aquilone 2014-01

COMUNICATI
dal Circolo
CALENDARIO 2014
PER LA DISTRIBUZIONE
DEI CONTRASSEGNI DELLE
POLIZZE ASSICURATIVE
Mese
Giorno
Sede
Orari
marzo
24-25-26
28-31
Via dell’Artigiano 7
8:30 - 12:30
15:00 - 18:30
marzo
27
Via del Frullo 9/2
9:30 - 16:30
aprile
2-4
Via dell’Artigiano 7
8:30 - 12:30
15:00 - 18:00
aprile
3
NUOVA SEDE
Via del Frullo 9/2
NUOVA SEDE
9:30 - 16:30
DALL’8 APRILE RIPRENDERANNO
LE APERTURE E GLI ORARI NORMALI
SI RICORDA AI SOCI CHE PER USUFRUIRE
DELLA CONVENZIONE E’ NECESSARIO ESSERE IN REGOLA
CON IL TESSERAMENTO PER IL 2014
Il CIRCOLO GRUPPO HERA BOLOGNA
invita i
Soci del Circolo e della Polisportiva,
con famigliari ed amici
presso il Circolo ARCI Benassi - Viale Cavina 4 - Bologna
alla
È GRADITA LA PRENOTAZIONE PER I BAMBINI FINO A 10 ANNI
Informazioni e prenotazioni presso Segreteria del Circolo Gruppo Hera Bologna
in Via Del Frullo 9/2 - Granarolo dell’Emilia (BO)
Tel/fax: 051 250277 - martedì e giovedì dalle 15:00 alle 18:00
INFORMAZIONI PER NUOVI E “VECCHI” DONATORI
I requisiti per diventare donatore di sangue sono pochi: basta aver compiuto 18 anni, pesare più di 50 Kg ed essere
in buone condizioni di salute. L’aspirante donatore deve prima sottoporsi ad una visita medica e ad un prelievo di
sangue necessari per accertare l’idoneità alla donazione. Il colloquio con il medico, attraverso la compilazione di un
questionario di consenso alla donazione, servirà anche ad individuare quale tipo di donazione è più indicata, se sangue
intero o aferesi.
L’intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e la successiva è di regola 90 giorni per gli uomini e di 180
per le donne, il chè vuol dire che gli uomini possono donare sangue intero 4 volte l’anno, mentre le donne 2 volte
l’anno. Le donne non possono donare sangue durante il periodo di gravidanza e per un anno dopo il parto.
Gli stranieri che donano sangue in Italia sono tanti. Per i “nuovi cittadini” oltre ai requisiti già detti, si aggiunge che
debbono essere in Italia da almeno 2 anni, essere iscritti al servizio sanitario nazionale ed in possesso di un documento
di identità valido e comprendere bene l’italiano, sia scritto che parlato, per poter sostenere il colloquio col medico e
compilare il consenso alla donazione.
Ci preme sfatare un mito: non è necessario recarsi a donare a stomaco vuoto, al contrario è possibile fare una sana
colazione! Gli alimenti da evitare sono latte, latticini, zuccheri e grassi. E’ opportuno ingerire molti liquidi, sono consigliati
quindi thé, caffé e succhi di frutta non zuccherati, così come si possono consumare fette biscottate e biscotti secchi
(evitate i cornetti con la crema… quelli li potrete gustare al nostro ottimo bar dopo la donazione).
Donare sangue è un gesto altruistico verso chi ne ha necessità ma è anche un prendersi cura di se stessi, uno stimolo
a mantenere uno stile di vita sano e controllare il proprio stato di salute. Entrare in questo circolo virtuoso, quindi,
conviene a tutti !
Angelo Lotti
AVVISO CONVENZIONI
E' in fase di stampa e poi di spedizione il nuovo libretto delle convenzioni preparato dal Circolo
per i propri soci e valido per l'anno 2014.
RADUNO 2014
Il Circolo informa i Soci che sta organizzando il Raduno annuale in quel di Arborea (Oristano)
Sardegna occidentale, precisamente dal 19 al 26 giugno 2014, con volo diretto Bologna-Cagliari.
Il programma dettagliato sarà disponibile a breve al Circolo, condizioni particolari per i Soci.
TESSERAMENTO 2014
Si ricorda che il rinnovo dell'adesione al Circolo Gruppo Hera Bo per l'anno 2014 sarà fattibile, dal
12 novembre 2013 fino al 29 aprile 2014, presso la segreteria del Circolo
nella nuova sede di via Frullo 9/2
soliti giorni di martedì e giovedì dalle ore 15 alle ore 18.
Si rammenta altresì che essere in regola con il tesseramento vuole dire anche poter usufruire di
vari benefici, ad esempio rimborso libri scolastici, accesso a diverse convenzioni,
gite e vacanze a prezzi scontati, feste varie, ecc...
Solo per i soci dipendenti, già tesserati per l'anno 2013, il rinnovo per il 2014 è automatico ma
questi debbono ricordarsi di passare in segreteria a ritirare il bollino, che attesta la validità della
tessera. La tessera validata permette al socio la partecipazione alla vita del Circolo,
compresi i benefici previsti.
La segreteria del Circolo
suggerimenti dalla Biblioteca del Circolo
TIME: È PAPA FRANCESCO
LA “PERSONA DELL’ANNO”
Il pontefice argentino che ha impresso un nuovo
stile alla Chiesa cattolica è stato scelto dal
settimanale statunitense come persona simbolo
del cambiamento nel 2013.
"E' IL PAPA DELLA GENTE. NON HA
C A M B I A T O S O L O L E P A RO L E , H A
CAMBIATO LA MUSICA"
Cogliamo l’occasione per riportare alcune
recenti osservazioni di questo amatissimo e
stimatissimo Pontefice.
"SCANDALOSO CHI RUBA ALLO STATO E
DONA ALLA CHIESA"
Scandaloso: così papa Francesco definisce
l'atteggiamento di chi ruba allo Stato, magari
facendo poi una donazione alla Chiesa.
E nell'omelia pronunciata nella cappella di Santa
Marta in Vaticano punta il dito contro
"I CRISTIANI DALLA DOPPIA VITA, I CRISTIANI
CORROTTI", sottolineando:
"UN CRISTIANO CHE SI VANTA DI ESSERE
CRISTIANO, MA NON FA VITA DA CRISTIANO,
È UN CORROTTO".
Tutti conosciamo qualcuno che è in questa
situazione e quanto male fanno alla Chiesa!
Cristiani corrotti, preti corrotti: quanto male
fanno alla Chiesa! - ribadisce il Papa - perché
non vivono nello spirito del Vangelo, ma nello
spirito della mondanità". Ricordando le parole
di Gesù - "Guai a colui a causa del quale
vengono gli scandali" - papa Francesco
distingue fra peccato e scandalo. In questo
caso, osserva infatti Papa Bergoglio, "Gesù
non parla di peccato, ma di scandalo che è
un'altra cosa. E aggiunge che 'è meglio per lui
che gli venga messa al collo una macina da
mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che
scandalizzare uno di questi piccoli'. C'è dunque
differenza tra peccare e scandalizzare".
Spiega il Papa: "La differenza è che chi pecca
e si pente, poi chiede perdono, si sente debole,
si sente figlio di Dio, si umilia e chiede proprio
la salvezza da Gesù. Ma chi scandalizza, non
si pente. Continua a peccare, ma fa finta di
essere cristiano dalla doppia vita. E la doppia
vita di un cristiano fa tanto male. Dice 'ma io
sono un benefattore della Chiesa! Metto la
mano in tasca e do alla Chiesa'; ma con l'altra
mano, ruba: allo Stato, ai poveri.
Ruba, è un ingiusto. Questa è doppia vita. E
questo merita, dice Gesù non lo dico io, che
gli mettano al collo una macina da mulino e sia
gettato nel mare. Non parla di perdono, qui".
Infatti, conclude il Pontefice, "questa persona
inganna e dove c'è l'inganno non c'è lo Spirito
di Dio. Questa è la differenza fra peccatore e
corrotto. Chi fa la doppia vita è un corrotto.
Diverso è chi pecca e vorrebbe non peccare,
ma è debole e va dal Signore e chiede perdono:
a quello il Signore vuole bene, lo accompagna,
è con lui". Ecco allora che "noi dobbiamo dirci
peccatori, tutti lo siamo. Corrotti, no: il corrotto
è fisso in uno stato di sufficienza, non sa cosa
sia l'umiltà", come "sepolcri imbiancati, che
appaiono belli all'esterno, ma dentro sono pieni
di ossa morte e di putredine. E un cristiano che
si vanta di essere cristiano, ma non fa vita da
cristiano, è uno di questi corrotti. Una putredine
verniciata: questa è la vita del corrotto".
"LA CORRUZIONE TOGLIE DIGNITÀ"
"Forse oggi ci farà bene pregare per tanti
bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori
pane sporco: anche questi sono affamati, sono
affamati di dignità! Pregare perché il Signore
cambi il cuore di questi devoti della dea tangente
e se ne accorgano che la dignità viene dal
lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di
ogni giorno e non da queste strade più facili
che alla fine ti tolgono tutto. Si incomincia forse
con una piccola bustarella, ma è come la droga,
eh!". "Dunque - ha affermato il Papa - l'abitudine
alle tangenti diventa una dipendenza". Parlando
dei "devoti" della corruzione amministrativa, il
pontefice ha ricordato la figura evangelica del
"ricco epulone" che "aveva tanti granai, tanti
silos ripieni e non sapeva che farne". E al quale,
ha sottolineato, "il Signore ha detto: 'Questa
notte dovrai morire'". Nelle sue parole, il
Pontefice ha manifestato comunque pietà per
"questa povera gente che ha perso la dignità
nella pratica delle tangenti e soltanto porta con
sé non il denaro che ha guadagnato, ma la
mancanza di dignità!".
“I PRETI DEVONO ESSERE UNTI, NON
UNTUOSI, COME ALCUNI CHE FANNO TANTO
MALE ALLA CHIESA!
“LA CHIESA NON DEVE ESSERE UNA
DOGANA, UN LUOGO DOVE CHI CERCA
GESU’ (RAGAZZE MADRI, COPPIE NON
S P O S AT E ) V I E N E A L L O N TA N AT O ”
TURISMO A BOLOGNA PER IPOVEDENTI
Nell'ottobre 2013 a Bologna è nata l'associazione “Girobussola”, composta da dieci ragazzi,
che ha come obiettivo la creazione di viaggi "di
nicchia" per non vedenti. Attraverso particolari
mappe tattili, l'offerta copre il capoluogo
emiliano, ma anche zone montane limitrofe.
Si fanno apprezzare, a chi non può ammirarli
direttamente con i propri occhi, monumenti
quali la torre degli Asinelli: ad esempio,
toccandone gli spigoli e girandole intorno se
ne può sentire l’inclinazione; ascoltando i rumori
del traffico che si allontanano, percependo le
temperature sempre più basse, si può intuire
l’altezza che raggiunge. L’associazione, prima
nel suo genere in Italia, vuole offrire ai non
vedenti una esperienza particolare di
conoscenza del capoluogo emiliano, del suo
cibo, della sua storia, dei suoi musei. Le visite
guidate, oltre alle due torri, comprendono
ovviamente la basilica di San Petronio, Santo
Stefano e le sue sette chiese, San Luca…
Anche gli odori sono fondamentali, soprattutto
nella natura, come ad esempio nella visita dell’
orto botanico, per far scoprire la fisionomia
delle piante e i loro odori anche a chi non può
osservarle. L’associazione “Girobussola” opera
in collaborazione con l’istituto ‘Cavazza’, sorto
a Bologna un secolo fa e conosciuto in tutta
Italia, presso il quale si trova il museo tattile
ANTEROS, uno dei pochi in Italia a offrire la
riproduzione tattile dei più importanti dipinti
della storia dell’arte.
GELINDO, ANTENORE, ALDO, FERDINANDO,
AGOSTINO, OVIDIO ED ETTORE
Già da alcuni anni la COSTITUZIONE della
Repubblica Italiana si può definire sotto l’assedio
costante, da più fronti, di vari politici, i quali,
per soddisfare ambizioni personali in netto
contrasto con il bene collettivo, cercano di
stravolgerla, modificandone articoli fondamentali
secondo le proprie necessità e simpatie, ben
lontane dallo spirito democratico con cui i Padri
Costituenti la redassero. Triste notare come
certi attacchi siano non solo tollerati, ma
addirittura sostenuti, da chi proviene da
tradizioni democratiche ben più solide e che
per ruolo istituzionale è tenuto a difendere la
COSTITUZIONE con ogni mezzo.
La COSTITUZIONE NON E’ NE’ VECCHIA NE’
SUPERATA, semmai lo sono quei politici che,
nel nome del rinnovamento, esternano
commenti e assumono posizioni, si spera forse
anche inconsapevolmente (si studiasse un po’
di più la recente Storia d’Italia…), che sembrano
ammiccare con simpatia ai tempi in cui tale
bellissima COSTITUZIONE non esisteva ancora.
La COSTITUZIONE è nata dal sacrificio estremo
di chi, in piena coerenza con le proprie idee
democratiche e antifasciste, ha dato la propria
vita: ora non può essere toccata da chi, invece,
ha rinnegato i principi del proprio migliore
passato, da chi mai rinuncerebbe ai propri
privilegi di casta e da chi mai e poi mai sarebbe
disposto a versare anche una sola goccia del
proprio sangue in difesa della COSTITUZIONE
stessa.
Sono ormai trascorsi settant’anni dal 28
dicembre 1943, giorno dell’eccidio dei SETTE
FRATELLI CERVI (avevano tra i 42 e i 22 anni)
da parte dei fascisti presso il poligono di tiro di
Reggio Emilia. I genitori Alcide e Genoeffa
Cocconi ne avevano sempre curato l’educazione
nel rispetto dei principi democratici, perciò
antifascisti. Così, quando sopraggiunse la
seconda guerra mondiale, casa Cervi non fu
più solo un luogo di lavoro incessante contro
la povertà, ma divenne un centro nevralgico nel
quale cominciare a organizzare un dissenso
concreto contro il regime mussoliniano. E Alcide,
insieme a due dei suoi figli, andò oltre,
partecipando attivamente alla Resistenza. Il
Museo Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) ha
organizzato una mostra intitolata “I Cervi. Una
storia che resiste” che sarà visitabile fino al 25
aprile 2014, anniversario della Liberazione.
Visibili saranno opere di varia natura, tra quadri,
sculture, disegni e fotografie che arrivano dal
materiale posseduto dal museo e da collezioni
sia pubbliche che private. Questa estate vi sarà
l’edizione numero tredici del Festival di
Resistenza, rassegna ormai divenuta un
appuntamento fisso e che si conclude ogni
anno a ridosso del 25 luglio ricordando la
“pastasciutta antifascista” che i Cervi
organizzarono nel 1943, quando fu dato
l’annuncio della caduta del fascismo.
LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA
Fino al 25 maggio 2014,
il capolavoro di Vermeer
sarà in Italia, a Bologna,
accolto con tutti gli
onori del caso a Palazzo
Fava. Proveniente dal
Mauritshuis Museum de
L’Aja, dove il capolavoro
di Vermeer è conservato, sarà la star indiscussa di una raffinatissima mostra sulla
Golden Age della pittura olandese, occasione
storica per ammirare in Italia altri celeberrimi
dipinti olandesi. La ragazza con l’orecchino di
perla evoca bellezza e mistero, e il suo volto
da cinque secoli continua a stregare coloro che
hanno l’emozione di poterlo ammirare dal vero
o scoprirlo attraverso i romanzi e il film di cui
la bellissima ragazza dal copricapo color del
cielo è diventata, forse suo malgrado,
protagonista. Il suo arrivo in Italia è il frutto
straordinario di una trattativa durata un paio di
anni, a partire dal momento in cui il Mauritshuis
– scrigno di opere somme, da Vermeer fino a
Rembrandt – è stato chiuso per importanti lavori
di restauro e ampliamento, che ne vedranno la
riapertura al principio dell’estate 2014. Nel
frattempo, una parte delle collezioni del Museo
è stato riallestita presso il Gemeentemuseum,
sempre a L’Aja, mentre un nucleo, forse il più
strepitoso, è stato concesso ad alcune sedi
internazionali in Giappone (a Tokyo e Kobe) e
negli Stati Uniti: il Fine Arts Museum di San
Francisco, l’High Museum of Art di Atlanta e la
Frick Collection di New York, ovvero a istituzioni
di assoluto prestigio mondiale. Come unica
sede europea, e ultima prima del definitivo
ritorno de La ragazza con l’orecchino di perla
al suo Museo rinnovato, la scelta è caduta su
Bologna e su Palazzo Fava. Capolavoro che
non sarà solo. A Bologna sarà infatti
accompagnato da una quarantina di altre opere
dello stesso Museo, sempre di qualità eccelsa,
scelte appositamente per la sede bolognese e
quindi in parte diverse da quelle già esposte in
Giappone e ora negli States. La ragazza con
l’orecchino di perla non sarà l’unico capolavoro
di Vermeer in mostra. Ad affiancarla ci sarà
Diana e le sue ninfe, grande olio del Maestro.
E ancora, ben quattro Rembrandt e poi Frans
Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van
Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen,
ovvero tutti i massimi protagonisti della Golden
Age dell’arte olandese. Accanto a questa
mostra, la Fondazione Carisbo e Genus
Bononiae proporranno anche Attorno a Vermeer,
omaggio tributato da una quindicina di artisti
italiani contemporanei, da Guccione a Sarnari,
da Olivieri a Verna, scelti per il senso della loro
adesione all’intima idea specialmente del
medium luminoso vermeeriano, senza
distinzione tra figurativo e astratto.
Sede espositiva:
Palazzo Fava via Manzoni 2 (Bologna)
Periodo di svolgimento: fino al 25/05/2014
Informazioni: [email protected]
Ingresso: intero € 13,00
“LA "MADONNA DEL LATTE".
UN CAPOLAVORO RITROVATO,
UNA STORIA PER BOLOGNA”
La Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro e
l’Opera Diocesana Madonna della Fiducia sono
liete di presentare un tondo in gesso ritrovato
a Bologna in palazzo Tartagni Bianchetti, storico
edificio situato in Strada Maggiore, nel cuore
della Città. Si tratta di un altorilievo raffigurante
una Madonna del Latte, che replica e riproduce
il tondo in marmo inserito nella lunetta del
sepolcro Tartagni, monumento funebre realizzato
in marmo nella basilica di San Domenico dallo
scultore fiesolano Francesco di Simone Ferrucci
(1437-1493) per il giurista imolese e dottore
dello Studio bolognese Alessandro Tartagni,
morto nel 1477. Il rilievo è stato oggetto di un
restauro conservativo che, insieme ad analisi
di laboratorio, ha permesso di formulare
un'ipotesi di datazione, ascrivendo l'opera ad
un periodo compreso tra l'ultimo decennio del
Quattrocentro e l'inizio del Cinquecento. La
rappresentazione della Madonna del Latte,
secondo la quale la Vergine sta allattando il
Bambino o è colta sul punto di farlo, riprende
un’antica iconografia molto diffusa
nell’occidente cristiano. L'immagine di una
madre che allatta al seno il proprio figlio è
presente in tutte le culture. È il simbolo stesso
della maternità, della fecondità, della continuità
delle generazioni. Nel mondo cristiano è la
manifestazione dell’umanità di un Dio che entra
nella storia, prendendo forma umana nel grembo
di Maria di Nazareth e assumendo i tratti di
Gesù.
Sede espositiva:
MAMbo via Don Minzoni 14 (Bologna)
Periodo di svolgimento: fino al 16/02/2014
Orario: martedì, mercoledì e venerdì:
12.00-18.00;
giovedì, sabato, domenica e festivi:
12.00 - 20.00
Ingresso: intero € 6,00; ridotto € 4,00
“ICONS OF POP ART - THEN AND NOW”
Nella splendida cornice
del Museo casa Enzo
Ferrari una breve storia
della Pop Art dalle origini
ai giorni nostri. Partendo
dai due grandi maestri,
Andy Warhol e Roy
Lichtenstein, che negli
anni Sessanta hanno
segnato il nuovo
cammino dell’arte prodotta in serie ispirata a
oggetti e personaggi della società dei consumi,
si prosegue con la riflessione di Steve Kaufman,
artista che sviluppa il concetto di Neo Pop Art.
Elaborando la tecnica appresa nella Factory a
fianco di Andy Warhol di cui fu il giovanissimo
assistente, Kaufman, con il procedimento
dell’hand embellishment, reinterpreta in modo
vivace i miti della società americana dagli anni
’80 fino al 2010. Quanto la Pop Art, a distanza
di cinquant’anni, sia tuttora vitale, appare dalle
opere che, ancora oggi, ripropongono i simboli
celebrati da Warhol come icone intramontabili
del nostro tempo. Prendono così vita le
suggestive Marilyn di Russell Young, la
comunicazione filtrata dalla pubblicità di Burton
Morris e il fragoroso impatto che sprigiona dalle
opere di Romero Britto. L’artista di punta della
Mostra è Steve Kaufman ( 29 dicembre 196012 febbraio 2010), colui che segnò il passaggio
dalla Pop Art alla Neo Pop Art interpretando e
perfezionando le tecniche apprese da Andy
Warhol di cui fu il giovane assistente, nella
Factory di New York alla fine degli anni ’70.
Sede espositiva: Museo casa Enzo Ferrari – via
Paolo Ferrari 85 - Modena (MO) Periodo di
svolgimento: fino al 04/05/2014 Orario: fino al
30 aprile dalle 9.30 alle 18.00; dal 1 maggio
dalle 9.30 alle 19.00. Aperto tutti i giorni;
Ingresso: a pagamento - Tariffa intera: € 13,00
Tariffa ridotta: € 11,00 - under 26 e over 65
anni, enti convenzionati - Tariffa ridotta: € 9,00
- bambini 6-10 anni, famiglie con bambini di
più di 6 anni, accompagnatori di disabili
Gratuità: Disabili, bambini fino a 5 anni
“LIBERTY”
La mostra intende
esplorare la grande
stagione del Liberty e
pone in evidenza un
preciso legame con il
territorio, da cui il
percorso si estende all'
ambito nazionale.
L’Emilia e la Romagna
sono state infatti una
delle più significative
officine italiane del Liberty, un gusto, uno stile,
ma anche un modo di vita e una visione del
mondo che hanno dominato l’Europa in
un'epoca esaltante, caratterizzata dallo slancio
di rinnovamento, tra l’ultimo decennio
dell’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale. Per
l’Italia, il Liberty - definito con una terminologia
comune Art Nouveau in Francia, Jugendstil in
Germania , Modern Style in Inghilterra e
Modernismo in Spagna - ha rappresentato una
tendenza, un movimento di rinnovamento,
nell’affermazione di un nuova estetica che
rappresentasse, superando lo storicismo e il
naturalismo che avevano dominato gran parte
del secolo, le aspirazioni della modernità. La
mostra indaga l’origine del modello stilistico
del Liberty, riconosciuto nella rilettura di uno
dei grandi protagonisti del nostro Rinascimento:
Botticelli. Così come evidenzia le relazioni
profonde e le contaminazioni con l’arte europea
del periodo, in particolare le Secessioni. Le sale
dei Musei San Domenico ospitano una mostra
che cerca di far dialogare, con un allestimento
basato sui rimandi, i confronti e gli effetti
spettacolari, la pittura con la scultura e le arti
decorative, dalle vetrate ai ferri battuti, ai mobili,
agli oggetti d’arredo, ai tessuti ed ai gioielli.
Evidenziando certi temi e alcune soluzioni
formali, sarà possibile tracciare una linea
comune tra i dipinti di Boldini, Previati, Nomellini,
Baccarini, Kienerk, Grubicy de Dragon,
Segantini, Pellizza da Volpedo, Longoni,
Sartorio, De Carolis, Marussig, Zecchin, Chini,
Casorati, Mucha, Boccioni, Dudreville, Innocenti,
Bocchi, Viani e le sculture di Bistolfi, Ximenes,
Trentacoste, Canonica, Rubino, Andreotti, Wildt,
Martini, le vetrate e i ferri battuti di Mazzucotelli
e Bellotto, le ceramiche di Galileo Chini,
Baccarini, Cambellotti, Spertini, Calzi, i manifesti
di Dudovich, Terzi, Hohenstein, sottolineando,
attraverso un apposito apparato grafico, i
rapporti con la letteratura, tra D’Annunzio,
Pascoli e Gozzano. Ma anche con la musica di
Puccini, Mascagni e Ponchielli. I confronti
europei non potranno prescindere da autori
come Klimt, Adler, Moser, Tiffany, Klinger,
Boecklin, Van Stuck, Morris, Leighton. La
produzione di ceramiche d’arte, documentata
ad altissimo livello dal maggior museo del
genere esistente al mondo, il MIC (Museo
Internazionale delle Ceramiche) di Faenza,
partner della mostra, è stata uno dei maggiori
esiti del Liberty italiano. Sempre a Faenza, sua
città d’origine, è legato un personaggio di livello
europeo, Domenico Baccarini, figura chiave per
il fatto di essere stato, come anche altri
protagonisti tra cui Chini, Casorati, Cambellotti,
un artista “totale”, impegnato sui diversi versanti
della pittura, scultura, grafica e decorazione.
Sede espositiva: Musei San Domenico - Piazza
Guido da Montefeltro, 12 .Forlì (FC)
Periodo di svolgimento: fino al 15/06/2014
Orario: da martedì a venerdì dalle 9.30 alle
19.00, sabato, domenica, giorni festivi dalle
9.30 alle 20.00. Apertura straordinaria il 21 aprile
e il 2 giugno 2014. La biglietteria chiude un’ora
prima. Giorni di chiusura: lunedì
Ingresso: a pagamento
Tariffa intera: € 11.00
Tariffa ridotta: € 9.00 - per gruppi superiori alle
15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni,
titolari di apposite convenzioni, studenti
universitari e residenti nella provincia di ForlìCesena
Tariffa ridotta: € 5.00- per scolaresche, scuole
primarie e secondarie
Gratuità: per bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, diversamente abili
con accompagnatore, due accompagnatori per
scolaresca, giornalisti
“L'INCANTO DELL'AFFRESCO”
La mostra intende ripercorrere la secolare storia
e fortuna della pratica del distacco delle pitture
murali, una storia del gusto, del collezionismo,
del restauro, ma anche della tutela di quella
parte fondamentale dell’antico patrimonio
pittorico italiano, con preziosi prestiti provenienti
dall’Italia e dall’estero.
L'esposizione si divide in cinque sezioni,
ordinate secondo un indirizzo storicocronologico: dai primi masselli cinqueseicenteschi, ai trasporti settecenteschi,
compresi quelli provenienti da Pompei ed
Ercolano, agli strappi ottocenteschi, fino alle
sinopie staccate negli anni settanta del
Novecento. Giotto, Pisanello, Andrea del
Castagno, Bernardino Luini, Garofalo, Perugino,
Raffaello, Romanino, Correggio, Pontormo,
Moretto, Niccolò dell’Abate, Pellegrino Tibaldi,
Ludovico e Annibale Carracci, Guido Reni,
Guercino, Tiepolo, per citare solo alcuni, saranno
i protagonisti indiscussi della mostra del Mar,
insieme ad alcune fra le più belle pitture
provenienti da Ercolano e Pompei.
Sede espositiva: MAR - Museo d'Arte della città
- Via di Roma 13 - Ravenna (RA)
Periodo di svolgimento:
dal 16/02/2014 fino al 15/06/2014
Orario:
fino al 31 marzo: 9.00 - 18.00 (martedì al
venerdì); 9.00 - 19.00 (sabato e domenica).
Dal 1 aprile: 9.00 - 18.00 (martedì a giovedì);
9.00 - 21.00 (venerdì); 9.00 - 19.00 (sabato e
domenica)
Giorni di chiusura: lunedì
Ingresso: a pagamento
Tariffa intera: € 9,00 - Tariffa ridotta: € 7,00
Tariffa ridotta: € 4,00 euro - studenti Accademia
e Università, insegnanti
“MATISSE, LA FIGURA. LA FORZA DELLA
LINEA, L'EMOZIONE DEL COLORE”
Quel che più mi interessa non è né la natura
morta, né il paesaggio, ma la figura.
La figura mi permette ben più degli altri temi di
esprimere il sentimento, diciamo religioso, che
ho della vita
Henri Matisse, 1908
Apre a Palazzo dei Diamanti la rassegna
dedicata a Matisse con un’ampia selezione di
dipinti, sculture, disegni e incisioni. Il genio di
Matisse ha cambiato il corso dell’arte del
Novecento, imprimendo la sua visione nuova
ad ogni genere artistico. Nessuno di questi,
però, l’ha affascinato quanto la rappresentazione
della figura, soprattutto femminile, al punto da
impegnarlo per l’intero arco della sua carriera
in una ricerca incessante attraverso tutte le
tecniche. A questo tema fondamentale è ispirata
la mostra che Palazzo dei Diamanti dedica ad
un gigante della storia dell’arte moderna. Oltre
cento dipinti, sculture e opere su carta
racconteranno l’avventura creativa grazie alla
quale Matisse ha dato forma tangibile
all’emozione risvegliata dai suoi modelli e al
piacere stesso di ritrarli. Un’esplosione di gioiosa
vitalità accende le icone giovanili, raggianti di
colori puri, e fa danzare l’arabesco dei corpi
nei capolavori della prima maturità. Lo stesso
slancio percorre le opere dell’ultima fase, dove
gli oggetti e l’ambiente sembrano risuonare
dell’energia emanata dalla figura. A nutrire
l’immaginario dell’artista è soprattutto la
presenza della modella nel suo studio. Ora è
catturato dal mistero del suo volto, che rivive
in ritratti dal fascino magnetico, ora si lascia
sedurre dai riflessi di luce sulla sua figura e
sugli arredi esotici che la circondano, dando
vita ad immagini che sono un inno alla bellezza
e all’arte.
Sede espositiva: Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d'Este, 21- Ferrara (FE)
Periodo di svolgimento:
dal 22/02/2014 al 15/06/2014
Orario: Aperto tutti i giorni, feriali e festivi:
da lunedì a domenica 9.00-19.00.
Aperto anche: Pasqua, Lunedì dell'Angelo,
25 aprile, 1 maggio e 2 giugno
Ingresso: a pagamento
Tariffa intera: € 11,00
Tariffa ridotta: € 9,00 - dai 6 ai 18 anni, over 65,
studenti universitari, categorie convenzionate
Tariffa ridotta: € 9,00 - Gruppi (min. 15 persone,
1 accompagnatore gratuito ogni 20 paganti)
Tariffa ridotta: € 5,00 - Scuole
(2 accompagnatori gratuiti per ogni classe)
Gratuità: Fino a 6 anni, Portatori di handicap
con un accompagnatore
“IL DIAVOLO E LA ROSSUMATA”
di Sveva Casati Modignani
Racconto autobiografico
dell’infanzia dell’autrice, nella
Milano del 1943, da dove la
famiglia sfolla in una cascina.
Anni di fame, di mercato nero,
di succedanei, di pochi ingredienti che spingono le donne ad
usare in cucina tutta la propria
fantasia. I ricordi dell’infanzia
spaziano fra le ricette golose di famiglia, riportate
in calce al libro, e le attività solitarie della
bambina, che osserva silenziosa il mondo degli
adulti sempre indaffarati: tra questi, una nonna
amorevole e un po’ ruvida, che la crede
posseduta dal diavolo, e la mamma, che,
incapace di esprimere altrimenti il suo amore,
cuce per lei abitini raffinati e cucina cibi gustosi.
“PROFEZIA”
di Marco Buticchi
Avvincente romanzo d’avventura, che si snoda fra varie
vicende storiche, partendo dalla
cruenta soppressione dell’Ordine dei Cavalieri Templari e arrivando ai giorni nostri.
“Filippo IV il Bello, le cui finanze
rischiavano la bancarotta, il 13
Ottobre 1307 fece arrestare tutti
i Templari di Francia, confiscando i loro beni e
consegnandoli all’Inquisizione. Era un Venerdì,
e da lì discende la superstizione che sconsiglia
di intraprendere attività a rischio di VENERDI’
13. E anche quella che, in America, vieta i piani
e le camere numero 13.”(pag.82) “Un PESCE
STILIZZATO, un ideogramma che molti fanno
risalire ai primi cristiani.
Il termine arabo NASRANI, che assomiglia molto
a NAZARENI, ovvero di Nazareth, significa infatti
“piccoli pesci”” (pag.96) “
“I SEGRETI D’ITALIA”
di Corrado Augias
Opera diversa, nel contenuto,
rispetto agli altri titoli simili
dedicati a capitali europee.
Approfondita analisi dei
caratteri distintivi degli Italiani
attraverso un percorso storico
e letterario, in cui l’autore ci
guida a cogliere gli aspetti
salienti e determinanti che hanno contraddistinto
l’evoluzione della cultura italiana.
“La struttura scolastica diventa così la prima
linea sulla quale si gioca il futuro della nazione”
(pag.48) “In un rapporto del senatore professor
Francesco Torraca per il biennio 1895-1896 si
legge che soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia,
ma anche nel Settentrione, “la maggior parte
degli amministratori comunali, e con essi i più
benestanti, odiano e avversano l’ISTRUZIONE
POPOLARE, nella quale vedono una potenza
livellatrice che li atterrisce. “ Quel terrore ha
scavalcato gli anni ed è arrivato fino a noi.
Quando un’esponente della destra come Letizia
Moratti diventa, nei primi anni del XXI secolo,
ministro della PUBBLICA ISTRUZIONE, si
affretta a togliere l’aggettivo PUBBLICA
dall’intestazione del suo dicastero, atterrita
anche lei dal sapore egualitario che ne
promana.” (pag.49) “Come mai la storia della
Penisola abbia avuto così poco a che fare con
la storia della libertà.” (pag.268)
“IL GIORNO DEL SACRIFICIO”
di Mark Roberts
Coinvolgente thriller, ambientato a Londra, che
costituisce un eccellente debutto per questo
autore. Suspense dall’inizio alla fine, come
raramente accade.
“…l’eccessiva sicurezza dei meno intelligenti…”
(pag.45) “Abbiamo insabbiato decine di migliaia
di casi di abusi su minori…” (pag.115)
“LA BIBLIOTECA PERDUTA DELL’ALCHIMISTA”
di Marcello Simoni
Secondo riuscitissimo libro di questo giovane
scrittore emergente. Ambientato nella Spagna
del 1227, quando la regina di Castiglia scompare
in maniera misteriosa, secondo alcuni ad opera
del Maligno. Solo l’erudito Ignazio da Toledo,
che si è costruito una vasta cultura durante vari
viaggi tra Oriente e Occidente, entrando in
contatto con popoli studiosi degli antichi misteri,
pare essere in grado di rintracciare la regina,
seguendo il proprio istinto e interpretando le
labili tracce lasciate. A Cordoba, dove viene
convocato, incontra un vecchio maestro, che
gli parla di un vecchio libro, che potrebbe
fornirgli utili indizi nella ricerca. Il giorno
seguente, però, il maestro viene rinvenuto
cadavere, avvelenato in maniera oltremodo
subdola. La ricerca coinvolge anche il figlio di
Ignazio, che condivide con il padre la passione
per gli studi alchemici. Sarà una continua fuga
dal pericolo, in ambienti sempre più misteriosi.
“LE PREDE NELL’HAREM DI GHEDDAFI”
di Annick Cojean
Testimonianza scon-volgente, che purtroppo
nulla consente di con-futare, dell’aberrante
sistema di rapimenti e riduzione in schiavitù,
con lo scopo dei più aberranti abusi sessuali,
che il dittatore Gheddafi instaurò e condusse
fino all’ultimo. Ragazzine tredicenni notate dal
dittatore durante le sue visite alle scuole libiche:
un suo tocco sul loro capo le indicava come
preda desiderata, un ordine di rapimento per
le sue guardie, che nel giro di pochi giorni
passavano all’azione. Un mostro morale,
Gheddafi, che usò le proprie violenze sessuali,
perpetrate con incredibili ritmi quotidiani, verso
ragazze, donne e uomini, sotto la minaccia della
morte per sé e i propri familiari in caso di rifiuto,
per piegare tutti alla propria meschina e pazza
volontà di dittatore folle. Come apparve chiaro,
le cosiddette Amazzoni, sue guardie del corpo
personali, costituivano il nucleo delle sue
prostitute (quasi sempre vittime, raramente di
propria volontà) preferite: ragazze rovinate per
sempre agli occhi della arcaica società libica,
prive di un proprio futuro, se non quello di
rimanere nell’orbita del proprio aguzzino.
Vi sono pagine, che descrivono le confessioni
di alcune sventurate protagoniste, molto forti
e difficili da leggere e sopportare, come risulta
difficilmente sopportabile che un noto
personaggio politico italiano ci abbia screditato
agli occhi del mondo intero, stringendo
particolare amicizia con tale sorta di dittatore.
“Le Amazzoni. L’ex Ministro degli Esteri
francese Roland Dumas si compiaceva di essere
scorato in quel modo da bellissime ragazze in
armi e i sorrisi salaci di Berlusconi la dicevano
lunga sulla sua soddisfazione.”(pag.171)
“I CUSTODI DELLA CATTEDRALE PROIBITA”
di Jon Trace
Dopo aver lasciato Los Angeles e l’abito talare
per avere accidentalmente ucciso due uomini
nel tentativo di proteggere la ragazza che
stavano violentando, Tom decide di iniziare una
nuova vita a Venezia. L’ultima cosa che l’ex
sacerdote immagina, però, è di trovarsi subito
invischiato in un altro caso di omicidio. Si tratta
di una giovane brutalmente assassinata: le sono
state inferte 666 coltellate. Tom, chiamato ad
aiutare la polizia veneziana a fianco
dell’affascinante tenente Valentina Morassi, si
troverà a seguire le tracce che conducono a
rituali che appartengono al mondo del satanismo
e dell’occulto . Tra vicoli e canali veneziani, Tom
e Valentina saranno costretti ad anticipare le
sadiche mosse di un serial killer, che semina
cadaveri seguendo cerimoniali violenti e precisi.
“Come tutti i politici, infatti, è diverso da ciò
che sembra. Visto dall’esterno, è un nobile, un
uomo d’affari e un pilastro della comunità. Nel
privato, è corrotto, un animale sessuale
dissoluto, vorace e sempre in cerca di
potere.”(pag.39) “Mi dispiace. Mi perdoni, padre,
perché ho peccato, ho vissuto trentadue anni
e confesso di non credere a una sola parola
della religione. Penso che tutte le chiese siano
una truffa. Che tutte le religioni siano solo
business. E che tutti quei dannati predicatori
televisivi che mi chiedono soldi dovrebbero
essere rinchiusi in una grande cella, così
potrebbero annoiarsi a morte l’uno con l’altro,
fino a una lenta e dolorosa morte.”(pag.112:
N.d.R. lo scrittore certamente si riferisce alla
realtà statunitense, dove vive) “Le fortune degli
Etruschi dipendevano dal rimanere nelle grazie
degli dei, tenendo conto dei presagi e offrendo
sacrifici per placare le divinità arrabbiate o
conquistarne il favore. A tal fine, si affidavano
completamente alla guida di un veggente o di
un augure, conosciuto anche come “netsvis”
oppure, nella cultura romana più tarda, come
aruspice. Sia i Romani che la Chiesa cattolica
alla fine adottarono alcuni elementi dei rituali e
dei costumi etruschi; il bastone a uncino dei
moderni vescovi cattolici derivò proprio dal
lituus, la verga cerimoniale adoperata dal
netsvis.”(pag.211) “Noi Italiani siamo sempre
indulgenti verso gli affari di cuore. Dopotutto,
abbiamo un presidente che ha più amanti di
quante gondole ci siano a Venezia.”(pag. 226)
“Vito ha lo sguardo perso nel vuoto, quello che
l u i c h i a m a u n m o m e n t o a l l a G e o rg e
Bush.”(pag.292)
(la costruzione del periodo nel linguaggio di
alcuni politici...)
“Fassina, chi?” – Matteo Renzi – segretario PD
“Padania, chi?” - Cécile Kyenge – Ministra per
l’INTEGRAZIONE
esperienza comune di stringere la mano
ad una persona che si chiama con il
proprio nome non è per me del tutto usuale.
Alle volte ho avuto la possibilità di conoscere
un Tobias proveniente dai Paesi del nord, e solo
l’avvento di Facebook ha infine dispiegato sotto
i miei occhi la numerosità, non elevata, dei Tobia
che popolano il nostro Paese. Ciò non toglie
che anche i Tobia, alla pari dei Maurizio, delle
Carolina, delle Ginevra e di quanti altri, possono
visitare una località che porta il loro nome. Un
Tobia può farlo a 8 km da Viterbo in direzione
sud oppure in Spagna, nella piccola Provincia
de La Rioja a 45 km dalla capitale Logrono. Nel
primo caso troverete un piccolo paesello della
provincia italiana, dove potrete sedervi al
ristorante a mangiare piatti della tradizione
laziale, mentre nel secondo caso troverete una
vera e propria località turistica.
Nell’angolo nord orientale della penisola iberica,
135 km a sud di Bilbao e 130 a Ovest di
Pamplona, Tobia è anzitutto il nome di un fiume:
a Banos de Rio Tobia si può lasciare la strada
provinciale e raggiungere il corso del fiumicello,
intorno al quale è attrezzata un’area dove si
possono fare grigliate o solo sdraiarsi sul ben
tenuto praticello. Sulle stradine immerse nel
verde bosco, pascolano greggi di pecore e
vengono organizzate passeggiate a cavallo.
Proseguendo lungo la strada, risalendo il corso
del fiume si gira a destra e risalendo su per una
più piccola valle ci si addentra verso la natura
incontaminata dei boschi.
E’ il 14 Agosto quando il sottoscritto Tobia entra
a bordo della sua vettura nel paese di Tobia e
non è forse un caso che dopo il cartello dei 40
all’ora siamo costretti a rallentare ulteriormente
per seguire la scorta dei due umarells che
passeggiano sereni in mezzo alla strada. Sulla
nostra sinistra stanno gli orticelli lato fiume, alla
nostra destra le case del Paese si affacciano
sulla strada: la valle è piccola e stretta e
scendendo dall’auto vediamo sovrastarci la
Pena de Tobia. E’ un monte roccioso, che rende
la scenografia del luogo di genere Western,
sulla cui vetta vi nidificano i grifoni, uccelli rapaci
che svolazzano sulle nostre teste aspettando
invano le nostre carcasse. E’ possibile raggiungerne la cima passeggiando con attenzione,
essendo i sentieri scoscesi e impervi. La strada
carrabile continua fino al limitare del bosco,
dove non mancano le specie animali selvatiche
e la possibilità di svolgere lunghe passeggiate
in questo grande parco naturale. In paese si
chiacchiera con los Tobianos, persone
prevalentemente anziane che da sempre vivono
qui e che non avevano ancora incontrato un
umano di nome Tobia, e i cui figli e nipoti trasferiti
in città per motivi di studio e lavoro ritornano
al paese d’origine in occasione delle festività.
Una di queste è la settimana di Ferragosto, il
cui programma affisso sulle bacheche e i muri
del Municipio e della Chiesa prevede diverse
attività, la principale della quali è una corsa che
termina alla quercia ai piedi del monte. E’
possibile intraprendere lunghe camminate verso
il santuario di San Millán de la Cogolla, ma noi
preferiamo seguire il programma dei giovani
ragazzi, provenienti da tutta Europa dove
studiano e lavorano: in un garage fuori dal Paese
organizzano un Mojito party a 2 euro al bicchiere,
in un bar più vicino si trova la birra, mentre nella
piazza del Paese un camioncino spara musica
a tutto volume sulle cui note generazioni diverse
si incontrano a ballare.
Tobia, Spagna, Europa, Mondo, tutto il mondo
è paese: e pensare che tutto questo non sarebbe
mai apparso ai miei occhi se mia mamma non
mi avesse chiamato Tobia. Si giri pure il mondo
quando ci pare, ma crescendo ci si ritrova infine
a dare ragione ai propri genitori.
organizza per Circolo Hera Bologna
DOMENICA 23 MARZO 2014
Partenza da BOLOGNA Ore 7:00 da Piazzale Atleti Azzurri, Ore
7:15 Autostazione corriere pensilina 25, Ore 07:30, Via Battindarno,
parcheggio ATC via autostrada.
Arrivo a MODENA, incontro con la guida e in due turni ingresso
e visita al PALAZZO DUCALE, sede anche della ACCADEMIA
MILITARE. Il Palazzo, la cui costruzione iniziò nel 1634 su disegno
dell'Avanzini è un illustre esempio di architettura civile settecentesca
e uno dei più grandi palazzi barocchi d'Italia. Il cortile d'onore,
con elegante loggiato a due piani, è ritenuto un capolavoro
dell'architettura barocca. Da qui si accede allo scalone d'onore,
ornato da statue romane, che porta alle numerose sale della
Residenza Estense.
(NB: L’Accademia Militare ha facoltà di annullare le visite per
ragioni interne; nel caso verrà svolta visita sostitutiva in altri
monumenti della zona)
Al termine trasferimento nei pressi di FIORANO e pranzo nel
ristorante all’interno del CASTELLO DI SPEZZANO con il seguente
menu’ tipico:
Bis di primi:
MEZZELUNE DI PATATE
CON FUNGHI PORCINI E TALEGGIO
RISOTTO CON LE MELE
A seguire:
TIGELLE MODENESI
CON AFFETTATI MISTI, STRACCHINO
E CACCIATORA IN UMIDO
CROSTATE DELLA CASA
ACQUA – VINO – CAFFE’
Dopo pranzo possibilità di visita individuale del complesso del
Castello, di origine medievale, che conserva ancora fossato,
ponte levatoio, mura merlate e una torre pentagonale, dove si
trova la Acetaia Comunale. Il castello è sede del Museo della
Ceramica, che attraverso varie sezioni ne documenta le tecniche
produttive e gli aspetti storico-artistici.
A seguire trasferimento a MARANELLO per una visita al MUSEO
FERRARI, esposizione ufficiale della nota casa automobilistica,
dove sono conservati i modelli e prototipi più rappresentativi che
hanno contribuito alla affermazione del mito della “rossa” fino ai
nostri giorni. Al termine partenza per il rientro, con arrivo nella
prima serata.
QUOTA PER PERSONA:
€ 55,00 (minimo 45 persone)
CONDIZIONI PARTICOLARI PER I SOCI DEL CIRCOLO HERA BOLOGNA
LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in Bus G.T. pedaggi inclusi
Pranzo in ristorante con menù indicato - Guida al Palazzo Ducale
- Assicurazione Infortuni.
NON COMPRENDE: Ingresso al Museo Ferrari: € 11,00
Eventuali altre entrate - Mance ed Extra personali
Quanto non espressamente previsto.
PER INFORMAZIONI: Gruppo Turismo del Circolo HERA Bologna
Via del Frullo 9/2 - Granarolo dell’Emilia (BO)
Martedì e Giovedì dalle ore 15:00 alle 18:00 - Telefono 051 250277
BASSINI ROBERTO
329 8275455
ORGANIZZAZIONE TECNICA:
SUGAR VIAGGI - ARCI VIAGGI Srl
VIA RIVA RENO, 77/a - 40121 BOLOGNA
TEL. 051 232124 - FAX 051221755
www.sugarviaggi.it
Fra poco sarà primavera e con “l’aria nuova” sarà un piacere riprendere la bici e correre per pianure e montagne...,
in verità i più competitivi, la bicicletta non l’hanno mai lasciata ferma, anche per la stagione mite fin qua avuta,
ed hanno continuato a girare.
Per tutti coloro che hanno la passione per la bicicletta o vogliono provare, sono aperte le iscrizioni al gruppo, e li
aspettiamo numerosi, ricordando che il Circolo Hera Bologna è un Circolo aperto all’esterno e quindi i soci
possono presentare amici appassionati di bici che a loro volta possono diventare soci.
Anche quest’anno parteciperemo alle varie manifestazioni organizzate nella provincia ed oltre:
Gran fondo dell’Appennino Bolognese e Valli di Comacchio, Circuito romagnolo, Gran fondo 10 colli,
Criterium italiano G.F. cicloturistiche UISP, Raduni UISP.
Quest’anno inoltre siamo orgogliosi dei risultati ottenuti dal gruppo ciclistico in quanto nel
"Criterium italiano G.F. cicloturistiche UISP” con l’11° posto conquistato, e con un nostro atleta che si è classificato
1° a pari merito con altri 7 atleti di altre società.
Probabilmente il 2014 sarà l’anno in cui riusciremo ad organizzare una pedalata sui mitici passi dolomitici
(Sella, Gardena, Campolongo, Pordoi), approfittando dei giorni di chiusura al traffico automobilistico.
Se sei interessato ad andare in bicicletta, non hai
che da contattarci e sarà sicuro divertimento, per
chi non ci conosce ancora siamo:
Roberto Casagrande
348 5180966
[email protected]
Lamberto Frabetti
338 3748358
[email protected]
organizza per Circolo Hera Bologna
PERIODO: 25-27 APRILE 2014
25 APRILE: Partenza da BOLOGNA ore 5:30 da Piazzale Atleti Azzurri, ore 5:45 Autostazione corriere - pensilina 25,
ore 6:00 Via Battindarno parcheggio ATC, via autostrada per Firenze, Arezzo, Orvieto, Orte, proseguendo per Terni.
Arrivo alle Cascate delle MARMORE, dove si potrà ammirare lo spettacolo dell’imponente massa d’acqua del fiume
Velino che precipita con fragore nel fiume Nera, e passeggiare nell’area del parco circostante.
Trasferimento a SPOLETO in hotel e pranzo. Nel primo pomeriggio incontro con la guida e visita dei principali
monumenti della cittadina come il Duomo, la Rocca, S. Domenico, il teatro romano, l’anfiteatro.
Al termine sistemazione in hotel e pranzo. Rientro in hotel, cena e pernottamento.
26 APRILE: Colazione e partenza con guida per un’escursione di intera giornata nel cuore dell’Umbria
per la visita di alcuni dei suoi borghi medioevali più caratteristici come SPELLO, MONTEFALCO e BEVAGNA,
classificati fra i “borghi più belli d’Italia”. Pranzo in una cantina vinicola agrituristica, con possibilità di acquisti.
Rientro in hotel, cena e pernottamento.
27 APRILE: Colazione e partenza per NORCIA e visita città sempre con guida dei monumenti della cittadina
legata al nome di S. Benedetto, fondatore del monachesimo in Occidente: le mura del 300,
la piazza con la chiesa di S. Benedetto, il Duomo, il Palazzo Comunale ecc.
Al termine trasferimento verso Foligno, e nelle sue campagne pranzo in un frantoio-agriturismo
con menù degustazione di prodotti e oli tipici, con possibilità di acquisti.
Rientro con la superstrada E45 autostrada via Cesena. Proseguimento via autostrada ed arrivo a BOLOGNA in serata.
QUOTA PER PERSONA:
€ 320,00 € 310,00 € 295,00
(minimo 35 persone)
(minimo 40 persone)
(minimo 45 persone)
CONDIZIONI PARTICOLARI PER I SOCI DEL CIRCOLO HERA BOLOGNA
LA QUOTA COMPRENDE
Viaggio in Bus G.T. pedaggi inclusi - Sistemazione in hotel 4 STELLE in camere doppie con servizi ed i pasti indicati
Pranzi in ristorante come da programmma - Le bevande ai pasti (1/4 vino e 1/2 minerale) - Servizio guida per tutte le
visite come da programma - Ingresso parco cascate Marmore - Assicurazione RCT e Polizza Infortuni
LA QUOTA NON COMPRENDE
Eventuali altre entrate (dove previste) - Mance, Extra personali e quanto non espressamente indicato
Eventuali tasse di soggiorno da pagare direttamente in hotel.
PER INFORMAZIONI: Gruppo Turismo del Circolo HERA Bologna
Via del Frullo 9/2 - Granarolo dell’Emilia (BO)
Martedì e Giovedì dalle ore 15:00 alle 18:00 - Telefono 051 250277
BASSINI ROBERTO
329 8275455
ORGANIZZAZIONE TECNICA:
SUGAR VIAGGI - ARCI VIAGGI Srl
VIA RIVA RENO, 77/a - 40121 BOLOGNA
TEL. 051 232124 - FAX 051221755
www.sugarviaggi.it
“Dietro tutte le malattie si celano
le nostre paure, le nostre ansie, la
nostra avidità.
Le nostre simpatie e antipatie.
Cerchiamole e curiamole, e
curandole se ne andrà la malattia
che ci affligge”.
(Edward Bach)
Che cos’è la Floriterapia
La Floriterapia, riconosciuta dall’OMS fin dal 1976, è un sistema di trattamento che
si avvale di essenze naturali preparate a partire da fiori silvestri, in grado di agire
su tutti i livelli dell’essere: emozionale, mentale, spirituale, fisico. Le essenze floreali
esplicano la loro azione in virtù di una informazione energetica, peculiare di ogni
fiore, in grado di armonizzare le frequenze alterate del campo energetico umano.
Le proprietà curative dei fiori sono state particolarmente studiate, fra gli anni 1926
e 1934, dal medico gallese Edward Bach. Dopo aver scartato le altri parti della
pianta, convinto che nel fiore si concentrasse la forza vitale, Bach giunge ad
individuare 38 rimedi, chiamati in seguito “Fiori di Bach”, preparati lasciando in
infusione al sole per alcune ore il bocciolo del fiore in una ciotola di acqua di
sorgente. Il liquido ottenuto viene filtrato e diluito con brandy per conservarne
inalterate le proprietà, ricavando il cosiddetto “Estratto Madre”. Nella “floriterapia
di Bach”, i rimedi sono stati suddivisi in base a 12 stati d’animo principali: paura,
inquietudine, indecisione, indifferenza, scoraggiamento, debolezza, impazienza,
orgoglio, disperazione, solitudine, stanchezza, preoccupazione, avendosi i cosiddetti
“12 Guaritori”: Mimulus, Impatiens, Clematis, Agrimony, Chicory, Vervain, Centaury,
Cerato, Scleranthus, Water Violet, Gentian, Rock Rose.
Bach aggiunge in seguito i cosiddetti 7 Aiuti (Gorse, Oak, Heather, Olive, Rock
Water, Vine, Wild Oat) e i 19 Assistenti (Cherry Plum, Elm, Pine, Larch, Willow, Aspen,
Hornbeam, Sweet Chestnut, Beech, Crab Apple, Walnut, Chestnut Bud, White
Chestnut, Red Chestnut, Holly, Hoenysuckle, Wild Rose, Star of Bethlehem, Mustard).
Chi era Edward Bach
Edward Bach nasce il 24 settembre 1886 a Moseley, nei
pressi di Birmingham, da famiglia di origine gallese. A 17
anni inizia a lavorare come apprendista nella fabbrica di
ottone paterna, e lì conosce da vicino i problemi di salute
degli operai. Fin da giovane manifesta interesse per la
natura, e decide di iscriversi alla facoltà di medicina
dell’Università di Birmingham, dove si laurea nel 1912,
iniziando, poi, a lavorare al Pronto Soccorso dell’Ospedale
Universitario. Diventa assistente nel reparto di batteriologia
e immunologia. Nel 1917 si ammala e gli viene asportato
chirurgicamente un tumore maligno alla milza con una
prognosi infausta: tre mesi di vita. Bach, però, recupera
miracolosamente la salute e inizia a lavorare all’Ospedale Omeopatico di Londra.
A contatto con gli ammalati si rende progressivamente conto che ogni persona
reagisce in maniera diversa alle cure pur presentando gli stessi sintomi e la stessa
malattia. Decide di lasciare il suo posto all’Ospedale Omeopatico e aprire uno studio
a Londra per continuare le sue ricerche. A partire dal 1928 Bach concentra la sua
attenzione sui collegamenti fra la personalità umana e le modalità di reazione alle
manifestazioni della malattia. Si reca in Galles e si dedica alla ricerca di rimedi
universali studiando il mondo vegetale nella campagna gallese e affinando la sua
innata sensibilità. Nella scelta delle piante scarta quelle velenose e quelle coltivate,
e intuisce che alcuni fiori trasmettono attraverso la rugiada proprietà terapeutiche.
Inizia a proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e si prodiga nella sua diffusione
anche ai non medici. Per questo viene ripetutamente accusato dalla classe medica
fino ad essere cancellato dall’Ordine dei Medici. Il 27 novembre 1936 Edward Bach,
considerando conclusa la sua missione su questa terra, muore nel sonno. I suoi
collaboratori Nora Weeks e Victor Bullen, da lui prescelti come eredi del suo operato,
continueranno fino al 1978 il suo lavoro, tramandando l’eredità di pratica e conoscenza
del metodo agli amministratori del Bach Centre, che ha tuttora sede nel cottage di
Sotwell dove Edward Bach soggiornò nell’ultimo periodo della sua vita.
Rescue Remedy
Il dottor Bach ha capito che la buona salute dipende dall’armonia tra anima, mente
e corpo. La malattia è il risultato della mancanza di armonia. Scrive Bach parlando
dei suoi rimedi: <<Essi sono in grado di risvegliare la nostra vera natura, e di condurci
più vicino alla nostra anima… Essi curano, non attaccando la malattia, ma infondendo
nel nostro corpo le meravigliose vibrazioni della nostra Suprema Natura in presenza
delle quali le malattie svaniscono come neve al sole…>>.
Rescue Remedy è un rimedio di pronto soccorso, utile in situazioni di emergenza,
preparato dallo stesso Bach e composto di cinque rimedi floreali. È con questa
preparazione che Edward Bach nel 1930 “salva la vita ad un pescatore”. Funziona
in ogni tipo di personalità, in quanto corrisponde ad un modello “archetipico
superiore” che ogni persona sperimenta quando un avvenimento sgradevole e
imprevisto scombussola il suo equilibrio psico-energetico. Non va considerato,
però, una panacea e tanto meno il suo uso deve sostituire le cure mediche ufficiali.
In situazioni gravi come un incidente, prima dell’arrivo dei soccorsi, il rimedio si è
dimostrato di grande aiuto nel ristabilire l’equilibrio emotivo esercitando un effetto
calmante e riequilibrante.
Il Rescue Remedy è il grande consolatore dell'anima che aiuta nelle situazioni di
attacchi di panico, ansia, emergenza fisica, emotiva e mentale. La sua azione
armonizzatrice aiuta a mantenere la calma e a mobilizzare le risposte dell’organismo,
stimolando e accelerando i processi di riparazione e di guarigione dell'organismo.
E' proprio quest'azione riequilibrante che rende il rimedio molto utile nelle emergenze
di tipo emotivo e psichico. E' buona abitudine avere il Rescue Remedy sempre a
portata di mano.
I Fiori che lo compongono sono:
Rock Rose: per gli stati di terrore, panico e isteria.
Aiuta contro le paure improvvise, il terrore della morte, nella reazione
nervosa eccessiva.
Aiuta ad avere un atteggiamento di distacco, a trovare il coraggio di
affrontare le situazioni difficili.
Star of Bethlehem: per lo shock, lo stordimento, lo stress acuto.
Aiuta a riprendersi, a superare il trauma, sia fisico che mentale, creando
integrazione.
Impatiens: per l’impazienza, l’irritabilità, l’agitazione.
Aiuta a sciogliere lo stato di tensione e l’agitazione emotiva causati
dallo stress.
Cherry Plum: per il timore di perdere il controllo,
sia fisico che mentale, delle proprie azioni.
Clematis: per la tendenza a perdere conoscenza, per la sensazione
di essere "molto lontano" che spesso si prova prima di uno svenimento.
Agisce contro il distacco dalla realtà, contro la tendenza a estraniarsi
dalla realtà come reazione all'emergenza, e la minaccia di perdere
conoscenza, per i casi in cui la persona "va via": coma, senso di
svenimento, lipotimia.
Modalità d'uso
Questi cinque fiori lavorano in sinergia. In casi acuti si assumono 4 gocce direttamente
dal contagocce del flacone sotto la lingua, ripetibile ad intervalli di pochi minuti e
diradando in base al miglioramento. Oppure 4 gocce in un bicchiere d’acqua non
gassata da bere a piccoli sorsi in 10 minuti circa. Se necessario ripetere l’operazione.
Tuttavia in certe situazioni può essere opportuno prenderlo regolarmente per un
tempo più lungo, come per esempio in caso di alterazioni emotive e psichiche, dove
spesso precede o accompagna una miscela personalizzata di Fiori di Bach o altra
terapia naturale. Nel caso in cui la persona non sia in grado di bere, strofinare alcune
gocce del rimedio direttamente sulle labbra, sulle tempie, dietro le orecchie, sui
polsi.
Ecco alcune indicazioni per il suo utilizzo:
* In caso di stress emotivo o choc causato da avvenimenti esterni, come cattive
notizie, funerali e lutto, un brutto spavento, un incidente, incidenti domestici, ecc…;
* In situazioni emotive stressanti o difficoltà interiori, ad esempio una seduta
dal dentista, un viaggio in aereo che crea panico, un colloquio di lavoro o un esame,
prima o dopo interventi, operazioni chirurgiche o chemioterapia, in occasioni di
prelievi, esami o medicazioni dolorose, prima e dopo il parto;
* Per chi lavora in un ambiente stressante, in ospedale, pronto soccorso, per
infermieri domiciliari, psicologi, insegnanti ecc…;
* In caso di traumi o sintomi fisici perché in questo caso si cura il fluttuare delle
emozioni alle quali gli apparati dell’organismo sono molto sensibili. Possono essere
crisi allergiche, controllo del dolore acuto, traumi, crisi di astinenza, disturbi
neurovegetativi in persone timorose o fobiche, pruriti della pelle in persone anziane
e depresse, disturbi articolari e muscolari, disturbi circolatori, aritmie, disturbi
respiratori, senso di soffocamento, iperventilazione, collassi, iper o ipotensione,
disfonie, tosse nervosa, asma, nevralgie.
Rescue Remedy può essere preparato anche sotto forma di crema: ha in più
un altro fiore Crab Apple il purificatore. Questa pomata è disinfettante, disinfiammante
e idrata la pelle ruvida e secca ristabilendo il normale equilibrio. Utile per ferite,
bruciature lievi, punture di insetto o meduse, eruzioni cutanee, piaghe da decubito.
Preziosa per ridurre i dolori articolari e muscolari.
Le caratteristiche del Rescue Remedy:
* non ha controindicazioni, può essere dato a persone di qualsiasi età
(neonati, anziani, donne, uomini, anche animali e piante);
* compatibilità con qualsiasi cura medica in corso;
* immediatezza dell’effetto (1 o 2 minuti);
* non c’è pericolo di sovradosaggio.
Nora Weeks, la sua assistente, nel libro “La vita e le scoperte di Edward Bach”- Ed.
Guna - racconta: “Un uomo, che era rimasto per 5 ore legato all’albero di una chiatta
naufragata durante una tremenda bufera, fu portato a riva da una scialuppa di
salvataggio. Delirava e sbavava, era disperato, quasi congelato e in pericolo di vita.
Trasportato dalla spiaggia a una casa vicina, Bach gli inumidì ripetutamente le labbra
con Rescue Remedy e, prima ancora di venire svestito e avvolto in calde coperte,
l’uomo riusciva già a stare seduto, aveva la mente lucida e chiedeva una sigaretta;
fu trasportato in ospedale e dopo pochi giorni di riposo si era completamente riavuto
da quella terrificante esperienza”.
Espressioni in libertà: immagini, alcune scelte opzionali,
profili pseudo ironici sulla base delle vostre risposte.
(by Dalm 2014)
A) Figli della Troika a rapporto. Cazziati dalla mamma? Ne hanno combinata un’altra delle loro?
B) Emendamento salva pidocchi in Parlamento. Saranno alla conta dei voti?
C) “Burp!! Miii... u canazzu di melanzane!!!” Al Fano pensa alla sua digestione.
“Ecco, non sto simpatico a nessuno!!” Rigo Letta pensa alla sua sub-missione?
A) Dopo la globalizzazione, le delocalizzazioni, le privatizzazioni,
ecco la vaporizzazione degli Stati: storia di un sistema sbagliato?
B) Milioni di Europei avevano sposato l’idea dell’Euro, ma lei dopo la seduzione e il matrimonio
combinato, optò per separazione e alimenti... pare che si portò via davvero tutto.
C) Se le ricette della Troika le presentavano al giudice di MasterChef, magari avrebbe detto
subito: “Tu vuoi che noi imploda? Austerity e economia del debito... è merda!!! Ci dobbiamo
mangiare vostro sterco per farvi fare bella vita?Andate voi all’inferno!!!”
A) Voi li vedete i segnali della ripresa?
B) Potrebbe essere l’ennesimo incidente domestico?
C) Non arrivano alla seconda settimana?
Chi potreste essere in base
a cosa avete votato:
1) Se avete totalizzato tutte A, il vostro rating è AAA. Siete estrosi, ragionate fuori dai box a patto che non dobbiate entrare o uscire dal garage. Siete
attenti e curiosi. Amate la libertà, ma concedete a terzi di sottrarvela poco alla volta, nella speranza di riprenderla appena possibile. Non credete
alle favole che vi raccontano, ma avete chiesto l’amicizia su Facebook a Mister No, Paperino, Goldrake, Lady Oscar e alla Principessa sul pisello.
2) Se avete totalizzato tutte A, anche dove non c’erano le tre opzioni, il vostro rating è AAA-ppperòòò. Pensate davvero oltre ogni logica. Siete dei
geni incompresi, le persone stravaganti che mettono a disagio gli autistici, i benpensanti e i sordomuti. Potreste fissare un punto per ore e litigare
con esso, oppure convincerlo a togliersi il gel e tornare ad essere un asterisco.
3) Se avete totalizzato più B, siete piuttosto ordinari, abitudinari. Pulite casa il sabato, fate la spesa negli stessi posti e comprate le stesse cose.
Guardate i soliti tg e credete alle solite storie. Vi commuovete per le fiction, chattate con le solite persone, fate l’amore nel solito modo. Vi lamentate
della ripetitività della vostra vita, sempre, ma fate poco per cambiarla.
4) Se avete totalizzato più C, siete un po’ insofferenti con gli altri, il sistema, i parenti. Avete dimestichezza con parolacce e vaffanculo. Li trovate
liberatori, in strada soprattutto. Vi piace la cucina semplice, la birretta o il buon vinello. Km e fronzoli zero, amate le persone dirette. L’apatia e l’eros
vi accompagnano spesso, ma di norma è la prima che prende il sopravvento. Youporn viene in vostro soccorso però, tanti uomini e donne a casa
vostra, che fanno cose per voi? Senza doversi sbattere affatto? Wow, niente male come app!!!. Sì, siete per la vita comoda, ma spesso insoddisfatti.
5) Se avete votato alla cazzo A, B, C. Bravi, continuate così. La società è schizofrenica e voi dovete stare al passo con i tempi. E’ sempre meglio
diversificare no? Godetevi la vita e passate alla pagina successiva.