n) Relazione tecnica con Rapporto Ambientale

PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
POC 4b “Città da riqualificare”
Ambito 1, Scheda Rq 01a
RELAZIONE TECNICA
RAPPORTO AMBIENTALE
Maggio 2014
Il progettista
Arch. Bruno Minardi
Il proponente
Autorità Portuale di Ravenna
Arch. Caterina Fuchi
Arch. Vanni Rossi
via Antico Squero 31 – 48122 Ravenna
www.portravenna.it
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
RELAZIONE TECNICA
Premessa
Dati generali: ubicazione; inquadramento catastale; proprietà
Inquadramento urbanistico
Rapporto con il contesto territoriale e vincoli territoriali
Rapporto con il contesto urbanistico
Obiettivi del Piano
Usi ammessi
Superfici, quantità, indici
Standards pubblici e opere pubbliche
Scelte e organizzazione del Piano
Il progetto edilizio
Il progetto delle opere di urbanizzazione
Percorso ciclo-pedonale
Parcheggi pubblici
Sistema del verde
Area pubblica attrezzata (piazza)
Progetto dei sottoservizi
Prescrizioni generali e specifiche della Scheda di POC
Allineamento degli edifici secondo la direttrice di giacitura indicata nella scheda grafica
Riqualificazione del fronte canale e valorizzazione delle aree pubbliche
Realizzazione di collegamento ciclo-pedonale
Tutela, conservazione e valorizzazione dell’edificio di valore testimoniale
Prescrizioni ambientali della Scheda di POC
Modalità di attuazione
CANTIERIZZAZIONE DELL’INTERVENTO E IPOTESI STRUTTURALI
Aspetti inerenti la preparazione dell’area
Aspetti inerenti la costruzione degli edifici
Impermeabilizzazione delle strutture interrate
Tipologia strutturale
Sicurezza del cantiere (accessi)
RAPPORTO AMBIENTALE
Introduzione
Inquadramento dello stato di fatto
Aspetti climatologici
Qualità dell’aria
Suolo e sottosuolo
Aspetti idrografici
Aspetti sismici
Sistema del verde
Traffico
Rumore
Campi elettromagnetici
Energia
Inquadramento della pianificazione urbanistica
Piano Regolatore Portuale
Piano Strutturale Comunale (PSC)
Regolamento Urbanistico Edilizi (RUE)
Piano Operativo Comunale (POC)
Inquadramento progettuale del PUA
Usi ammessi; Superfici, quantità
Standard e prescrizioni
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34
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Standards e opere pubbliche
Scelte e organizzazione del PUA
Il progetto edilizio
Il progetto delle opere di urbanizzazione
Prescrizioni generali e specifiche della Scheda di POC
Prescrizioni ambientali della Scheda di POC
Scenari di previsione
Valutazione dei principali impatti ambientali
Storia e attività svolte nell’ambito di intervento
Inquinamento atmosferico
Valutazione dell’impatto su suolo, sottosuolo, acque sotterranee e superficiali
Impatto sul sistema del verde
Impatto elettromagnetico
Valutazione del traffico veicolare indotto
Impatto acustico
Interferenze con progetti infrastrutturali: la banchina portuale
Risorse energetiche
Mitigazioni
Misure di mitigazione del microclima
Misure di mitigazione dei consumi energetici
Mitigazioni/Riduzione degli effetti per la fase di cantiere
Sintesi della scelta tra alternative
Monitoraggio
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Relazione tecnica
Premessa
Le vicende legate al reperimento di un luogo in cui collocare il Museo della Subacquea a Ravenna
hanno ormai superato i 10 anni. La realizzazione di questa Struttura Espositiva è fortemente
motivata da una imponente raccolta di materiali, filmati, foto, diapositive e documenti originali
accumulati nel tempo e schedati con cura da un gruppo di appassionati che si è trasformata nella più
importante collezione italiana dedicata al tema.
La collezione, oggi parzialmente collocata presso alcune aule della scuola media di Marina di
Ravenna, è in attesa di sfratto e si trova al bivio di un suo probabile smantellamento oppure, come
da più parti richiesto, di un suo trasferimento altrove (richieste sono pervenute tra l’altro da Genova
e Cattolica).
In tempi recenti alcuni imprenditori ravennati sensibilizzati a queste vicende si sono dichiarati
disponibili a delocalizzare una importante azienda operante a Marina di Ravenna sul fronte
Candiano e, tramite un intervento integrato con quanto previsto dal Piano Urbanistico Attuativo,
rendere possibile la realizzazione del Museo utilizzando capitale privato.
L’Amministrazione Comunale, nel recepire questa prospettiva virtuosa, ha inserito come norma di
PUA la collocazione del Museo nel Comparto e concedendo per tale realizzazione un premio in
termini di potenzialità edificatoria, rendendo così perseguibile dal punto di vista urbanistico i
suddetti obiettivi; mentre l’Autorità Portuale da parte sua ha conferito incarico per lo sviluppo del
PUA, propedeutico alla realizzazione dell’opera stessa.
Di contro l’opportunità perseguita dai promotori di esporre e rendere disponibili agli studiosi il
prezioso materiale documentario potrà certamente dare vita ad un polo di attrazione legato non
solo alle pratiche subacquee, allo sport ed al tempo libero ma anche alla evoluzione storica e
tecnologica del rapporto dell’uomo con l’acqua, il tutto con sicuri ed importanti risvolti
scientifici e culturali.
Siffatto intervento costituirà un importante polo di richiamo non solo per un turismo mirato,
mettendo in sinergia alcune unicità locali come Marinara ed il parco biologico del Paguro e
promuovendo le discipline sportive legate all’acqua, ma offrirà un contributo originale al sistema
museografico locale contribuendo fattivamente alla candidatura di Ravenna capitale della
Cultura Europea. Non solo, qualora proposto con caratteri architettonici di eccellenza, il Museo, la
piazza e l’intervento annesso diverranno un sicuro riferimento per la riqualificazione urbana del
waterfront di Marina di Ravenna sul Candiano.
La realizzazione del progetto nella sua interezza presenta notevole complessità legata alla natura
frammentaria delle concessioni demaniali presenti nell’area, alcune delle quali con attività insediate
e funzionanti: questa frammentazione, l’eventualità di procedere per stralci ed i costi complessivi
assai elevati dell’intervento costituiscono la vera criticità dell’operazione e quindi la costruzione del
Museo dovrà passare attraverso una complessa messa in equilibrio tra fasi di intervento e
costi/benefici, tenendo soprattutto conto che la soluzione urbanistica proposta si basa su uno
utilizzo ridotto della potenzialità edificatoria consentita dalla Normativa a fronte di una
migliorata qualità architettonica dell’insieme.
La realizzazione del progetto nella sua interezza presenta una forte complessità dovuta alla natura
frammentaria delle concessioni demaniali presenti nell’area, alcune delle quali tra l’altro con attività
insediate e funzionanti: questa frammentazione e gli elevati costi complessivi dell’intervento
costituiscono le vere criticità dell’intervento e la realizzazione del Museo sarà possibile solo
dopo avere messo in equilibrio con coerenza costi e benefici di tutta l’operazione.
La rinuncia all’utilizzo dei 1000 mq. di SUC quale premio previsto alla realizzazione del Museo
richiede come logico risvolto la necessità di proporre per le due schiere una altezza massima di due
piani, per la torre centrale quattro, lasciando agli ultimi due blocchi in prossimità del Museo e della
piazza la possibilità, in sede di PUA, di essere realizzati a 5 piani.
Questa soluzione intende perseguire un duplice scopo:
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
1) ricavare un numero di appartamenti sufficiente per mettere in equilibrio economico la
costruzione del Museo;
2) realizzare un fronte canale articolato (mentre l’utilizzo del premio avrebbe comportato
un'unica cortina edilizia compatta alta cinque piani) creando quelle trasparenze e quei
canali prospettici tra i singoli elementi in assonanza con il carattere frammentario ed
episodico degli edifici presenti nel contesto.
Queste le unità formali che caratterizzano l’intervento: sulla piazza d’angolo il Museo a segnare la
presenza del luogo pubblico; all’estremo opposto una schiera interrotta a recuperare le proporzioni
degli edifici confinanti; in posizione intermedia tre blocchi tra loro leggermente ruotati ed interrotti
da un’altra schiera.
A questa teoria di volumi complessi, motivata da un calcolato sistema di relazioni con il waterfront,
corrispondono tipologie abitative con doppio affaccio dotate da un grado ottimale di vivibilità.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Dati generali: ubicazione; inquadramento catastale; proprietà
L’ambito soggetto al presente Piano Urbanistico Attuativo (in seguito, per brevità, denominato PUA
o Piano) è relativo all’area demaniale di Marina di Ravenna situata sulla banchina in destra al
Canale Candiano, prossima alla darsena del traghetto che collega Marina a Porto Corsini.
L’area è compresa tra via Molo Dalmazia a nord, via A. Vecchi a est, via P. Thaon de Revel a sud e
un’area edificata appartenente al Demanio Pubblico dello Stato – Ramo Marina Mercantile a ovest.
I terreni compresi all’interno del perimetro del PUA sono distinti al Catasto Terreni di Ravenna,
Sezione di Ravenna, Foglio 1.
Tabella 1 – Dati catastali
FOGLIO
1
PARTICELLA
SUPERFICIE
[mq]
70
845
71
860
72
1415
74
610
75
2598
77
346
259
360
1371
17
1406
28
1527
45
1529
40
1538
365
1579
506
1586
432
sn /via Molo
Dalmazia
sn /viale
A.Vecchi
totale
2074
1390
INTESTAZIONE AREA
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
Demanio pubblico dello Stato
(M.M.)
INTESTAZIONE SUPERFICIE
Officina Sassolini
RANA
Diving
Contractor S.R.L.
&
Marina
&
Marina
Cesare Samorini
Emilio Papi
RANA
Diving
Contractor S.R.L.
superficie calcolata a video
superficie calcolata a video; non
disponibili
altri
identificativi
catastali
11931
I mappali 70, 75, 77, 259, 1371, 1406 sono oggetto di concessione demaniale annuale a soggetti
terzi per le quali sono previste disdetta.
I terreni hanno un’area catastale complessiva di 11.931 mq e una superficie reale complessiva di
11.432 mq.
Il rilievo strumentale dell’ambito di intervento è riportato nella Tav. 02 – Rilievo plani-altimetrico;
Dati catastali; nella tavola sono riportati, inoltre, l’estratto di mappa catastale ed il rilievo
dendrologico.
I mappali sopra elencati sono aree appartenenti al Demanio Pubblico dello Stato – Ramo Marina
Mercantile, che costituiscono parte della circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale di
Ravenna ai sensi del D.M. 6 aprile 1994.
I mappali 70, 75, 77, 259, 1371, 1406 sono attualmente oggetto di concessioni demaniali annuali a
soggetti terzi; è decisione dell’Autorità Portuale di Ravenna di non rinnovare tali concessioni.
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I mappali riportati nella seguente tabella risultano edificati. I mappali non menzionati sono aree
urbane non edificate. La consistenza dell’edificato esistente è stato dedotto dalle planimetrie
catastali.
Tabella 2 – Dati catastali: suc stimata nelle particelle edificate
FOGLIO
1
totale
di cui:
PARTICELLA
70
71
72
72
72
72
74
75
77
1371
SUBALTERNI SUC [mq]
2,3
326,40
185,60
1,2,3
221,20
4
72,80
6
16,00
7
16,80
1
58,60
1
544,00
1,2
34,50
11,20
1.487,10
da demolire
da conservare
CONSERVAZIONE /
DEMOLIZIONE
da demolire
da conservare
da demolire
da demolire
da demolire
da demolire
da demolire
da demolire
da demolire
da demolire
1.301,50
185,60
La proposta di PUA recepisce le indicazioni e presenta le integrazioni richieste nella Valutazione
preventiva del 25.05.2012 (P.G. 58477/2012).
Inquadramento urbanistico
Il Piano costituisce lo strumento attuativo per la zona demaniale come previsto dal Piano Regolatore
Generale del Comune di Ravenna.
Gli usi, le superfici, le potenzialità edificatorie del Piano sono definite alla Scheda “Rq01a” relativa
all’ambito “Capitaneria di Porto” del 1° P.O.C. 2010 – 2015 per la “Città da Riqualificare”.
L’attuazione del PUA è in variante al POC per quanto riguarda sia l’altezza dell’edificato previsto,
sia l’esclusione dall’Area di Intevento del lotto edificato con accesso da via P. Tahon del Revel, la
cui attuale destinazione d’uso (Spr8) è confermata.
Entro il perimetro del PUA, il POC individua la seguente componente, la cui superficie è rilevata
dalla tavola del POC on-line.
Tabella 3 - Componenti di POC
Componenti
Ambiti / Comparti Città da riqualificare [POC – art. 28]
Totale
Superficie [mq]
11.410,75
11.410,75
Tale ambito è dettagliato al Capo 3° del menzionato art. 28 del POC.
Rapporto con il contesto territoriale e vincoli territoriali
L’ambito di intervento è frontistante il Canale Candiano, in prossimità della darsena di approdo del
traghetto che collega Marina di Ravenna a Porto Corsini.
Il comparto appartiene al contesto paesistico di area vasta La fascia costiera sud – Classe,
identificato nel PSC al numero 7 del Repertorio dei contesti paesistici.
Nel capitolo Prestazioni che devono essere favorite o assicurate da RUE e POC, si legge:
…
All’interno delle previsioni del PSC:
…
ƒ garantire, negli interventi di riqualificazione di Marina di Ravenna, la definizione delle
relazioni fisico – percettive lungo il Canale Candiano e il mare, tramite specifica
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
progettazione del fronte edificato e degli spazi di relazione, con particolare attenzione
alla riconfigurazione del paesaggio urbano complessivo;
…
Tali indicazioni di indirizzo sono state riprese più puntualmente nella Scheda prescrittiva Rq01a del
POC.
Come evidenziato nella Carta dei caratteri del paesaggio e contesti paesistici locali – foglio nord
del RUE 7.1 Guida all’inserimento paesaggistico degli interventi, il comparto è inserito nella
porzione settentrionale dell’insediamento urbano della città lineare di costa, di impianto recente,
consolidato o in via di consolidamento, quale elemento areale che struttura dal punto di vista dei
caratteri antropici del paesaggio, e definito dalla presenza del Canale Candiano che ne costituisce
l’orizzonte visivo di tipo lineare.
Nel comparto si rileva un edificio di interesse tipologico – documentario, quale elemento puntuale
di dettaglio delle risorse culturali e identitarie: si tratta di un manufatto architettonico novecentesco,
a un piano con copertura a due falde, attualmente destinato a circolo ricreativo. Nel PUA si prevede
sia la conservazione del fabbricato che la conferma del suo uso attuale.
Gli elementi strutturanti rilevati sono articolati con gli elementi complementari della viabilità
principale e secondaria, del Canale Candiano a costituire il contesto del PUA.
Dagli elaborati cartografici degli strumenti di pianificazione comunale e sovraordinata, si evincono
i seguenti vincoli:
ƒ il comparto è situato entro il perimetro del Piano Regolatore Portuale, adottato in data 9
marzo 2007 con Delibera n. 9 del Comitato Portuale, approvato il 3 febbraio 2010 dalla
Giunta Provinciale con Delibera n. 20 / 2010; nella tavola IU06T0014 – Planimetria delle
aree funzionali e destinazioni d’uso, il comparto è campito con retino marrone a indicare la
“Città da riqualificare: aree per attività miste”;
ƒ nella Tavola D.1.1.a - Carta dei vincoli sovraordinati: sintesi del PTCP, il comparto è parte
del sistema del P.R. del Porto (art. 3.12) e inserito nella Zona urbanizzata in ambito costiero
(art. 3.14), come illustrato nella Tavola 2-9 Tutela dei sistemi ambientali e delle risorse
naturali e storico – culturali del PTCP;
ƒ il comparto è situato entro il perimetro delle ‘Aree soggette ad ingressione marina’, come
individuato nel RUE 2 e disciplinato dall’art. II.18 comma 5 del RUE 5.1.: poiché si tratta di
un comparto della Città da riqualificare ad attuazione indiretta ai sensi dell’art. 22 del PSC,
è ammessa la realizzazione di parcheggi interrati, come previsto alla lettera c. Lo studio e la
relazione tecnica illustrativi dell’adozione di tutte le misure necessarie sia ad evitare il
pericolo di allagamento che a garantire la sicurezza delle strutture verranno forniti in sede di
richiesta di Permesso di Costruire per le opere edilizie;
ƒ nell’elaborato grafico allegato alla Scheda d’Ambito il fabbricato con accesso da viale P.
Thaon de Revel è contrassegnato con il simbolo di “Edificio di valore”.
Si precisa inoltre che:
− il comparto non è soggetto a vincolo paesaggistico ai sensi della L.R. 31/2002 art. 46, come
evidenziato negli elaborati del PSC nella Tavola G1.1 - Aree soggette a vincolo
paesaggistico: Ricognizione delle aree vincolate ai sensi della L.R. 31/2002, art.46;
− il comparto è escluso dall’ambito di tutela dell’adiacente Candiano, individuato tra i ‘Fiumi
e corsi d’acqua e relative sponde e piedi degli argini’, come evidenziato nella Tavola G.1.2 Carta dei vincoli ambientali vigenti: ambiti di tutela del PSC;
− il comparto è escluso dall’ambito sottoposto a vincolo idrogeologico, come evidenziato nella
Tavola G.1.3 - Carta dei vincoli ambientali vigenti: Parco del Delta del Po e aree di
protezione degli habitat – Vincolo idrogeologico (aree urbanizzate) del PSC.
Rapporto con il contesto urbanistico
Il perimetro del PUA è individuato a nord da via Molo Dalmazia, a est da via A. Vecchi, a sud da
via P. Thaon de Revel e da lotti edificati dell’isolato urbano,
Via Molo Dalmazia e via P. Thaon de Revel sono strade urbane locali interzonali (tipo E – F),
secondo la classificazione del vigente PGTU.
Nell’ambito degli interventi realizzati dall’Autorità Portuale di Ravenna per la nuova sagoma della
curva del Canale Candiano (lato Marina di Ravenna) è stata realizzata la nuova banchina sul canale
mediante palancole metalliche tirantate in sommità: l’infrastruttura, realizzata all’inizio del XXI
secolo, si configura sia quale asse viario di collegamento urbano lungo canale che corsia di attesa
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
per l’imbarco al traghetto. Nell’arco in questione, compreso a ovest tra l’intersezione tra via P.
Thaon de Revel e piazzale N. Sauro e a est la rotatoria di innesto con via A. Vecchi, via Molo
Dalmazia presenta un unico a senso di marcia, con la carreggiata organizzata in due corsie.
Lungo il perimetro orientale, via Vecchi presenta un tracciato che interseca l’insediamento urbano
in senso nord – sud e costituisce l’asse viario di distribuzione urbana per chi giunge a Marina da
nord mediante il traghetto.
La stessa è anche sede del servizio di trasporto collettivo gestito da Start / ATM nel servizio da e
per Ravenna, che trova nella rotatoria prossima al traghetto il capolinea.
La mobilità nell’area è completata dalla percorso ciclo – pedonale che dalla Fabbrica Vecchia si
estende fino ai margini dell’area del PUA.
Obiettivi del Piano
In ottemperanza agli obiettivi riportati nella Scheda d’Ambito, l’impianto urbanistico del Piano è
informato dai seguenti obiettivi progettuali:
ƒ Riqualificazione urbanistica, architettonica e turistico – commerciale del fronte canale;
ƒ Sistemazione e riqualificazione delle aree pubbliche;
ƒ Riordino dei caratteri morfologico – funzionali dell’insediamento.
Riqualificazione urbanistica, architettonica e turistico – commerciale del fronte canale
Il fronte canale dell’ambito di intervento si presenta eterogeneo sia negli usi che nella
configurazione plano-volumetrica.
Le attività artigianali e produttive risultano incompatibili con il contesto urbano, prevalentemente
residenziale.
L’edificato che insiste nell’area è l’esito della progressiva addizione di volumi e superfici coperte,
richiesta per esigenze contingenti delle attività stesse (ad esempio, il fabbisogno di depositi e
magazzini), piuttosto che il risultato di un programma unitario e razionale.
Nel PUA si intende realizzare un complesso urbano funzionalmente articolato in residenza, servizi
ad essa connessi e servizi pubblici (museo).
La prossimità alla darsena del traghetto sul canale Candiano ha suggerito la concentrazione dei
servizi, sia pubblici che privati, nel quadrante est del comparto, distribuiti nella piazza progettata:
tale collocazione costituisce infatti un rilevante punto focale nel sistema urbano per turisti, visitatori
e passanti.
Sistemazione e riqualificazione delle aree pubbliche
L’attuale scarsa qualità delle aree pubbliche distribuite sul lungo canale adiacente all’area del
traghetto verrà migliorata dalla vasta area attrezzata della piazza, che unirà il percorso che si
estende verso ovest fino alla Fabbrica Vecchia e verso est fino alle Ex Pescherie.
La vasta area attrezzata di uso pubblico è percettivamente interrotta da uno scenografico porticato
pubblico, che separa la piazza a est dove afferiscono il museo e/o le attività di servizio privato,
dall’area attrezzata a ovest, sulla quale si attestano gli edifici destinati prevalentemente a residenza.
Le aree per il parcheggio, sia pubblico che privato, sono collocate all’interno dell’ambito di
intervento, con accesso da via Vecchi e da via Molo Dalmazia.
A ovest è previsto il percorso ciclo-pedonale, per fornire il collegamento tra via Pullino e via Molo
Dalmazia.
Riordino dei caratteri morfologico – funzionali dell’insediamento
Entro il perimetro del PUA si rileva una pluralità di fabbricati diversi per morfologia, destinazione
d’uso, epoca di costruzione, materiali e tecniche costruttive.
Oltre all’eterogeneità formale e funzionale, si rilevano manufatti edilizi vetusti; alcuni in stato di
abbandono.
Nel PUA si propone la realizzazione di un complesso insediativo articolato funzionalmente secondo
gli usi ammessi nella Scheda d’ambito che presenta un frontecanale composto da tre torri, alte 5
piani, e una casa in linea a 2 piani (con un livello semi-interrato per il parcheggio privato):
trasparenze e canali prospettici tra i singoli elementi edificati permettono una equilibrata
configurazione del sistema edilizio, in assonanza con il carattere frammentario ed episodico del
contesto.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Usi ammessi
In accordo con le prescrizioni della Scheda di POC, le destinazioni d’uso dell’edificato ammesse,
secondo la classificazione degli usi degli edifici indicata all’art. I.5 del RUE 5.1, sono:
ƒ Abitativa:
abitazione civile - A1;
ƒ Commerciali:
esercizi di vicinato – Co1.
ƒ Servizi privati:
pubblici esercizi – Spr1;
usi di tipo integrativo – Spr2;
artigianato di servizio alla persona – Spr3;
terziario, direzionale – Spr4;
servizi socio – sanitari – Spr6;
servizi culturali e per lo spettacolo – Spr8.
ƒ Servizi di uso pubblico: servizi culturali ricreativi, associativi, … – Spu4.
Superfici, quantità, indici
La superficie territoriale rilevata presenta un’estensione di 11.432 mq.
Sono ricomprese nella superficie territoriale:
− Il lotto con accesso da via P. Thaon de Revel, di superficie pari a 892 mq, disciplinato da art.
VI.23 per l’edificato e da art. VI.27 c.2 per l’area verde, destinato a Servizi privati (Spr8), con
attività insediata confermata, soggetto ad intervento diretto (art. II del RUE 5.1); tale lotto è
escluso dalle previsioni del PUA e non concorre a determinare potenzialità edificatoria e
standards urbanistici;
− La viabilità, esistente, di superficie pari a 2.983 mq;
− L’ambito di intervento, che presenta un’estensione complessiva di 7.557 mq, di cui:
ƒ Superficie fondiaria (Sf) 3.463 mq;
ƒ Superficie per Standard pubblici (SS): 3.447 mq;
ƒ Marciapiedi (da risistemare e adeguare): 647 mq.
Nella tabella seguente sono comparati i dati delle grandezze urbanistiche contenuti nella Scheda di
POC e quelli del PUA.
Tabella 4 – Grandezze urbanistiche
Grandezze urbanistiche
Scheda di POC
Superficie territoriale (St)
11.313
Superficie fondiaria (Sf)
8.592
PUA
11.437
3.463
Note
Nella Scheda d’ambito è
compresa anche la superficie
del lotto con attività insediata
confermata (pari a 892 mq), da
attuarsi con intervento diretto ai
sensi dell’art. I.8 del RUE 5.1.
I calcoli relativi alla potenzialità edificatoria e ai relativi standards urbanistici sono computati
sull’area di intervento (7.557 mq) detratta la superficie dei marciapiedi (647 mq) e del lotto a
intervento diretto (892 mq), pari a 6.910 mq.
Secondo le prescrizioni della Scheda di POC, la potenzialità edificatoria assegnata per il comparto è
determinata secondo un indice di utilizzazione fondiaria (Uf) inferiore o uguale a 0,30 mq/mq cui si
aggiunge il valore della Superficie utile complessiva esistente in ragione di 1:2, ai sensi dell’art. VI.
44 comma 1 lettera d del RUE 5.1.
Quale premio per la realizzazione di una struttura museale da realizzarsi secondo un progetto di
qualità architettonica, estetica ed espositiva, è prevista una Suc aggiuntiva di 1.000 mq.
La Superficie utile complessiva (Suc) dell’edificato esistente da demolire è di 1.301 mq, dedotta
dalle planimetrie catastali, come illustrato in Tabella 2.
La potenzialità massima dell’area di intervento è pertanto quantificabile in 3.723 mq, derivanti dalla
somma della potenzialità edificatoria ottenuta mediante l’applicazione dell’indice di utilizzazione
fondiaria (6.910 x 0,30 = 2.073 mq), della Suc esistente in ragione del 50% (650 mq) e dal Suc di
premio per la realizzazione della struttura museale (1.000 mq).
La potenzialità edificatoria che si intende impegnare nel PUA è di 2.574 mq.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Standards pubblici e opere pubbliche
Il carico urbanistico del PUA è calcolato in 153 abitanti convenzionali (1 abitante convenzionale è
pari a 15 mq).
Tabella 5 –Destinazioni d’uso, potenzialità edificatoria, standards pubblici minimi
SUC
Ab.
[mq] Convenzionali
DESTINAZIONI D'USO AMMESSE
Abitative
Servizi
pubblico
Abitazione civile
uso Servizi culturali, ricreativi,
ass.
Servizi privati
Commerciali
A1
Spu4
Pubblici esercizi
Spr1
Usi di tipo integrativo
Spr2
Artigianato di servizio alla
persona
Spr3
Terziario, direzionale
Spr4
Servizi educativi
Spr5
Servizi socio-sanitari
Spr6
Servizi culturali,
ricreativi,…, spettacolo
Spr8
Esercizi di vicinato
Co1
totale
2.298
153
S.S.minima [mq]
Parcheggi
Verde
Totale
613
2.451
3.064
110
166
276
723
2.617
3.340
*
276
2.574
153
*: valore stimato in 700 mq circa; non inserito nel computo complessivo in quanto la struttura è da cedere all'Ente pubblico (come previsto nella
Scheda d’ambito Rq01a).
Il computo degli standards pubblici è determinato secondo le norme urbanistiche vigenti come
segue:
ƒ per le aree residenziali, dall’applicazione del parametro di 20 mq di superficie a standards
per abitante convenzionale insediabile, di cui 4 mq da destinare a parcheggio pubblico e 16
mq per verde pubblico;
ƒ per le altre funzioni previste, dall’applicazione del parametro di 100% della Suc per
superficie a standards, di cui il 40% da destinare a parcheggio pubblico e il 60% a verde
pubblico.
Le aree destinate ai servizi a standard pubblico sono quantificate nella Tav. 03 – Progetto,
Zonizzazione – Stralci funzionali attuativi e nelle Norme Tecniche di Attuazione del PUA, in
relazione agli usi e alle dimensioni previste per ciascuna destinazione d’uso.
Sono aree di uso pubblico la piazza, gli spazi attrezzati prospicienti il canale, le aree a verde
pubblico, il parcheggio pubblico, il percorso ciclo-pedonale e l’ambito edilizio a destinazione
pubblica (museo), come previsto dal Piano.
L’Autorità Portuale di Ravenna a seguito della realizzazione di tali aree ne garantirà l’utilizzo
pubblico perpetuo, previa concessione delle stesse all’Amministrazione Comunale nelle forme
definite nella convenzione.
La struttura museale è da considerarsi opera di urbanizzazione secondaria, che concorre alla
formazione degli standards pubblici, come previsto nella Scheda di POC.
L’edificio del Museo, previsto nell’angolo nord – est dell’area, arretrato rispetto a via Molo
Dalmazia e in confine con via A. Vecchi, verrà ceduto all’Ente pubblico. In quanto tale, la sua
superficie non è da computarsi nella potenzialità edificatoria del comparto.
Per esso è previsto uno sviluppo in altezza massima di tre piani; la sagoma potrà cambiare in fase
esecutiva sulla base di un più dettagliato schema funzionale e finanziario.
Scelte e organizzazione del Piano
Il progetto architettonico è caratterizzato da un’ampia area pubblica pedonale sul frontistante
Canale Candiano e dalla ripetizione di due tipi edilizi, l’edificio a torre e l’edificio in linea,
articolati tra loro con rotazioni e allineamenti lievemente diversi, come evidenziato nella Tav. 03 –
RELAZIONE
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Progetto - Zonizzazione – Stralci funzionali attuativi e nella Tav. 04 – Vincoli del PUA e tipologie
edilizie.
Verso est un porticato si proietta fino alla scalinata su via Molo Dalmazia ed introduce alla piazza e
al Museo.
Sul lungo canale la vasta area attrezzata di uso pubblico, che amplia la passeggiata di collegamento
tra il centro di Marina e la Fabbrica Vecchia, è interrotta da uno scenografico porticato pubblico che
separa la piazza a est, cui afferiscono il museo e le attività commerciali e/o di servizio, dall’area
attrezzata a ovest, sulla quale si attestano gli edifici destinati prevalentemente a residenza.
Le aree per il parcheggio, sia pubblico che privato, accessibili da via Vecchi e solo in parte da via
Thaon de Revel sono collocate internamente all’ambito di intervento.
A ovest è previsto il percorso ciclo-pedonale richiesto tra le prescrizioni di POC.
All’interno del comparto sono individuate le aree per il parcheggio pubblico e quelle per il
parcheggio privato, con accessi da viale A. Vecchi e da via Molo Dalmazia: la loro concentrazione
nasce dalla scelta progettuale di privilegiare l’unità e compattezza degli spazi pubblici e la
continuità dei percorsi pedonali lungo il perimetro.
Il progetto edilizio
L’intervento è costituito da un gruppo di edifici pluripiano tra loro collegati tramite porzioni di
fabbricato ad altezza un piano che fronteggiano via Molo Dalmazia, delimitando un vasto spazio
pubblico articolato tra percorsi, aiuole e una piazza ad angolo su viale A. Vecchi.
Alla teoria di volumi complessi, motivata da un calcolato sistema di relazioni con il waterfront,
corrispondono tipologie abitative con doppio affaccio dotate da un grado ottimale di vivibilità.
All’interno del lotto, oltre il complesso edificato, l’area comprende un vasto giardino privato
condominiale e i parcheggi pubblici e privati.
Le zone pubbliche, ad eccezione delle aiuole, sono realizzate in betonella; le pavimentazioni dei
parcheggi saranno in elementi autobloccanti inerbiti.
Museo della Subacquea
Il corpo di fabbrica che domina la piazza e sorge in confine su viale A. Vecchi è realizzato con
struttura prefabbricata, parete ventilata e rivestimento esterno in lastre di acciaio tipo Cor-ten.
Un portico pubblico collega il museo al restante complesso edilizio, destinato a residenza e a servizi
di integrazione ad essa.
Il museo si articola nella hall sulla piazza, in sale espositive distribuite su due livelli, nella saletta
per proiezioni e conferenze, oltre ai servizi per il pubblico e il personale, area pertinenziale
adiacente al parcheggio pubblico di viale Vecchi.
La centrale termica è posizionata nella porzione meridionale dell’edificio, con accesso indipendente
dall’area pubblica destinata a parcheggio; sul lastrico solare saranno posizionate le unità esterne
degli impianti.
Edifici per residenza e servizi privati
In posizione baricentrica all’area di intervento sono situati due edifici a torre, destinati ad ospitare
attività commerciali e servizi di integrazione al piano terra e unità abitative ai piani superiori.
I due edifici si configurano quali corpi squadrati alti cinque piani, con vano scala centrale e due
appartamenti per piano. L’accesso ai vani scali è dall’area attrezzata pubblica.
I prospetti presentano grandi vetrate con infissi e tapparelle in acciaio inox e sono rivestiti con lastre
in clinker con parete ventilata.
Le coperture piane sono dotate di parapetti in continuità con la cortina dei prospetti, a schermare le
unità esterne degli impianti di climatizzazione previste nei lastrici.
All’interno dell’area edificabile sono reperite le aree necessarie ai parcheggi privati, dimensionati in
ragione della destinazione d’uso e della consistenza dei fabbricati.
Per evitare numerose e ravvicinate soluzioni di continuità nel percorso pedonale del viale alberato è
stata preferita la soluzione dell’accesso dal parcheggio pubblico. I parcheggi pertinenziali ai servizi
pubblici e alle attività commerciali sono collocati nella fascia meridionale adiacente a viale A.
Vecchi.
Edifici residenziali
Nella porzione occidentale dell’area di intervento sono situati due edifici, destinati a unità abitative.
L’edificio centrale è la terza torre del complesso, analoga formalmente a quelle descritte
precedentemente, fatto salvo il piano terra destinato a residenza.
RELAZIONE
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Al vano scala centrale corrisponde l’accesso alle unità residenziali, previsto dall’area attrezzata
pubblica.
Oltre alle torri, verso ovest, è previsto un quarto edificio più basso, a due piani fuori terra e un
livello semi-interrato, con tipologia in linea. Tale edificio si caratterizza per la ripetizione di quattro
moduli con copertura a due falde ortogonali rispetto il fronte principale e al lungo canale.
I prospetti dei fabbricati presentano grandi vetrate con infissi e tapparelle in acciaio inox e sono
interamente rivestiti con lastre in clinker e parete ventilata.
La copertura dell’edificio a torre è piana, con parapetti in continuità con la cortina dei prospetti, a
schermare le unità esterne degli impianti di climatizzazione previste nei lastrici.
La copertura a due falde è rivestita in lamiera di in zinco titanio.
A livello semi-interrato sono reperite le aree necessarie alla sosta e alla manovra previste per
ciascuna destinazione d’uso e della consistenza dei fabbricati. Per evitare numerose e ravvicinate
soluzioni di continuità nel percorso pedonale lungo canale è stata preferita la soluzione dell’accesso
al parcheggio semi-interrato privato dal parcheggio pubblico.
Il progetto delle opere di urbanizzazione
Il progetto delle opere di urbanizzazione primaria comprende: il percorso ciclo-pedonale come
indicato nella Scheda d’ambito; i parcheggi pubblici; le aree a verde pubblico; le aree pubbliche
attrezzate (piazza); le opere a rete.
Percorso ciclo-pedonale
Il percorso ciclo-pedonale è previsto, in conformità con le indicazioni contenute nella scheda
grafica di indirizzo del POC, sul margine ovest del comparto con andamento nord / sud, in
allineamento con via G. Pullino.
Il percorso presenta una larghezza di 3 m circa e si estende dal marciapiede di via P. Thaon de
Revel fino a quello di via Molo Dalmazia, per una lunghezza di 32 m circa.
Parcheggi pubblici
Nel PUA si prevede il reperimento delle aree per il parcheggio pubblico distribuite verso i margini
del comparto, ossia a ovest con accesso da via Molo Dalmazia e sud-est con accesso da viale A.
Vecchi.
Tali parcheggi costituiscono inoltre l’accesso ai parcheggi privati e privati di uso pubblico: questa
soluzione consente di limitare il numero degli accessi carrabili e dunque delle interruzioni nei
percorsi pedonali del comparto, data la finalità della riqualificazione urbana complessiva, nonché di
procedere a uno zoning che distingue nettamente le aree pubbliche (parcheggi e verde) da quelle
private.
I parcheggi potranno presentare una finitura in asfalto per i corselli e in autobloccanti inerbiti per gli
stalli. Queste soluzioni, ora indicative, saranno definite nel progetto relativo alle opere di
urbanizzazione.
Sistema del verde
Il sistema del verde è illustrato nella Tav. 06 – Sistema del verde, nella quale è sono indicati gli
esemplari arborei esistenti, sia quelli su strada che quelli in area privata, e gli esemplari di nuova
piantumazione.
L’assetto esistente del verde è costituito dal sistema urbano del verde stradale, ossia i filari di pini
che connotano le strade principali, e dalla sommatoria del verde privato dei vari lotti edificati,
spesso esemplari spontanei, spesso piantumazioni desiderate dal privato, messe a dimora senza una
particolare cura degli spazi necessari all’accrescimento, né una cura manutentiva necessaria per il
florido e sano sviluppo.
Nell’elaborato citato sono indicati: il tipo di essenze, per quanto è stato possibile individuare; le
dimensioni della circonferenza degli alberi (riferita a 1,30 m dal colletto); gli esemplari da
abbattere.
Sulla base dell’assetto complessivo previsto nel comparto e delle diverse destinazioni funzionali, si
è proceduto all’individuazione di tipi di opere a verde funzionalmente idonei alla nuova area urbana
e distinti in relazione all’ambito specifico di inserimento.
Tale classificazione, sintetizzata nelle sezioni schematiche, è indicativa della struttura vegetazionale
che dovrà essere valutata e precisata nella successiva fase di approfondimento progettuale per le
opere di urbanizzazione.
RELAZIONE
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La scelta delle specie arboree ed arbustive di nuova piantumazione sarà conforme alle indicazioni
del Regolamento del Verde vigente e dovrà privilegiare l’uso di specie autoctone non allergizzanti,
a bassa manutenzione e a contenuto consumo idrico. Tutti gli interventi sono tesi a dare vigore al
sistema di verde urbano riprendendone e rafforzandone i caratteri già presenti, considerando le
indicazioni e le prescrizioni date dal RUE e dal Regolamento del Verde.
Le tipologie di verde, tutte di tipo urbano, sono distinguibili come segue:
1, 2 - Verde stradale, esistente e di progetto
3 - Verde marginale lineare
4 - Verde per area pubblica attrezzata
5 - Verde privato condominiale
1, 2 - Verde stradale, esistente e di progetto
A scala urbana il comparto, delimitato da via P. Thaon de Revel e da viale A. Vecchi, è inserito nel
sistema dei viali alberati con i filari di pini domestici che connotano in larga misura l’insediamento
originario di Marina di Ravenna
Il comparto, così come individuato nella scheda grafica del POC, comprende anche il tratto verso il
canale Candiano di viale A. Vecchi con 6 esemplari di pini domestici, da salvaguardare in
conformità alle Prescrizioni ambientali della Scheda d’ambito.
L’assenza di elementi vegetazionali strutturanti via Molo Dalmazia da un lato e la nuova
configurazione dei percorsi pedonali (che comprende l’integrazione del percorso pedonale nel
nuovo spazio pubblico attrezzato) dall’altro hanno contribuito alla definizione del tratto stradale con
una soluzione a verde.
Il verde stradale di progetto prevede la messa a dimora di specie tappezzanti in corrispondenza della
fascia attualmente occupata dal marciapiede e di arbusti di modesta altezza nelle porzioni di aiuole
che si protendono verso il nuovo complesso architettonico.
Le specie tappezzanti da utilizzare saranno scelte tra le specie con minimo sviluppo in altezza e a
bassa manutenzione.
Le specie arbustive da utilizzare saranno scelte tra quelle a bassa manutenzione e a limitato
consumo idrico, con sesti di impianto che verranno definiti in sede di Permesso di costruire.
3 - Verde marginale lineare
Nella definizione dei margini dell’intervento, tra aree pubbliche ed aree private, si sono adottate
soluzioni differenziate in relazione agli spazi disponibili finalizzate alla schermatura visiva.
Nelle sezioni 3.a e 3.b sono stati contemplati i tipi vegetazionali della siepe, del filare di arbusti di
modesta altezza (1 – 2 m), del filare di alberi (classe di grandezza 1/3).
4 - Verde per area pubblica attrezzata
L’area pubblica attrezzata (piazza) posta a una quota media di 1,65 m rispetto alla rete di
livellazione comunale sarà definita da due singolari esemplari, a ombreggiare la piccola piazzetta in
posizione mediana, completando in questo modo l’ampia aiuola adiacente a via Molo Dalmazia.
Prospiciente la rotatoria dei Dalmati, una seconda aiuola presenta una regolare piantumazione ad
arbusti, il cui sesto di impianto verrà precisato in sede di Permesso di costruire, analogamente alla
definizione della specie da mettere a dimora.
5 - Verde privato condominiale
Nell’ambito dell’area privata, il giardino condominiale si articolerà tra gli esemplari esistenti che
potranno essere mantenuti, previa verifica in sede esecutiva dello stato fitovegetativo e delle nuove
quote del piano di campagna; esemplari di nuova piantumazione, distinti in alberi di prima – terza
classe di grandezza ed arbusti.
Gli spazi aperti saranno destinati a tappeti erbosi di tipo rustico, con specie macroterme in grado di
tollerare la stagione estiva senza il ricorso agli impianti di irrigazione.
Area pubblica attrezzata (piazza)
Nella porzione centrale del comparto frontistante il canale Candiano è prevista un’ampia area
pubblica attrezzata posta a una quota media di 1,65 m rispetto alla rete di livellazione comunale.
Tale area risulta rialzata rispetto via Molo Dalmazia di circa un metro mediante un sistema di
scalinate e di rampe di raccordo.
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Nella parte mediana sono previste aree di sosta, ombreggiate e schermate dal verde.
A caratterizzare la piazza è previsto un porticato che si protende fino alla scalinata prossima
all’imbarco del traghetto.
Nella fase successiva, alla richiesta del Permesso per le opere di urbanizzazione, sarà definito
l’assetto della piazza, nella tessitura, cromia, materiali.
Progetto dei sottoservizi
Nel PUA sono forniti gli schemi progettuali delle reti fognarie bianca e nera; la rete di distribuzione
dell’acqua e del gas; le aree per la raccolta dei rifiuti solidi urbani; la rete della pubblica
illuminazione; la rete ENEL; la rete Telecom.
Tali schemi progettuali recepiscono le indicazioni relative a: parere preventivo rilasciato da HERA
il giorno 11.2.2013, prot. 19976, n. pratica 963; nulla osta alla elettrificazione del nuovo comparto
rilasciato da ENEL Distribuzione il giorno 20.11.2012 n. 2120347.
La definizione progettuale esecutiva, è rimandata al progetto per il Permesso di costruire per le
opere di urbanizzazione.
Rete fognaria delle acque nere
Il recapito delle acque nere è stato previsto in un pozzetto 1.00x1.00 esistente in viale Agamennone
Vecchi, dove esiste una linea nera ∅ 200 in pvc.
Le quote di scorrimento sono state desunte dagli as built risultanti dalle monografie HERA e sono
stati concordati i percorsi e le quote di scorrimento con gli uffici preposti.
La nuova rete per le acque nere è stata progettata e dimensionata ad fine di far confluire l’intera
portata defluente dagli edifici in progetto.
Il questo caso il dimensionamento è avvenuto sulla base prescrizionale e non prestazionale in
quanto l’adozione del tubo ∅ 200 minimo, con la pendenza minima i = 0.002, risulta essere
sovrabbondante rispetto ai consumi previsti e prevedibili.
Gli allacci dai singoli edifici sono previsti con tubo in PVC ∅ 160, la linea principale è prevista in
tubo PVC ∅ 200.
La linea fognaria nera principale HERA, quindi è stata individuata in una linea in PVC DN 200 con
pendenza i=0.002.
I pozzetti di dimensione minima interna 1.00x1.00xh variabile sono internamente resinati.
Le condutture sono in PVC serie pesante e sono innestate le une alle altre con giunti a bicchiere
con guarnizione OR a tenuta.
In corrispondenza di ogni allaccio alla conduttura principale è previsto un tappo di ispezione sul
collegamento dn 160 a vite entro pozzetto 50 x 50 con chiusino carrabile.
La portata derivata dall’utilizzo idropotabile civile delle acque è calcolato secondo i parametri del
Regolamento degli scarichi delle acque reflue del Comune di Ravenna in funzione delle diverse
attività e consistenze dimensionali come segue:
Tabella 6 – Destinazioni d’uso, Abitanti equivalenti
Destinazione d’uso
Suc [mq]
Unità [n]
Museo
700
1
Residenza
2.298
34
Esercizi pubblici
90
1
Att. commerciale
176
3
totale
Abitanti equivalenti
7
103
12
12
134
Ne deriva una portata nera media di 134 * 200 lt/giorno =26.800 lt/giorno, pari a 0.310 lt/s.
Per il dimensionamento del condotto si sono considerati i requisiti prescrizionali della condotta e
quindi :
−
La dotazione idrica per le acque nere sarà di 200 lt*ab / g;
−
La profondità della trincea di scavo è sempre maggiore di un metro ed in ogni caso
maggiore di 1.5 volte il diametro condotta;
−
La pendenza della fognatura nera non è mai minore del 0,2%;
−
I pozzetti di ispezione previsti sono a distanza inferiore ai 50 mt, per la fogna nera;
−
Gli allacci avvengono in tubazioni dall’alto o facendo coincidere le generatrici superiori
delle tubazioni.
RELAZIONE
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Rete fognaria delle acque bianche
Il recapito delle acque nere è stato previsto in un pozzetto 1.00x1.00 esistente in viale Agamennone
Vecchi, dove esiste una linea bianca ∅ 600 in cav.
La linea principale risulta del diametro equivalente ∅ 400 ed è realizzato in modo che la quota della
generatrice superiore della condotta coincida con la quota di intradosso della linea di recapito.
Le profondità di scavo sono sempre maggiori di 1.5 volte il diametro della condotta equivalente
adottata.
I dati relativi ai calcoli svolti in questo modo hanno portato a dimensionare i singoli tratti derivati
secondo criteri prescrizionali e non prestazionali per cui i diametri minori sono stati adottati sempre
uguali ∅ 400.
I pozzetti di dimensione minima interna 1.00x1.00xh variabile non sono internamente resinati.
Le condutture sono innestate le une con le altre con giunti a bicchiere con guarnizione OR a tenuta.
La profondità della trincea di scavo è sempre maggiore di un metro ed in ogni caso maggiore di 1.5
volte il diametro condotta.
La pendenza della fognatura bianca non è mai minore a 0,2%.
I pozzetti di ispezione previsti sono a distanza inferiore ai 30 mt per la fogna bianca.
Gli allacci delle caditoie avvengono in tubazioni dall’alto o facendo coincidere le generatrici
superiori delle tubazioni.
Rete acqua potabile
La condotta principale di adduzione scorre lungo via Molo Dalmazia, in prossimità del marciapiede
esistente, con una tubazione in ghisa sferoidale dn 100.
La condotta di servizio ai fabbricati in oggetto è prevista con una diramazione ad allaccio semplice,
in ghisa sferoidale di diametro nominale dn 100, protetta da strato di metallizzazione esterna allo
zinco-titanio e vernice epossidica applicata per cataforesi con spessore minimo 70 micron (la
cosiddetta ghisa blu), pn 10.
Poiché l’allacciamento riguarda reti in esercizio, l’allaccio sarà realizzato da Hera e sarà a carico del
Soggetto attuatore, a seguito di richiesta da inoltrare al Servizio Clienti di Hera.
Gli edifici con altezza superiore ai 3 livelli saranno dotati di autoclave come richiesto nel parere
preventivo rilasciato da HERA.
In prossimità dei collegamenti alla rete principale sono previste valvole pn 16 di intercettazione
sulla condotta dn 100 con azionamento ad asta verticale.
Per tutto quanto non previsto in questa breve descrizione si farà riferimento alle Prescrizioni
Tecniche SERVIZIO ACQUA POTABILE relative alla fornitura e alla posa nell’ambito delle opere
di urbanizzazione primaria di condotte idriche e di allacciamento d’utenza di HERA, Ufficio
Tecnico Territoriale di Ravenna.
Rete gas
La condotta principale di adduzione scorre lungo via Molo Dalmazia, in prossimità del marciapiede
esistente, con una tubazione in acciaio dn 100.
La condotta di servizio ai fabbricati in oggetto è prevista ad allaccio semplice con diramazioni, in
acciaio saldato dne 3” (circa 80 mm) conformemente alle Norme Uni 1028 ed al D.M. 24/11/1984.
Poiché gli allacciamenti sono su reti in esercizio, l’allaccio sarà realizzato da Hera e sarà a carico
del Soggetto attuatore, a seguito di richiesta da inoltrare al Servizio Clienti di Hera.
Le tubazioni saranno protette esternamente con polietilene a sinterizzazione mentre per le saldature
sul tubo si utilizzerà il manicotto tubolare o il nastro termorestringente in uso ad HERA spa.
Dall’armadio contatori le condotte secondarie si diramano a pettine sino a servire tutte le unità
immobiliari ove all’esterno saranno posizionati saracinesche di intercettazione predisposti in
prossimità delle varie utenze.
Per tutto quanto non previsto in questa breve descrizione si farà riferimento alle Prescrizioni
Tecniche per il SERVIZIO DEL GAS METANO relative alla fornitura e alla posa nell’ambito delle
opere di urbanizzazione primaria di condotte idriche e di allacciamento d’utenza di HERA, Ufficio
Tecnico Territoriale di Ravenna.
Rete pubblica illuminazione
L’impianto di pubblica illuminazione è suddiviso in tre sottoimpianti :
ƒ Illuminazione su via A. Vecchi, le aiuole, il parcheggio pubblico e la pista ciclabile.
ƒ Illuminazione dei percorsi pubblici della piazza.
ƒ Illuminazione pensilina della piazza.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Le caratteristiche costruttive delle opere sono indicate nella Tav. 10 – Rete Pubblica Illuminazione.
Sulle strade esistenti, viale A. Vecchi e via P. Thaon de Revel, destinate al pubblico transito, è
attualmente adottata la soluzione che prevede palo NEOGEO 017 e lampione tipo “Cervia” 100 W
SAP.
Tale soluzione è confermata per quanto riguarda la porzione su via P. Thaon de Revel.
In viale A. Vecchi è confermato l’assetto di impianto, puntualmente rilevato. Per la porzione del
viale interessata dal PUA, si prevede la sostituzione sia del palo che del lampione esistenti con
l’introduzione del sistema CityWoody a LED comprensivo di pozzetto di allacciamento.
La soluzione del sistema CityWoody verrà adottata, inoltre, a illuminare il parcheggio pubblico
(con accesso da via A. Vecchi), l’area pubblica attrezzata posizionando i pali entro le aiuole, il
collegamento ciclo-pedonale sul margine ovest dell’intervento.
Il sistema dei percorsi pubblici verrà evidenziato nella sua configurazione plani-altimetrica da un
sistema a linea a LED, che conferirà maggiore sicurezza agli utenti nella passeggiata, oltre a
evidenziare gli aspetti scenografici del progetto urbano.
Il medesimo sistema verrà impiegato a illuminare la pensilina. I corpi illuminanti verranno incassati
al soffitto della pensilina a descriverne il margine e il percorso al museo e alle attività commerciali.
Il funzionamento di questi elementi sarà limitato dall’accensione generale alle ore 24 per il periodo
compreso da marzo a ottobre.
Per gli impianti della piazza e della strada, le canalizzazioni sono dn 140 corrugati a doppia parete.
Per gli impianti relativi alle aiuole, le canalizzazioni sono dn 50 a doppia parete.
I pozzetti alla base del pali per le derivazioni, i cambi di direzione e le giunzioni saranno di misure
interne 40x40x40. Ciascun pozzetto sarà dotato, sulle pareti laterali, della predisposizione per
l’innesto dei tubi.
I chiusini saranno di tipo carrabile, di adeguata portanza secondo le indicazioni dell’ente gestore, se
posizionati nel parcheggio o lungo la carreggiata.
La resistività a terra dovrà essere e dovrà essere certificata uguale o minore di 20 ohm.
Il Servizio Illuminazione Pubblica del Comune di Ravenna avrà il diritto riconosciuto di accedere
all’area e al controllo delle infrastrutture in qualsiasi momento si rendesse necessario.
Rete ENEL
ENEL in risposta alla richiesta di Parere circa la fattibilità del PUA, trasmessa il giorno 07/11/2012,
ha recepito proposta progettuale con nulla osta rilasciato il giorno 20.11.2012 n. 2120347.
L’Ente ha recepito la necessità di demolire i fabbricati esistenti nell’area di intervento e quella di
predisporre le nuove forniture per uso domestico e non relative ai nuovi fabbricati.
L’Ente ha evidenziato che:
1. nell’area di intervento è operante una cabina secondaria (cabina “Vecchi”) inglobata nel
fabbricato destinato a magazzini della società ‘Rana’, per il quale è prevista la demolizione;
2. è necessario reperire un’altra collocazione e aumentare la potenza del trasformatore, in
relazione alle potenze impegnate previste (circa 410 kW).
L’ubicazione della nuova cabina di trasformazione è stata individuate nel parcheggio pubblico di
nuova realizzazione, con accesso da via A. Vecchi, non distante dall’attuale cabina “Vecchi”.
La nuova cabina sarà di tipo secondario, alimentata con cavo sotterraneo con tensione a 15 kV.
Il manufatto sarà di tipo prefabbricato, modello BOX e sarà predisposto dal Proponente a propria
cura e spesa.
La distanza di prima approssimazione è fissata in 2,0 m ai sensi del D.M. 29/05/2008.
La linea elettrica esistente realizzata con cavo interrato in via A. Vecchi è confermata.
L’installazione della nuova cabina comporterà una lieve variazione della canalizzazione nel tratto
più a nord, in corrispondenza del collegamento della nuova cabina e la dismissione dell’esistente.
I tracciati delle linee, i pozzetti, gli armadietti di sezionamento, le tubazioni verranno definiti con
ENEL in fase di Permesso di Costruire per le opere di urbanizzazione.
ENEL Esercizio di Bologna, sede distaccata di Ravenna, avrà il diritto riconosciuto di accedere alle
infrastrutture in qualsiasi momento si rendesse necessario.
Rete Telecom
Si rimanda al parere dell’Ente, richiesto dal Proponente.
RELAZIONE
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Prescrizioni generali e specifiche della Scheda di POC
Nel Piano si risponde puntualmente alle prescrizioni contenute nella Scheda di POC relativa
all’Ambito “Capitaneria di Porto”, articolate nei seguenti paragrafi.
Allineamento degli edifici secondo la direttrice di giacitura indicata nella scheda grafica
Nell’elaborato grafico allegato alla Scheda di POC è evidenziata la direttrice prevalente di giacitura
del nuovo edificato, ossia in fregio a via A. Vecchi e a seguire il marciapiede di via Molo Dalmazia.
Poiché tra le scelte adottate nel Piano vi è quella di concentrare le aree pubbliche attrezzate e a
verde e di renderle facilmente fruibili a scala del comparto e urbana, nella collocazione di tali aree
si è privilegiato il fronte lungo canale, traslando le aree destinate all’edificazione per le attività
commerciali, servizi e residenza con le relative aree pertinenziali verso sud.
In relazione a queste scelte, l’allineamento su via A. Vecchi sarà parallelo e in confine alla strada;
l’allineamento sul fronte canale sarà di raccordo tra l’edificato su via A. Vecchi con l’edificio ad
uso della Capitaneria di Porto situato a ovest del comparto.
Sul lungo canale, ciascun edificio previsto presenta un proprio allineamento, con lievi rotazioni e
disassamenti: nella percezione generale della passeggiata lungo canale, l’allineamento
reciprocamente diverso di ciascun manufatto architettonico conferisce enfasi all’area pubblica, con
le sue variazioni dimensionali e funzionali.
Riqualificazione del fronte canale e valorizzazione delle aree pubbliche
Nel Piano si prevede l’edificazione del fronte lungo il Canale Candiano, con un allineamento che
conferma l’andamento della banchina e si raccorda con via A. Vecchi.
La riqualificazione è intesa sia dal punti di vista funzionale che da quello formale.
Le attività artigianali, laboratoriali, produttive insediate verranno dismesse e sostituite dalle nuove
attività maggiormente congrue con il contesto prevalentemente residenziale e con la
riconfigurazione del waterfront di Marina.
Dal punto di vista formale si è scelto di realizzare un fronte canale articolato in planimetria e in
elevazione creando quelle trasparenze e quei canali prospettici tra i singoli elementi in assonanza
con il carattere frammentario, episodico degli edifici presenti nel contesto.
Realizzazione di collegamento ciclo-pedonale
Nella porzione occidentale del comparto, è prevista la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale
con asse longitudinale pressoché allineato con via G. Pullino. Tale percorso costituirà l’elemento di
connessione tra l’esistente percorso ciclo-pedonale in banchina che collega la Fabbrica Vecchia /
Marchesato e l’area del traghetto e il centro di Marina.
Tutela, conservazione e valorizzazione dell’edificio di valore testimoniale
Il lotto sul quale insiste l’edificio di valore testimoniale è escluso dall’Area di Intervento del PUA.
Si precisa che le previsioni del PUA non configgono con le istanze di tutela menzionate tra le
prescrizioni della Scheda d’Ambito: la riqualificazione formale e funzionale del comparto, con
l’introduzione delle nuove destinazioni d’uso, e la realizzazione del percorso ciclo – pedonale che
consentirà una migliore accessibilità dalla passeggiata lungo canale sono fondamentali premesse
alla tutela e alla valorizzazione del manufatto di valore testimoniale.
Prescrizioni ambientali della Scheda di POC
Il progetto del verde è concepito in maniera organica con gli interventi di progetto, con le specifiche
richieste dal POC e, soprattutto, in relazione ai diversi ambiti funzionali del comparto.
Nella Scheda d’Ambito è prescritta la salvaguardia delle alberature esistenti sulla pubblica via. Le
alberature esistenti su via A. Vecchi nonché quelle su via P. Thaon de Revel sono confermate.
Nella sistemazione dei marciapiedi che delimitano l’ambito di intervento, è prevista la
conservazione delle alberature a dimora (trattasi di essenze di pinus pinea), da realizzarsi mediante
un’opportuna definizione dell’area propriamente dedicata al pedone e dell’aiuola. Tale definizione,
ora soltanto accennata nelle planimetrie del Piano, verrà precisata e descritta dettagliatamente in
sede di Permesso di Costruire per le opere di urbanizzazione.
Modalità di attuazione
Il Piano può essere realizzato mediante stralci funzionali come definito nella Tav. 03 – Progetto Zonizzazione – Stralci funzionali attuativi.
RELAZIONE
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Maggio 2014
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Le aree destinate ai parcheggi, alle piazze, al verde pubblico attrezzato, ai percorsi pedonali e
ciclabili, saranno realizzate preventivamente o contestualmente alle opere edilizie da parte del
soggetto attuatore ed in osservanza agli stralci di attuazione individuati nel sopra citato elaborato di
PUA.
RELAZIONE
Maggio 2014
19
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Cantierizzazione dell’intervento e ipotesi strutturali
a cura dell’ing. Vittorio Suprani
Aspetti inerenti la preparazione dell’area
Per la realizzazione del progetto si prevedono i seguenti interventi:
1) Bonifica del terreno, qualora le analisi del terreno evidenzino la presenza di fattori inquinanti
dovuti ad eventuali attività produttive preesistenti, si procederà, in concerto con l’ASL e gli
enti proposti, a redigere opportuno piano di bonifica dell’area e conseguentemente a rimuovere
gli agenti inquinanti per l’opportuno trasporto a discarica autorizzata;
2) Verifica presenza di elementi in eternit, qualora si evidenzi la presenza di elementi contenenti
amianto, si provvederà ad affidarne lo smaltimento a ditta specializzata, che previo
approntamento di opportuno piano di smaltimento, provvederà al trasporto del materiale in
opportune discariche autorizzate; 3) Demolizione di tutti gli edifici e recinzioni esistenti, tramite ditta specializzata si provvederà
alla demolizione dei corpi di fabbrica e al trasporto dei materiali di risulta a discariche
autorizzate. E’ previsto il mantenimento di alcune alberature come da progetto del verde;
4) Sbancamenti, si prevede di rimuovere l’asfalto delle aree cortilizie fino al terreno sottostante e
il conseguente trasporto del materiale a discarica autorizzata.
Aspetti inerenti la costruzione degli edifici
Il progetto prevede la costruzione di edifici, puntualmente e compiutamente descritti nella relazione
tecnica e illustrati negli elaborati grafici, con le destinazioni d’uso a: Museo della subacquea;
Edifici per residenza e servizi privati; Edifici residenziali.
Dall’esame della relazione geologica redatta dal Dott. Geol. Angelo Angeli nel dicembre 2012,
risulta che i fabbricati sorgeranno su una area di terreno con le seguenti caratteristiche:
RELAZIONE
Maggio 2014
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
In considerazione delle caratteristiche del terreno, e della interferenza con i tiranti della banchina
portuale si possono fare le seguenti considerazioni per quanto riguarda le fondazioni:
- Per i fabbricati che hanno la pianta in parte o totalmente sovrapposta all’ingombro dei tiranti
della banchina è da ipotizzare una fondazione a platea;
- per i fabbricati destinati a residenza con piano interrato, di altezza usuale (due- tre piani
fuori terra), è sufficiente per la stabilità dei fabbricati ipotizzare una fondazione a platea,
infatti il carico dovuto al fabbricato è equilibrato dal peso del terreno asportato, pertanto non
sono da temere cedimenti differenziali e/o assoluti del terreno incompatibili con i corpi di
fabbrica in progetto;
- per il fabbricato a torre destinato a residenza, in considerazione del carico sul terreno
bisognerà valutare un piano interrato con una “impronta” sufficientemente estesa e rigida
per ottenere tensioni compatibili con la resistenza del terreno e cedimenti differenziali e/o
assoluti compatibili con il corpo di fabbrica;
- i fabbricati a torre destinati a residenza e a servizi privati, hanno la sagoma che non
interferisce planimetricamente con i tiranti della banchina, quindi in alternativa alla
realizzazione di un piano interrato, che “compensi” i carichi agenti sul terreno, è possibile
ipotizzare anche una fondazione profonda a pali così da garantire cedimenti differenziali e/o
assoluti compatibili con i corpi di fabbrica;
- anche per il fabbricato destinato a Museo della Subacquea, è possibile prendere in
considerazione sia la realizzazione di un piano interrato che compensi il peso della parte in
elevazione sia la realizzazione di fondazioni profonde su pali;
- i piani interrati dovranno essere impermeabilizzati esternamente per evitare l’ingresso
dell’acqua di falda;
RELAZIONE
Maggio 2014
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
-
per la costruzione dei piani interrati, si ipotizza di realizzare diaframmi, in c.a. gettato in
opera, sul perimetro dei corpi di fabbrica a limitare l’ingresso della acqua di falda e a
sostenere il terreno durante le lavorazioni, vedi schema seguente.
Impermeabilizzazione delle strutture interrate
Per garantire l’impermeabilizzazione delle strutture interrate si prevede di utilizzare membrane
impermeabili capaci di aderire al calcestruzzo, la procedura operativa consiste in:
- realizzazione dei diaframmi perimetrali;
- scavo del terreno;
- getto magro di fondazione;
- applicazione di una guaina sulla superficie del getto magro, con adeguati risvolti sui
diaframmi;
- realizzazione della platea in aderenza alle pareti;
- posa di guaina sulla superficie dei diaframmi, previa regolarizzazione della superficie;
- getto delle pareti del fabbricato in aderenza ai diaframmi.
Con questa procedura la struttura del piano interrato è completamente impermeabilizzata
all’esterno, per le caratteristiche delle membrane che si ipotizzano, un eventuale ingresso di acqua
sarà dovuto a problemi localizzati risolvibili con iniezioni di materiali impermeabili nel punto in cui
si verifica un eventuale ingresso di acqua.
Si allega la scheda tecnica di un prodotto che ha caratteristiche adatte a quanto sopra descritto.
RELAZIONE
Maggio 2014
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Tipologia strutturale
Per i fabbricati residenziali è prevista una tipologia strutturale tradizionale costituita da telai in c.a.
gettato in opera, solai in laterocemento e tamponamenti in laterizio porizzato.
Per il museo della subacquea è prevista una tipologia strutturale a elementi prefabbricati in c.a.
collegati in opera da getti di completamento.
Schematicamente gli elementi costruttivi, dei fabbricati residenziali, si possono riassumere in:
a) fondazione a platea in c.a. gettato in opera;
b) pareti perimetrali e pilastri del piano interrato in c.a. gettato in opera;
c) solaio del piano terra in lastre prefabbricate con soletta collaborante, le lastre costituiranno
cassero a perdere e garantiranno altresì la resistenza al fuoco del solaio stesso;
d) struttura in elevazione a travi e pilastri in c.a. gettato in opera;
e) pareti perimetrali del vano scala in c.a. gettato in opera;
f) solai di piano a travetti e pignatte con soletta collaborante;
g) tamponamenti in mattoni di laterizio porizzato legati con malta cementizia M8;
h) isolamento termico e acustico di piano e di parete;
i) rivestimento esterno in doghe o pannelli di metallo tipo Lutec o Rheinzink oppure smaltato a
fuoco nei colori da definirsi;
j) infissi e tapparelle in acciaio.
Qualora in sede esecutiva si optasse per non realizzare il piano interrato sottostante i due fabbricati
a torre che non interferiscono con l’ingombro dei tiranti, in alternativa ai punti a- b-c si
realizzeranno :
a’) palificata in pali trivellati in c.a. gettati in opera;
b’) platea di collegamento fra i pali in c.a. gettato in opera
Per il museo della subacquea è previsto un rivestimento esterno in lastre di cor-ten naturale.
Sicurezza del cantiere (accessi)
Tutte le lavorazioni, demolizioni e costruzione fabbricati, saranno eseguite nel pieno rispetto della
normativa vigente in merito alla sicurezza nei cantieri edili D.Lgs 81/08 e seguendo le prescrizioni
che saranno indicate nel PSC.
Sono previsti due possibili accessi, da concordarsi con gli Uffici Traffico/Viabilità,
ragionevolmente su Via Molo Dalmazia e Via A.Vecchi.
RELAZIONE
Maggio 2014
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Fondazione
da/rg
Preprufe® System
Applicazione in fondazione con presenza
di acqua di falda
Descrizione
®
Preprufe System protegge le strutture interrate dall’azione
dell’acqua presente nel terreno: meteorica, di falda, anche
in pressione. Preprufe® è anche una barriera al gas Radon.
Il sistema è composto da una membrana sintetica pregetto, in tre diverse grammature, Preprufe 300R,
Preprufe 160R e Preprufe 160 Flex e da una membrana
sintetica post-getto Preprufe 800 PA.
Le membrane Preprufe sono applicabili sia in orizzontale,
sotto platea di fondazione, che in verticale in caso di scavo
confinato, in presenza di opere provvisionali come paratie,
diaframmi, palancole e palificate o su murature di
strutture esistenti.
La membrana Preprufe 800 PA è applicata in verticale in
caso di superfici di muri realizzati con metodo di
fondazione a scavo aperto.
I singoli componenti del sistema, oltre alla presente
applicazione, possono essere impiegati anche per altre
applicazioni, si rimanda quindi alle specifiche singole
Schede Tecniche dei prodotti, per suggerimenti di impiego
e limitazioni.
Vantaggi
Le caratteristiche tecniche del sistema oltre agli indubbi
vantaggi nella velocità di posa, offrono una serie di
indiscutibili vantaggi prestazionali per una progettazione di
elevata qualità. Oltre a ciò le caratteristiche di Preprufe
migliorano e semplificano la realizzazione stessa del cantiere.
05.10 RV3
Vantaggi per la progettazione
• Diventa la pelle del calcestruzzo, impedisce la
migrazione dell’acqua tra struttura e membrana
• Garantisce un’adesione continua e completa al getto di
calcestruzzo
• Elevata impermeabilità ad acqua, vapor d’acqua
• Certificato con pressioni idrostatiche oltre 80 metri di
colonna d’acqua
• Rimane solidale alla struttura in caso di subsidenze,
cedimenti differenziali e/o scorrimenti
• Variazioni temporanee del livello di falda non
influiscono sul meccanismo di azione
• Sistema passivo, inalterabile dalla natura dell’acqua o del
terreno
• Impermeabile al gas Radon e Metano
• HDPE, grande resistenza agli agenti chimici
Vantaggi per il cantiere
• Posa delle armature direttamente sulla membrana senza
realizzazione di cappe o massetti di protezione
• Solidale alla struttura ma svincolato da ogni tipo di
supporto
• Applicabile anche con substrati umidi, rimane esposto anche
più di 50 giorni prima del getto (Preprufe 300R e 160R).
• Maggior sicurezza e minor rischio di errori di posa
• Velocità di esecuzione e facile verifica delle sormonte,
con semplici ispezioni
• Consente dopo la posa, un’immediata trafficabilità di
cantiere
• Applicabile in ogni periodo dell’anno ed insensibile alle
condizioni ambientali
Componenti del Sistema
Preprufe 300R 160R e 160 Flex – Membrane
pre-getto
Preprufe Tape LT & HC – Nastro pre-getto di
completamento
Preprufe 800 PA – Membrana post-getto per
superfici verticali
Preprufe Tieback Covers – Elemento rigido
Preprufe per copertura delle teste dei tiranti
Bituthene LM – Membrana liquida per
realizzazione di dettagli
Adcor 500S – Waterstop idroespansivo per
giunti di costruzione/ripresa
Adcor 550MI – Waterstop idroespansivo con
possibilità di iniezione di resina per giunti di
costruzione/ripresa
Serviseal & PVC Edgetie – Waterstop in PVC
per giunti di dilatazione e movimento
AT System – Waterstop in PVC coestrusi con
elementi idroespansivi, per giunti di dilatazione/
movimento
A.T. No. 650/01
• Costruzioni nel sottosuolo
• Strutture di fondazione
• Parcheggi pluripiano interrati
• Vasche e serbatoi
Cimosa
autoadesiva
fissata
meccanicamente
Preprufe®
Adcor® 500S / Adcor® 550MI
AFTES
ITC-CNR
ISO 9001
Applicazioni principali
97/3325
SOLUZIONE APPLICATIVA
SCHEDA TECNICA
EN 13967
SCHEDA SPECIFICA
PROJECT PROFILE
Fissaggio
Waterstop in PVC
tipo Serviseal alla
membrana
Preprufe 300R per
mezzo di nastro
bi-adesivo
Bitustik 4000
3
2
1
80
0
Pr
e
pr
uf
e®
80
fe ®
ru
ep
Applicazione
verticale su
muratura in scavo
aperto di Preprufe
800 PA; dettaglio di
sovrapposizione su
membrana Preprufe
in orizzontale,
risvoltata in verticale
per lo spessore della
platea
0
PA
Pr
Pr
e
ep
pr
ru
uf
e®
fe ®
80
0
PA
Legenda
1 Preprufe® 300R
2 Bitustik® 4000
3 Serviseal®
Pr
ad una speciale matrice multilaminare, che
sviluppa un’adesione completa e permanente
al getto di calcestruzzo, generando una
microcompartimentazione, con migrazione
laterale impedita. La membrana non richiede
interposizione di massetto o protezione e
dovrà garantire un allungamento sia in senso
traversale che longitudinale del 500% ed una
resistenza alla pressione idrostatica di 80
metri di colonna d’acqua, secondo cert.
ITC/CNR n. 3316/RP/01.
Scavo Aperto: Fornitura e Posa di
membrana multistrato post-getto Preprufe
800 PA, in polietilene (HDPE) accoppiata ad
uno speciale compound autoadesivo sintetico
non-bituminoso con sistema di protezione
meccanica specifico Grace Protection.
Si rimanda alla relativa Scheda di Specifica,
per la descrizione completa. Per voci di
capitolato, situazioni progettuali particolari o
per dettagli esecutivi in CAD, chiedere
supporto al Servizio Tecnico.
Salute e Sicurezza
Per ulteriori informazioni sui nostri
prodotti, richiedere le relative schede di
sicurezza al produttore W.R.Grace Italiana
S.p.A. – Milano.
Dati caratteristici e prestazioni: Preprufe System
Proprietà
Valori
300R
160R
990 N
445N
2
27,72 ml/m gg
34 ml/m2 gg
-9
<21x10 m/s
Resistenza al punzonamento
Permeabilità al gas Metano
Trasmissibilità al gas Radon
Trasmissibilità al vapore
d’acqua g/m2 gg
Permeabilità (conduttività idraulica)
Resistenza alla pressione
idrostatica (3)
Resistenza alla migrazione
laterale (4)
Flessibilità alle basse temperature
Allungamento (%)
Adesione al calcestruzzo (1)
Adesione nelle sovrapposizioni
(2)
0
K<1.4x10-11cm s-1
> 80 mt
colonna d’acqua
> 80 mt
colonna d’acqua
< –20°C
Long. > 500%
Trasv. > 500%
140 N per 50 mm
476 N per 50 mm
Metodo di prova
ASTM E 154
Q.M.W. UL
SP SWEDISH NAT. TESTING &
RESEARCH INST.
Laboratori BBA
BS 3177:1959
ASTM D5085-90
ITC-CNR 3316/RP/01
(ASTM D5385 M)
ITC-CNR 3316/RP/01
(ASTM D5385 M)
MOAT 31:6D
BS 2782:320A
MOAT 27:5.1.3
MOAT 27:5.2.2/3/4
Note:
1.II calcestruzzo viene gettato sul lato bianco adesivo della membrana e viene lasciato indurire (minimo 7 giorni). La forza di adesione al calcestruzzo e
pari alia forza necessaria a staccare 50 mm di membrana in un minuto, a temperatura ambiente.
2.II Test e condotto 15 minuti dopo aver eseguito la sovrapposizione, alle velocita di 50 mm al minimo a -4°C.
3.Il test di misura della resistenza alla pressione idrostatica avviene gettando calcestruzzo contro la membrana in corrispondenza di una sovrapposizione. II provino viene, prima fessurato per tutta l’altezza della sezione e poi messo in una attrezzatura (secondo test ASTM) dove la membrana
viene sottoposta ad una pressione crescente sino al raggiungimento di un valore tale per cui si verifica un trafilamento.
4.Utilizzando la procedura e l’apparecchiature come precedente punto 3, viene praticato un foro nella membrana e precedentemente sono stati annegati
2 tubicini passanti il calcestruzzo posizionati ambedue a pari distanza dal foro della membrana. Come per il punto precedente si verificherà a quale
livello di pressione avverrà il trafilamento d’acqua dai tubicini.
www.graceconstruction.com
Per informazioni tecniche: [email protected]
W. R. Grace Italiana S.p.A. - Via Trento, 7 - 20017 Passirana di Rho (MI) - Tel. +39.02.93537.531/291 - Fax +39.02.93537.516
Bituthene, Preprufe, Procor, Adcor, Hydroduct e Servidek sono marchi registrati della W.R. Grace & Co.-Conn.
Confidiamo che le informazioni date con la presente siano utili. Sono state basate su dati e conoscenze che riteniamo veri ed accurati e sono messi a disposizione
dell’utente perchè li consideri, facendo le opportune verifiche. Tali informazioni non rientrano nei nostri obblighi quali fornitori e per esse nessun compenso, esplicito od
implicito, viene richiesto e/o viene dato. Anche per questo non assumiamo alcuna responsabilità per l’uso di tali informazioni e per i risultati che possono essere ottenuti.
Le nostre schede tecniche sono aggiornate regolarmente ed è responsabilità dell’utilizzatore ottenere la pubblicazione più recente. Nessuna informazione,
raccomandazione o suggerimento può essere intesa ad un impiego in un processo che violi qualsiasi brevetto.
Copyright 2010.
W.R. Grace Italiana S.p.A.
SOLUZIONE APPLICATIVA
SCHEDA TECNICA
Stampato in Italia - 05-10
SCHEDA SPECIFICA
PROJECT PROFILE
Per la continuità longitudinale dei rotoli, applicare
l’apposito nastro autoadesivo Preprufe® Tape, che serve
anche per rinforzi e dettagli particolari.
L’armatura della platea viene posata con distanziatori
standard, senza interposizione di elementi di protezione o
massetti e cappe in calcestruzzo, perché la membrana non
richiede protezioni meccaniche aggiuntive.
Preprufe® 300R e 160R possono rimanere esposti
all’ambiente esterno fino a 50 giorni senza subire
alterazioni, prima di eseguire il getto di calcestruzzo. La
progettazione delle strutture dovrà avvenire in accordo alle
Norme Tecniche per le Costruzioni vigenti Si consiglia un
calcestruzzo secondo vigente normativa UNI EN 206-1,
con R’ck minimo di 250 Kg/cm2 ben vibrato e costipato.
• Impianti chimici industriali
• Gallerie e tunnel artificiali
• Impianti chimici industriali
Soluzione Applicativa
Applicazione orizzontale sotto platea continua
(Preprufe 160R / 300R):
Tale applicazione viene eseguita dopo una preparazione
del piano dì posa per mezzo della costituzione di una
superficie di appoggio uniforme, mediante la stesura e
lisciatura a rustico di cm 5-10 di calcestruzzo dosato a
Kg/mc 150/200 (magrone).
Le sovrapposizioni e la continuità fra i rotoli sono
realizzate per mezzo di una cimosa autoadesiva laterale.
Applicazione verticale in presenza di opere
provvisionali (Preprufe 160R / 160 Flex):
Tale applicazione viene eseguita direttamente per mezzo di
chiodatura meccanica dei teli lungo le cimose laterali alle
superfici delle opere provvisionali come diaframmi,
paratie e berlinesi regolarizzate o delle murature di edifici
confinanti.
4
3
2
150mm sormonta
1
Legenda
1
2
3
4
Preprufe® 300R
Adcor® 500S / Adcor® 550MI
Preprufe® 800 PA con Primer
Protezione / Drenaggio
Cls magro
Impermeabilizzazione convenzionale in scavo aperto
La completa adesione e le certificazioni
La caratteristica particolare della membrana Preprufe , consente di ottenere la completa adesione tra il calcestruzzo della struttura e la
®
matrice autoadesiva, presente sul film in HDPE. Questa è una caratteristica unica, che lo differenzia da ogni altro sistema
d’impermeabilizzazione per fondazione. Tale adesione impedisce che, in caso di perforazione accidentale del manto, l’acqua in pressione
possa trasmigrare lungo l’interfaccia membrana-calcestruzzo e possa raggiungere un’imperfezione, una fessurazione nella struttura in c.a. e
così penetrare diffondendosi all’interno della struttura stessa. Preprufe aderisce in maniera continua e completa al calcestruzzo, come se
fosse una vera e propria pelle e non come altre tecnologie che consentono solamente un’aggancio meccanico alla struttura. La verifica di
questo comportamento è stata ottenuta con dei test presso laboratori internazionali, dove il prodotto ha ottenuto certificazioni come:
• Istituto per le Tecnologie della Costruzione – ITC-CNR 560/01
• British Board Agreement – BBA 97-3325
• AFTES (Associazione francese dei lavori in galleria) Certificato T.O.S. n. 156-GT9
• Qualiconsult (Direction Technique Groupe)
Certificato 70 712 004 011
La prova secondo metodologia ASTM D 5385,
consiste nel simulare due fessurazioni nello
spessore del calcestruzzo, per mezzo di due
tubetti di acciaio, che passano tutto lo spessore di
cls, che è stato gettato su un pezzo di membrana
Preprufe. Viene poi realizzato un foro nella
membrana, per simulare una perforazione del
manto, in posizione baricentrica rispetto ai due
tubetti. Si immerge il tutto in una camera d’acqua
in pressione e si esercita pressione idraulica
crescente, sino al punto di inizio dell’eventuale
trafilamento. Dalle certificazioni sopra riportate si
rileva che il prodotto resiste sino a pressioni
idrauliche di circa 80 metri di colonna d’acqua
(circa 8bar). Su richiesta è disponibile copia della
certificazione ufficiale ITC-CNR.
5
3
6
1
2
4
Legenda
1
2
3
4
5
6
Membrana Preprufe® 300R
Foro da 40x40 mm. nella membrana
2 tubicini passanti il cls
Camera d’acqua sottoposta a pressioni idrauliche crescenti
Percorso dell’eventuale trafilamento
Calcestruzzo
SOLUZIONE APPLICATIVA
SCHEDA TECNICA
P
SCHEDA SPECIFICA
PROJECT PROFILE
4
3
5
1
ferro armatura
1
5
Dettaglio tubatura /
condotto tecnico passante
Dettaglio Pilastro / Palo di fondazione
Legenda
La superficie di appoggio verticale dovrà essere regolare e
priva di vuoti di grandi dimensioni. In assenza di ciò si
dovrà provvedere alla costituzione di una superficie di
appoggio uniforme mediante la stesura e lisciatura a
rustico di almeno cm 1 di malta o spritz-beton
regolarizzato. Possono essere utilizzati i prodotti della
linea cementizia Betec®.
Le sovrapposizioni e la continuità fra i rotoli sono
realizzate per mezzo di una cimosa autoadesiva laterale.
Per la continuità longitudinale dei rotoli, applicare
l’apposito nastro autoadesivo Preprufe® Tape, adatto anche
per rinforzi e dettagli particolari.
1 Preprufe® 300R
2 Preprufe® 160R
3 Nastro Preprufe® Tape LT
4 Adcor 500S / 550MI
5 Bituthene® LM
6 Hydroduct®
2
6
4
3
Punti particolari
In corrispondenza di angoli, spigoli, cambiamenti di
direzione o passaggi di cavi, tiranti, puntoni, pali o tubature,
questi dovranno essere trattati con i prodotti complementari
e compatibili: Preprufe® Tape e Bituthene® LM membrana
liquida e Adcor 500S o Adcor 550MI.
Sistema di protezione da venute d’acqua nel
diaframma (opzionale)
Qualora le condizioni particolari del supporto lo
richiedano, è possibile applicare prima della membrana
Preprufe 160R/160 Flex un elemento preformato a risalti
tronco conici Grace Hydroduct® 08 o 20, posato
direttamente sulla superficie verticale di supporto, per
intercettare possibili venute d’acqua. Per venute puntuali è
possibile utilizzare Betec Plug.
Applicazione verticale su muratura in scavo aperto
(Preprufe 800 PA):
Tale applicazione viene eseguita, in caso di scavo aperto,
direttamente sulle murature verticali di fondazione, previa
stesura di apposito Grace Primer.
La superficie di posa dovrà essere regolare, priva di vuoti
e senza sporgenze acuminate. In assenza di ciò si
procederà alla regolarizzazione del suddetto piano per
mezzo di malta cementizia.
La membrana viene posata a freddo, per auto-adesione sulla
superficie primerizzata, quando la stessa risulterà asciutta.
Si consiglia di fissare alla struttura la parte terminale
superiore della membrana con opportuna listellatura
chiodata. Al piede di fondazione, Preprufe 800 PA
sormonterà per almeno 100 mm la membrana Preprufe®
300R o 160R, precedentemente risvoltata in verticale lungo
tutto il perimetro della platea di fondazione ad un’altezza
inferiore di 3 cm rispetto allo spessore della platea.
Sistema di protezione
Dopo aver applicato la membrana Preprufe® 800 PA, la
stessa dovrà essere protetta dagli eventuali danneggiamenti
SOLUZIONE APPLICATIVA
SCHEDA TECNICA
1
Cls magro
Impermeabilizzazione in scavo
confinato, in aderenza a muratura
adiacente / diaframma
meccanici che possono essere causati dalla normale attività
di cantiere o per effetto del rinterro. Sono disponibili gli
appositi pannelli di protezione Grace Protection Board. Gli
stessi saranno applicati alla membrana per mezzo di strisce
biadesive di Grace Bitustik® in ragione di 3 strisce
orizzontali per ogni pannello.
Sistema di drenaggio (opzionale):
Qualora le condizioni particolari del cantiere lo
richiedano, è possibile applicare un geocomposito di
drenaggio con supporto in polistirene a risalti tronco
conici, accoppiato a geotessuto Grace Hydroduct® 50 o
200. Tale sistema, data la sua caratteristica di grande
resistenza, può essere applicato direttamente alla
membrana omettendo il sistema di protezione.
Specifica Tecnica Sintetica
Scavo Confinato: applicazione orizzontale o verticale di
membrana multistrato pre-getto Preprufe 300R o 160R o
equivalente, in polietilene ad alta densità (HDPE)
resistente ad agenti chimici disciolti in acqua, accoppiato
SCHEDA SPECIFICA
PROJECT PROFILE
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Rapporto ambientale
Introduzione
La riqualificazione dell’ambito urbano come quella prevista nel PUA determina sia direttamente sia
indirettamente la trasformazione dell’ambiente, in termini di consumo di risorse rinnovabili e non
(consumo di territorio, di acqua, di materiali, di energia, etc.).
La progettazione si è basata su criteri di sostenibilità ambientale, al fine di ridurre gli eventuali
effetti negativi di tale trasformazione, con molteplici obiettivi, tra i quali il raggiungimento del
miglior livello di benessere ambientale e la riduzione dei consumi energetici complessivi.
Il presente rapporto ambientale è finalizzato alla valutazione, in base a stime relative agli scenari di
attuazione, l’impatto ambientale generato sulle varie tematiche ambientali che potrebbe derivare
l’attuazione del Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) dell’ambito “Capitaneria di porto” Rq01a a
Marina di Ravenna.
Per valutare gli impatti si delineano degli scenari di evoluzione in grado di rappresentare l’attesa
trasformazione delle aree a seguito dell’attuazione del piano.
Negli scenari ipotizzati le modifiche relative alle tematiche ambientali sono riferite a:
ƒ Scenario ‘Alterntiva zero’ (o scenario Business As Usual.), scenario in cui si proietta nel
futuro a medio termine lo stato attuale, valutando l’impatto sulle varie tematiche ambientali;
ƒ Scenario di massima, in cui si stima il massimo sviluppo con il massimo impatto generabile
dalla realizzazione e implementazione delle previsioni del PUA.
L’obiettivo generale del presente rapporto ambientale è quello, oltre a rappresentare scenari il più
possibile veritieri e plausibili dell’andamento futuro dell’area a seguito dell’attuazione del PUA, di
mitigare ogni tipologia d’impatto, qualora si manifestino elementi di insostenibilità e di presentare
una proposta per il monitoraggio.
La Direttiva 2001/42/CE del 27 Giugno 2001 “Concernente la Valutazione degli Effetti di
Determinati Piani e Programmi sull’Ambiente”, propone la Valutazione Ambientale Strategica
(VAS) quale strumento chiave per assumere la sostenibilità ambientale quale obiettivo fondante la
pianificazione territoriale.
La Direttiva 2001/42/CE estende l’ambito di applicazione del concetto di Valutazione Ambientale
ai piani e programmi, nella consapevolezza che i cambiamenti ambientali possono derivare sia dalla
attuazione di nuovi Piani urbanistici, sia dalla implementazione di strategie attuative insite negli
strumenti di pianificazione e programmazione del territorio.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 152/2006 e successivo D. Lgs n. 4 del 16 gennaio 2008
(cosiddetto correttivo del D.Lgs. 152/2006) che recepisce la Direttiva Comunitaria e disciplina la
VAS su Piani e programmi, viene introdotta una specifica procedura che prevede, analogamente
alla VIA, la pubblicazione del Rapporto Ambientale e la valutazione della sostenibilità del Piano da
parte di un soggetto terzo.
La Regione Emilia Romagna ha pertanto adeguato i propri strumenti normativi con la L.R. 9/2008,
che individua nella Provincia l’Autorità competente in materia di VAS e definisce alcuni elementi
procedurali.
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Inquadramento dello stato di fatto
L’ambito soggetto al presente Piano Urbanistico Attuativo (in seguito, per brevità, denominato PUA
o Piano) è relativo all’area demaniale di Marina di Ravenna situata sulla banchina in destra al
Canale Candiano, prossima alla darsena del traghetto che collega Marina a Porto Corsini.
L’area è compresa tra via Molo Dalmazia a nord, via A. Vecchi a est, via P. Thaon de Revel a sud e
un’area edificata appartenente al Demanio Pubblico dello Stato – Ramo Marina Mercantile a ovest.
L’ambito del PUA è individuato da aree appartenenti al Demanio Pubblico dello Stato – Ramo
Marina Mercantile, che costituiscono parte della circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale di
Ravenna ai sensi del D.M. 6 aprile 1994.
Le aree edificate sono attualmente oggetto di concessioni demaniali annuali a soggetti terzi; è
decisione dell’Autorità Portuale di Ravenna di non rinnovare tali concessioni.
L’ambito di intervento è situato nell’area urbana di Marina di Ravenna, con coordinate geografiche
44°29’20.53” N e 12°16’22.47” E e riferite al baricentro dell’area, a un’altitudine media 0 m sul
medio mare e a circa 400 m dalla linea di costa adriatica.
L’ambito presenta una superficie di intervento di 11.432 mq e costituisce il fronte sulla riva destra
del canale Candiano, che si estende per circa 150 m dalla darsena del traghetto Start / ATM verso
ovest.
Inquadramento dell’ambito di intervento nel contesto urbano del litorale.
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Aspetti climatologici
L’area in esame è ubicata nella zona costiera del territorio comunale di Ravenna e può essere
inquadrata, nelle classificazioni climatiche su base termica, come un’area a clima temperato freddo,
con estati calde, inverni piuttosto rigidi ed elevata escursione termica estiva.
Questa connotazione viene in parte alterata dalla presenza del mare che tende a mitigare i rigori
dell’inverno, determinando un aumento della temperatura media rispetto alle zone della alta e media
padana.
Quest’area beneficia dell’influenza del mare e dunque le temperature risultano essere meno elevate;
il clima risulta mitigato dal fenomeno delle brezze marine, con temperature estive meno elevate e
temperature invernali meno rigide.
Per meglio caratterizzare l’area sono stati presi in considerazione i dati meteoclimatici delle stazioni
disponibili dal rapporto “La rete di controllo della qualità dell’aria” (anno 2011), redatto da ARPA
Ravenna.
Per una migliore caratterizzazione dell’area in esame in termini climatologici si rimanda al
documento Analisi di sito, facente parte del compendio degli elaborati del PUA.
Qualità dell’aria
Nel “Piano Provinciale di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria” (PRQA), approvato dalla
Provincia di Ravenna nel luglio 2006, con valore di variante tematica al Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale (PTCP), l’ambito di intervento è situato nell’agglomerato di Ravenna
(Agglomerato R9).
In tale zona è particolarmente elevato il rischio di superamento del valore limite e/o delle soglie di
allarme per gli inquinanti critici (PM10 e NO2) e alla quale vengono applicati il Piano di
Risanamento e il Piano di Azione per entrambi gli inquinanti.
Le Norme del Piano di Risanamento relative ai “Requisiti degli insediamenti in materia di qualità
dell’aria” (art. 20) richiedono quanto segue.
1. I Comuni promuovono attraverso i propri regolamenti i seguenti indirizzi:
- nella progettazione degli insediamenti va impiegata convenientemente la vegetazione nelle aree
interne ai complessi insediativi di ogni tipo, al loro contorno e lungo le strade, con il compito di
limitare la diffusione delle polveri totali;
- negli impianti di riscaldamento/raffrescamento degli edifici devono essere privilegiati sistemi ad
alta efficienza che minimizzino le emissioni in atmosfera;
- nella costruzione degli edifici e dei relativi impianti tecnologici deve essere privilegiato l’uso di
materiali che minimizzino le emissioni di gas e sostanze inquinanti.
2. Ai fini dell’approvazione del Piano di risanamento, la Provincia e i Comuni si attengono in linea
di massima al criterio di non approvare nuove previsioni urbanistiche che comportino la
realizzazione di nuovi insediamenti abitativi, scolastici o sanitari a distanze inferiori alle seguenti:
- m 50 dal confine stradale delle strade extraurbane, esistenti o progettate, classificate come rete di
base di interesse regionale, della viabilità extraurbana secondaria di rilievo provinciale o
interprovinciale e delle strade urbane classificate dai PGTU come strade di scorrimento;
- m 100 dal confine stradale delle strade extraurbane, esistenti o progettate, classificate come
autostrade o “grande rete” di interesse nazionale/regionale.
3. La pianificazione e la progettazione di infrastrutture stradali (fatti salvi i progetti preliminari già
approvati), nell’individuazione del tracciato con il minor impatto ambientale tra le possibili
alternative di localizzazione, dovrà perseguire, tra gli altri, l’obiettivo di minimizzare il numero di
edifici residenziali,sanitari o scolastici, a distanza dalla strada inferiore a quelle indicate nel comma
precedente in relazione alla gerarchia stradale.
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Per la valutazione della qualità dell’aria si fa riferimento ai risultati della campagna di monitoraggio
provinciale effettuata nell’anno 2011 i cui risultati sono riportati nel rapporto “La rete di controllo
della qualità dell’aria” (anno 2011), redatto da ARPA Ravenna.
Per una migliore caratterizzazione dell’area in esame in termini qualità dell’aria, sia per i valori
rilevati che i valori limite prescritti dalla normativa vigente, si rimanda al documento Analisi di sito,
facente parte del compendio degli elaborati del PUA.
Suolo e sottosuolo
Come si evince dalla Relazione geologica, di cui si riporta un estratto, “… La zona di Ravenna è
caratterizzata dalla presenza di cordoni sabbiosi che individuano le posizioni dell’antica linea di
costa; in posizione intermedia fra i vari cordoni sabbiosi sono presenti aree caratterizzate da una
maggiore copertura superficiale di terreni argilloso-limosi, consistenti in alluvioni recenti e depositi
delle bonifiche in superficie ed in depositi di laguna e palude in profondità.
Il cordone sabbioso più antico, con banco di sabbia coperto da un esiguo spessore di alluvioni
recenti, corrisponde circa al tracciato della Via di Sant’Alberto e prosegue verso Sud nella zona di
Via di Roma e della Stazione Ferroviaria.
Più ad Oriente è il cordone sabbioso delle Bassette che si dirige a nord verso la località di
Casalborsetti.
Al cordone sabbioso delle Bassette si giustappone sul lato Est il cordone sabbioso della Pineta di
San Vitale, il quale interseca quello delle Bassette, avendo un andamento più rettilineo.
Fra il cordone sabbioso della Via di Sant’Alberto e quello delle Bassette è presente una fascia che si
restringe progressivamente verso Sud e che è caratterizzata dalla presenza di un rilevante spessore
di depositi di laguna e palude.
Ad Oriente del cordone sabbioso delle pinete e fino al cordone sabbioso della costa attuale si
estende un’ampia zona caratterizzata dalla presenza in superficie di alluvioni recenti e depositi
vallivi e lagunari di spessore variabile e generalmente non elevato, ma che può aumentare
notevolmente in corrispondenza di vecchi canali e paleoalvei.
In genere lo spessore di depositi di palude e laguna che ricopre il banco sabbioso è di modesto
spessore fino in corrispondenza di una linea circa parallela alla costa e che passa per Largo
Trattaroli.
Ad oriente di questa linea i depositi di laguna e palude diventano spesso rilevante ed il banco di
sabbia si riduce di spessore, essendo la sua base in genere a soli 9-10 metri di profondità.
In questa zona sono ancora presenti zone paludose e lagunari (piallasse), solo in parte bonificate in
tempi recenti per la realizzazione di insediamenti industriali e portuali.
Sono anche presenti zone limitate con sabbia affiorante o subaffiorante, corrispondenti a dune
dell’antico delta triangolare dei Fiumi Uniti, che fino a metà del ‘700 sfociavano a Punta Marina.
L’area in esame ricade interamente sul cordone sabbioso costiero e quindi in zona con sabbia
affiorante o sub affiorante. Il cordone sabbioso costiero ha, nella zona in esame, uno spesso di 8-9
metri e consiste in sabbia fine e sabbia limosa n prevalenza di media densità.
Al banco sabbioso superficiale segue, fino a 28 – 29 metri di profondità, terreno argilloso - limoso
molle (circa normoconsolidato), con lenti di sabbia limosa intercalate nella parte bassa. Questo
banco rappresenta i depositi di ambienti marino della fase di maggiore avanzata del mare durante
l’ingressione olocenica, quando la linea di costa era molto più a occidente della costa attuale.
L’area di intervento è attualmente quasi completamente urbanizzata ed in superficie è presente uno
strato di terreno di riporto.
Il livello della falda freatica è superficiale ed è generalmente a profondità compresa tra 1 e 2 metri
dalla superficie con variazioni legate alle maree.”
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Per ulteriori approfondimenti legati ad aspetti geotecnici ed idrogeologici si rimanda alla Relazione
Geologica redatta dal dott. A. Angeli.
Aspetti idrografici
L’ambito di intervento è delimitata a nord dal Canale Candiano, nel tratto compreso tra i centri
abitati di Marina di Ravenna a sud e Porto Corsini a nord, tra la biforcazione a ovest che conduce al
sistema delle piallasse e il mare Adriatico a est.
Il Canale Candiano è un’asta idrografica di natura artificiale ed è classificato quale corpo idrico di
3° ordine. È individuato quale bacino principale tributario del mar Adriatico per il quale è
competente l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, come espresso nella Tabella 1-1 della
Relazione Generale del Piano Regionale di Tutela delle Acque (approvato con Delibera n. 40 del
21.12.2005 e pubblicato sul BUR – Parte Seconda n.14 del 1.2.2006 per l’avviso di approvazione e
sul BUR n. 20 del 13.2.2006 per la Delibera e le Norme).
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L’inquadramento dell’area è riportato nell’estratto della Tavola B.1.1 - Carta delle emergenze
naturalistiche del PSC.
Aspetti sismici
Il Comune di Ravenna è classificato Zona Sismica 3.
Dai tabulati allegati alle NTC-2008 si ricavano, per manufatti di Classe II e Stato limite di
salvaguardia della vita, i seguenti parametri sismici per l’area in esame:
Tr = 475 anni
a = 0.137 g
Fo = 2.586
Tc* = 0.280
Il terreno di fondazione di tutta l’area in esame rientra quindi nella Categoria “D”: “Depositi di
terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti,
caratterizzati da valori di Vs30 < 180 m/s (Nspt < 15, cu < 70 kPa)”.
Nessuno degli strati analizzati è risultato liquefacibile per cui si può escludere il pericolo di
liquefazione per l’area in esame.
Per ulteriori approfondimenti legati ad aspetti geotecnici, si rimanda Relazione Geologica redatta
dal dott. A. Angeli.
Sistema del verde
L’ambito di intervento, ricompreso nel centro abitato di Marina di Ravenna, è inserito in un
territorio caratterizzato da una morfologia pianeggiante omogenea, lambito a est dal Mare Adriatico
e a ovest dalla Piallassa del Piombone, parte del sistema vallivo ravennate.
L’assetto esistente del verde è costituito dal sistema urbano del verde stradale, ossia i filari di pini
che connotano le strade principali, e dalla sommatoria del verde privato dei vari lotti edificati,
spesso esemplari spontanei, spesso piantumazioni desiderate dal privato, messe a dimora senza una
particolare cura degli spazi necessari all’accrescimento, né una cura manutentiva necessaria per il
florido e sano sviluppo.
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Traffico
L’analisi della rete stradale relativa all’ambito di intervento è finalizzata alla valutazione degli
effetti diretti sul traffico risultanti dall’attuazione del progetto e alla valutazione circa le
infrastrutture presenti che sono fonte di emissioni ambientali (rumore, qualità dell’aria) e, dunque,
significativamente influenti sul sito dell’intervento e sul suo contesto.
Dal Piano Generale del Traffico Urbano – Aggiornamento 2007 (approvato dal Consiglio Comunale
nel gennaio 2009) del Comune di Ravenna si evince che le infrastrutture viarie dell’ambito di
intervento sono le seguenti:
ƒ via Molo Dalmazia: strada urbana di classe E/F;
ƒ viale Agamennone Vecchi: strada urbana di classe E/F;
ƒ via Paolo Thaon de Revel: strada urbana di classe E/F.
Le strade che appartengono e delimitano il comparto sono classificate quali strade urbane locali
interzonali di tipo E/F, come si evince dall’estratto della tavola 36 del PGTU.
L’attribuzione a tale classe intermedia è stata effettuata dai progettisti del PGTU sia per le
caratteristiche geometriche che per quelle funzionali. Nel PGTU, si legge infatti:
La classificazione mediante l’utilizzo delle “classi intermedie” è avvenuta secondo i seguenti
criteri:
- la funzione è assimilabile al tipo principale superiore, mentre le caratteristiche geometriche
sono assimilabili al tipo principale inferiore (esempio tipico la Perimetrale Urbana,
classificata DE);
- la strada è percorsa da linee del TPL.
Via Molo Dalmazia presenta nel tratto interessato dal PUA una sezione con carreggiata di larghezza
variabile (da 9 m a 15 m), organizzata su tre corsie, delle quali due sono le corsie di accumulo per
l’imbarco al traghetto Start / ATM.
Il senso di circolazione veicolare è regolamentato a senso unico, da ovest verso est.
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La via presenta inoltre un unico marciapiede situato sul lato opposto al canale, di larghezza media
di 2,70 m, che in prossimità dello sbarco del traghetto ha dimensioni di circa 7,50 m.
La continuità del percorso è interrotta dalla presenza di numerosi passi carrai, che garantiscono
l’ingresso carrabile ai singoli lotti.
Viale Agamennone Vecchi è organizzata con un’unica carreggiata (larghezza media di 8,75 m
circa) a due corsie.
La circolazione veicolare è regolamentata a doppio senso di marcia.
La sezione di viale Vecchi si completa su entrambi i lati con un ampio marciapiede che include le
alberature di pini domestici disposti a filare.
Via Paolo Thaon de Revel presenta una carreggiata con un’unica corsia, di larghezza variabile.
Il senso di circolazione veicolare è regolamentato a senso unico, da est verso ovest, in direzione del
canale Candiano.
La sezione di viale Vecchi si completa su entrambi i lati con un ampio marciapiede che include le
alberature di pini domestici a filare.
Nell’area oggetto del PUA insistono molteplici edifici, destinati ad attività artigianali, laboratoriali e
di servizi privati. Ciascun lotto presenta almeno un accesso carrabile che si apre sulla pubblica via.
Si rilevano: un’attività di servizi alle piattaforme off-shore e alle attività subacquee, con uffici,
magazzini e depositi; un’officina meccanica, con area coperta per le riparazioni degli autoveicoli e
un frontistante piazzale adibito a parcheggio pertinenziale; un’impresa termosanitaria, con relativi
depositi.
Si rileva inoltre un circolo ricreativo, con accesso da via P. Thaon de Revel; per questa attività,
analogamente all’edificio che la ospita, non sono previste variazioni nell’assetto funzionale.
Ai flussi in entrata ed uscita dai singoli lotti relativi alle attività insediate, si aggiungono sia il flusso
di veicoli che si accumulano in via Molo Dalmazia in attesa dell’imbarco al traghetto, sia quello che
interessa viale A. Vecchi relativo ai veicoli provenienti da Porto Corsini che sbarcano a Marina di
Ravenna.
Per gestire il flusso di traffico diretto a Porto Corsini mediante il traghetto, nell’allestimento della
carreggiata dopo i lavori della nuova banchina portuale degli anni 2000 sono state predisposte due
corsie di accumulo in via Molo Dalmazia, in fregio al canale Candiano.
Rumore
Il Comune di Ravenna ha di recente provveduto alla redazione e quindi all’approvazione del Piano
di Zonizzazione acustica del proprio territorio in base al quale l’area oggetto della presente
relazione è stata classificata di classe IV così come definita nella tabella A del D.P.C.M. 14/11/97.
CLASSE IV – aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate
da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività
commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande
comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole
industrie.
RELAZIONE TECNICA
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La determinazione dei valori di LAeqTR “ante-operam” è stata realizzata nel rispetto di quanto
previsto dal Decreto 10 marzo 1998 e più precisamente:
- Il monitoraggio del rumore prodotto dal traffico veicolare di via Molo Dalmazia, via A. Vecchi
e Rotonda dei Dalmati a Marina di Ravenna è durato sicuramente più di una settimana così
come prevede il decreto citato, in particolare il sottoscritto ha provveduto sia mesi invernali che
estivi a continui sopralluoghi tecnici per la verifica delle condizioni ottimali di misura.
Da tale monitoraggio è emerso che le strade oggetto di indagine sono interessate da un traffico
veicolare molto variabile nell’arco dell’anno in relazione al periodo stagionale, alle giornate della
settimana e al periodo di rilevamento.
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Dall’indagine sopra riportata è emerso che le condizioni più sfavorevoli, acusticamente parlando,
sono da ricercarsi nelle giornate di venerdì, sabato e domenica nel periodo estivo con un massimo
nei mesi di luglio e agosto soprattutto in agosto.
Pertanto il sottoscritto ha provveduto alla misura del rumore presente a Marina di Ravenna nei 3
punti individuati nella relazione come punti di rilevamento PR “1”, PR “2” e PR “3”
rispettivamente nelle giornate di
- PR “1” via Molo Dalmazia
venerdì
02 agosto 2013
- PR “2” rotonda dei dalmati
domenica
04 agosto 2013
- PR “3” via A. Vecchi
sabato
03 agosto 2013
Sono stati scelti 3 punti di misura (uno per ogni strada oltre la verifica a margine della rotonda dei
dalmati) in quanto il livello di impatto ambientale presente è omogeneo per tutto il percorso relativo
all’area di intervento
Nelle giornate autunnali, invernali e primaverili, compreso festivi e prefestivi, il traffico è risultato
non significativo rispetto alle misurazioni effettuate nelle giornate sopra riportate.
Da quanto sopra esposto è possibile determinare il valore medio di rumorosità delle strade oggetto
di indagine fonometrica come media dei valori rilevati in ogni punto oggetto di misura; in
particolare:
strada
LAeqTRdiurno – dB(A)
LAeqTRnotturno – dB(A)
via Molo Dalmazia
57.9
52.4
Rotonda dei dalmati
62.2
54.1
via A. Vecchi
60.9
54.3
Dall’analisi sopra esposta è possibile evidenziare che il clima acustico rilevabile in corrispondenza
del comparto oggetto del PUA è conforme ai valori limite assoluti di immissione previsti dalla
classe acustica di appartenenza come precedentemente individuata (classe acustica IV).
Per ulteriori dettagli, si rimanda alla Valutazione previsionale del clima acustico dell’ing. R. Pistani.
Campi elettromagnetici
Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico non risultano sussistere situazioni puntuali di
rischio grave.
Sul tema dell’inquinamento legato agli impianti di telefonia mobile e di telecomunicazioni, secondo
i rilievi di ARPA Emilia Romagna, non esistono nell’area impianti.
Per ulteriori approfondimenti, si rimanda all’Analisi del Sito, dove sono localizzati e descritti gli
impianti più vicini.
Energia
Le principali normative sull’efficienza energetica e sull’efficienza degli usi finali dell’energia
mirano a definire criteri per le principali scelte a livello urbanistico ed edilizio, al fine di ridurre
l’impronta ecologica dell’insediamento e delle relative infrastrutture, garantendo le migliori
prestazioni energetiche come richiesto dalla normativa Comunitaria sull’efficienza energetica,
recepita dalla Regione Emilia-Romagna con la DAL 156/2008 e più recentemente con la DGR
1366/2011.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
A tale scopo, preliminarmente alla progettazione generale del comparto, è stata effettuata l’Analisi
del sito necessaria ad acquisire le informazioni e i dati che hanno poi guidato le scelte progettuali al
fine del soddisfacimento dei requisiti energetici e ambientali.
Tra gli agenti fisici che agiscono come dati di progetto sull’insediamento e sugli edifici, connessi
alla componente energia, sono state considerate sia la disponibilità di luce naturale, sia la
disponibilità di fonti energetiche rinnovabili o assimilabili.
Per ulteriori approfondimenti, si rimanda all’Analisi del Sito.
Inquadramento della pianificazione urbanistica
Nel seguito viene eseguita la verifica della conformità del PUA rispetto a:
ƒ Piano Regolatore Portuale;
ƒ Piano Strutturale Comunale (PSC);
ƒ Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE);
ƒ Piano Operativo Comunale (POC).
Nella presente Relazione non sono riportati gli estratti cartografici già inseriti nell’elaborato Tav. 01
– Inquadramento urbanistico.
Piano Regolatore Portuale
Il comparto è situato entro il perimetro del Piano Regolatore Portuale, adottato in data 9 marzo 2007
con Delibera n. 9 del Comitato Portuale, approvato il 3 febbraio 2010 dalla Giunta Provinciale con
Delibera n. 20 / 2010; nella tavola IU06T0014 – Planimetria delle aree funzionali e destinazioni
d’uso, il comparto è campito con retino marrone a indicare la “Città da riqualificare: aree per
attività miste”.
L’estratto cartografico è inserito nella degli elaborati del PUA
Le destinazioni d’uso previste nel PUA sono dunque compatibili con la destinazione indicata nel
PRP, poiché sono previsti gli usi abitativi, commerciali, servizi privati, servizi pubblici, attività
turistico – ricettive.
Piano Strutturale Comunale (PSC)
Nel seguito viene analizzato il Piano Strutturale Comunale (PSC), approvato con Delibera di
Consiglio Comunale n. 25 del 27.02.2007 e pubblicato il 26.04.2007 nel B.U.R. n. 57/2007.
Il Piano è composto da numerosi elaborati, suddivisi in 4 gruppi:
- Elaborati prescrittivi;
- Elaborati gestionali;
- Elaborati descrittivi;
- Rapporto di Valsat.
Per ogni gruppo di elaborati sono state prese in esame le tavole di interesse, individuando la
zonizzazione, i vincoli e le tutele che riguardano l’area del comparto Rq01a (denominazione non
riportata nel PSC), nonché le relative norme tecniche di attuazione.
Elaborati prescrittivi
Gli elaborati prescrittivi sono formati da una serie di tavole denominate “PSC 3 - Spazi e sistemi”,
dalle Norme Tecniche di Attuazione (NTA).
In particolare l’ambito di intervento è contenuto nella Tavola 10, del quale è riportato uno stralcio
nella Tavola 01 – Inquadramento urbanistico degli elaborati del PUA.
L’area del comparto è campita in colore rosa violaceo, a individuare le aree per attività miste della
‘Città da riqualificare’, disciplinate al Titolo II – Spazio urbano, Capo 4° art. 101.
L’area, congiuntamente all’insediamento urbano di Marina di Ravenna, è ricompresa nel perimetro
del contesto paesistico di area vasta, normato all’art. 33 comma 3, inteso quale “riferimento rispetto
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PRESCRIZIONI Dl POC.S (ART.13 NTAJ
1 - Le misure generali peril progetto di PUA hanna ad oggetto regale , norme e indicazioni di seguito riportate, raggruppate in base aile seguenti tematiche:
Ia sostenibilita degli insediamenti, l'inserimento paesaggistico e l'assetto urbana e tipologico, il progetto delle aree pubbliche e Ia relativa realizzazione da parte dei privati, il progetto della viabilita e dei parcheggi pubblici e privati , l'invarianza idraulica , Ia realizzazione
di vasche di prima pioggia , Ia zonizzazione acuslica, Ia promozione di concorsi di idee, i progetti imprendiloriali.
2. Le misure riguardanti Ia sostenibilila degli insediamenti sono le seguenti:
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1) I Piani Urbanistici Attuativi (PUA) comportanli interventi di nueva urbanizzazione o di riqualificazione devono
prevedere, nella progettazione dell'assetto urbanistico, il recupero in forma "passiva" della maggior quantita possibile di
energia necessaria a garantire le migliori prestazioni per i diversi usi finali delle funzioni insediate (riscaldamento,
raffrescamento, illuminazione, ecc.) in particolare nel definire l'orientamento della viabilita, dei Iotti e
conseguentemente degli edifici sulla base di un'analisi del silo attenta anche agli aspetti microclimatici, privilegiando
prioritariamente l'inlegrazione tra silo ed involucra e, in seconda lase, compiendo le scelte di carattere tecnologico impiantistico. A tale scope, nei nuovi insediamenti il progetto di assetto urbanistico deve obbligatoriamente essere
I preceduto daii'Analisi del silo.
2) L'analisi del sito, elaborata con riferimento al PREREQUISITO P.V.1- gru ppo 8 del RUE 5.2.1, e finalizzata alia
caratterizzazione dell' area oggetto di intervento per quanta riguarda sia gli "aspetti fisici" sia i "fattori ambientali", anche
in relazione aile specifiche normative vigenti
3) Sulla base dell'analisi del silo, illay-out delle strade, dei Iotti da edificare e dei singoli edifici dovra tendere a:
a) garantire un accesso ottimale alia radiazione solare per tutti gli edifici, in modo che Ia massima quantila di luce
naturale risulti disponibile anche nella peggiore giornata invernale (21 dicembre)
b) consentire che le facciate ovest degli edifici possano essere parzialmente schermate per limitare l'eccessivo apporto
di radiazione termica esliva, se cia lascia disponibile sufficiente luce naturale c) garantire accesso al sole per tutto il
giorno per tutti gli impianti solari realizzati o progettati o potenziali (ad esempio attrezzature di interesse pubblico su
aree pubbliche non puntualmente individuate nel PUA)
d) trarre vantaggio dai venli prevalenti estivi per strategie di ventilazione/raffrescamento naturale degli edifici e delle
aree di soggiorno esterne
e) predisporre adeguate schermature di edifici ed aree di soggiorno esterne (piazze, giardini. .. ) dai venti prevalenti
invernali
1. Per i nuovi insediamenti con destinazione residenziale e/o ad essa assimilabili nei termini previsti dal Requisite
Cogente 6.1.1 del RUE 5.2.1, l'indice di prestazione energetica per Ia climatizzazione invemale perm' di superficie
utile dei singoli edifici (Epi), fermo restando il rispetto del requisite cogente stesso, deve essere in ogni caso non
superiore a 60 kWh/m' anno. Per le restanti destinazioni valgono i parametri del Requisite Cogente 6.1.1 del RUE
5.2.1.
2. E' obbligatorio per i nuovi insediamenti , a livello di singolo edificio , il ricorso a fonti energetiche rinnovabili per il
riscaldamento, l'acqua calda per usi igienico/sanitari e l'energia elettrica in misura non inferiore a quanta previsto dal
RUE. Qualora non fosse tecnicamente possibile soddisfare il req uisite per quanta riguarda Ia produzione di energia
elettrica nella misura prevista dal Requisite Cogente 6.6 punta C) del RUE 5.2.1 e consenlilo il soddisfacimento del
suddetto requisite attraverso l'installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture dei parcheggi privati pertinenziali
comuni.
Per gli insediamenti produltivi, industriali, produttivi portuali e per le aree comprese nell'ambito del POC Tematico Logistica e sempre ammessa Ia realizzazione di impianti fotovoltaici nei termini previsti dall'art. 1.24 del RUE 5. 1
3. I PUA devono contenere criteri per Ia dotazione di verde e Ia sistemazione degli spazi aperti finalizzati all'incremento
della biomassa urbana per Ia miligazione del microclima e peril miglioramento del comfort termico degli insediamenti.
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La progettazione del comparto Rq01a si e basata su criteri di sostenibilita ambientale, al fine di diminuire i possibili
effetti negativi della trasformazione, ponendosi tra gli obietlivi il raggiungimento del miglior livello di benessere
ambientale e Ia riduzione dei consumi energetici complessivi.
A tale scope, nella fase iniziale di progettazione del comparto, e stata effettuata l'analisi del silo, elaborata in
riferimento al PREREQUISITO P.V.1- gruppo 8 del RUE 5.2.1 , necessaria ad acquisire le informazioni e i dati che
hanna poi guidato Ia definizione della schema insediativo , al fine del soddisfacimento dei requisiti energetici e
ambientali .
La caratterizzazione dell'area e stata svolta per quanta riguarda gli "aspetli fisici" nell' elaborate Analisi del silo, e per
quanta riguarda i "fattori ambientali" all'interno delle diverse Relazioni specialistiche; alcuni estratti di queste sono state
riportate poi nel Rapporto Ambientale (VAS I VALSA 7).
In relazione aile indicazioni emerse dall'analisi , in considerazione della posizione privilegiata in margine al Canale
Candiano e del presumibile utilizzo delle unita abitative prevalentemente nel periodo estivo, lo scherna
dell'insediamento del PUA portera a recuperare in forma passiva parte dell'energia necessaria ai diversi usi finali.
In particolare sono applicate le seguenti strategie passive:
Privilegiare l'orientamento dell'edificato e degli spazi ad essi interposti, tendente nel periodo invernale a ridurre il
raffrescamento dovuto ai venti principali provenienti dai quadranti nord e nel periodo estivo a sfruttare al meglio Ia
funzione di mitigazione dovuta alia circolazione di brezza marina;
•
Assumere il progetto del verde quale aspetto fondante il sistema insediativo, per una configurazione delle aree
edificate integrate con le aree verdi al fine di evitare concentrazioni di edificato suscettibili di surriscaldamento
estivo (isola di calore);
- Privilegiare forme compatte per l'edificato, tuttavia non limitando Ia varieta tipologica ne le possibili eventuali
relazioni col tessuto esislente.
II rispetto di tale norma sara verificato nei successivi Permessi di Costruire.
Alia
-
scala progettuale di PUA generale, per gli interventi in programma nel comparto Rq01 a si prevede:
l'utilizzo dei pannelli solari per l'acqua calda sanitaria ;
l'utilizzo dei pannelli fotov.oltaici per energia elettrica;
Ia riduzione dei consumi energetici dovuti al miglioramento delle prestazioni dell'edificio tramite l'utilizzo di
materiali e tecnologie attuali per quanta riguarda gli isolamenti termici e il sistema delle finestrature.
Per maggiori approfondimenti si rimand a alia progettazione esecutiva dei singoli edifici, come prevede Ia normativa in
materia.
II verde viene progettato al fine di realizzare un sistema di mitigazione dagli impatti generati dal sistema della mobilita,
dall'irradiazione solare in periodo estivo e dai venti dominanti in periodo invernale.
La qualita ambientale e perseguita come obiettivo primario dell'intervento. rivolgendo particolare attenzione al disegno
urbana, al disegno del verde e degli spazi aperti.
4. II sistema del verde deve essere progettato evitando aree disorganiche, esclusivamente finalizzate al reperimento II progetto segue le indicazioni del Regolamento del Verde vigente e privilegia l'uso di specie autoctone non
degli standard richiesti dalle norme , ed utilizzato per mitigare il microclima dell'insediamenlo, per salvaguardare e allergizzanti, a bassa manutenzione e a contenuto consume idrico.
valorizzare Ia flora e il paesaggio del luogo, scegliendo preferibilmente essenze locali non allergizzanti a bassa
manutenzione ed a conlenuto consume idrico e comunque secondo le indicazioni del Regolamento del Verde vigente
5. Tutti i nuovi impianli di illuminazione esterna devono essere realizzati a norma antinquinamento luminoso e ridotto Si rimanda ai progetti relativi ai Permessi di Costruire perle opere di urbanizzazione e per l'edificazione Ia definizione
consume energelico ai sensi della L.R. 29/09/2003 n. 19 "Norme in materia di riduzione dell'inquinamento luminoso e progettuale degli impianti di illuminazione esterna , che sara comunque svolta seguendo quanta dettato dalla normativa
regionale.
di risparmio energetico" e successive diretlive applicative
Per quanta riguarda l'illuminazione pubblica , tulle le lampade sono previste con armatura a LED , quindi a basso
consume; non trattandosi di un progetto esecutivo non sono ancora stati eseguiti i calcoli illuminotecnici che
consentano di verificare il rispetto delle norme su ll'inquinamento luminoso.
6. II progetto di PUA dovra contenere precise indicazioni sulla tipologia del sistema di riscaldamento/condizionamento
da realizzare priorilariamenle in forma centralizzata. A fronte di una specifica dimostrazione dell'impraticabilita delle
forme centralizzate il PUA dovril conlenere Ia proposta di soluzioni alternative. Tutti gli impianti previsti dovranno
essere in ogni caso opportunamente schermati alia vista e da definire nella progettazione architettonica.
7. Nella realizzazione delle infrastrutture per l'urbanizzazione degli in sediamenti i PUA dovranno prevedere le
condizioni di fatlibilita oer l'allacciamenlo ad eventuali reti di teleriscaldamento.
Nel PUA si prevede Ia centralizzazione dei sistemi di climatizzazione (raffrescamento e riscaldamento) peril
complesso a destinazione mista; per Ia struttura museale tali sistemi saranno autonomi .
II rispetto di tale norma verra verificato nella progettazione esecutiva (Permesso di Costruire).
Non essendo presente alcuna rete di teleriscaldamento nelle vicinanze, non ci sono le condizioni di fattibilita.
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:2.
1. E' obbligatorio per i nuovi insediamenti soggetti a PUA contenere l'effetto di impermeabilizzazione delle superfici Si precisa che il PUA riguarda un ambito urbana appartenente alia Citta da riqualificare e non una nueva
assumendo un indice di permeabilita non inferiore al 40% della Superficie territoriale (St) per gli ambiti urbanizzazione.
prevalentemente residenziali , turistici e misti
Nelle previsioni del PUA si e teso alia concentrazione del nuevo complesso edificato, con il ricorso a tipi edilizi a terre,
e all'accorpamento delle aree a verde, sia pubbliche che private .
Si prevede inoltre che saranno rese impermeabili solo quelle indispensabili (corselli per aree a parcheggio,
marciapiedi, piazza) mentre le altre superfici di pavimentazione saranno il piU diffusamente possibile rese
semipenmeabili (compatibilmente con le indicazioni del Servizio Strade) al fine di limitare l'effetto di
impermeabilizzazione del nuevo complesso.
2. E' obbligatorio ridurre l'effetto dell'impenmeabilizzazione delle superfici nei confronti dei tempi di corrivazione dei
deflussi idrici superficiali e della ricarica delle acque sotterranee, prevedendo per i nuovi spazi pubblici a privati
destinati a parcheggi, piazzali, ecc. (anche in occasione di rifacimento degli stessi) , nel caso che le relative superfici Nel PUA si prevede l'impiego di sistemi drenanti e inerbiti per Ia soluzione delle aree a parcheggio.
non siano soggette a dilavamento di sostanze pericolose e/o contaminanti le acque, modalita costruttive idonee a II rispetto di tale norma sara verificato nei successivi Penmessi di Costruire.
consentire l'infiltrazione a Ia ritenzione anche temporanea delle acque, salvo diversa prescrizione definita in sede
istruttoria dalla Conferenza dei Servizi di cui all' art. 14 c3 a per raq ioni di tutela di beni culturali e oaesaqqistici
3. E' obbligatoria l'applicazione del Requisite Volontario 8.1 Riduzione del consumo di acqua potabile di RUE 5.2.1
II rispetto di tale nonma sara verificato e precisato nei successivi Penmessi di Costruire.
4. E' obbligatoria l'applicazione del Requisite Volontario 8.2 Recupero per usi compatibili delle acque meteoriche
provenienti dalle coperture di RUE 5.2.1 a scala di edificio. II progetto di PUA dovra verificare Ia possibilita di estendere II rispetto di tale nonma sara verificato e precisato nei successivi Penmessi di Costruire.
il recupero delle acque meteoriche in maniera organica all'intero comparto
5. Nelle aree interessate da !aida subaffiorante non sono ammessi gli interventi edilizi comportanti Ia realizzazione di Per garantire l'impenmeabilizzazione delle strutture interrate ed evitare il drenaggio continuo, si prevede di utilizzare
interrati e/o seminterrati che necessitano il drenaggio in continuo delle acque di !aida , e conseguente allontanamento sistemi di impenmeabilizzazione mediante membrane adesive al calcestruzzo, come descritto nel capitola
"Cantierizzazione dell'intervento e ipotesi strutturali".
delle stesse attraverso il sistema di drenaggio urbana
1. II progetto di PUA dovra essere elaborate a partire dalle indicazioni contenute nella specifico elaborate di II layout insediativo proposto nel PUA segue le indicazioni fornite dallo Studio del c/ima acustico, eseguito con lo scopo
di orientare del progetto in modo che vengano rispettati i limiti previsti nella zonizzazione acustica.
zonizzazione acustica
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I limiti acustici considerati fanno riferimento alia "Ciassificazione Acustica" del Comune di Ravenna adottata con
deliberazione del Consiglio Comunale n.47- PG 26988/11.
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2. Nella progettazione delle opere di mitigazione acustica, sia nel contesto urbana che in territorio rurale devono essere
adottate soluzioni che tengano canto in misura determinante degli effetti paesaggistici e percettivi: l'impiego di barriere
verticali artificiali deve essere pertanto considerata soluzione accettabile soltanto nei casi in cui non sia possibile
intervenire con modalita differenti , corrispondenti a tale criteria
1. Ai sensi dell'art. 28 del Regolamento Viario del Comune di Ravenna per tutti i progetti interessanti Ia viabilita di
livello superiore aile strade interzonali, relativi nodi ed i parcheggi con capienza superiore a 200 posti dovranno essere
redatti studi di impatto sulla mobilita aventi i contenuti di seguito elencati :
- una rappresentazione della stato di latta delle componenti di domanda ed offerta della mobilita nel settore interessato
dall'intervento
- flussi di traffico nella situazione attuale in momenti significativi della giomata
- l'eventuale descrizione delle alternative di progetto e di sito esaminate
Si favorisce Ia realizzazione di strutture di mitigazione integrate con gli edifici (loggiati e balconi). Le stesse scelte di
layout sono funzionali alia mitigazione acustica (arretramenti del fronte; distribuzione funzionale, soprattutto per quanta
riguarda Ia collocazione della struttura museale nell'ambito di intervento).
Nel PUA non sono previste variazioni progettuali alia viabilita ne sana previsti parcheggi con capienza superiore ai 200
posti auto.
- Ia valutazione dell'evoluzione prevista senza intervento e con intervento
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- valutazione degli effetti qualitativi e quantitativi sulla mobilita
- valutazione funzionale flussi/capacita
- descrizione del funzionamento intemo e del funzionamento esterno esteso all'area influenzata significativamente
dall'intervento
- Ia descrizione delle misure di compensazione degli effetti negativi.
lnoltre si dovra:
- ipotizzare Ia classe di attribuzione di ciascuna delle strade oggetto di progettazione anche ai fini dell'applicazione del
Regolamento Viario vigente
-tenere canto dei percorsi e delle fenmate del trasporto colletti vo e della rete della mobilita pedonale e ciclabile
- sviluppare una analisi di sicurezza con metodologie conformi alia Circolare Ministero LL.PP. 8 giugno 2001 "Linee
Guida perle Analisi di Sicurezza delle Strade"
Lo studio di impatto
finalizzato alia produzione di infonmazioni utili aile decisioni autorizzative ed il suo livello di
approfondimento sara proporzionato all'importanza dell'intervento oggetto di studio ed agli effetti che produce sulla
viabilita circostante.
e
2. Ai sensi dell'art. 29 del Regolamento Viario vigente i PUA e i PRU si uniformano al principia generale della Nel PUA non sana previste variazioni progettuali alia viabilita.
I gerarchizzazione della rete viaria, cosi come rappresentata e descritta nel D.M. 5/11/2001 .
3. La pianificazione e Ia riqualificazione di infrastrutture stradali dovra avvenire in coerenza con il PRQA (Piano di La riqualificazione delle infrastrutture sono limitate a:
realizzazione di un tratto di pista ciclabile, di lunghezza di circa 30 m, tra via Malo Dalmazia e via Thaon de Revel;
Risanamento della Qualita dell' Aria) e le relative nonme tecniche.
Ia realizzazione di percorsi pedonali, sia in termini di riqualificazione dei marciapiedi esistenti che di realizzazione
di un'area attrezzata integrata con il verde.
Le soluzioni di dettaglio per Ia verifica della conformita verranno fornite in sede di PUA a stralcio e comunque precisate
in sedi di Penmesso di Costruire per IE!_()l'_ere di urbanizzazione.
3. Le misure per Ia progettazione delle aree di nuevo impianto qualificata sotto il profile urbanistico. della sostenibilita ambientale e sotto il profile paesaggistico si articolano in:
misure genera/i per Ia opportuna contestualizzazione degli interventi e Ia realizzazione di significative componenti della rete ecologica negli AmbitiiComparti di POC. Ia cui disciplina non integrata dalle Schede normative e grafiche o che non sono inseriti nel 1 o
POC
misure specifiche da applicare negli AmbitiiComparti inseriti nel 1° POC della Cilia storica . della Citta da riqua/ificare e della Cilia di nuovo impianto, negli Ambiti/Comparti ad attuazione indirella a programmazione unitaria (ex art. 18), negli Ambiti di
valorizzazione naturalistica (Avn), nelle Aree di riqualificazione ambientale, ecologica e paesaggistica (Ara) e negli AmbitiiComparti dell' Ambito agricola di valorizzazione turistico paesaggistica (Aavtp)
e
A 1) Criteri I obiettivi oroaettuali
1) Criteri morfologico- funzionali finalizzati a garantire Ia compatibilita paesistica e ambientale- urbana
1. Le tipologie di opere a verde individuate per l'intero comparto sono progettate in relazione sistema
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2) Criteri di inserimento paesistico- ambientale volti ad assicurare condizioni di coerenza e di integrazione
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3) Criteri di "raccordo" con Ia Rete ecologica
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2. Peri criteri generali di progettazione del verde si fa riferimento al Regolamento del Verde
3. L'ambito di intervento riguarda un·area gia urbanizzata del nucleo abitato di Marina di Ravenna
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1.
Assello planivo/umetrico deg/i inteNenti in rapporto a/ contesto esistente
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2.
Margini urbani
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3.
Verde pubblico e privata
3.
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Accessibilita e fruizione integrata della rete verde e degli spazi pubblici
Continuita della rete di percorsi ciclo-pedonali esistenti
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7.
Continuita spazia/e e funzionale della rete dei seNizi
Gerarchizzazione dei sistemi viabilistici, sicurezza e comfort dei percorsi pedonali e ciclabili
8.
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Mitigazione dell'inserimento dei tracciati nella nuova viabilita
Progello del completamento e dell'integrazione dei tessuti in funzione di quelli esistenti
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autoctone non allergizzanti, a bassa manutenzione e a contenuto consume idrico.
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L'assetto planivolumetrico prevede un fronte canale composto da terri e da casa in linea perle destinazioni d'uso
residenziali e servizi privati, modulati con trasparenze e canali prospettici tra i singoli elementi per conseguire
un'equilibrata configurazione del sistema edilizio in assonanza con il carattere frammentario ed episodico del
contesto.
II PUA interessa un'area urbana; i margini dell'area di progetto sono destinati ad aree a verde e a parcheggio,
pubbliche e private.
II progetto del verde sia pubblico che privata sara in dettaglio affrontato nei Permessi di Costruire; si precisa da ora
che il progetto sara conforme aile indicazioni del Regolamento del Verde vigente e privilegera l'uso di specie
10. Ritmo pieno - vuoto dei vo/umi edificati
/nserimento paesaggistico deg/i inteNenti secondo le prescrizioni delle NTA del TUE 5.1 (Titolo I, Capo
_J
del oaesaggio) e nell'elaborato RUE 7.3 Contesto paesistico.
La maggiore articolazione degli obiettivi, dei criteri e delle soluzioni progettuali e contenuta nella Relazione generate.
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Nel PUA le aree pubbliche sono progettate in modo integrate volte al conseguimento di un'elevata qualita urbana.
II tratto di pista ciclabile di nueva realizzazione concepito per il rimagliamento della rete ciclabile esistente che
presenta alcune soluzioni di continuita.
6. Le rete dei servizi previsti nell'ambito del PUA andra ad integrarsi con le reti esistenti.
7 . Non sono previsti variazioni nell'assetto viario pertanto non vi saranno riassetti nella gerarchia viaria esistente
derivanti dal PUA; le sistemazioni dei marciapiedi previste e il tratto di pista ciclabile che saranno dettagliate nel
Permesso di Costruire saranno informate ai requisiti di sicurezza e di comfort peri fruitori.
8. Non sono previste nuovi tracciati viari.
9. Nel PUA si prevede Ia riqualificazione dell'ambito, le cui condizioni attuali costituiscono un elemento di criticita
nell'assetto urbana.
10. Si conferma quanta gia accennato al pun to 1. con Ia precisazione che Ia struttura museale sara a confine su vi ale
Vecchi, a delineare compiutamente !'area attrezzata della darsena del traghetto.
Promozione 11 . II PUA finalizzato alia riqualificazione dell'area urbana compresa tra via Malo Dalmazia, viale Vecchi e via Thaon
de Revel.
e
e
4. Le misure relative al progetto delle aree pubbliche e della relativa realizzazione da parte dei privati sono le seguenti :
e
a) il progetto delle aree pubbliche, in conformita a quanta stabilito dall'art. 52 c5 del PSC 5, dovra essere finalizzato alia messa in rete e Nel progetto del PUA si perseguito l'obiettivo dell'accorpamento delle aree verdi ed anche delle aree a parcheggio.
all'integrazione delle attrezzature e degli spazi esistenti; nonche al perseguimento del massimo accorpamento delle aree pubbliche, anche In questa sensa il percorso pedonale che segue il nuevo edificato piuttosto che via Malo Dalmazia
strettamente
in vista di un lora utilizzo per Ia realizzazione di attrezzature di interesse pubblico.
integrate aile aree a verde.
e
e
b) il progetto del Verde dovra attenersi al vigente Regolamento Comunale del Verde nonche agli schemi contenuti nell'elaborato RUE 7.2 II progetto delle aree a verde informato ai requisiti e alia prescrizioni del Regolamento Comunale del Verde.
per quanta riguarda Ia cintura verde e le aree di integrazione della cintura verde
Nel Permesso di Costruire per le opere di urbanizzazioni saranno precisate essenze, dimensioni, modalita di
piantumazione e gestione ..
II PUA non comorende aree ricomorese nella cintura verde ne aree di intearazione ad essa.
c) per le aree destinate a standard a verde che per dimensioni, localizzazione e caratteristiche progettuali possono considerarsi di livello
L'ambito di intervento riguarda aree appartenenti al Demanio Marittimo.
locale e, come tali, sono chiaramente riconducibili ad un usa prioritario e privilegiato degli utenti dell'ambito di nuevo impianto, ammessa
Ia aestione a carico dei privati nelle forme che Ia convenzione dovra stabilire. fermo restando Ia lora cessione al Comune
prevista Ia realizzazione di una struttura pubblica di tipo museale, che verra ceduta al
d) nelle aree a destinazione pubblica, ammessa Ia realizzazione di attrezzature di interesse generate da parte dei privati sulla base di Nell'ambito di intervento
quanta disciplinato al Titolo II art. 11.34 del RUE 5.1 e aile condizioni stabilite nella apposita convenzione
Comune.
e
e
e
e) nelle aree a destinazione prevalentemente produttiva, le quote di standard a verde da realizzare sono finalizzate prioritariamente a
funzione di filtro rispetto all'abitato e a mitigazione paesistica , eventualmente integrate da funzioni di laminazione e alia realizzazione di Nel PUA non sono ammesse aree a destinazione produttiva.
attrezzature di interesse generate con le modalita di cui al comma precedente, previa studio di fattibilita che ne attesti Ia compatibilita con il
contesto produttivo.
5. Le misure relative al progetto della viabilita e dei parcheggi pubblici e pri vati, sono le seguenti:
' a) il progetto delle aree destinate a viabilita deve essere redatto sulla base del vigente Regolamento viario. stabilendo una gerarchia di Nel PUA non sono previste variazioni nell'impostazione della rete stradale esistente.
I
percorsi all'interno del nuevo insediamento, in connessione e a integrazione della rete esistente. II progetto di PUA dovra contenere Ia
proposta di classificazione della nueva viabilita e le relative fasce di ri spetto.
b) le caratteristiche funzionali e dimensionali delle aree a parcheggio pubblico e privata sono definite al Titolo II art. 11.32 e art. 11.36 del RUE II rispetto di tale norma sara verificato nei successivi Permessi di Costruire.
5.1; al fine di evitare intelierenze nei flussi pubblici/privati , nel progetto di PUA l'individuazione di accessi carrai ai Iotti privati dalle aree di Poiche prioritaria Ia qualita urbana e Ia continuita dei percorsi pedonali pubblici, nel PUA previsto l'accesso ai
I parcheqqi privati dai parcheqqi pubblici.
parcheqqio pubblico dovra essere per quanta possibile evitata , salvo nei casi non diversamente risolvibili
c) I parcheggi privati e privati di uso pubblico sono dimensionati e verificati in sede di progetto edilizio, sulla base dell'art. 1.23 del RU E 5.1
ad eccezione delle destinazioni non residenziali (es. commerciale , terziario, turistico) per le quali il progetto di PUA dovra stimame Ia II rispetto di tale norma sara verificato nei successivi Permessi di Costruire.
consistenza. salvo verifica in sede di prooetto edilizio
d) II POC, in conformita con Ia L. 122/89 1, prevede Ia possibilita di realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di immobili privati I parchegg i pertinenziali saranno essere presenti nei Iotti con destinazione mista, contigui con le aree pubbliche
su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse. I parcheggi realizzati non possono essere ceduti separatamente dall'unita immobiliare alia destinate a parcheggio.
quale sono legati da vincolo pertinenziale. I relativi atti di cessione sono nulli .
Tale possibilita concessa, su richiesta dei privati interessati, anche riuniti in consorzio, o di imprese di costruzione o di societa anche
cooperative , previa presentazione di studio di fattibilita da approvarsi da parte della Giunta Comunale che descriva le condizioni di criticita
dell'olferta di parcheggi e ne quantifichi le necessita, e a fronte della concessione di specifico diritto di superficie sulla base dei criteri e
contenuti previsti dalla L. 122/89 e dei seguenti criteri specifici:
1) La cessione in diritto di superficie delle aree subordinata alia stipula di una convenzione articolata in base aile disposizioni contenute
nella Iegge 24 marzo 1989 n. 122. che disciplinera tutti i rapporti con il concessionario pertutta Ia durata del diritto di superficie
2) La base di partenza per l'olferta del soggetto attuatore, ai fini della determinazione del corrispettivo per Ia cessione del diritto di
superficie, determinata sulla base di una relazione tecnica estimativa redatta dal Servizio Patrimonio del Comune di Ravenna tenendo
canto dei costi standard determinati dal D.M . n. 41 del14 febb raio 1990 da rivalutare sulla base dell'indice ISTAT e dei valori riportati nella
banca dati delle quotazioni immobiliari deii'Agenzia del Territorio, e della durata del diritto di superficie stesso
3) L'Amministrazione Comunale si intende sollevata da qualsiasi dan no derivante dagli usi pubblici o dallo state delle aree pubbliche
concesse in diritto di superficie
4) Di volta in vota I'Amministrazione valutera le obbligazioni relative ad eventuali sistemazioni/riqualificazioni, da attuarsi a cura dei soggetti
attuatori nelle aree pubbliche interessate dall'intervento
5) La scelta del concessionario puo awenire anche attraverso banda pubblico, qualora per le particolari caratteristiche dei luoghi e delle
proprieta interessate. I'Amministrazione Comunale ne rawisi l'opportunita.
Tale previsione puo essere applicata anche a tutti i casi di attuazione diretta condizionata a Convenzione (PUC) previsti dall'art. 1.9 del RUE
e) Non state redatto lo studio sulla mobilita poiche non sono state previste ne nuove strade ne variazioni alia rete
5.1.
e) Per gli usi e le attivita suscettibili di attivare correnti di traffico rilevanti, deve essere valutato l'impatto sulla viabilita ai fini della fluidita e stradale esistente.
della sicurezza della circolazione e le prescrizioni del nuevo Codice della Strada sulla base delle indicazioni tecniche e parametri definiti
dalla pianificazione di settore, ed individuati conseguentemente tutti quegli interventi di adeguamento , sia su area privata che su area
pubblica , finalizzati al rispetto delle norme in materia di previsionalita e di sicurezza della circolazione che dovranno trovare corrispondenza
nel corpo normative e/o nell'impianto urbanistico del PUA. Qualora le necessarie condizioni di compatibilita e di sicurezza e fluidita della
circolazion e non possano essere garantite dall'impianto urbanistico proposto, le corri spondenti destinazioni d'uso considerate incompatibili
devono essere esplicitamente escluse dalle NTA del PUA.
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6. Le misure relative alia lnvarianza idraulica sono le seguenti:
a) al fine della salvaguardia delle aree a verde pubblico, ogni progetto di PUA dovra prevedere adeguate forme di laminazione, con Si tratta di un'area gia oggetto di trasfonmazione urbana, con ampie superfici impermeabilizzate .
soluzioni tecniche da concordare con gli enti competenti , da realizzare anche fuori comparto. in zona agricola , con formalizzazione di
servitu a favore del Comune e/o altro Ente competente.
b) nei casi in cui si realizzino vasche di laminazione sovradimensionate, a soddisfacimento di fabbisogni che eccedono il comparto di
progetto e su specifica richiesta degli enti competenti , dovranno essere previste fonne compensative. In tali casi le aree destinate a vasca
di laminazione producono un in dice perequato pari a 0,02 m'lm' con i coefficienti correttivi indicati nella tabella di seguito riportata . La Sue
derivata dovra/potra essere ospitata nei comparti di nuevo impianto ad esse asserviti.
Non previsto
7. Le misure per Ia realizzazione di Vasche di prima pioggia, sono le seguenti:
Le vasche di prima pioggia da realizzarsi di nonma neUe aree a prevalente destinazione produttiva e/o commerciale.
8. Fenmo restando quanta disciplinato dall'art. 11.18 del RUE 5.1, il progetto di PUA dovra valutare, nell'ambito delle analisi del site e delle indagini geologiche, Ia reale consistenza dei paleodossi individuati nella cartografia di RUE e. ave riscontrati, prevedere una
idonea disciplina degli interventi volta a preservarne Ia riconoscibilita e Ia continuita nel territorio.
Si tratta di un'area attualmente quasi completamente urbanizzata inserita nel centro urbana di Marina di Ravenna.
9. Le misure per Ia promozione di Concorsi di progettazione sono le seguenti:
Nei casi di attivazione da parte dei privati di concorsi di progettazione per Ia realizzazione di progetti urbani di qualita , ammesso un premia pari a 1 m' di Sue residenziale parametrato in relazione agli usi previsti negli ambiti per ogni 400 Euro di costa di concorso e
comunque non superiore a m' 500 di Sue residenziale eventualmente parametrata in relazione agli usi da ospitare nell'ambito oggetto di concorso.
La parametrazione awerra sulla base dei seguenti valori:
Residenza , Commerciale = 1
Direzionale = 1,5
Commerciale-Espositivo, Ricettivo = 2
Produttivo = 3
e
Non sono stati banditi concorsi di progettazione; pertanto il premia non
e state sfruttato.
1o. Sostenibilita delle reti e dei sottoservizi. 1PUA dovranno con tenere Ia verifica dell'adeguatezza delle reti fognarie , nonche Ia compatibilita qualilquantitativa delle acque reflue e delle acque meteoriche in relazione alia capacita dell'impianto di depurazione. Peri
piazzali delle aree produttive dovranno essere previste opportune sistemazioni di trattamento delle acque meteoriche.
Nel PUA si prevede l'allacciamento aile reti principali di acque bianche e di acque nere, verificata l'adeguatezza delle reti fognarie e Ia compatibilita quali/quantitativa delle acque reflue e delle acque meteoriche in relazione alia capacita dell'impianto di depurazione
esistente.
Non sono previsti piazzali delle aree produttive.
11. Tutte le trasformazioni previste nella spazio urbana che interessano aree a precedente destinazione ad uso produttivo o perle quali esistono rischi di potenziale contaminazione (distributori di carburante, aree di stoccaggio sostanze inquinanti, ecc.) dovranno
obbligatoriamente prevedere Ia caratterizzazione e Ia eventuale bonifica sia dei terreni che delle acque di falda dei siti interessati, ad esclusione delle aree perle quali sia gia stata ottenuta Ia certificazione di avvenuta bonifica, come previsto dalla parte 4' Titolo 5'
DLgs 152/2006.
Nell' area del comparto non sono attualmente insediate aree ad uso produttivo, pertanto possono essere esclusi rischi di potenziale contaminazione.
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
al quale verificare e valutare le trasformazioni di maggiore dimensione e rilevanza. I medesimi
contesti sono articolati, in sede di RUE, in Contesti paesistici locali per la verifica e la valutazione
delle trasformazioni diffuse.”
Si precisa inoltre che l’area in esame è nella cartografia di PSC esclusa dalla perimetrazione delle
Aree soggette ad ingressione marina; l’art. 31 che detta la disciplina in materia riconduce però al
RUE gli interventi ammessi, “con possibilità di modifica al variare dei contenuti di piano di
settore”.
Elaborati gestionali
Gli elaborati gestionali “riportano i vincoli e le discipline di settore sovraordinate, la rete ecologica e gli
elementi di qualità del territorio, dei quali tener conto nelle pratiche d’uso e di trasformazione del territorio e
nella progettazione urbanistica ed edilizia degli interventi.”(da PSC 1 – Relazione)
Si evidenzia che:
−
nella Tavola D.1.1.a - Carta dei vincoli sovraordinati: sintesi del PTCP, il comparto è parte
del sistema del P.R. del Porto (art. 3.12) e inserito nella Zona urbanizzata in ambito costiero
(art. 3.14), come illustrato nella Tavola 2-9 Tutela dei sistemi ambientali e delle risorse
naturali e storico – culturali del PTCP;
−
il comparto non è soggetto a vincolo paesaggistico ai sensi della L.R. 31/2002 art. 46, come
evidenziato negli elaborati del PSC nella Tavola G1.1 - Aree soggette a vincolo
paesaggistico: Ricognizione delle aree vincolate ai sensi della L.R. 31/2002, art.46;
−
il comparto è escluso dall’ambito di tutela dell’adiacente Candiano, individuato tra i ‘Fiumi
e corsi d’acqua e relative sponde e piedi degli argini’, come evidenziato nella Tavola G.1.2 Carta dei vincoli ambientali vigenti: ambiti di tutela del PSC;
−
il comparto è escluso dall’ambito sottoposto a vincolo idrogeologico, come evidenziato nella
Tavola G.1.3 - Carta dei vincoli ambientali vigenti: Parco del Delta del Po e aree di
protezione degli habitat – Vincolo idrogeologico (aree urbanizzate) del PSC;
−
il comparto non è ricompreso nei Sistemi dunosi costieri di rilevanza storico, documentario paesistica ai sensi dell’art. 3.20 d del PTCP, come evidenziato nella Tavola G.1.4 - Carta
dei vincoli e disciplina sovraordinata – Ambiti di tutela
Il comparto appartiene al contesto paesistico di area vasta La fascia costiera sud – Classe,
identificato al numero 7 dell’elaborato gestionale G3 - Repertorio dei contesti paesistici.
Nel capitolo Prestazioni che devono essere favorite o assicurate da RUE e POC, si legge:
…
All’interno delle previsioni del PSC:
…
ƒ garantire, negli interventi di riqualificazione di Marina di Ravenna, la definizione delle
relazioni fisico – percettive lungo il Canale Candiano e il mare, tramite specifica
progettazione del fronte edificato e degli spazi di relazione, con particolare attenzione
alla riconfigurazione del paesaggio urbano complessivo;
…
Tali indicazioni di indirizzo sono state riprese più puntualmente nella Scheda prescrittiva Rq01a del
POC 4b.
Elaborati descrittivi
Tra gli obiettivi generali relativi alla progettazione dello spazio urbano nei centri abitati del litorale,
relativamente a Porto Corsini e, per simmetria, a Marina di Ravenna è indicata “la ristrutturazione
della connessione fra i due centri (verificando il posizionamento del traghetto), verificando anche la
possibilità di separare il traffico veicolare da quello pedonale – ciclabile, compatibilmente con i
vincoli derivati dal traffico portuale.” (da PSC 1 – Relazione).
RELAZIONE TECNICA
Maggio 2014
35
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Si evidenza che il trasferimento delle darsene per il traghetto destinato al traffico veicolare potrà
avere un rilevante impatto sull’area di progetto e gli effetti (positivi) di tale trasferimento si
cumuleranno con gli effetti dell’attuazione e dell’implementazione del PUA.
Regolamento Urbanistico Edilizi (RUE)
Nel seguito viene analizzato il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE), approvato nella seduta del
C.C. del 28.07.09 con delibera n. 77035/133 e pubblicato il 26.08.2009 sul B.U.R. n. 152/2009.
In particolare sono stati presi in esame gli elaborati prescrittivi: “RUE 2 – Regimi normativi della
città esistente e del territorio extraurbano” (Tavola 27 – Marina di Ravenna); “RUE 5 – Norme
Tecniche di Attuazione”.
Inoltre è stato considerato l’elaborato gestionale: “RUE 7 - Guida all’inserimento paesaggistico
degli interventi”.
L’area relativa al PUA in esame è perimetrata nella cartografia del RUE e definita come “Ambiti
soggetti ad attuazione indiretta ordinaria”, disciplinati dall’articolo 3 “Ambiti e componenti soggetti
a POC”.
Al comma 9 di tale articolo si specifica infatti che nelle tavole del RUE sono individuati con
specifico perimetro gli Ambiti soggetti ad attuazione indiretta ordinaria, unitamente agli Ambiti
soggetti ad attuazione indiretta a programmazione unitaria di iniziativa pubblica, di iniziativa
privata e concertata e gli Ambiti soggetti ad attuazione indiretta con selezione; tali ambiti sono
disciplinati dal POC.
Il comparto è situato entro il perimetro delle ‘Aree soggette ad ingressione marina’, come
individuato nel RUE 2 e disciplinato dall’art. II.18 comma 5 del RUE 5.1.: poiché si tratta di un
comparto della Città da riqualificare ad attuazione indiretta ai sensi dell’art. 22 del PSC, è ammessa
la realizzazione di parcheggi interrati, come previsto alla lettera c. Lo studio e la relazione tecnica
illustrativi dell’adozione di tutte le misure necessarie sia ad evitare il pericolo di allagamento che a
garantire la sicurezza delle strutture verranno forniti in sede di richiesta di Permesso di Costruire
per le opere edilizie.
Come evidenziato nella Carta dei caratteri del paesaggio e contesti paesistici locali – foglio nord
del RUE 7.1 Guida all’inserimento paesaggistico degli interventi, il comparto è inserito nella
porzione settentrionale dell’insediamento urbano della città lineare di costa, di impianto recente,
consolidato o in via di consolidamento, quale elemento areale che struttura dal punto di vista dei
caratteri antropici del paesaggio, e definito dalla presenza del Canale Candiano che ne costituisce
l’orizzonte visivo di tipo lineare.
Nel comparto si rileva un edificio di interesse tipologico – documentario, quale elemento puntuale
di dettaglio delle risorse culturali e identitarie: si tratta di un manufatto architettonico novecentesco,
a un piano con copertura a due falde, attualmente destinato a circolo ricreativo. Nel PUA si prevede
sia la conservazione del fabbricato che la conferma del suo uso attuale.
Gli elementi strutturanti rilevati sono articolati con gli elementi complementari della viabilità
principale e secondaria, del Canale Candiano a costituire il contesto del PUA.
Piano Operativo Comunale (POC)
Nel seguito viene analizzato il Piano Operativo Comunale (POC), approvato con Delibera di
Consiglio Comunale n. 23970/37 del 10.03.201125 e pubblicato il 30.03.2011sul BUR . 48 / 2013.
Il Piano si articola in numerosi elaborati, suddivisi in 3 gruppi:
ƒ Elaborati prescrittivi;
ƒ Elaborati gestionali;
ƒ Elaborati descrittivi.
RELAZIONE TECNICA
Maggio 2014
36
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Nel POC 1 Relazione (Elaborato descrittivo), sono elencati al punto 2.3 - Previsioni di PSC inserite
nel 1° POC e loro motivazioni, caratteri, obiettivi e indirizzi progettuali gli ambiti progettuali che
possono essere attivabili già nel 1° POC; si legge infatti al paragrafo relativo alla “Città da
riqualificare”, “…Per la città da riqualificare, in analogia con quanto detto per la città storica, e
quindi per incentivare e favorire il recupero e il riuso delle aree già edificate, sono state ritenute
attuabili nel 1 POC molte delle aree previste dal PSC e dal RUE come da riqualificare.
Gli obiettivi delle aree da riqualificare in ambito urbano della città consolidata individuate nel 1°
POC sono i seguenti:
ƒ Subcomparti 1-2-3-4-5 Marina di Ravenna – Porto Corsini
Per le aree urbane frontistanti il porto canale di Marina di Ravenna e di Porto Corsini il POC
assume, quale obiettivo primario, la riqualificazione urbanistica, architettonica, turistica,
commerciale del fronte canale, compatibilmente con il trasferimento del traghetto e i servizi
portuali, oltre al perseguimento dei seguenti obiettivi: la continuità del percorso di collegamento
fra il centro del paese (pescherie) e la Fabbrica Vecchia, percorso che dovrà assumere il ruolo di
“centralità” e caratterizzarsi per la qualità degli interventi e la presenza di “attività di richiamo”;
l’incremento della dotazione dei servizi e del verde attrezzato; la caratterizzazione degli spazi
pubblici; la qualificazione dell’edilizia e dell’assetto urbanistico.”
Gli Elaborati prescrittivi del POC definiscono la disciplina inerente gli ambiti di nuovo impianto e
le trasformazioni del territorio, la tutela e valorizzazione degli ambiti di valore storico ed
ambientale e la riqualificazione urbana. Essi sono costituiti dai seguenti elaborati:
ƒ POC.3 Quaderni del POC,
ƒ POC.4 Repertori delle schede d’ambito normative e grafiche,
ƒ POC.5 Norme Tecniche di Attuazione.
Come riportato nella Relazione di POC, per gli Ambiti/Comparti a maggiore complessità di
contenuto progettuale, il POC definisce la disciplina, oltre che nell’apparato normativo, anche in
apposite schede di testo o grafiche raccolte nell’elaborato POC.4 “Repertori delle Schede
d’Ambito” normative (prescrittive) e grafiche (d’indirizzo).
Sono prescrittive le norme che:
- attengono alla quantificazione dei parametri edilizi ed urbanistici,
- ai meccanismi perequativi e premiali,
- alla definizione degli usi principali ed integrati, delle quote di ERP/ERS,
- agli elementi di struttura dell’assetto urbanistico morfologico-funzionale,
- al ricorso ad azioni di mitigazione ambientale ed acustica.
Sono norme di indirizzo per la formazione dei PUA:
- le disposizioni relative ai caratteri planivolumetrici, tipologici e costruttivi,
- quelle che si riferiscono a misure di inserimento urbano e/o paesaggistico degli interventi.
Relativamente alle Norme Tecniche di Attuazione del POC risulta inoltre di particolare interesse
quanto riportato nell’articolo 13 “Misure generali”, dove vengono normate le misure generali per il
progetto di PUA inerenti: la sostenibilità degli insediamenti, l’inserimento paesaggistico e l’assetto
urbano e tipologico, il progetto delle aree pubbliche e la relativa realizzazione da parte dei privati, il
progetto della viabilità e dei parcheggi pubblici e privati, l’invarianza idraulica, la realizzazione di
vasche di prima pioggia, la zonizzazione acustica, la promozione di concorsi di idee, i progetti
imprenditoriali.
Tali misure generali verranno applicate nella considerazione che l’ambito in esame è già
urbanizzato e oggetto di riqualificazione urbana e non trattasi di nuovo insediamento in area
agricola o comunque da trasformare in urbana. (Tabella POC .5 – Art. 13)
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
L’elaborato prescrittivo relativo al PUA in esame è costituito dalla Scheda Rq01a relativa
all’ambito ‘Capitaneria di Porto’ del POC 4b.
Gli Elaborati gestionali riportano le discipline delle quali tener conto, per una progettazione più
approfondita e consapevole, nelle pratiche di trasformazione del territorio e nella progettazione
urbanistica ed edilizia degli interventi durante le fasi di progetto del piano attuativo.
Essi sono costituiti dai seguenti elaborati:
- POC.6 Relazione di VALSAT/VAS,
- POC.7 Schema di riferimento per gli interventi relativi al sistema paesaggistico - ambientale del
Litorale,
- POC.8 Piano dei servizi,
- POC.9 Misure per l’inserimento ecologico e paesaggistico degli interventi degli Ambiti,
- POC.10 Piano casa,
- POC.11 Documento programmatico per la qualità urbana,
- POC.12 Schema di relazione di PUA, schema di normativa di PUA, convenzione tipo di PUA,
- POC.13 Ricognizione dichiarazioni di pubblica utilità.
Tali elaborati hanno guidato la progettazione complessiva del PUA.
Il POC.6 è costituito dalla Relazione di VALSAT/VAS, oltre che da una serie di elaborati grafici di
supporto, i cui obiettivi di sostenibilità sono illustrati nel capitolo 3 – Obiettivi di sostenibilità
ambientale, come di seguito riportato.
Fra gli obiettivi della pianificazione vanno inclusi anche gli obiettivi di sostenibilità
ambientale affinché si possano superare le criticità individuate e valorizzare le risorse del
territorio. Già il PSC aveva integrato un set di obiettivi di sostenibilità che vengono
confermati anche par la VALSAT del POC, sia perché mantengono la loro validità, sia per
avere una confronto rispetto alle valutazioni effettuate con il PSC.
Tali obiettivi, tuttavia, hanno avuto un diverso ruolo nella fase di formazione del PSC
rispetto al POC.
Per il PSC una delle finalità principali della valutazione preventiva di sostenibilità
ambientale e territoriale era quella di includere tra gli “obiettivi generali del piano”, gli
“obiettivi di sostenibilità ambientale”, in modo tale che le scelte strategiche fossero
orientate verso il miglioramento del territorio ed il superamento delle criticità.
Per il POC gli obiettivi di sostenibilità ambientale non hanno più un valore di orientamento
delle scelte strategiche, in quanto già effettuate dal PSC, ma hanno un valore di guida e
prescrizione per la disciplina delle modalità attuative. Gli obiettivi di sostenibilità
ambientale costituiscono dunque anche i criteri di valutazione rispetto ai quali “misurare”
le azioni e le politiche del Piano.
…
Gli obiettivi di sostenibilità ambientatale assunti nella VALSAT confluiscono gli obiettivi di vario
tipo generali (Agenda 21, Protocollo di Kyoto, etc.), locali (Quadro conoscitivo, Relazione Stato
Ambientale) e quelli del PSC.
Tali obiettivi sono esposti per aree tematiche (settori sensibili), individuate in clima e atmosfera,
tutela del territorio e del paesaggio, qualità dell’ambiente urbano, prelievo e tutela delle risorse e
produzione dei rifiuti.
Le azioni intraprese mediante il POC hanno effetto diretto su alcuni indicatori, … più
frequentemente il POC ha effetti indiretti e parziali sugli indicatori e sul raggiungimento degli
obiettivi da essi rappresentati. Diviene pertanto molto importante, soprattutto per la fase di
applicazione degli interventi di mitigazione e compensazione, che fra il POC e gli altri Piani,
generali o di settore, venga operata una costante verifica di coerenza.
RELAZIONE TECNICA
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
La valutazione delle azioni e delle politiche urbanistiche, condotta per ciascuno dei sistemi
territoriali in cui è suddiviso il territorio comunale nel PRG 2003, è stata condotta mediante una
matrice a doppia entrata, nella quale sono evidenziate le relazioni tra le scelte del POC e gli impatti
sui fattori sensibili.
Le (colonne della matrice) identificano le politiche/azioni del POC rilevando le principali tipologie
di azioni; mentre la valutazione degli effetti è stata effettuata assumendo come criteri di valutazione
(righe della matrice) gli obiettivi/target di sostenibilità individuati per ciascuno dei settori sensibili
al piano individuati.
Ad ogni politica/azione di POC e conseguentemente ad ogni impatto positivo o negativo è stato
attribuito un effetto più o meno rilevante in funzione della tipologia e della superficie territoriale
che caratterizza l’azione o la politica.
Ai fini del presente Rapporto Ambientale è stata riproposta la tabella di POC relativa al Sistema
Urbano, sub Interventi di riqualificazione, poiché costituisce l’ambito di riferimento per l’area del
PUA e integrata con un’ulteriore colonna relativa alla verifica delle previsioni del PUA.
Per facilità di lettura, sono stati adottati i simboli e le diciture già utilizzati nella Relazione di
VALSAT del POC.6, come visibile nella tabella – Verifica della sostenibilità ambientale del PUA
in riferimento alle politiche e azioni del POC.6.
Dalla comparazione si dimostra che le previsioni del PUA sono coerenti con quelle del POC. In
particolare si rileva che non si verificano casi in cui le previsioni progettuali del PUA siano
peggiorative del giudizio atteso e al contrario dalle scelte del PUA potrebbe conseguirsi un
miglioramento di quanto atteso.
RELAZIONE TECNICA
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Tabella – Verifica della sostenibilità ambientale del PUA in riferimento alle politiche e azioni del
POC.6
POC.6
2. TUTELA DEL TERRITORIO E DEL
PAESAGGIO
1. CLIMA E ATMOSFERA
CRITERIO DI
SOSTENIBILITA’
4.1 – Spazio
urbano
Interventi di
riqualificazione
PUA
Contenimento dei
consumi energetici
-
-
Aumento dell’uso di
fonti rinnovabili
assimilate
+
+
Riduzione emissioni
clima-alteranti
-
-
Aumento delle aree
boscate
Riduzione delle
emissioni inquinanti
=
-
=
-
Conservazione e
incremento degli
ecosistemi e tutela della
diversità biologica
Riduzione della
frammentarietà delle
aree naturali
Riduzione della
pressione antropica sui
sistemi naturali
=
=
=
=
0
0
Tutela degli elementi
del paesaggio
+
+
Conservazione e
valorizzazione del
patrimonio storico e
culturale
+
+
Si conferma l’effetto negativo (ma non negativo
rilevante) poiché l’aumento dei consumi energetici
derivante dal complesso previsto nel PUA è
compensato dalle strategie passive adottate nella
progettazione (orientamento, forme, layout) e dalle
tecnologie e tecniche/materiali che verranno
adottati e utilizzati in sede esecutiva, volti al
contenimento dei consumi energetici.
Si conferma l’effetto positivo poiché si prevede il
ricorso di pannelli solari per produzione di acqua
calda sanitaria, pannelli fotovoltaici per la
produzione di energia elettrica, la riduzione
generale dei consumi elettrici per il miglioramento
delle prestazioni energetiche del nuovo edificato
(tecnologie, tecniche e materiali innovativi per la
costruzione, compresi i sistemi degli infissi).
Si conferma l’effetto negativo ma non negativo
rilevante, perché sia il rispetto dei requisiti
prestazionali per il nuovo edificato, sia il ricorso a
fonti energetiche di tipo rinnovabile
contribuiranno notevolmente alla riduzione delle
emissioni inquinanti in atmosfera.
Nel PUA non sono previste aree boscate.
Si conferma l’effetto negativo ma non negativo
rilevante, perché il rispetto dei requisiti
prestazionali per il nuovo edificato, il ricorso a
fonti energetiche di tipo rinnovabile, l’incentivo
alla mobilità ciclo-pedonale contribuiranno
notevolmente alla riduzione delle emissioni
inquinanti in atmosfera.
Nell’ambito del PUA non sono comprese aree
naturalistiche.
Nell’ambito del PUA non sono comprese aree
naturali. Si evidenzia che nelle previsioni di PUA
le aree a verde sono
Il PUA interessa un ambito già urbanizzato nel
quale sono insediate attività di vario tipo e non
propriamente congrue con il contesto urbano. Nel
PUA le destinazioni d’uso previste sono in
accordo con le previsioni della Scheda di POC.
Nel PUA si conferma la conservazione degli
elementi arborei di viale A. Vecchi, come
prescritto nella Scheda d’Ambito.
Nel PUA è confermata sia la destinazione che la
configurazione plani-volumetrica dell’edificio di
valore, ubicato in via P. Thaon de Revel. Il lotto è
escluso dall’Area di Intervento.
Il restante edificato non presenta valore
architettonico, storico testimoniale: al contrario,
urge la riqualificazione dell’area.
RELAZIONE TECNICA
Maggio 2014
40
3. QUALITA’ DELL’AMBIENTE URBANO
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Riduzione o
eliminazione
dell’esposizione della
popolazione al rischio
industriale
Riduzione o
eliminazione
dell’esposizione della
popolazione al rischio
da subsidenza,
esondazione
=
=
=
=
+
Protezione dei corpi
idrici superficiali e
sotterranei anche in
funzione degli usi
=
+
Conservare e migliorare
l’ambiente della fascia
costiera secondo le
linee guida del GIZC
Favorire il riequilibrio
delle funzioni
territoriali
=
=
Il piano semi-interrato previsto nel PUA verrà
realizzato con l’adozione di tutti i sistemi e di tutte
le tecnologie e materiali disponibili allo scopo di
isolare la struttura dalla falda e di evitare il rischio
di allagamento.
La quota di sedime delle nuove costruzioni è
sempre almeno di 1,70 m rispetto alla rete di
livellazione comunale per lo studio della
subsidenza; le aree non edificate pubbliche
saranno uniformate ad essa e raccordate con le
aree circostanti.
La realizzazione dell’edificato a una quota interna
minima di 1,70 comporta un riempimento di circa
1,00 m. Tale operazione è una misura
precauzionale di protezione dei corpi idrici
sotterranei. La porzione di edificato con piano
semi-interrato presenterà un interfaccia con il
terreno perfettamente isolato.
=
+
+
Migliorare
l’accessibilità delle aree
di verde pubblico
=
+
Favorire la compattezza
dello sviluppo urbano
+
+
Ridurre l’esposizione
della popolazione ad
inqu. atmosferico
=
+
Ridurre l’esposizione
della popolazione ad
inqu. acustico
Ridurre l’esposizione
della popolazione ad
elettrosmog
Migliorare la mobilità
locale riducendo
=
=
=
=
-
-
Si conferma l’effetto positivo rilevante in linea con
gli obiettivi della Scheda di POC, con la
riqualificazione del waterfront di Marina di
Ravenna in prossimità della darsena del traghetto e
con la realizzazione della struttura museale
dedicata al tema delle attività subacquee.
Nel PUA le aree a verde pubblico sono
direttamente fruibili dalle pubbliche vie e fungono
anche da rimagliamento della rete ciclo-pedonale
urbana, verso le aree residenziali di Marina e nel
percorso lungo canale verso la Fabbrica Vecchia.
Si conferma l’effetto positivo rilevante, come
risulta nel layout dell’edificato previsto a
concludere l’ambito urbano tra il canale Candiano
e viale Vecchi.
Sebbene la realizzazione di un PUA comporti
sempre un incremento della pressione antropica e
dunque dell’inquinamento atmosferico, si ritiene
che dal trasferimento altrove delle attività
attualmente esistenti, dalla previsione di
destinazioni d’uso caratterizzate da un alto grado
di compatibilità con il contesto urbano, dalla
progettazione impiantistica volta alla riduzione dei
consumi energetici e alla bassa emissione in
atmosfera si possa conseguire un benefico effetto
sulla popolazione.
Come espresso nello studio sul clima acustico, il
bilancio ante e post operam è pressoché invariato e
conforme ai limiti fissati dalla normativa.
=
Il bilancio del carico di traffico veicolare ante e
post operam è pressoché invariato. Ai fini della
RELAZIONE TECNICA
Maggio 2014
41
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
4. PRELIEVO E TUTELA DELLE RISORSE E PRODUZIONE DEI RIFIUTI
l’esigenza di mobilità
privata
Ridurre il consumo di
risorse non rinnovabili
-
-
Privilegiare la
manutenzione e la
riqualificazione del
patrimonio edilizio
esistente
+
=
Limitare il consumo di
suolo
+
+
Limitare le attività
estrattive
-
-
Recupero e bonifiche di
siti contaminati
Ridurre e migliorare
l’uso della risorsa idrica
+
-
+
-
Riduzione del carico
inquinante recapitato ai
corpi idrici e al mare
-
-
Ridurre la produzione
di RSU e RS destinati
allo smaltimento
-
-
riduzione della riduzione della mobilità veicolare
privata, si prevede nel PUA (come richiesto dal
POC) la realizzazione di un tratto di percorso ciclo
– pedonale di collegamento alla rete esistente e
alle aree prevalentemente residenziali
dell’insediamento urbano di Marina di Ravenna.
Con la premessa che nuovi interventi insediativi
anche in aree di riqualificazione urbana
comportano l’uso di risorse non rinnovabili, gli
interventi previsti sono indirizzati alla riduzione
del consumo delle risorse non rinnovabili mediante
il risparmio energetico, idrico e il riuso in situ del
materiale di scavo.
Salvo il lotto in via P. Thaon de Revel sul quale
insiste un edificio di valore, l’edificato esistente
non presenta alcun elemento di interesse; si
rilevano elementi vetusti, morfologicamente
eterogenei, talora potenzialmente pericolosi
(amianto).
L’ambito di intervento riguarda un’area già
urbanizzata con un’ampia quota di superficie
impermeabilizzata.
Nel PUA si prevede la concentrazione
dell’edificato con il ricorso a tipi edilizi ad elevata
densità insediativa. Le aree destinate al parcheggio
saranno realizzate con sistemi inerbiti.
Nel PUA si prevede di realizzare i riempimenti
necessari per ottemperare le norme relative
all’ingressione marina mediante riempimenti
realizzati con il riporto di terreno degli scavi
fondazionali, limitando in questo modo il ricorso
materiale proveniente da attività estrattiva.
Si ritiene che il sito non sia contaminato, fatta
salva la presenza di alcune lastre di amianto.
Si prevede l’allaccio alla rete di fornitura
idropotabile ma si prevede l’adozione di
dispositivi e impianti volti alla riduzione del
consumo e al riutilizzo delle acque.
Non sono previsti prelievi dalla falda acquifera e
pertanto non ci saranno ripercussioni circa il
problema della subsidenza e della salvaguardia
delle acque sotterranee.
Per le destinazioni d’uso previste e per la
previsione di reti fognarie di tipo separato,
l’attuazione non comporterà un aumento del carico
inquinante, fatta salva l’aumento di presenza
antropica i cui reflui saranno recapitati mediante la
rete fognaria pubblica al depuratore (Hera si è già
espressa favorevolmente nel parere preventivo).
La previsione di aree per la raccolta differenziata
di RSU faciliterà i servizi e comporterà la
riduzione dei rifiuti indifferenziati allo
smaltimento.
LEGENDA
Effetto positivo rilevante
+
Effetto positivo
+
Effetto nullo
0
Effetto negativo
RELAZIONE TECNICA
Maggio 2014
42
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
=
Effetto negativo rilevante
Nessuna interazione
RELAZIONE TECNICA
Maggio 2014
43
PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Inquadramento progettuale del PUA
Il presente PUA costituisce lo strumento attuativo per la zona demaniale come previsto dal Piano
Regolatore Generale del Comune di Ravenna.
Gli usi, le superfici, le potenzialità edificatorie del Piano sono definite alla Scheda “Rq01a” relativa
all’ambito “Capitaneria di Porto” del 1° P.O.C. 2010 – 2015 per la “Città da Riqualificare”.
Tale ambito è dettagliato al Capo 3° del menzionato art. 28 del POC.
In ottemperanza agli obiettivi riportati nella Scheda d’Ambito, l’impianto urbanistico del Piano è
informato dai seguenti obiettivi progettuali:
ƒ Riqualificazione urbanistica, architettonica e turistico – commerciale del fronte canale:
l’edificato esistente è l’esito della progressiva addizione di volumi e superfici coperte,
derivate da esigenze contingenti delle attività stesse La prossimità alla darsena del traghetto
sul canale Candiano ha suggerito la concentrazione dei servizi, sia pubblici che privati, nel
quadrante est del comparto, distribuiti nella piazza progettata: tale collocazione costituisce
infatti un rilevante punto focale nel sistema urbano per turisti, visitatori e passanti.
ƒ Sistemazione e riqualificazione delle aree pubbliche: l’attuale scarsa qualità delle aree
pubbliche del lungo canale verrà migliorata dalla vasta area attrezzata della piazza, che unirà
il percorso che si estende verso ovest fino alla Fabbrica Vecchia e verso est fino alle Ex
Pescherie. Le aree per il parcheggio, sia pubblico che privato, sono collocate all’interno
dell’ambito di intervento, con accesso da via Vecchi e da via Molo Dalmazia. A ovest è
previsto il percorso ciclo-pedonale, per fornire il collegamento tra via Pullino e via Molo
Dalmazia.
ƒ Riordino dei caratteri morfologico – funzionali dell’insediamento: nel PUA si prevede la
realizzazione di un complesso insediativo articolato funzionalmente secondo gli usi ammessi
nella Scheda d’ambito, con un frontecanale composto da tre torri, alte 5 piani, e una casa in
linea a 2 piani (con un livello semi-interrato per il parcheggio privato): trasparenze e canali
prospettici tra i singoli elementi edificati permettono una equilibrata configurazione del
sistema edilizio, in assonanza con il carattere frammentario ed episodico del contesto
Usi ammessi; Superfici, quantità
In accordo con le prescrizioni della Scheda di POC, le destinazioni d’uso dell’edificato ammesse,
secondo la classificazione degli usi degli edifici indicata all’art. I.5 del RUE 5.1, sono:
ƒ Abitativa:
abitazione civile - A1;
abitazione turistica - A4;
ƒ Commerciali:
esercizi di vicinato – Co1.
ƒ Servizi privati:
pubblici esercizi – Spr1;
usi di tipo integrativo – Spr2;
artigianato di servizio alla persona – Spr3;
terziario, direzionale – Spr4;
servizi socio – sanitari – Spr6;
servizi culturali e per lo spettacolo – Spr8.
ƒ Turistico – ricettive:
strutture ricettive alberghiere – T1.
ƒ Servizi di uso pubblico: servizi culturali ricreativi, associativi, … – Spu4.
Tali usi risultano compatibili tra loro e con il contesto urbano, in particolare con i lotti dell’isolato
complessivo e dell’area di Marina di Ravenna prossima al canale Candiano.
Standard e prescrizioni
La superficie territoriale rilevata presenta un’estensione di 11.432 mq.
L’ambito di intervento presenta un’estensione complessiva di 8.449 mq, di cui:
ƒ Superficie fondiaria (Sf) 3.463 mq;
RELAZIONE TECNICA
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
ƒ
Lotto con attività insediata confermata, soggetto ad intervento diretto (art. II.13 del RUE
5.1): 892 mq;
ƒ Superficie per Standard pubblici (SS): 3.447 mq;
ƒ Marciapiedi (da risistemare e adeguare): 647 mq.
Nella tabella seguente sono comparati i dati delle grandezze urbanistiche contenuti nella Scheda di
POC e quelli del PUA.
Tabella 4 – Grandezze urbanistiche
Grandezze urbanistiche
Scheda di POC
Superficie territoriale (St)
11.313
Superficie fondiaria (Sf)
8.592
PUA
11.437
3.463
Note
Nella Scheda d’ambito è
compresa anche la superficie
del lotto con attività insediata
confermata (pari a 892 mq), da
attuarsi con intervento diretto ai
sensi dell’art. I.8 del RUE 5.1.
Poiché nel Piano è confermata l’attività insediata in via Thaon de Revel, nonché il suo attuale
assetto plani-volumetrico con le relative aree pertinenziali, il lotto (superficie rilevata di 892 mq)
non concorre a determinare potenzialità edificatoria e standards urbanistici.
Tale lotto è soggetto ad intervento diretto ai sensi dell’art. I.8 del RUE 5.1.
La potenzialità massima dell’area di intervento è pertanto quantificabile in 3.886 mq, derivanti dalla
somma della potenzialità edificatoria ottenuta mediante l’applicazione dell’indice di utilizzazione
fondiaria (6.910 x 0,30 = 2.073 mq), della Suc esistente in ragione del 50% (813 mq) e dal Suc di
premio per la realizzazione della struttura museale (1.000 mq).
La potenzialità edificatoria che si intende impegnare nel PUA è di 2.574 mq.
Standards e opere pubbliche
Il carico urbanistico del PUA è calcolato in 158 abitanti convenzionali (1 abitante convenzionale è
pari a 15 mq).
Tabella 5 –Destinazioni d’uso, potenzialità edificatoria, standards pubblici minimi
SUC
[mq]
DESTINAZIONI D'USO AMMESSE
Abitative
Abitazione civile
A1
Ab. Convenzionali
2.376 158
Servizi uso pubblico Servizi culturali, ricreativi, ass.
Spu4 *
Servizi privati
Pubblici esercizi
Spr1
Usi di tipo integrativo
Spr2
S.S.minima [mq]
Parcheggi Verde Totale
634
2.534 3.168
79
119
713
2.653 3.366
Artigianato di servizio alla persona Spr3
Terziario, direzionale
Spr4
Servizi educativi
Servizi socio-sanitari
Spr5 198
Spr6
Servizi culturali e spettacolo
Spr8
Turistico-ricettive
Strutture ricettive alberghiere
T1
Commerciali
Esercizi di vicinato
Co1
totale
2.574 158
RELAZIONE TECNICA
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
*: valore stimato in 700 mq circa; non inserito nel computo complessivo in quanto la struttura è da cedere all'Ente
pubblico (come previsto nella Scheda d’ambito Rq01a).
Il computo degli standards pubblici è determinato secondo le norme urbanistiche vigenti come
segue:
ƒ per le aree residenziali, dall’applicazione del parametro di 20 mq di superficie a standards
per abitante convenzionale insediabile, di cui 4 mq da destinare a parcheggio pubblico e 16
mq per verde pubblico;
ƒ per le altre funzioni previste, dall’applicazione del parametro di 100% della Suc per
superficie a standards, di cui il 40% da destinare a parcheggio pubblico e il 60% a verde
pubblico.
Le aree destinate ai servizi a standard pubblico sono quantificate nella Tav. 03 – Progetto,
Zonizzazione e nelle Norme Tecniche di Attuazione del PUA, parimenti alla tabella relativa al
dimensionamento minimo di tali aree, in relazione alla destinazione e alle dimensioni previste per
ciascuna destinazione d’uso.
Sono aree di uso pubblico la piazza, gli spazi attrezzati prospicienti il canale, le aree a verde
pubblico, il parcheggio pubblico, il percorso ciclo-pedonale e l’ambito edilizio a destinazione
pubblica (museo) previsti dal Piano.
L’Autorità Portuale di Ravenna a seguito della realizzazione di tali aree ne garantirà l’utilizzo
pubblico perpetuo, previa concessione delle stesse all’Amministrazione Comunale nelle forme
definite dalla convenzione.
Scelte e organizzazione del PUA
Il progetto architettonico è caratterizzato da un’ampia area pubblica pedonale sul frontistante
Canale Candiano e dalla ripetizione di due tipi edilizi, l’edificio a torre e l’edificio in linea,
articolati tra loro con rotazioni e allineamenti lievemente diversi, come evidenziato nella Tav. 03 –
Progetto, Zonizzazione e nella Tav. 04 – Vincoli del PUA e tipologie edilizie.
Verso est un porticato si proietta fino alla scalinata su via Molo Dalmazia ed introduce alla piazza e
al Museo.
Sul lungo canale la vasta area attrezzata di uso pubblico, che amplia la passeggiata di collegamento
tra il centro di Marina e la Fabbrica Vecchia, è interrotta da uno scenografico porticato pubblico che
separa la piazza a est, cui afferiscono il museo e le attività commerciali e/o di servizio, dall’area
attrezzata a ovest, sulla quale si attestano gli edifici destinati prevalentemente a residenza.
Le aree per il parcheggio, sia pubblico che privato, accessibili da via Vecchi e solo in parte da via
Thaon de Revel sono collocate internamente all’ambito di intervento.
A ovest è previsto il percorso ciclo-pedonale richiesto tra le prescrizioni di POC.
All’interno del comparto sono individuate le aree per il parcheggio pubblico e quelle per il
parcheggio privato, con accessi da viale A. Vecchi e da via Molo Dalmazia: la loro concentrazione
nasce dalla scelta progettuale di privilegiare l’unità e compattezza degli spazi pubblici e la
continuità dei percorsi pedonali lungo il perimetro.
Il progetto edilizio
L’intervento è costituito da un gruppo di edifici pluripiano tra loro collegati tramite porzioni di
fabbricato ad altezza un piano che fronteggiano via Molo Dalmazia, delimitando un vasto spazio
pubblico articolato tra percorsi, aiuole e una piazza ad angolo su viale A. Vecchi.
Alla teoria di volumi complessi, motivata da un calcolato sistema di relazioni con il waterfront,
corrispondono tipologie abitative con doppio affaccio dotate da un grado ottimale di vivibilità.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
All’interno del lotto, oltre il complesso edificato, l’area comprende un vasto giardino privato
condominiale e i parcheggi pubblici e privati.
Le zone pubbliche, ad eccezione delle aiuole, sono realizzate in betonella; le pavimentazioni dei
parcheggi saranno in elementi autobloccanti inerbiti.
Museo della Subacquea: l’edificio che domina la piazza e sorge in confine su viale A. Vecchi è
realizzato con struttura prefabbricata, parete ventilata e rivestimento esterno in lastre di acciaio tipo
Cor-ten. Il museo si articola nella hall sulla piazza, in sale espositive distribuite su due livelli, nella
saletta per proiezioni e conferenze, oltre ai servizi per il pubblico e il personale, area pertinenziale
adiacente al parcheggio pubblico di viale Vecchi.
Un portico pubblico collega il museo al restante complesso edilizio, destinato a residenza e a servizi
di integrazione ad essa.
La centrale termica è posizionata nella porzione meridionale dell’edificio, con accesso indipendente
dall’area pubblica destinata a parcheggio; sul lastrico solare saranno posizionate le unità esterne
degli impianti.
Edifici per residenza e servizi privati: due edifici a torre ospiteranno attività commerciali e servizi
di integrazione al piano terra nella porzione rivolta al canale Candiano e unità abitative ai piani
superiori prevalentemente ed, eventualmente, al piano terra nella porzione rivolta verso il giardino
condominiale.
I due edifici si configurano quali corpi squadrati alti cinque piani, con vano scala centrale e due
appartamenti per piano.
A ciascun vano scala corrispondono gli accessi alle unità abitative, previsti dall’area attrezzata
pubblica.
I prospetti presentano grandi vetrate con infissi e tapparelle in acciaio inox e sono interamente
rivestiti con lastre in clinker e parete ventilata.
Le coperture piane sono dotate di parapetti in continuità con la cortina dei prospetti, a schermare le
unità esterne degli impianti di climatizzazione previste nei lastrici.
All’interno dell’area edificabile sono reperite le aree necessarie ai parcheggi privati dimensionati in
ragione della destinazione d’uso e della consistenza dei fabbricati.
Edifici residenziali: a ovest sono situati due edifici, destinati a unità abitative; si tratta di una torre
analoga alle precedenti e un edificio in linea a due piani fuori terra con un livello semi-interrato a
parcheggio. Tale edificio si caratterizza per la ripetizione di quattro moduli con copertura a due
falde ortogonali rispetto il fronte principale.
I prospetti dei fabbricati presentano grandi vetrate con infissi e tapparelle in acciaio inox e sono
interamente rivestiti con lastre in clinker e parete ventilata.
La copertura dell’edificio a torre è piana, con parapetti in continuità con la cortina dei prospetti, a
schermare le unità esterne degli impianti di climatizzazione previste nei lastrici.
La copertura a due falde è rivestita in lamiera di in zinco titanio.
Il progetto delle opere di urbanizzazione
Il progetto delle opere di urbanizzazione primaria comprende: il percorso ciclo-pedonale come
indicato nella Scheda d’ambito; i parcheggi pubblici; le aree a verde pubblico; le aree pubbliche
attrezzate (piazza); le opere a rete.
Percorso ciclo-pedonale: è previsto sul margine ovest del comparto con andamento nord / sud, in
allineamento con via G. Pullino, in conformità con le indicazioni contenute nella scheda grafica di
indirizzo del POC.
Il percorso presenta una larghezza di 3 m circa e si estende dal marciapiede di via P. Thaon de
Revel fino a quello di via Molo Dalmazia, per una lunghezza di 32 m circa.
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Parcheggi pubblici: le aree per il parcheggio pubblico sono localizzate ai margini del comparto,
ossia a ovest con accesso da via Molo Dalmazia e sud-est con accesso da viale A. Vecchi. Tali
parcheggi costituiscono inoltre l’accesso ai parcheggi privati e privati di uso pubblico: questa
soluzione consente di limitare il numero degli accessi carrabili e dunque delle interruzioni nei
percorsi pedonali del comparto data la finalità della riqualificazione urbana complessiva, nonché di
procedere a uno zoning che distingue nettamente le aree pubbliche (parcheggi e verde) da quelle
private.
Sistema del verde: l’assetto esistente del verde è costituito dal sistema urbano del verde stradale,
ossia i filari di pini che connotano le strade principali, e dalla sommatoria del verde privato dei vari
lotti edificati, spesso esemplari spontanei, spesso piantumazioni desiderate dal privato, messe a
dimora senza una particolare cura degli spazi necessari all’accrescimento, né una cura manutentiva
necessaria per il florido e sano sviluppo.
Sulla base dell’assetto complessivo previsto nel comparto e delle diverse destinazioni funzionali, si
è proceduto all’individuazione di tipi di opere a verde funzionalmente idonei alla nuova area urbana
e distinti in relazione all’ambito specifico di inserimento, con un’ipotesi di definizione dellastruttura
vegetazionale.
La scelta delle specie arboree ed arbustive di nuova piantumazione sarà conforme alle indicazioni
del Regolamento del Verde vigente e dovrà privilegiare l’uso di specie autoctone non allergizzanti,
a bassa manutenzione e a contenuto consumo idrico. Tutti gli interventi sono tesi a dare vigore al
sistema di verde urbano riprendendone e rafforzandone i caratteri già presenti, considerando le
indicazioni e le prescrizioni date dal RUE e dal Regolamento del Verde.
Le tipologie di verde, tutte di tipo urbano, sono distinguibili come segue:
1, 2 - Verde stradale, esistente e di progetto
3 - Verde marginale lineare
4 - Verde per area pubblica attrezzata
5 - Verde privato condominiale
1, 2 - Verde stradale, esistente e di progetto
A scala urbana il comparto, delimitato da via P. Thaon de Revel e da viale A. Vecchi, è inserito nel
sistema dei viali alberati con i filari di pini domestici che connotano in larga misura l’insediamento
originario di Marina di Ravenna
Il comparto, così come individuato nella scheda grafica del POC, comprende anche il tratto verso il
canale Candiano di viale A. Vecchi con 6 esemplari di pini domestici, da salvaguardare in
conformità alle Prescrizioni ambientali della Scheda d’ambito.
Il verde stradale di progetto prevede la messa a dimora di specie tappezzanti in corrispondenza della
fascia attualmente occupata dal marciapiede e di arbusti di modesta altezza nelle porzioni di aiuole
che si protendono verso il nuovo complesso architettonico.
Le specie tappezzanti da utilizzare saranno scelte tra le specie con minimo sviluppo in altezza, a
bassa manutenzione.
Le specie arbustive da utilizzare saranno scelte tra quelle a bassa manutenzione e consumo idrico,
con sesti di impianto che verranno definiti in sede di Permesso di costruire.
3 - Verde marginale lineare
Nella definizione dei margini dell’intervento, tra aree pubbliche ed aree private, si sono adottate
soluzioni differenziate in relazione agli spazi disponibili finalizzate alla schermatura visiva.
Nelle sezioni 3.a e 3.b sono stati contemplati i tipi vegetazionali della siepe, del filare di arbusti di
modesta altezza (1 – 2 m), del filare di alberi (classe di grandezza 1/3).
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
4 - Verde per area pubblica attrezzata
L’area pubblica attrezzata (piazza) posta a una quota media di 1,60 – 1,65 m rispetto alla rete di
livellazione comunale sarà definita da due singolari esemplari, a ombreggiare la piccola piazzetta in
posizione mediana, completando in questo modo l’ampia aiuola adiacente a via Molo Dalmazia.
Prospiciente la rotatoria, una seconda aiuola presenta una regolare piantumazione ad arbusti, il cui
sesto di impianto verrà precisato in sede di Permesso di costruire, analogamente alla definizione
della specie da mettere a dimora.
5 - Verde privato condominiale
Nell’ambito dell’area privata, il giardino condominiale si articolerà tra gli esemplari esistenti che
potranno essere mantenuti, previa verifica in sede esecutiva dello stato fitovegetativo e delle nuove
quote del piano di campagna; esemplari di nuova piantumazione, distinti in alberi di prima – terza
classe di grandezza ed arbusti.
Gli spazi aperti saranno destinati a tappeti erbosi di tipo rustico, con specie macroterme in grado di
tollerare la stagione estiva senza il ricorso agli impianti di irrigazione.
Area pubblica attrezzata (piazza): è prevista nella porzione centrale del comparto frontistante il
canale Candiano posta a una quota media di 1,65 m rispetto alla rete di livellazione comunale per
garantire una quota di calpestio dei locali abitabili di 1,70 m.
Tale area risulta rialzata rispetto via Molo Dalmazia di circa un metro mediante un sistema di
scalinate e di rampe di raccordo.
Nella parte mediana sono previste aree per la sosta e la socialità, ombreggiate e schermate dal
verde.
Progetto dei sottoservizi: si forniscono gli schemi progettuali relativi alla rete fognaria, alla rete di
distribuzione dell’acqua e del gas (secondo le indicazioni del parere preventivo di HERA), alla rete
della pubblica illuminazione, alla rete ENEL (secondo il nulla osta di ENEL Distribuzione), alla
rete TELECOM, alle aree per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Prescrizioni generali e specifiche della Scheda di POC
Nel Piano si risponde puntualmente alle prescrizioni contenute nella Scheda di POC relativa
all’Ambito “Capitaneria di Porto”, articolate nei seguenti paragrafi.
Allineamento degli edifici secondo la giacitura indicata nella scheda grafica
Nell’elaborato grafico allegato alla Scheda di POC è evidenziata la direttrice prevalente di giacitura
del nuovo edificato, ossia in fregio a via A. Vecchi e a seguire il marciapiede di via Molo Dalmazia.
Poiché tra le scelte adottate nel Piano vi è quella di concentrare le aree pubbliche attrezzate e a
verde e di renderle facilmente fruibili a scala del comparto e urbana, nella collocazione di tali aree
si è privilegiato il fronte lungo canale, traslando le aree destinate all’edificazione per le attività
commerciali, servizi e residenza con le relative aree pertinenziali verso sud.
In relazione a queste scelte, l’allineamento su via A. Vecchi sarà parallelo e in confine alla strada;
l’allineamento sul fronte canale sarà di raccordo tra l’edificato su via A. Vecchi con l’edificio ad
uso della Capitaneria di Porto situato a ovest del comparto.
Sul lungo canale, ciascun edificio previsto presenta un proprio allineamento, con lievi rotazioni e
disassamenti: nella percezione generale della passeggiata lungo canale, l’allineamento
reciprocamente diverso di ciascun manufatto architettonico risulta enfatizzare l’area pubblica.
Riqualificazione del fronte canale e valorizzazione delle aree pubbliche
Nel Piano si prevede l’edificazione del fronte lungo il Canale Candiano, con un allineamento che
conferma l’andamento della banchina e si raccorda con via A. Vecchi.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
La riqualificazione è intesa sia dal punti di vista funzionale che da quello formale.
Dal punto di vista formale si è scelto di realizzare un fronte canale articolato in planimetria e in
elevazione creando quelle trasparenze e quei canali prospettici tra i singoli elementi in assonanza
con il carattere frammentario, episodico degli edifici presenti nel contesto.
Realizzazione di collegamento ciclo-pedonale
Nella porzione occidentale del comparto, è prevista la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale
con asse longitudinale pressoché allineato con via G. Pullino. Tale percorso costituirà l’elemento di
connessione tra l’esistente percorso ciclo-pedonale in banchina che collega la Fabbrica Vecchia /
Marchesato e l’area del traghetto e il centro di Marina.
Tutela, conservazione e valorizzazione dell’edificio di valore testimoniale
Nella porzione meridionale del comparto, frontistante via P. Thaon de Revel è situato un edificio
classificato tra gli edifici di valore testimoniale ai sensi dell’art. II.13 del RUE 5.1.
Si tratta di un fabbricato a un sol piano e con copertura a doppia falda, che costituisce una
testimonianza dell’originario edificato novecentesco di Marina di Ravenna.
Nel Piano si prevede la conferma del manufatto architettonico, sia per quanto riguarda la volumetria
e la superficie utile che la destinazione d’uso a circolo ricreativo.
L’edificio verrà valorizzato sia dalla riqualificazione formale e funzionale del comparto, con
l’introduzione delle nuove destinazioni d’uso, che dalla realizzazione del percorso ciclo – pedonale
che consentirà una migliore accessibilità dalla passeggiata lungo canale.
Prescrizioni ambientali della Scheda di POC
Il progetto del verde è concepito in maniera organica con gli interventi di progetto, con le specifiche
richieste dal POC e, soprattutto, in relazione ai diversi ambiti funzionali del comparto.
Nella Scheda d’Ambito è prescritta la salvaguardia delle alberature esistenti sulla pubblica via. Le
alberature esistenti su via A. Vecchi nonché quelle su via P. Thaon de Revel sono confermate.
Nella sistemazione dei marciapiedi che delimitano l’ambito di intervento, è prevista la
conservazione delle alberature a dimora (trattasi di essenze di pinus pinea), da realizzarsi mediante
un’opportuna definizione dell’area propriamente dedicata al pedone e dell’aiuola. Tale definizione,
ora soltanto accennata nelle planimetrie del Piano, verrà precisata e descritta dettagliatamente in
sede di Permesso di Costruire per le opere di urbanizzazione.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Scenari di previsione
Al fine di formulare e articolare le previsioni e di supportare il processo decisionale sono delineati
gli scenari di riferimento progettuale per gli strumenti urbanistici.
Si tratta di due scenari estremi: uno di minima (alternativa zero) e uno di massima.
L’alternativa zero prefigura nel medio periodo lo scenario nel quale il PUA non è attuato.
Gli impatti sono riconducibili all’assetto già ora problematico che ha portato alla formulazione della
Scheda d’Ambito del POC e che è stato sinteticamente descritto nell’Analisi del sito.
Nello scenario di progetto sono valutati gli impatti conseguenti all’attuazione del PUA nella fase del
suo pieno sviluppo.
Valutazione dei principali impatti ambientali
La valutazione riguarderà i seguenti temi:
ƒ Storia e attività svolte nell’ambito di intervento
ƒ Impatto atmosferico
ƒ Suolo, sottosuolo, acque sotterranee e superficiali
ƒ Impatto sul sistema del verde e paesaggio urbano
ƒ Impatto acustico
ƒ Impatto elettromagnetico
ƒ Traffico veicolare indotto
ƒ Interferenze con progetti infrastrutturali
ƒ Risorse energetiche
Storia e attività svolte nell’ambito di intervento
Dalle ricerche d’archivio è emerso che l’area era all’inizio del secolo XX edificata sul fronte canale.
I fabbricati erano destinati ad usi abitativi, pubblici esercizi (caffè, trattoria, locanda), a servizi per il
culto (chiesa di San Giuseppe), all’alloggio e agli uffici della Capitaneria di Porto, oltre che ad aree
non edificate, destinate a giardini, cortili, orti e incolte.
Verso est, in prossimità dell’area compresa tra lo sbarco del traghetto e la darsena dei pescherecci,
era situato il Faro, danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e poi ricostruito più a est verso
mare e inaugurato nel 1947.
Nella Pianta prospettica di Porto Corsini (1904), nell’area oggetto di analisi sono rappresentati, da
est verso ovest: la Caserma della Finanza, il Semaforo, un gruppo di fabbricati, la ghiacciaia, la
chiesa di San Giuseppe e più ovest le “case vecchie”.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Nella veduta aerea del primo dopoguerra, è evidente l’aggregato sul lungo canale destinato alla
residenza, ai pubblici esercizi (il caffè, la trattoria), la chiesa.
L’area di intervento è al momento caratterizzata da una molteplicità di attività di tipo artigianale
produttivo e di servizi specifici alla nautica e alle attrezzature off-shore. Tali attività sono ospitate in
manufatti anche vetusti, morfologicamente eterogenei e in materiali talora potenzialmente
pericolosi (lastre di amianto) per quanto limitati ad isolate porzioni.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Inquinamento atmosferico
La valutazione dell’impatto atmosferico in conseguenza dell’attuazione del Piano proposto muove
dalle seguenti considerazioni.
L’ambito di intervento del PUA è un’area urbanizzata, nella quale insistono molteplici attività di
tipo vario, artigianale, artigianale produttivo, servizi per le attività subacquee e off-shore.
Tali attività presuppongono un flusso veicolare considerevole, data la presenza, tra le altre, di
un’officina per la riparazione delle auto, un’attività di servizi per le attività subacquee e off-shore.
Una volta completata l’attuazione del Piano ed entrati a regime le attività previsti (commerciale,
servizi, residenza) con la demolizione prevista degli edifici e il trasferimento delle attività ora
operanti, il flusso di traffico veicolare indotto sarà al più analogo a quello esistente.
Il complesso delle emissioni derivanti dai sistemi di climatizzazione, soprattutto per quanto riguarda
il riscaldamento, del nuovo edificato potrà essere decisamente inferiore per le scelte impiantistiche
che verranno effettuate sulla base dei criteri di sostenibilità: il nuovo edificato potrà considerarsi ad
emissioni irrilevanti per l’installazione di pompe di calore e per il ricorso allo sfruttamento di fonti
energetiche rinnovabili.
Al completamento dell’intervento di riqualificazione urbana da realizzarsi mediante l’attuazione del
Piano, si ritiene pertanto che complessivamente le emissioni possano essere equivalenti o inferiori
rispetto al quadro emissivo attuale.
Valutazione dell’impatto su suolo, sottosuolo, acque sotterranee e superficiali
L’ambito di intervento interessa un’area già urbanizzata e in gran parte impermeabilizzata.
La proposta progettuale non comporta forti impatti negativi su suolo e sottosuolo.
L’intervento previsto è costituito da un gruppo di edifici pluripiano tra loro collegati tramite
porzioni di fabbricato ad altezza un piano che fronteggiano via Molo Dalmazia, delimitando un
vasto spazio pubblico articolato tra percorsi, aiuole e una piazza ad angolo su viale A. Vecchi: il
ricorso a tipologie edilizie ad elevata densità edificatoria permette la disponibilità di ampie aree per
il verde, la socialità. Inoltre, le stesse aree per la sosta (parcheggi pubblici e privati) saranno
realizzati il più diffusamente possibile con sistemi drenanti che consentono l’inerbimento duraturo
nel tempo.
Le fondazioni dell’edificato saranno realizzate con strutture a platea in considerazione delle
caratteristiche geotecniche del terreno e della presenza dei tiranti della banchina portuale di via
Molo Dalmazia, predisponendo sistemi di impermeabilizzazione per la nuova struttura
fondazionale, come esposto nel capitolo “Cantierizzazione e ipotesi strutturali”.
Sono rispettate le prescrizioni previste dal Piano Operativo Comunale in termini di destinazione
d’uso del terreno e standard di verde pubblico. L’intervento non genera urban sprawl, dal momento
che nell’intero intorno al comparto si trovano quasi interamente superfici con aree edificate.
Il PUA proposto permette una migliore gestione della risorsa suolo per le scelte dei tipi edilizi, che
consentono una gestione più razionale della risorsa idrica, nelle limitazioni
dell’impermeabilizzazione delle superfici e nella presenza di aree verdi unitarie; queste scelte
permettono un più attento monitoraggio della risorsa suolo e sottosuolo.
L’attuazione del PUA, nonché la gestione del suolo come descritto precedentemente, comporta un
apporto migliorativo alla salvaguardia di suolo e sottosuolo.
Per quanto riguarda l’impatto sulle risorse idriche, l’attuazione del PUA non comporta rischi per la
qualità delle acque superficiali e sotterranee.
L’attuazione del Piano sarà disciplinata dalle norme previste dal RUE sul risparmio delle risorse
idriche. Queste norme sono cautelative della risorsa perché prevedono la sua razionalizzazione e
idonea gestione.
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PUA ‘CAPITANERIA DI PORTO’, MARINA DI RAVENNA
Grazie alle scelte edilizie che saranno adottate per la costruzione all’interno dei sub comparti si
verifica notevole risparmio idrico, a vantaggio sia della risorsa acqua come tale (vantaggio dovuto
al passaggio da area coltivata a seminativo irriguo a usi urbani e produttivo-logistici), che del suolo,
vista la falda affiorante nell’area in esame; le acque meteoriche potranno essere infatti raccolte ed
utilizzate per l’irrigazione delle superfici a verde, evitando l’emungimento dal suolo o da fonti
superficiali, che potrebbe provocare un aggravio del problema di subsidenza.
Per quanto riguarda la rete di fornitura idropotabile sono previsti allacci autonomi per ogni singolo
edificio; per gli edifici a torre sarà previsto un sistema di autoclave come richiesto da Hera nel
parere preventivo.
Le acque nere del comparto (acque reflue relative ai servizi igienici e simili) verranno conferite
all’impianto di depurazione delle acque reflue urbane, tramite la dorsale pubblica di rete nera a
scorrimento a gravità situata in viale Vecchi.
Ogni edificio sarà dotato di proprio sistema di trattamento, dimensionato secondo le caratteristiche
delle superfici edificate, con recapito nei collettori fognari regolato secondo le prescrizioni di
HERA.
Impatto sul sistema del verde
L’attuazione del PUA è soggetta all’istanza prescrittiva (prescrizione ambientale) della salvaguardia
delle alberature esistenti su viale A. Vecchi.
Si ritiene che l’impatto su natura e paesaggio urbano non subisca modifiche rispetto alla condizione
attuale, andando, grazie alla progettazione del verde, a migliorare la funzionalità ecologica del
comparto, pur realizzando fabbricati secondo quanto previsto.
Impatto elettromagnetico
Nell’ambito di intervento non esistono al momento impianti per telefonia e telecomunicazione.
La cabina ENEL esistente in viale A. Vecchi verrà rimossa, poiché inserita in un fabbricato che
dovrà essere demolito per consentire la realizzazione del progetto.
È prevista l’installazione di una nuova cabina di trasformazione da ubicarsi nel parcheggio pubblico
di nuova realizzazione, con accesso da via A. Vecchi, non distante dall’attuale cabina “Vecchi”.
La nuova cabina sarà di tipo secondario, alimentata con cavo sotterraneo con tensione a 15 kV.
Il manufatto sarà di tipo prefabbricato, modello BOX e sarà predisposto dal Proponente a propria
cura e spesa.
La distanza di prima approssimazione è fissata in 2,0 m ai sensi del D.M. 29/05/2008.
La linea elettrica esistente realizzata con cavo interrato in via A. Vecchi è confermata.
Valutazione del traffico veicolare indotto
Nel PUA si prevede una nuova configurazione del comparto, sia da punto di vista dell’edificato che
per l’assetto funzionale, fatto salvo il lotto su via P. Thaon de Revel per il quale si conferma
l’attività a circolo ricreativo.
Nell’assetto previsto, il nuovo percorso pedonale che si attesta su via Molo Dalmazia presenta
un’unica soluzione di continuità data dall’accesso all’area dei parcheggi pubblici e privati prevista
sul confine ovest.
Un unico accesso carrabile è previsto in prossimità del margine meridionale del comparto, dove il
passo carraio su viale A. Vecchi dà accesso sia al parcheggio pubblico che a quello privato.
Nel PUA dell’area dell’Ex Capitaneria di Porto si prevede la realizzazione di un comparto destinato
a residenza, ad attività commerciali e museali integrate da un esercizio pubblico: si tratta
complessivamente di 2.574 mq di Suc. All’interno del comparto del PUA saranno reperite le aree
necessarie alla domanda di parcheggio che il complesso proposto comporta.
In particolare, sono previste due aree da destinare a parcheggio pubblico situate a ovest e a sud, in
prossimità della struttura pubblica museale.
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Ciascun parcheggio pubblico è funzionale, inoltre, all’accesso ai parcheggi privati, dimensionati ai
sensi dell’art. I.23 del RUE 5.1.
La dotazione di parcheggi privati è prevista distribuita sia nel semi-interrato delle case in linea, con
una consistenza stimata in 18 posti auto, che nel parcheggio a raso situato a sud dell’area
edificabile, con una consistenza stimata in 43 posti auto.
L’attuazione del PUA comporterà da un lato l’eliminazione delle molteplici attività artigianali e di
servizi privati attualmente esistenti, con i relativi accessi carrabili ai lotti, e dall’altro la
realizzazione di un complesso edificato con soli due punti di accesso carrabile.
Si prevede infatti su via Molo Dalmazia un unico accesso carrabile, posto sul margine ovest del
comparto, che sarà a servizio sia del parcheggi pubblico che di quello privato situato al livello semiinterrato delle case in linea, e uno da viale A. Vecchi, che sarà a servizio del parcheggio pubblico
adiacente al museo e darà accesso al parcheggio privato a raso situato all’interno dell’area
edificabile.
Il flusso di traffico indotto dalla presenza della darsena per il traghetto che lì approda in destra
Candiano deve essere valutato considerando due diversi orizzonti temporali.
Nel breve periodo il collegamento intermodale acqua / gomma tra Marina di Ravenna e Porto
Corsini continuerà ad essere effettuato tra la darsena posta in via Molo Sanfilippo sulla sponda nord
e quella posta tra via Molo Dalmazia e viale A. Vecchi a Marina di Ravenna sulla sponda sud.
Nel medio periodo il collegamento interesserà una sezione diversa del canale Candiano e verrà
situato più a ovest, verso la Fabbrica Vecchia a Marina di Ravenna, come da accordi in via di
perfezionamento tra Autorità Portuale, Comune di Ravenna e Start Romagna / ATM.
In questo scenario, il carico di traffico che interesserà via Molo Dalmazia e viale A. Vecchi sarà
notevolmente ridimensionato, con l’eliminazione del traffico di attraversamento da e per Porto
Corsini.
Nell’ambito dell’intervento non sono previste variazioni di rilievo nell’assetto delle infrastrutture
stradali esistenti: la sola modifica riguarda l’eliminazione dei numerosi passi carrai in via Molo
Dalmazia.
Tale eliminazione e la riduzione ad un solo accesso carrabile permetterà un apprezzabile
miglioramento del livello di sicurezza soprattutto per la mobilità ciclo-pedonale.
L’attuazione del Piano proposto consentirà di:
- ridurre il numero dei passi carrai e del flusso in entrata ed uscita di automobili, furgoni, etc dai
lotti che ospitano le attività di vario tipo descritte in precedenza;
- realizzare un percorso ciclo-pedonale pressoché ininterrotto fino a viale Vecchi, in sede separata
dalla carreggiata: ora si verifica l’interruzione del percorso ciclo-pedonale lungo canale quasi in
prossimità a ovest del comparto e l’attraversamento pedonale porta a un marciapiede interrotto
in più punti e dunque pressoché inutilizzabile dai ciclisti;
Nello scenario programmatico dello spostamento degli approdi per il traghetto, via Molo Dalmazia
potrà subire un eventuale declassamento del tipo di strada e una riorganizzazione della carreggiata,
con la previsione del prolungamento del percorso ciclabile verso l’abitato di Marina e viale A.
Vecchi potrà essere gravata in misura notevolmente inferiore dal traffico veicolare.
Impatto acustico
Per la verifica del clima acustico “post-operam” è stata adottata la seguente metodologia:
• Individuazione della classe acustica di pertinenza dopo la realizzazione delle opere previste: in
accordo con quanto previsto dalla normativa vigente regionale e nazionale, alla zona oggetto
d’intervento, anche dopo la realizzazione delle opere previste viene assegnata la classe acustica
IV;
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• Individuazione di sorgenti sonore legate al PUA: le sorgenti sonore responsabili
dell’inquinamento acustico in corrispondenza dei ricettori più sfavoriti individuati negli edifici
ad uso residenziale e servizi privati di via Molo Dalmazia di Marina di Ravenna sono
rappresentate unicamente da:
ƒ aumento del traffico veicolare per effetto della realizzazione delle nuove opere:
L’aumento del traffico veicolare a seguito della definizione degli strumenti urbanistici di
progetto è da considerarsi irrilevante nel confronti del traffico veicolare attuale sia per
quanto riguarda via Molo Dalmazia che via A. Vecchi. Basti pensare che il traghetto sul
canale Candiano, nel periodo estivo in orario di punta, imbarca circa un migliaio di
macchine/ora mentre l’aumento del traffico veicolare relativo ai nuovi insediamenti come in
precedenza descritti è stimabile in 20 – 25 macchine/ora.
ƒ parcheggi ad uso pubblico inseriti nel PUA:
Premesso che non esiste un modello previsionale per la valutazione di impatto acustico di un
parcheggio ovvero la sorgente parcheggio non è “standardizzata” da algoritmi normalizzati;
in questa relazione si farà riferimento a studi di settore approfonditi in Germania che ha
sviluppato alcuni algoritmi per la caratterizzazione acustica preventiva di parcheggi di centri
commerciali, discoteche, ristoranti, ecc …, si ricava un valore di densità di potenza sonora:
Lw”= 46 dBA) nel periodo diurno
Lw”= 42 dBA) nel periodo notturno.
• Calcolo del rumore ambientale post-operam:
Periodo diurno via Molo Dalmazia:
57.9 + 46.0 = 58.1 dB(A)
Periodo notturno via Molo Dalmazia:
52.4 + 42.0 = 52.8 dB(A)
Periodo diurno via A. Vecchi:
60.9 + 46.0 = 61.0 dB(A)
Periodo notturno via A. Vecchi:
54.3 + 42.0 = 54.5 dB(A)
• Criteri di valutazione e accettabilità, sintetizzati nella tabella in cui sono riportati i valori di clima
acustico “ante-operam” e “post-operam”; si riporta inoltre nella stessa tabella il valore
differenziale (LD) dato da:
LD = LAeqTR”post-operam” - LAeqTR”ante-operam”
zona
Via Molo Dalmazia
Via A. Vecchi
ante-operam
post-operam
LD
57.9 dB(A)
LAeqTRdiurno 58.1 dB(A)
0.2 dB(A)
LAeqTRnotturno 52.4 dB(A)
LAeqTRnotturno 52.8 dB(A)
0.4 dB(A)
LAeqTRdiurno
60.9 dB(A)
LAeqTRdiurno 61.0 dB(A)
0.2 dB(A)
LAeqTRnotturno 54.3 dB(A)
LAeqTRnotturno 54.5 dB(A)
0.4 dB(A)
LAeqTRdiurno
Poiché la immissione di rumore sia considerata accettabile, devono essere contemporaneamente
soddisfatti i due criteri di accettabilità previsti dal D.P.C.M. 14/11/97, quello del limite assoluto di
rumore e quello differenziale.
Verificato che:
a) Il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A” relativo al rumore
ambientale (insieme del rumore residuo e del rumore prodotto dalla specifica sorgente
disturbante) nel periodo diurno è minore del limite massimo previsto
LA < 65 dB(A)
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b)
Il livello differenziale di rumore ( differenza tra il livello di rumore ambientale e quello
del rumore residui) è minore del limite stabilito in orario diurno
LD < 5 dB(A)
c)
Il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A” relativo al rumore
ambientale ( insieme del rumore e del rumore prodotto dalla specifica sorgente
disturbante) nel periodo notturno è minore del limite massimo previsto:
LA< 55 dB(A)
d)
Il livello differenziale di rumore ( differenza tra il livello di rumore ambientale e quello
del rumore residuo ) è minore del limite stabilito in orario notturno:
LD < 3 dB(A)
L’immissione sonora determinata dalla realizzazione delle opere previste in oggetto è da ritenersi
accettabile.
Per ulteriori dettagli, si rimanda alla Valutazione previsionale del clima acustico dell’ing. R. Pistani.
Interferenze con progetti infrastrutturali: la banchina portuale
Agli inizi degli anni 2000 è stato realizzato da parte dell’Autorità Portuale di Ravenna un
importante intervento per l’allargamento del canale Candiano nel tratto di Marina di Ravenna verso
la confluenza con il canale Piombone.
La nuova banchina è stata realizzata mediante un palancolato metallico tirantato in sommità con
cordolo in cls armato. I tiranti hanno una lunghezza media di circa 23 metri e un angolo di
infissione di circa 20°.
Data le caratteristiche geometriche relative alla posa dei tiranti, non si prevedono né interazioni con
il complesso edificato proposto nel PUA, né problemi nella realizzazione delle strutture
fondazionali dell’edificato date le caratteristiche geotecniche dell’area.
Risorse energetiche
In relazione alle indicazioni emerse da tali analisi si sono individuati i principali obiettivi e linee
guida del progetto ecocompatibile, nonché le principali strategie microclimatiche, legate al migliore
inserimento dell’insediamento nel contesto (lay-out di impianto).
Le scelte dell’impianto tendono a favorire l’integrazione del sistema sito-involucro, per ridurre i
fabbisogni energetici in termini di riscaldamento, raffrescamento e illuminazione.
Lo schema dell’insediamento, infatti, definito a livello di PUA Generale, porterà a recuperare in
forma passiva parte dell’energia necessaria ai diversi usi finali. Nello specifico sono definite le
seguenti strategie passive:
- sono stati scelti orientamenti, in alcuni casi, a maggior guadagno solare invernale (per aumentare
gli apporti gratuiti), compatibilmente con le ostruzioni esistenti e con la volontà progettuale di
enfatizzare il rapporto con il margine boschivo e le aree verdi;
- sono privilegiate forme compatte per l’edificato, non limitando la varietà tipologica e la relazione
col tessuto esistente;
- è stato inoltre verificato il diritto al sole degli edifici durante la giornata del 21 dicembre, su una
ipotesi di lay-out dell’edificato, così come individuato nell’elaborato Analisi di sito. Sono state
rilevate criticità alla piena disponibilità di luce naturale dovute alle ostruzioni esistenti le quali
favoriscono comunque il raffrescamento estivo;
- è stato verificato, su una ipotesi di lay-out dell’edificato, mediante utilizzo di assonometrie solari e
“viste dal sole”, l’accesso al sole per tutto il giorno per tutte le coperture dell’edificato, al momento
schematizzate piane, dove si ipotizza fin da ora la messa in opera di impianti solari pur rilevando
alcune criticità dovute alle ostruzioni esistenti: nei PUA dei due sub comparti si presterà attenzione
nella localizzazione degli eventuali sistemi solari ubicati in copertura;
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- l’area verde di rinaturalizzazione prevista a ovest del completamento residenziale più a nord,
nonché le alberature previste nel parco agricolo, favoriscono la protezione per le principali aree
aperte esterne ai venti prevalenti invernali;
- la vegetazione a bosco esistente e le alberature previste favoriscono, mediante il processo
evapotraspirativo e l’ostruzione al sole estivo per le aree aperte e per le residenze, la riduzione del
fabbisogno energetico in termini di raffrescamento.
Le strategie passive sopra evidenziate contribuiscono alla riduzione del fabbisogno energetico
globale dell’insediamento, insieme alle principali scelte dal punto di vista tecnologico e
impiantistico qui proposte:
- utilizzo di materiali ad elevato isolamento termico sia per le componenti opache sia per quelle
trasparenti, utilizzo di schermature solari, al fine di garantire anche, fermo restando il rispetto del
Requisito Cogente 6.1.1 del RUE 5.2.1, l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione
invernale (Epi) degli edifici, non superiore a 60 kWh/m² anno;
- utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e di sistemi impiantistici ad alta efficienza, secondo quanto
stabilito dalla DGR 1366/2011; in particolare saranno prevalentemente installati pannelli solari
termici e fotovoltaici sulle coperture degli edifici, ed eventualmente anche nelle aree a parcheggio.
Mitigazioni
Per quanto riguarda le mitigazioni adottate si prevedono:
Misure di mitigazione del microclima
Nell’area pubblica attrezzata è prevista un’ampia area a verde di filtro, classificabile come
componente di mitigazione del microclima e per il miglioramento del comfort termico dell’edificato
retrostante e delle aree destinate alla socialità.
Tali aree andranno progettate in modo organico, per mitigare il microclima dell’insediamento, per
una piantumazione consona al sito, per privilegiare essenze a basso consumo idrico e a bassa
manutenzione, scarsamente allergizzanti, come previsto dal Regolamento comunale del verde.
Misure di mitigazione dei consumi energetici
Le soluzioni impiantistiche previste nel PUA sono state informate ai criteri di riduzione degli effetti
negativi sull’ambiente.
Mitigazioni/Riduzione degli effetti per la fase di cantiere
L’accesso al cantiere in questa fase sarà richiesto principalmente da via Molo Dalmazia e in modo
secondario da viale A. Vecchi: si ritiene preferibile il duplice accesso onde evitare la sosta sulla
pubblica via dei mezzi diretti al cantiere e consentire la pulizia delle gomme per gli autocarri in
uscita dal cantiere.
Sintesi della scelta tra alternative
L’area di intervento è al momento caratterizzata da una molteplicità di attività di tipo artigianale
produttivo e di servizi specifici alla nautica e alle attrezzature off-shore. Tali attività sono ospitate in
manufatti vetusti, morfologicamente eterogenei e in materiali talora potenzialmente pericolosi
(lastre di amianto) per quanto limitati ad isolat porzioni.
L’alternativa zero si concretizza in nessun intervento: i manufatti in degrado continueranno
entropicamente il declino, divenendo emissivi di sostanze inquinanti; poiché un concessionario ha
già manifestato l’intenzione di trasferire la propria attività in un’area artigianale produttiva, i
manufatti attualmente occupati diverranno liberi e non utilizzati, condizione fertile per i fenomeni di
degrado edilizio; le attività continueranno ad attirare traffico veicolare e a risultare incongrue con il
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contesto urbano; il percorso lungo canale seguiterà ad essere una successione di passi carrai, non a
livello, con notevole disagio per gli utenti, soprattutto con problemi di deambulazione.
Nell’ipotesi che la riqualificazione funzionale e fisica del lungo canale sia necessaria, parimenti alla
riqualificazione urbana come considerato negli obiettivi elencati nella Scheda d’Ambito del POC, si
potrebbe ipotizzare una diversa ripartizione degli usi, con le attività commerciali e di servizi privati
ad assumere una proporzione più rilevante.
Questa ipotesi tuttavia non sarebbe congruente con gli attuali trend economici né con gli impatti di
traffico che una previsione più cospicua di simili attività comporterebbe e richiederebbe in termini
di dotazione di aree per il parcheggio pertinenziale con la conseguente ulteriore erosione delle aree
a verde.
La scelta progettuale operata nell’elaborazione del presente PUA costituisce dunque la mediazione
al più alto livello per conseguire gli obiettivi ecosostenibili, per ottenere quella composizione di usi
diversificati tuttavia compatibili tra loro e il contesto urbano, ritenuta fondamentale per la
riqualificazione e la rivitalizzazione dell’area e per divenire una polarità nel territorio, oltre che a
scala urbana, per la presenza della struttura museale, con le attività e gli eventi che lì potranno avere
sede.
Monitoraggio
L’attività di monitoraggio di un programma può essere definita come l’insieme delle procedure
delle attività finalizzate a fornire un costante flusso di informazioni sullo stato di avanzamento del
Piano, sulla realizzazione degli interventi, sulla verifica dei risultati previsti e degli effetti, positivi
e/o negativi non previsti.
Il monitoraggio serve alla verifica in corso d’opera della pianificazione e della realizzazione dei
singoli interventi attivati e costituisce la base informativa indispensabile per individuare le eventuali
criticità dell’attuazione degli interventi, per garantire il perseguimento degli obiettivi generali del
Piano Urbanistico Attuativo.
Il monitoraggio rappresenta una attività di supporto alle decisioni, anche collegata ad analisi
valutative, nell’ottica della sostenibilità ambientale.
L’orizzonte temporale del monitoraggio degli indicatori selezionati sono raccolti per un periodo di
10 anni dalla redazione del PUA, scelto per coprire quello di applicazione anche del primo POC di
Ravenna, che a sua volta completa il processo di costruzione del PRG 2003 del Comune di
Ravenna.
Alla luce delle modalità di attuazione si propone di monitorare i seguenti aspetti nell’ottica della
valutazione ambientale ed economica degli effetti del piano.
I soggetti preposti al monitoraggio sono per le rispettive specifiche competenze:
- Settore Ambiente del Comune di Ravenna
- Settore Lavori Pubblici del Comune di Ravenna
- Settore Pianificazione e gestione urbanistica del Comune di Ravenna
- Settore Commercio del Comune di Ravenna
- ARPA / Servizio Territoriale di Ravenna.
- Autorità Portuale di Ravenna, per gli aspetti demaniali.
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