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www.gazzetta.it domenica 1 giugno 2014 1,30 €
ITALIA
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno LXX
X - Numero
numero 22
Anno
CICLISMO TAPPA A ROGERS: AL SECONDO POSTO GENERALE SI CONFERMA URAN
l'Editoriale
IL RE E’ QUINTANA
IL VOLO DEL CONDOR
DI ANDREA MONTI
El Condor «pasa» sereno, con maestosa noncuranza,
nel cielo della Carnia e ghermisce ancor più saldamente un fantastico Giro d’Italia che era già suo.
Nairo Quintana trionfa nell’anfiteatro dello Zoncolan gonfio di popolo. Doma a piacimento le terribili
spire del cobra che salta fuori dalla cesta verde dei
boschi a dieci chilometri dall’arrivo, si erge in verticale, si infila in tre tunnel che sembrano cunicoli e
ancora si arrotola pronto a mordere verso la vetta.
Il colombiano fa suo il Giro su uno Zoncolan
stracolmo di gente. Aru splendido terzo
Oggi Trieste abbraccia la corsa rosa dominata dai giovani
GHISALBERTI, GREGORI, PASTONESI DA PAG 22 A PAG 31, COMMENTO DI GIALANELLA A PAG. 23
3 Nairo Quintana,24 anni AFP
L’ARTICOLO A PAGINA 19
TEST MONDIALE SOLO 0-0 CON L’IRLANDA MA IL VERO SHOCK È L’INFORTUNIO DELL’AZZURRO
MONTOLIVO
OH NOOO!
3 Fredy Guarin, 27 anni AFP
DI FEO, GRAZIANO PAGINE 8-14-15
MILAN NUOVO MODULO CON TANTA FANTASIA
Inzaghi-Berlusconi
cena ad Arcore
a base di trequartista
BERARDINO, BOCCI ALLE PAGINE 10-11
LA STORIA IL PASSATO CALCISTICO DEL PREMIER
Che sfortuna per il milanista: sarà
operato, per lui niente Brasile.
Il centrocampista del Psg migliore
in campo con Sirigu. Bene Cassano.
Oggi o domani la lista dei 23: dubbi
su Rossi. Parolo supera Romulo
INGHILTERRA I NOSTRI RIVALI
Cuore, carattere e gol
Sturridge è già diventato
il pericolo numero 1
La Juve non molla
assalto a Guarin
Pressing per Morata
Pronta l’offerta all’Inter:
Isla e conguaglio. Le big
spagnole aprono l’asta per
Vidal, costa 50 milioni
BRILLA
VERRATTI
CECCHINI, ELEFANTE, GARLANDO, VERNAZZA
DA PAGINA 2 A PAGINA 6
MERCATO LLORENTE NIENTE MONDIALE
Rapporto Aia
su Renzi arbitro
«Lento, ma bravo»
3 Matteo Renzi, 39 anni
SCHIANCHI A PAGINA 10
MOTOGP MUGELLO ORE 14: ROSSI DECIMO
ROTTURA
DELLA TIBIA
Marquez ancora pole: e 6
Iannone fulmine, 349 orari
Riccardo
Montolivo a
terra, confortato
da Verratti AP
FALSAPERLA, SCHEMBARI, ZAMAGNI PAG. 32-33-34-35
TENNIS SARA BATTE GLUSHKO: AGLI OTTAVI
Errani va, ora c’è Jankovic
Fognini adieu Parigi
BOLDRINI A PAGINA 5
MARTUCCI A PAGINA 39
CASA GAZZETTA LA BAND SALENTINA IN VISITA AL GIORNALE
Negramaro, un inno all’amore
«Crediamo nel gruppo, con noi ha sorriso anche Balo»
3 I Negramaro in Gazzetta con la maglia della Nazionale azzurra BOZZANI
9 771120 506000
40 6 0 1>
CONTICELLO A PAGINA 46
IL ROMPI
PALLONE
DI GENE GNOCCHI
w
Shock a Torino. Coi soldi
della separazione la moglie
di Pirlo ha comprato Vucinic.
BASKET SEMIFINALI DEI PLAYOFF
Siena, ok la prima con Roma
Stasera Milano cerca il bis
CANFORA A PAGINA 36
2
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
MONDIALE -11 LA NAZIONALE
AHI MONTOLIVO, A
Frattura alla tibia:
fuori il milanista
Sale in cattedra
il centrale del Psg
Ok Cassano e Sirigu
Nel test con l’Irlanda c’è il grave infortunio del capitano del
Milan. Buone indicazioni per Prandelli arrivano dal
portiere, è andato bene anche FantAntonio. Immobile non
riesce a brillare, in affanno Paletta, si è visto poco Rossi
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO
LONDRA
Un paradosso feroce ha reso drammatica
l’amichevole a Craven Cottage: cercavamo
tackle robusti per testare le paure di Rossi, ne
abbiamo trovato uno durissimo di Alex Pearce,
gladiatore della Serie B inglese, che ha spezzato Riccardo Montolivo dopo 9 minuti di gioco:
frattura della tibia. Lo sguardo spettrale di
Prandelli spiega bene la gravità della rinuncia
al centrocampista che ha un’importanza spesso
sottovalutata negli equilibri del sofisticato carillon azzurro. Per apporto atletico e tecnico e
soprattutto per il tempismo nelle transizioni,
l’incidenza di Montolivo non è inferiore a quella di Pirlo. Una batosta poderosa sul nostro
Mondiale. Aquilani, entrato al suo posto e indirettamente nei 23, è uscito dopo una ventina di
minuti per una botta alla testa. In ospedale anche lui in stato commotivo. A posteriori, si può
dubitare sull’opportunità di rifinire un preparazione mondiale con una squadra come quella
irlandese, allenata dalla storia a un calcio di orgoglio e battaglia. L’Inghilterra, per dire, ha
scelto un morbido tappeto sudamericano per
avvicinarsi a Manaus: Perù, Ecuador, Honduras. Ma il calcio è questo e ha preteso anche da
noi il contributo di dolore chiesto ad altre stelle
mondiali.
Poco Rossi Di sicuro, l’episodio ha influito
sulla prestazione degli azzurri, partiti bene e
poi calati di brutto a metà tempo, per la prevista
stanchezza, ma anche per l’impressione dell’infortunio di Montolivo. Se Rossi aveva timidezze, rivelate a Coverciano, legate al ginocchio,
figuratevi come può sentirsi a vedere una barella in campo. Infatti Pepito gioca sempre lontano dall’area, tocca anche buoni palloni, ma non
affonda mai, non cerca i contrasti che gli chiedeva Prandelli. Se il c.t. lo porterà comunque in
Brasile è solo per un atto di fede per come potrà
crescere e non per un verdetto di campo.
Paletta bucata Spuntiamo subito il bilancio
10’ SECONDO TEMPO
Il gol annullato a Immobile
Parolo serve al centro dell’area Immobile, che segna, ma la
posizione dell’attaccante è irregolare e il gol è annullato AP
negativo: in plateale affanno Paletta, saltato
quasi sempre, con l’alibi dei carichi di lavoro e
acciacchi recenti. Immobile un po’ meglio di
Rossi. Ha dato buona profondità, ma nelle poche occasioni buone ha balbettato come non fa
nel Toro. L’esperienza internazionale non si
ITALIA
IRLANDA
0
0
ITALIA (4-3-1-2)
Sirigu; Darmian (dal 43’ s.t. Abate), Paletta,
Bonucci, De Sciglio; Montolivo (dal 13’ p.t.
Aquilani; dal 37’ p.t. Parolo), Thiago Motta
(dal 17’ s.t. De Rossi), Marchisio; Verratti; Immobile (dal 12’ s.t. Cassano), Rossi (dal 26’
s.t. Cerci).
PANCHINA Buffon, Perin, Romulo, Maggio,
Chiellini, Candreva, Balotelli, Insigne, Ranocchia, Pirlo, Destro, Barzagli, Pasqual.
ALLENATORE Prandelli.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MEDIO 51,9 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI nessuno.
IRLANDA (4-4-1-1)
Forde; Coleman, O’Shea, Pearce, Ward; McGeady, Hendrick, Meyler (dal 41’ s.t. Green),
Pilkington (dal 13’ s.t. McLean); Hoolahan
(dal 22’ s.t. Quinn); Long (dal 29’ s.t. Cox).
PANCHINA Keogh, Clark, Sammon, Doyle,
Kelly, Stokes, J. Murphy, D. Murphy, Denaley, Lawlor, Dufy.
ALLENATORE O’Neill.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MEDIO 52 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI nessuno.
ARBITRO Oliver (Ing)
NOTE spettatori 22.879. Tiri in porta 2-8. Tiri
fuori 4-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 7-3. Recuperi:
p.t. 5’; s.t. 3’.
la guida
Test a Perugia il 4,
L’otto giugno
c’è il Fluminense
Il Mondiale si avvicina: oggi dovrebbero conoscersi i 23 azzurri convocati da
Prandelli. Poi inizierà il conto alla rovescia verso l’esordio di Manaus contro
l’Inghilterra (il 14 giugno a mezzanotte),
preceduto da due amichevoli.
IL PROGRAMMA
Oggi
Prandelli darà i nomi dei 23 che parteciperanno al Mondiale. Il c.t. potrebbe
portare in Brasile 24 o 25 giocatori,
con una o due riserve per le sostituzioni in caso di infortuni. La Fifa, infatti,
permette il cambio entro le 24 ore precedenti al primo match.
Mercoledì 4 giugno
Amichevole a Perugia col Lussemburgo, ultimo test prima della partenza.
Giovedì 5 giugno
La spedizione azzurra partirà da Roma,
direzione Rio de Janeiro.
Domenica 8 giugno
Ultima amichevole prima del Mondiale,
contro il Fluminense.
Sabato 14 giugno
Esordio a Manaus contro l’Inghilterra.
compra al mercato. Cassano, entrato bene nella
ripresa, conserva saldamente il ruolo di prima
spalla di Balotelli. Thiago Motta ha anticipato il
movimento «alla romana» (o alla Guardiola),
arretrando tra i due centrali, mentre gli esterni
spingevano, ma non ha il know-how difensivo e
la reattività di De Rossi, titolare del ruolo, che
infatti nella ripresa ha fatto meglio.
Che Verratti Nel colonnino delle cose buone
un abbagliante Verratti, più luminoso di Parigi.
Il migliore. Nei primi 6 minuti ha mandato al
cross o al tiro Darmian, Marchisio e Immobile.
Finto trequartista, ha ruotato nel rombo come
da vangelo di Prandelli, abbassandosi spesso a
prendere palla da Thiago per impostare basso.
Ha giocato a tutto campo con una personalità
impressionante, in parte innata, in parte acquisita rappresentando Parigi in Champions. Auguriamoci che Immobile, a Dortmund, cresca
così e che Pepito guadagni in fretta il cuore forte di Verratti che usciva intrepido palla al piede
da capannelli di irlandesi furiosi, tra gli applausi fieri degli italiani di Londra. Esame superato
con lode. Nella notte dolorosa di Montolivo,
Verratti è una carezza di consolazione: un titolare perso, uno acquistato.
Muro Sirigu Esame superato anche per Darmian, tonico e autoritario. Abituati a piangere
la crisi di fascia, abbiamo osservato con piacere
la prestazione allegra di Darmian e De Sciglio,
che hanno sempre reagito alla sofferenza, rialzando la squadra. Vispo come ai bei tempi Marchisio. Bravissimo Sirigu che ha tenuto pulito il
S
Riccardo
Montolivo, 29
anni, a terra
dopo l’infortunio
alla tibia. Thiago
Motta, 31, e
Marco Verratti,
21, guardano
sconsolati
ACTION IMAGES
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
3
AVANTI
VERRATTI
4
VERSO
IL BRASILE
S
La
probabile
lista
Portieri
Buffon
(Juventus)
Sirigu (Psg)
Perin (Genoa)
Difensori
Barzagli
(Juventus)
Bonucci
(Juventus)
Chiellini
(Juventus)
Paletta (Parma)
De Sciglio
(Milan)
Abate (Milan)
Darmian (Torino)
risultato. Non è banale portarsi al Mondiale un
buon vice-Buffon, visto com’è andata in Sudafrica. Più in generale, è piaciuta la capacità di
sacrificio e di resistenza dell’Italia, che ha sofferto come previsto, spesso messa sotto dagli
irlandesi tosti e salvata dalla traversa, ma ha
chiuso in piedi. In un contesto simile, prima di
Euro 2012, ne prendemmo 3 dalla Russia. Ma
più dello 0-0 e delle prove dei singoli, è la lettura in prospettiva che autorizza a sperare. Immaginate una direttrice di classe stesa in verticale (Pirlo, Verratti, Cassano), De Rossi che arretra in copertura come fa nella Roma, fasce aggressive e Balotelli là davanti pronto a
realizzare. Questa è l’idea guida. Si può partire
con ottimismo. E con una spinta in più: un buon
Mondiale da regalare a Riccardo Montolivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Centrocampisti
Pirlo (Juventus)
De Rossi
(Roma)
Marchisio
(Juventus)
Aquilani
(Fiorentina)
Thiago Motta
(Psg)
Candreva
(Lazio)
Verratti (Psg)
Parolo (Parma)
Attaccanti
Balotelli (Milan)
Cassano
(Parma)
Cerci (Torino)
Immobile
(Torino)
Rossi
(Fiorentina)
Le riserve
Ranocchia
(Inter)
Destro (Roma)
Gli esclusi
Romulo
(Verona),
Maggio (Napoli)
Insigne (Napoli)
Pasqual
(Fiorentina)
12’ SECONDO TEMPO
Entra Cassano, ingresso positivo
FantAntonio prende il posto di Immobile e regala un paio di
giocate: il ruolo di spalla di Balotelli è suo ACTION IMAGES
Il dramma di Riccardo:
forse già oggi si opera
Aquilani, niente di grave
Lo scontro con Pearce e il milanista esclama: «Mi sono rotto»
Un aereo-ambulanza lo ha riportato a Milano: starà fuori 3-4 mesi
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Il secondo Mondiale di
Riccardo Montolivo è finito
prima di cominciare: la frattura alla tibia sinistra rimediata
nello scontro con Alex Pearce,
centrale difensivo dell’Irlanda,
è una mazzata che si abbatte
sul calciatore del Milan e stravolge i piani di Cesare Prandelli. Montolivo è stato trasportato a Milano in un aereo-ambulanza, organizzato con il Milan. In tempi brevi, forse già
oggi, si dovrà procedere all’intervento chirurgico. In casi come questi, i tempi di recupero
oscillano tra i tre e i quattro
mesi. Ma il pomeriggio da incubo dell’Italia non è finito qui.
Quest’amichevole giocata al
Craven Cottage, l’antico stadio
del Fulham, si è rivelata una
vera sciagura: anche Alberto
Aquilani, subentrato proprio a
Montolivo, si è fatto male. Un
colpo alla tempia, un quarto
d’ora dopo l’ingresso in campo,
ha stordito il centrocampista
della Fiorentina. Aquilani è
stato portato con uno stato
commotivo nello stesso ospedale, il Chelsea and Westminster Hospital, dove mezz’ora
prima era sbarcato Montolivo:
il nosocomio di Fulham Road è
entrato a gamba tesa nelle cronache azzurre.
La dinamica Montolivo si è
infortunato dopo 8 minuti – e 8
secondi, per la precisione - del
primo tempo, in un contrasto
con Alex Pearce, difensore del
Reading nato a Oxford e con un
breve passato nella Scozia Under 21, prima di approdare nella nazionale irlandese, lanciato
UNA SERATA PIENA DI PROBLEMI
1
2
3
1 Lo scontro tra Riccardo Montolivo, 29 anni, e Alex Pearce,
25; 2 Il centrocampista del Milan esce sconsolato in barella.
Mentre i dottori lo soccorrevano è stato evidente il suo labiale:
«Mi sono rotto» 3 Anche Alberto Aquilani, 29 anni, entrato per
Montolivo, è poi uscito malconcio per un colpo alla testa AP/EPA
Per il mediano
della Fiorentina
la Tac ha dato
esito negativo:
in Brasile ci sarà
da Trapattoni: una storia contorta, ma senza ombre particolari. Un giocatore duro, ma non
cattivo. Lo scontro con Montolivo non appartiene sicuramente alla serie dei falli pericolosi. Pearce e Montolivo hanno cercato il pallone, ma sullo
slancio il ginocchio del difensore si è abbattuto sul centrocampista italiano. Si è subito
capito che la cosa era seria. Il
labiale di Montolivo, bianco
come un lenzuolo, «Mi sono
rotto», ha confermato le prime
impressioni. Lo sguardo atter-
rito di Prandelli e la preoccupazione dei compagni di squadra
hanno confermato che la vicenda era seria. Montolivo è rimasto a terra per diversi minuti, poi è uscito in barella e successivamente è stato trasportato in ospedale.
La mazzata A questo punto, è
cominciata un’attesa piena di
angoscia. La sentenza è arrivata pochi minuti dopo la fine
della gara. È stato il medico
della Nazionale, Enrico Castellacci, ad azzerare le ultime speranze ai microfoni della Rai:
«Montolivo ha riportato la frattura della tibia. Attendiamo la
fine degli esami clinici per conoscerne l’entità, ma dovrà
operarsi». Aquilani è stato invece sottoposto a una Tac cautelativa. Il responso è stato negativo, per lui il Mondiale non
è a rischio.
Verratti L’addio di Montolivo
costringe Prandelli a una correzione in corsa. L’uomo favorito per sostituirlo è Verratti. La
prestazione di ieri sera è una
piccola consolazione: il talento
del Psg è stato infatti il migliore
dell’Italia. Il c.t. da tempo stava
cercando di trovare il modo più
idoneo per sfruttare al meglio
le sue doti e limitare la portata
degli errori, ma contro i robusti
irlandesi il ragazzo abruzzese
ha mostrato non solo progressi
incoraggianti nell’interpretazione del ruolo, ma ha esibito
anche una decisione nei contrasti che può rilevarsi importante, per esempio, nella gara
contro l’Inghilterra. Verratti
contro Gerrard: il nostro mondiale può cominciare così.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CHI SALE E CHI SCENDE PRANDELLI POTREBBE PRENDERSI UN GIORNO IN PIU’ PER DECIDERE
Dentro Aquilani e Parolo, sarà di Rossi l’ultimo posto
Montolivo e Romulo fuori
Resta il balottaggio
tra Paletta e Ranocchia
nibile. Una classica via di fuga comunque il c.t. se
la lascerà, visto che porterà in Brasile anche unadue riserve, perché è possibile effettuare sostituzioni fino a un giorno prima dell’esordio, ma per
gravi e comprovati problemi fisici, e solo tra coloro che erano già tra i 30 preconvocati.
DAL NOSTRO INVIATO
Difesa Tre i portieri. Buffon è la sicurezza. Poi
MASSIMO CECCHINI
LONDRA
C’è un aforisma giudaico che recita: «Dio ha
creato gli uomini perché ama i racconti». E di storie, tra quelle che i potenziali 30 azzurri in lizza
per il Mondiale, ce ne sono tante, dall’affascinante al doloroso. Certo, dopo i lividi di ieri contro
l’Eire, oggi è il giorno delle scelte, con anticipo
rispetto alla data Fifa del 2 giugno (cioè domani).
Ma diciamo subito che il crash test londinese nella notte potrebbe far cambiare decisioni già prese, senza contare che gli infortuni forse obbligheranno Prandelli a prendersi tutto il tempo dispo-
il brillante Sirigu, terzo Perin. I difensori saranno 7. Dietro i sicuri Barzagli, Bonucci, De Sciglio
e Chiellini (utilizzabile anche in fascia), si stanno per conquistare il posto Paletta, Abate e la
new entry Darmian, mentre Ranocchia è «in riserva», visto che i tendini di Barzagli e il polpaccio di Paletta non danno garanzie assolute. In
uscita, quindi, sarebbero Maggio e Pasqual.
Giuseppe Rossi e Prandelli GETTY
Centrocampo Per la mediana saranno in 8. Accanto a Pirlo, De Rossi, Marchisio e Thiago Motta,
Candreva è salito sul volo proprio grazie alla capacità d’interpretare più ruoli. Con loro dovrebbero
4
IL NUMERO
52
le panchine
di Prandelli
con l’Italia.
È al 7° posto
tra i tecnici
azzurri.
I prossimi
nel mirino sono
Sacchi con 53
gare, Valcareggi
e Vicini con 54
e Lippi con 56.
esserci il gioiellino Verratti, utile per quel 4-1-3-2
che potrebbe essere la novità tattica, e Parolo. Altro ingresso «last minute» quello di Aquilani. A tornare a casa, oltre a Montolivo, sarebbe il nuovo arrivato Romulo, che ha un problema fisico.
Attacco In avanti i prescelti saranno 5. Sicuri
Balotelli (ieri a riposo per affaticamento ai flessori), Cassano, Immobile e Cerci, con l’ultimo
posto forse strappato da Rossi. Da segnalare però che, per la scelta dell’altra riserva, c’è ballottaggio tra Insigne e Destro. Il motivo è un po’
malinconico, visto che Prandelli ha chiesto a entrambi la disponibilità ad andare in Brasile fino
alla vigilia del match con l’Inghilterra, ma tutti e
due hanno risposto con un «ci penso», poi corretto in corsa. Possibile che anche questo abbia un
peso nella scelta. Occhio ai colpi di scena, perché
il thriller convocazioni non ha ancora un finale
già scritto.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
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MONDIALE -11 LA NAZIONALE
Prandelli: «Per tutti
c’è stato un blocco
Eravamo frastornati»
Il c.t. non si dà pace: «Che botta quei due infortuni. Bel
debutto di Darmian, Cassano trova sempre la giocata»
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE
LONDRA
E adesso le ultime ore di
riflessione, perché ieri riflettere non è stato facile. Tanto
meno in campo. «Come si fa a
dare giudizi tecnici se ci si
prepara a un Mondiale e se ne
rompono due nel primo tempo?». La domanda di Cesare
Prandelli è retorica, e basta
guardarlo in faccia per capire
che non sta bluffando, né
mettendo le mani avanti,
quando dice che «dagli infortuni abbiamo avuto un bel
contraccolpo, che non è stato
facile da assorbire, anche perché abbiamo capito subito
che per Montolivo la cosa era
seria (frattura alla tibia,
n.d.r.): Riccardo per questa
squadra è diventato un punto
di riferimento anche per i
comportamenti, la disponibilità ad ascoltare i compagni,
la capacità di dire le parole
giuste o di dimostrare una
personalità forte dentro lo
spogliatoio anche con i suoi
silenzi. I compagni erano
«Come si fa a dare
giudizi tecnici
quando se ne
rompono due nel
primo tempo?»
scioccati, diciamo che eravamo tutti frastornati».
La norma Quello che, tanto
più dopo quanto successo ieri, non potrà permettersi di
essere lui: «Domani decideremo cosa fare, dopo una valutazione molto più dettagliata,
senza l’emotività che c’è adesso: dovremo essere molto razionali ed equilibrati», dice.
Domani, ovvero oggi. Ma non
è detto: «Stamattina faremo i
nostri test e poi deciderò se
prendermi un giorno in più rispetto a quanto avevo detto
per comunicare la lista dei 23
(per regolamento il termine
ultimo è domani, n.d.r.). E in
base alle condizioni dei giocatori, alcuni dei quali sono un
po’ affaticati, deciderò se portare uno o due giocatori in più
Pericolo Sturridge
L’Inghilterra
ha trovato il «9»
Il bomber del Liverpool aveva saltato Euro
2012 per infortunio: ora, dopo una stagione
da 27 gol, guida l’attacco di Hodgson
Cuore e personalità Concetto
espresso anche da Gerrard:
«Contro gli azzurri saremo al
massimo della forma. È la gara
chiave del girone». Il 3-0 al Perù è stato accolto bene dai media di Londra e dintorni, molto
temuti dalla federazione e da
Hodgson. Oggi l’Inghilterra atterra a Miami, dove sono in
programma i test con Ecuador
(4 giugno) e Honduras (il 7).
Due settimane di tempo per ritrovare Rooney, reduce da un
infortunio all’inguine e grigio
contro il Perù. Hodgson lo difende («ha lottato e corso»),
ma intanto la forma straripante di Sturridge gli risolve un bel
problema. Il centravanti del Liverpool non ha soltanto qualità
tecniche e forza fisica, ma anche una personalità che, se talvolta può essere un limite - al
Chelsea, Villas Boas lo accusava di egoismo, con Di Matteo ci
furono incomprensioni -, in un
contesto come quello del Mondiale può rappresentare una risorsa. Cresciuto nel Manchester City e svenduto dal Chelsea, si è imposto nel Liverpool:
il calcio di Rodgers ha esaltato
le sue doti. È uno senza paura,
all’apparenza arrogante, ma
dal cuore vero: a Kingston finanzia un’associazione di solidarietà. «Quando sono in Giamaica, mi sento a casa». In questo momento però la sua casa è
l’Inghilterra. Hodgson gli ha
dato le chiavi dell’attacco.
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Il pericolo numero uno
per l’Italia nella gara contro
l’Inghilterra, che il 14 giugno
aprirà il Mondiale degli azzurri
a Manaus, è un perfetto rappresentante della Gran Bretagna moderna. Origini giamaicane grazie ai nonni, è nato a
Birmingham ed è una delle
stelle della «black generation»
in ascesa nel calcio d’Oltremanica. Daniel Sturridge viene da
una stagione da urlo: 27 gol tra
Liverpool e nazionale. In que-
sto momento è il centravanti
della squadra di Hodgson: zio
Roy ha arretrato persino sua
maestà Rooney per dare spazio
al bomber dei Reds.
Lanciato da Capello Il primo a
credere in Sturridge è stato Fabio Capello: è stato lui, nel
2011, a lanciarlo in nazionale.
Contro il Perù, due giorni fa, la
rete di Daniel è stata un capolavoro: una danza sulla linea dell’area e una botta assassina all’incrocio. L’Inghilterra oggi è
soprattutto lui, e Sturridge,
che ha personalità da vendere è uno dei pochi che si permette
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA RIVALE/2 NEI 23 CI SONO 5 «ITALIANI»
di mandare a quel paese un
pezzo da novanta come Suarez
-, non si tira indietro: «Ho saltato l’Europeo del 2012 per infortunio ed è stata una delusione. Spero di rifarmi con il primo Mondiale della mia vita.
Contro l’Italia saremo al top. Io
sono ottimista: abbiamo le
qualità per fare bene e arrivare
lontano».
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
I singoli Prandelli ieri voleva risposte finali da alcuni uomini, più che dalla squadra,
«che pure all’inizio aveva fatto bene e trovato una buona
superiorità». Dunque i singoli. Rossi: «Il blocco psicologico comune ha condizionato
anche lui: difficile valutarlo
stasera, ma dopo aver rivisto
la partita lo dovrò fare». Cassano: «E’ uno che la giocata la
trova». Darmian: «Debutto
fantastico. Gli esterni si sono
alzati con i tempi giusti, ma
quando trovavamo la superiorità fra le linee avremmo
dovuto velocizzare di più».
Verratti: «In quella posizione
verticale ha dato superiorità:
stiamo cercando di valorizzare le qualità dei nostri giocatori, ma bisogna capire meglio come attaccare la profondità, ovvero con più giocatori;
come manovrare con i tempi
giusti per finalizzare la manovra». Sirigu: «E’ stato molto
attento in diverse occasioni».
Immobile: «Buone intuizioni
sulla profondità, purtroppo
ha sbagliato quello stop di
petto e vanificato un’occasione che poteva essere un buon
segnale per la squadra». E Romulo, che non ha giocato
«perché da un po’ di giorni ha
un problema fisico: domani
capirò se si potrà recuperare
al cento per cento, stasera era
inutile rischiare. Come per
Balotelli, che aveva i flessori
un po’ appesantiti».
Cesare Prandelli, 56 anni, guida l’Italia dal 2010 ACTION
LA RIVALE / 1 CON CAPELLO IL DEBUTTO IN NAZIONALE
Il gol di Daniel Sturridge, 24 anni, segnato al Perù venerdì ACTION IMAGES
(dunque 24 o 25, n.d.r.), come riserve». Glielo consente
la norma che autorizza sostituzioni per infortunio fino a
24 ore prima della partita
d’esordio (14 giugno, a Manaus contro l’Inghilterra), dopo una procedura di certificazione medica da presentare
alla Fifa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tabarez convoca
anche Suarez
«Speriamo bene»
Prima la vittoria a Montevideo contro
l’Irlanda del Nord, poi la lista dei 23. L’Uruguay di
Tabarez, terzo avversario dell’Italia (il 24 giugno)
nel girone D, scalda i motori in vista del Mondiale.
I sudamericani si sono imposti 1-0 grazie al gol
realizzato al 16’ del secondo tempo dall’ex
attaccante della Reggina Christian Stuani, entrato
al posto di Forlan, servito da un bell’assist di
Edinson Cavani (nella foto, i due si abbracciano
REUTERS). La partita è servita «per raccogliere
parecchie informazioni sullo stato di salute dei
giocatori» ha detto Tabarez alla fine.
Anche se ha faticato a passare in vantaggio, la
Celeste ha dimostrato di essere in buona
condizione fisica e anche la convalescenza di Luis
Suarez (operato il 22 maggio al menisco) sembra
procedere bene. «Negli ultimi giorni - ha detto
Tabarez - ha lavorato a casa sua, nei prossimi lo
farà a tempo pieno nella nazionale. Per sapere se
potremo contare su di bisognerà aspettare e
sperare». C’è anche lui nella lista dei 23 convocati
che rispetto alla prima stesura di
25 giocatori ha visto le defezioni
di Eguren e Alejandro Silva. Al
Mondiale Tabarez
porterà cinque giocatori
del campionato italiano: il
difensore Caceres (Juventus),
i centrocampisti Gargano
(Parma), Perez (Bologna) e
Gonzalez (Lazio) e l’attaccante
Hernandez (Palermo).
LA LISTA DEI 23
PORTIERI Muslera, Martin
Silva, Munoz.
DIFENSORI Maxi Pereira,
Lugano, Godin, Gimenez,
Coates, Caceres, Fucile.
CENTROCAMPISTI
Gonzalez, Alvaro Pereira,
Gargano, Arevalo Rios, Perez,
Rodriguez, Ramirez, Lodeiro.
ATTACCANTI Suarez, Cavani,
Hernandez, Forlan, Stuani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
d
HANNO
DETTO
IL CENTROCAMPISTA
Pirlo si separa
Alla ex moglie
darà ogni mese
55 mila euro
S
Ciro
Immobile
«Sicuramente
l’infortunio di
Montolivo ci ha
un po’ frenato,
ma questo non
vuole essere un
alibi per la
prestazione.
Avevamo le
gambe pesanti, i
carichi di lavoro
si sono fatti
sentire e per
quanto mi
riguarda c’era
anche un po’
di emozione».
S
Marco
Verratti
«Lavoro
per entrare
nei 23, non mi
interessano
le cose
che si dicono.
Ascolto
i consigli
di Prandelli:
vuole che cerchi
la profondità
e che mi liberi
del pallone.
Il mio primo
pensiero
è l’assist,
non il tiro»
S
Giuseppe
Rossi
«Mi sento bene,
ho fatto
70 minuti
a un buon
livello. Loro
chiudevano
bene gli spazi:
abbiamo creato
qualche
occasione,
ma eravamo
un po’ stanchi
perché questa
settimana
abbiamo
lavorato
duramente»
Andrea Pirlo, 35 anni e l’ex
moglie Deborah Roversi ANSA
L’ufficialità della
separazione tra Andrea Pirlo
e Deborah Roversi è arrivata,
e costerà al centrocampista
della Juventus e della
Nazionale 55 mila euro al
mese. A pochi giorni dalla
partenza per il ritiro mondiale
di Mangaratiba, la separazione
davanti al Tribunale di Brescia
di una coppia che durava da 12
anni sancisce anche l’entità
dell’assegno di mantenimento:
Pirlo, che ha cominciato
qualche mese fa una storia
con la pr torinese Valentina
Baldini (ex di Riccardo
Grande Stevens, figlio dell’ex
presidente juventino Franzo),
dovrà versare a Deborah
40 mila euro al mese e ai due
figli 15 mila, per un totale
di 660 mila all’anno.
MERCOLEDÌ L’UNDER 21
Verdi la novità
per l’amichevole
col Montenegro
Mercoledì a Castel di
Sangro l’Italia Under 21 gioca
col Montenegro l’ultima
amichevole prima della sfida
decisiva di settembre con la
Serbia. Ecco i convocati del
c.t. Gigi Di Biagio: Portieri:
Bardi (Livorno), Cragno
(Brescia), Provedel (Pisa);
Difensori: Antei (Sassuolo),
Biraghi (Catania), Ceccherini
(Livorno), De Col (Lanciano),
Goldaniga (Pisa), Liviero
(Juve Stabia), Rugani
(Empoli), Zappacosta
(Avellino); Centrocampisti:
Baselli (Atalanta), Battocchio
(Watford), Benassi (Livorno),
Busellato (Cittadella),
Schiavone (Siena), Sturaro
(Genoa); Attaccanti: Belotti
(Palermo), Berardi
(Sassuolo), Improta (Padova),
Trotta (Fulham), Verdi
(Empoli).
6
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
MONDIALE -11 LA NAZIONALE
4 ITALIA
66
le Pagelle
7
h
Verratti il migliore
I NUMERI
Le gare
consecutive
dell’Italia senza
vittorie (è la
peggiore
striscia della
gestione
Prandelli).
L’ultimo
successo il 10
settembre
scorso per 2-1
sulla Repubblica
Ceca
8
Le presenze
in Nazionale per
Sirigu (7 da
titolare, con 8
gol subiti). Il
portiere del Psg
è l’unico
giocatore
sempre
chiamato da
Prandelli nelle
52 partite della
sua gestione
42
Le partite
dello sfortunato
Montolivo. E’
l’azzurro con più
presenze nella
gestione
Prandelli
DI SEBASTIANO VERNAZZA
SIRIGU SICURO
PALETTA GIÙ
BENE PAROLO
Tranquilli, tradizione vuole
che l’Italia non brilli nei test
pre-mondiali o pre-europei.
Lo choc del Monto-infortunio,
le gambe molto imballate.
La prevalenza delle tecnica sulla
tattica. È relativo dove giochi —
l’annosa questione sul
«prandelliano» trequartista
rotante che va e viene come
l’onda del mare —, è più rilevante
come gioca. Lasciamolo libero di
essere se stesso. Riguardare,
prego, la palla che offre a
Immobile in apertura: imbeccata
degna di un Pirlo e qui sta il
punto. Si possono avere due
direttori d’orchestra? Forse sì.
Proviamoci e crediamoci.
7
6,5
5
6
Sirigu
Darmian
Paletta
Bonucci
Interventi in
serie su questo
e quell’altro
irlandese, il più
spettacolare
sul colpo di
testa ravvicinato
di Long.
Degnissimo 12°
del grande
Buffon.
Zitto zitto, con
tenacia, si è
guadagnato il
pass per Rio.
Spingente,
propositivo,
come deve
essere oggi un
terzino. Darmian
va forte e va
lontan.
In serate così è
questione di una
vocale: più che
Paletta si è visto
un paletto. Gli
irlandesi gli
slalomeggiano
attorno. Non sta
bene e gioca
male.
Paletta oscilla e
vacilla, così per
una volta gli
tocca
interpretare la
parte di quello
concreto. Zero
fronzoli e a tanto
così dal gol, di
testa.
PARATE 7
RINVII 3
PRESE ALTE 6
CONTRASTI OK 2/4
LANCI 0
PASSAGGI OK 33/39
CONTRASTI OK 1/2
LANCI 13
PASSAGGI OK 64/66
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 12
PASSAGGI OK 81/90
6
s.v.
5
6,5
5
5,5
De Sciglio
Montolivo
T. Motta
Marchisio
Rossi
Immobile
Qualche
imprecisione
negli appoggi,
molta decisione
in certi contrasti.
Un po’ piace e un
po’ no. Effetti
collaterali della
sciagurata
stagione
milanista.
Perdere il
Mondiale per
un tackle a
centrocampo
con un irlandese
(Pearce) che
entra con troppa
foga. Sarà dura
farsene una
ragione. Rabbia,
tristezza.
Thiago s…Motta.
Prova a fare il
De Rossi, ogni
tanto si mette a
cavalcioni della
difesa, ma
commette degli
strafalcioni.
Smottamenti.
Tutto
confermato, è
ritornato il
maratoneta di
un paio d’anni fa.
Buon segno se
siamo di nuovo
qui a chiederci:
«Ma quanto
corre
Marchisio?».
Tende
all’autoconservazione: per un’ora
non si vede,
trotterellante e
defilato com’è.
I 10 minuti con
Cassano gli
ridanno un po’
di colore.
Verratti lo
imbocca davanti
a Forde, ma lui
sbaglia lo stop.
L’errore gli toglie
baldanza. Con
Rossi l’intesa
non viene
naturale.
Immobile
rivedibile.
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 1
PASSAGGI OK 38/47
TIRI 0
PASSAGGI OK 3/4
RECUPERI 0
TIRI 0
PASSAGGI OK 83/89
RECUPERI 8
TIRI 3
PASSAGGI OK 40/48
RECUPERI 3
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/2
SPONDE 3
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/2
SPONDE 2
TIRI 0 PASSAGGI OK 103/107 RECUPERI 14
v
IRLANDA
E ARBITRI
6
S
IRLANDA 6
Forde 6
Coleman 6
O’Shea 6,5
Pearce 5,5
Ward 6
Hendrick 5,5
Meyler 5,5
(Green s.v.)
McGeady 7
Hoolahan 6
(Quinn 6)
Pilkington 7
(McClean 6)
Long 6
(Cox 6)
All. O’Neill 6
Gazzetta.it
Gazza
Tvf
O’Shea contro Immobile ACTION
S
GLI ARBITRI
OLIVER 6
Kirkup 6,5;
Bennet 6
TUTTO SU BRASILE 2014
SCOPRITE CON NOI
I 23 DEL C.T. PRANDELLI
Nello speciale sul
Mondiale brasiliano tutti gli
aggiornamenti in tempo
reale sulle nazionali scelte
dai commissari tecnici,
a cominciare da Cesare
Prandelli che in serata
annuncerà i 23 convocati
per il torneo iridato
il c.t. Prandelli
s.v.
Aquilani
La maledizione
dell’interno
destro. Aquilani
sostituisce
«Monto» e si
infortuna: la
capocciata con
Ward lo stordisce.
Inevitabile che
esca.
TIRI 0
PASSAGGI OK 6/7
RECUPERI 1
6,5
6,5
6
5,5
s.v.
Parolo
Cassano
De Rossi
Cerci
Abate
Stadio inglese
che più inglese
non si può e il
Gerrard italiano
sente aria di
casa; corsa,
inserimenti, tiri.
Sembra che ce
l’abbia fatta a
entrare nei 23.
E niente, come
sempre 2 o 3
giocate di
Cassano
valgono il prezzo
del biglietto.
Qui però faceva
fresco. In
Brasile farà
caldo…
Raggiunge
Facchetti nella
classifica delle
presenze e si
muove con
disinvoltura tra
difesa e
centrocampo. A
suo agio nel ruolo
del «mutante».
A porta
spalancata
cicca il pallone:
buon per lui che
il guardalinee
sbandiera il
fuorigioco.
Sarebbe stato
l’errore
dell’anno.
Pochi minuti per
far rifiatare
Darmian, ma si
ha la netta
impressione che
il terzino granata
lo abbia
sorpassato nelle
gerarchie
prandelliane.
TIRI 1
PASSAGGI OK 24/28
RECUPERI 0
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/1
SPONDE 1
TIRI 0
PASSAGGI OK 37/40
RECUPERI 4
TIRI 1
DRIBBLING OK 0/1
SPONDE 0
CONTRASTI OK 0/0
LANCI 0
PASSAGGI OK 2/2
Amichevole che costa cara:
brutto infortunio per Montolivo.
Gara che tiene vivo il nodo
Rossi: portarlo o no in Brasile?
È scoccata l’ora delle decisioni
irrevocabili e molto difficili.
NON PERDETE
LA TRASMISSIONE
SULL’ITALIA MONDIALE
«Azzurri, una storia
mondiale» è la nostra
produzione, con
protagonisti in studio, che
racconta la storia azzurra.
Potete vedere le puntate
precedenti e martedì in
onda il Mondiale '98, ospite
in studio Gigi Di Biagio.
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
7
8
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
MONDIALE -11
GLI 8 GIRONI
GIRONE A
BRASILE
CROAZIA
MESSICO
CAMERUN
GIRONE C
COLOMBIA
GRECIA
COSTA D’AVORIO
GIAPPONE
GIRONE E
SVIZZERA
ECUADOR
FRANCIA
HONDURAS
GIRONE G
GERMANIA
PORTOGALLO
GHANA
STATI UNITI
GIRONE B
SPAGNA
OLANDA
CILE
AUSTRALIA
GIRONE D
URUGUAY
COSTA RICA
INGHILTERRA
ITALIA
GIRONE F
ARGENTINA
BOSNIA
IRAN
NIGERIA
GIRONE H
BELGIO
ALGERIA
RUSSIA
COREA DEL SUD
La Spagna rischia
Sì a Diego Costa
Llorente non parte
LA SECONDA FASE
Ottavi di finale
Belo Horizonte
1ª GIRONE A
2ª GIRONE B
Rio de Janeiro
Quarti
di finale
Semifinali
Fortaleza
Belo Horizonte
Venerdì 4 luglio,
ore 22.00
Martedì 8 luglio,
ore 22.00
Rio de Janeiro
Finale
ale
1ª GIRONE C
2ª GIRONE D
Brasilia
1ª GIRONE E
2ª GIRONE F
Porto Alegre
Venerdì 4 luglio,
ore 18.00
Fortaleza
1ª GIRONE B
2ª GIRONE A
Recife
Salvador
Sabato 5 luglio,
ore 22:00
1ª GIRONE D
1ª GIRONE F
2ª GIRONE E
1ª GIRONE H
2ª GIRONE G
Finale 3°-4° posto
Brasilia
Sabato 12 luglio
ore 22:00
2ª GIRONE C
San Paolo
Salvador
Rio de
Janeiro
eiro
Domenica
nica
lio
13 luglio
1:00
ore 21:00
1ª GIRONE G
2ª GIRONE H
Brasilia
Sabato 5 luglio,
ore 18:00
San Paolo
Mercoledì 9 luglio
ore 22:00
S
Navas
escluso
In attacco
pure Torres
Del Bosque crede nel recupero dell’attaccante
Due «italiani» in rosa: Reina e Albiol del Napoli
la lesione al bicipite femorale
della coscia destra che lo tormenta. Dopo una settimana di
allenamenti e terapie ad hoc,
Del Bosque vorrebbe testarlo
nell’amichevole di sabato a
Washington contro El Salvador. Se non dovesse farcela
l’articolo 29 del regolamento
consente un cambio in lista per
gli infortunati gravi: in tal caso, lo juventino è in netto vantaggio su Negredo.
Difensori:
Sergio Ramos
(Real Madrid),
Gerard Pique,
Jordi Alba
(Barcellona),
Javi Martinez
(Bayern), Cesar
Azpilicueta
(Chelsea), Raul
Albiol (Napoli)
Juanfran Torres
(Atletico Madrid)
Scelte tecniche Ma più che su
Centrocampisti:
Xavi Hernandez,
Sergio
Busquets,
Andres Iniesta,
Cesc Fabregas
(Barcellona),
Xabi Alonso
(Real Madrid),
David Silva
(Manchester
City), Koke
Resurreccion
(Atletico
Madrid),
Santiago
Cazorla
(Arsenal), Juan
Mata (Manch.
Utd)
Fernando Llorente, 29 anni, con la maglia della nazionale spagnola LIVERANI
GIULIO DI FEO
@fantedipicche
Ci sono rotti e rotti, e ci
sono sani e sani. Poi però bisogna scegliere, e Del Bosque lo
fa sulla scia del suo gruppo, di
quanto seminato nei suoi 6 anni da commissario tecnico. Così dalla scrematura della Spagna che va in Brasile restano
fuori Alberto, Iturraspe, Carvajal, Negredo e soprattutto
Navas e Llorente. Due che
quattro anni fa in Sudafrica
c’erano (gli altri campioni assenti sono Valdes, Arbeloa,
Marchena, Puyol e Capdevila)
e che così non potranno difendere la Coppa che hanno vinto,
per vari motivi: fisico il primo e
tecnico il secondo. Anche se
per il centravanti della Juve un
Lo juventino
può rientrare solo
se Costa va k.o.
prima del via
del torneo
filo di speranza c’è ancora.
Cambio in extremis Tutto è legato a Diego Costa, uno di cui
si può dire tutto tranne che gli
allenatori non lo vogliano. Simeone lo ha rischiato nelle due
gare decisive per Liga e Champions League per poi doverlo
sostituire dopo rispettivamente 16 e 9 minuti, Del Bosque ha
vinto la battaglia col Brasile
per averlo in nazionale e ora lo
ha affidato alle cure delo staff
della Roja per fargli recuperare
quello del colchonero, Llorente
è stato sacrificato sull’altare di
Fernando Torres, appena 11
gol con il Chelsea e spesso punzecchiato da Mourinho. Le
convocazioni in nazionale però
seguono criteri che vanno oltre
il rendimento col club, ed El Nino, così come Villa, in questo
gruppo appare intoccabile:
nell’amichevole con la Bolivia
a Siviglia ha segnato un rigore
e si è mangiato un gol clamoroso (2-0 il finale, l’altra rete di
Iniesta), ma per Del Bosque «si
è mosso bene, ho molta fiducia
in lui». Per il resto, non ci sono
grosse sorprese rispetto alle
aspettative nella lista del c.t.
spagnolo, dove Reina e Albiol
del Napoli portano anche uno
spicchio di Italia: Juanfran è
stato preferito all’ultimo a Carvajal sulla destra, la scelta più
sofferta è stata l’esclusione di
Jesus Navas. «Ha quasi recuperato ma è stato due mesi e mezzo senza giocare e non possiamo rischiare, preferiamo portare uno di cui possiamo fidarci
a livello fisico», ha ammesso
Del Bosque, che nel ruolo di
esterno offensivo ha comunque tante soluzioni, da Mata a
Villa. L’ala del City reagisce
twittando con filosofia: «Sono
comunque orgoglioso di aver
recuperato in tempo e di aver
lottato per una maglia. Buona
fortuna a compagni e mister».
Come a dire: io stavo bene, però...
UFFICIALIZZATI I 23 PER IL MONDIALE
LA LISTA
DEI 23
Portieri
Iker Casillas
(Real Madrid),
Jose Reina
(Napoli) David
De Gea
(Manchester
United).
LE PARTITE DEI GRUPPI
GIOVEDÌ 12 GIUGNO
BRASILE-CROAZIA (SAN PAOLO)
ORE 22
VENERDÌ 13 GIUGNO
MESSICO-CAMERUN (NATAL)
ORE 18
SPAGNA-OLANDA (SALVADOR)
ORE 21
CILE-AUSTRALIA (CUIABA)
ORE 24
SABATO 14 GIUGNO
COLOMBIA-GRECIA (BELO HORIZONTE) ORE 18
URUGUAY-COSTA RICA (FORTALEZA)
ORE 21
INGHILTERRA-ITALIA (MANAUS)
ORE 24
DOMENICA 15 GIUGNO
COSTA D’AVORIO-GIAPPONE (RECIFE)
ORE 3
SVIZZERA-ECUADOR (BRASILIA)
ORE 18
FRANCIA-HONDURAS (PORTO ALEGRE) ORE 21
ARGENTINA-BOSNIA (RIO)
ORE 24
LUNEDÌ 16 GIUGNO
GERMANIA-PORTOGALLO (SALVADOR) ORE 18
IRAN-NIGERIA (CURITIBA)
ORE 21
GHANA-STATI UNITI (NATAL)
ORE 24
MARTEDÌ 17 GIUGNO
BELGIO-ALGERIA (BELO HORIZONTE)
ORE 18
BRASILE-MESSICO (FORTALEZA)
ORE 21
RUSSIA-SUD COREA (CUIABA)
ORE 24
MERCOLEDÌ 18 GIUGNO
AUSTRALIA-OLANDA (PORTO ALEGRE) ORE 18
SPAGNA-CILE (RIO)
ORE 21
CAMERUN-CROAZIA (MANAUS)
ORE 24
GIOVEDÌ 19 GIUGNO
COLOMBIA-COSTA D’AVORIO (BRASILIA) ORE 18
URUGUAY-INGHILTERRA (SAN PAOLO) ORE 21
GIAPPONE-GRECIA (NATAL)
ORE 24
VENERDÌ 20 GIUGNO
ITALIA-COSTA RICA (RECIFE)
ORE 18
SVIZZERA-FRANCIA (SALVADOR)
ORE 21
HONDURAS-ECUADOR (CURITIBA)
ORE 24
SABATO 21 GIUGNO
ARGENTINA-IRAN (BELO HORIZONTE) ORE 18
GERMANIA-GHANA (FORTALEZA)
ORE 21
NIGERIA-BOSNIA (CUIABA)
ORE 24
DOMENICA 22 GIUGNO
BELGIO-RUSSIA (RIO)
ORE 18
SUD COREA-ALGERIA (PORTO ALEGRE) ORE 21
STATI UNITI-PORTOGALLO (MANAUS) ORE 24
LUNEDÌ 23 GIUGNO
AUSTRALIA-SPAGNA (CURITIBA)
ORE 18
OLANDA-CILE (SAN PAOLO)
ORE 18
CAMERUN-BRASILE (BRASILIA)
ORE 22
CROAZIA-MESSICO (RECIFE)
ORE 22
MARTEDÌ 24 GIUGNO
ITALIA-URUGUAY (NATAL)
ORE 18
COSTA RICA-INGHILTERRA (BELO H.)
ORE 18
GIAPPONE-COLOMBIA (CUIABA)
ORE 22
GRECIA-COSTA D’AVORIO (FORTALEZA) ORE 22
MERCOLEDÌ 25 GIUGNO
NIGERIA-ARGENTINA (PORTO ALEGRE) ORE 18
BOSNIA-IRAN (SALVADOR)
ORE 18
HONDURAS-SVIZZERA (MANAUS)
ORE 22
ECUADOR-FRANCIA (RIO)
ORE 22
GIOVEDÌ 26 GIUGNO
PORTOGALLO-GHANA (BRASILIA)
ORE 18
STATI UNITI-GERMANIA (RECIFE)
ORE 18
ALGERIA-RUSSIA (CURITIBA)
ORE 22
SUD COREA-BELGIO (SAN PAOLO)
ORE 22
4
Attaccanti:
Pedro Rodriguez
(Barcellona),
Diego Costa,
David Villa
(Atletico
Madrid),
Fernando Torres
(Chelsea).
L’esultanza di Robin Van Persie, 30 anni REUTERS
Olanda, Van Gaal
ringiovanisce
senza sorprese
ALESSANDRA BOCCI
E’ fissato con i giovani, ma non è autolesionista: e dopo tante prove e decine di ragazzini convocati, il c.t. dell’Olanda Louis van Gaal
parte dalle certezze. Sneijder, Van Persie, Robben. I tre moschettieri che all’Europeo due anni
fa sono andati ciascuno per conto proprio, quasi avessero dimenticato il copione, ma che il
duro Van Gaal ha intenzione di tenere uniti e
contenti. Consapevole che senza di loro, e soprattutto senza le geometrie dell’ex interista,
l’Olanda non potrebbe andare lontano.
Difesa ringiovanita Ieri Van Gaal ha annunciato la lista dei 23 convocati ancora prima della
partita con il Ghana vinta 1-0. Non ci sono state
sorprese. Il ballottaggio Sneijder-Van der Vaart
ventilato negli ultimi tempi è diventato improponibile per due ragioni: l’ottimo stato di forma di Wesley e il contemporaneo infortunio di
Van der Vaart. A pagare il prezzo del ringiovanimento è la vecchia guardia della difesa
(Stekelenburg, Mathijsen, Heitinga) ma erano
esclusioni già maturate. Nella lista di Van Gaal
ci sono i portieri Cillessen, Krul e Vorm. I difensori Daley Blind, De Vrij, Janmaat, Kongolo,
Martins Indi, Verhaegh, Vlaar, Veltman. I centrocampisti Clasie, De Guzman, Nigel de Jong,
Fer, Robben, Sneijder e Wijnaldum. Gli attaccanti Depay, Huntelaar, Kuyt, Lens e Van Persie. In Olanda c’è scetticismo sulle qualità della
squadra e sugli esperimenti di Van Gaal che è
passato alla difesa a tre: come nel ciclo di Van
Marwijk, l’ortodossia del 4-3-3 viene accantonata in favore di un sistema di gioco che secondo il c.t. dovrebbe, utilizzando due terzini come esterni, rendere equilibrata la squadra. Una
squadra orfana di Strootman, una squadra che
ha salutato Van Bronckhorst in Sudafrica e non
ha trovato un vero sostituto. E tutto è legato ai
non più giovani leoni dell’attacco. Non a caso
l’amichevole di ieri è stata decisa da un gol confezionato dalla ditta Robben-Sneijder-Van Persie. Una nazione intera li aspetta dalla vigilia di
Euro 2012. Chissà se questa volta funzionerà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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MONDO
La Palestina è in festa
Giocherà la Coppa d’Asia
STEFANO BOLDRINI
L’uomo che ha permesso
alla Palestina di vincere la
Challenge Cup, battendo in finale 1-0 le Filippine, trascinando per la prima volta la nazionale mediorientale nella
fase finale della Coppa d’Asia,
in programma nel 2015 in Australia, è nato a Betlemme, ma
fare ironia sarebbe blasfemo.
Ashram Nu’man, 27 anni, centravanti del Tarji Wadi Al-Nes,
capocannoniere con 4 gol del
torneo riservato alle selezioni
emergenti del panorama asiatico, è da due giorni l’eroe nazionale. Oggi, quando la squadra sarà ricevuta dal presidente Abu Mazen,sarà l’uomo più
applaudito. A Ramallah, West
Bank, Gerusalemme e Gaza,
da venerdì è festa continua.
Ashram
Nu’man è stato il trascinatore
della Palestina: un gol a Myanmar nei quarti, la doppietta all’Afghanistan in semifinale, la
legnata decisiva nella finale
contro le Filippine, su punizioTra s c i n a t o r e
La festa dei
tifosi della
Palestina ha
coinvolto
anche le
ragazze. La
nazionale
giocherà le
qualificazioni
della Coppa
d’Asia AFP
ne. Ashram è il braccio destro
del ct, il giordano Jamal Mahmoud. In campionato, è il leader del Tarji Wadi Al-Nes,
squadra di un paese di 800
abitanti, in cui giocano i sei
fratelli Yosef (Amer, Mohammad, Sameeh, Khader, Khaleb
e Hasan). Ashram, il migliore
in assoluto, è il cugino. La qualificazione della Palestina ha
anche un grande valore politico. Costretta a giocare in campo neutro, questa squadra da
tempo rappresenta un caso ingombrante per Israele che,
nella sua politica di apartheid,
cerca di ostacolarne in mille
modi l’attività. La recente visita del presidente Fifa Blatter a
Ramallah, la terza negli ultimi
tempi, è servita a smuovere le
acque. Blatter vuole piazzare
il colpo a sensazione prima
delle elezioni Fifa: la pace calcistica tra Israele e Palestina.
Viste le premesse, sarebbe il
suo vero capolavoro.
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Taccuino
SPAGNA
Neymar al Barça: spunta un’orgia
Il presidente del Santos, Luis Álvaro da Oliveira
Ribeiro, ha rivelato in un’intervista con Espn Brasile
che nell’affare milionario che ha portato Neymar al
Barcellona era inclusa anche un’orgia a Londra per il
padre del giocatore: «Nei 90 milionil erano inclusi i caffè del padre e un’orgía in un hotel di Piccadilly, a Londra». Anche altre accuse («menzognero e attaccato ai
soldi») fanno pensare a una ripicca del dirigente dell’ex club di Neymar ai danni del clan famigliare che gestisce il fuoriclasse del Brasile. Giudizi solo positivi invece sul giocatore: «Un bravo ragazzo».
CIPRO
Apoel campione, 23° titolo
L’Apoel ha conquistato il 23° titolo cipriota grazie alla vittoria per 1-0 contro l’Ael Limassol a Larnaca.
L’Apoel doveva vincere per prendersi il titolo grazie ai
migliori risultati negli scontri diretti. La rete è stata segnata da Sheridan. La partita si è giocata a porte chiuse in campo neutro, dopo che l’incontro dello scorso
17 maggio era stato sospeso per disordini.
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
Capello convince a metà
La Russia in Norvegia
corre solo per un tempo
In vantaggio con Shatov, la squadra dell’allenatore italiano
si sgonfia nella ripresa e subisce il pareggio di Konradsen
NORVEGIA
RUSSIA
1
1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Shatov (R) al 3’ p.t.; Konradsen (N) al 32’ s.t.
NORVEGIA (4-4-2)
Jarstein; Danielsen (dal 28’ s.t. Linnes),
Nordveit, Forren, Hogli; Samuelsen (dall’11’
s.t. Berisha), Konradsen, Jenssen (dal 35’
s.t. Tettey), Daehli (dal 1’ s.t. Pedersen);
Nielsen (dal 26’ s.t. King), Elyounoussi (dal
12’ s.t. Johansen).
PANCHINA Nyland, Hansen, Ringstad,
Bjordal, Braaten.
ALLENATORE Hogmo.
AMMONITO Nordtveit per gioco scorretto.
RUSSIA (4-2-3-1)
Akinfeev; Eshchenko (dal 1’ s.t. Kozlov), V.
Berezutski (dal 29’ s.t. Semenov),
Ignashevich, D. Kombarov; Glushakov (dal
38’ s.t. Denisov), Faizulin (dal 12’ s.t. Dzagoev); Ionov (dal 1’ s.t. Samedov), Kokorin,
Shatov; Kerzhakov (dal 1’. s.t. Kanunnikov).
PANCHINA Lodygin, Ryzhikov, Schennikov,
Zhirkov, Cherishev.
ALLENATORE Capello.
AMMONITO Kombarov per gioco scorretto.
ARBITRO Klossner (Svi).
NOTE Spettatori 11.486. Tiri in porta 7-7. Tiri
fuori 3-2. Angoli 2-4. In fuorigioco 2-1.
Fabio Capello, 68 anni, allenatore della Russia, ieri in campo a Oslo AFP
GIULIANO ADAGLIO
Il percorso di avvicinamento al Mondiale della Russia passa da Oslo: dopo il risicato 1-0 di lunedì scorso contro la Slovacchia, la squadra di
Capello non va oltre l’1-1 sul
campo della Norvegia. Al di là
del risultato, il tecnico friulano può trarre indicazioni interessanti dal match, giocato su
buoni ritmi specie nel primo
tempo. Pronti via e la Russia
va in vantaggio: cross dalla destra, i norvegesi giocano alle
belle statuine e Shatov può
battere agevolmente Jarstein
con il destro. Al 20’ Glushakov
ha sulla testa la palla del raddoppio, ma nell’occasione il
portiere norvegese si supera.
Particolarmente ispirato Kokorin, schierato da Capello alle spalle di Kerzhakov, con Ionov e Shatov a supporto. La
Russia macina gioco, complice
anche la pochezza dell’avversario, in fase di ricostruzione
dopo aver fallito la qualificazione alla kermesse brasiliana.
Esperimenti Nella ripresa
Capello rinuncia a Kerzhakov,
decisivo con la Slovacchia, e
getta nella mischia il giovane
Kanunnikov: l’attaccante cresciuto nello Zenit, ora all’Amkar Perm, convince solo in
parte, così come poco brillante
è la mezz’ora giocata da Dzagoev. Il trequartista del Cska
difficilmente rientrerà tra le
prime scelte del c.t. in Brasile,
specie se Capello dovesse confermare l’assetto di gioco proposto durante le qualificazioni, che non prevede un trequartista puro. In attesa del recupero di Shirokov, pedina
fondamentale nello scacchiere del tecnico di Pieris, le geometrie sono affidate a Faizulin
e al ruvido Glushakov. Fin
quando la condizione atletica
la supporta, la Russia regala
sprazzi di buon gioco: nella ripresa la Norvegia guadagna
campo e alla mezz’ora trova il
pari con un colpo di testa di
Konradsen. Nell’occasione
Kombarov - fino a quel momento uno dei migliori - si fa
sorprendere dal taglio del centrocampista del Rennes, bravo
a impattare il cross di Pedersen dalla sinistra.
Ultimo test Prima della partenza per il Brasile, la Russia
disputerà un’ultima amichevole, venerdì prossimo a Mosca contro il Marocco. Un incontro che, oltre a fornire la
possibilità di provare ulteriormente gli schemi, nella testa
del tecnico italiano dovrebbe
servire alla squadra per trovare la giusta fiducia, grazie anche al supporto del pubblico di
casa: «Voglio che i miei giocatori arrivino in Brasile con una
mentalità vincente - ha dichiarato il c.t. nei giorni scorsi spero che finiremo al primo
posto nel girone». Un gruppo,
con Belgio, Algeria e Corea del
Sud, sulla carta ampiamente
alla portata della Russia.
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IL BRASILE
CI ASPETTA.
www.raisport.rai.it
TRE DALLA SERIE A
LA GAZZETTA SPORTIVA
9
Appunti
Ecco la Croazia
AMICHEVOLI
con Vrsaljko
Rebic, Kovacic Portogallo stop
Cile e Olanda ok
Ci sono anche tre
giocatori della Serie A nella
lista dei 23 croati per il
Mondiale: sono Mateo Kovacic
(Inter), Sime Vrsaljko (Genoa)
e Ante Rebic (Fiorentina). Ieri
intanto una doppietta di Perisic
(15’ p.t. e 19’ s.t.) ha consentito
alla nazionale di Niko Kovac
di battere 2-1 il Mali
nell’amichevole di Osijek. Per
gli ospiti rete di Cheick FantaMady Diarra al 30’ s.t. La
Croazia scenderà in campo
per la gara inaugurale del
torneo con il Brasile, nel girone
anche Messico e Camerun.
PORTIERI: Stipe Pletikosa
(Rostov), Danijel Subasic
(Monaco), Oliver Zelenika
(Dinamo Zagabria)
DIFENSORI: Darijo Srna
(Shakhtar Donetsk), Dejan
Lovren (Southampton), Vedran
Corluka (Lokomotiv Mosca),
Gordon Schildenfeld e Danijel
Pranjic (Panathinaikos),
Domagoj Vida (Dinamo Kiev),
Sime Vrsaljko (Genoa)
CENTROCAMPISTI: Luka
Modric (Real Madrid), Ivan
Rakitic (Siviglia, Ognjen
Vukojevic (Dinamo Kiev), Ivan
Perisic (Wolfsburg), Mateo
Kovacic (Inter), Marcelo
Brozovic (Dinamo Zagabria),
Jorge Sammir (Getafe), Ivan
Mocinic (Rijeka)
ATTACCANTI: Mario
Mandzukic (Bayern), Ivica Olic
(Wolfsburg), Eduardo da Silva
(Shakhtar Donetsk), Nikica
Jelavic (Hull City), Ante Rebic
(Fiorentina)
Il Portogallo senza
Cristiano Ronaldo non punge:
0-0 con la Grecia. Nelle altre
amichevoli delle qualificate al
Mondiale, l’Algeria supera
l’Armenia 3-1 (reti africane di
Belkalem, Ghilas e Slimani, gol
della bandiera di Sarkisov), mentre
il Cile batte l’Egitto 3-2 grazie al
gol di Diaz e alla doppietta di Edu
Vargas, ex Napoli. Il Messico fa 31 con l’Ecuador ma perde Montes,
che dopo aver segnato il gol del
vantaggio si rompe una gamba in
un contrasto con Castillo. Gol
d’autore in Bosnia-Costa d’Avorio
2-1: doppietta di Dzeko e centro di
Drogba. L’Olanda supera il Ghana
1-0 con un gol di Van Persie.
OGGI IN CAMPO
Francia e Germania
Test e problemi
Niente Ribery, Benzema
e Varane questa sera per la
Francia che affronta a Nizza alle
21 il Paraguay. Ma è Ribery quello
che preoccupa di più: «Ha un
problema alla schiena, da
parecchie settimane. Sta
lavorando per recuperare, al
momento non penso a un
sostituto». Preoccupazioni anche
per la Germania che alle 20.30
affronta il Camerun (senza Eto’o)
a Moenchengladbach. Lahm e
Neuer non saranno della partita,
perché stanno recuperando dagli
infortuni curandosi a parte a
Monaco. Altre gare delle
«mondialiste» di oggi: Stati
Uniti-Turchia e Svezia-Belgio.
La TV ufficiale dei Mondiali FIFA.
Dal 12 giugno Rai scende in campo insieme alla Nazionale italiana di calcio con 25 partite in diretta, 8 ore di live al giorno sui
canali Rai1, Rai2, RaiSport 1, in alta definizione su Rai HD e tutte
le 64 partite in diretta su Radio 1 e Radio 2. Inoltre si possono
seguire i Mondiali sul sito www.raisport.rai.it con la trasmissione in simulcast e in alta definizione delle gare trasmesse su Rai1.
TELEVISIONE UFFICIALE
10
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
MERCATO
A laSfida
PER ORA
FUORI
Quattro uomini
per un ruolo
Pippo prepara
il progetto
S
Adil Rami,
28 anni,
arrivato in
rossonero dal
Valencia, ha
collezionato 18
presenze con il
Milan in questo
campionato e
ha realizzato
3 gol
KEISUKE HONDA
14 presenze, 1 gol
Il giapponese, 28 anni il 13 giugno, è stato acquistato nel mercato
invernale dal Cska Mosca. Ha avuto problemi d’inserimento
RICARDO KAKA’
30 presenze, 7 gol
Il brasiliano, 32 anni, è ritornato al Milan nell’estate scorsa dopo
l’esperienza al Real Madrid. E’ terminato la stagione stanchissimo
RICCARDO SAPONARA
7 presenze, 0 gol
In comproprietà con il Parma, il futuro di Saponara dovrà essere
deciso da Inzaghi. Quest’anno non si è praticamente mai visto
Milan-fantasia a cena
Menu Inzaghi-Silvio con trequartisti
S
Adel
Taarabt,
25 anni,
arrivato in
rossonero dal
QPR, ha
collezionato 14
presenze in
campionato e
ha realizzato
4 reti
Nel nuovo modulo sarà centrale la figura del fantasista: Honda, Kakà o El Shaarawy?
ALESSANDRA BOCCI
MILANO
Scaduto il termine per Rami, passato anche quello per Taarabt, che da ieri è tornato ad
essere ufficialmente un giocatore del Qpr. La
truppa del Milan comincia piano piano a ridursi, e a prendere le sembianze della squadra che
Filippo Inzaghi vorrebbe. Ieri l’allenatore incaricato (per il momento la questione Seedorf è
ancora da concludere) è andato di nuovo a cena da Silvio Berlusconi con l’amministratore
delegato Adriano Galliani. I due sono arrivati
insieme poco dopo le nove. Erano stati invitati
a tornare ad Arcore già lunedì sera, quando
nelle ore calde del dopo-elezioni il presidente
aveva voluto dedicare la serata alle decisioni
più importanti sul futuro del club. L’era Inzaghi
deve ancora aprirsi, ma le linee principali sono
Pippo ancora
ad Arcore con
l’a.d. Galliani. Si è
parlato del
prossimo 4-3-1-2
La missione è
quella di
ricompattare il
gruppo e dare
nuove motivazioni
state disegnate subito e ieri in un paio d’ore di
amichevoli discussioni intorno al pallone i tre
hanno continuato a progettare il loro Milan.
Dieci e dintorni Che si stia voltando pagina è
evidente, e l’abbandono dell’opzione per Taarabt dopo quella per Rami lo certifica in pieno,
visto che il creativo marocchino era fra i preferiti di Seedorf. A Inzaghi il compito di lanciare
qualche giovane e di dare una fisionomia certa
al 4-3-1-2 adorato dal presidente: Inzaghi ama
anche il 4-3-3, ma si sa che Berlusconi stravede
per i trequartisti. Una specie calcistica del quale il Milan abbonda, al di là della qualità dei
singoli: a Inzaghi il compito di rivitalizzare
Honda uscito frastornato dai primi mesi milanisti e di dare nuova linfa a Kakà, che ha chiuso
la stagione stanchissimo. Sarà importante anche valutare subito le reali qualità di Saponara,
rimasto fra infortuni e crisi di squadra un sog-
Filippo Inzaghi, 40 anni, ex attaccante rossonero
la storia
IL PREMIER NELLO SPORT
Ma
dai
RISSA IN FINALE
MA E’ SCONTRO...
TRA COMPAGNI
Com’era l’arbitro Renzi?
«Lento, ma con carattere
Uno che si fa rispettare»
Una relazione dell’Aia di Firenze rivela il passato del
presidente del Consiglio: «Ragazzo pratico e intelligente,
può già salire di categoria». Così scrivevano nel 1994...
Matteo Renzi, 39 anni, fiorentino, è il più giovane premier italiano ANSA
ANDREA SCHIANCHI
leticamente, però, è lento e
non ha cambio di passo».
Se c’è una qualità che tutti, amici e avversari, riconoscono a Matteo Renzi, questa è la
velocità. Rapido nel muoversi,
nel decidere, nel comunicare.
Molti politologi sostengono
che questo sia il segreto del suo
successo. Ma nella primavera
del 1994 non la pensavano così
alla Sezione Aia di Firenze, alla
quale Renzi, come arbitro, è
stato iscritto dal 1990 al 1995.
Dirigeva le gare tra i Dilettanti
della Toscana, e un osservatore di Firenze lo andò a giudicare: ne uscì una relazione piuttosto lusinghiera sul carattere
e sulla personalità dell’allora
19enne Matteo, ma l’esame
non venne superato sotto
l’aspetto fisico. Quel giorno
Renzi concesse due rigori sacrosanti. Si legge nella nota:
«Fermezza impressionante, è
uno che sa farsi rispettare. At-
Successi in serie A riprenderla in mano adesso, quella relazione, e considerando ciò che è
avvenuto nella vita di Renzi
dal 1994 a oggi (soprattutto
negli ultimi mesi), viene da
sorridere. È lento e non ha
cambio di passo? Quell’osservatore non deve averne intuito
le potenzialità... L’8 dicembre
2013 Renzi ha vinto le primarie del Partito Democratico ed
è stato incoronato segretario;
76 giorni più tardi, il 22 febbraio 2014, ha giurato davanti a
Giorgio Napolitano come il più
giovane presidente del Consiglio della storia repubblicana;
e il 25 maggio, 168 giorni dopo
esserne diventato il leader, ha
portato il Pd al miglior risultato di sempre, il 40,8 per cento
dei consensi alle elezioni europee. Se questo è un personaggio «atleticamente lento», sia-
Il leader del Pd
tra il 1990
e il 1995 dirigeva
le gare dilettanti
in Toscana
MATTEO RENZI
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
!
mo curiosi di scoprire chi sono
quelli veloci...
Rapporti Il misterioso osservatore, tuttavia, si può sempre
giustificare sostenendo che si
limitava a giudicare le qualità
arbitrali di Renzi, mica quelle
politiche. Lusinghiere le parole
sul modo di dirigere e sull’attitudine: «Ha ottima predisposizione all’attività intrapresa e
ottimo carattere. Riesce a instaurare un eccellente rapporto con calciatori e accompagnatori». Riguardando il percorso successivo di Renzi, verrebbe da concludere:
«eccellente rapporto» non proprio con tutti. Ricordate la politica della rottamazione? Oppure provate a chiedere all’attuale presidente del consiglio
quanti mal di pancia ha dovuto
curare dopo l’elezione a segretario del Pd: la fronda interna,
la sinistra del partito che si ribellava e via discorrendo. Se
fosse sfuggito, con grande velocità, a certe trappole, chissà
dove sarebbe adesso.
Aggettivi Le conclusioni della relazione sull’arbitro Renzi
recitano: «È un ragazzo pratico
e intelligente, che sa farsi rispettare senza forzature. Tecnicamente è preparato, sul piano disciplinare e comportamentale va benissimo. È un arbitro affidabile, può già salire
di categoria e, dopo la dovuta
esperienza, può anche andare
oltre». Considerato l’attuale
ruolo di Renzi, e per puro amor
di patria, auguriamoci che i
giudizi positivi ricevuti da arbitro si possano trasferire in
politica. Se l’Italia ha un premier «pratico», «intelligente»,
«tecnicamente preparato» e
«affidabile», probabilmente il
nostro Paese ha completato la
più importante delle riforme:
quella dell’autorevolezza.
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TERNI Una festa
mancata, cancellata da una
rissa divampata tra genitori e
giocatori della stessa società,
la Ternana, che per la prima
volta si trovava a giocare una
finale scudetto. Quelli della
Berretti rimasti in tribuna
contro quelli della Primavera,
squadra dalla quale il tecnico
Mariotti aveva preso in
prestito qualche rinforzo.
Perché la società ci teneva a
vincere il titolo per coronare
una splendida stagione. Scelta
mal digerita da chi è finito in
tribuna, che per tutta la
partita, secondo il racconto di
qualche presente, ha tifato
contro i suoi stessi compagni
di squadra. Poi, al gol del
vantaggio ternano che
riportava in equilibrio
l’incontro, dagli insulti si è
passati alle vie di fatto. I
romani della Berretti contro i
ternani: tutti legati alla
Ternana. L’arbitro ha fermato
l’incontro per 8’. Gli steward
hanno faticato a sedare la
rissa, aiutati da altri spettatori.
Poi sono intervenuti gli agenti
della Digos. «Ma la partita non
è stata più la stessa, anche
avessimo vinto non sarebbe
stata più una festa» ha
commentato l’allenatore della
Ternana. Negli almanacchi
resterà il successo ai rigori del
Torino. Per chi ha assistito alla
scena, niente altro che uno
spettacolo indecente.
Massimo Laureti
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
4
ARRIVATO
A GENNAIO
S
STEPHAN EL SHAARAWY
6 presenze, 0 gol
Il Faraone, dopo una stagione straordinaria (quella passata)
ha avuto parecchi problemi fisici. Poche le sue apparizioni
getto misterioso. Saponara è in comproprietà
con il Parma e il suo destino per la prossima
stagione potrebbe essere lontano da Milanello.
Prima di mettersi a caccia di uomini nuovi, il
Milan vuole dare un peso e formulare un giudizio definitivo su quelli che ha: in anno Mondiale, la campagna di Galliani sarà ancora più lunga del solito.
Il nodo El Shaarawy Fra i nomi dei quali parlare potrebbe esserci quello di Paloschi, da sempre apprezzato da Inzaghi. Più complicato il discorso che riguarda El Shaarawy: Stephan sarebbe perfetto nel 4-3-3 che tanto piace al nuovo allenatore, mentre collocarlo in un 4-3-1-2
non è così automatico. El Shaarawy però ha
chiuso la stagione benissimo dopo la lunga assenza, ha voglia di rifarsi e cederlo non è una
opzione contemplata in questo momento.
Quindi spetterà al nuovo allenatore mettere
ogni casella a posto, conciliando il capitale
umano a sua disposizione con i gusti tattici suoi
e del presidente. Il primo compito di Inzaghi
sarà ricreare una identità forte e dare maggior
peso a quei giocatori italiani che si sono sentiti
un po’ persi nelle ultime settimane della stagione. L’ossatura italiana è stata alla base dei successi del Milan per tanti anni ed è considerata
necessaria per il futuro: anche questo è un argomento all’ordine del giorno. Il Milan sa che
non può più permettersi passi falsi e quello che
aspetta tutti nei prossimi mesi è proprio un lavoro di équipe. Per questo i contatti fra presidente e quadri tecnici saranno frequenti in questo periodo.
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Bene
la prima
Il 16 gennaio
Seedorf diventa
l’allenatore del
Milan. Il 19
gennaio
esordisce in
panchina
battendo 1-0 in
casa il Verona.
S
Fuori dalla
Coppa Italia
Tre giorni dopo,
il Milan in Coppa
Italia perde 2-1
con l’Udinese in
casa ed è
eliminato.
S
Fuori dalla
Champions
Negli ottavi di
Champions il
Milan trova
l’Atletico
Madrid. Perde
1-0 in casa e 41 al Calderon.
S
Okay
nel derby
Il Milan batte
1-0 l’Inter con
gol di De Jong.
S
Niente Europa
Due settimane
dopo, il Milan
batte il Sassuolo
ma è fuori
dall’Europa.
l’olandese
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BERARDINO
SORIANO NEL CIMINO (Viterbo)
La proposta Giovanni Malagò si presenta davanti a lui e
gli tende un biglietto da visita:
«Se un giorno vuoi occuparti
di sport, chiamami…Sono
Malagò, il presidente del Coni». Seedorf riceve il premio
tra gli applausi. «Lo sport dà
valori di vita. Insegnano più le
sconfitte che le vittorie? Io
nella vita ho avuto più sconfitte». Si rivolge ai ragazzini in
sala. «Bisogna far bene a scuola. In campo, prima di tutto,
11
HASHTAG E PROTESTE
Seedorf, silenzio e amarezza
«Il club non m’ha detto nulla»
Il gelo nel cuore. Ecco
Clarence Seedorf a Soriano
nel Cimino, vicino a Viterbo,
per ricevere il premio intitolato a Pietro Calabrese, direttore
della Gazzetta dello Sport dal
2002 al 2004. Il tecnico olandese si sente sempre più lontano dal Milan. Ostenta un sorriso che fa da scudo alla sua
amarezza. A Soriano arriva
puntualissimo alle 13, con la
moglie Luviana e l’agente Deborah Martins. Pranzo in baita. Poi, la cerimonia della consegna della «Castagna d’oro»
alla carriera. Nella sala conferenze lo aspettano in tanti. Alla prima versione della domanda se si sente amareggiato in questi giorni, dà una risposta extracalcio: «Sì, per la
morte di mia nonna».
LA GAZZETTA SPORTIVA
Clarence Seedorf, 38 anni, a Soriano nel Cimino (Viterbo), al premio
intitolato a Pietro Calabrese, direttore della Gazzetta dal 2002 al 2004
per divertirsi». L’allenatore col
suo destino in attesa è lì, oltre
il premio. «Nella vita tutto è di
passaggio». Seedorf evita il tema Milan sul palco. Poi, una
rapida conferenza stampa.
Il grande freddo Notizie dal
Milan? «Leggo come voi i giornali. Non ho informazioni da
parte della società». Il suo stato d’animo viene schermato.
«Sto bene. In questi giorni sto
con amici e familiari». Ha sentito di quei tifosi milanisti che
lo vorrebbero ancora in panchina. Seedorf si intenerisce.
«Mi fa molto piacere l’affetto
dei tifosi. Dico sempre forza
Milan. Il Milan rimarrà sem-
pre nel tempo. Come i tifosi».
Andrà al Mondiale per conto
del Milan? «Andrò per me
stesso. Favorite? Argentina,
Brasile, Germania e Spagna.
Italia e Olanda possono venir
fuori». E va via tra abbracci e
foto. Lo aspetta il Frecciarossa
per Milano e il grande freddo
col Milan. Al Premio Calabrese riconoscimenti al presidente del Coni Malagò, a quello
del Brescia Corioni, al d.s. della Roma Sabatini, al tecnico
della Samp Mihajlovic, al presidente del Parma Ghirardi
(che non è intervenuto) e al
vicedirettore della Gazzetta
Umberto Zapelloni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Niente sit-in
pro Clarence
sotto la sede
MILANO Non è stato un
successo, anzi: l’annunciato
sit-in in favore di Seedorf
davanti a Casa Milan non c’è
proprio stato. Di gente seduta
non ce n’era, e quelli in piedi
erano lì per andare a visitare il
nuovo museo interattivo.
Eppure il popolo dell’hashtag si
è speso a lungo e in modo
massiccio sui social network.
Ma il reale e il virtuale sono
mondi diametralmente opposti:
così la manifestazione
organizzata su Facebook, con
560 adesioni, non si è svolta.
C’è chi dice che sia stata
posticipata a venerdì
prossimo: il 6 infatti è atteso a
Casa Milan Silvio Berlusconi,
che finora non ha mai visitato
la nuova sede del club. La
presenza del presidenteproprietario, al quale molti
tifosi rimproverano l’impegno
economico minimo rispetto al
passato, rappresenterebbe la
situazione migliore per una
protesta contro la società e a
favore dell’esonerando
allenatore. Vedremo. Fatto sta
che ieri, prima delle 16, ora
fissata per l’appuntamento,
non si vedeva nessun
protestante, e con il passare
dei minuti è stato chiaro che
non si sarebbe materializzata
la massa dei tifosi che ha
protestato negli ultimi mesi via
web. La curva Sud, che si era
dissociata da questa
manifestazione, potrebbe
organizzarne una sua nei
prossimi giorni.
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12
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
MERCATO
Catenaccio Roma
«Per Benatia servono
almeno 61 milioni»
Sabatini fissa il prezzo del difensore: «E giocheremo
per lo scudetto. Garcia deve pensare solo ad allenare»
ANDREA PUGLIESE
ROMA
Il prezzo l’ha fissato direttamente Walter Sabatini,
«61 milioni, se qualcuno vuole
Benatia». In realtà la Roma si
metterà a tavolino anche per
meno, se poi ci sarà la voglia di
vendere Mehdi. A sentire ieri il
d.s., potrebbe anche non essere così. «C’è questo Sissoko, il
suo agente, un menestrello in
cerca di una corte che lo alberghi che ha fissato il prezzo: 30
milioni. Quelli valgono per il
piede sbagliato di Mehdi, il sinistro, che non è un pennello
che dipinge come il destro. Che
vale almeno un milione in più,
solo in comproprietà». Ora, però, bisognerà vedere come reagiranno Mehdi e lo stesso Sissoko alle parole del d.s..
HA DETTO
Totti e lo scudetto Sabatini ha
fissato i paletti per la prossima
stagione. «La Roma deve giocare per lo scudetto. Per questo
cercheremo di migliorare la
squadra, ma non sarà facile.
Raddoppieremo tutti i ruoli,
anche triplicandoli». Il che
vuol dire almeno 5-6 acquisti:
monitorati in difesa Gardos
(Steaua) e Samuel (sarebbe un
ritorno suggestivo), a centrocampo Keita (ex Valencia), davanti Cerci e Iturbe. «Ci interessa, ho ricevuto la visita di
uno dei suoi tanti agenti (Mascardi, ndr), è un’operazione
complessa. Destro? Resterà,
deve migliorare alcuni aspetti
nel carattere e nelle prestazioni, ma ha fatto 13 gol in 18 partite. Cerchiamo un attaccante
esterno, anche perché davanti
c’è un totem come Totti, che il
suo spazio lo avrà ancora, in
virtù di un cambiamento verso
squadra e società. È una dimensione nuova». Come dire,
Totti (che venerdì ha girato
uno spot all’aeroporto di Fiumicino) si fida di più di noi. «E
ne sono orgoglioso».
Rudi e Pallotta E allora la
chiusura non poteva che essere
su Rudi Garcia, che ha rianimato la Roma e ha rinnovato
fino al 2018. «La sua sfera di
Il d.s. conferma
l’interesse
per Iturbe,
ma l’operazione
è complessa
d
Pallotta incontra
il sindaco Marino
a Boston: il tema
nuovo stadio
resta molto caldo
S
Sabatini/1
«C’è questo
Sissoko,
l’agente di
Benatia, un
menestrello in
cerca di una
corte che lo
alberghi, che ha
fissato il prezzo:
30 milioni. Quelli
valgono per il
piede sbagliato
di Mehdi, il
sinistro, che
non dipinge
come il destro»
S
Sabatini/2
«La Roma deve
giocare per lo
scudetto,
questo è
l’obiettivo. Per
questo
cercheremo di
migliorare la
squadra, anche
se non
sarà facile.
Raddoppieremo
in tutti i ruoli,
in alcuni
casi
li triplicheremo»
Mehdi Benatia, 27 anni, difensore marocchino, gioca nella Roma dall’estate 2013 RAMELLA
31. Chi ha offerto così tanti soldi a Benatia deve quindi presentarsi con 61 milioni, a meno
è incedibile. Ma non possiamo
aspettare che si sedimentino i
pensieri, in quel ruolo prenderemo un titolare. Il mercato?
Sarà sofferto, ma non c’è la necessità di fare cassa come lo
scorso anno, una stagione drogata dalla “partitella amichevole” del 26 maggio... (la finale di Coppa Italia con la Lazio,
ndr)».
Scivoloni Nella conferenza
di fine stagione, Sabatini (premiato poi a Soriano nel Cimino
con il premio Calabrese, pre-
mio alla carriera) si lancia in
difesa di Benatia. «Non va demonizzato, merita rispetto per
i suoi solidi principi. È stato vittima di un equivoco: parla di
promesse disattese, ma non è
così. È vero, quando firmò aveva offerte migliori e gli promettemmo un adeguamento, ma è
una questione di misure: noi
pensavamo una, lui l’altra. Siamo nel giusto noi e gli abbiamo
offerto 3-400 mila euro in più,
con la promessa di un ulteriore
aumento in caso di risultati positivi. Somma ridicola? È stato
uno scivolone dialettico. Di
Mehdi è in vendita solo lo stato
d’animo, che possiamo cedere
competenza non si allargherà,
anche perché ha già un compito molto difficile come quello
di allenare la Roma, a cui si dedica 10 ore al giorno. Non ci sarà un uomo solo al comando,
una pretesa che gli attribuiremmo anche. Ma deve pensare ad allenare». Niente Garcia
alla Ferguson, dunque, come
voleva Pallotta. «Siamo più
avanti di quanto ci aspettavamo, l’obiettivo è essere sempre
più internazionali», ha detto il
presidente. Che ha incontrato
a Boston il sindaco Ignazio Marino. Lo stadio, del resto, è la
base di tutto.
Juan Manuel Iturbe, 20 anni, stella del Verona ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI LAZIO
Reja: «A breve
il chiarimento»
E Lotito
vuole Astori
Edy Reja, 68 anni ANSA
STEFANO CIERI
ROMA
Fiato sospeso ancora per
una settimana, poi il rebus
della panchina della Lazio dovrebbe essere finalmente risolto. Le candidature di Pioli e
Inzaghi resistono, si affaccia
pure quella di Bollini (che però potrebbe andare alla Salernitana), ma tutto è congelato
fino all’incontro Reja-Lotito
previsto nei prossimi giorni,
con l’allenatore in carica che
conserva buone chance di essere confermato. «Sì, ci vedremo la prossima settimana», ha
ribadito ieri Reja, intercettato
all’arrivo della tappa dello
Zoncolan al Giro d’Italia. «Incontrerò il presidente e decideremo insieme – ha aggiunto
il tecnico -. Sapete benissimo
qual è il rapporto che c’è tra
me e Lotito, siamo due persone schiette e sincere, quindi
non ci saranno problemi».
Trattative Intanto sul fronte
mercato va segnalato l’assalto
a Davide Astori. Al Cagliari è
stata recapitata un’offerta di 5
milioni, ritenuta però bassa
dal club sardo che valuta il
giocatore 8 milioni. Inoltre
Cellino vorrebbe portarlo con
sé al Leeds. La Lazio comunque insisterà, provando ad alzare l’offerta.
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GIORNI CALDI PER TRE SOCIETÀ
Cagliari, è ancora caos
Mercoledì si decide tutto
Massimo Cellino, 57 anni ANSA
MARIO FRONGIA
Stand by. Il Fondo americano che ha l’accordo con Massimo Cellino per comprare il Cagliari, rimane ancora senza volto. Ieri, Luca Silvestrone, delegato dei compratori Usa, ha
ribadito che con l’ok della Commissione di vigilanza sui 16mila
posti al Sant’Elia (mercoledì,
giorno decisivo, ndr), a Cagliari
verrà firmato il pre contratto,
bonificata la caparra a Cellino e
cadrà il patto di riservatezza.
Lla trasparenza, invocata anche
dal comune, è d’obbligo. «La
trattativa va avanti da gennaio
con un architetto di fama mondiale come Dan Meis, che è venuto a Cagliari e si è innamorato
del posto - ha detto Silvestrone
-. Conoscendo Cellino, chi può
pensare che si sia nascosto dietro il Fondo. Meis non farebbe
questi giochetti: ha lavori fino ai
mondiali del Qatar e il gruppo
deve costruire venti impianti in
dieci anni. Non volevamo pubblicità ma qualcuno ci ha tirato
in ballo. E tutti a fare indagini:
sul sottoscritto e sul Fondo. Eppure, è sfumata una trattativa
tra Cellino e gli arabi. Ma nessuno si è chiesto chi fossero.La critica ci sta, insulti e fango no».
Silvestrone Ce l’ha con l’Unione
Sarda.
Intanto Cellino ha esonerato
il tecnico del Leeds, Brian
McDermott. «Risoluzione consensuale» si legge nel sito del
club. McDermott ha firmato un
triennale nell’aprile 2013.
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Il Genoa fa gola ai cinesi
E Preziosi ci pensa su...
Enrico Preziosi, 66 anni ANSA
ALESSIO DA RONCH
GENOVA
Tutto in una volta. Enrico Preziosi è appena uscito da
una due giorni complicata, dopo la quale ha versato i 19 milioni utili per saldare gli stipendi. Ora si appresta a concludere un affare per la Giochi
Preziosi in Cina, a trattare,
sempre con un gruppo cinese,
il Genoa, a rinforzare il club
rossoblù e, per non farsi mancare nulla, si ritrova tirato in
ballo nel caso Carige. Secondo
un report di Bankitalia nelle
carte relative alle indagini sull’ex presidente della banca
Berneschi, appare il suo nome: «Ma io – replica Preziosi –
non c’entro, da Berneschi non
ho ricevuto favori, ma danni,
soprattutto per quanto riguarda le azioni che mi ha convinto
a comprare. Forse Bankitalia
non sa bene come funzionano
le cose nel calcio: quando il
Genoa cede un giocatore riceve solo garanzie. In banca, con
quelle, mi faccio anticipare i
soldi, sui quali pago gli interessi. Tutto regolare».
Cinesi e rinforzi Meglio pen-
sare al calcio. Da qualche settimana un gruppo cinese si è interessato al Genoa: «Un gruppo serio – sottolinea Preziosi –,
la trattativa, però, non è ancora cominciata». Intanto il mercato fa sognare con due nomi:
l’argentino Diego Perotti e
l’uruguaiano Gonzalo Bueno.
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Parma, squadra a Ghirardi
«Presidente, non molli»
Tommaso Ghirardi, 39 anni ANSA
ANDREA TOSI
Il giorno dopo l’annuncio dell’uscita di scena con
uno sfogo rivolto ai burocrati
del pallone («Vergognatevi»),
Tommaso Ghirardi è stato invitato a tornare sui suoi passi
dai giocatori del Parma con
una lettera. «Caro Presidente
è la sua squadra che le parla.
Sono giorni tristi per tutti noi,
per tutta Parma. Ci è stato tolto un sogno (...). Capiamo
l’amarezza, la delusione, lo
sconforto di chi si sente tradito... Ma noi che siamo uomini
di campo e non di tribunali,
abbiamo un solo modo per ripartire: trasformare questa ingiustizia in rabbia e la rabbia
in nuova energia. Noi siamo
pronti a ricominciare la corsa
verso un obiettivo che ci siamo
meritati sul campo e che è
frutto di un progetto di cui lei
è il principale artefice. Per farlo però, abbiamo bisogno di
lei, della sua passione, della
sua onestà! Per rivivere le
emozioni vissute il 18 maggio... il suo gruppo, quello che
ha costruito con tanti sforzi, le
chiede un’altra chance. NON
MOLLI PRESIDENTE!!!». Ghirardi ha apprezzato il gesto,
ma pare che non voglia tornare sulla sua decisione. E ieri
circolava la voce che il club
avrebbe già fatto ricorso al
Tar: ogni aspetto sulla vicenda
Europa League, comunque,
sarà chiarito la prossima settimana dall’a.d. Leonardi.
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DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
13
CAOS TIFOSI
la testimonianza
L’ASSALTO DI ROMA
Taccuino
LE IMMAGINI UN MESE FA IL DRAMMA
1
Primo test in Brasile
VERONA (m.f.) Verona al
debutto nella tournée brasiliana,
stasera i gialloblù alle 21 italiane affrontano il Fortaleza.
«De Santis voleva
farci saltare in aria
Ciro lo ha bloccato»
TORINO
Moretti: rinnovo 2016
TORINO L’esterno sinistro
Emiliano Moretti ha allungato il
contratto col Torino al 2016.
2
3
1 Via Tor di Quinto dopo la sparatoria. Ciro Esposito è a terra ANSA 2
Daniele De Santis con i suoi cani 3 Ciro con la mamma Antonella MASI
È un napoletano adottato
da Milano. Ha 53 anni e una lunga esperienza nella sicurezza.
Non possiamo rivelarvi che mestiere faccia né come si chiami,
ma S.F. il 3 maggio ha riconosciuto subito i quattro «botti»
sparati dalla Benelli 7.65. Era sul
pullman bianco affittato dal club
Milano Partenopea e attaccato
da Daniele De Santis su via Tor
di Quinto, all’altezza del civico
57. Seduto accanto al posto di
guida, con una visuale completamente libera. «E quell’uomo
grande e grosso, con la faccia incazzata, che ci insultava e ci tirava addosso le bombe carta, col
rischio di farci saltare in aria, io
l’ho guardato bene — ci racconta al telefono —: vestito di nero,
con un filo di barba e un cappellino. Nei giorni successivi l’ho riconosciuto dalle foto: quel pazzo era Daniele De Santis».
La sua testimonianza è molto
preziosa. Il 12 maggio lei ha raccontato ala Digos di Roma di
aver riconosciuto anche Ciro
Esposito?
«Sì, l’ho notato perché aveva
uno zainetto beige con le bretelle arancioni e correva più veloce
degli altri. Infatti è stato il primo
a raggiungere e bloccare De Santis. Però non era sua intenzione
aggredirlo, per quello che ho visto ha solo cercato di strappargli
la “torcia” che non aveva ancora
esploso. E non era solo, con lui
c’erano gli altri tre o quattro tifosi del Napoli che abbiamo chiamato in soccorso dal pullman,
mentre quello ci aggrediva».
«Le persone che
erano con De
Santis hanno
tirato altri petardi
e sono scappate»
erano incappucciate o coperte
da caschi. Appena De Santis è indietreggiato, hanno sparato altre bombe e fumogeni e sono
scappate più velocemente di
lui».
che istante di incertezza, poi sono tutti tornati nel vicolo e solo
qualcuno ne è riuscito trasportando il ragazzo con lo zainetto
pieno di sangue. Un’immagine
terribile, soprattutto per i bambini che avevamo a bordo».
E Ciro e gli altri?
Erano armati?
«No. Quando li abbiamo chiamati, camminavano dall’altra
parte della strada mangiando un
panino».
E sono subito corsi verso De
Santis?
«Sì, e lui appena li ha visti ha
cominciato a indietreggiare nel
vicolo».
Ha notato qualcun altro con il
presunto sparatore?
«Sì, tre o quattro persone, ma
BOLOGNA
Merola chiama Zanetti
Riferisce un tifoso del Napoli: «Era tutto premeditato. Altri 4 con
Gastone, che ci aveva già tirato due bombe carta. Abbiamo
chiesto aiuto: Ciro l’ha raggiunto per primo, ma non era armato»
ALESSANDRO CATAPANO
VERONA
«Li ho visti bloccare De Santis,
poi il pullman ha percorso qualche metro nel traffico e a quel
punto, anche per la “nebbia” dei
fumogeni, non ho assistito alla
sparatoria. Però posso dire che
dal momento del “placcaggio”
agli spari sono passati 10-15 secondi, pochi per una rissa aggravata».
E dopo, che cosa ha visto?
«Molti altri tifosi sono entrati
nella stradina dietro il gruppo di
Ciro, ma ne sono usciti subito
dopo gli spari. È trascorso qual-
Lei che idea si è fatto?
«Che sia stato un agguato premeditato, reso possibile anche
dall’assenza delle forze dell’ordine. Ma davvero nessuno della
polizia sapeva che in quel villaggio si nascondeva il covo di un
ultrà romanista fascista e pluripregiudicato? Non so se De Santis avesse premeditato anche
l’uso della pistola, ma che abbia
usato pallottole tagliate artigianalmente per fare più male mi
induce a pensare che fosse anche disposto a uccidere».
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BOLOGNA (a.to) Dopo il
mancato saldo dell’Irpef che costerà un -1 nella prossima classifica di B, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha diffuso una nota:
«La penalizzazione è un ulteriore
motivo di preoccupazione. E’ il momento di favorire un passaggio di
consegne. Auspico che Zanetti
possa coraggiosamente dire di sì».
Il presidente Guaraldi presenterà
le dimissioni nel CdA di mercoledì.
Un gesto inutile se non entrerà Zanetti.
DONNE
Torres e Tavagnacco ok
(f.sal.) Sarà Torres-Tavagnacco la finale di Coppa Italia del
6 giugno; battuto il Mozzanica 2-1,
nell’altra semifinale le friulane superano 2-0 la Res Roma.
CENT’ANNI DELL’IRIS
Vincono i Pulcini Inter
MILANO I Pulcini dell’Inter
hanno vinto il quadrangolare organizzato per i 100 anni dell’Iris, una
delle più importanti società dilettantistiche milanesi. Al secondo
posto il Milan, poi Enotria e Iris.
14
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
MERCATO
Juve-Guarin
ci risiamo
Sul tavolo Inter
per il colombiano
Isla e conguaglio
Atteso nei prossimi giorni il contatto fra i club
Idea su Berardi: portarlo subito a Torino
MIRKO GRAZIANO
MILANO
Andrea Agnelli ed Erick
Thohir hanno da tempo ricucito lo strappo dello scorso gennaio. Rafforzati i rapporti a livello politico, a breve Inter e
Juventus torneranno a parlare
anche di Fredy Guarin. Il centrocampista colombiano non è
mai entrato nel cuore di Walter
Mazzarri e del popolo nerazzurro. Piace invece sempre
molto a Beppe Marotta, che di
fatto lo aveva già acquistato
nel gennaio del 2012, salvo poi
preferirgli Martin Caceres
(c’era posto solo per un extracomunitario) a causa di una
improvvisa emergenza nel reparto difensivo. Su Guarin c’è
naturalmente anche il convinto okay di Antonio Conte.
Isla a Milano? La prima mossa la farà sicuramente Beppe
Marotta nei prossimi giorni.
L’amministratore delegato della Juventus ha recentemente
riscattato Mauricio Isla dall’Udinese, grazie a parte dei
soldi incassati dalla «pesante»
cessione di Ciro Immobile. E il
25enne cileno è uno dei pallini
dell’attuale tecnico dell’Inter.
Ecco, la Juve non avrebbe nessun problema a mettere Isla
sul piatto della bilancia, così
come il ragazzo non ha mai nascosto il gradimento per la pi-
Le vacanze
la scheda
FREDY GUARIN
27 ANNI
CENTROCAMPISTA
Fredy Alejandro
Guarín Vásquez è nato a
Puerto Boyacá, in Colombia,
il 30 giugno 1986. E’ all’Inter
dal gennaio 2012. In
precedenza, aveva vinto
due campionati portoghesi e
l’Europa League 2011 con il
Porto. In nazionale, vanta 48
presenze e 3 gol.
GIRAMONDO Guarin, in
carriera, ha giocato anche nel
campionato argentino e in
quello francese. Nel 2005-2006
ha infatti vestito la prestigiosa
maglia del Boca Juniors e nei
successivi due anni si è esibito
in Ligue 1, nel Saint-Étienne. Il
passaggio al Porto avviene
nell’estate del 2010. E’ in
Portogallo che si impone
all’attenzione internazionale:
complessivamente, 116 partite
e 21 reti.
sta nerazzurra. Ci sono insomma gli ingredienti adatti affinché la trattativa decolli: lo
stesso Guarin è infatti attratto
dal club campione d’Italia. E
allora la partita si giocherà tutta fra i club, con l’Inter che
chiede Isla più soldi e la Juve
che potrebbe inizialmente
puntare a uno scambio alla pari. Occhio, comunque, all’inserimento di altre contropartite
tecniche: a Milano non dispiacciono per esempio Manolo Gabbiadini e Luca Marrone,
tuttofare di centrocampo, all’occorrenza anche ottimo centrale in una difesa a tre.
Domani Immobile Siamo intanto ormai ai dettagli per
quanto riguarda il passaggio di
Ciro Immobile al Borussia
Dortmund. Pratiche che riguardano soprattutto il Torino. In linea di massima, domani mattina potrebbe esserci
l’annuncio ufficiale da parte
del club tedesco. L’ultimo capocannoniere di Serie A è costato circa 19,5 milioni di euro,
9,5 dei quali incassati dalla Juventus (gli altri 10 dai granata), con un’importante plusvalenza a livello di bilancio.
Berardi indietro? La Juve sta
discutendo in questi giorni altre comproprietà che la vedono coinvolta. Fra queste, occhio alle situazioni di Domenico Berardi e Simone Zaza, en-
trambi a metà con il Sassuolo.
Zaza potrebbe essere inserito
nell’affare Pereyra con l’Udinese, mentre nelle ultime ore
in corso Galileo Ferraris starebbe maturando l’idea di riportare subito a Torino proprio Berardi, 19enne attaccante esterno tutta tecnica e personalità: 16 reti nel suo primo
campionato di Serie A.
Chiello e Caceres Rinnovi pesanti da perfezionare entro
metà giugno. Praticamente
pronti gli accordi fino al 2017
con Chiellini e Caceres. Presto
verrà ufficializzato pure il nuovo contratto (sempre fino al
2017) di Lichtsteiner.
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La banda Mancini a Milano Marittima
Quagliarella super ospite ai tornei
Il Vip master tradizionale sarà il 18 e 19 luglio.
Potrebbero sbarcare i reduci del Brasile.
Al villaggio col Verona La novità la porta il Verona, attivissimo nel marketing. Dopo il tour in
Brasile, porterà tre giocatori al Tanka di Villasimius. La vacanza con Agostini, Cacia e Donati è
aperta ai tifosi che, per quanto innamorati dell’Hellas, per ora non prenotano in tanti. Appuntamento dal 7 al 14. Nel villaggio non mancheranno altri protagonisti della Serie A.
FRANCESCO VELLUZZI
Carlitos Tevez e Alberto Gilardino hanno
deciso di sfogare le proprie delusioni al parco
dei divertimenti. L’argentino a Disneyland,
l’azzurro a Gardaland. Che cosa c’è di meglio
che rilassarsi con i bambini in mezzo ai giochi?
Le loro vacanze sono cominciate in anticipo.
Come quelle di Federico Marchetti, partito per
la Cina con la moglie per smaltire tanta rabbia.
Addio Brasile. Il Mondiale, se lo vedranno, lo
guarderanno in tv. L’estate dei calciatori è già
cominciata. Nella prima parte sono protagonisti i figli, quindi la tappa tra Topolino e Prezzemolo è un must, poi si va al mare e si gioca a
tennis e calcetto.
Tornei E da martedì scattano i tornei. Marianna Comotto, organizzatrice di Forte dei
Marmi e della Sardegna con l’abbinata spiaggia e tv, per ora si ferma: forse si muoverà a
luglio con i reduci del Mondiale. La prima piazza ad animarsi è quella più battuta dai single:
Milano Marittima. La notte romagnola invoglia, ma l’organizzatore Enzo Mammato, vocalist storico della riviera, ha pensato alle famiglie. Il torneo che scatta mercoledì si chiama
«Quando il calcio diventa famiglia». La parte
glamour non manca ed è al Papeete. Sarà la prima volta a Milano Marittima di Roberto Mancini che, prima di stabilirsi a Porto Cervo, porta il
suo gruppo in Romagna: Mihajlovic, Lombardo, Marcolin e Salsano. Tra gli allenatori sono
annunciati anche Cosmi e Ventura, tra calciatori ed ex domina Quagliarella, poi Peluso, Mirante, Palladino, Floro Flores, Zaccardo, Zambrotta, Barone. La settimana successiva la
mondanità calcistica si sposta a Capri dove resiste sempre più innovativo il «Vip Champion»
di Giuliano Annigliato. L’imprenditore è affiancato nell’organizzazione dall’icona degli italiani: Belen Rodriguez. Il risultato è che oltre ai
calciatori, in via di definizione (se Insigne non
andrà al Mondiale sarà la stella), vedremo sul
campo Valeria Marini e Martina Stella e i bravi
cuochi di Master Chef. I giocatori fedelissimi ci
sono: il gettonatissimo Quagliarella, Paloschi,
Fredy Guarin
contrastato da
Paul Pogba ANSA
S
Tevez da Topolino
Carlitos Tevez smaltisce la rabbia
per la mancata convocazione al
Mondiale sorridendo con
Topolino a Magic Kingdom,
uno dei parchi di Disney
World a Orlando, in Florida
Bonaventura, Stendardo e il tecnico Giampiero
Ventura, richiestissimo dagli organizzatori
perché giudicato il mister per eccellenza in
questi eventi. Bravo sul campo, simpatico a cena. Milano Marittima concederà il bis il 27 e 28
col Vip Master per calciatori organizzato dalla
famiglia Baldassari al Paparazzi Beach. Sarà
probabilmente l’occasione per vedere Pippo Inzaghi nella nuova veste di allenatore del Milan.
Crociera L’altra curiosità è la crociera, ma
sembra non tirare più di tanto tra i tifosi. Msc
ha stretto un accordo con 7 club di A e con la
Reyer Venezia basket. La Sampdoria doveva
partire oggi con Gabbiadini, Obiang e Fornasier. Evento annullato. La Lazio sarebbe dovuta
partire l’8 e aveva annunciato a Gaeta la crociera sul Mediterraneo con Candreva testimonial.
Annullata. Si farà nel 2015. Stessa decisione
hanno preso Palermo, Napoli e Udinese. Le navi sono piene, ma i tifosi per ora non sembrano
così attirati da questa abbinata. Forse resiste il
Genoa, parte la Reyer con i cestisti Alvin Young
e Andra Mandache, va forte il Milan che il 22
salpa da Genova con Galliani e Barbara Berlusconi a bordo. Quella rossonera è collaudata e
ottiene sempre grandi consensi.
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il Film
Da Tevez a Gila
vanno fortissimo
i grandi parchi
dei divertimenti
GILA A GARDALAND
Con la famiglia tra i giochi
Alberto Gilardino, prima di andare a Forte dei Marmi, meta
di Pirlo, Di Natale e Buffon, si rilassa in famiglia a Gardaland
QUAGLIA SINGLE
Al mare
Fabio Quagliarella, è già pronto per il mare. E’ lui il più
invitato ai tornei estivi. Sarà a Milano Marittima e a Capri
4
LE METE
PIÙ AMBITE
S
DOVE VA
LA SERIE A
Tutti
al mare
Sardegna
Mancini,
Mihajlovic, Totti,
Agostini, Astori,
Cacia, Donati,
Gobbi,
Bertolacci,
Conti, Giovinco,
Domizzi, Basta.
Forte dei Marmi
Gilardino, Di
Natale
Milano
Marittima
Inzaghi,
Zambrotta,
Palladino,
Peluso, Cosmi,
Ventura,
Mirante,
Zaccardo,
Quagliarella
Capri e
Ischia
Paloschi,
Bonaventura,
Quagliarella,
Stendardo
Fabbrini,
P. Cannavaro,
Calaiò
Lignano
Sabbiadoro
e Grado
Floro Flores
Iaquinta, Pinzi,
Pepe, Felipe,
Calori, Delneri
Cina
Marchetti
Madagascar
A. Lucarelli
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
Morata, arriva il sì
E inizia l’asta Vidal:
costa 50 milioni
Domani a Torino l’incontro coi dirigenti del Real Madrid,
ma senza Perez. Per il cileno duello tra le big spagnole
4
ANCORA
SPAGNA
S
laRicorrenza
Ieri «compleanno» Conte-Juve
ll 31 maggio 2011 Antonio Conte firmava un
contratto biennale con la Juventus, poi
rinnovato fino al 2015: da allora, sono arrivati tre
scudetti consecutivi e due Supercoppe italiane
MILANO
La Juventus sembra poter
dare un’accelerata importante,
probabilmente decisiva, sul
fronte Morata. Ieri il quotidiano spagnolo «As» dava praticamente per fatto l’accordo fra lo
spagnolo e il club bianconero,
evidenziando come unico ostacolo alla trattativa l’intenzione
del Real di mantenere un diritto di controriscatto. E in effetti
il 21enne ragazzone di Madrid
ha già più volte strizzato l’occhio alla Serie A e alla Juventus
in particolare: apprezza il progetto bianconero ed è stuzzicato dall’idea di poter lavorare
agli ordini di Antonio Conte, a
maggior ragione dopo aver visto i netti miglioramenti complessivi di Llorente.
L’apertura «Per Morata dovremo parlare con lui e con Ancelotti, va presa la decisione migliore per tutti», ha detto nei
giorni scorso Florentino Perez,
padrone del club più prestigioso del mondo. Parole d’apertura verso un’eventuale cessione,
c’è poco da interpretare, ma
allo stesso tempo Perez sta
appunto cercando una soluzione che permetta al
Real di non perdere del
tutto contatto con il gioiellino di casa. Di qui, l’idea
del prestito oneroso con diritto
di riscatto in favore dei campio-
Alvaro
Morata
Un bimbo
d’oro
Alvaro Morata,
classe ‘92,
attaccante del
Real Madrid dal
2010, ha vinto
l’Europeo Under
19 (6 gol) nel
2011 e Under 21
(4 gol) nel 2013
ni d’Italia e di controriscatto in
favore dei re di Champions.
L’appuntamento Se ne discu-
terà domani a Torino, a margine della «Unesco Cup», che
metterà di fronte le Glorie di
Juve e Real. Ma Marotta si confronterà solo con i collaboratori
di Perez, perché quest’ultimo
dovrebbe restare in Spagna per
impegni di lavoro. In ogni modo, porte aperte al controriscatto spagnolo, naturalmente a
una cifra più alta, in modo da
perfezionare un’operazione comunque vantaggiosa, anche in
caso di rientro di Morata nella
Liga. Dal canto suo, il ragazzo è
neutrale rispetto a questo potenziale tavolo della trattativa:
ha sicuramente il Real come
priorità, ma di fronte al concretizzarsi di una concorrenza ai
limiti del proibitivo (si parla di
un forte interesse anche per
Suarez), la sua preferenza extra Real sarebbe scontata, appunto la Juventus.
Perez su Vidal L’affare Morata è solo parzialmente legato alle sorti di Vidal, sul quale sono
piombati con decisione sia Real
sia Barcellona. La cessione eccellente è però fondamentale
per poter poi dare il via a un importante e qualitativo ricambio
a livello di rosa. Perez ha appunto da tempo alzato il pressing su Vidal, ancor di più dopo
aver fiutato l’intenzione bianconera di trattenere Paul Pogba
almeno per un’altra stagione.
Ufficialmente Marotta parla
sempre «di gioielli incedibili, a meno che non siano gli
stessi ragazzi a chiedere di
partire...», ma intanto, per
vie ufficiose, sarebbe già partita l’asta fra le grandi di Spagna. Offerta minima? Circa
50 milioni di euro.
m.gra.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
15
GOLF AL ROYAL PARK
Del Piero
e Platini
contro la Sla
Alessandro Del Piero, 39 BOZZANI
L’appuntamento è da non
perdere. Domani al Royal ParkI Roveri di Torino, sul nuovo
percorso Pramerica, va in
scena l’undicesima edizione
della Vialli e Mauro Cup. Il fine
sociale è altissimo: la lotta alla
Sla e al Cancro. La fondazione
in questi anni ha raccolto e
distribuito 2 milioni e 800 mila
euro. Ma non basta: si può e si
deve fare di più. «Fino a
quando - dice Massimo Mauro
- questo tipo di evento non
servirà più perché la battaglia
sarà stata vinta». In campo tra
gli altri, Alessandro Del Piero,
Johan Cruijff e Michel Platini,
oltre ai padroni di casa Vialli e
Mauro. E poi grandi campioni
del green. Annunciati Matteo
Manassero, Felipe Aguilar,
Matthew Baldwin, Richard
Bland, Liam Bond, Rafa
Cabrera Bello, Jorge Campillo,
Alejandro Canizares, Emanuele
Canonica, Federico Colombo,
Marco Crespi, Mark Foster,
Stephen Gallacher, Ricardo
Gonzalez, Emiliano Grillo,
Soren Hansen, Shiv Kapur,
Jose Manuel Lara, Wade
Ormsby, Adrian Otaegui,
Andrea Pavan, Lee Slattery,
Mark Tullo, Daniel Vancsik,
Fabrizio Zanotti, Hennie Otto
16
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
17
MERCATO
A Inter, tutti d’accordo
CHI C’È
IN BALLO
S
Guilherme
Siqueira
28 anni,
ha il doppio
passaporto,
brasiliano e
italiano: vale 10
milioni, l’Inter
chiederà al
Granada il
prestito
S
Rolando
28 anni, ha
ancora un anno
di contratto con
il Porto: per
acquistarlo
tutto l’Inter
offre 3 milioni,
il club
portoghese
ne vuole 5
Chicharito in pole,
si lavora sul prestito
Dall’Inghilterra: lo United valuta Hernandez 12 milioni,
i nerazzurri studiano un parcheggio con obbligo di riscatto
MATTEO DALLA VITE
@Emmedivu
MILANO
Lo chiamano CH14. E, in
Inghilterra, dicono che non
rientrerà più nei piani conclamati del Manchester United.
Vero è che Van Gaal si deve ancora concentrare sulla sua nuova avventura inglese, ma resta
il fatto che Chicharito potrebbe
davvero raggiungere Nemanja
Vidic dentro il mondo-Inter.
United ancora, i due, ma in nerazzurro: chissà.
Profilo giusto Perché è proprio il nome di Javier Hernandez a mettere d’accordo le volontà calcistico-manageriali di
Erick Thohir e le necessità tattiche e tecniche di Walter Mazzarri. Il tecnico cerca un giocatore che possa fungere da seconda e prima punta, un tipo in
cerca di rivincite che sappia vedere la porta: Hernandez ha
tutto questo e in più ha... faccia, nome e l’appeal giusto per
aggredire (come vuole ET) i
mercati dell’altra parte del
mondo.
Parcheggio e ingaggio Tutti
d’accordo insomma, e il d.t.
Piero Ausilio lavora per far sì
che si possa aprire un pertugio
in base al prestito con obbligo
di riscatto visto che CH14 è valutato 12 milioni di euro. Il d.t.
Ausilio attende che Thohir possa raggranellare i 40 milioni ulteriori da destinare al mercato,
quelli coi quali si potrà ragionare per aggredire gli spazi dispendiosi, ma nel frattempo mentre da parte della Juventus
arrivano altri segnali per Guarin - si concentra su un par-
cheggio oneroso per poi fare
proprio il giocatore nell’estate
2015. Al momento il giocatore
è il primo della lista «ma il mio
futuro - ha detto recentemente
Hernandez - si può decidere in
pochi giorni come entro tre
mesi». L’arrivo del Chicharito,
sia chiaro, non escluderà quello di un’altra punta considerando che Tom Ince potrebbe
essere girato in prestito. CH14,
poi, ha un ingaggio più che aggredibile visto che guadagna
fra i 2,8 e i 3 milioni di euro.
Rano, Rolando, Ricky La prossima settimana, poi, sarà importante anche in chiave conferme o addii. Da tempo si è
detto che Ranocchia potrebbe
allungare il proprio contratto
in scadenza nel 2015, ma Inter
ed entourage dovranno incontrarsi, parlarne e nessuno può
giurare su un esito o su un altro. E Rolando? Ballano due
milioni: il Porto - club col quale
il giocatore ha un altro anno di
contratto - vuole 5 milioni e
l’Inter ne offre 3. Per Mazzarri
il giocatore - che già conosce
bene la A - è da mantenere in
«rosa». E Alvarez? Altro incontro: si valuteranno le proposte
dall’estero e se non saranno reputate all’altezza ecco che il
giocatore allungherà il contratto. I tempi non saranno brevi.
Siqueira non sa Chiosa col
terzino sinistro italo-brasiliano. Per Guilherme Siqueira il
Granada di Pozzo chiede 10
milioni, l’Inter vorrebbe il prestito ma c’è l’ombra del Benfica
(che potrebbe riscattarlo) e
dell’Atletico Madrid. «Il mio futuro deve ancora essere scritto
- dice il giocatore a Radio Grenal -. Vedremo se resterò al
Benfica o se comparirà qualche
altra cosa. La mia priorità è restare in Europa». Dalla Cantera
dell’Inter all’...Inter? Chissà.
Intanto il mancino
Siqueira dice:
«Non so se resto
al Benfica o se
arriverà altro...»
La prossima
settimana
incontri per
Rolando, Alvarez
e Ranocchia
Javier Chicharito Hernandez, 25 anni, messicano AP
IN ARGENTINA
Ladri per spot
Icardi-Wanda
denunciati
Ce n’è sempre una
attorno a Mauro Icardi. Dopo il
primo atto del matrimonio in
Argentina con Wanda Nara (la
ex di Maxi Lopez), ecco un’altra
notizia fuoricampo che
continua a mettere la punta
dell’Inter al centro delle
cronache: come riporta il sito
«Tandil diario», la coppia è
stata denunciata in Argentina
per colpa dello spot per una
nota bevanda gassata.
Istigazione Nella pubblicità,
che è stata girata per il
mercato sudamericano,
l’attaccante italoargentino
«ruba» cinque bottiglie della
bevanda per averne una sesta
in regalo. Uno spot certo, ma
che potrebbe avere segnali
poco educativi: è per questo
che due cittadini argentini si
sono presentati al Tribunale
di La Plata per denunciare il
calciatore e WN per «apologia
di reato». I denuncianti
lamentano il fatto che invece
di essere punito per il furtopubblicitario, nella reclame
Icardi viene ricompensato con
un’auto di lusso insieme alla
«complice» Wanda, istigando
così il pubblico e magari
i giovani alla possibile
emulazione. La pubblicità,
che andava in onda dal 5
maggio ed è stata parzialmente
girata anche nel centro di
Milano, è stata bloccata e
non comparirà in televisione
fino a quando i giudici non
si pronunceranno sulla
questione.
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GLI EX DEL TRIPLETE DOVE VANNO GLI ARGENTINI
Per Cambiasso
River Plate o Cholo
Samuel, idea Roma
MILANO
Mentre il futuro vicepresidente dell’Inter ragiona già sul
domani («Vogliamo riportare
l’Inter in alto, non sarà semplice, ci vorrà una squadra organizzata, ma tutti lavoreremo per
arrivare a questo» dice Javier
Zanetti a Sky), ecco che nel frattempo non vengono persi di vista gli eroi del Triplete che invece l’Inter l’hanno già lasciata e
che poco a poco stanno decidendo il futuro.
Samuel, il ritorno? Detto che
per Diego Milito la destinazione
è praticamente raggiunta (il Racing Avellaneda), ecco su Walter
Samuel e Esteban Cambiasso le
voci si moltiplicano da un giorno
all’altro. Per il Muro qualche
giorno fa si era riparlato della
Fiorentina che lo aveva cercato
anche a gennaio: al momento la
pista si sarebbe raffreddata,
mentre dopo la voce-Genoa (per
l’amico Burdisso) ecco che riappare prepotentemente l’ipotesi
di ritorno in Argentina: Newell’s, ma soprattutto Boca juniors,
sono le mete che vanno per la
maggiore. «Non ho ancora deciso cosa farò in futuro» ha detto
recentemente Samuel. Che nelle
ultime ore è stato accostato alla
Roma, per un ritorno che sarebbe quantomeno romantico visto
che il Muro giocò in giallorosso
dal 2000 al 2004.
Cuchu: Simeone o Enzo? Per
Esteban Cambiasso, 33 anni
Walter Samuel, 36 anni
quel che riguarda Cambiasso,
ecco che l’Atletico Madrid di Simeone si sarebbe fatto avanti
per mettere più esperienza nel
centrocampo della prossima
Champions. Ma il Cuchu avrebbe in mente di tornare in Argentina: nei giorni scorsi ci sarebbero stati contatti con il River Plate del ds Enzo Francescoli che
dice: «Cambiasso ? La nostra volontà è nota a tutti, anche al giocatore. Abbiamo rimandato tutto fino al suo ritorno dalle ferie».
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18
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
l’Avventuroso
di REINHOLD MESSNER
a storia della cinese Jing
L
Wang, che si è fatta portare in elicottero fino a campo 2
e di lì è riuscita a effettuare
l’unica salita della stagione
dell’Everest dal versante nepalese, è ricca di spunti interessanti, anche in chiave italiana.
La protagonista è una ricchissima imprenditrice, che si era affidata all’Himalayan Experience di Russel Brice. Il quale però ha deciso
che la sua agenzia, come tutte le altre, abbandonasse il campo base dopo la morte di 16
sherpa sull’Ice Fall. La cinese invece non s’è
f
BRAVA BEBE, ORA TORNA A SORRIDERE
GIUSTIZIA NELLA SCHERMA PARALIMPICA
i sono personaggi dello sport che bucano il
C
video, ce n’è uno che buca la vita e ti arriva
dritto al cuore. Beatrice Vio, a causa di una meningite infantile, non ha né gambe né braccia ma possiede un sorriso che conquista e un carattere meraviglioso, oltre a un nomignolo che ha creato attorno al suo caso una favola di dolore e speranza. «Bebe», che a 17 anni è una schermitrice paralimpica
con l’ambizione di arrivare a Rio 2016, l’abbiamo
rivista giovedì sera (in replica stamattina) nella
meritevole rubrica di Sky Sport 24 intitolata SOS
Sport Sociale, curata da Anna Maria Di Luca e condotta da Fabrizio Macchi, e ci ha dato due notizie:
come si dice in questi casi, una bella e una brutta.
Quella brutta è che nella tappa di coppa del
Mondo della scorsa settimana a Lonato è stata battuta 15-14 in semifinale dalla sua bestia nera, la
polacca Makowska, dopo essere stata in vantaggio
per 13-8. Alla fine tante lacrime, anche perché la
beffa era evitabile: al massimo del vantaggio Bebe
si è distorta il gomito ma per orgoglio si è rifiutata
di chiedere il previsto quarto d’ora di sosta per recuperare. Ma è la bella notizia la cosa più importante: al giovedì prima della gara i classificatori internazionali, dopo i test specifici, hanno reinserito
Beatrice Vio, detta Bebe in Gazzetta IPP
commossa. Ha insistito con il governo nepalese ed è riuscita a farsi dare il permesso per essere portata fino a campo 2 con l’elicottero. Da
sola non sarebbe stata capace di fare niente.
Ma ha trovato 8 sherpa disposti ad accompagnarla. Sembra che per portare a campo 2 uomini e materiali ci siano volute una ventina di
«rotazioni», cioè di voli. Al costo di 2000 dollari l’uno. Più quelli che sono poi serviti a scendere, dopo la fortunata salita compiuta insieme e grazie a 5 sherpa.
Fate un po’ i conti... Ecco la dimostrazione
che i veri capitalisti ormai sono i cinesi. Jing
Wang voleva a ogni costo la vetta dell’Everest
di ROBERTO PELUCCHI
A CURA DI FAUSTO NARDUCCI
Fax: 0262827917.Email: [email protected]
l’azzurra nella categoria B, riservata a paraplegici
con media disabilità (che muovono parzialmente
gli addominali) e hanno sanato così la penalizzante decisione di un giudice di Hong Kong che dopo i
Mondiali di Parigi dell’estate scorsa l’aveva spostata nella categoria A, amputati con disabilità leggera (che hanno il movimento di tutti gli addominali). In quella categoria Bebe si sarebbe, infatti, trovata a gareggiare con monoamputati che possono
fare leva su un piede per spostarsi sulla carrozzina
(nella scherma paralimpica non è previsto l’arretramento). La classificazione A l’aveva così demoralizzata che da agosto Bebe aveva saltato tre tappe di coppa del Mondo, limitandosi alle gare italiane. «Pur avendo tanti spunti, quando in una visita
all’Istituto Minorile di Santa Bona un carcerato le
ha chiesto quale fosse il momento più brutto della
sua vita, Bebe ha risposto: “la classificazione”. Potete immaginare ora il sollievo», ha raccontato in tv
la madre Teresa.
D’altra parte Bebe è veramente un caso a se stante nel campo delle classificazioni dove già vigono
compromessi, aggiustamenti e vere e proprie «finzioni»: nella scherma non c’era mai stata un’amputata di gambe e braccia non tetraplegica, quindi in
grado di usare certi muscoli, al punto che qualcuno
aveva messo addirittura in dubbio la sua possibilità
di gareggiare. «B forever», ha esultato Bebe ora che
giustizia è fatta (la classificazione è definitiva) con
buona pace degli asiatici che col cambio di classificazione si erano liberati di una temibile avversaria.
Tanta gioia meritava un tour de force: ieri Bebe,
su richiesta della federazione che non ne può fare
a meno, è andata a gareggiare alle 9 del mattino ai
campionati italiani di Acireale e alla sera si è presentata a Mogliano Veneto per i «Giochi senza Barriere» organizzati dall’«Art4sport», una onlus che
dopo aver permesso a lei di tirare di fioretto si sta
impegnando a favore di tutto lo sport per disabili.
Da qui a Rio si parlerà ancora molto di Bebe.
Con il nuovo codice di
giustizia sportiva, addio
Tnas. Per rinnovo locali si
offrono in saldo squalifiche
per illecito mai usate.
n germe della grandezza di Roma - della sua
U
Grande Bellezza, diremmo in questo anno da
Oscar - forse sta proprio nella sua eterna diversità.
Se Lev Tolstoj scriveva che «tutti i matrimoni felici
si assomigliano, mentre ogni matrimonio infelice
lo è a modo suo», l’universo giallorosso scopre un
diverso modo di essere sereni. Nelle settimane in
cui Conte e Mazzarri proseguono il loro rapporto
con Juve ed Inter senza volutamente allargare i
propri orizzonti temporali, Inzaghi per ora è nient’altro di più che una deliziosa scommessa e Montella mostra dei dubbi sulle possibilità di crescita
della Fiorentina, Rudi Garcia ha accettato con convinzione di rinnovare il suo rapporto con la Roma
fino al 2018.
Non nascondiamolo: già adesso l’allenatore
francese - vera rivelazione della stagione - avrebbe
avuto la possibilità (al netto del contratto) di andare a guidare club europei di prima fascia. Il fatto
invece che abbia scelto di restare e sposare il progetto Usa per un periodo così lungo, dimostra senz’altro che crede nella bontà del futuro che incombe. D’altronde a Trigoria, nei giorni in cui si parlava del suo rinnovo, tutte le fonti concordavano nel
legare le richieste di Garcia non a una questione
economica bensì di programma. «Ambizioso», in-
fatti, è l’aggettivo più comunemente associato al
suo carattere.
E allora è lecito dire che il francese abbia sposato la linea dirigenziale sotto tutti gli aspetti: tecnico (una rosa mix tra giovani ed esperti), finanziario (niente investimenti folli e ingaggi sempre sotto controllo) e strategico (le partnership estere e
soprattutto la costruzione del nuovo stadio). Ciò
che serve per immaginare come gli auspici di Pallotta nei suoi confronti - «diventerà il nostro Ferguson» - si concretizzino. Piano però con le facili
sovrapposizioni. Il calcio italiano non è pronto per
una figura di tecnico-manager alla sir Alex, ancor
più in una piazza come Roma, dove allenare una
squadra significa anche «allenare» una città. Non
è un caso che ieri il d.s. Sabatini abbia ribadito
come Garcia non sarà «un uomo solo al comando»
perché probabilmente il francese (come chiunque) finirebbe per perdere lucidità nel proprio lavoro. Insomma, in prospettiva Garcia sarà sempre
più il «front-man» della Roma che verrà, ma alle
sue spalle avrà una band a suonare, ad esempio
con solisti in stile Sabatini, pronti a svolgere conferenze show che, al momento, Marotta, Ausilio, Bigon, Pradè e Galliani non sarebbero in grado o non
si sognerebbero di fare. Nell’Anno di Grazia 2014,
una diversità inequivocabile. Quanto basta per
sperare nel migliore dei mondi possibili.
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l’Editoriale
Il volo del Condor
e il Giro giovane
DI VALERIO MARINI
Nairo Quintana scala lo Zoncolan davanti a Rigoberto Uran BETTINI
di ANDREA MONTI
l Condor «pasa» sereno,
E
con maestosa noncuranza,
nel cielo della Carnia e ghermi-
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
ANDREA LO CICERO
Ex azzurro di rugby
Oggi esperienza unica con i
bambini dei quartieri di
Napoli .. Grazie ragazzi voi
siete il futuro
@andrealocicero1
FILIPPO MAGNINI
Campione di Nuoto
contratto&progetti
di MASSIMO CECCHINI
per inseguire il suo progetto di realizzare le
Seven Summits in pochi mesi. Ha soltanto dimostrato che stiamo tornando a un genere di
«alpinismo» riservato ai ricchi. Proprio come
ai tempi di Guido Monzino, il capo della prima
spedizione italiana in cima all’Everest, nel
1973. Era una spedizione colossale, appoggiata dall’Esercito: i militari italiani furono i primi a portare fra le più alte montagne gli elicotteri. Tre, utilizzati per trasporto di materiali
oltre la cascata di ghiaccio. Uno cadde sopra
campo 1 e i suoi resti rimasero nella Valle del
Silenzio per decenni.
laVignetta
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GARCIA E ROMA MATRIMONIO FELICE
MA DA QUI AL MODELLO FERGUSON...
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LA CINESE JING WANG SULL’EVEREST
SI RIVEDE L’ALPINISMO PER RICCHI
laPuntura
Non solo calcio
LA GAZZETTA SPORTIVA
Visita all AIL di Pesaro.Ho
portato il ricavato della
vendita del mio libro !Grazie
a chi ha contribuito! AIL AIL
AIL
@FiloMagnini
ANDREA CASSARÀ
Campione di Scherma
Arrivato a Catania tassista
mi fa “ ma t’hanno mai
azziccato con la spada “
@andreacassara
ROGER FEDERER
Campione di Tennis
Restare bloccati nel traffico
a Parigi non è poi così male!
C’è tempo per guardare
il panorama
@ rogerfederer
sce ancor più saldamente un
fantastico Giro d’Italia che era
già suo. Nairo Quintana trionfa
nell’anfiteatro dello Zoncolan
gonfio di popolo. Doma a piacimento le terribili spire del cobra che salta fuori dalla cesta
verde dei boschi a dieci chilometri dall’arrivo, si erge in verticale, si infila in tre tunnel che
sembrano cunicoli e ancora si
arrotola pronto a mordere verso la vetta. In fondo era scritto:
non sempre le salite mitiche
fanno la differenza nel ciclismo
contemporaneo. Più la strada
s’inerpica, più la velocità diminuisce e con essa il distacco che
puoi infliggere all’avversario.
La vera notizia inattesa arriva
alla fine, dopo il traguardo: il
volto indio di Nairo, una maschera di cuoio che non aveva
cambiato espressione di una
grinza durante la terribile salita, si apre come un sipario e lascia intravedere, lucente e inequivocabile, una lacrima di
commozione. Lo avevamo visto sorridere - raramente per la
verità - dopo una vittoria. Piangere mai. E questo dà la dimensione di cos’è la corsa rosa
quando laurea il suo campione.
E che gran bel corridore è
questo figlio di contadini colombiani che sin da bambino si
faceva una trentina di chilometri al giorno su e giù per l’altipiano, a 3000 e fischia metri
d’altitudine, per andare a scuola. Arrivato qui da favorito dopo il secondo posto al Tour dell’anno scorso, ha mantenuto la
promessa come i veri predestinati: Trieste oggi laureerà un
protagonista, forse il protagonista dei prossimi anni. Con i
giovani non si può mai dire ma
Nairo (moglie e neonata al seguito, si colloca agli antipodi
dei bad boys calcistici) può segnare un’epoca. Dietro di lui il
connazionale Rigoberto Uran,
cresciuto in tutt’altri ambienti,
tra cui i barrios di Medellin, e
per questo più ironico, sgamato con la stampa, ma non meno
solido. Al terzo posto una preziosa scoperta dell’inesausto
vivaio italiano: il sardo Fabio
Aru con la sua grinta, la sua
classe in sella, la sua ottima
conversazione e un sorriso gaio a trentadue denti che promette a Nibali un successore e
un futuro allegro al nostro ciclismo.
Diciamolo: il Giro deve avere un gran lato B perché quest’anno Vegni e compagni hanno pescato tutti i jolly del mazzo. E siccome il Condor si mangia i gufi, a beneficio dei
sapientissimi che un mese fa
lamentavano l’assenza dei
campioni in partenza per il
Tour scorriamo per un attimo
la classifica e l’elenco dei vincitori di tappa. Sul podio ci sono
due ragazzi del ‘90 e uno del
1987. Under 25 sono pure Kittel, Ulissi, Battaglin, Bouhanni,
Matthews, Canola, Arredondo: compresi i due successi di
Quintana e quello di Aru sono
14 frazioni su venti disputate.
Infatti ai giovani, e solo a loro,
vanno tutte e quattro le maglie.
Il Giro 2014, novantasettesimo della storia, entra negli annali come una straordinaria vetrina del ciclismo che verrà. Il
ricambio generazionale (e di
mentalità) tanto invocato da
uno sport meraviglioso che
vuole smettere di farsi del male, si è materializzato in una dimensione, una qualità tecnica,
un epos spettacolare che non
lasciano dubbi. Certo, a guardare il podio si potrebbe dire
che è stato anche un affascinante Giro di Colombia. Ebbene, che c’è di male? La corsa rosa, trasmessa in 174 Paesi, ha
letteralmente conquistato il
continente sudamericano confermando la sua vocazione crescente di brand globale. Una
gran bel risultato per gli uomini di Rcs Sport e per gli amici
della Rai che hanno messo in
campo investimenti, la consueta professionalità e un extra di
amore che non guasta. Dalla
vetta dello Zoncolan, il Giro
può guardare al futuro con serenità. Il volo di un Condor gli
indica la via.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
SERIE B DOPO IL TRIONFO
L’orgoglio di Empoli
«Ero un raccattapalle, ora comando in A»
Corsi, presidente da 23 anni: «Siamo una famiglia: punteremo molto sui giovani, ma occhio ai costi»
1
DAL NOSTRO INVIATO
2
FILIPPO GRIMALDI
EMPOLI (Firenze)
Ciò che più stupisce è il
clima di straordinaria normalità in questa quinta promozione in A dell’Empoli, mentre
il presidente Fabrizio Corsi,
52 anni, 23 di gestione sulle
spalle, seduto in una sala del
Castellani, usa sempre la stessa parola (e non è un caso) per
descrivere questa realtà così
unica: «Famiglia». Non squadra, e neppure club.
Gli uomini Racconta che,
«come insegnava mio padre,
un’azienda funziona quando
uno sceglie bene i collaboratori». E il discorso vale pure nel
pallone: «Qui c’è l’orgoglio di
essere empolesi. Non farò mai
il passo più lungo della gamba. Il nostro miracolo sta nel
trovare le risorse per fare il
campionato, e la gente lo sa
bene. Un maestro come Silvano Bini è sempre stato abile in
questo. Io sono passato da raccattapalle ad autista dei dirigenti di quel tempo, finché la
mia esperienza come presidente da soluzione temporanea, era il ‘91, va avanti ancora oggi. Impagabile».
Ragazzi prodigio Nella famiglia servono gli uomini giusti,
e Sarri è stato il primo. «Senza
la promozione, avremmo dovuto vendere giocatori per
qualche milione di euro per
garantirci la gestione del prossimo anno. La nostra linea difensiva (Laurini, Tonelli, Rugani, Hysaj), età media 22 anni, può giocare in futuro ovunque, dall’Atalanta alla Juve».
Che coppia Passa Giulio Dra-
go, numero uno dei toscani
negli anni Ottanta, e gli porta i
saluti di Salvemini. Corsi sorride: «Digli che gli ho fatto da
autista». Già, contano gli uomini, e chissenefrega della
carta d’identità: «Maccarone e
Tavano in A? Per il primo bisognerà valutare il discorso con
la Samp, della cui salvezza peraltro sono felicissimo, grazie
all’ottimo lavoro di Mihajlovic. Abbiamo ottimi rapporti
con i blucerchiati. A Genova ci
sono anche Eder e Regini, il
3
4
3
domande a...
TOTO’
DI NATALE
ATTACCANTE UDINESE
«Un consiglio
tenga Rugani:
è già pronto
per i piani alti»
Antonio Totò Di Natale,
=
36 anni, ha deciso di
chiudere la carriera a Udine,
ma venerdì sera ha gioito in
tribuna a Empoli, la sua
seconda casa. Soprattutto la
città di sua moglie Ilenia.
5
Immagini del trionfo a Empoli. 1 La squadra gira per la città sul pullman scoperto. 2 Il presidente Fabrizio Corsi, 52 anni, a sinistra,
con Maurizio Sarri, 55. 3 Massimo Maccarone, 34, con la figlia Ginevra sul campo del Castellani. 4 Uno striscione dedicato al tecnico
che ha conquistato la prima promozione in A. 5 Selfie di gruppo dei giocatori dopo la gara GONEWS.IT-EMPOLI CHANNEL-IPP-LAPRESS-LIVERANI
cui riscatto è già fissato. Con la
Samp ha giocato poco da centrale difensivo, perchè serviva
uno a sinistra, ma con il tempo
diventerà fortissimo anche lì».
Rinnovamento cercasi Deci-
ma stagione di A, ma Corsi patisce il sistema-calcio: «Penso
alla Nazionale, e dico che se
ha dei difetti Prandelli, persona speciale, li saprà correggere. Però nel calcio ci sarebbe
bisogno di un’autentica rottamazione. Negli ultimi quindici
anni c’è stato il vuoto assoluto.
I nostri Under 21 fanno la B,
nel Bayern giocano i ventenni.
Qui arrivano giocatori assurdi
dai nomi esotici, ditemi voi i
motivi». Come sarà l’Empoli
prossimo venturo? «Se dovessi prendere quattro o cinque
giocatori, penso soprattutto a
gente che ha fatto bene in B,
con entusiasmo. Non terremo
chi deve partire: un errore già
fatto in passato. Fra i nuovi dico Bachini, difensore, classe
‘95. Fra i giocatori di oggi penso a Pucciarelli: ci può regalare soddisfazioni». Poi c’è la
stella Rugani: «Sarebbe bello
se rimanesse qui. Ma è solo
questione di tempo: fra sei
mesi, un anno o due al massimo, il suo posto è nella Juve».
LA FESTA OLTRE DIECIMILA IN PIAZZA
«Sarri...vA», lo slogan
più gettonato dai tifosi
(f.g.) E’ qui la festa. Una
notte indimenticabile, che si è
conclusa soltanto all’alba.
Venerdì, dopo la festa in campo
ed i fuochi d’artificio sparati a
mezzanotte sul prato del
Castellani, la squadra di Sarri è
salita su un autobus scoperto a
due piani e, con la scorta di due
motociclisti ha raggiunto piazza
della Vittoria, in pieno centro
cittadino, dove la circolazione
dei mezzi era paralizzata (così
come nel resto di Empoli), dove
oltre diecimila persone hanno
dato sfogo alla loro gioia.
«Sarri...va», uno degli slogan
preferiti (dal doppio senso) sulle
maglie celebrative.
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1 Di Natale, lei a Empoli ha
deciso di vivere a fine carriera e soprattutto ha trascorso i primi anni importanti della sua carriera.
«E’ stata una grande gioia.
Una vittoria del presidente
Corsi e della città. Sono sicuro
che con i suoi migliori giovani
riuscirà a costruire una squadra che si potrà salvare».
2 Chi l’ha stupita di più e
Maccarone e Tavano possono giocare in serie A?
«Lo hanno già fatto e bene.
Chiaro che alcuni innesti ci vogliono, la serie A è un’altra cosa e bisogna attrezzarsi. Chi
mi ha colpito è soprattutto Rugani. Già pronto, ben piazzato, bel giocatore. Poi Valdifiori
e Verdi mi sembrano due giocatori su cui si può puntare ancora con sicurezza».
3 E se il presidente Corsi le
propone, anche scherzando, di fare un anno a Empoli?
«No perché sa che ho scelto di
chiudere a Udine. Magari,
quando tornerò, faremo qualcosa insieme».
Francesco Velluzzi
ISTRUZIONI PER L’USO UN’ORA PRIMA DI OGNI PARTITA SI SVOLGERA’ UN INCONTRO TRA CAPITANI, ALLENATORI E ARBITRI
IN SICILIA
Martedì via ai playoff con i giudici di porta
Palermo: Iachini 2016
e arriva Ceravolo
Il Trapani rinnova
con Boscaglia
IL PROGRAMMA VERSO LA TERZA PROMOZIONE
3/6
ore 18
CROTONE
BARI
8-11/6
ore 20.30
3/6
MODENA
SPEZIA
18
LATINA
18
15-18/6
20.30
20.30
8-11/6
CESENA
20.30
IN SERIE A
GDS
Ecco tutto quello che c’è da sapere
sui playoff di Serie B, che vedranno al
via sei squadre, due in più delle precedenti edizioni
TURNO PRELIMINARE
Martedì la squadra 5a classificata
(Modena) giocherà in casa una gara
secca contro l’8a (Spezia), mentre la 6a
(Crotone) affronterà in casa la 7a (Bari). In caso di parità al 90’ si disputano
due tempi supplementari, in caso di
ulteriore parità non ci sono rigori, ma
vanno in semifinale le squadre meglio
classificate in campionato.
LE SEMIFINALI
La 3a classificata (Latina) disputa una
gara di andata e una di ritorno con la
vincente dal confronto tra la 6a e 7a (ritorno sul campo della 3a). Con le stesse modalità, la 4a (Cesena) sfida la vincente tra la 5a e l’8a (con gara di ritorno
in casa). In caso di parità di punti, si
tiene conto della differenza reti della
doppia sfida. In caso di ulteriore pari-
tà passano le squadre con la migliore
posizione di classifica al termine del
campionato (niente supplementari).
LA FINALE
Le squadre vincenti delle semifinali disputano la finale con una gara di andata e una di ritorno; il ritorno viene
disputato sul campo della squadra
che si è piazzata meglio. In caso di parità di punti al termine delle due gare,
per determinare la promossa in Serie
A si tiene conto della differenza reti
della doppia sfida; in caso di ulteriore
parità, sale la squadra meglio piazzata (niente supplementari).
BRIEFING E GIUDICI DI PORTA
Un’ora prima dell’inizio di tutte le gare
di playoff e playout ci sarà un incontro
fra arbitri, capitani, allenatori e dirigenti con un rappresentante della Can
B e della Lega. La riunione sostituisce
quella tradizionale che ogni anno si
tiene alla vigilia delle gare. Anche quest’anno la Figc ha autorizzato la desi-
gnazione degli arbitri addizionali di
porta per tutte le partite.
IL PLAYOUT E’ NOVARA-VARESE
Novara e Varese si sfideranno venerdì
6 e venerdi 13 per stabilire l’ultima retrocessione in Prima divisione. Resta
in B la squadra che ottiene il maggior
numero di punti.in caso di parità si tiene conto della differenza reti. In caso
di ulteriore parità, si salva la squadra
meglio classificata al termine del
campionato (in questo caso il Varese).
IL GIUDICE: 7 TURNI AD AMENTA
Sono 7 i giocatori squalificati dal giudice sportivo: 3 giornate ad Amenta
(Lanciano), una a Feddal e Valiani
(Siena), Coppola (Cesena), Piccolo
(Lanciano), Pisacane (Avellino) e Salifu (Modena) . Una giornata anche all’allenatore del Siena, Mario Beretta,
«per avere proferito negli spogliatoi
un’espressione blasfema ed indirizzato all’allenatore della squadra avversaria epiteti ingiuriosi».
Novità tecniche e
dirigenziali per Palermo
e Trapani.
QUI PALERMO A Palermo il
presidente Zamparini ieri ha
ufficializzato l’addio al d.t.
Giorgio Perinetti e l’arrivo al
suo posto di Franco Ceravolo
(primo incarico da d.s. in un
club di A), prolungato anche il
contratto di Iachini al 2016 con
opzione per un altro anno.
QUI TRAPANI Conferme per il
tecnico Roberto Boscaglia e il
d.s. Daniele Faggiano che si
legano al Trapani per altri due
anni, quindi fino al 2016. Il
contratto di Faggiano era a
scadenza.
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
21
PRIMA DIVISIONE ANDATA FINALI PLAYOFF
Corsa alla B: chi scatta?
Alto Adige,
è già festa
Pro Vercelli:
ansia Marchi
IL PROGRAMMA LE FINALI DI RITORNO SI GIOCANO SABATO ALLE 18
GIRO NE A
d.c.r.
8
7
CREMONESE
ALBINOLEFFE
Druso esaurito e coreografia
CREMONESE
ALTO ADIGE
R
R
A
1
1
1
2
0
2
1 BENEVENTO
1
LECCE
A
BERTAGNOLLI-LANZA
Per l’Alto Adige è l’occasione della vita, la
Pro Vercelli vuole mettere la ciliegina sulla torta
di un campionato straordinario (una sconfitta
in tutta la stagione). L’Alto Adige, che nelle due
sfide di campionato contro i vercellesi non ha
segnato, deve assolutamente sfruttare la prima
partita forte del fattore casalingo (8 vittorie nelle ultime 10 partite giocate al Druso).
A
R
ALTO ADIGE
PRO VERCELLI
d.c.r.
3
4
VICENZA
SAVONA
R
A
d. c. r.
LECCE
8
7
PONTEDERA
LECCE
FROSINONE
1-7/6
L’AQUILA
PISA
0
1
A
R
R
A
1
SAVONA
PRO VERCELLI 2
1
2
1
2
0
PISA
0 FROSINONE
3
0
PRO VERCELLI
FERALPI SALÒ
CATANZARO
BENEVENTO
1
2
d.c.r.
4
3
ALTO ADIGE
COMO
in tribuna per la storica sfida
GIR O N E B
FROSINONE
SALERNITANA
GDS
Qui Alto Adige Oltre 2.000 i biglietti venduti in
prevendita, si va quindi verso uno scontato tutto
esaurito per il Druso, che può contenere poco
più di 3.000 spettatori. Branca, squalificato, e
Dell’Agnello, infortunato di lunga data, sono gli
unici assenti. E’ probabile che Rastelli inserisca
Furlan a centrocampo mentre lascerà per il resto inalterata la formazione di partenza che è
arrivata fino alla finale. La società distribuirà
1.500 magliette bianche con il logo della squadra per tutta la tribuna Canazza. E’ prevista una
coreografia che raffigurerà un pullman in transito da Como, Cremona e Vercelli (gli avversari
dei playoff) e che avrà la B come ultima fermata.
Qui Pro Vercelli Marchi ha qualche linea di febbre, se non ce la farà è pronto Iemmello al fianco
di Greco. In difesa torna Scaglia, mentre a centrocampo, con Scavone squalificato, a fianco di
Rosso ci sarà Ardizzone. Sulle fasce Erpen, Fabiano e Statella si contendono due maglie. La
Pro Vercelli è partita per Bolzano già nella giornata di venerdì Per la prima volta in questa stagione Scazzola ha optato per un ritiro lungo.
Oggi al Druso sono attesi più di 300 tifosi: a Vercelli non è previsto alcun maxi schermo. La Pro
cerca di bissare l’impresa del 2012, quando finì
in B battendo in finale il Carpi: all’andata i vercellesi pareggiarono in casa per 0-0, poi vinsero
il ritorno a Modena per 3-1. Nella Pro Vercelli di
oggi ci sono ancora sette dei protagonisti della
promozione del 2012: Cancellotti, Ranellucci,
Marconi, Rosso, Fabiano, Disabato, Iemmello.
Simone Corazza, 23 anni,
dell’Alto Adige PATTIS
Ettore Marchi, 28 anni,
della Pro Vercelli LIVERANI
Mariano Bogliacino, 33
anni, del Lecce LEZZI
Davis Curiale, 26 anni,
del Frosinone D’ANNIBALE
COSÌ A BOLZANO ORE 18 (RAI SPORT 1)
COSÌ A LECCE ORE 21 (RAI SPORT 1)
ALTO ADIGE 4-3-3
LECCE 4-4-2
MARTIN
PRO VERCELLI 4-4-1-1
ERPEN MARCONI
TURCHETTA
ARDIZZONE
COSENZA
BASSOLI FINK
FACCHIN PEDERZOLI
ABRUZZESE
SALVI
BERETTA
RUSSO
GRECO
PERUCCHINI BOGLIACINO
PAGANINI M. CIOFANI
GUCHER
D. CIOFANI
CURIALE
RANELLUCCI
VINETOT
PAPINI
GORI
BLANCHARD
CAPPELLETTI
FABIANO
ALLENATORE: Rastelli
PANCHINA: Micai, Tagliani,
Peverelli, Bastone, Vassallo,
Cocuzza, Veratti
SCAGLIA
ALLENATORE: Scazzola
PANCHINA: Nodari,
Bani, Ghosheh, Disabato,
Statella, Kuqi, Iemmello
DINIZ FERREIRA PINTO
ALLENATORE: Lerda
PANCHINA: Petrachi, Sales,
Martinez, Bellazzini, De Rose,
Barraco, Zigoni
FRARA
CRIVELLO
ALLENATORE: Stellone
PANCHINA: Mangiapelo,
Bertoncini, Carrus, Viola,
Altobelli, Gessa, Carlini
ARBITRO Sacchi di Macerata (Villa-Colì)
ARBITRO Abisso di Palermo (Gori-Maspero)
GDS
Forlì con la sorpresa: Docente
Il Tuttocuoio punta su Colombo
Oltre metà dei biglietti disponibili sono stati venduti a
Porto Tolle, numerosi gli arrivi
previsti da Forlì. Tiene banco in
paese il problema dello stadio
che necessita di un sensibile
ampliamento (da 1.500 a
3.000 posti) in caso di accesso
alla Lega Pro unica, tema d’attrito tra Comune e società. Pretattica per Favaretto, con i soliti dubbi sull’attacco, i ballottaggi tra Ferretti e Baldrocco e
tra Gomes e Longobardi. Il Forlì ha recuperato Docente e l’allenatore Rossi potrebbe lanciarlo titolare in attacco, anche
se la coppia Melandri-Bernacci
si è ben comportata contro la
Torres. Lo squalificato Jidayi
sostituito da Vesi. Piccolo allarme per il portiere Tonti, che ha
accusato un’indisposizione
IL PROGRAMMA DOMENICA LE FINALI DI RITORNO
G IR O NE B
GI RO N E A
CUNEO
PORTO TOLLE
1 - 8 /6
1 1
2 0
A
0 4
3 0
R
R
ARZANESE
SORRENTO
1 -8/6
A
PORTO TOLLE
FORLÌ
ARZANESE
TUTTOCUOIO
IN LEGA PRO
TORRES
FORLÌ
1 0
0 3
0
2
1
1
NORMANNA
TUTTOCUOIO
GDS
nella notte, ma dovrebbe essere regolarmente in campo.
Così in campo alle 16
PORTO TOLLE (4-3-1-2) Cano; Petras,
Bertoli, Melucci, Politti; Soligo, Migliorini, Pettarin; Segato; Baldrocco, Longobardi. (Del Bino, Mogos, Frigerio, Lau-
renti, Ferretti, Gomes, Gherardi). All.
Favaretto.
FORLI’ (5-3-2) Tonti; Ferrini, Vesi, Drudi,
Fantini, Boron; Tonelli, Cejas, Evangelisti; Melandri, Docente. (Casadei, Barbagli, Gerolino, Djuric, Bergamaschi,
Senese, Bernacci). All. Rossi.
ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore (Hager-Monetta).
Lecce e Frosinone, chi è la squadra migliore? In campionato hanno vinto una volta a testa
(3-1 a Frosinone, 2-0 a Lecce), ma adesso si riparte da zero, anche perché non vale la posizione in classifica. La squadra di Lerda ha vinto le
ultime sette partite in casa, mentre il cammino
in trasferta del Frosinone è stato più altalenante.
Qui Lecce Indisponibile Miccoli per squalifica,
Lerda deve rinunciare anche agli infortunati Caglioni, Rullo e D’Ambrosio. In porta torna Perucchini, al rientro da titolare dopo tre mesi e mezzo. Il tecnico ha convocato tutti i 23 giocatori
della rosa, compresi squalificati e infortunati,
con l’intento di fare gruppo. Si va verso la conferma del 4-4-2, con Bogliacino a supporto di
Beretta nel reparto avanzato e Zigoni pronto a
partire dalla panchina. Sono ben otto i diffidati,
che rischiano di saltare la finale di ritorno: Lopez, Diniz, Martinez, Amodio, Zigoni, Caglioni,
Salvi e Papini. La prevendita ieri sera ha superato quota 8.000, compresi i biglietti destinati al
settore Ospiti. Si va verso le 10.000 presenze.
Qui Frosinone Saranno 400 i tifosi del Frosinone presenti a Lecce. Raggiungeranno il Salento a
bordo di quattro pullman e decine di auto. Crivello torna dal primo minuto e va a sinistra, di
conseguenza Matteo Ciofani torna nel suo ruolo
di terzino destro, mentre Frara si riprende il suo
posto in mezzo al campo. Stellone non ha dubbi.
Intanto, in città cresce l’attesa per la sfida, mentre su balconi e finestre sono apparse da giorni
bandiere giallo-azzurre. Per venire incontro a
quanti non potranno sobbarcarsi la lunga trasferta, il Comune ha installato un maxi schermo
all’interno del Fornaci Village, immediata periferia del capoluogo, con il contributo degli stessi
esercenti. Intanto, nel giro di 72 ore, sono andati
esauriti i biglietti di curva nord, tribuna laterale
e tribuna centrale (circa 6.000 in tutto) destinati
ai tifosi ciociari per la finale di ritorno al Matusa.
GDS
SECONDA DIVISIONE ANDATA FINALI PLAYOFF (ORE 16)
GIRONE A
PORTO TOLLE-FORLI’
ZAPPINO
MINESSO
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Anche in Seconda divisione si giocano due finali per
accedere alla Lega Pro unica.
BIASI
ROSSO
FURLAN
KIEM
DOUMBIA
MARCHI
CORAZZA
FROSINONE 4-4-2
LOPEZ
Lerda ha vinto le ultime 7 gare
in casa, ma non avrà Miccoli
DI RIENZO-ERRICO
2
0
IN B
Lecce, l’arma
è il suo fortino
Il Frosinone
va all’assalto
GIRONE B
ARZANESE-TUTTOCUOIO
Per l’Arzanese è l’ultimo
ostacolo, il tecnico Sasà Marra
carica la squadra e si affida a
centrocampo a Giannusa, uno
che nelle ultime gare è apparso
in grande forma. Squalificato
Patti, al suo posto Polverino.
Sono più di 1.500 i tifosi arzanesi pronti a spingere la squadra di Marra. Si punta molto
sul rientro di Colombo in casa
Tuttocuoio. L’esperienza dell’ex di Samp, Spezia e Livorno
potrebbe fare la differenza.
Non ci sarà, come annunciato,
il senegalese Balde a centrocampo (pubalgia). Alvini pensa al 4-4-2 con Salzano e Giannattasio sulle fasce.
Così in campo alle 16
ARZANESE (4-3-3) Fiory; Rizzo, Caso,
Polverino, Mora; Ausiello, Giannusa,
Castellano; Mangiacasale, Ripa, Sandomenico. (Sollo, Calabrese, Giacinti,
Perna, U. Improta, Palumbo, Pacini).
All. Marra.
TUTTOCUOIO (4-4-2) Bacci; Arvia, Falivena, F. Colombini I, Cacelli; Giannattasio, Zane, Pane, Salzano; Colombo,
Ferrari. (Morandi, Cardarelli, F. Colombini II, Rosati, Di Giuseppe, Catanese,
Carroccio). All. Ceccomori (Alvini
squalificato).
ARBITRO Cifelli di Campobasso (Prenna-Camillucci).
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL REGOLAMENTO
SERIE D
Se c’è parità
per la Prima
si va ai rigori
Maccan regala
lo scudetto
al Pordenone
Il regolamento dei
playoff è diverso tra Prima e
Seconda divisione: in Prima
divisione in caso di parità si
andrà ai rigori, in Seconda
conterà invece la posizione in
classifica al termine della
stagione regolare.
PRIMA DIVISIONE E’
promossa in B la squadra che
nella doppia sfida fa più punti:
se questi sono pari, passa
quella che ha fatto più gol (in
caso di una vittoria a testa); se
anche questi sono pari, si
giocano i tempi supplementari
e, se la situazione non cambia,
si va ai rigori.
SECONDA DIVISIONE Resta in
Lega Pro la squadra che nella
doppia sfida fa più punti: se
questi sono pari, vince quella
che ha fatto più gol (in caso di
una vittoria a testa); se anche
questi sono pari, vince la
squadra piazzata meglio, ossia
quella che fa il ritorno in casa.
Si é giocata ieri ad
Arezzo la finale scudetto
2013-14. Lupa RomaPordenone 0-1: decide
Maccan al 24’ del secondo
tempo. I friulani di Parlato
succedono nell’albo d’oro
a Ischia, Venezia, Cuneo e
Montichiari.
PLAYOFF Oggi alle 16 si
disputano le semifinali.
Correggese-Matelica:
Massimi di Termoli; AkragasPomigliano: Fourneau di
Roma. In caso di parità,
subito i rigori; la finale si gioca
domenica in campo neutro.
GIOVANI DI VALORE Folgore
Caratese, Seriate,
Montebelluna, Sancolombano,
Sansepolcro, Jesina, Budoni,
Manfredonia e Rende hanno
vinto il Progetto «Giovani D
valore» 2013-14 e se iscritte
al prossimo campionato
riceveranno 25 mila euro a
testa. Alle seconde di ogni
girone vanno 15 mila euro, alle
terze 10 mila.
22
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
97° GIRO D’ITALIA PRIMO TRIONFO COLOMBIANO DELLA STORIA
IN CENTOMILA SUL MARACANÀ DEL CICLISMO: E IL RAGAZZO DI COMBITA SI COMMUOVE
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI
MONTE ZONCOLAN (Udine)
Dallo Zoncolan a Bogotà
ci sono 9420 km in linea d’aria,
una frazione di secondo in linea telefonica. «Grazie, Nairo,
sei l’orgoglio del nostro Paese». La voce è quella di Juan
Manuel Santos, giornalista,
economista, presidente della
Colombia. E a Nairo Quintana
sorridono occhi, labbra, perfino capelli e denti. E mentre
ammira la luce che precipita
sul Peralba, sul Volaia, sul Coglians — montagne cui non sa
dare un nome e che circondano il Maracanà del ciclismo
che ha consacrato l’australiano Michael Rogers vincitore di
tappa davanti a Franco Pellizotti e lui vincitore del Giro —
Quintana confessa: «Con questi colori, su questa salita, dopo questo spettacolo, il Giro è
più bello del Tour». E su questo
balcone – in giornate di grazia,
giurano, si vede il campanile di
San Marco a Venezia – si respira l’aria sottile del ciclismo
eterno. Il podio finale (Quintana, Uran, Aru: perdipiù Uranaru si può leggere sia da sinistra
sia da destra) è luminoso e ottimista come un’alba.
IL GIORNO DE
1
Nairo, quale Giro è stato?
«Il Giro dei giovani. Perché è
il Giro che lancia questi corridori, è grazie al Giro che si fanno conoscere, è qui al Giro che
si costruisce il futuro. Un buon
«
1 Nairo Quintana in scia a
Rigoberto Uran BETTINI
2 Lo spettacolo dello
Zoncolan LAPRESSE
3 Quintana in rosa AFP
4 Il vincitore di tappa Michael
Rogers LAPRESSE
5 Striscioni per Nairo BETTINI
Mai in forma
perfetta: anche
sullo Zoncolan
più mi sforzavo
e meno respiravo
segno per tutto il ciclismo, che
sta cambiando una generazione».
È stato il Giro che si aspettava?
«È stato un Giro più sofferto
di quello che si potesse immaginare. L’ho corso con problemi fisici, mai in forma perfetta,
neanche in questa tappa».
Eppure sembra che abbia
corso senza mai forzare.
«Ma ho corso più che al 60%
delle mie possibilità. E anche
sullo Zoncolan, con il muco
nelle narici e in gola, più mi
sforzavo, meno respiravo. Soffro, anche se sembro tranquillo».
Qual è stato il momento più
difficile?
«Nella discesa dal Gavia.
Fradicio, gelato, stanco. Izaguirre mi ha fatto mangiare.
Nairo, il Giro è tuo
«Un successo
con il sorriso:
è la mia forza»
Sullo Zoncolan vince Rogers, Quintana controlla
Uran (Aru resta 3°) e oggi festeggia in rosa a Trieste
«È stata la corsa dei giovani, avete visto il futuro»
Quel gesto mi ha dato la carica
fino ad affrontare l’ultima salita con la forza e a vincere con il
sorriso».
E le polemiche per la discesa dallo Stelvio?
«Sono servite per spingermi
a dimostrare il mio valore.
Quella era una tappa dura,
spettacolare, sofferta, dunque
meravigliosa, ma se n’è parlato
più per le polemiche che per la
bellezza. La cronoscalata è stata la mia risposta non a parole,
ma a pedali».
Prima volta al Tour nel 2013:
secondo. Prima volta al Giro
nel 2014: primo. Lei è un fenomeno?
«Non vengo da un altro
mondo. Non sono un fenomeno. Sono un essere umano anch’io. E anche a me viene il mal
di gambe. Solo che forse riesco
a gestirlo meglio. Mi è andata
bene. Io sono uno scalatore
con buone caratteristiche. Ma
esistono altri corridori più maturi di me. E superarli non sarà
mai facile. Dovrò continuare a
lavorare ogni giorno. Il ciclismo pretende serietà, non perdona leggerezze».
Quattro anni fa non era nessuno. Adesso è un campione.
Come ha fatto?
«La natura è stata generosa
e mi ha aiutato. Poi sono diventato professionista nella
squadra giusta e ho trovato un
professore, che ha insegnato a
molti corridori diventati campioni. Eusebio Unzue mi parla,
m’insegna, mi tranquillizza. E
quando si hanno gambe buone, tutto si semplifica».
Tornerà al Giro per difendere il titolo?
«Rinunciare al Tour di quest’anno è stata una decisione
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
2
3
identiKit
& CARRIERA
EL CONDOR
v
NAIRO
ALEXANDER
QUINTANA
Nato il
04/02/1990
a
Combita
Colombia
Da dilettante
Tour de
l’Avenir
2010
Pro’ dal 2012
Corre per
la Movistar
Vittorie
19
4
«
«
Le polemiche
per la discesa
dello Stelvio?
Ho risposto nella
cronoscalata
La natura è stata
generosa con me.
Poi sono passato
professionista
con il team giusto
5
CLASSIFICA DI TAPPA
CLASSIFICA GENERALE
1. Michael ROGERS (Aus)
2. Franco PELLIZOTTI
3. Francesco Manuel BONGIORNO
9. Dario CATALDO
11. Mattia CATTANEO
17. Nairo QUINTANA (Col)
18. Rigoberto URAN (Col)
21. Rafal MAJKA (Pol)
22. Fabio ARU
23. Pierre ROLLAND (Fra)
24. Domenico POZZOVIVO
1. Nairo QUINTANA (Col)
2. Rigoberto URAN (Col)
3. Fabio ARU
4. Pierre ROLLAND (Fra)
5. Domenico POZZOVIVO
6. Rafal MAJKA (Pol)
7. Wilco KELDERMAN (Ola)
8. Cadel EVANS (Aus)
9. Ryder HESJEDAL (Can)
10. Robert KISERLOVSKI (Cro)
12. Franco PELLIZOTTI
a 38”
a 49”
a 2’24”
a 2’39”
a 4’45”
s.t.
a 4’59”
a 5’01”
a 5’05”
a 5’10”
difficile non solo per me, ma
anche per Eusebio. Però è stata
la decisione migliore, perché il
Giro mi ha insegnato a correre
da malato, a correre in condizioni difficili, a correre guidando una squadra e a indossando la maglia rosa. E di questo sono grato al Giro, e anche
all’Italia. Ma il prossimo anno
farò il Tour. Non so se è possibile correre Giro e Tour nello
stesso anno, ma vedremo».
Primo lei, secondo Uran.
Prima vittoria colombiana in
un grande giro, addirittura con
una doppietta. È nata una nuova era?
«Già lo scorso anno, con il
secondo posto di Uran al Giro e
mio al Tour, abbiamo cominciato a dimostrare il valore
della muova generazione dei
corridori colombiani. Quest’anno stiamo facendo ancora
meglio. E c’è già una nuova ge-
nerazione di ragazzini colombiani molto forti, che si faranno onore nelle corse europee».
a 3’07”
a 4’04”
a 5’46”
a 6’41”
a 7’13”
a 11’09”
a 12’00”
a 13’35”
a 15’49”
a 26’13”
clic
Il nostro Fabio Aru?
«È un corridore abbastanza
forte e completo. In futuro sarà un avversario per grandi
battaglie, soprattutto sulle
lunghe salite. Mi piace la rivalità: è il bello del ciclismo».
Nairo, che cosa rappresenta la sua vittoria al Giro d’Italia?
«Ho dimostrato al mondo
che la Colombia non è guerra o
malaffare, ma amore e passione per lo sport».
Ecco Quintana, ecco la maglia rosa, ecco El Condor.
Quello che vola in bici, in salita, in montagna. E che vola
via, dallo Zoncolan, su un elicottero pilotato da Gianni Bugno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NAIRO RE AL DEBUTTO
COME I GRANDI
ED EGUAGLIA BERZIN
Nairo Quintana re al
primo Giro: prima di lui
Contador (2008), Indurain
(1992), Hinault (1980),
Pollentier (1977), Gaul (1956),
Coppi (1940), Marchisio
(1930), Binda (1925), Calzolari
(1914) e ovviamente Ganna
(1909). Il colombiano (primo
della storia) aggiunge la maglia
bianca dei giovani a quella
rosa: prima era successo solo
a Berzin nel 1994. La doppietta
colombiana con Uran ha un
solo precedente (Italia a
parte): gli svizzeri ClericiKoblet nel 1954.
di cui 3 in Italia
(Giro dell’Emilia
2012
e due tappe
al Giro d’Italia
2014)
Secondo
al Tour 2013
Maglia
bianca
Maglia
a pois
LA GAZZETTA SPORTIVA
23
IlCommento
DAL NOSTRO INVIATO SUL MONTE ZONCOLAN
LUCA GIALANELLA
Il miglior scalatore
con uno stile unico
Secondo al Tour 2013, primo al Giro 2014.
Negli ultimi anni soltanto un altro corridore è
salito sul podio di due grandi corse a tappe, e
una volta da vincitore: Vincenzo Nibali, terzo
al Tour 2012 e primo al Giro 2013. Nairo
Quintana è minuto, ma esce ingigantito dalla
corsa rosa. E le montagne più arcigne sono
lo sfondo che impreziosiscono il valore
tecnico della vittoria.
Nairo ha 24 anni. Oggi la statua di James
Joyce a Ponterosso, a Trieste, gli sorriderà.
Perché il grande letterato irlandese, che nella
città giuliana abitò dieci anni, e sopravvisse
come maestro di inglese, l’aveva visto
affaticato nelle prime tappe sull’isola
d’Irlanda. Un impatto durissimo, che gli
avversari non hanno saputo sfruttare. Sul
podio, in uno dei più bei salotti d’Europa sul
mare, Quintana consacra la sua statura di
miglior scalatore del mondo. Ma non è
Froome, non è Contador, non è Pantani. Ha
uno stile tutto suo: poco sui pedali, rapporto
lungo, non rilancia tanto, stronca in
progressione.
Mette il naso fuori solo alla 15a tappa, terzo
a Plan di Montecampione. Poi la vittoria in
Val Martello e il capolavoro in rosa nella
cronoscalata di Cima Grappa. Per infliggere
3’07” al connazionale Uran, secondo come
nel 2013, 4’04” ad Aru, 5’46” a Rolland, 6’41”
a Pozzovivo. È stata una corsa durissima.
Eppure 3000 metri di dislivello meno del
2013: le montagne, in posizione perfetta,
hanno fatto male. Un altro dato? Il
quindicesimo è Ivan Basso: a 32’08”.
Lo Zoncolan è stato l’apoteosi della
Colombia. Energie al limite per tutti. E bene
ha fatto l’australiano Michael Rogers a
credere nella fuga: in diciotto si presentano
con 7’50” ai piedi della salita più dura
d’Europa, ci sono anche Pellizotti,
Bongiorno, Cataldo, Cattaneo. E quando un
incauto spettatore ostacola Bongiorno ai
2900 metri, è facile per Rogers centrare il bis
di Savona e il successo della vita. Più degli
scatti dei big esce vincitore il grandioso
scenario dello Zoncolan. Centomila persone
nel Maracanà del ciclismo, illuminato dal
sole. I tifosi in marcia come tante formichine
verso il formicaio-anfiteatro. Cime vere, che
conquistano fino alle lacrime pure
Quintana.
Fabio Aru non scalza Uran dal secondo
posto, anzi stavolta il colombiano-bresciano
si riscatta da prestazioni opache e cerca di
mettere alle corde Quintana. Il giovane sardo
corre in difesa, cede 16”. Ma con Quintana è
il vincitore del Giro. Terzo, a 23 anni. Da
Cunego 2004 un italiano così giovane non
saliva sul podio. A conferma che i Giri con il
«4» finale sono sempre rivoluzionari:
pensate al 1994, l’esplosione di Pantani. E
adesso a Trieste: l’ultima volata sulle Rive.
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24
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
97° GIRO D’ITALIA IL FENOMENO SUDAMERICANO
MAXI SCHERMI NELLA CITTÀ DOVE È NATO E CRESCIUTO
Colombia
in delirio
Zoncolan colombiano:
la bandiera sventola
al passaggio
di Quintana e Uran
BETTINI
È «Nairomania»:
la folla in piazza
e il web ribolle
Il successo di Quintana prima notizia dei tg:
lo ha chiamato anche il presidente Santos
CLAUDIO GREGORI
MONTE ZONCOLAN
La Colombia è in festa. Trasformata, come per magia, in un grande tamburo. Il tamtam attraversa la foresta amazzonica e arriva
fino ai picchi delle Ande, va dal mar del Caribe
all’Oceano Pacifico. Porta con sé un’onda di
commozione e di felicità. La vittoria di Nairo
Quintana ha avuto il potere di trasformare il
Paese, di portare dovunque il raggio di luce
della gioia. Tutti, dal presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, che ieri ha parlato al
telefono con la maglia rosa, fino all’ultimo dei
«campesinos», esultano.
Prima notizia La televisione dà l’annuncio del
successo di Nairo Quintana (ieri al Giro c’erano
anche i genitori Luis e Eloisa) come prima notizia nei telegiornali. Tutti i giornali hanno in
prima pagina la foto del campione in maglia
rosa. «Nairo Quintana ha oscurato perfino la
nazionale di calcio che da una settimana è in
ritiro in Argentina, in vista dei Mondiali del
Brasile», assicura Hector Urrego, inviato al Giro di RCN, Radio Cadena Nacional. La radio, in
un Paese dove in molte case manca la televisione, è uno strumento di informazione fondamentale. La RCN ha venti milioni di ascoltatori,
quasi la metà della popolazione locale. I nuovi
mezzi di informazione rendono l’Italia vicinissima. Twitter è stato il collegamento rapido di
Quintana con la sua terra. All’hashtag #ForzaNairo sono arrivati durante il Giro migliaia e
migliaia di messaggi, che Quintana ha letto, a
volte commuovendosi. «Sento dietro di me tutto il Paese», ha detto più volte.
In parecchi centri delle Colombia, soprattutto nel dipartimento di Boyacá – a Tunja e Combita, le città di nascita e di abitazione di Quintana (che in Europa vive a Montecarlo) – sono
stati allestiti in piazza schermi giganti, dove la
gente, indossando la «ruana» rosa, assisterà alla proclamazione del vincitore del Giro. La
«ruana» – una sorta di «poncho» di lana per
proteggersi dal freddo della notte (la tempera-
Madre, compagna e figlioletta di Quintana BETTINI
tura arriva vicino allo zero) – è il capo di abbigliamento favorito di Quintana.
CHE NAZIONE TERRA DI CAMPIONI
Condor Il Giro ha il potere della metamorfosi.
Gli «escarabajos» sono stati trasformati in
«condores». Gli «scarafaggi», insetti cosmopoliti sì, ma inferiori, sono diventati «condor», gli
uccelli più grandi del pianeta. Nairo Quintana,
«El Condor» per antonomasia, è il primo colombiano a vincere il Giro d’Italia. La sua vittoria è rafforzata dal secondo posto di Uran. I colombiani non avevano mai vinto 4 tappe al Giro: con Uran, nella cronometro di Barolo, con
Quintana, in Val Martello e sul Monte Grappa,
con Arredondo sulla Panarotta. Solo «Lucho»
Herrera, che al Giro del 1989 si era imposto sulle Tre Cime di Lavaredo e sul Monte Generoso,
e in quello del 1992 era arrivato primo sul Terminillo, era stato capace di vincere una grande
corsa a tappe: la Vuelta del 1987 sconfiggendo
Laurent Fignon. Herrera, soprannominato «El
Jardinerito», Il Piccolo Giardiniere, era uno
scalatore come Quintana. Ma andava di agilità,
mentre Nairo sale di potenza.
Mar dei Caraibi
VENEZUELA
Uran
Quintana
400 km
Urrao
Oceano
Pacifico
Combita
Bogotà
COLOMBIA
BRASILE
ECUADOR
PERÙ
SUPERFICIE:
POPOLAZIONE:
1.141.748 Km2 (3,8 volte l’Italia)
47 milioni (Italia 60 milioni)
CLASSIFICA PER PIL:
32a
a
COLOMBIANI AL GIRO:
partiti in 14
(Italia 9 )
GDS
Da «Cochise» Rodriguez «La vittoria di Quintana ha suscitato entusiasmo ancora maggiore
perché il Giro è più importante della Vuelta»,
dice Urrego. I colombiani sono scalatori di gran
classe. Al Giro hanno vinto per 7 volte il Gran
Premio della Montagna: con Herrera nell’89 e
nel ‘92, Chepe Gonzales nel ‘97 e ‘99, Fredy
Gonzalez nel 2001 e 2003, e Arredondo nel
2014. «Abbiamo salite molto più lunghe e difficili dello Zoncolan e anche dello Stelvio», assicura Urrego. «Come l’Alto de Letras, che in 80
km va da 300 a 4200 metri di quota oppure La
Linea, che in 21 km sale da 400 a 3800 metri».
Ma il primo campione colombiano apparso
sulla scena del Giro fu un inseguitore e passista
di gran classe: Martín Emilio Rodríguez, detto
«Cochise». Primo a vincere al Giro, il 3 giugno
1973, a Forte dei Marmi, beffando gli sprinter
con un allungo da finisseur. Due anni dopo rivinse a Pordenone. Era stato iridato dell’inseguimento e primatista dell’ora dilettanti. Oggi,
alle 17 italiane, quando il Giro si concluderà –
in Colombia saranno le 10 del mattino – la gente nelle case e nelle piazze, vedendo alla televisione Nairo Quintana sul podio in maglia rosa,
canterà l’inno colombiano. Lo ha composto
nell’Ottocento un musicista italiano, Oreste
Sindici, nativo di Ceccano. In sintonia con Nairo, vedendolo in maglia rosa, commosso fino
alle lacrime, come ieri sullo Zoncolan, canteranno con gli occhi lucidi, la mano sul cuore:
«¡O gloria inmarcesible! / ¡ O jubilo inmortal! /
En surcos de dolores / el bien germina ya…».
«O gloria immarcescibile! / O giubilo immortale! / Nei solchi del dolore / il bene germina
già…». L’acme della gioia.
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DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
25
97° GIRO D’ITALIA LA RIVELAZIONE ITALIANA
le Pagelle
DI LUCA GIALANELLA
9
8
8
7,5
7
7
7
6
Rogers
Quintana
Uran
Pellizotti
Aru
Anton
Cataldo
Cattaneo
Quarta vittoria australiana:
due con l’Orica e due di
Michael, cresciuto alla
Mapei, sposato con una
varesina. Ha creduto nella
fuga, tanto che con lui
c’era anche il compagno di
squadra Roche. A 34 anni,
e 3 mondiali a cronometro
vinti, è l’impresa più bella
della carriera
Ha controllato con
autorità, da padrone vero
di questo Giro.
Scortato da grandi
compagni di squadra, ha
«voluto» che sul podio
finale salisse anche il
connazionale Uran, in un
festival colombiano senza
precedenti. Nairo esce
ingigantito dalla corsa rosa
Il colombiano è ancora
secondo, per il secondo
anno consecutivo, e ha
illuminato questo
piazzamento d’onore con
un’ottima prestazione di
squadra: ieri nel finale di
tappa aveva ancora al
fianco Poels e Serry.
Non si è mai arreso, merita
un applauso
Le lacrime di Franco
all’arrivo, a 36 anni,
devono entrare nell’album
di questo Giro.
Secondo sullo Zoncolan,
con Rogers che gli è
sfuggito solo nel finale
sulla salita di casa, lui che
ha nonni carnici.
Si meritava una vittoria di
tappa
Il giovane sardo che ha
fatto innamorare l’Italia
non riesce ad attaccare
Uran per il secondo posto,
ma blinda la terza
posizione, difendendola
dagli attacchi di Rolland.
Ieri ha corso in difesa, ma
con intelligenza.
Anche per lui le energie
erano al limite
Igor, basco, era l’ultimo
vincitore sullo Zoncolan
prima di ieri, nel 2011,
quando precedette
Contador. Era il leader
dell’Euskaltel, adesso è il
fedelissimo che lancia
Quintana in salita.
Ha corso due tappe
magistrali: Panarotta e
Zoncolan
È l’artista del gruppo, per
la passione del disegno.
L’abruzzese ha tenuto alta
la bandiera di Sky con una
corsa aggressiva e un gran
finale. Primo sullo StelvioCima Coppi, la sua vittoria
più bella, poi ottavo a
Panarotta, decimo nella
cronoscalata del Grappa
e nono ieri
Ancora una bella
prestazione del giovane
bergamasco che, non
dimentichiamolo, ha
soltanto 23 anni ed è più
giovane di Aru. Una buona
cronoscalata venerdì, ieri
in fuga da lontano:
undicesimo sullo Zoncolan.
Vuol dire che finisce bene
il Giro
LAPRESSE
AFP
ANSA
BETTINI
ANSA
AFP
LAPRESSE
BETTINI
d
lafrase
DEL GIORNO
la consacrazione
FABIO ARU
Dallo Zoncolan
si vede il podio
«Ma non cambierò
Piedi per terra»
CLAUDIO GHISALBERTI
MONTE ZONCOLAN
In cima allo Zoncolan ha
perso 16 secondi da Quintana
e Uran. Fabio Aru non ce l’ha
fatta a conquistare il secondo
gradino del podio, ma dopo
pochi minuti ha già recuperato dal tremendo sforzo e il suo
sorriso vale più di mille parole. «Va bene così».
Va molto bene anche perché il ragazzo sardo dell’Astana ha controllato il francese
Rolland, suo rivale per il terzo
posto, e perché piano non è
andato. Sulle tremende rampe
della montagna carnica i dati
sono in linea, anzi migliori, rispetto a quelli dei giorni precedenti. Il tempo di scalata è
stato di 41’46” (14,6 km orari)
con una Vam di 1.724 e 5,7
watt/kg. Il punto è che anche i
due colombiani sono andati
meglio, con una Vam di 1.734.
Forte sullo Zoncolan come in
questa edizione del Giro non
si è mai saliti.
Aru, una giornata dura ma
che si chiude con un sorriso.
«Sì, anche questa tappa è
stata dura perché siamo partiti fortissimo e abbiamo finito
ancora più forte. Vorrei ringraziare i compagni che mi sono stati vicini tutto il Giro, ma
anche Brajkovic e Scarponi
che sono caduti. A loro auguro
una pronta guarigione».
In più momenti sembrava
pedalare più duro del solito:
fatica accumulata in questi
giorni, soprattutto in cronoscalata, o rapporti sbagliati?
«Avevo il 34x29, i rapporti
erano giusti. Però nelle corse
ci sono momenti in cui non
riesci ad andare come vorresti».
Qui vale la pena fare una
parentesi. Fabio, lo si è visto
sul Grappa, dove è stato quasi
sempre oltre le 90 pedalate, fa
della frequenza un punto di
forza, quindi con un rapporto
più agile probabilmente
avrebbe avuto una resa migliore.
4
NUMERO
23
gli anni
di Fabio Aru,
che ne compirà
24 il 3 luglio.
Il sardo (nelle
foto AP e
BETTINI) oggi
salirà sul podio
finale del Giro e
un italiano così
giovane non ci
riusciva dai
tempi di
Damiano
Cunego, che
nel 2004 vinse
la corsa
Gazzetta a 22
anni e 8 mesi
Dica la verità: c’è stato un
momento di difficoltà nel quale ha temuto di potere perdere
il terzo posto?
«No, ma le corse a tappe sono così, si concludono dopo
ventun giorni. Anche nell’ultima tappa bisogna stare attenti
ed evitare guai. Mai rilassarsi,
bisogna essere sempre “a tutta”».
A Belfast, Aru era un corridore di belle speranze. Invece
ha avuto la bravura di vincere
e di entusiasmare. Insomma,
di costruire una favola. Che
cosa prova ora?
«È una grande emozione,
davvero, ma anche la conferma che ho lavorato bene. Mi fa
piacere l’interesse della gente,
ma io resto lo stesso, coi piedi
ben piantati per terra. Poi a
Trieste, finito il Giro, si chiude
un capitolo. Da lunedì si comincia a pensare al futuro, alla seconda parte della stagione e alle prossime stagioni».
Per la seconda parte di
«Bonacossa»
al sardo
per l’impresa
più bella
MONTE ZONCOLAN
«Sono tranquillo di carattere, mi viene naturale. Non mi
esalto, ma neppure mi deprimo». E con lui, il futuro del ciclismo italiano è rosa.
Fabio Aru chiude il suo
sensazionale Giro con un premio speciale. Al giovane sardo
dell’Astana è stato assegnato il
Trofeo Bonacossa, con cui la
Gazzetta dello Sport premia
l’impresa più bella della corsa
rosa. La Giuria, presieduta dal
direttore Andrea Monti e dalla
Direzione del Giro, ha votato il
successo dello scalatore di Villacidro a Plan di Montecampione
(la Montagna Pantani): quel
giorno, domenica 25 maggio, ha
visto la nascita della nuova stella
del ciclismo italiano. Il Trofeo,
intitolato ad Alberto Bonacossa,
uno dei padri dell’olimpismo e
de La Gazzetta dello Sport, vuole anche ricordare il figlio Cesare. Nell’albo d’oro di questo riconoscimento ci sono Flavio Giupponi (nel 1989), Gianni Bugno
(1990), Franco Chioccioli
(1991), Miguel Indurain
(1992), Claudio Chiappucci
(1993), Marco Pantani (1994
e 1998), Mariano Piccoli
(1995), Enrico Zaina (1996),
Ivan Gotti (1997), Paolo Savoldelli (1999), Francesco Casagrande (2000), Mario Cipollini
(2001 e 2002), Alessandro
Petacchi (2003), Damiano
Cunego (2004), Ivan Basso
(2005 e 2006), Gilberto Simoni (2007), Emanuele Sella
(2008), Carlos Sastre (2009),
Cadel Evans (2010), il Team
Leopard Trek (nel 2011,
speciale dedica per non
dimenticare il loro
compagno Wouter
Weylandt), Mark Cavendish (2012) e Giovanni Visconti (2013).
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Controlla Rolland e mette in tasca il terzo posto
«Penso già al futuro, il capitolo Giro si chiude qua
Ma per festeggiare ora mi concederò qualcosa»
DAL NOSTRO INVIATO
«Quando ho
alzato gli
occhi allo
Zoncolan, ero
felice. Tanta
tanta gente, è
la cosa che
mi lascia
ancora più
contento.
La nostra
scommessa è
stata vinta:
questo sarà
ricordato
come il Giro
della svolta,
della
rivoluzione.
Pensate
all’impresa
di Aru»
RE A MONTECAMPIONE
questa stagione che cosa prevede?
«Non lo so, dopo il Giro parlerò con la squadra. Vedremo
che cosa fare».
Questo podio vale come
una vittoria. Dediche?
«In particolare alla mia famiglia, ai miei genitori, che mi
sono rimasti sempre vicino.
Sempre, non solo nell’ultimo
mese. I risultati si costruiscono negli anni, non in settimane. Poi una dedica la merita
anche Valentina, la mia fidanzata».
A proposito: dopo tante rinunce a Trieste si festeggia.
«Sì, dai, ci concediamo
qualcosa». Sorride.
Fabio, ma come fa a essere
sempre così pacato?
MAURO VEGNI
DIRETTORE DEL GIRO
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DISRUPTIVE
BY
DESIGN
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97° GIRO D’ITALIA IL TRIONFATORE DI TAPPA
VITTORIA A SORPRESA PER IL TRE VOLTE IRIDATO DELLA CRONO
Nuovo Rogers
«Le occasioni
non le lascio
Ho più fame»
L’australiano, assolto prima del Giro
per il caso clenbuterolo, ha fatto il bis
dopo la gioia di Savona: «Sono cambiato»
DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI
MONTE ZONCOLAN
Il re dello Zoncolan, quest’inverno era sospeso a un filo
sottilissimo. La positività al clenbuterolo dopo il successo a ottobre nella Japan Cup poteva mettere fine alla carriera di Michael
Rogers. Trentaquattro anni, tre
titoli mondiali nella crono e, sulla testa, la spada di Damocle di
una possibile squalifica, col conseguente impossibile ritorno.
Una situazione psicologica difficilissima da sopportare. Invece
l’australiano ha preso la valigia
ed è partito per Gran Canaria.
Lì, stesso hotel, c’era anche la
sua squadra, la Tinkoff-Saxo.
Anzi, la ex squadra, perché Rogers era sospeso. Gli altri con divise e bici nuove, lui con quelle
del 2013. Vicino, non dentro il
team. O meglio, dentro ma non
ufficialmente perché Bjarne Riis, il team manager, il supporto
non gliel’ha fatto mai mancare.
E quando la Tinkoff ha finito il
«
Con la condizione
che ho, quasi
quasi lo Zoncolan
mi verrebbe
voglia di rifarlo
MICHAEL ROGERS
34 ANNI, TINKOFF-SAXO
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ritiro, Michael è rimasto sull’isola altre settimane con Bennati, Kreuziger e Roche. Rogers
parlava del suo caso, spiegava
la situazione. Nell’ascoltarlo si
notava la sua tranquillità, la sua
fiducia in una soluzione del caso a suo favore. E l’Uci gli ha
creduto: contaminazione alimentare. Assolto.
Parole «Era una situazione
molto complicata, però ho sempre creduto nel sistema», spiega. Il ritorno alla Liegi, dove è
andato subito forte. A Savona la
prima soddisfazione, ieri la
consacrazione sullo Zoncolan.
«No avevo mai fatto prima questa salita — racconta —: è tremenda. Nel finale, a un certo
punto, ho provato ad alzarmi
sui pedali, ma non ce l’ho fatta.
L’episodio di Bongiorno? Confesso che non mi sono accorto
di quello che è successo. C’era
molta gente, in tanti avevano di
sicuro esagerato con l’alcol. Anch’io, in un paio di situazioni,
ho avuto paura di cadere. Ho
dovuto spingere un tifoso altrimenti finivo a terra». «La vittoria dà un’ebbrezza unica — prosegue Michael —, è l’essenza
dello sport. Posso anche dire
che sono contento della lezione
di vita che mi ha dato la sospensione. Mi ha fatto venire più “fame” e non mi sono lasciato sfuggire le opportunità che questa
corsa mi ha dato». Da giovane,
sognava di vincere il Tour. «Ci
ho messo un po’ di anni per capire che era impossibile. Il peso
è fondamentale e io sono 72 kg,
troppi. Poi nella terza settimana, quando si decide la classifica, ho sempre avuto una giornata no». Un trionfo non può
essere senza dedica: «A una
grande donna, Alessia. Senza
mia moglie non sarei qui».
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IL FRIULANO SECONDO A UN PASSO DALL’APOTEOSI SULLA SALITA DI CASA
Pellizotti: «Ho pianto per Claudia e Giacomo»
Secondo per 38 secondi. Poi cinque
minuti di pianto, piegato in due, sul
manubrio della bicicletta.
«Piangevo per la stanchezza, per la
delusione, per lo sfogo. Piangevo non
tanto per me, ma per mia moglie
Claudia e mio figlio Giacomo, che erano
lì a guardarmi; per i parenti, gli amici, i
tifosi; per tutti gli spettatori che mi
hanno incitato, e anche per Enzo
Cainero, l’organizzatore, il signor
Zoncolan. Sarebbe stata non solo la
vittoria più bella della mia vita, ma
l’apoteosi».
Franco Pellizotti, 36 anni, friulano, al decimo Giro
d’Italia, una tappa vinta nel 2006 e una nel 2008,
sentiva l’aria frizzante di casa: «In salita sono
rimasto con Rogers e Bongiorno. Quando
Rogers ha allungato, ho avuto un lampo:
quando nella cronoscalata ho superato
proprio Rogers che non andava con il
suo passo vero. Lui si stava
risparmiando, io invece no. Mi sono
staccato, ma li tenevo lì, sapevo che
era lunga e dura, speravo di rientrare
sul falsopiano. Invece ho ripreso
soltanto Bongiorno».
past.
La corsa ai raggi X
DATA
9/5
TAPPA
1a BELFAST-BELFAST (cronosquadre)
a
KM
ARRIVO
MAGLIA ROSA
ROSSA
AZZURRA
BIANCA
21,7
ORICA
TUFT
-
-
DURBRIDGE
10/5
2 BELFAST-BELFAST
219
KITTEL
MATTHEWS
KITTEL
TJALLINGII
MATTHEWS
11/5
3a ARMAGH-DUBLINO
187
KITTEL
MATTHEWS
KITTEL
TJALLINGII
MATTHEWS
12/5
TRASFERIMENTO E RIPOSO a Bari
a
13/5
4
BOUHANNI
MATTHEWS
BOUHANNI
14/5
5a TARANTO-VIGGIANO
203
ULISSI
MATTHEWS
VIVIANI
TJALLINGII
MATTHEWS
15/5
6a SASSANO-MONTECASSINO
GIOVINAZZO-BARI
257
MATTHEWS
MATTHEWS
VIVIANI
MATTHEWS
MATTHEWS
16/5
7a FROSINONE-FOLIGNO
211
BOUHANNI
MATTHEWS
BOUHANNI
MATTHEWS
MATTHEWS
17/5
8a FOLIGNO-MONTECOPIOLO
179
ULISSI
EVANS
BOUHANNI
ARREDONDO
MAJKA
172
WEENING
EVANS
BOUHANNI
ARREDONDO
MAJKA
a
18/5
9 LUGO-SESTOLA
103,7
TJALLINGII
MATTHEWS
19/5
RIPOSO a Modena
20/5
10a MODENA-SALSOMAGGIORE TERME
173
BOUHANNI
EVANS
ARREDONDO
MAJKA
21/5
11a COLLECCHIO-SAVONA
249
ROGERS
EVANS
BOUHANNI
ARREDONDO
MAJKA
22/5
12a BARBARESCO-BAROLO (cronometro)
42,2
URAN
URAN
BOUHANNI
ARREDONDO
MAJKA
BOUHANNI
23/5
13a FOSSANO-RIVAROLO CANAVESE
157
CANOLA
URAN
BOUHANNI
ARREDONDO
MAJKA
24/5
14a AGLIÈ-OROPA
164
BATTAGLIN
URAN
BOUHANNI
ARREDONDO
MAJKA
25/5
15a VALDENGO-PLAN DI MONTECAMPIONE
225
ARU
URAN
BOUHANNI
ARREDONDO
MAJKA
25/5
RIPOSO a Ponte di Legno (Brescia)
a
27/5
16 PONTE DI LEGNO-VAL MARTELLO
136
QUINTANA
QUINTANA
BOUHANNI
ARREDONDO
QUINTANA
28/5
17a SARNONICO-VITTORIO VENETO
208
PIRAZZI
QUINTANA
BOUHANNI
ARREDONDO
QUINTANA
171
ARREDONDO
QUINTANA
BOUHANNI
ARREDONDO
QUINTANA
a
29/5
18 BELLUNO-RIFUGIO PANAROTTA
30/5
19a BASSANO-CIMA GRAPPA (cronoscalata) 26,8
Ieri
20a MANIAGO-MONTE ZONCOLAN
DATA
Oggi
TAPPA
21a GEMONA-TRIESTE
QUINTANA
QUINTANA
BOUHANNI
ARREDONDO
QUINTANA
167
ROGERS
QUINTANA
BOUHANNI
ARREDONDO
QUINTANA
KM
DIFFICOLTÀ
172
*
GIUDIZIO GAZZETTA
Parata finale in piazza dell’Unità d’Italia: circuito di 7 km, 8 giri
28
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
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97° GIRO D’ITALIA LA BEFFA
UN INCREDIBILE EPISODIO L’HA COSTRETTO A RINUNCIARE ALLE SPERANZE DI VITTORIA
Rabbia Bongiorno
Spinta maldestra
e addio sogni
Campione
di stupidità
A 3 km dall’arrivo un tifoso lo sbilancia e Francesco
mette piede a terra: «Poi neppure mi ha aiutato»
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI
MONTE ZONCOLAN
Adesso basta
A 3 km dall’arrivo, dalla cima, dalla gloria, Francesco Manuel Bongiorno — in quell’istante alla ruota di Michael Rogers,
ma in testa alla corsa — mette il
piede sinistro a terra. Non per
sfinimento, né per rassegnazione o per disperazione. Ma per la
spinta, perdipiù sbagliata, di uno
spettatore. Bongiorno chiuderà
terzo in una corsa che lui ricorderà sempre.
La fuga Il Bongiorno si vede
dal mattino: «Era tutto il Giro
che volevo andare in fuga. L’unica volta che ci sono riuscito, nella tappa di Savona, la fuga è stata ripresa. Stavolta tutta la
squadra mi ha aiutato, ce l’ho
fatta ed è stata come una vittoria. Purtroppo l’unica della giornata. Abbiamo tenuto un bel
passo, perché il gruppo non ci
mollava».
Il Bongiorno si vede anche in
pieno giorno: «Ai piedi dello
Francesco Bongiorno, 23, all’attacco davanti a Michael Rogers, 34 BETTINI
Zoncolan avevo individuato in
Rogers e Pellizotti i due più forti.
La selezione naturale mi ha dato
ragione. Poi ho fatto uno scatto,
controllato, per vedere come stavano. E Rogers stava bene, anche
se sul cambio di ritmo aveva perso 2-3 metri. Così mi ero promesso di rimanergli attaccato, soprattutto nel falsopiano delle
no stato costretto a mettere il
piede sinistro a terra. Se almeno
quello spettatore mi avesse aiutato a ripartire, forse lo avrei
perdonato. Quel punto era al
18%. Però ho avuto la prontezza
e la forza per ripartire da solo.
Ma ritrovare lo stesso passo era
impossibile. Nel falsopiano, come temevo, Rogers ha messo
giù denti e fatto la differenza, e
Pellizotti mi ha superato».
«Ma se alla vigilia
mi avessero detto
di firmare per il 3°
posto, l’avrei fatto
su 10 fogli»
La reazione di Poels
Sfila gli occhiali
a uno spettatore
A 4,3 km dall’arrivo Wout
Poels, in coda al gruppo della
maglia rosa, «stufo» di spinte
e interferenze da parte dei
tifosi, riesce a sfilare a uno di
questi gli occhiali e a gettarli a
bordo strada. IPP DALLA TV
gallerie, lì Rogers mi faceva paura, e attaccarlo solo negli ultimi
300 metri. Lo Zoncolan lo avevo
visto soltanto in tv, però lo avevo
imparato a memoria».
Il Bongiorno diventa, all’improvviso, un cattivo giorno:
«Quando quello spettatore mi
ha spinto, male, di lato. Ho tamponato Rogers, mi si è girato il
manubrio e, per non cadere, so-
La sequenza della spinta maldestra di un tifoso a Bongiorno,
che a 3 km dall’arrivo deve
mettere il piede a terra e perde
la scia di Rogers IPP DALLA TV
Un onore Il Bongiorno è comunque un giorno memorabile:
«Terzo sullo Zoncolan è un onore. Se la sera prima mi avessero
proposto di firmare per il terzo
posto, lo avrei fatto su 10 fogli
protocollo».
Il Bongiorno sarà un altro
giorno: «Ho 23 anni, da due sono professionista, ho collezionato secondi e terzi posti, ma
non ho ancora vinto una sola
volta. Vorrà dire che la prima
vittoria, finora solo sfiorata, sognata, accarezzata e, stavolta,
spinta malamente via, sarà ancora più dolce».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzetta.it
LA FESTA DI QUINTANA:
È GIOIA COLOMBIA!
FOTO E HIGHLIGHTS
La grande festa di Nairo
Quintana, le radiocronache
entusiaste dei giornalisti
colombiani, le previsioni di
Viviani, Bouhanni e Ferrari
per lo sprint conclusivo, le
foto più belle dello Zoncolan,
gli highlights e la diretta
multimediale della tappa. Il
menu dello speciale Giro è
come sempre ricchissimo.
30
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
97° GIRO D’ITALIA LA GUIDA
COSÌ LA 20a TAPPA DA MANIAGO AL MONTE ZONCOLAN
POS CORRIDORE
ordine d’arrivo
1
TEMPO
ROGERS (AUS)
167 km in 4h41’55”, media di 35,542 (abb.10”)
2
PELLIZOTTI (ITA)
a 38" (abb. 6”)
3
BONGIORNO (ITA)
a 49" (abb. 4”)
4 ROCHE (IRL)
5
Cataldo chiude 9°
Cattaneo 11° a 2’39”
Zardini finisce 16°
a 1'35"
BOOKWALTER (USA)
a 1'37" (abb. 1”)
6
CHALAPUD (COL)
a 1'46"
7
PREIDLER (AUT)
a 1'52"
8
MONFORT (BEL)
a 2'12"
9
CATALDO (ITA)
a 2'24"
10 GESCHKE (GER)
a 2'37"
11 CATTANEO (ITA)
a 2'39"
12 MONSALVE (VEN)
a 3'02"
13 ZOIDL (AUT)
a 3'14"
14 DOMONT (FRA)
a 3'21" (abb.2”)
15 BELKOV (RUS)
a 3'46"
16 ZARDINI (ITA)
17 QUINTANA (COL)
a 4'45"
a 6'35"
52 MORABITO (SVI)
a 10'45"
78 VERMOTE (BEL)
a 15'18"
104 QUINZIATO (ITA)
27 SERRY (BEL)
a 6'52"
53 GOOS (OLA)
a 10'52"
79 GASPAROTTO (ITA)
a 15'27"
105 HONDO (GER)
131 DEIGNAN (IRL)
a 25'08"
54 HANSEN (AUS)
a 11'01"
80 BAK (DAN)
106 DE GENDT (BEL)
132 CANOLA (ITA)
a 25'13"
81 CAPECCHI (ITA)
107 OSS (ITA)
133 FEDI (ITA)
a 25'17"
134 ALAFACI (ITA)
a 25'24"
29 PANTANO (COL)
a 7'01"
55 PETROV (RUS)
30 DUPONT (FRA)
a 7'06"
56 ANACONA (COL)
a 11'15"
82 MONTAGUTI (ITA)
108 VAN POPPEL (OLA)
57 SELLA (ITA)
a 11'33"
83 HOOGERLAND (OLA)
109 RODRIGUEZ (VEN)
31 VUILLERMOZ (FRA)
a 19'05"
a 19'26"
135 MARANGONI (ITA)
32 GENIEZ (FRA)
a 7'18"
58 WYSS (SVI)
a 11'39"
84 TORRES (COL)
110 HERMANS (BEL)
a 19'32"
136 FISCHER (BRA)
a 25'44"
33 EVANS (AUS)
a 7'20"
59 VORGANOV (RUS)
a 11'41"
85 GUSEV (RUS)
111 COLBRELLI (ITA)
a 19'49"
137 EISEL (AUT)
a 25'58"
34 ANTON (SPA)
a 7'26"
60 AMADOR (C.RICA)
a 11'54"
86 TIMMER (OLA)
112 BARBIN (ITA)
35 CASTROVIEJO (SPA)
a 7'59"
61 JUUL JENSEN (DAN)
36 HENAO (COL)
87 LOSADA (SPA)
a 16'13"
113 ARASHIRO (GIAP)
a 20'51"
62 KEIZER (OLA)
a 12'10"
88 PONZI (ITA)
a 16'17"
114 STAMSNIJDER (OLA)
a 21'05"
37 BRAMBILLA (ITA)
a 8'06"
63 MALACARNE (ITA)
a 12'19"
89 QUEMENEUR (FRA)
38 HESJEDAL (CAN)
a 8'09"
64 MORENO (SPA)
a 12'31"
90 HAAS (AUS)
39 CARDOSO (POR)
a 16'06"
65 LANDA (SPA)
91 MCCARTHY (AUS)
92 TJALLINGII (OLA)
40 POLJANSKI (POL)
a 8'13"
66 ARMEE (BEL)
41 BASSO (ITA)
a 8'16"
67 BOUET (FRA)
42 CUNEGO (ITA)
a 8'19"
68 GRETSCH (GER)
94 MEZGEC (SLO)
43 HERRADA (SPA)
a 8'21"
69 BEPPU (GIAP)
95 BONO (ITA)
a 12'46"
115 MOSER (ITA)
a 16'41"
a 16'48" (abb. 3”)
93 ZEITS (KAZ)
a 21'14"
116 FRAPPORTI (ITA)
a 21'22"
117 VENTOSO (SPA)
a 21'36"
118 MALORI (ITA)
119 BANDIERA (ITA)
a 21'38"
a 17'08"
120 FLENS (OLA)
a 21'41"
a 17'28"
121 DE BACKER (BEL)
a 21'45"
138 NIZZOLO (ITA)
a 26'07"
139 RATTO (ITA)
a 26'58"
140 VIVIANI (ITA)
141 LONGO BORGHINI (ITA)
142 KOCH (GER)
143 GATTO (ITA)
144 TANNER (AUS)
145 KEISSE (BEL)
146 BOL (OLA)
a 27'17"
147 PIRAZZI (ITA)
a 27'21"
148 BOEM (ITA)
a 27'51"
44 SANCHEZ (SPA)
a 8'38"
70 RABOTTINI (ITA)
a 13'27"
96 BOZIC (SLO)
a 17'33"
122 MORI (ITA)
a 22'09"
149 TUFT (CAN)
a 27'54"
19 WELLENS (BEL)
a 4'51"
45 IZAGUIRRE (SPA)
a 9'13"
71 NIEMIEC (POL)
a 13'51"
97 PUCCIO (ITA)
a 17'41"
123 SWIFT (GB)
a 22'56"
150 BOUHANNI (FRA)
a 27'56"
20 POELS (OLA)
a 4'59"
46 SICARD (FRA)
a 9'21"
72 VAN DER SANDE (BEL)
a 13'53"
98 PICHON (FRA)
a 17'56"
124 SUTTON (AUS)
a 24'47"
151 VEIKKANEN (FIN)
a 9'27"
73 BERARD (FRA)
a 13'55"
99 FELLINE (ITA)
a 17'58"
125 LE BON (FRA)
74 AGNOLI (ITA)
a 14'07"
100 DUQUE (COL)
18 URAN (COL)
47 PAUWELS (BEL)
21 MAJKA (POL)
a 5'01"
48 BATTAGLIN (ITA)
a 5'05"
49 ROVNY (RUS)
a 9'45"
75 DOCKX (BEL)
24 POZZOVIVO (ITA)
a 5'10"
50 MOUREY (FRA)
a 10'38"
76 GODOY (VEN)
a 14'34"
25 KELDERMAN (OLA)
a 6'25"
51 TIRALONGO (ITA)
77 ARREDONDO (COL)
a 14'38"
22 ARU (ITA)
23 ROLLAND (FRA)
Edoardo Zardini, 24 anni BETTINI
130 ROMERO (COL)
26 KISERLOVSKI (CRO)
28 DUARTE (COL)
101 VAN EMDEN (OLA)
126 TULIK (FRA)
a 24'49"
152 FERRARI (ITA)
a 27'59"
153 CHAVANEL (FRA)
a 28'08"
a 18'37"
127 RUBIANO (COL)
102 PAOLINI (ITA)
a 18'42"
128 HUREL (FRA)
a 24'51"
155 VEELERS (OLA)
a 28'25"
103 POLANC (SLO)
a 18'54"
129 FARRAR (USA)
a 25'06"
156 HEPBURN (AUS)
a 29'09"
154 QUINTERO (COL)
a 28'19"
OGGI A TRIESTE
Serata con
i Dire Straits
Legends
La grande
festa di fine Giro
verrà impreziosita
dall’esibizione dei
Dire Straits Legends,
che saliranno sul
palco in piazza Unità
d’Italia a Trieste alle
20.30. Sarà uno
showcase gratuito
per il pubblico, che
ripercorrerà le fasi
della carriera della
band con alcuni dei
brani più conosciuti.
classifica generale
LA FOTO VAN EMDEN HA CHIESTO LA MANO DELLA FIDANZATA
così in gruppo
PELLIZOTTI RISALE AL 12° POSTO: È IL TERZO ITALIANO
Crono con proposta
Kimberly ha detto sì
RESTANO 156 CORRIDORI DI 22 SQUADRE
52
BATTAGLIN (ITA)
a 2h06'51"
104 HAAS (AUS)
a 3h34'24"
1 QUINTANA (COL)
53
ZARDINI (ITA)
a 2h09'41"
105 HOOGERLAND (OLA)
a 3h36'00"
3272,4 km in 83h50’25”, media di 39,029 km/h
54
WELLENS (BEL)
a 2h10'33"
106 PONZI (ITA)
a 3h36'39"
2
URAN (COL)
a 3'07"
55
VORGANOV (RUS)
a 2h15'56"
107 VEIKKANEN (FIN)
3
ARU (ITA)
a 4'04"
56
BAK (DAN)
a 2h17'11"
108 VAN EMDEN (OLA)
4
ROLLAND (FRA)
a 5'46"
57
CASTROVIEJO (SPA)
a 2h18'13"
109 FRAPPORTI (ITA)
a 3h37'41"
5
POZZOVIVO (ITA)
a 6'41"
58
BONGIORNO (ITA)
a 2h21'18"
110
a 3h39'20"
6
MAJKA (POL)
a 7'13"
59
DOMONT (FRA)
a 2h22'05"
111
PAOLINI (ITA)
7
KELDERMAN (OLA)
a 11'09"
60
GUSEV (RUS)
a 2h23'30"
112
QUINZIATO (ITA)
a 3h45'16"
8
EVANS (AUS)
a 12'00"
a 2h23'32"
113
HONDO (GER)
a 3h46'03"
9
HESJEDAL (CAN)
a 13'35"
114
SWIFT (GB)
a 3h46'20"
10
KISERLOVSKI (CRO)
a 15'49"
115
QUINTERO (COL)
a 3h46'36"
11
VUILLERMOZ (FRA)
a 24'54"
116
DOCKX (BEL)
a 3h47'21"
117
GATTO (ITA)
a 3h48'57"
118
MALORI (ITA)
a 3h51'48"
119
MORI (ITA)
a 3h52'46"
POS. CORRIDORE
TEMPO
12
PELLIZOTTI (ITA)
a 26'13"
13
GENIEZ (FRA)
a 27'02"
14
MONFORT (BEL)
a 28'36"
15
BASSO (ITA)
a 32'08"
16
DUPONT (FRA)
a 35'56"
17
RABOTTINI (ITA)
a 46'16"
18
ROGERS (AUS)
a 47'47"
19
CUNEGO (ITA)
20
CARDOSO (POR)
a 51'09"
21
POELS (OLA)
a 55'40"
22
HENAO (COL)
a 56'24"
23
HERRADA (SPA)
a 58'42"
24
SANCHEZ (SPA)
a 1h02'40"
61
62
SELLA (ITA)
a 2h25'57"
63
CATTANEO (ITA)
a 2h26'05"
64
ANACONA (COL)
a 2h27'11"
65
DE GENDT (BEL)
a 2h27'56"
66
MONSALVE (VEN)
a 2h28'48"
67
BOOKWALTER (USA)
a 2h31'33"
GESCHKE (GER)
a 2h33'30"
70
BERARD (FRA)
a 2h34'26"
71
AGNOLI (ITA)
a 2h36'26"
72
HERMANS (BEL)
a 2h41'22"
73
SERRY (BEL)
a 2h41'57"
a 49'22"
25
MORABITO (SVI)
a 1h02'59"
26
DUARTE (COL)
a 1h04'44"
27
CATALDO (ITA)
a 1h04'46"
28
PREIDLER (AUT)
a 1h05'12"
30
ROCHE (IRL)
a 2h30'31"
69
75
BRAMBILLA (ITA)
KEIZER (OLA)
68
74
29
ARREDONDO (COL)
a 1h09'46"
a 1h13'07"
31
PANTANO (COL)
a 1h14'36"
32
PAUWELS (BEL)
a 1h15'13"
33
MOUREY (FRA)
a 1h19'14"
34
LANDA (SPA)
a 1h23'06"
35
GOOS (OLA)
a 1h30'43"
36
LOSADA (SPA)
a 1h35'40"
37
ANTON (SPA)
a 1h37'49"
38
BOUET (FRA)
a 1h39'10"
39
MALACARNE (ITA)
40
41
HANSEN (AUS)
AMADOR (C.RICA)
120 MOSER (ITA)
121
a 3h37'26"
a 3h44'55"
a 3h53'14"
BARBIN (ITA)
122 TULIK (FRA)
a 3h56'12"
123 CANOLA (ITA)
a 3h56'52"
124 BOZIC (SLO)
a 4h04'00"
125 BOEM (ITA)
a 4h04'33"
126 VENTOSO (SPA)
a 4h04'36"
127 RATTO (ITA)
a 4h04'39"
128 ARASHIRO (GIAP)
a 4h05'01"
129 PICHON (FRA)
a 4h05'19"
a 2h42'17"
CHALAPUD (COL)
a 2h45'09"
76
GODOY (VEN)
a 2h46'18"
77
BONO (ITA)
a 2h46'35"
78
CAPECCHI (ITA)
a 2h48'59"
79
DUQUE (COL)
a 2h49'07"
80
TORRES (COL)
a 2h50'35"
81
QUEMENEUR (FRA)
a 2h51'11"
82
BEPPU (GIAP)
a 2h58'07"
83
IZAGUIRRE (SPA)
a 2h58'47"
84
WYSS (SVI)
a 2h59'14"
130 TANNER (AUS)
a 4h07'43"
131
a 4h08'03"
VAN POPPEL (OLA)
132 FLENS (OLA)
85
PIRAZZI (ITA)
a 3h02'21"
86
RODRIGUEZ (VEN)
a 3h06'07"
87
TIMMER (OLA)
a 3h07'00"
88
VERMOTE (BEL)
a 3h07'48"
89
BELKOV (RUS)
a 3h09'29"
90
LE BON (FRA)
a 3h10'20"
a 1h40'10"
91
MCCARTHY (AUS)
ZOIDL (AUT)
a 1h43'13"
92
MORENO (SPA)
a 1h45'03"
93
a 4h13'17"
134 HUREL (FRA)
a 4h16'16"
135 FISCHER (BRA)
a 4h22'56"
136 MARANGONI (ITA)
a 4h26'27"
137 EISEL (AUT)
a 4h26'50"
138 MEZGEC (SLO)
a 4h27'48"
139 KEISSE (BEL)
a 4h30'01"
140 BOUHANNI (FRA)
a 4h30'15"
BANDIERA (ITA)
a 4h32'16"
143 STAMSNIJDER (OLA)
a 4h33'01"
a 3h13'23"
144 FERRARI (ITA)
a 4h34'31"
TJALLINGII (OLA)
a 3h15'00"
145 VIVIANI (ITA)
a 4h35'21"
VAN DER SANDE (BEL)
a 3h15'27"
146 VEELERS (OLA)
a 4h36'44"
DEIGNAN (IRL)
a 1h45'12"
94
COLBRELLI (ITA)
a 3h17'36"
147 FEDI (ITA)
a 4h38'08"
43
POLANC (SLO)
a 1h45'31"
95
GRETSCH (GER)
a 3h18'04"
148 FARRAR (USA)
a 4h38'13"
44
MONTAGUTI (ITA)
a 1h50'17"
96
FELLINE (ITA)
149 ROMERO (COL)
a 4h38'41"
a 1h50'49"
97
LONGO BORGHINI (ITA)
a 3h21'17"
150 ALAFACI (ITA)
a 4h40'31"
GASPAROTTO (ITA)
a 3h21'52"
151
a 4h40'58"
TIRALONGO (ITA)
46
ARMEE (BEL)
a 1h51'43"
98
47
ROVNY (RUS)
a 1h52'16"
99
PUCCIO (ITA)
a 3h22'27"
152 KOCH (GER)
48
PETROV (RUS)
a 1h55'29"
100 JUUL JENSEN (DAN)
a 3h29'39"
153 SUTTON (AUS)
a 4h52'49"
49
NIEMIEC (POL)
a 1h57'22"
101
OSS (ITA)
a 3h32'56"
154 HEPBURN (AUS)
a 5h02'39"
50
SICARD (FRA)
a 2h03'07"
102 RUBIANO (COL)
a 3h33'00"
155 TUFT (CAN)
a 5h02'41"
51
POLJANSKI (POL)
a 2h04'10"
103 ZEITS (KAZ)
a 3h33'30"
156 BOL (OLA)
a 5h13'20"
CHAVANEL (FRA)
PRIMA DELLA CORSA
a 4h41'27"
Ita
Ita
Ita
Slo
Ita
Slo
Spa
Ita
Kaz
AG2R LA MONDIALE
D.S. Biondi
11
POZZOVIVO
12 APPOLLONIO
13 BERARD
14 BOUET
15 DOMONT
16 DUPONT
17 GRETSCH
18 MONTAGUTI
19 VUILLERMOZ
Ita
Ita
Fra
Fra
Fra
Fra
Ger
Ita
Fra
ANDRONI GIOCATTOLI VENEZUELA
D.S. Savio
21 PELLIZOTTI
22 BELLETTI
23 FRAPPORTI
24 GODOY
25 HOOGERLAND
26 BANDIERA
27 RODRIGUEZ
28 ROSA
29 SELLA
Ita
Ita
Ita
Ven
Ola
Ita
Ven
Ita
Ita
BARDIANI CSF
D.S. Reverberi
31 PIRAZZI
32 BATTAGLIN
33 BOEM
34 BONGIORNO
35 CANOLA
36 COLBRELLI
37 BARBIN
38 RUFFONI
39 ZARDINI
Ita
Ita
Ita
Ita
Ita
Ita
Ita
Ita
Ita
BELKIN - PRO CYCLING TEAM
D.S. Boven
41 KELDERMAN
Ola
42 BOL
Ola
43 FLENS
Ola
44 GOOS
Ola
45 KEIZER
Ola
46 KRUIJSWIJK
Ola
47 TANNER
Aus
48 TJALLINGII
Ola
49 VAN EMDEN
Ola
a 4h32'12"
142 NIZZOLO (ITA)
42
45
VERSO MILANO 2015
Jos Van Emden bacia la fidanzata
dopo la proposta di nozze
a 4h10'49"
133 DE BACKER (BEL)
141
In alto sui pedali per la
cronometro...in ginocchio
sull’asfalto per chiedere la mano
della «sua» Kimberly. Durante
la cronoscalata Bassano del
Grappa-Monte Grappa di venerdì,
Jos Van Emden ha preparato il
colpo di teatro. In tanti,
soprattutto tra i big, avevano
studiato se e dove cambiare la
bicicletta (Quintana anche il
caschetto). L’olandese della
Belkin ha invece studiato la
posizione sul percorso della
fidanzata Kimberly Herpelinck.
Una volta individuata, ha provato
lo scatto per conquistare la sua
speciale maglia rosa. Ha
accostato, ha mollato la bici a
terra e... con tanto di mazzo di
fiori ha chiesto alla compagna di
sposarlo. Kimberly ha detto sì,
per un finale a lieto fine, e poco
importa se alla fine della
cronometro Jos è arrivato con un
ritardo di 11’56”. Lui, Van Emden, il
Giro d’Italia lo ha vinto così.
ASTANA PRO TEAM
D.S. Martinelli
1
SCARPONI
2
AGNOLI
3
ARU
4
BRAJKOVIC
5
GASPAROTTO
6
BOZIC
7
LANDA MEANA
8
TIRALONGO
9
ZEITS
Benessere e sport
Così l’Expo
saluta il Giro
Alimentazione, salute e
benessere, Expo Milano 2015
accompagna il Giro per
sensibilizzare i giovani sul tema:
«Nutrire il Pianeta, Energia per
la Vita», scelto per l’edizione
che si aprirà a Milano il 1°
maggio 2015 e durerà fino al 31
ottobre. Anche oggi per l’ultima
tappa personaggi della cultura
e dello sport.
La Carovana:
Tarcento, Gorizia
e il finale a Trieste
Anticipa il Giro e porta
gioia in ogni paese e città: è la
Carovana pubblicitaria della
corsa rosa. C’è su Facebook «la
Carovana del Giro», interattiva
con la gente sul percorso. Oggi
la Carovana sarà a Gemona del
Friuli (10.30), Tarcento (11.15),
Cividale del Friuli (12.10), Gorizia
(13), Gradisca d’Isonzo (13.30),
Trieste (14.30).
BMC RACING TEAM
D.S. Baldato
51 EVANS
52 BOOKWALTER
53 EIJSSEN
54 HERMANS
55 MORABITO
56 OSS
57 QUINZIATO
58 SANCHEZ
59 WYSS
Aus
Usa
Bel
Bel
Svi
Ita
Ita
Spa
Svi
CANNONDALE
D.S. Zanatta
61 BASSO
62 GATTO
63 KOCH
64 LONGO BORGHINI
65 MARANGONI
66 MOSER
67 RATTO
68 VILLELLA
69 VIVIANI
Ita
Ita
Ger
Ita
Ita
Ita
Ita
Ita
Ita
COLOMBIA
D.S. Tebaldi
71 DUARTE
72 TORRES
Col
Col
73
74
75
76
77
78
79
AVILA
CHALAPUD
DUQUE
PANTANO
QUINTERO
ROMERO
RUBIANO
Col
Col
Col
Col
Col
Col
Col
FDJ.FR
D.S. Gayant
81 BOUHANNI
82 CHAVANEL Se.
83 COURTEILLE
84 FISCHER
85 GENIEZ
86 LE BON
87 MOUREY
88 PICHON
89 VEIKKANEN
Fra
Fra
Fra
Bra
Fra
Fra
Fra
Fra
Fin
GARMIN SHARP
D.S. Wegelius
91 HESJEDAL
92 CARDOSO
93 DEKKER
94 FARRAR
95 FERNANDEZ
96 HAAS
97 MARTIN D.
98 VAN BAARLE
99 WEGMANN
Can
Por
Ola
Usa
Spa
Aus
Irl
Ola
Ger
LAMPRE - MERIDA
D.S. Maini
100 CUNEGO
101 ANACONA
102 BONO
103 CATTANEO
104 FERRARI
105 MORI
106 NIEMIEC
107 POLANC
109 ULISSI
LOTTO BELISOL
D.S. Leysen
111 MONFORT
112 BAK
113 DE HAES
114 DOCKX
115 HANSEN
116 ARMEE
117 VAN DER SANDE
118 WELLENS
119 VANENDERT
MOVISTAR TEAM
D.S. Arrieta
121 QUINTANA
122 AMADOR
123 ANTON
124 CAPECCHI
125 CASTROVIEJO
126 HERRADA
127 IZAGUIRRE
128 VENTOSO
129 MALORI
Ita
Col
Ita
Ita
Ita
Ita
Pol
Slo
Ita
Bel
Dan
Bel
Bel
Aus
Bel
Bel
Bel
Bel
Col
C. Rica
Spa
Ita
Spa
Spa
Spa
Spa
Ita
NERI SOTTOLI
D.S. Scinto
131 RABOTTINI
132 CECCHINEL
133 CARRETERO
134 CHICCHI
135 COLLI
136 FEDI
137 FINETTO
138 MONSALVE
139 PONZI
Ita
Ita
Pan
Ita
Ita
Ita
Ita
Ven
Ita
OMEGA PHARMA QUICK-STEP
D.S. Bramati
141 URAN
142 BRAMBILLA
143 DE GENDT
144 KEISSE
145 PAUWELS
Col
Ita
Bel
Bel
Bel
146
147
148
149
PETACCHI
POELS
SERRY
VERMOTE
ORICA GREENEDGE
D.S. White
151 SANTAROMITA
152 DURBRIDGE
153 HEPBURN
154 LANCASTER
155 MATTHEWS
156 MEYER
157 DOCKER
158 TUFT
159 WEENING
TEAM EUROPCAR
D.S. Arnould
161 ROLLAND
162 ARASHIRO
163 TULIK
164 HUREL
165 MALACARNE
166 MEDEREL
167 QUEMENEUR
168 SICARD
169 THURAU
Ita
Ola
Bel
Bel
Ita
Aus
Aus
Aus
Aus
Aus
Aus
Can
Ola
Fra
Jap
Fra
Fra
Ita
Fra
Fra
Fra
Ger
TEAM GIANT SHIMANO
D.S. Engels
171 KITTEL
172 DE BACKER
173 GESCHKE
174 LUDVIGSSON
175 MEZGEC
176 PREIDLER
177 STAMSNIJDER
178 TIMMER
179 VEELERS
Ger
Bel
Ger
Sve
Slo
Aut
Ola
Ola
Ola
TEAM KATUSHA
D.S. Azevedo
181 RODRIGUEZ
182 BELKOV
183 CARUSO
184 GUSEV
185 LOSADA
186 MORENO
187 PAOLINI
188 VICIOSO
189 VORGANOV
Spa
Rus
Ita
Rus
Spa
Spa
Ita
Spa
Rus
TEAM SKY
D.S. Cioni
191 CATALDO
192 BOASSON HAGEN
193 DEIGNAN
194 EISEL
195 HENAO
196 SUTTON
197 PUCCIO
198 SIUTSOU
199 SWIFT
Ita
Nor
Irl
Aut
Col
Aus
Ita
Bie
Gb
TINKOFF SAXO
D.S. Michaelsen
201 ROCHE
202 JUUL JENSEN
203 MAJKA
204 PETROV
205 POLJANSKI
206 ROVNY
207 SÖRENSEN
208 ROGERS
209 MCCARTHY
Irl
Dan
Pol
Rus
Pol
Rus
Dan
Aus
Aus
TREK FACTORY RACING
D.S. Baffi
211 KISERLOVSKI
212 ALAFACI
213 ARREDONDO
214 FELLINE
215 HONDO
216 NIZZOLO
217 VAN POPPEL
218 BEPPU
219 ZOIDL
Cro
Ita
Col
Ita
Ger
Ita
Ola
Giap
Aut
A punti
Montagna
Giovani
Team a tempi
Team a punti
Energia
CLASSIFICA DI TAPPA
1. Michael ROGERS (Aus, TinkoffSaxo) 15 punti; 2. Pellizotti 12; 3.
Bongiorno 9; 4. Tjallingii (Ola); 5.
Roche (Irl) 7.
PASSO PURA 1. Cataldo (Sky) 32.
SELLA RAZZO 1. Cataldo (Sky) 14.
ZONCOLAN 1. Rogers (Aus, Tinkoff)
32 punti.
CLASSIFICA GENERALE 1. Nairo
QUINTANA (Col, Movistar) 83.50’25”;
2. Aru a 4’04”; 3. Majka (Pol) a 7’13”;
4. Kelderman (Ola) a 11’09”; 5. Henao
(Col) a 56’24”; 6. Preidler (Aut) a
1.05’12”; 7. Landa (Spa) a 1.23’06”; 8.
Goos (Ola) a 1.30’43”; 9. Polanc (Slo)
a 1.45’31”; 10. Poljanski (Pol) a
2.04’10”; 11. Battaglin a 2.06’51”; 12.
Zardini a 2.09’41”; 13. Wellens (Bel) a
2.10’33”; 14. Bongiorno a 2.21’18”.
CLASSIFICA DI TAPPA
1. TINKOFF-SAXO 14.12’19”; 2.
Bardiani-Csf a 7’28”; 3. Ag2r a 9’03”;
4. Colombia a 9’05”; 5. Omega-Quick
Step a 10’02”.
CLASSIFICA DI TAPPA
1. TINKOFF-SAXO 42 punti; 2. GiantShimano 27; 3. Bardiani-Csf 23; 4.
Androni 20; 5. Bmc 19.
CLASSIFICA DI TAPPA
1. Rafal MAJKA (Pol, Tinkoff-Saxo) 4
punti; 2. Quintana (Col) 2; 3. Aru 1.
CLASSIFICA GENERALE
1. Nacer BOUHANNI (Fra, Fdj) 251
punti; 2. Nizzolo 225; 3. Viviani 216;
4. Ferrari 161; 5. Swift (Gb) 130;
6. Battaglin e Evans (Aus) 96.
CLASSIFICA GENERALE
1. Julian ARREDONDO (Col, Trek) 173
punti; 2. Cataldo 132; 3. Quintana
(Col) 88; 4. Wellens (Bel) 79; 5.
Chalapud (Col) 73; 6. Monsalve (Ven)
68; 7. Aru 57; 8. Rolland (Fra) 46.
CLASSIFICA GENERALE
1. AG2R 251.19’01”; 2. Omega-Quick
Step a 19’23”; 3. Tinkoff-Saxo a
26’54”; 4. Bmc a 1.08’06”; 5. Movistar
a 1.13’25”; 6. Astana a 1.26’33”.
CLASSIFICA GENERALE
1. OMEGA-QUICK STEP 316; 2. Sky
289; 3. Bardiani-Csf 278; 4. Trek 274;
5. Ag2r 271; 6. Lampre-Merida 264;
7. Tinkoff-Saxo 262; 8. Giant 247;
9. Androni 224; 10. Bmc 211.
CLASSIFICA GENERALE
1. Nacer BOUHANNI (Fra, Fdj) 14
punti; 2. Aru 13; 3. Battaglin 12; 4.
Quintana (Col) 10; 5. Uran (Col) e
Majka (Pol) 6; 7. Wellens (Bel),
Gusev (Rus), Swift (Gb) e Fedi 4; 11.
Kelderman (Ola) 3; 12. Pozzovivo 2.
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
31
97° GIRO D’ITALIA IL GRAN FINALE
ALLE 15 IN CIELO VOLERANNO LE FRECCE TRICOLORI
Qui Trieste, dove pedala la storia
Nel 1919 trionfò Girardengo. E nel 1946 la tappa fu interrotta dai partigiani slavi: ma 17 coraggiosi...
ARRIVO NEL SALOTTO BUONO DELLA CITTÀ CIRCUITO DI 8 GIRI
Partenza ore 12.35
Km
Tarcento
172
PARTENZA
Gemona
del Friuli
Circuito 7,2 km
a Trieste 8 giri
Arrivo
Passo
GPM
di Monte Croce 4
Piazza Unità d’Italia
Cividale
del Friuli
Udine
Era una bandiera il primo corridore del Giro che entrò a Trieste. Era il 23 maggio
1919 e si correva la Trento-Trieste, 334 km. Era finita la
Grande Guerra. La tappa era
partita dal Castello del Buonconsiglio a Trento, dove Cesare Battisti era stato immolato.
La strada attraversava i territori feriti dalla guerra. Il Giro era
uno sciame festoso che annunciava la nuova primavera.
Quel giorno Girardengo irruppe solo, in maglia tricolore a
Trieste.
Annessione La città festeggiò col Giro l’annessione all’Italia. Quando il Giro nacque,
il 13 maggio 1909, Trieste apparteneva all’impero austro-
4
NUMERO
2
i precedenti
della
conclusione del
Giro a Trieste.
La prima volta
fu il 9 giugno
1966: vittoria di
tappa a
Vendramino
Bariviera,
maglia rosa a
Gianni Motta. La
seconda, il 9
giugno 1973:
tappa a Marino
Basso, Giro a
Eddy Merckx
ungarico, ma un triestino prese il via nella notte di Milano:
Henry Heller. A Trieste soffiava già il vento della libertà. La
città ospitava Joyce, che qui
scrisse «Gente di Dublino» e
«Musica da camera». Veniva
da Dublino, come i corridori
del Giro, che oggi arrivano in
Piazza dell’Unità, il salotto cittadino. C’è un circuito di 7,2
km nel cuore di Trieste, da percorrere 8 volte. Al primo passaggio, intorno alle 15.00, il
cielo sarà solcato dalle Frecce
Tricolori: dieci minuti di esibizione sul golfo.
È la ventesima volta che il
Giro arriva a Trieste. Qui, oltre
a Girardengo, hanno vinto Belloni e Brunero, Cottur e Van
Looy, Basso e Petacchi. È la terza volta che il Giro si conclude
qui. La prima fu il 9 giugno
1966 e si festeggiò la vittoria di
Gianni Motta. La seconda, il 9
Riva 3 Novembre
Piazza Unità d’Italia a Trieste AP
Gorizia
Gradisca d'Isonzo
ARRIVO
Piazza
Unità d’Italia
Monfalcone
TRIESTE
Passeggio
Sant’Andrea
ARRIVO
Trieste
Viale Campi Elisi
GDS
giugno 1973, fu incoronato
Eddy Merckx. Oggi si festeggia
Quintana. Campioni.
Pathos Col Giro si festeggia
l’Italia. L’arrivo più ricco di pathos si ebbe il 30 giugno 1946.
Dolomia,
l’acqua delle Dolomiti.
SORGENTE VALCIMOLIANA S.r.l. | [email protected] | www.acquadolomia.it
Nel Giro della rinascita la Rovigo-Trieste fu interrotta 2 km
dopo Pieris dai partigiani slavi: una botte in mezzo alla
strada, dei tronchi, dei sassi. Si
sparò. La tappa fu annullata,
ma 17 corridori vollero arriva-
OGGI IN TV
RaiSport 2
alle 14,
Eurosport
14.30,
Rai3 alle 15.05
re a Trieste. Caricati su veicoli
militari, protetti dai mitra, fino
a Miramare, pedalarono fino a
Montebello in un tripudio di
folla e di bandiere tricolori. Il
triestino Cottur tagliò primo il
traguardo, seguito da Toni Bevilacqua. A Versailles si stava
decidendo il destino di Trieste
e della Dalmazia, che Molotov
voleva dare a Tito. Trieste tremava. Il Giro rappresentava
l’Italia che irrompeva in città.
Bruno Roghi scrisse sulla
Gazzetta un editoriale memorabile: «I giardini di Trieste
non hanno più fiori, le campane di Trieste non hanno più
suoni. Le bandiere di Trieste
non hanno più palpiti. Le labbra di Trieste non hanno più
baci. I fiori, i palpiti, i suoni, i
baci sono stati tutti donati al
Giro d’Italia». Echi che risuonano ancora tra le case.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VINCERE
È UN LAVORO DI SQUADRA.
Adecco Italia S.p.A.
(Aut. Min. Prot. N. 1100-SG del 26.11.2004)
CLAUDIO GREGORI
MONTE ZONCOLAN
SLOVENIA
Via Giosuè
Carducci
Uno spettacolare passaggio delle Frecce Tricolori al Giro d’Italia 2009 AFP
Anche quest’anno Adecco è partner del Giro d’Italia. È qui per correre
al fianco del talento, dell’impegno e della passione, e per farti uscire
dal gruppo ricordandoti quanta forza può darti l’ambizione. Insieme
ai nostri clienti e lavoratori affronteremo una tappa dopo l’altra
come una grande squadra. Perché è la squadra che ti permette di fare
strada più facilmente, ed è con la squadra del gruppo Adecco che puoi
lanciare la tua volata.
adecco.it
32
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
MOTOMONDIALEE
GP ITALIA
Bradley va giù
Ritorno al muretto
Dovi ci prova
Bradley Smith rotola nella ghiaia dopo la caduta
con la sua Yamaha durante le qualifiche MINOZZI
Stefano Domenicali, ex responsabile della Ges
Ferrari, al muretto della Ducati Pramac IPP
Andrea Dovizioso saluta i tifosi: il forlivese d
Ducati insegue il secondo podio dell’anno MIN
Marquez 6 unico
la guida
Gare dalle 11 su Sky, Cielo e gazzetta.it
Il prato costa 90 euro, tribune da 150
Oggi sul circuito del Mugello (5.245 m)
a Scarperia (Firenze) si disputa il GP
d’Italia, sesta tappa iridata. Diretta tv
su Sky e Cielo, canale in chiaro.
PROGRAMMA
Warm-up: Moto3 8.40-9; Moto2
9.10-9.30; MotoGP 9.40-10; Gare: alle 11
Moto 3 (20 giri per 104,9 km); alle 12.20
Moto2 (21 giri per 110,145 km); alle 14
MotoGP (23 giri per 120,635 km).
BIGLIETTI
Prato intero 90 euro (ridotto 70); Tribuna centrale Silver box 250 (200); Tribuna centrale Silver Biondetti 230 (184);
Tribuna centrale Bronze 180 (144); Tribuna Poggio Secco 150 (120); Tribuna
Materassi 175 (140); Tribuna «58» 160
(128).
GAZZETTA.IT
Sul nostro sito aggiornamenti in tempo
reale, notizie, risultati e fotogallery.
CLASSIFICHE
MotoGP
1. Marquez 125 punti, 2.Pedrosa 83; 3.
V. Rossi 81; 4. Dovizioso 53; 5 Lorenzo
45; 6. Bradl 39; 7. P. Espargaro 38; 8. A.
Espargaro 37; 9. Smith 34; 10. Bautista
26; 11. Iannone 25; 19. Petrucci 2.
Moto2
1. Rabat 99 punti; 2. Kallio 92; 3. M.
Viñales 62; 4. Aegerter 58; 5. Corsi 53;
13. De Angelis 18; 18. Morbidelli 9.
Moto3
1. Miller 104 punti; 2. Fenati 74; 3. Vasquez 72; 4. Rins 71; 5. A. Marquez 60;
6. I. Vinales 44; 8. Bagnaia 36; 11. Bastianini 25; 18. Antonelli 7; 21. Tonucci 3.
Arrabbiata1
Arrabbiata2
Bucine
Scarperia
Palagio
Biondetti2
Savelli
Casanova
Biondetti1
Lunghezza
circuito
Correntaio
5.245
Borgo
S. Lorenzo
Materassi
Lugo
Poggio
Secco
San
Donato
Solita pole per l’iridato
ma Iannone è a un soffio
Rossi sbaglia gomma: 10o
Il ducatista sfrutta il supermotore e fa il record di velocità
Spera anche Dovi (8o). Vale naufraga con la morbida davanti
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
SCARPERIA (Firenze)
Marc Marquez ha cambiato i termini di paragone.
Adesso si deve essere «felici»,
pensando allo spettacolo, se lo
spagnolo con la sua Honda in
prova rifila «soltanto» 180
millesimi al secondo sulla griglia, in questo caso l’ottimo
Andrea Iannone. Il Giovane
Diavolo ha stravolto i parametri. Basta guardare indietro.
Se si toglie il debutto stagionale del Qatar, dove Marquez era
arrivato «fresco» di frattura alla gamba e senza allenamenti
invernali, e aveva dato 57 millesimi a Bautista, per il resto è
stato un autentico «massacro»: 289 millesimi ad Austin,
742 in Argentina, 421 a Jerez,
692 a Le Mans.
Frenata Per una volta Marc
sembra prudente. Ieri la sua
sesta pole non è stata travolgente (il record 2013 di Dani
Pedrosa ha resistito) e lo spa-
mettendone una più morbida.
Per la sesta volta
di fila è davanti
a tutti in qualifica
però Marc non è
stato mostruoso
Andrea raggiunge
i 349,6. Lorenzo
chiude la prima
fila. Pedrosa 4o.
Hayden si opera
gnolo mostra anche qualche
preoccupazione. Soprattutto
per le prime fasi di gara. Che
però saranno complicate soprattutto per Valentino Rossi,
il grande atteso, che ha fatto
quattro turni di prova ad altissimo livello con la Yamaha,
salvo poi «ciccare» nel momento cruciale, con la seconda gomma da qualifica. Quando era 5° e si apprestava all’attacco, Valentino ha infatti
cambiato la gomma anteriore,
Fallimento Doppio errore.
Perché l’anteriore non si cambia mai nel momento cruciale
e, soprattutto, non si monta
una gomma di un tipo diverso
dalla precedente. Così il miglioramento non è arrivato e
Valentino è finito nei meandri
dello schieramento, 10° e in
quarta fila, con tutti i rischi
del caos nelle prime curve
(meglio non ricordare l’entrata dell’anno scorso di Bautista…). Però il ritmo è davvero
incoraggiante e i suoi avversari — primi tra tutti Marquez e
Jorge Lorenzo, che chiude la
prima fila ed è sembrato molto più centrato del solito —,
sono convinti che ci metterà
poco a tornare nel vivo della
lotta.
Fulmini Assente Valentino, a
ruggire è stata invece la Ducati. E non perché aiutata dalla
«gommina» più morbida. La
rossa ha fatto faville anche sul
passo gara — pur se paga sem-
IL RICORDO PRIMA DEL VIA
Un giro per il Sic
con la Honda n°58
Guida Capirossi
SCARPERIA — (v.s.) Si
partirà in anticipo, oggi al
Mugello. Alle 10.30, prima delle
gare, Loris Capirossi farà un
giro con la Honda n° 58 che fu
di Marco Simoncelli (sopra nella
foto ANSA accanto a papà
Paolo). Un modo per ricordare il
campione di Cattolica
scomparso al GP Malesia 2011 e
inserito venerdì tra le
«Leggende» del motociclismo.
MOTO2
MOTO3
LE ALTRE CLASSI FANNO FESTA RABAT IN MOTO2 E RINS IN MOTO3
POS. PILOTA (NAZ/MOTO)
TEMPO
1. RABAT (SPA/Kalex)
1’52”718
media 167,5 km/h
2. LOWES (GB/Speed Up)
1’52”901
3. CORTESE (GER/Kalex)
1’52”915
4. FOLGER (GER/Kalex)
1’53”008
5. AEGERTER (SVI/Suter)
1’53”093
7. TORRES (SPA/Suter)
1’53”167
8. MORBIDELLI (ITA/Kalex)
1’53”258
9. LÜTHI (SUI/Suter)
1’53”291
10. SCHRÖTTER (GER/Tech 3)
1’53”313
11. KALLIO (FIN/Kalex)
1’53”331
12. ZARCO (FRA/Caterham Suter)
1’53”353
13. PASINI (ITA/Kalex)
1’53”505
14. PONS (SPA/Kalex)
1’53”589
15. NAKAGAMI (GIA/Kalex)
1’53”610
16. M. VIÑALES (SPA/Kalex)
1’53”665
17. SIMEON (BEL/Suter)
1’53”827
18. TEROL (SPA/Suter)
1’53”834
19. CARDUS (SPA/Tech3)
1’53”905
20. SIMON (SPA/Kalex)
1’54”002
21. KRUMMENACHER (SVI/Suter)
1’54”152
22. CORSI (ITA/Kalex)
1’54”238
23. BALDASSARRI (ITA/Suter)
1’54”265
24. ROSSI (FRA/Kalex)
1’54”778
30. DE ANGELIS (RSM/Suter)
1’55”268
POS PILOTA (NAZ./MOTO)
TEMPI
1.RINS (SPA/Honda)
1’56”999
media 161,3 km/h
2. MILLER (AUS/Ktm)
1’57”264
3. KORNFEIL (R.Cec./Ktm)
1’57”326
4. FENATI (ITA/Ktm)
1’57”435
5. MASBOU (FRA/Honda)
1’57”580
6. A. MARQUEZ (SPA/Honda)
1’57”881
7. HANIKA (R.Cec/Ktm)
1’57”937
8. GUEVARA (SPA/Ktm)
1’57”967
9. BINDER (SA/Mahindra)
1’57”972
10. VAZQUEZ (SPA/Honda)
1’58”021
11. MCPHEE (GB/Honda)
1’58”054
12. I. VIÑALES (SPA/Ktm)
1’58”058
13. ANTONELLI (ITA/Ktm)
1’58”127
14. TONUCCI (ITA/Mahindra)
1’58”225
15. AJO (FIN/Husqvarna)
1’58”265
16. BASTIANINI (ITA/Ktm)
1’58”276
17. BAGNAIA (ITA/Ktm)
1’58”347
18. KHAIRUDDIN (MAL/Honda)
1’58”677
19. OLIVEIRA (POR/Mahindra)
1’58”696
20. AZMI (MAL/Ktm)
1’58”709
22. FERRARI (ITA/Mahindra)
1’58”940
23. LOCATELLI (ITA/Mahindra)
1’59”011
30. GROPPI (ITA/Honda)
1’59”821
32. MAZZOLA (ITA/Honda)
1’59”896
Fenati quarto... grazie al rivale Miller!
Romano, alla
miglior qualifica
stagionale: «Ho
sfruttato la scia»
trenino per tenere il passo, come Antonelli (13o), Tonucci
(13o), ma anche Bastianini
(16o) e Bagnaia (17o). In molti,
in qualifica, sono stati penalizzati dai piloti più lenti in traiettoria in attesa di qualcuno
che li tirasse: una situazione
sempre più pericolosa.
GIOVANNI ZAMAGNI
SCARPERIA
Quarto, ovvero la miglior qualifica della stagione:
Romano Fenati ha buoni motivi per sperare in un grande risultato al Mugello. «Sono molto soddisfatto, abbiamo migliorato facendo un ulteriore
passo avanti in qualifica. Per
conquistare il quarto posto,
però, ho sfruttato la scia di
Miller, perché da solo non riu-
Romano Fenati e Pecco Bagnaia con i caschi tricolori per il GP di casa MILAGRO
scivo a spingere più di tanto:
lo devo ringraziare» ammette
Romano. Come al solito, Fenati ha lavorato molto pensando
alla distanza. «Per la gara mi
sento a posto, ho un buon passo, possiamo divertirci» conferma, pronto a un GP che si
annuncia combattuto, perché
difficilmente qualcuno potrà
tentare la fuga – considerando
il gioco delle scie nel lungo
rettilineo – e in tanti hanno un
buon passo: Alex Rins, per la
seconda volta in pole in questa
stagione, Miller, secondo,
Marquez, sesto, con qualche
altro pilota che può sfruttare il
Rabat In Moto2, torna in pole position (è la quarta stagionale) il capoclassifica Rabat,
con il campione del mondo
della supersport Lowes secondo e Cortese terzo. Morbidelli,
ottavo, è il primo degli italiani
e al miglior risultato stagionale. Tredicesimo Pasini, addirittura 22o Corsi davanti a Baldassarri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
33
COSÌ AL VIA ALLE 14
1ª fila
2ª fila
3ª fila
4ª fila
5ª fila
6ª fila
7ª fila
8ª fila
Media:
176
km/h
1’47”584
1’47”270
93
Marc MARQUEZ
(Spa - Honda)
della
NOZZI
LA GAZZETTA SPORTIVA
26
1’47”450
29
Andrea IANNONE
(Ita - Ducati)
Bradley SMITH
(GB - Yamaha)
Jorge LORENZO
(Spa - Yamaha)
4
Andrea DOVIZIOSO
(Ita - Ducati)
1’47”659
35
46
Valentino ROSSI
(Ita - Yamaha)
1’47”754
Pol ESPARGARO
(Spa - Yamaha)
1’47”521
99
38
1’47”612
44
1’47”791
1’47”681
Dani PEDROSA
(Spa - Honda)
Alvaro BAUTISTA
(Spa - Honda)
1’47”765
Cal CRUTCHLOW
(GB - Ducati)
6
Yonny HERNANDEZ
(Col - Ducati)
Stefan BRADL
(Ger - Honda)
Scott REDDING
(GB - Honda)
45
Karel ABRAHAM
(R.Cec - Honda)
Aleix ESPARGARO
(Spa - Yamaha)
51
8
Hiroshi AOYAMA
(Gia - Honda)
Michele PIRRO
(Ita - Ducati)
Colin EDWARDS
(Usa - Yamaha)
23
Broc PARKES
(Aus - Pbm)
1’50”505
70
1’53”116
Michael LAVERTY
(GB - Pbm)
1’49”780
5
1’50”875
Hector BARBERA
(Spa - Ftr-Kawasaki)
1’49”505
7
1’48”794
1’48”218
41
17
1’48”754
1’48”132
19
1’49”932
1’48”894
1’48”722
68
84
Michel FABRIZIO
(Ita - Art)
1’50”515
63
Mike DI MEGLIO
(Fra - Ftr
Ftr-Kawasaki)
Kawasaki)
METEO: VARIABILE . TEMPERATURA: 22 GRADI
pre un consumo maggiore rispetto alla concorrenza — e
oggi potrebbe diventare una
concorrente pericolosa. Soprattutto per il supermotore
(qualche cavallo in più) che
ha permesso ad Andrea Iannone di centrare il record assoluto di velocità, a 349,6 km/h,
che effettivamente alla telemetria erano 355,6. «Appena
messa la seconda — ha raccontato decisamente preoccupato Dani Pedrosa, che parte
quarto — ti salutano: ciao
ciao».
Aiutino È un vantaggio, questo, che per una volta Andrea
Dovizioso si prende volentieri.
Perché il forlivese ha sbagliato
la qualifica (mai tra i protagonisti) e così oggi partirà 8° in
terza fila: il «pompone» che
spinge potrebbe dargli una
mano per far esaltare la tribuna Ducati. Mentre il suo omonimo Iannone dovrà dimenticare le cadute che hanno invece rovinato le sue due ultime
gare.
Emozioni Infine, non è stato
da strapparsi i capelli, come
del resto c’era da attendersi, il
debutto di Michel Fabrizio sulla Art-Ioda (da ieri con lo
sponsor Octo) al posto di Danilo Petrucci. Il romano ha faticato, chiudendo naturalmente ultimo a parecchi secondi: ma l’importante è esserci. Non come Nicky Hayden
che ha invece dovuto alzare
bandiera bianca. Martedì
l’americano sarà operato a Bologna per pulire il polso destro
da frammenti ossei e per inserire un cuscinetto gel sul dorso
della mano, dove non c’è più
sostanza: «Non so quando tornerò», le sue tristi parole.
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4
I NUMERI
7
pole
consecutive
Quella di ieri è
stata la settima
di fila per Marc
Marquez:
alle sei di
quest’anno va
aggiunta quella
conquistata a
Valencia
nell’ultimo
appuntamento
della passata
stagione
2
vittorie
al Mugello
Marquez ha già
vinto due volte
sul circuito del
Mugello, nelle
classi minori.
C’è riuscito la
prima volta nel
2010 nella
classe 125
e l’anno dopo
in Moto2
In fuga
Il protagonista
MARC MARQUEZ
Marc Marquez
21 anni, ha vinto
le prime 5 gare
iridate ANSA
«Questo sabato
spazza via i guai
dell’anno scorso»
«Ho parlato con Alonso, la pensiamo allo stesso modo:
in Formula 1 la differenza la fa la macchina, qui il pilota»
GIOVANNI ZAMAGNI
SCARPERIA
Questa volta il vantaggio
è risicato (0”180), ma ottenere
il miglior tempo sulla pista dove l’anno scorso hai faticato di
più, può significare avere un
buon margine da amministrare. La sesta pole stagionale –
settima consecutiva, considerando l’ultima del 2013 conquistata a Valencia – può essere interpretata in due modi,
ma considerando quanto fatto
da Marc Marquez fino a oggi,
gli aspetti positivi superano di
gran lunga quelli negativi. «Ho
faticato più del solito, ma è
una pole bella e significativa,
dopo tutti i problemi che avevo avuto qui nella passata stagione», conferma Marc e la sua
analisi è assolutamente condivisibile. Ancora una volta,
quindi, il fenomeno della Honda ha fatto qualcosa di speciale, cambiando anche approccio al GP. «Ho iniziato prudente, per aumentare il ritmo poco alla volta. In qualifica mi
sentivo bene e così è arrivata
un’altra pole: sei di fila in una
stagione sono davvero tante»
dice sereno, ancora una volta
soddisfatto della messa a punto della sua RC213V.
Esperienza È un Marquez
più forte rispetto a quello già
grande del 2013, capace di
conquistare al debutto il titolo
MotoGP. «La moto è differente, è cambiato il telaio, ma, soprattutto, conta l’anno in più
d’esperienza: sono cresciuto e
sono più costante, controllo di
più la situazione», spiega come se fosse la cosa più naturale. Ma non lo è: i primati che
Marc raggiunge e batte a ogni
GP confermano che fa cose
straordinarie, anche se, «è solo
sabato» come ripete ogni volta
dopo una pole. E se nelle prove
l’approccio è cambiato dai precedenti GP, in gara vedremo il
solito Marquez, all’attacco per
provare a conquistare il 6o successo di fila. «Sarà difficile:
questa è una pista dura che richiede un grande sforzo. All’inizio saranno in tanti ad andare forte, comprese le Ducati:
io cercherò di stare vicino, ma
è chiaro che proverò a vincere,
perché ho un buon passo e la
mia Honda è a posto», spiega
sostenuto dai numeri. Il cronologico conferma che anche
sulla distanza è tra quelli messo meglio, anche se, forse,
questa volta il suo margine è
più risicato. «Lorenzo, Pedrosa, ma anche Rossi hanno più
o meno il mio stesso passo: sono sorpreso che Valentino sia
d
HA
DETTO
S
Jorge
Lorenzo
«Non sono al
livello del 2013,
ma va molto
meglio: sono più
competitivo
rispetto
alle gare
precedenti»
così indietro, ma in gara sarà
insieme a noi».
Incontro Il numero 1 del motociclismo ha ricevuto anche i
complimenti da Fernando
Alonso, passato a salutarlo dopo le qualifiche. «Non avevo
mai parlato con Fernando: mi
ha detto che è rimasto impressionato da quanto andiamo
forte, non aveva mai visto le
moto da bordo pista. Ci siamo
scambiati un po’ di opinioni su
F.1 e MotoGP: siamo d’accordo
che da loro è l’auto a fare la differenza, da noi il pilota conta
di più. Un giorno, comunque,
mi piacerebbe provare una
F.1». Se Marquez è soddisfatto,
Jorge Lorenzo è più convinto
del solito. «Non sono al livello
2013, ma va molto meglio: sono più competitivo rispetto ai
GP precedenti», sottolinea.
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34
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
MOTOMONDIALE GP ITALIA
i primati 1.357 km/h
m/h
Dall’impresa nello
spazio fino a Bolt
Quando l’uomo
è senza freni
SALTO
LTO
AZIALE
SPAZIALE
Felixx
mgartner
Baumgartner
2
2012
372,2
372
FORMULA 1
Juan Pablo
Montoya
(McLaren)
Monza 2005
349,6
MOTOMONDIALE
Andrea Iannone (Ducati)
Mugello 2014
252,4
44,7
KM
LANCIATO
SCI
Simone
Origone
Vars 2014
ATLETICA
Usain
Bolt
(100 metri)
Berlino 2009
Missile rosso
Andrea Iannone, 24 anni, al
secondo anno in MotoGP alla
guida della Ducati RAMELLA
Iannone... a cannone: vola a 349,6 km/h
Suo il nuovo record assoluto: «Impressionante». E per la telemetria andava addirittura a 355,6!
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
SCARPERIA (Firenze)
Che cosa volere di più?
Certo, la pole è un’altra cosa,
ma doversi inchinare solo a
Marquez, di questi tempi, è già
un sogno. Così Andrea Iannone
non sa più chi ringraziare per
questa prima fila, «perché arriva dopo qualche amarezza, sulla pista giusta, a casa della Ducati e ancora di più del mio team (la Pramac ha sede in provincia di Siena; n.d.r.)».
Scongiuri Questo per Andrea
è il gran premio di scaramanzia.
Sul casco ha messo tutti gli
amuleti del mondo, dentro la
convinzione che non è il momento di sbagliare. «Non bisogna cadere», ripete come un
mantra. E non vuole nemmeno
ricordare che a Le Mans il suo
capotecnico gli disse di stare attento alla quinta curva, dove…
ovviamente cadde. «Sono due
giorni che ci penso. Spero basti». Piuttosto fa scongiuri quando parla del momento più importante della sua gara. «Devo
partire bene e poi vedremo. Programmi non ne faccio. Aspetto il
mio buon risultato, prima o poi
arriverà. Il podio resta un sogno, finché non lo raggiungi.
Come il titolo. Ma dall’inizio
dell’anno sto facendo sempre
bene. E anche quando sono andato giù, sono convinto che
avrei fatto dei buoni risultati».
Futuro Per Andrea questa è
anche l’occasione di levarsi
qualche sassolino dalla scarpa,
parlando dei programmi 2015.
«Mi piacerebbe entrare nella
«
squadra ufficiale Ducati. Non
perché mi manchi qualcosa, ma
perché… è diverso. Il fatto che
ci sia anche qualche altra Casa
che mi cerca (la Suzuki; n.d.r.)
significa che c’è chi, malgrado le
cattive cose su di me, continua a
credere nelle mie possibilità».
Scelte Pensiamo alla gara. «Il
Rossi dice che devono limitare la velocità
a 320 perché lui è... più lento sul dritto.
Allora facciano lo stesso in curva! Adesso
mi sento pronto per una moto ufficiale
Mugello è la mia pista, con due
vittorie in Moto2. Vedremo che
scelte fare per cercare il mio miglior risultato (finora un sesto
posto; n.d.r.). Ho provato anche
la gomma posteriore morbida.
Ma non voglio fare una “sparata” iniziale e poi mollare. Anche
se abbiamo problemi possiamo
fare una bella gara».
Freccia Intanto si è preso il
record di velocità assoluta: ufficialmente 349,6 orari, contro i
349,2 di Pedrosa nel 2009. Ma
la telemetria ha letto addirittura 355,6. «Impressionante.
Quando “scollini” la moto si solleva con entrambe le ruote. Non
è male avere un po’ di vantaggio
sulla concorrenza». Rossi propone di limitare la velocità a
320. «Eh certo — commenta
Andrea — abbiamo un vantaggio e ce lo tolgono… Allora limitiamo la velocità in curva!».
Rincorsa Il suo omonimo Dovizioso la pensa allo stesso modo. Ma intanto oggi deve penare, partendo 8° dalla terza fila.
«Non sono contento della qualifica, ma molto del mio passo
gara. Anche se non possiamo
pensare al podio, c’è l’opportunità di provare a lottare più del
solito con i migliori. Però dovrò
partire benissimo».
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Ospitespeciale
Alonso ai box: «Qui il rombo c’è ancora
Corse in moto? Non ne sarei capace»
SCARPERIA — (v.s.)
Aveva in mente di arrivare al
Mugello in moto Fernando
Alonso, tant’è che una Ducati
era già pronta per lui. Poi, forse
per timore del tempo instabile,
ha optato per una Ferrari
California, e da Maranello,
eccolo piombare nel paddock.
«Volevo conoscere un
ambiente che tutti descrivono
più informale della F.1». E una
differenza l’ha subito colta.
«Mettiamo i tappi, qui il rumore
c’è ancora», ha detto prima di
scendere nei box. Alonso si è
soffermato con i piloti Ducati
(sopra con Dovizioso nella foto
Milagro), ma è passato a
salutare anche Rossi, Lorenzo
e Marquez. Prima di andare
lungo la pista in scooter ha
parlato di F.1: «Dobbiamo
creare una base solida per il
futuro. C’è una Mercedes
dominante, ma vogliamo
ridurre il gap. Sarebbe bello
che una rossa, Ducati o Ferrari,
tornasse a vincere». Alonso ha
ammesso che ad andare in
pista con una moto (come
Schumi) non ha mai pensato:
«Non ne sarei capace».
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DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
35
MOTOMONDIALE GP ITALIA
La delusione di Rossi
«Già è dura per il podio
figuriamoci la vittoria»
«Ho sbagliato a montare la gomma morbida, altrimenti ero nei 4
Il casco? Per molti ero stracotto, invece sono ancora...al dente»
DAL NOSTRO INVIATO
VITO SCHEMBARI
SCARPERIA (Firenze)
Ieri Valentino Rossi più
che la pasta, raffigurata sul suo
casco speciale, ha cucinato una
bella frittata. A voler parlare
lievi, perché lui in realtà la definisce tranquillamente «una
cazzata». Combinata insieme
alla Bridgestone e che sarebbe
responsabile di quel decimo
posto in qualifica. Più di mezzo
secondo il ritardo dalla pole:
potrebbe essere fatale per le
sue ambizioni di festeggiare
davanti al proprio pubblico il
300o GP in carriera con un
buon risultato. Il pesarese ha
raccontato così come sono andate le cose, senza farne alcun
mistero: «Abbiamo commesso
un grande errore nel momento
cruciale. I gommisti mi hanno
consigliato di mettere la morbida davanti e io li ho seguiti.
Fossi rimasto con la media, con
la quale ero abbastanza veloce,
sono sicuro che sarei riuscito a
entrare nei primi quattro in griglia. Invece, a quel punto mi sono trovato a lottare con il chattering all’anteriore. Va considerato inoltre che cambiare gomma coi dischi freno da 340mm,
che avevo montato, è molto più
Un disegno pieno di... maccheroni
Rossi mostra il casco speciale per il Mugello ispirato alla pasta
«Di Vale» che cuoce in «46 minuti» e non scuoce mai MILAGRO
laborioso e fa perdere tempo
prezioso. Non è stata un’ideona».
Piani Adesso cambia tutto,
dovendo partire dalla quarta
fila: «Saranno importanti i primi giri, ma lottare anche solo
per il podio sarà dura, figurarsi
per la vittoria. La rimontona?
Diciamo che dovrò focalizzar-
«La velocità di
Iannone? Meglio
se ci fosse un
limite a 320 km/h».
Linda si opera
mi su un avversario alla volta e
cercare di sorpassarlo. Questo
posso fare. Senza considerare
che le Ducati di Iannone e Dovizioso hanno davvero un gran
passo e saranno ossi duri. Per
questo, ora devo pensare a
mettere bene a punto la moto e
soprattutto cercare di non perdere tutto quel tempo all’ultima curva. Anche se a dire il vero, quell’ultima curva del Mugello non l’ho mai digerita». E a
proposito di roba commestibile, ha fatto anche quest’anno
notizia il casco confezionatogli
dall’amico designer Aldo Drudi. Stavolta, Rossi indosserà un
casco pieno di... maccheroni
con lo slogan: «Non scuoce
mai». Un chiaro riferimento ai
300 gran premi del pesarese e
ai quasi vent’anni di carriera.
Nella parte posteriore il tempo
di cottura, ovviamente 46’, e
sull’anteriore il marchio Di Vale. «Bello no — dice orgoglioso
—? Per molti ero stracotto, invece sono ancora al dente!».
Velocità Le Ducati e il «motorone» che ha sparato Andrea
Iannone a 349,6 km/h (dato
ufficiale, alla telemetria Ducati
risulterebbero 355,6) sono
uno dei temi di discussione nel
paddock. Valentino ha una sua
opinione e la espone: «Dovremmo limitarci a 320 km/h.
Per il pubblico non cambierebbe nulla, ma per noi sì in termini di pericolo. Bisogna vedere
però se tutti sono d’accordo
nell’intervenire». Intanto, per
restare in tema di sicurezza in
moto, sembra essere stata svelata la dinamica dell’incidente
patito dalla fidanzata Linda
Morselli. Sarebbe caduta in
moto al Ranch,anche lei contagiata dalla passione per il dirt
track e i traversi. Il fatto è successo tre settimane fa, sarà
operata alla clavicola sinistra
la prossima.
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CROSS IN FRANCIA
Taccuino
JIM CLARK RALLY
Tre morti in Scozia
Cairoli soffre
ma è sempre 1o
«Mi manca papà»
ST. JEAN D’ANGELY
(Francia) — Antonio Cairoli
(sopra) ha subito imposto la
propria superiorità nella
giornata d’apertura della nona
prova iridata. Sulla pista
francese modificata per
rallentare la velocità media —
scelta dovuta anche alla morte
di un commissario in una gara
dello scorso anno —, il 7 volte
iridato ha dato un’altra prova
della propria forza mentale e
delle proprie capacità tecniche
prendendo subito il comando e
vincendo con margine di
sicurezza su Clement Desalle
(Suzuki) e Jeremy van Horebeek
(Yamaha). «I cambiamenti alla
pista mi sono piaciuti — ha
spiegato — ora ci sono più punti
per i sorpassi, anche se la
partenza sarà ancora una volta
molto importante per la vittoria
del GP perché i tempi delle
prime 4 posizioni non
differiscono di molto. Io punto
al gradino più alto del podio,
anche se questa volta mi sento
ancora più in difficoltà perché
ora la scomparsa di mio padre
la sento ancora di più. Per
questo in prova ho fatto errori,
poi mi sono ripreso».
Massimo Zanzani
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Tre spettatori sono morti investiti da un’auto nella 16a speciale
del Jim Clark Rally a Kelso (GB): altri 5 spettatori erano rimasti feriti
nella stessa corsa, che è stata sospesa.
ITALIANO WRC
Il Salento a Signor
(p.m.) Marco Signor (Ford)
ha vinto il 47O Rally del Salento (3a
prova del tricolore WRC) su Luca
Pedersoli (Citroën) sempre leader.
TRICOLORE MONTAGNA
Sfida Merli-Faggioli
(an.gat.) Oggi Sarnano-Sassotetto (Mc) 4a tappa del tricolore
montagna: è sfida Merli-Faggioli.
A MONZA
Michela Cerruti
prima donna
sul podio AutoGP
Storico podio per
Michela Cerruti nell’Auto GP a
Monza, il primo per una
donna nella categoria
monoposto di Enzo Coloni. La
milanese ha chiuso al terzo
posto alle spalle di Markus
Pommer e di Tamas Pal Kiss,
dopo un bel duello con
Andrea Roda, che ha chiuso
4°. Oggi alle 11.20 è in
programma gara-2. Nel
Turismo Endurance in pole ci
sono Moccia-Busnelli (Seat
Leon) e Meloni-Ferraresi
(BMW M3). L’ingresso è
gratuito.
36
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
BASKET SEMIFINALI ITALIANE E FINALI DI CONFERENCE NBA
le Pagelle
DI CANF
RIECCO HUNTER
PER HOSLEY E
BARON SERATA
DISASTROSA
SIENA 7
VIGGIANO 6 Lotta duramente, di
gomito, con Hosley. Onesta
partita.
HUNTER 7 Si rivede dopo la
recente assenza, nel terzo quarto
sei punti di fila consentono il +8
Siena. Sfiora la doppia doppia
con 10 punti e 9 rimbalzi in
appena 15’.
COURNOOH 6 Parte nel secondo
quarto con una rubata su Jones
tramutata poi in canestro: tre
recuperi.
h
IL MIGLIORE
8 HAYNES
All’inizio non trova il tiro, poi mette
da 8 metri la tripla del +8 e
comincia il suo ennesimo show: 26
punti, 4/8 da tre, 8/8 nei liberi, 6
falli subiti, 6 assist. Altro?
CARTER 5 Su Hosley si spende
molto, ma in attacco non c’è: 2/10
dal campo.
JANNING 6 Primo cambio di
Crespi, 4 punti.
RESS 6 Il protagonista della bella
contro Reggio Emilia parte in
quintetto: stavolta non brilla ed è
anche falloso ma si guadagna la
sufficienza.
ORTNER 5,5 In attacco sfrutta i
pochi palloni che gli danno, ma in
difesa non tiene nessuno e può
fermare l’attacco romano solo con
i falli.
NELSON 6 Due triple, molto
attento.
GREEN 5,5 Goss gli rende vita
dura, chiude con soli 4 tiri tentati.
ROMA 6,5
GOSS 6,5 Nel primo quarto si
nasconde in attacco, poi sale di
tono ma negli ultimi 7’ esce per
infortunio.
JONES 7 Si occupa di Ress, in
attacco subito due triple e tanta
intensità, tosto in difesa.
RIGHETTI N.G. Solo pochi secondi
nel finale del secondo quarto.
HOSLEY 4 Viene
sistematicamente raddoppiato,
Viggiano gli si attacca, sciagurato
al tiro, sbaglia pure quello del
pareggio finale.
MAYO 6,5 Peperino che cerca di
mettere in ritmo i suoi, non ha
paura poi a buttarsi nella
mischia.
BARON 4 Sesto uomo, si
intestardisce in palleggi inutili: zero
punti con 0/5 dal campo.
MORASCHINI 6 Parte in quintetto
al posto dell’infortunato D’Ercole,
non sfigura.
h
IL MIGLIORE
8 MBAWKE
Sotto i tabelloni fa quel che vuole:
10 punti nel solo primo quarto,
irrefrenabile (15+11) e sull’ultima
azione lamenta un fallo.
KANACEVIC 5,5 Solo 11’, poca
roba.
Haynes si traveste
da McIntyre
Siena resiste: 1-0
Una Roma mai doma sbaglia nel finale il tiro del
pareggio. Infortunio a Goss, in dubbio per gara-2
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO CANFORA
SIENA
MarQuez Haynes fa un
po’ il McIntyre dei vecchi tempi. Sa essere decisivo quando
conta, sa soprattutto segnare.
Il faro del Montepaschi è lui,
poche storie. Ci sono i suoi
punti, nel finale di questa gara-1 di semifinale, a tentare di
scardinare un’Acea mai doma,
neppure quando a 4’ dalla sirena una tripla proprio di Haynes fissa il 69-59: 10 punti di
vantaggio, il primo in doppia
cifra della serata. Con i romani, però, non si può mai stare
tranquilli. E il brutti, sporchi e
cattivi coniato da Dalmonte è
in effetti l’abito perfetto indossato da una squadra non lunghissima, ma che sa soffrire e
non si abbatte neppure se la
sfortuna ti toglie a quasi a 7’
dalla fine uno dei cardini del
sistema di gioco, Phil Goss,
uscito per uno stiramento e in
forte dubbio per gara-2 di domani sera.
Contatto dubbio Fatto sta che
all’ultimo giro di lancette, il
4/4 dalla lunetta di Jones e di
un irritante Hosley fissa il punteggio sul 75-73 a -35” dalla sirena. Ortner perde palla, a Ro-
SIENA
ROMA
75
73
(21-20, 39-36; 62-55)
MONTEPASCHI SIENA: Haynes 26 (3/6,
4/8), Green 10 (2/3, 0/1), Carter 4 (2/7, 0/3),
Ress 2 (1/1, 0/1), Ortner 5 (2/3); Janning 4
(2/4, 0/1), Hunter 10 (5/6), Nelson 8 (1/1,
2/5), Viggiano 4 (2/2, 0/3), Cournooh 2 (1/2,
0/1). N.e.: Udom, Bucarelli. All.: Crespi.
ACEA ROMA: Goss 14 (3/7, 1/2), Moraschini
3 (1/1 da 3), Hosley 10 (3/9, 0/3), Jones 18
(4/7, 2/4), Mbakwe 15 (6/9); Baron (0/2, 0/3),
Mayo 11 (4/7, 0/2), Kanacevic 2 (1/3), Righetti. N.e.: Reali, Tonolli, D’Ercole. All.:
Dalmonte.
Coach Dalmonte:
«Due-tre errori
evitabili ci hanno
fatto perdere
la partita»
ma resta il tempo per pareggiare o vincere. Ma a 1” dalla
fine, Hosley si produce in una
scellerata entrata sul lato destro, lunga. Sul rimbalzo, c’è
lotta tra Ortner e Mbakwe: il
primo sembra spingere l’avversario, gli arbitri lasciano
giocare. La panchina romana
si scatena nelle proteste, Siena
può festeggiare, si può dire
con merito. «Abbiamo fatto
una prestazione solida, di
grande durezza mentale: quello che serviva per vincere contro Roma, una squadra forte e
ben organizzata – l’analisi di
Crespi –: ora dobbiamo recuperare le energie nervose in vista di gara-2. Mi è piaciuta la
nostra difesa, anche se nella
prima parte di gara non siamo
stati bravi a capitalizzare tutto
il lavoro svolto».
Punto a punto L’Mps parte a
mille. Le 5 gare dei quarti contro Reggio Emilia hanno lasciato nelle gambe dei toscani
una carica pazzesca e il 6-0 iniziale in poco più di 1’ lo dimostra. Dura poco, l’irruenza. Così, viene fuori la classifica gara
punto a punto: Mbakwe sfrutta ogni centimetro nell’area
colorata per fare vedere tutta
la sua potenza. Fermarlo è difficile, se non impossibile. Proprio col suo gigante l’Acea mette il muso avanti (16-20) prima che il 5-0 di Nelson (tripla)
e Viggiano fissi il finale del 1°
quarto sul 21-20. Nel 2° Siena
prova a scappare (30-22, tripla
di Haynes), ma non ci riesce
mai. L’Acea chiuderà con 5 giocatori in doppia cifra e il vantaggio a rimbalzo (33-29).
Futuro Per il futuro della serie, molto dipenderà dalle condizioni di Goss: perdere il play,
con D’Ercole out per almeno
altri 5 giorni, non è proprio il
massimo per Dalmonte. «Vanno buttati fuori dalla valigia i
2-3 errori che ci hanno fatto
perdere la partita, tutti evitabili», osserva il coach della Virtus. Un motivo per sorridere,
intanto, già esiste: sono ben
2540 i biglietti venduti per gara-3 a Roma. La risposta del
pubblico per il ritorno al Palalottomatica sembra proprio
più che positiva.
ALLE 20.30 RAISPORT 2
Milano-Sassari
gara-2 al Forum
Melli resta in forse
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AL MEGLIO DELLE 7 DOMANI GARA-2 AL PALASCLAVO
Quarti
MarQuez Haynes, 27 anni, statunitense naturalizzato georgiano,
arrivato al Montepaschi da Milano a stagione in corso CIAMILLO-CASTORIA
Quarti
PLAYOFF
(1) Milano
3
3
(8) Pistoia
2
2 Reggio Emilia (7)
Siena (2)
Semifinali
30/5, 1, 3, 5,7, 9 e 11/6
Finale
Semifinali
31/5, 2, 4, 6 ,8, 10 e 12/6
(1) Milano
1 Gara-1 1
Siena (2)
(4) Sassari
0 il 15/6 0
Roma (6)
ARBITRI: Lamonica, Vicino, Calbucci.
(4) Sassari
3
0
Cantù (3)
NOTE - T.l.: Sie 15/16, Rom 19/22. Rimb.:
Sie 29 (Hunter 9), Rom 33 (Mbakwe 11).
Ass.: Sie 14 (Haynes 6), Rom 13 (Goss 4).
Progr.: 5’ 10-10, 15’ 30-25, 25’ 53-47, 35’
66-59. Spett. 4210.
(5) Brindisi
0
3
Roma (6)
RCS
Stasera (ore 20.30,
diretta Rai Sport 2, arbitri
Lanzarini, Martolini, Seghetti),
al Forum di Assago, c’è gara-2
MIlano-Sassari. Nicolò Melli
migliora, andrà nei 12, ma una
decisione sul suo effettivo
utilizzo verrà presa in primis
dopo la rifinitura di questa
mattina e poi in base
all’andamento della gara.
Allarme rientrato per la caviglia
di Langford: è disponibile.
Sassari sempre senza Chessa
e Tessitori. La serie si sposterà
poi in Sardegna per gara-3
(martedì) e gara-4 (giovedì). Le
eventuali successive partite
saranno sabato al Forum,
lunedì 9 al PalaSerradimigni e
mercoledì 11 giugno di nuovo a
Milano.
Taccuino
FINALE LNP GOLD
Gara-1 Trento-Upea
Stasera (ore 18) gara-1 della
finale promozione tra Trento e
Upea Capo d’Orlando. Si gioca al
meglio delle 5 partite, con gara-2 di
nuovo a Trento martedì, gara-3 ed
eventuale 4 in Sicilia venerdì e domenica 8/6 ed eventuale bella a
Trento l’11/6. La vincente salirà in
serie A.
QUERELLE FIP-LEGA
Petrucci, altra lettera
Il presidente della Fip, Gianni
Petrucci, ha scritto una terza lettera ai patron di serie A, per sollecitarli alla nomina di un presidente:
«Per essere pragmatici, vi ricordo
che non esiste una convenzione
valida che disciplini i rapporti e le
deleghe che la Fip affida alla Lega.
La Federazione valuterà ogni opzione per rendere il movimento cestistico unito, coeso e forte».
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
37
PALLAVOLO WORLD LEAGUE
Leggendaria Miami
Quarta finale di fila
Gli Heat distruggono Indiana in gara-6. La gioia di LeBron:
«Godiamoci questo momento senza darlo per scontato»
4
FINALI NBA
AL VIA IL 5
S
Si apre
a Ovest
EST
Finale, gara-6:
Miami-Indiana
117-92.
Serie 4-2.
MASSIMO ORIANI
OVEST
Finale: San
AntonioOklahoma City
3-2 (ieri notte
gara-6 ad
Oklahoma City,
domani notte
eventuale gara7 a San
Antonio).
Immensi. E a un passo
dall’immortalità. I Miami Heat
sono in finale per il quarto anno consecutivo, impresa riuscita in passato solo a Celtics e
Lakers. I playoff a Est sono stati una formalità. Cappotto a
Charlotte, 4-1 a Brooklyn, 4-2
a Indiana. Dodici vittorie, tre
sole sconfitte e una dimostrazione di forza, quando serviva, che deve far tremare chi se
li troverà di fronte nella serie
per il titolo.
Contro i Pacers, dopo lo scivolone di gara-5, la superiorità di LeBron e compagni è stata spaventosa. Solo lo scellerato ma coraggioso Lance Stephenson ha provato ad
opporsi, mentre Paul George
somiglia sempre più a un coniglio bagnato, per rubare una
Vogel: «Abbiamo
perso contro il
Jordan e i Bulls
della nostra
generazione»
LeBron James, 29 anni, 27.1 punti, 6.8 rimbalzi e 5 assist di media nei playoff AFP
famosa frase di Gianni Agnelli
(riferita a Roberto Baggio).
Quando il margine ha sfiorato
i 40 punti, era già tempo di far
festa, di guardare al bersaglio
grosso ma allo stesso tempo di
festeggiare. Perché, come ha
detto il Prescelto, «non è qualcosa che puoi dare per scontato, non accade tutti i giorni».
Quattro finali consecutive li
mettono di diritto nell’olimpo
delle più grandi dinastie di
sempre. Dovessero vincere il
terzo titolo consecutivo, farebbero un ulteriore passo avanti
nell’ancor più ristretta cerchia
dei team leggendari.
Fame LeBron ha ancora fame, tanta. E lo ha dimostrato
scendendo in campo assatanato, ma sempre sotto controllo.
Ha aggredito i Pacers, stordendoli con una partita tutto
tondo, facendo la sua parte ma
coinvolgendo anche i compagni. Il più forte giocatore del
pianeta non ha voluto lasciar
dubbi su come sarebbe andata
a finire. Nonostante le grandi
aspettative, aumentate dall’avvio di stagione da numero
uno, Indiana non può avere
troppi rimpianti. Come ha detto coach Frank Vogel, «dobbiamo ricordarci che abbiamo
giocato contro il Michael Jordan e i Chicago Bulls dei nostri
tempi». Un paragone che ancora sembra un pelo forzato,
ma che tra qualche anno e probabilmente qualche titolo in
più in bacheca, potrebbe calzare a pennello. Il terzo porterebbe questa Miami a metà
strada dai sei dei Tori.
Mito «Io e Wade siamo cresciuti guardando quei Bulls di
Jordan e soci – ha detto James
una volta informato della frase di Vogel – Ogni volta che
sento il mio nome o quello della mia squadra accostato a
quello di giocatori o team leggendari, provo quasi imbarazzo. E’ il più grande segno di rispetto che ci possa essere».
Eppure nemmeno il mitico
Michael era mai riuscito a raggiungere quattro finali di fila
4
I NUMERI
4
Finali in fila
Miami raggiunge
i Boston Celtics
(10 in fila, 9
vinte, dal ‘57 al
66), i L.A.
Lakers (’82-85,
2 vinte) e
ancora i Celtics
(’84-87, 2 vinte)
12
Vittorie
dopo k.o.
Gli Heat hanno
una striscia
aperta nei
playoff di 12
successi dopo
una sconfitta
(certo, se non si fosse ritirato
forse sarebbe arrivato a 7-8
consecutive...), così come Tim
Duncan o Kobe Bryant, i grandi dominatori del nuovo millennio. Quando gli Heat si radunarono alle Bahamas in ottobre, una sera a cena venne a
galla il discorso dell’eredità
che avrebbero lasciato una
volta chiusa la loro era. Il concetto che emerse era «restare
affamati, sani e concentrati
sull’obiettivo», tutti problemi
che in passato avevano impedito anche a grandissimi squadre di continuare a vincere. I
dubbi erano sorti durante una
regular season mediocre, per
il loro livello. Ma una volta iniziati i playoff, è stata tutta
un’altra musica. Non è facile
tenere alta la tensione per
quasi 1500 giorni, è naturale
che subentri un minimo di appagamento. Non per questi
Heat. E’ questo che li rende
speciali. Forse unici. Tra un
paio di settimane sapremo se
anche immortali.
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SAGA CLIPPERS UNA CLAUSOLA NEL CONTRATTO DI CESSIONE METTE AL RIPARO LA NBA
La lega dà l’ok per la vendita
E Sterling non può far causa
La Nba ha approvato la
proposta d’acquisto dei Los
Angeles Clipper per 2 miliardi
di dollari da parte di Steve
Ballmer, sino a febbraio amministratore delegato di Microsoft. Ora non resta che attendere lo scontato ok dei proprietari, che arriverà a breve.
Di conseguenza, la lega ha annullato l’incontro previsto per
martedì nel quale si sarebbe
dovuta mettere ai voti la scelta
di forzare Donald Sterling, reo
di aver pronunciato frasi razziste, a vendere la franchigia,
ormai superfluo.
Non avrebbe basi legali invece la causa intentata dai legali dello stesso Sterling alla
Nba, nella quale chiede danni
per un miliardo di dollari. Ci
sarebbe infatti una clausola
nel contratto di vendita dei
Clippers, stipulato da Shelley,
moglie di Donald, e dalla famiglia Sterling, che mette la
Nba al riparo da qualsiasi futura causa riguardante la
cessione.
Interdetto Shelley nei
giorni scorsi aveva fatto interdire il marito,
controllando di fatto
la maggioranza delle
quote della squadra e
potendo così agire come unico interlocutore
con Ballmer nella vendita.
Max Blecher, avvocato di Donald, ha fatto sapere di dover
visionare la clausola prima di
esprimersi al riguardo. «In sostanza quello che Shelley sostiene – ha detto il legale – è
“Se ci fate causa, dovremo pagare gli eventuali danni di tasca nostra”. Sarebbe come far
causa a se stessi. Non so se la
legge lo permette».
Fumo L’impressione è che ci
sia molto fumo e poco arrosto
proveniente dalla fazione
che fa capo a Donald.
Probabilmente si tratta
di un timido tentativo
di non cedere senza
nemmeno lottare, ma
la fine più logica è una
ritirata in buon ordine.
Per mettere finalmente
fine a questa triste vicenda.
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FINALS
Le finali Nba,
sempre al
meglio delle 7,
scatteranno
giovedì 5 in
casa della
vincente della
Western
Conference. Il
format da
quest’anno
torna al
2-2-1-1-1 per la
prima volta in
29 anni,
abbandonando
quindi il tanto
criticato 2-3-2,
molto più
semplice in
termini di
spostamenti,
ma ingiusto per
chi ha il fattore
campo,
costretto a
giocarne 3 di
fila fuori.
Queste le date:
gara-1 giovedì
5; gara-2
domenica 8;
gara-3 martedì
10; gara-4
giovedì 12;
eventuale
gara-5
domenica 15;
eventuale
gara-6 martedì
17; eventuale
gara-7 venerdì
20 giugno
Simone Parodi, 27 anni, autore di 39 punti in 3 gare di World League TARANTINI
È un’Italia che corre
A Verona con l’Iran
a caccia del poker
Brillano Parodi
e Kovar: «Siamo
cresciuti molto
a livello mentale»
DAVIDE ROMANI
Tra l’Italia e la World League sembra essere tornato il
giusto feeling. E sarà Verona, la
città dell’amore a sancire questo legame. Gli azzurri di Berruto (stasera alle 20, già tutto
esaurito in prevendita) giocano per il poker di successi nella
pool A della 25a edizione. Tornati con il pieno dei punti dalla
trasferta brasiliana, gli azzurri
si sono confermati venerdì a
Trieste con una prova autorevole sull’Iran. Contro la squadra di Kovac il giusto cinismo
nei momenti chiave e a differenza del Brasile, dove la forza
a muro fece la differenza (26 in
due partite, 8 di Piano nella seconda sfida), il marchio di fabbrica del 3-0 di venerdì è stata
la forza degli attaccanti di posto-4. Simone Parodi e Kovar,
autori rispettivamente di 14 e
15 punti (il 38% del bottino azzurro), sono stati la stampella
chiave per il primato azzurro.
Continuità E per Parodi, campione d’Italia con Macerata,
l’inizio di World League è nel
segno della crescita esponenziale: 12 e 13 punti nelle prime
gare con il Brasile, 14 a Trieste
contro l’Iran. «Sono contentissimo di come stanno andando
le cose. A Trieste abbiamo battuto una squadra forte, che gioca un’ottima pallavolo, come
avevamo potuto vedere anche
l’anno passato, quando ci aveva battuto due volte». L’estate
che porta al mondiale è ancora
lunga ma l’Italia sta dando risposte confortanti dalle prime
uscite. «Abbiamo dato continuità a quanto avevamo mostrato in Brasile. Prima della
gara abbiamo alzato il nostro
livello di guardia. Non dico che
eravamo preoccupati, ma concentrati. E il campo ha dimostrato le nostre qualità. Mi
sembra che la squadra sia molto cresciuta a livello mentale e
riesca giocare con grande serenità». Sulla stessa lunghezza
d’onda Kovar: «Vittorie figlie di
un buon gioco in Brasile, contro l’Iran un pochino meno. Dovremo cercare di esprimerci
meglio a Verona».
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POOL A - Oggi a Verona Italia-Iran.
Class.: Italia 9; Brasile, Polonia 3; Iran 0.
POOL B - A Nis Serbia-Russia 3-1 (2125, 25-16, 25-18, 25-20). Class.: Stati
Uniti e Serbia 5; Bulgaria e Russia 1.
POOL C - Canada-Finlandia (nella notte). Oggi a Calgary Canada-Finlandia.
Clas.: Belgio 6; Canada, Finlandia e Australia 0.
POOL D - A Salta Argentina-Germania
(nella notte), a Montpellier FranciaGiappone 3-0 (25-16, 25-18, 25-21).
Oggi a Salta Argentina-Germania, a
Montpellier Francia-Giappone. Class.:
Francia 8; Germania 5; Argentina e
Giappone 1.
POOL E - A Eindhoven Olanda-Sud Corea 3-0 (25-19, 28-26, 25-23), a Pavoa
de Varzim Portogallo-Rep. Ceca 3-1
(25-23, 19-25, 25-18, 25-20). Oggi a
Eindhoven Olanda-Sud Corea, a Pavoa
de Varzim Portogallo-Rep. Ceca.
Class.: Olanda e Portogallo 3; Rep. Ceca e Sud Corea 0.
FORMULA Alla finale a sei di Firenze si
qualificano, oltre l’Italia, le prime due
dei gironi A e B e la vincitrice della finale
di Sydney.
PUNTI Il punteggio è come quello del
campionato italiano: 3 punti per la vittoria 3-0 e 3-1, 2 per il 3-2 e 1 per il 2-3.
MONTEPREMI 4.3 milioni di dollari.
MERCATO
Ravenna, c’è Renan
Beretta a Perugia
(s.cam). Il nuovo opposto
di Ravenna è Renan Buiatti,
brasiliano classe 1990,
attualmente il più alto giocatore
di volley al mondo con i suoi 217
cm. Renan ha chiuso l’ultima
stagione al 2° posto del
campionato brasiliano con la
maglia del Sesi Sao Paulo.
A PERUGIA (an.me.) La Sir
Safety Perugia ha ufficializzato
l’ingaggio del centrale Thomas
Beretta (24 anni) la scorsa
stagione a Modena. Confermato
al centro anche Buti.
CIAO VIGOR (i.m.) Oggi «Ciao
Vigor» a Taglio di Po (Ro) paese
natale di Bovolenta che gli ha
intitolato il palazzetto (Palavigor).
Dalle 15,30 doppia sfida Ferrara-
Rovigo (selezioni under 15) e 4
Torri Ferrara-Sofoter Forlì (B1),
poi consegna delle borse di
studio Avis intitolate a Bovolenta.
WORLD TOUR (c.f.) Nell’Open di
Anapa, Colaberardino-Michienzi
hanno chiuso al 17° posto,
sconfitti 2-0 da Kollo-Vesik (Est).
Queste le semifinali maschili:
Plavins-Solovejs (Let) c.
Chevallier-Strasser (Svi) e
Semenov-Krasilnikov (Rus) c.
Gabathuler-Gerson (Svi). Tra le
donne 1a vittoria nel World Tour
per Bieneck-Grossner (Ger), la
prima due volte iridata a livello
giovanile. Russo il resto del
podio, con Syrtseva-Moiseeva,
k.o. 2-0 in finale, e UkolovaProkopeva.
38
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
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TENNIS ROLAND GARROS
ilfilmdellapartita
PRIMO SET
Tre break nei
primi tre game,
poi Fognini tiene
la battuta per il
3-1. Monfils sale
3-3, ma il ligure
risponde e va 53, manca 3 set
point, il francese
rinviene fino al
5-5, poi Fabio fa
il break e chiude
SECONDO SET
Ci vogliono 36
scambi, per il
terzo punto del
secondo game
(vinto da Monfils),
che diventa il più
lungo del torneo.
Questa volta chi
serve ha la meglio,
ma fino al 2-2. Poi
Fognini perde la
misura dei colpi
TERZO SET
Fognini va subito
avanti un break
che però non
conferma. Sul 2-3
il ligure salva 4
palle break, poi
arriva 4 volte alla
palla break ma
Monfils resiste. Il
contraccolpo è
micidiale e Monfils
sale 2 set a 1.
AGLI OTTAVI L’UNICA ITALIANA RIMASTA
QUARTO SET
Monfils non si
muove più per la
stanchezza e
Fognini infila 6
game di fila
perdendo appena
6 punti. Il
pallottoliere del
ligure segna 24
punti: 11 vincenti,
10 errori gratuiti di
Monfils e 3 forzati
Solidità Errani
Glushko dominata
Ora c’è la Jankovic
QUINTO SET
La musica cambia.
Fabio vince i primi
due punti, ma
manca 2 palle
break, poi perde a
zero la battuta e
Monfils (foto), con
il penalty point,
sale 3-0. Fabio
recupera il break
fino al 2-3, poi il
buio.
Sara travolgente, adesso
affronterà la serba appena
battuta a Roma: «Ma non conta»
Un pomeriggio a teatro 4
E Fognini perde la testa 81
I NUMERI
Tensione, errori, il dominio e la caduta in 5 set dopo oltre 3 ore
Monfils, da attore consumato, accentua un infortunio e vince
ci. Ma sbaglia troppo — 66 errori gratuiti nei primi 3 set! —
soprattutto manca i tre set
point sul 5-3. E anche se porta
a casa il 7-5, quel surplus di 15
minuti dà fiducia al trampoliere di casa. Anche perché, sotto
gli occhi premurosi dell’«amica
particolare», Flavia Pennetta,
Fabio smarrisce lo schiaffo di
dritto che tanto l’ha aiutato in
quest’inizio di stagione e non
ha granché dalla prima di servizio. Così butta via il secondo
set, e si ritrova addosso i diecimila esagitati del Lenglen. Così, soprattutto, perde lucidità.
Siamo sicuri che scherzi quando chiede all’arbitro di spostargli il sole alla battuta? Di certo,
reagisce agli errori autopunendosi, dopo 4 palle-break, col
game del 4-6 concesso a zero,
con tre orrori suoi.
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI
VinceMartucci
PARIGI
Purtroppo, non è ancora
pronto. I cinque set, le 3 ore e
24 minuti contro Monfils, i tanti alti e bassi di punteggio, i
troppi errori gratuiti (81 il nostro eroe, 56 l’eroe di casa) non
devono fuorviare. Purtroppo,
sulla grande ribalta, da Montecarlo a Roma al Roland Garros,
Fabio Fognini annacqua il suo
portentoso talento tennistico, e
fisico, mischiandolo con troppa tensione e troppa voglia di
far bene. Così butta via anche il
terzo turno di Parigi contro un
Gael Monfils chiaramente inferiore, per metà match con la
lingua di fuori, ma sempre
molto più lucido e cinico dell’italiano. Che, in campo, ha atteggiamenti da quello sbruffone che assolutamente non è,
ma poi si fa influenzare ancora
dall’avversario, il quale accentua un problema fisico per innervosirlo: da Klizan dopo il
primo set della finale di Monaco, a Monfils dopo l’incredibile
quarto set al Suzanne Lenglen.
Teatro Parliamo di un parziale perso a zero, in 24 minuti,
con tutto lo stadio intriso di
sciovinismo convinto che di lì a
poco il suo Gael si ritirerà. Perché il moro di casa raccoglie
appena 6 punti, e si comporta
in modo talmente clamoroso,
dopo il lottatissimo terzo set,
da dover spiegare al supervisor
come mai non prova a toccare
le palle che gli arrivano fra i
piedi. Senza peraltro riuscire a
chiarirlo nemmeno dopo:
«Non avevo crampi, ma ero
molto stanco, camminavo piano, non correvo più, lui ha pensato che fossi infortunato ma è
lui che ha chiamato il fisioterapista per la mano, e anche per
Très vite
IL CORAGGIO DI
GOLMARD: «HO LA SLA,
MA LA SCONFIGGERÒ»
L’ex pro Jerome Golmard
parla al Roland Garros della
Sla che l’ha colpito davanti a
colleghi di ieri e di oggi: «Per
me non è facile, ma vedervi mi
dà molta forza. Io non mollo.
La malattia m’è piombata
addosso senza che la
conoscessi, ora sono su una
sedia a rotelle, ma farò di tutto
per batterla. Io e Yohann (il
fratello, ndr) ci battiamo come
Giallo Il quarto set di «La-
Fabio Fognini, 27 anni, ha perso per la terza volta con Monfils LAPRESSE
la gamba...».
Tattica Jean Borotra, uno dei
famosi Moschettieri di Francia
degli anni 30, faceva come
Monfils: lasciava completamente un set per scatenarsi in
quello dopo. Fognini dice:
«Ognuno ha la sua maniera, e
Gael fa sempre così, siamo amici, lo rispetto, ognuno trova il
modo per battere l’avversario.
Alla fine si gioca per questo. Di
certo, dopo aver servito kick
pazzi». Anche con la neonata
associazione a suo nome, per
raccogliere fondi per la lotta
contro la terribile malattia.
FEDERER LASCIA Dopo 6 anni
Roger Federer lascia la
presidenza del consiglio dei
giocatori Atp: fra i candidati
Isner, Anderson, Wawrinka e
Simon.
VAI QUINZI Terzo successo
consecutivo in un Futures per
Gianluigi Quinzi. Il marchigiano
vincitore di Wimbledon
juniores l’anno scorso si
impone a Casablanca sul
francese Gianni Mina per 6-2
6-3. E’ la 15a vittoria
consecutiva per l’azzurro.
per tutta la partita, solo al
quinto, sul 4-3 ha cominciato a
tirare a 213 all’ora. Purtroppo
mi è già successo, rode, ma si
va avanti». Purtroppo, Fabio,
che con la cura Perlas si sente
fortissimo di fisico, s’illude di
piegare proprio di fisico quello
straordinario atleta di Monfils,
che è entrato nel torneo senza
partite per l’ennesimo guaio alle caviglie e, invece di cercare
la soluzione e rischiare, allunga lo scambio come con Belluc-
monf», come ama chiamarsi
l’eroe delle banlieu di Parigi, è
da dimenticare come quel gestaccio di Fabio alla folla e il
punto di penalizzazione che,
buttando ancora via la racchetta, gli costa il 3-0 nel quinto set,
impensabile e inspiegabile, come il precedente. Perché, perso
per perso, Fognini rimonta fino
a 2-3, ma poi s’inabissa sul più
bello: «Ho avuto le mie chances, poi lui mi ha fatto quel pallonetto pazzesco, poi io mi sono incazzato con me stesso».
Poi, autopunendosi ancora, accusa il 4-2 e quindi il 6-2 decisivo. Così, Monfils vendica lo
schiaffo del 2010, nel famoso
match sospeso per oscurità e
poi vinto da Fabio il giorno dopo 9-7 al quinto, e il pubblico
vede finalmente cadere «l’italien» che nel 2011 sembrava
aver finto un infortunio per
battere Montanes, ma poi rinunciò ai quarti con Djokovic.
Purtroppo, Fognini non è pronto.
Gli errori
gratuiti
commessi da
Fabio Fognini
nel match perso
in cinque set
contro Gael
Monfils. I
vincenti del
ligure sono stati
43
5
I giocatori
approdati agli
ottavi di finale
senza perdere
set: Nadal,
Lajovic,
Anderson,
Ferrer e Tsonga
3
Gli anni di
fila
in cui Sara
Errani è
l’italiana a fare
più strada al
Roland Garros:
finalista nel
2012,
semifinalista nel
2013, ottavi
2014
13
Le nazioni
in gara
nel singolare
femminile: le
uniche con 2
rappresentanti
sono Spagna
(Muguruza e
Suarez
Navarro),
Russia
(Sharapova e
Kuznetsova) e
Germania
(Kerber e
Petkovic)
(lu.mar.)
Sara Errani, numero 11 del mondo, finalista 2012 AFP
PARIGI
La fortuna aiuta chi se la merita. Sara Errani ha sicuramente avuto un tabellone favorevole: Madison Keys, battuta con fatica in tre set con
la solita, tenace, intelligenza all’esordio; Dinah
Pfizenmaier, superata in due set con qualche
problema nel secondo; e quindi Julia Glushko
(98 mondiale, nata ucraina, ma di passaporto
israeliano), dominata 6-0 6-1. Lei recita la solita
lezione da brava formichina allevata alla scuola
dell’umiltà spagnola: «Il risultato non inganni,
abbiamo fatto scambi duri, io sono stata solida
per tutto il match e la mia avversaria ha sbagliato un po’ troppo soprattutto con il rovescio». Comunque sia, per impegno e dedizione, si meritava questi ottavi al Roland Garros — domani contro Jelena Jankovic, che ha battuto due settimane fa nelle semifinali di Roma — peraltro come
unica rappresentante italiana, uomini compresi,
ancora in gara in singolare.
Pressione L’esperienza è un importante alleata della romagnola numero 11 del mondo: «Due
anni fa, qui, ho giocato la finale, l’anno scorso la
semifinale, mi hanno insegnato a gestire la pressione. Cerco di restare tranquilla, anche se non è
facile perché soprattutto a Parigi ci tengo a far
bene». La lettura tattica è anch’essa importante
nel bagaglio di Saretta, per come trova sempre la
chiave per sfuggire alla potenza avversaria, con
l’indicativo match proprio del Foro contro la
Jankovic, dove ha letteralmente estenuato la
bella atleta serba insistendo talmente sul suo
dritto da farglielo finire fuori giri. Anche se l’allieva di Pablo Lozano, pienamente recuperata
dai problemi muscolari come la «gemella» Vinci
da Dottor Laser, Pierfrancesco Parra, frena ancora: «Quel risultato non vuol dire nulla, sarà
un’altra partita, anche se io proverò a renderla il
più possibile simile a quella del Foro Italico».
Servizio Jelena, ex numero 1 del mondo e tre
volte semifinalista a Parigi, ha il dente avvelenato. Ma puntualizza: «Per batterla, dovrò giocare
in modo diverso». Cioè, come suggerisce il fratello, Marko, che l’ha aiutata a tornare fra le «top
20»: «Deve migliorare nel servizio-risposta, che
a Roma non ha funzionato, per prendere il comando del gioco». Mentre il tabellone è aperto
dai k.o. d’acchito di Li Na, e da quello di ieri della
francesina Kiki Mladenovic, eliminata dalla rediviva Petkovic.
v.m.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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la guida
Un grande Ferrer troppo forte per Seppi
La Kuznetsova batte la Kvitova 9-7 al 3°
Oggi Federer-Gulbis e Djokovic-Tsonga
(lu.mar) Un buon Nadal approda in tutta
tranquillità agli ottavi superando in tre
set, a cinque anni esatti dall’unica sconfitta patita a Parigi per mano di Robin
Soderling, l’argentino Leonardo Mayer:
«E’ stata una prima settimana — ha detto Nadal a fine match — positiva. Ho vinto tre partite giocando il mio tennis. Ora
sto veramente bene». Lo spagnolo ha
controllato le operazioni per tutta la durata dell’incontro, con la sola eccezione
della parte centrale del secondo set in
cui ha permesso a Mayer di recuperare
un break.
Ha strappato applausi la maratona con-
clusa con la vittoria, 9-7 al terzo set, di
Svetlana Kuznetsova su Petra Kvitova.
La ceca, visibilmente dimagrita, ha provato a vincere servendo due volte per il
match (sul 5-4 e sul 7-6), ma la forza
d’animo e la resistenza della russa,
campionessa qui nel 2009 e finalista nel
2006, hanno avuto la meglio. L’oscurità
ha rimandato a oggi la conclusione di
due match molto attesi: su un centrale
semideserto, Richard Gasquet ha vacillato per oltre un’ora e mezza in balia di
un Fernando Verdasco supportato da
percentuali di servizio altissime (84%)
che gli hanno consentito di schizzare
avanti 2 set. Sul Lenglen invece Andy
Murray e Philipp Kohlschreiber sono
stati fatto ritornare negli spogliatoi sul
7-7 al quinto con entrambi i giocatori incapaci si sfruttare un break di vantaggio nel corso del quinto set.
Uomini, 3° turno: Nadal (Spa) b. Mayer
(Arg) 6-2 7-5 6-2,; Monfils (Fra) b. FOGNINI 5-7 6-2 6-4 0-6 6-2; Ferrer (Spa)
b. SEPPI 6-2 7-6 (2) 6-3; Garcia Lopez
(Spa) b. Young (Usa) 6-2 6-4 2-6 6-7 (4)
6-4; Anderson (Saf) b. Karlovic (Cro)
6-3 rit.; Lajovic (Ser) b. Sock (Usa) 6-4
7-5 6-3; Granollers (Spa) b. Klizan (Slk)
6-7 (5) 6-2 7-6 (4) 7-5.
Donne, 3° turno: ERRANI b. Glushko (Isr)
6-0 6-1; Bertens (Ola) b. Soler-Espinosa
(Spa) 6-2 6-1; Kuznetsova (Rus) b. Kvitova (R.Ceca) 6-7 (3) 6-1 9-7; Petkovic
(Ger) b. Mladenovic (Fra) 6-4 4-6 6-4;
Stephens (Usa) b. Makarova (Rus) 6-3
6-4; Safarova (R.Cec.) b. Ivanovic (Ser)
6-3 6-3; Jankovic (Ser) b. Cirstea (Rom)
6-1 6-2; Halep (Rom) b. Torro-Flor (Spa)
6-3 6-0.
Doppio femminile (2° turno): KNAPP
(Ita)-Begu (Rom) b. Kops (Usa)-Spears
(Usa) 4-6 7-5 7-5.
OGGI (dalle 11, diretta Europsort e Eurosport 2, Raisport). Chatrier: Kerber
(Ger) c. Bouchard (Can), Federer (Svi) c.
Gulbis (Let), Djokovic (Ser) c. Tsonga
(Fra), Parmentier (Fra) c. Muguruza
(Spa). Lenglen: Berdych (Cze) c. Isner,
Tomljanovic (Cro) c. Suarez Navarro
(Spa), Raonic (Can) c. Granollers (Spa),
Sharapova (Rus) c. Stosur (Aus).
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risultati e cronache su
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40
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
41
ATLETICA DIAMOND LEAGUE A EUGENE
James e Merritt
400 da favola
Gatlin vola
con la brezza
I RISULTATI
Arrivano con lo stesso tempo: 43”97!
Justin vince i 100 in 9”76 ventoso. Negli 800
vince Amos, crolla Rudisha. Male Greco
SILVIO GARAVAGLIA
La tappa della Diamond
League di Eugene, intitolata all’indimenticato Prefontaine,
supera le più rosee aspettative
e offre un’atletica mondiale in
grande salute. La notizia del
giorno è il crollo di Rudisha
che, al rientro sugli 800, si spegne sul rettilineo finale finendo solo 7° (1’44”87) lasciando
la volata al sorprendente Nijel
Amos del Botswana (1’43”63)
che precede il solito Aman
(1’43”99), Kaki (1’44”09) e
Bosse (1’44”44). Ma impressionano soprattutto i 400 dove
Kirani James e LaShawn Merritt danno vita a una delle più
spettacolari gare della storia,
finendo entrambi in 43”97. Solo tre volte in passato due atleti
erano scesi sotto i 44”00 nella
stessa prova. Ma ancora più
spettacolare è il testa a testa fra
i due che sembrano combattere per una medaglia mondiale.
Gatlin Non da meno sono i
100 metri, forse la gara più attesa della serata anche in assenza di Sua Maestà Bolt, dove
Justin Gatlin spinto dal vento
irregolare vince in 9”76 e si lascia alle spalle quattro atleti
sotto i 10” fra cui spicca il francese Vicaut, un bel cliente per il
connazionale Lemaitre in vista
degli Europei di Zurigo. A proposito di francesi in forma per
Zurigo sorprende la vittoria nei
110 hs di Pascal Martinot-Lagarde che batte i favoriti del
continente americano con
13”13 che rappresenta il suo
record personale.
Che triplo L’altra impresa della giornata viene dal triplo dove Will Claye atterra al secondo
salto a 17.42 e al terzo a 17.66
prima di fermarsi per un leggero infortunio: giustamente
l’americano non la smette con i
festeggiamenti davanti al pubblico di casa che da queste parti
sa apprezzare anche i concorsi.
Solo il cubano Pichardo con
17.76 è davanti a Claye quest’anno. Ottimo alle sue spalle
anche Taylor con 17.42. Più deludente l’asta con Renaud Lavillenie che, senza avversari all’altezza, si accontenta di 5.80
al secondo tentativo, per poi
fallire 5.90. Tra le donne velocissimo 1500 con cinque atlete
sotto i 4 minuti, e successo di
Galen Rupp,
27 anni. Il
vicecampione
olimpico dei
10.000 metri,
ieri ha chiuso
in 26’44”36,
record Usa,
migliore
prestazione al
mondo
quest’anno e
seconda di
sempre sul
suolo degli
Stati Uniti
dopo Bekele
AFP
Hellen Obiri in 3’57”05 sulla
Aregawi. Straordinario anche
l’alto dove la Chicherova si
spinge fino al record di stagionale di 2.01 precedendo Kaspzyczka (1.99), Beitia (1.99),
Kuchina (1.97) e Simic (1.95).
Rupp record La due giorni di
Eugene della Diamond League
si era aperta venerdì con altri
risultati di rilievo. Galen Rupp
nei 10.000 metri ha centrato
un grande record Usa con
26’44”36, miglior tempo al
mondo quest’anno e secondo
nella lista delle prestazioni siglate negli States, dopo il
26’25”97 di Kenenisa Bekele
nel 2008 sempre ad Eugene.
Tra le pedane c’era stato un
69.32 di Sandra Perkovic nel
disco, 21.64 di Reese Hoffa nel
peso e un lungo donne con 4 atlete racchiuse in 2 centimetri.
Italiani deludenti Non sorride
agli azzurri il Prefontaine Classic di Eugene (Usa), dove Daniele Greco si è classificato ultimo nel triplo con 16.33, Libania Grenot ultima nei 400
(51”83) e Yadisleidy Pedroso
sesta nei 400 hs (56”66).
Uomini. 100 (+2.6): Gatlin
9”76; Rodgers 9”80; Vicaut (Fra)
9”89; Carter (Giam) 9”89;
Ashmeade (Giam) 9”95. 400:
James (Gren) 43”97 (mpm ’14); L.
Merritt 43”97; Masrahi (Ar. S.)
44”77; Brown (Bah) 45”15; Mance
45”31. 800. II: Kinyor (Ken) 1’44”70;
Greer 1’45”30; Sowinski 1’45”64.
Miglio: Manzano 3’52”41 (mpm ’14);
McNamara 3’52”89; Jager 3’53”33;
Casey 3’53”71.
10.000: Rupp 26’44”36 (mpm ’14,
r.n.); P. Tanui (Ken) 26’49”41; Karoki
(Ken) 26’52”36; Sambu (Ken)
26’54”61. 110 hs (+0.8): P. Martinot
Lagarde (Fra) 13”13 (mpm ’14);
Parchment (Giam) 13”20; Oliver
13”21; Wilson 13”25; Shubenkov
(Rus) 13”29. Asta: R. Lavillenie
(Fra) 5.80; Dutra (Bra) 5.63;
Kudlicka (R. Ceca) 5.63. Triplo:
Claye 17.66 (+0.8); Taylor 17.42
(+2.6, r. 16.80/+1.7); Adams (Rus)
17.29 (+1.4); Revé (Cuba) 17.06
(+2.0); 9. GRECO 16.33 (-0.1). Peso:
Hoffa 21.64; Kovacs 21.46; Caldwell
21.38; Roberts 20.71; Majewski
(Pol) 20.59.
Donne. 400: Williams-Mills (Giam)
50”40; McCorory 50”53;
McPherson (Giam) 50”63; Hastings
50”67; Montsho (Bot) 50”73; 8.
GRENOT 51”83. 800: Price 2’00”38;
Vessey 2’00”48; Bishop (Can)
2’00”52. 1500: Obiri (Ken) 3’57”05
(mpm ’14); Aregawi (Sve) 3’57”57;
Kipyegon (Ken) 3’58”01; Simpson
3’58”28; Hassan (Ola) 3’59”28 (r.n.).
Due miglia: Cherono (Ken) 9’13”27;
Kibiwott (Ken) 9’13”48; Belete
(Bahr) 9’13”85 (r.n.); Rowbury
9’20”25 (r.n.). 3000 sp: Assefa (Eti)
9’11”39 (mpm ’14); Ayalew (Eti)
9’12”89; Coburn 9’17”84. 400 hs: K.
Spencer (Giam) 54”29 (mpm ’14);
Carter 55”22; Williams 55”97; 6.
PEDROSO 56”66. Lungo: Spanovic
(Ser) 6.88 (+1.5, mpm ’14, r.n.);
Klishina (Rus) 6.88 (+0.6, mpm
‘14=); Lesueur Fra) 6.87 (+1.0);
Reese 6.86 (+1.6). Disco: Perkovic
(Cro) 69.32; Craft (Ger) 65.38;
Lewis 64.98.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
MARCIA
La Coruna: Giorgi 3a nella 20 km
(si.g.) Terzo posto per Eleonora Giorgi nei 20 km di
marcia su strada di La Coruna (Spa), tappa del challenge
Iaaf: l’azzurra ha chiuso in 1h30’00”, dietro la cinese Liu
Hong (1h27’58”) e la spagnola Ortiz (1h29’58”). Uomini: vince di Barrondo (Gua) in 1h21’14”, con Tontodonati lontano
dai primi posti (1h23’44”).
GIOCHI GIOVANILI
Qualificati cinque azzurri
(si.g.) Altri 5 azzurrini qualificati a Baku (Aze) per i
Giochi olimpici giovanili: Brandi 4° nei 10 km di marcia
(46’45”96), Capello 9° nell’asta (4.50), Fabbri 9° nel peso
(17.85), T. Di Blasio 10° nel martello (65.72) e la triplista Kalmykova (7. con 12.38/+1.0). Record mondiale u.18 nel martello (5 kg) dell’ungherese Bence Halasz (87.16). Allievi.
3000: 3. Riva 8’29”43. Allieve. Batt. 200 (-0.4): Pavese
24”04. Lungo (q): Fiorese 6.26 (+3.0).
ITALIANI IN PISTA
Borsi contro Caravelli nei 100 hs
(si.g.; d.m.) Oggi a Orvieto (Tr) nel Memorial Coscioni duello tra Veronica Borsi e Marzia Caravelli nei 100 hs.
Nelle gare maschili Demonte e Marani (200), Secci (peso).
A Savona ieri bene Bonvecchio (77.22 nel giavellotto) e Silvia Salis (70.43 nel martello). A Savona. Uomini. Disco:
Apolloni 59.07. Giavellotto: Bonvecchio 77.22; Fent 75.34.
Donne. Disco: Capoferri 50.34. Martello: Salis 70.43; Mariani 65.10; Massobrio 60.98. A Rieti. Uomini. 100 (-0.9):
Riparelli 10”51. Giavellotto: Figliolini 70.83. A Caprino Veronese. Uomini. 200 (+0.1): Squillace 21”20. 800: Perco
1’48”26; 3. Pettenazzo 1’48”36; 4. Bussotti Neves 1’48”61; 6.
Riccobon (j) 1’48”74 Lungo: Guarini 7.64 (0.0). Peso: Dodoni
17.59 . Asta: Boni 5.30. Donne. 800: Baldessari 2’04”41.
3000: Weissteiner 9’22”25. A Oordegem (Bel) nei 3000
siepi donne 2° e 3° tempo italiano dell’anno dopo la Roffino:
Barale 10’15”28, Cova Cova 10.19”60.
STRANIERI IN PISTA
Robles migliora nei 110 hs: 13”46
(si.g.; l.e.) A Marsiglia migliora Robles con 13”46.
Uomini. 110 hs ( -1.9): Robles (Cub) 13”46, Bascou 13”50,
Krauss 13”83. Donne. 400 hs: Linkiewiz (Pol) 56”50, Anacharsis 56”62. A Weinheim (Ger), 8.49 di Christian Reif e
6.88 di Lena Malkus nel lungo. Uomini. Batt. 110 hs (+1.2):
Buhler 13”39. Lungo: Reif 8.49 (+0.7); Howard 8.04 (+1.0).
Donne. 100 (+0.7): Okparaebo (Nor) 11”25. 100 hs (+0.8):
Hildebrand 12”93. Lungo: Malkus 6.88 (+1.3,); Mihambo 6.81
(+0.1); Bauschke 6.72 (+1.3)..
RUGBY ASSEGNATO L’84° TRICOLORE
Calvisano: rimonta scudetto
Rovigo, il digiuno si allunga
CALVISANO
ROVIGO
26
17
MARCATORI: p.t. 5’ m. Ragusi tr. Mi. Bergamasco, 9’ m. McCann tr. Mi. Bergamasco, 11’
c.p. Basson, 14’, 19’ e 36’ c.p. Haimona; s.t. 9’
e 35’ m. tecnica Calvisano tr. Haimona, 39’
c.p. Griffen.
CALVISANO: De Jager (25’ s.t. M. Violi); Canavosio (9’ s.t. Bergamo), Vilk, Castello, Visentin; Haimona, Griffen; Steyn, Zdrilich,
Belardo; Hehea (25’ s.t. Beccaris), Cavalieri;
Costanzo (20’ s.t. Romano), Ferraro, Lovotti. All. Guidi.
ROVIGO: Basson (16’ s.t. Menon); Ngawini (1’
p.t. Bortolussi, 7’ s.t. Borsi), Mi. Bergamasco, McCann, Ragusi; Rodriguez, M. Frati;
De Marchi, E. Lubian, Ruffolo; Montauriol,
Ferro (18’ s.t. Boggiani); Roan (13’ s.t. Pozzi),
Mahoney, Quaglio. All. De Rossi-Frati.
ARBITRO: Damasco.
NOTE: p.t. 9-17. Spettatori 3800. Gialli: 32’
p.t. Costanzo e Quaglio, 5’ s.t. Lubian, 7’ s.t.
Quaglio (rosso), 12’ s.t. Ragusi. Calci: Haimona 5 su 6 (13 punti), Griffen 1 su 1 (3 punti);
Mi. Bergamasco 2 su 3 (4 punti), Basson 1 su
2 (3 punti), Ragusi 0 su 1. Uomo del match:
Costanzo.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI
CALVISANO (Brescia)
Il poker di Calvisano: lo
scudetto, per la quarta volta, è
giallonero. Ci vuole una partita tutta in rimonta e il vantaggio di un uomo in più nell’ultima mezzora abbondante per
avere la meglio su un Rovigo
che non sfata il tabù. L’attesa
rossoblù per tornare a essere
campione d’Italia dura da 24,
lunghissimi anni. E andrà
avanti. Il primo titolo della
gerisce da raggruppamento e
McCann si invola. Il risultato,
con le due (difficili) trasformazioni di Bergamasco e un
piazzato da 42 metri di Basson, va sullo 0-17. E sono trascorsi 11’... Per Calvisano la
partita è tutta in salita. Ma da
giocare. I gialloneri infatti, un
po’ alla volta, con la mischia
chiusa e il piede di Haimona
(tre centri consecutivi) accorciano. Il 9-17 dell’intervallo è
equo.
Il fatto La svolta, sotto la
piazza più appassionata risale
al 1951, l’ultimo (il dodicesimo) al 1990. Poi solo amarezze e, con questa, con tanto di
sindaco in tribuna, tre finali
perse. Per la città è un brutto
colpo. Per Calvisano, invece,
coi suoi 7000 abitanti, è festa
grande. Perché questo, in era
Celtic League, sarà pure un
tricolore «dimezzato». Ma vai
a dirlo a quelli del club del presidente Vaccari e ai loro orgogliosi tifosi: per la squadra di
Guidi, vinta la stagione regolare, è un successo meritato.
Eppure l’inizio è tutto in salita. Pronti-via e, complici altrettanti svarioni bresciani,
arrivano due mete rodigine.
Sono quasi in fotocopia, concluse nello stesso angolo, sul
lato chiuso. Canavosio, nel
primo caso, su pressione degli
avversari, perde palla con un
passaggio che nessuno può
raccogliere, Mirco Bergamasco recupera e Ragusi firma i
primi punti. La touche dei padroni di casa, nel secondo episodio, pasticcia e regala l’ovale agli ospiti, Montauriol sug-
S
La festa
La gioia dei
giocatori del
Calvisano
durante la
premiazione.
Per i lombardi si
tratta del 4°
scudetto,
vinto con una
poderosa
rimonta dopo
essere stati
sotto 17-0
CIAMILLO
pioggia, è in avvio di ripresa.
In 2’ l’arbitro Damasco estrae
due gialli contro Rovigo, per
irregolarità in mischia, dove
la sofferenza dei veneti è sempre più marcata. Il primo è
contro Lubian, il secondo contro Quaglio. Il problema è che
per il pilone, dopo quello subito nel primo tempo insieme a
Costanzo, è il secondo, che
quindi diventa un rosso. Condanna i suoi a rimanere in 14
fino al termine. La meta tecnica a favore di Calvisano è inevitabile e con la trasformazione di Haimona il divario è a -1.
Rovigo, per un paio di minuti,
gioca addirittura in 12: ancora fuori Lubian, pure Ragusi
subisce un giallo. Ma Haimona sbaglia un facile calcio del
sorpasso e Rovigo torna a respirare. E’ una seconda meta
tecnica a 5’ dal termine a metterlo in ginocchio. De Rossi,
allenatore insieme a Frati, va
k.o. in finale per la terza stagione consecutiva. Un piazzato di Griffen, all’ultima partita
della carriera come in giornata altri grandi quali Wilkinson
e O’Driscoll, firma il trionfo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
PROMOZIONE
L’Aquila torna in Eccellenza
Dopo una sola stagione in A, L’Aquila torna in Eccellenza: sconfitti 28-18 i Lyons Piacenza a Parma nella
finale promozione.
SCUDETTO DONNE
La prima volta di Monza
A Mantova la finale femminile è stata vinta ieri dal
Monza (29-12 sul Riviera del Brenta): è la prima volta
che lo scudetto non viene vinto da una squadra del Veneto.
FRANCIA
Il Tolone di Castro fa doppietta
Il Tolone di Martin Castrogiovanni ha sconfitto
per 18-10 il Castres a Parigi nella finale del Top 14, una
settimana dopo il trionfo in Heineken Cup sui Saracens.
INGHILTERRA
Premiership ai Northampton
I Northampton Saints hanno vinto la Premiership
inglese piegando per 24-20 ai supplementari i Saracens con la meta a tempo scaduto di Alex Waller convalidata dal TMO.
CELTIC LEAGUE
Leinster campione, Glasgow k.o.
Gli irlandesi del Leinster hanno sconfitto per 3412 i Glasgow Warriors a Dublino nella finale del Pro12
celtico.
MONDIALE UNDER 20
Esordio degli azzurrini
Italia-Inghilterra domani mattina (ore 7.35) apre i
Mondiali Under 20 neozelandesi (diretta streaming dal
sito www.irb.com). Questo il XV del c.t. Troncon: Gasparini; D. Di Giulio, Manganiello, Seno, Lombardo; Buscema, Parisotto; Trotta, Giammarioli, Archetti; Scalvi,
Michieletto; Buonfiglio, Adriano, Appiah.
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Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di
appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica
espresso in kWh/mqa o kWh/mca a
seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti
dall’indicazione, riportare la dicitura
“Immobile non soggetto all’obbligo di
certificazione energetica”.
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
43
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
IPPICA E SUO FIGLIO REMO VINCE IN SVEZIA
PALLANUOTO FINAL SIX CHAMPIONS A BARCELLONA
Che festa ieri a Vigone Barceloneta d’Europa
per i 19 anni di Varenne Trionfo sui serbi: 7-6
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCO CARRELLA
BARCELLONA (Spagna)
La festa in onore di Varenne ieri a Vigone, in provincia di Torino RAVENNA
Ieri mattina all’Allevamento il Grifone di Vigone
(Torino) c’è stata la tradizionale festa di compleanno in
onore di Varenne, che pochi
giorni fa ha compiuto 19 anni
(è nato il 19 maggio 1995).
Nonostante la giornata uggiosa, gli appassionati, provenienti un po’ da tutta Italia, hanno posato assieme al
campionissimo, a cui è stata
regalata la solita torta a base
di mele a carote di cui è
ghiotto. Varenne è stato il più
forte trottatore di tutti i tempi (ha vinto 51 GP tra cui due
Amerique, due Elitlopp, tre
Lotteria e il Derby) e ha
smesso di correre nel settembre del 2002, quando ha rotto nel Trot Mondial di Montreal. Varenne ha fatto vedere il suo valore anche in razza: i suoi figli finora hanno
vinto 106 Gran Premi, due
dei quali (Nazionale e Città
di Napoli) grazie a Remo Gas
che ieri a Mantorp, in Svezia,
è rientrato con un bel successo nell’Ina Scots Ara (m
SCHERMA
ASSOLUTI AD ACIREALE
2140), corsa che ricordava la
campionessa vincitrice nel
1995 di Amerique e Lotteria
morta lo scorso dicembre.
Remo, che non correva dal
quinto posto nel Derby di
Santo Stefano, ora è allenato
dal grande Stig Johansson e
ha dominato in 1.13 con in
sulky Erik Adielsson davanti
all’altro italiano Rosso Pomodoro (Jo. Takter), mentre
Rod Stewart (U. Ohlsson) ha
rotto.
DERBY FRANCESE Oggi a Chantilly
c’è il Prix du Jockey Club (gr. 1, ore
16.15)che dal 2005 è stato accorciato a 2100 metri. Sedici al via fra cui
anche il nostro fantino Andrea Atzeni che farà coppia con Ayrad. Favorito Price of Gibraltar.
IERI 3-8-1-4-11 Ad Aversa (m 1640):
1 Oddone Blue (G.Monaco) 1.17; 2 Olivier Joyeuse; 3 Orseolo Rl; 4 Ninnone Amaesta; 5 Occhiobaldo Ja. Tot.:
6,75; 2,79, 6,07, 4,97 (170,77). Quinté:
n.v. Quarté: 4.642,15. Tris: 1.298,23.
LISTED A MILANO Oggi a San Siro
due listed: il Nogara (favorita la francese Ming Zhi Cosmos) e il Merano
(Uniram in evidenza).
OGGI SI CORRE A Trotto: Napoli
(15.15). Galoppo: Milano (15.10), Merano (14.50) e Chilivani (15.35).
GHIACCIO
PRESIDENZA: CAMBIO DOPO 17 ANNI
Dal Real di Ancelotti al
Barceloneta nella pallanuoto:
in Europa è proprio l’anno della Spagna. Con merito, la mina
vagante della Final Six fa sua la
Champions League battendo i
fuoriclasse serbi del Radnicki
Kragujevac, giunti in Catalogna con la credenziale di dieci
vittorie su dieci nel girone preliminare. Centouno anni di storia e 11.000 soci per questo vivace circolo nautico che s’affaccia sulla spiaggia e organizzerà l’evento anche nel 2015. Il
Barceloneta era ammesso di
diritto alla Final Six, ma ha
onorato l’avvicinamento terminando comunque nelle prime tre del gruppo A, dietro Primorje e Pro Recco. È il terzo
acuto spagnolo in Coppa Campioni dopo quelli del Barcellona (‘82) e del Catalunya (‘95).
Scalata Avvio in equilibrio
(3-3 a metà gara), poi i padroni di casa allungano nella terza
frazione (6-4) e resistono agli
ultimi assalti degli slavi chiudendo sul 7-6 e incassando i
50.000 euro di premio. Brava
la squadra di Martin a far
emergere talenti come Echenique, argentino naturalizzato
classe ‘90 che fu adocchiato
pure dal Brescia. Non c’è macchia comunque sull’incredibile
storia del Radnicki. Fondato
all’inizio del 2012, il tempo di
vincere la terza divisione serba
e di essere poi ammesso diret-
BASEBALL
tamente al massimo campionato e alle coppe, con una
campagna acquisti faraonica
(Boris Zlokovic, Filip Filipovic,
Vanja Udovicic che ora fa il ministro dello sport). Nel 2013
era arrivata l’Euro Cup (finale
con la Florentia). E c’è un po’
d’Italia nel club dei «grifoni»
perché il principale sponsor è
la Fiat che a Kragujevac
(180.000 abitanti) possiede
un importante stabilimento:
«Lo sport è nel tessuto connettivo della città» spiegava alla
vigilia della stagione Antonio
Cesare Ferrara, all’epoca direttore di Fiat Automobili Serbia.
Prima di partire per la Spagna,
nonostante fossero impegnati
nella finale scudetto con la vittoriosa Stella Rossa, i giocatori
avevano dato una mano concreta alle popolazioni colpite
dall’alluvione, affiancandosi
ai volontari.
BARCELONETA-RADNICKI 7-6
(1-2, 2-1, 3-1, 1-2)
BARCELONETA: Lopez Pinedo, Sziranyi 1, Perrone 1, Espanol 2 (1 rig.), Minguell, Roca, Fernandez; Munarriz 1,
Echenique 1, Ubovic 1, De Lera, Petkovic.
N.e. Lloret. All. Martin.
RADNICKI KRAGUJEVAC: Radic,
Buric 1, Vuksanovic, Ciric, Zlokovic 2,
F.Filipovic 2, D.Filipovic; Korolija, Cirkovic, Milicic, Basara 1, Markovic. N.e. Popovic. All. Stevanovic.
ARBITRI: Stavridis (Gre) e Margeta
(Slo). NOTE: sup. num. Barceloneta 6 (2
gol), Radnicki 8 (2). Spett. 2.500.
Finale 3° posto: Primorje (Cro)-Partizan
(Ser) 12-6 (5° Brescia, 6° Recco).
Albo d’oro recente: 2004 Honved
(Ung); 2005 Posillipo; 2006 Jug (Cro);
2007, 2008 Pro Recco; 2009 Primorac
(Mng); 2010 Pro Recco; 2011 Partizan
(Ser); 2012 Pro Recco; 2013 Stella Rossa
(Ser); 2014 Barceloneta (Spa).
TENNISTAVOLO
CASO S.MARINO, PARMA 4° PASS
BOXE
IN EUROPA (r.g.) A Dresda (Ger) il massimo
Francesco Pianeta (30-1-1) batte Mickael
Vieira (Fra, 14-3-1) ko 1, per il vacante europeo
Wbo. A Mosca (Rus) l’ex iridato Wba massimi,
Alex Povetkin (27-1), batte Manuel Charr (Lib,
26-2) per l’Internazionale Wbc vacante.
Rakhim Chakhkiev (19-1) conquista il titolo Silver massimi leggeri, contro Silgado (Col,
25-2), battuto ai punti.
CANOA
EUROPEI SLALOM: MOLMENTI 5°
(a.fr.) A Vienna, Europei di slalom, nel K1 Daniele Molmenti chiude 5°, a 2”91 da Prskavec
(Slk): senza la penalità sarebbe stato bronzo a
0.03 dall’argento Prindis (Cec), medaglia che
va invece allo spagnolo Hernanz. L’olimpionico ipoteca il pass iridato: «Sono soddisfatto,
ora posso pensare al Mondiale (nel Maryland,
17-21 settembre ndr)». Andrea Romeo 10° a
5”87; Giovanni de Gennaro out in semifinale,
29°. A squadre: nel K1 l’Italia iridata salta una
porta e chiude 14ª a 54”08 dalla Germania; nel
C1 Stefano Cipressi, Roberto Colazingari e
Marco Babuin chiudono al 7° posto a 10”55
dall’oro sloveno.
DISCESA TRICOLORI (a.fr.) A Vipiteno, assegnati i tricolori jrs di canoa discesa nella
sprint in vista del Mondiale in Valtellina (9-14
giugno). Uomini, K1: Mattiello; C1: Quintarelli;
C2. Quintarelli-Benciolini. Donne, K1: Formenton; C1: Carbognin.
CANOTTAGGIO
FINALI EUROPEI: 6 ARMI AZZURRI
Al termine dell’ultima fase di eliminatorie, con
una Nazionale falcidiata dall’influenza, l’Italia
raggiunge la finale degli Europei a Belgrado
con sei equipaggi, di cui quattro olimpici: 4
senza e 2 senza uomini, doppio pl uomini e
donne. Per le medaglie anche il singolo pl uomini (Miani) e il 2 senza pl uomini (Oppo-Di Girolamo). Unica vittoria in semifinale quella delle campionesse continentali e mondiali in carica Sancassani-Milani nel doppio pl donne.
DUATHLON
OLMO IRIDATA (al.f.) Angelica Olmo (Pianeta Acqua) ha conquistato il mondiale juniores
a Pontevedra (Spa): la pavese, bronzo agli Europei juniores di triathlon lo scorso anno, ha
battuto la campionessa in carica Funika Matsumoto (Giap) e Claudia Luna (Spa).
GHIACCIO
FONTANA-LOBELLO SPOSI
Arianna Fontana, tre medaglie ai Giochi di Sochi nello short track, ieri pomeriggio ha sposato a Colico (Lc) l’italostatunitense Antony
Lobello, ex compagno di Nazionale. La cerimonia, con rito civile, celebrata dal sindaco
Raffaele Greca, si è tenuta sulla spiaggia del
lago di Lecco.
GINNASTICA
MENEGHINI E PRINCIPI TRICOLORI Ad
Ancona, Elisa Meneghini (Artistica Lissonese)
conquista il tricolore di artistica (56.700) su
Iosra Abdelaziz (53.700) e sulla deb Lavinia
Marongiu (53.600). Tra gli uomini, il locale Paolo Principi (Aeronautica, 84.764) trionfa su
Enrico Pozzo (83.699) e Andrea Cingolani
(82.697). Oggi finali di specialità.
GOLF
Baldini, Pizzo e la
Vecchi: tricolori
con vista Europei
Elezioni federali
Gios subentra
a Bolognini
D’Amico deferito
per il passaporto
su protesta Rimini
(l.m.) Paolo Pizzo (nella foto
Bizzi da destra con Irene Vecchi e
Baldini) è tornato. Dopo il titolo iridato
nel 2011 a Catania, a 15 km dalla sua
città, nella bolgia del PalaVolcan di
Acireale, lo spadista dopo i problemi
alla mano negli ultimi 2 anni, ha vinto
il 2° tricolore in carriera battendo in
finale Roberto Bertinetti: i loro nonni
erano stati avversari in passato. Nel
fioretto, Andrea Baldini prevale su
Giorgio Avola dopo uno spettacolare
incontro. All’ultima stoccata trionfa
nella sciabola Irene Vecchi. Pizzo e
Baldini in forma europea. Oggi
fioretto e spada U e sciabola D (18.05
Rai Sport 2). Risultati. Fioretto U.
Finale: Baldini (Aeronautica) b. Avola
15-12. Semifinali: Avola b. Nista 15-11;
Baldini b. Foconi. Spada U. Finale:
Pizzo (Aeronautica) b. Bertinetti 1513. Semifinali: Pizzo b. Garozzo 15-7;
Bertinetti b. Bino 15-13.
Sciabola D. Finale: Vecchi (Fiamme
Gialle) b. Gregorio 15-14. Semifinali:
Gregoriio b. Petraglia 15-10; Vecchi b.
Bianco 15-12. Paralimpici. Fioretto.
Uomini. Cat. A: Betti (Fiamme
Azzurre) b. Macrì 15-14. Cat. B: Sarri
(Fiamme Oro) b. Cima 15-13. Cat. C:
Russo (Cs Pa) b. Radicello 15-1.
Donne. Finali. Cat. A: Trigilia (Gaudini
Roma) b. Mogos 15-2. Cat. B: Vio
(Mogliano) b. Biagini 15-1. Cat. C:
Nora (Lame Rotanti) b. Soldera 15-10.
A Sommacampagna (Vr), la
42a Assemblea Elettiva della
Federghiaccio ha sancito il
passaggio di consegne al vertice
tra Giancarlo Bolognini (che lascia
dopo 17 anni, ma diventa
presidente onorario per
acclamazione) e Andrea Gios
(nella foto).
L’ex sindaco di Asiago e azzurro
dell’hockey ghiaccio, 51enne
commercialista, candidato unico,
ottiene l’82.6% dei voti (3277, 689
schede bianche). Suo vice sarà
Reinhard Zublasimg, preferito a
Walter Andriolo (2218 a 1601). I
neo consiglieri responsabili di
settore sono Luigi Alverà
(curling), Andrea Garello (figura),
Tommaso Teofoli (hockey
ghiaccio), Helmuth Waldthaler
(stock) e Sergio Anesi (velocità),
confermato e il solo non indicato
nella «squadra» di Gios.
Rappresentante dei tecnici sarà
Monica Domenicali, degli atleti
Enrico Dorigatti e Alois Romen,
presidente dei Revisori dei conti
Gabriele Corradini. «Prima del via
della stagione invernale –
promette Gios – convocherò
un’altra Assemblea generale per
condividere il programma sul
quale il Consiglio avrà deciso di
lavorare».
(m.c.) La Procura federale ha
deferito il 29enne lanciatore del
San Marino Giovanni D’Amico (foto)
per «aver violato i principi di lealtà
sportiva». A seguito di una
denuncia del Rimini, la Procura ha
appurato che risulta «fortemente
incerta» la presenza di D’Amico
nella stagione 2013, decisiva per
l’acquisizione dello status di atleta
di scuola italiana. Cresciuto
sportivamente in Venezuela,
D’Amico ha militato dal 2008 al 2011
nel Grosseto, nel 2012 a Nettuno. Il
San Marino lo ha tesserato come
Asi, a referto in due gare del
Nettuno nel 2013, pur non avendo
giocato. La Procura deve stabilire
se il giocatore era effettivamente
presente. Parma, nonostante la
sconfitta con Rimini, è la quarta
promossa alla seconda fase, in
virtù del successo del Nettuno 2.
2° turno di ritorno, gara-1. Gir. A:
Padova-Bologna 2-8 (v.Panerati, p.
Bazzarini); San Marino-Godo 10-0
(7°, v. Guerra 3bv-9so, p. Casalini).
Class.: Bologna 941 (16-1); S.Marino
625 (10-6); Padova 353 (6-11); Godo
294 (5-12). Gir. B: Città di NettunoNettuno2 2-8 (v. Gonzalez 4bv-8so,
p. Lorenzo); Rimini-Parma 5-0 (v.
Escalona, p. Giovanelli). Class.:
Rimini 687 (11– 5); Parma 588 (10-7);
Città di Nettuno 352 (6-11);
Nettuno2 176 (3-14).
SCUDETTO DONNE
Zeus, primo urrà
Negrisoli va a 17
e supera Pizzo
Lo Zeus Quartu
Sant’Elena vince lo scudetto
femminile, il primo della sua
storia: pareggia 3-3 col
Norbello nella bella dei
playoff e, per regolamento,
avendo chiuso la stagione
regolare al primo posto, si
aggiudica il titolo. Due punti
di Li Yunan, uno di Tian Jing,
contro 2 di Stefanova (2 sole
sconfitte fra campionato e
playoff, miglior giocatrice
della stagione) e uno di
Conciauro. Per lo Zeus,
guidato da Gianfranco
Cancedda, sul podio anche
Wei Jian e Laura Negrisoli
(FOTO TROIS), che ottiene un
record speciale: l’ex azzurra,
40 anni a settembre, centra
la vittoria numero 17 e
diventa l’atleta con più
scudetti in Italia, in assoluto
fra uomini e donne,
superando Eraldo Pizzo, mito
della pallanuoto, che ne ha
16. Negrisoli ne ha conquistati
12 con il Castel Goffredo, 4
con la Sandonatese (in due di
questi svolgendo anche le
funzioni di allenatrice) e
adesso con lo Zeus.
E. MOLINARI CEDE Lo svedese Henrik
Stenson con un 64 (-8) e un totale di 203 raggiunge in testa l’inglese Eddie Pepperell (203 66 72 65) a Malmoe (Sve, Eurpen Tour). Edoardo Molinari da 10° a 32° con 213 (71 69 73,
-3), Matteo Manassero da 43° a 38° con 214
(74 70 70, -2), e Andrea Pavan da 62° a 54° con
216 (74 71 71, par). A Dritec (R.Cec), guidano
Widegren (Sve), Lloyd (Gb) e Gant (Gb) con
203, mentre Alessandro Tadini è 9° con 207
(72-67-68) e Niccolò Racano è 13° con 208
(70-72-66).
BERTASIO VINCE IN GUADALUPE All’Open St.Francois (Guadalupe) valido per l’Alps tour, trionfo di Nino Bertasio (203).
HOCKEY GHIACCIO
TORINO: MUORE CERVAR
(f.t.) Doveva essere una partitella di beneficenza di fine stagione fra genitori e figli, e invece si è trasformata in tragedia. Al PalaTazzoli
di Torino è morto Stefano Cervar, 42enne allenatore e giocatore dell’Hockey Torino Bulls,
che milita in C di hockey ghiaccio, colto da un
improvviso malore in pista. Portato al Molinette non ce l’ha fatta a superare l’emorragia
cerebrale. Cervar aveva giocato pure nel Valpellice e Pinerolo.
PLAYOFF NHL Venerdì, in gara-6 della finale di Conference dei playoff Nhl, Chicago ha
vinto a Los Angeles 4-3, portando la serie sul
3-3 e rimandando il verdetto a gara-7, stanotte in Italia in Illinois. La vincente sfiderà i NY
Rangers per la Stanley Cup.
JUDO
GIUFFRIDA VINCE A MADRID
(e.d.d.) Odette Giuffrida vince nei 52 kg dell’European Open a Madrid, che ha aperto la
corsa alla qualificazione olimpica. Quinto Andreoli (60) e settimi Cressi (66) e la Lo Giudice
(57). Due primi ed un 3° posto ed il Titania Club
di Catania ha conquistato il primato maschile
della Coppa Italia jrs-srs a Follonica. Le vittorie di Lanzafame (60) e Pappalardo (90) decisive.
NUOTO
BIANCHI E LEONARDI (al.f.) Ilaria Bianchi
vince i 100 farfalla al Nicoletti di Riccione. Leonardi batte Orsi nei 100sl. Uomini: 100 sl Leo-
nardi 49”77, Orsi 50”25; 200 ra Giorgetti
2’16”52; 100 fa Pavone 55”12. Donne: 100 sl
Mizzau 56”02, Letrari 56”45; 800 sl Cirillo
8’56”02; 200 do Polieri 2’17”51; 200 ra Celli
2’26”78; 100 fa Bianchi 59”48; 200 mx Letrari
2’18”16.
THORPE GUARITO (al.f.) Ian Thorpe ha
completato la riabilitazione dalla depressione
e dall’alcolismo ed è pronto per i Giochi del
Commonwealth: il suo manager sta trattando
per un posto da commentatore con Channel
Ten e alcune tv europee. Migliora anche la
spalla che fu colpita da un’infezione anche se
dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento.
BIG IN EUROPA (al.f.) A Aberdeen (Sco).
Uomini: 200 sl Renwick 1’50”00; 50 do Ness
25”54 (r.n.). Donne: 400 sl Miley 4’09”91, Payne 4’13”74; 800 sl Payne 8’42”18. A Praga. Uomini: 50 ra Zorzi (Saf) 27”19. A Riga (Let). Donne: 200 sl-100 do Zevina (Ucr) 2’01”81, 1’00”15.
MAXI STAFFETTA (al.f.) Oggi alle 14.30 all’Acquaniene di Roma parte la Mille x 50, staffetta benefica che insegue il record del mondo
detenuto da una squadra giapponese
(9h27’10”83). Sui blocchi anche Guarducci,
Battistelli, Marin, Monica Vaillant e Masala.
OLIMPIADI
KASPAROV: «PUTIN, NAZI A SOCHI»
«L’Olimpiade di Sochi come quella del 1936
nella Germania nazista. Nella storia ci sono
state solo due edizioni dei Giochi in cui tutto è
stato costruito per promuovere il culto di una
sola persona». E’ il duro attacco di Garri Kasparov a Vladimir Putin. La leggenda degli
scacchi è da tempo uno strenuo oppositore
del presidente russo e in un’intervista all’agenzia Dpa lo paragona indirettamente ad
Adolf Hitler. «Quando tornerò in Russia? Oggi
sarebbe un viaggio di sola andata», risponde
Kasparov, che attualmente vive in Croazia.
PALLAMANO
FINALE CHAMPIONS (an.gal.) Oggi (18, Eurosport) a Colonia, derby tedesco Kiel-Flensburg per la Champions League maschile. Semifinali: Kiel (Ger)-Veszprem (Ung) 29-26;
Flensburg (Ger)-Barcellona 40-38 (rig.).
SPORT INVERNALI
CARLI PER PERTILE (g.v.) Il nuovo ds nordico Sandro Pertile ad inizio settimana, lascerà il consiglio federale: al suo posto Guido Carli che potrebbe occuparsi di sci d’erba anche
per i Mondiali 2015 a Tambre (Bl).
TRIATHLON
BETTO QUARTA (al.f.) Alice Betto chiude al
4° posto la tappa di Londra della World Series.
Nella prova sprint vinta dall’americana Jorgensen sulla connazionale Groff e l’australiana Jackson, l’azzurra al miglior risultato in carriera, a 16” dal podio. Charlotte Bonin, 16a;
Mazzetti 31a, Petrini 51a. Lo spagnolo Mario
Mola vince su Murray (Saf) e Pereira (Por),
Steinwandter 18°, Uccellari 21°, Secchiero
34°, Fabian 35°.
IRONMAN ITALY (al.f.) Oggi con 2000 atleti,
Ironman 70.3 Italy a Pescara: Fontana, Passuello, Degasperi, Alonso (Spa), Del Corral
(Spa), Reichel (Ger) e Kung (Svi), e tra le donne, Martina Dogana, Csomor (Ung) e Pedersen (Dan).
TUFFI
AZZURRE TERZE (al.f.) Ancora un podio in
World Series per Tania Cagnotto e Francesca
Dallapè: a Windsor (Can), le azzurre hanno
centrato la terza posizione nella gara dei 3 m
sincro totalizzando 308.10 punti. Successo
alle cinesi He Zi e Wang Han (326.40) davanti
alle padrone di casa Ware e Abel (326.25).
Nella piattaforma 10 m sincro, Francesco Dell’Uomo e Maicol Verzotto sono sesti con
367.23.
VELA
LA CINQUECENTO (a.fr.) Al via oggi, fino a
sabato, la 40ª La Cinquecento da Caorle alle
Isole Tremiti (500 miglia). Tra i circa 40 iscritti,
nella X2 Berti Bruss ed Egidio Carantini: è la
prima di un normodotato e un non vedente in
una regata d’altura. Luciano Tronchin e Marco
Marin per Emergency. Tra i big Dario Malgarise, navigatore di Luna Rossa 2000 e 2003, e
Matteo Auguadro, prodiere di Mascalzone Latino.
151 MIGLIA (r.ra.) E’ Pendragon di Nicola Paoleschi il vincitore in tempo reale della 151 miglia. Il 70 piedi di Paoleschi che ha vinto 4 volte
su 5, ha preceduto di 11’ B2 di Michele Galli, 3°
A–Team di Giorgio Martin, già tricolore offshore 2012.
BOXE 2 / 80.000 PAGANTI
Froch resta re
Show a Wembley
Un violentissimo destro
a 28” dalla fine dell’8° round
stende al tappeto lo sfidante
George Groves (19-2) e mette
fine per kot al British Classic
davanti a 80.000 spettatori
entusiasti nello stadio di
Wembley a Londra. Carl Froch
(33-2), detto il Cobra, titolare
Ibf e Wba supermedi, resta
così campione mondiale nella
rivincita-derby dello scorso
novembre con un match
aperto e cruento. Che show.
44
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
SEGUITECI SU
ALTRI MONDI
@AltriMondiGazza
Il fatto del giorno
_tormenti dei cinquestelle
DI GIORGIO DELL'ARTI
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Ma questo
Farage
non è troppo
eccessivo
per i grillini?
Razzista, antifemminista, antigay,
di destra-destra: Grillo vuole allearsi
con l’inglese e posta video dei suoi
interventi. La base, però, è contraria
Beppe Grillo si trova in
mezzo a un interessante guazzabuglio: vuole stringere un’alleanza nel Parlamento europeo
con Nigel Farage, il più deciso
contestatore dell’Unione europea, ma i suoi sul blog non vogliono. Commentano gli ultimi
incontri dell’ex comico con frasi
del tipo: «Dovevi dircelo prima
che avevi intenzione di allearti
con Farage» oppure «Non puoi
decidere le alleanze senza consultarci» frase a cui Grillo avrà
difficoltà a replicare dato che ha
sempre esaltato il ruolo democratico della Rete.
1
Comincerei col chiederle
notizie di questo Farage.
Inglese del Kent, cinquant’anni appena compiuti, siede
nel Parlamento europeo dal
1999, prima di darsi alla politica faceva il broker dei metalli,
era un broker anche suo padre,
uno di quelli che girano per la
City. Beveva e se ne andò di casa quando Nigel aveva cinque
anni. Di questo trauma, nei
comportamenti di Farage, non
c’è la minima traccia: è un allegrone, un simpaticone, birra,
pesca e battutacce, due mogli e
una nota passione per le donne, la seconda moglie è tedesca
e lui se l’è portata a Bruxelles
come segretaria, ha quattro figli (due da una, due dall’altra),
è sopravvissuto senza danni a
un incidente aereo, a un incidente automobilistico, a un
cancro ai testicoli, a qualche
milione di sigarette fumate
senza posa: Farage, tra l’altro,
si oppone con forza a qualunque divieto relativo al fumo.
Bene, non ci occuperemmo di
costui se non guidasse un partito che è arrivato primo alle
elezioni del 25 maggio. Primo
in Inghilterra, voglio dire, dove
dal 1906 o vincono i laburisti o
vincono i conservatori (altrimenti detti tories). Farage ha
scombussolato quel sistema sostenendo che gli immigrati devono andare a casa e che il Regno Unito deve uscire dall’Ue,
anzi che «l’Unione europea deve uscire dall’Europa». La sua
biografia politica si può raccontare rapidamente come la
sua biografia privata: era entrato nel partito conservatore e
ne uscì il giorno in cui gli inglesi, conservatori d’accordo, sottoscrissero il Trattato di Maastricht. Ha poi fondato l’Ukip,
sigla per United Kingdom Independent Party, Partito Indipendentista del Regno Unito. E
l’Ukip ha preso il 31% dei voti.
RICETTA
PADOAN
SCONTRO E ALFANO APRE
Fitto contro
Berlusconi
«Primarie
in Forza Italia»
S
Strana coppia Beppe Grillo, 65 anni e Nigel Farage, 50, durante l’incontro
a Bruxelles, all’indomani del voto per le Europee, che ha visto trionfare l’inglese
e, a seguire, se la prese con Barroso per aver «abbattuto Berlusconi». «Si potrebbe affermare
che il signor Berlusconi era datato, fuori tempo, ma era comunque il primo ministro italiano eletto dal popolo. Berlusconi aveva commentato con
scetticismo la posizione dell’Italia nella zona euro e Van
Rompuy lo ha destituito dal
suo ruolo». Chiuse con parole
di fuoco su Monti: «Monti è
uno degli architetti dell’euro,
uno dei responsabili dell’attuazione di tale fallimento che sta
rovinando le vite di decine di
miliardi (sic) di persone. Monti
ha nominato un gabinetto di
ministri, nessuno dei quali aveva legittimazioni democratiche (...) ritengo che quanto è
successo in Italia sia assolutamente disgustoso». Era il 16
novembre del 2011 e Grillo ha
incollato il video di quell’intervento, con tanto di traduzione,
al suo blog. Farage si scaglia
contro questi eurocrati che
prendono decisioni senza avere alcuna legittimazione popolare.
2E Grillo vuol allearsi con lui? 3
Sì. Farage ha pronunciato in
Sembrerebbe ben messo
Parlamento almeno un paio di
discorsi memorabili. In uno si è
rivolto direttamente a Van
Rompuy, presidente del Consiglio europeo: «Ma chi sei? Ma
chi ti ha eletto?». In un altro,
attaccò gli eurocrati per il trattamento riservato alla Grecia
A
per un’intesa con i grillini.
Non troppo ben messo, se si
prendono in considerazione le
altre posizioni. Per esempio,
sull’energia. Partendo da «basta con le ossessioni sui cambiamenti climatici che affossano l’industria» propugna car-
4
I NUMERI
31%
Il risultato
dell’Ukip
L’Ukip, il partito
nazionalista
di Nigel Farage,
è stata
la prima forza
in Inghilterra
alle elezioni
europee: con il
31% ha raccolto
22 europarlamentari
236
Le migliaia
di euro
Prima di entrare
in politica,
Farage faceva
il broker
a Londra
dove, stando
al quotidiano
«The Guardian»,
guadagnava
oltre 236mila
euro l’anno
bone e energia nucleare, due
bestemmie per i grillini. È antifemminista, antiimmigrati, antigay, antistatalista, favorevole
alla liberalizzazione della droga, contrario alle tasse sulle
rendite finanziarie. Insomma,
uno di destra-destra, troppo
forse per il popolo pentastellato, che ha una prevalenza di
cromosomi di sinistra.
4C’è anche la contraddizione
di un Movimento che in Italia
non vuole allearsi con nessuno
e in Europa è pronto invece a
un matrimonio, no?
Grillo sa di aver perso qualche consenso per le sue rigidità, è possibile che cominci a fare qualche esperimento in arene meno in vista. Del resto s’è
incontrato con Farage e i due,
fermo restando il tentativo di
fare gruppo (ci vogliono almeno 25 deputati provenienti da
un minimo di sette paesi), si sono lasciati reciprocamente la libertà di «votare come vogliono
in un quadro di intese di base».
Il problema
vero: bassa
produttività
Il ministro
dell’Economia
Pier Carlo
Padoan
(nella foto)
protagonista
al Festival
di Trento dove
ha criticato
l’Unione
Europea,
chiedendo che,
dopo le elezioni,
si cambi marcia:
«All’inizio della
crisi, l’Europa
ha sbagliato
perché ha
pensato
di intervenire
soltanto
con il rigore
fiscale». Padoan
non nasconde
che Bruxelles
potrebbe
chiedere
all’Italia una
manovra
correttiva,
ma spiega:
«Vediamo cosa
ci chiederanno,
di sicuro
faremo capire
all’Europa che le
nostre riforme
sono serie
e che possono
portare
a risparmi
strutturali».
Infine, il
ministro
ha ammesso:
«Il vero
problema del
Paese è il calo
di produttività»
5Nonostante questo, i militanti si oppongono.
Molti vorrebbero un’alleanza con i Verdi (che Grillo ha già
escluso). Uno di loro ha scritto:
«Non vedo l’ora che ci sia un
voto sul sito, così ci contiamo e
capiamo una volta per tutte
che valori ed idee abbiamo».
Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto ANSA
A pochi giorni dal k.o. alle
Europee, in Forza Italia il delfino attacca il re. Ovvero, Raffaele Fitto, ex ministro e governatore della Puglia, oltre 284mila
voti domenica scorsa, contro
Silvio Berlusconi. In un’intervista al Corriere Fitto aveva chiesto più trasparenza nel partito e
primarie per la leadership, Berlusconi ha risposto ieri tagliando corto: «Chiedo a tutti di non
proseguire con uno sterile dibattito a mezzo stampa sulle
primarie e a non contribuire così all’immagine negativa che i
media ostili costruiscono ogni
giorno a nostro danno».
Streaming Ma Fitto insiste in
una lettera aperta: «Io offro lealmente idee per un dibattito. Il
problema è chi semina falsità.
Chi discute in modo limpido
dovrebbe essere una risorsa, e
non un problema. Berlusconi si
è sempre fatto forte delle idee
innovative, e ha sempre alzato
l’asticella del cambiamento,
spiazzando tutti», ha aggiunto
Fitto, che punta il dito contro
gli uomini più vicini all’ex-premier, vedi Giovanni Toti. Inoltre, come per le direzioni Pd
dell’era Renzi o le assemblee
grilline, Fitto chiede che «il
prossimo ufficio di presidenza
sia in streaming». Intanto Angelino Alfano “boccia” l’accordo della Lega con i nazionalisti
francesi della Le Pen e invita
Forza Italia a «una coalizione
popolare italiana che rimetta in
gioco i moderati, ma che non
sia una somma di sigle e abbia
un programma». Risposta da
Forza Italia nelle parole di Altero Matteoli: «L’approccio di Alfano è dialogante ma non è
chiaro come possa dare il suo
contributo a tale prospettiva restando incollato al governo di
sinistra di Renzi».
f.riz.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
notizie
Tascabili
Coinvolti 24mila edifici
Albergatori delusi
Censis: il 58,5%
delle scuole
cade a pezzi
Solo 5,8 milioni
di vacanzieri
per il 2 giugno
Nessuna vittima ma voli cancellati
Su un totale di 41mila
edifici scolastici italiani, ben
24mila (il 58,5%) hanno seri
problemi strutturali: gli
impianti elettrici, idraulici,
termici non funzionano, sono
insufficienti o non sono a
norma. Sono 9mila le strutture
con gli intonaci a pezzi, in 7.200
edifici occorrerebbe rifare tetti
e coperture. Inoltre 342mila
alunni sono esposti al rischio
amianto. I dati sono stati resi
noti dal Censis. «Abbiamo in
programma già oltre 8.200
interventi da far partire nel
2014, altri 11mila interventi
scatteranno all’inizio del 2015»,
replica Roberto Reggi,
sottosegretario all’Istruzione
con delega all’edilizia.
Paura in Indonesia
L’eruzione del vulcano
come il fungo atomico
Il Sangeang Api è un vulcano indonesiano nelle
Piccole Isole della Sonda che ha eruttato 19 volte
dal 1512: e, questa volta, ha fatto le cose sul serio.
Ha infatti generato un’emissione di ceneri lunga tra 6
e 13 km. Non ci sarebbero vittime ma la densa
nuvola di cenere si è rapidamente spostata verso
l’Australia: sono stati cancellati tutti i voli in partenza
e in arrivo a Darwin, proprio nel nord dell’Australia,
1200 km a sud ovest, dove gli esperti prevedono
che la nube resterà 18 ore, e anche alcuni fra Bali
e Perth. Anche Brisbane potrebbe subire dei disagi.
Le ceneri potrebbero essere pericolose per i motori
dei jet. «Numerose persone che lavorano, ma non
L’eruzione del Sangeang Api in una foto da Twitter
vivono, sull’isola sono state allontanate e gli è stato
chiesto di non fare ritorno finché l’eruzione non sarà
conclusa», ha spiegato l’agenzia indonesiana
per i vulcani. La spettacolare eruzione, in realtà
attesa (l’allerta durava da un anno), ha generato una
colonna di fumo che ricorda l’esplosione della bomba
atomica. Il vulcano è parte di quello che viene
definito «Anello di Fuoco», un’area con un altissimo
numero di vulcani e terremoti nell’Oceano Pacifico:
452 vulcani, il 75% di quelli presenti sulla Terra.
L’ex ministro Claudio Scajola ANSA
Il caso Scajola
Gemayel nega:
«Non ho scritto
per Matacena»
L’ex presidente libanese
Amin Gemayel ha smentito di
avere scritto una lettera all’ex
ministro dell’Interno Claudio
Scajola annunciando di attivarsi
perché fosse ospitato in Libano
Amedeo Matacena, l’ex Forza Italia
condannato a 5 anni. La lettera,
scritta al computer, era
stata sequestrata a Scajola.
Non sono bastati gli 80
euro di Renzi a rimettere in
modo l’“industria” del turismo.
Solo 5,8 milioni approfitteranno del Ponte del 2 giugno per
una vacanza, dormendo
almeno una notte fuori casa.
In pratica 2,5 milioni in meno
rispetto al 2013. È una stima di
Federalberghi a cui si accompagna quella di Coldiretti,
secondo la quale si è messo in
viaggio solo il 5% degli italiani.
Un altro 17% si concederà
delle passeggiate e delle gite
fuoriporta, il 13% andrà
al mare, il 7% in agriturismo.
E la situazione non migliorerà
a breve: per Federconsumatori
solo il 31% degli italiani andrà
in ferie quest’estate.
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
ALTRI MONDI
ERDOGAN MINACCIA
Turchia, caos e arresti
nel giorno di Gezi Park
Istanbul blindata in occasione del primo anniversario delle
massicce proteste di Gezi Park.
Numerosi gli arresti per impedire
Altra ondata di sbarchi:
sono 43mila da gennaio
Come in tutto il 2013
In Sicilia solo ieri 3300 persone, soprattutto eritrei e siriani
Il caos in Libia facilita i viaggi. Renzi: «La Ue coinvolga l’Onu»
FRANCESCO RIZZO
Circa 43mila persone: più
o meno quanto gli abitanti di un
capoluogo di provincia come
Macerata, poco più della popolazione di Sassuolo. Sono i migranti arrivati in Italia via mare
nei primi cinque mesi del 2014:
significa che, a sette mesi dalla
fine dell’anno, è già stato raggiunto, se non superato, il totale
dei migranti sbarcati nell’intero
2013 (42.925, secondo il Ministero degli Interni). E l’estate
deve ancora cominciare: basti
ricordare che, fra il 1 luglio e il
10 agosto 2013, sempre secondo il Viminale, sono approdate
in Italia 8923 persone. La quota
2014 ha raggiunto quella dell’anno passato con i 3300 arrivi
delle ultime ore in Sicilia, dopo
gli interventi di soccorso nel
Mediterraneo. A Lampedusa sono state accolte circa 500 persone, assistite anche dall’esercito.
A Porto Empedocle (Agrigento)
la nave Euro e il pattugliatore
Migranti sbarcano da una nave della Marina a Porto Empedocle (Ag) ANSA
che potenziali manifestanti si
avvicinassero a piazza Taksim,
simbolo della rivolta. La polizia
ha disperso i manifestanti
lanciando gas lacrimogeni. Il
premier Erdogan l’aveva detto:
«Se manifestate sarete arrestati». A Istanbul una troupe della Cnn
è stata fermata e poi rilasciata.
Peluso hanno accompagnato
838 persone, tra cui 307 che si
sono dichiarate siriane. Viaggiavano su alcune imbarcazioni
fatiscenti e hanno lanciato l’allarme con un telefono satellitare. Altri 2000 arrivi nel Ragusano: ieri mattina la Guardia Costiera ha soccorso, tra l’altro, un
barcone con 172 uomini, 32
donne e 6 bambini (eritrei e tunisini), stipati su un motopesca
in legno lungo 14 metri.
In fuga dalla guerra Davanti
all’emergenza scatta la protesta
della Lega Nord: «Con i 10 milioni di euro al mese che costa
l’operazione Mare nostrum, si
può costruire un intero villaggio. Investiamo quei soldi in
Africa», chiede il leader Matteo
Salvini, che nei prossimi giorni
tornerà in Sicilia per manifestare. Ma, secondo Frontex,
l’agenzia europea che gestisce
la cooperazione alle frontiere,
sono sempre meno i migranti
che sfidano il deserto e il mare
per motivi economici e sempre
più i rifugiati in cerca di asilo: le
nazioni da cui arrivano più persone sono la Siria e l’Eritrea
(dove la dittatura, nel 2013, ha
prodotto quasi lo stesso numero di profughi che fuggono dalla guerra civile siriana). Inoltre, oltre il 90% delle partenze
avviene dalla Libia, dove l’instabilità politica riduce le possibilità di controllo. «L’Europa
dovrebbe anche chiedere all’Onu di intervenire in Libia e
cercare di avere una maggiore
capacità nella gestione dei flussi migratori», aveva chiesto il
premier Matteo Renzi venerdì.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NUOVI BOMBARDAMENTI
Ucraina, si combatte
Scontri e morti a Est
Ucraina nel caos: proseguono i bombardamenti dell’artiglieria
ucraina su Sloviansk, roccaforte
dei ribelli nella regione di Donetsk:
A
MERIAM
TORNERÀ
A CASA
LA GAZZETTA SPORTIVA
45
2 morti. Tesi i rapporti tra Russia
e Usa: «Kiev ha la responsabilità
di far rispettare la legge sul
proprio territorio», ha detto la
portavoce del dipartimento di
Stato Usa Psaki. Negli scontri
all’aeroporto di Donetsk è morto
anche il campione del mondo
di kick-boxing, Nikolai Leonov.
IN AFGHANISTAN IL SERGENTE BERGDAHL
Libero americano
preso dai talebani
cinque anni fa
S
Condannata
a morte
perché
cristiana
Meriam,
la giovane
cristiana (nella
foto col marito)
condannata
a morte
per apostasia a
Khartoum,
in Sudan, verrà
liberata.
La 27enne,
che durante
la prigionia ha
avuto una figlia,
era stata
arrestata
per aver
abbandonato
l’Islam e il suo
matrimonio
cristiano era
stato annullato.
L’annuncio
della
liberazione
arriva dal
sottosegretario
agli Esteri
sudanese
Bowe Bergdahl in un video girato dai talebani nel 2010
Sembra l’inizio di Homeland, la serie tv che
fa incetta di Emmy Awards, ma è la realtà. Dopo
cinque anni i talebani afghani hanno liberato il
sergente Bowe Bergdahl, 28 anni, catturato il
30 giugno 2009. In cambio gli americani hanno
consegnato cinque dei detenuti a Guantanamo.
Bergdahl sembra in buone condizioni ed è in
grado di camminare. Davvero difficile, invece,
immaginare se, come il sergente dei marine Nicholas Brody nella finzione del serial, Bergdahl
si sia convertito all’islamismo e nasconda intenti
da spia di al Qaeda. Anzi, il sergente Bowe è già
un eroe per gli americani, pronti a festeggiarne
il ritorno. A comunicare la liberazione alla famiglia è stato lo stesso Barack Obama che nell’annuncio ufficiale ha tenuto a ringraziare il Qatar,
l’emirato risultato decisivo nella lunga trattativa. «L’America non lascia i suoi militari sul campo di battaglia» ha detto il presidente Obama.
Bergdahl era l’ultimo prigioniero di guerra Usa
in Afghanistan: è stato prelevato da un elicottero ed è atteso nella base di Bagram.
46
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
I NEGRAMARO IN GAZZETTA
ALTRI MONDI
FRA SPORT E BIOGRAFIA
Il legionario Sakara
racconta il Brasile
delle arti marziali
Da domani su Dmax
L’altro lato del Brasile, sotto
i riflettori per il Mondiale di calcio:
lo racconta Alessio Sakara (nella
foto), primo atleta italiano di arti
marziali miste (fusione di boxe,
muay thai, grappling, lotta libera,
jiu jitzu) e che, nella sua carriera,
ha combattuto in Inghilterra,
Russia e Brasile. Anzi, proprio in
La band salentina e la hit per la Nazionale in Brasile
«Ci scontriamo, ma restiamo sempre una squadra
Con noi ha sorriso pure Balotelli. E per la finale...»
Questo amore è così grande da riuscire dove falliscono gol e tifosi: «Abbiamo fatto sorridere perfino Balotelli», dicono i Negramaro, soddisfatti dell’impresa di qualche giorno fa a Coverciano. Ieri, invece, in visita ecumenica alla
Gazzetta, il sorrisone era il loro: dentro a un
ascensore riempito fino a scoppiare o in un giro
curioso tra le scrivanie, hanno seminato entusiasmo. Poi, davanti all’urlo di Tardelli, ecco la nostalgia e il sentimento: «Ricordo il boato e la felicità per le strade – racconta Giuliano Sangiorgi,
leader della band salentina –, in questa corsa liberatoria c’è il senso della nostra canzone per la
Nazionale». Da sarti raffinati, hanno cucito un
nuovo, originale vestito a Un Amore Così Grande,
successo di Mario Del Monaco e Claudio Villa,
poi offerto a Prandelli. Piace in patria e farà
compagnia ai ragazzi in Brasile, sperando sia
buona musica pure in campo.
Come ci si sente a cantare questa maglia, una
delle poche cose che uniscono ancora?
«All’inizio avevamo dei dubbi, ma proprio in
questo momento serve orgoglio e gioia di patria.
La troviamo nella nostra tradizione, punto di riferimento per guardare meglio al futuro. Ci
emoziona soprattutto unire questo amore alla
P
L’urlo
che ispira
La band davanti
a una foto
di Tardelli nel
Mundial 1982:
quell’urlo
li ha ispirati
maestri delle arti marziali miste e
illustrerà il suo percorso, da
Pomezia (Roma), dove è nato e
cresciuto, fino a Rio de Janeiro,
culla del brasilian jiu-jitsu. Senza
dimenticare il Legio’s Team per cui
Alessio, detto «il legionario», tiene
conferenze sul tema del bullismo e
sullo sport come scuola di vita.
I Negramaro ieri in Gazzetta con una
maglia azzurra: la loro «Un amore
così grande» è la nuova canzone
della Nazionale FOTO DI BOZZANI
«Cantiamo l’amore
per gli azzurri
E la nostra amicizia
più forte di tutto»
FILIPPO CONTICELLO
filippocont
Brasile ha cominciato la sua
avventura. Sakara è infatti il
protagonista di «Sakara back to
Brazil», docu-reality prodotto da
Red Carpet sport & management
in onda da domani sera alle 22.50
su Dmax (digitale terrestre canale
52; Sky canali 136-137). Sakara
farà conoscere spirito, segreti e
i magnifici 6:
dettagli rock
GIULIANO SANGIORGI
IL TRIONFO DI ANELLI
EMANUELE SPEDICATO
IL PIERCING ALL’ORECCHIO
«Tutti gentili ed emozionati nel vedere il video. Era stranissimo ricevere i complimenti da
loro. Alcuni, come Buffon, sono nostri fan e vengono spesso ai concerti. Il giocatore preferito,
però, è Pirlo: uno che dà ordine, quello che serve
in campo e nelle band».
DANILO TASCO
IL PIERCING ALLA BOCCA
ERMANNO CARLÀ
L’ANELLO CON LA PIETRA
«
GUARDA
la galleria fotografica e l’intervista video
sulla visita dei Negramaro in Gazzetta su
p
I talent, invece, sono spesso contrapposizione: vi piacciano almeno un po’?
«Il talent ha riportato la musica in prima serata, come ai tempi di Carosello, e questo è un bene. Ma non è l’unica strada, noi offriamo la nostra storia come alternativa: sei amici salentini
che riescono a farcela dal basso, solo con la propria musica. Prendete ora un’artista come Levante, una che ci piace molto e ha una storia simile alla nostra: si può sfondare anche senza talent. Nell’underground. Suonando».
E voi quest’estate suonate parecchio, chiudendo pure in casa.
«Il tour finisce il 26 luglio al Via del Mare, speriamo di festeggiare pure la promozione del Lecce in B. Sarà una bella estate: musica e partite. E
attenzione al 13 luglio, giorno della finale: siamo all’Arena di Verona e, se c’è l’Italia, la guardiamo tutti insieme sul maxi-schermo».
Ma come si fa a stare ancora in armonia? Mai
nessun contrasto?
«Mai una cosa liscia! Da fuori ci si vede come
un gruppo unitissimo, ma dentro ci si confronta
parecchio ed è il contrasto musicale ad arricchirci. Il gruppo ha sempre qualcosa di ancestrale e,
col tempo, siamo diventati come una squadra di
calcio: ci basta un abbraccio prima o uno sguar-
Oggi i Negramaro saranno protagonisti n
piazza del Duomo a Milano per il concerto di
Radio Italia: dalle 19, prima una sorta di festival
dell’hip hop italiano con Fedez, Club Dogo, Emis
Killa e Mondo Marcio e, a seguire, saliranno sul
palco, oltre alla band salentina, tra gli altri, anche
Biagio Antonacci, Emma, Elisa, Giorgia, Laura
Pausini. Sangiorgi e compagni torneranno sul
palco con «Un amore così grande 2014 Tour»,
che prevede dieci appuntamenti in alcune delle
più suggestive piazze e arene d’Italia. Prenderà
il via il 5 luglio all’Arena della Regina di Cattolica.
Gran finale con la data del 26 luglio: i Negramaro
tornano a casa, allo stadio Via del Mare di Lecce.
do sul palco per trovare equilibrio. La salvezza è
lasciare al centro la musica e tenere le proprie
personalità fuori. Se poi qualcuno ha un problema, gli altri vengono in aiuto. Però, prima viene
l’amicizia: lasceremmo il gruppo per salvarla».
Un po’ di tempo negli Usa e, ora che inizia il
Mondiale, siete qua per il tour e per tifare Italia.
Ma a che punto è il nuovo album?
«È un working progress, ma molto energico. È
stato fantastico ritornare in sala prove come agli
esordi, assetati di novità. Siamo felici che ci sia
ancora magia e ci stupiamo quasi di sentirla».
Oggi live in piazza a Milano
E da luglio ritorna il tour
con l’ultima tappa a Lecce
www.gazzetta.it
solidarietà, sostenere con le vendite la ricerca
per la Sla e la Sclerosi multipla. Speriamo poi
che finisca come nel 2006: quella volta eravamo
in tour e l’abbiamo vista insieme a Parma. Indimenticabile».
E, oltre ai sorrisi di Balo, com’è andato l’incontro con gli azzurri?
ESTATE PIENA SI PARTE CON RADIO ITALIA
E se poi vinciamo?
ANDREA MARIANO
IL PIERCING ALL’ORECCHIO
«Tutti vorranno festeggiare, ok, ma poi chi resta al concerto?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«
In questo momento serve
orgoglio e gioia di patria.
Ci emoziona unire la canzone
alla solidarietà, aiutare la
ricerca contro Sla e sclerosi
ANDREA DE ROCCO
GLI OCCHIALI FASHION
Il talent ha riportato la musica
in prima serata. Ma noi
offriamo la nostra storia come
alternativa: un gruppo di amici
che riesce a farcela dal basso
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
47
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
Ariete 6 -
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
20/2 - 20/3
LE PAGELLE
DI ANTONIO CAPITANI
La domenica è un
cicinìn scialba.
Siete pure stanchi.
Oltre che vicini alla
retrocessione nel
campionato dei suini.
State su, migliorerà.
Il morale sale, la vita
sociale piace, voi
viaggiate e entrate
nelle simpatie di tanti.
L’amor conforta,
ma il sudombelico is
too much pignol.
Dal poltrire al
lavorare, dal fare
sport o shopping, tutto
vi riuscirà benerrimo.
Il sudombelico, poi,
giubila, per...
la tanta carne.
La Luna sollecita la
vostra creatività. E
tonifica gli zebedei.
Ergo: tutto fila e va.
La fornicazione ha
un lieve malore,
ma si ripiglia.
Stop ai rompizebedei,
allo spleen, a chi apre
bocca a sproposito
(anche suinamente).
E vi godrete una
domenica super.
Sport e lavoro ok.
IL MIGLIORE. La
fortuna vi
palpeggia i glutei.
Viaggi, trasferte,
lavoro, sport e
sudombelico
premiano
mucho. Uau.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
Amici, partner e
squadra cooperano.
Così vi rasserenate e
fortificate. I progetti
domenicali riescono
e motivano pure la
fornicazione.
Difficile soddisfare
le vostre esigenze.
E liberarvi di obblighi
poco graditi. L’intuito
è anche fallace.
Il sudombelico,
però, no.
Ogni successo è
raggiungibile e
durevole, in questa
domenica che diverte
e energizza. Il suino in
voi, poi, espleta con
raffinata perizia.
La cura del dettaglio e
del complesso mentecorpo-spiritosudombelico vi farà
bene, oggi. Lavoro in
rilancio. E da luglio...
il trionfo.
La Luna rende
pentastellati i rapporti.
Ovvero in crisi. Ed è
complesso
organizzare, trovar
tempo libero,
fornicare. Smile.
Doveri e noie
sfigoingrigiscono la
domenica. Ma con
fiducia e pelo sullo
stomaco risolvete
tutto. Rivalse
fornicatorie.
Vergine 7 +
Toro 7 +
Bilancia 6 -
Gemelli 7
Scorpione 7,5
Cancro 7,5
Sagittario 7
Pesci 8
Leone 6
Capricorno 6 -
Acquario 6
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Stefano Cazzetta
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014
/ (-
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))
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE
Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Fulvio Conti,
Teresa Cremisi,
Luca Garavoglia,
Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni,
Carlo Pesenti
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA
Alessandro Bompieri
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DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
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Curioso episodio durante
l’amichevole InghilterraPerù a Wembley. Un tifoso
lancia un aeroplanino di
carta dall’anello più alto
dello stadio londinese e il
lungo e perfetto volo del
rudimentale velivolo va a
planare in campo proprio
sul peruviano Hansell
Riojas, tra l’esultanza
generale del pubblico che
segue l’evoluzione.
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%,(07 Per loro la privacy non è
un valore e riescono per
un verso o l’altro a finire
sui media. Uno spot
costa caro a Wanda Nara
e Mauro Icardi, freschi
sposi. In Argentina
l’interista e la moglie sono
stati denunciati: l’accusa
è apologia di reato
perché nella pubblicità di
una nota bevanda
«promuovono» furti.
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%7(% Curioso a Wembley
L’aereo di carta...
finisce sul giocatore
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Wanda&Mauro...
ancora nei guai!
Stavolta per spot
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%1(17 La guardia dei Golden
State Warriors è nato
il 14 marzo 1988: è il
miglior marcatore di
tutti i tempi della
Charlotte Christian
School a Charlotte
Gazzetta.it
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Testata registrata presso il
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ISSN 1120-5067
CERTIFICATO ADS N. 7693 DEL 18-12-2013
La tiratura di sabato 31 maggio
è stata di 342.986 copie
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COLLATERALI
* con SuperMondiale Panini N. 1 2,30 - con Magic
Mondiale Card 11,29 - con libro Zanetti C’è solo un
Capitano 14,29 - con DVD La Grande Guerra N. 3
3,29 - con libro Juventus Campione d’Italia N. 3 9,29 - con English Express N. 4 12,29 - con DVD
Ayrton Senna N. 5 12,29 - con DVD Notte da Leoni
11,29 - con Tutto Pratt N. 8 12,29 - con DVD Mina,
gli anni RAI N. 9 12,29 - con Libro Pesca Maps 14,29 - con DVD Steven Seagal N. 12 11,29 - con
Subbuteo Vintage Edition N. 7 11,29 - con DVD
Sampei N. 16 11,29 - con Le Grandi Storie Disney
N. 19 9,29 - con Le ricette di Master Chef N. 21 9,29 - con Supereroi il Mito N. 28 11,29 - con Robot
Collection N. 2314,29 - con DVD Holly e Benji N. 36
11,29 - con DVD Ken il Guerriero N. 40 11,29 - con
Ferrari Build Up N. 22 11,29 - con Lamborghini
Collection N. 48 14,29 - con Passione Rally N. 59
14,29 - con Michel Vaillant N. 78 4,29
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2,50; SK Slov. 2,20; Slovenia 2,00; Spagna/Isole 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria Huf. 650; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
48
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
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