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Il Sole 24 Ore
Lunedì 9 Febbraio 2015 ­ N. 39
Commenti e inchieste
Lettere
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Le lettere vanno inviate a:
Il Sole­24 Ore "Lettere al Sole­24 Ore"
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Salvatore Padula, Alessandro Plateroti,
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Caporedattori responsabili: Marina Macelloni
e Guido Palmieri
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Armando Massarenti, Lello Naso, Christian Rocca,
Fernanda Roggero, Giovanni Uggeri, Paolo Zucca
PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A.
PRESIDENTE: Benito Benedini
AMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu
La semplificazione
dovrebbe partire
dalle norme in vigore
riattivarmi per aggiornare la tessera Asl con il nuovo indirizzo: altro ufficio e altra coda. Per una pratica che ha richiesto un minuto e alla quale gli uffici potevano provvedere autonomamente. S
Triton non scoraggia gli sbarchi
i parla tanto di progetti di semplificazione per i cittadini e le
imprese. Ma non basterebbe mettere
in pratica le norme che già esistono? Di «decertificazione», per esempio, si parla da tempo: l’amministrazione non dovrebbe più richiedere ai cittadini la presentazione di documenti già in suo possesso o già detenuti da altre amministrazioni. Eppure, come ho potuto provare direttamente, siamo ancora lontani da questa facilitazione. Ho cambiato residenza, ho fatto la mia coda pazientemente in Comune e pensavo di aver risolto. Invece ho dovuto A. C.
email
Le grandi aspettative sull’operazione Triton sono andate deluse. Avviata a novembre, con la partecipazione di più Paesi Ue, sembrava potesse arginare meglio di Mare Nostrum i flussi di immigrati dalle coste del Nordafrica. Ma dopo più di due mesi dall’avvio, nonostante le condizioni meteo inclementi, sembra che gli sbarchi non siano calati, anzi siano addirittura superiori a quelli del 2014. Caldo. Coppi e la Dama Bianca trovandosi a letto sentirono arrivare i carabinieri e si rivestirono in fretta e furia per non esser colti in flagrante. Ma, dopo l’irruzione, un maresciallo posò il palmo della mano sul materasso e disse: «È ancora caldo». I due, quindi, furono arrestati.
R. U.
email
Domenico Rosa
LE INIZIATIVE DEL SOLE 24 ORE
Anno giudiziario:
buone intenzioni
e numeri parziali
Capire l’economia in otto passi
di Lionello Mancini
S
abato 25 gennaio si è tenuta la cerimonia di aper­
tura dell’Anno giudiziario nei 26 distretti italia­
ni. Sorvoliamo sulle polemiche tra il presidente
del Consiglio e le toghe, seguite alle frasi non felicissi­
me pronunciate da alcuni alti magistrati che parlava­
no nella loro veste ufficiale.
Colpisce, invece, il quadro d’insieme fornito dai
capi degli uffici giudiziari, in particolare sulla diffu­
sione della corruzione, sul contrasto alle mafie, sul
radicamento della criminalità organizzata al di fuori
dei territori d’origine, tratteggiati con parole dram­
matiche e molto dure per il futuro a tinte fosche che
attende l’Italia.
Per limitarsi a pochi esempi, secondo il presiden­
te della Corte d’appello di Milano «la ’ndrangheta
sta occupando il Nord», grazie a «un’interazione­
occupazione nel tessuto dell’economia, della socie­
tà e delle stesse istituzioni»; con accenti analoghi è
stato evocato l’Expo e il fallimento delle misure an­
ticorruzione.
A Roma il Procuratore generale ha lanciato l’allar­
me sulle infiltrazioni mafiose nel mondo del calcio, a
Reggio Calabria sul porto di Gioia Tauro, definito il
«loro porto» (dove «loro» sono le ’ndrine); Messina è
indicata come la città in cui il pizzo imposto alle im­
prese è il più alto d’Italia, mentre da Palermo il presi­
dente della Corte d’appello avverte che ormai «i boss
sono infiltrati negli enti locali». Nonostante le ottime intenzioni che inducono a ta­
li allarmi ed esclusa ogni volontà di danneggiare il Pa­
ese da parte degli uffici giudiziari (meritoriamente
impegnati a contenere le patologie più gravi) resta
che la fotografia fornita – specie agli osservatori este­
ri – è quella di un’Italia fuori controllo, in mano a orde
di delinquenti che distruggono ricchezza e minaccia­
no chi voglia crearne.
Ovviamente le cose non stanno così, ma l’effetto di
immagine prodotto è dannoso per il nostro bisogno di
credibilità internazionale.
Per questo risulta ancor più avventato il vecchio vi­
zio di non considerare il contesto in cui risuonano si­
mili analisi, per quanto pensate e prodotte in totale buona fede.
È infatti improvvido trasformare una somma par­
ziale di evidenze giudiziarie in apodittiche (e apoca­
littiche) tesi sociologiche, utili ai titolisti, ma che non
accrescono la comprensione dei fenomeni criminali.
Una modalità dannosa, non suffragata da uffici stu­
di o da specialisti in analisi statistica e che dunque
non discerne il grano dal loglio, finendo – per esem­
pio – per gettare in un unico girone infernale intere
categorie sociali, generalizzando concetti che ha in­
vece senso focalizzare dopo una retata di funzionari
corrotti o di imprenditori collusi, purché ci si limiti a
quei nomi e a quei fatti.
Il magistrato non è chiamato a produrre quadri sta­
tistici e, se lo fa, deve accuratamente ribadire che si
tratta di dati riferiti a una specifica area, che non pre­
tendono di descrivere l’andamento di un fenomeno e
che si tratta, sostanzialmente, di annotazioni perso­
nali, ancorché ispirate, di chi le stila.
Ben altro peso hanno i report scientifici della Banca
d’Italia o dei diversi centri studi che, anno dopo anno,
comunicano flussi realistici e correttamente gestiti.
Le toghe dovrebbero sempre tenersi alla larga dai
messaggi a effetto, utili solo a fuggevoli appagamenti
personali o a schermaglie di categoria.
Perché è così che spuntano cifre a casaccio, come i
60 miliardi l’anno bruciati in corruzione: un’inven­
zione statistica lanciata due anni fa dalla Corte dei
conti, più volte confutata, ma ancora oggi scritta nei
documenti, rilanciata in Rete, nei convegni e nelle
chiacchiere da bar.
Sarebbe molto più utile al loro ordine e al Paese se
i responsabili degli Uffici giudiziari contenessero le
velleità sociologiche nel momento di massima au­
dience data dall’apertura d’Anno giudiziario, per de­
dicarsi con rinnovata cura ad aggiornare i risultati
conseguiti dai loro uffici in termini di efficienza, di
risultati e di obiettivi da raggiungere in nome del po­
polo italiano.
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Da giovedì «Il giornale della famiglia»: i grandi temi spiegati a tutti
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I TEMI CALDI DELL’ATTUALITÀ
La paura della deflazione,
la guerra delle valute,
il potere del petrolio,
l’era dei tassi sottozero
e il cantiere dei nuovi lavori
plessità stessa delle leggi economiche. Poi, la profondità della lunga crisi in corso dal 2007. E, infine, la correlazione sempre più stretta degli eventi su scala globale: una decisione degli sceicchi dell’Arabia Saudita sul petrolio mette oggi in ginocchio i conti dello Sato e il tenore di vita in Venezuela o in Russia e, al tempo stesso, consente ai cittadini americani ed europei di risparmiare una grande quantità di denaro nei loro rifornimenti di carburante per l’auto.
Proprio quelle domande dal tono paradossale rappresentano il punto di partenza per arrivare alla comprensio­
ne. Infatti, la sorpresa di fronte alle grandi scosse dell’economia attiva la la leva della curiosità, il desiderio di sape­
re. Ruscire a sciogliere quegli interroga­
tivi significa capire che cosa succede intorno a noi e ai nostri ragazzi, quali ne sono le conseguenze per la nostra vita e di Adriana Cerretelli
u Continua da pagina 1
I
segnali che l’eurozona sta imboccando
una china pericolosa sono inequivoca­
bili. Se a Berlino Schauble e Varufakis
non hanno fatto niente per nascondere l’abisso che li divide, probabilmente anche a
uso delle rispettive opinioni pubbliche che stanno su opposte barricate, quell’abisso in­
sieme alla decisione della Bce di chiudere dall’11 febbraio i rubinetti della liquidità alla banche elleniche ha spinto i greci a rinserra­
re i ranghi, a scendere in piazza ad Atene per
esprimere il sostegno al Governo. «Syriza manterrà le promesse elettora­
li, il Governo negozierà duramente per la prima volta da anni e metterà la parola fi­
ne alla troika e alla sue politiche», ha di­
chiarato in parlamento subito dopo l’in­
contro di Berlino il premier Alexis Tzi­
pras. «Non cederemo ai ricatti, non soc­
comberemo, non abbiamo paura, non torneremo indietro», gridavano intanto i © Copyright Il Sole 24 ORE S.p.A.
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Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
manifestanti fuori, in piazza Syntagma. Brutti segni. Il nazionalismo greco è
un’idra pericolosa, può diventare suicida e incontrollabile, dice la storia del paese. «Quella dell’Europa è una storia di disac­
cordi e compromessi», aveva ricordato qualche giorno Tzipras in visita a Bruxel­
les alle istituzioni europee. «Io devo tener
conto del voto democratico e degli impe­
gni europei», aveva aggiunto fissando i suoi paletti negoziali. Questa volta nessuno può permettersi il
lusso di tirare troppo in lungo le trattative né di arroccarsi su una mitragliata di no ina­
movibili. Bisogna decidere presto per non risvegliare troppo i mercati. Anche per questo, memore del contagio scatenatosi tre anni fa, Draghi ha fischiato subito la fine
della ricreazione: per la Grecia ma anche per l’Eurogruppo, chiamato a decidere al più presto su una crisi che tra l’altro ha già visto scendere in campo l’America di Oba­
ma e la Russia di Putin a fianco delle riven­
dicazioni della nuova Grecia: la prima MODALITÀ DI ABBONAMENTO AL QUOTIDIANO: prezzo di copertina in Italia
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Bianca. Mussolini, adocchiata la Bianca Ceccato segretaria de “Il Popolo d’Italia”, di appena 17 anni, la ubriacò di champagne, quindi la spinse in una squallida camera d’albergo e lì la prese.
Paradiso. Vittorio Emanuele II, avendo constatato che sotto le parigine non portavano niente, disse alla cattolicissima Eugenia moglie di Napoleone III: «Dinanzi ai miei occhi s’è aperto il Paradiso».
Dieta. Lord Byron, sempre in nero, dieta a base di biscotti, acqua di seltz e patate.
Specchi. La contessa di Castiglione coprì tutti gli specchi di casa per non vedersi invecchiare, usciva poi solo di notte vergognandosi della bellezza perduta.
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12 FEBBRAIO
L’ALTALENA DEI PREZZI
19 FEBBRAIO
LA GUERRA DELLE MONETE
26 FEBBRAIO
IL PETROLIO A BUON MERCATO
5 MARZO
I TASSI SOTTOZERO
12 MARZO
IL SEGRETO DEL PIL
19 MARZO
LA LUNGA CRISI DEL DEBITO
26 MARZO
IL NUOVO LAVORO
2 APRILE
LO STATO CHE SPENDE
spezzando la sua lancia a favore dei suoi ap­
pelli alla crescita per sanare i debiti, la se­
conda pronta a erogarle aiuti qualora quelli
europei venissero meno.
Oggi e domani di Grecia si parlerà al G­
20 dei ministri finanziari a Istanbul. Il gior­
no dopo, mercoledì 11, cioè lo stesso giorno in cui la Bce cesserà l’erogazione di fondi ad
Atene, si terrà a Bruxelles la riunione stra­
ordinaria dei ministri Eurogruppo alla qua­
le Varufakis si presenterà con il piano pre­
ciso circa le intenzioni del suo Governo, ap­
parentemente deciso a non chiedere la proroga del programma di assistenza euro­
peo, che scadrà a fine mese. Il giorno dopo sarà il vertice Ue dei capi di Stato e di Go­
verno a pronunciarsi, si spera anche con in­
dicazioni precise. Da trasmettere alla nuo­
va riunione dell’Eurogruppo in calendario per il lunedì successivo. Se prevalesse lo spirito costruttivo, nel
giro di una settimana la partita greca po­
trebbe dunque chiudersi rapidamente, senza morti né feriti. Ma notoriamente LEFONO e FAX/EMAIL. Altre offerte di abbonato sono disponibili su Internet all'indirizzo www.ilsole24ore.com/offerte. Non inviare denaro. I nuovi
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Violino. Il violino che si vede in Palazzo Doria­Tursi a Genova è il Guarneri che Antonia Bianchi fracassò in un empito di gelosia verso l’amante Paganini. Paganini chiamava quello strumento, il suo preferito, “«il mio cannone». Restaurato, lo suonano oggi i vincitori del prestigioso premio Paganini per violinisti debuttanti.
Helene. Helene von Feuerbach, sposata da appena tre mesi, incontrato Paganini, lasciò immediatamente il marito.
Rimedi. Rimedi contro la sifilide suggeriti dal grande medico Siro Borda (1764­1824): latte d’asino, fumo d’oppio. Paganini si sottopose volentieri alla cura, e gli venne la diarrea, e perse i denti.
Non solo euro nel braccio di ferro Atene-Bruxelles
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Vestaglie. Vestaglie regalate da Mussolini a Claretta Petacci: quindici.
Quattro. Teresa Guiccioli, ravennate, contessa, bellissima: fianchi larghi, vitino da vespa, seno prosperoso, riccioli biondi che vaporosi e lucenti incorniciavano il viso, occhi grandi, bocca tumida, naso sottile. Incontrato lord Byron in età di 19 anni, accettò, benché sposata, di chiudersi in camera con lui e di non uscirne che dopo quattro giorni.
IL CALENDARIO DEGLI INSERTI
Dal G20 all’Eurogruppo
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come possiamo calibrare meglio le nostre scelte. Da questa esigenza di orientamento nasce «Il giornale della famiglia», la nuova iniziativa editoriale di divulgazio­
ne economica che Il Sole 24 Ore propone per otto giovedì a partire da questa settimana. Si tratta di inserti monografi­
ci realizzati dalle firme del nostro quoti­
diano, che vogliono fornire un’informa­
zione esauriente sulle grandi questioni sollevate dall’attualità.
La buona conoscenza inizia dalla chiarezza e dalla precisione. Per questo «Il giornale della famiglia» accompagna i lettori nel viaggio attraverso gli otto temi ponendosi dal loro punto di vista, senza dare mai nulla per scontato, adottando uno stile rigoroso, agile e coinvolgente. E fornisce ogni volta una chiave di lettura di dall’immediata riconoscibilità: la prima pagina ha il compito di allineare i fatti lasciandone emergere tutte le implicazioni economi­
che; le pagine centrali ruotano attorno alle due nozioni fondamentali, anche contrapposte, che vengono chiamate in causa, spiegandole con un corredo di strumenti dalla lettura rapida(doman­
de­e­risposte, pro­e­contro, glossari, grafici "parlanti” , spiegazioni visuali); l’ultima pagina, infine, raccorda il tema della puntata con le scelte di risparmio della famiglia.
Primo appuntamento, dunque, giove­
dì 12 febbraio. L’argomento che apre la collana è «L’altalena dei prezzi». Il punto
d’attacco, in questo caso, è rappresenta­
to dalla decisione della Banca centrale europea di lanciare il “quantitative easing”, un massiccio programma di acquisto di titoli di Stato per immettere liquidità nel sistema economico e scon­
giurare il pericolo di una spirale al ribasso dei prezzi. Questo rischio si chiama deflazione ed è una delle due parole chiave ­ l’altra, contrapposta, è l’inflazione ­ alle quali è dedicato l’ap­
profondimento centrale. «Cosa fare...» è la rubrica che, nell’ultima pagina, offre indicazioni puntuali rispetto ai principa­
li scenari di investimento ipotizzabili. di GIORGIO DELL’ARTI
Da Caligola
alla Dama
Bianca
IMPRESE & LEGALITÀ
er quale motivo dovremmo
preoccuparci di prezzi sempre
più convenienti? Perché la
grande attrazione esercitata dal
franco rispetto alle altre valute si trasfor­
ma in un pesante fattore di debolezza per la Svizzera? Che cosa significa uscire da un’unione monetaria o da un cambio fisso? E ancora: è possibile investire bene
i propri soldi in un’epoca di tassi sottoze­
ro? Come mai la crescita del Pil corre negli Usa, è lenta in Europa e arranca in Italia? Quale lavoro arriverà con la ripresa, un po’ fisso e un po’ flessibile o ci riscopriremo tutti lavoratori in proprio? L’economia irrompe ogni giorno nella
vita quotidiana con le sue domande incalzanti. I paradossi che vi trovano espressione nascono dall’incontro di tanti fattori. C’è, innanzitutto, la com­
La biblioteca
l’Europa non si distingue per i riflessi pron­
ti. E poi l’accordo è obiettivamente molto difficile da raggiungere: per i creditori co­
me per il debitore. Se i primi non intendono
perdere (troppi) soldi, il secondo non può perdere (troppo) la faccia. Di mezzo ci sono non solo la credibilità e
gli interessi dei singoli attori. Ci sono le rea­
zioni delle pubbliche opinioni europee, più
o meno tutte sedotte dalle sirene del nazio­
nalismo, del populismo e del sempre più scarso europeismo, ostili per una ragione o
per l’altra ai partiti tradizionali e ai governi in carica. C’è l’esigenza di fare qualche ine­
vitabile concessione alla Grecia senza però
creare precedenti che inducano gli altri Pa­
esi sotto programma a pretenderne altret­
tante. C’è l’imperativo di salvare l’euro da se stesso. Per combinare insieme tutte le tessere di questo puzzle apparentemente impossibile, ci vogliono una volontà politi­
ca collettiva forte e una lungimiranza non da meno. Ci saranno? © RIPRODUZIONE RISERVATA
per la spedizione del quotidiano e per l'invio di materiale promozionale.
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relative ad edizioni più vecchie di 24 mesi dalla data odierna.
Lamento. «Qui non ci è garzoni, qui non ci sono femmine. Che casa di cazzo è questa?» (lettera di Niccolò Machiavelli dall’esilio, anno 1513).
Ermellino. «Si dice che il male del Signor Ludovico è causato da troppo coito di una sua puta che prese presso di sé, molto bella, parecchi dì fa, la quale gli va dietro dappertutto, e le vuole tutto il suo ben e gliene fa ogni demostratione» (lettera di Giacomo Trotti, ambasciatore a Milano dei duchi d’Este, a proposito di un deliquio in cui era caduto Ludovico il Moro. In effetti il duca in quel momento, benché prossimo alle nozze con Beatrice d’Este, era preso da Cecilia Gallerani, di anni 16, ritratta poi da Leonardo ne La Dama con l’Ermellino).
Sorelle. Caligola obbligava sempre una delle sorelle a sdraiarsi sul triclinio davanti a lui, e la prendeva quindi continuando a mangiare, indifferente alla presenza della moglie. Aveva anche amanti maschi e combinava poi che questi si giacessero con queste sue sorelle. Del resto, da ragazzino, sua nonna Antonia lo aveva sorpreso mentre deflorava la sorella Drusilla, la cui morte, molti anni dopo, lo avrebbe gettato nella più nera disperazione.
Extaliosa. Timele, celebre in Pompei in quanto fellatrice ed extaliosa.
Notizie tratte da: Cinzia Giorgio, Storia erotica d’Italia. Gli amori, gli scandali, il sesso e la vita privata. Newton Compton Roma. Pagine 330,
€ 9,90.
STAMPATORI: Il Sole 24 ORE S.p.A., via Busto Arsizio 36, 20151 Milano e via
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Certificato Ads n. 7743 del 18-12-2013
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La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 9 febbraio 2015 è stata di
183.233 copie