro a Plan de Cuques e tempo a disposizione per rinfrescarsi. La sera animazione musicale e
danze presso la sala Clocheton.
Gli organizzatori ci assegnano
i tavoli facendo in modo che ci
mescoliamo ai numerosi residenti
intervenuti per l’occasione.
Domenica 28: ritrovo nei locali
della “Bella époque” per la Santa
Messa animata dal gruppo folkloristico “Lou Grihet” con i tipici
costumi provenzali e gli originali
strumenti musicali.
Dopo la messa raduno in piazza
De la Perouse con il Sindaco e
gli assessori di Plan de Cuques e
sfilata fino alla “Rotonda di Sarnico”, dove il gruppo “Lou Grihet”
si esibisce nelle danze tradizionali
accompagnato dai musici. Si prosegue poi fino al Municipio per la
firma della Carta dei 20 anni e
di conferma del gemellaggio poi
... il seguito lo conoscete già, s’è
cominciato dalla fine che ci auguriamo sia ... un ottimo inizio!
LABORATORIO FAMIGLIE
SOLIDALI
Le mamme volontarie dell’Associazione
RICORDANO
che lo Spazio Gioco è aperto nei giorni:
MARTEDÌ e VENERDÌ dalle 9,30 alle 11,30
MERCOLEDÌ e GIOVEDÌ dalle 16,00 alle 18,00
Le porte dello Spazio Gioco sono aperte a tutte le
famiglie che hanno i bambini tra gli 0 e i 6 anni,
che vogliono divertirsi e confrontarsi con grandi e
piccoli.
Le porte dell’Associazione, inoltre, sono aperte a
tutte quelle persone che vogliono mettersi in gioco
nell’ambito del volontariato.
Per informazioni contattare Carla 340 3113005
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 27
COMUNITÀ
a cura di
SILVIO BELOTTI
OSPITE A SARNICO IL CORO
DI PORTO VIRO - ROVIGO
Ad aprile il coro “I Canterini Del Sebino” era stato invitato a Roma per una diretta da TV 2000. In
quell’occasione, durante le prove, avviene l’incontro con altri due cori che si sfideranno nella stessa
serata. Bene, uno di questi cori era proprio il coro “Miscellaneous” Di Porto Viro. Già durante
l’attesa della serata, i “Miscellaneous” e i “Canterini” avevano fatto amicizia e, complice una bottiglia
di un “rosso genuino“, erano entrati in sintonia nonostante l’età e i repertori fossero decisamente
diversi. Più giovani loro e più maturi noi, ma accomunati da una carica ricca di entusiasmo. La serata
è andata come è andata, ha lasciato i “Canterini” un poco amareggiati ma a fine trasmissione, sulla
terrazza dello stesso albergo e sotto il cielo primaverile di Roma, i nostri due cori ormai amici hanno
brindato all’esperienza che li ha fatti incontrare. E questa amicizia si è poi trasformata in un ritrovo
28 - IL PORTO OTTOBRE 2014
piacevole per entrambi. Li abbiamo invitati a Sarnico e abbiamo
fatto gli onori di casa mostrando il nostro paese in tutto il suo
splendore settembrino. Pranzo
insieme e poi tutti sul sagrato
della chiesa per assistere alla loro
esibizione. Questo nuovo luogo
dedicato ai concerti si è dimostrato ottimo sia per acustica che
per posizione di ascolto da parte
del pubblico. I “Miscellaneous”
hanno in repertorio brani in inglese, molto ritmati e piacevoli,
con accompagnamento di basso, chitarre, batteria e tastiera.
Seguendo il coro di casa nostra
“Effata’”, avevamo già goduto di
queste interpretazioni e abbiamo riconosciuto in quel contesto
come anche i nostri “ragazzi”
hanno qualità e bravura da vendere. Comunque concerto applaudito da un pubblico che si è
lasciato coinvolgere dall’energia
effervescente della maestra Sara
Marafante. In primavera è prevista la nostra visita a Porto Viro.
Ancora una volta la musica è
stata veicolo di incontro e ha insaporito la giornata di tutti noi,
regalandoci una domenica all’insegna dell’amicizia.
IL CAPOGRUPPO PAOLO RAVELLI
UN PESANTE FARDELLO È forse il capogruppo delle “penne nere” più giovane in assoluto, un’eredità che
pesa come un macigno sulle sue spalle poco più che adolescenziali. Gli dedichiamo la pagina di “personaggio
del mese” a pochi giorni dal doppio anniversario dell'85° di fondazione del gruppo e del 45° di inaugurazione
della chiesetta degli Alpini. Paolo, i suoi collaboratori e le tantissime penne nere, hanno portato una ventata di
entusiasmo e di allegrezza e tutta la nostra cittadina ne ha tratto grande giovamento.
EVENTI
a cura di
CIVIS - Foto San Marco
"BERGHEM DÈ SASS"
E "SARNEK DÈ PREDA"
Wikipedia è un’enciclopedia on line con oltre 10 milioni
di voci e rappresenta uno dei 6 siti più visitati al mondo.
Ebbene, sul più importante canale mondiale di divulgazione la parola “Alpinità” non la si trova.
Ma tutto questo alle penne nere importa poco, per
loro “Alpinità” riproduce un modello di vita, un insieme
di valori che l’alpino testimonia, propone e trasmette
agli altri.
È amore per la terra, per la gente e senso di responsabilità. Rappresenta l’impegno ad offrire sempre, in ogni
occasione e senza tirarsi indietro, il proprio contributo.
E poi ancora esaltazione del senso di amicizia, serietà e
onestà nel mantenere la parola data e consapevolezza
di avere compiuto con trasparenza il proprio dovere.
Alpinità è un termine presente solamente nel vocabolario della generosità, della gratuità del servizio, una parola condivisa da persone diverse per pensiero, religione,
politica, usi e tradizioni ma capaci però, insieme, di fare
cose apparentemente impossibili.
Tutti questi nobili ideali sono portati avanti con grande
energia da un pugno di persone realmente “speciali”,
che s’incontrano, discutono, marciano e festeggiano ma
all’occorrenza, orgogliosi della loro penna nera, insieme
offrono generosamente il loro aiuto a chi è in difficoltà.
30 - IL PORTO OTTOBRE 2014
ASSOCIAZIONI
Sono gli Alpini del gruppo di Sarnico che, con straordinaria genuinità, passione, impegno, sacrificio
e capacità esercitano così la loro
“alpinità”.
Grazie di tutto! La bella festa che
avete organizzato ha fatto conoscere a tante persone, chiuse da
modelli lontani anni luce dai vostri
e ad una società che fatica a qualificarsi come civile e democratica,
retta da una globalizzazione senza regole, un’alternativa umana.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 31
ASSOCIAZIONI
a cura
DELL'ASSOCIAZIONE
TORNEO DI SCOPA D’ASSI
Dal 22 al 29 novembre, dalle ore 14.00 alle
ore 17.00, si terrà il torneo di scopa d’assi.
Le iscrizioni, aperte a tutti i tesserati, si
ricevono presso il bar dell’associazione; la
quota di iscrizione è di € 5,00. Ulteriori informazioni saranno fornite al Bar.
Il Cav. Gianluigi Galizzi con i vincitori del torneo di bocce
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RUBRICA DEL
FESTA SOCIALE
il 12 novembre l’associazione organizza la festa sociale con il seguente programma:
ore 11.00 Santa Messa presso la Parrocchiale
ore 12.30 Pranzo presso il ristorante “Al Tram”
Vi aspettiamo numerosi per passare una giornata in allegra compagnia.
Le iscrizioni si ricevono in sede dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 11.00, entro il 7
novembre mediante il versamento di euro 35,00.
I ALPINI
TORNEO DI BOCCE “CASTELÌ”
Dal 22 al 27 settembre si è svolto con successo il torneo di bocce “Castelì”.
La premiazione è avvenuta il sabato con un
rinfresco e consegna dei premi ai primi 4
classificati e un omaggio ai partecipanti.
TERME DI TRESCORE
Come tutti gli anni dal 23 settembre al 6
ottobre è stato effettuato il servizio di trasporto alle Terme.
TESSERAMENTO 2015
Ricordiamo che dal 1° ottobre è aperto il
tesseramento per l’anno 2015, le iscrizioni si ricevono presso la sede dal lunedì al
venerdì, dalle 9.30 alle 11.00, la quota di
iscrizione rimane invariata.
a cura
di Gianfranco Gaspari
La storia italiana l'è semper 'n moiment... .
I à abolit la naia, sensa tocà de fato i Alpini ...
Töt per Lur come semper, capèl söla crapa e la Pena a sberlüsì
Passà 'n di pais, i è semper lur a ardà le vedrine.
Oter al si stess, ma l'è giösta dii po a ché!
Töcc brae scècc e adès po a le scète? I gh'à ölia!
E oter col capèl e la pèna? Semper denacc
Con vòter l'Italia semper piö granda!!!
I feste de Bèrghem e la sfilada nassional?
Dopo noant'agn, quate medaie e l'àigua?
A regordà i Caduti (oh: quace!) e l'àigua (oh, quata!)
Mesciada a le lacrime da sima a fond dè la sfilada.
Avanti alura Alpini d'Italia, nost orgoglio!
Le lacrime versade durante töta la sfilada
Se, sarà ol cement per fala piö granda amò:
Nòter e töta l'Italia, töta de dré de oter!
Ma fa negòt: lacrime sante e àigua benedèta
regordà i morcc e festegià la sfilada .. ..
bandére, gagliardecc, bande e strisciù: quace, quace!
I è töte piene dè memorie! Tutti sull'attenti…
Gh'è ü sacrefese dè fa? Öna disgrassia dè aidà?
Gh'è dè cor per öna persuna dè salvà?
Lur e la protessiù Civil? Eco lur i è proncc semper. ...
E per töcc i ure de laurà i è mia dè cöntà
32 - IL PORTO OTTOBRE 2014
A RICCIONE SI FA FESTA A RENATO
a cura della
REDAZIONE
Giornate di vacanza per i nostri Anziani e Pensionati presso l'accogliente hotel
"Kent" di Riccione che li ha ospitati dal 30 agosto al 12 settembre scorso.
Riposo e relax sono stati il denominatore comune in una cittadina accogliente e
familiare, dotata di tutti i servizi ed i comfort che hanno reso speciale la vacanza
dei nostri anziani.
Il gruppo è qui ritratto nel corso della festa
in onore di Renato Frattini (nella foto) che
quel giorno ha spento le 85 candeline.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 33
LE PAGINE DEL COMUNE
a cura del Sindaco
GIORGIO BERTAZZOLI - Foto San Marco
ARRIVO DI
DON VITTORIO
DISCORSO DEL SINDACO
«Caro Don Vittorio,
è con viva gioia che le porgo un caloroso saluto
di benvenuto nella nostra Comunità di Sarnico a
nome di tutta la cittadinanza e dell’Amministrazione Comunale che rappresento.
La ringraziamo calorosamente per aver accettato l’invito del Vescovo a venire fra noi. La figura
del Sacerdote è sempre stata per il nostro paese
un elemento centrale, importante ed unificante.
Voglio subito dirle, don Vittorio, che non sarà
solo. Sono sicuro che lavorando assieme, affiancando le nostre differenti posizioni, culture ed
esperienze, potremo camminare uniti, garantendo a questa Comunità crescita e sviluppo,
sociale e spirituale.
Da parte della nostra Amministrazione le assicuriamo la più totale disponibilità al dialogo e
alla collaborazione. Il rispetto per le tradizioni, la
valorizzazione di ideali e progetti, la salvaguardia
dei principi sui quali si basa, cresce e matura una
società civile: questi e altri saranno gli obiettivi al centro del nostro rapporto, per il bene e
nell’interesse della Comunità e dei suoi abitanti.
Come ogni Comunità civile ha bisogno di una
guida, così quella parrocchiale vede nel proprio
sacerdote un “Faro”. Specialmente in questi
34 - IL PORTO OTTOBRE 2014
tempi in cui nella società affiorano segni di malessere, crescenti difficoltà, e
disorientamento.
Noi vogliamo vedere nel sacerdote colui che consiglia, esorta, propone,
indirizza in campo spirituale. È con questo spirito e con questa speranza
che oggi le diamo il benvenuto fra noi.
Siamo consapevoli che l’attende una missione impegnativa. Ma appunto per
questo vogliamo assicurarle tutto il nostro appoggio. Perciò intraprenda
con fiducia questa nuova esperienza, noi le saremo vicini. E credo ancor
di più che nella nostra gente lei troverà parecchie persone disponibili ad
offrirle questo aiuto.
Sarnico, “Gemma splendente del Sebino”, come recita una nostra canzone,
è un luogo ricco di tradizioni storico-culturali e religiose, che tuttora sono
vive ed autentiche e che costituiscono la nostra identità considerata quale
vera risorsa.
La nostra è una Comunità viva nella fede e generosa nella carità, le numerose iniziative di solidarietà svolte da tempo dalle diverse Associazioni di
volontariato presenti, sono la testimonianza dell’attenzione che i Sarnicesi
riversano nei confronti dei vecchi e nuovi bisogni e nei riguardi dei più deboli e degli indifesi.
Faccia tesoro di tutto questo caro Don Vittorio. E mi permetta di aggiungere un grazie anche a Don Luciano che per 13 anni ha guidato come Pastore
degnamente il suo gregge.
Buona festa dunque a tutti! A nome di tutta la nostra bella cittadina, a Lei i
più sinceri auguri di buon lavoro per l’importante ministero pastorale che
si accinge a compiere.
W la nostra Comunità! W Sarnico! W Don Vittorio!».
LE PAGINE DEL COMUNE
DISCORSO DEL SINDACO ALL’85° ANNIVERSARIO DI
FONDAZIONE DEL GRUPPO ALPINI DI SARNICO
«Voglio portare il mio saluto, in qualità di Primo cittadino, e quello di tutta la
cittadinanza, in occasione dei festeggiamenti dell’85° anniversario dalla nascita
del gruppo comunale di Sarnico dei nostri Alpini e il 45° dalla costruzione della
chiesetta.
85 anni sono l’età della saggezza e consentono di guardare con grande tranquillità al tempo che è passato e del quale si è stati, in modo più o meno grande,
testimoni.
Noi oggi ricordiamo la nascita dell’Associazione, ma in ogni storia, se la nascita è
atto necessario, è importante individuare, se si vuole coglierne l’identità profonda, il tempo ed il luogo che l’hanno marcata indelebilmente. È per questo che si
deve lasciar scivolare nella memoria.
Quando si cita il nome “Alpino” vengono evocati molti ricordi. Nei tempi difficili della guerra, per ritrovare
la libertà, per la pace nel mondo e
per dare sostegno nelle calamità,
attraverso un sano impegno civile
come avviene da sempre nella nostra bella Sarnico.
Così sono gli Alpini, stanno insieme,
forti del loro passato, stretti attorno
ai loro ideali, sguardo verso l’alto e
petto in fuori senza fatica per raggiungere nuovi obiettivi.
Dal nostro paese sono partiti molti
uomini che oggi noi omaggiamo qui
davanti alla stele delle Rimembranze
e che hanno contribuito alla storia
di un corpo militare importante per
la patria ma, al contempo, da questi luoghi è anche iniziato un nuovo
modo di partecipazione alla vita civile. Un sistema che si poggia sulla
coesione sociale che trova nella passione, nella professionalità maturata
e nello spirito alpino il proprio valore aggiunto. È questo che Noi oggi
vogliamo celebrare, la Saggezza con
Valori giovani.
Guardare al passato per trarre gli insegnamenti necessari e al contempo
stare sempre insieme per condividere i passi da fare in futuro.
Oggi ho avuto l’onore di sfilare alla
testa dei nostri Alpini e questo mi
ha veramente riempito di orgoglio.
Lo stesso orgoglio che oggi, per la
celebrazione dell’85° anniversario di
fondazione del Gruppo di Sarnico,
mi porta a dire:
Grazie ai nostri Alpini! W i nostri Alpini!! W Sarnico!»
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 35
LE PAGINE DEL COMUNE
NASCE IL COMITATO DI
SALVAGUARDIA DEL CENTRO STORICO
Grande successo per la prima assemblea pubblica indetta dal Comune per occuparsi della
delicata questione del centro storico, da anni in lungo e lento declino sia da un punto di
vista della sicurezza che da quello della chiusura delle attività.
Erano presenti un’ottantina di persone, quasi tutti residenti e commercianti, che con grande interesse hanno ascoltato le intenzioni dell’Amministrazione comunale di ridare lustro
alla Contrada: «Perché il Centro Storico possa essere l’anima pulsante del paese ci vuole una
nuova fonte di vitalità e organizzazione» ha detto l’Assessore al Turismo e Commercio Lorenzo Bellini. Nasce quindi un comitato di salvaguardia che ha nell’immediato la necessità
di migliorare le condizioni della contrada con proposte e azioni pratiche, in attesa che il
Comune possa ritrovare le risorse per un vero e proprio rifacimento, anche con l’ausilio
di contributi e fondi regionali ed europei e nel lungo periodo invece vorrebbe in maniera
strutturale intervenire sui sottoservizi. «La rete elettrica, quella fognaria e l’illuminazione, così
come la pavimentazione, sono i traguardi prospettati in futuro, per ora cominciamo con progetti
di coordinamento e agevolazioni concrete – commenta il Sindaco Giorgio Bertazzoli –. Ora
basta poco per rendere la Contrada più graziosa, con investimenti minimi, un bel tavolino e dei
bei vasi di fiori per decorare strade e negozi; inoltre ci rendiamo disponibili per una variante
delle norme tecniche del PGT (Piano di Governo del Territorio) che agevolino recuperi di altezze
e sottotetti».
La successiva assemblea pubblica si è tenuta il 28 ottobre scorso alle ore 21,00 in Auditorium Comunale per la nomina dei rappresentanti della Contrada per le tre zone designate
(Contrada Alta, Bassa, Orgnieri).
Il Comune ha preparato una scheda per riassumere i rappresentanti che verranno coinvolti
nelle decisioni.
I rappresentanti della Contrada in 4 membri per zona per un totale di 12 di cui: 1 residente,
1 commerciante, 1 attività turistico-ricettiva, 1 proprietario. I rappresentanti dell’Amministrazione: 1 Assessore o delegato all’Urbanistica, 1 Assessore o delegato al Turismo e
Commercio, 1 Assessore o delegato ai Lavori Pubblici per un totale di 3 membri. I rappresentanti delle Associazioni: 1 Associazione Commercianti, 1 Associazione Artigiani, 1
rappresentante della Proloco per un totale di 3 membri; ed infine 2 figure di supporto al
36 - IL PORTO OTTOBRE 2014
Comitato: il Responsabile dell’Ufficio Tecnico per gli aspetti tecnici e un Avvocato per
la stesura dei regolamenti.
Il comitato si propone degli obiettivi molto
chiari e concreti: anzitutto sarà l’interlocutore con l’Amministrazione Comunale, suggerirà modifiche ai regolamenti, proporrà
iniziative volte a valorizzare il Centro Storico, segnalerà le criticità inerenti alla gestione
degli spazi pubblici.
Aggiunge il Sindaco Bertazzoli: «La nostra
idea sarebbe di fare diventare la Contrada
un “centro commerciale a cielo aperto” con
un direttore commerciale che faccia aprire e
chiudere i negozi alla stessa ora e che spinga
sulle manifestazioni che possano portare gente
e sponsorizzazioni alla Contrada.
Una brandizzazione della Contrada con un
vero e proprio direttore marketing. Un’altra
idea è quella di capire se Sarnico possa rientrare nei Borghi più belli d’Italia, visto che abbiamo
un borgo dell’anno Mille che ha delle caratteristiche storiche e paesaggistiche di grande rilievo. Una vera e propria cooperazione tra eventi
turistico-ricettivi e azioni culturali – conclude
il Sindaco – promossi da Pro loco e Biblioteca
con l’ausilio dell’Associazione Commercianti,
sempre tenendo un occhio di riguardo e una
giusta attenzione nel rispetto dei residenti».
NIENTE TASI PER I
COMMERCIANTI DI SARNICO
L’Amministrazione esenta tutti gli esercenti e le attività
produttive del paese e tiene l’aliquota al 2,2% che risulta
essere la più bassa della zona
Il 25 settembre presso l’auditorium comunale si è tenuta un’assemblea pubblica da
parte dell’Amministrazione per spiegare ai concittadini le scelte effettuate riguardo
l’annosa questione delle tasse. La nuova Amministrazione si è trovata obbligata ad
affrontare il nuovo impianto tributario, introdotto dallo Stato con legge di stabilità
2014, che prende il nome di IUC (imposta unica comunale – TARI, TASI, IMU). La
TARI è la nuova tassa sui rifiuti che dal 1 gennaio 2014 ha soppresso la vecchia TARES. Il Comune è obbligato alla copertura totale dei costi del servizio di raccolta. A
questo proposito il Sindaco dichiara: «È vero che la nostra tassa sui rifiuti è proporzio-
LE PAGINE DEL COMUNE
nata alla qualità del servizio erogato, che per gli
standard del nostro Comune è da considerarsi a
livelli ottimali, visto che i passaggi settimanali sono
tre. Tuttavia il modo migliore per abbassare i costi
sarà quello di rispettare la raccolta differenziata,
parte centrale del nuovo progetto di smaltimento rifiuti che presenteremo a breve». Sul fronte
IMU l’esenzione per la prima casa rimane e sono
state confermate le aliquote già deliberate nel
2013. Niente di nuovo dunque. Ma quest’anno lo
Stato ha introdotto una nuova tassa che finora è
stata mal digerita trasversalmente nella nazione.
Anche il Comune deve allinearsi con quello che
Roma decide e cerca, nel possibile, di assecondare le esigenze dei propri cittadini”. Spiega il Sindaco Giorgio Bertazzoli: «l nostro Comune, visti
i forti tagli dei trasferimenti dello Stato che dal
2013 al 2014 sono stati di ben 300 mila euro, ha
dovuto applicare suo malgrado la TASI ai nostri
concittadini solo per coprire l’ammanco da parte
dello Stato. Da 700 mila euro siamo passati ai 400
mila euro di quest’anno e per l’anno prossimo ci
sarà un’ulteriore riduzione di altri 80 mila. Lo Stato dice ai Comuni: "Noi vi tagliamo i trasferimenti,
però voi potete introdurre la TASI, la nuova tassa
sui servizi indivisibili, ossia quei servizi che non
possono essere quantificati a persona (la pubblica
illuminazione, le strade, ecc…)". La scelta politica della nostra Amministrazione è stata quella di
gravare soltanto per l’ammanco tolto dallo Stato,
per assicurare l’erogazione di tutti i servizi applicando un’aliquota del 2,2 per mille.
Questa percentuale è la più bassa di tutti i paesi
circostanti ed è sotto la media di tutti i comuni della bergamasca. La grande novità però della
nostra Amministrazione è stata quella di non applicare la TASI a nessuna delle attività produttive: tutti gli esercenti e i commercianti del paese
sono stati esonerati, vista la stagione per niente
proficua e visti i gravi momenti di difficoltà dati
dalla crisi».
L’Assessore al Commercio e Turismo Lorenzo
Bellini aggiunge: «Il Comune intende in questo
modo rendersi partecipe con un avvicinamento
alle attività di servizio del territorio, essendo le
fabbriche ormai tutte fuori paese, e vuole dare
un segnale importante per alleggerire le spese
eliminando la TASI dal momento che la TARI lo
scorso anno ha avuto un’impennata del 150%,
diventando un vero salasso per i contribuenti».
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 37
LE PAGINE DEL COMUNE
IL COMUNE
DICE NO AI RIFIUTI SELVAGGI
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A SARNICO FERMA AL 36%
CONTRO L’80% DELLA MEDIA PROVINCIALE
ALLO STUDIO UN NUOVO PROGETTO
La situazione generale è disastrosa e si prospetta un anno caldo
dal punto vista della raccolta dei rifiuti a Sarnico. Se si passeggia
per il paese e per le vie defilate, in collina o al piano verso il lago,
si vedono sacchetti abbandonati e rifiuti sparsi ovunque ad ogni
ora del giorno e della notte.
Una situazione quella di Sarnico che fa molto riflettere se messa
in relazione alla sua bellezza e al pregio della località turistica.
Va dunque presa di petto la situazione e l’Amministrazione mette in campo diverse azioni per risolvere un problema che ne
crea molti altri. Per prima cosa va preparata una nuova Ordinanza sulla base della precedente ormai vetusta, del 1997.
Il Sindaco Giorgio Bertazzoli spiega le linee guida che stanno alla
base del nuovo decreto amministrativo: «Bisogna emettere una
nuova Ordinanza perché tutti lasciano per strada rifiuti piccoli
e grossi a ogni ora, attaccapanni, lavatrici o semplici sacchetti,
stiamo cercando di sistemare una situazione diventata insostenibile e vergognosa in un paese a vocazione turistica come Sarnico. Già agli inizi del nostro mandato abbiamo deciso di fare un
passaggio in più sul lungo lago e nei lidi tra la notte del sabato
e la domenica mattina». Le azioni scelte saranno sicuramente
efficaci se si pensa che i controlli in paese verranno aumentati,
con l’aggiunta di 21 telecamere e con il controllo costante e
incrociato del gestore Servizi Comunali SpA e la Polizia Locale,
che apriranno uno a uno i sacchetti per risalire ai proprietari
e dare multe salate. «Ora la nostra grande sfida —aggiunge
Bertazzoli — sarà quella di riabituare i nostri concittadini ad
una seria raccolta differenziata con una nuova metodologia di
conferimento. Plastica, carta, umido e vetro verranno divisi in
38 - IL PORTO OTTOBRE 2014
modo che la TARI (Tassa sui Rifiuti) possa diminuire».
L’aspetto economico è di grande interesse, se la cittadinanza seguirà le nuove regole correttamente non pagherà sanzioni salate
e vedrà la quota di TARI scendere. Un altro aspetto interessante oltre all’igiene pubblica, già garantita con una media ottimale
di 3 passaggi settimanali, al risparmio, sarà anche l’educazione
civica all’ecologia. Dice a questo proposito il Consigliere Delegato all’Ambiente Angelo Bonassi: «La sfida lanciata dal Sindaco
è in fase di studio, come Amministrazione stiamo imbastendo
un nuovo progetto di raccolta differenziata a partire dalla primavera 2015. Partiremo dall’educazione all’ecologia perché
l’ambiente va rispettato dai bambini come dagli adulti. Gli alunni delle Scuole Elementari e Medie saranno coinvolti in prima
persona, perché saranno loro a farla da maestri e «educare»
le proprie famiglie. Questa è la sfida che rilanciamo alle nuove
generazioni». Altro argomento sul fronte dell’ambiente sarà la
sistemazione della piazzola ecologica ubicata in prossimità del
Cimitero Comunale, partendo dalla sistemazione della sbarra.
Bonassi prosegue: «Da anni ormai la sbarra d’ingresso è sempre
alzata e ci è noto che chiunque possa entrare a scaricare i rifiuti
di ogni genere, soprattutto gente forestiera». Altro annoso problema legato alla piazzola fuori norma per via della posizione nei
pressi del centro abitato, è la dismissione di rifiuti RAEE (rifiuti
altamente tossici come componenti elettroniche di telefonini
e computer, silicio e altri metalli pesanti presenti in queste ed
altre apparecchiature). In questi giorni verranno acquistati dal
Comune nuovi cestini che indicheranno con chiarezza a tutti la
suddivisione dei rifiuti in plastica, carta e indifferenziato.
O
N
I
M
L
U
P
A
A
A
CERCASI!
ASSOCIAZIONI
a cura di
MARGARY FRASSI
Il Battello ha bisogno di un tante che li fa sentire simili ai loro
nuovo pulmino per il lavoro. coetanei e quindi alla "pari". Il lavoro assume una duplice valenza: in
Puoi aiutarlo?
primis è strumento di autostima e di
Ventidue anni di "navigazione", lenta riscatto sociale, ma anche mezzo di
ma costante, per migliorare la qua- abbattimento dei costi del centro, lilità della vita delle persone diversa- berando così risorse da destinare al
mente abili, offrendo loro l'oppor- mantenimento e miglioramento dei
tunità di piccole attività lavorative servizi ai disabili.
e di tempo libero al centro diurno, Oggi la cooperativa ha una serie
quest'ultime centrate sugli interessi di collaborazioni continuative con
individuali, e di svariate esperien- parecchie ditte del distretto, sodze di integrazione sul territorio del disfatte della qualità delle nostre
Basso Sebino, compresi brevi sog- prestazioni e della puntualità nelle
giorni di sollievo a vantaggio anche consegne, grazie al contributo di un
folto gruppo di volontari.
delle famiglie.
Tutta questa premessa per dire che
Questa, in estrema sintesi, la filo- oggi la cooperativa, avendo acquisofia a cui si ispira la Cooperativa sito un'importante commessa di
Sociale onlus "IL BATTELLO" che lavoro oltre ad averne altre in fase
in questi decenni ha allargato i pro- di realizzazione, si trova nella necespri servizi anche ad altri soggetti in sità di acquistare un nuovo mezzo di
difficoltà, aprendo un laboratorio di trasporto, con la duplice funzione di
trasporto merci e trasporto disabili.
lavoro protetto.
Non a caso abbiamo messo il lavo- Sappiamo che sono tempi molto
ro al primo posto. Se chiedete ad difficili per tutti, pertanto sarà ben
un nostro ospite cosa fa al centro accetto qualsiasi contributo che
diurno, risponderà senza la minima vorrete generosamente destinare
allo scopo.
esitazione: "Lavoro".
La presidente Carmen Magri Vigani
Si tratta infatti di uno status impor- Un grazie di cuore da tutti noi.
LA BOTTEGA DEL LAVORO
DE "IL BATTELLO"
Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per:
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vostra fantasia.
PASSATE A TROVARCI!
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 39
RICORDI
a cura di
ALESSANDRO ARCANGELI
IL MONUMENTO
AI CADUTI
PER LA PATRIA
Nel 1923 viene inaugurato con solennità il monumeto ai caduti
per la patria. Autore lo scultore Prof.C. Bigozzi. È di marmo, circondato da una barriera di ferro. La statua, in bronzo, raffigura
una donna (la GLORIA) che premia il sacrificio di un caduto con
una corona di alloro. Quattro fari, durante la notte, rendevano
più suggestivo l’aspetto del monumento. La foto che immortala il nostro monumento è storica e … purtroppo nasconde il
"Gifirificio, ma … è sempre uno splendore per l’amata città di
Sarnico.
Sotto: Piazza Umberto I senza il monumento. Si intravede il
"Gifrificio" (fabbrica dei Gifri, dove anch’io sono nato).
40 - IL PORTO OTTOBRE 2014
a cura
dell'ASSOCIZIONE CULTURALE SEBINIA
ASSOCIAZIONI
IL PAESE DEI BALOCCHI
SPAZIO AI PIÙ PICCOLI
Anche se cambiano i promotori, il
fascino de “Il paese dei balocchi”
rimane inalterato, come non
cambia lo scopo della festa: far trascorrere in modo intelligente un
pomeriggio divertente ai bambini
in occasione del rientro a scuola.
C’è stato quindi ancora tempo per divertirsi al “Lido Fontanì” prima che la campanella suonasse per i bambini della zona
del Basso Sebino. L’Associazione culturale
“Sebinia” di
Sarnico ha regalato un appuntamento di
puro divertimento con questo “Paese dei
balocchi”, svoltosi il 13 settembre scorso
e giunto alla VII, edizione, diventando così
uno degli eventi più attesi dai bambini del
basso lago Sebino.
Negli anni passati a intrattenere i piccini
sono stati i personaggi della Televisione e
della Trebisonda, direttamente dai pomeriggi animati di Rai 3, quest’anno invece il
tema proposto dal “Teatro di battaglia”
è stato “la montagna”. Rifacendosi alla
rappresentazione “Rocky Mountains", sul
prato del parco in riva al lago si sono viste clownerie, acrobazie, sicurezza in alta
montagna, miscelate in un tortuoso sentiero di conoscenza.
Con la collaborazione dello “Spazio Circo”
di Bergamo, i più temerari hanno potuto
divertirsi provando l’ebbrezza di cavalcare il monociclo, un veicolo che riporta alla
mente la bicicletta ad una ruota sola con
un equilibrista sopra, che i bambini hanno
visto al circo. «L’idea di continuare a proporre il “Paese dei
Balocchi” – dice la presidente
dell'associazione Benedetta
Dometti - nasce dalla volontà
di fare qualcosa di concreto
per i bambini che, unitamente
ai genitori, hanno partecipato
numerosi a questo regalo che
l’associazione “Sebinia” ha offerto
loro. Un pomeriggio all’insegna dell’allegria il cui slogan del
sociologo Marshall Mc Luhan:
“Educare divertendo e divertire educando” ben si adatta
all’idea di questa festa, ospitata nella bellissima location del
parco Fontanì che ci è stata
concessa dal Comune di Sarnico. Voglio a questo proposito
ringraziare anche tutti coloro che hanno collaborato alla
riuscita di questo evento, in
particolare l’assessore Lorenzo
Bellini per la sua disponibilità, i
meravigliosi soci e socie dell’associazione, Walter Tiraboschi, i
responsabili dello Spazio Circo,
il supermercato Simply di Sarnico e la ditta De Bianchi che
ha offerto gli immancabili gonfiabili».
Ora l’appuntamento è per il
prossimo anno con altre novità, per far divertire quanto
di più importante abbiamo: i
nostri bambini.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 41
SALUTE
a cura di
FRANCESCA PESENTI
HABILITA E
BERGAMOSCIENZA 2014
Armeo: il dispositivo robotico per il recupero funzionale dell’arto superiore
“Le nuove frontiere della riabilitazione”: questo è il titolo della conferenza tenutasi venerdì 17 ottobre alle ore 11.30 presso il Teatro
Sociale di Bergamo Alta.
Il tema dell’incontro verteva sul cambiamento dell’approccio al paziente ed alle
terapie riabilitative grazie alle innovazioni tecnologiche. Infatti l’intensificarsi della ricerca scientifica ha aperto importanti prospettive nel trattamento di pazienti affetti
da grave disabilità neurologica. Le nuove tecnologie utilizzate per la riabilitazione
dei disturbi neuromotori sono finalizzate a interventi riabilitativi sempre più funzionali e con caratteristiche attinenti le attività quotidiane (camminare, respirare,
deglutire). Esistono strumenti che facilitano la ripresa del contatto con l'ambiente,
che permettono di raggiungere e mantenere la stazione eretta, per recuperare
l'equilibrio, per il rinforzo e per il potenziamento muscolare e infine, per rieducare
al cammino e alla funzione degli arti superiori. I relatori della conferenza, ovvero il
prof. Jaap Harlaar (Facoltà di Scienze del Movimento Umano dell’Università di Amsterdam) e Davide Terranova (terapista di Habilita) hanno dimostrato la sinergia
tra tecnologia e riabilitazione grazie ai nuovi dispositivi robotici e di realtà virtuale
immersiva. L’introduzione della conferenza e la relativa moderazione è stata affidata a Elena Buonanno, direttore della rivista bergamasca “Bergamo Salute”.
Il prof.Harlaar ha dato ampio spazio all’apporto della tecnologia ad una delle azioni
più ripetitive e quotidiane che l’uomo compie, ovvero il cammino, e a conoscere,
monitorare e misurare in modo sempre più approfondito e preciso, tale azione nei
soggetti che hanno subito gravi lesioni o deficit in seguito a patologie neurodege42 - IL PORTO OTTOBRE 2014
nerative per poter successivamente impostare un percorso riabilitativo sempre
più personalizzato ed efficace. Da questa esigenza è scaturita quindi la necessità di introdurre nei percorsi riabilitativi
l’ausilio di dispositivi robotici e supporti
tecnologici (analisi computerizzata del
cammino, realtà virtuale immersiva, robot,...).
Successivamente Davide Terranova
ha dimostrato l’applicazione di questi
principi attraverso l’utilizzo di Armeo,
dispositivo robotico per il recupero funzionale dell’arto superiore, utilizzato nei
percorsi riabilitativi nelle strutture Habilita di Sarnico e di Zingonia.
Armeo è stato progettato per la fase
iniziale di trattamento, permettendo una
riabilitazione precoce; esso permette anche a pazienti con gravi disabilità di movimento di eseguire gli esercizi in maniera
attiva o passiva con un elevato numero
di ripetizioni con feedback confrontabili
e fondamentali per la funzione del riapprendimento motorio. Per ultimo, Armeo registra l’esecuzione degli esercizi
svolti ma soprattutto il grado di assistenza durante ogni sessione di terapia: in
questo modo i risultati ottenuti possono
essere utilizzati per documentare il progresso terapeutico del paziente.
La conferenza, organizzata da Habilita,
era inclusa nella consueta rassegna di
Bergamoscienza, giunta quest’anno alla
12a edizione. BergamoScienza è un Festival di divulgazione scientifica che dal
2003, grazie all’intuito e alla volontà di
un gruppo di amici, Soci dell’Associazione Sinapsi, coinvolge la città proponendo
un programma fitto di eventi gratuiti. Lo
scopo è portare la scienza "in piazza” e
renderla fruibile a tutti, soprattutto ai
SALUTE
giovani e alle scuole.
Nel 2005 è nata l’Associazione BergamoScienza: tra i Soci Fondatori vi sono, oltre al gruppo ideatore del progetto, l’Università degli Studi di Bergamo, l’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato,
Agricoltura di Bergamo, Confindustria Bergamo e UBI Banca.
Con il Comune di Bergamo e la Provincia di Bergamo tra i Soci
Ordinari, la manifestazione si svolge quest'anno con l'Adesione
del Presidente della Repubblica.
Sono molti gli eventi che rendono il Festival, in programma ogni
anno nelle prime due settimane di ottobre, una manifestazione
di grandi scoperte, incontri ed emozioni: 180 tra conferenze,
tavole rotonde, mostre, laboratori interattivi, spettacoli e molto altro che fanno di BergamoScienza uno degli appuntamenti
più attesi dell'autunno.
Obiettivo della manifestazione è da sempre quello di rendere
la scienza popolare, priva di barriere culturali, politiche o sociali.
L'indipendenza e la gratuità degli eventi sono alla base di BergamoScienza per avvicinare la scienza soprattutto ai giovani, così
da stimolarne inclinazioni e ambizioni culturali.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 43
COMUNITÀ
a cura della
REDAZIONE
CLASSI IN FESTA: EMOZIONI, RICORDI E ...NOSTALGIA
Sabato 27 settembre i coscritti del
'64 si sono trovati per festeggiare
il raggiungimento di una tappa
importante: i loro primi 50 anni!
Dopo la Santa Messa dove hanno
ricordato: Eleonora Silini, Giuseppe
Buelli, Luca Capelli, Cristina Belussi,
Matteo Giudici e Giulia Finazzi,
gli amici che li hanno già lasciati, si
sono ritrovati al ristorante "il Tram"
per una cena in compagnia fra
chiacchiere, ricordi, risate e musica in
allegria. Auguri ai neocinquantenni!
Il 4 ottobre la classe 1949 ha
festeggiato i 65 anni presso l'ex "Villa
Conte Belli" di Tagliuno, con una
ricca e gustosissima cena.
Un anno il 1949 ricco di eventi: dal
Piano case Fanfani, all'adesione al la
Nato e Mattei scopre il metano in
Italia.
Sono nati nel 1949: Antonello
Venditti, Meryl Streep, Bruce
Springteen, Franco Causio, Niki
Lauda e meglio ancora, tutti i baldi
giovincelli nella fotografia.
Grande festa per il 60° dei coscritti
del 1954 presso il ristorante Pio IX
di Erbusco.
Benvenuti nella folta schiera
dei sessantenni. I più giovani si
rovinano l'esistenza per la paura
di arrivarci troppo in fretta, i più
anziani li rimpiangono; voi godetevi
questo straordinario periodo della
vita nella sua pienezza.
E sorridete finché avete tutti i
denti.
Auguri!
44 - IL PORTO OTTOBRE 2014
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 45
ASSOCIAZIONI
a cura di
GIOVANNI CADEI
ATTIVITÀ DELL’ A.S.D. JUDO SARNICO
Partenza a razzo per gli atleti sarnicesi in questa nuova stagione
sportiva: neanche il tempo di ripartire e subito tre grandi risultati.
Partiamo dai giovani: Emma Bellini ha conquistato un importantissima medaglia d’oro
nel 3° Trofeo Lario, competizione internazionale svoltasi durante il fine settimana
dell’11 e 12 Ottobre a Gerenzano (VA). Quasi 800 gli atleti presenti suddivisi tra le
varie categorie di età e di peso; variegata la loro provenienza: Russia, Ucraina, Bielorussia, Svizzera ed Albania le nazioni straniere rappresentate.
Emma, nonostante fosse l’unica bambina nella sua categoria di peso, non si è data per
vinta e, una dopo l’altra, ha infilato quattro vittorie che l’hanno portata sul gradino più
alto del podio. Due vittorie nette nei primi due incontri, entrambi vinti per ippon; più
equilibrato l’incontro di semifinale dove Emma è riuscita a vincere “ai punti” grazie ad
una maggiore continuità nelle azioni di attacco; ancora “ippon” nell’incontro di finale,
Diego Cressi in una fase del combattimento
vinto per immobilizzazione a terra dell’avversario.
Complimenti Emma!!
Buona la prova anche degli altri partecipanti alla competizione: Ilenia Bettoni, Angelica Fenaroli e Stefano Manenti tornano a casa con una medaglia
di bronzo.
Nella categoria agonistica riportiamo due ottimi risultati in competizioni
internazionali di Diego Cressi, atleta sarnicese ora in forza al Gruppo sportivo Fiamme Azzurre. Il 29 Settembre Diego ha partecipato in Estonia agli
European Open di Tallin, gara valida come qualificazione olimpica. Il nostro
atleta parte bene vincendo nettamente contro l’israeliano Almog e l’estone Tamm; nei quarti di finale nuovo successo, seppur meno netto, contro
l’inglese Turner. Sconfitta di misura in semifinale da parte del polacco Beta
e, nuovamente di misura, sconfitta anche nella finale per il 3° ed il 5° posto
con l’olandese Degen. Ottimo il risultato considerato il livello della competizione (249 atleti provenienti da 29 nazioni) ma Diego si sentiva in buona
giornata ed aspirava ad una medaglia.
Nuovo impegno internazionale per Diego il fine settimana successivo, quel- Emma Bellini sul gradino più alto del podio al Trofeo Lario
lo del 5 di ottobre, in Portogallo per gli European Open di Lisbona, e nuovo quinto posto. Buona la partenza, vittoria per Ippon contro lo spagnolo
Uriarte Marcos, ma il russo Akopyan costringe alla resa Diego per yuko. Nuova vittoria per ippon contro il portoghese Diogo. In finale per il 3° e 5° posto Diego nulla
può contro il francese Ottaviani.
Complimenti a Diego a cui inviamo i nostri migliori auguri di riuscire a raggranellare i
punti necessari per coronare il suo sogno olimpico.
Terminiamo il nostro resoconto con un altro importantissimo risultato raccolto questa volta dal “Veterano” Andrea Aloisi nella 5° edizione del campionato mondiale
Master, svoltosi a Malaga tra il 25 ed il 27 Settembre. Andrea ha portato a casa un
ottimo 5° posto battendo nettamente nell’ordine il francese Le Netzet ed il tedesco
Oehler. In semifinale lo spagnolo Diaz Rodriguez ha la meglio impedendo al nostro
atleta l’accesso alla finale. Nella finale per il 3° ed il 5 posto Andrea non riesce ad
avere la meglio contro il francese Navaro. Andrea è comunque tornato entusiasta
dall’esperienza spagnola soprattutto per l’affiatamento costruito con i compagni della
Andrea Aloisi ai Mondiali Master di Malaga
rappresentativa nazionale. Complimenti Andrea!
46 - IL PORTO OTTOBRE 2014
a cura di
GIANFRANCO GASPARI
EVENTI
UN POMERIGGIO DA NON DIMENTICARE
Il nostro redattore Comm. Gaspari ricevuto
in udienza privata dal cardinale Loris Capovilla
Nel pomeriggio del 21 agosto scorso il
nostro Comm. Gaspari, accompagnato
da alcuni familiari, ha effettuato una visita
a Sotto Il Monte Giovanni XXIII.
Questo il suo racconto: “In un pomeriggio di pieno sole per questo agosto
tanto balordo, mi sono recato in visita
al paese natale di PAPA GIOVANNI,
portando con me una poesia che avevo
composto il 1° marzo scorso in occasione delle festività celebrate per la nomina a Cardinale di Mons. Loris Capovilla,
presiedute dall’Inviato Pontificio Card.
Angelo Sodano.
Il mio sogno era di consegnare la mia
poesia direttamente al Cardinale: per
me un sogno forse irrealizzabile, ma non
impossibile.
Giunto a Sotto il Monte, dopo la visita
alla Casa Natale di Papa Giovanni ed alla
Chiesetta di San Giacomo, dove Lui fu
battezzato il 25 novembre 1881 (il giorno stesso della sua nascita), ci rechiamo
a “Cà Maitino”, attuale residenza del
Card.Loris Capovilla. Entriamo nella sala
d’ingresso e qui comincia la mia ansia per
poter incontrare il Cardinale. Per questo
affronto una Suora a cui dico la mia età e
il mio desiderio di poter ossequiare Sua
Eminenza. Con tanta cortesia la religiosa
prende il foglio e mi prega di attendere;
trascorrono pochi minuti e la Suora mi
invita a seguirla. Al primo piano, dopo
aver superato alcune stanze, mi apre
una porta e mi fa entrare. In fondo alla
sala, seduto in poltrona vicino alla finestra, il Card. Loris Capovilla mi invita ad
avvicinarmi ed io cado in ginocchio. Solo
qualche breve parola e dopo avergli
baciato le mani ed il Crocefisso
Pastorale, mi imparte la solenne benedizione, estensibile a tutti i familiari.
Forse è uno dei momenti
più grandi della mia vita,
incancellabile per sempre,
anche perché ho avuto la
sensazione che in quei
momenti aleggiasse
anche la figura del
Santo Pontefice Giovanni XXIII. Eminenza Capovilla,
grazie, grazie,
non meritavo
tanto!”
Nella foto a lato il futuro Cardinale Loris Francesco Capovilla (Pontelongo, 14 ottobre
1915) a fianco dei grandi Papi Giovanni XXIII e Pio XII
Il cardinale Capovilla è il secondo ordinario diocesano italiano vivente più anziano, preceduto per età solo da Felice Leonardo, vescovo emerito di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, (9 marzo 1915). A livello mondiale, tra gli arcivescovi, è il terzo più longevo,
preceduto solo dallo statunitense Peter Leo Gerety e dal cileno Bernardino Piñera Carvallo. È stato creato cardinale da papa Francesco il 22 febbraio 2014, ricevendo il titolo
presbiterale di Santa Maria in Trastevere e divenendo in tal modo il membro più anziano
del collegio cardinalizio.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 47
COME ERAVAMO
a cura dellla
REDAZIONE.
SETTEMBRE 1975
LE MADRINE DELLE CAMPANE
Siamo nel mese dei festeggiamenti per gli 85 anni
di fondazione della sezione alpini e del 45° della
costruzione della chiesetta e con piacere pubblichiamo la foto delle campane poste a settembre
1975 sul campanile della chiesetta degli alpini.
Da sinistra: Pierina Bellini, Federica Piomarta e
Rosa Bellini.
Il presidente delle penne nera di allora era l'indimenticabile Mario Morotti.
l'ANTONIO BUELLI COL NAÈT
Cosa c'è di meglio che una gita su "Naèt", la classica barca dei pescatori del Sebino, per le famiglie Buelli e Capoferri?
Una fotografia metà anni cinquanta scattata ai Lazzarini che ci riporta
ad un tempo passato, quando bastava poco per divertirsi ed anche
una gita in barca era attesa e portava allegria.
Nella foto da destra: Buelli Virginia con in braccio il figlio Capoferri
Antonio, al centro seduto il marito Capoferri Faustino e a sinistra ai
remi Buelli Antonio padre di Buelli Virginia.
BEN 32 ALUNNI IN UNA CLASSE
TUTTI MASCHI!
ANNO SCOLASTICO 1968-69
Classe 3^ - Maestra Delfina Bolis Brignoli
4^ fila in alto da sinistra: Belotti Sergio, Biraga
Raffaele, Busi Antonio, Galizzi Luigi, Gritti Eugenio, Bonassi Giuliano, Belotti Guido, Marini
Giuseppe e Bellini Mino. 3^ fila da sinistra: Biraga Francesco, Pretto Marco, Mussinelli G.Pietro,
Cancelli Roberto, Alari Giovanni, Cadei Marco,
Danesi Giovanni, Ruggeri Antonello e la maestra
Brignoli. 2^ fila da sinistra: Consoli Piero, Morotti
Antonio, Bettoni Giuseppe, Dossi Pierluigi, Dossi
Claudio, Carminati Giuseppe, Volpi Mario e Pagani Francesco. 1^ fila da sinistra: Marini Pierluigi,
Duci Walter, Benigna Livio, Barcella Silvio, Belussi
Domenico, Mazza Tullio e Cadei Paolo.
48 - IL PORTO OTTOBRE 2014
COME ERAVAMO
ANNO SCOLASTICO 1973-74 CLASSE III MEDIA
GIOCHI DELLA GIOVENTÙ
La foto è stata scattata al campo sportivo di Sarnico in occasione dei giochi della gioventù del 1974. Sul podio i vincitori delle gare di salto in alto: Mario Giudici e Monica
Ramella. Ai loro piedi gli altri partecipanti ai giochi. Si riconoscono da sinistra: Mino
Bellini, Mario Andreoli, Claudio Bonzi, Francesco Roberti, Marco Sacella , Mario Alberti,
Liliana Mussinelli, Graziella Mussinelli e Monica Bellini. Da notare l’abbigliamento ordinato e dignitoso delle ragazze quattordicenni di 40 anni fa (grembiule nero e calzettoni al
ginocchio). Oggi questo ci fa un po’ sorridere ma ci si chiede: era meglio allora o la moda
piuttosto disinibita delle quattordicenni odierne?
"A SICURA MEMORIA"
Così titola l'attestato d'onore ricevuto da Luigi Buelli
(Gino CÜseta - padre di Domenico Buelli) che prosegue: "che ricoprì di gloria consacrando ancora una volta
l'eroico valore alpino".
Ecco una fotografia veramente "storica" del 1939 che
ritrae un ben noto personaggio che sfila davanti alla
"Divisione Alpina Tridentina" in procinto di partire per
l'Albania.
Il terzo davanti da destra è Luigi Buelli classe 1916, che
dopo l'Albania fu inviato in Russia dal luglio 1942 al marzo 1947. Tornarono solamente in sette. Quanto ci sarebbe da dire a commento di questa fotografia!
QUATTRO GENERAZIONI DI BELUSSI
L'età tra il bisnonno Angelì Belussi, che è il più
vecchio e Riccardo che è il più piccolo, abbraccia circa 85 anni di storia. E in mezzo nonno
Luigino e papà Michele.
Guardando questa foto non possiamo non
pensare che la famiglia tradizionale, nonostante
sembri travolta dal cambiamento, rimane ancora un punto di riferimento importante, un
“pilastro portante” della struttura sociale, contenitore delle nostre relazioni più significative,
delle nostre emozioni, dell’identità che ci siamo
costruiti e del presente, passato e futuro della
nostra storia.
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 49
EVENTI
a cura della
COMMISSIONE BIBLIOTECA
BIBLIOTECA COMUNALE: INCONTRO CON L'AUTORE
Il ciclo si apre Mercoledì 5 Novembre alle ore 20.30
con Luca Tom Bilotta, giornalista bergamasco che propone il giallo: “The Orange Hand”.
Si tratta di una storia che tiene in sospensione fino alla fine
in cui il giornalista Joe Briganti si troverà a fare i conti con
un'organizzazione segreta che vuole combattere contro il
business delle case farmaceutiche.
Un romanzo che sicuramente sarà apprezzato da chi non
ha paura delle storie forti.
Il 15 Novembre alle ore 17.30 sarà la volta di Sergio
Casella, manager che con il suo best seller “La Morale
Aziendale”, presenterà la sua idea rivoluzionaria di “lavoro” ossia dove operaie persone non sono solo numeri e la
felicità è alla base di un buon rendimento lavorativo.
La nuova Commissione Biblioteca inaugura il suo
mandato con una serie di appuntamenti imperdibili in cui verranno presentati autori emergenti
che, con i loro libri, creeranno occasioni di dialogo
trattando tematiche differenti e stimolanti adatte
ad ogni tipo di pubblico.
NEOLAUREATA
ELENA PEZZINI
Concludiamo il 29 Novembre alle ore 17.30 in compagnia di uno scrittore poliedrico come Livio Gambarini.
“Le Colpe dei Padri” non risparmia né le crudeltà né le
ingiustizie del Medioevo, toccando temi che vanno dalle
congiure di palazzo agli intrighi politici, dal confronto tra
potere spirituale e temporale all'inquisizione.
Con questo tris variegato di autori, vi aspettiamo numerosi presso la Pinacoteca Gianni Bellini in via San Paolo 8
a Sarnico.
a cura della
REDAZIONE
La nostra concittadina Elena Pezzini si è brillantemente laureata il 16 ottobre scorso in
Medicina e Chirurgia presso l'università degli studi di Brescia.
Il titolo della tesi discussa davanti alla commissione è stato: "Accuratezza diagnostica delle
biopsie ex vivo nelle neoplasie renali".
Cara Elena, questa splendida Laurea ha dimostrato che le speranze di mamma Lauretta
Cadei e papà Samuele, che hanno sempre creduto nelle tue capacità e nella tua determinazione, erano ben riposte. Parenti ed amici si congratulano con te per il prestigioso
traguardo raggiunto.
Anche la redazione de "il Porto" si congratula con te. All'inizio il tuo percorso di studi sembrava
una scalata ad una montagna impervia, quanti sacrifici per raggiungere la vetta ma adesso
finalmente ce l'hai fatta e ti sei laureata, quindi goditi questi meritati momenti di gloria cara
dottoressa e tanti auguri per il tuo futuro.
50 - IL PORTO OTTOBRE 2014
a cura di
CIVIS
EVENTI
ZANCHI GIUSEPPE
SCATTI D'ARTISTA
Ogni comunità ha l’obbligo morale di conservare la
propria memoria storica e di trasmetterla alle generazioni future. Se è importante recuperare e conservare documenti del passato, è altresì fondamentale
raccogliere e archiviare le testimonianze di oggi.
Nella ricostruzione della civiltà del XX secolo la fotografia è
stata un modo per veicolare informazioni in modo diretto.
Creare un archivio di immagini fotografiche, ampliarlo ed aggiornarlo, è altresì un modo anche per appassionare alla storia
locale tutti i cittadini e non solo gli storici».
Così il prof. Salvatore Tancredi, coordinatore del gruppo culturale “Ricerca Storica” ha commentato, nel corso delle pre-
miazioni di domenica 12 ottobre, le finalità del concorso fotografico “La valle di Adrara: volti, paesaggi, ambienti” giunto alla
XII edizione e che, mai come quest’anno, ha visto aumentare
il numero dei partecipanti ed allo stesso modo la qualità degli
scatti presentati.
«La qualificata giuria presieduta da Luigi Vezzoli e composta da
Luciano Bertazzoli e Giulio Vezzoli, tutti coinvolti a vario titolo
nel mondo della fotografia - ha detto Paolo Paris, presidente
del sodalizio - ha avuto il suo bel daffare nel selezionare le tre
foto vincitrici del concorso: notevole è stata infatti la qualità
intrinseca delle fotografie ed il messaggio ad esse correlato
tant’è che si è dovuto ricorrere ad alcuni premi speciali».
Vincitore è comunque risultato Giuseppe Zanchi di Sarnico
con il suo scatto “San Rocchino”, al secondo posto la fotografia “Torrente Guerna” realizzata da Francesco Fogazzi di
Gussago che ha preceduto Pasquale Vicini di Palazzolo S.O.
(ma originario di Adrara), che ha presentato la fotografia “Mascherpinga”. Premi speciali a: Fabio Perego, ancora a Giuseppe
Zanchi, Marco Bianchetti, Francesco Riva e Paolo Paris.
La motivazione per il premio assegnato è la seguente:
"Due chiese che si guardano, di cui una in primo piano illuminata
dal sole e l'altra immersa nella nebbia, danno alla fotografia una
sensazione di tridimensionalità".
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 51
NELLA CASA DEL
PADRE
ANAGRAFE
a cura dI
ROSALIA MODINA
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate.
(Apocalisse 21, 3-4)
40 Marchesi Caterina
di anni 83
Deceduta l’1.09.2014
41 Silini Natalino
di anni 73
Deceduto il 02.09.2014
43 Manganelli Carlottina
di anni 89
Deceduta il 06.09.2014
44 Mussinelli Antonio
di anni 89
Deceduto il 28.09.2014
"Nulla si crea nulla si distrugge, ma tutto si trasforma"
(A.Lavoisier)
Gianni, grazie per averci aiutati a capire che tutto può essere rivisto
e stravolto, e che adagiarsi nelle certezze non è il modo di andare
avanti.
Nucleo Protezione Civile Sarnico
42 Gnan Anna Agata
di anni 89
Deceduta il 03.09.2014
Gianni Carminati
( 21/06/1943 - 06/11/2011)
Ricordo di Gianni nel terzo anniversario della morte
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 53
ANAGRAFE
RINATI ALLA VITA
DELLA GRAZIA
19 Bonomi Vanessa
di Marco e di Pirrello Giovanna
Nata a Brescia il 13.05.2014
Battezzata in questa Parrocchia il 14.09.2014
Padrino: Bonomi Stefano
20 Mora Michael
di Umberto e di Cotelli Silvia
Nato a Brescia il 18.06.2014
Battezzato in questa Parrocchia il 14.09.2014
Padrini: Mora Pietro e Facchinetti Carmela
21 Pezzini Giorgio
di Lorenzo e di Tasca Gloria
Nato a Brescia il 27.07.2014
Battezzato in questa Parrocchia il 14.09.2014
Padrini: Pezzini Riccardo e Toccagni Paola
22 Calvi Francesco
di Matteo e di Zanini Elena
Nato a Mantova il 24.04.2014
Battezzato in questa Parrocchia il 14.09.2014
Padrini: Zanini Paolo e Calvi Sabina
23 Carminati Giorgio
di Enrico e di Pagani Nicoletta
Nato a Brescia l’11.07.2014
Battezzato in questa Parrocchia il 28.09.2014
Padrini: Pagani Angelo e Pagani Milena
24 Poli Martina
di Gian Battista e di Bonardi Alessia
Nata a Seriate il 02.06.2014
Battezzata in questa Parrocchia il 28.09.2014
Madrina: Bonardi Manuela
Dal Vangelo secondo Giovanni.
3, 1-6
«Se uno non rinasce, non può entrare
nel regno di Dio».
25 Foresti Fabio
di Matteo e di Tabai Stefania
Nato a Bergamo il 29.06.2014
Battezzato in questa Parrocchia il 28.09.2014
Madrina: Foresti Stefania Laura
54 - IL PORTO OTTOBRE 2014
26 Foresti Alessia
di Giuliano e di Gritti Sara
Nata a Bergamo il 26.05.2014
Battezzata in questa Parrocchia il 28.09.2014
Madrina: Gritti Francesca
Dal peccato è venuta la morte, e
il peccato stesso è logorio della
vita, fino al suo triste sfacelo. Il
Battesimo è invece l'alba radiosa
di una vita nuova: un'alba aperta
al luminoso meriggio della vita
eterna.
SPOSI ALL'ALTARE
ANAGRAFE
12 Melville Gregory
dalla Svizzera
con Droz Noémie
dalla Svizzera
Data del Matrimonio: 20.09.2014
Testimoni
Gael Pitarella, Urscheler Hélène
13 Bellini Franco
Via Manzoni, 16
con Imberti Francesca
via Mons. Bonassi 19/L
Data del matrimonio: 27.09.2014
Testimoni
Bellini Elisa, Pezzini Giorgio, Imberti Michele,
Paris Chiara
NOZZE D'ORO
per i coniugi
Gottardi Battista e Bonardi Rosa
Nel giorno dei festeggiamenti per il sessantesimo di professione di fede della zia suor Giuliana,
hanno celebrato i 50 anni di matrimonio.
Residenti a Capriolo, i coniugi hanno sempre
avuto un rapporto privilegiato per la nostra cittadina nella quale Rosa è nata e ha vissuto prima
di sposarsi.
A loro vada il nostro messaggio di augurio: "Avete raggiunto una meta importante ma il traguardo è ancora lontano. Auguri"
IL PORTO OTTOBRE 2014 - 55
I BRAGHÍ - AL SECOLO LA FAMIGLIA MUSSINELLI
Da sinistra Giuseppe, Giacomo, Biagio (Gaina), Gino, Biagio, Mosè e Angiolina Pompiglio