Pof 2013/2014 - Manlio Rossi Doria

Istituto Professionale di Stato per i
Servizi Alberghieri e della Ristorazione
“Manlio Rossi Doria”
Avellino
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Anno scolastico 2013-2014
2
La Vision del “ Rossi-Doria”
Nella realtà sociale ed economica irpina che va riscoprendo

le vocazioni del suo territorio e la necessità di salvaguardarlo e
valorizzarlo nel suo intreccio di paesaggi tipici, prodotti tipici,
identità, senso di appartenenza e memoria storica;

l’imprenditorialità diffusa e le reti come produzione di ricchezza
per il territorio;

lo “sviluppo locale” come produzione “sociale” del territorio,
concertato e negoziato tra una molteplicità di operatori pubblici e
privati che diventano attori protagonisti del cambiamento
L’IPSSAR Manlio Rossi-Doria
condividendo questi valori ed i relativi progetti
vuole

porsi come uno dei luoghi deputati all’elaborazione ed al confronto
dei bisogni della comunità locale per i settori di propria
competenza;

offrire risposte di qualità alla richiesta di istruzione professionale,
capaci di favorire e sostenere i processi di cambiamento nel
territorio locale

operando, con soddisfazione di tutti i soggetti interessati, in un
ambiente inclusivo in cui le diversità siano motore per il
miglioramento continuo della stessa scuola.
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4
INDICE
INTRODUZIONE
1. Una breve storia dell’Istituto
2. La figura di Manlio Rossi-Doria
3. Il contesto di riferimento
4. Le sedi
5. Gli studenti dell’Istituto
1. LE CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO EDUCATIVO DELL’ISTITUTO
1.1. La ‘mission’ del ‘Rossi-Doria’
1.2. Il mandato istituzionale del Rossi-Doria
2. IL PIANO DI STUDI
2.1. L’impianto curricolare del nuovo professionale
2.2. Articolazioni: profili e quadro orario
2.3. Le competenze in uscita al secondo anno
2.4. Le competenze in uscita al quinto anno
2.5. Per gli studenti iscritti al quinto anno (V.O.) nell’a.s. 2013/2014
2.6. L’alternanza scuola lavoro
2.7. Piano annuale per l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali
3. LA VALUTAZIONE
3.1. Tabella di valutazione: Corrispondenza tra voti e risultati di
apprendimento
3.2. Criteri e tabella di valutazione del comportamento
3.3. Criteri per l’attribuzione del credito scolastico
4. LA STRUTTURA DIDATTICA E ORGANIZZATIVA
4.1. La struttura didattica
4.2. La relazione scuola-famiglia
4.3. L’accoglienza
4.4. L’attività di sostegno e recupero
4.5. L’orientamentod
4.6. I viaggi d’istruzione e le visite guidate
4.7. Il comodato d’uso dei libri
4.8. I concorsi e gli eventi.
4.9.La struttura organizzativa
5. LE RISORSE LOGISTICO-STRUMENTALI
6. LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI
7. L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
8. AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE ESTERNA
9. DESCRIZIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE
ELENCO PARTI INTEGRANTI DEL POF
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INTRODUZIONE
"Il Piano è il documento fondamentale costitutivo
dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni
scolastiche ed esplicita la progettazione curriculare,
extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole
scuole adottano nell'ambito della loro autonomia" 1 .
Il Piano dell'Offerta Formativa (POF) rappresenta la “carta d'identità”
dell’Istituto. In esso vengono illustrate le sue linee distintive, l’ispirazione
culturale-pedagogica, la progettazione didattica ed organizzativa delle sue
attività in relazione ai bisogni, alle domande, agli obiettivi di formazione e in
modo funzionale al miglioramento degli esiti del processo di insegnamento /
apprendimento.
È la dichiarazione di ciò che la scuola intende fare, del come e del perché
intende farlo; si traduce nell’impegno a valutare i risultati raggiunti e a riflettere
sulle scelte compiute per assumere nuove decisioni che si concretizzano nella
riprogettazione dell’impianto, in un ottica di miglioramento continuo.
L’elaborazione dell’Offerta Formativa parte da un’attenta analisi dei bisogni
dell’utenza e del contesto socio economico del territorio con lo scopo di
realizzare un percorso formativo che

rispetti gli obiettivi educativi definiti a livello nazionale e comunitario;

soddisfi i bisogni educativi
armonico della personalità;

risponda alle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico in cui
l’Istituto opera.
degli alunni per garantirne lo sviluppo
Elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali definiti dal
Consiglio di Istituto e tenendo conto delle proposte e dei pareri espressi dalle
varie componenti, il POF è formalmente adottato dal Consiglio di Istituto, reso
pubblico e consegnato alle famiglie degli studenti.
1
Art. 3, c.1, D.P.R. n. 275/99 - Regolamento dell'Autonomia delle istituzioni scolastiche
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1. Una breve storia dell’Istituto
L'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della
Ristorazione di Avellino nasce nel settembre del 1990 come sede
staccata e coordinata del "Luigi De Medici" di Ottaviano (NA).
Unico nella sua tipologia in tutta l’Irpinia, l'Istituto di Avellino registra
in pochissimi anni un incremento di iscrizioni tale da rendere necessario
un suo distacco dalla sede madre di Ottaviano.
Ottiene l'autonomia a partire dall'anno scolastico 1997/1998,
trasformandosi in I.P.S.S.A.R. Manlio Rossi Doria sotto la guida del
nuovo Dirigente Scolastico, Prof. Alessandro Garofalo, che vi resterà
per 10 anni.
Nell'anno scolastico 2003/2004 apre la sede coordinata di Montoro
Inferiore, nel 2004/2005 le sedi di Ariano Irpino e Lioni.
Il Rossi Doria, in questi anni, sebbene penalizzato da una sede non del
tutto adeguata alle sue potenzialità, ha riscosso sempre più successo
presso i giovani . Grazie ai finanziamenti europei ha incrementato il
numero dei laboratori con moderne attrezzature e ha rafforzato, inoltre,
il suo legame con il territorio, portandosi all’attenzione pubblica per le
sue molteplici attività culturali e di settore.
Dal 2008/2009 la dirigenza è passata al Prof. Mario Esposito.
Nello stesso anno apre la sede di Marzano di Nola e vengono associate
ad altri Istituti le sedi di Ariano Irpino e Lioni. Nel 2009/2010 l’Istituto
ha operato con una prima classe presso la casa circondariale di Lauro.
Il 1° settembre 2010 prende via il riordino dei cicli scolastici, per cui il
Rossi-Doria diventa Istituto per i Servizi per l’Enogastronomia e
l’Ospitalità Alberghiera e vede la riorganizzazione delle discipline, con
una evidente diminuzione delle ore di laboratorio. La scuola, però, riesce
a mantenere ferma la sua identità culturale e professionale, grazie anche
alla capacità interna all’Istituto di attuare strategie innovative per offrire
nuove soluzioni ai bisogni formativi specifici dei suoi giovani studenti.
Un merito che va sottolineato, soprattutto, pensando alle difficoltà in cui
si è venuto a trovare l’Istituto per la progressiva drastica riduzione di
finanziamenti pubblici.
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Dall’anno scolastico 2012/2013 è Dirigente il Prof. Michele Pippo che
con il suo impegno ha contribuito a consolidare il prestigio dell’Istituto
nel territorio.
Nello stesso anno viene associata all’Istituto la sede coordinata di
Mirabella Eclano, mentre la sede di Montoro Inferiore passa ad altri
Istituti.
Ormai il Rossi-Doria ha consolidato una posizione di assoluto rilievo,
sul territorio locale, divenendone un importante punto di riferimento
istituzionale e culturale. L’Istituto è attivo su più fronti, collabora con
Enti locali, imprese di settore, associazioni di categoria, associazioni
non profit ed altre realtà territoriali attraverso progetti che promuovono
l’educazione alimentare, alla salute,
alla legalità, alla cultura
dell’accoglienza e della migliore tradizione eno-gastronomica locale . In
tal senso, è diventato sede di importanti manifestazioni ed eventi a forte
valenza culturale e turistica. L’Istituto ha risonanza anche esterna al
territorio locale, attraverso
la partecipazione a Fiere e Borse del
turismo, nonché per i riconoscimenti e premi ottenuti dagli studenti in
concorsi e gare di settore di livello nazionale.
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2. La figura di Manlio Rossi-Doria
L’Istituto è intitolato a Manlio RossiDoria (Roma, 25 maggio1905 – Roma, 5
giugno1988) economista, politico e
accademico italiano.
Manlio Rossi-Doria nasce a Roma il 25
maggio 1905. Compiuti gli studi liceali,
nel 1924 si iscrive al corso di Scienze
Agrarie dell’Istituto Superiore di Agricoltura di Portici; la scelta, già
consapevolmente politica, è quella di dedicare il proprio impegno al
mondo agricolo e al Mezzogiorno. Si laurea nel 1928 alla Facoltà di
Agraria di Portici dove lavora per due anni con Zanotti Bianco a
ricerche sull'economia agraria. Dal 1930 al 1943 viene più volte privato
della libertà come conseguenza della sua militanza nel PCI, da cui
successivamente si allontana per contribuire alla fondazione del Partito
d’Azione. Nel 1949 ottiene l’incarico per l’insegnamento di Economia e
politica agraria alla Facoltà di Portici. Nel 1966 si iscrive al PSI, nelle
cui liste viene eletto senatore per il collegio di Sant’Angelo dei
Lombardi nel 1968 e nel 1972. Nel 1981 diviene presidente
dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia.
Muore a Roma il 5 giugno 1988. Manlio Rossi-Doria è stato uno dei
massimi interpreti del pensiero meridionalista. Lo sviluppo economico e
culturale del Mezzogiorno fu lo scopo principale della sua vita.
Attraverso i dialoghi con alcune delle figure più importanti della scena
politica e intellettuale del nostro paese – da Norberto Bobbio a Antonio
Giolitti, da Rocco Scotellaro a Emilio Sereni – matura una visione di
un’Italia e di un Sud fatti di uomini e donne impegnati nella costruzione
di un’effettiva unità nazionale, che coniughi sviluppo economico,
coesione sociale e difesa del territorio. Dalle confidenze agli amici più
stretti traspare una certa dose di pessimismo, ma anche la convinzione
che le giovani generazioni abbiano dalla loro parte la forza morale e
l’impegno civile necessari per rimediare all’assenza delle istituzioni e
alla mancanza di prospettive. Solo loro, sostiene, possono essere gli
artefici di un rilancio del progetto meridionalista, che abbia come
obiettivo un’Italia più coesa e, soprattutto, più giusta. La sua opera
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completa è stata ripubblicata di recente a cura dell’Associazione Manlio
Rossi Doria presso le edizioni dell’Ancora del Mediterraneo.
3. L’Istituto ed il territorio
Dalle indagini ministeriali sulle ultime iscrizioni al primo anno del II
ciclo, il dato che viene sottolineato in modo netto è la correlazione tra la
vocazione economica del territorio di residenza e la scelta scolastica
effettuata dagli studenti. I ragazzi degli indirizzi professionali del Sud
Italia hanno scelto l’indirizzo dei servizi per l’Enogastronomia e
l’Ospitalità Alberghiera, che fa registrare la percentuale più
significativa. La Campania è proprio tra le regioni nelle quali questa
preferenza è più elevata .
Quanto rilevato evidenzia la necessità di una integrazione tra territorio,
mondo produttivo e offerta formativa dell’Istituto al fine di rispondere
in modo adeguato alle attese degli studenti.
L’Istituto ha ben chiaro che il contesto territoriale, provinciale e
regionale, rappresenta una risorsa, per quanto di fatto ancora poco
conosciuto. L’Irpinia vanta, infatti, notevoli elementi di attrattività dal
punto di vista naturale, paesaggistico e ambientale (con una forte
presenza di aree protette), colture di qualità (vini, olio, tartufi, castagne con numerosi marchi e riconoscimenti di qualità) e prodotti tipici di
eccellenza che indicano una forte vocazione enogastronomica
(l’AgriFood è un settore strategico, anche in virtù dell’export);
numerose sono le tradizioni popolari e siti di interesse storico,
archeologico e religioso.
D’altro canto, occorre lavorare ancora sul piano del riconoscimento e
consolidamento del ruolo che l’Istituto svolge a livello educativo,
sociale ed economico e, dunque, in favore dello sviluppo locale. Opera
in questa direzione il Comitato tecnico scientifico, previsto nel nuovo
professionale e avviato quest’anno, atto a sviluppare interazioni, dialogo
e alleanze formative con soggetti economici e sociali attivi nell’ambito
di riferimento.
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Si tratta di sinergie di cui primi beneficiari sono gli studenti. Ma pure lo
stesso territorio, perché tali alleanze sono finalizzate, attraverso
esperienze formative diversificate, interne alla scuola e in contesti
lavorativi, ad accrescere la qualità professionale per una riqualificazione
del settore/ filiera di riferimento.
Anche il sistema ricettivo si è via via arricchito di strutture alberghiere e
complementari che riflettono le specificità del contesto territoriale
(agriturismi, country house, B&B, …)
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4. Le sedi
L’Istituto ha sede in Avellino ed è costituito da due plessi:
•
Il plesso di Via Morelli e Silvati ospita l’Istituto dall’anno
scolastico 2001/2002; vi hanno sede gli uffici di presidenza, gli
uffici di segreteria, le aule per le attività ordinarie, i laboratori
di informatica, di settore, i laboratori di chimica e di
informatica
•
Il plesso di Via Valle Mecca, recentemente ristrutturato, sede
storica dell’Istituto, dispone di numerosi ambienti adibiti a
laboratori e a aule speciali: Ristorante Pedagogico, laboratori
di cucina, pizzeria, bar-vendita, accoglienza-ricevimento,
laboratori scientifici e di informatica, aule per le attività
ordinarie.
La sede coordinata di Mirabella Eclano è ospitata presso
l’edificio del Comune dal 2010/2011 in attesa di una sistemazione
definitiva. È dotata di Ristorante Pedagogico, di laboratorio di
cucina, di bar-vendita e di accoglienza-ricevimento
DISTRIBUZIONE DELLE CLASSI PER SEDI
SEDI
AVELLINO
n.
classi
SEDE
MIRABELLA E.
n.
classi
Classi prime
10
Classi prime
1
Classi seconde
10
Classi seconde
1
Classi terze
9
Classi terze
Classi quarte
8
Classi quarte
Classi quinte
8
Totale classi
45
Totale classi
13
1
(articolata)
1
(articolata)
4
5. Gli studenti dell’Istituto
Gli studenti del Rossi-Doria sono attualmente 968, di cui 889 presso la
sede di Avellino e 79 presso quella di Mirabella Eclano. Provengono in
gran parte dall’hinterland avellinese, dalle zone di Baiano e di Serino,
ma anche, seppure in modo meno significativo, dalle altre aree della
provincia coperte dallo stesso tipo di Istituto. La scuola sopperisce alle
difficoltà del pendolarismo a cui sono soggetti gran parte dei nostri
alunni, attraverso la formulazione dell’orario e l’organizzazione delle
attività di studio a casa.
Il progressivo incremento del numero di iscritti nel corso degli anni ha
evidenziato non soltanto la buona corrispondenza tra l’offerta formativa
dell’Istituto ed il fabbisogno del contesto socio-economico, ma ha anche
dimostrato come un attento e puntuale orientamento al termine della
scuola del primo ciclo abbia influito sulla conoscenza delle opportunità
formative dell’Istituto. In tal senso, è indicativo, infatti, sia l’aumento
costante della componente che proviene dalla città che della componente
che ha riportato buoni giudizi dalla scuola media.
La composizione della popolazione scolastica è eterogenea sia per i
contesti socio-economici di provenienza, sia per quelli socio-culturali.
Rispetto a quest’ultimo caso, anzi, la scuola sta diventando una
comunità sempre più interculturale grazie al contributo degli studenti di
radici culturali diverse e di provenienza straniera. Se questa varietà
rappresenta una ricchezza, d’altro canto è fonte di continua ricerca di
strumenti e pratiche per eventuali azioni di sostegno, in primo luogo
riguardo alle difficoltà relative alla lingua.
Gli studenti, anche con disabilità, che scelgono quest’Istituto presentano
generalmente, in ingresso, profonde motivazioni verso il mondo delle
professioni in campo enogastronomico e dell’ospitalità alberghiera.
Permangono ancora problemi sulla dispersione scolastica, dovuti
all’interazione di molteplici fattori, pertanto la scuola mette in essere le
risorse disponibili per contrastarne le cause.
14
Un numero sempre maggiore di ex allievi intraprende attività
imprenditoriali nell’ambito della ristorazione. Alcuni di loro sono emersi
come eccellenti professionisti ottenendo validi riconoscimenti.
15
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1. LE CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO
EDUCATIVO DELL’ISTITUTO
1.1. La mission del Rossi-Doria
L’Istituto identifica la sua “mission” nell’essere una ‘comunità’ che
mira a valorizzare la scelta degli studenti, così da realizzare con
successo
il
proprio
mandato
istituzionale
che
richiede
contemporaneamente

la crescita culturale della persona, promuovendo le opportunità
educative di tutti gli alunni, nell’ottica di una scuola “inclusiva”,
che assicuri la qualità dell’istruzione;

la crescita di un’ identità professionale spendibile nel settore dei
servizi per l’enogastronomia, per l’ospitalità alberghiera e per
l’accoglienza turistica.
Per rispondere a questa finalità primaria la scuola sollecita in primo
luogo l’impegno e la corresponsabilità di quanti sono cointeressati al
progetto educativo e accoglie le esigenze di ogni interlocutore, al fine di
arricchire e migliorare l’offerta formativa. In tal senso, sono essenziali:

le esigenze degli studenti per valorizzare ogni forma di esperienza
di apprendimento che essi possono proporre o mettere in campo;

le esigenze di supporto educativo richiesto sia dalle famiglie che
dalla società civile locale;

le esigenze delle aziende del settore turistico-ricettivo, ristorativo e
della filiera agroalimentare;

la presenza di servizi esterni alla scuola (Enti territoriali, enti
pubblici, Associazioni non profit, Asl, CNR, Reti di scuole, …) di
cui disporre per promuovere / consolidare attitudini ed interessi
degli studenti.
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1.2. Il mandato istituzionale del Rossi-Doria
A-
LE FINALITÀ EDUCATIVE GENERALI DEL SERVIZIO SCOLASTICO

consolidare la funzione della scuola come sede privilegiata
della formazione dei cittadini, promuovendo acquisizione di
competenze culturali e professionali che attraversano la
pluralità dei saperi;

promuovere il successo scolastico e formativo attraverso il
rafforzamento dell’orientamento, la prevenzione e il contrasto
di ogni condizione di disagio cui si collega anche il fenomeno
della dispersione;

favorire l’assunzione di responsabilità ed impegni;

potenziare la cultura della convivenza civile;

favorire l’acquisizione di una mentalità basata sulla capacità di
interpretare con tempestività il cambiamento delle procedure,
delle tecniche.

Favorire l’acquisizione di competenze professionali operative,
spendibili direttamente nel mondo del lavoro.
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B-
I PRINCIPI ISPIRATORI DEL SERVIZIO SCOLASTICO
Uguaglianza
Il servizio scolastico è ispirato al principio della parità di
diritti fra tutti gli utenti. Le regole che disciplinano i rapporti
tra gli utenti e la scuola sono uguali per tutti. Nessuna
discriminazione può essere compiuta per motivi riguardanti
sesso, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni
fisiche e socio-economiche.
Imparzialità
I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo
criteri di obiettività ed imparzialità.
Continuità
La scuola utilizza tutte le risorse disponibili per garantire,
nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto del lavoro
docente, la continuità e la regolarità del servizio.
Obbligo
Il proseguimento degli studi superiori e la regolarità della
frequenza sono assicurati da interventi di prevenzione e di
controllo rispetto all’abbandono e alla dispersione scolastica.
scolastico e
frequenza
Partecipazione
I Docenti, il Personale A.T.A, le Studentesse, gli Studenti e i
Genitori sono protagonisti e responsabili dell’attuazione del
presente Piano dell’Offerta Formativa attraverso una gestione
partecipata della scuola. I loro comportamenti favoriranno la
più ampia realizzazione degli standard generali del servizio
nell’attuazione di quanto indicato nel quadro generale del
Progetto dell’Offerta Formativa.
Efficienza e
La legge 241/90 (Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti
amministrativi) e le successive modifiche sono assunte quale
riferimento fondamentale nella regola del servizio. Le
istituzioni scolastiche promuovono ogni forma di
partecipazione e garantiscono la massima semplificazione
delle procedure.
trasparenza
Libertà di
insegnamento
La scuola garantisce la libertà di insegnamento dei docenti
nel rispetto della personalità dell’alunna/o, facilitando la
crescita della persona nelle sue diverse dimensioni. Gli aspetti
della didattica, nel rispetto di tale libertà, sono considerati,
definiti e valutati dal Collegio dei Docenti
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C - I CAPISALDI DELL’OFFERTA FORMATIVA (secondo il
riordino del nuovo professionale che, avviato nel 2010, entrerà in
pieno regime nell'anno scolastico 2014-2015):

L’identità dell’Istituto
competenze
Professionale
tra
saperi
e
L’impianto del sistema dell’istruzione professionale è diretto
alla promozione di un insieme di competenze descritte nel
Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECUP) dello
studente che tiene conto tanto del bisogno generale di formare
cittadini consapevoli, in possesso delle “competenze chiave”
definite dall’Unione Europea, quanto dei bisogni formativi che
emergono dai contesti occupazionali dei settori produttivi più
rilevanti.
L’identità si caratterizza, quindi, per una solida base di
istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli
studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e
competenze necessari per rispondere alle esigenze formative
del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua
dimensione sistemica per un rapido inserimento nel mondo
del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e
formazione tecnica superiore.
Le discipline di indirizzo sono presenti già nel primo biennio,
in funzione orientativa, e concorrono a far acquisire agli
studenti i saperi e le competenze relativi all’obbligo di
istruzione; si sviluppano, nel secondo biennio e quinto anno,
con gli approfondimenti necessari per sostenere gli studenti
nelle loro successive scelte di studio e di lavoro

Gli elementi che devono connotare il settore “servizi”
-
evoluzione dei bisogni e innovazioni in atto;
-
valorizzazione dell’ambiente e del territorio;
20

-
ottimizzazione delle nuove tecnologie nell’erogazione e
gestione dei servizi;
-
ampia flessibilità per l’integrazione con i soggetti
pubblici e privati operanti sul territorio.
La programmazione per competenze e l’agire per progetti
per significativi e riconoscibili risultati di apprendimento
I risultati di apprendimento attesi dagli studenti a conclusione
del percorso quinquennale devono essere coerenti con
l’obiettivo di consentire al diplomato di agire con autonomia e
responsabilità e di assumere ruoli operativi nei processi
produttivi relativi alle filiere di riferimento.
In tal senso, la programmazione del curricolo d’Istituto è
effettuata in termini di competenze, abilità e conoscenze a
partire dai risultati di apprendimento attesi al quinto anno,
articolando gli stessi nei livelli intermedi attesi nei bienni
precedenti.
Essa orienta sia le programmazioni di classe sia le singole
programmazioni disciplinari, volte alla promozione della
didattica laboratoriale attraverso le Unità di Apprendimento
(UdA).
Le UDA rappresentano un segmento del percorso formativo
orientato a facilitare l’acquisizione di apprendimenti più
efficaci e stabili nel tempo mediante approcci fondati
sull’osservazione del reale e/o su esperienze in contesti
lavorativi, indispensabili per affrontare le problematiche
professionali in una prospettiva dinamica.
La programmazione didattica per competenze capovolge
l’impostazione classica della programmazione modulare:
• non parte da ciò che si deve trasmettere agli allievi, ma dalle
capacità di comprensione e di interesse degli allievi;
21
• non programma ciò che deve fare l’insegnante, ma ciò che
deve fare l’allievo;
• non parte dal piano teorico per poi concretizzarsi in
applicazione astratte, ma da un progetto pratico per avvicinare
e approfondire le conoscenze necessarie per realizzarlo.
In conclusione si afferma una visione della cultura come
capacità di trovare risposte a problemi reali attraverso la
conoscenza dei saperi e le capacità di appropriarsene
attivamente e criticamente e non di una cultura vista come
bene da accumulare passivamente e astrattamente.
La definizione di competenze, abilità e conoscenze deriva dal
Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli per
l'apprendimento permanente (EQF), che contiene le seguenti
definizioni:
CONOSCENZE: risultato dell'assimilazione di informazioni
attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di
fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro
o di studio. Nel contesto EQF le conoscenze sono descritte
come teoriche e/o pratiche.
ABILITÀ: capacità di applicare conoscenze e di utilizzare
know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi.
Nel contesto EQF le abilità sono descritte come cognitive
(comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e
pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi,
materiali, strumenti).
COMPETENZE : comprovata capacità di utilizzare
conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello
sviluppo professionale e personale. Nel contesto EQF le
competenze sono descritte in termini di responsabilità e
autonomia
22

Le otto competenze chiave di cittadinanza
Alle competenze previste nel PECUP si allineano le
competenze-chiave della cittadinanza (G.U. n°202 del 31
agosto 2007) finalizzate a promuovere il pieno sviluppo della
persona e la sua capacità di apprendimento permanente:
1. Imparare ad imparare: sviluppare un adeguato metodo di
studio/apprendimento in relazione a varie modalità e fonti
informative e conoscitive.
2. Progettare: analizzare obiettivamente il reale nei suoi limiti
e nelle sue opportunità, pianificare progetti formativi e di
lavoro, stabilire obiettivi concreti in base alle premesse e
definire i tempi di realizzazione.
3. Comunicare: comprendere messaggi di vario genere
espressi con linguaggi e mezzi differenziati, utilizzare e
integrare diverse conoscenze disciplinari, possedere più codici
linguistici per esprimersi in diversi contesti e situazioni,
avvalendosi anche di supporti alternativi e innovativi.
4. Collaborare e partecipare: acquisire la capacità di
interagire in modo proficuo nel gruppo, affermando
coerentemente il proprio punto di vista e rispettando nel
contempo l’opinione altrui; contenere la conflittualità.
5. Agire in modo autonomo e responsabile: integrarsi
spontaneamente nel proprio contesto sociale e nel suo sistema
di diritti, doveri e regole.
6. Risolvere problemi: trovare ipotesi risolutive alle
situazioni problematiche, raccogliendo dati, individuando
strategie, risorse e utilizzando all’occorrenza le proprie
conoscenze curricolari.
7. Individuare collegamenti e relazioni: intuire la natura
sistemica di determinati fenomeni attraverso l’individuazione
tra gli stessi di analogie e contrasti, causa ed effetti,
coefficienti comuni
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8. Acquisire ed interpretare informazioni: recepire in
maniera critica l’informazione proveniente da vari canali ed
espressa in diversificate modalità, interrogandosi sulla sua
attendibilità, utilità e oggettività.

Le metodologie da adottare
I percorsi formativi si sviluppano soprattutto attraverso
metodologie basate su:

-
la didattica di laboratorio, anche per valorizzare stili di
apprendimento induttivi;
-
l’orientamento progressivo, l’analisi e la soluzione dei
problemi relativi al settore produttivo di riferimento;
-
il lavoro cooperativo per progetti;
-
la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso
l’uso delle tecnologie e del pensiero creativo;
-
la gestione di processi in contesti organizzati
-
l’alternanza scuola lavoro.
La certificazione dei risultati di apprendimento in termini
di competenze
La declinazione delle programmazioni e dei progetti didattici
in competenze, conoscenze e abilità aumenta la possibilità di
sviluppare percorsi personalizzati adeguati alle caratteristiche
territoriali e dell’utenza.
Consente, inoltre, di muovere un importante passo verso la
comparabilità di titoli e qualifiche voluta dall’E.Q.F. (Quadro
Europeo delle Qualificazioni)2 al fine di garantire tanto la
2
Il Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli per l'apprendimento
permanente (EQF) Il nucleo fondante dell’EQF è costituito da una griglia di 8 livelli, dalle
qualificazioni di base. Attualmente, per l’Istituto, acquistano rilevanza il “Livello 1”,
corrispondente alle qualificazioni acquisite al termine della scolarità obbligatoria (primo
biennio IPSSAR) ed il “Livello 4”, corrispondente al diploma del quinto anno.
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trasparenza dei percorsi formativi, quanto la maggiore
spendibilità dei titoli e delle certificazioni acquisite nel più
ampio terreno dell’Unione, anche in esperienze di mobilità
nazionale e internazionale.
Attualmente, alla fine dell’obbligo d’istruzione (primo biennio
IPSSAR) si rilascia una certificazione delle competenze
secondo il modello allegato al DM n. 9 27/01/2010.
D-
LA VALENZA STRATEGICA DEL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO
Il Comitato Tecnico-Scientifico (CTS) è una struttura innovativa di
cui possono dotarsi gli Istituti Professionali, nell’esercizio della
loro autonomia didattica e organizzativa, con funzioni consultive e
di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e
l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità.
È lo strumento per consolidare i rapporti della scuola con il mondo
del lavoro e delle professioni e sviluppare alleanze formative.
È composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle
professioni e della ricerca scientifica e tecnologica.
25
26
2. IL PIANO DI STUDI
DEL NUOVO PROFESSIONALE
27
2.1. L’IMPIANTO CURRICOLARE

La struttura dei percorsi
Il corso è quinquennale; è articolato in due bienni ed un quinto anno, al
fine di consentire un raccordo con i percorsi di istruzione e formazione
professionale
a) primo biennio: 660 ore di attività e insegnamenti di istruzione
generale e 396 ore di attività e insegnamenti obbligatori di
indirizzo (ore per anno)
b) secondo biennio : 495 ore di attività e insegnamenti di
istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti
obbligatori di indirizzo (ore per anno)
c) quinto anno (dall’a.s. 2014/2015): 495 ore di attività e
insegnamenti di istruzione generale e 561 ore di attività e
insegnamenti obbligatori di indirizzo (ore per anno)
L’orario complessivo annuale di ogni percorso è di 1.056 ore,
corrispondente a 32 ore settimanali di lezione.
28
2.2. ARTICOLAZIONI: PROFILI E QUADRO ORARIO
Il diplomato dei Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera
ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere
dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti
interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi.
È in grado di:

utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e
l’organizzazione della commercializzazione, dei servizi di
accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;

organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle
attrezzature e alle risorse umane;

applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le
certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;

utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito
professionale orientate al cliente e finalizzate all’ottimizzazione
della qualità del servizio;

comunicare in almeno due lingue straniere;

reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed
erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a
programmi applicativi;

attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi
enogastronomici;

curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare
il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali,
artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti.
29
L’indirizzo presenta le seguenti tre articolazioni, nelle quali il profilo
viene orientato e declinato e che lo studente sceglie al termine del
secondo anno.
•
ENOGASTRONOMIA
Nell’articolazione “Enogastronomia” gli studenti acquisiscono
competenze che consentono loro di intervenire nella valorizzazione,
produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti
enogastronomici; di operare nel sistema produttivo promuovendo la
tipicità delle tradizioni locali, nazionali e internazionali applicando le
normative su sicurezza, trasparenza e tracciabilità; di individuare le
nuove tendenze enogastronomiche.
•
SERVIZI DI SALA E DI VENDITA
Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita” gli studenti acquisiscono
competenze che li mettono in grado di svolgere attività operative e
gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione,
erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; di
interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la
produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della
clientela; di valorizzare i prodotti tipici locali, interagendo con il cliente
per trasformare il momento della ristorazione e della degustazione in un
evento culturale.
•
SERVIZI DI ACCOGLIENZA TURISTICA
Nell’articolazione “Accoglienza turistica” vengono acquisite le
competenze per intervenire nell’organizzazione e nella gestione delle
attività di ricevimento delle strutture turistico - alberghiere, in relazione
alla domanda stagionale e alle diverse esigenze della clientela.
Particolare attenzione è riservata alle strategie di commercializzazione
dei servizi e di promozione di prodotti enogastronomici che valorizzino
le risorse e la cultura del territorio nel mercato internazionale, attraverso
l’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
30
QUADRO ORARIO NUOVO ORDINAMENTO
V anno
ORE SETTIMANALI
BIENNI
1
DISCIPLINE
1
AREA GENERALE
Lingua e letteratura italiana
4
Lingua inglese
3
Storia
2
Matematica
4
Diritto ed economia
2
Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia)
2
Scienze motorie e sportive
2
RC o attività alternative
1
AREA DI INDIRIZZO
Scienze integrate (Fisica)
2
Scienze integrate (Chimica)
Scienza degli Alimenti
2
Laboratorio dei Servizi Enogastronomici – settore cucina
2
Laboratorio dei Servizi Enogastronomici – sett. Sala e vendita
2
Laboratorio dei Servizi di Accoglienza turistica
2
Seconda Lingua straniera – Lingua francese
2
ARTICOLAZIONE: “ENOGASTRONOMIA”
Scienza e cultura dell’alimentazione
(di cui in compresenza con insegnanti tecnico-pratici)
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
Laboratorio dei Servizi Enogastronomici – settore cucina
Laboratorio dei Servizi Enogastronomici – sett. Sala e vendita
ARTICOLAZIONE: “SERVIZI DI SALA E DI VENDITA”
Scienza e cultura dell’alimentazione
(di cui in compresenza con insegnanti tecnico-pratici)
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
Laboratorio dei Servizi Enogastronomici – sett. Sala e vendita
Laboratorio dei Servizi Enogastronomici – settore cucina
ARTICOLAZIONE: “ACCOGLIENZA TURISTICA”
Scienza e cultura dell’alimentazione
(di cui in compresenza con insegnanti tecnico-pratici)
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
Tecniche di comunicazione
Laboratorio dei Servizi di Accoglienza turistica
31
o
2o
2
3
4
5
4
3
2
4
2
2
2
1
4
3
2
3
4
3
2
3
4
3
2
3
2
1
2
1
2
1
3
3
3
2
2
2
2
2
2
4
3
1 h 3a e 1h
4
5
6
4
2
3
4a
5
4
2
4
3
1 h 3a e 1h
4
5
6
4
2
3
4a
5
4
2
4
2
1 h 3a e 1h
4
6
2
6
4
2
4a
6
2
4
2.3. LE COMPETENZE IN USCITA AL SECONDO ANNO

Asse culturale dei linguaggi
Ha lo scopo di far acquisire allo studente la padronanza della lingua
italiana, la conoscenza delle lingue straniere, la conoscenza di forme
espressive non verbali con apprezzamento del patrimonio artistico letterario, l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
L1
Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili
per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.
L2
Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo.
L3
Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi.
L4
Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi operativi e
comunicativi.
L5
Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del
patrimonio artistico e letterario.
L6
Utilizzare e produrre testi multimediali.

Asse culturale matematico
Ha come finalità l’acquisizione delle abilità necessarie per applicare i
principi e i processi matematici di base nel contesto quotidiano della
sfera domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza
logica delle argomentazioni proprie e altrui in molteplici contesti di
indagine conoscitiva e di decisione.
32
M1
Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,
rappresentandole anche sotto forma grafica.
M2
Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e
relazioni.
M3
Individuare strategie appropriate per la soluzione di problemi.
M4
Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti
sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando
consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da
applicazioni specifiche di tipo informatico.

Asse culturale scientifico-tecnologico
Si prefigge di condurre lo studente all’osservazione, alla descrizione,
all’analisi dei fenomeni naturali/artificiali e all’analisi quantitativa e
qualitativa dei fenomeni legati alle trasformazioni di energia, alla
consapevolezza delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nei
contesti culturali e sociali.
ST1
Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà
naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di
sistema e di complessità.
ST2
Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle
trasformazioni di energia a partire dall’esperienza.
ST3
Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel
contesto culturale e sociale in cui vengono applicate.
33

Asse culturale storico sociale
Ha l’obiettivo di promuovere la comprensione del cambiamento e della
diversità in dimensione diacronica e sincronica, l’educazione civica e
alla cittadinanza, di favorire la consapevolezza di essere inserito in un
sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento dei diritti e
dei doveri, di educare lo studente alla convivenza e all’esercizio attivo
della cittadinanza, di fornire gli strumenti per la conoscenza del tessuto
sociale ed economico del territorio e delle regole del mercato del lavoro.
SS
1
Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una
dimensione diacronica, attraverso il confronto fra epoche e in una
dimensione sincronica, attraverso il confronto fra aree geografiche e
culturali.
SS
2
Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul
reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla costituzione, a tutela
della persona, della collettività e dell’ambiente.
SS
3
Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio-economico per
orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio.
34
2.4. LE COMPETENZE IN USCITA AL QUINTO ANNO

Area dei linguaggi
L’1.
Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working
più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di
riferimento.
L’2.
Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale,
anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici
della comunicazione in rete.
L’3.
Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca
e approfondimento disciplinare.
L’4.
Padroneggiare la L. inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria,
per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai
percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali.
L’5.
Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di
gruppo relative a situazioni professionali.
L’6.
Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle
linguistiche, utilizzando le tecniche di comunicazione e relazione per
ottimizzare la qualità del servizio e il coordinamento con i colleghi.
L’7.
Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana
secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali,
scientifici, economici, tecnologici.
L’8.
Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali
dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica
dell’attività motorio - sportiva per il benessere individuale e collettivo.
35
ACCOGLIENZA
TURISTICA
ENOGASTRONOMIA
SERVIZI DI
SALA E VENDITA
L’1.
L. E LETTER. ITAL.
L. INGLESE
L. FRANCESE
TECN. COMUNIC.
L. E LETTER. ITAL.
L. INGLESE
L. FRANCESE
L. E LETTER. ITAL.
L. INGLESE
L. FRANCESE
L’2.
L. E LETTER. ITAL.
LS ACCOGL. TURIST.
L. E LETTER. ITAL.
L. E LETTER. ITAL.
L’3.
MATEMATICA
DTA STR. RICETT.
MATEMATICA
DTA STR. RICETT.
LSE SALA-VENDITA
MATEMATICA
DTA STR. RICETT.
LSE SALA-VENDITA
L’4.
L. INGLESE
L. FRANCESE
L. INGLESE
L. FRANCESE
L. INGLESE
L. FRANCESE
L’5.
L. E LETTER. ITAL.
L. INGLESE
L. FRANCESE
DTA STR. RICETT.
TECN. COMUNIC.
LS ACCOGL. TURIST.
L. E LETTER. ITAL.
L. INGLESE
L. FRANCESE
DTA STRUTT.
RICETT.
L. E LETTER. ITAL.
L. INGLESE
L. FRANCESE
DTA STRUTT.
RICETT.
L’6.
L. INGLESE
L. FRANCESE
TECN. COMUNIC.
LS ACCOGL. TURIST.
L. INGLESE
L. FRANCESE
DTA STR. RICETT.
LSE CUCINA
LSE SALA -VENDITA
L. INGLESE
L. FRANCESE
DTA STR. RICETT.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
L’7.
======
LSE SALA-VENDITA
LSE SALA-VENDITA
L’8.
SC. MOT.-SPORT.
SC. MOT.- SPORT.
SC. MOT.- SPORT.
36

Area matematica
M’1.
Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per
organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e
quantitative
M’2.
Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e
algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando
opportune soluzioni
M’3.
Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare
fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati
M’1.
M’2.
M’3.
ACCOGLIENZA
TURISTICA
ENOGASTRONOMIA
SERVIZI DI
SALA E VENDITA
MATEMATICA
MATEMATICA
MATEMATICA
37

Area storico - sociale
SS’1.
Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente
naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche,
economiche, sociali, e le trasformazioni intervenute nel corso del
tempo.
SS’2.
Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze,
delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di
riferimento.
SS’3.
Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali
individuando le nuove tendenze di filiera.
SS’4.
SS’5.
SS’6.
Sviluppare un maturo senso critico e un personale progetto di vita,
riflettendo sulla propria identità nel confronto con il messaggio
cristiano, aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà in un
contesto multiculturale.
Cogliere la presenza e l’incidenza del cristianesimo nelle trasformazioni
storiche prodotte dalla cultura del lavoro e della professionalità.
Utilizzare consapevolmente le fonti autentiche del cristianesimo,
interpretandone correttamente i contenuti nel quadro di un confronto
aperto ai contributi della cultura scientifico-tecnologica ed al mondo del
lavoro e della professionalità.
ACCOGLIENZA
TURISTICA
SS’1.
STORIA
SC. CULT. ALIM.
SS’2.
STORIA
MATEMATICA
SS’3.
L. INGLESE
L. FRANCESE
SC. CULT. ALIM.
TECN. COMUNIC.
SS’4.
SS’5.
SS’6.
RELIGIONE CATT.
ENOGASTRONOMIA
SERVIZI DI
SALA E VENDITA
STORIA
SC. CULT. ALIM.
STORIA
MATEMATICA
SC. CULT. ALIM.
LSE CUCINA
L. INGLESE
L. FRANCESE
SC. CULT. ALIM.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
STORIA
SC. CULT. ALIM.
STORIA
MATEMATICA SC.
CULT. ALIM.
LSE CUCINA
L. INGLESE
L. FRANCESE
SC. CULT. ALIM.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
RELIGIONE CATT.
RELIGIONE CATT.
38

Area professionale
P1.
Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse.
P2.
Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di
sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei prodotti.
P3.
Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione
di servizi e prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico
–alberghiera.
P4.
Adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e
ospitalità in relazione alle richieste dei mercati e della clientela.
P5.
Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla
domanda dei mercati, valorizzando i prodotti tipici.
P6.
Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per
ottimizzare la produzione di beni e servizi in relazione al contesto.
P7.
Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo
organolettico, merceologico, chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico.
P8.
Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela,
anche in relazione a specifiche necessità dietologiche.
P9.
Utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione,
assistenza, informazione e intermediazione turistico – alberghiera.
P10.
Sovrintendere all’organizzazione dei servizi di accoglienza e di
ospitalità, applicando le tecniche di gestione economica e finanziaria alle
aziende turistico – alberghiere.
P11.
Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico - alberghiera anche
attraverso la progettazione dei servizi turistici per valorizzare le risorse
ambientali, storico - artistiche, culturali ed enogastronomiche del
territorio.
P12.
Applicare le metodologie e le tecniche della gestione dei progetti.
39
ACCOGLIENZA
TURISTICA
ENOGASTRONOMIA
SERVIZI DI
SALA E VENDITA
P1.
SC. CULT. ALIM.
SC. CULT. ALIM.
SC. CULT. ALIM.
P2.
SC. CULT. ALIM.
DTA STR. RICETT.
SC. CULT. ALIM.
DTA STR. RICETT.
LSE CUCINA
SC. CULT. ALIM.
DTA STR. RICETT.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
P3.
DTA STR. RICETT.
LS ACCOGL. TURIST.
DTA STR. RICETT.
LSE CUCINA
DTA STR. RICETT.
LSE SALA-VENDITA
P4.
SC. CULT. ALIM.
DTA STR. RICETT.
LS ACCOGL. TURIST.
======
======
P5.
======
DTA STR. RICETT.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
DTA STR. RICETT.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
P6.
LS ACCOGL. TURIST.
======
LSE_SALA VENDITA
P7.
======
SC. E CULT. ALIM.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
SC. E CULT. ALIM.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
P8.
======
SC. E CULT. ALIM.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
SC. E CULT. ALIM.
LSE CUCINA
LSE SALA-VENDITA
P9.
DTA STR. RICETT.
TECN. COMUNIC.
LS ACCOGL. TURIST.
======
======
P10.
DTA STR. RICETT.
LS ACCOGL. TURIST.
======
======
P11.
SC. E CULT. ALIM.
DTA STR. RICETT.
TECN. COMUNIC.
LS ACCOGL. TURIST.
======
======
P12.
SC. E CULT. ALIM.
======
======
40
2. 5. PER GLI STUDENTI ISCRITTI AL QUINTO ANNO
nell'a.s. 2013/2014 ( Vecchio Ordinamento)
Il riordino dei cicli è ormai quasi completato.
Soltanto le quinte classi restano di ‘vecchio ordinamento’.
In questa classe si conclude il percorso formativo in Alternanza-Scuola
lavoro, iniziato nella quarta classe (ore 66 + 66).
A conclusione del quinto anno lo studente conseguirà, come esito
dell’esame di stato conclusivo dei corsi di istruzione secondaria
superiore, un diploma quinquennale di

TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE

TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI
41

TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE
Profilo Professionale
Il Tecnico dei servizi della ristorazione dovrà possedere conoscenze
culturali, tecniche ed organizzative rispetto a:
-
il mercato ristorativo e i suoi principali segmenti;
-
l’andamento degli stili alimentari e dei consumi locali, nazionali ed
internazionali;
-
l’igiene professionale nonché le condizioni igienico - sanitarie dei
locali di lavoro;
-
i moderni impianti tecnologici, le attrezzature e le dotazioni di
servizio;
-
le tecniche di lavorazione, la cottura e la presentazione degli
alimenti;
-
la merceologia e le più innovative tecniche di conservazione degli
alimenti anche alla luce della moderna dietetica;
-
l’antinfortunistica e la sicurezza dei lavoratori nel reparto;
-
i principali istituti giuridici che interessano la vita di un’azienda
ristorativa;
QUADRO ORARIO
MATERIE DI INSEGNAMENTO
ORE
SETTIMANALI
AREA COMUNE
ITALIANO
STORIA
MATEMATICA
LINGUA INGLESE
EDUCAZIONE FISICA
RELIGIONE CATTOLICA (per coloro che se ne avvalgono)
4
2
3
3
2
1
AREA DI INDIRIZZO
ECONOMIA E GESTIONE DELLE AZIENDE RISTORAT.
LINGUA FRANCESE
ALIMENTI E ALIMENTAZIONE
LAB. DI ORGANIZZAZ. E GESTIONE DEI SERVIZI RISTOR.
LEGISLAZIONE
TOTALE ore settimanali
6
3
3
3
2
30
42

TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI
Profilo Professionale
Il Tecnico dei servizi turistici dovrà possedere:
-
ampia ed essenziale cultura di base storica, geografica, giuridico
economica, politica, artistica;
-
conoscenza scritta e parlata di due lingue straniere;
-
consapevolezza del ruolo, delle articolazioni, delle implicazioni
economiche del settore turistico;
-
conoscenza approfondita dei prodotti turistici e dell’utenza;
-
conoscenza del marketing;
-
capacità comunicative;
-
flessibilità e disponibilità al cambiamento;
-
doti di precisione, attenzione e concentrazione.
QUADRO ORARIO
MATERIE DI INSEGNAMENTO
ORE
SETTIMANALI
AREA COMUNE
ITALIANO
STORIA
MATEMATICA
LINGUA FRANCESE
EDUCAZIONE FISICA
RELIGIONE CATTOLICA (per coloro che se ne avvalgono)
4
2
3
3
2
1
AREA DI INDIRIZZO
ECONOMIA E TECNICA DELL’AZIENDA TURISTICA
LINGUA INGLESE
GEOGRAFIA TURISTICA
STORIA DELL’ARTE E DEI BENI CULTURALI
TECNICHE DI COMUNICAZIONE E RELAZIONE
TOTALE ore settimanali
6
3
2
2
2
30
43
2..6. L’ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO
L’alternanza scuola-lavoro [ASL] è stata istituita in Italia dall’art. 4
della legge 53/03 e dal relativo Decreto legislativo 77/05.
Si tratta di una modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo
volta ad assicurare agli studenti, oltre alle conoscenze di base,
l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro
alternando periodi di apprendimento in aula/laboratori e periodi di
apprendimento in contesti lavorativi.
In linea con la visione culturale presente nei documenti europei e nelle
istituzioni formative dei paesi più avanzati, l’alternanza esige
l’ampliamento e la diversificazione di luoghi, modalità e tempi
dell’apprendimento: una concezione dell’educazione in cui educazione
formale, informale ed esperienza in contesti lavorativi si combinano in
un unico ed unitario progetto formativo.
Per le classi quinte vecchio ordinamento:

A partire dall’a.s. 2010/2011 e fino alla messa a regime del nuovo
ordinamento l’ASL sostituisce l’area di professionalizzazione, la cd.
Terza area (art. 8, DPR 87/2010).
44

È venuta meno, quindi, la progettazione di “figure professionali”
che dava luogo a certificazione dopo un percorso di 600 ore e dopo
superamento di un esame finale regionale.

Vanno svolte, secondo il DPR, 132 ore obbligatorie per gli
studenti, ripartite tra le due classi (N.M. 2593/ 2010).

Nell’Istituto sono svolte 66 ore per anno scolastico.
Finalità dei percorsi in alternanza
A) rispetto ai bisogni degli studenti:

Attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti
sotto il profilo culturale ed educativo, che colleghino
sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza
pratica.

Arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e
formativi con l’acquisizione di competenze maturate “sul
campo”, quindi sicuramente spendibili anche nel mercato del
lavoro.

Favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le
vocazioni personali, gli interessi e gli stili individuali,
fornendo così un valore aggiunto alla formazione ed allo
sviluppo coerente e pieno della persona.
B) rispetto al sistema scuola - territorio:

Realizzare un organico collegamento delle istituzioni
scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società
civile.

Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed
economico del territorio.
Organizzazione

I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano
in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento
mediante esperienze in situazione lavorativa.
45

Sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità
dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite
convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di
rappresentanza, o con le camere di commercio, industria,
artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi
quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per
periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non
costituiscono rapporto individuale di lavoro.

I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno
parte integrante dei percorsi formativi personalizzati, volti alla
realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale
(Pecup) del corso di studi e degli obiettivi generali e specifici di
apprendimento stabiliti a livello nazionale e regionale.

I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono
articolati secondo criteri di gradualità e progressività che
rispettino lo sviluppo personale, culturale e professionale degli
studenti in relazione alla loro età, e sono dimensionati tenendo
conto degli obiettivi formativi dei diversi percorsi del sistema dei
licei e del sistema dell’istruzione e della formazione professionale,
nonché sulla base delle capacità di accoglienza dei soggetti
coinvolti.

I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono
dimensionati, per gli studenti con disabilità, in modo da
promuoverne l’autonomia anche ai fini dell’inserimento nel mondo
del lavoro.

I percorsi in alternanza sono definiti e programmati all’interno del
piano dell’offerta formativa e sono proposti alle famiglie e agli
studenti in tempi e con modalità idonei a garantirne la piena
fruizione.
46
Le fasi del percorso formativo dell’alternanza
fase 1)
PIANIFICAZIONE DEL CTS
1.
Analisi dei bisogni formativi
2.
Analisi delle risorse territoriali
3.
Analisi dei soggetti coinvolti e delle risorse
4.
Individuazione degli obiettivi che si intendono perseguire
5.
Linee programmatiche per i consigli di classe sui percorsi da
attuare con relativa tempistica
6.
Modalità organizzative a livello d’Istituto e dei singoli Consigli di
classe con pianificazione delle diverse attività.
7.
Criteri e modalità di valutazione: sono individuati i criteri e le
modalità di valutazione finale dei percorsi degli studenti sulla base
della documentazione prodotta.
É opportuno compiere azioni di monitoraggio e valutazione dei
percorsi, dedicando particolare attenzione ai punti di forza e di
debolezza dei seguenti aspetti:
-
coerenza ed integrazione tra gli obiettivi del progetto, il
curriculum scolastico e quanto espresso nel POF d'Istituto
-
flessibilità del progetto rispetto ai percorsi personalizzati
-
soddisfazione dei vari attori del progetto
-
controllo dell’efficacia della cooperazione tra scuola e soggetti
esterni
Prodotti per la valutazione: scheda di valutazione finale degli
apprendimenti; scheda di autovalutazione; indicatori; scheda di
monitoraggio e valutazione finale del processo e ipotesi di
miglioramento …
47
fase 2)
PERCORSI PERSONALIZZATI A CURA DEL
CONSIGLIO DI CLASSE

Il CdC, considerato il quadro progettuale del CTS, pianifica il
percorso personalizzato degli alunni sulla scorta delle esigenze
formative rilevate.

La progettazione del CdC viene realizzata con il tutor scolastico e
condivisa col tutor aziendale.
fase 3)
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE AI
SOGGETTI INTERESSATI E RELATIVE
DELIBERAZIONI
I percorsi formativi progettati dai CdC sono approvati dagli Organi
Collegiali dell’Istituto, inseriti nel POF e sul sito web della scuola.
Sulla base del documento del CTS

sono stilate le convenzioni tra la scuola ed i soggetti esterni

è firmato il patto formativo con le famiglie e con gli studenti

Il CdC condivide i processi formativi con le famiglie.
La tenuta della documentazione di ogni percorso è curata dal tutor
interno.
fase 4)
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE A CURA DEL
CDC
Il monitoraggio in itinere sulla corrispondenza tra progettazione e
realizzazione dei percorsi spetta al tutor interno che provvederà ad
informare il CdC su eventuali scostamenti, così da consentire interventi
correttivi.
48
Spetta altresì al tutor scolastico redigere una relazione finale sul
percorso da consegnare al CdC insieme con la documentazione esterna
per consentire la valutazione delle competenze acquisite da ciascuno
studente, nonché la valutazione di processo in termini di efficacia,
efficienza e customer satisfaction.
Oltre agli strumenti normalmente utilizzati per la verifica, sono previsti :
a.
“Diario di bordo”
b.
prova interdisciplinare
c.
scheda di autovalutazione dello studente
d.
scheda di valutazione delle competenze
La valutazione dell’alternanza concorre anche alla determinazione del
credito scolastico dello studente.
49
Monitoraggio e valutazione dell’alternanza
Sono a cura del docente FS n 2:

il coordinamento dei tutor

l’analisi dei punti forza e di debolezza evidenziati al termine delle
attività, ai fini del miglioramento dell’offerta formativa

il monitoraggio online ANSAS del processo (eventualmente
richiesto)

il monitoraggio annuale richiesto dall’USR CAMPANIA.
Funzione tutoriale
Nei percorsi in alternanza la funzione tutoriale personalizzata per gli
studenti (art.5, DLgs77/05) è svolta dal docente tutor interno e dal tutor
esterno ed è preordinata alla promozione delle competenze degli studenti
ed al raccordo tra l'Istituto, il mondo del lavoro e il territorio.
Considerato il delicato ruolo da svolgere, il tutor interno dovrebbe
preferibilmente essere docente della classe.

TUTOR
INTERNO



TUTOR
FORMATIVO
ESTERNO


Docente interno designato dalla scuola tra coloro che
ne hanno fatto richiesta e ne possiedono titoli
documentabili e certificabili.
Svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che
seguono percorsi in alternanza.
Verifica, con la collaborazione del tutor esterno, il
corretto svolgimento del percorso in alternanza.
Designato dai soggetti coinvolti nella progettazione e
disponibili ad accogliere gli studenti.
Favorisce l’inserimento dello studente nel contesto
operativo e lo assiste nel percorso di formazione.
Fornisce all'istituzione scolastica ogni elemento atto a
verificare e valutare le attività dello studente e
l'efficacia dei processi formativi.
50
2.7. PIANO ANNUALE PER L’ INCLUSIONE
DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Nell’Istituto, come da circolare ministeriale n.8 del 6 Marzo 2013, è
stato costituito il Gruppo di lavoro (GLI), che ha il compito di
elaborare il piano annuale per l’inclusione degli alunni che presentano
una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio
sociale e culturale, disagio comportamentale/relazionale, disturbi
specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici,difficoltà
derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana,
perché appartenenti a culture diverse. Quest’area dello svantaggio
scolastico viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali.
Pertanto il piano annuale per l’inclusione contiene principi, criteri ed
indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento
ottimale degli alunni con Bisogni Educativi Speciali; definisce i compiti
ed i ruoli delle figure coinvolte all’interno e all’esterno dell’istituzione
scolastica. Esso costituisce un vero e proprio strumento di lavoro e
pertanto, è integrato e rivisitato periodicamente, sulla base delle
esperienze realizzate.
Il piano per l’inclusione degli alunni con BES è parte integrante del
Piano dell’Offerta Formativa
51
52
3. LA VALUTAZIONE
La proposta dell’offerta formativa, nel suo aspetto educativo generale e
didattico specifico, ha nella valutazione un momento imprescindibile di
verifica della propria validità. La valutazione, infatti, non ha soltanto la
funzione di controllo delle conoscenze degli studenti, di misurazione dei
loro risultati, di verifica delle competenze acquisite, ma riveste anche il
ruolo fondamentale di verifica delle scelte pedagogiche e didattiche
adottate. Ai sensi della C.M. n. 89 del 18.10.2012 negli scrutini
intermedi delle classi prime, seconde, terze e quarte la valutazione dei
risultati raggiunti è formulata, in ciascuna disciplina, mediante un voto
unico, come nello scrutinio finale.

I momenti della valutazione
- La valutazione iniziale si colloca nella fase d'ingresso degli alunni
nella realtà scolastica, ha una funzione di natura diagnostica circa i
livelli cognitivi di partenza (in termini di conoscenza e abilità) e le
caratteristiche affettive (gli atteggiamenti verso la scuola e verso le
singole materie).
- La valutazione in itinere si colloca in tutto l’arco dell’anno scolastico e
ha lo scopo di monitorare l’apprendimento degli studenti e, per riflesso,
l’efficacia delle strategie educative e didattiche adottate, per procedere
all’eventuale revisione della programmazione iniziale.
- La valutazione finale è sommativa; alla fine di ciascun quadrimestre
l’insegnante valuta il grado di profitto raggiunto in termini di
conoscenze,abilità e competenze tenendo conto non solo dei risultati
delle prove di verifica, ma anche di ogni elemento di valutazione utile
alla formulazione di un giudizio circostanziato, ivi compresa
l’osservazione sistematica del processo di apprendimento rispetto:
-
alla situazione individuale di partenza;
-
al livello di apprendimento raggiunto, inteso come conoscenze,
competenze, capacità acquisite in ordine agli obiettivi programmati.
53
La valutazione di ogni alunno verrà effettuata mediante verifiche orali,
scritte e pratiche per consentire la certificazione delle conoscenze,
competenze e abilità acquisite da ciascuno. Saranno effettuate prove
scritte, strutturate o semistrutturate anche per le discipline orali, quando
sia necessario valutare competenze o capacità di tipo logico-operativo.
Le prove di verifica rappresentano l’obiettiva documentazione del
processo di valutazione dell'apprendimento degli studenti; saranno,
pertanto, di varia natura, organizzate nelle forme ritenute didatticamente
più efficaci per misurare la distanza tra obiettivi prefissati dal docente e
quelli raggiunti dagli studenti.
Per gli alunni con bisogni educativi speciali le modalità di verifica e la
valutazione sono coerenti con i piani di studio personalizzati previsti nel
piano per l’inclusione elaborato dal GLI.

Valutazione delle unità di apprendimento
La programmazione di classe prevede lo sviluppo di unità di
apprendimento. La valutazione di questi percorsi avviene attraverso
l’osservazione sistematica dei comportamenti individuali e di gruppo a
livello di:
-
Dimensione cognitiva: precisione e destrezza nell’utilizzo degli
strumenti e delle tecnologie, uso del linguaggio tecnico –
professionale.
-
Dimensione metacognitiva: rispetto dei tempi, ricerca e gestione
delle informazioni, capacità di utilizzare le conoscenze acquisite,
capacità logiche e critiche.
-
Dimensione relazionale, affettivo-motivazionale: relazione con i
formatori e le altre figure adulte, creatività, capacità comunicative
ed espressive. Valutazione del prodotto finale in termini di
funzionalità, completezza e correttezza.
54

L’ammissione alla classe successiva
per le classi I, II, III e IV lo studente è promosso a giugno se il
Consiglio assegna la sufficienza in tutte le discipline.
Se lo studente a giugno presenta un’insufficienza non grave in una o più
discipline,fino ad un massimo di tre, il Consiglio può procedere al rinvio
a settembre della formulazione del giudizio finale ritenendo che lo
studente possa, attraverso lo studio personale, anche supportato dalla
frequenza ai corsi di recupero estivi, di raggiungere entro la fine
dell’anno scolastico gli obiettivi formativi, subordinatamente al
superamento di prove tese a verificarne la possibilità di accedere
utilmente al successivo livello di istruzione.

L’ammissione all’esame di stato
conclusivo per le classi quinte, ai sensi del D.P.R. 122/09 art. 6 comma
1, viene deliberata dal Consiglio di classe per gli alunni cui il Consiglio
medesimo assegni nello scrutinio finale la sufficienza in tutte le
discipline incluso il comportamento.

Ripetenza
L’Istituto ha stabilito che si incorre in ripetenza quando il Consiglio di
classe abbia deciso, dopo tutte le valutazioni del caso , di attribuire un
numero di insufficienze superiore a tre discipline, limite oltre il quale
non si ritiene sia possibile raggiungere gli obiettivi formativi entro
l’inizio dell’anno scolastico successivo. Sono fatte salve le
considerazioni dei singoli casi da parte del Consiglio di classe
competente.

Obbligo di frequenza
ai sensi del DPR 122/09 art. 14 comma 7, la valutazione finale è
subordinata alla frequenza di almeno i tre quarti (3/4) del monte ore
annuale personalizzato. Chi non raggiunge il requisito della frequenza
richiesta non può accedere allo scrutinio per mancata validazione
dell’anno scolastico.
Nel caso di alunni con un numero di assenze superiore ad 1/4 dell’orario
annuale (264 ore) e solo qualora il Consiglio di classe ritenga
55
comunque di essere in possesso di adeguati elementi valutativi, si
procederà comunque alla valutazione finale secondo la C.M. nr. 20 del 4
marzo 2011 che prevedere possibili deroghe, fermo restando che le
medesime saranno applicabili "a condizione, comunque, che tali assenze
non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di
procedere alla valutazione degli alunni interessati".
Per quanto riguarda le fattispecie, stabilite dal Collegio dei Docenti, che
legittimano la deroga al limite fissato dal DPR 122/09, si fa riferimento
al Regolamento d’Istituto.
56
3.1. TABELLA DI VALUTAZIONE:
Corrispondenza tra voti e risultati di apprendimento
CONOSCENZE
Conoscenze
complete e
approfondite
Conoscenze
complete,
qualche
approfondimento
autonomo
Conoscenze
complete non
approfondite
Conoscenze
essenziali
ABILITÀ
Analisi e sintesi corrette e
approfondite anche in
problematiche complesse;
rielaborazione completa,
originale e critica; esposizione
fluida con lessico ricco ed
appropriato.
Livello B1(cl.3^)- A2(cl.1/2^)
raggiunto in modo eccellente
(L.straniere)
Applicazione corretta ed analisi
e sintesi complete e coerenti in
situazioni nuove non complesse;
esposizione efficace e fluida con
proprietà linguistica.
Abilità pienamente rispondenti
al Livello B1(cl.3^)- A2(cl.1/2^)
(L.straniere)
Applicazione corretta ed analisi
e sintesi coerenti in contesti
noti;
esposizione coerente con
proprietà linguistica.
Abilità adeguatamente
rispondenti al
Livello B1(cl.3^)- A2(cl.1/2^)
(L.straniere)
Corretta applicazione delle
conoscenze in compiti semplici;
esposizione lineare, quasi
sempre corretta. Qualche
incertezza nelle operazioni di
analisi e sintesi, ma
individuazione dei principali
nessi logici.
Abilità globalmente rispondenti
al Livello B1(cl.3^)- A2(cl.1/2^)
(L.straniere)
57
COMPETENZE
VOTO
Completa autonomia
operativa, capacità di
assumere
responsabilità di
valutazione e di dare
contributi al
miglioramento
dell’organizzazione
del lavoro o dei
prodotti
9-10
Responsabilità nel
portare a termine
compiti adattando il
proprio
comportamento nei
contesti noti; parziale
grado di autonomia in
contesti non usuali
8
Responsabilità ed
autonomia in contesti
prevedibili di studio o
di lavoro
7
Responsabilità ed
autonomia in contesti
prevedibili di studio o
di lavoro sotto la
supervisione del
docente
6
Conoscenze
superficiali /
parziali
Conoscenze
lacunose e
superficiali,
talvolta errate
Conoscenze
molto
frammentarie e
lacunose / errate
Gravemente
errate o assenti,
rifiuto della
verifica
Applicazione imprecisa delle
conoscenze; difficoltà a cogliere
i nessi logici e analisi parziali;
esposizione non sempre
coerente
Responsabilità ed
autonomia in contesti
prevedibili di studio o
di lavoro sotto la
stretta guida del
docente
5
Responsabilità ed
autonomia limitate
anche in un contesto
strutturato e sotto la
diretta guida del
docente
4
Applicazioni incomplete e
prevalentemente errate; analisi e
sintesi inconsistenti
Responsabilità e
autonomia assenti
3
Abilità del tutto inadeguate
Responsabilità e
autonomia assenti
1–2
Abilità non pienamente
rispondenti al Livello
B1(cl.3^)- A2(cl.1/2^)
(L.straniere)
Applicazioni, analisi e sintesi
parziali e con errori.
Abilità non rispondenti al
Livello B1(cl.3^)- A2(cl.1/2^)
(L.straniere)
3.2. CRITERI E TABELLA
COMPORTAMENTO
DI
VALUTAZIONE DEL
Nel rispetto del D.P.R. 249/98 e succ. mod. e del D.P.R. 122/09, il voto
di condotta viene attribuito collegialmente dal Consiglio di Classe
osservando il comportamento delle allieve e degli e degli allievi. Per
comportamento si intendono il rispetto formale e sostanziale delle
prescrizioni regolamentari e più in generale delle leggi dello Stato e i
valori della lealtà e della solidarietà. La valutazione del comportamento,
inoltre, risponde alla finalità di “…accertare i livelli di apprendimento e
di consapevolezza raggiunti in riferimento alla cultura e ai valori della
cittadinanza e della convivenza civile.” D.M. 5/09
Il voto di condotta fa media con i voti di profitto in tutte le discipline.
Per la condotta in pagella saranno utilizzati tutti i voti interi dal massimo
di 10 (dieci) al minimo di 5 (cinque). Il 5 in condotta comporterà la non
ammissione all’anno successivo o agli esami di stato.
58
FREQUENZA
10
Esemplare
Assidua
Elevata e costante
Attiva e
costruttiva
9
Corretto e responsabile
Assidua
Costante
Attiva e
propositiva
8
Corretto
Regolare
Quasi costante
Responsabile
7
Sufficientemente
controllato
Regolare
Quasi costante
Da sollecitare
6
Prevalentemente
nella norma
Quasi
regolare
Da sollecitare
Da sostenere
e
sollecitare
Non corretto
Saltuaria
Episodica
Inesistente
VOTO
COMPORTAMENTO
Assunzione delle proprie
responsabilità nella vita
della scuola: rispetto
delle persone e delle loro
idee, riconoscimento dei
ruoli, rispetto degli spazi
e delle attrezzature
(D.M. n.5 / 1998)
La frequenza
irregolare è da
intendere non
giustificata da
seri e
comprovati
motivi
ATTENZIONE
E DISPONIBILITÀ
A
COLLABORARE
PER IL
RAGGIUNGIMEN
TO DEGLI
OBIETTIVI
FORMATIVI
PARTECI
PAZIONE
AD
ATTIVITÀ
ED
INTERVENTI
EDUCATIVI
5
N.B. nell’attribuzione del voto di condotta
contemporanea presenza di tutti gli indicatori.
non
occorre
la
Per l’attribuzione del 5 in condotta si applica il disposto di cui al D.M.16
gennaio 2009, n. 5.
Nello specifico:

Ai fini della valutazione del comportamento dello studente, il
Consiglio di classe tiene conto dell’insieme dei comportamenti
posti in essere dallo stesso durante il corso dell’anno.
La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non
può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un
giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale
dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare,
tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve
rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio
di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i
miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno.
59

la valutazione insufficiente del comportamento, soprattutto in sede
di scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio
del Consiglio di classe, esclusivamente in presenza di
comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie
per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti - D.P.R.
249/1998, come modificato dal D.P.R. 235/2007 e chiarito dalla
nota prot. 3602/PO del 31 luglio 2008 - nonché i regolamenti di
istituto prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che
comportino l’allontanamento temporaneo dello studente dalla
comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni (art. 4,
commi 9, 9 bis e 9 ter dello Statuto).

L’attribuzione di una votazione insufficiente, vale a dire al di sotto
di 6/10, in sede di scrutinio finale, ferma restando l’autonomia della
funzione docente anche in materia di valutazione del
comportamento, presuppone che il Consiglio di classe abbia
accertato che lo studente:
a) nel corso dell’anno sia stato destinatario di almeno una delle
sanzioni disciplinari di cui al comma precedente;
b) successivamente alla irrogazione delle sanzioni di natura
educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare, non
abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel
comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di
miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione.
60
3.3. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO
SCOLASTICO
Il credito scolastico è attribuito dal Consiglio di Classe in base alla
media dei voti riportati dallo studente e la conseguente banda di
appartenenza di cui alla Tabella A del DM 99/09..
Tabella A
Media voti
M=6
6<m<=7
7<m<=8
8<m<=9
9 < m < = 10
Terzo anno
Banda
3–4
4–5
5–6
6–7
7–8
Credito scolastico
Quarto anno
banda
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
Quinto anno
banda
4-5
5-6
6-7
7-8
8-9
Sono elementi costitutivi del credito scolastico:

Assiduità / frequenza

Interesse ed impegno nella partecipazione al dialogo educativo;

Interesse ed impegno nella partecipazione
complementari ed integrative presenti nel POF;

Crediti formativi documentati ai sensi dell’art. 13 del DPR n.
323/1998 e del DM 49/2000.
alle
attività
Gli elementi oggetto di valutazione per l’attribuzione del credito
scolastico hanno uguale peso.
Il massimo della banda di oscillazione di ogni livello viene assegnato se
valutata positivamente la maggioranza degli elementi. Nel caso in cui la
media dei voti si ponga al di sopra della metà della banda di
appartenenza, verrà attribuito il massimo della banda di oscillazione
indipendentemente dalla presenza o meno della maggioranza degli
elementi costitutivi del credito scolastico.
Con tale decisione il Collegio dei Docenti ha voluto valorizzare quegli
allievi che, studiosi e diligenti, ma che per diverse motivazioni, come il
61
pendolarismo, non si sono trovati nelle condizioni di seguire le attività
integrative o acquisire crediti formativi e quindi di raggiungere la
maggioranza degli elementi oggetto di valutazione del credito.
Per gli alunni di III e IV con giudizio sospeso il credito scolastico viene
assegnato a promozione deliberata nello scrutinio integrativo con le
stesse modalità valevoli per gli alunni promossi a giugno.

Riconoscimento dei crediti formativi
Le esperienze che danno luogo all'acquisizione dei crediti formativi
sono:
-
certificazione lavorativa di settore
-
vacanze – studio all’estero
-
partecipazione a concorsi extrascolastici di settore
-
certificazione di attività sportiva rilasciata dal C.O.N.I.
-
certificazione di studio della musica rilasciata dal
-
certificazione di Livello dello studio della lingua straniera
Conservatorio.
Per il riconoscimento dei crediti formativi è richiesto che:
-
gli Enti, le Istituzioni, le Associazioni, ecc. debbano fornire
attestazione redatta su carta intestata debitamente vidimata,
contenente una descrizione dell’esperienza, dalla quale possa
evincersi la
rilevanza qualitativa della stessa anche in base
all’impegno e ai risultati conseguiti.
-
nella certificazione debba essere indicato il periodo e la durata
dell’attività svolta
-
le esperienze non debbano avere carattere occasionale
-
le certificazioni comprovanti attività lavorativa debbano indicare
l’ente a cui sono stati versati i contributi di assistenza e previdenza
ovvero le disposizioni normative che escludono l’obbligo dell’
adempimento contributivo
62
Documentazioni carenti o prive di uno dei requisiti di cui ai precedenti
punti non saranno prese in considerazione dai Consigli di Classe. La
documentazione relativa ai crediti formativi deve pervenire entro il 15
maggio al docente Coordinatore del Consiglio di Classe per
consentirne l'esame e la valutazione da parte del competente organo.
63
64
4. LA STRUTTURA DIDATTICA E ORGANIZZATIVA
4.1 LA STRUTTURA DIDATTICA
L’unità di insegnamento è di 60 minuti ( a partire alle ore 08.10)
Anche per l’anno 2013/2014, il Collegio dei docenti ha deliberato una
suddivisione dell’anno scolastico in due periodi:

I Quadrimestre – dal 16 settembre 2013 al 28 gennaio 2014

II Quadrimestre – dal 28 gennaio al 7 giugno 2014
Ai Consigli di classe di fine primo quadrimestre, che si svolgono a
febbraio segue la compilazione e la consegna della 1a pagella
Sono previsti due ulteriori momenti di valutazione intermedia
dell’alunno, mediante “pagellino”. Il documento, che viene consegnato
alle famiglie a dicembre e ad aprile, contiene i seguenti dati:

Conoscenze e applicazione delle conoscenze

Impegno e partecipazione

Indicazioni relative alla frequenza e al comportamento
Gli scrutini finali si svolgeranno nel mese di giugno. L’esito dello
scrutinio finale può essere di ammissione alla classe successiva, di non
ammissione o di sospensione del giudizio. In quest’ultimo caso lo
scrutinio finale verrà integrato a settembre.
4.2. LA RELAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA
La comunicazione scuola-famiglia avviene secondo diverse modalità:

Ricevimento (Docenti):aperto a tutte le famiglie degli studenti
secondo l’orario comunicato;

Colloqui generali: due incontri, uno a quadrimestre, aperti alle
famiglie di tutti gli studenti

Accesso on line al registro elettronico (le famiglie ricevono un
codice e una password personale per accedere ai servizi on line ).
65

Colloqui individuali con il Dirigente Scolastico.
Si ricorda, inoltre, che:

La figura di riferimento per ciascuna classe è il coordinatore di
classe: il nominativo è comunicato all’inizio dell’anno scolastico.
4.3. L’ACCOGLIENZA
La nostra Istituzione Scolastica, consapevole della necessità di stabilire
un’“alleanza educativa” con le famiglie, al fine di conseguire,
condividendo strategie e obiettivi, il successo formativo ed educativo di
tutti gli studenti, rivolge l’accoglienza a tutti gli studenti delle classi
prime e ai loro genitori. L’esigenza di questo momento deriva dall’
opportunità di presentare la nostra istituzione scolastica non solo sotto il
profilo dell’ offerta formativa, delle strutture e dei laboratori, ma anche
e soprattutto come “agenzia educativa”che si pone come punto di
riferimento nel territorio e al servizio degli studenti e delle famiglie.
Attività programmate :

il primo giorno di scuola accoglienza rivolta agli studenti delle
classi prime

accoglienza rivolte alle famiglie e agli studenti presso il centro
sociale S. Della Porta.
4.4. L’ATTIVITÀ DI SOSTEGNO E RECUPERO
Procedure relative agli interventi di recupero del primo periodo
Le attività di sostegno e di recupero costituiscono parte ordinaria e
permanente del piano dell’offerta formativa.
Il Consiglio di Classe, effettuati gli scrutini di fine primo periodo,
individua gli allievi che in quella sede abbiano presentato insufficienze
ai quali rivolgere gli interventi didattico-educativi di recupero. Si
informano quindi le famiglie delle modalità del recupero e delle carenze
rilevate. I docenti interessati dopo le attività di sostegno
all’apprendimento provvedono a verificare gli esiti del recupero. Anche
66
di questi si dà informazione alle famiglie attraverso la scheda di
valutazione di interperiodo (pagellino) oppure attraverso opportuni
colloqui che i genitori ritenessero utile richiedere.
Procedure relative agli interventi di recupero estivo
Il Consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, per gli studenti per i
quali ha constatato il mancato conseguimento della sufficienza in una o
più discipline, che non comporti tuttavia un immediato giudizio di non
promozione , procede al rinvio della formulazione del giudizio finale. Il
Dirigente scolastico comunica alle famiglie le carenze rilevate e i voti
delle discipline nelle quali non è stata raggiunta la sufficienza; le
famiglie possono comunicare formalmente di voler provvedere
personalmente a sanare le lacune, fermo restando l’obbligo da parte
dello studente di sottoporsi comunque alle verifiche poste in essere per
accertare l’avvenuto recupero del debito formativo. I docenti
individuano i contenuti fondamentali della propria disciplina, ritenuti
ineludibili per il prosieguo del percorso scolastico.
Dalla seconda metà di giugno e sino alla prima decade di luglio circa
vengono attuati interventi di recupero per gruppi di studenti.
Nei primi giorni di settembre i docenti dei Consigli di Classe effettuano
le relative verifiche scritte secondo il calendario prestabilito e reso noto;
seguiranno gli scrutini con i giudizi definitivi di ammissione o non
ammissione alla classe successiva. Per le classi III e IV agli alunni
promossi viene contestualmente assegnato il credito scolastico.
4.5. L’ORIENTAMENTOD
Il Rossi Doria progetta un percorso di orientamento destinato agli allievi
in diversi momenti della crescita scolastica finalizzato all’individuazione
delle loro capacità, competenze e attitudini.
Esso si effettua in tre fasi: in entrata, in uscita e in itinere (ossia al
momento della scelta d’indirizzo).
L’ orientamento in entrata , rivolto agli alunni della Scuola Media
Inferiore, prevede:
67

attività di raccordo tra Scuola Media e Scuola Superiore e di
informazione sull’offerta formativa dell’Istituto;

attività di accoglienza rivolta agli allievi in ingresso per
individuarne i bisogni.
A conclusione delle attività è programmata la manifestazione “OPEN
DAY” che prevede l’apertura dell’Istituto durante un fine settimana per
dare l’opportunità alle famiglie di visitarne le strutture e conoscere il
Piano dell’Offerta Formativa.
L’orientamento in itinere è rivolto agli alunni che concludono il primo
biennio per:

sostenerli nella scelta dell’articolazione di indirizzo del secondo
biennio

approfondire le motivazioni allo studio e alla preparazione
professionale.
L’orientamento in uscita è rivolto agli alunni delle classi quinte per

rendere gli studenti consapevoli delle opportunità che il percorso di
studi effettuato consente di cogliere nel mondo del lavoro e/o
dell’università.
Per la scelta del percorso lavorativo è prevista la collaborazione con il
referente dell’Alternanza; per la scelta dell’università sono programmati
incontri con rappresentanti delle istituzioni del territorio.
4.6. I VIAGGI D’ISTRUZIONE E LE VISITE GUIDATE
I viaggi d’istruzione e le visite guidate sono parti integranti dell’offerta
formativa in quanto momenti di apprendimento e di formazione che
consentono agli allievi sia di visitare luoghi dal ricco patrimonio
artistico e/o naturalistico, sia di entrare in diretto contatto con strutture
del settore ricettivo e fare in esse esperienze connesse con la futura
professione. Esse non esulano dalle normali attività didattiche, ma ne
sono parte integrante ed insieme a quelle svolte in classe e nei laboratori
concorrono alla crescita e alla maturazione integrale della persona
dell'allievo. Per tale motivo è di fondamentale importanza che i viaggi e
68
le visite rientrino nella programmazione del Consiglio di Classe e siano
vissuti da insegnanti, genitori e studenti non come semplice momento di
svago ma come effettiva esperienza didattica.
Nella definizione di viaggi di istruzione sono comprese le seguenti
tipologie di attività:

Viaggi di integrazione culturale in Italia ed all’estero.

Viaggi di integrazione della preparazione di indirizzo, quali visite a
complessi aziendali, partecipazione a fiere, manifestazioni,
concorsi e gare di settore.

Visite guidate della durata di un giorno presso località di interesse
storico-artistico, aziende, mostre, musei, gallerie, convegni e
spettacoli teatrali.
Un viaggio d’istruzione potrà aver luogo solo se, per ciascuna classe,
aderiscono all’iniziativa almeno i due terzi degli alunni , fatta eccezione
per le classi quarte e quinte per le quali è sufficiente la partecipazione
della metà più uno.
Solo le classi quarte e quinte possono partecipare a viaggi d’istruzione
della durata massima di sei giorni, mentre le classi terze potranno
effettuare viaggi che non superino i quattro giorni. In casi particolari le
motivazioni saranno valutate dal Consiglio di classe e poi dal Consiglio
d’Istituto.
4.7. IL COMODATO D’USO DEI LIBRI
L’Istituto presta allo studente, per l’arco di un anno, i libri di testo
necessari ad affrontare il percorso di studio al fine di eliminare quegli
ostacoli di natura economica che non consentono l’accesso all’istruzione
a tutti. Possono usufruire del suddetto servizio solo gli studenti con fasce
di reddito basse.
69
4.8. I CONCORSI E GLI EVENTI
Durante l’anno scolastico agli studenti viene offerta l’opportunità di
partecipare a manifestazioni e concorsi relativi al settore ristorativo/
alberghiero, a livello regionale e nazionale, con lo scopo di far maturare
nuove conoscenze tecnico professionali, di misurarsi con le varie realtà
produttive e di acquisire adeguati comportamenti professionali.
Negli anni trascorsi l’Istituto ha ottenuto diversi premi, qualificandosi
tra i migliori partecipanti. Inoltre la scuola offre le proprie strutture e le
proprie risorse umane (docenti, personale tecnico e studenti ) per lo
svolgimento di eventi legati al settore ristorativo/ alberghiero.
In particolare la scuola ha partecipato alle seguenti attività concorso.

Concorso regionale MIGLIOR SOMMELIER JUNIOR

Concorso Regionale A.M.I.R.A.

Concorso di MISE EN PLACE

Concorso PROFUMI E SAPORI DEL CILENTO

Concorso letterario nazionale “BERE IL TERRITORIO” GO WINE

Concorso IL CUOCO DEL FUTURO

Gara internazionale della Ristorazione
70
71
4.9. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
L’organizzazione dell’Istituto presenta, rispetto all’Offerta Formativa,
organi collegiali istituzionali che sono:

Consiglio di istituto

Collegio dei docenti

Consiglio di classe

Assemblea degli studenti

Assemblea dei genitori
Esistono, poi, per gli studenti istituti di aggregazione quali il Comitato
degli studenti, nonché la partecipazione alla Consulta.
Le funzioni e le responsabilità degli organi sono prescritte dal sistema
scolastico a livello centrale.
Sono inoltre elementi costitutivi dell’organizzazione dell’Istituto:

I Dipartimenti

Le Funzioni Strumentali

Le Commissioni di lavoro

I Referenti di laboratorio

I Coordinatori di classe
Si propone l’organizzazione dei docenti per Dipartimenti, d’Asse nel
biennio iniziale e d’Area nel secondo biennio e quinto anno, per dare
sostegno alla nuova programmazione per competenze.
È compito dei Dipartimenti indirizzare e coordinare la programmazione
del curricolo per competenze, promuovere l’innovazione didattica e
laboratoriale nelle discipline, individuare percorsi didattici comuni,
favorire la collegialità didattica e valutativa centrata su un approccio per
competenze, diffondere, creando strumenti e condividendo modalità, la
pratica della valutazione come strategia didattica, con particolare
attenzione al quadro di riferimento OCSE/PISA, sostenere, nell’ottica
72
dell’apprendimento permanente e dello sviluppo delle competenze
strategiche, la continuità verticale tra Scuole Secondarie di primo e di
secondo grado.
Alle Funzioni Strumentali è affidata la gestione del Piano dell’Offerta
Formativa
Le Commissioni raggruppano docenti interessati a curare particolari
attività necessarie all’andamento complessivo dell’Istituto, offrendo un
servizio agli allievi, ai docenti, alle famiglie.
Referenti di laboratorio
Hanno la responsabilità di rendere sempre fruibili i laboratori,
reintegrare le scorte dei materiali d’uso, inoltrare la richiesta di nuove
attrezzature/materiale, regolamentarne l’uso.
Coordinatori Consigli di Classe
Sono riconosciuti al coordinatore di classe compiti di responsabilità
in particolare:

presidenza, su delega del Preside, delle riunioni dei Consigli di
classe, sia quelli aperti alle altre componenti, sia quelli riservati alle
valutazioni;

organizzazione delle proposte sulle dotazioni didattiche e
sull'adozione dei libri di testo;

controllo e verifica delle assenze degli alunni;

comunicazioni con le famiglie per eventuali problemi didatticoeducativi e di frequenza (tramite lettera già predisposta dalla
segreteria, per un appuntamento a scuola, o telefonando
direttamente in caso di urgenza / di mancata risposta alla lettera);

coordinamento delle programmazioni e della documentazione
necessaria per l’esame di Stato;

coordinamento delle operazioni per l’attribuzione dei crediti e dei
debiti formativi (secondo le indicazioni ministeriali e le modalità
approvate e vigenti nella scuola);
73

organizzazione delle schede del recupero per la relativa
comunicazione agli studenti e alle famiglie.

illustrazione e consegna delle valutazioni di periodo e delle pagelle
nei colloqui istituzionali con le famiglie.
5. LE RISORSE LOGISTICO-STRUMENTALI
STRUTTURE E LABORATORI
Tipo
Numero
Aule attrezzate
Laboratori multimediali
4
Laboratorio
Laboratori di settore
Ristorante pedagogico
15
1
Altre strutture e
laboratori
Laboratorio di chimica
2
Sito web WWW. ipssarav.
Obiettivi: far conoscere l’Istituto sul web.
Sul sito sono disponibili aree utili alla pubblicazione e al download per i
docenti, la segreteria, gli alunni e le famiglie, oltre ad informazioni per
l’utenza esterna
74
6. LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI
75
76
ATTIVITÀ DI POTENZIAMENTO ED INTEGRATIVE
Docenti Referenti
Mirella Melillo
Rita Pelliccia
COMMISSIONE VIAGGI DI ISTRUZIONE
Docenti
Antonio Esposito
Carla Iannaccone
Daniel Nigro
ATTIVITÀ COMUNICAZIONE E MARKETING
Docente Referente
Prof. Iannino Fiorenzo
77
SISTEMA INVALSI E DIFFUSIONE DELLA DIDATTICA PER COMPETENZE
PROGETTO QUALITÀ DELLA SCUOLA
ORGANIZZAZIONE FONDI STRUTTURALI(PON)
Docente Referente
Luigia Quartulli
SNV Invalsi
Maria Salsano
Progetto qualità della scuola
Paola Moscati
Fondi Strutturali Europei
Monica Aprea
Domenico Cavallaro
Costantino Esposito
Silvana Ferrara
Mirella Melillo
Daniel Nigro
Luigi Zarro
78
COMMISSIONI AREA EDUCAZIONI
Educazione alla salute
Docente Referente
Carla Iannaccone
Docenti commissione
Saveria Cardamone
Filomena D’Andrea
Giuseppina De Vita
Laboratorio di teatro
Docenti commissione
Carmela Coppola
Filomena D’Andrea
Maria Salsano
Laboratorio di cucina per alunni disabili
Docente commissione
Esposito Antonio
Diritti umani e cittadinanza
Docenti commissione
Assunta De Vito
Elvia Iandolo
Grazia Sessa
Commissione cultura
Docenti commissione
Carmela Coppola
Filomena D’Andrea
Maria Salsano
79
COMMISSIONE EVENTI E COMMITTENZA ESTERNI
LS Accoglienza turistica
Monica Aprea
Raffaella Coppola
LSE sett.Cucina
Domenico Cavallaro
LSE sett.Sala e Vendita
Sergio Bottone
Massimo Esposito
AREA DELLE PROFESSIONALIZZAZIONI
Docenti
Domenico Cavallaro
Carmine Correale
Costantino Esposito
COMMISSIONE SICUREZZA
Sede Mirabella
Gaetano Cerciello
Sede Valle Mecca
Ciriaco Morano
Sede V. Morelli e Silvati
Liberato Marranzini
80
RESPONSABILE DIVIETO DI FUMO
Sede Mirabella
Gaetano Cerciello
Sede Valle Mecca
Giuseppe Barzaghi
Sede V. Morelli e Silvati
Filomena D’Andrea
Nunzia Grella
COMMISSIONE GRADUATORIE INTERNE
Docenti
Claudia del Gaudio
Patrizia Spagnuolo
COMMISSIONE GARE DI SETTORE
Docenti
Monica Aprea
Costantino Esposito
Luigi Vitiello
81
COMMISSIONE VALUTAZIONE
Docenti
Antonio Esposito
Mirella Melillo
M. Carmela Sepe
Grazia Sessa
RESPONSABILE H.A.C.C.P.
Docente
Antonio Esposito
ORGANO DI GARANZIA
Docente
Paola Moscati
Genitore
Lino Guerriero
Alunno
Martino Cristian
82
COMMISSIONE ELETTORALE
Docenti
Assunta De Vito
Mirella Melillo
ATA
Sabatino Correale
Genitori
Paola Esposito
Alunni
Andrea Nigro
RESPONSABILI DEI LABORATORI DI SETTORE
LSE settore cucina
Luigi Vitiello
LSE settore sala e vendita
Raffaella D’Ascoli (ott.)
LS Acc. Turistica (Valle)
Monica Aprea
LS Acc. Turistica (Centrale)
Raffaella Coppola
Lab. Chimica (Valle)
Carmela Coppola
Lab. Chimica (Centrale)
Antonietta Guerriero
LSE settore cucina - Sede
Mirabella
Gaetano Cerciello
83
DIPARTIMENTI
Docenti Coordinatrici dei Dipartimenti :
•
Luigia Quartulli (biennio iniziale)
•
Paola Moscati (secondo biennio)
Referenti
Gemma Furcolo
L. e letter. ital. / Storia
Biennio iniziale
Anita Renzulli
L. e letter. ital. / Storia
Secondo biennio
Mirella Melillo
Lingua Inglese
Biennio iniziale
Secondo biennio
Rita Pelliccia
Lingua Francese
Biennio iniziale
Secondo biennio
Luigi Zarro
Matematica
Biennio iniziale
Secondo biennio
Clelia Liberatoscioli
Sc. Integrate
Biennio Iniziale
(Sc.terra e Biologia)
Carmela Coppola
Sc. Integrate
Biennio Iniziale
(Chimica)
Sc. Integrate
Biennio Iniziale
(Fisica)
Costantino Esposito
LSE Sala e vendita
Biennio iniziale
Secondo biennio
84
Domenico Cavallaro
LSE settore Cucina
Biennio iniziale
Secondo biennio
Monica Aprea
L. Accoglienza Turistica
Biennio iniziale
Secondo biennio
Luigia Quartulli
Scienza degli alimenti
Biennio iniziale
Sc.e cultura aliment.
Secondo biennio
Patrizia Giuliano
Diritto ed Economia
Biennio Iniziale
Paola Moscati
DTA struttura ricettiva
Secondo biennio
Tecniche di comunicazione
Secondo biennio
Religione cattolica
Biennio iniziale
Alessandra Sabatino
Secondo biennio
M. Rosaria Belardi
Scienze motorie e sportive
Biennio iniziale
Secondo biennio
Personale docente
140
RSU
4
Personale amm/vo
9
Assistenti tecnici
16
Collaboratori scolastici
16
85
86
7. L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
L’Istituto offre agli studenti una serie di servizi e di attività, in orario
scolastico o al di fuori di esso, che mirano a migliorare le capacità di
relazione e di comunicazione, a sostenere la motivazione e a stimolare la
creatività degli studenti.
Le aree di intervento, in coerenza con gli obiettivi del POf, sono:

Specificità d’indirizzo

Potenziamento delle competenze in lingua inglese e francese

Inclusione alunni diversamente abili o con bisogni educativi
speciali

Prevenzione disagio
I progetti/attività variano per tipologia ma rispondono tutti alle seguenti
caratteristiche:

si svolgono sia in ambito scolastico che sul territorio;
possono avere come soggetto operativo:

una o più classi, ovvero un gruppo di allievi appartenenti a più
classi;

giovani e adulti esterni all’Istituto;

un gruppo di docenti, per fornire sostegno all’attività didattica e
organizzativa dell’ Istituto;

devono essere approvati dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio
d’Istituto
87
i
PROGETTO CINEMA “DIRITTI UMANI”
rivolto agli alunni per classi parallele.
Obiettivi: promuovere il rispetto per i diritti umani
Tempi:II quadrimestre
PROGETTO CIC
rivolto agli alunni di tutte le classi.
Obiettivi: prevenzione del disagio giovanile.
Tempi:II quadrimestre
IL TEATRO DELLE IDEE
rivolto ad un gruppo di 30/40 alunni.
Obiettivi: recuperare e potenziare le principali abilità linguistiche,
acquisire una maggiore comprensione dei ruoli e dei processi sociali.
Tempi:II quadrimestre
ORIENTAMENTO
rivolto agli alunni della scuola Media; agli alunni che concludono il
primo biennio e agli alunni delle classi V.
Obiettivi: raccordo tra scuola Media e scuola Superiore; sostegno nella
scelta dell’articolazione di indirizzo;orientamento in uscita
lavoro/università.
Tempi: I e II quadrimestre
IL LINGUAGGIO DEI SIMBOLI NELLA MATEMATICA
rivolto agli alunni delle classi III sez. G e IV sez .B
Obiettivi: favorire situazioni di apprendimento attraverso le nuove
tecnologie della didattica della matematica.
Tempi:II quadrimestre
FLYING HIGH WITH ENGLISH
rivolto agli alunni delle classi III e IV
Obiettivi: Potenziamento delle competenze nella lingua inglese
Tempi:II quadrimestre
88
LE FRANÇAIS EN PREMIERE LIGNE
rivolto agli alunni delle classi III e IV
Obiettivi: Potenziamento delle competenze nella lingua francese
Tempi:II quadrimestre
PERCORSI DI GUSTO: ANALISI SENSORIALE E ABBINAMENTO
CIBO VINO
rivolto agli alunni delle classi III IV e V.
Obiettivi: Potenziamento delle competenze professionali.
Tempi:II quadrimestre
VITIVINI COLTURA TOSCANA NEL CHIANTI CLASSICO
rivolto agli alunni delle classi IV sez. A e IV sez. G
Obiettivi: potenziamento delle competenze professionali.
Tempi:II quadrimestre
GLI AUTOCTONI: ALLA SCOPERTA DI VITIGNI DELLA
CAMPANIA
rivolto agli alunni delle classi III IV e V settore sala e vendita.
Obiettivi: potenziamento delle competenze professionali.
Tempi:II quadrimestre
LATTE ART
rivolto agli alunni delle classi I II e III settore sala e vendita.
Obiettivi: potenziamento delle competenze professionali.
Tempi:II quadrimestre
A SPASSO NEL GHETTO EBRAICO DI ROMA
rivolto agli alunni della III e V sez. H.
Obiettivi: riflessione sul rapporto tra cibo e appartenenza ad una cultura
religiosa.
Tempi:II quadrimestre
LA SACRALITÀ DEL CIBO NELLA CULTURA HINDÙ
rivolto agli studenti della classe I sez. H
Obiettivi: ampliare la proposta laboratoriale - didattica della cucina
ebraica
Tempi: II quadrimestre
89
PERCORSI DI GUSTO: ANALISI SENSORIALE E ABBINAMENTO
CIBO VINO
rivolto agli alunni delle classi III IV e V
Obiettivi: potenziamento delle competenze professionali
Tempi: II quadrimestre
LABORATORIO DI ROSTICCERIA
rivolto gli alunni diversamente abili
Obiettivi: inclusione alunni diversamente abili
Tempi: II quadrimestre
LA SCUOLA DI CUCINA “UN VIAGGIO TRA LE TECNICHE DI
BASE DEL MONDO DELLA CUCINA”
rivolto agli esterni
LA SCUOLA DI PASTICCERIA “UN VIAGGIO TRA LE TECNICHE
DI BASE DEL MONDO DELLA PASTICCERIA ”
rivolto agli esterni
LA SCUOLA DI PIZZERIA “UN VIAGGIO TRA LE TECNICHE DI
BASE DEL MONDO DELLA CUCINA”
rivolto agli esterni
WINE CONSULTING: CORSO DI APPROCCIO ALLA
DEGUSTAZIONE
Rivolto agli esterni
A TAVOLA CON LE NONNE
rivolto agli alunni delle classi II e III enogastronomia /sala e vendita di
Mirabella
Obiettivi: rivisitare la tradizione gastronomica locale
Tempi: II quadrimestre
90

FONDI STRUTTURALI EUROPEI
PROGETTAZIONE PON
Il “Rossi Doria”, nel definire la sua proposta formativa, ha progettato
interventi partecipando al bando AOODGAI 11547 dell’08/11/2013
POR/C1 – C5, al fine di potenziare le competenze linguistiche e
professionali degli alunni.
n.3 interventi formativi relativi all’azione C1 per la comunicazione
nelle lingue straniere, da attuarsi nel periodo luglio-agosto e,
specificatamente, un intervento per il potenziamento delle competenze
in lingua inglese presso una scuola nella città di Londra e due
interventi per il potenziamento delle competenze in lingua francese
presso una scuola nella città di Parigi; la durata di ogni intervento è di 4
settimane (80 ore). E’ previsto l’esame finale per il conseguimento della
certificazione di livello B1;
n.3 interventi formativi relativi all’azione C5 per l’attuazione di
Tirocini/stage presso aziende del settore Enogastronomia, Sala-vendita
e Accoglienza turistica; la durata di ogni intervento è di 4 settimane
(160 ore) da attuarsi nel periodo luglio-agosto presso strutture in ambito
regionale per il settore Accoglienza turistica e presso strutture
individuate in un paese comunitario per l’Enogastronomia e la Sala vendita.
Gli interventi sono rivolti agli allievi del terzo e del quarto anno da
selezionare in base a criteri di merito.
Inoltre è stato autorizzato il Piano Integrato degli Interventi AOODGAI
2373 del 26/02/2013 che prevede:
n.7 interventi dell’azione C1 per lo sviluppo delle competenze chiave
in italiano, matematica, lingue straniere e chimica;
n.2 interventi dell’azione D1 sulle nuove tecnologie
comunicazione di livello base ed avanzato rivolti ai docenti.
della
I moduli di Matematica e Italiano sono destinati agli allievi che
presentano carenze nelle abilità di base, selezionati su segnalazione dei
91
consigli di classe. Gli altri moduli sono destinati agli allievi più
meritevoli rispetto alla disciplina presa in considerazione.

PROGETTO QUALITA’- POLO QUALITA’ DI NAPOLI
L’Istituto aderisce alla proposta di percorsi di formazione per i docenti
programmati dal Polo Qualità di Napoli sulla valutazione e
certificazione per competenze e sulle nuove tecnologie per la didattica,
oltre ai laboratori destinati agli allievi sull’avvio di impresa. Sotto la
guida del Polo Qualità, inoltre,la commissione procede all’analisi dei
bisogni degli alunni in entrata e all’analisi dei risultati di apprendimento.
8. AUTOVALUTAZIONE
L’ autovalutazione dell’offerta formativa è condotta internamente e si
occupa di monitorare gli esiti scolastici, di somministrare ed elaborare
customer satisfaction di genitori, allievi e personale della scuola.

VALUTAZIONE ESTERNA
La valutazione INVALSI : da alcuni anni il Ministero prevede che gli
alunni delle classi seconde vengano sottoposti ai test INVALSI che
consentono la valutazione degli apprendimenti in italiano e matematica e
una conseguente riflessione sui punti di forza e debolezza dell’attività di
insegnamento/apprendimento del nostro Istituto. Sempre al termine della
classe seconda, che estingue l’obbligo di istruzione, vengono valutate le
competenze di ciascuno studente in base agli assi culturali.
9.DESCRIZIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE
Le fonti di finanziamento per la realizzazione degli interventi progettati
per l’offerta formativa sono il Fondo d’Istituto e i fonti provenienti
da:Unione Europea (F.S.E. e F.E.S.R.), Miur, Regione, Provincia e
USR. Una forma particolare di risorsa è costituta dagli accordi che la
scuola stipula con le aziende che ,a titolo gratuito, permettono la
realizzazione dell’ASL
92
IVELENCO PARTI INTEGRANTI DEL POF
Per maggior conoscenza sono a disposizione del pubblico, presso la
segreteria didattica, i seguenti documenti che costituiscono parte
integrante del P.O.F.

Programmazioni di classe

Programmazioni didattiche individuali dei docenti

Regolamento interno di Istituto

Patto di corresponsabilità educativa

Carta dei Servizi

Piano per l’inclusione con gli alunni con BES

Griglie di autovalutazione e valutazione delle UDA
93