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Memorie Scientifiche di Giovanni Crupi
SULLA FORMULAZIONE RELATIVA
` GENERALE
DELL’ELETTRODINAMICA IN RELATIVITA
G IOVANNI C RUPI
S UNTO . In questo lavoro si dimostra come la tecnica delle proiezioni di Cattaneo fornisce
un metodo lineare e fisicamente espressivo per la formulazione relativa dell’elettrodinamica in Relativit`a generale.
S UMMARY. In this paper we show that the projective technique proposed by Cattaneo
provides a simple as well as physically expressive method to the relative formulation of
the electrodynamics in general relativity.
1. – Per ci`o che e` a me noto, la formulazione relativa in Relativit`a generale delle equazioni elettrodinamiche si conduce seguendo un metodo analogo a quello che si adotta in relativit`a ristretta, allorch´e si passa dalla formulazione tensoriale nello spazio di Minkowski
a quella maxvelliana relativa ad un assegnato riferimento inerziale [1, pp. 415–419].
Tale procedimento, in Relativit`a generale, oltre a presentarsi piuttosto laborioso, lascia
in ombra la fondamentale distinzione tra riferimento fisico e sistema di coordinate. Com’`e
noto, anche in Relativit`a generale, in uno stesso riferimento fisico possono essere introdotti
infiniti sistemi di coordinate adattate (o fisicamente ammissibili) [2, cap. VII].
La distinzione dei ruoli tra riferimento fisico e sistema di coordinate ad esso associato
si manifesta ben chiara nello schema delle proiezioni naturali di Cattaneo.
Nel presente lavoro si mostra come i metodi di Cattaneo rendono estremamente semplice e lineare la formulazione relativa dell’elettrodinamica in Relativit`a generale.
2. – Consideriamo una variet`a riemanniana spazio–temporale curva, V 4 , riferita ad un
sistema di coordinate locali generali (xi ) e dotata in ogni punto di una metrica iperbolica
normale
ds2 = gik dxi dxk
(i, k = 1, 2, 3, 4)
(1)
α
4
di segnatura +++−; le (x ) (α = 1, 2, 3) indicano coordinate spaziali ed x = ct fornisce
la coordinata temporale. Com’`e noto, in V 4 , le equazioni tensoriali dell’elettrodinamica
sono suscettibili della forma
∇i Fkl + ∇l Fik + ∇k Fli = 0,
(2)
∇k F ik = si ,
(3)
dove ∇i indica l’operatore di derivazione covariante, Fik le componenti covarianti del
tensore elettromagnetico ed si le componenti controvarianti della quadridensit`a di corrente.
La (2) pu`o essere anche scritta, pi`u espressivamente, nella forma
E sikh Fkh/i = 0,
(4)
oppure
∂
.
(5)
E sikh ∂i Fkh = 0
∂i =
∂xi
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G. C RUPI
3. – Un riferimento fisico in V 4 resta caratterizzato da un campo di vettori unitari γ di
specie temporale (γ · γ = −1); e lo spazio tangente Tx associato al generico punto (xi )
pu`o essere decomposto nella somma di due sottospazi supplementari ed ortogonali tra loro:
Tx = Σ + θ,
(6)
i
dove θ e` unidimensionale e parallelo a γ(x ), Σ e` tridimensionale ed ortogonale a γ(xi ).
E` appena necessario ricordare che θ e Σ rappresentano localmente tempo e piattaforma
spaziale relativi al riferimento fisico individuato dal campo γ.
Dare alle equazioni elettromagnetiche forma relativa ad un assegnato riferimento fisico,
in Relativit`a generale, significa esplicitare l’aspetto che assumono localmente le proiezioni
delle equazioni quadridimensionali (2) e (3) sulla base spaziale Σ e lungo la linea temporale
θ.
E` della ricerca di queste proiezioni che ora vogliamo occuparci, applicando la tecnica
delle proiezioni di Cattaneo.
Richiamiamo che, nell’ambito di tale tecnica, introdotto un sistema di coordinate fisicamente ammissibili, si costruiscono i due tensori
γik = gik + γi γk ,
(7)
νik = −γi γk ,

gi4


 γi = √−g44 ,
(8)
1


.
γ4 = √
 γ α = 0,
−g44
Il tensore γik , che viene chiamato proiettore spaziale, permette di effettuare le proiezioni sulla piattaforma spaziale Σ, ed il tensore νik , detto proiettore temporale, consente
di costruire le proiezioni sulla linea θ.
Procediamo, adesso, al calcolo della proiezione spaziale dell’equazione (5).
Per motivi di semplicit`a, nel seguito, svilupperemo i calcoli in un riferimento tempo–
ortogonale. In tale riferimento:
gα4
γα = √
= 0.
(9)
−g44
La proiezione spaziale della generica componente della (5) e` data da
γrs E rikh ∂i Fkh = 0,
(10)
dove
γrs = δrs + γr γ s .
(11)
La (10) pu`o essere trascritta nella forma
γαs E αikh ∂i Fkh = 0
(α = 1, 2, 3),
δ4s
essendo = 0 perch´e il tensore
Inoltre, dopo la (11) e la (9),
γrs
e` di tipo spaziale.
γαs = δαs ,
(13)
e quindi, tenendo conto che
E
βikh
∂i Fkh = 0
(12)
γα4
=
δα4
= 0, la (12) e` riconducibile alla
(β = 1, 2, 3).
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(14)
S ULLA FORMULAZIONE RELATIVA DELL’ ELETTRODINAMICA IN RELATIVIT A` GENERALE
Da questa, per β = 1, 2, 3, si deducono le equazioni


 ∂2 F34 − ∂3 F24 + ∂4 F23 = 0,
∂3 F14 − ∂1 F34 + ∂4 F31 = 0,

 ∂ F − ∂ F + ∂ F = 0.
1 24
2 14
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(15)
4 12
Allo scopo di dare una rigorosa interpretazione relativa alle (15), applichiamo l’operazione di decomposizione naturale, secondo Cattaneo [2], al tensore elettromagnetico
Fik .
Cos`ı, si ha:
Fik = Feik + Fei γk − γi Fek ,
(16)
dove
Feik = γir γks Frs ,
(17)
r s
e
Fi = −γi γ Frs
(18)
sono tensori spaziali appartenenti alla base Σ.
Da (16) o da (17), in coordinate tempo–ortogonali, si deduce
Fαβ = Feαβ .
(19)
E questa ci permette di affermare che le quantit`a
F32 , F13 , F21 ,
(20)
che figurano nelle (15), sono suscettibili di essere considerate come le componenti significative ed indipendenti di un tensore dello spazio tridimensionale Σ di metrica:
dσ 2 = γαβ dxα dxβ .
(21)
e
In Σ al tensore emisimmetrico Fαβ = Fαβ si pu`o associare lo pseudovettore duale,
definito da
1
(22)
B ν = E ναβ Fαβ ,
2
dove E ναβ e` lo pseudo–tensore di Ricci associato allo spazio Σ. Da (22), per ν = 1, 2, 3,
si trae
F31
F12
F23
B1 = √ , B2 = √ , B3 = √ ,
(23)
γ
γ
γ
con
γ = det kγαβ k .
(24)
Il vettore tridimensionale B, per estensione di linguaggio, possiamo chiamarlo vettore
induzione magnetica.
Esaminiamo, ora, la relazione
Fα4 = Feα γ4
(25)
che si trae dalla (16) per i = α (α = 1, 2, 3) e k = 4. Com’`e noto, le Feα possono essere
concepite come le componenti covarianti di un vettore tridimensionale appartenente allo
spazio Σ.
Inoltre, osserviamo che una trasformazione puramente spaziale di coordinate che riguardi i punti di Σ, e` suscettibile di essere espressa nella forma
( 0α
x = x0α (x1 , x2 , x3 ),
(26)
x04 = x4 .
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E questa rappresenta una trasformazione interna al riferimento fisico. E` facile verificare
che in una trasformazione del tipo (26) la γ4 si comporta come una quantit`a invariante.
Allora, le Fα4 per α = 1, 2, 3, si possono concepire come le componenti covarianti di un
vettore tridimensionale appartenente alla base spaziale Σ.
Poniamo
Eα = Fα4 .
(27)
Per naturale estensione di ci`o che e` noto in Relativit`a ristretta, chiameremo Eα intensit`a
del campo elettrico in Σ.
Incidentalmente, osserviamo che, al vettore tridimensionale Feα pu`o essere attribuito un
esplicito significato fisico. Infatti, dopo la (27) e la (8)1 , da (25) si trae
Eα
.
(28)
−Fα = √
−g44
Adesso, avendo interpretato le Eα come componenti covarianti del trivettore inten√
sit`a del campo elettrico in Σ, sembra del tutto naturale concepire le quantit`a Eα / −g44 ,
proporzionali ad Eα , come componenti del trivettore spostamento elettrico D, cio`e
Eα
Dα = √
.
(29)
−g44
Quindi, la (28) assume la forma
−Feα = Dα ,
(30)
e questa ci consente, appunto, di interpretare il trivettore Feα come l’opposto del vettore
spostamento elettrico D.
La (29) coincide con una nota relazione [1, p.418].
Dopo la (27) e le (23), le (15) possono essere sintetizzate nella
1
√
E αβν ∂β Eν + √ ∂t ( γB α ) = 0,
c γ
oppure
1
√
rot E = − √ ∂t ( γB) .
(31)
c γ
La proiezione temporale di (5) conduce all’equazione
1
√
√ ∂α ( γB α ) = 0,
γ
che pu`o essere trascritta nella forma:
div B = 0.
(32)
Le proiezioni, spaziale e temporale, di (3) forniscono, rispettivamente:
1
ρu
√
rot H = √ ∂t ( γD) +
,
c γ
c
div D = ρ,
(33)
(34)
con evidente significato dei simboli.
I dettagli sulle deduzioni formali e sulle interpretazioni delle (32), (33) e (34), qui omesse per brevit`a, saranno oggetto di una successiva pubblicazione. Le equazioni (31), (32),
(33) e (34) sostanzialmente coincidono con quelle riportate dal Møller [1, p. 419].
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S ULLA FORMULAZIONE RELATIVA DELL’ ELETTRODINAMICA IN RELATIVIT A` GENERALE
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Il contributo di questo lavoro, preminentemente, consiste nell’aver mostrato che la tecnica delle proiezioni di Cattaneo fornisce, tra l’altro, un metodo lineare e fisicamente
espressivo anche nella formulazione relativa dell’elettrodinamica in Relativit`a generale.
Da recenti indicazioni, cortesemente fornitemi da D. Galletto, ho appreso — dopo la
presentazione di questo lavoro — che della medesima problematica si e` gi`a occupato
P. Benvenuti [3].
Nel ringraziare vivamente il collega Galletto, mi propongo, in un prossimo lavoro, di
riprendere la ricerca anche nell’ambito di un interessante confronto con le assunzioni e
con i risultati di Benvenuti.
Riferimenti bibliografici
[1] C. Møller. The Theory of Relativity. Second Edition, Clarendon Press, Oxford, 1972.
[2] C. Cattaneo. Introduzione alla teoria einsteiniana della gravitazione. Libreria Eredi V. Veschi, Roma.
[3] P. Benvenuti. Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Sez. III, XIV, 171–193, 1960.
Giovanni Crupi. Sulla formulazione relativa dell’elettrodinamica in relativit`a generale. Atti della Accademia
delle Scienze di Torino, Suppl., 120, 87–94, 1986.
Universit`a degli Studi di Messina
Dipartimento di Matematica
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