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Impresa Cooperativa
Fascicolo N. 75 - Anno IX - Novembre 2014
MENSILE EDITO DA:
GIorGIo marIanI
per la Nuova Editrice Italiana - Impresa Cooperativa Iscrizione Roc:
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Direttore Responsabile: Renzo Stefanelli - e-mail: [email protected]
Segreteria: e-mail: [email protected]
In redazione: Biagio Costanzo, Floriana Cutini, Giorgio Mariani,
Anna Franceschi Paolotti, Renzo Stefanelli, Franco Tumino e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]
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EditorialE
pag. 2
Ripresa lenta
____________________
NEwS,
pag. 3
NEwS, NEwS
Comunicati stampa
_______________________________________
S ommario
agricoltura E
zootEcNia
pag. 19 Il programma Rete natura 2000 Basilicata
pag. 20 Pesca. Riforma OCM: dal 13 dicembre
in etichetta anche indicazioni
su tecniche di pesca
pag. 21 Vino, alleanza cooperative
_______________________________________
iNtErNi
dall’uE
______________________________________
_______________________________________
EcoNomia
EStEri
_______________________________________
_______________________________________
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
Ospedali senza più confini
pag. 22 Verso un diritto dell'Ue più snello,
Civitavecchia lancia la sfida dei mega-yacht
più semplice e meno costoso
Longarone: da non dimenticare
pag. 25 Dichiarazione della commissaria
Materie prime: un’interessante
responsabile per la concorrenza
margarethe vestagersulle indagini
opportunità di carriera
pag. 10 Intervista al Presidente della Lega Coop
in materia di aiuti di stato
pag. 26 Previsioni economiche d'autunno 2014
Piemontese Giancarlo Gonella
pag. 11 Modifiche unilaterali dei contratti bancari pag. 29 Londra - Expo 2015 sbarca a Fiera
e finanziari. obblighi degli intermediari
Mondiale del Turismo
e diritti dei clienti
pag. 30 Industria costruzioni: rapporto Ance
pag. 12 I rischi per l’economia globale sono aumentati
su presenza italiana nel mondo
Impresa Cooperativa
1
EDITORIALE
Ripresa lenta
A
ncora una volta tutti gli indicatori economici danno l'Italia, ma con lei l'intera
Europa, in una situazione di ripresa dell'attività economica molto lenta, per l'Italia
addirittura il rischio di un'ulteriore indicatore
recessivo.
Evidentemente né la politica monetaria, nè il
prezzo del petrolio sempre più basso, ormai
dato per stabile intorno ai 90 dollari il barile,
né la svalutazione dell'Euro, ancora in corso,
nei confronti del dollaro che ci dovrebbe aiutare nell'esportazione, sono stati sufficienti a
fare uscire l'Europa e in particolare l'Italia, dal
peggioramento congiunturale in cui si è precipitati.
In vista del G20, che si riunirà nei prossimi
giorni a Brisbane in Australia, si è alzata la
voce del Fondo Monetario Internazionale che
denuncia, per l'Europa, una situazione di crescita graduale, ma molto squilibrata, con i
paesi più importanti in dichiarata recessione.
L'FMI presenta sullo sfondo uno scenario
inquietante con rischi elevatissimi che sono: il
calo dei prezzi, che fa lievitare i tassi reali,
uno sviluppo sempre più debole e infine la
insostenibilità del debito pubblico.
La BCE dal canto suo prosegue invitando a
imprimere slancio alla riforma dei mercati, dei
beni e servizi, del lavoro, nonché a migliorare
2
Impresa Cooperativa
il contesto in cui operano le imprese. La BCE si
dice anche pronta ad intervenire ancora con
strumenti non convenzionali contro i rischi di
inflazione troppo bassa e per un periodo molto
lungo.
L'OCSE per l'Italia non è pessimista, invita però
il governo a procedere velocemente nelle
riforme e insiste nella rapida approvazione del
Jobs Act. L'OCSE dice anche che alle riforme,
a partire da quella del lavoro, deve accompagnarsi maggiore flessibilità da parte della
Unione Europea sui conti pubblici, perché questa flessibilità favorirebbe la crescita.
E’ un fatto che da molti anni ogni singolo istituto presenta ricette, fornisce date per la
ripresa, stabilisce chi e come sta facendo bene
per poi l’anno successivo rivedere tutti i dati
forniti, allungare le date della ripresa, chiedere ulteriori sacrifici ecc. ecc.
A nessuno però è venuto in mente che forse,
trattandosi di una crisi provocata dal mondo
della finanza che, detto per inciso ci sta sguazzando con utili da capogiro, sono proprio i
padroni del vapore, quel mondo finanziario
che dalla crisi ci sta speculando alla grande,
che non vogliono la ripresa, ma anzi lavorano
per prolungarla il più possibile, alle spalle del
piccolo e medio imprenditore e del lavoratore
dipendente. Io un pensierino ce lo farei.
NEwS - NEwS - NEwS
reti siete e filo diventerete
Con il Porto di Ancona, la Cooperativa
Pescatori Molluschicoltori, ha promosso
la
"collection
point"
nazionale.
L'Adriatico
diventa
apripista
in
Mediterraneo per il recupero e la rigenerazione delle reti "fantasma" giacenti
in fondo al mare. Lo fa grazie ad una
inedita collaborazione tra ricercatori,
subacquei, pescatori dello strascico,
Ong, Amministrazioni locali e industria
del nylon, promossa nell'ambito delle
positive sinergie sviluppate tra il progetto DeFishGFear, finanziato dal programma UE transfrontaliero IPAAdriatic e mirato al disinquinamento
del mare Adriatico dalle plastiche, e
l'organizzazione Healthy Seas, che ha
avviato le prime esperienze del genere
in Nord Europa, su Know how tutto italiano di Aquafil.
i prodotti Valfrutta sempre più green,
certificata l’impronta ambientale
Il presidente Maurizio Gardini: “Siamo
la prima azienda conserviera ad aver
ottenuto la certificazione dell’impronta
ambientale”. Un anno fa l’accordo
volontario siglato con il Ministero
dell’Ambiente per calcolare e ridurre
l’anidride carbonica emessa durante il
ciclo di vita.
San Lazzaro di Savena (BO), 7 ottobre
2014 – Il consorzio cooperativo
Conserve Italia ha ottenuto la certificazione dell’impronta ambientale su tre
prodotti di punta a marchio Valfrutta, a
conclusione del progetto, scaturito da
un accordo volontario siglato con il
Ministero dell’Ambiente nel 2013, per
calcolare e ridurre l’Impronta di
Carbonio, ovvero l’anidride carbonica
emessa durante il ciclo di vita dei prodotti.Lo studio, effettuato con rigorosi
criteri di scientificità, ha contabilizzato la CO2 equivalente sia diretta che
indiretta emessa durante il ciclo di vita
dei prodotti. L’analisi ha preso in
esame i prodotti nel suo complesso,
dalla fase di coltivazione delle materie
prime agricole e produzione del packaging
e
degli
altri
ingredienti
(upstream), alla lavorazione negli stabilimenti di Conserve Italia (core) e alla
fase di distribuzione del prodotto e di
smaltimento degli imballi (downstream). Realizzato con il supporto del
CE.Si.S.P.,
Università degli Studi di Genova, ente
leader in Italia nella valutazione della
sostenibilità, il progetto ha portato
Conserve Italia, dopo un anno di lavoro,
all’ottenimento della certificazione
volontaria. I risultati sono stati certificati da RINA Services S.p.A. e pubblicati sul sito del Ministero dell’Ambiente.
“Siamo la prima azienda operante nel
settore conserviero - dichiara Maurizio
Gardini, Presidente di Conserve Italia ad avere ottenuto la certificazione dell’impronta ambientale: questo è per noi
un importante valore aggiunto che va a
suggellare l’attenzione e l’impegno per
la sostenibilità ambientale che la
nostra cooperativa da anni ha posto
come elemento qualificante nella propria mission aziendale”. I risultati dello
studio sono “assolutamente in linea con
quanto ci aspettavamo, perché hanno
evidenziato come ci siano buoni margini di intervento per il miglioramento
dell’efficienza e per un utilizzo sostenibile delle risorse nella fase agricola e di
produzione del packaging”.
usa: cresce export vini italiani in
valore (+ 5,5% annuo)
Prosegue la crescita in valore dell’export di vino italiano in Usa, che vale
oltre il 25% dell'export totale. Nei primi
otto mesi dell'anno, secondo i dati
dell'Italian Wine & Food Institute, le
vendite sono cresciute del +5,5% in
valore (917,7 milioni di dollari) sullo
stesso periodo 2013. Questo nonostante
un leggero calo nei volumi (-0,9% per
1,68 milioni di ettolitri). I dati confermano la posizione dell'Italia al vertice
nel mercato americano tra i vini stranieri, con una quota salita al 28,2% in
quantita' e al 34,4% in valore, contro il
17,8% in quantita' e il 7,% in valore del
Cile, attualmente secondo paese esportatore.
Finmeccanica: per trasporti rimasti in
campo Hitachi e cnr
Mauro Moretti amministratore delegato
di Finmeccanica, in audizione alla
Camera ha confermato che per l’acquiszione di Ansaldo Breda e Sts restano
in gara la giapponese Hitachi e la cinese Cnr. Ha aggiunto che Finmeccanica,
considera il settore ferroviario come
"non core business" e guarda a chi e' in
grado, piu' di Finmeccanica, di poter
assicurare risorse finanziarie per competitivita' e sviluppo.
Svizzera: runway acquisition compra
riri
Synergo Sgr e gli altri soci hanno deciso
di cedere il 100% di Riri Sa, azienda
svizzera di accessori per la moda (cerniere, bottoni) che ha i suoi stabilimenti a Mendrisio, Tirano , Manerbio in provincia di Brescia (ex Meras) e Camin
vicino
a
Padova
(ex
Cobrax).
L’acquirente è il gruppo svizzero
Runway acquisition controllato da fondi
di private equity .
albania: intesa Sp aumenterà rete
sportelli
Il presidente del consiglio di gestione di
Intesa Sanpaolo, Gian Maria GrosPietro, e il responsabile della divisione
Banche Estere del gruppo, Ignacio
Jaquotot, hanno effettuato una visita
ufficiale a Tirana e incontrato il primo
ministro della Repubblica di Albania,
Edi Rama, ribadendo l'impegno di raf-
forzare ulteriormente la propria rete
nei prossimi mesi. Intesa Sanpaolo Bank
Albania opera con una forte base di
capitale (Car al 20,5%), un basso
cost/income ratio (36%) e punta su un
ulteriore sviluppo dei segmenti corporate e retail.
algeria: cevital presenta offerta vincolante per Piombino
L'algerina Cevital ha presentato un'offerta vincolante per l'impianto della
Lucchini a Piombino. Il Commissario
Straordinario Piero Nardi, con l'assistenza dei legali e del management
aziendale avviera' quanto prima l'analisi dell'offerta ricevuta, tenuto conto
anche del progetto Jindal.
Etihad e alitalia rilanciano malpensa
Etihad
e
Alitalia
rilanciano
MalpensaAlitalia e Etihad Airways hanno
presentato due speciali aerei con livrea
dedicata all'Expo Milano 2015, nell'ambito di un evento che ha interessato
congiuntamente gli aeroporti di
Malpensa e di Abu Dhabi e che ha sancito la loro co-sponsorship alla manifestazione globale.
I due velivoli, due Airbus A330-200, inizieranno ad operare sulla rotta RomaAbu Dhabi. Durante l'Expo le due societa' collegheranno Milano a 560 destinazioni dirette e in code-share in tutto il
mondo. Ma non ci sono solo i passeggeri perche', ha affermato Hogan durante
la conferenza stampa, "vogliamo sviluppare Malpensa come hub cargo globale".
Del Torchio ha anticipato che, grazie
all'arrivo del socio Etihad, prossimamente "apriremo nuove rotte verso la
Cina, Shanghai, Giappone" e, sottolineando che per la compagnia italiana "il
meglio deve ancora venire", ha detto di
aspettarsi per l'aeroporto di Malpensa
"oltre un raddoppio dei passeggeri trasportati da Alitalia nei prossimi anni".
cina: agustawestland sigla contratto
400mln con Baic
Finmeccanica-AgustaWestland ha siglato un contratto con il gruppo cinese
Beijing
Automotive
Industrial
Corporation (BAIC) per la fornitura di
50 elicotteri di vari modelli che verranno destinati a compiti di pubblica utilita'. L'intesa getta le basi per la creazione di una partnership strategica tra
Finmeccanica-AgustaWestland e BAIC in
futuro, anche attivita' di supporto in
loco, addestramento e personalizzazione dei velivoli. Tra i maggiori gruppi
automobilistici statali cinesi, BAIC e'
attiva nel settore dell'aviazione attraverso la controllata Beijing General
Aviation.
marocco: missione di governo con
banche ed imprese
Si conclude oggi la missione imprendi-
Impresa Cooperativa
3
NEwS - NEwS - NEwS
toriale di tre giorni organizzata dal
Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, Ministero
dello
Sviluppo
Economico,
Confindustria, ICE-Agenzia, ABI e Rete
imprese Italia, alla quale partecipano
più di 70 aziende e 7 gruppi bancari.
L’iniziativa, guidata dal Vice Ministro
per lo Sviluppo Economico Carlo
Calenda, mira ad approfondire le opportunità di business per le imprese italiane nei settori agroindustria, materiali e
macchinari da costruzione, automotive
e sanitario.
romania e Slovacchia: entro novembre offerte vincolanti per cessioni
Enel
Le offerte vincolanti per gli asset di
generazione in Slovacchia e di distribuzione in Romania messe in vendita da
Enel sono previste a "fine novembre". Lo
ha annunciato l'amministratore delegato dell'Enel Francesco Starace alla
Commissione Industria del Senato. "La
Romania - ha aggiunto Starace - e' partita prima ed e' piu' semplice, e' due-tre
settimane avanti" rispetto alla procedura in Slovacchia. I Governi dei due
Paesi, ha proseguito, "sono co-azionisti
degli asset in vendita, provano a dire la
loro, giustamente.
Naturalmente, quando il valore sara'
definito ci siederemo al tavolo con loro
per vedere a chi questo processo debba
essere indirizzato".
uSa: general Electric punta a nuove
acquisizioni in italia
"In Italia, dopo l'acquisizione di Avio lo
scorso anno, ci sono realta', piu' piccole
ma molto interessanti a cui stiamo guardando in questo momento". Cosi'
Ferdinando Beccalli-Falco, Presidente e
A.D. di General Electric Europe, a margine dell'evento - promosso dalla
Camera di commercio di Torino - per
favorire 'un ponte tra le Pmi del territorio piemontese" e la holding statunitense. Ha spiegato: “l'Italia e' un centro di
talenti molto forte e un centro di innovazione e una realta' come GE e' attratta da ambienti e Paesi che producono
questo tipo di attività.
ilva: arcelor e Jindal candidati ma
cessione richiedera' tempo
Il commissario straordinario di Ilva Piero
Gnudi ha confermato che ArcelorMittal
e Jindal sono, insieme ad Arvedi i principali candati presi in esame per la cessione di ILVA. Si e' aggiunto anche un
fondo finanziario che ha chiesto di
entrare in data room e che si aggreghera' con un soggetto industriale.
Gnudi ha aggiunto che con ArcelorMittal
i colloqui sono in fase piu' avanzata.
Gnudi pero' ha dichiarato che non sono
state concesse esclusive anche perche'
prima intende sapere quali sono le condizioni che i candidati propongono
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Impresa Cooperativa
riguardo all'Aia (autorizzazione integrata ambientale) su cui non intende transigere. Ha concluso: 'Non sara' un'operazione di breve periodo. E' una trattativa
complicata e richiedera' tempo".
ue: mogherini, asia fondamentale per
ripresa, relazioni prioritarie
"Noi europei vediamo nell'Asia un’ancora fondamentale per la nostra ripresa
economica". Lo ha affermato il Ministro
degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale e futuro alto rappresentante della politica estera Ue, Federica
Mogherini, intervenendo all'Asia-Eurpe
Business Forum di Milano. Mogherini ha
ricordato che "la presenza dell'Europa e'
stata sempre attiva in Asia" e la condivisione dell'agenda su molti temi fra cui
"sicurezza e coesione sociale".
Anche oggi "nella lista delle priorita' ci
sono le relazioni fra Ue e Asia: una maggiore cooperazione offre un enorme
potenziale e dobbiamo sviluppare questo potenziale".
cina: progetto network con italia su
fusioni e acquisizioni
Si e' svolta a Milano la prima edizione
del China Italy Finance Summit organizzato con il contributo di Bank of China e
ABI, l'Associazione Bancaria Italiana,
per discutere una piattaforma congiunta che permette agli operatori italiani e
cinesi di incontrarsi per condividere
progetti comuni nel settore dell'M&A,
del Real Estate e degli Alternative
Assets.
Il Summit nasce dall'esperienza del
China Italy Technology Forum, giunto
quest'anno alla quinta edizione Nel
corso delle 5 edizioni oltre 1700 imprese italiane hanno incontrato 500 imprese cinesi in oltre 3500 incontri bilaterali e 60 progetti sono arrivati a buon
fine, per un controvalore di 4 miliardi di
RMB (oltre 500 milioni di euro)'.
Francia: Sogefi equipaggia concept car
Peugeot con molle ultraleggere
Sogefi, societa' di componentistica per
autoveicoli del gruppo Cir, ha equipaggiato con le nuove molle ammortizzatore in materiale composito la concept
car Peugeot 208 HYbrid Air 2L, esposta
al pubblico al Salone internazionale
dell'Automobile di Parigi.
Come sottolineato da un comunicato,
Sogefi, tra i leader mondiali nei sistemi
motore e nei componenti elastici per
sospensioni, ha brevettato questa nuova
tipologia di molla elicoidale in materiale composito con un peso tra il 40 e il
70% inferiore rispetto alle molle in
acciaio tradizionali.
australia: trattativa macquarie Sorgenia per rinnovabili al rush finale
Secondo quanto risulta a Radiocor
Sorgenia è arrivata alla stretta finale
della trattativa con Macquarie per la
cessione del portafoglio impianti alimentati da energie rinnovabili: 110 MW
eolici in Italia e 165 MW in Francia, quest'ultimi in joint venture paritetica con
Kkr, oltre ad alcuni progetti già autorizzati. Il prezzo di cessione dovrebbe
essere attorno ai 240 milioni di euro. (Il
Sole 24 Ore Radiocor)
Sace: Finanzia nuovo fondo per l'internazionalizzazione
E' diventato operativo il 'Fondo Sviluppo
Export' con una capitalizzazione prevista di 350 milioni, dedicato alla sottoscrizione di titoli obbligazionari emessi
da imprese italiane non quotate soprattutto pmi - con vocazione all'export e all'internazionalizzazione. ll
Fondo, promosso da Sace, investira' in
titoli obbligazionari secured o unsecured, con cedola a tasso fisso o variabile
e con rimborso rateale o a scadenza.
Sace sta inoltre lavorando alla definizione di nuove tipologie di garanzie per
emissioni obbligazionarie sottoscritte
da fondi o investitori qualificati.
marocco: plafond crediti banche italia
900 mln, 75% disponibile
Il presidente del Comitato per
l'Internazionalizzazione dell'Abi, Guido
Rosa nel corso di una Forum che si e'
tenuto a Casablanca durante la missione
di sistema organizzata dalla Cabina di
Regia per l’Internazionalizzazione ha
dichiarato che banche italiane hanno
stanziato un plafond di circa 900 milioni di euro per finanziare operazioni con
il Marocco , di cui oltre il 75% ancora
disponibile.
Le linee di credito non prevedono
copertura assicurativa e sono destinate
a finanziare soprattutto operazioni a
breve termine. Alla missione partecipano Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl,
Banca Mps, Cariparma, Banca Popolare
di Vicenza e Icrea Holding. Abi ha
aggiunto che le banche saranno a disposizione delle imprese italiane e marocchine anche per supportarle per progetti d'investimento nel mercato locale.
Hitch italia 2014
Unione Europea: appuntamento con hitech Italia il 25-9Si terrà il 25 settembre
presso il Parlamento Europeo“TECHITALY 2014”, una rassegna sull’alta tecnologia, organizzata dall’Ambasciata
d’Italia a Bruxelles, d’intesa con la
Rappresentanza Permanente e con il
supporto di Agenzia ICE, CNR ed ENEA,
avente l’obiettivo di favorire l’incontro
tra i rappresentanti del mondo dell’industria e degli enti di ricerca, analizzare le proposte scientifico-tecnologiche
più avanzate a livello continentale ed
individuare le collaborazioni più efficaci per rilanciare la competitività industriale dell’UE.
Per maggiori informazioni contattare
[email protected]
INTERNI
Ospedali senza più cOnfini
In Friuli Venezia Giulia la giunta regionale guidata da
Debora Serracchiani approva una riforma sanitaria che può
fare da modello nazionale. Anche perché guarda oltre i confini nazionali, in pieno spirito europeo come si addice ad
una Regione di confine
M
eno ospedale, più territorio. Un breve
slogan sintetizza la riforma sanitaria
che i cittadini del Friuli Venezia Giulia
conosceranno nei prossimi mesi. Approvata
in via definitiva lo scorso mese di ottobre, è
nei fatti la prima grande riforma “incassata”
dalla maggioranza di centrosinistra che, dal
2013, vede Debora Serracchiani alla guida
della regione del nordest. Ed è anche la
prima riforma del Servizio sanitario regionale da venti anni a questa parte, in una
Regione che, dai primi anni novanta, si paga
da sé tutta la sanità. «Per tracciare il percorso di una riforma, che può essere riassunta
nel concetto di “meno ospedale più territorio”, nel pieno rispetto del Patto per la
Salute, ci siamo basati su evidenze scientifiche e andamenti epidemiologici, cercando
di intercettare in tempo i problemi e le criticità che potranno manifestarsi in futuro»,
parola dell’assessore regionale alla Salute,
Maria Sandra Tedesca, dal 2013 alla guida del
referato forse più delicato all’interno della
giunta. Insomma, di fronte a una società
che invecchia e che abbisogna sempre di più
di servizi sul territorio, come Rsa e assistenza domiciliare, era necessario un cambiamento radicale, concretizzatosi nell’obiettivo di spostare 100 milioni di euro “dall’ospedale al territorio”. In termini percentuale,
significa cambiare strutturalmente la spesa
sanitaria, oggi bloccata sulla percentuale
che vede gli ospedali “divorare” il 55 per
cento delle risorse, e il territorio (distretti
sanitari, Sert, assistenza domiciliare e tutto
ciò che in qualche modo costituisce la sanità
più prossima e di più diretto uso da parte del
cittadino) accontentarsi delle briciole.
Invertire la percentuale richiederà anni, ma
l’obiettivo è scritto nero su bianco. E va
fatto senza poter ampliare la spesa sanitaria
complessiva, perché le finanze languono,
anche per una regione a statuto speciale
che, però, non può chiedere aiuto al governo centrale in caso di “sforamento”.
In termini concreti, però, il modello friulano
significa soprattutto “più territorio”. Passare
da una sanità focalizzata sull’ospedale, ad
un modello focalizzato sui medici di medicina generale e sull’integrazione con il sociale. E al lettore di “Impresa Cooperativa” non
sfuggirà che questo significa un ruolo centrale per gli attori primari del sociale: anche
qui, come in gran parte d’Italia, è la cooperazione sociale a costituire il pilastro del
sistema, in un sistema a stretta regia pubblica – orientamento confermato dalla stessa
legge di riforma, e la previsione è che il tre
per cento appena di risorse stanziate per
Marco Rossi, laureatosi in Scienze internazionali e
diplomatiche all’Università di Trieste, dopo diverse
esperienze professionali nel settore sia pubblico che
privato, oggi lavora nell’ambito cooperativistico, occupandosi di comunicazione e fondi comunitari. È coordinatore scientifico della Fondazione Isonzo. Vive a
Gorizia.
servizi erogati da privati convenzionanti non
aumenterà – dove però le cooperative sociali sono una realtà consolidata: non sarà un
caso se proprio qui Franco Basaglia, il padre
della cooperazione sociale, iniziò ad operare, prima a Gorizia e poi a Trieste, e proprio
nel capoluogo giuliano nacque la prima
cooperativa sociale, che ancora oggi porta il
nome del fondatore. E non sarà un caso se a
presiedere la terza Commissione del
Consiglio regionale, quella che ha esaminato
il disegno di legge di riforma sanitaria, è quel
Franco Rotelli che di Basaglia fu il successore a Trieste. Una riforma che punta anche a
fare della piccola regione – un milione e duecento mila abitanti – un modello a livello
nazionale.
Con tutte le specificità del caso, a cominciare dal fatto che la collocazione geografica
all’estrema periferia d’Italia, ma al crocevia
dell’Europa, impone necessariamente di
ragionare in chiave “europea”.
E forse qui è l’aspetto più interessante.
Perché entro sei mesi dall’approvazione
della legge, verrà redato un Piano di integrazione sociosanitaria con la vicina Slovenia. E
proprio nelle scorse settimane è stato confermato lo stanziamento di dieci milioni di
euro in favore della collaborazione transfrontaliera tra Gorizia e la città gemella di
Nova Gorica in materia (anche) sanitaria. Per
confermare una vocazione di questa regione
di confine che si era già concretizzata a
luglio, con la firma di un protocollo d’intesa
tra la Regione e le autorità slovene con il
quale, dopo la chiusura del reparto materno
infantile di Gorizia, si consentiva alle gestanti italiane di partorire nel reparto omologo
del vicino ospedale sloveno. Da un lato
garantendo comunque il servizio (a pochi
passi dal confine che dal 1947 divide la città)
e con un risparmio per le casse pubbliche,
perché in Slovenia i costi delle prestazioni
ospedaliere sono di molto inferiori a quelli
sloveni. Insomma, cooperare aiuta.
Marco Rossi
Impresa Cooperativa
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INTERNI
CIVITAVECCHIA LANCIA
LA SFIDA DEI MEGA-YACHT
Inaugurato oggi il Roma Marina Yachting. Da crociere e nautica d’elite ricadute eccezionali sull’economia e sull’occupazione
I
l porto di Civitavecchia lancia sul mercato della grande nautica da diporto il Roma Marina Yachting, una
infrastruttura che si candida a diventare la più importante e certamente la più, storicamente e architettonicamente, suggestiva base per mega-yacht del
Mediterraneo. Dopo aver conquistato la leadership mediterranea nelle crociere con un traffico annuale di circa 2
milioni e mezzo di passeggeri, l’Autorità portuale di
Civitavecchia ha lanciato oggi la nuova sfida. E lo ha
fatto in occasione della 2giorni del Mediterraneo, l’appuntamento annuale che raduna nel porto laziale alcuni
fra i più importanti player del settore marittimo e portuale. “Nelle acque – ha sottolineato il presidente del
porto, Pasqualino Monti – dove ormeggiavano le triremi
dell’imperatore Traiano” potranno trovare rifugio 14
mega-yacht di lunghezza superiore ai cento metri, e
altre 150 imbarcazioni di superlusso. Una infrastruttura
quella del Roma Marina Yachting che è parte integrante
del piano di sviluppo del porto laziale che ha anche nel
mirino l’avvio a tappe forzate del nuovo terminal container. Intervenendo alla cerimonia di taglio del nastro del
nuovo marina, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti,
Maurizio Lupi, nell’annunciare i risultati positivi del confronto con l’Unione europea sui temi degli aiuti di Stato
ai porti e della diversificazione nei trattamenti dei diversi sistemi portuali nazionali, ha confermato l’accelerazione del piano della logistica e dei porti (90 giorni per
la sua messa a punto a partire dalla conversione in legge
delle norme contenute nello Sblocca-Italia), il varo delle
misure per recuperare i danni prodotti da “errate scelte
governative” nel settore della nautica, e la definizione di
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Impresa Cooperativa
un progetto infrastrutturale che coordini gli interventi su
porti, interporti, ferrovie e aeroporti.
Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità portuale di
Civitavecchia e di Assoporti, ha illustrato le linee guida
di “un grande disegno globale” di sviluppo di un porto
che ”ha sempre trasformato le sue ambizioni in fatti concreti”. Dopo le crociere e i mega yacht, nel mirino ora
c’è il nuovo terminal container che sarà l’infrastruttura
base della nuova piattaforma logistica Lazio e la cui realizzazione è entrata in corsia preferenziale.
L’attenzione dei lavori nella 2giorni del Mediterraneo si è
concentrata in particolare sulle ricadute economiche e
occupazionali del turismo che viene dal mare.
Pierfrancesco Vago, presidente di Clia (l’associazione che
raggruppa i principali operatori mondiali di crociere) ha
rimarcato come le crociere generino in Europa 340.000
posti di lavoro (100.000 in Italia paese dove i 7 milioni di
passeggeri che transitano attraverso i porti italiani spendono mediamente 70 euro pro-capite).
Per quanto riguarda la grande nautica che “paradossalmente si continua a considerare un hobby per ricchi”,
Luca Pedol (Nauta Yacht) ha ricordato come la sola
costruzione del più grande yacht del mondo, l’Azzam,
progettato proprio dallo studio Nauta, abbia dato lavoro
a mille addetti per tre anni e come le ricadute territoriali connesse con l’attività e la sosta dei mega-yacht producano ricadute economiche e occupazionali eccezionali. Tony Harris, Ceo di Boat International Media, ha sottolineato come ogni grande yacht “lasci al territorio
100.000 euro l’anno solo ormeggio e provviste e altri
250.000 di spese per servizi e shopping”.
INTERNI
SI ALLARGA IL CLUSTER MARITTIMO
La 2 giorni del Mediterraneo rilancia il sistema mare Lazio
L
a 2 giorni del Mediterraneo ha tenuto idealmente a battesimo un nuovo cluster marittimo, allargato a nuove associazioni che durante i lavori della conferenza svoltasi oggi a
Civitavecchia hanno coralmente sottolineato la necessità di fare
massa critica per smuovere la politica e ottenere quei provvedimenti, nella maggior parte dei casi a costo zero, che sarebbero
in grado di rilanciare il settore e di incrementare in modo decisivo l’occupazione.Luciano Serra, presidente ConfturismoAssonat, Lorenzo Spadini vice presidente Assomarinas, Alfredo
Malcarne, presidente Assonautica Italiana e Michele Pappalardo,
presidente Federagenti hanno invitato il presidente di Assoporti,
Pasqualino Monti a farsi latore di un progetto di rifondazione del
cluster marittimo, definendo una serie di obiettivi a breve periodo che, se centrati, potrebbero determinare uno sviluppo immediato non solo del turismo che viene dal mare, ma di una intera
filiera produttiva, economica e sociale.
In particolare Michele Pappalardo ha evidenziato come per giustamente colpire potenziali evasori, si sia indiscriminatamente
colpita tutta la grande nautica (in gran parte di proprietà straniera) provocando danni incontrollabili e perdite di posti di lavoro. Nel corso del dibattito a monte dell’inaugurazione della
nuova marina per mega yacht, il porto di Civitavecchia ha anche
riproposto con forza il progetto di una grande area regionale che
sulla logistica e sul rapporto con il mare, sia per quanto attiene
le merci sia per quanto concerne i passeggeri, trovi le motivazioni per un grande rilancio economico e occupazionale.
Le linee guida di questa operazione sono state tracciate dall’assessore allo sviluppo economico e alle attività produttive della
Regione Lazio, Guido Fabiani, che ha sottolineato come lo sviluppo del porto di Civitavecchia sia strategico per l’economia dell’intera regione, anche al fine di realizzare un coordinamento
globale degli investimenti e delle priorità infrastrutturali.
E a proposito delle opere strategiche, Fabiani ha citato la super-
strada Orte-Civitavecchia, il progetto per la creazione di una
zona franca nel porto di Civitavecchia e la messa a punto di una
cabina di regia per l’economia del mare, nell’ottica della blue
economy rilanciata di recente dall’Unione europea.
Il Sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino, ha insistito sulla
necessità di un rapporto funzionale di collaborazione fra porto e
città per sfruttare tutte le nuove opportunità anche in chiave di
occupazione.
LONGARONE: da non dimenticare
O
ggi ricorre il 51.mo anniversario dell'ondata che nella notte del 9 ottobre
1963 spazzò i Longarone e i paesi vicini, tra cui le frazioni dei centri di Erto e
Casso, causando quasi duemila vittime.
Il Friuli Venezia Giulia commemora il disastro del Vajont, onora le sue vittime, si
impegna a esercitare tutti i suoi poteri
anche legislativi affinché nessun cittadino
muoia più a seguito di incuria o disprezzo del
territorio. Il territorio è il nostro bene più
prezioso perché insostituibile e quindi da
custodire, proteggere e valorizzare. La diga
sul Vajont sia un perpetuo ammonimento
contro l'accecamento delle istituzioni e contro l'infamia delle speculazioni, ma anche
una continua esortazione a prenderci cura
dell'ambiente che ci circonda per renderlo
più sicuro e più bello. Mentre invio a nome
della Regione un pensiero alle famiglie e alle
comunità colpite dalla tragedia, confermo
che il nostro lavoro è volto ad attuare azioni
concrete contro il dissesto idrogeologico, di
concerto con il Governo e con la struttura di
missione 'Italia sicura'.
Impresa Cooperativa
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INTERNI
MATERIE PRIME: UN'INTERESSANTE
OPPORTUNITÀ DI CARRIERA
L
'evento che si svolgerà oggi all'Università di Milano, in
occasione della Giornata Universitaria delle Materie
Prime, metterà in evidenza un ampio spettro di futuri
lavori legati alla gestione delle materie prime. Lo scopo principale è quello di comunicare agli studenti le interessanti
opportunità lavorative offerte dal settore delle materie prime
ed incoraggiarli ad intraprendere gli studi in ambiti della scienza e dell'ingegneria correlati a tale settore. Le materie prime
sono fondamentali per la società attuale. Molti prodotti innovativi che fanno ora parte della nostra vita quotidiana, come
smartphone, computer, televisioni a schermo piatto, e macchine ibride ed elettriche, non potrebbero essere prodotti senza
l'utilizzo di numerose materie prime. I metalli e i minerali sono
usati in moltissimi ambiti e hanno un ruolo chiave nella nostra
vita quotidiana. La Commissione si augura che sempre più giovani europei si interessino a queste professioni stimolanti ed
orientate verso il futuro.
Le materie prime sono dappertutto – basta considerare i nostri
smartphone: potrebbe contenere fino a 50 metalli diversi,
ognuno dei quali contribuisce renderli leggeri e di piccole
dimensioni. Settori cruciali dell'economia europea, come quello automobilistico, quello aereospaziale e quello delle energie
rinnovabili, sono profondamente dipendenti dalle materie
prime. Tali materie prime rappresentano la linfa vitale dell'industria odierna e sono fondamentali per lo sviluppo di tecnologie verdi e dell'agenda digitale. Attualmente, nell'Unione
europea, 30 milioni di posti di lavoro dipendono dall'accesso
alle materie prime per l'intera catena del valore industriale.
Ferdinando Nelli Feroci, Commissario europeo per l'industria e
l'imprenditoria, ha affermato: "Oggi vogliamo avvicinare i giovani di talento alle opportunità che sorgeranno nei prossimi
anni. Le materie prime rivestono un'importanza vitale per l'industria europea, in particolare nelle branche più avanzate del
settore manifatturiero, le quali sono molto promettenti per la
nostra futura prosperità".
Materie prime: una professione con grandi prospettive La
Giornata Universitaria delle Materie Prime è stata pensata per
comunicare i vantaggi dello scegliere le materie prime come
capo di studio e le stimolanti opportunità lavorative che questo settore offre.
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Impresa Cooperativa
Molte università europee offrono dei corsi di laurea nell'ambito delle materie prime. Queste informazioni aiuteranno gli studenti a trovare il vostro ruolo in una delle varie attività esistenti nel settore delle risorse naturali:
Esplorazione à Attività: scoprire nuovi giacimenti in aree
remote, sotto condizioni estreme o in ambienti marittimi, e
raccogliere dati che costituiranno una più solida base scientifica per gli European Geological Surveys. Profili professionali:
geofisico su piattaforme offshore, geologo esplorativo, esperto di geo-calchi in 3D.
Estrazione à Attività: estrarre i materiali più in profondità e
con una minore "impronta" ambientale. Usare tecniche e macchine altamente sofisticare ed assicurarsi che l'Europa mantenga le capacità necessarie per farlo. Profili professionali:
programmatore di macchinari per l'estrazione in profondità.
Elaborazione à Attività: sviluppare nuove tecnologie per un'efficace estrazione di metalli e migliorare la gestione delle
acque ed il consumo di energia. Profili professionali: analizzatore di microsonde.
Riciclaggio à Attività: introdurre tecniche di riciclaggio vantaggiose e rispettose dell'ambiente e best practices per la gestione dei rifiuti. Profili professionali: nel settore dell’idrometallurgia. Sostituzione à Attività: trovare materiali alternativi per
determinati utilizzi o trovare tecnologie alternative che non
dipendano dalle materie prime fondamentali. Profili professionali: scienziato dei materiali.
Riabilitazione à Attività: trasformare una cava o miniera in una
zona di svago, e lavorare sulla valutazione dell'impatto
ambientale dei progetti estrattivi. Profili professionali: progettista ambientale e del territorio, esperto di sicurezza, consulente ambientale e del rischio.
Lo scopo delle Giornate Universitarie delle Materie Prime è di
evidenziare i potenziali benefici e le attrattive opportunità
professionali nel settore delle materie prime. Il pubblico,
infatti, sarà composto sia da giovani in procinto di scegliere il
proprio percorso universitario, sia da laureati già specializzati
nello studio delle materie prime o nei settori ad esse correlati. Nel 2011, la Commissione europea ha adottato un documento strategico che delinea le misure necessarie al fine di assicurare e migliorare l'accesso alle materie prime per l'Ue. Il docu-
INTERNI
mento mira ad ottenere questi obiettivi tramite una strategia
basata su 3 pilastri:
1. Organizzazione di una fornitura di materie prime dai mercati internazionali equa e sostenibile
2. Sviluppo di un'offerta sostenibile all'interno dell'Ue
3. Potenziamento dell'efficienza delle risorse e promozione del
riciclo.
Partenariato europeo d’innovazione (PEI) sulle Materie Prime
Le Giornate Universitarie delle Materie Prime sono organizzate
nel contesto della strategia di comunicazione per il
Partenariato di Innovazione sulle Materie Prime (PEI), che aspira a promuovere la competitività settoriale, la crescita sostenibile e l'occupazione, concentrando l'attenzione sull'enorme
potenziale dell'industria europea delle materie prime.
L'obiettivo è di rendere l'Europa un attore principale in questo
settore, riuscendo anche a mitigarne i negativi impatti ambientali e sociali. In questo contesto, a settembre 2013, il PEI ha
rilasciato un Piano di Implementazione Strategica (PIS). Lo
scopo è di stabilire le metodologie d'azione per assicurare una
fornitura di materie prime più sostenibile e rendere l'Europa,
entro il 2020, un leader mondiale nella ricerca, estrazione,
lavorazione, riciclo e sostituzione in tale settore. Il PIS definisce le azioni specifiche che gli attori coinvolti – Stati Membri
Ue, aziende, ricercatori e ONG – possono intraprendere per
promuovere l'innovazione all'interno della catena del valore
delle materie prime, sia in Europa che nel panorama internazionale. Tali azioni includono un'ampia gamma di iniziative: lo
sviluppo di nuovi concetti e tecnologie di ricerca dei materiali
che siano più efficaci dal punto di vista dei costi; l'implementazione di un migliore recupero e riciclo dei rifiuti da demolizione; la ricerca di sostituti per materie prime essenziali, come
l'indio, utilizzato nelle tecnologie degli schermi touch.
È chiaro che le azioni delle istituzioni europee e i finanziamenti non saranno sufficienti per garantire il successo dei
Partenariato europeo d’innovazione (PEI) nell'ambito delle
materie prime. Ciononostante, alcuni dati nel
contesto europeo sembrano essere molto incoraggianti: il settore delle materie prime, infatti, è stato identificato come
una delle maggiori sfide sociali sotto il nuovo programma di
finanziamenti Orizzonte 2020. Affinché il SIP abbia successo,
inoltre, un grande numero di partner in tutta l'Ue e l'intera
catena del valore di tale mercato devono essere coinvolti.
Questo spiega come mai, nel 2013, alla Conferenza Annuale del
PEI Materie Prime, è stata lanciata un' open call for commitments indirizzata al settore pubblico, privato, e non governativo (incluso quello accademico), affinché vengano raggiunti gli
obiettivi del PEI. Essa si è conclusa con 80 commitments che,
negli anni a venire, plasmeranno la spinta innovativa per le
materie prime metalliche, minerali e forestali. Essi sono ora
conosciuti come "Raw Material Comittments" – gli impegni nel
settore delle materie prime.
Il ruolo centrale che la questione delle materie prime riveste a
livello europeo è chiaramente mostrato dalla sua inclusione nel
programma europeo di finanziamenti "Orizzonte 2020", con un
budget annuale di circa 70 milioni di euro per il periodo 20142020. La prima call for proposals (bando) all'interno di
Orizzonte 2020 è stata lanciata dalla Commissione europea l'11
dicembre 2013. I progetti nell'ambito delle materie prime che
saranno finanziati da questo programma riusciranno a massimizzare gli impatti delle azioni evidenziate dal PEI sulle
Materie Prime.
Rosa Sinnitri
ITALIA PER LE IMPRESE
I
talia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri. Uno
slogan per comunicare alle nostre aziende il Road show per
l'internazionalizzazione delle imprese, un'iniziativa che
vede per la prima volta insieme tutti i soggetti - pubblici e
privati - del Sistema Italia, impegnati in un'azione congiunta
di medio termine su tutto il territorio nazionale.
Pianificato dalla Cabina di regia per l'Italia internazionale, il
Road show per l'internazionalizzazione delle imprese è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre all'ICEAgenzia, a SACE e a SIMEST, l'iniziativa si avvale dell'intervento di Confindustria, Unioncamere, Rete Imprese Italia e
Alleanze delle Cooperative Italiane. Alcune tappe del Road
show vedranno, inoltre, la partecipazione di Finest, di
Confagricoltura e di altri organismi che operano a sostegno
dell'internazionalizzazione delle imprese.
A seguito delle prime sei tappe già realizzate, nel secondo
semestre 2014 sono in programma gli appuntamenti di Napoli
(24 settembre), Bologna (9 ottobre), Udine (31 ottobre),
Roma (14 novembre), Padova (2 dicembre) e Perugia (18
dicembre). Nel biennio 2015/16 avranno luogo le tappe di
Genova, Cagliari, Monza, Catania, L'Aquila, Cosenza,
Bergamo, Potenza, Vicenza, Pisa, Reggio Calabria, Novara,
Forlì, Cremona, Como e Campobasso.
Ciascun evento si aprirà con una sessione plenaria, che vedrà
l'intervento di esperti nel settore dell'internazionalizzazione,
che illustreranno opportunità e strumenti per accedere ai
mercati esteri. Le imprese, in base a un calendario prestabilito, potranno poi incontrare, nel corso della giornata, gli
specialisti di settore per la messa a punto di piani di internazionalizzazione.
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INTERNI
INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA LEGA
COOP PIEMONTESE GIANCARLO GONELLA
P
residente quale è la posizione di lega coop
Piemonte sulla legge finanziaria?
L’Italia ha bisogno di riforme profonde e coraggiose,
quindi di una legge di stabilità che ridia fiato a imprese e cittadini e le intenzioni dello “Sblocca Italia” sono
appunto queste. Noi siamo quindi favorevoli a politiche
che, occupandosi di costo del lavoro e riduzione dei
carichi fiscali, non dimentichino la politica delle liberalizzazioni che sono l’unico vero modo per rilanciare
la competitività del sistema Italia.
la modifica della legge sul lavoro ha complicanze
per le imprese cooperative? e se si, di quale tipo?
E’ prematuro rispondere ora ma in ogni caso non cambierà granché, dal momento che la stabilizzazione
della forza lavoro è per noi non soltanto un obiettivo
da raggiungere ma un risultato ampiamente conseguito.
Quale incidenza ha avuto, e quale avrà ancora, per
le cooperative piemontesi, la crisi dell'auto e la
soluzione data dalla Fiat?
Torino e il Piemonte da tempo non sono “dipendenti”
delle sorti FIAT, settore in cui la cooperazione è presente soprattutto in funzione di copertura di alcuni
servizi. Molto più significativo può essere il ruolo della
cooperazione nei settori che stanno determinando il
nuovo volto di Torino, cioè cultura, turismo, energie
sostenibili e rinnovabili, servizi.
il settore vitivinicolo, molto importante nell'economia piemontese, sta subendo alcune difficoltà; che
rilevanza ha per il comparto cooperativo?
Il settore vitivinicolo è strategico per la cooperazione
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Impresa Cooperativa
italiana. In Piemonte si è sviluppato maggiormente con
Confcooperative ma anche come Legacoop abbiamo
alcune presenze di eccellenza: per esempio l’Erbaluce
di Caluso. Le difficoltà sono quelle comuni a tutto il
settore, e cioè la contrazione del mercato.
la grave crisi economica ha colpito, in misura minore, il mondo cooperativo; quale strategia ha attuato
lega coop Piemonte per attutirla e superarla?
La principale scelta operata da Legacoop Piemonte per
contrastare la crisi è stata un grande sviluppo del mercato intercooperativo. Una scelta politica che ha permesso a molte cooperative di sopportare i colpi della
crisi (soprattutto per ciò che riguarda i ritardi di pagamento). Parliamo di costruzioni, di logistica, di servizi: lavorare principalmente con le cooperative vuol
dire anche dare fiato a quella cooperazione sana che
da sempre Legacoop (e in prospettiva l’Alleanza delle
Cooperative) rappresenta.
Presidente il 22 novembre la Sua organizzazione
sarà a congresso, vuole in poche righe presentare il
Suo programma per il prossimo biennio?
Il Prossimo Congresso di Legacoop Piemonte sarà
soprattutto dedicato a posizionare il nostro sistema nel
percorso che dovrà portare, entro il 2016, a una unica
centrale della cooperazione, l’Alleanza delle
Cooperative italiane. Il Piemonte è stata una delle
prime Regioni a dotarsi di un coordinamento formale e
avremo quindi la possibilità concreta di concludere il
nostro obiettivo politico, nell’interesse della cooperazione e delle cooperative italiane e piemontesi. Grazie
Presidente per la disponibilità, la completezza e la
chiarezza delle Sue risposte.
ECONOMIA
MODIfIChE uNILATERALI
DEI CONTRATTI bANCARI E
fINANzIARI. ObbLIGhI DEGLI
INTERMEDIARI E DIRITTI DEI CLIENTI
I
contratti stipulati dalle banche e dagli intermediari finanziari con la propria clientela possono essere modificati, nel
corso della loro durata, su iniziativa unilaterale degli operatori bancari e finanziari, nel rispetto di precise condizioni
di legge.
Nell’esercizio dei propri poteri di vigilanza, la Banca d’Italia
verifica le modalità con cui banche e intermediari finanziari
adottano ed eseguono le modifiche unilaterali.
La presente nota intende informare sui diritti che la legge
riconosce ai clienti in caso di variazione unilaterale dei contratti.
Le norme vigenti prevedono che le banche e gli intermediari
finanziari debbano inviare alla propria clientela una comunicazione preventiva che illustri il contenuto della modifica
unilaterale proposta, le motivazioni che ne sono alla base e
la data di entrata in vigore.
Nel dettaglio:
- la facoltà di modifica unilaterale deve essere prevista nel
contratto e approvata specificamente dal cliente; se non è
prevista o non è approvata specificamente, le banche e gli
intermediari finanziari non possono adottare modifiche unilaterali;
- il cliente deve essere informato delle modifiche con un
preavviso minimo di due mesi, in forma scritta o attraverso
altra modalità precedentemente accettata dal cliente stesso;
- le comunicazioni con cui le banche e gli intermediari finanziari rendono note le modifiche devono riportare in modo
evidenziato la formula: “Proposta di modifica unilaterale del
contratto”;
- le banche e gli intermediari finanziari devono comunicare
al cliente anche il motivo che giustifica le modifiche proposte (c.d. “giustificato motivo”);
- nei contratti che hanno durata determinata (ad esempio,
mutui) se il cliente è un consumatore o una micro-impresa
non è consentita la modifica dei tassi d’interesse; se il cliente non è un consumatore né una micro-impresa, la modifica
dei tassi d’interesse è consentita solo a fronte di specifici
eventi previsti dal contratto approvato dal cliente.
Il rispetto di questi obblighi permette ai clienti di valutare le
modifiche unilaterali proposte, di conoscerne le motivazioni
ed eventualmente di ricercare nuove soluzioni contrattuali,
più adeguate alle proprie esigenze.
Le modifiche peggiorative adottate senza rispettare le condizioni previste dalla legge sono inefficaci.
Entro la data prevista per l’entrata in vigore delle modifiche,
il cliente ha la possibilità di recedere dal contratto senza
spese; in questo caso, la liquidazione del rapporto deve essere effettuata applicando le condizioni precedenti. Se il cliente non recede dal contratto, le variazioni
si intendono approvate e producono effetti dalla data indicata nella “Proposta di modifica unilaterale del contratto”.
Nel caso in cui il cliente ritenga che non siano state rispettate le regole in materia di modifica unilaterale dei contratti,
potrà presentare reclamo alla banca o all’intermediario
finanziario. Il reclamo può essere presentato anche dopo la
data di entrata in vigore della variazione.
Le banche e gli intermediari finanziari devono fornire una
risposta alla clientela entro 30 giorni. Nel caso in cui l’intermediario non risponda o la risposta non sia ritenuta soddisfacente, il cliente può presentare un ricorso all’Arbitro
Bancario Finanziario (www.arbitrobancariofinanziario.it),
l’organismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie
istituito ai sensi dell’art. 128-bis del decreto legislativo 1°
settembre 1993, n. 385 (Testo Unico delle leggi in materia
bancaria e finanziaria).
Impresa Cooperativa
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ECONOMIA
I RISChI pER L'ECOnOMIA GLObALE
SOnO AUMEnTATI
L
a dinamica dell'economia globale e del commercio internazionale nel corso del 2014 è stata decisamente inferiore alle attese. L'attività economica sta prendendo vigore negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma si è indebolita in
Giappone e nelle economie emergenti. Sono aumentati i
rischi di un ulteriore rallentamento, anche a seguito delle
tensioni geopolitiche e del possibile aggravarsi di squilibri
strutturali in alcune economie emergenti. Lo sfasamento
delle condizioni cicliche comporta una progressiva divaricazione delle politiche monetarie nei paesi avanzati, ancor più
espansiva nell'area dell'euro, in graduale normalizzazione
negli Stati Uniti. Nell'area dell'euro la ripresa ha perso
slancio; in Germania l'attività economica si è
contratta
nel
secondo
trimestre.
L'attenuazione dell'impulso impresso dalla
domanda estera non è stata ancora compensata da un sufficiente recupero di quella interna. Le prospettive di crescita
per l'anno in corso sono state
riviste al ribasso sia per l'area nel suo complesso sia
per le principali economie. L'inflazione
ha raggiunto
livelli
eccezionalmente bassi; anche le
aspettative su orizzonti di medio periodo sono scese al di sotto della definizione di stabilità dei prezzi. Sono in
aumento i rischi di ribassi ulteriori.
Sui mercati finanziari internazionali, rimasti a lungo distesi,
è tornata nelle ultime settimane la volatilità. A seguito delle
reazioni a un contesto macroeconomico internazionale e dell'area dell'euro sfavorevole, acuite dall'emergere di incertezze sul quadro politico e finanziario in Grecia, si sono verificati spostamenti di portafoglio verso le attività più sicure,
come i titoli di Stato tedeschi, il cui rendimento ha toccato
il minimo storico. Lo spread tra titoli di Stato decennali italiani e tedeschi, che aveva raggiunto in settembre il livello
più basso dal maggio 2011, è temporaneamente risalito, pur
restando ben lontano dai livelli raggiunti durante la crisi del
debito sovrano. La volatilità dei mercati si è riflessa anche
sui corsi di borsa, caduti dalla fine del secondo trimestre del
9 per cento nell'area dell'euro, del 14 in Italia.
La politica monetaria è stata resa ancora più espansiva, questo per contrastare il rischio di un periodo prolungato di
inflazione troppo bassa e per sostenere il credito e l'attività
economica, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto il tasso
sulle operazioni di rifinanziamento principali al loro minimo
storico (0,05 per cento) e ha ulteriormente diminuito quello
sulla deposit facility, negativo già da giugno, portandolo a 0,20. Il Consiglio ha inoltre varato un programma di acquisto
di asset-backed securities e di covered bond. In settembre ha
avuto luogo la prima operazione mirata di rifinanziamento a
12
Impresa Cooperativa
più lungo termine. Gli interventi adottati si sono riflessi in
una diminuzione dei rendimenti e in un significativo deprezzamento del cambio, che avranno effetti favorevoli sull'attività economica; un ulteriore impulso espansivo potrà derivare dal ricorso delle banche alle prossime operazioni mirate.
Non si è però ancora invertita la flessione delle
attese di inflazione; il Consiglio ha ribadito l'intenzione di ricorrere, se necessario, a ulteriori
interventi non convenzionali.
In Italia l'attività economica resta debole,
dopo una sostanziale stabilizzazione nella
seconda parte del 2013, l'economia italiana è tornata a indebolirsi. Nella prima
metà di quest'anno il PIL ha risentito del protrarsi della caduta
degli investimenti e, in misura
minore, dell'effetto dell'andamento sfavorevole
del commercio internazionale
sulle
nostre
esportazioni. Migliorano invece i consumi delle famiglie, che hanno registrato un modesto
rialzo. Secondo nostre valutazioni, nel terzo trimestre il PIL
avrebbe segnato una nuova, lieve flessione.
Sul riavvio degli investimenti pesa l'incertezza la ripresa dell'accumulazione di capitale è ritardata dall'elevata incertezza. Nei sondaggi più recenti il miglioramento delle opinioni
delle imprese, in atto dal 2013, ha subito una battuta d'arresto, cui hanno contribuito le prospettive sulla domanda e
sulla situazione economica generale. La maggioranza delle
imprese intervistate nell'indagine autunnale condotta dalla
Banca d'Italia prefigura per la spesa per investimenti prospettive ancora incerte. Rimane debole il settore delle costruzioni, nonostante un'attenuazione della flessione del prezzo
delle abitazioni.
Pur se si è avviato un modesto rialzo dei consumi nella prima
metà dell'anno, i consumi delle famiglie, in forte caduta dall'avvio della crisi del debito sovrano, sono tornati a crescere,
sia pure in misura contenuta. Vi ha contribuito il deciso
aumento della fiducia registrato fino alla primavera. Nei mesi
estivi le opinioni delle famiglie sul quadro economico generale sono peggiorate; tuttavia nella media giugno-agosto la
produzione industriale nei settori dei beni di consumo ha
significativamente accelerato e nel terzo trimestre sono lievemente aumentate le immatricolazioni di autovetture. Si
stabilizza il mercato del lavoro, ma con prospettive ancora
incerte, segnali di stabilizzazione si osservano nel mercato
del lavoro: l'occupazione ha ripreso a crescere in primavera,
ancorché debolmente, per poi ristagnare in estate; il tasso di
disoccupazione si è marginalmente ridotto. La bassa intensità di utilizzo della manodopera e le aspettative delle imprese delineano tuttavia prospettive ancora incerte. Il calo dei
ECONOMIA
prezzi pone rischi per l'economia, l'inflazione è divenuta leggermente negativa in agosto e in settembre; vi ha contribuito la dinamica sia dei beni alimentari ed energetici sia delle
componenti di fondo, il cui tasso di variazione, seppur ancora positivo, è sceso al minimo storico (0,4 per cento sui dodici mesi) in risposta alla debolezza dell'attività economica.
Rimane elevato il rischio che un periodo prolungato di bassa
inflazione, se non di calo dei prezzi, metta a repentaglio l'ancoraggio delle aspettative; ne scaturirebbero effetti sfavorevoli sul livello dei tassi di interesse reali e sull'andamento del
debito in rapporto al PIL.Sono affluiti capitali in Italia cioé
non si sono interrotti gli afflussi di capitali privati verso
l'Italia. La posizione debitoria della Banca d'Italia su TARGET2
è migliorata nel corso dell'anno, sia pur con oscillazioni mensili ampie. Il saldo passivo, che aveva toccato 289 miliardi
nell'agosto 2012, ha raggiunto un minimo di 130 miliardi alla
fine di luglio; è tornato ad ampliarsi in agosto e in settembre;
ha ripreso a migliorare in ottobre. Sulle fluttuazioni mensili
del saldo passivo incidono fattori tecnici, come il disallineamento tra le scadenze di titoli di Stato in mano a non residenti e le nuove emissioni da parte del Tesoro. Anche la liquidità
fornita con la prima operazione mirata di rifinanziamento può
aver permesso alle banche italiane di sostituire la provvista
più a breve termine sul mercato interbancario estero. Si riduce il costo del credito, ma i prestiti scendono ancora, anche
se vi sono segnali di miglioramento delle condizioni del credito, ma non sono generalizzati. Il costo dei prestiti è diminuito, rispondendo alla riduzione dei tassi ufficiali; si sono
stabilizzate le erogazioni di mutui alle famiglie, mentre continua la flessione del credito alle imprese. Secondo i sondaggi le difficoltà di accesso al credito bancario si attenuerebbero, ma restano elevate per le imprese di minore dimensione.
Sulla domanda di finanziamenti pesa il ciclo ancora sfavorevole degli investimenti. È proseguita la riduzione rispetto al
picco del 2013 dei flussi di nuove sofferenze in rapporto alle
consistenze dei prestiti alle imprese. Il 26 ottobre saranno
pubblicati i risultati dell'esercizio di valutazione approfondita sulle maggiori banche dell'area dell'euro condotto dalla
BCE e dalle autorità di vigilanza nazionali; tale esercizio consentirà di accrescere la fiducia nella solidità del sistema bancario dell'area, rafforzandone la capacità di finanziare l'eco-
nomia.
Il Governo ha presentato la Nota di aggiornamento del DEF e
la legge di stabilità, alla fine di settembre il Governo ha
aggiornato le previsioni di finanza pubblica di aprile alla luce
del peggioramento del quadro macroeconomico. Viene confermato l'impegno a mantenere il disavanzo entro il 3 per
cento del prodotto, ma sia il percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio termine sia quello di riduzione del debito
subiscono un rallentamento. Rispetto alle previsioni a legislazione vigente, l'indebitamento netto del 2015 viene accresciuto di 0,7 punti percentuali del prodotto, al 2,9 per cento.
Data l'eccezionale durata e profondità della recessione, le
scelte del Governo appaiono motivate. Un più graduale processo di riequilibrio può aiutare a evitare una spirale recessiva della domanda; si giustifica se i margini di manovra che ne
derivano saranno utilizzati efficacemente per rilanciare la
crescita dell'economia e innalzare il potenziale di sviluppo
nel medio e lungo termine. Il disegno di legge di stabilità specifica le misure volte a conseguire gli obiettivi di bilancio,
prevedendo tra l'altro sgravi fiscali sul costo del lavoro e la
conferma in via permanente del credito di imposta a favore
dei lavoratori dipendenti a reddito medio-basso.
Resta essenziale la ripresa della domanda interna, la spinta
delle esportazioni, che aveva sostenuto la dinamica del prodotto negli ultimi anni nell'area dell'euro e in Italia, potrebbe continuare ad affievolirsi. Le prospettive dell'attività economica e della stabilità dei prezzi dipendono, più che in passato, dal recupero della domanda interna e dal riavvio degli
investimenti, privati e pubblici. La politica monetaria rimarrà espansiva per un periodo prolungato di tempo, utilizzando
tutti gli strumenti disponibili per scongiurare il rischio che la
bassa inflazione si radichi nelle aspettative e nell'andamento
dei redditi da lavoro. La politica fiscale può giocare un ruolo
forte nel determinare, in tutta l'area dell'euro, condizioni
macroeconomiche più favorevoli, attraverso lo sfruttamento
dei margini di manovra delle politiche nazionali e azioni incisive a livello comunitario. Il rilancio di consumi e investimenti richiede anche il recupero della fiducia, cui deve contribuire un'azione di riforma ad ampio spettro, con tempi ed esiti
certi.
Fonte Banca d'Italia
L’ECONOMIA AREA EuRO IN DECLINO
N
ell'area dell'euro la ripresa ha perso slancio. L'inflazione ha
raggiunto livelli eccezionalmente bassi. Sui mercati finanziari internazionali è tornata nelle ultime settimane la
volatilità. Il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali e varato un programma di acquisto di asset-backed securities
e di covered bond; ha ribadito l'intenzione di ricorrere, se necessario, a ulteriori interventi. Dopo una sostanziale stabilizzazione
nella seconda parte del 2013, l'economia italiana è tornata a
indebolirsi nella prima metà di quest'anno, risentendo del protrarsi della caduta degli investimenti. I consumi delle famiglie
sono invece tornati a crescere, sia pure in misura contenuta. Alla
discesa dell'inflazione, divenuta leggermente negativa in agosto
e settembre, ha contribuito anche la dinamica delle componenti di fondo, in risposta alla debolezza dell'attività economica. Le
prospettive dell'attività economica e della stabilità dei prezzi
dipendono dal recupero della domanda interna e dal riavvio degli
investimenti, privati e pubblici. La politica monetaria rimarrà
espansiva per un periodo prolungato di tempo. La politica fiscale può giocare un ruolo forte nel determinare, in tutta l'area dell'euro, condizioni macroeconomiche più favorevoli, attraverso lo
sfruttamento dei margini di manovra delle politiche nazionali e
azioni incisive a livello comunitario.
Fonte Banca d’Italia
Impresa Cooperativa
13
ECONOMIA
Export: Sace sigla accordo
con Ucimu (macchine utensili)
S
ACE e UCIMU, l'associazione dei costruttori
italiani di macchine utensili, robot, automazione e componentistica, hanno annunciato la
firma di un accordo di collaborazione destinato a
rafforzare la competitivita' sui mercati internazionali delle oltre 200 aziende associate, attraverso un miglior accesso ai prodotti e servizi assicurativo-finanziari messi a disposizione da SACE.
L'offerta di SACE copre le esigenze delle imprese
che competono fuori dall'Italia: accesso a finanziamenti per l'internazionalizzazione, assicurazione delle vendite dal rischio di mancato pagamento, protezione degli investimenti esteri dai
rischi politici, garanzie fideiussorie per gare e
commesse, anticipazione dei crediti vantati verso
i clienti italiani ed esteri. L'accordo, annunciato
in concomitanza con la fiera internazionale BIMU
(in programma dal 30 settembre al 4 ottobre alla
Fiera di Milano), si tradurra' auspicabilmente in
un sostanziale incremento del fatturato export
verso mercati trainanti per domanda di tecnologia e nuovi investimenti, consentendo di migliorare i flussi di incasso e di offrire condizioni di
pagamento competitive. UCIMU rappresenta oltre
il 70% del Made in Italy di uno dei comparti
meglio posizionati sui mercati internazionali, con
un potenziale di crescita dell'export stimato da
SACE a un tasso medio annuo dell'8,5% nel 20142017 e opportunita' crescenti in economie ancora
poco presidiate dalle nostre imprese come Cina,
Messico, Polonia, Algeria, Turchia, Indonesia e
Filippine.
RappoRto Istat 2014: aumentano
glI ItalIanI affettI da depRessIone
È
stato presentato a Roma il rapporto Istat intitolato
“Tutela della salute e accesso alle cure”, che indaga
lo stato di salute della popolazione italiana.
L’indagine evidenzia come la crisi economica degli ultimi
anni abbia inciso sulla salute dei cittadini italiani e sulle
loro abitudini in materia di cure.
Dai dati emerge in maniera evidente come all’aggravarsi
della congiuntura economica negativa corrisponda una
aumentata diffusione di patologie a carico del sistema
nervoso. Tra i problemi di salute mentale, la malattia più
diffusa è la depressione, che riguarda 2.6 milioni di italiani, in prevalenza donne. Paragonato con i valori del 2005,
vale a dire del decennio precedente, l’indice che definisce la salute mentale è sceso di 1.6 punti, in particolare
tra gli under 35. Rispetto al decennio precedente, inoltre,
sono in crescita i tumori maligni (+60%), le malattie a
carico della tiroide (+52%) e quelle legate all’avanzare
dell’età (Alzheimer e demenze senili + 50%). Dal rapporto
è evidente inoltre come gli italiani non rinuncino alla cura
della salute, attraverso visite specialistiche (+2,9% vs
2005), sacrificando però le cure odontoiatriche, che crollano del 30%.
14
Impresa Cooperativa
Comunicato Stampa
DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE DEL DIRETTORIO E COMUNICAZIONE
ECONOMIA
Roma, 31 ottobre 2014
nuova flessione di €-coin in ottobre
Nuova flessione di €-coin in ottobre
x
In ottobre €-coin è diminuito per il quarto mese consecutivo (a 0,08 da 0,13 in settembre), raggiungendo il
livello più basso dal settembre del 2013.
ln ottobre €-coin è diminuito
per il quarto mese consecutivo (a 0,08 da 0,13 in settembre), raggiungendo il ivello più basso
x
Sul calo dell’indicatore hanno inciso l’ulteriore indebolimento dell’attività industriale e la discesa dei corsi
dal settembre del 2013.
azionari.
Sul calo dell’indicatore
hanno inciso l’ulteriore indebolimento dell’attività industriale e la discesa dei corsi azionari.
x dalla
€-coin
– sviluppato
Bancain d'Italia
fornisce
tempo
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sintetica
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sintetica
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congiunturale
nell’area
€-coin
tale indicazione
in termini
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rea dell’euro. €-coincongiunturale
esprime talecorrente
indicazione
in dell’euro.
termini di
tassoesprime
di crescita
trimestrale
del PILdidepurato
dalle componenti più
trimestrale del PIL depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di
errori
di misura
volatilitàmensilmente
di breve periodo).
pubblicato
erratiche (stagionalità,
breve
periodo).
€-coin èepubblicato
dalla Banca€-coin
d'Italia èe dal
CEPR. mensilmente dalla Banca d'Italia e
dal CEPR.
x Le prossime date di pubblicazione di €-coin saranno venerdì 28 novembre e mercoledì 24 dicembre (da
Le prossime date di confermare).
pubblicazione di €-coin saranno venerdì 28 novembre e mercoledì 24 dicembre (da confermare).
€-coin: ottobre
2014 ottobre 2014
€-coin:
€-coin e pIL dell’area
€-coin e PIL dell’area
Fonte: Banca d'Italia e Eurostat.
Fonte: Banca d'Italia e Eurostat
La stima di €-coin è ottenuta sfruttando un vasto insieme di serie storiche macroeconomiche (quali, ad esempio, gli indici di
produzione industriale, i sondaggi congiunturali, gli indicatori di domanda e gli indici di borsa) da cui viene estratta l’informazione rilevante per la previsione della dinamica di fondo del prodotto nell’area.
Data la sua tempestività, la stima di €-coin precede di alcuni mesi l’uscita del dato ufficiale sulla crescita del PIL nell’area
rilasciata dall’Eurostat e si caratterizza per le sue buone proprietà anticipatrici del tasso di crescita del PIL trimestrale al
netto delle componenti erratiche e di breve periodo.
In particolare, l’indicatore fornisce una stima della dinamica di fondo del PIL con le seguenti proprietà:
(i) ha frequenza mensile e anticipa di alcuni mesi la stima ufficiale della crescita del PIL nell’area;
(ii) è immune da oscillazioni di breve periodo e errori di misura che caratterizzano la crescita trimestrale del PIL, segnalando così la dinamica di fondo dell’attività nell’area dell’euro.
I valori più recenti dell’indicatore sono riportati nella tavola seguente:
Inflazione
-0,1% Italia set.14/set.13 0,3% Area set.14/set.13
-----------------------------------------------------Cambi
$ 1,2669 23 ott. 2014 ¥ 136,42 23 ott. 2014
-----------------------------------------------------Crescita del pIL
-0,2% Italia II trim.14/I trim.14 0,0% Area II trim.14/I trim.14
-----------------------------------------------------tassi BCe
(Operazioni di rifinanziamento principali):
0,05% effettivo dal 10 settembre 2014
Fonte: Banca d'Italia e Eurostat
15
AGRICOLTURA E
ZOOTECNIA
I PROGETTI RE.GE.VI.P., RE.GER.O.P., E RE.GE.fRu.P.
PER LA CONSERVAzIONE DELLA bIODIVERSITÀ
DELLE COLTuRE ARbOREE PuGLIESI
N
e l l ’ a m b i t o d e l Pi a n o d i s v i l u p p o r u r a l e 2 0 0 7 2013, la regione Puglia ha identificato nella
m i s u r a 2 1 4 / 4 s u b - a z i o n e a ) : “ Pr o g e t t i i n t e grati per la biodiversità” l’importanza di tutelare, caratterizzare e identificare il numeroso germoplasma autoctono regionale. La regione presenta un territorio molto vasto e ricco di germoplasma autoctono vegetale, che corre il rischio di
essere soggetto ad una graduale erosione genetica e quindi ad una perdita di biodiversità irreversibile.
L’ o b i e t t i v o p r i n c i p a l e d e i p r o g e t t i Re . G e . Vi . P. ,
Re . G e r. O . P. , e Re . G e . F r u . P. , o c c u p a n d o s i r i s p e t t i vamente di vite, olivo e fruttiferi, è di realizzare, attraverso un approccio integrato multidisciplinare, un effettivo recupero e studio del germoplasma propedeutico alla valorizzazione della
agrobiodiversità regionale. La prima fase del
lavoro consiste in una minuziosa ricerca bibliografica in fonti edite e inedite, ma anche attraverso le testimonianze e la memoria storica degli
agricoltori su usi e tradizioni concernenti le vecchie varietà coltivate. La ricerca, l’individuazione sul territorio e georeferenziazione del germoplasma stanno consentendo di recuperare il materiale arricchendo le collezioni ex situ già esistenti. È inoltre previsto che tutto il materiale recuperato sia caratterizzato mediante approcci morfologici, molecolari, agronomici tecnologici e
sanitari al fine di verificare l’identità varietale,
chiarire l’esistenza di omonimie e sinonimie, scoprire nuova biodiversità intra-varietale, registrare ufficialmente le nuove accessioni di germoplasma nonché valutarne le potenzialità economicoproduttive per una possibile ripresa in coltivazione. Nell’ambito dei progetti, oltre a costituire
delle collezioni ex situ di riferimento per l’intera
regione, secondo le linee guida rilasciate nel
2012 dal Gruppo di lavoro per le “Risorse genetic h e v e g e t a l i ” d e l M i PA A F, l ’ i n s e r i m e n t o d e l g e r moplasma in collezioni private e presso aziende
custodi consentirà una conservazione bilanciata
tra attività in situ ed ex situ. Infine tutte le
nuove informazioni acquisite, catalogate in un
archivio elettronico fruibile al pubblico, costituiranno al contempo un dettagliato strumento di
conoscenza e divulgazione dell’enorme patrimonio viticolo, olivicolo e frutticolo regionale.
Nel prossimo programma di sviluppo rurale pugliese, si auspica che i risultati dei progetti integrat i , i n s i e m e a l l a r e c e n t e l e g g e r e g i o n a l e d i “ Tu t e l a
delle risorse genetiche autoctone” (L.R. n.39
dell‟11/12/2013), possano concretizzarsi in reali
iniziative di valorizzazione del germoplasma locale.
CONSERVAZIONE E USO SOSTENIBILE DELLA
BI ODIVERSITÀ: CONVENZIONI E PROGRAMMI
SCIENTIFICI INTERNAZIONALI
L
a biodiversità è essenziale per la sicurezza alimentare e per la nutrizione del genere umano.
L’erosione della variabilità degli ecosistemi da cui
dipende la produzione di alimenti, e delle specie animali, vegetali e di microrganismi che li compongono,
assicura, infatti, il potenziale di adattamento alle sfide
poste dalla crescita demografica e dal cambio climatico. La Commissione sulle Risorse Genetiche per
l’Alimentazione e l’Agricoltura (CGRFA) della FAO è il
foro intergovernamentale in cui si discutono le politiche relative alla conservazione e all’uso sostenibile
della biodiversità e si negoziano e si adottano accordi
internazionali, quali il Trattato Internazionale sulle
Risorse Genetiche Vegetali per l’Alimentazione e
l’Agricoltura, che regola gli scambi internazionali di
risorse genetiche vegetali e garantisce l’equa ripartizione dei benefici che derivano dalla loro utilizzazione.
La FAO inoltre analizza l’informazione raccolta dagli
Stati membri, compila ed aggiorna i rapporti sullo Stato
Globale delle Risorse Genetiche Vegetali, Animali e
Forestali ed altri documenti sulla conservazione e l’uso
sostenibile della biodiversità. Infine la FAO promuove
l’adozione di strumenti di politica internazionale, quali
i Piani di Azione Globale per le Risorse Genetiche
Vegetali, Animali e Forestali, il Codice di Condotta
Internazionale per la Raccolta ed il Trasferimento di
Germoplasma, e gli Standard per le Banche di
Germoplasma.
Impresa Cooperativa
17
AGRICOLTURA E
ZOOTECNIA
L'Alleanza Cooperative
Italiane Pesca in Audizione
in Commissione Agricoltura
È
stata presentata oggi, in Audizione in Commissione Agricoltura
del Senato, la Comunicazione della Commissione al Parlamento
Europeo e al Consiglio, concernente una consultazione sulle possibilità di pesca per il 2015 nell'ambito della Politica Comune della
Pesca. La Comunicazione stabilisce, per la prima volta dopo l'entrata in vigore della Nuova PCP, i principi di base per la fissazione delle
possibilità di pesca per l'anno indicato e fornisce le obbligatorie informazioni (art. 50 del Reg sulla PCP) sui progressi realizzati nel conseguimento del rendimento massimo sostenibile e alla situazione degli
stock ittici. Gilberto Ferrari, intervenuto in audizione a nome
dell'Alleanza delle Cooperative italiane Pesca (costituita da AGCI
Agrital, Federcoopesca/Confcooperative, Lega Pesca) ha voluto sot-
tolineare l'importanza della ricerca e della raccolta dei dati scientifici nella gestione del sistema pesca europeo, fondamentale presupposto anche per le valutazioni dell'impatto socio-economico dell'attività di pesca. “Se i dati rilevati non sono puntuali, infatti, si rischia di
scivolare nei principi di precauzione, già dimostratisi fallimentari”. È
necessario inoltre, secondo l'Alleanza, rivedere il rapporto tra
Commissione e Stati membri, nel rispetto totale dei principi e degli
obiettivi della PCP, ma in un'ottica più collaborativa che vada oltre le
"griglie" prestabilite da Bruxelles e non costringa le Organizzazioni
professionali a prendere atto di decisioni già prese. In questo senso,
Ferrari ha messo in evidenza il ruolo propositivo del MED RAC, a guida
italiana, nell'elaborazione e sviluppo dei Piani di gestione.
Libreria della neI
Ultime copie rimaste di: * VITICOLTURA tecnica, qualità, ambiente
di Rolando Valli e Claudio Corradi - Euro 30,95;
* MANUALE DI FRUTTICOLTURA
di Carlo Edoardo Branzati e Angelo Ricci - Euro 40,80;
* LA DIFESA DELLE PIANTE DA ORTO - di Aldo Pollini- Euro 58,50;
* LA DIFESA DELLE PIANTE DA FRUTTO - di Aldo Pollini Euro 46,50;
sconto del 50%. spedizione compresa. Fino al loro esaurimento
Inviare ordine via mail: [email protected]
18
Impresa Cooperativa
AGRICOLTURA E
ZOOTECNIA
IL PROGRAMMA RETE
NATURA 2000 BASILICATA
IMPONENTE PROGETTO DI MONITORAGGIO,
STUDIO DELLA BIODIVERSITÀ E
PIANIFICAZIONE AMBIENTALE
I
l Programma Rete Natura 2000 Basilicata, sviluppatosi
nell‟arco di un quinquennio (2008-2012), si è sviluppato attraverso l’utilizzo di una task force di professionisti di diversa
natura (botanici, faunisti, geologi, ingegneri ambientali, ecc.)
che ha permesso di attuare un intervento molto puntuale e complesso, di aggiornamento prima e di pianificazione poi, su 48 Siti
di Interesse Comunitario del territorio lucano. L’analisi degli
esperti effettuata in campo ha permesso di comprendere quale
la condizione in termini conservazionistici dei siti analizzati e
soprattutto ha portato alla conferma e ad un tangibile aggiornamento dei dati floristici, faunistici e di habitat all’interno degli
stessi. Il successivo inserimento dei dati rilevati all’interno del
data-base ministeriale ha evidenziato in maniera sintetica e
chiara il grande patrimonio naturalistico presente nella regione
Basilicata, dando così la possibilità di individuare le numerose
specie vegetali ed animali, il rilevante numero di habitat, diversi dei quali prioritari e comprendere, già in fase di aggiornamento, quali le criticità e le minacce presenti sui siti. Dall’analisi dei
dati, molti sono gli elementi di rilievo emersi, come l’elevato
numero di specie animali e vegetali tutelate dall‟All.1 Dir.
Uccelli e dell‟All.2 Direttiva Habitat, quelle tutelate da
Convenzioni Internazionali nonché molte altre riportate nel
Libro Rosso Nazionale ecc., così da raggiungere il ragguardevole
numero di circa 1000 entità protette. Tra queste ci si può soffermare su diverse specie di avifauna afferenti alla Direttiva Uccelli
(Pelecranus onocrotalus, Aquila chrysaetos, Falco columbarius,
ecc.) nonché su quelle prioritarie di Allegato II della Direttiva
Habitat, particolarmente incisive in termini di biodiversità come
Canis lupus e Caretta caretta. Ancora, gli habitat di interesse
comunitario raggiungono il congruo numero di 63, esempio tangibile della variabilità e ricchezza territoriale, rinvenendosi
ambienti strettamente marini (praterie di Posidonia oceanica),
costieri (habitat dunali e retrodunali), ripariali (foreste a galleria), prativi (praterie dei Festuco-Brometalia) e montani (cerreti e faggeti). Tale situazione si arricchisce ulteriormente della
presenza di 13 Habitat Prioritari, attestantisi su una percentuale del 20% sul totale. La seconda fase del Programma, incentrata sulla pianificazione, ha visto la stesura di Misure di tutela e
conservazione di 21 siti su cui è stato effettuato l’aggiornamento, in accordo con l’articolo 6 della Direttiva Habitat, permettendo alla Regione Basilicata, successivamente all’adozione di
tali Misure, la trasformazione di 20 Sic in ZSC (Zone Speciali di
Conservazione), così da risultare la seconda regione italiana ad
avere attuato tale processo; in via di adozione anche i Piani di
gestione relativi ai restanti Sic (27), per completare in maniera
esemplare l’intero Programma Rete Natura 2000 Basilicata.
Impresa Cooperativa
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AGRICOLTURA E
ZOOTECNIA
pesca. RifORma Ocm: dal 13 dicembRe in etichetta anche indicaziOni
su tecniche di pesca
Alleanza Cooperative: “nuove regole sono volano
per rilanciare la filiera ittica”
D
al 13 dicembre 2014 i consumatori potranno
leggere in etichetta con quale attrezzo da
pesca è stato catturato un determinato prodotto ittico. Ma anche, se i produttori lo vorranno,
l’esatta provenienza di pesci, molluschi e crostacei, che saranno riconoscibili non più solo per zone
Fao ma con il riferimento del paese e della località dove sono stati pescati o allevati. Queste alcune delle novità emerse in tema di etichettatura
nel corso del seminario organizzato dal coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative, in
collaborazione con il consorzio di ricerca Unimar,
per approfondire le nuove regole introdotte dalla
riforma sull’organizzazione comune dei mercati
(Reg. 1379/2013), che ha visto la partecipazione
di Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato
Mipaaf con delega alla pesca; Riccardo Rigillo,
Direttore Generale Pesca e Acquacoltura Mipaaf ;
Vicenzo Morante, Capo Reparto pesca marittima
del Corpo delle Capitanerie di Porto. Ad approfondire questi argomenti sono stati Christian
Rambaud- capo Unità DG Mare B.2 Commissione
Europea, Ludovic Schultz – Unità Mercati e
Commercio DG Mare Commissione Europea,Chiara
Bacci
- Unità Mercati e Commercio DG Mare
Commissione Europea; Mirko Marcolin - Unità
Conservazione DG Mare Commissione Europea.
20
Impresa Cooperativa
"Iniziative come il seminario odierno hanno l'obiettivo di creare un quadro moderno e armonizzato in
u n a o t t i c a d i d e f i n i z i o n e d e l Pi a n o o p e r a t i v o
nazionale, con un'attenzione particolare alla riforma
dell'OCM
che
prevede
novità
per
l'Organizzazione dei produttori, per l'etichettatura
e la tutela e valorizzazione dei prodotti stessi. Le
nuove regole possono rappresentare un volano per
rilanciare la filiera ittica" commenta l’Alleanza
nel precisare che la riforma si attuerà per gradi,
con misure in vigore già dal mese di dicembre di
quest’anno ed altre che diverranno obbligatorie
nel 2016. Punto focale della riforma il ruolo chiamato ad assolvere dalle organizzazioni dei produttori.
Il Sottosegretario Castiglione ha sottolineato come
il confronto e la condivisione siano fondamentali
per una programmazione mirata e per evitare di
disperdere importanti risorse economiche. La collaborazione del Ministero con l'Alleanza delle
cooperative italiane porterà proprio in questa
direzione ad interpretare al meglio le esigenze dei
produttori, favorendo soprattutto l'aggregazione
di imprese come strumento fondamentale per creare nuovi spazi di lavoro. Ha sottolineato
Castiglione nel ricordare che il primo vero tutore
del mare, infatti, è il pescatore.
AGRICOLTURA E
ZOOTECNIA
VINO,
ALLEANZA
COOPERATIVE
"L’EXPORT VIA MAESTRA, MA NON È L'ELDORADO",
PROTEZIONISMI, DAZI E INSTABILITA’ POLITICA UN GROSSO FRENO
S
tati Uniti e Regno Unito guidano la classifica dei paesi importatori di vino. Ma i mercati esteri restano molto difficili per
le nostre aziende specie se sono piccole. Le cooperative più
dimensionate, con fatturati superiori ai 40 milioni di euro, fanno
metà delle loro vendite all’estero.Se ne è parlato alla prima
Assemblea unitaria dell’Alleanza delle Cooperative – Settore
Vino. Arceto (Reggio Emilia), 29 ottobre 2014 – “Per le imprese
del vino italiano l’export resta la strada maestra, ma attenti a
non pensare che sia l’Eldorado. Ci sono mercati esteri molto difficili dove le piccole aziende non possono certo arrivare e anche
per quelle strutturate il successo nei paesi lontani non è mai
scontato”. Lo ha detto Ruenza Santandrea concludendo i due
giorni di lavoro della prima Assemblea unitaria della cooperazione vitivinicola, che “rappresenta con orgoglio il 52% della produzione di vino del Paese”, riunitasi a Modena e a Reggio Emilia.
“Quando si guarda alla crisi strisciante dei consumi nazionali di
vino italiano – ha spiegato la Santandrea – si ripete che l’export
è l’unica via su cui puntare. Ma attenzione, molti mercati sono
per certi versi saturi ed altri, una volta aperti, spesso si bloccano. Quest’anno le esportazioni di vino in Russia e Ucraina, anche
se non direttamente colpite dalle restrizioni dell’embargo,
hanno risentito della situazione politica e si sono ridotte. In Cina
le importazioni sono calate pesantemente nell’ultimo anno, a
risentirne soprattutto la Francia, a seguito di scelte a favore dei
vini locali imposte dal governo. Inoltre gli accordi di libero scambio con paesi come il Cile danneggiano la competitività dei nostri
vini. In un altro paese potenzialmente interessante, come la
Thailandia, vengono imposte accise sul vino quattro volte superiori a quelle dell’alcool". Ma quali sono i paesi che importano più
vino? La classifica, sulla base dei dati Winemonitor-Nomisma, è
guidata dagli Stati Uniti, con quasi 4 miliardi di euro di importazioni nel 2013, seguita dal Regno Unito (3,7), Germania (2,3),
Canada (1,5), Cina (1,1) e Giappone (1,1). Ma se si guarda alla
percentuale del vino importato rispetto a quella prodotta, si scopre che gli Usa, primo importatore, hanno una produzione nazionale pari al 70% ed importano solo il restante 30%. Stesso discorso per la Cina, che pur avendo avuto una crescita esponenziale
di importazioni, passando dai 30 milioni del 2003 ai 1.171 del
2013 (+ 3.800), ha una quota nazionale di vino dell’80%. Regno
Unito e Giappone invece hanno una quota di importazione pari
quasi al 100%; tuttavia, come ha spiegato Denis Pantini di
Nomisma nella sua relazione, “si tratta di paesi con un tasso di
cambio tutt’altro che favorevole. In Cina le esportazioni di vino
italiano sono non a caso calate, con una quota italiana sul totale di vino importato che è passata nell’ultimo decennio dal 14%
a 7%”. “Nonostante tutte le insidie legate alle esportazioni del
vino italiano – ha aggiunto Adriano Orsi – la cooperazione vitivinicola avanzata ha spinto con forza negli ultimi anni sul fronte dell’export. Oggi le nostre principali cooperative hanno raggiunto
una quota di export sul fatturato che arriva in alcuni casi anche
al 70% e oltre. Secondo gli ultimi dati, le cooperative che hanno
un fatturato superiore ai 40 milioni hanno una quota di fatturato estero sul totale pari al 48%”.
Dimensioni aziendali, know how e capitalitazzione sono quindi
premessa indispensabile per chi voglia avere successo sui mercati esteri. “Per esportare devi essere grande – ha commentato
Ruenza Santandrea – ma a volte se sei grande non puoi accedere
ai finanziamenti comunitari e questo non va bene”. Un esempio
in tal senso è stato portato in Assemblea dell’Assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni che ha
raccontato come la Commissione Agricoltura UE abbia posto
alcuni rilievi al Psr regionale rispetto alle risorse stanziate per
finanziare gli investimenti. “Non si può pensare che le nostre
aziende restino competitive per sempre. I livelli di competitività
devono essere mantenuti attraverso ulteriori investimenti, altrimenti si perdono”.
Impresa Cooperativa
21
DALLA UE
Verso un diritto dell'UE più snello, più semplice e meno costoso:
rassegna dei risultati conseguiti
L
a Commissione passa oggi in rassegna le iniziative attuate
per rendere il diritto dell'UE più snello, più semplice e
meno costoso. Nella conferenza "Legiferare con intelligenza nell'Unione europea costruendo su fondamenta solide",
politici, parti interessate ed esperti esaminano i risultati conseguiti e le sfide che ancora si pongono verso la regolamentazione intelligente, l'alleviamento degli oneri amministrativi e
il miglioramento dell'attuazione della normativa dell'UE.
L'evento offrirà a Edmund Stoiber, presidente del gruppo indipendente ad alto livello sugli oneri amministrativi che dal 2007
offre consulenza alla Commissione, l'occasione di consegnare
al Presidente José Manuel Barroso la relazione finale del gruppo. Il Presidente Barroso ha dichiarato: "Fin dagli albori del
mio primo mandato ho fatto della regolamentazione intelligente una delle priorità fondamentali della Commissione.
Perché l'Unione europea risulti credibile è essenziale concentrarne l'azione sulle tematiche che possono essere affrontate
meglio a livello europeo rendendo nel contempo il diritto unionale più snello, più semplice e meno costoso. Legiferare con
intelligenza è altresì indispensabile per la promozione della
crescita e dell'occupazione in Europa, e nei dieci anni trascorsi ci siamo prodigati al massimo in questo senso. Possiamo
andare fieri del risultato ottenuto in questo periodo, di quel
vero e proprio cambiamento culturale che abbiamo introdotto
nel modus operandi della Commissione. Per il nostro successo
è imprescindibile che il Parlamento europeo e gli Stati membri
diano prova di pari ambizione. Ringrazio Edmund Stoiber e
tutto il gruppo ad alto livello che ha presieduto per il prezioso
contributo fornito coi numerosi pareri, relazioni e raccomandazioni. La prossima Commissione potrà portare avanti il programma di regolamentazione intelligente costruendo su fondamenta molto solide."
Il presidente del gruppo ad alto livello sugli oneri amministrativi Edmund Stoiber ha dichiarato: "Tirando le somme di questi sette anni di attività onoraria, il bilancio è positivo: i risultati conseguiti si sono rivelati di gran lunga superiori alle mie
stesse aspettative. Con gli oltre 33 miliardi di euro risparmiati, l'obiettivo di riduzione è stato nettamente centrato, ma il
successo più importante è il cambiamento di mentalità: il
Presidente Barroso ha infranto il postulato da decenni imperante che pretendeva che qualsiasi norma particolareggiata
dell'Unione andasse automaticamente a beneficio dell'integrazione europea. Si è inaugurata una nuova era e spetterà ora
alla nuova Commissione assicurarne il progresso e il consolidamento. La mia viva raccomandazione è che le proposte del
nostro gruppo siano accolte e concretate, perché solo così si
terrà fede ai proclami dell'ultima campagna elettorale europea che promettevano un'Europa vicina ai cittadini e libera
dalla burocrazia." I cinque maggiori risultati ottenuti dalla
Commissione europea nell'impegno sulla regolamentazione
intelligente possono essere sintetizzati come segue.
La Commissione si è concentrata sulle priorità giuste. In ossequio al motto del Presidente Barroso "L'Unione europea deve
essere grande per le grandi cose e piccola per le piccole cose"
la Commissione ha presentato proposte atte a superare le sfide
politiche fondamentali che necessitavano di una risposta europea: norme di regolamentazione e vigilanza per i mercati
finanziari; rafforzamento del Patto di stabilità e crescita; varo
del coordinamento delle politiche economiche nel quadro del
Semestre europeo; strategia Europa 2020 per la crescita; proposte ambiziose su clima e energia; completamento del mercato unico e miglioramento delle interconnessioni al suo inter-
22
Impresa Cooperativa
no; sistema europeo comune di asilo; bilancio dell'UE moderno
e orientato alla crescita e all'occupazione per il periodo 20142020; accordi su commercio e investimenti; sostegno
all'Ucraina, ecc. Nell'elaborare le proposte la Commissione ha
avuto cura di applicare i principi della regolamentazione intelligente, migliorando tra l'altro lo strumentario di cui dispone a
tal fine: procede sistematicamente a consultazioni delle parti
interessate, valutazioni d'impatto e valutazioni che contribuiscono a un'elaborazione delle politiche fondata su elementi
concreti. Tutte le proposte che possono produrre effetti significativi sono corredate di una valutazione d'impatto che illustra le diverse alternative d'intervento e ne valuta l'impatto
potenziale in termini economici, sociali e ambientali. Dal 2007
sono state condotte oltre 680 valutazioni d'impatto. Ai fini di
un'accessibilità ancor più agevole di queste valutazioni è pubblicata anche una sintesi di due pagine. Il comitato della
Commissione per la valutazione d'impatto garantisce un'analisi della qualità e un controllo indipendenti; negli ultimi due
anni questo comitato ha rimandato ai servizi competenti oltre
il 40% dei progetti di valutazione d'impatto sottopostigli affinché fossero migliorati. La Commissione ha prorogato da 8 a 12
settimane il termine per la consultazione delle parti interessate e, nell'ultimo anno, ha condotto consultazioni sugli stessi
orientamenti in materia di valutazione, valutazione d'impatto
e consultazione delle parti interessate. Attraverso un dispositivo di consultazione permanente in linea la Commissione invita inoltre i cittadini e le imprese a aiutarla a individuare i settori in cui è possibile alleviare gli oneri regolamentari e semplificare la normativa. Dal 2010 la Commissione va applicando
gradualmente il principio "in primo luogo la valutazione" in
modo che le sue proposte siano sostenute da valutazioni politiche ex post.
Dal 2012 il programma REFIT varato dalla Commissione per il
controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione costituisce il fulcro di tutte le iniziative per legiferare
DALLA UE
con intelligenza. Basato sul vaglio periodico della normativa
dell'UE vigente, finora questo programma evolutivo ha individuato circa 200 singoli interventi, tra cui proposte di semplificazione e di alleviamento degli oneri, abrogazione di atti normativi obsoleti e ritiro di proposte che non ottengono l'accordo del Parlamento o del Consiglio, e ha valutato vari settori
politici in cui è possibile semplificare e alleviare gli oneri senza
compromettere la tutela del pubblico interesse. In totale, dal
2005 la Commissione ha abrogato oltre 6100 atti giuridici e ha
ritirato quasi 300 proposte. Nel quadro di REFIT la
Commissione si è altresì impegnata a presentare una proposta
soltanto se è dimostrato che la dimensione UE apporta un chiaro valore aggiunto: per proposte come quella sulla salute e
sicurezza sul lavoro per quanto riguarda i parrucchieri o quella sui problemi muscolo-scheletrici è infatti in corso una valutazione a tutto campo del valore aggiunto apportato dalla
dimensione UE. Annualmente un quadro di valutazione di REFIT
considera i progressi compiuti in tutti i settori politici e su ciascuna delle azioni del programma.
L'obiettivo di una riduzione del 25% degli oneri amministrativi
nei tredici settori prioritari indicati dal programma d'azione
per la riduzione degli oneri amministrativi dell'Unione europea
à stato centrato e superato. Si stima che le iniziative proposte
dalla Commissione con il sostegno del Gruppo Stoiber e adottate dai colegislatori abbiano determinato una riduzione di
circa il 27% della spesa, ovvero un risparmio per le imprese di
oltre 33,4 miliardi di euro l'anno, tra cui 18,8 miliardi di euro
sulle fatture e 6,6 miliardi di euro sugli obblighi contabili
annuali[1].Nel rispetto del principio "pensare anzitutto in piccolo" la Commissione considera l'impatto della normativa sulle
piccole e medie imprese, accordando loro deroghe, ogniqualvolta giustificato, o anche, quando possibile, prevedendo per
esse un regime agevolato rispetto agli obblighi normativi. Con
l'esercizio "top 10" si sono consultate le piccole e medie imprese chiedendo loro di indicare i principali problemi che la normativa pone loro. Le indicazioni emerse hanno ricevuto ampio
seguito nell'ambito del programma REFIT sotto forma, ad
esempio, di una riduzione del 35%-95% delle tariffe di registrazione in ambito REACH (normativa sulle sostanze chimiche) a
favore delle PMI, di una semplificazione delle dichiarazioni IVA,
di formalità più snelle per la partecipazione agli appalti pubblici, ecc.
Rossana Zambelli
uE: AVVIATO PROGRAMMA TEChITALy 2014
CON SESSIONE AL PARLAMENTO EuROPEO
S
i e' svolta al Parlamento Europeo la cerimonia di
apertura della rassegna sull'alta tecnologia italiana, TechItaly2014, dedicata al tema degli investimenti nell'innovazione tecnologica. I lavori della prima
sessione, dal titolo "H2020: Transforming Global
Challenges in Opportunities for Growth", hanno permesso di approfondire alcuni temi di grande rilevanza
per la competitivita' dell'industria italiana ed europea,
come la cyber-security, i raw materials e l'impatto dei
cambiamenti demografici. La seconda Sessione, in pro-
gramma in concomitanza con il Consiglio Agricoltura
dell'11 Novembre, sara' dedicata al tema della qualita'
e sicurezza alimentare, con un sguardo rivolto ad Expo
Milano 2015. La terza Sessione permettera' di approfondire il ruolo delle tecnologie nel restauro e valorizzazione del Patrimonio Culturale. L'ultima sessione
sara' dedicata al tema delle infrastrutture innovative
per la crescita nei settori dei trasporti, dell'energia e
della ricerca. Per adesioni e informazioni e' attivo il
sito: www.techitaly.eu.
Impresa Cooperativa
23
DALLA UE
Aiuti di Stato ad aeroporti
e compagnie aeree
La Commissione adotta un pacchetto di decisioni
sul sostegno pubblico concesso in Belgio, Germania, Italia e Svezia
L
a Commissione europea ha chiuso sette indagini
approfondite riguardanti la concessione di aiuti
pubblici a favore di aeroporti e compagnie aeree
in Belgio, Germania, Italia e Svezia. In particolare, la
Commissione ha concluso che gli aeroporti di
Zweibrücken (Germania) e Charleroi (Belgio) hanno
beneficiato di aiuti di Stato incompatibili con le
norme UE che devono essere recuperati. La
Commissione ha inoltre avviato un'altra indagine relativa a misure di sostegno pubblico accordate ad alcune compagnie che effettuano voli in partenza dall'aeroporto di Bruxelles-National (Zaventem). Le decisioni si basano sui nuovi orientamenti della Commissione
sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie
aeree, adottati a febbraio 2014 nel quadro della strategia di modernizzazione degli aiuti di Stato. Per ulteriori informazioni sulle singole decisioni.
Per quanto riguarda la valutazione del sostegno finanziario agli aeroporti, la Commissione ha preso in considerazione l'importanza delle strutture interessate a
livello di accessibilità e sviluppo economico locale,
nonché la necessità di prevenire danni ad aeroporti
concorrenti o di rimediare a danni eventualmente
arrecati. In linea con tali principi, la Commissione ha
interamente approvato le misure di aiuto concesse
agli aeroporti di Frankfurt-Hahn e di Saarbrücken in
Germania, di Alghero in Italia e di Västerås in Svezia.
Nel caso dell'aeroporto tedesco di Zweibrücken, invece, la Commissione ha concluso che l'aiuto agli investimenti e l'aiuto al funzionamento concessi al gestore aeroportuale dal 2000 sono incompatibili con il
24
Impresa Cooperativa
mercato unico. Considerando che da quando l'aeroporto di Zweibrücken è entrato nel mercato l'aeroporto di Saarbrücken, che dista circa 40 chilometri e che
è attivo già da decenni, ha smesso di funzionare a
pieno regime e ha registrato perdite, la Commissione
ha concluso che l'aiuto a favore dell'aeroporto di
Zweibrücken duplicava inutilmente un'infrastruttura
esistente e non redditizia nella stessa regione. L'aiuto
non può pertanto essere giustificato ai sensi delle
norme UE in materia di aiuti di Stato e ha conferito
all'aeroporto di Zweibrücken un vantaggio economico
indebito a scapito dei suoi concorrenti, in particolare
dell'aeroporto di Saarbrücken. Questo aiuto incompatibile deve ora essere restituito.
Per quanto riguarda l'aeroporto di Charleroi, la
Commissione ha riconosciuto che gli aiuti concessi
hanno favorito un importante sviluppo della struttura
dal 2002, contribuendo in maniera significativa alla
crescita economica della Vallonia. Ciononostante
l'aiuto ha conferito un considerevole vantaggio economico all'aeroporto di Charleroi, tale da causare gravi
distorsioni della concorrenza che sono aumentate nel
tempo, di pari passo con l'aumento del traffico aereo.
Dopo aver soppesato gli elementi positivi e negativi,
in definitiva la Commissione ha concluso che la concessione dell'aiuto può essere in parte autorizzata ma
ha imposto all'aeroporto di Charleroi di restituire l'importo restante che ammonta a circa 6 milioni di euro.
D'ora in poi il Belgio dovrà inoltre garantire l'aumento
del canone di concessione che il gestore aeroportuale
è tenuto a versare per poter gestire commercialmen-
DALLA UE
te le infrastrutture, in modo da riflettere un equo
prezzo di mercato. La Commissione ha inoltre accertato che alcuni accordi conclusi dai gestori degli aeroporti di Zweibrücken e Alghero hanno generato, a
favore delle compagnie aeree beneficiarie, un vantaggio economico indebito che deve essere restituito. Le
aeree
interessate
sono
TUIFly,
compagnie
Germanwings (una controllata di Deutsche Lufthansa)
e Ryanair nel caso dell'aeroporto di Zweibrücken,
Meridiana e Germanwings nel caso dell'aeroporto di
Alghero. L'analisi della Commissione ha dimostrato
che queste compagnie hanno versato importi inferiori
ai costi supplementari connessi alla loro presenza nell'aeroporto. Per quanto riguarda gli aeroporti di
Västerås, Frankfurt-Hahn, Saarbrücken e Charleroi, la
Commissione ha concluso che le compagnie aeree
interessate, in particolare Ryanair, non hanno ricevuto alcun vantaggio indebito poiché hanno pagato un
prezzo superiore ai costi supplementari sostenuti dall'aeroporto per l'esercizio delle attività oggetto degli
accordi. Infine, la Commissione ha avviato un'indagine
approfondita per quanto riguarda un regime di aiuti
belga che prevede, per il periodo 2014-2016, la concessione di circa 19 milioni di euro di finanziamenti
pubblici all'anno al gestore dell'aeroporto di
Bruxelles-National (aeroporto di Zaventem), da ridistribuire tra alcune compagnie aeree che effettuano
voli in partenza dall'aeroporto. La maggior parte delle
risorse è destinata a Brussels Airlines. La Commissione
teme che tale misura possa comportare l'utilizzo di
fondi pubblici per il finanziamento di costi ordinari di
funzionamento di alcune compagnie aeree, senza per-
seguire finalità di interesse comune.
I nuovi orientamenti sugli aiuti al settore del trasporto aereo conferiscono agli Stati membri la flessibilità
necessaria per concedere aiuti agli investimenti a
favore di aeroporti regionali. Inoltre, gli aiuti al funzionamento possono essere concessi agli aeroporti con
meno di tre milioni di passeggeri per un periodo transitorio di dieci anni. Gli aeroporti con meno di 700 000
passeggeri possono beneficiare di aiuti al funzionamento senza periodo transitorio.
L'obiettivo degli orientamenti è preservare l'accessibilità delle regioni e promuovere lo sviluppo economico
regionale, evitando al contempo la duplicazione di
aeroporti non redditizi, uno spreco di risorse pubbliche e indebite distorsioni della concorrenza.
I nuovi orientamenti garantiscono maggiore certezza
giuridica quanto alle relazioni finanziarie tra aeroporti e compagnie aeree e precisano chiaramente che,
nel definire accordi con le compagnie, l'aeroporto
deve assicurarsi che i costi previsti che ne derivano
siano coperti dai corrispondenti ricavi attesi. In caso
contrario la compagnia aerea beneficia di un vantaggio indebito, che, in linea di principio, costituisce un
aiuto di Stato incompatibile.
Dall'inizio del 2014 la Commissione ha già adottato 17
decisioni relative ad aiuti agli investimenti e aiuti al
funzionamento a favore di aeroporti o compagnie
aeree: Berlin Schönefeld, Aarhus, Marsiglia, Ostrava,
Groninga, Aeroporto dello Stretto, isole Scilly, isole
Canarie, Verona, Gdynia, Dubrovnik, Dortmund,
Leipzig Halle, Niederrhein-Weeze, Pau, Angoulême e
Nîmes
Dichiarazione della Commissaria responsabile
per la concorrenza Margarethe Vestager
sulle indagini in materia di aiuti di Stato
L
e decisioni fiscali in quanto tali sono prassi comune negli
Stati membri. Tuttavia, se con una decisione fiscale le
autorità tributarie di uno Stato membro accettano che la
base imponibile di una data società sia calcolata in modo
favorevole e non corrispondente alle condizioni di mercato,
la decisione può dar luogo a un trattamento più favorevole
per la società interessata rispetto a quello ricevuto da altre
società secondo la normativa fiscale del paese, e questo
potrebbe costituire un aiuto di Stato. La Commissione sta
valutando le decisioni fiscali degli Stati membri che potrebbero favorire determinate imprese: recentemente abbiamo
avviato procedimenti formali di indagine in questo ambito in
Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo e abbiamo inviato richieste di informazioni ad altri Stati membri. Nel Lussemburgo le
due inchieste in corso riguardano le decisioni fiscali relative
ad Amazon e Fiat Finance & Trade (FFT). Non posso commentare le indagini in corso per non pregiudicare l’esito delle
indagini. La Commissione collabora strettamente con le autorità lussemburghesi per avanzare in modo costruttivo e
cooperativo in questo settore. Non abbiamo analizzato tutte
le informazioni pubblicate ieri e in questa fase non abbiamo
ancora formato un parere in merito a tali decisioni e a un
eventuale seguito formale da parte della Commissione. In
generale, i miei servizi hanno chiesto informazioni a
Lussemburgo e ad altri paesi e resteremo vigili per garantire
il controllo degli aiuti di Stato secondo criteri equi e giustificati.
Rossana Zambelli
Impresa Cooperativa
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DALLA UE
Previsioni economiche d'autunno 2014: una
lenta ripresa con un'inflazione molto bassa
N
elle sue previsioni d'autunno la Commissione europea pronostica una
crescita economica debole per il resto di quest'anno, sia nell'UE che
nella zona euro.Per il 2014 nel suo insieme, la crescita del PIL reale
dovrebbe raggiungere l'1,3% nell'UE e lo 0,8% nella zona euro, per poi salire
lentamente nel corso del 2015, rispettivamente all'1,5% e all'1,1%, trainata da
una maggiore domanda interna ed estera. Un'accelerazione della crescita
rispettivamente al 2,0% e all'1,7% nel 2016 dovrebbe essere determinata dal
rafforzamento del settore finanziario (dopo la valutazione complessiva svolta
dalla Banca centrale europea e gli ulteriori progressi verso l'Unione bancaria),
nonché dai primi frutti dati dalle recenti riforme strutturali.
Ha dichiarato Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione europea per
la crescita, gli investimenti e la competitività: "La situazione economica e dell'occupazione non sta migliorando con sufficiente rapidità. La Commissione
europea si impegna ad avvalersi di tutti gli strumenti e le risorse disponibili
per aumentare la crescita e l'occupazione in Europa. Proporremo un piano di
investimenti di 300 miliardi di euro per rilanciare e sostenere la ripresa economica. L'accelerazione degli investimenti è infatti il perno della ripresa economica". Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari,
la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "Non vi è una soluzione semplice ed univoca alle sfide che l'economia europea deve fronteggiare. Dobbiamo agire su
tre fronti: politiche di bilancio credibili, riforme strutturali ambiziose ed investimenti sia pubblici che privati, un elemento assolutamente necessario.
Dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità, a Bruxelles, nelle capitali
nazionali e nelle nostre regioni, per generare una crescita più elevata e dare
un effettivo impulso all'occupazione per i nostri cittadini."
La ripresa economica iniziata nel secondo trimestre del 2013 rimane fragile e
il dinamismo economico in numerosi Stati membri è ancora debole. A causa
dei rischi geopolitici crescenti e delle prospettive economiche mondiali meno
favorevoli, la fiducia è inferiore che in primavera. Nonostante condizioni
finanziarie propizie, la ripresa economica nel 2015 sarà lenta. Questa situazione rispecchia il graduale venir meno delle conseguenze della crisi, con una
disoccupazione ancora forte, un debito elevato e una scarsa utilizzazione
delle capacità. La recente valutazione complessiva svolta dalla Banca centrale europea ha ridotto le incertezze circa la solidità del settore bancario, e il
miglioramento delle condizioni di finanziamento dovrebbe contribuire a rilanciare l'attività economica. Nel 2016 il rafforzamento della domanda interna
ed estera e la continuazione di una politica monetaria molto accomodante,
associata a costi di finanziamento bassi, dovrebbero rafforzare ulteriormente
la crescita.
Nel 2014 la forchetta dei tassi di crescita degli Stati membri dovrebbe rimanere ampia, da — 0,7% (Croazia) a + 4,6% (Irlanda), ma le differenze in termini di crescita dovrebbero diminuire nei prossimi due anni. Nel 2015 e 2016,
quando anche l'impatto ritardato delle riforme già attuate dovrebbe farsi sentire maggiormente, tutti i paesi dell'UE dovrebbero registrare una crescita
positiva.
Un lento ritorno ad una crescita economica modesta
26
Impresa Cooperativa
In confronto ad altre economie avanzate e rispetto agli esempi storici di riprese post crisi finanziarie pur di norma lente e fragili, la ripresa dell'UE appare
debole. Nel corso del periodo oggetto delle previsioni, la domanda interna
dovrebbe beneficiare sempre più della politica monetaria molto accomodante, dei progressi compiuti nel ridurre gli oneri del debito privato e dell'orientamento di bilancio globalmente neutro. Gli investimenti privati dovrebbero
recuperare gradualmente, anche grazie al miglioramento delle prospettive
sul versante della domanda e degli effetti di recupero, sebbene inizialmente
le ampie capacità inutilizzate agiranno da freno. I consumi privati dovrebbero aumentare leggermente nel 2015 e 2016, sostenuti dal basso livello dei
prezzi delle materie prime e dall'aumento dei redditi disponibili parallelo al
graduale miglioramento del mercato del lavoro. Il consumo pubblico dovrebbe contribuire in misura marginale alla crescita. Sullo sfondo di una moderata espansione del commercio mondiale, le esportazioni nette contribuiranno
probabilmente solo in misura limitata alla crescita del PIL nei prossimi anni.
Solo un lento miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro
La creazione di posti di lavoro è stata modesta e i tassi di disoccupazione sono
leggermente diminuiti partendo tuttavia da livelli alti. Poiché la crescita economica dovrebbe acquisire vigore gradualmente, verso la fine del periodo
oggetto delle previsioni dovrebbero verificarsi miglioramenti più significativi
del mercato del lavoro. Nel 2016 il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 9,5% nell'UE e al 10,8% nella zona euro.
Nel 2014, sulla spinta del calo dei prezzi delle materie prime e del sostanziale rallentamento dell'economia, la tendenza al calo dell'inflazione è proseguita negli Stati membri dell'UE. L'inflazione dovrebbe restare molto bassa nel
2014. Parallelamente al graduale rafforzamento dell'attività economica e
all'incremento dei salari, l'inflazione dovrebbe salire, anche grazie al recente
deprezzamento dell'euro. Nell'UE, secondo le proiezioni, l'inflazione dovrebbe attestarsi allo 0,6% nel 2014, all'1,0% nel 2015 e all'1,6% nel 2016. Nella
zona euro, l'inflazione IAPC (Indice armonizzato dei prezzi al consumo) è prevista allo 0,5% quest'anno e allo 0,8% nel 2015, prima di salire all'1,5% nel
2016. La riduzione dei disavanzi pubblici continuerà. I rapporti disavanzo/PIL
sia nell'UE che nella zona euro dovrebbero diminuire ulteriormente quest'anno, seppure più lentamente che nel 2013, fino a scendere rispettivamente al
3,0% e al 2,6%. I disavanzi pubblici dovrebbero continuare a diminuire nel
corso dei prossimi due anni, sull'onda di un rafforzamento dell'attività economica. L'orientamento della politica di bilancio dovrebbe essere pressoché
neutro nel 2014 e nel 2015. I rapporti debito/PIL dell'UE e della zona euro
dovrebbero registrare il prossimo anno un picco rispettivamente dell'88,3% e
del 94,8% (secondo la definizione del Sistema di conti europeo 2010).
Sulle previsioni permangono rischi di una revisione negativa
I rischi al ribasso per le prospettive di crescita continuano a dominare a causa
delle tensioni geopolitiche, della fragilità dei mercati finanziari e del rischio
di incompleta attuazione delle riforme strutturali. I rischi riguardanti le previsioni in materia di inflazione nel complesso si compensano.
Rossana Zambelli
ESTERI
I NEONATI fINLANdESI
dORMONO
IN UNA SCATOLA…
ECCO PERChè
A
vete mai pensato che lo stato potesse regalare qualcosa alle neomamme oltre che il bonus che in tante
mamme non recepiscono o perchè non ne fanno
domanda o perchè non rientrano nella fascia di reddito
necessaria oppure perchè in quell’anno nessun bonus era in
programma?
Bene, pensate che in Finlandia lo Stato, anzi il Kela (corrispettovo della nostra Inps), dalla fine del 1930 manda alle
neomamme, attraverso un servizio di posta, una scatola di
cartone abbastanza grande e spessa da poterci far dormire
il proprio bimbo all’interno, almento per i primi mesi… beh
direte voi una scatola di cartone… che ci sarà di bello?? Il
bello è che nella scatola di cartone c’è tutto il necessario
per accudire il bambino, oltre ad essere un vero e proprio
lettino!!
Un regalo che all’inizio era pensato solo per le famiglie più
indigenti ma che poi, dal 1949, venne esteso a tutti proprio
per fare in modo che i bambini appena nati possano avere
un inizio tutti uguali, senza distinzione di ceto sociale.
Da quando il pacco neonatale, chiamato “äitiyspakkaus” è
stato introdotto, il tasso di mortalità è decisamente sceso,
grazie anche alla regola insita per poter ricevere il pacco:
prima del quarto mese di gravidanza, le future mamme
devono sottoporsi ad una visita prenatale presso una struttura medica, un modo questo per orientare tutte le
mamme verso l’assistenza sanitaria anche dopo il parto,
prendendo contatti da subito con medici ed infermieri
della struttura medica.
Il pacco contiene tutta questa roba:
¤ Materasso, copri materasso, lenzuolo di sotto, copripiumino, coperta, sacco a pelo / trapunta
¤ Tuta da neve, cappello, guanti e stivaletti impermeabili
¤ Abito con cappuccio e una tuta leggera fatta a maglia
¤ Calze e guanti, cappello e passamontagna
¤ Body, tutine e leggings in colori e modelli unisex
¤ Asciugamano con cappuccio da bagno, forbicine per le
unghie, spazzola per capelli, spazzolino da denti, termometro da bagno, crema, salviettine igieniche
¤ Pannolini di stoffa (niente pannolini usa e getta nel
rispetto della natura)
¤ Libro illustrato e giocattolo dentizione
¤ Coppette lavabili per il reggiseno, preservativi
Impresa Cooperativa
27
ESTERI
INDIA: ACCORDO
AMPLIfON STARkEy hEARING
A
mplifon ha raggiunto un accordo con la
società
statunitense
Starkey
Hearing
Te c h n o l g i e s - u n o t r a i m a g g i o r i p r o d u t t o r i
mondiali di apparecchi acustici - per il subentro, in India, nella gestione di 12 centri di servizio all'interno di studi medici e ospedali nelle
p r i n c i p a l i c i t t à d e l Pa e s e . G i à p r e s e n t e I n I n d i a
dal 2010, Amplifon estende così la propria rete a
120 tra negozi e centri di servizio. L'accordo,
inoltre, potrà essere potenzialmente esteso a
ulteriori 40 cliniche ospedaliere, nell'arco di
circa 12 mesi.In India il tasso di penetrazione
degli apparecchi acustici è attualmente di poco
superiore all'1%. Nel 2013 sono stati venduti
circa 500mila apparecchi con un incremento stimato del 15% rispetto all'anno precedente.
Amplifon ha inoltre annunciato di aver acquisito
nel mese di ottobre 11 negozi in Germania
( s i t u a t i n e l N o r d - Re n a n i a e i n We s t f a l i a ) e 6 i n
Francia (nella parte occidentale del paese e in
Pr o v e n z a ) . I n e g o z i i n G e r m a n i a s i a g g i u n g o n o a i
sette già rilevati dall'inizio dell'anno, portando
la rete distributiva tedesca a 200 punti vendita.
In Francia, invece, i sei centri si sommano ai 10
acquisiti e ai sette aperti dall'inizio dell'anno,
portando il network d'Oltralpe a quota 332 negozi e 70 Sis (shop-in-shop).(Il Sole 24 Ore
Radiocor)
USA: GRUPPO TOTO COSTRUIRA'
GRANDE PARCO EOLICO OFFSHORE
U
s Wind, controllata di Renexia che fa capo al gruppo Toto Holding, costruira' il piu' grande parco
eolico marino degli Stati Uniti. La controllata di
Boston, presieduta da Alfonso Toto, si e' aggiudicata per
8,7 milioni di dollari la gara per lo sviluppo, la progettazione, la costruzione e la gestione, per una durata di
25 anni, del parco eolico sulla costa ovest degli Stati
Uniti. Il progetto prevede un investimento complessivo
di 2,5 miliardi di dollari e rientra nel piano strategico
dell'amministrazione Obama per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Le due aree marine che ospiteranno le
torri sono grandi 80 mila acri (32.370 ettari) e si trovano al largo dello Stato del Maryland, ma in acque federali. Il progetto prevede l'installazione di aerogeneratori, con fondazioni di tipologia monopalo infisso o tripode il cui numero variera' dagli 85 ai 125, in ragione delle
turbine scelte, mentre la trasmissione di energia elettrica verra' garantita attraverso una piattaforma di trasformazione offshore che con cavi sottomarini che si
collegheranno con la rete elettrica locale. La potenza
installata sara' di oltre 500 Mw, l'impianto avra' una producibilita' annua di 1.824 Gwh e sara' distante dalla
costa 15 miglia.
28
Impresa Cooperativa
ESTERI
LONDRA - EXPO 2015
SBARCA A FIERA MONDIALE DEL TURISMO
L
'Expo di Milano 2015 e' sbarcato al World Travel Market, la
fiera mondiale del turismo in corso fino a giovedi' prossimo all'Excell Centre di Londra.
Oltre sei milioni di biglietti gia' vendutiIntervenendo a una
conferenza organizzata negli spazi dell'Enit, il direttore alle
vendite del ticketing di Expo, Giancarlo Perrella, ha riferito a
una platea di operatori turistici di tutto il mondo e di investitori degli "oltre sei milioni di biglietti gia' venduti, su 20 milioni di visitatori attesi". Importante, per l'esposizione universale
ambrosiana, anche il mercato britannico: "Ci aspettiamo almeno 650mila visitatori dal Regno Unito", ha spiegato Perrella, "su
un totale di nove milioni di visitatori stranieri stimati". Al
World Travel Market, un'istituzione per operatori turistici,
buyer, stampa specializzata ed enti di promozione di praticamente tutti i Paesi del mondo e che e' giunta alla sua 35esima
edizione, questa mattina ha preso parte anche l'ambasciatore
italiano nel Regno Unito, Pasquale Terracciano.
Promozione localita' turistiche e realta' culturali italiane
L'evento londinese e' stato l'occasione anche per la promozione di alcune localita' turistiche ben determinate e di alcune
realta' culturali italiane come il Ravello Festival. La cittadina
sulla costiera amalfitana in provincia di Salerno sta infatti
lavorando per inserire la programmazione del 2015 nel programma culturale di Expo Milano 2015, grazie all'apporto della
Regione Campania. E Ravello e' protagonista, insieme al musicista sardo Paolo Fresu, anche del video della campagna
dell'Enit "Made in Italy" che ha l'obiettivo di attrarre in Italia i
visitatori europei. La splendida cittadina costiera compare
infatti, con il suo Auditorium Oscar Niemeyer, all'inizio e alla
fine del video.
Germania: a stabilimento Bosch Bari
Excellence Award 2014 e Daimler
entra in MV Agusta
L
o stabilimento Bosch di Bari, maggior produttore di componenti
automotive nel Sud Italia, si e' aggiudicato l'Excellence Award
2014 della European Foundation for Quality Management. Lo
comunica il gruppo tedesco. Il sito italiano ha collezionato altri tre
premi nelle categorie "Creating a sustainable future" (Creare un futuro sostenibile), "Managing with agility" (Gestire agilmente) e
"Succeeding through the talent of people" (Avere successo grazie al
talento delle persone). "Bari ha dato vita alla moderna tecnologia di
iniezione diesel Common Rail" - ha affermato Enno Scharphuis, direttore tecnico dello stabilimento, che ha aggiunto: "sentiamo una grande responsabilita' verso la regione Puglia, che ci ha sostenuto durante
la crescita del nostro stabilimento nel corso degli ultimi anni".
La tedesca Daimler e' in procinto di acquisire una partecipazione nella
casa motociclistica italiana Mv Agusta. Lo scrive il quotidiano tedesco
Suddeutsche Zeitung che parla di una quota del 25% che Daimler
dovrebbe acquisire attraverso la controllata di auto da corsa Amg.
L'operazione dovrebbe aggirarsi sui 30 milioni di euro, di cui una piccola parte in contanti alla famiglia Castiglioni, proprietaria di Agusta,
e il resto sotto forma di investimenti in azienda. L'accordo, secondo il
giornale, potrebbe essere annunciato la prossima settimana. Mv
Agusta (Meccanica Verghera Agusta), fondata nel 1945, produce sia
moto commerciali che da competizione.
Impresa Cooperativa
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ESTERI
usa: feRRO cORp cOmpRa
VetRiceRamici peR 83 mln
F
erro Corporation ha annunciato di aver
raggiunto un accordo per acquisire per 83
milioni di euro
(108 milioni di
dollari) l'italiana
Ve t r i c e r a m i c i ,
attiva nel settore delle forniture
di
fritte,
smalti e graniglie per l'estetica della piastrella ceramica. Ferro rilevera' la societa',
con sede in provincia di Ravenna,
dal fondo di private
equity Star Capital e dai
due azionisti di minoranza,
nonche' fondatori di Vetriceramici,
Gianfranco Padovani e Sergio Zannoni.
Vetriceramici, conta oltre 200 addetti e
possiede siti produttivi in Italia e in Messico,
un impianto in Polonia, laboratori di ricerca e
sviluppo e uffici vendite in Italia e in Turchia.
Ha registrato negli ultimi tre anni una crescita
del 9,3% del fatturato all'anno. L'operazione
dovrebbe inoltre migliorare le opportunita' di
crescita di Ferro (4.020 dipendenti al mondo) aumentando il portafoglio prodotti
e migliorando la competitivita'
del
gruppo
in
importanti mercati di crescita,
inclusi
Usa,
M e s s i c o , Tu r c h i a
ed Europa dell'est.
Pe t e r
Thomas, presidente
e ceo di Ferro, ha
previsto che "con questo investimento registreremo un ritorno
sul capitale investito
maggiore del 12% nel
primo anno e prevediamo
un
ritorno
superiore al 15% entro un periodo di tempo
accettabile".
Industria Costruzioni:
rapporto Ance su presenza
italiana nel mondo
A
ppuntamento mercoledì 8 ottobre 2014
a l l e o r e 1 1 . 0 0 a Vi l l a M a d a m a p e r l a
presentazione del rapporto annuale sull’andamento dell’industria delle costruzioni
italiane nel mondo che fornisce un quadro
analitico dei lavori in corso e acquisiti nei
d i v e r s i Pa e s i c o n r e l a t i v i v a l o r i e u n ’ a n a l i s i
d e i t r e n d d e l s e t t o r e . L’ e v e n t o , o s p i t a t o d a l
Ministero degli Esteri e della Cooperazione
Internazionale sarà aperto e moderato dal
Segretario
Generale
della
Farnesina,
A m b a s c i a t o r e M i c h e l e Va l e n s i s e , a c u i f a r a n n o s e g u i t o g l i i n t e r v e n t i d e l Pr e s i d e n t e
d e l l ’ A s s o c i a z i o n e d e i c o s t r u t t o r i , Pa o l o
B u z z e t t i , d e l Vi c e M i n i s t r o d e l l o S v i l u p p o
Economico, Carlo Calenda, e del Vice
Pr e s i d e n t e e Pr e s i d e n t e d e l C o m i t a t o L a v o r i
all’estero dell’ANCE, Giandomenico Ghella
che illustrerà i risultati dell’indagine.
C o n c l u d e r à l a p r e s e n t a z i o n e i l Vi c e M i n i s t r o
degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale,
Lapo
Pi s t e l l i . ( i n f o M e r c a t i E s t e r i ) .
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Impresa Cooperativa
ESTERI
Malaysia: Apre a Kuala Lumpur la Vitrociset
M
alaysia: Vitrociset apre a Kuala Lumpur
Vitrociset inaugura due nuove sedi internazionali a Kuala Lumpur, in Malaysia e a
Tolosa, in Francia. L’azienda del settore e' stabilmente presente in Germania, Olanda, Belgio,
Turchia, Guyana Francese e Kenya. La sede di
Tolosa, che fara’ capo a Vitrociset Belgium, avrà la
funzione di supportare l'azione di crescita delle
divisioni spazio, difesa, sicurezza e trasporti. In
particolare a Tolosa ha sede il CNES, il centro di
ricerche aerospaziali della Francia. Attraverso la
sede di Kuala Lumpur e le numerose collaborazioni
gia' attive a Singapore e nelle Filippine, Vietnam,
Brunei, Taiwan, Myanmar e Indonesia, punta a
esportare in tutta l’area Fareast prodotti e sistemi
delle divisioni Intelligent Transport, controllo del
traffico aereo, in ambito civile. Nel settore Difesa
punta su fornitura o eventuale refitting di sistemi di
supporto logistico, comando e controllo, simulazione e testing. Nel settore delle sicurezza punta su
protezione delle infrastrutture critiche e cyber
Defence. In quello spaziale su servizi a valore
aggiunto (navigazione, localizzazione e osservazione della terra).
Oman: presenta Zona speciale Duqm
mercoledì 24 alla Farnesina
M
ercoledì 24 settembre 2014, alle 10.30 nella
Sala Conferenze Internazionali del Ministero
degli Esteri a Roma si terrà una presentazione della Zona Economica Speciale di Duqm (Sezad
Duqm) costituita da un’area di 1.777 km quadri e
80 chilometri di costa lungo il mare arabico, a metà
strada tra Mascate e Salalah, e, secondo i promotori del progetto, rappresenta per dimensioni la maggiore Zona Economica Speciale della regione del
Medio Oriente. Attualmente comprende 32 progetti
in diversi stadi di sviluppo con investimenti stimati
in circa 9 miliardi di Euro. Riguardano la realizzazione di un nuovo porto, in parte già operativo, di
un bacino di carenaggio, una linea ferroviaria e un
aeroporto, aree dedicate a insediamenti residenziali, commerciali turistiche e industriali, sistema
di trattamento delle acque reflue, impianto di
desalinizzazione. I progetti futuri includono la realizzazione di una raffineria della capacità di 230
mila barili, di un polo petrolchimico e di un gasdotto. La pubblicazione dei bandi di gara per le varie
fasi di sviluppo dei progetti infrastrutturali è gestita direttamente dalla Autorità per la Zona
Economica Speciale di Duqm e gli avvisi di gara
sono resi disponibili direttamente sul sito della
Duqm
Special
Economic
Zone
(http://www.duqm.gov.om).
Impresa Cooperativa
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ESTERI
LuSSo: nEL 2014
cREScITA PREvISTA + 5%
I
l mercato mondiale del lusso 2013 che si e' chiuso con un
valore di 218 miliardi di euro (+7% a cambi costanti) e la
stima per il 2014 vede una crescita dei consumi di alta
gamma nel mondo almeno del 5% a cambi costanti (2% a
cambi correnti) con un mercato totale pari a 223 miliardi.
Sono i dati del Monitor Altagamma realizzato in partnership
con Bain&Company. Prevista una domanda stabile dei consumatori cinesi, che restano comunque i protagonisti del mercato globale con una quota al 29%, e un rinnovato interesse
per il lusso da parte dei consumatori di mercati maturi come
gli Usa.Gli acquisti dei turisti guidano la crescita, con i cinesi che spendono fuori dall'ex Celeste Impero il triplo di quando spendono in patria. Nei primi 8 mesi di quest'anno i consumi dei turisti cinesi sono saliti del 10%, comunque in frenata rispetto al 2012-2013, e quelli dei medioorientali dell'11%,
mentre per i russi emerge un calo del 3%. In Europa bene
Gran Bretagna e Germania, mentre l'Italia soffre. La crescita
e' guidata principalmente dal retail (32% del mercato totale)
con il formato monomarca che copre piu' di meta' del totale
con il 52%. Il canale online e' best performer in termini di crescita con +28%. A livello di categoria i consumi di accessori,
che rappresentano il 29% del mercato, sono saliti del 4% nei
nove mesi, facendo meglio di abbigliamento e hard luxury,
rispettivamente al secondo e terzo posto per dimensioni. In
particolare l'hard luxury, che ha segnato zero, e' stato profondamente penalizzato dal calo dei consumi in Asia, soprattutto sull'orologeria. Per la prima volta dal 2007, inoltre, la crescita delle calzature di lusso (+5%) ha superato quella della
pelletteria (+3%) e i gioielli hanno registrato +4%. Cresce
anche il mercato 'alternative to luxury', ovvero marchi come
Furla, Pimco o Pandora, che hanno una strategia molto simile a quella del lusso, ma con prodotti che costano la meta'.
GENTILONI: CONTATTI CON I
MINISTRI DEGLI ESTERI DEI PRINCIPALI PARTNER EUROPEI E COLLOQUIO
CON I MINISTRI SERBO E UCRAINO
L
a stabilizzazione del bacino del Mediterraneo, in
particolare della Libia, le crisi in Medio Oriente, i
fenomeni migratori e le recenti evoluzioni in
Ucraina sono stati i principali temi dello scambio di
vedute che il Ministro degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni ha avuto
oggi con i colleghi di Spagna, Francia, Germania,
Austria e Svezia. I colloqui hanno confermato la larga
comunanza di vedute sui principali temi di attualità
internazionale e l’auspicio di poter al più presto organizzare incontri bilaterali. Gentiloni ha poi sentito
anche i Ministri degli Affari Esteri ucraino Pavlo
Klimkin e serbo Ivica Dacic.
Klimkin, nel ringraziare Gentiloni per le sue dichiarazioni sullo svolgimento delle “elezioni” nel Donbass,
ha condiviso con il Ministro una prima analisi della
situazione. Nella conversazione con il Ministro serbo
infine, Gentiloni ha confermato il pieno appoggio al
cammino della Serbia verso l'Unione europea e ha ribadito la proposta di un incontro trilaterale con il
responsabile della politica estera albanese, che il
Ministro Dadic ha accolto con soddisfazione.
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Impresa Cooperativa