Notiziario - Provincia Minoritica di Cristo Re dei Frati Minori dell

I Francescani e
la Povertà
Sommario
A sessanta anni dalla nascita della
Mensa Padre Ernesto dell’Antoniano un
momento di riflessione sull’approccio
francescano al problema della povertà
I
Frati Minori
e i Poveri.
Passato
e Presente.
FRANCESCO D’ASSISI, LA
POVERTÀ E IL POVERO
Leggendo gli scritti di
Francesco vi troviamo un paradosso: la povertà è allo stesso
tempo un bene, un ideale che abbraccia nella sequela di Cristo, ed
un male dal quale tenta di alleviare i poveri, coloro che sono colpiti dalla miseria. Leggiamo nella Regola dei Frati Minori: “Tutti i frati si impegnino a seguire
l’umiltà e la povertà del Signore
nostro Gesù Cristo” (Rnb 9,1); “e
non si devono vergognare, perché
il Signore per noi si è fatto povero
in questo mondo” (Rb 6,3).
La povertà di Dio designa non una condizione sociale,
ma una disposizione che, dettata
dall’amore, lo conduce al dono di
sé nel servizio a tutti gli uomini.
Francesco concepiva la povertà
principalmente in questo senso.
La scelta e la prassi della povertà materiale, quale la rinuncia al
possesso dei beni e del denaro, è
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
manifestazione visibile di un atteggiamento interiore, che canta dicendo: “il Signore per noi si
è fatto povero in questo mondo.
Questa è la sublimità di quell’altissima povertà. Questa sia la vostra parte di eredità..., aderendo
totalmente a questa povertà” (Rb
6,3-6).
Quando Francesco parla
dei poveri, in particolare quando
s’incontra con loro in modo specifico, vede l’immagine di Cristo
povero e non canta le lodi della
povertà, dalla quale, anzi, cerca
di liberare l’uomo. Nella Regola
non bollata, afferma il diritto dei
poveri a ricevere l’elemosina, il
diritto ad avere il necessario per
vivere dignitosamente: “L’elemosina è l’eredità e la giustizia
che è dovuta ai poveri; l’ha acquistata per noi il Signore nostro
Gesù Cristo” (Rnb 9,8). Così tutti i poveri sono invitati a partecipare alla “mensa del Signore”
(2Test 22), tavola che “il grande
Elemosiniere” offre “a tutti, degni e indegni” (2Cel 77).
Confrontando questi due
punti di vista, possiamo vedere
che l’idea di povertà di Francesco, il “poverello”, è molto più
Francescani e la Povertà 1
I- Frati Minori e i Poveri...
1
II- Carità cristiana...
4
Frati Nord Italia
7
I- Consiglio di Coop. sett.
7
II- Doc. finale Ass. Definitòri 10
Vita della Provincia
19
I- Definitorio ottobre
19
Note di Cronaca
21
I- Giornate settembrine
21
II- Archivio provinciale
22
I- Abbiamo vissuto
24
Fraternitas nr. 216
Notiziario
Provincia di “CRISTO RE”
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
(In copertina: “San Francesco”, LORENZO CEREGATO, 1989, Acquerello)
Anno XLVI - n.s.
N. 209 - ottobre 2014
Sped. in Abbonamento postale
art. 2 comma 20/c legge 662/96
Filiale di Bologna - Stampato in proprio
Reg. Trib. Bologna n. 6799 del 10.04.98
Periodicità mensile
Dir. resp.: Fr. Giovanni Mascarucci
Redattore: Fr. Marco Zanotti
1
Notiziario - complessa di quanto si pensi. Si
tratta di una povertà, quella di
Dio e del suo Cristo, proposta per
essere vissuta da ogni credente cristiano, ed è un uscire da se
stesso per amore, un affidarsi agli
altri, un condividere ciò che si è e
si possiede, nell’umiltà del servizio. L’altra povertà, quella caratterizzata dall’indigenza e dalla
mancanza che sfigura e distrugge la grandezza umana, è un male
che Dio detesta e che l’uomo dovrebbe sforzarsi di neutralizzare.
PELLEGRINI PER IL MONDO
Noi dovremmo attenerci alla distinzione fatta da Francesco tra povertà fondamentale e
povertà sociale. La povertà fondamentale è quella che lui stesso
vive e propone a tutti, perché si
basa sulla povertà e umiltà di Cristo; essere povero, in questo senso, significa essere piccolo, sottomesso a tutti per diventare suo
fratello e servo. Invece la povertà sociale indica le tante forme di
privazione di ciò che è essenziale
all’integrità della persona (cibo,
vestiti, alloggio, lavoro, istruzione, libertà, eccetera...) ed è un
male che deve essere rimosso.
San Francesco e i suoi
fratelli dimostrano di essere stati consapevoli di questo e hanno
fatto tutto per viverlo secondo la
loro scelta di vita. Ci ricordiamo
come Francesco abbia consegnato la sua veste e abbia dato il suo
mantello; come i frati siano stati
privati di un libro sacro per aiutare un povero; e come curavano
i lebbrosi. In questi segni i frati
minori sono fedeli alla sua Regola, considerando sempre prioritario ogni incontro interpersonale:
“Consiglio, poi, ammonisco ed
esorto i miei frati nel Signore Gesù, che quando vanno per il mondo, non litighino ed evitino le dispute di parole e non giudichino
agli altri; ma siano miti, pacifici
e modesti, mansueti e umili, parlando onestamente con tutti, così
come conviene” (2R 3,10.11).
Alla base di ogni comportamento “francescano”, in
particolare nel rapporto con i poveri, troviamo un atteggiamento
interiore di benevolenza. Francesco non ci ha lasciato ricette, non
ci dice cosa e come condividere,
né come organizzarci per combattere la povertà umana. Ci ha
lasciato in eredità l’atteggiamento interiore che dà forma all’anima e al cuore dell’uomo, per conferire a ogni impegno e ad ogni
azione uno stile francescano.
FRATERNITÀ DI MINORI
I Frati Minori non possono dimenticare che Gesù Cristo,
oltre a essersi proposto ai discepoli come modello di obbedienza
al Padre, aveva voluto richiamarli anche all’esempio della povertà effettiva e della sua umiltà: “Il
Figlio dell’uomo non ha dove po-
Sabato 20 settembre 2014 alle ore 10.00 si è svolto, nella sede dell’Antoniano, un momento di riflessione dal titolo: I
Francescani e la Povertà. Sono intervenuti: Fr. Julio Cesar Bunader, Vicario Generale dell’Ordine, il terzo da sinistra; Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna, la seconda da sinistra; Dino Cocchianella, Direttore
Istituzione per l’inclusione sociale Comune di Bologna, il primo da destra. Ha guidato il dibattito Fr. Alessandro
Caspoli, Direttore dell’Antoniano, il primo da sinistra.
2 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
sare il capo” (Mt 8,20), e “Imparate da me, che sono mite e umile
di cuore” (Mt 11,29).
Con queste indicazioni
la fraternità vive la povertà nella spogliazione e nella “non appropriazione” dei beni materiali,
limitandosi all’uso povero delle
cose indispensabili. Altrettanto
importante è la povertà interiore,
che consiste nel nascondimento
di se stessi, vissuto sull’esempio del Figlio di Dio, che tanto si
umilia “da nascondersi, per la nostra salvezza, in poca apparenza
di pane” (LOrd, 27).
A questa spogliazione
esteriore e interiore consegue necessariamente uno stato di minorità, ossia la condizione evangelicamente inferiore di chi, fattosi umile sull’esempio di Cristo,
considera gli altri maggiori di sé
e “suoi signori”, e se stesso “servo di tutti, tenuto a servire tutti”
(2Lf, 2).
VIVERE “SENZA NULLA DI
PROPRIO”
Il termine “povertà” è indicato nella Regola con le parole “sine proprio”. Essa ha, inevitabilmente, un’accezione molto
più ampia e profonda della povertà materiale; si tratta piuttosto
di una povertà che dice minorità.
è infatti la qualifica che ci caratterizza e distingue a partire dal
nome Minori. È stata l’intuizione di Francesco ad individuare la
minorità come opzione di vita e
come stato sociale per vivere radicalmente il Vangelo e per farsi fratello di tutti. Scopre che Dio
è “l’unico Signore” della vita, di
tutte le creature, cioè “l’unico
Maggiore”, l’Altissimo.
Questa scoperta sul piano della fede crea nella vita un altro modo di relazionarsi con Dio,
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
con gli uomini e le donne, con
tutte le creature. Cadono le vecchie forme di dominazione, di
sottomissione e di sfruttamento;
emergono relazioni più fraterne,
giuste, libere; nell’uguaglianza e
nel rispetto. In questo senso molti
concetti che regolano le relazioni umane vengono messi in crisi:
il concetto d’autorità, per esempio, riacquista il suo valore evangelico di servizio generoso. Da
tutto ciò deriva uno stile di vita
semplice, il rifiuto della ricchezza riservata a pochi, la grazia di
lavorare con le proprie mani. La
povertà, così intesa, crea relazioni nuove, non solo tra i Frati e la
gente, ma anche all’interno della stessa comunità. Avviene che
nella vita fraterna ogni fratello
debba manifestare le proprie necessità e farsi carico delle esigenze altrui.
Una scelta, quella del
“sine proprio”, che ci pone in comunione con Cristo povero e con
i poveri; che ci fa vivere, per scelta, in un modo che fa trasparire
l’amore per il Signore, la preoccupazione per lui, la condivisione e il servizio per i fratelli. Non è
soltanto prendere le distanze dal
denaro, ma, tramite questa scelta, ci consente di prendere le distanze principalmente dal nostro
egoismo, perché “dov’è povertà
con letizia, ivi non è cupidigia né
avarizia” (Am 27,3).
IL CRITERIO DELLA MISERICORDIA
Non possiamo negare
che nei Francescani ci siano stati sempre una ricerca ed un impegno costante a vivere la fraternità e la minorità, ritornando alle
origini, nella fedeltà al carisma.
Dalla storia abbiamo imparato
che la povertà di Francesco non
è esclusivamente un valore ascetico e individuale, ma è sempre
collegata a quella spirituale e fraterna; e questa povertà è la prima
condizione, quasi la porta, per
entrare nel cammino della sequela, per vivere una relazione più
profonda con Gesù Cristo.
Allo stesso tempo abbiamo compreso che essere minori
è anche manifestazione di autentica umiltà di cuore (cf. Am 2,3;
3; 4; 6,4); è interdipendenza e solidarietà con coloro che sono nel
bisogno; è aprire relazioni nuove
costruttrici di fraternità. Francesco nella Regola parla della “sublimità dell’altissima povertà”
(Rb 6,4) nel capitolo sulle relazioni fraterne, quindi di una fraternità in missione capace di vivere i valori della povertà, umiltà
e solidarietà.
La novità apportata da
Francesco, e poi dei Frati Minori,
nel rapporto con il mondo dei poveri è stata la riscoperta della misericordia nel suo significato più
profondo. Si vede quando nelle
fonti francescane ci presentano
come Francesco si confronta con
il problema dei poveri. Il suo atteggiamento verso tutti i poveri,
indipendentemente dalle qualità
personali di chi aveva di fronte,
era non solo un’elemosina, ma di
dare il meglio: del buon pane e di
darlo con cura, con rispetto e con
buon umore. Qui c’è tutta l’intelligenza dell’amore.
Francesco capisce che
gli uomini poveri (buoni o cattivi, come tra i ricchi) hanno fame,
ma più ancora hanno bisogno di
essere trattati come esseri umani,
di essere stimati e rispettati. Questo non vuol dire che non sapesse che i briganti fossero malvagi,
infatti consigliò ai frati di esortarli a cambiare atteggiamento,
3
Notiziario - di far loro promettere di non fare più male a nessuno. Francesco
ha una missione precisa: cambiare (convertire) il cuore (cf. CAss
90). Il suo desiderio non lo condusse a scegliere di imporsi con
la forza, ma di conquistare i cuori con affabilità e amicizia, con
quella cortesia evangelica che attrae verso il bene.
LA SFIDA DELL’INCLUSIONE DEI POVERI
L’attualità della vita e
missione francescana verso i
poveri ci è stata confermata da
Papa Francesco nell’Esortazione Evangelii Gaudium, a proposito della dimensione sociale
dell’evangelizzazione. Al capitolo IV (cf. 4, II), il Papa ci insegna che l’inclusione sociale dei
poveri deriva “dalla nostra fede
in Cristo fattosi povero, e sempre
vicino ai poveri e agli esclusi” (n.
186) e si colloca nell’imperativo di ascoltare il grido dei poveri (n.193). L’attenzione d’amore
è l’inizio di una vera preoccupazione per la loro persona e a partire da essa si può cercare effettivamente il loro bene. Questo implica apprezzare il povero nella
sua bontà propria, col suo modo
di essere, con la sua cultura, con
il suo modo di vivere la fede (n.
199).
Sappiamo che nel cuore
di Dio c’è un posto preferenziale
per i poveri, tanto che Egli stesso “si fece povero nel Figlio suo
unigenito” (2 Cor 8,9) (EG 197).
Il Signore ci doni la grazia di seguire il suo cammino e la stessa
sensibilità.
Fr. Julio Cesar Bunader,
Vicario generale
4 - Notiziario
II
Come può
rispondere la
carità cristiana
ai temi legati alla
povertà
Intanto grazie come cittadina e come rappresentante di
una istituzione per questi 60 anni
di servizio particolare, quello della mensa, che si affianca alle molte altre modalità con cui i francescani costituiscono una presenza
fecondissima nella città.
Ho accolto volentieri,
anche se un po’ sorpresa, il gentilissimo invito di padre Caspoli
e lo interpreto come invito a dialogare con voi attorno al tema del
“dar da mangiare” oggi.
Una breve premessa
Come Presidente della
Provincia ho dovuto/potuto vivere in un certo senso da vicino
alcuni aspetti della crisi economico-finanziaria che ha affamato
anche nel nostro territorio molti
impensabili, soprattutto attraverso quel luogo che abbiamo chiamato ‘Tavolo provinciale di crisi’
su cui sono passate negli ultimi
tre anni oltre 500 aziende segnate
negativamente nella loro attività,
anche con le più nefaste conseguenze lavorative per centinaia e
centinaia di famiglie, che via via
hanno manifestato bisogni inediti, compreso quello di non riuscire più a fare la spesa.
Dar da mangiare: la fame
é sempre quella, come esigenza
primaria, nel tempo cambiano le
persone e soprattutto cambia il
contesto in termini di cause e di
ricadute.
A chi ha fame bisogna
dare da mangiare, ma questa ri-
sposta - e guai se mancasse - mi
sembra sempre più stretta.
Devo dire che accanto ai
provvedimenti che come istituzione siamo riusciti a mettere in
piedi ho anche “macinato” alcuni
pensieri che mi inquietano e che
proverei a condividere con voi.
A cominciare dal fatto che ho constatato, nel seguire
l’evolversi di molte e dolorose vicende causate dalla crisi, che sono ancora molto radicate alcune
convinzioni circa p.e. la povertà
esclusivamente come disgrazia
“che speriamo a me non capiti”,
l’idea che la crisi si aggiusterà e si
potrà tornare come prima, la fatica ad individuare le vere priorità
nella vita personale, familiare e
comunitaria.
Mentre si prova a dar da
mangiare e da bere agli indigenti,
penso dunque che ci sia un percorso da proporre per tutti: non
solo sono da riportare a galla i
poveri, ma tutti siamo da riportare “a bolla”.
Prima riflessione
Penso che in termini sia
di esperienza sia di elaborazione
culturale sia necessario “raccontare” e sperimentare che è possibile e auspicabile una vita diversa da quella che ci sta esplodendo
addosso. Si può vivere con meno, e si deve vivere con qualcosa
di più: si tratta di provare a dare
un contenuto preciso a quel meno e a quel di più, che fanno la vita diversa. Io sono certa che non
ci troviamo di fronte soltanto alla
cattiva coscienza e alla malevola determinazione degli ingordi,
degli speculatori, dei cinici che
a livello globale hanno determinato questo sconquasso, ma che
soprattutto nei più giovani c’è lo
spazio perché scoprano e si stuFrati Minori dell’Emilia-Romagna
piscano del fatto che la vita può
essere impostata diversamente e per questo goduta. Riempire le pance è indispensabile, ma
non possiamo esimerci anche
dall’aiutare a togliere dalle persone il rancore e/o la depressione per la mancata o perduta ricchezza e l’ossessione per recuperarla o raggiungerla. E mi chiedo
se proprio il carisma francescano
della perfetta letizia e di sorella
povertà, del rapporto benedicente con le creature quale fonte di
proposte non possan essere una
risorsa molto preziosa oggi per
esplorare e approfondire questa
strada di una vita diversa.
Seconda riflessione
La città, quando non vuole veramente cambiare, tende se
può a nascondere o a ignorare le
disgrazie, quello che non va. Preferisce i fiori all’occhiello piuttosto che le spine nel fianco. Penso invece che la città abbia bisogno di trovarsi di fronte ai segni,
agli effetti, alle conseguenze delle proprie contraddizioni. I cocci dello sfracello prodotto dalla
crisi sono autentiche montagne.
Non sono solo cocci materiali,
facciamo i conti anche con profili di disgregazione esistenziali
faticosamente ricomponibili. Un
ragazzo nella cui famiglia sono
arrivate due lettere di licenziamento per i genitori non è più lo
stesso ragazzo a scuola. Un padre
licenziato che non sa più perché
deve alzarsi al mattino, fa fatica
a continuare ad essere tranquillamente padre e marito...Non si può
permettere che la città non veda e
rimuova. Alla città è necessario
fare arrivare messaggi, è necessario parlare soprattutto da parte
di chi si fa carico magari in termini di gratuitá della soluzione di
alcuni problemi. Mi sembrerebbe importante non assecondare la
scelta della città di essere cieca,
di bleffare: non si tratta di ‘mettere le dita negli occhi’ o di rinfacciare o far pesare l’aiuto che
si offre, ma essendo alternativi si
tratta di provocare cambiamenti
di rotta sostanziali e di una presa
in carico in solido. Mi chiedo p.e.
se non solo e non tanto le mense,
quanto piuttosto i conventi possan offrirsi come luoghi alternativi alla mentalità attuale e quindi
segni di contraddizione.
Terza riflessione
Penso che i luoghi in cui
si risponde alle esigenze primarie degli indigenti (come la vostra mensa p.e.) non dovrebbero
essere tanto separati dalla città,
nel senso di luoghi esclusivi per...
Certo c’è tutto il problema della
custodia della riservatezza e del
dramma delle persone in fatica
che frequentano questi luoghi.
Ma non c’è dubbio che forme e
stili di vita nuovi si può sperare
che vengano scoperti anche attraverso la generazione di legami: dall’essere insieme, nell’intreccio di storie, possono nascere progetti nuovi, vie ancora da
esplorare. P.e., anche le relazioni
tra i poveri diventati tali e capaci di un nuovo stile di vita possono diventare un modello per una
società più attenta ai veri bisogni
dell’uomo?
Quarta riflessione
Forse anche le parole, il
lessico possono aiutare a cambiare prospettive. Se le parole “povero e povertà” sono così urti-
Il momento di inaugurazione della Scuola del Piccolo Coro Padre Bernardo.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
5
Notiziario - canti, perché con esse si indicano
di norma situazioni non apprezzabili e quindi non desiderabili,
potrebbe essere opportuno trovare un profilo di definizione che
tende ad unire - anche se certamente con intensità diverse - tutte le persone. Io penso che tutti ci
si possa ritrovare nella prospettiva della “vulnerabilità”: lo spazio di questa categoria è davvero
larghissimo, nessuno se è onesto
può smarcarsi da questo profilo.
La lettura della vita delle persone
e delle comunità secondo l’ottica
della vulnerabilità può maggiormente favorire il sentirsi in relazione, sotto lo stesso cielo, tutti
“pencolanti”, tutti fragili e quindi
tutti anche reciprocamente protesi ad evitare che la vulnerabilità diventi ferita e ferita grave.
Mi sembrerebbe anche una scelta davvero interessante per tutti.
Quando gli edifici scolastici vengono sistemati dal punto di vista
edilizio a misura di handicap, si
scopre finalmente che va meglio
per tutti, che il ritmo dei cosiddetti più fragili rende più umana
e conveniente anche la vita degli
altri.
più ci si avvicina a Dio, tanto più
si consolida la fratellanza tra le
persone e questo è un contributo
straordinario perché venga la pace. Mi chiedo se nell’accogliere
per la vostra parte anche queste
persone in fuga non poteste avviare anche un cammino spirituale e culturale che approfondisca e
sostenga questa prospettiva della
religione /fede come via di pace e
quindi di benessere delle persone. C’è già qualche piccola esperienza in questo senso: si potrebbe avviare un bel lavoro....
Beatrice Draghetti
Presidente della Provincia di
Bologna
Quinta riflessione
Il parco dei poveri si è
via via allargato, è vario nei profili: ora particolarmente infoltito
p.e. degli espulsi dalle guerre, in
uno scenario in cui è necessario
che le persone di buona volontà
prendano responsabilmente in
mano anche il tema del rapporto tra religione e pace. Dentro al
messaggio strumentale per cui
si considerano le religioni come
causa di conflitti è necessario annunciare e sperimentare che le
religioni, o meglio le fedi, sono
invece una strada molto preziosa per costruire la pace. Quanto
6 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Frati Minori
del Nord Italia
I
Verbale del
Consiglio di
Cooperazione
dei Ministri
provinciali del
Nord Italia:
Baccanello, 6.9.’14;
Arco, 9.9.’14.
Prima sessione: Baccanello di
Calusco d’Adda, 6 settembre
2014
Presiede l’incontro fr.
Massimo Fusarelli. I Ministri sono tutti presenti: fr. Bruno Bartolini, fr. Francesco Bravi, fr. Francesco Patton, fr. Antonio Scabio,
fr. Maggiorino Stoppa, fr. Mario
Vaccari.
Iniziamo alle ore 9.00 con
la preghiera ispirata dal Vangelo
del giorno, e preparata da fr. Stefano.
Saluto a fr. Giuseppe Bonato
Il primo punto all’ODG
prevede l’incontro con fr. Giuseppe Bonato al termine del suo servizio come Maestro dei Postulanti:
fr. Giuseppe ringrazia il CdC per
la esperienza fatta in questi anni ad
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Arco di Trento, e suggerisce alcune indicazioni per il cammino futuro. La gratitudine è reciproca e
fr. Giuseppe viene congedato.
Incontro con il Segretariato
Formazione e Studi
Sono assenti fr. Fabio
Piasentin, fr. Roberto Ranieri e fr.
Giampaolo Cavalli per impegni
già assunti in precedenza. All’incontro partecipa anche il Ministro
provinciale francese, fr. Michel
Laloux, insieme al Segretario fr.
Batitte, giunti a Baccanello per
partecipare all’inizio del noviziato del postulante della Provincia
francese, fr. Jean-Noël Daly. L’incontro verte sui seguenti punti:
* confronto sugli orientamenti
e la prassi nelle diverse tappe della
Formazione iniziale;
* partecipazione dei Vicemaestri al Segretariato;
* legame tra Segretariato e
CdC.
Fr. Massimo Fusarelli accoglie i responsabili dei Settori del
Segretariato presenti, sottolineando che questo incontro vuole anche rappresentare un nuovo inizio
per un collegamento più efficace
tra CdC, Segretariato e Settori.
Fr. Lorenzo Raniero, Segretario, relaziona sul lavoro del
Segretariato nell’anno 2013-14: i
responsabili dei Settori si sono trovati 4 volte: la prima si è risolta in
un breve incontro a carattere conoscitivo, mentre nelle 3 seguenti
si sono fermati più tempo, rispettivamente il 21-22 gennaio a Baccanello, il 24 marzo a Bologna, a
fine maggio a Genova. La modalità di conduzione di questi incontri comprendeva uno spazio di comunicazione e condivisione sulle
situazioni delle varie Case di formazione e dei Settori (Fope, Studi,
Ministeri). Dal mese di gennaio si
è aggiunta anche la riflessione ed il
confronto sulla figura del Responsabile ai Ministeri, e la richiesta al
CdC di formalizzare e ratificare la
procedura da seguire in questi casi, e che ogni Guardiano dovrebbe
conoscere.
Ci si è interrogati e confrontati su alcuni contenuti della
Formazione iniziale (trattati anche in separata sede da fr. Lorenzo Raniero, fr. Andrea Contini e
fr. Almiro Modonesi) che necessitano di cura e di valorizzazione:
ad esempio la storia dell’Ordine e
la conoscenza del patrimonio artistico e agiografico - temi che in
noviziato non vengono affrontati
– o anche altri come la “fraternità evangelizzante”. Si riconosce il
7
Notiziario - ruolo importante che lo Studio teologico di Verona e le settimane di
studi francescani a Cavallino possono avere in tutto questo ambito.
Altri temi trattati: il rapporto tra la Formazione e lo studio
e i suoi tempi, la Formazione teologica dei fratelli laici, il rapporto
tra Casa formativa ed esperienze
pastorali (si è ribadito che queste
ultime siano finalizzate prima di
tutto al bene del formando, si privilegino le nostre realtà pastorali,
il formando sia accompagnato in
queste esperienze da un Professo
solenne).
Il lavoro che resta da fare:
* i temi trattati non sono conclusi e necessitano ancora di tempo;
* il contributo chiesto al Segretariato per il lavoro di preparazione al Capitolo generale 2015 sui
testi inviati dalla Segreteria generale;
* la FoPe (con il materiale che
verrà consegnato al Convegno di
novembre);
* il contributo sulla prospettiva
qualificante;
* il rapporto da curare tra i due
Segretariati (Evangelizzazione e
F&S);
* il parere chiesto al Segretariato su alcuni articoli dei futuri SSPP
da parte della Commissione;
* sarebbe da rivedere la Ratio
Formationis interprovincialis.
Infine fr. Lorenzo, citando il Documento finale della Assemblea Definitòri 2013 di Assisi al n° 4.1, sollecita da parte del
CdC una più puntuale interazione
con il Segretariato, e domanda che
si specifichi come questa collaborazione possa avvenire in modo
più proficuo.
Fr. Massimo Fusarelli rivolge un saluto ai nuovi Formatori, e ricorda che questo incon-
8 - Notiziario
tro e quello di martedì prossimo 9
settembre con il Coetus di Arco e
di Verona hanno il carattere di un
nuovo inizio e vengono incontro a
quanto espresso da fr. Lorenzo al
termine della sua esposizione. Il
Ministro del territorio che seguirà ciascuna Casa di formazione è
un ulteriore segno del legame con
il CdC. è necessario però cercare
insieme il modo di attuare questo
legame, data la complessità della
relazione tra le 6 Province, i Ministri e i Settori dei Segretariati.
Fr. Massimo ricorda inoltre – a proposito della Formazione ai Ministeri - che nel prossimo
Convegno verrà consegnata una
proposta dei Maestri di PT italiani,
che sarà bene far conoscere e pubblicizzare, dato che su questa questione c’è un vuoto legislativo; realisticamente bisognerà aspettarsi
che ci vorrà del tempo prima che
questa prassi sia concretamente
assimilata.
Segue un adeguato spazio
di confronto e di dialogo. Vengono toccati i temi della interazione
tra CdC e Segretariati e Settori,
dell’Accompagnamento ai Ministeri, degli incontri tra i Formatori. Si concorda con i Formatori
che facciano avere al CdC, per il
necessario confronto e la approvazione, entro il 13 novembre i Progetti e i Programmi formativi di
ciascuna Casa.
Vengono ringraziati e
congedati i fratelli del Segretariato.
Documento finale Assemblea
Definitòri di Bardonecchia
Il Documento finale della
Assemblea dei Definitòri, conclusasi a Bardonecchia il 29 agosto
scorso, viene analizzato nella sua
presentazione finale, comprensiva
della introduzione e della conclu-
sione, e di brevi correzioni linguistiche. Le aggiunte e le modifiche
vengono approvate. Si concorda
che il testo verrà presentato per la
prima volta ai Guardiani durante
la Assemblea di ottobre, e che per
quella occasione venga stampato
e preparato per la presentazione in
aula. Si concorda inoltre che nella
stampa vengano inseriti per intero
i 4 allegati, ma siano graficamente
ben distinti dal testo.
Fr. Massimo Fusarelli chiude l’incontro alle ore 11.50
per poter partecipare al rito di iniziazione alla Vita consacrata dei
nuovi novizi.
Seconda sessione: Arco di Trento, 9 settembre 2014, mattino
Iniziamo il nostro incontro alle ore 9.30 con la preghiera
iniziale. Fr. Massimo Fusarelli introduce i lavori ed accoglie il Coetus formativo della fraternità di
Arco di Trento (fr. Saverio Biasi,
fr. Devis Rutigliano, fr. Michele
Passamani, fr. Enzo Pellegatta)
per il previsto incontro con il CdC
all’inizio del cammino del nuovo
anno e dell’avvio della comunità
FAV-Postulato. Dopo una presentazione da parte del Guardiano fr.
Saverio Biasi, del nuovo Maestro
fr. Devis Rutigliano e del Responsabile FAV fr. Michele Passamani, si lascia uno spazio per un confronto su alcuni temi, e precisamente: il ruolo specifico del Maestro e quello dell’accompagnatore
spirituale, le modalità del ricorso
alle scienze umane e alle diagnostiche psicologiche, la formazione
dei Formatori.
Fr. Massimo Fusarelli
ringrazia i confratelli di Arco che
vengono congedati.
Aspetti economici del Progetto
Missioni al popolo
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Su richiesta dei responsabili, fr. Federico Righetti e fr. Michele Montemitro, dopo adeguato
spazio di confronto, si concorda su
questi punti riguardanti la gestione
economica delle Missioni al popolo:
* il fondo economico della
Provincia lombarda riservato alle
Missioni al popolo diventi fondo
unico a servizio del livello 1 del
Progetto (residente nella Casa di
Rezzato): questo unico Fondo si
alimenterà come di consueto anche da ciò che rimane dei proventi
delle Missioni, tolto il compenso
ai Missionari;
* le spese sostenute dai frati del
livello 2, est e ovest, saranno possibilmente coperte dalle Case ove
i frati risiedono;
* il pulmino utilizzato a Chiampo da fr. Federico Righetti rimarrà
in loco a servizio della zona est del
Progetto;
* verrà acquistata una nuova
auto ad uso di fr. Federico, la cui
spesa verrà divisa tra le 6 Province; si chiederà pertanto a fr. Federico una proposta con due preventivi di spesa.
Si termina alle ore 12.15
per il pranzo.
Martedì 9 settembre, pomeriggio, ore 14.30:
Incontro con il Coetus
formativo di Verona S. Bernardino:
A questa parte dell’incontro è assente fr. Francesco Patton che partecipa alle esequie del
Definitore provinciale e Guardiano di Mezzolombardo fr. Tarcisio
Bortoli, morto improvvisamente
sabato 7 settembre.
Fr. Massimo Fusarelli introduce l’incontro salutando i frati a nome di tutti e ringraziandoli
cordialmente per il difficile servizio formativo. Viene ribadito che
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
il Ministro del luogo (fr. Antonio
Scabio) sarà elemento di dialogo,
di legame, di vicinanza tra CdC e
Casa di formazione. In questo incontro si darà spazio anche ad un
confronto riguardo al ruolo che
le scienze umane possono avere
nella formazione: le competenze
reciproche, i limiti e le attenzioni da salvaguardare. Dopo una
presentazione da parte del nuovo
Maestro, fr. Andrea Contini, e del
Guardiano, fr. Giampaolo Cavalli, lo scambio verte poi anche sulla
ricca e complessa realtà di S. Bernardino, e precisamente sulla realtà della mensa, sulla accoglienza,
sul coinvolgimento degli studenti
nelle attività pastorali, su alcune
problematiche affettive. Il confronto e lo scambio risulta per tutti
ricco e fecondo per il cammino del
nuovo anno, e si auspica che favorisca un puntuale dialogo e collaborazione tra Casa di formazione,
Segretariato F&S e CdC.
Fr. Massimo Fusarelli
ringrazia e saluta i frati, e l’incontro termina alle ore 16.48.
Fr. Stefano Dallarda
Segretario
fido fin d’ora all’Altissimo
buon Signore, alla Vergine Immacolata, Madre poverella della nostra
Fraternità, al Padre san Francesco, a
santa Chiara e ai Patroni delle vostre
Province.
In attesa di incontrarci, vi
saluto di vero cuore.
9
Notiziario - II
Documento finale
dell’Assemblea
dei Definitòri
Bardonecchia (TO),
25-29 agosto 2014
Introduzione generale
L’Assemblea dei Definitòri delle sei Province OFM
del Nord Italia, celebrata a Bardonecchia dal 25 al 29 Agosto
2014, ha approvato all’unanimità il testo del Documento finale
che viene qui presentato.
Quest’anno i lavori
dell’Assemblea non prevedevano – oltre alla verifica del cammino fatto sinora nei Segretariati (i Progetti di Evangelizzazione
in cantiere, e il Programma FoPe
per il prossimo anno) - molta materia da sottoporre a decisione.
Ci si è quindi potuti occupare in
modo disteso e particolareggiato
dell’esame dell’area dell’Economia: l’organizzazione degli Uffici amministrativi, la scelta del
modello di Fondo Comune, gli
Immobili e gli Enti giuridici.
L’Assemblea è stata senza dubbio anche l’occasione per
uno scambio franco e costruttivo
su tanti temi, al fine di rafforzare quella comunione fraterna che
è alla base della nostra Forma di
vita e che vogliamo stia a fondamento della nascita e della vita
della nuova Provincia: la scelta di un suo Nome da suggerire
al Definitorio generale, e l’indizione della Visita Canonica sono
stati in questo senso due momenti importanti e significativi.
La realizzazione delle
proposte votate non è pertanto affidata solamente ai diversi organismi indicati (Consiglio di Cooperazione, Definitòri, Guardiani,
10 - Notiziario
Segretariati, commissioni, gruppi ecc…) ma viene consegnata a
tutti i frati, nella consapevolezza
che è proprio con il contributo
di tutti che possiamo tracciare il
volto della nuova Provincia che
stiamo insieme e sempre più delineando nei suoi tratti essenziali.
1 Carta d’Intenti
L’Assemblea dà mandato al Consiglio di Cooperazione (= CdC) di integrare la Carta d’Intenti con i contributi pervenuti dai Definitòri1 e con gli
elementi elaborati sinora sulla
“prospettiva qualificante”, grazie all’apporto dei Guardiani, dei
Docenti e del CdC stesso2.
L’Assemblea chiede di
coinvolgere nella ricerca anche i
Segretariati di Evangelizzazione
e di Formazione e Studi.
2 Economia
Premessa
Recentemente il Definitorio generale ci ha ricordato che
“Attraverso l’economia passano
scelte fondamentali della nostra
vita che dovrebbero essere segnate dal voto di povertà che abbiamo professato e da uno stile di
vita sobrio, fraterno e solidale”.
Condividiamo quanto i Superiori
generali hanno affermato: “Non
si può intraprendere un processo
di rivitalizzazione di un Istituto
religioso senza prestare una particolare attenzione all’uso evangelico dei beni. Anche rispetto ad
essi, infatti, bisogna parlare con
fedeltà creativa.
Senza dubbio i nostri
progetti di rifondazione rimarranno mere chimere se non si rifletteranno sul nostro modo di acquistare i beni, sull’aspetto della
gestione finanziaria, sulla quan-
tità di beni che accumuliamo,
sull’uso che facciamo del nostro
patrimonio e del nostro denaro e
sul modo in cui condividiamo ciò
che possediamo. Riuscire ad utilizzare le nostre risorse economiche a vantaggio della missione e
nel rispetto dei valori evangelici
è una preoccupazione importante
che riguarda la nostra identità religiosa oggi e la credibilità della
testimonianza che diamo”»3.
S. Francesco insiste nella sua Regola sul Sine proprio e
sulla “non appropriazione” dei
beni, e ha parole forti sull’uso del
denaro, che vieta ai suoi frati con
l’eccezione delle spese per i frati
infermi.
Questa tensione nel rapporto col denaro resta viva e ci
chiede di maturare una visione
e una prassi improntate al nostro
carisma. Per questo, occuparsi di
questioni economiche non è entrare in un mondo per addetti ai
lavori. Tutti i frati devono interrogarsi sull’uso del denaro, dei
beni di consumo e dei beni mobili e immobili. In questo campo, considerando la particolare e
diffusa crisi economica in cui viviamo, si gioca oggi la nostra vita
così come nella Evangelizzazione e nella Missione. I Frati Economi e altri esperti laici potranno aiutare tutti i frati ad utilizzare
gli strumenti economici, perché
l’economia risponda a criteri etici per una vita spirituale autentica ed incarnata.
2.1 Formazione all’economia
a. Rispondendo alle attese
dell’Ordine, per favorire la vita
di comunione fraterna (CCGG
42) «come conviene a seguaci della santissima povertà» (Rb
5,4), la Formazione permanente
e iniziale inseriscano nelle rispetFrati Minori dell’Emilia-Romagna
tive proposte formative un’attenzione specifica al tema dell’economia, della gestione di beni, del
lavoro, della sobrietà e della corresponsabilità nella gestione della Casa.
b. Il Consiglio Fope e il Coordinamento degli Economi Provinciali curino la formazione di
tutti i frati, in modo particolare
degli Economi locali e del CAE,
sia sui valori sia sugli aspetti pratici che guidano l’economia della
Provincia.
c. Il CdC individui dei frati che possano curare in modo
specifico la propria formazione
in ambito economico e garantire, in questo modo, un adeguato
servizio all’economia della Provincia.
2.2 Organizzazione degli Uffici
amministrativi
Rendendosi conto della
complessità della gestione economica, l’Assemblea accoglie la
proposta d’impostazione generale sull’organizzazione dell’Ufficio economico della nuova Provincia nei seguenti termini:
a. l’Ufficio economico provinciale, con sede presso la Curia provinciale a Milano, diretto
dall’Economo provinciale, opera attraverso altre tre sedi4 che
curano rispettivamente l’aspetto della gestione immobiliare,
l’amministrazione delle attività
commerciali, la contabilità, la
gestione del personale e le questioni fiscali;
b. la gestione di ciascuna Sede sia affidata a frati (Vice economi);
c. si riconosce la necessità di
avvalersi negli Uffici anche di
dipendenti laici per una collaborazione operativa e le opportune
consulenze previe alle decisioni,
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
delle quali i frati restano i responsabili ultimi;
d. l’Assemblea dà mandato
al CdC di elaborare, attraverso il
Coordinamento degli Economi
in sinergia con la Commissione
giuridica, una bozza di Regolamento per gli Uffici amministrativi5.
2.3 Proposta di Fondo Comune
ad experimentum
Premessa
Si prende atto che il processo che porta alla costituzione
di un Fondo Comune per la nuova Provincia del Nord Italia è ancora agli inizi, e che la prassi, i
percorsi e le finalità dei modelli delle attuali Province sono diversi.
La progettazione del
Fondo Comune s’ispira all’orizzonte ideale espresso dalle
CCGG, secondo criteri di solidarietà e di uso povero dei beni,
non dimenticando il valore della
sussidiarietà e il posto centrale
del lavoro delle singole Fraternità e dei frati per sostenere la vita
ordinaria. Normalmente il lavoro deve servire anche per il reperimento dei fondi necessari al
funzionamento della Curia, delle
Opere Provinciali e all’investimento in lavori di manutenzione
straordinaria sugli immobili. Riconosciamo che quest’obiettivo
oggi non è sempre perseguibile,
e questo dato ci obbliga anzitutto a una verifica costante della
sostenibilità del nostro tenore di
vita, delle strutture nelle quali viviamo e delle varie attività istituzionali e di missione. Si rende necessario il ricorso ad altre fonti di
sostentamento, come ad esempio
la messa a reddito degli immobili, per sostenere la manutenzione
straordinaria, le Infermerie e altre spese necessarie alla vita della
Provincia.
Nel cammino di convergenza delle varie prassi è importante puntare su un modello
di Fondo comune che traduca in
pratica questi valori, lavorando
con i frati e le singole Fraternità
al fine di favorire l’avvicinamento graduale e flessibile al modello scelto come il più rispondente
alla nostra visione.
Proposte
2.3.1 La proposta prevede un unico Fondo comune, dotato di due finalità e alimentato da
tre tipi di entrate.
a) Finalità6
Ordinaria Amministrazione
della Provincia per sostenere le
spese istituzionali della Provincia.
Solidarietà e fraternità prevalentemente per la manutenzione
straordinaria degli Immobili, per
la Fraternità e la solidarietà.
b) Entrate
• Contributo annuale da versare anche periodicamente (per
es. ogni trimestre) da parte delle
singole Fraternità; i contributi sono determinati annualmente dal
Governo della Provincia, tenendo conto del fabbisogno dell’amministrazione della Provincia e
della situazione specifica delle
Fraternità (ad esempio presenza
o meno di affitti, numero di frati,
frequentazione della chiesa, stipendi e pensioni a favore dei frati, etc…).
• Contributo nominale costituito dall’avanzo di bilancio al
netto del fondo minimo di cassa
di ogni Fraternità (cioè il fabbisogno di cassa necessario per affrontare l’inizio dell’anno).
• Entrate da affitti e da altre
11
Notiziario - attività, donazioni, eredità, alienazioni e sovvenzioni pubbliche
e/o private.
2.3.2 Modalità di funzionamento del Fondo comune
L’Assemblea dà mandato al Consiglio di Cooperazione
di incaricare il Coordinamento
degli Economi provinciali, in sinergia con la commissione giuridica, di formulare, in vista della
prossima Assemblea dei Definitòri 2015, una bozza di Regolamento/Statuti Peculiari del Fondo comune (con particolare attenzione alla Gestione del fondo)
e degli altri aspetti riferiti all’economia7.
2.3.3 Altre proposte
a. Per educare i frati e le Fraternità alla previsione delle spese, si chiede alle singole Fraternità un bilancio preventivo per
il 2016, sulla base delle voci del
rendiconto attualmente in uso, da
presentare ai rispettivi Definitòri
entro febbraio 2016.
b. L’Assemblea dei Guardiani
del 2015 sia dedicata a temi inerenti l’ambito economico. Durante l’anno 2015 il CdC realizzi
un percorso formativo rivolto ai
Guardiani e agli Economi locali
su temi economici e per aiutarli a
elaborare il bilancio preventivo.
c. Il Coordinamento degli
Economi presenti all’Assemblea
dei Definitòri 2015 i bilanci consolidati delle sei Province, insieme alla previsione della situazione economica della nuova Provincia per il 2016.
d. Si dà mandato al Coordinamento degli Economi di stilare,
entro l’Assemblea dei Definitòri
2015, l’elenco dei dipendenti, le
loro mansioni e i relativi costi.
2.4 Immobili
12 - Notiziario
Premessa
L’Assemblea ha preso
coscienza che la riflessione sulla
gestione del patrimonio immobiliare è complessa. Abbiamo riconosciuto che da una parte siamo
chiamati ad affidare la vita dei
frati e delle strutture della Provincia al lavoro con fiducia nella
Provvidenza, e dall’altra a utilizzare sapientemente le strutture e i
beni che ci sono affidati8.
L’Assemblea ritiene importante valutare gli immobili
istituzionali in rapporto allo spazio di utilizzo e alla loro sostenibilità per operare eventuali ridimensionamenti. Tutto ciò comporta una riflessione sulle entrate ordinarie dal lavoro dei Frati e
sugli spazi che le Fraternità locali
stanno utilizzando, considerando
che molte Fraternità sono al limite della sostenibilità economica e
abitano in strutture sovradimensionate.
Proposte
2.4.1 I Definitòri Provinciali (in collaborazione con i
Consigli economici), in vista della nascita della nuova Provincia,
aiutino le singole Fraternità a riflettere sull’utilizzo degli spazi
delle strutture in cui abitano.
2.4.2 L’Assemblea dà
mandato al Consiglio di Cooperazione di avviare, con i Definitòri provinciali e il Coordinamento degli Economi, una riflessione sul tema degli Immobili9.
2.5 Enti giuridici
2.5.1 L’Assemblea accoglie la soluzione di “incorporazione progressiva per donazione,
sino alla vera e propria fusione
per incorporazione giuridica degli enti”10 quale via per dare vita
alla nuova Provincia. La decisio-
ne va preparata per essere ratificata nel Capitolo del 2016.
2.5.2 L’Assemblea, vista
l’importanza della scelta, chiede
al CdC:
a. di consultare altri professionisti per verificare ulteriormente la soluzione prospettata,
gli aspetti fiscali dell’operazione
e trovare una soluzione che attribuisca personalità giuridica ad
alcune Case, anche per accedere a eventuali contributi legati al
territorio;
b. di farsi accompagnare da
consulenti nella realizzazione di
questo processo.
3 Evangelizzazione
3.1 Ad Gentes e Migranti
a. L’Assemblea dà mandato
al Consiglio di Cooperazione di
individuare almeno un frate che
possa accompagnare e sostenere
la programmazione e realizzazione del progetto Bologna «Osservanza» con gli Animatori ad
Gentes e allo stesso tempo avviare una riflessione sul PVF.
b. In vista della costituzione
dei “Laboratori territoriali Migranti”, il Segretariato Missioni
ed Evangelizzazione, attraverso
il Coordinamento degli Animatori ad Gentes, inizi dalla conoscenza delle realtà già presenti
nelle Province, in dialogo con gli
Uffici Migranti delle Diocesi e di
altri organismi ed istituzioni, con
i seguenti obiettivi:
• creare una rete tra i vari frati
coinvolti con i Migrantes;
• individuare e proporre percorsi di promozione, sostegno,
accoglienza, evangelizzazione;
• considerare i Migrantes non
solo destinatari ma anche soggetti dell’evangelizzazione;
• valorizzare il progetto “LaFrati Minori dell’Emilia-Romagna
boratori territoriali Migranti” come spazio formativo per i frati.
3.2 Missioni al popolo
a. I Definitòri delle Province
individuino – quanto prima - un
gruppo di frati disponibili a partecipare alle Missioni al popolo
(livello 3).
b. La PG e la CPV concordino
un calendario di Missioni Giovani insieme con l’équipe Missioni
al Popolo per ottimizzare le risorse e poter contare su un maggior
numero di frati e laici coinvolti in
quest’ambito.
c. L’équipe Missioni al popolo e quella di PG-CPV riflettano
insieme sulla possibilità e sulle
modalità di nuove forme di evangelizzazione per il primo annuncio e insieme valutino i modelli di
Missione al popolo in relazione
alla diversa tipologia dei luoghi
e delle richieste, quanto a tempi,
modalità e tipi di collaborazione.
3.3 Pastorale giovanile e Cura
pastorale delle Vocazioni
3.3.1 L’Assemblea, apprezzando il servizio dei fratelli impegnati nella PG e CPV,
consegna loro alcune riflessioni
emerse duranti i suoi lavori nel
corso dell’ascolto e della discussione su questa materia11.
3.3.2 Dato il valore della CPV per la nostra vita, il CdC
promuova con particolare attenzione la formazione delle persone che lavorano nel campo
dell’AV (Animatore vocazionale, animatori zonali, responsabile FAV) perché possano svolgere
questo servizio nel miglior modo
possibile12.
4 Nome della nuova Provincia
L’Assemblea dei Definitòri delle sei Province del Nord
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Italia, attraverso il Delegato del
Ministro generale, presenta la
proposta del nome della nuova
Provincia all’approvazione del
Definitorio generale:
PROVINCIA S. ANTONIO
DEI FRATI MINORI
Conclusione
Nel consegnare a tutti i
frati questi frutti della Assemblea
dei Definitòri, che consideriamo
passi importanti verso la nascita
della nuova Provincia, li affidiamo all’impegno di tutti e di ciascuno, e ancor più alla intercessione celeste, perché possiamo
sopra ogni cosa compiere ciò che
piace al Signore, e perché i frutti
di bene che ne verranno siano il
fondamento solido su cui la nostra storia futura potrà costruirsi.
O Santissimo Padre Antonio, tu
che vivi presso il Padre di ogni
luce mostrati benevolo avvocato
dei tuoi frati.
E con Francesco, padre dei poveri, ottienici che, compiuti i voti
che abbiamo emesso, arriviamo
a condividere la compagnia tua
e del pio padre Francesco.
Questo ci conceda, per le preghiere di entrambi, il padre dei
poveri, Cristo, re pio che con
il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen. 13
ALLEGATI
ALLEGATO 1 (“prospettiva
qualificante”)
Sintesi dei contributi per
la prospettiva qualificante (dai
contributi dei Guardiani, Docenti
e del CdC)
• L’Assemblea dei Definitòri
2013 chiede al Collegio dei Ministri che nel triennio 2013-2016
venga individuata una prospettiva qualificante per la nascita della
nuova Provincia (a questo proposito vengano garantite occasioni
di incontro e dialogo tra i frati per
tenere viva la tensione carismatica
della nostra vita).14
Risposte dei gruppi
dell’Assemblea Guardiani (Castelletto di Brenzone, 2013).
Alcuni manifestano la
propria perplessità sull’opportunità di cercare una “prospettiva
qualificante” per la nuova Provincia. Abbiamo già il 1° articolo delle CCGG che ci dice quale sia la
prospettiva qualificante della nostra vita. 2 gruppi
Più che puntare su contenuti, meglio puntare su un metodo: partire dalla vita (discernere) e
farla crescere (assecondare).
Per poter riuscire ad individuare questa prospettiva qualificante, si dia mandato a 4/5 frati (o
direttamente alla FoPe) di pensare ad un progetto che indichi questo processo di ricerca. Si potrebbe pensare di farsi aiutare anche
da qualche “facilitatore esterno”
(Gesuita? Salesiano?) che aiuti tale commissione (o la FoPe, se incaricata).
La prospettiva qualificante la intendiamo come una caratteristica trasversale, un’esplicitazione concreta del nostro carisma, che
aiuti ad identificare con più immediatezza i frati minori della nuova Provincia del Nord Italia. Non
va pensata come una prospettiva
“esclusiva” (nel senso che esclude
altre opzioni) ma come una qualità
“unificante” le varie espressioni e
incarnazioni del nostro carisma. 3
gruppi
Alcuni punti individuati
dai gruppi:
13
Notiziario - - il “dialogo nella minorità”:
dove ‘dialogo’ richiama l’incontro con l’alterità (in qualsivoglia
forma), lo spogliarsi di una propria
ricchezza per farne dono all’altro,
quello stare di fronte per il piacere di scoprirsi, di rivelarsi, e ‘minorità’ implica che non ci siano né
vincitori, né vinti, dal basso, senza
potere, o volontà di sopraffazione.
Già molte delle nostre presenze,
iniziative, servizi sono leggibili dentro questa cifra del dialogo
nella minorità: Antoniano, mense, santuari, ISE, migranti, Fraternità inserite, Missioni al popolo,
questua ecc. Si tratta ora di assumerlo come taglio con cui stiamo
oggi nella realtà, come prospettiva unificante e qualificante che ci
contraddistingue come frati tra il
popolo e come ‘ospedali da campo’...; (sono riassunti in questo
punto espressioni simili di 5 gruppi)
- il nostro andare verso i poveri,
i minori, i piccoli. Il farci prossimi a loro, per condividere con loro
l’amore di Cristo; 5 gruppi
- la vita di fraternità, dove vivere l’attenzione all’altro, la stima e
l’affetto reciproco; 4 gruppi
- recupero di una vita normale
e di preghiera. Trovare un riequilibrio tra attività (che a volte diventa
attivismo) e cura della vita spirituale, interiore; 2 gruppi
- individuare magari una casa
di spiritualità centrale nella nuova
Provincia; 1 gruppo
- l’evangelizzazione, specialmente tra gli immigrati e i “lontani”;
- puntare su uno stile di vita
condiviso tra di noi e con la gente. Puntare sull’accoglienza: oggi mancano luoghi di dialogo, di
confronto;
- se le Fraternità elaborano il
PVF, sarà possibile far emergere
14 - Notiziario
delle linee, delle prospettive qualificanti;
- dalle Fraternità stesse, che
possono essere condivise da altre
Fraternità e dalla Provincia intera;
- trovare l’assenso sull’osservanza comune della Regola e delle
CCGG più che sulle attività pastorali, culturali, domestiche.
La prospettiva qualificante
emergentedalcontributodeiDocenti Nord Italia (17.05.2014)
Ci siamo posti alcune domande su come intendere la prospettiva qualificante che da quanto
si intuisce dovrebbe caratterizzare
un inizio. Potrebbe essere definita come una “postura” con la quale
i frati minori stanno nel territorio
del Nord Italia. Vengono sollevate alcune domande: la prospettiva
qualificante è una scelta che esclude le altre? Oppure è un modo di
guardare la vita e la missione? La
riconosciamo valida solo per un
periodo di tempo?
Una dimensione della
prospettiva qualificante è riconosciuta nella vita fraterna e nello stile fraterno che ci caratterizza
sia ad intra che ad extra. Così facendo si privilegerebbe l’evangelizzazione; attualmente la gestiamo secondo due modelli, quello
kerygmatico e quello dialogico.
Quest’ultimo privilegia l’alterità, in specifico coloro che sono ai
margini, alle periferie; coloro che
desideriamo raggiungere dovrebbero diventare gli attori assieme a
noi del nostro riflettere.
La prospettiva qualificante potrebbe essere vista nell’ascolto dell’altro (come metodo) ed anche come contenuto (la riflessione
che se ne ricava). Il dialogo esige
di per sé uno scollocamento, ed è
da interpretarsi come l’operare di
una Fraternità in missione; dialo-
go con le persone, con le scienza,
con la cultura che conduce alla costruzione di una casa. Il nostro porci in dialogo con coloro che stanno alla periferia ci porterebbe ad
assumere una opinione critica nei
confronti di quanto non è secondo
il vangelo. Viene citata GPIC, che
non gode molta considerazione,
né rimandi nella ortoprassi delle
nostre Fraternità, né di approfondimenti da parte nostra (teologi).
Le proposte qualificanti suggerite dai partecipanti
La prospettiva qualificante ha senz’altro a che fare con
lo stile fraterno (“fare e pensare le
cose insieme”). L’elemento dello
“stile fraterno” ha molte ricadute
sul concreto della vita: per esempio, c’è una dimensione fraterna
della evangelizzazione. “Fraternità e missione” potrebbe essere
il nome della prospettiva qualificante: questo può essere lo stile
metodologico con cui vivere, e lo
possiamo riassumere nella parola
“dialogo”. Da qui, poi, occorre riflettere su come si articola nei vari
ambiti di vita.
Abbiamo bisogno di pensarci come portatori di un’esperienza di Dio tra la gente, senza
pretese, senza arroganza. Noi come francescani possiamo partire
dalla fraternità; questa è la nostra
identità e a questa possiamo collegarci per comprendere la prospettiva qualificante. La futura Provincia ha necessità di una riflessione
promossa da noi teologi a questo
riguardo, e dovremmo riuscire ad
indicarne l’obiettivo generale e
particolare.
Ci si sofferma sull’importanza di un “ascolto attento” tra di
noi docenti per riflettere con le
stesse categorie di linguaggio sulla prospettiva qualificante e conFrati Minori dell’Emilia-Romagna
cordare tra di noi sulle proposte.
Per farlo sembra opportuno continuare questo tipo di incontri e confrontarci su determinati argomenti. Rimane sempre importante il
conoscersi e il confrontarci.
Sarebbe vitale incentivare anche le singole Fraternità perché i cosiddetti “segni dei tempi”
si presentano con modalità diverse nel Nord Italia. Il discernimento nella luce della fede è un’operazione da compiere insieme come
fratelli, cosicché le stesse decisioni operative scaturirebbero dalla
comunione fraterna, e anche questo sarebbe un aspetto di lettura teologica che il Consiglio di Cooperazione potrebbe affidare alle Fraternità locali.
Qualcuno prospetta una
idea di laboratorio stabile con la
prospettiva di riflettere e di dialogare su temi ritenuti significativi.
Dai discorsi di tutti sono
emerse due polarità: lo stile fraterno con cui fare le cose (ambito
della appartenenza) e il dialogo/attenzione alle periferie. Questi due
punti possono diventare un nuovo
stile. A noi compete di individuare le linee teologiche e filosofiche
che sostengono questo stile. Questo richiede altra riflessione, possibilmente insieme, nella modalità
dei laboratori.
Il contributo del Consiglio di Cooperazione è contenuto
nelle pagg. 5-7 dell’Instrumentum
Laboris dell’Assemblea dei Definitòri 2014, da leggere insieme alla “Carta d’Intenti”. La prospettiva
è quella del porsi come Fraternità
in stato di missione, elemento che
dinamizza le varie dimensioni della nostra vita evangelica. L’evangelizzazione si esprime in modo
forte nei vari progetti in essere
(PG-CPV, Osservanza, Missioni
al popolo, presenza nelle periferie,
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
carità-solidarietà) e da qui aspetta
di crescere.
ALLEGATO 2 (Regolamento
Uffici amministrativi)
Nel Regolamento degli
Uffici si faccia particolare attenzione a:
a. composizione del CAE, come luogo collegiale per aiutare il
Definitorio in una gestione corresponsabile e fraterna dell’economia, a livello d’indirizzo, di scelte
e di decisioni;
b. coinvolgimento della Fraternità provinciale, trasparenza,
eticità nell’amministrazione economica della Provincia;
c. revisione dei conti;
d. gestione del Fondo Comune;
e. fisionomia e direzione delle sedi distaccate dell’Economato
provinciale, dove ci sia sempre un
frate come referente (Vice economo);
f. procedure per la progettazione ed esecuzione di interventi edilizi;
g. consulenza di professionisti,
anche a livello regionale;
h. qualifica del personale laico,
anche rispetto alla visione francescana della vita e dell’economia;
i. preparazione specifica di alcuni frati.
ALLEGATO 3 (Enti giuridici)
SPIEGAZIONE DEL PROCEDIMENTO: CFR. INSTRUMENTUM LABORIS PAG. 16,
SOLUZIONE 2: UNA SOLUZIONE DI COMPROMESSO:
INCORPORAZIONE
PRO-
GRESSIVA PER DONAZIONE,
E SUCCESSIVA SOPPRESSIONE:
Una soluzione alternativa
(pur sempre di compromesso ma
che provvede a regolarizzare tutte
le posizioni pregresse) vede l’utilizzo della Ratio sottesa alla fusione per incorporazione, prevedendo tuttavia una sorta di fusione per
incorporazione differita o progressiva nel tempo.
Il procedimento proposto
sarebbe il seguente:
a) non si delibera la fusione canonica immediata (né alcuna soppressione) ma, di concerto con il
Ministro generale OFM e la S. Sede, i singoli Definitori provinciali
interessati e la Conferenza dei Ministri provinciali, deliberano l’intera seguente procedura giuridica;
b) individuazione della Provincia incorporante;
c) delibera di mutamento del
nome della Provincia incorporante;
d) singole, successive e progressive delibere di conferimento
per atto di donazione dei singoli
beni delle Province superstiti (ancora esistenti sia sul piano canonico che sul piano civile) alla Provincia incorporante;
e) licenze di volta in volta della
S. Sede per trasferimento dei beni di valore superiore al milione di
euro o per beni di pregio artistico
e storico;
f) assenza (corretta) di comunicazione di modifica sostanziale al Ministero dell’Interno (non
essendovi effettivamente alcuna
modifica);
[g1): esaurite le donazioni e
svuotato il patrimonio delle Province superstiti, delibera della
soppressione canonica di tali Province da parte del Ministro generale, col consenso del suo Consi-
15
Notiziario - glio, ed il parere dei singoli Definitori provinciali (rimasti in vita solo
ad esaurimento) e del Congresso
dei Ministri provinciali (ad esaurimento)];
g2) in sede finale può essere
effettuata la vera e propria fusione
per incorporazione giuridica degli Enti, trasferendo i pochi beni
eventualmente esistenti e soprattutto i diritti ed i contratti esistenti tra l’Ente incorporato ed i Terzi
(utenze, contratti in essere, contenziosi ecc.…);
h) licenza ed Attestazione della
S. Sede della soppressione canonica;
i) corretta comunicazione al
Ministero dell’Interno non già
della fusione, bensì dell’estinzione per soppressione esplicita ex
art. 20 L. 222/85 delle Province
superstiti.
ALLEGATO 4 (PG-CPV)
La proposta del CdC di un
«luogo simbolico» e unitario per
la PG-CPV sia approfondita dai
frati del settore e discussa nei Segretariati di Evangelizzazione e di
Formazione e Studi. Si tenga conto del necessario radicamento sul
territorio, delle possibilità e delle
difficoltà per realizzare il progetto. Il lavoro compiuto sia presentato al CdC.
Incrementare un tessuto
di relazioni nel quale i responsabili della PG si facciano presenti nelle varie Fraternità per presentare e
sensibilizzare alle varie iniziative
di PG e per conoscere la realtà locale ed eventualmente dare disponibilità per un qualche servizio di
animazione locale.
Chiarire quanto esposto
nell’IL a p. 33 punto 3.2.b circa il
ruolo dell’Animatore vocazionale
unico: «Definire il ruolo e i compi-
16 - Notiziario
ti dell’animatore vocazionale provinciale del N.I. e degli animatori
zonali in relazione alla figura del
responsabile della FAV, primo referente del discernimento. La linea
che il CdC ha scelto ci impegna
ad una revisione e ridefinizione
dell’Animazione Vocazionale che
pare più orientata ad un’animazione sul territorio e ad una prima accoglienza temporanea dei giovani
in ricerca. Non ha più senso parlare di “unico animatore vocazionale” in qualità di referente per il discernimento, perché questo servizio dovrà essere svolto dal responsabile della FAV, evitando così al
giovane un’ulteriore consegna di
sé all’ennesima persona».
Note:
cfr. Allegato 1b dell’Instrumentum
laboris, pag. 50-57.
2
cfr. Allegato 1: sintesi dei contributi
dei Guardiani, dei Docenti e del CdC
sulla prospettiva qualificante.
3
L’amministrazione francescana
dell’economia, Sussidio del Definitorio generale, Roma 2014, 5-6. Cfr. anche: Linee Orientative per la gestione
dei beni negli Istituti di Vita Consacrata e nelle Società di Vita Apostolica,
Lettera circolare della CIVCSVA, 2
agosto 2014.
4
cfr. Regolamento di Cooperazione
12. 3 per le tre sedi: Genova, Bologna
e Brescia.
5
cfr. Allegato 2.
6
Si affida al Coordinamento degli
Economi provinciali il compito di precisare le voci corrispondenti alle due
finalità, e di sottoporle al CdC.
7
Nello stendere il Regolamento si tenga conto di:
a. indicazione dei criteri per garantire
la trasparenza;
b. convocazione dell’Assemblea economica annuale e la definizione delle
sue competenze. Nell’ambito dell’Assemblea economica annuale dei Guar1
diani e degli Economi si presenta il
Bilancio economico delle Fraternità
al 31 dicembre (Stato Patrimoniale e
Conto Economico) ed il conto economico previsionale dell’anno successivo della Provincia, oltre ai lavori di
manutenzione straordinaria che si renderanno necessari (la decisione finale
spetta al Definitorio). In questa sede
si dà conto delle entrate (compresi gli
avanzi di cassa delle Case) e delle uscite del Fondo comune dell’anno precedente, mentre si presenta la previsione
dell’anno successivo;
c. quale organismo amministra il Fondo comune (Definitorio provinciale,
Economo e i suoi Vice, CAE e/o Consiglio del Fondo, Assemblea economica);
d. partecipazione delle amministrazioni particolari (parrocchie ecc.) al FC.
8
cfr. L’amministrazione francescana
dell’economia, Sussidio del Definitorio generale, cit., pag. 19-20.
9
Nella riflessione sui Beni immobili si
tenga presente:
a. la sostenibilità attuale degli immobili, il loro possibile utilizzo e “alleggerimento”, un’eventuale cessione o
affitto, uno “spostamento di valore” su
altri beni in uso per finanziare manutenzioni straordinarie, l’alienazione di
beni immobili non istituzionali giunti
da eredità o lasciti, escludendo però la
cessione a fondi immobiliari;
b. l’aggiornamento della Mappatura delle Case, in modo particolare per
quelle “ad esaurimento”, in vista degli interventi di manutenzione straordinaria;
c. un utilizzo in ambito sociale, visti i
nuovi tipi di povertà;
d. le modalità per reperire fondi necessari alle attività istituzionali e alle manutenzioni straordinarie;
e. collaborazioni organizzate con altre
realtà francescane (OFS, associazioni…).
10
cfr. Allegato 3.
11
cfr. Allegato 4.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
cfr. Relazione della CPV, Instrumentum laboris 2.3.3, punto 1, lettera
f: “Emerge l’esigenza/urgenza di una
formazione che possa permettere agli
animatori vocazionali di svolgere nel
12
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
miglior modo possibile il delicato servizio a loro chiesto. Questo premette
un investimento e progettualità su tale
figura provinciale”.
13
Legenda Rigaldina, in Fonti agio-
grafiche dell’Ordine Francescano, Padova 2014, 1179.
14
Documento finale.
17
Notiziario - 18 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Vita della Provincia
I
Riunione del
Definitorio
Osservanza
30 settembre ’14
* I Definitori si ritrovano
presso il Convento dell’Osservanza di Bologna alle ore 09.00
di martedì 30 settembre 2014.
* I lavori iniziano alle ore
09.15 con la preghiera. I Definitori non sono tutti presenti. Il Definitorio si rallegra con Fr. Guido
per la ripresa nella salute.
* Le condizioni di salute dei Frati in Provincia e in Infermeria non destano particolari
preoccupazioni.
* Il Ministro provinciale
chiede l’approvazione dei verbali della riunione del Definitorio
dell’1 -3 settembre che si è tenuto
a Pinié di Vigo di Cadore presso
la Casa Cristo Re. I Verbali sono
approvati e subito firmati.
* Il Ministro provinciale
propone di completare le Fraternità di Montepaolo, Villa Verucchio
- Le Grazie e Parma. Prima di procedere alle Elezioni e alle Nomine,
il Ministro provinciale interpella
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
il Delegato e Visitatore generale
per le Province del Nord Italia essendo in corso la Visita Canonica.
Il Ministro provinciale riferisce al
Definitorio di aver contattato e incontrato personalmente ogni Frate
oggetto di trasferimento.
* Il Ministro provinciale
presenta al Definitorio le dimissioni di Fr. Raffaele Trotta da Guardiano dell’Eremo di Montepaolo;
si rende disponibile per un nuovo
incarico in altro Convento della
Provincia. Il Definitorio ringrazia
di cuore per la disponibilità.
* Il Ministro provinciale
propone Guardiano di Montepaolo Fr. Maurizio Piazza, Vicario
Fr. Bonaventura Pini, Economo
Fr. Giuseppe Amante e Parroco di Montepaolo Fr. Maurizio
Piazza. Il Definitorio approva.
* Il Ministro provinciale
propone Guardiano di Villa Verucchio Fr. Juri Leoni, Vicario e
Consigliere per la Cura Pastorale
delle Vocazioni Fr. Paolo Bergamaschi. Il Definitorio all’unanimità approva.
* Il Ministro provinciale
propone di trasferire Fr. Raffaele Trotta da Montepaolo a Parma
come Vicario parrocchiale, Fr.
Antonio E. Mocerino da Montepaolo a “Le Grazie” di Rimini,
Fr. Giuseppe Amante da Reggio
Emilia a Montepaolo, Fr. Maurizio Piazza da Villa Verucchio
a Montepaolo, Fr. Paolo Bergamaschi da Bologna S. Antonio a
Villa Verucchio; Fr. Lorenzo M.
Ago è assegnato alla Fraternità
di Montepaolo. Il Definitorio approva.
* Il Definitorio indica
come termine ultimo dei trasferimenti il 15 ottobre.
* Il Ministro provinciale
chiede all’Economo provinciale di illustrare la relazione finale
sulle attività della Provincia come indicato dal Capitolo provincaile 2013 (cfr. Documento finale III, 6 p. 25). Dalle indicazioni
emerse il Definitorio dà mandato di studiare una gestione unitaria delle Attività della Provincia
a partire da un’unica modalità di
Bilancio.
* Il Ministro provinciale
illustra la proposta del Definitorio generale di predisporre, per
ogni Provincia dell’Ordine, un
video clip di 5 minuti per presentare la Provincia durante il Capitolo generale 2015. Il Ministro
provinciale chiede a Fr. Costan-
19
Notiziario - tino Tamagnini di farsi carico
dell’operazione.
* Il Ministro provinciale informa il Definitorio che ha
consegnato al Vicario e Procuratore generale dell’Ordine la richiesta di Fr. Giuseppe Cervesi di
lasciare l’Ordine per poter essere
incardinato nell’Archidiocesi di
Ferrara-Comacchio.
* Il Ministro provinciale
presenta al Definitorio uno scabio di mail intercorse tra Fr. Lorenzo M. Ago e il Ministro. Inoltre, il Ministro legge al Definitorio la lettera che Fr. Lorenzo ha
inviato al Vescovo di Cesena,
Mons. Douglas, e la risposta del
medesimo.
La Segretaria Generale per la Formazione e gli Studi OFM ha
pubblicato gli ATTI
del XIII Consiglio
Internazionale per
la Formazione e gli
Studi, celebratosi
dal 9 al 16 settembre
2011 a Gerusalemme
(Israel), con il titolo:
La Voazione Francescana tra Perseveranza e Appartenenza. Vi hanno partecipato i Segretari per
la Formazione e gli
Studi delle XIII Conferenze dell’Ordine
più la Custodia della
Terra Santa.
Questi ATTI sono offerti come strumento
per la formazione
permanente di tutti i
frati, particolarmente dei formatori.
* I lavori si concludono
alle ore 12.50. Ci si dà appuntamento per lunedì 28 novembre
per il Tempo Forte in Umbria.
Ricorrenze Giubilari 2014
25mo professione perpetua (1989)
Fr. Alessandro Caspoli
Fr. Pierbattista Pizzaballa
14 X
50mo professione perpetua (1964)
Fr. Giuseppe Barigazzi
Fr. Bonaventura Pini
Fr. Gilberto Soracchi
10 III
50mo ordinazione sacerdotale (1964)
Fr. Piercelestino Mucciarini
25 VII
20 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Note di Cronaca
“Giornate
Settembrine”
all’Osservanza
6-7 settembre
2014
è con vera commozione che stendo questa nota di cronaca della 31a ed. delle “Giornate Settembrine 2014” . Il tempo
costantemente turbato ed inclemente ci ha accompagnato fino
al pomeriggio della vigilia dei
festeggiamenti. E poi il miracolo
invocato di due giornate piene di
sole, ci hanno permesso di celebrare quanto ansiosamente avevamo programmato.
Sabato 9 settembre, al
pomeriggio abbiamo potuto allestire il piazzale nel modo più
solenne per accogliere il “corteo storico” e le autorità Militari, Municipali ed Accademiche
per il saluto ufficiale. E così si è
potuto rivivere, accompagnati da
un foltissimo pubblico il lontano
1443, quando Annibale Bentivoglio, signore di Bologna, salì sul
bel Colle dell’Osservanza, in corteo, con tutti i maggiorenti bolognesi, per ringraziare la Madonna della vittoria ottenuta contro
le truppe milanesi dei Visconti di
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Milano. A riportare in vita questo
brano di storia cittadina sono le
nostre celebrazioni in onore della B.V. delle Grazie, detta di S.
Bernardino, quest’anno celebrate il 6-7 settembre, annunciate
alla vigilia dal suggestivo corteo
storico. Quest’anno il corteo storico era formato dal “Corpo Bandistico G. Puccini DLF”, “l’Associazione Sbandieratori Città di
Bologna”, la “Società di Danza
Bolognese”, dalla “Compagnia
d’Arme delle 13 Porte” e Società
sportiva “M° TU Loss Kung Fu”
cui facevano da cornice danze rinascimentali
Il corteo, trasposizione
moderna dell’antica cavalcata
alla Madonna del Monte, partiva alle 16,30 dal piazzale di Villa Aldini. Quest’anno abbiamo
facilitato il percorso storico evitando di percorrere per intero via
dell’Osservanza. Alle 17.00 entrava nel piazzale della Chiesa
per ricevere il saluto delle Autorità. Porgeva il saluto il Comandante Reg.le dell’Esercito Gen.
D. Antonio Li Gobbi, il Vice Sindaco dott.ssa Silvia Giannini, il
Pro Rettore prof. Roberto Nicoletti. Il folto pubblico entusiasta,
ha seguito con incanto le esibizioni degli artisti.
Alle 18.00 è stata inaugurata nel chiostro una mostra di
santini dedicata alla Vergine.
Un momento di festa durante le giornate settembrine all’Osservanza.
21
Notiziario - Alle 18.30 iniziava invece la “31a Staffetta dell’Osservanza”, una gara sportiva a
cui hanno partecipato squadre
di amatori che si sono sfidati in
un percorso di 2 km dall’Osservanza verso Ronzano, andata e
ritorno. Alle 21.30 concludeva la
giornata un suggestivo spettacolo pirotecnico ammirato dall’intera città.
Domenica 7 è stata interamente dedicata alla festività
religiosa. Alle 11 è stata celebrata la S. Messa accompagnata dal
coro Canticum di Bellanca-Giusti e alle 17.00 presiedeva i Vespri Solenni il vescovo emerito
Mons Ernesto Vecchi. Seguiva
la Processione per la benedizione
alla città di Bologna da Villa Aldini. Animava la processione, cui
hanno partecipato numerosissime religiose della città, la Banda
G. Puccini.
Al pubblico commosso da tanta festa non rimaneva
che esprimerci l’interrogativo:
“Quando inizieranno i restauri della Chiesa?” Rispondiamo
guardando il bel tramonto del sole: Speriamo presto!
Alla cara Madre del Cielo affidiamo le Istituzioni preposte impegnate per il “Complesso
Osservanza”.
II
Archivio
provinciale aperto
al pubblico
Il 29 settembre 2014 sono stati aperti al pubblico gli archivi conservati presso la Provincia di Cristo Re dei frati minori dell’Emilia Romagna. La
giornata è stata caratterizzata da
visite guidate agli ambienti di
deposito e dall’illustrazione della documentazione condotte da
Riccardo Pedrini, responsabile
dell’Archivio storico, da Marta
Magrinelli, archivista fotografica del progetto “Una città per gli
archivi” e da Armando Antonelli,
responsabile scientifico del progetto “Una città per gli archivi”.
Nel pomeriggio i lavori
sono proseguiti con la partecipazione di P. Bruno Bartolini (Ministro provinciale della Provincia
di Cristo Re), che ha sottolineato
lo sforzo dei frati minori per la
realizzazione di una sede idonea alla conservazione e capace
di accogliere dignitosamente gli
utenti; della prof.ssa Maria Giuseppina Muzzarelli (Fondazione
del Monte di Bologna e Ravenna)
che ha potuto verificare e “toccare con mano” i risultati dei contributi elargiti dalla Fondazione
e sottolineato a più riprese l’importanza per la storia della città
di tale patrimonio documentario;
del dott. Stefano Vitali (Soprintendente archivistico per l’Emilia Romagna), che ha elogiato lo
sforzo dei frati minori per la realizzazione di locali idonei e accoglienti e la proficua collaborazione che si sta instaurando tra l’ente ministeriale che rappresenta e
l’ente religioso.
Durante la presentazione al pubblico è stata inaugurata una mostra virtuale dedicata
ai frati minori missionari nelle
provincie dell’estremo Oriente
realizzata con la documentazione fotografica tratta dall’archivio
della Provincia osservante riformata di Bologna e dall’archivio
fotografico della Provincia di
Cristo Re.
Grazie al portale archIVI è possibile oggi consultare
online (www.cittadegliarchivi.
it) gli inventari degli archivi documentari delle ex Province bolognesi (osservante e osservante
Fr. Onofrio Gianaroli
Il Ministro provinciale, Fr. Bruno Bartolini, durante il momento di apertura
dell’Archivio provinciale al pubblico, alla sua destra il Dott. Pedrini, responsabile dell’Archivio provinciale.
22 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
riformata), con documentazione
a partire dal XVI secolo fino al
1946, nonché gli inventari di archivi di famiglia e di personalità
conservati presso l’Archivio storico della Provincia come quello del celebre architetto imolese
Cosimo Morelli (1732-1812) che
esercitò la propria attività in tutto lo Stato pontificio; dell’avvocato imolese Alessandro Morelli
(1809-1868) che intrecciò rapporti professionali con eminenti
personalità della scuola giuridica
bolognese tra i quali Filippo Gaudenzi, Giuseppe Ceneri e Ludovico Berti; dell’avvocato romagnolo Callisto Ghigi la cui fama
è oggi indissolubilmente legata
alla tenuta sita nella frazione bolognese di Gaibola nota appunto
con il nome di “Villa Ghigi”; di
Anna Evangelisti (1866-1945),
ultima allieva di Giosue Carducci; della famiglia Pozzi, che annovera la parentela con il celebre
poeta e drammaturgo Pier Jacopo
Martelli (1665-1727), e della famiglia Ferroni, di cui si conservano gli scatti fotografici delle
vacanze in tutta Europa e in Africa settentrionale tra gli anni Venti
e Quaranta del XX secolo e anche
una significativa fotocronaca relativa alla liberazione di Bologna
nel 1945.
A questi si aggiunga anche l’ordinamento e la descrizione del fondo fotografico della Provincia minoritica di Cristo
Re, all’intero del quale oltre alle
missioni, ai conventi e ai religiosi
sono documentati anche avvenimenti storici legati ai due conflitti mondiali, alle guerre d’Africa,
e ad imprese come la trasvolata
Roma-Tokyo del 1920.
Dott. Riccardo Pedrini
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Calendario del Definitorio
24-28 novembre 2014, Umbria:
Tempo Forte;
5 gennaio 2015, Carpi;
2 febbraio 2015, Milano Marittima;
10 marzo 2015, Montepaolo;
14 aprile 2015, Parma;
5 maggio 2015, Villa Verucchio;
9 giugno 2015, Reggio Emilia;
3 luglio 2015, Piacenza;
24-28 agosto 2015, San Zeno di Verona:
Assemblea dei Definitòri del Nord Italia;
31 agosto – 3 settembre 2015,
Piniè - Vigo di Cadore.
Carlo Fr. Dallari
Leone Fr. Bassi
Andrea Nico Fr. Grossi 4 novembre
10 novembre
30 novembre
Onomastici
Novembre
23
Notiziario - Abbiamo vissuto
Settembre 2014
dell’Antoniano.
* Nella mattinata di venerdì 12 il Ministro e il Segretario provinciale si incontrano con
il Sindaco di Brisighella.
* Nelle giornate di lunedì 22 e martedì 23 si incontrano
all’Osservanza di Bologna i Rappresentanti Legali e gli Economi
provinciali delle sei Province del
Nord Italia.
* Alle ore 17.30 di lunedì 15 il Ministro provinciale partecipa all’incontro del Mo.Fra
dell’Emilia-Romagna presso il
Convento di San Giuseppe a Bologna.
* Alle ore 20.00 di giovedì 18 vi è l’insediamento del
nuovo Guardiano di S. Antonio
in Bologna, Fr. Roberto Ranieri.
* Alle ore 11.30 di venerdì 19 il Ministro provinciale
partecipa al primo capitolo locale, presieduto da Fr. Roberto Ranieri, della Fraternità di S. Antonio in Bologna.
* Nella mattinata di sabato 20 si ricordano i 60 anni della Mensa del Povero “Padre Ernesto” con la presenza del Vicario generale Fr. Julio Cesar Benader; nella stessa occasione viene
dedicata a Fr. Berardo Rossi la
Scuola di Canto del Piccolo Coro
24 - Notiziario
* Da venerdì 26 a domenica 28 si svolge a Rimini la sesta
edizioni del Festival Francescano.
* Nella mattinata di martedì 30 si svolge all’Osservanza
di Bologna l’incontro del Definitorio.
Ottobre 2014
* Alle ore 09.00 di venerdì 3 ottobre si celebra, nella
Basilica di S. Antonio, la S. Messa di inizio anno accademico dello Studio Teologico S. Antonio.
* Alle ore 16.30 di lunedì 29 il Ministro provinciale
apre l’inconro di presentazione
dell’Archivio provinciale con
la presenza di Maria Giuseppina Muzzarelli, Fondazione del
Monte di Bologna e Ravenna,
Stefano Vitali, Soprintendente
archivistico per l’Emilia Romagna e Riccardo Pedrini, responsabile dell’Archivio provinciale.
* Nella mattinata di lunedì 29 iniziano le lezioni presso
lo Studio Teologico S. Antonio
Questo numero del Notiziario
è stato chiuso in Segreteria provinciale il
3 ottobre 2014
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
FRATERNITAS
ita Vol. XLVII. Nr. 216 - OFM Roma - Email: [email protected]
- 1.10.2014
L’incontro Francescano a Taizé
Il Il Ministro, il Definitorio generale, il SGFS e i frati di professione temporanea delle Province
OFM d’Europa si sono incontrati a Taizé in Francia dal 4 al 7 Settembre 2014.
I temi di riflessione proposti sono stati due: uno della Comunità di Taizé: “Cercare la comunione
di tutti quelli che amano Cristo” e l’altro francescano: “Fratelli e Minori nel nostro tempo”. Aiutati
dal testo del giovane ricco dell’evangelista Marco (Mc 10,17-31) si è riflettuto “Dove ci troviamo?”
“Dove ci invia lo Spirito Santo? “Cosa significa essere “Fratelli e minori nel nostro tempo?” Quale
impegno personale e in Fraternità? Dove ci spinge la nostra vocazione di fratelli e minori oggi? Prima
in gruppi, poi in assemblea si sono condivisi, riflessioni e proposte personali e quelle emerse nei vari
gruppi di lavoro.
L’esperienza a Taizé è stata un momento forte di comunione con Dio grazie alla preghiera comune,
il canto, il silenzio, la meditazione riflessione personale, la condivisione. La Comunità Ecumenica di
Taizé, fondata da Fr. Roger, è impegnata con un sì per tutta l’esistenza alla sequela di Cristo, nella vita
comune e nel celibato e in una grande semplicità nello stile di vita, generando una spiritualità di preghiera ecumenica che attira tanti giovani.
Lettera per la Festa di San Francesco
Il DG in occasione della festa di S. Francesco ha scritto a tutto l’Ordine un lettera che conclude: Solo il “seguire l’insegnamento e le orme del Signore nostro Gesù Cristo» rende fratelli e minori: non vi è
altra via. San Francesco è stato pura trasparenza del Vangelo e ha vissuto il primato di Dio e il primato
della vita con il cuore, la mente e il corpo rivolti essenzialmente al Vangelo: per questo è considerato il
poverello e il fratello di tutti. Se anche noi oggi vogliamo essere veri fratelli e autentici minori siamo
chiamati a passare dall’apparenza e dall’efficienza alla pura e semplice trasparenza evangelica”.
Incontro dei Direttori delle Comunicazioni ESC
“La collaborazione e la tecnologia sono in rapida evoluzione e cambiamento”, per questo si sono riuniti i comunicatori della Conferenza di lingua inglese (ESC) che si sono riuniti a Roma nei giorni 8-11
settembre 2014, per dialogare riguardo al loro ruolo nell’Ordine. Ha partecipato Fr. Joseph Magro,
OFM, direttore delle comunicazioni per l’Ordine, e il Provinciale del Sacro Cuore (USA), William
Spencer, OFM. C’è stato un incontro con il Ministro generale per un confronto sulle comunicazioni in
vista del Capitolo Generale 2015. “Abbiamo bisogno di far sapere al mondo che siamo vivi e stiamo
camminando con il mondo”, ha detto il Ministro generale.
Il gruppo ha visitato Radio Vaticana per un colloquio con Federico Lombardi, SJ, direttore della
Sala Stampa Vaticana. “Papa Francesco ha ovviamente portato una grande dinamica in questo mondo;
ha grande popolarità”, ha detto P. Lombardi, che sovrintende uno staff con personale proveniente da
60 paesi. I comunicatori ESC si incontrano annualmente in luoghi della Conferenza.
Servo di Dio, P. Isaia Columbro, ofm.
Domenica 13 luglio 2014, nella Basilica “SS.ma Annunziata e S. Antonio” di Vitulano (BN) Italia, a dieci anni dalla sua morte, ha avuto luogo il rito d’insediamento del Tribunale per la sessione di
apertura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Padre Isaia
Columbro, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori.
Incontro per la Pace: “Fly for Peace”
Dal 18 al 20 luglio 2014 si è tenuto a Erice, Trapani, Italia, un evento per la pace, chiamato “Fly for
Peace”, al quale ha partecipato il Vicario generale dell’Ordine, Fr. Julio César Bunader OFM. L’incontro è stato organizzato dall’associazione ” Fly for Peace“, in sintonia con lo “spirito di Assisi” per
costruire cammini di dialogo e amore al prossimo nel Mediterraneo.
Ordinazione episcopale di Fr. Tadeusz Kusy
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
25
Notiziario - Il 15 agosto 2014 Fr. Tadeusz Kusy, missionario da 35 anni, è stato ordinato Vescovo coadiutore della diocesi di Kaga-Bandoro nella Repubblica Centrafricana. L’Arcivescovo di Bangui, mons.
Dieudonné Nzapalainga, che ha presieduto l’Eucaristia, nell’omelia ha scongiurato i politici, le parti
in lotta e tutti i fedeli a interrompere la catena di odio e di vendette che sta distruggendo il Paese, presentando il nuovo Vescovo come uomo di pace. In effetti, nello stemma episcopale di Fr. Tadeusz è
proprio scritto “siriri”, pace.
Fr. Joseph Ha Chi-shing, O.F.M., nuovo Vescovo
P. Joseph Ha Chi-Shing, OFM è stato ordinato Vescovo ausiliare della diocesi di Hong Kong Sabato
30 Agosto 2014 da Sua Eminenza il Cardinale John Tong Hon, Vescovo di Hong Kong, nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione, Hong Kong. Insieme a Mons. Joseph Ha sono stati ordinati altri due
vescovi ausiliari della stessa diocesi.
Membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli
Il sabato 13 settembre il Santo Padre Papa Francesco ha nominato Fr. Michael Anthony Perry, O. F.
M. , Ministro generale, membro della Congregazione per l Evangelizzazione dei Popoli. È il dicastero che ha competenza per tutto quello che riguarda l’attività missionaria: dirige e coordina l’opera di
Evangelizzazione dei Popoli
Visita del Ministro generale in Africa
Il Ministro generale Fr. Michael A. Perry, accompagnato dal Definitore generale per l’Africa, Fr.
Nicodemo Kibuzehose e dal Ministro Provinciale di Nairobi, Fr. Carmelo Giannone, ha compiuto alcune visite alle Fraternità appartenenti alla Provincia di san Francesco, con sede a Nairobi.
Un incontro per ringraziare e incoraggiare la collaborazione nel campo formativo a Mwanza, in
Tanzania, a motivo dell’accoglienza dei Candidati sudanesi di Karthoum e di Juba nel Postulandato.
Un altro incontro, nella capitale del Paese Dar-Es-Salaam. Inoltre, la visita in Rwanda-Burundi, nella
Regione dei Grandi laghi. I due Paesi, per certi versi ‘gemelli’, stanno coltivando il progetto di divenire
nei prossimi anni una Custodia Dipendente dalla Provincia di san Francesco.
Successivamente, il Ministro si è recato nella vicina Bukavu, appartenente alla Provincia di San
Benedetto l’Africano. La visita si è conclusa a Nairobi.
L’ultima parte di questa lunga visita del Ministro si è svolta in Sudafrica per partecipare all’ordinazione episcopale del nostro Fr. Vincent Mduduzi Zungu, il 28 giugno 2014.
Agenda del Ministro generale
Ottobre:
1
2-4: 12-14:
16:
19:
22:
23-28
29-31
ROMA, Capitolo generale Suore FMM: Elezione della Superiora Generale
ASSISI, Incontro con Ministri Generali della Famiglia Francescana
Celebrazioni per la Solennità di San Francesco
BRUXELLES, Visita ai Frati in formazione missionaria
ROMA, Capitolo della Fraternità CISA (Antonianum)
ROMA, Beatificazione di Papa Paolo VI
ROMA, PUA: Inaugurazione dell’Anno Accademico.
Esercizi spirituali
CANADA, Visita fraterna
NUOVI MIN. PROVINCIALI
FR. RICHARD STANLEY GRECH, Prov. S. Paolo Apostolo, in Malta.
FR. MARC LE GOANVEC, Prov. St. Joseph, in Canada.
FR. GUIDO FINESCHI, Prov. S. Fran. Stigmatizzato, in Italia.
FR. JERONÝM FRANTIŠEK JURKA, Prov. San Venceslao, in Republica Ceca.
FR. JACK CLARK ROBINSON, Prov. Our Lady of Guadalupe, negli USA.
FR. JEFFREY SCHEELER, Prov. St. John the Baptist, negli USA.
FR. KEVIN J MULLEN, Prov. Most Holy Name of Jesus, negli USA.
26 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
SEGNALIBRO FRANCESCANO Libri Francescani
MERINO JOSÉ ANTONIO, Carta de Francisco de Asís desde el exilio, [Lettere di Francesco di
Assisi “dall’esilio”], PCC, Boadilla del Monte (Madrid) 2014, pp. 126.
Le lettere contenute in questo volume si ispirano al Santo di Assisi, anche se i messaggi, le espressioni e i pensieri non si incontrano esplicitamente nei suoi Scritti, ma sono impliciti. Il messaggio francescano, infatti, è rivolto a tutti i popoli che abitano il nostro mondo. Pertanto, Francesco di Assisi è il
vero ispiratore del contenuto di queste lettere.
CARLOS ESTEBAN SALTO SOLÁ, La función del deseo en la vida espiritual según Buenaventura de Bagnoregio, Antonianum, Roma 2014.
L’Autore, nel presente volume, illustra ciò che il desiderio svolge nella vita spirituale secondo le
opere di S. Bonaventura da Bagnoregio. Per Bonaventura, infatti, è importante quanto il desiderio riesce a realizzare nel cammino di fede del cristiano, poiché esso costituisce un notevole impulso per
proseguire nel cammino di conformazione a Cristo crocifisso.
La Segretaria Generale per la Formazione e gli Studi OFM ha pubblicato gli ATTI del XIII Consiglio Internazionale per la Formazione e gli Studi, celebratosi dal 9 al 16 settembre 2011 a Gerusalemme (Israel), con il titolo: LA VOCAZIONE FRANCESCANA TRA PERSEVERANZA E APPARTENENZA. Vi hanno partecipato i Segretari per la Formazione e gli Studi delle XIII Conferenze
dell’Ordine più la Custodia della Terra Santa.
Nel volume, si raccolgono le relazioni d’ogni Conferenza sullo stato della Formazione e gli Studio
nella propria zona. Contengono anche le relazioni degli esperti che hanno illuminato il tema di studio
dal punto di vista biblico, psicologico e formativo; le relazioni hanno aiutato a riflettere in chiave di
formazione permanente sul tema dell’identità della nostra vocazione francescana in vista di una più
solida spiritualità che nutra la perseveranza e il senso di appartenenza nella scia della sequela Christi al
modo di S. Francesco d’Assisi. Raccolgono, infine, le proposte finali per continuare a lavorare e l’elezione del nuovo Comitato Esecutivo dello SGFS.
Questi ATTI sono offerti come strumento per la formazione permanente di tutti i frati, particolarmente dei formatori.
Papa Giovanni XXIII, Francescano
Il prossimo 11 ottobre sarà la prima volta in cui si celebra la festa liturgica di san Giovanni XXIII
e proprio in tale occasione si vuole approfondire un aspetto poco conosciuto della vita e spiritualità di
papa Roncalli, ossia il suo essere terziario francescano e fortemente affezionato alla spiritualità francescana, da san Francesco al beato Fr. Tommaso da Olera le cui opere lesse fino agli ultimi giorni della
sua vita.
Diploma superiore e il Master di secondo livello
La Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum attiverà due proposte formative circa gli studi medievali e francescani: il Diploma superiore e il Master di
secondo livello organizzato con il Dipartimento di Scienze umane dell’Università Lumsa di Roma.
[www.antonianum.eu]
Attività Anno Accademico 2014-2015
Si terrà una Giornata di studio, sabato 25 ottobre 2014, a Firenze nel Convento San Francesco. Il
tema della giornata sarà: Anno 1517. La divisione nella Chiesa e nell’Ordine francescano.
Fr. Azariasz Jacek Hess
Il giorno 18 luglio u.s. la Fraternità di S. Maria Mediatrice ha salutato Fr. Azariasz Jacek Hess che,
dopo 5 anni a servizio dell’Ordine nella Casa generalizia, è ritornato sotto l’obbedienza del proprio
Ministro provinciale.
Fr. Azariasz nella nostra Fraternità ha lavorato come vice Direttore del Protocollo (dal 2009 al
2012) e come Responsabile della posta e delle spedizioni (dal 2009 al 2014).
Nella sua Provincia, Immacolata Concezione in Polonia, gli è stato affidato l’incarico di Guardiano
della Fraternità di Kalvaria, uno dei più antichi santuari mariani in cui si venera la passione di Cristo.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
27
Notiziario - A lui un sincero grazie per il servizio reso, e un augurio per il nuovo e delicato ministero che gli è
stato affidato.
Beatificazione Ven. Giovannina Franchi
Sabato 20 settembre 2014 è stata proclamata beata nella Cattedrale di Como la Ven. Serva di Dio
Giovannina Franchi, Fondatrice delle Suore Infermiere dell’Addolorata. La sua Causa di beatificazione fu affidata nel 1991 al Rev.mo Fr. Juan Folguera Trepat, ofm, Postulatore generale dell’Ordine dei
Frati Minori e confermata nel corso degli anni ai suoi successori.
Giovannina Franchi, nata a Como il 24 giugno 1807 da famiglia benestante, rispondendo alle urgenze sociali del suo tempo e per venire incontro alla triste condizione dei malati e dei bisognosi della
sua città, diede avvio nel 1853 ad una Pia Unione di Sorelle Infermiere di Carità che successivamente
fu riconosciuta con il nome di Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata. La sua esistenza completamente consacrata al servizio del prossimo, fu coronata dall’eroica testimonianza del dono
della vita. Morì il 23 febbraio 1872 per aver contratto il vaiolo nell’assistenza ai malati.
Fu dichiarata Venerabile il 20 dicembre 2012. Il 9 dicembre 2013 la Congregazione delle Cause dei
Santi ha emanato il Decreto che riconosce il miracolo operato da Dio per intercessione della Venerabile e che apre la strada all’odierna beatificazione.
CAPITOLO GENERALE 2015 - IL VICE SEGRETARIO
Fr. Sergiusz M. Bałdyga, ofm, appartiene alla Provincia polacca OFM dell’Assunzione della Beata
Vergine Maria; ha emesso i voti solenni nel 1993, è sacerdote dal 1994. Ha ottenuto il dottorato di ricerca in scienze dell’educazione presso UPS a Roma. È stato docente al Seminario Maggiore dei Francescani a Katowice Panewniki ed ha organizzato anche corsi di formazione per i formatori. È stato il
segretario della Conferenza Nord-Slavica. Nel 2012 ha coordinato l’organizzazione del Capitolo delle
Stuoie per i Frati Giovani “Under Ten” in Messico. Attualmente è Vice-segretario per la Formazione e
gli Studi dell’Ordine dei Frati Minori.
FRATERNITAS - OFM - Roma
Editore: Fr. Joseph Magro OFM - eMail: [email protected] - tel: +39 0668491 339
Internet: http://www.ofm.org/fraternitas; www.fb.com/ofm.org; www.twitter.com/ofmdotorg.
28 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna