Elaborazione delle informazioni 2014

RUOLO DEL COORDINATORE IN
RADIODIAGNOSTICA
T.S.R.M. Roberto Scarcella
 La figura del Coordinatore è l’anello di
congiunzione fra le direttive aziendali e
l’operatività quotidiana ed è l’interfaccia più
qualificata tra azienda e utente.
 La funzione di coordinamento è di tipo gestionale,
dove per gestionale si intende tutto un processo
che passa attraverso l’organizzazione, la
pianificazione, le linee guida, la verifica e il
processo di miglioramento.
 D’altro canto il coordinamento prevede
meccanismi di colloquio, delega, gestione conflitti,
coinvolgimento nelle decisioni.
 la nuova cultura del management sanitario deve
saper gestire nell’ottica dell’efficacia e
dell’efficienza le risorse a disposizione, lavorare
per obiettivi, garantire qualità con l’ottimale
utilizzo delle risorse.
 Per raggiungere obiettivi comuni e far gruppo
c’è bisogno da parte del Coordinatore di
chiarezza e trasparenza.
 La qualità più importante, che deve
possedere quindi, per svolgere tale ruolo è la
credibilità. Più si è credibili, maggiormente si
viene seguiti e meno fatica si fa nell’esporre e
poi nell’applicare le proprie idee.
 per essere credibili si deve essere di
conseguenza competenti, avere un’ampia
preparazione professionale ed essere
costantemente aggiornati.
 Con l’espressione “management delle risorse umane”
s’intende il complesso di compiti, di processi e di attività
posti in essere da ogni organizzazione nella quale
esistono dipendenti, legati da rapporto di lavoro.
 Il nodo fondamentale della gestione delle risorse umane
è oggi rappresentato dal delicatissimo rapporto tra
formazione e cambiamento.
 Le organizzazioni complesse non possono esimersi da
una logica di trasformazione continua che rappresenta
l’evoluzione stessa dell’organizzazione.
 Per gestire le relazioni con le varie controparti interne ed
esterne al reparto/ azienda , il Coordinatore utilizzerà la
“comunicazione” intesa come scambio di idee ed
informazioni, tutte le volte che può aiutare ad avere
successo, per migliorare i rapporti in tutte le direzioni,
costruendo un’infrastruttura favorevole al lavoro del
proprio gruppo.
 A queste capacità, il Coordinatore per la funzione cui è
preposto di responsabile del personale e delle
apparecchiature della struttura, è necessario che associ
l’abilità decisionale e l’autorevolezza delle richieste per
negoziare sempre nuove risorse ed obiettivi.
Fasi principali del Workflow gestito
Operatività di Front Office
Esecuzione dell’esame
Back office
Archiviazione e Distribuzione
Front Office
 Front Office (letteralmente "ufficio
davanti"), indica l'insieme delle strutture di
un'organizzazione che gestiscono
l’interazione con il cliente.
 L’operatore del front office assume una
posizione d'importanza all'interno di una
organizzazione
 Con il termine Front Office ci si riferisce
all'insieme delle strutture, dei servizi e delle
mansioni di un’azienda volti a gestire il
Customer relationship management, cioè i
rapporti con la clientela. Svolgono i compiti di
Front Office: l’URP degli uffici pubblici, gli
sportelli CUP e accettazione, il centralino e più
in generale l'insieme delle strutture di
un'organizzazione che gestiscono l’interazione
con il cliente.
Back-office
RIS, AGENDE ELETTRONICHE E
AGGIORNAMENTI STATISTICI
• Permettono l’ottimizzazione del planning di
erogazione dell’Azienda preventivabile
nell’arco di 8/12 mesi
Il sistema nel suo complesso è
AMPIAMENTE MODULABILE in base a:
•
•
•
•
variazioni stagionali della richiesta
obiettivi dell’Azienda
piani di formazione del personale
piani di manutenzione del sistema informatico
 la calibrazione dell’agenda,
scientificamente supportato da dati
statistici per un’ottimale distribuzione
dei carichi di lavoro nelle diagnostiche
radiologiche, con consensuale
ottimizzazione dell’efficienza del
Servizio di Radiologia.
• Agenda elettronica
• Nomenclatore SIRM-SNR
• Tempario
• Monte ore
• Logistica e dotazione tecnologica
• Risorse umane
L’operazione di manutenzione delle agende
elettroniche, non solo è necessaria, ma
risulta
fondamentale
nell’ottimizzazione
dei carichi di lavoro in un Servizio di
Radiologia.
• Allo
stesso
tempo
il
programmazione
espone
servizio
notevole
ad
un
deficit
gli
addetti
aumento
di
al
del
rischio professionale poiché il carico di
lavoro eccessivo o mal distribuito espone
a caduta di attenzione per la prestazione e
a salto delle procedure di verifica.
 continua rilevazione dei dati statistici sullo
storico-recente delle prestazioni e un
continuo confronto con le amministrazioni
aziendali per definire, con cadenza annuale o
semestrale, in modo oggettivo la quantità
delle prestazioni correttamente esigibili in
funzione delle risorse umane e tecniche a
disposizione.
L’introduzione di queste nuove tecnologie
costringe a rivedere tutta l’organizzazione
esistente.
Riorganizzazione di tutte le procedure
organizzative consolidate all’interno della
Struttura.
Ridistribuzione dell’attività di routine sulle nuove
tecnologie a disposizione.
Introdurre il cambiamento del sistema
non è semplice.
I disagi iniziali sono spesso causati :
• dalle trasformazioni strutturali che il processo
comporta
• dal numero degli esami da eseguire
• dalla consapevolezza che il progetto non si
può né fermare né tornare indietro
I primi traumatismi sono stati causati:
dal radicale cambiamento della attività
quotidiana;
•
• dall’impatto con sistemi del tutto nuovi;
• dalla necessità di modificare l’organizzazione
del proprio lavoro;
• dalla mancanza di familiarità con la
tecnologia multimediale
L’equipe di radiologia non deve essere considerata,
un insieme di supertecnici, ma un gruppo di
collaboratori che partecipano al programma
diagnostico-terapeutico, coinvolti, sempre più di
frequente, in maniera attiva, a dare un alto
contributo scientifico, nella realizzazione di lavori di
ricerca clinica e di ricerca avanzata, sperimentale.
Nei servizi di radiologia è ancora molto statica la
gestione delle risorse umane: più di ogni altra cosa,
prevale la carenza di dialogo interprofessionale e di
conseguenza, difficoltà di gestione organizzativa, di
scambio d’informazione con le unità operative esterne.
VISIBILITA’ DELLE PRESTAZIONI DEL TSRM E DELL’ INFERMIERE
Il tecnico pur con le dovute difficoltà di adattamento a nuove
tecnologie riesce, comunque, a rendere visibile la propria
prestazione, perché garantisce sempre, in termini
quantitativi e qualitativi, un risultato finale.
Il prodotto dell’infermiere è spesso meno visibile e non
attribuibile ad un singolo gesto (come accade per altri
operatori sanitari). Tutto questo anche se in letteratura
vengono sempre più di frequente pubblicati esempi che,
dimostrano che è l’atmosfera che si crea intorno al paziente
ad essere rilevante per gli esiti, oltre che naturalmente, al
tipo di prestazione ricevuta.
il tecnico ha al centro
del suo interesse
la buona riuscita dell’esame!
per l’infermiere
il centro d’interesse
è la “cura” del malato!
La condivisione multidisciplinare nasce dal fatto che:
• il risultato degli interventi e dei servizi sanitari è
l’esito della buona operatività dei team di
professionisti piuttosto che della abilità e capacità
tecnica del singolo.
• per ottenere un buon risultato occorre sia la
capacità tecnico-clinica del team degli operatori,
sia un ambiente organizzativo e amministrativo
funzionale al raggiungimento degli obiettivi clinici
dei servizi.
• è richiesto un impegno multidisciplinare che
impegna allo stesso modo gli operatori coinvolti
Nel management moderno non esistono livelli
di potere ma di responsabilità basate sulla
competenza, che si sviluppano su tre livelli:
 Tecniche
 Concettuali
 Gestionali
L’elemento comune che lega i tre livelli è in
egual modo rappresentato dalla capacità di
gestionale delle risorse umane.
Le funzioni fondamentali del management sono cinque:
 La pianificazione cioè la capacità di analizzare e
predeterminare il corso dell’azione.
 L’organizzazione cioè la capacità di organizzare mezzi e
risorse per arrivare ad una decisione.
 Lo staffing cioè la capacità di far crescere e sviluppare le
risorse umane.
 La direzione cioè la capacità di dirigere le azioni verso gli
obiettivi.
 La verifica cioè la capacità di valutare in itinere
l’avanzamento e i progressi verso gli obiettivi.
 IL GRUPPO DI LAVORO (TEAM WORKING).
 L’elemento umano in un’azienda socio-sanitaria è di
fondamentale importanza per il buon funzionamento
dell’organizzazione e la generazione di offerte
assistenziali di qualità.
 I moderni orientamenti organizzativi, infatti, ritengono
le politiche sul personale il fattore strategico principale
da tenere in forte considerazione per assicurare il
successo delle attività e dare soddisfazione alla
domanda e ai bisogni dei cittadini.
 Nel gruppo di lavoro emerge un aspetto
caratterizzante che si può definire “interdipendenza
del compito”, quando cioè esiste un obiettivo da
raggiungere, un compito da assolvere, tale che i
risultati di ciascun membro hanno implicazioni per i
risultati degli altri.
 Questa interdipendenza può essere definita
“positiva” quando dà luogo all’instaurarsi di
sentimenti di cooperazione e coesione tra i membri,
favorendo una migliore prestazione del gruppo;
oppure “negativa” quando prevale la competizione
che conduce a insicurezza, riduzione della coesione e
peggioramento della prestazione complessiva.
BENESSERE ORGANIZZATIVO
Il benessere organizzativo è un aspetto
integrante dell’organizzazione che chiama in
causa gli aspetti legati alla produttività, alla
crescita e allo sviluppo in termini di
innovazione e di gestione della stessa.
Il Coordinatore deve quindi occuparsi della
promozione e della realizzazione del
cambiamento secondo le nuove teorie di
organizzazione aziendale, che si articolano in
alcuni istituti fondamentali:
 Inserimento operativo del dipendente nell’attività
lavorativa aziendale
 La scelta del personale di front-line
 La gestione partecipativa e la delega di funzioni
 La soluzione dei conflitti interni ed esterni
 La formazione permanente del personale
 La sicurezza dei lavoratori
 Il sistema premiante
BENESSERE ORGANIZZATIVO
 APATIA
 INDIFFERENZA
 INSOFFERENZA
 RIBELLIONE NEI CONFRONTI DEL PROPRIO LAVORO
Approfondito esame sulle cause che determinano tali manifestazioni
RAGGIUNGIMENTO DI UN EQUILIBRIO TRA DOVERE E
GRATIFICAZIONE
Il coordinatore nel benessere organizzativo
 Dimostrare fiducia a tutti i lavoratori
 Incoraggiare le piccole iniziative
 Valorizzare le risorse di ciascuno, nessuno escluso
 Vicinanza esempio e aiuto concreto
Il coordinatore nel benessere organizzativo
 Attenuare al massimo i contrasti tra le
diverse figure professionali
Di grande aiuto è la libera discussione tra i
lavoratori affinché si giunga ad un’interazione
positiva tra i membri del gruppo
Il coordinatore nel benessere organizzativo
In un ambiente disorganizzato è difficile
trovare serenità e spirito di collaborazione
Il
benessere,
come
il
malessere
dei
collaboratori si trasmette all’utenza e diventa
difficile generare benessere verso l’utenza da
parte di operatori male-stanti.
costumer satisfaction
Il coordinatore nel benessere organizzativo
 Dare all’intera equipe l’opportunità di sentire che
può influenzare e anche modificare l’ambiente
professionale tende ad aumentare la motivazione
e ridurre lo stress
 Obiettivo comune = maggiori risultati
Avviare il processo di razionalizzazione e
rilancio del Sistema che, in ogni caso, non
potrà mai avvenire prescindendo dal:
• Il ruolo di governo, come professionisti
dell’ organizzazione;
• Il ruolo di garanti della qualità delle
prestazioni.
Il Coordinatore può da un lato effettuare un
adeguato planning di lavoro per le varie figure
professionali, e dall’altro essere partecipe nella
gestione del governo clinico, mettendo in atto una
“strategia” tesa al miglioramento continuo della
qualità dei servizi erogati, e del raggiungimentomantenimento di elevati standard assistenziali,
stimolando al contempo la creazione di un ambiente
che favorisce l’eccellenza professionale, sia
attraverso il mantenimento e verifica della qualità
del lavoro effettuato, sia attraverso i meccanismi di
responsabilizzazione, gestione e governo del
processo radiologico.
Grazie per l’attenzione
Vignetta tratta dalla rivista "Life" del febbraio del 1896, “la scoperta dei Raggi X”