Abitare sostenibile

Abitare sostenibile
Sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile: schede tecniche con esempi di realizzazioni sostenibili.
In questo numero
■ È iniziata, presso le Commissioni Ambiente e Lavori Pubblici del Senato, la discussione del decreto Lupi. Il
relatore ha osservato come le politiche abitative, nella concorrenza di competente, non siano state gestite in questi
anni in modo coerente e come lo Stato debba essere il “luogo” in cui reperire risorse. Torna come centrale, quindi,
la necessità di rafforzare l’intervento pubblico, indebolito nel corso degli ultimi decenni da un progressivo
disinvestimento dello Stato. In questa incapacità di programmare politiche abitative non possono tuttavia essere
sottaciute le responsabilità degli enti locali: le Regioni, che hanno avuto competenza con il D.L. 112/98, non hanno
messo in campo politiche né programmato finanziamenti per l'edilizia sociale; i Comuni hanno attuato alcune
esperienze, ma sporadiche. Riaffermare una politica abitativa implica chiarezza di ruoli e, se un obiettivo, come
dichiarato, è “aumentare l'offerta di edilizia sociale”, necessita di una programmazione concreta e finanziamenti più
rilevanti di quelli individuati. La locazione deve essere di lungo periodo e la possibilità di riscatto, dopo solo sette
anni, ne svilisce la natura. Rafforzare il patrimonio pubblico, infine, non può accompagnarsi ad un processo di
alienazione dello stesso.
■ Riqualificazione energetica degli edifici: le Commissioni di Camera e Senato nelle osservazioni al DEF hanno
chiesto si stabilizzare l’Ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, evitare le norme
retroattive che disincentivano gli investimenti in energie rinnovabili e riservare al Cipe l’approvazione dei progetti
definitivi. Si sta discutendo anche, nelle commissioni competenti di Camera e Senato e della Conferenza StatoRegioni, lo schema di Decreto legislativo approvato il 4 aprile scorso dal Consiglio dei ministri per il recepimento
della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Tra gli emendamenti, gli Amici della Terra Italia hanno
proposto l’adozione di un nuovo obiettivo di riduzione dell’intensità energetica per coniugare ambiente, sviluppo e
competitività del Paese.
Sempre sulla riqualificazione energetica, Renovate Europe, l’iniziativa europea che mira a sensibilizzare istituzioni
e cittadini dei 28 paesi dell’Unione Europea, presenta il primo manifesto comune contro gli sprechi energetici negli
edifici, che coinvolge parlamentari europei e capi di governo nel nome della riqualificazione energetica.
■ Politiche abitative - Emergenza abitativa: discussione presso le Commissioni Ambiente e
Lavori Pubblici del Senato del decreto legge 47/2014, sintesi delle osservazioni del relatore
sen. Mirabelli, relatore per la Commissione Ambiente; Programma 6.000 Campanili: risoluzione 7-00317 approvata dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati; Riparto
fondi per il sostegno all'affitto: via libera della Conferenza Stato-Regioni-Province autonome; Festa dei vicini: edizione 2014 - Liguria: intervento di social housing ad Andora; Lombardia: intervento di social housing cofinanziato dalla Regione a Mantova; Veneto: piano di
recupero dell’area ex Actv di Venezia.
■ Abitare sostenibile - Risparmio energetico: Osservazioni delle Commissioni di Camera e
Senato al DEF; Decreto Efficienza Energetica, emendamenti di Amici della Terra; Detrazione
65%, chiarimento Agenzia delle Entrate;; Renovate Europe e Rete Irene contro lo spreco energetico degli edifici; ENEA, consultazione pubblica online sugli Stati Generali dell’Efficienza
Energetica - Notizie dai Territori: Friuli Venezia Giulia: Trieste, primo condominio solidale ed
energeticamente sostenibile; Energia, verso la sostenibilità grazie al PAES; Nasce una rete di
imprese nel mercato della ristrutturazione e restauro di pregio; Lombardia: Milano nuovo regolamento edilizio; Sicilia: Catania, nuovo regolamento edilizio
■ Studi e ricerche – Bonus e spese per ristrutturazioni: stime Cresme-Ufficio Studi della
Camera; Seconda edizione del Forum Abitare Verde promosso dall'associazione Pentapolis
Onlus e ricerca realizzata da Pentapolis con Inbar; Prezzi delle abitazioni (Istat).
■ Buone pratiche di innovazione sostenibile – Lombardia, Edificio residenziale la Tuxa,
primo edificio a consumo quasi zero a Milano
Politiche abitative
newsletter 9 - 2014
La Newsletter si articola nell’approfondimento di quattro sezioni tematiche: le sezioni Politiche Abitative e Abitare Sostenibile dii cui si
evidenziano le news a carattere nazionale e
regionale, la sezione Studi e Ricerche che
seleziona i report relativi ai temi precedenti e
la sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile, che mostra esempi di realizzazioni
sostenibili.
Politiche abitative
Al via l'esame del decreto Lupi nelle commissioni del Senato
È iniziata, presso le Commissioni
Ambiente e Lavori Pubblici del
Senato, la discussione del
decreto legge 47/2014 per
l'emergenza abitativa
Una sintesi delle osservazioni del
relatore sen. Mirabelli, relatore per
la Commissione Ambiente.
“Ci sono alcune questioni sul tema
della casa che non spettano alla legislazione nazionale, tuttavia, anche
in questa fase di discussione sulle
riforme istituzionali, dovremmo capire bene come affrontare il tema
guardando ai problemi di questi
anni. Oggi la casa è materia concorrente e questo ha determinato una
situazione in cui le Regioni, soprattutto in assenza di risorse, non sono
state in grado di gestire politiche
abitative degne di questo nome,
mentre lo Stato non è stato in grado
di garantire principi generali e fondamentali come quello dell’abitare.
Per cui dovremo valutare molto attentamente questo tema recuperando gli strumenti per rilanciare politiche pubbliche sulla casa in assenza
delle quali si rischia di non rispondere ai bisogni di tanti cittadini e lavoratori. La materia casa non può più
essere concorrente: lo Stato forse è
il luogo in cui sarà più facile reperire
risorse finanziarie.
Rispetto ai criteri di assegnazione è
necessaria una revisione: non esiste
un Paese in cui in una Regione ci
sono delle regole e nella Regione
accanto ce ne sono delle altre. Nella
proposta che avanzeremo sulla modifica del titolo V è previsto che la
materia dell’urbanistica, del territorio
e, quindi, della casa restino in capo
allo Stato per tutti i criteri generali
(tra i quali il finanziamento).
In queste settimane stiamo discutendo il Piano Casa del Governo
Renzi. Siamo di fronte a un’emergenza abitativa drammatica in tutto
il Paese ma il Decreto cerca di affrontarla in una logica e con un
approccio non emergenziale. Si
cerca, quindi, di affrontare la questione della casa cominciando da
alcuni provvedimenti che disegnano
un’idea di quelle politiche pubbliche
che da molto tempo mancano.
La situazione in cui ci troviamo è
stata determinata anche dal fatto
che le politiche pubbliche sulla
casa sono venute a mancare da
quando sono finiti i finanziamenti
Gescal. Le politiche pubbliche hanno l’obiettivo di garantire un diritto.
Il testo presentato col decreto si può
migliorare: uno dei punti su cui
dovremo lavorare è, per esempio,
evitare che si parli di edilizia
residenziale pubblica escludendo i
Comuni, quando proprietari di case.
Il testo, nella sostanza, raddoppia
due fondi fondamentali messi in
campo per affrontare l’emergenza
già dal Governo Letta. Il Governo
Monti aveva azzerato il Fondo
Sostegno Affitti mentre con il
Governo Letta si era previsto di mettere a 50 mln di euro ogni anno e,
ora, queste risorse raddoppieranno
per i primi due anni. Il Fondo per la
Morosità Incolpevole è stato istituito
per la prima volta dal Governo Letta
e si prevede di raddoppiarlo.
Ci sono poi interventi che si propongono, con finanziamenti significativi, di affrontare due problemi:
uno è quello del degrado del patrimonio pubblico esistente e l'altro è
quello del ripristino di molti alloggi
oggi vuoti e che hanno bisogno di
interventi significativi per essere resi
abitabili. Il Decreto prevede 500 mln
di euro per la sistemazione di questi
alloggi e un altro fondo alimentato
da 60 mln di euro in tre anni per il ripristino degli alloggi.
E' prevista poi una norma, a mio avviso giusta, che affronta il tema delle
occupazioni abusive che dice che
chi è abusivo non può avere contratti di alcun tipo rispetto a forniture
elettriche, forniture di acqua potabile
e non può avere la residenza e, ove
esistessero, diventano nulle.
C'è poi un provvedimento che è finora passato troppo sotto silenzio,
che invece è importante in una fase
di crisi come questa. Spesso discutiamo dei canoni alti e delle difficoltà
delle persone a farvi fronte e questo
provvedimento prevede una detrazione di 900,00 euro per gli affittuari
di alloggi sociali con redditi fino a
15.493,07 euro e di 450,00 euro fino
a 40 mila euro. Si tratta, quindi, di
uno strumento che coglie un problema e un disagio reale.
Ancora una delle norme più importanti è quella che prevede, in seguito all’entrata in vigore della
legge, la possibilità per tutti i futuri
affittuari di poter sottoscrivere un
contratto che consente il riscatto
dell’alloggio dopo 7 anni di affitto in
locazione nell’edilizia sociale.
Durante la discussione sulla Legge
di Stabilità ci siamo battuti per chiedere di abbassare di molto la cedolare secca per chi stipula contratti di
locazione a canone concordato, al
fine di garantire anche fuori
dall’edilizia residenziale pubblica o
dall’intervento pubblico la possibilità
di facilitare il reperimento di alloggi
in affitto a canoni accettabili e sostenibili per le famiglie. La legge raccoglie questa proposta e abbassa dal
19 al 10% la cedolare secca per chi
affitta a prezzo concordato.
Infine l'altra scelta qualificante del
decreto è quella di incrementare gli
alloggi sociali. Quando parliamo di
alloggi sociali non parliamo solo di
alloggi di proprietà pubblica ma parliamo di tutti gli alloggi che hanno
comunque un canone contenuto e
sono in locazione. Su questo punto,
si prevedono una serie di norme sia
urbanistiche che finanziarie per consentire di incrementare gli alloggi
sociali restaurando l’esistente, abbattendo e ricostruendo l’esistente e
facendo una serie di ragionamenti
importanti. Ad esempio, abbiamo
avuto sempre un problema drammatico con la mobilità (cioè dove vanno
a vivere gli inquilini nel momento in
cui si ristrutturano gli stabili in cui
abitano) ogni volta che abbiamo
pensato di ristrutturare in modo molto significativo edifici di edilizia residenziale pubblica (pensiamo a tanti
contratti di quartiere). Nel provvedimento si sceglie di fare in modo che
una parte di questi alloggi sociali
vengano destinati alla mobilità, anche grazie ad un accesso più facile
al fondo nazionale per l’abitare, che
è finanziato con 2 mld di euro dalla
Cassa Depositi e Prestiti. Insomma
un buon provvedimento che c'è ancora tempo per approffondire e migliorare ma che prevede misure urgenti per affrontare l'emergenza ma
anche provvedimenti utili per aumentare l'offerta di edilizia sociale”.
Programma 6.000 Campanili: risoluzione per progetti di qualità
Dare priorità ad interventi di
consolidamento antisismico,
manutenzione del territorio e
riduzione del rischio
idrogeologico nel Programma
6.000 Campanili. Lo chiede la
risoluzione 7-00317 approvata
dalla Commissione Ambiente
della Camera.
Il Programma 6.000 Campanili punta a rimettere in moto l’economia locale per opere infrastrutturali di piccola entità, tra i 500mila euro e il milione di euro, nei Comuni sotto i cinquemila abitanti.
Nel gennaio scorso, in occasione
della pubblicazione della prima
graduatoria, in commissione Ambiente erano stati denunciati i limiti
del Programma legati all'assenza di
Regioni significative (ad esempio
Toscana ed Emilia Romagna hanno
un unico progetto a testa selezionato, come la Valle d'Aosta ricca di
piccoli comuni), alla casualità nella
redistribuzione di risorse a scapito di
ogni logica qualitativa.
Al fine di porre rimedio alla casualità
nella distribuzione delle risorse, la
VIII Commissione della Camera ha
approvato all'unanimità una risoluzione che, sottoscritta da tutti i gruppi politici, impegna il Governo a de-
stinare le risorse del Programma
prioritariamente agli interventi di:
qualificazione e manutenzione del
territorio, recupero e riqualificazione
degli edifici esistenti, riduzione del
rischio idrogeologico, riqualificazione ed efficientamento energetico
nonché messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, a partire
da scuole e ospedali. Non dunque
un elenco casuale di opere ma azioni che servono al futuro.
Riparto fondi per le morosità incolpevoli
La Conferenza Stato-RegioniProvince autonome ha dato il
via libera al decreto sulla
morosità incolpevole
predisposto dal ministro delle
Infrastrutture di concerto col
ministro dell'Economia.
Si tratta del testo definitivo del provvedimento perché non dovrà passare al vaglio del Consiglio di Stato.
Dopo la ripartizione dei fondi disponibili 20 mln di euro per il 2014 e
altrettanti per il 2015) il decreto definisce la morosità incolpevole, specificando che si intende “la situazione di sopravvenuta impossibilità a
provvedere al pagamento del cano-
ne locativo a ragione della perdita o
consistente riduzione della capacità
reddituale del nucleo familiare”.
Il decreto stabilisce poi le specifiche
cause di morosità incolpevole che
sono sei: perdita di lavoro per licenziamento; accordi aziendali o
sindacali con consistente riduzione
dell'orario di lavoro; cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale; mancato rinnovo di contratti
a termine o di lavoro atipici; cessazioni di attività libero-professionali o
di imprese registrate, derivanti da
cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente; malattia grave, infortunio o
decesso di un componente del nu-
cleo familiare che abbia comportato
o la riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell'impiego di parte notevole
del reddito per fronteggiare rilevanti
spese mediche e assistenziali.
Le risorse del Fondo saranno assegnate prioritariamente ai comuni ad
alta tensione abitativa che abbiano
avviato, entro il 29 ottobre, bandi o
procedure
amministrative,
così
come specificato nella norma.
Festa dei vicini
L'edizione 2014 della festa dei
vicini si terrà venerdì 23 maggio,
in concomitanza con iniziative di
altri Paesi in uno spirito di
condivisione attraverso l'Europa.
L'ambizione di questa manifestazione è sviluppare convivialità, rafforzare legami di prossimità e solidarietà
per lottare contro individualismo e
isolamento e costruire un'Europa solidale e vicina ai cittadini. Lanciata
nel 1999, questa manifestazione è
stata estesa a livello Europeo nel
2003 diventando il primo appunta-
mento cittadino per rafforzare i rapporti di vicinato. Nel 2012, la manifestazione ha riunito 14 mln di cittadini
partecipanti, 1400 comuni e organismi sociali di 35 paesi.
Negli ultimi anni hanno aderito anche paesi fuori dall’Europa, come
Canada, Messico e Giappone. La
Festa dei Vicini si avvia così a diventare un appuntamento mondiale.
Tutti gli “attori” della città si riuniscono attorno ad un progetto comune di
condivisione, occasione per creare
uno spazio di incontro e di scambio
tra gli abitanti, superando le difficoltà
del quotidiano ed i diversi conflitti
Politiche abitative: dai territori
Liguria: social housing, realizzato ad Andora un nuovo edificio residenziale
L’intervento, commissionato dal Comune di Andora, è costato 1,737 milioni di euro provenienti da fondi comunali
(1,234) e da fondi regionali (502,6 mila). Le pratiche di assegnazione degli alloggi hanno già avuto luogo; la
consegna delle chiavi agli inquilini avverrà lunedì 14. Il sindaco Franco Floris ha detto: “E’ stato un intervento
oneroso per il Comune di Andora, realizzato in due anni, ma assolutamente necessario per dare ai nostri
residenti in difficoltà abitazioni dignitose ad un prezzo sostenibile. Ciò ci consentirà anche di demolire una
vecchia palazzina in Largo Milano e proseguire nel risanamento di una zona divenuta il nostro polo culturale,
accanto al quale potrà così sorgere un centro sportivo.” L’intervento è parte del programma di social housing,
promosso dalla Regione Liguria, al quale il Comune di Andora ha aderito. L’operazione è stata realizzata per
rispettare le previsioni urbanistiche vigenti e ridare dignità al patrimonio pubblico e alle famiglie che vi abitano.
La costruzione della nuova palazzina residenziale a canone moderato (ERS) è stata progettata per ridare
alloggio a 10 nuclei familiari, già inquilini di altrettanti alloggi di edilizia pubblica, le cui abitazioni saranno
demolite. I primi 7 nuclei abitano un immobile di largo Milano che sarà abbattuto per realizzare i nuovi impianti
sportivi comunali. Gli altri 3 nuclei familiari risiedono in alloggi fatiscenti e in contrasto con le norme igienicosanitarie e edilizie. Dal punto di vista urbanistico, l’intervento è un’operazione di ricucitura del tessuto urbano
che riguarda un’area libera, a ridosso del centro abitato, con una buona offerta di servizi pubblici (nelle
adiacenze ci sono scuole, impianti sportivi, uffici comunali). Il nuovo edificio è composto da un piano interrato
con 10 posti auto e 5 piani fuori terra. Ogni piano è costituto da 2 appartamenti, con cantine al piano, per un
totale di 10. Tutti le abitazioni sono composte da cucinino, soggiorno, 2 camere, bagno e cantina. L’impianto di
riscaldamento è centralizzato ma regolabile da ogni alloggio ed è alimentato da una caldaia a gas a basso
consumo, collegata con i pannelli solari della copertura per la produzione dell’acqua calda sanitaria. Tutti gli
appartamenti hanno i contatori per le utenze interni. L’edificio è dotato di ascensore nel rispetto delle norme in
materia di superamento delle barriere architettoniche.
Lombardia: intervento finanziato da Regione con 800.000 euro
A Mantova sono stati presentati i lavori di recupero di 58 alloggi di edilizia residenziale pubblica che saranno
consegnati a tempo record, entro la fine della prossima estate. Si tratta dell'intervento di via Risorgimento 78,
cofinanziato dalla Regione Lombardia con 788.565 euro. Gli alloggi saranno assegnati alle famiglie mantovane
entro la fine dell'estate, mentre i lavori sono stati consegnati lo scorso 19 marzo. A Mantova i cittadini in
graduatoria per un alloggio popolare sono 1.439, dei quali 898 a Mantova e 541 in provincia. Notevoli anche gli
aiuti regionali per quanto riguarda il pagamento dei canoni di locazione. A Mantova sono state finanziate 111
domande con 80.000 euro e altre 698 in tutta la provincia con un contributo di 506.830 euro.
Il nuovo 'Programma di edilizia residenziale pubblica' affronta il tema del recupero sia del patrimonio sfitto che
del patrimonio invenduto, con l'obiettivo di aumentare l'offerta abitativa di alloggi in locazione mediante la diffu sione dei contratti a canone sociale e moderato. Per quanto riguarda le famiglie in difficoltà, in condizione di morosità incolpevole, sono stati messi a disposizione 8,6 milioni di euro, è stato avviato il processo di semplificazio ne della normativa vigente per le assegnazioni degli alloggi e sono stati proposti nuovi strumenti, per agevolare
il benessere abitativo e l'aggregazione sociale nei quartieri, i cosiddetti 'Laboratori sociali'".
Regione Lombardia vuole infatti favorire l'integrazione sociale attraverso finanziamenti regionali (circa 733.000
euro), che i Comuni, le Aler e i gestori sociali potranno sfruttare, proponendo progetti di partecipazione e integrazione sociale all'interno dei quartieri di edilizia residenziale pubblica.
Veneto: piano di recupero dell’area ex Actv di Venezia
Il progetto per il piano di recupero dell’area ex Actv, progettato da Cervet, società di promozione e sviluppo
immobiliare di Mirano, prevede la realizzazione di 50 appartamenti in social housing e una torre uffici di 75 metri,
oltre che ad un ipermercato, un parcheggio di 450 posti auto e uno spazio dedicato alla musica di 300 mq circa,
che sarà a disposizione della città di Venezia.
Si dimostra soddisfatto il sindaco di Venezia Orsoni del progetto di recupero urbano. Erano presenti alla
cerimonia di inizio lavori, svoltasi lo scorso 8 aprile, gli assessori comunali alla Mobilità e Traffico, al Commercio,
all’Urbanistica; i presidenti delle Municipalità di Mestre – Carpenedo e di Favaro Veneto. L’assessore
all’Urbanistica è intervenuto evidenziando l’importanza del progetto: “Questo è un primo tassello di un lavoro di
riqualificazione di aree strategiche di Mestre, sul quale abbiamo accelerato moltissimo dal punto di vista tecnico
e amministrativo: il 7 novembre 2013 abbiamo approvato in Giunta la variante al piano di recupero urbano; il 20
novembre abbiamo firmato la convenzione; il 15 gennaio di quest’anno abbiamo iniziato i lavori alla rotonda e
rispettato i tempi di realizzazione”. L’assessore ha anche ricordato come l’area interessata dai lavori fino a pochi
mesi fosse una zona di profondo degrado e molto inquinata, tanto da richiedere un importante intervento di
bonifica ambientale.
“Questo intervento – ha concluso l’assessore – va verso la direzione del recupero e della rigenerazione urbana,
vero futuro dell’urbanistica, perché si va a costruire, migliorando di molto, là dove si era già costruito, senza
occupare suolo vergine”. E ha ricordato, infine, lo spazio musicale, di proprietà del Comune di Venezia che qui
sorgerà e che sarà a disposizione dei giovani, delle band, di quanti vorranno esercitarsi: “Una giusta attenzione
al mondo giovanile che ha bisogno anche di questi luoghi per vivere al meglio la propria città”.
Abitare sostenibile
Osservazioni delle Commissioni di Camera e Senato al Def
Stabilizzare l’Ecobonus, evitare
norme che disincentivano
investimenti in energie rinnovabili
e riservare al Cipe l’approvazione
dei progetti definitivi. Sono le
osservazioni delle Commissioni
di Camera e Senato al Def.
La Commissione Ambiente della Camera ha chiesto al Governo di stabilizzare le detrazioni di spesa previste per gli interventi di riqualificazione energetica, consolidamento antisismico e messa in sicurezza degli
edifici, facendo in modo che risultino
più alte di quelle riconosciute ai lavori di ristrutturazione. È stato inoltre proposto di incentivare gli inter-
venti di messa in sicurezza degli
edifici pubblici, a partire dall'edilizia
scolastica, e i lavori per la messa in
sicurezza e la bonifica del territorio.
La Commissione ha suggerito al
Governo di escludere dal patto di
stabilità interno gli interventi volti
alla riqualificazione e alla rigenerazione delle aree urbane, oltre che
alla manutenzione e messa in sicurezza del territorio, creando nuove
sinergie fra le politiche ambientali e
infrastrutturali e le politiche agricole.
Per evitare di disincentivare gli investimenti italiani ed esteri, la Commissione ha chiesto di fornire un
quadro normativo stabile, senza
norme retroattive che possano
creare situazioni di incertezza.
La Commissione Lavori Pubblici del
Senato ha proposto infine di rivedere la riforma del Cipe, in base alla
quale questo dovrebbe occuparsi
solo del progetto preliminare. Spesso infatti, ha sottolineato la Commissione, tra il progetto preliminare
e quello definitivo intervengono notevoli modifiche, che si traducono in
un aumento dei costi e incidono sul
piano finanziario di competenza del
Cipe. Per la semplificazione delle
procedure, quindi, la Commissione
propone di riservare al Cipe solo la
competenza sul progetto definitivo.
Amici della Terra: “Superare l'obiettivo di riduzione dei consumi”
Si sta discutendo lo schema di
D.lgs approvato il 4 aprile dal
Consiglio dei ministri per il
recepimento della Direttiva
2012/27/UE sull’efficienza
energetica. Gli emendamenti
degli Amici della Terra Italia.
Gli Amici della Terra si sono rivolti a
Governo e Commissioni parlamentari per chiedere che l’Italia superi
l’obiettivo formulato in termini di riduzione dei consumi per identificare
e adottare nuovi obiettivi di efficienza energetica coerenti con gli indicatori di crescita della competitività
del tessuto produttivo e di rilancio
economico. Propongono di prevede-
re un obiettivo 2020 di riduzione
dell’intensità energetica da inserire
nel nuovo piano di azione per l’efficienza energetica dell’Italia (PAEE)
che dovrà essere approvato a breve. L’intensità energetica è un indicatore
che
consente,
meglio
dell’andamento dei consumi, di registrare il miglioramento dell’efficienza
energetica nelle attività di produzione o consumo. Assumere la riduzione dell’intensità energetica come
principale obiettivo consente di porre le premesse per un’effettiva integrazione delle politiche energetico
ambientali con politiche industriali.
L'Associazione, inoltre, ritiene che le
misure per l’efficienza energetica
debbano risultare sinergiche con
quelle per arrestare il processo di
deindustrializzazione del Paese. Di
conseguenza, anche per ciò che riguarda le misure di incentivazione
dell’efficienza energetica nei processi produttivi, occorre dare priorità a
interventi che assicurino requisiti
energetico ambientali superiori a
quelli obbligatori secondo la normativa ambientale. A questo fine, uno
strumento efficace può essere l’utilizzo di regimi di incentivazione che
rispondano ai criteri degli aiuti di
Stato per la tutela ambientale.
Detrazione 65%,chiarimento Agenzia delle Entrate
Dall'Agenzia delle Entrate un
chiarimento sulla procedura per
chi non ha effettuato la
comunicazione per interventi di
riqualificazione energetica per i
lavori non terminati nel 2013 e
con spese sostenute nel 2013.
Tale comunicazione andava inviata
entro il 31 marzo 2014. Inviandola
successivamente, secondo l'art. 11,
comma 1, D.lgs 471/1997, è prevista una sanzione che varia da 258 a
2056 euro. Secondo alcuni fiscalisti
effettuando un ravvedimento la
sanzione si riduce ad 1/5 di 258
euro, cioè 51,60 euro attraverso F24
e codice tributo 8114.
Nella sua risposta, resa a titolo di
assistenza al contribuente e non a
titolo di interpello ordinario, l'Agenzia delle Entrate, Centro di Assistenza Multicanale di Pescara, ha chiarito che “per il mancato invio della comunicazione di prosecuzione lavori
oltre il periodo d'imposta, da inviare
all'Agenzia delle Entrate entro
marzo, è applicabile la sanzione in
misura fissa (da euro 258 a euro
2.065) prevista dall'art. 11, comma
1, del d.lgs. 471 del 1997, per
l'omesso o irregolare invio di ogni
comunicazione
prescritta
dalle
norme tributarie.
Per sanare l'irregolarità è possibile
effettuare il ravvedimento operoso
versando 32,00 euro (1/8 di 258)
con codice tributo 8911 entro marzo
dell'anno successivo (circ. 21/E del
23 aprile 2010, punto 3.5)”.
Renovate Europe e Rete Irene contro lo spreco energetico
Renovate Europe, l’iniziativa
europea che mira a sensibilizzare
istituzioni e cittadini dei 28 paesi
dell’Unione Europea sui temi
della riqualificazione energetica,
presenta il primo manifesto
comune contro gli sprechi
energetici negli edifici, che
coinvolge parlamentari europei e
capi di governo nel nome della
riqualificazione energetica
Partner unico della campagna in Italia Rete Irene, il primo network di
imprese italiane specializzato in riqualificazione energetica che si occuperà di promuovere e coordinare
tutte le iniziative che verranno lanciate nel corso dei prossimi mesi.
Diversi gli obiettivi che si propone la
campagna, primo fra tutti abbattere
le emissioni del 40% entro il 2030 e
dell’80% da qui al 2050, attraverso
una serie di interventi legislativi e
programmi di riqualificazione del patrimonio immobiliare del vecchio
continente.
Oggi i nostri edifici sono responsabili del 40% del totale del nostro consumo energetico, nonché del 36%
delle emissioni di biossido di carbonio nell’atmosfera. Questa realtà
non cambierà a meno che il nostro
patrimonio edilizio non venga riqualificato per ridurre drasticamente il
suo consumo energetico.
I proprietari di abitazioni e di industrie andrebbero a risparmiare oltre
239 miliardi di euro ogni anno, incrementando l’occupazione di 2 milioni
di nuovi posti entro il 2020. Per
quanto riguarda l’ambito residenziale, il potenziale di risparmio è pari al
61% mentre per il settore terziario è
pari al 36%. Questo significa che,
da solo, l’ambizioso progetto di riqualificazione energetica degli edifici europei può ridurre il consumo di
energia primaria dell’intera Europa
del 22% fino al 2030.
Lo scorso 12 marzo Renovate Europe ha presentato Manifesto Europeo per la Riqualificazione Energetica chiedendo a tutti capi di stato
dei Paesi UE un impegno concreto
per l’efficienza energetica: “Vogliamo che il Manifesto serva a mettere
al centro della campagna elettorale
per le elezioni europee gli obbiettivi
di efficienza energetica negli edifici
esistenti, spiega Cecilia Hugony,Responsabile Rapporti con Istituti
Scientifici&Innovazione di Rete Irene, e responsabile della campagna
REC per l’Italia. In questo modo,
sarà possibile riportare questa importante tematica al centro del dibattito nazionale, affinché il governo
possa metta in cantiere il piano per
la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano, richiesto
dall'articolo 4 della direttiva europea
del 2012 e non ancora realizzato”.
E’ in corso in tutti i paesi dell’UE una
raccolta di firme, che coinvolge i
candidati alle imminenti elezioni per
il rinnovo del parlamento UE ai quali
verrà chiesto di impegnarsi concre-
tamente per fermare gli sprechi di
energia negli edifici d’Europa, firmando un documento in 5 punti: sollecitare il governo del proprio paese
ad adottare un’ambiziosa strategia
per la riqualificazione degli edifici;
spingere i commissari competenti e i
servizi della commissione ad adottare iniziative concrete per promuovere la riqualificazione degli edifici; ricordare che la riqualificazione energetica deve essere una priorità a livello politico e legislativo; contribuire
alla sensibilizzazione divulgando
casi di successo di riqualificazioni
energetiche ambiziose; instaurare
un dialogo permanente con le autorità locali e sostenere i loro sforzi in
favore della riqualificazione del patrimonio edilizio.
A partire dal 9 maggio, e nei week
end successivi, a Milano Rete Irene
organizzerà una serie di eventi nel
corso dei quali i prossimi parlamentari europei potranno aderire
formalmente al grande progetto Renovate Europe. La campagna 2014
si concluderà poi il prossimo 5
novembre in occasione del RE DAY,
la giornata europea di Renovate
Europe che per la prima volta
coinvolgerà anche l’Italia.
Consultazione online su Stati Generali dell’Efficienza Energetica
Partirà il prossimo 6 maggio sul
web la consultazione pubblica
degli Stati Generali dell’Efficienza
Energetica, promossa dall’ENEA
con il supporto tecnico di
EfficiencyKNow, partner di Smart
Energy Expo, fiera sull’efficienza
energetica che si terrà a Verona
dall'8 al 10 ottobre 2014.
Compilando un apposito questionario sul portale statigeneraliefficienzaenergetica.it, tutti potranno partecipare alla discussione online, articolata in cinque settori strategici di
sviluppo dell’efficienza energetica:
semplificazione, finanziabilità, dinamiche domanda/offerta, comunicazione e formazione. L’obiettivo è di
chiamare a raccolta tutti gli attori interessati all’efficienza energetica
(aziende industriali, commerciali e di
servizi; organizzazioni di ricerca;
professionisti; consumatori) per contribuire a definire le politiche e le misure necessarie alla crescita di un
settore fondamentale per il recupero
della competitività del Sistema
Paese, anche sulla base delle esperienze già positivamente acquisite
da operatori pubblici e privati.
La consultazione pubblica rimarrà
aperta fino al 25 luglio. Sarà l’ENEA
a valutare i contributi presentati al
fine di elaborare proposte concrete
per una strategia nazionale ed europea sull’efficienza energetica, anche
in vista dell’imminente semestre di
Presidenza italiana del Consiglio
dell’Unione europea. I risultati di
questo progetto partecipativo saranno presentati a ottobre nell’ambito di
Smart Energy Expo.
Friuli Venezia Giulia: primo condominio solidale sostenibile
La struttura, finanziata dall'ITIS grazie alla vendita di una parte del patrimonio immobiliare, accoglierà studenti,
anziani e disabili ed è stata realizzata all'insegna dell'innovazione, con sistemi efficienti e domotici L'edificio si
sviluppa su cinque piani e comprende 18 appartamenti (inclusi due dotati di strutture fisse per la deambulazione
di persone con scarsa mobilità) e diverse aree comuni, tra cui una grande sala, una terrazza e la lavanderia. In
modo da favorire, oltre la permanenza a domicilio di persone non completamente autonome, l'integrazione tra
generazioni e lo sviluppo di nuovi modelli di gestione della quotidianità. Tra gli aspetti qualificanti del progetto c'è
la possibilità, per i residenti, di fruire dei servizi assistenziali delll'ITIS. Inoltre, per favorire l'integrazione con la
cittadinanza del territorio, alcune aree comuni saranno accessibili a frequentatori esterni per attività ricreative e
sociali. Grande attenzione è stata riservata anche al risparmio energetico e all'impatto sull'ambiente. La struttura
è stata riqualificata dotandola di tecnologie innovative, fra cui sistemi domotici.
Abitare sostenibile: dai territori
Friuli Venezia Giulia: energia, verso la sostenibilità grazie al PAES
Il Comune di Trieste è protagonista del Piano di azione per l'energia sostenibile: tra gli obiettivi la riduzione delle
emissioni Il Piano si configura come documento che traduce in azioni concrete il Patto dei Sindaci per l'energia
sostenibile: le azioni sono rivolte ad implementare in via prioritaria il risparmio energetico, ad aumentare la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili e a portare avanti azioni di sensibilizzazione e informazione
sui temi energetici e ambientali. Il PAES è il frutto di un'ampia collaborazione fra istituzioni e altri enti (Azienda
sanitaria, Azienda ospedaliera, Università, Trieste Trasporti, Area di ricerca). La rete collaborativa che si sta venendo a formare attorno all'importante Piano non fa altro che confermare l'importanza di mettere insieme le ca pacità e di sviluppare le sinergie. Intanto la Regione Friuli Venezia Giulia ha già dato il via alla stesura del Piano
energetico regionale, con l'obiettivo di presentarlo entro il giugno del prossimo anno: e non mancano, lateralmente a questa iniziativa, altri programmi finanziati dall'Unione europea per la riduzione dei consumi e l'efficien tamento energetico in modo omogeneo su tutto il territorio regionale. Un percorso virtuoso verso l'efficienza
energetica che si compone di molteplici strumenti.
Friuli Venezia Giulia: rete di imprese per ristrutturazione e restauro
Dieci imprese hanno deciso di fare gruppo per proporsi sul mercato in modo unitario offrendo servizi completi in
materia di ristrutturazioni e restauri di pregio. L'idea nasce in capo a Friulana Costruzioni, impresa edile con
sede a Sedegliano accreditata Soa anche per opere di restauro, che ha deciso di affiancarsi a 10 aziende artigiane specializzate in vari campi dell’edilizia di lusso e di proporsi come fornitore completo e organizzato: A.Re.Con. (restauro opere d’arte), Colledani (pavimenti in resina), Ideainterni design&build (ristrutturazioni resi denziali di lusso), Mode (mosaici artistici e decorativi), Nardin (artigianato del legno), Pittana marmi (lavorazione
pietre e marmi), Rik-Fer (lavorazioni artigianali del ferro e dell’acciaio), So.Ar.Ve. (maestri vetrai), Tosoratti (affreschi e pitture), Friulana costruzioni (edilizia civile e industriale).
Lombardia: Milano, nuovo regolamento edilizio
Il Consiglio comunale di Milano ha adottato il nuovo Regolamento Edilizio, che prende il posto del precedente
approvato il 20 luglio 1999. Per le riqualificazioni energetiche degli edifici viene introdotto un premio di cubatura
del 15%. Per gli edifici con un'età superiore a 50 anni è previsto il fascicolo del fabbricato; inoltre, il nuovo Rego lamento prevede la validità della convenzione urbanistica anche come permesso di costruire. Altre novità normative riguardano: il recupero degli immobili abbandonati, sale gioco e scommesse lontane da scuole, chiese,
parchi e ospedali; incentivi per l'abbattimento delle barriere architettoniche, snellimento e semplificazione delle
procedure edilizie, aggiornamento delle metrature per alloggi, camere da letto e bagni, revisione obbligatoria per
stabili con almeno 50 anni di vita, norme per la legalità, l'antimafia e la sicurezza nei cantieri.
Sicilia: Catania, nuovo regolamento edilizio
Il Consiglio comunale di Catania ha varato il nuovo Regolamento edilizio della città, che va a sostituire quello in
vigore dal 1935. Catania diventa la prima città d’Italia, dopo Trento e Bolzano, in cui sarà obbligatorio per ottenere tutte le nuove concessioni edilizie realizzare edifici di classe energetica A. Le nuove costruzioni e gli edifici in
ristrutturazione dovranno obbligatoriamente dotarsi del fascicolo di manutenzione dell’immobile. Per gli interventi
di messa in sicurezza sismica, e di riclassificazione energetica che parta dalla classe A, ci sarà l’opportunità di
ottenere sgravi sugli oneri di costruzione. La filosofia del nuovo Regolamento, è stato spiegato, passa dalla valorizzazione della città facendo leva sul decoro urbano e su un Piano del colore che renda attrattivo il territorio sia
agli investitori sia ai turisti. Massima attenzione anche alle aree a verde e all’incremento della permeabilità del
suolo e alla semplificazione amministrativa di alcuni procedimenti di autorizzazione edilizia.
Prima della votazione finale sul documento, il Consiglio comunale aveva approvato due ordini del giorno. Nel
primo si impegna l’Amministrazione a predisporre un “Regolamento del verde e del paesaggio urbano” per
rafforzare la rete ecologica cittadina, valorizzare il verde storico e incrementare la biodiversità. Nel secondo si
prende atto della volontà dell’Amministrazione di dar vita a una Variante generale del Centro cittadino e la si
impegna ad approvare, nelle more della legge, il Piano regolatore della Città metropolitana, a impegnarsi per
restituire il Porto alla città e a favorire lo sviluppo urbanistico omogeneo di tutto il territorio cittadino.
Studi e ricerche
Bonus per ristrutturazioni, valgono 2 punti di Pil
I maxibonus al 50% e al 65%
valgono quasi due punti di Pil.
Per ristrutturazioni edilizie e
risparmio energetico è un boom
che va oltre ogni previsione.
Nel 2013 la spesa delle famiglie è
stata pari a 28 mld, di cui 4,8 di Iva
pagati allo Stato. Nei primi due mesi
del 2014 si registra un altro aumento: 5,7 mld al netto di Iva di cui 4,5 a
gennaio, con una crescita del 54%
rispetto al primo bimestre 2013.
Il Cresme e il Servizio studi della
Camera hanno aggiornato le stime
fatte a novembre scorso per la commissione Ambiente di Montecitorio
dopo che il ministero dell'Economia
ha diffuso i dati sulle ritenute operate da banche e poste ai bonifici ob-
bligatori per accedere ai bonus.
Il dato risulta sorprendente se si
pensa che le stime di novembre
parlavano di una spesa annua per
lavori di 19 miliardi.
I nuovi dati dell'Agenzia delle Entrate hanno consentito al Cresme non
solo di innalzare a 23 miliardi il valore della stima dei lavori eseguiti, con
una crescita del 45% rispetto al
2012, ma hanno anche prodotto un
ricalcolo dell'Iva sulla base delle
diverse aliquote utilizzate.
Il Cresme ha spiegato come i dati si
portino dietro alcune riflessioni sulla
situazione del settore edilizio oggi:
“la prima è che si fanno ormai diffusi
i segnali di una ripresa selettiva in
cui certamente il mercato della riqualificazione è e sarà il motore trainante dell'edilizia; la seconda è che
i lavori di riqualificazione e risparmio
energetico stanno dando un contributo importante alla questione del
lavoro, che noi stimiamo in
un'occupazione diretta generata di
226mila unità per il 2013; la terza riflessione è che dobbiamo ritenere
che abbia funzionato anche la leva
di emersione dal nero di questo
settore, elemento che non siamo
ancora in grado di stimare con
precisione”.
Il dato occupazionale stimato dal
Cresme parla di 226.339 occupati
diretti creati dagli incentivi nel corso
del 2013 contro i 157.949 del 2012
e stima a 339.508 unità la somma
degli occupati diretti e dell'indotto
(erano 238.508 nel 2012).
Edilizia, l'80% delle abitazioni italiane è in classe G
Costi e opportunità del costruire
verde presentati alla seconda
edizione del Forum Abitare Verde
L’edilizia in Europa è responsabile di
oltre il 40% del consumo di energia
primaria per lo più non rinnovabile,
consumo aumentato del 50% rispetto al 1980, in controtendenza rispetto all'industria che invece registra
nello stesso periodo un -11%. Il dato
è valido anche per la realtà italiana,
a cui si aggiunge un alto consumo
per raffrescamento degli edifici.
E' quanto emerso durante la seconda edizione del Forum Abitare Verde, promosso dall'associazione
Pentapolis Onlus. I dati sono conte-
nuti nella ricerca realizzata da Pentapolis con Inbar, Istituto Nazionale
di Bio Architettura, e dedicata a costi
e opportunità del costruire verde.
Secondo la ricerca, oltre l'80% delle
abitazioni è certificato nell'ultima
classe energetica, ovvero la "G", e
circa 2 milioni di abitazioni sono in
precario stato di conservazione, tanto che oltre il 40% richiede interventi
di manutenzione straordinaria.
Dalla ricerca è emerso anche che in
Italia ogni giorno si perdono 70 ettari
circa di territorio, ovvero un’area
pari alla superficie di una grande
città, che avrebbero potuto produrre
450.000 tonnellate di cereali e farci
risparmiare 90 milioni di euro di importazioni agricole ed alimentari.
A questi poi dobbiamo aggiungere i
costi per la gestione dell’acqua che
non viene più assorbita dal terreno
reso impermeabile, ossia circa 150
milioni l’anno.
Per imparare a vivere ad impatto
zero è quindi necessario che tutte le
fasi del ciclo costruttivo risultino sostenibili, dalla pianificazione, alla
realizzazione, fino ad arrivare alla
sua dismissione.
In media, nel 2013, i prezzi delle
abitazioni diminuiscono del 5,6% rispetto al 2012 (quando la variazione
annuale era stata pari a -2,8%). Il
calo è imputabile a una riduzione
del 2,4% dei prezzi delle abitazioni
nuove (+2,2% nel 2012) e del 7,1%
dei prezzi di quelle esistenti (dopo il
-4,9% del 2012).
Il calo dei prezzi si è manifestato in
presenza di una flessione del 9,2%
nel 2013 (dopo il -25,8% del 2012)
del numero di abitazioni compravendute registrato dall'Osservatorio del
Mercato Immobiliare dell'Agenzia
delle Entrate.
Prezzi delle abitazioni
Nel quarto trimestre 2013 l'indice
dei prezzi delle abitazioni
acquistate dalle famiglie è
diminuito dell'1,3% rispetto al
trimestre precedente e del 4,8%
rispetto stesso periodo del 2012.
Il dato conferma una tendenza al
calo congiunturale e tendenziale dei
prezzi in atto ormai da due anni.
Abitare sostenibile
Sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile: schede tecniche con esempi di realizzazioni sostenibili.
Regione Lombardia
Edificio residenziale la Tuxa, primo edificio a
consumo quasi zero a Milano
La Tuxa è fra i primi edifici residenziali a consumo quasi zero realizzati a
Milano che otterrà la certificazione CasaClima Gold.
L’edificio plurifamiliare è stato progettato con uno studio attento
dell’involucro esterno e un’accurata progettazione impiantistica, il tutto per
rispondere a specifiche richieste di alta efficienza energetica, sostenibilità
ambientale e comfort abitativo.
Tipologia di intervento:
edificio residenziale di nuova costruzione a struttura mista con 11
appartamenti con certificazione
CasaClima Gold
Descrizione
L'edificio sorge in un quartiere
adiacente alle zone Isola-GaribaldiRepubblica e si sviluppa su sei
piani fuori terra per un totale di
undici appartamenti di taglio medio.
Lo studio e risoluzione di tutti i
ponti termici e l'adeguata ombreggiatura estiva pensata con un sistema di lamelle orientabili esterne
(raffstore) e la ventilazione meccanica controllata con recupero di
calore (rendimento nel recupero di
calore dell'88%) completano il disegno generale delle scelte effettuate per ottenere un'elevata efficienza energetica dell'involucro.
Per riscaldare un mq di un appartamento, in un intero anno, sarà
sufficiente meno di un metro cubo
di gas; dunque un appartamento di
100 mq sarà riscaldato con un impegno economico inferiore a 100
euro l’anno (più correttamente per
6 mesi), pari a poco più di 8 euro al
mese.
Caratteristiche di
sostenibilità
Comfort termico
Comfort acustico
Risparmio energetico
Risparmio risorsa idrica
Utilizzo materiali bioedili
Innovazione di progetto e di
processo:
L’edificio è stato progettato e realizzato con alte caratteristiche di efficienza energetica (Classe CasaClima Gold, Cened A+, Leed Silver),
ciò permette di ridurre considerevolmente il consumo di energia e le
emissioni di sostanze inquinanti (gas
serra).
Inoltre la soluzione scelta per la copertura “cool roof” (tetto freddo) consente di evitare il surriscaldamento
estivo dell’edificio e contrasta la
creazione dell’isola di calore, (innalzamento della temperatura nei centri
urbani rispetto alle campagne circostanti) migliorando notevolmente
la qualità dell’ambiente urbano.
Fonti utilizzate per questo numero: Governo italiano, Camera dei Deputati, Ministero Infrastrutture e Trasporti, Agenzia delle Entrate, ANCI,
ENEA, Cresme, ANSA, Il Sole 24 Ore, Federcasa.
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Fonte foto: sito internet construction21.eu