leggi anteprima - A Sua Immagine

IN REGALO
ALL’INTERNO!
Anno II • Num. 6 (57) Settimanale dell’8 febbraio 2014 •
Rivista € 1,50 •
Versione Silver (rivista + libro) € 4,90 • Rivista + A Sua Immagine Plus n. 55 a € 4,99 in più • Rivista + A Sua Immagine Extra n. 13 a € 6,99 in più
Da questa settimana
in ogni numero...
LE STORIE DI
PAPA FRANCESCO
A FUMETTI!
Num. 57 - 8 febbraio 2014
Settimanale
110 ANNI DELL’UNITALSI
Quel miracolo
di Lourdes...
Vi raccontiamo l’attività
dell’associazione
da sempre al fianco
di chi soffre
La donna
è tenerezza
e genio
Papa Francesco chiede maggiore presenza e responsabilità
femminile nella Chiesa, nel lavoro e nella sfera pubblica.
E ne sottolinea il ruolo insostituibile in famiglia
Maria Goretti
mi accompagna
Martina Pinto ha interpretato
in tv la santa di Nettuno
Io, devota alla Vergine Canto per il Signore
La campionessa di pattinaggio
Stella Kim Yu-na ci parla
della sua conversione
Suor Manuela Vargiu ha fatto
della musica uno strumento
di evangelizzazione
PRIMA PAGINA
Editoriale
Uomini e donne
diversamente
uguali
“L
e questioni dell’anima femminile non possono essere trattate modellando la donna in una forma definita più accettabile per una cultura inconsapevole” si
legge in un libro della scrittrice statunitense Clarissa Pinkola
Estés. “Né l’anima – continua – può essere piegata in una forma
intellettualmente più accettabile per coloro che pretendono di
essere gli unici portatori della consapevolezza”. Questa frase
sintetizza in modo straordinario il millenario limite culturale
all’uguaglianza di genere. È però qualcosa di più di un modo
sofisticato per denunciare che, nonostante i ripetuti riconoscimenti formali e normativi, la parità tra donne e uomini – che
dovrebbe concretizzarsi in uguale dignità, uguali diritti e stesse
opportunità e libertà di scelta –
nella pratica non è ancora una
realtà. È qualcosa che va oltre la
coscienza del pregiudizio, l’avversione nei confronti dei ruoli
femminili e maschili stereotipati, delle espressioni ed immagini
fondate su presunte superiorità
o inferiorità di genere. Questa frase, che è un manifesto
Sacerdote rogazionista,
dell’uguaglianza, mette l’acgiornalista e regista
cento paradossalmente proprio
della Santa Messa
sulla diversità. Lascia intuire e
di RaiUno
appena intravedere un universo
ricco di forza, sensibilità, creatività che Giovanni Paolo II ebbe a definire come “maternità
affettiva, culturale e spirituale, dal valore veramente inestimabile,
per l’incidenza che ha sullo sviluppo della persona e il futuro della
società”. Un universo che è proprio della donna, insondabile
all’uomo – custode a sua volta di un mistero diverso – ma necessario a riconciliarlo con la vita. Un universo da valorizzare
e salvaguardare, perché le donne, senza le cui doti “la vocazione
umana non può essere realizzata”, ha ricordato Papa Francesco, non debbano snaturarsi in nome della parità, ma restare
quel concentrato di “delicatezza, peculiare sensibilità e tenerezza” indispensabile per il progresso della società. Diversità non
è dunque disuguaglianza, è ricchezza, è reciprocità, è sinfonia.
Come nella musica l’esperienza sinfonica permette di integrare
– pur senza confonderle – le differenti sonorità, così nella vita
l’unione uomo donna, ciascuno apportando le sue peculiari doti,
rende piena la verità dell’esistenza. “Dalle opposizioni – diceva
infatti Eraclito – riesce la più bella armonia”.
Visto da me
Di nuovo
insieme
È
stato uno dei regali più belli che avrei potuto
ricevere per il mio compleanno. Il nove
febbraio compio 40 anni e tornare a condurre A
Sua Immagine è stata una sorpresa inaspettata e
piena di emozione. Già sabato scorso, entrando
nello studio, ho vissuto l’entusiasmo di poter
riabbracciare un grande amore che, come ho
raccontato anche nell’intervista della scorsa
settimana, ho portato sempre con me in tutti
i contesti della televisione che la vita mi ha
portato a vivere. E allora, ringrazio di cuore tutti
coloro che hanno creduto in me, che mi hanno
espresso fiducia e che mi hanno sostenuto con
affetto in questi giorni. Il mio impegno sarà
totale nel cercare, insieme a tutta la squadra,
di condividere con il pubblico le emozioni, le
difficoltà e le speranze che ognuno di noi vive
nella quotidianità lasciandoci guidare dalle
parole del Santo Padre che seguiremo, ogni
domenica, durante la preghiera dell’Angelus.
Sono felice, inoltre, di salutare tutti i lettori di
questa rivista. Proprio da oggi inizia, per me,
una nuova avventura: ogni settimana scriverò
su questo giornale approfondendo, con le
mie opinioni, gli argomenti che tratteremo in
trasmissione ma anche le riflessioni sul
mondo della Chiesa o su quell’attualità
che caratterizza la storia e
l’evoluzione della nostra società.
Spero, il più possibile, di poter
dialogare con voi, magari sui vari
social network, per costruire, anche
attraverso questo giornale,
uno spazio vero di libera
opinione e confronto.
Intanto, ancora grazie
e… a prestissimo.
Lorena Bianchetti
Giornalista e conduttrice
della trasmissione
A Sua Immagine in onda
sabato e domenica su RaiUno
Gianni Epifani
A Sua Immagine 3
Il Vangelo della settimana DA SABATO 8 A VENERDÌ 14 FEBBRAIO 2014
La liturgia della
Parola domenicale
è commentata
da padre Ermes
Ronchi e Marina
Marcolini
Le ragioni
della speranza
DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. R.
Prima lettura
La tua luce sorgerà come l’aurora
se sazierai l’afflitto di cuore, allora
brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua
tenebra sarà come il meriggio».
Seconda lettura
Vi ho annunciato il mistero di Cristo
crocifisso
Salmo responsoriale
Dalla prima lettera di San Paolo
apostolo ai Corìnzi
Dal libro del profeta Isaia
(Capitolo 58, versetti 7-10))
Così dice il Signore: «Non consiste forse [il digiuno che voglio] nel dividere
il pane con l’affamato, nell’introdurre
in casa i miseri, senza tetto, nel vestire
uno che vedi nudo, senza trascurare i
tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
(Sal 111)
(Capitolo 2, versetti 1-5)
R.Il giusto risplende come luce.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
Io, fratelli, quando venni tra voi, non
mi presentai ad annunciarvi il mistero
di Dio con l’eccellenza della parola o
della sapienza. Io ritenni infatti di non
sapere altro in mezzo a voi se non Gesù
Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e
con molto timore e trepidazione. La
mia parola e la mia predicazione non
si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello
Spirito e della sua potenza, perché la
vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Vangelo
Voi siete la luce del mondo
Dal Vangelo
secondo Matteo
(Capitolo 5, versetti 13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il
sale perde il sapore, con che cosa lo si
renderà salato? A null’altro serve che
ad essere gettato via e calpestato dalla
gente.
Voi siete la luce del mondo; non può
restare nascosta una città che sta sopra
un monte, né si accende una lampada
per metterla sotto il moggio, ma sul
A Sua Immagine
Il Vangelo della settimana DA SABATO 8 A VENERDÌ 14 FEBBRAIO 2014
divina” (Vannucci). Ma poi discende
sulla mensa, perché se resta chiuso in
sé non serve a niente: deve sciogliersi
nel cibo, deve donarsi.
Il sale dà sapore. “Sapere” è molto più
che “conoscere”: è avere il sapore di
Cristo. E accade quando Cristo, come
sale, è disciolto dentro di me; quando,
come pane, penetra in tutte le fibre
della vita e diventa mia parola, mio
gesto, mio cuore.
Il sale conserva. Gesù non dice ‘voi
siete il miele del mondo’, un generico
buonismo che rende tutto accettabile,
ma il sale, che è una forza, un istinto di
vita che penetra le scelte, si oppone al
degrado delle cose, e rilancia ciò che
merita futuro.
Santi del giorno
Sant’Altone, Beata Anna Katharina Emmerick,
Sant’Ansberto, Sant’Apollonia, Beato Bernardino
Caimi, Sant’Einion Frenchin, Beato Leopoldo da
Alpandeire Marquez Sanchez, Beato Luigi Magana
Servin, San Marone, Santi Martiri di Alessandria
d’Egitto, San Michele (Miguel) Febres Cordero, Santi
Primo e Donato, San Rinaldo di Nocera Umbra,
candelabro, e così fa luce a tutti quelli
che sono nella casa. Così risplenda la
vostra luce davanti agli uomini, perché
vedano le vostre opere buone e rendano
gloria al Padre vostro che è nei cieli»..
Commento
Dio è luce: una delle più belle definizioni di Dio (1Gv 1,5). Il Vangelo oggi
rilancia: voi siete luce, una delle più
belle definizioni dell’uomo.
E non dice: dovete essere, sforzatevi
di diventare, ma voi siete già luce. La
luce non è un dovere ma il frutto naturale in chi ha respirato Dio. E mi assicura che in qualche modo misterioso
e grande, grande ed emozionante, noi
tutti, con Dio in cuore, siamo luce da
luce, come proclamiamo di Gesù nel
Credo: Dio da Dio, luce da luce.
Io non sono né luce né sale, lo so bene,
per dura esperienza. Eppure il vangelo parla di me a me, e dice: non fermarti alla superficie, al ruvido dell’argilla, cerca in profondità, verso la cella
A Sua Immagine segreta del cuore. Là, al centro di te,
troverai una lucerna accesa, una manciata di sale. Non vanto, ma responsabilità. Voi siete la luce. Voi: quando un
io e un tu s’incontrano generando un
noi, quando due sulla terra si amano,
nel noi della casa dove ci si vuol bene
lì è conservato il senso e il sapore
buono della vita.
Come mettere la lucerna sul lucerniere
perché faccia luce? Ecco Isaia: “Spezza
il tuo pane, introduci in casa lo straniero, vesti chi è nudo, non distogliere
gli occhi dalla tua gente... Allora la tua
luce sorgerà come l’aurora” (Is 58,10).
Un incalzare di azioni perché io non
resti curvo sulle mie storie e sulle mie
sconfitte, ma mi occupi della città, della gente: illumina altri e ti illuminerai,
guarisci altri e guarirà la tua vita.
Voi siete il sale, “che ascende dalla
massa del mare rispondendo al luminoso appello del sole. Allo stesso
modo il discepolo ascende, rispondendo all’attrazione dell’infinita luce
San Sabino di Avellino, San Sabino di Canosa, San
Teliavo (Teliano)
San Michele
(Miguel) Febres
Cordero
Nasce a Cuenca, in
Ecuador, nel 1854.
A 14 anni entra
nella congregazione dei Fratelli
delle Scuole Cristiane, fondata nel
1680 in Francia da San Giovanni
Battista de la Salle. Fratel Miguel
vota la propria vita alla formazione
scolastica dei ragazzi e poi anche
degli stessi maestri, come accadrà a
Quito, la capitale, dove rimane per
38 anni. Si applica con semplicità
d’animo alla piena osservanza della
regola. Più tardi la congregazione lo
chiama in Belgio, dove ha trasferito
la casa madre dopo l’espulsione
dalla Francia nel 1904. Qui prende la
polmonite. Muore nel 1910 a Premiá
del Mar.