Dati osservazione Controdeduzioni

Prot. n. 590/S.G
Roma, 13 ottobre 2014
Al
dott. Tommaso CONTESTABILE
Provveditore Regionale
Dipartimento Amm. Penitenziaria
NAPOLI
E, p.c.:
Al
dott. Luigi PAGANO
Vice Capo Vicario
Dipartimento Amm. Penitenziaria
ROMA
Al
dott. Riccardo TURRINI VITA
Direttore Generale del Personale
e della Formazione
Dipartimento Amm. Penitenziaria
ROMA
Alla
dott. Carlotta GIAQUINTO
Direttore della Casa Circondariale
SANTA MARIA CAPUA VETERE
A
Luigi VARGAS
Segretario Nazionale Si.N.A.P.Pe
AVERSA
Al
dott. Pasquale GALLO
Segretario Regionale Si.N.A.P.Pe
NAPOLI
A
Luigi DIANA
Vice Segretario Regionale Si.N.A.P.Pe
S.M.C.V.
Alla
Segreteria Si.N.A.P.Pe
TEVEROLA
Oggetto: Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere – stato di agitazione – modalità
di gestione della criticità da parte dell’Amministrazione
Egr. Provveditore
Ultroneo apparirebbe ribadire in questa corrispondenza indirizzata a codesto Vertice, la gravità della
questione sammaritana di certo nota al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria in
ragione del mandato proprio di gestione amministrativa, se il quadro non si inserisse in uno scenario più
ampio che merita ulteriore analisi ed indagine al fine di giungere a rapida e doverosa risoluzione.
Le critiche condizioni lavorative in cui versa il personale di polizia penitenziaria dell’istituto campano
sono da tempo immemore oggetto di denuncia e sollecitazione da parte di questa Organizzazione Sindacale,
in ragione dell’ampio mandato di rappresentanza sul territorio; tuttavia apprezzabili azioni non si sono
registrate da parte degli Organi deputati all’azione, così da giungere nel medio periodo ad una esasperazione
degli umori tradottasi nell’attuazione di una forma pacifica di protesta che si protrae comunque da oltre un
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L.go L. Daga, 2 – 00164 Roma – Tel. 06 66591992 / 06 66148294 – Fax 06 66152083
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mese. È, infatti, dallo scorso 18 settembre che i poliziotti di Santa Maria Capua Vetere disertano la Mensa
Obbligatoria di Servizio al fine di smuovere le coscienze dei propri amministratori, affinché si giunga,
attraverso ogni lecito strumento, alla creazione di quell’ambiente professionale che consenta di lavorare in
sicurezza.
Emblematico appare in questo scenario il vile gesto compiuto da un detenuto ai danni di alcuni
poliziotti che hanno riportato lesioni importanti e di come la questione sia stata gestita (o non gestita)
dall’Amministrazione.
Ad aggravare la già delicata situazione si registrano, poi, inopportune beghe di carattere sindacale,
forse dimentichi del senso del proprio mandato, con accuse gratuite ed immeritate da parte di una O.S. a
quello che viene definito “corposo cartello”, termine virgolettato che dovrebbe tradurre la sinergia con cui,
ognuno per parte propria, le organizzazioni presenti sul territorio si stanno adoperando per il benessere
collettivo. Una attività dunque ammirevole o quanto meno non deprecabile.
Di certo il Si.N.A.P.Pe ha sempre disdegnato la politica del “puntare il dito” né mai si sognerebbe di
cercare capri espiatori in altre organizzazioni, nella dirigenza o nel comando di una struttura a maggior
ragione quando le questioni risultano di una ampiezza tale che la facile imputazione delle cause ad
inefficienze gestionali porterebbe come unica conseguenza alla minimizzazione dei reali problemi.
Ma al di là di tali considerazioni che possono o meno condividersi, la polemica sterile non deve
distrarre gli attori in campo dalla ricerca delle soluzioni, non più differibili: carenza organica di ogni ordine e
grado, unitamente a carenze strutturali più volte segnalate anche dalle articolazioni territoriali e regionali di
questa Organizzazione, meritano un interessamento concreto e un intervento fattivo. Né può ritenersi tale
anche una mera apertura al dialogo espressa da codesto Provveditore. V’è necessità di una presa di posizione.
La richiesta che si va a rappresentare è dunque quella di una azione che porti alla efficienza
gestionale, affinché il personale sia doverosamente tutelato nella propria integrità nell’espletamento del
proprio incarico. Un personale a cui il Si.N.A.P.Pe ha sempre espresso la propria vicinanza e non unicamente
nei periodi c.d. “caldi” della stagione sindacale. Insinuazioni contrarie, da dovunque esse provengano, non
meritano ulteriore attenzione ritenendo controproducente per l’interesse collettivo da distrazione di energie
dal reale punto di catalizzazione, ovvero la soluzione dei problemi.
In attesa di conoscere le soluzioni che saranno adottate, l’occasione è gradita per porgere distinti
saluti
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